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Prezzo LlrO t2
Anuo LXXVIII - N. 40
TORRE PELLIC®^ 8 Ottobre 1948
Spedisione in abbonamento poat;^'I Gruppo
DELLE
SETTIMANALE DELLA
a
Noli conformisti!
Non vi conformale a questo secojo,
ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente.
(Rom. 12:2)
Nel campo politico, il termine ” conformismo,, non riesce molto
simpatico alle classi cosidette p ogressiste e rivoluzionarie, perchè è
sinonimo di quieto vive, e, di servile adattamento all ordine stabilito,
senza alcun gesto di ribellione, senza alcun anelito verso un rinnovamento della società. Adagiarsi in un rigido tradizionalismo, seguire là
corrente, accettare le soluzioni che vengono p esentate, piegarsi davanti a tutte le convenzioni, pe- interesse, e davanti a tutte le imposizioni, per paura; significa essere dei conformisti.
Tale atteggìamenfpo, deprecabile sul piano sociale e politico, lo
è assai di più sul piano della vitù cristiana.
Vivere nel mondo come figliuoli del mondo, credei e nel Vangelo
e adattarsi qi&tamente aile soluziorii' ed alle sistemazioni del mondo,
professare la fede cristiana e non: sentire Fesigenza di un rinrvovamie'nto
interiore^ il tormento della prop ia insufficienza: significa, per dei
cristiani, perdere ta propria originalità, conformarsi (dio spirito dei
tempi, scomparire nella massa umana come degli. incognMi o come
dei vili.
Ed è necessarìoì che, in ogni situazione, ci raggiunga la voce ammonitrice dell’apostolo : «Non vi conformate, ma siate trasformati»!
Anarchia o evasione ?
Per sfuggire al pericolo del (xmfdrmismn, molti dicono: bisognadiventare arurrchlci.
No, la' (¿ta del cristiano non è un’(marchia pura e semplice, una
decisa ribellione a tutto ed a tutti. Siamo legati a questa esistenza da
ruimeroei'vinooli di ^dbtie tMverso e non-è detto che-H si debbo sempre infrangere. Del restò, quand’aruhe Vazione dei cristitmi dovesse
avere il carattere di urta ribeliione, quale ribellioni più augurabile di
quella che, per opposizione (di’ordine stabilite^, vuol sostituire Vodio
con l’amore, il disordine con l’ordine morale, la menzogna con la verità, la prerfanàzione dei nome di Dio con il rispetto di quél nome?
Altri dicono; per non confdrmarci al mJpndo, dobbiamo evadere
dal mondo, evitare il contatto con gli uomini, rifugiarci in una qmdche isola di santità, come se Gesù non avesse pregato dicendo: ’’Come
tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo;
io non li prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal
maligno,,.
La vita cristiana Uon è una fuga dal mondo, mal una presenza
nel mondo, in mezzo agli uomini di ’’questa generazione storta e perversa, nella juale siamo ch'iamati a risplendere come luminari tenendo alta lai Parola della vita,,.
Nè luna nè l'altra, ma trasformazione
’’Non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente,,.
La parola «rinnovamentor> o ((trasformazioney> non è molto dissimile da Un’altra ptpola greca che significa ’’cambiamento ¿Iella
mente„ovverÌQ ’’conversione,,. La conversione del nostro cuore a Dio
è il punto di partenza della ’’metamorfosi” o della trasfoi mazioae
cristiana della vita. Sicée dei convergi, considerate la vostra vita dal
punto di vista di Dio, un nuovo punto di vista, e voi sarete (mche trasformati nella verstra mente: nel quadro della vostra esistenza individuale o sociale, con tutti i suoi doveri, tutte le sue decisioni, tutti i suoi
tegami, tutte le sue tentazioni e tutte le sue debolezze, potrete discernere qual sia la volontà di Dù*, la buona, accettevole, perfetta volontà.
Questo mondo non, è ancora il Regno di Dio e non possiamo an'r
Cora vivere quaggiù come se fossimo già totalmente nei nuovi dìelì e
nella nuova terra. Ma. in questo mondo, la cui ’’figura passa”, dobbiamo essere degli assertori del Regno di Dio, dei testimoni di Colui
che ha da venire e la cwi presenza un giorno sulla terrai è già stata il
segno della sua (Attoria. Nella misura in- cui la nostra mente sarà trasformata dalla potenza di Cristo, passeremo in mezzo a questa genrazione, lavoreremo,gioiremo e soffriremo con essa, ma come ’’sale della terra e luce del mondo,,; in questo secolo, ma noni conformi allo
spirito, alla mentalità, cMo ’’schema,, di questo secolo. Non creature
angeliche e neppure bestie umane: ma uomini e donne che Cristo ha
tratto dàlie tenebre àfla sua meravigliosa luce e che, per giazia di Dio,
riescono a spandere un po’ della Sua luce.
Porteremo fino al sepolcro il segno della nostra umana debolezza
e del nostro peccato-, ma porteremo anche il segno della nostra trasfoiinazione e deWa nostra redenzione. E qui, sulla terra, qualcunto
vedrà in noi dei segni del nostro rinnovamento; ned modo di concepire la nostra vita, di valutare l'opinione pubblicn, di trattare i nostri
simili, di difendere i nostri interessi, di ’’fare la politica,, di ese citare la nostra professione, di educate i nostri figli, di rispettare il nome di Cristo ”al di sopra di ogni nome, affihohè nel nome di Gesù
si pieghi ogni ginocchio,,.
«Non vi conformate, ma siate trasformati»; é il segieto di ogni
ordine nuovo e di ogni vita nuova.
ERMANNO ROSTAN
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SpRNA' S. GIOV^W J ^
innalzo una nazione,
ma il peccalo è la vergogna dei popoli,
(Prov. 14: 34)
VALDESI
CHIESA VALDESE
im NON ERU UN UTOPISIA
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3n ogni gener^ione accade che alcuni cristiani, rileggendo certe
parole di Gesù si sentono spinti ad
esclamare: «Ma. noi non siamo fedeli all’insegOqpieoto di Gesù! » Basta pensare all’ordine antico, ri- '
messo da Gesù in luce nuova ; « Ama il tuo prossimo come te stesso ! »
per capire quella esclamazione.
Ma quando qjiei cristiani decidono, con nobile ajelo, di voler vivere
in modo assoluto l’insegnamento del
Vangelo, essi ìi accorgono che ciò
non è possibilei l’ideale cristiano,
quando è applicato nella vita pratica, subisce necessariamente delle limitazioni dovute alle condizioni
della vita stessa. Per poter essere
applicato alla lettera ed in modo totalitario l’Evangelo richiederebbe un
mondo complètamente diverso da
quello che è.
Due vie si aprono a questo punto
davanti al cristianó. Ovvero dire:
« Gesù era un utopista e il suo Vangelo è fuori della realtà: » - Ovvero
dire - « Gesù ci ha- mostrato dei
grandi ideali verso i quali i suoi discepoli sono invitati a tendere con
tutte le loro forzóv applicandoli progressivamente, coni perseveranza e
più che s a loesH^ssibile ».
La massa della Cristianità ha ritenuto che questa seconda via fosse
la vera; e penosamente, attraverso
i secoli, si è sforzata di servire cosi
gli ideali cristiani (sia pure con molte deficienze, frutto di debolezza, di
cui si umilia) facendoli agire come
lievito in seno all’umanità.
Una questione
dibattuta
In ogni epoca non sono mancati
i cristiani assolutisti, i quali hanno
protestato contro la Cristianità chiamandola traditrice del Cristianesimo
e affermando che occorreva vivere
tutti gl’ideali cristiani, subito ed integralmente. In generale quei cristiani si sono fermati ad un solo dovere particolare dandogli un valore
esclusivo ed asserendo ohe occorreva compierlo ad ogni costo, fino in
fondo, senza preoccuparsi delle conseguenze o dei contrasti con altri
doveri.
Per esempio ecco Tolstoi con la
sua affermazione del dovere assoluto della « non violenza «. Chi ha
oltrepassato la cinquantina ricorderà le discussioni intermina,bili sulle
accluse del Tolstoi alla) CJristiakiità
che aveva tradito, secondo lui, il
Vangelo.
