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ECO
VAULT VALDESI
Sis .a
I,ON(îO SELMA
Pas^ì Valdese
'o-NK pRi.r.rcB
• Í*. :
S e 11 i m a n a 1 e
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e latevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXIX - N, 44
n n u o p i s C i re 30
ABBONAMENTI
Eco: L. 1.200 per l’interno I Eco e La Luce: Ij. Ì.M0 per l’interno j Spediz. abb. postale ■ (1 Crnpiio
L. 1.600 per l’estero
L. 2.500 per Testerò
Cambio d’indirizzo Lire S 0
TORRE PELLICE — 6 novembre 1959
Ammiit. Cluodiana Torre Pellice • C.C.P. 2*17557
Censacrazione di mia Diaconessa
Dopo vari anni abbiamo la gioia e il privilegio di accogliere una
nuova Diaconessa che si consacra al servizio della nostra Chiesa
Giornata di festa, quella di Domenica 1 Novembre, a Torre Pellice!
Abbiamo avuto la gioia di assistere alla consacrazione di una nostra
Diaconessa: Suor Alba Jazeolla.
E’ divenuto un fatto raro da noi
di assistere a una consacrazione di
Diaconesse. Se non andiamo errati
l’ultima consacrazione risale all’ormai lontano 1954.
Ma veniamo alla cronaca della
giornata.
Nel Tempio, gremito di fedeli in
parte convenuti anche da altre parrocchie, alle 10,30 è entrato il corteo formato nelFordine dai Pastori
Sommani e Paolo Bosio (nuovo Direttore della Casa delle Diaconesse),
da Suor Alba seguita dalle Diaconesse della nostra Casa, da un gruppo
di Diaconesse della Casa di Neumiinster (Zurigo) dove la nostra Suora Alba si è preparata per due anni, dalla Direttrice della Casa delle
Diaconesse di S. Loup, che è da anni particolarmente legata alla nostra
piccola Casa di Diaconesse. Erano
presenti anche il Direttore della Casa delle Diaconesse di Noumiinster e
naturalmente tutti i parenti di Suor
Alba.
La predicazione del^Rast, sig. Ppsio si è accentrata sul commento della parola che Samuele disse a Saul
(I Sam. 9: 27) « Tu adesso fermati,
ed io ti farò udire la parola di Dio y>.
Il Past. Bosio ha ricordato come
ogni uomo sente il richiamo di molle voci in se ed intorno a se, alcune
ili esse sono voci buone, oneste (la
famiglia, il lavoro ecc.), ma guai se
le anteponiamo alla voce di Dio; altre voci sono « le voci del mondo »,
che in gran parte sono opposte alla
voce di Dio. La voce di Dio giunge
a noi in modi assai vari: la lettura
della S. Scrittura, la parola del Pastore dal pulpito, o la parola in una
conversazione o di una monitrice.
Ma l’importante è di prendere con
serietà e con umiltà questa parola
elle Dio ci dà. Essa ci indica una via,
un compito, talvolta questo compito
occupa una parte della nostra vita,
altre volte il Signore domanda che
gli consacriamo tutta la nostra vita.
La presenza di una giovane che umilmente ha cercato di rispondere nell’ubbidienza alla parola del Signore
è un richiamo per tutti a cercare di
udire la Parola del Signore ed a risponderle con slancio e dedizione.
Dopo il Sermone v’è stata la semplice, sobria cerimonia di consacrazione. La Corale di Torre Pellice ha
cantato un inno di consacrazione e
il gruppo di Diaconesse tedesche ha
.cantato un inno di lode al Signore.
Più tardi le Diaconesse della nostra casa con le Diaconesse ospiti
svizzere ed altri pochi invitati hanno partecipato insieme al pranzo preparato alla Foresteria.
Nel corso del pomeriggio ha avuto
luogo una simpatica riunione alla casa delle Diaconesse introdotta- d(?l
Past. sig. Luigi Marauda che nel passato fu alla direzione della nòstra
Casa. Hanno dato il loro messaggio
il Pastore A. Deodato e il Pastore
Baumgartner, direttore della Casa di
Neumùnster.
Dopo una tazza di tè v’è stata la
proiezione del noto film sulla nostra
Casa delle Diaconesse.
Qua e là, in questa giornata di
giòia ,e. di festa ,è apparsa,una-noia,
di tristezza : il fatto che non vi sia
in questo momento nessun’altra giovane che si stia preparando per il
diaconato. Accennando a questo il
Past. Baumgartner diceva che non
siamo noi che cc facciamo » le diaconesse, ma è il Signore che chiama secondo la sua imperscrutabile volontà, a noi è dato soltanto il compito
di riconoscere i doni che ilSignore
dà alla sua Chiesa. Egli ha anche
sottolineato la viva fraternità con la
quale la Casa di Nemniinster si senti- legata alla nostra : fraternità che
vorrebbe manifestarsi concretamenie sia ospitando qualche nostra diaconessa nei suoi periodi di riposo,
sia, ed ancor meglio, preparando al
diaconato qualche altra giovane co
me preparò Suor Alba.
Crediamo che non soltanto la nostra Casa delle Diaconesse, ma la
Chiesa tutta deve sentire una viva
Pregare per la Chiesa
Efesini 1 : 1-14
I cristiani pregano troppo poco per la Chiesa.
I membri dei suoi consigli, i suoi pastori, i suoi gruppi parrocchiali
devono essere sostenuti dalle nostre preghiere, per compiere senza debolezze l'opera che Dio affida loro.
Ogni credente approva queste parole, ma molti si stupiranno ceraccorgendosi che non ci badano poi molto.
Pregherò più regolarmente per la Chiesa.
Per il fervore dei fedeli, perchè la loro testimonianza sia chiara,
perchè i più responsabili siano protondamente convertiti e consacrati
perchè domandino e ricevano essi stessi il soccorso di Dio.
Perchè la Chiesa viva nella concordia, nell'unione, nella caritàperchè lo Spirito trionfi delle divisioni e dei conflitti. '
Perchè la Chiesa sia realmente la presenza di Dio su questo suolo
nel secolo.
Domando a Dio che riavvicini coloro che invocano il nome di Gesù
Cristo, e li guarisca da ogni spirito settario. Prego perchè abbia fine la
separazione dolorosa fra cattolici e protestanti. Essa cesserebbe di certo
il giorno in cui tutti i credenti io domandassero umilmente, senza l'orqoglio del proprio buon diritto, con cuore sincero.
II Signore vuole che tutti siano uno. Agli occhi di Dio, malgrado
le distinzioni umane, non c'è che una Chiesa, una sola comunità di
Gesù Cristo.
Prego con tutta la mia fede per la Chiesa universale, che non deve
essere che un solo gregge, condotto da un solo pastore.
Charles Cellérier
(La gioire de Dieu, pp.
riconoscen.ra per ^anto la Casa di
Neumiinster ha fa^o per noi nel passato e per questo vivo senso di fraternità che ha ancóra una volta mostrato verso noi. .
Quanto . aUa nota di tristezza sopra accennata non vorremmo che essa rimanesse come .ultimo motivo di
questo breve scritto. La Chiesa deve
vivere nell’attesa e nella certezza che
il Signore risponderà alle sue richieste e che nuove forze verranno per
compiere con gioia e riconoscenza il
difficile ma prezióso compito della
diaconia nella Chiesa.
T — 8
Il corteo all’ingressa del Tempio
(loto i\. Pellegrm)
-r
Una bella giornata a Ginevra
Una quarantina di Valdesi su e giù per i valichi alpini, e a Ginevra, in
occasione della inaugurazione del culto in italiano nell’Auditoire di Calvino
Senza quasi rendérsi conto del come. una quarantina di Valdesi delle
Valli si sono ritrovati a Ginevra, domenica scorsa, nell’Auditoire di Calvino. 'i
Ij’mvlto, cosi gmieroso ed inaspettato, era giunto nel corso della settimana, da parte dei iratelli ginevrini che
volevano aver con loro un gruppo delle Valli nel giorno delTinaugurazione
ufficiale dei culti in lingua italiana
nelTAuditoire restaurato. I nostri lettori ricorderanno certo che, in occasione del giubileo calviniano a Ginevra, al principio di giugno, era stato
riaperto al culto, dovutamente-----e
stupendamente — restaurato, il vecchio Auditoire in cui Calvino- aveva
insegnato a centinaia di giovani provenienti da mezza Europa, e in cui
vennero celebrati i primi culti delle
comunità dei rifugiati francesi, fiamminghi. inglesi, italiani. L’Alleanza
Riformata Mondiale ha potuto procedere a questi lavori di restauro con
l’aiuto di tutte le Chiese riformate, ed
ora il tempio è stato offeito alle varie
comunità evangeliche straniere di Ginevra, quella scozzese, quella olandese, quella spagnola e quella italiana.
Così, da alcuni mesi, la piccola ma
valida chiesa di lingua italiana ha
lasciato la cappella del tempio di St.
Jervais per l’Auditoire. Ma solo questa domenica il passaggio è stato ufficialmente celebrato.
