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Presso Lira 12
Anijo LXXIX - N. 10
':rj; TORRE PEUJCE, 18 Marzo 1949
Spelliciane in abbonamento postale - I Grappo
DELLE
."t-r:4rv*'^'l
SETTIMANALE DELLA
PflTERniTfl’ DI DIO
“ Padre nostro che sei nei cieli...,,
I.
in queste terse notti invernali, mirando miriadi di stelle, pensavo
a toi, a The, alle ragioni che rnuovotto gli uomini nei loro peélegrinugalte incognite, alle speranze, alle responsabilità che ci attend\ono\
Pensavo a questo mistero gaudioso e doloroso della vita e mi è ¡sgorgata • pouf ance tielV (mirt\o, come la ragione e lai speranza nel ndlitro
ritrovarci, la parola-.
« Padre nostro che sei nei cieli«.
t mi pare che la parola più vera da formulare e da ascoltare uàsterne nel nostro terrestre viaggio, sia questa .
Da duemila anni miriadi di creature umane ultraversano il miste’i
ro della vita, giddatte da questa luce di speranza che è la preghiera insegnata da Cristo agli uomini.
Pregare insieme è Vutto più onesto e più vero che una comunità
cristiana possa ¡are nel suo quotidiano viaggio nei regni dello spirito,
fregare, non recitare formule, cioè entrare nell’atteggiamento di con^
saj^Aiole dipemlenza dal principio eterno creatore, significato e nrovtidenza delta vita. ^
Questo principio eterno, in cui la vita ha il moto e l’essere, non è
per noi una forza, un’idea o il tutto, ma è lo Spirito, sapienza, volon^ ■
ta amore infinito, che crea, legifera, giudica, salva. Lo Spinto, che'
non e lo spinto della filosofia di Hegel, ma Dio-Padre.
Se Dio non è Padre, che significano spirito, giustizia, amore? Noi
non .Slama che forze ai produzione, guidate da un’intelligenza meccanica. Lu vita non ìm significato. Ma se Dio è Padre, noi siamo i tigli vitenti personalaà morali, e l’esistenza è un rapporto di ubbidienza e
u amore fra gli uomini e Dio,
Se Dio non è Padre a che riunirci in famiglie, in cotmmità? Noi'
M«mo che collettività legate dall’interesse, ingranaggi di una ruota
mos.sa dalla necessita, che macina sangue di odio contro altri interessi
«o» non siamo solo una comunità
palina comunione di hfìàet Creatore, legati dall’unità d’amore che
e I essenza profonda della vita.
Se Dio non è Padre di rutta la sterminata fraternità umana, Ut
Lhiesu e una congrega di pseiido spirituali, seguenti un rito ed una traHizione romantico-religiosa, in cui si rispecchimo nulla più che gli*
ideai, e le tradizioni di famiglia, di sangue e di razza. Ma se Dio è Parire, noi non siamo un Clan più o meno cospicuo di Valdesi Italiani, o
/.umghani Svizzeri, o Calvinisti Francesi, o CaUolici romani, mossi da
uno spinto separatista o proselitistico, ma siamo famiglia umana. Famiglia che. pur solidamente legata alfe chiare respournhilità di dustizia e d amore reciproco, nella Comunità cjui ed ora sente la sua^akà
estesa in luminosa speranza, a tutte le creature della terra ed oltre, nelle profondità celesti.
«TJt omne» uiuim sint».
Polire nostro che sei nei ciefiy,. Così raccolti in questo .spirito Hi,‘
preghiera, rmumnimno verso le realtà supreme del Regno di Dio che
viene. Questo è l’ideale della vita umana, la mèta. E poiché nessun
viaggio e senza mèta altrimenti è vagabondciggio, è bene aU’inizio del
perenni del nostro comune pel.
^ La gioia per il procedere Così con voi verso questa suprema belleze pan solo al tinmre che mi assale per la nostra povertà d'uomini,
^a rh, cammina nella luce del Padre, ha come fondamento al suo sanale Umore, la fede m Lui.
(Da uii messafìgio dalla Chiesa di Bergamo) CARLO LUPO
Ecco, quant'è buono e quant'è piacevole che fratelli dimorino
insieme I Quivi l'Eterno ha ordinato che sia la henedizione, 1. vita
rSalmo 133)
Oh quanto sono amahili le tue dimore, o Eterno degli eserciti I
Beati quelli che hanno in te la loro forza, che hanno il cuore alle
vie del santuario I ^
E Cìesù insegnava, dicendo loro : non è egli scritto : « La mia
casa sarà chiamata casa d’orazione per tutte le genti 7 >
(Ev. S. Marco 11 V. 17)
Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci a carità e a
buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza, come
alcuni sono usi di fare, ma esortandoci a vicenda.
(Ep, Ebrei 10 V. 35)
C risto ha amato la Chiesa e ha dato sè stesso per lei, affin di
santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell'acqua mediante
||ila Parola, affin di far egli stésso comparire dinanzi a sè questa
Chiesa, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile.
lÿ ina .santa e irreprensibile.
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(Ep. Efesini 5 V, 25)
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Il processo dl-1 cardinale Mindszienty, con l’emozione suscitata in vario
senso, ha fatto un poco dimenticare
la causa principale dello scontro avvenuto in Ungheria tra la Chiesa
Cattòlica e lo Stato, e terminata per
ora con- la vittojSa dello Stato: si
tratta della que.sti<»»e della scuola.
La scuola era, in Ungheria, fino
all’anno scorso ,in massima parte
confessionale : cattolica o protestante :
come in Italia nrima del Risorgimento. Nell (Si Ite del 194R, il governo unghc-icse . a tendenza comunista, ma non < »k liisi\ amente - propose alle Chiese Un piano di nazionalizzazione delle scuole, che lasciava sussistere un certo numero di collegi confessionali ‘tipici di ogni grado, e garantiva Pìstruzione religiosa facoltativa a spese dello Stato
nella scuola nazionale. Si dirà : era
soltanto una tattica, per arrivare ad
imprimere a tutta la scuola una impronta comunista?7Sarà.
V
Dim aáeggiamenti
diversi-.
Il fatto è che i protestanti, almeno la più forte ss.«ione, la Chiesa riformata, costituita da alcuni milioni di calvinisti mollo decisi e convinti, fecero questo ragionamento:
il piano, in sè, non è cattivo. Può
essere pericoloso domani: oggi non
lo è. Abbiamo le formali assicurazioni dello Stato, che l’istruzione religiosa sarà rispettala. Può darsi che
la promessa n<Hi sia mantenuta, domani: allora sarà il momento di resistere ad ogni costo. Oggi, no. Se
un eoiiflilto deve acctmdersì tra la
Chiesa e lo Stato, esso deve sorgere
chiaramente sidla questicme della libertà della religione, e non su questioni laterali. La scuola è importante; ma la missione della Chiesa non
è di insegnare la grammatica o la
matematica. Finché la religione è
ammessa nella scuola di Stato, noi
possiamo anche accettare la scuola
di Stato o la scuoia laica, che triste
negli Stati più progrediti del mondo. E la Chiesa Riformala accettò il
piano. Avrà fatto bene o male? L’av.
venire lo dirà.
La Chiesa romana, invece, si è irrigidita. Aveva ceduto sulla riforma
agraria, lasciando che le sue vaste
proprietà fossero divise tra i contadini; ma sulla scuola ha tenuto dulo. Si dirà: la Chiesa conosce l’impoitaiiza enorme della educazione
dei giovani, e vuole avere in mano
le giovani generazioni; supponge
che lo Stato avrà fatto lo stesso ragionamento.
La questione è molto seria. La
scuola è uno degli organi più delicati ed essenziali della società itniana.
La scuola clarlcale
In Italia, assistiamo al fenomeno
^poslo. Noi abbiamo la scuola di
Malo. L’abbiaino dal Risorgimento,
© ai deve dire ohe, nel suo periodo
migliore, è stata un eccellente stnimento di cultura e di educajuione.
Abbiamo lutti conoseiuto dei maestri
e professori che avevano, come si
dice, la «religione» deirinsegnamento, che avevano scrupoloso rispetto
della coscienza dei loro allievi, e noti
consideravano affatto la scuola come un campo di propaganda politica.
CHIESA VALDESE
LA SCUOLA
Giovanni Miegge
Ì-jU scuola di Stato ha cominciato
a declinare quando il fascismo ha
voluto imporle il suo credo politicxi.
Oggi, assistiamo al tentativo di clericalizzare la scuola. E’ un tentativo su '^asta scala, ché è già stato più
volte denunciato, ma che eontinua
come una miarea irresistibile La
smola di Stato è abbandonata i n un
disordine deplorevole. Colpa dèlia
burocrazia scolastica, lascia inteo^
dere il ministro Gonella. Si deve
allora pensare che il ministro non
sa comandare ai suoi dipendenti'' 11
fatto sta .che tutto avviene con eitormi ritardi ; dalla nomina dio supplenti alla oomunicazione dei giorni di vacanza. I concorsi, necessari
da tanti anni, finalmente saranno
fatti. Vedremo con quale risultato.