Oggi sta tornando alla ribalta, ‘per
altri motivi, quella vecchia guistione; da un lato vi è ohi sostiene che
il cristiano deve rinunciare - per essere fedele - all’uso di qualunque
violenza: dall’altro lato vi è chi risponde che ciò non è possibile nè
giusto e che il rinunciare all’uso della violenza in un mondo come il nostro significherebbe andare incontro alla rovina, ed alla distruzione
dei progressi fatti dal Regno di Dio
sulla terra. PrO'babilmtente queste
discussioni che riaffiorano periodicamente servono a stimolare i cristiani a cercare di applicare sempre
più e meglio gl’ideali cristiani a misura che le condizioni della vita umana (nella quale è all’opera il Regno di Dio) lo consentono. Sareb.be
rrò sommamelnte desiderabile che
discussione non tendesse a dividere la Cristianità in due parti : da
una parte i « parrucconi » che si
ritiene non capiscano nulla e restino
attaccali a tradizioni compassionevoli, tradendo così l’Evangelo; e
dall’altra i cosidetti « moderni » o
(come si autoproclamano) «eletti »
i quali hanno il convincimento di saper risolvere tutti i problemi della
vita umana con teorie che la pratica
ha ‘già dimostrato tante volte,
utopistiche.
11 programma
crisiiano
Il nostro modesto punto di vista
sulla questione della « non violenza » è questo: Gesù ci ha posto dinanzi - con parole spesso paradossali che mainifestamente vanno prese
non nella lette a ma nella spirito un ideale altissimo verso il quale
dobbiamo tendere: non amare mai
la violenza-, e quindi cercare di eliminarla sempre più dalla vita umana a misura che ciò diventi possibile'. Gesù stesso ci ha mostrato che
questo e non altro era il suo insegnamento quando Egli, che non amava certo la violenza, se ne è servito per cacciare i mercanti dal tempio e per flagellare colle sue parole
i farisei.
Non anuiré la Violenza è un dovere attuale e permanente.
Esclude e la violenza dalla vita
umana è un programma alla cui progressiva realizzazione i Cristiani devono tendere con tutte le loro forze,
con umiltà e con spirito di solidarietà umana.
Come la violenza fu adoperata da
Gesù guando era impossibile com'
piere il proprio dovere senza di es
sa, così i Cristiani l’hanno adopera
ta attraverso i secoli, senza ama: la
quando non potevano fame a meno
per difendere la propria vita e quel
la delle loro famiglie « per difende
re i deboli e gli oppressi » per di
fendere le leggi, la libertà, la giu
stizia ohe altrimenti sarebbero stai
annientati: per contrastare alla de
lìnquenza sotto tutte le sue forme
Noi Valdesi sappiamo ohe i nostri
Padri che difesero la loro vita e la
loro libertà di coscienza con le armi
non amavano la violenza, ma se ne
servivano quando v’erano costretti,
sicuri con ciò di agire secondo la
volontà di Dio.
Oggi ancora i Cristiani non amano la violenza ma devono ancora adoperarla per impedire che dominino sulla umanità i barbari e gli
uomini meno evoluti i quali amano
la violenza e l’odio e la crudeltà e
calpesterebbero, se lo potessero, quei
progressi che si sono potuti realizzare in ogni campo per l’influenza dello Spirito dì Dio e malgrado tutte le
deficienze dei cristiani stessi. Negare la legittimità di ogni violenza, anche di quella intesa alla difesa della
libertà, della giustìzia e dei valori
spirituali dell’uomo, dai prepotenti
oppressori, significa dar prova di
una spaventevole leggerezza ed esaltare il fatale avvento di tiranni e
dittatori ai quali la passività dei
cristiani aprirebbe la strada al dominio del mondo.
Prima di enunciare teorie disfattiste occorre guardare in faccia la
realtà con senso di responsabilità;
a meno che.... uno non sia convinto
che quasi nessuno seguirà quelle teorie e che il danno sarà quindi minimo. Abbiamo conosciuto un propagandista il quale reclamava a
gran voce la soppressione di ogfoi
polizia e quando era minacciato,
correva a reclamare la protezione
dei carabinieri !
La potenza
che rinnova
Il compito dei Cristiani ci sembra
sia oggi, in modo speciale, quello
di qiettere in guardia il mondo contro all’amore per la violenza e contro all’illusione che la violenza sia
sempre il mezzo migliore per far
progredire l’umanità. Certe guerre
ci han mostrato, in modo evidente,
che la violenza adoperata senza assoluta necessità può diventare un
veleno corrosivo; e che l’esaltare la
violenza come se fosse in sè .stessa
un bene è un tragico errore che conduce rumanìtà alla rovina. La violenza può essere talvolta un male
necessario ; come la medicina amara
ohe contrasta alla malattìa. Ma la
potenza che trasforma il mondo è
l’amore. Quello sopratutto dobbiamo esaltare.
La responsabilità dei cristiani è
grande ed è comprensibile che gualcuno - preoccupato di compiere il
proprio dovere di cristiano - decida
di rifiutare di prendere le armi per
qualunque ragione. Noi non crediamo che quell’atteggiamento od altri
consimili, giovino alla causa della
pace e ci aiutino a risolvere il problema angoscioso che ci travaglia.
Anzi siamo convinti che nuocciano
alla causa del cristianesimo perchè
basati su interpretazioni errate della portata dell’insegnamento di Gesù sull’uso della violenza.
Crediamo che sia utile che il problema della guerra venga ristudiato
nei suoi molteplici aspetti per cercare quale azione, personale e collettiva!, veramente effiCaefe, possa
essere esercitata dai cristiani. Crediamo al dovere di unire le forze
per appoggiare programmi collettivi intesi a neutralizzare le forze del
male che provocano odii e guerre.
Crediamo che le iniziative intese ad
una certa unione dei popoli (Federazionismo) ad una tutela collettiva
(Onu) non debbano essere considerate con diffidenza o indifferenza.
Crediamo specialmente che gl’ideali del Cristo debbano essere riaffermati con ottimismo e fede nella loro
vera portata in modo che convincano le mentì della loro saviezza edì
efficacia invece di urtarle come assurde utopie.
Gesù non era un utopista: Egli
non viveva fuori della realtà della
vita umana e non imponeva agli uomini gioghi impossibili.
Paolo Bosio’’’ì
COMUNICATO
La Conierenza del I' Distretto é convocata in sessione straordinaria il L Novembre p. V. a Pomaretto.
La Conferenza avrà inizio
alle ore 9,30 con un culto
presieduto dal pastore Ermanno Rostan.
Le singole Comunità sono
invitate a nominare i loro
delegati in base all'art. 47
dei R. O., comma b.
La Commissione Distrettuale
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X ECO, DELLE VALLI VALDESI
Imp:
réssioni della móstra
del Paesaggio Valdese
Della "Mostra,, si e già parlato
su queste colonne, , esprimendo un
sereno giudizio sm vari artisti espositori, SI che le npstre impressioni
SI limiteranno al sintetico giudizio
di chi, avendo da tempo persa Vintimo contatto con l’ambiente valdese, VI SI ruwvicina con l’occhio e la.
mente pieni di altre visioni e pprtati
alla comparazione.
Senza dubbio, la presenza di un
gigante quale Paolo Paschetto, ü cui
valore e la fama trascendono i limiti
del piccolo mondo valdese, presenza capace di valorizzare da sola qualsiasi mostra d’arte, ha messo a periglioso confronto gli altri- Ciò malgrado, chi, come chi scrive, aveva
di recente visitato mostre artistidfie
regionali di una regione italiana in
Cui l’arte pittoresca vanta tradizioni
secolari, di una regione che contende alla Toscana il primato artistico,
VVmbria ingomma, non ha ¡jotuto
non riconoscere che i nostri artisti.
quanta sia la sua abilita nella stilizzazione, cui egli imprime un’impronta inconfondibile. Ma molto opportunamente ^egli insegna che la pittura di paesaggio non e materia stilizzabile, quando lo stile e già insito nel
paesaggio stesso. E pur senza stilizzazione, le sue "case del Pra„ somii^
nella loro semplicità di espressione,
tra quelle pitture che una volta viste
non SI dimenticano piu. Basterebbero da sole a legittimare la Mostra e
a spiegarne il successo
La più profonda impressione riportata dalla mostra e questa Occorre ripeterla, se non. tutti gli anni,
almeno a frequenti intervalli. E ci
permettiamo di avanzare una proposta- Abbinare alla prossima mostra
anche una mostra d’arte valdese retrospettiva. Pur se manchiamo di
sentimento e di vocazione entistici,
non sono mai mancati tra noi valdesi,
imbrattatele e sccuabocchuttori non
sempre disprezzabili e le nostre valli hanno ispirato inoltre artisti italiani e stranieri. Molte famiglie valdesi e anche non. txtldesi sarebbero
liete di dare m prestito opere d’afte
ispirale al paesaggio e all’ambiente
valdese.
