1
(Tofitto) ^
DELLE
Spett.
Biblioteca Valles®
TORRE PEJXICS
^Quindicinale
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
A A IIIMVTT'I / ‘ 600 pct Ì‘iiiteTiio EcoeLu Luce; L. 1000 per rinterno
ABBONAMENTI ^ ^ | _____________L. 1600 per reitero
Inno LXXXI
copia
- Num. 4
a. 20
Spedii, abb. postale II Gruppo
Cambio d’indirizzo Lire 30,—
TORRE PELLICE, 16 Febbraio 1961
Ammin. Claudiana Torre Pellice -C.C.P. 2-175-57
m
Poi dissero fra loro: noi non facciamo bene;
questo è giorno di buone notizie e noi ci
tacciamo w. j. ,9)’
Storia di ieri...
Il terrificante spettacolo dell’assedio di Samaria, descritto dal libro dei Re, ci offre quel drammatico episodio delle due donne che avevtaio stipulato il patto di cuocersi e di divorarsi la carne dei loro figliuoli, a motivo della spaventosa carestia.
Molli ricordano il racconto riferito da un corrispondente di guerra, circa il mezzo milione di coreani, asseragliati in un’angustissima
valle, quasi costretti, anche loro, a divorarsi gli uni gli altri, mentre a
poca distanza e quasi sotto i loro occhi, le truppe facevano passare il
materiale di guerra: cannoni, mitraglie, carri armati, viveri, senza che
un granello di riso .scivolasse nel fondo della valle.
L’assedio di Samaria, l’assedio della Corea, ci ricordano il lungo
assedio dei valdesi, durato alcuni secoli. Anch’essi conobbero la fame,
la sete, il freddo, la violenza degli attacchi nemici; braccati sui monti,
nelle loro tane, nei luoghi più dirupati, conobbero gli orrori dell’a.ssedio, del passaggio delle truppe, provocati dal fanatismo clericale del
tempo.
Oggi, come ieri, l’uomo è un assediato. Lo assedia la paura, Vanda, la disperazione cupa, la passione travolgente, il vizio indomito,
il dolore, il peccato. E quell’uomo è il russo, l’americano, il cinese:
siamo anche noi. E gli uni e gli altri sono illusi, perennemente illu.si
di scrollarsi di dosso il giogo dell’assedio, di mettere in rotta il nemico, frustrando i piani egemonici di coloro che sono assediati come
■ noi, morenti come noi.
Siamo purtroppo immemori della profezia antica che imlica il
motivo, la causa vera dell’assedio, del nostro tormento, della nostra
ango.scia: « Sono le vostre iniquità quelle che hanno posto una barriera tra noi ed il nostro Dio; sono i vostri peccati quelli che hanno fatto
si ch’E^ili nasconda la sua faccia da voi, perchè le mani sono contaminate di sangue e le vostre dita di iniquità ; le vostre labbra proferiscono
menzogne, la vostra lingua sussurra perversità., si fanno dei sentieri
tortuosi e chiunque vi cammina non conosce la pace ». Il peccato è il
vero manico che ha posto l’assedio, che ha apprestato le macchine per
sgomentarci, perchè ci lacerassimo a vicenda, dominati dallo spirito
di sopraffazione, illusi di liberare i popoli dal loro assedio, illjisi di
essere i corifei della libertà e della giustizia, illusi di salvare un mondo
di tenebre, mentre noi medesimi braiuichiamo nel buio della nostra
ambizione.
Gli abitanti di Samaria sono impotenti a spezzare la resistenza e
l’impeto degli assedianti. Attendono tutti l’ora della fine. Ed ecco la
notizia, la. portentosa notizia degli immondi lebbrosi, recata al cospetto dell’incredulo sovrano: « Siamo andati al campo dei Siri, ed ecco
che non v’è alcuno, nè ivi s’ode voce d’uomo ».
Storia di oggi...
Anche a noi, moderni assediati, giungono dei messaggi, delle notizie. La radio, il giornale, la rivista profondono .senza risparmio di
carta e di voce le notizie più .sensazionali, intese, si dice, a- costituire
la migliore terapia per i mali di cui soffrono le masse di oggi. Difetti
l’uomo trova nello sport, nella politica, nella cronaca dei fatti quoti^cUtnni. la migliore bevanda che lo inebria e gli fa dimenticare il suo
stato, il .suo vero stato di creatura assediata. L’anestesia passa e il male fa avvertire la sua torturante presenza, si rivela realtà deprimente.
Eppure c’è una notizia, una buona notizia, la sola vera notizia che
ci dà la certezza che l’assedio è tolto, che il bubbone è sradicato, che
siamo finalmente liberi. E’ la notizia dell’evangelo che annuncia per
bocca del Cristo: « Io vidi Satana cader dal cielo a guisa di (olgore ».
La notizia buona è che « Cristo ha spoglialo i principati, le potestà e
ne Ila fatto un pubblico .spettacolo, trionfando su di loro, |>er mezzo
della croce di Gesù Cristo ». La notizia sensazionale che noi, oggi, dobbiamo credere al cospetto di un così pauroso dispiegamento di forze
sataniche d’Oriente e d’Occidente, « quale sia verso di noi che crediamo rimmcnsità della potenza di Dio, la quale potente efficacia di Lui,
della Sua forza Egli ha dispiegata in Cristo, quando lo risuscitò dai
morti ».
« Questo è giorno di buone novelle », dicono i lebbrosi tra di loro.
Sabato, 17 febbraio, celebreremo una data che segna l’annirncio di
una grande notizia, la data che segna la fine dell’assedio di un popolo
qui nelle valli, nelle roccie, nelle montagne. Ma quella data segna il
dischiudersi d’una eccezionale possibilità di comunicare agli assediati
il vero motivo per il quale siamo liberi, per il quale speriamo e crediamo. « E noi tacciamo? », dicono ancora i lebbrosi; « se aspettiamo
finché si faccia giorno .saremo tenuti per colpevoli; or dunque venite,
andiamo ad informare la casa del re ». Notate: sono dei lebbrosi che
jportano il messaggio; ed i lebbrosi sono come i paria, me.ssi al bando
della Società, costretti a merulicare un tozzo di pane., al limitare dei
•' 'Villaggi o delle città, afflitti dal duplice male fisico e morale. Ed il
cristiano che testimonia della sua fede è spe.sso considerato alla stregua
dei lebbrosi: Uno scritto della letteratura cristiana primitiva reca questo quattro del cristiano del tempo: ’’portano amore a tutti pur essen
do da tutti per.segintnfl; .sono disconosciuti e bistrattati. Sono poveri
e spargono ricchezze su molti; histrattati dagli Israeliti, sono fieramente perseguitati dai {Greci,,.
Storia di sempre ..
Ricordate l’accusa''ehe si era mossa sui giornali, qualche tempo fa,
in occasione dei fatti di Frascati, quando si accusavano gli evangelici!
d’esser filocomunisti e nel contempo d’essere filoamericani?
L’assediente ci dipinge di rosso perchè riceviamo l’insulto da quelli che amano il color nero. E ci dipingerà di nero, se il caso si presenta, perché riceviamo a suo tempo l’invettiva e. le molestie da quelli
che amano il colore rosso.
, ” Non importa, sembrano dirci i lebbrosi, la notizia è troppo bella, troppo grande, bisogna comunicarla a qualunc¡ue costo ,,.
« Non possiamo non parlare delle cose udite e vedute » ci dicono
gli apostoli. Purché l evangelo sia predicato, purché la notizia che l’assedio è stato tolto sta data.
In questi giorni rivedremo i cortei, con le bandiere, le bande musicali, con i bambini esultanti; rivedremo, di-sera, i fuochi di gioia
illuminare i luoghi elevati dei nostri monti; rivedremo i drammi della
storia, rappresentati dM nostri giovani; udremo i discorsi, i brindisi;
andremo anche Ut qiiast tutti. ~
Ma non potremo impunemente inebriarci di gioia, di gioia vera,
della gioia dei lebbrosi, senza imitare il loro gesto, senza consegnare
anche noi con rinnovato entusiasmo e spirito di sacrificio la portentosa notizia. Non potremo impunemente, dico, allietarci in quel giorno
senza far scaturire da quella celebrazione un proposito ardito, un gesto di fede materiato di azioni che incidano a vantaggio della nostra
opera di evangelizzazione in Italia o di testimonianza nel mondo.
