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Anno 125 - n. 26
30 giugno 1989
L. 900
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a : casella postale - 10066 Torre Pellice
delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
INTERVISTA
CONFERENZA MONDIALE DELLE MISSIONI
Calabria
oggi
Nella situazione di emergenza
che sta vivendo ormai da tempo la Calabria, ho chiesto a Rosario Olivo, presidente della Regione Calaiiria, cosa si aspetti,
come valdese, dalla chiesa in cui
è cresciuto e si è formato. Mi
ha risposto che gli ordini del
giorno, in cui la nostra chiesa
usa esprimersi, restano spesso
al di sotto della tensione civile
necessaria. Quel che ci vuole è
un forte sussulto della coscienza civile di tutto il popolo valdese.
Quando sono andato a Locri
—- mi dice — per solidarizzare
con la signora Angela Casella,
ho provato un senso di disagio
per la sproporzione, in quel
momento quasi palpabile, tra
le parole di circostanza e i fatti
nella loro crudezza.
Personalmente — dice Olivo
— non mi piace fare il difensore d’ufficio della mia Regione.
Certo, è un fatto, la Calabria
non è solo mafia. Qui c’è un
popolo di 2 milioni d’abitanti,
con 200 mila disoccupati, il 25
per cento della forza lavoro.
Di questi 70 mila sono giovani
diplomati e laureati. Abbiamo
gli indicatori eccnomico-sociali
più negativi tra le 115 regioni
d’Europa. Ciò significa che abbiamo il reddito pro capite più
basso, il tasso di disoccupazione più alto, il livello di solidarizzazione più basso.
Eppure la Calabria è bella
— mi dice. Ci sono 800 km. di
fascia costiera, con zone che
sono tra le più belle d’Europa,
un mare ancora fruibile, delle
montagne ricche di fascino, e
tanta cultura che ricorda i tempi della Magna Grecia. La gente di Calabria è fatta in maggioranza di persone oneste e
pulite, desiderose di vivere e
lavorare con dignità. Da secoli
conviviamo civilmente con albanesi, occitani, grecanici, zingari e sono ormai lontani i
tempi delle crociate sanfediste
contro valdesi e fraticelli. Ci
vantiamo di grandi uomini come Gioacchino da Fiore, Tommaso Campanella e altri, ed
in fatto di cultura pluralista
non siamo secondi a nessuno.
L’unico difetto che si può rimproverare alle popolazioni calabresi è quello di non sapersi
dare una classe dirigente adeguata. Stiamo lavorando per
stimolare una solidarietà intesa come nuovo protagonismo
da parte dei calabresi, come rottura di atteggiamenti di passività, di vecchie e nuove dipendenze; solidarietà come voglia
di battersi, di spendersi per aprire una nuova stagione di rinnovamento.
Purtroppo siamo trascurati
dal governo centrale. Basti pensare che il primo sequestro di
persona ebbe luogo nel 1968 ed
è soltanto ora, dopo 21 anni,
che il ministro dell’Interno ha
ritenuto di istituire rm pool antisequestro. In questo la sig.ra
Casella ha dimostrato quanto
sia grande il potere di una singola persona coraggiosa e motivata. Noi siamo grati a questa
signora per quello che ha fatto.
Samuele Giambarresi
E annunciato agli oppressi
Il concetto di giustizia e la sua applicazione: un test per i cristiani di oggi - Le nuove
frontiere della testimonianza; verso la società secolarizzata, le altre religioni, i giovani
Attrezzare le parrocchie p&r la
missione, definire meglio gli obiettivi missionari per- rendere
maggiormente vitali i movimenti e le chiese, modificare le relazioni missionarie internazionali delle chiese: queste sono le
tre priorità della Commissione
per le missioni e l’evangelizzazione del Consiglio ecumenico
delle chiese. Lo ha dichiarato, al
termine della Conferenza mondiale delle missioni che si è tenuta a San Antonio (Texas) dal
22 al 31 maggio scorso, Christopher Duraisingh, 51 anni, pastore e teologo della Chiesa unita
dell’India, designato quale segretario della Commissione e che il
lo agosto prenderà il posto di
Eugene Stockwell.
La Conferenza, che si è tenuta nella grande Chiesa battista
della Trinità, è la decima di una
serie di grandi assemblee intei’nazionali iniziate ad Edimburgo
nel 1910, e costituisce uno dei
grandi appuntamenti del movimento ecumenico nel mondo.
Il tema di questa Conferenza
era: « Che la tua volontà sia fatta. Una missione conforme a Cristo ».
Aprendo la Conferenza il past.
Stockwell aveva sostenuto che
« oggi assistiamo alla caduta dei
vecchi idoli del successo e della
prosperità, del sogno della pace
senza giustizia, della vita senza
lotta, della riuscita senza amore,
della soddisfazione senza il dono
di sé ».
Per questo i cristiani devono
porre l’attenzione sulla giustizia
come test per la loro autenticità. La giustizia è una parola chiave della chiesa di oggi.
Stockwell ha poi constatato
come la vitalità del cristianesi
San Antonio, Texas. Un’immagine dei lavori della conferenza mondiale sulla missione, organizzata dal Consiglio ecumenico delle chiese. Una delle priorità scaturite dall’incontro è quella di modificare
le relazioni missionarie che intercorrono fra le chiese.
mo è oggi maggiormente visibile tra i poveri: nelle comunità
nere dell’Africa del Sud, nelle
comunità di base delTAmerica
latina, nei villaggi indiani, nelle
chiese di famiglia cinesi, nei movimenti di liberazione delle donne, nelle azioni in difesa dei diritti umani e sociali.
La Conferenza si è articolata
in quattro grandi gruppi di lavoro: unità e missione, Evangelo e culture, cristiani e rapporti
con le altre religioni, difesa della vita.
Unità e missione
Unità nella missione e missione nell’unità era il grande te
ma della Conferenza di Edimburgo. Da allora sono passati 80
anni e permangono le divisioni
tra i cristiani. Protestanti ed ortodossi non possono celebrare la
Santa Cena allo stesso tavolo con
i cattolici. Tra gli evangelici si
è formata persino un’altra organizzazione missionaria, quella cosiddetta di Losanna, che tra due
mesi terrà la sua conferenza
missionaria a Manila. Non in
tutte le chiese le donne possono partecipare a parte intera alla vita della chiesa. Questa divisione pesa.
Il documento finale della Conferenza, perciò, invita a ripensare nella pratica e nella ricerca
teologica il peccato della divisione ed indica alcuni terreni di
OLTRE GLI SCHEMI DELLA LEGGE
I dissacratori
Mt. 21: 28-31.
Le determinazioni teològiche significative e le
forme dell'amore oggettivo sono la risposta vera,
se il grande disegno di Dio in Gesù Cristo non viene velato dal quotidiano ordine organizzativo della chiesa, dalle giustificazioni teologiche a posteriori e dal continuo riproporsi delle tradizioni.
Ci è di ammaestramento il comportamento degli .scribi, dei farisei e dei sacerdoti i quali, chiù
si nei loro schemi rigidamente interpretativi della Legge, credono di condurre il gioco, capire la
volontà di Dio e insegnarla agli altri.
Nei fatti il s) viene trasformato in no: infatti
la volontà di Dio, espressa nel battesimo di ravvedimento di Gioi’anni Battista e nella predicazione di, Gesù di Nazareth, rimane senza esecuzione.
Non siamo nel campo della psicologia, per cui
vale quello che si sente; siamo invece nel vasto
teatro della storia, dove la coerenza si misura con
i fatti: andare a lavorare nella vigna. Ci sono, nel
cammino della chiesa e del singolo credente, momenti nei quali il «segno del tempo» resta incompreso, perché la fede è irretita dal groviglio della
ripetitività e dalla enfatizzazione della vitalità interiore. Un esempio indiscutibilmente chiaro dell’incoerenza reale fu l’atteggiamento complessivo
della chiesa evangelica (e anche cattolica) tede
sca di fronte alla presa di posizione della « chiesa confessante ». All’orizzonte c’era la tragedia, annunziata dalla « notte dei cristalli » ma la chiesa, dedita alle solite cerimonie, alle riunioni, agli
atti conservativi e al godimento di privilegi spirituali e materiali non fu in grado di ascoltare la predicazione di Bonhoeffer. Tanto che nell’immediato dopoguerra il suo nome e i suoi libri erano ancora oggetto di ostracismo.
In posizione diversa sono i trasgressori a vario
titolo: i dissacratori delle tradizioni, i novatori
in campo teologico, gli « incontinenti » in rapporto alla vecchia morale. Sono i pubblicani e le meretrici di ogni tempo, considerati inadatti all’osservanza della Legge e alla vita religiosa. Certamente il campo della loro azione ha varcato certi confini e il loro entusiasmo trasgressivo ha investito recinti sacri. La loro « empietà » tuttavia
ha toccato vette profetiche ed ha indicato vie maestre ai discepoli di Gesù Cristo.
Riesce sempre più difficile, nella odierna complessità sociale, vivere coerentemente l’ordine del
« Padre ». Partire dalle « sicurezze » e dal codificato non giova molto a capire i volti degli uomini
né è il terreno più adatto per spingersi al crocevia, all’appuntamento della volontà di Dio.
Alfonso Manocchio
possibile collaborazione a livello locale: la testimonianza nei
confronti di una società secolarizzata, la testimonianza cristiana verso le altre religioni, la testimonianza verso i Rovani.
Bisogna perciò distinguere tra
proselitismo (che significa conquistare qualcuno al proprio
gruppo) ed evangelizzazione (che
è l’appello a seguire la buona notizia del Signore).
Le chiese raggruppate nel Consiglio ecumenico confessano che
« Gesù Cristo è il loro Signore
e Salvatore » e sanno che non
appartiene a loro definire chi _ è
salvato o no. La grazia di Dio
supera le nostre aspettative e le
nostre certezze ed una chiesa
non può definire razionalmente
chi è dentro o fuori « la porta »
e vive costantemente la tensione della fede.
« Per questo — ha osservato
il nuovo segretario della Commissione Duraisingh — il Comitato di Lasanna per Vevangelizzazione ha una influenza su noi.
Ci esorta ad una articolazione
più chiara della specificità dell’Evangelo, del carattere decisivo
dell’amore di Dio in Gesù Cristo ».
Non sono possibili i sincretismi. Nel dialogo con le altre religioni noi non possiamo non
portare quello che abbiamo conosciuto per fede. Dobbiamo testimoniare, aggiunge Duraisingh,
che « in Gesù di Nazareth, noi
abbiamo ricevuto la conoscenza
e la prova dell’amore di Dio. Noi
dobbiamo testimoniare questo.
