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Quindicinale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre Urasgressioni per le quall'ovete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito liuovo
Anno LXXXI
Una copia
• Num 24
L. seo
ABBONAMENTI
{
£co** L. 600 per l'interno
L». 1000 per l'estero
jFco e JLa Luce ^
Speranza umana e
E. 1000 per l'interno
L, 1600 per l'estero
Spedic. abl). postale II Grappo
Cambio ¿'indirizzo Lire 30,—
TORRE PELLICE "*—23 novembre 1951
Ammin. Claudiana Torre Pollice -C.C.P, 2-17537
speranza cristiana
Un amico, scrivendomi, mi segnala un pensiero del Leopardi sulla
speranza. Data la fama del personaggio, ottimo spunto per riparlarne cercando di mettere un po’ d’ordine nelle idee correnti sull’argoniento.
Cos’è la speranza e quali le sue
risonanze in merito alle vicende
umane?
Innanzi tutto, e per vederci chiaro, conviene si distingua nettamente fra speranza e speranza. Fra quella, vogliam dire, che unicamente si
riferisce alla sfera della vita terrena
e l’altra che, invece, ne varca i confini, spaziando sicura nell’avvenire
dell al di là. Malgrado l’identico nome, si tratta infatti di due tipi jjroÌondamente diversi, non solo quanto agli obiettivi ma anche riguardo
alla loro natura. Distinguere, insomma, fra speranza umana e speranza
cristiana.
Cominciando, dunque, dal tipo
primo, e dando retta al Leopardi,
« la speranza è una passione turbolentissima perchè porta con sè necessariamente un grandissimo timore che la cosa non succeda: e se noi
ci althandoniamo a sperare e per
conseguenza a temere con tutte le
nostre forze, troviamo che la disperazione c il dolore sono più sopportabili che la speranza ».
Interpretazione pessimistica all’eccesso c tale da non aver riscontro, credo, in nessuna fra le tante e
svariale che il soggetto ha potuto
suggerire. Ma non v’è bisogno di ricorrere ad altri autori per confutare
l’infelice recanatese e agevolmente
provare che la speranza, puro se circoscritta al mondo di quaggiù, non
è per niente quella brutta Arpia che
egli volle dij)ingere. Un sano diBcernere e un breve riandare alle
personali esperienze, basteranno a
mostrarcela sotto i tratti piuttosto
di un angelo e a far che vi scorgiamo, comunque, i riflessi dell’universale bontà del Padre celeste.
Sul terreno dei fatti, poi, donde la
costanza nel lavoro, nello studio,
neH’indagine se non dalla speranza
di giungere al fine perseguito? Donde gli eroismi, l’abnegazione, il prodigarsi di fronte a talune ricorrenti
calamità (incendi, inondazioni, valanghe, ecc.) se non fosse la speranza di limitarne le rovine e le vittime? Come la facoltà di resistere nelle prove difficili e angoscianti, se
non attingendo alla speranza di u«cime e di rivedere giorni migliori?
« La speranza — scrisse un più equanime pensatore (Smiles) — c l’origine di tutto l’operare e di tutti gli
intenti ». E il Mantegazza: k La speranza costituisce il contravveleno
dei più atroci dolori; il balsamo più
soave ilelle piaghe morali ».
Prese cosi le difese dell’imputata
ed elencate talune delle sue indiscutibili benemerenze, non si può tuttavia non soggiungere che un fondo
di verità sussiste nondimeno nella
sentenza leopardiana e che la speranza, sempre se pertinente al di
qua delle tombe, non può non andar
eommista, più o meno, alla paura, al
dubbio, agli scoramenti. Ognuno li
Sa e li ha vissuti questi alti e bassi
ehe, prolungandosi, fanno languire
il cuore (Prov^l3: 12) é** possono, in
casi estremi, indurre persino alla follia e al suicidio. Ciò senza dimenticare il più crudele dei nemici: la
morte !
Sì, così è, e così non può non es■ sere. Ma ecco che tali malinconiche
constatazioni concorrono a maggiormente porre in luce il pregio inestimabile di quel secondo tipo di speranza cui sopra s’è accennato. Qui,
infatti, nessuna delle ombre o passività inseparabìb dalla precedente.
Qui nessun dubbio, nessun timore.
Qui il significato stesso del vocabolo
cangia e può e deve intendersi qual
sinonimo di certezza assoluta. Speranza, perciò, in quanto rivolta ad
eventi futuri; non mai, invece, speranza nel senso che i medesimi potrebbero anche non verificarsi. Questo perchè il garante, qui, è Dio e
non l’uomo o le circostanze; questo
perchè essa speranza procede da
quella fede che precisamente è sussistenza delle cose che si sperano e
dimostrazione delle cose che non si
vedono (Salmo 145: 5; Tit. 1: 2;
Ebr. 11: 1).
« La fede — commenta Calvino —
crede alle promesse e la speranza
attende di ottenerle ». In riassunto
3 a rao’ di confronto: deficiente, osciliante, angustiata è la speranza
umana; perfetta, incrollabile, dolce
la cristiana (1 Pietr. 1: 13; Ebr. 6:
18, 19; 2 Tess. 2; 16).
Quinto alla morte, inútil dire che
essa non può nulla contro quest’ultima. Anzi, e all’opposto, è proprio
al suo scoccare che i credenti incominciano a vederne e gustarne i
frutti.
Oh l’avessero posseduto anch’essi,
un Leopardi, un Foscolo, il tesoro
di cui stiamo discorrendo! Quanto
differenti, quanto benedetti, allora,
i parti del loro ingegno, del loro talento eccezionale! Quanta lenq e
consolazione, pur fra le penose traversìe della loro vita!
Tornando a noi, qual’è il compito nostro nell’ora presente e nei confronti di coloro che del tesoro in
parola vorremmo divenissero partecipi?
Esempio, testimonianza, interces
sione: tale anche qui il segreto del
successo.
Esempio nel senso di mostrare
dallo specchio di una esistenza trasformata e lietificata che le speranze ultraterrene influiscono beneficamente già nel di qua. « Migliore di
quel che non fossi; più felice, più
forte: ecco il miracolo dei miracoli
operato dalla fede cristiana in me »
(Giov. Rostagno).
Testimonianza nel senso di far conoscere la speranza cristiana a chi
la ignora, a chi piange, a chi dispera.
Intercessione, nel senso di ottenere da colui che tutto può, ciò che
noi non possiamo.
Finalmente, di fronte alla distretta mondiale, compito massimo è la
supplicazione affinchè si avveri presto la più straordinaria, la più sublime delle speranze, « l’apparizione — cioè — della gloria del grande
Iddio e Salvator nostro Gesù Cristo » (Tito 2: 13). Avvenimento cui
si volgono i sospiri e le preghiere
dello Spirito e della Sposa (Ap. 22:
17). Avvenimento da cui dipendono
tutte le liberazioni, inclusa quella
del creato che fino ad ora geme insieme ed è in travaglio (Rom. 8: 21
22).
Frattanto, e come sta. scritto:
« chiunque ha questa, speranza in
lui si purifica com’egli è puro »
(1 Giov. 3: 2, 3),
D. Argenlieri^“
CONVEGNO ANZIANI E DIACONI
Domenica, 11 corrente, ebbe luogo a Torre Pellice il Convegno degli
Anziani e dei diaconi .delle Chiese
del primo Distretto, presenti i rappresentanti di tutte le Comunità.
Prima del Culto ci si riunì nell’atrio
del Convitto Valdese ed il Past. Sig.
Ayassot rivolse ai convenuti un caldo ed affettuoso saluto anche a nome della Chiesa di Torre Pellice,
esponendo il programma della giornata. In un lungo corteo quindi ci
si recò al Tempio: il Pastore Ayassot illustrò in un sermone di circostanza la gioia, la pace, la tranquillità e, diciamo pure, i vantaggi del
cristiano che pone la sua vita al servizio di Dio.
AU’uscita del tempio gli anziani
si sono recati, sotto la guida dei professori Teofilo Pons e Armand Hugon Augusto, al Museo Valdese per
|)oi riunirsi tutti nell’ampio refettorio del Convitto in un’Agape fraterna.
