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lg;ìgq„selì;!a
Casa Vàl<lssaHf. ’
lOHRE PELUICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
"Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali^iqvete peccato, e fatevi un cuor nuòvo e uno spirito nuovo
/Anno LXXXVm - N. 10 ABBONAMENTI 1 Eco: L. 1.200 per rintemo Beo e La Lucei L.,^^60 per rintemo Spediz. abb. postale • il'Gmppo TORRE PELLU E— 7, Marzo Í9ñ8 1
Una copia 30 1 L. 1.600 per l’eetero L. 2.500 péf l’estero Cambio d’indirizzo Lire 40,— Ammin. Clandiana Torre Pellice ■ C.C.P. 2-17557 1
li processo di Firenze è stato seguito con attenzione daH'opinione pubblica italiana e ^ è concluso con la
condanna del vescovo fiordelii di
Prato, riconosciuto colpevole di diffamazione contro i coniugi Bellandi, accusati di « pubblico peccato » per
aver contratto matrimonio civile, secondo la legge italiana.
Don Aiazzi, titolare della parrocchia
ove fu letta e diffusa la famosa pastorals contro i « pubblici concubini », è
staio assolto per aver agito nella convinzione — errata ma scusabile — di
adempiere un suo preciso dovere.
Ai di là delle person# coinvolte nel
processo, il dibattimento ha avuto altri protagonisti, di ben altra natura :
i rapporti fra Stato e Chiesa, il diritto
canonico e il diritto nazionale, la giurisdizione ecclesiastica e quella dei
Tribunali italiani. E gli avvocati dell'una e dell'altra parte, compreso il
Pubblico Ministero, hanno ampianrente trattato questa delicata materia,
tai^to più delicata nell'attuale momento politico, con passione professionale con elevatezza di pensiero, con
profonda conoscenza delfa dottrina.
« Questa non è una causa di persone,
ma di principi » ha detto nella sua
arringa Leopoldo Piccardi, enunciando un concetto che ha trovato sostanzialmente concordi giudici, difensori
e parte ci vii e. Chi evi dentem e nte non
ia pensava così era ii vescovo di Prato, il quale si è rifiutato di presentarsi
davanti ai giudici, affermando di dover rispondere nell'esercizio del suo
potere vescovile solo alla sua coscienza, al Papa, a Dio.
Alia sentenza del Tribunale di Firenze ognuno è libero di fare i suoi
commenti. Come ogni sentenza della
magistratura, anche questa può essere interpretata e valutata con pareri
diversi ; tuttavia essa va accolta con
un sensc' di rispetto per la legge che
è uguale per tutti e per i magistrati
stessi i quali hanno agito in piena libertà di giudizio, pur sapendo di doversi pronunziare su di una materia
di grande importanza giuridica e religiosa.
In realtà, questo è stato il primo
processo di rilievo sulla interpretazione del Concordato. E' indubbio che
le espressioni usate dal vescovo nella
sua pastorale erano irreprensibili dal
punto di vista del diritto canonico.
Ma è altrettanto indubbio che quelle
espressioni suonarono ingiustificata
offesa dal punto di vista del diritto
civile, sotto la cui difesa i coniugi Bellandi si erano posti. La risposta dei
giudici di Firenze è stata chiara : il
diritto canonico, sia pure in regime
concordatario, ha dei limiti invalicabili. Qualora il privilegio concordatario e il potere vescovile dovessero oltrepassare quei limiti, ciò avverrebbe
a danno della sovranità e delia indipendenza dello Stato. Lo Stato nazionale e concordatario si trasformerebbe in uno Stato confessionale e teocratico.
* ★ *
C'era da attendersi una vasta eco
dalla sentenza di Firenze, in molti
campi delia vita nazionale. Indipendentemente dalla nozione che si può
avere del matrimonio religioso, inteso come sacramento, e del matrimonio civile previsto e protetto daila
legge italiana, si trattava di affrontare
un problema giuridico in un momento in cui l'opinione pubblica è agitata
da polemiche e da passioni che coinvolgono i partiti e la Chiesa stessa :
s'intende la Chiesa di Stato.
Ora, dobbiamo notare con rincrescimento che ie più aspre reazioni al
la sentenza giudicata « iniqua » seno
venute dalla Clima Romana, nei suoi
organi a nei suoi espenontì più altotocafl, cid'challe manif»daidiOiff~ a carattere spettacolare, secondo noi irrispettose verso la magistratura italiana, e comunque esagerate tanto nel
torto quanto nella sostanza. Ciò che i
giornali ci hanno detto in questi ultimi giorni dimostra che non si ha o
non si vuole avere il senso della realtà e delle proporzioni ; e già ci si accorge che la campagna di proteste e
di dimostrazioni rischia di pregiudi
care la causa stessa della Chiesa più
di quanto non lo faccia la sentenza
del Tribunale.
Nella vasta eco di reazioni e di dimostrazioni alcune note sono nettamente stonate : la decisione del card.
Lercaro di Bologna di far prendere il
lutto alle chiese della città, il paragone ingiustificato e propagandistico
tra la situazione religiosa in Italia e
quella dei paesi oltre cortina o della
Cina comunista, il principio della intoccabilità dei vescovi, l'accostamento fatto da varie parti e dal vescovo
Fiordelii stesso tra il suo calvario e il
calvario di Cristo, la minaccia di scornunirg ronlra ealara che avrebbero
impedito la giurisdizione ecclesiastica- Noi siamo I pnmi a dichiarare che
la liberta della Chiesa inicíale e di
tuttele^^Cbiese' iKv’fesseì^gaTàhtita
ma qui si e andati oltre misura, non
senza intenzione da parte dell alta gerarchia ecclesiastica, e sono proprio
alcune personalità deiia Chiesa, più
moderate e più prudenti, insieme ai
responsabili del partito democristiano, quelle che s'adoprano adesso a
considerare le cose con maggior senso della realtà. Significative sono le
parole dell'arcivescovo di Pisa, mons.
Camozza, che ha detto ai fedeli :
«Noi rispettiamo ia magistratura;
guai se venisse meno la fiducia in
questa istituzione, che deve garantire
ii buon ordine sociale e il rispetto delle leggi... La Magistratura di grado
superiore vaglierà gli argomenti e i
fatti addotti dalla sentenza, e giudicherà nel prevedibile appello ».
Intanto, il difensore di mons. Fiordelli ha presentato ricorso in appello
e si dovrà attendere con tutta probabilità un'altra sentenza. La Chiesa cattolica romana non ha alcun motivo di
temere per la sua libertà e per la sua
influenza ; nella legge italiana esse
sono ampiamente e sicuramente tutelate. La Chiesa piuttosto, e diciamo
pure tutte le Chiese, possono domandarsi in quest'ora se le scomuniche
nella difesa dei valori cristiani siano
o no i mezzi più adatti e più efficaci.
Noi crediamo nella santità del matrimonio e nella fedeltà del vincolo
coniugale davanti a Dio ; ma, nel caso
specifico di un matrimonio civile, riteniamo che il giudizio definitivo sia
meglio lasciarlo a Dio. Ai Farisei che
condannavano la donna adultera Gesù disse : « Chi di voi è senza peccato
scagli il primo la pietra » e queste
parole di Cristo dovrebbero renderci
maggiormente prudenti tutti, anche
se dietro a noi sta la forza del diritto
canonico, che non è ancora e non sarà mai il Verbo definitivo di Cristo.
Dovrebbero soprattutto spingerci
ad un'opera d'amore e di convinzione. Al di là di qualsiasi atteggiamento
offensivo verso i coniugi sposati civilmente, abbiamo motivo di pensare
al matrimonio religioso ed agli aspetti di quelia convivenza coniugale.
Avremo non poche ragioni di riflettere 'e di meditare.
Ermanno Rostan.
dì Dìacmiesse
di annunziare
le delle Valli saal 16 Ma.zo, da
Casa dì d-aco
alla quale tannuti pariicolai^
oltre un secolo
[fatti la Casa di
ra. che più di
ilcune delle sua
^spedale di Tor
Il tutti 1 nostri
Torino. Ed è
t Loup che ci
, il ministero
tacroce, che
etto.
t Loup sarà
Pastore L.
ben conosciu■cese anche coCommissicne
Abbiamo il piacei
che tutte le parroci
ranno visitate, dall
una delegazione del
nesse di Saint Loui
ti legami ci hanm
mente affezionati,
a questa parte. E'
Saint Loup, in Isv;
un secolo fa inviò
prime diaconesse
re Penice . e poi in
Istituti delle Vaili
ancora la Casa di
ha offerto, per vari
di suor Angiolina
tanti ricordano co:
La delegazione <1
composta dal din
Gagnebin, personal:
ta nella Svizzera f:
me presidente di ^
della Liturgia; dallfedirettrice, soeur
Cécile De Silvestri, origine italiar
na, e da due giovanL’Sùore.
Martedì 11 i Paal^ "delle parrocchie avranno un incontro col Pastore
Gagnebin, a Pinero!
tina le Signore dei
genti di Istituti
Casa delle diacon ,
dei propblemi del (tonnato femminile. Le parrocchie :Mranno visitate
nell’ordine seguentciiiilàrtedi: Prali
Rodoretto, Massellolfe Perrero. Men
coledì: Villar e Bobl
rà e AngrO'gna. Ve'!
vanni e Prarostino.
lo. Villasecca e Pom;..
Torre Pellice, Pine®Ìo e San Germano. r*
Il Pastore Gagnej|
culto a Bobbio Di
Rivolgiamo un
i credenti perchè
.Mercoledì matlàslpri e le diriinvitati alla
I per discutere
Giovedì: BoSan Gio.bato: Pramolto. Domenica:
p^^iederà il
ica 16 corr.
Invito a xutti
àano di questa
l’ìdolo del nosliv teioiio
chè Iddio voglia benedire ogni culto
di que.3ta settimana.
Il danaro ò, nel mondo moderno,
un idolo, nel senso più letterale della
parola, . adorato dalla grandissima
maggioranza degli uomini che non
adorano Gesù Cristo. E' adorato da
un gran numero di coloro che frequentano e assistono al culti cristiani,
ma che, come tutti gli altri, hanno conservato l'idolo in fondo al loro cuore.
