1
J
ECO
DELLE YALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
S e 11 i m a c B1 e
delia Chiesa Valdese
Anno XriII - Num. 23
Una copia Lire 4C
ABBONAMENTI
ÌEco; L. 1.500 per rintemo
L. 2.200 per l’estero
u Ern » e « Prpuentu Evangelica »
interno L. 2.500 - estero L. 3.700
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Cambio d’indirizzo Lire 50
ÌORRE PM ! u E — 7 Giugno 1^63
Ammin. Clandiana Torre Pedlice - C.C.P. 2-17557
La nuova cappt^lla valdese di Ferentino
lina inaujdurazione
« Oggi è festa, oggi siamo nella gioia. Siamo nella gioia non tanto per
queste mura ( le mura della nuova cappella di Ferentino), certo anche per
queste, e ringraziamo Dio che ce le
ha date; ma soprattutto siamo nella
gioia perchè ci siete tutti, non solo
voi di Ferentino e Colleferro, ma voi
della campagna intorno a queste due
cittadine, voi ciociari di Vallepara,
Vallevcna, Contrada Spinelle, Toie
Morolo, Sgurgola... ». Cosi il Prof. Valdo Vinay, docente di Storia alla Facoltà Valdese di Teologia e Pastore
della Ciociaria, non ad honorem ma
in un servizio che dura da 15 anni. E
continuava, il Proi. Vinay, nominando ad uno ad uno questi fratelli.
Spontaneamente il pensiero va alle
lettere di Paolo quando l’apostola saluta la Chiesa, non genericamente,
ma facendo i nomi di ciascuno. L’Evangelo è personale. Nel primo secolo si chiamavano Urbano, Rufo, Giulia, Erma, Erodione. Nel ventesimo secolo si chiamano SistOi, Antonio, AngeiO', Assunta, Rocco. Eccoli radunati insieme a tanti fratelli di Colleferro, Roma e Forano Sabino, per Tinauguraziorie del loro' locale di culto, dopo ami; di attesa.
Una vecchia sala da pranzo di un
vecchio palazzotto di provincia, nella
parte vecchia della città, lungo una
strada larga poco più di una macchina. Tutto vecchio (anche se naturai
mente il locale di culto e anche le
altre ale della casa sono state completamente rinnovate e si presentano
assai bene), tranne la comunità, tranne la Parola di Dio, tranne il fervore
del primo amore. Anche i volti della
gente, pur scavati dalla fatica, dicono questa freschezza spirituale e si
pensa ai « tempi di refrigerio » di cui
parlava Pietro in uno dei suoi sermoni dopo la Pentecoste lAtti 3: 20).
E gli occhi, e gli sguardi: questo popolo dice più cose con lo sguardo che
con la bocca. Cantano anche, soprattutto inni della Riforma, altro tempo
di refrigerio per la Chiesa Universale.
Chiesa Evangelica Valdese di Ferentino: c’è chi pensa alla Chiesa Valdese come alla « vecchia Signora » del
¡’evangelismo italiano, o come a una
Chiesa « borghese » (come dicono) o
sulla via di imborghesirsi. Ma a parte
il fatto che la borghesia non è tanto
una classe quanto uno spirito, un atteggiamento spirituale, che minaccia
tutte le Chiese e tutte le anime, guardando quell’assemblea riunita il 12
maggio nella cappella di Ferentino,
a tutto si poteva pensare tranne che
a un’immagine di Chiesa borghese. E
il Pastore della Chiesa di Ferentino
e Colleferro, Archimede Bertolino, è
Pastore senza aver fatto il liceo, la
scuola dei borghesi, è. un Pastore senza laurea. E’ venuto da Agape, ed è
questo un segno del legame vitale che
unisce Agape alla Chiesa. Anche la
Corale di Forano, che ha cantato tre
cori (due negro spirituals e un mot
tetto di Bach) non è andata a scuola
di musica e non sempre, sulla carta,
sa distinguire un « do » da un « re » :
ma sa cantare e i presenti l’hannc
ascoltata con vivo piacere, in qualche
passaggio con ammirato stujK>re.
Ha predicato il Moderatore su un
testo tratto dalla II Timoteo, parlandr. della concezione neotestamentaria
della Chiesa, della sua missione, della sua vita.É’ stata poi deposta sul
Tavolo della Santa Cena la Bibbia
aperta. U Pastore Mathieu, Capo^Distretto, ha parlato a nome della Con
ferenza Distrettuale. Il Pastore americano R. Smith, che era accompagnato dalla famigiia, si è associato
spiritualm.ente al culto e alla famiglia
evangelica li, raccolta con un intervento breve, denso di pensiero e assai
appropriato. Il Pastore Bertolino, richiamandosi al Salmo 126 (« Ci pare
attesa
da anni
IL SINODO DELLA CHIESA
RIFORMATA DI FRANCIA
di sognare.. ») ha rievocato, in modo
significativo ed efficace, la storia della comunità; era commosso, il Pastore Bertolino, e chi non lo sarebbe stato? Infine ha parlato il Prof. Vinay,
che ha dipinto al vivo — come abbiamo detto — la Chiesa di Ferentino,
fatta non di mura ma di uomini e
dorme. Dopo il culto, la comunità locale ha offerto ai convenuti una merenda, a base di pane casereccio, companatico e vino.
L’amministrazione Comunale di Ferentino (che è di centro-sinistra) aveva sempre trovato scuse ridicole per
impedirci di costruire rm locale ex-novo, che era divenuto indispensabile
da quando la stanza di un fratello di
Chiesa, in cui la comunità si rluhiva
I>er il culto, aveva dovuto essere puntellata da sotto, con assi e travi, per
sopportare il peso di im centinaio di
persone (i membri di Chiesa di Ferentino sono circa 150). Dopo anni di
discussione e di tergiversazioni, era
chiaro che rAmminlstrazione avrebbe
continuato a menàr il can per l’aia
per chissà quanto tempo ancora. La
Tavola, saggiamente, ha risolto il problema comprando per 6 milioni l’antico « palazzo », la cui ex-sala da pranzo è stata trasformata in un bel locale di culto. Al piano superiore vi e
l’alloggio del Pastore e altre sale di
attività. I fondi per l’acquisto dell’edificio sono giunti, in buona parte, da
nostri fratelli di Germania. Per il
giorno dell'inaugurazione nessuno di
loro ha potuto essere presente: hanno scritto una lettera, una bella lettera, in cui si leggeva: «Ecco, ora
avete il vostro locale di culto e noi
vi abbiamo aiutato ad averlo. Ma non
ringraziateci troppo. L’abbiamo fatto
come a dei fratelli, perchè ci siete fratelli. L’abbiamo' fatto per una questione di fratellanza. Non ringraziateci troppo. Prendetelo, questo aiuto,
sul piano della fratellanza».
Paolo Ricca
Il Sinodo della Chiesa Riformata di
Francia ha avuto luogo a Orthez, una
località dei Bassi Pirenei. La Riforma
ha qui delle origini remote, risalendo
ai 1560. Il Beam era allora uno stato
indipendente, e la regina Jeanne d’Albret si era rivolta a Calvino perchè
provvedesse alla Riforma nei suoi domini. Ne seguirono guerre e massacri,
e se il partito cattolico riuscì ad avere il sopravvento, non potè tuttavia
soffocare del tutto il Protestantesimo.
Oggi la parrocchia Riformata di
Orthez conta circa 6(X) membri adulti, un grande tempio, una sala per le
attività e un Asilo per vecchi. Sotto
la direzione del Pastore Jean Sei
gneur, sembra offrire i segni di una
intensa vita spirituale e ecclesiastica.
Il Sinodo si è aperto il 27 Aprile con
la lettura della Confessione di fede
ascoltata in piedi dalTAssemblea. Il
Pastore P. Bourguet, ohe ben cono
sciamo per averlo visto al nostro Sinodo, e che riveste la carica corrispondente a quella del nostro Moderatore,
lesse il rapporto del Consiglio Nazionale (la nostra Tavola).
Tre giorni di Sinodo sembrano pochi per una Chiesa tanto più importante della nostra, quando noi riusciamo in cinque giorni e mezzo a
smaltire tutto l’ordine del giorno. Anche la Chiesa Riformata lamenta la
ristrettezza del tempo, e si è cercato
di rimediare limitando la brevità de
gli interventi oratori; 5 minuti il primo intervento, 3 minuti il secondo, 1
il terzo! Non ci son sempre riusciti)
iiriiiiiiiiimiiiiiiiiiiii
iiiiiiiiiiimii'iiiiiiiiiiitimiiiii
Evangelizzazione, e proselitismo
Ordine del giorno votato dal Sinodo della Chiesa Riformata di Francia
1. La Chiesa cristiana si presenta al
mondo per condividere con lui la verità nella quale essa ha la gioia di
vivere : il Signore si è abbassato fino
a noi per offrire a tutti la sua piena
umanità e per rivelare al mondo l’Aniore che è stato promesso.
Questa speranza, che si fonda sulla
resurrezione di Gesù Cristo, appartiene a ogni individuo. La Chiesa non
ne ha il possesso, essa non ne è che
la serva, e deve aiutare gli uomini a
rallegrarsene a loro volta.
— l’evangelizzazione esprime dunque il passaggio dalla gioia scoperta
alla gioia condivisa, richiamando continuamente il cristiano all’umiltà. La
evangelizzazione non consiste nell’af
fermazione di se stesso, ma consiste
in un dialogo aperto, in cui il cristiano ha altrettanto da ricevere che da
dare.
— l’evangelizzazione si oppone perciò a un proselitismo, che si ispira ad
uno spirito di conquista e ad una verità rigida, davanti alla quale gli uomini dovrebbero piegarsi, ignorando
il prossimo in quanto persona libera
e originale.
2. La Chiesa cristiana è la comunità degli uomini già riuniti nella speranza, uniti dalla Parola del Signore
e nella partecipazione al medesimo
Pane.
La sua prima testimonianza sarà di
vivere in mezzo agli uomini e per loro dimostrando a tutti un volto accogliente e fraterno.
— perciò esortiamo le nostre parrocchie a vivere in continuo ascolto di
quello che gU uomini ci dicono, e di
quello che Dio vuol dirci per loro mezzo. Avremo cura di rispettare il loro
cammino, di comprendere le loro rivolte, di prendere parte alle loro sofferenze.
— le nostre Chiese debbono essere
Durante il culto di
dedicazione.
Al centro il Post.
Bertolino, il Moderatore Boston e il
Past, Mathieu.
disponibili a tutti, felici di accogliere
senza restrizioni nè riserve tutti quelli che vengono verso di noi per cercare insieme a noi, e forse per vivere
con noi. Tuttavia esse baderanno a
non provocare delle adesioni precipitate, valendosi di circostanze favorevoli.
— affin di megUo manifestare questa apertura della Chiesa verso gli uomini, ci rallegriamo di accogliere alla
comunione del Signore tutti coloro
che, sieno membri delia nostra Chiesa
o no, sono in grado di discernere il
corpo e il sangue di Cristo.
3. L’evangelizzazione è la comune
missione di tutti i membri di chiesa,
in quanto ognuno è chiamato nella
sua vita quotidiana a rendere conto
della speranza che è in Lui.
— la testimonianza che i fedeli debbono rendere al Signore esige ch’essi
si adoperino per una migliore formazione biblica e teologica. Ogni parrocchia si sentirà responsabile di questa
costante formazione dei suoi membri,
— questa testimonianza suppone la
partecipazione cosciente dei cristiani
alla vita della società nella quale sono chiamati a provocare une tensione
vivificante.
4. Ma la Chiesa cristiana si presenta oggi agli uomini con il volto lacerato; noi soffriamo e siamo umiliati
perchè lo scandalo offerto da questa
lacerazione è una smentita alla nostra lede;
— per conseguenza la preoccupazione deH’evangelizzazione non può essere disgiunta dalla preoccupazione dell’unità. L’una e l’altra non rappresentano che una sola e medesima obbedienza all’amore di Gesù Cristo.
— perciò ci sentiamo obbligati a manifestare l’unità della Riforma in
Francia, considerando l’evangelizzazione del nostro paese come un’opera
comune delle Chiese membre della Federazione, e lavorando così alla prossima costituzione di una Chiesa evangelica unita.
— noi crediamo che il Signore affida alle nostre chiese della Riforma
una testimonianza originale da annunziare oggi. Baderemo che questa
testimonianza, che appartiene a Gesù
Cristo e non a noi stessi, sia recata in
uno spirito sportivo, aperto e fraterno.
