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Anno 117 - N. 50
11 dicembre 1981 - L. 300
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SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
IL 13 DICEMBRE SI VOTA NELLE SCUOLE
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E così la mozione presentata
dai radicali per portare a 5.000
miliardi l’aiuto al Terzo Mondo
è stata respinta dalla Camera,
pur essendo stata sottoscritta da
300 deputati, fra cui molti della
maggioranza. Spadolini, pur di
salvare il suo governo, ha imposto il ricatto del voto di fiducia,
costringendo quei deputati della
maggioranza al voltafaccia. A
meno che — come hanno rilevato
alcuni osservatori — questa firma fosse più contro Spadolini
che per la lotta contro la fame...
ma ormai il cinismo dei nostri
uomini politici non sorprende
più nessuno.
Fatto sta che la lunga battaglia
di PanneUa per salvare 3.000.000
di persone dalla morte per fame
ha avuto quest’esito meschino
che non fa onore al governo e
che riempie di indignazione chi
in Italia, oltre ai radicali, sì sente coinvolto dalla tragedia della
fame nel mondo ma si sente impotente di fronte a un problema
così ingente. Al di là della simpatia o delTinsofferenza che si
possono avere nei confronti dei
metodi usati dai radicali, Tiniziativa pannelliana ha avuto il merito di porre al centro del dibattito politico un problema che
tutti conoscono ma di cui nessuno si preoccupa seriamente.
Perché preoccuparsene seriamente significa ripiettere radicalmente in questione il nostro modello di sviluppo, il nostro modo
di produrre e di consumare, il
nostro sistema economico capitalistico. Il rapporto di causa ad
effetto tra sviluppo e sottosviluppo di cui Tltalìa, con la « questione meridionale », è un esempio vivente, è all’origine del problema planetario Nord-Sud. Se
l’Italia, malgrado (o a causa) dei
suoi milioni di emigrati e di disoccupati, è fra i dieci paesi più
ricchi del mondo, lo è — come
tutti i paesi nord-occidentali _ —
a danno dei paesi eufemisticamente chiamati « in via di sviluppo », il che vuol dire che il suo
benessere è nato e si riproduce
sulla miseria e sulla morte per
fame del Terzo Mondo. Quando
si sa che tutto il potere agro-alimentare del nostro pianeta è in
mano a sette multinazionali che
hanno letteralmente distrutto l’equilibrio economico di interi paesi imponendo loro monoculture
e scambio ineguale delle meroi,
non c’è da stupirsi se lo scarto
tra paesi ricchi e paesi poveri diventa sempre più abissale.
In queste condizioni è chiaro
che il sottosviluppo e la fame
che ne deriva non si risolvono
con gli « aiuti » o con la « cooperazione ». Occorrerebbe un « nuovo ordine economico » mondiale,
ma nessun paese sembra disposto ad attuarlo: lo ha dimostrato il deludente vertice di Cancun.
Il problema immediato però è
che oggi muore un bambino ogni
due secondi e che, se ogni paese
ricco destinasse al Terzo Mondo
l’l«/o del suo prodotto nazionale
lordo anziché zero virgola^ briciole come succede ora, milioni
di vite umane potrebbero essere
salvate. Ma per questo occorre
sia la volontà politica che la
volontà morale che purtroppo
fanno difetto ai nostri politici.
E intanto il bilancio della difesa aumenta a dismisura. Questi sono i fatti. E non possono
non offendere ogni coscienza cristiana.
Jean-Jacques Peyronel
Scuola: proibito migiiorare
I due anni di rinvio non sono serviti a nulla: la possibilità di risolvere alcune delle contraddizioni che hanno bloccato gli organi collegiali è stata vanificata da una tenace resistenza
Dopo due anni di sospensione
si torna a votare per gli organi
collegiali istituiti coi famosi decreti delegati Malfatti: consigli
di classe e interclasse, di circolo
e istituto, di distretto e consiglio
provinciale.
Nell’autunno del ’79 dopo quasi 5 anni di esperienza, dagli studenti di Napoli partì una protesta che si estese all’intero paese
e alle varie componenti che denunciava i limiti di tali organismi schiacciati tra burocrazia
ministeriale e governo del territorio degli Enti locali. La volontà di partecipare per trasformare la scuola era stata repressa
nella prassi della gestione dell’esistente pilotata attraverso circolari e ordinanze. I decreti delegati, pur con le lievi modifiche
delle leggi successive, erano ormai agli occhi di tutti un vestito
troppo stretto alla crescente domanda di partecipazione e costituivano un esempio di mistificazione della democrazia che estendeva la sfiducia verso qualsiasi
altro luogo istituzionale. Il movimento di protesta poneva que
stioni concrete: cadute le speranze di grandi riforme si chiedeva
almeno certezza di ruoli e competenze, decentramento dei provveditorati a livello distrettuale,
maggiore autonomia delle componenti attraverso l’istituzionaiizzazione dei comitati degli studenti e dei genitori, una più vasta e costante verifica di base
attraverso la pratica dell’assemblea.
Maggioranza laica
I partiti politici furono colti alla sprovvista dal risorgente movimentò studentesco: esso era
costituito da giovanissimi, chiedeva cose concrete ed era insensibile a lusinghe ideologiche. I
partiti laici e di sinistra accolsero e fecero propria la richiesta
di sospendere le elezioni fino all’approvazione di una modifica
dei decreti delegati. Ma la DC e
il ministro della Pubblica Istruzione del tempo, il liberale Valitutti, non si dimostrarono disposti a modificare rimpianto degli
organi collegiali neppure in piccoli particolari e la maggioranza
governativa fu lacerata. Mi sembra che all’opinione pubblica allora, sfuggì l’eccezionale risvolto
politico di questa situazione: in
Parlamento si creò per la prima
volta una maggioranza laica di
sinistra che, rispondendo a movimenti di massa, isolò le forze
di centro destra. Le elezioni furono sospese.
Un anno dopo a settembre 1980,
in commissione Pubblica Istruzione della Camera, questa nuova
maggioranza alternativa si ricompose varando un testo di modifica dei decreti delegati che era un
compromesso, ma che comunque era una risposta positiva alle richieste del movimento. La
DC fu di nuovo messa in minoranza. La reazione scattò a livello sociale e istituzionale. Le associazioni cattoliche degli insegnanti parlarono di risorgenti pericoli assemblearistici, il sindacato autonomo Snals lanciò un
questionario i cui esiti evidenziarono il desiderio della maggioranza dei docenti di non cambia
TEMPO DI AVVENTO - 3
Una guida sulla via della pace
Luca 1: 57-79
Di fronte alla nascita di Giovanni il Battista due atteggiamenti di fondo si manifestano e
si scontrano. Da un lato vi è la
fede di Elisabetta e Zaccaria che
sanno quale sia la volontà di
Dio, dall'altro i rallegramenti, lo
stupore e l’amicizia di parenti e
vicini, atteggiamento certamente
di simpatia, ma di fondamentale
incomprensione e incredulità.
Di fronte a un padre muto e
impossibilitato ad attuare un
preciso "diritto” secondo la tradizione (.scegliere il nome del figlio), tutti si affaccendano a dare buoni consigli. E' interessante
qui notare lo specifico atteggiamento sia di Elisabetta che di
Zaccaria.
La prima a pronunciarsi è Elisabetta: essa afferma che il nome del figlio dovrà ricordare la
clemenza di Dio (Giovanni=Dio
è clemente, in ebraico). Ancora
una volta l'iniziativa della testimonianza spetta a una donna in
questo nostro evangelo di Luca,
così “moderno".
Zaccaria invece nel momento
stes.so in cui afferma, con l'aiuto
di una tavoletta, la scelta di Dio,
si trova finalmente sciolto dalla
impossibilità di comunicare: ripieno dello Spirito Santo eleva
un inno a Dio. K. Barth afferma
che abbiamo qui l’inizio del ministerio pastorale: è solo Dio con
il suo Spirito a trasformare la
nostra incapacità di parlare, il
nostro mutismo in una chiara
testimonianza alle opere grandi di Dio. Il discorso riguarda tutti i credenti; ognuno di
noi quando constata, tocca con
mano che Dio è all’opera, che le
sue promesse si realizzano, non
può non parlare, comunicare, lodare Iddio.
Ma il parlare delle grandi cose
di Dio non è solo questione di
buona volontà: il buon Zaccaria,
magari anche prima avrebbe vo
luto parlare, spiegare: ma vi era
bisogno che egli toccasse con
mano e vedesse con i suoi occhi
il segno della clemenza di Dio.
Anche noi con molta buona volontà parliamo di evangelizzazione, di impegno per la pace... ma
è solo se sappiamo guardare dentro e fino in fondo alta situazione degli uomini per scorgervi il
segno dell'opera di Dio, che la
nostra bocca si può aprire per
rendere una testimonianza “profetica”.
Zaccaria inizia il suo cantico
f e poco qui interessa il capire da
dove Luca abbia tratto questo
“materiale", probabilmente precristiano) con il benedire il Signore, motivo per cui questo testo nel latino della tradizione
cattolica è chiamato 'Benedictus'.
Lasciamo al lettore attento il cogliere ogni elemento e tutta la
ricchezza di questa confessione
di fede di Zaccaria e ci limitiamo ad indicare alcuni elementi.
L’iniziativa è di Dio che « viene incontro al suo popolo » (vs.
68, TILC): non è Israele ad avere cercato e trovato Dio: ma è
Dio che ha cercato, trovato, liberato Israele. Notiamo poi la dimensione del tempo: « da molto
tempo aveva promesso... di liberarci » (vs. 70-71). E' importante
oggi in un tempo in cui siamo
portati alla impazienza il ricordare come la storia di Israele sia
una storia lunga, che si prolunga
per secoli.
I tempi di Dio possono essere
straordinariamente più lunghi
dei nostri tempi e della nostra
impazienza. I tempi di Dio rimangono però sotto il segno della « fedeltà alla sua alleanza santa » (vs. 72), mentre la nostra impazienza ed urgenza hanno sempre il segno della nostra infedeltà, ove l'infedeltà non è il pregare « venga il tuo Regno », ma
il non cogliere i segni del Regno
già presente. Con mirabile sintesi Zaccaria esprime tutto il
senso della storia antica di Israele: « Ad Abramo nostro padre
Dio ha promesso con giuramento
di liberarci dalle mani dei nostri
nemici » (vs. 73-74). Tutto l’Antico Testamento è storia di liberazione attuata da Dio... (possibile
che già avessero scoperto la
« teologia della liberazione »?),
ma la libertà che Dio dà al suo
popolo è in vista del servizio e
della appartenenza a Dio.
Noi mondo occidentale, cosiddetto civile e democratico, abbiamo spesso una falsa concezione della libertà e pensiamo
sempre di essere Uberi di scegliere una direzione o quella opposta. In realtà la strada percorribile è una sola: senza affrontare qui il problema dei condizionamenti che subiamo nella società... è chiaro per il credente che
vi è una sola strada possibile,
quella tracciata da Cristo. E su
questa strada noi camminiamo
non come « schiavi », ma come
« amici » (Giovanni 15: 15). Su
questa strada noi camminiamo
« senza timore come uomini che
gli appartengono » (vs. 74-75);
noi oggi siamo giustamente sensibili alla solidarietà fra gli uomini: occorre saper cogliere anche la solidarietà di Dio con noi
e scoprire ogni giorno il senso
e la gioia della appartenenza al
Signore.
« Guiderà i nostri passi sulla
via che porta alla pace » (vs. 79).
La via della pace è una strada
lunga — ci ricorda Zaccaria —
non è una strada su cui noi possiamo correre.
Certo la pace totale di cui qui
si parla, la completa riconciliazione di Dio con gli uomini e fra
gli uomini, è cosa ben più grande delle nostre piccole lotte per
la pace e il disarmo, il bando
delle armi nucleari, lo smantellamento dei missili. Non faccia
Mario F. Berutti
(continua a pag. 8)
re « in peggio » quegli organismi
collegiali che avevano già troppo
turbato la vita della scuola...
Quando il testo di mini-riforma
passò al Senato nel febbraio ’81
trovò lo schieramento dei partiti
di governo compatto intorno a
emendamenti che svuotavano il
« compromesso » laico di settembre. Il vincolo burocratico e gerarchico di qualunque organismo
era reso più stretto, restava negata qualunque autonomia alle
componenti degli studenti e dei
genitori. La scuola non poteva
intralciare le regole stringenti
della governabilità.
Le nuove elezioni
I tempi del nostro sistema legislativo sono drammaticamente
lenti. Nel settembre ’81 il testo
peggiorato al Senato è tornato
alla Camera. Poiché la presidenza laica di Spadolini e la mediazione del gruppo parlamentare
repubblicano promettevano una
nuova apertura alla mini-riforma, il fronte reazionario prese
prontamente le sue precauzioni:
l’incarico fu lasciato ai fascisti
del MSI. La presentazione di 100
emendamenti e la richiesta di
discussione in aula hanno definitivamente tolto dall’orizzonte
parlamentare questa materia e il
ministro Bodrato ha indetto le
nuove elezioni generali.
Se questo fosse un romanzo il
lettore si aspetterebbe che a questo punto ricomparissero in scena le masse studentesche e ponessero l’assedio ai provveditorati e al ministero. Invece questa
è la storia del nostro tempo e le
masse studentesche scendono in
piazza sì, ma per chiedere pace
e disarmo e niente missili dagli
Urali al Portogallo. La Federazione giovanile comunista invita
all’astensione ma un po’ dovunque i giovanissimi di oggi polemizzando con quelli del ’79 vogliono provare a stare in questi
organi collegiali di cui han tanto
sentito parlare. Non solo i giovani cattolici ma anche moltissimi che non vogliono etichettarsi e certamente non sono conservatori né fascisti, hanno presentato liste. I genitori dovrebbero
avere più memoria storica: ma
anche loro si sono subito attrez
Emilio NHti
(continua a pag. 8)
SOMMARIO
□ Per una lettura
quotidiana della
Bibbia P
□ Protestanti in Polonia P
□ Cronache delle
Valli Valdesi p.
□ Speciale inserto:
timidi credenti di
Giovanni Miegge
2
11 dicembre 1981
INTERVISTA A SERGIO RASTELLO
CALABRIA
Lettura quotidiana della Bibbia Notizie da Bethei
Nell’ultima circolare della Tavola Valdese è stato accluso un
breve saggio di meditazioni bibliche quotidiane edito daU’Unione Biblica Italiana (UBI).
« Da molto tempo — scrive al
proposito il moderatore Bouchard — è all'opera in Italia
l’UBI il cui responsabile è il fratello Giuseppe Barbanotti, ben
noto a chi ha frequentato i convegni Fratelli-Valdesi: da qualche
mese la Tavola è rappresentata
in seno all’UBI dal pastore Gino
Conte ».
Recentemente la Tavola, il Comitato Esecutivo dell’Unione
delle Chiese Battiste (che ha incaricato della cosa il past. Michele Sinigaglia) e TUBI hanno
raggiunto un primo accordo per
la diffusione e promozione della
pubblicazione « Per l’ora che passa ». Si tratta di un trimestrale
agile, con brevi commenti a testi
biblici scelti secondo un piano
di lettura che «se seguito, permet
te di leggere insieme a tanti altri
tutta la Bibbia in 5 anni ».
Dunque siamo di fronte ad una
iniziativa importante, capace di
rilanciare la lettura personale e
familiare della Bibbia.
Infaticabile e attento diffusore
delle pubblicazioni dell’UBI è il
fratello Sergio Rastello che abbiamo, in più di un’occasione,
conosciuto alle Valli. Con lui annotiamo un breve scambio di
impressioni.