Dopo una visita alla Casa Madre
delle Diaconesse, gli anziani si riuniscono nella sala di Santa Margherita per parlare dei problemi che
più strettamente s’impongono a quelli che sono chiamati ad una responsabilità nella Chiesa. Apre la seduta
il Vice Moderatore leggendo la Parola di Dio nella I epistola di Pietro. Esprime la sua gioia per il riusèito Convegno — a cui partecipano
più di cento fra anziani e diaconi ed
alcuni Pastori arrivati solo nel pomeriggio — ed augura a tutti di poter trarre forza per perseverare nel
compito che è stato loro affidato.
Prende in seguito la parola il Pastore sig. Genie Arnaldo sull’argomento all’ordine del giorno: « La
predicazione della Parola di Dio nel
culto protestante ».
L’oratore mette in evidenza l’assenteismo considerevole dei membri
di chiesa durante il culto domenicale e se ne chiede la ragione. E’ una
conseguenza della predicazione? Sa
robhc meglio nei nostri culti che
questa tosse ridotta estendendo evenUiahncnte la liturgia o trasformando
addirittura quella che è la prassi seguita nelle nostre Chiese?
Non possiamo negare che in certi strati della nostra popolazione ci
sia un grande disinteresse per i culti e questo disinteresse deriva forse
dal dover ascoltare una predicazione
non voluta oppure è conseguenza di
un materialismo die ha già invaso
il mondo e sta pure penetrando più
a fondo tra i Valdesi? Il problema è assai grave, poiché la predicazione non è solo imjwrtante ma
in dis pensab ile.
Certo chi predica è un uomo, ma
pure in mezzo a tutto quello che è
umano la voce del Maestro si fa sentire: guai se non si predicasse più.
La predicazione è conseguenza della
Parola come mezzo di rivelazione di
Dio. 1 credenti dell’età apostolica
non erano forse ed essenzialmente
predicatori della Parola? Come si
può concepire un culto senza la predicazione della Parola? La fede viene dall’udire la proclamazione della
Parola di Dio.
Dopo aver brevemente illustrato
l’importanza data alla predicazione
dalla Riforma che la ritiene indispensabile, in quanto senza di essa
la vita cristiana si affievolisce e muore, I oratore passa ad esaminare quale deve esserne il contenuto.
Non erriamo afferniando che la predicazione deve avere come fondamento il Cristo crocifisso (Alti 4:12).
Certo questo non significa che non
si debba parlare del Cristo risorto e
del ritorno di Cristo, argomenti
principi della predicazione, che, liberata il più possibile da tutto quello che è umano e personale, deve essere diretta, concreta, precisa, biblica.
Se la predicazione del Pastore
e indispensabile, essa deve essere comunque affiancata da una forte col
laborazione laica; gli anziani e i
diaconi sono chiamati a collaborare
col Pastore nella predicazione della
Parola di Dio, se non dal pulpito,
nei contatti che essi hanno con ì
membri dei loro quartieri, nelle riunioni, nelle visite ai poveri e ai sofferenti.
In terzo luogo l’oratore afferma
che lo scopo della predicazione è la
edificazione.
Prende in seguito la parola l’anziano Rag. A. Vola di Pinerolo sull’argomento:
u Problemi di collaborazione laica », illustrando esaurientemente i
doveri degli anziani e dei diaconi
quali collaboratori del Pastore.
Nella discussione che ne segue si
insiste sopratutto sul grave tasto dell’impreparazione laica alla predicazione. Il Vice Moderatore afferma
che egli è ben d’accordo su questo,
ma che la collaborazione laica deve
essere più ampia e svolgersi sul piano della testimonianza cristiana, anche se manca la predicazione vera e
propria.
Purtroppo il tempo passa e si deve terminare la seduta pur non avendo che sfiorato i gravi problemi
che sono stati presentati dai due oratori.
Ringraziamo il Signore che nella
sua bontà infinita ha permesso questo Convegno che, se pure non ha
portato una soluzione chiara e decisiva ai gravi problemi discussi, ci
ha dato non solo di realizzare la fratellanza che deve unire tutti i membri della Chiesa di Cristo, ma di
porre davanti agli occhi nostri Piniportanza, o meglio, la necessità della
predicazione e della testimonianza
da parte di tutti i laici, nel nome di
Colui che non è morto ma è Vivente.
Alla Chiesa di Torre Pellice ed al
Convitto Valdese per la loro cordiale ospitalità rivolgiamo un sentito
ringraziamento.
LE RECENTI
ALLUVIONI
Il pubblico, anche quello dei villaggi più isolati delle Valli, è ormai
al corrente della grande sciagura che
ha colpito una vasta regione d’Italia,
recando con sè distruzione, tristezza
e morte. Gli avvenimenti polititi
passano in secondo piano di frónte
alla situazione drammatica di molti
paesi colpiti dalle alluvioni e verso
i quali converge l’attenzione e l’opera di solidarietà di tutti gli italiani e di tdtri popoli ancora.
Davanti alla sofferenza di miglila
di persone non è possibile rimanere
indifferenti. La simpatia umana e
cristiana deve attuarsi sul piano del
l’azione e della fraternità, per soc
correre i bisognosi e dar loro un seri
so di viva speranza per l’avvenire
E in questa direzione ehe la setisè
bilità della nostra popolazione deve
orientarsi e già si è in molti luoghi
orientata.
Dalle notizie pervenute, la nostra
comunità di Felonica Po, m piedi
del fiume, ma sulla riva opposta a
quella dove gli argini sono stati rotti, non è stata colpita dalle alluvioni. Siamo però in attesa di altre notizie dal Mantovano.
Intanto, partecipando aH’opera di
solidarietà nazionalé, V Ufficio Centrale della Tavola Valdese ha fatto
spedire, per mezzo di un apposito
Comitato, un notevole numero di
halle (U indumenti per i sinistratiHa messo a disposizione dei bambini l Istituto di VallecToda e, d’accordo con il Concistoro della Chiesa
di Torino, la Casa Balneare di Bargio VBrezzi; inoltre, nei limiti del
possibile, il Convitto di Torre. Pellice.
La Tavola Valdese invita anche la
popolazione a dare il suo appoggio
alle iniziative locali; a questo scopo,
le offerte in denaro o in indumenti
siano direttamente consegnate ai Comitati locali. A Torino, gli indumenti possono anche essere consegnati
alTEsercito della Salvezza.
Chi desidera ospitare dei profughi lo comunichi ai Pastori i quali
si metteranno in contatto con le Autorità competenti.
Intanto l’auto di Agape è già sul
posto per prestare opera di assistenza.
X.
Le verità più .semplici sono quelle alle
quali s'arriva più tardi. (Feuerbach).
¡1 più .saggio è quello che non sa di esserlo. (Boilean).
La Varilà è Dio. Amare Dio e la Verità
è la stessa cosa. (Silvio Pellico).
La troppa scienza fa diventare atei, ma
la vera scienza prosterna l'uomo davanti
alla divinità. (Boileau).
Volere ciò che Dio vuole è la sola scienza che ci metta in riposo. (Maleshèrbes).
Non c’è cosa tanto ingiusta in cui ùn’anima giusta non sappia trovare una consolazione (Seneca).
Tutti gli uomini .sono bravi a parole; è
soltanto nelle loro azioni che se ne vede
la differenza. (Molière).
L'utilità della virtù è tanto chiara che
i cattivi la praticano per interesse. (Vanvenargues).
Non ci .sono che due specie di persone
ragionevoli: quelle che servono Dio, perchè lo conoscono, e quelle ehe non lo conoscono, ma lo cercano di tutto more.
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L»EGO DELLE VALLI VALDESI
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DONNA
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Nel momento attuale, in cui si
mettono in causa i valori più sacri
della vita e si la il processo^ â tutti
gli istituti umani, non meraviglia
che anche il matrimonio sia bersaglio di infinite critiche. Gli si contrappone spesso la felicità dell’amore libero, che permette di volare da
fiore a fiore e cogliere qua e là, a
seconda delle circostanze, quei doni di gioia, che la gioventù specialmente, ma anche l’età di mezzo,
agognano come l’assetato un bicchier d’acqua.
L’entrata graduale nell’uso della
morale di molti popoli del divorzio
ha ancora accentuato questo tendere moderno verso un deprezzamento
del matrimonio: poiché se ne ijuò
uscire senza troppa difficoltà, l’uomo pensa che il vincolo matrimoniale non sia poi quel legamè sacro,
che per secoli il Cristianesimo è andato predicando.
Per noi il matrimonio è l’unica
via per la quale possa camminare il
cristiano, che non si senta la vocazione della rinunzia totale, perchè
questa via gli offre, accanto ad un
moderato uso dei suoi diritti di
soddisfazione ad un istinto potente,
e alle volte prepotente, anche tutto
l’esercizio della sopportazione e dell’adeguamento della personalità maschile e femminile l’nna all’altra.
