1
T
ECO
DELLE VALLI VALDESI
- - /
, > ~
Spett. mi|
BIBLI /aLBESE
TO"H^s
(Tor * ‘ n) I
il
Setti
naie
della Chiesi^' Valdese
Anno XC III - Num. 47 I ABBU.^AMtN 11 / Eco: L. 2.000 per Tinleriio Sneùizione in abbonamento postale . I Gruppo j TOKKE PELLII E, 29 novembre 1963
Una conia Lire 40 1 1 L. 2.800 per l’estero Cambio dì indirizzo Lire 50 1 Ammin. Claudiana Torre Pellice • C.C.P. 2-17557
«Umiliatevi sotto la potente mano di Dio, affinché Egli v’innanzi
a suo tempo; gettando su di Lui
ogni vostra sollecitudine, perchè
Egli ha cura di voi »
(1 Pietro 5; 6-7)
Tempo dì Dio
e tempo deii^ uomo
L’espressicne « potente mano di
Dio » esprime la direzione ed il governo di Dio sulla nostra vita e sul mondo. Nessuno è troppo piccolo per Colui che è infinitamente grande e che
manifesta a tutti la Sua azione sapiente e ricca di misericordia verso
coloro che sanno scorgere quanto questa mano potente ha compiuto per
loro. Per apprezzare appieno^ questa
azione divina l’ApMOStolo' ci invita a riconoscere la proprio insufficienza, perchè quanto più ci sottometteremo a
Dio tanto più riceveremo da Colui che
nostro Signore e nostro Padre Celeste.
« Uniiliatevi sotto la potente mano
di Die ,/...
Nulla è più contrario alla natura
umana deirumiltà. L’uomo è per natura pirtato ad affermare la propria
indipt làlenza, a compiacersi di se stesso, dei la sua intelligenza e dei suoi
frutti, ;'t ritenersi superiore e migliore
dei pi.ipri simili. Il pensiero del fariseo ci-;; prega nel .tempio di GerusaItmna ■ «O Dio, ti ringrazio che io
non sono come gli altri uomini» (Luca 18 i 1 ), è cemune a tutti. Chi possiede questo sentimento non ha cer
tamerde coscienza del suo stato di
front, a Dio ed ai suoi simili. Però
Iddio, ¡'iella Sua Parola ed attraverso
l’esempio di Gesù Cristo (vedi; Giov.
13- 4 spgg.) condanna ogni ambiziosa
prete a:' e, senza richiederci alcun atto
esteriore e palese di penitenza e di
conti'.zimie, ci invita a rinunziare alla fiducia riposta unicamente in noi
stessi, iielle noistre possibilità e nella
pfoprdi giustizia; vuole che riconosciaiT.i la realtà della nostra condizion!.: ii creature, bisognose in tutto
e p?T tutto dell’intervento di Dio.
«Se; i.i di me non potete far nulla»,
affe.Tiua Gesù Cristo (Giov. 15: 5).
Umiliarci « sotto la potente mano di
Dio ■;> è accettare di seguire il cammino per il quale Egli ci vuole condurre ; essere consapevoli della propria
povertà morale e spirituale e saperci
giudicare e vedere come Dio stesso ci
giudica e ci vede. Significa conoscere
S3 stessi, la signoria divina su di noi
e sul mondo e ciò che Dio ha fatto e
fa per noi in Gesù Cristo ohe si è umilialo fino alla Croce; è ammettere la
propria impotenza e la potenza divina, .senza voler colmare il vuoto che
esiste tra Dio e noi e senza sperare in
alcun altro aiuto all’infuori dell’intervento di Dio nella nostra vita.
Umiliarsi così, è abbandonarsi con
piena fiducia nell’amore di Dio e permettere che la Sua potenza agisca nella nostra debolezza.
Chi pensa di essere autosufficiente
diffìcilmente conosce questo abbandono; pretenderà addossarsi il peso delia prapria esistenza e soffrirà sotto un
tale carico che lo soverchia. Senza dub
bio la spossatezza e la irrequietezza
che conosciamo provengono dalla fiducia che poniamo solo in noi stessi.
Quanto spesso pieghiamo sotto il peso
di una esistenza di cui ci riteniamo
gli assoluti padroni! La parola del
Salmista è perciò proprio per noi :
« Getta il tuo peso sull’Eterno ed Egli
ti sosterrà» (Salmo 55 : 22). Anche Gesù Cristo ci chiama a Sè : « Venite a
me, voi tutti che siete travagliati ed
aggravati ed io vi darò riposo» (Matteo 11: 28); e l’Apostolo Pietro, a sua
volta, ci esorta a gettare su Dio « ogni
nostra sollecitudine » : tutto ciò che
ci assilla, che desta in noi preoccupazione, timore, tutta la nostra ■vita presente e futura. Quanto sono oggi le
cose per le quali ci si sofferma e ci
si inquieta ! Che turbano la serenità
dello spirito, che suonano sfiducia nella bontà e nella potenza di Dio e ci
fanno vivere nell’insicurezza e neH’instabilità! Ebbene, tutto siamo invitati a gettare su Dio.
E’ segno di umiltà confessare di
non essere capaci di camminare da
soli, affidarsi alla potenza soccorritrice e liberatrice del Padre Celeste, invocare il Suo aiuto. Ma noi viviamo
nel tempo, nel relativo; siamo soggetti a limitazione. Non possiamo non
ammettere questa limitazione e, facendo violenza al nostro «io», affidare a Dio la nostra miseria e quella dei
nostro mondo per lasciarci condurre
da Lui in vista del Regno che viene
e non secondo la nostra volontà, i nostri desideri o le nostre ambizioni i)ersonali, ma aspettando con fiduciosa
speranza la liberazione che Iddio ci
accorda nella Sua grazia.
... « Perch’Egli ha cura di noi ».
Iddio « ha cura di noi » e ci ama
come i genitori hanno cura dei loro
figliuoli e li amano. Altri possono essere travagliati e soccombere sotto un
peso troppo gravoso; ma il credente
procede senza timori, perché sa in chi
ho creduto; sa di avere un Padre che
pensa a lui e si preoccupa di lui.
Iddio non ci libera sempre completamente del peso che dobbiamo p>or
tare, cioè quelle incertezze, quei dubbi o quelle prove di cui talvolta siamo
soggetto. Il discepolo non è da più del
suo Maestro! ’Tuttavia la Prowiden
za divina si manifesta anche nel do
lore e nella prova. Per fede, il credente conta sulla fedeltà e sulla p>otenza
di Dio e sa Ch’Egli conduce ogni cosa
in vista del suo bene presente ed eterno. « Noi sappiamo che tutte le cose
cooperano al bene di quelli che amano
Dio, i quali son chiamati secondo il
suo proponimento» (Rom. 8: 28).
Se noi vogliEimo, Iddio interviene
nella nostra esistenza, nel grigiore del
nostro tempo e dei nostri giorni; Egli
è con noi se. noi siamo ccm Luil «Colui che non triterà la canna rotta e
non spegnerà il lucignolo fumante »...
(Isaia 42- 3), Colui che riveste i gigli
dei campi e nutre gli uccelli del cielo (ved' : Matteo 6; 25 segg.) ci dà più
di quanto abbisognamo ed infonde
nuovo vigore alle mani stanche ed al
le ginocchia vacillanti. Egli è il nos/.ro Padre in Gesù Cristo, ohe ci fa
conoscere Tamore e la potenza divina. E Gesù Cristo è TEmmanuele,
cioè : Dio con noi ! In Cristo il Padre
Celeste ha avuto ed ha cura di noi;
in Lui Dio si è fatto nostro amico e
nostro compagno per prendere su di
Sè ciò che ci preoccupa e ci affanna:
dial’inoertezza del doman/j, al peso
della malattia alla fatica del lavoro
quotidiano e per portare noi stessi Gesù Cristo è la nostra speranza; è la
luce che rasserena tutta resistenza,
che rischiara il suo orizzonte tanto
spesso tempestoso; è respiro di vita
per chi si sente soffocare daH’angoscia; è parola di perdono per ohi riconcsce il suo stato di peccato; è pro
messa di carità per chi non vede che
egoismo, indifferenza nell’ambiente di
ogni giorno; è annunzio di pace per
i cuori in disordine; è sicurezza che
scaccia il dubbio, le passioni, gli affanni e che fa vivere.
La nostra forza sta in Lui; nel ritrovare la certezza della presenza e
della potenza del nostro Signore e nello scoprire che la nostra esistenza non
ha significato se non è riferita ed affidata a Dio che ci ha creato e che
per mezzo di Gesù Cristo ci salva, ci
conduce alla vita, innalzandoci « a
suo tempo » ; accordandoci cioè : la liberazione quand’Egii vorrà e stabilirà.
Quel « tempo » non siamo noi che
lo possiamo fissare nella nostra impazienza; solo Dio lo determina nella
Sua sapienza e nel Suo amore. Egli
aspetta il momento opportuno! Però
fin da ora possiamo contare sulla liberazione che Cristo ha compiuto e
che è già entrata nel mondo e nella
nostra vita di credenti. Per fede, siamo quotidianamente associati alla vittoria che Gesù Cristo ha riportato per
noi una volta per sempre sulla Croce
e con la Sua risurrezione; vittoria che
ci assicura che Iddio resiste alTuomo
troppo sicuro di sè, ma Ch’Egli è vici
no « a ch.i è contrito ed umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore dei contri
ti » (Isaia 57: 15).
La certezza delj’amoxe e della potenza di Die dove isprarci; riconoscenza e gratitudine verso il Padre
Celeste nei giorni felici; sottomissione fiduciosa nei giorni dell’avversità
e della prova; pace e serenità d’animo in ogni tempo ; ma soprattutto attività al servizio del nostro Signore.
Il pensiero che Dio ha cura di noi ci
deve sproniire all’azione, ricercando
presso di Lu‘. soltanto la forza di cui
Hlibiamo bisogno per seguire il nostro
Signore che ci precede e ci guida sul
cammino che siamo chiamati a perccrrere con fiducia e con speranza.
Teofllo Pons
E’ caduto un uomo
Venerdì, 22 corrente, nella città
ili Dallas, capitale dello stato del
Texas (quel Texas così familiare alla nostra cultura cinematografica :
— il Texas delle ardite avv'enture —
degli sceriffi ■—- degli avventurieri
implacabili — dei giustizieri buoni)
John Fitzgerald Kennedy, presidente
degli Stati Uniti d’America, veniva
assassinato.
Mentre scriviamo queste righe non
sappiamo ancora con certezza chi
ha sparato; chi ha armato la mano
omicida. Interpretazioni contrastan
Culto Radio
ore 7.40
DOMENICA 1 DICEMBRE
Past. Pietro Valdo Panasela
(Chiesa valdese di Palermo)
DOMENICA 8 DICEMBRE
Past. Paolo Spanu
(Chiesa battista di Bologna)
ti sono state offerte al pubblico che
chiedeva giustizia.
Sappiamo che Dallas era il centro, la roccaforte ilelTopposizione
•alla politica progressista e antirazzista di Kennedy.
