1
Presso LIr® 1S
Anno LXXIX - N. 43
TORRE PELLICE. 11 Novembre 1949
Abbonamento! Lire 500 per l’interno! Lire POO per resterò,
Amministrazione; Claudiana - Torre Pellice -C.C P, 2/17557
Spedizione in abbonamento ooatale -/i Gruppo
rA;:=
Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele
nelle grandi,,. Gesù
B^Jioteoa Viallcles
torre RELLld;
SETTIMANALE DELLA
fe"
Viviamo in un tempo in cui le /f>n
wti
★ I
C H I E SÀ VA L D E S E
u>o
j¿\, damenta della civiltà croUono, in
(ni la nott^ dell apostasia aumenta^
in cui lo spirito di rivolta corre in‘'contro alla catastroje. ha potenza
r * deir Aaticristo diventa sempre piu
IB
m
miiweciosa, guerre e rumori di guerre si diffondono ovunque nel mondo.
Tuttavia, la Chiesa di LUio, <^7ie
possierle La soia speranza e l’unico
rimedio al peccato e alla miseria del
geneie umano, rimane, la maggior
parte del tempo, « tranquilla in
Sion »!
« Kisvogliali! risvegliati, ,
rivcsiili della tua forisa, o Sion!
Mctiiti le tue più splendide vesti,
o -Gerusalinme, città santa!
Poieliè da ora innanzi non entreranno più in te
nè rincirconciso nè l impuro.
Scuotili di dosso la polvere,
levali, inetlili a sedere, o Geiiisalemrne!
Sciottliti le» catene dal collo,
o figlinola di Sion che sei in cattivilà. (Isaia 52: 1, 2).
E noi, cristiani, facciamo dei pro
getti che non hanno stabilità, fondiamo le nostre speranze su cose effi
mere e ci lasciamo distrarre’ dai nostri divertimenti, méntre il mondo
precipita verso il disastro. Predichia-.
mo un Evangelo pieno di dinamite..
ma il fuoco che alimenta le nostre
vite non è altro che un fuoco d’arlifizio! Invochiamo la rugiada del
cielo, esaltiamo l’mticn fede e la sua
potenza ,cantiamo ht vittoria del Re
dei cieli... e poi lasciaina tutto que
sto nell’innario e torniamo « tranquilli » a casa nostra!
Dopo esser stata gnarito da Gesù,
il paralitico se ne andò a casa sua,
e tutta la folla, presa da stupore,
glorificava Iddio, e diceva-. «Oggi
abbiamo visto cose strane » fhìma
5/25-26). Quante persone tornaao a
casa, dopo i nostri cititi, animata da
questo spirito?
I Cristiwii della Chiesa prinudiva
-erano ripieni di tanta potenza, che
gli altri non arcUviUto uoirsi ad essi;
erano spaventati dal « fuoco » delUi
Pentecoste... « Dov’è l’Eterno, l’Iddio di Elia? »
<^CET
X,
Temo che molti di noi siano come
i discepoli dei profeti, quegli « studenti in teologia » che, al tempo di
Elia e di Eliseo, credevano ben^ che
Elia dot-esse esser rapito in Cielo;
ma, in verità, la loro fede era così
debole che, dopo’la partenza di fili« in un turbine, [proposero di mandare dei servi a cercarlo, per timore
che « lo spirito deirEterno l’avesse
preso e gettato sq qualche monte o
in qualche valle a» ' .
Questa è conosceazit senza fede.
I s. stessa cosa accade oggi a coloro
i quali predicano e cantano le grandi'verità del Vangèlo, senza credere effettivamente .in, quelle writà.
Noi parliamo di Elia ai bambini
della Scuola Domenicale... rrta, chi
porta sulle spalle p mantèllo di Elia? Esaltiamo, c(k\ nostri canti, la
festa di P.enlecost&:.^.^ma..y chi vuol
vivere la vita dfe cristiani della
Chiesa primitiva? f
TfeÌEfee Havner ■ ' •
(he Témoin et TAction Bihlique).
trad. da M. L.
ti migratorie giunsero in America
portarono con sè le antiche tradizioni religiose. Ed infatti tutte le divisioni che si trovano nei vari Paesi
d’Euiropa furono trapiantate nella
vita religiosa degli Stati Ubiti.
A questa prima ragitme si aggiunge la grande importanza della libertà
religiosa. In un paese dove nop yj è
religione dii Stato nè alcuna predóne politica a favore di un conformismo confessionale, dove tutte le organizzazioni religiose sono su un per.
letto piano di uguaglianza nei confronti del potere statale, è comprensibile che si siano affermate molte
organizzazioni.
Ed infine la sfxnta del cristianesimo verso l’Occidente, nella conquista
avventurosa dei pionieri, doveva accentuare ancora le caratteristiche di
indipendenza e di libertà.
Talché si può affermare che la situazione attuale, così frammentaria
si deve attribuire meno a c< ntroversie teologiche che a fatturi tradizionali ed ambientali. La varietà delle
organizzazioni religiose è la conseguenza delle successive immigrazioni e della rigida attuazióne del principio della assoluta libertà di coscien
za.
La libertà
religiosa
Da vario tempo, la nostra stampa,
anche quella « indipendente », si
compiace nel presentare con numerosi arlicoli le presunte conquiste del
cattolicesimo negli Stati Uniti d Ameriea. Ha fermato la mia attenzione l’articolo apparso sulla « Gazzetta del Popolo » di Torino del 21 settembre « 11 cattolicesimo conquista
l'America » di Giovanni Signori. ^
Molli evangelici torinesi, e specialmente molli membri della nostra
Gonumità Valdese Ira le diecihe 3i
neo-cunvertili degli anni recenti, mi
hanno chiesto, mtìravigliati, quale
fondamento potesse avere l’affermazione del giornalista su codeste presunte affermazioni del cattolicesimo
in America, e quale sia la situazione
e la configurazione del cristianesimo
evangelico in America.
A noi non sarebbe dato, di certo,
(li presentare sui nostri quotidiani
un punto di vista obbiettivo sull’argomento. Anche quando sono indipendenti », come la « Gazzetta del
Popolo », si compiacciono sempre
neiresaltare, ■ on scarso senso di obbiettività, i fasti del cattolicesimo tornano, non fosse altro che per un inconsapevole movente di malcelato
nazionalismo. Forse che, nel periodo
fascista, i missionari cattolici non àvevano anche il crisma della romanità e non si sentivano essi apostoli di
a italianità », oltre che di cattolice
Un’ impressione
generale
sentii una forza imponente, che si
manifesta nell’ora attuale e che ha
in serbo possibilità ancora maggiori
per l’avvenire.
simo f
Mentre ci riserviamo di esporre,
in avvenire, quali sono gli atteggiamenli del cattolicesimo negli Stati
Uniti d’America, crediamo bene, anche per i nostri lettori evangelici, di
presentare la configurazione e gli aspetli della vita religiosii evangelica
degli Stali Uniti d’America, valendoci di dati desunti da una relazione
del dr. S. Me Crea Caverl, segretario generale del Consiglio Federale
delle Chiese di Cristo in America.*
Negli Stali Uniti la vita religiosa
appare intensa. Si calcola che ci siano
250000 comunità di credenti. Più della metà della popolazione appartiene ad una (f!hiesa. Vi sono circa 5 milioni di israeliti, 1 milione di oiicnlali ortodossi, 26 milioui dì cattolici
(compresi i fanciulli) 50 milioni di
cristiani evangelici (mem’ ti comunicanti delle Chiese, esclusi i fanciulli).
Non vi è stato nella storia americana alcun periodo rei quale una così alta percentiidle della popolazione
abbia militato nella Chiesa. All'inizio delTOtloceuto, soltanto m ciltailino nord-americano su quindici apparteneva ad una chiesa ed oggi l’aumento dei membri di Chiesa è supcriore all’autnenlo della popolazione.
Ciò significa che la Chiesa, nelle sue
varie confessioni, compie, da oltre
un secolo, un’opera aggressiva di con(juista. Malgrado le voci, che talvolta parlano di « fallimento » del cristianesimo, la maggioranza dei cittadini del Nord Ammea crede sia doveroso di dare la propria adesione
all opera della Qdesa.
Vi sono certamente, in America
come altrove, gravi lacune nella vita
ecclesiastica. Si calcola infatti che
fra i membri delle Chiese soltantc il
30% prenda una parie attiva alle varie attività. Per molti l’ndesione è
puramente formale, poco più che un
legame tradizionale. L’influenza genuinamente cristiana è scarsa negli
affari, nell’industria e nella politica
e si fanno sentire forti tendenze che
mirano ad una concezione a sc-colarizzata » diella vita.