Dunque, pur giunto all’ultimo momento — il che ha impedito ad alcuni che forse l’avrebbero potuto, di
partecipare al viaggio — l’invito è sta.
to con vivo piacere e riconoscenza accolto, e si è raccolta una comitiva di
una quarantina di Valdesi di Villar
Pellice, 'forre Pellice, Angrogna San
Secondo, Prarostino. Pramollo,’ San
Germano, Pomaretto, Perrero, via via
prelevati dal pullmann con cui quindi abbiamo « attaccato » i colli alpini :
il Sestriere, il Monginevro, il Lauta^
ret (il Moiicenisio era dato per chiuso) ; e al principio del pomeriggio si
giungeva in vista di Ginevra, con un
tempo magnifico. Calorosamente accolti e rifocillati alla « Casa Valdese »
di Servette, dal Past. Enrico Tron e
dalla Signora, dai Signori Monney e
da un buon gruppo di Valdesi gine
vrini, ci siamo quindi recati in gruppo alla Haute Ville, dove, in attesa
delTìnizio del culto, si è fatto un giretto esplorativo. Quindi ci siamo raccolti nelTAuditoire, ed era tutto pieno di Valdesi di qua e di là delle Alpi, e di un buon gruppo di amici ginevrini. Il culto, semplice ma solenne,
è stato presieduto dal Past. Enrico
Tron, che ha pure tenuto la predica
zione. Erano poi stati invitati ufficialmente vari pastori rappresentanti la
Chiesa di Ginevra e le sue opere, ed
essi hanno rivolto alla assemblea' vari messaggi, molto interessanti e in
cui si sentiva un vivo affetto fraterno per la nostra Chiesa e la nostra
opera Ha parlato anzitutto il Moderatore della Compagnie des pasteurs,
il Past. A. Werner, che ha portato il
saluto e l’augurio dei suoi colleghi e
di tutta la Chiesa di Ginevra; si sentiva nelle sue parole tuia conoscenza
notevole della nostra storia valdese s
un senso di calda simpatia. Ha preso
quindi la parola il Past. M. Dominicé,
Sè’tfftlfTó dèlia Chiesa ginevrina, colui che a Ginevra è stato uno dei
principali artefici dei restauri delTAuditoire: egli si è detto profondamente lieto che lo storico tempio potesse ora essere offerto dall’Alleanza
Riformata Mondiale e dalla Chiesa di
Ginevra alle varie comunità di lingua straniera, fra cui quella italiana;
ha ricordato il grande privilegio di
poter udire la parola e offrire a Dio
il culto nella propria lingua natale:
anche l’apostolo Paolo — egli notava
— quando volle un giorno esprimere
la preghiera che sgorga come un grido dal cuore credente si servi non del
greco, ma dalTaramaico, la sua lingua
natale: « Abbà . padre»! Ha quindi
parlato il Past. Martin, direttore del
Centre Social Protestant di Ginevra,
che ha fraternamente aiutato la nostra Chiesa quando si è cominciato
ad organizzare le Case Valdesi d’accoglienza a lavoratori italiani stagionali nella città; egli ha fatto presente quali urgenti necessità, e quali pcssibilità di evangelizzazione vi siano
attualmente a Ginevra, dove oltre ai
lavoratori stagionali affluiscono rifugiati da diversi paesi. Il Past. Guarnera, un tempo conduttore della comunità ginevrina di lingua italiana,
ha portato il suo augurio alla «nuova » chiesa che si costituisce in qualche modo più ufficialmente; e a questo saluto si è simpaticamente associato, in un italiano non precisamente impeccabile, il Past. Watson, che
presiede la Chiesa Scozzese di Ginevra, generosa madrina della nostra
comunità. Infine il sottoscritto ha rivolto a nome dei Valdesi giunti dalle
ifalli e — pur senza alcun incarico
ufficiale — di tutta la Chiesa Valdese,
il saluto e l’augurio per la vita e la
testimonianza della Chiesa di Ginevra. E’ più che comprensibile che rimanga nel cuore la nostalgia della
patria, abbandonata per ragioni di la.
voto; specialmente della piccola pa
tria delle Valli; ma la nostra vera
patria è là dove insieme ci raccogliamo intorno alla Parola di Dio. E può
darsi che talvolta il Signore ci disperda qua e là per il mondo perchè non
rimaniamo chiusi nelle nostre parrocchie (in cui, certo, può essere più facile e piacevole vivere) ma portiamo
ad altri quello che abbiamo ricevuto
da Lui. Così si è svolto il culto inaugurale, arricchito da un bel coro cantato dai fratelli ginevrini. Tanti messaggi, nel corso di un culto, avrebbero anche potuto essere un po’ pesanti; ma sono stati così sentiti e pieni
di simpatia fraterna che li abbiamo
tutti sediti con piacere. E teniamo a
ringraziare anche qui, come Valdesi,
tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno ospitalmente facilitato
la vita e l’opera della nostra Chiesa
nella città del Lemano.
All’uscita, ai piedi delle torri di S.
Pierre, la sera scendeva sulle luci del
la città. La sera di un bel giorno di
festa, e i cuori di tutti noi erano pieni dì gioia e di riccxnoscenza. I... « gitanti » erano anche un po’ stanchi, ed
hanno moltò apprezzato la buona cena loro offerta dagli ospiti generosi,
ancora nella Casa Valdese di Servette. Quindi, ci si è sparpagliati qua e
là, per trovare i luoghi dove saremmo
stati ospitati pier la notte. E quasi
tutti hanno ancora latto un giretto
per la città. L’indomani mattina si è
data un’occhiata al Palazzo delle Nazioni, con la bella vista sul lago, dal
parco ; si è seguito il lungolago, anco
ra un giro per il centro, poi al monumento della Riforma, all’Università;
un rapido spuntino — almeno per al
INIZIATI I CORSI
alla Facoltà di Roma
Sabato 31 ottobre si è inaugurato il
105» anno accademico della Facoltà
Valdese di Teologia, con la presenza
di un buon gruppo di amici. Dopo il
culto, presieduto dal Moderatore Past
Ermanno Rostan, il Prof. Vittorio Su'
bilia ha tenuto la prolusione sulTargomento: Gesù Maestro.
Alcuni nuovi studenti si sono iscritti al I® anno, e fra questi Bruno Bel
lion (Torre Pellice) e Franco Giaco
ne (Torino), ex studenti del Collegio
Valdese di Torre Pellice. Al Corpo insegnante ed agli studenti auguriamo
un sereno e fecondo anno di lavoro.
cuni — alla più vicina brasserie; e si
risaliva nel nostro pullmann, alla volta dell’Italia: questa volta potevamo
passare il Moncenisio, bianco di neve
e scintillante sotto i nostri fari. E a
poco a poco siamo stati ridepositati
nelle nostre varie residenze, iàtanchi
ma felici e grati.
Sì, teniamo tutti ad esprimere di
cuore la nostra più viva riconoscenza
ai fratelli di Ginevra che ci hanno
voluto con loro nella loro giornata di
festa, che ci hanno offerto questo bel
viaggio e la più cordiale ospitalità I E
auguriamo mro la benedizione del Si
gnore per la vita della Chiesa Valdese
di Ginevra, per la sua testimonianza
fra coloro che, parlando la nostra stes
sa lingua, giungono in terra protestan,
te e non conoscono TEvangelo. Il compito dei Valdesi ginevrini — come
ili tante altre città protestanti straniere — è. ci pare, proprio quello di
essere un trait-d’union fra questo protestantesimo di lingua straniera e i
nostri immigrati italiani. La Chiesa,
ima volta di più, non è solo il luogo
in cui ci sentiamo « a casa » : è il luo
go della testimonianza e del servizio.
E' per gli altri, dimque, prima ancora
che per noi. I Valdesi di Ginevra po.ssono, in questo senso, essere un esempio per tutti noi. Gino Conte
2
^ 2----
L'KO DBUf VällFVALBfSI
6 novemlir« 1959 — N. 44
PICCOLO DIARIO Mi
■V .,. '
^
tu per tu
Martedì sera. Ho incontrato il sig.
N., questo pomeriggio. Ci siamo salutati cordialmente, come buoni conoscenti. Mi chiedo sé mette qualche volta i piedi in chiesa, non ricordo. Forse mi sarà sfuggito, in
qualche ” solennità ”. Ma, non ne
ho mai parlato Con lui. E’ simpatico, cordiale. Forse mi trova un pastore abbastanza simpatico perchè
faccio il mio lavoro e non lo secco,
saprà trovarmi-lui se e quando avrà
bisogno di me. (Ed è giusto, non
gli sono necessario. Ma nella sua casa, Signore, nelVintimo del suo cuore, si toglie qualche volta i calzari
e si avventura sul suolo sacro dell’incontro con Te?).
Stasera, ripensandoci, ripensando
a quel saluto cordiale è cosi superficiale, mi spavento: noi pastori,
tuoniamo dal pulpito — chi più, chi
meno — ma siamo così spesso innocui a tu per tu, deboli, senza amore
vero. Oggi lo sono stato col sig. N.,
ad esempio. Non si trattava evidentemente di prenderlo per il bavero
<• di fargli una ” tirata ” perchè non
viene in chiesa — come se fosse un
fatto personale fra me e lui! —; ma
non ho mai cercato di incontrarlo, a
tu per tu. Forse la- cosa non gli dispiace, in fondo; e d’altra parte,
chissà che segretamente non lo aspetti...: comunque, osservandomi, non
potrà che notare che io protesto nei
sermoni e nelle circolari perchè
” tanti ” non vengono in chiesa, ma
con lui, a quattr’occhi, non sembro
trovare tanto strano che ’’lui” non
venga in chiesa. Non ho osato. Ho
avutoqmura di fare del ” mestiere ”,
di fare — e con che diritto?! •— il
gendarme di Dio; ma ho anche avuto paura d’impegnarmi, a tu per tuCosì ci salutiamo, cortesemente, cor
dialmente, da gente che sa vivere.
Coiti’è qompdo^nasconderci nella
generalità', n^Ua massa! t giudizi e
i rapporti generici sono tanto più facili. Si dice: ” I ricchi, i padroni..”
e ” Gli operai... ”; oppure: ” Eh,
questi giovani... ” e ” Ah, i vecchi... ”; per non parlare delle genericità sconfinate del vocabolario politico: ” comunisti ”, ” liberali ”,
” reazionari ”, ’’ fascisti ”, ” destra sinistra ”, ecc.„definizioni
che ben difficilmente si sottraggono
all’abuso retorico'. Ma è così comodo usarne e abusarne in un discorso
alla tribuna, stendendo un hrticolo,
discutendone Con gli amici,’ Anche
i pasto^parlano a volte dei ” membri di chiesa così, in generale, e
questi dicóho: ” Oh, i pastori... ”.
E fioccano le genericità. E’ raro incontrarsi a tu per-tu; è comodò nasconderci nella massa, ed è comodo
far finta di avere di fronte una massa generica; a cui diamo un po’ i lineamenti che ci garba.