Società'IMissiotiaria '7^ àot Torno,,
Il 1950 richiamerà in Italia con le
facilitazioni dei trasporti che verranno istituite per l’Anna Santo moltissimi stranieri e provocherà un intenso movimento turistico fra gli stessi
connazionali. Anche le Valli Valdesi
subiranno qualche riflessa di tale
movimento: sarebbe quindi opportuno approfittarne per organizzare
qualcosa che dimost i, accanto alla
grandiosa dimostrazione del sentimento religioso della maggioranza
cattolica, come anche nella minoranza
dissidente, soprawivde viva l’attaccamento alla propria fede ed alle proprie tradizioni
M. Evnard.
C/omit; al soluto, qu'est’anno', 1 uitima
sera del Smodo e stata dedicata alila
PRiA del TORNO. La seduta ha avuto iniizio alle ore 21,20 di venerdì 10
settemibre, 'Sotto la ipresi'dieiiza del pastore Teodoro Bcdma, con l’mvocaaior.3 ed. il canto deLl’inno 201. Dopo la
lettura dcha Pairolla 'dii DIO e la pieghiera, si canta ancora l’inno 236, fi
quindi 1.1 signor iB'alma ci intrattiiene
Bill 'Compito delle Missioni m questo agitate dopoguerra.
C’e'prima'di tutto una azione liberatrice, che oonsiste nel oo'ndurrie gradatam'ente i popoli .di colo'r.e alla liberta.
Ma perchie questi popoli 'po'ssano enianciparsi, ‘devono prima acquistarsi una m'B'ntalita su.penore ; ed eoco
l’opera pedagogica ddlla Miiseione : elevare il selvaggio alla, dignità di moimo nifidiaiTito l’Evangelo. Ed infine,
la missione dC've insegnare costantemente agli nomini ohe tutti sono fratelli e che le 'differeinze 'di colore e di
Congres de l'enseignement religieux
figli di una zona assolutamente priva di tradizioni artistiche, anzi, dichiaratamente negata all’arte, possono competere con- questi altri e non
sempre in condizioni d’inferiorità.
E dal confronto nasce una ormstatazwne che w tutta a lode dei nostri,
ha nota dominante nella mostra di
Torre Pellice, tanto nelle opere del
maestro che in quelle dei piu modesti artisti profvSSioniSti o d,lettunti.,
è la probità. Tranquillamente, con
la coscienza a posto i nostri affrontano la taccia di "passatisti,, esprimendo con un linguaggio che non
manca di poesia & di personalità
quel paesaggio che essi vedono e sentono, senza quelle deformazioni che
sono oggi di moda, in nome di astruserie metàfisiche o tecniche, il cui
vero fine è di ’’épater le bourgeois,,.
Nessuno degli espositori di Torre
PelUce ha visto, credo, dei visitatori scoppiare in una risata davanti ai suoi lavori, come è accaduto
a qualcuno di quelle altre mostre di
cui parlo, risata di cui l’artista deve
mostrare di offendersi, mentre in
fondo è proprio qjuello che cerca, perchè gli dimostra che "ha fatto colpo,,.
E’bene che sia così: uria mostra
in cui fosse mancata la probità non
sarebbe stdta veramente "valdese^,
RENCONTRE A GLAY
Nè si può attribuire quest’espressione di probità a mancanza di studio o di "personalità”. Tutti sanno
quanto sia personale il Paschetto e
Le. congres pedagogique des Eglises protestantes françaises, s’est Knni, du 10 au 14 septemlue, a Glay,
pet t el coquet village aiu coeur on Jura français.
Objet d’étude; la piété de l’enfant
en rapport à son instruction i-eligieuse.
Les membres db congrès, quatrevim^s einv.Von, étaient logés dans
l’Institut secoudaire protestant; les
annexes et la résidence portent encore les blessures die la guerre, qui
est passée en rafale dians cette région,
vers la fin du 1944, quand les Allemands se retiraient vers la Xrouée de
Belfort.
L’Egl se Vaudoise était représentée à ce congrès par le pasteur E.
Aime; j’y étais comnije observateur
laïque, sans autorité officielle.
Au début die chaque journée, les
membres du congrès se réunissaient
dans le temple luthérien, pour un
culte «yadoration. Ce temple a été
reconstruit, avec goût et dévouement,
par le pasteur résident de Glay, M.r
René Lov-y, en y créant par une architecture simple et élégante, une
ambience de recueillement et d’adoration.
Je pense qu’il est utile, au début
d’une nouvelle année ecclésiastique,
KARL BARTH A AMSTERDAM
Le dessein de Dieu n'est pas
un plan Marshall chrétien
Mais ici
question:
se pose une nouvelle
ne devrions-nous pas également nous mettre d’accord
sur le sens de l’expression «dessein
de Dieu» et comprendre qu’il s’agit là réellement de son plan, c’est
à-dire de son règne déjà présent,
déjà victorieux, déjà dressé dans
toute sa majesté sur le monde; en
un mot de notre Seigneur JésusChrist lui-même qui a déjà neutralisé la puissance du péché et de
la mort, du diable et de l’enfer,
et parfaitement satisfait dans sa
personne aux exigences du droit
de Dieu et des droits de l’homme?
Que par conséquent,' l’expression
«Dessein de Dieu» ne peut en aucio
ne manière signifier, ni l’^istence
des Eglises dans le monde, ni ce
qu’elles font pour conteniir le désordre de l’homme, ni leur activité - intérieure et extérieure ■ en
tant qu’instrmnents au service de
l’amélioration die l’existence humaine, ni le succès final qu’elles
pourraient rencontrer dans leurs
efforts de christianisation de la soc:été en relation avec l’établissement d’un ordre international capable de faire régner la justice et
la paix sur toute la' planète; bref,
que le dessein de Dieu ne doit pas
être compris comme une sorte de
Plan Marshall chrétien. Sous l’influence de l’.mage bibliique de l’E
glise, présentée comme le corps du
Christ, nous avons été amenés à
parler d’une manière très peu .biblique de l’incarnation continue
dé la Parole de Dieu au sein de
l’Eglise,
S’il en était ainsi, il faudrait admettre qi»e le règne de Jésus-Christ
à la diroite du Père et même le fonctionnement de la providence de
Dieu seraient jusqu’à un certain
point passés sous le contrôle dé
l’administration dç la chrétienté et
c’est de nous-même® en. diéifnitive
que l’humanité souffrante devrait
attendre son salut, de notre sens
aigu de l’histoire universelle, de
nos programmes et die nos actions
grâce auxquels, dans un avenir
plus ou moins rapproché, nous
pourrions assister au thriomphe de
l’Eglise, incarnation et vicaire de
Jésus-Chrlist et dé Dieu lui-même.
Dans ce cas, on arrive très vite à
devoir agir comme si le «bon Dieu»
était mort, comme s’il n’existait
aucune sagesse, justice ou bonté,
aucune volonté ni aucun dessein de
Dieu au sens absolu et dominant
de haut toute notre machinerie ecclésiasticodirétienne, mais comme
si toutes ces choses se confondaient
finalement avec nos idées, jugements et intentions et avec nos tentatives chrétiennes dé rendre justice à Dieu et au prochain.
de fixer quelques rioints üe cette rencontre; j’v glanerai les problèmes
quf peuvent intéresser plus directement les pasteurs et les moniteurs,
les parents et les enfants des coo'les
dé dimanche de nos églises.
Instruction religieuse
aux enfants
C’est souvent question d’éducateurs; le don dé l’enseignement est
rare et difficile. C’est le don efe l’Esprit de Dieu, qui se manifeste cbns
cette foroe d’influencer l’entourage
par une personnalité chrétienne.
On considère souvent le côté pédagogique de renseignement religieux
avec un certain mépr s, comme d’une
chose tout à fait fqBt.il©. Dans certains milieux même, on pense, que
de Se servir dl’une pédagogie, c’est
oiFenser la toute-puissanoo de la Parole de Dieu, qui sei manifeste ¿»ns
le monde par une forme cfautomalisme, qui est très proche die la conception romaine des dogmes.
Le problème pédagogique a été
examiné à Glay : on s’est démandé
si, dans les écoles du dimanche el
dans l’instruction religi'eus©, il ne serait pas nécessaire de donner plus
¿l’importance au côté pédagogique,
en connaissant plus profondément la
psychologie de l’enfant et en se faisant aimer et surtout en aimant profondément.
la
La pédagogie de
Charité.
L’enfant n’est plus comme autrefois ; c’est à dire il est le même, mais
le milieu dans lequel il vit est différent. Les parents sont obsédés par le
travail, ils sont sceptiques et donnent
.souvent mauvais exemple, tout en obligeant les enfants à les suivre au
culte et en les envoyant aux écoles du
dimanche.
Les parents mêmes ne s’intéressent
pas dé tout à leur instruction et pem
sent que l’Eglise et les pasteurs, l’école et les professeurs puissent faire
des miracles. Le miracle consiste
dans la charité et l’amour. S'i l’enfant sent une affection vraie et chrétienne, il pourra très facilement aimer sa Bible, qu’il unira toujours
au souvenir de celui ou dé celle qui
lui a enseigné avec amour et affectueuse énergie.
