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I’infomiii/ioiie
evangelica in rete
SETTIMANALE
Spedizione in a. p. 45% ■ art 2 comma 20/B legge Nord
In caso di mancato recapito restìtutre al mittente presso I Uffiao PT Tonno CMH Nora
.E CHIESE E
_ »INODO-ASSEMBLEA
^fessionamevisìbiBtà
'ifiCIUSEPPE PLATONE
■ BIBBIA E attualità ■
BISOGNA SAPER
AMARE I NEMICI
«Amate i vostri nemici e pregate per
quelli che vi perseguitano (...). Se
amate quelli che vi amano, che premio
ne avete? (...) Siate perfetti, come è
perfetto il Padre vostro celeste»
Matteo 5, 43-48
Le «antitesi» del Sermone sul
monte sono anche una prova del
realismo di Gesù. Egli descrive un
mondo segnato da rancori e bmicidi, da inimicizie e menzogne, da
sfruttamento e sopruso del forte (il
ricco, il maschio, l’adulto) sul debole (il povero, la donna, il bambino).
Egli sa che, in un mondo così, il
normale desiderio di ciascuno (non
è neanche il caso di parlare di tentazione) è di essere compreso tra i forti, tra i ricchi, tra coloro che dispongono di amicizie influenti e di appoggi sicuri. Chi potrebbe biasimarci? Al limite, non si tratterebbe di
violenza ma di legittima difesa.
A questa logica e a questo realismo Gesù confrappone un’altra
logica e un’altra realtà..«Il regno dei
cieli è vicino»: così è cominciata la
sua predicazione. Questo è continuamente affermato dal suo parlare
e dal suo agire. Dio è venuto a stare
fra noi. Gli uomini e le donne che le
circostanze della vita e della storia allontanano gli uni dagli altri e rendono nemici, vengono da Dio restituiti
gli uni agli altri (e alle altre) nella loro caratteristica essenziale di fratelli e
di sorelle, che fa premio su ogni altra
distinzione. Ciò vale per i singoli, ma
anche per i popoli e le nazioni. Far
finta che ci non sia accaduto e che
tutto sia come prima significa non
cogliere la sfida e la promessa di Dio,
restare prigionieri di schemi e di
mentalità che non portano da nessuna parte e che non hanno speranza
di futuro: «Se amate solo quelli che
vi amano, che premio ne avete?».
IL nostro paese, come il resto
d’Europa, si riempie ogni giorno
di più di forestieri: gente disperata,
che arriva da noi con la speranza e il
desiderio di una casa, di un lavoro,
di una vita che abbia un senso. Gran
parte di loro sono «clandestini», ed è
a loro che penso in particolare: alle
loro speranze frustrate, alle loro attese deluse. Cercavano accoglienza,
trovano ostilità. Si illudevano di incontrare dei fratelli, trovano degli indifferenti, talvolta dei nemici. Mi
scopro a immaginare che giunga
davvero a questi «ultimi», ai quali in
primo luogo è rivolto, il messaggio
di Gesù, che essi lo prendano sul serio e... riescano a pregare per noi.
Che umiliazione per noi! ma anche
quale provocazione, quale possibilità! La possibilità di «essere perfetti», cioè capaci di puntare dritti alla
meta che ci viene indicata: essere, nel
nome di Dio, prossimo per le sue
creature, per vivere insieme con loro
la promessa e l’attesa del Regno, senza che nulla ci distolga.
Molte cose possono farci perdere di vista questa meta. Anche cose normali, o addirittura necessarie. Anche la normalità gratificante della vita delle nostre chiese.
Anche la normalità necessaria di un
Sinodo, di un’Assemblea importante. Facciamo attenzione. Non
confondiamo i fini con i mezzi.
Salvatore Ricciardi
IPAGINA BIBLK
Fame e sete di giustizia
di GREGORIO PLESCAN
Anno Vili - numero 31-18 agosto 2000
ALLACCIO CLOBALEI
La sfida della, povertà e del debito
di EDITH WILD
Lire 2000 - Euro 1,03
ECO DELLE VALLII
Olimpiadi: approvata la legge
di PIERVALDO ROSTAN '-T
Domenica 20 agosto si aprono a Torre Pellice il Sinodo e l'Assemblea battista j l'opinione
VIGILARE SULLA
LAICITÀ
La nostra vocazione
Un culto in comune, poi il lavoro in sessioni separate e congiunte e, infine, il culto
conclusivo a Villar Pellice. Valorizzare le rispettive identità in uno scambio fecondo
PIERO TROTTA
ANNA MAFFEI
Al volgere del nuovo secolo noi
cristiani evangelici abbiamo bisogno di ritrovare noi stessi. Alla fine
dell'800 nell’Italia clericale la Bibbia
era un libro sovversivo e messo all’indice: gli evangelici sfidavano
l’ostracismo sociale e la persecuzione
individuale per affermarne la verità e
per rivendicare la libertà di ogni credente di leggerla, interpretarla e predicarla. Le persone anziane delle nostre chiese, che negli ultimi decenni
abbiamo visitato e ascoltato, ci hanno raccontato di come la Bibbia fu
nella loro gioventù il libro di testo su
cui imparare a leggere, e come gli inni della chiesa e la preghiera comunitaria fossero consolazione e forza
negli anni della miseria, della guerra
Molucche-Indonesia
Violenze contro
i cristiani
Accogliendo un appello dell’Alleanza riformata mondiale (Arm), il moderatore della Tavola valdese, Gianni
Rostan, ha inviato un messaggio al
presidente indonesiano, Wahid Abdurrahman, chiedendogli di porre fine alla persecuzione dei cristiani nelle Molucche, e una lettera di solidarietà alle due chiese riformate membro dell’Arm nella zona dei conflitti,
la Chiesa protestante nelle Molucche
e la Chiesa cristiana evangelica in
Halmahera. Nelle ultime settimane
sono ormai centinaia i cristiani uccisi
o vittime di violenze e gravi violazioni dei diritti umani costretti ad abbandonare le proprie abitazioni per
rifugiarsi in luoghi più sicuri. Il Consiglio ecumenico delle Chiese ha
chiesto l’intervento dell’Alto commissariato Gnu per i diritti umani.
e del dopoguerra, e da allora per tutta la loro vita. Ancora nelle nostre
chiese non si è spenta del tutto la
fiammella della loro fede fervida ed
entusiasta, e non possiamo che stazionare disorientati, con la coscienza
della nostra povertà, ogni volta che
qualcuno di questi combattenti ci
viene sottratto per malattia o semplicemente per vecchiaia. Siamo tutti
più soli ogni voltaiche sulle pagine di
questo giornale leggiamo il commiato commosso da vite coraggiose e
modeste, da esistenze dedicate di discepoli e discepole, colonne delle nostre chiese, che hanno finito la corsa
e serbato la fede.
Noi oggi viviamo la complessità,
parola che comprende tutto ma non
spiega niente. Sappiamo solo che
tutto appare complicato. Sarà il crol
^ Omosessualità
No dell'Esercito
della Salvezza
«È importante ricordare che anche
nell’ambito delle chiese evaiigeliche
esiste una diversità di opinione riguardante certi soggetti controversi,
fra i quali l’omosessualità»: lo ha affermato, in una lettera al presidente
della Federazione delle chiese evarigeliche in Italia (Fcei), il responsabile per l’Italia dell’Esercito della Salvezza, tenente colonnello David Armistead. La Fcei, ha risposto il presidente, Domenico Tomasetto, è «ben
consapevole della sensibile diversità
di opinioni in materia presente fra le
chiese membro» e «non sostiene
Luna o l’altra posizione», trattandosi
di materia «di competenza delle singole chiese». Tuttavia, in occasione
del Gay Pride, la Fcei ha rivendicato
«la libertà di tutti di poter manifestare il proprio pensiero». (nev)
voro all’Assemlea-Sinodo
lo delle ideologie, la carenza dranamatica di modelli culturali alternativi, sarà il vuoto sempre riempito in
gran fretta da pesanti interessi individuali o corporativi, sarà il crescente divario fra ricchi e poveri, fra garantiti e non garantiti (e la circostanza di essere fra i primi è non fra i secondi) che appare a vista umana
senza soluzione, fatto sta che tutte le
incertezze, le precarietà, la mancanza di punti fermi si ripercuotono pesantemente su di noi e sulle nostre
chiese (come d’altra parte potrebbe
essere diversamente non essendo del
mondo ma vivendo in esso). E così, a
volte si perdono le coordinate del
nostro vivere la chiesa. A volte ci incurviamo su noi stessi e la nostra
continua a pag. 6
Valli valdesi
Il Collegio e la
parità scolastica
Il Comitato del liceo valdese ha
deciso all’unanimità, durante una
riunione straordinaria nel mese di
luglio, che intende avvalersi dei diritti e degli obblighi che deriveranno
dall’applicazione della Legge nazionale sulla parità scolastica 10 maggio 2000, n. 62. Si apre una nuova fase di rapporti con lo stato, anche se
non sono chiare per ora le conseguenze economiche del far parte del
nuovo sistema scolastico: grazie a
eventuali contributi delle famiglie la
frequenza al Collegio potrebbe essere favorita, mentre attualmente le
pur numerose borse di studio (circa
40 su 100 alunni iscritti) dipendono
fortemente dai doni delle chiese e
delle organizzazioni estere.
Il 19 luglio il Senato della Repubblica ha approvato in prima lettura, con il
solo voto contrario dei senatori Verdi e
di Rifondazione comunista, un progetto di legge che stravolge lo stato giuridico degh insegnanti di religione cattolica e Tinsieme dei principi che regolano l’accesso al pubblico impiego.
Attualmente tali docenti vengono
nominati annualmente su indicazione
degli ordinari diocesani (i vescovi) e
riconfermati se non viene revocato il
relativo nulla osta, il tutto sulla base di
presupposti sui quali l’autorità scolastica non può interferire. Essi, infatti,
secondo il canone 804 del codice di diritto canonico, sono dei veri e propri
titolari di un ministerio particolare, al
quale può accedere chi manifesti «retta dottrina, testimonianza di vita cristiana e abilità pedagogica». Orbene,
secóndo il progetto, che è ora all’esame della Camera dei deputati, non solo gli stessi verrebbero immessi in
ruolo, ma lo stato si farebbe carico
della continuità del loro rapporto di
lavoro, anche nel caso di venir meno
del nulla osta ecclesiastico, destinandoli agli insegnamenti curricolari per i
quali risultino abilitati.
Il sistema che il Parlamento si appresta ad introdurre appare giuridicamente abnorme. Il Consiglio di Stato, nel
1997, aveva infatti affermato che, poiché «la scelta dei docenti di religione
spetta in via definitiva all’autorità ecclesiastica», compresa l’eventuale revoca «secondo criteri propri di quell’ordinamento e insindacabili dall’autorità
scolastica», è giustificata «l’assenza di
un ruolo stabile di tali docenti, il qude
è incompatibile con la prefata facoltà».
E la piena legittimità di tale sistema è
stata confermata dalla Corte Costituzionale neU’ottobre del 1999. Ma vi è di
più. Attraverso il nuovo meccanismo,
infatti, il docente di religione che l’ordinario diocesano abbia giudicato non
più idoneo andrebbe a occupare il posto spettante ad altro insegnante vincitore di concorso, frustrandone le legittime aspettative. Non è azzardato prevedere l’insorgere di un pesante contenzioso. Vi accenna sulle colonne del
Corriere della Sera del 22 luglio scorso
Margiotta Broglio, giurista particolarmente competente in materia di rapporti stato- chiese (avendo, tra l’altro,
partecipato alla redazione delle norme
di revisione del Concordato), il quale
preconizza un’iniziativa in tale direzione patrocinata dalle chiese evangeliche.
È da ritenere che egli fondi la propria
previsione sul fatto che furono proprio
le chiese evangeliche italiane a reagire
compatte avverso la famosa circolare
Falcucci-Poletti (che penalizzava gli
studenti che non si avvalevano dell’insegnamento confessionale, costringendoli a non lasciare la scuola), ottenendone l’annullamento.
E, più recentemente, sono state le
chiese evangeliche (unitamente all’Unione delle comunità ebraiche e a
«Scuola e Costituzione»), a impugnare
l’ordinanza emanata nel maggio 1999
dal ministro Berlinguer, con la quale
agli studenti awalentisi dell’insegnamento della religione cattolica si attribuiva, in sede di scrutinio, un punteggio aggiuntivo, penalizzando chi
nell’esercizio della libertà di coscienza
sceglieva di non avvalersene. Non conosciamo ancora la decisione del Tar
del Lazio, ma l’evidente fondatezza del
ricorso ha indotto il ministero a non
A pag. 7
continua a pag. 6
2
PAG. 2 RIFORMA
All’Ascolto Della Parola
VENERDÌ 18 AGOSTO^
venerdì 1
«Beati quelli che
sono affamati e
assetati di giustizia,
perché saranno
saziati»
(Matteo 5, 6)
'^C’era un uomo
ricco, che si vestiva
di porpora e di bisso,
e ogni giorno
si divertiva
splendidamente; “e
c’era un mendicante,
chiamato Lazzaro,
che stava alla porta
di lui, pieno di ulceri,
^‘e bramoso di
sfamarsi con quello
che cadeva dalla
tavola del ricco;
e perfino i cani
venivano a leccargli
le ulceri. Avvenne
che il povero morì
e fu portato dagli
angeli nel seno di
Abramo; morì anche
il ricco, e fu sepolto.
nel soggiorno dei
morti, essendo nei
tormenti, alzò gli
occhi e vide da
lontano Abramo, e
Lazzaro nel suo seno;
^*ed esclamò: “Padre
Abramo, abbi pietà
di me, e manda
Lazzaro a intingere
la punta del dito
nell’acqua per
rinfrescarmi la
lingua, perché sono
tormentato in questa
fiamma”.
^Ma Abramo disse:
“Figlio, ricordati che
tu nella tua vita hai
ricevuto i tuoi beni
e che Lazzaro
similmente ricevette i
mali; ma ora qui egli
è consolato, e tu sei
tormentato. ^^Oltre a
tutto questo, fra noi
e voi è posta una
grande voragine,
perché quelli che
vorrebbero passare
di qui a voi non
possono, né di là si
passi da noi”. ^^Ed
egli disse: “Ti prego,
dunque, o padre, che
tu lo mandi a casa di
mio padre, ^’'perché
ho cinque fratelli,
affinché attesti loro
queste cose, e non
vengano anche loro
in questo luogo
di tormento”.
Abramo disse:
“Hanno Mosè
e i profeti;
ascoltino quelli”.
^Ed egli: “No, padre
Abramo; ma se
qualcuno dai morti
va a loro, si
ravvederanno”.
^'Àbramo rispose: “Se
non ascoltano Mosè
e i profeti, non si
lasceranno
persuadere neppure
se uno dei morti
risuscita”»
(Luca 16,19-31)
foto Acnur
FAME E SETE DI GIUSTIZIA
Cesù abbina la fame e la sete alla possibilità che si ha di cogliere le opportunità
che Dio dà e alle quali si può reagire positivamente o negativamente
GREGORIO PLESCAN
D ERCHÉ spendete denaro
«Jr 1
per ciò che non è pane e
il frutto delle vostre fatiche per
ciò che non sazia? Ascoltatemi
attentamente e mangerete ciò
che è buono, gusterete cibi succulenti!» (Isaia 55, 2). Gesù, dicendo «beati gli affamati e gli assetati» può aver avuto in mente
questa parola di Isaia. Entrambi,
infatti, pronunciano una breve
parabola nella quale parole che
generalmente rimandano a immagini fisiche assumono un significato più ampio, pur non
perdendo quello originario: fame e sete materiale diventano
anche fame e sete spirituale.
Fame e sete
Questo scambio di significati ci fa accostare la beatitudine alla domanda del Padre
nostro sul pane quotidiano, nella quale chiediamo al Signore
un pane che ci è «necessario»
ma anche «indispensabile», domandandoci come valutiamo
ciò che abbiamo. Nella versione
lucana delle Beatitudini questa
comunione di concetti si nota
ancor meglio («Beati voi che ora
avete fame, perché sarete saziati... Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame...»), e si inserisce perfettamente nella critica
biblica della religiosità apparente: «Io odio, disprezzo le vostre
feste, non prendo piacere nelle
vostre assemblee solenni. Se mi
offrite i vostri olocausti e le vostre offerte, io non le gradisco: e
non tengo conto delle bestie
grasse che mi offrite in sacrifici
di riconoscenza. Allontana da
Le stelle di mare
Sulla spiaggia, all’alba, un vecchio nota, lontano davanti a lui, un giovane che raccoglie delle stelle di mare e
le ributta nell’acqua. Incuriosito lo raggiunge facilmente
e gli chiede il perché di quello strano modo di fare. Il ragazzo spiega che le stelle di mare, scaraventate dalle onde e arenate sulla sabbia, sono destinate a morire se rimangono esposte al grande sole del mattino.
«Ma la spiaggia si estende per chilometri e chilometri e
di queste bestiole ce ne sono a migliaia! - esclama l’altro
- non vedo bene che cosa cambia». Il giovane, allora,
guarda la stella che tiene nel palmo della mano, poi la
lancia nelle onde e gli risponde: «Per questa, ad ogni modo, cambia tutto!».
(da Quando è giorno,
raccolta di testi di fede della chiesa universale)
me il rumore dei tuoi canti! Non
voglio più sentire il suono delle
tue cetre! Scorra piuttosto il diritto come acqua e la giustizia
come un torrente perenne!»
(Amos 5,21-24).
Gesù stesso ha usato più di
una volta le immagini dell’indigenza materiale per far presente
la sfida quotidiana rivolta dai
poveri ai cristiani. Scrivere «cristiani» e non «persone» non è un
lapsus, ma è parte di questa sfida. Infatti ci permette di ricomporre una frattura che spesso
vediamo in noi stessi e nelle nostre azioni solidali. Tutti ci rendiamo conto che la solidarietà e
la carità (naturalmente usando
questa parola in senso biblico,
non negativo) sono difficili da
concretizzare: da una parte ciascuno sente la tensione per la
fame e sete spirituale; d’altra
parte ci si sente drammaticamente incapaci di dare una risposta a queste esigenze: vediamo la sofferenza e non riusciamo mai ad alleviarla, o se ci riusciamo ciò avviene in modo
molto relativo e parziale. Viviamo in sospeso, tra quello che
vorremo compiere e ciò che non
riusciamo a realizzare, anche
(forse soprattutto) rispetto all’amore per il prossimo.
Con le parole di questa beatitudine Gesù ci aiuta a ricomporre la lacerazione. Innanzitutto
facendoci guardare al legame
stretto tra ciò che noi vogliamo
fare e ciò che noi possiamo fare.
In fondo tutti possiamo fare
qualcosa, se lo vogliamo. Anche
se quel «qualcosa» non è decisivo né risolutivo, è pur sempre
qualcosa. Gesù è consapevole
della presenza della povertà e
indigenza nel mondo concreto e
del limite che è posto anche alla
chiesa (pensiamo alla parola che
accompagna l’episodio dell’unzione di Betania: «Poiché i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene; ma me non mi avete per
sempre» in Marco 14) ma ci invita anche ad essere consapevoli
che più di una volta la nostra
impotenza affermata diventa
una scusa reale per non alleviare
il disagio di chi patisce.
Avere fame e sete e sapere di
non riuscire ancora né ad essere
sfamati e dissetati, né di saper
sfamare e dissetare gli altri è un
passo importante verso la con
sapevolezza che la beatitudine
viene da fuori, ma è altrettanto
importante rendersi conto che
non ci si può rassegnare a questa condizione. La sete, poi, rinvia spesso a una forma di «aridità spirituale», oltre che fisica:
«Il mio popolo infatti ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d’acqua viva,
e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non
tengono l’acqua» (Geremia 2,
13). Anche in questo, caso Gesù
chiarisce che il cristiano può
aiutare a «dissetare» il bisognoso se attinge alla sua parola:
«Chi crede in me, come ha detto
la Scrittura, fiumi d’acqua viva
sgorgheranno dal suo seno»
(Giovanni 7,38).
Essere saziati
si è fatto come hai comandato e
c’è ancora posto”». Il signore
disse al servo: «Va’ fuori per le
strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena. Perché io vi dico
che nessuno di quegli uomini
che erano stati invitati, assaggerà la mia cena» (Luca 14).
Questa parabola ci rimanda a
quella del ricco e Lazzaro, soprattutto per il finale: «...se non
ascoltano Mosè e i profeti, non
si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita».
Infatti in entrambi i casi Gesù
abbina la fame e la sete alla possibilità che si ha di cogliere le
opportunità che Dio dà. Possibilità davanti alle quali noi possiamo reagire positivamente o negativamente, possibilità che rimandano al tema del giudizio.
CON questa frase Gesù ci ricorda che si può scoprire
che, alla fine, le nostre preghiere
a Dio non sono illusioni senza
speranza, ma avranno una soluzione positiva. Anche in questo
caso Gesù fa riferimento a immagini tradizionali delTebraismo, ampliandole e radicalizzandole. Se la domanda è «fame
e sete», Gesù risponde con parabole che parlano di banchetti,
offerti e accettato oppure rifiutato. Molti episodi salienti dell’Evangelo hanno a che fare con
cibi e bevande: gli incontri con
pubblicani e peccatori, la santa
cena, in cui il corpo di Gesù è
«offerto per la salvezza», la parabola del gran convito, dove gli
invitati rifiutano di partecipare
al banchetto per ragioni forse
valide ma insufficienti: «Gesù gli
disse: Un uomo preparò una
gran cena e invitò molti; e all’ora
della cena, mandò il suo servo a
dire agli invitati: “Venite, perché
tutto è già pronto”. Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il
primo gli disse: “Ho comprato
un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado
a provarli; ti prego di scusarmi”.