Testimoniare, appunto. Non passare dal ruolo di testimone a
quello di giudice ».
Azioni di obbedienza
Ci sono azioni che i cristiani
devono fare per rendere credibile a tutti la testimonianza cristiana. Tra questi atti di obbedienza segnalati dalla Conferenza a tutte le chiese vi sono:
— l'impegno per la Palestina.
La Conferenza ha chiesto la riapertura immediata delle scuole,
la fine della repressione militare, la liberazione dei prigionieri
politici, dei bambini e delle donne, l’autodeterminazione del pK>
polo palestinese e la creazione
di uno stato di Palestina, autonomo.
— Salvaguardia della indipendenza della Namibia.
— Giustizia economica. La Conferenza ha chiesto la modifica
de! sistema ingiusto del Fondo
monetario intemazionale. Il CEC
dovrà organizzare l’informazione
in modo che tutti possano giudicare l’ingiustizia e l’antievangelicità di questo strumento, che
genera l’oppressione di popoli interi.
— Libano. La Conferenza ha
chiesto la fine di una guerra « imposta ».
Altri campi di azione per le
chie.se sono le iniziative di solidarietà verso i rifugiati e gli
stranieri, per le riforme agrarie,
Giorgio GardioI
(continua a pag. 2)
2
commenti e dibattiti
30 giugno 1989
FEDE E POLITICA - DIBATTITO
DISSENSO
Si può essere
evangelici e craxiani?
I principi e gli ideali di un tempo rischiano di naufragare dopo il voto
sconcertante sull’ora di religione - La richiesta di un no coraggioso
All’inizio di giugno, in piena
campagna elettorale, abbiamo ricevuto questo contributo — insieme ad altri — di dura critica
al comportamento del PSI. Lo
pubblichiamo ora, dopo che le
urne sono state aperte, ed apriamo il dibattito tra i lettori.
Una domanda del genere potrebbe a prima vista apparire
anacronistica — verrebbe di pensare alle crociate dei Comitati
civici di Gedda e alle scomuniche antimarxiste — e magari non
in linea con la tradizionale presa di distanza dai collateralismi
con la DC rimproverati ai cattolici. All’indomani però della brutta vicenda dell’ora di religione,
tale cautela deve essere sosp>esa.
Vorrei dire di più: oggi non si
può essere minoranza religiosa
— ebrei, buddisti, islamici, ecc.
— e sostenere in qualsiasi modo
il partito di Craxi. Tengo a precisare che bisogna preferire la
dizione « di Craxi » a « socialista » perché appare sempre più
evidente che quella forza politica di socialista abbia ormai ben
poco. Ed è questa una sofferta
constatazione, in quanto si sa
bene che una gran parte del mondo evangelico italiano si è nel
passato identificata con gli ideali di egualitarismo, democrazia,
laicità che da sempre hanno con
E’ annunciato
agli oppressi
(segue da pag. 1)
per l’autodeterminazione delle
minoranze etniche, per il ritiro
dei finanziamenti verso i paesi
in cui vigono regimi illiberali e
ingiusti.
Rinnoviamoci
Se questi sono alcuni degli atti di obbedienza proposti alle
chiese e ai credenti, è necessario
che i singoli credenti e le chiese sappiano ascoltare il messaggio evangelico e siano disposti
a cambiare vita p>er seguire Gesù. La missione stessa è stata
la responsabile di molte ingiustizie. Proprio in questi anni in
cui le nazioni del mondo si accingono a celebrare il 5® centenario della scoperta delTAmerica, le chiese sono invitate a riflettere su come la missione cristiana abbia « violentato », in nome della fede, un intero continente. Ciò dovrebbe portare le
chiese ad una azione di « valorizzazione delle culture che sono state distrutte ».
Giorgio Cardio!
notato il socialismo, sia per il
retaggio di lotta al fascismo, sia
per la resistenza all’intolleranza
clericale e all’arroganza democristiana. Ricordo ancora con emozione la presenza ai grandi
raduni evangelici di Ascensione
nei boschi del tarantino di un
deputato evangelico valdese, Bosoni credo, con cravatta e basco
socialisti, che a me, ragazzo,
ispirava sentimenti e ideali di
coraggiosa testimonianza e amore per la verità, una lezione mai
più dimenticata assieme a quella della causa dei lavoratori.
Ma oggi? Il naufragio di quei
principi e di quegli ideali ha mostrato la sua irreversibilità nelle vicende delle ultime settimane. Per tralasciare problematiche più « profane », i craxiani
hanno votato assieme a democristiani, socialdemocratici e missini un’interpretazione a dir poco paradossale della limpida sentenza della Corte costituzionale
che decretava la piena facoltatività dell’insegnamento religioso
cattolico nella scuola di stato.
Come ha felicemente osservato Paolo Guzzanti in un articolo
apparso sul « Mercurio » del 20
maggio, si è inventato un ipocrita marchingegno per far restare
a scuola i non avvalentisi « per
non rendere appetibile la fuga
degli altri » (gli avvalentisi). Dunque, per merito, o demerito, di
un forte manipolo di zelanti —
0 forse rassegnati? — seguaci
di Craxi, in nome della « pace
religiosa » e della continuità con
1 precedenti pronunciamenti governativi, è stata affossata una
sentenza inappellabile che finalmente smascherava ogni inganno e compromesso di comodo.
E che il calcolo fosse fondato
su un puro, cinico scambio di
favori, nella peggiore tradizione
mafiosa, l’ha riconosciuto lo stesso Craxi quando in occasione
delle conclusioni del congresso
del suo partito ha ricordato a
De Mita, nell'annunciargli il siluramento, di averlo sorretto anche sulla controversa questione
dell’ora di religione.
Questo tutte le minoranze religiose e i laici autentici devono al partito del garofano. E
sorvoliamo su tante altre posizioni antipopolari e antisocialiste di questi ultimi anni, come
la vergogna di imporre una tassa sulla salute che investe quanti hanno già la sventura di una
infermità.
Invero le avvisaglie di questa
clamorosa inversione di tendenza nel PSI c’erano già state quando il Presidente del Consiglio
Craxi esaltava tra i grandi successi del suo governo l’approvazione di un nuovo Concordato.
Uno zelo sospetto che avrebbe
dovuto impensierire, anche perché l’ispiratore dei nuovi patti
è stato Gennaro Acquaviva, autorevole consigliere ed eminenza
grigia di Craxi, un cattolico mol
to vicino al Cardinal Poletti. Certo, bisogna ammetterlo, ci sono
state anche le intese con le minoranze, ma alla luce degli ultimi eventi non si può non pensare ad « un colpo al cerchio ed
uno alla botte », ad uno strumentalismo tattico al fine di assicurarsi la riconoscenza della
gerarchia cattolica, e con essa
qualche voto in più. Del resto i
frutti sono venuti: la Conferenza episcopale ha per così dire
sospeso il divieto di votare per
i partiti marxisti a beneficio unicamente del PSI.
E che dire poi dell’idillio consumato a Rimini l’estate scorsa
con gli uomini di Comunione e
Liberazione, il gruppo più spudoratamente integralista dell’associazionismo cattolico, che ebbe a sferrare un odioso attacco
ai cattolici democratici: un intreccio non casuale se si pensa
all’« antipatia » reciproca che da
sempre divide Craxi dai movimenti più progressisti della DC
e dell’associazionismo cattolico
— un ultimo esempio di ciò essendo rappresentato dall’incredibile virulenza con cui avversa la
giunta di Palermo che ha rotto
i tradizionali equilibri di potere,
aprendosi ai movimenti ed alle
esnerienze di base.
Dunque i conti tornano. Scontata la difesa d’ufficio della legge 194 sull’interruzione della gravidanza, neppur tanto convinta
se si pensa al dissenso del ministro socialista Amato, di laicità nel partito di Craxi rimane
assai poco. E allora? Sia pure
per questo solo motivo gli evangelici non possono votare il partito di Craxi, tanto meno militarvi, data l’assenza di dialettica e
libertà di espressione, senza fare violenza alla propria coscienza. E credo che la « ragion di
stato » o il patriottismo di partito non possano più valere: non
si può più accettare che « Parigi vai bene una messa ».
Non ho visto — forse ero distratto — una presa di posizione esplicita e pubblica di dissenso, di dissociazione e di inevitabili dimissioni di esponenti evangelici del partito di Craxi, che
pure hanno avuto in passato un
ruolo ideale di grande rilievo.
Penso a Giorgio Spini, che è stato confermato nella Direzione
del partito, a Valdo Spini che
ha funzioni di governo, a Fulvio
Rocco, Libano Fruttini e molti
altri ancora. Sarebbe per me e,
credo, per molti altri fratelli un
segno di incoraggiamento e fiducia se a quel gruppo di cinici,
furbi mestatori e arrampicatori
che sono gran parte del gruppo
dirigente craxiano venisse oggi
un no coraggioso, perché controcorrente, e senza ambiguità,
una limpida affermazione di coscienza che oggi non si può essere evangelici e craxiani al tempo stesso.
Nicola Pantaleo
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TORRE PELLICE
Capire la
Caro direttore,
il tuo articolo « Più realisti
del re » e tutta l’informazione
che il giornale ha dato sulla nuova situazione di chi non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica lasciano piuttosto
sconcertati per diverse ragioni.
1) Un invito di qualche direttore o preside a riconsegnare il
modulo di scelta, per motivi di
praticità, prima del termine delle lezioni viene denunciato come Un obbligo. Vengono, d’altra
parte, ignorati gli interventi di
quelle stesse persone presso le
scuole parificate perché il diritto di scelta venga riconosciuto
anche in queste ultime.
2) Si attribuisce alle circolari 188 e 189 del maggio scorso il
divieto di lasciare uscire gli alunni non avvalentisi dalla scuola
durante le lezioni di religione
cattolica. Tale divieto farebbe
certamente piacere al ministro
Galloni, ma dopo la sentenza della Corte Costituzionale neppure
lui si è più sentito di metterlo
per iscritto. Ora, in regime di
democrazia, quello che non è
vietato esplicitamente è lecito.
Sono le dittature che si premurano di precisare esplicitamente
le libertà residue.
3) Le circolari in questione
mantengono certamente una notevole ambiguità; ma la soluzione di tali ambiguità va cercata
non nelle opinioni personali delTon. Galloni, ma nelle leggi dello Stato e in linea con queste,
a cominciare da quelle che recepiscono le intese con varie confessioni diverse dalla cattolica.
4) I presidi e i direttori sono dei funzionari e non dei politici. I responsabili del pasticcio
sono questi ultimi. Anche se escono dall’aula al momento delle votazioni, restano solidali con
i loro partiti finché non escono
anche da questi.