— Oggi si potrebbe anche parlare di saturazione biblica tante
sono le Bibbie che si trovano
nelle case italiane; del resto anche nel mondo protestante esiste
il pericolo di Bibbie non lette.
Cosa ne pensi?
— Ci rendiamo tutti conto della fondatezza di queste affermazioni. C’è bisogno di leggere la
Bibbia anche tra gli evangelici:
sia nelle giovani chiese di tipo
carismatico, ricche di vita e di
Un esempio
Genesi 12: 1-20
In questo capitolo incontriamo da vicino per la
prima volta Abramo, che
seguiremo nel suo cammino di ubbidienza alla chiamata di Dio. Egli fu il padre di tre stirpi che hanno
svolto un ruolo importante nella storia deH’umanità
fino ad oggi (Israele,
Ismaele e la Chiesa): la
sua storia è importante,
come le fondamenta di un
edifìcio. La sua vita è istruttiva, edificante, profetica.
La norma. La storia diventa significativa e ricca
di promesse quando Dio,
per mezzo della sua Parola, ha l’Iniziativa e l’autorità nella vita di un uomo
(ved. tutti gli « io » dei vv.
1-3 e 7). Ciò comporta degli ordini: « vattene, lascia » e delle promesse di
benedizione estese all’individuo, alla famiglia, alla
nazione e a tutto il mondo. In cambio, esige una
vera ubbidienza: « Abramo
partì come il Signore gli
aveva detto ». Il suo agire
non dipende dalle qualità
o dalle possibilità dell’uomo, ma dalla fiducia accordata alla parola del Signore.
La prova. Pino al v. 9
tutto si svolge senza intoppi; ma a partire dal v. 10
Abramo, spaventato davanti alla carestia, poi davanti
a minacce reali o immaginarie (12), sceglie lui stesso la strada da seguire...
su cui troverà sventure per
sé e per i suoi. Facciamo
attenzione al « perché » dei
vv. 18 e 19. È quello dei
pagani davanti alle incoerenze dei cristiani.
Incoraggiamento. Àbramo è anche il padre di
quelli che inciampano nel
loro cammino di fede... e
che trovano in Dio perdono e grazia, che sanno pentirsi e ritornare là dove
avevano lasciato la via del
Signore. Cfr. 13: 1 e 12:
19.
DOMANDA: Quali sono
gli ordini, le promesse, le
ubbidienze, le paure che
caratterizzano la mia vita
di figlio di Abramo?
entusiasmo ma spesso poco approfondite nella Parola di Dio;
sia nelle chiese più progressiste
e impegnate dove si è forse più
attenti aH’ultimo commentario,
all’ultima rivisitazione della Bibbia in chiave strutturalista, materialistica, politica, psicanalitica
che non alla Bibbia tout-court;
sia nelle chiese tradizionali e
fondamentaliste, dove si è talmente attaccati al solido fondamento trovato nella Bibbia da
dimenticare di farcelo rimettere
in questione ogni giorno dalla
Parola di Dio stessa.
Sentendo quest’esigenza, la
Tavola Valdese, dopo alcuni recenti contatti con l’Unione Biblica, ha deciso di incoraggiare i
membri delle Chiese Valdesi e
Metodiste ad adottare, come ausilio alla lettura biblica quotidiana,
il periodico « Per l’ora che passa » edito dall’Unione Biblica.
— « Per l’ora che passa »: due
parole di presentazione...
— Si tratta di un periodico,
trimestrale, che propone per ogni
giorno un testo biblico (secondo
un piano di lettura che consente
di percorrere la Bibbia in 5 anni)
accompagnato da una breve nota di commento, che non vuole
esaurire il testo, ma offrire spunti di riflessione, di approfondimento, di preghiera. Ne risulta
una breve meditazione che è redatta da autori diversi, sia come
denominazione, sia come cultura, uniti però dal comune intento
di fedeltà e di ascolto della Parola di Dio. Attualmente «Per
l’ora che passa » è ancora in gran
parte tributaria dell’edizione
francese, ma è in atto la tendenza ad avere sempre più autori
italiani. L’obiettivo è quello di
avere delle note varie, adenominazionali, con lo scopo non tanto di far cultura, ma di concretizzarsi nella vita.
Per maggiori informazioni scrivere a: Unione Biblica Italiana Sig. Giuseppe Barbanotti - Via
Maruera 6 - 15047 Spinetta M.
(Alessandria).
È possibile richiedere copie
saggio da distribuire gratuitamente ai membri di chiesa ed
amici.
L'abbonamento al periodico
« Per l'ora che passa > è di lire
3.000 da versare sul conto corrente postale 16469157.
I luoghi della predicazione
Ha avuto luogo tra sabato 28
e domenica 29 novembre nei locali della chiesa battista di via
Milano 40 a La Spezia il Collettivo teologico organizzato a cura
della Federazione della gioventù
evangelica italiana ligure. Tema
dell’incontro «I luoghi (metodo
e linguaggio) della predicazione»,
relatore il past. Sergio Ribet. I
presenti sono stati una trentina
di cui 20 provenienti dalle varie
comunità liguri. I tre gruppi che
si sono formati hanno esaminato e discusso ciascuno uno dei
seguenti argomenti: 1) la comunità di Cinisello, un esempio di
predicazione; 2) decisione del
Consiglio Ecumenico delle Chiese di ritirare i depositi da tre
banche che appoggiano il regime
razzista del Sud Africa; una predicazione; 3) gruppo teologico su
Geremia cap. 29 vers. 1-19. In
questo collettivo su richiesta della Federazione della gioventù
evangelica, la relazione è stata
fatta dopo il lavoro di gruppo. È
stato positivo riscontrare come
molte delle conclusioni a cui erano giunti i gruppi collimavano
con la relazione del past. Ribet.
Veramente fraterna l’accoglienza
degli spezzini, un grazie di cuore
Comunicato Tavola
La Tavola Valdese in seguito alla nomina del pastore Teofilo Pons a titolare della chiesa di Villar
Pellice proclama la vacanza della chiesa di Villar Perosa a decorrere dal 1° settembre 1982.
La designazione del nuovo pastore dovrà essere
fatta dalla chiesa di Villar Perosa entro il 5 marzo
1982 a norma degli art. 12, 13, 14, 15 del regolamento
sulle chiese locali valdesi.
Per la Tavola Valdese
Giorgio Bouchard
Roma, 5 dicembre 1981
E’ immerso nel verde stupendo della Sila ed è l’unico centro
evangelico d’incontro e di formazione in Calabria. L’Agape del
Sud? C’è anche Adelfia certo, ma
Adelfia è sul mare, mentre Bethei è in montagna e il paesaggio è molto simile alle Alpi Cozie. Un posto dunque bellissimo
ma con un po’ di problemi. Il comitato di Bethei nell’illustrare le
attività svolte nell’anno tenta di
fare il punto della situazione. I
campi riusciti, particolarmente
quelli estivi — come il campo cadetti su: « Essere cristiani perché e come... » o quello ecumenico dal titolo impegnativo: « Gesù Cristo neH’esperienza della
nostra vita — hanno evidenziato,
anche nella partecipazione, l’utilità del centro come reale possibilità di confronto e di crescita
comune. Ma sull’altro versante,
per motivi diversi, altri campi
programmati e non meno interessanti (almeno sulla carta) non
hanno potuto svolgersi. Così per
esempio il seminario dei predicatori locali, il I e il II campo
femminile, il campo monitori e
l’incontro delle Unioni Femminili.
Il comitato nella sua relazione
non risparmia accenni di autocritica riguardo alle disfunzioni
organizzative ( « riconosciamo di
non esserci impegnati al limite
delle nostre possibilità ») insieme alla constatazione che l’assemblea di Circuito, al di là di
dichiarazioni formali, non ha sinora saputo sufficientemente valorizzare questo strumento comunitario. Il fatto di avere programmato e pubblicizzato una
serie d’incontri che non hanno
avuto luogo non contribuisce certo a lanciare l’immagine di un
centro che per altro ha tutte le
carte in regola per essere crocevia di incontro e studio per l’evangelismo calabro-siculo. Dunque risultati positivi e negativi
s’intrecciano. Occorre ora far
partire una riflessione approfondita sulle prospettive future di
Bethei. E’ il comitato stesso che
auspica questo dibattito per superare l’attuale momento di crisi.
A nostro avviso si tratta di una
crisi di crescita poiché il centro
anche ultimamente ha notevolmente migliorato le proprie
strutture ricettive.
G. P.
Il lavoro della FDEI
ATTIVITÀ’ FEDERATIVE
a coloro che hanno speso tempo
e fatica per accoglierci così bene, grazie alla signora Sinigaglia
ed ai bimbi che con noi hanno
allegramente cantato durante lo
intervallo.
Si è svolto il giorno 8 novembre ’81 a Genova in via Curtatone n. 2, l’assemblea annuale della Federazione delle chiese evangeliche della Liguria. È stata
presentata, discussa ed approvata all’unanimità la relazione morale del consiglio uscente; buono il funzionamento della commissione studi e della commissione istruzione ed educazione, maggiore difficoltà per la
commissione stampa radio-televisione. Il Consiglio uscente viene riconfermato per il prossimo
biennio ad eccezione del presidente, il fratello Franco Scaramuccia, il quale malgrado le affettuose pressioni dei delegati si
dice impossibilitato a continuare questa sua mansione a causa
dei molteplici impegni ai quali
deve far fronte. Come nuovo presidente viene eletto il fratello Mario Campagnolo della chiesa metodista di Genova Sestri. Al caro
Franco Scaramuccia un sincero
fraterno ringraziamento per il
lavoro prezioso, svolto con scrupolosità e dedizione a favore della Federazione delle chiese evangeliche della Liguria nel periodo
della sua presidenza.
Il Comitato Nazionale della
Federazione Donne Evangeliche
in Italia (FDEI) si è riunito sabato 7 novembre assieme con le
rappresentanti degli organismi
denominazionali valdo-metodista
e battista. Per il lavoro regionale,
da incrementare in questo momento, è necessario collegare di
più le responsabili regionali (ma
per questo ci sono sempre le
stesse difficoltà finanziarie). In
alcune città, come Firenze, vien
fatto un lavoro regolare organizzato da un piccolo comitato interdenominazionale, e si pensa
che la stessa struttura sarebbe
utile in altre città, per programmare assieme incontri e azioni
comuni.
Si è fatto il punto sulla nostra
presenza come FDEI in varie
occasioni o organismi. Una breve
relazione sull’incontro mondiale
di Sheffield in Inghilterra sulla
«comunità delle donne e degli uomini nella chiesa », che sarà trattato alla prossima assemblea del
CEC a Vancouver, ha fatto apparire le questioni essenziali riferite all’Italia, che sembrano essere: l’apporto di esperienze, da
parte delle nostre comunità protestanti che consacrano le donne al ministero pastorale, nel
confronto ecumenico sull’« ordinazione delle donne »; la ricerca
su nuovi ministeri laici; il posto
delle donne nei nostri organismi.
Riguardo a quest’ultimo punto,
è stato deciso di fare una raccomandazione a Tavola e Segretariato Battista, in modo che le
donne non siano assenti da questi organismi; inoltre vengono incoraggiate le donne stesse a non
tirarsi indietro.
Per gli studi 1982 è stato deciso di trattare l’argomento pacedisarmo, al quale le donne hanno sempre più bisogno di sensibilizzarsi; Si spera che in quanto donne credenti potremo lanciarci in qualche azione concreta a favore della pace nel mondo; tutti i gruppi sono invitati a
fare delle proposte.
In collegamento con questo
problema è stato deciso di de
volvere la colletta della Giornata
mondiale di preghiera 1982 contro la fame nel mondo.
Per una continuazione della
nostra presenza evangelica nelle
zone terremotate la FDEI può
collaborare con la FCEI per reperire delle persone specializzate
che possano impegnarsi ad andare a lavorare in queste zone.
Marie-France Coïsson
Incontri di
fine d'anno
Rocca di Papa
-jr II centro battista di Rocca di
Papa organizza per il periodo
di fine anno due incontri. Dal 24
al 26 dicembre: campo per famiglie autogestito. Dal 27 dicembre
al 1“ gennaio: « canti per l’anno
nuovo », campo invernale per ragazzi dai 12 anni. (Centro evangelico battista. Rocca di Papa (Roma), tei. 06/9499014).
Ecumene
ir « L’Europa sceglie la pace?
Temi e iniziative per un rilancio della distensione internazionale » è il tema del prossimo
campo invernale organizzato dal
centro di Ecumene, presso Velietri. Sarà dal 26 dicembre al 2
gennaio. Informazioni ed iscrizioni presso Ornella Sbaffi, via Firenze 38, 00184 Roma.
Agape
ir Campo invernale al centro
di Agape dal 26 dicembre al
1” gennaio su « pace e disarmo:
un impegno per gli anni ’80 ». In
programma un’analisi delle posizioni teoriche e pratiche delle
chiese e dei problemi storici e
politici che il movimento pacifista deve affrontare in Europa.
NOVITÀ’
CLIVE S. LEWIS
SCUSI, QUAL E’ IL SUO DIO?
pp. 224, L. 7.900 (ed. G.B.U. - Roma)
— Agili e brillanti conversazioni radiofoniche del famoso
autore delle « Lettere di Berlicche », alla ricerca del cristianesimo nella sua semplicità ed essenzialità, in continuo
dialogo con la mentalità « laica » e scientifica da cui l’autore proveniva. Forse l’opera migliore deH’ex-docente all’Università di Cambridge, ora in piena fase di riscoperta.
Distrib. CLAUDIANA - Via Pr. Tommaso 1 - 10125 TORINO
c.c.p. 20780102
3
11 dicembre 1981
INCONTRO CON ANDRZEJ WOJTOWICZ
I protestanti in Polonia
Andrzej Wojtowicz, evangelico,
direttore deiruffìcio esteri del
Consiglio ecumenico delle chiese polacche (che riunisce i cristiani non cattolici della Polonia), è stato a Roma per alcuni
giorni, ospite della Federazione
delle chiese evangeliche.
Durante la sua visita ha avuto
vari contatti con i rappresentanti
delle chiese evangeliche italiane
e un incontro con pastori e laici
alla Facoltà valdese di teologia.
Il 10 novembre, presso la sala
stampa estera, si è svolta una
conferenza stampa, con la partecipazione di giornalisti italiani e
stranieri. In questa occasione
Wojtowicz ha esposto il suo punto di vista sull'attuale situazione
politica e religiosa in Polonia, come rappresentante di una minoranza priva di potere e quindi, in
qualche modo, al di sopra delle
parti.
Il potere dello stato
Della crisi politica che la Polonia sta attraversando, Wojtowicz
ha messo in luce il conflitto, di
solito trascurato dalla stampa
occidentale, che oppone la generazione più giovane, che è poi
quella di una parte dei leader del
sindacato Solidarnosc, ai rappresentanti del partito comunista e
del governo. « Le persone dai venti ai trentacinque anni », sostiene
Wojtowicz, «sono contro ogni
potere dello Stato », e non hanno alcuna fiducia neirattività del
governo; questa crisi di sfiducia
porta una parte del sindacato
a volere « tutto subito ». Il pericolo maggiore è l’isolamento politico della Polonia; per questa
generazione infatti, e ormai per
la maggioranza della popolazione, è irrilevante quello che avviene all’estero, e tutto l’interesse è concentrato sugli avvenimenti interni: un atteggiamento molto rischioso, soprattutto se si
pensa che, anche economicamente, la Polonia dipende compietamente dalla Russia.