Un altro disse: “Ho preso moglie, e perciò non posso venire”.
Il servo tornò e riferì queste cose
al suo signore. Allora il padrone
di casa si adirò e disse al suo servo: "Va’ presto per le piazze e
per le vie della città, e conduci
qua poveri, storpi, ciechi e zoppi”. Poi il servo disse: “Signore,
«...saranno saziati»
A conclusione di questa beatitudine Gesù pone la questione della salvezza seguente al
giudizio e questo si nota soprattutto nella versione lucana della
beatitudine («...guai a voi che
ora siete sazi, perché avrete fame...»), ma non è assente neppure in quella di Matteo. La «sazietà» promessa ci permette da
un lato di riflettere sull’esito positivo dei nostri sforzi: cercare
cibo e bevanda non è né inutile,
né destinato a rimanere senza
esito «...perché chiunque chiede
riceve, chi cerca trova, e sarà
aperto a chi bussa» (Luca 11,
10). Dall’altro lato, però, pone il
problema di come mettersi in
relazione con chi non ha né fame né sete.
È difficile trattare il tema del
giudizio: questo perché non siamo certamente noi i competenti
in materia, ma probabilmente
anche perché abbiamo sempre
più assunto su di noi un tale atteggiamento di «correttezza politica» nei confronti di tutti, da
temere che ogni giudizio sia di
per sé errato. Non possiamo dire come si svolge il giudizio (anche se la conclusione della parabola del gran convito sembra
darci qualche indicazione,
quando presenta l’esclusione
dalla gioia del banchetto di alcuni) ma possiamo indicare nella promessa di Gesù una qualche «ricompensa».
Note
omiletiche
Un'inchiesta sul W
di un certo modo di vJ
re la fede rivelerebbe eh
molti respirano un'aria rf
frustrazione. Per usare !
metafora di Gesù, molti,’
sentono di offrire di
mangiare e da bere a eh
non ha né fame né sete'
Questa frase si attagib
bene alla stanchezza di
chi fa del suo meglio pe,
coinvolgere gli altri senzj
esito apparente. Ci si pQ,
trebbe domandare
questa non sia una sensazione legata al tempo
presente: viviamo in u,,
paese che attraversa una
crisi spirituale e di ideo,
tità e non siamo preparati
a offrire un contributo
positivo, se non altro pe,.
ché abbiamo difficoltà a
fare i conti con la società
mentre lamentiamo l'a,!
senza di giovani alle atti
vità della chiesa, provia.
mo anche a chiederti
quante attività sono compatibili coi i tempi e i ritmi lavorativi degli stessi.
I
Ilo
conven
Sia come sia, oggi ¡|
mondo è diverso e più
frustrante di quello del
passato. Ma non è proprio ora che la parolad!
Gesù ha più significato!
Non è forse sempre stato
così? Lamentandoci del
calo dei membri di chiesa
possiamo anche ricordarti
che c'era anche qualcuno
che rifiutava un invito al
banchetto da parte di Gesù in persona? Questa
beatitudine rivela una ve
rità fondamentale: noi
possiamo fare qualcosa;
non che siamo «onnipe
tenti», né che la rivelazione dell'Evangelo è esclusivamente nelle nostre ma
ni... ma che è anche nelle
nostre mani e che anche
noi possiamo fare qualcosa, anzi molto. La nostra
beatitudine, ricordiaraoil
significato di questaparola, «felicità», sta nel
continuare ad essere affa
mati_ e assetati di giusti'
zia, a non rassegnarci al'
essere già sazi e benp»
sciuti. Abbiamo strumeni
ed energie per contriti
re: esperienza, capaciti
ed elasticità per parlaret
un mondo che cambia,
ma soprattutto la convin
zione che saremo saziai
alla fine Gesù darà il cih
che noi non siamo capai
di dare completamente.
È problematico, implicj
grazia e giudizio... sign)
fica rammentare che accettare l'invito al banchetto di Cristo o non accettarlo non è affatto
equivalente. La predicazione, l'evangelizzazione,
forse anche l'insistenza
sull'importanza di non lasciarsi saziare da quello
che troviamo non è tempo sprecato: è condizione
per essere felici, «in sinttnia» con Gesù. Siamo invitati a guardare oltre,
con la certezza di essere,
infine, saziati.
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Per
approfondire
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quanc
1997.
il suo
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pubbl
(Quarta di una serie
di otto meditazioni)
Indichiamo di seguito
alcuni testi che possono
essere utili per una ribei'
sione sui punti trattati.
- J. de Santa Ana, / P^i
veri, sfida alla credibilità
della chiesa (Claudiana,
Torino, 1977) relativo a
tema del rapporto chiesa
e giustizia sociale;
- P. Berger, Il brusio
gli angeli (Il Mulino, Bolo
gna, 1995) relativamente
alla secolarizzazione;
- D.Bonhoeffer, Seqo^'
la (Queriniana, 1971, Brescia) riguardo alla qc®
stione del difficile rappo'
to fra grazia e giudizio
Segnaliamo infine:
- G. Spini, L'Evangelo^
il berretto frigio - stoh
della Chiesa cristiana loe
ra in Italia 1870-190^
(Claudiana, Tonno, 19/u;
soprattutto nelle sue P
gine finali (199-221).
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Madrid: primo Colloquio internazionale sulla storia del protestantesimo iberico
I protestanti in Spagna e in Portogallo
II Colloquio, presieduto dal sociologo Jean-Pierre Bastion, si è svolto nell aprile scorso nel
convento domenicano di Alcobendas. Nascerà una Società di storia del protestantesimo iberico
In Spagna e in Portogallo il
nrotestantesimo ha vissuto e
^ve tuttora una storia movimentata e complessa. Le
nreoccupazioni sociali più diverse, le iniziative missiona-rie le influenze teologiche e,
ovviamente, le immagini che
fanno sognare un antico passato, tutto ciò ha contribuito a
dare al protestantesimo iberico la sua forma attuale. Questa storia, fino a questi ultimi
anni, non aveva attirato la curiosità dei ricercatori, ma è da
prevedere che nel prossimo
futuro questo ricco passato
del protestantesimo iberico ci
rivelerà molti segreti.
Il primo «Colloquio internazionale sulla ricerca della
storia del protestantesimo in
Spagna e in Portogallo» si è
tenuto a Madrid dal 26 al 29
aprile scorsi, nel convento
domenicano di Alcobendas.
È il risultato degli sforzi di accademie, di organismi di
eooperazione interecclesiale
e di storici indipendenti,
^’iniziativa è stata presa dal
«Centro di studi della Riforma» al quale va collegato il
nome di don Gabino Fernández Campos. Da parte sua, il
neerlandese Klaus van der
Grijp, che trent’anni fa fece la
sua tesi di dottorato sul protestantesimo spagnolo nel
XIX secolo, è riuscito a interessare al progetto il «Centro
di studi di storia religiosa»
(Università cattolica del Portogallo) e l’«Istituto degli studi ecumenici Giovanni XXIII»
(Università cattolica pontificia di Salamanca).
Van der Grijp ha inoltre collaborato con numerosi di protestanti, a motivo del loro impegno personale con la storia;
fra questi Don Carlos Lopez
Lozano, vescovo della Chiesa
spagnola riformata episcopale
e il pastore José Leite, presidente del Comitato portoghe
Madrid, la plaza Mayor
se interecclesiale (Copie).
Il Colloquio deve molto del
suo successo alla collaborazione del sociologo JeanPierre Bastian, dell’Università di Strasburgo, che lo ha
presieduto, e al suo collega
dell’Università di Bordeaux,
François Guichard.
Spagnoli e portoghesi, protestanti e cattolici, accademici e ricercatori privati, tutti
hanno unito i loro sforzi con
il solo scopo di chiarire la
storia del protestantesimo
nella penisola iberica.
Per una ricerca scientifica
Che cosa ricerchiamo in
questa storia? A questa vasta
domanda le risposte variano
a seconda del tipo di domande dei ricercatori. Finora infatti una buona parte di quello che è stato scritto è segnata dall’apologià o dalla polemica; oppure i protagonisti
vengono eccessivamente glorificati, cadendo così nell’
agiografia. Occorrerà passare
dall’aneddotico e dallo scritto di circostanza alla riflessione di fondo.
Il professore Bastian ha insistito sull’importanza di una
metodologia rigorosa. Le condizioni sociali, politiche e
ideologiche nelle quali, nel
XIX secolo, è stato ricevuto il
protestantesimo da parte degli spagnoli e dei portoghesi
vanno studiate, così come le
alleanze o i rapporti con i liberali, i repubblicani e i massoni. Il professore Guichard
ha attirato l’attenzione dei
presenti sui rapporti storici
tra i protestanti dei paesi latini d’Europa, che hanno così
creato un contesto culturale
più ampio. Il professor Maximo Garcia Ruiz, dell’Istituto
superiore degli studi di teologia di Spagna, ha parlato delle influenze teologiche che si
possono osservare lungo i
XIX e XX secoli nel protestantesimo iberico.
I rapporti tra Spagna
e Portogallo
Tenendo conto del fatto
che, in Spagna, è molto poco
conosciuto il protestantesimo
del paese vicino, i contributi
dei portoghesi hanno assunto
una grande importanza: il
giovane storico portoghese
Luis Aguiar Santos ha tracciato a grandi tratti quello che ha
chiamato «Le linee di forzai
della storia del protestantesimo in Portogallo, e il pastore
José Leite ha interessato il
pubblico parlando degli sforzi
laboriosi di cooperazione intereccclesiale ed ecumenica
delle chiese portoghesi. Diversi giovani portoghesi hanno partecipato al Colloquio e
hanno presentato le loro ricerche monografiche. Si è potuto osservare che sia in Portogallo sia in Spagna, il pluralismo religioso è diventato un
tema preferenziale di ricerca,
contrastando con l’immagine
tradizionale di una cultura
monolitica cattolica. Questi
importanti contributi saranno pubblicati in un numero
speciale degli «Annali di storia contemporanea», a cura
del professor Juan Battista Vilar deU’Università di Murcia.
Una commissione è stata
formata per consolidare questa larga cooperazione. Una
Società di storia del protestantesimo iberico dovrà
proseguire gli studi in questo
campo, incitando le chiese e
gli individui per organizzare
gli archivi protestanti, per affrontare la loro tematica a
partire da questioni di fondo
e per elaborarla in una forma
metodica. Tra l’altro c'è il
progetto di organizzare un
corso intensivo per storici dilettanti. Questi infatti sono
molto numerosi nelle chiese
evangeliche e altrove, ma
spesso non danno una struttura al proprio lavoro.
La Società dovrà organizzare un secondo Colloquio,
probabilmente durante
l’estate 2002. Tema possibile:
«Le alleanze del protestantesimo iberico con altri movimenti sociali e politici nella
penisola, dalle origini fino al
tempo della dittatura».
(da «L’étoile du matin»,
2° trim. 2000)
L'ex primate della Comunione anglicana morto 111 luglio scorso
L'arcivescovo Robert Runcie, un personaggio singolare
- storia
na lib^'
O-i90^
I, 1971).
sue p3'
L’il luglio scorso è deceduto all’età di 78 anni, per un
cancro, Robert Runcie che fu
il 102° arcivescovo di Canterbury, dal 1980 al 1991.
Durante la sua vita, Robert
Runcie è stato spesso criticato. Aveva il dono di attirarsi
commenti poco lusinghieri.
Le sue chiacchierate con un
biografo sulla famiglia reale e
i suoi commenti suH’ordinazione degli omosessuali gli
valsero di essere denigrato
quando furono pubblicati nel
1997. Senza mai abbandonare
il suo senso dello humour,
Runcie dichiarò per giustificarsi che aveva sempre pensato che il libro sarebbe stato
pubblicato dopo la sua morte.
Il fatto di avere avuto, da
'^ivo, ben quattro biografi,
con grossi titoli sui giornali,
dimostra il fascino che suscitava quell’uomo intelligente
che, in varie occasioni, dette
prova di una stupefacente arditezza ma la cui tendenza
naturale, in un periodo di
sconvolgimenti religiosi, sociali e politici, era di ricercare
il compromesso. Nato a Liverpool nel 1921, era andato
^Oxford nel 1941. Trascorse i
trent’anni successivi in quella città e in quella rivale di
Cambridge. Robert Runcie
èra prima di tutto un docente
universitario anche se non
niancava di ricordare che la
teologia non era il suo forte
durante gli studi.
Da studente, Runcie freRUentava l’anglocattolicesinto, l’ala tradizionalista della
Chiesa d’Inghilterra, con le
sue complesse liturgie e una
teologia vicina a Roma. Si
sentì chiamato al sacerdozio
ma, dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, raggiunse il corpo d’élite della
Guardia scozzese. Fu insignito della Croce militare.
Dopo la sua ordinazione,
dopo un breve soggiorno come vicario nel Nord-Est dell’Inghilterra, partì per Cambridge dove entrò a far parte
dello staff di Westcott, il collegio di teologia anglocattolico. Nel 1960, si trasferì ad
Oxford, nel collegio Cuddeston, per una diecina d’anni
durante i quali negoziò con
successo le conseguenze
della crisi provocata nel
mondo anglicano nel 1963
dalla pubblicazione del controverso libro «Honest lo.
God», il cui autore era il vescovo di Woolwìch. Runcie
sormontò molto bene le
conseguenze indirette ma
molto profonde del Concilio
Vaticano II suH’anglocattolicesimo nonché gli attacchi contro i valori tradizionali. Questo gli valse l’ammirazione generale, designandolo come una delle voci del
futuro deH’anglicanesimo.
Nel 1970 venne nominato
vescovo di Saint Albans e,
dieci anni più tardi, quando
Donald Coggan andò in emeritazione, il suo nome fu considerato come quello del futuro arcivescovo di Canterbury. Il suo mandato nel palazzo di Lambeth coincise
L’arcivescovo Runcie con alcune
con quello di Margaret Thatcher a Downing Street. I due
avevano ben poco in comune; lei era sempre irritata dallo spirito vivace dell’arcivescovo e dalla sua capacità di
afferrare i due lati di una
controversia, ma quello che
la esasperava di più era la sua
abitudine ad esporre pubblicamente il suo giudizio
quando lei era convinta di
avere ridotto al silenzio tutti i
suoi avversari.
Quando nel 1985, la Commissione Runcie sulle zone
urbane prioritarie pubblicò il
famoso rapporto «Faith in thè
City» (La fede nella città), il
governo della Thatcher lo tacciò di «marxista» perché aveva osato criticare una politica
che aveva costretto milioni di
persone alla disoccupazione.
Presa di posizione di «Concilium»
No alla beatificazione di Pio IX
Pubblichiamo la presa di posizione ddla direzione di Concilium, rivista internazionale di teologia, nei confronti della
beatificazione di papa Pio IX.
«La beatificazione di papa Pio K, progettata già 9“?'
st’anno, sorprenderà molti cattolici. La beatificazione di i
DC solleva domande serie: di recente è stata ritirata la candidatura di Pio XII, poiché i suoi legami affatto discussi con la
Germania di Hitler sembravano macchiare la sua immagine
pubblica. Ora si difende la beatificazione di Pio IX. Proprio
questo papa, il cui lungo pontificato è stato caratterizzato
da profonde crisi politiche e teologiche, dovrebbe ora essere esaltato di fronte a tutti. „ • u
A prescindere dalla sua implicazione politica nella battaglia per la libertà in Italia Pio IX, come nessun altro pontehce prima, ha cercato di opporsi a tutti i movimenti a lui contemporanei tesi alla riforma del pensiero e della cultura, e
specialmente alla libertà di coscienza. Al posto di questi, costruì un sistema paternalistico nella chiesa e nell amministrazione, sotto la cui azione autoritaria innumerevoli cattolici hanno dovuto soffrire troppo a lungo. Invece di favorire,
come chiedevano i tempi, la penetrazione intellettuale della
fede nella Chiesa cattolica, imponendo giuramenti ha cercato di impedire a molti teologi la sincera ricerca della verità. La diffusione e la conseguente affermazione del dogina
dell’infallibilità al concilio Vaticano I è da ricollegare alla
sua iniziativa personale. La collegialità episcopale aveva poca importanza per lui. Al contrario, sotto la sua guida, venne consolidato il sistema assolutistico della chiesa.
Inoltre, già in vita, era conosciuto per le sue azioni antisemite. Nel 1850 fece ricostruire i muri del ghetto di Roma. Limitò nuovamente gli ebrei romani nelle loro libertà. Bambini battezzati in segreto sono stati sottratti ai genitori. Tutti
gli ebrei furono oggetto di un forte proselitismo. La prima
domenica di quaresima, papa Giovanni Paolo II ha ora
chiesto perdono di tali violenze contro il popolo ebreo. Come si può beatificare nello stesso anno uno dei colpevoli
delle azioni per le quali si è chiesto amaramente perdono eli
fronte al mondo? . :
La beatificazione di papa Pio IX recherebbe alla Chiesa
cattolica un considerevole danno e porterebbe molte persone a dubitare della sincerità nella ricerca della riconciliazione e della verità nel mondo da parte dell’attuale guida ecclesiale». „„„
Giugno 2000
Per il Comitato internazionale di direzione di Concilium:
-Regina Ammicht-Quinn, Frankfurt (Germania)
- Maria Pilar Aquino Vargas, San Diego (California, Usa)
- José Oscar Beozzo, Sào Paulo (Brasile)
- Paul Brand, Ankeveen (Olanda)
- Sean Freyne, Dublino (Irlanda)
- Hermann Häring, Nijmegen (Olanda)
- Werner G. Jeanrond, Ltind (Svezia)
- Maureen Junker-Kenny, Dublin (Irlanda)
- Hans Küng, Tübingen (Germania)
- Karl-Josef Kuschel, Tübingen (Germania)
- Johann Baptist Metz, Münster (Germania)
- Dietmar Mieth, Tübingen (Germania)
-Edward Schillebeeckx, Nijmegen (Olanda)
- E. Schüssler Fiorenza, Cambridge (Massachusetts, Usa)
- Jon Sobrino, San Salvador
- Elsa Tamez, San José (Costa Rica)
- Christoph Theobald, Paris (Francia)
- Miklós Tomka, Budapest (Ungheria)
- Ellen van Wolde, Tilburg (Olanda)
diaconesse appena ordinate
Di fronte alle reazioni favorevoli suscitate da quel rapporto, Runcie investì importanti
risorse della chiesa per realizzare nuovi progetti nei quartieri poveri della capitale.
Per quanto riguarda Margaret Thatcher, il più grande
peccato di Runcie fu di rovinare la festa organizzata per
celebrare la fine della guerra
delle Malvine. La Thatcher
voleva una cerimonia di
azioni di grazie per la vittoria
nel conflitto angloargentino
del 1982, ma Runcie insistette per celebrare un servizio
in memoria di tutti coloro
che erano morti nel conflitto,
da ambo le parti. Nonostante
il furore della «dama di ferro»
e il disprezzo della stampa
sciovinista, Robert Runcie
non cedette. (^rii)
m DAL MONDO CRISTIANO
Campagna evangelistica in Perù
27.100 battesimi in una settimana
LilVIA — Un prestigioso record è il risultato di una grande
campagna evangelistica condotta dalla Chiesa awentista in
Perù all’inizio dell’estate. L’agenzia Apd informa che la
campagna «Impacto 2000», guidata dall’evangelista Mejandro Bullon e conclusa dal pastore Jan Paulsen, presidente
mondiale della Chiesa awentista, ha portato in una settimana a 27.100 battesimi, «un traguardo mai prima raggiunto in
un così breve periodo di tempo». (nev/apd)
Gran Bretagna
Assolto il pastore battista inglese 1
accusato di furto di mais transgenico |
LONDRA — È stato assolto dall’accusa di furto il pastore
battista inglese Malcom Carroll che lo scorso anno aveva
partecipato a un’azione di protesta con alcuni militanti di
Greenpeace in una coltivazione di granturco geneticarnente
modificato. I manifestanti avevano tagliato alcune piante
gettandole nella spazzatura; un gesto simbolico che aveva
avuto ampio rilievo sulla stampa inglese, ma che aveva anche prodotto la bizzarra accusa di furto da parte della società
di Norwich proprietaria del campo sperimentale. (nev/bt)
Stati Uniti
Arruolati pastori, preti e rabbini
nella lotta contro il crimine
MIAMI — Rabbini, pastori e preti arruolati in servizio attivo nella lotta contro il crimine a Miami, Florida, Usa. Secondo precisi accordi con il Dipartimento di polizia locale, oltre
2.400 religiosi (definiti «cappellani poliziotti») svolgono un
servizio a mezzo tempo sulle autopattuglie che percorrono
24 ore su 24 le strade della città. Nel loro mansionario; comunicare i decessi ai familiari, sostenere le vittime di rapine
o pestaggi, mediare tra i contendenti nelle risse, ma anche
l’eventuale uso delle armi in caso di emergenza. (nevlicp)
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La lettera ai Romani secondo uno scrittore e un filosofo contemporanei
La Bibbia pubblicata dai laici
Sebastiano Vassalli suscita polemiche con la sua «Introduzione» all'edizione Einaudi mentre
Giorgio Agamben interpreta il testo poolino alla luce di alcune idee di Hegel
Risisi
e ialloi
FRANCO MACCHI
SONO usciti, nel tempo,
numerosi e importanti
studi sugli scritti di Paolo di
Tarso e sulla sua importanza
per comprendere in profondità che cosa sia veramente il
cristianesimo. Perché allora
la stampa e media si sono occupati in quest’anno di due
libri dedicati alla Lettera ai
Romani, uno che pubblica la
traduzione della Lettera ai
Romani con una presentazione dello scrittore Sebastiano
Vassalli' e l’altro, un impegnativo saggio" di Giorgio
Agamben, come se si assistesse alla riscoperta di un testo dimenticato?