In un passato non tanto lontano,
si dava un gran peso ài meriti fascisti: sembra che oggi abbia una grande importanza il valore rjpiritualc,
cioè cattolico, degli iusegninti. Intanto-^si moltiplicano le scuole pri
vate, tra cui quelle oattoliche hanno
un largo posto: il senatore Armando Sapori, in un discorso p « uui ciato al Senato ij^ 20 ofiobre 1948, e da
pubblicato (si può trovare alla
Claudiana), affenn.iva che dal dicembre 1944 al fehh.-aio 1948 sono
state aperte 415 nuove scuole dii ette
da enti religiosi, naluralmciiU' ,ai
lolici.
E di tanto in tanto saltano fuori
episodi clamorosi. Vi è a Pisa un
istituto universitario, la .Scuoia Normale Superiore, destinato a corsi
di perfezionamento per studenti e
laureati rigorosamente selezionati ;
un istituto di altissima serietà scientifica. Esso era diretto, dal 1944,
dal Prof. Luigi Russo, uno dei più
Il fatto ha naturalmente sollevato
una viva indignazione in tutti gli
spiriti liberi che esistono ancora in
Italia. L’on Calamandrei se rie è fatto interprete alla Camera, pronunciando un vigoroso discorso di accusa contro il ministro Gonella , e citando alcuni altri casi dii parzialità
dello stesso ministro, come quello di
tm Piovveditore agli studi, in Sardegna, trasferito per avere rifiutato
al Prefetto di dar vacanza alle scuole in occasione di un discorso elettorale di De Gasperi; o l’altro, della composizióne della delegazione italiana alTONESCO, formata tutta da
professori democristiani
Un piano d'aziona
Tutto ciò fa parte evidentemente
di un piano: la Chiesa Cattolica oer©a di riguadagnare^ le posizioni per*
dute nell’epoca liberale, ricostituendo una forte scuola cattolica, e sottomettendo la scuola di Stato alla
sua influenza. E ciò non avviene soltanto in Italia, ma nel Belgio, in
Olanda, in Francia, negli Stati Uniti, tenendo conto, naturalmente delle
diverse situazioni di quei paesi- Come si vede, è una questione di vasta
importanza, che pone ancora una
volta il problema dei rapporti tra
Chiesa e Stato. Ne parleremo in un
prossimo articolo.
Un Jour dans tes parvis vaut mieux que mille ailleurs t
H n'est rien sur la terre, oh non ! rien de meilleur
Ose de franchir le seuil de ta sainte demeure.
Gu tu m attends. Seigneur, chaque Jour à chaque heure.
Lorsqu’à l’aube J’accours, m’accueillant aussitôt,
lu, reçois ma requête, il n’est Jamais trop tôt...
Si J’apporte mes maux, si J’adore en silence
De ton amour parfait Je goûte Vexcellence.
A tout moment du Jour, près de Toi, J'ai ma part
Et, si Je viens de nuit, il n'est Jamais trop tard,..
Oh merveilleux Ami ! J’ai ma place à ta table,
Tous tes biens sont pour moi, mon Sauveur adorable !
Je pais me décharger, sur Toi, de mes soucis
Et mes infirmités, tu veux les prendre aussi...
Il importe donc peu que Je sois dans l'aisance
On dans la pauvreté... mon bien, c’est ta pré.vence.
Que me fmut/il de plus pour attendre demain
Et pour suivre, icùbas, Seigneur, l'étroit chemin ?
Je puis, dans tes parvis, vivre chaque Journée ;
Que me faut/il de plus pour la notavcllc année ?
Un Jour dans tes pmrvis vaut mieux que mille ailleurs 1
Il n’est rien sur la terre, oh non / rien de meilleur.
Que de franchir le seuil de ta sainte demeure.
Où tu m’attends. Seigneur, chaque Jour à chaque heure!
Lys des Champs
Dio hq, fissato un giorno nel quale giudicherà il
mondo con giustizia, per mezzo dell’Uomo che Egli ,
ha stabilito. S -4. Paolo - '
TRA STATO E CHIESA
eminenti studiosi di letteràtum italiana, spirito libero, e - per suà »venturà - anticlericale. Egli è stato esonerato dalla direzione, senza Poopabra di una buona ragione, il 28 òtà.
tobre . data fatidica! - 1948, per essere sostituito da un professore democristiano, collaboratore dell’Osservatore Romano.
2
S!*».',:
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
LA CHIESA NEL MONDO
delle Valli
LA CHIESA E IL COMUNISMO
La Chiesa e il Comunismo
11 processo dei quindici pastori bul_
gari è arrivato alla sua inevitabile e lo.gica conclusione: condannati ail’ergastolo i pastori Zlapkov, Ivanov, Michallov e Ohernev ; a pene varianti da
15 a un anno gli altri imputati. Arrestati nel dicembre scorso, secondo informazioni ufficiali, ovvero nel maggio
o nel luglio scorso, secondo informazioni di stampa, essi erano accusati come al solito, secondo dichiarazioni del
sig- Tonóntcharov, ministro aggiunto
agli affari esteri e direttore della stampa, di aver intrattenuto relazioni con i
servizi di spionaggio straniero, di tradimento e di traffico di valuta. Notizie
radio, per altro a quanto mi risulta
non ancora confermate, informano che
altri cinquanta pastori bulgari sarebbero stati arrestati in queste ultime settimane ; il loro processo sarebbe imminente.
Chiesa, una situazione idifiicilie si sta
creando a. Praga; il vice presidente
del Consiglio, Siiroky, ha dichiarato
che dieci mesi dopo' 'la nascita della
democrazia popolare, esistono .ancora
dei movimenti giovanili su base esclusivaimente religiosa; la loro attività, è
reazionaria.
uOra, ha dichiarato il ministro, tl
l<ivoro H-fiiìii (JU)rcntù non n/n^fto ni
cattolici, nè ai protestanti, che non sono
in alcun modo qualificati per occuparsi di edncazione e di cultura ik cN oi
cerchiamo (li impedire a qualsiasi organizzazione, cattolica o evanoelica, di
formare gruppi separati. Tali orgauizzaziani nou sono ne.cessarie, sono
anzi i-ndesiderahUi» ('Réiorime n. 202
-ISOEPI n. 4).
I] ministro cecoslovacco sembra qui
daa' pienamente ragione all’arcivescovo di Canterbury !
le della nazione bulgara, perchè nella sua struttura e nel suo spirito t esa è veramente n.;:a Chiesa nazio’ ale democratica. (SOEPI n. 6).
Da notarsi che la costituzione bulgara assicura piena libertà religiosa;
la legge in parola tende invece a limitarla in modo talmente evidente
che non vi è più reale libertà religiosa, se non nei limiti voluti dallo
Stato, nei limiti cioè deteirninuli
dalle esigenze e dalla volontà sovrana dello Stato. Anche qui il miiìi. tro
Kolaroff sembra hai pienamente ragione all’arcivescot o ingh se.
L’accusa di spionaggio e di traffico di valuta, se è soltanto basata su
questi elementi (e non ci risulta che
ce ne siano altri; i nomi dei pastori
del dipartimento di ricostruzione è
stato fatto da agenzie di stampa bulgare, certo ben informate e controlIrte!) è dunque un’accusa completamente falsa e la seriamente dubitare
della supposta confess^ione degli accusali. Essa è stata presumibilmente
escogitata per occultace il vero molivo <le! processo e della condanna
■gli
Un fall
nle
Leggi e concordali
Ollanaiva ganarala****
centro il crlaliaaoslmo !
11 processo è stato per molti lati simile a quello di Budapest, che condusse alla condanna del cardinale Mindzenty; è per certi aspetti sorprendente il
vedere posti sullo stesso piano, colpiti
dalle medesime accuse e :n parte dalle medesime condanne un prelato cattolico, un vescovo luterano e alcuni
rappresentanti del protestantesimo di
sinistra. V^ienè fatto di chiedersi se non
sia esatta la diagnosi dell’arcivescovo
di Cantei bury, il quale affermava a_
propiosito del processo Mindszenty :
hIm vérité est que soit l’evêque, soit le
cardinal, se sont opposés à la politique
gouvernementale en ce qui concerne les
écoles confessionnelles, et qu'ils l'ont
fait par tous les moyens légaux. Tous
deux ont agi ouvertement et sans peur..
En fait, nous assistons a une lutte mortelle entre la foi chrétienne et l'Eglise
d’une part, et le communisme de l'autre. qui ne tolère aucune forme d’Eglise
chrétienne qui ne lui soit subordonnée
et qui (les preuves ne manquent pas),
même s’il la tolère, cherche insidieusement à entraver son activité, à saper
son existence et à la séparer des jeunes à mesure qu’ils grandissent. Ici et
là, comme en Hongrie, un chrétien éminent est écarté : mais on n ert continue pas moins de léser la liberté fondamentale qui appartient à l’homme en
tant qu’enfanl de Dieu, d’empiéter sur
la vie de l’Eglise et d'imposer une foi,
fondée sur l’athéisme marxiste.' et incompatible avec la foi chretienrte».
tSOEPI n. 3).
Il giudizio del primate anglicano è
indubbiamente severo, ma non manca
di colpire nel segno, specialmente per
quanto riguarda la quistione giovanile.
E’ un fatto però che la legislazione ecclesiastica nei paesi comunisti
si ispira talora a principi di larga e
comprensiva tolleranza. INel dicembre scorso un concordato è stato stipulalo Ira il governo magiaro e la
Chiesa luterana di Ungheria; ecco i
punti fondamentali di tale accordo.