Non potremo rievocare il glorioso passato, senza soffermarci pen.sod e turbati al cospetto del presente, del presente della nostra chiesa,
insabbiata per il problema finanziario che ne arresta lo slancio, che
ne frena i movimenti essenziali, che smorza l’entusiasmo delle più nobili iniziative, che le fa segnare il passo sul terreno sociale, editcativo
ecc. Ci conforta, è vero, la generosa, spontanea risposta di molti valde.d all’appello della Chiesa; ma ci addolora l’atteggiamento dei molti pure che non hanno compreso, come ogni offerta può essere un mezzo, una possibilità nuova di varcare la soglia di altre anime e confortarle del messaggio gioioso del Regno che viene.
Quest’anno, come l’anno passato, alcune fabbriche hanno considerato festa riconosciuta quella del 17 febbraio, con soddisfazione viva
degli operai valdesi. Il passato .s’impone ancora con la sua gloria, con
la sua storia, con i .suoi martiri.
Un interrogativo
Mi domando .se (incora ci imponiamo noi con una più feconda testimonianza nelle fabbriche, nelle scuole, nella vita pubblida, perchè
quella notizia meravigliosa del vangelo varchi la soglia dei cuori dei
compagni di lavoro, di ufficio, della scuola. Ma la. data del 17 pur colmandoci di allegrezza, ci fa rimanere pensosi, non solo m iwi stessi,
ma su quei popoli che oggi, più d’ogni altro, gustano Vamaro frutto
della guerra, sperimentano le conseguenze deU’ubbidienza degli uomini al principe di questo mondo. Non possiamo consumare la n<>stra
giòia di oggi, .senza soffrire con quelli che soffrono in Corea, senza
pregare intensamente per i fratelli in fede di Seul e di tutti i paesi di
quello stato; senza fare qualcosa per quel popolo dilaniato dalle bombe, spogliato (Fogni bene, martoriato dalla fame, dal freddo, dalle malattie.
E questa testimonianza riveste carattere d’urgenza: « se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo tenuti colpevoli » esclamano ancora
i lebbrosi. Mentre « le tenebre coprono la terra e la fitta oscurità avvolge i popoli », il profeta ci dice n sorgi, risplendi, perche la alona
dell’Eterno s’è levata su di te ». ^
Sorgi, risplendi popolo valdese, popolo etHtngelico. perche tu por.sa in questo scorcio di tempo allietare le anime della .sola buona notizia. che consola e rallegra: che il regno di Dio viene e verrà
Molto tempo fa fu rinvenuta una mummia egiziana che. nel chiuso della mano, teneva alcuni semi di grano, mantenutisi mtaftì pei
molti secoli. Quella mano non aveva compiuto il gesto del seminatore
ed il seme era diventato infecondo. Noi siamo chiamati oggi ad aprire
Ut mano del nostro cuore perchè la semenza, la buona simenza del regno sia gettata, perchè porti del frutto: pace, amori letizia vera nel
cuore dei nostri concittadini, per i quali Cristo è morto.
Siamo chiamati ad irradiare la gioia della nostra, storica data in
quelli che rum cotioscono ancora la buona novella della Salvezza in
Cristo. Diversamente resteremo un popolo di mummie, con il seme
racchiusb nel cuore, destinati a figurare nello storico museo valdese,
accanto (dia gamba di legno di Beckwith o allo, misteriosa marmitta
della Balziglia e nulla più.
G. Bouchard.
E’ imminente la celebrazione di
un altro anniversario del giorno che
ricorda a tutti i Valdesi l’Editto di
Emancipazione del 1848, il quale
■ con la garanzia della libertà di coscienza e di culto prepa^va la storia moderna della nostra Chiesa.
A questo momento siamo giunti
dopo avere, in buona parte, superata una grave crisi finanziaria.
Siamo tuttavia nel pieno della^lotta tendente a porre l’opera nostra
sopra una base finanziaria ed allo
stesso tempo morale, più salda, mediante il pareggio dei bilanci, ottenuto con le contribuzioni di tutti.
Quest’anno è stato già richiesto uno sforzo notevole per raggiimgere
i fini dell’Appello Straordinario; ma
questo non basta, ed il Sinodo ba rivolto alle Chiese un invito ad aumentare globalmente le loro contribuzioni normali nella misura del
33%.
Questo è tm aumento destinato a
coprire le esigenze del bilancio del
Culto per l’anno ecclesiastico in cor
so.
Abbiamo detto aumento del 33%
sulla c<^tribuzione globale, inleb
Si comunica che la Colletta Speciale a tutt’ oggi ha
superato I 40 milioni. Nel
prossimo numero pubblicheremo un foglio speciale con
gli elenchi degli ultimi sottoscrittori. C’è ancora posto
per i ritardatari!
dendo così includere l’apporto della Settimana Valdese (già di Rinunzia) nella cifra totale da ottenere.
Alcune Comunità, di loro iniziativa, hanno già nel passato adottato
ed altre stanno predisponendo i loro piani così dà^ trasferire la cosidetla « Settimana Valdese » (già di Rinunzia) nella raccolta generale delle
contribuzioni.
Altre Comunità e molti singoli
donatori preferiscono attribuire al
dono della Settimana Valdese uno
speciale significato di riconoscenza
e di offerta speciale di rinunzia.
La Tavola Valdfese, consapevole
del fatto che si va maturando sempre più nelle Chiese il senso di responsabilità di fronte alle esigenze
finanziarie del’opera, invita tutte le
Comunità a celebrare la data del 17
Febbraio con senso di gratitudine a
Dio, raccogliendo in quella circostanza le offerte di rinunzia di quanti
vorranno contribuire in modo speciale, e comunque includendo l’amniontare così raccolto nelle contribuzioni della Chiesa, co.sì che nel loro
insieme i proventi della Settimana
Valdese e le contribuzioni ordinarie
dei fedeli raggiungono la somma
proposta come meta quest’anno.
E’ dunque Lasciata'libertà ai Con.sigli di Chiesa di coordinare nel modo più efficace la Settimana Valdese con tutta l’attività ecQnpmica della Chiesa, ed in (fnesta consfq)evole
libertà la Tavola Valdese confida,
fiduciosa di trovare in tptti i Consigli di Chiesa e in tutte le Comunità
la fraterna cooperazione di cui sente profondamente la necessità nell’ora che volge.
La Tavola Valdese
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■ L’ECO DELLE VALLI VALDESI
, r r,.-; ’ •4f'^ "»
Cambiamento di carte
Sabato scorso, mentre stavo scriv^ulo un wrticolo per l’aEco delle
Valli », ^ sopraggituito un piccolo
incidente che nid ha letteralmente
cambiato le carte in tavola.
Mi spiego: in seguito ad una cortese richiesta del Direttore di questo
giornale, m’ero messo a costruire un
articolo in occasione del 17 Febbraio.
Avevo scelto come argomento Campane Valdesi, che mi sembrava adatto alla circostanza. Campane: le voci dei Templi, che da 4 secoli chiamano i fedeli all’incontro con Dio e
eòi fratelli; che, risvegliando i ricordi delle vicende passate, tanto efficacemente preparano gli animi alla celebrazione imminente; campane che spesso con la loro stessa storia ripetono la storia del loro popofò; come a Bobbio, come a Frali,
còme a Villasecca... Un bello ed op
Perciò mi sono detto: le mie modeste Campane Valdesi possono aspettare; invece questa storia attuale, così impressiva per la nostra vita di Chiesa e di popolo, proprio ora deve essere meditata, attraverso
la prosa commovente dei due anùci, perchè proprio ora ciascuno di
noi ne deve trarre per sè le logiche
conseguenze.
Ed ecco perchè ho realmente cain
biato le carte sulla mia tavola da la
voro. Ho messo da parte quelle del
le Campane; passo al Direttore del
l’Eco » l’esposizione del pensiero dei
due pastori svizzeri.
Anzitutto, Paul Métraux.
Ah la vaillante Eglise
« Fare da sè », disent volontiers
les italiens. Les jours difficiles pieuvent. On se redresse et Von fait face,
par soi-même.
