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Settimanale
della Chiesa Valdese
"Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXX — Num. 11
Abhona mento
Lire 600 per l'interno. Lire 1000 per l'estero — Spedizione in abbonamento
Amministrazione: Claudiana - Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
postale, 1° Grappo
Prezzo t3i
TORRE PELLICE, 17 Mawo 1950
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Per i sofferenti
Le ali della colomba
Oh avess'io delle eli come la colombai Me
ne volerei via e Iroverei riposo. Andrei
a dimorar nel deserto j m'affretterei'la ripararmi dal vento impetuoso e dalla
tempesta. (Salmo 55 v. 6-8|.
Questo messaggio è particolarmente per voi, fratelli p sorelle sofferenti, chiamati a portare un peso
più o meno grave ed a conoscere l’ora della prova.
(toserto un rifugio da viandanti ! io abbandonerei il
mio popolo e me ne andrei lungi da costoro... »
E’ un messaggio di simpatia e di fraterno incoraggiamento: per coloro che soffrono nelle corsie degli ospedali o nell'intimità della loro casa, nel loro
volpo 0 nel loro spirito stanco, solitario, amareggiato. tormentalo; per coloro che sono stati privati
dei loro cari e sentono di dover gettar l’ancora in un
porto sicuro per non esser travolti da altre tempeste;
per coloro ohe sono deboli, abbandonati, in cerca di
aiuto e di comprensione e vagano qua e là, forse con
gli occhi velati di lagrime.
Il messaggio in sè non elimina la sofferenza;
vuole soltanto aiutarvi a sopportarla e, se possibile,,
a superarlo, « sulle ali della preghiera e della fede ».
Fuggire « lungi dal vento impetuoso e dalla tempesta » è, il sospiro di molte creature. Dobbiamo riconoscere, però, che esso è talvolta uri. segno della
nastra umana debolezza o della nostra viltà d’animo.
Sospiriamo, è vero, ver,so il riposo e la pace, ma perchè vogliamo sottrarci ai nostri doveri o toglierci da
certe situazioni nelle quali Iddio ci chiama a rendergli testimonianza ed a compiere, in tutta umiltà, d
sacrificio del nostro egoismo o della nostra volontà,
affinchè la Sua volontà sia accolta e Cristo viva in
noi. Dimentichiamo, talvolta, che molti tormenti e
molte inquietudini hanno la loro radice in fattori
morali e spirituali dei quali portiamo l’intera responsabililà 6 che, in ogni modo, nelle misteriose dispensazioni di Dio la sofferenza ha molte volte lo scopo
di purificarci e di affinare la nostra fede, talché impariamo veramente a gridare a Dio, invocandolo, come dice il salmista, dai luoghi profondi.
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Perchè la sofferenza è una realtà: una dura, misi e liosa, talvolta anche provvidenziale realtà; non è
sempre facile accettarla, non è sempre possibile conoscerne i motivi, comprenderne la durata e l’intensità. Dio Ha certamente un piano per ciascuno di
filli, nell'ora della prova, e Dio vuole che essa coo.pcn-al nastro hene^j-prod'u-osnda in noi dei fruiti di.
santificazione e di comunione col Cristo; ma qualche
volta la tristezza invade il nostro cuore e ci induce a
pronunziare l’accorata invocazione del salmista:
« Oh avess'io delle ali come la colombai me ne volerei via e troverei riposo. Me ne fuggirei lontano,
andrei a dimorar nel deserto; m’affretterei a ripanirmi dal vento impetuoso e dalla tempesta ! »
Forse la nostra invocazione non riveste la stessa
forma poetica, ma in fondo è proprio quella: Potessimo uscire dai nostri tormenti e liberarci, non fosse
che per un ..po' di tempo, dalle nostre afflizioni, potessimo fuggire lontano dalla malvagità, dalle ingiustizie, dalla solitudine, lontano da tutto ciò che ci
avvilisce, ci scoraggia e ci fa soffrire: quale riposo 1
^ Potessimo toglierci quelle misteriose tristezze che ci
assalgono ogni tanto rendendoci inquieti, stanchi,
sfiduciati: quale sollievo!
Bisognerebbe esser diventati delle macchine per
non più soffrire nel corpo e nello spirito e per non
provare il bisogno di aver le ali come la colomba. lì
profeta Geremia, la cui anima era straordinariamente sensibile alla realtà della sofferenza umana,
diceva nel suo anelito verso la pace : « Oh avessi nel
Ma, fratelli e sorelle, se non è sempre possibile
evadere dalla sofferenza con le ali della colomba, è
però posaihile affrontarla con le ali della preghiera e
della fede.
La preghiera non è un inutile rimedio: è il grande rimedio, il segreto della forza neU’ora della distretta, l’ala che ci solleva in alto, più,Jn.aHo delle
nostre. ansietà, delle nostre angoscie, delle nostre
solitudini e dei nostri sconforti. Nella preghiera della
fede, voi che soffrite e noi che possiamo esser chiamati a soffrire, troveremo veramente H riposo, secondo la promessa di Gesù : « Venite a Me, voi tutti
che siete travagliati ed aggravati, ed Io vi darò ri|)080 ».
Il riposo e la pace che non dipendono dalla trunquilliià esterna, dagli avvenimenti terreni, dalle speranze umane, ma dalla nostra comunione personale
con Colui che è l’Iddio della nostra vita e della nostra salvezza, al quale possiamo parlare come un
giorno gli afflitti e gli angosciati parlavano a Gesù, in
attesa della liberazione o nella ricerca di quella fiduciosa, paziente ed umile sopportazione che è l’opera
della grazia di Dio operante nella nostra debolezza.
"‘Oh avess’io delle ali come la colomba !
Jnvocami ne! giorno delia disfreffa : io
te ne trarrò fuori e tu mi glorificherai.
Xa mìa grazia ti basta, percìfè ìa mia potenza si airpostro perfetta nella debolezza
ERMANNO ROSTAN
JESUS-CHRIST
notre exemple dans la souffrance
Chers amis.
' je n’aurais absolument rien à vous
•lire pour vous consoler, si je ne le
prenais dans la Parole de Dieu. Il
n’y a pas de consolation dans la na
ttire: elle n’explique rien, elle ne
comprend rien, elle n’espère rien,
elle n’attend rien, et son espérance
même et son attente sont vides..
Mais sous la croix de Jésus Christ
l’aspeet de la douleur change complèItement, et change en proportion de
Poire foi. Jésus Christ, le Fils de
Dieu, a paru dians le monde. Comtoent y parraît- il? comme homme de
joie? Non, comme homme de douleurs... La croix de Jésus Christ est
le centre de toutes les douleurs, elle
âbsorbe toutes les douleurs, il n’y en
• pas qui n’en découle naturellement,
U n’y en a pas que la croix de Jésus
Christ ne nous explique..
^ Mes chers amis, lorsque nous nous
Rappelons que Jésus Christ a souffert
pour noua, lorsque nous-Cimsidéroos
que tout ce que nous souffrons est un
trait de ressemblance avec notre Sauveur, et que, par ce caractère infini
de ses souffrances, nous lui ressemblons d’autant plus que nous souffrons davantage, n’est-il pas vrai que
la douleur est changé«? Cette pensée
(|ue Jésus Christ l’a portée avant nous,
qu’elle n’a pas pu lui être épargnée,
n’est-elle pas lumineuse et en même
Uanps douce ? Et quel est celui, quelque abattu qu’il soit, qui ne soit soutenu par la pensée; C’est comme mon
Sauveur; c’est un trait de resseniblance avec lui; maintenant je connais que je lui appartiens, qu’il me
appelle, et que je commence à entrer
dans les vues die Dieu et à comprendre qu’elles sont ses voies; j’unis ma
croix à sa croix et mes souffrances à
ses souffrances...
Voilà ce qui soutient le chrétien
dans la douleur. Jésus Christ a souffert: plus je souffre, plus je lui ressemble, la douleur est un privilège.
