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Biblioteca Valiese
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DELLE VA
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXX — Num. 16
— Abbona mento
Cambio d’indirizzo L. 3Ü
T
Lire 600 per l’interno. Lire 1000 per l’estero Spedizione in abbonamento postale, 1° Grrappo
Amministrazione! Claudiana - Torre i Pollice - C.C*P. 2-175^7 Prezzo L.
TORRE PELUCE. 21 Aprile 1D50
t
Sapienza
«Beali coloro che non hanno veduto e
hanno creduto». Giov. 20:29
K’ una beatitudine di Gesù : non fra quelle del Discorso della Montagna, ma l’ultima beatitudine pronunziata dal Divino Maestro, quando rimproverò con
dolce fermezza il discepolo che aveva dubitato della
sua risurrezione. « Tommaso, tu ora credi perchè hai
veduto. Beati coloro che non hanno veduto e hanno
creduto! ».
Questa frase, che si riferisce più direttamente al
fatto della risurrezione, è legittimo applicarla a tutta
quanta la vita e l’opera di Lui; anzi, essa sottolinea
la spiritualità della fede religiosa cristiana, e in ciò
Viene a contrastare fortemente a quanto purtroppo
assai comunemente si pensa e si afferma. Vi sono infatti molte e molte persone — e voi ne conoscete indubbiamente — le quali, senz’essere propriamente
scettiche o razionaliste {Tommaso, sia detto tra parentesi, non era nè l’uno nè l’altró), si sono abituate
a ritenere che quello che si vede ha somma importanza, mentre quello che non si vede ne ha ben poca o non
ne ha affaldo; quello che è percepibile dai cinque sensi è la vera, la solida realtà, mentre quello ohe ai cinque sensi sfugge è fantasia, sogno, chimera. JS quindi
CU) eh’è visibile merita attenzione, interesse, fiducia,
mentre va trascurata come inutile ciò che.non è visibile.
sono precisamente le più alte e Le più vitali che possano occupare in mente e il cuore dell’uomo. Checosa è la vita? Che cosa è la forza? E l’anima? E lo
spirito? E la legge morale ? Perchè d dovere? Perchè
la sofferenza? Perchè l'effimera esistenza terrena?
Avemmo un ieri? Avremo un domani?.E quale legame di responsabilità unisce lo ieri all'9§gi e l’oggi al
domani? ■
E’ il nostro destino, in fondo, d nastro destino di
lutti, che si erge dinanzi a noi con, i ^tuoi tremendi
misteri, còme una realtà ohe nessun microscopio può
analizzare, nessuna -mano toccare, ma ohe lo spirito
sente e afferra... 5; :
Vedere prima, e credere poi? ! Ma pensate a quanto di graride è stato compiuto quaggiù}-Interrogate -il
passato per sapere a chi si debbano le-maggiori conquiste morali. Il passato risponderà: Ba stata l’opera
di uomini che hanno creduto a ciò che non hanno veduto. Erano uomini che credevano allé-coscienza, al
dovere, aU’ideale, alla giustizia: cioè à Dio! Credevano al trionfo del bene, alla conquista-deda libertà,
al sacrifizio per la redenzione degl’individui e della
razza umana: cioè a Cristo/... Ora, la taoscienza, l’ideale, la giustizia, la libertà, il bene. Dio, il sacrifizio ,la redenzione. Cristo, non son cose che si vedano! Quello che si vede è l’interesse e^il tornaconto
Il male si è che hi massima : « Non credere prima
d’aver veduto », la si ripete da troppe persone quale
espressione di sapienza universale. Dio esiste? Ma!.,
ci vorrebbero delle prove tangibili; Dio stesso bisognerebbe quasi che diventasse tangibile! C’è un’altra
vita? Mah!... nessuno è ritornato a descrivercela!
Gesù Cristo era il Figliuolo di Dio ? Era senza peccato ? Morì per salvare i peccatori ? Trionfò sulla morte? Mah!... converrebbe prima essere sicuri che egli
sia veramp/hic esistito! Si afferma, insomma, di non
poter credere perchè, in ultima analisi, non s’é visto
con gli ocelli della carne.
E’ sapienza, codesta? Povera sapienza! Non è, invece, stoltizia il dimenticare o contestare che, oltre
le realtà sensibili, vi sono realtà positive cui si perviene mediante un atto di fede, un movimento dello
spirito ch’è altrettanto legittimo quanto è legittimo,
in altro dominio, l’uso dei sensi? Esistono ben altri
problemi, oltre a quelli della chimica, della fisica e
della meccanica; e le realtà che. sfuggono alle indagini del laboratorio ed a cui il metodo cosiddetto positivista non ha condotto e non conduce nessuno.
inimcdiato...
La fede! Quale potenza! E vorreste una religione,
dove tutto fosse matematicamente dimostrato all’inivlletto, dove la fede venga sostituita da evidenza 0
dimostrazione razionale? Ahi non desiderate ciò che
non sarebbe certo da augurarsi, dato anche che fosse
possibile. No! La fede si eleva sublime -nell’invisibile,
nel mistero, nell’infinito, verso Dio... Beati coloro
che nella lotta terrena sono sorretti da quella fede
eli'è « sostanza delle cose sperate ed argomento delle
non parventi»! Beati coloro che non hanno veduto
ed hanno creduto I
Cari fratelli e sorelle in ascolto, poiché siamo afflitti da svariate prove, che temprano la nostra fede
come l'oro si affina col fuoco, ringraziamo Iddio perché a noi pure l’Apostolo Pietro ripete quello che
scriveva nella sua prima Epistola (1/8-9) ; « Benché
non l’abbiate veduto, il vostro Salvatore Gesù Cristo,
voi lo amate; e nel quale credendo, benché, ora non
lo vediate, voi gioite d’una allegrezza ineffabile 0 gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle
anime ». Cosi sia.
(Sulle ali della Radio) ErnestO Cornba
Io sono la porta
il
• • •
Non ci lasciar nell'atrio, ...avanti la Porta chiusa... (Giov. Pascoli)
L’alluale Pontefice ha aperto l’anno giubilare abbattendo, secondo e
rito V. prassi, la Porta Santa, come
'tt-
■-^1 venticinque anni or sono aveva iatPio XI,
Ifs II 24 dicembre 1950, secondo c
prassi e rito, la rimiorerà, come la
X!< rimurò Pio XI, nel ’25. E con uguali speranze, e con pompa e cerimoniali e celestiali promesse e visioni
uguali. Ne saranno uguali risultati,
benefici (siano pure solo spirituali)
e realtà susseguente? Per il passato
risponda chi abbia ricordanza, ohi
non dimentica, chi non può dimenticare, anche se alla Porta Santa, <R
Ijer sè e in sè, non si attribuiscano
taumaturgiche virtù di universali
panacee. Per l’avvenire...
Comunque, secondo rito, dottrina
e prassi, il Pontefice si è riproclaiiiato, volente e non nolente, « la
porta delle pecorelle ». Al mondo,
attonito, dicono i cronisti, attonito
davanti al pontificale cerimoniale,
sfarzosissimo e impressionante cer
L’etica di Cristo
di Silvio Pons
Vavenir est d Di^
it'come diceva, senza pretese, speria^.mo, di eccessiva originalità, Vittor
Hugo.
lamenle, egli ha ripetuto : a Ego
sum ostium: per me si qìuis introerìt splvabitw... et pascila iiweiùet ».
« Et pascim invenieti ».
Cioè, in lingua povera, in gergo
non dell’antica latinità, ma in comprensibile lingua, come voleva San
Paolo (P Corinzi, 14: 9, 19 e 27, 28),
egli ha detto di se stesso; « Io sono
la Porta; se uno entra per me, sarà
salvato... e troverà pastura ». Cosi
come Cristo diceva e disse di se stesso. E, per chi ammette il vicariato
del Pontefice, nulla da eccepire.
materiale, sì che nessuno avrebbe
ad essere <t con, ansietà soliecito di
quello che mangerà e di quello che
berrà ». L’etica d’amore di Cristo
avrebbe latto sì, se fosse veramente
slata creduta, praticata e vissuta,
che l’amore che, tramite i cristiani,
sarebbe venuto da Dio, avrebbe rinnovata la società di allora e ne avrebbe fatta una società di fratelli,
uguali davanti ald un,ugual Padre e
ad un ugual Salvatore, una società
in cui l’uno all’altro avrebbe provveduto « secondo i bisogni di ciascuno ». Così, al posto dell’egoismo
di ciascuno, sarebbe subentrato l’amore di ciascuno, amore uguale a
quello che ognuno vuole a « se
stesso ».
Invece che ne fu e che ne è della
a società cristiana » di ieri e di oggi? e di quella di domani che ne
sarà?
Civiltà mammonica
amore! Mammona, non Dio a Pa
dre di tutti e su tutto ».