— esortiamo ì membri delle nostre
parrocchie a vivere in dialogo con i
membri delle altre chiese, specialmente con quelli della Chiesa cattolica, e
a fare della preghiera per l’unità uno
degli atti più importanti della nostra
pietà Riformata.
— veglieremo perchè, sul piano internazionale, ogni Chiesa abbia riconosciuto in ogni paese, non solo la li
bertà di culto, ma anche la libertà di
evangelizzare.
Riteniamo che l’evangelizzazione
che ha per risultato di accogliere dei
membri provenienti da altre chiese,
non solo non comprometta l’autentico ecumenismo, ma possa offrirgli il
suo carattere di serietà e di urgenza.
5. _ L’evangelizzazione partecipa al
ministero di lode della Chiesa.
— esortiamo perciò le nostre parrocchie ad _ essere delle comunità in cui
l’adorazione del Signore risuscitato e
la gioia del Regno abbiano un posto
sempre più grande.
Per quello che riguarda rinserimento ecclesiastico di quelli ai quali essa
annunzia l’Evangelo, la Chiesa Riformata di Francia è esplicita nel dichiarare che malgrado le divisioni che persistono fra le Chiese della Riforma,
tutte queste Chiese sono per lei l’ambiente di questo inserimento, e in conseguenza si augura che sieno intensificati gli sforzi di evangelizzazione in
comune per mezzo di tutte le Chiese
della Riforma.
Quanto alle altre Chiese cristiane,
essa non respinge il parere che l’evangelizzazione possa consistere nel ricondurre .alla Chiesa d’origine un cristiano indifferente o distaccato, ma
poiché si tratta di un problema di cura d’anime, essa si astiene di proposito dal formulare qualsiasi norma.
Erano presenti Marc Boegner, Accademico di Francia, il quale, malgrado la sua età avanzata, era appena di
ritorno da un viaggio nel Madagascar; i Pastori Marchand e Donadiile,
cari amici della nostra Chiesa; numelosi rappresentanti di Chiese Protestanti, compresi dei Pastori dal Carneroun e dal Madagascar. Erano presenti, con voce consultiva, anche i
rappresentanti della nuova Chiesa Riformata Algerina. Pino a poco tempo
fa, l’Algeria costituiva una delle « regioni » (i nostri «distretti») della
Chiesa Rifoimata di Francia. Oggi si
cerca di riorganizzare come Chiesa autonoma quello ohe rimane di un’opera
già fiorente, e di fronteggiare una situazione piena di incognite.
Come da noi, la Chiesa Riformata,
studia se sia conveniente o meno, di
raggruppare le comunità in più grandi « regioni », mentre si fanno degli
esperimenti di « Chiese Concistoriali ».
Meno celere che da noi, la Chiesa Ri
formata di Francia, come la grande
maggioranza delle Chiese Protestanti,
non si è ancora pronunziata sulla consacrazione delle donne al Pastorato.
L’argomento principale dibattuto
verteva su « Proselitismo ed evangelizzazione» indicare quale aspetto avrebbe dovuto prendere la testimonian:^ del Protestantesimo nel nuovo clima di distensione con la Chiesa
Romana. A questo- proposito è interessante rilevare che il vescovo di Bayonne aveva inviato una lettera di cordiale benvenuto al Sinodo, ed aveva
invitato i parroci a pregare per il medesimo. Il parroco di Orthez si era
fatto premura di ospitare in canonica il Pastore Roux, osservatore al Concilio Vaticano, e due sacerdoti, nel
settore della stampa, hanno seguito
tutti i lavori del Sinodo.
La discussione sulFaigomento del
proselitismo e l’evangelizzazione si è
conclusa con un lungo ordine del giorno che si riporta qui accanto.
I limiti di un breve articolo non ci
consentono di menzionare tutti gli argomenti svolti in un Sinodo così, ricco e interessante come questo: gioventù, problema della nomina dei Pastori, rapporto su « Azione psicologica e guerra sovversiva» eoe.
Sulla via del ritorno, a un’ora da
Orthez, il treno- passa accanto alla
grotta di Lourdes. Lì, nel 1858, unapastorella quattordicenne, analfabeta, affetta da asma isterico, affermò
di aver avuto rapparizione della Madonna, ohe si rivelò come ITmmacolata Concezione. Da allora milioni di
individui, in dolente corteo, continuano ad accorrere verso la grotta, nella
speranza, ahimè quante volte delusa!,
deila guarigione. Sulla facciata della
basilica essi possono leggere, a caratteri cubitali, le parole di Duns Scoto:
«Tutto quello che c’è di meglio deve
essere attribuito a Maria», e le altre
di S. Bernardino a Siena : « Maria ha
ogni diritto sulle grazie di Dio». Entrando nella chiesa si legge sull’abside : « Per mezzo di Maria a Gesù ».
Ma Gesù aveva detto : « Venite a
me, voi tutti travagliati ed aggravati
ed io vi darò riix)so».
II problema deH’evangelizzazione ri
mane più attuale e urgente che mai,
anche nella visione dell’unità della
Chiesa. R. N.
MllllimiUIIIMNtlIIIIM
La Conferenza ; a Roma
Dal 22 al 27 maggio si è tenuta a
Roma la seconda Conferenza metodista italiana. In attesa di riferire più
diffusamente sui suoi lavori, diamo
qui le prime notizie, quali sono pure
apparse, in parte, sulla stampa quotidiana. La Conferenza metodista era
composta di 35 pastori e di 35 laici.
Hanno partecipato ai lavori pure una
delegazione della Chiesa valdese e
rappresentanti metodisti stranieri.
Uno dei punti centrali dei lavori
della conferenza è stata la collaborazione metodisfca-valdese e l’impegno
in vista della convocazione di un congresso evangelico italiano, nel 1964.
Sui vari temi di discussione ci riserviamo di pubblicare un rapporto più
dettagliato da parte della nostra delegazione. Ma pensiamo bene di pubblicare subito quest’ordine del giorno
nel quale la Conferenza metodista.
« preso atto con profonda commozione delle gravi sofferenze cui molti pastori e laici cristiani sono stati esposti
in talune zone degli Stati Uniti per
la loro fedele testimonianza circa l’uguaglianza davanti a Dio degli uomini di ogni razza e colore, esprime al
Pastore Martin Luther King e a tutti
i fratelli americani che con lui hanno
testimoniato e sofferto, la propria commossa solidarietà, invocando su loro
le benedizioni del comune Signore ».
Le elezioni, al termine della Conferenza, hanno riconfermato alla presidenza della Chiesa metodista d’Italia
il Past. Mario Sbaffi; vice-presidente
è stato nominato il Dr. Franco Becchino — il corrispondente metodista
del nostro settimanale — e segretario
i' Past. Pier Paolo Grassi. A tutti loro, con i nostri rallegramenti, l’angurio di un fecondo anno di attività.
^
2
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7 giugno 1963 —
2 - Leggendo gli Atti degU Apostoli
nella svizzera alemannica
Il proposito dol libro dogli Atti
IVotîzîario zurighese
Per orientarci nell’attraversare un
bosco dai molti sentieri che si intersecano l'uno con l’altro, si diramano,
SI perdono, e spesso si assomigliano,
può esserci di qualche utilità ima bussola ; con essa possiamo evitare di perderci, perchè il suo ago ci indicherà
costantemente il nord. Nella lettura
di un libro difficile, la nostra bussola
simbolica sarà la conoscenza del proposito per cui è stato scritto: con questa guida, saremo in grado di interpretare, classificare e ordinare tutte
le sue parti, in modo che non ci distraggano dal raggiungere anche noi
la mèta: arrivare alla convinzione, invista della quale lo scritto ci è stato
dato. Vediamo dunque qual’è il proposito del libro degli Atti degli Apostoli.
Gli Atti,
scritto apologetico 7
Ha avuto una notevole fortuna, ed
ha assimto diverse forme, l’opinione
che il libro degli Atti fosse stato scritto con uno scopo apologetico: essa è
menzionata anche nella « Storia Letteraria della Bibbia » di Camba-Longo, Bd. Claudiana, 4° Voi., pag. 140
della I Ed. (1924: purtroppo le successive edizioni non hanno provveduto
ad alcun aggiornamento dell’opera,
che non può più essere consultata sen
za l’ausilio, troppo sommario, ma ag
giornata, del Lo Bue « Che cosa è il
Nuovo Testamento», Claudiana 1954).
Il più noto dei suoi assertori, fra noi
è probabilmente il Loisy. S’è attribuito al libro degli Atti Tintenzione di
giovare all’uno e all’altro aspetto della vita della Chiesa primitiva, presen
tan-done le attività e i personaggi sot,to l’aspetto più favorevole. In generale, lo scopo più o meno recondito
sarebbe stato di ottenere dalle autori
tà romane lo stesso trattamento tollerante riserv-ato al Giudaismo, dimostrando che il Cristianesimo era Lnoffensivo, ohe i suoi massimi esponenti
avevano sempre mostrato deferenza
verso le autorità romane (si noti la
rivendicazione da parte di Paolo della sua cittadinanza romana, e il suo
appello a Cesare), che le autorità periferiche si erano sempre mostrate
tolleranti e avevano addirittura protetto i primi missionari dal fanatismo
dei (giudei oltranzisti (per es. l’arresto di Paolo a Gerusalemme per sottrarlo al linciaggio Atti 21: 31 e segg.,
il trasferimento' dei •Driaioniem a np
trasferimento del prigioniero a Cesarea per sventare il complotto contro di lui. Atti 23 : 22 e segg. ; le more
di Felice,- cap. 24 ;, la prudenza di Gallione, cap. 18: 12-17 ecc.), che quando
vi erano stati dei tumulti, essi erano
stati provocati non dai cristiani ma
dai loro avversari!
Per altri studiosi, l’interpretazione
apologetica degli Atti prende lo spunto dalla prigionia di Paolo con cui
termina il libro : la presentazione particolarmente favorevole del Cristianesimo primitivo avrebbe mirato a ottenere per Paolo una sentenza assolutoria o almeno abbastanza mite. Ciò
sembra alquanto improbabile, e rm
recente sostenitore del proposito apologetico degli Atti osserva : « quando
troviamo deH’apologetica negli scritti di Luca, non è in vista di alcun scopo particolare, ma qualcosa di fondamentale. Fa i conti col fatto che lo
stato è una realtà destinata a durare... invece di contrastarlo, fa il tentativo di entrare in conversazione con
esso per realizzare una sistemazione
permanente» (Conzelmann).
Sono interessanti le varianti di questa teoria so-stenute dal Manson e dal
Troomé: per il primo, l’apologià del
Cristianesimo non è tanto all’indirizzo dello stato, quanto dell’opinione
pubblica, che tendeva a implicare per
ignoranza i cristiani nella responsabilità per l’insurrezione giudaica (del
66 d. C., conclusa con la caduta di Gerusalemme ad opera di Tito nel 70).
Per il Trocmé, l’apologià non ha carattere politico, .nè extraecolesiastico,
ma è de.stinata ai Cristiani stessi. La
presentazione di Paolo come fedele al
la religione dei padri (vedi 21: 26;
23: 5-6; 24: 15-21 ecc.), sottomesso alle autorità, compitore della legge, avrebbe lo scopo di controbattere le calunnie propalate dai suoi nemici (i
cosiddetti Giudeo-cri.stiani, sostenitori
della circoncisione e delle altre osservanze legali, e contrari all’evangelizzazione dei piagani).
In tutte queste osservazioni c’è xm
elemento di verità ohe non deve essere respinto: Haenchen, nel suo recente monumentale commentario
(Gottinga, 1956) fa notare che il libro degli Atti finisce proprio con la
parola della tolleranza: Paolo evangelizzava in Roma «senza che alcxmo
glie lo impedisse». Tuttavia U proposito apologetico non merita forse ¿he
im posto secondario accanto ad altri
(T. Longo, Trocmé, Manson, Cerfaux.
Wikenhauser eoe. ecc.).
GII Atti,
una predicazione ?
