1
Torre Pellîee, \9 àpm 1 WXVIJi
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Riguardate alla roccia onde foste tagliati t
(Ìsaia LI, 1)
S«Ctii
Nulla sia più forte delia vostra fede !
- ,■ ‘i * (Oianavello)
abbonamenti
Italia e Impero . . . . Anno L. 15 - Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — » » 7
Estero.....................* » 25 — » » 15
Direllor« : Prof. OIMO COSTPBiL
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AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Tobm Pixlice
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - TOBttE Pelmce
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
“ Il Glorioso Evangelo
»
1 Tim. I, IL
P Una parola che incontriamo sovente
p-.nei primi quattro libri del Nuovo Testamento e con cui s’intitola ognuno di essi,
di cui l’apostolo Paolo si serve più di
^ ogni altro nei suoi scritti e nelle stte
^ difese : « Il glorioso Evangelo del nostro
(Signore e Salvatore Gesù Cristo ».
' Esso è la risposta al grido dei popoli
p e delle nazioni fin dal principiodel mondo.
. « Che cos’è la Verità ?» fu la domanda
i di Pilato.
“s.- Ma è pur l’ultima parola dell’Universo:
W' « In ultimo mandò il Suo Figliuolo » ; la
^ verità riguardo a Dio, all’uomo ed al suo
fe ultimo destino : è la « buona novella »
P' che riguarda non quel che io devo fare
i- per Dio, ma ciò che Dio ha fatto per
^ me : Noi L’amiamo perchè Egli ci ha
^ amati il primo.
& , Riguardo a Dio : Noi sappiamo che
all’infuori del Vangelo ignoriamo tutto
di Lui. Il mondo può concepirlo come
I* « Il Principio di ogni cosa » o come
p; « rintinita Ragione dell’Universo » o cotne
I i Giudei Lo riconoscevano « il Creatore
I? delle estremità della terra». Tutto ciò è
vero, ma l’Evangelo supera tutti questi
|; titoli e dice : « Dio è amore », « Egli fa
levare il Suo Sole sopra i malvagi e sopra i buoni». Stupenda rivelazione che,
se lascia il mondo scettiqo ed indifferente,
è per noi una verità indiscutibile : « Egli
è venuto nel mondo per salvarei peccatori».
^ Riguardo all’uomo; La Scrittura ci
^ rappresenta la creatura umana come di
g un gran valore nel pensiero divino, malgrado che dal suo cuore escano tante
fe cose malvage. Per Dio egli è sempre il
figliuol prodigo che tende verso la Casa
s del Padre e qualsiasi sua trasgressione
^ trova nel Vangelo di Cristo il rimedio
I finale. E chi ce ne dà una prova sicura ?
La Sua venuta nel mondo per salvare il
ì popolo dai suoi peccati e il fatto del
^ Calvario che ne fu il coronamento glos- rioso. Questo Vangelo è buona novella
per tutti, perchè tutti abbiamo peccato,
f' Riguardo all’eterno destino dell’uomo:
Il La Parola di Dio è chiara, certa, eterna.
I.; « Cristo ha distrutta la morte ed ha proR dotto in luce la vita e l’immortalità mediante l’Evangelo ». Per il credente la
morte non è più il viaggio nella notte
I’ oscura, è il passaggio da questo mondo
travagliato ed incerto ad un altro lumif noso ed infinito come Dio. E questo
glorioso Evangelo del beato Iddio non
T è un problema filosofico da risolvere. È
la soluzione di tutti i nostri problemi;
non è qualcosa che dobbiamo fare, è
'* stata fatta per noi : « Gesù Cristo è ve'nato nel mondo per dare la Sua vita in
S Tiscatto per molti». X.
ili iÂÎIWill
Le osservazioni che nel precedente
numero sono state pubblicate su questo
argonie'nto hanno, a quanto pare, impressionato il ...colto pubblico e l’inclita
guarnigione ! 0 che è capitato, o sta capitando qualche guaio? ci è stato chiesto
e si sono chieste molte brave persone,
allarmate di scoprire che sembra esistere
un problema di cui non supponevano
resistenza ! Ma se tutto va così bene !
Oh ! candido lettore, tranquillizzati! Nulla
di grave è accaduto: si è continuato come
prima, meglio di prima. I tre anni di
istruzione catechetica sono stati osservati
dovunque ; dovunque i Pastori hanno
coscienziosamente spiegato l’Evangelo,
illustrato le domande del manuale e
aspettàto le risposte. Dovunque cioè i
Pastori hanno potuto constatare ancora
una volta quanto grandi siano le soddisfazioni che un fedele ministro dell’Evangelo raccoglie ih tutte le parrocchie ;
essi hanno cioè certamente sentito la
intima collaborazione dei genitori, manifestantesi in una solidarietà spirituale per
cui l’insegnante non è solo, ma sa che
a casa ci sono dei padri e delle madri
cristiani, consci della loro responsabilità,
fh^ con la paiola esortano i figli a rispet-,.
tare rinsegnamentQ e l’insegnante, e che,
con l’atteggiamento pratico (regolare frequentazione dei culti, delle riunioni, contribuzioni) sono degli umili, ma ferventi
collaboratori nel ministero della testimonianza ! ! !
Quindi, oh ! candido lettore, nessuna
paura. Non siamo forse nelle Valli Vaidesi ? E’ bensì vero che qualche inconveniente si può manifestare qua e là;
ma se i giovani dimostrano uno scarsissimo interesse per la loro istruzione
religiosa, ed ogni scusa è buona, non ci
sembra che sia giusto di parlare di catecumenato, in questo caso ! Bisognerebbe
piuttosto parlare dell’eterno problema
dei membri di Chiesa, poiché abbiamo la
vaga impressione che i giovanetti non
facciano altro che seguire l’esempio degli
adulti, almeno in questo campo ! ! Basti
ricordare ad esempio l’importanza che
aveva pel passato l’esame dì catechismo,
cui assistevano i genitori. Sono molte
le parrocchie dove quest’uso si è potuto
conservare ? ?
Dall’alto del pulpito il Pastore annunzia: * Domenica prossima avrà luogo
l’esame di catechismo, ecc. ecc. I genitori
sono molto cordialmente invitati ».
Cordialmente invitati !
E chi li vede ?
Si vedono però dei sorrisetti significativi, delle alzatine dì spalla ironiche, tutte
insomma le più chiare manifestazioni del
totale ed assoluto disinteresse.
Naturalmente poi accade spesso di
udir parlare di questi ragazzi che non si
sa più come tenere, che sembrano diventati preèoci, ecc., ecc., in confronto a
quelli di una volta ; ma dell’istruzione
catechetica che contribuisce a gettare le
basi di una sana vita spirituale... chi se
ne cura ?
E’ l’affare del Pastore.
Purtroppo no, non è l’affare solo del
Pastore.