Ma la vita comincia dove dalla
massa affiora una figura d’uomo, netta e delimitata, imperfetta certo ma
irripetibile. E’ il mistero dell’amicizia, dell’affetto, dell’amore. Tu mi
chiami. Signore, ad amare in Te e
per Te ogni uomo, e vuoi che gli
presenti un viso aperto, senza trucco, e vuoi che mi ricordi sempre che
c’è un volto vivo, dietro la maschera che spesso mi presenta, forse per
difendersi. A tu per tu, piccoli uomini ugualmente bisognosi della speranza viva che è in Te. Quando questo incontro avviene — e avviene ■—
ò perchè Tu sei fra noi; purtroppo,
nè lui mè io ce ne rendiamo conto
ad ogni piè sospinto, ma è la possibilità nuova di ogni giornata, di
^domani.
La '’CMìana” tdilrìce
•••
— Vi ricorda alcune opere uscite recentemente :
V. SUBILIA, Il problema del male.
pp. 90 - L. 500.
Questo libro merita una attenzione
particolare; non è il risultato di una
speculazione astratta, indifferente ai
«fatti» del nostro mondo! In questa indagine profonda e viva, oltre
l'impostazione teorica dei problemi,
il lettore avvertito troverà le ansie e
le attese, le aberrazioni e gli interrogativi che ogni giorno si affacciano
alla sua intelligenza ed ai suoi sentimenti, inquadrati nella luce della
rivelazione cristiana.
gato, ma non la realtà divina. Soltanto il Signore sa il perchè di cose che
ci rendono perplessi, ma che un giorno comprenderemo...», eppure: «Il
ritorno profetato d'Israele in Palestina ha aperto l'èra degli ultimi tempi : molte profezie ne parlano. Sia
per noi personalmente, come per la
nostra testimonianza è necessario che
le conosciamo e divulghiamo, affinchè mentre è ancora aperto il tempo
della grazia di Dio, molti possano
essere salvati ».
E. FORTI, La lampada accesa.
pp. 200 - L. 800.
Ancora un « buon » libro per i nostri ragazzi ; una recensione dice che
ricorda il tempo di « Cuore », e forse non sbaglia. In uno stile disadorno, casalingo, si dipanano le vicende
« buone » di un ragazzo che apre gli
occhi a un mondo nuovo.
S. LONGO, Accadde il giorno di Natale. pp. 40 - L. 150.
Ancora un racconto per ragazzi
(che piacerà anche ai grandi); una
vicenda ricca di umanità è inquadrata nel tempo di Natale, e l'umile
storia di una creatura ci richiama al
grande fatto della natività. E' una
storia vera, che resterà vera finché
l'amore di Dio stabilirà rapporti nuovi tra i suoi fedeli.
— Vi segnala le novità di questo
mese :
V. SOMMAMI, Profeti e profezie della Bibbia, pp. 200 - ili. - L. 600.
Un libro sorprendente, questo dell'ex-Moderatore della Chiesa Valdese: ci richiama alle origini popolari
e fondamentalmente bibliche della
Chiesa stessa. E' vero, egli scrive che
« le ragioni che noi esponiamo davanti a certi ardui problemi non possono essere che puerili ; un surro
CHI SONO I CRISTIANI EVANGELICI?
10 copie L. 100 - 100 copie L. 800.
Ecco l'opuscolo che non può mancare in una casa evangelica: il vicino
vuole sapere, il compagno è curioso
di conoscere, qualcuno vi interroga :
voi regalate « Chi sono i cristiani
evangelici? ».
— Vi comunica che :
ha in corso di stampa ; « Una strana stirpe di eroi », di S. U. Barbieri « Il catechismo di Heidelberg » ; prepara la nuova edizione di : « Albert
Schweitzer ».
Le
di domani
Dal 22 al 29 Novembre
IX Settimana del Libro
Tutte le pubblicazioni della Editrice Claudiana richieste entro questo periodo verranno cedute con lo sconto del 20% sul prezzo di copertina ; per le altre edizioni verrà effettuato l'invìo con spese a nostro
' carico. Le spedizioni verranno effettuate contrassegnò.
Ricordiamo che la nostra Libreria è in grado di fornirvi qualsiasi
edizione italiana e strahie'ra, e di darvi una segnalazione dei libri esistenti (e che potrete ordinarci) su un argomento che vi interessi.
Dove andiamo? (me cosa ne è (o
ne sarà) di questo mondo e, in modo particolare, di questa nostra vecchia Europa con la. sua civiltà più o
meno cristiana?
Sono interrogativi; che assUlano e
si impongono alla nostra meditazione.
Passiamo dalla si>eranza nella «distensione», alla delusione delle reazioni negative di questo o quest’altro
grande.
Sono interrogativi che siamo abituati a definire « politici », ma che si
impongono anche alla nostra meditazione non specificamente «politica»,
ancorché dobbiamo confessare che, sul
piano cristiano, le risposte non sono
molto incoraggiànti;jfrroppo spesso infatti questi legittimi interrogativi servono solo quale intitoduzione a espettorazioni più ò n*tìb apocalittiche
(si parla della fine’del mondo e dei
mostri deirApocalisse), o vengono
sfruttati ai fini di una tradizionale
ed ingenua «edificazione» priva di
mordente e senza efficacia. f
E’ lecito pertanto (e doveróso) domandarsi: Ma che cosa ne sarà di
questa nostra civiltà democratica e
cristiana (o europea, o occidentale che
dir si voglia; i termini si equivalgono praticamente in "questa nostra Italia cosi democristiana e tanto poco
cristiana)?.
Un libro di speranza?
Un aureo libriccino vogliamo qui segnalare ai nostri lettori, tanto più
che gli abbiamo...“ rubato il titolo:
'libor Mende: Le frontiere di domani (Universale Cappelli; L. 300).
Un libro che è definito, nella sua
presentazione : « di speranza ». Un
saggio che mette «l’uomo contemporaneo di fronte al nuovo centro di
gravità, dove tuttavia, più che quello
della terra e delle cose, l’uomo deve
arrivare a trovare o ritrovare il proprio centro, oggi soprattutto che tutti noi dobbiamo ammettere che l’uomo bianco non è più re».
Confessiamo la nostra riluttanza a
parlare di speranza, perchè essa ci
sembra estranea alle conclusioni di
questa indagine : « Che i nostri nipoti
vivano o no in un mondo civile, questo dipenderà dalla nostra capacità di
pazienza nell’utilizzare l’arte del compromesso. Poiché l|i ragione sembra
ogni giorno più assente da ciò che ci
circonda, Iq possibilità che noi abbiamo di arrh^arci possono sembrare molto deboli ». ì
E ci sembra, purtroppo, non autorizzata daH’analisi dei fatti.
1 iiié di un re^no
L’uomo bianco è stato realmente,
per un certo periodo « il re » ; e lo è
stato fino alla fine del secolo scorso,
con la sua cultura e con la sua forza
militare. « La Gran Bretagna regnava
su regioni centoquaranta volte più estese di quelle del Regno Unito». Le
colonie erano più o meno cristianaT
mente sfruttate da tutti gli Stati. S’
formava la potenza industriale degli
Stati Uniti che passavano dal quarto
al primo posto. Cercava di affermarsi
il Giappone mentre la Russia era ancora travagliata da gravi problemi in
temi.
Se si prescinde dal Giappone, gli
«uomini di colore» non contano ancora sul piano dei valori di una politica mondiale.
Le frontiere di quest’Europa sembrano coincidere con quelle del mon
do, destinate a durare in eterno. Eppure, la catastrofe incombe, il crollo
è imminente, anche se il Times, in
un editoriale destinato a celebrare la
fine del secolo nell’ultimo numero del
dicembre 1899 può ancora scrivere orgogliosamente ; « ...L’ottima salute che
gode Sua Maestà la Regina nel suo
ottantesimo anno di età, fra il plauso
rispettoso del mondo intero, appare
come un simbolo della solidità e della forza di tutto il corpo politico che
Ella presiede. Gli affari non sono mai
andati meglio, i salari non sono mai
stati così alti e non ci sono mai stali
cosi pochi disoccupati. L’estate fu perfino troppo bella...».
Come suonano strane, queste pa:'
le, cinquant’anni dopo!
Non possiamo seguire col nostro au,
tore la storia di questi anni. Ma pos
siamo con lui domandarci: Possiamo
ancora cullarci nelle illusioni di un
regno scomparso?
Un nobile vegliardo decaduto
lia e nella Nuova Zèlanda da 6(K) a
1000 dollari per persona; più di 1000
nel Canadá; più di 1600 negli Stati
Uniti. Per quanto si riferisce alla nostra vecchia Europa, se si prescinde
dalla Gran Bretagna, dai paesi Scandinavi e dalla Svizzera il cui redditi
annuale per persona si aggirava sui
1000 dollari, il reddito per la Francia,
il Belgio e l’Olanda oscillava tra 450
e 600, per scendere sotto i 300 in Ita
lia e i 150 in Grecia. Sempre secondo
le stesse fonti bene informate, nello
stesso periodo, il reddito annuo pei
persona in Polonia ed in Russia si
poteva calcolare tra i 300 e 450 dollari.
firn
1) Stare aìl^fineslra (Russia e America facciano come vogliono).
2) Riconoscere che le cose non vanno più come dovrebbero andare (parlare di Europa Unita, di Europeismo;
sfruttare l’ideale; inserirsi negli organismi internazionali per sfruttare il
tutto al fine di salvaguardare i propri
interessi egoistici).
3) Assumere ima coraggiosa posizione di rinnovamento, nella consapevolezza che l’epoca dei privilegi è
irrevocabilmente chiusa.
E noi, cristiani?
Chi vuol tirar le somme?
« Tutti i lettori di giornali conoscono queste cifre (?), ma rari sono gli
Europei disposti ad accettarne le conseguenze». Tibor Mende le trae spie
tatamente e lucidamente; ci limitia
mo a qualche cermo.
