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Roma, 13 Marzo 1009/'
Si pobblie* ogni Sabato
ANNO II - N. 11
LUCE
Propugna gPinteressi sociali» morali e religiosi in Italia
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6
ABBOKAMKNTI
Italia; Anno L. 3,00 — Semestre L. 1,50
Estero ; » » 5,00 — ‘ • '3,00
Un numero separato Cent. 5
I manoscritti non si restituiscono
INSBRZIOKI
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ÌDirettore e Amministratore : B. Celli, Via Magenta 18, Roma
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jettera aperta del p. Bartoli
airUnità Cattolica
3 ^
Il sito manifesta la fiera, e il tuo linguaggio eon
tumelloso scopre la tua penna, è prete De Toth, proteo
multiforme, òhe sorreggi ora colla tua spalla ostrogota
il pericolante edifizio del Papato!
Il 27 febbraio uscì nel Nuòvo Giornale di Firenze
una mia intervista con un Redattore del medesimo,
nella quale, professando francamente la mia fede, non
solo non ingiuriava l’Unità CctMoUoa, ma non vi faceva
la più lontana allusione. Tu,prendi la penna, e da
me non menzionato, nè offéso, mi copri di contumelie e di villane ingiurie. questa, prete De Tdth,
la tua religione ? Godo e rirtgiazio Iddio . che non e
più la mia. Tu il sai; io potrei risponderti per le
rime, ma non lo; fo o ti perdono. Io, eretico, osservo
il Vangelo: tu, ortodosso, lo calpesti coir ambo i
piedi.
Tu disputi contro di me da uomo iràto. Non sai che
l’ira e l’amore intorbidano ogni più chiaro intelletto?
Perchè, o prete De Toth, non hai fatto bene il chilo,
prima d’impugnare la penna e confutarmi?
Tu dici ; « forse che avanti il éoncilio di Firenze il
Papato non esisteva? ». Rispondo. Sì, certamente esisteva, ma non quale è ora, definito per istituito divinamente da Gesù Cristo, infallibile, supremo su tutti
i \Tescovi 6 su tutta la Chiesa deU’Orbe. Anche tu, o
prete De Toth, esistevi un trentacinque anni ta, ma
allora la tua mamma ti toglieva gentilmente i moccoli dal naso, mentre ora per difendere il Papato vomiti contro di me ingiurie e villanie. Sei lo stesso
De Toth, ma quanto mutatus ab ilio J Osserva e medita ' Prima del Concilio di Firenze si tenne quello
di Costanza, dove tutta la Chiesa latina hx debitamente rappresentata. Ora, quel Concilio Ecumenico
non solo non confermò le pretese prerogative del Papato, ma vi si oppose e le negò recisamente. Dunque,
il Papato esisteva sì, prima del Concilio di Firenze,
ma non qual desso è oggi. Hai inteso.
Tu prosegui; • Dire che un dogma, una venta non
fu tenuta fin dal principio nella Chiesa perche vi furono eretici che insorsero a combatterla, come e del
dogma del primato di Piétro e dei Pontefici di Roma,
è tile argomento che, ripetiamo, non può enunciarlo
che un pazzo. E di fatti, se quella verità non c era,
se il dogma della supremazia del Papa
come mi degli eretici poterono insorgere a contradirgli«... Anche qui vale l’adagio: ex mhtlomhilM,
¿ pL voi, signor Giorgio Bartali, se volete mettervi
d’accordo col Lirinese, voi dovete dare un calcio agli
Evangelici che vi fornirono gli spropositi che dite
per tornare alla tradizione della Chiesa, di cui il L riñese da voi così maltrattato.è lino dei testimoni
Zisïmr rispondo io. E tl pare un sillogismo in
Benissimo, ^i-esti a questo mio raziocinio;
Ì^iSTelsendosi dichiarato infallibile, è combattuto
;J q^r^ pretesa da bau,.. Ma baio non avrebbe
potuto combattere TÌ^io, se questi J
mente dichiarato infallibile.
hile V O sciocco e pazzo, gridereste tu, prete De Toth,
e chi Ü lia insegnata la logica? ILtup sillogismo non
:oS:.LconseguenzaMaJea;4alletua^e«
solo ti è lecito in verità tale,
battuto. E cosi ti rispondo io, o prete De Toth. Tu
dici: « Gli eretici fino dai primi secoli hanno combattuto il Papato : dunque il dogma del Papato esisteva
realmente ». Rispondo: esistevano le pretese del Papato,
passi : esisteva il diritto legale e div.no del Papat o
non segue dalie tue premesse. Anzi, il fatto che il
preteso dogma del Papato era aspramente combattuto,
mi dà ragione a sospettare esser lui un’usurpazione
umana, non una istituzione divina. Cosi mi suggeriscono la logica© il raziocinio. Àh ! prete De T5th, torna
a Roma! Vi è ancora posto per te sui banchi della
Università teologica a Via del Seminario. Hai bisogno
di fare una buona spanciata di quel miuestrone logicale che si chiama summulaé summularum. Torna a
scuola ed impara !
Sai che cosa .dice da ..i"ec.equta C.h.e ^
primo settembre dell’anno 2b6, 84 Vescovi africani,
cioè tutta l’Africa cristiana si raccolse a Cartagine
intorno a S. Cipriano, e là decretò nullo il battesimo
degli eretici, contro l'avviso di Roma e la sentenza
manifesta di Papa Stefano. Ivi, anche fa. Cipriano,
alludendo evidentemente al Vescovo di Roma, pronunciò le seguenti parole: * Nessuno di noi, infatti,
si erige a Vescovo dei Vescovi ; nessuno ricorre a minaceie tiranniche per sforzare i suoi colleghi a pre-Stargli obbedienza ». Che cosa dici, o De Toth, a queste
parole di S. Cipriano ? Credeva il martire di Cartagine, credeva la Chiesa d’Afriea alla supremazia spirituale del Vescovo di Roma, o non anzi si opponeva
virilmente alle pretese di lui, e chiamava ingiuste e
tiranniche le sue minaceie ? In quelle parole dì S,
Cipriano, confermate da tutta la Chiesa africana, vi
è una perfetta confutazione del Papato. Leggi la storia, o De Toth, e medita !
A farla breve, lo sono pronto a sostenere in pubblica disputa contro qualunque avversario le tre seguenti proposizioni ;
I. Il Papato spirituale è un fatto storico e tutto
umano, sorto a poco a poco e da varie cause, e destinato, come ogni cosa umana, presto o tardi a sparire dalla faccia della terra,
II. Il testo del Vangelo « Tu es Petrus • è stato
interpretato dalla maggioranza dei Padri della Chiesa
in tal maniera da negare effettivamente la supremazia
spirituale del Vescovo di Roma.
III. Non vi fu mai epoca nella storia della Chiesa
quando il così detto dogma del Papato sia stato riconosciuto universalmente da tutti i cristiani. Mancano,
dunque, per lui, quelle tre caratteristiche dell’MÒigMe,
semper et ab omnibus, che Vincenzo di Lerìno crede
necessarie ad ogni dogma veramente cristiano.
Tu, o De Toth, sei pugnace, ed io anche. Io sono
dottore in teologia, e tu, lo sei, tu ? Ad ogni modo,
non ti mancano nè ingegno nè coraggio. Fuori, dunque,
e cessando dalle ingiurie, comincia una buona volta
a ragionare 1 Io non faccio guerra di persone, ma
d’idee. Fin che ho creduto nella divinità del Papato,
ho chinato la mia fronte nella polvere davanti a lui.
Se ora ho mutato sentenza, sai di chi è la colpa ? Di
S. Cipriano le cui opere ho letto con ansia infinita,
di Tertulliano, d’Ireneo, di Agostino e degli altri Padri
della Chiesa. E,poi, la colpa principale è della Sacra
Scrittura che mi ha mostrato il Cristo, e mi ha nascosto l’uomo.
Iddio piantò il giardino del cristianesimo il quale
crebbe in pochi anni a smagliante bellezza. Quando San
Giovanni l’ultimo dei suoi cultori morì, il giardino era
perfetto. Calò la notte e l’uomo nemico seminò in quella
terra ferace dei semi di male piante. Queste crebbero
e diventarono giganti e collà loro ombra aduggìarono
gli alberi e i fiori di Dio. Soffia ora il vento, sibila
il ciclone, e si sferra gagliarda la tempesta. Le male
piante minacciano di schiantare e tu paventi, De Tóth ?
Lascia che vadano! laseia che vadano! Il giardino è
troppo fitto, è dìveiitàto una boscaglia, calda ed afosa^
Non vi si respira più. Beatò il vento e il sibilo aquilonare! Beata l’accetta di Dio che lampeggia al piede
dei vecchi tronchi ! Le male piante, cadranno. O De
Toth, tirati da parte, per non venir schiacciato dai
loro cadaveri ! .
Giorgio Bartoli
C A.1-Ì TVIÌ-C
Del mio cor dai profondi ascosi gorghi,
IP rocchio umano scrutator non giunge,
Sali, o mio carme ! Tu da un’alma in duolo
Erompi, e sai, oh quanto !
Il dolor, lo spavento ed il tumulto
De la battaglia, che fra i lampi e i tuoni
De la tempesta intellettual sei nato !
Va dunque, o Nume alato,
E parla ! Aspro favella a’ miei nemici,
E lene lene a tutti que’ che un giorno.
Quasi a fidato duce,
In me fissaron la pupilla amica ■
E chiesero al mio verbo amore e luce.
Me il volgo ignaro accusa
Di fè tradita e di violati patti
Contro il mio Dio. Stolti !
A Cristo Dio, e non all'uom, io fede
Giurai, allor che l’onda del lavacro
Cristiano piovve sul mio biondo capo !
Al mio Signor fede mantenni! L’amo,
L’adoro, solo in Lui confido, e quando
Eia che al vespero volga
La nave mia, al Salvatore in grembo
Quieterò fiducioso
De la mia vita desolata il nembo !
Nulla è di stabile quaggiù. Nell'ètra
Si mutan gli astri, e tal che pria grillava
Di luce argentea o d'oro, effonde poscia
Raggi verdi o azzurrini, oppur si spegne
Nelle fiammanti cavità del cielo.
La terra pur si cangia; e il fiume, il mare.
Il metallo, la pianta ed ogni vita.
Con alterne mirabili vicende
Corron l'arco mutevole del tempo.
Or, all'uom solo, nato
Per scrutar ogni Vero,
Mutar unqua non lice il suo pensiero ?
O gente ignara, o intelletti corti !
A tal che pt ima ^idoleggiava l'orma
Di Re terreno, poscia
Di libero governo
Lice seguir la contrastata norma :■
Nè, per questo, fedifrago e bugiardo
Ei vien chiamalo. È lecito in iscienza
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LA LUCE
L’ancipite sentenza
Mutar, se occorre, nè si danna al rogo
Lo scrutator del gran mistero eterno.
Ma, in religion, sacrilego s’appella
Chi la coscienza ascolta.
' E per amor di Cristo e del Vangelo,
Dell’uomo ai falsi o non provati dogmi
Non piega il servo capo e si ribella !
Perchè, perchè volgete
Biechi ver me vostri occhi, o latratori ?
Voi, voi non conoscete
Le battaglie e gli amori de l’idea !
