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Anno xcv - Num. 13
Una copia Lire 4 U
ECO
DELLE VALLI VALDESI
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Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
torre PELLICE
i Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
TORRE PELLICE — 26 Marzo 1965
Ammin. Claudiana Torre Pellise • C.C.P. 2-17557
CRITICO
Atti 16.• 16-17
L’ambiente è profondamente cambiato: sono ormai lontane per
Paolo le piccole assemblee di fratelli israeliti nelle sinagoghe di Tessalonica e Berea, siamo in pieno mondo cittadino, nella grande Atene, la città dalle mille scuole, ricca di teatri e d’arte, dominata dalla
grande splendida mole dei suoi templi.
Con un breve accenno, una nota psicologica, . ci viene aperto
d'improvviso il cuore e l’animo dell’evangelista: un animo in rivolta, esasperato, profondamente agitato da una indignazione a stento
ronlenuta. Noi moderni possiamo transitare fra le rovine del mondo
antico, ad Atene come a Roma, senza crisi di coscienza, possiamo penetrare nei suoi templi senza indignazione, anzi incantati e sedotti
dilla bellezza delle sue architetture e delle sue arti; per noi sono
•ose morte, sono rovine mute. Paolo vedeva i templi in efficienza,
M'deva le manifestazioni della superstizione e dell’idolatria inserite
iella vita cotidiana. Vedeva nella grande Atene, nel cuore e cervello
deirantichità la tragica e splendida apoteosi di una religione fondata suH’uomo e non sulla parola di Dio.
L’evangelista non può percorrere le strade di Atene indifferente
I mondo che lo circonda, non può non reagire interiormente a quel■ liturgia dell’ignoranza e del peccato.
L’evangelizzazione non nasce da una visione serena, jilaclda dels ita e del pensiero umano ma da una intima, totale rivolta del
otre contro il disordine, il peccato, l’incredulità, anche e soprat,alo se questa si maschera sotto le spoglie della bellezza, dell’intela-i>z,a, della religione.
Paolo non vede nelle meraviglie di Atene una premessa per
iscesi ilello spirito umano verso Dio ma l’invincibile errore ilel;omo che edifica speranze, sogni, ideali, fedi senza Dio.
Ma quest’uomo interiormente dilaniato dall’iiidignazione è quel
Ipsso che nelle vie e nelle sinagoghe dialoga, conversa, parla; non
I monaco furente e rnaledicente gli uomini dal suo ritiro, è l’apo¡0 di Gesù mandato a predicare nel mondo.
GioRi.io Tourn
Il problema della pedagogia evangelica
I n’occhiata al passalo
'l’articolo precedente (1) si era
, i alla conclusione che una peda;i tipicamente cristiana ed evanesiste senza ombra di dubbio e
che essa debba attingere l’ispi" Ile altrove che nella Bibbia, nelsìie pedagogica di Dio storicamen.
iprminatasi nei suoi interventi
ore del popolo d’Israele e nella
biblica dell’ uomo e dei
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na.g giunta questa certezza che
ci Cimbra sprone e conforto a riorgan ,.^.ire le nostre istituzioni educative
— i-i itremo ora chiederci quali furono
le ispirazioni e le istanze, per cui, a
partire dal secolo scorso, nacquero le
nostre istituzioni a favore dei giovani
(Scuola Latina, Collegio di Torre Pel
lice, scuole elementari e asili alle Valli, vari orfanotrofi. Istituto degli Artigianelli di Torino, i quattro Convitti,
asili e doposcuola nel sud).
Senza avere 11 tempo e lo spazio di
condurre un’indagine storica sulla nascita di ciascuna di esse, appare evidente, a chi sia un po’ addentro alle
cose del nostro passato e del nostro
presente, che una istanza pedagogica
non presiedette mai aH’apertura delle
nostre opere. Esse furono create per
impulso di una o di più personalità
religiose allo scopo di rispondere ad
esigenze pratiche, con l’idea di un servizio concreto a favore di determinate categorie di bambini, di giovani, di
futuri adulti.
Le scuole elementari alle Valli, tanto numerose e disseminate s.i da soddisfare le esigenze di tutta la popolazione valdese, furono aperte
mente potenziate) dal Beckwith allo
scopo di fornire uno strumento tecnico che mirava alla qualificazione intellettuale sociale ed economica delle Valli.
Il Collegio di Torre Pellice fu aperto nel 1831 per potenziare l’opera di
istruzione secondaria. Collegio di Torre Pellice e Scuola Latina divennero
cosi il naturale proseguimento delle
scuole Beckwith per una popolazione
isolata, quasi racchiusa in un ghetto,
formante una piccola isola, culturale
e religiosa in im mondo ostile.
Fu soltanto in secondo tempo che
allo scopo di istruire più agevolmente
i nostri studenti in teologia che erano
costretti a recarsi in Svizzera o altrove per la loro formazione teologica, fu
Un cristiano Ceylonese domanda
La vita umana in Asia
«MI itf/U'/l
non ha alcun valore?
(1) Eco-Luce del 5 marzo «Un dilemma sconcertanle: esiste una pedagogia cristiana? ».
ospitata nei locali del Collegio, e sul
principio sotto la sua giurisdizione,
una Facoltà di Teologia (1855). Poco
dopo (1858) essa divenne autonoma e
solo due anni più tardi fu trasferita,
con notevole prontezza e slancio evan
gelistico', a Firenze quasi contemporaneamente aH’annessione di questa città al nascente Stato italiano.
Nella istituzione di una Facoltà teos
logica, oltre a quelle di un servizio
concreto affiorarono altre finalità: i'
desiderio di favorire le vocazioni al
pastorato e quello di sottrarre i giovani studenti, di provenienza rurale e
culturalmente modesta, alla deleteria
influenza delle città e degli ambienti
universitari esteri impregnati di positivismo-.
Anche dopo il trasferimento della
Facoltà di teolo-gia il « Collegium
Sanctae Trinitatis» (tale fu il primo
nome del Collegio Valdese) con^rvò
un’impronta nettamente confessiona
le per molti decenni in opposizione al
materialismo imperante.
Soprattutto la creazione dei vari orfanotrofi e istituti sia della nostra
chiesa che delle denominazioni sorelle. quali l’Istituto Comandi, il Ferretti
di Firenze, il Gould di Roma, gli Orfa
notrofi di Torre Pellice, di Vallecrosia,
di Pomaretto ecc. fu un’opera di servizio concreto a favore della categori:i più bisognevole : i fanciulli abbandonati, gli orfani, i figli di famiglie di
vise, cioè a favore di quelli che oggi
vengono denominati i « casi sociali ».
Anche in questo caso non furono
preoccupazioni pedagogiche a dettare
l’apertura di questi istituti, ma istanze ben più urgenti di assistenza materiale e' morale, benché poi in alcuni
istituti furono raggiunte, per opera dei
loro fondatori o direttori, livelli pedagogici esemplari: per esempio il Comandi per opera del Dott. Comand’,
il Gould, allora trasferito a Firenze,
per opera del Past. Virgilio Sommani
(1922-1938) ex «comandino», e «Casa Materna» di Portici, (Napoli) con
il Past. Santi. In quegli istituti la fmizione assi.stenziale veniva assorbita
dalla fazione educativa, esemplare per
la personalità dei loro animatori.
Trovandoci ora a una svolta per i
nostri istituti di istruzione alle Valli
— come lo ha avvertito il Sinodo del
’64 — sarebbe utile, allargando il discorso, che ci chiedessimo se le nostre
istituzioni educative (o quali tra loro)
siano state superate dai tempi, se ab
CONTINUA
IN SECONDA PAGINA
Ginevra. — li segretario generale
della Conferenza cristiana dell’Asia
orientale — la quale opera in stretto
contatto con il C.E.C. e che raggruppa una cinquantina di chiese e di organizzazioni ecclesiastiche in una regione che va dal Giappone e dalla Corea fino alla Nuova Zelanda e al
Pakistan occidentale — ha formulato
una dichiarazione sulla guerra nel
Vietnam .In questo documento il past.
Daniel Tambyrajah Niles, di Ceylon,
analizza gli scopi ohe il governo degli
Stati Uniti persegue nel Vietnam:
1. - Questo governo afferma di sfor
zarsi a che il Vietnam del nord
non s’inserisca negli affari del
Vietnam del sud.
La prima difficoltà sta, qui, nel fatt:> che il Vietnam -del nord e del sud
formano insieme un paese la cui popolazione, da una parte come dall’altra, vuole la riuiuficazione. La situazione nel Vietnam è completamente
diversa da quella che si riscontra nella Corea o in Germania. E’ un errore
radicale credere che una potenza straniera possa vincerla sulla volontà di
un popolo che cerca l’unificazione del
proprio paese ; nè è possibile ad una
potenza straniere decidere come la
polazione del paese può realizzare i
propri voti.
2. - Questo goverj o afferma di sforzar
si di limitare l’Influenza della Repubblica popolare cinese in Asia.
Qui l’errore è di.plice: anzitutto gli
Stati Uniti non possono rimanere indefinitamente in Asia: i popoli asiatici devono giungere a intendersi fra
loro. D’altro lato le condizioni sociali,
politiche, economiche dei paesi delAsia sono tali che questi non possono
seguire una politica che si riassumerebbe in un atteggiamento negativo
nei confronti del comunismo. Prima
che in Occidente apparissero i caratteri della democrazia parlainentare, i
paesi occidentali avevano già affrontato i problemi del feudalismo, della
coesistenza delle classi, di un governo
autonomo, ecc. Per parlar chiaro, ciò
che si è visto in. Inghilterra ai tempi
di Enrico' Vili, sta avvenendo ora in
Asia. Perciò il governo degli Stati Uniti non può aspettarsi che i popoli
d’Asia considerino con simpatia ciò
che sta tentando nel Vietnam. Dire
che il governo del Vietnam del sud
approva la politica americana, significa non dire un bel nulla. Non si sa
ancora chiaramente chi questo govCTno rappresenti; per quanto è dato giudicarne, rappresenta semplicemente
quelli che lo detengono in questo momento: il potere militare.
3. - Questo governo afferma di cerca
re il mezzo per negoziare un arrangiamento nel Vietnam, in modo da evitare che questo sia abbandonato ai comunisti.
Quando ci si ricorda che per la maggior parte degli Asiatici il capo del
Vietnam del nord è un eroe nazionale, del quale appoggiano la volontà di
costruire nel Vietnam uno stato comunista che sfugga al controllo della
Cina, ci si domanda quale tipo di arrangiamento gli Stati Uniti tentino
di negoziare. Con la loro linea di condotta e con il loro attuale modo d’agire gli Stati Uniti hanno quasi totalmente distrutto le chances per il Viet
nam del nord di mantenere la propria
indipendenza nei contronti della Cina. Hanno pure distrutto, del tutto o
quasi, le possibilità di una politica
russa morbida in Asia. Unico frutte,
dunque: un rinforzarsi considerevole
della ’’presa” cinese. Se si vuol dunque negoziare un arrangiamento, che
non si risolva in im fare il gioco dei
comimisti, il solo modo di ottenerlo
sarebbe di considerare il Vietnam del
sud come una dipendenza coloniale
degli Stati Uniti, con linee di demarcazione e trattati garantiti da una potenza straniera. Attendersi che i paesi dell’Asia accettino a lungo una tale
situazione, è davvero chieder loro
troppo.
4. - Questo governo afferma che se gli
Stati Uniti si ritirassero ora dal
Vietnam, tradirebbero gli altri
paesi asiatici che contano sulla
loro presenza nel continente per
assicurare la loro stabilità.
Quest’argomento è valido. Ma come
potranno; i paesi asiatici che guarda
no agli Stati Uniti per consolidare la
loro stabilità economica e politica,
contare davvero sugli Stati Uniti se
questi danno l’impressione che in ultima analisi essi utilizzano la loro
schiacciante superiorità militare per
proteggere soprattutto i loro interessi
immediati? La storia dell’aiuto americano ai paesi dell’Asia è complessa.