L'Eglise Vaudoise du Piémont est
en train de « fare da sè ». Cette petite Eglise de près de 50.000 membres (la Statistica veramente limita
questa cifra a 20000 membri di Chie-.a fra le Valli ed il resto d’Italia, più
circa 12000 aderenti e bambini) f/i.sséminés en une cinquantaine de paroisses à travers toute l’Italie, a été
très éprouvée par la guerre et les
suites de la guerre. Elle s’est remise
nu travàil avec un élan magnifique..
Mais. l’Eglise connaît actuellement
de grands soucis financiers.
Comment s’en étonner? Nous. <pn
appartenons à une Eglise de mnjo
rite, et dont l’Etat prend à sa char
ge una grande partie du budget, non
avons peine à imaginer les problè
mes épineux qui ne cessent pas de
se poser à une humble Eglise de mi
norité. dont les membres .sont dis
persés à travers un grand pays catho
ligue et qui ne trouve aucun appu
auprès de l’Etat. L’Eglise Vaiuloise
du Piémont ne peut compter que sur
elle-même. Elle ne reçoit aucun subiàde. Elle n’a aucune fortune. Elle
n’a que les ressources que lui fournis.sent ses membres et lès dons qui
lui viennent de ses omis... Année
après année, ü faut renouveler et
même augmenter sa costAi ibution
pour que VEgUse vive. Et comme
les Vaudoit. du Piémont veulent que
leur Eglise vive, il donnent. Ils donnent avec générosité.
E qui Paul Métraux riasstune rapidamente il pesante carico finanziario normale della Chiesa Valdese, dovqto alle esigenze delle sue
funzioni e della sua missione: gli stipendi dei pastori, le pensioni agli émeriti, la serie delle opere di assistenza (ospedali, asili, orfanotrofi,
diaconesse eco.), gli istituti di istruzione elementare e media, Ig facoltà teologica, ricostruzioni, l’opera d’evangelizzazione ecc. ecc. E
Eh bien, on a fait face. Les contributions des membres de l’Eglise ont
triplé del 1947 à 1950. L’Eglise regarde en avant. Elle est debout devant sa tâche. Peu a peu, lentement,
selon les ressources dis.ponibles, elle
reconstruit...
portano argomento.
Ed ecco arrivarmi, con la posta
del pomeriggio di sabato, il noto
giornale svizzero Semeur Vaudois,
che in prima pagina portava, con
l’illustrazione dell’aula sinodale di
Torre Pellice, uno scritto sulla Chiesa Valdese, anzi due scritti, due articoli vibranti d’affettuosa simpatia,
di due fedeli amici dei Valdesi; i
pastori Paul Métraux e Charles Freun
dler. Due articoli di storia contemporanea, anzi della storia attuale
più viva, a cui tutti noi abbiamo direttamente partecipato; due episodi storici estremamente significativi,
assai adatti a questo nostro 17 Febbraio, esposti nel modo più efficace
in articoli 'che tutti i Valdesi dovrebbero conoscere, non per proprio vanto, che sarebbe ridicolo, ma come
espressione eloquente dei legami che
uniscono gli Svizzeri a noi e noi a
loro, e come mezzo per contribuire
alla formazione d’una coscienza più
chiara dei nostri compiti.
Uno sforzo stroordinario
Ma con questo, osserva Paul Métraux, le difficoltà finanziarie sono
lungi dall’essere risolte; all’ultimo
Sinodo, è stata constatata la necessità di raccogliere l’enorme somma di
50 milioni di lire per colmare i deficit passati. E continua :
vrtds sacrifices, voisinent avec des
dons très importants.. On ne demande pas s’il faut donner. On discute
de ce que l’on donnera. Et l’on veut
donner le plus possible...
Cette claire réponse n’a pas seulement une valeur d’ordre financier.
Elle a une valeur spirituelle. Elle
est la preuve d’une maturité religieuse qui doit encourager les responsables de l’Église. Elle est aussi
un geste de confiance et de reconnaissance envers, ce foyer spirituel
qu’est l’Eglise...
Telle est l’expérience que viennent
de mener à bien nos frères de l’Eglise Vaudoise d’Italie. Ils l’ont conduite avec une remarquable dignité
Ils ont surmonté leurs difficultés avec une générosité et un élan de. foi
qui sont pour nous, qui les aiinom,
une leçon.,
' Vaillante petite Eglise Vaudoise
d’Italie, nous tei saluons. Tu es à
T avant-garde du protestantisme. Tu
es à un poste périlleux. Tu fais face.
Nous voudrions que tu saches que
.nous t’aimons et que nous suivons
avec prière et amitié ton combat au
service de Jé,ms Christ!
Angrogna — Monumento di Chanforan
La Scuola d'Agricoltura
Que faire? supprimer des paroisses? fermer les asiles? restreirulre lu
évangélisation? Vous pouvez imaginer les sérieux débats du Synode. La
décision, la voilà: Dieu nous a donné une tâche. Nous devons l’accomplir. Nous, allons exposer la situation
aux membres de l’Eglise et leur demander en plus de leur contribution
annuelle, un don immédiat et important pour que le déficit disparaisse. Nous comptons sur Dieu. Nous
comptons sur nous-mêmes. Pas d’appel pathétique à l’étranger. Les protestants italiens vont montrer sHls
sont prêt» à accepter pour leur Eglise des sacrifices qui coûtent.
11 secondo articolo del Semeur Vau• dois, scritto dal pastore Charles
Freundler in nome di un’apposita
Commissione di patronato, si riferisce ad un altro atgomento che interessa in modo Essenziale i Valdesi,
la Scuola d’Agricoltura dei Monnet.
Dopo aver accennato brevemente all’origine ed alle finalità di questo Istituto, il Freundler ne espone la
promettente-situazione attuale: Cette Ferme - Ecole achève sa première année. Accueillie par les uns fivec joie et reconnaissance, avec curiosité et intérêt par d’autres, avec
scepticisme par quelques-uns-, elle a
d’emblée gagné son procès. Diciannove allievi ed allieve regolari, oltre
ad una trentina d’iscritte al corso di
cucito; molte diecine di frequentatori ai corsi agricoli per adulti ed
alle esercitazioni del caseificio, dodici insegnanti volontari, programmi
ed orari completi e attivamente svolti, fervidi di vita i vari rami di lavoro agricolo, la stalla, il pollaio, il
caseificio.. L’exercice financier se
termine sous un jour tres favorable;
il bilancio preventivo prevede che
con le entrate della Cascina e della
Scuola, i contributi dei Comuni e
degli amici sostenitori si farà fronte a tutte le spese, a parte soltanto
lo stipendio del Direttore, per cui
per alcuni anni i Patroni svizzeri
hanno assicurato il loro aiuto. Questa
nuovissima Istituzione Valdese può
quindi avviarsi con fiducioso coraggio verso lo sviluppo futuro...
Concludendo
E’ inutile osservare quanto bene
ci facciano queste segnalazioni dei
due pastori svizzeri, così cald*' di
simpatia, d’affettuosa comprensione
e di pratico interessamento. Non per
vanagloria, che noi pur troppo conosciamo le nostri gravi debolezze."'
Ma perchè ci ricordano sia Tincrollabile fedeltà dell’amieizia che gli
Svizzeri da più di quattro secoli ci
dimostrano, sia d’altra parte la ne-'
cessità che ne deriva della nostra fé-''-“'
deità ai principii dell’Evangelo che
abbiamo in comune con loro ed alla r
missione di testimonianza con la parola e con l’azione che Dio ci ha af-}j
JÍ
fidata. In tale senso siamo grati a
quegli amici per l’efficace contributo che essi hanno portato alla celebrazione del 17 Febbraio.
Àllilio Jalla
1851
—En novembre dernier, les paroisses reçurent l’exposé de la Table.
Quelle sera la réponse?
Nous sommes au début de février.
L'opera valdese a Torino e Genova
La réponse est venue nette, claire,
rapide, décisive, émouvante. Elle est
venue des Vallées comme de la Sicile, des villes comme des village,^.
En moins de trois mois, la réponse
a dépassé 40 millions de lires. Les
dons continuent à arriver. Bientôt
le déficit sera balayé.