Ma ei sia permesso di domandarci, più vastamente, quale « pascua »,
quale « pastura » troverà la folla, la
grande lolla umana, poiché ad essa
unta si rivolgeva il messaggio di Crisi«, quale pastura quella folla ohe
\ ivo di pane, se pur pon di « solo
pane », troverà dietro, quella che
Pascoli slesso cantava « la Porta
Santa » ? Quale pascolo materiale e
spirituale (poiché entrambi sono voluti e promessi da Dio alle Sue creature) troverà essa, varcata la Porta
Santa ?
Quando Gesù si proclamò « la
porta delle pecorelle » aggiunse pure che, da buon pastore, recava « vita e vita ad esuberanza » al suo
gregge. E l’etica di Gesù, se non fosse stala combattuta da nemici e tradita dai cosi detti « fedeli », avrebbe recata « vita e vita ad esnberanni » e non solo spirituale, ma anche
Al grande banchetto
pelle intrare», se li trattiene un« falso pudore, una vergogna che non è
da Cristo, anche è da « cristiani ». Così come Cristo ordinò (Luca
14, 23), così, e nient’altro!
Cosi avverrà dietro la Porta Santa romana? Così dietro di essa avviene? Oppure non saranno le assetate folle, di giustizia, jina volta ancora, e finché non venga il « grande
riLorno » (quello di Cristo, non equivochiamo, poiché gli altri non sono
nulla!) costrette, anche loro, a gridare col i>oeta grande:
Non ci lasciar nell’atrio
del viver nostro, avanti
la Porta chiusa, erranti
come vane parole;
ad aspettar che l’viltima
gelida e fosca aurora
chiuda alle genti ancora
la gran poeta dlel Sole...
Guardiamoci attorno con sincerila di cuore e con non ottenebrato
u intelletto d’amore ». L’uomo potrebbe essere più lupo all’altro uomo di quello che è? E qual’è veramente il dio (col D non maiuscolo,
poiché, più ohe Dio, è diavolo!) che
regna nel cuore umano? Oggi, come
ieri, come ai giorni di Cristo, « Mammona » significa Ricchezza e solo
Ricchezza; Ricchezza che chiude il
cuore, che crea ingiustizie e lotte,
che ci fa non solo « pieni d’ansietà
solleciti di quello che mangeremo o
che berremo », ma che ci fa crudeli
c ognuno devoti al proprio Mammona, alla propria, sia pure piccolissima ricchezza. Egoismo domina, non
Non chiunque mi dice
Signore !
E noi, forse gli ultimi, come numero e come tutto, pauperisti, di
Valdo,
anche
role »,
co di
che cosa andiamo facendo,
noi « erranti come vane pao pieni di vane parole, inve« fare », « fare », ce fare » la
E’ la dominazione mammonica,
o plutocratica (per parlare moderno), che ha creato il materialismo,
perchè ha tarpato le ali alla realizzazione di una vera civiltà e vita cristiana di quaggiù. Non il a materialismo storico », non il « materialismo
dialettico » (che le folle non sanno
tu.ppure che cosa siano) e neppure
K l’ateismo dicliiarato » sono quelli
che impediscono alle folle di entrare per la Porta Santa, di Cristo, ma
Fegoismo ultra pagano della ferocia mammonica, ohe uccidle senza
violenza, che nei corpi macilenti e
corrosi sparge il seme primo dei più
terribili virus e prepara il terreno
per i più violenti germi. Ma quella
non è « violenza », secondo la civil
là mammonica..., perchè lascia un
margine per la carità elemosiniera!
Pelosa, pelosa, pelosa quella carità!
L’avevano capito i pauperisti di tutti i tempi, ma la civiltà mammonica
d’oggidì non lo comprende, non lo
vuole comprendere più! E si tira
innanzi finché verrà la catastrofe apocalittioa,.
volontà del Padre; invece di essere
ft facitori della Parola »; invece di
^ portare il sale alla terra, a questa
-terra e a Uòn risefbarcelo"solo in tasca, noi, per il regno dei Cieli f
Al di là della Porta Santa le folle
sognano ed agognano la Città Santa
anche del quaggiù umano, per il
quale si sparse il sangue di Cristo,
e non ne vogliono più sapere di una
economia non fatta ad immagine dì
Cristo, che s’è fatto povero, e. non
dell’Anticristo, di dovunque, che
non sogna che a farsi ricco della ricchezza mammonica. Le folle sofferenti, anche di non poter più credere (ed è quella forse la più lanciriante, se pur non ben identificata,
delle loro sofferenze!), le folle non
iK vogliono più sapere di un’economia non fatta ad immagine di Cristo, ma ben piuttosto plasmata dal
più insidioso degli Anticristi! 0 l’etica di Gesù non è più possibile, o
noi la vogliamo, la dobbiamo vole
re femiisaimamente, totàlitariamente attuata, dallo Spirito di Dio operante in noi, in questa vita in cui
solo si può, si deve attuare la Legge.
Dopo Pasqua
E verrà! Verrà se l’etica di Cristo
non si saprà, non si potrà, non si
vorrà pili vivere. Questo sognano,
sentono, sanno le folle anelanti alla
Città Santa dell’amore cristiano, che
è amore operante quaggiù, oppure
non è!
Non è vero che le folle sognano
violenza ed eccidio! Le folle, quelle
anonime, quelle formale da tutti gli
nomini della strada, le folle di Cristo, sono sempre quelle del grande
banchetto al quale ricchi e potenti
si rifiutano, ma al quale si devono
convitare, come Cristo, gli abitanti
della suburra lupanaresea e dèlia taverna fc della fogna, se occorre, e,
se occorre, ad essi applicare il «com
Ora, se siamo morti con Cristo,
noi crediamo che altresì vivremo
con lui, sapendo che Cristo, essendo
risuscitato dai morti, non muore più;
la morte non lo signoreggia più.
Poiché il suo morire fu un morire
al peccato, una volta per sempre ;
ma il suo vivere è un vivere a Dio.
Cosi anche voi fate conto d’esser
morti al peccato, ma viventi a Dio,
in Cristo Gesù. (Romani 6: 8-11).
Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di
sopra dove Cristo é seduto alla destra di Dio. Abbiate Tanlmo alle cose di sopra, non a quelle che sono
sulla terra ; poiché voi moriste, e fa
vita vostra é nascosta con Cristo in
Dio. (Colossesi 3: 1«'3).
2
¿•IX
L’Eoo delle Vfdli Valdesi
Compiere la . volontà di Dio
In uno dei recenti numeri del SEMEUR VAUDOIS, sotto questo titolo, Véronique iLaufer, segnala una
bella fi!nira del Pastore tedesco Symanowsski, con un artìcolo che mel'ita di essere riprodotto almeno iti
parte.
« Se foste stati con me quest’estate, lungo il Reno, pou lungi dall’unico ponte americano che lo attraversa a Magonza e che congiunge le
zone di occupazione francese ed americana, avreste visto, a qualche
metro dall’acqua, un carrozzone da
zingari, vende, fermo ai piedi di un
grande albero. Sul carrozzone, una
piccola scritta bianca: « Gossner
Mission - Maipz Kastel » informa
che questo è, provvisoriamente, la sede per la Germania occidentale di
ima Società Missionaria tedesca che
ha la sua centrale a Berlino.
Il pastore Symanowsski, fece i suoi
studi a Berlino all’inizio del regime
nazista, nello stesso momento in cui
nasceva la Chiesa Confessante alla
quale egli si imi subito. Dal 1936,
egli fu « Pastore illegale », ossia appartenente alla Chiesa confessante, e
non riconosciuto quindi dalla Chiesa
ufficiale dei Cristiani tedeschi. Per
tre volte egli fu in prigione per settimane e mesi, sia per avere pubblicamente parlato in favore del Pastore Niemoller e di coloro che erano
rinchiusi in campi di concentramento, sia per avere collcttato a favore
della Chiesa confessante che traeva
la sua vita da queste collette. Ciò gli
valse una lettera di Himmler, nella
quale veniva dichiarato « nemico del
popolo e dello Stato ». Dopò essere
stato due anni soldato nella Wehrmacht, venne ferito in Russia e fu
riformato. Nel 1943, in seguito a reclutamento forzato fu obbligato a
lavorare in un’officina.
Qui ebbe la fortuna di conoscere il
direttore della Gossner Mission che
lo assunse, ciò che gU permise di continuare il suo minìsterio ccm im incarico riconosciuto.
All’arrivo dei Russi, nel 1945, conobbe il saccheggio, la violenza e
l’incendio; fu, con la famiglia, condotto in un K.olkhoze, dove venne
impiegato per sei mesi come aggiustatore di auto. E’ con le dita piene
di grasso che egli battezzava e presiedeva i culti ch,e gli si permettevan
di organizzare. Oltre alla sua fede ed
alla grazia che annunziava egli
conobbe la più completa indigenza;
questa esperienza gli diede lo spirito
di povertà e di fiducia che emana
dalla sua personalità.