Fuori del matrimonio non può esservi che licenza, cioè ricerca di
soddisfazione e di appagamento personale, e quindi egoista (tranne in
quei rarissimi casi in cui l’unione
extramatrimoniale ne assume per
libera accettazione delle due parti
tutte le caratteristiche, eccetto quella di una sanzione di leggi umane);
nel matrimonio invece, inteso come
unione liberamente scelta e accettata di due vite che si propongono di
essersi scambievolmente di aiuto e
di conforto nell’amicizia e nell’amore completi e incondizionati, c’è
tutto il sapore di una cristiana accettazione, insieme con le gioie eventuali, anche di tutte le pene e i
dolori derivanti dal nuovo stato di
vita, nella consapevolezza che il dono non si fa per un tempo, cioè finchè l’esaltazione duri, ma per sempre, cioè accettando totalmente di
diventare <c parte » di un nuovo organismo vivente, la nuova famiglia.
Non vi devono quindi essere facili entusiasmi o slanci inconsiderati, nè calcoli finanziari o di convenienza di famiglie o di situazioni
ereditarie da sistemare, nè il pensiero di « collocare » una figlia o di
« sistemare » un figlio: queste sono
arene mobili dalie quali si può essere inghiottiti vivi ad ogni momento.
Piuttosto vi sia la ricerca di affinità spirituali e sentimentali, vicinanza di intenti nella vita, orientamenti comuni nell’apprezzare o respingere i criteri fondamentali del proprio giudizio; in una parola la ricerca di un vero amore, il quale non
può basarsi che su un’armonia fondamentale e sul dono di sè, sublimato per il cristiano nella comunione di ima stessa fede, sono le basi
per un matrimonio vero.
Quanti figli ?
E non ho toccato il punto più delicato, quello dei frutti di questo amore, che noi sentiamo completo
solo nel matrimonio: i figli.
Spinoso problema anche questo
per tutti gli uomini che oggi si sentono troppo numerosi sulla terra e
pensano solo a godere... senza conseguenze.
Eppure quale via può essere indicala a questi esseri smarriti se non
quella che emerge da tutto il Vangelo? Senza gettare pesi insostenibili sulle spalle di chi non li può
portare, noi vogliamo riaffermare
qui che l’etica cristiana, quale balza dal Vangelo e trova risonanza
nella coscienza del cristiano, non
può indicarci altra che una via di
autocontrollo e di ricerca della guida divina nella preghiera per questo, come per tutti gli altri problemi della vita.
Se non si possono accettare oggi
numerosi figli in una società già satina, edme la nostra, di disoccupati
(ma ci darebbero i disoccupati, se la
società fosse cristiana? cioè applicasse a tutta la vita la legge del1’« ama il tuo prossimo come te stesso »?) se ne possono sempre accettare alcuni, come un prezioso dono
dì Dio, attraverso un limitato uso
dei diritti coniugali : siamo forse
chiamati a cedere all’istinto in questo campo più che negli altri? o anche in questo ci è chiesto una oculata vigilanza, una lotta dì ogni
giorno, un superamento per fede di
tante tentazioni?
E quando il fiore è sbocciato ed
è arrivato il bimbo, dono di Dio ad
un amore, che, insieme con ogni altra nostra facoltà, vuole essere un
« servizio » a Lui, quale terreno sarà migliore di quello, dato dall vita matrimoniale completamente ac
cettata, per farla crescere in statura e in grazia davanti a Lui?
Certamente se la famiglia diventa, un « inferno a, come volgarmente^si dice, anche il figlio vi crescerà infelice, ma iqui deve mostrarsi la forza e il segreto della famiglia cristiana: non essere mai un
a inferno » per dure che siano le
prove e le lotte, per gravi che siano
i pesi da portare, per pungenti che
siano le spine, saper fare della nostra famiglia un’oasi per i figli come per il coniuge, un rifugio dove
si trova conforto, comprensione, dove ognuno si sacrifica per l’altro con
gioia, dove Dio è realmente presente,
E non pensate che le famiglie felici siano tanto poche: lì dove ci sono dei cristiani veri, che portano il
nome di Cristo con tremore di coscienza per non troppo tradirlo, ma
anche come una continua ispirazione, guida e illuminazione per lisc.lvere alla Sua presenza tutti i problemi, vi è molta gioia e molta serenità, vi è il dono senza pari della
Sua continua assistenza.
Kym.
IL MATRIMONIO CRISTIANO
> m \ ^ ^ t 'f
Si sono date del matiimtmio varie defmizipni più o mena valide,
più o meno esatte. i
C’è mdubbkemente una tUfferenza fondamentale tra U matrimonio « avventura » o « associazione » o oc passione d’amore n e il santo
stato voluto da Dio, come si esprime la liturgia del rito matrimoniale.
Crediamo che la definizione più esatta e più completa del matrimonio l abbia data Gesù Cristo quando, riferendosi alle prime pagine
della Genesi, volle dare al matrimonio il significato di una unione
completa dei due esseri, nella fedeltà per risporulere alla vocazione
tUvina rivolta all’uomo ed alla donna dopo la creazione; « L’uomo
lascierà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e saranno una
stessa carne; perciò, quello che Dio ha congiunto, l’uomo non lo
separi » (Marco 1: 7-9).
Il matrimonio cristiano ha dunque il suo fondamento inconfondibile nella volontà divina in Gesù Cristo, Non ha origine nell’ordine
esterno delle cose o delle vicende umane, anche se poi nella storia
ha avuto forme diverse di attuazione; e neppure nel reciproco consenso dell’uomo e dell« donna di unire le loro vite nel vincolo coniugale. Al di là di ogni considerazione umana e ambientale è chiaramente visibile nell msegnamtmto biblico e cristiano I« volontà sovrana e misericordiosa di Dio Creatore e Padre Celeste verso la creatura umana che Egli ha fatto ’’maschio'e femmina,, in vista della
loro unità nell amore, tanto nell’ordine fisico quanto in quello affettivo e sentimentale.
Non crediamo, come la Chiesa Cattolica Romana, che il matrinwnio sia un sacramento, capace di conferire agli sposi « la grazia
convivere e di educare cristianamente i figliuoli a,
________________________________ perchè l’insegnamento biblico non
di santamente
Problemi dì vita coniugale
TROVARTI...
Quando, passati ormai gli anni
dell’adolescenza con i suoi fuochi
di paglia ingenui quanto effimeri, i
giovani, nel fiore dei loro vent’anni,
si affacciano decisamente alla vita ed
a lei guardano come all’apportatrice di tutte le gioie, è naturale che
sorga nella loto mente l’immagine
di colei (o colui) che dovrà condividere le alterne vicende dell’esistenza. E’ il tempo dell’amore, o per lo
meno del bisogno di amare. Ñon è
possibile, infatti, separare quel sentimento dall’età giovanile: in quel
cercarsi a vicenda sta la legge stessa
della vita che vuole assicurare la
sua continuità.
Il sogno
A vent’anni si sogna ad occhi aperti. Prima ancora di averlo incontrato, noi conosciamo già l’essere
amato o, se non altro, ci formiamo
di lui un’immagine ideale; a seconda del nostro carattere, delle nostre
tendenze e dei nostri stessi difetti lo
plasmiamo in modo tale da ritrovare in lui un « alter ego » che sia un
perfezionamento delle nostre facoltà o una rivalsa sulle nostre lacune.
Cosi il giovane impulsivo e un tantino collerico sognerà la dolce compagna dall’umore sempre uguale,
dallo spirito comprensivo, buona
madre dei suoi figli, attiva e silenziosa, mentre la gióvane ipersensibile cercherà nel futuro compagno
della sua vita quella forza d’animo,
quel coraggio e quella virilità che
essa è incapace di avere.
Non di rado ci capita di associare
l’ideale che sognarne a qualche nostra attitudine particolare; il musicista si lascerà rapire dall’ugola d’oro mentre la donna dal temperamento artistico rifuggirà • istintivamente dall’idea di passare tutta la
sua vita accanto ad un viso ingrato.
Il sogno non conosce limitazioni
di sorta. E perchè, allora, non vedere nella futura vita a due un paradiso terrestre in cui tutto sarà
molto simile alla perfezione?
La realtà
Non crediamo di esagerare nell’affermare che buona parte dell’infelicità coniugale proviene da quel
voler richiedere troppo dàlia natura umana.