Parlando della chiesa cattoli
ca, Wojtowicz ha detto che essa
« continua a svolgere un ruolo
di mediazione tra il governo e i
sindacati », seguendo la linea intrapresa da Wyszynski dopo i primi scioperi degli operai nell’agosto 1980. Ma se l’episcopato si
presenta come una forza politica
compatta che dialoga con il partito e con il sindacato (i recenti
incontri a tre fra il primate
Glemp, il capo del governo Jaruzelski e il leader di Solidarnosc
Walesa sono la conferma di questa linea), i cattolici laici costituiscono invece una realtà più
articolata e diversificata. Tra di
loro ci sono alcuni gruppi, come
l’associazione Pax ed i cristianosociali, che vorrebbero un partito cattolico al governo, ma ci
sono anche, secondo Wojtowicz,
molte persone che si riconoscono nella chiesa cattolica « senza
sapere esattamente cosa significa, solo perché è un movimento
forte e meno compromesso del
partito comunista ». Bisogna poi
tener conto del fatto che anche
all’intemo di Solidarnosc c’è una
fortissima componente cattolica
e questo, tra l’altro, provoca sentimenti contrastanti negli operai
èvangelioi, i quali approvano le
riforme ottenute dal sindacato,
ma rifiutano le sue sovrastrutture religiose.
Una minoranza
Soffermandosi sui rapporti tra
le chiese protestanti e la chiesa
cattolica in Polonia, Wojtowicz
ha ancora sottolineato l’aspetto
« politico » di quest’ultima, aspetto che le chiese evangeliche non
hanno invece mai avuto, mentre
sono sempre state interessate all’attività culturale. Ovviamente
la chiesa cattolica è direttamente coinvolta nelle vicende politiche del paese anche a causa delle
sue dimensioni: la stragrande
maggioranza della popolazione è
infatti cattolica, mentre gli evangelici sono solo 150/160.000. Queste proporzioni hanno subito una notevole trasformazione dopo
la seconda guerra mondiale, in
seguito allo spostamento dei confini dello stato, divenuto più piccolo, e alla successiva emigrazione. Prima della guerra infatti, solo il 60% dei polacchi era
cattolico; il resto della popolazione era protestante e ortodossa.
Le chiese evangeliche oggi vivono diverse situazioni: nel sud
del paese la popolazione è concentrata in alcune zone e costituisce una « chiesa di popolo »;
c’è poi la diaspora e infine le
chiese delle città che raggruppano soprattutto i ceti medi e sono caratterizzate da un maggiore interesse per l’ecumenismo
tra evangelici. Wojtowicz ci ha
comunque offerto Timmagine di
una chiesa evangelica polacca
molto interessata agli avvenimenti internazionali e a stabilire contatti con le altre chiese evangeliche europee.
Oltre ai protestanti, in maggioranza luterani (circa 100.000), il
Consiglio ecumenico delle chiese
polacche comprende gli ortodossi (circa mezzo milione) e due
chiese vecchio-cattoliche (50/60
mila persone). « La chiesa cattolica », afferma Wojtowicz, « non
è mai stata molto interessata ai
contatti con gli evangelici, sebbene abbia un rapporto ufficiale
con il Consiglio ecumenico polacco, e la situazione è peggiorata in seguito all’ ’occupazione’
di alcune chiese evangeliche da
parte dei cattolici nella Masuria,
la vecchia Prussia orientale, al
nord del paese ». A questo proposito Wojtowicz, che a suo tempo aveva denunciato tali episodi
attraverso la stampa, ha giudicato piuttosto grave il fatto che
non sia stato cercato un accordo
con i diretti interessati. « Recentemente però il primate della
chiesa cattolica polacca ha compiuto per la prima volta una visita nella sede del Consiglio ecumenico, e si è detto disposto a
successivi incontri. Da parte loro gli evangelici e gli altri membri del Consiglio ecumenico sono
interessati ad un dialogo con la
chiesa cattolica che non comprometta la loro identità religiosa ».
Livia Rocco
¡echi dal mondo cristiani
cura di RENATO COISSON
Dall'Italia evangelica
a cura di Alberto Ribet
Esercito
della Salvezza
Come ogni anno sono stati organizzati i vari campi estivi sia
a Bobbio Penice che a Forio
d’Ischia ed a Braide. Come sempre molta attenzione è stata data ai campi giovanili, ai carnpi
per famiglie ed ai campi biblici.
Il gruppo di Napoli poi si è occupato, durante l’estate, di centoventi piccoli napoletani. In tutti i campi ed in particolare in
quelli giovanili hanno regnato la
gioia e la schietta spiritualità che
si manifesta nei canti e nella fraternità fra i convenuti. Anche
quest’anno, e non solo nel campo
biblico, molta importanza è stata data allo studio dei testi sacri.
A Bobbio durante l’estate è
stato ultimato l’ultimo padiglione.
L’ultimo numero de « Il Grido
di Guerra », in un interessante
articolo, dà notizie sulle attività
dell’« Esercito » a Napoli: regna
un intenso spirito di collaborazione colle altre attività evangeliche della città, intensa è l’opera sociale dell’Unione femminile
e l’opera a favore dei ragazzi poveri. Da ricordare l’attività dei
giovani che hanno raccolto un
centinaio di indirizzi di altri giovani ai quali sono inviate periodicamente pubblicazioni religiose e coi quali si cerca di stabilire
un contatto spirituale.
Movimento
evangelico
zigano d’Italia
«Vita e Luce » (Organo di informazione zigana), nel suo ul
timo numero, ci dà alcune notizie che completano quello che
ci è stato presentato dalla rivista televisiva « Protestantesimo »
alcune settimane or sono.
Per l’opera di evangelizzazione
fra gli zigani è stata acquistata
una tenda capace di 500 posti a
sedere; per l’acquisto e la sistemazione di detta tenda sono stati raccolti e spesi ventiquattro
milioni.
La nuova tenda è stata inaugurata per il convegno di Spresiano; si era chiesta l’autorizzazione per avere lo spazio occorrente a Treviso, ma il permesso
non fu concesso; il comune vicino di Spresiano si dimostrò più
liberale e comprensivo per l’opera zigana. Il convegno fu affollato, non solo di zigani, ma anche
di evangelici delle comunità della zona. Il convegno ebbe inizio
con un culto di Santa Cena; nel
culto furono presentati sei diaconi ed il pastore valdese Gustavo Bouchard, che da molti anni
segue con interesse l’opera zigana fra gli evangelici, consegnò la
tessera di riconoscimento a tre
predicatori consacrati: Tosa, Mile e Ghigo. In quella occasione
furono battezzati (per immersione) tre neofiti zigani.
Un altro raduno zigano di evangelici è programmato per l’autunno a Ostia Lido.
Assemblee di Dio
in Italia
La rivista « Risveglio Pentecostale » dà alcune informazioni
sulla 26’ Assemblea delle A.D.I.
che ha impegnato, in Napoli, per
ben quattro giorni trecento deputati venuti da tutta Italia.
Per il biennio 1981-83 il Consiglio Generale è stato formato dal
pastore Toppi presidente, Corbo
segretario, Monetti tesoriere.
Arcangeli, Di Stefano, Giuliani,
Melluso, Rauti e Zucchi consiglieri.
Dalla relazione del presidente
stralciamo alcuni dati che ci presentano interessanti elementi
sullo sviluppo dell’opera nel
bieimio trascorso: sono stati trasferiti all’opera 19 locali di culto, sono state avviate 50 pratiche
di nuovi locali che aspettano il
benestare del competente Ministero; 8 locali sono stati venduti.
Si aspetta la definizione delle
pratiche della Chiesa Valdese
per le « intese » prima di iniziarle anche per le Assemblee di Dio.
Il 31 marzo di quest’anno le
chiese regolarmente costituite
erano 203; quelle in via di costituzione erano 222 e le stazioni di
evangelizzazione erano 344.
I pastori all’opera erano 71, gli
anziani evangelisti erano 147, e
113 i candidati al ministero.
Le comunità che nel 1979 erano 743 sono passate r. 769.
Nell’ambito delle A.D.I. operano 21 stazioni trasmittenti; intensa è l’attività della stampa e
molta cura è data all’opera dell’Istituto Biblico per corrispondenza.
La relazione del presidente
Toppi ci dà un’idea esatta del notevole apporto della attività dell’A.D.I. nella vita dell’evangelismo italiano.
Le Chiese dell’A.D.I. sono intimamente legate alle altre opere
pentecostali all’opera in Europa.
Il presidente Toppi ed il pastore
Arcangeli hanno rappresentato
le comunità della Chiesa Pentecostale italiana alla riunione di
Helsinki, imponente riunione del
Movimento Pentecostale Europeo
che si raduna ogni tre anni e dura sei giorni.
Berlino: festa del
rifugio ugonotto
(SPR) — La Chiesa Ugonotta
di Berlino celebra, ogni anno, la
«Festa del Rifugio», nei due
templi situati rispettivamente all’est e all’ovest del famoso « muro ». La data di queste celebrazioni è intorno al 29 ottobre,
giorno in cui nel 1685 fu proclamato l’Editto di Potsdam che,
poco dopo la revoca in Francia
dell’Editto di Nantes (18 ottobre)
permetteva a molti ugonotti di
rifugiarsi negli stati del grande
elettore del Brandeburgo. Fra
questi esiliati c’erano anche dei
valdesi del Piemonte, colpiti anche loro dalle restrizioni contenute negli editti che il Duca di
Savoia promulgava l’anno successivo (1686). Degli stretti legami che ci furono fra ugonotti e
valdesi ha parlato quest’anno il
prof. Giovanni Gönnet in una
conferenza pubblica tenuta il 25
ottobre a Berlino Ovest. A Berlino Est presso la « Franzòsishe
Dom » esiste un Museo Ugonotto molto interessante soprattutto per quello che concerne il Rifugio Protestante in Prussia.
Ginevra: visita al CEC
del presidente
dello Zimbabwe
(SOEPI) — Il Presidente dello
Zimbabwe Canaan Banana, pastore della Chiesa Metodista, ha
dichiarato di « sentirsi a casa
sua» nella sede del CEC.
Prima di essere stato in prigione sotto il regime di Jan
Smith in Rhodesia, era stato rappresentante del Consiglio Nazionale Africano in Nord America.
Nel 1976, è stato membro della
delegazione nera ai negoziati sull’indipendenza a Ginevra.
Egli ha sottolineato l’importanza del ruolo riservato alla
chiesa in un paese lacerato dal
razzismo con una economia in
difficoltà e una infrastruttura distrutta.
Il Presidente Banana ha
espresso la sua delusione nei
confronti delle chiese che si sono
astenute dall’appoggiare i movimenti di indipendenza perché
non ne capivano le ragioni. « Appoggiando tiepidamente le nostre richieste, esse hanno sostenuto indirettamente il vecchio
regime ».
Egli ha ringraziato il CEC per
la posizione ferma e coraggiosa
assunta divenendo «un’isola di
speranza in un mare di disperazione e di sofferenza. E’ grazie
all’azione del CEC che la credilità della Chiesa è sopravvissuta nella mente di molte persone
nel nostro paese ».
Mobilitazione
dei cristiani a favore
dei CIAD
(BJP) — Tre associazioni cristiane hanno lanciato un appello
urgente per la ricostruzione del
Ciad che, in guerra dal 1966,
sembra aver oggi trovato la pace.
La Cimade, il Defap e la Federazione Protestante di Francia
sperano di raccogliere il più rapidamente possibile fondi destinati a sostenere da una parte il
lavoro dell’Associazione S.O.S.
Ciad, il cui obiettivo è di fornire
un aiuto immediato in viveri e
medicinali, e dall’altra di aiutare
la Chiesa Evangelica a ricostruire un collegio distrutto durante
la guerra.
Francia:
la federazione
protestante si allarga
(BIP) — Cinque chiese hanno
posto la loro candidatura per diventare membri della Federazione Protestante Francese : la
Chiesa di Dio in Francia, la Chiesa Evangelica del Risveglio, la
Chiesa Cristiana Evangelica di
Nantes, la Chiesa Evangelica del
la Bretagna e la Chiesa Evangelica di Rochefort.
Si tratta di chiese di matrice
pentecostale.
Jacques Maury, presidente della Federazione Protestante, ha
sottolineato il carattere fraterno
degli scambi e, citando il contrasto fra la grande Chiesa Luterana di Alsazia e Lorena e la piccola Chiesa Evangelica di Nantes,
ha parlato « del privilegio di poter cosìj misurare le vie diverse
che segue lo Spirito di Dio per
annunciare l’Evangelo nel mondo di oggi».
La Federazione Protestante di
Francia raggruppa già 9 chiese.
Argentina: i luterani
approvano
l’ordinazione
delle donne
(BIP) — A grandissima maggioranza l’Assemblea generale
annuale della Chiesa Luterana
argentina ha approvato l’ordinazione delle donne al ministero
pastorale, dopo due anni di studio e dibattito. Per quanto concerne le altre chiese luterane dell’America Latina si può ricordare che la piccola Chiesa Evangelica delle Ande (140 membri) ha
consacrato la sua prima donnapastore, Jenny Zavala, a maggio
1979 mentre la Chiesa Luterana
del Brasile (800.000 membri) pur
avendo parecchie donne-teologo
non ne ha ancora consacrata nessuna. I responsabili della Chiesa
hanno comunque fatto sapere
che erano pronti a consacrare
una donna che ne aveva fatto
domanda.
Francia: incontro fra i
responsabili
delle case
protestanti di vacanza
Si sono incontrati a Sommières i responsabili delle Case Protestanti di vacanza per un colloquio sul senso e sulla testimonianza del loro lavoro.
L’idea di base era; come affrontare insieme le questioni poste dalla gestione di queste istituzioni di ispirazione protestante? con le seguenti precisazioni:
Cosa significa oggi gestire una
tale casa? C’è rm modo cristiano di farlo? Come funziona il nostro riferimento cristiano? Quali
sono i reali motivi del nostro impegno? Come associare consiglio
di amministrazione, direzione,
personale al progetto d’insieme?
E’ possibile un coordinamento
fra le varie opere?
Un prossimo appuntamento è
fissato per l’ottobre 1982 a Glay.
Birmania: sforzo
missionario della
Chiesa presbiteriana
(SPR) — La piccola chiesa
presbiteriana della Birmania, che
conta 20.000 membri fa un considerevole sforzo per la missione.
Essa sostiene 4 missionari, 10
evangelisti e un agente della missione coprendone tutte le spese,
senza aiuti dall’estero. Ultimamente la chiesa ha inviato 2 missionari nel Southern Chin State
e nelle colline di Naga. Sono
queste due regioni difficili; la prima quasi interamente buddista
non accoglie missionari di altre
chiese e la seconda ha una situazione politica estremamente instabile. In una lettera spedita
alla metà di settembre i due missionari dichiarano di aver convertito settanta persone al cristianesimo.
• Hanno collaborato a questo
numero; Mario Campagnolo,
Giovanni Conte, Dino Gardiol,
Vera Long, Adriano Longo,
Luigi Marchetti, Paolo Rihet,
Franco Taglierò, Cipriano
Tourn.
4
11 dicembre 1981
cronaca delle valli
ALLE VALLI OGGI
Verso
il Natale
Durante una riunione di un
gruppo di lavoro di Torre PelUce
sulla pace si stava discutendo
come organizzare possibili iniziative per il giorno precedente al
Natale. La proposta delle iniziative sul Natale era stata in parte
accettata anche dai non credenti.
Il motivo che spingeva maggiormente il credente sulle manifestazioni natalizie (marcia con
fiaccolata, veglia) era il desiderio di vivere il Natale in modo
diverso da quello consumistico
proposto dalla nostra società,
cioè un momento in cui ricordare la venuta di Gesù Cristo, uomo
fino in fondo.
