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Pracno LIr« 12
^ Anuo LXXIX . N. 8
TORRE PELLICE, 4 Marzo 1949
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^ Sudicione in abbonnmento postale - I Grappo
DELLE
Bikliotooa V^ltcks
Í TORRE PELLICE
* ■ • ''■«'irir ■. V'
Jo te ne scongiuro nel cospetto di J)io e di
Cristo ^esti .'predica la parola, insisti a tetti”
po e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta, ¿v
VALDESI
SETTIMANALE DELLA
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CHIESA
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Geremia, l’antico profeta di Anatot, ebbe «m giorno una visione singolare, quella di un mandorlo. Visione pregna di significati,
per quell’ora, messaggera di prove e di calamità per il popolo di
Giuda. E quella visione suscita in me un duplice ricordo. Il primo,
mi riconduce col pensiero nella lontana Puglia. Sul finir di gennaio
dello scorso anno, mentre, in corriera, percorrevo il tratto che conduce dall’antica Canne a Canosa, in una zona piuttosto collinosa,
fui colpito dal panorama suggestivo di mando'rli in fiore ; pareva
che la neve fosse caduta di fresco e che un ignoto pittore le avesse
dato una leggera tinta, color di porpora. Nel cuore dell’inverno,
mentre la natura era ancora assonnata, il mandorlo fioriva ; difatti,
esso avverte i primi tepori della primavera veniente, ha il sentore
deH’imminente rinascita e dischiude i suoi germogli, inebriandosi dei
primi effluvi forieri della bella stagione.
Geremia vede il ramoscello di mandorlo, che, nel significato
etimologico della lingua ebraica, vuol dire vigilante. Egli intuisce
cioè che la Parola di Dio è vigilante, atta a « demolire, svellere,
distruggere » e così pure a « piantare ed edificare ». E la presenza
vigilante di Dio, Tavverte, in un tempo nel quale sembrava vera
la parola del Salmista che diceva ; <r no'n vediamo più i nostri segni,
nessuno di noi sa fino a quando ». Difatti, la miseria politico-religiosa d’Israele era tesa sino allo schianto ed era divenuta intollerabile, nella cupa oscurità di quell’ora. Il profeta, il melanconico
veggente di Anatot scopre, in quell ora suprema, la presenza di
Colui che squassa sì ogni cosa, colla spada del giudicio, ma che
fa erompere altresì un raggio di speranza, un raggio di luce che
armonizzerà gli eventi tragici, nel segno del Regno eterno.
con pessimismo "tórmeiitoso. Ma la visione"del mandorlo*'ci impone
di misurare il duplice aspetto del significato profetico: siamo chiamati a fare udire cioè il là della dissonanza del nostro peccato e
del dramma che si vive, ma è doveroso, pure, di testimoniare del
secondo aspetto deU’intuizione del veggente e far udire il là della
speranza nella prossima restaurazione del regno che viene. In altre
parole, siamo chiamati a presentare la visione di anime, che Iddio
può lar fiorire, quando il terreno sembra isterilito, anche quando,
come oggi, si ha l’impressione che la vita spirituale sia spenta.
Iddio vigila sul corso degli eventi, nella nostra debole vita per fare
nascere in noi la linfa vitale, che farà scaturire in noi la primavera
sfarzosa di fiori e frutti. Come dice Walter Luthi nel suo commento
al libro di Daniele s il giudicio di Dio è come il tuono che squassa
ma che annuncia il risveglio, lo scioglimento del ghiaccio e
nevi. Ma la ' Speranza nel risveglio delle anime, nasconde un pericolo. E la visione del mandorlo indicandoci l’ostacolo ci annunzia
pure il rimedio.
■»
Non ci par vero che la visione sia giusta e sia trasferibile nel
nostro tempo. Non ci par vero, che, nell’ora grave che volge per
la vita politica, sociale, individuale, ci sia ancor un posto per il
messaggio della speranza. Ci par vero solo il primo aspetto della
visione, quello del giudicio, inteso come azione di Dio che frantuma,
« a motivo della malvagità per la quale hanno abbandonato me
ed hanno offerto il loro profumo ad altri dei e si sono prostrati
dinanzi all’opra loro a- Crediamo forse solo piu nell'aspetto della
terrificante predizione del giudicio della rovina scrutando l’avvenire.
E qui s’inseris’Ce il mio secondo ricordo. Sono ripassato lungo
il tratto che conduce da Canne a Canosa, dopo soli 15 giorni. Ed
ecco : i fiori giacevano a terra a pie’ delle piante, nella notte, il
gelo era venuto ed aveva fatto scempio di quelle coppine bianche,
salvo quelle della'.cima. A quell’altezza soffia sempre un venticello
lieve che nddolciscé la crudezza della temperatura notturna e impe*
disce al gelo di condannare quei fiori. In alcuni mandorli eran forse
cinque o sei, non' di più.
L’ora della gelata viene. Ed allora cadono i facili entusiasmi,
cadono i superficiati che nell’Evangelo hanno scoperto solo l'aspetto
dilettevolei cadono i pii, i giusti ; cade l'attivismo febbrile del nostro
tempo, che misKvà'^Agni cosa sul metro delle statistiche e delle attività compiute. Rimangono in piedi solo le anime, che sanno fiorire, come i fiori di quei mandorli, in. alto, in direzione del cielo,
là dove il venticello dello Spirito soffia.
Rimangono quei pochi che hanno aperto il cuore alla presenza
vigilante di Colui che frantuma i loro ideali, ma, nel contempo,
dischiudono i petali dell’anima all’alito dello Spirito eterno che soffia, per far di loro; «delle città fot tificate, de le colonne di ferro
e dei muri di rame, contro coloro che faranno loro la guerra ;
ma essi non vinceranno, perchè il Signore è con loro per libe/
rarli». G, BOUCHARD.
~ Sono trascorse ormai alcune settimane da quando i) Presidente del
Tribunale popolare di Budapest pro¿finnziava nell'aula grigia e silenziósa
il verdello di " colpevolezze e /a con1 danne all ergastolo a carico ài Josef
T,. Mindszenfy. ritenuto reo di aver capeggiato un complotto per il rovesciamento della Repubblica
, Lo sentenza ha avuto in lutto il
mondo una vasta eco ed ha suscitato
M più severi, ma anche disparati, com^ menti.
Dai bollettini parrocchiali agli organi
~ magni della stampa cattolica, dai quotldiani politici ai comunicati ufiìcialt
dei Governi, tutti hanno potuto render'''■ si conto delle profonde ripercussioni
^di quel processo che, dal Primo MiniV atro De Gasperi, è stalo definito " un
•ì processo inammissibile in qualunque
^^ tegime liberale, una condanna ìmpensa■ bile in qualunque Paese governato dal
gr diritto, una offesa ella più antica isti' Unione spirituale dell’ universo, una
^<'sSda alla coscienza cristiane e civile
"^^de! mondo,,.
, Poi sono venute le voci di protesta,
; dagli ambienti più diversi, ecclesiastici
g politici, cattolici romani e cristiani
f evangelici. Il cappellano mctodisla del
Senato Americano, Fredenk Brown,
|nel corso di un sermone predicato a
|Wa shinglon, ha detto che " tulle le
Cristianità è sotto processo, la batfef,glia è fra Cristo e l'anti-CrisloIl
^.Rettore della Chi esa Protestante epi,t Scopale di New York, Samuel Shoe
Il processo del Cardinale
maker, ha dichiarato che il Cardinale
Mindszenfy "ha osato slìdare nel
nome di Dio uno Sfato pagano e senza Dio(Queste due tealimonianze
sono attinte dalI Osservatore Romano).
Infine, dovremmo parlare dei discorsi
del Papa e delle preghiere dei fedeli.