Jésus Christ a souffert pour le péché;
lu douleur est un fruit nécessaire, salutaire du péché. Enfin Jésus Christ
a souffert pour sauver; et moi, je
dois souffrir pour faire du .bien aux
hommes et amener les âmes captives
à l’obéissance de la croix. Que tous
ceux qui souffrent s’appliquent à sor
tir d’oux-mêmes, à rejeter ime douletir égoiste, sans ^i, sans amour et
aussi sans consolatiou, et à entre.dans l amour de Christ pleinement,
afin que h>ur douleur soit aussi comme une croix plantée sur la terre, à
l’ombre de laquelle se réfugient ceux
qui les entourent; non pas pour
leur donner la vie étemelle, mais
)>ovir leur montrer le chemin qui y
confînii, à la gloire de Dieu. Réjouissons-iioiis en Lui, et disons-nous bien
(jiK', par la puissance de la foi et de
l’amour, il n’y a point de, douleur
tpii ne puisse être paisiblement, heureusement supportée, et rapportée à
la gloire de Dieü et an bien des hommes, et tellement à notre consolation
étemelle, que nous considérerons
dans le ciel comme un grand privilège d’avoir beaucoup souffert sous
la croix de Jésus! Amen.
Las ediaux d'Adoipha Monod
Per chi soffre
Avendo conosciuto tutta le nostre prova e
tutta le nostre tentazioni ¡ avendo sofierto nel
suo corpo, sofferto nell'anima sua, nel suo cuore
e nel suoi più Intimi affetti ; sofferto da porte
dei suoi amidi e del suoi congiunti ; sofferto da
parte di Satana, sofferto sotto la mano di Dio
stesso, Gesù, il misericordioso sostituto del
peccatori, può soccorrere ora coloro che sono
posti nella prova. E. Guers
ctfor. se acuto ne le membra un dardo,
ovvero se un'angoscia rechi in cuor,
ascoltami : e alla croce alza fi guardo,
volgi la mente ai tuo Precorritor (1)
Tutto che un uomo nato a la sventura,
anima e carne può soffrir quaggiù ;
ciò che or tu soffri, è un'ombra, una figura
dei patimenti che soffrì Gesù. (2)
Piangi ? Egli pianse. La crudele freccia,
vorresti - e non fè dato - allontanar ?
Anch'egli (tu lo sai) fino a la feccia,
il calice dovette sorseggiar. (3)
Sei stanco ? Ei stanco fu. Ne la corsia
d'un OspedàI languisci, ignoto, sol ?
Anch'egli, del Calvario in sulla via.
solo restò col suo tremendo duol. (4)
Onde a la destra de f eterno Dio,
vestito d'universa podestà,
lettore ascolta .- tu possiedi un pio
Samaritano che compianger sa. (5)
De la preghiera su fetèree penne,
le tue ferite enumera al Fedel,
e l'angel che al Getsemani sen venne,
per confortarti tornerà dai del. (6)
D. Argentieri
1) ...Cristo ha patito per voi. lasciandovi un esempio onde segniate le
sue orme (1. Pietro 2 ; 21).
...di là dalla cortina dove Gesù è entrato per noi quale precursore
(Ebr. 6 ; 19, 20).
2) Egli è stato... uomo di dolori, esperto in languori... carico di piaghe...
(Is. 58 : 8, 8).
3) E come si fu avvicinato, vedendo la città pianse su di lei...
(Luca 19 : 41).
Gesù pianse (Giov. 11 ; 35).
Padre mio, se non è, possibile ohe questo calice passi oltre da me,
senza ch’io lo beva, sia fatta la tua volontà (Matt. 26 ;42).
4) Gesù... stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte
(Giov. 4 : 6).
Allora tutti i discepoli, lasciatolo, se ne fuggirono (Matt. 26 : 56).
5) Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu assunto nel cielo
e sedette alla destra di Dio... (Marco 16 . 19).
E Gesù, accostatosi, parlò loro dicendo : Ogni potestà m’è stata data
in cielo e sulla terra... (Ma;t 28 ; 18).
Gesù... vide una grande moltitudine e n’ebbe compassione...
(Marco 6 ; 84).
In ogni cosa simile ni suoi fratelli, affinchè diventasse un misericordioso e fedel Sommo Sacerdote (Ebr. 2; 17).
6) Accostiamoci dunque coti piena fiducia al trono della grazia, affinchè
otteniamo misericordia e troviamo grazia per esser soccorsi al momento
opportuno. (Ebr. 4 : 16).
E un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo (Luca 22 ■ 43).
" Nessuno di voi palisca come
omicida, o ladro, o malfallore, o
come ingerenlesi nei fatti allrui;
ma se uno palisce come CrisHano
non se ne vergogni, ma glorifichi
Iddio portando questo nome,,.
I Pielro 4: 15, 16
A'
2
«
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Alla gioventù evangelica d’Italia è
rivolto oggi un appello alla generosità « per amor dei fratelli ». Non è
un nuovo peso che le viene imposto:
è una graìsia che le è ooncessa, una
gioia che le è offerta di poter rinuny-iare a un po’ di denaro per compiere un’opera cfi carità e di solidarietà
cristiana.
La prova della, nostra fede è il nostro spirito di amore e di sacrificio;
la Chiesa di Cristo non la si ama a
parole, ma a fatti e in verità.
E la nostra gioventù, tante volte
beneficata da mani amiche, sentirà,
ne siamo sicuri, il bisogno di coitlribuire, come le antiche comunità della Macedonia, « a questa sovvenzione destinata ai santi », cioè ai fratelli nel nome di Cristo.
Gli articoli non firmati sono dovui alla penna del redattore della Pa; ina ecumenica, Past. Neri Giampi«eoli. ■ (Red.)
Gioventù spagnola
al lavoro
Le varie formazioni evangeliche
giovanili sono federate nella Unione
spagnola delle attività, cristiane.
Malgrado le notevoli difficoltà frapposte dall'intolleranza ad una libera
testimonianza evangelica, vi è nel popolo spagnolo un crescente desiderio,di
"onoscere di più e meglio gli evangelici; sembrano anzi delincarsi larghe
correnti di simpatia che non tarderanno a manifestarsi.
Di fronte a guesta situazione, le comunità evangeliche spagnole soffrono
per il loro isolamento e per la mancanza di mezzi che impedisce loro contatti più frequenti ed un ampio fiorire dell’attività evangelistica. Tra i compiti
che le attività cristiane spagnole si
propongono, vi è appunto la. necessità
di stabilire contatti frequenti ira i vàri gruppi, per incoraggiarsi a vicenda <■
arricchire le proprie esperienze : il rniqlipr mezzo per rendere frequenti questi contatti sono le visite, i campi, I
convegni, regionali e nazionali.
Un altro compito delle .ittività cristiane è quello di educare la gioventù
in senso evangelico : ogni giovane deve dare una costante testimonianza
della sua fede, aia come difesa agli attacchi, sia come risposta alVinteressc
che si .svegha in mezzo al popolo. Questa testimonianza deve essere data in
ogni ambiente; ma non sempre il giornne può essere in contatto con il suo
pastore nè avere a disposizione il niaIcrinìr necessario alla sua preparazione spirituale, onde poter rendere tale
testimonianza in maniera efficace.
D’altra parte la scarsità di jiastori
fa sorgere seri problemi per una preparazione adeguata della gioventù; mol
ti giovani si sentono chiamati ad aiutare i loro pastori nella, predicazione c
nella iestimonianza, ma hanno bisogno per questo di una opportuna c valida preparazione.
l’rrcii) le Attività cristiane spagnole
si propongono di organizzare un sistema di istruzione per corrispondenza.
con varii gradi; la direzione spirituale
c culturale dei corsi sarà nelle mani
dei pastori più competenti. Il compito
dei giovani predicatori laici sarà anche
di approfondire la cultura biblica nei
gruppi giovanili di cui Janno parte. Inoìfre, non potendo essere sufficienti
i corsi per corrispondenza per dare una
adeguata preparazione, bisognerebbe
fortificare ed ampliare le conoscenze
dei giovani con conferenze e brevi corsi tenuti in campi ed in convegni.
Si tratta inaomma di un complesso
di attività non indiffcTenti, che hanno
un solo scopo; preparare schiere di giovani ad una efficace testimonianza evangeUca, perché la Parola di Cristo
sia conosciuta ed amata in mezzo al
popolo spagnolo.
à
COMUNICATO/
DEL CONSIGLIO INTERDENOMINAZIONALE
DELLA GIOVENTÙ' EVANGELICA ITAMANA
I Segrefari della Giovenfù Evangelica Valdese,*..BalNsfa e Melodista, presi accordi con le rispettive Amministrazioni' Ecclesiastiche,,
di pari consentimento fanno appello alla generosità della Gioventù
Evangelica Italiana per una grande colletta a favore^¡J'della Gioventù
Evangelica della Spagna.