Lo Stato assicura piena libertà religiosa; < iò viene riconosciuto pienamente dalla Chiesa. Il governo garantisce la libertà di culto nelle Chiese, nelle case private e in pubblico,
la libertà di stampa, la libera diffusione della Bibbia e della letteratura leligiosa; autorizza la convocazione di conferenze, 1 istruzione leliffiosa e le opere di beneficenza della"^ Chiesa- Lo Stato diminuirà progressivamenle l’aiuto finanziario accordalo finora alla Chiesa; ogni sussidio cessei’à a partire dal 31 dicembre 1968.
Dal canto suo la Chiesa accetta la decisione governativa circa la nazionalizzazione delle scuole confessionali;
ì maestri diventeranno funzionari dello Stato; gli stabili passeranno allo
Stato; la Chiesa mantiene il diritto
di impartire l’istruzione religiosa
nelle scuole gestite dallo Stato.
(S. O. E. P. I. n 31
Lo Spirilo che anima la legge del
ministro Kolaroff ha reso evidentemente possibile il processo di Sofia.
Non abbiamo cl< nienti per giudicare
circa l’eventuale attività politica dei
paslo-ri incriminati; può .anche darsi che essi siano stati contrari a], regime e clic abbiano fatto (jualcbe
piopagaiidla contro ad esso- Ma c’è
netle accuse un falso evidente: i pastori bulgari sono stali incolpati di
aver rapporti con agenti stranieri e
di» aver ricevuto ingenti somme per
esercitare lo spionaggio a danno della nazione bulgara- Agenzie di stampa bulgare hanno dato anche i nomi
delle personalità straniere con cui
Zi;jpkov e gli altri accusati sarebbero stati in contatto: si tratta del pastore Robert Tobias, del Dr. J. HnIchison Cockburn e del vescovo Paul
Garber. membri influenti i primi
due del Consiglio Ecumenico delle
Chiese, dipai'linìento della ricostruzione, vescovo metodista per la regione di Ginevia il terzo. Un esponente del dipartimento della rieostruzione ha diebiarato ohe il Dr.
Cokburn e il pastore Tobias hanno
visitato la Bulgari» unicamente per
venire in aiuto alle Chiese ortodosse
ed evangeliche, per la loro opera di
soccorso e di ricostruzione nelle regioni devastate dalla guerra; tale opera è stata condotta in perfetto accordo con le autorità govennimeiilali. tanto che il ministro degli esteri
Ilieff ha espresso la sua riconoscenza ])cr l’interesse che cristiani e
Chiese aH’cslero portano alla Bulgaria. (SOEPI n.7).
La rujiione vera è che in qvuìsiusi
tlfìo di stato totalitario in Chiesa gode tolleranza e libertà, linchè segue
lo Stato nei sirn desideri, finché sì.
astiene dtd pioiiunciare qualsiasi giudizio su i/o politica del governo, finché collahora e.flicucemente ull’instaurazìone del regime voluto dal
governo- Ma quando la Chiesa si permetta itt nome della libertà dell Evangelo di sollevare qualche obbiezioìUi. quando si prenda la ìibertà di
criticare questo o quel provvedimento governativo che sia lesivo della libertà deli’Evangelo o della dignità
umana, allora essa non è più tollerata ,e si trova facilmente i-i modo di
farla Ulcere.
Certo la Chiemnon ha da fare delia politica, in senso tecnico, come
per esempio, svùigere un azione politica per la restauraziorte degli Asbnrgo in Ungheria o dei Savoia in
Italia.
I pastori bulgari non sembrano aver svolto attività politicm in questo
senso; e del resto stupisce che essi abbiano potuto attirarsi le collere statali, considerando che il protestantesimo bulgaro non è che una minoranza poco forte.
Ma se la Chiesa non ha il diritto
di complottare o di svolgere azione
politica in senso tecnico, essa ha però il dovere di predicare CEvvingelo
anche agli uomini politici e allo Stato, di richiamare quest’iiiìtimo al limile ed alla natura delle sue funzioni secondo la Parola di Dio quando
esso le oltrepassa. La Chiesa tradisce il suo mandato se non annuncia
l’Evangelo dovunque, se non cerca
di far penetrare il lievito del Regno
anche tra gli uomini politici e nell’or ganizzazione stessa dello Stato.
Ma questo non è sopportato dui
governi totalitarioggi in Bulganu
e in Spagna, come ieri nella Cerrnania nazista. La Chiesa confessa la sua
fede, sotto ogni totalitarismo, di destra come di sinistra.
Neri Giampiccoli
s
Â
elForieikie cris
Indonesia
Cina
Ecco due testimonianze interessanti
sulla situazione delle Chiese cristiane
della Cina comunista.
In una intervista concessa al «Rel'gious News Service», un cristiano cinese di Shangai ha dato le seguenti indicazioni :
A proposito del conflitto tra l’Indonesia e l’Olanda, il Sinodo generale
della Chiesa riformata d’Olanda ha dichiarato tra l’altro ;
«rial Hall* organizsa*
zinni giovanili crlallana
in Cacoziovacchia
Sul problema appunto dell’organizlazione della gioventù da parte deRa
Le coso sono ben diverse in Bulgaria ;il ministro Kolaroff ha presentato un progetto di legge destinato a
((difendere i'a piuezza canonica delle
Chiese bulgare^ (sic!). Tale legge è
destinata a assicurare piena indipendenza alle Chiese; ma nessuna Chiesa la cui sede centrale sia all estero
ha il diritto di avere delle rarnifita(tioini in Bulgaria; quelle già esistenti saranno ehiuse quattro settimane dopo l’entrala in vigore della legge. Solo i cittadini che non hanno
violato i loro diritti civili e che hanno dato prova di essere degni di fiducia sono autorizzali ad esercitare
un ministerio ecclesiastico. La Chiesa ortodossa è la chiesa tradiziona
li pastore Tobias ha dichiaralo:
((nella corrispondenza scambiata con
Ziapkov. le mie domande si riferivano ad un solo argomento : cioè i bisogni della popolazione in vestiario
viveri ed (litri oggetti di prima necessità.. Non è mai stato quistione
di informazioni di natura politica.
Tutti i servisi resi alla Bidgaria nel
quadro deiHa nostra opera di aiuto
cristiano avevano ricevuto l approvazione del governo di Sofia e passavano attraverso le banche ufficiali dello .sfato. Che uno di tali servizi abbia
potuto essere interpretato come atto
di spionaggio o di tradimento è inconóepihile da parte di un governo interessato alla pace del mondo» Réforme 11. 207).
Il morale dei Cristiani in Manciuria
è buono ; le chiese sono più piene che
mai. Vi sono però qua e là degli indizi
che i culti organizzai:’ dovranno cessare. I comunisti considerano le ch.ese
come edifici pubblici e vi organizzano
ogni sorta di liunioni In certe località ciò è fatto senza p. egit'diZ o per il
culto, na in altre sono state organizzadelle riunioni alla meiesim.a ora del
culto, e i fedeli hanno dovuto cedere il
posto- E’ proibito ai pastori raccogliere
fondi per la Chiesa, ma finora non si
è mai sentito parlare di sequestro del
beni ecclesiastici. (SOEPI n. 8).
notizie a fascio
Alvi! am«rlc«iii
Nel 1048, per il terzo amno consecutivo le Ohieae protestanti ed ortodosse americane hanno inviato all’estero,
per mezzo della loro agenzia «Church
World Service» aiuti in danaro e materiale per il valore di più di 16 milioni di dollari. Dalla fondazione dell’agenzia di «occorso, sono stati inviati più di 40 m.i'lioni di dollari.
Sono stati aiutati quaranta paesi
in Europa, Asia e Africa.
(S. O. E. P. I.)
erano avvolte in pèzzi di carta su cui
stava scritto ; «viva la Ve.rgine, abbasso Lutero, abbasso i pro-testauiti».
Alcuni giovani deirazione cattolica
avevano scritto sulle mura del magazzino del proprietario della casa in cui
si tenevano i culti ; «non comperate
in questo negozio ; «orno dei protestanti». Malgrado ciò i culti continuano
ad essere celebrati, col permesso dell’autorità governativa.
(S. O. E. P. 1.)
prima dichiarato che, i cappellani militari sarebbero stati trattati come i
militari di carriera e non sareithero
quindi stati 'liberati. (Semenr ’V'audois).
Razzlzm« zudafricaHo
Rltorae «Il CappallanI Militari
la «arManla
Nuavi aplMAI éi «lalaaza
la Spagaa
A San Sebastiano sono »tate lanciate delle pietre oontiro chi si recava, al
«mito in una casa privata. Le pietr«
Un certo numero di cappellani militari delle forze armate germaniche
sono rientrati dalla Russia, ¿nsieme
a parecchi internati civili. Il fatto è
notevole perchè la Russia aveva dap
II Consiglio cristiano dell’Africa
del Sud ha tentato di avere un abl>ocoamento col primo ministro, per esporgli l’opinione dei cristiani sulla politica razziale del governo. Tale tentar
tivo è stato respinto, ed il primo mi'
nistro ha dichiarato «sacre il punto
di vista Cristiano sufficienitemente eeposto rei rapporto già presentato al
governo, rapporto evidentemente esagerato. Il primo ministro ritiene ogni
ulteriore discussione inutile, ed ha
quindi rifiutato di ricevere la deputazione del consiglio cristiano.