Autrement on a souvent le résultat contraire et l’enfant, en grandissant, aura une haine métaphysique
vers tout ce qui est religion et Bible.
Je pose la question aux éducateurs:
que chacun réphndé dans son fort
intérieur.
on pouvait même tricher. Gormnent
remettre le.s entants sur le droit chemin. cumment les parents peuventils encore être resjiecles de leur ( iilants?
Ils nous regardent et jugent, iiouo
qui nous professons (en théorie et avtc des formules théologiques orthodoxes) chrétiens. Ils cherchent êtes
persomialités, non des fantômes et
des paroles seulement. C’est très facile prononcer dés paroles, il suffit
les apprendre par coeur sans les comprendre. Sans charité, sans une vive
personnalité religieuse qui est .sentie par les enfants, nous faisons un
travail inutile et peut-être nuisible à
la cause dé Dieu.
Initiation de l’enfant
à la prière.
Il faut éduquer l’enfiaait qui s’épanouit à la vie, à l’adoration et au
sens de la prière. Il ne faut pas lui
faire cro re qu’il peut cfemande- et
obtenir tout ce qu’il veut, pour éviter
à sa foi enthousiaste et enfantine de
cniclles déceptions qui peuvent le
condiuire sans doute, d’autant plus
dangereux pour son âge.
Il faut qu’il apprenne à compter
les bienfaits de Dieu et à l’en remer.
cier. Il faut aussi éveiller en lui le
sens des merveilles dé la création et
des splendeurs dé la nature, de l’immensité des cieux créés par Dieu.
Des cultes pour enfants seraient
aussi très utiles pour éveiller en eux
le sens cüu Dieu Créateur cl Père
Tout-puissant.
^ ^
A la fin des travaux, le Pasteur E.
Aime, invité par le présidéni du
Congrès Pasteur Etienne Mathiot,
traça brièvement l’histo're ¿te l’Eglise Vaudoise et donna un aperçu
sur les conditions de l’oeuvre d’évangélisation en Italie.
A. FORNERON
razza non .contano daivanti a Duo
Dopo l’interessante studio, il Presidenite Peyrot l'Ogg© la relazione moralle
ed il Vieepresiidenite Eynard oomiina'ca
all’Assemblea i ii*isultaiti ottenuti quest’anno : sono state Taooolte L. 53 OOO
iri un totale 'di 72 culti e riunioniLa parola e offerta al pubbli co. Il
pastore Libano Naso auspica che la
« Pra del Torno » po'ssa ridnventare
eam-e una'volta un focolaio’di vocazioni pastoralli. Il prof. Giovanni Miegge
i i.sponde che la .mancanza d.i vocazioni
ed 'il piccolo numero 'dei membra .della
.so'Cio.ta ihpen'dono '.sopratutto dalla
scai'Sita di elementi maschili nelle
classi! superiO'n 'del 'Odllegio. Terminando egli rivolge ai m.em'bri parole
di inooraggiamiento e di augurio.
A'bhiam'O stasera il piacere 'di avere
con noi alcuni missionam in mom-entaneo congedo. Il signor Eoherto Coisson, nnis,sionairi'0 allo Zamb<!isi. do'po aver brevem'erute rintraccia.to la stona
dei m.i'SB'ionari valdesii e accennato al
latto un po’ inquietante che da 20 anni le Valli non forniscono piu vocazioni missionarie, ci porta interessantii
notizie sul suo .campo di missione : gli
in'di'ge.ni stanno oomincaando a ¡interessarsi ed a partecipare attivamente
alla vita della Chiesa. Recentemente
ha avuto luogo il smodo della missione. Cb'SÌ il Si'gnore e lo. stesso sotto
tutti 1 cieli.
Prende quindi la parola la signorina Spelta, mi'Ssi'Onaria per trent’anji'i a. Tahiti, nelPOceano Pacifico, parlan'dooi qélla missione m quest’isola,
che potrebbe .essere chiamata « l’isola
della Bibbia. Ufficialmente, la .popola,
zione è cristi.aina 'da 150 anni, ma in
realtà, escluso' un nucleo, solido e ferv.ente, la massa è piuttosto' indifferente. Anche a Tahiti c’è ancora m'olto da
fare. La siignorina iSpelta ci esorta anco.ra a perseverar© ndla Parola 'di
Dio ed a pregare per i popoli ancora
pagani.
Poiché nessuno prende 'più la parola
signor Ballma ringrazia il pubblico
e, 'dopo il canto 'dell’inno 196, chiude
la seduta oqq il «JPadre Nostro».
Il pubblico era poco numeroso, fenomeno ohe isi va disgraziatamente semprje ipiù acoentuando, forse anche a
causa della stanchezza dei membri del
Sifiodo, dopo una settimana di lavoro
intenso; malgrado quest’inconveniente la seduta si è svolta in un’atmosfera calda e famigliare.
Ce qui est le plus tragique
dans le monde d’aujourd’hui,
ce n’est pas le désordre social et international qui n’est,
en effet, ni moindre ni pire
qu’il a toujours été; c’est
l’absence d’espérance qui
laisse les hommes dans leurs
ténèbres Et c’est pourquoi
la lumière ne peut venir des
techniques ou des phares,
mais de l’Evangile qui rend
cette espérance aux hommes
en leur ouvrant les portes du
Royaume de Dieu. (Reforme)
Società di Stndi Yaldesi
tels gnfants nous regardent.
On ne pense pas assez qu’ils ont
des yeinx qni observent et qui jugent;
un esprit sensible ^ critique <|ui ne
est peut-être pas d© leur âge. Pendant la guerre ils ont entencSu par
les grands ¿Tes choses inouïes ©t qui
fes dépassent. Oku J,éur dSsait qut’îl
fallait mentir à l’ennemi pour défendre la patrie, qui© pour manger
La Società di Studi Valdesi ha partecipato al V iCJon.gresse Nazionale di
Tradizioni Popolari, tenutosi a Torino dal 9 ad 12 settembre, con comunicazioni di quattro suoi isooi ; il prof.
Federico Qhisi {La musica di alcv/ne
antiche canzoni valdesi), il dott. Gustavo Malan (7 gorghi piemontesi), il
prof. T_ G. Pons (Arte rustica valdees)
ed il prof. Emilio Tron {SiM canti popolari delle Valli Valdesi) e (Canzoni
Valdesi del Risorgvmento). Il oongr'cssisti, convenuti da tutta Italia, fra cui
ai .notavano i più rinomati competenti
di folclore, hanno seguito con vivo interesse la lettura delle oomunicaizioni,
congratulandosi .con gli autori per
l’importanza idei soggetti e per la maniera chiara ed effiioaoc colla quale
furono trattati. Rilevato con termini
veramente entusiastiioi fu dal noto muaicoloigo Alber'to Gentili f estremo interesse musicale delle melodie dei canti popolari eseguiti dal prof. Ohi si
nel corso 'della sua comunicazione, che
dimostrano la permanenza kM ’’motivi di'9oen.denti” di carattere arcaico
ohe si ritengono comunemente scomparsi dalla musica popolare O'dierna.
Nella seiduta 'di chm.sura, la Presii
deniza del 'Congresso si dichiarò lieta
che le Valli Valdesi avessero partecipato in co'si larga misura e con tanta
efficacia ai lavori congressuali.
iSe si pensa ohe parecchi congressisti avevano sui Valdesi e sulle Valli i'dee più che vaghe, ai può dire ohe utilissima è stata la partecipazione al
(Jongneaso, che ha dato modo alla nostra Società 'di esser© maggiorm'ente co.
nosciuta fra gli studiosi italiani, e di
far risuonare l’aggettivo valdese agli
orecchi di persone delle quali alcune
l’udivano fórse per la prima volta.
Chiusosi il Congresso, un gruppetto
di congressisti si è recato à Torre Pollice in visita alla Mostra Va'Idese, ove
il prof. A. dalla diede loro il benvenuto a nome della S. S. V. ed il prof.
Pons fu loro guida eam'petente e premurosa.
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L’EiCO DELLE VALU VALDESI
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Sullo sfondo dei monti bianchi di luna, la facciata del iemvio :
suH sagrato ila folla di accosta ai carri allegorici che hanno or ora
pe^Cotso le strade tra la festa delle torce e dèlie fiaccole. Quattro
quad i; una rievocazione delle antiche gesta della BalzigUa, le catene infrante daWalba radiosa del 1848, il focolare valdese, la serenità
di una scena di lavoro campestre.