L’alternativa all’interpretazione apologetica, è stata in questi ultimi anni la tendenza a vedere negli Atti
un’opera di testimonianza cristiana,
una vera e propria predicazione. Nota il Dibelius (op. cit.) che gli Atti degli Apostoli raccontano una storia con
la convinzione che essa è stata diretta dalla volontà di Dio: perciò i fatti
sono portati ai lettori in modo immediato, obiettivo, perchè parlino da sè
in tutta la loro evidenza. L’interpretazione teologica dei fatti, che rappresenta le fondamenta invisibili dell’opera, non è mai espressa, pronunziata da,ll’autore con parole proprie, come giudizio sui fatti o sulle persone,
ma lasciata all’intuizione del lettore
che legge con lo stesso Spirito che era
in chi scrisse.
Per la stessa ragione i discorsi degli
Atti sono sempre in forma diretta.
Giulio Cesare compone in discorsi diretti soltanto^ 1/4 dei discorsi del De
Bello Civili e 1 '7 di quelli del De Belle Gallico : non cos'v negli Atti ! Quando gli Apostoli o altri prendono la parola, essi parlano anche a noi, al let
tore moderno, come a quello di tutti
i tempi ; le loro parole ci chiamano in
causa, ci obbligano a ascoltarle ed a
considerarci interpellati e impegnati
a prendere nosizione — perchè l’autore non le ha incorporate nel « suo »
racconto, non ha voluto sostituire se
stesso agli uomini di Dio che han por
tato l’Evangelo « sino aH’estremità della terra». Se lo avesse fatto, avrebbe
dato l’impressione che quegli uomini
e i loro argomenti erano cose del passato. Invece gli «Atti» sono tuttora
una testimonianza, una predicazione.
Anche la brevità dei discorsi degli
Atti concorre allo stesso fine : essi non
servono mai da pretesto per un esame dialettico di fatti, circostanze, po
sizioni personali ecc., discussi da punti di vista diversi, soppesando 1 prò e
i contro: tutto è diretto, tutto fila
dritto allo -scopo, senza divagazioni
cratorie; rutto è testimonianza deH’opera di Dio, che non può essere discus.sa. Non sono gii uomini, che agiscono negli Atti ; che « fanno la storia » ; ma è la « parola di Dio » o « del
Signore» (Haenchen): vedi 6:7; 12:
24; 13: 49; 19: 20: è questa parola che
cresce, moltiplica, si espande, conquista nuovi proseliti.
Il Trocmé fa servire a questo scopo
« evangelistico » del libro degli Atti anche quei tratti «apologetici» che sono stati notati da diversi studiosi: il
silenzio sulla disputa di Antiochia fra
Pietro e Paolo (Gal. 2: 1-11), sulle controversie sostenute da Paolo contro i
primi eretici o i giudaizzanti e sulle
campagne propagandistiche che questi ultimi andavano a svolgere nelle
chiese fondate da Paolo per sobillare
contro di lui (Gal. 1: 6-9; Filip. 1:
15-18; 3: 2-4); l’attenuazione dei dissensi suH’accoglienza nella chiesa del
pagani convertiti e sun’osservanza della legge dell’Antico Testamento (vedi
cap. 15); tutto ciò fa parte della ri
cerca dell’edificazione della Chiesa,
che è costante negli Atti (Le livre des
Actes et l’histoire, pg. 116).
Questo non vuol dire che gli Atti
cancellino la profonda umanità degli
uomini e delle comunità: Anania e
Safiìra (cap .5) cercano di ingannare
gli apostoli; gli ellenisti (cap. 6) mormorano perchè ritengono che le vedove del loro gruppo siano trascurate nel
campo della beneficenza; Paolo e Bar
naba si separano in seguito a un’« aspra contesa» (15: 39) per la scelta dei
compagni di viaggio, eoe. — ma an
che queste cose servono a illustrare la
direzione 'divina ohe guida l’attività
missionaria: l’inganno di Anania e
Safiìra mette in luce la presenza e la
potenza dello Spirito Santo nella comunità ; il complesso di inferiorità degii ellenisti fa emergere un gruppo di
sette collaboratori degli apostoli; la
separazione di Paolo e Barnaba fa si
che non uno, ma due viaggi missionari vengano intrapresi contemporaneamente m direzioni diverse (Haenchen,
pg 94).
II giorne delle Madri, in una simpatÌ4-a
tefla di famiglia, alla quale si è associata
tutta la comunità, hanno ricevuto il segno
del battesimo, dopo aver espressa la loro
volontà di seguire il Signore, i giovanetti
Hans, Elena e Peter Fischli di Hans e di
Elena Dreher. Li seguiamo ccn affetto nella loro preparazione e nella loro vita crisiiana.
— L’il maggio si è spento, in età di 75
anni, il direttore sig. Hans Wilhelm Bosch.
Egli aveva molto viaggiato per motivi professionali ed in Italia era venuto a con atto con la Chiesa Valdese, particblarmente
a Livorno. Per Po-pera evangelica in Italia
egli conservò sempre un’alta stima ed un
grato ricordo. Era un sincero, aperto, colti) militante della Chiesa cristiano-cattclica
in Zurigo, per la quale diede il suo valido
contributo di operosità e di generosità. Ci
accoglieva con distinzione e squisito senso
di fraternità nella sua casa ospitale e nel
ctrso delle visite, di cui serberemo grato
ricordo, i p-roble-mi del popolo italiano e
la testimonianza del Vangelo nel suo seno
sempre trattati con cliiarezza ed amore.
Alla va'loi-osa compagna deH’Estintc, signora Chris.ine Bosch - W eber, colpita in
così breve tempo da gravi lutti, diciamo la
nostra viva, profonda simpatia nel dolore,
nella certezza della vita eterna nel Vivente
Signore.
— Prendiamo viva parte al lutto della
famiglia Iselin di Kiissna'ehi per la dipartita
dopo breve malattia, del venerando con'
giun o sig. Heinrich Horber di 98 anni.
PROFESSIONI DI FEDE
La nostra comunità avrà la gioia, nella
celebrazione del culto del 9 giugno di ac.
cogliere, nella piena comunione della Chiesa, d:po Ja loro pubblica professione della
fede cristiana evangelica, la signora Fij.
torio Cernii (Trieste), i giovani Santo Carrozza I Francofonte-Siracusa), Costantino Jji
Stante ( Cainpobassoi e Domenico Patolino
(Caserta). Essi si «ono assiduamente prepa
rat: nella medi:azione (iella Parola di Dio
iianno seguito vari corsi di insegnamento
biblico e storico e si vogliono impegnar-»
seriamente nel servizio del Signore e nella
testimonianza cristiana. La comunità li accoglierà con gioia ed in ispirilo di preghic.
ra durante il culto, partecipando con loro
alla celelirazione della Santa Cena.
Un gruppo di fratelli e di s-irells 1, in.
vilerà ad un’agape fraterna e, nel pomerig.
gio, l’Unione giovanile li circcnderà in un
modes:o ritrovo familiare. Ringraziamo il
Signore che del continuo pone sulla via
della salvazione coloro che Egli, nel Suo
amore e nella Sua potenza, chiama dalle
tenebre alla meravigliosa luce di Cristo.
______ E. E.
Convegno dì Consìgli dì Chiesa
dì lìngna italiana
Riassumendo
xogliamo concludere questo studio
del proposito degli Atti con le parole
di uno .studioso riformato' olandese, il
Van Unnik: «I due volumi dell’opera
d: Luca (Vangelo e Atti) mostrano la
Via della Parola di Salvezza del mondo, cioè il piano divino di salvezza,
come venne nel mondo in Gesù Cristo, e come si è solidamente trasmess.v a coloro che non aAtevano visto Gesù incarnato, « Atti » è la conferma
di quel che Dio ha fatto in iCristo come narrato nel primo Libro... Luca fa
appello alla storia per fondarci il suo
messaggio; in questi ultimi giorni c’è
salvezza per tutti quelli che credono
in Gesù Cristo! » (Novum T. I 58-59).
Bruno Corsani
pro
Un avvenimento degno di essere segnalato avrà luogo a Zurigo, se piace al Signore, i giorni 15-16 giugno. Converranno i
rappresentanti dei Consigli di molte comuoiità di lingua italiana della Confederaziotic
elvetica per un incontro di studio.
I lavori si svolgeranno in base al
gramma sottoindicato :
Sabato 15 giugno:
ore 14,30 : Apertura del Convegno - Presentazioni • Appello - Costituzione del seggio (presidente e 2 segretari).
Ore 15: Necessità di un rinnovamento
evangelico nelle comunità e nella società
contemporanea (introduzione affidata a Brusio-Poschiavo).
Ore 16: L’impegno di ogni singolo credente nella vita della comunità (1 Cor.
12: 4-10). (Introduzione affidala alla Prega glia).
iiiiniiimiiillliilliiiiii
Ore 17: La responsabilità delle oomunità
di (lingua italiana verso j giovani, con speliale nf&rimento alle vo-cazioni per i moltepiii f ministeri della Chiesa (Winterthur)
Ore 18: •puntino di lavoro oflerto dalla
Società delle Signore.
Ore IM: aj Trasmissioni radio: registrazioni di cullo e conferenze; b) Dibusione
della stampa (a: Ticino; b: Zurigoi.
Ore 20: Attivila future; costituzione di una
commissione di collegamento — Rf’^tazione
di un i’omunicato conclusivo da inviare,
per conoscenza, agli Enti ecclesiasisci direnivi.
Ore 21: Eventuali e varie.
La domenica 16 giugno avrà liiogu il cullo conclusivo.
Invitiamo le comunità a preparan' e a
seguire il C^onvegno in preghiera di intercessione.
iimiiMimimmiiiiiiiiMiimiiKiiiiiiiiMMiiiiiiii
mtiimiiimiiiii
Vita dì una scovane Chiesa
Lukona, maggio
Sono appena tornato, con Remy Anker,
da? primo giro d¡ visile ai gruppi sparsi a
largo raggio attorno alla stazione. Purtroppo non mi sarà possibile vederli tutti, insieme ccn lui, nrima che la responsabilità
del presbiterio passi .sulle mie spalle. In
genere, i tre ultimi giorni di alcune settimane sono dedicali a queste visite, ma le
settimane in cui si possono trovare tre giorni « liberi I) sono davvero pochine, che salla stazione ci sono tante piccole attività che
assorbono molto tempio. Oltre all’attività
connessa col corso preparatorio per pastori
di cui già vi ho parlato, c’è molto lavoro
di ufficio, specie ora che il segretario di
stazione se n’è andato in vacanza in compagnia del suo fucile, seriamente intenzio
nato a fulminare un incredibile numero di
animali! Nè mi stupirebbe che ci riuscisse
percliè dobbiamo a lui il primo ottimo arrosto di antilope. Intanto, però, tutta la
contabilità e la sorveglianza del lato tecni
co della vita della stazione ricadono su di
noi, e la prima è mia nemica giurata e
fonte di copioso sudore, perché torna di
rado al primo colpo, specie a causa del
malefico sistema monetario inglese, malefico come tutto ciò che concerne un qualsiasi sistema di misura inventato nell’isola rimasta .per ora al di fuori della sacra cer
chía del MEC. Ma torniamo alle cose serie.
Percorrendo due dei villaggi più isolati,
dove il rombo di un motore è ancora una
cosa rara, dove la strada non è nep'purc
quel tracciato sabbioso e incerto che costituisce la « nazionale » Kalabc-Livingstone,
bensì una semplice linea ideale che si se
guc a lume di naso abbattendo cespugli o
attaccando » tutta birra un banco di sabbia
con l’infaticabile e (quasi) indistruttibile,
jeep, mi sono reso conto dell’impressionamte solitudine in cui vivono tanti piccoli gruppi. Pensavo ai malati ohe giungono
aU’infermeria della stazione dopo ore di
viaggio sulla slitta trainata dai buoi (che
il carro della stazione è l’unico esistente
in tutto il circondario!) c.arichi di polvere
o infradiciati dall’acqua, ai lebbrosi che
dovrebbero presentarsi regolarmente per
seguire le cure del caso, ma che sono spes
so tanto lontani di qui! Pensate che ci sono, solo in questa zona relativamente cir
ooscritla, ben duecento lebbrosi ! L’altro
giorno ne abbiamo trasportalo uno all’ospedale della missione awentista di Kalabo (diretto da un dottore molto simpaticoi
a cui mancavano già quasi tutte le dita
delle mani e dei piedi, ed al quale era necessario amputare ancora un dito che gli
causava forti dolori. Dev’essere una malattia che mina terribilmente il morale oltre che il fisico! Quello stesso giorno dovtvamo trasportare all’ospedale anche una
partoriente per la quale si prevedeva un
parto difficile. In realtà il pupo non ha
aspettato la nostra partenza, e se ne è ar
rivato nornialissimamente alla nostra infermeria, mentre già temevamo di doverci
fermare per la strada in una qualche soffice « sala parto » di sabbia. (Jueste donne!