E’ sommamente importante che limmagine degli Stati Uniti che si forma
in Asia sia quella di un paese potence
dal giudizio politico adulto. Non è necessario, per un paese come gli Stati
Uniti, di neppur pensare a rispondere
alla provocazione secondo la quale
non sarebbero che una tigre di carta.
Questo governo afferma che presto o tardi dovrà esservi un confronto fra la Repubblica popolare
cinese e gli Stati Uniti : il Vietnam
sarebbe, oggi, il luogo di questo
confronto.
Qui, non faremo che porre una domanda: la vita umana in Asia non ha
alcun valore? (soepi)
5.
Due dirigenti ecumenici chiedono
Uno sforzo d’immaginazione
e di buona volontà
Il presidente e il direttore della Commis'
sione delle Chiese per gli affari internazio-^
nali (organo del C.E.C.), Sir Kenneth Grubb
e O. Frederick Nolde, hanno fatto questa
pubblica dichiarazione sulla crisi vietnamita:
Dato il carattere complesso ed esplosivo
dell’attuale situazione nel Vietnam e in assenza di informazioni precise, conviene dar
prova di prudenza nell’analizzarla e nel formulare una pubblica dichiarazione al riguardo. In quanto dirigenti della C.C.A.I., ci siamo messi in contatto con numerose delle
nostre commissioni ecclesiastiche regionali e
nazionali, in particolare con quelle della
’Conferenza cristiana dell’Asia orientale’, dopo di che abbiamo pubblicato un rapporto
provvisorio sul Vietnam meridionale. Se ora
parliamo in modo più preciso, non è per
passare al giudizio, ma per esprimere le gravi preoccupazioni che provano milioni di cristiani membri del Consiglio ecumenico delle
Chiese, per associarci alla sorte tragica del
popolo vietnamita e per suggerire alcune iniziative che ci paiono degne d’attenzione.
Cercare di risolvere il problema del Vietnam meridionale con misure militari, destinate a resistere alle attività organizzate di
infiltrazioni e di sovversione, non può rivelarsi che futile. Tali misure potrebbero certo
permettere di rinviare le scadenze e preparare i negoziati; ma farebbero regnare in
permanenza il pericolo di escalade’ e renderebbero inevitabilmenle più numerose e più
profonde le reazioni critiche dell'opinione
pubblica mondiale, specie in Asia.
La nostra commissione ha sempre affermato che si serve meglio la giustizia e che
si contribuisce meglio all’ordine internazionale nella legalità, facendo uso di metodi
pacifici per permettere le evoluzioni e per
realizzare accordi. Pensiamo dì far eco a
una convinzione assai comune, chiedendo a
tutte le parti straniere interessate al Sud
Vietnam di dar prova della massima mode
Pre - Congresso a Torino
Venerdì 19 marzo si e temilo a Torino H
pre-Congresso delle Chiese evangeliche della
regione piemontese. Sono intervenuti circa
150 membri delle chiese battiste (UCEBI e
AMEI) e delle chiese valdesi del Piemonte,
comprese quelle delle Valli, quasi tutte rappresentate: v'erano pure due delegati pentecostali (Assemblee di Dio) e due delle
chiese avventiste, mentre mancavano quelli
metodisti e delVEserciio della Salvezza. Erano naturalmente presenti i delegati designati
dalle varie conferenze ecclesiastiche a partecipare al prossimo Congresso, ma anche un
certo numero di membri interessati ai problemi sul tappeto.
La riunione è stata presieduta, a turno,
dal past. P. L. dalla (valdese) e dal rag.
Naselli (battista), nel salone di Via Pio V,
n. 15. Tre relatori — il dott. Aldo Ribet,
il past. Ernesto Ayassot e il past. Bruno Saccomani — hanno brevemente presentato i
documenti preparatori (situazione sociale e
religiosa italiana, problema della Federazione ), e alle loro relazioni h* fatto seguito la
discussione, invero non animatissima. Interesse particolare hanno destato i documenti
preparatori relativi al progetto di Federazione, non ancora pervenuti alla maggioranza
delle comunità e quindi ^’nuovi” per i più;
del resto, lo si accetti o lo si deplori, questo
ultimo problema è quello che ha destato
maggiore interesse, se non sempre maggior
favore. £’ tanto più peccato che tali documenti giungano così a ridosso del Congresso, mentre, con il periodo pasquale, molte
comunità si avviano alla conclusione — non
solo borghese ma anche contadina — delVanno ecclesiastico.
razione ponendo fine da un lato a ogni atti
sovversione, dall’al
o alle repliche di carattere militare che ri
sehiano di provocare un conflitto più vasto
hi tratta di una prima condizione, mancau
do la quale sarebbe sempre più diffìcile e
forse impossibile giungere a una soluzione
negoziata.
Il segretario generale delle Nazioni Unite
ha chiesto che ci si sforzi, aU’interno e al1 esterno delle Nazioni Unite, di trovare con
ogni urpnza i mezzi di trasferire il conAmo dai campi di battaglia ai tavoli di conferenza. Siamo convinti che è possibile giungervi e giungervi dignitosamente, a cond'zione tuttavia che si rinunci a salvare la
taccia per falso orgoglio e che si sia pronti
ad accettare tutti i rischi necessari senza
previa garanzia di successo. Se gli Stati Uniti attendono dal Vietnam che questo compia
un gesto senza ambiguità e se il Vietnam
del nord attende dagli Stati Uniti che le loro
forze cessino dal partecipare attivamente al
conflitto, non faciliteranno il passaggio dai
campi di battaglia ai tavoli di conferenza.
Per evitare la catastrofe, è necessario dar
prova di uno spirito nuovo di prudenza avventurosa.
Sono già state avanzate numerose proposte
sui mezzi per riunire le parti interessate attorno a un tavolo di conferenza: è opportuno studiare attentamente ognuna di queste
proposte. Si propone, in particolare, il ricorso alle Nazioni Unite, pur riconoscendo quale svantaggio sia il fatto che la Repubblica
popolare cinese non vi ha ancora un suo
seggio: si propone di dar seguito alle iniziative del segretario generale delle Nazioni
Unite: si propone di far uso in qualche modo della conferenza delle ouaitordiei potenze. pur ammettendo che gli impegni sottoscritti nel 19.VÌ sono stati mal rispettali e
che il sistema di controllo messo a punto
si è mostrato inefficace; si propone di intraprendere approcci ’ad hoc’ fra le grandi potenze. nelle quali le parti interessate possano avere sufficientemente fiducia, soprattutto
I ILB.S.S.. la Gran Bretagna c la Francia.
Un’altra possibilità ci pare pure degna di
esame: se il problema del Vietnam meridionale concerne rinsieme del mondo, 1 governi della zona che non sono impegnati nel
conflitto sono nondimeno i più direttamente
e vitalmente implicali. I loro buoni uffici
potrebbero condurre a negoziati le parti impegnate nel conflitto o che ne sono responsabili.
Crediamo che I obiettivo comune dovrebbe consistere nel permettere agli abitanti del
Sud-Vietnam dì decidere essi stessi qual’è,
dal loro punto di vista, la soluzione che meglio risponde ai loro problemi soddisfacendo
al tempo stesso alle esigenze della pace e della sicurezza nel Sud-est asiatico. La volontà
esplicita del popolo sudvietnamita e la decisione di un governo che esso abbia liberamente scelto •— senza dimenticare l’interesse
comune dì tutti i popoli — possono, sole, dart
CONTINUA
IN SECONDA PAGINA
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na ^ *>
In missione negli Stati Uniti
Il Moderatore Ermanno Rostan, al Dipartimento dì Stato di Washington
Inizio questa corrisix>n.denza dalla
città di St. Paul, nello Stato dei
Minnesota, dove ho presieduto ieri
sera una bella riunionq di più di trecento persone in una grande chiesa
locale; tuttavia non potrò terminare
nel medesimo luogo, visto che tra poche ore dovrò rii>artire in aereo per
Chicago e Indianapolis.
Ho fatto molti viaggi dal giorno in
cui, alcune settimane or sono, ho sorvolato gli Stati Uniti da Los Angeles
a New York in poco più di quattro
ore, ad altissima quota e velocità
Mentre scrivo, la mattina deU’ll Marzo, ha ripreso a nevicare. Nel Minnesota l’inverno è stato lungo e la tenrperatura può ancora essere assai rigida; siamo infatti a breve distanza
dai grandi laghi che separano gli Stati Uniti dal Canada e il vento che soffia dal nord percorre prima vaste distese di neve e di ghiaccio. A Los
Angeles in Febbraio si andava in giro
in giacchetta; qui occorre rimettere il
mantello pesante, quasi quasi coprirsi
il naso e gli orecchi.
CONTRASTI
D’UN GRANDE PAESE
Ci sono molti contrasti in questo
grande continente, non soltanto riguardo al clima ed allo sviluppo economico, ma anche sotto il profilo dei
rapporti umani. Nel Sud, specialmente nello Stato deirAlabama, l’atmosfera è tesa a cagione dei rapporti interrazziali e del riconoscimento dei
pieni diritti alla popolazione negra. Il
problema deH’integrazione è tutt’altro
che risolto in una nazione come gli
Stati Uniti che innalza uno stemma
di libertà. Gli avvenimenti di questi
ultimi giorni hanno suscitato un’ondata di sdegno e di disapprovazione
Culto radio
ore 7.40
DOMENICA 28 MARZO
Pastore Sergio Aquilante
DOMENICA 4 APRILE
Pastore Giorgio Girardet
neH’opinione pubblica. Gli atti di violenza contro i negri e gli ordini locali
di bloccare ogni manifestazione di
protesta in favore dei diritti civili
(diritto di voto, nel caso specifico)
sono in linea di massima condannati
con chiare e precise dichiarazioni.
Molti, negli Stati Uniti, si rendono
conto della gravità della situazione e
si augurano che gli eccessi di questi ultimi giorni, culminati purtroppo
con la morte di un Pastore bianco, il
Rev. Reed, recatosi da Boston insieme a vari altri Pastori per protestare
in modo pacifico contro Tiniquo comportamento del Governatore, possono affrettare decisioni tali da risolvere il grave probema deH’integrazione della popolazione negra in alcuni
Stati del Sud. Molti giornali qualificano severamente il Governatore dell’Alabama come una « vergogna » o
una «disgrazia» per gli Stati Uniti
Ci sarebbero molte cose da dire a
questo riguardo, tenendo conto delle
vicende storiche, politiche e psicologiche che haruio caratterizzato la for
reazione degli Stati Uniti ed i suoi effetti sono visibili ancora adesso. Debbo tuttavia tornare al mio viaggio ed
alle mie peregrinazioni da una città
all’altra dove ho fatto il possibile per
far conoscere la Chiesa Valdese, e
non soltanto i suoi problemi, ma anche la sua missione in Italia ed altrove neU’attuale momento ecumenico.
«TURIN GROTTO»
A FILADELFIA
Da New York, il 13 Febbraio, ho ripreso il viaggio verso' Filadelfia, città
assai vicina alla grande metropoli
Statunitense Filadelfia è dominata
aall’alta statua di William Penn ed è
anche ricca di ricordi per la storia
della costituzione degli Stati Uniti.
Migliai-a di italiani, e non pochi Valdesi, vi sono giunti nel passato per
cercar lavoro. Una sera, dopo il culto,
sono passato davanti ad im ristorante che ha questo nome : « Turin Grotto ». Non ho potuto resistere all’attra;
zione di un piatto di buoni spaghetti
e di un bicchier di vino, dopo le infinite salse ed i soliti succhi di frutta
che caratterizzano i pasti americani.
Il proprietario è torinese, un po’ di
conversazione in piemontese mi ha
ravvicinato a Torino ed alle Valli Val
desi!