Purtroppo (ma non è forse un bene per la tempra del nostro carattere?) delle mogli e dei mariti ideali non ce ne furono e non ce ne saranno mai.
In realtà, quali sono i fattori che
determinano l'associazione di due esseri? L’apparizione, in carne e ossa,
del loro ideale?
Il matrimonio non è riservato soltanto ad una certa casta eletta fornita di virtù fisiche e morali, ma uni
sce tutti gli esemplari più diversi
della specie umana. Gli è che il bisogno di amare è più forte delle nostre stesse chimere.
Sorvolando senz’altro sulla bassa
e sordida passione che, anteponendo a qualsiasi valore morale il desiderio del possesso,, rende schiavi anche i caratteri più forti, dobbiamo
riconoscere che, generalmente, nell’atto di cercarsi il compagno della
vita, i giovani non sono compietamente liberi. Pesa su di essi un cumulo di forze di cui non si rendono
sempre conto: attrazione fisica o
psichica, circostanze ambientali o
sentimentali, calcoli ^ coscienti o sub
coscienti. Ed • allora, colpiti come
sono dal dardo dell’amore, essi inforcano volentieri gli occhiali rosa
per dare all’essere prescelto l’apparenza del sogno. I difetti vengono
reciprocamente minimizzati e i lati
belli messi in valore.
Più tardi, quando fra le pareti
domestiche quanto mai prosaiche e
dinanzi ai compiti gravi che riserva
la vita gli occhiali rosa cadranno,
essi si ritroveranno quali sono veramente, con tutte le loro limitazioni
e le loro lacune. Si avranno allora
quelle crisi inevitabili in cui, addossando volentieri la colpa non su loro stessi ma sul loro « partenaire »
i coniugi si riconosceranno infelici,
incompresi. E la vita sarà un susseguirsi di ipocrisie scambiate fra
quei coniugi che, per non aver saputo guardarsi bene in faccia prima,
sono ormai costretti a fingere, se
pure non giungeranno al punto di
riprendere ognuno la propria strada.
Uniti nella stessa fede
A determinare l’orientamento dei
sogni giovanili, più che una soddisfazione dei sensi o un eccitamento
della psiche, dovrebbe essere il fine
ed il valore che diamo all« vita. Se
la si considera non un susseguirsi di
piaceri o im qualche cosa a cui abbiamo diritto, ma un compito serio
al quale nessuno di noi ha il diritto
di sottrarsi e una scuola di formazione spirituale, sarà ovvio che ognuno cerchi nell’altro un aiuto convenevole per giungere alla pienezza
della propria personalità morale.
Non vogliamo con questo mettere
in onore un certo freddo calcolo che
imporrebbe silenzio alle nostre aspirazioni naturali; la natura, con le
sue forze nascoste e travolgenti, si
ride dei nostri calcoli sia pure nobilissimi e l’aiuto convenevole, appunto perchè vuol essere tale, non può
fare astrazioni dalla nostra personalità, con le sue forze e le sue debolezze, le sue luci e le sue ombre, le
sue attrazioni e le sue ripulsioni.
Qualcuno ha voluto associare il
vero amore al concetto di complici
l>arla di un sacramento matrimoniale (il passo di Efes. 5: 32 parla
di un mistero d’amore alludendo
all’amore di Cristo per la Chiesa e
non, come dice la dottrina cattolica, di un sacramento) ed anche
perchè la grazia di santamente convivere è innanzi tutto un dono di
.... . oi coniugi che sinceramente la
riducono, lìdipetidentemente da un rito sacramentale o magico della Chiesa. Affermiamo tuttavia che il matrimonio cristiano Ì un atto
profondamente religioso: Dio vi è presente con il Suo ordine e con
Ut Sua benedizione; ed anche i coniugi sono presentì con il loro amore e Ut loro promessa che, al di là di ogni carattere giurìdico, costituisce un impegno con Dio nella fedeltà e nell’ubbidienza alla
zione che ha loro rivolta*
i'OC«
Il matrimonio è dunque compiuto con l’unione completa dei due
comu^, senza che alcuno degli aspetti di quella unione ubbia da essere disprezzato o svalutato a danno degli altri. Iddio, pero, ha dato
all uomo un muto convenevole „ chiamando queste due creature
ad essere gli strumenti nelle Sue mani per 1« continuità della vita
rnÌito cosfùuzmue della famiglia. Sotto questo
aspetto Iddio ha veramente concesso all’uomo ed alla donna una grazm; la grazia dt partecipare, in un certo qual senso, all'opera divina
della creazione e di realizzare nella sua pienezza una comunione nelte gmm, negli affetti e nel sacrificio. C’è infatti una grande dignità
{,rna e sempre un« grazia e non un merito nostro) nel poter dare la
vita ad una nuova creatura, che Dio affula ai coniugi ajfinchè -te amata e, con la loro collaborazione, entri « far parte della famiglia di cui
Gesù Cristo e il Capo ed il Salvatore.
Ma la comunione dei due coniugi, appunto perchè è ve
nandev essere separazione, indipendenza, disan fine. ¡1
S. Paolo alle mogli; u Siate soggette ai
gnificato in un’atmosfera cristiana. La
glianza di sessi davanti a Dio o sfruttamento da parte deiriu
accettazione della volontà di Dio nell’amore. E così
no condursi i mariti; infatti
Cristo ha amato la Chiesa e
voinumoìu-,
richiamo di
vostri mariti n ha il suo sisottomissione non è disuguulonin, ma
nell' amore devo« Mariti, amate le vostre mugli come
ha dato sè ste-su per lei ». Oliando si
pensa a come Cristo ha amato la Chiesa, non si è piu „.„tati di credere che il manto sia in una posizione di privilegio. Se lo è, è ancora
a causa del suo luiturale egoismo masrhile. Si r'icordi, però, , he è
chiamato a morire per sua moglie, cioè a morire al suo egoismo ed
m suoi pretesi diritti di superiorità per ritrovare la sua vita pià eompleta in una arricchita comunione di affetto e di fedeltà.
Appunto perchè il matrimonio cristiano non è una libera as‘aciazione o un romanzo d’amore o una vita di schiavitù, ma una ” un ione ,, ed una comunione ,, è necessaria la presenza del Cristo, per
aiutare, per perdonare, per restaurare ciò che la mano delVuomo
ha guastato o addirittura distrutto.
ERMANNO ROSTAN
tà: si ama veramente quando ci si
sente complici di fronte alla vita.
Ma il concetto di complicità presuppone il male, e la vita non è una
matrigna insopportabile a cui cerchiamo... di farla.
Forse, chi parlò di complicità si
espresse male. Volentieri sostituiamo quel termine con quello (quanto più positivo e costruttivo!) di solidarietà. Noi amiamo veramente
quando, in qualunque circostanza
della vita, sentiamo di poter essere
solidali con l’essere amato. Solidali,
cioè partecipi delle sue vittorie come delle sue cadute, delle sue gioie
come delle sue pene.
Ma perchè questa solidarietà si
traduca in reciproco aiuto morale e
spirituale, è necessario che si alimenti alla stessa fede. Se vi sono caratteri abbastanza forti per riuscire
a trasformare lo stato matrimoniale
in testimonianza quotidiana di vita
capace di condurre a Cristo, è pur
vero che quello stato, con tutti gli
scogli ai quali viene ad urtarsi, non
è il più adatto per poter evangelizzare con successo.
Guardiamoci pure francamente e
Icaìinente negli occhi, senza paura
per
rali
le nostre miserie fisiclic o mo(non siamo forse ambedue ioìto il segno del peccato?) ma preoeeupiamoci di scorgere in fondo allo
sguardo l’uno deH’altra quella stessa speranza, quella stessa certezza e
quella stessa fiducia che, pur nella
diversità dei caratteri, si tradurrà
in armonia di sentire e di agire. Non
e’è solida posizione economica o fisico attraente o doti intellettuali
che possano sostituire quella comunione di spiriti generatrice di pace
e di felicità.
Allora, l’amore non sarà un incontro fortuito ed effimero come di
navi che si salutano nella notte, ma
un trovar.si per iniziare poi, sotto lo
sguardo di Dio, il cammino arduo e
sublime della vita coniugale.
D. Beri
J.e Mariage tend à Ver-sor des époux. Leur union conjugale crée des
liens du sang. Il n’est pleinement
don de Dieu qu’en étant le lieu où
s’exerce et se prouve la sanctification
mutueMe par le moyen de la charité
et d’une obéissance commune à la
volonté du vrai Maître de la
son fondée.