Il fatto che vi siano tanti malati deriva
La voce del Barotseland - Periodico che esce quando può
in parte dall’antica u.sanza (mai ufficialmente riconosciuta, ma non per questo me
no reale) di « esiliare » su questo lato del
fiume tutti i malati considerati incurabili
o pericolosi, specie i lebbrosi e i nazzi.
(Jueslo spiega anche perchè i secondi siano discretamente rappresentati nei paraggi.
Una mattina uno di essi ci ha reso visita
alla stazione alla quale sembra essere particolarmente affezionate. Dopo aver fatto
più volte di corsa il giro delle nostre case
ed avére, con raro senso di opportunità,
deposto un pezzo di legno acceso sul cofano della jeep, ha fatto i suoi comodi nel.,
refettorio della scuola secondaria. Poi, dopo aver osservato con curiosità la gente radunata per il culto mattutino, si è lasciato
riaccompagnare in un altro villaggio... fino .olla prossima volta. Con simili visite si
apprezza meno la frescura dei tetti in paglia delle case missionarie, facile esca .il
fuoco! La terza malattia che si va diffondendo sempre più è la tubercolosi, e con
questa gente, cosi poveramente vestita e
cosi esposta ai colpi di freddo della stagione invernale o semplicemente ai bru
schi sbalzi di temperatura tra il giorno e
la notte, si tratta di una malattia difficilm.ente curabile, specie se si tiene conto del
generale stalo di denutrizione.
Tanto a Litooma quanto a Mwandi, i due
villaggi visitati, il gruppetto di credenti ci
ha accollo affettuosamente e, nella prima
A. I. C. E.
AVVISO
Desideriamo comunicare a tutti i
colleghi ed amici che dal 22 luglio al
4 agosto avrà luogo D. v. a Parigi il
6' Campo latino, il simpatico tradizionale incontro tra insegnanti italiani
e francesi.
Il tema : « Progresso' scientifico e
speranza cristiana » sarà presentato
da imo storico', da un sociologo e da
un tecnico nucleare; accanto agli studi è previsto tempo libero per visite
e gite.
Speriamo in una buona partecipazione italiana: poiché i posti sono limitati sarà data precedenza ai primi
iscritti.
La quota di partecipazione si aggirerà sulle 2.200 lire giornaliere circa,
più mille jire d’iscrizione da mandare
(solo queste ultime) al segretario
Franco Calvetti - Pomaretto (Torino),
a disposizione dei colleghi per informazioni e iscrizioni.
Il Comitato Nazionale
Icralità, abbiamo trovato uno spe,aso strato di erba fresca tutt’attorno al cortile e
nella casa dove dovevamo doi-mire, in segno di benvenuto. La sera del nostro arri.
Vo ci si riunisce attorno al fuoco per' un
incontro mol:o semplice fatto di una breve meditazicne, dj alcuni canti e di un.a
preghiera, il tutto seguilo da un buon momento dedicato alle domande, all’informa
zione, alla discussione talvolta assai animata. Ed è stata roccasione per me di parlare dell’Italia, della nostra Chiesa, delle
mie impressioni sulla Chiesa e del popol»)
di qui. Ad una delle serate era presente
un minatore di Johannesburg che laggiù
aveva incontrato il past. G. Subilia (da pa
rocchi anni all’opera tra i malozi minatori) e che ci ha dato Fimpressione di volersi avvicinare alla Chiesa. L’indomani
culto con Santa Cena in aule aperte a tutti
i venti, e assolutainente refrigeranti data
la temperatura non elevatissima ed il vento impetuoso che penetrava liberamente
dappertutto. Pensavo alla scuoletta di Bora ohe mi era .semime parsa cosi miiserel!a, e che pure è ben altrimenti arredata
ed accogliente che non questi stanzoni col
pavimento in terra battuta e coi banchi
stretti gli uni contro gli altri, per far posto a decine di alunni in ogni classe! Poi
Scuola Domenicale ad un bel gruppo di
moccioset i «¡ssai scatenati, ma capaci di interessarsi a quel che si dice ed agli spostamenti dei personaggi del flanellografo che
sottolineane le varie fasi del racconto. Mi
è piaciuto il sistema di porre domande all’a'ssemblea degli adulti, domande non re
toriclie ma che esigono una risposta (che
viene in generale in modo assolutamente
naturale), dando così a tutti un senso di
reale partecipazione.
Si ha l’impressione che, man mano che
le scuole assumono sempre più un carattere governativo, e man mano che la Missione diventa sempre maggiormente lo
Agente scolastico del Governo per le scuole che la concernono, il corpo insegnante
tenda a perdere (salvo le dovute e rallegranti eccezioni), almeno in parte, la sua
antica caralteristica di gruppo impegnato
della Chiesa. (Juesto crea attualmente non
poche difficoltà nei piccoli gruppi, dove
If persone dotate di una certa istruzione
non sono moltissime. Ma forse è meglio
cesi, a poco a poco la situazione si chiarirà,
e tutti i credenti si renderanno conto che
sono impegnali in questo sforzo di testimonianza cosi necessario in questo momento di generale disorientamento politico, scoiale ed economico.
Comunque si è tanto più riconoscenti di
incontrare, come mi è capitato a Mwandi,
piccolo centro scolastico ed ecclesiastico
al confine tra i distretti di Senanga e di
Kalabc, un vero anziano di Chiesa come
se ne vorrebbero avera molti in qualsiasi
comunità. Il suo nome è Lazzaro. V dire
il vero l’avevo visto qualche giorno prima
sulla stazione, intento a cucire i buchi
fatti dai topi nei sacchi di farina del nostro magazzino, c non avevo fatto molta
attenzione .i lui. Solo nel quadro del suo
villaggio e della sua comunità ho ootuto
apprezzare il suo valore. Si tratta di un
giovane di trem’anni, che per otto lunghi
anni sì è trascinato come senza liambe
tanto ques.e erano ripiegate e ratirappite
IR seguito atl una violentissima quanto
misteriosa infezione. Pei un giorno è venuta la guarigione che ha veramente del
miracoloso, e Lazzaro ha potuto x*ortar2
nei villaggi vicini la sua parola semplice
d| credente convinto diventando, cerne abbiamo detto, Tanziano di Mwandi, a cui
molti riconoscono una forle autorità spirituale. C’è bisogno di uomini come lui,
perchè troppo spesso i credenti si scoraggiano di fronte alle difficoltà o alla resistenza del mondo pagano che li circonda,
e le loro conoscenze teologiche (anche allo stadio puramente catechetico) sono così
esigue che difficilmente si difendono dalla
zizzania che esiste anche in questa parte
del globo.
Mi piace ricordare il momento in cui.
alla fine del cuLc a Mwandi, il cassiere
della comunità, nonché proprietario del
piccolo emporio locale, ha messo «u di un
tavolo alcuni abiti che offriva ai più
poveri della Chiesa, invitando lutti a fare qualcosa in meritc. Si vìve qui su di
una scala ancora abbastanza familiare per
poter seguire le difficoltà di ognuno (se si
vuole farlo!, eppure, anche qui, un simile
atteggiamento è assai raro.
[continua a png. 3)
Pubblicazioni a cura
della “Pro Valli,,
La « Pro Valli » è lieta di comunicare
che sono stati pubblicati a sua cura
due opuscoli di storia Valdese : « Pracleltorno nella storia Valdese » - « Massello nella storia valdese ».
Queste due monografìe sono dovute
alla penna rispettivamente del prof.
Augusto Armand Hugon e del prof.
Teofìlo Pons. La « Pro Valli » desidera esprimere tutta la sua riconoscenza a questi due studiosi di storia valdese per a^vere accettato' di redigere
gli opuscoli, che ora vengono presentati al pubblico, e fa vivo appello perchè rasi vengano largamente diffusi,
contribuendo in tal modo a ravvivare
l’interesse per la storia dei Padri.
Queste monografie possono essere
acquistate presso la Claudiana nonché presso le Unioni Giovanili, alle
quali la « Pro Valli » chiede con viva
speranza questa collaborazione.
Il prezzo degrli opuscoli è di L. 200
la copia. La «Pro Valli»
3
J,.
giugno 1963 — N.
23
Convegni deir Ascensione Vitü di UDd §Ì0VdD6 ChÌ6Sd
Incontro
delle Chiese toscane
per rAiicemstone — contro ogni tradizione e contro la previsione de’la radio —
tempo splen dido ; una tiepida giornata di
fine primavera ha bene collaborato alla
riuscita di un inrontro di larghe rappresentanze da Livorno, Pisa, Lucca e Firenze. La giomala si è svolta su tre tempi. in tre località.
A Lucca i credenti erano in festa, inauguravano la loro chiesa rimessa a nuovo
con im gusto sobrio, sicuro. L’Evangelo
dell’Ascensione è s^ato annunciato dal
pasl. A. Ricca, mentre il nast. Bertin ricordava come in quella stessa ora, a Viilar Porosa (Torino), un’altra nostra comunità era in festa perchè Inaugurava il suo
tempio : egli sottolineava quindi il valore
testimoniale del rinnovo compiuto a Lucca, con sacrificio dei credenti di tutta la
sua diaspora (Province di Pisa e Lucca) e
col contributo delle famiglie luccliesi emizrale a Ginevra nel secolo XVI.
Il gruppo fiorentino — un pullman stipalo e una diecina di macchine prima del
culto si era recato all’antica chiesa di San
Frediano, dove era stato priore il rifor
matore P. M. Vermigli, dove per la pri
ma volta in Italia era stala data ai laic
la S- Cena al modo riformato ed ave\'a
preso Favvlo quel benedetto « vizio di
Lucca » — come è detto il protestanlesi
nio in certe carte ìnquisitoriali — che do
veva por'are all’Evangelo un consistente,
splendido gruppo di famiglie della città
Oggi Lucca è ima cittadella controrifor
mista, la tolleranza si fa strada a fatica,
e la testimonianza evangelica si svolge fra
diflScoIi’à anche inconsuete; il orogresso
dell’Opera è argomento di intercessione
per ogni evangelico.
A San Rossore, nell’a stupenda tenuta
demaniale, ha avuto luogo la seconda
parte del convegno. Ore movimentate: i
patiti del bagno in mare vanno e vengono, a Bocca d’Arno c’è poco da godere,
ma basta un tuffo ; la coda della colonna
fiorentina, nel traffico, ha perso i contatti
e c’è chi ha il pane e manca del companaitico (succede, nella vita!), mentre dopo
un paio d’ore tutti siamo là; la genite scia,
ma sotto i pini dall’oanbrello perfetto, le
ore passano serene, nemmeno scalfite dal
Raduno evangelico
a Troni
La lapidaria espressione del Credo Apostolico « Salì al cielo » coisi densa dì contenuto ilei contesto di queU’autorkà su
tutte I( rose che il Signore esercita a coniinciure dal cuore dei credenti per estendersi su tutta la terra, merita di essere
s 01 e n n : ni e n l e ricord ala.
In <jucsio nostro tempo in cui anche i
(Tedeiì'Sì sono così distratti, ci si è messi
alla ri! ! Tca della solennità che così inli
mamenic lega il grande miislero dell’In
\ lello delPElevazione nel
la »Iona del Fiislio di Dio... ed è nata la
1 lei a (uno evanigelico in qual
il I I I Ito della natura che rac
1 1 Dio.
E I 11 )ra che un testimone che
non FU o iiorr Darlare delle cose che ha
I vedili tid uidiie apra il libro ove la PaI cola dì Dio è proclaimata, spieghi e cominenli il testo, e avvenga ad opera dello
Spìrito Santo l’ascolto, preludio dell’obbedieTii&a e dell’edificazione. Colesta la
solennità smairrìta e ritrovata.
In questo quadro, cosi oomuine e così
I congeniaile allo spirito di ogni evangelicó,
ha avuto luogo quest’anno per igli evangelici di Bari, di Corato, di Cerignola, di
Baile la la festa dell’Ascenisione, a Tranì.
I (Oiivenuti, circa duecento; numerosi i
giovani e le giovanette, discreto il numeI ro de'!e persone aniziane; incontro di comunità che avvertono tutto il profondo
significalo deillla comunione fraterna, cioè
la fine dell’isolamento e l’intima persuasione dell’« ecclesia » che è sempre visibile ed ìnvisiWe al tempo stesso.