(S. 0. E. P. I.)
D’altro lato un emmeiits evangelista
americano, Sherwooi Eddy, dopo un
viaggio in Cma, dà altri pa'"ticolari .
egli cita ropinion.3 di un pastore di
Shensi, dove la Chiesa vive da dieci
anni sotto il governo comunista. 1 pastori sono liberi di dirigete le loro chiese a queste condizioni : ;1 loro modo di
vivere deve essere uguale a quello degli al' ; per q'an^o ngua'da \esiM ic,
alloggio e nutrimento; devono guadagnarsi la vita nell ¡Industria, 1 agricoltura o 11 commercio, visto che la predicazione non è considerata come una professione «produttiva» : essi devono 'iflettere cosi bene la figura del Cristo
nella loro personalità, che i vicini possano testimoniarne nei processi e nelle
epurazioni organizzate dai coiirmisti :
la loro fede deve essere apostolica, cioè
devono vivere senza timore, sicuri
dell’Evangelo, pazienti nelle persecuzioni e pronti a morire per la ’oro fede,
come i comunisti sono anch'essi pronti
a morire per la loro.
«Nous confessons qu’en tant que
Eglise et que nation, nous nous sommes préoccupés de nous-mêmes, dans
nos relations avec les peuples indonésiens. bien plutôt que nous ne les avons
aimés comme prochains. Si, contrairement à notre espoir, le Gouvernement
devait dévier de la ligne de conduite
qu'il s'est lui-même fixée en plusieurs
récentes déclarations, nous sentirions bien que pleinem.ent conscients de notre
propre culpabilité - la nécessité de protester. Tous les obstacles qui entravent
la libre et indépendante collaboration
antre les Pays-Bas et l’Indonésie doivent être écartés
Renonçant à tout égoisme, il faut que
le peuple hollandais et son Gouvernement fassent tout ce. qui est eu leur
pouvoir pour rétablir la confiance parmi les Indonésiens, y compris la République, par l’accomplissement genereux
et sans réserve des promesses qui leur
ont été faites. Dans la foi à notre Seigneur Jésus-Christ nous nous savons^
unis avec les Eglises d'Indonésie, qui
reconnaissent le même Seigneur et
Sauveur. Lui seul nous libère vraiment
et nous dispose à nous servir les uns
les autres».
II sig. Eddy èt del parere che la Chiesa traversa in Cina una grande prova,
ma che ha anche davanti a sè notevoli possibilità di lavoro e di predicazione (SOEPI. n. 9).
J)alia Svizzera
iLa pic€0.1a ed acoogllemtè comunità
Evaingclk-a italiana a Berna, ohe rir'
oondò sempre i Valide«! con afietto
fraternamènte cristiano, ha avuto la
gioia di ricevere g«>vani valdesi convenuti dai dintorni per parbripar«
alla prima festa dèi 17 fohbvaio avve-:|
nota il 27 : nell’alIcKmzlone il Pastore
Sig Neidhart commemorò l Emancipaaiotie Valdese ; segui il canto . Il
Giairo di Sibaud.
La. filodi'amnmtiea composta di po'
oh: ma volenterosi giovani presentò il
bozzetto ugonotto «Il motto che fu in*
oi»0)) e la commedia: «Maritiamo li*
ftuocera». _ :
Un partecipante Valdese cantò il
«Psudre nostro ohe »He laudi t’inchi*
na».
Molto lieta e cameratesca fu l’or»
del tè che i giovani hanno offerto ai
oonvenuti a)Ha 'nostra piccala ma tanto riuBcdta festicciola.
Ab! qu’il estbeaai d’avoir des frère*
d’un mème amour iinis entr’eux..
Lina Peyrot
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
•'' •'■ v;-. ’ * •• ■ " ■®'- r ..JL\_____:iííí -•_•■' ""::______ • ____ .--^____L^Lp.?*v'r.- -fi-*
Xa Chiesa Valdese
la Società delle Jldissi orti di Pariffi
Nel 1825 il Pastore André Blanc di
i Mens venne a visitare alcuni parenti sta^b’iitisi a San Giovanni. Egli parlò a
^molte persone, incontrate durante la
p*sua vjsita, della Società delle Missioni
I di Parigi. Tornato in Francia egli prer* gava il Comitato di Parigi d; mandare
^ il suo bollettino anche alle Valli ValP desi, e dava sef indirizzi, fra cui figu■T ravano le parrocchie di Torre Pellice,
^_San Giovanni, San Germano, PomaTettoia"
Nel 1858 le Valli furono visitate dal
Direttore della Società, il Missionario
rj E, Casali, e nel 1880 da F. Coillard,
* che veniva ad esporre alle chiese il suo
‘%'progetto per la fondazione della Mis'sione dello Zambesi, La visita del Coil^ lard destò un vivo interesse e quel
'-'grande apostolo moderno suscitò varie
vocazioni colla sua predicazione piena
di lede e di zelo cristiano.
11 giovane pastore C. VFei/zecker,
5_fu messo da parte dalla Chiesa Valdese e con il consenso del Sinodo partì
nel 1883 per sostituire il Coillard a
¥' Leribe nel Lessuto e permettergli così
di fondare la Missione dello Zambesi
Otto anni dopo partiva pure per 'Il Les
i- suto il sig- B. Pascal delle Fontane di
I Salza Per lo Zambesi partivano a quel
. l’epoca I fratelli L. e A. Jalla, A. Coisson e nel 1901 A. Lageard di Poma£v retto. Pionieri intrepidi, essi', dopo uii
*v*lungo e pericoloso viaggio, lavorarono,
i' assieme alle loro compagne, con pen
ii- severanza. in mezzo ad una popo’azio«i* ne selvaggia e crudele, lottando contro
I ingenti difficoltà, esposti a pericoli d’o
- gni genere, ;n un clima malsano- Mo» rirono allora della malaria la signora
f - L ¡alla e parecchi bimbi di missiona|i ri- Furono anni duri di stenti, di solitu^ d’ne di delusioni dolorose, di lavoiro
» faticoso e per lungo tempo senza risultati. Ma sostenuti dalla fede, essi e le
c loro compagne di fatica, perseverarono
f.'. con tenacia. Gradatamente le condiziof ni di vita poterono essere migliorate,
e le anime, chiuse e diffidenti, dei pagani cominciarono ad aprirsi airinfhi- enza delTEvangelo di Cristo.
jyfissionari Valdasi
Ricordiamo a proposito di questi primi m:ss;onari valdesi che il Pascal consacrò tutta la sua vita al popolo dei
Basato e collaborò alla fondazione della
chiesa di quel paese, che oggi esercita
una benefica e profonda influenza su
tutta la nazione. Luigi Jalla fu il primo
collaboratore Valdese del Coóllard, e
contribuì a costruire le basi della Missione de’lo Zambesi- Suo fratello Adolfo. la CUI carriera durò più dii una cinquantina d’anni, è stato non soltanto
un seminatore zelante della Parola, ma
anche un suo traduttore fedele. Poche
settimane prima della sua morte terminava la traduzione di tutta la Bibbia
nella lingua indigena. .Augusto Coisson. dopo aver fondato la Stazione di
Livingstonc, oggi grande cent 'o coloniale, cieò e diresse la Scuola Normale, donde sono usciti i maestri cristiani che hanno largamente contribunn alla evangelizzazione del paese. .Alcuni
di essi sono oggi dei laici influenti della chiesa indigena. Infine il Lageard,
che colla sua paziente ed amorosa piedicazione cosi grandemente contribuì alla conversione della crudele e sanguinar a regina Matauka, moriva repentinamente dopo venticiinque anni di attività, perchè, spinto dal suo zelo, non
seppe seguire i consigli dei medici che
gl, ordinavano di prendere certe precauzioni Uomi coscienzioso .lavoratore accanito, amico fedele, così lo definì un suo coillega.
Durante i loro congedi in patria questi pionieri contribuirono largamente
a mantenere vivo l’interesse per le Missioni. narrando le loro fatiche e le vittorie dello SpVito di TDio- E cosi vediamo succedersi ad intervall) le partenze
dì missionari per i vari campi della
Società di Parigi.
Prima del 1914 ne partirono cinque,
fra cui Th. Furhmann che cadde vittima
del clima due anni dopo il suo arrivo
in Africa, Dal 1915 al 1927 contiamo
undici partenze : tutti questi sono ancora al lavoro eccetto tre.
Ma da quel momento osserviamo un
cambiamento totale, e nell’ultimo ven
tennio non vi sono state che due partenze, e cioè la Signorina A. Gay per il
Gabon nel 1939, ed il Sig- G. C. Bernardini nel 1947.
