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Spett.
BIBIiXC^CA VALDBSB
TORRE F^tlCB
(T<Mrlao)
DELLE VALLI VALDESI
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno IXC — Num. 2
Una copia Lire 30
ABBONAMENTI
}
Eco: L. 1.300 per I’interno | Eco e La Luce: L. 2.060 pfr 1 interno
L. 1.800 per Testerò
L. 2.800 per Testerò
Spediz. abb. postale - I Gruppo j TORRE PELLICE — 13 Gennaio 1961
Cambio d’indirizzo Lira 50 I Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2"17557 |
Verso la Settimana
dell'Unità cristiana
Durante la Settimana di preghiera
per l’Unità cristiana, dal 18 al 25 gennaio, cristiani del mondo intero nregheranno perchè cessino le divisioni
fra le Chiese.
Come ogni anno, la Commissione
di Fede e Costituzione del C.E.C. ha
pubblicato e diffuso un dépliant che
contiene indicazioni di letture bibliche e preghiere ad uso sia privato che
pubblico (ne pubblichiamo una parte qui sotto). Il tema della Settimana
del 1961 è « Io sono la luce del mondo » ( Giov. 8: 12 ), lo stesso della terza assemblea del C.E.C. che avrà luogo alla fine dell’anno : « Gesù Cristo,
luce del mondo », studiato sotto tre
aspetti: l’unità, la testimonianza, il
servizio.
La Settimana dell’unità è pure osservata dai cattolico-romani, sotto lo
impulso delTassodazione « Unité chrétienne » di Lione, che pubblica anche
essa un volantino sul medesimo tema. Queste due pubblicazioni sono
comparse in più di dodici lingue, e si
prevede che la diffusione totale supererà la cifra record dello scorso anno, che era già di oltre un milione di
esemplari. Ma più che questi dati
quantitativi, ci interessa il notare che
anche terre tradizionalmente chiuse
come la Spagna, sembrano aprirsi al
movimento : lo scorso anno in diverse diocesi iberiche, con l’approvazione
e Tincoraggiamerito di alcuni vescovi è stato diffuso il sopra citato volantino cattolico in 50.000 esemplari
e la Settimana di preghiera è stata
osservata con viva partecipazione.
Secondo le regioni e le Chiese questa Settimana di preghiera si terrà in
modo diverso. In alcune comunità,
un unico culto riunirà i fedeli di diverse confessioni; altrove ogni chiesa
‘».celebrerà il proprio cuK'O, ma tutte alla stessa ora. In diversi luoghi saranno tenute conferenze sull’unità cristiana, da cattolici e protestanti unitamente.
In una lettera rivolta alle 178 Chiese membri del Consiglio ecumenico,
K. R. Bridston, segretario di Fede e
Costituzione, scrive : « Abbiamo da
lottare contro la dura realtà delle
« differenze inconciliabili » fra le nostre Chiese, e se un sano realismo
dogmatico e una perfetta integrità
non sono presenti nella nostra preghiera per l’unità, questa cadrà in un
sentimentalismo senza sapore nè forza o non sarà che un inconsistente
surrogato del pensiero. Tuttavia ogni
vera preghiera per l’unità, qualunque
siano le differenze di scopo e di base,
è una preghiera comune perchè si rivolge al solo e medesimo Signore, e,
per diversa che possa essere la nostra
nozione dell’unità, sappiamo che « lo
Spirito sovviene alla nostra debolezza, poiché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito stesso
intercede per noi con sospiri ineffabili » (Rom. 8; 26).
Questa Settimana di preghiera per
Tunità fu introdotta nel 1908, per iniziativa di due pastori anglicani, Spencer Jones e Paul Waston, che proposero di consacrare la settimana del
FRALI
Una slavina
spazza due alpeggi
Proli conosce ogni inverno la caduta di
molte slavine, specialmente sulla strada
che scende a Ferrerò, che spesso rimane
bloccata. Ma questa volta utui grossa slavino è caduta su due alpeggi nella località
Selle, sul pendio dei Tredici laghi, e li ha
distrutti: forlunalamente non .si lamentano
vittime, perchè le famiglie — quelle di
Clotilde Grill ved. Gnrrou, Francesco Pe.yrot. Luigi Filipjto Grill, Umberto Garrou,
Teofilo Ghigo, Aldo Richard — che li abitavano da nuirzo a ottobre, erano a valle.
Tuttavia il danno è ingente (le abitazioni
erano stale recentemente rinnovate con
Taiuto del Fondo per la montagna); oltre
agli stabili (cinque stalle, cinque fienili e
sei abitazioni) e alle masserizie, sono andate perse notevoli quantità di fieno, che
le famiglie si disponevano a portare a valle con le slitte. In attesa di conoscere più
esattamente Ventità dei danni, per poter
dare più precise indicazioni in vista di offerte, (quelle che perverranno saranno senz’altro ’’girate” al Pastore di Frali), ci
rallegriamo di poter segnalare che in qualche parrocchia della Val Germanasca sarà
quanto prima raccolta una colletta di fieno,
l’aiuto ora più urgente. Alle famiglie dtinneggiute esprimiamo la nostra solidale
simpatia, certi che anche in questo caso potranno sentirsi sostenuti dalla fattiva solidarietà dei loro fratelli.
18 gennaio (lesta della cattedra di
Pietro a Roma) al 25 gennaio (festa
della conversione di Paolo) alla preghiera per Tunità dei cristiani. Approvata allora dal pontefice Pio X,
prese il nome di Ottava per Tunità;
più tardi Benedetto XV ne estese la
osservanza a tutta la Chiesa cattolica. Ma era inteso che si trattava del
ritorno a Roma di tutti i cristiani.
Nel 1933 Tabbé Couturier, di Lione,
ha introdotto una tutt’altra intercessione nello spirito della « preghiera
sacerdotale » di Gesù ( Giov. 17 ), che
domanda che Tunità della Chiesa si
compia « secondo la volontà di Cristo, con i mezzi Ch’Egli vuole e ne!
tempo Ch’Egli avrà stabilito ». Questa modificazione ha permesso a numerosi cristiani non romani di unirsi
a questa preghiera per Tunità. Dopo
la morte delTabbé Couturier, nel 1953.
proseguono la sua opera il P. Villain
e soprattutto, attraverso Tassociazione « Unité chrétienne », sempre a Lione, il P. Michalon, che la scorsa estate è pure stato ad Agape nel quadro
del Campo.Unionisti («Vera e falsa
unità della Chiesa » ), a cui ha pure
tenuto una conferenza.
Nel 1940 il comitato di continuazione di Fede e Costituzione ha raccomandato ai suoi membri l’osservanza
di una settimana d’intercessione per
l'unità della Chiesa, ed ha suggerita
. quella dal 18 al 25 gennaio. Dalla costituzione del Consiglio ecumenico
delle Chiese, è la commissione di Fede e Costituzione che organizza ogni
anno la Settimana di preghiera per
Tunità.
VI
FR;!k¥ERNE Jk VILLILSECCIL
Nella prossima s|ttimana, dal 17 al 22 gennaio, avranno luogo nella parrocchia di Villasecca visite fraterne di
un gruppo di pastori delle Valli. Essi visiteranno le famiglie nei vari qua rii era, e speriamo che la neve non ostacoli
Talllusso alle rimi ioti serali (di cui è dato il calendario
nella cronaca di Viìasecca). Auguriamo caldamente che
questi incontri fraiemi intorno alla Parola di Dio siano
benedetti per ospiti ed ospitanti, e invitiamo le altre cornunità a sostenere con la propria intercessione queste riunioni.
« Quelli che temono l’Eterno si sono parlati l’uno
all’altro; e l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato » (Mal.
3: 16). «Tutte le cose che domanderete nella preghiera,
se avete fede, le otterrete » (Matt. 21: 22)
Confrontofra
Bilancio del campo invernale a Agape
Il tema scello quesl’anno per il campo
invernale di Agape era veramenle mollo
impegnativo; metlere a raffronto due pensieri come quello cristiano e quella marxista non è impresa facile. Tutti hanno sentito la difficoltà -di questo tema, campisti ed
oratori, ed erano pur presenti fra gli uni
e gli altri persone altamente qualificate,
si può anzi affermare che più degli anni
precedenti questo campo invernale è stato
particolarmente notevole per la partecipazione di competenti, di oratori noti ed approfonditi nella loro materia e per la partecipazione di un. gruppo di giovani provenienti da tutti gli ambienti: giovani
evangelici delle nostre comunità cilladine.
giovani universitari socialisti particolarmente interessati naturalmente al tema trattato quest’anno, alcuni dei quali sono ormai vecrlii amici di Agape, ed una rappresentanza cattolica numericamente esigua ma
qualitativamente buona. La scelta di un
argomento dibattuto e vivo nel nostro mondo attuale come -può essere il marxismo
quesl’anuo o l’obiezione di coscienza coinè
al campo dell’anno scorso e la presenza di
oratori importanti crea d’altra.parte un altro nroblema: molli giovani non si sentono
in grado di partecipare attivamente alla
discussione in rpianto il tema è troppo difficile per loro e le di.scussioni hanno un
tenore troppo elevalo. Questo pericolo si
era già notato nel passato ed è apparso
quest’anno nuovamente serio. Siamo certi
che la direzione di Agape saprà considerare il nroblema dei giovani anebe sotto
quest’aspetto perchè sarebbe peccato avere
nel futuro temi appassionanti dibattuti da
un nucleo -di specialisti senza che la massa
dei giovani presenti sia in grado di prendere parte attiva al dibattito. I campi sono
fatti per i giovani ed è anche giusto che le
esigenze dei più giovani e meno esperti
nell’arte della disputa siano anche valutate.
Come stanno dunque a confronto il cristianesimo ed il marxismo?
Tutti sono stati concordi, cristiani e marxisti -sia socialisti che comunisti che non
si può avere un incontro, un dialogo tra
queste due realtà, Si tratta di due movimenti, -di due pensieri diversi e che non si
possono incontrare. Il Cristianesimo, per
essere più esatti la chiesa cristiana, si fonda sul fatto che Dio esiste e che ci ha dato
in Gesù Cristo la rivelazione della sua volontà. Gesù è l’uomo -perfetto, l’uomo come Dio vuole l’esempio della nostra umanità, in Lui noi conosciamo Dio e da Lui
sappiamo che Dio è nostro creatore e nostro padre e perciò nostro giudice. 11 cristianesimo, è stato detto da molli nel corso delle discussioni, non è una dottrina;
non è cristiano -chi accetta un certo numero
di verità religiose ma è cristiano chi accetta che Gesù Cristo è suo salvatore e suo
Signore che accetta di essere da Lui guidato nella sua vita e che da lui prende
esempio.