5) La battaglia sulla laicità e
sullo stato di non obbligo va continuata, nel senso di chiedere
che l’insegnamento della religione avvenga fuori orario scolastico e non con il piccolo mercanteggiamento dei moduli. La lettera proposta dal giornale del
16 giugno può benissimo essere
aggiunta alTallegato C perché si
limita a precisare il senso della
terza scelta in esso prevista. Non
ci si può arrabbiare se il « non
obbligo » non è tradotto in « obbligo di uscire ». Ci sono molte
famiglie, anche della nostra chiesa, che desiderano tradurre il
« non obbligo » in una scelta positiva, di richiesta di cultura, e
non in una scelta pura e semplice di riduzione di orario scolastico.
Ti preghiamo di pubblicare la
presente e ti inviamo un saluto
fraterno.
Claudio Tron
Roberto Eynard
Osservo :
1) Sono lieto di apprendere che
sono « motivi di praticità » che hanno
consigliato ai presidi e ai direttori didattici di raccogliere prima del tempo
i moduli relativi alla scelta dell’lrc.
Sta di fatto che con circolare del
5/6/’89 il direttore Eynard ha disposto che « i moduli da distribuire alle
famiglie devono (il corsivo è mio) essere restituiti entro il 12 c.ni,.. ». Sono
certo quindi che sarà possibile nel Circolo di Torre Pellice cambiare la scelta entro il 3 luglio.
2) Può darsi che non mi sia fatto
capire. L’obbligo di rimanere a scuola
durante le attività in alternativa alrirc rimane. Il ministro non lo richiama nelle circolari (come non indica il
termine del 3 luglio per la scelta essendo questo contenuto in altre circolari) in quanto vale ancora la circolare 302/'86 — non abrogata dal Consiglio di Stato — che dice : « La frequenza delle attività integrative viene
ad assumere per gli alunni stessi carattere di obbligatorietà ». Ciò al fine di
<c garantire il diritto di tutti gli allievi a fruire di un uguale tempo scuola ». La sentenza della Corte costituzionale non abroga le circolari amministrative.
A presidi e direttori rimane dunque possibile giustificare l’assenza alle
attività alternative poste alla prima o
aU’ultima ora, ma questa è altra cosa
dallo « stato di pon obbligo ».
Questa interpretazione non è solo
mia, ma anche della CGIL-Scuola, di
Scuola e Costituzione. Sbagliamo tutti?
3) Concordo poi sull’obiettivo della piena facoltatività dell’Irc e della
sua collocazione fuori dell’orario scolastico. Ma questa è giustamente una
questione politica che comporta la modifica del Concordato e della Intesa
sullTrc.
Giorgio GardioI
"A
delle valli valdesi
settimanale deUe ciilese valdesi e metodiste
Direttore: Giorgio GardioI
Vicedirettore: Giuseppe Platone
Comitato di redazione: Mirella Argentieri Bein, Valdo Benecchi, Claudio
Bo, Alberto Bragaglia, Franco Chiarini, Rosanna Ciappa Nitti, Gino
Conte, Piera Egidi, Claudio Martelli, Emmanuele Paschetto, Roberto
Peyrot, Mirella Scorsonelll
Redattori: Alberto Corsani, Luciano Deodato, Adriano Longo, Plervaldo
Rostan
Segreteria: Angelo Actis
Amministrazione: Mitzi Menusan
Revisione editoriale: Stello Armand-Hugon, Mariella Taglierò
Spedizione: Loris Bertot
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Registrazione: Tribunale di Pinerolo n, 175, Respons. Franco Giampiccoli
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Il n. 25/’89 è stato consegnato agli Uffici postali di Torino e a quelli
delle valli valdesi il 22 giugno '89.
Hanno collaborato a questo numero: Ivana Costabel. Daniele Macris,
Yvonne Peyronel, Lucilla Peyrot, Margarete Ziegler.
3
r
30 giugno 1989
glorioso rimpatrio
3
MANIFESTAZIOME INTERNAZIONALE SUL « GLORIOSO RIMPATRIO >>
LA MOSTRA A LUSERNA S. GIOVANNI
Un museo per l’Europa un segno dei tempi
Duecento « pezzi » autentici dirottati da Berna, Ginevra, Amsterdam
e Torre - Passo dopo passo l’epopea del «popolo-chiesa» nella storia
NYON, 23 giugno. La cornice
è quella solita di un ridente
paesino svizzero, dove tutte le
mattine si lavano le strade con
acqua e sapone, si passa l’aspirapolvere sui prati dei parchi
cittadini per eliminare le antiestetiche foglie cadute durante
la notte, si beve vino e birra a
gogo per tutto il giorno ma, alle dieci di sera, tutti a nanna.
La cornice è anche il lago, dolce
e bellissimo, i contrafforti del
Tura, la cortesia asettica della
gente, i clacson che tacciono, i
telefoni che (ohibò!) non funzionano; cornice è anche quella di
chi vede un’automobile italiana
e ti corre incontro per sapere
se il mare di Rimini è pulito e
tu gli rispondi che non lo sai
perché abiti in montagna, sei
un valdese del Piemonte.
E qui si va in tilt. Valdese (o
vaudois) è chi professa la confessione che risale a Pietro Valdo o come dir si voglia, valdese
(o vaudois) è chi abita lo svizzero Cantone di Vaud. E poi ci
sono i valdesi valdesi, cioè i discendenti dei valdesi delle valli
emigrati nel cantone valdese, che
sono diventati quindi due volte
valdesi; un « pot-pourri » che
non è certo nuovo ma che diventa drammatico nella misura in
cui la gente si allontana dalle
proprie radici, dal vissuto, in Italia come in Svizzera, come ovunque
Dici Rubicone, rispondi che il
dado è tratto. Dici Little Rock,
rispondi Custer; dici ottobre, rispondi Potemkin; dici Quarto, rispondi Mille; dici 8 marzo, rispondi Filadelfia. Dici Nyon,
Prangins, Promenthoux, non risponde nessuno. Eppure qualcosa è successo. Un qualcosa che
ha cambiato radicalmente la geografìa politica europea, ha non
solo influito ma segnato le sorti
del vecchio e del nuovo mondo.
Bisogna quindi sapere e far sapere.
Da oggi, e fino al prossimo
autunno, il Museo del Lemano
ospita una mostra intitolata La
glorieuse rentrée - Tutta la storia dei valdesi del Piemonte, un
insieme organico che raccoglie e
sintetizza tutto Yexcursus dell’unico movimento ereticale del
dodicesimo secolo sopravvissuto
fino ai giorni nostri grazie « soprattutto », e questo è ampiamente sottolineato, alla disponibilità, alla mediazione, alla diplomazia e all’ospitalità svizzere.
« Abbiamo ritenuto doveroso
promuovere con il maggior risalto possibile — ha detto Armand Forel, assessore alia cultura della città di Nyon — una iniziativa atta a valorizzare e attua
La colubrina
personale
di Janavel
(conservata
a Ginevra).
Nella bacheca,
il manoscritto
delle
« Istruzioni ».
lizzare una realtà che è parte integrante del nostro vivere oggi ».
Si sono mossi, per questo, in
molti: le municipalità di Nyon
e Prangins, il Cantone di Vaud,
la città di Ginevra, l’Amministrazione federata, la Pro Elvetia e, naturalmente, la Chiesa riformata svizzera in collaborazione con le varie Società di studi
valdesi. Ci hanno messo mano i
maggiori specialisti: Oliver Patio, Gabriel Miitzenberg, Gabriel
Audisio, Franco Giacone, Bruna
Peyrot, Jean-Daniel Candaux,
Giorgio Tourn, Aldo Comba e altri, 1’« élite » europea del settore.
Il risultato di questo lavoro
è raccolto in un intero piano del
Musée du Léman, una palazzina
settecentesca immersa nel verde
di un grande parco di fronte alla darsena che ospita le « barche » valdesif svizzere). Non c’è
soluzione di continuità, si è avvolti e coinvolti, fin dall’ingresso, dalla successione degli eventi. Dice il presidente del comitato organizzatore, prof. Jean-Daniel Candaux: « Abbiamo anche
qualche fac simile, inevitabile,
ma abbiamo scelto la strada della qualità e non quella della
quantità. Siamo riusciti a "svaligiare" i musei di mezza Europa per mettere insieme oltre duecento pezzi autentici ». E le testimonianze si susseguono: una
prima sezione è dedicata al valdismo ante litteram, i poveri di
Lione, i libri di meditazione dei
predicatori itineranti, le stampe,
i disegnini con le donne ereti
ci manifesto ufficiale della mostra. Un’illustrazione di Jan Luyken,
ritenuta l’unico documento contemporaneo alla spedizione.
(Photo Martin, Genève)
che che volano sulla scopa eccetera. E poi la Bibbia di Olivetano, un raro busto in terracotta
di Guillaume Farei, Calvino, l’aggancio a Cromwell e alla Glorious Revolution, 1’« Histoire » di
Jean Léger. Molto corpo, come
detto, è dedicato al periodo
« svizzero », dopo la revoca dell’editto di Nantes fino, appunto,
al rimpatrio. Ma un grande spazio, che i valdesi (del Piemonte)
apprezzeranno molto, è dedicato
al « dopo rimpatrio », a quello
che, come dice ancora Candaux
« era lo scopo primario del rientro, quello di ristabilire una presenza reale, attiva e fattiva, volta all’evangelizzazione ».
E si parla allora di scuole
Beckwith, di missioni, di giornali, di ospedali, di opere. Manca
forse una sottolineatura importante, quella relativa al XVII
febbraio 1848 e alle sue conseguenze, all’oggi reale, alle lotte
non concluse, all’identità non
acquisita, alla « Babilonia » tuttora imperante. Ma, forse, anche
questo discorso scottante potrà
essere affrontato in una serie di
« conversazioni » pubbliche già
programmate per l’estate.
Le fotografie, valida espressione del vivere attuale, di alcuni
caratteristici scorci delle Valli
(di Marco Gnone) ci accompagnano mentre lasciamo il museo. Fuori, il lago è increspato
da una leggera brezza; la ’’promenade” del lungolago è pressoché deserta, sul molo sventolano le bandiere rossa con croce bianca della Confederazione,
quella bianco - verde col motto
« Liberté et Patrie » del Cantone
di Vaud, quella rosso - blu con
sopra un pesce, simbolo di vita,
della città di Nyon. Non è
ancora buio ma è già sorta la
luna, che traccia con il suo riflesso come una linea ideale di
congiunzione verso l’altra sponda del Lemano. E’ facile tornare indietro di trecento anni. Di
fronte a noi, a soli quattro chilometri, ammiccano le luci del
villaggio di Yvoire, le terre (amate-odiate-amate) del ducato:
subito dietro si vedono i primi
contrafforti delle montagne della Savoia di cui si indovina l’asprezza. Al di là dei dirupi c’è
casa.
