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Prezzo LlfH 12
Unno LXX’^n . k 6
TORRE PELLICE. 6 Febbraio 1948
'Sposinone in abbonamento postale - 1 Gróppo
SETTIMANALE DELLA
ii*~i<iii~i'iiriiriii I n II iiz 11 I I ' llll>^^■ni m
Il SIGNIFICAIO DELLA
NOSTRA OFFERTA
Avete udito ciò che pensa l’Apostolo
Paolo della liberalità cristiana quando
scrive che Vesercizio di essa deve essere come la prestazione di un esercizio sacro, un atto di ubbidienza alt’Evangeia di Cristo, un profumo d’odor
soave, un sacrificio accettevole e gradito a Dio ?
- S,_GIOVANm J
■ --v
So non ojjriró all Eterno, al mio^ Ì
^io, sacrifizi che non mi^cosiino nu Ma:
(2 Samuele 24: 24)
CHIESA VALDESE
ST'
divenuto silenzioso il tempio, i Membri
dei Consigli si soffermano a diomporre
per contabilizzale dò che è contenuto
nelle tasche deUe offerte, o quanto
gradirei che vedeste... per essere con
noi umiliaci.
Oh come suonano stridenti e ammonitrici le parole dei Proverbi; Onora l’Eterno con tutti i tuoi beni, e &m le primizie d'ogni tua rendita!
PRESTAZIONE di SERVIZIO SACRO, quindi compiuta con quella ponderazione, con quella serietà, con quella comprensione, con quella fedeltà che
sono implìcite nell’idea di un servizio
reso all'Eterno,
Sacro nei sentimenti che lo ispirano,
nel modo con cui viene attuato, nei fini
a CUI esso mira.
Nessuna voce del più modesto bilancio familiare deve essere anteposta a
quella dell’offerta alla Chiesa, nessuna
giornata della nostra attività dovrebbe
chiudersi senza aver messb all’attivo
dell’opera di Dio la parte che si conviene del frutto del nostro lavoro.
E, quando, la domenica noi prendiamo la via del tempio perchè sìpspinti
dal bisogno di ricercare,-nella comunione coi fratelli, l’ammaestramento della
Parola predicata dal pastore, dal bisogno'di solidalizzare nel rendimenti^ di
grazie a Dio con i canti e con le preghiere, 0 di partecipare ai sacri riti che
fortificano e alimentano la fede, non
dovremo scordare che gestp sacro è per
noi portare, per deporre nella tasca delle offerte, ciò che ci impone la nostra
coscienza di membri di Chiesa quale
contributo settimanale alla Chiesa stessa.
Vecchia usanza ci porta invece a
considerare quasi con indifferenza il
nostro obolo domenicale, quasi come
un pedaggio d’uscita che non valutiamo
nè soppesiamo.
Ma l’Apostolo Paolo definisce ancora la liberalità cristiana un ATTO DI
UBBIDIENZA al Vangelo di Cristo,
quindi una manifestazione della nostra
fede, non fatta di atteggiameni pietistici, di apparenze esteriori, di belle parole pronunziate con le labbra, ma di
fede Operante in profondità ed estensione.
Ora la nostra fede è molte volte astratta. Ubbidienza a Dio è assai più
facilmente non fare dò che Dio vieta
(e questo è già gran cosa se si considera che dei dieci Comandamenti dell’antico patto ben otto contengono
norme inibillve) anziché fare ciò che
Dio vuoile.
Ma Cristo è venuto più che a dire
non tare;, a dire fate, è veriuto cioè ad
affermare, a porre chiari "i limiti dell'azione cristiana.
Ricordate l’epiiodio del giovane ricco... "Che farò io di buono per avere
la vita eterna ” chiede ansioso a Gesù.
E questi di rimando ”Tu hai osservato
i comandamenti; non uccidere, non rubare, non dir falsa testimonianza...
ora VA, vendi ciò che hai... poi vieni
e seguimi Non si può seguire Gesù
con la zavorra dei beni terreni, ocdotr
re che questi beni li sappiamo dare.
Cari fratelli, quando, finito il culto e
C0nUNICA¥0
Comunichiamo a tutti i Membri ed agli Amici della
Chiesa Valdese e delle sue Opere, che l’annuale « Sottlmana di Rinunxia » all’epoca della proclamazione dell’Editto di Emancipazione dei Valdesi, quest’anno
decorrerà dalla Ooiwaiilca 15 alla Doinaalca 21
Febbraio.
Il Aioderatore
VIRGILIO SOMMANI
La ricorrenza del Centenario della proclamazione deirEdifto di
Emancipazione, raccomanda da sè la nostra “ Settimana di Rinunzia,,.
Quanto questa sia per noi necessaria, sta nel fatto che da una
parte non siamo ancora riusciti del tutto a risanare le profonde ferite e lacerazioni prodotte dai tempi di guerra in non poche sussistenze della Chiesa e delle sue Opere j dall’altra la necessità di corrispondere con adeguatezza alle nuove necessità che s’impongono
per dati di fatto, o per gi’lmpulsi che l’ora presente esige, e che sarebbe segno di morte e non di vita, se non sentissimo il dovere di
assecondare, anche se ciò ci richieda un costante spirito di sacrificio.
Questa Colletta di Rinunzia non deve però perdere il suo carattere di «r«ndlmeiilo di grati* a Dio». Non ia Impoveriamo di
questo suo contenuto ; arricchiamola con uno spirito di generosa
spontaneità. Toglie colore e profumo alla sua offerta, chi dona esitando ; ravviva con un raggio di sole, colui che la dona con gioia.
VIRGILIO SOMMAMI
Molte volte la fonm dei delicati profumi che giungono ay-ostfi sensi sfugge alle ncsirc Urette-oservaàioni. Tale è il profumo dell4 viola, che ai primi tepori pr ni enli. nascosta ancora
fra il fogl e secco, che ingombra la
terra, colp scc r hoita il delicato senso dell’olf Uo I cìk ciistfiattamenie
transita ir c mpi„,nd. Tale è il profumo delle ufferie fatte nel silenzio e
ie con la , de l animo quella che il
Padre veac e a cai ci da?à la ricomr
pensa (Miártelo 6).
Tale è II profuntfn delle offerte di
quella Chiesa di Macedonia di cui l'Apostolo Paolo ai Corìnti dice che « in
mezzo alla loro pràfonda poventà, in
mezzo alile loro infìn,ke affliziomi, abbcmidano n el la ricchezza della loro 'liberalità dando all' dì 'là del 'potere laro,
volienterosd. anzi imanando ■pon molta
insistenza la gfiazìa df'poteo' contràbuire.
E aggiunge ancora l’Apostolo Paolo;
un PROFUMO D’ODOR SOAVE.
Questo solo può emanare da tutto
ciò che sgorga spontaneo, pieno, vigoroso, irrefrenabile, che allieta chi riceve e chi dà.
Ed infine l’Apostolo Paolo parla di
saoniificio. accettevole e 'gradito a Dio.
Un sacrifizio. Ascoltate...
Abramo, all’ordino'dell’Eterno di offrirgli in olocausto il:suo unico figliuolta
colui che amava, Ir^àcco, rispose EC. CQMI,
Il sacrifizio a noi richiesto è di un
ordine così inferiore' che sembrerebbe
sacrilegio paragonarlo a quello di A
bramo. E par tuttavia deve essere un
sacrifizio, vale a dire qualche cosa che
incida, che gravi sul nostro egoismo,
sul nostra attaccamento alte cose del
mtFndo^ sulle nostre comodità, sulle nostre necessità... perchè, se queste caratteristiche non avesse, non sarebbe
sacrifizio la nostra offerta.
Ebbene, siamo noi pponti a rispondere come Àbramo, con eguale slancio,
con eguale fede "Eccomi ’’ ?
Gesù, Tuo diifin figliuoJp, questi
compiti me li ha additati. Li custodisco
nel mio cuore per elevare me stesso,
per irradiare attorno a me il profumo
della testintpnianza, per offrirti il sacrifìcio accettevole e gradito.
O voglia Iddio toccare il nostro popolo, ed in moéo particolare i membri
delle nostre comunità, perchè sganciandosi dalla tradizione di una liberalità verso le Chiese insufficiente e inadeguata, riguardino ad essa coìrle dia
prestazione di un servizio sacro, dpme
ad un atto dì ubbidienza al Vangelo
di Cristo, come al prof amo d'odor soave, al sacrifizio accettevole e gradito a
Dio.
ITALO MATH-IEU
(Dalla predicazione pronunciata dal/
l'anziano Doti. I. Mathieu nel tempio di
Pinerolo, domenica 25 gennaio u, e.)
BIENVENUS!
L’année du Centenaire de l’Emancipation des Vandois
ne sera pas ignorée par le Protestantisme mondial, et nous savons que de nombreuses délégations se préparent à porter à
notre Synode le témoignage ele la solidarité de nos frères en la foi.
Mais dès maintenant nous aurons la très grande joie de
recevoir une délégation de l Eglise Nationale du Canton de
Vaud, cette Eglise qui nous a donné et qui continue à nous
donner des gages si éloquants de son intérêt pour nous.
Nous sommes heureux d’accueillir avec reconnaissance
et avec amour les membres de cette délégation, qui sont déjà
bien connus parmi nous : MM. les Pasteurs Paul Métraux
et Eugène Ferrari, Mr. A. Cachet et Mr. R. Brédaz.