Il Marxismo non si occupa affatto di tut
10 questo discorso, si preoccupa in primo
luogo della realtà del mondo come si trova
oggi, delle difficoltà economiche, delle crisi della società e della politica e cerca di
spiegarle per poter trasformare la vita delruomo in una vita migliore. Il marxismo
non si interessa della religione e perciò
della chiesa cristiana, lo hanno detto chiaramente tutti gli oratori di parte marxista.
La religione e perciò ’1 cristianesimo
sono delle vec-chie idee ormai sorpassate, sono il frutto della civiltà dei
nostri antenati e iscompariranno quando
11 nostro mondo avrà raggiunto la sua pienezza sociale. Non è nemmeno il caso di
perseguitare la chiesa ci è stato detto, salvo quando la chiesa fa della politica, la
( hiesa, -se si occupa solo di questioni religiose si può la.sciare in pace perché un
giorno finirà per -scomparire. A questa convinzione dei marxisti non possiamo opporre come cristiani che l’altra convinzione:
la chiesa proprio perchè fondata sulla parola di Dio non scomparirà mai,, scompariianno molte delle forme religiose della
mentalità umana, gli uomini diventeranno
più positivi, più scientifici, meno creduloni ma tulio cjuesto non farà mai scomparire la fede cristiana sulla terra. A questa
conclusione è giunta la prima parte del
campo: Ton. L. Basso del pari, socialista,
vecchio amico di Agape che già altre volte
ha dato la sua apprezzata e valida eollaborazione ha tratteggiato nel primo giorno di
campo le grandi linee del marxismo, facendo scoprire a molti giovani lutto un mondo
di pensiero insospettato. 11 marxismo non
è soltanto la dottrina dei -comunisti russi o
cinesi, come lasciano intendere molti nostri giornali, è una dottrina politica molto
più vasta, è per «-erti aspetti una filosofia,
una fede, affermava l’on. Basso, fede nelle
possibilità delTuomo, nelle «ue capacità,
nel suo avvenire, fede eombaltiva per realizzare quest’avvenire migliore. 11 doti. I.
•Naluim, membro della direzione del partila comunista, ha recato il prezioso contribuio del suo pensiero che esprimeva la linea più rigida del -partito comunista. I suoi
¡ntervenli hanno servito a mettere in ciliare molli punti che alcuni mantenevano un
po’ oscuri. Il comunismo è un materialismo storico, convinto ohe non esiste altro
che la realtà della natura e delTuomo e che
tutto si spiega con le leggi, della natura e
che la storia va verso una società nuova di
tipo comunista e poi oltre ancora in cui
Tiiomo sarà finalmente liberalo da tutte le
-sue paure ed i suoi bisogni materiali.
L’oratore ha naturalmente formulalo alcune critiche alle chiese cristiane dal punto
di vista del marxismo comunista. Il past.
Tourn ha avuto il compito di esaminare
queste critiche e precisare sino a qual punto sono a-«'ceitabili o meno dal punto di vista nostro, in quanto cristiani.
Molte critiche formulate dai marxisti al
cristianesimo sul -piano teorico non hanno
risposta perchè si pongono su un altro pia
no che quello della fede; alcune sono invece esatte. Indirettamente per esempio i
marxisti ci riconducono al centro della nostra fede, ci obbligano a riformare continuamente la nostra idea a ritornare alla
Bibbia ed alla fede in Gesù Cristo. Sul
piano -pratico le critiche sono spesso gravi
ma anche in parte giustificate: quante volle la -chiesa cristiana non ha saputo prendere in considerazione le situazioni degli
uomini per recare, loro il necessario aiuto!
Quante volte si è accontentata di recare
conlorto soltanto ma non soccorso efficace
anche sul piano materiale! Quante volle le
nostre chiese si sono rinchiuse nelle loro
pratiche religiose nel mondo del culto, nelle riunioni, nei sinodi senza vedere i problemi che travagliano i nostri contemporanei! E -considerando la situazione italiana
in cui viviamo non è giustificato il rimpro( continua in pag.)
Nel Venezuela
Protettii la libertà religiosa
Caracas — L’Associazione della Stampa
venezuelana - è intervenuta presso il Ministero degli Interni contro un prete che ha
abusalo delle sue funzioni religio-se —
es.sa considera — altaccan-do la politica liberale e le istituzioni democratiche del
paese. D’altra parte il Fronte nazionale
per la libertà di culto e di coscienza ha
chiesto al prefetto del distretto di Maracaibo che un prete che ha recentemente interrotto un culto per la gioventù della
Chiesa evangelica di Salvador sia citato
in giudizio.
I giornali hanno pure condannato gli
istigatori di una lapidazione contro quattro credenti non-cattolici che sono stati
feriti in un sobborgo di San Cristobal.
L’autore di un articolo comparso in un
giornale di questa città dice che questo
allaeeo è « illegale » e non può che essere
che il gesto di « fanatici di un’altra ideologia, incapaci di comprendere che si pos! sa seguire una via diversa dalla loro ».
° ® Il Prolesfanlesimo
in un paese in fermenfo
Nella scorsa esla!e abbiamo dato notizia
della presenza e delV importanza dei
215.000 protestanti di Cuba, riuniti quasi
tutti nel Consiglio cubano delle Chiese
evangeliche, e che, sui 6.410.000 abitanti
delVisoln costituiscono forse una delle più
alte percentuali protestanti in un paese latino. Riportiamo ora queste notizie pubblicate sulVultimo numero de La Vie pròlesianle.
L imporiante giornale cattolico statunitense Commonweal lia pubblicato ultimamente questa constatazióne che merita di
essere rilevala: « Uno studio attento dì
ciò che avviene nell’America del Sud mostra die, senza alcun dubbio, il protestantesimo si radica in molti luoghi e che,
per molli, appare come un appello alla
lealtà, al progresso, aH’onorabilità ».
Pare che uguali siano le reazioni per
PAmerica centrale latina. Così r'ferisce
un redattore del Christian Century, che
torna da Cuba: «Pure là il termine evangelico è un segno di dignità ». Una rapida
estensione degli istituti protestanti, sì traili
di scuole primarie o secondàrie [da notare
che il 30°4 della poi>olazione è antdfabetn.
n. d. r.), dì collegi o seminari, si è prodotta; il numero dei fedeli aumenta, in
tutte le denominazioni principali, metodista, battista, presbiteriana ed episcopale.
Gli ultimi eventi hanno tuttavia avuta una
ripercussione sulle scuole primarie: il numero degli allievi è diminuito e le direzioni scolastiche hanno conosciuto Pintervento di rappresentanti dello Sialo, poiché
questo sembra temere un orientamento
protestante delPinsegnamenlo ; inoltre il
regime di Castro impone un materiale di
insegnamento in cui il marxismo domina.
Invece nelPinsegnamento secondario il
pericolo di un controllo governativo pare
per il momento insignificante. Il principale di questi istituii si trova a Matanzas;
fondalo nel 1946 comporta dodici edifici.
Là sì formano i pastori per le Chiese protestanti di diverse denominazioni dei paesi
di lingua spagnola, come pure i membri
del corpo insegnante.
ì protestanti di Cuba, sempre secondo il
medesimo informatore, sono per la riforma agraria Íricordiamo che durante il periodo d’influenza USA Cuba produceva essenzialmente zucchero, acquiislalo dagli
S. l'. per proteggere il proprio mercato,
ed era coslvella ad importare generi alimentari dì prima necessità, farine, riso,
fagioli, ecc.; invece ora sono «sviluppate
tulle le culture, oltre allo sforzo fatto per
sfruttare la terra finora incolla), ma si
pronunciano contro il comunismo.
Il Protestantesimo cubano, come in tanti
altri paesi del mondo, d&ve oggi anzitutto
mostrare in che misura si è radicato nel
paese, e non più '"importazione straniera*\
nordamericana, per di più, e quindi nella
attuale situazione sosiwtta in partenza
Inoltre è confrontato con il comunismo
un comunismo battagliero ( e intemperan
te, sulla via del totalitarismo): e quindi
in una posizione difficile, ma stimolante;
le impressioni sopra riportate del redattore
del Christian Century mostrerebbero che
i protestanti cubani sanno distinguere e
apprezzare il fermento sociale del comuni.smo, ma ne respingono Vidolo ideologico?
2
HS- 2
L’ECO DELLE
•VALDESI
13 gennaio 1961 — N. 2
GIOVEDÌ’ 5
Le lente consultazioni per le « Giunte
difficili » sembrano avvicinarsi a un risultato: proibabile giunta di centro-sinistra a
Milano (i liberali avrebbero tolto il veto
ad una partecipazione soc'alista; «Civiltà
cattolica » ammette la possibilità di nuove
maggioranze amministrative); probabili dimissioni del governo regionale siciliano.
Perdura l’agitazione nel Belgio, dove re
Baldovino, pur moltiplicando gli incontri, non riesce a trovare una via di conciliazione.
Affluiscono negli USA esuli politici da
Cuba: sarebbero 50.COO gli avversari di
Castro desiderosi di emigrare.
VENERDÌ’ G
Inizia in Algeria il voto per il referendum; attentati degli ultras e del FLN in
Algeria e nella metropoli; De Cattile pronuncia alla Radiotélévision l’atteso e ultimo dei suoi discorsi: ma non si decide
ad affermare chiaramente la volontà di avviare negoziati con il FTjN.
A Liegi duri scontri, per la prima volta
sanguinosi, fra dimostranti e polizia.
SABATO 7
Malagod; riconferma l’ostilità ad oigni
intesa con J socialisti, ma continuano le
trattative a Milano, Genova, Firenze e in
alcune decine di città minori.
La Stampa continua ad annunziare che
si nota stanchezza nei dimostranti belgi
(siamo al 20» giorno), ma ragitaz’one continua, particolarmente intensa nella zona
mineraria del Borinage. Drammatica è la
situazione degl; emigrali italiani, da tre
settimane disoccupati e senza sussidio.
Mosca avrebbe interrotto l’invio di armi
al Pathet Lao; un común'cato d¡ Pechino
in cui ci si afferma contrari all’intervento
di « qualsiasi » Paese nel Laos indicherebbe che la Cina non vede troppo volentieri
l’estendersi dell’influenza russa nel sud-est
asiatico ?