Dopo aver per qualche tempo diretto il Seminario di Berlino della
Gossner Mission (dove si preparavano più di 1500 catechisti) ritornò nella zona russa per crearvi un posto di
evangelizzazione con un. carrozzone.
E’ una zona questa dove la gente vive in mezzo alle rovine ed è necessario che dei cristiani siano presenti
per annunciare il perdono e la fedeltà di Dio.
Presenza dell' Evangelo
nel mondo
Ma. venendo a Magonza, il pastore Symanowsski, persegue un piano
i'i più vasta portata. Nello spirito
della Missione, della quale è ora una
delle più spiccate personalità, egli
vuole ad ogni costo che i cristiani delia Germania, sormontino i quadri
I Toppo tradizionali e conservatori
della Chiesa istituita, siano fedeli al
loro Signore andando; come Egli lo
ha fatto, verso gli iioniinì senza attendere che questi entrino nelle loro
chiese.
Come egli stesso l’ha espresso, nell’epo< a attuale, che è quella della
specializzazione, la Chiesa è divenu
ta Un corpo di teologi specialisti ai
quali ci si rivolge solo in caso di nascite, di matrimoni o di morti...
« Quando assistiamo ai nostri magnifici culti nelle nostre chiese, possiamo sopportare il pensiero delle
moltitudini che passano davanti a
queste chiese soiza oltrepassare la
soglia? Mi sembra che appunto in
ciò noi dovremmo vedere la responsabilità missionaria della Chiesa in
Germania* Questa deve uscire dalle
sue mura» dalle sue forme, deve abbandonare il suo stile e le sue ooncezioni borghesi, per andare là dove
l'uomo del nostro tempo vive, lavora, soffre e si diverte ».
Il pastore Simanowsski se*nte profondamente questa respoasabilità, e
l’Evangelo, inteso in questo modo,
è così vivente in lui eh’« egli noto
può farne a meno di parlarne all operaio ohe gli fa il pieno di benzina,
come a tutti coloro ai quali egli si rivolge per ottenere il denaro necessario alla costruzione di un seminario
missionario. E pert'hè egli crede al
■miracolo, Dio gli ha concesso, nello
spazio di sei inftsi, di comperare un
terreno, costruire una casa, pagare
gli operai che vi hanno lavorato ed
aiutare un grande numero di studenti. Questa fede, che veramente tra
sporta le montagne, gli permetterà
di aprire tra una quindicina di giorni, le porte del suo nuovo seminario.
Ma questa obbedienza che porta
già dei fratti così belli lo ha condotto sovente per un cammino difficile.
Durante i primi mesi, a Magonza,
Symanowsski visse in un pollàio umt'
do e senza alcun conforto, diviso dalla moglie e dai suoi quattro bambini
che aveva alloggiato alla meglio in
una piccola stanza di un presbiterio
a tre .ore di ferrovia. Poi sopravvenne la costante preoccupazione di non
noter pagare i debiti che si accumulavatio, ed in seguito e tuttora è pre*
sente la preoccupazione del pane quolifliano per gli studenti e gli insegnanti del seminario. Ma in tutte queste cose Dio sì manifesta con la Sua
prowidenza costante che non abbandona.
Il fatto che esistano in Germania,
degli uomini siffatti, mostra che la
Chiesa non è rinchiusa nel suo conservatorismo e nel suo rifiuto di voler conoscere il mondo ed i suoi problemi, e questa buona disposizione è
per la Germania di oggi nella sua situazione un elemento pieno dì promesse ».
Fin qui l’articolo di Véronique
Läufer ed io credo che anche noi
possiamo rallegrarci perchè uomini
siffatti siano sorti in Germania, come segno della vitalità della testimonianza di Cristo nel mondo, purché
questi uomini non rimangano dei casi
isolati, « fenomeni'» ai quali sì guarda cou ammirazioiae ma a prudente
distanza per paura 'diel contagio.
La volontà di Dio che a noi è rivelata ed alla quale dobbiamo guardare è « che tutti gli uomini siano
salvati e vengano alla conoscenza del"
la verità », oppure, come disse Gesù: « che essi conoscano Te, il solo
vero IMo e Colui che Tu hai mandalo ». Vi è sempre stato e vi è tuttora
una tremenda opposizione alla conoscenza di questa verità; vi è sempre
stato e vi è tuttora l’opera di Satana
che cerca di addormentare le coscienze dei credenti, facendole paghe di
un supposto godimento di una grazia
che anziché essere dinamica è divenuta statica, inerte.
Il Popolo di Dio, « USCIVA » in
battaglia portandosi seco l’Arca del
Patto e quando era fedele alla sua
missione la vittoria non mancava
perchè Dio era rtell’A'rca, era col suo
popolo.
Non diversamente avvenne nella
Chiesa primitiva. Quando la Chiesa
di Gerusalemme minacciava di diventare una istituzione con i suoi diaconi, le sue funzioni odi i suoi funzionari. venne la persecuzione che disperse la Chiesa e la costrinse a compiere la volontà di Dio: i diaconi di
vennero evangelisti e martiri e lo Spirito Santo era in loro confermando
con opere potemi e con efficacia di
ispirazione la predicazione della
Buona Novella.
Sarebbe veramente doloroso se questa immane tragedia dalla quale siamo usciti non avesse nessuna risonanza nella Chiesa Cristiana.
« CHE COSA DOBBIAMO FARE
FRATELLI? » Ancora per noi eredenti di questo secolo è la risposta:
« RAVVEDETEVI... e ricevete lo
Spirito Santo! ».
Ravvedersi, lomare, al punto di
partenza, al « dirimo amore », cioè
Dalla Parola Elerna
NELLA PROVA
grido con la mia voce ali’Eterno;
con la mìa voce supplico réterno.
Effondo 11 mio lamento dinanzi a Lui,
espongo dinanzi a lui la mia tribolazione.
Quando Io spirito mio è abbattuto in me,
tu conosci il mio sentiero.
Sulla via per la quale io cammino,
essi hanno nascosto un laccio per me.
Guarda alla mia destra e vedi ;
non v’è alcuno che mi riconosca.
Ogni rifugio m’è venuto a mancare ;
non v’è alcun che abbia cura dell’anima mia.
grido a te, o Eterno,
lo dico : Tu sei il mio rifugio,
la mia parte nella terra del viventi.
Sii attento al mio grido,
perchè son ridotto In molto misero stato.
Liberami da quelli che mi perseguiiano,
perchè sono più forti di me.
Trai di prigione l’anima mia,
ond’io celebri il tuo nome.
I giusti trionferanno meco,
perchè m’avrai colmato di beni. Salmo 142
rivedere la nostra azione come Chiese di Cristo e come credenti. Rivedere le nostre istituzioni, i postri melodi. la nostra mentalità, il nostro
modo di concepire, di vedere le cose. Ri-vedere la nostra vocazione, la
ijOfilra consacrazione, avere il coragio della verità. Passare — se non lo
abbiamo fatto ancora — attraverso al
travaglio della estrema indigenza, come lo ha fatto il pastore Symanowsski, per ritrovare il valore della vita
in Cristo, per entrare in comunione
intima con la volontà di Dio fra gli
uomini.
Anche l’Italia è un paese di missione e possa l’esempio che ci è presenta io, suscitare « nuovi riformato!i » qui da noi.
Protèo
L’amico ama in ogni
nella (dis^re^fa. Megl
un bove ingrassato,
tempo ; è nato per essere un fratello
io un piatto (d’erbe, dov’è l’amore, che
(dov’è l’o(d i O. Proverbi
IL CONSIGLIO
e la Famigli
ECUMENICO
a Cri5Mana
Dal 16 al 24 Marzo ha avuto luogo
presso l'Istituto Ecumenico di Bossey una importantissima riunione
alla scopo di precisare la posizione
delle Chiese protestanti nei riguardi
della fauni^lìa cristiana.
La Chièsa Romana ha già da tem
po reso noto il suo pensiero con la
famosa enciclica « Casti connubii ».
Nelle Cliiese Protestanti il proble
ma è stato consideralo con attenzio
ne fin dal secolo scorso, quando le
nuove condizioni del mondo mo'd’er
no hanno imposto i più gravi prtblemi per il mauteiiimento dell’istituto familiare. Il protestantesimo
frani esc ha probabilmente il mérite
di avere sollevato per primo il prò
bìema, quando nel 1875 il Pas'.oi '
De Pressensé fondò la 'prima Associazione familiare. L’idea venne ri
presa e sviluppata su più larghe ,ha
si dopo la prima guerra mondiale,
finché si giunse alla costituzione le
gale delle « Associazioni delle fami
glie protestanti ». che conta oggi
142 sezioni, e che ha avuto modo di
far sentire la sua influenza anche nella legislaziime francese. Oggi esistono, in tutti i paesi protestanti, delle
organizzazioni che collaborano effi
cacementc con le Chiese per la protezione della famiglia, e, a scc -nda
delle possibilità sì assiste a delle, interessanti iniziative. In Olanda, per
esempio, vi sMio 14 Consultori, dove
dei Pastori, dottori e altri specialisti
in materia offrono dei coiisigli ai gio
vani, ai fidanzati e agli sposi. Sem
prc m Olanda, per iniziativa delle
Associazioni familiari, è stato costi
luito un corpo di oltre 800 volontarie,
che hanno per missione di c«na;icrare il loro tempo libero all’assi?teiiza delle famiglie, quando la madre
rude ammalata.