Prima azione comune della nostra gioventù^il soccorso al
fratello povero.
Poveri che aiutano fratelli più poveri di loro.i
A voi tutti, giovani, sta ora il non smentire l'espressione della
nostra solidarietà e della nostra fede comune. “
Tullio Vinay
Carmelo Inguanti
Alfredo ScorsonelÌi
Torino, 22 Febbraio 1950.
A funi i Giovani Yaldesi
La colletta per la Gioventù Evangelica Spagnola è, un nuovo sacrificio che ci è richiesto.
Nessuno ignora le difficoltà finanziarie che «‘ontraddiistinguono
tutte le nostre opere, p>er noi giovani in modo particolare quella di
Agàpe, che ci impegna proprio quest’anno per la fas^ definitiva della
grande battaglia. Nessuno ignora quanti appelli sono rivolti per far
fronte alla stessa normale amministrazione della Càiiésa e quanto
spesso anche quelli che comprendono tutte queste cose hanno ben poca
disponibilità.
Ma la via della Chiesa è la via della fede cd il muoversi solo quando si sentono ben poggiati i piedi non è da essa.
Sarebbe logico e naturale pensare prima alle proprie necessità,
sovvenire ai bisogni locali: qui c’è una Cliiesa idà costruire, là un’altra; qui una sala d’attività giovanile è urgente, là la riparazione, a un
tempio, per non dire che gli assegni mensili devono pur essere mandati dalla nostra amministrazione...
Mfl è nel sacrificio e nella rinunzia a se stessi, nel dare senza calcolo, che si consegne l’unità della Chiesa, ed è cosi soltanto che il nostro ecumenismo non sarà finto, ma verace c fedele.
Certo, se c’è un anno in cui abbiamo bisogno di essere sostenuti
per Agape, quell’anno è proprio questo. Occorre finire l’opera. Cfccorre poter cominciare l’attività vera di Agàpe prima che gli osservatori,
se non i lavoratori, si stanchino. Occorre rispondere all’aspettativa di
tanti e tanti giovani di ogni paese...
Ma quei di Spagna sono più poveri di noi, se noi lo siamo mollo,
loro ancora di più. Ed è chiesa di Cristo quella come la nostra. Ed è
opera d’Agàpe quella, ctune l’altra che sì fa a Praly con pietre e calce.
Siate sensibili alla testimonianza che, in questo momento la gioventù rende al suo Signore: con rofTerta ¡ter la Chiesii di Spagna.
E’ la stessa testimonianza che si rende in ogni <'omunità con la
predicazione, che si compie ad Agàpe con la fatica, che si manifesta
in ogni confessione di fede: un’obbedienza alla voo/azione di Dio.
Siamo coscienti della nostra debolezza, ma anche «Iella potenza c
delle infinite risorse del Signore.
Ora diamo, poi se a Lui parrà bene, sarà provveduto anche a noi.
Non diciamo « dmnani », oppure «c non posso » e neanche « devo pensare a me » p«-r«‘hè questo sarebbe comportarsi dinanzi al samaritano
bisognoso di aiuto, coine il sacerdote ed il levila «Iella parabola.
In «(«lesto momento ei è chiesto di dare (jer la gioventù «*vangelica
di Spagna... e noi diamo. Il resto lo conosce anolie Iddio.
Tullio Uinay.
Dagli Affi ufficiali
della Tavola Valdese
Li 8«>mmu da raggiungn-e è d¡ Life ùao.ooo.
l.a Tavola è unanime nel riconos«'cre il profondo senso di solidarietà
«he ispira 1 iniziativa presa dalla
FUV di un contributo a favore della
giov«'iilù evangelica dii S(jagna e l’ap(irova.
I Valdesi inviino le loro offerte al
Past. rullio Vinay - Via Manzoni, 21
Firenze.
I Battisti al Past. Manfre«lo Ronchi - Opera Evangelica Battista Piazza in Lucina, 35 - Roma.
I Melodisti al Past. Alfredo Scorsonelli - Viale Amendola, 6 - T>a Spezia - e/c postale 4/.'ì354.
SOLIDORISTR'
Alberto Ricca
Che cosa possiamo
fare noi?
Un grido di aiuto
La giov«Tilù .spugnola, di fronte ill’ampiezza del suo compito a«l alla
povertà dei suoi mezzi, ha lancialo
un grifi«» di aiuto al (’onsiglio eeiimenieo delle Chiese; «(ueslo grido d’aiiilo è stato raccolto dalle Chiese evangeliche italiane, che hanno offerto,
«li ( «miune aeconlo, «li assumersi l’onere del finanziamento parziale dell’a’tività della gioventù evangelica
spagnola. I giovani spagnoli pagano
«li persona, e largamente, nel loro
'^kvé^o^'nelle vfsgsazicmi che «kivoiio;’
opport’are, nel sacrificio cosciente e
lì«;to per la causa'di Cristo. l'giovanili
ilaliani vogliono tendere loro una.’
mano fraterna; idiar loro un segni» ■.
tangibile di solidarietà, |»er mostrare'"^
elle al disopra di ogni barriera e di
Ogni difficoltà la fraternità «‘ristiana
non è una parola vuota.
Li» guerra fía accumulato odio e rovine, ma la miseria ha rinnovato negli
unni mi di buona volontà un senso vivo
di sulklanetà fraterna. >
Comitati, organizzazioni, enti sono
sorti' un po’ dovunque, negli ambienti
più d'iverai, con. mezzi diversi ma con
ini fine unico : soccorrere i sofferonli.
Il nostro paese è stato e continua ad
essere oggetto di questa solidarietà,
in una certa misura lo siamo stati linche noi, in modo particolare i giovani
di cui non pochi hanno goduto di « padrinati », di soggiorni all’estero e di
'dire provvidenze.
■ E noi, che viviamo certo in condiziùtii molto meno difficili di tanti altri
paesi d’Europa, vogliamo a nostra volta dare un segno della nostra solidarierà cristiana a chi ha più bisogno di noi.
Due anni fa al Convegno della FUV
a Frali abbiamo udito il messaggio di
un giovane spagnolo.
La chiesa evangelica di Spagna è
oppressa e perseguitata da un governo
intolleranti;, servo del clero.
La chiesa, si dibatte in difficoltà economiche. e poUtiche che noi Valdesi
siamo in grado di comprendere bene.
¡.E fiittnv’ia rende la ,sua testimu. liì'aniza coh' fedeltà e coraggio.
fui chiesa di Spagna è degna d’ogni
interesse e le dobbiamo la nostra viva
sini patia.
Siamo iperciò .stati molto lieti di apprendere che i giovani delle chiese nvaiigeliche d’Italia, su iniziativa, del
Cimi ¡tato della FUV, hanno deciso di
raccogliere una certa somma da inviare alla gioventù evangelica spagnuola.
Siamo certi che tutti, giovani e non
giovani, varranno esprimere con un
dono la loro solidarietà con i fratelli di
Spagna.
Ij’iniziativa mierita tiitìo il nastro
"!'P<-Higio. Porta la nostra attenzione
su una chiesa che conosciamo poco,
che vive in condizioni non mollo dissimili dalle nostre e che pertanto, anche
per questo, ci dev’essere cafa.
Perchè proprio noi ?.a
Qualcuno penserà forse: perchè*
dobbiamo essere proprio noi ad assu-i
«nerci questo peso? Noi che abbiamu
tanti pesi da portare, tapte diffieoM
là da superare; noi ohe conosciamo*
-delle situazioni spesso assai simili a-J
.nelle spagnole; noi che dobbiamo!
()«^so grillare aiuto perchè siamo an-f
die noi poveri di mezzi, di uomini,|
di materiale necessario; come «'■ pos-i-;
sibile che riusciamo a dare un aiulO|J
concreto a dei fratelli poveri comeff
noi? Forse appunto perchè siumoj^
rateili con i giovani spagnoli fino afi
(«nel punto; forse proprio perchè an-j
(he noi conosciamo tante diffieoltàp
e tante inquietudini! E noi «(iii alle
Valili, ili modo speciale, perchè ei ri-p
cordiamo delta storia passata e. «lell^^
file diammaliche siluaziiMii; perehèf|
Oggi godiamo pace e tranquillità cit
nessuno ci molfista nelle nostre imio-;'|s
ni, nei nostri tem|>li e nei nostri cor-|i
tei; (jroprio noi qui alle Valli non-.S
(lossiamo lare a meno di sentile più|^
forte che mai la solidarietà con
telli che soffrono e che lottano. Noni;*
possiamo rincliiiiderci .soddisfatti nei, -,
nostri usci: bisogna che abbiamo gli|--'-|
Occhi aperti e che vediamo oltre i|' I
monti, «he la causa della libertà '-ebj'itil
l’Fvangelo della testimonianza eri«lia-|g
na, si comballe in Sjiagna còme in I'g|
’alia!