Lifejerià cristiana
Noi non siamo stati insensibili a
quanto è accaduto, ieri, a Budapest,
come non lo siamo neppure oggi di
fronte a quanto accade a Sofia, dove
quindici pastori protestanti sono sotto
processo. Ogni attentato alla libertà
della coscienza cristiana, libera di fronte agli uomini ed al mondo e serva
prima di tutto di Dio, suscita in noi
un senso di chiara e robusta opposizione; in noi che, da Pietro Valdo in
avanti, siamo stati più e più volte
ammoniti ed esortati a " ubbidire a
Dio anziché agli uomini,,. Le notizie
limitate e contrastanti, influenzate purtroppo da profondi interessi politici,
non ci permettono di conoscere con
csollezza ciò che accade al di là del
cosidetto " sipario di ferronè ci
consentono di sapere in tutta onestà
se la condotta degli ecclesiastici sottoposti a processo nelle Repubbliche
dell Europa centro orientale sia sempre
stata pura da ogni contaminazione
politica, coerente cioè con una chiara
vocazione profetica che, agli uomini
di ogni tempo e sotto qualsiasi regime politico, impone di annunziare innanzi tutto il “ regno di Dio e la sua
giustizia ... Non è la prima volta che
nell’Europa centrale, alti prelati si lasciano attrarre da attività politiche che
non hanno alcun rapporto con la mi.ssione della chiesa di Cristo nei regni
di questo mondo. Le notizie pubblicate da molti giornali esteri a proposito delle accuse mosse al Cardinale
non nascondono una sua parte di responsabilità in questo campo.
Comunque è certo che, se veramente in quei paesi, i processi degli
ecclesiastici si risolvono in una beffa
di ogni procedura giudiziaiia oltre
che in un’offesa ella dignità deH’uomo
ed alla libertà del cristiano, la coscien¿a g-istiana si ribella e non tarda ad
additare in quel comportamento dello
Stato una nuova forma di totalitarismo
deprecato e deprecabile.
Chi lotta per la Verità, oggi come
nei primi secoli, rende la sua testimonianza davanti al mondo ; ed il sangue dei martiri, diceva Tertulliano, cioè
dei testimoni, è semenza di cristiani.
Umiltà e sincerità
C ONVEG N O
PAS10RALE
Lunedì 7 oorr. avrà luogo a
Pinerolo un convegno pastorale.
Il pastore Gustavo Bertin
presenterà uno studio sulla natura della Chiesa alle Valli.
Tutti i pastori emeriti e in
attività di servizio residenti nel
Distretto sono molto cordialmente invitati .
Dette queste cose, ci sia lecito fare
alcune osservazioni.
Non sappiamo, ora, quale efficacia
possano avere le innumerevoli proteste
falle in pubblico, nei Parlamenti di
molti Paesi occidentali, sulle piazze di
molte città o dalla loggia del Valicano.
Né vogliamo chiederci in quale misura
quelle proteste, o almeno molte di esse,
siano sfruttate in funzione di interessi
politici, c forse anche ecclesiastici, per
per quanto non genuinamente cristiani.
Ci sembra, però, che invece di vojer
impressionare il mondo con delle adunate oceaniche o con degli interventi
presso i governi, i cristiani dovrebbero
innanzi tutto preoccuparsi, e con essi
le Chiese, di assistere a questi fatti
con un senso di grande umiltà. Trop^
po facilmente si parla di • civiltà cri
stiana», di paesi cristiani, di govern*
cristiani, in contrasto con i senza dio
e con il paganesimo di altri popoli
e troppo facilmente si dimentica che.
se la libertà c la dignità umana sembrano oggi un diritto incontestabile di
ogni creatura umana, ci fu un tempo
non lontano in cui le chiese cristiane
ed i cristiani stessi hanno fatto nel
nome di Gesù Cristo e per la maggior gloria di Dio ciò che altri fanno
ora nel nome delle loro ideologie o
delle loro realizzazioni politiche e sociali.
In secondo luogo, questi avvenimenti
ci richiamano ad un senso di sincerità.
Noi occidentali ci riconosciamo facilmente i difensori della libertà e con
noi stanno pure le chiese cristiane.
Può essere un titolo di onore, ma richiede una grande sincerità. "Solo
hanno il diritto di condannare il processo Mindszenty e tutti gii altri simili,,
scrive Luigi Salvatorelli (La Nuovo
Stampa 12-2-1949) e ogni atto di oppressione e di ingiustizia al di là dell»
cortine di ferro, coloro che al di qua '
di essa onorano nei fatti, confessano
nella parola e rispettano nelle
zioni i principii di libertà, di denta*
crazia e di giustizia sociale, anche
quando, per avventura, non concordino con i loro interessi immediati. Sa*
rebbe assurdo, per esempio, che personalità o gruppi compromessi col fascismo pretendessero capitanare ¡a
agitazione a favore del cardinale Mindszeniy o che si proteslasse contro le
mancanti libertà in Ungheria da chi
non le reclama in Spagna . .. Non si
bara al giuoco della giustizia e dell»
Libertà
Così Salvatorelli. E noi crediamo
chela sua parola ponga i Governi c
le Chiese ufficiali davanti alla loro
precisa responsabilità.
Non sono le proteste e le agitazioni
più o meno sincere che impediranno
alla situazione di peggiorare o che la
costringeranno a rinsavire ; ma piuttosto. nei paesi che si proclamano rispettosi della libertà e della dignità umana, una più reale aderenza degli atti
ai principii professati, così nella vita
politica e sociale come in quella ecclesiastica.
Infine, conviene ricordare che le armi
migliori di cui la chiesa può disporre
in tempo di oppressione (non le abbiamo sempre adoperate, purtroppo I )
sono ancora sempre le armi spirituali :
■ Pregando in ogni tempo, con ogni
sorta di preghiere e di supplicazioni...
anche per me, acciocché mi sia dato
di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero delI Evangelo, per il quale io sono ambasciatore in catene ; a/lìnché io fannunzi francamente, come convien ch'io
ne parli,,. (Paolo). v
■rmanno Retían
2
.'r'v'W^ -L ECO DELLE ?ALL| VALDESI
MESSE
Facoltà di Teologia
Origini ed imprimi cinque anni a Torre Pellice
Nel 1848 la Facoltà di Teologia
Valdese ancora non esisteva- Dal secolo XIII in Milano e poi in diverse
località, tra cui Pra del Tomo, erano sorte delle «Scuole dei Barbi»
più o meno clandestine; daH’epoca
della Riiorma alla metà del secolo
XIX, i giovani valdesi che intendevano dedicarsi al ministero pastorale dovevano passare le Alpi e rimanere una diecina d’anni in Svizzera
0 in Francia per i loro studi secondari e teologici. Perciò il doti. Gilly aveva ideato nel 1829 un Istituto
che nelle Valli preparasse anzitutto
1 pastori, ed anche professori per la
già esistente Scuola Latina e maestri di scuola- Le linee del progetto
primitivo dovettero poi ridursi a
proporzioni assai modeste, ed era
stato allora fondato, nel 1831, l’attuale Collegio, destinato all’istruziwie secondaria, ma sempre col principale esplicito proposito di avviare i giovani alle Accademie teologiche di Ginevra, Losanna e Basilea.
Quanto alla consacrazione al S. Ministero, fu nel 1839 ben stabilito
ch’essa non potesse aver luogo altrove che nelle Valli.
lo in uso presso altre Chiese presbiteriane; decise cioè che la nomina
spettasse all’Assemblea Sinodale,
sulla presentazione di uno o più
candidati dà parte del Corpo Pastorale. Intanto, venne stabilito che
senz’altro si procedesse alla nomina
definitiva dei professori, dopo aver
confermato per un anno l’incarico
provvisorio ai proff. G. P. Revel e
P. Geymonat. Fu pubbli(;ata sulla
Buona Novella del 18 Luglio la va
In tal modo fu fondata la Facoltà
Teologica, la quale rimase a Torre
Pellice strettamente (oiiucssa col
Collegio. La direzione ne venne affidata adì un Comitato composto di
cinque membri ; li'due professori titolari e in pili due pastori ed un inst guante del Collegio, nominati dalla Tavola. Fra gli- studenti iscritti
nel 1856 rileviamo il nome di AIIhtto Revel, e fra qi^lli del 1857 il nome di Malico Pióchet.
Fid eccoci al 1848. L’art. 40 degli
Atti del Sinodo, tenutosi dal 1 al 4
Agosto a Torre Pellice, raccomanda
alla Tavola «l’istituzione delle Facoltà di Filosofia e Teologia, onde
formare come si conviene i Ministri
valdesi in seno alle Valli stesse». In
-seguito a codesto Voto smodale si aggiunsero al Collegio le classi di filosofia con la nomina di due nuovi
professori, di guisa che il numcio
degl’insegnanti salì a otto. Quanto
alla Facoltà di Teologia, la Tavola
riferì al Sinodo del l854 (l’ultimo
sinodo triennale) come il suo Moderatore G. P. R«‘ vel si fosse recato
l’anno precedente negli Stati f niti
ed avesse già raccolto metà del capitale necessario; laonde il Sinodo
consacrò il principio dell’istituzione
di una Facoltà di Teologia in seno
alla Chiesa V^aldese (¡iit. .'>9) e deliberò che fosse stabilita a Torre Pellice (art. 60).