Prima di tutto è il segno di
un fenomeno nuovo e interessante per l’Italia. Mentre
finora studi specifici di natura biblica e teologica erano
appannaggio delle istituzioni
e delle editrici collaterali alle
chiese, ora sta accadendo che
anche intellettuali non appartenenti a specifiche confessioni cristiane riscoprano
il valore fondante del grande
testo biblico per la storia culturale e civile dell’Europa e
quindi anche dell’Italia. Come è successo dall’epoca della Riforma in poi nei paesi
europei riformati, comincia
in questo periodo a svilupparsi anche in Italia una riflessione sul cristianesimo libera, rispettosa ma indipendente, che arricchisce l’approfondimento e il dibattito
su importanti tematiche religiose. Non sempre quello che
dicono studiosi sinceramente
interessati, ma non vincolati
da realtà ecclesiastiche di riferimento, è in sintonia con
le interpretazioni conosciute
e prevalenti nelle varie teologie che hanno invece dei precisi riferimenti confessionali
(cattolico, protestante o
ebraico che sia). Basti pensare alla polemica scoppiata sul
quotidiano La Repubblica fra
Paolo De Benedetti, curatore
della collana Einaudi che ha
pubblicato La lettera ai Romani, e Sebastiano Vassalli,
presentatore del testo paolino, a proposito delle affermazioni contenute nell’Introduzione scritta dal noto scrittore, che esprime un punto di
vista del tutto indipendente e
laico. Il dibattito sul cristianesimo sta interessando an
che l’agorà, lo spazio libero
della pubblica ricerca e discussione.
L’altro motivo per cui questo fenomeno suscita interesse è costituito proprio dalla
opportunità degli studiosi
credenti di entrare in dialogo
con gli intellettuali non credenti, di prendere in seria
considerazione gli stimoli e i
dubbi che questi sollevano e
al tempo stesso di dialogare
senza remore con essi in modo costruttivo. Questo vuol
dire non accettare acriticamente, quasi con senso di inferiorità, ciò che essi anche
con grande fascino scrivono.
Vuol dire anche mettere in
evidenza ciò che non si condivide o, per lo meno mettere
in evidenza il punto di vista
differente, che determina sostanziali diversità interpretative. Esemplare in questo
senso è il testo, notevole dal
punto di vista scientifico, di
Giorgio Agamben.
Il libro si presenta come
uno studio classico di esegesi
biblica e di teologia paolina.
Potrebbe essere un testo
pubblicato in una collana di
studi biblici della Pontificia
università gregoriana di Roma. Conoscenza solida dei
testi, visione ampia del contesto religioso in cui si colloca la figura di Paolo, compe
tenza linguistica, informazione vasta delle letteratura
ebraica e cristiana sul tema
messianico ed apocalittico. Domanda che attraversa
continuamente il lettore: chi
scrive è un credente o no? Si
potrebbe rispondere: che importa? ognuno utilizzerà come reputa più opportuno il
contributo scientifico con cui
sta facendo i conti secondo il
proprio modo di vedere. Tutto giusto. Ma la domanda rimane legittima. Anche perché questa ambiguità si riversa nel testo.
Spffermiamoci per esempio sulle pagine 94-98. L’autore vi fa un excursus molto
interessante sul termine greco utilizzato da Paolo in Romani 3,31 katégein, che la Riveduta traduce con «annullare» (annulliamo noi dunque
la legge mediante la fede?) e
nota come questo verbo sia
sempre tradotto da Lutero
con aufheben (sollevare, innalzare) o con il corrispondente sostantivo Aufhebung.
Si tratta, nota Agamben, del
termine che anche Hegel utilizza per indicare il processo
dialettico che sta alla base di
tutta la sua filosofia e che ha
influenzato fino ad oggi profondamente tutto il pensiero
europeo. L’autore sottolinea
così come tanta cultura ap
parentemente lontana dal
cristianesimo, in realtà affondi le proprie radici in Luterò
e addirittura in Paolo.
È indispensabile però fate
una puntualizzazione: Agam.
ben ha il grande merito di individuare l’origine di tanta fi.
losofia occidentale; è però
per lo meno molto limitante
imprigionare ed esaurire tutta la ricchezza semantica del
testo biblico nel concetto di
processo dialettico che sta alla
base di tutto il sistema hegeliano. Fra l’altro, poi, in un
infecondo circolo vizioso,
l’interpretazione di Hegel
viene usata come criterio per
definire quale deve essere fi
corretto significato del testo
di Paolo. Nelle stesse pagine
di Agamben si introduce infatti un elemento estraneo
che stravolge la teologia stessa della Lettera ai Romani.
Mentre la realtà dialettica
hegeliana si sviluppa dall’inferiore al superiore per una
forza interna [logos) che però
è situata alTinterno stesso
della realtà, le cose piccole,
di cui parla Paolo e che producono cose meravigliose sul
piano della salvezza, continuano a essere piccole, dal
momento che sono solo il
mezzo di cui Dio si serve per
manifestare la sua potenza,
la sua grazia liberante, il suo
amore salvifico. Questa forza
[dynamis) non risiede nell’uomo, ma gli viene comunicata dalTesterno da Dio
per pura grazia. Mi sono soffermato solo su un argomento sviluppato da Agamben,
che credo sufficientemente
significativo.
La lettura di questo saggio
è sicuramente raccomandabile. Sarà una lettura fmttuosa, anche perché dimostra
come alcune tematiche fondamentali della Lettera ai Romani hanno agito non solo
nella filosofia di Hegel, ma
anche in grandi pensatori fi
questo secolo, basta solo ricordare Benjamin, e come sia
presente ed operi ancora o^
nel dibattito delle grandi
questioni contemporanee.
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Lo scrittore Sebastiano Vassalli
(1) S. Vassalli: Introduzioni
a Lettera ai Romani. Torino,
Einaudi, 2.000, pp 80, £ 2000.
(2) G. Agamben: Il tempo che
resta. Un commento alla Lettera ai Romani. Torino, Bollati Boringhieri, 2000, pp
£35.000.
Un libro di John R. Quinn, già arcivescovo di San Francisco
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È possibile immaginare una riforma del papato?
FULVIO FERRARIO
PER diversi anni arcivescovo di San Francisco,
John R. Quinn, è un esponente di spicco del cattolicesimo nordamericano il quale
a sua volta svolge un ruolo
importante nell’attuale dibattito ecclesiale: ciò aumenta l’interesse di un suo libro
subito tradotto dalla Queriniana*, che affronta nientemeno che il tema della riforma del papato.
Il lavoro si presenta come
meditata risposta all’appello
alla discussione rivolto in
particolare ai vescovi da Giovanni Paolo II nell’enciclica
Ut unurnsintde) 1995 (l’indicazione di p. 10, nota 1, 1985,
è un refuso). Quinn intende
prendere sul serio l’ipotesi lì
formulata di un rinnovamento dei modi di esercizio del
primato romano, come contributo al processo ecumenico. Quelle di Quinn sono le
proposte classiche del cattolicesimo «riformista»: valoriz
zazlone della collegialità dei
vescovi (in alternativa al dirigismo del papa, che poi significa della curia romana);
ripensamento delle modalità
di nomina dei vescovi (oggi
quasi esclusivamente scelti
dal papa), riforma del collegio dei cardinali (cioè del
gruppo che elegge il pontefice), valorizzazione del ruolo
del pontefice come vescovo
di Roma e, naturalmente, decisa riforma della curia. È
chiaro che se anche solo alcune delle proposte di Quinn
venissero accolte (il che non
è impossibile a medio termine) il papato cambierebbe
non poco; dev’essere altrettanto chiaro che il cardinale
americano si muove del tutto
all’interno della teologia elaborata dal Vaticano II, la
quale non mette in discussione le definizioni del primato
e dell’infallibilità del Vaticano I. Il progetto ecumenico
di Quinn ha in comune con
quello di Giovanni Paolo II il
fatto di rivolgersi prima di
tutto al mondo ortodosso e a
quello anglicano. 11 ruolo storico del protestantesimo
sembra essere stato, secondo
l’autore, quello di praticare
una riforma inaccettabile che
ha avuto come effetto l’irrigidimento del centralismo papale (pp. 37ss., 51).
Nell’epilogo (p. 221) si parla invece, citando l’esegeta
Raymond Brown, della speranza che le chiese protestanti «chiedano» a Roma
l’unità «corporativa», come
suona la traduzione italiana,
cioè organica, istituzionale:
in realtà il modello ecumenico prevalente non richiede
un’integrazione istituzionale:
e in ogni caso l’unità, di qualunque tipo, è da ricercare
insieme e non da «chiedere»
a Roma. Non ci siamo.
Libri come questo dimostrano da un lato che nel cattolicesimo è effettivamente
in corso una ricerca non priva di audacia, che non mancherà, prima o poi, di tradursi in proposte in grado di ot
tenere un certo consenso
nella gerarchia cattolicOi
dall’altro che la chiesa di Roma è pressoché unanime nel
proporre una visione dell
unità cristiana centrata sul
pontefice romano. Ciò rende
urgente l’elaborazione di
una proposta protestante altrettanto condivisa, altrimenti il punto di vista cattolico-romano si imporrà come ovvio. .
Dato che non succede molto spesso, segnaliamo cn®
Quinn cita un teologo italiano (Paolo Ricca): per presentarlo, tuttavia, introduce una
nota sulla Chiesa valdese (R
18) nella quale, a parte l’osa ta indicazione della posinone della chiesa di piazza Cavour nella città di
danno informazioni storicri
piuttosto fuorvianti.
(*) John R. Quinn: Per una
riforma del papato. C’.'T^pì
gnativo appello all’unità
cristiani, trad. it. Brescia, Q
riniana, 2000 (Giornale dm .
logia, n. 272), pp. 230, £30.000
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Vita Delle Chiese
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La ristrutturazioR^ della sede della Foresteria di Venezia
Un «nuovo» Palazzo Cavagnis
[^¡sistemati anche i locali della comunità valdese e metodista
e l'alloggio pastorale. Ancora 5 anni per portare a termine i lavori
Finalmente si ricomincia. Dopo una sospennne di alcuni mesi sono ripresi i lavori del remuro di Palazzo Cavagnis: la relazione
H ll’ing. Romeo Scarpa pubblicata in questa
ina è sicuramente più esaustiva di molte
''oltre parole. Ci riserviamo invece la condivi"one della gioia nel veder riprendere i lavori. A
breve verrà terminato anche il nuovo alloggio
° totale situato nell’attico del palazzo. Solo
P chi anni fa l’impresa Palazzo Cavagnis semLava una prova ciclopica: poco alla volta la
matassa si sta dipanando e i risultati emergono
con soddisfazione degli ospiti e di tutti noi.
Certo abbiamo ancora bisogno della solida
rietà di tutti: sorelle e fratelli consapevoli che
tra pochi anni la Commissione sinodale per la
diaconia, in accordo con la Tavola valdese,
potrà disporre degli utili della Foresteria di
Venezia per lanciare e sostenere opere sociali
e momenti di testimonianza nel Triveneto e
su tutto il territorio nazionale.
Se anche tu vuoi condividere questa bella
avventura i riferimenti sono i seguenti:
Conto corrente postale n. 16371304 intestato a Foresteria Valdese - Fondo di Solidarietà.
Conto corr. bancario Carive n. 1311/P Abi
06345 Cab 02019 intestato a Foresteria Valdese - Fondo di Solidarietà.
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Torino,
2000.
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ROMEO SCARPA________
1 lavori di restauro di Palazzo Cavagnis a Venezia riprendono, dopo un periodo
di sospensione, e si avviano
verso la fase più importante,
cioè la ristrutturazione del
secondo piano che diventerà
lo spazio principale della
nuova «Casa per ferie». Il
progetto generale prevede il
recupero integrale dell’edificio settecentesco, vincolato
in base alla Legge 1089/39
per la tipologia e le ricche decorazioni parietali e a soffitto
dei locali di primo piano.
Il progetto di restauro
complessivo, che la Tavola
valdese ha reso operativo già
dal 1994, per stralci successivi, prevede: il restauro e risanamento conservativo dei
locali a piano terra e piano
primo ammezzato adibiti ai
culto della Chiesa valdese e
metodista di Venezia e alle
attività connesse; l’ampliamento della Foresteria valdese da 49 posti a circa 75
posti, con trasferimento di
gran parte dell’attività ricettiva al secondo piano, liberando e consentendo un utilizzo maggiormente compa
tibile agli spazi decorati e di
pregio del primo piano; il restauro del primo piano nobile e dell’androne a piano terra con destinazione d’uso
principale quale punto d’incontro per organizzazioni e
associazioni varie e per le attività'del Centro culturale
Palazzo Cavagnis; si prevede
anche la creazione di un servizio di biblioteca; la trasformazione e U restauro del terzo piano per ospitare la residenza del pastore e del direttore della Foresteria e delle
rispettive famiglie; il restauro artistico di tutte le superfici decorate e di pregio storico-artistico con apertura al
pubblico degli spazi per visite; l’adeguamento degli impianti tecncologici e di sicurezza con creazione di vie
di esodo compartimentate,
compatibilmente al rispetto
delle caratteristiche tipologiche del palazzo.
In questo modo verrà garantito un utilizzo unitario
del palazzo con mantenimento delle caratteristiche
più significative degli ambienti storici veneziani e rendendo disponibili ulteriori
spazi in una città sempre più
bisognosa di spazi di accoglienza e confronto culturale
con finalità non turistiche e
di lusso. È intenzione della
Tavola valdese e della Commissione sinodale per la diaconia (Csd) promuovere l’utilizzo della Foresteria come
supporto logistico al Centro
culturale Palazzo Cavagnis,
che già opera proficuamente
e incisivamente nel territorio
veneziano da alcuni anni con
concerti, convegni e mostre,
in modo da favorire attività
di relazione e incontro, sfruttando anche la dimensione
internazionale di Venezia.
In questa ottica rientra anche la volontà di allestire
uno spazio nell’androne o
nel locale di culto a piano
terra, aperto al pubblico, riservato alla consultazione di
libri e riviste sull’evangelismo, a una mostra permanente sui valdesi e sul protestantesimo italiano e a mostre periodiche su temi di attualità. Il Centro culturale
inoltre permetterà di utilizzare appieno le potenzialità
del primo piano nobile per
conferenze, incontri e assemblee, occupando le sale,
finemente decorate, di varia
Palazzo Cavagnis e la Chiesa valdese e metodista
mente la Foresteria dispone
capienza, che saranno dotate di moderni sistemi di amplificazione e traduzione simultanea.
La Foresteria offre ospitalità a tutti pur essendo particolarmente utilizzato da
gruppi di chiese italiane ed
estere; è luogo di incontro
con la città di Venezia, la sua
arte e la sua vivacità culturale, e offre la possibilità di conoscere la realtà delle chiese
valdesi e metodiste del protestantesimo italiano. Attual
di 49 posti letto ed è visitata
ogni anno da più di 6.000
persone. Essa rappresenta
uno dei pochi luoghi a Venezia dove moltissimi giovani e
gruppi hanno la possibilità di
soggiornare a costi estremamente contenuti in un tipico
palazzo veneziano.
La chiesa manterrà la sua
posizione a piano terra con
formazione di un accesso retro pulpito all’ufficio del pastore e al locale sociale con
possibilità di utilizzo sia
dell’androne a piano terra sia
di tutti gli spazi a piano primo
nobile liberati dal trasferimento di gran parte dei posti
letto a piano secondo. Verrà
inoltre allargato il soppalco
della chiesa prevedendo delle
chiusure mobili, che consentano un utilizzo parziale (sala
riunioni, sala lettura) di tale
spazio rispetto al grande volume del locale di culto.
Gli interventi edilizi e impiantistici principali saranno
la costruzione di un vano
ascensore a servizio dei vari
piani, il rifacimento e l’aumento del numero di servizi
igienici, la compartimentazione dei piani e l’adeguamento antincendio dello scalone storico con formazione
di una scala di tipo «protetto»
e la riorganizztizione degli arredi interni per migliorare la
qualità dei posti letto e il rifacimento di tutti gli impianti
tecnici. Il progetto prevede il
ripristino delle caratteristiche
tipologiche e architettoniche
del Palazzo; sarà ricostruito
lo scalone principale e verranno recuperati tutti gli ambienti originari, prevedendo
solo eventuali divisori reversibili o arredi.
Il progetto complessivo è
stato frazionato in vari stralci
di lavoro, in modo da consentire il funzionamento di
tutte le attività durante i lavori e l’autofinanziamento
delle opere. Sono oramai
passati cinque anni dall’approvazione del progetto e si
stima necessario un ulteriori
simile periodo per arrivare a
conclusione.
I salone di Palazzo Cavagnis
Consolidamento deiie fondazioni con il canale asciutto
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LUGLIO/AGOSTO 2000
Evangelici
Più protestanti, più laici. Intervista al moderatore
Società
E il volontariato finì in politica
America Latina
Pericolo Colombia o Colombia in pericolo?
Buddismo
Il primo Vesak dopo l’Intesa
Islam
Seduti nella moschea insieme all’imam
Confronti', una copia lire 8.000; abbonamento annuo lire 65.000;
(»tenitore lire 120.000 con libro in omaggio). Versamento sul ccp 61288007
^ intestato a coop. Com Nuovi Tempi, via Firenze 38, 00184 Roma.
% Chiedete una copia omaggio
___ telefonando allo 06-4820503, fax 4827901,
Un seminario
a Palazzo Cavagnis
Il Centro culturale Palazzo Cavagnis e il Liceo scientifico
«Giordano Bruno» di Mestre, con il patrocinio della Provincia di Venezia, avevano organizzato nei mesi di ottobre e novembre 1999 un corso di aggiornamento per docenti e di approfondimento per studenti sul tema; «La concezione della
società nell’attuale contesto multietnico; le donne di altre
culture pongono nuove domande alla nostra società».
Visto l’interesse suscitato, il Centro ha deciso di pubblicarne gli atti che comprenderanno l’intervento di un sociologo (che fornisce il quadro della nostra società complessa);
i punti di vista della tradizione islamica, induista ed ebraica;
una riflessione sulle domande che queste presenze pongono
società
Il costo sarà di £ 15.000 a copia -r spese postali; richieste a
Centro culturale Palazzo Cavagnis, Castello 5170, 30122 Venezia, fax 041-2416238; e-mail; valdesi@doge.it. Tel. 0415239745.
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Via Camillo Berneri, 15
54031 Avenza Carrara (MS)
Tel. 0585 856262
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I costi attuali e futuri
e i finanziamenti
Per gli stralci di lavoro eseguiti sono finora stati spesi dalla
Tavola valdese e dalla Csd-Foresteria della Chiesa valdese circa 975 milioni (iva esclusa) con contributi per circa 85 milioni
dal Comune di Venezia. L’intera cifra deriva dai proventi di gestione della casa per ferie, da prestiti e mutui contratti e da
donazioni. Per gli stralci di lavoro in corso (alloggio pastorale e
parte del piano secondo e terra) sono stati stanziati 800 milioni, di cui circa 300 milioni saranno concessi dalla Regione Veneto quali contributi in base alla l.r. 6/97. Per gli ulteriori stralci sono da reperire risorse per circa 3.700 milioni, necessari al
completamento del restauro di Palazzo Cavagnis e all’ampliamento della Foresteria della Chiesa valdese. In totale quindi
l’intero restauro di Palazzo Cavagnis verrà a costare circa 5.500
milioni ripartiti su un arco di circa 10-12 anni di lavoro; tale cifra è senz’altro considerevole ed è in parte determinata anche
dalla necessità di mantenere in attività la Casa per ferie durante i lavori con conseguenti oneri aggiuntivi per la sicurezza e
per lo sviluppo non sempre ottimale delle fasi di lavoro, ma
rappresenta l’unica possibilità per restaurare una palazzo ricevuto dai padri per darlo ai nostri figli.
Relativamente ai finanziamenti si nota finalmente da parte
delle pubbliche autorità una maggior attenzione e disponibilità, determinata anche dall’impegno locale e nazionale del
Comitato della Foresteria e del Centro culturale, del pastore di
Venezia, degli Uffici Tavola di Roma e Torre Pellice. Oltre al finanziamento concesso dalla Regione Veneto, il progetto «Palazzo Cavagnis» è stato recentemente preso in considerazione
dalla locale Soprintendenza per i beni architettonici e ambientali, sollecitata allo scopo dalla Commissione mista prevista
dall’Intesa con lo stato italiano, presieduta per la Tavola valdese dal dottor Gianni Long. Analoga richiesta di finanziamento
generale sarà presentata a breve all’Ufficio legge speciale del
Comune di Venezia.