Il danaro è un idolo muto. Non risponde, ma mantiene il suo prostigio, perchè si possa stornare su lui
la riconoscenza dovuta a Dio, per i
suoi benefici che si ricevono ogni
giorno. Dio schernito, il danaro adorato: questo riassume perfettamente
la situazione odierna nel mondo.
Le cose non vanno altrimenti sotto
i nostri occhi, nelle nostre campagne.
Non parliamo di danaro: soggetto
grossolano. Ma se anche non lo si nomina si pensa sempre ad esso. Quando non lo si nomina è lui che si nomina. E' verso lui che si volgono gli
occhi interiori nel cuore, quando si
tratta di prendere una decisione. Il danaro s'è reso padrone di tutti i sacri
beni del sangue e della famigHa. Quali drammi attorno ai vecchi I In altri
tempi capi di famiglia e rispettati;
ora sballottati di mese in mesé (nel
migliore dei casi ) nelle famiglie dei
loro figliuoli ! Tenerezza filiale? Non
v'ingannate; si tratta di sorvegliare
le loro econortfiift, di fare attenzione
ehé nessuno distragga'' uña" part«^ di.
esse a detrimento degli altri fratelli •/
si. tratta che nessuno .faccia spese magiari per. l'ingombrante vecchio !
- : Un Pastore potè-vedere sul letto, di
morte una vecchia signora,.il cui ultimo addio da parte della sua figlia
consisteva in gridi veementi, per chiedere notizie del danaro che ìsupponeva che la morente avesse.
Una tale vecchia zia, senza figliuoli,
ha un piccolo peculio; felice la nipote che saprà accoglierla e curarla. Ma
se la zia per caso si trova a non aver
nulla, o se la nipote fosse riuscita a
farsi dare prima-i risparmi della zia,
allora... si avrà bisogno dèlia sola
stanza disponibile nella-casa... La zia
resterà sola o finirà al ricovero dei
vecchi.
Onora tuo padre e tua madre! Per
questo facciamo uh funerale religioso.. Il Pastore parlerà con tutta la sua
eloquenza per evangelizzare la folla
entrata nùmèrosa nel.suo.tempio. Mà
vi è dell'altro nel tempio: v'è Baal,
il danaro, sopra,l'altare, finanche dinanzi alia morte !
Il risveglio dell'anima consiste nell'adorare Gesù Cristo. Non si può adorare Gesù Cristo V nello stesso tempo
adorare un idolo. Affinchè Gesù Cri-f
sto sia. adorato occorre che l'idolo sia^
infranto.
« Voi non potete servire a Dio e a
Mammona» (Matt. 6: 24).^
' ; L DALLIERE. |
. W-Í, ■.
(Il grido dkguerra)
Corrispondenza daflli Siali Dnili
Esaurito il programma di lavoro
che era stato predisposto per la città di Washington, abbiamo dovuto
trasferirci in aereo a Hartford nel
Connecticut. Giunti verso mezzogiorno, all’una del pomeriggio aveva ii.i
zio il nuovo programma che doveva
tenerci assai impegnati per tre gi..r
ni consecutivi alla radio, in due Facoltà di Teologia, in clubs e in Collegi, ma sopratutto in una grande
Chiesa Congregazionalista e in ima
cniesa Italiana.
Parecchi dei nostri Pastori riccr
deranno il Dr. Gray ed i suoi giovani, venuti due anni fa in visita allo
Valli e in parecchie città d’Itaiia.
Il Dr. Gray non ha dimenticato l’accoglienza e l’ospitalità riceva a nelle
nostre Chiese, ed oltre ad accoglierci
in casa sua, ci ha preparato un programma che non poteva essere meglio concepito ed attuato per darci
modo di accrescere la cerchia dei
nostri anuci. Ricordiamo in modo
particolare il ricevimento in nostro
onore con una cena cui hanno partecipato circa 200 persone, seguita da
una riunione nella sua Chiesa.
Ricordiamo pure con quanto affetto e con quanto calore siamo stati
accolti nella Chiesa del Pastore Ricciardi e con quanta gioia abbiamo
potuto parlare in italiano al riceviminto organizzato in nostro onore
da questi fratelli che non hanno dimenticato la terra lontana e che
hanno voluto anche dimostrare concretamente il loro interessaménto all'opera nostra.
A Philadelphia
e a Pittshntgh
Da Hartford siamo passati a Germantown e Philadelphia. Ospiti della cara Sig.ra Putnam che ancora
l’anno scorso ha visitato la nostra
opera in Italia e alle Valli e che da
anni è una fedele e intelligente collaboratrice della nostra Chiesa, abbiamo avuto occasione di parlare a
numerose persone da lei invitate a
casa sua e iwi ancora in una grande
Chiesa Presbiteriana di Germantown. Mentre uno di noi parlava ad
una riimione di uonuni, l’altro parlava contempKiraneamente ad una liunione di dpnrie, cosicché un gran numero di persone ha potuto contem
poraneamentfc essere interessato alla
opera delia nostra Chiesa.
Ed eccoci ancora nel pomenggi^
riuix.)>l a COI g.up,X) del
nostri Valdesi reaiueriti neua c.t.a.
fai aiicicipa cun loxo la ceicu.a..lu.te
ucx 11 leuoraio. Il x-asmie jtmaMel e
vexiUm oa New Yora con aicum
iiiciuori u-iia sua Cii.eoa e cuo-a-.i^
avuto la gioia di rivedeie fra gli alvri 1 due irai,eiii oaiiaie. Eiavamo fra
tuxti Una cmiiuautiiia e la riUL.io.xe
si svo.se 111 Una g.oiosa atmosiera di
ricoiiosce..za. Av.emmo voiu.o at.ar
darci attorno alle vavoie .mDa..aive
1.C1' 1 agape iiater.ia, ma u..a lunga
eorsa in aUvOiiioone ci a./t.e..ue pe.
raggiungere l'aroopoito. -Il- n-s-ro
areoplano parte alle 8 di sera e ci
porta a Piitsuargn alle lu,3u. NcV.ca
e tira un vento g.aciaie. t[«Ua.e giOm
trovare all aieoporto la sig.ra cnuron
e suo marito, i quaù, nonos.ante l’ora
taroa ed il freddo, sono venuti ad
aspettarci e a darci il benvenuvò!
Il giorno dopo ricomincia il i.ostro
lavoro in quella grande città industriale. Ancne qui il Pastore oe.la' l.a
Chiesa Presbiteriana, il Dr. Lamont,
ha organizzato una cena in nostro
onore, seguita da una grande riunione nella chiesa. Il Dr. Lamont è
intimamente legato alla nostra chiesa, perchè la sua madre era Va.dese
e precisamente originaria del Villar.
C’erano centinaia di persone e mentre si cenava in tre grandi sale, egli
aveva predisposto che fosse suonata
musica italiana. Fu una gran bella
riunione. Dobbiamo ricorda.e tuttavia altre belle opportunità che egli ci
ha offerto e cioè due culti nella sua
grande Chiesa, al centro della città,
per uomini di affari ed impiegati,
dalle 12,30 alle 13.
Più di 800 professionisti ed impiegati, escono dagli uffici per l’interruzione per il pranzo, ed invece di anv
dare a casa o in im ristorante in cib
tà, vanno nei locali della Chiesa dove è preparato il pranzo per loro. Appena terminato il pranzo, si raccolgono in Chiesa dove si celebra per
loro un breve culto di mezz’ora. Questo avviene per tre giorni della settimana, e da l’occasione al Pastore di
raggiungere una massa enorme di
persone di ogni classe soc'aie. E’
stata per noi una esperienza indimenticabile.
r (n voliK verso Valdese
Ci furono àncora a Pittsburgh altre riunioni in altre Chiese, incontri
con amici italiani ed americani. Una
bella serata abbiamo trascorso in car
sa di Giuliana Stewart Bensi, figliola
del nostro fratello Giordano Bensi di
Foggia, e poi eccoci di nuovo ieri
mattina in aeroplano per giungere a
Valdese, nella Carolina del nord.
Eravamo contenti di lasciare il freddo e la neve di Pittsburgh per un c.ima più caldo. E difatti, appena scesi
all’aeroporto di Charlotte, a circa
lih’ora e. mezza di automobile da Valdese, ci sembrava di essere in primavera. Il simpatico Pastore delia Comunità-Valdese, il Sig, Styles era ad
attenderci all’aereoporto. Avvicinarsi
a Valdese, attraverso un paesaggio
che ricorda assai da vicino la collina
di Lusema S. Giovanni è una esperienza emozionante, e poi ecco, si
cominciano a vedere i segni stradali
còl neme VALDESE, e nomi delle nostre Valli nelle strade, e sembra di
sognare. In questa terra immensa, e
così lontano dalla Patria, c’è la testimon'anza di una presenza che ha sa
puto imporsi all’attenzione di questo
Stato della Carolina del nord. Ed ecco, subito, all’entrata della città, la
bella Chiesa. Come la si rivede volentieri! E come rivediamo volentieri
i nostri ospiti: il S'g. G. D. Guigou
e la sua Sig.ra! Ma ancora una sorpresa ci attende. Giungs in serata
da Charlotte la graziosa Lucilla Ricca che si è ambientata così bene nell’ambiente studentesco di Charlotte
e di cui tutti sono entusiasti. E’ una
brava ambasciatrice per la nostra
Chiesa, non solo perchè ha saputo
farsi apprezzare ed. ha conquistato il
primo posto nella sua classe, ma anche perchè parecchie Chiese l’hanno
invitata a parlare della Chiesa Valdese.
Il nostro programma è cominciato
stamani alla radio. Del resto speriamo narrarvi in urta prossima cotiìspondeiLza.
N. e L. Deodato.
Al Moderatore ed alla sua Signora
i nostri cordiali saluti e ringr'azlèfbènti
per le notizie ché.-ci mandano-con regolarità. - " -^'’réd.
2
♦
»
I.'EOO niïl.îJf VALU VAI>I»B81
UNcPROGEXTO ALLO STUDIO
---/i -TT'.' —" ■•■'/y. -—
Federazione Femminile
Valdese
Come era stato a suo tempo comu>
nicato dai nostri giornali, il Convegno femminile di Pinerolo del 31
marzo 1957 si era concluso con un
Invito al Comitato organizzatore ad
aUargare’ii gruppo delle responsabi<li con rappresentanti di altre comunità fuori delle Valli e a proseguire
nell’opera intrapresa per giungere in
un prossimo avvenire alla costituzione ufficiale di una Federazione femminile valdese.