DOMENICA 8
Si conclude il referendum francese: in
Francia su 26.582.005 elettori, 15.1%.668
si, 4.995.912 no e 6.389.425 astenuti o. schede nulle; in Algeria e nel Sahara su 4.449
mila elettori 1.747.529 sì, 782.052 no e
1.919.419 astenuti o schede nulle. Sui circa
31 milioni di elettori De Gaulle ha quindi
avuto la fiducia di quasi 17 milioni d; francesi, contro solo 5 milioni e mezzo .^i no;
però molto nkp è stato il numero degli
astenuti (oltre 8 milioni), e se la forte
astensione algerina può essere in parte
spiegata con le pressioni del FLN (numerosi sono stati gli attentati), la forte astensione metropolitana indica quella grave
perplessità di fronte alla effettiva portata
del referendum cui abbiamo accennato le
scorse settimane: molti francesi non si son
sentiti di firmare a De Gaulle quella cambiale in bianco. L’unicc cosa positiva che
si può sperare dalla consultaz’one è che,
ai loro occhi e a quelli degli incerti, è
risultata palese la debolezza numerica dei
colonialiuti (fra i no c’è la forte percentuale dei voti comunisti). Ora comincia per
il governo De Gaulle il vero problema:
negoziare.
LUNEDI’ 9
Mentre proseguono le trattative per la
Giunta a M’iano e Firenze, paiono quasi
concluse a Genova.
Una squadra navale americana di 150
unità manovrerà per due mesi attorno a
Ctiba; la Marina statunitense dichiara che
le manovre sono estranee alla tensione fra
USA e Cuba.
Disordini nel Borinage; il governo belga decide misure d’emergenza contro i
colpevoli responsabili di sabotaggio.
MARTEDÌ’ 10
Per l’inaugurazione dell’anno giudiziario alla Suprema Corte di Cassazione, a
Roma, il Procuratore generale dott. Cigolini affronta in un discorso l’aumento
della criminalità e la lentezza della giustizia, l’ordinamento penitenziario, la censura, la posizione della donna nella società
contemporanea.
De Gaulle espone a; ministri, all’Eliseo,
il suo piano per l’Algeria.
Mosca e Washington si scambiano accuse di inviare armi e soldati alle opposte
fazioni del Laos, ma cercano nn accordo.
In un rapporto al Comitato centrale del
PCUS Kruscev affronta i lati negativi dell’agricoltura sovietica.
MERCOLEDÌ’ 11
Dopo tre settimane di violente agitazioni si delinea un compromesso fra il governo e i soc’alisti belgi: Eyiskens, malgrado le critiche degli alleati liberali, accetta un emendamento socialdemocratico
alla lai unique, circa l’indennità ai disoccupati. In Vallonia e ad Anversa continuano però sciopero e disordini.
Proseguono, con buone speranze, le trattative per varie G'nnte difficili.
Ci scrivono...
Bergamo, 28-12-1960.
Dopo tanti fatti negativi e di conformismo del nostro tempo, ho letto recentemente con piacere, su la Stampa del 23
corr. un piccolo episodio positivo. Le copiose nevicate dei giorni scorsi nel vallone
di Fenestrelle isolarono le piccole frazioni
di Pequerel e Puy. Fu organizzata una
colonna di soccorso formata da 14 alpini
del Battaglione Susa, 4 carabinieri sciatori, un ufficiale medico ed un frate capuccino, per portare rifornimenti ai valligiani
e doni ai bambini rimasti isolati dal mondo. Colà giunti, il frate capuccino celebrò
la messa al campo e tutti gli alpini assistettero, tranne un valdese, che si offri di
fare la guardia alle vettovaglie. Piccolo episodio di una ferma posizione di fede e
buon esempio a molti di noi facilmente
conformisti per il quieto vivere.
Grazie per l’ospitalità e fraterni saluti.
G. Ernesto Pini
La Chiesa In Colombia
CATTOLICI E PROTESTANTI
si incontrano... e si scontrano
Bogotá — Secondo una notizia dell’agenzia di stampa cattolica di Friburgo (KIPA),
ripresa dal SDEPI, novemila persone hanno assistito alle conferenze tenute da sacerdoti cattolici e pastori protestanti a
Cali, nel quadro di una prima riunione
pubblica destinata ad incoraggiare la comprensione fra cristiani. Al termine della
pubblica riunione i sacerdoti e i pastori
si sono riuniti in « tavola rotonda » per
discutere fra loro dei problemi che ostacolano questa comprensione. Questa presa
di contatto è stata la prima di una serie
di incontri che i promotori progettano di
organizzare in futuro.
Notizia veramente rallegrante; peccato
che non si possa riceverla con una gioia
limpida, senza ombre; infatti non possiamo dimenticare altri lati della situazione, e dobbiamo accostare, in contrasto stridente, un’altra notizia, riportata
dal bollettino della Federazione protestante colombiana: un ennesimo atto di violenza contro protestanti nei territori « riservati » (zone che, secondo il Concordato con il Vaticano, sono rigidamente riservate all’influenza cattolica). « A Caracoli,
nel distretto di Medellin, è stata organizzata una violenta manifestazione da un
giovane sacerdote cattolico, il P. Villegas,
all’arrivo di un pastore protestante, Madeira, accompagnato da studenti di un se
minario biblico. Mediante potenti altoparlanti installati sulla torre della chiesa, fece
diffondere costantemente lo slogan: ’Abbasso i protestanti!’, che la folla ripeteva.
L’ispettore della polizia locale domandò
rinforzi al capoluogo, Nella strada il pastore fu attaccato a colpi di pietra da ragazzi condotti da religiose. Gli si impedi
di parlare e fu ricondotto alla stazione
sotto una pioggia di pietre ».
Questa differenza di situazioni si spiega
in parte con il fatto che la Colombia è
uno Stato federale ; e mentre il governo
federale ha un atteggiamento amichevole
verso i protestanti e li considera parte integrante della comunità nazionale (tanto
che è stata permessa la costruzione di
templi protestanti, l’uso della radio da
parte di Chiese evangeliche, e la partecipazione alla Fiera intemazionale di Bogotá), in alcuni dei singoli stati o dipartimenti — che hanno una certa autonomia —
l’influenza di un cattolicesimo deteriore e
intollerante si fa sentire più forte. Auguriamoci che la situazione migliori anche
qui: comunque, anche in Colombia, come
in tutta l’America latina, il Protestantesimo è in netta fase di espansione: a titolo
indicativo ricordiamo che nel paese sono
state distribuite, nel 1959, 413.272 copie
delle S. Scritture.
Un interdetto
sulle valli?
E. G. ha scritto che sulle parrocchie
delle Valli Valdesi (parrocchie Valdesi)
grava un interdetto e ne ha illustrato le
conseguenze, riprendendo e generalizzando i temi del dubbio di un Anziano: suicidi, alluvioni, morti improvvise, catastrofi
(i cavalieri dell’Apocalisse in trascrizione
moderna) : la inano vendicatrice dell’Eterno che punisce l’empietà.
L’empietà o gli empi?
L’articolista avrebbe potuto ricordare al
suo preoccupato interlocutore che Gesù,
a certa gente, probabilmente molto pia,
che gli parlava del massacro di alcuni Galilei per opera degli oppressori (Romani)
rispose : « Pensate voi che quei Galilei jos.
sero più peccatori di tutti i Galilei perchè
hanno sofferto tali cose? No, vi dico; ma
se non vi ravvedete, tutti similmente perirete ».
No, vi dico.
Sono parole di Gesù.
E. G. invece si pone sul terreno della
teologia, parla di « interdetto », e sembra
dire sì!
E’ una cosa grave.
Perchè, cos’è questo « interdetto »?
Nel libro del Deuteronomio, capitolo
XII, V. 12, sta scritto: «Se sentirai dire
di una delle tue città che l’Eterno, il tuo
Dio, ti dà per abitarle: ’’Degli uomini
perversi sono usciti di mezzo a te e hanno
sedotto gli abitanti della loro città dicen
ANGROGNA <C*P0lU09O)
La vita della nostra Comunità, proprio
nel periodo delle festività natalizie e di Capodanno, è stata rattristata da due gravissimi lutti che hanno colpito due nostre, famiglie. I coniugi Bertalot della Ciava hanno avuto l’inconsolabile dolore di perdere
il loro unico figlio di 35 anni. Levi, mancato all’ospedale in ■ seguito a lunga malattia, il 26 dicembre. 11 30 dicembre, colpito
da un improvviso attacco di trombosi, mancava all’affetto dei suoi cari Felice Ricca
di 63 anni, proprietario della Locanda Martel, molto conosciuto e stimato per le sue
benemerenze nel comune e fuori. Ad entrambi gli accompagnamenti funebri la presenza degli intervenuti è stala imponente
a dimostrazione della viva partecipazione
di tutti al dolore dei familiari. Anche per
questi lutti il messaggio di Natale rimane
valido con il suo annunzio di speranza, di
redenzione e di consolazione, rivolto proprio a coloro die soffrono e a coloro che
muoiono.
li 17 dicembre Silvia Bertin dell’Arpanot
si è sposata con Silvio Besson del Serre.
Come accade quasi sempre i giovani sposi
hanno lasciato il comune. Li accompagnamo con il nostro pensiero affettuoso, anche se notiamo, non senza apprensione,
questo allontanamemo dalla nostra Valle
di quasi tutte le giovani coppie.
I Culti di Natale e di Capodanno hanno
avuto luogo con la solita aumentata partecipazione dei membri della nostra Chiesa.
In entrambe le occasioni la nostra poco
numerosa, ma valorosa corale, ha cantato
due cori di circostanza. Il 3l‘dicembre vi
e stato il Culto di fine d’anno al Serre, in
comune con le due Comunità: buona la
partecipazione di tutti. Anche qui la nostra
Corale ha cantato con un ben riuscito fuori programma che ha allietato tutti.
I hambini hanno avuto la loro festa intorno a un gigantesco albero natalizio, il
% dicembre. Canti d’insieme, poesie, dialoghi in italiano e in francese si sono alternati Un grazie alle maestre e monitrici
per il loro zelo e un grazie pure ai bimbi
che SI sono cosi bene impegnati per la
buona riuscita della loro festa.
La nostra Comunità ha partecipato vivamente al dolore della Comunità sorella di
Pramollo. In comune con la Comunità del
Serre e stato inviato un contributo in denaro di 50.000 lire, mentre un gruppo di
Angrognini, insieme ad altri fratelli di
altre Comunità della Val Pellice, hanno
dato una giornata di lavoro per il recupero
delle salme ancora rimaste sotto la frana.
L Unione delle Madri ha ricevuto la visita della Sig.ra Girardet, del Comitato
della F.F.V., il 4 dicembre. Alla stessa
data il Culto è stato presieduto dal Past
Girardet, direttore di Agape. Ringraziamo
molto per questa gradita visita che ha rappresentato per noi un contatto sia con la
F.F.V., sia con Agape.