Tuttavia vi sono segni indubbi di
notevole vitalità e dì perenni esigenze di rinnovamento, che'permettono
di affermare che, in senso generico
il cristianesimo evangelico rappre
Le varie
denominazioni
La prima nota che colpisce chi osserva la vita ecclesiastica degli Stali
Uniti c la moltitudine delle denominazioni. Nel censiniei.to fedi lale del
1936 furono registrate 256 organizzazioni religiose. Senza dubbio per i
cristiani degli altri paesi lale numero sembra ei’cessivo. In nessima altra
parte del mondo la Chiesa è divisa
in un così gran numero di organizzazioni.
Tuttavia se il nostro esame diventa più accurato, ci accorgiamo che
la rii. isione non è così grave come
appare ad uno sguardo superficiale.
Una visione più obbiettiva della
situazione ci è data dal fatto che il
97% dei membri delle varie Chiese
si trova nelle 50 organizzazioni religiose più importanti. Gli altri 200
gruppi religiosi registrati dal censimento cemprendono solo il 3% dei
iisembri delle organizzazioni religioseInoltre in seno al cristianesimo evangelico circa rS0% dei membri si raccolgono nelle 8 più importanti famiglie ecelesiastiche, che sono, per ordine di importanza numerica, le seguenti; Battista, Metodista, Luterana, Riformala, dei « Discepoli », Episcopale, Congregazìonalista, Evangelica unita.
Le ragioni che spiegano questa eccessiva frammentarietà sono piuttosto semplici e per nulla umilianti.
La prima ragione della grande diversità di organizzazioni religiose sta
appuntò nella grande varietà della
popolazione. Gli Stati Uniti rappresentano il punto d’incontro dei popoli di tutta la terra e specialmente
deH’Europa. Quando le varie corren
La libertà religiosa caratteristica
degli Stati Uniti è Uespressione di una concezioìie. dèlie reìazioìtì, tra le
Chiesa e lo Stato che è diversa da
quella che prevalse in Europa. In
Europa le Chiese Evangeliche (tanto
Luterane quanto Riformate), nei pae.
si dove raccolsero' il consenso della
maggioranza della popolazione, furono stabilite per legge, come è avvenuto altresì per la Chiesa Anglicana. Anelie nelle colonie del Nord America furono stabilite Chiese di Stato, ma la costituzione federale espressa dalla rivoluzione del secolo XVIII
respinse il vecchio tipo della chiesa
di Stato.
Tuttavia la separazione della Chiesa dallo Stalo non ebbe mai il significato di una separazione tra il Crisi ianesimo e la vita nazionale. La separazione, sanamente intesa, altro
non significa che la cessazione di ogni vincolo, anche concordatario, di
qualsiasi genere tra il governo nazionale e una qualsiasi organizzazione
religiosa. Sul piano pratico ciò significa che tutte le organizzazioni reliiose ricevono lo stesso trattamento
da parte del governo, che a nessuna
è concessa una posizione di privilegio e ohe ciascuna prospera o cade
senza alcun appoggio o controllo governativo. ^
Questa è senza dubbio una innovazione radicale, della quale la cristianità universale è debitrice a quei primi assertori della più ampia libertà
religiosa e della completa separazione della Chiesa di Gesù Cristo dia ognì vincolo con lo Stato. Durante 14
secoli, dall’epoca di Costantino, era
quasi universalmente accettato il
principio che la solidarietà religiosa
del popolo si esprimesse in una sola
Chiesa, ufficialmente unita allo Stato, sostenuta da provvedimenti ,dell’autorità politica e che tale vincolo
fosse necessario per la stabilità della
convivenza civile. L’eliminazione di
tale pericolosa e nociva tradizione è
stata forse il più caratteristico contributo delle organizzazioni evangeliche degli Stati Uniti alla vita religiosa e politica del mondo. Tale separazione ha lasciato alcuni problenai
tuttora insoluti, come, ad esempio la _
quasi completa soppressione dell’insegnamento religioso neH’istrnzione
pubblica. Ma i lievi inconvenienti
che si possono presentare nella completa separaziqne della Chiesa dallo
Stato sono largamente compensati
dagli incalcolabili vantaggi della più
ampia libertà di coscienza che mai si
sia attuata nella storia.
Da un altro punto di vista l’esperienza della separazione tra la juhie-^ ,* ■sà c lo Stato ha nn sl^ifteato ch^
possiamo trascurare. L'affermazione,
rigorosa ed insìstente, che lo Stato
non può controllare la Chiesa, è stata ed è tuttora il mezzo più efficace,
nella vita spirituale di un popolo,
jr negare che lo Stato abbia un valore assoluto. La libertà della Chiesa
attuata nella sua indipendenza spirituale ed economica, sentita e vissuta dal popolo dei credenti, è la più
valida barriera contro ogni pretesa
totalitaria dello Stato. Se la Chiesa
è una realtà spirituale autonoma, ohe
possiede la sua propria personalità,
indipendente dallo Stato, lo Stato
non potrà mai pretendere di essere
l’unica fonte di autorità snirindividuo. La libertà della Chiesa dimostra
nella realtà concreta, che la vita dell’uomo appartiene a Dio, non allo
Stato, e che il cittadino ha sempre il
diritto inalienabile dì rivendicare la
libertà della sua coscienza, che lo
Stato non può controllare, perchè la
coscienza del cristiano è responsabile solo dinnanzi a Dio.
(segue) ELIO EYNARD
II
DELI
Il tempo che passa allontana da noi
la vita seducente nelle sue realtà e lusinghiera nei suoi sogni che creò il fascino della nostra gioventù: allontana
de noi te bufere delle nostre forze in
germoglio, e le nebbie grevi del dubbio e della paura
E nel vuoto che si scava intorno alla
nostra attesa, Tu mostri la Tua faccia,
Signore, che si rischiara e si accosta a
noi con sicurezza meravigliosa. Noi ti
riconosciamo: Tu sei il Dio lontano, ignoto. fremente della nostra ignara ed
avida giovinezza. Tu ci apparisci nella
crudezza dei Tuoi contorni, nella realtà
della Tua essenza : Ti concedi a noi come la conquista alla quale offrinìmo
tutto il dolore e tutta la speranza della
nostra battaglia : e noi ci abbandoniamo a Te. ci trasfiguriamo in Te, perchè
questo inconiro è il premio alla nostra
stanchezza ed il pegno della nostra vittoria. Attraverso la Tua luce. Padre,
noi contempliamo con altri occhi la vita che si dilegua a poco a poco nel crepuscolo del passato e del ricordo. Saremmo tentati di piangere in faccia a
questa rinuncia che ha tutta ta mestizia
dei supremi addii: e la parte umana di
noi stessi vorrebbe ancora aggrapparsi
ali inesorabile. Ma dinanzi a noi, sulla
Tua faccia onnipotente, si solìeva a poco a poco il sipario enigmatico della
morte. Quello che era per noi parvenza misteriosa, la Morte, sì veste di verità immediata, alla quale ogni nostro
passo sicuramente ci conduce.
Padre di misericordia, come non verremmo noi meno, nella sensazione e
nella disperazione del nostro peccato, se
la sicurezza protettrice del Tuo amore
non ci restituisse alla vita?
Tu sei l'ultimo rifugioTu sei la suvrema verità. Fosti al nostro fianco,
allorché dai mondi del mistero, scendemmo nella via terrena : non ci abbandonasti mai, quando inciampammo e vacillammo; e quando cademmo fosti Tu
che ci rialzasti. Ora, Padre, ci aiuterai
a camminare verso la soglia dalla quale non Si ritorna indietro
Ci darai la mano, quando faremo
l'ultimo passo : nelle vie dell'oltre tomba sarai al nostro fianco, amoroso vigilante Guardiano, attraverso il mistero
dell'eternità.
Una sorella Valdese
2
-
ergripi mg^ies
•-!_} - ■ - 4«>.?.^...
_**A Londra Ho ^ure preti icato in alenili cjätnpagne di- evangelizzazione popo
w
iW
Íí'j-;
m-.
lari. f!Jen erano veramente riunioni fissate per la delegazione valdese, ma vi- jh
sto che il mio inglese mi pennetteva'di
tarlo, la dfrezone del N. Y. L,
della Y. F. G. due movimenti interdenominazionali per la evangeiizzazione, '
mi hanno' invitato più volte a dar loro
una mano in grandi o piccole riunioni
di evangelizzazione- Mi pareva di tornare 'al teatro di Astio di Livorno o alle
conferenze di Venezia o di Firenze.
Oltre al lavoro evangehstico in sè stesso queste-riunioni ci hanno permesso di
fare conoscere la nostra Chiesa in una
^ sfera infinitamente più vasta di persone
sopratutto di giovani,
j Ricorderò per molto tempo il magnifico spettacolo' del Town Hall di Birmingham ove sono stato mvitato a parlare ad una grande adunata di evange‘lizzazione della Gioventù per Cristo
(partecipavano a questo movimento pastori e laici di quasi tutte le Chiese).