La giornata comincia con il culto; lo
presiede l’assiistente di Chiesa Cairmen
Trobia con incontestabile autorità di prédicatrice deU’Bvangelo, con limpida chiarezza di pensiero, col calore comunicativo
della fede ohe parla alla fede.
1 giovani battisti e valdesi delle due
Cliiese di Bari hanno preparato dei cori
appropriati che vengono cantati durante il
culto; un anziano, il fratello Burdi, desidera innalzare una preghiera dì lode all’Eterno. Dopo la colazione al sacco sugli
scogli deirinicanlevole spiaggia, giuochi in
quantità e infine canti sotto l’impuliso della grazia, canti che ci riportano agli anni
della Scuola domenicale, canti che ricalcano ìntime esperienze e ohe perciò scaturiscono dal prufondo.
Li dirige il fratello Cassalella di BarIella. La preghiera, il canto dell’inno 21.
Nei cuori di tutti, quando giunge l’ora
della separazione, una mestizia, eco e riflesso di quella gioia che i credenti realizziano tutte le volte che si incontrano e si
ritrovano insieme nel Signore.
Ma la Sua promessa, che è scesa a confortarci ad uno ad uno, ancora una volta,
ravvierlìamo come una preziosa benedizione. Egli sarà veramente con noi tutti
i giorni, così come oggi siamo stati con
Lui. G.E,C.
gran correre e gridare dei giovani e dei
ragazzi che hanno a disposizione prati
immersi. Ci sono zanzare. Pazienza.
Il past. Emiibo Corsani, da Livorno, ha
ritrovato i suoi fiorentini, e passa da un
grcppctto all’altro ; il pa«t. Bertin, quando ha finito la sua spola fra la città e la
’:^■nela, si riposa quietamente; il past. Rie.
ca fa e rìfà, solo e con altri, chilometri
di brughiera; il past. Santini ha perso
l’appetito, sperso in quell’amhìente natura e ri (‘CO a spreco.
A Pisa, nei locali della chiesa, abbiamo
avuto un terzo tempo movimentato: i giovani. ambe eccitati dalla giornata ¡neonsueia, vogliono andare sulla torre, sembra che stia per cadere ed abbiano fatto
sacro voto di sorreggerla; al>biamo in orogramnia uno studio su « Il pro^imo Congresso Evangelico », parlerà il prof. S. Caponetto. Descritta la genesi della inìzialiva, sottolineati gli aspetti ancora embrionali, l’anziano fiorentino lumeggia esi.
ganze dottrinali, organizzative e pratiehe
proprie di tutto l’EvangeHsmo italiano.
Presiede il past. Santini. L’argomiento appassiona i convenuti: il prof. Gìovannini
rileva situazioni e necessità del nostro
tempo ; altri chiede notizia di quanto s’è
fatto in altri paesi latini; il past. Bertin
riprende la teisi classica dei doni affidati
a ciascuna denominazione, con l’immagine d’una casa dai molti appartamenti e
del buon vicinato fra coinquilini. Chi presiede rileva la scarsezza e l’impreeisione
delle notizie forniteci, per cui un dibattito rischia di naufragare nel vago, ma ritiene che si patrocini una formula federativa, con larghe aP^ture su quei prob’emi d’ordine pratico che sono comuni
a tutte le organizzazioni. Il tema, così bene presentato dal prof. Caponetto, dovrà
tornare nelle comunità, essere approfondito dal poipolo dei credenti, altrimenti
non avremo domani che il risultato dei
punti di vista, anche dei personalismi,
delle direzioni ecclesiastiche; e questo
non sarebbe proprio nella linea d’un popolo-chiosa consapevolmente sottomesso al
Signore.
Sono le sette di sera, ormai annotta; la
Signora ed il Past. Bertin, ai quali sì deve questa giornata d’Ascensione così buona, sono là a salutare i partenti; ci allontaniamo dalla quieta via Derna, dalla cara casa valdese, con gratitudine per quanto ci è sitalo dato.
.iiiiiiiuiuiiiimiiiiiiiiiiitiii'
La Foresteria
"La Roccìaglia»
di Pradeltorno
sarà pronta ad iniziare la sua attività a metà giugno. Coloro che desiderano trascorrere giorni sereni in un
ambiente confortevolé — luce elettrica, acqua corrente — in una località alpestre di notevole beìleTsa hanno ora la loro casa!
Informazioni : Torre Pellice : Pasquet, Corso Fiume 13 - Sereno, Viale
Rimembranza 2 — Torino; Ribet,
Corso Francia 80,
(segue da pag. 2)
Così veniamo ancora una volta al tema
della poverlà. Dappertutto t granai, che a
quest’epoca dell’anno dovrebbero essere
ancora quasi pieni, sono in realtà ampiamente alleggciti del loro contenuto e causa del raccolto scarsissimo o nullo di molte zone. Già in parecchi giungono alla
stazione con uno o due scellini per comprare qualche chilo di farina che placherà
la fame per uno o due giorni: non oso
pensare cosa pw-errà tra qualche mese!
Di fronte a tanta miseria ci si domanda
se si ha il diritto di nutrire anche soltanto
un cane o un qualsiasi animale « di casa ».
Ii.-fatti gli indigeni non nutrono affatto i
loro cani, che sono di una magrezza spaventosa con un lampo famelico negli o«:che selvaggiamente tesi verso un ipotetico
orizzonte gastronomico. Comunque sia non
abbiamo potuto fare a meno di accogliere
cor, gioia una antilope neonata, una « puti u
ajipena tolta alla madre, forse uccisa da
un cacciatore e vendutaci da uno dei tanti
che escogitano qualsiasi cosa pur di fare
qualche soldarcllo. Molti ci hanno predetto che non vivrà Comunque mi son fatto
imprestare un biberon dalla nostra brava
infermiera e ogni giorno blocco le zampelte delicate, ma già muscolose, della bestiola e le faccio ingollare del latte (finché
ce ne sarà). Ma dell’antilope parlerò più
a lungo su « L’Amico dei Fanciulli ».
Abbiamo ricevuto con gioia l’opuscolo
sui Missionari Valdesi, del quale ringraziamo assai l’autore. Abbiamo provato un
«iiiiniiiiiiiiMiiiiiiimiimiiiiiiiiiunmHiiHiiiiiiiiiiinii
Dal Distretto
Rioplatense
Il Past. Elio Maggi Pasquet di Colonia
(Uruguay) e la sua famiglia verranno in
Italia in estate; saremo lieti di accoglierli
e diamo loro già il più cordiale benvenuto. Più tardi il Past. Maggi sarà a disposizione per una visita a varie Chiese,
per una migliore conoscenza della nostra
opera in Italia; egli, già Evangelista, è
stato consacrato al ministero pastorale insieme al candidato Carlos Deilmonte in
oocasione della recente Conferenza Distrettuale a Colonia Belgrano. Sempre in
quella Corfereniza venne dichiarata Chiesa costituita la Chiesa Valdese di EI Som.
brerito, nel ¡Nord argentino. Ci rallegriamo per le buone notizie della Chiesa Valdese nel Distretto rioplatense, secondo gli
« Atti della Conferenza » che verranno
pubblicati come di consueto nel rapporto
al Sinodo. Il Presidente della Commissione Distrettuale, Past. W. Artus, ha scritto
al Moderatore: « Nella conferenza regnò
uno girilo buono, si lavorò di buon animo e si presero importanti decisioni ».
Più tardi verrà probabilmente in Italia
pure la Sig.na Ines Rostan, di famiglia
oriunda di Frali, in occasione di un soggiorno a Ginevra su invito dell’Alleanza
Riformata per seguire corsi alla Facoltà
di Teologia e all’Islilnto Ecumenico di
Bossey; essa ha già seguilo i corsi alla
Facoltà teologica di Buenos Aires ed è
da alcuni anni impegnata nel lavoro pastorale.
senso di profonda umiltà di fronte alla
lunga lista di coloro che ci hanno preceduto affrontando ben altre difficoltà, ed
un .senso di gioia profonda all’idea che,
pei mezzo della chiamata del Signore siamo invitati a continuare il loro lavoro. Mi
sono soltanto divertito vedendo che dall’opuscolo, parrelibe che sia partito da solo, cesa che fortunamente non è! Mai come qui si apprezza il sostegno di una moglie e la gioia di essere accolti ad ogni ritorno a casa da due frugolerti che vogbono sapere tutte le novità (quelle, almeno,
che possono interessarli).
Un saluto speciale alla comunità di Torino, della quale ho letto con piacere il
« Piccolo Messaggero » ed alla quale prometto un « servizio » particolare (ma intanto leggete La Luce), nonché ai parecchi
(specie alcuni cari rorengbi) che ci hanno
scritto, tenendoci tra l’altro al oorrente
degli avvenimenti ecclesiastici italiani e
della vita del nostro paese
Mi sia permea di dire quanto apprezzo il « Breviario per l’Unità » che appare
regolarmente sul nostro settimanale. Più
che mai realizzo quanto i riformatori sapevano « parlar pulito » in modo assai più
ecumenico di tanti nostri contemporanei.
Ma certo non mancherà chi sosterrà che
« certe polemiche sono ormai inutili e
sorpassate» o che vanno «riformulate»!
Rimaniamo fedeli, non solo a parole, a
quella Riforma che ha ancora tanto da dire dentro e fuori la cerchia del cristianesimo, e sappiamo avere degli accenti almeno altrettanto convincenti di quelli dei Riformatori.
Mi ha faUo anche piacere leggere le corrispondenze dagli altri « nostri » campi di
missione. Sarebbe bello se, attraverso una
accurata e tempestiva informazione, la nostra Chiesa tutta potesse continuare ad approfondire quel rallegrante ampliamento di
orizzonti che si sta operando da noi. Pen
so in questo momento anche a quei giovani che portano la solidarietà della nostra
Chiesa tra i lavoratori all’estero e noto con
gioia che da .\gape e da Riesi continuano
a partire numerosi appelli per i più svariati servizi da rendere.
Mi rendo conto che vi ho detto la metà
di quello che desideravo dirvi, e dhe ve
lo detto in modo a-lqU'anto diisordinato.
Penso comunque che preferiate avere notizie frequenti anziché un articolo sistematico e « completo ».
Altre notizie tra non molto. A voi un
saluto affettuoso da
Marina ■ Daniele - Clairette
Giovanni Conte
iiiiMiiimmiiiMiiiiiimi
iiiiimimiiiiimiimiiiii
CAMPO INTERNAZIONALE
PER GIOVANI
(Unione Cristiana BibUca)
età ^aì 14 ai 21 anni
dal 16 agosto al 6 settembre 1963
a Champlleuri (Grenoble - Francia).
Retta giornaliera: 6,50 franchi (L.
800 circa) e al momento dell’iscririone inviare 5 franchi (L. 650 circa).
Per informazioni e prenotazioni
scrivere a: Centro VITA - Piazza Invrea 8/13 - Genova.
I LETTORI CI SCRIVONO
Riformati [fra virgoiettel
Caro Conte,
Grazie per la tua e<inilibrata nota
redazionale a proposito dell’articolo
di Geyinel siuirunità del ipirotestanlesiano italiano. Bi&O'gna guardarsi
del sen'ìmeniialisimo e dal « calderone », d’accordo. Tuttavia non vorrei (Tie questa cautela finisca per
mas; herare una nostra — del resto
comprensibile — paura a lasciarsi
« riformare ». Ripetiaiino volentieri
« ecclesia reformata semper reforman la »; ma dov’è che ci laseiaimo
realmente riformare dalla Parola di
Dio? Non rischiamo di far divenire anche questo retorica, quando su
un punto ben concreto della predicazione della Parola (l’unità della
Cliiesa) sappiamo presentare soprattutto considerazioni prudenziali?
L’ecumeniistmo non è un dialogo
fra cittadelle ben fortificate che o'ggì, finalmente, anziché scambiarsi
cannonate, si mandano bigliettini
augurali profumati. L’ecumenismo
è lo smantellamento delle cittadelle
per l’ascolto in campo aperto, con
tulli i suoi rischi, di « ciò che lo
Spirito dice alle Chiese ». La tradizione della Riforma è appunto l’ascolto dello Spìrito ìtt campo aperto : e per evitare pericoli di confusioni spiritualistiche che tu o altri
i mma nicahi Imen te mi rimpro ver ebbero preciserò che aiscoltare lo Spirito è in questo contesto la stessa
cosa che ascoltare la Parola di Dio
nel tempo presente. Non vi sono
dunque tradizioni stabilite che non
siano « riformabili » e « da riformare », <die si tratti dePa chiesa
valdese o del movimento pentecostale o del cattolicesimo romano.