T(esponsabìUià missionaria
Ora le circostanze che spiegano, in
parte almeno, l’isolamento in cui le
nostre chiese hanno vissuto durante
gli ultimi vent’anni, sono cambiate. Possiamo sperare che i contatti stabiliti
con l’estero in questo dopoguerra, la
testimonianza dei delegatii alla Conferenza di Amsterdam sul contributo di
gran valore dato ai lavori dell’assemblea dai' rappresentanti delle giovani
chiese, e -la presenza in Italia di missionari valdesi in congedo, potranno
favorire un risveglio profondo dèH'interesse per le Missioni. Speriamo in particolare che molti e molti giovani risponderanno con fede ed umiltà aH’appello di Dio, e consacreranno la loro
vita aH’evangelizzazione dei pagani.
Ma per evitare gli alti e i bassi ohe
si sono verificati nel passato, ci vorrebbe una vera conversione delle nostre comunità all’opera missionaria.
Questa è stata considerata troppo gjesso fino ad ora come qualche cosa che
è al margine della Chiesa, come una
attivtià esterna alla responsabilità diretta delle comunità. Ora ci sembra
che il nostro Signore Gesù Cristo abbia chiaramente posto davanti ad ogni
chiesa il dovere di evangelizzare fino
all ’-estremità del mondo- Non si tratta
quindi neanche di discutere se sia opportuno o no interessarsi! all’opera delle missioni, ma sem-pl;cemente di obbedire aH’o-rdine lei Maestro, ed assumere quella parte di responsabilità che
ogni singola chiesa è in grado di por'■ tare.
E, ricordiamo, terminando, che l’esperienza fatta da tutte le ch.ìese ohe
hanno assunto caraggiosamente il loro
dovere missionario è questa : ogni sacrificio consentito per la Missione, non
è mai stato una perdita per queste chiese, ma uh arricchimento ed una sorgente di grandi benedizioni.
R. C.
John Wesley
(•)
Notizie da Zurigo
Cari amici Angrognini,
vi ringrazio del vostro saluto affettuoso inviatomi con tante firme dal vostro pranzo del diciassette febbraio.
Si, vi rivedo riuniti attorno alle tavole coi vostri visi sereni e ripieni di
gio'-a. Vedo la vostra gioventù al falò
sulla cresta, notturna delle Bariole, le
due sfilate di scolari, e tutti vanno al
tempio con grida -di gioia : Evviva il 17
febbraio.
Ero in isp;'rito ed in preghiera con
voi, cari Valdesi, durante il nostro Culto solenne
Ed ora vi ho da comunicare una mia
gioia immensa.
Oggi sono giunti nella mia parrocchia
Zurighese anche i vostri- Pel nostro
Culto di fratellanza ben sessanta Vaidesi sono airrivati in torpedone e in sette automobili, un fratello Bertir. di Angrogna, altri delle Valli, di Barletta e
perfino una sorella della lontana Sicilia, della Comunità di Pachino. C’era
il Pastore Fuhrmann colla sua Comunità 'di Zurigo e sopratutto un caro ospite che noi Svizzeri di lingua tedesca
certamente non abbiamo mai visto nella nostra contrada, il vostro caro Moderatore. Mentre le campane del nostrq
tempio suonavano la folla affluiva come in un vero pellegrinaggio non soltanto dalla mia parrocchia ma da tutte
le Comunità vicine e si dirigeva a piedi verso la nostra Chiesa.
Due treni portarono dei fratelli e
dieci pastori di tutto il distretto per
questa conferenza straordinaria del Moderatore Valdese. 11 nostro Tempio che
nelle altre Domeniche mi appare dieci
volte troppo grande, era gremito; la
gente portava con se perfino delle sedie. La Chiesa era decorata dello stemma valdese ,con rami d’abete con fiori
tricolori e coi pr'mi fiori primaverili
che la gioventìi aveva trovato nei luoghi più esposti al sole. Otto musicisti
della banda salutarono i cari Valdesi
con un inno, la corale italiana Valdese e la nostra si alternavano cantando
inni sacri, il sovrintendente ed il capo
distretto diedero il benvenuto e narrarono incontri impressionanti con Evangelici italiani.
Nel suo messaggio tenuto in tre lingue il Moderatore parlò un ottimo tedesco. Colla sua maniera sobria ma
decisa, spinta fiduciosamente dalla potenza del Vangelo, Egli conquistò subito il cuore dei miei parrocchiani piuttosto chiusi. Egli ci parlò deH’opera di
Evangelizzazibne, della fondazione della Comunità Valdese di Trieste, dove
egli rimane ancora allo stesso tempo
Pastore Elvetico, quindi il nostro collega connazionale passò a parlare delle grandi difficoltà della Chiesa Valdese e dell’ai'uto potente di Cristo- Il sovrainitendente della contrada gli consegnò una colletta di mille franchi svizzeri pe*' l’Evangelizzazione in Sicilia
come piccolo segno d’amicizia.
Mentre aspettavano l'autopulmann
ohe in varie corse portava i partecipanti al salone di ricevimento, la banda
suonava e la corale Valdese cantava
in piazza applaudita dalla gente. Nel
salone erano preparate quattro lunghe
tavole, Fattività femminile era già all’opera da parecchie ore. Per simpatia
verso i Valdesi invece di offrire venti
torte, i membri della parrocchia s’improvvisarono pasticcieri e ne Offrirono una settantina, di modo che hanno
potuto goderne, dopo il banchetto, i
poveri e gli ammalati. In questo convivio, gli evangelici dèlie due lingue
diverse s; affezionarono, le Corali furono richiamate al bis, i vostri come i
nostri presero molta simipatia gli uni per
gli altri e si creò in questo modo una
atmosfera di cordialità e d’amicizia. I
rappresentanti dei due concistori ed il
caro Pastore 'Fuhrmann presero la parola. Tre ragazze in costume Zurighese offrirono al signor Moderatore una
Bibbia di traduzione zurighese, un cestino di belle mele ed un vaso d'j miele coltivalo da un nostro Pastore
Le «Tre Regine», come il nostro ospite, scherzando, ** le chiamò, fecero
amicizia con le vostre cuffiette bianche.
La sera passò in piena armonia e prima
della partenza mi assiicuraroron la loro
viva gioia sperimentata In questo incontro amichevole *coi Valdesi e tutti
erano incoraggiati dalla loro buona testimonianza evangelica.
Anche attraverso le Alp; dal Nord
al Sud i vincoli di Chiesa in Chiesa
vanno stringendosi sempre più malgrado la diversità di razza e di lingue ; la
Chiesa appare come una vera famiglia
unita nello stesso spirito evangelico di
Cristo. Benedici, anima mia il Signore.
Il signor Moderatore ci ha spiegato
che voi Valdesi siete anche i rappresentanti nostri dell’Evangelo in Italia.
Vorremmo dunque essere uniti a voi,
sappiate che nella'nostra preghiera intercediamo per voi e vorremme farvi
sentire la nostra solidarietà con voi.
Salut' cordiali e fraterni nella stessa
fede, il vostro fratello che vi ama :
Rodolfo Hardmeier
inviando coriesemente
r ammoniare dell' abbonaiTxenio alla Libreria
Claudiana, Torre Pellice c. c. p. 2-17557.
per l’interno L. 5CX3
per l’esterno L. 900
La casa 'editrice ((Labor et Fidee»
di Ginevra ha dato rece'iitemente alle
stampe un tiuavo libro, nella bella
oollez'io'ne ; Les Vainqueurs.
Sii tratta di urna bio'graiia di John
Wesley, inquadrata nella 'grande opera di risveglio di^ui egli è stato lo
strumento' nellle mani dì Dio.
Quest’opei’a »u John Wesley giunge
a tempo opportuno: in un tempo, come il nostro', in cui la riflessione ed
il pensiero teologico hanno avuto larga infiuenza nell© chiese, il TÌfonniatore ed evangelista inglese ci'pone di
fronte al prdbilema sempre attuale dèi
risveiglio 'dedile-.coscienize, nella conversionB, e 'di una vita rinaiovata neilla santità inidi'viduale -e ndlla giustizia sooiale.
Una dell© r'iccàezze del Protestantesimo consiste appunto nell© varie voci che, da ambienti 'diversi e con esperienze spiritual; diverse, si sono alzar
t© per rendere testimonianza a Oriate
e per compiere, nella li'bertà dei figliuoli di D.o, l’opera di eva,ngelizzazione del ni'onido : John Wesl^-y è una
di quelle voci, degna 'di es'ser© udita,
poiché ha parlato alla gloria di Dio.
Raccomandiamo calidamente la lettura di quest’opera, sulla quailc le righe seguenti attraggoino anèora la nostra attenzione. (e.r)
John Wesley a-MI encore
quelque ohose
à nous apprendre ?
Telle est la question que peut se poser le chrétien d'aujourd’hui, lequel se
réjouit de constater les progrès réalisés
dans l’Eglise chrétienne du XX.e siècle- Tout de même, nous n’en sommes
plus à reagir contre une Eglise établie
comme l’était l'Eglise anglicane du
XVlII.e siècle dont le formalisme constituait la principale caractéristique- Le
vent de l'Esprit sou///le sur la chrétienté mdfndiale ; en grand nombre, des
chrétiens sont sortis de leur torpeur et
les communautés, de nouveau mises en
conctact avec la Parole de Dieu, ont
repris conscience des trésors spirituels
quelle renferme.