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PAG. 6 RIFORMA
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DALLA PRIMA PAGINA
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Vigilare sulla laicità
reiterare l’ordinanza per l’anno 1999-2000. Ancora una volta la giustizia sembra avere avuto il sopravvento, ma ancora
una volta è stata necessaria la mobilitazione degli enti esponenziali del mondo evangelico. Tutto ciò, più che provocare
un peraltro legittimo compiacimento, induce a ima amara
riflessione.
A oltre 50 anni dall’entrata in vigore della Costituzione che
sancisce la laicità dello stato, i luoghi della democrazia (governo, Parlamento, formazioni politiche), salvo rare eccezioni, sembrano succubi delle pretese egemoniche di una parte
consistente della gerarchia cattolica e sostanzialmente inclini a un compromesso che, quando non produce palesi discriminazioni, nei cui confronti è possibile U ricorso all’autorità giudiziaria, asseconda gli interessi confessionali.
viga per tutti l’esempio della legge sulla parità scolastica,
nell’ambito della quale l’asfissiante pressing operato dai più
alti esponenti della gerarchia cattolica, la correlativa minaccia di crisi da parte dei partiti cattolici che sostengono il governo e l’inclinazione di una parte della sinistra a improntare
i rapporti con la Chiesa cattolica a un pragmatismo senza
precisi riferimenti ideali, ci hanno regalato un «sistema pubblico integrato» in cui hanno cittadinanza scuole nelle quali i
docenti sono privati della libertà di insegnamento e gli studenti vengono sapientemente indottrinati.
E se con la legge approvata dal Parlamento nazionale non
si è provveduto direttamente al finanziamento pubblico alle
scuole private parificate, si è comunque aperto lo spazio perché gli enti locali vi provvedano surrettiziamente, nel quadro
della tutela del diritto allo studio. In tale quadro, infatti, il
Consiglio regionale della Lombardia ha disposto il rimborso,
fino a 2 milioni prò capite, dei costi di frequenza delle scuole
private. Le altre Regioni seguiranno presto l’esempio e in tal
modo risulterà furbescamente aggirato il tassativo divieto di
cui all’art. 33 della Costituzione.
In questo clima in cui pochi sembrano disponibili a contrastare il disegno egemonico della gerarchia cattolica, che
utilizza la debolezza del quadro politico per soddisfare tutte
le rivendicazioni che sono rimaste sopite nei 40 anni di dominio democristiano, l’evangelismo italiano è chiamato a riflettere circa le forme in cui continuare ad esercitare il ruolo
«politico» che si è assegnato in Italia e che lo statuto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia così riassume:
«Vigilare sul rispetto dell’esercizio dei diritti di libertà in tema di religione e di adoperarsi perché la presenza delle chiese evangeliche nella società italiana sia sentita a tutela dei
permanenti diritti di libertà e di eguaglianza nel mutare delle
strutture giuridiche». Ed è ip nome di tali principi che l’evangelismo italiano ha dato corso, unanime, alle battaglie politiche e alle iniziative giudiziarie tese a eliminare i privilegi
odiosi accordati alla confessione di maggioranza dai regime
fascista e a contrastarne l’introduzione di nuovi.
Ebbene se, come è dato constatare, vengono progressivamente meno alcuni tradizionali punti di riferimento (partiti
laici e gran parte della sinistra politica e persino dei sindacati) e la conclamata liberaldemocrazia cui dichiara di ispirarsi
la stragrande maggioranza delle forze politiche italiane cede
ormai il passo a una logica di scambio, nell’ambito della
quale non valgono regole o ideali ma solo la forza (reale o
presunta) che ciascuna delle parti riesce ad esibire, è evidente che la battaglia per la laicità dello stato non può essere delegata, né fondarsi su mere affermazioni di principio, né ancora essere prevalentemente affidata al ricorso ai diversi livelli dell’organizzazione della giustizia (i giudici, salvo rare
eccezioni, tendono ad adeguarsi al clima politico-culturale
nel quale si trovano a operare).
Occorre, al contrario, valutare se non sia più utile (e pienamente conforme alla natura, all’ispirazione e alla storia
dell’evangelismo italiano) promuovere nella società iniziative idonee a costituire punto di riferimento per quanti, credenti o non credenti, cattolici o evangelici o appartenenti
ad altre confessioni religiose, intendano contribuire sul piano delle idee e delle opportune forme di mobilitazione alla
costruzione e alla difesa di uno stato veramente laico, nel
quale si realizzi pienamente il principio di eguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione e il pluralismo politico,
culturale e religioso costituisca una ricchezza da coltivare
quale fondamento di una reale democrazia che rifiuti privilegi di qualsiasi tipo. In questo senso la recente costituzione
dell’Associazione 31 ottobre, promossa da docenti evangelici
ma aperta alla partecipazione di tutti coloro che si pongono
l’obiettivo di difendere la laicità e il pluralismo nella scuola,
sembra un esempio da valorizzare e da seguire.
Piero Trotta
L Eco QELi|;^u,i Mura
REDAZIONE CENTRALE TORINO:
Via S. Pio V, 15 -10125 Torino, tei. 011 /655278 - fax
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DIRETTORE: Eugenio Bernardini. VICEDIRETTORE PER IL CENTRO-SUD: Anna
Maffei. IN REDAZIONE: Alberto Coreani, Marta D’Auria, Massimo Gnone, Jean-Jacques Peyronel, Davide Rosso, Pienraldo Rostan (coordinatore de L'eco delle valli)
Federica Toum. COLLABORANO: Luca Benecchi, Alberto Bragaglla, Avernino Di
Croce, Paolo Fabbri, Fulvio Ferrario, Giuseppe Ficara, Pawel Gajewski, Giorgio Gardiol, Maurizio Girolami, Pasquale lacobino, Carmelina Maurizio, Luca Negro, Luisa
Nitti, Nicola Pantaleo, Emmanuele Paschetio, Gian Paolo Ricco, Fulvio Rocco, Marco Rostan, Mirella Scorsonelli, Florence Vinti, Raffaele Volpe.
DIRETTORA RESPONSABILE Al SENSI DI LEGGE: Piera Egidi
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AMMINISTRAZIONE: Ester Castangia, ABBONAMENTI: Daniela Actis.
STAMPA: La Ghisleriana s.n.c. Mondovi - tei. 0174-42590.
EDITORE: Edizioni Protestanti s.r.l.-via S. Pio V, 15 bis -10125Torino.
ABBONAMENTI sul c.c.p. n. 14548101 - intestato: Edizioni Protestanti (vedi sopra)
. ordinario: L. 105.000; ridotto; L. 85.000; semestrale; L. 55.000;
•V sostenitore: L. 200.000.
c , ordinario: L. 170.000; v. aerea: L. 195.000; semestrale: L. 80.000;
tSmQ «V sostenitore: L. 250.000.
Tariffe inserzioni pubblicitarie: a modulo (42,5x38 mm. Riforma - 37x45 mm, L'Eco delle
valli valdesi) E 30.000. Partecipazioni: mm/colonna £ 1.800. Economici: a parola £ 1.000.
La testata Riforma è registrata dal Tribunale di Pinerolo con il numero 176/51.
Riforma-L’Eco delle valli valdesi è il nuovo titolo della testata
L'Eco delle valili valdesi registrata dal Tribunale di Pinerolo con II
n. 175/51 (modifiche registrate il 6 dicembre1999).
Il numero 30 del 28 luglio 2000 è stato spedito daH'Ufficlo CMP
Nord di Torino, via Cebrosa 5, mercoledì 26 luglio 2000.
1998
Associato alla
Unione stampa
periodica Italiana
DALLA PRIMA PAGINA
■
La nostra
vocazione
routine ecclesiale è tesa più
all’autoperpetuazione che alla testimonianza. A volte questo ripiegamento interno
produce una conflittualità
che altrimenti non si comprenderebbe. Può capitare
che anche le più semplici affermazioni di fede biblica diventino difficili e lontane dal
nostro quotidiano. Che ci sia
bisogno ogni volta di riformularle, spiegarle, giustificarle. Quando non avviene di
sottacerle con imbarazzo.
Mentre cresce nelle nostre
chiese la marea dell’analfabetismo biblico di ritorno.
Noi protestanti siamo quelli
che per tradizione e vocazione abbiamo voluto farci carico del dialogo con modernità
(o post modernità, o post post
modernità). Dei quesiti etici
posti dallo sviluppo tecnologico e scientifico, per esempio. Siamo quelli che per tradizione e vocazione abbiamo
preso sul serio le sfide della filosofia (0 delle filosofie). Non
capita spesso (e questo ci offende), ma quando qualcuno
ci chiama a dire la nostra un
po’ su tutto, non ci sottraiamo, anzi. E quasi mai facciamo una bmtta figura.
Eppure, al volgere del secolo dobbiamo chiederci con
tutta sincerità e lealtà qual è il
nostro molo in questo nostro
paese. Anzi, dato che il villaggio è ormai globale, qual è il
nostro ruolo di evangelici
nell’orizzonte vasto della nostra umanità. Le piccole famiglie di evangelici i cui rappresentanti si incontrano a fine
estate 2000 in quegli stessi
luoghi che sono stati teatro
per lunghi secoli di pagine indimenticabili di fede cristiana
confessante e resistente, si interrogheranno insieme (questa è la scommessa) proprio
su questo. E speriamo che la
riflessione voli alto ma si faccia concreta. E soprattutto
che non sia soffocata da piccole invidie, antichi pregiudizi 0 più recenti risentimenti.
Sarebbe un peccato e un’occasione mancata per la nostra
testimonianza («che siano
Roma, novembre 1990: un coro alla prima Assemblea-Sinodo
città, che nei salotti buoni del
centro. Oppure potremmo riflettere fra noi su come valo
tutti uno - pregò Gesù - perché il mondo creda»).
Potremmo alla fine del dibattito concludere che va bene così. Il nostro ruolo è principalmente quello di farci
coinvolgere appassionatamente nei dibattiti culturali
del nostro tempo, ed essere
del partito cristiano di coloro
che sono fieri di non rivendicare alcuna certezza (in contrapposizione con l’altro partito, quelli che sembrano
averle tutte, le certezze).
Oppure potremmo concludere anche che questo oggi
non basta, che abbiamo bisogno di investire molto di più
non solo sulla cultura ma sulla qualità della nostra vita comunitaria e riscoprire alcune
pagine della nostra Bibbia (e
della nostra storia) che negli
ultimi anni non sono state
molto lette (e neanche troppo
praticate). Forse la chiamata
a un discepolato meno middle class, più costoso e radicale, a tavola con prostitute e
pubblicani, seduti in terra a
condividere i nostri pani e i
nostri pesci perché il Signore
li benedica e li moltiplichi. Sì,
accoglienza e condivisione.
Vivendo più nelle periferie e
nelle stazioni affollate delle
RADIO
Culto radio
Ogni domenica mattina alle 7,27 sul primo canale
radio Rai, predicazione e notizie dal mondo evangelico italiano e estero, appuntamenti e commenti di attualità.
TELEVISIONE
Protestantesimo
Rubrica televisiva di Raidue, a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, trasmesse a domeniche alterne e, in replica, il lunedì seguente
alle ore 24 circa e alle ore 9,30 del lunedì successivo. Domenica 20 agosto, ore 23,40 circa, andrà in onda: «Si aprono oggi il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste e l’Assemblea
generale dell’Ucebi»: «Le guglie dorate di San Pietroburgo».
La replica sarà trasmessa lunedì 21 agosto alle ore 24,30 circa e lunedì 28 agosto, alle 10,30 circa.
rizzare le nostre rispettive vocazioni e rafforzarle ancora di
più in uno scambio rispettoso
e fecondo. L’identità è un tema scottante che appassiona
(e divide): potremmo trovare
che ciascuna delle nostre famiglie ne ha smarrito un pezzo, senza neppure accorgersene, proprio nel tentativo di
salvarne qualche frammento
dalla contaminazione (con le
altre chiese? con la società?).
Potrebbe attagliarsi forse anche a questo campo i’ammonimento evangelico del perdere per ritrovare. Del morire
per risorgere.
O ancora potremmo dirci
che la nostra vita collettiva di
evangelici ritrova se stessa solo se riscopriamo e facciamo
nostro il vecchio grande mandato dell’inizio del secolo, anzi del millennio, anzi dei due
scorsi millenni. Quello di andare ad annunciare il regno
di Dio e cercare la sua giustizia. Ma come? con quali strumenti? con quale linguaggio?
con chi? perché? Le domande
si moltiplicano, le esperienze
che potremmo condividere (e
quelle vecchie che potremmo
rivisitare) sono però, forse, altrettanto numerose e diversificate. E questa condivisione
potrà farci del bene.
Vedremo. Nel frattempo invochiamo la guida di Dio sulle
nostre assemblee che lavoreranno vicine (speriamo non
solo in senso geografico) e anche, per alcuni giorni, insieme. Cercheremo di non dimenticare chi se ne è già andato lasciandoci un’eredità
preziosa da non nascondere
ma da far fruttare. Cerchere
mo di alzare lo sguardo per
intravedere per fede i campi
già bianchi da mietere. Cer
cheremo di guardare con speranza a quel domani che ancora non ci appartiene, ma
che ci viene incontro. Insieme
al nostro Signore Gesù Cristo
Arriva una letterina tutta
squillante. Brevissima,
netta, chiara, decisa. «Salve!
Sono una ragazza che ascolta quasi 'sempre la vostra radio. Vorrei avere informazioni su cosa credete. Vorrei anche delle cassette audio di
alcune vostre trasmissioni:
gratuitamente, come dite. Se
è possibile, potete spedire
anche un Nuovo Testamento?». La lettera, buttata lì in
fretta su un gran foglio di
carta, non è neppure firmata. Immagino le due idee
scritte a tambur battente, la
busta chiusa, impostare la
lettera, togliersi questo pensiero, e adesso aspettare (per
fortuna, sul retro della busta
c’è scritto l’indirizzo della
mittente; insomma, ce la
facciamo a rispondere).
EUGENIO RIVOIR
Già, ma che cosa si può rispondere? A qualcosa si può
rispondere facilmente: non
possiamo mandare le audiocassette ma possiamo mandare i testi scritti delle predicazioni richieste; possiamo
anche mandare il Nuovo Testamento. Ma tu chiedi anche «informazioni su cosa
crediamo». Capirai che in
pochi minuti mi è difficile
CORRIERE DELLA SERI
L'8 per mille valdese
Un riquadro siglato
T.) nelle pagine delle cronache italiane (6 luglio) ha pei
titolo «Valdesi all’attacco
sull’otto per mille» e si riferisce alle pagine di inserzione della Chiesa valdese
sull’otto per mille. Il breve
articolo dice testualmente:
«Milano: “Per la Chiesa valdese il mondo non si divide
in valdesi e non valdesi”. Se
non è pubblicità comparativa, quella della Chiesa valdese, poco ci manca. Perché la campagna per l’8 per
mille sui giornali in questi
giorni è un attacco, non
esplicito, alla Chiesa cattolica, destinataria storica
dell’8 per mille, la quota Irpef che i cittadini hanno diritto di destinare a chi vogliono (stato o confessioni
religiose). I valdesi, spiega
la pubblicità, investiranno
con "certezza” in “ospedali,
scuole, case per anziani, attività e centri culturali. Non
una lira verrà utilizzata per
la costruzione di chiese o
per spese di culto”. Dei
1.463 miliardi incamerati
dalla Chiesa cattolica'con
l’8 per mille nel ’99, 712 so
no stati spesi per “esigenze
di culto” (148 per nuove
chiese), 485 per il sostentamento del clero e 266 per
interventi caritativi».
Dio su Internet
Apertura della prima pagina (9-10 luglio) e servizi
^l’interno sono dedicati ai
siti Web di argomento religioso. «Senza gerarchiadice l’apertura - il Web permette ai gruppi eterodossi
o contestatori di coabitare
su un piano di u^aglianza
con le grandi religioni. La
rete è anche teatro di uno
scontro fra gruppi settari e
associazioni di lotta. Perii
gioco dei link fra i siti, il
Web può anche favorire lo
scambio fra religioni: comunità ebraiche, cristiane
o musulmane possono dialogare in rete. Internet costituisce anche uno strumento privilegiato di comunicazione per minoranze religiose disseminate in
Francia o nel mondo. Legame virtuale comunitario,
può anche diventare terreno privilegiato di evangeli^'
zazione per tutti i “ricercatori della fede”». Nella pagi'
na interna Xavier Ternisien
fa esempi di siti che vanno
dalle «apparizioni» ai seguaci di mons. Gaillot e di
mons. Lefebvre al nome
truculento ed eloquente di
un gruppo di cacciatori di
sette («secticide»).
I
dire tutto: ti dirò quattro elementi importanti della fede
evangelica.
1) Viviamo di grazia, perché tutto abbiamo ricevuto
da Dio; non possiamo guadagnarci la salvezza, possiamo solo esprimere la nostra
gratitudine per la vita che
abbiamo ricevuto: 2) Gesù
Cristo, Signore crocifisso e
risorto, è la parola del Signo
re che ci ha incontrato e cht
ci incontra. Di Gesù parlan®
coloro che l’hanno cono
scinto, i testimoni biblio|j
perciò la Bibbia è la base e
fondamento della nostra i®
de; 3; Siamo stati liberati 0^
ogni preoccupazione; perd
viviamo liberamente la n®
stra responsabilità,
sempre a rendere atto del
nostra speranza; 4)
viamo solo, siamo chiana® far parte della comunità
credenti: cerchiamo d
perché insieme siamo st
chiamati. È tutto, per or |
ma se vuoi riprendiamo u
scorso.
(Rubrica «Parliamone
della trasmissione «Culto eva
lico» curata dalla Federazion
le chiese evangeliche in
data in onda domenica 13 ag
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PAG. 7 RIFORMA
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* Riuscita la festa a Villar Pellice
Giornata della Miramonti
In un’estate frequentemente disturbata dalla pioggia, la
«Giornata della Casa Miramonti» di Villar Pellice ha avuto la
fortuna di essere «baciata» dal sole. Così numerosissimi visita-tori hanno potuto visitare la Casa e i banchi del bazar esposti
nel cortile che circonda la struttura, il cui ricavato tra 1 altro
andrà a favore della Casa stessa. Nel corso della giornata non
sono mancati i momenti di gioco e di canto, la riflessione, il
culto mattutino e, naturalmente, il pranzo. Nel poineriggio è
stata anche organizzata la visita per gruppi alla nuovissima sala polivalente del complesso che verrà utilizzata per la P™a
volta nei prossimi giorni per ospitare i lavori dell’Assemblea
battista che aprirà i suoi lavori congiuntamente al Sinodo.
; A Pinerolo ód\ 26 agosto al 3 settembre
Rassegna deH'artigianato
Anche quest’anno ai visitatori della «Rassegna dell artigianato
del Pinerolese», che aprirà i battenti all’Expo Fenulh a Pmerolo
il 26 agosto alle 17, verrà offerto un ricco programnia di visita allo spazio espositivo oltre a varie manifestazioni coll^ate. L iniziativa, giunta ormai alla sua 24® edizione, è stata affidata quest’anno dal Comune di Pinerolo all’organizzazione dell Atl 2
montagne doc e sarà caratterizzata, oltre che dalla presenza di
molti artigiani che esporranno i prodotti dei loro laboratori, anche dalla partecipazione di associazioni e istituzioni che proporranno i loro stand all’interno degli spazi preparati nell bxpo^
Fenulli. Tra queste anche la Chiesa valdese che sarà presente
con uno stand preparato da un gruppo di lavoro del 2° circuito.
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Fondato nel 18481
Il Collegio valdese di Torre Pellice in futuro farà parte del sistema scolastico integrato
la sfida della parità scolastica
Listàuto risponde già ai criteri indicati dalla nuova legge. In attesa di chiarimenti, i finanziamenti
continueranno a essere sostenuti dalle famiglie e dalle chiese evangeliche e organizzazioni estere
CARMELINA MAURIZIO
ICONTRAPPUNTOI
IL SENSO DI UN RITORNO
AL CIABAS
MARCO ROSTAN
IL Liceo valdese di Torre Pellice, l’unico tra gli
istituti scolastici valdesi
di istruzione secondaria
in Italia, sta vivendo in
questi mesi un periodo
importante della sua ultracentenaria vita. Non
solo, a partire dall’anno
scolastico appena trascorso, si sta verificando
una tendenza positiva rispetto alle iscrizioni, in
aumento discreto: tutti i
docenti poi nel corso di
quest’anno hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento e in molti
casi saranno inseriti nelle
graduatorie di merito per
i vincitori di concotsi a
cattedra; la novità più importante però è che, dietro sollecitazioni promosse dalle recenti normative
di legge in materia, il comitato del Collegio valdese ha deciso all’unanimità, durante una riunione straordinaria nel mese
di luglio, che intende avvalersi dei diritti e degli
obblighi che deriveranno
dall’applicazione della
legge nazionale sulla parità scolastica 10 maggio
2000, n. 62.
