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Prèmo
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^ Í TORRE PfUiCE. 13 Agosto 1^
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^milinievi nel cospeiio del Si^po^re
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(Sofonia 3 ! 17)
' ■ Il capitolo 17 dell’Esodo ci merra
come in un tempo di difficoltà, di
sconforto degenerato in dubbio, il
popolo et Israele rivolgendo^ a Mosè
esclamasse ; « L’Eterno ,è Egli in
mezzo a noi, sì o no?» , *
Oggif caro popolo Valdese, tu non
sei in Un tempo di particolari afflizioni, e celebri con gioia la tradizionale festa del 15 agosto, associandola
alle celebrazioni del Centenario della Emancipazione. Lascia che nel nome del ^gnore io ti rivolga una domanda: L^Etemo è Egli in mezzo a
te. sì o no?
Oh giorno beato, se la risposta potesse manifestarsi, affermativa e dif^
fondersi Ovunque come un’eco che si
ripete di valle m valle, luminosa co--.
me i falò del 17 febbraio che si accendono di cima in cima, visibili fin
dalle Umtemanze della pianura.
— .Sì l'Eterno è in mezzo a noi,
— Sà, poiché lo scrutiamo vivenÈp
nella npstra wifo individuale, dì famiglia ed associata. A ,
— Sà, perché è Lui che cidà hà for>’ ‘
^'za e ija gioia di bandire da nei tutte
pete con sicurezza e con gioia: —
Si, l’Eieino è in mezzo a noi!.,. Ma
perché qua e là vi sono dei silenzi,
delle voci che tacciono?
Incertezza? Dubbio? Incredulità,,.
Eppure c’èy o Chiesa e popolo Valdese ,di che affermare : « L’Eterno, il
tuo Dio, è in mezzo a te ».
Chi ti fece uscire vivente dalle
grandi persecuzioni; chi ¡anche nella
recente tormenta, nonostante gVincendi, te distruzioni e le uccisioni ti
dette alfine di potere esclamare col
Salmista ; « Dal fotido della mia distretta invocai l’Eterno; l’Eterno mi
rispose e mi mise al loflrgo » ? (Salmo
118:^5).
L’Eterno, il tuo Dio, è in mezzo a
te. Se così non fosse, il candeliere
della fedéle testmupnianza cristiana ti
sarebbe stato tolto, e la voce della Par
roltt di Dio, non ritonerébbe più nei
tuoi tenipli e nei tuói casediari.
E se è pur vero che in questo giorno festino non tutti 'óplaro che partecipe. dinrto olle adunate del Sibaitd e
della Baltiglia, vi d recheranno col
proposito di dar gtéria a Dio e con
la passione di votar tempre maggiormente (Aooperare all’avanzamento
del suo Regno; è altresì perchè l’Eterno è in mezzo a , ohe al Sibmà,
alla Balziglia e nel templi e nelle
singole dimore vi ¡sortomo giovani, adulti ed anziani dall?animo fervente^
decisi non solo a cantare con le labbia, ma a ripetere con tutto ji> slancio del cuore: Gìnro. per te. Si
gnor, di vivere eimorirt »
Dio, rum vincereste una buona vetta
le vostre timidezze òd i -vostri contrasti a quella voce-di Dio che pur. vi
parla, io lo so, -néU’intimo dXvostro
cuore? Entrate fiUnosamente nella
schiera di coloro che padano U Signore. Ci si può pentiredi tante cose in
questo mondo, ma non ci si pente
mai, (tesserci posti all’ombra delle
ali detVOnnipotente, di CohéL che ci
ha data ur$i Redentore pér renderci
paT,teeipi di una vita più degna di'
essere vissuta.
* e *
E perchè, voi cheéfp^te, rimarreste nelle incertezzél'^i dubbi, nelìe
incredulità? Perchè, 'con l’aiuto di
Ancora una parola; « L’Eterno, il
tuo Dio, è in mezzo a te ». Che significu questo « in mezzo a te » se
non; al ctìiitro? Vale la pena di sostare un istante per domandtere: E’
il Signore al cèntro della mia vita
latta, al centro dei miei pensieri, dei
miei sentimonii, del mio operare?
Come l’astro luminoso che è ni
centro di %m sistema piiuietario, lo è
in quarto lesso costituisce centro per
ógni singolo pianeta che gli siimuove
attorno, così.il Signore sarà tanto più
retdménte in mezzo a noi, -quanto
maggiormente ogni nostra ùngala e
■ -- -éi *fv. .. •«MSrrf.,-• ■ ■
sistenza ne accolga la gtozUc-deli» snjt
„luce, la potenza del suo Spirito >ehe
nuattieneAl mostro spirito nell'r.rhita
dell’amwnie divine e fa-schiuder e'i
fiori ed i frutti ddlai vera vita."’ Z*
E se così sarà, non sòhanto’ci séji'-^'
tìèemo a secmtda dei momenti perva—Xg
si di quella pace o di queììq forza, di *
quella gioia o di quella consaìazione,
di qfielle certezze o di quelle speramze di cui le animle nostre possono aver bi^gtio; ma potremo oomipierìè '
con maggiore efficacia, quella missione che i7 Signore singolarmenie e co^'' ■■
trae Cfìvèsa ci affida. ,,
Festa ilei 15 agosto: Viddesif^’alle-gratevi, ma « rallegratevi *nel Sigilere ». « Da capo, scriveva VAposteio
J^aolo ai Filippesi (4; 4) <( dico:
Rallegratevi ». Non tramonti questo >
giorno senza cjhe l’mùma nostra si-sia
aperta a quella grazia Operante del
Signore, che ravviva la fede e ei artfma o « se^rlo ccm gioia »; a s^n*
tirci sempre più : « il popolo di’È|gIi y
paeice e che la sua mano èdndlieé »
(Sal^95:7). ' ' , v
Vi
Virgilio Sominant
...
" •' D’olttoa*" volta t&é ci si visti,
con Bo^ Nelson, W *1 tnolo' i?
^¿io-che jam è i»Jarmosùa-<ton>4a a GìamvayjQtea». dopo no-,
Jr volontà buona e perfetta. ve mesi, d si ritrovava insieme a r.asa
-— Si, perchè ne realizziamo seni- ' Bentzingear (i gmiitori di Diok, che
pre più la presenza ai nostri culti ed” da quasi due anni lavorit Welle Valli)
iSegli^StatilJiiìtì.
aUe nostre riunioni.
— Si, perchè nonostante le difficoltà ,le afflizioni che in un modo o
nell altro si tnàniSfestano nt^la nostra
vita, Egli di giorno in giorno ci aiuta
a non perderci d’animo, dandoci la
certezza di’Egli non ci là^cerà e non
ci abbandonerà.
* « «
di cui er|i ospite ed a cui Nelson veniva a portare saluti e notizie del figlio lontano.
La prima domanda di Nelsmi, attraverso cui - come direttore del M.
C .C. in Italia - avevo ricevuto una
borsa di studio in im College mennonita ,la sua prima domanda fu
«valeva la pena?». Poi si chiacOhierò del più e del meno, dii quel che
Io sento che da molte parti si ri- lui aveva visto in Italia, delle eie
Un Messaggio Presidenziale
III.ma Signor Presidente,
sono assai riconoscente a codesto Comitato per il pensiero a me
rivolto e vorrei che esso credesse al mio rammarico per la vicenda degli impegni che non mi consente di trovalttni a Torre Pellice mentre
Vi si inaugura la Mostra Centenaria della Storia Valdese.
Non a deliberata volontà di persecuzione da parte dei vostri con'ciltadini piemontesi furon dovute le più dolorose traversie durate dai
(( religionari » nei secoli scorsi; ohè al ricordi delle pasque piemontési
dell’aprilè 1655, dell’editto di revoca della tolleiranzn religiosa del 31
gennaio 1686 e delle sanguinose repressioni compiute per ordine di
Luigi XIV dal mare^iallo Catiiiat, si oo'nti^appone il ricordo più confortante delle Patenti di grazia di Pinerolo del 18 agosto 1655, della
Glariettse Rentrée dell’agosto 1689 e del nuovo editto di tolleranza del
?3 maggio 1694, il quale per più di un seoolo e mezzo gai;antì nelle
Valli Valdesi la convivenza religiosa e civile, sinché l’editto carlalber(ino del 17 febbraio 1848 ammetteva defini||vamente i Valdesi a godere
di tutti i diritti civili e politici degli altri|rittadim dello Stato, a frequentare M Scuole dentro e fuotrì delle Diliversità ed a conseguire i
gradi acicadiemici.