Non vi può essere perciò una preclusione pregiudiziale al dialogo
ecumenico che parta daiUa constatazione che esistono questi diversi
«tipi » di cristianesiano.
Se l’ecumenismo è uscire al largo,
fuori delle cittadelle fortificate ®
non costruire una cittadella più spa
ziosa e moderna che possa accogliere tutti, esso rappresenta certamente ttn rischio e un’avventura, che
ci fa perdere quel che abbiamo,
senza dirci quello che troveremo
domani. Ma non sono proprio questi i caratteri dePa fede, quando il
rischio e Pavventura sono accettali
per ubbidienza alla Parola? E certamente esiste il riscliio che quella
vena sotterranea dì anabattismo che
circola nel protestantesimo fin dalle
sue origini e che in molti punti lo
ha indubbiamente fecondato, domandi di essere presa più sul serio,
nel quadro di una cristianità in disfacimento e davanti alla necessità
di tornare « un po’ più » alla chiesa di professanti. Ma possiamo sfug.
gire a questo interrogativo arroccanidoci su posizioni « riformate »?
Non credo che questa difesa possa
costituire ima premessa al nostro
dialogo ecumenico in Italia e giudico che Pimporlante non sia di
venir fuori di nuovo con una questione di « nomi ». Questo in fondo
era il senso del discorso di Spini.
Quanto all’amico Geymel, bisogna riconoscergli il carisma di su'S^rilare discussioni. E’ stato però un
peccato die l’articolo di Spini, esisendo stato pubblicato su Gioventù
Evangelica, non era noto alla maggioranza dei nostri lettori. Che ne
avranno ipcu&ato sulla base dell articolo di Geymet? Non sarebbe il
caso di chiedere a Spini di precisare il sno pensiero anche sulla LuceGiorgio Girardet
Tutto può, evidentemente, scadere a retorica: /’ecclesia reformala,
come /’« ascollo dello Spirito in
campo aperto », e dobbiamo stare
alVerta, come dobbiamo tutti cercare di essiere precisi, sia quando ci
richiamiamo ai valori riformali, sia
quando parliamo di quelli da riformare. Lo Spini era stato preciso nel
suo *^cahier de doléance**, e sarem
mo assai lieti di un suo intervento
diretto anche sul nostro settimanale. Insistiamo però sui due aspetti
del dialogo : la sua necessità e la
sua serietà sincera; essi sono insieme la risposta all’esigenza unitaria
che lo Spirito dice alle chiese: dialogo aperto, ma tenendo presenti e
ben chiari i problemi veri (e, fra
gli altri: l’anabattismo, come il pietismo, sono fenomeni interni del
protestantesimo, o esterni ad esso,
pur reagendo fecondamente su di
esso?). Resta il fatto che in molti
luoghi la semplice ’’convivenza” interdenominazionale è così penosa
da suscitare lettere come quella di
un evangelico di una nostra città,
lettera che non riproduciamo perchè troppo personale, ma che è un
appello di cui almeno un’eco vogliamo far vibrare fortemente qui,
contro tutte le cittadelle arroccate
nella propria autosufficienza.
Niente discriminazioni
sociali fra noi
Una lettrice, da Torino:
Caro Direttore,
niemlre mi sono rallegrata della
notizia a:pparsa sul giornale riguardante la proissima apertura di un
Convitto Valdese a Torino, mi sono molto stupita che si parlasse
soltanto di « Convitto per studenti », perchè la necessità di questo
Convitto è sentita qui in modo particolare per i giovani operai evangelici che, dalle Valli o da altrove,
vengono a Torino per Lavorare. Dato appunto che io ni’ero fatta por
La scusa dell’apatico
Un lettore, da Riesi:
La religione, dieono tanti, non
deve oteniparsi di politica, ma spesso questa affermazione finisce per
essere una misera scusa per disinteressarsi di tutte le quistioni sociali, che riguardane anche ogni
cristiano. La religione non deve
fermarsi al credo, essa é non solo
fede, ma anche vita ispirata dalla
fede. Tutte le qmslioni sociali rientrano nella vita d’un oristiano e devono essere risolte alla luce della
fede. La virtù cristiana non si esaurisce nel soccorso al hisogno, ma
opera per rimuovere le cause del
hisogno e della miseria. L’aiuto diretto personale è un beneficio necessario, tanto necessario, ma passeggero e limitato ; quello proveniente da riforme sociali é permanente e più generale. Ogni cristiano ha il dovere con la sua fede,
portare un contributo a tutte le
giuste riforme sociali. La sua oipera
è mollo più apprezzata ed efficace,
che la so'la fede verbale.
Gesù Cristo non fu indifferente,
apatico e non si adagiò al sistema
delTamibiente, con la sua vita ed il
suo insegnamento travolse la mentalità e il costume dei contemporanei, non .solo dal punto di vista religioso, ma anche sociale. La sua
azione fu da lui stesso paragonala
al fuoco, che ci tenne a dire avere
acicciso (Luca 12: 49). E fu fuoco di
discordia, perchè scuoteva i popoli
dal giogo della legge, per la libertà del S, Evangelo. Evangelo che
rinnovava la vecchia mentalità giudaica e gettava i suoi discepoli allo sbaraglio di nuove conquiste sociali e religiose. Su questo mutamento di cosefienza, di mente e di
vita, l’a,postolo Paolo proclamava
il suo credo teologico e sociale.
Giovanni L’Abbate
ta-voce, in un’aseamblea della chiesa dii Torino dell’ottobre scorso,
di questa necessità, ora vorrei domandaire: perchè mai l’auspicato
Convitto per giovani operai al mosnenilo della .sua realizzazione è diventato Convitto per studenti? Gli
studenti che dalle Valli scendono
a Torino per gli studi superiori
sembrano essere meno bisognosi di
un Convitto nostro che li ospiti,
dato che hanno a disposizione già
altre case, come: Foyer, Collegi
universitari, ecc. ; e sembra che abbiano anche maggiore appoggio da
parte dei familiari, maggiore possibilità di viaggiare, meno impegno
d’orario, ecc. eoe. Invece i giovani
valdesi, ed evangelici in genere,
ohe vengono a lavorare a Torino
sono stati finora assai meno favoriti.
Perciò mi permetto di fare una
proposta: destiniamo almeno questo
Convitto sia ai giovani operai che
agli studenti, insieme. Nella chiesa
valdese, come in ogni ambiente veramente evangelico, non è mai stata fatta alcuna distinzione fra categorie sociali: penso che non vogliamo incominciare a fame proprio adesso che siamo tutti socialisti !
Quindi mi auguro veramente che
questo Convitto, che ha posto per
12 giovani, sia per lo meno, destinato a 6 operai e a 6 studenti, essendo fermamente convinta che la
convivenza di questi giovani riuscirà loro reciprocamente assai vantaggiosa; e, secondo una mia opinione
personale, sarà forse più a vantaggio degli studenti. Grazie dell’ospitalità, e cordiali saluti.
Edina Ribet
Precisazione
Una lettrice, da Torre Pellice:
Sull’ ECO - LUCE del 24 maggio ineirartic-olo ehe celebra il cen*
tenario della cliìe«a di Napoli, fra
i uoiiii dei Pastori evangelici che
hainno contribuito alla sua fondazione e al suo sviluippo, non è neppure accennato il nome di mio padre pastore Giovanni Pons di Ang^rogna che fu il fondatore della
chiesa e che raccolse nei 25 anni
del suo inindsterio a Napoli gran
parte dei fondi necessari al culto e
alle scuole elementari che egli giudicava indispensabili all’evangelizzazÀone. Prima di poter attuare questo ampio mandato, egli fu accolto
con grande spirito di collaborazione e di fratellanza nei locali delle
comunità estere che misero a sua
disposizione le loro diverse cappelle : quella svizzera, francese,
scozzese e inglese (Low Churoh).
Inoltre mio padre fu anche Tinstancaibile assertore della necessità
di una fraterna co-Uaborazione fra
Ìe diverse denominaziond evangeliche. Le sarei molto grata di voler
segnalare questa, ritengo, involonta.
ria dimenticanza.
Con i miei più cordiali saluti
Amilda Bounous Pons
Abbiamo ricevuto
Per il Centro Sodale di Cerignola:
i Giovanni Grosso (Romai L. 1.000.
Per il piccolo profugo ustionato:
Clelia ScarabeMo (Casorzo d’Asli'
!.. 2.000; A. D. (Genova) 30.000; una
nonna e bisnenna (Torino) 1.000.
Direttore resp.; Gino Conte
Tipografia Subalpina - s. p. a.
Torre Pollice (Torino)
Reg. al Tribunale <Ji Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
4
■pag. 4
— 7 giugno 1963 — N. 23
ANGROGNA TORRE PEEUCE PRAMOUO 1 S. GERMANO CHISQNE
— Il lempo inoleauente di cui patrlavaluo nella no&lra ultima eronaea, continua
a mantenersi tale. E così il iprogettato convegno • incontro a Pradeltomo tra le due
comunità di Ajigroigna (Serre e Capoluogo) per il 23 maggio, giorno deirAscenisione, non ha avuto il successo che avrebbe
potuto avere. Il culto, presieduto dai due
Pastori di Angroigna, ha avuto luogo naturalmente nel tempio anziché all’aperto.
Date le circostanze sfavorevoli si può dire
che un buon gruppo di persone era presente, certamente più di quanto avessero
potuto immaginare i due Pastori. Dopo il
eulto ci si è ritrovati lutti quanti alla
« Foresteria La Rocciaglia » per il pranzo
e dato «he non era possibile fare dei giochi airaperto si è avuto un pomeriggio...
canoro assai utile per una rispolveratina
delle canzoni italiane e francesi del classico repertorio valdese. Molti dei giovani che non avevaiio ancora visitato la
« Foresteria » hanno avuto un’occasione
per apprezzarne i pregi.
— Ringraziamo per i loro messaggi il
Doti. Guido Ribet di Torino che hanno
Sig. Aldo Varese di Torre PeHice ed il
presieduto i culti al Serre ed a Pradeltorno il 19 maggio.
AN6R0GNA <Capolao90)
Con la fine di aprile si sono praticamente chiuse le attività regolari della Chiesa, le riunioni di quartiere, le Unioni giovanili con la classica « terza parte » a carattere gastronomico-ricreativo, i catechismi
con l’esame finale al quale tutti i catecumeni sono stati promossi. La Scuola Domenicale ha terminato Tanno con una riumone in comune tra le Scuole Domenicali del Capoluogo e alcuni rappresentanti
della S. D. del Seree. La riunione è stata
dedicata alla Missione e Valdo Armand
Hugon della Pradeltomo ci ha presentato
alcune diapositive a colori sull’Eritrea, molto beUe e interessanti. Le Scuole Domenicali si sono presentate, in numero piuttosto ridotto, alla Festa di Canto, dove han
no cantato: «Sia gloria al Dio d’amore»
(n. 407 Innario) e « Voici Jésus, notre Sauveur » (n. 85 dei Psanmes et Cantiques).
Anche la Corale ha chiuso la sua attività con la Festa di Cante di Luseraa San
Giovanni, dove ha presentato : « Allor che
la tempesta » (n. 139 Innario C.) e « Brillante étoile du matin » (inno natalizio).
Dopo la Festa di Canto, con felice iniziativa, i coralisti hanno ancora trascorso il
resto della giornata assieme, intorno a una
copiosa genetta e ancora cantando. Veramente ben concluso un anno di serio lavoro, reso diflScile per molti dalTinclemenza
dell ’inverno trascorso.
Il 18 aprile ha avuto luogo la nostra As
scmblea di Chiesa per l’elezione dei delegati alla Conferenza Distrettuale (sig. Alberto Bertalot e sig-na lida Monnet), del
delegato al Sinodo (sig. Giampiero Saccaggi) e di due revisori dei conti (sìgg. Alfredo Sapi>è e Alfredo Monnet). Le elezioni sono avvenutie con notevole rapidità e
oidine, avendo già in sede di riunione di
quartiere scelto un certo numero di candidati e costituita una lista tra cui TAssemblea ha potuto scegliere e votare. Il 19
maggio un buon numero di membri della
Unione femminile si è unito alla gita dell’Unione di S. Giovanni, che ebbe luogo
a Intra. Felice fu il viaggio, Tincontro con
la Comunità locale e la visita all’incantevole villa Taranto.