Non possiamo e non vogliamo entrare nel iiicrito di queste inchieste
e di queste responsabilità.
Non possiamo e non vogliamo perchè ci mancano gli elementi necessari per pronunziare un giudizio
sulla responsabilità del singolo e di
una collettività.
Ma alcune affermazioni si impongono, per la loro validità di norma
morale, che va oltre la passione della lotta politica.
Dobbiamo riconoscere l’onestà e
la purezza dell’ideale combattimento di Kennedy. Ci è potuto sembrare, talvolta, che il Presidente esitasse, fosse troppo lento, accettasse il
compromesso. La sua morte getta
una luce spietata sul mondo che lo
circondava : un mondo dove il fanatismo politico e razzista costituivano
ancora un.a potenza che non era disposta a rinunzie, pronta ad armare
una mano omicida. Un mondo nel
quale si considera ancora freddamente l’opportunità di eliminare un
uomo, nell’interesse di un partito,
o di una fazione, o di una casta.
In questo mondo, nei tre anni della sua Presidenza, Kennedy ha tenacemente cercato di attuare il suo
programma; ci rendiamo conto, oggi, che il Presidente degli Stati Uniti è caduto, che è stato assassinato
un uomo, un cristiano, il quale, pur
nella debolezza della natura umana,
ha cercato di esser fedele all’insegnamento del suo Maestro, proclamando apertamente quell’integrazione razziale che rimane il suo testamento spirituale; un uomo che ha
cercato di rendere possibile la distensione tra Oriente e Occidente:
che ha voluto il dialogo.
Senza indulgere al « culto della
person.alità », la realtà s’impone;
Liberation, non sospettabile giornale di sinistra, può scrivere: « Morto
Kennedy è caduto il pilastro d’iin
grande edificio che crolla c, davanti
al vuoto che lascia la sua scomparsa, i dubbi affluiscono allo spirito ».
Un pilastro.
Per il credente, al di là dei dubbi, vi è la certezza che l’edificio non
crolla, non può crollare, perchè il
messaggio dell’Evangelo non è soltanto per gli uomini di buona volontà, ma per quelli che Egli ha
chiamato, e chiama ancora.
lector
Inaugurato l'anno accademico
alla Facoltà Vàldese di Teologia
Accanto ad avvenimenti di risonanza mondiale, quale il Concilio Vaticano II, la Roma di questo periodo
deve registrare un a'wenimento di
minore riscnanza certamente, ma non
per questo indegno di attenzione: la
apertura del CIX Anno Accademico
della Facoltà Valdese di Teologia.. E’
un avvenmenito che non supera di
gran lunga la cerchia limitata della
nostra -vita ecclesiastica; e tuttavia,
per il suo carattere di testimonianza
resa proprio nel centro del Cattolicesimo Romano, riveste, per il protestantesimo in genere, una importanza
da non sottovalutare affatto.
La cerimonia, svoltasi il 2 novembre scorso* nell’Aula Magna della nostra Facoltà, è stata presieduta dal
Moderatore Past. Ermanno Rostan, il
quale, dopo l’invocazione e la lettura
di un passo biblico, e dopo la presentazione degli ospiti d’onore a questa
cerimonia: il Prof. O. OUllman (della
Università di Parigi e Basilea) e il
Prof. Miguez-Bonino (di Buenos Aires), e dei rappresentanti delle Chiese Battiste e di quella Metodista, Pastori Ronchi e Grassi, ha ceduto la
parola al Prof. Bruno Corsani, titolare della cattedra di Esegesi del N. T.,
incaricato della prolusione.
La prolusione, dal significativo titolo : « Linee di ricerca per lo studio
della composizione delTEvangelo di
Matteo », ha offerto una dotta e penetrante panoramica delia problematica che circonda il primo degli evangeli del N. T., e nello stesso tempo è
servita da introduzione al corso di
esegesi che sarà svolto durante l’an
Dato il carattere tecnico di prolusione a studi di esegesi .scientifica, rimane difficile dame un accurato rescxjonto*; e d’altra parte quanti si interessano alla materia potranno, se
condo la consuetudine, trovarne il testo sulla rivista « Protestantesimo ».
Il Prof. Dott. Corsani ha trattato
il tema in quattro punti successivi, indicando le « linee di interpretazione »
anzitutto nella « evidenza interna »,
sulla basa della testimonianza di Papia secondo una citazione fatta da Eusebio nella sua « Storia Ecclesiastica »
(prima metà del IV sec.), dalla quale
appare chiaro come fin dall’antichità
la questione della composizione del
primo evangelo fosse un problema a
pi'rto. L’interesse degli studiosi si è
concentrato su questa antica testimonianza, senza però che fino ad oggi
si sia giunti ad un « consensus » circa
tale punto. E d’altra parte, proprio
questa testimonianza di Papia ci lascia intravedere come già allora si
stabilisse una relazione fra il vangelo
di Matteo e il Giudaismo.
Passando a trattare della seconda
« linea » dello studio, il Prof. Corsani
ha affrontato il problema estremamente tecnico delle « fonti » di Matteo, esaminandone gli aspetti linguistici, strutturali, teologici in relazione
con gli altri due Sinottici e dimostrando come uno studio apparentemente fine a se stesso ed arido nella
applicazione di metodi rigorosamente
ed esclusivamente scientifici, sia in
realtà la premessa indispensabile per
chiunque si accinga « alla, ricostruzione del background ecclesiastico di
Matteo e della sua teologia nel più
ampio quadro della nostra conoscenza della Chiesa primitiva e del suo
messaggio ».
Toccando poi la questione della appartenenza o meno dell’autore delTevangelo al Giudeo-cristianesimo, il
Prof. Corsani ha passato in rapida
rassega alcune delle posizioni principali assunte dagli studiosi in questi
ultimi anni, toccando anche la spinosa questione del « Frühkatolizismus »,
per concludere sulla grossa problematica che tutta la questione pone sui
tappeto, per cui, quello che all’inizio
sembrava « una linea di ricerca, si fraziona in una gamma complessa ed interessante » che potrebbe essere approfondita solo in altra sede.
La terza « linea » è rappresentata
dalla questione della data di composizione delTEvangelo. Non vi sono motivi per non accettare quello che sem
bra un dato ormai acquisito dalle
scienze neo-testamentarie, che pone
l’origine delTevangelo in un lasso di
tempo* che va dall’ 80 al 95-100.
Per quanto concerne Tanalisi dello scopo del primo evangelo, ed è questa la quarta « linea di ricerca », si ha
l’impressione di trovarsi di fronte ad
una molteplicità di scopi, non essendo stato raggiunto un accordo fra gli
studiosi; ma, ha messo in rilievo il
Prof. Corsani, si deve tener conto che
Matteo è un Evangelo il che costituisce anche la sua peculiarità, distinguendolo da altri scritti apparentemente simili che non sono entrati a
far parte del Canone. L’elemento unificante di tutte le sue parti didattiche omiletico-liturgiche, missionarie,
che sono state accentuate ora da imo
studioso, ora dall’altro, è esattamente
il kerygma evangelico.
Concludendo lo studio il Prof. Corsani ha ancora aggiunto ohe si ha la
sensazione delTesistenza di problemi
che, « per quanto stretti da ogni lato
e sempre più da presso e da nuovi
pimti di vista, non daranno per molto tempo una soluzione che abbia la
apparenza del definitivo ». « L’immagine dell’uomo — usato dalla Chiesa
antica per raffigurare questo Evangelista — sembra ricordarci che Matteo,
anche senza possedere la forza o l’elevazione degli altri Vangeli, ha qualcosa di affascinante e di misterioso, come l’uomo è infinitamente più complesso nella sua vita profonda, delle
altre creature viventi ».
Il culto di apertura è stato presieduto, nella Chiesa di Piazza Cavour,
alla presenza non solo dei membri
delle Comunità evangeliche di Roma,
ma anche di varie personalità del
mondo protestante intervenute a Roma in occasione del Concilio, dal Prof.
Past. Vittorio Subilia, Decano della
Facoltà.
La predicazione, che aveva come testo la parabola del fico sterile in Le.
13: 6-9, è stata un lucido e critico esa
me cui la Chiesa viene sottoposta ogniqualvolta essa si trova di fronte alla
Parola piena di giudizio del Signore.
Dopo aver posto in evidenza come
quella parabola, adatta alla mentalità agricola del tempo di Gesù possa
facilmente essere tradotta in linguaggio moderno, senza che per questo la
domanda fondamentale che essa pone, vale a dire quale sia il senso e la
utilità della Chiesa nel mondo attuale, venga ad essere diminuita o depotenziata, il predicatore ha affermato
che il cristianesimo sembra aver persa ogni possibilità di contatto, di dialogo col mondo, in quanto parla un
linguaggio diverso, che gli uomini non
capiscono più; per cui Tinquietanto
interrogativo che i sociologi marxisti,
la società occidentale, i popoli di colore, gli atei pongono accanto all’esistenza della Chiesa, ci fa domandare
se non si tratti qui di un’eco del « Taglialo! » di Dio.
Abbiamo saputo comprendere il
mondo; abbiamo veramente cercato
di andargli incontro, di incarnarci e
di incarnare il messaggio, come il Cristo ci è venuto incontro e si è incarnato per noi? Oppure abbiamo trasformato la nostra Chiesa in una specie di società chiusa, volta a cercare
i propri interessi spirituali, e dimenticando ohe essa esiste in funzione
del mondo?
icontinua in 3" jmg. )
2
pajç. 2
N. 47 — 29 novembre 1963
CON,
ESSO AUTUNNALE A. I. C. E.
Riunita a Tolosa
catechismo
Anche quest'. ‘'o,. con un leggero
ritardo, ha avi. luogo, il 10 novembre u. s., il cOi‘"^Wto convegno valligiano dell’A.I.CJ.Ìl., i cui partecipanti
sono stati accolti con molta cortesia
dalla comunità valdese di S. Secondo
di Pineroio. Come già era stato annunciato, il tema della giornata era
« Il Catechismo », svolto soprattutto
sotto forma di dibattito, nella seconda parte della giornata, mentre la
mattinata era impegnata dal culto
con S. Cena nel tempio di S. Secondo, culto presieduto dal past. Genre.
A questa prima parte del programma
erano presenti, in veriià, pochi membri, ma il ristretto niunero di parte
cipanti era compensato dal confortevole pensiero delle notevoli difficoltà
a cui era andata incontro una delle
fedelissime congressiste : un’alzatac
c’a alle 5 del mattino un tratto di viaggio in pullman, un altro in trenO', una
lunga attesa in un bar di Pineroio e
(finalmente!) il trasbordo a San Secondo. Sono questi gli esempi che
contano e che fanno veramente piacere.
Nelle ore pomeridiane, il gruppo notevolmente accresciuto, ha seguito in
una scuola del luogo alla trattazione
de! tema proposto. Dottissimo relatore, il prof. Roberto Jouvenal, che già
si occupò, anche in altra sede, del
problema deirinsegnamento religioso
e che attualmente esercita l’impegnativa mansione di catechista. Tutti
hanno seguito con viva attenzione le
sue parole ed unanime è il nostro ringraziamento al professore, per averci
aperto nuovi orizzonti e soprattutto
per aver fatto nascere in noi nuovi
problemi ed esigenze.