Ma come dicevamo, nessuna tragedia
è da segnalarsi, solo perchè, casualmente,
Ni ■ j
questo argomento è stato prospettato da
due collaboratori dell’Eco. Solo una parola desidereremmo aggiungere ancora,
per domandarci se in fondo è proprio
tutta una quistione di parole !
^Ecco: istruzione religiosa (o catechetica); ripetiamo: istruzione, una parola
cioè che evoca un mondo che non è forse
sempre dei più piacevoli per i ragazzi,
ma che sopratutto ci sembra tale da
ingenerare una pericolosa confusione.
L’istruzione cioè è stata finora, e benvenuta la Carta della Scuola a porre un
termine a queste concezioni, qualche cosa
di troppo spesso avulso dalla vita : l’istruzione è stata cioè troppo a-morale. Quello
che importava era che ci fosse una preparazione tecnica che fosse, dopo un certo
numero d’anni, sancita da un diploma.
La istruzione era l’ancella umilissima che
doveva servire all’uomo per arricchirsi,
per farsi una posizione, per ottenere un
posto: quello che contava era cioè la
conoscenza pratica, il mestiere. Orbene,
sia pure involontariamente, una contamijiazìone tra il campo spirituale e quello
pratico, si è purtroppo verificata. L’istruzione religiosa, quella catechetica in partÌGolar modo, si è considerata spesso
solo In funzione di un ideale morale. Si
é cioè cominciato a considerare l’insegnamento religioso come un thsieniè di
norme, di regole morali, molto utili per
mantenere quello che si chiama una vita
cristiana (= onesta). Ciò fatto non restava
più che un passo da compiere : parificare puramente e semplicemente l’ifisegnamento religioso e l’insegnamento tecnico ; anzi addirittura rinsegnamento
religioso è diventato per i nostri catecumeni un insegnamento tecnico come tutti
gli altri : con questa differenza che mentre un qualsiasi insegnante può e deve
bocciare un pigro, un distrattone, nessun
Pastore può bocciare un suo catecumeno.
Il problema fondamentale non è quindi
di stabilire quale somma di nozioni siano
necessarie per essere promossi, o ammessi,
per quanto anche questa attività culturale abbia la sua importanza. Quello che
importa anzitutto è di chiarire che questa
preparazione è in definitiva secondaria
di fronte aH’ammissione in Chiesa. Quello
che conta e solo dovrebbe contare è la
capacità spirituale dei giovani di comprendere che in Gesù Cristo hanno il
loro Salvatore, la qual cosa è, ci sembra,
perfettamente indipendente dalla maggiore o minore somma di nozioni teologiche possedute. Quanti esami soddisfacenti che lasciano perplessi Pastori e
Concistori appunto perchè troppo soddisfacenti, dal punto di vista tecnico, della
conoscenza della materia, quando si sa,
in modo preciso, che la vita spirituale è
zero, e sotto zero !
Perciò dicevamo, il termine istruzione
religiosa è infelice, e il sistema dell’esame è una cosa più o meno seria ! Che
cosa si pretende infatti dal giovane?
Che egli sappia rispondere a delle domande, mentre tutto l’insegnamento dovrebbe tendere a far sì che egli sia capace
di porre a sè stesso una domanda !
Per una curiosa anomalìa, mentre il
mondo si rinnova, e non si parla più di
istruzione, ma di educazione, e gli esami
vengono lasciando il posto al più pedagogico concetto di maturità, si conserva
tenacemente questo metodo nella sfera
dove prima di ogni altro esso dovrebbe
lasciare il campo.
Qual’è il Pastore che dopo anni di
Scuola Domenicale, dopo tre anni di
istruzione religiosa non ha potuto conoscere l’animo del ragazzo, e comprendere
fino a qual punto egli può domani rispondere all’appello del Maestro ?
Qual’è il Concistoro che non ha i mezzi
di valutare come il giovane reagisca
all’ambiente in cui egli vive ?
L’ammissione in Chiesa è insomma un
atto squisitamente spirituale e deve essere
subordinato alla presenza di fattori puramente spirituali. La qual cosa se si potesse
attuare praticamente, avrebbe il vantaggio di evitare conflitti di interpretazioni
tra il Pastore che fa le sue riserve dal
punto di vista spirituale, ed i genitori
che brandiscono trionfalmente una specie
di diploma, e gridano:
« Mio figlio deve essere confermato,
perchè ha 16 anni* sa leggere e sciivere »,
le quali cose non vorremmo certo svalutare e potrebbero perfettamente costituire una specie di autentico esame di
cultura religiosa, con determinati fini
ecclesiastici.
Nulla di nuovo, insomma; precisametrte! Nient’altro che il rimeditare un
problema fondamentale, se mai avvenga
che qualcunÒ prospetti raetòdi nuòvi,
soluzioni migliori. ÇI.
porle che cigolano
4
Ne avete tutti udite !
Belle porte tutte nuove, vecchie porte
sconnesse, porticine graziose nella loro
vernice, portoni sgangherati...
...si aprono...
...e cigolano...
Maledetto cigolare : guasta tutto !
...E chi ci pensa più che la bella porta
nuova conduce in una bella cameretta
nuova, dove un buon caldo v’aspetta ?
Il cigolio vi fa aggricciare ; la pelle vi
si accappona ; c’è evidentemente qualcosa che non è a posto ; i nervi si tendono :
che ci sia un uragano da affrontare ?
...E chi ci pensa più che la vecchia
porta sconnessa è una vittima del tempo,
che ha fatto il suo dovere durante tanti
anni ? :
II cigolio è un tremendo rivelatore:
la vecchia porta brontola, è malcontenta;
attenzione che qualche guaio non capiti !
...E chi ci pensa più che graziosa è
la porticina ?
Il cigolio è traditore : la vernice, c’è;
ma l’olio manca!. L’apparenza c’è, ma la
ruggine è nascosta !
...E chi ci pensa più che il portone è
solenne e nobile ?
Quanta miseria nascosta nel cigolio
astioso !
Porte che cigolano, caratteri che stridono ! E che caratteri, e che persone Í
Brave persone, ottima gente che ha
tante qualità, finché è chiusa in sè stessa,
finché non agisce, finché non apre la
porta di casa ; finché cioè non udite un
aspro cigolio, un tono di voce insospettato, espressioni inattese, rapporti in cui
ci vorrebbe una goccia d’olio, un po' di
spirito di sopportazione, un po’ di comprensione, un po' insomma di qualche
cosa che rendesse più scorrevoli i cardini della vita di famiglia.
2
WtlESÌ
.VtrrTW*' '
E' tutta una^~vera sinfonia di jrumor!
iì .idi sfridórni*. vi||[^’ldeiru^^I^^- V^
T^Una parola froppo^vivace, ‘una rispo
• ••v..-.„, ._ .' , - - a ,. • /;J^V. ;ì3^- > '•
sta troppo aspra, una ferita ’'nascosta,
SSi.a.'»'
ifli’.'.'’ ■*■
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C'-
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w’'v..e il cigolio comincia, e, dura forse un
■■*• .-iff ■ jii» ■■, . --rfV
giorno solo, forse tutta una vita ! E nella
casa ricca, e nella casa comoda,-e nella
casa piacevole c’è qualcosa che non va ;
qualcosa'^di indefinibile .'. ^
Perchè cigola la porta ? rv
: Perchè manca una goccia 'd’olio, si
risponde ; che cosa ci sia Realmente, e
chi lo sa? Neppure il,fabbroferraio potrebbe dirvi il nome della malattia delle
porte che cigolano. Questo, però è certo :
métte una goccia d’olio, e tutto va !