Si tratta in sostanza di un «ridi
mensionamento » che investe tutti i
campi, nessuno escluso! Sul piano in
dustriale ed agricolo la situazione e
grave e può diventar tragica. « I tessitori del Lancashire come quelli del
Nord della Franeia appartengono ad
un’altra epoca... ». Senza offendere nes
suno potremmo includere anche quel
li del Valpellice.
Ed anche a proposito di questa no
stra democrazia, surrogato quasi cri
stiano del mito del ventesimo secolo,
bisogna domandarsi fino a qual punto essa possa costituire una merce di
esportazione. Può avere ancora molto
senso insistere su di una cultura che
ha respinto la Russia verso TAsi a, che
teme il risveglio della Cina, che non
ha saputo comprendere i miti dell'uomo « di colore »?
« Tre atteggiamenti sono possibili »,
osserva Tibor Mende.
Dopo aver goduto un livello di vita
dei più elevati, oggi, nel mezzo de!
XX» secolo, «l’Europa appare come
una malata, sostenuta da iniezioni che
momentaneamente la sollevano, ma
senza alcuna speranza di guarigione
definitiva... Paesi considerati, solo 50
anni fa, come lontani avamposti della civilizzazione bianca godono un livello di vita due volte più elevato del
suo... ».
Sono considerazioni che taluno potrebbe definire arcinote, ma che acqui
stano un significato ed un peso sinto
matico quando sono la conclusione
di un’accurata indagine condotta con
rigoroso metodo scientifico, di dati de
sunti da fonti autorizzate (Statistiche
delle Nazioni Unite; Piani quinquennali dell’U.R.S.S.; ecc).
E’ interessante quindi osservare come, nel 1950 il reddito annuale, prò
capite, in dollari è stato nell’Austra
Tibor Mende non risponde a questo interrogativo, perchè lo ignora. E
questa omissione è grave, perchè, data rimpostazione rigorosamente scien.
tifica dell’indagine condotta sul piano sociale economico, essa può sembrare suggerita da tre considerazioni
che, purtroppo, non sono forse del tutto estranee a certi orientamenti cri
stiani.
Si può supporre cioè che rEvangelo
non abbia nulla da dire (l’Evangelo
della setta); o abbia da consolare soltanto o da predicare una morale. Op
pure si può supporre che cristianesimo e civiltà occidentale siano sinonimi; in questo caso, ai Vangeli apocrifi che vengono ogni tanto dissepolti,
converrà aggiungere i detti deH’on.
Tambroni, ministro e leader democristiano ; « Il sistema economico italiano è e deve rimanere un sistema ad
economia libera, l’unico connaturale
ad una società democratica qual’è concepita in senso occidentale e cristiano ».
Ottima l’introduzione di Giancarlo
Vigorelli che puntualizza per conto
suo la posizione di un Cristianesimo
vivente.
Gl.
UNA BIBBIA COMUNE
per cattolici e protestanti
« America », settimanale gesuita degli Stati Uniti, che senza essere un
giornale ufficiale della Chiesa è assai
diffuso e letto nelle alte sfere cattolico-romane, ha pubblicato un articolo che propone una versione comune
della Bibbia, in inglese, per cattolici
e protestanti.
L’autore di questo articolo, il Padre Walter M. Abbot, S. J., è uno
dei redattori della rivista gesuita e
membro attivo dell’Associazione biblica cattolica. Egli scrive che eminenti specialisti biblici delle due confessioni stimano che una Bibbia unica
è indispensabile se si spera vedere
un giorno realizzata l’unità cristiana.
Menziona in particolare l’approvazione di due scienziati protestanti della
facoltà teologica federata dell’Università di Chicago : il professore di Nuovo Testamento Robert M. Grant e il
Dr. J. Coert Rylaarsdam. In una dichiarazione comune, citata dal P. Abbott, questi due specialisti sostengono
che il significato ecumenico che avrebbe una versione in inglese della Bibbia accettata da tutti « non può essere sopra valutata ». Una tale traduzione potrebbe « esercitare un’influenza
unificante sulla teologia e divenire
un’immensa forza culturale ».
In seguito alla pubblicazione di
questo articolo, il New Work Times
ha ottenuto un’intervista col P. Abbott che ha detto che considera la
crescente collaborazione di cattolici,
protestanti ed ebrei nella ricerca bi
blica come un primo passo verso una
traduzione comune. Tuttavia, ha aggiunto che il suo articolo è il primo
a lanciare l’idea di una Bibbia comune, in un modo dettagliato e con la
intenzione che le alte gerarchie ecclesiastiche studino la questione; egli si
aspetta che ne seguano « molte discussioni e controversie ». D’altra parte — egli pensa — ci vorranno parecchi anni prima che questa Bibbia
comune appaia, poiché le Chiese cattolica e protestante sono l’una e l’altra impegnate attualmente in nuove
traduzioni. S.OE.P.l.
L’idea può essere feconda e generosa: può anche essere... una americanata » {ci si passi il termine!). Ci
sembra estremamente improbabile che
sulla versione integrale della Scrittura — ogni versione è già iM’interpretazione, spesso — ci possa essere un
pieno accordo fra le confessioni. Una
versione che accontentasse veramente
tutti (?) non potrebbe che essere una
versio'/te smussata, che ha perso ogni
risalto. E' molto più serio, ci pare,
non .sottovalutare le effettive e profonde differenze nella ricerca di una
generica ed inconsistente unità. D’altra parte, non si apprezzerà mai abbastanza l’utilità del serio lavoro esegetico svolto dagli uni e dagli altri,
spesso fidneo a fianco. E’ un fermento
che potrà portare frutti molto ricchi,
poco a poco. Ma non è il caso di
mettere il carro prima dei buoi.
red.
La tubercolosi uccide uu uomo
ogui sette ore a Hong Kong
Purtroppo questo è il sinistro bilancio messo in evidenza dalle ultime statistiche ufficiali provenienti da questa colonia britannica die trabocca di rifugiati:
negli otto primi mesi del 1959 circa 900
decessi registrati furono dovuti alla tubercolosi. E circa 9.000 nuovi casi di tubercolosi sono stati registrati dalle autorità
locali nello stesso periodo.
.Secondo un meditato rapporto i casi di
tbc attiva a Hong Kong, la cui popolazione oltrepassa attualmente i 3 milioni devono esser valutati a 30.000. Si sa ebe ci sono
migliaia di casi, e forse più, di tubercolosi
iniziale e di tubercolosi latente.
Le cifre ufficiali della mortalità quotidiana e del numero dei malati in vita, quasi sempre stabiliti da lavoratori volontari,
soro sempre stati considerati da loro stessi
come dei minima di base.
La maggior parte dei casi inattivi, dicono i rapporti correnti, ignora addirittura
che i germi stanno aprendosi una via nei
loro polmoni e nelle altre parti del loro
corpo. Alcuni lo sanno, ma non se ne
preoccupano: alcuni rifugiati pensano persino alla morte come ad una liberazione.
Si sa che almeno il 60% dei giovani
adulti che presentano tubercolosi polmonare non si rendono conto che sono stati
in contatto con un centro d’infezione: delle migliaia circolano ogni giorno seminan
do l’infezione.
L’occupazione di Hong Kong da parte di
migliaia di rifugiati senza tetto è un grave
problema sanitario della colonia.
Quando rultinio censimento fu fatto, nel
1951, la popolazione locale era di 840.000
anime. Attualmente sulla stessa superficie
abitano tre milioni e mezzo di persone: la
colonia è diventata un rifugio per almeno
un milione di profughi.
Per la maggior parte di questa popolazione sottoalimenlata, che vive nelle condizioni più primitive nel minimo angolo
abitabile, i medicinali antitubercolari essenziali sono inabbordabili.
E la tubercolosi dev’essere combattuta,
non solo da medicine-miracoli, ma anche
da un nutrimento adatto, in abitazioni luminose e aerate, e con lunghi periodi di
riposo.
11 mondo e le Chiese, nell’«anno del rifugiato» e negli anni «normali» hanno il
loro compito ben chiaro.
( da « Pnix et Liberlé »1
L
3
6 novembre 1959 — N. 44
L'ECO DELLE VAUI VALDESI
— j
INAUGURATI IN AGRIGENTO
i nuovi locali della Chiesa Valdese
Dopo molti anni di attesa i nostri fratelli agrigentini hanno
un luogo di culto adatto - « Gli strumenti ora, grazie a Dio,
li abbiamo : mettiamoci al lavoro con gioia ed impegno »
Domenica 25 ottobre 1959 A. D., giornata di sole, giornata di rendimento di grazie
e di lode al Signore!
Dopo varie peregrinazioni in diverse sale di culto e dopo tante vicende gioiose e
dolorose, per la grazia di Dio che si manifesta attraverso l’opera dei Suoi strumenti umani, la Comunità Valdese in Agrigento Ita finalmente ricevuto in dono i nuovi
locali di culto.
Questi sono formati da due ampie sale
sovrastate all’ingresso da una tribuna, bene illuminate ed arredate e situati in un
posto centrale della città, al pianterréno di
un palazzo di recentissima costruzione.
Al cullo d’inaugurazione, presieduto dal
Moderatore in collaborazione col Capodistretto, hanno partecipato, oltre alla comunità locale al completo col suo Consiglio
(li Chiesa, i membri della Commissione
Hi.strettitale, l’incaricato responsabile della
Comunità agrigentina Past. S. Carco ed il
suo collaboratore Past. G. Colucci; altri
Pastori con delegazioni di varie Comunità
Valdesi viciniori (Riesi, Vittoria, Caltanissetta. Grotte, Catania, Pachino, Palermo) ;
il Past. G. Castiglione della Com. Valdese
in Bari ; i Past. Gabriele Cupertino e Gerlando Mazzarella rispettivamente delle Comunità Avventista e Pentecostale della città, nOTtshè il Rev. Moncada, quale rappresentante della Casa del Fanciullo (Vita
Novella) di Pachino. In tutto circa 200 persone.
Hanno inviato messaggi il Past. Francesco Mellone di Orsara di Puglia (Foggia)
conduttore designato dalla Tavola Valdese
per la Comunità in Agrigento, il Past. A.