A Torre Pellice
dal 1865 al 1870
canza delle due cattedre di teologia
esegetica e storica, precisandosi nel
modo seguente le condizioni cui dovevano soddisfare i competitori ; 1)
capacità scientifica ben accertata;
2) pietà sincera; 3) sana dottrina; 4)
-schietta professione dei principi costitutivi della Chiesa Valdese; 5)
possibilità d’insegnare così in italiano come in francese; 6) essere Ministri del Santo Evangelo.
impulsa evangelisl ieo. 'l'alcbè nel
maggio 1860 il Sinodo radunato a
Pomaretlo. dopo aver istituito un
Comitato d’Evangt lizzazione, votò
il seguente ordine del giorno: «Le
synode, pénétré de la nécessité que
l’Eglise Vaudoise deidenne toujours
plus une Eglise missionnaire, décide
que VEcole de Théologie sera transportée à Florence d’ici à l’époque
de rouverture des t oursy> (art. 35).
Inaugurata pertanto in Torre Pellico ai primi di Ottobre 1855 la
Facoltà, i due ministri incaricati
paolo Geymonat e Giov. Pietro Revel
diedero quell’invemo lezioni d’Introduzione all’A- e N. Testamento,
Esegesi ebraica e greca. Storia ecclesiastica. Enciclopedia delle scienze teolr^iche. Omiletica teorica e
pratica. Gli studenti furono anche
in numero di due: Daniele Gay e
Giov. Pietro Salomone.
Il Sinodo del maggio 1856 nicdificò il pi'oecdimeuto della elezione
dei profe-ssori, conformandosi a qnel
Sei furono i concorrenti. Due di
essi vennero scartati. perchè uno
non conosceva l’ilaliano e l’altro non
era im ministro consacrato. I rimanenti quattro (G- Appia, P. Gcymctnat. G. P. Meille, G- P. Revel) furono dichiarati idonei e fra di essi
il Corpo Pastorale, nella sua seduta
del 23 ottobre, designò con scrutinio
segreto Paolo Geymonat (nato a Villar Pellice il 25 dicembre 1827)jier
la cattedra di teologia esegetica, e
Giov. Pietro Revel (nato a San Giovanni nel 1810) per quella di teologia storica. La quale designazione
ricevette l’approvazione definitiva
del Sinodo del maggio 1857.
Si domanda :
Perchè le Chiese delle Valli Valdesi, in questi anni, non conoscono più le «vocazioni pastoraìiy>? '
Che cosa si fa nelle nostre Scuole secondarie, nelle Unioni giovas
nilr, ad Agape, tdlàPra del Tomo, per favorire tali vocazioni?
In qual tnisitra le famiglie Valdesi incoraggiano i loro figli al ministero pastorale otn>ero li tratteneono lontani, attratte da altri ideali'
n da altre sistemazioni ?
Ijo Chiesa, nel suo insieme^ sente essa ancora la sua missione di
preghiera e di aiuto in fatmre del ministero pastorale?
C’è o non c’è tina responsabilità dei Pastori in questa carenza di
vocazion i ?
Infine, perchè i giovani .stessi, anche i migliori, quelli che parlano |
Con convinzione di testimonianza cristiana e di sacerdozio universale,' ;
non entrano nella via in riti è possibile, per grazia di Dio, annunziare J
alle anime la Verità di Cristo e guidare le anime alla croce di Cristo, j
speranza nostra in vitd ed in morte? \
('.osieeliè il traslerimciilo da Tolte Peli ice alla capitale della nazio
ne, a Firenze prima e infine a Roma
rispondeva allo scopo chiaramente
definito dall’ordine del giorno sino
dale: ubbidire alla vocazione niis
sionaria della Chiesa Valdese, in
J-eusificando la sua opera d’evauge
lizzazione. Ed invero, d’allora in po
la Facoltà sentì di non dover ma
dimcriticare che non era stala ist
tiiita al fine dì coltivare la teologia
come disciplina teorica, avulsa dalla
vita pratica della (ihiesa; si adoprò
ad evitare Terrore funestissimo, commesso disgraziatamente da alcune
Facoltà di altri paesi, d’inaridirsi
in una astratta erudizione teologica,
cercando invece d'essere un’officina
ed una palestra per la formazione
di pastori fedeli, di predicatori efficaci della divina Parola. Perciò i
professori imposero a sè stessi e richiesero ai discepoli una cultura
forte e solida, sì, ma sempre e unicamente in vista dell’opera da compiersi nella Chiesa e. per mezzo della Chiesa, nel mondo. Invero, degno di rilievo è il fallo che dei due
primi professori, Tuno. G P. Revel
fu contemporaneamente presidente
del Comitato d’evangelizzazione, e
l’altro, P. Geymonat, rimase il pa
store venerato della seconda comu
nità fiorentina, mentre dal canto lo
ro i più giovani colleghi e successo
ri (Alberto Revel, Emilio Comha
ecc.) non lasciarono mai l’opera del
la predicazione e del ministero pa
storale al servizio della (Tiiesa.
Possa la nostra Facoltà Teologica
rimanere sempre fedele al compito
che le fn assegnato.
DAVIDE BOSIO
JdectU e propositi
della nostra facoltà ' di teologia
Dalle Valli a Roma
L’esito favorevole della guci ru del
1859 c l’anne.s-ionc delle provincie
dell’Italia Ceulrale allargarono grandemente gli orizzonti Linnunzi alla
(’hiesa Valdese, dandole un nuovo
frnasle Comba
Gli studi teologici sono intimamente
conness.i colla vita della Chiesa Cristiana.
Non che la salvezza dell’uomo dipenda da essi,- Iddio infatti ci domanda
semplicemente di accettare il dono del
Suo amore manifestato in Gesù Cristo,
per ottenere la salvezza e per questa
non occorrono nè studi nè ricerche
speciali.
Si può però affermare con sicurezza
che lo studio attento delle S- Scritture
e della storia della Chiesa Cristiana
hanno una grande influenza nella formazione spirituale del credente, lo aiutano a meglio comprendere la volontà
d: Dio a nostro riguardo ed a trovare
la giusta direzione nella vita.
Pur essendo semplice e chiara nelle
Sue fondamentali affermazioni, la Bibbia ha bisogno, per essere compresa in
tutte le sue parti, di spiegazioni che c.i
sono offerte dallo studio degli usi del
tempo, dalla storia, e dalla conoscenza delle lingue in cui il Sacro libro è
stato scritto ; a queste necessità risponde quella scienza che ha nome Teologia Cristiana ed il cui campo di scienza abbracciia il problema religioso, la
Sacra Scrittura e lo sviluppo nel mondo
del buon seme dell 'Evangelo.
E chi getta uno sguardo suH'immenso, straordinario numero di pubblicazioni teologiche che esistono nel mondo, si persuaderà subito che nessun argomento ha mai appassionato tanto gli
uomini quanto quello religioso e nessun libro è stato tanto studiato, analizzalo, commentato nel mondo quanto la
Bibbia e questo ininteirottamente da
19 secoli.
In tale vastissimo campo di ricerche,
anche la nostra Facoltà di teologia ha
recato e reca il suo modesto ma valido
contributo, sia per quanto riguarda gli
studi esegetici e dottrinali, sia riguardo alla storia religiosa del mondo; lo
ha fatto con numerose pubblicazioni e
coH’insegnamento dato nelle sue aule
durante quasi un secolo ; essa poi si è
sempre tenuta al corrente di quanto si
è venuto pubblicando all’estero e lo dimostra il numero imponente di libri
raccolti nella sua Biblioteca e concernenti argomenti religiosi e biblici.
Pur essendo utile per tutti lo studio
della teologia, esso lo è specialmente
- e lo si comprende facilmente - per i
futuri Min’stri della Parola. Se vogliamo che i nuovi Pastori abbiano quel
livello di conoscenza che è tradizionale
nella nostra Chiesa è neccessario che
essi facciano dei solidi studi teologici
in modo che alla vocazione ricevuta da
Dio si accompagnino, non solo lo zelo e l’amore delle anime, ma anche la
capacità di tagliare rettamente la parola della verità (2 Timoteo 2 : 15) e di
offrire al loro pubblico una predicazione che avvicini le anime alla rivela
E
Non dire: ho altro da fare nella
vita! Non posso o non voghi, essere
Pastore!