I Una goccia d’olio nei nostri rapporti
quotidiani... Perchè cercare la causa, la
ragione ?
Prima una goccia d’olio : una parola
cortese, un sorriso fraterno, un gesto
d’amore...
Dopo‘Cercherete la causa.
E chissà: forse non la troverete mai,
perchè chi può rintracciare là dove ha
ferito una parola scortese, un sorriso
maligno, un‘‘gesto* di scherno fuggiti.
così, un giorno, chissà dove, chissà
quando, chissà perchè ?
Porte che cigolano, gangheri che
stridono !
E’ curiosa la vita, ma è cosi. Tutto
. andrebbe perfettamente bene, tutto è a
posto, tutto quello c{re si vede, bene
inteso; ma poi, nossignori, eccoti che
i gangheri stridono; e si sta male.
Buttar giù la porta?
Bisognerebbe esser pazzi come certi
personaggi di certi racconti che buttano
giù'l’arco del portone della chiesa - per
farci entrare la sposa che è troppo alta !
Basta una goccia d’olio !
Però, ripeto, la vita è curiosa !
1 gangheri non vanno ?
Dunque, via l’olio innanzitutto ! E s’alza
la voce, e si declama, e si reclama, e si
rovina la pace, e si discute, e si rimane
con la bocca amara,, con il cuore gonfio,
con lo spirito ferito. La pòrta di casa è
rotta, e tutti i venti freddi soffiano tutti
i rancori, tutte le maldicenze, tutti i pettegolezzi, ...tutta l’infinita viltà di cui
l’uomo è capace quando dimentica che
ci vuol un po’ d’olio nella casa.
Solo una goccia d’olio...
Forse è troppo poco: se si chiedesse
un vero sacrificio, allora sì...
Ma una goccia d’olio, è poca roba;, e
poi un sacrificio ci nobilita ai nostri
occhi ; una goccia d’olio invece chi la
vede ? Neanche noi la vediamo !
Ancora : una goccia d’olio significa
un’attenzione continua, di ogni istante;
significa riconoscere che possiamo parlare di amore, di avere un pungiglione
nascosto ; operare a prò di molti ma
servirci di qualcuno ; apparire onesti e
disinteressati, ma essere egoisti... ; riconoscere insomma che possiamo ferire gli
altri,‘ quando crediamo che solo gli altri
ci possono colpire.
Chè se qualcuno ritenesse,* troppo
grande l’onore che facciamo allo strider
^ di una porta, gli domanderemmo di tender
l’orecchio un istante; forse ci siamo male
espressi; ascolti questo qualcuno la porta
del suo cuore ; chè, per avventura, proprio lì ègli' floft possa avvertire uno
stridore di ma] aujgurio; lo stridore di
una porta ostinatamente chiusa, che non
si può aprire, che non si vuol aprire.
OL
i|w’;Uji;Sogno, in Chiesa ì
11 signor X. erà stato lungamente ammalato, era unoì*'-dei primi giorni *che
egli usciva, ;e, siccome era una Dome. nica, egli si avviò verso la chiesa ; era
ancora troppo debole per poter assistere
a tutto il culto, e-cosi si sedette fuori,
per qualche istante; poteva così udirei
canti. Ma era stanco, i raggi del sole
erano caldi ed egli si addormentò. Ed
ecco un angelo gli si avvicina (ma era
proprio un angelo?), lo prende per la
mano e gli dice ; « Ecco, oggi ti sarà
dato di vedere nel culto quanti veri adoratori conti il Signore in questo tempio ».
Ed ecco il signor X. nel tempio: il
pastore non è ancora entrato, l’organo
suona un preludio suggestivo: è un
istante di raccoglimento,, tutte le bocche
sono chiuse. Però, fatto strano, non è il
solito silenzio: il signor X. sente che i
cuori dei presenti parlano e capisce il
loro linguaggio. '*■ .
Sono precisamente tre cuori davanti a
lui che mormorano tenui : una mamma
e due figlie. Dice il cuore della mamma:
« La signora D. ha veramente perso
il senso della dignità; non so come Ìia
il coraggio di venire in'chiesa con un
vestito simile ; almeno almeno avesse
pagato i suoi fornitori ! forse essa
avrà pensato che, visto che la gonna è
corta, la nota non sarebbe lunga, ed ha
rimandato ad un’altra volta ! ! ».
Il cuore della primogenita dice:
« Non c’è che dire : il vestito della
signora D. sarà un pò ardito, ma essa
ha il senso della linea : ha veramente
del gusto ».
Il cuore della secondogenita dice:
« Questa mattina fa freddo in chiesa;
è veramente strano : se fossi al Sestriere,
con gli sci, non sentirei il gelo; qui
invece ci si raffredda subito! Mah!».
Tre cuori che battono timidi, tre cuori
che parlano; l’incantesimo è rotto; ora
sembra che'tutti i cuori parlino ; l’organista suona,. suggestivo e' potente, il
Largò di Haéndel; ed ilsignòr X. ascolta:
« Si fa presto a dire : bisogna venire
in chiesa; ma al pranzo chi ci pensa?’
Quando il gatto manca... ; purché non
mi lascino bruciare l’arrosto!». '
«Guarda guarda chi si vede oggi: o
vuol piovere o vuol nevicare, o il tettò
ci casca addosso ! A meno che egli non
voglia imbrogliare qualcuno, e gli convenga darsi le arie di uomo religioso ! ».
Ora la musica è cessata ; le fronti sono
gravi, gli aspetti seri, come prima, meglio
di prima. E come prima, meglio di prima battono i cuori, e il signor X. li
ascolta parlare :
« Mah ! è sempre lui : sarà naturalmente lungo come al solito e nelle nuvole:
sempre la solita storia del peccato!».
« Per parlar bene, parla bene, ma dovrebbe parlar contro l’avarizia qualche
volta : oggi per esempio c’è A. che ne
avrebbe bisognò ! ».
« Mi piacerebbe sapere perchè il Pastore, quando parla della santificazione
del giorno del riposo guarda un pò nella
mia direzione, invece di agitare la mano
verso il quarto banco; 11 si che ce ne
sarebbe bisogno!».
I cuori battono, e queste voci sembrano
salire, salire intorno al pulpito, formare
come una barriera ; e la voce dell’oratore
non riesce più ad arrivare in fondo
alla Chiesa; il pastore parla, ed il signor
X. non riesce più a comprendere : ma
dove sono ì fedeli adoratori del Signore
Si, ce ne sono dei cuori del Signore, ma
essi sono silenziosi mentre si legge la
parola di Dio, e si predica il suo Vangelo. Essi parleranno fra poco, quando
l’assemblea si alzerà per confessare i
suoi peccati :
Così qual sono...