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ÎL'KCÔ DELLE VALLI VALDESI
Cattolici... d'ufficio ?
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I tecnici del recente censimento,
cosi precisi e minuziosi nella richiesta delle più svariate informazioni
sulla persona, sull’impiego, sulle case e sui nascondigli dei cittadini italiani, sono stati volutamente generici e, d’altra parte, stranamente autoritari in fatto di documentazione
religiosa.
A differenza di quanto avveniva
nel passato, quando si chiedeva, se
non la religione professata, almeno
la qualità del battesimo ricevuto,
quest’anno la domanda vera e propria sulla religione è stata taciuta,
mentre tutti i cittadini di qualsi,isi
fede religiosa ed anche i senza fede
sono stati di autorità conglobati ,^d
inclusi nella più vicina circoscrizione parrocchiale cattolica.
Motivi di ordine tecnico, a noi
profani del tutto inconcepibili? Motivi di carattere religioso velatamente espressi? Motivi di carattere puramente statistico senza alcuna vera
e propria ingerenza ecclesiastica?
Molte ipotesi possono essere fatte
ed è evidente che molti le abbiano
fatte formulando anche le loro riserve ed i loro commenti. Non si è
compreso bene perchè, in ima nazione democratica, un cittadino dovesse
di autorità essere incluso nella tale
o tal’altra circoscrizione parrocchiale cattolica romana. A meno che non
si sia pensato alla presenza della
Chic-a Romana in tutte le manifestazioni della vita sociale e civile
degli italiani, dalla nascita alla morte ed al dopo morte, dalla religione
alla politica, dalla scienza aRo sport,
e non si sia concluso che, dopo tutto,
era per lo meno ingenuo supporre
che tutta la nazione non fosse degna
d’esscr classificata come cattolica e
ripartita d’ufficio secondo le varie
circoscrizioni parrocchiali.
Ormai il censimento è passato ed
altri problemi si affacciano all’attenzione di noi tutti: problemi che,
purtroppo, in molte regioni d’Italia
sono giunti improvvisamente a sconvolgere i dati forniti dalle ultime
statistiche e ad aggravare una situazione economica^ e sociale in certe
zone particolarmente penosa. Ciò
non toghe, però, che una poco lieta
considerazione debba farsi ora sul
modo in cui, per delle ragioni che
noi crediamo di politica ecclesiastica, sia stato presentato ai cittadini
il quesito religioso.
Infatti, delle due cose l’una : ovvero il censimento aveva un valore
civile, riguardante unicamente lo
Stato, e allora lo Stato poteva chiedere ai suoi sudditi una dichiarazione di appartenenza religiosa liberamente espressa; ovvero, per delle
ragioni di politica ecclesiastica, la
domanda personale della religione è
stata evitata, ma per le stesse ragioni è stata sostituita da ima generica
dichiarazione di appartenenza ad
una determinata circoscrizione parrocchiale cattolica, dichiarazione del
resto generosamente redatta d’ufficio
e che l’interessato doveva soltanto
firmare. Si sono fatte, cioè, le cose in
famiglia, con poco rispetto per la libertà personale dei cittadini, anche
se a totale vantaggio della Chiesa
ufficiale; ma, il documento dimostra
la superficialità con la quale si può
considerare il problema religioso e
la coscienza religiosa dei cittadini
italiani, quando invece sarebbe molto meglio agire con «diiarézza e per
la verità.
Red.
PER LA DI FF US ION E
DELLA STAMPA EVANGELICA
Dal 2 al 9 Dicembre sarà effelluaia
in tube le chiese
La Setlimaaa del Libro Evangelico
Paslori, Concisiori, Unioni Giovanili, collaboratori laici : Impegnatevi in quest'azione che è anche una battaglia in favore cella
nostra popolazione Evangelica.
Rivolgelevi per gli acquisii alla
Libreria Claudiana
Torre Pellico
c.c.p. 2-17557
Valdesi.
Comprate e leggete i nostri libri I
ARCAISMI
San Matteo oppure Matteo?
Coni che dobbiam dire parlando
■dei quattro evangelisti? San Matteo,
San Marco eco. come si usava tempo
addietro, oppure semplicemente Matteo, Marco, Luca e Giovanni?
liicordo come se fosse di ieri una
discussione udita nella nostra Facoltà T eolugica di Roma un 24 o 25 anni or sono. Era l'ora degli esercizi omileUci ed uno studente Metodista
di b» anno per nome Palazzo... aveva
predicato dinanzi agli studenti ed ai
professori il suo sermoncino. Leggendo il suo tosto, aveva ostentato col
tono della voce, come incominciavano
a fare qua e là alcuni novatori, ma
come non si usava assolutamente in
Facolta : « Matteo », tout-court, ansicchè San Matteo.
Giunto il momento della critica,
^parlarono come di consueto alcuni studenti eppoi si alzò il prof. Giovanni
Rostagno allora decano della nostra
Facoltà e figura eminente in seno al
Corpo pastorale valdese.
Dedicò poche parole alla critica in
e SI soffermò invece a lungo a discutere su quel Matteo orbato del
San...
— E’ fuori causa il fatto che il testo greco originale : « Katà Mattaion »
non porta questo qualificativo ed è
altrettanto fuori causa il fatto che, wsandolo, noi non intendiamo in nessun
modo consentire alla agiologia cattolica istituendo anche per noi un catalogo di santi.
E’ evidente, invece, che preponendo ai nomi degli evangelisti la qualifica di santo, noi aderiamo ad una
prassi plurisecolare della Chiesa che
é in perfetta armonia con l’idioma
Eeotestameniario nel quale i credenti, parlando gli uni degli altri, si qualificavano appunto : « I santi », I santi che abitano in quella città, i santi
della tal chiesa, i santi vi salutano...
Eon era forse logico attribuire questo
sublime qualificativo, che è anche nostro, anzitutto a quelli che ce lo avevano fatto conoscere? E’ un sentimento di amore e di pietà quello che
lia spinto la chiesa ad unire al nome
degli Evangelisti questa beila quaUfi
ca che loro evidentemente competeva e noi, con un sentimento di rispetto figliale, serberemo la consegna ricevuta. Non faremo gli iconoclasti da
buon prezzo e senza motivo.
Il Professore, parlando, s’era infervorato a poco a poco e lo studente criticato, là sul pulpito, s’era fatto piccolo piccolo e mogio mogio. L’impressione lera profonda e si traduceva in
un silenzio che avrebbe permesso di
udire volare una mosca. Il professore
concluse il suo dire con queste parole : « Giovanni ha parlato I » cd ancora lo rivedo nell’atto in cui si siedo
con la luce negli occhi di chi ha combattuto una battaglia che gli stava
profondamente a cuore e sa di averla
vinta.
Jtf *
Son passati venticinque anni.
Giovanni Rostagno ha raggiunto nel
frattempo il suo Signore « nei cieli
eterni », come ci ha cantato in uno
dei suoi begli inni.
Palazzo... dopo essere stato pastore
evangelico per alcuni anni, ha abiurato, ed è tornato a quel cattolicesimo
dal quale già era provenuto.
Ma dell’antica vertenza è rimasto
vincitore Palazzo... Oggi da molti
‘pulpiti s’ode : «Matteo, Marco, Luca
e Giovanni » e ben pochi son rimasti
solidali col punto di vista del vecchio
professore.
È sia pure ! Inchiniamoci alle esigenze iconocluste della sempre fluttuante vita ecclesiastica c cancelliamo dai titoli dei quattro evangeli il
qualificativo che li adornò per alcuni
anni. Ma non pecchiamo di incocrenza ritornando solo parzialmente all’antico I
Quel che non posso intendere si è
che il qualificativo di ’’Santi” attribuito ai credenti della Chiesa cristiana primitiva non sia ancora stato ripristinato nell’uso originale. Qui, mi
sembra, i novatori che han seguito Palazzo... sono in fallo. Han voluto togliere là parola santo dinanzi al nome degli evangelisti perchè ivi, da
principio, non c’era, e dovevano anche, aUora, rimetterlo dove da prin
cipio si trovava e restituirlo alle chiese ed ai credenti.
I santi di Roma, i santi di Pachino,
i santi delle Valli Vaìdcsi, dovremmo
chiamarci se volessimo veramente rimetterci nella careggiata originale.