Cento anni sono trascorsi da quel giorno memorandio ed é altamente significativo che la celebrazione odierna cada nèll’anno in cui
in ogni parte d’Italia si rievocano i briosi eventi del primo Risorgimento nazionale ed in cui è* entrata in vigore la costituzione della Ré- .
pubblica Italiana la quale nel suo articolo tèrzo riconosce a tutti i citl Udini parità di dignità sociale ed uguaglianza dinanzi alla legg;e senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione; di opinióni politiche e di condizioni personali e sociali. La- Patria sa di poter contare
sulla fraterna solidarietà delle generose popolazioni valdesi lungo il
cammino segnato ai suoi destini, come nelle ore liete e tristi siri qui,
vìssute esse sono state sempre a iìanoo a fianco dei suoi figli migliori.
Associandomi alla commemorazione odierna dell’opera compiuta
dai Valdesi nel secolo del comune RisQrgìménto invìo il mio saluto ed
il mio caldo augurio.
Luigi llnaudt
-rioni del 18 aprile c delje sue preoccupazioni - e mie - per lo slittamento del paese verso la destra cattolica,
. delle mie reazioni all’ambiente mennonita e dii quel che pensavo dei
Mennoniti in generale. ((Dovresti
scrivere per l’Eoo - mi disse Nelson
- le tue impressioni sui Mennoniti,
come ili hai visti arrivando dal di fuori, per dare ai Valdesi una più chiara
idea di quello che sono e dfi que] che
significa il loro ((relief work».
La cosa non è facile : oltre 150.000
sparsi in piccole comunità agricole
su tutti gli Stati Uniti. I Mennoniti
non si presentano come una unità omogenea, con caratteri costanti e definibili in breve.
Storicamente, i Mennoniti si riallacciano agli Anabattisti di Zurigo,
perseguitati da Cattolici e Protestanti e pròfughi di paese in paese fino al
di là del Volga. Il concetto della
chiesa come comunità volontaria dS
«nati di nuovo» (e quindi battesimo de^i adulti), l’aspettazione prossima del «Regno di Dio», la separazione di, chiesa e stato, un senso profondo del diritto alla libertà di coscienza; questi i punti fondamentali
dei primi Alnabattisti. Una viva sensibilità di fronte ai problemi sociali,
inoltre, li riavvicina ai Poveri di
Lione - ai primi Valdesi - ed un ramo
del movimento anabattista giungerà
fino a patrocinare oumunione ¿lei beni sull’esempio del comuniSmo deilla .
della prima chiesa cristiana.
L’insistenza sulla separazione tra
stato e chiesa, la necessità di prepararsi per l’Avvento, ed il fallimmto
dei tentativi d’inserirsi come elemento riformatore nella società in cui vi
sempio delle 13 famiglie che nel 1683
si stabilirono a Germantown, in iPensylvania > èanoora oggi seguito da
gruppi dii Mennoniti che lasciano il
vecchio continente e cercano migliori
possibilità di vita nel nuovo. Condiziorii econoiniche ,ed ij rifiuto della
maggioranza dei Mennoniti di portare le armi - ed inserirsi organicamente nella vita del paese che li ospita sembrano da considerarsi i fattori
predominanti in questo movimento
verso il continente nuovo.
Le diverse condizioni ambientali
incontrate in questo paese, aggiungendosi ad un naturale processo centrifugo al lavoro nel movimento già
in Europa, portarono a aiccesi-H-e di
' .V'”'
gruppi mennoniti, il punto più carat-,
teristico mi è- parso la configurazione
del tutto particolare della loro'« comunità »¿-Se si potesse parlare di-I*
comunità apeila e dì coqmnità chiiÉr '
,sa seaza tir^r,e in hallo sottigliezze efi
filosofióbe'j'qijeste d^ì 5Mea3Hoi44 pp/y
trebbero essere definite comunità'^
chiuse. - ' '
r In gran parte delle chiese, il « bando » che scomunicava chi non osservasse regole e mstumi del gruppo appartiene al passato, ma ha lasciato
orme profonde. O (( sì appartiene » al
gruppo e ci si conforma a tutto ciò
che il gruppo è abituato a fare, (Kre
e pensare, o « si è fuori ». Saranno
gentilissimi, aiuteranno, si interesseranno (nel migliore dei casi) ma considereranno l’individuo un ospite che
è e rimane tale. <
C’è qui una contraddizione con la
dotevole attività del Mennonite Central Committee (organizizato dai vari
gruppi in oollaborazione), già missionaria che di relief pvork. Missioni e
visioni e suddivisioni,- tanto che oggi relief work infatti sono da consìde
vi sono una quindicina di chiese jrxdi- tarsi sulla linea di un- Cristianesimó
pendenti, senza contare minori comunità che si mantengono auti,nome
^ ogni maggiore raggruppamento.
G-ruppi principali, in questo pullulare
dine dei Mennoniti, e i IVecchio Ordine degli Amish, cui si aggiunge la
Conferenza Generale-dei Mennoniti
organizzata la seconda metà del secolo scorso.
Gli Old Order Mennonite» sono il
troncone principàle del movimento;
gli (Md Order Amish derivano da una
scissione determinatasi in Svizzera alla fiiie del 1600 e sono l’estrema ala
conservatrice ; il punto su cui Jacob
Amman si staccò dal gruppo principale fu proprio la «rìlassateziza» della
disciplina ecclesiastica. Quanto alla
General Conference, essa non è uu
gruppo omogeneo, ma la risultante dii
uno sforzo centripeto di vari gruppi
indipendenti ; la necessità di reciproca tolleranza di diversi costunu e pra
dinamico ohe teridle ad influenzare il
mondo ed inserirsi nella società, modificandola. Il loro attaccamento verso regole e costumi tradizionali del
^ùp^, d’altra parte, richiama un
Cristianesimo statiooi, vincolato a certe detenninate istitnzioni eoònomiche
e sociali che veUgono in un certo senso a far parte della « religione » della
piccola chiesa. La tendienza ad essere
« valdesi » un senso ristretto e hìe l’opposta tendenza ad inserirsi attivamente nelja Vita anche sociale ed eoònomica e politica della società, queste due diverse tendenze possono dare un parallelo italiano alla si-
tuazione menponita, per quanto nel
vevano ,portarono gli Anabattisti tiche ha conformato questo terzo grtip
ri« -nex «1 ' 1*1___1
(poi Mennoniti da Menno Simons,
influente teologo olandlese del tempo
della Riforma) ad 'accentuare là loro
separazione dal mondo, lì spinsero
ad isolarsi in piccole comunità che
per quanto possibile tendevano a farsi completamente autosnlficienti.
Dalla SviziEera, AUazia-Lorena, 0landa e Germania meridionale e di
nord-ovest, dalla Prussia, dalla Russia, i Mennoniti emigrarono in ondate successive negli Stati Uniti. L’e
po come il più « liberale »; esso è
pure il più interessato in attività missionarie e di relief, in programmi dì
educazione, in numerose iniziative
ìn^mma che sembrano spostare il
gruppo dal tradizionale isolazionismo
verso un lavoro attivo nella società di
cui fanno parte .
Nei sette, otto mési passati a Bethel College, un’istìtuzàone sótto gli
auspici appunto della General Omference, e nei contatti avuti Con altri
caso t|i questi ultimi il carattere estremamente Conservatore di certi gjrmppi
dà al contrasto di tendenze una mag^ore violenza e drammaticità. E’
in questa luce che Io sforzo mennonita
in Europa ed in Italia va guardato, e
si spera esso si sviluppi sempre più
nel senso non solo di un Irfvoro inteso ad alleviare oggi le difficoltà À popolazioni colpite dalla guerre, non solo di una mano amica tesa « nel mime
Cristo », ma di una èojlaborazìone
alla sforzo di. tante tra le migliori forze del Protestantesimo dì ogni paese,
tendente a portare in ogni paese,
e tra i dfiversi paesi, nn’organizzazione basata sull’« ama il tuo prossimo »
(su giustizia economica e sodale) e
sul rispetto della persona umana.
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»^meotale per'stfübijlirÿ un ccun^ln^ siÎ stema di aoverfiu rappjTBsétxtafivi^. La
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governo rappjTBséptafivP. La.
sera^ Torino era^ tutta' Jitmmmata e
gir' da ^ponenti, diìnoa^agioiii
' popolari, con miglia^"e migliaia di
bandiere, fra canti ed Jpni in-onore
del Re.