Da alcuni giorni sono ultimati i lavori
nella « Scuola grande ». Ne sono state ricavate due belle sale, luminose per la loro
buona esposizione, in cui le attività della
nostra Chiesa potranno meglio articolarsi e
svilupparsi.
Da non molto è stato pure inaugurato lo
ski-lift delle Bariole. Dopo difficoltà di
ogni genere e preoccupazioni affrontate con
perseveranza e sacrifici dai realizzatori, vi
è ora la gioia dell’opera compiuta, che servirà per lo sviluppo del turismo nella nostra Valle.
Sempre in tema di sport e per concludere la nostra cronaca, rivolgiamo un plauso
ai nostri campioni sciatori che si sono contraddistinti nelle gare di fondo a Ala di
Stura: Giovanni Pons della Revellera, che
ha vinto la coppa nella gara per adulti;
Giulio Chauvie arrivato secondo; Alessandro Odin arrivato quinto (su una trentina
di concorrenti); Willy Bertin dei Bonnetons, arrivato secondo nella gara per ragaz
GERMAKO CHISQNE
Serata per i superstiti di Pramollo. —
Ha avuto luogo il 7 Gennaio nella Nuova
Sala con il concorso del Coro Alpino Valpellice. Coloro che hanno aderito al nostro invito sono stati, così numerosi che,
con rincrescimento, non poche persone
hanno dovuto essere rimandate alle loro
case prima dell’inizio dello spettacolo.
Il Coro Alpino, diretto dal sig. Avondet,
ei ha fatto udire 15 canzoni illustrate brevemente dal sig. Paschetto.
Durante l’intermezzo abbiamo ammirato
una serie di bellissime proiezioni luminose: particolarmente commoventi quelle
della valle di Pramollo.
Il Sindaco cav. Regia ha espresso la riconoscenza dei danneggiati per questo incontro di' solidarietà ed il pastore Bert,
organizzatore della serata, ha portato la
adesione del Past. Micol e del sindaco di
S. Germano che, ecd loro rincrescimento,
non hanno potuto 'presenziare alla manifestazione.
La colletta e le offerte pervenuteci da
varie parti, hanno totalizzato, a tutto oggi,
L. 112.500.
Ringraziamo, in modo particolare, la
Tipografia Subalpina di Torre Pellice e la
ditta Cavourese per le generose offerte in
favore della nostra serata. ,
Ci sono anche pervenute le ultime offerte che abbiamo aggiunto al provento della
colletta fatta in Chiesa al culto di Natale:
in totale L. 120.025.
Convegno Veneto
dell’AlCE
L’otto dicembre u. s. ebbe luogo a
Venezia il primo incontro regionale
veneto di insegnanti evangelici; promosso e organizzato' dal Pastore Naso, esso vide riuniti una quindicina
di maestri e professori metodisti e
valdesi, giunti anche da Padova, Rovigo e Trieste.
Fu ancora una volta il simpatico
ritrovarsi di colleghi che, fino a ieri
sconosciuti, si riconoscono subito fratelli con molti problemi, esperienze
da confidarsi, discutere e scambiarsi.
Al mattino dopo una meditazione
del prof. Cascino della chiesa metodista, la sig.na Pons del comitato nazionale parlò della storia, delle attività dell’AICE; la discussione che seguì si concluse con la decisione unanime di costituire la sezione veneta
dell’associazione e con la nomina del
comitato regionale nelle persone dei
colleghi 'W. Araldi, presidente, G. Colonna Romano, segretario, M. Barbisan, cassiere.
Le conversazioni continuarono vivaci e serrate durante il pranzo in un
ristorante del centro e nelTandata e
ritorno tra ponti e campielli.
Nel pomeriggio il prof. Araldi presentò una brillante relazione sul tema polemico : « Scuola di stato ovvero la libertà dell’ignoranza». Di essa
sarà dato un ampio resoconto in uno
dei prossimi notiziari dell’associazione.
Dopo una buona tazza di tè, offerta
dalla comunità ospitante che ancora
ringraziamo ecco l’ora della partenza
e della dispersione, mitigate però dalla speranza di nuovi progettati incontri e dalla consapevolezza di riprendere il cammino confortati dalla
solidarietà di molti fratelli. X.
La Sig.na Lnè'iUa Rostan, di S. Giovanni, ex-allieva del Collegio V'aldese, si è
laureata, presso il Magistero di Torino, in
Lingue e letterature straniere. Alla neodottoressa le nostre V fve falicitazion; e
l’augurio di un ferondo servizio uell’insegnamenlo.
Le eelebrazioni di Natale Fine e Capo
d’Anno sono passate lasciando dietro di sè,
speriamo, più che il ricordo di eccezionali
assemblee, di buone partecipazioni alla Cena del Signore, nei due templi e nei nostri
locali di Mourcious e delle Vigne, del canto ottimamente eseguito dalla Corale.
La colletta di Natale, ad esprimere la
solidarietà con la provata comunità d! Pramollo, ha superato le 100.000 lire.
Anche le diverse feste dell’Albero Iianno
tutte avuto un felice esito e procurato molta gioia a grandi e piccoli.
Dopo il via dato dalla festicciuola del
Giardino d’infanzia, la simpatica celebrazione al Rifugio Re Carlo Alberto presieduta dal Presidente della CIOV e allietata
dalla gentile partecipazione delle bimbe
deirOrfanotrofio di Torre e da un gradito
messaggio dell’ex cappellano past. G. Bertinalti, e poi la grande riunione per le
Scuole Domenicali nella Sala Albarin gremita di parenti e amici dei nostri piccoli
che si sono prodotti in lecite e canti davanti a un meraviglioso scintillante abete
della massima altezza possibile poiché chinava leggermente il ecapo sotto la pressione della volta del gerande salone. Gran
pubblico e grande allegrezza pure alle feste dell’Albero a Mourcious, alle Vigne,
all’Asilo dei Vecchi e felice coronamento
della lunga celebrazione del Natale all’Uliveto dove seguendo il calendario ortodosso
la nascita del Salvatore si celebra il 7 gennaio mentre Capo d’Anno si celebrerà il
14 corrente. Un grazie di cuore al generoso
donatore del grande abete che ha ben coronato il suo servizio il 7 gennaio con i
nostri amici russi. Grazie pure a insegnanti, monitori e monitrici ilie si sono adoperati per la bella riuscita di queste celebrazioni.
Le Unioni giovanili hanno, come di consueto, offerto alla Comunità una simpatica
serata, allietata da una intonata e ben presentata commedia del Pirandello la sera
dell’ultimo dell’anno.
Rallegramenti a diversi membri della
comunità: Emanuele Beux ed Siena Bonnet dei Bellonatti che sul punto di lasciare
il loro apprezzatissìmo lavoro presso la direzione della Ditta Fratelli Turati, hanno
ricevuto in occasione di una festicciuola
loro offerta dalla Direzione e dagli impiegali della Ditta una medaglia d’oro per
rispettivamente 35 e 30 anni di fedele collaborazione; Lucilla Rostnn dei Bellonani, che ha brillantemente conseguito
presso l’Istituto Magistrale .Superiore di
Torino la laurea in letterature e lingue
straniere; e al Sindaco del Comune Avv.
G. Crosto e. alla sua Signora, per la felice
nascita del pìccolo Giovanni Giuseppe.
Richiamati dal Signore — Il tempo di
Natale e del passaggio al Nuovo Anno è
stalo anche tempo di richiamo alla seria
importanza di ogni dono di Dio. Diverse
famiglie della comunità sono state visitale da dolorose dipartenze: il 23 dicembre,
al Rifugio Re Carlo Alberto, Susanna Berlon in età di 95 anni; e un giovanissimo
fratello Adolfo Revel dei Nazzarotli, in seguilo a sciagura motoc'olislica il giorno
dopo Natale, in età di 21 anni; il 30 dicembre veniva inumato nel nostro cimitero 1 Ing, Carlito Bounous d’ Torino in
età di 63 anni; il 4 gennaio al Rifugio
Maria Mortier in età di 75 anni; '1 9 gennaio rispondeva alla suprema chiamata
Paolo Geymonat del Sarei, in età di 70
anni e il 10 genna o il Signore rìehiamaVI a Sè Rosina Alharin-Eynard, madre del
Direttore della nostra Corale, in età di 83
anni. La Comunità ita inoltre profondamente partecipato al dolore deille famiglie
Bounous, Frache, Malan c Rovara per la
tragica sciagura di Pramollo die le ha colpite nei loro affetti familiari.
I! Signore s'a la forza delle famiglie così severamente provate e pari; a noi tutti,
attraverso questi ¡mpro'vvisi richiami.
do: Andiamo, serviamo ad altri dei (che
voi non avete mai conosciuti)” tu farai
delle ricerche, investigherai, interrogherai con cura; e, se troverai che sia vero,
che il fatto sussiste e che una tale abominazione è stata realmente commessa in
mezzo a le, allora metterai senz’altro a fil
di spada gli abitanti di quella città... E radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza e darai interamente alle fiamme la città
con tutto il suo bottino, come sacrifizio
arso interamente all’Eterno, ch’è il vostro
Dio ».
Questo era l’interdetto. E nel libro di
Giosuè troviamo la parola tradotta chiaramente. A proposito della presa di Gerico
sta scritto: « ...E voi guardatevi bene da
ciò ch’è votato all’interdetto, affinchè non
siate voi stessi votati allo sterminio, prendendo qualcosa d’interdetto, e 'non rendiate interdetto il campo d’Israele, gettandovi lo scompiglio ».
Per l'antieo Israele, tutto era chiaro ;
vi erano i fedeli e gl’infedeli; quelli che
adoravano l’Eterno e quelli che servivano
ad altri dei. I segni pure erano chiari: la
Legge, le prescrizioni innumerevoli dei
commentatori della Legge, i profeti, il
Sabato. Vi erano i farisei (gente pia) e i
pubblicani (gente empia). I farisei sapevano che la torre di Siloe era crollala su
18 persone che dovevano essere più coi-'
pevoli degli altri abitanti di Gerusalemme.
Gesù non lo sapeva!
Perchè Gesù conosce il cuore dell’uomo,
mentre le persone pie di allora e di oggi
hanno sempre bisogno di segni esteriori.
Ieri, come oggi, il giorno del Signore
è invece il « segno » della giustizia di Dio.
(« In un giorno di sabato i suoi discepoli
svellevano delle spighe... »).
Comunque E. G. reclama una manifeslazione esteriore: Chiuse le porle dei negozi, la domenica mallina. Le porle aperie
dei negozi, la domenica manina: ecco rinlerdetto.
C’è qualcosa che fa paura in questo ragionamento.
I buoni: chiudono le porte, non fumano, non bevono, non ballano.
Gli altri sono i cattivi.