A Filadelfia ho presieduto il culto
della Domenica mattina in una grande Chiesa Presbiteriana dov’è Pastore
il Rev. Di Gangi, figlio di un palermitano, nato e cresciuto negli Stati Unità L’anno scorso quel Pastore mi aveva scritto una lettera mentre mi trovavo a Ginevra e mi aveva detto: « Il
nostro Consiglio di Chiesa intende dedicare la colletta di Pasqua alla Chie
sa Valdese; mi mandi subito notizie
ed informazioni per un progetto interessante ». Ricordo che stavo per rientrare in Italia, ma riuscii a scrivere
la lettera in tempo per segnalare il
progetto di acquisto dei nuovi locad
della Tavola Valdese ed ho voluto rin
graziare la Chiesa di Filadelfia ed il
suo Pastore per il loro genero.so pensiero. Al culto serale, davanti ad una
vasta assemblea di giovani, tra i quali
molti studenti universitari, ho parlato, su invito del Pastore, sul tema:
« La Chiesa Valdese ed il Concilio Vaticano». Ero stato in quella Chiesa
nel mio precedente viaggio, nel 1963,
il Consiglio di Chiesa non ha mutato
le sue abitudini a proposito della preghiera in preparazione del culto. Anche questa volta, per un quarto d’ora
esatto, siamo rimasti inginocchiati
nella sacrestia e molte preghiere sono
state innalzate a Dio dagli anziani
della comunità. Provate a stare un
quarto d’ora immobili in ginocchio e
poi ne saprete qualcosa! Qualcuno
dirà: è un'esagerazione! Veramente
il tempo mi è parso un po’ lungo; tuttavia, forse che le nostre comunità
non dovrebbero riacquistare il senso
della preghiera comunitaria o a gruppi in vista della proclamazione della
Parola di Dio? La Chiesa di Gesù Cristo non vive e non prospera senza la
preghiera dei credenti. (Ì!he cosa facciamo noi Valdesi, a questo riguardo,
per la nostra Chiesa?
ALLO STATE DEPARTMENT
DI WASHINGTON
Il giorno dopo, nella mattinata, ho
rivolto un messaggio ad una adunanza di Pastori della città. Ho pranzato
con un gruppo di Pastori di origine
italiana, poi sono partito per Washington, capitale degli Stati Uniti.
Non avevo che un giorno a mia disposizione ed U pomeriggio ero occupato
da una conferenza sulla Chiesa Valdese in una chiesa locale. Ho trascorso la mattinata al Dipartimento di
Stato, cioè al Ministero degli Esteri,
su invito del Pastore della Chiesa
francese. In quei giorni il problema
dell’intervento degli Stati Uniti nel
Viet-Nam suscitava approvazioni e disapprovazioni. Molti Pastori di Washington avevano manifestato il loro
parere al riguardo scrivendo al Dipartimento di Stato e questo aveva
invitato i Pastori di Washington ad
una conferenza, seguita da dibattito,
alla presenza di un ambasciatore
nord americano.
Siamo entrati in tutta libertà nel
Dipartimento di Stato, senza permessi e senza essere fermati da alcun
agente. Abbiamo percorso molti corridoi prima di giungere nella grande
sala del dibattitoi dove più -li un centinaio di pastori erano riuniti. L’argomento era delicato, anzi scottante.
Dopo- una introduzione generale sulla
situazione presente dal punto di vista
storico e politico, s’incominciò a porre delle domande alcune delle quali
estremamente realistiche; le risposte
non furono sempre sufficientemente
ampie anche a causa di una necessaria riservatezza da parte del Dipartimento di Stato. Tuttavia non potevo
non apprezzare la possibilità di un
confronto di idee e di convinzioni tra i
pastori e un alto rappresentante del
Dipartimento di Stato, in un’atmosfera di rispetto- e di libertà.
Mi rimaneva poco tempo a Washington; una breve visita alla anziana Signora Stone in lutto per la perdita di suo marito (quanti pastori ricevettero dei pacchi viveri dai Signori Stone subito dopo la guerra quando
la vita quotidiana era difficile!), poi
eccomi in macchina verso l’aercporto
guidato daU’Ing. Jervis, fratello del
Dr. Jervis già medico a PerrsTo. Poco
dopo stavo viaggiando verso Charlotte, nel Nord Carolina. Era la sera del
16 Febbraio ; alle Valli i « falò » erano
stati accesi come ogni anno in attesa
della festa deH’Emancipazione che mi
accingevo- a trascorrere a Valdese 'ra
i discendenti, ormai molto americanizzati, dei primi emigrati sotto la
guida del Pastore Carlo- Alberto Tron.
IL 17 FEBBRAIO A VALDESE
Il Pastore Plexico e la sua Signora,
insieme con il Dr. Robert Pascal, mi
attendono airaeroporto di Charlotte
Un viaggio di due o-re nel buio verso
Valdese, poi ecco le prime case della
cittadina, la chiesa, rabitazicne del
fratello in fede John Guigou. Mi accoglie suH’uscio di casa le signora Guigou e sono lieto di ricevere ancora
una volta ospitalità nella sua abitazione.
Dedico la mattinata alla visita di
alcune persone anziane di età con la
Duali posso ancora parlare francese e
patois : la Signora Suzanne Pascal ved.
Pops partita nel 1893 dalle Fontane
di Rodoretto ed altre anccra. Ricordo
anche i nomi di Adele Pascal e di Madeleine Grill, partita da Prali nel 1921.
Nel i>omeriggioi ha luogo la solita partita alle bocce ; mi invitano a giuncare
e ci sono con me alcune persone tutfaltro che giovani, ma molto in gamba: Jean Pierre Rostan (più di 80 anni), Philippe Guigou con circa 92 anni, se non erro !
Alle ere 18 i partecipanti alla cena
del 17 Febbraio si recano nel salone
della Chiesa. Sono in tutto circa duecento persone; ho accanto a me l’autore di un nuovo volume sulla storia
della emigrazione valdese, intitolato:
« The Waldensians at Valdese ». Il volume è in distribuzione al prezzo di
cinque dollari; esso contiene ima ricca documentazione sulla storia della
vita di Valdese dalla prima emigra
zione fino ad oggi. Bisogrm essere riccnoscenti all’autore americano per il
prezioso contributo recato alla Storia
Valdese in (luel particolare settore e
l’assemblea in piedi applaude a lungo, con viva sensibilità.
Dopo la cena ho rivolto il mio messaggio all’a^emblea parlando sul significato della libertà intesa come vocazione al servizio. Qua e là c’erano
alcune cuffie valdesi; la Corale ha
cantato il Giuro di Sibaud in inglese
5 due irmi della raccolta francese, tra
cui l’inno ben conosciuto: «Il est un
roc séculaire... » che generazioni di
Valdesi hanno innalzato a Dio nel
passato, nelle chiese e nelle piccole
scuole delle Valli Valdesi.
Ho partecipato anch’io a quel canto in cui il passato e il presente della nostra Chiesa diventano realtà. Poi
ho dato un breve sguardo al piccolo
museo locale, allestito in una sala
della Chiesa: ricordi delle lotte dei
primi coloni e fotografie delle chiese
e delle Valli lontane. Certo la Chiesa
Valdese non vive soltanto- o prima di
tutto di ricordi storici, essa vive dell’Evangelo di Gesù Cristo. Non è possibile, tuttavia, staccarla dal suo contesto storico senza usarle ingiustizia
c privarla di molti vincoli co-n la « dispersione» Valdese nel mondo: una
« dispersione » che è reale, che ha fatto anche conoscere la Chiesa Valdese
nel mondo ecumenico e che non dovremmo mai abbandonare a se stessa
anche se ecclesiasticamente molti Valdesi dispersi nel mondo non appartengcno più alle nostre oomimità. Tutti
i mier rapporti con la « dispersione »
Valdese e con il mondo ecumenico mi
hanno confermato nella convinzione
che la Chiesa Valdese deve mantene
Ciilti alla radio-ti^k'visione
della Svizzera Italiana
DOMENICA 28 MARZO
Ore 9,15 - Pastore Otto Ranch
Conversazione evangelica
alla radio.
DOMENICA 4 APRILE
Ore 22,10 - Pastore Guido Rivoir
La Parola del Signore
alla televisione.
rs la sua unità e inserirsi nei rapporti
ecumenici con la s«a fisiono-mia teologica ed ecclesiastica. Abbiamo trascurato molti vincoli con i nostri fratelli,
membri della nostra famiglia spirituale; la Chiesa Valdese è di per sè
su di un piano- ecumenico e, nel rispondere oggi alla sua vocazione specifica, essa non può non giovarsi della testimonianza del passato, anche
del periodo che precedette l’adesione
dei Valdesi alla Riforma Protestante.
Quante personalità del rào-ndo ecumenico airestero e specialmente negli
Stati Uniti ma hanno riaffermato la
loro stima per quel che la Chiesa Valdese ha atto e fa oggi in un servizio
che nei. Valdesi, siamo i primi a riconoscere cos'’i imperfetto e limitato!
Tuttavia, perchè non riprendere coscienza della nostra vocazione con più
numerosi atti di servizio e di sacrifizio affinchè la nostra Chiesa ooss.a
compiere ropera che il Signore le affida. in svariati campi di attività. Amare la Chiesa Ic-cale, fortificarne la fede e la volontà di servizio sul piano
pratico significa recare un valido contributo alla causa dell’ecumenismo, a
beneficio- della Chiesa Universale.
PRINCETON:
UNIVERSITÀ’ E LATTERIA
MODELLO
La mattina del 18 Febbraio ero di
nuovo in volo verso Filadelfia; da
quella località raggiungevo verso sera
Princeton, nel New Jersey, centro
universitario e teologico ben noto.
Ho iniziato il programma della mia
giornata di lavoro assai presto la mattina del 19 febbraio. Alle sette e mezzo presiedevo un culto nella cappella
della « Westminster School of Music » ; a mezzo-giorno pranzavo con i
Professori della Facoltà di teologia ;
alle ore 15 parlavo ai membri della
sezione locale della «American Waldensian Aid Society ».
A qualcuno sembrerà strane che, ad
un certo- punto, abbia potuto evadere
dal centro universitario verso una
grande e moderna latteria nei dintorni della città. L’esistenza, però,
non è fatta soltanto di meditazione
teologica e di studio; confesso di essermi attentamente interessato al
modo in cui, in un tempo relativamente breve e con perfetta garanzia
igienica, si può attuare la mungitura
di 1700- vacche, due volte al giorno,
con una pro-duzione media di 26000
litri di latte. Gli studenti dell’Università di Princeton, anche gli studenti
della Facoltà Teologica, non si privano di latte! E’ stato per me estremamente interessante assistere alla rapida mungitura meccanica di 1709
va"che di razza Guernseys e Bruna
svizzera, mentre pensavo a molti agricoltori delle Valli Valdesi, della Cicciaria o dell’Italia Meridionale.
La visita a Princeton è stata rapidissima; la sera stessa, con un vento
gelido, ripartivo per New York e, do
po un breve ripe-so, proseguivo per il
Nord, verso Glens Falls, ai piedi delle
montagne frequentate dagli sciatori.
Quattr’ore di viaggio in un autobus
munito di toeletta, di telefono e di
buffet; poi eccomi a Glens Falls il
sabato sera, in attesa di una nuova
e piena giornata di lavoro.
QUANTI EVANGELICI
ITALO-AMERICANI !
La domenica mattina alle 9,30 inizio con un culto nella grande Chiesa
Presbiteriana locale; dopo una tazza
di caffè, ecco il secondo culto alle
ore 11 alla presenza di una vasta assemblea. Ho giusto il tempio di pranzare; alle ore 14 l’autobus riparte per
Albany capitale dello Stato di New
York. Ridiscendo a valle verso la città
e alle 16,30 parlo ad un culto interdenominazionale ad Albany. La sera, finalmente, sono libero e mi rifugio in
un ristorante Italiano insieme al Rev.
Adams, che i membri della Chiesa
Valdese di Via IV Novembre a Roma
hanno avuto roccasione di ascoltare
lo scorso novembre.