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Manifestazioni pœolori
rÌStatuto cfôM84 8
In tutti’ gli avvenimenti storici di
^ande importanza, noi siamo natiiralmemte tratti a conei^eirare di essi i
risultati finali ed a formare su quel'f
' i, no¡iStri giudizi. ^
'Così abbiamo fatto e faocianio, in
generale, anche per gli avviiiiinienli
di cui celebriamo quest’anno il Centenario: avvenimenti che fanno vibrare ì nostri cuori di riconoscenza, come già cento armi fa, fece'o vibrare
‘quelli dei nostri padri ; i ctuali non ebbero che parole di gratitudine sincera,
e quasi di veneiazione, per il « Rie
Emancipatore », Qosì infatti essiohiamapcno Carlo Alberto fin dal Sinodo
del 1848, ohe votò alia unanimità doversi ib 17 febbraio, considerare come
giorno di festa, con celebrazione di
un servizio divino destinato a « rendere* a Dio azioni di grazie .per il
■ iv: ..A* . s"r. . .
tere Baienti del 17 febbraio, ricordia
mo le più significative, e senza le
quali sarebbe ineomprensibile
ditto albertino- ia- t
Fu il 30 novembre 1847 che, per iniziativa del marchese Roberto d’Azeglio, si coprì di firme Tlndlirizzo da
lui redatto per ottenere dal Re la uguagilianza civile e politica dei Vaidesi e degli Ebrei. E questo movimento di simpatia fraterna nei nostri riguardi andò manifestandosi un po’
dovunque nel Piemonte, ma particolarmente a Torino> e a Pinerolo,
In quest’uJtima città infatti, il 12
dicembre 1847, si svolgeva a| Teatro
civico una grande dimostrazione popolare, nella quale l’avv. Audifredi
’ concludeva un suo magnifico discor^so, pieno ^dei più caldi sentimenti di
fratellanza e di giustizia verso i Vai
fi solo due giorni dopo, il 10 febbraio in, un nuovo Consiglio di Copierenna pur esap presieduto da C^fìiP
Alberto, si d^diberava (fi ailìr^à^,.
la promulgazione delle leggi- per la%
(( guardia <& la milizia coihoilale[ »
a le per la « stampa », Yter l’eguaglianza
l’E- ' civile dei Valdesi. L’il febbraio ve-*
niva emanato un proclama reale
che annunziava ai Sardi qhe anch’essi
erano chiamati a partecipare, assieme
lebrato nella Chiesa de^a Qran Madre di Dio, un « TEDEUTM » di tiugraziamento per la deliberata concessione dello Statuto, e si aVeya poi
tana immensa dimostrazione dj^ Torinesi diiedenti al Re la parbecàpazl^ne alla guerra nazionale contro l’Austria, ormai ritenuta inevitabile.
ai Piemontesi, ad un unico esterna
grande beneficio che in questo gior- ebiedendo la loro emancipazio
no anniversario fu concesso ai Valdesi, e a perpetuare il ricordo benedetto
di Carlo Alberto, Re Emancipatore ».
(Sin. Í848, art. 30).
E per tutto pn secolo, le nostre CóQiùnità, riconoscenti e fedeli, fecero
dèi 17 febbraio la « {està » popolare
per eccellenza della nostra popolazione, ^e oon fuochi di gioia,, con culti
apéciali, con cortei patriottici, con
canti e recite e giuochi ed altre manifestazioni, dimostrò, un anno dopo
l’altro, la propri a riconoscenza, e cantò la propria speranza .
^ 4
■ Aànche noi, o^i, a cento anni di distanza, .benediciamo la mano di colui
che tutto ha guidato perchè venisse
concesso ai nostri padri, dopo tanti sesperanzosa attesa, ' la ugua' glianza civile e politica coi nostri fra• telli piemontesi. Anche noi, oggi ancora, con tutti coloro che in qualche
modo's* ddoprarono aljlà nostra E-mancipazione, ringraziamo colui éhe,
firmando le RR. Patenti del I7 febbraio 1848, ci affrancò dallo stato di
servaggio in cui vivevamo ancora all’alba del Ì848 .
* * *
• Ma oggi, un secolo dopo
che celebriamo.
i eventi
-, noi possiamo, più agevolmente dei nostri padri, valutare
l’atto reale, inquadrandolo nel tempo • e passando rapidamente in^ rassegna gli avvenimenti che lo hanno preceduto ed accompagnato, ed inuticer.
to senso lo hanno imposto al Re ed al
suo governo; i quali agirono spinti,
l’uno e l’altro, dalle correnti di poirtàta europea che andavano rapidaniente maturandosi e svolgendosi, in
quel fatidico aniio dei portenti. E
possiamo perciò ugualmente notare e
rilevare la parte impórtanite ¿ovuta
al pòpolo èd ai movimenti liberali,
o addirittura rlvodAzionari, sprigionatisi Un pd’ dovunque nèl nostro vecchio Piemonte, tradizionalista sì, ma
sul quale non erano passati invano
gli esercifi e gli uomini della- Rivoluzione francese, portandovi il soffio vivificatore delle nuove idee da essa
scaturite e eia essa disseminate.
* *
Fra le manifestazioni varie ohe avvennero nei mesi che precedettero la
concessione dello Statuto e delle Let
Comun Í cato
Com'è sialo ripétuldmente
annunziato, le riunioni del
XV Agosto avranno luogo
alle ore, 10 precise a Sibaud
e alla BalZiglta.
Í
1 membri del Sinodo, che
desiderano essere ospitali in
in Convitto, Sono pregati di
prenoiafsipt-esSoil Direllóre,
Il numero dèi posti essendo
limitcttò, si 'sarà in grado di
provvedere solo a chi si 6mnuncerà fin d'ora. ■ ■
ne, che motivava con le nobili eepres'
sioni che sono nel cuore riconoscente
di tutti i Valdesi odierni.
Un’altra imponente manifestazione
popolare in favore della libertà civile
politica e religiosa di tutti, i cittadini
aveva luggo, il 27 dicembre dello stes
di governo rappresentativo, E l’itìdomanì ,12 febbraio, ,tìn articolo della
(( Patria » propugnava che nella situazione del momenito,. la migliore soluzione di un progetto di Statuto era
di non parlare di religione di Stato.
Naturalmente replicava contro tale
articolo liberale il clero, ed il 14 febbraio l’arcivescovo Firenz'e emanava una sua pastorale nella quale combatteva energicamente la soluzione
prospettata dallo scritto della « Patria ». ®
■f- > '
Ma il 17 {ebbraioj un nuovo Consiglio di Gouferenza, .sotto la presidenza del Re, deliberava vari articoli dello Statuto fondamepjale e veniva conCemporaneamentc. decisa- la’^ Emancipazione ^i Valdesi; con le ben note
(( Lettere Patenti » èhe vennero però
pubblicate dalla (c (gazzetta Ufficiale »
(chi sa perchèsolo il 24 febbraio,
so anno, a Torino, durante un ban-, ¿giorno nel quale venivano ancora di
chetto di oltre 600 convitati, nel quale si brindò a alla libertà dei culti ed
al vero progresso italiano », che 'doveva portare alla uguaglianza dei cittadini tutti dinanzi alle lèggi della pa
tria comune. '
Ma nonostante questi ed altri atti
popolari informati dallo spirito dei
nuovi tempi che pervadeva rapidamente i ceti della borghesia e del popolo più colto, l’8 gennaio 1848, una
deputazione'genovese, recatasi dal ministro Rorelli, con la speranza e con
lo scopo di farsi ricevere dhl Re, per
proporgli 4eii progètti di riformò polìtiche, fu ìnfòrmatoche il Re non era '
affatto disposto hè a riceverla, nè,
. tanto meno, ad accogliere alcun indirizzo del genere. E questo atteggiamento il Re manifestò ancora qualche
giorno, dopo, (quando si sparse la notizia che il Re dì Napoli aveva concessa la Costituzione ai sudditi del suo
Stato) dichiarando essere isua ferma
volontà'di e combattere fino all’estremo » piuttosto che concedere qualche
cosa « ad una richiesta accompagnata
da insurrezione ».
Ma le idee camminano più presto
degli uomini.
li 17 gennaio infatti, Carlo Alberto
faceva nella via delle concessioni un
piccolo passo innanzi, approvando
cioè la deliberazione del Corpo decurionale di Genova, tendente a togliere
all’insegnamento dei Gesuiti gli alunni pensionati del Comune ; a patto però che questi avessero insegnamento
e stanza presso altri ordini religiosi.
E solo due settimane più tardi, il 3
febbraio, il R® era spinto dagli avvenimenti a fare più d’uh passo avanti
verso il futuro. Presiedendo egli infatti uu Consiglio di Conferenza nel quale i suoi ministri gli consigliavano di
dare spontaneamente la C’Ostituzione,
finché ne era in tempo, stante l’agitazione prodotta in tutta. Italia dalla
concessione fatta a Napoli da Ferdinando II, si decise ad incaricare i
suoi ministri di preparare il progetto
qji Costituzione ed anche una legge
sulla libertà di stampa .