Citando l’opera del Voetzel (« Petite pé dagoigie chrétienne pour la fin du
siécle XX » e« Bducation et Révéla
tiene»), l’oralore si chiede se la pe
dagegia possa porsi come scienza dei
fini verso cui educare i fanciulli e perciò presupporre un’antrctpologia, oppun sia scienza dello sviluppo delle
forze innnate nel fanciullo, cioè una
pedagogia La pedagogia moderna sta
scivolando sempre più su questo se
ccndo piano, dando notevole valore
alle metodologie, onde l’insegnante
pcssa adeguarsi alla visione infantile del mondo. Tuttavia il pedagogista cristiano non può trascurare lo
spirito biblico, che ci dà una precisa
conoscenza antropologica e dev’essere cauto nell’accettare ogni moderna
metodologia.
La pedagogia di cultura, cioè la
scuola del dialogo formativo, calpesta
ogni rivelazione biblica col suo storicismo e col suo immanentismo. I»a
Bibbia ci prepone una pedagogia di
rottura, .seccndo cui ogni nostra cono•scenza è condizionata dalla venuta di
Cristo fra noi. Ma anche questo tipo
di pedagogia ha il suo difetto, perchè
è dogmatica, dato ohe impone un determinato tipo di conoscenza — quella rivelata —, per cui si dimostra antieducativa, come la prima, se non
antirs-ligiosa, almeno è areligiosa. La
nostra vera pedagogia dovrebbe essere « a spirale », tale da seguire le crisi, le tappe, gli arresti e gli sviluppi
nella corsa verso la paroussia di Cristo.
Quest’opera educativa, inscindibile
dall'azione della Chiesa, inizia col battesimo, da somministrarsi in età di
ragione, per poterne conservare un
ricordo; la confermazione poi non
dovrebbe conludere il ciclo deirinsegnamento religioso: essa dovrebbe
invece precederlo come atte di coscienza della predicazione.
In Israele, rinsegnamento religioso
si componeva di quattro elementi : la
legge : la storia del popolo ; la tipologia degli eventi e la caratteriologia
dei soggetti ; la Sagpzza. Questo è il
ritmo che anche noi dovremmo scandire. Nel Nuovo Testamento maestro
unicc! ed incontrastato è Gesù, cioè
in Lui maestro e dottrina si identificano. La Chiesa primitiva, inoltre, si
serviva delle scuole pagane per educare i fanciulli convertiti; nel Medioevo, poi nascono le scuole confessionali che con la Riforma vengono abbattute a favore delle scuole a indirizzo laico.
L’insegnamento religioso fondamentale per una fede vissuta va dai 6 ai
14 anni e deve avere come centro di
interesse il parallelismo tra Israele e
la Chiesa nella loro storia, secondo
questi argomenti: 1) le origini; 2) le
difficoltà di una conquista; 3) le reazioni di fronte ai pericoli; 4) l'approfondimento e la riflessione della fede.
Circa le origini, non si deve parlar
della Genesi, bens'. di Abramo, equidistante al pari nostro dal Cristo, e
dalle sue e nostre esperienze parallele. Circa le difficoltà di una conquista, si parlerà della storia della conquista di Canaan e del pericolo di una
imminente paganizzazione, pericolo
molto pressante tutt’oggi. Poi, intorno ai pericoli che minacciano la fede,
si dirà che proprio dalla reazione contro il paganesimo (Amos - Isaia - Geremia - Giosia - e altri) hanno origine
’ germi del farisaismo.
La lezione di religione deve essere
posta sullo stesso piano delle altre discipline, vale a dire i personaggi storici biblici devono essere riferiti con
il medesimo rigore scientifico dei per
sonaggi profani. Tuttavia, quest’insegnamento è una pedagogia che coinvolge l’intero destino dell’uomo e perciò esso è un vero problema, il primo
fra tutti. Inoltre, dato che le metodologie moderne sono immanentistiche
fidando neH’innata bontà del fanciullo (Rousseau), la pedagogia cristiana
non potrà accettare del tutto questa
posizione, poiché essa si fonda su di
una Trascendenza. Ciò che di vero
c’è in esse, sta nell’affermazione secondo cui l’età psicologica non corre sugli stessi binari dell’età cronologica
del bambino : vi seno continue tappe,
degli sbalzi, delle crisi che impediscono una crescita ’’normale”, « handicappano » — per dirla in termini mo
derni — la psiche infantile. Ma appunto in questo continuo ritorno di
cr’si spirituale sta il senso moderne
della religione. Seccndo il Voetzel, la
nostra pedagogia è quella di ritorno,
in cui la tensione verso il Regno futuro si accempagni al ritorno alla consapevolezza della Grazia iniziale. La
pedagogia protestante, a differenza di
quella cattolica, non si arresta ad una
fenomenologia del fanciullo, ma, pur
usandone, dà ad essa una prospettiva metafisica,.
Concludendo, si può dire che mentre il Prctestantesimo conserva la pedagogia di cultura come polo essenziale • della .sua dialettica, il Cattolicesimo la nega, riducendola ad « ancilla teologiae »,
Il dibattito che segue alla relazione cerca di impostare il problema su
di un piano pratico, soprattutto con
l’intervento del past. Sommani, il
quale sostiene che l’uso odierno del
(Catechismo, nelle forme che più non
rispondono alle necessità, è dovuto ad
una certa ’’solidarietà” col passato e
col popolo valdese. Ma è necessario
giungere ad una diversa metodologia,
spcstandO' anche l’età del CatechiEino, da un’età fatta di no ad un’età
positiva. L’età del Catechismo — ag
giunge il prof. Jouvenal — deve es
sere preceduta da un’educazione precateohetica, durante la quale il bambino senta un appello, una voce diretta al suo seintimento: solo cosi, anche in seguito, il bambino^ sentirà un
impe.gno nella sua accettazione o negazione airappello di Cristo. Il past.
Davite, concorde su questo punto, ribadisce la necessità di rivedere anche
le Scuole domenicali e il sistema delle votazioni durante le lezioni catechistiche, nonché di far seguire al Catechism.o un’educazione per adulti, affiancata dalla predicazione domenicale. Il prof. Jouvenal riprende la necessità di portare la confermazione
Durante rincontro è stato approvala dai partecipanti, la proposta di
mandare ai segretari dei tre partiti
laici impegnati nelle trattative per il
7'ucvc governo il seguente telegramma :
« Associazione Insegnanti Cristiani Evangelici, riunita convegno,
confida che in questo importante
momento politico. Partito R. I.
(o PSDI o PSD non abbandoni
tutela libertà religiosa e riaffermi
piena validità articolo 33 Costituzione e potenziamento scuola di
stato ».
sd un’età successiva (età positiva)
fd essa dovrebbe svolgersi come un
solenne atto liturgico. Il pastore Rostagno nota poi che se oggi riuscissimo a snezzare il legame vincolante
tra catechismo e confermazione si
compirebbe già un passo avanti. Si
legherebbe cos', la confermazione ad
un dato psicologico — le prime esperienze di vita — e si troverebbe cosi
un relais tra insegnamento e predicazione. Dopo la prof. Bein ed il maestro PaschettOT,'interviene il dott. Desio a sottolineare rim.portanza della
oresenza della Grazia divina nel nuovo convertito, come Paolo di Tarso.
Perciò la nostra cenfermazione dovrebbe rivivere la stessa atmosfera
delle Pentecoste, del ravvedimento e
deiravvicinamento alla sorgente di
vita.
Il convegno non ha preteso di risolvere tutti i problemi, anzi ha solo
voluto porre alcune questioni, lasciarle a,perte alla meditazione personale
di cgni credente, onde rinsaldare e
vivifica.re la sua fede in un Dio sentito come un Essere più presente ed operante. Roberto Eynard
Assemblea delle Società
delle Missioni di Parigi
Partecipare all’Assembiea generale
delle Missioni di Parigi è sempre una
esperienza interessante e benefica, e
più vette, nel passato, i nostri lettori
ne seno s'.ati informati.
La riunione ha avuto luogo questo
anno dal 9 all’ll novembre a Tolosa,
uno dei centri più impcrtanti della
Riforma in Francia, All’arrico, i partec'panti hanno ricevuto un foglio,
nel quale era riassunta la storia di
questa chiesa, sorta nel clima rovente
della persecuzione. Leggiamo, fra l’altro, che ancora nell'anno 1762 il Parlamento di Tolosa aveva condannato
airimpiccagìone il Pastore François
Rochette e alla decapitazione i fratell,i De Greriier, Queste esecuzioni
ebbero luogo al rullare dei tamburi e
al suono dei pifferi, davanti a una
fella enorme, che gremiva anche i tetti, visto che le finestre erano state affittate a prezzi di conocrrenza, come i
biglietti per la parti'ta Russia-Italia, a
Rema. I! boia fece il suo tirocinio tagliando le teste con un coltello nuovo
di zecca, e lo storico precisa che adempì il suo compito alla perfezione, con
esattezza e fermezza.
Oggi il clima è cambiato. Ci vennero infatti anche distribuiti dei foglietti, annunziando che prossimamente i
« Compagnons du Jourdain » svolgeranno un’opera di evangelizzazione in
varie sale della città, in collaborazione con le parrocchie cattoliche. La
collaborazione della Chiesa Romana
si è inoltre manifestata con l’ospitalità che i membri dell’Azione Cattolica hanno offerto a vari partecipanti di questa Assemblea. Niente di nuovo, del resto, perchè anche al Sinodo
nazionale di Orthez, la scorsa primavera, il parroco locale aveva aperto la
sua canonica a dei Pastori protestanti.
Dunque clima ecumenico pieno di
premesse per ravvenire, ma che avrebbe riempito di stupcirs i frfatelli De
Grenier quando offrivano il collo al
coltello del carnefice sulla piazza di
Tolosa.
L’Assemblea si apri sabato 9 corr.
nel Vieux Temple. Curioso tempio, a
dire il vero: Immaginate un grandissimo vano, col soffitto e le pareti intonacate a bianco, tranne lo sfondo,
iiimiiiiiiiiiiMiiiiiiimiiiii
Conferenza distrettuale anlnnnale
del Sesto Distretto
Nei giorni 31 ottobre e 1 novembre u. s.
ha avuto luogo a Messina la Conferenza Distrettuale autunnale del VI Distretto.
Dopo il culto nel tempio, che ha visto raccolti pastori, delegati e numerosi membri di
chiesa della comunità ospitante, sono subito
cominciati i lavori preliminari, quali la elezione del seggio e la lettura dei messaggi dei
pastori Enrico Corsani e Pietro Valdo Panasela. Come si sa il pastore Enrico Corsani,
che per molti anni ha lavorato nel nostro
Distretto ricoprendo la carica di Presidente
della C. D., è stato trasferito nella chiesa di
Bari. Egli comunque nella impossibilità d’essere presente per salutare con viva voce, ha
inviato un caldo messaggio di solidarietà fraterna al quale si è risposto con un altro di
rinreraziamento, firmato da tutti i membri
della Conferenza. Anche al Pastore Panasela,
che per motivi familiari non si è potuto trovare a Messina, si è risposto inviando gii
auguri di tutti, anche per la bella opera di
testimonianza che con la sua comunità compie nel palermitano.