Il 23 maggio, Ascensione, la pioggia ha
definitivamenite bagnato gli eutuisiasmi dei
molti ohe si erano ripromessi di venire alla riunione di Pradeltomo. Pochissimi dal
Capoluogo, nessuno dal Serre e per fortuna numerosi da Pradeltomo. Alcuni anche
da Lusema. S. Giovanni. Il culto del mat
tino, presieduto dai due Pastori, raccoglie
va una quarantina di partecipanti. Pochi
gli avventori alla Foresteria, ma buoni, bene affiatati nel canto di canzoni vecchie e
nuove, che si è protratto nelle poche ore
pomeridiane prima della anticipata partenza di tutti i partecipanti. Un grazie al sig.
Guido Ribet per averci accolti nella linda
e ospitale Foresteria.
L’ultima domenica di maggio ha avuto
luogo il nostro Bazar. iNei giorni preceden
ti fervore di preparativi: colletta delle uova, da parte delle cateonmene, sistemazione della sala, trasporto del materiale da
parte di un certo numero di giovani volenterosi, preparazione delle torte da parte
delle madri e il sabato precedente preparazione dei gelati con gran girare di manovella. Ringraziamo tutti: i negozi di Torre
Pellice e Angrogna per il loro contributo,
le cateeumene, i giovani, le giovani, le madri : tutti si sono veramente impegnati con
gioia. Purtroppo il risultato di tanta fatica
è stato molto scarso; non molta la partecipazione (pioggia o stanchezza per questo
tipo di attività), quindi modesto Tincasso
Un bel giradischi, primo ambito premio
della lotteria, è stato vinto da Armando
Bertalot dei Jourdans. Ce ne rallegriamo
con lui.
Il 18 maggio al capoluogo, con un matrimcnio celebrato dal Past. Costabel si sono
sposati Laurina Monnet del Capolnogo con
Renzo Benech delle Pouise. Vive felicitazioni alla nuova coppia, che questa volta
non si è allontanata da Angrogna, essendosi stabilita alle Sonnaillettes. Sabato 25
maggio nel tempio del Capoluogo ai sono
uniti in matrimonio Wanda Chiavia della
nostra comunità, con Osvaldo Simond di
Torre Pellice, ma anch’egli di lontana origine angrognina. Wanda è stata fedele coralista, fedele membro dell’Unione, attrice
provetta, monitrice: per noi è una perdita,
nondimeno le auguriamo -tanta gioia nella
sua nuova vita e che essa possa sempre mettere al servizio del Signore i doni che ha
ricevuto. Al malrimonio la corale ha voluto tributare agli spo-si un segno di affetto, cantando un inno di circostanza.
Ringraziamo il Past. Costa-bel -per aver
presieduto il culto al Capoluogo la domenica 19 maggio.
^ Domenica 26 maggio si è con-ciuso
1 anno della Scuola domenicale dell’Asilo
con Ulta passeggiata alla Sea. Partecipavano alla passeggiata una trentina di ragazzi, accompagnati da alcuni genitori ; pui troppo d-ivtTsi bambini mancavano, essendo a letto.
Splendida mattinata, ricca di giochi allegri ; invece nel pomeriggio un’improvvisa pioiggìa mista a grandine ha interrotto la raccolta di fior; su per i prati. Ma
tutti sono stati ugualmente soddisfatti della giornata trascorsa insieme, bella conclusione di un anno nel complesso verameiite buono, a cui riguardiamo con molta gratitudine.
La sera- de] 23 maiggio u. s. a Gorizia,
ove da anni risiedeva -con la consorte, si
è addormentato nella pace del Signore il
geom. Emilio Gardiol.
Era- nato a San Secondo di Plnerolo
76 anni or -sono e fin dalla -prima guerra
mondiale si -era trasferito nel Veneto per
ragioni di lavoro ed in pochi anni, da
semplice impiegato, aveva raggiunto il
grado di Capo dell’Ufficio Tecnico della
Ca-sa di Risparmio di Gorizia.
In pensione, non rimase inatti-vo -ma
seppe sempre dedicare forze ed energie
per il bene della sua terra -di residenza.
Infatti durante la passala guerra fu Segretario delia Protezione antiaerea con
mansioni di responisabilità ed in seguito
ebbe il comando del Gruppo ras-trellalori
Cassa di Ri^ammio di Gorizia.
Figlio di un Anziano di Chiesa fu un
valdese della vecchia ro-ccia e la Chiesa
Evangelica Metodista di Gorizia ebbe in
lui -per anni un valido ed attivo collaboratore.
A San Secondo ed a- Prarostino lo ricordano tutti, -durante le sue vacanze, camminare ancora vegeto ed arzillo per le
strade della sua terra d’origine, fermarsi
con le vecchie -conoscenze e -con esse intrattenersi a parlare in prustinenc, il dialetto che mai aveva dimenticato.
Egli non è più, ma dietro al caro Scomparso rim-ane l’esempio di una vita vissuta nel lavoro e n-e-lTonestà, e il ricordo
di Lui rimarrà imperituro nel cuore della moglie e dei nipoti.
MASSEL
— Ringraziamo molto Tron Glaudio che
ha presieduto i nostri culti in assenza del
Pastore.
, Baza-r ha a-vnil-o luogo aniche quest anno, il giorno d-dl’Aisicensione e con
esito molto soddisfacente, malgrado il
tempo piovoso. Ringraziamo tutti coloro
che hanno fatto offerte e quelli che hanno co-llahorato vailidamente alla buona
riusiciita della giornata: i membri dell’Unione Femminile, i baimbini della Scuola
Doirnieinica^e e i Catecumeni.
Sabato 18 m-aigigio, nel nostro Tempio, si sono uniti in matrimonio Tessere
Mari-neUa e Peyran Oreste. I nostri migliori auguri a questo nuovo focolare ohe
si stabilisce nella comunità di Perrero.
Rin-grazi-amo il Paist. L. Rivoira che ha
celebrato il m-atriimonio.
— L Assemblea di Chiesa, oonvocaita per
il 19 ma-gigio ha dele-gato per la Conferenza Distrettuale Tron Emilio e Po-ns Teofilo, e per il Sinodo: Tron Claudio.
PERRERO - MANIGUA
La domenica 5 ma-ggio ha avuto luogo il tradizionale bazar -preparato con
mo^ -cura- ed impegno dalle sorelle delle
Unioni femminili -con una valida ed apprezzata coMaborazione di un buon numero di esse. Un intermezzo molto gradito è stato oonsaicrato alla musica ed al
canto nel tempio. La signora E. Quattrini
alTharmonium ha eseguito con arte alcuni ottimi pezzi di musica sa-cra ed i bambini della scuola domenicale, diretti dalla
signora L. Rivoira -hanno cantato con molta espressione un buon numero di inni
delle nostre due raccolte. A tiitte le nostre sorelle -che tanto si sono impegnate
per l’ottimo esito di questa attività ed a
quanti vi hanno partecipato il nostro sincero ringraziamento, -che estendiamo in
modo particolare alla signora M. Ghigo.
— La domenica 12 maggio la nostra
comunità è stata lieta di oispitare i bambini delle Scuole domenicali di Massello
e di Villasecca e la Corale di Villasecca
-per la festa di canto. Alle direttrici che
tanto hann-o lavorato per l’ottima preparazione dei bambini e dei gruppi -corali
signore M. L. Davite, G. Toum e L. Rivoira ed al pastore sig. F. Davite membro della commissione del canto sacro il
nostro rinigraziam-ento.
— La domenica della madre e della famiglia è stata celebrata il 19 maggio. Già
ai -culli a Maniglia ed a Perrero era stato
dato un messaggio cristiano per la circostanza, col concorso dei bambini con recito a Manigliai e canti a Perrero, ma al
pomeriggio un ampio programma di canti
e recite è stato offerto a tutte le sorelle
della comunità in una simpatica riunione
familiare. A tutti i collaboratori — ed in
modo particolare al grup-po giovanile che
ha recato il suo valido contributo — la
nostra viva gratitudine.
— La nostra Unione giovanile ha avuto
la gioia di visitare l’Unione di Pinerolo
il -sabato 20 aprile e di partecipare cosi
ad una mo-l-to interessante seduta. Rinnoviamo il nostro ringraziamento per l’accoglienza fraterna.
— Sabato 27 aprile i giovani di Pramollo guidali dal loro pa-store ci hanno
faitto una graditissima visita. Ringraziamo
il pastore si-g. T. Po-ns per il suo studio
ed i giovani per la lieta serata che -ci hanno dato Toppor-tunilà di trascorrere insieme.
■ Domenica 12 Maggio, favoriti da un
t-empo splendido, i giovani della comunità
hanno cliiuso Tanno di attività con una
gita alla Sagra di Sa-n Michele ed a Coazze, insieme ad alcuni membri della chieM di Villar Perosa, originari di Pramollo. A Coazze abbiamo partecipato al culto presieduto dal Sig. Di-no Gardiol, insieme alla comunità locale; nel pomeriggio
ci siamo ancora ritrovati nella sala delle
attività dove un gruppo di soreJie ci aveva prepara-to una buona tazza di tè. Ai
Catelli ed alle sorelle della chiesa di
Coazze giunga ancora il nostro ringraziamento per la calorosa accoglienza tributataci.
Il no-stro culto di quella stessa domeni^ è stato -presieduto dal Vice-Presidente
dei -Concistoro, Anziano Alexis Sappè, al
quale va la nostra gra-litudine.
Domeni-ca 19 Maggio, al pomeriggio,
ha avuto luogo nella gala delle attività la
Festa deiila mamma. Numerose madri si
sono ritrovate insieme per a-sco-l-tare ad
a-pplaud-ire il breve -programma di recita
e di can-td svolto dai bambini della Scuola
Do-meraicale sotto la guida della Signora
Pons. La festa è terminata con la distribuzione di u-n mazzo di fiori a tutte le
mamme e con la tradizionale tazza di tè.
Ai giovanti a-ttori ed a chi ha curato la
preparazione il nostro ringraziamento.
po-nieri-ggio dell’A-scen&ione abbiamo ricevuto la. visita di un nutrito
gruppo di sorelle « di fratelli della chiesa
^ Villar Pellice, guidati dal Pa-gtore Sig.
Ld-oardo Mi-col e Signora, i quali nella
ma-ttinata avevano partecipato -ai culto di
ded-ioazione del locale di -culto di Villar
Peroisa. Nel ringraziare queste sorelle e
questi fratelli per la loro gradita visita,
d-iicia-mo loro a-rrivederci a presto, -se piace a Dio.
Domeiniiioa 26 ÌMa'ggio ha avvilo luogo
con uma buona partecipazione di fedeii
1 Assemblea di -Chiesa, durante la quale il
Pastore ha lotto la relazione annua del
Co-n-ciistoro sulle varie attività svolte nel
corso dell’-an-no testé termina-to. E’ seguito un breve scambio di idee sulle eventuali necessarie riparazioni ai nostri stabili, soffermandoci in particola-r -modo
sul rifa-cim-ento del soffitto del no-stro tempio e snJJa riipulitura interna ed esterna
del nostro locale di culto. Sono poi stati
nioiminati i nostri deputati: i fratelli
Man-e-tto Antonio (PeUenclii) e Menusan
Valdo (Pellen-chi) p-er la Conferenza Distreiituaie ed i fratelli B-eux Amato (Tournii-m) e Benx Oreste, supplen-te, (Tourmim) per il Sinodo.
Nel po-meriig-gio della stessa do-nieniiìca
la sala delle attività ha vissuto un’ora di
viva amimazion-e e di affollamento intorno
ai ba-n-chi di vendita del bazar di beneficenza, ai quale avevano lavorato a-la-cremente e con amore le madri delTUnion-e
e non poche alt-re sorelle e fratelli della
-chiesa. Buono è -sAto il risulitato di questo lavoro impegnativo ma benefico -per
i hi-sogui lo-ca-li della cliie,sa. Es-pri-miaimo
perciò a tu-tti col-oro che hanno dato la
loro collaborazione man-nale ed offerto dei
doni per la riuscita di questa vendila la
nostra viva gratitudine.