« Ed è cosi che il 7 febbraio,, sotto
la presidenza del Re, etiln- luogo iin
altro Consiglio di. Conti-renz.i nel
quale, da parte dei Ministri e di altri
Ufficiali dello Stato, si esaniinan no'
i punti fondamentah dello SlaUilo da
largirsi dal Re; punti che saranno
annunziati in un proeliina dc-stinalo
ad essere pubblicato l’indomani stesso, nonostante la recisa opposizione
alle istituzioni rappresentative, da
parte di alcuni fra i presenti alla Con-'
ferenza ; i fedeli dello « ancien regitne »; i nemici di tutto quel che sa di
nuovo, di tutto quel che è i>rogresso.
# * ^
Il giorno 8 febbraio difatti, verso le
3,30 pomeridiane, venne affisso un Editto di Carlo Alberto esponente in 14
articoli fé basi dello Statuto fonda
sciissi ed approyati. dal Consiglio di
Conferenza, sempre presieduto da
Carlo Alberto, altri'articoli dello Statuto fondamentale.
Nello stesso-17 febbraio, veniva ce
y/i,r ■ if '
, ^ . . ... v//,
Il 1" m.arzo si ebbero a Genova varie e gravi manifestazioni popolari,
in seguito alle quali i Gesuiti lascialono la città. Il giorno dopo, verso
sera, si svolse anche a Torino una clamorosa munifiestuzione popolare contro i Gesuiti che, per disposizione governativa, avevano già eomineiato a
sgombrare la città; mentre il 3 marzo
il Ministro sardo dell’Intemo ordinava l’espulsione delUordinieda Novara,
Chambéiy, Aosta, Chieri, Voghera,E a questo proposito, forse non è inutile qui ricordare la efficacia ehe fin
dall’anno precedente aveva avuto la
larga-diffusione del « Gesuita Modenq » del Rosmini; opera di grande
importanza per la volgai'izzazione delle idee del movimento liberale che si
andava rapidamente spargeiido in ogni regione. d’Italia, ed in modo tutto particolare nel pìccolo regno sabaudo.
Il 4 marzo finalmente il R e firmava, e dopo di.lui firmavano tutti i ministri, Io Statuto fondamentale del
Regno, poi pubblicato con apposito
jjroelama reale.
Ne seguirono' maixifeslaziou i di
giubilo un po’ ovunque, nella eapita
le, nelle città piu popolate e nei
ghi più remoti. La sc(ra del fi mamo. j
ai, ebbe ujqg grandiosa diBsipstrazione
popolare a.Gemva, »otta le fine^re>^
del pala;^-ducale, sede d^ Gover^ '^1
ture, chièdente aihnistìà, cambiaiOèn-^ j
lo di ministero e larga interpretaziò-"^
pe dello Statuto., * •r L’8 m^t-zo infatti i Ministri russegnaron'O le lóro dimissioni al Re, che ¡2
chiamava 'Cesare Balbo e iLorenzo -i
Pareto per la formazione del nuovo
ministero, die sarà rinnovato e costituito in data 16 marzo,
* # «
Così si avviava * in Piemonte, in
quei primi mesi del 1848, la forma- ^
zione del Regno d’Italia. E furono
queste manifestazioni di popolo, che |
testimoniavano del rapido progredire ydelle idee di libertà e del loro projiagarsi in ogmi ceto della popolazione J
subalpina, a spronare il Re ed il suo ■'«
Governo ad agire tempestivamente
per evitare moti più pericolosi e di f J
carattere rivoluzionario. Ed i.i lai ,
modo, spintol*dagli eventi, il Go voi no
del Re, mettendosi abbastanza rapidamente sulla via delle riforme, potè ’ ’’
galvanizzare gli animi dei ciUarlini e
mantenersi poi —■ ed è questo il suo merito — costantemente e fedelmente su quella strada delle riforme li- ^
.berali e progressive, rtrada scelta nei
primi mesi del 1848 e che fu ])ereorsa fino in fondo da Carlo Alberto e
da Vittorio Emanuele II, pro\ videnzialmente assecondati o guidati dai “ i
grandi uomini del primo nostro Risorgimento. t. p.
Se l’Editto di Emancipazione poteva rimanere assai amjbìguo nelle
sue dichiarazioni, i Vttldesi, a cui esso
era rivolto> si preoccuparono immediatamente delle sue più estensive interpretazioni, e, godendo di un governo
e di amici liberali, riuscirono in seguito, ne ¡volgere di quaiclie anno,
a strappare le principali alfermazioni della libertà re’-giosa che l'Friilio
conteneva « in nuce», ma aspéliavano la loro trasfor-mazione in legge
dello Stalo.
E in fondo la lotta che si sta svolgendo oggi a proposito della nuova
costituzione, cpn la differenza che
cento anni fa i padri nostri dovettero
conquistare i jnlaslri fondamentali
in un clima assai favorevole, oggi,
noi dobbiamo conservarli in tempi
forse meno propizi.
La stampa clericale
èiitla. ossia le Valli Valdesi » o trattati come la (( Guida al Catecumeno
Valdese », e numerosi altri ancora:
ai Valdesi non era concessa la possibilità di difendersi, poiché per essi
le tipografie erano cliiuse, e nemmeno naturalmente di passare all’offensiva. Qualche risposta* manosciiua
era stata fatta passare di famiglia in
famiglia, ogni tanto, ma occorreva
'poter stampare quei libri che la
censura .sabauda sorvegliava cosi gelosamente quiandlo giungevano in casse dall’amica Svizzera, ed occorreva
stampare il no.stro giornale, per avere un’arma di difesa e di bffesa. per
dare alle popolazioni delle Valli la
loro voce.
, ..J
in 8% l'ioè neh
fu cosi, in Ih pagine
formato di un libro normale; la tipo- '^1
grafia era quella ¿li Paul Ghigh<‘tti,’
di Pinerolo ed il primo direttore fu
, uno dei migliori uomini dell'epoca,', vì
che Ire anni dopo iniziava a Torino'
la pubblicazione del primo giornale
valdese in italiano. La Buona i\ovel-__^
la; alludo a Giovanni Pietro Meille, Jj
Il giornale r paraissait le prcrnier '.
de chaque mois », e ral)bona‘| *-d
■r i.-»i - „ '
mento cO'-tava L. lí-.áO anm e. T| pri-|y,t’
mo numéro conteneva un arlif do sto-fù^
rico, chs recava un eonfrcul'o tra due
i-ìll
avvenimenti importanti: il niartii i;»*
di^ Gioffredo Varaglia e l’Ema' •■in»-*
zibne, col titolo « La place du Chá-r f
Nulla diceva l’Editto di Emancipazione circa la possibilità di pubblicazioni valsesi; eppure essi ne sentivano allora gran, bisogno.
La nascita dell'Eco
La stampa clericale li aveva attaccati da orinai una ventina di anni, e
specialmente nejl’ultimo decennio
erano fioriti contro dì loi'o i vari libelli ed i lavori pesanti di MonS.
Qiarvaz, vescovo di Pinerolo, « dèlio abate P. Barone; erano racconti a sfondo polemico conte a Giu
II sogno accarezzato a lungo da alcuni si concretò finalmente nei foglio che vide la prima volta la luce
il 13 luglio del 1848, cinque mesi dopo l’Emancipazione; L’Echo des
Vallées. Feuille mensuelle spécialement consacrée aux intéiêls de la famille Vandoise », con la m.anrhf’tte:
«, Ilh dion qu’es Vaudes... IL disent
qu’il est Vatïdoîs ». Si stamjw il primo numéro, e per parecchi decenni
teau d.e Turin, en L'ISS et en 1848
era la prima riconoscente affeniia-s
zione dell’ormai conquistata li,beri i
di coscienza ed un esame delle responsabilità che ne rìerivava di fron-\y^
te allo stato di antiço servaggio. Se-, *’
guivano un articolo di carattere èce]e?ia.stieot « Quelques motg à prò-q
po» du jwochain Synode de FEglise ' ^
Vaiidoisc ». in cui si insisteva sulla J
missione dei delegati làici in quelji)
primo sinodo dio'po l’Emancipazioiiv; J
r:r arlirolo a sfondo polemico; « La
giirdo Nationale et la fête du Corpus
Lcniini », in cui i’aiitore criticava
l’ojjeralo elei sindaco di S. Giovanni
;>er aver invitato gli ufficiali ed i
, i
• Ï
ai
'j a
3
'V'.î ¡ÍH
•, ' ' /'I X- Z* -*4
•«^' ' ' r - / 4 ' \ > !
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’ 4-">i .'
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rt
'Soldati- diella t Guardia Nazimiale a
partecipare alla ’festa, Ybenehè • es^
iosaero in ma^toranaa^ Valdesi;'un
, _ ma^toraiKza^ ,-----,___
*?tico articolo di «ontròversia : a JJà
travail dans les jours dei fête,catholique. » et le' (( Nouvelles reiigiei^s»
seguite dalle ^Nouvelles politiques».