J’ai sous les yeux quelques listes
de souscriptions. Des noms, des lieuxdes chiffres.i. Les sommes les plus
modestes, qui souvent sont le fruit de
E’ logico ché^, all’indomani della
Emancipazione, Torino, la città piti
vicina alle Valli, fosse il primo centro di evangelizzazione: già da parecchi anni del resto vi esisteva una
piccola comunità protestante, sopratutto svizzeri, che faceva perno sulla Cappella della Legazione di Prussia, e che aveva il suo conduttore
nel pastore Amedeo Bert.
Costituitasi nel 1850 la regolare
parrocchia, l’opera prese degli sviluppi notevoli sotto la guida del va
lente (ì. Pietro Melile, mandatovi
dalla Tavola e scelto fra i pochi pastori che allora conoscevano la lingua italiana: la predicazione, che
prima si aveva una volta al mese, diventò settimanale, e naturalmente
cominciarono le lotte religiose, .specialmente in occasione dePa fondazione del tempio, come frià abbiamo
ricordalo ai nostri lettori.
Torino, in quegli anni, ei;i il centro di raccolta dei profughi che da
ogni parte d’Italia fuggivano governi reazionari o repressioni, e che nella capitale sabauda trovavano un’aura insolita di liberalesirao e di speranze. Tra questi, assai numerosi
giunsero anche i profughi per motivo religioso: il Guicciardini, esule dalla Toscana, non' vi si fermò
a lungo, ma i suoi compagni vi si
stabilirono, e fu proprio attraverso
a questi che la chiesa di Torino potè
stabilire dei fecondi contatti con
tutti gli altri profughi iiolilici; basterebbe ricordare Mazzarella, famoso uomo di cultura e niù tardi
deputato. Alborella, autore di un
lungo romanzo in tre volumi sull’epopea di Gianavello, e valente magistrato napoletano, Luigi Desarictis.
rinsuperato polemista, ex frale cd
avvincente figura di predicatore.
aver udito la prima predica l'scla-,
mava senza ambagi « Stavolta i l’aì
irouvà! » sedeva la rigida dama svi/-' '
zera direttrice della « Société des demoiselles protestantes pour la ])ro*
lection des enfants pain res » : e îiv
tutti soffiava lo spirito di Dio.
Pili tardi, Geymonat In sostituito
col maestro Biava e coirevangelista‘5'
De Sanctis, piìi tardi pastore regolare della Chiesa Valdese.
La Buona Novella
% ì
Il 7 novembre 1851 usciva in To-*'
■ w
rino il primo numero della « Buona
Novella» il battagliero giornale dievangelizzazione antenato dell’attua-,
le « Luce »: lo dirigeva G. P. Meilie,’
e usciva ogni due settimane in venti
pagine di formato libro. Le lotte so^
stenute dalla Buona Novcll-a nella
sua lunga carriera furono innumeri,
e ne fecero le spese i giornali eleri^.^
cali di Torino e di Genova.
L'’Opera a Genova,^.,
Progressi dell’Evangelo
Il Bars della Tagliola
Il 15 luglio 1851, la V Tavola,
preoeeupala della vastità deU’o[>era
impostata a Torino, deliberava di
porre accanto al Meilie un secondo
pastore, nella persona di Paolo Geymonat, da poco giunto duirinospitale Toscana, e liberava il primo
dal suo j)osto di rettore al Collegio
di Torre Pellice. Furono così gettate le basi sempre più solide della
Chiesa di Torino. Bei tempi! Accanto all’irruenza fascinatrice di un
Mazzarella stava la calma testimonianza, da vecchio valdese tradizionale, del banchiere Malan, deputato
al parlamento e colonna della comunità; accanto al popolano che dopo
Magna ¡mrs degli inizi deJ]’o|>era*:;
valdese nella città di Mazzitiì e di
Maria Vergine, fu il nostro infatica«
bile, Geymonat. Benché minglierlié
no, racchiudeva in sè tali energie fi,siche e spirituali da sbalordire il buon
Beckwitb. Egli era già capitato
Genova, quando cacciato dalla To>*
scana, faceva la sua « glorieuse rentrée » (per dirla con parole sue) alle amate Valli. Quivi si era diretW
alla casa dell’ammiraglio inglese Packenbam, grande amico della Chiesa Valdese, e sfrattato pure lui dal^
governo granducale di Firenze pe^
propaganda religiosa: « vi capitai’
malconcio, narra il Geymonat, eoKf
la chiave di casa di Firenze in ta-'
sca, ma senza un centesimo », '
Qualche mese dopo, e dopo utwÉ
breve esperienza a Torino, la Tavo*^'
la disponeva, per l’invio nella capi'-»
tale ligure, di Paolo Geymonat: ant,'
che là la propaganda evangelica a
3
1 L'ECO DELLE VALLI • V^-LDEBl
r'S-U.'. - '----------~"' -■ - ' -—
m
veva raccolto i primi proseliti, * «’invocava la presenza di ¡un pastore. Era allora arcivescovo di Genova una
antica conoscenza dei Valdesi, monsignor Andrea Gharvaz, già vescovo
di Pinerolo e coadiutore di non pochi malanni alle chiese delle Valli :
polemista, uomo dì parte, scaltro,
dette non poco filo da torcere al lavoro di Genova, e fu in massima^ parte l’artefice di quel discusso passo
indietro che fece nel 1856 la Tavola,
rivendendo al Governo la “ Chiesa
della Gran Madre, già acquistata per
trasformarla in tempio protestante.
L’ammiraglio Packenham, solerte
.colpoi'lore, ma non oratore, dopo aver ottenuto dalla Tavola il pastore
Geymonat, concesse alla nascente
comunità il suo alloggio, ai piedi
della salita dei Cappuccini, in un edificio di sei o sette piani: fu lì che
nacque la Chiesa di Genova, con le
prime adunanze di evangelizzazione
e la distribuzione continua di Bibbie e Nuovi Testamenti. Tra i primi
uditori, va ricordato Giuseppe Civinini, più tardi deputato famoso avversario di Crispi e direttore della
« Nazione » di Firenze.
L’ammiraglio inglese, nel 1852, fu
accusato di propaganda religiosa e
di sovversivismo, e, cacciato per la
seconda volta dall’Italia, andò» a stabilirsi a Cannes. Ciononostante l’opera era lanciata, la Chiesa Valdese
di Genova era ormai sorta ed è l’unica nostra chiesa che nel corso di
quest'anno possa celebrare il legittimo centenario della sua fondazione.
Aux vauÆis des Vàïheés
Augusto Armand Hugon
il est juste, séton la Parole, que
des freres s’instruisent réciproquement pour grandir et prospérer dans
dans la foi commune. . ■
Nous venons de passer six. mois
dans les Vallées comme évangélistes
itinérants et nous voulons, par ces lignies, vous communiquer nos pensées
Nous gagnons 'notre vie par un travail manuel. De ce fait, nous avons
pénétré d’asses près les habitudes de
la population et en avons fait notre
instruction quand, sur la base de l’Ecriture Sainte, elles nous apprenuieni
quelque chose.
Toi/i d’abord, 'nous remercions Dic'U
de i hospitalité que nous avons rencohtrêè partout; demandez au Seigneur qu’il nous rende capables d'éire aussi prompts que vous à . ouvrir
maison. Il j/ a aussi la générosité de
beaucoup qui — surtout s’ils sont de
situation modeste —■ aide àewx qui
portent la Parole.
D’autre part, nous voudrio-ns porter
en intercession avec vous certains
faits qui attristent le Saint Esprit de
Dieu, car nous sommes peinés de voir
que dans la plupart des cas, le pastour a toute la charge du travail de
la paroisse. Il fait tout ce que sontemps lui permet et pourtant la paroisse souff'Te' parce qu'il n’y a pas,
autour de lui, une « équipe » qui travaille pour l’avancement du régne de
Dieu. Poiirquoi les paroisses des Val
lées n’qnt-elles donc plus le courage
d’évangéliser? Pourquoi un commurùsU a-t-il souvent plus de foi en Staline qu’un chretieH^ en Jésus-Ohrist,
pourtant de beaucoup^ plus puissant
que Staline ?
Fü-us avez sans doute lu qu’une crise, non seulement financière mais surtout spirit'Uidle. menacte l Eglise des
Vallées.
Chrétien, mon frère ou ma soeur.
tu ne peux pas être chrétien sans uvoù- de vocation, de travail pour Dieu.
