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Roma, 5 Settembre ItìOS
SI pobbliea ogni Sabato
ANNO 1 - N. 36
LUCE
Propugna gl’interessi sociali, morali e religiosi in Italia
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Italia : Anno L. 2,50 — Semestre L. 1,50
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SOMMARIO
Sankey, Carlo Simoni — Nell’aula Carnegie in New
York, D. Turino — Padre Battoli, Agostini) Franceschi. — Il Cattolicismo in Ingkilterra, Enrico^
Meynier — Hanno tolto il Signore !, Furio Lenzi
— Il terzo Congresso della Storia delle religioni,
Y. — Noterelle Amene, Nemo — Pro Emigranti,
Ing. E. Eynard — Pensieri sulla preghiera, ilioi-ton Sanders.
OüardaDdo attorno
(Noterelle e Spigolature)
Leggiamo nella Tribuna :
« Alle solenni feste in onore di Dante, che si terranno a Ravenna nei giorni 12, 13 e 14 settembre, parteciperanno rappresentanze di Trieste, dell’Istria e di
Fiume. Comelvi sarà notò, Trieste offre alla tomba del
sommo poeta l’ampolla per l’olio, che deve alimentare la
lampada votiva, offerta da Firenze >.
Ampolla! Olio! Lampada votiva! Sarà, ma, secondo
noi, non è con codeste cianfrusaglie che si onorano i
grandi.
Si direbbe che la miracolosa madonna di Lourdes
abbia trovato un qualche concorrente tutt’altro che
sovrannaturale; poiché purtroppo gli scontri o le minacce di scontro sulle strade ferrate sono la cosa più
comune e... naturale del mondo. Ecco infatti quello
che alcuni giorni of sono si telegrafava da Nancy a Parigi e che da Parigi si telefonava ad uno dei nostri
massimi giornali quotidiani :
« Ieri mattina doveva aver luogo la partenza di
due treni di pellegrini per Lourdes. Qualche ora
prima della partenza era stato trasportato in vettura
un malato, che doveva partecipare al pellegrinaggio.
Giunta l’ora della partenza, alcuni agenti si recarono
a prendere l’ammalato e lo deposero in una barella
con ogni precauzione per trasportarlo al treno. Gli
infermieri improvvisati stavano per attraversare i binari della stazione, quando un ispettore delle ferrovie si precipitò verso di loro e gridò di scostarsi
poiché stava per giungere un treno da Metz a grande
velocità. Il malato, che non poteva muoversi, appena
intese che il treno veniva a grande velocità,' saltò a
terra o si dette ad una fuga pazza verso l’uscita della
stazione. Questa fuga divertì molti viaggiatori. Il miracolo si era prodotto prima di giungere alla famosa
grotta ».
Monsignor Aversa, delegato apostolico all’Avana,
trovandosi in congedo ordinario a Roma, fu interpellato dal corrispondente vaticano del Corriete della
Sera intorno alla missione da lui compiuta per Cuba
presso il Governo degli Stati Uniti d America, ove,
come ognun sa, la religione dominante nel popolo e
nelle classi dirigenti non è la cattolica romana, ma
la cristiana evangelica.
Notevolissimo il punto del colloquio in cui monsignor Aversa manifesta candidamente le impressioni
ricevute al contatto di quegli òttimi cristiani evangelici che sono il presidente Roosevelt e il probabile
successore di lui alla Presidenza, signor Taft, già ministro della guerra.
— Con chi ella ha specialmente trattato? — domanda l’interpellatore.
— Col Presidente Roosevelt e col ministro Taft —
risponde monsignore —. E non ho che a congratularmi
per l’accoglienza ricevuta presso questi due uomini
di Stato. Ho trovato in essi le disposizioni più concilianti...—.
— Così il signor Taft le ha fatto buona impressione ? —.
— Eccellente sotto tutti i riguardi ; il Taft è un
uomo dalla coscienza retta. E’ un piacere del resto
trattare con questi anglo-sassoni. Son gente leale e scrupolosamente onesta; e quando essi hanno riconosciuto
che in una questione è in giuoco un principio supe
riore di giustizia e di equità, non esitano a farlo prevalere anche contro le loro simpatie personali. Ho riportato da Washington la più alta stima per gli anglo
sassoni. D’altra parte il modo con cui il Governo ame
ricano interpreta ed applica il principio della separa
zione differisce completamente dal sistema francese
— Cosi il protettorato americano su Cuba é stato
indirettamente un bene per il Vaticano: é stato meglio per Vostra Eminenza trattare col protestante Governo di Washington che col Governo cubano, cattolico
sia pure di nome...—,,jr f
Monsignor Aversa, da buon diplomatico, non ha risposto : si é limitato a sorridere.
SANKEY
fatto invasione nella chiesa e dilaga come un fiume
straripato. Vi si trovano perfino persone inconvertite che cantano per l’assemblea ! Che cosa v’è di
più barocco dell’ idea di valersi di gente non convertita per cantar le lodi di Dio ? »
Tali essendo le cristiane teorie del Moody intorno
al canto, quale gioia non dovette egli provare quando
s’imbattè in qnel fervente^ cristiano che era il Sankey ? Un giornale evangelico nel 1882 scriveva ;
Il signor Sankey ha mia voce potentissima e dolcissima in pari tempo ».
Quei due figlioli di Dio si unirono per l’opera di
risveglio formando nn solò cuore e nn’ anima sola.
Secondo un’espre’ssione tipica, tntt’ americana, il
Moody « predicava l’Evangelo » e il Sankey « cantava TEvangelo ».
Collaborarono l’nno con l’altro, finché il Signore
d’entrambi non ebbe richiamato a sè l'un d’essi, il
Moody, nell’anno 1899.
Il sommo evangelista americano Moody dava, nelle
sue radunanze di evangelizzazione e di risveglio,
una grandissima im portanta al canto. Egli diceva :
. Io ho la certezza che alla maggior parte delle
persone il canto piace, ed a me preme fare di esso
uno degli elementi essenziali nelle mie radunanze
di culto. Il canto serve ad attirar uditori ; quando
pure voi predicaste per solito sermoni aridissimi
le vostre chiese si riempirebbero egualmente, se vi
si cantassero inni atti a parlare al cuore. La Bibbia
ci invita alla lode più spesso che non alla preghiera ;
la musica e il canto non solo hanno accompagnato
tutti i risvegli di cui si parla nella S. Scrittura
ma sono indispensabili alla vita spirituale. Alcuni
dei nostri migliori inni sono il frutto di epoche di
risveglio, di quelle epoche speciali in cui le case e
i templi, le officine e le vie risnonano pei cantici
inneggianti alle grandi verità dell’Evangelo. Il canto
vale almeno quanto la predicazione per imprimere
la Parola di Dio negli animi umani. Datante i quarant’ anni ormai trascorsi dalla mia conversione,
sempre più grande mi è andata apparendo l’importanza delle lodi diviue espresse per mezzo del
canto ».
Non sembrerà strano che un uomo, che la pensava a questo modo, andasse con cura in cerca, non
di cantori inconvertiti, ma di cantori potenti e credenti al tempo stesso, potenti non solo per la bella
voce, ma per la fede viva e sincera. « Il mondo ha
,,A-Ii0udra, duruìite I iilveglio povoca^^^^ opera del Moody e del Sankey, gl’ inni di quest’ultimo si vendevano, in un’ edizione popolare, a due
soldi la copia per le strade. La storia degli inni
sacri composti e cantati dal Sankey ha del « romanzesco » ; e quei dne grandi operai del Signore
avrebbero potuto cavarne un ricco patrimonio ; nei
soli Stati Uniti d’America la raccolta degl’inni aveva fruttato cinque milioni di lire italiane. Il Moody
e il Sankey rinnnziarono a questa enorme somma
e ad altre ancora in prò di opere e di istituzioni
benefiche.
Lord Shaftesbury ebbe a dire che, se il Sankey
non avesse composto e insegnato altro che l’inno :
Besistete, poiché io sto per venire, avrebbe meritata egualmente la gratitudine dell’ impero britannico.
Adesso, il grande cantore cristiano ha varcate
le soglie della casa celeste, ove potrà unire la sua
magnifica voce » a quella degli angioli e dei redenti, a cantar le lodi dell’ Iddio che è amore e di
Gesù Cristo il suo « santo Figliolo » ; ma gl’inni di
lui, quaggiù, continueranno a consolare, a ravvivare,
a ridestare per molti anni, forse per molti secoli,
le anime che cercano Dio, che amano Dio, che anelano il perdono di Dio nel Cristo Salvatore.
Capto Simoni.
Pagliuzze D'Oro
Sei povero e costretto a raccogliere via via, a fatica, le cose che ti sono necessarie?
Ebbene tu proverai gioie squisite, ignote a coloro
che possono procurarsi subito e senza sforzo tutto
ciò che il lor cuore desidera.
Dove il peccato si caccia, Dio non c’è più.
Q, Fulliquet
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LA LUCE
MLL'ñULñ efl.WKeiE
/A' f^KW YORK
Cento anni fa, le Missioni godevano poco favore,
ossi qnell opera eccita un vivo interesse presso tutti
i credenti. Tremila cristiani laici si sono riuniti a
New York per udire relazioni sulle Missioni e sui
suoi attuali bisogni.
Presiedeva il signor /. Moti, segretario della Società dei Giovani Cristiani, e parlarono vari oratori,
fra i quali l’ex-ministro della guerra W. Taft.
Dopo la lettura del Vangelo e la preghiera, il
presidente rammentò 1 ordine di Gesù ai suoi discepoli di portare l’Evanplo a tutte le nazioni, e disse
che dopo una visita ai cinque Continenti egli ha ricevuto la profonda impressione che i popoli non cristiani trovansi in uno stato di crisi favorevole alle
Missioni e che le Chiese debbono profittare di questa
occasione per raddoppiare i loro sforzi e i loro sacrifizi per portarvi l’Evangelo i cui principii soli
possono stabilire buone relazioni tra i membri della
Società, come tra popolo e popolo. 18,000 missionari hanno già potuto stabilire delle prospere Chiese
in vari paesi pagani, preparare più di 80,000 Evangelisti a cooperare alla estensione del Cristianesimo,
e stabilire scuole di vario grado, ospedali, e altri mezzi
di coltura e di beneficenza.
Dopo i successi riportati in Cina, nella Corea e
nel Giappone, un rallegrante movimento tra i laici
cristiani si è manifestato in America e in Inghilterra.