Ces frères seront reçus officiellement au cours d’une réu/
nion qui aura lieu dans le temple de la Tour
DIMANCHE 15 Février à 3 h. p. m.
d la présence de notre Modérateur.
Tous les Vaudois, non seulement de La Tour, mais aussi
des autres paroisses, sont invités à participer à cette réunion.
Les personnes âgées qui désirent s’assurer une place sont invi/
tées à se trouver assez tôt au temple
LA COMMISSION DE DISTRICT
COIfItl N ICXk YO
A ooimia dell’Art. 17 oolQJima a) ©
b) dieil vigetntì Regolamiemtii, 'vSieme
proclamata la vacanza pastorale nel“
le Comunità autonome 4i(:
Angrogna (GapoJuogo); PoOTKW^to;
Roma (Fìaizza Cavour); Rorà; ViRar
PelMee.
Ed a norma dell’art. 16 quella dS.
Firenze (Via Manzomi).
Le designazioni dei pastori si effettueranno con procedimento e termini ooniformiementie agli Articoli
12, 13, 14, 15, 17, 24 e 25 dei Regolamenti, con applicaziioine dtìle modifiche deliberate dai recenti Sinodfi.
CONVEGNO
PASTORALE
Il Moderatore: V. Sommant
Roma, 26 gennaioi 1948
Eccomi, Signore, nel campo della
mia liberalità, eccomi con tutto ciò che
io posso dei beni che tu mi donasti,
eccomi Signore, perchè se voglio spendere la mia ìiitìq (et tuo servizio, e
quesip è il programma che io mi sono
prefisso da quando mi prendesti per la
mano, o buon Gesù, occorre che io incominci a dedicarti ciò che frutta la
mia vita, ciò che la tua grazia, lo. tua
benevolenza, la tua bontà ha messo
nelle mie mani per i bisttgni. miei e della mia famiglia.
Tu non mi chiamasti a grandi cose.
Altro non sono che una piccola unità
del gregge, una trascurabile unità, la
quale ha, pur tuttavia, i suoi compiti da
assolvere.
Hi nostri corrispondnti
Il Direttore del giornale, dbvendo
recarsi in missione all’estera, per incarico della Tavola Valdteaei, sarà sostituito dal prof. Gina Costabel.
'Dopo il 17 Febbraio', e per alcuni
mesi, gli articoli, le corrispondenze,
le cronache, devono essere' ikidiirizzate al
Prof. GINO COSTAREL
Lusema San Giovanni (Torino)
lin un’aitmosfera di fraitema eompirensione e dì solidarietà nello studio di
alcuni pnoMemd di vifla spiiiituaie ©d
ecclesiastica, si è svolto a Lusema S.
Giovainini un Convegno Pastorale dei
pastori del Distretto Valli, daj 27 al
29 gennaio.
Argomento gieneiiale del Cimvegno:
Un secolo di vita valdese, n pastore.
Aime, in uiiio studio completo ©d aepunato bla trattato della n Chiesa nelle
Valli un segolo fa ed oggiv.
Ili 'pastore Deodato ha letto urna relazione del prof. G. Miegge, impossibilitato ad lassistere, su « Le possibilità di evangelizzazione 1848-1948».
Ed il paisltiare C. Oay (ha .parlalto
della « Evangelizzazione per mesro
delle chiese e fuori delle chiese».
Gli stuld hanno dato luogo ad un,
utiile, fraterno scambio di idee; Fiitcontno di operai impegnati neM’opera
di seminagione, ha dato a tutti un senso rinnovato della importanza dellV
pera e della responsabilità della Chiesa
tutta iin questi tempi.
Le cronachei W 17 Febbraio devono giungere alla direzione entSco il 22
Febbraio, a risoMo di non venir©
pubblicate. Si fa preghiera aii redlattori dell© cronache parrocchiali dS
n«n scender© nei minimi dettagli, dii
scarsa importanza, per non occupare
troppa spazilo.
Non c’è ormai più posto nel
mondo per una forma di Crisflancsimo puramente esteriore, basato sulla tradizione. II mondo
sfa entrando In un periodo di catastrofe Adi crisi. In cut noi siamo costretti a prendere il nostro
posto ed in chi una più aita c più
infensa vita spirituale sarà richiesta ai cristiani.
Berdiaev
La presenza di vari pastori a Luserna S. Gròvamni ha dato a tutta la parrocchSa la ipjoissiihiflità dì riunirsi nel
tempio in occasione di due ©ulti seuali,
presieduti, il martedì seira, dai pastori
A. Comba, R. Hairdlmeier, R. Jaihier e,
il mercoledì sera, dai pastori N. GiampiepoM e E. Rostan,.
L’ottimia preparazione del Oomivegno
da parte del pastore Deodiaitp e la calda, ifratema aopoglienza della comiunità
di Luserna San Giovaarni hanno dallo
a tutte ile riiuniioni un tono di affettU'Osa
familiairità.
I Pastori presentì al Convegno ringraziamo quamtì hanno presltato la loro
opera per la buonai riuscita di quell’inconitro che ha ilasdaib in tutti il ricordo
di ore buone e benedette da Dio
(e. r.)
2
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fio' -,
S'.''
•5 - . iv'i -*r^> ■ ■
■ t?»ì>
Verjo // Centenario
MLOESIALU ilLIA DEL 1MB
III
i AÌoinsignor Charvaz, J* cui influenza
•non eira estranea ali fatti di cui abbiamo
già parlato, aveva in mente, oltre al
programma di azione restrittiva sulla
villa dei Valdesi, anohe la loro conver' Siene al Cattol'ioesimio in modi peirsuasivs o coercitivi. Scatenò alle Valili urna
sapiente ed accuraita propaganda, con
missioni, pubblicazioni ed altri mezzi,
e riusióì a nacoogliere dei frutti. La popolazione Valdese viveva allora in, condizioni di cultura e di istruzione religiosa assai misere, e quailche decina di
Valdesi si convertirono al ■Catttolicesimo. Naturalmente Oiarvaz diede flato alle trombe, ed intensificò la sua
aM ’importanza della missione ? cattolica
in seno ai Valdesi ed un accresciuto
prestigio a tale opera. Disgraziatamente per Chairvaz, le cose andarono altrimenti. Intanto si asserisce che la popolazione che inauigurò la chiesa cattolica
era in stragrande mia,ggioranza composta
di Valdesi, scesi diai comuni vicini per
la venuta del Re; in Torre PeHic© la
popolazione cattolica era allora di qualche centinaio di ipersone. Carlo Alberto
poi si trovò oosi¿ fiimpaiìoamente dr
,condlato da quella gente," accolto con
tanto semplice e devoto entusiasmo,
òhe ne rimase commosso^ e, nel pomerigge, nel palazzo dei 'Coniti di Luserna, di cui era ospite, ’ricevette una
sola delegazione, quella della Tavo'la
Vald^, in eocestione agli ordini impartiti, e volile vedere sfilare le compagnie valdesi dei comumi della Vaile.
In capo a qualche giorno successero
ancora altri due fatti òhe evidentemente
non piacquero (al Oh'arvaz : «1 primo fu
la dectìsiioine del sovrano di far erigere
a Torre Pallide un monumento ■<( al popolo che raccoglieva don tanto affetto»,
popollo, come abbiam rilevato', in preP'onderanza valdese (esso fu poi inaugurato un anno dop») ; ed il secondo.
più straordinario anicora, fu la nomina
a cavaliere dei SS,. iMauirizio e Lazzaro
di un valdese : il notaio Ami Gambe,
sindaco di Torre PellSce; fatto inaudito,
se si 'tenga conto dell’epoca e delle
persone!
Eran questi segni dii un mutato atteggiamento del Re versO'd Valdesi ? iFor-'
se ; ma segni soltanto, perchè il sovrano, a cui la storia ha lascato il titolo di
« Tentennla », non avieva il corajggio e
la forza di concedere ai suoi sudditi lo
Statuto e ai Valdiesd l’Emancipazione.
Oi vorrà anooira un periodo di qualche
anno, ci vorranno gli sforzi nobilS e generosi dei liberali dell’epoca, perchè egli si lasci finalmente prendere la mano
a firmare un atto di pura giustizia.
AUGUSTO HUGOiN
propaganda.
Inltanto a Pinterolo egli a¡v©va -potenzìiato 1’(antico « Ospizio dei Gatecumeni », destinato ad accogliere i Valdesi
apostati, e sua particolare cura fu rivolta ai bambini che cercò di attirarvi.
Una legge stabiliva cihe 'un maschio di
dodici ed una bam'bina di dieci anni, se
Valdesi, potevano decidersi alla conversione ; "(si pensi quale maturità si
possa avere a tale età!) si ebbero alle
Valli dei veri e propri rapimenti di minorenni come -ai tempi delle persecuzioni, e ci furono anche dei casi dii genitori obbligati per colmo di sventura a
pagare la pensione dei loro figli iper farli educare cattolioamente all’Ospizio di
Pinerolo. Anche i figli illegittimi nati
■da donne Valdesi dovevano per legge
essere educati nel Gattolioesi'mo.