Sono pochi a cantarlo col cuore !
Ma anche tu, caro X. avresti torto, se
tu non fossi ammalato, e se tu non sognassi ! Perchè, vedi, non è un angelo
che ti accompagna e che ti fa capire il
misterioso linguaggio dei cuori. È un
diavolo, se vuoi un diavoletto, ma peri
coloso: perchè tu ascolti il cuore altrui,
e giudichi e condanni, e non ti accoqgl/^^;
che stai commettendo lo stesso peccata"^"^
"Anche tu non ' ascoltt La lettura ide
i Parola; non è vero che il mormorio dei
cuori faccia una barriera tra l’oratore e
i fedeli ; il tuo cuore, bada, è diventato già preda della curiosità cattiva ;
- non domandarti : Oh ! Signore, dove sono
.h i tuoi servitori ? ; ma prega : Oh ! Signore,
tu vedi che io penso a vanità ; tu mi
Iperdona.
(Imitato da'un vecchio racconto).
CRONACA VALDESE
ANGROGNA (Serre). Domenica 14
Aprile, il tempietto di Pradeltorno si è
' riempito fino all’inverosimile accogliendo
la gioventù di Angrogna riunita per concludere la sua attività invernale.
¡ Alla gioventù di Angrogna si era unita
fraternamente una larga rappresentanza
della gioventù del Villar(ottanta giovani)
guidata dal pastore Jahier e dalla sua
Signora. Presiedette il culto il pastore
Jahier.
Nel pomeriggio il tempio sf gremì una
seconda volta per una simpatica riunione
presieduta dal pastore Nisbet. I segretari delle cinque Unioni Valdesi di Angrogna lessero la relazione dell’attiyità
invernale. Seguirono le osservazioni fatte
dai Pastori e le testimonianze di alcuni
giovani laici. Le Corali del Villar e di
Pradeltorno cantarono dei cori. Fino a
quel momento la giornata si svolse in
una atmosfera di amor fraterno, sotto lo
sguardo del Signore, e parecchi giovani
forse fecero in cuor loro il proponimento
di consacrarsi maggiormente al Signore
e di essergli fedeli.
Purtroppo, molti di essi, invece, appena fuori del tempio, furono ripresi
dal richiamo del mondo e conclusero la
giornata in modo ben*'diverso da come
l’avevano cominciata.
'« La processione del , diavolo » (così
era chiamata la danza dagli antichi vaidesi) ci attestò ancora una volta che
tutti i buoni proponimenti sono inutili e
vani per chi non ha ancora dato il suo
cuore a Cristo.
— Sabato 13 Aprile, agli Odins, è deceduta la nostra sorella in fede Coìsson
Margherita ved. Buffa, all’età di 64 anni.
Il Signore l’ha chiamata a Sè dopo
averla duramente provata con una lunga
e dolorosa malattia ; ma il Signore. l’ha
benedetta nel suo male, fortificando la
sua fede ed arricchendola coi tesori della
Sua grazia.
Ai figli, per i quali ella è stata madre
cristiana, e alle sorelle, esprimiamo ancora la nostra simpatia, chiedendo al Signore di confortarli nella prova.
A. D.
MASSELLO. La Chiesa di Massello
ha sentito con vivo rammarico la dipartenza di un suo figlio affezionato, il sig.
Teofilo Mathieu, avvenuta in Torre Pellice, il 6 corr.
Fra i numerosi campi di lavoro in cui
egli lavorò come evangelista o come insegnante, Massello occupa uno dei primi
posti. Quivi egli insegnò per vari anni,
unitamente alla compianta sig.ra Mathieu,
e molti, ancora oggi, sono gli antichi
loro alunni che li ricordano con devoto
affetto. Il sig. Mathieu lascia di sè il migliore dei ricordi in tutta la popolazione
e, specialmente, nel suo villaggio natio,
il Campolasalza, dove passò i suoi pHmi
anni, dove amava ritornare a ritemprare
le sue forze e dove lo si aspettava fra
non molto tempo. Egli è ora salito più
in alto, presso al Padre ch’egli ha servito quaggiù con fedeltà ed amore.
— Consiglio di Chiesa. Per compiuto
quinquennio di buona parte dei componenti il Consiglio di Chiesa, l’Assemblea
elettorale, a termine dei nostri regolamenti, ha proceduto alla loro rielezione
e, nel contempo, alla nuova nomina di
due anziani per i quartieri di Qrangedidier
dì v^iàjÌi4JMtalza,^attualmeRte sprov-J
^visÌi^di titolari.^
t rLelettl'Sono gli anziani : Pons Gio-.j
Vanni (Balziglia), Micol Carlo (Porte)/J
Gaydou Teofiló (Chabers), Breuza Au>*
gusto (Salza) ed il diacono Tron Ema*
nuele (Roberso). 1 nuovi eletti' sono f|
Micol Enrico di Simeone (Grangedidier)
e Pons Teofilo (Campolasalza). fi
La Chiesa li raccomanda tutti aliaci
grazia di Dio.
NEW-YORK. Alle Palme e a Pasqua/^
magnifiche assemblee, chiesa gremita;^
com’era da aspettarsi del resto. La Do-'S
menica delle Palme perfino qualche per-;»^
sona di più che a Pasqua. Gli è che si i®
trattava di ricevere, quel giorno, i Cate-.^
eumeni, e in numero piuttosto ragguar-'*^
devole per la nostra Congregazione: 12
cioè, i quali, naturalmente, attrassero-^
parenti ed amici. Nove provenivano dalle viS
nostre classi d’istruzione religiosa e due,^
figli pur essi di Valdesi, da altre Chiese'^
dove erano stati educati anziché uella^
nostra per ragioni di lingua o di distanza'is
In più, un adulto, marito di una Valdese;^
e padre di una delle nostre giovanetto ^
che dovevano essere ammesse. OrmaiJj
evangelico convinto quantunque cattolico^
di nome, egli non vedeva il momento-^
d’esser ricevuto anche lui qual membro '%
della nostra Chiesa, insieme alla sua”^^
figliuola.
A Pasqua la grande maggioranza par-'
teciparono alla Cena del Signore, che da ìj'
noi si celebra per sezioni attorno alla
Sacra Mensa.
Tanto all’uno come all'altro culto no- -J
tammo pure con piacere parecchi Cattolici imparentati con dei Valdesi o amici j
di essi. A
Due giornate benedette che, come ben'"'’;’
disse in privato uno dei nostri assidui,
fecero risaltare la bontà e Timportanza
dell’opera nostra nella Colonia Valdese
della metropoli. ;;
I
SAN GERMANO CHISONE. In sosti- i
tuzione del signor Bertin, leggermente %
Ì ri H 1 C «1 A\ tn n n J/»■ I?»/ri f r» «1
indisposto, il culto di Domenica scorsa
-■É
è stato presieduto dal pastore emerito
signor Bartolomeo Soulier, al quale va J
la riconoscenza della chiesa. 1
— A cominciare da Domenica pros- }
sima, 21 corrente, sarà adottato Vorario J
estivo. E cioè :
■
Ore 8.20 per la Scuola Domenicale ;
» 10 per il Culto.