"Getta il tuo pane sulle«. ,
acque...,,
Sr,'' iW>i possiamo c- «lobliiamo face'^
im gesto di sereno ottimismo e di fra-^terna fiducia: a dii ci tende la nidno,L;
non voltiamo le spalle! Anche noi|i
siamo poveri ed abbiamo bisogno dif^i
tante cose; ma <« portate i pesi gli ii ij,'’
ni degli altri », e conoscerete che"?
cosa sia vera fraternità cristiana. Un|b
[liccolo sacrificio oggi, una graniclc;^^
beneilizioiie domani; un gesto amo-j-^j
revole oggi, pace e«l allegrezza do-T;^
mani; «in segno «h .solidarietà oggi,t^
pereliè inmimerevoli sono stati i se-^
gni :i'i solidarietà e di affetto clm noil
l»iire abbiamo ricevuto. « Cella il tuo
pani- sulle acque; lo ritroverai! »
novità
Il Dio che viene
speranza d’Israele
di
GEORGES PIDOUX
Edizioni C. E. C. — Roma.
Claudiana — Torre Pelllce
Prezzo L. 300
ÍÉ
Difendiamo la libertà religiosa
4
Non con le parole, ma con i fatti.
Non lagnandoci e chiedendo la carità, ma dando noi slessi nel 'J"
servizio per Cristo.
Non soltanto nel nostro interesse, ma per l'amore dei fratelli
dovunque essi lottano e soffrono.
Giovani Valdesi
Per la libertà deìl'Evangelo
Per la solidarietà della Chiesa di Cristo nel mondo
Per lutto il bene che noi abbiamo ricevuto
Per una vera fraternità cristiana al disopra di ogni barriera.
piuTiomo LO GioueriTù euRnGeuen sppgholr
Ti
3
Abbiamo il piacere di pubblicare le notizie delle cele->
brazioni Valdesi, grazie al nostro servizio speciale da
Ginevra, Berna, 'Pungi, Boulogne / sur > iner è Valdese
(Stati Uniti), A quando la voce delle Comunità vicine
alla Tipografia f
red.
UGLLGS DG LP 2UIGSG
W Je savais qu’en Suisse je n’aurais
reneonlré que sympathie et accueil
fraternel; je suis heureux d’avoir pu
en faire l’expérience. Même à la
^'douane tous ont été pleins d’égards
V^^pour les innombrables petits pa‘-\ù quets à l’adresse des Vaudois des
Vallées qui travailleiU en Suisse.
J’ai terminé à Génère 'es célébra^ions du 17 fiéviier qr.e j’avais dû in^ T^errompre dans ma paroisse de Lu: ]^;àeriia San Giovamii. Une iiombieuâe assenrblée hondait le Temple de
< Cliampel. que le pasteur Htnri
'd’Espiiuis m’a\ait offert pour la célébialion vaudoise, le 19 février. Les
coiffe., vauidéises ne manquaient pas,
^et une partie des auditeurs dût se
.^jjéirnir dans la salle paroissiale, poin
^ preiidie part au service religieux,
tran-niis par des haut parleurs.
Le^ hôtes de l’agape fraternelle,
dans le salon du Buffet de la Gare,
étaient au nombre de 109, auxquels
ij_iî faut ajouter de nombreux amis qui
prirent part à la réunion qui suivit
■ le dîner.
r , A la table d’honneur avaient pris
place le Président du Coraité de l’E... gli=e et des Vallées Vaudoises du
, ^ Piémont, M. E. Pasquet; M. le pas-ÿ teur Wyler, secrétaire du Consistoire d<> M. Pierre; M. le pasteur Gardiol, de Lausanne; M. le pasteur
■A Marion du service ^de-Presse Proteslaiile; M. le pasteur Dumont, de Va‘ langin; M. Picot, et nombre d’aubes pei sonnalilés dont les noms m’é.^^appent.
, ^ Apiè' la lecture des nombreux
^ nie«..,iges, les nombreux discours ont
_ donne le ton de chaleur fraternelle,
a laquelle nous somtnes désormais
' habitUC.S à Genève. iLa Jeunesse Vau; doisc avait preparé un sympathique
programme de récitations et de
cho<'urs. très goûté, et passa la soirée, dans Un autre local, autour du
pasteur qui lui apportait la voix de
•’la « petite patrie ».
Je ne saurais passer sous silence
i?entbousia.sme et l’amour pour no
■ tire oeuvré qui animent M. E], Pasquet, et je ne puis qu’exprimer mes
^ plus vifs remercîments à M.M. Pi«iot et del Pesco, qui sont les véri.„j.lâbles animateurs de l’activité de
liolre jeunesse, qu’ils entourent de
; tant d’affection.
‘I
J
-I Un bref séjour à Genève m’a per, mis de prendre contact avec différenis pasteurs et de nombreuses per' ionnalités du monde protestant; ici
t," encore j’ai pu me rendre compte de
. Pestime dont juoit notre Eglise et de
‘Tintérêt ave<i lequel on suit notre
'.^ Oeuvre. Un signe marquant vous en
•est offert par une décision qui a .été
.prise dans une séance dû Conseil
:t)c euiiimirjue, à laquelle j’aj eu le
^ ^privilège de prendre part. Torre
I Pellioe aura i’honfieur doomeillir
lie* prochaitves coaiférenem des
Eglises itrotestftntss de l’Europe h• Une.
A I.»iusanne l’accueil a été tout
’'aussi cbaleureux et fraternel; notis
avons eu une bonne r(ûiiiîon le 24
,ÿ-février dans la salle de la jeunesse
...¡Vaudoise. !.<■ jour suivant, à Toeeasioii d’une rencontre de pasteurs de
r.siusanne, j’ai pu y prés* iiter nos
problèmes, et essuyer un véritable
^ feu... d<‘ questions sur notre oeuvre
^ Italie; parmi les présents, il y
’¿avait M. le pasteur Benoit, direeleur
^.îde la Revue d’Evangélisaiion. èt la
«discussion a été très utile pour tous.
^ Elnlre une réunion et l’antre j’ai
■*;’pn passer à S. Loup et y apporter
¡^;Ies salutations et les voeux (îé l’E’glî^-;»e à Soeur Emilia Bei-tinatti et aux
novices Vaudoises qui font là leur
stage.
Le 26 février j’étais l’hôte du pasleur Gardiol; j’ai eu, ainsi, l’occasion de parler à la jeunesse, à l’école du dimanche, et de présider le
culte dans le beau temple de St.François. Malgré la neige et le froid,
la grande Eglise était bondée, et le
reeiieilhment profond. Le même
soir, une course à Vevey où le pasleur Visinant avait annoncé une conférence dans le grand salon de son
Eglise. Ici encore im public nombreux et attentif. La communauté
du pasteur Visinant a « adopté »
l’oetivre de Chivasso et prépare un
pèlerinage en Italie pour assister à
■ .• .J!»;,,
l’inauguration du temple de Cliivas80 ; une visite aux Vallées est aussi
prévue, etj à cette occasion, M. le
pasteur Visinant présidera le culte
principal dans le Temple de S. Jean,
le 21 Mai.
Dans une tourinée Vevey, Neuchâtel, Valangin, un fidèle ami de notre
Eglise, M. le pasféur Maurice Dumont a bien voulu réunir chez lui
tous les pasteurs tie la Vallée pour
souhaiter la bienvenue au représentant^ de l’Eglise Vaudoise. Demain,
départ pour le Jura Bernois, avec
i.n programïne de; cultes et conférences qui va jusqu’au 5 mars.
Me voici donc au terme, pour ainsi dire, de ma mission dans celle généreuse Suisse, où nous comptons
tant d’amis idévoués, et où je me suis
efforcé, dans les (|uelques jours que
j’avais à ma disposition d’attirer
l’attention et la sympathie pour le
grand effort auquel notre Eglise doit
faire face: la reconstruction du temple de Milan. Que le Seigneur donne«' sa béxiédiction à l’oeuvre qui s’accomplit en Son uorà; et que la nouvelle bâtissè puisse être un témoignage de notre volonté d’évangélisation.