Ma oggi, invece, sbandieriamo parole
piu di moda : chiesa autonoma qui,
chiesa autonoma là, 1 aldesi di naseiia oppure di adozione, parrocchiani,
membri di chiesa, nco-convertiti c
simpatizzanti... Un po’ come in altro campo, come osserva il caro Lnurora... in una assemblea sinodale, an*/cC'/ié chiamarci tutti c sem.pliccmenh' Jratelli, ci trattiamo con etichetta
0 gran sfoggio di signor, doti., prof.,
comm. ,c chi più ne ha più ne metta...
Ma questa non è coerenza, cristiana !
E noi invochiamo coerenza!
E finche non vedremo tornare la
parola San ’ al suo vero wso originale, noi, conservatori, continueremo a
dire S. Matteo dal nostro pulpito e
con noi, se non altro, avremo quel
salito che fu il nostro Giov. Rostagno
e i santi delle generazioni di vari secoli della Chiesa.
E. Geymet
Conve^ao Inseganti Valdesi
Il due novembre ebbe luogo a Pinerolo
il convegno degli Insegnanti Valdesi.
Dopo un breve culto d’apertura tenuto
dal Pastore Sig. Beri che ci esortò al compito nostro di portare i fanciulli a saper
scegliere la retta e giusta via, prese la parola il Prof. C. A. Tbciler il quale presentò delle schede in nso nelle scuole svizzere per sottoporre dei problemi vari ai
bimbi e indurli a risolverli da soli. Si
spinge il fanciullo alla ricerca individuale
cd, o.sscrvandolo ne! suo lavoro, si può
valutarne il grado d’intelligenza. Il Dott.
Girardet parlò quindi della « Maison des
Gliarmilles » di Ginevra, casa che accoglie
i fanciulli tarati fisicamente e psichicamenic c li cura anzitutto mediante la eomprensione e Paffetlo rieducandoli per la
società.
Altro argomento di conversazione furono
i corsi istituiti in Francia per preparare i
maestri all’assistenza dei bimbi nelle colonie marine e montane, corsi molto bene
organizzati. Dopo alcune comunicazioni
date dalla insegnante E. Pons il Convegno
ebbe termine.
Lfl unce DOLie coiminiTO'
Villasecca
In assenza del Pastore, il culto domenicale delPll novembre è stato presieduto
dal maestro sig. Enrico Balma di Pomaretto.
Per la preziosa collaborazione offertaci e*
per l’edificante suo messaggio cristiano, la
Chiesa rinnova al nostro fratello Pespressione della più viva gratitudine.
Angrogna ( Capoluogo |
La Comunità ringrazia il Prof. G. Costabel ed il Pastore sig, A. Comba per i
loro messaggi.
Per ora accontentiamoci anche
noi, insieme con tutti gli altri cittadini italiani, di essere stati iscritti...
d’ufficio nella popolazione cattolica
delle parrocchie italiane e, come dicono i milanesi, cc tirem innanz »
sulla via di una sana professione di
fede evangelica, preoccupati assai più
della sostanza che non della forma.
Sono stati successivamente battezzati in
Chiesa: Massel Anita Giovanna, di Adriano e Tron Margherita (Faetto); Viglielmo
Rina, di Ernesto e Poyronel Luigia (Villasecca); Peyronel Ettore, di Ces. Enrico e
Ferrerò Anita (Chiotti).
Il Signore benedica questi agnelli aggiuntisi alla sua greggia.
Villar Pellice
Assemblea di Chiesa.
Domenica 10 nov. in una atmosfera di
interesse e di amore fraterno ha avuto luogo la nostra assemblea di chiesa autunnale. Un nostro delegato al Sinodo, Pins.
G. Baridon, con parola forbita ha esposto
le sue impressioni su quella assemblea e
letto i suoi atti più salienti. Con tristezza
egli ha notato il regresso di apporto delle
Valli in questo supremo consesso. E’ certo
rallegrante l’incremento di vitalità delle
nostre chiese di Evangelizzazione, ma il
talento delle Valli ha una importanza fondamentale e non può passare in secondo
ordine senza danno.
Molto importante Pargomento delle finanze. La somma che sarem chiamati a
versare, quest’anno, si avvicina al milione e ci trova in piena crisi agraria. Con
1 aiuto di Dio però, ogni vittoria è possibile. Interessante e sintomatico il fatto
che le nostre attività di assistenza sociale,
rappresentano globalmente il valore di una
somma uguale a quella che ci è richiesta
per la nostra contribuzione annua.
Se la chiesa da un lato domanda, adunque, dall’altro sa anche donare.
PersonalUi.
Giovanni Pietro Cairus, nostro caro unionista del Serre, ha conseguito a Pinerolo il suo diploma di ragio(niere. Lo
felicitiamo cordialmente.
Ringraziamo sentitamente il Prof. Lo
Bue, il maestro E. Paschetto, il sig. Deglon
ed il sig. U. Pascal i quali hanno recentemente tenuto delle predicazioni nella nostra^ comunità edificandoci ed interessandoci vivamente.
Luserna San Giovanni
insediamento del Pastore. — Il Pastore
Roberto Jahier è stato insediato quale nuovo Conduttore della nostra Comunità Domenica Il porr., con grande solennità. Assemblea magnifica. Edificante il messaggio
del Pastore Luigi Marauda, Segretario della Commissione distrettuale, venuto a presiedere la cerimonia. Forte la predicazione del Pastore insediato. Molto efficace il
concorso della Corale, che ha eseguilo due
cori, il primo all’ingresso dei Pastori col
Concistoro, cd un altro fra i due sermoni.
Pure apprezzato un fine brano musicale
per organo e violino. Culto commovente
t’ttsfl effetti benefici del quale invochiamo
ancora le benedizioni del Signore.
La sera, malgrado lo scrosciare della
pioggia, la « Sala Albarin » si riempiva penna serata di benvenuto in onore del nuovo Pastore e della sua famiglia. Breve
Culto, discorsi, rccite, canti, e... il thè.
Grande cordialità, molta sana allegria. Atmosfera di famiglia che dà buona speranza p»-r l’avvenire. E la nostra speranza è
che il Pastore Jahier e la sua gentile compagna possano svolgere fra noi un ministero lungo e benedetto.
Atti liturgici. — Il 3 Novembre, abbiamo invocato la benedizione divina sugli
sposi Reymond Emilio Corrado e Malan
Maria Luisa. La Domenica 4, è stato presentato al Santo Battesimo il piccolo Girardon Mario di Davide e di Comba Clelia. Nei giorni 2 e 4, abbiamo avuto la sepoltura di due nostri fratelli: Malan Giovanni Davide (anni 77) c Comba Davide
(a. 84),
Il Signore e quei che ti rallegra ed è
quei che ti consola.
Il prossimo Cullo nel Tempio del Ciabas avrà luogo D. v. la Domenica 25 corr.,
ore 15, in lingua italiana.
G. B.
Venerdì 16 nov. nel corso della nostra
riunione quartierale a Prassuit-Vernet è
stato battezzato il bambino Bertin Elio di
Emilio e Monnet Irene (Ciava). Il Signore
circondi ed accompagni sempre con la sua
grazia il bambino ed i suoi genitori.
e. a.
Perrero-Maniglia
il 7 novembre Dio richiamava a Sè Peyronel Enrichetta ved. Peyronel di anni 77,
dopo lunga infermità accettata con fede
cristiana.
Ai numerosi congiunti (parecchi dei
quali all’estero) va la simpatia della Chiesa e l’assicurazione delle nostre preghiere.
A tempo dovuto i due deputati di questa Chiesa all’ultimo Sinodo, il Maestro
li ®. Giosuè Genre hanno riferito
alla Comunità sui lavori di esso.
Sabato 3 nov. i nostri cari giovani Evelina Barus e Guido Frache hanno solennemente fondato il loro focolare domestico
nel nostro tempio. Hanno voluto esser testimoni della cerimonia numerosi parenti
ed amici;, alcuni giovani hanno addobbato di fiori il tempio ed un gruppo di unioniste ha cantato un inno di circostanza.
Molta festa sui volti e nei cuori di tutti anche perchè trattavasi di due fedeli unionisti che da molti anni prodigavano le loro
energie giovanili a favore delle attività
della Chiesa.
Sabato 17 nov. la nostra sorella Bcrtinal
Irma ed il Sig. Giaime Carlo di Torre Pellice hanno essi pure posto la prima pietra
del loro focolare domestico nel nostro
tempio. Amici, parenti e fiori anche qui
in gran copia insieme con molta affettuosa
cordialità.