Il giorno seguente rivolgo il mio
messaggio ad una riunione di Pastori
della città ; poi, tra vento e neve, vado
nella aperta campagna per stringere
la mano ad un vecchio pastore italiano, quasi cieco, il Rev. Angelo di
Domenica, nato a Schiavi d’Abruzzo
nel 1872! Il vecchio pastore era commosso; mi attendeva stando in piedi
vicino alla finestra da cui cercava di
individuarmi. Era partito da Schiavi
d’Abruzzo in cerca di lavoro nel 1892
diretto verso gli Stati Uniti dove si
era convertito alla fede evangelica diventando poi pastore con 47 anni di
attività: 7 anni a Newark, nel New
Jersey, 12 a New Haven nel Conneoticut, 28 a Filadelfia. Parlando co-n lui
ho ripensato anche al Pastore Stefano Testa che ho ritrovato a Los Angeles, pieno di vita e di vivacità all’età di 93 anni!
Vale la pena di ricordare questi due
servitori del Signore, italiani emigrati airestero, diventati poi attivi
nel servizio di altri italiani mediante
l’Evangelo di Cristo. Anche questa testimonianza appartiene alla storia
dell’evangelizzazione che la nostra
Chiesa Valdese non deve dimenticare.
Oggi, nella nostra Chiesa, Tevangelizzazione di stile antico- è criticata e
generalmente svalutata. La situazione attuale è vista sotto un altro profilo, talvolta è giudicata anche treppo severamente. Dobbiamo certo de:
continuo riconsiderare la nostra fede
e le vie della nostra testimonianza
onde poter ripresentare agli uomini
di oggi reterno Evangelo di Criito.
Le vocazioni pastorali sono una necessità per la nostra Chiesa. Voglia
Iddio che la Facoltà Valdese di Teologia possa ancora preparare molti
operai per il ministero pastorale, molti giovani, consapevoli della serietà
del ministero si, senza però drammatizzare la situazione odierna, come se
i destini della Chiesa dipendessero
esclusivamente da noi. Nessuno- è indispensabile e tutti sono utili al servizio del Signore, compiuto con un po’
più di gioia, di fiducia e di passione
evangslistica.
Siamo noi disposti ad accettare
questo tempo, invece di renderlo sempre più problematico, inserendo-ci in
esso con il messaggio della consolazione e della speranza cristiana? La
nostra risposta è importante oggi per
la nostra Chiesa.
Ermanno Rostan
Indianapolis (Indiana) 12-3-1965.
ABBIAMO RICEVUTO
Per l’Ospedale Valdese di Pomaretto, in memoria di Pietro Rostagno,
i figli L. 5O.CC0; Mario e Mary Jahier
L. 10.000.
Per l’Asilo- dei vecchi di Luserna
S. Giovanni, in memoria di Ester
Moreno, Giulietta Tron Roman Lire
10.000.
Un’occhiata
al passato
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
biano ancora una chiara finalità di
servizio per una determinata categoria di giovani o per la Chiesa nel suo
insieme, e, se per caso non lo avessero
più, quale potrebbe essere la loro fisiopcmìa futura, tutto ciò tenendo presente che le nostre opere furono create per motivi di servizio contingente e
come tali soggette a invecchiare o addirittura a divenire inútil': ma altresì
convinti che — di fronte alla crisi
educativa del nostro secolo — la Chiesa Valdese ha una voce ch'ara da far
risuonare nel momento presente, in
Italia, anche nel campo pedagogico.
Ma questo esame ci proponiamo di
iniziarlo in un articolo successivo.
Franco Girardet
Diamo qui. per comodità del lettore, im
elenco delle opere della Chiesa Valdese a
favore dei giovani:
10 Asili infantili: Villar Pellice. Torre
Pellice, Luserna S. Giovanni, S. Germano
Chisone, Pomaretto (Valli Valdesi). Orsara
di Puglia (Foggia), Cerignola (Foggia), Palermo, Pachino (Siracusa), Riesi (Caltanissetta).
4 Scuole Elementari : Napoli, Palermo
(due), Riesi (Caltanissetta), per ora solo ia
prima elementare.
3 Scuole Medie: Scuola Media di Poid.ìretto (denominata « Scuola Latina d): Scu-.la Media e Ginnasio-Liceo classico di Ton-i'
Pellice (le ultime due denominate « Col;
gio ))).
1 Doposcuola: Corato (Bari).
4 Orfanotrofi: Istituto Gould (maschi!
Istituto Ferretti (femminile) dì Firenze; l>-'fanotrofio (femminile) di Torre Pellice: i}-.fanotrofio (maschile) di Pomaretto.
4 Convitti: di Torre Pellice (maschii; .
di Pomaretto (misto); di Pinerolo (ini.'^t
di Torino (maschile).
3 Colonie estivo: Colonia Montana
Pianprà( Vaili Valdesi) e marina di Bor )
Verezzi (Savona) gestite dalla Chiesa di
rino; Casa Valdese di Vallecrosia (Impc.
3 Opere varie: Scuola professionale R. -i
(Caltanissetta); Scuola di ricamo di Vili' a
(Ragusa). Centro di cucito dì Corato (Bu, !.
Abbiamo un totale di 32 opere. Se tjf
cuna ci fosse sfuggita preghiamo di suv
larcelo allo scopo di completare 1 elenco.
IL CENTENARIQ
delia Scuola Latin
La domenica 27 giugno a Pomari
to sarà celebrato il primo centenat
dell’attuale edificio della Scuola 1
tina. Il Comitato organizzatore »re, ■
de il seguente programma: al mai
no culto alle 10,30; seguirà l'aga
fiaterna,poi visita dell’esposizione <
lavori degli alunni ed ex alunni nt;
che dei ricordi fotografici della Sci;
la e ricostruzione in miniatura di-’'
vita della Scuola e Convitto nel p
sato. La sera, nel teatro, recita riei »■
cativa del passato della Scuola.
Raccomandiamo a tutti gli alani ■,
ex alunni ed amici di farci perveni -“
i loro lavori in vista deiresposizioi ;;
oppure offerte in denaro entro il mi
eij maggio. Inoltre siamo grati a qua li faranno pervenire materiale fot. ■
grafico, scolastico, ricordi inerenti I
passato della Scuola Latina.
Il Comitato organizzatoi't:
PERSONALI^
Claudio Tron, di Massello, si è br lan emerite laureato presso la Fao tà di Magistero deiruniversità di T rino, sostenendo una tesi sul pensiero
religioso di Giovanni Miegge.
Egli è ben noto alle Vaili Valtìsi-i,
dov’è stato, da alcuni anni, insegna ;
te in varie scuole elementari, in nume
rese ccreunità a cui ha offerto il suo
apprezzato servizio di predicatore buco, fra i nostri giovani, come membro
impegnato nell’attività giovanile regionale. Ci rallegriamo molto- cordialmente con lui per il successo ora conseguito, con i migliori auguri per la
sua futura attività.
Uno sforzo d’ímmaginazíone
e di buona volontà
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
una giuslifioazione valida alla presenza di
forze siraniere sul loro territorio. Sappiamo
quanto sarà diHiicile fornire assicurazioni
contro ogni possibilità (riiilervento straniero
con la forza o con la minaccia della forza c
di garantire che il popolo abbia veramente
la facoltà di esprimere la sua scelta. Anche
su questo punto ì governi della regione, che
la crisi concerne così direttamente, potrebbero forse fornire il personale incaricato di
esercitare la vigilanza e formulare le direttive necessarie, mentre altri governi potrebbero assumersi i carichi finanziari delloperazione tramile rinlermediario di organi imparziali.
Non possiamo negligere duo diflicoltà che
datano assai e che hanno un ruolo nefasto
neirattuale crisi del Vietnam. In primo luogo, se le Nazioni Unite si sono rivelate incapaci di trattare questo problema come sarebbe stato necessario, la cosa è in larga misura dovuta airassenza della Repubblica popolare cinese alle loro deliberazioni e decisioni. Mantenere in un isolamento artificiale
700 milioni di uomini è pericoloso e può
senz'altro contribuire airintransigenza del
governo cireltivamente al potere, un'intransigenza che finora ha reso difficile o im])ossihile ogni soluzione pacifica in questa regione. In secondo luogo, fincliè un eanipt)
sostiene le guerre di liberazione e Tallro accorda il suo appoggio militare alla difesa
della libertà, la pace resta minacciata o per
10 meno fragile. Attaccare di petto qm-'^li
problemi, significa rischiare, oggi, lo scacco.
Tuttavia uno sforzo d'immaginazione fondato sulla buona volontà riuscirebbe (or.-e a
creare un clima nel quale gli interessi coinciderebbero e si potrebbero sujierare gli atteggiamenti ostili c i conflitti ideologici.
In questo mondo inquieto i cristiani, come
lutti gli uomini di buona volontà, hanno il
dovere e la possibilità di lottare per mutare
11 male in bene e far servire airumanità le
forze virtualmente distruttrici. Preghiamo il
Dio onnipotente che regna .sulla nostra storia
confusa e che ne decide il corso, di permettere che tale sia lo svolgimento degli eventi
nel Vietnam del sud. (soepi)
3
26 '*í>65 _____N. 13
p^. a
Spigolature di attualità
I___________________I
Topi, baccalà
e altre facezie
Recentemente, un premio internazionale e
stato assegnato ad un noto gastronomo, per
i suoi pregi nella stesura di sani manicaretti.
Se la selezione dei concorrenti al premio si
fosse protratta di qualche giorno, la palma
della vittoria sarebbe spettata a quegli industriali che un comunicato del Ministero della Sanità ha additato come inventori di una
nuova, appetitosa vivanda: baccalà con aromi
di topi in putrefazione ed esalazioni di fogne^
Sì. è vero: lucertole e topi si sono scovati
- or qui^ or là — in fondo a qualche bottiglia di latte: a ¡Napoli è stata rinvenuta
lina lametta per barba in uno sfilatino di
pane e lo stesso fenomeno si è ripetuto a
Brindisi: altrove, chi riteneva di condire gli
alimenti con olio d'oliva, non pensava di
dover deglutire succo di sapone: ma erano
tutte bazzecole, cosette da nulla, in confronto alla genialità di ideare un guazzetto così
saporoso di effluvi. Ma quale nome dare a
questo nuovo intingolo?
f,n gastronomia è un arte che annovera
pei^^onaggi tramandati ai posteri: BrillatSavtrin valga per tutti. I nomi delle vivandi- assumono importanza capitale. Diamo
uno sguardo alla lista di un ristorante e siamo costretti a riconoscere quanto crassa ignorui‘ " sia in noi. Sono pagine di storia, di
ge(^- rafia, note di folclore, che si presentano,
bill romane bistecca, una plateale zuppa di
fa^: una insalatina che pure dovrebbe es
sere tanto semplice? Altro che! Zuppa alla
i\a .■'Icone, bistecca alla Bismarck, frittata
'tilt: odand. arrosto del Tanganica, budino
Cir . ;!e. pasticcio Bolero, sono termini fra
i ; . correnti, gli spiccioli — direi — di
tui. Liiia nomenclatura che ci fa ripetere,
lr<i--c -ah: "Ma guarda un po'!”.
il Ministero della Sanità ci ha tolto
il ,v vere, e la conseguente colica intestinale. i nbarcì di questa nuova pietanza, propr. ■! ipiesLo tempo di una congiuntura che
sti -iit gli uomini ad aguzzare il cervello
iw- He estreme possibilità, tanto che un
rr-. ■!! fmò perfino avere Vispirazione di
in! 'crr così un suo resoconto sportivo:
che J uventus!" (''Corriere lombardo'
tutti accostamenti imprevedibili —
la:- -' '■ Napoleone, latte e lucertole, pane
e ' baccalà e topi. Gesù e Juventus ■—
cIk- uliscono ancora una volta come noi
dal- anche se poveri in canna, non difet
tili ' inventiva. Alberto Guadalaxara
Q U e STITRLIR
La muta liturgia funebre
del sindaco di Resina
Nel clima conciliare ed ecmnenico
si è forse pensato che il dialogo e gli
incontri non potessero più infiorarsi
di piccole o gravi manifestazioni di
intolleranza? Su questo rovescio della medaglia ecumenica, su cui non è
piacevole a molti porre lo sguardo, ci
eravamo ripromessi di non insistere;
ma è doveroso tornarvi su. Infat.i se
per qualche tempo le cose sembravano mettersi al meglio, ecco che poi
la mala pianta deU’intolleranza religiosa ha ripreso a spuntare. Ci scusiamo se di certi fatti daremo notizia
con qualche ritardo, ma desideriamo
prima documentarci a dovere.