Ma non solo casa, e anche
questo è stato messo in evidenza, ma la babilonia che è alla
ricerca della Parola, quella che
dà vita e speranza, quella che è
nostro compito annunciare.
E questa è storia di oggi. E’
storia di domani.
Che a Luserna, in quella che
comunemente si chiama « Luserna alta » per distinguerla
dalla Luserna amministrativa, gli
Airali, e da San Giovanni, all’altra estremità del comune, si
inauguri una mostra sul « Rimpatrio dei valdesi » è certo avvenimento significativo e di non
poco conto.
In questo borgo che ha dato
il nome alla valle (che fino alla
Rivoluzione francese si è chiamata infatti vai Luserna), che
ha mantenuto per secoli il ruolo di capitale del territorio, che
ha rappresentato con i suoi palazzi, conventi ed il suo forte
l’immagine del potere politico e
religioso, la realtà valdese è stata sino a tempi recenti immar
gine evidente di eresia, di pericolo, di minaccia.
Segno dei tempi dunque che
l’amministrazione comunale, accogliendo la proposta giunta da
più parti, abbia inserito questa
mostra nel suo programma culturale per l’estate ’89.
Questi pensieri variamente espressi hanno fatto da sfondo
ai discorsi che sono stati pronunciati sabato 17 giugno all’inaugurazione della mostra nella
chiesa di S. Croce. La giornata
splendida, estiva, ha favorito naturalmente questa manifestazione facendone un momento di
simpatico e piacevole incontro.
Il programma, iniziato puntualmente alle 15 sotto la direzione
del signor Giorgio Roman della
Pro Loco, comprendeva, oltre ai
saluti del sindaco di Luserna S.
Giovanni e dell’assessore alla
Provincia, Cotta Morandini, una
breve rievocazione storica sul
significato degli avvenimenti dell’anno 1689 del presidente della
Società di studi valdesi. La corale di San Giovanni ha eseguito
alcuni inni del repertorio riformato con molta bravura e partecipazione; alcune signore e
signorine hanno indossato per
l’occasione il costume valdese ed
il fatto non è senza significato; se
i simboli hanno il loro linguaggio, udire in quel luogo quegli inni, con la propria identità
confessionale esplicitata, non necessitava di commenti.
Stello Armand-Hugon
Agosto
a Nyon
MERCOLEDÌ' 2 AGOSTO
ore 13 : Raduno al monumento
di Prangins dei partecipanti alla marcia del
Rimpatrio. Visita al Museo di Nyon, partenza
per il viaggio ohe si
concluderà alle valli il
18 agosto.
DOMENICA 20 AGOSTO
ore 9.45: Culto (radiodiffuso), presiede il pastore Eugenio
Rivoir, di Torino;
ore 15 : « La glorieuse rentrée »,
conferenza di G. Tourn
al tempio;
ore 17 : Cerimonia commemorati
va al monumento di
Prangins. Parteciperanno: Giorgio Bouchard,
EGEI; le corali di Luserna S. Giovanni e di
S. Germano; valdesi del
Piemonte e dell'Uruguay;
rappresentanti delle
Chiese svizzere e mondiali; autorità politiche.
CONVERSAZIONI
Fino all'estate del 1990 avranno
luogo • conversazioni » sulla Chiesa valdese e sulle valli valdesi dei
Piemonte, a disposizione dei gruppi che ne faranno richiesta.
Per informazioni rivolgersi al pastore Paul Vouga, Rue centrale, 6,
Morges - tei. 0041-21-8023633.
Il pubblico, particolarmente
numeroso se si tiene conto della
bella giornata e del tipo di iniziativa in genere poco allettante, ha seguito e partecipato con
molta attenzione all’incontro, alle visite guidate della mostra
stessa ed a quella della vecchia
Luserna, sotto la direzione di
persone qualificate. Ai fratelli
della chiesa di Luserna S. Giovanni e di quelle viciniori ed
alla popolazione locale si erano
uniti gruppi di persone casualmente presenti in valle, dalla
Svizzera e dall’Italia, fra cui una
comitiva organizzata dai fratelli
della comunità di Omegna.
La mostra ha trovato adeguata sistemazione, come abbiamo
detto, nella chiesa di Santa Croce adibita per molti anni a cinema parrocchiale ed ora in disuso
per i necessari adeguamenti alle norme di sicurezza. Il locale
ha dovuto essere ripulito, illuminato, fornito di impianto di
sicurezza, ed a questi lavori di
preparazione hanno dato un valido contributo, oltre ai membri
della Pro Loco, i membri dell’ANPI a cui è stato, giustamente, espresso il ringraziamento degli organizzatori.
Esempio dunque di fruttuosa
collaborazione fra un comune, una società storica ed una popolazione responsabilizzata. Siamo lontani certo dalle partecipazioni di massa, si tratta sempre
di iniziative che coinvolgono individui e gruppi di persone interessate, ma l’esempio resta significativo ugualmente.
La mostra si compone ora di
due parti: la prima con i pannelli della mostra sul « Glorioso
Rimpatrio » (il catalogo, in corso di stampa, sta per essere consegnato a giorni), una seconda
parte che espone in bacheche
prestate dal nostro Museo dei
documenti di interesse storico
riguardanti la storia di Luserna
e del comune e documenti tratti
dall’archivio comunale, che è stato oggetto di una catalogazione
adeguata che lo ha reso agibile
agli studiosi ed è uno dei meglio conservati e inventariati della zona.
L’orario di visita è il seguente: da lunedì a venerdì, ore 9-12
e 15-18; sabato e domenica dalle 17 alle 22. Tutti possono dunque trovare uno spazio di tempo per effettuare ima visita, di
giorno o di sera, e ci auguriamo
che siano molti ad approfittare
dell’occasione per recarsi a fare un giro a Luserna e rivisitare
una pagina della storia della
valle.
Bruna Peyrot
GITA STORICA
Le tracce del
Rimpatrio
La chiesa di Pomaretto organizza
una gita in pullman che toccherà, là
dove possibile. Il percorso seguito dai
valdesi nello loro «Glorieuse Rentrée»
300 anni fa, per i giorni 8-9 luglio.
Il programma - Sabato 8 partenza da
Pomaretto, ore 6. Torino - Aosta - Gran
S. Bernardo - Losanna - Nyon (con visita all'esposizione commemorativa) Prangins - Ginevra (pernottamento in
albergo in camere da 4 a 8 letti).
Domenica 9 percorso storico; Yvoire - Colle deiriseran - Colle del Moncenisio - Salbertrand - Sestriere - Pomaretto.
Condizioni - Il costo è previsto in lire
85.000 comprensive del viaggio, pernottamento e cena a Ginevra. I pranzi sono a carico dei partecipanti (picnic).
Ci sono ancora una quindicina di posti disponibili.
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a Luigi Marchetti, tei. 0121/81084.
L
4
fede e cultura
30 giugno 1989
RIFLESSIONI SUL FILM DI LILIANA CAVANI
CDB PINEROLO
Francesco, un uomo
Al di là degli schemi della società medievale - La grandezza di un gesto - Nella storia del futuro frate anche una crisi con i genitori
Partiamo dal titolo: « Francesco » e non San Francesco, ad
indicare che si vuole trattare e
considerare un uomo e la sua
vita, con i drammi che essa comporta. Forse nessun santo è stato più uomo e più umano di
Francesco. Ciò perché nessun
altro è stato, come lui, se stesso, raggiungendo la sua piena
identità e la vetta di una non
comune maturità.
La Cavani ci offre in questo
film una realtà umana al di fuori degli schemi classici del mondo religioso e civile del tempo,
un esempio di credente non più
prigioniero della mentalità clericale, una espressione del nuovo religioso che non vive rinserrato in monasteri, ma tra la gente, nei quartieri popolari, a ridosso delle mura di cinta della
città, per condividere vita e sorte di chi non ha identità né sociale, né civile, né politica.
La grandezza di quest’uomo
del XIII sec. sta tutta in quel
gesto, giudicato strano sia dai
contemporanei che da molti di
noi, di spoliazione e di denudazione che compie dinanzi al
popolo, alle autorità costituite
e al padre Pietro Bemardone, a
cui consegna i suoi abiti di ricco mercante. Distaccarsi è come
spogliarsi: è la nascita di Francesco come uomo libero ed indipendente, che finalmente ha la
forza ed il coraggio di liberarsi
di quanto lo tiene ancora vincolato e dipendente da Pietro
Bemardone. Ha cessato di essere « figlio di », per cominciare ad
essere Francesco in pienezza: è
la morte di una filiazione per la
conquista dell’identità. Davvero
la conversione di Francesco alla
povertà non ha tanto il carattere della severità ascetica,
quanto quello della liberazione
interiore ed esterna.
UNA RIVISTA
Ecumene
FIRENZE — Prosegue con il
n. 1 del terzo anno l’attività della rivista « Ecumene », che reca
nella testata la dizione « giovani
per un dialogo interconfessionale ».
Si tratta di un’esperienza che
raccoglie i giovani cattolici ed
evangelici impegnati nella città
su varie iniziative, tra le quali
quest’anno fa ovviamente spicco
la riflessione sull’assemblea di
Basilea.
11 gruppo redazionale che si
è ritrovato all’inizio dell’anno ha
programmato un’impostazione
che prevede il confronto, per
ogni numero, con un argomento
monografico. La prima tematica
affrontata è quella dell’immigrazione dal terzo mondo in Italia.
Tra riflessioni più generali e servizi sulla realtà fiorentina se ne
occupano, tra gli altri, Alessan
dro Sansone e Debora Spini.
Dopo il distacco dalla famiglia
Francesco riesce finalmente a
seguire la sua strada e realizzare quel suo personale progetto
di vita per cui si sente chiamato
e vive. Adesso che ha conquistato autonomia è capace di modellare la sua vita, conforme al
suo disegno interiore che va manifestandosi con sempre maggior chiarezza. E’ un uomo che
si sta realizzando come persona,
uscendo dall’alienazione, in quanto sta attuando la sua piena identità di individuo, imico al
mondo e diverso da tutti gli altri. Questo è uno dei grandi meriti di Francesco: aver osato di
essere se stesso.
E’ di pochi riuscire a raggiungere la propria identità perché,
come è accaduto a Francesco,
ciò significa lottare contro i genitori che considerano il figlio
ima parte, un’appendice di sé e
quindi su di lui fanno progetti
per il futuro, dimenticando che
la vita di ogni uomo è iniziata
col taglio di un cordone ombelicale, ad indicare che la nascita è l’inizio di una vita diversa
dalla loro, è un distacco, è la
rottura di una simbiosi, la fine
di tm incantesimo; quindi quel
taglio comporta il dolore di questa separazione che è anche una
morte.