Il signor B. Capen disse : « Un anno fa, dopo
una piccola adunanza di preghiera, si manifestò un
movimento missionario di laici, che si estese negli
Stati Uniti e nel Canadá.
Quel movimento traversò il mare e si estese in
tutta la Oran Bretagna, che si uni a noi per quella
nobile campagna. I missionari nell’ndire di quel movimento, si sentirono ringagliardire. Da un pezzo
aspettavano in preghiera un giorno simile, e noi
dobbiamo sostenere quel movimento se non vogliamo
contristare il cuore dei nostri fratelli missionari.
Pensammo di mandare 25 dei nostri fratelli più
intelligenti ad esaminare l’opera dei missionari, e i
loro bisogni, affinchè potessero farcene una esatta
relazione. Cinquanta persone si offrirono e partirono.
Uno di essi fu tanto contento di ciò che vide, che
ha dato 1,250,000 lire per l’avanzamento dell’opera.
Le relazioni di coloro che si recarono sul campo
delle Missioni sono interessantissime. Grandi certo
sono i bisogni, grandi ancora le mancanze, ma grandi
sono anche i successi.
Cento anni fa, al principio delle Missioni moderne,
pochissimi erano favorevoli a quest’opera. Oggi vi
sono più di 15,000 persone americane o inglesi che
hanno imparato le lingue dei paesi pagani ed hanno
riunito, intorno a sè, quasi 100,000 nativi facendone
degli Evangelisti ed hanno stabilito intorno al mondo
una rete di chiese, di collegi, di scuole, di ospedali, ecc.
Paragonate lo stato attuale a quello di cento anni
fa, e vedrete che il successo è miracoloso. Tutte le
Chiese si mostrano unite come un sol nomo intorno
alla croce di Cristo, e questa unione va facendosi
ovunque sempre più intima ».
la pace col mandare eserciti di missionari, anziché
eserciti di soldati ?
Il motivo del grande movimento missionario dei
laici è appunto la convinzione profonda che il mesdel Vangelo deve farsi udire in ongi angolo
della terra ai giorni nostri. Tutte le Chiese debbono
unirsi cordialmente per quello scopo, e tutti i membri
devono essere pronti a fare il loro dovere. Sembra
che queste condizioni siano per adempiersi. I 20 milioni annui di dollari che si spendono oggi per le
Missioni possono servire ad evangelizzare soltanto
un terzo dei popoli pagani.
I missionari credono che, se le forze e i denari fossero triplicati, si potrebbe vedere in questa generasione tutto il mondo evangelizzato. L’entusiasmo
dei missionari deve comunicarsi a tutte le Chiese.
La traduzione della Bibbia in tutte le lingue conosiiute è una solida base.
Ogni settimana 3000 non Cristiani vengono ammessi nella Chiesa. Per acquistare un sol convertito in China, al principio della missione, ci vollero 7 anni. Quasi lo stesso tempo ci volle per ottenere un convertito in altri paesi.
Ora, negli ultimi 10 anni, la popolazione tutta
quanta crebbe del ,2 lj2 per cento, mentre i membri
della Chiesa crebbero del 30 per cento ogni anno. La
Korea ha ottenuto quest’anuo un aumento del 60
per cento. Nelle Filippine 30,000 convertiti furono aggiunti alla Chiesa dal momento in cui quelle
isole passarono sotto il Governo degli Stati Uniti ».
Padre* Bartoli
Parlò quindi il signor 7. Campbel Withe. . Per
molti secoli la civiltà ebbe il suo centro intorno al
Mediterraneo. Negli ultimi secoli il centro fu intorno
all’Oceano Atlantico. Nell’avvenire forse il centro
dello sviluppo umano sarà sulle sponde del Pacifico.
Il risveglio dell’Oriente frutterà ogni anno milioni
di dollari al commercio delle nazioni. La Chiesa
Cristiana è evidentemente destinata ad essere il fattore principale del progresso nella storia umana. Per
qualche tempo, le corazzate e i grandi eserciti possono fare qualche cosa per impedire la guerra. Ma,
i popoli « non fabbricheranno zappe dalle loro spade,
nè falci dalle loro lance » che allorquando avranno
ricevuto il messaggio e lo spirito del Principe di
pace, ohi sa se i Governi non otterrebbero più presto
Il signor W.Taft: « Molti sono contrari alla Missione, come lo era io pure quando credevo che tutti
i nostri sacrifizi e le nostre beneficenze dovessero essere destinate al nostro popolo, dimenticando che tra
gli uomini vi dev'essere qualche cosa come la fratellanza universale. Ma quando visitai l’Oriente e
vidi il misero stato di quei popoli, privi dei benefici della nostra civiltà, sentii l’immensa importanza
delle Missioni estere. Sentii la necessità di risvegliarci noi Americani, di comprendere che non siamo
l’unico popolo sulla terra,,, e che molti altri hanno
bisogno dei nostri sforzi e dei nostri sacrifizi per
sollevarsi dallo stato di degradazione in cui si
trovalo.
Chiunque studierà con spirito imparziale il movimento della civiltà moderna, dovrà riconoscere che
lo spirito del Cristianismo, è l’unica base dello stabilimento e del progresso della civiltà, e di un Governo democratico. Lo spirito del Cristianismo è pura
Democrazia, proclamando l’eguaglianza degli nomini
davanti a Dio e davanti alla legge, la quale, secondo
me, è la manifestazione del modo col quale l’nomo
comprende il pensiero di Dio. Ho avuto l’occasione
di toccar con mano la potenza del Cristianismo nel sollevare i popoli che la Provvidenza ci ha affidati affinchè servissimo loro di guida. Dal 1565 al 1571,
cinque frati agostiniani si recarono a predicare il
Cristianesimo nelle Filippine. Nel medesimo tempo,
press’a poco, vi si recarono pure dei missionari musulmani, i quali' si fecero da quattro a cinquecento
mila seguaci, mentre che 8 milioni d’indigeni diventarono Cristiani di nome. Quando le Filippine caddero nelle nostre mani, la popolazione, quantunque
avvezza a sottomettersi alle autorità religiose, comprese subito i benefizi del Governo Democratico;
mentre che i Musulmani non approvarono mai il
self Oovernement. Dobbiamo dunque spargere il Cristianesimo, se vogliamo che i popoli imparino a governarsi da sè. Il missionario insegna ai suoi discepoli, non solo a leggere e a scrivere, ma a divenire buoni cittadini, morali, puliti, utili alla società,
e a comunicare ad altri le preziose verità ch’egli ha
imparate ».
D. Tapino
I nostri giovani morti
Se i nostri figliuoli ci sono stati tolti ancor giovani,
è pur dolce il pensare che sono morti in Cristo, che
il buon Pastore li porta nelle sue braccia e li siringe
sul suo petto, e che tra poco noi andremo a raggiungerli !
Moody
In questi ultimi giorni gli assalti contro il Padre
Giorgio^ Bartoli si sono fatti duna frequenza straordinaria ; si che par quasi d'assistere agli esercizi
del tiro a segno nazionale, o piuttosto a uno innocuo e rallegrante spettacolo di fuochi artifiziali, in
cui le polveri di Bengala siano adoperate senza
tanta avarizia. Si comprende tuttavia come 1’ ex
Gesuita si sia sentito un poco impacciato a risponder a tutti. Come ricacciar indietro in una volta
tanti botoli di dimensioni e di forze disparate ? E
però il Bartoli saggiamente ha pensato di tappar
la bocca al botolo più ringhioso di tutti : ab uno
disce omnes ; e a quest’ impresa, per lui faciletta
assai, egli s’è messo di buon umore e con un sorriso tra l’ironico e il canzonatorio sulle labbra, pubblicando un altro dei suoi piacevolissimi articoli nel
Corriere della Sera.
Nel nuovo articolo, il Padre Bartoli, dapprima,
butta giù un sofisma deH’avversario (D. Pier Luigi
Venezia).
« Ella grida continuamente e in tutti i
toni : Chiesa ! Chiesa ! Chiesa ! La Chiesa
è bella ! La Chiesa è santa ! La Chiesa è
buona madre ! La Chiesa è piena di carità ! La Chiesa è protettrice della scienza !
La Chiesa è difenditrice dei dotti ! e chi
più ne ha, piu ne metta. Ma di grazia,
caro signore, chi è questa sua Chiesa !
È forse una signora Rosina qualsiasi abitante .....................................
a casa di qualche arrabbiato intransigente?
Ella parla della Chiesa come se questa fosse
una persona singolare, dagli occhi color di
cielo, dalle gote rosee, dai capelli neri, vestita, di bianco, esalante soavi profumi, circondata di luce, senza macchia nò colpa, e
ravvolta in un nembo di paradiso. Tutto
questo può esser vero, ma richiede, per
esser tale, molte distinzioni che Lei non
ha punto fatte. Abbia la bontà di studiare
la filosofia dei nomi collettivi, e troverà
di che imparare ! La Chiesa considerata
come un solo tutto, forma nella nostra
mente una nozione che è affatto distinta
dalla nozione dei singoli membri di lei.
Cosi, per esempio, perchè Paolo è buono,
non potro già dire che tutta la famiglia di
Paolo sia del pari buona; nè, viceversa, perchè Paolo è ladro, mi sarà lecito dir ladra la
famiglia di lui. Altra cosa è l’individuo,
altra la collettività. Ciò che conviene spesso
al primo, non compete alla seconda. Se Lei
mi domanda : furonvi papi, vescovi, sacerdoti e laici cattolici, di mente aperta, tolleranti, amici dei dotti, mecenati degli studiosi ? Moltissimi ! risponderò io. Ma se
Lei, continuando, asserisce che tutta la
Chièsa in ogni tempo e in ogni luogo è
stata tollerante, amica della scienza, benigna verso gli studiosi, io dirò : alto là I
Non correte troppo ! Consultati' la storia !
Se trovate che la maggioranza dei cattolici, in ogni tempo e in ogni luogo, ebbero
le doti che voi avete descritte più sopra,
allora voi potete elogiare la Chiesa come
bramate : se trovate il contrario, e pur lo
fate, commettete un peccato contro la logica e date un calcio al buon senso ».
Padre Bartoli rimanda Don Venezia alla storia
. i.
3
LA LUCE
evra\ e poi, per l’edificazione di lui, stralcia dalla
storia vera < qualchetatterello »'e glieramministra.
« Desidera. qualche fattarello edificante
e che Lei certamente ignora ? Eccolo !
Paolo IV fu un Papa intransigente. . . .