Con questo mandato il Comitato si
c messo all’opera e nel corso di alcune riunioni estive sono state organizzate le giornate di Agape del 12-14
settembre; è stata designata una nostra rappresentanza all’incontro femminile svizzero di Vaumarcus del
settembre scorso, e sopratutto è stata
elaborata uña bozza di Statuto della
futura auspicata Federazione.,
La riproduciamo qui sotto chiedendo a tutte le organizzazioni femminili della nostra Chiesa di prenderne visione e .discuterla articolo
per articolo, affinchè nella appropriata sede dd prossimo Congresso
lo Statuto possa essere approvato.
Quanto prima vi daremo conferma
della data e del luogo del Congresso
che pénsiamo potrebbe aver luogo
a Torre Pellice il sabato prima del
Sinodo e cioè il 30 agosto. Diteci
quel che ne pensate. Le norme per
la nomina delle delegate saranno
comunicate in tempo utile.
Art. 1. — Le società Fetnminili che svolgono là loro attività in seno alla Chiesa Evangelica Valdese sotto nomi e
forme diversi, al fine di sentirsi maggiormente impegnate e reciprocamente sostenute nell’opera di testimonianza evangelica e di servìzio cristiano, si
costituiscono in Federazione Femminile Valdese.
Art. 2. — Possono aderire individualmente alla F.F.V. anche le sorelle non collegate ad un gruppo organizzato.
Art. 3. — La FJF.V. non interferisce nella
attività dei singoli gruppi, ma offre
loro la possibilità di collegamento e di
informazione.
Art. 4. — Sono organi della F.F.V.: a) il
Congresso, che si riunisce, in linea di
massima, ogni due anni; b) il Comitato Nazionale composto di 7 o 9 membri eletti dal Congresso, che si distribuiscono aU’interno le cariche di presidente, vice-presidente, segretaria, vice-segretaria, cassiera e consigliare.
Art. 5. — Il Comitato cura la raccolta e la
distribuzione del materiale, la pubblicazione dì un notiziario, organizza le
attività «ti insieme, mantiene i contatti
tra i grappi aderenti e, sul piano .ecumenico, con movimenti di chiese sorelle. Rende conto del suo operato al
Congresso.
Art. 6. — Ogni gruppo o persona aderente
versa annualmente una quota fissata
dal Congresso.
Art. 7. — Qualsiasi modifica al presente
Statuto è valida solo con la maggioranza dei 3/4 dei membri del Congres
POUR MÉDITER
La conversion de Lydie
Actes 6: 9-15
Paul eut une vision, —■ Hésitant sur la route à suivre et sur ia
tâche à entreprendre, i'apôtre Paui a prié, et Dieu le dirige en lui accordant une vision. Un Macédonien appelle au secours. Ils sont donc
malheureux, ces Grecs dont on pourrait croire qu'ils sont les hommes
les plus éclairés de leur temps. Il faut leur apporter la bonne nouvelle,
l'Evangile de Jésus-Christ. Tel est aussi l'avis des compagnons de Paul :
Silas, Timothée et Lue. Appelés, ils répondent aussitôt, et le lendemain
défà, ils sont à Phiiippes, capitale de la Macédoine.
Nous parlâmes. — U y avait peu de monde au bord dfe la rivière
pour écouter les missionnaires: quelques femmes seulement! Les absents ont perdu ce jour-là une belle occasion. «Tâchez de ne pas être
absent le jour où le Saint-Esprit viendra vous visiter », disait un prédicateur à quelqu'un qui s'excusait de n'être pas venu l'écouter. — L'apôtre n'a pas dit: Réservons notre discours pour une occasion plus solennelle et plus digne de nous. Il est certes plus exaltant pour un orateur
de parler devant la grande foule que devant une poignée d'auditeurs;
mais le risque est grand de ne produire que des effets passagers qui
seraient dus à la suggestion collective. Do reste toutes les occasions sont
bonnes pour un coeur débordant de zèle et d'amour. Devant ces quelques femmes pieuses, il n'y avait pas place pour la déclamation et la
rhétorique. Il ne fallait que « parler », donner expression authentique et
sincère, sans apprêt et sans bluff, de la pensée intime, de la conviction
rayonnante, de l'Esprit-Saint.
Lydie écoutait. — Cela se voyait à son attitude Immobile, à I intensité de son regard. Il y avait une profonde affinité entre les paroles
prononcées et cette âme en quête de vérité qui déjà avait renonce aux
cérémonies et aux splendeurs des cultes païens pour adorer le Dieu vivant, sans images, dans la simplicité du culte juif. Pour comprendre la
Parole de Dieu, pour l'aimer, pour qu'elle vous « dise quelque chose »,
il faut l'écouter avec son coeur, il faut ia désirer et se faire vraiment
réceptif, comme le jeune Samuel disant: « Parle Seigneur, ton serviteur
écoute »..
Le Seigneur ouvrit le coeur de Lydie. — Elle a fait sa part en cherchant, en priant, en écoutant. Le Seigneur maintenant vient à elle ; Il lui
accorde sa grâce; Il lui parle. Il y a une rencontre de Lydie avec Dieu.
Les hommes ne sont que les intermédiaires qui ont ménagé cette rencontre. — On raconte qu'un prédicateur éminent avait fait une profonde impression sur une auditrice qui l'entendait pour la première fols.
Pleine d'admiration, elle voulut l'entendre une seconde fois... et fut surprise de rester insensible à ce nouveau message. Elle s'en ouvrit au prédicateur lui-même qui lui dit : « La raison de cette différence est fort
simple : là première fois, c'est pour entendre la Parole de Dieu que vous
êtes venue, et Dieu vous a parlé ; la seconde fois vous n'êtes venue que
pour entendre un homme ».
Quand elle eut été baptisée... — Lydie met aussitôt en pratique ce
que Dieu lui a fait entendre. Première convertie d'Europe, cette femme
admirable affirme publiquement sa foi chrétienne par le baptême, sans
attendre de voir ce que feront ses compagnes, sans se demander si cet
engagement ne va pas nuire à ses affaires. Elle se compromet, avec
ceux dont elle est responsable, «sa famille». On peut supposer qu'elle
étaK veuve, qu'elle avait des enfants et dirigeait un commerce d'étoffes
et peeaédait une maison de quelque importance. Elle met tout à la disposHien du Seigneur.
Lydie, la première femme d'Europe gagnée à l'Evangile, nous laisse
un ipand exemple. (Semeur Vaudois).
« Aucun de nous n'est seul. Nous sommes tous ensemble, nous
luttons ensemble, nous souffrons, nous nous débattons ensemble, et
nous ne pouvons rien fàire, ni mal, ni bien, qui n'entraîne nos frères
avec nous. Les responsabilités se confondent/ s'embrouillent si complètement que jamais, jamais nous ne pourrons savoir dans quelle mesure
quelqu'un est coupable des fautes qu'il a commises. Qu’importo? Il nous
est défendu de juger. Dieu, lui, Vy retrouvera bienl... Nous, il nous
reste une seule chose à faire: nous entr'aider. Et nous le pouvons bien
plus qu'on ne le croit, justement à'cause de cette étroite communauté,
de cette parenté indissoluble de nos âmes, si proches qu'elles se touchent toutes, et s'influencent incessamment».
Emma Pieczynska
(1854-1927)
une des fondatrices de l'Alliance des
sociétés féminines suisses.
. 1 '.vy
* A
30 maggio - 2 giugno 1958
Incontro" di donne valdesi
ad Agape
Fin da ora annunziamo l'incontro
di donne valdesi che avrà luogo ad
Agape (Frali) dal 30 Maggio al 2
Giugno 1958. In essò verrà trattato il
tema: FAMIGLIA E CHIESA.
Speriamo vivamente che un buon
numero di sorelli valdesi possa usufruire di quelle giornate di riposo e
di arricchimento spirituale.
Per informazioni, rivolgersi alle organizzatrici dell'Incontro : Sig.ra Fernanda Co'mba - Frali (Torino) — oppure Sig;ra Ade Varese Theiler - Viale
Piceno 14 - Milano.
Che cosa è eiia Unieiie Gioiianile
Domenica scorsa ad Angrogna, i giovani di tre Chiese hanno chiaramente e
concretamente parlato delle Unioni Giovanili e dei loro compiti nella Chiesa
Tale era il tema assegnato alla discussione nel Convegno Giovanile che
ha avuto luogo nella sala unionista di
Angrogna-Capoluogo tra i rappresentanti delle Unioni di Rorà, AngrognaMartel, Angrogna - Prassuit - Vernet,
Serre - Cacet Rivóires - Jourdans.
Una premessa: pensiamo che questa forma di convegni sia senz’altro da
preferire alla convocazione di convegni cosidetti generali, sia pure non a
loro esclusione. In questi convegni, diremo così «ridotti», vi è maggior possibilità di conoscerci gli uni gli altri e
di discutere in modo più fattivo e concreto.
Ed ora, riassumiamo per sommi capi, le conclusioni.
Anzitutto si è osservato e concluso
che il termine di « giovanili » unito alla parola « Unioni » non deve far pensare che l’Unione sia esclusivamente
riservata ai giovani di anni. No. Essa
è e deve essere aperta a tutti coloro
che. forse non pife^hto giovani di anni, lo sono di... cuore!
Il Convegno è stato unanime nel
concludere che l’Unione non può, nè
deve assolutamente sostituire, in quanto attività, la riunione quartierale ed
il culto domenicale, ma anzi costituire
un incentivo a parteciparvi attivamente.
Lo scopo di una Unione Giovanile
è quello di approfondire e di fortificare insieme la fede dei suoi componenti
ascoltando il messaggio della Parola
di Dio in un clima di libertà e di corrispondente senso di responsabilità e
creare tra i partecipanti un focolare di
vivo e profondo amore fraterno in Cristo. Perciò non è assolutamente ammissibile che una Unione non abbia
al suo centro ad ogni riunione lo studio della Parola di Dio e la discussione viva dei problemi di vita concreta
ed attuale che tale studio necessariamente comporta.