Garufi a nome di tutte le Comunità Valdesi nel Trapanese, il Past. S. Colucci a
nome della Comunità Valdese in Livorno
e il Past. Filippo Napoletano per la Chiesa
Metodista di Palermo.
Al culto ha partecipato la Corale della
Comunità Valdese di Palermo che ha eseguilo due canti della Riforma (« Rendiamo
grazie a Dio » e « Lode al Signore, di gloria ¡(ossente Signore »).
Nel suo sermone, centrato sulle parole di
Gesù ; (( Or io vi dico che v’è qui qualcosa
(opj)ure: ’qualcuno’) di più grande del
tempio» (Màtt. 12:6), il Moderatore mette in
risalto il pericolo del tempio di pietra per
la Comunità dei credenti che sono il tempio .spirituale edificato con pietre viventi.
(.tuesto pericolo può essere evitato dalla
Comunità con l’esercizio della misericordia, dell’amor fraterno, che è « qualcosa
di più grande » del tempio di pietra; colla
ii(crca del fratello assetato ed affamato
(Iella verità, che è « qualcuno di più grande » del tempio di pietra; colla proclamazione di Colui che da Dio Padre Onnipotente si è fatto Figlio, nostro Fratello, in
Gesù Cristo il Nazzareno ; « Qualcuno di
più grande » del tempio di pietra e di noi
lutti.
Al termine del culto, un buon numero di
partecipanti, accompagnati da qualche fratello agrigentino, si recava nella zona dei
templi a consumare la colazione al sacco.
Nel pomeriggio, alle ore 15, nel tempio, meno numerosi a causa dell’orario
dei treni, ci si è ritrovati per la seconda
parte della manifestazione costituita dalla
presentazione delle varie delegazioni e dai
inessaggi-testim'Onianza, alternati dal canto
di vari inni, di alcuni partecipanti.
11 Past. G. Castiglione (Bari) ricorda ai
presenti che un avvenimento cosi gioioso
come quello dell’inauguraziohe di un tem|)io deve essere interpretato dal pùnto di
vista di Dio e solo da questo. 11 tempio è
uno strumento di Dio per far sentire e
propagare la Sua Parola e farla operare in
molte vite umane. Nessuno, e nessuna cosa
possono far tacere la Parola di Dio perchè essa non è incatenata e non può essere
incatenata.
Il Capodistretto, Past. P. V. Panasela
(Palermo) rifacendosi per sommi capi alla
storia del movimento evangelico agrigentino ricorda alcuni nomi di pionieri ed alciine date memorabili.
Il Past. Guido Colucci (Vittoria), fedele
e prezioso collaboratore nella predicazione
domenicale in Agrigento ormai da sette anni, ricordando che il primo progetto della
facciata dei locali agrigentini prevedeva
solo una porta centrale con due finestre
che ora sono vStale trasformate in altrettante porle, vede in quel fatto un
amnioniinento preciso per la Comunità
agrigentina — come per qualsiasi altra Comunità! — e cioè che una stessa porla deve
eondnrre al tempio e alla sala delle attivi
F.U.V. - Gruppo Valli
Il 4 novembre si è tenuto ad Agape
il tradizionale Convegno d’autunno
dei responsabili delle Unioni giova*
nili del Gruppo Valli. La partecipazione non è stata molto numerosa, ma
il Convegno è riuscito assai affiatato
e ricco di spunti per l’anno che si
apre. Alla prossima settimana la cronaca della giornata. Intanto anguria
mo a tutte le nostre Unioni un buon
anno di vita e di lavoro non solo individualmente ma anche in comune.
tà sociali. Questo significa che la gioventù
non è isolata dalla Chiesa nè la Chiesa dalla gioventù : le due attività sono complementari o meglio sono due aspetti della
stessa opera!
Il Past. S. Carcò (Riesi - Agrigento) ricorda a'ili agrigentini in modo particolare
la realtà che ha ricordato sempre in altri
toni e con altre espressioni durante i suoi
due anni di cura pastorale come incaricato
responsabile della Comunità in Agrigento:
la realtà della edificazione domestica, familiare. Le mura del tempio devono continuamente richiamare alla nostra attenzione le mura delle nostre case; devono farci pensare alla realtà delle nostre famiglie.
L’edificazione non finisce nell’ora di culto
della domenica o nelle altre ore di attività
infrasettimanali, deve avere il suo naturale
seguito e sviluppo nelle nostre famiglie.
Ora che si ha il tempio, bisogna intensificare le riunioni familiari di quartiere.
L’Evangelo deve essere letto e spiegato nel
cuore della famiglia, ricordando sempre
tutte le sue pratiche conseguenze nella nostra vita, dovunque. Dove manca questa
edificazione familiare la Comunità dei credenti si indebolisce, si inaridisce, corre il
grave pericolo di scomparire come Comunità vivente per continuare apparentemente a vivere, ma è morta! Sarà magari un
bel circolo di benpensanti: non sarà più
la Chiesa cristiana!
Il Prof. C. Augusto Sciascia, Anziano
della Comunità agrigentina rifacendosi alla storia del movimento evangelico in Agrigento riferisce alcuni interessanti, significativi particolari, che sono anche autobiografici in quanto egli è stato molto vicino
(e non solo cronologicamente) alle origini
del movimento stesso. A nome di tutti gli
agrigentini ringrazia la Tavola Valdese attraverso la persona del Moderatore per i
locali .3 si rende interprete della Comunità
nell’affermare che la data odierna è solo
una tappa nel cammino della testimonianza
evangelica nella città.
Il Past. S. Giambarresi (Pachino) fa notare la sovrabbondante gioia concessa dal
Signore ai fratelli agrigentini e a tutti
quelli che in questo giorno li circondano.
Iddio ha loro concesso dei locali di culto,
un Pastore in loco. Ricordando i tempi
del suo colportaggio in Agrigento, egli
Davanti al nuovo Tempio di Agrigento
(foto A. Uittello)
esorta gli agrigentini a valersi degli strumenti che Dio ha loj-o concesso per usarli
nel modo migliore possibile alla gloria del
Signore.
Il Past. V. Scicloné (Caltanissetta-Grotte
e Diaspora) si associa a quanto già espresso
dai precedenti ed esorta i fratelli agrigentini a proseguire il cammino della testimonianza cristiana fidapdo unicamente nella
potenza dello Spirito di Cristo.
Chiude la serie dei messaggi il Moderatore soffermandosi con poche ma energiche
parole sulla capienza del tempio e sulla
presenza dei membri al culto e alle altre
attività. Ognuno si deve sentire impegnato
a portare altri nei nostri locali: vi è posto
per molti !
A proposito di questo fatto, desidero aggiungere ora, a tre giorni di distanza dalla
inaugurazione, fuori dall’atmosfera calda,
esultante carica di quella comprensibilissima euforia che prende un po’ tutti in simili circostanze che non capitano ogni domenica nè ogni anno, che l’abbondanza
dello spazio dei nostri locali agrigentini
— come di tanti altri nella nostra Opera —
sono il segno tangibile dell’abbondanza
della fede di Dio in noi, in dati, precisi
momenti storici!
I nostri Padri hanno lavorato e costruito non per i bisogni immediati di una piccola Comunità ma in vista dell’estensione
dell’opera di testimonianza attorno ad essa. Se essi costruirono dei templi molto
più grandi delle possibilità immediate che
essi vedevano è perchè per fede miravano
da lontano molte anime venire al Signore
per l’opera dei loro figli. Se qualche volta
questo non si è verificato non si può certo incolpare la loro fede!
Seguendo il loro esempio anche noi ad
Agrigento abbiamo costruito per fede non
per visione, avendo fiducia che altri dopo
di noi proseguiranno nell’opera di testimonianza. Gli strumenti ora, grazie a Dio, li
abbiamo: mettiamoci a lavorare con gioia
e con impegno sapendo che il Signore è
sempre con noi, rendendo efficace la nostra testimonianza colla testimonianza del
Suo Spirito in chi annunzia la sua Parola
e in chi l’ascolta.
Col saluto delle varie delegazioni che
ritornano alle loro sedi si chiude alle ore
17 circa la manifestazione di gioiosa meditazione e di edificazione per tutta la Chiesa. Salvatore Carcò
PERSONALIA
Il presbiterio di Rorà è stato allietato dalla venuta della piccola Marina. Al Pastore Giovanni Conte e
alia sua Compagna il nostro augurio
più vivo in questi giorni di gioia.
CARNET DE ROUTE
Le Pélis
On pourrait presque le traverser à
pieds secs. Tout au plus aurait-on
de Veau jusqu’aux genoux... Les filets d’une eau glacée se glissent entre les cailloux descendus de la montagne, se jouent en murmurant et
s’écoulent sans hâte vers le grand
fieuve qui les entraînera vers la mer.
Quelques gamins y recherchent des
truites. Au fond, un écran de montagnes où brillent encore des taches
de neige complète ce spectacle impressionnant. Encore faut-il que la
brume ne s’interpose pas entre lui
et nos regards... Le Pélis est bon
enfant...
Mais il n’est point pour rien un
torrent alpestre. Il a conservé, des
Fées qui habitaient jadis la haute
vallée, le caractère fantasque et violent, et parfois il se déchaîne. Et
alors, au millieu des grondements
de l’orage, grondant luLméme
comme un fauve altéré de sang, ses
eaux gonflées démesurément dévalent des hauteurs et emportent tout
sur leur passage. Les vertes prairies
qui s’étendaient sur ses îles ont presque entièrement disparu, ses berges
elles-mêmes on été ravinées, et il a
fallu les reconstruire. Comme ses
frères, dans le Queyras voisin, il a
semé la dévastation et la mort. Les
Fées se vengent...
Pour l’heure, cependant, le Pélis
est calme et débonnaire. Et comme
il fait bon, se promener sur ses rives, ou le longer d’un peu plus haut,
par les sentiers ombragés de châtaigniers qui s’entrecroisent sur le flanc
de la colline, pour grimper jusqu’à
Pian-Prà, d’où nous Vembrasserons,
dans un vaste et majestueux ensemble, de Luserne à Bobi.