Le obiezioni contrarie erano
motivate da un fatto di principio: la « laicità » di quel gruppo
espressione di un comitato volutamente laico dove ogni cittadino che ha aderito si è impegnato
a lottare contro le scelte di guerra e di morte, cosa che va al di
là dell'appartenenza ad una confessione religiosa o politica.
Seguivano altre perplessità di
minore importanza: la poca partecipazione dovuta alla priorità
data in quell'occasione al tepore
fa.miliare, alle varie funzioni religiose. La proposta venne decisamente accantonata quando un
membro del gruppo dichiarò
esplicitamente: «Del Natale non
me ne importa nulla: l’unico senso che vi posso attribuire è il cenone. I tentativi di trasformare
il Natale nella società capitalistica. sono ormai cosa di ieri ».
A questo punto due questioni
sono evidenti.
Perché i credenti quando si
trovano in ambienti esterni alla
chiesa non riescono ad essere
convincenti sulle loro proposte?
Perché il Natale deve essere
vissuto come una festa commerciale e non può esserci una consapevolezza critica di questo
fatto?
Sulla prima questione. Occorre
essere consapevoli che in questi
comitati operano anche persone
che sono « allergiche all’Evangelo », ma non per questo dobbiamo rinunciare a far capire che le
nostre motivazioni di lotta per la
pace risiedono nella parola di
Gesù: « siate costruttori di pace ».
Dobbiamo far capire ai nostri
interlocutori che la Bibbia è un
dialogo tra l’uomo e Dio e che in
essa ritroviamo vicende e momenti della vita di un popolo che,
nonostante le sue infedeltà e contraddizioni, Dio non ha abbandonato. Dobbiamo far capire che
per i credenti la costruzione di
un nuovo mondo di pace e giustizia è una possibilità che ci è
data dalla nascita e dalla vita e
dalla morte di quel Gesù di Nazareth di cui appunto il Natale
ricorda la nascita.
Far questo è forse difficile perché rischiamo di essere fraintesi.
Ma è indispensabile tentare di
dire queste cose, certi della promessa del Signore: « il Signore
viene in mio aiuto e non avrò
paura ».
Se lo faremo cominceremo a
risolvere il problema della fede
e della politica, sapendo però che
la nostra fede non può essere
soffocata né da una tessera né da
una gerarchia e l'impegno politico va vissuto nella libertà protestante.
Sull'altra questione. Tra pochi
giorni sarà Natale. Ricordiamoci che per noi credenti il Natale
non è una cerimonia, ma è un avvenimento che si può ricordare
ogni giorno, ogni ora.
Italo Pons
COMUNITÀ’ MONTANA VAL PELLICE: ARIA DI CRISI? (3)
oggi e domani
Ma che cosa ne pensa il PCI?
Intervista al capogruppo del PCI, Danilo Rivoira
Sembra che la crisi nella Comunità Montana Val Pellice sia
originata soprattutto da difficoltà
nella realizzazione del programma prefissato dalla maggioranza.
Il P.S.I. non vuole contare di più
numei'icamente in Giunta, così ci
ha detto il Cons. Longo, il quale
però individua nel mancato coinvolgimento politico del P.S.I. il
« malessere » nella C.M. e chiede
apertura e non chiusura verso il
Consiglio.
Il P.C.I. di cui Lei, Consigliere
Danilo Rivoira, è il capogruppo,
come intende l’apertura della
quale parla il Cons. Longo?
— In linea generale il rapporto fra maggioranza e minoranza,
fra la Giunta della C.M. ed i Comuni non sembra — risponde
Danilo Rivoira — sostanzialmente diverso oggi rispetto a ieri. Anzi la D.C. ha contestato questo
rapporto maggiormente negli anni scorsi. E' convinzione comune
delle forze di maggioranza che
oggi sia più necessario ricercare
il confronto soprattutto con i
Comuni. Ciò è reso necessario
dal ruolo che il lavoro per l'attuazione della Riforma sanitaria
ha oggi nell’economia della Giunta, e in questo settore il ruolo
dei Comuni è diverso.
Inoltre i Sindaci dei principali
Comuni della Valle non siedono
più in Consiglio e nella stessa
Giunta sono presenti solamente i
Sindaci di Angrogna e Lusernetta.
Cercare il confronto non significa annacquare le divergenze tra
maggioranza ed opposizione dalla cui dialettica dipende il buon
funzionamento della democrazia.
— Si può dire che la minoranza ha dominato le ultime sedute
del Consiglio della C.M. e della
Assemblea U.S.L. con gli interventi del suo maggiore esponente. Deboli sono state le repliche
dei rappresentanti della maggioranza. Si è voluto eludere il problema politico posto sul tappeto
dalla D.C. Cosa attendono le forze che hanno dato vita a questa
Giunta per chiarire i rapporti che
intercorrono fra maggioranza e
Giunta?
— E’ probabilmente necessaria
una verifica del lavoro svolto e
la ricerca comune su come attuare il programma. Così inizia la
risposta dell’intervistato il quale
continua dicendo; L’occasione è
rappresentata dalla prossima elezione di componenti la Giunta.
Per parte nostra giudichiamo in
modo positivo l’impegno di lavoro dell’attuale Giunta che si è trovata a gestire una riforma difficile come quella sanitaria dal cui
buon esito dipende il benessere
del cittadino.
Non crediamo siano venute meno le ragioni che hanno dato vita
a questa maggioranza che è la
continuazione di quella precedente con in più l’apporto dei liberali.
Comprendo che il pubblico possa aspettarsi che un maggior
numero di Consiglieri partecipi
alla discussione, ciò tuttavia non
è facile per la complessità degli
argomenti trattati. Siamo appena agli inizi nel comprendere
quale enorme massa di denaro
pubblico .sia necessaria per fare
funzionare la macchina sanitaria
ed era certamente più comprensibile discutere di iniziative nel
settore ecologico o agricolo più
vicine alle esperienze quotidiane
di tutti noi.
— Da parte loro i socialisti si
preoccupano in modo particolare
— come ci diceva nell’intervista
il capogruppo P. C. Longo — del
programma, di come portarlo
avanti, per chi e con chi. Legittima preoccupazione. Rispolverano nel contempo un progetto dell’aw. E. Bert per il ricoinvolgimento di tutti i Comuni come
nel Consiglio di Valle. Questo
orientamento spiazza il P.C.I. dalla tradizionale posizione di maggioranza di sinistra?
— Questa proposta non spiazza nessuno e viene incontro a
quelle esigenze che ho già sollevato prima. Così come ritengo
utile dare vita ad un meccanismo
di consultazione tra le forze politiche sull’andamento del Consiglio di Comunità per la stesura
del Regolamento dell’U.S.L. 43
per dare eventualmente vita a
quelle commissioni che si ritengano necessarie. Accanto a questo ritengo necessario proseguire
sulla via del coinvolgimento “difficile” di forze sociali e popolazione.
Ciò è già non facile nel Comune — prosegue a dire il nostro
interlocutore — dove pure la popolazione conosce meglio i problemi. Questo coinvolgimento sarà più facile man mano che gli
stessi Consiglieri di Comunità
avranno approfondito meglio il
significato delle riforme in corso: per restare a quella sanitaria
ritengo sia un grosso passo avanti il fatto che siano 28 Consiglieri
eletti dal popolo a decidere le
sorti della salute pubblica e non
qualche oscuro burocrate senza
controllo e irraggiungibile dall’utenza.
Intervista a cura di
A. Kovacs
VILLAR PELLICE
Mostra
agricola
Venerdì 20 novembre si è svolta a Villar Pellice la cerimonia
di premiazione della consueta
Mostra Zootecnica di bestiame
bovino, che aveva avuto luogo
circa un mese prima. La manifestazione, aperta agli allevatori
locali, era organizzata anche quest’anno dalla Pro Villar Pellice in
collaborazione con l’Amministrazione Comunale.
Il sindaco Paolo Frache, nell’introdurre la serata, ha ringraziato tutti gli allevatori che, spesso con molti sacrifici, a causa
del traffico domenicale, hanno
condotto al Capoluogo una sessantina di capi. Ha poi ricordato l’importanza che questa rassegna può assumere, sia come punto di contatto fra gli allevatori,
sia come occasione, per la popolazione di Villar non direttamente impegnata in questa attività e
per i numerosi villeggianti, di
conoscere un aspetto molto importante dell'economia villarese.
A questo proposito sarebbe auspicabile una sempre maggiore presenza da parte degli allevatori,
con una scelta di capi che testimonino il buon livello raggiunto
dal bestiame. In conclusione di
serata, dopo la consegna dei premi, si è esaminata la possibilità
di trovare un nuovo terreno, più
amoio di quello utilizzato quest’anno, e di organizzare un servizio che permetta a tutti gli allevatori di raggiungere il luogo
della rassegna.
Mauro Albertengo
IL SEGRETARIO ZONALE DELLA CGIL-SCUOLA CI SCRIVE
Impegnarsi per rinnovare la scuola
CIRCOLOnO
Venerdì 11 dicembre alle ore 20.45
nell'aula magna dell’Istituto Buniva di
Pinerolo, dibattito sul tema « Il ritorno
del sacro: nostalgia o utopia? ». Introduce Giovanni Filoramo, docente di Storia delle religioni a Torino.
Il 13 ed il 14 dicembre si svolgeranno le elezioni per il rinnovo
degli Organi Collegiali della scuola. Questi organismi (Consigli di
circolo e d’istituto. Consigli scolastici distrettuali e provinciali,
Consigli di classe e di interclasse) durano in carica per un periodo variabile da 1 a 3 anni scolastici. Furono istituiti con il Decreto Delegato n. 416 del 1974 e
costituiscono la risposta istituzionale che governo e padronato
dettero alle lotte operaie e studentesche del ’68/69.
In quel periodo si riversarono
sulla scuola, in particolare con
l’inizio del processo di scolarizzazione di massa, tensioni ideali,
proposte e aspettative progressiste che avevano i propri cardini
in queste parole d’ordine: a)
scuola laica, democratica ed antifascista ; b ) espansione del tempo pieno e diritto allo studio;
c) controllo sociale della scuola.
Elementi che si contrapponevano criticamente alla cultura
ufficiale, « neutrale » e selettiva
delle classi dominanti, proponendo in alternativa la cultura operaia e popolare emergente.
Si rifiutava l’idea di una scuola come corpo separato dal resto
della società e la si voleva considerare, al contrario, come parte
integrante e centrale di essa.
A queste richieste si rispondeva appunto con i Decreti Delegati che recepivano solo in parte le nuove istanze.
La democrazia che viene proposta non è ’diretta’ nemmeno là
dove (come ad esempio nei consigli di classe e di interclasse)
sarebbe stato anche tecnicamente facile realizzarla.
Il principio della delega impera sovrano in tutta la legislazione e viene realizzato tecnicamente e burocraticamente in modo
tale da scoraggiare la partecipazione, già a partire dalle operazioni di voto.
L’idea non è quella di una visione unitaria della scuola, ma
quella di un campo in cui esistono conflitti di interesse contrapposti. Dei lavoratori vengono alimentati e privilegiati gli elementi corporativi dando vita alle
« componenti ».
Nonostante questi limiti che
hanno caratterizzato la vita degli Organi Collegiali fin dal loro
nascere, nel pinerolese si espressero inizialmente, nei loro confronti, delle aspettative, delle attese ed anche una partecipazione
consistente e vivace delle componenti esterne alla scuola.
Questa partecipazione, però, è
man mano calata fino al quasi
totale disinteresse attuale, e credo che potremo valutare la consistenza di questo quando avremo la percentuale dei votanti.
Perché un calo
di interesse
Mi riferirò d’ora in avanti ai
Consigli di circolo e di istituto ed ai Consigli scolastici distrettuali della nostra zona perché sono quelli che abbiamo sott’occhio, che sono più conosciuti.
Coloro che furono eletti nel
’77 hanno potuto vivere in prima
persona un’esperienza sovente
frustrante. Frustrazione che è
stata relativamente sopportabile
all’interno dei circoli e degli
istituti perché lì ci sono effettivamente scampoli di potere reale da gestire, possibilità anche
concrete di indirizzare la vita
delle singole scuole in particolare attraverso la gestione del bilancio, ma non solo attraverso di
esso.
Il livello di frustrazione sale
vertiginosamente se guardiamo
ai distretti scolastici. Qui si è
realizzato, almeno in due dei tre
distretti della nostra zona, il
massimo dell’inutilità e dello
spreco di tempo. Nel distretto
n. 42 (Valli Chisone e Germanasca), per non correre rischi, hanno pensato bene di non sprecare
nemmeno il tempo, per cui il
Consiglio è stato riunito più o
meno circa 6 volte in 4 anni ed
è dal maggio del 1980 che non si
ritrova più.
Emergono quindi anche responsabilità di tipo particolare,
locale, come è evidente nel caso
del distretto n. 42 governato da
gli eletti nella lista « Per una
partecipazione responsabile della
comunità », di ispirazione cattolica e politicamente di centrodestra che si ripresenta anche a
queste elezioni.
Più grandi ancora sono le responsabilità del Ministero della
P.I. e dei vari goverrd che con
la loro politica hanno fin dall’inizio separato la partecipazione
dalla programmazione assegnando cosìi agli OO.CC. quasi esclusivamente compiti di tipo burocratico. Infatti, da un lato, il Ministero della P.I. è rimasto una
istituzione estremamente accentratrice che non dà spazio agli
organismi decentrati sul territorio (occorrerebbe una ristrutturazione su base distrettuale ed
interdistrettuale dei Provveditorati), e dall’altro nessuna delle
prospettate riforme degli OO.
CC. è stata votata dal Parlamento ed è anche tuttora inattuato
raccordo contrattuale che prevedeva per i distretti maggiori poteri di programmazione.
Accanto a tutto questo assistiamo ad un pesante attacco alla scuola pubblica che tende a
privilegiare la scuola privata. A
Pinerolo abbiamo un esempio
probante nell’Istituto dell’« Immacolata » che ha avuto una forte espansione in questi ultimi
anni sia a livello di scuola media inferiore, sia a livello di sperimentazione negli istituti superiori che sono stati anche abbastanza privilegiati dal Comune
di Pinerolo nel riparto dei fondi
destinati all’istruzione.
Intanto la scuola occupa una
posizione sempre più marginale
nel dibattito pubblico e nei progetti delle forze politiche. Basti
vedere con quanta facilità e poca opposizione si possono tagliare i fondi a questo settore.
Perché presentarsi
alle elezioni?
I motivi per cui il sindacato e
le organizzazioni democratiche
dei genitori hanno deciso di essere presenti in questo momento sono da ricercarsi, da un la
to, nel fatto che sarebbe estremamente pericoloso e negativo
lasciare in mano esclusivamente
al confessionalismo cattolico ed
ai sindacati autonomi degli spazi di gestione della scuola che
in futuro potrebbero essere potenziati, e dall’altro proprio nel
tipo di crisi che ho cercato di
descrivere.
Poiché le elezioni degli OO.CC.
sono un fatto di cui giornali e
televisione si occupano, è necessario utilizzare questo momento
per rilanciare pubblicamente un
dibattito sulla scuola denunciando chiaramente quali sono i suoi
problemi oggi e di chi sono le responsabilità dei suoi scompensi.
Per superare in positivo la situazione attuale sono necessarie
delle riforme che modifichino
profondamente l’attuale struttura scolastica, sia dal punto di vista dell’insegnamento, sia dal
punto di vista dell’organizzazione del lavoro. Una battaglia politica interna ed esterna alla
scuola che può avere i suoi strumenti nei sindacati confederali
e negli organismi di partecipazione di base.