QuelFintollerantissimo fra tutti i Papi, pubblicò nel 1557 un « Indice dei libri proibiti », cosi minuto, severo e crudele, da
mettere alla disperazione tutti i dotti cattolici del suo tempo, i quali si vedevano
privati dei libri più utili e cari, e ciò perchè
contenevano* opinioni non approvate dai
teologi romani.
« 11 gentiluomo veneto, Antonio Aitano,
al pensiero di dovere, giusta gli ordini di
Paolo IV, rinunciare a moltissimi libri e
smembrare la sua dotta biblioteca, quasi
impazzì; e molti professori gesuiti, specie
dei collegi della Compagnia nell’Italia meridionale, scriV^endo ai loro superiori a
Roma, si lamentavano acremente, che col
nuovo Indice di Paolo IV essi non potevano più oltre, nè studiare, nè insegnare ».
La Chiesa intollerante ha bruciato gli eretici ; e
Padre Bartoli spiattella a Don Pier Luigi Venezia
anche questa sacrosanta verità.
« . . . per difender la Chiesa, non
mi venga fuori colla vieta scusa che, non
la Chiesa bruciava gli eretici, bensì il Potere civile. Tante grazie ! Domando io ; chi
dava la caccia a quei disgraziati ? chi li
metteva alla tortura I chi li condannava ?
chi li consegnava al Potere civile, cioè al
boia? Se D. Venezia sa l’abbiccì della storia,
non. potrà dare che una sola risposta: la
Chiesa, cioè, quel sistema di cristianesimo
che prevalse sfortunatamente nel mondo
durante tutto il medio evo, e che dà guizzi
di losca luce anche .al nostro tempo ».
Terminando, l’ex Gesuita si giustifica dall’accusa
di « ribellione cagionata dallo spirito di superbia »
che l’avversario gli avea lanciata; e scrive con fiera
ironia:
« Ciò può essere...............È chiaro
che io intrapprendendo una guerra aperta
contro la prepotenza e l’ignoranza, vado
incontro agli onori, alle ricchezze, ai filetti
azzurri, e allo zucchetto rosso ....
« Un’ultima parola. Faccia Lei stesso, in
persona, la prova della tolleranza di certa
gente nella Chiesa. Si metta a pensare, se
il può, col suo cervello, e parli come pensa;
poi, proverà a sue spese la tolleranza della
Commissione di vigilanza, quella di certi
preti ignoranti e poco cristiani, e quella
di una turba paganeggiante. Facdia, ripeto,
la prova, e poi ci riparleremo. Ma ohibò !
Ella non vuol macchiarsi del peccato di
pensare col suo cervello ! Allora faccia cosi;
questa sera, dopo aver letto questo articolo, pieghi le ginocchia in terra e reciti
la seguente preghiera : « Signore Iddio,
vi ringrazio che io sono umile, perchè ho
la fortuna di pensare colla testa degli altri;
laddove quel disgraziato di Padre Bartoli
è superbo perchè ha la sventura di pensare
col proprio cervello I ».
Se in Italia sorgessero cento padri Bartoli, non
modernisti, sinceraaiente attaccati a tutto l’Evan
gelo, e disposti ad abbandonare gli errori romani
l’un dopo l’altro, per ubbidire alla coscienza illuminata sempre più limpidamente da un raggio da Alto,
il Cattolicismo papale in Italia e forse... altrove
sarebbe bell’e ito.
Una cosa premerebbe tuttavia, e noi l’augnriamo
di cuore a Padre Bartoli ; fermezza, fermezza inflessibile di carattere ! « Non posso altrimenti » gridava Lutero « Dio mi sia d’aiuto ».
Agostino ppaneesehi
Il [attolicismo in Inghiltepra
La nostra stampa politica ha p\ibblicato
articoli informati al più grande lirismo sul
Congresso internazionale eucaristico di Lon
dra. Vale la pena di segnalare quelli della
Stampa e àeìVltalie. Questi giornali esal
tano lo stato presente del cattolicismo in
Inghilterra, e gli profetizzano il più splen
dido avvenire. E riguardo ai preparativi
del Congresso, il giornale italo-francese e
sciama : « Chi, cinquant’anni addietro, avesse osato annunziare un simile avvenimento, sarebbe stato considerato quale utopista e visionario ». E non pensano questi giornali al fatto che l’Inghilterra, paese
classico della libertà, lascia che ogni manifestazione, sia religiosa che sociale, vi si
produca senza impedimenti, per sola forza
propria, e in ragione dell’importanza sua.
E perciò con maggiore rispetto della verità, noi evangelici italiani potremmo, alla
nostra volta, esclamare : Chi cinquant’anni
fa, avrebbe potuto sperare che la città di
Roma si aprisse alla predicazione evangelica, e fosse sede di importanti congressi
evangelici internazionali, quale fu, senza dubbio, quello delle Scuole Domenicali, adunatosi ivi nell’anno di grazia 1907 ?
Riguardo ai pretesi grandi progressi del
Cattolicismo in Inghilterra, i nostri giornali non tengono nel debito conto il fatto
che l’aumento numerico deve essere messo
in confronto con 1’ aumento della popolazione generale. Ora,è bene che si sappia
che, su questo punto, il cattolicismo, lungi
dal poter contare un qualche progresso,
non registra che delle perdite. Invero la
popolazione irlandese nel passato era in
grande maggioranza cattolica. Ora per l’e
migrazione continua di cattolici irlandesi
poveri, il numero totale dei seguaci del
Papa nel Regno Unito è soltanto di quattro milioni 479. 966 (1.687.586 nell’ Inghilterra, 486.000 nella Scozia, 2.306.362
nell’Irlanda), mentre verso la metà del se
colo scorso esso saliva a quasi 7 milioni
Dunque, sotto il rispetto numerico, non si
deve parlare di progresso, ma piuttosto di
regresso. Anche le vantate conversioni
dall’anglicanismo sono oramai ridotte ai minimi termini.
. Perciò la Stampa assai prudentemente
scrive : « L’importanza dello sviluppo del
cattolicismo in Inghilterra è, più che nel
numero dei convertiti, nel carattere che
esso va assumendo ». Inoltre il giornale
torinese, nel descrivere la storia dei rapporti del uattolicismo con l’Inghilterra, si
guarda bene dal ricordare la ostile accoglienza fatta dal popolo inglese alla lettera
di Leone XIII ad Anglos, con la quale lo
scaltro pontefice invitava quel fiero popolo,
così geloso delle sue libertà, ad entrare
nella Chiesa. E questa attitudine degli inglesi di fronte al Papato è la misura giusta della consapevolezza dei proprii destini
oramai indissolubilmente uniti a quelli del
Vangelo in quel paese. Che se la Chiesa
accennasse a compiere qualche atto che
suonasse ofiesa ai sentimenti religiosi del
popolo inglese, non tarderebbe a farsi nuovamente sentire il terribile grido : No Popery ! Ma non si giungerà a tanto.
La Chiesa è molto prudente. Udite come
parla il cardinale Vannutelli, legato pontificio al Congresso eucaristico : « Noi andiamo al Congresso di Londra non come
conquistatori e per recar ombra ed offesa
al sentimento popolare inglese, ma ci andiamo pieni, per i protestanti — che pur
sono nostri fratelli — di quello stesso rispetto che essi mostrano per non Noi non
richiediamo loro dei privilegi, ma soltanto
quella libertà che essi ci offrono con tanta
cortesia ».
Eniiieo JAeyniev
Hanno tolto il Signore!
.. hanno tolto il mio Signore, e io non so dove
l’abbiano posto.
> Oiov. 20,13.
L’umanità di oggi è irrequieta. Essa si accorge
che manca di qualche cosa, essa cerca qualche cosa
e non sa dove poterla trovare. L’umanità è tormentata da acerbi dubbi, da angosciose aspirazioni : essa
vede, davanti a sè, un grande e mortale vuoto, un
buio intenso e spaventevole : i beni terreni, le soddisfazioni personali, le aride e volgari dottrine matèrialiste non la contentano più ; ed essa cerca, cerca
qualche cosa, sentendosi attratta da una forza superiore che le dice di camminare ancora, e cerca,
come una cieca, e non sa dove fermarsi, non sa dove
deve arrivare.
Che cosa cerchi l’umanità, oggi, facilmente si
comprende : che cosa può cercare il viandante stanco
se non il riposo; che cosa può cercare l’assetato se
non una fontana, che cosa può cercare il malato se
non la guarigione ? Anche senza saperlo, che cosa
può cercare l’umanità irrequieta, sconfortata, avvilita, se non quel Cristo che dà riposo alle anime,
se non quel Cristo che alleggerisce e toglie i tormenti e rende forti, eroici, pronti a combattere fino
alla morte, come egli è morto, per la redenzione
del mondo ?
Ma, ahimè ! Quanto dovrà camminare l’umanità
prima di poter ritrovare Gesù 1 Vi sembra che oggi
molto facilmente si possa ritrovar Gesù ? Vi sembra
che in certe chiese., in certi cuori che si chiamano cristiani si possa molto facilmente ritrovare lo Spirito
di Cristo?
Ahimè ! Anche noi, come già Maria Maddalena,
potremmo esclamare : « Il Signore è stato tolto, e
non sappiamo dove l’abbiano posto ». Credete voi
che il Signore si possa trovare sugli altari? No,
perchè Egli non è un feticcio egoista che richieda unjaderazione senza scopo. Credete voi che
Egli sia sequestrato nelle pagine della Bibbia ? No,
perchè Egli è cosi grande che non può rinchiudersi
nelle pagine di un libro. Credete di poterlo trovare
4
1 l
LA LUCE
nella preghiera delle labbra ? No, perchè Egli non
tiene conto delle preghiere quando il cuore è assente. Credete voi di pbteìlo trovare nelle cattedrali ? No, perchè la sua chiesa non è fatta di pietra
e d’opera umana, ma di spirito e di carità. Credete voi
di poterlo trovare in certi istituti di beneficenza,
in certi orfanotrofi dove la carità è un pavoneggiamento odioso, in quelle case per gli infelici^ per i
deformi, dove il cuore, soddisfatto dell’opera propria,
mercanteggia, per cosi dire, sulle disgrazie umane ?
No^ no, nemmeno li troverete il Signore, poiché Egli
è la Giustizia stessa, e non può accettare per carità ciò che è stretto dovere, e non può accettar per
opera buona ciò che è una minima parte di quello che
ognuno dovrebbe fare, e non può contentarsi di una
meschinità, ma vuole la giustizia tutta intiera, dappertutto e per tutti. E allora, dove, come trovare Gesù?