I Valdesi d’altra iparte erano tenuti in
condizioni tali da limpediire loro qualsiasi forma di proselitismo ed anche in
dondiztoni diffidili per la loro stessa attività religiosa. J Sinodi si riuniràno
ogni quattro o dnque anni soltanto e
vi doveva assfetere un delegato dieJl
Governo; i pastori non dovevano essere in numero superiore a tredid, quanti cioè erano le parrocchie delle Valli ;
pastori stranieri n'oli potevano stabiMrvisi ; non potevano 'fare opera di persuasione verso òhi volesse convertirsi al cattolicesimo; non potevano ammettere nei doro templi o nelb loro
scuole alcun cattolico; non potevano esservi matrimoni misti, eoe.
Quanto alle norme riguardanti il
culto valdese, era loro proibito di aver
un numero di templi maggiore di quello del 1686, con particolare eccezione
per quello di San Giovanni costruito
durante la dominazione napoleonica; e
non potevano tener riunioni, anche private, fuori dei templi. Perciò in Torre
Pellice l’unico luogo di culto era il tempio dei Ooppieri, e in Torre Pellice
non si poteva avere un culto.- quando
alcuni professori del Gollegio iniziarono in ufia casa privata delle riunioni
di òarattere religioso, ne furono immediatamente diffidati. Un parlicokre curioso : era anche proibito di fare nuove campane per i templi, oltre a quelle
esistenti, o farle più grandi.
Lé feste religiose cattoliche dovevano essere osservate dai Valdesi, sotto
pena di gravi ammende ; ciò spiega anche il sorgere della tradizionale festa
del 15 agosto, giorno di festa cattolica
e di <rf)bligato riposo per i Valdesi.
Oggi le condiziioni sono ben diverse,
grazie a Dio!
Le tappe
ARTURO PASCAL|
del I articolo dello Statuto
Jfella dii adìna
di J’erre peUice
Charvaz si persuase ad un certo
punto della necessità di edificare in
Torre Pellice una grande chiesa come
base di un’opera di penetrazione religiosa in mezzp ad fratelli separati ; idea
ohe diede origine alla Ghiesa cattolica
attuale. Gharvaz ne aveva interessato!
l’Ordine Mauriziario, ricco e potente,
di cui Carlo Alberto era Gran Maestro,
ed il lavoro aveva già avuto inizio nel
1839. Mentre esso procedeva, dei missionari predicavano ai Valdesi la conversione; e pare che gli uditori fossero in numero discreto, poiché c’era lia
liovità della predicazione in... dialetto
piemontese. L’inaugurazione della
Chiesa avvenne nel 1844, presente il
Rev. Monsignor Gharvaz; infatti egli
aveva tenuto ad essere preso'it^ poiché tale fitto, nelle sue intenzioni sarebbe stah) -a sanzione i>i’- aiito-evo'e
Il 10 marzo 1821, incitati dairesempio della rivoluzione napoletana i liberali piemontesi insorgevano a Tonno,
Alessanidriia, Pinerolo ed in altre città
del Fhemonite al grido di « Viva la tllostituzione, Viva la lioeir.t! ». Il vecchio
re Vittorio Emanuele I abdicava in favore del fratello Carlo Alberto, principe di Carignamo. 11 13 marzo il Stìndaoo dii Torino, accompagnato dal Corpo Decurionate, dai comandanti miiiitari
e dai più autorevoli cittadini, 'si presentava alla Reggia chiedendo di essere
rioevuto dal giovane Principe e lo invitava, a nome di tutto il popolo piemontese, a proclamare senza indugio la
Costituzione di Spagna. Invano per due
ore Carlo Alberto si schermì dalle insistenti richieste, adducendo a motivo la
sua carica di reggente ohe non. gli permetteva di mutare te forma di governo :
ma alla fine dovette cedere e -promettere te Oistìtuzione di Spagna, riservandosi di apportare quelle modifiche che
il re e la rappresentanza nazionale avrebbero, a suo tempo, creduto bene
di proporre.
Grandi imianifestazioni di ;giubilo popolare salutarono il proclama della Costituzione !
Ma Che cosa diceva te Costituzione di
Cadice (1820) riguardo alle relazioni
fra Ohiesa e Stato?
Airart. 12 essa proclamava;
” La religione della nazione spagnola
è e sarà perpetuamente la cattolica apostolica romana, unica vera. La nazione la protegge con leggi savie e giuste e vieta l’esercizio di ogni altra
Valeva la pena di acclamare la libertà e di abbandonlarai a tanta frenesia
ipopolare! Evidentemente l’articolo, accettato nella forma stessa di Spagna,
sarebbe stato un anacronismo ed un aperto insulto alla libertà religiosa, tanto
più grave iñ (Piemonte, dove da secoli,
sia pure con giravi ed ingiuste restrizioni, era tolterato il culto Valdese e
Protestante, e già voci autorevoli si
erano alzate a deprecare riniquo trattam-anto inflitto agli ebrei ed ai riformati.
Perciò non deve stupire se la Giunta
Provvisoria, formata da uomini sinceramente liberali, adunatìi« te sera del
15 marzo per procedere all’esame delle modifìob'5 da apportare alila Gostituzione Spagnola,^! senti in dovere di
cancellare rortioolo 12 sostituendolo
con un altro d’intonazione più liberale
ohe suonava così ; « La religione cattoli-ca apostolica romana sarà quella dello Stato, non escludendo però quell’esercizio di altri culti, che fu permesso
insino ad ora».
Questa modifi'oa sembrava utì passo
n-otevole verso la .Kbertà religiosa e di
ciò va dato merito al Principe ed alla
Giunta.
Ma doveva avere breve durata, poiché il 18 marzo giungeva da M-odena
la risposta del nuovo re Carlo Felice,
che disapprovava quanto era stato fatto
dal Governo e dal Prinoine ed ordinava
al generale La Tour di soffocare cori, le
armi ogni velleità di libertà e di costituzionó.
miinistrative ,e promulgava il Codice Civile che da lui fu detto Alberti-no.
Di questo Codice ci interessano i
primi tre ariico!: che hanno attinenza
col I articolo dello Statuto.
Essi iproiclamano : 1 .o « La religione
cattolica apostolica romana è la SOLA
religione dello Stato»-. — 2.o «Il Re
si gloria d'essere protettore della Chiesa e di promuovere l’osservanza delle
leggi di essa nelle materie che alla
podestà della medesima appartengono.
I magistrati supremi veglieranno a che
si mantenga il migliore accordo tra la
Chiesa e lo Staio ed a tal fine continueranno ad esercitare la loro autorità e
giurisdizione in ciò che concerne gli
affari ecclesiastici secondo che l'uso e
la ragione lo richiedon\o»; 3.o a Gli
oMri culti attuaimerUe esistenti nello
Stato sono SEMPLICEMENTE tollerati, secondo gli usi ed i regolamenti speciali che li riguardano ».
il complesso di questi articoli, rispetto alla formula proposta nel KS21 aiI art. 12 della 'Costituzione Spagnola
segna un, evidenite ^regresso verso l'intol'leranza e verso la supremazia della
Ghiesa sullo Stato.
Infatti gli articoli del 1837 con l’aggiunte dell’ai^ettivto «stolte» attriibuisòono alla religione cattolica negli Stati
piemontesi non solo un carattere di più
spiccata preminenza, ma di esclusiva
legalità : fanno il sovrano protettore
della Chiesa, difensore ed esecutore
delle sue leggi e riconoscono ad essa
molti dei privilegi sino allora goduti. Di
più. con ravverbto semplicemente aggiunto al termine « tollerati » gettano
sui culti acattolici una nota di larvato disprezzo in quanto rivelano che la tolle- ■
ranza non fu Concessa per un sentito e
reale concetto di libertà e di rispetto
umano verso le credenze altrui, ma
quasi come una elemosina che si getta
ad un mendico, perchè non seguiti più
oltre ad importunare con le sue istanze.
Fortunatamente nel decennio seguente le idi©e liberali erario destinate
a fare notevoli progressi non solo nel
campo politico, ma amòbe in quello religioso nonostante ropposizione dei Gesuiti e di uria parte del Qero e il retrogrado tradizion.alismo di alcuni Ministri
e Consiglieri di Sfato.
quanito ci tìlarra il ministro Des Ambrois nelle sue Memorie. C’tnforma 'infatti il Ministro come i coimpilatori de]
progetto dello Statuto avessero deliberatamente omesso quella parola parlando
della reliigione dello Stato. Ma il re
si adombrò dell’omissione di quel termine ohe affermava resolusività e la
perpetuità della religione cattolica Tornati,a come religione dello Stato e volle
che fosse manten-uto ed inserito nella
formutezione definitiva deirart. I dello
Statuto.
Anche la dicitura « conformemente
alle leggi » 'appare una felice innovaziione rispetto alla precedente « secondo gli usi e i regolamenti speciali che li
liguardano ». Infatti questo poteva irretire i culti acattoilici nelle disposizioni
restrittive -ohe fino allora li avevano regolati : quella, conformando la tolleranza alle leggi, cioè ai principi dello Statuto toglieva pnatioamente quasi ogni
differenza fra cattolici e tollerati, dall
momenito che la Carta fondamentale
del Regn,o sanciva ruguaglianza di tut
ti i cittadini davanti alte legge e alle
cariche (art. 24), la libertà di riunione
(lart. 32) e di stampa (art. 28), l’invior
l'abilità delle ipersone (art. 26) e dei beni (art. 29) e permetteva a giudici © a
maigietrati, che inani fossero affetti da
retrogrado settarismo, una inteipretaziorie sempre più liberale ed umana
della tolleranza religiosa.