Un compito nuovo quindi, indipendente dalle volontà ministeriali, ma che anzi ad esse si
contrappone nelle linee di fondo.
Pur con i limitati poteri di cui
dispongono, gli OO.CC. possono
indirizzare l’attività delle scuole
e dei distretti in modo tale da
difendere ad un tempo il diritto
allo studio e sperimentare nuovi
modelli organizzativi e didattici
che dimostrino come è nei fatti
possibile riformare e migliorare
la scuola.
Un compito per cui è necessario sviluppare il massimo di unità tra le diverse forze in campo.
Questa unità è la base ed il
fondamento delle liste di « Unità
dei lavoratori per il rinnovamento della scuola pubblica »
che si presentano in tutti e tre i
distretti della nostra zona (con
10 stesso motto sia per genitori
che per docenti e non docenti)
con un programma in cui sono
presenti spunti e proposte interessanti sia per la scuola che per
11 futuro degli Organi Collegiali.
Beniamino Lami
5
11 dicembre 1981
CRONACA DELLE VALLI
5
COMUNITÀ’ MONTANA VAL PELLICE
PRAMOLLO
Clima teso nel consiglio
Opporsi agli armamenti
Lo spazio dell’aula consiliare
di Torre Pellice, riservato al
pubblico, era insolitamente gremita la sera di martedì 24 novembre. C’erano alcune decine di
persone a seguire i lavori del
Consiglio della Comunità Montana Val Pellice, convocata nella
sua vecchia composizione. Torre
Pellice deve designare, nuovamente, i suoi rappresentanti. E’
risultata illegittima reiezione del
Consigliere di minoranza del Comune di Torre Pellice e la deliberazione è stata annullata.
Il Presidente, prof.ssa Franca
Coisson, presentando la deliberazione di assestamento del bilancio 1981, precisa che le maggiori entrate riguardano i finanziamenti della Regione per interventi in periferia alle linee elettriche (ex S.A.C.E.); L. 157 milioni; per i ripetitori televisivi
L. 40 milioni. Il Presidente rende
attento il Consiglio sulla necessità di predisporre l’adozione di
un bilancio separato per i servizi socio-assistenziali. Questo
sdoppiamento forse richiederà
maggiore lavoro, ma sarà compensato da una maggiore chiarezza tecnico-contabile.
Le motivazioni, che accompagnano l’assestamento del bilancio in vista della separazione dal
bilancio del settore socio-assistenziale, non sono accettate dal
Cons. Celeste Martina per la D.C.
e per il gruppo di indipendenti
di centro a nome del quale interverrà ripetutamente.
La dissertazione del Cons. Martina è ampia; descrive la caoti
ca gestione amministrativa della
C.M., ricorda la mancanza di elementi di chiarezza, solleva dubbi
crescenti per mancate certezze
nella gestione della Giunta, momenti di confusione e, infine,
ha l’impressione che si voglia
operare « sulla testa dei Comuni ».
P. C. Longo per il P.S.I. mentre è favorevole allo sdoppiamento del bilancio per le considerazioni espresse dal Presidente, richiama la Giunta all’impegno
che la C.M. si era assunta come
organo programmatico e regolamentare per coinvolgere i Comuni nelle decisioni sui programmi.
Il rappresentante della D.C. ritorna sull’argomento per osservare che è capzioso intervenire
su aspetti tecnici quando invece
i problemi sono politici. Basti riflettere sul fatto che non esiste
un rapporto fra l’attuale maggioranza, la Giunta e la minoranza. L’assestamento del bilancio è approvato dal Consiglio
con l’astensione della D.C. e del
gruppo indipendente di centro.
Alcune altre deliberazioni sono
approvate all’unanimità.
Sulla ratifica di due deliberazioni prese dalla Giunta negli ultimi 5 mesi (tanti sono passati
dall’ultimo Consiglio) D.C. e
gruppo ad essa associato si asterranno. Si tratta dell’approvazione del programma di formazione
sportiva per l’anno 1981-82 e delle
modifiche alla pianta organica
del personale.
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Per C. Martina, che annuncia
l’astensione, sono mancati i controlli ed i collegamenti con i Comuni, non essendo state costituite ancora le Commissioni che
permetterebbero una valutazione
oggettiva delle proposte tradotte
in atti amministrativi. Nell’attuale linea e clima della Giunta anche gli atti positivi diventano negativi. Secondo lui la gestione è
monocratica.
Risponde il Presidente, con la
chiarezza che il Consiglio si attendeva, per affermare che le modifiche della P.O. hanno delle
motivazioni ; la prima è data dall’impossibilità di lavorare meglio senza l’istituzione del posto
di segretario così, come la legge
1102 prevede, al quale si accederà
avendo i requisiti riportati nell’atto in esame. L’attuale segretario è a tempo parziale dovendo
espletare le sue funzioni di segretario dei Comuni di Torre Pellice e Angrogna. La seconda motivazione è dettata dall’evidenza
delle necessità proprio dei Comuni di Luserna S. Giovanni e
Bricherasio. I posti di operatori
parasanitari sono stati concordati con i Comuni anzidetti e quindi non si riesce — aggiunge il
Presidente — a comprendere a
cosa si riferisca il Cons. Martina
quando insiste nel dire che si lavora sulla testa dei Comuni.
Sono state rimandate le internellanze e le interrogazioni per
l’assenza degli stessi presentatori.
Antonio Kovacs
Venerdì. 27 novembre ha avuto luogo la seduta del Consiglio
Comunale nel corso della quale,
dopo la discussione e l’approvazione dei vari punti all’O.d.G., il
Sindaco ha letto il documento
inviato dal Comitato di coordinamento pinerolese per la pace
e il disarmo, ha sottolineato la
precarietà della situazione attuale, la complicità del nostro
paese nella produzione e diffusione di armi, anche a livello internazionale, ed ha proposto ai
consiglieri di aderire al suddetto Comitato. Tutti i presenti si
sono dichiarati favorevoli ed
hanno firmato la lettera che riporto integralmente:
« Il Consiglio Comunale di Pramollo, letto il documento preparato dal Comitato pinerolese, rilevato che, pur nella sua concisione, esso inquadra realisticamente la situazione di pace precaria in cui viviamo e indica
quelle che sono le azioni principali che si dovranno intraprendere per il bene di tutti, rivolge
il suo apprezzamento al Comitato per l’iniziativa che vuole opporsi agli armamenti di tutti i
popoli e che soprattutto indica
nella riconversione dell’industria
bellica, un modo per guardare
con serenità alla pace e al progresso anche del terzo mondo.
CHIEDE : 1) Che le documentazioni raccolte vengano messe
a disposizione delle scuole.
2) Che possibilmente vengano
raccolti e divulgati i dati riguardanti le spese sostenute dai vari
paesi per gli armamenti e che
raramente la gente conosce.
3) Che il Comitato appoggi le
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iniziative dei cornimi e della Comunità Montana Valli Chisone
e Germanasca che in questi giorni stanno lottando aflSnché nel
nostro territorio vengano tolti i
poligoni di tiro.
4) Che il danno ecologico provocato da queste semplici esercitazioni venga illustrato da persone competenti.
DICHIARA quindi di aderire
al Comitato e di essere a disposizione per qualsiasi iniziativa il
Comitato vorrà intraprendere
nella nostra zona.
Incaricherà a tal fine un consigliere di prendere e mantenere
i contatti col Comitato stesso ».
Una presa di posizione da parte del Consiglio Comunale di un
paesino come Pramollo è ben
poca cosa di fronte alla minaccia di una catastrofe atomica che
incombe sul mondo intero, ma la
sensibilizzazione di tutta la popolazione, partendo proprio dagli strati inferiori, può essere inaportante per evitare di dimenticare troppo in fretta il problema, o di eluderlo o minimizzarlo,
rassegnandoci a lasciare che le
cose vadano sempre come decide
qualche ’potente’ nel mondo.
Ivana Costabel
TORRE PELLICE
Consiglio
comunale
Con una lunga serie di votazioni aU’unanimità, il Consiglio Comunale ha approvato le proposte
in discussione. Anzitutto ha stipulato un mutuo con ammortamento a totale carico dello stato
per una parte dei lavori di completamento della rete fognaria,
attingendo inoltre altri fondi dalla Legge Regionale n. 28.
In secondo luogo, ha approvato
i lavori necessari in via Miravalle; sebbene il contributo di 35 milioni sia insufficiente al completamento di tutte le opere, tuttavia dovrebbe permettere la sistemazione dei tronconi a maggior
pendenza compresa la relativa
asfaltatura mentre per la parte
pianeggiante si procederà in tempi successivi. _
Interessante pure la serie di interventi previsti come recupero
del patrimonio edilizio esistente:
anzitutto con la richiesta del terzo ed ultimo intervento per il
completamento dello stabile comunale di San Ciò, individuando
poi delle zone di ricupero anche
su stabili non comunali (area
all'inizio di via Pralafera).
Con queste iniziative che si
andranno a definire, tramite le
Leggi 457 e 76, l’amministrazione
comunale intende dare un contributo determinante alla soluzione dei problemi dei centri storici divenuti per vetustà o per
incuria cadenti e sottOutilizzati.
Altro punto all’o.d.g.: la rielezione dei rappresentanti del comune in seno alla Comunità Montana. Infatti il CO.RE.CO. ha invalidato la votazione fatta durante
il precedente Consiglio Comunale.
Pur ritenendo da più parti ingiustificato l’operato del CO.RE.CO.,
ugualmente il Consiglio decideva
di non rivolgersi al TAR ritenendo che il prolungarsi della vicenda danneggerebbe i lavori della
Comunità Montana. Risultavano
quindi eletti Rivoira e Sibille per
la maggioranza e Sacchino per la
minoranza.
Infine, ultima delibera di rilievo; la costituzione di commissioni consultive nei settori: urbanistica, istruzione, cultura e turismo, servizi socio-sanitari, lavori
pubblici, sport, artigianato e
commercio. Tali commissioni saranno composte oltre che dagli
assessori e consiglieri, anche dai
rappresentanti di diverse categorie sociali o da associazioni interessate. A queste commissiorii
dovrebbe essere demandato il
compito di studiare interventi o
progetti da sottoporre poi alla
ratifica del Consiglio. C’è da augurarsi, basandosi sulla esperienza maturata in altri comuni
del pinerolese, che il funzionamento delle commissioni porti
ad un effettivo allargamento della partecipazione alla « cosa pubblica », attualmente carente.
A. L.
6
CRONACA DELLE VALLI
Il dicembre 1981
SPIGOLATURE DI STORIA VALDESE
ECO DELLE VALLI
Paolina Bert, antifascista
SAN GERMANO — Mercoledì
11 novembre, presenti un bel
gruppo di sorelle, l’Unione Femminile ha rievocato la figura di
Paolina Bert, figlia dell’Evangelista Gustavo Bert. Perché questa rievocazione?
Ecco la risposta. Nel mese di
febbraio 1981 — tramite la vedova di un fuoruscito italiano — la
famiglia è venuta in possesso di
un documento estremamente interessante. Per gentile concessione della famiglia stessa abbiamo
avuto in copia il medesimo. Si
tratta di:
Dall’Archivio di Stato
Serie B. Busta 546 - n. 20357
Bert Paolina Alessandra Maria
di Gustavo e di Perrou Caterina, nata a La Salle il 16 ottobre 1895, insegnante di lingua italiana, antifascista.
Dal documento risulta che
l’OVRA seguì i comportamenti e
gli spostamenti di Paolina Bert,
in Germania, in Inghilterra, in
Francia fino al suo rientro in Italia, dal 1928 al 1940. Esponiamo
— a grandi linee — il contenuto:
— Partecipa al Congresso Mondiale della Gioventù a Ommen.
— Nel dare lezioni entra spesso
a parlare di argomenti politici
riguardanti l’Italia esprimendo
giudizi non favorevoli al regime.
È sotto sorveglianza e viene ammonita severamente. Tuttavia
non è ancora considerata elemento pericoloso. È definita « valdese e accanita propagandista dei
suoi principi religiosi». Il Ministero degli Esteri chiede di seguirne la condotta e di riferire.
— L’OVRA intensifica i controlli. Due nuovi rapporti definiscono Paolina Bert « di religione
valdese e, come tutti i valdesi,
fanatica della sua religione ». Manifesta apertamente sentimenti
antifascisti e di concreta avversione al regime. Ebbe — è detto
■— ad affermare che l’odio da
lei concepito verso il fascismo si
era ancora accentuato dopo il
Concordato concluso dal Governo italiano col Vaticano. Confidenziali informazioni dicono che
Paolina Bert sovvenziona tutti
gli elementi fuorusciti italiani
che, venendo in Germania, si rivolgono a lei.
— Le vengono sottratti — probabilmente con un sotterfugio —
dei documenti che comprovano
il rapporto che ella ha con i
fuorusciti italiani. Le viene concesso (malgrado la sorveglianza)
il rinnovo del passaporto. Pare
che ella voglia recarsi in Inghilterra o in Danimarca, evidentemente per ritrovarsi con i fuorusciti ai quali è legata. Si pensa
poi di ritirarle il passaporto e
di sostituirlo con un foglio di
via obbligatorio per costringere
la Bert a recarsi presso l’autorità consolare del Paese dove soggiornerà e conoscere così l’azione
sua e dei suoi compagni di fede.
— Una lettera riservatissima
del Console generale di Amburgo afferma che, dall’esame dei
detti documenti (quelli sottratti
con un sotterfugio) si desume
che la Bert non è innocua
ma è un attivissimo agente antifascista che deve aver mantenuto strettissimi rapporti con notissimi elementi fuorusciti italiani dai quali era tenuta in altissima considerazione e che in lei
avevano trovato un fedele punto di appoggio ad Amburgo.
— Viene espulsa da Amburgo.
— Chiede il permesso di lavorare in Danimarca ma le viene
solo concesso il soggiorno turistico.
— Viene segnalata in Inghilterra.
— Viene segnalata a Parigi.
— Viene segnalata a Lione, dove insegna. Esterna sempre sentimenti contro il fascismo ma
— è detto — non frequenta ambienti sovversivi.
— La sua domanda di naturalizzazione francese viene respinta. Paolina Bert rientra in Italia
col treno 1041 il 13.2.1940 ma,
a Bardonecchia, viene arrestata e
condotta alla Questura di Tonno.
Al documento è allegata anche
la copia del verbale dell’interrogatorio avvenuto il 15 febbraio
1940. Contiene delle risposte dignitose. Non c’è alcun cenno a
« pentimento ». Paolina Bert si
limita a dare gli indirizzi delle
località dove ha soggiornato.
Non nega di aver conosciuto le
persone di cui le vengono precisati i nomi e di averle aiutate
« perché di carattere incline alla beneficenza». Ammette di aver
criticato il regime ma « senza
cattiveria e senza accenni contrari alla Nazione che ama e che
ha sempre difeso ». Nega di aver
partecipato a congressi comunisti — ella dice — « non professando io tale ideologia ».
Il 20.2.1940 viene rilasciata previa diffida «sottoponendola a conveniente vigilanza ».
Paolina Bert è deceduta alcuni
anni fa presso la Casa di Riposo di S. Germano. Noi abbiamo
conosciuto questa sorella: un
aspetto modesto, una personalità ben spiccata ma un tantino
originale. Non riuscivamo sempre a capire che il suo inseparabile sacco da montagna le ricordava il suo vagabondare evangelistico nella Valle d’Aosta (che
le fu sempre molto cara). Oggi
noi vediamo la sua attività alla
luce dei passi di Matteo 10 (che
furono letti nella riunione)
« Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio
che è nei cieli ».