A. Deodafo
NellBKapitale svizzera
La Ghieea Metodista di Berna ha
dato generosa ospitalità alla Comunità
livangeliea Italiana, per preparare u-*
na festa familiare ohe ebbe luogo il 19
oorr; e ricordare la festa dell'Emancipazione Valdese.
Cera:un simpatico gruppo, col nostro Pastore sig. Noidhart e Signora e
venne offerto un pranzo « tradizione
valdese » per cominciare una bèlla
giornata.
La riunione fu presieduta dal Pastore sig. Neidhart con un'allocuzione
Bommemorativa, seguita dal canto
« Il Giuro di Sibaud ».
L’Unione giovanile svizzera italiana
presentò la scena valdese « Sotto la
neve il pane » di Lina Tedaldi, cara e
com])ianta amica delle Unioni, e la
commedia « I due timidi »; negli inlervalli inni, e duetti con armonium e
riiiLito si alternarono in buona armonia.
Un buon successo ha avuto la pesca
(li boneficienza organizzata daH’Unioue ; e molto dolce fu l’ora del thè,
tiascorsa in amichevoli conversazioni
facendo nuovi progetti ; fra i convenuti alla bella festicciola c’era Angioletlii Mourglia venuta espressamente da
Losanna. L.Peyrot
A BoulÒgne sur mer
La signorina Fiorella Comba ci manda questa corrispondenza con una
lettera di aócompagnaménto che ci
offre una bella impressione del lavoro
compiuto dal ' Protestantesimo francese, vivo ed attuale, e ci fa sperare
in altre coirispondenze ancora. La
ringraziam.o molto del suo pensiero,
le auguriamo un lavoro pieno di cristiane soddisfazioni e le diciamo che,
par pregando per lei, sentiamo il bisogno di pregare per noi e di operare
in vista di un cristianesimo meno retorico e meno <i ufficiale », capace di
scendere nelle concrete realtà della
vita e di irradiare un raggio almeno
della luce che risplende sul volto di
('risto. (Red.).
Cari angrognini, ■
se il Direttore dell’Eoo pènnetterà, potrete, leggere questa rni’i lettera. Ho pensato a voi in modo particolare, in quésto 17 febbraio e duranfe
la vigilia, con la ;ueute, vi ho visti su
intorno al falò di giqia, di Buona g'oia
cristiana. E ho pensato a due anni fi.
quando c’ero anch’io con voi, poi ho
]>ensato all’anno scorso, alla gran festa cui partecipai a Ginevra, alle recite, al gran pranzo, ai discorsi ; ora
anche una gioia, ma forse un po’ meno profonda. Ed infine quest’anno eccomi a Boulogne sur mer; cercate
sulla carta di E’rimcia, su su nel nord,
proprio di fronte aH’Ingliilterra, pensate che quando il tempo è belli.ssiino, posso scorgere le coste inglesi...
è ima gran tentazione, due sole orette
di traversata !
Ebbene, il 17 febbraio, essendo sola italiana protestante qui, ho sentito
la lontananza dei miei correligionari
d’Italia. Non ho fatto nè pranzi fraterni nè falò, ma non è stato quello
che mi ha dato da pensare, sentite Ih
Le XVII Fevriér a Paris
Les Vaudois de Paris ont fêté rémancipation le Dimanche 19 Février,
,chez Madame Appia.
Le pasteur Monsarrat a évoqué les
délivrances et les promesses de la vie
chrétienne en une belle méditation
sur Fjsaie 61.
En ms courte allocution on a rappelé les circonstances de Vémancipation et le sens profond de cette commémoration. On chanta beaucoup :
des cantiques, des chants des vallées
en italien et en français. Des conversations amicales autour d’une tasse
de thé permirent d'échanger les dernières nouvelles des vallées. El la joie
de se revoir dans VamMié et dans la
fidélité au grand message du passé
donna à cette rencontre une atmosphère à U fois recueillie et fraternelle.
On compta plus de soixante dix parti ci pant s.
ne. Nelle famiglie che ho visitato dn
rante la giornata, sia protestanti o no,
ho paEato dei Valdesi e del significato
della nostra festa. E dayjpertutto ho
visto faecie meravigliate e mi sono
sentita dire: Dei protestanti in Italia? Ma quanti siete,? Ma dove siete?
Ma .cosa fate? J'ippoi: delle chiese evangeliehe a Milano, a Torino? a Roma? E’ possibile? Dove c’è il papà?
Perchè dovete sa|>ere che vista da
molti abitanti di Dpulogne, l’Italia è,
il paese del Rapa, dei briganti e dei
mandolini. E’a ridere, certo, ma fa anche pensare. Pensaitoci un po’ anche
voi eppoi mi direte cosa devo risjiondere; vi assicuro che non è sempre facile. Ma per fortuna, non sono qui a
Doulogne per fare conferenze sui Vaidesi e sugli italiani, sono qui per anmmzinre il Vangelo.
Lavoro nella Ciraade (Oomité intermouvements auprès des évacués) che
raduna i rappresentanti di vari movimenti giovanili protestanti di E’raiicia
o dell’estero. Siamo; una sessantina di
cqnipicrs, lavoriamo cioè in éqnipes
di due o tre o più giovani insieme.
Per esempio qui siamo quattro, 'Viviamo in una baracca di legno, in mezzo
a molte altre baracche ove vivono i
sinistrati di Boulogne, la cui casa fu
distrutta durante la guerra. Tutte queste jicrsone, operai o marinai, e sono
migliaia, vivono ammucchiate in poclie stanze, perchè le famiglie aumentano sempre ma le baracche restano
le stesse. E’allora nascono i guai, jiercliè quando i grandi non sanno vivere
(la cristiani e si ubriacano o si disinteressano dei figliuoli e della famiglia,
0 vivono da egoisti unicamente pel loro piacere, i bimbi, jioveretti, non possono imparare gran che di buono e i
giovani devono essere molto coraggiosi per rimanere onesti.
l'I.
E quasi nessuno si occupa di loro.
1 cristiani stanno ben cliiusi nelle loro
comode case, e quando pensano a
questa gente, spesso è per giudicarla
o per criticarla, senza neanelio conoscerla. Anch’io una volta li giudicavo
molto, ma ora che li vedo da vicino,
penso molto più alle mie colpo ohe allo loro. Qui a Boulogne portiamo l’Evangelo in questo ambiente, in oollabfìrazione con la parrocchia protestante (li cui siamo membri. Abbiamo un
[mstore pieno di buone idee, che spesso con sua moglie, ci dà l’esetnpio di
cosa sia servire il prossimo, sia andando a scopare le stanze di im’inf(Tma che torria daH’ospedaìe, sia accogliendo in casa per del mesi un giovane malato che ha la famiglia all’estero. Ma mi fermo qui perchè oi sarebbe troppo da dirè su questa piccola yinrroechia protestante, cui mi sono
molto affezionata. E’ una gran famiglia, forse ve ne parlerò un’altra volta.
Por oggi vi dò ancora due,, notizie
Kiilhi Cimade. Noi lavoriamo qui per
evangelizzare i sinistrati; altri équijiiers lavorano a Parigi e si occupano
degli « évacués » e degli stranieri che
(levono abbandonare il loro paese per
motivi politici 6 òhe sono in Francia
senza lavoro, senza famiglia, senza
speranza. Oltre al servizio « sinistrati » e « stranieri », ci sono il servizio
« prigioni » e il servizio « Germania ».
Tre èquipières lavorano in alcune
prigi(uii dove si sta attuando la riforpia carceraria e hanno un lavoro formidabile di evangelizzazione; cinque
altri equipiers lavorano in Germania,
a Majence e a Ludwigshafen tra gli
studenti e i gkrvani tedeschi che spesso si avvicinano a Cristo vedendo dei
giovani francesi i quali, invece di odiarli o di disprezzarli, vanno a vivere
in mezzo a loro nella miseria e nelle
difficoltà, per annunziare l’Evangelo
del jierdono e della riconciliazione.
E terminando vorrei dirvi di chiedere a Dio, per me e per i miei compagni e per tutti questi équipiers un
coraggio sempre più grande per vivere quello che annunziamo.
Grazio e alla prossima volta.
Fiorella Comba.
P. S. - Un saluto fraterno al pastore Naso di cui ricorderò sempre con
riconoscenza la visita qui alla baracca !