Au fait, Wesley n^aurait-il plus rien
a nous apprendre ? Il nous parcàv
que son exemple comme son témoignage sont aujourd’hui encore nécessaires
en trois domaines. Nous assistons de\
nos jours à une sorte de laicisation desi
oeuvres qui plongent pourtant leurs racines dans le terrain le plus sûr. celui
de la foi chrétienne. Le grand évangéliste anglais a créé des oeuvres nom-t
hreiises et variées, mais au nom de Jésus-Christ. son Seigneur et pour maintenir son action salvatrice sur la lierre.
Empêchons donc la dévalorisation spirituelle de nos oeuvres d’origine évangélique.
Nous pensons aussi à la participation
des laies dans la vie des Eglises. Le pasteur ne saurait se passer, pas plus en
fait qu'en principe, de la collaboration
des fidèles- C’est avec eux qiTil doit
gouverner l’Eglise c’est aussi sur leur
simple témoignage qu'il doit compter,
la foule étant, comme de raison, toujours méfiante a l'égard de n’importe
quelle forme de cléricalisme.
Voyez, enfin, l’ardeur avec laquelle
Wesley se portait vers tous ceux qui
ne connaissaient point la vérité. Il a avait pas de repos tant qu’il n’avait cas
franchi le seuil de la conversion. Vieil
lard, encore courbé sur son che val, il
»liait à leur recherche sans s’accorder
de repos. Cette passion de l'Evangélisation ne nous est-eüe pas rappelé^'
parce que cela nous est nécessaire?
Ed. D.
(•) John Weslej, et le réveil d’un
peuple. Ed. Labo» et Fides -' Le Grand
Lancy, Genève - fr. sv. 3>70,
RUTH PAXON : Fim/mi di acqua viva
^ — Collana Enxaus — Prezzò L. 100.
L’autrice è stata per molti anni mi#eionaria in Oina. Ha scritto que«tx>
libro con un intento ©incéramente cristiano ; mostrare eh© vi sono due specie di cristiani, cairnali © spirituali,
ed' aiutare i primi a div^ir© spirituali. «I primi», dice la, prefazione del
Prof. P. ÌBaridon, disoiniorano il Signore lasciando che l’Io governi la loro' vita, rendendola eteri!e. La realizzazione dellla orooifiesion© coiT Cristo,
invece, 'li libera dal dominio del vecchio uomo e permette al Signore di
occupare ii primo' iposto nel loro sucre e nella loro vita».
Nel grande coro dell© voci che 'rendono testimanianza alla potenza rigeneratrice del 'Oristo, anOhe questa voce ha il suo posto. L’esperienza vissuta ha la sua 'autoirità ed il suo valore. •
Dobbiaono giungere a dir©; non sono
più io che vivo, ma è Cristo che vive
in me». Quésto libro è un documento
'dì vita vissuta coin Cri'Sto.
E’ in vendita alla 'Clau'diana, - Torre Pellice.
(•i r.)
PHILIPPE OHEE.IX: Qw penser de
la paix confessionnelle? — Editions
iMesseiiMer — Neuchâtel.
Il pastore P'hilip'pe Oherix, fedele
amico dèlia Chiesa Valdese, ha recato, con questo suo volum© di 90 pagine, un vallido contributo alla conoscenza dei rappòrti, 'ch© iniferoorrono .
fra cattolicesimo e protestantesimo
in alcuni paesi 'd’Europa © specxal
mente nèlla Svizzera.
L’autore noin è mosso da alcun sentimento polemico o settario; anzi, con
molto senso idi equll'ibrio e con quella
passion© di libertà, che è caratteristica della sua, terra, egli adduce dei
fatti, li esamina e n© tra© le conseguenze, per additare ad suoi correligionari, da un 'la.to, il dover© della convivenza rispettoBa e fraterna, dall’altro
lato, il privilègio e le responsabilità
di quanti sono gli ©redi spirituali della Riforma e del genuino cristianesimo degli Apostoli.
iLa presenza dèi CiattoHioesimo in
Svizzera è fortemente avvertita, nel
campo religioso, politico, sociale, culturale. La sua opera di penetrazione è ispirata alla grande premessa: Ho.
ma è la vera Chiesa di Oristo. I figli
della Riforma dèbbono rendere testimonianza alla Verità ed alla Libeidà,
in quest’ora graw© della storia ; la pace confessionale è minacciata dal sonno degli uni e dalirintotlleranza degli
altri. E’ necessario reagir© ©d opporre alla invadenza politica, dogmatica © totalitaria del cattolicesimo, una
coscienza evangelica ferma nei suoi
prinoiipi e aperta al senso dèll’amore
cristiano.
(e. r.)
Convegno di Primavera a Torino^
L’U. G. V. di Torino ha pensato di indire un torneo di palla a volo per
il pomeriggio di Pasqnetta, in occasione del Convegno per cui verrà diramato
uno speciale programma.
Le Unioni che intendono parteciparvi sono pregate di mettersi urgentemente
in comunicazione cftn TUnione di Torino, o, direttamente, con Renzo Pagliani,
piazza Statuto, 18, Torino.
L’U. G. V. di Torino ha inviato la circolare di invito per il Convegno di
Primavera a trentnn Unioni dell’Italia Settentrionale, pregando le stesse di rispondere ad alcnnc domande entro il 6 marzo scorso, ma non ba ricevuto alcun
segno di vita dalle medesime.
Che siano state buttate a nostra insaputa trentnn bombe atomiche sui.............
destinatari ?
RAOUL STEPHìAN; L’Occident fati
fausse rouic. Sooi'eté OèntraJe d’Evangélisatiom - 47 Rue de Oliohy Paris — prezzo l'io fr. fr.
'C’è i'u questo libro una tesi ch© l’autore validamente sostiene; ma c’è anche una testimonianza cristiana. La
tesi è questa : la clvilifà occidenital© percorre una fa)l»a s-trada, perchè sottomette la cultura alla tecnica, la vita
spirituale agli interessi materiali,
sociali c politici. La crisi dèlia civiltà oocidentarle è descritta nei suoi a*
spetti reali, per quanto già moti.
La testimonianza cristiana è quella
di un uomo il quale, nella tragedia
della guerra © n«l travaglio della presente generazio'ne., ha trovato nel
messaggio di Gesù Cristo la risposta
al proprio gridio d’angoscia, la luce
nell© tenebre del disorientamento, la
soluzione di tainitj inquietanti proibtemi, la profonda serenità dello spirito.
Questa ©ua certezza interiore © questa posMbilità di rinascita cr.stiana,
l’autore vuole proclamarle davanti
agli uomini neflle pagine del suo libro.
Oristo soltanto può ricondurr© .l’occidènte (e senza dubbio anche l’oriente) sulla via della verità © della *alvezza.
(e, r.)
4
L-ECO DEIÍ£ VALLI WájDÍESI
fcci voce delle Comunità
BOBBIO PELLICE
, OoxndiMca 6 oorren'te «mo stati iaB^iati nella Moro..! oarìoa di ansìani e
di»ooni- i Signori ; Baridioti Paolo, Mi
, fheflà'a Paolo, Albarea CSovaamiji' Chaar
^naier Giovanni, Ecatan Davide «
Jiegrin Stefano. Ifl Signore li aiuti
oMÌlPadeinpimenito della mlBsione alla
^ale li ha clhiamati.
PRÀMOLLO
Attesimi )* Beuta: Frattca di Guido
e GleoaentioQia Boimous il 37 febbraio.
D Signore 'l'a faccia crescere inon solamente in statura, ma anche in boatà davanti a Imi e davanti agli uo■aìm'.
RORÀ
Becentemente abbiiamo oelehrato il
servizio fundbre di Tourn Caroline *
di Mour^lia Maria Margherita, rispettrvaimente dbl Cfentro e delle Fucine.
Un forte gruppo di parenti c conofloenti ha assiaiato al cuilto funebre, celebrato riepettivaanente dal Pastore
locale e dal Pastore Giovanni Bertinatti, cui vanno i nostri ringraziamenti. Invochiamo su tutti quelli che sono stata provati ila consolazione celeste.
Pourn^ dal inaeairo Cia/mbelloUi. Il —
pronao è stato una buona occasione
di conoscerci meglio; più d’una o^I^
quantina di partecipanti, tra i quali
il nostro Sindaco Dottor Meynet, l’avvocato (Oericola Mitdiele da‘Bari. I
discorsi di droostanza sono stati gra-'
ditissjmi e più d’ogni cosa ratmosfer
ra famigUiare che caratterizzava il convito.
Un plauso speciale alPUnione deJile
madri e alla filodrammatica per l’ottimo servizio di buffet e per la rappresentaaian© 'brillante offertaci la
sera del 30. Abbiamo ammirato le belle scene frutto 'd’un lavoro paziente e
perseverante della nostra gioventù.
L’incasso è stato soddisfaceiite ~
Anche quest’antno abbiamo ammirato i falò accesi in va/ri punti dolila montagna. A Rocca Bere un gruppo di ■
giovani, col Pastore, ha cantato con
gioia ed ammirato le mille luci della
pianura lontana, tra le quali quelle
dei falò, si 'distinguevano nettamente.
l’adunanza di preghiera che segui abbiamo sentito l’intima adesione del
nostro pubblico ' evangèlico alla grande causa dell’esteneiooé del Regno di
Oristo nel mondo. - '^-8
La colletta per- J'0|i«ra delle Missioni ha oltrepassato la somma di L.