Varie vicende ; ^
11»' aniao. dópor Jb< Pi MeiSle* in uii
articolo « Aux Lecteórs» si lamentava di varie insufficiemie e” delle oiifficoltà tipografiche del sqo giorniale,
ma prornetteva- di continuare e chiedeva appoggio e oollahorazione. Il
giornale continuò così le'sue pubblicazioni, ma soihapto pei un paio di
anni, e cioè fino'al giugno 1850: in
¡quel numero si avvertiva che le pubV blicazioni avrebbeiro ripreso soltanto
al gennaio seguente. Invece esso non
vide più la luce fino a] 1866, pur essendo sostituito nel frattempo dal
giornale italiano « La Buona Novella ». Rinato nel 1866 esso durò fino al 1875, anno in cui il suo titolo fu
mutalo in:- (( Le Téraoin - Echo des
Vali écs \7aiidoi ses»,, settimanale,
■ per riprendere, nel 1897, il suo titolo originale c conservarlo fino al
1939. anno in cui fu trasformato in
« Eco delle Valli Valdesi ».
■Come lutti ricordano, subì negli
ultimi anni varie vicende, ed i neonnò varie difficoltà, anche per il eoraggio con cui talvolta fece uclire la
sua voce : ]e sospfmsioni ed il cambio
dei direttori furono conseguenze iiie^itabili. Nel 1941-1945 esso dovette
cassare le sue-puUdicazionì per cause. forzai maggiore, le foi sortitiuito
qualche volta 'dii fekìo « L’Eterno
regna ^ ^
Abbiamo slogliate le annate della ,
collezione ; pagine iogiamte dal tempo, con le 'vicende 'e anche’ la stòria
dfella nostra gente j L’Echo des Vallées,. ha adempiuto in* questo centennio al siio'oompito.T'di voce dèlia '
<C3riesa e voce delle coimaaHà,''ba a- '
gitato i problemi della Chiesa, della'
famiglia e della Sci^a ed ha costi
V‘
tòlto per tìmte la lettura
prìftferitaf ^ ha ¿cêotapagiaat<ÿ'^% se-'
gaitp la vUa cjlelle^Vàillf’ia questi cento amu/ esso è un monumento; ma
im monumento chè .parla ' e dm ci
porta ancor aoggf la voce del ’48 di
tutti i ’48 che i Valdesi hanno viaeuto
ed anche di quelli' che hanno dimenticato.. ‘
lEia giusto parlare ùn questo cen'teàarió ' del nostro « Echo des-Vallées
Angasflo iPlu^n
• . ■■ .v. -5.1
-OT+-*“' >a-.-‘-4.Vr;!S'.-'î jKjürftA-í,' ..í’
IO!
lîilii
' V.
.La íornm,emorazione Cenitenaria
del 1848, che già è stata oelebrata con
solei'inità ed' unaninu- eoncoiso del
p()])olo fiella data storica del 17 febI ira io è .«tata ripre,sa con molto fervore durante giueislo mese d’agosto, con ■
gli stessi earatleri d’eritusiasmo gio\anilc, di spirito di consacrazione, di
.■,lancio gioioso, di frateriita ¡solidarietà. E come allora, vicino alle manifesUiz i qy E I>rctt ameni e_ v ald 5|i^„si SQpQ
s\olle inÌ7Ìati\e di carattere civile acoisfesitionale, in cui_,Yaldesve Cattolici si sono ritiovali insieme fraternamente uniti nel ricòrdo di quella mei.ivigliosa primavera d’Italia ch’è stata H 1848. uell’affiermazioue dei grandi principii di, libertà e d’unità clemo(|atiia, chfe ne hanno costituito
l ispifazìone foridamenlale, e nella risoluta volontà di contribuire alla ricostruzione spirituale, .sociale e materiale fiel Paese.
Tisi lavoro, ed insieme una nov.,t affermazione dei valori spirituali, specialmente • mediante Veloquente d'scorso deWillustire prof, Majorpe^ deir
Università di Torino, venuto a -rappresenta e il Sindaco di 7 o~ino, il
quale ha esaltalo, in una felice rievocazione della Storia Valdese, quei
grandi concetti di libertà, di giustizia, di verità, jirCr cui Vantico popoilo
Jiapula pisèitanti doiorosi
secoli vittoriosamente lottare e i esisterei’.
La Mosti a rimane aperta tutti i
giorni, con orario determinato, fino
al 22 eorr.
•Cct jŸiosfra ,Qenfenaria
Valdese
•Ccf Mostra ValUgiana
Manifestazione civile molto interessante è stata in Torre Pellice V organizzazione di’Una Mostra della Prodn/ione della Valle del Pellice,
la quale, in due Sezioni, espone, cpn
m olio gusto, le produzioni valligiane
migliori deir agricoltura, deWinduviria. deir artigianato, come lisultato
del solerte e diligente lavoro dei pwduttori piccoli e grandi della VaUe,
dujH) i primi cento anni di libertà.
La Mosti a è statai inaugurata solennemente il 1” Agosto, coin l’intervento di importanti Autorità e d’un immenso pubblico. E’ stata ima bella éffi( ace rnanifestazione di solidarietà
; Una Tnanifestazione ‘interamente
valdese è invece quella Mostra Centenària della storia e della vita del Popólo Valdese, ch’è stata inaugurata
domenica scorsa. Mostra interessantissima, quasi, direi, appassionante,
in quanto, per celebrare il Centenario, vuoile esprimere praticamente,
visibilmente, quali sono i caratteri essenziali della storia e della vita del
Popolo Valdese durante i cento anni
trascorsi ed effettivamente li esprime,
mediante l’esposizione armonica, ottimamente ordinata e disposta, degli
oggetti e degli strumenti della sua
normale esistenza storica. Corìi’è stato opportunamente affermato, i Vaidesi sono e si sentono interamente italiani, di mente e di cupre, ma possiedono loro caratteri particolari, con
cui partecipano alla, vita del paese e
contribuiscono, secondo le loro possi
line cifiM^je à ?rangi#s
Une cérémoniê aura lieu, comme de coulume,
sur la Place de Premaiilhoux (Pranginc), aütour du
Monument commémoratif, le:
Dimanche 15 Août, à 11 h 15
Culte Gommémoratif-Allocutions de circonstance-Choeurs
A midi : Pique-nique dans une Campagne mise obligeamment à notre disposition.
Après-midi : Réunion familiale : Message de Mr. le
Pasteur Elio Eynard, de Turin.
Productions diverses, chants, jeux.
La Sociélé de Secours Muiuels
. - des Vaudois du Piémont
bilità, alla causa nazionale. E’ bene
■di metterli in evidenza, quei caratteri, per consolida li :ed upprafondirli
e renderne pia attiva l'efficacia.
La Mostra è. distribuita in tre sezioni; la fvima sezione è costituita
dal Museo Sloj ieo' Valdese, che opporturiarnente vi è statO' compreso, come quello che, ricordandoi i secoli
tragici'e gloriosi ^delta. persecuzione
,4ì della vitga-iot^^iresisienza, indica la
lenta, provvid&tziale prepcéhiziotte e
formazione delceirattere valdese, quale si è presentato àgli albori di libertà del 1848. La'seconda sezióne,; conteiiuia ludle sale della Casa Unioni-'
sta, indica anzi tjttto l’ambiente in
cui quel carattere si è fornatò c omservato; ed è la felicissima costruzione dcb'antico Focolare Valdese edelI uniico Artigianato' Valdese: una cucina, una saletià' da p anzo, una camera da letto, un officina artigiana
Con Un telaio, un banco di 'lavoro, lina Serie di strumenti, d’oggetti, di
vestiti, di costumi, di tessuti, tutti autentici di almeno un secolo fa è di- ■
sposti con una fedeltà storica, una
cura, un gusto veramente ammirevoli.
ISelle sale superiori sono esposti (imeli, oggetti, fotograffe, stampati,
carte geografiche, quadri statistici,
ecc., riferentìsi allo svolgimento della
vita e dell’opera dei Valdesi in quest’ultimQ secolo, nell’attività religiosa, civile, &vmomica, nelle Valli, in
Italia, rielle lontane colonie dell’America e della Germania. Una grande sala a pianterreno contiene un’interessante Mostra alpinistica della locale
sezione del C.A.L, ove è posta in evìdenza la fervida attività della sezione, ed in particolare quella per la
cosi iiàiond del Rifugio Jervis al Fra.
—La terza Sezione, m due Sale del
Collegio Valdese, contiene un centi-,
noia di quadri, di pittori taldesi ed
amici, raffiguratiti paesaggi .delle Valli Valdesi. Di questa veramente pregevole esposizione parleremo più a
lungo come si merita. Ci limitiamo ora. a segnalare i'heUisSimi paesaggi esposti da Paolo Fasrhetto,al quale va
la più viva riconoscenza ¡ter l’opera
da lui prestata per l’ordinamento e
la iMsposizione di tutta la Mostra.
rnctuffurazione
l e ' I • r ' ’J'i-'dr ■ ■ Lp / ■' — - .1
¿y-'--— ..*'■
,.|fiÌÌo, l’avv. Pittavino,' Sindaco dipiepe. H Moderatore^ all’inizip,
TfsfltKxpo&il nobile eloqtitìÈite
che il Preaütente della Re.