Si è quindi dato il benvenuto al nuovo pastore di Catania e Delegato della Tavola
Dott. Pier Luigi Jalla ed al Cand. Thep. Silvio Celeroni nuovo pastore della chiesa di
Trapani e diaspora.
Il giorno seguente alle otto del mattino,
dopo un breve culto presieduto dal past. Tullio Vinay, i lavori sono ripresi. Si è messo
subito in chiaro la necessità per i membri
delLassemblea di utilizzare il più possìbile
nelle prossime Conferenze il tempo messo a
loro disposizione. Così si è stabilito con un
O. d. G. che nel futuro i lavori dovranno
iniziare alle ore 14 del giorno d’arrivo per
proseguire fino alle ore 20 e riprendere alle
ore otto del giorno seguente per terminare
alle ore 13. Questo contribuirà notevolmente
allo snellimento delle attività.
Si è quindi passati ad esaminare il Campo
di lavoro.
Per quanto riguarda Cosenza e diaspora, il
past. Garufi ha sottolineato la necessità di
costruire un tempio a Guardia Piemontese
sullo stesso luogo dove un tempo sorgeva
quello della comunità valdese del XVI secolo. Non tulli si sono trovati d’accordo su
questa necessità, ma il past. Garufi ha obiettato che a parte il fatto che qualche tempo
fa in quel luogo si voleva erigere una statua alla Madonna, il Comune di Guardia è
disposto a donare quel terreno alla chiesa
valdese. L’assemblea ha quindi voluto raccomandare alla Tavola la questione di questo
tempio nella storica città di Guardia Piemontese.
Per la chiesa di Trapani e diaspora la situazione non si presentava tra le più felici.
In verità l'invio del Cand. Theo. Silvio Ceteroni non risolveva il problema della necessità di un secondo operaio in questa zona.
ma anzi, a parte la collaborazione pur utile
dei pastori di Palermo, gli operai in questo
settore erano stati'anche diminuiti, essendo
partito l’evangelista itinerante Paolo de Caro, che ha compiuto un umile ed elficace lavoro di testimonianza e di collaborazione pastorale. A questo caro fratello la Conferenza
ha voluto manifestare con una lettera la sua
riconoscenza ed il suo augurio nel nuovo
campo di servizio del I Distretto. Ma in questa diffìcile situazione il trapanese si presentava quasi come un prolilema senza soluzione. £’ stato allora che la conferenza ha registrato l’offerta della signora Carmen Trobia
Ceteroni che ha affermato d’essere disposta,
quale assistente di chiesa, a collaborare in
quel vasto campo al fianco di suo marito,
dividendone il lavoro. L'assemblea ha quindi
votato un 0. d. G. nel quale tra l'altro esprime il proprio ringraziamento allo spirito di
servizio della signora Ceteroiii Trobia.
Per Riesi il past. Vinay ha rilevato le difficoltà che incontra per la vastità del lavoro
del Servizio Cristiano nella guida della comunità stessa del luogo. Si spera che con
l arrìvo di un pastore svizzero ci possa essere
anche un maggiore impegno sul piano puramente parrorciiiale. A Ries; c’è la respansàbilità di iiiigliaia di persone, che pur non
venendo in chiesa, dipendono e attendono
molto daU'opera che si svolge in quel paese.
Per quanto concerne la vecchia comunità
dì Grotte, si spera che in un futuro non lontano un lavoro m senso sociale come quello
fatto a Riesi, possa svilupparsi anche qui come un evidente segno d’amore e dì testimonianza cristiana.
Infine per Vittoria e diaspora il past. Scuderi ha messo in evidenza l'importanza della
scuola di ricamo, che dà molte speranze e
l’impegno del gruppo di Gela che va sempre
più consolidandosi.
Si è pa.ssati quindi alla lettura della Relazione hulVEvangelizzazione a Priolo. Il past.
Giambarresi ha riproposto la necessità di una
evangelizzazione a fondo nella zona di sviluppo industriale di Priolo. Le visite saltuarie in questo paese ed il lavoro a Pachino stessa non permettono al pastore di poter compiere un efficace lavoro di penetrazione, anche per la mancanza effettiva di collal)orazìone dei pochi membri della comunità di Priolo. Sarebbe sempre utile, ha quindi affermalo
il past. Giambarresi che un gruppo venisse
a lavorarvi dall’esterno. Senza accantonare
quest'idea, la soluzione indicata dalla conferenza è stata quella di far sostituire per un
perìodo di tre mesi il past. Giambarresi a
Pachino, per potergli dare la possibilità di
lavorare a fondo nella zona di Priolo. Si è
affermato che se i mezzi di penetrazione sono
pochi, non è un’utopia portare l’annuncio di
Cristo, poiché il Signore è veramente risorto
e c'è una comunione dei santi.
In seguito è stata ascoltata la lettura della
Relazione sui Padrinati, lì relatore, past. Scuderi, ha fatto un accurato studio del prolilema di cui si è ammirata la chiarezza nella
sostanza ed il suo significato. Alla lettura ha
fatto seguito una vasta discussione, che ha
condotto Passemblea ad approvare un 0. d. G.
le cui conclusioni sono: a) domandare le
promesse del battesimo ai soli genitori; b) inviare un formulario a tutti i pastori: c) far
discutere il problema dei padrini a tutte le
comunità; d) fare iniziare un dibattito sulla
nostra stampa.
Altri 0. d. G. sono stati approvati in relazione allo :
Art. 10 del Sinodo, che propone di mandare
un direttore laico aU’Asilo di Vittoria:
Art. 11 del Sinodo, che prospetta la possibilità ai consiglieri dì chiesa ed ai predicatori laici di seguire un corso di preparazione
teologica nel nostro distretto, sotto la guida
o di professori della Facoltà di Teologia o
di altri pastori qualificati a tale servizio.
Art. 12 del Sinodo, che predispone un abbinamento di chiese per l’anno in corso così
come segue : Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Messina-Palermo, Trapani. MarsàlaCatania, Pachino, Vitloria-Caltanisetta, Riesi.
Agrigento.
Art. 18 del Sinodo, che aiffida la cura degli isolati al vice presidente della C.. D.
E’ stala quindi eletta la nuova Commissione Distrettuale nelle persone di: Past. Salvatore Briante presidertle. Doti. La Rosa vicepresidente, past. Samuele Giambarresi segretario.
Altri vari problemi sono stati discussi,
quale quello della emigrazione, per il quale
si sente la necessità di dover creare un centro di sosta per gli emigranti, allo scopo di
informarli e di prepararli alla partenza e
per reduci dall’estero onde disporli al nuovo
inserimento nella nostra società meridionale,
dopo la loro presenza in zone ambientali totalmente differenti.
Infine è stato fissato un convegno pastorale a Vittoria per il 2 e 3 febbraio p. v.
ed un incontro laici, sempre a Vittoria, che
sarà stabilito dalla C.ne D.
1 lavori di questa Conferenza autunnale si
sono dunque conclusi con la preghiera ed
il canto di un inno. Malgrado la ristrettezza
del tempo, tutte le questioni in programma
sono state discusse agevolmente, grazie anche alla ^-aggia presidenza del past. Tullio
Vinay, che ha saputo condurre abilmente
ogni dibattito. Non ci resta che elevare il
nostro sincero ringraziamento al comune Signore, per la guida essenziale che ci ha voluto accordare e speriamo solo nella sua
grazia per continuare l’opera di testimonianza
in questo nostro Distretto, nella certezza che
Egli solo è il nostro pastore c noi siamo il
popolo che Egli pasce. 0. L.
costituito da un gran numero di mattoni grezzi, senza un allineamento preciso. Consapevole che Tarte moderna
esigo uno sforzo di penetrazione, il
profano si è immerso in una profonda meditazione per intuire il pensiero
delTart^sta, e alla fine è riuscito a scoprirlo, felicitandosi in se stesso con
l’artista per la sua felice idea. Senonchè grande fu la sua umiliazione quan.
de, più tardi, gli dissero che non c’era
nessun simbolismo, ma siccome la città di Tolosa è celebre per le sue antiche costruzioni in mattoni, dovunque si poteva, si rimettevano in luce
gli antichi mattoni grezzi.
Ma tutto questo non ha nulla a che
vedere con i lavori deir Assemblea,
presieduta dal Pastore Marc Boegner,
che, malgrado i suoi 82 anni, ha dirette con energia e vigore di spirito.
Erano presenti oltre 200 delegati, a cui
si aggiungevano molti visitatori, in
tutto non meno di 400 presenti. Ma,
più che il numero, colpiva la loro provenienza. Ve n’erano dalle isole Tabi
ti, dal Madagascar, dallo Zambesi, dal
Camercum, dal Gabon, e altri paesi
ancora. Si notavano oltre 50 missio
nari, fra cui il missionario Roberto
Coisson.
Purtroppo sarebbe impossibile, in un
breve articolo, riferire adeguatamente
sui lavori dì questa assemblea, e dobbiamo limitarci a qualche impressio
ne
Anzitutto la relazione del direttore
della Società, il Pastore Bonzon. Dopo aver ricordato i numerosi e gravi
lutti recenti, fra i quali quello del Pastoredre Benignus, deceduto in nn disastro aviatorio sul Monte Cameroum,
ìli Africa, egli si è ispirato al passo
della Scrittura «Voi avete bisogno di
costanza, affinchè, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate quel che v’è
promesso» (Ebr. 10: 36). Ricordò pure che quest’anno avevano avuio luogo in Francia numerose ConiVrenze
Ecumeniche, Una di queste, quRìla di
Kampala, in Uganda, ha avuto particolale inmportanza. Su questo avvenimento rifer'j, in seguito un giovane
Pastore del Cameroum, E. Mallo, che
riveste l’incarico' di Segretario generale della Federazione delle Chiose g
missioni evangeliche del Cameroum.
Proseguendo il suo rapporto, il direttore Bonzon sottolineò il fatto che ormai la tutela missionaria in Africa ò
definitivamente tramontata. Nel 1965
sarà procamata rautonomia della
Chie'Sa dello Zambesi, e allora sarà
chiuso un periedo nella storia della
Società di Parigi. Tutto questo però
non è da intendersi che non sia piùindispensabile l’invio di missionari e
Tinteresse delle Chiese europee.
Sempre in tema di indipendenze
politiche ed ecclesiastiche, recentemente è stata proclamata 1 autonomia
della Chiesa Evangelica di Tahiti,
nelle Isole deH’Oceania, e su ({uesto
avvenimento ha riferiito il rastore
Boegner, in una pubblica conferenza
tenuta in un grande cinema ografo
di Tolosa. Per oltre un’ora l’eccezionale oratcre ha intrattenuto i! pub
blico, almeno 500' persone, sul .'-uo recente viaggio in quelle isole. La vita
iità di quella Chiesa è rallegrante, ma
si deve lamentare Tinsufficiente preparazione culturale dei Pastori indigeni. Un altro grave pericolo è rappresentato daU’invasione di masse turistiche, e seprattutto dalla installazione di basi atomiche francesi, con
rapporto di migliaia dì tecnici strarheri.