'Valdese m -i '
L a*# i.®.'
10 e precisame»t,0i,il..lÒ2° anniversario,,
ha avuto luogo a Valdese (N. C.) il 16
sera alle ore 19 nella sala delle attività, preparata per una.cena con S.'K)
persone. Si iniziò con il cantò dell’Tnno ..Nazionale^ quindi il Pastore Me.
Giure, che lasciò da poco la Chiesa,
presentò il Rev. Vernon Broyles, verni tò. da AtlanW (Georgia) per parlare
deiritalia. La sua,visita in Italia avvenuta neU’invernci'1948-49, non ha
potuto estendersi fino alle altre borgate delle Valli, ma egli ha ugualmente potuto constatare le oóndizioni del
popolo Valdese in questo dopo-guerra
ed ha considerato come la fede sia
ancora viva in molte,persone le quali,
malgrado il freddo e la mancanza di
comodità, non tralasciano di recarsi
in Chiesa. Ebbe il piacere di conoscere
11 Pastore di Milano, Sig. Tron, il Pastore di Torino Sig., Eynard.e nel suo
viaggio arrivò fino a Torre Pellice,
Alla cena presero parte quasi tutti
i Valdesi più anziani, molte signore e
signorine indossavano il costume e ti'a
i bisbigli si sentiva il patois ed il francese; la serata ebbe termine con vecchi canti francesi. Ida Gardiol.
Un ritaglio del giornale di Valdese
ci fa sapere che al banchetto erano
presenti dieci fra i più anziani cittadini di Valdese, . il cui numero totale di anni assomma a 738.
Ecco i loro nomi : Sig. John H. Pascal, 88; Signora Pascal 77; Sig.m
Meytre, 79; Sigi ra II B rous, 54;
§igP Mprtlnat, .14. Sig B ps, lñ;
Sig: J. Pascal, 81; Sig. John Refourn,
72; Sig. Frank Pons. 81; Sig. Pater
Meytre, 56. ;
Siamo grati alla signorina Gardiol
per la sua comapunapuza partita da
Valdese il 3 marzo e giunta a Pinerolo il b e le augujidntò uri buon soggiorno negli Stati Uniti, lieti se ci manderà ancora qualche sua impressione sulla vita dei nostri fratelli a Valdese. Un
saluto cordiale alla comunità. (Redi.
F.UiV.
di
U’U.G.V. di Torino invita
anche quest’anno le Unioni
dell’Italia Settentrionale al
convegno che avrà luogo a Torino il Ijuiedì di Pasqua.
La manifestazione prevede
per il mattino uno studio a
gruppi, per il pomeriggio un
prograinina ricreativo vario (il
programma particolareggiato
sarà pubblicato prossimamente); inoltre sarà disputalo il 2"
Tomeo di Palla a volo; tutte le
Unioni che intendono parteciparvi sono pregate di inviare
la loro adesione.
LIBR
<J
RIUIST0
La religione Cristiana di E. Comba
Ed. Claudiana ^ prexxo L. 400.
EU un’edizione nuova del primiiiv)
lavoro, già composto in collaboraziorio
col Past. Ugo Janni, e favorevolmente conosciuto come un utile inaminl.«
di apologetica e di catechesi. 11 volume si jircaentn ora sotto il nome di un
solo autore, il Prof. E. Comba, con
un duplice desiderio : mettere nello
mani della gioventù studiosa delle
Cinese Evangeliche un manmilc cJie
possa servire di testo per il corso di
catechismo; e, al tempo stesso, olfiire
alle persone colte d’ogui ooiife.ssione
veiigiosa un compendio delle verità
fondamentali della religione cristiana.
Ci rendiamo conto che. le opere di
sana cultura religiosa non mancano
ni mezzo a noi; le nostre comunità sono chiamate a diffonderle per formare, tra l’altro, dei collaboratori noU'opera del Signore. e. r.
Sexe, vie moderne e spiritualité par
Rom Landau / Ed. de la Baconnière
- Neuchâtel / pagg. 450.
« Il est indéniable que le probh'ime
sexuel est un des plus vitaux que
l’homme moderne ait à envisager.
Mais comme nous avons encore ,tendance h le discuter à mi-voix, ses nom
breuses répercussions morales, psychologiques et sociales nous sont généralement moins familières que cislles de presque tous les autres problèmes qui se posent à nous. Or, il n’est
certes pas exagéré do dire que rien
n’affecte plus direetument le bonheur
d’un individu que le sexe. Le problème sexuel intéresse pratiquement tous
les aspects de la vie et il demande une
solution .avec plus d’urgence encore
([ne les problèmes économiques et politiques. Dans le passé, on s’est contenté (le laisser cette solütioii aux professionnels de la médecine et du droit,
ainsi ([Il’aux efforts plus ou moins sincères (les Elglises. Pourtant chacun,
soit comme parent, soit comme é(loiix, comme amoureux, comme maître ou élève, est en quelque mesure
vitalement affecté par le jirohlème sexuel et personne ne peut prétendre y
rester indifférent... »
(¿uestc parole che si leggono nollu
introduzione al volume del pubblicista
britannico pongono in luce l’importanza innegabile del problema se.8suale nella vita individuale e famigliare.
Il problema è considerato nella sua
cruda realtà? tenendi»! conto delle esperienze della vita moderna, evitando quella falsa vergogna che è stata
molte volte causa di gravi errori nella
4
L’ECO DELLE vYALU VALDESI
formazione e' nella educazione del carattere morale. Nel mondo c’è üñ
grande disordine seesuale, è inutile
farsi delle illusiotù al riguardo; per
porre un rimedio a quel disordine non
bastano il dogma della Chiesa ed i
precetti della morale tradizionale, occorre conóscere i caràtteri fondamentali del sesso, l’insiéine delle sue manifestazioni, le pàttioólarità della natura untiana, le condizioni della T’ta
moderna; e bisogna anche intrappreridere ima crociata contro Tignorauza,
le convenzioni artificialmente stabilite, certe ipocrisie morali e certe false
interpretazioni di dottrine religiose. A
prima vista, il libro può sembrare alquanto rivoluzionario; ma, in materia
sessuale, molte cose debbono esser
dette, e lù si accorgerà facümeut.6 che
lo scopo dell’autore è di aiutare il
lettore à crearsi una vita morale forie
e felice.
e. r
Revue de l’Evangélisatton - Ammù'
nitrazione t 41 Rue de Cliehy, Parie /
per l’Italia rivolgerei al Poetare Elio
Eynard / via Pio V, t5 / Torino.
E’ una rivista che dovremmo anche
avere in Italia, fra tutte le Chiese
Evangeliche, invece di tanti notiziari
separati. Agita il problema vitale della evangelizzazione e ne offre un quadro sempre interessante. Chi si abbona, spende bene il suo denaro.
Sommario dell’ultimo numero :
Quand l'Eglise se lance — La Société Centrale d’Evangélisation, scs
activités — Nouvelles d*Alsace -- l'n
quart d'heure avec la Mission Populaire — L’homme de mon quartier —
Deux aspects de l’évangélisation par
l'Armée du Salut — La Croix-Bleue
française en 1949.
Corso di taglio e cucito
Presso la Scuola Valdese d’Agricoltura ai Monnet di Lusema S. Giovanni si aprirà lunedi prossimo, 20 e.,
la Scuola d’Economia domestica, con
t!orso di taglio e di cucito. La Scuola
d’economia domestica si svolgerà ogui giorno, salvo la domenica, dalle
ore 7 alle 20, con alcuni corsi teorici
di alimentazione, di scienze applicate
all’agricoltura ed alla vita di famiglia,
d’assistenza e pronto soccorso, di contabilità, d’italiano e francese ecc. e
corsi pratici di cucina, ordine della
casa, orticoltura, allevamento degli
animali da Cortile, taglio e cucito, stiratura, lavanderia ecc. La Scuola ha
la durata di 0 mesi ed è interamente
gratuita, tin lieve contributo è richiesto per i 3 pasti e la merenda.
11 Corso di taglio, cucito e stiro può
essere preso a parte. Esso si svolgerà
nei pomeriggi di lunedi, mercoledì e
venerdì cominciando alle ore 14. Questo Corso è interamente gratuito. Per
informazioni, si è pregati di rivolgersi
alla sig.na Cendola, via della Bepubblica 6 (in faccia ai portici). Torre Pellico.