Egli è stato tolto : se, prima, fu fiagellato e messo
in croce dai suoi nemici, poi, per tante volte, è stato
flagellato e messo in croce da chi si chiamava suo
discepolo : e si continua, oggi ancora, in certe chiese
e fu ori di esse questa infame crocifissione, e al posto
di Gesù è stato messo un altro Dio; e questi moderni
farisei, e questi nuovi sacerdoti adorano questo Dio
di creazione umana, mentre Gesù è assente, Gesù
è lontanto, è stato tolto, e non sappiamo dove l’abbiano posto.
Eppure, oggi che l’umanità stanca e delusa si
indirizza incosciamente verso gli ideali cristiani, sarebbe necessario, che le chiese fossero pronte a presentarle Gesù, ma il vero, 1’ autentico Gesù, quel
Gesù che è Salvatore dell’anima di ogni uomo, che
è carità e che fa consistere la sua dottrina nell’amare Dio e nell’ amare il prossimo, quel Gesù che
fu buono, giusto, mansueto, santo, che perdonava
« chi molto aveva amato », quel Gesù che le soavi
pagine dell’E vangelo ci presentano e non quel Gesù
di marmo e di metallo irrigidito sulle croci delle
chiese !
E se queste chiese non posseggono Gesù, se voi
non lo possedete, se voi non sentite la sua presenza nel vostro cuore, oh, cercatelo : cercatelo
questo Gesù che potrà salvarvi e che avrà tanta
potenza da salvare non solo le anime individuali,
ma anche le chiese che l’hanno dimenticato, ma anche l’umanità tutta intiera e che subito potrà dare
una parola di pace a coloro che lo anelano sinceramente, ignari di che cosa cerchino, ignari ancora del
cammino da tenere, ignari del punto ove fermarsi,
tormentati acerbamente da questa ignoranza, da
questa oscurità.
Ma dove, dove cercare Gesù ? Dove, dove è stato
posto? Dove? dite voi? Oh, è cosi facile trovarlo !
Lo troverete nelle manidei bambini congiunte per
la preghiera; lo troverete nella lacrima sgorgante
davanti a una miseria umana ; lo troverete nel
pianto salito dal cuore agli occhi irresistibilmente
per il rimorso di una colpa; lo troverete nella moneta data in segreto ad un bisognoso; lo troverete
nei baci di una madre cristiana ; lo troverete nella
pace del perseguitato, del derelitto; lo troverete nel
rassegnato sorriso del malato, nei mansueti, negli
affamati di giustizia, nei misericordiosi; lo troverete
negli ideali di uguaglianza sociale, di libertà, di elevazione morale; lo troverete dovunque sia bontà;
lo troverete in quelle aspirazioni di giustizia, tutta
intiera, di libertà completa, di redenzione non soltanto sociale, ma sopratutto morale e spirituale, in
tutte le aspirazioni nobili e beile che fino alla fine
del mondo alimenteranno l’anima umana.
Hartum (Westfalia), agosto 1908.
pavio Uenzi
Evitiamo gli estx'emi
Da una parte la corruzione, dall’altra l’ascetismo
Sono due estremi da evitarsi egualmente.
L’ideale è questo : moralità perfetta, religiosità
sana, comunione con Dio per mezzo di Gesù Cristo,
che ci consentano di conservarci puri, robusti di
corpo, forti di mente, lieti di cuore e desiderosi di
una vita semplice all’aria aperta, calma, senza scatti
febbrili, senz’ombre fosche, gioconda, invidiabile.
II terzo Congresso della storia delle Religioni
Avrà luogo a Oxford, fra il 15 e il 18 Settembre ; e sarà il terzo della serie. Il primo ebbe luogo
a Parigi nel 1900, sotto gli auspici del prof. Alberto Eéville ; il secondo si tenne a Basilea nel
1904, e ne fu presidente il teologo Conrad C. von
Orelli ; il terzo trae la sua importanza dall’ essere
convocato a Oxford, alla cui Università molto deve
la scienza della storia delle religioni.
I lavori di questi Congressi hanno un carattere
essenzialmente ricercatore ; ne è esclusa qualsiasi
polemica dogmatica o confessionale ; i congressisti
non vogliono che l’indugine di Dio nelle religioni
divida i suoi cultori. Questi, che converranno a
Oxford, considerano le religioni, non come rivelazioni venute dal cielo di cose che « occhio non ha
vedute, e orecchio non ha udite », sibbene come un
prodotto spontaneo della storia naturale dell’ umanità ; come cose * salite in cuor d’ uomo » (1 Cor.
2i9) ; le quali, come tutte le umane cose, vanno
soggette a evoluzioni e a mutamenti nelle forme
esteriori.
Le ricerche a Oxford si ramificheranno in otto
parti: 1. Le religioni di cultura più scadente, incluse quelle del Messico e del Perù : — 2. Le religioni della China e del Giappone ; — 3. La religione degli Egiziani ; — 4 Le religioni dei Semiti ;
— 5. Le religioni deli’ India e dell’Iran ; — 6. Le
religioni dei Greci e dei Eomani ; — 7. Le religioni
dei Germani, dei Celti e degli Slavi ; — 8. La religione cristiana.
Parecchie di queste religioni non vivono più;
esse appartengono alla storia — ma sono sempre in
fiore la religione cristiana, la buddista, i diversi
culti dell’ India e del Giappone, il maomettismo, e
Pisraelitismo.
*
• «
Niun convegno può essere più attraente di questo che riunisce tanti sapienti accorsi da ogni parte
del mondo per studiare e approfondire sempre più
i fatti religiosi — non escluso il « fatto di Cristo »
— che sono come l’anima della storia ielle nazioni
e dell’umanità. Non è studio vano quello che consiste nell’indagare perchè, di tante fedi, le une sembrano perenni, immortali, e le altre tramontano
senza risorger più.
I cultori di questi studi: tedeschi, inglesi e francesi per lo più, crescono ogni giorno: A Basilea,
nel 1904, vi erano 322 storici delle religioni : quanti
ve ne saranno a Oxford ? La sola Inghilterra, dove
il sole della libertà religiosa non tramonta mai, novera a centinaia questi studiosi ; e i promotori del
Congresso, nomi quasi tutti illustrati da ricerche,
insigni su l’argomento, oltrepassano la cinquantina.
« Il convegno di tanti spiriti eletti — scrive Luigi
Lnzzatti — intesi a ricercare ad Oxford le origini
di Dio, in riti diversi di significato, insegnerà la
modestia agli stessi credenti e la reciproca equità,
essendo la libertà della fede l’ultima parola che esce dalla storia e dalla filosofia delle religioni ».
*
• «
Questo rifiorire degli studi religiosi contrasta con
la dottrina del materialismo, e dimostra che, al di
sopra degli interessi materiali, havvi una corrente
di forze ideali, invisibili, inestinguibili, che esercitano una salutare influenza snirumanità, frenando
ap potiti e cupidi gie. L’uomo non è mai vissuto di
solo pane ; ha bisogno di mistiche aspirazioni ; ha
bisogno < di sentire il giogo di una morale imperativa, reso leggero dalle gioie superne dell’ideale ».
Ben vengano codesti Congressi : il Cristianesimo
li invoca. Essi, come già hanno cominciato, cosi
continueranno a dimostrare che sono false ed erronee quelle dottrine le quali collegano l’origine delle
religioni colla ignoranza, la paura, la superstizione,
e secondo le quali le genti umane sarebbero state
perpetuamente le vittime delle bugie e delle tirannidi sacerdotali.
Le origini di tutte le grandi religioni — massimamente dell’ israelitismo e del Cristianesimo —
sono pure. In queste due si concentra quanto havvi
di vero in ogni altra che le abbia precedute o seguite ; e non vanno confuse con le adulterazioni di
coloro che, nel volgere dei tempi, se ne fecero strumento di avarizia o di mondano potere.
V.
NOTERELLE AMENE
Diceva Plinio non esservi libro, per quanto cattivo,
dal quale non si potesse ricavare alcunché di buono.
Non so come mi è tornato iu mente quel suo detto
oggi all’udire i discorsi di talune comari mie buone
vicine a proposito della gran festa iu onore di Sant’Anna.
Esse commentavano il panegirico della santa, pronunziato da un oratore di molto grido, un discorso che
aveva molto incontrato. La madre della Vergine era
additata come modello di tutte le madri per l’educazione assolutamente superiore data alla degnissima figliuola; un compito se vogliamo singolarmente facilitato a Sant’Anna dal fatto che Maria, come tutti sanno,
era stata concepita sine labe, senza macchia. Non importa, Sant’Anna circondò la giovinetta Maria di tante
cure, di tante precauzioni che, siamo giusti, un pochino anche a lei si deve se la Vergine di Nazaret
fu reputata meritevole della grazia eccellentissima
conferitale poi. Onore e gloria dunque a Sant’Anna.
E va bene. Pel momento San Giovacchino è lasciato
nell’ombra, ma niente paura, capiterà anche il suo
turno; quel giorno Sant’Anna sarà lasciata in disparte
e cosi un po’ per uno.
Il ragionamento, chiamiamolo cosi, non fa proprio una
grinza e corre come olio tanto, che di anno in anno
quel nuovo culto acquista favore ed incremento, e so
di nobili signore che in modo affatto speciale gli vanno
consacrando la loro operosa esistenza. Senonché non
vedo proprio come ci si debba fermare li, o che non
ha la logica le sue esigenze ?
Non consta, infatti, almeno ch’io sappia, che Sant’Anna, modello di educatrice, avesse seguito corsi
speciali di pedagogia in qualche scuola normale di Gerusalemme, ma anche ammettendo un miracolo, (e stando
alle norme più recenti dell’Apologetica sanno tutti che
all’ipotesi del miracolo non si ricorre che nei casi
estremi) non è irragionevole il supporre che essa primamente si sia anche formata nel seno della propria famiglia. Anzi, aggiungerò, è, più che legittimo,
doveroso il credere che dei meriti eccellentis.simi della
prelodata Sant’Anna si vada anche debitori alla madre
di lei, pia, devota, se non santa addirittura, in odore
di santità. Perchè non si dovrebbe seguitare indefinitamente risalendo di madre in madre e sempre, s’intende, a fil di logica, sino all’assurdo inclusivamente ?
*
« *
Seguitano le comari: gli osti improvvisati, i gelatieri, i fruttivendoli, i noleggiatori di carrozzelle bau
fatto affari d’oro, per essi la festa di Sant’Anna è attesa come una manna dal cielo e si dica quel che si
vuole pel commercio locale simili circostanze sono una
vera bazza. Tanto, osservo di passata, che la provvida
legge sul riposo festivo « contempla » il caso, e per
quei giorni nei comuni campestri se ne sospende senz’altro l’osservanza.