Purtroppo i genitori di Francesco non si rassegnano e non
vogliono accettare questa realtà
dolorosa ed allora Francesco, per
seguire i suoi ideali, è costretto
ad abbandonare la casa, gli agi,
le armi ed i suoi genitori; quindi non solo tutto il peso del distacco ora grava su di lui, ma
al figlio tutto è reso- più doloroso dall’atteggiamento infantilmente ostinato dei genitori. Come capita a molti, le prime e
più grosse difiìccltà della vita
provengono proprio dalla parte
da cui invece è giusto aspettarsi aiuto e guida. E ciò sia per
l’ignoranza dei genitori, sia per
il loro egoismo.
E’ significativo che per realizzare progetti amorosi ed ideali
di vita molti giovani, come Francesco, non trovando accoglienza
né comprensione in famiglia, siano costretti a lasciare la casa,
quando invece la famiglia è deputata ad assistere e guidare i
figli, specie in momenti cruciali
come quelli delle scelte e delle
decisioni, che determineranno
svolte, cambiamenti o rivoluzioni. Ma anche questa antica istituzione — la famiglia — nel mondo contemporaneo è in crisi, come la scuola e la giustizia e,
come queste, reclama riforme
ed aggiornamenti. C’è da dire
però che, mentre da secoli nella scuola e nella giustizia operano persone che, avendo ricevuto una preparazione specifica,
sono dei competenti nel campo
dell’insegnamento ed in quello
dell’amministrazione della giustizia, in campo educativo, in materia psico-pedagogica i genitori, che sono ufficialmente riconosciuti come gli educatori dei
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propri figli, sono nella stragrande maggioranza degli ignoranti, quando non sono degli inetti, che con la nascita di un figlio
si improvvisano educatori di
piccoli destinati ad essere cittadini d’Europa.
Credo sia giunto il momento
di esigere, da chi vuole sposarsi, corsi di preparazione all’attività di educatore dei propri figli. E’ giusto pretendere, da parte della societèi, la garanzia della competenza richiedendo lauree, diplomi o patenti? Perché
allora non pretendere quest’altro
attestato, per evitare che in futuro non escano dalle nostre case ragazzi che non sanno gioire,
ragazzi disadattati, ragazzi capaci solo di violenza, di odio e di
terrorismo, ragazzi killer, spacciatori di droga e di illusioni?
Il secolo XIII, il Duecento, è
sicuramente il secolo aureo della
cristianità, ma è anche il secolo
che dà inizio al suo disfacimento.
Basti pensare al papa che lo
inaugura, Innocenzo III, e al papa che lo chiude, Bonifacio Vili,
ambedue teocratici. La pretesa
teocratica di tener soggetti alla
Chiesa gli Stati della cristianità
è ormai del tutto anacronistica.
Nel Duecento il flusso creativo
della storia passa in basso, ha
cioè i suoi luoghi di alimentazione nelle città dove si raccolgono, stringendosi in nuovi patti,
i nobili discesi dai castelli ed i
servi che hanno lasciato la gleba e dove le figure più importanti sono ormai l’artigiano e il
mercante. L’evangelismo è l’ideologia della nuova classe, che fa
della lotta contro la ricchezza, in
nome del Vangelo, una lotta
contro il sistema feudale e contro una Chiesa che vi è rimasta
imprigionata.
Il Duecento, sotto il profilo
politico-sociale, è il periodo del
Comune, dell’urbanizzazione che
porta con sé il passaggio del servo alla condizione di uomo libero, di cittadino. Il Comune (parola prima sconosciuta) è una
convivenza in cui non si è più
« l’uomo di un uomo » (come
nell’organizzazione feudale), ma
si è « uomo con l’uomo », in un
rapporto di fraternità che è anche autonomia, garanzia di sviluppo e di iniziativa creatrice.
Francesco in quel mondo, dominato dal potere politico papale e caratterizzato dall’egemonia monacale, ha saputo interpretare mirabilmente i bisogni
della sua generazione: il bisogno
di libertà, di laicità, di cambiamento, di apertura, di democrazia, di fraternità. Francesco nella sua epoca fu un rivoluzionario, un innovatore, come pochi
altri.
Ma a ciascuno di noi è dato di
essere « innovatore » proprio
perché ognuno, in quanto diverso dagli altri, se realizza la sua
piena identità, porta il suo notevole contributo di novità e di
rinnovamento continuo per la
società, nella diversità che ci
caratterizza singolarmente.
Fernando lachini
ASILO EVANGELICO DI
MALNATE (Varese)
A causa del pensionamento
della nostra direttrice, cerchiamo, per data da stabilirsi
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Preghiere
L’elegante volumetto è un vero
e proprio libro per la preghiera
comunitaria. L’utilizzo non è ristretto alla sola celebrazione della Cena del Signore, ma può
estendersi a tanti altri momenti
della preghiera comunitaria e
personale.
Merita sottolineare alcune caratteristiche del volume.
1) Si tratta di una raccolta
alla quale ha lavorato prevalentemente il presbitero della comunità. Franco Barbero ha ’’steso” la maggior parte di questi 27
schemi di celebrazione, che vengono ad aggiungersi a due precedenti raccolte : « Fate festa »
del 1977 e « L’Eucarestia nella vita del cristiano » del 1980.
Qui si tratta di una serie molto più estesa che rispecchia lo
stile tipico della celebrazione della Cena del Signore così come si
svolge nelle comunità di base del
pinerclese.
2) In questi ’’schemi” si notano alcune caratteristiche che
hanno sempre accompagnato la
esperienza della comunità cristiana di base di Pinerolo. Infatti, se da una parte la preghiera
è molto intrecciata con i problemi quotidiani, sociali e politici, dall’altra in essa trovano larghissimo spazio il silenzio, la celebrazione delle ’’opere” di Dio,
la lode-benedizione a Dio, il canto della sua gratuità, il continuo
riferimento alla iniziativa di Dio
che è altra cosa dall’azione umana, la confessione di peccato e la
speranza in Colui che può crearci
un cuore nuovo.
3) La comunità non propone
queste pagine come un ’’modello” di preghiera cristiana, ma
come una delle molteplici modalità ed esperienze. Si tratta di un
invito a tutte le comunità ad essere creative anche nel momento del culto.
Il volumetto può essere richiesto alla comunità cristiana di base, in corso Torino, 288 - 10064
Pinerolo (tei. 0121/22339).
Domenico Ghirardotti
Comunità chi.stiana di ba.se di Pinerolo, Preghiere eucaristiche. Bra,
1989, ipag. 104, lire 12.000.
TULLIO VINAY
Ad multos
annos
FIRENZE — E’ stato un incontro molto familiare, domenica 14 giugno, quello della nostra
comunità con i coniugi Vinay.
Tullio aveva compiuto 80 anni
il giorno prima e a lui abbiamo
fatto gli auguri del limite biblico (120 in buona salute!); soprattutto con lui e con Fernanda
c’erano tanti ricordi dei tempi
passati, tempi anche duri, perché in mezzo c’era stato il periodo bellico, ma anche tempi
nei quali tutta la forza della fede, della speranza, dell’agape trovava la più alta tensione.
Ci siamo incontrati nel culto,
il culto di Pentecoste, la promessa e il dono dello Spirito
Santo. Alla luce dell’inno della
«agape» (I Cor. 13) il past. A.
Sonelli ha accostato le speranze che accompagnano l’Assemblea ecumenica di Basilea alle
speranze che avevano ispirato a
Tullio il progetto di Agape, di
creare un movimento di amore
in contrapposizione agli odi prodotti dal cònflitto mondiale.
L’agape di Dio rivelataci in Cristo è al fondamento di tutta l’azione di Tullio, in tutti i campi
nei quali si è svolta. E di questo egli ha dato conferma nel
messaggio che ci ha rivolto durante il culto e di cui gli siamo
ancora una volta grati.
FACOLTA’ DI
TEOLOGIA
Avviso
ESAMI
Gli esami per il corso di diploma nel mese di agosto 1989 sono
stati fissati a Torre Pellice, Collegio
valdese, domenica 27 agosto dalle
ore 9.
Preghiamo coloro che volessero
iscrivervisi di informare il segretario, prof. Rostagno. Telefono:
06/361.9729;
dopo il 15 luglio 0121/80.88.18.
ISCRIZIONI AL CORSO DI LAUREA
Per l'immatricolazione al corso
di laurea va presentata domanda
alla segreteria entro il 25 settembre su modulo fornito dalla segreteria stessa. Si richiede la maturità
classica o altro titolo di secondaria
superiore giudicato equipollente con
Tobbligo di esami integrativi. Un
anno di studio integrativo viene richiesto a coloro che non hanno
fatto 5 anni di scuola secondaria
superiore. La frequenza è 'obbligatoria.
BORSE DI STUDIO
Per permettere la frequenza sono previste borse di studio. La domanda per la borsa deve essere debitamente motivata. Informazioni più
dettagliate sono reperibili presso
il prof. Rostagno, segretario. Per i
telefoni vedi sopra. Grazie.
TASSE ACCADEMICHE
Le tasse accademiche sono fissate, a partire dall'anno accademico 1989-1990, nella seguente misura:
Corso di laurea:
— Immatricolazione, L. 100.000;
— frequenza per i quattro anni regolari, L. 100.000 a semestre;
— iscrizioni fuori corso, L. 100.000
all'anno.
Non verranno richieste tasse di
frequenza per l'anno all’estero e
per eventuali anni successivi autorizzati dal Collegio accademico,
per il periodo del servizio militare
o civile e per comprovate cause di
forza maggiore nell’interruzione degli studi, accettate dal Collegio
accademico.
Corso di diploma;
— iscrizione, L. tOO.OOO;
— frequenza per i tre anni regolari, L. 100.000 all'anno;
— tassa per ogni esame sostenuto
dopo il terzo anno, L. 30.000.
Gli esami sostenuti da studenti
non in regola con II pagamento
delle tasse verranno segnalati dal
segretario al Consiglio per l'annullamento.
Gli importi vanno versati sul ccp
n. 2471.7001 intestato alla Facoltà.
ANNO ACCADEMICO
L'anno accademico inizia i!
ottobre 1989 alle ore 17.30 nell'aula
magna della Facoltà a Roma, con
la prolusione tenuta dal prof. E.
Genre, docente di teologia pratica, e con il culto di apertura, il
giorno successivo, a cura del prof.