L’cn.le Raffaele Di Nardo (PSIi
della circoscrizione elettorale di Napoli, ha di recente (3 febbraio) presentala alla Camera la seguente interrogazione al Ministro deH’interno
!< per conoscere quali provvedimenti
siano stati presi a seguito dell’esposto
rivolto dalla direzione della chiesi
cristiana dei fratelli, in data 1" no
vembre 1964, circa l’incresciosa manifestaz’one di intolleranza religiosa verificatasi il 17 aprile 1964 nel comune
di Resina (Napoli), dove la direzicns
del cimitero ed il sindaco vietavano
che si tenesse il consueto servizio funebre evangelico neH’apposito reparto del cimitero comunale, in occasione della sepoltura della salma della
signora Assunta Gargiulo in Culture
di fede evangelica. Disattendendo le
ripetute richieste dei dirigenti la lo
cale chiesa evangelica, le autorità di
Resina opponevano, fuor di proposito
l’art. 1C3 del locale regolamento di
polizia mortuaria del 1942, per il qua
le « è assolutamente vietato di recitare preghiere o cantare inni a sccpo
di lucro sulle tombe dei defunti a
meno che non sia un sacerdote », articolo ohe oltre tutto suona dileggio
per i servizi funebri svolti dalla chissà evangelica notoriamente in foim.x
del tutto gratuita ».
Per meglio rendersi conto dell’accaduto di cui l’on.le Di Nardo ha cos .
ben puntualizzato l’aspetto deteriore
ed intollerante, è forse bene udire
dalla vìva voce dell’anziaiio della lo
cale chiesa evangelica come si sono
svolti i fatti. « Dieci anni or sono -—
scrive l’anziano Dorati — nel cimitero di Resina precedemmo al funerale
di una sorella nella piena libertà,
nella zona centrale del cimitero, comune a tutti perchè non ancora vi
era il « reparto acattolico », e davanti
ad un folto pubblico interessato e rispettoso. Per il caso ultimo del 17
aprile, avevamo avuto sentore che
l’attuale custode non permetteva nulla agli evangelici e così, di buon’ora
ci portammo! neH’ufflcio ove il detto
custede, alla nostra richiesta, ci rispose con ozioso preambolo e con il n. 6
nel regolamento di polizia mortuaria
che dice : « è assolutamente vietato
di recitare salmi e preghiere a scopo
lucrativo sulle tombe dei defunti a
chiunque persona a meno che non
sia un sacerdote ». Quindi gli mostrammo gli articoli costituzionali, ma
non valsero a farlo desistere, pensando bene di mandarci dal Slg. Sin
daco e chiedergli il permesso il quale
ner dirci di no, si avvalse dello stesso
regolamento. Al Sig. Sindaco spiegammo come in tutti i cimiteri gli
evangelici godono la libertà del loro
rito religioso, ma egli ancora più fermamente, dicendoci che, in un cimitero interamente cattolico non possono aversi riti diversi da quello ufficiale, cioè cattolico, suggerendoci di raccoglierci muti intorno alla salma da
inumare sia pure pregando, però senza profferire parole, ma solianto nel
Una Iniziativa preziosa
Borsi stiidio complete biennali presso Sciiola-convitto « B.
Agnelli » - Roma sono offerte a
signorine Vaidesi, dai 17 e' 3i
anni di età, in possesso di diploma di Licenza Media Inferiore, interes.sate alla carriera
infermieristica. Scrivere alla:
Libreria Claudi tna, S. C. - Via
Prìncipe Tom; so, 1 - Torino.
pensiero ».
Cosicché il Sindaco di Resina non
solo si arbitra di confessionalizzare
il cimitero comunale, ma pur anco di
Imirorre agli evangelici una speciale
liturgia funebre, per giunta muta!
Era evidente che accertati i fatti la
Direzione della Chiesa dei Fratelli,
ricorresse al Ministero perchè «venissero chiarite le disposizioni alla autorità di Resina in modo che non siano
infrapposti impedimenti ingiusti per
il libero esercizio dei culti evangelici ».
Ma il Ministero non si è dato la
pena neppur di rispondere. Di fronte
ad un sindaco e ad un custode cimiteriale che dimostrano così chiaramente di citare le leggi a sproposito
e di non voler rispettare i fondamenti
delle libertà costituzionali, era da attendersi un pronto ed efficace intervento pari a quello che avrebbe certamente seguito ove il medesimo sindaco e custode avessero vietato nel
cimitero comunale un servizio funeóre cattolico, rifacendosi ad esempio
al carattere laico del cimitero comunale, ed avessero imposto al prete di
recitar solo una prece ma senza neppur profferire parola sulla salma inumata. Chi ncn suppone che in una
tale ipotesi la destituzione immediata
del sindaco ed il licenziamento del
custode non avrebbero tardato a verificarsi?
Intento deH’mterrogazione dell’on.
Di Nardo è appunto questo, di porre
in risalto che se tutte le confessioni
religiose sono egualmente libere davanti alla legge, come dice la Costituzione, allora occorre che le autorità
3i persuadano, ministero compreso,
che ogni confessione deve avere una
eguale tutela e protezione perchè sono
tutte egualmente degne del medesimo
rispetto La carenza del Ministero nel
prevvedere. suona dileggio come il rifiuto del Sindaco, con raggravante
della maggiore responsabilità. Terremo informati i lettori sulla risposta
che il Ministero vorrà dare all’onorevole interrogante; e ci auguriamo che
valga a ristabilire il diritto e le libertà violate. Peyrot
Oampo Irombettieri
Dal 21 al 28 febbraio ha avuto luogo a
vaiar Perosa il 2» Campo Trombettieri, egregiamente diretto con la nota competenza dal
M° EmUio Stober, Direttore deDe fanfare del
Baden. Il corso è stato frequentato da una
cinquantina di giovani trombettieri provenienti da diverse parrocchie: Villar Pellice (la prima fanfara), ViUar Perosa, Pomaretto, Luserna San Giovanni, cui s’è aggiunto
quest anno un bel gruppo di giovani di
Angrogna Capoluogo.
II programma è stato costituito da un corso
di musica sacra. Il campo si è aperto Domenica mattina 21 febbraio con un culto solenne nella « Chiesa di legno » di Villar
Perosa, presieduto dal Pastore Gustavo Bouchard che ha rivolto ai numerosi presenti un
forte messaggio. Durante la settimana, ogni
pomeriggio, esercitazioni pratiche sui testi
seguiti dai 6500 trombettieri Evangelici del
Baden che portano come titolo : « Fa, o
Signore, che possiamo piacerti ». Esercitazioni pratiche di direzione. Studio della Storia
e delle leggi della musica.
Il campo è stato organizzato dall’infaticabile Pastore di Villar Perosa, Past. Enrico
Geymet, che l’ha curato in ogni particolare.
1) Nell’insegnamento della teoria musicale
è stato messo in rilievo come tutto è riferito
alle leggi divine che regolano il creato. Ogni
violazione delle leggi musicali causa disarmonia e stonature; lo stesso avviene per le
leggi morali e spirituali; l’attenzione del musicista per non violare queste leggi è la
stessa che egli, come credente, deve porre
per non violare le leggi di Dio.
2) Sono stati tenuti ogni giorno degli studi
biblici sul tema generale : « La nostra Vocazione » ispirandosi alla risposta del profeta
Isaia, quando fu chiamalo dal Signore:
« Ecco, manda me ». Sono stati tenuti a
turno da vari Pastori: Cipriano Tourn, Alberto Taccia, Gustavo Bouchard, Lorenzo
Rivoira, Roberto Jahier e Marco Ayassot.
3) La comunione fraterna si è manifestata
viva e talvolta esplosiva soprattutto durante
i pasti, preparati nelle « Catacombe » da
alcune Signore di buona volontà. Vari sono
stati gli ospiti, tra i quali alcuni Pastori, e
alcuni membri del Concistoro... Soprattutto
la lettura delle cronache del giorno ha suscitato 1 allegria di tutti i commensali.
11 campo si è concluso domenica 28 febbraio con una visita a Torino dove i trombettieri hanno partecipato col suono delle
trombe al Culto in C.so Vittorio, nel pomeriggio visita al Rifugio di Lus. S. Giovanni
e la sera alla comunità di Torre Pellice.
Desideriamo ringraziare da queste colonne
il Direttore M° Stober, il Pastore Geymet e
i suoi collaboratori, i Pastori che hanno
tenuto gli studi, e quanti hanno aiutato alla
buona riuscita del campo. Cipriano Tonni
I LETTORI C:i SCRIVONO
Lise
Gì 8 capitano
a Londra
('/!, i-^tirice, da Londra:
M;; Ricciradi,
ii u Uo con interesse la lettera al
Dii ■' pubblicata nel settimanale
HI . 19 u. s. Con un po’ di tempo
CO! ' dal lavoro in ufficio, mi
soi; essa a tavolino, come si suol
dir. i!i:i di volata, ed ecco quanto
e V! a.ii) fuori.
(; ;i.i che Natale provoca una gara
tre ! ’ itlà per le illuminazioni più
bei 1- vede.sse come sono belle quel,
le degent Street, a Londra. Ogni
an:: .e e un’idea nuova. Verso Nata! ;i traffico in quella zona è quasi j-, l alizzalo, e quanta gioia quell;
lue iioiino a vecclii, paralitici, giovali c bambini. Tutti andiamo a vederli - arrivano perfino dalla cainpagii i. c iielTinsieme il colpo d orrliio 0 magnifico.
No- da quanto mi risulta, non è
veto che « cbi trova soldi per accollarsi l;i spesa delle illuminazioni difficil incuci sborserebbe un decimo
dell,: somma per pagare una bolletta
di iure a ima famiglia povera ». Verso Natale specialmente, a Londra
— iioirhè vivo qui — in molti negozi
vi sono delle scatole le cui offerte
sono devolute, ad esempio, alle zone
in via di sviluppo economico. A volte esse vengono distribuite dalla
OXEAM, a volte da altri enti. Per
essere più esatti, si scrive ai negozi.
ai direttori di tale e tale ditta chiedendo di contribuire per uno specifivo progetto. Finora, per quanto ne
saupia, non risulta elle nessuno abbia mai rifiutalo mezza corona, o
dicci scellini a volte una sterlina o
di più. E’ anche a Natale che ragazzi
e ragazze rantano inni di Natale, m
Regent Street, e raccolgono soldi, ad
esempio per far si che i bimbi d’Algeria abbiano la loro razione giornaliera di latte caldo ed una pillola di
vitamina speciale, oppure si domandano fondi per gli studenti di Hong I
Kcng, 0 per TEsereito della Salve?- 1
za, o per i senza tetto di Londra, o
via dicendo. Le strade, le piazze appartengono a tutti, e tutti hanno diritto di usarle, con debita permessa,
rilasciato dalla iiolizia.