Dieci giorni di studio
Naturahnentt la Chiesa Cattolica
non è rimasta indietro e anche ili 1lalia sono stati isliluiti dei Consultori matrimoniali medico-legali, to
me quello di Milano, la cui presidenza è stata assunta dal Prof. Caz
zaniga. présidé della Facoltà dì Medicina. E pure a Milano funziona lina Agenzia matrimoniale con lo scopo di mettere in relazione giovani
che dieno garanzie di serietà niotale.
Se il mondo Protestante si «? preoccupato di tutelare l’istituto Jamiliare, è però mancata l’opporluuità
di esprimere davanti al mondo i
principi fondamentali su cui questo
istituto si fonda, per mancanza ni un
organismo che ne esprimesse il sentimento comune. E’ a questa lacuna
che ha voluto rimediare il Consiglio
ecumenico, convocando a Rosse),
presso Ginevra, gli specialisti in materia. L’aspetto esteriore di questi
incontri internazionali ha sempre lina su» ispirazione particolare, quando si considerano questi uomini c
queste donne di razza e costumi diversi, che vengono a mettere in co
mune le loro esperienze, con riiiicn
lo di ricevere da Dio le iiidìca/ioni
per risolvere quei difficili prcblemi
Ilare una specie di « Enciclica protestante », quanto di dare un nuovo
impulso all’attività della Chiesa in
uno degli aspetti più delicati cd essenziali della sua vita.
II nostro compito
che la modificata struttura della ' j
viltà pope alla famiglia cristiana.
Diciannove paesi erano rapiircsenta!Ì, dalla Cina agli Stati Unni, dal Ma
dagascar alla Svezia. I.’arclfman
drita della Chiesa Ortodossa di Ale
ne sedeva accanto al Pastore della
Nigeria; il professore delia incolla
di teologia dì Tubjpga acanto alla
.signorina Indù, nel suo ^ litui
costiiire. La delegazione italiana ete rappresentata dal Pastoie Elio
Evnard e dal sottoscritto.
Durante dieci giorni, neirimaulevole cornice di Bossey i quaranta
delegati, sotto la paziento ■ dotta gui
da del Prof. H, Kracmer (Olande
se) hanno studiato e discusso questo
argomento. Impossibile darne un rcsiiconto anche sommario, anche perchè spetterà al Consiglio Ecumoijico
di presentare le sue conclusioni. Diremo solo ohe sono stati esaminati
con cura, talora con un senso dì angoscia, tutti gli aspetti del problema
riella famiglia: cos’è, anzitutto la famiglia; qual’è il significato della
sessualità; quale il rapporto della
famiglia verso l’individuo e verso la
società; il problema dei celibi, e, in
particolare delle nubili (In Germania, è stato detto, vi sopo sette milio
Ili di donne che non si sposeranno
per mancanza di uomini); il divorzio; la preparazione al matrinianio;
redneazione sessuale dei bambini e
dei giovani; la responsabilità della
Chiesa, la responsabilità dello Stato,
la limitazione delle nascite, ccc.
La Chiesa Valdese, oberata da
mille problemi, non ha finora affi'ontato con la dovuta attenzione i
problemi della famìglia. Le vecchie
e benemerite « Unioni delle madri »
alle Valli Valdesi hanno svolto una
attività encomiabile, ma forse sono
piuttosto le madri che hanno una
volta dì più lavorato per la Chiesa
anziché la Chiesa aiutato le famìglie
nei loro sempre più complessi problemi. La Chiesa non ha fatto nidla.
per consigliare i giovani nella scelta del loro compagno o compagno.
Si è tenuta lontana dal terreno scoi-'
tante délia educazione sessuale, e sola ultimamente un volume di U- e
D. Beri è venuto a ipiraugere la consegna del silenzio. Crediamo che il f
momento sia venuto per noi dì occuparci molto seriamente di questo problema. Non è ammissibile che rimaniamo assenti in un settore nel
quale tutte le Chiese Protestanti c’h
Chiesa Bomana dimostrano un itile-^
lesse e una attività crescenti. Occor ’
n- istituire uoa Associazione delle
famiglie Valdesi, che, collahoraiudo
si l'ctlaniente con la Chiesa, porti il
suo indispensabile e insostituìbile
“ontributo allo studio di questi ni-oblcmi. Le Conferenze distrettuali
dovrebbero, a parer nostro, incoraggiare questa iniziativa, ina fin d’ora
l'Eco dèlie Valli dovrebbe aprire ile
suo colonne a una discussione chcici
aiuti a giungere a delle rapide con(lusioni pratiche.
E’, del resto, il desiderio che è staio espresso nel convegno di Bossey:
che anche in Italia, dove finora si e atfermala unicamente la voce del Cattolicesimo, sia presente la testimonianza della Chiesa Valdese riguardo ai problemi della famiglia,
SANNARCO
L'Eco delle Valli Valdesi si rende porfettamonte conto della importanza dei prò- ■
iijomi che riguardano la vita della famiglia in lutti i suoi aspetti ed è lieto di aprire le sue colonne ad una discussione
(■Ile agiti le acque, per ora, stagnanti. L’in'it(. a oollaboraro è rivolto ai rappresentnnti dei due sessi ed in modo speiàale »i
du( delegati italiani i quali hanno avoto
il privilegio di trascorrere dieci giorni
« neU'incantevolp icomiee di Hossi-y r
fRed.)
Il lavoro notevole compiuto » Bossey avrà certamente delle ripercussioni nel mondo protestartte, c non
esageriamo idtefinepdolo un avvenìniento di primaria importanza pet
le Chiese Protestanti in questo periodo. Non *i tratterà tanto dj eina
h» I» «» n
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^l’EQI DEILHILLI IIIIIESU
Annuali Stmtti.
Italia . . L. 600 300
Ettaro . . L. 1000 300
$
3
A..:L*Ecoidélle 'VialU Valdesi
Testimonianze
ñ
■^ra nata‘alle Valli cinquantaquattro anni or sono
e Dio l'.ha richiamata a 8è Æ'alba del di della Risurvezione, nella sua dimora di'Torino.
Non^v’è alcuno ohe l’abbia incontrata e oonoaoiute e che non eia stato profondamente toccato dalla
realtà del suo amore cristiano e della sua fede.
In un corpo esile e fine, minacciato dalla soffevelnm che doveva poi condurla alla morte, Ella nascondeva un cuore rigenerato dàlia grazia di Dio,
un’anima straordinariamente sensibile alle esperienze della vita nuova, con Cristo, e -perciò anche aperta
a tutto ciò che nel mondo deve essere amato nel
nct^me di Cristo. Non era ^giunta senza lotte alla certezza della vittoria sulla vita e sulla morte, per mezzo di Gesù; ma certo Ella poteva dire con l’apostolo : « Anch’io sono stata afferrata da Cristo Gesù »
e di questa sua certezza interiore ha saputo e potuto
rendere testimonianza nella famiglia, nella chiesa, nel
mondo. Una testimonianza chiara, convincente, sempre compenetraia dalla calda luce dell’amore di Cristo e dei fratelli.
Perciò la sua morte è stata anche una vittoria o,
meglio ancora, un guadagno : poiché se « per me vivere è Cristo, la morte è un guadagno ». Il suo funerale non è stato un triste corteo funebre; pur nella)
realtà del grande dolore, è stata la serena attestazione che coloro i quali sono di Cristo, sono veramente
Suoi nella vita e oltre il sepolcro. La vittoria di Lui
è anche la vittoria dei credenti.
La morte ha accentuato sul suo volto le stigmate
della sofferenza; ma il suo letto di dolore è stato sempre un pulpito dove la grazia di Dio operava nell’umana debolezza, e chi andava per consolare se ne allontanava consolato.