Le iscrizioni per la Scuola d’Economia domestica e per il Corso di taglio, cucito e stiro, devono presentarsi
entro il corrente mese di marzo al Presidente Dott. Gberardi, al Segretario
prof. Attilio dalla od al Direttore della
Scuola sig. Kohli ai Monnet.
tl.?v|iapJisUe!£oiDittr
Proli
. »
Lu nostra comunità ò stata provata, in
qòestr ultimai tnesi, da divergi lutrii: rieor
«>. ¡as
Í»
sua vita :
diamo con memore affetto coloro ohe ci
hanno lasciato, nell’attesa e nella speranza della risurrezione dei morti.
Cosi la comunità còntinua la
gioie e dolori, pianto è risa, giorni di festa
e lavoro faticoso, questa è la nostra condizione umana. Ma sopra tutte queste' cose,
la Parola di Dio si fa udire, per ohi ha orocchi per udire e occhi’* per vedere : ed è
la sola cosa ohe conti, la sola cosa ohe con
Orill Maria (Poroieri) di anni 55; era da
tempo sofferente, ma la sua fíne è stata
pià rapida di quanto si potesse pensare; è
certo che noi non sappiamo nè il giorno .lè
l'ora.
aoli 0 rallegri e faccia vivèrè la comunità
del Signore Gesti Cristo.
Rodiòret
(iliII Maria nata Pons (Pomieri) di anni
(il, deceduta all’ospedale di Pornaretto; anelli! per lei la giornata terrena è finita
presto e in modo brusco od inatteso. Chi
può conoscere la misura dei suoi giorni V
Ma Iddio è fedele, e 1« sue promesse non
ingannano.
Hu hard Margherita nata Hostan (Giordano) di anni 72, sorella del compianto
pastore Antonio liostan; donna dalla fede
serena e pacifica, riceveva con gioia l’annunzio dell’Evangelo. Nelle dure sofferenze ohe tormentarono i suoi ultimi giorni,
iiUendeva con speranza ferma e sicura la
divina chiamata. Beati i morti che muoiono nel Signore.
Toute la vie rodoreitine est dominée par
la sombre filasse du « Galmount ». Cette
montagne, couverte d^* sapins noirs dofiiino toute la paroisse etj la Sépare de sa voisine Praly. GalinountfpOur Bodoret c’est
la forêt, mais aussi lèfi miandas et les pâturages, Galmount e’ëSt la première chose
que l’on voit en se léVànt, c’est le dernier
adieu avant le sommeil. Quoi d’étonnant
si, au bon vieux temps jadis ses miandas
étaient connues, si îe miel de sa forêt
était délicieux. Il n’en faut que ce récit
pour nous en convaincre :
Pugrot Enrieo (Malzat) di anni 68. bua
crisi brusca e violenta di un male che lo
tormentava già da qualche tempo l’ha portato via in pochi giorni, mentre era ancora
attivo e labórioso.
Hostan Giovanni Stefano (Ghigo) di anII- 78, ex sindaco di Frali. Lunghi mesi di
malattia, da cui sembrava dovesse risollevarsi, e che invece lo condussero alla fine,
che fu per lui liberazione e pace. Era figura notissima, non solo a Prah, ma in
tutta la valle e fra le persone che spesso
soggiornavano nel nostro vallone. Per 18
anni fu membro dell’Amministrazione comunale, per 12 anni sindaco del neutro comune, era uomo di pace, sempre pronto a
dare un buon consiglio, una parola amichevole, un aiuto concreto. Al suo funerale
notevole fu il concorso di gente, accorsa da
ogni parte della Valle per manifestare la
stima e l’affetto di cui egli era circondato.
Ha lasciato un grande vuoto in mezzo a
noi e nessuno potrà dimenticare la sua figura serena e pacifica. La memoria del
giusto è in beiiediziooe.
II y avait une fois deux fées merveilleuses qui habitaient Galmount. C’était la
saison clémente où l’herbe est grasse et
la forêt pleine d’odeurs suaves. Dans la
mianda de Galmount les deux fées s’afifaraieiit et dans leurs mains habiles le travail était un jeu. Le fromage de leur étable était onctueux et le beurre avait .je
no sais quoi de parfum qui faisait les délices des rares visites de leur paradis. (Dr,
un jour, deux femmes de Praly arrivèrent
à Galmount pour chercher des brebis éga* rées. Les deux fées faisaient justement le
beurre... La premi^e PraUnette ayant
gou.^
des produits laitiers s’exclama :
« Bonne dame, pourriez vous nous dire
la manièi. de faire votre beurre?... »
Et la seconde d’ajouter;
« Fées! amies de la montagne donneznous votre secret, nous sommes pressées
et devons nous hâteÿ vers nos bergers.
Alors les fées répondirent :
« Si pas pressées, miel et cire nous aurions encore tiré., sur ce... elles s’en allèrent...
La celebrazione del 17 febbraio { -.»ata
come sempre manifestazione concorde di
sincero amore per il nostro popolo e la nostra chiesa; certo resta sempre in fondo
fll!'animo il dubbio che tanto entusiasmo,
e i canti e i fuochi e le grida di allegrezza,
siano soltanto una forma, cui non corrisponde un reale contenuto di fermezza di
fede e di volontà di servizio al Signore >d
itila sua Chiesa; il che renderebbe vana e
vuota ogni cerimonia ed ogni commemorazione. Pure si sente, anche se non è manifestato, il desiderio del nostro popolo di restare fermamente legato edla sua fede ed
■illa sua comunità : e questo rinnova per
noi la speranza neH’avvenire.
11 culto è stato assai affollato; le recita dei bambini ben riuscite e curate nei
particolari ; canti, dialoghi, poesie, hanno
reso lieta e serena la celebrazione; la corale ha contribuito egregiamente alla buomt riuscita della festa. Infine il pranzo, ottimamente preparato dal signor Rostan
Luigi della Pace, ha riunito amichevolmente un buon gruppo di allegri commensali.
.âinsi pour ceux qui ne sont pas pressés
Galmount, le vallon de Rodoret, réserve
des surprises. La veille du 17 février la
montagne s’illumina, avec entrain la jeunesse avait allumé les feux de joie. Le Galinoimt oujours plus grand, émergeait
dans 1 fiel illuminé par les feux de Praly.
Du côté de Campo Clôt la montagne entière flambait, une heureuse fée ayant aiiumé un vaste champ d’erbe sèche. Le lendemain fut jouieux, le cortège bariolé fit
la joie des petits comme il remua le coeur
des grands et des vieux.
La fête so termina aux Fontaines et
(jomme dit la légende, pour ceux qui n'étaient pas pressées, il y eut du miel doré.
De jour en jour la vie s’écoule; malgré les
mauvais jours personne n’a quitté la paroisse. Un foyer nouveau est venu habiter
le « belvedere » de Serveil et tout le monde a eu la joie de voir s’unir Mr. Aimé Barai fils avec Mademoiselle Emma Rostan
de Praly. Tout le quartier fut en liesse et
pour ceux qui ne sont pas pressés et qui
veulent encore écouter nous leur disons avee l’Ecriture; « Si tu trouves du miel,
garde-toi d’en abuser, de peur d’avoir à le
vomir si tu en mangea trop» (Prov. 25 ;16).
Rorà
II 18 febbraio si sono sposati Rostan
Emma (Orgére) con Barai Amato della
parrocchia di Rodoretto; gli sposi si sono
stabiliti a Serrevecchio. Rinnoviamo loro
rniigiirio fraterno di ogni benedizione e di
pace nella loro vita in comune.
Il culto della domenica 5 marzo è stato
presieduto dall'anziano Aldo Tourn. Lo
ringraziamo per il suo messaggio c per la
sua preziosa collaborazione.
Da una verifica, fatta a Torre. Pellici',
sui pagamenti dell’Eco delle Valli, risili
ta «he molti parrocobianl riee^o l’Eco
e non pagano, la quota. Prima, élm le famiglie' morose siano avvertite dal Pastore o dall'inoarioato-del Oonoistmio è bene
che si mettano in regola con ramministrazione dell’Eco e versltio le seicento'
lire prescritte. , i \
Diamo ora il 5“ elenco delle offerte, a
beneficio della scuola delle Fucine.
Ci rallegriamo deU’ofierta cospicua del
Cav. Mazzonis di L. 40.000, di «li .SO.OOO
riportate in un elenco precedente.