Per voi la vita è un’affannosa ebbrezza
Di cibo, di licor, di molli piume,
. D’oro vile e piacer ; per me si bea
Nel voi dell’alma verso il Vero eterno.
Onde il Cosmo s’insempra e l’armonia
De la vita perenne a noi si svela.
Mio Dio è il Ver ; Lui solo '
10 amo ! A bborro la menzogna oscena
E di Roma la folle tirannia !
Se più non curvo il capo
Ad idoli di pietra o ad uom di carne,
Cercate in alto ! Non per odio o amore
Di terrena sembianza, io volsi il tergo
Al patrio calle, e verso una novella
Fè di mia vita dirizzai la prora !
Odi, o volgo, e t’inchina ! Voi, voi tutti,
Idolatri del dì che volge a sera,
A religion più vera
Non date l’alma e il core.
Sol perchè alma non avete e core !
In alto il guardo ! Non già qui nel grembo
De’ visibili spazi si suggella
11 mistero ineffabil de la vita !
Quando vostr’alme, alfin libere e sciolte
Saran dai lacci di terrena spoglia,
Allor, nell’infinita
Luce di Dio, voi scorgerete, allora.
Chi al Ver di noi s’accosta più vicino !
È mia la verità ! Dannati a morte
Voi simboli adorate ovver figure ;
Ma la beltà nascosa
Ignorate di Dio ! Un fitto velo
V’annebbia gli occhi ! Orsù, cadan le bende,
E le vostre pupille semispente
Scorgano Dio, il Cristo e il suo Vangelo !
Rev. QI0F5GI0 BflRTOLI.
Il tramonto di Itoma
Per ragioni indipendenti da
la nostra volontà, abbiamo don
vuto protrarre la pubblicazione
del pregevole studio storico psicologico IL TRAMONTO
DI ROMA ; ma non tarderà
molto a comparirne la prima
puntata.
Intanto siam lieti di poter rivelare il nome dell’Autore, che
è l’illustre
PADRE GIORGIO BARTOLI
eo) Redattore della Civiltà Cattolica.
Conferenze de! padre partali
Nel nostro tempio di Via Nazionale 107, Roma, l’illustre Padre Giorgio Bartoli terrà dal 14 marzo al 2
di maggio, ogni domenica e ogni giovedì alle ore 18,30
(e dal primo d’aprile in là alle ore 19) una serie d’importantissime conferenze, di cui ci è grato poter dare
fin dora tutti i titoli:
« Il Cristianesimo primitivo, religione di verità e di
libertà. — La religione degli italiani. — Il vero Cattolicismo dov'è ? — Il modernismo in religione,« ossia :
E’ la religione cristiana statica o dinamica? — I tre
gradini storici del trono papale. — Apostati od ipocriti 7 ossia la libertà di coscienza. — La sacra scrittura davanti alle obiezioni degli ipercritici. — La
divinità di Gesù Cristo. I dogmi della scienza. —
• I dogmi della Fede. — La costituzione sociale della
Chiesa primitiva. — II Vangelo sulle pretese prerogative del Papato. — Clericalismo e Cattolicismo. —
La maledizione del mondo >.
©LEZIONI
In questi giorni, elezioni, elezioni, nient’altro che elezioni, e relativi ballottaggi.
Noi dubitiamo che i cosidetti periodi elettorali, come quello discretamente laborioso
per il quale passiamo, siano per concorrere
alUeducazione morale del popolo italiano. In
politica abbiamo idee tutte nostre, che non
esprimeremo, perchè la Luce non è giornale politico; e perchè, se le esprimessimo,
correremmo il pericolo di scandalizzare
qualche anima ingenua che spera ancora
la trasformazione del mondo da le schede
elettorali; diremo solo che noi crediamo
poco alla politica. Siete voi persuasi, o cortesi Lettori, che le insolenze e le denigrazioni onde erano zeppi i giornali d’ogni
colore e tappezzati i muri delle pubbliche
vie in questi giorni siano un indizio atto
a rallegrare e un argomento di progresso
morale? Noi siamo persuasi del contrario.
Chi non appartiene al partito in cui si
milita è un ciuco, uno sleale, un disonesto,
è un essere pieno di tutti i difetti e macchiato di tutti i vizi; il nostro candidato
invece è un flor di galantuomo, sine labe,
che non ne sbaglierà una e che possiede
lo speciflco per tutti i mali della società.
Non si pensa che in novanta casi su cento
e senza distinzione di partito, i candidati,
più che il bene del paese, sognano la medaglietta H il piacere di venir chiamati
onorevoli. Se cosi non fosse, non si spiegherebbe tanto accanimento per riescine.
Soltanto il candidato Tizio o il candidato
Sempronio sarebbe uno specialista ? nessun
altro nel partito stesso sarebbe atto a propugnare il bene del paese? Negare che uno
dei principali moventi sia l’ambizione è
negare l’evidenza.
E l’ambizione fa dei brutti tiri. Non sapremmo ben dire se destasse più ripugnanza
o più compassione un manifesto che sui
muri di Roma, a sostenere la candidatura*
Penso che fu poi coronata da un fiasco
solenne, recava una lettera commendatizia
del prof. Blaserna, vicepresidente del Senato : pareva di leggere una delle solite
rédame che i farmacisti inventori d’un intruglio qualsiasi pubblicano nelle loro circolari 0 nell’ultima pagina dei giornali, per
dare a intendere, per esempio, che il miglior rigeneratore delle forze non so io le
pillole Pink, ma le pillole Vattelappesca.
In mezzo a tanto spettacolo desolante e
avvilente di ambizioni, di piccinerie, di odi
e di volgarità, abbiamo avuto un po’ di
conforto da la sconfìtta clericale avvenuta
all’ombra del Vaticano, come pure da la
quasi certa vittoria di don Romolo Murri,
che recherà in Parlamento una tendenza
sui generis.
Peccato che il nostro correligionario Prof.
A. Fiori non sia uscito da le urne di Tempio
Pausania in Sardegna ! Egli avrebbe costituito un prezioso elemento di schiettezza
evangelica alla Camera. Ha ottenuto molti
voti; il che ci lascia bene sperare in una
futura vittoria.
RELIGIONE E POLITICA
I tempi nostri non sono punto favorevoli alla
unione della religione con là politica.
Si vuole e si richiede che lo Stato, siccome rappresentante della collettività senza distinzione di
culto e di fede, non si faccia protettore e custode
delle tradizioni religiose e della fede di una chiesa
particolare, ma che ugualmente protegga e garantisca il libero esercizio di qualsiasi culto religioso.
Concetto giustissimo e eminentemente liberale.
Solo è da deplorarsi che negli Stati cattolici, appunto a causa del dissidio tra la Chiesa e il potere
civile nel dominio delle pubbliche libertà e delle
conquiste sociali, lo Stato si faccia generalmente nemico dell’idea religiosa, e questa bandisca da ogni
manifestazione della vita. Ora questo non accade in
quei paesi di vera libertà, in cui i due poteri, pur
mirando a fini diversi, sanno però vivere in piena
armonia, in pieno accordo.
Se la politica e la religione non devono essere
confuse, come ha detto benissimo don Murri nel suo
brillante contradditorio col suo competitore al seggio
di deputato, è però evidente che lo Stato non deve
mostrarsi alieno dal rispettare l’alto principio del
Cristianesimo, anche per quel che riguarda la sua
influenza varie forme della convivenza sociale.
Imperocché Cristianesimo e Civiltà sono in intima
e stretta relazione. Rafiaele Mariano ha dimostrato
che la Civiltà moderna è nelle sue più belle manifestazioni frutto del Cristianesimo. « Cristianesimo
ed umanità diventano termini indissolubili di un unico
processo : la civiltà, quella che chiamiamo civiltà
moderna e della quale siamo, a ragione, si fieri è
cristiana. Nata sotto f afflato del Cristianesimo, è
venuta con esso' crescendo e svolgendosi. Ed anche
oggi spirito della Civiltà e spirito del Cristianesimo
combaciano e formano insieme un’ intima uscita ».
(Y. Cristianesimo, Cattolicismo e Civiltà, pag. 163).
E perciò lo Stato deve poggiare sulla base del
Cristianesimo, avere nelle sue leggi e nei suoi ordinamenti indole cristiana positiva. Lo Stato dev’essere bensì eminentemente laico, ma non ostile alla
religione, come vorrebbero che esso fosse certi partiti politici, i quali pur pretendono di essere essi i
soli difensori della libertà, mentre in realtà non la
vogliono che per sé.
Ora se si venisse a formare nel Parlamento un
partito cattolico militante, il quale potrebbe, senza
dubbio, assumere un carattere decisamente contrario a quell’ordine di idee e di intendimenti che sono
propri della Scuola liberale ; quale dev’essere l’atteggiamento dei partiti che si vantano di appartenere a quella Scuola?
E, d’altra parte, non sarebbe pur desiderabile che
la coscienza religiosa di quella frazione del Cristianesimo che si dice evangelica, avesse chi in Parlamento se ne facesse l’eco in grandi e speciali momenti, quando si discutono quistioni d’indole spiccatamente morale e religiosa !
Non c’è dubbio alcuno che il partito liberale, che
si riconduce direttamente alle belle tradizioni che
esso pur vanta nelle battaglie parlamentari, non
deve venir meno mai al programma suo, che consiste nel volere il progresso in ogni ordinamento,
in ogni istituto politico sociale della nazione.
Sarà evidentemente esso sempre agli antipodi del
futuro partito cattolico, quando questo mirasse a far
trionfare idee e propositi che sarebbero in assolata
contraddizione coi principi e cogli ideali dell’Italia
nuova.
In quanto ai cristiani evangelici, non crediamo
che essi debbano formare un partito politico propfiainerite ’detto. La chiesa evarigelìdà’é, pei* natura
sua, apolitica : essa si muove in un 6ampo infinitamente più alto, cioè in quello dei principi religiosi e morali che possono venire accettati da qualsiasi partito politico.
E perciò come tale la Chiesa evangelica non'ambisce di avere dei rappresentanti diretti al Parlamento.
3
LA LUCE
Ma gli evangelici considerati come individui sono
liberi di. iscriversi a qualsiasi partito politico, purché siano rispettati quei principi di morale che sono
alla base di qualsiasi forma ài convivenza sociale.
E perciò, gli evangelici possono essere sociali.sti, radicali, monarchici liberali o consorvatori. come meglio
loro aggrada. E’loro dovere 41 partecipare aliavita
pubblica ; vorremmo che alcuni di essi emei gesserò
tanto da potere essere chiamati a far parte dei consigli comunali — e già ne abbiamo — come pure
del Parlamento dal popolo. E, allora, in quei consessi, questi rappresentanti politici, evangelici in
quanto a professione di fede religiosa, potrebbero,
in dati momenti, portare una nota nuova e giusta
nelle grandi discussioni parlainentari, specialmente
sulle questioni che rivestono un qualche carattere
religioso, come frapporti della Chiesa conio Stato,
Finsegnamento religioso nelle scuole écc.