Si sa che l’art. 1 dello Statuto —
come del restio tutti gli altri articoili
della Costituzione — ebb© la sua nascita, o meglio il suo battesimo, nel
(( Consiglio d'i Coniferenza del 7 febbraio 1848. Il Consiglio, formato dal re
e dai sette Miinistri, era stato oonvooato in forma solenne, con la partecipazione di altri dieci autorevoli uomini
politici, per fissare i caratteri della
nuova Costittuzione e per discutere i
vari articoli del Progetto che presentavail 'Conte Borelli, ministro degli Affari
Interni. I verbali della seduta ci informano che rartioolo riguardante la religione di Stato — terzo nel (Progetto
— redatto niella forma identica con. cui
compare nello Statuto fu approvato senza discLi.'.=-ione e ad unanimità ida tutti
i membri del Consiglio. Uno solo dei
presenti, interloquì per iproporre una
frase da aggiungere all’articoto allo
soo'po di renderlo più oorrispondente
alle disposizioni del 'Codice Civile
(1837): ma gli fu fatto osservare
ohe il testo delTartipoIo del progetto
« ara forse più restrittivo riguardo alita,
tolleranza dei culti».
Chi fosse il] proponente e quale il tenore dell’aggiunta proposta, non compare nei verbali.
II gionno seguente (8 febbraio) il re,
per calmiare l’impazienza del popolo,
pubblicava il famoso proclama, nel
quale annunciava ai suoi sudditi la concessione dello Statuto e fissava le linee
generali della nuova Costituzione.
L’articolo 3.o del Progetto .passava al
primo pO'Sto nel Proclam'a, con la dicitura seguente : « La Religione Cattolica apostolica romana è la sola Religione
dello Stato. Gli altri culti ora esistenti
so'no tollerati conformemente alle Leg
gi )).
E in questa forma invariata entrava
nel testo definitivo dello Statuto, ohe il
re promulgava, in forma solenne, il
4 marzo 1848.
Xes grands devoirs humains
Il primo articolo
d e 11 o SI a I u t o
Il 4 marzó 1848 veniva pubbHoato
fra le acclaniazion.i di un popolo festante
Io Statuto del Regno, il quale aU’art.
I così stabilisce;
'La religione cattolica apostolica romana è la sola religione dello Stato. Gli
Evidente regresso
Nel 1837 Carlo Alberto, diventato re
<ii Piemonte e Sardegna, dopo te morte di Carlo Felice (1831), procedeva
attivamente sulla via delle riforme am
altri culti ora esistenti sono tollerpii
conformemente alle leggi
La nuova formula, messa a confronto
con quella del Codice Civile del 1837,
segna un nuovo notevole progresso verso la libertà e 'la Separazione del poter©
civile e religioso. Non vi compare più
l’avverbio semplicemente, che sebbene
non avesse nessuna importanza giuridica aveva iri, sè qualche cosa di spregiativo verso i culti tollerati : © non è
più affermata esplratamento la protezione dello Stato sulla Chiesa, nè da
pairteoipazione dello Stato all’esecuzione e alla osservanza delle leggi della
Ghiesa.
Rimane tuttaivia l’aggettivo usoia».
a proposito di Che sarà bene ricordare
Dans une ’dies plug Ivelles pages, de
son ouvrage célèbre sur « Le» souirces die la richesse », John Ruskin
parle des grandes professions intellectuelles, de ces pirofesteons' qui
ont une étroit© relation avec les nécessités quotidiennes dl© la vie, ©t
qui, selon lui, sont au nombre de
cinq seulement : dont trois au moine
(existent nécessaireimeint dlang toute
nation cdvilisée. (Les voici : la proifession db soldat, la pi'ofession dki
prêtre ou pasteur, ];à pirofession ‘ diu
mddiecin, la profession du juriste,
la profe.ssion du marchand ou comcerçant.
Professions qui sont, entre toutes,
de .beaucoup les plus imporiantes,
le» plug grandes et les plug nobles
que les hoaniues puissent avoir, puisqu elles but de nobles et saintes tâches à accomplir pour 1© bien de
tout© la communauté à laquelle ces
hommes appartiennent.
Ainsi 1© grand devoir, le seul devoir du soldât est celui de dléfendre
son pays, sa nation, la terr© qui l’a
vu naitr© et qiti le nourrit, la teurC
où ses ancêtres dorment leur dernier
sommeil et où il ©spèr© lui-même, un
jour, Se reposer de s©s fatigues et
«a’endolrmir aujwès de» se» pères».
Le devoir diu pasteur ou du prêtre
est d’instruire et dfédiiquter sa propre
nation, de lui donner l’aliment spirituel, sans lequel tout serait vain,
inutile, voir© mêm© dangereux.
Le devoir du médecin est celui de
maintieMir en santé la nation, d©
com.battre la tnaladi© sous toute» ses
formes et avec tous le» moyms possibles, de lutter sang relâche pour
éliminer dte la vie humaine tou» le»
maux gui la guettent et qui contribuent à la iceindfce souvent si difiâcile
à supporter.
Le devbir dii juriste est celui d’inculquer 1© sen» de la justice, de travailler avec zèle à son avènement au
milieu de» homme»; dhns la famille
comme dàn» l’ateÜier, dan» 1© pabds
comtme dans la cfaaiimière, dans cha
ifue groupement comme dans la nation dans son ensemble, toujours.
Le devoir du marchand o« du
commerçant est d© pourvoir aux besoin matériels de la nation, (Je
quelque sorte qu’ils soient, de 1© faire avec abnégation, avec ednfianoe,
avec foi.
Et tous ces homme», en cas de nécessité abs’Oilue, ont un seul et même
devoir: celui de mourir. En cas
d’absolue nécessité, c’est-à-dire:
Le soldat doit mourir plutôt que
d’abandonner son post© sur le
champ de bataUIe.
Le pasteur ou 1© prêtre, plutôt que
d’enseigner ce (pii est fâux.
'Le médecin, plutôt (pie de quitter
sm poste pendant une épidémie, un
désastre, un© guerre.
Ee jiMste, plutôt gu© d’acceptier
1 injustice, d’ou qu’ elle vienne.
Le commerçant, plutôt que de
manquer de foi à un engagement
pris, plutôt que dje colnsentir à adultélreî sa marcban(llise' ou la venidr© à
un prix exorbitant. Car, comm© le
vrai but du soldat, dJü prêtre, dù médfccin et du juriste n’est pas de percevoir sa solde ou se» appointements,
amri celui dp marchand ne devrait
pa» être le gain, mais celui de pourvoit aux besoins dl© la nation.
Et si clia(ïUine dfe ces profession» étaient envisagiée» »ou» ce point d©
vue élevé et chrétien, combien plus
sereiJie, plus beUe et plus noble serait la vie !
Et qije de haines, de jalousie», d)e
rivalités, dfe guerres n’y auraitril ©n
moins dan» 1© mondle, cpi© nous devrions tous considérer comme neitre
dtemeure ^ provisoilre et non comme
un doi^ine durable! Car noua savons .bien qu© 1* vi© n’est qu’une
beur©^ qui passe, un instant <pii bientôt dfeparaît, mais duquel, il nous
sera demandé compte, un jour.
T. H, P.
3
>
m
.L'ECO DELL-- VAUI VALDESI
L.E VIRTU’ CARDINALI
rKUDENl^
La teologia nedioevale derivi daVe
religioni misteriche e dalla cabala ebrcàca la simpatia per i numeri
magici e perfetti. Ricprdiamo a questo
proposito che la Cabala in questione
non ha nulla a vedere con i numeri del
lotto, ma fu una scuola di alta cultura
israelitica erede della più rigida scuola
farisaica. In omaggio a questa simpatia. come furorpy sette i sacramenti, dei
jquali due soli hantp\, secondo la dottrina riformata, fondamento evangelico,
sette furono le opere di misericordia,
sette i peccati mortati e per conseguenza 7 le virtù. Tre teologali, già elencate
da Paolo, Fede, Speranza, Carità, e
quattro cardinali, secondo una classificazione già stabilita dalla filosofia greca. Le quattro virtù di Platone; saggezm, valore militare, prudenza e giustizia, entrarono a far parte del bagaglio della scolastica con qualche modificazione; la saggezza divenne temperanza, il valpre, la virtus romana, divenne fortezza; esse costituirkiino le
quattro virtù cardinali. E così l’armonia dei numeri perfetti era ottenuta;
due di essi, il tre ed il quattro, corrispondenti alle figure perfette del triangolo e del quadrato, ne formavano un
terzo; il sette.
Definizione
Virtù Valdese?
furono sempre molto ben avvisati. Cosi nel 1686 l’aver seguipp il consiglio
della timida maggioranza dei pastori
portò a ben più gravi lutti e ben più
tristi sciagure che rfim avrebbe causalo
t'aderire al temerario parere di Arnaud
che voleva la resistenza a oltranzà. Nè
l'epopea del Rimpatrio sarebbe avvenuta se si fosse data rettd alla voce della prudenza.