Non ne discuto, sarà certamente
vero che in alcune parli d’Eur pa.
a di questo nostro vasto mondo, alcuni « si puliscano la coscienza con
un po’ d’elemosina ». ma per quanto
mi è dato di vedere la coscienza di
mtlti si «pulisce» spesso. Ad esempio, gli studenti di uno dei collegi
dell’Università di Londra, vicino al
mio ufficio, ogni settimana organizzano un pranzo rompos'.o di « pane
e formaggio », e la differenza del costo del pranzo normale va, per esemnio verso i fondi delTOXFAM. Abri
impiantano un bel servizio di lu3t-i
scarpe al prezzo di sei penni, allo
stesso scopo. Mi spiego, non solo
studenti, ma si può dire che vi è
lutto un settore della popolazione alla quale sta trememlamente a cuore
la sorte di coloro che soffrono la
fame non per colpa propria, ma tramile le ben conosciute ingiustizie
sociali, i disordini e le guerre. Ognuno si esprime come può. Dio ncn ha
Chiese
e migranti
Un lettore, da S. Germano Chisone:
Caro Direttore.
ho molto apprezzato il tuo articolo
sulla questione dcH'eniìgrazione iri
Svizzera, anclie per requìlibrio con
il quale c stato redatto, sfuggendo alle affermazioni di nazionalismo offeso
apparse su altra stampa. Desidero anche informarti che il Comitato Europeo per le Migrazioni ha già più volle attirato Tattenzione degli ambienti
governativi e ecclesiastici elvetici, sui
pericoli inerenti alCaggravamento delle tensioni nei riguardi dei lavoratori
esteri. Forse anche in conseguenza di
queste pressioni il Consiglio della Federazione Protestante svizzera ha pubblicalo alcune dichiarazioni molto fer
me in proposito. Da parte sua, il Comitato Italiano ha agito presso il nostro governo, onde cercare di ovviare
alla grave imprevidenza dì cui esso,
n parer nostro, ha dato prova in questo ca«o. Mi pare che l'essenza del
problema e l'origine dì tutte le difficoltà sia nella valutazione puramente
economica e materialistica data da
ogni specie di enti e istituzioni a
questo problema, dimenticando il fatto che remigrazione coinvolge uomini
creati e salvati da Dio. E’ quindi
proprio in questo campo che le Chiese debbono agire con tutto l'impegno
possibile, mentre il sottovalutare la
questione dell'emigrazione o il trattarla solo occasionalmente in termini
di nazionalismo chauvinìstico non
può che causare gravi danni per lutti.
Molto cordialmente
P. L. Jalla
Presidente del Comitato
Europeo per le Migrazioni
forse detto che i poveri li avremo
sempre con noi? Ma Dio ei Ita anche
dato la facoltà di eliminare la povertà. A chi sla il combat'.erla?
Non mi sembrerebbe nè giusto nè
auspeiahile, per quante ne possa capire da questa brumosa isola, di fare
(( piazza pulita di questa solidarielà
d’occasione ». E percìiè? A quale
scopo? Per togliere la facoltà di dare
1 coloro i quali A sentono di dare,
') in tutta coscienza credono fare bene dare solo ima volta Tanno? E
con quale diritto si flovrebbe toglìeg'iere loro questo — forse unico —
gesto di solidarietà? Por isolare forse ancora di più coloro i quali si
ricordano della venuta del Cristo
una volta Tanno? E se così fosse,
siamo noi migliori degli altri?
Avviandoci verso la conclusione,
mi sembra che, in una maniera o
nelTaltra, stiamo lutti dibattendo il
problema dello spazio nel nostro settimanale. Alcuni fra (.< ì racconti natalizi )) IfMli. ivi confesso, ho avuto
Timpressione fossero più adatti por
una classe giovanissima che non per
il pubblico in generale. Ma certo
ognuno fa quel che può, quando può
e come crede sia meglio, in tutta
buona fede. (jò. d’altro eanto, non
toglie elle viviamo nelTera alcmiea
e non più nel mondo di De Amicìs,
di felice memoria, niomio che ho
ormai dimeniirato perchè così esìge
il ritmo della vita del 1965, almeno
co.sìi succede in questo pi(“colo angolo
di mondo che è Londra. Mi sembra
che Tainico Manfredi, che non Iru
il piacere di conoscere, sta ponendoci
il problema di presentare le situazioni attuali con un linguaggio che rìspciida alle esigenze del momento.
Certo, ognuno ha i suoi doni.
In quanto alla let'era al Direttore
del signor Manfredi, bisogna anche
prenderla con un certo spirito, bisogna saper ridere e rallegrarsi che
un giovane abbia avuto la voglia di
mettersi a tavolino e buttar giù due
riglie. lin no* di « humour » non fa
male a nessuno, anzi a volte provoca
salutari reazioni, almeno così è da
auspic are.
Non prendiamoci troppo sul serio,
non è il caso. .L’amico Manfredi è
un giovane serio, che pensa e che si
pone delle domande alle quali bi.^ igna risD&ndere. in maniera soddisfacente. Sarebbe tragico se un giovane
scrivesse nello stile dei tempi del
nonno. Il linguaggio moderno auspicato dal Manfredi riflette la necessità sentita da molti giovani di c;'primersì in un linguaggio più vivo, semplice e diretto.
Cordialissimi saluti,
Liliana Minizi
Quel che chiedevamo al sig, Manfredi era appunto un po' di humour...
Cristo
è per tutti
bn lettore, da Torino:
« Non ci giudichiamo dunque pìh
gli uni gli altri... nessuna cosa è
impura in se stessa »
(Romani 14: 13-14).
Desidererei dire qualche parola al
lettore Sig. Storti Gajani (Eco-Luce
del 12-3-’65) il quale conclude la sua
lettera osservando costernato che « esiste negli ambienti evangelici gente
che vuole andare a sinistra ».
Caro fratello, la Sua lettera mi ha
dolorosamente colpito e profondamente amareggiato, perchè dal Suo scritto
traspare una insensibilità impensabile
in un credente e una spiritualità mutilata perchè incapace di tradursi in
quelle forme concrete senza le quali
la fede è « lettera morta ». Le generiche espressioni di solidarietà per
(( chi soffre » hanno un sapore talmente banale da apparire insulse,
a Comprendere » ed « apprezzare » la
solidarietà (degli altri, naturalmente)
con chi soffre è il modo migliore per
sottrarsi alle proprie responsabilità
conformemente a quanto espresso in
Matteo cap. 25 vers. 34-40: è la tipica maniera piccolo-borghese di mettersi alla finestra e guardare quanto
avviene nella sottostante via e lasciarsi magari prendere da una leggera commozione. Lei è terrorizzato
dalTidea che negli ambienti evangelici esiste gente « che va a sinistra ».
Data la conformazione geografico-sociale dell evangelismo italiano, c’è da
1 stupirsi... del Suo stupore. Lei non
può certo ignorare la dura vita di
tanti l'ralellì Suoi e mìei, i quali vìvono di duro lavoro nei ridenti (sì,
ma per i turisti) paesi delle Valli
Valdesi, o dei minatori delle cave di
talco della Val Germanasca. o degli
operai occupati nei vari opifici dissei minati nel Pinerolese. Aggiunga che
I esistono comunità evangeliche in tutta la penisola, quindi anche neirallra
' Italia, quella meridionale e insulare:
là TEvangelo afferra e trattiene uomi: ni c donne con problemi umani spaventosi. soggetti come sono alla miseria c allo sfruttamento (non è demagogia, conosco la Puglia come conosco il mio Piemonte): si vergogna
forse di loro? o, peggio, ritiene quelle
comunità delle quinte colonne del
marxismo tendente alla conquista del
protestantesimo italiano? Da quei cari
c sfortunati fratelli noi del Nord
avremmo molto da imparare.
Fatte queste considerazioni, la Sua
(Í viva apprensione » per il fatto che
in due fabbriche occupate dagli ope
rai in lotta (Sig. Gajani. quella era
gente che difendeva il suo diritto di
lavorare, dico lavorare) si sia tenuto
un culto è ingiustificata. Mi permetto
di farLe rilevare che quella manifestazione di protesta avvenne nel massimo ordine; forse Cristo, in quei
giorni, era entrato in quelle fabbriche.
Sul piano delle valutazioni strettamente politiche ognuno ha il diritto
di dissentire c di proporre in base alla
propria scelta; ma è fuori Juogo ricorrere alTEvangelo per avvalorare
tesi che si vorrebbero presentare per
religiose ma che religiose non sono.
Lei considera insostituibili le dottrine
economico-sociali del liberalismo (il
Suo richiamo a Einaudi lo fa supporre); io, se lo consente, ritengo quelle dottrine non colo superate, ma causa prima dei tragici squilibrii che travagliano :1 nostro Paese; ma nè Lei nè
io dobbiamo ipotecare il messaggio
evangelico. Il Messaggio della Redenzione è il patrimonio delTumanità, di
tutta Tumeuità; Cristo non appartiene
nè alla conservazione nè alla rivoluzione. Tutti i giudizi che esprimiamo
come credenti, dovrebbero avere un
costante riferimento a quella Carità
la quale « è benigna, non sospetta il
male, non gode delTingiustizia ma
gioisce con la verità ».
Fraternamente. Luigi Gamarra
Ecumenismo
veneziano
Un lettore, da Venezia:
Signor Direttore,
nelTultimo numero de « L'EcoLuce » nell'articolo « Studenti cattolici collcttano per un istituto evangelico » ad un certo punto si legge :
« Non mi risulta tuttavia che delle
comunità evangeliche sieno arrivate
al punto di collcttare per i poveri di
qualche parrocchia cattolica ».
Vorrei fare una precisazione, perchè questo è già avvenuto a Venezia;
ed anzi, siamo arrivati a qualche cosa
di più.
In questi due ultimi anni, abbiamo
avuto quattro riunioni molto numerose, in vista della settimana per Tunità della Chiesa, presenti fratelli
Cattolici romani. Ortodossi, Metodisti
e Valdesi, con la presenza di relativi
sacerdoti e pastori. Riunioni con letture bibliche, canti deìTInnario cristiano (studiati rnchc dai giovani cattolici). preghiere c brevi meditazioni
tenute dai sacerdoti e dai due pastori:
quindi colletta per i poveri delle quattro denominazioni. L'altr’anno. il parroco di una nostra vicina parrocchia
ha mandato al nostro pastore una
somma per i poveri delia nostra Chiesa e noi. durante Tagape del 17 febbraio, abbiamo fatto una colletta per
una parrocchia cattolica povera, sottolineando la data del 17 febbraio.
Per ultimo, il Centro Laureati Cattolici ha invialo una somma ai no^rtro
Centro Evangelico di Cultura.
Tutto questo è avvenuto a Venezia, ed ho piacere se sarà portato a
conoscenza dei lettori de « L'EcoLuce ». Grazie.
Arturo Bogo
Siamo anche noi ben lieti dì fai
nota questa solidarietà.
Novità Claudiana
Giorgio Tourn
CALVINO
e la Riforma a Ginevra
Pagg. 116, con 6 tavole fuori testo
e numerose illustrazioni nel testo.
L. 750. Claudiana, Via Principe Tom
maso, 1 - Torino.
4
pag. 4
N. 13 — 26 marzo 1965
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
AN6H0GNA (Capoltt090)
Anche la nostra Comunità è stata colpita
nelle ultime settimane da una dolorosa serie
di lutti che ci hanno separato da alcuni fratelli più anziani. Così il 1 Febbraio ha avuto luogo il funerale di Lorenzo Rivoìra del
Prassuit di anni 80, mancato improvvisamente mentre ancora stava lavorando. L’il
Marzo accompagnavamo al campo deirestremo riposo Maria Malan Monnet dei Monnets, deceduta alPetà di 82 anni dopo non
lunga, ma dolorosa malattia sopportata con
rassegnazione e serenità. Il 15 Marzo eravamo ancora raccolti intorno alla salma di Stefano Bertin della Bastia mancato anch’egli
quasi improvvisamente airaffetto dei suoi
cari, all’età di 83 anni. Lo stesso giorno a
Luserna San Giovanni aveva luogo il funerale della nostra sorella Bonnet Bianca Clara
degli Stalliats, mancata anch’essa dopo breve malattia all’età di 82 anni. Questi due
ultimi servizi funebri sono stati presieduti
dai Pastori Bruno Costabel e Roberto Jahier
che ringraziamo. Rivolgiamo ancora a tutte
queste famiglie nel lutto un pensiero solidale e fraterno, ricordando la Parola di vita
e di resurrezione che è in Cristo : in Lui
solo è la nostra consolazione in vita e in
morte, la nostra forza e la nostra speranza.