La Chiesa evangelica respinge qualsiasi connubio
tra una religione determinata e la politica, appunto
in virtù del principio di libertà di culto e di coscienza : vuole libertà per tutti entro i confini della
legge, senza privilegi per associazioni particolari,
poiché ogni corpo sociale che vive e si muove dentro i confini dello Stato, deve essere retto secondo
il diritto comune. Affermiamo dunque il carattere
apolitico della Chiesa evangelica, il che non esclude
punto che i deputati evangelici mandati al Parlamento, in virtù del proprio programma esclusivamente politico e sociale, debbano, in dati momenti,
farsi eco della coscienza religiosa di quelli che, separati dal cattolicismo, non*rappresentano meno un
principio altissimo di morale e di religione.
Envieo ^Weynjen
31 Pastoral« « i T«rr«woli
Una beiranima scandalizzata...
—
Aveva ragione mio nonno': non basta farii giro
del mondo per diventate \'dòmiiiii, di senno..... e il
signor Gubello" Mémmoli lo dimostra squisitamente
nella sua letteta- da Lniidrà- ^F d’Italia
del 28 ultimo scorso : « L’apostbfessa della temperanza ».
Lo scrittore si é scandalizzato, poveretto, di certi
sistemi inglesi; per lui Flnghilterra é una nazione
superstiziosa, schiava ancora del fanatismo religioso
di dieci secoli fa.-Sembra impossibile ; a Londra si
‘ergono cattedre religiose lungo le vie, sui parchi,
dovunque : ogni cittadino é pienamente libero di
annoiare il suo prossimo colla lettura del Vangelo,
colla propaganda del buoni costumi, non solo, ma
ultimamente la signora Carry Nation « Fapostolessa della temperanza » ha intrapreso un apostolato
di nuovo genere. La terribile donna entra nei bars
e per protesta contro Falcoolismo si dà a rompere
vetrine e bottiglie; rimprovera sfacciatamente l’abuso
del tabacco; è capace di interrompere i graziosi spettacoli delle girls danzanti nei music-halls. Sono
cose da barbari e Mémmoli, 'il superuomo d’Italia,
assiste a quelle scene selvagge del fanatismo religioso e morale col cuore traboccante di tristezza incivilita.
La razza anglo-sassone, scrive il filosofo profeta,
ha toccato l’apogeo della* potenm e della gloria ed
oramai è suonata anchp per essa lora della decadenza e, come fecero tutti i’ pffpbli civili, deve suicidarsi colla corraziòner Che fanno adunque tanti
apostoli e apcstole^e? liisdìao il pabe i liberi cittadini d’Inghilterra, e come ¡ preti d’Italia rientrino
nei templi e predichino il Vangejo ^ai... banchi.
Bravo signor Gubello :- solo mi permetta di farle
notare che se ella avesse» predicato la sua filosofia
alla razza anglo-casone quattro; secoli fa quando incominciò in quei paesi la follia dell apostolato en
olea aif\ laxstoria npn ,avrebbe registrato la granizza inimitabile .toccata dai liberi popoli del Nord.
, flutaiTo mingandi
ili
CCniinNI del Pastore ,Andr4‘Vici]*®/- ■“
UunInUIll di 18Ò pagine. — Prezzo di favore L.
- Dirigere con Cartina-Vaglia alla Traduttrice : Carmen Silva, 9 Via Rusconi — Como.
Pietro Pace, per grazia di Dio e delFApostolica
Sede Vescovo di Malta, è uu genio incompreso, e
beato lui che que.sta voltn é capitato sotto il mio
occhio tenace ricercatore della umana genialitò.
Addoloratissimo per l’immane sciagura toccata a
Messina e a Reggio in causa del terremoto, egli,
Fuomo di Dio, non si arresta a indagare superficialmente le cause naturali del disastro come fecero
gli scienziati, e neppure si accontenta di indicarne
le cause morali come fecero i suoi confratelli nell’Episcopato ; ma da uomo pratico con un colpo di
genio indica al mondo intero un modo semplicissimo
per impedire che altri terremoti vengano a gettare
nel lutto l’Italia nostra.
Nella sua lettera pastorale della Quaresima, Pietro
Pace dimostra che un rimedio contro il terremoto
è il digiuno quaresimale ; rimedio tanto più facile
ora che la bontà del papa lo ha ridotto ad una astinenza irrisoria. i
Ma la causa principale del disastro suaccennato é
’incredulità e più specialmente l’eresia protestante ;
per cui, distruggere l’eresia equivale a eliminare
ogni pericolo di terremoto.
.Il vescovo fedele non potendo esercitare gli antichi suoi diritti contro gli eretici terremotanti, sanziona pel suo gregge la seguente
« Insfrucfio :
1. Incorrono la scomunica maggiore riservata al
Papa tra le specialissime tutti coloro, i quali anche
senza l’animo di aderire all’eresia e per solo rispetto
umano danno il loro nome alle sette degli eretici di
qualsiasi denominazione.
2. A più forte ragione incorrono la stessa pena quelli,
che prendono parte alle funzioni acattoliche o servizi
come s’usa dire, ovvero ascoltano il predicante coll'animo di arrendersi a lui, quante volte, com’essi empiamente dicono, li persuada. ..
3. Cosi pure incorrono la medesima scomunica quelli,
che,fattasi autori deH’altrui spirituale rovina, inducono
in quasivoglia modo e fanno andare o venire altri
nelle sale e nei tempii eretici,, ed udire le eow/ferewae.
4. E finalmente sono pure innodati della stessa pena
tutti coloro che pubbllcantft'é'oiiè stampe grinvitialle
sopradette conferenze, ed i temi delle medesime, a
causa del favore che prestano con tale azione alla
propagazione o alla conferma dell’eresia.
E’ severamente, proibito di entrare per mera curiosità
scientemente nelle sale e ne’ templi protestantici nell’ora delle conferenze ; e peccano pur gravemente tutti
coloro che per mera curiosità ascoltano le conferenze
dei protestanti, ed assistono sia pure materialmente
alle cei’imonie acattoliche, e tutti quegli artisti che
anche solo perfine di lucro vanno a cantare e sonare
nei templi protestantici ; e i tipografi anche subalterni,
che, per non essere cacciati via dai loro capi, compongono i caratteri per la stampa dei libri degli eretici ;
con questo di più che se trattisi di quei libri di eretici
nei quali è insegnata e sostenuta l’eresia, anche i tipografi secondari incorrono la scomunica maggiore riservata in ispecial modo al Papa.
Nè da peccato mortale vanno scagionati gli architetti, appaltatori e capomastri, i quali prestano la
loro opera,- e lavorano per la costruzione ed ornato di un qualche tempio protestante. Ma quanto
ai muratori ed altri operai subalterni potranno essere scusati da peccato, purché nel fatto loro non
siavi scandalo, nè si faccia il lavoro in disprezzo,
della religione cattolica. Ma sarà tutta cura e diligenza dei parrochi e dei confessori l’istruire questa
povera gente che anche da tale òpera materiale è debito
l’astenersi, quando il lavoro si ritenga comunemente
come segno protestativo di falsa religione ; e quando
l'opera stessa con qualche cosa che sola e direttamente
significhi o riprovazione del culto cattolico od approvazione del riprovato culto ereticale ; o quando costi
ch’eglino sono dagli eretici astretti o chiamati a lavorare in disprezzo della cattolica religione : e poi
in nessun caso è lecito d’intendere di cooperare al
* culto ereticale.
Molto più finalmente si fanno rei di peccato enormissimo i padri e le madri, che veramente crudeli
verso le anime dei figliuoli, mandano questi alle scuole
protestantiche, e peggio anche se ad andarvi li costrin, gono. E’ evidente che questi tali genitori sono al tutto
da riprovare e detestare nel loro misfatto, e deve
procurarsene il ravv.ediinento in tutti i modi possiSbili, e frattanto devono essere tenuti lontano, come
manifestamente incapaci ed indegni, dai Sacramenti,
finché non abbiano ritirato i loro figliuoli da sì ree
scuole.
Anche i figliuoli, per la cosa in sè considerata
certamente accedendo a tali scuole si fanno rei di
grave peccato. Ma nel caso di vera coazione, il confessore pesate le circostanze di persona e di fatto
adoperi verso loro colle regole da provati autori suggerite per simili contingenze.
Sia cura dei Rev.di Parrochi di tener vive queste
prescrizioni nella mente dei fedeli, e leggere questa
istruzione nella Messa parrocchiale o in altra funzione
più frequentata nei dì festivi.
N. B. Queste norme sono state assoggettate, come
di dovere, al sapremo giudizio del S. Padre, il quale,
udito il parere di una congregazione di E.mi Cardinali, le ha sancite ».
Uomo avvisato mezzo salvato : tanti ringraziamenti
a Sua Santità, a tutti i cardinali di Santa Madre
Chiesa, e al Vescovo di Malta.
Del resto gli E.mi potevano anche sanzionare la
corda e il rogo contro i protestanti, i quali oramai
sono convinti autori dei terremoti.
Hntufo IWingardi
Un nuovo istituto areliaionn poi disperoti
A smentire le cattive lingue che negano al cristianesimo pratico ogni influenza benefica nella società attuale, pullulano le società, i comitati, gl’istituti di assistenza, di protezione, di temperanza, di
beneficenza, in modo meraviglioso. Essi distribuiscono
a larga mano con zelo emerito i soccorsi, i rimedi,
i consigli, le visite, le conferenze a tutti i miseri
travagliati e feriti nelle lotte dell’esistenza. Sono
riesciti a procurare inalche beneficio ? Ahimè ! non
hanno ancora cacciato fuori dal mondo il male nè
soppresso il dolore. * Tutto è inganno, fuorché il nostro dolor ». Cesù alle turbe sofferenti ed abbandonate
come pecore senza pastore ha rivolto il sublime e
commovente invito: «Venite a me, voi tutti che
siete travagliati ed aggi’avati, ed io vi darò riposo ! »
(Matt. XI, 28), ma quell’invito ha incontrato molti
sordi e molti restii ad'accoglierlo. Mancava loro,
pare, qualcosa e ,qualcosa Fanno trovato aU
cnni benefattori increduli della città di Calvino ed
è Vopera delle consulta:dohi \i atiù^^^ per i disperati della vita. Earelca ! E cotesti signori, animati
da uno zelo che non osiamo chiauure santo, perchè
ne rimarrebbero offési, inondano la società; il pubblico e F inclita con dei meravigliosi prospetti-programmi. State a sentire ! Coloro che sono travagliati, che sentono il loro coraggio smussato, le loro
volontà infiacchite e fatte flosce come vesciche sgonfiate, i disperati, in una parola, stanno per vedere
la fine dell’orrore morale del loro supplicio.
Il giovedì di ogni settimana dalle 6 alle 7, nei
locali della « Rivista di medicina » (da non confondersi colla « Rivista cristiana ») un medico psicoterapeutico sarà posto a loro intiera disposizione.
Ha un dramma sconvolto la mia vita? Passo io per
una di quelle ore di crisi e di spavento, di dolore
acuto che non risparmiano nessun uomo ? Sono io
maturo per compiere un delitto od almeno una cattiva azione ? Ho io perduto la mia fiducia negli nomini, la mia fede in Dio, la mia speranza negli alti
miei destini ? Ormai saprò ciò che mi convien fare.
Ogni giovedì, dalle 6 alle 7, andrò nei locali della
. Rivista di medicina » dove aleggia regnando la
dottrina di Carlo Vogt.