Pensava infatti più agli altri ohe a sè, e scriveva :
« Satan a demandé à nous cribler ; mais il n’aura pas
le dessus, parce que la victoire est à Dieu et parce
que SI Lui, le Seigneur Jésus, a été un moment littéralement abandonné, nous, nous ne le sommes jamais, parce qu’il intercède pour nous. Nous pouvôns
ne rien comprendre dans ce qui nous arrive, nous
pouvi-ns être brisés jusqu’à l’âme, mais nous lu* pouvons pas être abandonnés, parce qu’il est fidèle et
tout puissant et miséricordieux... Il change le désert
en étang et la terre aride en sources d’eau... 11 arrête la tempête, ramène le calme, et les ondes se
taisent.... Et quand nous serons arrivés au port,
(;omme le dit une pensée qui m’a beaucoup frappée,
« lorsque nous regarderons en arrière, nous ne verrons
qu’une longue voie lumineuse, celle par laquelle nous
aurons été conduits à la gloire » I Maintenant c’est
un peu le chemin d'Emmaus; il est difficile de discerner en fout la présence toute puissante du‘Seigneur Jésus, dont le visage semble un peu voilé ! Et
pourtant 11 est là aussi réellement qu’il était auprès
des deux disciples angoissés; et comme alors, Il marcile près de nous, prêt à consoler, à ramener, à raviver en nous la joie merveilleuse de résurrection
qui est la grande Victoire 1 ».
f/'osi «erréaua dal suo letto di dolore. Ha voluto
che non si piangesse, ha voluto anche che non si parlasse di lei; non abbiamo potuto tratterteroi dal rendere questa testimonianza, parlando non di lei, ma
della grazia dt Cristo che ha operato.
Molti che l'hanno conosciuta ed amata, a Torino, a
8. Germano Ohisone, a Massello ed altrove, la riconosceranno in queste nostre povere parole; e la. ricorderanno. Gli altri sapranno che, in mezzo a noi, Iddio
è ancora Colui che chiama e che, in Cristo Oesù, trasforma, consola, e benedice i cuori che si lasciano afferrare da Lui. Red.
La voce
, . I
Brescia
iju tradizionale gita del Lunedi ^li Pasqua ci ha condotti quest’anno, in un luct.iite torpedone, sulle rive fiorite d-d lag ■ di Garda, nelle vicinanze di Manerba.
' Al Culto tenuto sulla spiaggia, han par'ecipato anche alcuni <t isolati »- reSiJen«i in quella zona. Ca giornata magli.fica
è trascorsa molto piacevolmente in giuoch' tì sports. Molti inni sono stati c.autau a'ia giuria di Dio in mozzo alla rispettosa atienzione della popolazione.
A Brescia i Culti del Giovedì Santo e
di Pasqua (presieduto dal Pastore Arnaldi Comba che la Comunità ha riveduto
con gioiaj hanno attirato asscmbJee oomi atte. Anche a Verona i Culti del Vener■i: Santo e di Pasqua hanno veduto un numero eccezionale di cuniumcanti. Siamo
grati ai Fratelli Signori D. »enciiù e C.
Bianconi i quali hanno presieduto il Culto
a Brescia c a Verona quando il Pastore ha
dovuto assentarsi.
Luserna S. Giovanni
« Pro Gioventù Evangelioa Spagnola ».
Domenica 23 aprile, alle ore 21 precise,
avrà Luogo 1). v., nell^ Sala Albarin una
rec'ta « pro Gioventù Evangelica Spagnola », preparata dalla nostra gioventù,
llaccomandiamo vivamente questa recita
oude dare una bella manifestazione di solidarietà cristiana verso dei fratelli bisognosi di aiuto. La serata sarà ripetuta
iimrtedi 25 aprile.
Massello
La Chiesa di Massello ha sentito con
vivo rimpianto la dipartenza della Sig.a
Alma fascal di Torino. Anno dopo anno,
la vedevamo arrivare quassii, col suo dolce sorriso, per trascorrervi i mesi d’estate, ed eravamo talmente abituati a lei che
noi' possiamo capacitarci, ora, a non vederla più. Ne soffrono- specialmente gli abitanti del suo Cainpolasalza ohe ha tanto
amati e pei quali ha tanto pregato.
Con altri moltissimi, la Chiesa di Massello, ne benedice il ricordo, certa, com’è
ohe « la memoria giusto è in benedizione ». Le anime, come i ñon, nanne
ui. profumo ohe non ingaima mai ni si e.saurisoe cosi presto : quando non sono
pili, tv sono ancora con la loro dolce fragiaiiza, la loro soave predicazione!
Hiugraziamo il Signore di averci concesso delle buone feste pasquali, rallegrate dal boi tempo e allietate da numerose
e raccolte assemblee. Due catecumeni so
li sono stati confermati il Ytnerdl Santo.
Essi sono : Ghigo Kosina Breuza Fernando. Domandiamo alla fratellanza di
accoglierli nel suo seno con spirito veramente fraterno.
Atti litargioi. Matrimonio ■ Oagdnu Canimiro fu Crioyanni (Alasse)'c Pone Irma
di Enrico (Grangedidier) il 35 Marzo ’50,
liattesiino : Barai Hainaldo di E. Bai.rl (Porte) il 26 Febbraio 1950.
Pìnerolo
Vita spirituale. I giorni trascorsi sono
stati particolarmente densi di attività ecclesiastica; ma conserviamo il ricordo
preziosa di assemblee numerose e raccolte, alle quali l’Evangelo della croce o della risurrezione ha potuto essere annunziato.
L’attività ha avuto il su ; apice nella
•settimana sauta, preparata da alcune precedenti predicazipni domenicali, La Domenica delle Palme ed a Pasqua il tempi» si è totalmente riempito; la confermat zione dei catecumeni è stata seguita con
emozione c la paitecipazione alla S. Cena
è stata si può dire totalitaria. Due culti
ir: un’atmosfera di comunione cristiana
nel riignore e benedetti da Dìo; la -'orale
sempre presente, ha cantato a i^’asqua
« L’Agnel di Dio » di Sommani.
Ecco il nomi: dei giovani conformati
nulla chiesa : bagliano Arminia, Oardon
Mirella, Cagno Vittorio, Gay Elsa, Martinat Ines, Monnet Claudio, t’aschetlj Eulalia, Pons Alba, Costantino^ Rino, Gardioì Alberto, Long Giorgio, Long Guido,
Mathieu Roberto, Paschetto Sileno, Ribel
EU.
Buone pure le assemblee del Giovedì
Santo a Pinerolo e del Venerdì Santo a
Sari Secondo con la celebrazione della 8. Cena in ambedue le lo. alita.
Giorno dopo giorno il Signore edifica la
Chiesa : - « accostandovi a Lui pietra vilente, riprovata bensì dagli uomiA ma
innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi,
come pietre viventi, siete edificati qual
casa spirituale, per essere un sacerdozio
sunto per offrire sacrifici spirituali, acceitcvoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo ».
Lutti, li giorno 6 Aprile, una grande
assemblea era raccolta nel tempio, per
circondare la spogha mortato del nostro
fratello in fede Eugenio Tùrck, bea lonosciuto a Pinerolo dove per lunghi anni a\eva svelto la sua operosa attività. Gli ultimi anoi della sua vita sono stati appesantiti da varie prove ed è dopo una assai
lunga sofferenza che l’estrema chiamata
Ricordando
il Verferdì Sarjio
Purtroppo, anche quest’anno, abbiam dovuto deplorare, in alcune località che la Solennità del Venerdì
Santo sia. negletta dai più.
Lina volta non era cosi. Non siamo
di quelli che vedono il passato tutto
roseo 6 guardano al presente con pessimismo. Ma in questo il contrasto è
evidente e quanto mai doloroso.
1 nostri nonni celebravano il Venerdì Santo con sommo rispetto, .'\lolti
- - forse i più — osservavano il digiuno, e — cosa assai più importante del
digiuno — i templi si riempivano; anzi. in tempi lontani, vi si celebravano
culti durante tutta la giornata.
Per esempio, il Pastore del Villar e
quello di Bobbio, dopo ¡1 culto del
mattino si recavano nella parrocchia
vicina, s’incontravano per strada,
mentre andavano a celebrare il culto
;)oineridiano. Mentre il « Maìtre-Chanfre » tratteneva l’assemblea con letture bibliche e col canto.
Tempi lontani, quanto diversi dal
nostro tempo 1...
Se almeno fosse frequentato l’unico
( ulto del mattino. Ma oggi si lavora,
l’urtroppo, in questo nostro paese che
pure conta tanti giorni festivi, il Venerdì Santo è giornata lavorativa, son<. aperti gli stabilimenti industriali.
I* dovunque v’è il traffico dei giorni
feriali. Sembra di essere in un paese
Ijugano 1...
Ma più d’ogni altra cosa dobbiamo
deplorare ohe la nostra popolazione,
anziché reagire, 9’è lasciata influenzare, deviare. Molti attendono ai lavori
campestri, e soltanto un nucleo molto
esiguo va in chiesa. Vero è ohe varie
comunità celebrano un culto molto
ben frequentato la sera del Giovedì
Santo. Ma il giorno che ricorda il Sacrificio redentore è trascurata.
Eppure, al centro di tutto ciò che
cred’amo rimane pure sempre la Croce.