La riunione era alle 7 di sera ed alle 6
centinaia di persone facevano coda alle porte del grande uditorio» nonostante
la pioggia. Alle 7 tremila e più persone
riempivano l’immenso edificio, quasi
tutti giovani- Ero uno degli oratori della serata, ho potuto parlare solo per un
breve tempo, ma è stata per me una occasione magnifica di far conoscere la
nostra Chiesa a tanta gente e sopratutto a tanta gioventù che non aveva mai
udito nemmeno il nostro nome. Altre
riunioni, meno importanti per il numero,
in locali più piccoli, m¡ hanno spesso
offerto occasioni analoghe e, quello che
più conta, mi hanno tutte procurate interessanti inviti per altre riunioni ancora per un avvenire vicino o lontano.
Ho persino trovato un gruppo di predicatori americani in tournée in Inghilteì™ ai quali ho dovuto opporre quasi
una resistenza física... perchè volevano
assolutamente che partissi coq loro per
. gli Stati Uniti deve mi scritturavsio i
perse! mesi di tournée di predicazioni..«. troppa grazia Sant’Antonio » (si sarebbe detto damoi)... e dire che io non
vedo l’ora di tornare alla mia Chiesa di
Torre Pellice ed al mio lavoro regolare
anche se meno brillante... sotto certi aspetti.
Çiovenih che evangelizzo
Il Rev- Scutt nella cui Chiesa ho parlato due volte ha una delle Chiese Anglicane meglio frequentate che abbia
-visto in Londra- Una bella vecchia Chiesa che ha dovuto essere allargata per
dar posto aj nuovi parrocchiani di un
quartiere cittadino in continua ermita.
, Non tutte le Chiese purtroppo sono altrettanto ben frequentate. Alcune gran^ di, immense, avrebbero urgente biso¡g'no della operazione inversa ed i loro
culti potrebbero benissimo celebrarsi
/infuna piccola cappella per quanto con^jCerqé il num^) dei presenti. Una cosa
impressionante è,di vedere oome, mentre la gioventù partecipa in modo davvero entusiasta ed impressionante alle
MinpaÌgné evangelistiche della Y. F. C.
certe Chiese manchino quasi completamente di giovani. Ci sarebbe molto da
' ■dire e molte considerazioni si potrebbero fare anche In riferimento alla no■^stfa Chiesa sulla necessità che la Qiiesa offra ai giovani una via nuova e baldanzosa di espressione della loro fede.,
quale non sempre essi trovano nelle
Chiese- Torto della Chitesa o torto dei
giovani ? Non entriamo in merito. Quello che è bello di vedere è che certi movimenti nuovi, come ad esempio la Gioventù per Cristo, di carattere essenzialmente milionario, attirino la attenzione anche, anzi direi specialmente.
- del mondo ormai fuori delFinfluenza
della Chiesa. Ho spesso penato che se
i! movimento giovanile della nostra
Chiesa avesse sempre e dovunque fatto in questi ultimi anni, della evangelizzazione il centro dei suoi pensieri, l’ideale e lo scopo del suo lavoro, multo
avremmo potuto fare in Italia, molto
molto di più di quanto non si sia fatto
Alcune delle nostre più belle energie
giovanili si sono ripiegate su sè stesse
in una specie di mistica bella e santa,
ma non essenzialmente mi®iona'"'a, evangelizzatrtce, non dinamica in armonía con il motto missionario della nostra
Chiesa da Beckwith in poi'.
Alcune ritmionf sono ,( riunioni di
salotto », come le chiamaìto qui, ossia riunioni a cui un certo numero di
persone amiche sono invitate,, .^dalle 15
alle 30 persone generalmente, à secon' do della capacitò del salotto, e. . del
numero di amici invitabili. Sono quasi
sempre donne: Signore e Signorinelibere nel pomeriggio.’ La utilità e piacevolezza di queste riunioni sta nel fat; to che permettono molta conversazione,
gran parte della riunione consiste, dopo un discorsetto dì mezz’ora, in risposte che si danno alle più svariate ed
inattese domande dei principianti. La
conversazione è quasi sempre il termometro ideale dell’interesse destato men.
tres la colletta ne riflette il carattere
materiale, non sempre in rapporto con
l’altro.
Qhieseiie di campagna
Tra le bellissime cose oh« ho avuto
occasione di visitare ricordo in modo
speciale la Cattedrale di Wells. Un capolavoro di ^architettura gotico inglese,
una Chiesa davvero bellissima. Nulla
però mi piace tanto quanto lo spettacolo delle piccole e raccolte vecchie Ghiese della campagna inglese silenziose
tra le tombe del circostante cimitero.
Quasi tutte le Chiese Inglesi (quelle
che formano parrocchia e qui ogni parrocchia è della Chiesa Anglicana) avevano un tempo il cimitero della parrocchia attorno al. Tempio a mo' di giardino. Alcune Chiese di Città hanno do- ^
vuto, per ovvie ragioni, rinunciarvi,
soffocate dal crescere delle nuove costruzioni tutto intorno. Ma quasi tutte
le Chiese di campagna e anche un certo numero di Chiese di Città, purché
non troppo centrali, hanno conservato
il cimitero attorno al Tempio.'Non so
cosa se ne penserebbe da noi. Sebbene
una volta cosi fosse in molte nostre Par.
rocchie. Certo che alcune di queste vecchie Chiese, antiche di 7 o 8 e più secoli con il loro « Church Yard » ossia
con il lord cimitero tutto intorno sono
di una bellezza indicibile circondate come sono di un senso di serenità e di
pace che fa del bene all’anima.
wf. ’ y# '•..
Ho predicato ih parecchie di queste
Chiesette in cui esìstono i vecchi banchi dl.^famiglift (anche se noù,|Mù jiservati con altrettanta esclusiva gelosia) in
coi il primo banco, tutto circondato da
una balaustra è ancora oggi il banco di
famiglia del nobile’^’Signore del luogo
(anticamente proprietario delle terre. ,.’*
e uh poco anche ddla Chiesa) in cui
dué. bastoni sormontili da piccole croci
di legno indicano i banchi dei guardiani-delia Chiesa » (corrispondenti un poco ai nostri DiacotH^eon in più un incarico di custodia e^fdi speciali servizi
nel Tempio) e.con ^.<banco di famiglia
del '« Vicar » ossia g banco della famiglia del Pastore. qualcosa di commovènte nella con®èrvazione gelosa e
quasi fanatica di ceWi- antichi costumi
e certe antiche traglzimii locali e c’è
qualcosa dì impressionante nel vedere
come questa gente «osi profondamente
attaccata alle tradiziemi da una parte,
ha dall altro cammjnanto wi tempi....
fuori dalla chiesette che oggi ancora
conserva l’aspetto à i riti di centinaia di
anni fa... sono allineate parecchie bellissime automobili.i, .dalla sagoma aerodinamica-.. quando le campane hanno cessato li vecchio « carillon i, e ¡1
rombo di parecchi -motori che si allontana e la chiesetta resta sola con i suoi
ricordi antichi...
(segue) E. AYASSOT
HpÜIM AÇE
a.ld.^sa Voldésè
Grâces à Dien, les liens unissant
les Eglises Suisses à l’Eglise Vaudoi
Un campione del mondo
Gii Dodds, ex-campione del mondo
dei 1500 metri, convertitosi a Cristo e
ora militante nei iranghj della « Gioventù per Cristo », ha scritto ultimamente queste parole a proposito di un
suo viaggio in Scandinavia:
« Mi hanno supplicato di correre offrendomi per questo delle grandi somme, ma quel viaggio in Scandinavia è
per Dio e non per »H denaro. L’angoscia
del mio cuore è di guadagnare i giovani.e di condurli alla conoscenza di
un Salvatore personale- Sento che il
tempo è breve, preferisco lavorare
per Cristo e condurgli delle anime
piuttosto che riempire di denaro le mie
tasche. Guadagnare* una giovane anima a Cristo è co§a più preziosa cne
battere il record *dei 1500 metri ».
rse du Piémont, loin lîe se relâcher,
se sont au contraire consoUdéis au
cours des dernières années. Dans ce
domaine aussi op peut dire que « à
quelque chose malheur est bon »,
c’est à dire que les souffrances de la
guerre qui ont atteint l’Eglise . soe.ur
d’Italie, ont suscité en Suisse un élan
de solidarité qui s’est manifesté de
divers(,is façons.
Payant en quelque sorte une dette
de reconnai.ssance aux frères d’Italie
qui, par leur fidélité, leur foi et leurs
souffrances, donnèrent si souvent un
exemple émouvant à ceux du dehors,
l’Eglise nationale Vaudoise apporta
son aide matérielle efficace; il y eut
des échanges de pasteurs, des pèlerinages réciproques, par l’intermédiaire d'Agape et de Crêt Bérard — la
belle entreprise de la jeunesse de
l’Eglise dans le Canton de Vaud ■—
LOS jeunes eurent l'occasion de se
connaître mieux et de mettre leur idiéal en commun.