— Signor dottore, esclamerò io, sono nn disperato !
—: Benissimo, molto bene, dirà il dottore, favorite
prendere una sedia. ,
— Ho perduto la mia sostanza !
— Mi dia la sna mano.
— Mia moglie è fuggita !
— Fatemi vedere la vostra lingua.
— Un piccolo, adorabile bimbo mi fa tolto, lo
amavo con passione.
— Meno chiacchiere ! si spogli e si Inettà nudo
sopra quella stadera.
— Ahimè! non ho più gusto per nulla. Il sale
ha perduto il suo sapore. Sono la malinconia, la
noia personificate. Tutto mi manca e mi beffe di me
4
LA LUCE
stesso. Dove rivolgermi ? Dove andare ? Che farò io
per rivivere, per riconquistarmi ?
— Prenda questo tubetto di cachets.
— Non credo più, non amo più, sono un cadavere
ambulante...
— Prenda un cachet in acqua zuccherata.
— E’ un'agonia atroce la vita mia !
— Ne prenda poi un altro prima di andare a
letto. Buongiorno !
Ed io me ne andrò col mio tubetto e sarò guarito. 0 semplicità meravigliosa !
Si, tutti i drammi, tutto il tragico della vita, la
sofferenza ineluttabile, le lunghe strazianti distrette,
gli strappi, gli schianti dell’anima in brandelli, tutto
è guarito, levato, lavato, soppresso con due cachets
in un tubetto I
Gesù, pare, non riesci a tanto, poiché il dolore
rimane e conduce oggi ancora a morte. Il dolore
rimane per ogni nomo la più implacabile e la più
necessaria delle realtà, dato il male morale, il verme
roditore del peccato. Eppure chi mai potrà enumerare le migliaia di disperati che Cristo ha consolati
redimendoli ? Per quei signori, le cose stanno altrimenti.
Hanno inventato, primo ; un medico; secondo : un
medico psicoterapeuta; tertio : un medico assolutamente areligioso; quarto : una suora che ha assistito
ai massacri dell’Armenia, dove il suo ospedale bruciò. I disperati sono avvisati... ma non salvati, neanche a metà.
(V. anche Gaiette de Lausanne N. 52)
P. u.
GFideali deWeducazione
{Seguito vedi num. 9).
Abbiamo veduto come non si deve educare nelle
pubbliche scuole; vediamo ora quali siano gl’ideali
del pa.store Jowett. Egli non dice cose nuove e il
sunto del suo discorso è molto succinto; ma esso
basta a farci convinti che gl’ideali suoi sono pure
i nostri.
Scopo dell’ educazione dev’ essere di preparare
tutto l’nomo, nelle sue diverse facoltà, per tutta la
vita, nei suoi molteplici aspetti.
La tendenza odierna porta a specializzarsi, e c’è
il suo perchè. Il campo dello scibile , si è talmente
allargato e si va continuamente allargando; la vita
è così vertiginosa e c’è tanto bisogno di far presto,
di arrivare che mancano il tempo e la lena per
abbracciare tante cose che pur sarebbeio utili e dilettevoli, se non strettamente necessarie. Dunque,
bisogna limitarsi. E questo sta bene, quando si è
giunti a una certa età. Ma il male è che, nelle
scuole, gl’insegnanti sono quasi tutti specialisti e
che mirano a fare dei loro scolari altrettanti specialisti in erba. Essi non vedono che la loro materia,
e quella deve primeggiare su tutte le altre.
I professori Galletti e Salvemini hanno pagine assennate ed eloquenti sul flagello degli insegnanti
specialisti nelle scuole medie; costoro non sono possibili che nell’insegnamento superiore.
Nel giovane « uomo e cittadino », si devono coltivare tutte le capacità e tutte le facoltà, non intellettuali soltanto, ma morali e spirituali altresi.
Bisogna educare tutto l’uomo; e codesto si ottiene,
dice Jowett, 'sviluppando i grandi attributi dell’anima ; l'ammirazione, la speranza e l’amore.
« Insegnate ai fanciulli ad ammirare, e salvateli
dal cinismo; insegnate loro a sperare, e salvateli dal
pessimismo; insegnate loro ad amare, e salvateli dalla
barbarie ».
II suo secondo ideale è lo sviluppo dell’individualità. I gusti personali dei fanciulli e dei giovanetti,
dovrebbero essere un criterio per giudicare delle
loro diverse attribuzioni; ma l’oratore teme che il
sistema educativo non tenga abbastanza conto dei
diritti dell’individualità.
Se vi sono di questi timori e si possono muovere
cotali appunti in Inghrlterra, dove Tindividualismo
si afferma in modo cosi splendido e vigoroso, come
ben dimostrò il compianto Desmolius, che cosa si
dovrebbe dire deH’Italia, paese a società, di tipo
eminentemente comunista, dove tutti sono misurati
alla stessa stregua, come i soldati, e colati nello stesso
stampo ? Qual’è, infatti, il nostro peggior malanno ?
la mancanza di caratteri, di personalità spiccate, di
coscienze fortemente temprate. E codesta uniformità
grigia, codesta massa amorfa la dobbiamo a quei
grandi e nefasti livellatori che sono la Chiesa Romana e il nostro sistema di educazione, i quali non
tengono conto dei gusti e delle attitudini diverse,
e, invece di sviluppare l’individualità, la comprimono e la soffocano. Prima di farne un ingegnere,
un professore, un negoziante o un salumaio, d’un
giovane si deve fare un uomo nel senso integrale
e nobiledella parola : ecco l’ideale della educazione.
Il terzo punto toccato* dal Jowett fu quello del1 ordine e dell’importanza da assegnare ai vari scopi
cui l’educazione deve mirare; e a questo riguardo,
egli accetta il programma del dott. Arnold : 1- Principii religiosi e morali; 2’ Condotta educata e dignitosa, da gentleman^ dicono gl’inglesi, con parola
molto comprensiva e intraducibile; 3- Cultura intellettuale.
Il nostro oratore, però, sarebbe alquanto disposto
ad alterare leggermente quest’ordine, accettando in
prima linea il numero secondo.
Egli raccontò che un vecchio uomo di Stato gli
aveva detto alcuni giorni prima che il cambiamento
più cospicuo operatosi in questi ultimi tempi era
lo sparire della vecchia cortesia, la decadenza dei
costumi educati e cavallereschi a cui si va sostituendo uno spirito villano di antagonismo, d’insubordinazione e di mancanza di ogni rispetto.
Non è necessario essere nomo di Stato per constatare questa gravissima lacuna nell’educazione moderna; basta passeggiare per le vie delle nostre città
0 assistere a certe pubbliche riunioni, frequentare
le scuole o andare al Parlamento. La società si va
facendo sempre più maleducata e villana; si manifestano gl’istinti più violenti e si cerca di soddisfare, con ogni mezzo, gli appetiti sempre più prepotenti e spesso più bassi.
Pertanto, concludeva Jowett, è necessario che
l’educatore tenga saldo l’ideale, concreti e faccia sentire l’influenza benefica e incalcolabile del proprio
carattere, sublimi la dignità e le potenzialità della
sua missione.
Quod est in votis.
Hnfieo Piuoive
L’ABaTE LOISY
Il Consiglio dei Ministri di Francia nominò il 2 del
mese corrente l’abate Loisy per la Cattedra della
Storia delle Religioni al Collège de France. vacante
per la morte di G. Réville, figlio deH'illustre professore 6 pastore riformato Alberto Réville che prima
del figlio e con dottissima autorità aveva per molti
anni occupata quella medesima Cattedra. La Commissione àdW'Accademia delle sciense morali e politiche aveva indicato al Ministero il signor Poncart con 20 voti contro 15 dati all'abate esegeta e
critico assai spinto nelle sue negazioni circa il canone delle Sacre Scritture, ma siccome i due candidati vennero presentati ex aequo aU’autorità competente, questa prescelse l’abate sospeso e scomunicato. Cosas de Oallia !
Nato nel 1857, Loisy fu parroco imprima, poi
professore neU’Istitnto cattolico fino al 1893. Nel novembre di quest’anno fu destituito perchè sospettato d’eresia, il che non gWmpedi di essere, dal 1894
al 1899 elemosiniere delle suore domenicane insegnanti di Nenilly, ma i suoi corsi susseguenti alla
scuola pratica degli alti studi e la pubblicazione delle
sue opere di critica bìblica lo fecero uscire dal clero.
Dopo un pastore liberale viene a salire in bigoncia
un prete spretato e negatore arrabbiato della divinità di Cristo. P. L.
S TEATRO?
E’ lecito ad un cristiano di andare a teatro ? Tale
domanda potrà, a prima vista, sembrare strana al principio del secolo XXmo. La civiltà, il progresso, l’evoluzione ecc. eec, hanno fatto cambiare nome a tante
cose : che meraviglia se anche riguardo ai teatri le
idee abbiano subito delle trasformazioni, massime dal
punto di vista della morale evangelica ? Ed è appunto
perciò che io arrischio la mia domanda.
L’argomento è vasto, e può offrire buon terreno a
molte ricerche, anche buone e utili. A mo’ d’esempio,
potrà qualcuno divertirsi a rintracciare nella notte dei
tempi le origini del teatro, altri sarà in grado di dirne
la grande efficacia nella educazione dei popoli a traverso i secoli, v’ha chi saprebbe celebrarlo sotto 1’ aspetto dell’arte, mentre i più pratici potrebbero raccontarne le meraviglie dal lato dell’ « affare ». Ma la mia
domanda non pretende nulla di tutto ciò ; bramerei
solo sapere se e in qual rapporto stanno i teatri del
mondo con le massime del Vangelo.
E’ un fatto che il mal costume furoreggia ; non c’è
dubbio che la c fede vera di Gesù » vien meno a vista
d occhio, mentre aumenta tremendamente l’empietà, non
ostante le beate visioni e affermazioni di molti intorno
a un avvenire di felicità, di benessere nel mondo, quando,
cioè, l’umanità evoluta avrà finalmente raggiunto il suo
ideale ; è un fatto che l’umanità, moralmente parlando,
peggiora, a dispetto dei meravigliosi progressi della
scienza.
E il cristiano che sa di essere pellegrino quaggiù,
che ha la visione divina e verace di un’altra patria, e
nutre la speranza di beni migliori, mentre loda Iddio,
per gli ammirabili doni concessi agli uomini, non si
ferma lungo la via, ma cammina sulle orme del suo
maestro divino che grida a tutti : « Se alcuno vuol
venire dietro a me, rinunzi a se stesso e tolga la sua
croce e mi segua ».
Rimimi a se. stesso I Gravi parole che esprimono
divinamente tutto il programma della vita cristiana.
Il Vangelo è un proclama di guerra : poiché c tutto
ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne e la
concupiscenza degli occhi e la superbia della vita »
esso dice « non è dal Padre... »
Il mondo ha le sue attrattive, le sue seduzioni, i
suoi fascini. Esso è « concupiscenza e superbia ». E il
teatro è una delle sue grandi reti.