Se 'Il alcune chiese v’è ancora una
discreta assemblea al Venerdì Santo,
è perchè in esse v’è ancora l’uso di
[nocedere in quel giorno nlla Confermazione dei catecumeni. La quale
(’onfermazione, ci sembra, per varie
ragioni, più opportuno farla in un altro giorno, come si fa del resto orma'
ili molte comunità. Ma, oi si dice, per
1 appunto, lo vedete; se non fate le
confermazioni il Venerdì Santo, il cuite; non è più frequentato. Dunque,
perchè il Venerdì Santo, ricordo delIc morte di Cristo, venga rispettato c;
osservato, ci vuole una oer nioiùa spa
cíale c-ho appaghi rocchio ohe des*^i
curiosità, che sia per molli una festa
di famigba.
Ifrancumente oi sembra di fare im
brutto sogno!..
Con tutto ciò (strana con ira deli zione), si parla di « Eesta » del Venerili Santo, mentre non si può parlare
di « festa ». Tl Venerdì Santo è gior
no di lutto, al quale è adatto il termine di « Solennità ».
Solennità che dobbiamo ristabilire
nella sua, pienezza, celebrandola tutti
ins’eme con tutto il cuore, con tutta
l’anima.
Allora, risplenderà più bella, gioii.sa e salutare, l’aurora del giorno di
Pasqua.
O. Bertinatti,
gl) è sfata rivolta. Ne ricorJiamo la figlila buona ed incline alla pac< ; e sulla sua
tomba, come su quella della nostra giovane sorella Clara Vicino, deoe-ìuta a Torini. ti sepolta a S. Secondo il 12 Aprile, pro■p.lani'amo ohe « Gesù Cristo ha distrutto
la molte ed ha messo in luce la vita e
l'imnwnalità mediante l’Bvangelo ».
Alle famiglie colpite dal lutto, il nostro
cristiano incoraggiamento.
Battesimo.. 11 giorno di Pasqua è stata
Lattezzata Laurenti Laura Lina di Agostino o Bahnas Margherita (Ponte S. Martino).
Attività varie. La iilodrainmatica dell’Unione Giovanile di Jdnerolo si è presen-4ata a Pinerolo od a S. Secondo, il 15 ed
il 16 Api-ile, con un dramma interpretato
a dovere e capace di far seriamente riflettere di fronte ad alcuni g.avi problemi
morali della vita : in sostanza, un buon
messaggio sulla scena e di ciò li ringraziamo.
11 16 -Aprile le Unioni Femminili di Pi.uerolo e di S. Secondo si sono ritrovato
insieme ed hanno trascorso, a Pinerolo,
alcune ore in un’atmosfera di iratemità
cristiana. Messaggi della Signora !.. Mathieu o dei Pastore, liete conversazioni,
progetti per l’avvenire, una riochissima
tazza di tè ed un buon ricordo delle ore
tiasoorse : ecco il risultato («eli’incontro.
Mairimonio. In una corni re di fiori i'
di numerosi amici o conoscenti, sabato
li Aprile è stato celebrato il matrimonio
di IJenazzato Nei io, da Torino, e Pascal
Luciana, attiva unionista e fedele monitridella Scuola Domenicale.
Agli sposi, ohe siamo lieti di conLmiaK ad avere a Pinerolo, l’augu'io di una vita benedetta da Dio, nelle gioie e nelle
prove.
Pramollo
Poche volte aU’aimo solamente ci è
data la gioia di poter vedere il nostro tempio al gran completo, occupato lino all’ultimo suo posto. A Pasqua questa gioia ci
è stata data. Guale benedizione per tutta
la nostra Comunità se non solamente ogni tanto, in occasione delle grandi occasioni, ma tutte le domeniche potessimo
sentire il bisogno, come lo sentivano i
membri della primitiva chiesa cristiana,
di ritrovarci « tutti insieme nel medesi
Ilio luogo » j)cr la preghiera e per l’adorazione comune.
Dopo la proclamazione delia Parola di
Dio, undici giovani eateourneni hanno
cr.nierniato il voto del loro battesimo chiedendo di poter essere ammessi quali meni
iiri comunicanti. Dopo la premessa di voler consacrare la loro vita al Signore, essi
si sono avvicinati per primi al tavole delI., Santa Cena. Essi sono: Beux Frida,
(lardio! Ivonue, I;ong Dina, Long Kosinn, Plavan Vilma, Sappè Letizia, Travers
Graziella, Boiichard Gino, i ong ifreste
Sappè Franco, Long Ida.
I nostri scomparsi. Martedì f corrente
HJ- è addormentata nel Signore, nel suo 73
anno, l.uigia Sappè, nata ì.ong, dei Pellerielii. Dopo una breve malattia sopportala con molta serenità, essa ha atteso con
fedo l'approssimarsi dell’ultinm ora ed lui
I ispostc con gioia all’appello del Maestro
che l’ha chiamata a salire più in alto.
II suo accompagnamento 'funebre ha a\ lito luogo giovedì 0 aprile. Ad esso sono
intervenuti molti conoscenti e molti amici i quali hanno voluto così testimoniar,
.tutta la loro simpatia alla famiglia afflitI i- e la loro stima per la scomnarsa.
Sabato 8 aprile sono state pure depost..'
nel cimitero di S. Germano le spoglie mortali di Alberto t’eyronel, dei Tourniri. clic
l i ha lasciato improvvisamente ed inaspollatamente aH’età di 49 anni.
Hinnoviamo alle due lamiglie in liitlo
rcsprossioiie della nostra più viva simpatia cristiana e domandiamo a Dio di voler
( I insolare e confortare il Ioao cuore,
,Vilo ai focolari. Sabato 8 aprile sono stati uniti in matrimonio .lahicr Albe io di
.'Messandro, dei Dosi, e Long Elinra (li
Fodcrico, (lei Bibetti. .Anco-'u molle f.-li
citazioni ed auguri di ogni beiiedizion.'
u '' Signore.
Il 25 e 20 Marzo abbiamo ricevuto lu
visita degli Stiidi-nti della Società Missionaria « Fra del Torno ». Essi si sono recati nelle nostre, diverse seiiolctte di quartiere dove hanno parlato deU’operR e dei
bisogni delle Missioni. La colletta che è
stata fatta è stata completamente divoluta all’opera missionMia ed ha fruttato L.
9000 circa.
4
P
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«•'
1.f
’Ç-îiî»'
L’Eoo delle Valli Valdesi
“.r
„ I g<ov{w dell’Uaio&e hanno voluto que< ^berto, Oodin ¿'ranco, Gkidiiio Sergio,
^ <it'anno trasQorrere insieine il-liinedl di Monnet iìrono,: Fasohetto Walter e Pone
Filsqaa e si'sono recati in.'^ita all’AaBa*^^ j^iuido, isf <J^
Chiediamo al Signore di benedilli ed
rà. Quanta aria buona lassh, qlianto sole^
quante luce 1 Peccato ohe non tutti i giovam erano presenti. Sono intervenuti tuttavia in buon numero. Fra canti, giochi'e
1 accolta di violette (le prime; la giornata
ò trascorsa in fretta. Una gradita sorpresa è toccata a Bianca Be;jmaud di Pomeanc e ad Ada Long dei Ciotti ie quali si
sono viste assegnati i due bei premi offerti, dal''Lnione in sorteggio fra i vari partecipanti alia gita.
La sera sulla via del ritorno i giovani
sono passati per i Boochiardi per porgere
iJ loro saluto ad un giovane oompaguu,
infortunato ultimamente sul lavoro, e per
augurargli una sollecita e completa guarigione. Sono stati lieti di trovarlo già
molto migliorato e di tutto cuore sperano
poterlo avere in mezzo a loro per la prossima (speriamo molte prossima 1; scampa
guata.
accompagnarli nel cammino della vita,
cunoedendo loro di mantener« le promesse ratte.
Bettenimi : Il 9 oorr. Bounous Giara di
.^-.Oreste e di.VÌBoeg Mariaru^ih», di Villa^
'^'¡’ipino Andrea d|S3-iovani^ e di Bounous
Ida, di__ViUa. Il 'I^oorr. Bo^ej^rd Remo
di Guide e di Vincon Clelia, dei Gondini.
La gioia dei Signore accompagni sempre
((ucsti cari piccoli-e le loro famiglie I
Il nostro culto dt ratqua ila raggruppato un’assemblea di circa 500 persone Ben
frequentato anche ilXculto liturgico con
b. Cena del giovedì eanto, mentre poco
numerosi sono stati coloro òhe hanno partecipato al culto dei venerdì santo.
Siamo riconoscenti alla nostra Corale
per la sua preziosa collaborazione ai cul
ti deila Settimana santa.
Perrero-Moiiiglia
Domenica 20 Aprile avremo il piacere
l'i avere con noi una quarantina dì orfanelie di Torre Peilice. Esse canteranno al
culto dei mattino ed il pomeriggio Jaran11. un tiatteniniento, con recita e canti,
Uberò a tutti. Bacoomaudiamo le collette
che andranno a benefeio degli orfani valdesi.