Altra questione: è auspicabile che
il Pastore sia sempre presente ad ogni
riunione dell’Unione? La risposta è
stata negativa, e ce ne rallegriamo vivamente. Negativa, non nel senso che
il Pastore non sia desiderato alla Unione; bensì nel senso che bisogna che i
membri della Unione non considerino
la presenza del Pastore come un cuscino di pigrizia od ‘ una tentazione a riversare sul Pastore stesso la responsabilità dell’Unione stessa. E’ un fatto che quando il Pastore è assente anche i più timidi non hanno alcuna paura di parlare e di esporre le loro idee
ed i loro punti di vista. Perciò è bene
che i Pastori seguano l’attività della
Unione regolarmente, senza, in un certo senso, imporre la loro presenza ad
ogni seduta.
Accanto alla parte biblica, è necessario che l’Unione svolga una parte
a carattere culturale. Là dove ci sono
elementi che possano esporre uno studio di carattere vario (storico, polemi
Uova pasquali
G u p e r
la convenienza nella qualità
co, apologetico, di attualità) tanto meglio; là dove essi non ci sono, bisognerà dare incremento alla lettura, in modo speciale al canto dei nostri inni di
chiesa ed anche di inni a carattere
folkloristico (si è auspicato vivamente che sia edita una raccolta ai un centinaio di inni popolari valdesi, o di
montagna da poter cantare a 4 voci
ed assicuriamo che una tale edizione
sarebbe in men che non si dica esaurita!). Inoltre, sarebbe auspicabile pure che i membri delle Unioni fossero
tenuti al corrente con regolarità di
quanto si svolge nel mondo ecumenico, sociale, politico e che utili scambi
di idee si verificassero in modo semplice e sereno su questi argomenti.
L’atteggiamento degli Unionisti fedeli e zelanti verso coloro che per
mancanza di interessamento non frequentano l’Unione non deve essere
cnai' cdmùnqtìè un attèggiàméiiìò Tarlsaico di superiorità e di critica inconsulta, ma un atteggiamento di carità
e di preghiera onde Dio tocchi lui i
cuori che a Lui ancor? non si sono
dati. Anche quando si tratterà di escludere dalla Unione qualche piantagrane che forse gode nel seminare il disaccordo, lo si farà con tristezza e con
la speranza viva che in questo modo
sarà dato all’interessato di comprendere che l’Unione vuol essere centro
di carità fraterna e non di beghe e di
disaccordo.
Si è auspicato pure che si desse incremento alla sezione « giochi » ed alla sezione « recite » avendo in vista
due scopi: 1) mediante queste recite,
dare sempre un messaggio agli spettatori: messaggio evangelico od almeno
morale. (Recitare per... recitare, o per
farsi applaudire, o per... far denaro,
no ha senso!). E’ stata citota una Unione che in una recita ha impiegato nei
diversi ruoli ben 21 attori ed attrici;
ciò è valso a creare un simpatico spirito di responsabilità e di unità.
Sono pure state citate Unioni che si
sono incaricate di far visite regolari
alle persone anziane e malate ed isolate che l’età, la malattia, la lontananza tengono lontane, purtroppo dalla
vita e dalle attività della Chiesa alle
quali sarebbe pure loro desiderio vivo di partecipare.
Infine, si è auspicato pure che fossero organizzati incontri tra alcune Unioni nel campo sportivo, come un tempo
si faceva. Lo ski, le bocce, i crosscountry, ed altre manifestazioni sportive, hanno ancora tra i nostri giovani
i loro veri amatori il cui numero, ci
auguriamo, dovrebbe nuovamente raggiungere la consistenza di un tempo!
Si organizzino gare e tornei, possibilmente in giorni festivi non domenicali, onde si possa stare insieme e fraternizzare tutta ima giornata. Non
mancano nelle nostre Valli i luoghi
meantevoti che sì prestiaa ai usa. gara di bocce tra Unioni, a corse campestri, a gare di ski. E se anche qualche
Valdese danaroso offrisse le briciole
del suo denaro a questo scopo, non
sarebbe poi un gran male! Ad ogni
modo passiamo il suggerimento al Comitato di gruppo!
Molte altre cose sono state dette,
tutte interessanti; molti sono stati gli
interventi a causa della atmosfera per
nulla ufficiale, ma per contro estremamente familiare che è stata data al
la sezione « recite » avendo in vista
Convegno. E tutti ci siamo separati
contenti, con l’augurio che qualcosa
di concreto faccia seguito a questo nugolo di proposte.
Rimarrà in noi il ricordo di alcune
ore trascorse in uno spirito costruttivo
di fraternità vera, di impegno, di allegrezza. Il Signore sia con tutti noi e
benedica e renda sempre più fecondo
il lavoro delle nostre Unioni.
uno che c’era
— Non ti sembra che, oggi, abbiamo la
mania delle Federazioni?
— Evidentemente! Ce nè una bella messe: Federazione Europea, Federazione delle Chiese, F.A.I.; F.F.P.; F.U.V... ed ora
anche F.F.V.! ma permetti che ti faccia
anch’io una domanda: non ti sei mai chiesto il perchè di quella... manìa, come la
chiami tu?
— Al solito! rispondi sempre con altre
domande! Penso comunque che gli uomini,
che sempre hanno a fronteggiare un qualche pericolo, si sentano più forti con una
sigla di protezione. Ecco tutto!
— Sei forse un po’ troppo facilona. La
sigla non rappresenta nulla, se dietro ad
essa non esiste una forza.
— Capisco: bisogna premunirsi contro
la debolezza della dispersione, dell’indifferentismo, del ” quant à soi ”, bisogna
salvare la nostra civiltà...
— No! non parliamo di civiltà, rimaniamo sul piano della fede. Sai che oggi
molti guardano al cristianesimo, come ad
una cosa superata. Che ne pensi?
—• Oh! da noi la fede non è ancora minacciata!
— Lo è più di quanto tu non voglia
ammettere. Lo è in te stessa anzitutto —
potresti negarlo? ■—■ ed attorno a te, nelle
svariate manifestazioni della vita.
— E con questo?
— Dimmi: quando qualcuno ti ” taglia
la strada ” hai mai provato il conforto di
non saperti sola? Quando i tuoi interessi
sono lesi, a chi ricorri, se non a coloro che
ti possono spalleggiare?
— La Federazione Femminile Valdese
sarebbe dunque la espressione di una volontà di parlare e di agire che da individuale e isolata si fa collettiva e solidale...
— ...e che varca i ristretti limiti della
nostra famiglia, del nostro gruppo locale
per ritornarvi ricca di nuove esperienze e
di preziose testimonianze. Sinceramente,
possiamo noi affermare che in seno alla
chiesa e in faccia al mondo facciamo già
tutto quanto può esserci richiesto come servi di quel Signore che diciamo di amare?,..
— Ti ringrazio. Mi comunicherai la data
del Congresso?
— Molto volentieri, al nostro prossimo
incontro.
«i-
3
riüro nFnxF tau^t vat.i>f8i
— S
t
Les Vaudois de Genève
lêlent rEmancipatien
Selon la coutiune, les Vaudois du Piémont habitant Genève se sont réunis le dimanche 16 février pour fêter, dans une joie
reconnaissante, Vanniversaire de l'Emancipation.
La journée a commencé dans le temple
de Saint-Jean par un culte solennel où l’un
des pasteurs de la paroisse M. Alain Perrot,
a salué les Vaudois — qui étaient eqtourés
d’une foule de fidèles de l’Eglise nationale
de Genève. Le pasteur Sbaffi, de G^nes, fit
ensuite une prédication vivante et optimiste
sur la parabole du Semeur. Ce que l’Eglise
vaudoise demande, dit-il, c’est de pouvoir
toujours annoncer fidèlement l’Evangile,
que ce soit dans la liberté ou dans la persécution. La parabole montre que, malgré
toutes les difiBcultés, la graine a pu donner
du fruit. Et pourtant nous connaissons
les obstacles auxquels se heurte l’évangélisalion en Italie. Nous y jetons la semence
dans le terrain d’une religiosité superstitieuse et idolâtrique, dans un pays où le
totalitarisme de l’Eglise romaine pèse sur
tout, dans une nation où les grands mythes
sociaux sont devenus comme des religions.
Mais partout on retrouve l’homme, souvent
aux prises avec la solitude intérieure: c’est
à lui que s’adresse l’Evangile, et il devient
le bon terrain quand il reçoit et accepte la
semence de Dieu.
Au cours du culte, on entendit avec plaisir, et même avec émotion un quatuor de
Vaudois du Piémont chanter le chant patriotique: Il Rimpatrio.
Le repas fraternel qui suivit rassembla
non loin de cent personnes, parmi lesquelles plusieurs invités de marque que salua
aiuîablement M. Emile Pasquet, toujours
fidèle animateur de la communauté vaudoise. Le moment du dessert amena une succession de discours.
M. Pasquet décerna un diplôme d’honneur à M. Bonin, membre très actif, depuis
cinquante ans, de la Société de secours mutuels des Vaudois du Piémont. Il remercia
M. Rqpn. ptéaident.de la Sœiété .de musique de Frangins qui, chaque année, participe à la fête de Promenthoux.
Le pasteur Sbaffi apporta le salut de l’Eglise du Piémont, « chandelier bien pauvre,
mai.s dont la valeur est la lumière que Dieu
iui donne pour la faire briller par l’évangélisation ». M. Blanvalet, pasteur de la paroisse genevoise de St-Jean, exprime le message fraternel de l’Eglise de son canton:
« Quand nous enseignons à l’école l’histoire de la Réforme, nous n’oublions pas Pierre Valdo qui a retrouvé l’Evangile trois
siècles avant que Farel et Calvin l’apportent à Genève ».
La Fédération des Eglises protestantes de
la Suisse et plus particulièrement son département de l’Entraide protestante aux Eglises et aux Réfugiés (E.P.E.R.) avait délégué à la fête le pasteur Charles Freundler,
bien connu dans les Vallées. Il assure que
les Vaudois tiennent une grande place dans
le coeur du protestantisme suisse: « Quand
je parle des Vaudois du Piémont et que je
demande quelque chose pour eux, on est
toujours d’accord: « Il passe en revue les
oeuvres dont les Vaudois peuvent être fiers
et dont ils doivent garder les leviers de
commande : écoles, hôpitaux, maternités,
asiles de vieiUards.