G. Girardet.
Le lezioni del semestre invernale
vanno dal 16 ottobre al 9 febbraio
1990. Per il semestre estivo dal
26 febbraio al 1 giugno. Vacanze di
Natale; dal 21 die. al 7 genn. Vacanze di Pasqua: dal 12 al 22 aprile. Domenica della Facoltà: 22 aprile.
I programmi dei corsi sono disponibili in segreteria. Facoltà Valdese, V. Pietro Cossa 42, 00193 Roma.
Il segretario: prof. S. Rostagno
5
30 giugno 1989
vita delle chiese 5
REGGIO CALABRIA - L’ASSEMBLEA DEL XV CIRCUITO
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI
Lavoro comune battisti-valdesi incontro dei diaconi
Si lavora per un futuro di cura pastorale comune - L’ora di religione - Il centro di Bethel e gli spazi per la testimonianza in Calabria
L’Assemblea del XV Circuite
si è riunita a Reggio Calabria il
21 maggio. La novità di maggior
rilievo era nella presenza della
delegazione battista, ufficialmente invitata.
L’Assemblea è stata informata circa la visita che il presidente Spanu e il moderatore Giampiccoli hanno fatto l’8 maggio
alle due comunità, battista e valdese, di Reggio Calabria. Queste
due chiese, che hanno una lunga
tradizione di amicizia e fraterna collaborazione, hanno ricevuto la proposta di essere curate entrambe, in futuro, da un
unico pastore che potrà essere a
volte valdese e a volte battista.
Le due chiese si sono dichiarate
sostanzialmente favorevoli all’esperimento, anche se non hanno
ancora studiato, ciascuna nel
suo ambito, il documento che è
stato loro lasciato dal moderatore Giampiccoli.
La questione dell’ora di religione è stata discussa in modo
informale. Ne è venuto fuori un
ringraziamento alla Tavola valdese per quanto sta facendo in
favore della libertà di tutti gli
italiani in ordine al dibattito
sulla questione dell’Irc. E’ stato
anche chiesto al nostro giornale
di pubblicare un’ampia informazione sulla situazione dell’insegnamento religioso nelle scuole
pubbliche di tutti i paesi in cui
i cattolici romani costituiscono
ima minoranza della popolazione.
E si è anche auspicato che si
possa giungere a una vasta campagna di stampa, sul piano internazionale, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione
in cui sono costretti a vivere i
bambini non cattolici nella scuola pubblica italiana.
C'è stato anche un ampio dibattito sul Centro Bethel, che si
trova sulla Sila, a circa 1200 metri di altezza sul livello del mare
e a 40 chilometri da Catanzaro.
La Tavola ha investito di recente
qualche centinaio di milioni su
questo Centro e le contribuzioni delle chiese non sono adeguate allo sferzo che si sta facendo.
L’Assemblea ha auspicato un più
fattivo collegamento tra il Consiglio di circuito e il Comitato di
Bethel.
Ma niente si è riusciti a dire
sulla testimonianza che le nostre
chiese sono chiamate a dare nella grave situazione in cui si trova in questo momento specialmente la Calabria. L’anno 1988 è
stato quello delle visite eccellenti in Calabria. Sono venuti il
presidente della Repubblica, il
presidente del Consiglio dei ministri, il commissario delTAntimafla, il papa e altri grossi personaggi.
Di fronte a questa situazione,
che secondo molti ha già superato il limite di pericolosità, le
nostre chiese si sentono come
impotenti. Si rendono conto che
non possiamo limitarci a fare
da spettatori e ricordano l’esortazione del profeta Geremia a
non fuggire dalla città corrotta,
ma a rimanere in essa e pregare
per essa (Ger. 29; 7). Diversamente da quanti si rifugiano in
ambiti settari, nella speranza di
salvarsi da soli e rimanere incontaminati, le nostre chiese
guardano a Gesù che non fugge
dalla città che lo rifiuta, ma
entra in essa « trionfalmente » e
vi viene crocifisso.
Forse mai abbiamo tanto pregato per le autorità che ci governano e per le città nelle quali viviamo. La preghiera è anche stimolata dal fatto che un
membro della Chiesa valdese di
Catanzaro è diventato, nel dicembre ’87, presidente della Giunta
regionale della Calabria. La cosa suscita sentimenti contraddit
Una veduta del Centro di Bethel. uno dei punti sui quali ha lavorato
l’assemblea del XV circuito.
tori, perché Rosario Olivo si
professa apertamente valdese.
Ciò significa che molti calabresi
che non avevano mai sentito parlare di valdesi ora ne sentono
parlare. Ma si sono create anche delle curiosità, delle sfide e
pure delle legittime aspettative
da parte di chi vuole vedere che
cosa cambia nella gestione del
potere pubblico, quando chi lo
presiede è un valdese.
A conclusione dei suoi lavori,
l’Assemblea di Circuito di Reggio
Calabria ha eletto come sovrintendente il past. Samuele Giambarresi e come membri del Consiglio Beatrice Grill, Iva Russo
e Katty Venturini.
G.S.
TORRE PELLICE — Nel
l’ambito di uno stage di formazione internazionale di diaconi
francesi e svizzeri, si svolgerà
presso la Foresteria valdese
sabato 1° e domenica 2 luglio
un incontro coi diaconi italiani.
Il Dipartimento diaconale prevede nella giornata di sabato
la cena in comune e poi uno
scambio di esperienze condotto dal past. Alberto Taccia.
Nella giornata di domenica,
dopo il culto con la chiesa locale, i diaconi visiteranno il Museo e i luoghi storici valdesi,
un’opera diaconale.
Chi volesse partecipare (la
lingua è il francese, ma è assicurata la traduzione) può telefonare alla Foresteria 0121/
91801 oppure a Anita Tron 0121/
932422.
Tempo d’estate
FERRERÒ MANIGLIA — Iniziano con la prima domenica di
luglio le riunioni estive della
chiesa di Perrero-Maniglia. Domenica 2 luglio si terrà la riunione di Grangette, nel corso della
quale si discuterà anche dell’ipotesi di vendita della scuola di
quartiere. Domenica 9 luglio riunione al Lorenzo (Maniglia). Tutte le riunioni hanno inizio alle
ore 15 circa.
• Sabato 1” luglio è previsto
l’appuntamento alle 9 davanti al
tempio di Ferrerò (oppure alle
9,15 a Massello, borgata Reynard) per chi vuole collaborare
alla pulizia del viottolo che porta
al Castello di Balziglia.
ANGROGNA — Il culto di domenica 2 luglio si terrà al capoluogo.
• La comunità formula i suoi
auguri a Nella Long e Roberto
Rostagnol che si sono sposati il
24 giugno, e a Daniela, Ezio e la
piccola Elisa per la nascita di
Chiara Sappé.
Alla Balsiglia
MASSELLO — Coloro che arriverranno alla Balziglia nel corso
dell’estate potranno avere migliore accoglienza dei valdesi che
fecero il « glorioso rimpatrio »
nel 1689. Da sabato scorso, infatti, funziona nuovamente nel piccolo villaggio im bar, che è stato aperto da Ugo e Anita Tron,
vicino al Museo.
Solidarietà
PRAMOLLO — All’età di 79
anni ci ha lasciati Edvi Lnng
(Vicu), uno dei pochissimi che
in estate saliva ancora all’alpeggio con le sue mucche. A tutta
la famiglia ed in modo particolare alla moglie Elena esprimiamo le fraterne condoglianze e la
solidarietà cristiana della comunità.
CORRISPONDENZE
Con gli studenti cinesi
FIRENZE — Il Consiglio dei
pastori e responsabili delle Chiese evangeliche di Firenze, Pistoia
e Prato, riaffermando la propria
fede nel Cristo che dona libertà
e restituisce dignità all'uomo, di
fronte al massacro dei giovani
studenti cinesi nella Piazza Tien
an-.Men di Pechino
esprime
il proprio sdegno per la decisione presa dalle autorità politiche
e militari cinesi, decisione che
manifesta ancora una volta l’arroganza di un potere che non
si preoccupa del bene del popo
10 ma soltanto della propria posizione dittatoriale;
manifesta
la propria solidarietà verso il
grande popolo della Cina, ed in
particolare con i giovani e meno giovani che con coraggio hanno rivendicato in modo non violento i propri diritti umani;
dichiara
che ogni forma di violenza mortilìca la libertà dell’uomo, che
viceversa poggia sulla ricerca
continua e costante del dialogo
in vista della creazione di una
società più giusta.
11 significato
del Rimpatrio
MESSINA — Il XVII febbraio
è stato celebrato con un’agape
fraterna, nel corso della quale
il fratello Daniele Macris ha illustrato brevemente il significato dell’editto della libertà c del
« Glorioso Rimpatrio ».
• Durante la settimana santa
la chiesa si è riunita il venerdì
per ricordare la Passione. Il 22
aprile la comunità luterana si è
riunita sotto la guida del pastore H. Dickmann.
• Attività di evangelizzazione e
culturali si sono svolte nei locali sociali, organizzate dal Consiglio di chiesa. Una conferenza
è stata tenuta il 9 marzo dal
prof. Raffaello Romeo, docente
di chimica-fisica all’Università
di Messina, sul tema dell’ecolo
gia e della tutela ambientale. Il
relatore è stato molto avvincente e lucido nell’esposizione ed è
seguito un dibattito interessante che ha suscitato molta attenzione.
• Il 23 marzo il prof. Saverio
Di Bella, docente di storia moderna presso l’Università di Messina, ci ha informati sul periodo
storico del « Glorioso Rimpatrio » in maniera esauriente e
stimolante, con spunti di riflessione inaspettati e graditi.
• Il 21 aprile la prof .sa Laura
Bonfiglio, paleontologa dell’Università, ci ha intrattenuti sul
rapporto fra scienza e fede. Il
pastore Giovanni Lento ha inoltre distribuito un suo articolo
su questo tema, da lui affrontato qualche anno fa. Il pubblico
intervenuto alle conferenze è stato numeroso e qualificato. Speriamo così d’aver offerto una
buona testimonianza di fede alla cittadinanza.
• 11 13 maggio l’unione femminile ha organizzato il consueto
bazar di primavera, che ha avuto un ottimo esito. Domenica 14
la comunità ha ricordato la festa della famiglia e i bambini
della scuola domenicale hanno
distribuito fiori a tutte le sorelle di chiesa.
Battesimo
RIMINI — Domenica 9 aprile
è stata nresentata al battesimo
la piccola Caterina Senesi, di
{Giordano e Diala Romanello, venuta dopo parecchi anni ad allietare la casa e le sorelle maggiori Cristina e Monica. La chiesa si è stretta numerosa attorno
alla piccola Caterina accogliendola con particolare affetto e invocando su di lei tutte le benedizioni del Signore.