Riconoscenti della visita e del messaggio portoci, ringraziamo cordialmente i
Maestri A. Pascal e E. Avondet, il Rag.
Abate ed il Pastore sig. Debély i quali
hanno presieduto i Culti domenicali; il
Pastore di Massello era accompagnato dalla Signora che ha cantato e suonata : le
rinnoviamo i nostri vivi ringraziamenti.
Dal principio di ottobre, con Culti seguiti dalla celebrazione della Santa Cena,
abbiamo avuto la ripresa delle attività ecclesiastiche, grazie a Dio, tutte bene avviate. Le nostre due Unioni Giovanili hanno già fraternizzato in una seduta in comune: quest’estate hanno partecipalo in
massa all’inaugurazione di Agape ed hanno fatto una gita attraverso Faetto, Pramollo, Angrogna con ritorno per Torre
Pellice e Pinerolo.
E’ stata battezzata la piccola Adriana Adele Pascal di Armando e di Delfina Lomazzi - Lorenzo.
Benedetto sia Iddio per la gioia concessa
a quel focolare.
Malgrado che i raccolti siano stati scarsi
quest’anno da queste parti, siamo riconoscenti a Dio ed agli uomini che il provento della colletta dei doni in natura per
l’Orfanotrofio e l’Ospedale di Pomaretto
e per l’Asilo dei Vecchi di San Germano
è ancora stato buono.
Rorà
Il giorno 20 ottobre sono stati uniti in
matrimonio : Michelin Salomon Enrico e
Tourn Giovina, figlia del nostro anziano
del quartiere delle Fucine. Con rincrescimento la nuova famiglia si stabilisce a San
Giovanni, ridiir.endo così il numero dei
nostri parrocchiani. Formuliamo agli sposi
una vita in comune, serena, benedetta da
Dio e fedele sempre all’Evàngelo.
Nel mese di Novembre abbiamo celebrato due servizi funebri: Diiraiid C. Bartolomeo di anni 30, deceduto dopo ab uni mesi di malattia, circondato dalla sua numerosa famiglia. Morel Lilia deceduta all età di 25 anni dopo soff.erenze notevoli e
protrattesi per molti mesi. Mentre ei conforta il pensiero della sua fedeltà all’cvangclo c del suo aitaci amento alla cliiesa,
domandiamo di benedire le persone che
sono in lutto, di benedire le famìglie dei
nostri due scomparsi perchè possano accostarsi sempre più alPevangclo, speranta e forza nel tempo della prova.
L’assemblea di Chiesa tenutasi il 28 ottobre, con la partecipazione di un buon
numero di fratelli e sorelle ha espresso il
suo ringraziamento alle Signore Salvarani
Maddalena e Bonino Letizia per la donazione fatta a beneficio della Chiesa di Rorà, loro parrocchia. Tutti i problemi della
vita ecclesiastica sono stati ampiamente discussi, in vista di una più efficiente opera
di testimonianza nell’ambito della comunità rorenga.
CALENDARIO BIBLICO
1952
Le persone che desiderano fare acquisto
del Calendario Biblico per l’anno 19.52
possono indirizzarsi al sig. DAVIDE PONS
21, Via Cesare Balbo, (Bordighera), inviando a mezzo e. c. postale n. 4-4076 la
somma di L. 25 per ogni copia, oltre alle
spese postali. Ai sigg. Pastori che ne ordinino più dì 50 copie, sconto del 40!,.
11 Calendario contiene, fra Pallro, delle
serie di passi biblici sul carattere del Cri
stiano, sulPaltcggiamento di fronte ai propri concittadini, alle Autorità costituite, ai
Farisei del tempio, nonché sulla Chiesa, la
preghiera, il culto, il servizio cristiano, la
testimonianza ecc. ecc.
PERSONALIA
Il signor Emilio Fattori di Luserna San
Giovanni, si è brillantemente laureato in
Medicina e Chirurgia presso rVniversità
di T orino. Al neo-dottore felicitazioni ed
auguri.
Amici e conoscenti porgono vive felicitazioni al neo-dottore Eynard Arnaldo, di
Torre Pellice, brillantemente laureatosi in
Medicina e Chirurgia alVVniversità di
Torino.
Nella casa del Pastore Jean Marc ‘ Buscarlet è venuto alla luce il 26 ottobre u. s.
il piecolo Alain Francis. A lui ed alla sua
famiglia gli auguri più cari dei lettori del
giornale.
4
L’ECO DELLE TALLI TALDBSI
peDéRozione Unioni Uoldosi
Campo ski
/ campi ski della F. U. V. si svolgeranno col seguente programma
CAMPO SKI CADETTI
Agape 28 dicembre - 6 gennaio
Partecipazione: 25 posti disponibili. Età: dagli 11 ai 16 anni.
Tema: «Figura di profeti^: Amos, Geremia, Daniele, Ezechiele, Isaia.
31 dicembre: serata in comune.
CAMPO SKI UNIONISTI
Agàpe 28 dicembre - 6 gennaio
Partecipazione: 70 posti disponibili. Età: dai 16 in poi.
Tema: «Coscienza ecumenica e chiesa locale». Studi: a Credo nella Chiesa
Universale nella vita della mia comunità » - - « Responsabilità e testimonianza »
— ft I giovani ’’avanguardia,, della chiesa : primato sulla via della croce » —
« Possibilità di lavoro nella chiesa locale » — « Impegno per la comunità ».
31 dicembre: serata in comune.
Norme per la partecipazione ai campi.
1) Iscriversi presso la Segreteria FUV (Agàpe, Prali di Perrero, Torino) entro
il 30 novembre per i campi unionista e cadetti, versando quota di iscrizione di lire
500 e caparra di lire 1.000 (non restituibili). La caparra verrà computata nel pagamento delle quote. Iscrizioni senza quota e caparra non sono ritenute valide. Senza
eccezione, non verrà accettato nessuno che non sia regolarmente iscritto.
2) La quota giornaliera per i due campi è di lire 600. Qualche riduzione potrà
essere concessa dietro esplicita raccomandazione del pastore dell’interessato. I
giovani provenienti da comunità a sud di Roma potranno avere, a riciiiesta, il campo gratuito — non si fanno però facilitazioni sul viaggio.
3) Portare con sè coperte e almeno un lenzuolo.
4) I partecipanti ai campi dovranno trovarsi il 28 dicembre alle ore 16 a Porosa
Argentina alla stazione tram. Saranno preordinati mezzi di trasporto a Prali.
CORSO PER RESPONSABILI
Agàpe 8-9 dicembre
Temi di studio: « Come intendo l’attività interna di una Unione valligiano » a Come vedo le attività del gruppo Valli » — a Cos’è e cosa dovrebbe essere la
FUV » — a Agàpe ed i giovani delle Valli ».
Quota di partecipazione: 500 o 600 lire a seconda se i pasti sono tre o quattro.
Portarsi almeno una cQperta, Pleines Voix ed Innario Cristiano.
La corriera parte da Perosa Argentina sabato 8 alle orfc 9,10. Arriva a Prali
alle 10,30.
Mandare al più presto le iscrizioni a: Segreteria FUV, Agàpe, Prali.
nni miEii Ilio Miu im f mii or
Per Istituti Ospitalieri Valdesi:
U. V. V., Genova 15.000.
Per Ospedali :
Griot Emilio e Signora, per Ospedale di
Torre Pellice 500 — Beux Edvico in mem.
Babbo, per Ospedale di Pomaretto 500.
Per Rifugio Carlo Alberto:
Chiesa di Sampierdarena 3.000 — Id. di
San Germano 5.000 — Società Cucito di
San Germano, in mem. Elisa Vinçon 5.000
— Chiesa di Roma, IV Novembre 25.000
— Jahier Edvy, in mem. moglie, fratello
e sorella 2.500.
Per .Asilo di San Germano:
Chiesa di Sampierdarena 3.000 — Id. di
Roma, IV Novembre 25.000 — Id. di Corato 2.000.
Per Asilo di Vittoria:
Chiesa di Sampierdarena 3.000 — Id. di
Coazzc 1.000 — Id. di Napoli 5.000 — Id.
di Roma, IV Novembre 25.000 — Id. di
Genova 5.000 — Id. di Taranto 7.000 — Id.
di Corato 2.000.