Il tdatrht Ma fehe’^fìì ha da fare un cristiano col
teatro moderno, che per lo più è immoralissimo? Il
teatro oggi è divenuto scuola efficacissima di immoralità. Ah non è certo al suo posto il cristiano là dove
la virtù è sbeffeggiata e il vizio applaudito, dove il
mondo suscita le passioni più vili ! « Che comunione
vi è egli della luce colle tenebre ? »
I tempi nostri non sono i migliori. Gravi cose vanno *
maturandosi : non fosse altro, la questione operaia è
abbastanza grave per far pensare cose tristi a chi ha
fior di senno. Perciò ora più che mai s’impone la necessità di opere e di testimonianze cristiane, nel vero
senso della parola. Ma non è certo una buona testimonianza cristiana l’andare a teatro. Il mondo conosce i
suoi, e delle loro opere non si maraviglia ; ma gli stessi
mondani si meravigliano se un verace cristiano si fa
vedere a teatro.
II teatro è divenuto focolare di vizio, e centro d’infezione morale.
Cristiano e teatro non vanno assieme !
Achille Canepa
PRIMAVEKA DELLA VITA
Il C. N. delle Unioni francesi ha iniziato una colletta
a prò degli Unionisti di Messina. Cinquantasei Unioni
hanno risposto all’invito e raccolto L. 1892,40, che sono
state trasmesse al C. N. delle U. C. d’Italia.
B A.B
Ci si invita ad annunziare alle Chiese,
alle Società di beneficenza in genere e agli
Amici tutti che l’annuo Razzar a prò dell’orfanotrofio Gould avrà luogo il 18 e il
19 del corrente marzo.
Con riconoscenza i doni per la vendita
saranno ricevuti fino al giorno 15. Si
pregadiindirizzarli allasig.ra. M. Muston,
Via Naxiormte t07; Roma.
5
LA LUCE
CROCE AZZURRA
Greene e alcuni altri antialcoolisti svizzeri hanno
lottato contro Talcoolismo a Nancy (Francia)
Hi s}; 4
Il 25 febbraio si è aperto a Ginevra Pannunziata esposizione antialcoolica ; la quale si potrarrà fino al 19
di marzo.
* *
*
Togliamo dal Giornale d'Italia :
« Esiste a Roma una Società per la moralità. Abbiamo
una Lega contro il duello. Ma non è stata ancora
costituita una Società contro l’alooolismo, come a Londra, come a Parigi. I nostri oratori popolari, il Sabbatini, il Ferrari, il Pagliaro non hanno mai descritto
agli operai le tristi conseguenze dell’alcoolismo, la povertà l’abbrutimento, l’inferno nelle famiglie. Nè il
prefetto ed il questore hanno mai escogitato qualche
mezzo per vietare agli osti, ai proprietari dei caffè di
vendere vino e liquori a coloro che già sono brilli ».
Cuore di Qiapponesini
All’Associazione Cristiana della Gioventù di Roma è
pervenuta, per mezzo del sig. W. E. Long, la seguente
commovente letterina :
Roma, 2 Marzo 1909.
Signori, Favoriscano aggiungere alla loro lista di
sottoscrizione a favore dei danneggiati dal terremoto
la somma di L. 128,11 equivalente a 50 yen mandatici
dal direttore della scuola domenicale della « Christ
Church » in Robe (Giappone).
Tale somma è stata raccolta fra un numero di circa
300 fanciulli dell’età di tre a cinque anni, i quali vivamente commossi al sentire l’immane disgrazia che
tanti orfani faceva nell’Italia meridionale, vollero
contribuire, ancorché molto modestamente, al sollievo
delle miserie di questi ultimi.
Gradiscano dunque quest'obolo dei piccoli Giapponesi che hanno voluto in tal modo esprimere la
loro simpatia verso i piccoli Italiani, e ricevano i
nostri distìnti saluti.
p.p. l’Ambasciata del Giappone
S. Imai
pjtqiHE PI STORIA
£a t»uci)cssa iS i Dalbest
S’è già risto come Iolanda di Spancia, duchessa'
di Savoia, trovasse modo di arricchire i suoi cortigiani coi beni confiscati ai Valdesi sparsi qua e là
nel Piemonte. Nè stette paga a ciò, chè volle anzi
intervenire direttamente a danno di quelli della
Valle di Luserna, cui i loro signori assicufarano
una protezione relativa.
Nel novembre del 1475, il frate Inquisitore Giovanni Andrea d’Acquapendente, cercando di far denaro. volle colpire di gravose multe quelli che avevano abiurato prò forma al tempo di Giacomo di
Buronzo, nel 1448.
Ma non si vide assecondato da Antonio Rorengo
di Campiglione, podestà di Luserna nè, pare, dagli
altri signori della valle, interessati a lasciare i loro
sudditi attendere pacificamente alla coltura dei loro
feudi e, d’altronde, gelosi dell’autorità che essi soli
vi avevano esercitato fino a quel tempo. L’Inquisitore ricorse allora a Iolanda, che tosto emanò il decreto del 23 'gennaio 1476, imponendo ai castellani
di Pinerolo e di Cavour, al podestà di Luserna e
ad otto altri funzionari dei dintorni di ottemperare
alle disposizioni che prendesse l’Inquisitore e minacciando i renitenti del suo sdegno e di essere coinvolti nelle pene comminate agli erètici. Rivolgendosi
poi direttamente al Rorengo, essa aggiungeva : « E
poiché tu, podestà di Luserna, hai rifiutato di mettere ad esecuzione questa richiesta, ti imponiamo di
comparirci dinanzi per rispondere alle accuse che
sono state formulate contro a te. Senza ^di che, ti
si farà vedere e sentire la dichiarazione del tuo
castigo >.
E’ forse in risposta a questa) intimazione che il
podestà scrisse quel biglietto, non datato, ritrovato
fra le carte dei Luserna, nel quale egli obietta
che i Catari d’Angrogna, S. Giovanni, Villar e Bob
bio si sollevano contro ai loto stessi signori, quando
questi si fanno gli strumenti dell’Inqnisizione. Questa- menzione dei Catari prova ebe i Valdesi erano
più pazienti o, forse, solo che i Catari erano ancora
allora in maggioranza in Val Luserna.
Ma l’imperiosa sorella di Luigi XI non ebbe campo
d’incrudelire maggiormente, poiché dovette seguire
nella guerra contro gli Svizzeri il non meno autoritario suo cugino, Carlo il Temerario, duca di Borgogna. Costui, vinto, contro ogni aspettazione, a Morat, il 22 giugno, si credette tradito e volle vendicarsi imprigionando la duchessa. Liberata il 2
ottobre, Iolanda non potè rivedere il Piemonte che
il 23 giugno 1477 e ritrovò lo Stato ridotto in cosi
misere condizioni che ne ebbe occupati ed amareggiati gli ultimi mesi della sua vita a cercare di rimaginarne le ferite. Essa spirava il 28 agosto 1478,
lasciando il ducato molto indebolito nelle mani del
figlio Filiberto I, appena tredicenne.
Durante l’assenza della duchessa, l’Inquisitore
Biagio di Berrà, non potendo compiere nelle Valli
il suo ministerio di sangue, aveva infierito a Cuneo.
Vi salirono sul rogo, il 9 marzo 1477, Angelina
Mazza, moglie Durando, di Roccavione, ed Antonia
Nanda, moglie Gando o Grandi, di Borgo S. Dalmazzo ; il 22, era Antonina Rosso, il 26 aprile
Beatrice Roasio e Audisia Dalmazzo, tutte del Borgo.
Quelle esecuzioni avvenivano dietro sentenze
deU’Inquisitore e del vicario ducale.
Giov, Galla
Balleria scientificD-rEligiPsa
Osvaldo 5«er (1809-1883).
Il prof. De Gttbernatis nel suo « Dizionario bio
grafico degli scrittori contemporanei l’ha chiamato
una delle principali autorità in Europa in materia dì
paleontologia ».
In uno dei suoi scritti si legge : « Uno studio
accurato della storia della creazione bandisce dalla
mente quel freddo fantasma che si vuol sostituire
al nostro Dio, e ci conduce al IgÌQ .vivente che creò
i cieli e la terra secondo un disegno ideato da ogni
eternità ».
In una sua lettera si legge ancora: « I mie
studi mi confermarono nella fede in un Dio personale che creò i cieli e la terra, ed in un governo
morale e supremo del mondo. Fra quanti sono i
racconti della creazione a noi tramandati dall’antichità, non ve n’ha alcuno che s'accosti per sublimità e bellezza a quello della genesi, e la geologia,
lungi dal contraddirlo nel suo complesso, ne viene
a confermare taluni particolari nel modo più sorprendente ».
Ed ecco come termina la sua opera sul Mondo
primitivo della Sviscera : « Per quanto grande
sia l’edificio della creazione, esso non può essere
apprezzato nella sua magnificenza che dalle intelligenze atte a giudicarlo. Prendiamo, ad esempio, una
sinfonia di Beethoven : l’artista musicale solo ne
comprenderà il senso; per lui, ogni nota avrà il suo
significato; e, da queste note diverse insieme unite,
uscirà una armonia incomparabile. I fenomeni presi
isolatamente non appariscono nel loro vero significato, come le note staccate, che quando sappiamo
riunirle e apprezzare il loro insieme. Non è che
riavvicinando i fatti isolati" che noi ci formiamo una
idea della grandezza del creato. E’ mediante questo
riavvicinamento che la nostra anima intravvede l’armonia della natura, armonia che ci innalza al disopra del mondo fisico e produce nella nostra anima
il presentimento di una intelligenza divina che dirige tutto ciò che esiste.... Più noi progrediamo
nella conoscenza della natura, più altresì è profondo
il nostro convincimento che la credenza in un Creatore onnipotente, e inuua sapienza divina che ha creato
il cielo e la terra secondo un disegno concepito innanzi il tempo, può sola risolvere gli enimmì della
natura come quelli della vita umana ».
B. m.
Corriere JSlordamericano
New York, febbraio 1909
Egregio signor Direttore,
La prego di permettermi ai correggere un errore
nel quale è caduto iuvolontariamente il suo simpatico
corrispondente A. C. nella sua lettera che fu pubblicata
nel N' del 2 gennaio intorno alla Bible Teachers
Training School di New York.
Il capo della sezione italiana è il Fast. Ägide Pirazzini, e non il sottoscritto. Quando il sig. A. C. visitò
la nostra scuola, il Dr. Pirazziui era assente, e da ciò
è derivato l’equivoco. La parte mia, assai più modesta,
è quella di sopraintendente della « Italian Educational
Home », nella quale abbiamo una quindicina di studenti
che si preparano per i corsi regolari nella B. T. T. S.
Il numero totale di studenti italiani quest’anno è di
venticinque. Questi provengono da tutte le chiese e da
tutte le parti dell’Italia e degli Stati Uniti. Quando
venne aperta la nostra « Italian Home », nel mese di
Ottobre n. s., i quindici studenti allora accettati appartenevano a varie chiese. E ciò dimostra l’imparzialità
della Scuola, come del restola dimostra la costituzione
della facoltà, nella quale quelle varie chiese sono tutte
rappresentate.