• 11 13 maggio, come già da
vari anni, ci siamo ritrovati nella parrocchia di S. Niccolò per
la veglia di Penteeoste, organizzata dalla parrocchia stessa e da
un folto gruppo di giovani di
« Rinnovamento nello Spirito »;
era presente anche il nuovo pastore della Comunità avventista.
Franco lazzolino. La veglia si è
svolta fra letture bibliche, preghiere, brevi meditazioni sui brani letti e molti canti con accompagnamento di chitarre.
• 11 18 maggio è nato ad Osimo (Ancona) il piccolo Giacomo,
terzogenito di Daniela Giulianetti e Roberto Pesaresi. Alla famiglia Giulianetti, ai genitori ed ai
fratellini Davide e Gionatan i
più affettuosi rallegramenti da
parte di tutta la nostra chiesa.
• Nella settimana dopo Pentecoste è tornato fra noi per una
breve vacanza con la famiglia il
pastore Gunther Leibbrand. Ha
presieduto il culto del 21 maggio, che è stato particolarmente
affollato. Ringraziamo di cuore
la famiglia Leibbrand per il suo
costante ricordo affettuoso, da
tutti ricambiato, ed in particolare il caro Gunther per il forte
messaggio che ci ha recato, ricco di speranza e d’amore.
• Le attività invernali si sono
chiuse con il culto di domenica
11 giugno in cui è stato confermato nella fede il giovane Christian Valentini. Erano presenti i
parenti venuti dalla Germania e
da Padova, nonché vari turisti
italiani e stranieri in vacanza a
Rimini. Al caro Christian rinnoviamo il nostro augurio di potere, con l’aiuto del Signore, mantenere le promesse che ha rinnovata nella sua confermazione.
• Orario estivo dei culti in Ri
mini (viale Trento. 61 - tei.
31055): ogni domenica; ore 9.30
culto tedesco, ore 10.30 culto
italiano.
Domenica
della Facoltà
CARRARA — Dorolhee Mach,
studentessa di teologia alla nostra Facoltà, ha tenuto il culto
la « domenica della Facoltà ».
Dorothee, da bambina, ha trascorso assieme ai genitori e fratelli molte estati di vacanza al
mare di Carrara, ospite di membri di chiesa, e conosceva quindi tempio e comunità fin da piccola. Alcuni anni fa poi ha lavorato sei mesi nella casa di riposo « Il Gignoro » a Firenze.
La chiesa ha quindi particolarmente apprezzato il suo ritorno
— questa volta sul pulpito —
ed ha ascoltato con gioia il sermone (in ottimo italiano) e con
interesse le risposte alle varie
domande sulla Facoltà.
• Nel mese di aprile i coniugi
tedeschi Stoodt di Darmstadt, amici dei pastori Ceteroni, hanno visitato La Spezia e Carrara,
trascorrendovi una settimana e
partecipando ai culti. La comunità ha accolto con gratitudine il dono di un bel calice per
la Santa Cena fatto a nome di
un gruppo di mogli di pastori di
Darmstadt. Sarà im ricordo del
legame fraterno che unisce le
due città.
• Domenica 14 maggio, giorno di Pentecoste, abbiamo festeggiato la confermazione di Elisa
Tel ara; auguriamo al nuovo
membro di chiesa la benedizione
del Signore per una crescita nella fede ed una partecipazione
gioiosa alla vita della chiesa.
• Martedì 16 maggio le donne
delle Unioni femminili di Carrara e La Spezia si sono riunite
nell’ospitale sede di La Spezia
per un incontro con la presidente della Federazione femminile
valdese e metodista. Maria Grazia Sbafa Palazzina di Parma.
Erano grate per questa occasione di conoscersi e di sentire il
vivace resoconto del lavoro svolto, dei viaggi intrapresi nei gruppi del Nord e del Sud, della partecipazione al congresso delle
donne metodiste a Berlino... e
di sentire che problemi e difficoltà, ma anche soddisfazioni
e soluzioni si assomigliano un
po’ dappertutto!
6
valli valdesi
30 giugno 1989
SAN GIOVANNI
Una festa
per
conoscere
Se volevano far capire cosa
vuol dire « scuola a tempo pieno » ci sono riusciti! I bambini
e gli insegnanti di San Giovanni hanno intrattenuto per più di
tre ore con video, diapositive e
drammatizzazioni i genitori e tutti coloro che hanno voluto aderire alla « Festa del tempo pieno ».
Attraverso le immagini dei video, i genitori hanno potuto capire come, partendo dai desideri dei bambini, si può « fare
scuola » e insegnare di tutto, come per esempio il video sui puffi, un dialogo, tutto in francese,
ambientato proprio nel bosco. I
bambini hanno dimostrato di possedere bene questa lingua, nonostante ormai non la si parli quasi
più in famiglia. Anche le diapositive sull’inserimento di bambini portatori di handicap con altri normodotati nelle attività psicomotorie, dove il docente diventa bambino e gioca con loro, sono state importanti per noi, per
meglio capire cosa vuol dire avere non solo spazi, attrezzature,
personale in più, ma anche un
tempo più ampio per sviluppare
tutte le potenzialità che sono in
ogni piccolo individuo, cercando
di farle emergere facendo in modo poi che i bambini prendano
coscienza di tutto ciò.
In questo senso sono state recepite le mostre allestite nelle
classi con il materiale didattico,
dove i quaderni, i diversi libri
usati, i cartelloni erano lì a disposizione per far capire che si
possono preparare i bambini con
dei metodi molto diversi da un
tempo, quando si imparava senza
provare, sperimentare, verificare,
senza « calarsi » direttamente
nella situazione storica, anche locale, vissuta.
Sfogliando un giornalino sulla
Cartochimica viene da dire che
oggi questi bambini seguono con
interesse i problemi legati per
esempio all’inquinamento, addirittura sollecitano i genitori ad
attivarsi in questo senso! Ma il
discorso portato avanti durante
l’anno scolastico non è ancora
terminato, né dovrà terminare.
Infatti i bambini di quinta con le
loro insegnanti hanno organizzato una « due giorni » di esami, in
verità un po’ inconsueti: hanno
soggiornato per due giorni in una
località agrituristica dove, oltre a
socializzare la loro forse prima
« uscita da casa », hanno portato
avanti il loro lavoro e in questa
ottica prendono coscienza della
loro « crescita » e delle proprie
prime responsabilità in quanto
persone con un bagaglio di conoscenze da mettere in pratica nella vita in comune.
Grazie dunque, non solo a queste insegnanti della classe 5“, ma
a tutti coloro (compreso il direttore didattico) che lavorano secondo quanto mostrato con quella bella festa ricca anche di suoni, di danze, di rappresentazioni
significative e ben ideate.
Y.P.
TORINO - GIORNATA DI STUDIO
Larchitettura nei parchi
Tener conto dello stile e delle esigenze socioeconomiche della zona
Ha avuto luogo il 16 giugno,
organizzata dal Parco naturale
Val Troncea, con la collaborazione dell’Assessorato alla cultura
e dell’Assessorato alla pianificazione territoriale della Regione
Piemonte, una giornata di studio sul recupero dell’architettura rurale nei parchi naturali. E’
interessante che si dibatta di architettura minore in una sala del
palazzo che fu un tempo dei Savoia, in una struttura di quelle
considerate « auree ». La sensazione è che non si tratta di una
crepa del Palazzo, ma della consapevolezza che finora non si è
fatto quasi nulla nei confronti
dell’architettura minore, una presa di coscienza che molti edifici
rurali, per dirla con le parole
del dott. Ottino, direttore del
Parco Val Troncea, « oltre al
giudizio estetico, rappresentano
un patrimonio culturale e storico non indifferente perché raccontano tutte quelle microstorie
che inßne determinano la civiltà di un popolo ».
Il tema è stato affrontato nei
suoi aspetti tecnici in modo approfondito, ma con una attenzione particolare per l’ambito culturale e gli aspetti storici, normativi e finanziari. Attorno al
tema si è discusso dello stesso
ruolo e validità dei parchi attuali, senza la solita e classica contrapposizione di chi è favorevo
le e di chi contrario. Si è ribadita la validità dell’esistenza di
un parco che abbia carattere di
laboratorio, un ruolo non solo
di tutela ma un’azione propositiva, come « punta di un’azione
culturale ». Evidentemente il problema del mantenimento e riutilizzo corretto del patrimonio
architettonico non interessa solo le aree-parco, ma grandi aree
rurali, in particolare quelle montane. Se da una parte si necessita di strumenti atti alla verifica di progetto, dall’altra ogni
intervento è subordinato ad uno
studio serio della realtà socioeconomica della zona.
Accanto a strumenti normativi, quali il « piano dell’area »,
emerge la necessità di progetti
e programmi di intervento affrontabili solo con metodi interdisciplinari, cioè con il contributo di tecnici specialisti in indirizzi diversi, e di una conoscenza approfondita ed un inserimento delle problematiche della zona, trattandosi di interventi che comunque vanno verso una trasformazione del territorio. Gli interventi di recupero, spesso, si rivolgono a strutture attualmente in
disuso o comunque con caratteristiche obsolete, basti pensare
alle necessità di una azienda agricola di un tempo e a quelle
attuali. Spesso il recupero è legato ad una nuova destinazione
TORRE RELUCE
Arredo urbano
Il centro storico del paese si rifà il trucco
Di notevole significato la parte approvata dal consiglio comunale di un piano dell’arredo
urbano, destinato a mutare alcuni aspetti del centro cittadino,
rivalorizzandolc; cosa accadrà?
In base a quanto approvato,
l’isola pedonale vedrà l’installazione di fioriere, panchine e strutture atte al parcheggio di biciclette; verrà soppresso il parcheggio di fronte al municipio
ricavandone per altro altri due
in un’area annessa a via Cardon
e lungo viale Trento: resterà
comunque, quello dei parcheggi, un problema, anche perché
continua ad essere largamente
sottoutilizzata l’area più adatta
allo scopo, e cioè piazza Cavour.
Ma altre novità sono previste,
seppur con tempi più lunghi rispetto all’isola pedonale: alcuni
tratti di strada attualmente asfaltati rivedranno la pavimentazione a pavé, in modo da renderli
uniformi al resto, e tre strade
che intersecano l’isola pedonale
(via Caduti per la Libertà, via
Cavour, via Alfieri) avranno la
pavimentazione rifatta, sostituen.
do anche in questo caso l’asfalto
con elementi autcbloccanti.
Infine, a margine di tutte queste iniziative va segnalato che i
consiglieri, di fronte ai problemi di circolazione sorti a seguito della chiusura temporanea al
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traffico di via Cavour per lavori
in corso, hanno esaminato la
possibilità di riaprire temporaneamente al traffico il primo
tratto di isola pedonale in via
Repubblica: ne deriverebbero però non pochi problemi.