Virtù don generale dunque e che
non può scompagnarsi da altre se non
vuol degenerare in vizio.
re le proprie parole e. di evitare che
esse possano ferire 0 onesti donvincimenti del possimo ed i suoi pregiudizi, nel non formulare gjaidìzi, avventati,
nel non venir rrueno> in una parola ai
(lettami della Carità ¿a cui ogni altra
virtù cristiana discende. La prudenza
Ma se la prudenza nelle azioni non
è sempre commendevole e può essere
indice di pochezza d’animo, non così
nelle parole. Non si intende di commendare qui quell’estrema cautela cui
purtroppo vent’anni di costrizione del
pensiero hrnno educato tanti nostri
concittadini e per la quale ci si asHenc
daU’esprimere ogni opinione che^non
sia accettata dalla generalità e sopratut;
io dalle gerarchie e di pronunciare par
rota che possa attirare un fastidio ancorché minimo. No, diciamolo pure (dtamente, nulla ripugna al vero carattere
valdese più di simile atteggiamento
tanto caro a certe conventicole
verbale aafiypP^^*^ temperanza conferisce urta gran fona di persaasiotte
alle parole di chi non.possiede autorità
nè eloquenza sufficienti ad imporsi a
chi l’ascolta, nè dovrebbe essere trascurata anche da chi possiede Luna e
l’altra. |:'=’
Mezzo secoSp fa una guerra tra Francia e Inghilterra che avrebbe forse anticipato la catastrofe europea, fu scongiurata dalla prudenza verbale di un
ministro francese degli esteri. Se í<^
sceremo la Carità guidare i nostri pensieri, una simile prudenza diventerà una nostra seconda radura.
M. EYNARD
Piuttosto s’intende la cura nel pesa
Può darsi che' chi soffre in
questa vifa non abbia più a
soffrire nell’altra; ma è certo
che chi non ha espiato in questa in qualche modo dovrà
espiare in quella.
Kierkegaard
Venendo alla particolare virtù della
prudenza, è anzitutto opportuno definire t'es.rf-ìza. pe-chè esspi può esh
sere intesa in modi diversissimi e tali
da poter in qualche cosa, dare apparenza di virtù a quello che è in realtà
debolezza o assenza di virtù.
Il vocabolo ” sofrosine ” di Platone,
tradotto con ’'prudenza ” ha senso
molto affine a quello di ’’saggezza”, si
-potrebbe interpretare etimologicamente
come ’’ retto giudizio ”. Ovviamente il
sÌ0ifioato ]oitr;ibiuitto alla parola dalfii
teologia scolastica è alquanto diverso e
trova la sua giustificazione nel precetto
cristianìo : «Siate prudenti come i serpenti e semplici come le oollombe»
(,Maft. 10: 16).
Ci sia (concesso, a proposito di que' sta parola del Maestro, il rilevare che
una tal quale famigliarità con quei poco simpatici rettili ci ha dim^trato che
la cautela non è virtù caratteristica dei
serpenti, animali troppo stupidi per
giungere a tanto e che Gesù non si
serviva nel suo paragone che di un’opinione popolare del Suo tempo, come
in altre occasioni fece, senza rettificare te erronee nozioni correnti; nè
CIÒ contrasta cjpn il fatto che, per la
Sua divina natura. Egli doveva sapere
ogni cosa; la Sua missione non era di
rivelare le verità empiriche che solo
Il tempo avrebbe permesso agli uomini
di conquistare gradatamente, ma la Verità spirituale e trascendente cui gli
uomini da soli non potevano pervenire.
L’autorità del Maestro consente
quindi di dare alla prudeinzla dei teologi il senso di cautela, di ponderazione nella condotta, di ispirazione ad un
medio termine nellà scelta. Onde ne
consegue che la prudenza non è virtù
eroica. Può essere virtù casalinga, virtù preziosa nella vita d’ogni giorno,
ma non virtù adatta alle grandi determinazioni, ai momenti cruciali dell’esistenza degli individui e dei popoli, ai
periodi epici della storia. E’ virtù che
si addice alle Chiese ufficiali ed è infatti da esse molto apprezzata e coltivata, ma si addice meno ai singoli
fedeli.
La Chiesa romana tiene in gran (tonto la prudenza, e ad essa ispirò generalmente la sua condotta, riuscendo cosi a pilotare la barca di S. Pietro attraverso acque spessii infide e tra gli
scogli durante un lungo succedersi di
secoli. Nè le altre Chiese Cristiane agirono molto diversamente.
Ciò toglie alla prudenza molti dei
sitoi caratteri di virtù e ne fece spesso
sinonimo dell’ipocrisia, se non della
pusillanimità e della vigliaccheria.
Portò a compromessi esiziali con i
poteri mondani e, se giovò alla prosperità ed alla potenza delle Chiese
uffticiali non ne favorì certamente il
progresso spirituale.
POLENTA FUMANTE
"II iait sortir de la terre le pain qui soutient
le coeur de l'homme,,. Psaume 104
l't'
C’est un jeudi dlu inoife die ïnai. ^ =
Je viens die préparer la polenta. Je l’ai longuement brassé dans le
grand poêlon die cuivre, en me servant d’un gros bâton. EU© m© paraît
cudte à point: sans grumêanx, compaiclc, dlure. Une véritable polenta
ainsi «jue savent la déguster les véritables amateurs.
Le treUlfe en écorce d|e chêne, couvert d’une serviette immaoulée,
est déjà préparé sur la table. D’un geste rapide et énei^qUe, j’enlève
la marmite du feu, je la renvers© sur le linge blanc. L’opérattiion
a bien réussi; tout le contenu db pjOiêlon fume dlevar^jQi^jhôtes,
Ateîi ^Teiiciéffis' éhàiëüH- àssîeffe,'' lés iSols Kommeft’ qfuit
sont venus chez moi pour m’aidbr à faucher moni pré m’accordent
ïobatîou d’un geste brusque de la tête et des mains. Ils sou’
rieut de lenrs lèvres an poil hérissé et expriment bruyamment leur
saîibfaction. J’ai été, dfomt-ils, «bien brave»! Tant mieux! J*eepère
être promu bientôt paysan aoooŒnplî.
La polenta est là, au beau milieu die la table: dorée, chande, appétissante. De la vapeur émane un parfum subtld qui, mieux giu’auicun
apéritif, creuse l’estomac. Je détaolie du clou la claslsique fieeiUe. Je
m’en sers pour couper toute la masse en morceaux rectangulairee,
pas très grand mais fort épais. Ceci pour ¡(aérer» la pedenta e® la
refroidir un peu. Déjà les bols ont été remplis dé lait cm. Tout est
prêt maintenant.
La prudenza non fu certamente virtù valdese nei tempi eroici e quando i
nostri padri si attennero ad essa non
Et alors? Qu’allons-noua faire?
Nous jeter sur nos alimenta avec avidité, comme dies bêteg sur
leur fourrage? Ne penser qu’à notre ventre? Avaler aans même réfléchir au myatère? N’est-ce pas gâcher et n’est-c© pas voler?
Même si nous n’arrivons pas à le comprendre, contemplouia le
mystère. Elevons notre esprit plua haut que cette humble table paysaime où le repas le plus frugal attend de» homimes simples qui vivent de leur travail! iConsidéron» un instant les lois de la maturation
dies fruits. Remontons de oes lois aux lois cosmiques don^ dépendent
la suite des saisons et la course dies astres dans l’infini. Et, de ces
lois cosmiques, remontons plu® haut encore: au principe même de
la Loi, à Didéei db l’Absolu, à l’axiome d|e l’Intelligence bonne, qui
régit rUnivers. Ndus sentirons alors que notre être intérieur le plus
intime est troublé, car nous venons de saisir, avec un© émotion inexprimable, un rapport essenlliel entre œt Etre suprême et notre personnalité vivante: le rapport solennel ©t infiniment doux qui lie le
Père aux füs.
Mes mains s© sont jointes, mo(n regard s’est levé vers le' ciel. Les
trois hommes enlèvent leur chapeau et baissent les paupières. Leurs
traits s© df'étendlent dans uncj expressioui d’humilité et de recueillement. «Nous Te louons, ô Père, et nous Te bénissons, car ce fruit de
la terre, gui est notre nourriture, nous vient de Tod.
« La terre est à Toi, l’air est à Toi, l’eau est à Toi, 1© soleil est
à Toi: ce fruit dé la leir© et de l’air et de l’eau et du soleil, notre
pain quotidien, est un don de Toi.
« Tu nous l’offres chaque jour pour alimenter notre corps, et
lui donner santé, vigueur, et beauté, pour prolonger notre existence
dans la lumière dé Ton regard, en écoutant Ta voix, en goûtant ton
Amour, en accomplissant Ta volonté.
« Père, nous T© bénissons et Te remercions ».
« Le corps, enveloppe dé notre Moi véritable, est le fourreau de
l’âme.
« Dans le fourreau se cache l’épée.
(( Enseigne-noîus à tirer l’épé© db fourreau,
w In —_ __1 .11 .3 _ 1 1*1 _ -M.it
« Pour la faire luire au soleil de la liberté
« Et pour combattre le® batailles, sacreéa de l’Esprit:
« Celles de la vérité,
a Et celles dé la justié©! »
(Du volume La Terre chante, qui vient de paraître
chez Jeheber, éd. - Genève).
per U Centeiiario
PINEROLO
Domenica, 15 Febbraio dopo A
ourtto nel tempiio, alile ere 9,15, presieduto dal Moderatore della Chiesa Vdtde$c, alla presenza dei delegati della
((Bgliise Natìonale du Cantoe de Vaiùd»
raivrà luogo urna (pubblica maniifesririone comm-emorativa nel Cinematografo
Italia.
La cerimoriSa, nel suddetto locale avrà inizio alle ore 10,30.