33000.
vi ¡a
Il 5 marzo è stato benedetto il matri'^onio di Rivorrà Bartolomeo e Ri~
vorrà Ines alla presenza d’un ristrotr
tissimo gru'ppo di parenti e amici.
Siamo fidiuoiosi òhe gli sposi faranno
tesoro delle esortazioni ricevute in
quei gioo-no.
La oommemjoi-'aaione del XVII febbraio ha lasdato uro buon ricordo in
tutti. Il culto solenne è stato tenuto
nella data di irioarrenza, alla presenza d’un buon pubblico che ha ascoltato attento e raccolto 4’e^osizione della vita religiosa valídese dell’Italia
meridionale, nel corso della storia. Il
giorno SO abbiamo apprezzato la recita dei bimbi diretta dalla Signorna
TORINO
L’attività eoclesiastiioa delle Comunità torinesi ha avuto inizio, fin dai
primi giorni dell’anno 1949, con alcu--ne adunanze di preghiera veramente
benedette.
'Durante quattro sere il pubblico evangelico si è riunito roumèroso in comunione gpÌTituale con tutta la Oristiamtà evang'CliGa per la settimana
universale cK preghiera.
Nel racooglimeiito fd sono elevati
con fervore gli inni e molti, anziani e
giovani, hanno espresso con la preghiera l’aepirazione profonda di tutti a-d
una vita che in Oristo sia vera e feconda di frutti.
Le riunioni di preghiera hanno culminato, nel pomeriggio della Epifania, in una adunanza, nel corso deQla
quale il Misaionario R. Goisson ci ha
prospettato alcuni aspetti dell’opera
cristiana in Africa e ci ha presentato
un documentario cinematografico. Nel
Le celebrazioni commemorative del
17 febraio hanno avuto.inizio la domenica 13 con due culti antiméridiami
celebrati nei nostri ' itìùe Templi dai
pastori E. Eynard « A. Arias e con
la celebrazione della S'anta Gena. Nel
pomeriggio una conferenza di commemorazione e di appello, data dal Pastore T. Balrna, ha attirato nel nostro
Tempio 'dd corso Vittorio un nuitrm-oso p'ubbJico.
La Corale ha offerto, al mattino e
al pomeriggio, la «ua valida, apprezzata collaborazione, .‘f
La sera del il7 un’Agape fraterna
racooglieiva nel nostro vasto salone 180
commensali, animati da uno spirito
di gioiosa fraternità..
Messaggi, lieti oqnvérsari, canti 'della Corale, canti dòlio nostre Valli, fino a tard'a ora...
(L’Unione Giovanile ha presentato
sabato 19 e domeaSiea 20 a sera, una
rievocazione storica atta a ricordarci
che la testimonianza dei cristiani è
di tutti i tempi e che testimonianza
significa spesso matrtijrio.
La domenica 30 i culti hanno concluso la settimana di rinuncia e le
pred'khe sono state'ispirate al dovere
dòli a rieonoaceiiiaa nella gioiosa dedizione alU’opera del ®gnore .
Nel pomeriggio diella domenica 27
ha ancora avuto luogo una gentile manifestazione a cura della Scuola Domenicale e dell’Unione cadetta.
Gont.nuaino con grande iincoraggiameuto 1 corsi di predicatori volontari; si stanno svolgendo corsi di esegesi neotestamentaria sull’Epistola ai
P'iilippesi, di polamiea, di omiietica
e di pastorale e si inizierà quanto pri'
ma un corso di dogmatica elementare
sulla persona e l’opera dello Spirito
Santo.
DONI RICEVUTI DAL CASSIERE DELLA
Besson Tron Ida
TÀVOLA ? VALDESE
Per Rifugio Carlo Alberto: caro Remato 700
■CSiiesa di iGoazze 1000 — Id di Aosta 1000.
■IBOO — Huirzeler Giovanni 500 — Giu- in memoria 1500 — Società Oucito, via
■epp^ Longo 3000. IV Novembre lOOOO,
Per Asilo di Sicilia:
Chiesa di Coazze 1000 — Giuseppe
Longo 2000 — Vittoirio Rostagno, in
memoria Laura Rostagno Trincherà,
Alessandrina Rostagno Trincherà,
Lidia Meier Rostagno 35000.
Per Asilo Italia:
Chiesa di Aosta 600 — V. Subilia 400
— Signore Zurigo 7750 — Chiesa di
Coazze 1000 — Bertacin 500.
Por Ospedale di Pomaretto :
Peyrot Francesco, Orgère 300— Grill
Filippo in memoria Mamma 500 —
dot Enrico, Ghigo, in memoria mogli« 3000 — Richard Enrichetta. Giordano, in memoria marito 2000 — Grill
Ed. 1000.
Per A silo di San Giovarmi :
Chiesa di Coazze 1000 — Giuseppe
Ixmgo 2000.
Per Opera Diaconesse:
Suor G. Pent (in titoli) 1000 — Eugenio Davit 1000 — Dott. S. Rocchi
1000 — L. Malacrida Rocchi 1000 —
Ing. Neumann, Firenze 1000 — Giuseppe Longo 1000 — Chiesa di Coaizse
•000 — Signore di Zurigo 15500.
Per Cassa Culto :
Couoourde Giulio, per Evangelizzazione 250 — Aonita Palmieri, Borei
Io 200 — Camille Berbey 3098.
Per Emerita^ione :
Ribet Luigi e Signora, in memoria
Per Asilo di San Germano:
Grill Enrico, Ghigo 500 — Società
di Cucito, Roma via IV N'ovembre
10000.
Per Rifugio Carlo Alberto ;
B. T., in memoria Bruna 1500 —
Tron Ernesto e Evelina 300 — Socii'tà di Oucito, Roma via IV Novembre
10000.
Per Asilo di Sicilia:
Società di Cucito, Roma via IV Novembore 10000.
Per Asilo Itaira-,
'Società di Cucito, Roma via IV Novemibre lOOOO — B. T., in memoria
Itala Giannini 300 — Fam. Basso, Bastia 300.
Per Diaconesse:
Peyrot Francesco, Frali 460
Grill
Enr-co, Ghigo, in memoria figlia Eva lOOO — Cooconi Lui, Mantova >1000
— M. Gangale, Firenze, in memoria
Lidia Meier Rostagno 300 — Società
di Cucito, Roma viià IV Novembre 200CO
Per Rirmnzia:
Famiglia Coocoaii Lui, Mantova 2000
— A. A. 300 — Maria di Paolo, Aitino 1000 — Davilde Bert, CastrioviWa
ri 5000 — S. Botta Niohollls 300.
Per Colìegio e Scuola Latina :
©esson Tron Ida, per Scuola Latina 'loto.
Per Istituto Covili :
COmxjurde Giulio 500 — Fam. Cocooni Lui, Mantova 1000 — Sovietà di
Oucito, Roma, via IV Novembre 20000.
Per Istituto Eangelico Femminile di
Frenze ;
Società di Oucito, Roma via IV Novembre 20000.
Per Istituto di Vallecrosin :
Coucourde Gi'ulio 500.
Per Orfanotrofio di Torre Pélhce
Società di Oucito, Roma via IV Novembre 10000.
Per Orfanotrofio di Pomaretto :
Peyrot Francesco, Orgère .300 — Rostan Bdvio, Orgère 37.5 — Grill Enrico, Ghigo, in memoria madre e figlia
,500 —
Le lezioni sono bìaettimanali « l’interessamento degili studenti, alcuni
giovami, àltri idiaa capelli ujiazolati,
oi ¡rivelano ignorate possibilità di testimonianza e di servizio della Chiesa.
Infatti i oorfiri vogliono contribuire
alla preparazione, sempre più accurata, 'dei prodicatori volontari, ai quali e aiffidata l’opera della Diaspora
torinese y.
Per Istituti Ospitalieri
Mario e Ida Cignoni fiori in memoria della Signora Tea-esa Quattrini
Cignoni L. 5000.
Pro Valli
Le leziioni pratiche di Ciaseificio
verranno riprese 'giovedì 24 marzo alle
ore, 19,30 in casa Baridon alla Carderia.
Tutti gli interessati sono cordialmen'
te invitati.
Tipografia Alpina
E’ noto che trovandosi in vendita
la Tipografia Alpina di Torre Pellioe, un gruippo di Valdesi ha proso l'iniziativa d^aoquistarfla ed ha rivolto
u'n invito ai 'oorròligionari, perchè dossere il loro contributo a quest ppera
così utile ed appportuna. Già una sessantina 'di persone ha risposto favorevolmente.