— L’Esame dei Catecumeni di ì<> e 2»M
anno è rinviato a Domenica prossima,
21 corrente, all'ora già annunciata. ^
— La Società di Cucito ha offerto al-. %
l’Asilo dei Bambini la somma di L. lOOi^S
quali fiori in memoria della signora:
Giuseppina Courtial.
TORRE PELLICE. In memoria del f
rimpianto sig. Teofilo Mathieu, insegnante /
a riposo, i colleghi di Torre Pellice hanno 4,
offerto L. 100 a favore del nostro Asilo
Infantile.
Il Concistoro esprime ai donatori la
sua viva riconoscenza.
— I catecumeni e le catecumene che J
hanno fatto a Pasqua la loro prima co
munione sono invitati caldamente a tro- È
varsi Sabato prossimo, 20 corrente, alle J
20.30, nella Sala dell’Asilo, dove la |
F.U.V. desidera offrir loro una festic- |
ciuola in occasione della loro ammissione alla chiesa. 1
I membri della F.U.V. sono tenuti, ad |
essere tutti presenti, tanto più che con 'é,
quella seduta si chiuderà il periodo della
sua attività del presente anno ecclesiastico. * . ;ì|
i
TORINO. Provate da lutti dolorosi ;
sono state alcune care famiglie della J
Chiesa e la comunità ha partecipato alla,
loro prova con vìva simpatia. ’
— Si è spenta al Rifugio Cario ■=]
Alberto, dove era ricoverata da alcuni “
mesi, la sig ra Videlongo Alessandrina ; ^
i funerali hanno avuto luogo nel nostro J
tempio alla presenza di un largo stuolo
’^'4(4
3
/
^ -V '
L’ ECO DELLE VALU mOESl
del
fidi parenti ed amici, nei pomeriggio
^30 Marzo. *
. \— Il 31 Maréo, dopo brevissima malattia, terminava la sua esistenza terrena
Edoardo Noyèty già Presidente
HI cav,
^deila Camera di Commercio Francese e
^personalità eminente della Colonia Fran;cese nella nostra città. Da oltre quaranta
^.anni si era stabilito nella postra città,
unendosi alla nostra Chiesa, e durante
<}uesto lungo periodo di tempo, egli si
è sempre interessato della nostra opera,
^¡sostenendola con la sua simpatia e con
la sua generosità cristiana. Il servizio
■funebre si è svolto nella intimità delia
iamiglia, il lunedì 1® Aprile. ■
Alla sig.ra Noyer d’Adhémar, alla
^"baronessa Boileau de Castelnau, sua figlia,
rche hanno assistito il Caro Estinto fino
i:all’ultimo, al figlio ed ai parenti rinnoi viamo i sensi della nostra vivissima
*|.simpatia. ^
p; — Una grave sciagura colpiva le fa-’
l-miglie Pugno e Montabone, con la tra^gica scomparsa del bambino £/ir/co Pugno
^;-di anni 5, che una fatale imprudenza
l'conduceva a morte straziante. Abbiamo
^ vissuto ore di intenso dolore per questa
^ perdita immatura: una folla di parenti,
^di amici e di vicini, turbati nel cuore
^da così grande angoscia, si è raccolta la
^■\mattina del 7 Aprile aH’Ospedale Mauriziano per circondare la fragile spoglia
'4
e per cercare in Dio quell’unica conso
^ iazione, che può placare il tormento del
^'- nostro spirito di fronte ai grandi misteri
della vita.
E una perdita grave ancora per la
^nostra Chiesa è quella del venerato sig.
^'^Michele
Robert, mancato ai suoi cari
!®dopo brevissima malattia. Molti ricor^.deranno, nella Chiesa, la sua nobile,
^austera figura di uomo retto, energico,
^¡^attivo ; e invieranno alla sua memoria
^;un riverente, commosso pensiero. Il sig.
P'M. Robert apparteneva a una delle più
fe-antiche famiglie valdesi, che dalle natie
P Valli, erano scese nell’Ottocento a Torino
5 cd avevano saputo conquistarsi, con l’atI' tività incessante, con dirittura e,con l’in^ gegno, una posizione eminente. Suo.padre
Paolo Robert fin dal 1864 e per oltre un
trentennio fece parte del nostro Concim stero, occupandosi delTamministrazione
2 della Chiesa, degli Artigianelli, e parte^.cipando alla fondazione dell’Unione Criil^stiana dei Giovani.
Il sig. Michele Robert conservò questo
^'•profondo attaccamento alla sua Chiesa
^,ed alle sue Valli: con assiduità parteci^pava ai nostri culti, la sua conversazione
® nobile ed arguta, rivelava l’uomo di pro^^fondo sentire, talché la sua dipartita,che
«ìT'è di grande dolore per i suoi famigliari,
^ è altresì una perdita grave per i suoi
1«,-amici e conoscenti.
® Seguendo le disposizioni dell’Estinto,
g"un austero servizio funebre ha avuto
^luogo, nella cerchia della famiglia, e la
^isalma è stata deposta nella tomba di
^famiglia nel nostro cimitero.
Vogliamo ancora dire alla sig.ra Robert
ed al dott. Introna, ed ai loro figliuoli,
la simpatia, viva e profonda, di tutta la
Chiesa nel loro grande dolore.
1^5;. Nelle nostre prove e nei nostri lutti ci
^:_.^onforta la fiduciosa speranza che i nostri
^¿,cari vivono nella luce che non conosce trap monti, nell’Amore infinito del nostro Dio.,
g, — Inaugurazione. Ricorre quest’anno
P'il 40® Anniversario della costruzione della
B Sala che è stata ora restaurata, così
L come l’anno venturo ricorrerà il 40® annip^yersario della dedicazione al culto del
tempio di Corso Oddone.
1^. La Comunità di Torino non poteva
commemorare più degnamente tale ricor
6 renza che restaurando la Sala che era
stata fin dall’origine dedicata alla Scuola
^ Domenicale e che da molti anni più non
K,era adibita alle attività ecclesiastiche.
Mercè l’interessamento di fratelli partito colarmente affezionati all’opera di S. DoP nato, e grazie alla liberalità di tanti amici
feche in pochi mesi, e nonostante le altre
p collette in corso nella Chiesa, hanno for& nilo parte della somma, l’opera è stata
® compiuta e il Concistoro ne ha fissata
w
l’inaugurazione la Domenica 28 Aprile,
alle ore 15, nel tempio di Corso Oddone.