D’autre part, dans cette époque de
grave décadence et de troubles eliaoti(|iics, nous sommes appelés les uns et
!es autres au même combat spirituel,
nous connaissons les mêmes difficultés et les mêmes angoisses, mais nous
fondons aussi notre même et inébranlable espérance sur le Christ- .Jésus.
Il serait assurément intéressant de
se livrer à une caïquêl.e pour savoir
comment est née l’affection de beaucoup de Suisses pour l’Eglise Evangélique d’Italie. Les uns eurent l’occasion de visiter les lieux historiques
de.s Vallées, d’autres furent gagnés
en écoutant une Conférence d’un de
nos pasteurs; d’autres encore se souviennent de leurs ancêtres et conti*
nuent de porter avec fierté un nom
de chez vous. Mais il n’y aurait certainement pas besoin, de cheroher bien
Sono passati molti anni. Felice possessore di
un pezzo da cinque lire correvo ad uno dei tanti
'Luna-Park cittadini, gioioso di cavalcare per ben
dieci volte i bianchi destrieri della giostra « Peter ».■ ‘ "
Tra il frastuono degli òrgànetti è le grida dei
compagni di cavalcata, spronavo il cavallo di car-;
lapesta illudendomi di raggiungere una ragazzina
mollemente adagiata su di una barca della stessa
giostra, raggiungerla e riceverne un sorriso in
premio del mio ardimento.
Os?f» stanco e disilluso, sono tornato a visitare
dopo tanti anni un Luna-Park. Ancora i baracconi
variopinti, il frastuono e la folla, ma non più quelle giostre — sognati ippodromi di cavalli in fila —
non più quei bimbi — ingenui cavalieri premiati
•da--un sorriso.
Le giostre sono diventate campi di battaglia
per la fantasia dell’infanzia, e, come la tecnica insegna agli eserciti, si sono motorizzate. I cavalli
della « Peter » sono diventati carri armati con mitragliatrici di legno, motociclette col parabellum
issato sullo sterzo, aero bombardieri muniti di leve
per lanciar proiettili.
Attorno alle giostre, i genitori, cioè i bimbi di
ieri. Guardano i bimbi indaffarati nel funzionamento di quelle finte armi; la mitragliatrice che
ripete ta-ta-ta, il parabellum che fa pum, il carro
armato che. sgranocchia il suo cigolio.
La giostra si ferma... I bimbi scendono esclamando; « Hai visto mamma, come l’ho ammazzato
sul colpo il nemico ohe mi stava dinnanzi sulla molocicletta... ».
a Bravo, sei un carrista in gamba... ».
Qtjesto accade oggi in un qualunque Luna-Park.
il simbolo di una realtà crudele e sanguinaria, Io
strumento degli istinti peggiori che fermentano nel
sulicosciCTite di ogni bimbo.
Usandoli, egli uccide la sua innocenza e il suo
candore ed impara ad uccidere il suo amico o il
suo fratello. Quei giocattoli sono cose vere nella
■sua immaginazione. I sentimenti nuovi che si formano nella sua psiche plasmeranno la sua personalità di domani.
E domani il bimbo di oggi ucciderà un uomo sul
campo di battaglia o per le vie insidiose della città.
Un ricordo lontano ecciterà la sua forza bruta, la
voce primitiva che Feducazione avrebbe dovuto
distruggere e non ridestare.
« I veri Inermi delVuomo futuro — ha scritto
Massimo d’Azeglio — sutnno rvelle prime impressiom dell’infanzia, poiché l’womo è uria speciale in cui la prima piesuauon scompare più v.
* * *
* * *
Siamo contro la guerra, contro ogni specie di
violenza, sottoscriviamo petizioni contro i patti militari. partecipiamo ai congressi per la pace, teniamo conferenze, predichiamo la fraternità e poi,
per divcFlire i nostri bimbi, comperiamo piccole
pistole, che nel movimento e nel rumore si sforzano di sembrar vere. Sorridiamo: non sono che
innocui giocattoli di latta, pezzi di legno lavorato.
I bimbi non possono farsi male nè danneggiare
altri.
Purtroppo non è cosi. Quelle armi sono qualcosa di più di un pezzo di latta o di legno; sono
Ai libri buoni e sani di libere dottrine associamo per i nostri bimbi giocattoli e divertimenti altrettanto buoni e sani. Nessuna imitazione di strumenti che portano la morte, la rovina e il pianto.
Non suggestioniamo il loro carattere e la loro volontà al desiderio di adoperare armi, al gusto di
usare violenza. '
Il fascismo nel consegnare ai bimbi d’Italia
(lutti lanciatori di pietre come balilla) il libro ed
il gioi'attolo moschetto segnò sin d’allora la rovina
della nostra gioventù. Ma oggi che nuovi orizzonti
ediientivi si sono aperti, dobbiamo donare ai nostri
bimbi non carri armati, ma piccoli trattori, non
sten o mitra, ma piccole vanghe, non manopole di
mitraglie, ma meceanT per ingegnose costruzioni.
Con arnesi come questi un giorno essi potranno
costruire eittà e navi, sondare rampi e tpinieré,
aprire strade nel mondo per il benessere di tutta
riimanità.
« «S ijt
Quando, in un giorno di festa, li porteremo in
un Luna-Park, facciamoli montare sui bianchi destrieri delle nostre vecchie giostre, sussurrando ai
maschietti di rincorrere coi cavalli quelle bimbe
dai dolci occhi e dal ditino in bocca, e a queste di
salutare sorridendo i loro inseguitori.
(Fraternità - luglio 1949).
DINO DIALF.
^ longtemps pour découvrir une autrel
’ ' raison encore à cet attachement.
- ’ Profitant de l’aimable hospitalitél
de « L’Echo des Vallées », c'est cet-i
’ te autre raison que je voudrais brièvement évoquer.
' Beaucoup de Suisses n’,ont'pas le
pri\ilège de connaître vos Vallées;il arrive même qu’ils soient terrible-i
ment ignorants de votre glorieuses
‘Histoire... Et pourtant ils se-sentent,
très près de vous, membres de la mê- '
me famille, tout simplement par ce
te qu’ils ont commencé par s’attacher
à la C'usu Valdese, cette maison édi.*^
fiée par les soins du vénérable pas-^
leur Giampiccoli dans le Golfe dei|
Gênes, en bordure de la splendide Vias
Aurélia, dans un paysage auquebi?
fort heureusement, les hommes ii'ont;^
pas encore enlevé ni son naturel, nîl
sa pittoresque beauté.
Mais qu’est-ce qui rend la CasaValdese si chère au coeur de ceux*
([ui *'n ont été les hôtes? Ils y ont!
Irouvé le soleil éclatant, le ciel blett
(fu’ils appellent volontiers « le Ciel
d’Italie », la mer à laquelle pensent?
avec nostalgie, ceux qui vivent habiUiellement dans un horizon élioite.
ment limité! Ils ont trouvé aussi une
propreté méticuleuse, une nourritule excellente et le repos nécessaire
à la santé ébranlée, à l’-spril et au
(orps fatigués. Cependant, les riva-«^^
< s de la Méditerranée sont étendus,.41^
et tout cela pourrait être issurément
■ loiivé autre part qu’à Botgio! .Si de
Genève,-du Pays de Vaud, de Neuchâtel et de la Suisse Allemande, on
est venu et revenu à la Casa Valdese,
c’est qu’on y a trouvé quelque chose
d’infiniment plus précieux que tous
ces biens matériels. On v a bénéficié
de l’atmosphère, empreinte de sénénilé, d'affection et de distinction,
créée et cultivée par Madame et
Monsieur Albarin. '
Or, après avoir donné le meilleur
d’éiix mêmes depuis tantôt vingt ans, °
après s’être dévoués à cette oeuvre
avec un désintéressement qui étonne "J
Pt qui émeut, Madame et Monsieur’
Albarin vont prochainement se retirer après avoir exercé iidèlement un *
véritable et beau ministère.
Par l’intermédiaire de celui des
leurs qui a le privilège de séjourner
une fois de plus à Borgio en cet autonne 1949, les nombreux amis Suisses adressent à Madame et Monsieur
Albarin leurs voeux affectueux pour
une retraite bénie; ils, leur expriment
leur profonde et durable gratitude
pour tout ce qu’ils ont reçu d’eux,
et demandent à Dieu que ce soit . avec
son secours - leur esprit qui continue
de présider aux destinées d^ la chère :
Casa Valdese.
Borgio Verezzi, Oct. 1949.
Past. Cil. Clot
AI NOSTRI PASTORI
Noi vi aminnu) carissimi frateili
maggtori nfillo Spirito I Vi amiamo
intensamente perchè, avete rinunziato
a qualche cosa per arnsacrarvi ad, y/na
alta missione d’amore e di respotisahiMlà rispondendo alla chiamata di
Dio ; noi vi oimimrw perchè siete all’avanguardia nel,la battaglia, perchè ci
parlate sempre delle cose ddviuie yfiUa
sublime purezza dell’E vangelo, araldi
e banditori della salvezza operata, da
Dio per noi nel piil dolce e tremendo
atto d'amore.