Non mi dispiace l’idea e se si fosse iu molti a pensarla cosi, si potrebbe anche mutare un po’ la costituzione di uno speciale Dicastero. Dal Ministero dei Lavori Pubblici anni sono si tolse la Divisione delle Poste
e dei Telegrafi e se ne fece un Ministero a parte, si
potrebbe ora fare cosi : togliere la Divisione Culti dal
Ministero di Grazia e Giustizia ed aggregarla a quello
di Agricoltura, Industria e Commorcio, mi .sembra che
sarebbe il suo posto. Lancio l’idea per quel poco che
può valere.
Non tutti la pensano cosi, e forse è bene perchè in
tal modo c’è un po’ di varietà nel mondo; taluni miei
vicini, conservatori, m’hanno espresso un altro concetto.
Due parole per illustrarlo.
Per essi, già sono spiriti forti, tutte le religioni su
per giù si equivalgono, ma hanno ad ogni buon fine
una certa utilità che fino ad un certo punto ne giustifica resistenza: freno o frusta, secondo la necessità
del momento, tengono la gente a segno. Guai, dicono
costoro, se la religione, una qualsiasi, non ci fosse 1
lusomma i ministri dei culti avrebbero a formare una
5
LA LUCE
•specie di Benemerita Spirituale, come c’ è già quell’altra ; stazioni di carabinieri dunque e chiese, in buon’armonia coll’esattore; Niente dunque Ministero del
-Commercio e dell’Industria, salvo per i Brevetti d’invenzione, ma Ministero dell’ Internò, Divisione generale della Pubblica Sicurezza,
Iberno
PRO EmiQRjtNTI
Nell’ultima parte della relazione del Sig prof. A.
Clot, pubblicata nel N. 34 di Luce^ si allude a quanto
si propongono di fare le A. C. D. G. a favore degli emigranti, d’accordo in questo, come in ogni
altro loro ramo di attività, colle Chiese. Poiché ho
avuto il previlegio di assistere alla seduta plenaria
del Comitato Universale, radunatosi a Ginevra dal
4 al 7 corrente, sono in grado di dare qualche ragguaglio sul ponderoso lavoro compiuto dal Segretario Generale Sig Phildius, allo scopo di raccogliere
informazioni ed elementi per iniziare qnell’opera
speciale fra i giovani, che, in cosi gran numero,
lasciano la vecchia Europa per sbarcare ogni anno
nei porti dell’America del Nord.
La vista di tanti giovani, molte volte inesperti,
ed ignari di tutto, spinse le Associazioni di quel
paese a venire in loro aiuto, collocando degli agenti
speciali nei principali porti di sbarco degli Stati
Uniti e per rendere più efficace il lavoro di questi
agenti essi hanno pensato di richiedere la cooperazione delle associazioni d’Europa.
Nella lunga e dettagliata relazione del Sig Phildius, furono passate in riviste le condizioni dell’emigrazione in tutti i paesi da lui visitati, e cioè :
Germania, Olanda, Inghilterra, Scozia, Irlanda, Italia,
Francia, Ungheria ed Austria.
In tutti questi paesi le associazioni accolsero volonterosamente, alcune anzi con entusiasmo, la proposta
di un lavoro pratico in mezzo agli emigranti.
Ecco le statistiche, raccolte dal Sig. Phildius, circa
il numero degli emigranti imbarcatisi nel 1907 in
alcuni dei principali porti :
Liverpool........................ 307.859
Brema ........................... 234.013
Amburgo.......................... 189.010
Napoli.......................... 204.889
Anversa.......................... 121.277
Le Havre.......................... 60.000
Rotterdam......................... 59.078
Glasgow........................... 53.058
Palermo . ...................■ . 52.314
Southampton....................... 40.344
Fiume............................ 39.000
Messina........................... 37.099
Queenstown.............. 31.794
Trieste......................... 21.456
Genova............................ 18.255
Londra........................... 10.705
In questo numero considerevole di oltre un milione e mezzo di emigranti si calcola che un terzo
almeno sia costituito da giovani. In Italia su 300.000
emigranti, circa 100 000 sono giovani. Ad essi vogliamo porgere il fraterno invito delle A. C. D. G.
di America. A questo scopo si sono già costituiti
Comitati a Genova ed a Napoli, ed in queste città,
come pure a Messina ed a Palermo, si avrebbero
già gli uomini qualiflcati,e disposti, a lavorare in
mezzo agli emigranti.
Le autorità governative hanno già dato il permesso perchè si compiano visite e si distribuiscano
stampati fra gli emigranti al momento del loro imbarco.
Gli amici americani hanno generosamente sostenuto le spese dei viaggi, e di tutto il lavoro preparatorio fatto dal Sig. Phildius, e sembrano disposti ad aiutare anche le Associazioni dei principali
porti, a condizione che qualche sforzo sia fatto dalle
Associazioni stesse. Speriamo di poter far qnalchecosa
anche in Italia, col deliberato proposito di venire
al più presto in aiuto ai postri fratelli emigranti,
collegando questa nuova iniziativa con quelle già
prese da alcuni gruppi di persone.
Le chiese potranno indirizzare ai Comitati di emigrazione già costituiti, od in via di costituzione, i
loro membri o conoscenti oppure richiedere ai Comitati stessi le tessere di presentazione fatte stampare in più lingue dal Comitato Universale di Ginevra.
Ing. E. Eynard.
Modernismo e Modernisfi
Tra la supina sottomissione delia grande maggioranza dei cosi detti modernisti fa nobile eccezione, oltre il celebre Padre Tyrrell, nn altro anglicano, certo
M. W. F. Williams ; il quale pubblica nel Times la
seguente dignitosa dichiarazione - protesta ;
« Io sono incaricato di parlare non soltanto a nome
dei cattolici-romani liberali, ma pure di altri molti, i
quali non si erano intromessi fiu qui nel conflitto fra
i modernisti ed il papa.
« Coteste persone desiderano si sappia che, se anche
non vanno d’accordo col Padre Tyrrel su tutti i punti,
pure si rendono seco lui solidali nella critica dell’ultima enciclica. Esse stimano quale un male senza precedenti che mentre un papa (Leone XIII) approvò direttamente e implicitamente gli scritti di un cattolico
inglese (J. H. Newman) facendolo cardinale, il successore
di lui annulli questo favore condannando le proposizioni
più caratteristiche dello stesso autore.
« Le stesse persone fanno osservare non doversi
considerare le ragioni che le hanno convertite al cattolicismo quasi fossero scale da rimuoversi dopo che
hanno servito, perchè esse considerano anzi quelle ragioni
come un fondamento la cui rovina travolge seco quella
di ogni convinzione loro di cattolici.
L’enciclica papale tratta tali ragioni e tale fondamento
con un disprezzo che non suona soltanto ingiuria al
grande scrittore che ne fece uso, ma alla gran maggioranza dei cattolici inglesi colti. La presente lettera
altro non fa che dire pubblicamente ciò che la quasi
totalità dice in privato. Un gran numero di cattolici
ritengono inoltre che ogni pena inflitta al Padre Tyrrell è un grave colpo menato all’iutero edificio del cattolicismo inglese »
Ognuno sente il peso di questa dichiarazione. Sono
infatti le idee di Newman — condannate dalla recente enciclica di Pio X — quelle che determinarono il
passaggio al romanesimo, dal 1845 in poi, di un certo
numero di anglicani istruiti. C’era pericolo di asssistere
a molte defezioni ; onde Pio X corse ai ripari pubblicando mW Osservatore Romano una lettera diretta
al vescovo di Limerick (Irlanda) per ringraziarlo di
aver dimostrato in un suo recente lavoro che Newman
non professò gli errori condannati dall’enciclica Fascendi.
Vani tentativi di rabberciamento ! Ben disse il P. Tyrrell : « Qui è Newman, li è l’enciclica, ogni studioso
può fare il raffronto e rendersi conto che le teorie di
Newman sono schiettamente condannate dall’enciclica
Pascendi !. » Un profondo solco teologico è scavato
fra le tesi di Newman sulla evoluzione del dogma
e della Chiesa e quelle di Pio X sulla immutabilità
dei medesimi.
e. r.
Socialismo Cristiano
Un lavoro opprimente, monotono, non interrotto,
produce per reazione un violento bisogno di distrazione e la ricerca di godimenti acuti e grossolani. È
dunque necessario di concedere al corpo un giusto
riposo.
Onde noi riconosciamo che la civiltà moderna ha
sbagliato strada, pretendendo giornate di lavoro
troppo lunghe e abolendo il riposo settimanale. La
teniamo direttamente rea delle forme ignobili assunte daU’alcoolismo e dalla dissolutezza ai nostri
giorni. Perciò, noi approviamo interamente la richiesta di una diminuzione nelle ore di lavoro, e la
giornata di 8 ore non ci pare punto un’utopia. Quando
il lavoratore avrà per davvero ogni giorno il tempo
d’esser uomo e di comportarsi da uomo, allora soltanto egli cercherà distrazioni e piaceri alti e nobili. '
O. Fulliquet
Croce Azzurra
Germania
Le chiese tedesche hauno aperto dei ristoranti di
temperanza per i marmai tedeschi. Tali stabilimenti
hanno gabinetti di lettura, di scrittura, bagni, infermerie, uffici per informazioni, casse di risparmio. Nei
grandi porti di mare come Marsiglia, Genova, Anversa,
Buenos - Aires, queste casse ricevono più di 70,000 lire
all’anno, denaro da mandarsi alle famiglie dei marinai.
e. r.
Irlanà.a
A Banion — Co. Cork — in Irlanda si tiene una
fiera ogni mese. Siccome la fiera comincia la mattina
per tempis.simo e la gente, da lontani paesi, dopo aver
viaggiato mezza nottata, giunge stanca, le osterie, quel
giorno, s’aprono qualche ora prima del solito e arrischiano di riempirsi subito.
Conveniva reagire, e si è cercato appunto di reagire.
Si è costituito un Comitato composto^ di tutti i pastori
evangelici e di tutti i preti cattolici romani della città ;
e questo Comitato ha ottenuto un’area proprio nel centro della fiera, e quivi ha costruita una vasta sala ad
uso ristorante di temperanza. E il ristorante, che ormai non ha più un solo soldo di deficit, va come un
olio : signore di tutte le confessioni prestano il loro
aiuto volontario; le suore (cattoliche romane) del convento della Presentazione fan da cuoche e un ministro
evangelico funge da cassiere e da economo ! !.