Un’assemblea di tutti gli aderenti
e simpatizzantì avrà luogo a Torre
Pellice (Casa Unionista) domenica 27
marzo alle ore 15. I sottoscrittori vi
sono particolarmente invitati. I] presente devjB considerarsi come invito 'personate, La Direzione
Dr. DANIELE ROCHAT
riceve in Torre Pellice
(viale Mazzini num. 10)
Lunedi e venerdì dalle
ore 10 alle 12
a Torino riceve gli altri
giorni, dalle ore 14,.3(>alle
ore 16,30, in via Bertliollet, 36 (ospedale evangelico)
SARTORIA
Arturo Balna
TORINO
Via BerthoJìet n. 13 (l piano) - Tel. 60.455
Dir. Resp. Ermanno Rostan
Arti Graf. (d/Álpina» - Torre Pelìiee
La. famìglia^ Quattrini, néll'impotéi-.
hUità di farlo direttamente, espr-irnea mezzo del giornale il ringraziameenttri
svncero per la prova d’affetto e dr mn- '
patia ricevuta in occasione deVtm. éè-^
partenza drlla, cara mamma
Taras* CiDROiil Quattrini
Torre'^P'éllice 12 marzo 1949
Libreria Ciaudiana
Alla iClaudiama sono posti i-n vendita
i seguenti libri e ife seguenti opere
d’occasione :
EivisUi Cristiana: annate 3873 - 1880;
'1885 - 1887; 1900 - 1902; 1907 . 1910
rulegate 'prezzo comlpl.essivo lire 3000.
La Sacra Bibbio : in. tedesco lire 800.
Bacine : Théatre complet lire 300.
.Molti li'bri sono in vendita d’occasione : visitateci o chiedeteci l’invio del
catalogo dattiiloscritto unendo 30 lire
in frarK-obolli.
Il marito, il fratdlo, la sorella
nipoti ed i parenti tutti di
Maria Fracha In Jalla
commossi e confortati ddl trilnUs d£,^
simpatìa offerto Ma loro cara netlg '
sUe lunghe sofferenze e sensibili ah
l’omaggio reso aUa sua memorin, al-^
lorchè il 23 Febbraio u. s. il Signore
la chiamò a ringraziano sentitomene
te. Esprimono xmrticolare nconoscen- %
za ai Pastori ed ai medici di Torre e-l
Pomaretto, alla infermiera Signorina'%
Jervis ed (Mie vicine o amiche. Signora. Ernesti/na Fontana - Bugnn, Si'“,
gnor a Col, Ricca e Signora Prof Pons'^,
ed a qiianti ,si sono prodigati in ut riomodo.
Torre Ptllice, Inverso Braide 15 3'49>J
La famiglia del compianto
Deynional Luigi
commo.ìsa dalla dimostrazionie di
jjatia ricevuta in occasione del suo re-"-'ÌÌ
coite lutto, ringrazia i jmren.U ed i 7^1
vicini di casa, che, le furon-c di fi
avuto e di conforto, Un ringraziamente particolare al Pastore E Boston
ed a tatti coloro i quali presero parte
al mesto accompagnamento
Brieherasio 3— 3 — 1949"
Le famiglif, Peyrot e Gonrm prnfondamente commosse per le varie e pròzi,Ose prove dì simpatia ricevute in m- .-j
rasiotìe della perdita della loro rara ^
Olga Gonin in Peyrot
ringraziavo sentitamente quanti si'^
prodigarono durante lo sua pe.nsysa .,^„
ma-lotti a ; amici, medici locali, prof rossori Sig, Rohecchi e De Mattia, le suo- ^
re degli Ospedali di Luserna e Torimo,
i J'asfnri !^ig, Dendafo, Bcrtiruitii e~
Balnia, la famiifiia Varia.go e i/iiontf
presero jxirte al loro dolore con .«¡rrv'if'
ti o personalmente,
Luserna San Giovanni ló —- 3 — 4*
La fa'mi(f!ia della Compianta
Margherita Collino
nata Qaido
nelVimpossibilifà di rispondere pers»-<
nolmente a tutt,- le manifestazioni di
cordoglio pervenute, commossa, e.s-pri~ =
me. la gnu imn gratitudine '[wr l’affetto tributato alla rara Fstìnta e ringrazia quanti vollero un..lrsi a lor» nella preghiera,
Pinerolo L5 Marzo 1949 «
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MOBILI
DI T tJTT
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Vendiia anche a rafe
I
ORARIO F E R R O V I A R 1 O - T R AMVIARIO - AUTOMOBILISTICO DEL PINEROLESE
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
T orino
Alrasca
Pinerolo
Brieherasio
Torre Pellice
5 I
5,401
!
6.38 I
6,531
6,25 1 7,55 1
7,13 1 8.46 1
7,3*1 9,68 I
8,05 1 9,26 1
8.251 I
I
I 12,28
1
I I 13.07
9,35 I 12,48 I
9,50 I 13,02 I
I 13,05 I 17,05 I
I 13,52 I 17,51 I
I 14,20 I 18,17 I
I 14,42 I 18,45 I 18,52
I 15,03 1 I 19,07
18,20 I 18,30 ] 21,35
18,46 I 19,16 j 22,14
19,01 I 19,43 I 22,35
19,18 I 20,02 I 22,55
19,35 I 20,24 ) 23,13
Autoservizio e tramvia
PINEROLO-ORBASSÁNO TORINO e vlcev.
Torre Pellice
Brieherasio
Pinerolo
Airasca
Torino
4,35 1
4.501
5,18 1
5,43 I
6,30 i
6,13
6,45
5,58 I
6.11 1
6,27 I
6.52 j
7,35 I
6.10 I
6,30 I
6,51 1
7,16 I
8.10 I
7,05 I
7,20 I
7,36 I
7,55 1
8,30 I
9,05 I 12,20 1-----ì I 16,30 I 19,42 I
9,19 I 12,34 I 12,40 I I 16,46 | 19,58 |
I I 13,04 I 13,40 I 17,07 | 20,22 |
) I 13.32 I I 17,33 I 20,45 |
I I 14,20 I 14,30 I 18,20 | 21,Si |
(1) (2) (O (2) (1) (1) (2)
Pinerolo 6,15 | 8,20 1 11,25 | 12,50 1 13,35 | 11,10 | 18,45
Orbaas. 7 | 9 | 12,05 | 13,.30 | 14,15 | 18,50 | 19.30
Torino 7,40 | 9,38 | 12,43 i 14.08 | 14,51 | 19,37 ( 20.08
Torino 6,20 | 8,25 | 11,30 j 14,25 |
Orbas. 7,03 I 9,04 | 12,08 | 15,01 j
Pinerolo 7,43 | 9,44 | 12,48 | 15,4l |
(1) Feriate — (2) Festivo
14,55 I 18,15 I 18,55
15,33 I 18,59 I 19,35
16,13 I 19,39 I 20,15
BRICHERASIO-BAROE e viceversa
Brlciier. 5,16 I 9,30 | 13,35 | 14,55 118^50'20,15 Barge 4,25 | 6,08 l 12,22 | 14.08 | 16,20 ( 19,32
Barge 5,36 I 9,50 | 13,54 I 15,14 I 19,10 I 20,3* Bricher. 4,47 | 6.30 t 12,40 | 14,38 | 16,40 | 19,52
TRAMVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Perosa
4,2S| 5,4S| 6,45| 8, i5 | 10,151 11,30 | 12,40 | 14,40 | 17,20 1 19,15 |
5,45 I 6,37 I 7,40 I 10 | 11,20 | 12,25 | 14 | 15,40 | 18,25 | 20,10 |
Perosa
Pinerolo
4,45 I 5,551 7 I 8,20 | 9,40 1 11,45 | 13 | 16,05 | 17,40 | 18,50 |
6 I 6,45 I 7,55 I 9,10 I 10,40 ! 12,53 I 14,15 I 17 | 18,35 |-10,45 |
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Torre Pellice
Bobbio Penice
8,35
9,05
(I)
I 11,30 I
I 12 I
19,15
19,45
(1)
Bobbio Penice 6,05 | 9 I 15,30
Torre Penice 6,35 I 9^0 I 16
(1) Solo il Venerdì
Autoservizio Sapav-Satti
PEROSA AROENTINA-PINEROLO-AIRASCA-TOHINO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Pinerolo
Airasca
Torino
Sapav Sattl Sapav Satti
7,40 I 11,40 I 13,45 1 19
7,54 I 11,54 I 13,59 | 19,14
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,46
Torino
Airasca
Pinerolo
Sattl Sapav Salti Sapav
7 I 11,50 1 17 118,40
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,11
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,25
Orarlo giorni festivi
Pinerolo 7,40 1 8,301 1 13,10 1 19,50 Torino 7,20 | 12,15 1 18.25 1 23,55
Airasca 8,44 1 13,24 1 20,04 Airasca 7,51 | 12,46 1 18,56 -
Torino 8,25 1 9,151 1 13,55 1 20,35 Pinerolo 8,05., | 13 1 19,10 1 0,35
Auto PEROSA ALTE VALLI
(1) (2) (3) (4)
Perosa 9,25 1 20,20 1 Sestriere 1 14,10 1 16,50
Fenestrelie 10,15 1 21,10 1 Pragelato 5,50 1 1 14,35 1 17,15
Prsgcltlo 10,55 1 21,50 1 Fenestrelie 6,10 1 15 1 17,40
Sestriere 11,45 1 1 Perosa 6,50 t 15,45 1 18.25
(1) Da Fenestrelie a Pragelaio solo II venerdì e sabato
solo al sabato e domenica — (3) Feriale — (4) Festivo —
servizio si effettua soltanto al martedì, giovedì e festivi.
— (2) Da Pragelaio a Fenestrelie
N. B. Fra Pragelaio e Sestriere U
Perasa
Perrero
9,20 I 20,5»
9,50 I 20,50
Perrero
Perosa
6.20 I 15,26 £
6,45 I 15.45
“ t»