Profitons de l’heure présente, selon le conseil du vieil Horace attardons-nous sur ses rives, ou sur le
pont rustique qui Venjambe, tandis
que tombe lentement la nuit, et que
se répondent les cloches de toutes
les églises.... Marcel Carrières
LA CHIESA NEL MONDO
Riaperto a Bossey il Centro
Universitario Ecumenico
A Bossey si è aperta il 4 ottobre
seorso l’ottava sessione dei corsi del
Centro Universitario di studi ecumenici, con la partecipazione di studen
ti provenienti da cinque continenti
diversi e da nove confessioni differenti. Per quattro mesi si lavorerà attorno al tema centrale « Ministero e
ministeri nella vita e nella missione
della Chiesa». Si studieranno innanzitutto il compito del laico e la sua
preparazione al servizio della Chiesa
e del mondo. I corsi saranno tenuti
dal pastore H. R. Weber, segretario
esecutivo del Dipartimento dei Laici
del Consiglio Ecumenico delle Chiese, a Ginevra.
Nel quadro degli studi speciali che
hanno luogo ogni anno all’Istituto Ecumenico sui vari gruppi confessionali
saranno quest’anno studiati il quaccherismo ed il movimento pentecostale, con la guida di rappresentanti
qualificati di queste due correnti.
Scarsità di pastori
in Germania
A quanto risulta da una recente
statistica della Chiesa Evangelica in
Germania (EKD), la scarsità di pastori si fa sentire in modo sempre più
acuto. 3.000 comunità sono vacanti o
sono curate in modo provvisorio. I
13.046 pastori in servizio hanno fino
a 1.500 membri da curare in campagna e fino a 4.000 in città. Questo stato è particolarmente grave nella Germania orientale, in cui quasi un terzo dei posti pastorali è vacante. Questo stato di cose fa sì che si dia una
importanza sempre maggiore al lavoro dei laici, tanto nella predicazione
quanto nelle attività diaconali e di
beneficenza.
zione della gioventù ”. Per questo fa
valere il fatto che, avendo fin’ora educato il ffgliolo secondo i principi cristiani, non può improvvisamente
cambiare direzione. Come sapete certamente la scelta per la scuola secondaria cade ben inteso su quegli allievi
che, per mezzo della cerimonia della
’ consacrazione della gioventù ”, hanno votato fedeltà allo Stato. Non esigiamo certo troppo dai candidati alla scuola secondaria, domandando
loro di partecipare a questa cerimonia». Questo il ragionamento delle
autorità comuniste.
(Czetochowa, Polonia) - Il cardinale Stefan Wyszynski, primate
della Chiesa Romana in Polonia, ha
affermato recentemente che la fede
dei polacchi è «magnificamente solida», contrariamente a quanto si dice
in certi ambienti del paese, secondo
cui la fede del popolo polacco si starebbe gradatamente raffreddando, li
primate ha attaccato la Chiesa Cattolica Nazionale Polacca, ramo che
non riconosce l’aùtorità del papa.
Un centro ecumenico
a Rodi
L’arcivescovo lakovos, capo delle
arcidiocesi greco-ortodosse dell’Americo del Nord e del Sud, parlando delle
recenti sedute del Consiglio Ecumenico, a Rodi, ha detto tra l’altro che il
desiderio degli ortodossi di familiarizzarsi maggiormente col lavoro del
Consiglio si sta per concretare grazie
alla creazione di un centro ecumenico, a Rodi stessa. Tale centro terrà
un corso di studio e d’informazione a
partire dall’estate prossima. Tale corso sarà frequentato da vescovi, preti
e teologi ortodossi e sarà posto sotto
gli auspici del patriarca ecumenico.
Pastore spagnolo
condannato e amnistiato
ir MADRID. Il pastore battista spagnolo Josè-Numez Moreno, accusato di
aver infranto i suggelli apposti dalla
polizia alla porta della sua cappella,
è stato condannato a due mesi di prigione e ad tma multa di mille pese
IN BREVE
Le chiese
d'oltre cortina
ir AMBURGO (Germania). - Li
autorità del distretto di Chemnitz
(Sassonia), che avevano sempre sostenuto che i giovani non erano affatto costretti a partecipare alla
«consacrazione della gioventù cemu
nista», hanno praticamente smentito quanto da loro affermato, negando
l’ammissione alla scuola secondaria
ad un giovane che non aveva ottemperato a questa formalità. Le autorità hanno affermato : « Malgrado ripetuti colloqui, il richiedente rifiuta di
mandare suo figlio alla ’’consacra
ir Nel corso degli ultimi dieci anni
le missioni luterane hanno aperto
nuovi campi di attività in diciasset
te paesi. Otto di questi campi sono in
America latina; sei in Asia e tre in
Africa. Circa 3.800 persone vi sono all’opera con un aumento del 50% rispetto al 1950.
ir Le due più grandi Chiese protestanti in Olanda — la Chiesa Riformata e la ’Gerefòrmeerde Kerk’ —
hanno intrapreso separatamente una
campagna per trovare i fondi necessari alla costruzione di 305 nuove
chiese, nel corso dei prossimi dieci
anni.
(
ir BELGRADO: Una scuola di teologia. - Il Sinodo della Chiesa riformata in Jugoslavia ha fondato una
scuola di teologia. La cerimonia solenne d’apertura si è svolta il 18 ottobre e tutte le chiese riformate del paese e gli istituti ne hanno tenuto conto
nei culti domenicali.
•i- Due Chiese del Cameroun sulla
via che mena all’unità. (Yaoundé) Il 3 settembre, i rappresentanti della
Chiesa presbiteriana del Cameroun
e della Chiesa protestante Ngiimba
si sono incontrati a Yaoundé per cercare insieme la possibilità di un’unio
ne, dopo una separazione di 24 anni.
Si spera in un risultato positivo perchè non vi sono motivi dottrinali ca
paci di impedire questo movimento
unitario.
■ir AVACO festeggia il suo decimo
anniversario. (Tokyo) - La Commissione delle Attività Audio-Visuali del
Consiglio Cristiano del Giappone
(AVACO), ha festeggiato il 24 •ottobre il decimo anniversario della sua
fondazione.
AVACO mette a disposizione delle
Chiese e delle missioni giapponesi dei
programmi radio-televisivi, dei film
ed altro materiale audio-visuale. Ogni
settimana la sua stazione radio emette tre programmi di un quarto d’ora
ciascuno, di cui uno di musica corale. Si calcola che queste trasmissioni
raggiungano un milione di persone.
ir Per commemorare la chiusura
del Concilio di Trento, che si svolse
tra il 1545 ed il 1563, la Pontificia
Commissione degli studi storici prepara per il 1963 una conferenza sul
tema generale « Il Concilio di Trento
e le sue riforme ». Secondo l’agenzia
cattolica KIPA, degli storici protestanti verrebbero invitati a prendere
parte ai lavori della conferenza.
tas. Egli non subirà tuttavia la pena,
poiché beneficerà deH’amnistia proclamata in occasione dell’accesso al
trono pontificale di papa Giovarmi
XXIII.
Se un cattolico
fosse eletto presidente...
ir LOS ANGELES - In una trasmissione televisiva il vescovo metodista
Gerald Kermedy ha risposto, a Los
Angeles, alla seguente domanda :
« Quali sono i problemi che si porrebbero a un presidente degli Stati Uniti se fosse cattolico romano? ». L’interpellato ha dichiarato che questi sarebbe legato dalla sua obbedienza al
Vaticano.
Poiché gli si domandava se tale supposizione non derivasse da «bigottismo protestante », ha risposto ; « Di
sentiamo (jui del cattolicesimo in
quanto politica e non in quanto religione. Il cattolicesimo vuole essere
l’uno e l’altro. E se conserva questo
duplice aspetto, deve accettare le o
biezioni che gli son rivolte dal punto
di vista politico».
In realtà, le obiezioni che un
protestante rivolge al Cattolicesimo sono essenzialmente religiose, prima che politiche, red.
Scisma fra i presbiteriani
in Corea
•;/^SEUL. - Una divisione si è prodotta nella Chiesa presbiteriana in
Corea, in seguito alla fusione delle
due grandi Chiese presbiteriane degli
Stati Uniti, ima delle quali era la
Chiesa-madre di quella coreana.
La Chiesa presbiteriana di Corea
con i suoi 555.000 membri, è la più numerosa del paese. La maggioranza dei
suoi delegati alla recente 44» assemblea generale (circa 150) si è dichiarata favorevole al riconoscimento del
nome di Chiesa presbiteriana unita,
ma una forte minoranza (circa 120)
respinge il nome « unita » che impli
ca — secondo essa — l’approvazione
del movimento ecumenico. Questo
gruppo minoritario auspica pure che
la Chiesa di Corea si ritiri dal Consiglio Ecumenico.
La proposta di votare sul problema
ha avuto per effetto l’abbandono dell’assemblea da parte dei delegati di
minoranza. Una commissione è stata
incaricata di entrare immediatamente in rapporto col grupix) dissidente
per cercare di riparare la rottura.
Queste notizie sono state tratte dai
bollettini del S. OE. P. I..
4
GIOVANNI MIEGGE
IjA vergine maria
2» ediz. — li. 750
Claudiana - Torre Pelllce
L'Eco delle
i Valdesi
PIERRE PETIT
LOURDES
Trad. G. Costabel — L. 450
ClauiUana - Torre Pellice
D A
POMARETTO
Il 24 ottobre abbiamo celebrato i seguenti matrimoni: Bounous Roberto Pietro c
Baret Rosina provenienti rispettivamente
dall’àlbarea e dalla Paiola dell’Iniverso ;
Bertetto Lino e Allasia Maria della zona
del Reynaud deU’Inverso ; Sieve Samuele
e Mirella Peyrot rispettivamente della zona di Porosa e di Selvaggio (Meano). Una
stupenda giornata di sole ha fatto corona
alle varie cerimonie nuziali e con uno
stuolo di amici e parenti che hanno circondato gli sposi del loro affetto. I messaggl dell’EvaTigelo hanno consentito a molti
di udire una parola di incoraggiamento e
dì guida per la vita presente e con un solido fondamento spirituale cioè Gesù Cristo. Che il Signore guidi gli sposi a camminare nelle vie del Signore :n un clima
di amore cristiano e di viva fraternità.