Chaque année, on retrouve avec plaisir
dans les fêtes vandoises M. Jacques Picot,
qui connaît bien l’histoire des Vallées. Il
fit une rapide incursion dans les colonnes
d’anciens journaux où se trouvaient rapportés des événements, importants ou pittoresques, de la communauté vaudoise de Genève, rappelant par exemple qu’en 1908, à Genève, lors de la fête de l’Emancipation, il
y avait parmi les participants trois Vandois qui, en 1848, étaient allés des Vallées
à Turin pour remercier Charles-Albert.
Mentionnons d’autre part que c’est Madame Picot qui dirigea dimanche les chanta
populaires exécutés par un groupe de jeunes au cours de la mar.ifestation.
Parmi les invités figurait le pasteur Marcel Pradervand, secrétaire général de l’Alliance réformée mondiale. Dans son allocution, où il dit sa joie de voir l’Eglise vaudoise prendre une part active à l’évangélisation de l’Amérique du Sud, il demanda
à tons de ne jamais oublier ceux qui aujourd’hui encore ne connaissent pas la liberté de conscience et de culte.
Il va de soi que la parole fut donnée à
M. H. Tron, l’actif et souriant pasteur de
la communauté vaudoise de Lausanne et Genève. Il fit entendre un appel nécessaire :
« Nous sommes les enfants d’Abraham »,
disaient les Jufs; nous aussi, nous avons
des ancêtres! Mais ce n’est pas la foi des
pères qui sauve, c’est la foi personnelle que
Dieu veut mettre au coeur de chacun. Et
c’est le pasteur Lebet, aujourd’hui à La
Chanx-de-Fonds dans le Jura nenchâtelois,
naguère à Prali, qui mit fin à la série des
discours par quelques mots chaleureux qui
ont prouvé combien le souvenir de sa paroisse des Vallées est cher à son coeur. Ne
oublions de mentionner au nombre des invités, M. Paul Babner, ancien ConseiUer
d’Etat de Genève, le pasteur Teeuwissen,
directeur du Foyer John Knox à Genève,
et le Service de presse protestant romand.
« * «
La fête continua, devant un auditoire toujours plus nombreux par des chants, par
l’appel traditionnel des paroisses et par la
projection d’un film sur les Vallées: il y
eut bien des exclamations et de joyeuses
émotions chez les spectateurs lorsqu’ils
voyaient apparaître sur l’écran les lieux où
ils avaient passé leur enfance et où vit encore leur parenté. La soirée de ce beau jour
fut consacrée aux jeunes de la communauté: ils furent invités à un substantiel café
au lait et à une partie récréative, dans la
maison de paroisse de la Cathédrale, an
Bourg de Four.
Profitant de la présmtoe à Genève du pasteur Sbaffi, le Comité, dit Refuge CharlesAlbert, le Comité pour l’Eglise et les Vallées et celui de l’Unioli vaudoise ont organisé pour le mercredi U février une grande
soirée publique, qui fut {«'ésidée par le pasteur Fréd. Klein, de l’S^lise nationale de
Genève. Là de nouveaü tt y eut des chants,
un film et des clichés les Vallées et sur
le Refuge Charles-Albert, pour le plus grand
intérêt des nombreux spectateurs. En outre,
M. Sbaffi donna une conférence très documentée et très appréciée sut « La présence
et le témoignage du protestantisme en Italie ». Cette soirée eut lien dans la maison
de paroisse de Plainpalais.
Ce compte-rendu, trpp long et pourtant
incomplet, serait plus développé encore si
l’on voulait dépeindré les sentiments de
chacun et l’atmosphèrii de la ^commémoration. Nous désirons a* moins laisser aux
lecteurs une double COTitude: les Vaudois
des Vallées habitant Genève n'oublient pas
leur patrie; et d’autref part ils se sentent
bien accueillis chez lejM frères en la foi
de la cité de Calvin. Pierre Leuba.
PROBLEMI DI VITA SOCIALE
Ultimi della cl|sse
(per le case “chiuse,,)
E’ merito del socialismo italiano di
aver provocato, in dieci anni di non
facili lotte parlamentari e di ancor
meno facili combattimenti con l’opinione pubblica, il voto che ha condotto alla abolizione delle « case chiuse ».
Analogo riconoscimento va fatto, senza limitazioni, ai parlamentari di ogni
partito che hanno sostenuto, senza mai
perdersi d’ammo, la necessità di un
(I delenda Carthago ».
Dettò questo, non è il caso di entrare in particolari, che la stampa quotidiana del Paese ha già reso noti. Fra
sei mesi, la nuova legge sarà operante.
L’occasione è tuttavia propizia ad
alcuni rilievi che non ho trovati altrove, e che mi sembrano fondamentali.
E’ stato giustamente osservato che,
come al solito, l’itàlia giunge con questa abolizione delle « case chiuse »,
buona ultuna. Tutte le altre nazioni
civili, anche quelle che avevano la
prostituzione legalizzata fino agli ultimi tempi, l’hanno abolita prima dell’Italia. Perchè questo ultimo posto in
classifica?
Mi sembra che la risposta che si
può dare aH’interrogativo è la seguente. In questa, come in molte altre questioni, gli Italiani non hanno una opinione particolare, frutto di esperienza
personale. Agiscono per motivi sentimentali, passionali (il loro gallismo e
la loro sessualità esuberante sono
aspetti particolari della loro passionalità, del loro sentimentalismo), ma non
in seguito a ragionamenti ponderati.
Vero è che alcuni, fra gli Italiani,
ragionano per tutti gli altri. Ed è anche doveroso riconoscere che, quando
ragionano, questi pochi, ragionano
molto bene. Ma sta di fatto che sono
Convegno
dei Calecumeni
Anche quest’anno i Catecumni di
IVo anno sono convocati a un convegno che avrà luogo ad Agape Mercoledì 19 Marzo. Questi ultimi due
anni i convegni duravano due giorni,
per dare modo ai giovani di conoscersi e di approfondire gli argomenti di
studio. Quest’anno la Commiss one
distrettuale ha pensato di ridurre
l’incontro alla sola giornata del 19
Marzo, nell’intento di favorire la presenza di tutti 1 nostri giovani che
stanno per essere ricevuti nella piena comunione della Chiesa.
Preghiamo i Signori Pastori di raccogliere subito le adesioni, e di comu
nicare il numero degli intervenuti
affinchè si possano predisporre i
pullmann. La quota di L. 1.000 per
intervenuto dovrà essere versata all’arrivo a Prali.
Si pregano i Catecumeni di portare
la Bibbia e l’Innario.
in pochi a far un usò abituale delle
circonvoluzioni del loto cervello. L’altro giorno, in un ufifido pubblico, mi
è capitato di appog^armi ad una disposizione di legge won peranco nota
all’ufficio stesso. Nesstoo ha dubitato
che io fossi male informato; ma tutti
hanno detto: « se lei è così fortunato
da ottenere quel che fi prescritto nella
legge, avrà fatto unà buona cosa anche per noi! » Cornasse l’ufficio pubblico Tosse ufi Moloih emon, invece,
il luogo ove si applica la legge...
Ma non basta. L’ultimo posto in
classifica, gli Italiani se lo conquistano spesso perchè aspettano di vedere
che cosa fanno gli altri. Ora, che la
circospezione sia unà virtù, non v’ha
dubbio. Ma che per esser circospetti,
si debba arrivar ultimi, ce ne corre!
Trà i pionieri, che magari si metton
contro mezzo mondò, e i retrogradi,
c’è uno spazio enorme in cui possono
prendere posto tutte le persone di
buon senno, e di riconosciuta prudenza, ma che sappiano pure prendere
delle iniziative.
E infine, l’ultimo posto in classifica, gli Italiani se lo 'guadagnano proprio perchè aspettano, in realtà, di
prendere le loro decisioni, non sulla
base di una matma convinzione a cui
siano giunti in seguito ad un esame
approfondito delle questioni che li
preoccupano, ma perchè tali decisioni
sono richieste dalla solidarietà che li
lega agli enti intemazionali di cui
fanno parte. In altre parole, oggi è di
scena l’abolizione delle « case chiuse »,
perchè questa abolizione è uno degli
impegni che l’Italia si è assunto all’atto della firma della' Dichiarazione dei
diritti dell’uomo come membro della
Organizzazione delle Nazioni Unite
(ONU). Niente di meno, ma peppure
niente di più.
Ora, che si faccia onore alla propria firma, è certo una prova della
nostra onestà e della santità in cui
noi teniamo la parola data. Ma questo
non prova nulla dal punto di vista
dell’opinione pubblica, come non prova nulla dal punto di vista della opportunità o meno della decisione presa.
Desidero esser inteso: non voglio
già dire che l’abolizione delle « case
chiuse » sia un errore (per conto mio,
non ritengo che sia un errore, ma un
doveroso provvedimento di onore nar
zionale e di dignità), ma vo^io dire
che la nostra fedeltà ad un impegno
sul piano intemazionale è una cosa:
la persuasione morale e civica della
popolazione italiana su questo tema
è un’altra, e ben altrimenti scottante!
Mi propongo, nel prossimo numero, di trattare questo importante argomento della « critica dell’aiuto socia
® “■ Berto da Omola.
Rifugio “Re Carlo Alberto,,
Il 25 Febbraio, è stato celebrato il sessantesimo anniversario della inaugurazione
del Rifugio, già ricordata dieci anni fa, in
occasione del cinquantenario. Quest’anno
ci siamo limitati — senza speciali inviti —
ad un Culto di azioni di grazie al Signore
che ispirò il Pastore Guglielmo Melile e
gli concesse la grazia di poter fondare una
istituzione santa, espressione di vivo amore cristiano.
Alla memoria di Guglielmo Melile un
pensiero di profonda gratitudine, e riconoscerla a quanti, in questi sessantanni
han dato al Rifugio simpatia ed aiuto.
Perchè mai il nostro benefico Istituto
porta il nome di Re Carlo Alberto; e perchè fu esso inaugurato il 25 Febbraio? Nel
1893 ricorreva il cinquantenario della nostra Emancipazione, che porta la data per
noi fatidica del XVII Febbraio. Ma la lieta
novella dell’Editto giunse alle Valli soltanto il 25. Ecco perchè il fondatore del
Rifugio scelse per l’inaugurazione il 25
Febbraio, e scelse il nome di Re Carlo Alberto come espressione di riconoscenza al
Re che firmò l’Editto di Emancipazione.