Il Liceo valdese, pareggiato dal 1890, risponde
già più che adeguatamente ai criteri che la
normathta indica come
prioritari al fine di entrare a far parte del numero
delle scuole che otterranno la parità. Cosa significa? Tra i requisiti per avere la parità per esempio
c’è proprio la condizione
che tutti i docenti siano
fomiti dell’adeguato titoIp di studio e dell’abilitazione, c’è poi la richiesta che nell’istituzione scolastica siano presenti organi collegiali che
garantiscano la partecipazione democratica delle varie componenti della
scuola al processo di at
Cento anni fa nasceva a
Savona Giovanni Miegge, il
maggior teologo protestante italiano del XX secolo.
Un primo incontro per ricordare e riflettere sui diversi aspetti della sua attività si è svolto domenica a
Massello: nel sermone sul
Salmo 1, «Beato l’uomo... il
cui diletto è nella legge
deU’Eterno e TTmnTrrmTrTn
su quella legge
positivamente neUa ricerca
di quello che il Signore ci
chiede come singoU e come
chiese. E in secondo luogo
il non delegare ai pastori la
teologia, ma il sentirla propria da parte di tutti i credenti e l’appassionarsi a
discuterne, con preparazione e capacità, da parte
dei laici, spesso in sana
...........dialettica con
su queua legge . -, j
medita giorno PlÙ t60l0QIQ, VltO Ql
e notte». Da- , , ■ .
fede e impegno: e
il modo migliore
per ricordare
Ciovanni Miegge
tuazione, ed elaborazione
dell’offerta formativa, che
il progetto educativo della scuola sia in armonia
con i principi della Costituzione e fondamentalmente si richiede che non
vi sia alcun tipo di discriminazione.
Non è espresso, per
ora, in maniera esplicita
quali potrebbero essere
le conseguenze economiche del far parte del sistema scolastico che nascerà dall’applicazione
della legge 62: grazie a
eventuali contributi delle
famiglie la frequenza al
Collegio potrebbe essere
favorita, mentre attualmente le pur numerose
borse di studio (circa 40
su 100 alunni iscritti) dipendono fortemente dai
doni delle chiese e organizzazioni estere. D’altra
parte, sembra evidente
che restare fuori possa
significare maggiore precarietà anche per il per
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Inaugurazione di un anno accademico neii’Auia sinodaie
sonale docente, che in
una scuola entrata a far
parte del sistema paritario nazionale sarebbe garantito dall’applicazione
dei contratti collettivi nazionali di lavoro. I tempi
di applicazione della legge 62 prevedono che per
le scuole già riconosciute, parificate o pareggiate, che non richiedano la
parità si possa aspettare
fino a maggio 2001, non
chiarisce però in quali
condizioni si troveranno
tutti quegli istituti che
non entreranno comunque nel nuovo sistema.
In questa situazione,
nonostante talune perplessità sul provvedimento legislativo, non
sussistono però dubbi
talmente forti da pregiudicare l’ingresso del Liceo valdese nel sistema
scolastico nazionale che
con la parità tra scuole
pubbliche e private verrà a definirsi probabilmente già a partire dal
prossimo anno scolastico. Nella lunga storia di
questa prestigiosa scuola, che conta al momento circa cento allievi ma
che nel corso di 110 anni
ha diplomato intere generazioni di studenti, si
apre una nuova fase di
rapporti con lo stato, caratterizzata dalla piena
autonomia della scuola,
nel rispetto di un quadro
complessivo comune
all’intero sistema scolastico italiano.
Patto territoriale nel Pinerolese
Scarseggiano
i finanziamenti
Non facciamoci illusioni. I Patti territoriali non
saranno la panacea per
i problemi di sviluppo del Pinerolese. Dopo
lunghi mesi di incontri,
con la creazione di un tavolo di concertazione fra
enti locali, privati, organizzazioni di categoria, si
stanno delineando le disponibilità finanziarie a
livello nazionale per
quanto riguarda la complessa partita dei «patti».
Il grosso delle cifre stanziate dal governo per
questi progetti andrà al
Sud e circa un quarto al
Nord (si parla di 400 miliardi). Se si considera
che attualmente sono in
fase istruttoria per il
Centro-Nord ben 16 patti
terriroriali, di cui 5 nella
sola provincia di Torino
con l’obiettivo di realizzare 5.000 nuovi posti di
lavoro, si può facilmente
calcolare che occorrerebbe, per sostenere tutti
i progetti avanzati, una
cifra più che doppia rispetto agli stanziamenti
ipotizzati. Dunque il lungo lavoro di confronto e
di crescita dello sviluppo
locale rischia fortemente
di chiudersi prima di dar
vita a qualcosa di concreto. C’era viabilità, ma
anche ampliamento di
aziende, servizi per i cittadini, realizzazione di
stmtture, all’interno del
le proposte dei patti territoriali pinerolesi: potrebbe alla fine essere finanziato unicamente, in
provincia di Torino, il
«patto» del Canavese. Di
fronte a questo rischio gli
amministratori si stanno
mobilitando; fra i primi il
capogruppo Pdei in Provincia di Torino Chiappa
che ha presentato un’interrogazione sollecitando l’intervento diretto
della presidente Merce
des Bresso.
Un primo aiuto po
trebbe venire, limitatamente al settore agricolo,
dall’approvazione del
piano di sviluppo rurale
che dovrebbe andare a
sostenere un comparto
che nei patti aveva puntato in modo disomogeneo e che in questo caso
potrebbe avviare nuovi
progetti, specie nelle zone montane.
mele Garrone
ha dialogato
con il commento che il
Miegge propose a quello medesimo salmo
in un sermone
del 1950; Giorgio Tourn ci ha raccontato
di Miegge pastore a Massello dal 1924 al 1930, del suo
essere pienamente dentro
la sua comunità di montanari, i desideri dei suoi giovani, i problemi degli stabili e delle scuole e, al tempo
stesso, capace di guardare
lontano, al mondo, all’ecumene, di appassionarsi alla
riflessione teologica e alla
cultura non come qualcosa
di «altro» ma per imparare
a pensare e a riflettere in
modo intelligente.
Venerdì torneremo al
Ciabas per ricordare Miegge animatore delle «giornate teologiche» che in quel
tempio si svolsero per 8
volte, dal 1935 al 1950, su
temi centrali della fede e
della vita cristiana, del suo
spendersi nella società, del
suo confrontarsi con lo stato, con le culture, le ideologie. Indubbiamente il forte
e vivace gruppo di pastori e
laici barthiani del Ciabas ha
dato un contributo decisivo
nell’impostare certe questioni (ad esempio quella
dei rapporti con lo stato) e,
tramite la Facoltà di teologia e le rmste, nella formazione teologica dei pastori,
anche se è difficile dire quale fosse il rapporto tra le
«giornate teologiche del
Ciabas» e la vita quotidiana
delle comunità, i culti, il
modo di vivere la fede e
l’impegno da parte dei
membri della Chiesa valdese. Certo due cose colpiscono nei resoconti di quegli
incontri: la passione per la
teologia, intesa come luogo
fondamentale dei credenti
per discernere le indicazioni della parola di Dio, per
andare a fondo nelle questioni concrete di una fede
sentita e vissuta, per pensare personalmente e insieme
agli altri, anche per litigare
i pastori.
Ecco, se il 1
senso di questo ritornare
al Ciabas non
è solamente
quello di ricordare un
grande teologo-pastore,
cosa per altro
importante,
vorrei che esso costituisse
un forte stimolo per tutti
noi, a riappassionarci alle
questioni centrali della fede
in Gesù Cristo, alla voglia di
«meditare giorno e notte»
sulla sua Parola, alla teologia nel senso in cui l’ha vissuta e comunicata Giovanni
Miegge. Siamo oggi assai
lontani da questa passione,
ma anche dalla stessa voglia di pensare, di approfondire, di discutere. E i pa-1
stori non sempre fanno eccezione, anche se fra di loro
esistono teologie assai diverse, che tuttavia non si
confrontano sul serio. Sembra che la fede, il rapporto
con Dio, sia qualcosa che è
scontato, che ci sta alle
spalle: si parla delle conseguenze, molte preoccupazioni ed energie sono assorbite nel fare, nel mantenere, nel tirare avanti. Dell’essenziale, di ciò che è
l’unico fondamento di tutto, troppo si tace. Certo
continuiamo a nominarlo
questo fondamento della
fede, nei sermoni e, a volte,
nelle assemblee, ma non
abbiamo voglia di discutere veramente a fondo perché e in che modo il Signore è decisivo e che cosa
questo veramente significa,
die cosa veramente cambia
nella nostra vita, nelle nostre chiese, nel nostro adoperarci, quando lo facciamo, per il prossimo.
C’è un gran bisogno di
cambiare, di ridare il giusto
ordine alle nostre priorità,
e di discutere a fondo quale |
potrebbe essere il «Per una
fede» che come protestanti |
italiani ci sentiamo di riscrivere all’inizio del nuovo
secolo, perché non saremo
d’accordo. Ma questo confronto ci farà bene, e sarà
un modo degno di ricordare Giovanni Miegge.
8
PAG. 8 RIFORMA
La nuova sala polivalente di Villar Pellice
TERREMOTO NEL PINEROLESE — Il Pinerolese è
da tempo considerato zona a rischio sismico; ne
sanno qualcosa quanti si accingono a ristrutturare o realizzare un’abitazione. L’ennesima conferma è arrivata domenica scorsa intorno alle 6
del mattino con una scossa avvertita nettamente
nei piani alti delle abitazioni, pur senza causare
danni materiali. Sono per altro tantissime le
scosse che annualmente si registrano nella nostra zona, solo poche delle quali vengono avvertite dalla popolazione.
INCIDENTE MORTALE A BOBBIO — Drammatico
incidente giovedì scorso alla borgata Eyssart di
Bobbio Pellice: un agricoltore pensionato, Giovanni Crof, di 75 anni, è rimasto schiacciato dal
trattore col quale trasportava del fieno appena
raccolto. La zona, pur impervia, era ben conosciuta da Crof; l’uomo è rimasto imprigionato
sotto il mezzo e a nulla sono valsi i tentativi di
intervento dei mezzi del pronto soccorso, ivi
compreso l’elicottero del 118.
EDILIZIA POPOLARE A PINEROLO — Il Comune di
Pinerolo ha pubblicato la graduatoria definitiva
per l’assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica relativi al bando emesso nel giugno del
1999. La graduatoria è consultabile presso l’albo
pretorio del Comune fino al 21 agosto 2000.
LEGA NORD: RIDURRE LO STIPENDIO AI POLITICI — La Lega Nord delle valli Chisone e Germanasca ha approvato una mozione, inviata ai propri organi direttivi, invitando a riproporre anche
in Italia «la proposta di legge europea di ridurre
drasticamente gli emolumenti percepiti dagli
europarlamentari estendendola a tutti i livelli di
rappresentanza, dal Parlamento italiano ai consiglieri regionali e ai sindaci delle grandi città.
Vogliamo tornare all’agire politico di chi crede in
un’idea, la difende e la diffonde e sa vivere di
quell’austerità che il Nord ha sempre saputo
esprimere». La presa di posizione, aggiunge la
mozione leghista, «prende atto che stiamo operando in un territorio povero, fra tanti disoccupati, pensionati e precari a vita».
TAVOLE IMBANDITE DALLA CROCE ROSSA — Fino al 27 agosto resterà aperta al pubblico la mostra delle «Tavole imbandite» promosse dalla sezione femminile della Croce Rossa di Torre Pellice. Esposte nei locali del Collegio valdese le proposte saranno visitabili dalle 15 alle 19 nei giorni
feriali, dalle 15 alle 22, sabato e domenica.
RIVOIR ESPONE ALLA CRUMIÈRE — Con grande
partecipazione di pubblico si è aperta domenica
13 agosto al museo Crumière di Villar Pellice una
mostra personale di Guy Rivoir dal titolo «Tarocchi 2000». Al di là della bravura dell’artista, valligiano con formazione parigina, è da scoprire l’ottimo abbinamento mostra-contenitore: il museo
Crumière è infatti un notevole recupero di un antico fabbricato industriale col mantenimento delle caratteristiche archittettoniche. Si potrebbe dire che la Crumière trae vantaggio dalla mostra
così come i quadri trovano una eccellente collocazione nei piani del museo. Motivo in più per
(ri)scoprire Luna e gli altri. La mostra è aperta al
pubblico fino al 3 settembre dalle 16 alle 18,30.
CULTO DEL SINODO IN DIRETTA — Radio Beckwith trasmetterà, domenica 20 agosto dalle
15,30, in diretta sulle frequenze di 96.550, il culto
di apertura del Sinodo delle chiese valdesi e metodiste insieme all’Assemblea generale
dell’unione cristiana evangelica battista d’Italia;
predicatore il pastore Franco Giampiccoli.
CONCERTO TRA LE VETTE — Su proposta del Cai
Val Pellice e Val Germanasca si rinnova domenica
20 agosto alle 12, il «concerto fra le vette». I «Fiati
del Boucle» presenteranno un suggestivo concerto al bivacco Soardi con musiche «dixeland e
classico»; inizio ore 12. Prove generali sabato 19
ore 18,30 al Rifugio Lago Verde (te! 0121-806124).
E Eco Delle ^lli moEsi
venerdì 18 ACOSTOjM. ^1,8 A
Alle valli si lavora per presentare nuovi progetti
Definite alcune importanti
proposte per il turismo
MASSIMO GNONE
MISSIONE (quasi)
compiuta. O meglio: qualcosa si muove.
Nulla è definitivo, ma almeno il Protocollo d’intesa per lo sviluppo turistico del Pinerolese, firmato di recente dagli enti locali, sta dando i suoi
frutti: primi passi che si
concretizzeranno a fine
mese nella presentazione alla Regione Piemonte di una richiesta di finanziamento di 10 miliardi per una spesa complessiva di 14.
I progetti di sviluppo
turistico ecocompatibile
riguardano il Pinerolese e
le valli Pellice, Chisone e
Germanasca e la richiesta
di finanziamento si colloca nell’ambito della legge
regionale 4 del 2000; in
particolare, come spiega
il presidente della Comunità montana vai Pellice,
Claudio Bertalot, «si intende realizzare un circuito turistico di strade e
piste alternative percorribili a piedi, in bicicletta o
a cavallo»; ma non solo:
si punta a una rete che
possa permettere al visitatore di conoscere la
realtà locale senza usare
l’automobile e «vivendo»
il territorio nella sua
complessità culturale e
paesaggistica. Ma non
sono ammessi gli eccessi
di ottimismo: la Regione
ha stanziato 28 miliardi
in tutto e 10 miliardi per
il solo Pinerolese sembrano evidentemente
troppi. Ci sarebbe un
aspetto positivo: «Questi
progetti - rileva Bertalot
- rientrano in un piano
triennale, che significa
maggiori possibilità di finanziamento».
I contributi regionali
coprono al massimo il
70% delle spese dei progetti e sono rivolti a enti
pubblici e istituzioni noprofit; tra gli interessati ci
sono innanzitutto i Comuni, ma anche le chiese. Da parte valdese ci sono proposte di §finanziamento per i nuovi servizi
igienici di Agape a Frali,
la messa a norma delle
strutture di Rocciaglia e
Gianavella, il sentiero cicloturistico dei luoghi
storici di Angrogna, le foresterie di Torre Pellice e
Villar Perosa e un contributo al lavoro dell’ufficio
turistico Barba presso il
Centro culturale; particolarmente interessante
anche la proposta di realizzazione di un nuovo
percorso cicloturistico a
Pradeltorno, con una
spesa totale di una trentina di milioni.
Questo sulla carta: i
progetti presentati sono
numerosi e, prima di ar
rivare al 28 agosto con il
testo definitivo da presentare in Regione, come
conferma Gianclaudio
Magra, responsabile per
il turismo della Comunità montana vai Pellice,
«bisogna ancora effettuare uno studio di fattibilità». E ci saranno sicuramente molti esclusi.
L’ente capofila incaricato è la Comunità montana valli Chisone e Germanasca che, a livello di
giunta, si incontrerà a fine agosto per la delibera
ufficiale. «L’interessamento degli operatori
privati è indispensabile dice Gino Barai, direttore
dell’area tecnica della
Comunità montana - per
questo è stata organizzata una presentazione
pubblica del progetto
complessivo prevista per
martedì 22 agosto alle 21
al municipio di Pinerolo:
tutti sono invitati».
I Torre Pellice
Festival
delle donne
Dalle 14 di sabato 19
agosto, a Torre Pellice, la
Federazione delle donne
evangeliche in Italia
(Fdei) organizza il «Festival delle donne». Il primo
appuntamento è con
l’inaugurazione dell’archivio delle donne; subito dopo, a partire dalle
14,45, al Collegio valdese, le donne riunite si
confronteranno su temi
importanti. Con Giovanna Pons, pastora, si parlerà di «Quale ruolo per
l’uomo e la donna del
2000?»; con Gabriella Lio,
pastora, si discuterà di
«Immersi nella violenza»
e con Florence Vinti, prédicatrice laica, e Dora
Bognandi, segretaria nazionale della fondazione
Adventum, ci si interrogherà su «La cancellazione del debito dei paesi
poveri». Alle 21, infine, si
terrà la presentazione del
libro «Una donna nomade», di Bruna Peyrot.
¡ La firma con i dipendenti comunali di Pinerolo
Gemellaggio ^ La
Arrivano I
coristi sardi
Ecco il contratto integrativo
Dopo un mese di trattativa a fine luglio è stato firmato dai rappresentanti
dell’amministrazione comunale di Pinerolo e dalle organizzazioni sindacali
il contratto integrativo decentrato che
riguarda tutti i 242 lavoratori del Comune, compresi i 35 dipendenti inquadrati con contratto a tempo parziale.
«Siamo soddisfatti per il tempo celere
in cui si è arrivati all’applicazione del
contratto - sottolinea la vicesindaco e
assessore al Personale, Magda Zanoni
-, che tra l’altro per la realtà comunale
di Pinerolo costituiva una novità assoluta. Va considerato poi che il Comune
rappresenta una delle principali entità
produttive del Pinerolese, tenuto conto
della particolarità del vasto campo di
attività svolte per la cittadinanza».
Il contratto firmato tra l’altro prevede una precisa casistica per gli avanza
menti di carriera del personale comunale e pone in evidenza la formazione
professionale. Proprio in quest’ottica,
continuando sulla linea seguita nel
corso di quest’anno, «oltre a utilizzare
quanto previsto in Bilancio per la formazione - dice la Zanoni - il Comune
di Pinerolo vuole continuare a sfruttare
le opportunità che i corsi per la formazione di Regione e Provincia offrono».
Vi sono poi nell’intesa raggiunta anche
degli aspetti significativi che hanno
una ricaduta per l’interra collettività
pinerolese; il contratto infatti prevede
l’istituzione di un servizio di pronto intervento attivo per emergenze come i
fenomeni atmosferici particolari o i
guasti a impianti, un servizio sperimentale attivo in agosto negli asili nido
e il servizio di pattuglia serale e notturna da parte della Polizia municipale.
Un gemellaggio fra cori
è sempre una splendida
occasione di incontro artistico, ma anche mo.
mento ricco di confronto
culturale e personale. |
con questo spirito che
«Les harmonies», gruppo
formatosi nel 1995 e che
conta 35 coristi delle Valli, accoglierà la corale
«Juvenes cantores» di
Sinnai, cittadina di 12.000
abitanti in provincia di
Cagliari. Il gruppo ha una
storia lunga 16 anni e si
sviluppa come coro di
animazione liturgica della locale parrocchia mentre negli ultimi anni si avvicina al canto polifonico
popolare e tradizionale
della Sardegna.
I coristi sardi saranno
alle Valli dal 16 al 21 agosto. Da giovedì iniziai!
programma di visite, con
Torino, il museo egizio e
il castello di Racconigi, D
giorno seguente cambio
di scenario con la visita
della vai Germanasca: lo
«Scopriminiera» e, in
seggiovia, i 13 laghi. Alle
21,15 di venerdì 18 ci
sarà il primo concerto
nel tempio di Frali.
Sabato 19 il gruppo
sarà in vai Pellice: dopo la
visita di Centro culturale
valdese e della Crumière,
alle 21,15 ci sarà il concerto presso la Loggia dei
mercanti di Luserna San
Giovanni. Domenicale
visita prosegue e si parte
per la Sacra di San Michele e il forte di Penestrelle. In quest’ultimae
suggestiva cornice il terzo
e ultimo concerto è previsto per le 21,15. Lunedi21
il gruppo sarà a Brian(?m
e Embrun; martedì, ultimo giorno di permanenza, visita dello stabilimento dolciario Caffarel
di Luserna prima di lasciare il Pinerolese verso
Genova per l’imbarco.
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Le nostre proposte di itinerari turistici per l'estate nelle valli valdesi - 1
Gita al Rifugio Barant in mountain bike
CRISTINA CIAN
DANIELE GIACOMINO
La Casermetta del Barant
1« tappa: da Bobbio
Pellice al Rifugio Barant
Km 10 (fino al Rifugio
Barbara) e 6 fino al Riifugio Barant
Dislivello 1.686 m
Tempo di percorrenza
3-5 ore molto soggettive
ACCESSO: da Pinerolo
seguite la strada provinciale della vai Pellice fino
a Villar Pellice. Circa due
chilometri dopo il paese
svoltate a sinistra per la
Comba dei Carbonieri,
oltrepassando il Pellice.