Non sono questi come tanti altri carri visti in altre manifestazioni di diverso gene, e; la passione, lo zelo, lo spirito con il quale
sono stati allestiti paiono aver comunicato loro qualche cosa che va
al di là del focolare locale. Questi carri hanno un’anima, parlano
« Salve, o monti....-»
D’improvviso, sulla folla che è divenuta silenziosa, dall’alto dei
campanile piovono le note lunghe, nitide, vibranti di un cantico:
(c Salve, o monti..l » '
In un brivido di commozione le voci dei tre strumenti ligano
la notte chiara di settembre, rigano i cuori; un passato di stenti, di
lotte, di fatiche, di testimonianze, ed anche di infedeltà, di caduti,
di ritorni aiZZ’Eterno risorge dinnanzi a noi. Le note del cantico sottolineano ¿Z tema deBoi meditazione mattutina : sentiamo che dobbiamo
vivere, perchè abbiamo ancora una missione da compiere in questo
nostro paese. Bieche pochi,, privi dì fortune, pavidi, indegni.
I rifletto i investono ora la facciata del tempio, mettono a nudo
le intelaiature dei fondali dei carri e volti e volti commossi e pensosi;
si innalza, accompagnato dalla banda, il ’’Giuro, di Sibaud”.
Le voci sono un pò ince te, un pò esitanti e sommesse ; non è
l’esibizione di una corale, sono dei servito i che inncdzano il loro cantico alLEterno e Gli rinnovano una secolare promessa, consci della
loro responsabilità e della loro insufficienza. Sono con noi anche i
nostri cari, quelli morti da tempo e quelli da poco scomparsi, e quelli
caduii. anche per questo, perchè potiessimo liberi innalzare le nostre
lodi a Dio in questa notte serena: la po ta del cimitero viaiao è spalancata sul sagrato.
Eoi la folla si disperde, balena l’ultimo gitìzzo di qualche torcia,
muore la tace tremula delle fiaccole...
Più tardi, dal balcone di caisa, guardo la notte ormai fonda e buia,
dopo tanta gloria meridiana di sole e tanto sfavillm di tuoi, e spontanea sgorga muta una invocazione: a Fa, o Signore, che quella fiaccola che hai acceso in noi, mediante la vocazione rivolta attraverso i secoli alla nostra Chiesa ed al nost o popolo, continui tal ardere per
.sempre] » La voce dei miei bimbi stanchi che dicono he preghiera mi
giunge, dulia stanza. Le loro voci hanno ancora M candore di tutte quelle cuffie bianche che gremivano il tempio stamattina e mi giungono come la promessa che questa preghiera sa:à esaudita...
Aldo Ribet
Il libro è una serie di 'brevi meditazioiii bìbliche;' la Parola‘'di’ Dio illu.
mina èsiierienze, fatti, speraaiàe di o.
gni creatura» umana. Pubblicheremo
sul nostro giornale alcune di queste
meditaaioni.
cCa vefri/ja dei ïtbri
MARCEL ARNAL; L’effondrement
du monde et le,s reco-mPructio-ns de
Dieu — chez l’auteur : 8 Rue Pascal Lune! (Hérault) - France .
Prix 270 franos français.
. Dalla lettura dei librl del Pastoire
Marcel Amai si ha subito F impressione che egli é un uomo la cui vita è
stata trasfonnata e |X)tenziata dal
messaggio della Parola di Dio. Si
sente, nei .suoi studi e nelle sue meditazioni, la presenza dello 'Spirito di
Dio.
La. sua vita è profondamente ancorata ai problemi di questa nostra generazione che reca i segni vislibili del
peccato, del giudizio e dell’anelito
verso un ordine nuovo. Figli vive in
, P.rancin e parla specialmente agli uo
il suo pensiero sugli uomini nuovi di
cui la Chiesa ed il monidoi hanno bisogno. L’Evangelo soltanto, potenza di
vita nuova e di redenzione, pniò for.
m.are dielle nuove creature, uomini di
fede, di preghiera, uomini ripieni di
iSIpirito 'Santo. e,r.
mini 'del suo ipopolo e d-ella sua Chie
®a.; ma il suo linguaggio ripieno del
m'essaggio biblico non conosce in realtà frontiera alcuna.
Egli tratta in questo suo libro il
problema della rioostruzjone alla luce della Parola di Dio. Le attuali rovine della società rivelano il fallimento 0 l’impotenza degli uomini, fuorviati dal peccato. L’uomo ha fatto le
Sue prove e le sue esperienze 'disastrose ; è giunta l’ora 'di lasciar operare
Iddio nella vita individUrale e collettiva. .L’opera di Dio si rivelerà prima di tutto nella Chiesa, che ha 'bisogno anoh’essa di essere puriftoataì e
vivificata, per poter lavorare con efficacia alla rigenerazione ed .alla ricostruzione della società. Rioostruilre
«on Dio e sulla Parola di Dio ovvero
|i edificare su dei sistemi ifilosofici e politici di cui abbiamo tutti conosciuto
l’ineflficacia : eoco il dilemma ohe si pone davanti all’umanità.
Il libro, doipo un breve esame del
problema della ricos|truzione, contiene una serie di studi, o meglio di passi 'biblici intonati all’argomento, e.r.
MAWÜEL ABNAL; Préparons sa venue chez l’auteur • prix 80 franos
français.
11 Pastore Amai è stato per molti
anni al servizio della « Mission Intérieune » in Francia e si b specializzato nella campagna di risveglio e cii
evangeliizzazione. Scopo del presente
volume è la trattazione, in forma di
lettere a diversi gruppi da persone,
del problema del risveglio, sempre all’ordine del giorno 'nella odierna cristianità. L’autore non 'si .propone di
fare della letteratura, ma di annunziare la verità divina come egli la peroepisee nella sua cosoienza. Perciò \e
sue lettere conservano un carattere di
spontaneità oltre che di attualità, e.r.
MA11CEL ABNAL; Gomment marcher avec Di-eu ou A la découverte de
la Vie — chez l’auteur . prix 300
franos français.
PIEBBE MAUBY; Jésus Christ, cet
inconnu — Editions Oiberlin - Strasbourg - prix 140 franos français.
Le tradizionali conferenze della Quaresima, a Parigi, sono state affidate
quesfanno al Pastore Pierre Mawry
e sono state tenute, ad mìoroifono, nella 'Ohiesa di Paesy.
L’autore le ha raccolte in un volume di 120 pagine, curato dalle edizioni Oberlin, di .Strasburgo,
Lo stile di Pierre .'Mau-ry, pastore evangelioo e forte pemsiatore 'cristiano,
è chiaro, oo.nciso, fortemente aderente alla realtà.
”Mon dessein n’e-st pm d’exposer ou
de défendre une doctrine, mais sim.
plement d’annoncer Jé^us-Christ; comme on annonce une nouvelle à quelqu’un qui l’ignore et '-qui éprouve
grand’ peine à la croire tant elle est
bonne; trop bonne, trop belle, disent
certains, pour être vraie” ^
Queste righe introduttjve definiscono lo stile e 1© intenzioni dell’autore:
la rieerca -di .Gesii [Orii0to b l’esigenza
fondamentale, spesso inecaifessata, di
ogni creatura sulle vie dj questo mondo; 'Cristo è sconosciuto dall© folle ©
dalie coscienze individuali, ma quando Oristo appare in tutta la sua verità ed in tutta la iSua luee, allora l’uomo conosce veramente sb stesso, il
Padre Celeste, il dovere quotidiano
ed il misterioso aweoiire.
Non ai leggono gli scritti di Pierre
Maury senza essere fortificati^ nella fede e nutriti nella propria vita interiore. Le pagine del presente volume
sono 'un ohiar'O invito ^alla meditazione
ed alla riflessione : il punto d’incontro con la 'persona del Vivente, e.r.
Senza es's-ere dei grandi uomini o
dei grandi savi, molti hanno ineontr.ato 'Gesù Cristo sulle vìe di questo mon.
'do ed hanno scoperto ohe Egli diventava veramente, giorno dopo giorno,
il liberatore della loro vita asservita
al peccato. L’irruzione, 'di Oristo nella nostra vita non b una pura e semplice illusione, ma una realtà: 'Cristo
reca in noi la vera Vita, la gi'oia, la
serenità, la pace; la salute morale.
Nella fede in Cristo .e 'nell’ubbidi'einza alla Bua Parola b possibile fare e
rifare a nuovo questa esperienza.
A. W I S O
L’eco DELLE VALLI VALDESI
è il giornale che dovrebbe penetrare in ogni
famiglia Valdese;
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
ha bisogno di essere sostenuto dagli abbonamenti e dai doni degli amici;
JP4'
P
è.
^lARC BL ARN Al; Des hommes nouveaux — chez l’auteur - prix 40 îr.
français.