Splendido esempio di fratellanza nel bene ! Quando
avverrà qualche cosa di simile in Italia, all’ombra del
Vaticano ?
pi STORIAI
I Valdesi di Calabria e delle Puglie
Per uoi, le colonie più interessanti che i Valdesi
fondarono nel Medio Evo, lungi dalle loro Alpi,
sono quelle dell’Italia Meridionale.
Nel 1340 Giacomo, principe d’Acaia, sposava Sibilla, figlia di Bertrando del Balzo, siniscalco del
re Roberto di Napoli. Sembra doversi connettere a
quella circostanza il racconto dello storico Gilles,
secondo il quale un nobile calabrese, sentendo in
un’ osteria di Torino due giovani Valdesi, che discorrevano delle difficoltà della vita nelle loro anguste valli, parlò loro dei poggi della sua Calabria,
spopolati a cagione delle guerre che avevano funestato quel reame. I giovani riferirono la cosa nei
loro monti, e dopo matura riflessione si mandarono
alcuni ad esplorare quelle regioni. Vi si trovarono
ricche campagne e ridenti colli rivestiti, a seconda
deU’altitndine, di ulivi, di vigneti, di castagni, di
boschi. Si firmarono quindi i patti col potente barone e molte famiglie, per lo più giovani coppie,
intrappresero quel viaggio, che durò 26 giorni.
Essi occuparono dapprima i colli che stanno a ridosso di Fnscaldo nella provincia di Cosenza, estendendosi fino alla cresta appenninica, che domina ad
un tempo il bacino del Crati e le spiaggie tirrene.
Il sobborgo di Montalto, ove si stanziarono, fu detto
dai nativi Borgo degli Oltremontani, perchè i Vaidesi eran giunti d’oltre l’Appennino.
Mezzo secolo più tardi, ottennero S. Sisto, che
divenne il loro capoluogo coi quartieri di Baccarizzo,
Argentina, S. Vincenzo k Costa, le Rosse ed altri.
Godendo di certi privilegi e d’una certa autonomia, soddisfacendo regolarmente agli obblighi feudali ed alle decime che spettavano al clero, prosperarono materialmente e spiritualmente, poiché il
clero, trovandovi il suo vantaggio, li lasciava in pace
benché non frequentassero la messa.
Mercè la loro , operosità, fecero rifiorire quelle
contrade , abbandonate ; onde altri baroni chiesero
loro di colonizzare i loro feudi, provocando altre
emigrazioni dalle Valli.
È notevole la concessione che i baroni Spinelli
fecero loro di un luogo murato, la Guardia Oltremontana, come fu detta allora, oggidì Guardia Piemontese. *
6
LA LUCE
Altri coloni, in vari tempi, vennero dalla Provenza
€ dalle Alpi a costituire nelle Puglie le colonie
valdesi della provincia di Foggia e della Capitanata :
Celle, Faito, la Motta, Montelione, Monteacnto, Castelluccio, Vnltnrara, colonie tutte che fiorirono
sino allanno 1560.
Giovanni Jalla.
Pensieri sulla preghiera
La preghiera che Dìo esaudisce non è tanto un flusso
di parole, quanto uno stato dell’anima...
La sola preghiera che sia sempre esaudita è la stretta,
ìntima comunione di due esseri spirituali : Dìo creatore
e l’uomo creatura. E’ rincontro del nostro io e dell’/o
divino ; tutto il resto sparisce innanzi à queste due
grandi realtà... In tale reghìera, le labbra non proferiscono parole, che sarebbero impotenti, terrestri...
In tali momenti, l’anima si sente penetrata dallo
Spirito liberatore, sollevata dalla fede e dalla speranza...
Noi crediamo spesso, a torto, che gli istanti consacrati alla preghiera e sottratti alla nostra attività ordinaria sieno tempo perduto. Gravissimo errore !
Le vere benedizioni sono queile che noi riceviamo
durante quell’inazione apparente, che è atticità spivitnale, l’atmosfera delle vittorie.
Dio non parla che nell’intimo silenzio dell’io; là soltanto la sua voce si fa intendere : se volessimo prestare orecchio, se volessimo ascoltarla, pochi istanti ci
insegnerebbero più di tutti i libri e di tutte le scienze
del mondo.
Uno solo di questi incontri, una sola di queste conversazioni con Dio basta per ispandere una benedizione
efficace sopra un’intera vita. Anche il solo ricordo di
quegli istanti di intima comunione con Dio è ancora
benedizione; tali istanti sono come un soffio di Dio,
un incoraggiamento divino.
Questi incontri, queste conversazioni dell’anima con
Dio dovrebbero prodursi con altrettanta frequenza e
naturalezza che le conversazioni intime d’nn figlio col
proprio padre. Abramo parlava col suo Dio come col
suo più intimo amico.
La forza del cristianesimo sta tutta nella preghiera.
Per quanto guadagnasse in superficie, e si stendesse
nominalmente su tutta la terra, se non conserverà
questo centro raggiante, questo inestinguibile focolare
di forza e di vita, lo Spirito di Dio in noi, esso non
avrà alcuna possanza. Che la Chiesa ritorni alla vera
preghiera e le renda tutta la sua potenza, e l’èra delle
grandi conquiste si riaprirà di nuovo per lei.
Mortori Sanders.
}({lla Penisola e nelle üsole
(Notizie delle nostre Chieae)
I nostri rallegramenti e auguri affettuosi ai signori
candidati. La Direzione
— Apprendiamo che il sig D.‘ Forneron è disposto
a partire per l’America del Sud, ove occuperà un po
sto di pastore in una di quelle nostre colonie. Il Signore l’accompagni e gli conceda un ministerio benedetto !
Lunedi prossimo, a ore 14, avrà luogo l’inaugurazione dell’annuo Sinodo eia consacrazione dei suddetti
candidati.
Fomaretto ("Valli "Valdesi)
II pastore locale Cav. Uff. G. Weitzecker, missionario onorario, ha risoluto di ritirarsi dal servizio regolare verso la fine del prossimo dicembre. Il suo
non sarà tuttavia un « riposo assoluto » e quindi
noi speriamo che, tra l'altro, egli vorrà continuare la
sua apprezzata collaboiazione nelle colonne della
Torino (Chiesa di lingua francese)
Gli uditori domenicali, tanto al culto delle 10 nel
Tempio quanto a quello delle 17 e 1\2 a S. Donato —
se si tien conto del grande sparpagliamento di persone
cagionato dalla stagione calda— sono incoraggianti.
E quest’è, secondo noi, una benedizione di Dio, dalla
quale tutti quanti, pastori e membri di chiesa, dobbiamo attinger la speranza di una buona invernata dj
lavoro e la salda risoluzione di far> tutto quel che dipende da noi, perché la speranza, si converta in realtà.
Perciò raccomandiamo fin d’ora a tutti di volersi giovare dei molti mezzi atti a svolgere la vita spirituale
ed intima..., come sarebbero le radunanze di preghiera
e le conversazioni su argomenti speciali. Quanto più
la vita spirituale sarà svolta nei cuori, tanto più l’attività esterna nell’amhito e per mezzo delle varie nostre opere benefiche riescirà efficace e benedetta.
(Le Lien)
OLTRE LE f\LV\ E I HARI ^
(Notizie delle Chiese Evangeliche estere)
Roma
Nella relazione del Comitato nostro al prossimo Sinodo si allude al desiderio espresso dal benemerito
Cav. Ing. Liborio Coppola di non volere riaccettare
l’elezione a membro del Comitato stesso, a cagione
della « grave sua età » e delle « scosse alla forte sua
fibra, che recenti malattie gli arrecarono »
Ci uniamo ben di cuore all’espressione di rammarico
di affetto e di gratitudine contenute in queste altre
parole della medesima relazione ;
« Non è senza un vivo rincrescimento che ci separeremo d’un uomo che per tredici anni consecutivi ha
rappresentato si degnamente l’elemeuto laico in seno
al Comitato, rimanendovi più a lungo che qualsiasi de
suoi predecessori.
I servizi da lui resi alla Chiesa nostra, col consiglio
e con l’opera, sono noti e non mancherà quest’Assemblea (il Sinodo) di manifestargli, nel modo che crederà
migliore, l’alta stima ed il verace affetto che per lui
nutre la Chiesa Valdese tutta. »
Torrepellice (Valli Valdesi).
I quattro candidati bau predicato, giovedì della scorsa
settimana, i loro sermoni di prova : a Pomaretto i
signori Forneron « Jalla (11 pastori presentì) ed al
Chiabazzo i signori Moggia e Meille (22 pastori presenti). Tutti e quattro i candidati sono stati ammessi
airnnanìmità a ricevere la consacrazione al S. Mini
sterio all’apertnra del prossimo Sinodo. „ ^
, Teofilo Oag
A SPIZZICO
Ftumania, — C’è qualche accenno ad un miglioramento nello stato spirituale, fin qui miserevole, di
quella nazione.
Un deputato diede 5.000 lire per pubblicare un’edizione della Bibbia a portata di tutti. Un giornale politico dice che la Bibbia è la fonte alla quale deve attingere il popolo rumeno.
e. r.
Stati ZJniti — Pare che gli scolari di New
York siano dei bravi ragazzi stando alla''notizia seguente
data da vari giornali : 2.500 di essi si son fatti iscrivere per trascorrere le vacanze presso a coutadini allo
scopo di attendere ai lavori della campagna. La falciatura, la mietitura, la vendemmia e tutte le altre
occupazioni d’ogni sorta, richiedenti degli sforzi non
lievi, lungi dal metter paura a quei baìdi giovinetti,
li tentano ed allettano con mille lusinghe.
Già l’anno scorso un primo saggio aveva dato lieti
risultati : 30 scolari erano tornati dalle sudate vacanze
in florida salute. Ecco perchè l’esperimento si ripete
su più larga scala. E da noi quanti sarebbero — nonostante il crescente amore allo sport — gli studenti
in grado di affrontare tali corroboranti vacanze ?
e. r.
SCUOLA DOMENICALE
F*russia Renana
Nell’assemblea provinciale della Società « Gustavo A
dolfo, » tenutasi nello scorso Luglio a Duisburg, il So
printendente Terlinden mostrò alcune cifre atte a darci
notizie intorno a quell’opera.
Dal 1832 al 1906 la Società raccolse 58.375.000 lire,
Questa somma venne spesa per costruire templi, scuole,
presbiteri. Molte chiese ebbero sussidi. e. r.