Durante la celebrazione, ricorderemo
le origini dell’opera nel rione di S. Donato, ne tracceremo la storia durante
questi 40 anni e trarremo gli auspici per
una sempre più intensa opera di testimonianza e di vita cristiana in quel
settore importante della Chiesa.
— Conferenza storica. E’ nostro proposito far rivivere le pagine più belle e
le figure più nobili ed eminenti della
Chiesa di Torino. Molti che non hanno
il culto delle memorie e le generazioni
che sorgono non dovono dimenticare
quegli strumenti di cui Dio si è servito
per iniziare e consolidare nella nostra
città l’opera evangelica.
Il pastore Eynard terrà, nella sala di
Via Pio Quinto, 15, il 30 Aprile, alle
ore 21, una conferenza su : « Un valdese
di antico stampo nella capitale subalpina:
Giuseppe Malan nel 130° anniversario
della sua nascita ».
Tutta la Comunità è cordialmente invitata alla commemorazione di un uomo
che ha fatto molto per la sua Chiesa.
VILLAR PELLICE. Battesimi. Il 3 Marzo, nel tempio, avevamo celebrato il
battesimo di Gönnet Èrnestina di Ernesto
e Charbonnier Maria del Saret. Abbiamo
ultimamente ancora, preséntato al Signore
amministrando loro il battesimo : Rinaldo
Ettore Garnier dì Paolo e Davit Ester
(Meynet) alla riunione del Bessè, il 29
Marzo ; e Delia ed Italo Michelin-Salomon
di Pietro e Gaydou Paolina (Sabbione),
nel tempio il 31 Marzo.
Dipartenze. Venerdì 5 Aprile Iddio ha
richiamato a Sé la nostra sorella Maddalena Bertinat ved. Michelin-Salomon,
di Buffa, in età di 77 anni. La serena
profonda fede che sorresse fino all’ultimo
la cara dipartita sia di conforto e d’esempio a quelli che rimangono.
Esprimiamo la nostra commossa simpatia al nostro fratello Geraldo Mathieu,
Direttore del locale Feltrificio Crumière,
che ha avuto il dolore di perdere, per la
vita di quaggiù, il Babbo, sig. Teofilo
Mathieu. Una larghissima rappresentanza
della vostra comunità e della popolazione
Villarese hanno tenuto a rendere la loro
testimonianza di stima alla memoria di
un caro amico e di simpatia alla famiglia
provata dalla sua dipartenza.
Esami di catechismo. Domenica 7 Aprile
hanno avuto luogo, alla presenza di una
delegazione del Concistoro, gli esami di
conoscenza biblica dei 54 catecumeni del
1" e del 2° corso. E l’esito è stato per
i più, soddisfacente.
Gita Unionista. Domenica 14 corr.,
favoriti da un tempo veramente primaverile, 54 giovani unionisti della nostra
« squadra volante », seguiti da una trentina di coraggiosi unionisti « a piedi »,
hanno fatto la loro prima uscita extraparrocchiale, recandosi in visita alle
unioni sorelle di Angrogna, tutte concentrate a Pradeltorno, per la riunione generale di fine attività.
Dopo il culto della mattina, nel caratteristico tempio rizzato sulla roccia, e la
consumazione di un generoso ed ottimo
minestrone pradeltornese, eravamo presto
nel pomeriggio tutti riuniti dinuovo nella
Casa di Dio, per udirvi alcune ottime
relazioni di attività unioniste angrognine,
le testimonianze e gli appelli dei fratelli
Co'isson di Angrogna e Pascal di Villar
e dei tre pastori e l’esecuzione di alcuni
canti da parte delle due corali. Terminata la riunione ed esaurite rapidamente
le provviste, riprendemmo le vie del
ritorno, con l’animo colmo di riconoscenza
a Dio, per la bella ed edificante giornata,
vissuta insieme ai cari fratelli di Angrogna. Ad essi pure, come ai loro pastori,
rinnoviamo l’espressione della nostra
profonda riconoscenza. j.
La vedova ed i parenti del compianto
GENRE ORIGENE
Í3
ringraziano tutte le persone che hanno
preso viva parte al loro dolore e che, da
vicino 0 da lontano, hanno voluto dare
una testimonianza di stima all’amatissimo Defunto prendendo parte ai suoi
funerali.
Pomaretto di Perosa Argentina,
10 Aprile 1940-XVIlI
Per ‘ il " culto di fainii^lia
(Meditazioni 'preparate sui testi del Calendario Biblico della BrQdergenì'einde)
Otovedl
f Lunedi
22
Lettura : Salmo 78, 40-64.
« Nessuno ^che abbia messo la
mano all’aratro e poi riguardi Inr
dietro, è adatto al Regno di Dio ».
■fi>. S. Luca 9, 62.
. Ricordatevi della moglie di Lot. Forse
nón fu solo un movimento di curiosità
che la fece voltare indietro verso Sodoma
in fiamme. Forse un sentimento di rimpianto la fece esitare un istante, e tanto
bastò per farla divenire una statua di sale.
^.Il-Regno dei cieli non può reclutarci
suoi sudditi fra le anime tenere per il
passato, anime sempre pronte a fare i
bilanci.fra le delizie del peccato, di una
vita comoda e borghese, e le aspre rinunzie e le pericolose avventure della
vita cristiana. /
Perciò Gesù paragona il suo discepolo
aU’àgricoltore che, afferrato saldamente
l’aratro con le due mani, gùarjla fisso
innanzi, affinchè il solco sia tracciato
diritto come la sua speranza.
iMartedì
lì Ipiite
Lettura: Apoc. 14, 13-20.
* Quant’è a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti
Contati », S. Matteo 10, 30.
Un giorno Antigono, generale di Alessandro Magno, sorprese dei soldati che
parlavano con scoraggiamento dei nemjci
che stavano per affrontare. Ed egli si
accontentò di domandar loro : « Ma, soldati, per quanti mi contate voi? ».
Se dei soldati possono aver la loro
fiducia rianimata per la presenza di un
valoroso generale, che dire del credente
che può contare sopra un Dio, un Padre,
che si interessa perfino dei dettagli della
nostra vita ?
Nella grande tormenta che una volta
di più si è scatenata sull’Europa, la vita
di un uomo può sembrare nom aver
maggior valore che un fuscello abbandonato al vortice del vento. Ma Cristo ci
ha recato la certezza di un Padrè celeste,
che si preoccupa dei suoi figli, affinchè
nessun male possa coglierli.
Mercoledì
24
Lettura: Apoc. 19, 1 ; 3-10.
« £^// non spezzerà ia canna
rotta ».
Isaia 42, 3.
La canna rotta simboleggia la nostra
vita sotto qualunque aspetto noi la consideriamo. Le nostre preghiere? Ahimè!
Esse sono lungi dail’elevarsi verso il
cielo ardenti e pure sull’ali della fede !
La nostra consacrazione ? Quella che si
accontenta di qualche atto di culto o di
qualche elepiosina ! Il nostro amore?
Quello incapace di superare le più lievi
antipatie o di perdonare la minima offesa !