Buone assemblee hanno partecipato ai
Culti delle ultime Solennità e la domenica delle Palme sono stati ammessi in Chiesa quesiii dodici catecumeni pei quali continuiamo a domandare al Signore che dia
loro di esserGli fedeli fino alla morte come l’hanno solermemente promesso : Clot
Lttor'na di Pietro (Pomeifrè), Micol Graziella di Federico (Maniglia), Pascal Clementina di Edmondo (Maniglia), Pe,vran
Adelina fu P. Eirrico (Maniglia), Peyrot
Irma (Crosetto), Pone Nella di Luigi
(Bessè), Bibet Alma di Carlo (Ferrerò;
Broglia Attilio fu Alfredo (Crosetto), Gelato Bruno di Isidoro (Ferrerò), Ghigo
Ettore di Alessandro (Eirassa) Ghigo Italc di Enrico (Ferrerò), Peyrot Benato di
Ivlia (Crosetto).
La gita dell’Unione delle Madri è fissata per il 30 Aprile. Le prenotazioni verranno accettate fino ai mercoledì 20 corr.
Batteainn. Paget Attilia, Bruno Cesira
t Bina di Luigi. Costantino Belio e Gino
di Nioodemo. Gaydou Albertina e Alberto di Ficoardo. Long Bruna di Bemo.
Onorare la memoria del Generale Giulio Maiiinat anche con im monumento
non è più soltanto il sogno di amici suoi;
sta per diventare una realtà. D. v. l’inaugu razione di detto monumento in Ferrerò
avrà luogo la domenica 21 maggio prossimo. Il Comitato esecutivo, malgrado che
abbia ancora delle preoccupazioni d’ordini' finanziario, sta organizzando per quella data tutto il complesso delle onoranze
anche per i Caduti, anni 3935-45, della
Val Geimanasoa.
Funerale. 11 20 Marzo, abbiamo accompagnato al campo del riposo la spoglia
Ili ortale del nostro fratello Qardiol Emidio, di anni 52, della Massera. Lavoratore intelligente ed instancabile è stato improvvisamente atterrato da un male che
non perdona e si è spento fra acute sofferenze, dopo aver chiesto al Signore la liberazione 'e riponendo in Lui la sua speranza. Alla vedova ed alla figlia rmuoviamo l’espressione della nostra simpatia
cristiana.
San Germano Chisone
Presente il Pastore dei Chiotti sig. L
Marauda che ha pronunciato la preghiera,
il 25 marzo ha avuto luogo la sepoltura
dei fratello Grill Giovanni Franceaco di
anni 77 di Comba Crosa, Villasecoa, deceduto a Ferrerò presso la figÙa Irma in
Foet, dopo breve malattia. Ex Sindaco ed
ex Anziano di Bovile era molto conosciuto
c numerose persone parteciparono al servizio fimebre.
Anche il nostro fratello Pietro Ferrerò
(Girardin) di anni 65 dello Girarde di
Faetto ha terminato il suo r*eUegrinaggio
terrestre. Persona assai originale, un po’
misantropo, ha trascorso una vita di stenti nella solitudine. Simpatizziamo con i
congiunti nel lutto ricordando loro che
« il Signore è pieno di compassioni e misericordioso I (S. Giac. V : 11).
Sono stati confermati, al culto della Domenica delle Palme, i seguenti Catecumeni . Baret Alma, Bounous Giorgetta, Bounoua Jole, Comba Yvetta, Long Nicoletta, Prandino Renza, Travers Emma. Baimas Claudio, Comba Riccardo, Maurin
Aldo, Serre Silvio, Bivoira Bario, (,'onie
e detto nella circolare della Settimana
Santa : « Essi hanno molto, molto bisogno delle preghiere e della simpatia di tutta la fratellanza.. Circondiamo col nostro
più vivo affetto questi adolescenti ohe non
possono ancora affrontare da soli 'e. battaglie della vita e le tentàzioni del demonio,
e, anche se diecine e diecine di altri conir rmati, dopo aver messo In mano all’aratro hanno riguardato indietro, coltiviamo con speranza queste tenui promesse e
tiagili Dossibilità di una giovane Chiesa
|)ìù zelante e più fedele ».
Prarostino
La domenica delle Palme hanno fatto
pubblica professione della loro fede 26
giovani che avevano terminato il corso
quadriennale di catechismo. Essi sono :
Avondet Franca, Avondet Ida, Coisson
Ester, Gardiol Giovanna, Gaidiol Norma,
Gay Mirella, Griglio Clelia, Monnet Irene. Odino Vanda, Paget Cesira, Pastre Iries, Bibet Ida, Rivoiro Vera, (Coisson Valde, Forneron Claudio, Forneron Enzr^,
P’omoion Flavio, Forneron Remo, Gardiol
l'iorenzo, Gardiol Ferruccio, Gaydou Al
/ Culli della Settimana Santa si sono
svolti in un’atmosfera di ra«coglimento e.
di solennità. Non ricordiamo di avere mai
visto tauP fedeli e tanti pai-teoipanti alla
Santa Cena come al culto di Pasqua di
tìuest’anno. Ogni Domenica la Chiesa di
Ciisto festeggia la risurrezione del Salvati re. Infatti il giorno del ripeso, dal sabat'i giudaico è stato trasportat'. al primo
giorno della settimana per ricordare e oncrare il grande fatto della nostra redenzione. Il fervore e la lode del giorno di Pasqua debbono perciò avere logico seguito
noi culti di tutte le altre domenichf dell’anno. Incoraggiamoci gli uni gli altri a
maggiore assiduità alle sacre raimanze e
alla glorificazioni' del Signore nel giorno
che gli à consacrato.
La Corale ha eseguito ai culti del Giovedì santo e di Pasqua due bellissimi cori
che hanno contribuito alla edificazione
delle anime.
Matrimoni ; 11 1 oorr. Cor.atantin Emilio della Marcliis.a e Long Lantelme Odetta dei Gondini; il 15 oorr. iltiaud Giovanni di Villa e Hivoira Emma dei Ronchi infc-riori.
La grazia e la pàoé di Dio nostro Padre
" del Signore Ue*il Cristo rendano pro.speri e felici quesl^ 'auovi focolari della nostra parrocchia!
Dipai teme. Per^Eten tre volte abbiamo
■ preso la via del cimitero nella Settimana
Santa.
Si - è addormentata nel Signore, in età
di anni, 69, dopo lunghe sofferenze sopportate con animo torte e con coscienza dell’ineluttabile ñae,>-Bleynat Enrioheiia n.
I eyrot di Villa. U .tempio non poteva coait-nere tutti i partecipanti alle esequie. Secondo il desiderio ¿della defui.ta e del marito, sig. Alberto che è stato per
vari decenui e lo è tuttora, attivo membro
della Corale, dopo ,l'annuncio dell'Evangelo è stato cantato l’inno . « Vieni mi
disse un giorno il Redentore ».
Dopo parecchie misi cardiache, nell’età in cui ancora 4-dovrebbe poter vivere
sereni e lavorare, ha terminato il suo pellegrinaggio Jouve Emanuele dei Gondini.
Lungo corteo di parrocchiani e di cempagni di lavoro hanno accompagnato le sue
spoglie terrene all’estrema dimora.
In questi due funerali l’opportun tà è
stata offerta di annunciare la salvezza per
grazia mediante la.jfede a molte persone
che non sono solite udire la predicazione
dell’Evangelo. f¡
Ha miseramente ^terminato la sua misera esistenza Peyrpnel Albeito Giovanni,
CI anni 49, di Pramollo.
Esprimiamo alle,¡.famiglie visitate, dal
lutto la nostra piùlproionda simpatia cristiana. Ciìsto ha vihto il peccato e la morte' Che l’annuncid di Pasqua rechi sempre ai - cuori affranti ie consolazioni della
tede trionfante 1
L’Asilo d’infanzia ha ricevuto con riconcscenza le seguenti somme per fiori in
memoria della signora Enrirhetta Bleynat
Peyrot : Dalla Direzione della RIV di Villa; Perosa L. 5000; Dirigenti, Capi, ed
impiegati della RIV di ViUsr Perosa L.
12600; Gh impiegati dell’Ufficio Personale della RIV di Viliar Perosa L. 2000. Totale L. 19600.
Tutta la comunità è insistentemente invitata alla Assemblea di Chiesa
convocata per Domenica 28 corr. alle
ore 14,30, nel tempio, coll’ordine del
giorno indicato nella Circolare della
Settimana Santa.
Tutta la gioventù della parrocchia è
iittesa per il Convegno Interquartierah: indetto per le ore 15,30 di Domenici. 30 oorr. mese. Festeggeremo i nuovi Confermati, e trascorreremo bei
momenti di fraterno congioire.