Abbiamo anche avuto il piacere di
udire la relazione del Pastore Roland
De Pury, che ha fatto un so'ggiorno
di due anni nei Madagascar. Purtroppo egli ci dice che le condizioni finanziarie della Chiesa Protestante (oltre
un milione di membri) sono estremamente gravi, ma più grave ancora è
il pericolo rappresentato dal culto dei
morti, a cui i malgasci sono assai attaccati e'che fa sentire la sua influenza anche nella Chiesa cristiana.
La Conferenza ha consacrato molto
tempo al problema della infoi'mazione missionaria, cioè sul come offrire
ai membri della nostra chiesa delle
informazioni tempestive ed esauriente sul lavoro delle Giovani Chiese.
Ci si è anche occupati della possibilità di iniziare nuove attività iriissionarie. Infatti, ora che le chiese indigene hanno raggiunto la loro auto^
nomia, come si prospetta l’invio di
missionari in regioni dove ancora non
esiste una Chiesa cristiana? Queste
nuove missioni debbono essere svolte
in collaborazione con le Chiese indigene più vicine, o in modo indipendente? Il problema è stato discusso
ccncretamente nei riguardi di certe
isole a nord del Madagascar.
Ci rendiamo- conto che questo resoconto è troppo inadeguato per dare
un’idea del grande lavoro compiuto
da questa Conferenza. Speriamo tuttavia che sia stato sufficiente a convincerci che l’opera missionaria non può
essere considerata soltanto come un
interesse marginale della Chiesa. Ed
anche la Chiesa Valdese, quantunque
oberata da pesanti responsabilità, non
potrà che essere arricchita se il suo
sguardo si volgerà, secondo Tcrdine
di Cristo « fino alle estremità della
terra ». Roberto Nisbet
3
T
29 novembre 1963 — N. 47
P«8 ^
Cronaca del Concilio
Lx> schema suirecumenismo (De Oe
eumenismo), che Tassemblea concilia
re sta discutendo, è cos'. articolato ,
cap. 1° I principi deirecumenismo cattolico; cap II» L’esercizic dell’ecumenismo; cap. IIP I cristiani separati
dalla Chiesa cattolica (suddiviso, a
sua volta, in due parti: 1. La particolare considerazione che si deve avere
per 'e Chiese orientali; 2. Le ccmunita sorte a partire dal secolo XVP),
cap. IV« I rapporti dei cattolici con
i non cristiani e soprattutto con gli
Ebrei; cap. V“ La libertà religiosa. Non
è peraltro ancora sicuro che i capito
ii sugli Ebrei e sulla libertà religiosa
(IV° e V») faranno parte del testo de
flnitivo del comumento conciliare suirecumenismo. Alcuni « padri » considerano infatti questi due argomenti
coinè « fucr, tema » e preferirebbero
vederli trattati a parte. I primi tre
capitoli dello schema sono comunque
stati accettati come base di discussione. Il primo giorno di dibattiti è state caratterizzato daH’ofiensiva dell’ala conservatrice deirepiscopato cattolico che, per bocca soprattutto del
card. Ruffini, ha ribadito le classiche
posizioni di intransigenza e chiusura
della Chiesa cattolica per un programma ecumenico che non sia l’abdicazione di protestanti ed ortodossi ai
piedi del pontefice romano. Il card.
Ruffini parlando delle Chiese protestanti, le ha persino chiamate « sette » — termine che non si ritrova più
neppure nel vocabolario ufficiale del
Vaticano. Ma questa posizione di immobìli.smc spirituale e di chiusura
mentale non è certamente quella domina.'ita in Concilio, neppure riguardo al problema ecumenico. Anche se
in viir; interventi si sono uditi inviti
alia Tirudenza e anche se si è rimproverat<ì allo schema di aprire la porta
allindiftereniismo' dottrinale, resta il
fatto OOP la maggioranza dei vescovi
X'uoie continuare il dialogo e approfond!.:-io. Degno' di nota è l’intervento
de' vescovo coadiutore di Strasburgo
Mons. Eichmger, il quale ha detto, fra
l'altio. che « un ecumenismo sincero
ricbKsio mevitabilmente la riforma
del Ci mentalità di molti cattolici. E’
neci-.vsano bandire ogni paura della venta ed essere disposti ad accoglierla,
ancne .se e scomoda. Inoltre, occorre
libei'ur.si da ogni svalutazione apriori
FEiMüim mmm
I r -rjicllr delle Unioni Femminili Valde.si
fli’l i‘. Oeslretto .sono caldamente invitate ad
mS.:i w'nire alVIìicnntro che avià luogo Donir:i!,‘,! iì .Dicembre p. v. presso i locali della i.nn'sa Valdese di S. Germano Chisone.
i. ir.iiialita e fraternamente offerta daH'Uni"',.' femminile di San Germano.
•‘¡'ogmmma: ore 14,.'t0 ; Culto d’apertura:
or I .■> : «L'influenza della lettura nella no-i r,i vita quotidiana», breve introduzione al
1 ma. seguito da una conversazione con partecipazione libera.
Tutte coloro che desiderano intervenire
-olio pregate di comunicarlo alla signora Delia Beri. San Germano Chisone. Vi aspettiamo numerose, per godere tutte insieme quai«be ora di comunione fraterna!
stica delle posizioni religiose dei non
cattolici. Bisogna evitare di adagiarsi
pigramente nelle nostre certezze, e
continuare nella ricerca e nell’approfondimento della verità posseduta ».
Sullo sfondo del dibat’dto conciliare
sull’ecumenismo, in pieno svolgimento, acquistano particolare rilievo alcune frasi pronunciate da papa Paolo
VI nel corso dell’udienza generale di
mercoled'i 20 novembre. Accogliendo
1 pelle grini il pontefice ha detto ; « La
vostra presenza e il vostro saluto ci
faniro pensare ad una parola dell’Apc'Stolo Paolo. Egli scrive che tre anni dopo la sua conversione volle andare a Gerusalemme per « videre Pe
trum » (Gal. 1: 18), per conoscere e
consultare l’Apostolo Pietro... Anche
voi siete venuti a Rema per « videre
Petrum », per vedere San Pietro, il
Principe degli Apostoli, il fondamertc della Chiesa, il suo capo visibile, i!
Vicario di Cristo, nella persona, ultima e minima, del suo successore. Sie
te qua giunti per vedere il Papa, per
poter dire che lo avete conosciuto ed
ascoltato, e per essere da Lui confortati e benedetti... La nostra religione
si presenta come una società, spiritua
le e visibile, divina e umana... dove
tutti sono fratelli e tutti uniti, ma deve esiste un’organizzazione, una gerarchia, da Cristo stesso istituita, nella
quale in primo luogo sono gii Apostoli (1 Cor. 12; 28) cioè i Vescovi e alla
loro testa Pietro, cioè il Papa. E voi,
venendo a visitare il Papa, prendete
coscienza di questa società, a cui voi
stessi appartenete, e che si chiama
Chiesa, la quale è tutta fondata sulla,
pietra, posta da Gesù stesso, sul Papa ». Simili massicce riailermazicni
deU’impcTtanza fondamentale del papa nella Chiesa non sono certo incoraggianti da un punto di vista ecumenico. Se fosse vero che la Chiesa è
« tutta fondata... sul Papa », come dice Paolo VI, poveri noi che non siamo fondati sul papa! E povero Apo
stolo Paolo, che anche lui non era
fondato sul papa, anche perchè il papa, ai suoi tempi, non esisteva. E poveri tutti coloro che han conosc’uto
l’Iddio vivente e la sua grazia in Gesù
Cristo senza il papa! Certo, non si può
chiedere al papa di non essere papa
Ma si può chiedere, ci pare, sulla base dell’Evangelo, che non si faccia del
papato e dell’adesione alla Sede di
Roma una condizione essenziale per
essere veramente cristiani. Questo è
un minimo ohe dovrebbe essere ottenuto. li «Sillabo» di Pio IX condan
nava come errata l’affermazione secondo cui « il protestantesimo non è
altro che una forma diversa della medesima vera religione cristiana, nella
quale egualmente che nella Chiesa
cattolica si può piacere a Dio ». Boto ;
sarebbe già un bel passo avanti se
questa affermazione non fosse più cons’derata errata dal cattolicesimo di
oggi; se cioè si giungesse a un vero
rispetto reciproco, nella consapevolezza che l’Evangelo di Dio non è legato
a delle istituzioni, ma unicamente allo Sipirito Santo che soffia dove vuole Rispetto reciproco significherebbe
allora rispetto, della libertà di Dio e
della sua sovranità sulla Chiesa. (Questo è il primo passo verso la creazione
della Ch’esa ecumenica. Ma proprio
perchè è il primo, sembra anche essere il più difficile. Paolo Ricca
Un inno per Maialo
«!= 84
r.fL rTTt~ri' ' 1 ' ij ì ' J '-L
V ' . ' i ! ; r ' r r r r^r d- DAL TRONCO SE-eO- LA-RE DEL POPOL J)’I - - a- PER BOCCA RE-KE-FLENTE DI Fl-Dl SER- J j 1 j » ^ 1 1
L. r' 9 ; 1 1 1 \ 9
ti 1 — r ■ g ^ 1 O H ~—?
l-SRA- tL NUOVO GERMOGLIO APPARE, GRAZIA PI
-VI -TOR, A - VE-YA IDDIO CLE-MENTE PRO-mesJo UM
■ei- -J- J J J I 1-9
FE-DEL. dal SUOLCHEILGEL'
¿AL - VA-TOR.EI SCELSEA TA-LEO-NOR. UWl
j,----^ Il J. » -J
f r ■
LGEL’cOPR^T-^ 50T
T r r*T p p p f r I* I* -f
-To LE STELLE CHiArE U R.0-5AANeo]^ 'pioiR.r.
UMl - LE servente
LIETA NEL SUO
STUPOR..
Scnz’alcun fasto viene
dei poverelli il re;
le loro tristi pene
vuol prender su di se
Si veste d’umiltà
Lui che aH’eterno bene
guida l umanità.
Pubblit'iilo .1 fura della Coiinni«sione V'aldese per il Canio Saero. Le
copie di quest’anno (il cui formalo eonsenle di inserirlo nelFinnario)
possono essere rieliietle alla Libreria Editrice Claudiana (Torino, via
Principe Tommaso, 1 ■ oppure :i Torre Pellice) al prezzo di L. l’una.
Convegno resgonsabilì laici
del Triveneto
11 giorno 1 novembre lia avuto luogo
nella Chiesa Baltisla di Pordenone un con\eguo interdenoininazionale dei responsia
bili laici delle Ire Venezie.
Il convegno è stato aperto cou un culto
tenuto dal Pastore Vianello della Chiesa
Baltlisla di Marghera: quindi il Pastore
Bertalot della Chiesa Valdese di Venezia
ile svolto il tema proiposl per il Convegno,
e cioè; « Unità e sviluppo della Chihesa ».