LETTORI DEL GIORNALE
Wf
Nello spirito della preoedente opeTa, l’autore, curvo sul problema del
rilevamento morale e spirituale della
sua patria, riassume in cinque stadi
amate,
diffondete,
leggete e pagate
ff
L'Eco delle Valli Valdesi,,
■>v-.w> i'. ...'i ù'I-'- ’Oi
Ì3 oct, e 16 dèe. 1948
Coursrd’Autoinhe sur la responsabilité des laïcés pour le renouveau
de l’Eglise.
L’on üomiprenxl de plus en plus qub
la simple obéissance à la Parole de Dieu
d’un© part et la situation actuelle du
mioiE'de d'autre part, exigenit un renouveau de l’Eglise, de toutes les Eglises.
Il ne saurait suffire, pour rendre à
l’Eglise le sens vrai de sa nature et die
sa vocation, 'de la 'réorganiser ou de lui
rendre la position influente qu’elle occupait jadis. Il s’agit d’un renouveau
radical d’une nouvelle obéissance, d’'un
nouvel esprit de servie© et d’apostolat.
C’est là l’ap'pel que Dieu nous adresse
à travers la situation présente.
Cette exi'geance, Il la pose pour toute l’Eglise pour ses ministres et poux
ses fidèles. 'C’est seulemeait si ceux-ci,
ministres et f idèles, prennent conscience de cette nécesaité comme d’une responsabilité qui les concerne tous, que
l’Eglise verra s’ouvrir devant elle ïihe
possibilité nouvelle ide manifester par
son existence même ce qu’est une communauté vraie.
Telles sont les raisons qui ont conduit
l’Institut Oeouménique de Bos'sey à organiser Un cours pour jeunes loties sur
’’la réaponsabilité id'es laïcs ,dé 35 à 35
ans pour le renouveau de l’Eiglise”. Cte
cours aura, cela va sans dire, comme
fondement l’Etude Biblique et la Prière.
Nous espérons qu’orate'urs et ”étu
te.
digints” v»n<ia»nt à aiouB d’un grand
nqanbre 'de pays et d’Egliees diiveraes si possible de VOridut Opmme de l’Occidenb des Amériques , d’Australie,
d’Afriq:ue canune d?BJuTPpe.
Les orateurs seront appelés à intro,
duife da33B leurs leçons ..j Ou série de
leçons . quelques aflpebte essentiels de
ce vaste sujet, téleqtteî Faippel à I’aum.
té (le devoir oeouméniq’ue) en tant qu'e.
lément de ce renouveau de l’Eglise; .la
place et les obligationa du simple fidèle
dans la communauté ecclésiastique
telle qu’elles s© dégagent de l’enseignement biblique ; la iresponaàbilité du fidèle dans sa profesBion séoulière;’ là
place de la femm©' dams l’Eglise etc..
Nous étudierons aussi certains aspects
concrets d© oes qu«tions, comme par
exemple les signes de renouveau que
nouis disoernons dans divers pays et diverses Egliaes, les obstacles qui un peu
partout entravent ou empè<h«nt un
renouveau etc.
-Ces indications préliminaires ont
pour Objet d'annoncer le cours et de
susciter des oandidatures. Un programme plus détaillé sera diffusé plus
tard.
Le coût‘de ce cours sera 'de 500 Fr.,
soit sur la base d’'Une pension totale de
8.- Fr. par jouF. En cae de difficulltés
financières les -spécifier sur la formule
d’insoription, l’Institut disposant de
quelques bourses partielles ou même
totales en particulier pour les pays
dont le 'Change est très défavorable par
rapport au franc suisse.
H. Kraemer,
Directeur Général de l’Institut Oe
cumenique.
ANGROGNA (Serre)
Giovedì 23 settembre a Pradeltorno
hanno avuto luogo i funerali del nostro fratello GMavia Giovanni Pietro
deceduto * subitamente nella frazione
Ei'Bsartet nel suo 70“ anno- dij letà.
Ai famigliari ed ai parenti in lutto
ridiciamo la nostra fraterna smpatia.
tetto Buggero (Béynau'd) con IjOzzani.
ni Angelina (Fleooia), Goucourde Vai.
do (Olot Inv.) coo. SimonoL
(P erosa).
La grazia 'del Signore riposi su
su questi nuovi focolari.
e. .a.
LUSERNA S. GIOVANNI
Il culto di domenica. 3 ottobre è stato presieduto idal Pastore Valdo Vinay, Professore della Facoltà di Teologia. A nome della 'Cbmundtà desideriamo esprimer'gli anicora il nostro
ringraziamento per il 'bene ohe abbiamo ricevuto dal .suo messaggio.
Domenica prossima, 10 ottobre, alle
ore 20,30 nella .Sala Albarin, il Pastore Emilio Ganz ci, parlerà dell’o'pera
valdese nel S'ud America.
Tutti i membri -della Corale sono pregati di partecipare alila riunione.
Abbiamo accompagnato al campo
del riposo : Ghamd)on Paolina vedova,
Vhambon (Doln di Inv. Pinasca) di
anni 69, Grill Èva (Frali) di anni 20,
Anzaidi Rocco (Pomaretto) di anni 56,.
'Oonsoli il iSi'gnore gli afflitti e santifichi per loro la prova.
Ringraziamo j pastori Marauda
Paolo, Peyrot Giovanni e Ayaasot Er.
nesto, nonché i iSigg. Pirof. Tron Ernesto e Purpura Enzo db© nel corso
dell’estate hanno presied'uto culiti nel
tempio.
S. GERMANO CHISONE
Gli insegnanti memibri .della Società
Pedagogica Valdese potranno ritirare una copia del libro-: LA OHIElSA
NE'I SEGOLI al prezzo speciale di L.
50 la copia, presso la Libreria Editrice Claudiana fino ®d esaurimento della som-ma disponibile a questo effetto,
'dono del rimpianto ISSg. E. Rollier.
E’ stato amministrato il S. Battesimo a Tourn .Silvio di Federico e di
P-eyrot Alice.
AlFOspedale di Torre Pellioe è deceduto il 27 Agosto il nostro giovane
fratello iBeneeh Paolo, ip seguito a
P'ostu'mi di ferite riportate nella guerra. La famiglia così dolorosamenite
provata è stata circondata dalla simpatia della -Oomunità e 'di un largo
stuolo di amici ohe hanno accompagnato la saltala al Cimitero di iLuiserna
San Giovanni.
Dopo soli 28 giorni ohe era venuta
a rallegrare la casa dei suoi genitori
il 'Signore ha richiamato a Sè la bambina Iolanda Peyrot, di Albino e di
Miegge E'glantina.
’’Il Signore ha dato, il Signore ha
tolto, sia 'benedetto il nome del Signo
re'
POMARETTO
Sono stati ultimamente presentati
al 8. battesimo : Rostan Adriana di
Aldo (Rivoira dj Pinasca), Rostagno
Evelina, Cesarina, Rosa, Emilio e Al.
do di Femanido ('Serre -di Iniv. 'Pinaeca), Bleynat Olga di Aldo ('Lausa),
GaMiamo Marisa, Ilda ,Arturo Dina e
Aldo di Gustavo (Paleiset), Rertalotto
Walter dj Battista (Perosa), Lageard
Frida di Filiberto (Gilli), Gay Giovanna di 'Garlo (Torino), Tron Danie.
le di Ernesto (Pomaretto), Costaòd
Elvina di Ercole (Vivian), Pons
Brumo di 'Attilio (Pomaretto).
La grazia del Signor© riposi su
questi fanciulli © faiocia sì oh© i loro
nomi siano iscritti nel .Libro della Vita.
Si sono uniti in matrimonio; Ber
- Ricordiamo: La festa pro Agape
Domenica '10 corr. alle ore 14 e alle ore
20.
Sabato 2 ottobre Ribet Rino di
Pomeano e Comba Cltì/ra 'dei Beri, circondati -da un folto gruppo di parenti
©d amoi, hanno proinu-noiato le promete degli sposi cristiaini. Che Dio
benedioa questo -nuovo focolare!
- Il culto di inizio della scuola Domenicale ,e dei Corsi di Catechismo
sarà celebrato D'omenica 17 ogrr. alle
ore 10,30 con l’intervento dei genitori.
Tutti i fanciulli della parrocchia e i
Cateouimeni dei 3 anni sono convocati
per le ore 9.30 nel tempio.
I genitori -dei catecumeni di I an
no sono invitati a ¡scrivere i loro figliuoli (i maschi nati nel 1936 e le femmine nate nel 1936) -presso il Pastore,
nella settimana dal 18 al 23 ottobre,
al mattino.