Torino
L’anno in corso è stato particolarmente
benedetto per la nostra Comunità, che ha
avuto la gioia di accogliere nel suo seno
iratelli e sorelle ohe hanno professato la
loro fede personale in Gesfi Cristo.
Il giorno di Natale, nella Chiesa di Cor■'o Oddone e per il ministero del Pastore
•Arias erano accolti nella piena oomuniol’c della Chiesa; Carlo Arlandi, Franceaco
I. Mari Montalbano, Giovanni Simonet
fi, Beltrante Budano, Maria Gonetto
Il 19 Febbraio, nella Chiesa di corso
Vttorio e per il ministero del Pas' .n
Ballila hanno professato la loro fede Ester
¡‘■runa Buoni, Libera Krauee, Giusoppe.
Masi, Edmondo Ranieri, Giustiniano Sciar
retta e Giovanna Zarwtti.
Il giorno deUe Palme, nella Chiesa di
Corso Vittorio, aveva luogo per il ministerio del Pastore Eynard il battesimo di./
tre giovanette, Noemi .Caroaso, Damarié..
Osti e Laura Robino e -la confermazione
di 27 giovani; Anita Atdriyhelti, Alida
Calma, Dora Carco, Daniela Chauvie, -4diiana Gay, Mirella Qodino, Rina Long,
Milvia Munsi, Rosetta Pioda, Enrìchetta e
Luisa lourn, Renza Vidoaaich, Giorgio
hert, Giovanni Charbonnier, Giovanni
.Conte, Ferruccio Decker, Emilio Gay,
Samuele Giaccaglia, Giacomo Giacomelli,
Roberto llenking, Roberto F’ifiker, Giuseppe Molino, Guido Rostàn, Mario Sassi,
Cucio Signoretti, Erwin Steiuer, .A'iredp
'l'idelongo.
Il giorno della Risurrezione, nella Chiesa di Corso Oddone, per il ministeep del
Pas''ore Arias, erano accolti aUa mensa
dei Signore Marta Nani, Mario ed .Antonietta Gay, Rosa Fraschini, Maria Giordano.
Il 16 Aprile, iieUa Chièsa di Corso Vittorio, per il ministero del Pastore Eynard,
hanno professato la loro fede Aldo Aldrighetti, Domenico Bijno, Margherita Eynard, Clelia, Germana e Pier Adolfo Giudice, Mario Marchiano, Emma Macina,
¡'.¡aria Rivoìra- Stefenino, Ranieri Ceaan.
Chiediamo al Signore che 'a Sua potenza si manifesti ogni giorno nella vita di
quest' Suoi figliuoli e che la nostra Chiesa sia arricchita dalla loro testimonianza
e dal loro servizio per Cristo.
Sili ?llËl
L’inaugurazione,ufficiale della 8ouo
la Valdese d’Agricoltura e d’Ecoti
mia Domestica ha avuto luogo dorne*^
niua scorsa con un gran concorso
juibblico. La’’cerimonia e la successi?
va visita alla Scuola hanno costituit
una magnifica consacrazione di quest
nuovo Jstituto Valdese.
Nel prossimo numero pubblicher
me un ampio resoconto deH’avvenii
mento.
Direttore Responsabile : Ermanno Rostof
Tip. Siibalpina s. p. a. — Torre Peilice
Les familles Costabel et Qriglio e
leurs parents, dans l’imposaihililé de^,
h; faire personnellement, remerctenÎÀ
iirec le coeur ému toutes les personnes^t
(jiii par éorit ou par leur présence au
service funèbre, ont voulu honorer îaT.
m ¿moire de leur cher
CHARLES FELICE COSTABEL.^
Un remerciement spécial au pasteur
Mr. Marauda qui a assisté''leur hienahné, au docteur .Mr. Albert
(16, aux voisins qui ont prêté leur aide
av cours de sa douloureuse maladie.Z’
-Envers Pinaobe; le 6 Avril 1950.
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IN VIGORE DAL 6 MARZO 1950
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
1 Torino 4,50 1 1 6,20 1 7,55 1 1 1 12,28 1 13,10 1 17,05 | 1 18,20 1 18,30 1 21,35
Airasca 5,32 1 1 7,10 1 8,461 1 1 1 13,52 1 17,51 1 1 18,46 19,16 1 22,15
PI. erolo 1 1 7,38) 9,08 1 1 1 13,07 1 14,20 1 18,17 1 1 19,01 19,43 1 22,36
Bricheraslo 1 6,38 1 8,01 1 9.26 1 935 1 12,48 1 13,24 1 14,42 1 18,49 | 18,52 1 19.18 20,02 1 22,56
* Torre Pellice 1 6,53 1 8,20 1 1 9,90 j 13,02 1 1 15,03 1 1 19,07 1 1935 20,24 1 23,14
1 Torre Pellice 1 4,35 1 1 5,561 6,11 1 7,05 1 9,05 1 12,20 | | 13,13 1 16,26 19,42 1
i Bricheraslo 1 4,50 1 1 6,11 1 6,24 1 7,20 1 9,19 1 1234 1 12,40 | 1336 | 16,42 19,58 1
il Pinerolo 1 5,18! 1 6,28 1 6,51 1 7.36 1 1 1 13,03 1 13,40 1 17,03 20,221
1 Airasca 1 5,37 1 6,03 1 6,52 1 7,161 7,55 1 1 1 13,20 1 1 17,29 20,43 1
1 Torino 1 6,251 6,451 7,35 1 8.15 1 8,30 1 1 114,20 114,30 118,20 1 21,351
1 BRiCHERASiO-BAROE e viceversa
1 i Brloher. 5,10 9,30 1 13,35 1 14,59 1 18,50 | 20,15 ■ Barge 4,25 1 6,08 1 12,21 14,08 16,20 1 19,32
Barge 5,30 9,50 1 13,95 1 15,15 1 19,10 1 20,35 Bricher. 4,47 | 6,30 | 12,40 1 1438 1 16,40 1 19,52
TRAM VI A PINEROLO-VI LLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Perota
4,29 I 5,45 I 6,45 | 8,iS | 10,15 | 11,30 I 12,40 | 14,40 | 17,20 | 19,15 |
5,49 1 6,37 I 7,40 I 9,10 | 11,20 | 12,25 I <4 | 15,40 | 18,29 | 20,10 |
Pero»«
Pinerolo
4,45 I 5.» I 7 I 8,20 I 9,40 | 11,45 | 13 | 16 | 17,40 | 18,90 |
6 I 6,49 I 7,59 I 9,10 | 10,40 | 12JI3 I 14.15 | 16,55 | 18,35 | 19,45 I
Autoservizio e tramvia
PINEROLO-ORSASSANO-TORlNOevlcev.
Pinerolo
Orbasi.
Torino
(2)
G)
6,15 I 7 I 12,55
7 17,40 I 13,34 I
7,37 I 8,20 1 14,09 I
(I) (2)
Torino 6,20 | 7,10 | 14,20
Orba». 7,04 | 7,46 | 14,5
Pinerolo 7,44 1 8,26 I 15,36
(1) Feriale — (2) Festivo
18,10
18,90
10,29
18,15
18,55
19,35
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Torre Pellice
Bobbio Pellice
8,30
9
Bobbio Pellice 6,05
Torre Pellice 6,35
11) Solo II Venerdì
(I)
11.30 I
12 I
<B
7.30 I 15,30
8 I 16
10,15
19,45
Ner giorni di mercoledì e sabato si effettua da Bobbio
a Pinerolo un autoservizio col seguente orarlo ; Bobbio
Pellice 7,30 con arrivo a Pinerolo alle 8,20 ; partenza da
Pinerolo. alle 12,35 con arrivo a Bobbio alle 13,30.
Autoservizio Sapav-Satti
PINEHOLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orarlo grlornl feriali Sapav-Sattl
Pinerolo
Airasca
Torino
7,30 I 7,50 I 12 I 13,45 | 19
7,44 I 8,04 I 12,14 | 13,50 | 16,14
8,151 8,35 I 12,451 14,30 | 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
7 I 11,50 I 17,45 I 19
7,31 I 12,21 I 18,16 I 19,31
7,45 I 12,35 I 18,30 | 19,45
Pinerolo
Airasca
Torino
Orario giorni festivi Satti-Sapav
7,30 I 13,45 I 19J10 Torino li | 18,25 123,55
I 13.59 I 20,04 Airasca 11.31 I 18,56 |
8,15 114,30 1 20,35 Pinerolo 11,45 | 19,10 I 0,35
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI e viceversa
Perosa
Perrero
Prill Qhigo
9,20
9,50
10,50
(0
17,35
20,æ
20,50
0)
Prall Qhigo 14,20
Perrero 6,25 15,20 18,20
Perosa 6,50 15,45 16,50
(1) Feriale.
Il servizio da Perrero a Prati si effettua al mercoledì, sabato e domenica.