Nelle due riunioni quartierali del Podio e di Vivian sono stati designati quali
anziani e diaconi rispettivamente: Filiberto Pastre per la zona del Podio quale anziano; Chambon Aldo quale anziano per
Vivian e Long Attilio quale diacono sempre
del quartiere di Vivian.
Domenica 24 ottobre un gruppo di rorenghi rappresentanti la Giunta del Comune, guidati dal Sindaco Giacomo Morel e
vicesindaco Roberto Meynet assieme a
membri del Concistoro e del Consiglio comunale hanno visitato Pomaretto prendendo parte al culto del mattino e trascorrendo cosi liete ore di comunione fraterna
con il loro antico Pastore. Li ringraziamo
di cuore per il loro gentile pensiero ed
il loro caro ricordo.
Domenica prossima giorno 8 Novembre
aUe ore 14,30 avrà luogo il bazar di beneficenza autunnale organizzato dall’nnione
delle Madri della Parròcehia nonché dall’Unione giovanile. Tutti i parrocchiani di
Pomaretto e le comunità vicine ed anche
lontane sono cordialmente invitate.
PR3ROSTIHIO
Battesimo ■ Durante il culto di domenica
18 ottobre, nel tempio di Roccapiatta, è
stata battezzata Alba Gönnet di Alessio e
di Griglio Giulia, della borgata Eric di
Pralarossa. Il Signore gnidi i suoi passi
nelle vie della fede e della vita cristiana.
Dipartenza - Doi>o lunghe sofferenze, ha
terminato la sua giornata terrena la nostra
sorella Parisa Susanna ved. Gardiol, deceduta al Ciarvet il 25 ottobre alla età di 68
anni. Ai figli e ai parenti tntti, rinnoviamo
l’espressione della nostra viva simpatia.
Corale - La nostra Corale riprenderà le
sue attività sabato 7 novembre aEe ore
20,30 al presbiterio. Confidiamo in una
buona partecipazione degli elementi amanti il bel canto di chiesa, anche se non più
giovanissimi. Amici del canto, venite numerosi! C’è' posto per tutti.
Domenica della Riforma - Domenica
scorsa 1® novembre, abbiamo ricordato il
significato della Riforma Evangelica, rendendo lode a Dio per avere liberato la
Chiesa dalle inutili ed erronee sovrastrutture umane e rimesso in Ince TEvangelo,
unica norma della nostra vita e della nostra fede. E’ stata anche celebrata, nella
co-munione della Chiesa Universale, la Santa Cena.
Assemblea di Chiesa - Ricordiamo ancora a tntta la Comunità l’Assemblea di Chiesa che avrà luogo domenica prossima 8 novembre alle ore 10,30 (culto liturgico e poi
assemblea). Il Pastore riferirà sul Sinodo;
quindi si procederà alla elezione dell’Anziano per il quartiere dei Gay e di un Diacono per il quartiere del Roc. Si intervenga numerosi, soprattutto dai quartieri più
direttamente interessati.
Visita - Ringraziamo i giovani dell’Unione di Prassuit-Vernet (Angrogna) per la
gradita visita fattaci domenica sera 25 ottobre.
SAN GERMANO CHISONE
Assemblea di Chiesa ■ Nel corso deUa
Assemblea di Chiesa di domenica pomeriggio 18 ottobre, con la partecipazione di
una sessantina di membri elettori, il nostro
delegato ha portato un’eco dei lavori sinodali. Ci siamo soffermati particolarmente
sul problema riguardante la santificazione
della domenica e la frequentazione dei
culli, la nostra stampa e le contribuzioni
per la chiesa.
E’ stato chiesto al Concistoro di far pervenire ad ogni membro di chiesa un questionario, nel tentativo di far riflettere
tutti sul valore e l’importanza di una chiara presa di posizione del credente nel
mondo.
Ci si è anche soffermati ad esaminare la
relazione annua e si è avuto uno scambio
di idee sul modo di valorizzare le nostre
attività utilizzando l’ampio locale che sarà
presto a nostra disposizione. Si è posto
l’accenlo sulla necessità di promuovere incontri parrocchiali per un maggior afflatamento tra i membri di chiesa, mediante
conferenze culturali, studi in comune e
agapi fraterne.
Speriamo che le varie attività che stiamo
per iniziare trovino buona rispondenza
non solo nel piccolo gruppo tradizionale
ma anche fra i membri di chiesa che stanno alla periferia.
E’ stato anche notato che la partecipazione alla S. Cena non avviene sempre con
il dovuto raccoglimento. Comprendiamo le
difficoltà create dal nostro tempio troppo
angusto per la massa che lo affolla nelle
solennità cristiane. Nondimeno rivolgiamo
un caldo appello per un maggior senso di
autodisciplina e di rispetto per latto che
ognuno si appresta a compiere.
Dipartenza - Il 20 ottobre, aUa tarda età
di anni 81, si spegneva nella sua abitazione di Villa l’anziano Long Alessio. Lgli t ceva parte del Concistoro da ben 32 anni.
Egli ha servito la chiesa con costanza e
fedeltà in uno spirito di consacrazione
esemplare. Con la sua dipartenza la nostra
chiesa subisce una grave perdita. Egli era
presente ogni domenica al c«!»» «
specialmente nel quartiere di Villa, ricorderanno le sue visite. Chiediamo al Signore di suscitare nuove vocazioni per it
Suo servizio. ,
Alla vedova che, con grande forza d animo lo ha assistito, ed ai parenti tutti rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia cristiana.
SAN SEEONDU
Alla presenza di un pubblico abbastanza
numeroso ha avuto luogo, domenica 25 ottobre dopo il Culto, l’Assemblea di chiesa.
I delegati al Sinodo, Remigio Pons e
Dino Gardiol hanno parlato alla comunità
sui lavori e sulle decisioni sinodali sottermandosi pari" colarmente sulla questione finanziaria e sull’argomento « Crisi della parrocchia » con relativo commento al messaggio sinodale alle chiese.
La discussione che ne è seguita si c
svolta in un clima di cordialità e di rispetto ed ha dimostrato l’interesse veramente attivo che i membri di qnesta comunità sentono per i problemi ecclesiaslici.
L’Unione giovanile ha iniziato sabato 24
u. s. la sua attività ed il numero incorag
giante dei presenti alla riunione è indice
di una buona ripresa del lavoro nel delicato e importante campo della gioventù.
Sabato sera le elezioni per le varie cariche hanno dato i seguenti risultati: pastore Arnaldo Genre, presidente; Paolo Gar
diol e Velia Gardiol, vice presidenti; Carla
Gay e Piero Romano, segretari; Franco
Paschetto, cassiere; Lilio Romano, consigliere.
Sono deceduti in queste ultime settimane due membri della comunità: Bonnin
Lidia di anni 64, ai Semounin e Gardiol
Adriano di anni 82, a Ciambeirè.
Il Signore consoli le famigl’e afflitte e
dia loro la fede affinchè possano trovare
in Cristo rifugio e forza. d. g.
ElhLASECCA
La Corale ha ripreso le sue esercitazioni,
sia pure in numero ancora tm po’ ridotto.
Domenica prossima speriamo di essere al
completo per iniziare in pieno il nostro
lavoro che, quest’anno, sarà di stretta collaborazione con la Comunità al fine di migliorare il canto nei cqlti e nelle riunioni.
La Corale ha « sacrificato » il bel canto
de’le grandi occasioni per coUaborare non
solo nei culti « solenni », ma molto più
spesso a far co-noscere nuovi inni e creare
una maggior sensibilità liturgica in tutti.
L’uso del magnetofono permetterà di portare anche nei quartieri il frutto di questo
lavoro della Corale.
Il diacono delI’Albarea Roberto Bounous
si è trasferito a Inverso Pinasca. L’augurio della Comunità ed, in modo particolare, del suo Quartiere lo segue nel
nuovo focolare dove si è stabil to con la
sua sposa.
Due nostri Unionisti si sono sposati sabato 24 nel teriipio di Ferrerò. Sono: Gino
Griglio (Chiotti Inferiori) e Irma Peyrot
(Trossieri), che s'i stabiliranno in quella
Parrocchia.
Il Signore benedica questi nuovi focolari che si sono aperti nel Suo nome e ne
sia Tosplte desiderato e quotidiano.
Abbiamo seguito con simpatia ed ntercessione la nuova prova cui è stato sottoposto il nostro fratello Ermanno Perro di
Villasecca superiore, ehe ha dovuto subire
un secondo e gravissimo intervento chirurgico in seguito all’inc dente di questa
primavera. Mentre ci rallegriamo per i
buoni miglioramenti realizzati, gli augu
riamo di poter essere prontamente di ri
torno nella sna famiglia e fra di noi tutti.
TORRE PEIHCE
NAPOLI
tuta dei Cimbri)
Napoli - Via dei Cimbri - Con 1 inizio di
ottobre tutte le attività della Chiesa di Via
dei Cimbri hanno ripreso il loro lavoro
dopo il riposo estivo. Domenica 4 ottobre
il culto delle ore 11, seguito dalla S. Cena,
è stato dedicato proprio a questa ripresa.
Erano presenti al culto anche i bimbi della
Scuola Domenicale che aveva riaperto i
suoi battenti quella stessa mattina. Per una
felice iniziativa del Pastore, pienamente
approvata dal Consiglio e dall’Assemblea
di Chiesa, è stato istituito quest’anno un
servizio di prelevamento a domicilio dei
nostri fanciulli, mediante un’auto appositamente noleggiata. Si è potuto così più che
raddoppiare il numero degli alunni della
nostra Scuola, con la presenza, che ci auguriamo regolare e proficua, di ragazzi
che altrimenti non avrebbero mai potuto
frequentare il corso d’istruzione religiosa.