Panlerainino i seguenti oratori : Avv.
A. Pittavinp^ .siindaco di Pinerolo, Prof'
A. falla, di Torre Pellioe; Pastore E.
Rostan.
Le ¡CoiraJi di Lusemia .San Giovanni,
dii PSnenoilo e S. Secondo canteranno
alcuni cori Valdesi.
Saranno benvenuti anche i Valdesi
rappresentanti delle ailtr© parrocipibie
delle Valli.
Nel poim'eriggie .avrà luogo il Coniveigno Giovanile di cui diamo pure il
progtrammia in questo numero.
colato ohe percòniiri Te yfe dittodine.
La seto del 16 corr,-,® della
grande, ricpnrenra centienaritt, saranno'';
aopesii i tradizionali fuochi
Per dar© tm’unità alla manifestazione, sS invita Ja (popolazione ad accendere tutti i fuochi contemporalneamente alle or© 20,30. A tote effletto sarà
dato urii segnate, accendendo sei poten-1
ti riflettori davanti al Tempio ed alla
Casa Valdese.
— Il tradizionale pranzo commemo- >
nativo avrà luogo il XVII corrente al
Convitto Valdese. I bdgléttì ¡sono in
vendita press© le Librerie Hugoii,
Claudiana e della Carta, lai prezzo di.
di Lire 430. Il ¡locate sarà oonvenienr
temente riscaldato. Sarà provveduto a
uri, ordinato servizio di guardaroba.
Pei il [enleiiefio del 1848
TORRE RELUCE
MANIFESTAZIONI DEL XVII FEBBRAIO. —. La domenica 15 febbrar
10 cor.r., verso le 12, in. Torr© Pdliice
avrà luo'goi ¡una grande manifestazione
pubblica di oaattere divile per celebrare il CentenarSo dell!’Bmanci¡pazione
dei Valdesi, in ©ui interverrà tutta la
popolazione.
Il ¡Oonsdglio Comunale che ne ha
(presa riiniziativa ha nominato a bile
scopo una Oommissiioine (presieduta dal
Sindaco tidt. Giraudo. La manifestazione, che sarà annunzia% da un. apposito manifesto, avrà inizio dinanzi al
Municìpio, donde partirà un. corteoi che
percorrerà la vie cittadine accompagnato dialUa Banda Citta<finja.
Indi, in una solenne riunione présiediuta dal Sindaco, due oratori, cdoiè
11 prof. Bruno ¡Revd e un, altroi da designarsi, celebreranno il fausto anniversario, inoairidone il significato e il
valore.
Lia mianifetaizione ha un; carattere
veramente signiHcaitivio e oommovenite,
,^in quanto riunirà fraternamente tutta la
popolrizione, nel penjsieiro deirEmancipazione dei Valdesi, in una unanime
affermazione dèi grandi principi democratici della libertà, deiruiguaglianza,
fondati sui principi cristiani, di cui la
Emancipazione stessa è diventata un
simbolo.
Tutta la .popolazione valdese è caldamente invitata a prendervi parte.
— Per ceilebrare degnaimente il XVII
Febbraio, la sera della domenica 15
coir, darà organiizzata una grande fiac
La Libreria (laudiana
ri offre quattro volantini
dipropaganda, redatti dal
Prof. G. JVLiégge dal titolo
1. Libertà - 2. Concludiamo il
Risorgimento - 3. Il popolo delle
due Riforme -4. Tra il ‘si,eli ‘ma.
Ognuno di questi mani/
festini può essere acqui/
stato al prezzo di L. 100
per 100 copie.
AVVISO
IMPORTANTE
Il Comitato per i feategitie*
menti del Centenario mette in
vendita un artiatieo
DISTINTIVO RICORDO
NelTimpossibilità di ricevere
per tempo le prenotazioni in
occasione del 17 febbraio si
avvertono tutti i signori Pastori
cbie sarà spedito loro nn congruo numero di detti distintivi
da porsi in vendita a L. 50.
COMUNICATO
F. U. V. - Gramix» Valli
Si porta a conoscenza che dOUIOIliCS H5 Cs III. allO OrO
si terrà a Pinerolo, nella sala delle attività, un
CONVEGNO GIOVANILE
per le Unioni di Pinerolo, Pramollo, Prarostino, San Germano e
San Secondo,
PROGRAMMA:
Ore 14,30 ; Apertura - Messaggio del Pastore Rostan. - Studio di
attualità sulla Celebrazione del Centenario presentato
dalTAvv. E, Serafino.
„ 15,30 : Intermezzo ricreativo (Unione di Pinerolo).
„ 16,30 : Thè prò Agape
,, 17,30 : Chiusura
Il Convegno é naturalmente aperto anche ai giovani che non siano impegnati
altrove
pei> le pGQoie Domenicali
Lezione del 15 Febbraio 1948
Il sriudizio Anale
Lettura : S. Matteo 26: 31-46.
Imparar© 25 : 35-40.
Ili Signore ha fln qui, con pairabole, spiegato la necessità di aspettairlb con aittiva e
devota vigilanza. Lasciando ora ogni metafora, egli dà ai discepoli una impre^ìonant©
descrizione deilirultìmo giudizio. 11 Figiuolò
delt’uomo appare qui iwn più nella sua urriilliazìone, ma nella sua gloria divina, in
tutta ila sua regalità sovrana dì Figlio di
Dio © di giudice supremo.
Davanti a.{ trono delia sua gioria, sono
radunate tutte 1© genti; ed egli separerà
gii uni dagli altri, come il pastore separa
le pecore daj capri : alla sua destra, al
posto d’onore, le pecore, cioè i suoi eletti;
alla sinistra, i reprobi, raffigurati diali capri.
E’ come un giudizio universale; ma li seguito oi Sa intendere che si tratta particol'ar,mente dei cristiani, fedeli od infedeli, ma
che tutti hanno avuto occasione di conoscere ili Cristo e il suo Vangelo.
« Allora il Re dirà a quelli delta sua destra : Venite, vd i benedetti del Padre mio;
eredate il Regno ohe v’è stelo prepairato
sin dalla fondazione del mondo». E quale
sarà la motivazione di questo premio?
Perclhè, dice Gesù, ebbi fame, e mi deste
da mangiare; ebbi, sete e mi deste da bere,
fui forestiero e mi accoglieste; fui informo.
4
J V’
•'fîtf
^ nA viskaete; fui in iprigione e mi veitiste
a «iware». E oorae i ÿueti, numavigiîaii'e
íncfeduiij jfU napooideivano : Ma « quand’è
'he tí abbruno lattí> tutto quosto? il Rt
ríspondei^^lQiX) (']b^ v| dfù^^iin variait che
in.iqaiwto l’avete fatto a uno cB questi mica
rnhiiiini .fratelü, J’«vete fatto a me ». ^
U'ECQ DELLE VA
" ' "Ï
'i "'b
II, CRITERIO DELLA SALVEZZA che
stabtliisce qui Gesù) è dunque tutto laochiuso neil’amore operante che noi porteremo
ai, nostri fratelld. .Nulla di più chian> e di
più sempHoe. Gesù non fa delja teologia,
ma ci dà un inseignamonto pratico che tutto
comprende. Ciò ohe vale agli occhi suoi,
, più ohe te forme della nostra reJigiosiità e
it nostro credo dottrinaile, è l’amore per
i nostri fratelli, e in particoflare 1» fraterna
assastenza Che sapremo dare ad più piccoli
„ è -più traTOig/ldati, come Egli sempre fece.
Sarà M migior modo di amare Gesù e di
amare Iddìo ; poiché, come dice S. Giovanni.; Il Ghi non ama non ha conosciuto Iddio ». E ancora : loOlii non ama il suo fratello ohe ha veduto, non può amar© Dio
che non ha veduto
Non vuol dir© certo che Gesù ponga la
salvez2;a per fede in seconda Bnea, e vj anteponga te buon© opere. Tutto il su© att©ggiam«ito ci attesta che, come l’albero
buono iporta buoni frutti, cosi te buon© opere sono 11 frutto della fede. Senm te
opere, la fede è morta, ha detto S. Gdaoomo ; e S. Paolo : « La fede è opermite
per mezzo dei ’anrore ».
PoA, rivolgendosi a quei di sinistra, il Re
.1 li sottoporrà aia stessa prova,, © dirà loro :
« Andate via da me, maledetti» nel fuoco '
eterno preparato per il diavolo ed i suoi
angeli !.;Poiché ebbi fame, e non ma deste
da mangiai© », con tutto quello eh© segue.
E , siccome costoro, trasecolaiti e fingendo
l’mnocenaa, gli rispondono : Quand’è che
abbiamo trascurato di far© per te tutto questo ? il R© risponderà, itiesorabi'lmente : «In
verità, io vi dico che Im quanto non l’avete
fatto a uno di questi miei minima fraiteSlii
non l’avete fatto neppure a me».
Benedetti, gii uni; maledetti gl altri che
non l’hanno amato. 'Matedetti, non per volontà di Cristo, ohe pure li ha tanto amaiti,
e ha dato la sua vita per condurre anche
loro a salvazione. Ma malediettì per propria
colpa, in quanto non hanno risposto al suo
amore, e hanno distrutto in sé la vera vita
separandosi da Lui ctofe la ifoote della vita
e dtìla gioia, e condannando sé stessi ah a
crudele sofferenza dei loro desolati rimpdantì e cocenti rimorsi, efficacemente rafftguratì daie pene deUTlnfemo.