Il Pastore Berlalot lia iniziato il suo dire
prendendo in esame lo sviluppo storico o
teclogico delle Chiese dal tempo della Riforma ad oggi ponendo in evidenza i var»
periodi ‘on le loro e.-iigenze di essere fedeli alla parola di Dio ad ogni costo.
Sorse poi una reazione « liberale » in cui
le denom nazioni si ribellarono a questa
rigidezza dottrinale: si parlò di libertà e
di responsabilità di fn nle a Dio.
limmfimiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimimii
imiiMHiiiimaiiu
Per le vittime del Vajont
r.e offerte giunte dalle Chiese Vaidesi alla Tavola per la sciagura del
Vajont hanno raggiunto la somma
di L. 3.592.235. Questa somma, insieme alle altre raccolte dal Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche, sarà messa a disposizione del
Consiglio Ecumenico per il piano di
aiuti stabilito sul posto in occasione
delle visite fatte dal Dr. Glen Williams e dal Past. Alberto Ribet,
quest'ultimo designato dal Consiglio
Federale. La somma globale delle offerte supererà la cifra di 6 milioni.
Essa contribuirà al pagamento di
un certo numero di case prefabbricate che verranno sistemate nella
zona di Pordenone per un gruppo
di famiglie sinistrate, in base agli
accordi preèi con le Autorità.
Ermanno Rostan
. Moderatore
Roma - IV Novembre L. 377.435
Bari 18.000
Corato
Pachino » 8.105
Priolo 12.365
Como 53.000
Campobasso 11.000
Livorno 21.2oo
Villasecca 25.000
Rimini » 6.285
Cerignola ” 15.000
Caltanisetta 5.730
Brescia ” 15.000
S. Germano Chisone » 25.000
Firenze ® 5j.ì50
San Giacomo d. Schiavoni » 10.000
Guglionesi ® 8.500
San Salvo » H-000
San Salvo - Diaspora » 5.500
Venezia 50J300
Cosenza 34.000
Pomaretto
Catanzaro
Basilea
Riesi
Agrigento
Napoli. Via Cimbri
Napoli. V omero
Caivano
Mantova
Taranto
Brìndisi
Leporano
Grottaglie
Latiano
Bernalda
Vittoria
Orsara
Foggia
Verona
Reggio Calabria
Ferrerò
Massello
Pramollo
Sanremo
Siena
Carunchio
San Giovanni Lipioni
Luserna S. Giovanni
Coazze
Snsa
Sampierdarena
Villar Perosa
Palermo
Vallecrosia
Trieste
Monfalcone
Genova
S. Secondo di Pinerolo
Catania
P'sa
Prarostino
Villar Pellice
Ivrea
Colleferro
Ferentino
Forano
Torre Pellice
Rorà
54.340
8.000
21.300
61.6.50
8.000
27.300
13.700
1.000
22.500
12.000
5.000
3.000
4.000
2.000
1.000
9.730
8.000
4.000
30.000
17.000
26.250
20.000
20.000
24.000
10.000
5.140
2.510
100.000
15.000
15.000
20.430
10.000
50.000
22.000
15.535
3.500
168.500
37.000
43.600
10.000
25.000
62.700
15.825
15.000
6.000
10.000
216.000
20.000
Pagliara
Rocchenere
Roma - P.zza Cavour
Bergamo
Aosta
Torino
Bobbio
Milano
Angrogna S. Lorenzo
Frali
F clonica
Rodoretto
Borrello
Castel del Giudice
T rapani
Pinerolo
Angrogna Serre
Rio Marina
Messina
Altri doni vari
Totale
4.450
» 3.500
» 122.750
» 270.000
» 24.000
), 250.000
» 73.500
» 320.000
» 20.000
» 50.000
» 30.000
,, 10.000
» 4.000
>, 7.350
,, 5.030
» 137.660
» 27.690
» 32.000
» 29.400
» 91.470
L. 3..592.235
Facoltà Valdese di Teologia
(continua da pag. 1)
Dopo un secolo di evangelizzazione,
di fronte alla domanda del Signore
di far vedere i nostri frutti, noi rion
possiamo ffl-r altro che presentarci a
Lui a mani vuote, e Tunica cosa che
possiamo dire è la richi^ta di una
proroga ; proroga che significa in primo luogo accettazione del giudizio di
Dio e quindi convinzione della neces
sità delTimpegno, nel pieno riconosciniento della nostra limitatezza, ma anche nella fiduciosa certezza che la
Chiesa vive della misericordia e della
promesas di Dio.
Il tempo di proroga concesso da Dio
è un tempo che ci deve vedere impegnati con tutte le nostre forze, e al
di là di esse, nel servizio richiestoci
dal Signore e da Lui affidatoci.
Luciano Deodato
Ma il XX secolo iportò il rinnovamento
bìblico che volle correggere le deformazioni del liberalismo.
La libertà è giusta, ma bisogna essere
fedeli alla iparola di Dio, peroliè solo la
parola di Dio ci farà liberi.
Fedeltà dunque alla parola dì Dio.
Ma che questa fedeltà non ci divìda come è avvenuto nei secoli scori-i.
Cosa significa essere fratelli se poi la vita religiosa è diversa?
L’unità non è uniformità, non blocco
unico, ma essere d’accordo e uniti nel lavoro in Cristo. Un capo con diverse memIwa.
Le membra sono le Chiese con doni diversi e tradizioni diverse.
T nostri rapporti dunque devono essere
ìmoostati nel dialogo.
Passando poi a prendere in considerazione il Congresso Evangelico dell’anno
venluro, il Pastore Bertalot ha premesso
che Tunità che noi cerchiamo, non sarà
opera nostra, nè del Congresso, ma opera
di Dio.
L’unità non deve essere intesa come un
suggerimento della società. Non siamo
spinti gli uni verso gli altri per necessità
politiche ol altro, ma essa deve essere ricercata unicamente nella fede della Chiesa
« una-Santa ».
Ad evitare superficialità ed indifferenza
degli uni verso gli altri, è necesisario che
le varie denominazioni apportino iì loro
contributo confessionale seguendo, alla luce della parola dì Dio, i propri doveri,
evitando però di finire nelForgoglio confessionale .
Finita, da parte del Pastore Bertalot, la
presentazione del tema preposto, è seguita
una calorosa discussione sui vari punti,
da parte dei numerosi presenti.
LTinila esìste già, fu detto, per mezzo
della fede in un unico Cristo, e mediante
Famore fraterno, ma è neces-^arìo renderla
visibile e concreta, uassando dal piano
teorico a quello pratico nonostante tutte le
•arie e serie divergenze denominazìonali.
Al termine della discussione è stalo volalo alla unanimità, il seguente ordine del
giorno :
« L’assemblea dei reisnonsabilì laici del
« triveneto riunitisi a Pordenone il gior(i no novembre 1963. dono ampio di« battilo sul prcblema delTunilà dèlia
« Chiesa, riconoscendo l’efficacia che i
« conv''cni vii Cliiesa hanno a questo fi« ne, dà mandato al consiglio pastoirale
« del triveneto. di dare maggiore im« pulso a questo incontro interdenomi« nazionale, per giungere a una cono<( scenza più ampia delle diverse posili zìoni e alla realizzazione di attività in
(( comune ».
Con il canto delT’inno N. 21)1 « Siam
figli d’un scio riscatto » il Convegno è
stato ufficialmente chiuso, e, prima del congedo è stata offerta dalla eoniunità aaì presenti, una buona lazza di thè.
Ringraziamo ancora una volta i cari fratelli di Pordenone per la buona preparazione del Convegno, per \ cori eseguiti
e per la gentilezza con la quale siamo stati accolli, R relatore
Kieordando
liievanni Vicino
Giovanni Vicino ci ha lasciato. La
sua 'unga ed operosa giornata terrena sì è compiuta martedì, notte ai Brusiti di San Secondo di Pinerolo nella
casa deve il caro Estimo dimorava
col figlio e la nuova.
La Sua dipartenza, anche alla rispettabile età di 92 anni, lascia nella
comimità di San Secondo un vasto
rimpianto. Non ci par vero di non
vederlo più, di non sentire più la Sua
voce, non incontrarlo più per le strade del paese che percorreva quasi giori.almente con qualsiasi tempo. Non ci
par vero di non vedere più al Culto
aomenicale la Sua figina raccolta ir
meditazione e non sentire più nel canto corale la Sua caratteristica voce
tenorile.
Giovanni Vicino era un valdese della vecchia roccia, un valdese che amava la sua Chiesa e per essa non ha
mai lesinato fatiche e denaro, con una
dedizione totale fin dall’età giovanile
Il suo nome, che si può leggere nei
verbali degli archivi delie parrocchie
di Prarostino e di Pinerolo dalla fine
del secolo scorso in avanti, testimonia la presenza continua di questo nostro fratello alle varie attività di
Chiesa. E meglio ancora lo possono
testimoniare i diversi Pastori che hanno diretto qceste due comunità.
La sua spiccata passione per il canto e la musica lo portò ad essere elet
tr Direttore di Corale ed a conservare questo imiportante incatico per oltre cinquant’anni con capacità e com
petenza.
Fu tra 1 più arditi promotori della
costruzione del Tempio di San Secondo e, quale presidente del comitato
organizzatore, lavorò e lottò per la
raccolta dei fondi necessari alla realizzazione di quest’opera non indiffe
rente. Per questo la comunità lo elesse Anziano onorario del suo Concistoro e chi ha lavorato al suo fianco può
dire quanto istintivamente si potesse
aver fiducia in Lui, quanto i suoi consigli fossero frutto di profonde rifiessioni e quanto Egli sapesse assumersi
le proprie responsabilità senza scendere a compromessi e senza curarsi delle eventuali reazioni. La sua era una
polemica costruttiva e dettata esclusivamente dall’amore per quella sua
Chiesa nella quale Egli credeva sinceramente, senza mezze misure.
— Questa bara che vi sta dinnanzi
racchiude le spoglie mortali di im uomo eccezionale — ha detto il Pastore
Genre, nel Tempio, all’inizio del servizio funebre.
E il signor Vicino fu davvero eccezionale. Come robustezza fisica, come
tempra di carattere, come uomo di
fede: tre aspetti della sua personalità che lo hanno contraddistinto attraverso le spine della sua lunga esistenza e le dolorose prove che non lo hanno risparmiato.
Il suo posto in (Chiesa non era mai
vuoto. Il cattivo tempo non Tha mai
fermato. Anche quando, negli ultimi
tempi, non riusciva più ad afferrare
tutte le parole del sermone, egli era
puntuale al Culto, felice di ritrovarsi
in mezzo* a dei fratelli che pregano,
cantano le lodi del Signore, ascoltano
la lettura della Bibbia e la predicazione della Parola di Dio, sicuri che il
Signore è in mezzo a loro.
Ricco di una profonda fede religiosa, in ogni occasione, in ogni momento della sua vita, non ha mai tralasciato di testimoniare, davanti a chiunque, dell’Evangelo di Cristo.