Noi vi amiamo quando difendete fieramente le veiità deU’Eva/ngelo; »e
puri d'argogiin^ .fiete. degli esempi che
insegnano n. camminare; asc(d,tondo
la Parola da voi predicata, quante volte abbiamo senHto dentro, di noi la,
gioia, della comumory> dello Spirito !
Noi intuiamo anche, le, vostre lotte in-,
terne chg sono anche le nostre^ ma per
poi possono anche essere più dure del- ;-’”i
le nostre. Qualcuno potrà anche criticarvi per un motivo o per un altro, sap-^
piamo che nestimo è perfetta e vi amiamo lo stesso, vi ricordiamo e dobbiamo'-pX
ricordeunn neUe, nostre, preghiate,
tmrno, vi stringa sem,pre più forte sotto
le Sue oli e, vi dia sempre meglio la for.
za ed, g coraggio per una predicazione fecondò, fedele, gioiosa e benedetta,
Ardea
m
Sg'LSl-"’ ■-
3
' , 'ih ^ ,ik, ^ -t. <5
li*BOO D]EMÆ ,VAM4 VAILÍDBSII
---- —' '■ ’'ia'feg'j.- ’ff"*
^
■•V ^.-• V
■hh- 7
PASTORA!
HENRI EBERHARD
A» ■ -'1 ■; y?
/X if- ?
Nel leggere questo artioolo, si tenga
sconto ohe esso oonteimpla una situazioDp eeclesiastica particolare della
iChieea Riformata di Francia. Ma,
gotto molti aspetti, esso riflette amohe
le nostre preoccupazioni, le nostre e%perien>se, i nostri desideri. Vorremmo con questo articolo iniziare una
Ubera e fraterna discussione sul problema delle «Visite Pastorali». Sollecitiamo perciò con partioolar© insistenza la collaliorazione dei nostri fratelli in fede, oltie naturalmente a
■quella specifica dei, Pastori,
. (ilhr.).
Se si interrogano i membri zelanti
Pe gli anziani di una Chiesa locale
peirca il ministero .del proprio pastoni re, quasi infallantemente verrà ri
„ sposto; « C un buon pastore, intelai ligente, zelante, ma disgrazialamen' te egli non fa abbastanza visite ».
ig Questa osservazione quasi ananiliÌme nelle parrocchie finisce collo
^ stancare il Capo Distretto ed indi[fisporre il pastore quando tali osservi vazioni gli sono riferite.
p « I miei parrocchùmi » risponde
Ì il pastore incriminato (e lo sono
quasi lutti su questo punto) oc vipom
¿■nel ricordo del mio tmnenato prede^teessore che partiva affli pomeriggio
f‘'fuer.so le ore 14 e tornava a casa la
sera dopo aver faitto 7 o 8 visite. Co¿ì sì durante Vanno aveva visto almeno
iidue volte ogni suo parrocchiano e
'^IfHuecchie -mite gli ammalati y>.
=4 Ohimè! dov’è il tempo in cui ogni
f-pomeriggio apparteneva al pastore?
^|Ogfii. per il conduttore spirituale di
|‘|una parrocchia, come per tutti gli
‘Il uomini della nostra epoca, le circopj stanze sono mutate. La missione pay sturale è divenuta molto più complifKeat.i che per il passato, più pesante,
^,più febbrile, più frazionata. Osser^vate dunque. Per il passato, il pa^stori' non predicava che una volta
per domenica, in campagna, e una
I ■ evolta ogni quindici giorni o o^i
F mese, nelle città. Oggi quanti gio^vani pastori di campagna predicano
due o tre volte per domenica. Torfi|^nano a casa la sera sfiniti.
^ ’ I ealecumeni, più raggruppati, non
r richiedevano che un’ora di insegnamento alla settimana; per i due corsi ([irinio e secondo anno) tre o quat^^[tro oie complessive bastavano. OgC’igi. nelle città, attesa la molteplicità
^.'Ideile scuole, e delle preparazioni al
mestiere: in campagna, data la dispersimie dei gruppi, accade che dei
'.^'ìpastoii hanno cinque, sei, sette -e
il otto ore di catechismo alla settimae s na.
bligo ai Pastori di assistere! I par?
rocchiani sono i primi a fare dei
commenti se si accorgono che il pastore è venuto -meno al dovere di
paijtecipare ai compiti amministrativi c sociali della Ohiesa. Seniia
parlare delle pratiche, dei doveri
di rappresentanza, dei ricevimenti a
cui devono rispondere i pastori di
città. , t
Tutto ciò esisteva forse in passalo? Certo no. o comunque le occasioni di dare il proprio tempo erano più rare. j
: ■■ ■*,
Salir per l'ailrui scale...
ài.
Poi, si osserverà come si siano
moltii)licali i Comitati, i Consigli,
S'ie Commissioni a cui si fa spesso oh
UflLDeSII
"L'eco
delle Valli Valdesi,,
è il vosfro giornale ;
♦ sosfenelelo con i, vostri
abbonameñfi e con la
—.*1
vostra simpatia-;
♦ ogni famiglia Valdese
legga il nostro Giornale;
ai nuovi abbonati per il
1950 il giornale verrà
inviato
gratuitamente
dal 1 Dicembre 1949.
Dai pastori di oggi vien data ancora un’altra risposta; « è probtdjHe
che in passato la vita più calma della gente rendeva possibile delle tisite che fìossero veramente tali. Oggi
jaipciamo il bilaacio dirupa giornaha: si suona alle porte delle case e
sopratutto in città, non si trova mima viva ».
I parrocchiani sono al lavoro, negli uffici, nei negozi, ad ogni modo
fuori di casa. Nessuno risponde al
suono del campanèllo. S’infila la
-opria carta da visita nel buco della serratura o la si getta nella buca
delle lettere e si va via.
A quanti Pastori è accaduto di
fare questo avvilente lavoro durante
tutto un pomeriggio? La sera essi si
chiedono a che cosa essi lunno dedicato il loro tempo.
II Pastore trova egli qualcuno? E
egli sicuro di essere bène accolto?...
E’ raro davvero oggi di arrivare al
momento propizio presso un’anima
che ha bisogno di vedere e di udire
il suo Pastore, (^esto avviene certamente, ma quanti Pastori confessano che su dieci visite, sette od otto
si riducono a vaghi contatti.
« Ciò non importa » ritorcono i
parrocchiani. Il fatto che avete suonato alla porta, il vostro ingresso in
casa, alcune parole scambiate fanno
oiacere; perfino la vostra carta da
visita nella buca d'elle lettere prova che avete pensalo al vostro
parrocchiano ed egli vi è molto sensibile. Certo. Tuttavia il pastore si
domanda se quelle numerose giornate vissute nel salire ai vari piani e
nel discenderne, nel lasciare le carte
da visita, nelle conversazioni su argomenti generali, rispondono veramente al ministerio per il quale egli è stato chiamato.
Dei giovani, osservando che soltanto il cullo, sebbene poco frequentato offre loro ancora l’occasione di portare un messaggio evangelico, mettono ogni cura nella predicazione o ad approfondire un argomento trattato in una « serata », e
rimangono perciò in casa o trovano
nuove forme di lavoro pastorale.
Ma bisogna spingersi più lungi
ancora? Il pastore ha talvolta delle
risposte molto più gravi quando egli
è interrogato sull’impiego del suo
tempo: a II mio venerato predecessore faceva molte visite, dice, lai lode di lui su questo punto perviene
costantemente ai miei orecchi; ma
perchè la chiesa che ho trovata dopo di lui, al mio arrivo, era essa
malgrado questa instancabile fatica
così poco spiritiMle? »
Parecchi ci hanno confessato: «Ho
cercato delle personalità cristiatie
capale/ di un compito parrocchiale
collettivo; che possano inquadrare
altre famiglie, visitare esse stesse degli isolati, eventualmente adempiere Vufficio di predicatore kàco; ovvero entrare a far parte di qualche
Comitato in cui la tita intima e
la regolai non ho trovato alcana; o
quasi nessuno. I credenti capaci di
accettare delle vere rgsponsuhiUtà
si confano sulle dita di una maaipi
questo sia detto senza giudicare, senza severità ».
Allora forse è egli lecito domandarsi se le visite pastorali tanto lodate,
in passato e tanto desiderate anche
oggi rispondano alle necessità dell’epoca, per dare nuova vita alle comunità cristiane di oggi, tanto languenti ?
TenfaHvi di riforma
Colui che firma queste righe appartiene alla vecchia tradizione della
visita pastorale ; ma porge ' un orecchio attento alle osservazioni fatte,
di cui molte sono sicuramente giuste.
Tutta,ia quello che egli ha osservalo nei suoi colloqui con dei colleghi,
è la mancanza di precisione circa le
pretese nuove forme di attività da loro preconizzate. Parecchi pensano ad
una comunità di lavoro, in cui il conduttore' assumerebbe la sua parte di
lavoro materiale pur eoiiservando
delle responsabilità spirituali.