Ho sempre avuto paura delle persone
pie: della facilità con la quale dividono
gli uomini in credenti e miscredenti; de!
disprezzo col quale parlano del mondo:
deH’aniore col quale pregano per quelliche-non-sono’ccn-noi.
Auguro ad E. G. che la sua campagna
per la chiusura dei negozi la domenica
abbia successo; sarà certamente una conquista sul piano sociale. Sul piano cristiano, ho ancora e sempre paura.
Non ci saranno più suicidi, alluvioni,
morti improvvise, catastrofi? Porre la domanda non significa forse ritrarsi inorriditi per averla posta?
Eh! no! caro E. G.! Sarebbe troppo facile e troppo comodo ; spaventosamente
facile.
Non vogliamo invece rileggere le parole
memorabili che Paolo scriveva ai Romani,
quando, alludendo alle sofferenze del tempo presente ed alla gloria « che ha da
esser manifestata a nostro riguardo », parla della creazione che geme ed è in travaglio..., sottoposta alla vanità» non di sua
propria volontà..., non senza speranza...
Salvati in speranza!
Altro ( he negozi chiusi o interdetto !
L. A. Vaimal
GAHITOi Ticuna
A Bellinzona si è costituita la comunità
locale presieduta dall’Iug. Giorgio Carrisson ed affidata alle cure pastorali del
signor Otto Rauoh.
Abitiamo avuto la gioia di ammettere
alla comunione a Lugano tre adulti provenienti da matrimoni misti, frutto del rinnovato zelo della comunità.
1 contribuii per la chiesa segnano un
notevole aumento. Con aumentate forze
pastorali ci è stato possibile per il 1960
organizzare un nuovo corso di istruzione
religiosa a Mendrisio, settimanale, con una
decina di iscritti.
Col principio del 1961 potremo avere i
culti anche a Chiasso di domenica alle
10,50 e non più come prima una sera durante la settimana. A Bellinzona i culti
potranno diventar settimanali e non più
quindicinali, ed a che in quella città sarà
migliorata l’istruzione religiosa dei giovani. E’ prevista l’assemblea costituente della chiesa di Chiasso per il 29 gennaio ed
a Lugano una assemblea di Chiesa per la
elezione di un nuovo pastore per la metà
di febbraio. Sarà cosi portata a termine
la progettata riforma della costituzione
della Chiesa ed il Sino'do delle chiese di
lingua italiana e francese del Ticino diverrà effettivo. Ringraziamo il Signore per
questo bilancio positivo alla fine del 1960.
Guido Rivoir
i6
aROTESTaWTESlMO
99
11 n. 4/1960 della rivista « Protestantesimo » è in gran parte dedicalo alle questioni ecumeniche ; eccone il sommario :
K. E. Skvdsgaard — Dialogo fra cattolici
e protestanti. --— La conferenza di un teologo luterano danese, fiduciario della Federazione luterana mondiale e del C.E.C.
per lo studio del Cattolicesimo.
V. Si'Bii.iA — il Protestantesimo nel giudizio del Cattolicesimo. — Studio critico,,
purtroppo molto critico, della monumentale opera cattolica: «Il Protestantesimo
ieri e oggi ».
F. Giampiccoli — Ecumenismo cattolico e
Concilio Vaticano li.
J. A. SocciN — L’Egitto e l’Antico Testamento.
X — Il Tu es Petrus » e il « Tu es Paulus ».
G. Touhn — Post-liberali e post-barthianiM. Fuerst-Wuu.e — Le cantate di J. S.
Bach.
3
N. 2 — 13 gennaio 1961
L'EC.O DEXLE VAILI VALDESI
PM- 3
Pubblichiamo alcuni documenti
che ci aiutino anche quest’anno ad
inquadrare la preghiera per l’unità
(unità e non unione, come anche il
Dott. Fisher ha ribadito a Roma,
unità in Cristo); fra gli altri, questa
« parabola » cattolica, comparsa sulla « Revuc nouvelle » di Bruxelles:
è chiaramente cattolica, e potrebbe
essere postillala ; ma preferiamo sottolinearne il tono fraterno: altrove
viene ricordato die l’ecumenismo
non si esaurisce in sentimentalismo.
La parabole
des horfensias
Notre Père est parti en laissant le
domaine à ses trois fils. Mais mes
deux frères sont partis. Certes, je voudrais leur retour. Mais!...
1» - Ne dois-je pas m’interroger soigneusement pour savoir ddns
quelle mesure je n’ai pas autant
de tort, ou plus qu’eux, dans le
drame de leur départ?
2" - Pour qu’ils reviennent, nous devons, moi, ma femme et mes enfants, nous dire d’avance que
nous considérons à tort le domaine comme exclusivement nôtre. Nous occupons mal tout le
chateau. Il faudrait leur refaire
de la place. Evidemment.
3" - En leur absence, nous avons pris
— ou même gardé — des habitudes absolument étrangères à mes
belles-soeurs ou à mes neveux.
Par e.xemple, en famille, nous
paridas patois. Mes neveux évidemment ne comprennent pas le
patois!
4“ - Enfin et surtout: s’ils consentent
à revenir, ce sera pour retrouver
le domaine de notre père. Pas le
mien! Un petit exemple: Une de
mes belles soeurs est allergique
aux hortensias. Les hortensias la
rendent malade. Ma femme, qui
s’est pris, après son départ, d’une
passion étrange pour les hortensias, en a planté partout: le parc
est plein d’hortensias, les allées
so>nt bordées d’hortensias; il y a
des hortensias en caisse dans la
galerie et des hortensias en pots
au salon.
S’ils reviennent, il faudra renoncer aux hortensias.
^PODR m VRAI DIAL06ÜE ŒCUMElVigUE ^
La marche vers TUnitè
A force d’entendre dire et répéter
que notre siècle est celui de l’Unité,
bieii des chrétiens, protestants ou catholiques, ont été victimes d’une sorte d’inflation verbale, qui est à l’origine de quelques malentendus qu’il
paraît urgent de dissiper.
Car un chrétien ne peut parler de
unité, à plus forte raison prier pour
l’unité, sans savoir de quoi il s’agit et
ce qu’il demande à Dieu.
Sinon les plus légitimes initiatives,
les réunions de prières et d’intercessions qui, depuis des années rassemblent en Janvier les chrétiens de bonne volonté, risqueraient d’aller à l’encontre du but que leurs promoteurs
s’étaient assigné, peut-être même de
entretenir, ici ou là, des équivoques
e: des illusions.
Il faut le savoir bien et l’affirmer
clairement : la prière pour l’Unité
chrétienne,- la marche vers l’unité, le
dialogue fraternel entre chrétiens séparés rélèvent de la fidélité aux ordres du Christ.
Car la manière même dont le Christ
d’abord, les apôtres ensuite, ont vécu, prié et parlé de l’unité doit toujours orienter notre recherche et la
préserver des conformismes ou des
modes passagères.
L’unité que Dieu accorde aux croyants est un don du Saint-Esprit, une
grâce déjà visible en Christ. Elle ne
est ni une chimère, ni un rêve, ni le
aboutissement de patients' efforts. El
le nous est révélée dans la communion du Christ. Quand nous sommes
réunis à Lui, nous découvrons qu’il y
a « un seul corps et un seul esprit.,
un seul Seigneur, une seule foi, un
seul baptême, un seul Dieu et Père
de tous, qui est au-dessus de tous, et
parmi tous et en tous» (Eph. 4: 4-6).
Le Christ ne peut être divisé.
Mais il ne suffit pas de le dire, de
î’affirmer avec conviction. Si nos
actes, notre attitude quotidienne, le
scandale de nos divisions démentent
constamment nos propos et, même,
ms prières, les hommes ne prendront
plus au sérieux l'Evangile. Ils ne
croiront pas que Dieu a envoyé son
Fils et que nous sommes ses disci
pies. (Jean 17; 21).
C’est bien ce qui se passe. C’est bien
ce qui inquiète certains chrétiens.
Mais comment manifester une unité
visible qui exige à la fois le respect
de la vérité et le souci de l’amour?
N’est-il pas dramatique de constater que nous sommes souvent divisés
même dans la manière de chercher
l’unité? Les uns, dans leur hâte, la
confondent parfois avec im front commun des chrétiens qui, derrière ime
façade uniforme, cacheraient leurs
divergences. Les autres, par prudence, se résignent trop facilement à justifier les divisions injustifiables.
Et si nous voulons aujourd’hui rendre manifeste aux hommes, parce que
le Christ nous y contraint, l’unité' que
nous recevons de Lui, il nous faudra
renoncer tout à la fois à nos hâtes
et à nos lenteurs, à nos prétentions
confessionnelles et à nos volontés de
prestige, à notre goût du «sensationnel », et à nos soupçons perpétuels
sur la mauvaise foi des autres...
L’unité par l’humilité et le renon
cernent dans la prière et dans l’amour
qui se donne. N’est-ce pas la voie indiquée par le Christ?
Ce n’est pas une voie facile. Elle
nous mènera plus loin que nous ne
voudrions aller et, sans doute, ailleurs.
Nous apprendrons à écouter les autres avant de leur parler, et à les accepter fraternellement avec leurs différences et les dons qu’ils ont reçus
de Dieu sans les contraindre à nous
ressembler, sans faire semblant de les
'miter. Et cette marche commune, au
lieu d’être une petite promenade sentimentale de courte durée, ou encore
la marche au pas cadencé des bataillons chrétiens, deviendra par la grâce de Dieu, le cheminement quotidien
des invités au Festin.
L’Eglise en marche vers l’Unité,
n’est-ce pas ce long cortège d’hommes
si différents, si dissemblables, si infirmes, soudain rassemblés par l’invitation pressante et la prière inlassable de Celui qui les appelle à Sa
table?
L’Eglise en marche vers l’Unité,
n’est-ce pas déjà cette mise en route
qui s’opère dans la direction de l’obéissance et du pardon?
Ce n’esï pas une entreprise spectaculaire et les amateurs de beaux défilés n’y trouveront pas leur compte.
Mais c’est visible. C’est ce qUi se nasse quand des chrétiens de toutes confessions, de toutes langues, et de tou
tes races, prennent enfin au sérieux
l’ordre de leur Seigneur, et abandonnent leurs ghettos respectifs pour
« faire route avec Jésus-Christ ». Ensemble, ils apprennent à se connaître et à se recevoir comme des frères,
et non comme des ennemis ou comme des étrangers. Ensemble, ils ouvrent leurs bagages où depuis des siècles, des trésors se^ cachent sous de
misérables guenilles. Ensemble, ils
échangent leurs mots quotidiens, leurs
espoirs et leurs crai.ntes. Ce vrai dialogue commence à l’heure d’une liberté nouvelle, à l’heure où le cortè
ge se met en route sous le vent de
l’Esprit. Ensemble, ils découvrent la
joie du service commun, ensemble, ils
accueillent le plus misérable, le plus
découragé, le plus méprisable de leurs
frères. Et leurs prières, alors, s’incarnent et s’éclairent. Elles reçoivent
déjà im exaucement. Les hommes
peuvent croire et, même, voir...