Vi consigliamo di lasciare
l’auto nei pressi del ponte e iniziare di qui la gita
(in questo punto non ci
sono fonti d’acqua, ma
potete procurarvela alla
fontana di Villar Pellice).
Imboccate la strada
asfaltata in direzione del
Rifugio Barbara Lowrie e
percorrete la Valle dei
Carbonieri, molto impegnativa e ripida che, con
i suoi 10 chilometri di
lunghezza sale di l.OQO
m, ricordando che per
rifornirvi d’acqua dovrete raggiungere la borgata
Pralapia (1.230 m) ad oltre metà della valle stessa. Vi raccomandiamo
anche prudenza per il
fondo stradale stretto e
sconnesso e per le auto
che transitano in entrambi i sensi di marcia.
Giunti al posteggio,
svoltate a sinistra nei
pressi di un pannello turistico e superate l’ultimo
breve tratto prima di arrivare al Rifugio Cai Barbara Lowrie (1.753 m) dove
potete rifocillarvi e riempire le borracce. Recuperate le energie ridiscendete al posteggio e seguite, senza il rischio di sbagliarvi, la strada sterrata
carrozzabile chiusa al
traffico con sorgenti lungo il suo percorso. Questa
inizia con una rampa e
poi spianando per un
lungo tratto lascia il posto
a una serie di tornanti
che vi condurranno al Rifugio Barant (2.406 m) nei
pressi del Colle Barant o
Baracun (2373 m). Il Rifugio Barant è aperto da tre
anni e da quest’anno è
gestito da Silvio Farinetti.
Rappresenta l’ideale punto di appoggio per spezzare questa lunga gita, è
aperto da giugno a settembre, offre 40 posti letto e potete contattare il
gestore al numero 0360716471. Inoltre nelle immediate vicinanze è possibile visitare il Giardino
botanico Bruno Peyronel,
dedicato al botanico originario delle valli valdesi,
situato a quota 2.290 m.
Con una superficie di
17.000 mq il giardino
ospita esemplari della flora alpina occidentale
(viole e garofani) e anche
quella propria delle zone
più umide (piante insettivore), con un totale di oltre 300 specie.
2^ TAPPA: dal Rifugio
Barant a Bobbio Pellice
Km 7 circa fino al Rifugio Jervis e altri 18 fino a
Bobbio.
Dislivello (fino al centro di Bobbio) 1.672 m
Tempo di percorrenza
indicativo 2,5 ore.
La discesa inizia dal
colle Barant su una carrareccia in disuso dal
fondo molto accidentato
che, sviluppandosi in
numerosi tornanti, conduce alla stupenda Conca del Pra e da qui al Rifugio del Cai Willy Jervis
(1.732 m) dove si trova
una fontana dall’acqua
freschissima. Proseguite
sulla pista sterrata, aperta ai pedoni e alle auto,
verso Villanova. Sono
ancora visibili alcuni
tratti del vecchio sentiero, ma sconsigliamo di
affrontarlo in bici viste le
condizioni in cui versa.
Presso la borgata di Vii
lanova è possibile ap
prowigionarsi di acqua
La strada diventa asfalta
ta e discende velocemen
te a Bobbio. Poco oltre la
borgata Rostagni girate a
destra e, superato un
ponticello, proseguite su
una carrareccia chiusa
alle auto che attraverso
boschi di castagno riconduce a Bobbio (734 ni).
Da qui ritornate facilmente al posteggio svoltando a destra senza superare il ponte.
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9
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PAG. 9 RIFORMA
10
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La Camera ha approvato la legge per le Olimpiadi di Torino 2006
Con impianti, viabilità e infrastrutture
serve una nuova cultura dell'accoglienza
mekvalpo rostan
_ TON ci sono stati i ritardi lamentati degli etiti locaU e dal
romitato organizzatore torinese.
Camera ha infatti approvato in
«de legislativa il testo della legge
' npr le Olimpiadi di Torino 2006,
rhP nassa ora aU’esame del Senato.
ì’„nartc> nctilità rlf>lla
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visita
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li. Alle
18 ci
icerto
«Malgrado l’aperta ostilità della
lega Nord, per la prima volta in
^esta legislatura i parlamentari
oiemontesi hanno saputo dar vita
ad una lobby democratica e tracnarente per difendere le ragioni e
gU interessi delle proprie comunità
senza farsi guidare dalla sola logica
dello schieramento», ha commentato il deputato pinerolese Giorgio
Merlo. «Si tratta di un testo positivo-scrivono in un comunicato
congiunto gli on. Giorgio Gardiol
(Verdi) e Dario Ortolano (Pdei)che recepisce molte delle osservazioni da noi presentate. Si faranno
sia la valutazione ambientale strategica del complesso delle opere
che la valutazione di impatto per
le singole. L’azione per la qualificazione ambientale e sociale dei
giochi invernali del 2006 non è finita qui. Dopo l’approvazione della legge il nostro impegno è quello
di costituire un osservatorio per
assicurare trasparenza negli appai
TORINO 2006
CAMOIOATg OÌ V
Q99
ti, sicurezza ai lavoratori impiegati,
e rispetto dell’ecosistema».
Proiettato sulla progettualità del
territorio è l’on. Merlo: «L’attenzione va posta su tre binari: la realizzazione delle infrastrutture viarie con un occhio di riguardo alla
viabilità minore che rallenta da
troppo tempo lo sviluppo del nostro territorio; la costruzione dei
villaggi olimpici e degli impianti
sportivi senza penalizzare le strutture già esistenti sul territorio e la
elaborazione di una autentica poli
tica del turismo dell’accoglienza».
Il potenziamento turistico del
Pinerolese e delle sue valli è affidato, secondo Merlo, «in gran parte
alla capacità degli operatori pinerolesi di saper dispiegare un progetto complessivo; pubblico e privato sono chiamati alla prova e il
piagnisteo e la polemica sterile
contro le istituzioni dovranno essere bandite. La richiesta sinergia
tra pubblico e privato non può tuttavia essere lasciata al caso o gestita da comitati che rischiano di perseguire solo un obiettivo politico.
Va rafforzato lo strumento individuato a suo tempo con i soletti
istituzionali del Pinerolese indicando le priorità, specie all’interno
delle sedi di gara. L’attenzione dei
decine di milioni di telespettatori
si concentrerà sul Pinerolese e sulla vai di Susa; la politica o meglio
la cultura dell’accoglienza sarà la
carta d’identità del territorio e a
nulla varranno le ingenti opere infrastrutturali se poi il percorso per
raggiungere le sedi di gara sarà lastricato di erbacce, panchine divede, discariche esposte disordinatamente al pubblico, parcheggi
improvvisati, aiuole sepolte dai rifiuti. L’occasione è ghiotta per trasformare, senza stravolgere, un
suggestivo angolo del Piemonte».
APPUNTAMENTI
SERVIZI
•uppo
opola
durale
lUn ricordo da Pramollo
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Ivana Sappé
FRANCA E MARILENA lONC
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CON profondo dolore
e incredulità la comunità di Pramollo, insieme a tantissimi amici,
si è stretta attorno ai familiari di Ivana Sappé
nel giorno del suo funerale, celebrato il 20 luglio
nel tempio di Ruata.
Alcune settimane sono
trascorse da quel triste
giorno, ma quell'incredulità stenta a svanire;
dalla casetta dei suoi genitori, ai Bocchiardoni,
guardiamo la piazza, il
presbiterio, le montagne
e non ci sembra possibile che lei non sia più lì,
in quella cornice che
tanto amava, a lavorare e
avivere insieme a noi.
Ripensiamo alle cose fatte insieme e alla nostra
amicizia che, pur modificandosi col passare de^i anni, abbiamo avvertito viva e profonda anche nell’età adulta: ripensiamo ai momenti
gioiosi, al suo matrimotfio, al suo impegno nella
filodrammàtica e nella
corale e al forte legame
con la comunità.
Arriviamo ai momenti
tristi della malattia e della scomparsa del giovane
marito.; siamo rimaste
incredule nell’apprendere che Ivanina era gravemente malata, proprio
quando iniziavamo a rivedere nei suoi occhi la
luce della ritrovata voglia
di vivere e di amare. Abbiamo cercato di starle
accanto nella lunga e durissima battaglia contro
la malattia e lì abbiamo
conosciuto una persona
straordinaria che ha difeso la vita con tanto coraggio: abbiamo sperato
che la sua voglia di vivere sarebbe stata più forte
del male, ma non è stato
così e ora senza di lei
tutto è diverso, anche
noi non siamo più le
stesse, ci sentiamo più
povere e tristi.
I Galleria di Torre Peilice
Mostra di grafica
Si presenta sicuramente come interessante la mostra intitolata «Le collezioni di grafica e disegno» che
si è aperta il 12 agosto alla Civica galleria d’arte contemporanea «Filippo Scroppo» a Torre Peilice a che
chiuderà i battenti il 24 settembre. «Realizzare una
mostra dedicata al disegno e alla grafica è anche una
“riscoperta” di parte del ricco patrimonio di proprietà
della Civica galleria - dicono gli organizzatori dell’iniziativa -. Dalle opere della collezione e da quelle esposte si possono riscontrare un’ampia articolazione di
significati e una varietà di linguaggio: dagli schizzi appena abbozzati alle opere eseguite più rneticolosamente, dall’uso dì tecniche e di materiali più elementari al ricorso a raffinate elaborazioni». Le opere esposte appartengono a svariati artisti alcuni tra l’altro mai
esposti a Torre Peilice e presenta anche una panoramica di opere di grafica croata di nuova acquisizione
da parte della Civica galleria. «La scelta delle opere
esposte - dicono sempre gli organizzatori - può forse
apparire riduttiva nei confronti del corpus delle opere
di grafica e di disegno, ma attraverso questa mostra si
vuole comunque confermare e consolidare l’immagine qualitativa della collezione».
18 agosto, venerdì
TORRE PELLICE: Dalle 15, giornata di incontro fra
centri culturali evangelici italiani e corpo pastorale.
PRAGELATO: Alle 21, in frazione Ruà, conferenza
sul lupo: «Leggende e realtà; le abitudini, le virtù e i
difetti del grande predatore».
FRALI: Alle 21, nel tempio, concerto dei cori «Juvenes cantores» di Sinnai.
PRAGELATO: Fino a sabato festa del pane al forno
della borgata Granges: preparazione del pane fatta da
donne in costume.
19 agosto, sabato
VILLAR PEROSA; Festa campestre, fino a domenica
20, alle Caserme.
TORRE PELLICE: Alle 17, al Centro culturale, assemblea annuale ordinaria della Società di studi vaidesi. Alle 20,45, nel tempio, presentazione del volume
«I salmi della Riforma», a cura di Emanuele Fiume e
Daniele C. lafrate, interviene Paolo Ricca.
SAN SECONDO: Dalle 10 alle 19 festa patronale con
rievocazione storica; mercatino delle pulci, gara del
tiro al pappagallo; dalle 15,30 alle 19 musica, animazione, trampolieri con il gruppo «Compagnia marnanera»; alle 17,30 inaugurazione della mostra culturale
itinerante di pittori e scultori spagnoli, al centro polivalente; seguirà cena e serata danzante, padiglione
Gioelli, ingresso lire 7.000.
20 agosto, domenica
ANGROGNA: Alle 8,30, con partenza da piazza Pie
tro Micca, a Torre Peilice, e alle 8,45 ritrovo al Ponte
di Barma a Pradeltorno, passeggiata al rifugio alpino
«Ai Sap», ritorno previsto per le 18. Informazioni e
prenotazioni per il pranzo, tei. 0121-91125, 03383961398.
FENESTRELLE: Festa della Valaddo, con sfilate di
costumi tradizionali.
TORRE PELLICE: Alle 20,45, nell’aula sinodale, serata storica della Società di studi valdesi. Interviene
Giorgio Spini su «Riviste evangeliche e cultura balia
na nel primo Novecento».
SAN SECONDO: Alle 10, per la festa patronale, gara
di tiro al pappagallo: dalle 11 alle 12,30 teatro di strada; alle 15 di nuovo teatro di strada e animazione con
il gruppo storico «Borgo Sassetto»; alle 16 pomeriggio
musicale con le ghironde, alle 16,30 rievocazione storica con sfilata in costumi d’epoca, esibizione dei balestrieri di Roccapiatta: alle 19 cena, musica, esibizione dei balestrieri e incoronazione del re del tiro al
pappagallo.
21 agosto, lunedì
PRAGELATO: Fino a venerdì 25 agosto, alla Casa alpina don Barra, 9« settimana biblica, per informazio
ni tei. 0122-78949, 0335-5434382.
31 agosto, giovedì
RORÀ: Passeggiata storica al Bric dei banditi, a cura
della Società di studi rorenghi. Appuntamento alle
ore 14,30 al tempio valdese. Informazioni presso il
pastore, tei. 0121-93108.
VALU
CMS(WE > GERMANASCA
Guardia medica:
notturna, prefest., festiva:
telefono 167-233111
Guardia farmaceutica:
(turni festivi orario 8-22)
DOMENICA 20 AGOSTO
San Germano Chisone:
Farmacia Tron , tei. 58771
Ambulanze:
Croce Verde, Perosa: 81000
Croce Verde, Porte: 201454
VAL PELLICE
Guardia medica:
notturna, prefest., festiva:
telefono 167-233111
Guardia farmaceutica:
(turni festivi orario 8-22)
DOMENICA 20 AGOSTO
Torre Peilice: Internazionale
Via Arnaud 8, tei. 91374
Ambulanze:
CRI - Torre Peilice, 953355
C. V. - Bricherasio, 598790
SERV. INFERMIERISTICO
dalle ore 8 alle 17 ai distretti
ELIAMBULANZA
telefono 118
CINEMA
Una cerimonia che si è svolta a Villar Peilice
Un premio a Robert Taglierò
LILIANA RIBET
ti,
ancora vivo il ricordo
_ della cerimonia che si
_ svolta nella sala consigliare del municipio di
Villar Peilice, alla presenza del sindaco, Bruna
Brache, che dava il benvenuto ai numerosi ospi
1
VISUS
Ottica
Lenti
a contatto
Laboratorio in sede
con il montaggio lenti
computerizzato
Fotografia
LUSERNA S. GIOVANNI
Via Ribello
TORRE PELLICE
Via Arnaud, 5
, quando il responsabile
del Centro di cultura popolare Franco Lucà consegnava al «chansonnier»
locale Robert Taglierò la
«crous occitanica», la croce dorata, decorazione
ben meritata, come possono testimoniare tutti
quelli che lo conoscono.
Ecco il motivo indicato
per l’assegnazione della
croce: a «Robert Taglierò,
“Le diable”: voce e simbolo di una cultura di
minoranza, custode prezioso e straordinario interprete di un patrimonio tradizionale tra i più
importanti d’Europa, per
la sua severità e la sua
generosità nel trasmettere oralmente un reperto
rio unico e imperdibile,
per l’impegno profuso
quasi per un centennio a
testimoniare l’attualità di
una cultura avversata e
per aver testimoniato
con umiltà e schiettezza
che cantare può essere
un atto di coraggio, di libertà e di cultura».
Hanno poi preso la parola il direttore della corale «La Grangia», Angelo
Agazzani, i fedeli amici
Enrico Gay e Liliana Ribet per sottolineare la
commozione dei presenti e particolarmente della
figlia e della nipote. La
cerimonia si è infine
conclusa con un canto
del coro «La Grangia» e
un ottimo buffet.
NELLE CHIESE VALDESI
AGAPE — Dal 20 al 27 agosto, campo per bambini
di 4« e 5« elementare, sul tema «Vivere senza»; dal 29
agosto al 5 settembre, campo per ragazzi e ragazze
delle scuole medie, su «Viaggio all’interno».
RORÀ — Domenica 20 agosto è prevista la consacrazione del candidato Stefano Mercurio. Tutta la comunità è invitata al culto di apertura del Sinodo per
assistervi. In serata il neopastore invita la sua comunità per una bicchierata nella sala.
Attività scoutistiche del I distretto
Gita all'isola d'Elba
TORRE PELLICE — Il
cinema Trento ha in programma, venerdì 18, ore
21.30, Pane e tulipani;
sabato 19, ore 20,20, T.
come tigro; ore 21, Under suspicion; domenica
20, ore 21,30, Se scappi ti
sposo; lunedì 21, ore
21.30, Stuart Little, un
topolino in gamba; martedì 22, ore 21,30, Mission impossible 2.
LUSERNA SAN GIOVANNI — Per il cinema
all’aperto, giovedì 24
agosto, ore 21,30, al Rifugio Re Carlo Alberto sarà
in visione Buena vista
social club.
BARGE — Il cinema
Comunale ha in programma, venerdì 18, ore
20, La bella addormentata nel bosco, ore 21,30,
Pene d’amor perdute;
sabato 19, ore 21,15, Il
miglio verde; domenica
20, ore 21,15, Le regole
della casa del sidro; lunedì 21, ore 21,15, Il pesce innamorato; martedì
22, ore 20 e 21,30,
Tarzan; giovedì 24, ore
21,15, Il collezionista di
ossa.
SAN SECONDO — Per
il cinema all’aperto, venerdì 18 agosto, ore
21,30, sarà in visione II
gladiatore; venerdì 25,
ore 21,30, Il miglio
verde.
MICHELE FOHNERONE
Robert Taglierò, noto come «Robert la diable»
QUEST’ANNO il gruppo del Casd (Coordinamento attività scoutistiche del I distretto), ha
deciso di organizzare il
consueto e annuale ritrovo di una settimana, dal
9 al 16 luglio scorsi, in
tenda all’isola d’Elba. È
stato Massimo Long, che
opera sull’isola in qualità
di animatorea trovarci il
posto per piantare le tende (abbiamo utilizzato
un campeggio in disuso
da due anni, che ci è stato offerto dal proprietario) e a indicarci spiagge,
itinerari in montagna e
negozi utili. Il gruppo
partecipante alla gita era
composto da 50 ragazzi
dai 6 ai 17 anni, dai nostri animatori e da due
mamme che si sono gentilmente offerte come
cuoche per l’intera settimana. Abbiamo suddiviso il nostro tempo tra
giornate in spiaggia,
escursioni nell’isola e visita alla miniera di ferro.
Ma cosa molto importante, oltre al divertimento, è stato imparare
a convivere in modo comunitario secondo le
esigenze di tutti. Vada
quindi un grande ringraziamento a tutti coloro
che si sono adoperati per
il nostro soggiorno. Inoltre ci auguriamo che si
realizzi l’idea di Massimo di creare un corridoio di scambio tra l’isola
d’Elba e le Valli.
ECONOMICI
PRIVATO acquista
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oggetti vari: telef. 012140181.
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Malatesta. Info Tel. 066624936-0360-205616.
Centro culturale valdese
Due esposizioni
Sono due le mostre che il Centro culturale valdese
di Torre Peilice presenta al pubblico in questo periodo sinodale. Lo spazio «Una finestra su...» è dedicato
a una rassegna fotografica su Colonia Vaidense, curata dal Centro interculturale di Torino. Le immagini
degli immigrati italiani in Uruguay sono del fotojgrafo
Lorenzo Mascherpa, che quattro anni fa ha avuto occasione di conoscere i valdesi di Colonia. La mostra è
visitabile nei locali del Centro, in via Beckwith 3, fino
al 4 settembre, dal lunedì al sabato ore 9-12 e 14-18.
Inoltre, in occasione del convegno «Giuseppe Gangale, profeta delle minoranze», che si terrà a Torre
Peilice il 27 e il 28 agosto, è stata allestita nella sala Paschetto del Centro culturale una mostra biografica sul
teologo calabrese. La mostra «Pellegrino d Europa, vita e destino di Giuseppe Gangale» sarà aperta fino al 3
settembre, il lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 14 alle 17,30 e il giovedì, sabato e domenica dalle 15
alle 18. Inoltre è appena uscito dalla Claudiana il volume Una resistenza spirituale. Conscientia (1922-1927),
a cura di Anna Strumia e Davide Dalmas.
10
PAG. 10 RIFORMA
E Eco Delle \àlli ¥vldesi
VENERDÌ 18 agosto. J
Confederazione Nazionale dell'Artigianato
della Piccola e Media Impresa
INFORMAZIONE
PUBBLICITARIA
INFORMA
Associazione Provinciale di Torino * Via Avellino 6 - Tel. 011/4617.666 - Fax 4617.694
I servizi deirufficio sviluppo di Cna Torino: corso di direzione d’impresa, strategia per vincere
È il fisco che uccide le imprese?
Il servizio viene anche erogato attraverso un software progettato e realizzato dalla Cna
Gli aspetti economici, e ancor più finanziari, legati alla gestione
deH’impresa rappresentano da sempre uno dei maggiori problemi di chi è chiamato a
dirigere, dall’interno,
l’impresa stessa. Poter
definire con anticipo e
con sufficiente precisione quale dovrà essere il volume di lavoro
minimo da sviluppare
nell’anno per poter raggiungere il pareggio tra
costi e ricavi, determinare il margine medio
di denaro che rimane
aH’interno deN’impresa
per remunerare correttamente le sue risorse
(lavoro, tecnologia, capitale), analizzare i
flussi di cassa in entrata e in uscita sono solo
alcune delle azioni che
potrebbero aiutare l’im
prenditore nella difficile, ma tutt’altro che impossibile, arte del «dirigere» l’impresa.