Ij. 800 ; PaStre Augusto, Pornaretto —
L. 500 : Signor Giuseppe Cresto, Torre P. ;
Pastore Arnaldo Comba, Torre P. ; Bonetto Giuseppa, Rorà —r. L. 1000; Signor-liGiaiero Valdo, Pornaretto; .\lberto Bouchard, San Germano: Fiimiglia Revel,
Villa di San Germano — L. 2000 : Signora Giordano Eugenia, in memoria del marito Giordano Bartolomeo, Sari Germano.
— L. 5000 : Boero Sereno, San Paolo del
Brasile — L. 3000 : Scuola domenicale li
Corso Vittorio, Torino (secondo versamento) — L. 5000 ; Avv. Bruno Bissaldi, Genova — L. 10.000 : Cav. Mazzonis Giovanni (secondo versamento) — L.- 2000 :
Rag. Pippo ed Elvira Gay, Prà Genova —
20 Dollari ; Ruth Kiriazian, California —
fi. 20.000 : Signor Guido Rollier, Milano
— L. 10.(X)0 : Chiesa di Pornaretto.
A tutti i gentili oblatori il nostro ringraziamento sentito.
^'Personalia
Apprendiamo ohe la famiglia del:;
»tore '"Som Marc Buscarlet, del Serre
Angrogna, è stata allietata dalla nascita
di due graziosi bimbi ; 'Valdo e Gabriella.
Ai genitori ed ai bambini i nostri migliori auguri.
Dirtofionai Vie dei Mille, 1 -Pinerolo
Telefono 2009
Amministrazione: Clamliana • Torre
Pellice
C. C. Poetale 2-175S7 deUa Libreria
Claudiana — Torre Pellice
Dir. Resp.’Ermanno Rostan
Tip, Subalpina, s. p. a. - Torre Pellice
Dr. BADALAMEHTl
Medico Chirurgo Dentista
SPECIALISTA
TORRE PELLICE - Via Arnaud, num.
ORARIO; Lunedì, dalle 16 olle 18.
pT.:
Mercoledì e Venerdì dalle 9 alle 12. ji
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ricomuniCRTO
Ricordiamo a tutti gli insegnanti
evangelici la gita-convegno di Firenze per i giorni 10, 11, 12. 1.1 aprile.
Prenotarsi entro il 20 e. tu. plesso la
signora Maria Proehet - ai Mustou Luserna San Giovanni. Il Soggio.
Doni in memòria
dal Cotonificio Valli di Susa
Pei' onorare la memoria del compianto
Sig. Bertalot Bartolomeo, padre del nostro impiegato e collega di lavoro Sig.
Bertalot Giosuè, la Direzione Generale
dt‘1 Cotonificio Valle di Susa elargisce Lire 15.(X)0; la Direzione e le Maestranze
offrono Lire 33.250 a favore dell’Asilo dei
Veccfii di San Germano Chisone.
La Commissione degli Istituti Ospitalieii Valdesi sentitamente ringrazia.
osieTRicn
Emma Andreone
già Assistente dell’Ospedale
Maria Vittoria di Torino
SERVIZIO MUTUE
Via Luigi Tegas, num. 21
LUSERNA SAN GIOVANNI
CERCASI cuoca per l’Asilo dei Vecchi di .
San Germano Chisone. Soriveif presentando certificati aU'Ufificio C. I. O. V. .
Via .ingrogna, 12 — Torre Pellice. :
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spesa del viaggio.
ORARIO F E RRO V I A RIO - T R AM V I A RIO - A UTO M O BI L 1ST 1 CO DEL PINEROLESE
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino
A 'rasca
Pi. erolo
Bricherasio
Torre Pettice
4,50 I
5,321
I
I
6,38 I
6.S3I
6.20 I
blOI
7, M|
8, di I
8.20 I
7.551 I
8,461 !
9,081 I
9,261 9,35
I 12,28 1 13,10 1 17,051 118.20 118,30 121,35
I I 13,52 I 17,51 I I 18,46 | 19,16 | 22,15
I 13,07 I 14,20 I 18,17 I I 19,01 I 19,43 I 22,36
12,48 I 13,24 I 14,42 | 18,45 | 18,521 19,18 | 20,02 | 22,56
I 9,50 I 13,02 I 14,02 | 15,03 | | 10,07 I 19,35 I 20,24 | 23,14
Torre Penice
Bricherasio
Pinerolo
Airasca
Torino
4.35 I
4,501
5,18'
5,37 I
6,251
6.03 I
6.45 ¡
5,561
6,11 I
6,28 I
6,52 I
7,35 1
6.11 I
6,24 I
6,51 I
7.161
8,15 I
7,05 I 9,05 I 12,20 I - — I 13,13 I 16,26
7,20 I 9,19 I 12,34 I 12,40 I 13,26 I 16,42 |
7,36 I I I 13,03 I 13,40 I 17,03 |
7,55 I I I 13,20 I I 17,29 I
8,30 1 I 114,20114,30118,20 1
19,42 j
19,561
20,221
20,431
21,361
BRICHERASIO-BAROE e viceversa
Brivher. 5,16 | 9,30 | 13,35 | 14,55 118,50 | 20,15
Barge 5,36 1 9,50 | 13,54 I 15,14 l 19,10 l 20,35
Barge 4,25 | 6,081 12,22 I 14,08 | 18,20 | 19,32
Bricher. 4^ | 6,30 | 12,40 I 14,38 | 18,40 | 19.52
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 194»
Autoservizio e tramvia
PlNEROLO-ORBASSANO-TORINOe vicev.
Pinerolo
Orbasa.
Torino
(2)
Torino
Orbas.
Pinerolo
(I)
6,15 I 7 I 12,55 I
7 17,40 I 13,34 I
7,37 I 8,20 I 14,09 |
(1) (2)
6,2017,10 I 14,20
7,04 I 7,46 I 14,56
18,10
18,50
19,29
IB,IS
18.»
7,44 I 8.26 I 15,36 I 19,%
Autoservizio Sapav-Safti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Pinerolo
Airasca
Torino
Sapav Sattt Sapav Salti
7,40 I 11,401 13,46 1 18,40
7,54 I 11,54 I 13,581 18,54
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,25
Torino
Airasca
Pinerolo
Salti Sapav Salti Sapav
7 111,50 1 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
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■ '
Pinerolo
AIraaca
Torino
Orario giorni festivi
7,40 1 8,30 I 13,10 I 19,50 Torino
8,44 I 13,24 I »1,04 Airasca
8,25 I 9,15 I 13,55 | 20,35 Pinerolo
7,20
7,51
8,05
12,15
12,46
13
18 25 I 23,55
18.56 I
19,10 I 0,35
I
(1) Fertelt - f2) Festivo
H Pinerolo
! Perota
4,2S I 5,45 I 6,45 | 8,151 10,15 | 11,30 I 12,40 | 14,401 17,201 19,15 I
5,45 1 6,37 1 7,40 1 9,18 | 11,20 I 12,25 M4 | 15.40 | 18,25 | 20,1« I
Linea Automobillaiica
TORRE-BOBBIO PELLICE c viceversa
(1)
12 I 19,15
12,30 I 19,45
Torre Penice
BoMiio Penice
8,% 1
9,05 I
Peroni
Pinerolo
4,« I 5,551 7 • 1,301 9,40111,45113 | 16 | 17,401 18,50 1
6 I 6,48 I 7,» I 9,t0 I 10,40 | 12^1114.15 | 16,55 1 18,381 19,45 I
BobUo Pellice 6,05
Torre Pellice 6,35
(1) Solo il Venerdì
0)
8
8,30
15,30
16
Pereaa
Perrero
Perrero
Prati Qhigo
9,20
¡9,50
IO
10,51
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI
feriale 21
17,35 20,20 Frali Ohigo
18 20,50 Perrero
Perrero
21
21,50
Perosa
6
5,35
6,20
6,25
6,50
8
6,50
7,30
7.35
8
ieriale
11,10
11,35
Le corse 7 e 22 si effettuano soltanto II Lunedi, Mercoledì, Sabato e festivi fino al 30 giugno
Dal 1 luglio si effettueranno tutti I giorni. La corsa 21 si effettua dal 1 luglio II Venerdì, Saba to
e Oomentea. La corsa 6 si effettua dal I luglio il sabato e II lunedi. La corsa 8 si e^ttua dSI 1
»
igit
Luglio solo la domenica. La corsa 6 i In coincidenza con Tautoaervizio di gran turismo Perosa
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).