Ci saranno i falò, ci saranno i discorsi,
ci saranno i pranzi, e — grazie a Dio —
ci saranno soprattutto dei Culti di riconoscenza. Ma il Rifugio Re Carlo Alberto è
l’espressione della riconoscenza tnessa in
pratica: l’amore per Dio nella persona dei
fratelli, nel-Nome di Colui che ha detto:
”In quanto l’avete fatto ad uno di questi
miei minimi fratelli, l’avete fatto a me
Quante sofferenze sono state alleviate nel
corso di questi sessant’anni! E quanti anche, con le cure assidue date con spirito
fraterno, han ricevuto un efficace conforto
morale e sono stati fortificati nella vita religiosa, assistiti fino all’ultima grande ora!
Non abbiamo il immero matematicamente sicuro di-quanti son passati pel Rifugio.
Ma almeno 737 ricoverati si sono placidamente addormentati, per lo più serenamente. E portiamo il ricordo di cuori che si
sono aperti alla fede ed alla speranza cristiana.
Il Rifugio gode la simpatia generale di
cui tante prove sono fornite dalle nostre
Valli e dagli Amici di molti paesi. Ma v’è
un grave problema da risolvere. Chi visita
il Rifugio ne ammira l’ordine, la pulizia, e
tante cose belle. Ma al visitatore sfugge
una grevissima lacuna: la carenza di personale. Chi non segue da vicino l’andamento del Rifugio non può comprendere la vita di sacrificio cui il Personale va soggetto.
Lavoro gravoso, logorante, estenuante. Personale volenteroso ma spesso sfinito--.
E non si riesce a trovare delle persone
disposte a venire in aiuto. Talché la situazione è sempre più grave.
Le domande di ammissioni sono sempre
numerose. Ma quanti non si chiedono: i ricoverati chi U curerà?
Sarebbe certamente augurabile di poter
ancora ampliare il Rifugio, ed accogliere altri casi pietosi. Ma se lé cose dovessero
procedere nelle condizioni attuali, anziché
ampliare il Rifugio lo si dovrebbe ridurre!
Senza pessimismo od esagerazione, questa
è la triste realtà. '
E siccome amiamo profondamente il Rifugio, espressione di amore cristiano, sentiamo il dovere di lanciare un S.O.S., nella
speranza d’essere uditi ed ascoltati.
Ricordiamo la parabola del buon Samaritano. Ricordiamo che Gesù si ideruifica
coi sofferenti, ai quali dobbiamo il nostro
aiuto. Nel caso nostro, poi, mentre il personale aiuta i ricoverati, occorre che vengano delle persone di buona volontà ad
aiutare il personale. Dedicandosi all’altrui
bene, proveranno la gioia del dovere compiuto e benedetto dal Signore.
Il Rifugio è una preziosa perla della
Chiesa Valdese: della nostra Chiesa oggi
emancipata perchè essa compia un’opera di
fede e di amore. Si ridesti in noi la fede,
e con essa si ridesti l’amore.
- G. Bertinatti
Elenco di doni ricevuti
per «L’eco-delle Valli»
Ringraziamo vivamente quanti hanno aggiunto all’abbonamento im dono per l’Eco delle Valli:
Susanna Bevel L. 124; Peyronel
Margnerita ved. 100; Lidia Piccotti
100; Emanuele Tron 200; Barbara
Zweifel 100; Mancini Giorgina 100;
Vigne Giacomo 100; Chiesa Battista
Firenze lOu; Di Pietro Giovanni 200;
Angelo Luzzani 100; Piero Del Pesco
luu; De Michelis Maria Luisa 2U0;
teyrot Giovanni 300; Coucourde Ines
300; Michelin famiglia 800; P. C. Toureiue 75; Kapisaraa Giuseppa 200;
Dana Giacomo tìuu; Maitmat Francesco 100; Beux Ecfore 200; Pons Luisa 3u0; Guido Vinay 100; Baret Guido 300; Rosina Onandi 300; Emilia
Peri 100; Grill Emanuele lUO; Long
Tommaso 200; Arcero Emilio 300;
Matilde Ralla 600; Wittine 600; Porneron Livio 300; Ugolini Vittoria 300;
Davit Julie 300; Peraldo Bert Isabella 500; Micol Federico 100; Pascal
Armando 200; Berón Mario 300; Costantino Ivonne 300; Bertolè Lodovica 300; Rocc’^ne Davide 100; Long
Elisa 100; Cardon Emilio 200; Alliaud
Elisa 100; Gay Gardiol Cateiina 300;
(continua)
Notizie dalla Comunità
di Luserna San Giovanni
Dipartenze. L’8 febbraio il Signore
ha richiamato a sè il nostro fratello
Giovanni Prassuit della Cartera in
età di 80 anni. Lo stesso giorno decedeva in Alassìo, durante la visita ad
una delle sue figliuole, Giuiio Garaiol,
figlio del pastore Bartolomeo, in età
di 71 anni. Alle eset^ié presiedute
i’il febbraio, nel ncstro tempio partecipava anche una buona rappresentanza della comunità di Bobb’o che
fu per 40 anni la parrocchia del pa
i;tore Gardiol.
Il lo marzo, serenamente ritornava
al suo Signore, nel suo 90» anno. Luigi Costabel padre del prof. Gino. Al
servizio religioso, nel nostro t ampio,
erano rappresentati: la Tavola Val
dese, dal V. Moderatore, il Collegio
dai Presidi, accompagnati da un grup
po di alunni, la Casa delle Diaconesse, il nostro Concistoro, la Commis
sione dell’Asilo, autorità cittadine e
inciti ex alunni ed amici da tutta la
Valle.
Ai figliuoli tutti questi fratelli
dipartiti rinnoviamo l’espressione del
la nostra viva solidarietà, spirituale.
Nuovi focolari. Il 1» febbraio, abbiamo avuto la gmia di invocare la benedizione del Signore sul matrimonio di due cari giovani: Umberto Plavan e Franca Viviana Benigno che fu
per diversi anni l’appirezzatissi.'na assistente del nostro Giardino d’infanzia. E il 15 febbraio il nostro collega
pastore Bruno Tron ha celebrato nel
nostro tempio, per la terza volta .in
pochi mesi un matrimonio nella fa
miglia dei suoi cugini Malan dei Pecoul, unendo nel sacro vincolo Libero Giorgio Giordano di Guido da Ì*inerolo e Elda Malan di Francesco.
Alle felici c(^pie, ancora molti fraterni auguri nel Signore.
Battesimi. Sono stati celebrati nel
nostro tempio: il 16 febbraio, il -battesimo di Ernesto Besson di Guido
e di Ada Nizzardo e il 2 marzo, il battesimo di Ivana Trombetto di Giovanni e Adelina Rivoira. Il Signore
sia la giuda e la forza di questi bimbi e delle loro famiglie.
Visite gradite. Il 26 gennaio, in ocicasione dello scambio di pulpito, con
la vicina chiesa di Torre, la nostra
comunità ha beneficiato della predicazione del pastore F. Sommani che
essa ringrazia per il suo forte e fedele messaggio.
Il 2 marzo, una quarantina di membri dell’Unione Femminile di Bobbio
in visita ai nostri diversi Istituti assistenziali locali si è incontrata con
le colleghe Sangianine in un simpatico e caldo ricevimento nel salone
della nostra Caga Valdese. Alle gentili visitatrici e alla loro Presidente
Sig.ra Lidia Paschetto Salvagiot ancora un fervido e grato saluto.
PERSONALIA
Il prof. Gino Costabel, insegnante
al Collegio di Torre Pellice, è stato
colpito dal lutto con la morte del babbo, signor Luigi Custabel, deceduto a
Luserna S. Giovanni all'età di 89 anni.
Anche a nome, dei lettori e della
redazione deH'« Eco delle Valli Valdesi » esprimiamo al Prof. Gino Costabel, Direttore responsabile, ed alla
sua famiglia la nostra fraterna e cristiana simpatia, nella comune speranza in Colui che è « la risurrezione e la
vita ». red.
RICORDATE
Uova pasquali
Gup e r
4
N»lla còsa nacassària,. UNITA'; naila dubbia, 'LIBERTA';
in tutta, CARITÀ'J i •
L'Eco delle Valli Valdesi
Agli occhi del cristiano e per
quanto lo riguarda, nessun diritto è diritto se non è ai tempo
stesso dovere. A. Vinet.
Dalle nostre Comunità
AN0ROGNA ( Capoluogo )
Domenica 2 rasimi abbiamo avuto
il piacere di avere tra noi il nostro
Vice-Moderatore. Egli ha presieduto
il nostro culto e lo ringraziamo per
il suo messaggio forte ed inc.sivo che,
ne siamo certi, non mancherà di lasciar traccia nel nostro cuore e di
produrre frutto nella nostra vita di
tutti i giorni.
Il pmnerigglo di quella stessa domenica alle ore 14,30 ha avuio luogo
U Convegno giovanile indetto dalla
FUV. Partecipanti: rUnione Giovanile di Rorà guidata dal Pastore G.
Bouehaxd, le UGV del Serre e di Car
cetrBivoires e quelle dei Jourdans,
del Mattel ,di Prassuit-Vernec. Rappresentante del Comitato di Gruppo:
il sig. Franco Rivoira, da Pmerolo.
Ci siamo così ritrovati nella sala Ut
monista dove, dopo un breve studio
bibiico del Pastore di Angrogna-Capoluogo, abbiamo discusso il tema interessante : che cos’è una Unione Giovanile. Ci piace sottolineare la viva
partecipazione degli Unionisti alla discussione (ne diamo un resoconto a
parte) e l’ottimo spirito fraterno che
è regnato tra noi. Il tempo è letteralmente volato ed alle 17,30 ci siamo
separati, dopo aver fatto nuove conoscenze ed esserci ripromessi di ritrovarci ancora.
Ii’U.G.V. di Prassuit-Vemet ringrazia vivamente la Ch’esa di Bobbio
Penice ed il suo Pastore per l’accoglienza fraterna ricevuta in occasione
della Sila visita di domenica 2 marzo.
e. a.
SAN GERMANO
Una profonda impressione ha lasciato in tutti noi la visita del vescovo metodista Barbieri, presidente del
Consiglio Ecumenico delle Chiese. Dinanzi ad un pubblico eccezionalmente numeroso che martedì sera 25 iebbraio gremiva il nostro tempio, egli
ha portato l’eco dell’opera che compie
il Consiglio mondiale delle chiese. La
ringraziamo per il suo messaggio ispi
rato ad un alto senso di servizio cristiano.