Lo so; ci soruy motte cose da fare
nel mondo. Ti puoi dedicare ad un
altro lavoro e servire il Signore ugualmente.
Sappi, però, chi; la tua Chiesa ha
un compito precisa da assolvere in
questo momento; essa DEVE assolverlo, a meno di diventare infedele
al suo mandato, sale insipido, inutile
istituzione fra le tante altre che si
anntrverann nella società, comodo e
al tempo stesso pericoloso rifugio per
alcune anime pie e timorate di Dio.
La tua Chiesa deve annunziare agii
uomini della tua generazione VEmngelo eterno di Cristo, essa deve consolare gli uomini con il messaggio
dell’amore e illuminarli con la luce
della fede.
Forse tu pensi che il problema più
urgente per te e per la socwlà in cui
trivi è il problema del pane, del gtia
zióne divina e le nutra col pane della
vita.
La nostra Facoltà è stata appunto
fondata per preparare deii! Ministri per
la Chiesa- Essa non vuol fare della
teologia per la teologia ; non vuole vedere negli studi e nelle ricerche uno
scopo a se stessa nè un mezzo per conseguire un Diploma di studio, ma considera come suo compito preciso quello
di contribuire alla formazione intellettuale e spirituale dei futuri pastori della Chiesa.
Questo indirizzo della nostra F»cc>l-.
tà, che ne costituisce una caratteristica fondamentale è sempre stato apprez- ;
zato dai numerosi studenti provenienti
dall’estero e specialmente dalla Svizzera (più di 30 nelTultimo ventennio),
i quali sono venuti a passare un semestre presso di noi quali uditori ; parecchi fra essi hanno espresso la loro riconoscenza pel carattere pratico delTinsegnamento ricevuto e per Timportanza data alla Teologia pratica; alcuni di questi studenti, malgrado la difficoltà della lingua, vollero anche
prender parte agli esercizi di predicazione che sj, svolgono in Facoltà.
Questi contatti dei nostri studenti
con quelli provenienti dall’estero rappresenta per loro un grande beneficio;
come pure lo rappresenta Tanno che i
ftostr; giovani, finiti i loro 4 anni di
studio a Roma, trascorrono generalmente all’estero in paesi di lingua inglese o francese o tedesca.
I
Quante esperienze in quei mesi trascorsi presso una Facoltà teologica
estera l quante osservazioni che li fanno riflettere ! quanti incoraggiamenti in ^
quel senso di profonda fratellanza che <
unisce i credenti e in particolare i ministri di Dio, indipendentemente dai i
loro paesi di origine e dalla lingua che
parlano ! Si sviluppa in loro sempre più
forte quel senso di unione che fa della
vasta famiglia evangelica una profonda unità spirituale, un popolo di fedeli
che nelle vie della libertà dei figli di
Dio si raccoglie attorno al Suo Capo ,
ed alla Parola di Dio.
Noi che siamo una frazione modesta
di quel grande Corpo e che viviamo 7
quale piccola minoranza in un paese il
quale così poco ci conosce e ci comprende, abbiamo bisogno di stringere
sempre più i legami che ci uniscono
alla Fratellanza evangelica nel mondo ;
a questo la nostra Facoltà di teologia
contribuisce colle relazioni che intrattiene col mondo evangelico, sforzandosi al tempo stesso di stabilire dei rapporti sempre più seguiti di studio e
conoscenza cogli ambienti studiosi del
nostro paese.
Tutto questo gioverà indubbiamente
alTincremento di quello spirito ecumenico di cui salutiamo ai giorni nostri
tante promettenti manifestazioni.
dagiin rnàteriiile. della sistemazione
dei tuoi interessi, della ricostruzio- ^
ne (Iella città terrena; ma ricordati
che «se Dio non edifica la casa, invano si affaticano gli ediìicatori».
Essere Pastori della Chiesa, rum
significa essere delle creature minorate, iru'ompleie-, aiiil.se dalla realtà
del mondo: sigiti fica invece essere
delle creature complete e compenetrate dalla certezza che ovvero Gesù
Cristo è il fondamento della vita e
della salvezza ovvero Egli diventai per
gli individui e per la società «una
pietra d’inciampo e un sasso d’intoppo».
Giovane Valdese, ti esorto a non
considerare [a tua vita in base ai tuoi
piaceri, alle tue ambizioni, forse ai
tuoi egoismi, ma nella luce di un ser- j
vizio reso alla causa di Cristo e della
Verità, nel ministero pastorale. |
Se Dio ti fa per un istante contemplare la visione dell’Opera del Signo- ,
re, lasciati attrarre da quella tàsio- 1
ne e datti ad essa interamente. •
La tua Chiesa ha bisogno di te, il '
Signore ha bisogno di te! *
Egli ti dice : Segnimi ! e. r. i
i
3
L’ECO DELLE VALU VALDESI
RODORETTO
L«a otìlebraaloii© idiel >17 febbraio è stata «ome Bempre motivo dì alilogrcaza
e dà meditazioa« per larga parte delda moeitra popolàaioine ; i fuoohi di
gioia dicevano la sera ipriina quanta
aapettaeione vi ma ogmá anno pei' questa feeta^ Il oorbeo tradiaionale, il culto oo] temipio assai affollato, le recite 'dei'bambinii, tutto ha contribuito
a rioowdaffo quanto si tenga alla buojia riiMsolta di questa coleJbraziono. Poiichè il pas’torOj impegnaito anche txni
'la oomunità vicina, non ha avuto la
l>o«sibiHtà di organizzane le recite aibituali, la sig.ina Alma Genre di Fonr
tane e il maestro Enzo Tro-n di Rodo;rett»,> ai ®c«ic) addiperati per organizzale c dar Wo buona riuscita. Un vivo
^..ringrazàìiitnento.
pi-. Il pranzo tradizionale ha riunito
|i. Un allegro gruppo di oommonsali neH. la scuola idi Fo'ntan»; ottima onganiziasione, festa veramente riuscita.
Fwtt-e.raVi. Il 26 gennaio' è deceduta
Anna, vedova di Pons Francesco
;¿’{Gañdl(da.) ; essa si è àddormentata
l*'. .serón ainicnte nel Signore.
Il 27 gennaio si è spenta Faical Sug ..wn««.. vedova di Tron Giovanni Pie|S tro (.Villa Rodoretto); essa, ha llungamente sofferto ed ha accolto la fine,
alla quale era seriamente preparata,
^ con prrxfonda pace.
Mi' Alle famiglie in lutto vanno i no“ atri .pensièri più affettuosi.
HattfaimiL Iin questi ultimi mesi sono «tati preisentabi al battesimo TcHmoti Orifrtta di Giovanni, 2'ron Elvio
p? di Ernesto, T-ron Ori nodo di Pietro,
^ Tron Uoìando di Auguisto,
ac Gainpf> dot.
r
tutti di
i
1
m
di sprone e di aiuto per infondere
sempre più in ogni cuore valdese quei
sentimenti esBenziali che ci addita il
17 febbraio : immensa iiioonoaoenza
ed immensa responsabilità veerso Dio
e verso gli 'uomini. E.
Due Tluinioni al iBessè ed a Maòssa
sono .stato reoenbemente presiedute dai
fratelli U. Paseal e S. Oalvui'- e a; tre
due al centro dai pri>fessori U. Costabel e S. Baridon. La chiesa è neonoscen'te a questi cari collahoriJii'', il
per i loro edificanti meseaggi.
VILLASECCA
Il 5 coro-, il cimitero allpestre di S.
Martino aiocoglieva la spoglia di Tron
Giovatnn/i Enrico di anni 80 dia Villasecca Suipariore; era 'ano 'degli ultimi
fratetli au:perstlti del 'fu pastore Abramo Tron.
Agli afflitti la rinnovata espressione della sdmipatia della Chiesa.
La OqmnwTno razione del XVII Febbraio venne fatta in chiesa, al culto
della domenica precedente la Festa ;
alla. Festa stessa - ntìllo storico tempio
di Villasecoa - il ..p'astore ne trasse le
applicazioni pratiche, seguite dallo
sivolgimento di un progi’amma vario
ed animato : reoite, quasi tutte intonate a.lla ciroostanm, dei bamibini
delle souoile; rappresentazione storica
( «Veglia Valdese.») data dai giovani
deirUnione; •cori dèlia ISicuola Domenicale e della Goralte.