Ci piace che Paolina Bert non
abbia fatto suonare la tromba
su questo lato sconosciuto della
sua testimonianza e rispettiamo
il suo sentimento di riservatezza. Vogliamo ricordarla così come l’abbiamo conosciuta: con
la sua personalità, con la sua
cocciutaggine, con il suo forte
spirito di indipendenza. Pensiamo che ella è stata veramente
una chiara protestante.
Nelly Rostan
La sera di sabato 28 novembre
si è tenuta nei locali della Casa
unionista di Torre Pellice una
riunione per una valutazione
complessiva della manifestazione « Giornata dell’Eco delle Valli
valdesi ». Alla riunione hanno
partecipato una quindicina di
persone. È stata data lettura di
una dettagliata relazione sui vari
aspetti della manifestazione, relazione predisposta dal comitato
promotore e illustrata esaurientemente con prospetti e dati analitici sui doni offerti da persone
e ditte, sulla sottoscrizione a
premi, sui premi sorteggiati, sulla partecipazione alla « Mostra
di pittura », alla « Mostra fotografica », alla « Mostra sull’artigianato locale della Val Pellice »
e sui vari aspetti e risultati finanziari della manifesta:zione. È
stato fatto anche un esame critico dei vari aspetti organizzativi
ed espressa una valutazione, globalmente positiva, della manifestazione. Alla relazione è seguito
un breve scambio di opinioni e
chiarimenti sul suo contenuto e
sulla sua valutazione.
È stata, poi, data lettura di
una lettera del Moderatore (al
quale era stata inviata copia
della relazione e di tutta la documentazione della manifestazione), il quale, oltre a un ringraziamento a « tutti coloro che
si sono variamente adoperati alia buona riuscita di questa manifestazione », ha ravvisato nella
giornata anche « una valenza
evangelistica notevole ». È stata
data lettura anche della lettera di
ringraziamento della redazione
dell’Eco per il « contributo... non
solo finanziario, ma anche culturale e di promozione del giorna
le » e della sua richiesta di ripetere la manifestazione l’anno
prossimo. È stata, inoltre, esposta la richiesta del IV circuito
circa una possibile partecipazione del gruppo evangelizzazione
di Torre Pellice alla manifestazione di Chivasso, prevista per
la metà di maggio 1982 e alla
quale il I circuito ha già data
la sua adesione, partecipazione
che dovrebbe consistere nella
predisposizione di 4 o 5 stands
montabili « in collaborazione con
chi si occuperà del loro contenuto ».
Su questi due punti (ripetizione della manifestazione negli
anni futuri e predisposizione di
appositi stands montabili per le
varie manifestazioni) si è aperta
una discussione che ha visto
emergere pareri e posizioni diversi, per cui non è stata presa
alcuna decisione. La questione
verrà esaminata e approfondita
in tutti i suoi aspetti e implicazioni in prossime riunioni. La serata si è conclusa con la proiezione di diapositive scattate durante la manifestazione dell’8 agosto.
Dalle colonne di questo giornale viene rinnovato, a nome del
comitato organizzatore e della
redazione dell’Eco, un vivo ringraziamento a tutti coloro — persone enti e ditte — che, con le loro offerte, con il loro lavoro o
con la loro partecipazione, hanno
contribuito alla organizzazione e
alla realizzazione della manifestazione. Un grazie ancora alle autorità comunali di Torre Pellice,
per aver messo gratuitamente a
disposizione tutte le attrezzature
di piazza Muston.
Michele Cericela
COMPRENDERE LE
RAGIONI DEL FLASH
L'Eco delle Valli n. 47 del 20 novembre, a pagina 6, ha pubblicato un articoio dal titolo - Battesimo con flash »,
a firma Anna Bosio, articolo in cui viene riferito di un battesimo celebrato
alcune settimane fa in una delle nostre
comunità delle Valli. ,« Un battesimo
— viene detto — uguale a tanti altri:
la comunità riunita, l'intenzione dei genitori, la benedizione », ma con un piccolo « di più », “ in più i flash dei familiari che immortalavano la scena della imposizione delle mani sul bambino »; un • di più », viene precisato, che
« non è sfuggito al pastore il quale,
rivolto ai familiari ha sottolineato che
nelle nostre chiese non c'è mal stata
l'abitudine di fotografare i vari momenti del culto ». Questo piccolo « di
più » ha anche fatto sorgere alla autrice dell'articolo il dubbio di un possibile rinnegamento. « Chiediamoci — essa scrive — se l'atto di fotografare
Lettere all’Eco delle Valli
INCONTRO COLLABORATORI
L'Eco a 12 pagine
Sabato 12 dicembre presso la Foresteria Valdese di
Torre Pellice avrà luogo l’incontro dei collaboratori
col seguente programma:
ore 16 - arrivo e apertura.
ore 16,30-19/20-22 - Presentazione del nuovo Eco,
problemi e programmi.
ore 19 - cena offerta dalla redazione.
Sono invitati tutti gli attuali e futuri collaboratori.
Per ragioni organizzative si prega segnalare la partecipazione entro giovedi 10 al n. 91373 (Domenico
Abate).
in chiesa indichi spio l'abbandono di
una abitudine, o non voglia piuttosto
dire che sono stati rinnegati dei principi importanti per la nostra chiesa ».
Senza volere suscitare polemiche e
lasciando da parte l'idea dell'immortalare, che non era certamente nelle intenzioni dei famiiiari, poiché sono uno
dei famiiiari dei bimbo ii cui battesimo
ha dato io spunto aii'articoio più sopra
menzionato, mi permetto due osservazioni.
Preciso anzitutto che i due familiari rei di quel « di più » lamentato (in
realtà due fotografie, scattate quasi
contemporaneamente e senza disturbare
nessuno) erano dei frateili appartenenti ad altra confessione reiigiosa (trattavasi dei battesimo di un bimbo di un
matrimonio misto) e perciò compietamente ignari di queile che possono essere )e usanze delle nostre chiese. Non
solo esagerato, ma del tutto fuori luogo
dunque il dubbio avanzato di un possibiie rinnegamento di importanti principi
deiia nostra chiesa. E poi, mi chiedo:
quali importanti principi e da chi e in
quale libro codificati?
in secondo luogo, in relazione aila
osservazione che « non c'è mai stata
nelle nostre chiese l'abitudine di fotografare i vari atti di culto », che sembra essere la convinzione deli'autrice
deli'articolo, mi domando: ma e tutti
quei culti che in moite chiese, in itaha e all'estero, la nostra Chiesa valdese compresa — a cominciare dal
solenne culto di apertura del Sinodo con
la consacrazione dei futuri Pastori —
vengono non solo fotografati ma
poi anche ritrasmessi sul video delie
nostre televisioni? Poche settimane fa,
neila rubrica «Protestantesimo», da una
chiesa della Sicilia (non valdese veramente, ma evangelica) tutto un culto
e proprio con la celebrazione di diversi battesimi. Cosa pensare e che cosa
dire di tutto questo?
Rimango nella mia convinzione: se
si vuole, sì, un piccolo inconveniente
quei « di più » iamentato nel battesimo
ricordato; un inconveniente non taie
però dai far pensare ad un possibiie
rinnegamento o alla necessità di una
riflessione su quella che è « la concezione valdese del giorno di festa »; un
inconveniente che avrebbe potuto essere evitato, certo, ma che, con un po'
più di comprensione, avrebbe anche
potuto essere tollerato, se non proprio
del tutto ignorato. I frateili e le sorelle provenienti da altro ambiente e
di aitra confessione ireligiosa, venuti a
noi con i migiiori sentimenti e nelle
migliori disposizioni, avrebbero potuto
ritornarsene alle loro case con una impressione un po' diversa da quella che
invece, molto probabilmente, hanno
riportato con ioro.
Edoardo Micol, Lus. S. Giov.
CINGHIALI IN
VAL GERMANASCA
i contadini della Vai Germanasca desiderano rispondere aila lettera del
presidente delia « Pro natura » pubblicata sul n. 47 del 20 novembre. In
questa lettera viene detto che la voce
di immissione di cinghiali è totalmente
infondata; come fa ad esserne così
sicuro, quando noi sappiamo che in
cinque anni, dal 1970 al 1975, i cinghiali sono stati immessi 3 volte in valle
e per la precisione 2 volte nel comune
di Pomaretto ed una volta nel comune di Perrero? In seguito saranno stati
immessi altre volte, ma con le strade
che portano in alto ed a notte inoltrata
non è possibile controllare. Che poi
siano stati immessi legalmente o clandestinamente lo possono sapere solo i
cacciatori!
Caro presidente, si tenga ai fatti denunciati nella nostra lettera del 30 ottobre e non vada a fare il giro in Val
Sangone; noi abbiamo parlato di cinghiali e non di lupi che per il momento
non si sono ancora visti; per quanto
riguarda le vipere si tratta di un parassita del quale i valligiani hanno
sempre saputo liberarsi, uccidendole;
e sarebbe un bene se potessimo liberarci dei cinghiali come delle vipere,
non avremmo bisogno di chiedere l'intervento di nessuno, « Pro natura » compresa.
Anche l'assessore provinciale alla
caccia e pesca ragiona come lei, purtroppo: in più, nella lettera pubblicata
su questo giornale il 13 novembre scorso, dice che le incursioni di questi animali non provocano gravi danni alle
colture agricole. Qui si tratta proprio
di incompetenza assoluta. Per questo
vogliamo raccontare un fatto accaduto
ad un contadino il quale, dopo essersi
portato sulle spalle in due viaggi di
due ore un quintale di patate da semina acquistate dalla Comunità Montana, lavorò di zappatura, semina e sarchiatura, sperando di ottenere un raccolto di 8 volte la semina (come succede mediamente).
Ebbene, con l'intervento dei cinghiali
ne ha riportato a valle 15 chilogrammi: questo fatto può essere provato,
oltre che dal contadino medesimo, dai
vicini che hanno visto fare la semina
ed II raccolto. Provatevi di nuovo a
dire che questo non è possibile!
Per i contadini della Val Germanasca
Carlo Ferrerò
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11 dicembre 1981
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Alle Valli ha avuto luogo in
novembre il quarto seminario
per animatrici di studi biblici
nelle Unioni femminili ed è stato ospitato dalla Chiesa Valdese
di Villar Perosa nel suo Convitto. Ha avuto come tema di studio « Il concetto di peccato nell’Antico e nel Nuovo Testamento » che era stato proposto alle
Unioni e ai Gruppi della FFEVM.
Per quattro pomeriggi un folto gruppo di sorelle, tra cui alcune presenti per la prima volta,
ha svolto l’argomento su una
traccia di passi biblici ritenuti
fondamentali per seguire lo sviluppo storico del concetto di
peccato.
Possiamo dire che quest’attività d’insieme ha avuto un’evoluzione : dai primi due corsi condotti interamente da un Pastore
a quest’ultimo che ha avuto l’intervento del Pastore solo a monte del corso, per la preparazione
teologica delle conduttrici del
lavoro in gruppo, sul tema. La
preparazione data dal past. Bru
no Rostagno a un piccolo gruppo di sorelle e il costante impegno di queste hanno consentito
di provare la nuova impostazione con Un buon esito.
L’indicazione generale che viene da quest’esperienza appena
terminata è l’evidente opportunità di una preparazione programmata per le conduttrici di gruppo onde poter mettere a frutto
nel migliore dei modi le abituali nostre quattro mezze giornate
di preparazione all’impegno
nelle singole attività.
La Federazione femminile
evangelica valdese metodista può
cost rilevare che i seminari per
animatrici approvati dai Congresso del ’78 rispondono a delle
reali esigenze, soprattutto sul
piano locale, più che sul piano
nazionale.
Il resoconto di questo seminario con le relative impressioni
sarà pubblicato su un prossimo
numero.
Maria Tamietti
E’ stata annunciata nel numero scorso una serie di studi biblici finalizzati alla predicazione.
Siamo in grado ora di dare un
programma di massima più preciso.
Dicembre. Prima di predicare:
disponibilità e preghiera.
Gennaio. Prima di predicare: la
scelta del testo.
Febbraio. Prima di predicare: afferrare il testo ed esserne afferrati.
Marzo. Come preparare un sermone: l’esegesi.
Aprile. Come preparare un sermone: l’omiletica.
Ogni incontro prevede: una
brevissima parte introduttiva,
sui temi indicati, poco più che
delle tesine su cui riflettere. L’esame approfondito di una serie
di testi biblici (uno per volta),
per comprenderli, approfondirli,
discuterli e giungere ad una traccia di sermone. Se sarà possibi
le, alla fine del ciclo o in prosecuzione di esso, si potranno fare
delle esercitazioni pratiche (in
riunioni quartierali o in culti domenicali) sciite da una riflessione comunitaria.
I testi proposti, nell’ordine, potrebbero essere: Atti 8: 26-40;
Geremia 29; I Giovanni 4: 8;
II Corinzi 5: 17; Salmo 126.
Come si può vedere, si è cercato un equilibrio tra testi dell’Antico e del Nuovo Testamento,
tratti da diverse sezioni della
Bibbia, più brevi o più lunghi:
mancano, in questa proposta, testi tratti dagli evangeli, ma i riferimenti a questa sezione saranno inevitabili e non mancherà
quindi una riflessione su questa
importantissima parte del Nuovo Testamento.
Gli incontri inizieranno venerdì 18 dicembre sera a Torre Pellice nella Casa Unionista.
Con unanime consenso l’assemblea di chiesa del 22/11 u. s. ha
aderito al comitato pace-disarmo
da poco sorto in Pinerolo.
• Sono stati rieletti aziani:
Mauro Gardiol, Marcella Gay,
Silvio Revel e sono stati nominati revisori dei conti : Paolo
Gay, Guido Boccassini e Mimmo
Natali.
RINGRAZIAMENTO
Gesù ha detto: « Io sono la resurrezione e la vita ».
Gino Romussì
La famiglia Romussi ringrazia con
infinita riconoscenza tutti coloro che
presero parte alla perdita del loro caro,
con scritti e con la loro presenza.
Un ringraziamento al Pastore Gandolfo e al Pastore Giampiccoli per tutta
Passistenza prestata al loro caro.
Torino, novembre 1981
RINGRAZIAMENTO
BOBBIO PELLICE
TORRE PELLICE I familiari tutti della compianta
Nancy Besson ved. Morra
SAN GERMANO CHISONE
Il futuro delle nostre scuole
Domenica 22 novembre abbiamo attuato la decisione dell’Assemblea di Chiesa della domenica prima di avere una giornata
comunitaria suila questione dei
nostri istituti di istruzione. Anche qui la presenza non è stata
ancora quella normale. Tuttavia
i presenti hanno udito una relazione del presidente del Comitato del Collegio, alla presenza di
due rappresentanti degli « Amici
della Scuola Latina ».
Il Comitato ritiene che la situazione stia per diventare insostenibile dal punto di vista finanziario se le chiese, in particolare
le chiese direttamente interessate non sono disposte ad impe{Tnnrfii maggiormente in senso finanziario. Se le cose non cambiano si dovrà decidere la chiusura di una sezione della Scuola
Media di Torre.
E’ escluso invece di chiudere
la Scuola Latina finché non si
sia certi di utilizzare i locali ed
i professori disponibili nell’ambito di un nuovo programma di
formazione (ad esempio paramedica).
Questo implica comunque uno
sforzo di tutti per poter mantenere le nostre scuole e sviluppare il ginnasio-liceo di Torre.