^ESI
zata, quasi dj penitenza; ma l’amore, la
cosa più gra^e, più bd^» plù'tìoJce della
vite.
É Î G. Bonnet
53S3.»K»iíSlft'.i
J1 ?rof. Glofimi £nzzf
. . .. .lâsrïsè^i
iii gmntta la notizia della morte
INSEGNAMENTI.
Benedetti, o maledettii? Tate è l’alternativa che si presenta per tutti noi. E badiamo che Gesù riprova non solo quelli
òhe fecero del mate al loro prossimo, ma
altresi quelli che non fecero loro del bene.
Il segreto adunque della nostra salvezza e
della nostra gioia presente ed eterna, è l’aimore, che comprende .tutti i comandamenti
di Dio. Non una vita dà Obbedienza for
del Prof. GIOVAmF'LUZZI. deàr
àuto a Posohiavo (S^^zzera) atìf/fetà
ift 92 armi. I suoi funerali hanno
avuto luogo il 27^ gennaio.
Spetrìamo di poter prossimamente
rievocare la nobile ¡^venerata figura
del Pastore e Proftessore della Chiesa Valdese, spentosi dopo una preziosa e multiforme 'attività al servizio di Dio e deg^ uomini.
Un’altra bella, lmì,pida luce si è
spenta sulla terra,. Ma ìM lui si può
anche dirle, con Dantico profeta, che
” quelti che ne avranno condotti
molti alla giustizia, tisplenderanno
come le stelle, in sempètemo,
Alla famiglia del compianto professore giunga V espressione della
simpatia di tutta] la chiesa Valdìese.
(Redi)
è già nel titolo ; x< Creaire il tìlluna eroico »,
Il Unirci per la nostra guerra >> ecc. Ha
continuato ©d ultimato su « Civiltà cattoM.
ca » la sua sene di artioald su « Vigilia di
mobihtazion© generale » in cui esorta M #
clero a saper sfruttare appieno le forze che
te varie organizzazioni cattoliche mettono
nelle su© 'inani con un piano coorauiato in
tutta l’Italia.
E’ Intanto uscito 11 nuovo volume del
dotto gesuita : « La dtottrima Marxista —
esposizione e discussione». E' un esame
critico della dottriiina comunista in modo
particolare.
Caiiolicesimo in America
Assunzione
di Maria Vérgine
Notiziario
Attività evangelistica
iDa Venezia e Perosa Aigentiina affla Sidia essa è stata intensa in questi mesi.
Campagne evangelistiohe hanno avuto,
tra l’altro, luogo a Sarapendarena, Fioenze,
Pisa e Livorno. Interessanti riundomi hanno
anruto luogo a Torre Peiliioe, agE AiraB, a
Penosa Ar. ed a Pinerolo nei teatri locali.
E’ questa una prova che anche ai margine
ddle VaHi vi sono notevoli possdbiMtà evangeUstidte?
Interessante come tentativo quello fatto
a Livorno. Per tl pomeriggio del giorno 8
dicembre era st^ annunziato, che nel tempio Valdese vi sarebbe stata una riunione
speciale in cui quattro pastoni avrebbero
parlato su : « Il messaggio (fi Grido per
noi », Un ahoparlanite fu instafflato fuori
della Chiesa. Questa era gremita quando la
riiumone comiiitoiò. Si iniziò come ad una
conferenza ordinaria. Dopo fi messaggio di
appello di ogni pastore alcune sigiKM'e cantarono spontaneamente un inno intonato al.
l’aigomento. Senza difficoltà la riunione si
tì'aaformò in <ntlto, veramente solenne sebbene la grande massa fosse di non evangelid. Alla fine del Culto si formò spontaneamente un numeroso gruppo di cfflitoni attorno all’arraonium ed a lungo si cantarono
inni che furono trasmessi dall’altoparlante
suUa strada. Furono in queite occasione distribuiti più di miJIe fra opuscoli. Evangeli e volantini.
Va ricordata anche la Libreria Evangefioa
di Vita IV Novembre, Roma, che si lancia
ora nella pubblicazione di opere di maggi .ir
mole.
Esercito della Salvezza
E’ in periodo di netta ripresa anche in
Itaha. Una ^ila è stata aperta a Brakte
(Atena Lucana) costruita colla coU^K>razio
ne de^i evangeiSCi locali ohe (fieder© 522
giomate di lavoro gratuito, mentre 22 famdgUe diedero vitto ed allog^o gratuito a
tre 'muratori per 93 gterni. Anche a Faeto
l’opera si sta risiistemando, '
iDi particotere interesse l’opera di erangelizzazione compiuta dalla Sdgaora Pagherò
maggiore dell’E. d. S., oompiaita nel Belgio
fra 1 hivoratori italiani là emigrati. Essa
ha avuto buoni risultati.
partiti © poteri che negano Dio « ohe fanno
dela menzo^a, dei contrasti, del sollevamento delle masse, altrettmite armi delia lo.
ro politica ». Non è necessario essere troppo didentro nell© segrete cose per vedere
(Xiatro chi erano lanciati gii strali'.
E parlò anche i’8 ddt^mibre aa giovani
dell’azione cattolica esqitandoli ad essere
I»tonti ed a resistere fino aUB’ultìmo contìto
tutti, anche se rimasti in pochi. Nè poteva
mancare la hnale allusione al « trionfo della Immacolata che col, suo piede vergiod'-e
ha schiacdiato il piede al serpente » e la
Invocazione : « Tu st#k hai distrutto tutte ,te •
eresi©, tutti gli errorii tutti i falsi sistemi...»,
Procedono i lavori in vista di una probabile proclamazione dei nuovo dogmau Già
il 1.0 'maggio delio scorso anno il Pontefice aveva inviato unia lettera ai Vescovi
di tutto il mondo per ottiediere il loro parer© in merito. E’ il procediimetiito oh© aveva seguito Pio IX per la proolamazion© del.
la Immacolata Concezione. Qualche tempo
fa due gesuiti hanno pubblicato in d.u© volumi in Vili di oCitre 1000 pagine l’uno
te suppliche e petizionà già ©unte alla
Santa Sede per chiedere la definizione del
dogma. Il P. Ingi© ha poi scritto in un
poderoso volume la storia e la teologia riguardante rargomento, -libro eh© ha susedtato due studi critici uno di un gesuita',
l’altro di un francescano. 11 nuovo dogma
quindi sta maturando!
(a. r.)
PERSONALIA
Il 25 gennaiio, a Terrazza Piemonte, il
pastore Lorenzo Rivoìra, di Ivrea, sii è uni.
to in matrimonio con la signorina Lauretta
Abbena.
1 nostri nfigliori augura accompagnano gli
sposi nellila loro vita e nel l(Wo servizio
per la causa del Vangelo.
Anno Santo
Reazione antiprotesíáníe
in Italia?
Agape,
villaggio dell’amore cristiano
Crescente è Pinteresse per Agape, non
solo nei nostri ombieoti, ma anche nel protestantesimo estero. Il vinaio alpino delTamor cristiano, come è stato definito in
Isvizzera, tteve essere considerato da noi
come un importante strumento per la nostra
opera di evangelizzazioaie. Dobbiamo avere
presente non sodo la preoccupazione dell’impianto materiale di esso, ma anche e,
direi, st^ratutto del suo indirizzo spirituale. Ma certo, l’uno e l’altro riusciranno un
bell’esempio di fede e di amore cristiano !
Sembra di ritrovare alcuni accenni ad
una reazione cattolica contro il protestantesimo. Ispirandosi all’organo della Curia
torinese che si scaglia contro la propaganda
Valdese, il Bollettìno Parrocchiate ; « La
voce della Val San Martino » scrive per esempio : « Approfittando del nuovo dima di
libertà e di disorientamento spirituale e di
pervertimento morale di questi ulltLmi tempi, i Valdesi hanno ripreso con nuove energie la loro propaganda, e, diciamolo pure,
hanno scatenato una nuova offensiva contro i cattolici adoperando sempre te stesse
vecchie armi, la (sadunnla, lo scredito e la
accusa...». Naturalmente mette poi in
guaaxlia i buoni cattolici (mntro i lupi rapaci protestanti.
Proseguono i lavori'per l’anno santo. Si
sta iniziando un palazzo per ospitere i pdlegrini ; al piano tenreno vi sarà un salone capace di 2000 posti fornito dei più
moderni impiantì cinematografici e di adtopatianli. E (’anno santo è stato uno degli
argomenti su cui si fermò il papa nel suo
discorso alla Giunta di Roma emettendo la
sua preoccupazione per lo stato di 'incertezza dell’ordine pubblico ne! timore oh© la
sua uistabi'lità possa anche compromettere
la riuscita dei pellegrinag©.
Al’Università di Torino si è laureata in
Scienze naturah con pieni voti assoluti e
dignità di stampa -la signorina NENNELLA
JAHIER DECKER della Chiesa Valdese
di Torino.
Rallegramenti ed auguri vivisslnii.
l>RO VA.LLI
Ci sono richiesti per la Svizzera contadini e personale femminile.