Al ban-chetto che seguì, in una-atmosfera partiodlarmente fraterna, parlai'ono, oltre il Pastore, il Sindaco di
Perrero. e nostro panroochiano Giov.
El^r© Masse!, il maestro C. A. Viglielmo, l’anaiano Ed. Massel (il nostro .poeta!) 6, a ■n'ome dei giovani assai inuimerosi, Arturo Benieoh; molti
canti e 'sana al egri a..., Cbntribuiscano, irellle mani 'di Dio, ad elevare il
nostro livello spirituale in maniera
reale e 'durevole.
VILLAR PELLIGE
XV11 Febbraio. Odornata radiosa
p.- ohe si amn ancia .splendida fin dall’al^ ha. Nelle prime ore mattutine già
sventolano ai balconi e alle finestie i
tricolori dicendo la gioia de; cuori
valdesi che da cento e un anno celebrano la fatidica data.
Alle ore tO i banibinl delle scuole,
vestiti a festa cou il loro bravo n'a.
R strino t.ricolorc puntato sul petto, ven
p; gomo whiiM-ati in buon ordine dai 'oro
insego.i.nti pici- la form.azione del eorI tee al «.piale partecipa un ìnion numc§ m di Villarc.si. Baii'dlere a] vento il
ooTtoo m'iiovt- da .pi'azz-a W. Jervi'S e
L dojio avia ,pei’c.orso la strada provinK; cialc ed il viale, si reca in Chiesa.
si Alle tO,;W davanti al fo!ki pubblico
& che gremisKte il temipio, il Pastore prò
K nunzi a un breve- discorso d’ racasione.
La Nig,na Obert ci porta il caldo mes^ sagghi «lei Consiglio di Chiesa della
M, ('ó'munità madri-na dei Sentier. Se» gUono 1«. numerose recite e canti 'dia
pari^" di’gli alunni valdesi delle varie
Ifr scuole del wntro e quartierali.
^1 Lii Tilauso va tributato ai bimbi che
hanno portato alila belila manifestaS zioiie. tutto il loro giovanile entusia«ino «d agli insegnanti per la prepara
Ìi zione accurata sla delle recite che dei
t canti protrattisi fino alle 12.30.
j Allo 13 un gruppo di oiltre sessanta
partecipanti si irluin.iece nella grande
»ala della gioventù in gioisa frater
ii' na iigajx', ed alle 14,30 un altro gruppo di giovali’ e non più giovani si
“ unisce ai convenuti per una buona tazza di caffè servita dai giovani.
Molto apprezzati i messaggi portati dal Pastore, dal Sindaco Sig. Mirhelin Salomon, dal Sig, Mathien, dalla Blig.na M. Oberi, dalla iS.jg. E Beitnlot o dal Sig. S. Gairus. Si cantano alcuni inni e tropi» piresto arriva
l ora déla separazione. Alla sera nella stessa -sala ci ritroviamo numerosissiimi per la tradizionale serata. Dopo
alcune parole di introduzione del Pastore la 'Corale eseguisce tre coni d’occasione ed i giovani presentano un
riusKÙto ed interessante lavoio commentando il quale il '8;g. Geymet mette in risalto ia potenza dell’amore che
è da Dio contro l’odio ohe è da Satana. Lo ore trascorrono vek>ci, interessantissime e la mezzanotte cÌ coglie
nel momento degli arrivederci.
Uin bravo di onore a tutti coloro ohe
sì sono prestati con entusisemo per
l’oTganiiSiazione dèlia bella celebrazione ed in particolare alPamico' Sig.
I* Enrico Souigsa, animatore instancabile di ogni nostra manifestazione.
È'' PoMU) una »1 bella. gioT'nata servi're
m
HVViso ai Corrispondenti
Il Direttore del giornale rivolge
un caldo inmto a tutti i corrispondenti in vista di una più intensa collaborazione, specialmente net rampo
della crojiaea delle comunità.
Egli comunica anche che tutte le
corrispondenze debbono essere spedite al suo indirizso, a Pinerolo. La
Tipografia non pubblicherà articoli
e corrispondenze che, prima, non
siano giunte al Direttore del giornale.
IL XVII FEBBRAIO
negli stabilimenti
Come appare da una cronaca
parrocchiale in questo numero del
giornale, due stabilimenti, la RIV
di Villar Perosa ed il Cotonificio
IVidemann di San Germano Chi/
sone, su richiesta degli operai e
con lodevole comprensione delle
maestranze e della Direzione stes/
sa degli stabilimenti, sono stati
chiusi il giorno dfl XVII Feb/
braio, per dar modo ai valdesi di
festeggiare questo fausto giorno
e, vogliamo crederlo, in omaggio
ai principi di libertà civile e reli/
giosa che sono .scaturiti da quella
data storica per una minoranza
precedentemente oppressa.
E’ doveroso che tutta la popo/
lozione Valdese prenda nota di
questo fatto ed esprima il suo rin/
graziamento a quanti, datori di
lavoro o operai, indipendentemen/
te dal loro credo religioso o dal
loro ideale politico, hanno favo/
rito in tal modo, con una giornata
di libertà, la partecipazione alla
festa del XVII Febbraio e sono
venuti incontro al desiderio prò/
fondamente sentito di una mino/
ronza. ERMANNO ROSTAN
MASSELLO -
Il lOl.imo anniversario della nostra
EmaticipaizicKae è stato feetceamente
celebrato il giorano stesso del 17 febbraio, sempre con la stessa spontanea
gioia di tutta la popòtoaione. Al suono del tamibuio - alPomibra dèi Ghiinivert si è oltremodo tradazionaJisti sii è formato il corteo che, accompagnato da eailtvte di mortaretti, sì è recato _
nel tempio, gremito fino all’imverosdmile.
Dopo il culto di oommemoraaione in
cui sono stati poeti nel dovu.to rilievo il nostro dovere d rioonoecenza a
Dio, lo stato attuale della Chièsa Valdèse nèlla compagine nazionale ed i
IN MEMORIAM
AbLianio il «loloie di ¡inniinziare la morte della Signora ».Riunione
rii preghieru». deceduta nella Chiesa della Negligenza, situala sulla
Via Mondana.
Nata molti anni or sono, in un tempo di risvegli spirituali, essa
fu allevata in un’atmosfera di testimonianza e di santificazione cristiana
e. divenne una persona veramente amata da molte famiglie della Chiesa. In ((iiesti ultimi anni, la Signora »Riunione di preghieray> accusò
dei sintomi di malessere, s’inde.bolì a poco a poco e fu resa impotente
dall’irrigidimento delle ginocchia, dall’induramento del cuore, dall’inattività e dalla mancanza totale di desiderio e di volontà- Infine, essa
non rimase più ohe l’ombra di sè stessa. Nelle sue ultime parole volle
ancora informarsi dei suoi amici, afferrati diagli affari o dai piaceri
del mondo. Il suo fratello «Studio Biblico^ era morto già da alcuni
anni.
Gli esperti, fra i quali la Dottoressa uOpere'D, il Dott. «Rifonnaìt,
il Doli. «Fusione», chiamali al letto dell’inferma, non s’accordavano
sulle cause della sua malattia fatale. Le furono somministrate larghe
dosi di organizzazioni sociali, di attività e di riunioni dì carattere vario. di serate ricreative e di feste all’aria aperta, ma l’ammalata non
faceva ohe peggiorare. Il bollettino medico posl-mortem attribuiva il
decesso a una deficienza di cibo spirituale e di vera fede, alla presenza
di una religiosità insidiata da pigrizia spirituale e minacciata da vergognose diserzioni. Pochi amici la circondarono nell’ora della mòrte,
piangendo stilla sua potente efficacia nel passato.
Gli impiegati delle pompe funebri furono scelti con cura per condurla al campo del riposo, ma all’ultimo momento non si fecero vedere. Non ei furono fiori. I suoi canti preferiti (Potrgs’io dirti com'è
santo e buono e Ohi alma piangente) non furono cantati. l«a signorina Sofia Progresso snoiiò: «Sulle rive di ifueì fiume'« e veramente tutta la
gente si chiedeva dove mai poteva essere «quel finmea. Il corpo della
povera signora riposa nel cimitero dell« «Glorie passate«, in attesa
della chiamata dall’alto.
In occasione della sua dipartenza, le porte della Chiesa rimarranno chiuse lutti i sabati sera, ad eccezione del terzo sabato di ogni mese,
quando il «Comitato delle Signore della limonata rosa« offrirà dei rinfreschi ai giuoealori della squadra maschile di palla a canestro.