Il medesimo spirito fraterno si manifesta ancora nell’opera dei membri della Facoltà italiana fuori della
scuola. L’estate scorsa il Br. Pirazziui ed io lavoravamo assiduamente coU’Evangelistic Committee di New
York; ambedue predichiamo spesso nelle varie chiese
della città, e l’altro giorno io ebbi il piacere di surrogare il sig. Clot presso la Waldeusian Aid Societydi questa città, e di parlare come meglio sapevo nell’interesse dell’opera Valdese. Invitato a parlare specialmente della Scuola Teologica di Firenze, dissi, fra
le altre cose, che i professori sono splendid men who
are doing a splendid work for a splendid church in
a splendid country.
Con fraterni salati,
Robert Walker
yclla ?tal5ola e nelle JsoU
Torino.
Il Dott. Emilio Meynier, libero docente a quelTUniversità, darà un corso di 7 conferenze sotto gli auspici del Comitato del Foyer.
— Una famiglia della parrocchia valdese ha offerto,
in memoria della benemerita signorina Elisa Melile,
più di undici mila lire, destinandole al « ricovero vitalizio » in quell'ospedale evangelico « di persona attempata, .di sesso femminile, di civile condizione e
priva di mezzi di sussistenza ».
— Domenica prossima nella cappella di S. Donato
il Past. Cav. P. Longo parlerà di una martire piemontese.
— A proposta dei pastori Giampiccoli e Longo, si
fonderà tra breve una sezione della Croce Azzurra pro
temperanza.
— Ci è pervenuta la Relazione 1908 del Consiglio
della Chiesa Valdese (ramo italiano). Si è lavorato assai. Il Pastore ha dato molte conferenze su svariati
argomenti atti ad attirar l’attenzione. Culti ben frequentati anche da estranei. Esempi edificanti di famiglie veramente cristiane e di moribondi profondamente
credenti. Maggior regolarità nei catecumeni ; dodici
dei quali furono ammessi a Pentecoste.
Sempre piacevole la numerosa Scuola Domenicale.
Coazze.
(Diodato Rosati). — Continua rallegrante la frequenza alle radunanze di culto. Tra gli uditori abbiamo
un’altra signorina svizzera, nata cattolica, di cui il
padre — direttore in una di queste fabbiiche — e la
sorella minore sono evangelici. Essa è senza dubbio
uno degli ascoltatori più assidui e più seri e ci dà le
più belle speranze.
Non voglio passar sotto silenzio quel buon vecchio
quasi ottantenne, che, nonostante l’età, la distanza e
il freddo, si reca al tempio ogni domenica, avventurandosi talvolta perfino di sera nel buio ; tanto è felice
di poter udire la c parola della Vita ». Quantunque
non abbia coltura, egli sa ribattere con fermezza e con
fede le obiezioni degli avversati.
1 Fu di festa per noi il giorno in cui avemmo la visita
tanto gradita del pastore di Torino, Cav. P. Longo,
vicepresidente della Commissione Esecutiva. Egli ci
r^alò la mattina un discorso riboccante d’affetto fra.
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LA LUGE
terno e di fede ; e la sera, innanzi a numerosa assemblea^ nta conferenza sulla catastrofe dellltalia Meridionale, con particolare allusione ai gravi lutti della
nostra chiesa di Messina.
Egli se ne andò sodisfatto della perfetta armonia
che regna nella congregazione e lieto d’aver ammesso
alla S. Cena due ragazze e un giovanotto, persone
serie e di ottima condotta.
La scuola è progredita non meno della Chiesa. Essa
comprende, tra gli altri, 4 alunni provenienti dalle
Scuole Comunali e che le monache, direttrici deU’Asilo
infantile, non hanno sapnto attirare. La popolazione
comincia a dare importanza alla nostra istituzione scolastica ; poiché da qui innanzi vi si sosterranno esami
con effetto legale, come nelle scuole dipendenti dal
Comune.
Bene frequentata anche la Scuola Domenicale.
Abbiamo avuto l’annua festa dell' Emancipazione.
Molto entusiasmo ; 100 uditori alla conferenza ; canto
ascoltato con vivo piacere ; recitazioni attraenti: tre
ore di godimento intellettuale e spirituale che passarono come un lampo.
Degno di nota il fatto che tanto a questa festicciola
quanto a quella dell’Albero assistevano persone che,
prima, non avevano mai posto piede nei nostri locali. I
preconcetti pian piano se ne vanno, quantunque il vecchio parroco si sbracci ogni domenica a denigrar Lutero e Calvino, raccontando le solite rancide storielle.
Gli abbiamo risposto una volta, e lo faremo di nuovo
a tempo opportuno.
Intanto ringraziato sia Iddio delle benedizioni che,
nella sua grazia, ci ha concesse.
Napoli.
Il 4 corrente un « Gruppo di Cristiani evangelici »
ha indetto un privato Comizio elettorale, nel quale si
è discusso un programma ottimo per ogni rispetto :
« abolizione del primo articolo dello Statuto ; protesta
contro il mal costume e la sua sistematica regolameliiasione, protesta contro l’alcoolismo, il lotto, l’analfabetismo ».
Salice piangente
Con vivo dolore apprendiamo la notizia_della nuova
prova che ha colpito la famiglia dello stimato anziano
Menotti della Chiesa di Milano I.
Tre mesi fa era tolta al loro grande affetto una figliuola di ventidue anni; ed ora é stato loro rapito il
il figlio Vittorio ventenne, reduce dalle Calabrie, ove
aveva prestato il suo valido concorso a prò delle povere vittime dell’ultimo disastro.
In quelle terre desolate contrasse una infezione, che
dopo ventnn giorno di malattia, e nonostante tutti gli
sforzi della scienza, lo portò via inaspettatamente.
Vadano alla desolata famiglia le sentite cristiane nostre condoglianze, e l’Iddio delle consolazioni consoli come Lui solo può e sa fare i loro cuori tanto
afflitti !
Italico.
Messane Inferiore. — La mattina del 5 corrente,
dopo lunga e penosa malattia, s’addormentava nel Signore Francesco Logomarsino. Egli fu tra quei primi
che ebbero a cuore l’evangelizzazione italiana, e col
Gavazzi, col Mazzarella éd altri combattè valorosamente
per la causa di Cristo. Sul Cimitero di Mezzano, davanti
a circa 500 persone, i pastori Bonifazi e Malapelle parlarono di Colui che è la Risurrezione e la Vita.
O. Malapelle.
RINaR AZI AME N TO
La vedova del sig. G. D. Turino e tutti
gli altri membri della famiglia Goetzlof e
Turino desiderano esprimere la loro sincera riconoscenza alle Congregazioni ed alle
persone tutte che hanno loro cosi gentilmente dimostrata simpatia nella grave
sventura.
ECHI DELLE MISSIONI
Nella gran Sala della Riforma a Ginevra due conferenze pubbliche: Tana de! missionario Burnier la
quale ha per titolo : « Un’ora allo Zambesi » ; l’altra
di vari missionari (Hermann, Berger, Burnier e Reuter)
e questa ha per titolo: * Nel centro dell’Aflrica ».
OLTRE LE ALZI E 1 n/1RI
Svizzera
Ginevra — Nei primi giorni di luglio prossimo si
celebrerà il 4- centenario della nascita di Calvino, con
l’intervento di rappresentanti di chiese sorelle estere.
— La commissione musicale del giubileo della riforma ha premiato tre poesie destinate ad esser cantate da adulti oppure da bambini nelle chiese e nelle
scuole. Gli autori premiati sono : il pastore Borei Girard, il prof. Giovanni Kaufmann e Augusto Hugnenin.
— Parecchi missionari dello Zambesi e del Congo
francese hanno tenute adunanze pubbliche e private.
— Si annunzia per il prossimo Agosto il sesto congresso internazionale di P.sicologia (il quinto aveva
avuto luogo a Roma). Il Comitato ordinatore ha a presidente il Flournoy. Si discuterà tra l’altro la psicologia dei fenomeni religiosi (relatori il danese Hoffding,
autore di celebri libri di psicologia e di storia della
filosofia moderna; el’americauo prof. Leuba, autorevolissimo come l’Hoffding in fatto di psicologia.
Neuchâtel — L’ex prete cattolico romano Verheggeni
della diocesi di Namur, dopo aver studiato in questa
città teologia evangelica, è stato consacrato pastore.
Francia
Parigi — Una banda di giovinastri si diverte a sfregiare i monumenti eretti dallo spirito liberale e a disturbare i culti evangelici.
— Andrea Hostein, assassino della propria suocera,
si mostra d’una calma sorprendente. Al giudice istruttore spiega la sua calma, dicendo : « In agosto scorso
fui a Lourdes e confessai il mio crimine a un prete
che mi dette l’assoluzione. D’allora in poi la mia coscienza non mi compunse più ».
Edificante !
— La federazione francese delle Associazioni cristiane degli studenti si adunò a congresso dal 21 al
24 febbraio.
—■ Nel tempio di Pentemont, il prof. Enrico Bois
di Montauban ha tenuto due conferenze sui temi :« L’obbedienza e la fede ; La vera conoscenza di Gesù ».
— Il prof. Allier sta per dar principio a una nuova
serie di lezioni, in cui tratterà del concetto del male
neU’ediicasione.
— All’ultima esposizione di pittura orientalista, figuravano anche quattro tele del Christel missionario evangelico al Lessato.
Ivry — L’ormai famoso sindaco libero pensatore
Coûtant ha battezzato civilmente 10 bambini.
Che bel fatto !
Caudry — Il notissimo ateo Sebastiano Faure ha
proferito una conferenza sul fallimento del Cristianesimo. Gli hanno risposto, seduta stante, tre pastori
evangelici, Roussiez, du Cateau eDiéuy. Un foglio politico locale riferisce il contradditorio, palesando evidente simpatia per i pastori.
Montauban — Il decano di quella facoltà teologica
evangelica, l’illustre prof. Doumergue, autore della monumentale biografia di Calvino, è stato eletto dottore
onorario dell’l'niversità di Edimburgo.
Tolosa — Sta per sorgere un nuovo tempio evangelico.
Belgio
— S'è costituita tra i giovani evangelici una società
che si propone d’evangelizzare quella nazione cattolica.
— Un giovane belga di Nessonvaux, il sig. Danmery, andrà missionario nel Congo.
— Il Chrétien Belge annunzia la morte d’ uno zelantissimo cristiano evangelico proveniente dal Cattolicismo, il sig. Pietro de Clercq. Egli aveva offerto
gratis — quantunque relativamente povero — il terreno per costruirvi un tempio.
Or an Brettagna
— Evan Roberts sta ripreparandosi nel raccoglimento
all’opera di Risveglio. Egli ba ia fiducia che un risveglio si propagherà da un capo all’altro del mondo. Le
tendenze spiritualistiche di molti, che ieri erau materialisti, inducono a erodere che la profezia di Evan
Roberts abbia ad avverarsi.
Intanto il Risveglio continua in certi luoghi del
paese di Galles, efficace e potente come se cominciasse
ora.
— Secondo la Semaine Religieuse, a Londra frequentano
le adunanze di culto evangelico ogni domenica 12524.80
persone.
Danimarca
Frank Thomas, reduce da la Svezia, si è soffermato
in Danimarca, per darvi due delle sue belle conferenze.
Stati Uniti
La società missionaria « Congregational Home Missionary Society » impiega 1700 persone, le quali predicano e insegnano in 16 lingue diverse. Il numero
delle cougregazioni (chiese o stazioni) è cresciuto dì
431 in un solo anno.