Nelle riunioni di quartiere sono proseguiti
gli studi degli schemi preparatori del Congresso Evangelico. La Conf. Distr. ha eletto
tra i rappresentanti laici al Congresso delle
Valli Valdesi, il nostro delegato Silvio Bertin del Prassuit.
• — In queste ultime settimane l’Unione
del Prassuit Vernè ha svolto una serie di visite e di scambi con altre Unioni. 11 6 Marzo i giovani di Prarostino, secondo una vecchia tradizione, sono venuti a recitare da
noi presentando il bel dramma a Poveri davanti a Dio ». L’8 Marzo i nostri sono andati a rendere visita ai giovani dell’Unione
dell’Inverso Roland! di Torre Pellice, il 18
hanno visitato l’Unione dei Peyrot di Luserna San Giovanni e il 20 Marzo hanno restituito la visita a Prarostino recitando « Dentro di noi » di Siro Angeli.
Anche l’Unione Femminile ha ricevuto
la visita gradita delle Unioni consorelle del
Serre e Luserna San Giov. La Sig.ra Costabel ha presentato una interessante conversazione sul tema: Il servizio della donna nella Chiesa.
Ci rallegriamo per questi incontri avvenuti a livelli diversi e con diversi centri di interesse, sia per l’aspetto simpatico di incontro fraterno, sia per lo stimolo che ne può
derivare per una miglior comprensione del
nostro servizio nella Chiesa.
A
Il 6 marzo è stato celebrato il matrimonio di Ricca Anseimo e Ribet Itala alla presenza di molti amici e parenti : il Signore
benedica questo focolare cristiano che s’è costituito alla sua presenza.
— Recentemente è stato celebrato il servizio funebre di Italo Bernard deceduto alla
età di anni 31 : lungo calvario di sofferenze,
soffuso di affetto e di dedizione familiare. Il
messaggio della vita in Cristo è stato annunzialo alla presenza d’una folla di amici
della famiglia. Che il Signore sia vicino in
ogni momento col Suo Spirito alla famiglia.
—- Siamo riconoscenti al Pastore Giorgio
Tourn, ai predicatori laici Claudio Tron e
Claudio Balma per i loro messaggi: Giorgio
Tourn ha parlato di Giovanni Calvino con
la competenza, profondità e semplicità ad
un tempo intorno ad un argomento diffìcile
per un culto del mattino; la comunità ha
avuto materia di meditazione intorno a problemi attuali scaturiti dal messaggio; il dr.
Claudio Tron, laureatosi brillantemente a
Torino il 17 febbraio con la tesi su Giovanni Miegge ha recato alla nostra comunità
un messaggio incisivo; Claudio Balma, ma
POMARETTO
tricola dei collaboratori laici ha dato il suo
primo messaggio ni tempio in assenza del
Pastore; la chiesa ha molto apprezzato il suo
primo culto e domandiamo a Dio di benedirlo nella sua futura missione in questo
campo.
— Recentemente sono stati nominati i delegati per il congresso romano di maggio :
Gay Anita e Micol Lauretta, supplente Insegnante Calvelli Franco.
— Domenica 14 Marzo la filodrammatica
di San Germano ha dato un messaggio altamente ispirato con il dramma : « Padrone
dopo Dio », recitato con bravura e preparazione accurata; ringraziamo mollo i Sangermanesi per la loro visita e per gli insegnamenti lasciati nei presenti.
— Domenica 28 corr. alle ore 10,30 : culto
nella Cappella del Clot Inverso; alle ore 16,
tutti i responsabili e gli Anziani e Diaconi
sono invitati per una importante riunione
alla Cappella di Perosa.
— Domenica 28 corr. alle ore 20,30 nel
teatro la filodrammatica di Pinerolo reciterà
il dramma: «Ispettore in casa Birling ».
Diamo il benvenuto ai pinerolesi.
FRALI
MASSEL
Quelques membres de notre Union Féminine ont pris part à la journée de prière organisée cette année par l’Union du Pomaret; il est regrettable qu’elles n’aient pas été
plus nombreuses.
Les réunions qui ont lieu dans le courant
du mois seront consacrées à la présentation
du rapport pour l’éventuelle union de nos
églises vaudoises et des églises méthodistes:
prière à tous de lire le rapport et de participer à ces réunions pour préparer l’assemblée d’église qui devra exprimer notre avis
sur ce sujet.
— Les jeunes de l’Union du Perrier nous
offriront dimanche 28 une soirée au Reynaud, à 20 heures 30; nous leurs donnons
la bienvenue et nous réjouissons de les entendre. Les deux membres de notre paroisse
que nous avions présenté à la Conférence
candidats au Congrès de Rome ont été élus
et seront donc membres de la délégation des
Vallées; il s’agit de Tron Arnaldo et Tron
Claudio.
— Samedi 3 avril notre Union des jeunes
participera à la séance de l’Union de Pignerol, qui nous a invité à lui rendre visite.
Nous remercions très vivement Claudio
Tron qui a présidé notre culte, le dimanche
7 mars.
Le celebrazioni del 17 Febbraio hanno durato un mese intero... a causa dell’influenza
che, a cominciare da metà febbraio, ha colpito una forte percentuale di grandi e di
piccoli. Per questo, molte attività che dovevano essere concentrate in quei giorni hanno dovuto essere ritardate di alcune settimane. La recita dei bambini, che doveva aver
luogo la sera del 17, è stata fatta solo il 14
Marzo. La Sig.na Liliana Viglielmo, insegnante a Ghigo, ha preparato e curato la
messa in scena di un bozzetto di vita valdese nel 1706. La serietà della preparazione, la
ricostruzione dei costumi e delle scene, 1 impegno dei giovani attori, hanno riscosso tutto
il nostro plauso. AUa serata ha pure cantato
la Corale che aveva già paitecipato al culto
del 17. E’ pure stato proiettato il documentario cinematografico su Riesi ed il lavoro
del Servizio Cristiano del Pastore Vinay.
La filodrammatica dell’Unione ha pure
presentato un lavoro la sera del 7 Marzo.
Si tratta di un « dramma valdese » pensato
con sensibilità moderna dalla Sig.ra Eline
Quattrini Tourn. 23 Attori piccoli e grandi
hanno dato vita con impegno e passione ai
2 atti e 4 quadri de « il Bivio »; sono pure
state apprezzate le possibilità offerte dal palco della nuova sala che ha permesso di realizzare con precisione di particolari vari ambienti valdesi dall’800 al 600 e valorizzare
le scene con effetti dì luci e di suoni.
Un vivo ringraziamento alla Sig.ra Quattrini per questo lavoro che apre nuove vie
al dramma valdese, agli attori che sono stati
molto apprezzati nella loro interpretazione
ed alla banda di Prali, col suo valente maestro Robby Long che ha dato una simpatica
collaborazione alla riuscita della sua serata.
I malanni non hanno, invece, inciso in
modo sensibile sulle attività delle giornate
del 16 e del 17. I falò sono stati favoriti dal
tempo splendido ed accompagnati dal lungo
e festoso suono della campana. Subito dopo
numerosi giovani hanno dato vita ad una
bella fiaccolata scendendo daU’Alpet a Miramonti lungo la « pista rossa » a tempo di
primato.
La mattina del 17, sotto al sole freddo
della più rigida giornata deH’inverno, il corte ocon bandiere e costumi valdesi si snodava dal ponte di Ghigo verso il tempio
accompagnato dalle note del « Giuro » e di
altri cantici eseguiti dalla Banda di Prali.
Dopo il culto un buon gruppo di Fratelli ed
alcune Sorelle hanno consumato un pranzo
fraterno nella sala con la gradita presenza
del Missionario Pastore Roberto Coìsson,
Sandro Sarti ha argutamente presentato
aspetti antichi e... attuali di quella esperienza valligiana nota col nome di « Repubblica
Le XVII Février à Genève
C’est le dimanche 14 février qu a eu lieu
à Genève ce que les protestants de cette viUe
appellent la t< Journée des Vaudois du Piémont ». Pour la première fois, c’est à 1 Union
Vaudoise, récemment constituée, que revenait la tâche d’organiser la manifestation
commémorative, en collaboration avec la
Chiesa valdese di lingua italiana di Ginevra.
Plus de cent vaudois avaient répondu a
l'invitation du comité d’organisation du banquet. Ils s’étaient réunis dans la grande salle
de la Société des Vieux Grenadiers, un nouveau local qui convenait bien à une manifestation de ce genre. Grâce aux bons soins
de M Marino, la salle avait été ornée par les
services de la Ville de Genève de drapeaux
italiens et genevois. La manifestation fut
ouverte par M. le pasteur Guarnera qui
prononça la prière et donna lecture d un
psaume. A 14h. eut lieu la séance commémorative sous l'experte direction de M. Georges Kostan, président de l’Union Vaudoise
qui donna lecture de quelques messages. 1æ
pasteur G. Bogo nous apporta le sens véritable du 17 février et cita, en particulier,
un extrait de l’histoire des Vaudois du pasteur Antoine Monastier, publiée à Lausanne
en 1847. Ce fut ensuite l’évocation de divers
événements de l’histoire vaudoise, faite par
•M. Jacques Picot pour la 25e année consécutive. L’assemblée chanta, de tout coeur,
le Serment de Sibaud. M. Louis Richard,
un ami fidèle des Vaudois, présenta alors
une magnifique série de clichés en couleurs
sur le pays huguenot des Cévennes et la
resistance des protestants français sous
Louis XIV.
Cette année, nous avons eu la surprise
d’entendre plusieurs productions des enfants
vaudois qui avaient organisé un petit concert
de piano, violon, accordéon, ainsi que des
chants et des poésies. Nous remercions particulièrement les enfants Beux et SiegristPeyrot au nom de tous les participants. L’assemblée fit au cours de l’après-midi des
ovations à M. Em.ile Pasquet, son président
d’honneur, revenu à Genève pour l’occasion,
à sa belle-soeur qui habitant le Canada se
trouvait parmi nous pour fêter le 17 février,
à notre doyenne M.lle Lydie Forneron, à
M. et M.me Emile Bouchard à 1 occasion de
leurs noces d’or et à M.lle Elda Forneron
qui, chaque année, confectionne les cocardes
en faveur de l’Eglise Vaudoise d’Italie. A
17h. eu lieu, à l’Auditoire de Calvin le culte
solennel en italien, avec service de Sainte
Cène célébré par les pasteurs Bogo et Guarnera et auquel prit part une bonne assemblée.
Il fut suivi à 19h. par l’habituelle agape
fraternelle de l’Eglise Vaudoise dans les
locaux du Centre social protestant, au Lignon.
Ce centre abrite de nombreux ouvriers italiens et espagnols. Après le repas, M. Bogo
évoqua les évennements du 17 février 1848
et la personnalité de Gioberti, Ce fut ensuite
le chant du Serment de Sibaud en italien et
la signature d’un message adressé à M. le
pasteur Tron et à M. Monney retenus par
la maladie.
Cette journée se termina par des chants et
des conversations qui permirent à chacun de
mieux se connaître. J. P.
del sale ». L'Unione Valdese di Marsiglia
ha inviato anche ai convenuti al nostro
pranzo il suo pensiero ed augurio fraterno,
che qui ricambiamo.
Desideriamo notare lo spirito di servizio
veramente gioioso con cui l’Anziano Filippo Berger e la sua famiglia organizzano e
preparano questa agape fraterna e ringraziare tutte le ccllaboratrici che hanno permesso che questo incontro avvenisse nella lieta
familiarità della nostra sala.
La Comunità esprime la sua fraterna ed
affettuosa solidarietà alla Sorella Maria Girardet (Agape) per la morte del babbo, Past.
Emanuele SbalTi, avvenuta a Roma il 7
febbraio.