Altri aspirano alla creazione di
una Chiesa costituita di soli cristiani, piccolo nucleo di rinascita, col
quale si tenteich.be di rendere una
testimonianza verace, purgata dagli
equivoci : del battesimo dei bambini, diventato pagano; della benedi-,^
zione del matrimonio di sposi senza
fede, delle sepolture in cui si deve
proclamare le certezze e le promesse dell’Evangelo sulle spoglie di
persone conosciute per la loro indifferenza, di materialisti convinti, ohe
non han%4asuto che per il loro ventre od il li^o portafoglio; senza contare i culti àèlle feste solenni, intoni
la predicattiofie è ostacolata dai nuo^vi venuti chè ascoltano più o meno,
mentre la Chiesa è privata del sapore Spirituale profondo della festa ; e
l’appello finanziario rivolto a tutti
gli increduli ohe faiuio a Dio una carità piena' ¿’orgoglio, poiché pensano chè senza di loro e dei loro doni
Egli correrebbe il rischio di perdere
la propria potenza. *
Le riforme intravedute da questi
pastori si produrranno senza dubbio. Noi chiediamo soltanto che esse
si precisino, che il trapasso sia saggio, diretto dall’esperienza e dal
tempo, che esso proceda tenendo
conto della volontà di Dio.
Noi crediamo che un’evoluzione
si impone: che essa è in cammino
e che essa porterà delle profonde
trasformazioni di struttura nella
Chiesa e nel ministero pastorale.
Dove il Paslore deve entrare
Nell’attesa," il pastore « tradizdoDale » che scrìve qui rimane ancora
convinto dell’utilità delle visite.
Visite agli ammalati che si troveranno sempre in casa poiché sono a
letto; ai vecchi, agli isolati; a que i
COMUNICATO F. U. V.
Gruppo Valli
Appello alla gioventù
Ricordiamo alla Gioventù Valdese il secondo dei Convegni di
ripresa a PR.4MOLLO il 19 e 20 novembre.
Giovani Evangelici, vi convochiamo per un iccontro fraterno,
benefico nel nome di Gesù Cristo. Possa questo incontro essere anche
un incontro con Lui.
,~i* Programma
Terna generale: L’EVANGELO NELLA VITA
Sabato 19 qoverrdyre: ore 17 partenza da Praly di un automezzo
che raccoglierà lungo tutta la valle i partecipanti; ore 19 arrivo a R-a
Clic rawvfti*'- * « ^****fs,v-- - • u»
mollo, sistemaziène; ore 19.80 cena, poi culto, conversazione, giochi e
canti.
Domenici'20 novembre: colazione — conversazione — culto nel
Tempio di Pramollo — pranzo ^-conversazione — giochi — culto
di chiusura — cena e partenza (automezzo da S. Germano).
t
Quota dì iscrizione L. 350 più quota viaggio.
Portare còn sè coperte, scodiella e posale. Nuovo Testamento, innario e Pleinés Voix.
che le circostanze obhlig<uio «i rim»nere a casa. 'ì:'"' ;'**
Sostenere ¿ella loro vita c nella loro
fede quelli che soffrono è un dovere ~
essenziale. Visite alle, famiglie die
attraversano una circostanza particolare, un evento lieto o triste; nascite, ^ fidanzamenti, matrimonio, ’s ^ ,
njorte, affinché la Chiesa sia parte- ^
cipe di tutto quello die rallegra o J
addolora i destini individuali e wL
Icttivi; visite a coloro per i quali si
indovina essere necessario .un avvertimento: famiglie nel disordine, , in
preda alk sventura. In quei momen- '
ti la presenza del Pastore è indispensabile e la constatazione generale
tffie, quando occorre, l’uomo di Dio
è sempre presente, lascia una forte
impressione che distrugge ogni sentimento di/assenza e d’oblio della
Chiesa. ' ■■à '
Diciamo - pure che l’organizzazione di visitatori laici che'vengono parecchie volte in nome del pastore fino alla sua prossima visita è ancora
un beneficio.
C’è anche ciò che si potrebbe
chiamare le « visite collettive ». E
spesso possibile domandare a dei parrocchiani di riunire a casa loro parecchic famiglie o-degli isolati, dei vecchi in modo particolare; riunione ohe
permette al Pastore sovraccarico ■ di
vedere in una volta sola parecchi
parrocchiani che lo amano e ohe da
lui aspettano qualche cosa.
Questo metodo, nelle città specialmente, ha dato ottimi risultati. Una
quindicina* di persone si riuniscono
intorno al Pastore che può, occórrendo, avere un colloquio a parte con
l’una o l’altra di esse; si fa ùn culto
semplice e familiare e così « termina
la serata ». Un tale metodo ha lasciato traccio profonde in qualche quartiere cittadino.
Certo vi sono dei parrocchiani chr:
vorrebbero il Pastore per essi soli: e
ciò in un paisiero egoistico, rinunziando a comprendere la di lui vita
talvolta sovraccarica all’eccesso. Ma
bisogna ammettere che il ministero
pastorale si evolve e che la sua forma
tranquilla e pacifica del passato che
consentiva le buone e lunghe visite
del « caro amico » a cui si confidava lungamente ogni cosa è sorpassata-Tanto varrebbe esìgere ebe il Pastore vada ancora a piedi, sulle strade, e si fermi per stringere la mano
a tutti i passanti; ohe egli viaggi in
diligenza, ghe metta il colletto inamidato, la cravatta bianca, indossi
la redingote, porti il .bastone da passeggio ed anche metta la tuba per i
funerali !
(Dal Christianisme au XX Siede 24 Febbraio 1949, trad. L. M.).
La Voce delle Comunità
MASSELLO
E’ deceduto al Porinohe, dopo breve malattia, Mieoi Desiderato, in età
di anni 85; egli era uno dei nostri fratelli più anziani.
Lascia la moglie colia quale egli ha
avuto il raro privilegio di convivere
per ben 65 anni, ed una numerosa progenie. Ai figli, ai nipotini, a tutt; i
parenti, la nostra cordiale e viva simpatia.
Uopo 37 anni di insegnamento ad
Angrogna, Yillar Pellice, iMassello e
Salza, è andata in pensione la Signora
Amelia Pons, della nostra comunità
di Massello.
A lei che tanta parte della sua vita
ha consacrata alla gioventù delle nostre Chiese, esprimiamo, dalle colonne
di questo nostro periodico, un <mrdia.
1(. saluto od un caloroso ringraziamento per l’opera compiuta.
Ringraziamo, a nome di tutta la
tiostra comunità, rinsegnante Augusto
Pascal, di Maniglia, che ha ben voluto presiedere il «alto principale. Domenica 6 Nov. U. 6.
esso ha perfettamente capito in . che
Spirito i giovani si sobbarcano alle fatiche d’una recita ; non è per un tornaconto personale o per il solo piacere
di recitare ; a San Giovanni ora si recita nello stesso spirito con cui si lavora ad Aèape: per ricostruire gli
stabili della Casa Albarin e -della Chiesa, perciò abbiamo apprezzato l’intervento dei presenti. L’allegoria deUa
mucca malata che chiuse la serata indica a tutti chiaramente in che inteiito si lavora e ci si diverte alla Sala
Albarin; perciò chi è venuto domenica
scorsa ai iRellonatti anziché andare
all’altra recita agli Airali ha dimostrato d’intendere le vere finalità della Filodrammatica Valdese. Il successo della recita ci induce a replicarla
per dare agio a tutti coloro che non
sono potuti venire questa volta di poter venire àncora portando il proprio
personale contributo alla restaurazione degli edifici della Chiesa.
LUSERNA S. GIOVANNI
Doineniea 6/novembre ha avuto lucv
go la recita della Filodrammatica: il
successo è stato lusinghiero e ce ne rallegriamo veramente di cuore con tutti
coloro che ne sono stati gli artefici.
dagli attori al suggeritore, al buttafuori, ai giovani ohe han fatto servizio in sala ed alle gentili persone che
hanno aiutato per il trucco © l’abbigliamento dei irècitanti. Un grazie di
cuore al folto pubblico intervenuto;
Domenica 1,3 novembre ère 20,45
quindi REiPLIGA della commedia in
tr© atti UN UOMO PACIFICO seguita dalla farsa iL’ORDINANZA. I biglietti sono in vendita agli Airali
presso la Cartoleria Revel ©d ai Bellonatti presso la Tabaccheria Eynard
ed i Commestibili Bounous.