Le celebrazioni del 17 Febbraio hanno lasciato un buon ricordo. Ringraziamo tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita delle nostre
inaiiiiesuaz om. In mono particolare
esprimiamo la nostra riconoscenza alle sigg.re insegnanti, alia nostra valorosa corale ed alla sempre dinamica fllodrammatica.
I lavori per la costruzione della
Nuova Sala parrocchiale continuano.
Ci stiamo preoccupando ora dell’impianto di im moderno sistema di riscaldamento e di illuminazione. Ringraziamo sentitamente coloro che ci
sostengono con la loro simpatia fattiva. Un particolare ringraziamento
ai signori Widemann per la loro genersa offerta di L. 500.000. Desideriamo anche segnalare un dono anonimo di L. 30.000 ricevuto in questi
giorni.
Ricordiamo il programma già notificato sulla Circolare parrocchiale in
occasione della visita delle Diaconesse di St. Loup, fissata per la domeni
ca 16 Marzo : ore 14, riunione per le
catecumene dei 4 corsi; ore 15, riunione delle madri di famiglia di tuita la parrocchia; ore 20,30 riunione
conclusiva, libera a tutti, nel tempio,
con la partecipazione della Ceraie.
Il 14 Peobraio, dopo alcxmi mesi
di penosa malattia, è deceduta, all’età di anni 60, Gallian Elena n.
Constantin (Chiabrandi).
Il 37 Febbraio abbiamo accompagnato al campo del riposo Balmas Caterina n. Balmas di anni 91 (Ronchi).
Alle famiglie afflitte rinnoviamo
lespressione della nostra simpatia
cristiana. "
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Recentemente abbiamo celebrato
due servizi funebri a Luserna ed a
'lorre Pellice, rispettivamente di
Mourglia Giuoitta e Toum Fiormua.
A iiuséma aboiamo annunziato il
messaggio della Speranza davanti ad
un buon gruppo ai rorenghi ed amici accorsi per esprimere la loro solidarietà cristiana ai iratelli Mourgiia
per la dipartenza della loro sorella
mancata quasi improvvisamenie.
A Torre Pellice il servizio funebre
è stato celebraco col concorso del pastore Geymet e del Pastore delia parrocchia di origine ed è stato occabiune di rie. mare ai presenti i doni
di Dio, e soprattutto il dono delia
nuca. 1j estima da tutti nota come
«Magna Kin» è stata affetta da cecità sin dalla tenera infanzia, aggravata più tardi dalla sordità: laobiamo seguita per lunghi anni nelia sua
casetta dei Rumé ora all’alpeggio ed
in ultimo nella casa della soreiia Paimira. Siamo riconoscenti a Dio per
la testimonianza tessuta di umiKà,
di sottomissione e di allegrezza cristiana che ha caratterizzato la sua
viia.
Nell’assenza del Pastore impegnato
nella visita dell’unione rorenga con
quella di Angrogna il culto è stato
presieduto aaii’anziano Aldo Tourn
al quale inviamo il nostro pensiero
di viva riconoscenza.
Recentemente il dr. Alfano competente m agraria ha fatto visita a Rorà intraitenendosi con alcuni rorenghi intorno ai problemi più urgenti
deU’agricoltura ed allo scopo di seguire da vicino i vari problemi dell'agricoltura roreiiga. Al Prof. Jaila
che ha preparai e presenziato all’incontro nonché al dr. Alfano inviamo il nostro pensiero riconoscente.
Sta per uscire
Roberto Nisbet
MA IL VANGELO NON DICE COSI’
XI edizione
L. 250
Affrettate le prenotazioni, che hanno già oltrepassato il mezzo migliaio.
Diffondete questo opuscolo fra i vostri conoscenti. Regalatelo a quanti
pensate che possano interessarsi del
problema sociale. Questa nuova edizione, oltre a vari miglioramenti e
aggiunte, comprende un capitolo sulle « Conseguenze sociali » che porterà un eventuale trionfo della Chiesa
Romana in Italia e nel mondo.
Ordinazioni alla Libreria Claudiana — Torre Pellice (Torino).
Prof. Dr. A. Boniscontro
Libero docente
in Clinica Odontoiatrica airUniversità
MALATTIE
DELLA BOCCA E DEI DENTI
Pinerolo - Via Palestre, 7 • Tel. 24-98
Tutta la settimana tranne domenica
e lunedì
Redatiore; Ermanno Rostun
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
tei. ?«09
Sede c Anlniinislruzione
Editrice Claudiana
Torre Pellice • ’.e.p. 2/17557
Tipografa Subalpina ■ s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
CHIEDETE
Uova pasquali
G u p e r
AVVISI ECONOMICI
CERCASI domestica, non inferiore
ai 25 anni per casa signorile, in
famiglia di 3 persone domiciliata
a Zurigo. Buon stipendio, trat.amento ottimo, orario lavorativo regolare. Scrivere dando referenze
a: Dr. R. Baschy-Zeltweg, 62 —
Zurigo.
La famiglia di
Fiorinda Tourn^
ringrazia il personale deirospedalè
di Torre Pellice, particolarmente il
dr. Gardiol e suor Ermellina per le
cure prestate alla cara scomparsa.
Ringrazia inoltre il Pastore Geymet, Tron ed il Pastore della parrocchia d’origine per la collaborazione
offerta in occasione delle esequ'.e. Ai
rorenghi ed amici intervenuti per
Toccasione un pensiero di riconoscenza.
Rorà, 3 Marzo 1958
I familiari della compianta
Elena Costantino
in GalHan
ringraziano sentitamente quanti in
qualsiasi modo hanno preso parte al
loro lutto. In particolare esprimono
la loro riconoscenza al Pastore sig.
Bert, al dott. Bertolino e a tutti coloro che hanno prestato il loro aiuto
durante la lunga malattia.
San Germano Chisone, 14 febbraio ’58
I figli e la figlia della compianta
Enrichetta Long
nata Beux
deceduta il 24 febbraio, all’età di 96
anni, sono grati a tutti colorò che
hanno espresso la loro simpatia in
occasione del lutto e che sono intervenuti all’accompagnamento funebre
della loro Cara.
Un grazie particolare esprimono al
Pastore Ed. Micol, al Sindaco di Pramollo Cav. Isidoro Rosia, al S gretario Comunale geom. Luigi Bocconi e a tùtti i numerosi conoscenci ed
amici che hanno circondato di molto affetto e di premurose attenzioni
la cara Scomparsa durante il suo lungo tramonto.
Pramollo (Pellenchi) 24 febbraio ’58
I fratelli Mourglia Giovanni e Michele in occasione della dipartenza
aeila sorella
Giuditta Mourglia
ringraziano le Suore dell’Ospedale di
Luserna, i dr. Gardiol e Scarognine,
nonché i rorenghi convenuti al funerale.
Rorà, 1 marzo 1958
Elisa e Gino Costabel ringraziano
quanti hanno voluto dar loro prova
di cristiana simpatia nell’ora del lutto che li ha colpiti con la morte del
loro padre
Luigi Costabel
deceduto a Luserna San Giovanni, in
età di 89 anni, il lo marzo 1958. Un
ringraziamento particolare ai pastori R. Jahier e G. Bouchard per l’as
sistenza spirituale, al dott. E. Gardiol ;
alle signore Maria Pontet, Mariuccia
Pontet, Jenny Bounous, Margnerita
Grill.
Luserna S. Giovanni, 3 marzo 1958
lireUore: Prof. Gino
”o‘'')licazione autorizzata H"l Trif>”nale di
'or-,ÌQ ,.uii derreto dei "“nnaio
ORARIO NEL PIMEROLESE IN VIGORE DAL 1 GENNAIO 1958
Tramvia elettrica Pinerolo - Villar - Porosa A. (Giorni feriali)
A.
Pineroi.o
Abbadia
Pone
S. Germano
vaiar P.
Pinasca
Perosa A.
4.20 5.45 6.45 7 — 8.15 10.15.11.30 12.35 15.05 15.50
4.35 5.55 6.56 7.11 8.25 10.25 11.40 12.46 15.15
4.47 6.04 7.07 8.34 10.34 11.50 12.57 15.24
4.54 6.10 7.15 8.42 10,42 11.58 13.05 15.32
5.05 6.17 7.22 7.25 8.50 11— 12.06 13.15 15.40 16.20
5.35 6.27 7.32 9— 11.10 12.16 13.56 15.52
5.45 6.37 7.40 9.10 11.20 12.25 14.05 16.05
16.02 17.50 19.25 20.55
16.12 18.02 19.35 21.06
16.22 18.14 19.47 21.17
16.29 18.22 19.55 21.25
16.36 18.30 20.02 21.35
17.10 18.40 20.11 22.10
17.23 18.50 20.20 22.20
A.
^ Tram elettrico Pinerolo - Villar - Perosa A. ( Giorni festivi )
4.35 6.45 7.55 9.30 11.40
4.47 6.54 8.06 9.39 H.49
4.56 7.03 8.16 9.48
5.03 7.10 8.22 9.55
5.10 7.18 8.30 10.03
5.30 7.25 8.40 10.10
5.40 7.35 8.50 10.20 12.30 14.05 15.55 16.40 18.45 20.20
Pinerolo
Abbadia
Porte
S. Germano
Villar P.
Pinasca
Perosa A.
13.10 15.05 15.50 17.50 19.25
13.20 15.13 16— 18— 1S.36
11.58 13.29 15.22 16.09 18.10 19.45
12.05 13.36 15.28 16.15 18.17 19.52
12.11 13.45 15.35 16.20 18.25 20 —
12.20 13.55 15.45 16.30 18.35 20.10
PeroSa A.
Pinasca
vaiar P.
S. Germano
Porte
Aboadia A.