Vita cattolica
Baiilieie hitolin pel [eplenni
Scuola del servizio cristiano
Case editrici evangeliche
E’ stata inaugurata una 'Scuola del servizio Cristiano, dalla Chiesa Gristiana Missionaria Belga. Essa ha lo scopo di preparare i predicatori volontari cioè (jued lai<ìì che hanno il desiderio di teutare la
Chiesa nella sua opera evangelistica © di
preddicazione. Questo aumenta anche te
possi'bdlità dei Pastori ohe- sono ifuindi sicuri di avere collaboratori ben preparati per
la predicazione.
Coil novembre si son© aiperti in varie
città, particolarmente a Perugia ©d a Firenze dei corsi di teólògia per laici. Il 13
novembre segna poi la nascita di un nuovo
movimento ohe si chiama appunto Movimmto Missionario deie classi colte che
ha avuto origine a Millano. M suo scopo
è così precisato nello statuto: «...si propone di raccogliere fe forze vive delle classi colite per interessarle alle -missioni ».
Il Comitato per le celebrazioni del Centenario ha provveduto a far preparare baodière nazionali (cm. 50x90) al prezzo
^raordinariamente mite di Lire 120 l’una
compresa l’asta, ohe si metìono a disposizione dell© persone eh© intendono decorarne le toro in occasione del XVII
Febbraio. Coloro che intendono acquistarne si rivolgano alla Libreria Hugon in
Torre Penice. Il numero essendo limitato,
occorre affrettarsi per l’acqui®»o.
Influenza cattolica
nella scuola
Buoni prcpositi di continuare ©d imtensiflcare la sua sttìvità manifeeia IL CANDELIERE.
Intanto nel higBo scoo'so è sorta una Società Editrice Evangelica d'Italia. Società
cooperativa a Responsabilità limitata, iniziativa approvata dal Sinodo della Chiesa
Metochsta d’Itelia non potendo questa direttamente incidere sut proprio bilancio la
creazione di una azienda del genere. Si
tende a avere iremissione di 2000 azioni di
Lire 1000 ciascuna; come programma mininio si tende ad avere un settiimanale e
CMne programma massimo tin qtKNiidiano
evteigeilico. Pur avendo amministrazione
autonoma, l’azienda dipenderà dai Sinodo
Metodista che me approva la costituzione e
He controlla i biten«.
MONDO CATTOLICO
Attività di Pio XII
Intensa anche in questi mesi è stata
1 attività del Pontefice. Ben due encioliohe
sono state promulgate in due mesa :
la prima il 30 novembre suDla liturgia, la
seccnda il 21 dicembre per indire pubbliche
preghiere 'per la pacificazione delle cl^
soitìald e dei popoSi. Notevole inoltre 11
messalo natalizio m cui ha parlato con
molta energia contro coloro che si servono
■dell© .((Contraddizioni e resistenze» per osto(N>IaTe t’opera degli uomini di buona volontà, © tiej^ure è mancato racttenno ai
traditine che coiiaborano o danno ii voto a
'Per poterla valutare esattamente basta
ricordare che nella direzione del sindacato
dellla scuoia vi sono 16 cattoli«, 6 socdall«rniunisti., 3 indipenitenti. Il ministero dell’Educazione Nazionale, ottimamente diretto da Gonnella, lavora attivamente per
inserire profondamente nella- organizzazione
delia scuola -il cattolicesimo. E i frutti' non
mancano. Ragione di più iper essere preoccupati.
DONI
riceva fi dal Cassiere
della Tavola Valdese
Padre Lombardi
Continua ad avere una posizione (B primo piano nella vita cattolica. Ha continuato ad avere delle grandi adunate, specialmente ad Ancona, Macerata, Padova. In
questa ultima città anzi ©gM fu filmato in
aicune scene che lU «Film Universalia»
sta componendo con la conferenza cU Padre
Lombardi su Dio. Ha scritto ^iche vari artìcoli su perioifitì cattolici il cui contenuto
Per Cassa Culto
Anonimo, in occasione di Natale, I Tess.
5: 2; II Tim. 2: 6 L. 20000 — Anto
Del Pesco 200 — In remembrance 20000
— Tina Rabagtia 1000 — N. N. 500000
Marta di Padfe (per Evangehzzaz.) 1000
— T.uoiano Cailamita (per Rinunzia) 1000
— Cocconi Lui (per Rinunzia) 2(X)0,
Dott. Italo D’Aingtlb 2000.
Per Emeriti
Durand Cesarina, Plneroio, in memoria
AdeQe Peyran, L. 200 — Bertalot Cima e
Ida, Pinerolo, in mem. loro Cari 500 —
Alfano Durand Adele, rie. al Signore 2000.
Per Collegio
Bruno © Ferruccio Corsani L. 1000 —■
N. N., rie. al Signore, Fontane, per Scuola Latina 1000.
Per Istituto Gould
Famlgia Cocconi Lui 1000 — Immovili
in imem. loro cara 500 — Ferraccio © Noemi GSovannini in mem. piccolo Fabio 2000
— Eiena Giovanmini. id. 200 —- ;Mari« Di
Paolo 500 —, Walter Boriin-Boler, Zurigo
1420 — Franoesco Valente in mem. figBo
Ernesto lOOO — Garufl Antonio, in- mem^
flgilio 100 — Long Paolo 100 — Famigh©
Bengero-Campra, in mem. loro Cairi, A'bbadia 250 — Chiesa di Corato 1000 — Id.
Cerl@iola 1(X)0 — Wcmen’s AuxlE-ary
. Church St. Paul, Roma, 10.000. »
Per Istituto Femminile Evangelico di Firenze
Franca Carolo L. 300 — Valdesi di Pisa
ito meni'. Roberto Giachetti 5200 — Maria
Di Paiolo 500 — Giovarmi La Fata, 'per itoonoscenza 1000 — Women’s Auxiliary
Ch-urch St. Paul, Roma 10000 — Chiesa
d! Corato 1000 — Id. Ceriignola 1000.
Per Istituto di Vallecrosia
ImiraoyMi, in mem. loro cari 500,
Seb'bene essi siano ap'pena 20 -milioni
su di una popolazione di 130 'radMoni nell’anno passato essi poterono aprirsi 10800
scuole frequentate da 2.865.000 alunni ed a
Chicago sono state poste in 1560 vetture
della ferrovia elettrica gran'da quaidri del
Sacro Cuore. Potremo fare altre considerazioni anche, ma dobbiamo per 'lo meno
ammettere che vi è un altro concetto della
libertà reltgicsal
Per Orfanotrofio di Pomaretto
Imiraovilli in mem. Joro cari 500 — Ernesto e Evellina Tron 500 — Lidia Rostan
Peyrot, Perrero 500.
Per Orfanotrofio di Torre Pellice
I'tnimovilli, in me-m. loro Cari 5(X>_____
Ernesto e Evelina Tron 50.
Per Orfanotrofi
Eleaiá Girardet, Luisa © Eugenia Socco,
Roma 1000.
Per Ospedali
R<Ktan Guido, Frali, L. 250 — Adunanza
Bastía 500 — Alfredo Artero, Traverse,
500 — Lidia Rostan Peirot, Perrero 500
— Pascal Edmondo, Chliabrano, ¡o mem.
dei 'padre 200 — iMicoJ Aiessanidro Fiorenzo, in mem. della moglie 200 — N. N.,
rie. 01 Signore, Fontane, )(per Ospedale
di Poma-retto 2000 — ImmoviMi, in m.
loro Cari fper Osped'ate Torre Pellioel 500.
Per Rifagio
ImmovilM in mem. loro cari 500 — Ernesto e Evelina Tron 50.
Direzione: Via dei Mille, 1 - Pinerolo
Telefono 409
Amministrazione; Via Carlo Alberto
1 bis - Torre Pellice
Dir. Resp. Ermanno Rostan
arti GRAFICHE "L’ALPINA,,
Torre Pelliee
La vedova, i paranti tutti ringrazianotutti coloro che presero parte ai loro dolore in occasione del decesso del loro caro
Giulio Peyron«!
avvenuto in Torre PelUce il 30 gennaio 1948
All’alba del 29 gennaio, dopo una vita
travagliata da molte prove eppure vissuta
in una attività intensa e in uno spirito di
altruismo e di integrità, il Signore ha richiamato a sè il
Cav. Antonio Cabolia
Fidenti nella promessa della Grazia divina, ne danno l'annuncio la vedova Adele
ì^noglio; i figli Eugenia col marito Enrico
Geymet, pastore Valdese e la figlioletta Amalia; Elisa; la nuora Alma Muston con i
figli Alberto e Renato e i parenti tutti.
Il Venite a Me voi tutti ohe siete
travagliati ed aggravati ed lo vi dairò
riposo ».
I funerali hanno avuto luogo il 30 gennaio nel tempio valdese di Torino e nel
cimitero di Torre Pellice.
I farniliari ringraziano quanti li hanno circondati nell ora del lutto e suggeriscono al.
la loro simpatia l'Orfanotrofio di Pomaretto
che il loro Caro predilesse.
(^uioirasporìì
O. Suita
SERIiZIO [OHtIERE ilORHALIERO
Torino ^
Villar Perosa A
Perosa
Perrero
w Fenestrelle
_________________ Pragelato
Torino
Via Rosmini. 3
Tel. 60216
RECAPITO:
Perosa Argent.
Via Roma, 45
Tel. 209
llfiill-IIISMIll
Il dr. DANIILE RÒCHAT
visita a TORRE PELLICE
iulti i venerdì dalle
10 olle 12 presso il
dr. Gardiol Tel. 77
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