Scuole Elementari . Vìvo maloontento regna nella nostra popoliazione
perchè :
l“Non è stata ancora accolta la petizione dei genitori -del quartiere dei
Balmas idi veder riaperta la scuola
omonima per le olaasi I, II, III;
2“ Non è stata istituita la Scuola
IV e V, della Còmibma, per gli alunni della parte alta dell’Inverso Porte,
i quali non possono frequentare la
IV e V, del oapoluogo, per la grande
distanza ;
3“ in seguito alla istituzione di un
nuovo posto d’insegnante al Gapoluogo, nell'autunno del 1947. due classi
sono costrette da un anno ad un orario che è scomodo alle famiglie e agli
alunni e norivo al profitto.
Dalla fine della guerra sino ad oggi il Concistoro si è adoperato in tutti
i modi peché siano prese in oonsiderazione le giuste richieste della popo-.
4
L’EIOO delle valu. VALDESI
lazione, sia ridata vita alle aouole
quartierali, e a tutti sia poasilbile ifrequentare le cinque olsasi eiieimeiitari.
Purtroppo l’azione del Ooonoistoro non
è da tutti cooapnesa. Yi è la tendenza a
creare nuove claesi in Yilla (dove è
impoesiibile trovare locali sooliastìcì)
per alunni ohe provengono d!a altri
quartieri dove esistono ottimi edifici
scolatici, costruiti in epoca lontana
come quello dei Bailmas, o in epoca reoemte come quelli dei Bert e della Combina, per la popolazione scolastica dei
quartieri stessi, in omaggio al prin.
cipio: più lia scuola è vicina a casa e
più grande i il profitto.
Il Concistoro, desiderando <ihe la
questione delle scuole sia risolta prima delPinverno e in atmosfera di comprensione fraterna, invita tutta la
po,polazione valdese ad una Assemblea
dì Chiesa che sarà prossimamente annunciata, e nella quale tutti. Autorità, Insegnanti e genitori valdesi possano esprimere il loro punto di vista
allo scopo di trovare una solaizione
per quanto da noi dipende.
Il XV Aseste
a Ulster Park
quesld giorni missionario per il Giap.
pone: è il giovane sig. Valdo VigUel.
mq figlio di Giulio e Luisa Viglielmo,
a cui va il nostro più vivo augurio per
una missione ricca di benedizioni. A
Ulster Park possa rivivere l’amore
del valdese per la terra e (possa, ancora e sopratutto rivivere l’amore per
la missione alla quale siamo Chiamati.
A. Jamawel
KcVne d( l’^VaBUflisation
(New Ye^rk)
Risalendo il corso diell’Hudson in
treno, in autobus o meglio ancora in
battello se si vuole ammirare le suggestive bellezze del più 'bel fiume dii
America, dopo un percorso di circa
130 Km. si giunge a Ulster Park. Ulster Park è il nome di una antica colonia olanidese, le cui vaste ’’farms” un
tempo già abbandonate sono state rimesse ora in efficienza con una coltura razionale di meli e di peschi da parte pure di alcuni valdesi primi fra i
quali ricordiamo il fu Sig. lEmildo Viglielmo di Villasecca e suo fratello
Giulio, nonché il >S%. Giorgio Yillelm
di Riolaretto a cui si aggiunsero più
tardi Negrin Eliseo di Bobbio, Emilio Bounous di Pramollo ed lEdmond
Long di S. Germano.
La vasta regione su terreno ondulato compresa fra due massicce colline,
revoca per la rassomiglianza un paesagggio delle Valli Valdesi ed è ¿>rse
per questa ragione che in questi ultimi anni numerosi Val'desi di New Jork
vi sono stati attratti e vi hanno costruito bianchi villini per il soggiorno
di fine settimana e per la villeggiatura estiva. Ulster Park è ormai un
centro valdese ed è per questo ohe per
la prima volta vi abbiamo celebrato
quest’anno la festa del XV Agosto.
I cento e più valdesi convenuti da
ogni parte, malgrado la distanza ci
fecero sentire quanto fosse opportuna
l’iniziativa
La riunione ha avuto inizio al mattino con un culto presieduto dal pastore valdese di New Jork a cui prese
pure parte attiva con un isipirato messaggio il pastore Rev. Pietro Di Nardo ohe ringraziamo ancora sentitamente.
Non è mancato il caratteristico pomeriggo valdese oon messaggi e canti.
La giornata è stata veramente bella,
anche il cielo era insolitamente terso
ed azzurro, quasi a farci sentire la
vicinanza ideale delle valli oon la gloria del loro passato e con la responsabilità missionaria dei loro figli . e non
sono queste soltanto parole; poiché
siamo lieti terminando di poter dire
ohe da questa terra Valdese di Ulster
Park un giovane valdese ripieno della
fede degli antichi padri è partito in
DONI
RICEVUTI DAL CASSIERE
DELLA TAVOLA VALDESE
Verona, 1.000
1.000.
Chiesa di Brescia
La «Sooiétó (Centrale d’Evangélisation» di Parigi pubblica una interessantissima rivista (in francese) sull’opera -Ohe i nostri fratelli evangelici
compiono in Francia per la diffuaione 'del Vaugelo di Cristo.
Il Comitato di Redazione, diretto da
J. P. Benoit, desidera ¡dare la più
ampia ospitalità sulla rivista alle notizie suirevangelizzazione nei paesi
latini.
'La Rivista acquisterà 'pertanto un
valore notevole, perchè potrà costituire un saldo legame fra quanti lavorano all’estensione del Regno di Dio fra
i popoli latini.
'Provvedo a fare iniviare numeri di
saggio a tutti i Pastori diella nostra
Chiesa, i quali sono sin d’ora invitati
a collaborare alla Rivista.
Chi -non riceverà alcun 'numero prima della fine dell’anno à pregato di
iinformarmi.
Il prezzo di àbbonamento è stabilito
in L. 300 annue da versarsi sul c. c. p.
2/12889, intestato 'Chiesa Valdese di
Torino ,
La rivista offre una lettura benefica,
per le niostre famiglie, suscitando e
manifestando l’interesse per la testimonianza cristiana -nel mondo.
-SaTan-no inviati numerj di saggio
a ohi li richiede.
Elio Eynard
Via Pio Quinto, 15 Torino
Per Cassa Culto:
H'ugon, Londra, 500 — Beux Livia,
Camibrige, 3.200 — Fam. Oolomlbo, in
memoria E, Rollier 2.000 — Fam. Oampra-Borgero, per Evangelizzazione 250
— Jenny Bert, ricordando, per Evangelizzazione, 200 — Chiesa di Pinerolo, per Evangelizzazione, 10.000.
Per Emeriti;
In remembrance, 20.000 — Balma Ausonia, 300 — iOandon Emilio, 500 —
Per Collegio;
Dott. Germana Colombo, 1.000 — Baima Ausonia, per Scuola Latina, 300.
Per Istituto GovM;
In memoria Rosina Pavone, la madre,
310 — Fam. Campra-lBergero, 500 —
Chiesa di Brescia, liOOO — Chiesa di
Verona, 1.000.—
Per Istituto Evangelico Femminile
di Firenze:
Chiesa di Pinerolo, 6.000 — Chiesa di
Per Orfanotrofio dn Torre PclUce;
Dutt. Giprmana Còlobo, H.OOO.
Per Ospedale di Torre PelKce;
Dott. Germana 'Oolombo, 1.000.
Per Ospedale di Pomaretto ;
Jourdan Giovanni, New York, 1.000 —
Dott. Cbrrado Ribet, 500.
f
Per Rifugio Carlo Alberto;
Dott. Germana Colombo, 1.000.
Per Opera delle Diaconesse;
Dott. Germana'Colombo, 1.000.
Per Asilo di Vittoria;
Chiesa di Pinero-lo, 5.000 — 'Chiesa di
Verona, 4.000 — (Blandina Rago, ved.
Palmieri, in mem, marito, 1.000 —
Per Asilo di Som Germano;
Irma e Mario Bian'coni, in ooc. nozze
d’oro -genitori Aidelaide e Emilio Long,
1.000 — Grill En-rix», Prali, 200 — Letizia Tancredi, Roma, 500 — 'Chiesa di
Coazze, 1.000 — 'Chiesa -di Roma, IV
novembre. Società di -Cucito, 10.000 —
Per Rifugio :
N.N. 700 — Subilia, l'ex) — Chiesa di
Aosta. 1.'1I52 — Chiesa di 'Coazze 1.000
— N. N. 700 — Enrico e ¡Rosina Buffa,
Omegna, 1.000 — Fratelli di 'Levante,
1.000 — 'Roma, IV Novembre, Società
di Cucito, 10.000 —
Per Istituti Ospitalieri;
Bice Guazzini, Ved. Leali, in mem. R.