Ce n’est pas rme voie facile. Mais
c’est la seule. Toutes les autres sont
des impasses. Jésus lui-même, de la
crèche à la croix, nous l’a répété, de
toutes les manières possibles.
C’est le chemin de l’Unité. C’est la
route « oecuménique ». Et souvenonsnous, à ce propos, que ce mot très à
la mode (qui épouvante les ims et
déconcerte les autres, on ne sait pourquoi) signifie: qui concerne toute la
terre habitée.
Si, dans la vie et dans ia prière de
Jésus, nous sont révélées toutes les
persp>ectives et toutes les dimensions
de l’Unité, c’est pour que, dès maintenant, le monde entier connaisse l’amour dont il est aimé.
Daniel Atger
I L’Eglise réformée vous parle)
l’nnjtà cristiana qnale
la ricerca il Vaticano
li cardinale A. Bea, capo della aegreteria del Vaticano per l’unità cristiana, parlando recentemente in una riunione a Ferrara, ha sottolineato che l’unità cristiana
è « un’opera di ampio respiro, di pazienza
e di carità », perciò bisogna « guardarsi dal
farsi troppe iUusioni » in proposito. Tuttavia, ricordando la preghiera sacerdotale di
Gesù, il cardinale ha detto che i cristiani
di tutte le confessioni devono ricordarsi
che ciò che è impossibile agli uomini è
possibile a Dio.
Secondo lui, la posizione cattolica nella
ricerca dell’unità dev’essere caratterizzata
da due atteggiamenti: da una parte, la
Chiesa deve proteggere la fede e vegliare
con cura gelosa sull’integrità del dogma
cattolico ; d’altra parte, deve mostrarsi
comprensiva e piena di carità verso i «fratelli separati ». Il primo di questi atteggiamenti non esclude il secondo, anzi è
piuttosto « la garanzia necessaria deU’au'
tenticità della carità, che è la fedeltà assoluta al Cristo e alla sua Sposa, la Chiesa,
mediante la piena accettazione della verità
offerta da Cristo nella Chiesa ».
Il card. Bea è un gesuita d’origine tedesca, ed è stato il confessore personale di
Pio XII; il segretariato per l’unità cristiana
che egli dirige assume una notevole importanza ; nel corso della recente visita del
Dott. Fisher a Roma egli è stato, dopo il
pontefice, la personalità vaticana di maggior
rilievo che l’arcivescovo di Canterbury ha
incontrato a Roma.
Unità significa
"ritorno a Cristo
non ritorno a Roma«
Stuttgart — Un eminente teologo tedesco, il vescovo luterano H. Dietzfelkinger,
presidente della Commissione delle Ricerche interconfessionali della Federazione luterana mondiale, parlando a Stuttgart, ha
sottolineato che se la via verso l’unità cristiana è un « ritorno », si tratta di un ritorno a Cristo, e non a Roma. « L’allusione
biblica aH’unico gregge condotto dall’unico pastore si riferisce al Cristo, e non al
papa » — ha insistito l’oratore, che ha rilevato che « il fine ecumenico a cui tendeva
Lutero era il Cristo solo, attraverso le Sacre Scritture, la fede e la verità », in contraddizione con la posizione della Chiesa
cattolico-romana che « chiede distintamente, semplicemente e chiaramente il ritorno
a Roma, e che rifiuta di riconoscere che
aneli’essa è fallibile e isoggetta ad errare ».
Per il vescovo Dietzfelkinger, i preparativi del secondo concilio ecumenico Vaticano mostrano che «Roma comprende ’ecumenico’ unicamente nel senso di ’cattolicoromano’ ».
Ricordiamo pure il dibattito sull’unità
della Chiesa, organizzato qualche tempo fa
a Washington da un giornale protestante
americano, Christìanity To-day, nel corso
del quale l’eminente teologo Karl Barth ha
dichiarato che un’unità cattolico-protestante non poteva essere considerata. Ma « c’è
una possibilità di discussione fraterna su
ciò che può essere un legame fra Roma e
noi e, d’altra parte, su ciò che deve sempre
separarci ». Dobbiamo tener conto della
possibilità che un giorno appaia che ciò
che deve e può unirci a Roma è colto da
certe sfere cattoliche altrettanto bene, se
non meglio che in vaste cerehie delle nostre stesse Chiese ». Tuttavia per K. Barth
non può scomparire il nostro distacco riguardo a certe « questioni periferiche » del
sistema cattolico-romano, come ad esempio : « l’opera mediatrice della Vergine
Maria e dei Santi, la nozione di merito e
di tradizione, d’autorità della Chiesa, e in
particolare del Papa, e, soprattutto, dei
sacramenti ». « I protestanti, egli afferma,
non possono concepire come tali questioni
possono essere accordate all’insegnamento
centrale del cristianesimo ». (S.OE.P.I.)
“Siano tutti uno... perfetti nell’unità
11
18
gennaio
Per l’unità di tutti i cristiani.
Tema: «La Parola, luce del mondo e degli uomini».
Lettura: Giovanni 1: 1-14.
Meditazione: Un Dio vivente in una Chiesa vivente —
la vita implica crescita e mutamento — ciò che non muta
è morto. La nuova situazione a cui la Chiesa è chiamata
è un segno della vita di Cristo in lei. Il nostro timore del mutamento
e d' una vita nuova, il nostro desiderio di sicurezza che ci la aggrappare
alle forme esteriori che conosciamo: altrettanti segni dell asservimenlo
alla morte. Il Cristo ci basta e il Cristo è molto vicino. La sua luce non
è lontana, inaccessibile salvo che per alcuni privilegiati, ma dimora tra
noi e in noi. Poissiamo rifiutare la sua luce per la Chiesa oppure possiamo
rivendicare il nostro diritto di nascita come figlioli di Dm. Che cosa sceirlieremo?
Preghiamo: O luce del mondo, che precedevi rinizio del mondo, brilla
nelle tenebre dei nostri giorni; o luce degli uomini, brdla nei noBtri
cuori; o luce vittoriosa, che la nostra debolezza non ha potuto oscurare,
rinnova in noi questa potenza della filialità divina, perche non siamo somluersi. Amen.
Per i cattolico-romani.
Tema: «Il Cristo, manifestazione della luce».
I.ettura: Luca 4: 14-21.
Meditazione: Le parole di Isaia costituiscono il programma del ministero di Gesù. Quanto siamo infedeli,
noi così intimiditi dalle difficoltà che ci si presentano da
cadere neirincredulità! In un oscuro luogo di culto, m un villaggio senia
importanza, la volontà di compiere il disegno di Dio per umanità e prò
clamata. La nostra comunità locale, in un ambiente apparentemente senza
importanza, è il luogo in cui deve cominciare la guarigione e a lesa,
la luce, il Cristo Gesù, dev’essere manifestata.
Preghiamo: O tu che porli la Buona Novella, che guarisci lo
cuore e spezzi i legami, ravviva la nostra vista perche possiamo vedere
la via su cui dobbiamo camminare, e liberaci da ogni
compiere la tua volontà perfetta; permetti che insieme ®7nme
in questo Regno che hai voluto, promesso, e per cui f®* ““‘"e
nostta salvezza, tu che vivi e regni con il Padre, nell’unita dello Spinto
Santo, un solo Dio, nei secoli dei se-coli. Am.en.
Giovanni 17
Pubblichiamo, qui, la parte essenziale delVopuscolo preparato dal Consiglio ecumenico delle Chiese, e diffuso in parecchie lingue e decine di migliaia di esemplari, in occasione della Settimana
di preghiera per PUnità cristiana (I8^2j gennaio)
Queste indicazioni per la meditazione e l’intercessione delle Chiese evangeliche e ortodosse sono
sensibilmente vicine a quelle diffuse nella Chiesa
cattolica dal movimento ” Unite chrétienne ”, sorto per ispirazione dell’abbé Couturier, di Lione:
quest’ultima iniziativa si differenzia nettamente,
nello spirito, dall’Ottava cattolica di preghiera per
l’unità, in cui invece si concepisce l’unità solo
come ritorno a Roma.
21 Per gli .anglicani e i veccbio-cattolici. 24
Tema: « Il Cristo, luce attraverso la sua Croce e la sua Glorificazione ».
gennaio I.,ettura: Giovanni 12: 23-32. Meditazione: Non siamo chiamati ad una riunione che implichi un ritorno al passato, bensì all’unità, ad una gennaio
20
gennaio
Per le Chiese ortodosse e le altre Chiese orientali
Tema: «Il Cristo, luce per una testimonianza verace».
Lettura: Giovanni 8: 12, 25-30.
Meditazione: «Quando avremo elevato il Figlio! del
--------- l’uomo! ». Solo mediante la Croce può essere elevato.
olo provando la Croce nella Chiesa potremo entrare nella che
gorga dalle sofferenze. Solo penetrando in questa luce potremo divenire
1 sorgente di luce in mezzo all’oscurità della nostra notte moderna. E
ome il Padre era con Lui, Egli sarà con noi. Se camminiamo per qu^ta
trada, ci sarà lecito sperare che dalle nostre divisioni sorga una Chiesa
liù gloriosa che il mondo non ha ancora mai conosciuta.
freghiamo: O Dio, insegnaci a rendere testimonianza al Signore risorto :
iroteggici dalla tentazione di cercare la via facile che non sale mai fino
:1 Calvario; aiutaci a partecipare aUa potenza del sacrifici« ""“<>' P®^
etto e sufficiente, prezzo della salvezza del mondo, compiuto da Gesù
Iristo, nostro Signore. Amen.
nuova creazione dello Spirito, che sta ancora davanti a noi. Questa unità,
che non è ancora, ci giudica ora. Dovremo rimettere la Chiesa che
abbiamo formata a nostra immagine nelle mani del Signore della Chiesa
perchè la formi di nuovo a sua somiglianza. Ecco la croce del movimento
ecumenico: il fatto che la forma prediletta della Chiesa, da cui abbiamo
ricevuto tutto quello che sappiamo di lui, sia inchiodata sulla Croce con
il suo Signore, perchè possa risuscitare con lui e conquistare il mondo.