Keoute-Le. en lisant sa Parole cliaque jour; ton travail, ta vocation est
peut-être bien à l'usine., dans ta maison: aux champs og à l’Union, peutêtre aussi en mission, de toute fa<;oii
(■'est un don entier de toi-même à
.]é.sus-Christ qui t’a sauvé.
Noms piwns Dieu pour qu'il t'aide
à voir clair et qu’il te donne la force
(Faccomplir ce travail de témoignage
là où U t’y appelle. Si tu vis ainsi, tu
verras que petit à petit la médisance
diminuera dans ta bourgade, la paix
y fera un premier pas, car c’est ainsi
qu’elle doit commencer, et 'non pas
par des organisaiions internatiorndrs.
En reconnaissance pour le don que
Dieu nous a fait. rnnsacrons-Lui foule
notre vie.
Michel Revmond
LA CHIESA NEL MONDO
Solidarietà cristiana
In Germania 680 chiese e cappelle
> cattoliche romane hanno offerto ospitalità alla Chiesa luterana in Baviera
per celebrarvi dei culti; reciprocamente 250 chi^^ evangeliche sono state
messe à disposizione dei cattolici.
Questa collaborazione è determinata dal vasto movimento di popolazio
, ne, che ha fatto affluire in Baviera un
considerevole numero di rifugiati e di
espulsi.
]jii Chiesa evangelica di Berlino ha
offerto alla comunità ebraica la somma
di 5000 marchi, per la ricostniziomdella sinagoga. (8. OE. B. 1.).
In Francia, a Parigi, ha avuto luogo il 6 febbraio un incontro tra cattolici e protestanti, sul tema : « La
nostra responsabilità di cristiani ai
fronta airangoseioso problema della
pace mondiale ». La riunione, cui
partecipavano circa 80 persone, ha
J permesso un primo contatto tra cristiani. preoccupati di essere fedeli .al• l’Èvangelo e coscienti delle loro responsabilità di fronte alla presente situazione. Altri incontri sono previsti,
s(Réforme).
Roma — Tempio di Piazza Cavour
In Nuova Zelanda il problema del
jirnriità cristiana è stato il tema cen
-*V‘‘ trale della conferenza annuii della
Chiesii Metodista e dell’Assemblea
generale della chiesa presbiteriana.
l.ja conferenza metodista ha- dichiarato di esser pronta ad unirsi alle chiese presbiteriane e eongregazionalista.
riconoscendo esser questa « la volontà di Dio ed una,urgente necessità ».
L'Assemblen presbiteriana da) canto
suo ha nominato un comitato ])er l'unione, incaricato di incontrarsi con i
■j:, rappresentanti della, chiesa metodista
m vista di un accordo sul modo di
. procedere per raggiungere l’unità (8.
OE P. T.).
gradire, tra quindici anni ci .saranno nel Cile tanti protestanti quanti
sono i cattolici » (Semeur Vaudois).
In Argentina il governo ha proibito l’emissione de « l’ora luterana », affermando che soltanto la
Chiesa romana ha il diritto di servirsi delle stasioni radio per fini religiosi. (LI. P. E.).
INTOLLERANZA
Giunge notizia dal Perù che il 27
aprile 1950, mentre le campane della chiesa cattolica suonavano a di.stesa, la chiesa evangelica di Casca}
è Stata assalita; il pastore locale è
stato ferito e trasciruito in prigione
con una gamba fratturata. Una pattuglia militare l’ha liberato poco
dopo, arrestando gli assalitori; questi sono stati peraltro rilasciati poco
dopo. (U. P. E.).
passibile di gravL pene, secondo lo
art. 112 del codice penale lettone,
Il Ministero degli interni sorveglia
attentamente tutti i servizi religiosi;
gli impiegati ed i funzionari che
partecipano ai culti sono .segnalali
ai loro superiori. La tecnica dell’educazione antireligiosa è particolarmente sviluppata, per mezzo di calunnie contro la fede, ..che vien posta in ridicolo agli occhi dtù fanciulli.
Evangelica di dare la sua testimonianza. A Saragozza le riunioni si
tengono in una casa privata; molti
fedeli sostituiscono il pastore assente per le visite a piccoli gruppi; la
lettura della Bibbia è la forza della
comunità. (S. p. p.).
Il l'apporto annuale della società
(Ielle Missioni Metodiste . di New
York, segnala che in Corea circa la
metà dei dirigente cristiani sono stali eliminati o deportati. Soltanto a
Seul, 13 pastori*metodisti e 37 rappresentanti di altre chiese non sono
ritornati da una « conferenza » con
le autorità comuniste (E. P. D.).
IN eirAmerica latina
Nel Cile un vescovo cattolico ha
pubblicato un articolo che è un gridi di allarme contro lo .sviluppo del
protestantesimo nel paese; il prelato scrive tra. l’altro: « I protestanti
rappresentano un. grave pericolo
per hi vera Chiesa, tanto più che,
malgrado certe divisioni interne, e.s■si uniscono ogni volta che .si tratta
di attaccare la Chiesa cattolica. Se
questi rinnegati continuano a prò
Nelhi Spagna, malgrado le recenti eppur molto dubbie dichiarazioni
dell’u Eco del Chisone », Ut libertà
religiosa continua ad essere osteggiata. Le cappelle protestanti di Saragozza e di Baulastro sono state
saccheggiate, il mobilio bruciato.
La graziosa cappella di Jacca è ancora in piedi, ma i culti vi .sono interdetti, malgrado le pratiche svolte fino dal giugno 1948.
Tuttavia, la mancanza di locali e
di operai non impedisce alla Chiesa
LAPECORA
■w
SMARRITA
Ah ! questi elenchi !
rX
« Chi è l’uomo fra voi che, avendo
j. cento pecore, se ne perde una, non
In Russia il periodico « Scienza e
Vita », in un articolo a firma di V.
G. Sokolov, se la prende con il settarismo cristiano, intendendo -sotto
questa denominazione le comunità
battiste in Russia. L’articolista denuncia specialmente il tentativo di
predicare l’amore per i nemici e la
pace tra le classi sociali, e ritiene
che ogni propaganda tendente a conciliare cristianesimo e comunismo
non è altro che un tentativo di camuffare la natura reazionaria (lei
precetti ,e della morale settaria. Lo
articolista conclude dicendo: « La
lotta ideologica sistematica contro
l’ideologia reazionaria e anti-scientifica del settarismo fa parte integrante della nostra azione ideologica per il trionfo della concezione
materialistico scientifica del mondo,
secondo lo spirito del popolo sovietico » (S.OE.P.I.).
Segnaliamo infine che il 29 novembre scorso l’arcivescovo di York
ha attirato l’attenzione della camera dei Lords sulle persecuzioni religiose nei paesi comunisti. Egli ha
sottolineato la tecnica di queste persecuzioni: attacchi contro la direzione delle Chiese per mezzo della
.stampa e della radio ; soppressione
delle scuole confessionali è sistematico uso dell’istruzione a fini antireligiosi; misure coercitive nei riguardi delle proprietà delle chiese; legislazione tendente a una completa
subordinazione della Chiesa allo
Stato; infine persecuzioni dirette,
arresto dei capi religiosi e intimidazione dei fedeli. (S.OE.P.I:).
Notìzie varie
Dagli Siali Urtili
Gli studenti in teologia iscritti nei 21
seminari teologici degli Stati Uniti e del
Canada sono quest’anno 2.529, con un aumento del 18% sugli effettivi dell’anno
precedente. (L). P. E.).
Un pastore negro è stato nominato a
Staffordville, nel Connecticut, alla testa di
una parrocchia composta esclusivamente di
hianciii. Durante il culto di insediamento
del nuovo pastore, cui assistettero tutti gli
uhilanti della cittadina, il pastore sottolineò il fatto che « tutta l’America si interessa al problema del miglioramento delle
relazioni interrazziali » e che la cerimonia
era « l’occasione di darne un esempio al
mondo n. La comunità eongregazionalista
di Staffordville conta 75 membri su mille
abitanti. (S.OE.P.I.).