Leali, l.OOC
Per Ospedali;
Grill Enrico, Prali, in mem. mogMe,
per Ospedale di Pomaretto, 200 —
Per Asilo di Sicilia ;
Parenti ed amici in memoria di M.
Lemme, 8.200 — Còucourde Giulio e
Caterina, 200 — Enrico e Rosina Buffa
Omegna, 500 — Chiesa di Coazze 1.000
— Roma, IV novembre, Sioci-età di Cucito, 10.000.
Per Asilo Italia;
Enrico e Rosina Buffa, Ornegm-a 500 —
Chiesa di Coazze, 1.000— 'Chiesa di Aosta 500 —
Per Asilo di Som- Giovamni;
Chiesa di 'Ooazze 1.000,
Per Artigianelli Valdesi;
Enrico e Rosina Buffa, Omegna, 1.000
— Chiesa di Cbozze 1.000.
Per Opera delle Diaconesse ;
Letizia Tancredi, Roma, 1.000 — Irma
e Mario Bianconi in mem. 'C. Frizzoni
200 — Irma e Mario Bianconi in mem.
cara zia Maria Memusan ved. Long 500
Rom-a,, IV Novembre, iSoctìetà di Ouci
to 20.000.
Per Cassa Culto;
Ada Pedrazzoli 5.000 — N.iN. 1.000 —
A. L R. S., iSan Germano, in mem.
padre, per Evangelizzazione, 1.000 —
N.N. 19.041 — Pasquale Oolapaolo 500
— (Scuola Domenicale, Appiotti, per
Evangelizzazione, 1.500 — Società Ck>p
pieri, per Evangelizzazione, 1.630. —
Per Emeritazione;
Tina Rabaglia, 1.000 — Clara JaJla,
in mem. Corrado 1.000 — Ester RevelAyassot 300.
Chiesa di Pinerolo
Si annunzia che Domenica,
17 Ottobre, olle ore 15, nel
Tempio Valdese di Pinerolo,
avrà luogo un :
[gifEITg IDHLE-SIimilLE
con la partecipazione di alcuni
artisti e delle Corali di Luserna
S. Giovanni e Pinerolo capoluogo.
I membri di Chiesa e gli amici
delle Parrocchie vicine sono
caldamente invitati a questa
manifestazione.
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Il 28 settembre è Tnancato all’affetto
dei suoi all’età/ di SO armi dopo Iwiga
degenza sopportata con Cristiana ras.
segnazione :
ABELE GHIGO
Gav. Uff. dei SiS. Maurizio e Lazzar j
/ figli Uim(berto ed Elena con il marito Dott. Giulio Pugliese profonda,
mente addolorati ne danno il triste
annurveio.
Per espressa volontà dell’estinto la
famiglia non prenderà il hitto e la
partecipazione avviene a tumulazione
avvermta.
Roma — Piazza Giov. Randaccio n.l
Il -Signore 'ha -dato, il Signore
ha tolto, sia benedetto il nome
del Signor® (Gib. I/21i.
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5,45 I
4,20 I
4,391
5.25 I
6,38 I
6,53 I
4,35 I
4,50 I
5,18 I
5,49 I
6,40 I
6.25 I
7,13 I
7,38 I
8,05 I
8.25 I
I
7,55 I
8.461
9.08 I
9,26 I
I
6,10 I
6,251
I
I 12,28
9,35
9.50 1
6,15 I
6,55 I
I
6,30
6,51
7,16
8,10
12,48 I
13,02 I
7,05 I
7,20 1
7,36 1
7,55 I
8,30 I
13,07 I
13,24 I
9,05 I
9,19 I
13,05 I
13,52 I
14.20 I
14,42 I
15,03 I
12.20 !
1234 1
I
17,05 I I 18,20 I 18,30
17,51 I I 18,46 I 19,16
18,17 I I 19,01 I 19,43
18,45 I 18,52 I 19,18 | 20,02
I 19,07 I 19,35 ¿20,24
-----I 13,|3 I 16,3oTi9,42
12,40 I 13,26 I 16,46 | 19,58
13,04 I 13,40 I 17,07 | 20,22
13,22 I 13,58 I 17,33 I 20,45
14,20 I 14,30 I 18,20 | 21,35
I 21,25
I 22,04
I 22,25
BRICHERASIO-BAROE e vlccrsa
Bricher. 5,16 | 9,30 | 13,35 | 14,55 I 18,50 | 20,15
Barge 5,36 I 9,50 | 13,54 115,14 I 19,10 | 20.3Ï
Barge 4,25 | 6,08 I 12,22 | 14,08 | 16,20 | 19,32
Bricher. 4,47 | 6,30 | 12,40 | 14,38 | 16,40 | 19,52
TRAM VI A PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Perosa
4,25 I 5,45 I 6,55 ( 8,10 | 10,15 | 11,25 | 12,40 | 14,40 | 17,20 | 19,15 | 2Ó,\o |
5,45 1 6,37 I 7,50 1 9.05 | 11,20 | 12,20 | 14 | 15,40 | 18,25 | 20,10 | 21,05 |
(1)
Perosa 4,45 | 5,55 ( 6,57 I 8,05 | 9.30 | 11,40 | 13 | 16,05 | 17,40 | 18,50 | 2035 |
Pinerolo 6 | 6,45 | 7,50 | 9 | 10,40 | 1230 | 14,15 | 17 | 18,35 | 19,25 | 21,17 |
(1) Festivo fino ai 19 settembre.
Autoservizio e tramvia
PINEROLO-OR6ASSANO TORINOc vicev.
(2) (O
Pinerolo 6,20 | 8,20 | 11,25 | 12,50 | 13,35 |
Orbass. 7 | 9 | 12,05 | 13,30 | 14,15 |
Torino 7,40 | 9,38 | 12,43 | 14,08 | 14,51 |
(1) Feriale — (2) Festivo
(2)
17,20 I 18,50 I 20,50
18 I 19.30 I 21,30
18,40 I 20,08 I 22,08
Torino 6,20 | 8,40 | 11,30 |
Orbas. 7,03 | 9,18 | 12,08 |
Pinerolo 7,43 | 9,58 | 12,48
14,55 1
15,33 I
16,13
17,30 I 18,55 I
18,06 I 19,35 I
18,46 I 20,15 I
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
(1)
Torre Pellice 8,35 1 11,30 15,15 19,45
Bobbio Pellice 9,05 1 12 (1) 15,45 20,15
Bobbio Pellice 6,05 1 7 12,20 18,3«
Torre Pellice 6,35 (I) Solo II Venerdì 7,30 12,50 19
Autoservizio Sapav-Satti
PEROSA AROENTINA-PINEROLO-AIRASCA-TORINO
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Sapav Salii Sapav Sattt
7,10 Feriale e Vestivo
7,40 ! 11,40 I 13,45 | 18,35
7,54 I 11,54 I 13,59 | 18,49
12,25 I 14,30 I 19,20
e viceversa
Perosa Arg.
Pinerolo
Airasca
Torino
8,25 I
Torino
Airasca
Pinerolo
Perosa Arg.
Satii Sapav Salti Sapav
7,20 I 11,50 I 17 118,40 119,45
7,51 I 12,21 I 17,31
8,05 I 12,35 I 17,45
Pinerolo
Airaaca
Torino
Orarlo giorni festivi Satti
19,11 I
19.25 I 20,25
20,05 I 20,55 al sabato
8,30
8,44
9,15
13,10
13,24
13,55
Auto
I 19,50
I 20,04
I 20,35
PEROSA
G STorlno
Airasca
Pinerolo
ALTE VALLI
7,20
7,51
8,05
12,15
12,46
13
18,25
18,56
10,10
Perosa
Penestrelle
Pragelato
Sestriere
9,25
10,15
10,55
11,45
(1)
20,20
(2)
21,10
21,50
I
5.50
6,10
6.50
Sestriere
Pragelato
Penestrelle
Perosa
(1) Da Fenestrelle a Pragelato solo it venerdì e sabato — (2)
solo al sabato e domenica — (3) Feriale — (4) Festivo — N. B.
servizio si effettua soltanto ai martedì, giovedì e festivi.
„ (7) (19)
Perosa 9.20 | 20,20 Prali
Perrero 9,50 | 20,50 Perrero
Proli I 10,50 I 21,50 Perosa 6,45
Le corse 7 e 20 si effettuano solo il Lunedi, Mercoledì, Sabato e Domenica
solo a Sabato — La corsa 6 bis solo la domenica.
(3)
14,10
14,35
15
15,45
(4)
16,50
17,15
17,40
18,25
Da Pragelato a Fenestrelle
Fra Pragelato e Sestriere il
!6.20
(6 Bis) (20)
I 6,45 I 17,10
I 7,30 I 18,05
I 7,55 I 18,30
r- La corsa ¡6
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