Adattato da e- r
.eooi^Ua -èhe -le -oo«iii>etQH»4^ à -h «volto
ili nUtTìto progiriamma prèpairato dai
noatrà baanjbàui^ in cui si dietìnaero l'o
noatre brave cadente. La noatoa. Goral«
ha pure partecipato com un coro approprlaito alla bella e eimpàitica foata. "
Ned pomeriggio, li'ùova adunata dei
noatri bamlbinà e,'Ut aera, dà tutta la
gioventù.
Manco a dirlo, la vigfflia, tutto il
^ vallone di Massello, illuminato a giorno dai tradizionali^ falò, ^òi^attai
anche alle boscaglie dèlie sue |iéridioi, ’
ha echeggiato, per delle ore, di' grida
di gioia e dal saettar di vànopiuti
razzi.
In conclusión©, giornata piena di sana allègria e, .speriamo, benefica.
PINEROLO
Le 'Cèlèbrazioni del 17 Febbraio sono ormai ipasaate, ma siamo lieti di
poter dire che esse si sono svolte dn
u.n dima di .serietà e di cristiana riconoscenza a Dio.
Dia Pinerolo abbiamo aminirato la
collina di S. ¡Secondo e Prarostino
cosparsa di fuoohi e splieindènte di luci, annunziatrici del fausto giorno.
Bd il tempo, ©ocezlonalmènte bello, ha
avuto Ha sua parte di contributo nella buona viu'scita dellle manifestazioni.
Il giorno 17 Fdibraio ha visto raccogHersi urna larga parte della comiunità a 8. ¡Secondo, dove il Pastori'
ha parlato deiropera di testimonianza evaingelica in Italia dal 1848 in poi.
Al culto hanno fatto seguito l’agape
di S. Secondo, a mezzogiorno, e quella
di Pinerolo, la sera, preparate dai
giovani dell© Unioni Giovanili con
lodevole distinzione.
M 20 Febbraio, un vasto uditorio
colmava il tempio di Pinerolo e la Odrafle interveniva col canto del coro:
« Tonte force vient de Toi».
Le serate tradizionali si sono svolte a Pinerolo, il 26 Febbraio, ©d a BSecondo, di 27. Anche in quest© occasioni, larga partecipazione di pubblico. Un gruppo di attori deirUnio■n© Glovaniil© di Pinerolo hanno egregiamente portato sulla scena un dramma ohe, allontanandosi dai tradizionali schemi valdesi e inserendosi nelle
imita, purtroppo tristi ,del nostro
kyriipo, esprime la perenne tensione di
una lotta, di ieri carne di oggi, per
Ila libertà della Parola di Diio e della
coscienza oristiama. Bsprimiamo loro
la nostra r 1 con asce n za.
In occasione dei culti come dell© fesit’vitii tr'adiziomali è stato aparso il
seme deli]a Parola ; possa <*sso recare
Frutto alla gloria di Dio,
I giovani 'dcllìiL Società missionaria
Pra del Torno sono venuti fra noi a
pimiedere 'due riunioni.
Li'anziano dlott. Italo Mathiru, ha
offerto una vailiiida. collaborazione per
il bene della (Ch'.esa, presiedendo una
riunione a S, Secondo ed il culto del
27 Febbraiio a Pinerolo. iLa comiunità
lo ringr.azia caldamente.
II culto della domenica 13 marzo sarà presieduto, D. v., dal Pastore Paolo Bosio di Breaida.
Dall'alba al tramonto-.
E’ stato preeen'taito al Battesimo ;
(lardiol Emilio di Remo e di Vandà
Gardiol.
Tre sorelle della comunità, benedette
da Dio con una lunga esi'Stenza terrena, ci hanno lasciate per mepondeTe
airestrcma chiam'ata; Pnschetto Margherita nata Rivoiro, di S, Secondo,
irirelà di 86 anni, ferma nella sua fé*
de e nel suo amore per la Parola di
Dio; Armissoglio Amia nata Frache,
deceduta a pochi mesi di distanza dalla Bua unica figlia, all’età di 87 anni;
viveva sola accanto ad alcuni amici,
quasi cieca, ma al tempo stesso era
visibilmente sensibile ai raggi della
luce dii Oristo; infine VAvvocatessa
Lidia Poet, originaria di Traverse e
¡»dritta alla ¡CMesa di Pinerolo, deceduta a Diano Marina all’età di 94
anni, nella serenità di una vecchiaia
illumiinata dalla fede, dopo un esistenza dedicata a nobili ideali di bene,
ohe erano in lei il prezioso frutto d!
una ispirazione cristiana dèlia vita.
In occaadon© del suo servizio funebre
celebrato a Pinerolo, mentre la salma era in viaggio Verso il climitero di
S. Martino (Ferrerò), l’aw. Mario
Risso, con elevate parole, ha vmluto
ricordare la vita e l’opera dèli Avvocatessa Lidia Poet e porgere alla di
Lei meanoria il saOiuto del (Adlegio
degli Avvocati.
Tre belle e care persoinalità, nelle
quali il seme della Parola di Dio è
maturato in frutti di feda e a proposito delle quaila si può dire con il salm!.eta; »Poich’ella ha posto in me la
sua affezione, io la libererò; la sazie/
rò di hmga vita e le farò vedere la mia
salvezza«.
Nel cimitero dii Pinerolo stata pure deposta, i'I 9 febbraio, la saJima di
una giovane madre^ della Ohiesa di
Pramollo: Jahier Elisa nata Long;
ed in quello di S. Secondo, il giamo
dèi 17 FebbiTiaio, un lungo corteo ha
accompagnato la salma di Vicino Melania nata Bostagno, da Prarostino.
A tutte 1© famiglie colpite dal hitto giunga il messaggio oanflolotore
della Parola 'di Dio.
Qomunicaio
Il Consiglio Federale delle
Chiese Evangeliche d’Italia
propone che anche le nostre
Chiese abbiano una Domenica
dedicata alla causa délVeaimenismo (con colletta a prò
del Consiglio Ecumenico), e che
a tale scopo si scelga la prima
domenica di Ottobre, la quale
è già per molte Chiese Domenica di Comunione universale.
Esso, inoltre, preso atto con
vivo compiacimento dei culti
ecumenici celebrati a Napoli,
Firenze e Roma, auspica che
tali fraterne manifestazioni si,
svolgano dovunque siano possibili, specie aU’approssimar»
delle grandi solennità cristiane.
Il Presidente
Guglielmo del Pesco
PRAROSTINO
Celebrazione del XVII Febbraio.
Anche quest’anno siamo stati favoriti
dal tempo. Già 'la sera del 16 Febbraio
la nostra collina aveva un’aria di festa.
Molti fuochi di gioia ardevamo su tutte le alture e He illuminazioni speoiikli brilllavano un po’ dovunque. Particolarmente ammirato il grande stemma valdese della frazione del Collaretto fatto con lampadine multieolo
ri e che, per la sua folioe ubicazione,
poteva «isere visto da notevole distanza.
La mattina del 17, una radiosa giornata di sòie, le scolaresche di Bocca
piatta © S. Bartolomeo, la Corale e
una parte dèlia popolazione, preceda
ta dalla banda musicale, muovevano
dalla piazza dell’ex municìpio per incontrare 1© scòlarèsche oh© salivano
dall© frazioni del quartiere del Ree.
Si formava così un lungo corteo che,
tra sveiitoiiii di bandiere, si avviava
verso il Tempio
Nel nostro Temipic, occupato fino
all’ulti'mo posto, venne oelèbrato un
culto di circostanza particolarmente adatto per piccoli e per i grandi, H
Pastore aveVa suddiviso il suo dlacorso in quattro punti che sono stati òpportun amento commentati da tr© bimbi © da un coro di circostanza della
Corale.
All’uscita del culto, i bimbi hanno
avuto una gradita sorpiresa.
Alle 12 precise una settantina di
ooromensali erano riuniti nella Grande Sala per il pranzo tradizionale. Particolarmente gradita la presenza df»l
Sig. Sindaco di Si. Secondo che, tircondato da molti suoi ooillaiboratori, d
rivòlse un appreozato messaggio. So-
4
«-f
fe
stati aacoltati con piaodre i cori
giovanili e 1« «Beouzioni delia banda
in.u?icale. V , ^
Grande affluenza di ptubblioo alla
nostra Aerata. . ,
. I sriovani haoino recitato oom molto
■“pegno o con grande euocceso il dramma «Sangue Valdese« di S. P. G. Sono stati molto anunigrati i riodii costumi del Settecento, ^
Abbiamo notato, con piacene, che il
tono '^Ue nostre celebrazioni si fa, di
anno in anno, più elevato e tutte le
iniziative hanno il consenso e l’appoggio dei pioCóli e dei grandi.