Preghiamo: O Dio, togli da noi, nella nostra debolezza, le cose a cui ci
aggrappiamo e che tuttavia non appartengono alla sostanza essenziale della
Chiesa ; fondaci nella verità dell’Evangelo e rendici abbastanza coraggiosi
da vedere che nessuna potenza terrena potrà distruggere ciò che è fondato
in Colui che ha dato la perfezione della sua propria carne per salvarci,
noi e tutta l’uinanità. Amen.
Per i luterani, i presbiteriani e i riformati.
Tema: « Il Cristo, luce per tutti gli uomini ».
Lettura: Luca 2: 25-32.
Meditazione: Luce per illuminare le nazioni. Che società
rislrella e ripiegata su sè stessa è spesso diventata la
Chiesa, per colpa nostra! Lo scopo di una luce, dice
Gesù, non è di esser messa sotto una madia, in un canto, ma di illuminare tutta la casa. Lo scopo della Chiesa non è di preoccuparsi continuamente della propria salvezza o di quella dei suoi membri, ma di ricordarsi la sua missione per il mondo intero. Non perchè sarebbe più
comodo dal punto di vista amministrativo, il movimento ecumenico ha
una tale importanza, ma perchè Dio ha affidato la salvezza del mondo
intero alla sua Chiesa.
Preghiamo: Signore Iddio, accordaci la grazia di crescere verso la statura perfetta di Cristo, affinchè, sollevando gli occhi dalle preoccupazioni
dei nostri affari quotidiani, possiamo considerare i vasti orizzonti del
mondo, che dev’e.ssere conquistalo a Colui che è morto per salvarlo.
Amen.
Per i battisti, i congregazionaUsti e i metodisti.
Tema: « Il Cristo, luce sul cammino della nostra comunione fraterna ».
Lettura: Giovanni 13: 31-35.
Meditazione: Se non possiamo più trovarlo, è perchè
non ci amiamo gli uni gli altri, poiché dov’è l’amore là
è anch’Egli. L’amore non è una sorta di ardore sentimentale, ma consiste nel dono totale di sè per colui che si ama, chiunque sia. La Croce
sopprime l’idea di un amore facile. Se l’amore che dobbiamo avere gli
uni per gli altri è difficile da realizzare, perchè stupirci, noi che per secoli
abbiamo nutrito sentimenti d’antipatia e anche d’odio gli uni per gli
altri? Soltanto, sarebbe bene ricordarci che una tale antipatia e un tale
odio sono antipatia e odio verso Colui che vorremmo amare prima di
tutto.
Preghiamo: O Dio, hai tanto amalo il mondo che ci hai dato il Cristo
per la redenzione; insegnaci ad amarci gli uni gli altri affinchè possiamo
amarti amandoci cosi; e permetti che amandoti possiamo ritrovare in te
tutte le verità che abbiamo perdute, per amore di Gesù Cristo che diede
la sua vita stessa, affinchè potessimo vivere. Amen.
Per tutti i cristiani per cui non abbiamo pregato
in modo speciale nei giorni scorsi.
Tema: « Il Cristo, luce per la nostra riconciliazione ».
Lettura: li Corinzi 4: 1-6.
Meditazione: Tutta la nostra organizzazione nell’Assemblea e nei Consigli mondiali, nazionali e locali esiste
affinchè per il mondo possiamo rendere più chiara la luce di Cristo. Non
predichiamo noi stessi ma Cristo; e mentre ci avviciniamo a lui, ci avviciniamo gli uni agli altri. Per mezzo suo la potenza della riconciliazione
deve divenire attiva in noi, in modo che in noi egli possa riconciliare
il mondo con sè. E’ questo il disperato bisogno di tutta l’umanità. Le
nostre divisioni rendono inefficace per il mondo la potenza riconciliatrice
del Cristo. Forse è brevissimo il tempo che ci resta .per il pentimento
e l’azione.
Preghiamo: 0 Dio nostro Padre, per amore del Signore della Chiesa,
che sulla Croce ha spezzato la potenza del peccato, e che nel tempio del
suo (mrpo^ ha soppresso la barriera di separazione, manifesta nella tua
misericordia la potenza della sua Vita risuscitata, affinchè siano abolite
le barriere tra cristiani e siamo resi conformi alla verità della nostra unità
nel Cristo Gesù, a causa del suo Nome. Amen.
25
gennaio
Per l’unità di tutta l’umanità nell’amore e nella
verità di Cristo.
Tema: « Il Cristo, luce della Chiesa ».
Lettura: Apocalisse 21: 9-11.
Meditazione: Ecco posta davanti a noi la visione della
Chiesa nella pienezza dei tempi. E’ la realtà della
Chiesa, e non quel modello sprezzato e guasto, che è lutto quel che possiamo vedere dalla nostra parte della cortina. Ecco dunque l’assicurazione della gloria, riflettendo la Chiesa questa luce di Dio, che ci chiama
a coudividere questo splendore e a riecheggiare la lode dei cherubini:
« Santo, Santo, Santo, il Signore, Dio delle Forze celesti, tutta la terra
è piena deUa tua gloria! ».
Preghiamo: 0 Signore, che siedi in trono al di sopra dei cieli, permetti
che nulla di indegno della tua volontà eterna possa sfuggire dalle nostre
labbra o annidarsi nel nostro cuore; e che tutto ciò che costruiamo sia
costruito nella Gerusalemme celeste, per Gesù Cristo, nostro Signore.
Amen.
4
m. 4
L’ECO DELLE VAIU VA11»S^I
13 gennaio 1961 — N. 2
CONFRONTO
fra Marxismo
e Cristianesimo
(segue dalla 1» pag.)
vero marxista che la chiesa è alleata delle
potenze economiche più sfruttatrici? Non è
forse vero che il cristianesimo nostrano, il
cattolicesimo nostrano, parlando di crociate
contro gli atei, sembra disposto a ricorrere
anche alla forza per difendere i suoi privilegi?
Se il marxismo ed il cristianesimo non
si possono unire, associare, se è vero che
non può esistere un marxismo cristiano nè
Un cristianesimo marxista, è anche vero che
la presenza e le critiche che il marxismo ci
rivolge ci devono stimolare a ripensare la
nostra fede e la nostra vita cristiana. Non
possono mettersi insieme comunismo e cri' stianesimo lo hanno egualmente affermato
gli oratori cristiani e quelli comunisti, non
si deve nemmeno cercare di mettere insieme la fede cristiana e la fede comunista,
è fatica inutile perchè sono due cose diverse. E’ necessario però che i cristiani sappiano ascoltare quanto viene loro detto da
parte marxista e ne ¡sappiano fare uso per
una maggior sensibilità e per un maggior
impegno nei problemi odierni particolarmente problemi sociali e politici.
Questi pensieri sono venuti maggiormente in luce nella seconda parte del campo
nel dibattito tra il pastore P. Nardin segretario della gioventù evangelica francese
e profondo conoscitore del marxismo da
un lato ed il dott. Panzieri dall’altra; si è
maggiormente chiarito il punto essenziale
del dibattito e si è potuto mettere a- confronto quale sia la concezione che il marxismo ed il cristianesimo hanno della vita
dell’uomo e del modo di raggiungere un
avvenire migliore.
In complesso il campo 1960-51 invernale
è stato perciò utile per molti in quanto ha
costretto molti a riflettere a questi gravi
problemi, forse si poteva però condurre
alla stessa riflessione anche con un linguaggio più semplice ed accessibile a tutti.
rep.
Elenco di offerte ricevute
per i sinistrati di Pramollo
(3o ELENCO)
Offerte pervenute al Sindaco:
Totale precedente L. 1.312.800 ^ Sez.
A VIS - Almese 5.000; Banca Popolare di
Novara 10.000; Cav. Carlo Ribet, a nome
dei Pramollini, residenti a Parigi (2.a offerta) 50.000; Guardie Forestali Bonu e
Maocagno 2.000; Ass. Commercianti Pinerolo 30.000; Sig. Turin Ing. Augusto 5.000;
Sig. Bruno Eugenio 5.000; Sig. Andreoletti Giovanni 1.000; N.N. 5.000.
Totale L. 1.425.800.
Offerte ‘pervenute alla Chiesa Valdese di
Pramollo :
Totale precedente L. 2.162.160 — Chiesa
Valdese di S. Germano Chisone 100.000;
Giraud Enrica (Pinerolo) 10.000; Grill Arnaud (S. Germano Chisone) 1.500; Villar
Peroisa, per sinistrati Tournim 10.000; Piccotti Enrico e Jaoqueline (Busto Arsizio)
5.000; Peyronel Elisa (S. Germano Ch.)
1.000; Balmas Margherita (S. Germano Ch.i
5.000; Coniugi Malabaila-Finello (Pinerolo) 2.000; Esercito della Salvezza (Torre
Pellice) 11.000; Chiesa Valdese di Brescia
22.000; Irene ed Emanuele Borno (Pinerolo) 20.000; Impiegati ed Operai Stabilimento Talco e Grafite Malanaggio 70.550;
Chiesa Valdese di Pramollo (sottoscrizione - lo versamento) 552.000.
Totale L. 2.972.210.
Totale compléssivo delle offerte pervenute a tutto il 5 Gennaio 1961 (1» - 2o e
3» elenco) : L. 4.394.014.
Offerte giunte alla Chiesa Valdese di Pramollo V. Pro Sinistrati Tournim»:
(4o ELENCO)
Totale precedente L. 2.972.210 — Giulietta e Elsa Balma (Pomaretto) 5.000;
Giovanni e Ida Jahier (San Remo) 5.000;
Coniugi Ernesto Poissetlo (Sestriere) 10.000;
Eugenio Rostan (Villar Pellice) 5.000;
Marta Rabaglio (Torino) 10.000; Chiesa
Valdese Perrero-Maniglia 37.000; Poèt Enrico e Luigi in mem, dei loro cari (Per
rero) 3.500; Ida Maesel (Perrero) 500;
Costantino Lidia (Perrero) 2.000; Poèt Enrico (Perrero) 1.000; fiounous Elrmanno
(Perrero) 1.000; Dott. Maecari (S. Germano Chisone) 10.000; AttiRo Clot e famiglia (Torre Pellice) 2.000; Ersilio e Ivonne
Long (Torre Pellice) 2.000; Chiesa Valdese di Genova 70.000; Chiesa Valdese di
ViaUecrosia (2iO versam.) 15.000; Alice,
Amina, Renata e Emanuele Bosio, ricordando Davide, Maria e Paolo Bosio 30.000;
Chiesa Valdese di Piazza Cavour, Roma
50.000; Chiesa Valdese di Rodoretto 65.100;
Giaiero Ernesto, Commerciante (Perosa
Argentina) 5.000; Anita e Geraldo Mathieu
(Villar Pellice) 10.000; Impiegati e Operai Stab. Talco e Grafite Malanaggio (2»
versam.) 1.000; Alice Coìsson (Angrogna
Serre) 500; Chiesa Valdese di Villasecca
230.000; Chiesa Valdese di Ivrea 28.500;
Chiesa Evangelica di Lugano 15.000; Ilda
Rivoir (Torre Pellice) 2.000; Enrichetta
Fopiano, nata Ghigou (San Remo) 10.000;
E. Moreno (Bordighera) 1.000; Anita Bosio (Torre Pellice) 5.000; Chiesa Valdese
di Frali 66.500; Specchio dei Tempi
829.530; Jahier Lilia (S. Germano Chisone) 2.000; Famiglia ftiora (S. Germano
Chisone) 500; Chiesa Valdese di Pramollo
Ì2» versamento) 284.70Ò.