Pinerolo
4.45 5.55 7 — 8 —
4.55 6.05 7.11 8.10
5.05 6.15 7.21 7.30 8.20
5.32 6.23 7.28 8.28
5.39 6.29 7.35 8.35
9.35 11.45 13—• 16— 16.15
9.45 11.57 13.08 16.10
10— 12.07 13.18 16.20
10.10 12.15 13.52 16.28
10.20 12.25 13.59 16.35
5.48 6.37 7.44 8.44 10.31
6 — 6.45 7.55 8 — 8.55 10.40
12.36 14.08 16.45
12.50 14.20 16.55
17.30 19— 21.15
17.38 19.10 21.25
16.35 17— 17.48 19.20 21.35
17.08 17.55 19.28 22.08
17.16 18.01 19.35 22.15
17.13 17.28 18.09 19.44 22.2^
17.23 17.40 18.20 19.55 22.35
Perosa A. 4.50 7— 8,10 9.45 11.50 13.25
Pinasca 5.01 7.09 8.20 9.55 12 — 13.33
Villar P. 5.10 7.19 8.30 10.04 12.09 13.45
S. Germano 5.27 7.25 8.35 10.10 12.15 13.51
Porte 5.32 7.32 8.42 10.17 12.22 13.58
Aboadia A. 5.41 7.41 8.51 10.26 12.31 14.08
Pinerolo 5,50 7.50 9 — 10.35 12.40 14.20
14.10 16— 17.25 19 —
14.18 16.10 17.35 19.10
14.28 16.20 17.44 19.19
14.34 16.27 17.50 19,25
14.41 16.35 17.57 19.32
14.50 16.46 18.06 19.41
15 — 16.55 18.15 19.50
Autoservizio Torre Pellice Bobbio Pellice e viceversa
(•)
Torre P. 8.30 12— 19.15
Bobbio 9— 12.30 19.45
(*) (X) (=)
Bobbio 5.50 7.30 15.30 17 —
Torre P. 6.20 8— 16— 17.30
(*) Solo ven. (x) fer. escluso sab.
(=) sab. e festivi.
Nei giorni di mercoledì e sabato si effettua da Bobbio a Pinerolo un autoservizio col seguente orario: Bobbio
P. 7.30 con arrivo a Pinerolo alle 8.30 ;
partenza da Pinerolo 12.30 con arrivo
a Bobbio alle 13.30.
Autoservizio
Cavour - Torre Peli
(=)
Cavour 6.30
Campiglione 6.40
Fenile 6.45
Bibiana 6.55
Luserna 7.05
Torre Pellice 7.10
Torre Pellice
Luserns
Bibiana
Fenile
Campiglione
Cavour
(=)
11.30
11.35
11.40
11.45
11.50
12 —
Autoservizio « SAPAV » Torino - Pinerolo - Perosa A.
Torino
Airasca
Riva
Pinerolo
Porte
S. Germano
Villar Perosa
Perosa
Perosa
Villar Perosa
' S Germano
Porte
Pinerolo
Riva
Airasca
Torino
fest. fer. sab. sab. sab.
0.15 7 — 8.30 11.30 12— 12.30 13.10 16
0.40 11.55 12.25 13.15 13.35
0.50 12.05 12.35 13.25 13.45
0.55 7.45 9.15 12.10 12.40 13.30 13.50
1.05 12.20 12.50 14.00
1.10 12.25 12.55 14.05
1.15 8.05 9.30 12.30 13— 14.10
1.25 8.15 9.40 12.40 13.10
fer. fer.
16.45 17.30 19 — 20.15
17.27 17.55 19.25
17.35 18.05 19.35
16.40 17.40 18.10 19.40 20.55
17.50 18.20 19.50
17.55 18.25 19.55
17 _ 18— 18.30 20— 21.15
14.20 17.10 18.10 18.40 20.10 21.25
fer. fer. fer. fest. sab.
5,40 6.15 6.55 7.50 12.55 13.25 14.30 17.15 18.45
5.50 6.25 7.05 8 — 13.05 13.35 14.40 17.25 18.55
5.55 6.30 7.10 8.05 13.10 14.45
5.58 6.35 7.15 8.10 13.15 14.50
6.05 6.45 7.25 8.20 13.25 14 — 15 —
6.10 6.55 7.35 8.35 13.35 15.05
6.20 7.03 7.45 8.45 13.45 15.15
6.45 7.40 8.15 9.10 14.10 14.40 15.40 18.30 20 —
17.45 19.15
FF, SS. Bricherasio - Barge
fer, V
Bricherasio5.03 5.55 6.55 9.33 13.18 15.18 16.52 19.07 20.14
Barge 5.21 6.13 7.13 8.19 9.51 13.37 15.39 17.10 19.27 20.33
Barge 4.36 5.27 7.3Ì 8.30 9.06 12.16 14.50 16.08 17.54 19.37
Bricherasio 4.54 5.45 7.51 8.48 9.24 12.34 15.07 16.29 18.12 19.55
Autoservizio Pinerolo - S. Secondo e viceversa______________
^ fer. -. ( = ) fest. Ter- /“». fer. fest. fest.
6 — 7.50 11.45 13.4C 16.45 18— 19.45 20.30 0.15
6.10 8— 11.55 13.50 16.55 18.10 19.55 20.40 0.25
fesu ( = ) fest. fer. fest. fer.
Pinerolo 5.55 7.40 11.30 13.30 16.30 19.30 20.15 24 —
S. Secondo 6 — 7.50 11.40 13.40 16.40 19.40 20.25 0.10
(=) Solo al mercoledì e sabato ________________
S. Secondo
Knerolo
Torino
Airasca
Piscina
Pinerolo
Bricherasio
Torre P.
Torre P.
Bricherasio
Pinerolo
Piscina
Airasca
Torino
FF. SS. Torino - Pinerolo - Torre Pellice
4.28 6.15 8.12 12.23 13.44 15.22 17.26 18.29 18.34 19.26 23.48
5.05 7.04 3.45 14.29 16.04 18.10 19.18 20.07 0.28
5.18 7.20 8.58 14.40 16.13 18.21 19.30 20.16 0.36
5.25 7.32 9.09 12.56 14.53 16.25 18.35 19.08 19.43 20.28 0,48
5.47 7.55 9.28 13.13 15.11 16.44 18.56 19.26 20.02 20.46 1.06
6.06 8.10 9.43 13.34 15.25 17.04 19.12 19.42 20.20 21 1.20
Y44T44 5.36 6.36 7.39 12.24 13.25 1 6.32 18.03 19.50 21.06
3.58 4.58 5.50 6.50 7.53 12.37 13.39 i6.46 18.17 20.04 21.20
4.11 5.23 6.09 7.03 8.13 12.54 i:.53 17.03 18.32 20.20 21.35
4.27 5.38 6.30 7.18 13.11 17.19 18.48 20.43
4.32 5.45 6.37 7.24 8.39 13.17 17.25 18.53 20.49
5.20 6.27 7.34 7.56 9.07 14.01 14.47 18.25 19.44 21.42
Autoservizio
Perosa - Perrero - l'ràli e vicev
9.20 20.20
9.50 20.45
10.30
Perosa
Perrero
Prall
6.50 18.35
6,25 18.10
17.30
i Autoservizio « SAPAV » Sestriere - Perosa
Sestriere
Pragelato
Fenestrelle
Villaretto
Roreio
Perosa
fer. fer.
fer. fest, fer.
fer.
sab.
15.45 15.45 17.30
5.35 16.10 16.10 17.50
3.55 5.05 5.55 12— 12.10 16.35 16.35 18.10 20.20
4.12 5.22 6.15 12.20 12.27 13.22 16.50 16.45 18.20 20.37
4.22 5.32 6.25 12.30 12.37 13.32 17 — 20.47
4.35 5.45 6.40 12.50 12.50 13.45 17.15 17.05 18.45 21.05
Perosa
Roreto
Villaretto
Fenestrelle
Pragelato
Sestriere
fer.
5.50 8.15
6.04
6.14 8.35
, 8.45
9.10
fer. fest. fer. sab. fer. fer.
9.25 9.40 12.35 13.20 14.15 17.10 17.30 20.25 22.20
9.40 12.49 13.33 14.35 17.45 20.45 22.34
9.50 10— 12.59 13.43 14.47 17.30 17.55 20.57 22.44
10.05 10.10 13.15 14— 15.05 17.40 18.10 21.15 23 —
10.40 10.40 18.05 21.50
9.30 11.05 11.05
18.30
FF. SS. Airasca - Saluzzo - Cuneo
Airasca
Vigone
Villafr.
Moretta
Saluzzo
Cuneo
Cuneo
Saluzzo
Moretta
Villafr.
Vigone
Airasca
fer.
5.05 7.04 12.07 14.29 16.04 18.10 19.18
5.40 7.25 12.24 14.53 16.27 18.44 19.53
5.50 7.34 12.32 15.03 16.36 18.54 20.03
5.57 7.39 12.36 15.08 16.41 18.59 20.10
6.29 8.03 12,51 15.38 19.30 20.37
7.38 9.46 13.34 16.41 20.50 21.44
fer.
3.30 4.43 7.10 11.19 14.17 15.34 18.59
4.07 5.35 8.04 12.07 14.58 16.22 19.45
4.27 6.01 8.19 12.34 15.17 16.50 20.09
4.38 6.07 8.25 12.45 16.57 20.19
4.48 6.17 8.33 12.55 17.07 20.29
5.07 6.35 8.46 13.14 15 51 17.23 20.47
Autolinea e Tramvia Torino - Pinerolo
fer. fest. — fer. fest. fer. fest.
Torino 6.05 7.10 7.10 14.25 18 — 18.30 18.20 18.40
Orbassano 6.55 7.32 7.45 15 — 18.58 19.15
Piossasco 7.07 7.40 7.57 15.12 19.10 19.27
Bivio Cumiana 7.15 7.47-8.05 15.20 19.18 19.35
Cumiana 8.15 15.30 19.28 19.45
Airasca 18.30 19 —
Riva 18.40 19.10 19.43
Frossasco 7.23 7.53 8.13 15.28 19.26
Pmerolo 7.35 8 - - 8.25 15.40 18.45 19.15 19.38 19.55
fest. fer.
Pinerolo 6.13 11.35 12 — 12.50 18.13 19.15 20.10
Frossasco 6.25 11.47 13.02 18.25 19.22 20.17
Riva 12.05
Airasca 12.15 18.23
Cumiana 6.27 13 — 19.28 20.23
Bivio Cumiana 6.37 11.55 13.10 18.33
Piossasco 6.45 12.05 13.18 18.41 19.35 20.30
Oroassano 6.57 12.17 13.30 18.53 19.43 20.38
Torino 7.35 12.55 12.45 14.08 19.36 20.05 21 —
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PINEROLO
Corso Torino, 2 - Tel- 21-44