L’ECO DELLE VALU VALDESI
f-O-V, a
CAMPO DI BORGIO VERÇZZI
2*9 Aprile 1949
pràli
Battesimi. (Bleynat Franca di Aldo
e d: Fornerone Clementina (Musserà);
Simondet Paola Adelina di CJesare e
di Bertalot Cleiia (Gelata) ; Rostagno
Alessandro di Umberto e di Fornerone Elda (Cassina) ; Grill Elio di Alfredo e di Costantino Editta (Favè);
Forneron Laura di Oreste e di Fonnerone Ersilia (S. Bartolomeo).
(^ganizzato dalla Federazione delle Unioni ValdlSÉÌ"'^é dàlia «Fér
dération J. P. del Cantone di Vand,
Dal 2 al 9 aprile nela Casa Balneare Valdese di Bdl^o Veremì
g. c. avrà luogo un campo giovanile della durata di 8 gidillÌ per la gio’
ventù della nostra Chiesa e di quella del Canton de Vàud.
Tema generale degli studi : LA LEGGE E LA GRAZIA NELLA
NOSTRA VITA. ^ ^
• ' ■
y
Ate
PROGRAMMA DI GIASCUN GIORNO ;
a) Sveglia, pulizia personale, colazione; b) Breve wiÌto; c) Studio
biblico e di^ssione; d) Passeggiata e giuochi; e) Pranzo; f) PassegSiala e studio; g) Cena; h) Trattenimento familiare; i) Prederà del
Matrimoni. Bourne Roberto e Pan■olin Evelina; Cardon Vittorio « Pagetto Ivonne.
Funerali. Moninet Enrico, di anni
76 (Chanforan), Egli aveva lasciato,
da molti anni, la natia Angrogna ed
era venuto a stabilirsi, con la sua famiglia a Roccapiatta. Di età avanza
ta, non ha resistito ai rigori della stagione.
Oardon Giacomo, di anni 87 (Oumbaleisina). Perfettamente in salute e
lucido di mente fino alle ultime
settimane della sua esistenza, si è spento sazio di anni.
Martinat Enr.chetta ved. Avondet,
di anni 72 (Rosbel). Essa fu molto pro%'ata durante gli anni della guerra, in
modo speciale per la morte di suo marito avvenuta in tragiche cireoetaaiti». Essa riposa ora nel piccolo e tran-qulllo cimitero di Rooeapiatta.
Vicino Melania nata Rostagno, di
anni 62 (Brusis). Dopo una vita consacrata al bene della sua famiglia è
entrata ne] suo riposo dopo lunghi
mesi di penosa infermità,
A tutte le famiglie in lutto rinnoviamo l’espressione della nostra sim
patia cristiana.
NORME PER LE ISCRIZIONI:
TVIuJ ~ »i«”« FUV . Tullio Vinay, Via
Manzoni 21 Ijrenze. versando la quota d’iscrizione dS L. 100 più la
^parra di IL. 500, che sara calcolata come anticipo sulla quota^giornaliera. U iscrizioni senza quota e caparra non sono ritenute valide,
z — lerminc d iscrizione è il 20 marzo.
3 — Quota giornalier a del campo L. 350.
Bibbia. Innario, Plein*s Voiz, b) due eo
Ko™- f, pane con buoni di aprile per
10 giorni oppure 1 equivalente in pane. ^
DATI RICHIESTI PER L'ISCRIZIONE :
el indirGzr A ®tà; d) Chiesa di provenienza;
^ permanenza al campo (non meno di 5); g)
firma di garanzia del Pastore o del Presidente deirUnione,
Ô. OERMANO CHI50NE
Imitate e appropriate le poesie. Felice
innovazione : oltre ai canti elevati con
sentimento dai fanciulli e un inno valdese della Coraie, fanciulli e Corale
hanno cantato assieme, poi anche con
tutta Tassemblea. Il popolo valdese
ohe canta! Quant’era bello! Il pranzo
ha riunito all’Orso un centinaio di
commensali in fraterno gaudio. L’albergatore ha velluto eclissEwe i precedenti pranzi del XVII, dandoci per
un prezzo onesto dei piatti squisiti ed
abbondanti. La Serata valdese non è
stata all’altezza di quella famosa del
Centenario, ma, date le numerose malattie, gli attori e le coriste hanno ben
meritato rapplauso del pubblico commosso e divertito.
Celebrazione del XVII. Il Centenario npn ha esaurito Io slancio dei Vaidesi di S. Geimano per la ricorrenza
dell’Emancipazione. 1 falò non sono
stati dà meno di quelli dell’anno scorso, così pure le luminarie. Lughiseimo
e festante il corteo dei fanciulli. In
testa, un monitore che portava alto il
nuovo vessillo della parrocchia, ai la
ti, il gaio stuolo delle monitrici in costume. Il tempio gremito di piccoli e
di grandi., la Corale nell’abside. Ben
Il «ulto di rendimento di grazie della domenica 20 è stato più raccolto del
culto del 17, ma, vogl'amo eperare,
non meno benedetto. La Corale ha eseguito un coro di circostanza. Se il gettito della Rinuncia può dare un’indicazione dell’amore per la propria Chiesa, annunciamo che le offerte di quest’anno superano di molto quelle dell’anno scorso. I pochi ritardatari si
affrettino a consegnare la loro busta.
Ed ora i ringraziamenti. A Dio in
nanzi tutto che ci ha concesso questa
«bella celebrazione del XVII. Quindi
agli anonimi lienefàttori che ci hanno
pernierò di dare ài*fanciulli valdesi
un I^ì quadro biblieò p una tavoletta
■eh cioccolato oltre ai doni tradizionali, brioche, arancia è*opuscolo - al signor Widemann per la distribuzione
di cose buone agli alunni valdesi delle
scuole del Oapoluo^.;®dell’Asilo d’infanzia, e per la chiusura del Cotonificio il giorno ‘del XVII- - alle maestranze Cattoliche del Villar che hanno appoggiato la domanda dei Valdesi per la ch'usura dellis Officine il gior
no del XVII • a tutti coloro che in vario modo hanno oollaborato e in spe
cial modo alla Si^naorina Anita Long
infaticabile animatrice della Filodrammatica e al maestro Emilio Giordano
che ha preparato e diretto la Corale.
** Qatìjminare insieme
9f
di U. e D. Beri
La cessazione della Tipograiia Alpina ha imipedito la pubblicazione del
Supplemento della Relazione Annua
e -della Tjettera Fastorale. Usciranno
prima di Pasqua.
Ringraziamo gli Anziani e Diaconi
e in special modo il segretario del Con
cistoro, s gnor Eli Long per il lavoro
di raccolta degli abbonamenti all’Eco.
Gli abbonati sono pregati di rivolgersi al 6 gnor Long stesso per eventuali
informazioni.
PROBLEMI DI VITA FAMILIARE
La famìglia è in cris;-! si sente affermare oggi, nè occorre esemplificare
per dimostrare l’evidenza di questa asserzione; ma se facile è la diagnosi,
meno facile è indicare il rimedio e mettere in luce i vari, complessi motivi di
una tale situazione.
E’ questo il compito che si sono prefissi gl; Autori di un libro edito recentemente dalla Claudiana : essi lo dedicano infatti «a tatti coloro che si sforzano di costruire o ricostruire il loro
focolare».,
E poiché non v’è categoria dì persone che possa ritenersi estranea a un
simile sforzo, estranea in genere ai problemi di vita familiare, Io additiamo a
tutti ; nostri lettori (e in particolare ai
genitori ed educatori, ai giovani fidanzati e giovani sposi, ai govani.. atout
court»)), invitandoli a non farne solo oggetto di una più 0 meno benevola o superficiale lettura, ma a trarne ,ove possibile, spunto e materia per studi e conversazioni nelle Unioni Giovanili e in
quelle delle Madri, per le quali citiamo soltanto rottimo capitolo sull’educazione dei figli, ricco di suggerimenti
e consigli dettati da una visione insieme idealistica e pratica delia vita e da
una viva esperienza sorretta dall’amore e dalla conoscenza dei più maderri
studi su questo argomento. Speriamo
sopratutto che i nostri lettori sian tratti da questa lettura a porsi onestamente alcune domande : <fE’ la mia una famiglia cristiana? è essa, veramente,
una piccola comunità unita dall’amore.
nel servizio fraterno come nell’obbedienza e fedeltà a Dio?»