Raggiungere, mantenere e migliorare l’equilibrio finanziario, aumentare la flessibilità
aziendale e, infine,
guadagnare di più sono i tre fondamentali
obiettivi che ogni singola impresa, a prescindere dalla forma
giuridica, dal settore di
lavoro e dalle dimensioni, dovrebbe sempre perseguire e sempre tenere sotto controllo. Le fluttuazioni
del mercato, le mode e
i gusti del consumatore
in costante e sempre
rapida evoluzione, devono far riflettere sulla
dinamicità piuttosto
che sulla staticità della
nostra impresa. Forse
non se ne avverte la
presenza, ma il rischio
del fallimento è sempre alle porte: tale fatto
deriva fondamentalmente da una insufficiente direzione finanziaria, ovvero dalla poca attenzione prestata,
spesso in maniera del
tutto involontaria, alla
quantità di denaro realmente impiegato in
azienda e a chi ne è il
legittimo proprietario.
La «direzione d’impresa» viene incontro
proprio a queste necessità aziendali, mettendo
sullo stesso piano imprese fra loro diverse o,
più semplicemente, periodi temporali diversi
della stessa impresa,
offrendo interessanti
spunti di analisi e di paragone. Dal punto di vista gestionale non c’è
distinzione tra un’industria metalmeccanica
con 200 addetti e una
piccola impresa a conduzione familiare; cambiano i numeri in valore
assoluto, ma gli investimenti aziendali seguono tutti la stessa logica
di finanziabilità. Allo
stesso modo, la necessità di reperire fondi per
finanziare l’investimento ha un’unica logica di
fondo: permettere all’
impresa di recuperare
dal proprio mercato,
fattura dopo fattura,
quella quota di reale
«ammortamento» dell’investimento in grado
di pareggiare almeno
l’esborso periodico do
vuto alla restituzione
del finanziamento, senza dover ricorrere a un
«indebitamento a breve» che potrebbe risultare «mortale» nel giro
di poco tempo.
La Cna, da sempre
attenta all’evoluzione
del mondo del lavoro e
alle nuove sfide che
giungono da mercati
sempre più internazionali, ha colto pienamente il disagio di molte imprese rispetto alle
problematiche di gestione e direzione finanziaria, avviando il
servizio di consulenza
gestionale, affidato a
un pool di esperti interni e con l’affiancamento, per questioni particolarmente delicate, di
consulenti esterni di
provata affidabilità e
già in contatto con Cna
da molti anni. Il servizio, gestito centralmente, prevede la verifica delle necessità
aziendali, il recupero
delle informazioni, contabili ed extracontabili,
la loro riclassificazione
secondo i principi gestionali, l’elaborazione
degli «indici di bilancio» (i numerini necessari a un corretto e critico check-up aziendale), l’allestimento di un
fascicolo d’impresa riepilogativo dell’analisi
effettuata. Il servizio
viene erogato anche
attraverso l’utilizzo di
uno specifico software,
progettato e realizzato
interamente da Cna in
Tante buone ragioni
per scegiiere CNA
\ Assistenza fiscale e tributaria
I Contabilità ordinaria e semplificata
I Consulenza del lavoro-paghe
I Sicurezza lavoro
I Consulenza legale
\ Consulenza ambientale: rifiuti, scarichi,
emissioni in atmosfera
I Assistenza messa a norma
dei locali
I Inizi e modifiche di attività
I Costituzione di società
1 Formazione professionale
I Promozione commerciale-export
I Consulenza gestionale e marketing
I Creazione'd’impre.sa con piani
di fattibilità
I Serx’izi specializzati : autotrasporto,
edilizia, tessile e abbigliamento
\ Assistenza nel rapporto con gli Enti
I Credito agevolato
I Serx’izio assicurativo
I Previdenza: patronato EPASA
Associati
Pinerolo-Via Chiapperò 15-Tel. 0121/795340-75161 - Fax 0121/794911
Luserna S. Giovanni - Via 1° Maggio 59 - Tel. 0121/909400 (Aperto martedì e giovedì pomeriggio)
collaborazione con i
propri consulenti, che
oltre all’analisi di bilancio permette di simulare situazioni future per
poter valutare con il
necessario anticipo
l’impatto economico-finanziario dell’Ipotesi
indagata. E al servizio
consulenziale si accompagna l’attività formativa, erogata dalla
•Cna attraverso la struttura interna, con una
periodica calendarizzazione di corsi mirati alla direzione d’impresa,
alle strategie di marketing e alla comunicazione; anche nella fase
formativa ci si avvale
di un software appositamente predisposto e
reso disponibile alle
imprese partecipanti
nello stesso periodo
della formazione per
l’utilizzo diretto all’interno dell’azienda.
Informazioni: Fulvio
Porro, ufficio Sviluppo,
011-4617697;
Annamaria Goria,
011-4617699.
Luoghi di lavoro
i controlli rumore
vanno ripetuti
i L'Otto
inespi
La Regione Piemonte, attraverso la circola»
del presidente della giunta del 22 novembri
1994 n, 25/Sas, ha definito la tempistica pen,
ripetizione delle misure per là valutazione
rischio rumore negli ambienti di lavoro, (j
CNA consiglia pertanto alle aziende di ripete^
i rilievi fonometrici allo scopo di aggiornare i(
precedenti valutazioni sull’esposizione dei ij
voratori al rumore. La circolare della Regionj
Piemonte, contenente le linee guida per l’appi
cazione del DIgs 277-91, prevede infatti che:
a) la valutazione sia ripetuta ogni volta che
vengano introdotte nella lavorazione modificiu
che alterino in modo sostanziale l’esposiziom
dei lavoratori al rumore;
b) in assenza di modifiche sostanziali, la %
lutazione all’esposizione debba essere effe|.
tuata ogni due anni; c) la valutazione ogni duj
anni può limitarsi ad una semplice dichiaraz»
ne in cui il datore di lavoro attesta la non varij
zione delle condizioni dì lavoro in relazione ^
decibel; in questo modo non è necessario#
fettuare la ripetizione delle misure strumentai
che però, in ogni caso, devono essere ripetuti
ogni quattro anni.
Relativamente all’esposizione al rumoresi
rammenta alle imprese che vìge l’obbligo della
sorveglianza sanitaria per coloro che sona
esposti al rumore nella fascia compresa fra 8590 dB (A) e in quella superiore ai 90 dB (A);
per coloro che sono fra gli 80-85 dB (A) le vi
te sono facoltative e devono avvenire su hciife
sta degli stessi lavoratori. Si ricorda che devi
essere istituito il registro dei lavoratori esposi:
al rischio rumore per coloro che superano ii
dB e che deve essere trasmessa una relazioni
all’Azienda Sanitaria locale (AsI) competentét
airispesl con le indicazioni delle misure tecri
che e organizzative previste per la riduzioni
del rischio.
Per ulteriori delucidazioni e chiarimmì
contattare il Servizio ambiente della CNM
lo 011.33.57.311.
LEGGE REGIONALE 21 / 97
Fondo Regionale per lo sviluppo
e la f|ualHicazlone deirartigianato
BENEFICIARI - Imprese Artigiane
OBIETTIVI - Introduzione nuovi prodotti o
processi produttivi e miglioramento quali*
tativo degli stessi - miglioramento compatibilità ambientale - certificazione qualità,
costituzione nuove imprese - incremento
deiroccupazione.
Finanziamento a
tasso agevolato.
TASSO APPLICATO:
per ambiti prioritari
1,70%
per ambiti non prioritafi
2,85%
Caro direti
la mia prò
re al Sinodo
alla
dell’otto pe
come corte
Marco Rost
Chat, che r
espressioni
hanno dim<
rimango feri
posta e cere
ne le ragioni
tra 1 numen
Pero fare, e
zione condì
Iniziamo
dagli interv
me del moi
ha ragione I
ce che la cl
solvere tutt
blemi che a
gior parte d
tavla essa r
solo limita
mettendo li
coraggio, 1
soffocante
suale 0 le r
commercic
trattati inte:
pongono li
mercio di t
prodotti ag
do de facte
liardi di noi
Ma esiste
la chiesa, la
dese, deve
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Ora ci son
contadini
Chiesa v:
miraggio
volta tanti
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Localiuazione: l'intero
territorio regionale.
LEGGE REGIONALE 28 / 99 - Ait.18
Sviluppo e qualificazione
del commercio
Le imprese commerciali possono presentare la domanda di agevolazione per
l'otteninimento di un finanziamento a tasso agevolato.
TASSO APPLICATO
per ambiti prioritari
1,70%
per ambiti non prioriiafi
2,85%________
Presentazione delle doman *
DAL 10 MAGGIO 2000
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11
yf|JFRDÌ18 ACOSTO 2000
Pagina Dei Lettori
PAG. 11 RIFORMA
)re g L'Otto per mille
[f inespresso
faro direttore,
^ mia proposta di discuteircolaii rP al Sinodo la partecipazione
'SfTlbr. alla quota non espressa
ì per delTotto per mille ha avuto
ine ii come cortesi interlocutori
?0 Ì Sco Rostan e Nicola Ro
■ ■ .hat che ringrazio per le
ripeten professioni di stima che mi
■'dateli hanno dimostrato. Tuttavia
dei ^àngo fermo nella mia profegionj nosta e cercherò di illustrar
■ l’appi ne le ragioni con due esempi,
che' tra i numerosi che si potreb)lta ct^ bero fare, e una considera
Ddificln ““"forame dall’estero, cioè
istzioiK ^ ]j Interventi contro la fame del mondo. Certamente
' ha ragione Nicola quando di
ce che la chiesa non può risolvere tutti gli enormi problemi che affliggono la maggior parte dell’umanità. Tuttavia essa non può neanche
solo limitarsi a denunciarli
mettendo in luce, quando ha
coraggio, l’indebitamento
soffocante o il turismo sessuale 0 le responsabilità del
commercio delle armi o dei
trattati internazionali che impongono la libertà di commercio di tutto salvo che dei
prodotti agricoli, costringendo de facto alla miseria miliardi di uomini.
Ma esistono dei casi in cui
la chiesa, la nostra Chiesa valdese, deve prendere delle decisioni a cui non può sottrarsi: mi riferisco per esempio
alle 415 famiglie di contadini
del Salvador con cui Dio ci ha
messo in contatto e che hanno identificato nella lontana e
sconosciuta Tavola valdese
Tunica concreta reale possibilità di riscatto. Certo nel
Salvador, a seguito, dell’uragano Mitch, sono arrivati
milioni di dollari di aiuti che
sono discesi lungo la piramide del potere dal governo fin
i’giù alle regioni, alle province
e ai comuni, fino ai contadini
a cui nulla è arrivato. La Chiesa valdese, nel suo piccolo, ha
Invertito la piramide ed è
partita dalla base e così tutti i
300 milioni di lire dell’otto
per mille, e i 50 della Federazione, sono andati direttamente alle comunità dei contadini avviando uno sviluppo
agricolo e una sistemazione
fcogeologica di quasi 300 ettari fino allora solo sognati.
Oraci sono altre comunità di
contadini che guardano alla
Chiesa valdese come a un
miraggio e intravedono una
volta tanto a possibilità di afftancarsi dalla miseria. Che
diremo dunque a costoro?
5 effe|.
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arazio.
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dentea
e te»
iuzidne
mi
Veniamo al secondo esempio: un caso di casa nostra.
Gli ospedali di Torre Pellice e
Pomaretto, a seguito dei nuovi indirizzi in materia sanitaria devono riorientarsi per
continuare a svolgere la loro
funzione e i loro servizi in relazione alle effettive necessità
del territorio. Nel frattempo,
chi pagherà la crescente perdita economica annuale e i
costi di riorientamento? L’«azionista», cioè la Commissione sinodale per la diaconia
(Csd) o la Tavola? Le banche?
Gli enti pubblici? O chi altro?
Oppure non ne faremo nulla? A chi sono utili questi
ospedali? Essi sono al servizio di tutta la comunità civile
delle valli, indipendentemente dal credo religioso o
dall’aver un credo religioso,
sono al servizio d tutti i cittadini. Perché allora non utilizzare parte dell’otto per mille,
che è dei cittadini, per finanziare questa trasformazione
indispensabile ma estremamente costosa?
È ovvio che questo è solo
un esempio e che altri, e tutti
di pari dignità, potrebbero essere fatti, come la ristrutturazione dell’ospedale di Ponticelli o il supporto alle Case
per anziani, dall’equilibrio
economico minacciato dall’impossibilità di incassare le
rette per intero e così via. Allo
stato attuale e per i prossimi 4
o 5 anni, visti gli impegni già
presi, nessuno di questi grandi progetti potrà essere finanziato dall’otto per mille. Che
diremo noi dunque a chi ha la
responsabilità di gestione e
cerca di risolvere questa urgente necessità?
L’ultima considerazione riguarda le condizioni del contesto politico e sociale che sono fortemente cambiate dal
momento dell’approvazione
dell’otto per mille ad oggi. Da
allora almeno 7-8 milioni di
cittadini sono stati esentati
dal presentare le dichiarazioni dei redditi: di conseguenza
raramente compiono la scelta
dell’otto per mille; dei restanti dichiaranti la percentuale
dei cittadini che esprimono
una scelta è caduta al 41%:
solo 4 persone su 10 esprimono la propria volontà e nessuno ha interesse a cambiare
questa situazione.
Tutte le confessioni religiose che aderiscono all’otto per
mille, salvo i valdesi e i metodisti e le Assemblee di Dio,
partecipano alla quota non
espressa; perfino i buddisti,
così spirituali, hanno optato
per questa scelta. E allora,
fermo restando l’assoluta totale destinazione dei fondi a
progetti di sviluppo, assisten
La Federazione delle Chiese
evangeliche in Italia (Fcei)
ricerca
operatore-trice per il settore sociale del
Servizio rifugiati e migranti (Srm)
presso gli uffici romani della Fcei
Il lavoro offerto si espleta principalmente nei seguenti ambiti:
■ sportello di consulenza e orientamento (counselling, fortnazione, interventi diretti alla persona);
~ rapporti con enti pubblici e con il «privato sociale» in Italia
c all’estero (realizzazione di progetti di integrazione per
rifugiati e migranti):
~ collaborazione con le comunità evangeliche (promozione
c sostegno di progetti locali, formazione di operatori, consulenza per casi individuali).
Si richiedono
' titolo di studio di livello universitario;
'buona conoscenza dell’inglese e di una seconda lingua
straniera;
■ esperienza, interesse e motivazione a operare nel settore
tlell’imtnigrazione e del lavoro sociale;
'Appartenenza a una chiesa evangelica;
'Conoscenza dell’uso del personal computer;
’'disponibilità a viaggiare in Italia e all’estero:
'disponibilità a lavorare con orario flessibile quando necessario per conseguire gli obbiettivi assegnati;
'Capacità e volontà di lavorare in squadra con tutti gli ope^fatori/tricidelSrm;
'disponibilità a iniziare il lavoro nell’ottobre 2000.
Te domande, complete di curriculum, dovranno pervenire
entro il 14 settembre 2000 a: Fcei, Ufficio di presidenza, via
tÌ^ze 38,00184 Roma, fax 06-4828728.
Una riflessione in vista del Sinodo e deirAssemblea battista
Professionalità, visibilità, internazionalità
CIUSEPre PIATONE
Fine agosto di bilanci e prospettive
per il popolo battista, metodista e
valdese. In questi giorni, a Torre Pellice
e a volar Pellice, emergeranno molte
domande sul nostro modo di vivere e
testimoniare. Anche se, prevedo, saranno poche le risposte definitive perché
tutto è in rapida trasformazione. Tuttavia, al nostro interno, ci sono tendenze
che vanno consolidate. Ne vorrei segnalare almeno tre. Esse si collegano, in
termini moderni, all’origine stessa dei
nostri movimenti religiosi che hanno
cercato nella fedeltà alla persona di Cristo il loro vero punto focale.
La prima scaturisce dalla leadership
laica che ha guidato, con determinazione, gli esecutivi delle nostre chiese in
questi anni. Parlo dell’esigenza di una
maggiore professionalità degli «operai»
(pastori e diaconi) della chiesa. Da tempo la sola buona volontà, la disponibilità anche entusiastica al servizio, da
sole non bastano. Ci vuole, sempre di
più, una preparazione realmente adeguata. Una delle migliori lezioni che
l’ingegnere Gianni Rostan, in quanto
moderatore della Tavola valdese, ci ha
dato in questi anni riguarda la tensione
verso una continua formazione. E la recentissima proposta di riforma del Centro per la formazione diaconale di Firenze va in questa linea di forte riqualificazione. Fxclesia semper reformanda
est ma, appunto, sulla base di approfondimenti, studi, scavi biblici e
teologici. In questi anni numerosi sono
stati gli appelli a pastori e pastore, a
diaconi e dianone a investire parte del
proprio tempo (specie d’estate) all aggiornamento. Credo che su questo versante bisognerà continuare a investire.
Non si tratta solo di mettere on //ne l’intero corpo pastorale e diaconale ma offrirgli anche, di fronte alle grandi sfide
del nostro tempo, maggiori strumenti
(informatici, libri, convegni...) e possibilità di formazione teologica. Investiamo miliardi in opere diaconali mentre
langue il versante pastoral-teologico.
Mi chiedo se talune migrazioni di nostri
teologi, non certo nel Terzo Mondo ma
in paesi ricchi d’oltralpe, non siano dettate dalla cronica carenza di risorse in
cui si dibatte (con grande dignità) il
corpo pastorale. Si risponderà che dipende dal gettito contributivo delle
chiese. Più di tanto non si può fare. Come chiese siamo abili nel socializzare
gli aspetti culturali e religiosi e privatizzare quelli economici. E se provassimo
a fare il contrario?
L’altra questione che va rimessa in
agenda è la necessità di dare maggiore
visibilità al protestantesimo in Italia. E
vero che l’ondata giubilare romana cl
ha ulteriormente oscurati. Ma noi abbiamo fatto di tutto per non esserlo? In
molti luoghi viviamo come soci di un
circolo privato. Sempre tutto ben chiuso e sprangato. Grandi discorsi e modeste realizzazioni. Mala nostra cultura
dell’accoglienza non può accontentarsi
dell’ora domenicale del culto e di qualche tavola rotonda durante Tanno. Occorre porsi in modo diverso anche per
ché c’è realmente fame e sete di cristianesimo autentico. È chiaro che non ne
abbiamo l’esclusiva. Abbiamo però
molte cose da dire e da fare. Anche sul
versante ecumenico non guasterebbe
un atteggiamento meno acido da parte
nostra, più conviviale e dialogìco. Sono
le identità deboli che vivono di rigidità
e polemiche, la nostra identità ci permette di potere presentare con fermezza e fraternità argomenti forti e documentati.
Infine siamo ancora troppo poco europei. L’eco dei lavori e delle scelte del
Consiglio ecumenico delle chiese, benché puntualmente riecheggi su queste
pagine, è ancora troppo flebile. E uri
peccato che in quella sede mondiale di
Ginevra non sieda più, da tempo, un
nostro rappresentante. La schiera numerosa degli ospiti stranieri al Sinodo e
all’Assemblea battista ci ricorda che
nella rete internazionale in cui viviamo
dobbiamo fare la nostra parte.
Professionalità, visibilità, internazionalità in vista di che cosa? Qual è il progetto che ci affascina? Il desiderio sincero che in questo nostro paese viva e
interagisca di più il modo laico, libero,
democratico e diversificato di vivere il
discepolato cristiano. Rimettiamo ogni
giorno questa nostra proposta nelle
mani del Signore perché la orienti e la
renda operante anche attraverso il lavoro delle nostre comunità. Mi sembra uri
programrna per il quale valga la pena di
dedicare la propria esistenza, senza risparmio e senza lasciarsi scoraggiare
dalle difficoltà che incontriamo.
za e culturali e mai alle attività di culto, non è venuto il
tempo anche per noi di rivisitare le scelte fatte a suo tempo e dare risposte concrete a
chi a noi si rivolge, ed a noi,
con la sua scelta, dà la possibilità di incidere concretamente in alcune reali, ancorché minime, occasioni di
cambiare la miseria in vita e
l’assenza in presenza?
Bruno Ricca - Roma
Usare la
saggezza bìblica
Ho letto l’articolo «Evangelo e omosessualità» sul n.
del 16 giugno scoreo e vorrei
esprimere qualche mio pensiero su questo argomento. Il
punto di vista di Maria Bonafede mi sembra tutto
sommato abbastanza equilibrato. Il problema dell’omosessualità viene ormai dibattuto nelle nostre chiese vaidesi e metodiste da diverso
tempo. Mi ricordo che negli
Anni 80 si sentivano dichiarazioni di questo tipo: «L’omosessualità non viola T
insegnamento delle Sacre
Scritture», e poi seguivano le
inevitabili polemiche.
La manifestazione «dell’
orgoglio omosessuale» mi
sembra aver messo in luce
Tincompatibilità fra cristianesimo e omosessualità.