Domenica^scorsa, 8 agosto, alle ófe 17, neM’Aula della Casa Valdese,
si svolgeva la cerimonia deirinatigu.razione della Mostra. L’ampia sala cra gremita di pubblico,_ Presiedeva il
Modeiatorè della Chiesa Valdese, sig.
Virgilio Sommanf, attaTHiato da un
mimeroso gruppo d’autorità e di rappresentanze, fra cui notiamo il doti.
Berretta, in rappresentanza del Prefetto, i] dott, Coggiola, Sindaco di To
juabbtica, próf. Luigi’Einaudi, ha voluto, rivolgere in questa occasionei^ai
Valdesi, e che riproduciamo inlegrèlmento in altra parte def.^iO(male.
Il Moderatóire, esprimendo al Peesddente della Repubblica la più viva
riconoscenza di tutti i Valdesf per il
suo messaggio così caldo di comprensione, di simpatia, di pordiaiità, in un
breve discorso ne rilevò con efficacia
l’ultima frase, indicando che la formazione .d’una personalità completa,
cosciente, retta, pronta alla solidarietà umana e gl sacrificio, non può avvenire se non attraverso la fede del Cristo dell’Evangelo. Il prof. A. Jalla,
come organizzatore della Mostra, ne espone il conteinuto ed il significato. Il
dótt. Coggiola infine, coni calda eloquenza ,portò l’adesione di Torino alla bello manifestazione, esaltando i
valori spirituali per cui il jmpolo valdese è divenuto simbolo di libeirtàc di
giustizia. La yjilorosa Corale, efficacemente diretta dalla sig.na Dora Revel, ha «antato durante la cerimonia i
tre più popolari cori valdesi, con uno
slancio, un vigore,: un seniso' d’armonia, un calore spirituale tali da esprimere mirabilmente la profonda commozionie che ha suscitato nei presenti la bella manifestazione.
Finita la cerimonia, le Autorità,
guidate dal prof. Jalla, visitaiono le
varie sale della Mostra, esprimendo' il
loro più vivo plauso e compiacimento
per la sua ottima riuscita.
sale'della Mostra ' illìutrata dai ri^^ttivi direttori ' . prof.', Ar"«iaud '
fìRtóotgl ..ddtt. A* ....
yateot (i Vàldesi ftiiori delle Valli),
pastóre Ganz Valdesi in Àmcri-v
ca), prof, T^otìo Pons (il Ferola-,.
; re Taldesè), geòpi. Mantelli (Arti'
l^anato Valdese), '"'Italo Hugon (Q. •
.•A. I.),yp!ioi, Jalla:(Museo Valdese).
I visitatori si divideranno in vari'''
ghippi che successivamente vìsiterahno le sale. con. la guida competente dei predetti. ,
In occaisiione del CentenaiFio è sato 1deato e ccniiaito un nuovo distintivo dhe
aimonicamenite actoppiiai k croce ed ili
tiraidliiziona'le eroblama valídese.
11 disegino è del' Prof. Paolo Pasdietto.
Elegante e nello stesso tempo austero,
il nuovo distinitivo mìisura mm. 25 x 25,
ed è in metaiHo smalltaito azzurro e bianco.
Lo si può avere argentato o dorato,
con spillk chiusa, 'Con ibottone o con ane/Miino per ciondòlo.
Prezzo L. 250
Sconto per ordinazioni superiori
alle dodici unità.
iRivolgersi ail'a Uhreiia Claudiana a
TORRE PELLICE, che ne ha ili deposito. ‘
•Co f'iaccolaia serale
Alle 21-30 dalla piazzetta di S. Margherita si muoveva il lungo festoso cor
teo della Fiaccolata, preceduto da
Un bel carro simboliooi tutto fremente di luci, su coi una gran fiamma
brillava su un candeliere coronato
dalle .sette stelle tradizionali dello
stemma valdese. Il corteo, organizzato dalle Unioni Giovanili Valdesi
di Torre Pellice, si svolse attraverso
lutto l’abitalo fra canti e grida festose, fra lo scoppio,' d’innumerevoli
mortaretti e fuochi d’artificio. Nella piazza della libertà ed infine dav^anti al Tempio Valdese la Corale
cantò con vigoroso slancio alcuni
cori di circostanza. II pastore dott.
Ayassot chiuse con alcune vibrate
parole eli richiamo alla vita spirituale la bella manifestazioiie giovanile ed insieme la magnifica giornata celebrativa.
ABBONAMENTI A
111 DEILE nul moBi:
Italia , .
Estero .
ANNUALE SEMESTR.
L, 500 280
L. 900 500
Ogni cambiamento d'indirizzo
costa Lire DIECI
Soggiorno io %iim
óra
rt o
della jViosfra Valdese
La Mostra Valdese è aperta la domenica dalle 11.30 alle 13 o dalle 17
alle 19, il mercoledì dalle 17 alle
19 ed il venerdì dalle iQ alíe 12 e
dalle 20 alle 22 .La speciale Sezione del Paesaggio è aperta tutte le
mattiiiiei dei giorni feriali dulie 10
alle 12.
Venerdì 13 oofrente alle ore 20,
il pubblico è Cordialmente invitato
ad una vìsita speciale delle vari.j
In seguito aM’accurata visita medicò del dott. Rochat, della Croce
Rossa Svizzera^ sono stati scelti i
hambim delle Valli Valdesi che si
recheranno in Isvizzera per um soggiorno di tf© mesi.
I bambini scelti nei Comuni della
Valle del * Pellice (Torre Pellice,
Bobbio, Luserna S .Giovanni, Angrogna, Rorà), partiranno probabilmente il 23 o 24 agosto con le modalità
che saranno indicate. Ogni bambino,
d^ovrà essere fornito di carta d’identità, d’una fotografia da' consegnarsi
alla partenza, e portale caù sè in una valigia il normale eòrréìo d’iitdumenti e di scarpe. Ad ogni famiglia
di bambino scelto verrà comunicata
t'empeEtivamente k'somma da versarsi come contributo alla spesa del
viaggio. . ‘
"Io t’invoco, o Dio,
perchè tu mi esaudisci;
inclina a me il Tuo
orecchio, ascolta le mie
parole,,.
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I'.'1 V .. . scqppieffio: iaprima •
i.:- .í- ' .í -.!;Pro/es/<7 we//e tenèbre, ¡a príiha ‘í, ¿
. Ù -■, ' ÍQfia col buio, la prima scintilla,,, ' •'"
. €d alla prirria scintilla
s ' " seguirà la fiamma snella /
alta, la fiamma folleggianU, , chiara
vìvida, pur a,'bella h- ’<> *
. At\l ?*' 3^iah^aia^\di ricordi e di promesse!
* ■" ’ £có‘e rifl'esio di sorelle altissinje
fiammate di'ricordi e di promesse
j ineffàbili, agli uomini, ogni sera y—
le stélle, anch’esse! .
ler sera, sopra una roccia a «trapiombo, abbiamo acoeso il fuoco.
Avvolte in lieye nube di ceneri e di scintille, le fiamme si sono elevate
- prodigiose - nella notte.
Q Ad un certo punto s’è alzato il vento. Il bracere rombava: le fiam<
me Sonore si allargarono, i cespugli vicini s’incendiarono. Abbiamo dovuto indietreggiare. Nel violento contrasto di luci e d’ombre in movimento, i nostri volti e le-nostre mani rosseggiavano carnè colate nel
bronzo incandescente.
Ora fantastica, ora sublime! Le tenebre ovunque all’intorno e miriadi di lampade sospese nel cáelo!...Mentre le ultime braci palpitavano nel buio, tutta l’anima saliva ver«» lo scintillìo delle stelle.
Sono tornato sulla roccia stamane. C’era soltanto un gran mucchio
dì tizzi neri e di ceneri bianche. Tutte le fronde prossime divorate dalle fiamme.
" Ho pensato ad un altro cespuglio - unicoi nella storia - che bruciava senza mai consumarsi.
f Mosè che lo contemplava nel deserto udì una voce che nessuno
aveva mai udita:
— Io sono Colui che ERA e chq E’ e che SARA’. Io sono l’Eterno.
Io sono all’origine, io sono l’essenza della Vita: Io sono IL TUO
DIO! (2).
Nel cespuglio ardente di Horeh, la prima visione dell’Assoluto,
la prima intuizione deU’Infinito, la prima rivelazione dell’Immutabilità dì Dio.....