Dal Canadá
In Lettonia la situazione della
Chiesa evangelica luterana è pafticolarmente grave: secondo informa■zioni raccolte dal « Service Evangélique de Presse et d’information »
(li Stra-sburgo, le repressioni che si
esercitano controlla Chiesa in campo economico sono schiaccianti; i
comunisti liquidano le rendite ecclesiastiche con la nazionalizzazione
delle proprietà, e in seguito tassano
gravemente le comunità sui loro locali di culto. Recentemente il servizio stampa del governo ha ordinato
di raccogliere e idi bruciare 18.001)
innari luterani. Insegnare la religione ai bimbi a scuola è un delitto
lasci le novantanove nel deserto e non
vada dietro alla perduta finché non
l’abbia ritrovata? » (Luca 15: 4). ^
L’esattezza del fatto materiale posto da Gesù a base di questa sua parabola è facilmente riscontrata da
chi vive in qualche contatto con amt
bienti rurali. Ho conosciuto più di
un proprietario che in tal caso non
ha esitati) ad abbandonare ogni altra attività ed ha battuto per giorni
e giorni la montagna e le campagne,
dormendo all’addiaccio, o nei fienili, cibandosi al sacco, fintanto che
non avesse ritrovato la pecora o
acquistata la certezza della sua definitiva perdita. Non era solo il valore venale dell’animale che spingeva l’uomo a queste affannose ricerche, perchè talora esse rappresentavano una perdita dì attività o un dispendio superiore a quel valore; era anche l’affetto che lega l’uomo
dei campi alla natura ed ai suoi animali.
Ma se poi passiamo dall’atto materiale in sè alle applicazioni in altri campi, dobbiamo riconoscere che
purtroppo non sempre gli uomini o
le istituzioni si mettono alla ricerca
della pecora perduta con lo ste,sso
zelo e con la stessa assiduità.
Questo pensiero è stato suscitato
in me dalla lettura degli elenchi di
sottoscrittori all’appello straordinario della Tavola. Li bo esaminati con
spirito critico, un po’ fiscale se volete, ma sopratutto alla scopo di trovare tra quei nomi quelli di qualche
pecora smarrita della nostra Chiesa.
Ahimè ne ho trovati ben pochi!
Certamente non (sonosco che alcuni
nomi dì queste pecorè smarrite e purtroppo ve ne sono molte di più. L’eventuale ritrovamento di una di queste altre naturalmente mi sfuggiva.
Ma, facendo la proporzione per quanto è a mia cognizione, ho dovuto constatare che le pecore smarrite vagano ancora lontano dalla nostra Chie. sa. E’ evidente che fin controllo preciso non può essere esercitato forse
che dal Cassiere della Tavola, perchè molte offerte anche cospicue si
nascondono dietro iniziali o nell’à>
nonimato delle offerte collettive del**^
le varie chiese.
Se in linea generale l’offerta anonima o medestarnente occultata corrisponde al comandamento cristiano,
in questo caso ci troviamo di fronte
ad una rassegna delle nostre forze
cui ogni membro di chiesa ha il dovere di rispondere « presente » in
vista di tutti, as.sumendosi la^responsabilità della propria tirchieria come della propria generosità ed affrontando le inevitabili critiche, serenamente persuasi che le critiche
sar.anno in ogni caso molto più probabili delle lodi... Inoltre la no,slra
offerta deve essere incentivo a ([uanti si trovano in analoga situazione
Gli Esquimesi delle regioni arlirlio del
Cunadii 8o;jo dei fedeli parrocchiani, ha
dichiarato il nuovo vescovo anglicano della provincia, il rev. Donald B. Marsh.
« Dovunque essi vadano, portano con sè il
loro libro di preghiere. Le chiese sono
piene ogni domenica. Ho dovuto far entrare ben 808 persone in una rhiesu eoHtniita per 250. Ho celebralo dei servizi
di confermazione all’aria aperta, malgrado
il freddo, perchè non c’era più posto nella
cappella per i parenti e gli amici venuti
ad assistere alla cerimonia. Le richieste di
pastori e di missionari oltrepassano largamente gli effettivi disponibili n. (S. OE.
P- L). _
economica.
Una
sproporzione
Da Israele,
Il Parlamento dello stato 'di Israele si è
oeenp.ato, in dicembre, del problema delle
scuole delle missioni cristiane. Tali seiiole,
ha dichiarato il Dr. David Remez, ministri) dèlTedticazione, hanno piena libertà
di continuare la loro attività. 1 hambini
cristiani hanno altresì il diritto di seguire
Tinsegnamento in altri istituti scolastiei. I
genitori sono pienamente liberi di scegliere le scuole dove vogliono far istruire
i loro figliuoli, ' (S.OE.P.I.).
Dall’esame delle liste appare anzitutto una sproporzione tra i tradizionali nomi valdesi e quelli dei
nuovi fratelli, con grande preponderanza di questi ultimi. Forse i nostri vecchi valdesi, specie tpielli delle Valli, hanno risposto attraverso le
ris|>ettive Chiese. Ma osservo cht' anehe gli altri, quelli della Evangelizzazione, hanno in buona parte adottato lo stesso metodo e quindi la
sproporzione rimane. Mancano all’appello dei nomi cheavrei amato
trovare perchè sono nomi che un
tempo appartenevano a fedeli servitori della Chiesa Valdese; non ne ho
riscontrato nemmeno le iniziali ed
(‘ mollo improbabile che le lorò offerte siano conglobate in (pielle di
una chiesa poiché quéste pecorelle
hanno da tempo dimenticato la via
di ogni chiesa. Se guardiamo al peso che il loro contributo potrebbe
avere in questa sottoscrizione, date
le floride condizioni economiche in
cui generalmente versano, dobbiamo
concludere che il loro assenteismo è
una grave perdita per la Chiesa nostra, anche sotto questo aspetto.
4
/ >
V.
V
i'.
L’EOO BELLE VALLI VALBB8I
Dunque la prima ipotesi della parabola sussiste; Un uomo, ossia una istituzione umana, la Chiesa Valdese, possedeva cento pecore e ne
smani una. Possiamo dire che essa ha lasciato le novantanove nel
deserto per rintracciare la smarrita?
Senza dubbio la Chiesa Valdese si è
applicata all’interpretazione della
parabola in un ' senso più lato con
l’opera della Evangelizzazione, andando in cerca della pecora smarrita
del grande gregge di Cristo ed in
quest’opera non si è risparmiata.
Ha dunque ottemperato a questo imperativo in un senso più alto e più
spirituale, attirandosi l’accusa di
concorrenza esercitata con mezzi definiti, calunniosamente, sleali; le recenti invettive di un famoso predicatore ne sono un prezioso attestato.
Ma tenendosi ad una interpretazione
più modesta, più casalinga, ha spiegato tutta l’attività desiderabile per
riportare all’ovile quelle pecorelle
sue di diritto che se ne allontanarono? Un’esperienza personale insegna che essa ha aspettato invece che
ritornassero spontaneamente all’ovile, dimostrando una fidùcia che
non fu sempre hen collocata.
Un imperativo
Quest’atteggiamento passivo contrasta con l’energia spiegata da altri
pastori il cui gregge è ben altrimenti numeroso, nell’inseguire le pecore
sviate e nel richiamarle con le blandizie e con le minacce nell’ambito
del loro ovile. Abituati come siànjo
ad identificare le nostre chiese con
i loro pastori, dovremmo forse concludere che il pastore deve trascurare il suo abituale ministerio a favore delle pecore disciplinate per correr dietro alla fuggitiva? Ciò sarebbe poco pratico e poco utile. Ma la
chiesa, la comunità, corpo unitario
ha il dovere di non abbandonare tale ricerca. E perciò proporrei che in
ogni comunità, come vi sono i fratelli che si dedicano alle visite ai
malati, alcuni si dedicassero alla ricerca delle pecore smarrite, individuandole anzitutto, poiché spesso non
si conoscono, poi avvicinandole, di^
mostrando loro sopratutto che la loro chiesa non le dimentica, non le
abbandona. Si troverà allora che sotto l’indifferenza apparente dorme
un’acuta nostalgia di vita spirituale,
una sete della vita religiosa degli
anni migliori. E non sarà arduo persuadere le pecorelle sviate a tornare
in seno alla comunità.