L’omosessuale dichiarato,
praticante, integra il suo
orientamento sessuale con
la sua personalità e il suo
modo di vivere. Diventa anche la sua vera essenza, il
suo io. Organizza la sua vita
in modo concreto intorno alla sessualità, diventando essa così la sua identità fondamentale. Per i cristiani la
sessualità non può mai diventare il centro intorno al
quale essi organizzano il resto della loro vita. Ma piuttosto la sessualità è messa al
suo giusto posto nella totalità della vita.
Inoltre vorrei fare l’accostamento di questo problema
con l’episodio di Gesù e la
donna adultera. In questo incontro non si può non essere
colpiti dal profondo rispetto
che Gesù ebbe nei confronti
di questa donna. L’atteggiamento di Gesù non fu affatto
troppo condiscendente con
lei, perché Gesù le disse
«nemmeno io ti condanno.
Va’ e non peccare più». Poiché di peccato, sia chiaro, si
parla, sia che si tratti di adulterio sia di omosessualità.
Certo come credenti dobbiamo resistere all’impulso di
condannare; bisogna esercitare compassione e usare tutta
la saggezza biblica per la redenzione delle persone. Prendiamo sempre come modello
il comportamento di Cristo.
Marco Lombardi
Rodano (Mi)
Felicitazioni
Il m.o Daniele Cristiano lafrate ha conseguito al Conservatorio di Santa Cecilia, Roma, il diploma di Composizione con punteggio 9,50/100.
Nuovi indirizzi
Il nuovo indirizzo del past.
Ennio Del Priore è: via Coppieri 10, 10066 Torre Pellice
(To); tei. 0121-953392.
Il pastore Jean-Félix Kamba ’Nzolo, via Caronelli 13,
31015 Conegliano (Tv), risponde al numero telefonico
0438-418176.
CULTO DI apertura DEL SINODO
Avviso per le corali
Come ènoto, il culto dì apertura del Sinodo si svolgerà quest'
anno al Palaghiaccio a Torre Pellice. L'ambiente richiede la presenza di un coro più numeroso del solito; facciamo dunque appello perché da ogni corale vi sia una buona rappresentanp.
Le corali riunite eseguiranno l'Inno 7, «Mi amasti o mio Signor»,
e il coro «Ascolta, ascolta», due brani già eseguiti atta festa di canto. Dirìgerà Giuseppe Maggi. , rf ■
La prova inizierà alle ore 14,30 direttamente nel Paiaghiaccio.
PARTECIPAZIONI
OFFERTA PER LE COMUNITÀ
CD «MUSICA PROTESTANTE»
E OPUSCOLO «L'UTOPIA Di DIO»
Il compact disc «Musica protestante» e l’opuscolo sul giubileo biblico «L’utopia di Dio», recentemente realizzati dalla
Federazione delle chiese evangeliche in collaborazione con
il settimanale «Avvenimenti», saranno in vendita nelle librerie evangeliche a partire da settembre, e sono ora disponibili
a un prezzo scontato per le comunità evangeliche, per quantitativi di almeno 10 copie. È possibile ritirare cd e opuscoli
direttamente al Sinodo delle chiese valdesi e metodiste e
alTAssemblea battista.
Per informazioni rivolgersi all’Ufficio stampa del Sinodo
(Anna Pensa) nella Casa valdese di fronte all’Aula sinodale,
oppure alTUfficio stampa delTAssemblea battista (Luca Negro) a Villar Pellice.
«Quelli che son piantati nella
casa deH'Eterno fioriranno
nei cortili del nostro Dio»
Salmo 92, 13
Con molta tristezza nel cuore
ma con tanta serenità nella fede la
Chiesa metodista di Bassignana
annuncia la perdita della sorella
Teresa (Gigina) Balossini
ved. Bavastri
di anni 87
Tutta la comunità si stringe con
affetto attorno ai suoi cari. Alla figlia Margherita (Rita), al genero
Bruno, all’amatissimo nipote Pierfrancesco la chiesa rivolge la Parola della grande consolazione e
deil’intramontabile speranza che si
chiama Evangelo.
Bassignana, 28 luglio 2000
RINGRAZIAMENTO
La moglie, I figli e i familiari tutti
del caro
Aldo Monnet
commossi e riconoscenti, nell'impossibilità di farlo singolarmente, ringraziano di cuore tutti coloro
che con presenza, scritti, parole di
conforto e offerte sono stati loro
vicini nella triste circostanza.
Un particolare ringraziamento
al personale medico e infermieristico dell’Ospedale valdese di
Torre Pellice, alla Società operaia
di mutuo soccorso di Luserna Alta
e al pastore Berutti.
Luserna San Giovanni
26 luglio 2000
RINGRAZIAMENTO
«lo ho fatto del Signore,
deH'Eterno, il mio rifugio
per raccontare, o Dio,
tutte le opere tue»
Salmo 73, 28
La moglie, i figli e I familiari tutti
del caro
Davide Davit (Davi)
commossi e riconoscenti ringraziano tutti coloro che con presenza, scritti, parole di conforto e fiori
hanno preso parte al loro dolore.
Un particolare ringraziamento
al medico curante dott. Ghirardi,
al pastore Gianni Genre e al diacono Dario Tron.
Villar Pellice, 18 agosto 2000
RINGRAZIAMENTO
«Il suo sole è tramontato
mentre era ancora giorno»
Geremia 15, 9
I familiari tutti della cara
Ivana Sappé ved. Miglio
di anni 36
commossi per la grande dimostrazione di affetto ricevuta, ringraziano tutti coloro che con presenza, scritti, fiori e offerte hanno
partecipato al loro dolore.
Un grazie particolare alla grande famiglia del reparto di Ematologia del prof. Pileri dell’ospedale
Molinelte, a tutte le persone che
ci sono state vicine, a Ivana nel
lungo periodo della sofferenza, a
Milena Martinat e Gianni Genre.
PramoHo, 27 luglio 2000
RINGRAZIAMENTO
La figlia e i familiari del caro
Angelo Salvatore Ferrari
ex combattente
profondamente commossi e riconoscenti per la dimostrazione di
affetto tributata al loro caro, nell’impossibilità di farlo personalmente, ringraziano tutti coloro che
con offerte, scritti, parole di contorto e presenza hanno partecipato al loro dolore.
Un particolare ringraziamento
all’aministrazione, ai medici e al
personale della «Pro senectute»
per le amorevoli cure prestate, all’Associazione ex combattenti, all'amico Robert, al pastore Franco
Davite, alle comunità di Luserna
San Giovanni e di Villar Pellice, al
diacono Dario Tron, ai colleghi e
amici di Daniela e al Centro commerciale Vittoria.
Villar Pellice, 2 agosto 2000
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12
PAG. 12 RIFORMA
Villaggio Globale
venerdì 18 AGOSTO 200n
diversi tentativi di dare vita a una economia più solidale e più etica
Come rispondere alla sfida della povertà e del debito?
EDITH WILD
CONSUMARE non è un atto poca importanza. Tutti ricordano ancora il boicottaggio di «Outspan», lanciato
dalle chiese negli Anni 70:
quelle arance provenivano
dal Sud Africa, paese in cui
stava imperversando l’apartheid. Per potere scegliere in
modo responsabile, ci vuole
trasparenza sulla provenienza dei prodotti che si consumano, al fine di lottare contro condizioni di lavoro disumane. Ad esempio, contro il
lavoro imposto ai bambini.
Un'economia rispettosa...
Secondo l’Ufficio internazionale del lavoro (Bit), oltre
250 milioni di bambini dai 5
ai 14 anni lavorano nel mondo: bambini di meno di dodici anni schiavizzati nelle concerie, le vetrerie o le fabbriche di fiammiferi in India o
in Pakistan, o nelle miniere
della Colombia... Diverse
Ong (Organizzazioni non governative) sono impegnate
nel portare avanti azioni di
«lobbying» (pressioni sui
nell’immenso oceano del valore aggiunto? Apparentemente no, visto che diversi
supermercati, tra cui Auchan
e C&A, si sono impegnati ad
adottare un codice di condotta. D’altra parte, manifesti, volantini, libri, incontridibattiti e campagne mediatiche hanno lo scopo di favorire la presa di coscienza della necessità di favorire uno
sviluppo equilibrato e solidale; informare e sensibilizzare
vuol dire garantire l’avvenire
della solidarietà. La partecipazione di ognuno e la responsabilità di tutti sono il
mezzo più sicuro per cominciare a costruire un futuro di
vita e di solidarietà.
...e solidale
pubblici poteri, ndr) per pro
i. EU
reggerli. È U caso del collettivo «Dell’etica sull’etichetta»,
che cerca di sensibilizzare il
consumatore sulle condizioni di lavoro a volte scandalose nelle quali vengono fabbricati i prodotti che egli
compra. Impegnato nel settore dell’abbigliamento e
deUa calzatura, questo collettivo lotta affinché i salari siano sufficienti e combatte le
grandi marche che sono più
preoccupate del loro budget
pubblicitario che non delle
condizioni di vita della loro
mano d’opera.
Colpi di spada disperati
'^(xdìo
abbonamenti
interno L. 10.000
estero L. 20.000
sostenitore L. 20.000
Proposte negli Stati Uniti
dai quaccheri fin dal 1928, le
prime raccolte etiche di risparmio sono apparse negli
Anni 80. Il loro obiettivo era
di suggerire agli investitori,
privati o istituzionali, investimenti borsistici «rispettosi
del posto dell’essere umano».
Parallelamente, Io sviluppo
deUa disoccupazione ha portato militanti di associazioni
e eletti locali a promuovere
un approccio locale della
creazione di posti di lavoro:
sono apparsi così nuovi prodotti finanziari in borsa legati
alla creazione di posti di lavoro e a uno sviluppo delle
strutture di capitale di «rischio solidale» e di prossimità. Tali strutture permettono a giovani imprese di ottenere prestiti bancari. Così si
costituiscono ponti tra risparmio e creazione di imprese, che danno a queste ultime la possibilità di privilegiare assunzioni a tempo indeterminato, pur favorendo
la solidarietà. (...)
Grazie alla rete, in Francia, di
80 botteghe della federazione
«Artisans du monde» o «Artisanat-Sel», contadini del Sud
vedono rispettati i loro diritti e il loro ambiente diventando autonomi. In Europa 3.000
negozi, professionisti del
commercio alternativo (molti
preferiscono la parola «equo»,
meno radicale) fungono da
luoghi di informazione sul
commercio internazionale.
Nel mondo di oggi, le opportunità di vivere un’esistenza degna e duratura sono
ripartite in modo disuguale.
La «Società cooperativa ecumenica di sviluppo» (Scod), è
stata fondata per gettare ponti tra ricchi e poveri al fine di
rendere accessibile il credito
a persone povere. Ribattezzata «Oikocredit», sostiene circa
300 progetti economici suscettibili di sviluppo.
La loro originalità? Puntare
al miglioramento del livello
di vita delle popolazioni: imprese agricole, artigianato, sistemi di irrigazione, in cinquanta paesi diversi, principalmente in Asia e in America Latina. Il credito viene
rimborsato ma i guadagni
non servono ad arricchire al
cuni organizzatori o investitori. La precedenza viene data alle cooperative e ai progetti i cui primi beneficiari
sono i poveri e le donne.
L’impatto ecologico è oggetto
di un’attenzione particolare.
Così, investendo in Oikocredit, le chiese o i privati danno
alle persone emarginate la
possibilità di giungere all’autosufficienza e di sviluppare
il senso della loro dignità.
pra un prodotto del commercio equo e solidale, egli unisce l’utile al dilettevole e sostiene l’artigianato e l’agricoltura dei paesi poveri.
I fondi etici non hanno
sempre lo scopo della condivisione. Rifiutare di investire
nell’industria degli armamenti non significa trovarsi
già nel campo della solidarietà. Viceversa, la scelta di
valori che entrano nella composizione di un fondo di condivisione non ubbidisce necessariamente ad obiettivi
etici. L’esigenza etica può
perfino entrare in conflitto
con l’obiettivo finale: se nella
composizione del portafoglio
vengono privilegiati titoli
unicamente etici, scartando
ad esempio le società di armamenti 0 imprese socialmente sospette, è chiaro che
la redditività del fondo ne patirà. Al posto di un rendimento elevato sospetto, si preferisce la contribuzione all’edificazione di un mondo più solidale senza per questo perdere il proprio denaro.
Infatti, non c’è sviluppo
economico' soddisfacente
senza uno sviluppo sociale
parallelo. La base dell’etica
del futuro è la giustizia piuttosto che la carità.
(Articolo apparso su «Le
Messager évangélique» n. 21 2000, ripreso da Firn Information, maggio-luglio 2000)
Diventare «consum'attori»
Dare credito al poveri
L’obiettivo del consumo
etico? Favorire il legame sociale su una base di prossimità, geografica o ideologica,
e trasformare il consumatore
in attore dello sviluppo. Anche per giungere a un commercio più equo nei confronti
dei paesi in via di sviluppo.
Una volta l’economia del
dono ubbidiva al criterio della generosità a fondo perduto. Oggi, fa sempre più posto
a una generosità più responsabile. Sotto l’influenza della
società dei consumi, un dono
deve fruttare. Se un risparmio viene investito in un prodotto finanziario di condivisione, la metà degli interessi
va alla causa umanitaria, l’altra metà rimane al risparmiatore. Se il consumatore com
Alcuni tipi di caffè Max Havelaar prodotti e venduti neil'ambito di un’economia solidale
iuseppe (Alba), Sauro (Albisola
Superiore), Elsa (Alessandria), Ai
ionio (Alpignano), Elda (Angro
gna), Guido (Aosta), Luca (Arezzo), Ester (Basilea), Laura (Bassano Del Grappa), Dario (Bassignana), Caria (Bergamo), Gustavo (Bergamo), Kathrin
(Berna), (Biella), Maurizio
(Bologna), Marta (Buccinasco). Sorelle (Cándelo),
Giovanni (Cándelo), Elena (Carmignano), Paolo
Nicola (Milano), Patrizia
(Catania), Maria (Catania), Giovanna (Cinisello
Balsamo), Bianca (Collegno), Ferdinando e Lucilla
(Collegno), Giorgio (Como),
Olindo (Condove), Federico
(Crema), Giorgio (Cuneo), Anita (Favara), Franca (Ferrara), Eva
(Fermo), Letizia (Firenze), (Firenze), Laura (Frankfurt/M 1), Luciano
(Genova), Erika (Genova), Renata (Genova), Francesco Maria (Milano), Dieter (Genova), Gabriella (Genova), Bruno (Genova), (Genova),
Adriano (Grugliasco), Giovanni e Lilia (Inverso Pinasca), Valdo (Inverso Pinasca), Roberto (Cernusco Sul Naviglio), Angela (Lodi), Brina (Lucca), Lea (Luserna San Giovanni), Relio (Luserna San Giovanni), Marco (Luserna San Giovanni), Odette (Luserna San Giovanni),
Ada (Luserna San Giovanni), Irma (Malnate), Lionello (Manta), Peter (Meinerzhagen), Daniele (Milano), Sergio e Mimma (Milano),
Battista (Milano), Bruno (Roma), Orietta (Milano), Bruno (Milano),
Carlo (Milano), Ester (Milano), Cecilia (Milano), Claire (Milano),
Bona (Milano), Marcello (Milano), Susanna e Carlo (Milano), Roberto (Milano), Claudio (Garbagnate Milanese), Miranda (Milano),
Luca (Mirabello), Jolanda (Merano), Egidio (Montorio Ai Vomano), Fernando (Montreal), Umberto e Mirella (Monza), Eugenio
(Monza), Pier Valdo (Morgex), Maria Elisa (Napoli), Olga (Napoli),
Paolo (Napoli), Marco Tullio e Alba (Torre Pellice), Pietro (Palermo), Fiorella (Pavia), Bice (Pavone Canavese), Silvana (Perosa Argentina), Ermanno (Perugia), Emma e Giustino (Pescara), Valdo
(Pinerolo), Giovanni (Pinerolo), Franco (Pinerolo), Jole (Pinerolo),
Marco (Prarostino), Ettore (Pinerolo), Giorgina (Pinerolo), Giuliana
Riforma
rin^zia i propri
sostenitori
(Pinerolo), Vidia (Pineto), Franco e Anna (Pino Torinese), Mario (Torre Pellice), Ebe
(Pomaretto), Giulio (Genova Pra),
(Pordenone), Liliano (Roma), Giorgio e Mercedes (Roma), Romola
(Roma), (Roma), Giorgio (Roma), Paola (Roma), Salda
(Roma), Franco (Roma),
Francesco (Roma), Renato
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Chisone), Ugo (San Germano Chisone), Gabriella
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Martino Siccomario), Anna
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Patate raccolte da un contadino boliviano
La crisi internazionale del debito - 4
I paesi più poveri
ERIC TOUSSAINT
Le eventuali misure di
annullamento del debito concernono la maggioranza dei paesi dell’Africa
subsahariana ai quali si aggiungono alcuni paesi dell’America Centrale e delle
Ande: al massimo, 41 paesi
su oltre 150 della periferia
(sono esclusi da questa categoria paesi come il Messico, il Brasile, l’India, i paesi
del Sud-Est asiatico dove vive la maggioranza dei poveri del pianeta). Seconda
condizione: lo stato deve
avere applicato per 6 anni
un programma di aggiustamento strutturale rafforzato
(che generalmente fa seguito a dieci o quindici anni di
aggiustamento anteriore).
I paesi che sottostanno a
queste condizioni sono molto pochi: citiamo l’Uganda,
il Mozambico, la Bolivia...
Che cosa significa per loro
l’annullamento del debito
da stato a stato, che può arrivare fino all’80% (o addirittura il 90%)? Prendiamo in
considerazione solo il debito dovuto prima di una rinegoziazione. In genere, i paesi indebitati hanno negoziato scaglionamenti dei loro
debiti a partire dal 1985 (o
prima). Facciamo un esempio teorico: il paese africano
X deve 3 miliardi di dollari; 2
miliardi sono dovuti alla Bm
e al Fmi, 800 milioni a paesi
membri del Club di Parigi,
200 milioni a banche private
del Nord. Per calcolare l’ammontare che sarà eventualmente annullato, vengono
presi in considerazione soltanto gli 800 milioni di debiti dovuti al Club di Parigi. Di
questi 800 milioni, viene
preso in considerazione solo l’ammontare dovuto prima di qualsiasi riscaglionamento. Consideriamo che il
primo riscaglionamento abbia avuto luogo nel 1985,
anno in cui il debito considerato ammontava a 300
milioni. Ammettiamo che
venga applicato il massimo
di annullamento reso possibile dagli accordi del G7 a
Lione nel 1996, ossia l’80%.
Nel migliore dei casi, verranno annullati 240 milioni.
Quale sarà la percentuale
reale di debito annullato?
240 milioni di annullamento
su un totale di 3 miliardi,
equivale all’8% di annullamento. Se il tasso di annullamento venisse portato al
90%, avremmo 270 milioni
di annullamento ossia una
riduzione reale del debito
del 9%. Tenendo conto del
fatto che i prezzi dei prodotti esportati da quel paese
sono in calo, l’annullamento non costituirà neanche
un alleggerimento reale...
Le proposte di «Jubilee
2000»
Gli iniziatori della campagna Jubilee 2000 chiedono
l’annullamento immediato
del debito insolvibile dei
paesi poveri più indebitati.
Il debito di questi paesi ammonta a circa 300 miliardi
di dollari (ovvero circa il
15% del totale del debito
estero dei paesi del Terzo
Mondo). Quale parte è insolvibile? Gli iniziatovi della
campagna avanzano alcuni
criteri ma in fin dei conti,
l’ammontare esatto non
viene precisato. Gli iniziatori non esigono la sospensione dei programmi di aggiustamento strutturale. Non
fanno neanche menzione
della questione dei beni acquisiti in modo disonesto e
posti al sicuro, da parte dei
paesi ricchi del Sud, nei
paesi più industrializzati.
Una campagna mondiale
Insomma è ovvio che il
capitolato di rivendicazioni
di Jubilee 2000 non è all’altezza del problema del debito del Terzo Mondo. Tuttavia questa campagna, per
la prima volta da dieci anni
a questa parte, ha rilanciato
una riflessione e un’azione
sulla problematica del debito estero a un livello molto
ampio. All’interno di Jubilee
2000, delle campagne nazionali, regionali e continentali hanno radicalizzato gli
obiettivi iniziali: la coalizione Jubilee 2000 dell’Africa
australe esige l’annullamento totale e incondizionato
del debito estero dei paesi
della regione (che essi denunciano come debito dell’apartheid). Essa respinge
inoltre l’iniziativa della Bm e
del Fmi per i paesi poveri e
chiede la sospensione delle
politiche di aggiustamento
(Dichiarazione di Johannesburg, del 21 marzo 1999)La campagna Jubilee 2000
in America Latina allarga la
domanda di annullamento
del debito estero a tutti i
paesi del continente (mentre la piattaforma mondiale
di Jubilee 2000 considerava
solo i paesi più poveri) e va
al di là del termine «debito
insolvibile», aggiungendo la
necessità di annullare il de
bito immorale e illegittimo
(Dichiarazione di Teguci
galpa, 27 gennaio 1999). La
campagna francese Jubilee
2000 chiede «di annullare
totalmente e immediatamente il debito del paesi po
veri molto indebitati», riget'
ta i piani di aggiustamento
strutturale e propone inoltre
di «ricuperare il denaro sottratto per fini personali e
piazzato all’estero da certi
dirigenti di paesi indebitati».
(continua)
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