Cespugli in fiamme, cespugli ridotti in cenere: quanti ne abbiamo
nei nostri cuori mortali : giovani arbusti distrutti dalle passioni, pianta vigorosa'della speranza cento volte rianimata e cento volte spénta-...
Fiamme ardenti che scaturiscono a un tratto nelle tenebre e risplendono perr un poco, poi si' affievoliscono e si smorzano...
1
Ma —‘ glco-ia a Dio! . nei nostri cuori di creatvT'e viwnti (creature d’un giorno, sperdute nell’immensità coennica, ma « figliole del
PADRE ») — anche in «juesto secolo tormentato e turbinoso — nella
profondità delle nostre anime insanguinate dalla guerra — una fiamma
s’è accesa, agitata dal vento dello Spirito:, una torcia risplende che segna la presenza divina. • ' . .
Nec tamen oonsumeb^ur!
Non si consuma'quella fiaccola, non s’indebolisce, non vacilla...
Non si spegnerà giammai!
Giovanni E. Melile
(1) O Paese, Paese, Paese: Poesia: « Sulla roccia stasera... »
(2) Libro deU’Esodo 3: 14.
MANIFESTAZIONI
CELEBRATIVE
Le adunanze del 15 Agosto:
Avranno luogo nei due centri storici più significativi delle Valli Vaidesi ; a Sihaud! ed alla Balziglia.
L’inizio delle riunioni è fissato alle
ore 10.
Una passeggiata storica è stata organizzata tra Villar e Bobbio, nella
prima mattinata, sotto la direzione di
una guida competente. La partenza è
fissata al Tempio del Villar alle 8
precìse; si percorrerà la montagna del
gnide competenti, è stata organizzata
attraverso 1? y»Ui Valdesi.* Etìcone-il
prop-amma preda©:
Lunedì Ifi; a’^osto I Hr ' m ,
V^ta storica'a Lusernà (òwr 7), alla
Gianavella (ore 8,30) a Rofà (ore
) 10). Conunegnorazione sul Colle' di
a Pian Prà (ore 11). Pranzo al sacco.
■ Un autopullman è a disposizione
, dei gitanti con partenza dal Tempio
Valdese alle ore 6,30. Prezzo andata
^ e ritorno L. 250. per'persona. Iscriversi presso J’Uff. turistico.
Martedì 17 Agosto:
Visita storica alla Vàllfe di San Martino; Pomaretto alle ore 7,30' Péri
rero (ore 8,30), Massello (ore 10).
Commemorazione alla Balziglia
(ore 11). Pranzo al sacco. A Frali,
commemorazione alIeT7. Un antopullmann è. a dìsposieione dei gitmti, con partenza da Torre Pellice
(Tempio Valdese) alle ore 6 precise. Prezzo del giro, Massello, Frali
e ritorno a Torre Peiiice L. 925 il
post©. Iscrizioni presso ’Uff, Tur.
Mercoledì 18 Agosto : ^ ,
Visita stòrica a Torre Rpllice, con
adunata él Tempio Valdese di Torre Pellice alle ore ^ passeggiata ai
Coppieri! alle ore Kk Nel pomeriggio v^isita a S. Giovanni (ritrovo al
Tempio di S. Giovanni alle ore 17)
GioveiB 19 Agosto: 'i\
Visita storica alla Valle d’AUgrogna, Ritrovo al Tempio Valdese di
Torre Pellice alile ore 7,30. Visitò
ai moniunienti c..ricordi storici.
Commemorazione a Ehanforan alle
•‘^òre 10,30. Pranzo al sacco. C^m'memorazione al Pra del Torno al■'■le,l7.^" i'!.
“ dali’Uv,' S, Val Pellice. Quel gruppo
,''giò*'anile svizzero ebe .verrà a visit'aTr,ci -cmt 'la guida del Pastore Mtigèilesi
sarà certamente accolto dal.' nostro
VilJ'ar per Cucuriic, il Bessè e arrivo
a Sìbaud alíe ore 10.
Una visita storica alla montagna
della Balziglia è stata organizzata nella stessa mattinata, con guida competente. Partenza dal Piccolo Passet alle ore 8 precise. Un autopujlmann è
a disposizionè di chi dalla Val Pellice
voglia recarsi alla Balziglia. Partenza
da Torre Pellice (Tempio Valdese)
alle ore 5. Prezzo andata e ritorno L750,— per persona. Affrettare |e iscrizionì presso l’Ufficio Turistico.
” La passeggiata storica;
Nella settimana tra il 16 ed il 21
agosto, una passeggiata storica, con
Venerdì 20 Agosto r V
Passeggiata storica' a Prarostino,
per la Colletta. Ritrovo al Tempio
di Torre Pellice alile ore 7. Commemorazione a Prarostino alle 10,30.
Sabato 21 Agosto:
Visita storica a S. Germano Chisolie. Partenza da Torre Pellice in
ferrovia alle 7,05 e da Pinerolo in
tramvìà alle 8,05. .Commemorazione al Tempio di S'. Germano alle
ore 10,30. Partenz^' da S. Germano
in tramvia alle 16,25. Visita ai ricordi valdesi di ' fSnerolo. Partenza in ferrovia per Torre Pellice
alle 19,45. i '
Manifestazioni successive:
Sabato 21 Agosto alle ore 21, nella
Osa Valdese di S. Giovanni, la Gioventù Valdese di S. Giovanni rappresenterà un’interessantissima rievocatone drammatica dei tempi del 1848
con la brillante commedia: « Le miserie di Monsù Travet », di Bersezio,
in tre atti.
Domenica 22 Agosto a Torre Pellice alle ore 15,30 nel Tempio Valdese
concerto di musica Sacra (organo e
violino), organizzato dal M.o Ferruccio Rivoì. Alle ore 21 nell’Anla Magna, rappresentazione storica e'^lebrativa del 1848, per opera della Gioventù Valdese di Torino, col dr:.mma
(( I Carbonari » in 5 atti e 7 quadri,
di C. Rasselli, Le due manifestczioni
saranno a beneficio di Agape.
Aggiungiamo che quello stess,o
■giorno alle ore l7 sul Campo Sport ivo del Viale Dante, la Gioventù Svizzera di Losanna offrirà al pùbblico
di Torre Pellice una bella manifestazione sportiva : una partita di calcio
fra una squadra della nota Società
Caléistioa dì Lausanne ed una squadra mista circondariale, organizzata
pubblico ciòe cordialità
Í Kl.
, me aopra i> loro g^tori imploriamo V’
le preziose benediziom divine.
i Ha.pt iCitto luogo il funerale di Pey
< rap' P -Idrico di Emanuele (Grange, * ’ .^5
PINEROLO
Il pastore Rostan è rientrato dalla
'sua miSsi©fie in Gran Bretagna ed ha
ripreso il suo posto nella comunitàLa chiesa esprime la,sua riconoscenza al Pastore E. Geymet per l’opera
compiuta a Pinerolo durante tre mesi, lasciando in tutti un buon ricordo.
0 Abbiamo, g^à' segnalato la presenza in mezzo a noi del gruppo Vocale di Nyou (Svizizera ìl.l9 luglio u.
■ s. La comunità ha trascorso una serata; veramente deliziosa, interamente
dedicata al canto di inni e canti popolari svizzeri. Le gentili ospiti, le
quali ci hanno recato in Uiodo così
efficace il mes^ggio dell’amicizia e
della fraternità svizzera, sono state
accolte in alcune famiglie della comunità. AJle unè ed alle altre giunga
il nostro Caldo ringraziamento.
0 Sono stati presentati al Battesiino : Ribet Roberto di Michele e di
Demonte Jeanne; Pons Nelly di Aldo
e di Catalin Gina. Rioordiamo, per
quanto in ritardo, il decesso di Gardioi Giovanni, della- Rjvoira, e annuDiziamo la morte recente di Borno
Giacomo, residente a S .Secondo, addmnrentatosi nel Signore il giorno
19' luglio u- s., dopo una sofferenza
accettata e sopportata con fede cristiana.
Nel giorno dell’afflizione, Iddio
santifichi il dolore e consoli i cuori
che confidano in Lui.
PERRERO - MANIGLIA
La nostra Chiesa ha avuto la visita
di due gruppi di Svizzeri accompagnati dai laro rispettivi Pastori e la
sera del 20 luglio il tempio di Penero era gremito ^ pubblicò aecofrso
anche dalla Parrocchia di Villaseèca
ed estraneo per ascoltare il concerto
di musica «aera ed in appendice anche un programma di cori folcrorìstici datici dal « Gruppo Vocale » di
Nyon (Svizzera) sotto la direzione
della prof.a Violette Henri. Era pure
presente là Corale di Pomaretto la
quale, diretta dal maestro Bazzelta,
esegui alcuni cori. Finito il concerto,
sulla piazzeta davanti al tempip, il
gruppo vocale svizzero presentò ancora alcuni canti popolari elvetici cui
seguirono poi inni e canzoni della Corale di Pomaretto. Riconoscenti del
privil-egio di avere avuto in mezzo a
noi artisti e cari Fratelli e Sorelle in
fede, cordialmente li ringraziamo.