POMARETTO
ReccMiteinientei abbia'irio f'cJehrato il
servizio funelhre di Bleymt Maddalena nata Ribet della L-ausa- deceduta in- 'tarda età
doj>o lunghe sofferenze; inviamo alla famiglia ed in particolare al nostro anziano
Giosuè Ribei la nostra simip-alia ¡cristiana.
—- Abbiamo eelebraito in queste settimane il matrimonio di Bertolin Bruno e Volterò Liucia, Tron Oreste e Baret Elda; un
folto gruppo di amici e parenti ha circondato gli (sposi; il messaggio della fedeltà e dell’amore vero è stato annunziato perchè questi due focolari possano essere fondati su Gristo, speranza e gioia
della vita noistra; il Signore benedica gli
sposi.
Rinigrazianio caldamente l’insegnante
Franco Galvetti per il messaggio profondo che ha rivolto alla nostra comunità recentemente; lo rinigraziaino di cuore per
La sua collaborazione.
Domenica 17 i nostri bambini hanno
preso parte alla festa delle corali dei piccoli ed hanno p'ure dato il loro contributo
di canto all’Asilo dei Vecchi di San Germano a termine della festa.
^ ha domenica 26 al culto del mattino
ra&semblea di chiesa ha approvato la oroposta del Concistoro 'di distaccare il quartiere di Vivian e la diaspora di Dubbione
Pinasca nei confini prestabiliti per la formazione della nuova (parrocchia di Villar
Perosa e accettato la proposta del Concistoro e dei responsabili tendente a compiere un lavoro in comune con il Concistoro di Villar P. per la zona del Clot Inverso e Faiola. Ha inoltre nominato i seguenti delegati per la conferenza : Albino
Barai, Coucourde Ilario e Giosuè Ribet,
mentre ha nominato per il Sinodo l’insegnante Gianni Jabier.
— La serata del 26 è trascorsa serenamente nella sala del teatro con numerosi
canti della corale degli adulti, della sezione cadetta e della corale di Villar Perosa.
1 canti religiosi e di montagna opportunamente commentati dal signor Amato e dal
Pastore hanno conferito un tono particolare alla riunione. Ringraziamo di cuore
tutti i canlori e specie i maestri Marsuxa
e Bonino e la Sig.na Speranza Grill,
NOZZE
— La nostra annua vendita di beneficenza, domenica 26 Maggio, ha avuto un
ottimo risultato. Ringraziamo coloro che,
in qualsiasi modo hanno collaborato .per
il buon esito della -nostra manifestazione.
La somma 'realizzata- ei penmeUe di far
pervenire alcune offerte per vari scopi
e -di accan-’o-nare un primo fondo per i
restauri a] nostro tempio di cui non ci
occupiamo più da molti anni.
Domenica 9 Giugno avrà luogo una
riunione delTAssemù/ea di chiesa con un
ordine del giorno molto importante che
verrà teonpestiva-men-te notificato.
Battesimi. La domeni-ca 21 Aprile é
stato amministrato il S. Battesimo ai seguenti bamibini : GaRian Eiena Fulvia di
Valdo, Bo-unons Renzo di Ferruccio e
Lucchetta Mauro di Battista. Che il Signore li benedica e dia ai genitori la sapienza di cui ha-nn-o 'bisogno -uer la loro
opera educativa.
Matrimonio. La domenica 19 Maggio
si son-o uniti in matrimonio, nel nostro
tempio, Durand Manlio e Travers Emma
Vanda. A questa nuova famiglia che si è
costituita in seno aUa nostra parrocchia,
rinn-o-viamo i migliori auguri.
— Dipartenze. Il 3 Maggio abbiaauo accompagnato all’estrema dimora terrena le
spoglie morta-ii di Longo Emilia Luigia,
di anni 87. Figlia del compianto pastore
Emilio Lo-ngo era nata a Rio Marina. Gra.
veniente provala nella sua -salute ha trascorso un lungo periodo di tempo nella
nostra Casa di riposo.
Il 14 Maggio -decedeva, pure all’Asilo
dei Vec-clii, in età di anni 69, Aia-sia Maria ved. Ma-rtinat. Nata a Sommariva Bosco -si .era stabilita fra di noi per ragioni
di lavoro e si era molto bene inserita nel
nostro aiinbiente ed aveva chiesto di far
parte della nostra chiesa. Essa ha accettato, co-n serenità e lede le limitazioni imposte da una lunga malattia.
^ Ai parenti provati d-al lutto rinnoviamo
l’espreissione della nostra simpatia -oristia-na.
HORA
— Dopo aver vissuto momenti di vera
ansia per le -condizioni di salute delia nostra -sorella -Luciana Pozzi, il Signore ha
esaudito le nostre preghiere facendole superare la grave crisi.
Vo-gliam-o rallegrarci nel Signore per
la nascita- di Sergio che ila allietato la
casa dì Gentile e Ada Toum.
^ L’Aissemblea di Chiesa del 2 Giugno
ha approvato all’unanimità la Relazione
Annua del Concistoro. Son-o stati nominati
pure alTunanimità quali delegati alla
Conferenza Diistreltuale i Sigg. Eoberto
Mourgli-a e Giovanui Mourglia; quali delegati al Sinodo i Sig-g. Corrado Morel
e Aido Tourn, sostituto.
TORINO
Nelle ultime settimane la storia valdese
è stata presentato con particolare frequenza alla -comunità valdese torinese.
Nel tempio di Corso Vittorio il Past. E.
Aya-ssat ha tenuto cinque conferenze serali
su « La storia valde-se in cinque puntate »,
tracciando le grandi linee del suo secolare
sviluppo.
Nella chiesa di via Nomaglio, invece, si
sta tenendo un’altra serie di riuscite conferenze s-e-rali, nel corso delle quali -sono presentati alcuni elementi particolari del Valdismo, in modo da -renderlo più familiare
nei suoi vari aspetti a quel ramo della comunità torinese che, accanto ad alcuni vaidesi di nascita, conta un forte nucleo di
neofiti. Dopo una prima serata introduttiva, nella quale il Past. G. Baldi ha parlato
su « L organizzazione eic-eJesiasLÌca valdese,
sue origini e suo svilup-po », si è avuta una
ottima serata grazie alla partecipazione del
Past. F. Sommani, direttore della Casa Valdese delle Diaconesse oltre che pastore a
Te rre Pellice, il quale ha presentato la storia e l’opera delle Diaconeisse valdesi, con
l’ausilio di una bella serie di diapositive
Seguirà il Past R. Jahier il quale, anch^
egli giovandosi di proiezioni luminose, presenterà il costume valdese. Infine il Past.
E. Ayassot concluderà questa serie di riunì cni serali — a cui si augura fino alla fine
la stessa nutrita e interessata partecipazione — parlando su « La Bibbia nella stona
valdese ».
TRIESTE
Ada e Federico Pioppi annunciano
il matrimonio della figlia Clara con il
Prof. Dott. Cari James Lovett.
Austin, 2 giugno 1963.
Trieste - Via Bellosguardo 35
Austin (Texas) - Rio Grande 2501.
L Unione giovanile ha avnto un anno
buono. AH inizio, la partenza per ragioni
di lavoro di alcuni ottimi giovani impegnai, aveva fatto temere un calo nella sua
atuvita. Invece, specie rafforzando la collaborazione valdo-meto-elvetica, e concentrando le energie giovanili intorno ad
un si-mpatico giornaletto, « Noi giovani »,
Si e avuto un anno piuttosto iutemso e interessante. Ora, in vi-sta delTc-state, si pen.
sa a Tramonti e alla Colonia estiva.
Una delle ’perdite’ più risentite della
nos^a Unione, quest’anno, è stata quella
Pioppi, ex-presidente e provata
collaboratrice di Agape. Lo scorso autunno, per incarico di Agape, si è recata a
Austin, nel Texas, per partecipare alla
Chnstian Life and Faith Comimnnity, un
in-tere-ssanle tentativo di eva-ngelizzazione
all’interno dell’Università. Qui essa ha
incontrato il Prof. Cari James Lovett, con
il quale si sposerà nella cappella metodista della Clmistiana Life and Faith Community, il 2 giugno. Il rito nuziale sarà
celebralo dal direttore della Comunità
stessa, Past. Jack Lewis. Pur nel dispiacere di perdere un membro co-sì vivo delia nostra chisea, ci rallegriamo per la gioia
d! questi sposi e formuliamo loro i nostri
auguri fraterni, in attesa di rivederli fra
noi, almeno in visita.
13x6 ), un campo da tennis in cui si
può giocare tutto Tanno, un campo da
gioco in asfalto per la palla-canestro
palla-volo e pattini a rotelle, un la!
ghetto per il pattinaggio su ghiaccio
sono queste le nuove installazioiii
sportive già pronte per Tanno scola,
stico 1963-64 al
CONVITTO MASCHILE VALDESf
TORRE PELLICE
Le iscrizioni per una ventina di po.
sti ancora disponibili sono aperte.
Le rette, che comprendono l’uso degli impianti sportivi senza supplementi sono accessibili a tutti.
Si accettano ragazzi che frequenti,
no il ginnasio-Uceo, le scuole medie
le scuole elementari. ’
Sono messe a concorso tre borse di
studio a metà retta per ragazzi con
ottimo rendimento scolastico.
Si accettano anche per le sole vacanze dal 1° luglio al 31 agosto ragazzi
dagli 8 ai 15 anni (Soggiorno minimo’
20 giorni).
Informazioni dettagliate subito scrivendo al Convitto Maschile Valdese
- Torre Pellice ■ (Torino).
E’ scomparso a New York, 111 marzo c. a.
Fortunato Lunghi
originario della comunità di Rio Marina. Lo annunciano la moglie Albertina Lunghi Odin con le figlie EMna
e Rosa e famiglie; la sorella Cesira
Lunghi ved. Oalistri; le zie materne
Evarigelina Acinelli Cignoni e Giuseppina C-ini Cignoni; la cugina EvaAcinelli.
« In pace mi coricherò e in
pace dormirò, perchè tu,
Eterno, mi fai abitare in
sicurezza». S-al. 4: 8
ta
RIN GR AZIAMENTO
I figli ed i famigliari della compian
Lidio Rostagno
ved. Morello
profondamente commossi per l’imponente dimostrazione di stima ed af
fette tributati in occasione della di
partita della loro cara mamma rin
graziano in modo particolare il dott
Peyrot, la Banda Musicale di Poma
retto', la Sig.a Long Elisa ved. Sciare
ne, la Sig.a Ribet Mary, i vicini di ca
sa e tutti coloro che hanno preso par
te ai loro grande dolore.
Pomaretto-, 17 Maggio 1963
Il giorno delTAs-censione è deceduto
lì
GEOM.
Emilio Gardiol
Cittadino benemerito
della città di Gorizia
Ne danno il doloroso annunzio la mo
giie Hilda nata Pons, cognati, cognate, nipoti e parenti tutti.
Le esequie funebri hanno avuto luogo nella Chiesa Metodista di Gorizia
sabato 25 maggioi
Isabella Ohauvie, profondamente
commossa per tutte le manifestazioni
d affetto e d’amicizia ricevute, ringrazia di cuore tutti quanti hanno volu
to dimos-trarle la loro simpatia in occasione della dipartita della sua carissima Mamma
Giulietta Chauvie
nata Zali
Il suo pensiero riconoscente va in modo particolare al dottor De Bettini
alla signorina Giorda, al Pastore Giulio Tron, al signor Battaglia e alla
signora Caglierò.
« O Signore, io levo l’anima
mia a te» (Salmo 25: 1)
Torre Pellice, 26 maggio 1963
RIN GRAZI AMENTO
La famiglia della compianta
Maddalena Ribet
ringrazia tutti i vicini di casa, il dr.
Peyrot, il Pastore e quanti hanno pre
so parte al suo dolore.
Lausa di Pomaretto, maggio 1963
Malattie
orecchio, naso e gola
Il dott.
Oskar Schindler
riceve per malattie di
orecchio, naso e gola
a POMARETTO (presso l’Ospedale Valdese) tutti i lunedì
daUe 14 aUe 15,30.
a LUSERNA SAN GIOVANNI
(presso lo studio del dott. Pehzzaro) tutti i venerdì dalle
13,30 aUe 15.
a TORINO (via Ristagno 20 S. Rita) martedì, giovedì e sabato dalle 14 alle 16.