Inghilterra
Il pastore H. Bach dà nel Témoigvage alcuni ragguagli sulla evangelizzazione a Londra. La bella espo
sizione missionaria — cui accennammo tempo addietro
— fruttò 30.000 lire che furon versate nella Cassa
della Missione.
La mostrà Franco-britannica, che richiamò tanta
gente, fu utilizzata per evangelizzare Inglesi e Francesi ; molti volonterosi — uomini e donne — pastori,
evangelisti, giovani unionisti, fecero a gara per il buon
esito delle adunanze. Anche la chiesa Anglicana — fatto
nuovo — tiene culti all’ aria aperta, organizzati con somma cura. Tanti sforzi avranno la loro ricompensa.
e. r,
Svezia
In Isvezia l’istruzione religiosa è ufficialmente impartita nelle scuole primarie, secondarie e superiori,
motivo per cui non esiste la scuola domenicale e il
catecumenato è ridotto a poco. Essendosi prodotto un
movimento per la separazione della Chiesa dalla Scuola
pubblica, i gruppi religiosi fecero una manifestazione
in senso contrario: il 7 Aprile scorso, fu presentata
al nuovo re una petizione con 313.544 firme, chiedente
di mantenere l’insegnamento religioso negli Istituti di
pubblica istruzione.
Gustavo Y promise di tenere gran conto dell’opinione
manifestata da tanti sudditi suoi, poiché la religione
è, a mente sua, il più saldo fondàmeuto dell’educazione
di un popolo.
Cuba
In ogni borgo di tre a dieci mila anime ci sono due
0 tre chiese evang-^liche.
Ai Cristiani Evangelici di Ogni Paese
L’Unione universale delle Scuole Domenicali, riunitasi a Congresso nel 1907 a Roma, raccomandava che
la terza Domenica d’Ottobre di ogni anno fosse consacrata dalle Chiese Evangeliche alla preghiera per le
Scuole Domenicali dì tutto il mondo, e il Comitato
Esecutivo fu incaricato di far nota tale raccomandazione. Siete perciò invitati a destinare la Domenica 18
Ottobre 1908 a pubbliche e private preghiere, affinchè
l’Onnipotente spanda le sue benedizioni sopra le scuole
domenicali di tutto il mondo. Ogni figliolo di Dio, giovane 0 vecchio, ricco o povero, può divenire un anello
nella catena di preghiere che deve cingere la terra,
rafforzando i legami che ci uniscono in un comune servizio, rendendo maggiormente profondo il nostro reciproco affetto, accrescendo il nostro zelo per lo spargimento della Parola, che è la potenza di Dio in salute
ad ogni credente. Perchè questa raccomandazione possa
avere la massima pubblicità possibile, instantemente
chiediamo la cooperazions della stampa religiosa e secolare, dei Ministri del "Vangelo dei Direttori di
Scuole Domenicali, e di tutti coloro che sono interessati nell’opera delle Scuole Domenicali.
« Tutte le cose che domanderete, credendo, voi le otterrete. »
Per la direzione del Comitato Esecutivo dell’Associazione mondiale delle Scuole Domenicali,
Geo. W Bailey, Cliairman
Filadelfia, Agosto 1908
Le migliori opere cominciano spesso sotto la sferza
della necessità ; quanto più sarà arduo il lavoro, tanto
più sarà splendida la corona della vittoria.
; Hotenzai della coscieoiia
Un caso successo nella sala del tribunale di Kreuz
nach è stato oggetto d’infiniti commenti ; Un oste
di Magonza manda a un negoziante di vino di Kreuznach un’ordinazione di 22 bottiglie. Il vinaio gliene
spedisce 72, l’oste ricusa di riceverle, il vinaio lo fa
citare e protesta i danni ; l’oste prote.sta che non ha
ordinato 72 bottiglie, ma soltanto 22, il vinaio è pronto
a giurare che l’ordinazione era di 72, e giura. Allora
l’oste lo guarda in faccia ed esclama : Ebbene tu hai
giurato il falso ! E come colpito dal fulmine il vinaiocade sul pavimento, gli astanti lo rialzano : egli ha la
metà del corpo paralizzato; lo si porta a casa sua e
di 11 a qualche giorno egli spira. ' P. C.
Lfl DATA DI rASQOA
Il bisogno da tanto tempo sentito, di fissare in mododefinitivo la festa di Pasqua nella terza Domenica dopo
l’equinozio di primavera al meridiano di Gerusalemme,,
potrebbe facilmente essere sodisfatto se la chiesa russa
volesse accettare il calendario gregoriano e quindi celebrare Pasqua la prima Domenica dopo il 4 aprile di
ogni anno. Pare che tutti gli astronomi cattolici ed
evangelici sieno d’accordo su questo punto come d’accordo pure sono le camere di commercio e generalmente-^
tutti gli uomini d’affari. P. C.
7
LA LUCE
COLLABORAZIOne FeMMirìILE
SCUOLA E VITA
Molti sono quelli che esaltano i progressi che
nella scuola si sono operati da un secolo in qua,
moltissimi quelli che si entusiasmano facilmente, inneggiando ai nuov: sistemi educativi, ai criteri che
li animano, all'indirizzo, all’ordinamento, a tutta
quanta la odierna compagine scolastica.
Io non metto menomamente in dubbio che la questione della scucia abbia da parecchio tempo attratta
1 attenzione di uomini illustri e di valenti legislatori;
non posso nemmeno negare che qualche nuova corrente di buon sangue abbia percorso Torganismo scolastico, e non posso infine non ricordare con l’animo
pieno di grate soddisfazioni che nella scuola non
spira più qnell’aura monastica di rinchiuso, quella
gelida e micidiale aura di autorità inflessibile ed
inesorabile, quella strana e letale tendenza a separare del tutto la scuola dalla vita, relegandola in
un mondo di astrazioni aride, di formule vuote e di
teoriche infeconde; ma v’è egli chi oserebbe affermare
che a questi lumi di luna la scuola, com’è costituita,
possa sempre e con efficacia esplicare nei popoli la
sua funzione educativa ?
Se è vero che un tempo essa se ne stava rinchiusa nel suo guscio di dottrine viete, autoritirie
ed imperfette, lontana dall’agitarsi rumoroso della
vita, non è men vero che neppur adesso sia atta a
plasmare le coscienze mediante il culto del bello,
del vero e del buono, nel timore e nell’amore di
un Dio che tutto può e tutto vede e a tutto provvede; non è men vero che migliaia e migliaia di
quelli che attendono al delicato ufficio dell’insegnamento trascurano il lato educativo, refrattari come
sono a tutto ciò che sappia di nobiltà spirituale e
di redenzione morale; non è men vero che i nostri
libri scolastici e la mente degli odierni insegnanti
sono ripieni di precetti suggeriti dalle più bizzarre
circolari ministeriali, e non è men vero che la potenza dell’esempio manca del tutto e che ben pochi
son coloro che comprendano col cuore, e che portino e sentano nella coscienza la grave responsabilità che incombe ad ogni insegnante, ad ogni educatore.
IN SALA DI LETTURA
Il Rinnovamento. — Rivista critica d’idee e di
fatti. - Milano 1908 - Fascicolo III. L. 3.
La valorosa scomunicata rivista seguita a sfidare
imperterrita i fulmini di Pio tonante ; il numero ultimo,
che stiamo sfogliando (un grosso volume addirittura !)
contiene diversi articoli interessantissimi.
♦
Al posto d’onore è Paolo Sabatier che parla su... (ve
la do in mille a indovinare!)., sul Poverello d’Assisi,
si capisce ! E la conferenza pronunziata la primavera
scorsa a Torino. Che cosa offre 8. Francesco d’originale ? Il suo cattolicismo, e, più precisamente, la libertà
nella sottomissione (alla Chiesa) e la sottomissione
nella libertà. « Nei suoi scritti fa spesso capolino l’idea |
« che l’autorità ecclesiastica può errare e bisognerebbe
« resisterle ; ma egli aggiunge tosto che, pur rifiutando
« d’obbedirle, non conviene scuoterne ^ giogo ». E
questo cattolicismo il Sabatier addita come modello,
perchè lo giudica infinitamente più ricco e fecondo del
cattolicismo odierno ; è l’attitudine dei modernisti, via
che l’elegante conferenziere vuole incoraggiare, ritrovandola in germe nel Santo caro al cuor suo. Anzi,
esclama egli nel lirico volo finale : « S, Francesco non
« è morto ! E’ nascosto forse vicinissimo a noi e aspetta
« che i tempi siano compiuti per uscir dalla tomba e
« ricominciare la sua predicazione... » Ma c’è un Altro,
pensiamo noi con mestizia, il quale non ha bisogno che
•gli si schiuda la pietra sepolcrale ; un Vivente per cui
i tempi sarebbero maturi...; quanto poco se ne parla !...
Il maestro, la maestra non debbono solamente occuparsi di geografia, di storia, di aritmetica, di componimenti. Una più grave opera di educazione morale e spirituale è il loro compito principale. Più
che alla mente, bisogna saper parlare alla coscienza
degli alunni, che domani saranno uomini e porteranno impressa sulla fronte l’impronta dell’educazione ricevuta! E’ per questo appunto che l’insegnante deve valersi specialmente della forza dell’esempio, adempiendo al suo nobile mandato con
una vita riboccante di bontà, d’amore, di perdono,
di giustizia,"di rettitudine. Guai a quel maestro o
a quella maestra che si lasciasse anche per poco
sorprendere da collera inconsulta, da impazienza ingiustificata , da pigrizia, davidità di guadagno !
Oh, con quale e quanta ansiosa aspettazione il popolo segue ogni momento della nostra missione educativa, nella quale egli vorrebbe vedere come un
irrompere di speranze tutte belle e di propositi tutti
santi, come delle limpide onde di fede giuliva,
senza tracce d’ira nè di odio, scorrenti verso un futuro più nobile e più puro del passato.
A noi quindi che ci proponiamo di ispirarci alle
dottrine del Maestro, e che desideriamo vivamente che
esse compenetrino ogni cuore, a noi insegnanti evangelici incombe più specialmente il dovere di attendere alla nostra missione con coscienza, rendend ola
efficace con la virtù dell’esempio, e chiedendo a tal
fine giorno per giorno l’assistenza divina.
Se così facessimo, una luce di vera e proficua mo ■
dernità, di vero e sostanziale progresso irradierebbe
da noi sui nostri istituti scolastici e sulla società
ed un soffio di rinnovamento morale e religioso pas!
serebbe sulla coscienza di coloro che ci attorniano
risvegliandola.