Canne rotte dal peccato, dalle sofferenze, dalla incomprensione, dal tormento
del compito quotidiano !
Ma, trionfante, ecco l’affermazione dell’antico profeta, che preannunzia la venuta del Messia, il quale non triterà la
canna rotta.
A queste parole, nei campi dove la
tempesta è passata con furia di distruzione, le spighe dorate tornano ad ergersi
vittoriose, illuminate dal sole della grazia
di Dio.
2i
Lettura : Apoc, I-.6. ‘'t
« Chi ha i miei comandamenti
e li osserva, quello ntì ama »',
■f, S. Qiovatini ÌA, 21.
La crisi che travaglia le nostre Valli
non è certamente una crisi di conoscenza
religiosa. Forse mai come ora la Chiesa
ha intensificato 1 suoi sforzi per l’istruzione del suo popolo in culti, riunioni,
unioni, scuole domenicali, lezioni di catechismo, letteratura religiosa. 1'^^
Ma quello che manca è. l’amore; la
passione per l’ideale cristiano è assente
dàl cuore dei più, e mentre nel campo
politico e sociale si trovano sempre dégli individui capaci di entusiasmarsi e
di dare la loro vita, la nostra gioventù,
che pure conosce' i comandamenti di
Cristo, non sembra più animata da un
profondo desiderio di osservarli e di
amare il Signore.
Forse hanno creduto che ramore cristiano potesse esaurirsi in qualche vaga
emozione domenicale, mentre Gesù ci
avverte che l’amore per lui significa disciplina, austerità di vita., osservanza
della sua volontà.
Venerdì
2i Wie
Lettura : Apoc. 20, 7-15.
« Non pensate ch’io sia venuto
a metter pace sulla terra; noason,
venuto a metter pace, ma spada ».
S. Matteo 10, 34.
1 « senza Dio » hanno scoperto una
nuova verità : la religione è l’oppio dei
popoli.
E vogliamo render loro questa giustizia che effettivamente la religione di molti
è tale da giustificare questa sentenza.
Anche fra certi Valdesi ci sembra che la
religione sia una specie di oppio, paghi
come essi sono di una religione che si
esaurisce nel culto domenicale, nella contribuzione annua e in una irreprensibile
onestà della vita.
Ma la religione di Gesù è ben altra.
Egli è venuto appunto per distruggere
il letargò spirituale in cui siamo caduti,
viene a suscitare la guerra anzitutto nelle
anime ridestate alla coscienza del peccato. E’ inevitabile che a questa guerra
spirituale, segua una guerra implacabile
da parte del mondo, il quale non può
tollerare il dominio di Dio. _
Se vogliamo essere cristiani, ricordiamoci che ci attende una guerra senza
mercè, e più tardi la vittoria finale.
Sabato Lettura: Apoc. 21, 1-8.
« Beati quelli che odono la pali rota di Dio e l’osservano^.
S. Luca M, 28.
1 credenti di due generazioni passate,
vissuti nel secolo delle missioni, avevano
molto più di noi il tragico sentimento
che milioni e milioni di anime si perdevano, per non avere la possibilità di
udire l’Evangelo.
Come impedirci un sentimento di angoscia, pensando che un paese come la
Russia, comprendente 150 milioni di
anime, ha chiuso la porta alla Parola di
Dio. E che dire della Cina, con i suoi
400 milioni di abitanti, una piccola parte
dei quali soltanto ha avuto la possibilità
di conoscere quella Parola. E^ ci domandiamo se tra i 600 milioni di cristiani,
non ce ne sono molti che non hanno
mai avuto in mano uh Vangelo 1
Sono queste delle considerazioni che
dovrebbero far ritornare la Chiesa a un
senso più profondo e più serio della sua
missione.
Ma più tragico ancora è il fatto di
milioni e milioni di persone che hanno
udito la Parola, ma, insensibili alle cose
dello Spirito, se ne vanno verso la miseria spirituale é la morte. R- N.
Domenica 28
Leggere la meditazione in prima pagina
Aprile
Lettura : S. Giovanni 16, 23 b-33
GIRABILE ESEGFIO
Alla memoria del nostro correligionario, tenente in S. P. E. Teodoro Fuhrmann, di cui abbiamo parlato in occasione della sua dolorosa dipartita, è
stata concessa la medaglia d’oro al valore aeronàutico, con la seguente motivazione :
« Combattente e pilota di provato coraggio t di non comune perizia, durante
un volo sperimentale di un nuovo apparecchio, essendo il velivolo precipitato in
vite, dopo aver tentato inutilmente di metterlo in assetto normale era costretto ad
ordinare all’equipaggio di lanciarsi col
paracadute, e si accingeva a seguirlo
quando uno dei suoi uomini cadeva privo
di conoscenza nell’interno del velivolo.
Per oltre cinque mila metri di caduta
non abbandonava il compagno di volo
cercando di rincuorarlo e di trascinarlo
verso l’apertura della cabina di pilotaggio. Essendosi quindi lanciato con ritardo
immolava la sua giovane e valorosa esistenza nel supremo gesto di altruismo.
Mirabile esempio di abnegazione e di alto
senso del dovere. - Cielo di Civitavecchia,
26 Gennaio 1940-XVIlI
I
Apprendiamo pure che ad ambedue
i fratelli Enrico e Valdo Melile, capitani
piloti e già insigniti di decorazioni e di
medaglia di btonzo al valore, è stata
conferita, con l’ultimo Bollettino, la medaglia d’argento con bellissima motivazione relativa al loro servizio durante la
guerra di Spagna.
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Prof. Gino Costabbl, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE « L’ALPINA » - Torre Pellice
[¡Zìi li [hi
Angrogna — Pastore: Roberto Nisbet.
Angrogna (Serre) —Pusioce: A. Deodato.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto Ricca.
Luserna S, Giov. — Pastore : Lor. Rivoira.
Massello — Pastore: Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : G. Mathieu.
Prati — Pastore : Lamy CoTsson.
Pramollo — Pastore Erm. Rostan.
Prarostino — Pastore Umberto Bert.
Piclaretto — Pastore A. Janavel.
Rodoretto — Cand. Theol. A. Genre.
Rorà — Pastore E. Geymet.
S. Germano Chisone — Pastore G. Bertin.
Torre Pellice — Pastore Giulio Tron.
vaiar Pellice — Pastore Roberto Jahier.
Abbazia — «Chiesa di Cristo». Culto
alle ore 16. Pastore Valdo Vinay, da
Fiume.
Aosta — Chiesa : 11, Via Croix de Ville
- Past. em. Aug. Jahier (da Torino).
Barga (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese : Pastore A. Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa; Viale Vitt. Em., 4
-Pastore Arn. Comba, Viale Vitt. Em.59.
Biella — Chiesa: Piazza Funicolare Culto la 1®, 3* e 5® Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia - Pastore Davide Pons - Istituto Valdese - Piani di ValÌecrosia.