La sera del 27 marzo (sabato) la filodrammatica di Pinerolo presenterà nella nostra
sala il lavoro: «Un Ispettore in casa Byrling » già recitata con successo a Pinerolo
per il 17 Febbraio. La recita avrà inizio alle
ore 20.
VILLAR PELUCE
Abbiamo accompagnato al campo dell’ultimo riposo terreno le spoglie mortali di Vigna Paolo (Centro), di anni 53, e di Allio
Susanna n. Lautaret (Ruà - Piantàa), di
anni 80, che ci hanno lasciato: il primo
dopo molti anni trascorsi in vari ospedali
in compagnia della malattia e della sofferenza, la seconda dopo pochi giorni di leggera indisposizione.
Ai funerali, svoltisi rispettivamente il 6
e il 9 marzo, hanno preso parte parecchi conoscenti ed amici che hanno espresso, con
la loro presenza, il loro cordoglio e la loro
solidarietà cristiana alle famiglie.
Rinnoviamo ai familiari tutti di questi
nostri Scomparsi la nostra viva e fraterna
simpatia.
— Il S. Battesimo è stato amministrato
alle due bimbe Elsa e Irma Puy, di Giovanni e di Suscita Gras, di Subiasco - Piantàa.
Il Signore le accompagni con la sua benedizione e con la sua grazia, insieme ai
loro genitori.
— Ringraziamo vivamente i Pastori Signori Sonelli e Taccia e il Sìg. Alberto Lazier per gli ottimi messaggi portatici in occasione del culto e di alcune riunioni.
— L’Lnione delle Mamme, che all’inizio
del mese aveva avuto il piacere di accogliere l’Unione consorella di Bobbio Pellice, ha
restituito la visita a quest’Unione la domenica 21 corrente. Le nostre Mamme — in
numero di circa 50 — sono state accolte con
tanto affetto e circondate di tante squisite
cortesie ed hanno trascorso in compagnia di
quelle sorelle un magnifico pomeriggio che
ha lasciato in loro tutte un vivo ricordo.
Esse dicono ancora alle loro care amiche
bobbiesi, ed in modo particolare alla gentile
Signora Aime, tutta la loro riconoscenza ed
il loro vivo ringraziamento per il bel pomeriggio vissuto insieme.
— Neanche quest'anno la famosa « influenza » ha voluto mancare al suo ormai
consueto appuntamento di febbraio-marzo.
Essa è giunta puntualmente fra di noi facendosi viva quasi subito dopo il XVII febbraio. Da quella data parecchie famiglie
rhanno vista comparire in casa loro. Abbastanza benigna in certi casi, essa ha in altri
casi aggravato un po' di più la mano. Per
fortuna sembra che in «tuesto momento essa
sia sul punto di levare le sue tende. Lo speriamo di tutto cuore. Auguriamo a coloro
che l’hanno ancora quale loro ospite, di potersene sbarazzare al più presto, ed a coloro
che se la sono passata liscia finora, a non
doverla affatto accogliere nella loro casa, onde poterla considerare definitivamente (almeno per quest’anno) fuori dei nostri confini.
SUSA-COAZZE
MARSEILLE
Comme chaque année, c’est avec amour
et éclat que l’Union Vaudoise de Marseille
a commémoré la fête de l'Emancipation, et
cette année nous avons eu la joie d’accueillir
monsieur le Pasteur Pier Luigi Jalla.
Tout au long de celte journée, Monsieui
Jalla a pu juger de la vitalité de notre
Union. Dès le matin au temple où un groupe
de Vaudois chanta « Le Serment de Sibaud »
et à midi à la Maison Vaudoise où un repas
fraternel fut servi à une centaine de personnes, parmi lesquelles, entourant notre
Président Monsieur Henri Poët et notre visiteur, on remarquait les Pasteurs des différentes paroisses de l’Eglise Réformée de
Marseille.
L'après-midi eut lieu notre séance récréative, où une trentaine de petits acteurs se
produisirent avec joie pour le plaisir de tous,
et où la jeune troupe artistique de notre
Union se surpassa cette année en jouant une
comédie fortement appréciée par tous. A tous
ces jeunes acteurs et comédiens nous adressons nos félicitations, et nous remercions
surtout pour le dévouement de tous ceux
et toutes celles qui ne calculèrent ni leur
temps ni leur peine pour la bonne réalisation de cette journée.
Nous ne pouvons que regretter que le
temps disponible de M.r Jalla fut si bref et
que nous n’ayons eu le temps de faire tout
ce que nous aurions aimé. Nous formons le
souhait bien sincère, que M.r Jalla revienne
nous voir: qu'il sache que l’Union de Marseille le remercie et qu’il sera toujours le
bienvenu parmi nous.
Et maintenant, nous ne pouvons que souhaiter de recevoir de nombreuses visites, afin
que Marseille demeure toujours aussi près
des Vallées.
RORÂ
In una suggestiva e calda atmosfera sabato 13 corr. nel Tempio di Torre Pellice
è stato celebrato il matrimonio tra la Sig.na
Elva Rivoira e il Sig. Enrico Durand (pensionato) con larga partecipazione di parenti
ed amici. Subito dopo la cerimonia gli sposi
hanno offerto un rinfresco molto apprezzato
presso la Foresteria Valdese. Agli sposi rinnoviamo gli auguri di ogni bene nel Signore.
— Domenica prossima 28 corr, alle ore 15
precise sarà celebrato il culto mensile con
S. Cena alle Fucine. Tutte le Madri sono
gentilmente invitate a fermarsi dopo il culto
per prendere accordi sulle prossime attività.
— A tutti i nostri sofferenti ed ammalati
vada l’espressione della nostra simpatia cristiana accompagnata da sentite preghiere al
Signore perchè ponga fine alla loro malattia.
— Presso il Centro di Lettura sabato 20
corr. il Sen. C. Rotta ha tenuto una conferenza su: «Usi e costumi in Danimarca».
La conferenza è stata integrata dalla proiezione di bellissime filmine a colori e sonore.
Crediamo che il numeroso pubblico presente
sia la migliore attestazione di ringraziamento ed apprezzamento per Tinteressante serata. Ma vogliamo ugualmente esprimere i
sensi del nostro più vivo ringraziamento
per la serata offertaci specie se consideriamo
che nonostante i molteplici e pressanti impegni il Sen. Rotta ha voluto ugualmente
donarci parte del suo prezioso tempo.
A Meana bassa di Susa un improvviso violento incendio causato dal surriscaldamento
della canna fumaria di una stufa ha divorato la casa, con tutto quello che conteneva
del nostro fratello Ugo Tomassone: egli, la
moglie, la bambina di sette e il bimbo di
cinque anni sono salvi miracolosamente, grazie a Dio, ma essi sono ridotti sul lastrico.
Li raccomandiamo alla misericordia divina
e alla generosità del prossimo.
ATTENZIONE!!!
Nel prossimo numero pubblicheremo un resoconto del viaggio della Corale di Torre Pellice a Pratteln presso
Basilea, dove essa ha partecipato col
suo canto alla inaugurazione della
i< Casa Italiana». Questa « Casa» vuol
essere un luogo d’incontro sul piano
umano e religioso per gli operai italiani, preparato dalla Chiesa Evangelica di Pratteln ov’è all’opera il nostro caro amico Past. R. Hardmever.
Sabato prossimo, 27 marzo, alle
ore 18 nella trasmissione « Un’ora per
voi » la televisione svizzera di Monteceneri trasmetterà una ripresa della
serata d’inaugurazione svoltasi il 20
marzo nella Chiesa di Pratteln col
concorso della nostra Corale.
RINGRAZIAMENTO
I familiari della compianta
Adele Poèt
ringraziano tutti coloro che presero
parte al loro dolore.
In modo particolare ringraziano il
Dr. De Bettini, il personale dell’Ospedale Valdese, i Pastori Sigg. Sommarli
e Sonelli.
Torre Pellice, 16-3-1965.
RINGRAZIAMENTO
La cognata Letizia Marauda ve/l
Bonnet e le nipoti Margherita Bonnet ved. Cangioli e figlio e Elena
Bonnet, non potendo farlo persone»
mente, riconoscenti, sentitamente r: .
graziano tutte le buone persone c’ce
si sono unite al loro dolore per ia
dipartita della loro cara
Clara Bonnet
Un ringraziamento particolare ,
cugina Maria Bonnet che con tai' >
affetto si prestò per assisterla, ai S;. .
Dr. Gardiol e Pastori Jahier e Mac
Luserna S. G. (Stalliat), 16-3-U
In memoria
di Lidia Pons
nata Revel
Giorni fa è mancata, nella Casa delle Diacoiiesse a Torre Pellice, aH’età
che gli antichi Greci consideravano
perfetta, a novant’anni.
Figlia, sorella e sposa di Pastori,
porta con lei un soffio di memorie del
tempo che fu e che sempre pensiamo
bello e postico. Memorie di scuole dove insegnò, di una valle piena di sto»
ria, dove suo padre accompagnava Edmondo De Amicis oltre le « Termopili
Valdesi ».
Eppoi Palermo, accanto al marito
Dott. Enrico Pons, e infine Roma, la
Società Biblica; quindici anni, fin
quasi alla seconda guerra. Quando ricevetti le consegne dal Dott. Pons, di
cui diventavo successorei, trent’anni
fa, ricordo che egli mi diceva che le
lettere per Londra glie le traduceva la
consorte che l’iaiutava tanto grazie
alla di lei conoscenza della lingua.
Eppoi, il ritiro dall’opera, la morte
del marito, venti anni ancora in varie
attività e con la famiglia.
E infine. Torre Pellice, il quieto
scorrere del fiume, dietro la Casa delle Diaconesse...
Passano- le memorie, come il soffio
della nebbia che sale verso> la vetta
nella sera d’autunno. Vite, lunghe vite, vite brevi, tutto è attirato- lassù. E
a noi rimane quel senso di pace e di
poesia che partano con sé le memorie,
fino al giorno che anche noi guarderemo sorridendo- indietro, verso quelle che avremo lasciato di noi.
Guido Miegge
Direttore reap.: Gino Conte
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie Fo-rneron Bleynat e r ■
dino commosse per la dimostrazi . - . '
di stima e simpatia ricevuta in o.
sione della dipartita della cara.
Anna Luigia Gay
ved. Forneron
esprimono la loro sentita riconosc.- - •
za a tutti coloro che di persona oc i
scritti presero parte al loro dolore.
In modo- particolare ringraziano il
pastore Sig. Marco Ayassot, il De
Ros e tutti i parenti amici e vicini, ii
casa che furono di aiuto nella trisi.a
circostanza.
Prarostino, 12 marzo 1965.
RINGRAZIAMENTO
Nell’impossibilità di farlo nersoi: 1mente, Johnny Bleiker ringrazia qui-.- i
ti hanno voluto onorare la memona
di sua cognata
Ester Moreno
e gli hanno manifestato la loro aif ttuosa simpatia.
Bordighera, 19 Marzo 1965
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie Bernard, nell’impossibilità di farlo personalmente, ringraziano tutti codoro' che hanno- preso parte
al loro grande dolore in occasione ciel
la dipartita del Irò- caro
Italo
Pomaretto, 16 marzo 1965.
Acquistando i VINI MARSALA
dal fra-tello Garzia Salvatore, via
Caippucoini, 6, Marsala, contribuirete alla creazione di un fondo per
la costruzione di un’Opera Evaoigelila in Marsala, in quanto lutto
il guadagno, escluso il minimo indispenisabile ai suo fabbisogno familiare, v-a devoluto per l’Opera
stessa.
Cartone propaganda :
6 bottiglie da 750 gr. L. 2.100
12 bottiglie da 750 gr. L. 3.900
C.C.P. 7/528 Chiedere listino prezzi.
Per l’opera di Marsala è già stata
fersata alla Tavola la somma di
lire 367.500.
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Cip. Subalpina a.p.a. • Torre Pellice (Tot
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