A-iìrica
Secondo la Mission Review, vi lavorerebbero 2940
missionari europei od americani e 13089 aiuti missionari indigeni ; e vi sarebbero 4789 congregazioni cristiane, con 221.156 membri di chiesa e 527.790 catecumeni. Inoltre 3937 scuole, frequentate da 202.390
alunni; 95 ospedali; 16 tipografie.
Giappone
Si nota un risveglio spiritualistico tra gli studenti
di questa nazione, ; come pure un’energica reazione contro il razionalismo.
Corea
L’Evangelo vi si spande con tale rapidità da ricordare i tempi apostolici.
La Dottrina Cristiana spiegata al Popolo
Ulta Erpoflea nozione della divinità di Gesù Cristo
D. — Di che cosa volete trattare in questo capitolo ?
R. — Di una dottrina che alcuni cercano di diffondere ai nostri giorni e che ha la pretesa di affermare
la divinità di Gesù Cristo, pure rigettando il domma
ortodosso delle due nature.
D. — Esponete questa erronea dottrina.
R. — Eccone le linee principali :
Il Padre ha costituito il Figlio sacerdote, profeta e
re, dandogli un nome che è sopra ogni nome, ecc.
(Fil. IL 9). Ne segue che la divinità del Figlio è un
dono fatto a lui dal Padre, e perciò una divinità derivata, inferiore a quella del Padre. Questa divinità derivata consiste non in altro che in una specie di dittatura
di cui il Padre ha investito il Figlio, affinchè,compisse
la redenzione. E’ una divinità o dittatura provvisoria,
perchè quando la creazione sarà tutta quanta restaurata, l’opera del Figlio, e quindi la divinità del Figlio,
sarà finita ; egli perciò rimetterà al Padre i poteri
' riceyttti,4.1). ' f.,«, . , .......
,D. — Come fa questa dottrina a pretendere eh'essa
mantiene la divinità del Cristo ?
R. — I suoi fautori dicono : Nella nostra dottrina
si afferma che noi possiamo conoscere il Padre solo
mediante il Figlio, il quale, perciò, rimane come ilnecessariq mediatore. Inoltre, nella nostra dottrina, 1’ azione del Figlio e quella del Padre si confondono, in
quanto che il Figlio è come Tuomo d’affari del Padre :
« son chargé d’affaires ». (1)
D. — A che cosa mira questa dottrina, nel suo distaccarsi dal domma ortodosso e nell'opporsi ad esso ?
R. — Mira, a rendersi ragione del fatto che nel Nuovo
Testamento Gesù Cristo si mostra per più rispetti subordinato a Dio. Se Cristo è subordinato a Dio — hanno
detto gli autori di questa dottrina — la sua divinità
non è eguale a quella di Dio Padre, e perciò é falso
il domma ortodosso che l’afferma eguale.
D. — Che dite voi di ciò ?
R. — Dico che gli autori di questa dottrina hanno
frainteso da cima a foudo il domma ortodosso. Nel
domma, essi suppongono, Dio è trasformato in uomo, ,
e Vio dì Gesù è l’/o di Dio. Falso ! Nel domma l’io di
Gesù è perfettamente umano, perchè Dio non è trasformato in uomo ; egli si è unito aU’uomo nell’unione più
intima possibile, ma conservando Dio e l’uomo ciascuno
la propria natura, il proprio io, la propria volontà.
Perciò, nel domma ortodosso. Cristo è una creatura —
creatura quaedam est (2) — e, come tale, è subordinata
a Dio Padre. Quella che soffre, prega, muore, risorge
è una creatura. Non c’è dunque bisogno di andare a
cercare la divinità imprestata ed a scartamento ridotto
per capire la subordinazione di Cristo al Padre. La
subordinazibne deriva puramente e semplicemente dall’essere Cristo una creatura, come il domma ortodosso
altamente afferma. Il che non toglie, anzi... che, Dio
(il quale è ìmttianente in tutta la creazione in gradi
diversi) sia immanente al sommo grado in questa crea
itura perfetta, e costibnisca in lei il principiò supremo
0 persona, non già distruggendo l’io di Gesù, che è'’
umano, nè sostituendosi ad esso, ma bensì informandolo
di sè con l’azione pu'opria su di esso. Donde chiaro ap-i
perisce come il domma ortodosso lungi • daU’esclHdere
che Gesù sia subordinato a Dio Padre, lo implica necessariamente ; e perciò è cosa fantastica credere che-
7
LA LUCE
il fatto della subordiuazione di Gesù al Padre sia in
opposizione col Credo ortodosso.
D. — Donde deriva l’equivoco in cui sono caduti
questi oppositori del dogma ortodosso ?
R. — Essi hanno supposto, come già dicemmo, che
il domraa affermi che Vio di Gesù è Dio. Gravissimo
errore. Nel domma, è il Verbo che è Dio, e non già
l’io di Gesù. Il Verbo! il quale è la Sapienza di Dio
eoe teina e consustanziale al Padre, cioè alla Potenza.
Essa — non Vio di Gesù — essa è l’eterno Figlio dell’eterno Padre eguale in tutto al Padre ! Ed è anche
questo Verbo di Dio — e non già \'io di Gesù — che
è Dio ed Uomo. Il Vèrbo è Dio in Dio, cioè nel suo
stato trascendente; ed è uomo come forza viva che procede da Dio, e che si manifesta per eccellenza nella
creatura Gesù che è la più alta incarnazione di questa
forza viva. Sicché Gesù è Timmagine perfetta del Padre
nella misura della natura umana; è la forma di Dio come
dice San Paolo. In Gesù — dunque — noi conosciamo ed
adoriamo la più alta manifestazione possibile, nella natura umana, del Verbo immanente; cioè del Verbo allo
stato esteriore di forza viva procedente dal Padre —
subordinato perciò al Padre — conservante, tuttavolta,
per concomitanza in Dio, la natura divina, eguale
a quella del Padre. Per questa concomitanza, e nel
senso di essa, Gesù non reputò usurpazione essere uguale
a Dio. Ma ciò non implica punto nè poco l’identiflcazione dell’/o di Gesù con la natura divina del Verbo
iu Dio. E’ dunque pretta fantasia supporre che il d'omrna
ortodosso predichi dell’/o di Gesù quel o che invece predica del Verbo eterno di Dio, che è bensì manifestato
in Gesù, ma senza perdere il suo stato di trascendenza
in Dio. E questa pretta fantasia sulla natura del domma
è il punto di partenza della dottrina ereticale che stiamo
qui confutando.
D. — Lumeggiate ora la deficienza intrinseca di
questa dottrina.
R. — Notiamo innanzi tutto che essa è contraria
alle più esplicite e positive dichiarazioni bibliche. Nella
Bibbia, Ciisto è il Verbo di Dio manifestato in carne
{Giov. I, 14); e il Verbo di Dio che in Cristo s’è manifestato è quello che, nello stato trascendente, è coeterno e consustanziale al Padre (Giov. I, 1). Questa trascendenza ed immanenza, questa divinità ed umanità
del Verbo coesistono, senza di che in nessun modo ed
in nessun senso potrebbe San Paolo dire che Gesù non
reputò usurpazione essere uguale a Dio (Fil. II, 6).
Ora la dottrina che noi confutiamo nega tutto ciò in
quanto che fa consistere la divinità di Cristo in una
umanità che ha ricevuto transitoriamente dei poteri
dittatoriali, nell’essere Gesù l’uomo d’affari del Padre !
E’ inoltre dottrina superficiale, filosoficamente inaccettabile, perchè questo Dio che conferisce, in linea transitoria, poteri dittatoriali al suo uomo d’affari, è un Dio
untropomorfico astratto dalla creazione, il quale governa il mondo dal di fuori come un orologiaio fa con
la macchina ch’egli ha costrutta, o un architetto fa
con l’edificio ch’egli innalza.
Questa dottrina ignora che il Dio del Cristianesimo,
pur non cessando di essere trascendente, è immanente ;
<t in Dio viviamo, ci moviamo e siamo » (Att. 17). La
dottrina dell’immauenza, altissima verità filosofica, è
per gli antichi Padri greci il vero palladio della fede
Nel quarto Vangelo e nella prima Epistola di Giovanni,
la parola immanenza è ripetuta trentaciuqnfe volte, ed
essa è il primissimo principio della teologia di San Paolo.
Per l’inmanenza dì Dio nel creato, tutte le creature
.sono, in grado diverso, teofanie, non già — si noti —
per panteistica confusione, ma per unione. Perchè dimentica ciò, l’eresia non comprende che Gesù Cristo
è la teofania suprema che — come le altre creature
sono del Verbo i riflessi, linee sparse ed abbozzi dell’immagine divina — Cristo è la forma piena del Verbo.
E cosi questo empirismo disgiungente il naturale dal
soprannaturale precipita nella superficialità semplicista
della divinità... per procura allo... chargé d'affaires.Kà.vo
aspetto più che squallido della dottrina che abbiamo di
fronte è il carattere transitorio drila divinità del Cristo.
Compiuta la redenzione in atto, Cristo riconsegnerà i
poteri, c la sua divinità sarà un capitolo chiuso. Si dimentica — in questo concetto antropómorflco — che
la redenzione compiuta sarà la deificazione del mondo,
sarà l’Uomo-Dio divenuto .centro,dell’Uijùanità di Dio.
D. — E’ nuova la dottrina che abbiamo combattuta ?
R. _ No. Essa è la risurrezione dell’oresia di Ario
e di quella di Nestorio sotto forma più scialba, con
maggiore superficialità di premesse, ma più grande logica di conseguenze. »• *•
(!) T. Fiillot. — Le Livre de VAction bonne, chap.VII.
(2) L’Aqainate.
La conoscenza delle tue parole illumina
Salmo CXIX, 130
Venite voi tutti che avete trovato nella Bibbia la
luce, deponete in suo favore 1 Quelli stessi le attribuiscono omaggio i quali non sono stati da essa
trasformati. Renan dice : « La Bibbia è il gran
libro consolatore dell’nmanità » :
Ascoltate il poeta Enrico Heine : « Che libro è
mai quello, vasto, infinito come il mondo ; sprofonda
le radici negli abissi della creazione e si estolle
oltre le vette del cielo ».
Byron, inconvertito, scrive sulla propria Bibbia :
« Questo libro, santo fra tutti, racchiude il segreto
dei segreti. Beati coloro ai quali Dio concesse la
grazia di leggerne, di ascoltarne, di ripeterne con
adorazione le minime parole ».
In quanto ai credenti, agli illuminati davvero,
essi dànno un posto unico, a parte, a quel Libro dei
libri.
Il cardinale Newman diceva: « La luce sua è
pari a quella del cielo, vasta la sua distesa come
quella del mare immenso ». Un ex presidente degli
Stati Uniti, Taylor, soleva spesso ripetere ; « La
Bibbia è il libro migliore di educazione ».
Tal era pure l’opinione del grande scrittore inglese Carlo Dickens. Cosi ei dice in una lettera a
suo figlio : Ho messo un Nuovo Testamento fra i
tuoi libri... è il libro migliore che il mondo abbia
conosciuto e debba mai conoscere ».