Bio/pèrtura, Scuole, Un culto al quale parteciparono anche le scolaresche
con il Corpo Insegnante, consacrò il
giorno 9 ottobre u. s. la riapertura
delle scuole. Il saluto della Chiesa ai t
suoi piccoli ospiti ed ai fratelli Insegnanti investiti di una così grande
responsabilità, venne seguito dal commiato di alcuni di essi, ohe per raggiungere le nuove sedi loro destinate
si apprestavano a lasciare ■ la nostra
parrocchia ; la sig.na A. Peyrònel del.
la scuola della Piantà, la sig.na Elsa
Cari delle scuci© del Centro e la sig.na
Ida Jourdan, pur© delle scuole del
• Centro e insegnante fiduciaria. Tutte
quante avevano prestato generosamente la loro attività a prò della Chiesa
come insegnanti dì ireligione e P«r k
preparazione dell© recit© del 17, febbraio o di altre ;manifestazionÌ. Alla
sig.na Ida Jourdan eh© aveva svolto
la sua attività nella parrocchia per
oltre dicci anni, il Concistoro espresse
ancora particolari sentimenti dj gratitudine nel corso di una riunione al
presibiterio Subito dopo il culto.
Ai nuovi insegnanti Valdesi della
Parrocchia, i sigg.rì Giovanni Baridon, Maria Dalmas, Rivoira, venne
tributato dalla Chiesa, è superfluo
dirlo, il più cordiale benvenuto.
VILLAR PELLICE
Le varie tappe -della ripresa delle
nostre attività si susseguono le une alle altr© con ritmo regolare e fanno u.
dire alla Chiesa una volta di più Pinvito a string-OTe le fila in vista del
servizio del Signore.
Colletta in natura per gli Ospedali,
Il via per la colletta in natura per i
nostri Istituti ospitalieri venn© dato
nel corso di un apposito culto. « Colui
che io debbo amare », il mio prossimo,
è il fratello al quale vt^liamo dedicare i nostri doni... Il giorno st^so i
sàcchi inviati dagli Istituti presero la
direzione dei vari quartieri...
AssorMea di Chiesa. Il 23 oorr. la
nostra Assemblea alla quale partecipa,
vano con visibile interesse numerosi
4
ÍK
ssaaswï^-ï"*®-' Í , Tw*a>'A?^
-»> w’^ry ■ e
\ L'Eœ DELLE VALLI < VALDESI
ft
ft
fratelli, ha udito la relazion« dei suoi
delegati al Sinodo. ^ i •
‘'’li l-elatoie, l’insegnante Paolo Fra- ohe, r in una aeourata ed interessante
esposizione ha fatto rivivere dinanzi
aj Villaresi i problemi essenziali trattati nella grande Assemblea Amministrativa della Chiesd e particolarmente quelli interessanti’ le parrocchie del,
le Valli. '
■Senza indugiare sulla materia di
P ’ ammatica largamente trattata dai
nostri giornali, presentò alla Chiesa
i tre argomenti per lui più direttamente interessanti : Evangelizzazione,
Gioventù, Autonomie.
tornare sull’aTgomento ‘ nel momento
opportuno ii.'i ■
Attimtà GiovamM,-^,^ La riapertura
deH’antio unionista è stato consacrato
con un .culto domenicale il 30 oorr. Un
Cairo, eseguito dalla nostra Corale lo
ha abbellito. Le lacrime e l’opera ristoratrice di Neemia sono state proposte ad e.sempio alla Gioventù del no.
stro tempo.
lilirÉ [iitt [laiSDi'
Valdo Vinay:
DALLA GENESI ALLA MORTE DI
SALOMOlNE —. Seconda Edizione
Volume 1° della Serie dei Piccoli Manuali Biblici. Lire 300. t
PERRERO-MANIGUA
fiixingelizza^ìow^ Il ,Sinodo ha rivoL
to ai Concistori ed alle chiese un appello alla collaborazione. Che cosa farà per rispondere la Chiesa del Villar?
Non ha luogo qui una vera e propria
discussione ma si prende atto del progetto di alcuni P-Sfitori di recarsi dopo il 17 febbraio in Abruzzo per una
campagna di Evangelizzazione ; anche
Villar darà volentieri 'un congedo di
un paio di settimane al suo Pastor<‘
per questo scopo. Altre attività evangelistiohe collettive sono in preparazione da parte della gioventù Villarese, ma l’opera principale che ci'spetta
è quella di .eivangelizzare in casa nostra
dovunque c’è peccato ed indifferenza.
Federazioni Unioni Faldosi. Il Relatore sj fa eco di tutte le lodi tributate in iSiinodo all’impresa di Agape << il frutto più luminoso e più corosciuto realizzato dalla F. U. V. ».
Lodi « alle quali sentiamo il dovere
di doverci a.ssociare ». Ma vi è un
ma, e il relatore lamenta che la discussione di questo argomento nell’aula sinodale abbia dovuto svolgersi mentre
nelle gallerie degli appassionati davano saggio di un tifo più consono ad
altri ambienti e si domanda se l’interesse superiore della Chiesa e del Regno di Dio siano sempre su! primo
piano delle attività giovanili. Le critiche mosse in Sinodo contro le Unioni
Giovanili delle Vallj sono ritenute ingiuste e infondate per quanto concerne la nostra Parrocchia.
E’ stato battea^to Gnido Pegrot di
.^berto e di Evangelina Artero, Traverse Da Losanna (l&Vizzera) oj annunciano la nascita di Gwdo Bonnons
di Aldo, originario del Crosctto, e di
Evelina Mayer : ohe il Signore bBnedica bimbi e genitori.
Al maestro sig. A. Pascal i nostri vivi
ringraziamenti per avere presieduto un
culto domenicale.
Alberto Riccà^
GESÙ’ E LA CHIESA PRIMITIVA
— Seconda Edizione, Volume III" deb
la Serie dei Piccoli Manuali Biblici.
L. 300. J . •
|-1- ■ ■
Sta uscendo proprio in questi giorni
e sarà pronto per la vendita a partire
dalla settimana prossima il seguente
volume ; ‘
PINEROLO
Il 20 ottobre ,è stato celebrato il matrimonio dj Wellmann Enrixo, già
della coofunità Valdese di Fiume, e
di Gallo Ca-nnela. I ragazzi deH’Órfanotrofio dj Pomaretto hanno dato
alla cerimonia un carattere di gioiosa
intimità con la loro presenza e con il
loro canto. Agli sposi gli auguri di
cristiana comunione nella fedo e nel
servizio quotidiano.
Durante il culto del 6 novembre è
stato insediato nella carica di anziano il rag. Adolfo Vola.
Ernesto Comba :
LA RELIGIONE CRISTIANA. Comunicheremo quanto prima il prezzo esatto (aggirantesì sulle 400 lire circa) :
le ordinazioni possono comunque già
■ esserci indirizzate , fin d’ora a Torre
Pellice.
Le. famigli^ porgono vivi ringraziamondi a quanti vollen’o associarsi al loro dolore nella triste circrmtamzn della
dipartita del loro caro
Malanot Augusto
Concorso Borse li Stadio
WILLY JERVIS
Autonomia. Dopo che la relazione
del delegato Villarese ha illustrato
1 Ordine del Giorno del iSinodo ohe
sospende l’esercizio dei privilegi deì1 autonomia, varie voci sj levano in
coro per far un’accorata protesta dopo
di ohe TAssemblea vota all’unanimità
il seguente Ordine de! Giorno :
« L’Assemblea, udita la relazione
dei proprii delegati al Sinodo, e preso conoscenza dell’O. d. G. che sospon.
de l’esercizio dei privilegi delle Chiese
Autonome, esprime la propria meraviglia ne] vedere abolito, senza giustificato motivo, un regolamento ohe,
consacrato da lunga tradizione era sta.
to riconfeirniato da a^ipena due anni
do^ maturo esame delle Assemblee di
Chiesa, delle Conferenze Distrettuali
e del Sinodo stesso, e si riserva dj ri
Mortori e monitrici
deUa Val Pellice
Il vostro Convegno
avrà luogo Dio volendo a Torre Pellice, domenica 20 novembre alle 14,30
Non dimenticale di parteciparvi il!
La Commissione nominata per l’assegnazione delle « iBorse di Studio —
M illy Jervis », istituite per perpetuare la memoria del sacrificio del compianto ingegnere Guglielmo Jervis,
visto il Regolamento che regge la fondazione delle borse suddette,
COMUNIOA :
è aiperto per l’anno 1949.50 il Concorso
per l’assegnazione di N. ,3 borse di stu.
dio di L. 3000 (tremila) caduna, per
studenti delle scuole secondarie oriundi delle Valli Valdesi senza distinzione di confessione religiosa, uno dei
quali preferibilmente iscritto alla iScuola Magistrale e gli altri due al Collegio Valdese di Torre Pellice o alla
Scuola Latina di Pomaretto.
Per partecipare al Ooncor-so sono
richiesti i seguenti documenti ;
a) la pagella dell’ultimo anno -scola.stico od un documento equivalente.
b) certificato in carta libera dell’Agente delle Imposte^
c) ogni altro documento utile per la
migliore classificazione del concorrente o comprovanti le condizioni econo.
miche del Civndidato e dei membri della sua famiglia.
Ggm studente non può concorrere
che ad una sola borsa.