Ecco come il desiderio di trovare
un mezzo per incrementare la nastra
sottoscrizione mi ha fatto considerare un problema importante della
nostra vita ecclesiastica, problema
capitale poi per un Popolo - Chiesa
quale il nastro. p.
I PROBLEMI SOCIALI
alla Luce del Vangelo
Si rivela sempre più urgente la responsabilità dei eristiani di fronte alla crisi s«< iale che travaglia Tumanità. Ed è necessario'
che il cristiano eviti ogni dogmatismo di
partito o di tendenza nella valutazione dei
fenomeni economici, socidi e politici. E'
altresì utile che egli sfugga alla tirannia
delle posizioni tradizionali e degli slogans,
diffusi e supinamente accettati.
La necessità, pertanto, di una seria eri
obbiettiva documentazione cì è offerta dai
nostri amici di lingua francese nella rivista
« CHRISTIANISME SOCIAL ».
Si invitano gli abbonati e quanti hannu>
ricevuto la rivista finora di voler sollcritatnenle versare gli abbonamenti in corso
ed arretrali valendosi del C. C. P. l-3i}046
intestato al Prof. Elio Eynard, via Pietro.
Coesa, 42, Roma.
Allo stesso indirizzo possono essere richiesti numeri di saggio co«w pure informazioni per la costituzione di modesti gruppi di studi sociali, in seno alle coiminilà
evangeliche o tra elementi indipendenti.
Il numero di Dicembre contiene importanti articoli di Barthc Vidal, Goguel ed
una rassegna importante di pubblicazioni
intemazionali e di avvenimenti sociali e
politici.
E’ un» rivista che si può utilmente presentare ad elementi colti fuori del nastro
mondo evangelico.
MESSAGGIO
LONDINESE
Sono una Valdese, da poco tempo
piovuta quassù, nella immensa metropoli di Londra, che desidera mandare un saluto nostalgico ai suoi amici in Italia.
Non è questo il luogo di parlare
delle prime impressioni ricevute;
potrebbero sapere di non poca ingenuità da parte di una giovane che,
lasciata poco fa la tranquilla e patriarcale Torre Pellice, smonta ad un
tratto a Victoria Station e s’inoltra
nella City, col fare non del tutto disinvolto.
Mi lasci piuttosto l’egregio direttore dell’EcoJar partecipi i suoi cortesi lettori di due sentimenti provati sin dal principio del mio soggiorno a Londra.
Il primo è un sentimento che mi
richiama alla mia piccola patria valdese.
Debbo fare, anzitutto, un nome:
quello della famiglia Bertin, oriunda di S. Giovanni, e da molti anni
stabilita in Inghilterra. Con una ospitalità tutta valdese, la famiglia
Bertin apre la sua porta a tutti coloro che, dalle natie Valli, si trasferiscono a Londra. Lo sanno tutti i
Pastori che qui si recano in missioni
speciali della Chiesa Valdese e trovano sempre, presso di essa, un’accoglienza generosa. Lo seppi pure
io. Anch’io trovai presso la famiglia
Bertin quel senso di placata nostalgia tanto benefico per quelli che sono lontani da casa. Ah! quell’accen
to del paese natio, in mezzo al frastuono della grande città, che richiamo alla « roccia d’onde siamo stati
tratti»!
L’altro è un sentimento di più vasta portata. Accompagnata dai miei
amici, mi son recata alla Trinity
Presbyterian ChureE di Ketish Town,
diretta dal Rev. James Fraser, M.
A., per un « International Party ».
Il pastore e la sua Signóra eh« hanno visitato le Valli nel 19^8, accolgono sempre con simpatia i Valdesi.
Ivi convenuta era la più eterogenea assistenza di fedeli, quale soltanto Londra può offrire, provenienti dalle più svariate regioni, oltre
che europee, dalPAfrica, dalla Cina
e dall’India.
S’incomincia con dei giuochi ai
quali partecipano tutti, anche le persone più serie ed anziane, cosa impossibile ad ottenersi alle Valli. Dopo un servizio di rinfreschi fatto dal
sesso maschile, è la volta delle danze folcloristiche inglesi e scozzesi.
Pei negri la cosa è alquanto complicata pel fatto che essi non concepiscono quelle danze altro che come
un susseguirsi di rapidissimi salti.
Poi è la parte più seria. Varii messaggi sono rivolti all’Assemblea, nei
quali si può veramente^ sentire che
la comunione della fede è più forte
della diversità delle razze e che al
disopra delle distanze c’è un vintfolo
potente che unisce. Ecco perchè,
pur essendo fiera di essere Valdese,
mi son sentita aìl’unissono con tutti
costoro « figli tutti d’un solo riscatt» » e, come me, partecipi delle stesse realtà spirituali.
Sperane Tron
iSTnninnee
Comperare o non comperare:
9
V
— Ma dica Lei... devo ancora comprare, o no? Ma lo sa Lei, che la vita diventa veramente impossibile?
Nell’ultima guerra almeno le cose
erano chiare: l’uomo prudente sapeva che doveva comperare e sempre
comperare; poteva prevedere l’inflazione e dormire con la coscienza
tranquilla, avendo accantonato i beni necessari per i tempi difficili. Io,
per esempio, sa, glielo dico a Lei,
in confidenza, mi son trovato fra i
piedi, l’altro giorno, perfino una latta di benzina dell’altra guerra! Ma
ora, via, sa, è un affare serio; io,
]>er esempio, i soldi, sempre in confidenza, ce li avrei, ed ho già comj>rato dell’altra benzina, ma.... ho
fatto bene? Conte, non capisce? Vede... Se capita un’altra guerra, crede che mi lascieranno godere in pace ciò- che ho onestamente e profumatamente pagato? Con tutte queste storie di giustizia sociale, di rivendicazione di classi, non c’è il pericolo, domani, che mi vengano a
rovistare le cantine?...
— E qui il mio amico Fifolino emelte un profondo sospiro, un sospiro onesto di onesto accaparratore
che non può dormire i suoi sonni
tranquilli, perchè la sua coscienza,
che è a contatto immediato col suo
portafoglio, ha degli incubi inattesi.
Bisogna onestamente riconoscere che
non ha colpa Fifolino di questi incubi! Ila fatto il possibile per mantenerla nel sonno profondo. Ha eretto nella sua vita pubblica un altare
al Decoro, divinità a cui ha sacrificato le sue più nobili aspirazioni.
Veste decorosamente, cammina decorosamente, striscia decorosamente,
accaparra decorosamente. Non è come gli stolti che si precipitano in un
negozio e comprarlo senza discrezione! No! Decoro ci vuole: la sera, con
trasporto nelle ore notturne.
La sera, la coscienza di Fifolino
dorme più serena,: In gente non vede,
non parla'- il Decoro è salvo. Del resto, dice bene il mio amico Fifolino:
— E poi, cosa c’entra la-coscienza in tutto questo? Ma lo sa, Lei,
che e.’è della gente che pretenderebbe che la Chiesa si occupasse di que.s’-te cose? Ma^lo sa, Lei, che ci sono
d egli incoscienti che pretenderebbero^ che la nostra stampa bollasse gli
acica parlatori e tirano in ballo que*
sto o quest’altro passo dell’Evangelo?? Caro amico, decoro, ci vuole,
ancora decoro e sempre decoro!
— E qui un altro, profondo sospiro: Povera Fifolino! Ha danaro, ha
le cantine piene, ha decoro, e ciò
nonostante la gente lo disprezza: ci
sono gli eterni incoscienti che leggono l’Evangelo e pretendono che c.s.so
.sia un seme di vita nuova.
— Già! Forse che la gente pretenderebbe che io rinunciassi al mio decoro e invitassi a casa mia straccioni
e donne di malavita, e distribuissi
loro il mio scatolame? Ma dica Lei..!
— Effettivamente il buon Fifolino
non ha tutti i torti a sospirare! Perchè, in qualche posto, di quel libro
che egli legge, compunto, di nero
vestito, la domenica mattina, al primo banco della sua Chiesa, c’è pure
uno strano racconto di un banchetto
dove un nobile signore invitò mendicanti e storpi: la schiuma della società.
Un banchetto dove Fifolino aveva
rifiutato di andare, perchè doveva
provvedere ai suoi affari.