, Oh ! diamo alla Bibbia il posto d’onore ! Leggiamola in ginocchio, scevri dallo spirito critico. Leggiamola individualmente ed in famiglia. Sia essa
per ognuno di noi il Libro per eccellenza, testimone benedetto di ogni nostra gioia e di ogni nostra afflizione.
{Henry Soulié, Méditations)
e. r.
À Spizzico
— Il dottor Zeller, direttore deil’ufficio statistico di
Stoccarda, dà il seguente quadro statistico dei seguaci
delle varie religioni : Cristiani, milioni 534 (omettiamo
le frazioni) ; Maomettani 175 ; Israeliti IO ; Confucia
nistiSOO; Bramanisti 214; Buddisti 121.
Il problema sociale
In Francia, una cucitrice lavora 16 ore per guada
gnare una lira e 5 centesimi! Un copribusto elegante
richiede 8 ore di lavoro ed è pagato L 0,85. Per guadagnare da 65 a 75 centesimi a cucir saechi, un’operaia deve sgobbare 12 ore. Un cappello costa al fabbricante L 1,80 ; è venduto al negoziante per L3,60 ; costui
lo rivende a L4,80 ! ma l’operaio o l’operaia che l’hanno
fatto non hanno intascato che 10 centesimi! I fiori
artificiali sono pagati a chi ci lavora in ragione di
L 0,30 il cento ! ma si rivendono per L 4,50 1 !
IN SALA DI LETTURA
*
:ic ♦
nizzazioue. Dopo essersi professato rispettoso di tutte
le credenze, istituì un parallelo tra la religione cattolica e quella protestante, trovando che quest’ultima è
veicolo di civiltà, di progresso, di igiene e di varie
altre cose e che la prima è invece..... perfettamente il
contrario ».
*
« ^
Il cav. prof. Giuseppe Morando dedica trenta pagine
della sua « Rivista Romisniana » a esaminare minutamente il « Catechismo Filosofico » del nostro Ugo
Janni, sommamente lodandone la sostanza e la forma
e ristringendosi a pochi appunti benevolissimi.
Il « Messaggero » di New Haveu (Stati Uniti dAmerica) contiene una poesia di Aleandro Luzzi dedicata alla memoria di « Adolfo Chanvie, pastore valdese, morto con la sposa e il bambino nel disastro di
Messina, il 28 dicembre 1908 ».
Il solerte nostro G. Fasulo, pastore a Catania, ha
pubblicato un numero unico « Il Terremoto, », raccogliendovi scritti propri, del prof. G. Luzzi, del pastore
Ernesto Giampiccoli, del dottore E. Meynier, del prof.
M. Falchi e di altri ancora. E’ un foglio che farà del
bene distruggendo preconcetti e attirando l’attenzione
dei Catanesi su l’Evangelo.
Hi
« ^
Le « Armonie della Fede », periodico antimodernista, prosegue alacremente la sna lotta contro il Padre
Semeria, accusandolo perfino di ateismo.
♦
♦ ♦
Leggiamo con piacere nella « Cronaca Prealpina »
dì Varese :
« Il prof. Bossi parlò per circa un’ora, esponendo
il programma del partito socialista....
L’oratore si mantenne però nella direttiva riformista,
affermando che l’ideale socialista non vuol dire rivoluzione, ma evoluzione sincera e forte, spìnta dall’orga
* ifc
Nel « Semeur Vandois » di Losanna, Luigi Bossi va
dipingendo la figura simpatica deli’ex-gesuita Giorgio
Bartoli.
*
* 4:
G. Bonet-Maury ha testé pubblicato un attraente libro,
il qaale tratta della « libertà di coscienza in Francia
da l’editto di Nantes alla separazione (della Chiesa da
lo Stato) — Parigi, Felice Alcan, editore — L. 5.
*
* Hn
La « Revue de métaphysique et de morale » ha iniziata la pubblicazione del carteggio inedito di due illustri filosofi : Carlo Renouvier il neocriticista alquanto
astruso, ma profondo e credente, e Carlo Secrétan il grande
filosofo cristiano della coscienza morale.
♦
• •
Come avremmo assistito volentieri alle conferenze
che a Parigi hanno dato il Boutroux e il Bois intorno
al « Pragmatismo », auspice il periodico « Foi et
Viel ».
«
* «
Nella seduta del 24 febbraio della « Società delle
scienze teologiche » a Ginevra, Giorgio Fulliqnet, profdi dommatica a quell’università, ha parlato della « filosofia di Bergson » il sostenitore « dell’ evoluzione
creatrice ».
Il Bergson ammette l’intervento del Creatore sotto
forma di « successivi impulsi ». Non è nè dualista
nè materialista, ma segue una via di mezzo, sostenendo che in taluni casi avvengono « inversioni » trasformatrici dello spirito in materia.
Il concetto, che a noi sorride assai date le nuove
teorie su la intima struttura della materia, fu poi discusso dai presenti, tra cui era il celebre prof, di psi.
oologia sperimentale Flournoy.
Abbonamenti pagati:
1908
Servettaz Sofia — Peyronel prof. B. — Roseghinl
Mario.
1909
Stickel Carlo — Zarotti Felice — Famiglia Sala —
Bordoni Abramo — Riz à Porta Giacomo — Modon
Francesco — Pierotti A. — Grill Pietro — Frache Alberto — D’Annunzio Ermenegildo — Curti Michele
— Procaccini Alfredo — Alimonda Davide — Roseghini
Mario — De Gregori Onofrio — Malan Umberto —
Chauvie Emma — De Michelis R. C. — Benech Bartolomeo — Cicotti Luigi — Manini Augusto — Sabatier Paul — Bianco Davide — Dell’Arsina Gius. —
Bossi Luigi -- Stella Luigi — Ugon Armand D. —
Burckhardt Valter — De Blasi Gius. — Cavaliè Alberto
— Servettaz Sofia — Piantelli Eugenio — Jannuzzi
Giuseppe — Rossi Domenico — Canepa Achille — Gerosa Rinaldo — Cutrera Arturo — Tanzi Argia — Gagliano Pasquale — Bolognini Ferruccio — Garrou
Enrico — Visetti Luisa — Boella Clementina — Berio
Gio. — Stocker Augusto — Marte de Quertenmont —
Goss Enrico — Baebler Hirzel Berta —Amodio Eugenio — Spagnuolo Vincenzo — Zanugg Giov. — Ruggieri Gius. Micheletti Michele — Gay Blanc Elisa —
Roden K. G. — Lorenzon Carlo — Spini Rodolfo —
Mustacchia Giuseppe — Decker William—Allemandi
Albertina — Bertalot Alessandro — Nicastri Pietro —
Geymonat Enrico — Vola Paolo — Pernasetti Oreste
— Crozzoli Pietro — Peyronel prof. B. — Stiattesi Arturo — Colombo G. — Fiorio R. — Salle Ida — Scibinico Giacomo — Mallone Giovanni — Gandini G.
— Navarrìa E. — Grill Giacomo — Caruso Donato
Nicola — Vidossich Edoardo — Bordoni Abramo —
Messina Giuseppe — Costantino D. E. — Del Taglia
Tito — Melani Paris — Pavarin Stefano — Pandolfi
Gennaro — Corlando T. — Bonifazi G. — Rostagno
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Denti senza placche. Otturazioni, Corone
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ILRf DEI CnCñO
ILCncnODeiRE
DfflDlTfl PBt550 TUTTI 1 COnrtTTlERI t DROGHIERI >,
OOCCOLilTO ratiurPlRnniDl'^
LTVGP/i-nDE nfiQCñ imimriTF _j
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t)£f1DITfl-PR£bbO TUTTI iCOnfETTIfRI tDOOCHl£R|
IL Cj^CA^O TALMCJSE è riconosciuto Valìjnento ricostituente più nutritivo e facile a
digerirsi.
brande /ledaglia
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del MINISTERO
di Agricoltura,
Industria
e Commercio
A,
20 “Biplomi d’Onore
e Medaglie d’oro
BltreEspeciiilità dello Stabilimento
TilllHOIlE :
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Qianduja TalrooDC
Cioccolatine Talmone
Pejjert de Reine
Bouchée de Dame.
Friaodije^
PRIMAVERILE
La stagione di primavera è la migliore per la cura tendente
a rafforzare i bulbi piliferi ed agevolare così lo sviluppo e la
conservazione dei Capelli e della Barba e la preparazione
meglio indicata a tale scopo è la
CHININA- MIGONE
L'zvoqua CHININA-MIGONE, preparata
con sistema speciale e con materie di primissima
qualità, possiede le migliori virtù terapeutiche, le
quali soltanto sono un possente e tenace rigeneratore
del sistema capillare. Essa è un liquido rinfrescante e
limpido ed interamente composio di sostanze 'egetnli,
non cambia il colore dei capelli e ne impedisce,
la caduta prematura. Essa ha dato risultaci im-f'''^
mediati e soddisfacentissimi anche quando la
caduta giornaliera dei capelli era fortissima.
Tutti coloro che hanno i capelli sani e ■ ji,,,.
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stamento Gesù Cristo e il genio, di Giampor- > 0,30
cari Gloriosa ri velazione della creazione, di » 0,75
Jervis Lezioni (Cento) sulla vita di Gesù * 0,25
Cristo, di A.Revel .... Lezioni su alcuni capitoli della Ge- » 0,25
nesi, di Gaussen Note sull’epistola ai Filippesi, di E. » 0,50
Melile » 1,
Note sull’epistola agli Ebrei > 0,50
Palestina (La), di S. Bonnet. Patrimonio (Vero) di S. Pietro (prima » 0,10
epistola), di Leighton » 1 —
Raggi di luce, per 52 Domeniche > 0,40
Risurrezione di Lazaro, di G. P. Revel. > 0.25
Sermoni, di G. P. M'ille Spiegazione dei suggelli dell’Apoca- » 1lisse . > 0,10
Studi sui libri di Mosè, di Burnier . » 0,60
Tavole sinottiche dei Vangeli » 0,25
Teologia del Vangelo, di Geymonat. > 2,Vasellamenti dell’Arca .... » 0,75
Vita e scritti di S. Pietro _ . Scienza della religione, di P. Gey. > 0,10
monat, le 3 parti » 3,50
Alcuni martiri siciliani. » 0,20
Andrea Duiin, parroco irlandese. > 0,15
Apologetica cristiana, di Paterson » 0,75
Atto di accusa contro i papi » 0,25
Apostolo e martire » 0,20
Beneficio di Gesù Cristo crocifisso . » 0,20
Cattolioismo apostolico primitivo > 0,10
Chiesa Romana giudicata (litografia). Considerazioni sullo spiritismo, di P. » 0,15
Geymonat » 0,10
Consigli agli evangelisti » 0,10
Cristiano |,I1) emancipato . . Difesa popolare d. Cristian., di Cadot, » 0,20
voi. I, 10 e III, ciascuno . » 0,25
Dizionario delle reliquie e dei santi . » 0.40
Indulgenze e Giubilei, di G. Ribetti. » 0,10
Papa (II), di L. Desanctis . Paternostro (11), stampato a due co- » 0,50
lori » 0,10
Principio della dottrina cristiana * 0,10
Protestanti (I), di G. Berlo . > 0.25 0,25
Regula Fidei . . Sommario della S. Scrittura, di Fa- >
leario » 0,30
Vero Protestante (11^, di Galland 0,25
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