Per Asilo Italia:
Chiesa di Coazze 1.000 — Id. di Napoli
1.000 —■ Id. di Roma, IV Novembre 10.000
— Id. di Perrero 1.500 — Id. di Mantova
2.000.
Per Asilo di San Giovanni:
Chiesa di Ceralo 2.000.
Per Artigianelli Valdesi:
Chiesa di San Germano 2.000
Barai 200.
Per Casa delle Diaconesse:
■S. Bcnetti 1.000 — L. Saccomani 2.000
— Zampetti Novella 1.000 — Grill Arturo
1.000 — Rocchi Biagio 3.000 - - Allevot
Malan Giulio 100 ■— Gcnre Beri Baret Adelc 500 — Colletta D. Jalla 3.500 - Chiesa di Roma, IV Novembre 35.000 -— Id. di
Firenze, V. S. 5.000 — Id. di Riclaretto,
Colletta pasquale 8.000 - Id. di Mantova
2.000 — Id. di Corato 2.000.
nand.a 500 — In mem. di Griot Elisa, i nipoti 2000 — Coniugi Lupini e Fedora in
mem. di Lebeau Vittorio 250 — Adele e
Bianca Giacone Pavone, ricor. -\lberto Vineon 2000 — Ricor. la cara Mamma Elisa
Vincon Meynicr 20000 — Revel Maria in
mem. della sorella 3000 — Gardiol Leidheuser in mein. della zia Elisa 1000 — Edoardo
Alma c Miranda Giraud in mem. zia Elisa Vincon 5000 — Griot Emilio e Sìg.a in
mem. della Mamma 500 — Bouchard Filiberto nel 3 ann. dipartenza diletta Elsa
500 — Beux Edvico c famiglia in meni,
deli’nmalo Babbo 500 — Blanc Italo, in
mem suoi cari 1000 — Paolo e Margherita
Balniiis nel 4 ann. dipartenza Lina 200
In mem. di Vigliclti Giuseppe deceduto
all’Asilo 12 anni fa, la figlia 10000 — Soulier Aniilda in mem. della nipotina c nonno 500 — Jahier Edvy in mem. della Moglie, fratelli e sorella 2500.
Prarostino; La fain. in mera, di Gay Emilia L. 1500 — Pasclielto Giulia in mem.
suoi cari 600 — Rag. Rostagno Levi, ricor.
la Mamma 1500 — E. P. in mem di Elisa
Vincon 500 — Gay Lutero e Matilde in mem.
dei Genitori 400.
Pomaretto: Long Amelia, in mem. della
Mamma L. 2000 —■ Nell’ann. della dipartenza di Raima Coucourde Adelina, il marito e la figlia Elsa 500.
Pinerolo: Pons Remigio, in mem. di
Maddalena Peyrot ved. Pons L. 1000 —
Forneron Alice, in mem. 500 — Long Elisa, in mem. fratello 100 — Long Adelina
e .Alice in mem. della Mamma 1000 — In
mem. diletta Elda, il Papà c la Maimea
1000.
Beux Livia, Cambridge, in meni, del < vro Sergio L. 1000 — 1 coinquilini dciii
Raccolta di doni ed offerte
in favore dei sinistrati
Orfanotrofio Maschile Pomaretto:
Prarostino: La fam. in mem. di Gay Emilio Lire 1500 — Gardiol Irma in mem.
di Gay Alberto 1000 — Rag. Levi Rostagno
ricor. la Mamma 1500.
In ricordo del loro figlioletio Paolo Edoardo Pons, la fam. Micci, Massello, 500
- - Cardon Dario c Laura, Pinerolo, in mem.
del Nonno 500 — L’Amica Nimma Novena
Pinerolo, in mem, 3000 — Grill Enrico,
Ghigo di Prali, in mem. della figlia Èva
500,
Asilo per vecchi S. Germano Chisone:
San Germano Chisone: La Moglie e le
figlie in mem. di Jonve Emanuele L. 500
— Sappei Pontet ricor, Amma Griot Fé*
Il Sotlocomitalo della Croce Rossa Italiana che ha sede in Torre Pellice, c che
comprende nella sua circoscrizione tutti
i Comuni delle Valli Valdesi, ha promosso
una raccolta di offerte in denaro, in indumenti, in cibarie, in favore dei sinistrati dalle alluvioni. I suoi Delegati Comunali partecipano ai Comitali locali organizzati nei diversi Comuni. Il centro di
raccolta è stabilito in Torre Pellice, nella
sede del Sotlocomitato, donde i fondi ed
il materiale sono avviati rapidamente ai
centri di distribuzione. L’Ufficio in Torre
Pellice (piazza Muston) è aperto ogni giorno dalle 10,30 alle 12 e dalle 17 alle 19 per T
ricevere doni ed offerte.
Tutta la popolazione delle Valli Valdesi
concorrerà certamente con generoso slancio in questa azione di solidarietà in favore dei sinistì'ati.
/I Presidente: A. Jal’a.
fam. Beux Nuvoloni, S. Remo, in mem. di
Alberto Beux 1900 •— Dario e Aurora Cotta, S,. Remo, in mem. di Alberto Beux 400.
■— In mem. di Giuseppe Maecagno, Torino, i figli Wilma, Paolo e Dario 3000 —
A. S. L. Jahier, Torre Pellice, ricor. i loro
cari 3000 — Bianca Pavani Meynier, San
Germano, ricor. la zia Elisa 2000 — Grill
Enrico, Ghigo, in mem. della figlia Èva
500. '
Per Cassa Culto:
Godino John L. 3.500 — Sturge Moore
Appia 3.000 — Sparti, dono in memoria
1.000 — Rostan Pirtro, Prali 1,000 — Cocconi Lui, Mantova 2.000 — Schaink, per
Evangelizzazione 2.000 — Anita Palmieri
del Pesco 500.
Per Istruzione Secondaria:
Godino John 3.Ó00 — Corsani Mario
2.000 — Chiesa di Guglionesi, per Convitto Valdese 1.000.
Per Istituto Gould:
Società di Cucito, Riesi 1.000.
Per Istituto Evangelico Femminile di Firenze:
Fam. Bianconi,* Brescia 2.000.
Per 'Istituti Ospitalieri Valdesi:
Michelin (Pare) 4.000.
Per Rifugio Carlo Alberto:
Coniugi Nardelli Alfredo e Giuseppa,
Napoli 1.000 — Società Cucito, Riesi 1.000.
Per Asilo di San Germano:
Società Cucito, Riesi 1.000 — Fani. Mansuino 1.000.
Per Asilo di San Giovarmi:
Coniugi Nardelli Alfredo e Giuseppa,
Napoli 2.000.
Per Asilo di Vittoria:
^ Coniugi Nardelli Alfredo e Giuseppa,
Napoli 2.000 — In memoria Maria Cantone Ved. Vinay: Legione Guardia Finanza,
Torino 20.000; Legione Allievi, Roma
18.000; Borine Matilde 1.000; Strambio
Perside 1.000; Arturo e Maria Vinay 10.000.
Per Asilo Italia:
N. N. 2.000.
Per Opera delle Diaconesse :
Coniugi Nardelli Alfredo e Giuseppa,
Napoli 1.000 — Chiesa di Messina 3.000 —
Chiesa di Reggio 1.000 — Fam. Mansuino
L. 1.000.
Direzione; Via dei Mille, 1 -Pinerolo
Telefono 2009
Amministrazione: Claudiana - Torre
Pellice
C. C. Postale 2-17557 delia Libreria
Clandiana —- Torre Pellice
Dir. tlesp. Ermanno Rostan
Autorizzazione Derreto 27 - XI - 1950
Tribunale di Pinerolo
Tip. Subalpina, s. p. a. - Torre Pellice
CORALE Valdese acquisterebbe pianoforte di seconda mano purché in buono stato. Inviare offerte al pastore Bcrt, San
Germano Chisone.
I congiunti dell'indimenticabile
Emilio Pons
sentitamente ringraziano tutti coloro che
con scritti, fiori, presenza, o adoprandosi
in modi diversi a dimostrare una viva simpatia, sono stali loro vicini nel grande dolore che li ha colpiti.
Pomaretto, 9 Novembre 1951.
La famiglia della cara e indimenticabile
Haria Silvia Costabel
nata Ribet
nell'impossibilità di farlo personalmente,
ringrazia tutte le persone che con la presenza, con scritti e fiori hanno voluto testimoniare la loro affettuosa simpatia, e
in particolare la signorina Elsa Costabel.
Vivían, Inv. Pinasca, 30 Ottobre 1951.
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