Anche quando la sua famiglia venne falciata dalla morte ha saputo
guardare, non alle tombe con un sen
so di sconfitta e di rassegnazaone, ma
in alto con quella fede ne! Cristo Risorto che aveva fatto di Lui un uomo
veramente cristiano
Sul letto di malattia, due giorni prima del trapasso, aveva chiesto al Pastore di unirsi a lui nel canto dell’inno di fede ; « Io t’amo, ineffabile Gesù Redentor», quell’inno che termina
con le parole : « Più morte non temo,
s’io t’amo, Gesù ».
Il servizio funebre ha commosso
tutti i presenti e l’impressione che regnava nel Tempio non era di morte
rna di vita, quella vita che unisce in
ccmimione fraterna tutte le anime
che credono nella Parola del Cristo
Risorto e Vivente.
Vada ai parenti in lutto il pensiero
della nostra cristiana simpatia e sia
loro di conforto la certezza delle párele di vita eterna : « Beati i morti che
muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essendo che si riposano delle loro fatiche, perchè le loro opere li seguono ».
E possano queste modeste l'ighe essere un doveroso omaggio alla memoria di questo nostro fratello che visse
ed operò sempre per il bene dei suoi,
delia sua Chiesa e per la maggior gloria del Signore. Dino Gardiol
* D. Mukeba. segretario di stampa del
presidente della Repubblica congolese!. Kasavubu. ha dichiarato recentemente alla direzione missionaria della Chiesa presbiteriana degli S.U. che il suo paese accoglierebbe
in avvenire un numero maggiore di missionari.
4
pag. 4
N. 47 — 29 novembre 1963
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
POMARETTO
— Domenica 1*» dicembre avrà luogo un
incontro a Villar Perosa con le sorelle di
Chiesa di Pomaretto e Villar. La partenza
del pullman è fissata per le ore 14 dal Convitto.
— Domenica sera 8 dicembre l’Unione
Giovanile riceverà la visita del Segretario
Generale pastore Giorgio Bouchard.
— Venerdì 13 dicembre alle ore 20,30
avrà luogo una riunione al Clot Inverso presieduta dal Moderatore.
— Domenica 15 dicembre il culto del
mattino sarà presieduto dal Moderatore. In
tale occasione sarà presente la nostra centenaria che festeggerà il suo ingresso, Dio volendo, nel 101« anno.
SAN SECONDO
roba
Ritrovarci insieme nel Tempio del Signore
per una festa nuziale è sempre un motivo di
profonda gioia cristiana. Ma ritrovarsi per
Franco Tourn e Adriana Durand è stato per
noi un gran momento perchè abbiamo visto
crescere questi due giovani preparandosi pian
piano e sotto Io sguardo del Signore tutto
ciò che è necessario ad una vita in due. E
cosi sabato 23 corr. nel tempio preparato a
festa abbiamo celebrato il matrimonio di
Franco e Adriana. E la nostra gioia è ulteriormente grande perchè, nonostante l’impressionante spopolamento in atto, questi due
nostri giovani hanno deciso di non abbandonare il nostro paese dando una chiara prova
di amore per tutto ciò che costituisce il nostro patrimonio morale, materiale e spirituale.
A loro vada ancora tutto il nostro affetto
e rinnovate benedizioni del Signore.
— Domenica prossima 1® dicembre avremo al Centro il culto mensile con celebrazione della S. Cena.
Nel pomeriggio dello stesso giorno alle Fucine si avrà una runione delle Madri di
quella Unione per prendere importanti decisioni per la preparazione della festa delTAlbero di Natale.
NAPOLI
Assemblea di Chiesa. — Nel mese di ottobre si è riunita l’Assemblea di Chiesa per
ascoltare la relazione dei delegati al Sinodo
e discutere sui problemi ecclesiastici e finanziari presentati.
Si è impostata il programma delle varie
attività invernali e si è deciso di fare le
riunioni quartierali al Centro ogni settimana
anziché ogni quindici giorni.
Anche il problema della frequenza ai
Culti è stato affrontato e la discussione in
merito è stata interessante perchè ad essa
hanno preso parte numerosi membri elettori
presenti.
Il pastore Genre, a nome della Chiesa di
Secondo, ha infine rivolto un cordiale
saluto di commiato al diacono Dino Gardiol
che ha lasciato questa comunità per trasferirsi nella sua nuova residenza a Luserna
San Giovanni e, nel ringraziarlo per la collaborazione fattiva che questo nostro fratello
ha sempre dato con impegno per la Chiesa,
gli ha augurato di poter continuare nella sua
nuova parrocchia ad esplicare i doni che il
Signore gli ha concesso.
Visite. — Il 10 novembre la nostra parrocchia ha ospitato il convegno deirA.I.C.E.
I partecipanti non erano presenti ' ih molti,
specialmente al Culto del mattino, ma il
convegno è riuscito ugualmente ed è proseguito nel pomeriggio nei locali della Scuola
Umberto I con interessanti discussioni che
hanno fornito ai presenti utili indicazioni
per l’insegnamento del Catechismo.
Battesimi. — In queste ultime settimane
tre piccoli bimbi hanno ricevuto nel Battesimo il segno della grazia: Armellino Fiamma di Dante e Odino Vanda, il 20 ottobre;
Long Ilaria di Edilio e di Borno Irma, il 3
novembre; Gardiol Gabriella di Ferruccio e
di Borno Enrica, il 10 novembre.
Il Signore aiuti genitori e padrini nel
mantenere giorno dopo giorno l’impegno che
hanno preso nei confronti di questi piccoli
agnelli che si sono aggiunti al Suo gregge.
Decessi. — Nella sua abitazione ai Brusiti
è deceduto, martedì della scorsa settimana,
il signor Vicino Giovanni, di anni 92, anziano onorario del Concistoro. Era stato per molti anni Direttore della Corale e la sua dipartenza lascia un vuoto nella Chiesa perchè
il caro fratello era un attivo collaboratore ed
un membro vivente.
Al suo funerale sono intervenute le rappresentanze del Comune di San Secondo di
cui era stato Sindaco ed una lunga colonna
di parenti, amici e pastori che hanno voluto
dimostrare, con la loro presenza, l’affetto sincero verso il fratello scomparso.
Alla famiglia in lutto la comunità rinnova l’espressione della simpatia cristiana ripetendo le parole di vita eterna: Ghi crede in
me. anche se muoia, vivrà.
Ripresa. — Le varie attività di Chiesa,
dalla Scuola Domenicale al Catechismo, dalle riunioni quartierali all’unione giovanile e
femminile, hanno ripreso il loro ritmo tradizionale deH’inverno.
Chiediamo al Signore di porre il suggello
della Sua benedizione su queste attività affinchè esse possano essere sempre più efficaci
per la vita spirituale ed il bene della nostra
comunità.
Visite. — Siamo grati al segretario generale della F.U.V., pastore Giorgio Bouchard,
per la sua visita alla nostra Unione giovanile
e per il suo forte messaggio. Il presidente
deU’Unione, studente Franco Monnet, gli ha
espresso la riconoscenza dei presenti e la promessa di un più fattivo impegno.
— Una simpatica serata la nostra unione
ha trascorso con la consorella di Prarostino,
in occasione della tradizionale « castagnata ».
Inaugurazione dell’anno scolastico
alla scuola di Oappella Vecchia
Il presidente del comitato della Scuola
Evangelica sig. Michele Andreozzi, alla presenza del pastore Dr. Davide Cielo, ha inaugurato ufficialmente il nuovo anno scolastico nel salone al l» piano del palazzo valdese
in via dei Cimbri. Egli, dopo, aver rivolto un
cordiale saluto agli alunni, ancor più numerosi, ed alle famiglie presenti alla cerimonia, ha illustrato le finalità educative che la
Scuola Evangelica di Napoli si propone di
realizzare sempre meglio. L’anno scolastico
1962-63, egli ha detto, ha dimostrato, per
i buoni risultati conseguiti, la vitalità della
Scuola ed i progressi raggiunti in ordine al
programma prestabilito, specialmente per la
istituzione degli esami interni con l’intervento del Commissario governativo per il conseguimento della pagella legale delle classi
elementari e della licenza. Il rilascio di tali
documenti ha permesso, da quest’anno, l’iscrizione diretta di alunni della scuola evangelica nelle scuole comunali e statali. Il sig.
Andreozzi ha informato le famiglie che saranno sollevate quest’anno dalla spesa dei
libri scolastici in quanto la Scuola, in virtù
della funzione legale assunta, godrà gli stessi vantaggi delle scuole comunali o statali
con l’assegnazione dei libri gratuitamente distribuiti, per disposizione ministeriale, a tut
ti gli alunni delle scuole elementari. Inoltre,
ha assicurato il funzionamento del servizio
automobilistico e della refezione calda.
Prima di terminare il suo dire, il presidente ha rivolto un affettuoso saluto alla Direttrice della Scuola Sig.na Maria Pariante
che unitamente alle altre insegnanti ed alla
bidella esplicano un’encomiabile fatica che
si traduce in una nobile missione cristiana
per l’educazione di centinaia di bambini; ha
poi invitato le famiglie a collaborare con la
Scuola perchè il seme gettato non si disperda, ma possa germogliare dando i suoi frutti
migliori.
Il Pastore Davide Cielo ha preso successivamente la parola rivolgendo ai bambini l’augurio di un buon anno di studio incitandoli
a coltivare un grande amore per il Signore
che ha permesso di far ritrovare tutti riuniti per iniziare un nuovo anno di lavoro;
infine tutti insieme è stato detto con il Pastore ¡1 Padre Nostro che ha concluso la
breve cerimonia.
Michele Andreozzi
HI
— La Comunità ha appreso con viva gioia
la notizia della visita ufficiale del Sig. Moderatore, Pastore Ermanno Rostan, alla nostra Parrocchia, che avverrà venerdì 6 dicembre con un incontro nel tempio del Capoluogo alle ore 20 precise. Fin d’ora porgiamo al Signor Moderatore il nostro affettuoso
saluto di benvenuto a Prarostino.
— Terminato il primo turno di « riunioni quartierali », nel corso del quale abbiamo
esaminato U Messaggio del Sinodo alle Chiese, stiamo per iniziare ora il secondo turno.
Le riunioni, nei vari quartieri, avranno luogo come segue: Martedì 3 dicembre, ai Gay;
mercoledì 4, al Collaretto; martedì 10, al
Roc; mercoledì 11, a S. Bartolomeo; venerdì
13, a Pralarossa; martedì 17, ai Cardonatti;
venerdì 20, ai Rostans. Cominceremo lo studio del tema sull’Unità cristiana.
— Domenica 24 novembre, hanno avuto
luogo i funerali del nostro fratello Giuseppe
Montalbano (di Torino, ma spentosi a Prarostino ove da qualche anno aveva acquistato una casetta per trascorrervi vari mesi d’estate), alla età di 63 anni. Rinnoviamo alla
vedova, ai figli ed ai parenti tutti l’espressione della nostra viva simpatia cristiana.