0 Nostri vivi ringraziamenti al
prof. sig. Ernesto Tron, il «piale ha
presieduto i nostri culti domenicali.
0 AI O’osetto e sulle alture dell’Alart e di Parant abbiamo avuto le tradizionali riunioni religiose all’aperto
con appelli a vocazìoi^ a Diaconesse e
una collètta è stata fatta per la loro
Casa.
0Peyrot Giovanni di Elia e di Lina
Giaiero (Crosetto )e Vinay Erica di
Gustavo e di Matilde Hippert (Forengo) sono i due bimbi che sono stati
battezzati nitìmameute e sui «piali co
dél Forero) di anni’44. Con gli altri'
congiunti, lò'piàngono i'genitori, la-*.
vedova e quattro orfani che racco- mandiamo alla misericordia divina,
simpatizziamo con loro. ' “
NUOVE TARIFFE
postali a ìelagraficha
Mi
. iGou l’il c«Jirrente sono andate in vigore le. nuov etariffe postali e telegra- •
fiche.- Ecco quelle di interesse gene-rale : ,
j Lettere L. 15
Cartoline postali, L. 12.
I Con risposta pagata L. 24.
Illustrate 5 parole L. 6.
Partecipazioni L. 6
Fatture commerciali L. 12
Stampe h. 5
Raccomandate L. 35
Espressi L. 35
Telegrammi (in provin«5Ìa : (ordì-;
nari 8 lire per parola. Urgenti 15 L.
Urgentissimi 20 lire.
Telegrammi (fuori provincia): ordinari lo lire per barola. Urgenti 20'
lire. Urgentissimi 30 lire. (Minimoper tutti dieci parole).
Al LETTORI
L'Eco delle Vaili Valdesi non
tiscirà la settimana prossima.
Il prossimo numero sarà
quintU pubblicato il 27 agosto.
Dir. Resp. ERMANNO ROSTAN
Arti Grafiche "L’ALPINA,*. Torre Pellice
La famiglia GODINO, rvell'impossihilità di farlo direttamente, esprime^
la sua, sentita riconoscenza a tutti co~loro ohe'durante la malattia ed in occasiime della dipartenza del caro
Giacomo llorno~^
sono stati larghi di edùto e di attestati
di simpatia:
Un ringraziamento particolare al
pastore U. Bert, ai vicini di casa, a
tutti coloro che, vèneruìo anche da
lontano, hanno circondato con il loro<
affetto la famiglia nèl lutto.
Prarostino (Godina), luglio 1948
Cuoca e cameriera esperte, fidate,
cercansi per Casa Unionista di Genova. Indirizzare offerte a Sig.ra Falchi
- Via Vallechiara, 8 - Genova.
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Visita a TORRE PELLICE
liilti i venerciì «dalle
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dr. Gardiol Tel. 77
TORINO gli altri giorni
dalle 14,30 alle 16,30,
presso l'ospedale valdese - via Berlhollei 36
'1
ORARIO FERRO VI ARI O - TRAM VI ARIO - A UTOMO BILIS.TI CO DEL PINEROLESE
TORINQ-PINEROLO-TORRe PELLICE e viceversa
Torino
Airaica
Plaerolo
BriciierMi*' .
Torra Peliicè
Tona Pellica
áridierailo .
Piacroio
Alraaca ^
Torino '
5,05 1
5,tó|
' I
4,20 (
4,»l
5,25»
6.381
6,531
4,351
4.301
5,18
5,40
6.251
7,131
7,38 (
8,05 I
8.251
7,551
8,41|
9,081
9,281
6,10 I
6,251
I I 12,28 113,05 I 17,05
'iM I 113,52117.51
I 113,07 I 14,20 I 18,17
935 112,481 13,24 114,42 118,45
9,50113,02 1 .|.15/n|
I 7,051 9,OS 112,301
18,30 I 21,25
19,16(22,04
19,43 I 22,25
I I 18.20
I 118,46
I I 19,01
I 18,52 I 19,18 » 20,02 |
I 19,07 I 19,35 I 20,24 |
I 13,13 I 16,30 I 19,42 |
I I
6/401
6,151
0,561
Torra Fallica
6,30 J- 7,201. 9,19 11234 | 12,40 I 13,26 | 16,46 | 19,58 |
6,51 t 7,38 I I 113,04 I 13,40 | 17,07 | 20,22 |
7,16 I 7,55 I I I 13,22 1 13,58 | 17,33 I 20,45 |
8,1018,301 I 114,20114,30 118,20 1 21,351
Llìiàa Automobilistica TORRB-SOBBIO PELLICE
i Venerdì Venerdì
p. .8,SII 15,151 19,451 11,30 Bobbio Pellice p. 6,051 12,20 1 18,30 1 7
Bobbio Pellice e. 9,051 15,451120,151 12 torrePellicc a. 6,351 12,50 119 | 7,30
TRANVIA PINeROLO-ViLLAR-PEROdA ARGENTINA e viceversa
5 (I) «
11,251 12,40 I 14,40 | 17,20 I 19,15 | 20,10 | |
12,201 14 115,40 i 18,25 I 20,10 I 21,05 I |
11)
11,40 I 13 » 16,05 H7> I 18,50 ( 26,25 |
12,30114,20 I 17 I 18,35 | 19,45 | 21,17 |
Ptnarolo
Parota
4,29 1 5,451
5,451 6,37 I
6,551
7,501
8,05 I
9,051
10.15 I
11,201
Paroaa
Pinerolo
4,451
6 I
5,951 7 I
6,45 1 7,901
8,051 9,301
9 '*• 110,40 1
I
jl) Festivo fino al IS, settembre.
Autoservizio Sapav-Satti PINEROLO-AIRASCA-TORINO c viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Sapav Satti Sapav Sattt Salti Sapav Satti Sapav Sapav
. 7,40 1 11,40 1 13,45 1 18,351 . Torino 7,201 11,501 17 | 18,401 19,45
. 7,541 11,54 1 13,591 18,491 Airasca 7,511 12,211 17,311 19,11 |
. 8,251 12,25 1 14,30 I 19,201 Pinerolo 8,05 1 12,35 | 17,45 1 19,25 1 20,25
Pinerolo
Alraaca
Torino
Pinerolo
Alraaca
Torino
Orarlo giorni festivi Sattl-Sapav
Sapav Satti Salti Sattt Sattl Salii Sotti
7,40 1 8,30 ( 13,10 1 19,501 Torino 7,201 12,151 18,251
I 8,44 I 13,24 I 20,04 j, Alraaca 7,51 | 12,46 | 18,56 j
8,251 9,151 13,551; 20,351 Pinerolo 8,05] 13 | 19,10 1
Sapav
23,55 1
0,351
Auto PÈROSA ALTE VALLI
Paroaa
Peneatrelle
Pracalato
Saatflera
1
I
1
>1 1
(1)
. 9,251 20,201
. 10,151 21.10
. 10,551 21,50
'* 11,451 t
ñ- (l) Fra Fedestrtlie e Pragelato solo'venerdì e sabota.
(2) Fra Pragelato e Fenestreìie teto sabato e domentea.
Paroaa . 9,25 ) 20,101 I I Perrero
Perrero . 9,50 1 20.501 1 I P«fosa
1
Seatrlere
Pragelato
Penestrelle
Peroaa
5(401
6 1
6,401
• I
(2)
16,501
17,15 1
17,401
18,251
Autoservizio di gran turismo
TOHINO-PINEROLO- SESTRIERE
BRIANÇON-GRENOBLE
ora ft, ora fr.
Torino
Pinerolo
Peroaa
Pragelato'
Seatrlere
Briançon
Grenoble
7 I
7,461
8,151
9.10J
9«40 I
a, I
P‘ }
10
14
(1)
8,301
9,151
9,451
10,40 I
11,101
(2)
15
15,45
16,15
17,10
17,40
Orenoblc
Briançon
- /
Seatrlere
Pragelato
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Pinerolo
Torino
(35
17.451
ora fr.
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6,101
7,101
7.401
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12,45 I
14 »
I
I
I
1
I
(I)
16,401
17 I
17,451
18,15 I
19 I
17,20
17.40
18,25
1955
19.40
6.251
7,101
18.15)
18,501
(1) Tatti i giorni fino al 28 agosto - (2) Al
sabato - (3) Al lunedì.
Il servizio Torino-Grenoble e Torino-Nizza
al elfettua solo nei giorni feriali.
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