Totale L. 4.788.040.
ERRATA CORRIGE:
Chiesa Valdese di Luserna'S. Giovanni;
leggere L. 100.000 anziché L. 10.000.
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in caratteri grandi, che tutti- possano leggere agevolmente! Oggi la
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DALLE NOSTRE COMUNITÀ
VILLASECCA
Il culto di Natale a Pradeltomo è stato
quest’anno particolarmente ben frequentato. Il tempio era stato perfettamente ripulito, dopo la festa dell’albero del venerdì sera, da alcuni giovani volenterosi
che avevano anche avuto la delicata idea
di ornare finemente, con alcuni rami di
agrifoglio, i davanzali delle finestre. Anche la partecipazione alla Santa Cena ha
segnato un aumento. Abbiamo notato con
piacere che le donne non sono rimaste in
disparte come le volte precedenti, quasi
una legge impedisse loro di accostarsi alla
Sacra Mensa I
Anche al Serre la frequenza ai culti nel
periodo natalizio è stata buona. Particolarmente notevole l’affluenza a quello serale, di fine d’anno, con S. Cena, al Serre,
in comune con la Chiesa del Capoluogo.
Il Pastore del Serre ha presieduto la prima
parte del culto, mentre la seconda parte
e la predicazione sono state tenute dal Pastore del Capoluogo. Durante il corso del
culto è stata ricevuta nella piena comunione della Chiesa la Sig.na Maddalena Giovenale, degli Odins, e la corale del Capoluogo ha cantato un coro che ha accentuato la nota di gioia caratteristica di questo incontro di due comunità, particolarmente riuscito questa volta! Meno frequentati sono stati invece i culti del primo dell’anno a Pradeltomo ed al Capoluogo. Quest’ultimo avrebbe dovuto essere
in comune con la comunità del Serre, ma
a quanto ci consta, nessuno dei membri
della nostra Chiesa si è recato a S. Lorenzo per il primo giorno dell’anno! A Pradeltorno vi era un gruppetto di persone
ed il culto con S. Cena ha avuto luogo nel
tempio anziché nella sala delle attività. La
diserzione ai culti del primo dell’anno è
stata anche dovuta in gran parte al fatto
che al Capoluogo, nel pomeriggio, vi era
un funerale e le distanze enormi da percatrrere non consentono alle persone di
partecipare a due incontri nello stesso
giorno.
La colletta per i sinistrati dalla frana a
Pramollo, fatta ai culti di Pradeltomo e
Serre nel giorno di Natale, ed al Serre
l’ultimo dell’anno, ha fmttato una somma
notevole, se confrontata con le contribuzioni ordinarie ed anche con quelle straordinarie che ogni tanto vengono chieste durante l’anno per casi vari. E’ questo un
segno della solidarietà degli Angrognini
con chi é stato colpito dalla sventura e dal
dolore.
POMARETTO
Domenica 8 gennaio si è potuto tenere
il culto al Centro ed all’Inverso, grazie
alla collaborazione del maestro Franco
Calvelli: lo ringraziamo per il messaggio
che egli ci ha dato al Centro molto apprezzato dalla comunità. Ci rallegriamo
della collaborazione laica, sempre preziosa per la parrocchia e che ci consente di
poter curare meglio la zona dell’Inverso.
Nel pomeriggio è stato celebrato il servizio funebre di Federico Pastre di anni 80
dei Blegieri. I vuoti della montagna continuano ed è con rincrescimento che constatiamo la fine del Peni. Molta gente ha
preso parte alle esequie per esprimere la
propria simpatia alla famiglia. Alla vedova ed ai figliuoli inviamo un pensiero di
viva solidarietà cristiana.
Sabato 14 l’unione di Pinerolo visiterà
l’unione nostra. Diamo sin d’ora il benvenuto.
— Giovedì, 29 dicembre, ha avuto luogo
il servizio funebre di Simondet Margherita vedova Gardiol spentasi alla età di
anni 76. Rinnoviamo ai parenti in lutto
l’espressione della nostra fraterna simpatia.
— La comunità ringrazia il pastore Ro
berto Jahier che domenica scorsa ha presieduto il culto del mattino ed al pomeriggio ha offerto all’Unione Femminile un
gradito trattenimento con proiezioni di
diapositive a colori che sono state molto
apprezzate. d. g.
Un libro gratis!
Scrivete alla Claudiana, dietro rimborso delle sole spese di porto avrele gratuitamente IL CATECHISMO
Di HEIDELBERG, uno dei più bei
testi di fede e di pietà delle Chiese
Riformate, nella traduz. del past.
F. Lo Bue. Un volume di pp. 110,
cartonato, appena uscito di stampa
a cura di una Società Riformata
Olandese.
R0RÁ
La collaborazione deU’Anziano Aldo
Tourn ha permesso al Pastore di predicare
a Pinerolo, domenica scorsa. Lo ringraziamo per il messaggio che ha voluto rivolgere ai rorenghi in questa occasione.
L’orario delle lezioni di catechismo, fissato tenendo conto dei nuovi impegni di
lavoro di alcun! catecumeni, risulta così
fissato, a partire da questa settimana: IV®
anno, domenica subito dopo il culto; I®,
II® e IH® anno domenica ore 14.
La prossima riunione avrà luogo alle Fucine giovedì 19 gennaio.
Abbiamo appena ricevuto un generoso
dono per l’opera maglieristica dal Concistoro della Chiesa di Pinerolo. Altri doni
dal Sig. Sasso di Ventimiglia e da Armando Benecchio: a questi donatori va il nostro sincero grazie.
Le offerte per i sinistrati di Pramollo
vanno versate al Pastore entro domenica 15
p. v. e saranno consegnate, insieme alla
colletta di Natale, all’apposito comitato. A
lull’oggi abbiamo ricevuto soltanto L. 1.000
da Reynaud Filiberto e Signora. Beninteso... nessuno sarà geloso se verserete per
mezzo del Pellice o per conto vostro, purché lo facciate!
Pensiamo affettuosamente a magna Candina che deve fare di nuovo una tappa in
ospedale. Ci auguriamo che le cure necessarie le siano di grande giovamento. C'
siamo invece rallegrati di sentire che Edi
Ho Rivoira ha imtuto far ritorno a casa e
che le sue condizioni sono in netto miglioramento.
Ricordiamo che la Corale non è affatto
morta gloriosamente dopo il canto di Capodanno. Le sedute rimangono fissate per
il mercoledì sera, poissibilmente con l’orario stabilito e non con quello che ognuno
dei coralisti stabilisce volta a volta. Ringraziando ognuno per la collaborazione cbe
vorrà certamente dare in questo senso, ci
rallegriamo di veder proseguire il buon lavoro che si é fatto finora.
Desideriamo ringraziare i Sigg.ri Franco
Calvelli, Giosuè Ribèt, Albina Peyronel,
Alma Massel, Elda Peyrot per la valida
collaborazione prestala alla preparazione e
alla buona rius.'’ta dei vari «alberi d' Natale » nei vari Quartieri ed a Villasecca.
Abbiamo risentito con interesse e con gioia
recitare e cantare i bambini di Bovile,
Roccia, Trussan e Villasecca. Segnaliamo
in modo particolare il quartiere di Albarea dove i giovani hanno dato man forte
agli unici due bambini del quartiere ( ! )
per preparare un nutrito programma mettendo in scena, sotto la guida dell’Anziano
Giosuè Ribet, il mistero: « 11 miracolo
dell’organo ».
La nostra corale ha collaborato nei culti
di Natale e di fine d’anno con l’esecuzione
di un coro e di alcuni inni nuovi dell’Innario: il 350 ed il 354. Alcuni altri di questi nuovi cantici stanno prendendo regolarmente il loro posto nei culti domenicali.
Buono l’esito dell’incontro giovanile di
fine d’anno ai Chiotti, in cui sono state
proiettate alcune bobine gentilmente prestate dall’Avv. Ettore Serafino; la buona
preparazione della serata curata da Liliana
Viglielmo e dalle sue collaboratrici unitamente allo spirito comunitario hanno largamente supplito al mancato intervento di
un gruppo di giovani che ci aspettavamo
di vedere in mezzo a noi.
Un gruppo di Fratelli si è recato a Pramollo a collaborare neUe ricerche sulla
frana dei Tournim e la sottoscrizione lanciala in tutte le famiglie ha fruttato la
somma di L. 230.0<)0.
Il 5 Gennaio è deceduto al Serre Giors
il fratello Giovanni Guglielmet dopo molti
anni di sofferenze causale da una grave
forma di silicosi. Era fultimo superstite
di tutta la .squadra di minatori che ha scavato le gallerie del canale fra Faetto e i
Chiotti i cui componenti sono deceduti da
tempo, tutti falciati dalla silicosi. Il funerale ha avuto luogo il 7, con la partecipazione di un imponente gruppo di fratelli ed amici. Alla famiglia così duramente provata giunga ancora l’espressione deU
la solidarietà fraterna di tutti.
Nei giorni 17, 18, 19, 20 gennaio avrà
luogo in tutti i quartieri della nostra
Comunità una visita fraterna da parte dei Pastori: Giovanni Conte, Gino
Conte, Bruno Costabel, Rino Balma,
Gustavo Bouchard, Giorgio Girardet,
con il seguente programma:
Martedì 17, visite e riunione ai Trossieri.
Mercoledì 18, visite e riunioni a :
Albarea, Giulberso, Roccia, Bovile e
Chiotti.
Giovedì 19, visite e riunioni a: Combagarino, Faetto, Villasecca.
Venerdì 20, visite e riunioni a: Bastia, Trussan, Chiotti.
Domenica: conclusione con culto a
Chiotti, ore 10,30.
Direttore resp. : Gino Conte
Coppitri^ Torre Peli. - Tel. 9476
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Reg. al Tribunale di Pinerolo
________n. 175, 8-7-1960_______
Tipografia Subalpina - s. p. a.
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