Non si parla dunque di chiusura
dei nostri istituti. Restano da vedere alcune cose. Alcuni di noi
non sono assolutamente d’accordo sull’idea che le nostre scuole
siano giustificate soltanto come
surroga dello Stato. Di qui la
necessità di mantenere le scuole medie. E’ poco credibile che,
chiudendo le scuole medie, il gettito di studenti per il ginnasioliceo sia sufficiente.
Ci si avvierebbe senza dubbio
alla chiusura pura e semplice
delle nostre scuole.
Resterebbe la scelta della privatizzazione, delle rette (e delle
eventuali borse di studio per gli
studenti evangelici meno abbienti). Questa direzione il Comitato attuale non è pronto ad
imboccarla, ed è un gran peccato.
Cosa ne pensa la popolazione?
Vogliamo rimboccarci le maniche e prendere posizione prima che sia troppo tardi? L’assemblea della Chiesa di Torre
sembra aver dibattuto il problema della privatizzazione. Possibile che dobbiamo scartare questa soluzione soltanto per motivi ideologici? Perché qualcuno direbbe che creiamo una scuola
per i più ricchi o i « più tutto »?
Sta a noi fare di una scuola
privata quello che deve essere
nella nostra ottica.
Ciò detto ben venga lo sviluppo del ginnasio-liceo. Ma la grande questione di fondo rimane
sempre la stessa : la nostra Chiesa nel suo insieme è veramente
pronta a pagare il prezzo che è
stata ed è pronta a pagare per
altre opere? Si parla di soldi, di
uomini, di interessamento. Si
parla di credere in quest’opera.
Il Sinodo scorso ha dimostrato
di crederci in modo molto relativo. Contiamo di indire una spe
cie di referendum tra i membri
di S. Germano.
G. C.
• La sorella Elma Bouchard
ci ha lasciati, all’età di 79 anni,
dopo un mese di degenza all’ospedale. Siamo rattristati per ciò
che ha causato questo decesso
ma abbiamo potuto, con la famiglia, affidarla al Signore col
senso di pace che viene a quanti
« vivono e muoiono per il Signore ».
• Il fratello Francesco Pons
originario della Gardiola di Prali ci ha lasciati all’età di 84 anni. Alla vedova e ai figlioli va il
nostro pensiero affettuoso nella
comune speranza nel Signore risorto.
PRAROSTINO
Lutti. Domenica mattina alla
« Casa Turina » di San Secondo
di Pinerolo, dove era stata ricoverata, ha terminato la sua corsa terrena la nostra sorella Giàcomina Brosia ved. Godino della
Borgata di Sàn Bartolomeo. Per
lunghi anni ha svolto il servizio
di custode del nostro tempio, con
esemplare fedeltà e amore, dando una testimonianza di fede che
tutti ricordano con riconoscenza. I funerali si sono svolti nel
tempio di San Bartolomeo martedì 1° dicembre.
Desideriamo esprimere la nostra simpatia cristiana alle famiglie Santiano e Rivoir per il lutto che le ha colpite con la dipartenza della mamma Margherita
Salvai ved. Santiano.
Alle famiglie in lutto rinnoviamo l’espressione della nostra
simpatia cristiana.
POMARETTO
Con ritardo ma con gioia diamo il benvenuto a Barbara Galliano che è venuta ad allietare
i genitori Mauro e Graziella Tron
di Castelnuovo di Pinasca.
• È deceduto il fratello Giovanni Pietro Long di Pomaretto
presso l’Ospedale valdese di Pomaretto all’età di anni 80, il funerale ha avuto luogo mercoledì 2
dicembre. Ai familiari giunga la
simpatia cristiana della comunità
tutta.
• Queste le prossime riunioni
quartierali: alla Lausa mercoledì
16 dicembre; a Perosa Argentina
giovedì 17 dicembre. Con queste
due riunioni ha termine il T"
turno di riunioni quartierali.
• Il Concistoro è convocato
per sabato 12 dicembre presso
la sala Lombardini di Perosa Argentina alle ore 20.30.
• Ringraziamo il predicatore
locale Emilio Rostan che ci ha
recato il messaggio evangelico in
occasione della giornata del «predicatore locale ».
Il Gruppo Giovanile sta portando nelle riunioni quartierali la
rifiessione sul ministero pastorale, che è stata preparata in questo primo periodo di attività. I
giovani intendono, durante la visita nei quartieri, invitare i fratelli di chiesa ad un impegno responsabile nell’ambito della comunità.
In questa prospettiva si inserisce la giornata comunitaria del
20 dicembre, che verrà organizzata con la indispensabile collaborazione dell’Unione Femminile.
Per questo è stata particolarmente importante la riunione delle
sorelle dell’Unione svoltasi dornenica 6 dicembre. E’ augurabile
che questa attività così semita
nel passato, possa avere un incoraggiante rilancio.
Il Concistoro, riunitosi giovedì
25, ha, tra l’altro, deciso di formare un Comitato per la gestione della Foresteria e di aumentare il numero dei componenti la
Commissione Stabili. Questa
Commissione dovrebbe impostare un programma razionale per
le riparazioni che si rendono
sempre più urgenti. Il Concistoro
rivolge un appello perché chi può
dare un contributo fattivo si
renda disponibile.
PERRERO-MANIGLIA
MASSELLO
_________________RODORETTO
Ricordiamo che domenica 13
dicembre, con inizio alle ore 10,
si terrà a Perrero l’Assemblea di
Chiesa col seguente ordine del
giorno: 1) Preventivi finanziari
del 1982; 2) Relazione della Commissione stabili; 3) Elezione della Commissione stabili; 4) Elezione del Presidente dell’Assemblea
per il prossimo anno.
Come si vede il programma è
nutrito ed impegnativo; si pregano dunque i membri elettori di
voler partecipare numerosi.
• Domenica 6 dicembre, dedicata all’Unione predicatori laici,
i culti sono stati tenuti dai fratelli Flavio Micol (Massello) e Dario Tron (Perrero-Maniglia). Un
grazie di cuore ai predicatori per
il loro messaggio, nella speranza
di poterli riascoltare presto.
LUSERNA
SAN GIOVANNI
• Il Gruppo Evangelizzazione
ha dato, sabato 28, un’ampia e
documentata relazione sulla giornata dell’Eco delle Valli che ha
avuto luogo in agosto. Il numeroso gruppo di collaboratori ha
esaminato la possibilità di ripetere la manifestazione l’estate
prossima: il progetto è allo studio. E’ stata infine data l’adesione alla iniziativa evangelistica
del IV Circuito, che avrà luogo a
Chivasso nel mese di maggio.
• Si sono uniti in matrimonio
nel tempio dei Coppieri il 29 novembre Morel Bruno Claudio e
Canonico Renata Patrizia. Alla
nuova famiglia, che si stabilisce
a Lusernetta, rivolgiamo gli auguri di una vita benedetta dal
Signore.
• Sabato 19 dicembre alle ore
20.45 nel Tempio si terrà un concerto di canto corale, con la partecipazione della Corale e del
Coretto. Musiche per organo e
per flauto completano il programma.
• È deceduta la sorella Ermelinda Botti ved. Scaccioni, ospite
di Villa Olanda. La comunità esprime la sua simpatia fraterna
alla famiglia.
riconoscenti per la dimostrazione di
affetto tributata alla loro cara, ringraziano tutte le persone che hanno partecipato al loro dolore.
Un ringraziamento particolare alla
direzione ai sanitari ed al personale
dell’Asilo Valdese di S. Giovanni per
l’amorevole assistenza prestata. Ai Pastori Bellion e Giampiccoli la riconoscenza per le parole di conforto.
Luserna S. Giovanni, 4 dicembre 1981
AVVISI ECONOMICI
donna mezza età offresi aiuto tuttofare fissa presso famiglia prefer&ilmente evangelica - tei. 930791 ore
serali.
PRAMOLLO
• Domenica 29 novembre, nel
corso del culto, è stato battezzato Alessandro Sappé, primogenito di Rino e Adriana Usseglio.
A nome dell’intera comunità
esprimiamo i migliori auguri ai
genitori affinché per mezzo della
loro vita sappiano essergli sempre di esempio ed aiutarlo a crescere nella fede.
• Domenica 13 dicembre avrà
luogo l’assemblea di chiesa nel
corso della quale si dovranno
rieleggere i membri del Concistoro che accettano di continuare il loro servizio e sostituire chi
è dimissionario. Sarebbe quindi
bello se almeno una volta la partecipazione fosse un po’ maggiore del solito, per evitare che le
decisioni vengano prese solo da
una parte della comunità. Farà
seguito un’agape comunitaria,
nella sala delle attività, quindi
chi intende partecipare per trascorrere una giornata fraternamente è pregato di prenotarsi
presso il pastore o presso gli anziani.
IL CONCERTO delle corali di Villar-Bobbio Penice e di Luserna S. Giovanni avrà luogo domenica
prossima 13 dicembre alle
ore 16, nel Tempio.
• Nel corso del culto di domenica 13 c.m. avrà luogo l’insediamento dei nuovi anziani eletti
dall’ultima Assemblea di chiesa:
Arturo Caffarel, Fabrizio Malan
e Wanda Peyrot-Meynet.
Chiediamo al Signore di benedire il ministero che essi si apprestano a svolgere al Suo servizio nella nostra comunità.
• Le più vive congratulazioni
al dott. Silvio Boér per la specializzazione in ortopedia e traurnatologia, recentemente conseguita
presso l’Università di Torino.
1« DISTRETTO
Incontro
pastorale
Il prossimo incontro pastorale avrà luogo lunedì
14 dicembre 1981 alla Fore
steria Valdese di Torre Pellice con inizio alle ore 9.
Riflessione biblica: Genesi
1 (Paolo Ribet);
Tema del giorno: Ole Jensen. Condannati allo sviluppo! (Claudiana 1981).
Nel pomeriggio incontro
con la redazione dell’Eco
delle Valli Valdesi per la
presentazione dell’edizione
1982.
Il presidente:
Bruno Rostagno
COMUNITÀ’ MONTANA
VAL PELLICE
SERVIZIO
guardia medica
notturna ■ prefestiva - festiva
dal sabato ore 14 al lunedi ore 8
dalle ore 14 della vigilia del giorno festivo infrasettimanale alle
8 del giorno successivo presso
rOSPEDALE MAURIZIANO - Luserna San Giovanni - Tei. 90884.
Nella notte del giorni feriali, dalle ore 20 alle ore 8 (escluso sabato, domenica e vigilia dei festivi) presso rOSPEDALE VAL
DESE - Torre Pellice - Tel. 932433.
GUARDIA FARMACEUTICA
festiva a notturna
DOMENICA 13 DICEMBRE 1981
Luserna San Giovanni: FARMACIA SAVELLONl - Via F. Blando 4 - Luserna Alta - Tel. 90223.
CHIUSURE INFRASETTIMANALI
A Torre Pellice: martedì chiusa
la farmacia Muston, giovedì chluaa la farmacia Internazionale.
A Luserna San Giovanni: mercoledì chiusa la farmacia Preti,
giovedì chiusa la farmacia Gaietto.
AUTOAMBULANZA
SERVIZI FERIALI E FESTIVI
Croce Rossa - Torre Pellice
Telef. 91.288
VIGILI DEL FUOCO
Torre Pellice: Tel. 91365 - 91300
Luserna S.G.: Tel. 90884 - 90205
COMUNITÀ’ MONTANA
VAL CHISONE-GERMANASCA
SERVIZIO
GUARDIA MEDICA
dal sabato ore 14 al lunedì ore 8,
dalle ore 14 della viglila del
giorni festivi alle ore 8 del giorni
successivi ai festivi
le notti dalle ore 20 alle 8.
Il recapito del servizio è presso
la CROCE VERDE di Perosa Argentina • Tel. 81.000.
GUARDIA FARMACEUTICA
festiva e notturna
DOMENICA 13 DICEMBRE 1981
Perosa Argentina
FARMACIA BAGLIANl - Piazza
Marconi, 6 - Tel. 81261.
autoambulanza
Croce Verde Pinerolo - Tel. 22664
Croce Verde Porte - Tel. 201454
Croce Verde Perosa - Tel. 81000
10
8
Il dicembre 1981
UOMO E SOCIETÀ’
AMNESTY INTERNATIONAL
"A tavola con ì peccatori"
L accoglÌGnza ai minimi non può ossGro solo intGllsttuale ma dove essere seguita da una volontà di agire per il mondo e per gli uomini
Nel riflettere sui concetti di
emarginazione e devianza mi sono resa conto che, purtroppo, anche nelle nostre comunità spesso si verificano episodi di emarginazione sociale. Che cosa fa la
cornunità per aiutare un fratello
« diverso » (nel senso esteso del
termine)? Il più delle volte niente. Quasi ogni singolo membro
di una comunità vive la propria
vita, ha i propri problemi da affrontare e da risolvere giornalmente e non ha tempo né voglia
da dedicare ad un’altra persona,
per lo più estranea. Bisogna anche tener presente il fatto che,
oggi, ognuno tende sempre più a
rinchiudersi nella propria famiglia « nucleare », isolandosi dal
resto del « clan » familiare e,
molte volte, almeno nelle città,
anche dalla comunità in genere.
La famiglia nucleare è sostanzialmente intesa quale istituzione di
difesa dalla realtà sociale e ha
come funzione primaria la tutela
dei suoi membri; soprattutto la
funzione di socializzazione, ossia
il ruolo della riproduzione ideologica, è un aspetto fondamentale, che va riferito al compito che
la famiglia ha nel processo di
soddisfazione dei bisogni. Ruoli,
comportamenti, rapporti vengono definiti proprio in relazione
all’obiettivo prioritario di soddisfare i bisogni, massimizzando
le risorse: ruolo lavorativo dell’uomo, ruolo domestico della
donna, comportamenti competitivi verso l’esterno, valori d’individuazione, rapporti di chiusura
nella famiglia e di difesa della famiglia dal mondo circostante. Gli
adulti sono socializzati all’impegno prioritario, esclusivo, verso
il bene e l’utile della propria unità familiare; i bambini ed i giovani alla dipendenza, altrettanto
esclusiva, dalla loro famiglia. La
caratteristica principale che si
ritrova nei rapporti interpersonali, nei ruoli, nella socializzazione
familiare, sembra essere che la
famiglia « socializza al privato »,
cioè al rinchiudersi nel proprio
nucleo.
Ma il ritmo frenetico della vita
quotidiana, le ansie individuali, i
problemi personali, ì cambiamenti avvenuti nella struttura della
famiglia costituiscono le uniche
cause di allontanamento da chi
ci chiede aiuto?
Direi proprio di no. Secondo
me, causa più incidente è, purtroppo, un’istintiva avversione
verso chi è « diverso » da noi, o
crediamo sia « diverso » da noi:
verso chi attraversa una crisi
esistenziale, o di fede, che giudichiamo « matto »; verso chi,
per motivi più o meno gravi, devia dal « percorso » prestabilito
dalla società, che viene segnato a
dito ed isolato dalla comunità.
Si potrebbe avere più comprensione verso queste persone e non
emarginarle, se non si dimenticasse con tanta facilità che Gesù si è avvicinato soprattutto ed
in modo privilegiato agli emarginati della società, là dove le
discriminazioni avvenivano su
basi religiose più che sociali.
Basti pensare all’episodio in
cui Gesù è « a tavola con i peccatori »: con Levi, il cui lavoro
era considerato infamante dai
giudei, poiché gli esattori delle
tasse (mai ben visti in alcun paese e in alcun momento della storia) erano ritenuti contaminati
dal frequentare costantemente i
pagani, traditori della patria, al
servizio degli odiati oppressori
romani, loro collaborazionisti e
sostenitori erodiani.