Indichiamo qui, gli argomenti che,
svolti in forma piana, vengono trattati
nei vari capitoli ;
Parte prima ; La famiglia un’esigenza naturale e sociale, un’istituzione
divina, un nucleo comunitario.
Parte seconda : ¡1 ciclo della vita familiare : la grande scelta, a matrimonio, il problema del divorzio, la nascita dei figli, il ladre e la madre, l’educazione dei figli.
Parte terza : La famiglia nelle diverse circostanze della vita ; il tempo della prosperità^ il tempo dell’avversità,
solitudine
La presentazione tipografica del tes’o è ravvivata da una bella copertina
illustrata di Paschetfo e da una suggestiva tavola fuori testo di Mia Van
Oostveen, raffigurante un’antica famiglia valdese raccolta, in una rustica cucina, per la lettura delia Parola di Dio :
monito dei padri ai figli di oggi, chè,
se l’Eterno non edifica la casa, invano
si affaticano gli edificatori.
Concludendo, auguriamo a questo
libro, che viene veramente a proposito
a colmare una lacuna nel campo delle
nostre pubblicazioni, di penetrare in
ogni famiglia valdese affin di contribuire a fare della nostra famiglia «dei centri dì irradiazione nella grande famiglia
umana, partecipi ,come vivo anello della catena delle generazioni, alla creazione dell’umanità futura, ricomposta
nella pace e nella gloria di Dio», ipi
Battesimi-, il 30 Gennaio Pontet
Canta di Giovanni Dnniele e di Ferrerò Caterina di "Villa; i] ,10 Febbraio,
Rivoira Giovanni, Lina, Rubina, Bruna, di Ernesto e dì Rivoira Elisabetta, dei Ciampetti, pirovenienti da Angrogna.
Il Signore oomoeda a questi bimbi
una vita feiioe, sotto il suo «Riardo !
ATTENZIONE ; Il Bazar 1949 è organizzato per il 27 Marzo. Ogni fami
glia prepari iin oggetto vendibile.
«Les petits ruisseaux f<Mit les grandes
rivières».
Dipartenze-, 26 Gemnaio; Rivoira
Luigi, deH’Asiio dei Vecchi, provenieinte da Luserna S. Giovanni. Fu anziano nella parrocchia di Prarostino. 30
Gennaio; Jahi-er Alessandrina ved.
Salme di anni 74„ dei Mondons. Una
violenta malattia che la fece molto soffrir© ebbe ragione della sua forte fibra.
1 Febbraio: Bonjour Enrico, dell’Asilo dei Vecchi proveniente da Torre
Peilice. 15 Febbraio ;/iiài'cr/jBortoiiomeo, di anni 72, delle Gorge. Due gior
ni prima della morte era ancora sul
suo carro per il trasporto della gra
fite. Scompare con lui una delle più
caratteristiche figure di S. Germano.
17 Febbraio: Goffi Emilia ved. Giwcone, di anni 81. Inferma da alcuni
mesi, ha terminato serenamente la sua
laboriosa esistenza
Alle famiglie provate dal lutto diciamo da-^ parte del Signore; «I] vostro cuore non sia turbato».
QÙTOta comunità non ha più dato
notizia di sè da vario tempo; ciò è
dovuto prineipailmente al fatto ohe*Ìill
pastore titolare detla parrocchia sig.
Arnaldo Genre, è stato trasferito a
Bobbio Peli ce. La comunità lo ricorda con affetto, augurando a lui ed alla sua Signora ogni bone nella loro
nuova sede. Il servirio della oomunità
è assicurato prowisordament© da] pantore di Rodoretto.
Malgrado questa sistemazione provvisoria, le attività hanno ripreso sia
purè in scala ridotta, per necessità
di cose, é: si svolgono ¡normalmente.
La famiglia Roman commossa perla dimostrazione di simpatìa, rieavuta
in occasione della dipartenza dai sa»
caro
Roman Qlovanni
ringrazia sentitamente ìe gsnr
Uli persone intervenute, * vieini di
CIMO e quanti s’adoperarono in loro
aiuto-., un grazie speciale ai pastori
Eigg. Deodato e Bertinatti per la premurosa assistenza spirituale prestata.
Chiede scusa a chi, per involontsvria
dimenticanza, non ebbe l’annunzio.
Bricherasio 8 - 2 - 1949
Segnaliamo in particolare la celebrazione del 17 febbraio, come ogni
anno att»a da grand: e piccini con
viva impazienza. Siamo molto grati al
pastore Giulio Tron, che è salito in
mezzo a noi per presiedere il culto del
17; la sua visita è stata assai gradita
alla oomunità. I bambini hanno recitato molto bene le loro poesie ©d i loro dialoghi, € possiamo ben dire che
la festa s. è svolta in uno spirito altamente apprezzabile per dignità e
compostezza.
La gioventù ha organizzato una recita per la domenica 20; drammi vai
desi e commed e a.legr© si seno alternati, permettendo alla popolazione di
trasrorrere una serata piacevole. Non
possiamo che complimentarci con i
g.ovani che noq hanno trascurato nulla {>er la buona riuscita della recita.
Le famiglie -JahÌer Paolina, Bmà Bertalot e parenti tutti in occasione ;
della dipartita del loro caro ’
Jahier Bartolomeo I
ringraziano sentitamente quanti, oon -\
scritti o di presenza, si sono -leniti tef ' ]
loro dolore. i
, 8. Geimiano Ohisone 12 - 2 - tiH»
La famiglia della compianta
Golfi Emilia ved. Glacone
’nell’impossibilità di farlo personalmente ringrazia tutte le gentili persone che hanno preso parte al suo dolore.
Un grazie particolare al Pastore Stg.
Bertin, al Medico dòti. Goueourde ed
ai vicini di casa.
8. Germano Ghisone 17 - 2 ■ 1946.
ì itnerali. Il 6 dicembre la comiimità
si riuniva Intorno alla bara della no
stra sorella Rostan Margherita ved.
Grill (Ghigo); rinnoviamo al fratei
lo ed al figl o l’espressione della no
stra fraterna simpatia.
Matrimoni. Richard Aldo (Villa) e
Pascal Ivonne (Indir'.tti) si sono spo
sati il 6 novem.pre; anche se in ritardo, per le ragioni più sopra addotte,
ripet amo loro i nostri auguri più
affettuosi.
La famiglia della compianta
Tourn Fanny ved Rivoir
commossa dalla numerosa testimonianza di simpatia ringrazia vivamente tutti i parenti e. conoscenti che hanno as
sistito e confortato la loro cara mamma. In modo speciale ringrazio il doti.
Gardiol, Suor Lìdia Perrou e SuenMargherita Rivoir ed U Pastore Sig.
Deodato.
Rorà (Luserna S. Giovanni) 19-2-49
PRO VAL L I
Domenica 6 marzo alle ore 11,30 in
casa Baridon alla Carderia di Villar
Pellioe, avrà inizio il corso teorico pratico di caseif do, organizzato daEIstitijto Zootecnico e Caseario per il Piemonte.
Verranno ad iniziare il corso il prof.
Vezzani direttore dell’istituto Bonafous, il prof, Raimondi, il tecnico Bruneri.
Tutti gli agricoltori, donne oomipreS6, intoressatl a migliorare o ad iniziare la lavorazione del latte sono invitati a*(l intervenire,
L orario por le lezioni seguenti sarà
fissato dagli interessati.
Direxione; Via d
Telefono 409
Amministra%ionei
Pe Ilice
C. C Postale 2-17557 della
Claudiana - Torre Peilice
i Mille, 1 -Pinerolo
Claudiana - Torre
Libreria
Dir. Re.sp. Èr-monno Rostan
ARTI GRAFICHE "L'ALPINA,
7 orre Peilice
SARTORIA
Arturo Balata
TORINO
Via Berthollet n. 13 (1 piano) - T«). 60.4Ì5
Á
rissar/D/cii4ñiaass[
N0VENA& C. I
ALLA UTIA'0! TORINO
PINEBOLO- VIA TRENTO,2l