Di questo servizio d’auto si avvantaggia
anche la Scuola Biblica per i ragazzi dai
12 ai 16 anni, anch’essi aumentati di numero.
L’Unione Giovanile ha ripreso le sue sedute regolari col 10 ottobre, eleggendo il
nuovo Seggio così composto: Sergio Nitti,
presidente; Ugo Bartoli, vice-presidente;
Mario Peyronel, segretario; Emilio Nitti,
cassiere. L’U. G. si prepara ad accogliere
in primavera i partecipanti al Congresso
Generale della F.U.V. che, salvo ulteriori
disposizioni, si terrà nella nostra città.
Anche l’Unione Femminile ha ripreso la
sua attività; è all’ordine del giorno^ in
questo momento la preparazione dell’annuo Bazar. d-ui
Regolarmente ripresi lo Studio Biblico
del mercoledì sera e il corso di Catechismo con un discreto numero di partecipanti che ci auguriamo diventi sempre più numeroso.
Atti liturgici ■ Durante gli ultimi tre
mesi sono stati battezzati i piccoli: Botta
Floriana, Nitti Giampaolo, Ottaviano Stefano e Pinto Tiziana e Dionisio. Il Signore
benedica questi cari piccini e le loro famiglie. In ago-sto sono stati celebrati i matrimoni di : Moon George e Bernardo Maria; e di Guadagmiolo Vittorio e Avolio
Rita.
In memoria - Ricorrendo il 30 agosto il
lo anniversario della dolorosa scomparsa
del Pastore Oreste Peyronel, la Comunità
lo ha ricordato inviando un telegramma alla vedova signora Alina Gay e con sentite
parole del Pastore al culto delle ore 11. 11
Pastore ha rilevato l’opera svolta, senza
risparmio delle sue energie, dal Pastore
Peyronel in favore di questa Chiesa per
ben 12 anni ed ha esortato i membri della
Comunità a perseverare nel seguire gli insegnamenti impartiti dal sempre rimpianto Pastore Peyronel per il progresso spirituale della nostra Chiesa. E’ seguilo il
canto della prima strofa dell’inno « O beali su nel cielo ».
Assemblea di Chiesa - Si è riunita 1 11
ottobre, alle ore 19, per ascoltare la relazione dei delegali alla Conferenza distrettuale di Taranto (prof. Lingria) e al Sinodo, (don. Fiorio), e per approvare il
programma delle attività per il corrente
anno ecclesiastico, già approvato d^ Gonsiglio.
Domenica 1® novembre, al cnlto nel Tem
pio del Centro, hanno partecipato numero
se Diaconesse venute dalla Svizzera romanza e tedesca per circondare con noi Suor
Alba Jazeolla nel giorno della sua consacrazione. 11 Past. Paolo Bosio ha tenuto
la predicazione, e la Corale ha cantato un
bel coro d’occasione. Si riferisce più ampiamente in altra parte del giornale, ma
vogliamo rinnovare il nostro augurio cordiale a Suor Alba, che è pure membro
della nostra Chiesa.
Sono iniziate, in questi giorni, le riunioni quartierali, in generale con buona frequenza: possa essere nn anno utile e buono per tutti i nostri quartieri.
Quasi tutte le « attività » sono ora avvia
te: anche la Società di cucilo ha avuto la
sua seduta inaugurale, mercoledì 4, con un
culto tenuto dal Past. Sommani, cui è seguito il resoconto del bazar. Anche a que ■
sto gruppo che lavora silenziosamente ma
con impegno il nostro augiir’o di poter
fare molto, come in passato, per la diaco
nia.
Sabato sera è stato «inaugurato» il pavimento rifatto della Scuola dei Coppieri,
frutto del lavoro impegnato, per molte sere, dei giovani dell’Unione; come già pcr
il Tempio, non hanno lesinato tempo ed
energie, e siamo molto lieti e grati di questo loro buon lavoro. Ora a loro, come a
tutti i giovani auguriamo un buon anno
di vita unionista. Dunque, sabato sera s: tavuta ai Coppieri la prima recita dell an
no ecclesiastico: l’Unione di Prassuit-Vernel ha rappresentato con impegno ® '
disfazione del pubblico il dramma: « Maddalena ». Ci dispiace che i nostri ospiti non
siano stati accolti ed applauditi da un pn
bldeo più numeroso, ma gli intervenuti sono loro molto grati.
E’ stalo celebrato il servizio f
Adele Charbonmer ved. Oudry e di Alba
Bertinatti Corsi, ^ » . .
La ferma speranza In Cristo confor
li coloro che sono nel Inlto.
I lettori ci scrivono...
Zurigo, 3-11-1959
Sig. Direttore ..... i
Leggo nel settimanale da Lei dirrito, all’articolo «Le nostre diaconesse» che « Voce Evangelica » è definita organo « del Cantone dei Grigioni ». Forse l’articolista ipora che il citato periodico^ è emanazione
delle comunità di lingua italiana della Svizzera e che si pubblica a Zurigo. Ma, forse,
il redattore capo, correggendo le bozze, uopo aver letto l’articolo in precedenza, avrebbe potuto correggere la sviata... con
occh'o di lince!!!
Quanto sopra per informazione di articolista e redattore. „
Con saluti cordiali Elio Eynaru
DONI Rir.EVETI
per Pi-adcllorno
Ricordando i giorni sereni passati
in Val d’Angrogna, Ernesto
Buffa (Torino) ^ ^ L. 1-WU
Ehnilio Ro-stagno (Alessandria) » 1-«U
Balmas C. A. e Giulia (Tonno) » 2.MU
Jacques Picot (Genève) »
Maddalena Bon.net (Asilo dei
vecchi di S. Giovann:) in memori« della nixK)te Clara Costarnino
Enrichetta e Luigi Conte (To
rino) , ,.
Mentre ringraziamo ancora una volta di
cuore tutti gli amici per i loro doni, ricordiamo ohe le offerte possono essere versate sul C. C. P- N. 2/18502 intestato a
Bruno Costabel, Via Serre 8, Angrogna
(Torino).
A vvis! saniiari
Prof. \h\ Friinnfi Uperli
ubero Docente
in Clinica Ortopedica
Specialista in Ortopedia
Traumatologia e Chirurgia Plastica
ringraziamento
La famiglia Bertinatti esprime la
sua vivissima riconoscenza per le tan
te manifestazioni di simpatia frater
na, veramente cristiana, che le sono
di immenso conforto nel suo grande
dolore. Un ringraziamento particolare al Personale dell’Ospedale Valdese
nonché ai cari Prof. Mario Rivoir e
Signora.
Profondamente commossa per la dimostrazione di affetto e di simpatia
rice'vuta in occasione della dipartenza per la Patria Celeste del suo indi
menticabile marito
Long Alessio
la moglie ringrazia caldamente quam
ti in vario modo, l’hanno circondata
e’sorretta. Un ringraziamento particolare al Sig. Pastore Bert per 1 assistenza spirituale, ai Dott. Bertolino e
De Clementi per le premurose cure e
alle famiglie Coucourde, Revel e MaCSiPi
«Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa,
ho serbata la fede »
(2 Timoteo 3: 7)
« Fattosi sera Gesù disse ; Passiamo all’altra riva»
(Marco 4; 35)
S. Germano Chisone, 22 ottobre 1959
V!» '-vv
La famiglia della compianta
Fanny^Buifa in Chiavia
riconoscente, ringrazia quanti hanno
preso parte al suo dolore per la improvvisa dipartita della cara moglie e
madre Un ringraziamento particolare al Dott. Gardiol, ai pastori sigg.
Jahier e Costabel ed alla famiglia
Fraschia per il prezioso aiuto prestato
Lusema San Giovanni (Nazzarotti)
3 novembre 1959
Visite presso Ospedale Valdese di
Torino: Lunedì e Venerdì ore 16,30
Consulenze presso Ospedale Valdese
di Torre Pellice : previo appuntamento
Dottoressa
Iolanda De Carli Valerio
Medico Chirurgo
Specialista
in malattie dei bambini
Psicologia e pedagogia
Consultazioni presso l'Ospedale
Valdese di Pomaretto
I A VVISI ECONOMICI
affittasi alloggetto 3 camere e bagno. Rivolgersi Cartoleria Meynet
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VENDESI fabbricato vicinanze San
Germano Chisone con annesso terreno. Rivolgersi Geom. Tron, San
Germano Chisone.____________
RDRA’
_ Si ricorda die FUnione gioYuHe tiene le .sue riunioni ogni venerdì alle ore 20.
Il seggio è stato così formato: presidente.
il p!store; vice Presidente e cassiereRnaldo Tourn; segretaria: f^
_ Le riunioni avranno luogo.
martedì 10 novembre ore 19,30; a
ne, mercoledì 11, ore 20.
- Si avvertono i genitori che l is ruz.^«
religiosa dei bambini sarà
„e, ogni nutrtedì a parure dal 10 corrente
dalle ore 9 alle 10. Un grazie aUa signora
Amina Rivoira che si presta pe q
servizio della Chiesa. . i al
- Venerdì 13 novembre avra »
Centro un’interessante riunione curata dal
pastore Jahier. Egli ci mostrerà gran copi
di belle diapositive e gli diciamo sin d ora
il nostro grazie.
Il primo e il terzo mercoledì del mese
Ore 14-16
Redattore : Gino Conte
Coppieri - Torre Pellice
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Il 24 agosto decedeva a White
(New York) Edmondo Long di anni 48,
di recente venuto dalle vTimp
funebre fu prèsiedulo dal Pastore Va
di New York il 26 agosto con la partecipazione di parenti ed amici.
La vedova signora Erminia Long col figlio e famiglia desiderano ringraziare quanli furono loro vicini nella dolorosa circostanza con nna particolare menzione ag
amici di Pramollo e di S. Germano per
li loro simpatia.
Direttore: Prof. Gino Costabjl_____
Pubblicaz. autorizzata dal ’Tribunale
di Pinerolo con decreto del i-i-i»on
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