— La Comunità di Prarostino ha preso
viva parte al dolore dei familiari, molti dei
quali risiedono nella nostra Parrocchia, per
la morte del Signor Giovanni Vicino, spentosi ai Brusis alla età di 92 anni. Il Signor
Vicino ha sempre avuto molti legami con
Prarostino e con la nostra Parrocchia, nella
quale ha diretto per qualche anno la Corale.
Si interessava sempre ai nostri problemi, manifestando la sua generosità in varie occasioni. Alla sua memoria vada l’espressione della
nostra riconoscenza.
PRAMOLLO
— Sab.ato 23 novembre, cirtondati da un
numercBo gruppo di parenti ed aniiei, si
sono uniti in matrimonio nel nostro Tem
pio: la sig.na Beux Livia (Pellenchi) ed
il sig. Gaydou Attilio (Perosa Argentina.
Agli sposi che hanno fissalo la loro di-'»»fcra a Pinerolo rinnoviamo l’augurio fraterno di una vita in comune benedetta dal
Signore.
* I vescovi polacchi hanno inviato al card.
Wyszynski, primate di Polonia, attualmente
a Roma per il Vaticano II, telegrammi per
informarlo della chiamata alle armi di seminaristi polacchi, in violazione dell’accordo
stipulato fra la Chiesa e lo Stato.
Anno nuovo ! Nuova visione !
Sorto e sostenuto dalla fede e dalla visione di tanti credenti per l'Italia,
l’ISTITUTO BIBLICO EVANGELICO
ROMA
Invita tutti coloro che vogliono rispondere alla chiamata del Signore, ad iscriversi al Corso di Studio che comincerà il 1° Ottobre 1963. Per ogni informazione e iscrizione, rivolgersi :
ISTITUTO BIBLICO EVANGELICO Dott. Royal L. Peck Via Cimone n. 100 ROMA Corsi di studi per tre anni
COMO
Con molta gioia abbiamo visto fra noi il
Pastore Carlo Lupo e la Signora, che speriamo si tratterranno a lungo nella nostra città.
Il Past. Lupo ha svolto a Como il suo ministero pastorale per 13 anni consecutivi e
molti nella comunità conservano un vivo ricordo di lui. Auguriamo a lui e alla Signora
un buon inverno in questa città.
Il 27 ottobre un nutrito gruppo di nostri
giovani, con un gruppo di giovani olandesi
di Ispra-Varese hanno fatto una gita a San
Fedele d’intelvi, dove i nostri locali saranno
prossimamente riadattati a centro giovanile.
L ultima Assemblea di Chiesa ha discusso
il programma di lavoro per l’anno nuovo,
tenendo particolarmente presente il fatto che
il Past. Soggin è sempre più fortemente impegnato, e a scadenze fisse, con i vari gruppi
della vasta diaspora e con la colonia evangelica costituita da molti impiegati dell’jEuratom di Ispra. Vista la situazione, i membri
del Consiglio di Chiesa si sono impegnati a
visitare più attivamente le famiglie della comunità, affiancando il pastore in quest’attività in loco, che dati i suoi impegni egli è
per forza di cose costretto a limitare. La medesima Assemblea ha deciso che ogni penultimo giovedì del mese, nella nostra sala, si
tengano studi su alcuni temi suggeriti dal
Sinodo; cominceremo con lo studio sui problemi della^-Chiesa,-oggi.
Inizia la sua attività un Coro, che almeno
in un primo tempo si limiterà a imparare
bene gli inni in modo da accompagnare e sostenere il canto in chiesa.
Domenica 17 novembre, dopo il culto, ha
avuto luogo una bella agape fraterna in comune con i membri della comunità di VaresC-Ispra, che malgrado le differenze di lingua ha permesso una migliore conoscenza
Investite vantaggiosamente il Vostro denaro, allevando a domicilio
il CHINCHILLA
Offriamo ai ns. Clienti le seguenti garanzie:
— Riproduttori selezionatissimi accompagnati da documenti internazionali.
— Sostituzione in caso di morte, sterilità e consanguineità.
— Ricompera di tutta la produzione di cuccioli e pelli al più alto prezzo
di mercato.
— Effettiva assistenza tecnica e veterinaria.
Forniamo inoltre tutto il materiale tecnico per allevamento, mangimi e
medicinali appositamente studiati.
Richiedete informazioni ed opuscoli a :
CO. CI.
COMPAGNIA INTERNAZIONALE CHINCHILLA
Sede Centrale ; T O R I N O - Via Filadelfia, 227 - Tel. 32.75.40
Visitate il nostro allevamento di campionario presso la ns. Sede !
MASSEL
— Ricordiamo a tutti quelli che ancora
non ci hanno pensato la raccolta della leSna per il riscaldamento del tempio. La
raccolta delle patate ha dato un buon risultato : circa 10 quintali divisi fra l’Ospedale e l’Orfanotrofio di Pomaretto e l’Asilo dei Vecchi di S. Germano. Ringraziamo
i generosi donatori ed il Sig. Tron Emanuele che ha effettuato gratuitamente ii trasporto.
— La nostra U.G.V. ha ripreso a funzio
nare, pare, con buone speranze. Ha eletto
il suo Seggio nelle persone di Marta Micol, Arnaldo Tron, Ettore Micol, Edda
Tron, Renalo Coisson e Claudio Tron. Speriamo vivamente che i giovanissimi che
hanno permesso questa mascita imparino
presto a condurre un lavoro serio ed itupegnato sotto lo .sguardo del Signore.
libri
Lessico famigliare
Biblioteca Comunale
Pinerolo
Da luned'. p. v. la Biblioteca Comunale resterà apertà al pubblico, oltre
che nei pcimeriggi di lunedi, anche nel
giorni di mercoledì e di sabato col
seguente orario:
Pomeriggio 14,30-16,30
Mattina 10 -12
Per i libri ancora giacenti nella
vecchia sede, i lettori che ne hanno
bisogno' possono prenotarli per i successivi giorni di apertura.
11 mondo della Ginzhurg è un mondo
singolare, frullo di una personalità singolare: il suo incanto nasce proprio da una
scarna c tenace aderenza alla realtà negli
elementi più umili e banali, più refrattari
ad un processo di sublimazione; la sua prokonda suggestione umana scaturisce da una
sorta di distacco, da una leggerezza disadorna, nel preciso momento in cui ci si
aspetterebbe una lacerazione o almeno una
uccentuazione dlrammalica. Questa serena
oggettività, rivestita dì fragili apparenze,
ni sembra la caratterstica inconfondibile
dello stile e del mondo di questa sc-rittriee
nostra fra le più intelligenti. Qualcuno ha
trevato sconcertante la lievità di questo
Lessico familiare », in cui, attraverso la
■storia di una famiglia, rivivono momenti e
figure della nostra storia più recente, e in
cui anche la tragedia, la persecuzione, gli
eventi più atroci e più vicini alla scrittrici
sono registrati con penna precisa ma sorprendentemente libera da qualsiasi carica
passionale. Credo che alla radice di questo
alteggiamenlo umano e letterario della
Ginzbnrg (che, lungi dall’essere mancanza
11 « impegno », è una forma di partecipazione più profonda e più totale alla realtà
circostante), vi sia quella fedeltà alla propria « vocazione » e al proprio « mestiere ».
Ili sono dedicate pagine mirabili di un suo
precedente volume: «le piccole virtù».
Raccomandiamo la lettura di questo « Lessico familiare » non solo per il godimento
■he procurano i gustosi ritratti di persone
note e ignote, di atmosfere e di ambienti
fondo familiari a noi tutti, ma soprattnlpercht da queste pagine risulta la presenza costante, quasi concreta di una donj semplice ed eccezionale, capace di darmi insegnamento di vita ad altissimo li
Rita Gay
NATALIA GINZBURG : Lessico fami
gliare. Einaudi, Torino 1963, L. 1.500.
NATALIA GINZBURG: Le piccole virtù. Einaudi, Torino 1962, L. 1.000.
NATALIA GINZBURG: Le voci della
sera. Einaudi, Torino 1962, L. 1.200.
A tutti coloro che frequentano
la montagna, raccomandiamo;
//
Mondo Sporl,,
TORINO
C.so Umberto, 37 - Tel. 51.05.37
■ic Abbigliamento ed articoli
sportivi
ile La migliore qualità
a prezzi onesti
I familiari del compianto
Augusto Avorìdet
profondamente commossi per la dimostrazione di affetto e simpatia tributala al loro caro, nell’impossibilità di
ringraziare singolarmente, esprimono
la sincera riconoscenza e gratitudine
a quanti con la presenza ai funerali,
scritti, parole di conforto, fiori, opere
di bene, presero parte in qualsiasi modo nella luttuosa circostanza.
Un ringraziamento particolare ai
Sanitari e Personale deU’Ospedale Cottolengo, ai Pastori U. Beri e A. Deodato, ai compagni di lavoro del figlio
Dino, all’Ass. Coltivatori Diretti.
S. Germano Chisone 12-11-1963
« Beato l’uomo che sostiene la
prova; perchè, essendosi rese ap.
provato, riceverà la corona della vita che il Signore ha prò
messo a quelli che l’aman-i- ».
(S. Giacomo 1: 12)
I familiari del compianto
Giovanni Vicino
profondamente commossi per la a
de dimostrazione di stima e di
te tributata al loro caro', nell’imp
bilità di farlo singolarmente, rii
ziano di cuore tutti coloro che
presenza e scritti parteciparono a
ro' grande dolore.
In particolare ringraziano il 13
re Arnaldo Genre ed al Doti. Raui
Sebastiano.
S. Secondo di Pinerolo, 26 nov. 1963
ranffetossi:,gracon
1 lo
;i.sto
•Ros
Direttore reap. : Gino Conte
-Reg. »IvTribuHale di Pinerolo
n. 17.5, 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pelliee (Tot
Acquistando i VINI MARSALA
dal fratello Garzia Salvatore, via
Caippu'coini, 6, Marsala, contiribuirete alla creazione di un fondo per
la cO'Struzioue di un’Opera Evangelica in Marsala, in quanto tutto
il gtiada-gno, escluso il minimo indisipensaibile ai suo fabbisogno familiare, va devoluto per l’Opera
stB'Ssa.
Cartone propagarada 6 bottiglie
litro- L. 2.400.
Chiedere listini prezzi.
OROLOGERIA - OREFICERIA
Novarese - Jourdan
TORINO ■ Via Tripoli, 214
Concessionario
— orologi e svegliette CYMA
— orologi LONGINES - PHILIP WATCH - DOXA ecc
— pendolette a transistor
SECTICON
Laboratorio attrezzato per riparare qualsiasi tipo di orologio,
sveglia, pendolo, cucù
Malattie
orecchio, naso e gola
Il dott.
Oskar Schindler
riceve per malattie di
orecchio, naso e gola
a POMARETTO (presso l’Ospedale Valdese) tutti 1 lunedì
dalle 14 alle 15,30.
a LUSERNA SAN GIOVANNI
(presso Io studio del dott. Pehzzaro) tutti 1 venerdì dalle
13,30 alle 15.
a TORINO (via Bistagno 20 •
S. Rita) martedì, giovedì e sabato daUe 14 aUe 16.