Domande e documenti devono essere indirizzati alla Commissione Borse
di Studio » Willy Jervis » presso il
prof. Teofilo Pons — Torre Pellice —
(Torino) nei quaranta giorni successivi alla data del Bando stesso.
Tome Pellioe, 10 novembre 1949.
LA COMMISSIONE
Un grazie speciale al Doti. Gardiol
~che lo curò tanto assiduemiente^ ai Pastori Berti notti e Beodato per le hvone
parole di conforto, alle famiglie Grill,
Motel, Avondet Augusto che furono
loro di aiuto durante la limga malattia.
Luserna San Giovanni 9 /11/1949. ■
/ nipoti dei compianto
Luigi Godino
commossi per le dimostrazioni di simjmtia ricevute, ringraziano i parenti e
gli amici che sono stati larghi di aiuto nel lutto che li ha improvvisamente
colpiti.
Prarostino (Godfna) 30 Ottobre 1949.
iimii-iiiiso-mii
Or. DANIELE ROCHAT
riceve in Torre Pellice
(viale Mazzini num. 10)
Lunedi e venerdì dalle
ore 10 alle 12
a Torino riceve gli altri
giorni, dalle ore 14,10 alle
ore 16, in via Berthollet, .16 (ospedale evangelico)
DENTISTA
Specialista
Dr. BADALAMENTI
Riceve il MERCOLEDÌ’ e ¡1
VENERDÌ’ dalle ore 9 alle 12
TORRE PELLICE
Via Arnaud, n. 1
Sono uscite ultimamente le seguenti
edizioni :
Dirsmionei' Via dei Mille, #-Pineroln
Telefono 2009 j.^:.
tAmministrazionei Claudiana • To^re
Pellice
C. C. Postale 17557 della Libreria
Claudiana — Torre Pellice
tur. Resjì, Ermunmr HoaPav
Tip. Alpina s. p. a, — Torre Pellioe ■
SA RTORIA
Artnro Baltna
TORINO
Via Berthollet n. 13 (1 piano) - lei. óO.'iSS
DENTISTA
Dottor L. PO LETTO
Cure e protesi dentarie secondo le migliori Scuole Italiane
ed Estere
Fissazione denti mobili • Dentiere funzionali senza palato
- Corone e ponti in porcellana - Correzione malformazioni
della bocca
PINEROLO
Via Vescovado, n. 10
mOBILIPICIO
Giuseppe Griva
ABBADIA ALPINA
Telefono n. 23/44
• Camere da lello
• Sale da pranzo
• Cucine
• Saloni
CASA MUSICALE
Rodio - Philips - Siemens - linda - Electa
Ettore Amore
Fisarmoniche
Scandalli - - Soprani
PINEROLO
via del Pino, 6
Dischi - Decca - Fomt Odeon - Cetra - Columbia
- Voce del Padrone - -
Strumenti musicali ed accessori - Fonografi - Musica
Sartorìa e Confezioni
Via del Pino, i)
E. BRUNO PINEROLO
Per la prossima stagione invernale
la Tutta
E. BRUNO
pratica i seguenti prezzi di vero regalo
L.
Sopi-abito impermeabih
puro cotone doppio
tessuto
Paletot dìa »
Giacconi da »
Mantelline da »
Paletot per bambini da n
Vestito uomo da »
Vasto assortimento pantaloni
Sciatori e da lavoro.
Vestito uomo pura lana cardata confezionalo su misura per sole L. 120(X)
10000
9500
7500
5000
5500
9000
per
Jiet Vostro interesse,
Confrontate e Vi convincerete.
Z E R R Ojy I A R I O - T_R À MVIÀRIO - AUTOMOBILI STiC
TORINO-PINEROLO-70RRE PELLICE c viceversa
O DEL PINEROLESE
T orino
A ¡rase*
Pinerolo
Bricheraaio
Torre Pellice
4,50 I
5,32 I
6,38 I
6,53 I
6.20 I
MO I
7,38 I
8,01 I
8.20 I
7,55 I
8,46 f
9,08 I
9,26 I
I
I I 12,28 I 13,10 I 17,05 I
I I I 13,52 I 17,51 I
I I 13,07 I 14,20 1 18,17 1 |
9,35 I 12,48 I 13,24 | 14,42 I 18,45 | 18,52 |
9,50 I 13,02 i I 15,03 | | 19,07 j
18,20
18,46
19,01
19,18
19,35
18,30 I
19,16 I
19,43 I
20,02 I
20,24 i
21.35
22,15
22.36
22,56
23,14
Torre Pellice
Bricherasio
Pinerolo
Al rasca
Torino
4,35 1
4.50 I
5,18 '
537 I
6,25 1
6,03
6,45
536 I 6,11 I 7,05 I
6,11 I 6,21 I 7,20 I
6,28 I 6,51 I 7,36 |
6,52 1 7,16 1 7,551
7,35 1 8,15 1 8,30 1
9,05
9,19
12,20 1------I 13,131 16,26
12,34 I 12,40 I 13,26 | 16,42
I 13,03 I 13,40 I 17,03
I 13,20 I I 17,29
¡ 14,20 I 14,30 I 18,20
19.42 I
19,58 I
20,22 I
20.43 I
21,35 I
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
Autoservizio e tramvia
PINEROLO ORBASSANO-TORINOe vieev.
Autoservizio Sapav-SattI
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario griorni feriali Sapav-Satti
Pinerolo
Orbass.
Torino
BRiCHERASIO-BARGE e viceversa
(1)
6,15 I
7
7,40
(1)
Torino 6,20
Orbas, 7,03
Pineroio 7,43
(1) Feriale ■
(2)
8,20
9
9,38
(2)
(1^ (I) (2)
11,25 I 12,50 I 18,10 I 18,45
12,05 I 13,30 I 18,50 | 19.30
12,43 I 14,08 I 19,37 | 20,08
(I) (2) (I)
8,25 I ir,30 I 14,25 | 14,55
9,04 I 12,08 I 15,01 I 15,33
9.44 1 12,48 1 15,41 | 16,13
- (2) Festivo
II) (2)
18,15 I 18,55
18,59 I 19,35
19,39 I 20,15
Brtcher.
Barge
5,16 I 9,30 I 13,35 | 14,551 18,50 | 20,15
5,36 I 9,50 I 13,54 I 15,14 I 19,10 i 20,35
Barge 4,25 | 6,08 I 12,22 | 14,08 | 16,20 | 19,32
Bricher. 4^ | 6,30 | 12,40 | 14,38 | 16,40 | 19,52
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Pinerolo
Airasca
Torino
Sapav Sattl Sapav &attt
7,40 I 11,401 13,45 I 19
7,54 I 11,54 I 13,59 | 19,14
8,23 I 12,25 I 14,30 I 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
Salti Sapav Satti Sapav
7 I 11,50 I 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
Orario griorni festivi
Pinerolo
Perota
4,a I 5,45 I
5,45 I 6,37 I
6,45 I 8,i5 I 10,15 I 11,30 I 12,40 | 14,40 | 17,20 | 19,15 |
7,40 I 9,10 I 11,20 I 12,25 | 14 | 15,40 | 18,25 | 20,10 |,
Torre Pellice
Bobbio Penice
(1)
8,35 I 11,30 I 19,15
9,05 I 12 I 19,45
Petoaa
Pineroio
4,45 I 5,55 I 7 ' 8,20 | 9,40 | 11,45 | 13 | 16 | 17.40 | 18,50 |
6 I 6,45 1 7,55 I 9,10 I 10.40 1 12,531 14,15) 16,55 I 18,35 1 19,451
Bobbio Pellice
Torre Pellice
(1) Soto il Venerili
6,05 I
6,35 I
(1)
7,30 I 15,30
8 I 16
Pinerolo 7,40 1 8,30 1 13,10 19,50 Torino 7,20 12,15 1 18 25 23,65
Airasca 8,44 1 13,24 20,04 Airasca 7,51 12,46 18,56
Torino 8,25 1 9,15 1 13,55 20,35 PInefoIoì 8,05 13 19,10 0,35
Auto PEROSA-PERREHO-PRALl
feriale 21 6 8 feriale ■ 22
Perosa 9,20 17,35 20,20 Frali Ohigo 5,35 6,50 17,15
Perrero 9.50 18 20,50 Perrero 6,20 7,30 18,05
Perrero 10 21 Perrero 6,25 7.35 11,10 18,15
Prati Qhigo 10,51 21,50 Perosa 6,50 8 11,35 18,40 :
Le corse 7 e 22 si effettusno soltanto il Lunedi, Mercoledì, Sabato e testivi Ano al 30 giugno
1 luglio si effettueranno tutti I giorni. La corta 21 si effettua dal 1 luglio il Venerdì Sabato
e Domenica. La corea 6 si effettua dal 1 luglio il sabato e 11 lunedi La corta 8 si effett’ua dal 1
Luglio solo la domenica. La corsa 6 è in coincidenza con l’autoservizio di gran turismo Perosa
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).