Borrello (da Carunchio). "
Brescia — Chiesa : Via dei Mille 4 - Pastore Rob. Comba, ivi.
Brindisi — Chiesa : Via Congregazione
(da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa : Via Maida, 19.
Campobasso (da S. Giacomo).
Carema — Scuola Valdese.
Carunchio — Chiesa - Pastore L. Naso.
Castelvenere — (da Napoli).
Catania — Chiesa : Via Naumachia, 20
- Pastore T, Raima, ivi.
Cerignola — Chiesa - Via Regina Margherita, 17 - Pastore E. Pascal.
Como — Chiesa : Via Rusconi, 9 - Pastore Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze — Chiesa - C. Th. Lo Bue.
Corato — Chiesa : Corso Mazzini, 27 da (Bari).
Courmayeur — Chiesa (da Aosta).
Felonica Po — Cand. Theol. E. Corsani.
Firenze — Chiese: Via Serragli, 51 - Pastore Emilio Corsani — Via Manzoni, 21
- Pastore Tullio Vinay.
Fiume — Chiesa : 6 e 8 Via Pascoli ;
(Culto ore 10) - Pastore Valdo Vinay
presso Sig. Wiltsch, Via Baccich, 5.
Forano — Pastore A. Alessio.
Genova — Via Assarotti - Pastore F.
Peyronel, Via Curtatone, 2.
Grottaglie (da Taranto).
Grotte (Agrigento) (da Palermo).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 - Pastore
Arturo Vinay, Casa Pavera, Piazza
d’Armi.
La Maddalena (da Roma).
Latiano (da Taranto).
Livorno — Chiesa: Via G. Verdi, 3 Pastore: A..Ribet, ivi.
Lucca - Via G. Tassi, 18 (da Pisa).
Mantova — Via Bacchio, 5.
Messina — Via Laudamo, 16 - Pastore
Seiffredo Colucci, ivi.
Milano — Piazza Missori, 3 - Pastore E.
Tron, jun. - Via Euripide, 9.
Napoli — Via Duomo, 275 - Pastore M.Moreschini, Via Cimbri, 8.
-iPl
New-York — Prima Chiesa Valdese
40, West 41 st St — Culto principalej
3.30 pom. - Pastore Pietro Griglio *
30 West, 94 th Street.
Orsara di Puglia (da Cerignola). '
Pacfiino.
Palermo — Via Spezio, 43 — Pastore :
V. Subilia, ivi.
Pescolanciano (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide^
Pons, Istituto Femminile Valdese. “
Piazza Armerina (da Catania).
Piedicavallo — Chiesa : Via Carlo Alberto,
— 2® Domenica del mese (da Ivrea).
Piombino (da Livorno).
Pisa — Chiesa : Via Derna, 15 — Pa
store : A. Arias, Via Derna, 11.
Pont Canavese (da Ivrea).
Reggio Calabria — Chiesa Rione
Marco: Via Possidonia, 4 (da Mes—
sina).
Riesi — Pastore Carlo Gay.
Rio Marina (da Livorno),
Rocchenere (da Messina). "'A
Roma — Chiesa di Via IV Novembre
Pastore: V. Sommani, ivi — Chiesa,''!
di Piazza Cavour - Pastore : Paolo-'
Bosio, Via Marianna Dionigi, 57. '
Salle (da Carunchio).
Sampierdarena — Chiesa : Via A Cantore, 16 — Pastore V. Panasela, Via A
S. Bartolomeo del Fossato, 14/4.
San Giacomo degli Schiavoni — Evangelista Q. Scarinci.
Sanremo — Chiesa: Via Roma — Pa-^ìj
store: G. Bonnet, ivi.
S. Lucia di Quistello (da Felonica).
S. Maria di Licodia (da Catania).
Schiavi (da Pescolanciano). -A
Siena — Chiesa : Via S. Doni., 5 - Past.
em. E. Meynier (da Firenze). W’i
Susa — Chiesa: Via Umberto, 14 (da
Torre Pellice).
Taranto — Chiesa: Via Pupino, 16-20
(angolo Via F. Di Palma)— Pastore :-’J|
G. Castiglione, Via Crispi, 28. *s'|
Torino — Chiese : Corso Vittorio Ema- 44
nuele, 23 (ang. Via Principe Tommaso) e Corso Principe Oddone, 73
— Pastore : Elio Eynard, Via Pio V, 15;
Tramonti di Sopra (da Venezia).
Trieste — Chiesa : Via S. M. Maggiore
— Pastore : G. Del Pesco, P. della
Libertà, 5.
Venezia — Chiesa : Palazzo Cavagnis
(S. M. Formosa) — Pastore : ErnestO“
Ayassot, ivi.
Verona — Chiesa : Via Duomo (angolo
Via Pigna) da Brescia.
Viering (da Aosta).
Vittoria — Pastore : Arturo Mingardi,. ^
Via Garibaldi, 60.
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua ^
italiana (Waldenserwerk) - BethausWiedikon (Schlossgasse) — Pastore : ti]
Alberto Fuhrmann, Steinstrasse, 28. >
Addis Abeba (A. O. I.) — Cav. Uff. Cap. ->-J
ia. 'yt
G. Bertinatti, Comando di Piazza.
Altri gruppi di fedeli sono regolarmenit
visitati dai pastori delle Comunità vicine
★
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Ufficio di piesidenza della Tavola Val-'%}
dese — Prof. Ernesto Comba, modera
tore - Past. Guido Comba, cassiere^— Via IV Novembre, 107, Roma(10).f
Facoltà di Teologia — Via Pietro Cossa
42, Roma (126) — Professori : Ernesto Comba, Davide Bosio, Giovanni
Miegge.
Liceo-Ginnasio Pareggiato — Torre Pellice — Preside: Prof. A. Tron.
Libreria Editrice Claudiana — Torre Pel-s^^
lice — Direttore : Past. Paolo Coisson.
Commissione delle Pubblicazioni : Pi of. D, ,
Bosio, presidente; V. Sommani, Teod.Raima, M. Moreschini.
Convitto Maschile — Torre Pellice
* rettore : Pastore Davide Forneron.
Istituto Femminile Valdese — Vallecrosia^
— Direttore : Pastore Davide Pons.
Orfanotrofio Femminile — Torre Pellice
lani, Teodr *
lice — Di- 1
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Orfanotrofio Maschile (Istituto Gouid) — '-s
Via Serragli, 51, Firenze — Direttore: <*]
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Orfanotrofio Maschile — Pomaretto —
Direttrice : Sig.na Adele Pons. J
Istituto Artigianelli Valdesi — Torino — ^4
Direttore: Enrico Boiinous, Via Berthollet, 34.
Ospedali Valdesi — A Torre Pellice, ai
Pomaretto, a Torino (Via Berthollet, 36)Casa delle Diaconesse — Sede: Torre-^
Pellice (Torino) —Direttore: Pastore
Roberto Nisbet, Angrogna.
Rifugio Re Carlo Alberio, per incurabilfe ,
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