— « Sa..., in confidenza, pare che
le azioni della M... riprendano quota, e allora... les affaires soiit les affaires. E cosa c’entra la Chiesa in
tutto questo? »
— Già: cosa c’entra la Chiesa in
tutto questo?
Il problema è tutto qui.
Da una parte ci sono i saggi, i soddisfatti, i prudenti; e la loro stupefazione, la loro angoscia è onesta:
Cosa c’entra la Chiesa in tutto questo?
Dall’altra parte ci sono i poveri,
gl’insoddisfatti; e la domanda è la
stessa: Cosa c’entra la Chiesa in tutto questo?
Fifolino ritiene che la Chiesa non
ha che da tutelare l’ordine costituito ed è preoccupato che la Chiesa
pos.sn dar l’impressione di supporre
che l’ordine costituito .sia il disordine eretto a .H.stemn, con la vernice
del decoro!
Gli altri non hanno più fiducia
nella, Chiesa.
Fifolino va in Chiesa, gli altri no.
E’ facile dire: fanno male tutti
quanti. Non è facile risolvere il prohleina, ma bisogna affrontarlo.
Cl.
Da alcune »cttimane è scomparso il Signor Avondfl Lorenzo fu Giacomo, di anni 72. Ricoverato al Rifugio Re Carlo Alberto, di Luserna San Giovanni, si suppose in un primo tempo che egli intendesse
recarsi presso parenti, a Inverso Porte.
Chiunque potesse dare qualche informazione in merito, è pregato di rivolgersi al
Rifugio o al Signor Avondet Levi, Garossini di Inverso Porte.
Ecli del carievile
« Un’enorme folla ha festeggiato
ieri (a Vercelli) la maschera Torinese. Dopo la visita al Municipio il
corteo si è poi diretto all’Arcivescovado passando per via e piazza Cavour tra due ali di folla ed un clamore infernale di trombe e fischietti,
eri una nevicata continua ai coriandoli.
L’arcivescovo mons. Imberti ha
accolto fraternamente Gianduia ricordandogli di essere anche lui un
vecchio torinese, e Gianduja nella
amichevole chiacchierata che è seguita, ha raccontato all’alto prelato
della sua visita al Papti e di come il
sommo Pontefice fosse informato delle sue carnevalesche prestazioni ».
Parecchi lettori ci hanno segnalato questo resoconto della Gazzetta
del Popolo, 4 febbraio scorso, e ci
domandano un appropriato commento alle... sensazionali rivelazioni di Gianduja in Vaticano. Francamente non ce la sentiamo. Del resto
un giornale torinese, parlando di lina delle tante « prestazioni carnevalesclie » del suddetto Gianduja, ha
osservato: « Lui, Gianduja, è sempre lo stesso, e diventa, tutti gli
armi, più Gianduja! »
Giustissimo!
Dopo le « prestazioni carnevalesche » verranno, anzi, son venute, le
prestazioni quaresimali; dopo carnevale, le Ceneri; dopo « l’infernale clamore di trombe e di fischietti
e la continua nevicata di coriandoli »
il fragore degli altoparlanti sui campanili; Gianduja è sempre Gianduja. dovunque presente, miscredente
e devoto, scettico e superstizioso,
penitente e gaudente.
Gianduja: una maschera.
Una maschera: in latino: persona.
Gianduja « su un gigantesco ranocchio »; Gianduja « in Arcivescovado »: Gianduja una delle tante « persone » d’Italia bella!
Ci.
• l't
Rodoretto
Le téléphone ne fonctionite plus. La neige tombe depuis trois jours. On la voit
s’entasser sur les toits, se mettre partout,
elle forme une couche qui s’élève d’heure
en heure. Elle s’élèvera pendant la nuit
qui vient furtivement à petit pas. On n’entend plus un bruit. Tout est étouffé. C’est
à peine si la voix de la voisine, qui crie
qu’elle n’a plus de pain, peut nous parvenir. Rodoretto est bloqué. Il y a trop
de neige. L’avalanche menace tout le mon
de. Chacun se tient chez soi comme une
marmotte. Rodoretto ne coinuniquc avec
le monde, que par une étroite gorge. Quand
la neige tombe depuis trois jours la petite
route de la gorge disparait... les avalanches
descendent. Rodoretto est séparé du monde. On est bloqué... Alors qu’en cette veille de Noël il y a le sapin qui s’allume.-.
Qui pourCa aller se réjouir à le regarder?
Qui pourra réciter les beaux dialogues si
l'on ne peut plus s’avancer sur les roules
encombrées de neige...? Partout, à pari
les villages trop éloignés, le jour de Noël
fui joyeusement fêté. Aux Fontaines, les
enfants bien préparés par M.lle Chantre
récitèrent leurs dialogues sans sa présence.
Pour le culte, solennel en eette occasion,
les paroissiens ne sont pas tous là. La neige
en a empêché beaucoup. La Sainte Cène
est prise par presque tous. Il faut dire aussi qu’en cette matinée de Noël il y eul
une surprise. Longtemps avant que l'arbre
naisse, on entendait des cantiques dans les
quartiers. Cette initiative était ¡due à M.mc
\icod que la neige n’effraya pas. Qui l’imitera une autre année?
Le Nouvel An se passa plus discrètement
et nous eûmes le plaisir d’entendre un peu
de flûte. Quelques morceux, psaumes et
chorals on fait la joie de ceux qui les en
tendirent. A Rodoretto, presque tous les
services sont en français. Quelque fois, cependant, on sent le besoin de réentendfe
la langue de la nation. Aussi avons-nous en
deux fois la présence de M.r le pasteur du
Perrier, M.r Coisson.
M.r Coisson apporta un message sérieux
ainsi qu’un air dé joie et de gaieté dans
la paroisse.
Actes pastoraux. Baptême. Tron Bruno
de Costantino et Peyran Eugénie. Parrain
Micol Adolfo, marraine Peyran Ada.
Tou nom est inscrit dans ma main, dit
l’Eternel (Ezechièl).
Luserna S. Giovanni
Celebrazioni del 17 Febbraio. Venerdì
sera 16 Febliraio: Accensione dei falò. Sabato 17, ore 9,30; Adunata dei bambini sul
piazzale della Chiesa e corteo. 10,30; Culto
di rendimento di grazie. 12,30 Agape Iraterna nella Sala Albarin. Prenotarsi presso
la Tabaccheria Eynard o la Cartoleria Revcl. 21: Rappresentazione del dramma ugonotto : « Lo vuole il Re » di C, Bost. Seguirà una brillante farsa. Partecipazione
della Corale. Domenica 18 ore 10,30; Culto
di commemorazione. 21: Ripetizione della Serata.
Culti nel Tempio del Ciabas. Domenica
25, alle ore 15 (3 pom.), culto in lingua
francese.
Direltore Responsabile: Ermanno Rostan
Autorizzazione Decreto 27 - XI - 1950 ;
Tribunale di Pinerolo 1
Tip. Subalpina s. p. a. — Torre Pellice
Don. BadalamenH
Medico Chirurgo Dentista
SPECIALISTA
TORRE PELLICE - Via Arnaud, num. 1
ORARIO: Martedì dalle 15 alle 19
Venerdì dalle 8 alle 12
ORECCHI
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Doti. DANIELE ROCHAT
riceve in Torre Pellice, viale
Fulirman t (presso Dr. Garrliol)
il VENERDF
dalle ore 10 alle 12,
a Torino riceve gli altri giorni,
dalle ore 14,30 alle 10 in via
Bertholletf 36 ( Ospedale Evan/
gfilico).
H D Febbraio 1951 Dio ha richùmiato a
Sè dopo gravi sofferenze
MEJRON GIOVANNA
Ved. Michelin - Salomon
Il jiglio ringrazia tutte le persone che
diedero aiuto e simpatia nella dolorosa circostanza.
Torre Pellice, Febbraio 1951
La fuiniglia Malati, commo.s.sa per le numerose prove di simpatia ricevute in occasione della dipartenza della sua Cara, ringrazia vivamente lutti coloro che con sirit- io o con la presenza hanno preso parte al i
suo grande dolore. In modo particolai e < v 1
vicini, il Pastore Peyrot. il Doti. Ros e
quanti furono larghi di aiuto nella dolorosa circostanza.
Koecapiatta, 28 gennaio 1951.
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signora Lidia Eynard, Torre Pellice.