La scuola non soffochi la vita; la scuola non faccia
divorzio dalla vita: è questo il tema prediletto su cui
non mi stancherò mai di insistere.
praneesea Sampevisi d’flleo.
Uno s tudio pregevolissimo intorno alla fede dovuto
a J. B!ak, insiste sulla distinzione da farsi tra l’ade
sione intellettuale e l’abbandono fiducioso della propria
persona ad un’altra Persona, tra la credenza cioè e la
fede viva. Benissimo ! Codesta è la buona via !
*
• •
Sorvolando sulle pagine del Beine dedicate a 8
Giovanni della Croce, e lasciando a lui, studioso e
cristiano, tutta la responsabilità del suo giudizio sul
mistico spagnolo ch’egli stima « di ben più forte fibra
« che Lutero, perchè mentre Lutero ricorre come tuttj
« gli uomini disperati alla grazia (ad una grazia che
« lo salva pur lasciandolo uomo e permettendogli il
« peccato) egli invece continua a lottare e vuol diven« tare iddio e non peccar più !» — notiamo un articolo di Giulio Vitali, animato da poca simpatia pel
congresso femmiuile di Roma, da pochissima per quello
« donnesco » di Milano, e da sincera antipatia per la
ottimista svedese Ellen Key, da cui l’articolista avrebbe
con ragione preferito veder dettate, dopo buoni studi,
le migliori regole per il sano allattamento dei fanciulli o per l’assistenza ai frenastenici, anziché il suo
libro inteso a portar la rivoluzione nel matrimonio
e nèlla famiglia. Sicuro ! D’accordo nel bollare la tendenza a togliere ogni freno alla passione, nra perchè
fare d’ogni erba fascio e non ammettere il savio e rallegrante orientamento d’idee e di energie che s’è determinato in non poche sezioni del recente congresso
romano ?
♦
% ♦
Additiamo poi, a chi fosse ansioso di nutrire di buoni
elementi la sua cultura, il rapporto circa La situazione
odierna del cattolicismo in Gerìi^ia. Si leggano que
ste brevi frasi : c Le grandi università cattoliche di
« Friburgo, Monaco, WUrzburg occupano un posto
« infimo fra le università tedesche... Pochissimi nomi
« cattolici si possono ormai contrapporre in Germania
« ai grandi cultori protestanti di critica biblica... So« prattntto inBaviera l’iniluenza clericale,e specialmente
« la gesuitica, è fortissima ; uno spirito innato d’oscu« rautismo ed una sistematica ingerenza sacerdotale
« vi impedisce qualsiasi elevazione del livello religioso...»
Ah ! la solidità politica d’un Centro non basta ! Lo
spirito della riforma, ecco quanto si augura l’anouimo
scrittore, e non a torto !
*
4e «
In fondo al fascicolo siamo lieti di trovare una recensione, anzi un vero e proprio sunto, dell’ultimo
scritto pubblicato di Giovanni Réville, l’illustre teologo
evangelico morto a Parigi pochi mesi fa : Le origini
dell'Eucaristia. Quali che siano le conclusioni a cui
giunge il Réville nella sua ricerca condotta con rigoroso metodo regressivo, il Rinnovamento sa esporle
con imparzialità, quasi con benevolenza.« Nessun documento (da Giustino Martire in su, 165 d. C.) presenta
l’eucaristia come sacrificio redentore, di cui il Cristo
sarebbe il sacrificatore e la vittima. »
*
* *
Sono dunque molte e santissime le verità stampate
nella coraggiosa rivista milanese ; possa .il popolo italiano apprezzarla com’essa merita, sempre più dimostrando d’interessarsi alle questioni religiose, che non
è colpa leggera, ma leggerezza colpevole il trascurare.
* Evn. Comba
LA SCUOLA MODERNA E L’EDOCAIIDNE DEI BAMDIHI
La signorina Nunzia Lo Grasso, insegnante nelle
Scuole Valdesi di Grotte, ha pubblicato testé un prezioso libriccino dal titolo: « La Scuola moderna e
l’educazione del bambino ». (1)
Piccolo di mole, il lavoro dell’egregia maestra
tuttavia di un valore grande ; merito, questo, che,
anche da una semplice lettura sommaria, gli si può'
facilmente riconoscere. La chiara scrittrice tratta, con
stile popolare e al tempo stesso elegante, delle varie
quistioni che l’odierno indirizzo scientifico della pedagogia ha sollevato intorno alla formazione morale e
fìsica dell’infanzia.
L’igiene degli ambienti scolastici, le modalità della
disciplina, lo studio della psicologia dei bambini nelle
sue varie forme, i nuovi orizzonti insomma che i più
valenti pedagogisti hanno aperto in codesto campo cosi
difficile, tutto nell’opuscolo della Lo Grasso è discusso
con lodevole lucidità di giudizio, e col sussidio di abbondanti note statistiche.
L’autrice non ha voluto lasciare in disparte la nota
cristiana, e parlando, nelle ultime pagine, di una bellezza ideale da presentarsi qual modello airanimo dei
bambini, ha additato Gesù, l’amico dei piccoli e dei
puri di cuore.
Congratulandoci vivamente colla signorina Lo Grasso
di questo suo ottimo lavoretto, le auguriamo ch’esso
sia largamente diffuso e apprezzato come si merita.
E. Senàfega
Riesi, Agosto 1908.
(1) Girgenti, Formica e Gaglio, Edit. 1908.
BUCA DELLE LETTERE
Doti. T. D. Malan, Filadelfia. Ricevuto periodico.
Tante grazie.
Emilio Corsani, Grotte. Grazie. Pubblicheremo
quanto prima.
Domenico Giocoli, gerente responsabile
Tipografia dell’Istituto Gould Via Marghera 2, Roma
TORRE BELLICE
Yallées Taudoises, Italie.
Fcnjion Rötel Rei flir
Villa Olanda
8 minutes de la gare de Torre Pellice
et à 20 » » » » » Luserne St. Jean
Grand pare ombragé de sapins — Grand Jardin,
la plus belle position de la Vallée. — Eaux de
source -— Bains — Lumière électrique. — Grands
et petits appartements — Arrangements pour familles — Lawn Tennis — Ouvert toute /’ année,
— On parle les langues principales.
JProDit, JB. Bloyntsi,
8
’T. rTTíj-Bcyirra
LA LUCE
INNI SACRI
AD USO DEI CRISTIANI EVANGELICI
Sipo^rafia e Libreria Claudiana
KIRKNZK -= 51, Via del Serragli = KIRKNZR
La prima edizione di 5000 copie essendo stata smaltita in meno di dieci mesi,
gli Editori hanno preparata una seconda ediziorie di altre 5000 copie. Essa sarà pronta
per il mese di Novembre 1908.
Oltre alle correzioni ed ai vari ritocchi in tutta la raccolta, gli inni per la Scuola
Domenicale cioè i numeri 286 a 318 sono stati completamente rifatti, essendosi aggiunto
ad ognuno le parti del tenore e del basso pel canto a coro e per l’accompagnamento
istrumentale.
La nuova edizione verrà stampata su carta assai migliore e meno trasparente.
Le legature in tela saranno di stile nuovo, accoppiando serietà ed eleganza.
Prezzo del volume franco in tutto il Regno LIT^K ílj^ñ.
Tipografia Claudiana
Via de’ Serragli, 51
FIRENZE
Ai signori EVANGELISTI FRA GL’ITALIANI offriamo qual mezzo provato efficace non meno che i
piccoli Evangeli per attrarre alla verità salvatrice,
la diffusione prudente dello :
L’Amico di Ca$a
ALMADACCO POPOLARE ILLUSTRATO
pel 1909 — (Anno 56 )
IIj cacao TALMOJSÌE è riconosciuto essere ralimento ricostituente il [più nutritivo ed
il più facile a digerirsi.
Crande Hedaglia
d’Oro
del MINISTERO
di Agricoltura,
^ Industria
e Commercio
Diploma d’Onore
Esposizione Internazionale d'Atene 1903.
aitrE specialità dello Stabilimento
TaiMDNE;
Cioccolato delle Piramidi
Qianduja Talnjooe
Cioccolatine Talmone
Dejjert de Reine
Bouchée de Dame.
EUREKA
Povero figaro - Cho confusiono
Coi suoi specifici - Porta Migone.
Spazzole e Pettini - Bastare un di
Ma il lor servizio - Ora fini
Cho al par di vergini - Foreste raré
La barba agli uomini - Adesso appare.
E sol si accomoda - Barba e Capelli
Usando o figaro - Falce e rastrelli.
duta giom^iera dei capelli era fortissima. --------------■■ ...
------------------------m n .9 . MILJim — Fabbrica di Pi*ofum*ri». Sapeni,
■arniaokiari, Basar. «4 e\y-, 1
Da WDO a S0.D0D copie annue
vendibili al prezzo ridotto, a tutti accessibile, di
10 Cenfesimi la copia
Indice delle Materie :
Calendario per l’anno comune 1909. — Calendario civile e commerciale ed ecclesiastico-romano. Le
quattro tempora. — Le quattro stagioni. Ecclissi.
Famiglia Reale. — La luce della Parola di Dio. — I dodici mesi dell’anno : nascita e tramonto del Sole e della
Luna. — Lunghezza dei giorni e fasi della Luna. Affari più importanti ed articoletti varii per ogni mese.
La Tipografia Claudiana di Firenze. — 11 Modernismo.
La musica dei ruscelli. — Cristianesimo sociale.
Il campo dell’avaro. — I grandi vantaggi dell’ubbriachezza. — Una lettera d’amore. — Il libro più democratico. — Tariffe postali.
Sconto ai Rivenditori:
Da 21 a 100 copie sconto del 25 OiO
Da 101 a 300 • » » 40 »
Qltre a 300 » » » 50 »
Il porto è a carico-dei committenti : il pacco di 3
chili {60 centesimi) contiene 76 almaìiacchi; il pacco
di 5 chili (1 lira) ne contiene 125.
Affrettare le commissioni al Signor Odoahdo Jalla
Libreria Claudiana ■ Firenze - Via de' Serragli, 61.
“"MerFcÌ oiflST
pf. JOHN BIAVA, 2 Quintino Sella, Milano.
Diplomato in Italia, Svizzera e New York
Denti senza placche. Otiuraziom, Corone
in oro. Dentiere. Estrazione senza
dolore.
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5, Via Ospedale - TORINO ^
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Libreria evangelica :
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Primo deposito in Roma della i i
puibiblicazioni della Tipogfrafla j
Olaudiana di Firenze.
Vendita di Sacre Scritture in X
J varie lingue. ^