Nella chiamata di Levi si realizza la riconciliazione, per cui il
chiamato è nuovamente inserito
nella comunità del Signore. Colui che era considerato un estraneo, diventa uno del gruppo; colui che era considerato un « peccatore », viene a far parte a pieno titolo del gruppo dei «sani ».
Questo cambiamento è causato
dalla chiamata di Gesù: una barriera umana viene così superata
dalla vocazione che Gesù rivolge
agli uomini. La riconciliazione
operata da Gesù con un pubblicano ha valore programmatico:
si estende a tutti i « peccatori »
(così i giudei chiamavano coloro
che vivevano senza rispettare la
legge di Mosè e le tradizioni dei
padri). Gesù si siede a tavola e
mangia con pubblicani e peccatori: questa comunione di mensa fa scandalizzare gli scribi,
perché sedere alla stessa tavola
è per gli ebrei il più alto grado
di comunione, per cui occorre
fare attenzione a chi si invita,
a chi si rivolge questo onore, a
chi deve essere escluso da tali
inviti. Gesù non rifiuta in blocco
queste « convenienze », ma Lo
troviamo anche ospite a casa di
Zaccheo, il capo dei pubblicani
di Gerico e il fatto che stia a
tavola con loro è cosa sorprendente che fa mormorare i suoi
nemici. La vocazione di Levi è
presentata come un atto di perdono gratuito, come fi superamento fondamentale e tuttora
valido della frontiera che separa
fi peccatore da Dio.
Gesù rifiuta tutte le discriminazioni ecclesiastiche che dividono
gli uomini fra di loro e ne separano una parte da Dio; anzi, là
dove questa separazione avviene,
Dio si pronuncia proprio vicino
a coloro che sono ritenuti più
lontani da Lui. Paradossalmente, i « senza-Dio » sono più vicini a Lui di quanto credano di
esserlo i « tementi-Dio », non per
loro virtù però, ma perché Dio
stesso, come ogni buon medico,
si avvicina ai malati e non ai
sani.
Pensiamo all’umanità « povera » di Gesù: la mangiatoia, la
stalla, i pastori sono i cerchi
concentrici del mondo in cui entra Gesù, non un mondo di ricchi o solo di classe media, che
sarebbe precluso ai più, ma il
mondo dei poveri e quindi il
mondo di tutti, fin dell’ultimo
di noi. Questo atteggiamento di
Gesù verso gli ultimi per raggiungere tutti deve avere una corrispondenza nella vita di coloro
che vogliono essere seguaci di
Cristo: individualmente questo
significa, come ha detto Lutero,
diventare per gli altri quello
che Cristo è diventato per noi;
collettivamente significa tenere
la condizione dei minimi come
base da cui partire e a cui rapportare il resto, non come scarto da emarginare. L’umanità di
Contro l’uso infame
delle “sparizioni
33
Gesù non è solo povera, ma anche « precaria »: l’insicurezza, la
dipendenza, l’esposizione al pericolo, che costituiscono la precarietà della nostra esistenza, sono
elementi che, soprattutto nel nostro tempo, appartengono all’insieme defi’umanità.
Come non è entrato nel mondo
dei ricchi, così Gesù non è entrato nel mondo dei garantiti (se
mai ne esistono, al di là del piano puramente economico). Gesù,
con il suo appello all’umiltà attiva, apre la prospettiva dell’accoglienza non solo verso i fanciulli ma anche verso i « minimi », i poveri, i marginali, quelli
che non avevano posto nella società.
Anche la nostra società ha, oltre i fanciulli, tanti minimi, che
si tratti dei drogati, dei pazzi:
raccoglienza a queste persone è
per noi fi segno del nostro cambiamento, della nostra conversione che, per essere reale, non
può essere una trafila intellettuale, ma deve essere seguita da
una precisa volontà di agire concretamente per il mondo e per
gli uomini; solo così il nostro
cambiamento non è più un’umiltà teorica, ma un’umiltà attiva,
che ci permette anche di demistificare la nozione di Regno di
Dio, che non è forse tanto per
l’aldilà, ma ci è offerto, e sta
a noi scoprirlo, qui ed ora.
Roberta Muzzone
(2 - Pine)
Una guida
(segue da pag. 1)
moci illusioni, anche nel piccolo
segno della lotta contro i missili
russi e americani... ci sono momenti in cui ci sembra di correre [a Roma in 300.000) o di andar
troppo piano (a Catania in 3.000).
Ma prendiamo atto che in questa lotta è il Signore che ci “guida” « per annunciare al suo popolo che il Signore lo salva, perdonandogli il peccato » (vs. 11).
Quando ci battiamo per il disarmo, per lo smantellamento
delle basi missilistiche russe e
la non installazione dei missili
americani a Comiso, quando rivendichiamo all’Europa e al nostro popolo il diritto di scegliere
il proprio futuro anziché essere
“teatro” di manifestazioni di altrui potere (atomico per nostro
esclusivo danno), non vi è uno
specifico cristiano, uno slogan o
una parola d’ordine “nostra". Ma
vi é una parola da aggiungere al
nostro dire, che « il nostro Dio...
è molto buono e misericordioso; farà sorgere su di noi la salvezza, come una luce che scende
dall’alto » (vs. 78). Se noi possiamo e dobbiamo parlare sulle
piazze di pace, di disarmo, di denuclearizzazione è proprio perché sappiamo che « la via che
porta alla pace » (vs. 19) è stata
percorsa, percorsa fino in fondo
dal “Principe della Pace”; se ne
parliamo è perché come Zaccaria non possiamo che lodare Iddio, non possiamo tacere, Dio ha
rotto il nostro essere muti.
Mario F. Berutti
Martedì 1° dicembre 1981, Amnesty International ha lanciato
una campagna mondiale perché
non venga più ignorato e cessi
l'uso che i governi fanno delle
« sparizioni » come mezzo di eliminazione di sospetti oppositori.
In più di cento paesi, membri
e sostenitori del movimento per
i diritti dell’uomo concentreranno i loro sforzi perché sia fatta
luce sul sistema attraverso il
quale molte migliaia di persone
sono state portate via o fatte
« sparire », o dalle forze di governo o comunque con la loro
complicità.
Questo abuso, che getta inoltre
nel terrore e nella sofferenza familiari ed amici delle vittime, è
stato documentato negli ultimi
10 anni in molti paesi: Cile, Argentina, Guatemala, Salvador, Etiopia, Guinea, Filippine, Repubblica Popolare dello Yemen ed
altri ancora. Inoltre, in Cambogia sotto i Khmer Rossi e nelrUganda di Idi Amin, oltre alle
uccisioni di massa, si sono verificate molte « sparizioni ».
Molte delle vittime sono forse
Scuola
(segue da pag. 1)
zati per il voto. Il fatto è che se
pure i decreti delegati hanno
gravi difetti, la vita scolastica
senza organi collegiali è molto
peggio. La mancata convocazione dei consigli di classe e il venir meno del confronto genitori
insegnanti ha favorito una ripresa di atteggiamenti educativi moderati e conservatori e comunque la chiusura della scuola su
se stessa, sulle sue liturgie, i suoi
valori culturali, le sue materie,
i suoi libri di testo (sempre più
costosi e meglio illustrati ma anche sempre più autoritari).
A Napoli
E la storia di ciascun padre di
famiglia preoccupato per la formazione di suo figlio si intreccia
con quella degli stati e delle
grandi potenze. Se Reagan detta
la ricetta nel taglio della spesa
pubblica, Spadolini non dà corso
al contratto dei lavoratori della
scuola firmato nel febbraio scorso: dal bilancio dello stato scompaiono 3.500 miliardi per l’edilizia scolastica, 500 sezioni di scuola materna per ciascuno dei tre
anni di contratto, nuove leggi
quadro e nuovi criteri di finanziamento per il diritto allo studio e l’educazione degli adulti.
Mandare i bambini in scuole vecchie e malsane, non trovare posto nella scuola materna per il
figlio più piccolo, pone problemi
e spinge a riavvicinarsi a quegli
organismi che offrivano almeno
uno spazio per parlare e per protestare. Dove poi è passato il terremoto e le scuole sono occupate
dai senzatetto e i ragazzi vanno
e vengono da scuola in doppi e
tripli turni, andare all’assemblea,
formare una lista con il motto
ricostruzione, è un gesto spontaneo di disperazione e di speranza insieme.
Emilio Nitti
DONI DI L. 6.000
Bassignana: Pallavidini Rachele —
Campobasso: Palladino Giovanni — Almese: Giordan Maria Luisa — Cascine
Vica: Rocca Podio Gina — Cinisello:
Roslan Marco — Milano: Podio Lidia.
Bernardini Giuseppe — Ivrea: Vitali
Cinzia — Bogliasco: Rossini Evelina —
Napoli: Schwester Ingrid Schade —
Perosa Argentina: Marchetti Silvana,
Gay Anita — Pineroio: Spano Francesca — Torino: Martini Etisia, Facciolini
Pierluigi, Ribet Liliana, Bruno Elodia —
Chiavari: Prassuit Camilla — Pomaretto: Marchetti Luigi, Tron Roberto —
Firenze: Innocenti Sergio, Fontana Delia — Ospedaletti: Long Enrico — Torre Pollice: Giordano Giulio, Frache Bruno — Velletri: Failla Irene — Villapriolo: Longo Mimma — Giulianova: Posabella Maria — Alessandria: Chiara Ferrari Maria — Genova: Scorza
Valdo — Prato: Magni Franco — Treviso: Busetto Angelo — S. Secondo: Baimas Jean, GardioI Emilio.
Doni Eco-Luce
DONI DI L. 8.000
Genova; Manfredi Caniglia, Alimonda
Margherita, Pino Giuseppe — Frascati:
Boccarrato Marina — Inverso Pinasca:
Costabel Ernesto — Luserna S. Giovanni; dalla Margherita — Moncalieri: Marchetti Enrico — Pisa: Pavone Franco —
Pistoia: Pasqui Valdo — Pomaretto:
Balma Enrico, Baret Guido — Prarostino: Cardon Mirella — S. Germano: Asilo Valdese — S. Giorgio a Cremano:
Fiorio Alberto — Torino; Pons Evelina
— Torre Pellice: Frache Bruno e Marina. Beerbohm S. D. — Vallecrosia: Casa Valdese — Venaria: Cocumelli Mario
— Verona: Bonfante Lorenzo.
DONI DI L. 1.000
Agrigento: Casola Calogero — Alben
ga: Basso Giobatta — Avigliana: Villa
Grazialma — Bobbio Pellice: Melli Maria, Sappè Ermanno, Charbonnier Stefano, Catalin Davide Augusto — Borgaro
Torinese: Long Alberto — Grugliasco:
Costantino Dino — Genova: Cavo Roberto, Cionini Jenny, Molinari Alice —
Firenze: Barbanotti Gianluca — Milano:
Gandini Ida, Durand Dolores, Cengiarotti Morgon Bice — Ivrea: Durio Arnoldo
— Laigueglia: Marchiano Mario — Inverso Pinasca: Laggeard Osvaldo, Baret
Alberto, Corsani Paolo — La Spezia:
Falcinelli Licia — Luserna S, Giovanni:
Odino Egidio, Barbiani Maria, Michelin
Salomon Maria, Salvarani Letizia, Bertalot Nadia, Dalmas Maria — Montepulciano: ReveI Mirella — Pomaretto:
GardioI Lidia, Baret Peyrot Albertina,
Tron Attilio, Rostan Gioele, Ribet Re
mo, Tron Valdo, Grill Speranza, Pastre
Arturo, Long Edmondo, Peyret Grill
Alina — Prarostino: Long Tullio — Perrero: Ribet Ivonne, Tron Dario, Micol
Tron Paolina — Roma: Ayassot Ernestina, Rivoira Emma, Buriini Vincenzo
— Riclaretto: Clot Alberto, Malanot
Grill Melania — Rosta: Barberis Erma
— S. Antonino di Susa: Muglia Salvatore — S. Marzano Olivete: Quaglia Davide — San Secondo: Gay Attilia ved.
GardioI, Raymondo Olimpia, Santiano
Ermanno, Cavallotto Valentina, Bouchard
•Ivi, GardioI Arnaldo, Griglio Guido —
Torino: Paolo Righetti, Sellati Guglielmo,
Napolitano Nella, Fam. Toscano, Coucourde Arturo — Torre Pellice: Paschetto Edgardo, Jourdan Claudio, Avondetto Ida, Sergio Detachetis, Negri Rino, Agli Pons Viola, Moire! Walter, Giordan Emilia — Vercelli: Fam. Romano,
Varallo Carlo —• Verona: Franzini Teodora — Perosa A.: Balma Tron Rosa —
Pinasca: Rostan Aldo — U.S.A.: Bulani
Livia — Venosa: Lovecchio Angela.
morte, ma la peculiarità delle
« sparizioni » come strumento di
repressione, sta nel fatto che
nessuno è più costretto a render
conto delle persone, sparite senza lasciar traccia, e che le autorità governative dichiarano di
non saper nulla di loro. Le famiglie, che vivono in una incertezza senza fine, non hanno neppure il sollievo di portare il lutto.
A volte, un prigioniero rilasciato racconta di aver visto qualcuno degli « scomparsi » vivo e detenuto, ma per la maggior parte
delle famiglie questo non significa niente più che altri anni di
ansiosa attesa.
In Guatemala dove negli ultimi
15 anni molte migliaia di persone
sono « scomparse », molti corpi
sono stati ritrovati mutilati in
modo tale da non poter essere
identificati. In Argentina, dove si
ritiene che le persone « scomparse » dopo il colpo di stato militare del 1976 siano circa 15.000,
era stata creata una vera e propria rete di campi di detenzione segreti.
La tortura veniva comunemente praticata e si teme che molti
di coloro che erano stati rinchiusi nei campi siano morti. Ciononostante il governo persiste nel
rifiutare di render conto della loro sorte.
I soci di Amnesty International di tutto il mondo, attraverso
lettere, appelli, posters, convegni
ed altre manifestazioni pubbliche, cercheranno di richiamare
l’attenzione su alcune delle molte vittime quali un leader sindacale delle Filippine, un uomo di
affari dello Zaire, un leader religioso etiopico, un insegnante della Repubblica Popolare dello Yemen. Vi sono anche alcuni paesi
nei quali le « sparizioni » si sono
verificate sotto governi attualmente non più in carica, come
per esempio in Afghanistan, Brasile, Basi Timor, Siria. Marocco,
Messico e Namibia. La campagna di Amnesty International mira a rafforzare e ad incrementare
gli strumenti che già esistono per
opporsi alla strategia del terrore delle « sparizioni ». Le Nazioni Unite hanno preso atto del
problema ed hanno chiesto agli
stati membri di cooperare nella
ricerca delle vittime e nel far sì
che cessino questi abusi. Un
gruppo di lavoro ad hoc è stato
costituito dalla Commissione per
i Diritti Umani dell’Onu per compiere indagini ed agire di conseguenza. Dopo un anno di lavoro
il gruppo ha dichiarato che in
seguito a richiesta di informazioni, alcune delle molte persone
delle quali si era occupato, erano state rilasciate o comunque
rintracciate.
Comitato di Redazione: Franco
Becchino, Dino Ciesch, Niso De
MIchells, Giorgio GardioI, Marcella Gay, Aurelio Penna, Jean-Jacques Peyronel, Roberto Peyrot,
Giuseppe Platone, Marco Rostan
Liliana Vigliolmo.
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Tribunale di Pineroio N. 175, 8 luglio 1960
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