Altre deliberazioni assunte riguardano la pulizia delle strade,
con le operazioni di « lavaggio »
affidate settimanalmente alla
ACEA, e la manutenzione di viali
e giardini; l’insieme di questi
provvedimenti prevede spese
non indifferenti e rappresenta
un netto salto di qualità rispetto
ad un non lontano passato.
Naturalmente il consiglio non
si è occupato solo di arredo urbano; è stato approvato il progetto di ristrutturazione dei locali utilizzati dai vigili del fuoco e, con la nomina del direttore
lavori, è passata in pratica in
fase operativa la realizzazione
del palco al cinema Trento, dove, per inciso, sono in corso lavori di tinteggiatura che hanno
costretto il locale, per un breve
periodo, alla chiusura.
Verrà istituito, e questa è una
novità a livello di valle, un mercatino di prodotti biologici; la
richiesta, arrivata da alcuni produttori, già si è concretizzata
con un settore specifico all’interno di alcune fiere, ma ora è
stato dato il via all’iter burocratico cui deve sottostare la nascita di un nuovo mercato; è
stata individuata la cadenza (pomeriggio del terzo sabato di ogni
mese) e la necessità di dar vita
ad una commissione che stabilisca dei criteri rigorosi di ammissibilità al mercatino.
Infine i consiglieri hanno deciso di sostenere le iniziative che
la Società di studi valdesi e
l’Associazione Le Bue hanno organizzato per ricordare rispettivamente il terzo centenario del
rimpatrio dei valdesi e il secondo centenario della nascita di
Charles Beckwith.
Pìervaldo Rostan
d’uso, poiché le prospettive di
sviluppo di una zona non sono
più quelle di cento anni fa. Si
tratta di attuare un intervento
che passi attraverso l’equilibrio
di due esigenze: la salvaguardia
di un patrimonio storico-artistico e l’inserimento a pieno titolo nella realtà di oggi, adeguandolo anche alle norme ed ai bisogni attuali.
Sono certamente necessari sia
dei criteri-guida, sia del pragmatismo per gestire l’impatto delle norme con le realtà locali,
ma non è secondaria nemmeno
la disponibilità di fondi.
L’assessore Vetrino ha dichiarato: « La Regione Piemonte è
estremamente sensibile a questi
problemi; dal lato legislativo, e
speriamo anche dal lato finanziario, possono oggi e in futuro
determinarsi le condizioni affinché il recupero dell’architettura
rurale nei parchi, e non solo nei
parchi, possa rappresentare un
obiettivo perseguibile ». Oggi, nei
fatti, la « sensibilità » della Regione si quantifica con un impegno per i parchi pari alTl per
mille del proprio bilancio, una
situazione che si commenta da
sé.
A partire dall’intervento del
dott. Casale, direttore del Parco
Orsiera-Rocciavré, si è sviluppato un vivace dibattito sul problema dei finanziamenti pubblici. Resta aperto l’interrogativo
sulle risorse esistenti, che possono essere impegnate sia per
stimolare attività economiche locali, che creino possibilità di vita all’interno dei parchi e, nel
caso specifico, in montagna, sia
per finanziare con soldi di tutti
la ristrutturazione di seconde case per i turisti di fine settimana. Si è parlato di capacità di
autofinanziamento dei parchi, di
necessità di maggiore coordinamento fra i diversi assessorati,
di iniziative riguardo ad interventi nell’edilizia residenziale, di
finanziamento di programmi integrati, ad esempio agrituristici.
Accanto alle nuove proposte di
revisione delle norme istitutive
dei parchi, restano nell’incognita quali saranno gli effetti delle
proposte regionali riguardo agli
aspetti finanziari nella loro elobalità.
Il rischio è che tutta la partita si giochi a Torino, una par
tita giocata a tavolino e fuori
casa; d’altronde alla giornata di
studio la partecipazione dei nostri amministratori locali è stata nulla; in particolare è da segnalare l’assenza dei responsabili politici della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca, direttamente interessate alla gestione dei parchi Val Troncea e Orsiera-Rocciavré.
Prossimamente verranno affrontati gli aspetti direttamente
legati al recupero delle strutture e all’impatto ambientalé.
Mauro Meyitre
PER L’ESTATE
Tuttovallì
Viene spedito in questi giorni
a tutte le famiglie della Comunità Montana Chisone e Germanasca il notiziario che informa sulle attività e sui programmi di incontro che riguardano
il secondo semestre del 1989.
Il notiziario contiene resoconti sul lavoro svolto dal servizio
per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze, la mostra
dei ragazzi delle medie sulla
Resistenza, le iniziative prese
per valorizzare il vino locale.
Seguono i programmi di gruppi e associazioni per rallegrare le giornate di vacanza, con
ascensioni, passeggiate a cavallo, spettacoli musicali (Roberto
Vecchioni a Salza), danze folcloristiche, campi di studio ad
Agape.
In questo ricco calendario estivo manca però del tutto un
accenno alle manifestazioni che
avranno luogo in valle per ricordare il terzo centenario del
Rimpatrio (Sapatlé a luglio e
Balsiglia ad agosto), come pure
manca una sia pur minima rievocazione storica delTavvenimento.
Non viene neppure menzionata l’inaugurazione del nuovo
Asilo di S. Germano a settembre, anche se è probabile che se
ne farà la dovuta pubblicitài a
tempo debito.
E’ veramente da deplorare
questo silenzio-stampa su iniziative che non riguardano soltanto
le consuete attività cultuali della chiesa valdese, ma portano
un contributo storico e culturale apprezzato in Italia e all’estero.
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7
30 giugno 1989
valli valdesi
LE MODALITÀ’ PER L’AUTORIZZAZIONE
Tempo di funghi
Le norme per la raccolta - Quale utilizzo dei soldi dei tesserini?
Con l'estate ancora una volta
si prospetta un’altra stagione di
funghi ed è quindi opportuno
precisare le modalità che ogni
comunità montana ha scelto per
regolamentarne la raccolta.
Bisogna anzitutto premettere
che le autorizzazioni rilasciate
dagli enti locali hanno validità
annuale e che pertanto esse vanno rinnovate.
In vai Pellice, chi è interessato ad ottenere per la prima volta il tesserino personale deve
versare 25.000 lire sul c/c postale n. 31725104 intestato alla Comunità Montana Val Pellice, indicando la causale del versamento, e presentarsi presso gli uffici
tecnici di via Caduti per la Libertà a Torre Pellice, allegando
alla ricevuta del versamento una
foto tessera, un documento di
identità e una marca da bollo da
5.000 lire; per i rinnovi è sufficiente effettuare il versamento
allegando la ricevuta, che deve
riportare nella causale il numero del proprio tesserino, al documento rilasciato in precedenza dalla comunità montana.
Per quanto riguarda la Comunità Montana Pinerolese Pedemontano, gli interessati alla raccolta devono unicamente effettuare un versamento di 15.000 lire sul conto corrente postale intestato alla C. M. Pinerolese Pedemontano n. 16323107 ed accompagnare sempre la ricevuta deli’awenuto versamento ad un documento di identità.
Nelle valli Chisone e Germanasca la raccolta dei funghi è limitata al lunedì, mercoledì e sabato e si può effettuare dopo il
versamento di 10.000 lire tramite il conto corrente postale prestampato n. 11179108; sul retro
della ricevuta deve essere apposta una marca da bollo da 5.000
lire.
Si ricorda che in ogni caso la
PER GRENOBLE
Borsa
di studio
Anche quest’anno verrà assegnata, dalla famiglia, la borsa
di studio istituita nel centenario
della nascita delTavv. Paolo
Sciolla Lagrange, per i corsi estivi di lingua e letteratura francese dell’Università di Grenoble.
La borsa di studio comprende
le spese di iscrizione al corso,
della durata delTintero mese di
settembre, le spese di alloggio,
e la somma di lire 3.000 franchi
per le ulteriori spese di mantenimento.
Possono concorrere alla assegnazione della borsa gli studenti
e le studentesse di Pinerolo e
delle valli pinerolesi che terminano con successo, nell’anno in
corso, gli studi dell’ultimo anno
di liceo nei licei classici, scientifici e linguistici della zona.
La domanda deve essere indirizzata a; « Borsa di studio
Sciolla Lagrange », via Pinerolo
11 - 10060 Buriasco.
E’ indispensabile una buona
conoscenza della lingua francese.
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autorizzazione delle comunità
montane non vale per i terreni
chiaramente indicati come privati e che non è possibile usare
uncini, rastrelli o in ogni caso
strumenti che rovinino il terreno.
Interessante pure la destinazione che viene data dagli enti
locali alle somme raccolte con i
tesserini.
Recentemente la Comunità
Montana Pinerolese Pedemontano si è dotata di un regolamento per l’assegnazione dei fondi
derivanti dalle tessere a proprietari o conduttori di terreni boschivi.
La metà dei soldi introitati
viene messa a disposizione di
quei coltivatori che possiedano
almeno mq. 3.810 di bosco sul
territorio della comunità e non
lo abbiano recintato. I contributi verranno erogati, in base ad
apposite domande da presentarsi entro il 30 novembre di ogni
PEROSA ARGENTINA
Fitofarmaci
e agricoltura
La rassegna « Come vivi? » è
organizzata dalle Società operaie di Roure e Perosa Argentina; l’intento è quello di stimolare la rifiessione su aspetti meno noti della nostra realtà quotidiana. Il secondo appuntamento (venerdì 9 giugno ’89), curato dal dott. Moreno Soster, era
dedicato ai rapporti tra fitofarmaci e agricoltura.
Dopo una rapida analisi delle
motivazioni socio-economiche e
politiche che hanno introdotto
l’uso dei fitofarmaci nell’agricoltura degli anni ’50, si sono
evidenziate le caratteristiche
principali dei prodotti più usati
nella difesa delle piante. E’ apparso chiaro come insetticidi,
anticrittogamici, diserbanti in
formulazioni sempre nuove e
con modalità di azione sofisticate interagiscano profondamente con l’ambiente (modifica
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Oggi
e domani
anno, in misura non superiore al
milione di lire.
Indicativamente, gli interventi
che possono essere sostenuti economicamente devono riguardare
pulizia boschi e sentieri, raccolta di nidi di processionaria del
pino, ripristino di fontane o comunque interventi che si situino neH’ambito della legge regionale n. 32 sulla tutela dell’ambiente.
I moduli per le domande possono essere ritirati presso le sedi municipali o presso la sede
centrale della comunità montana.
Sia in vai Pellice che nelle
valli Chisone e Germanasca gli
introiti dei tesserini sono stati
fin qui utilizzati a favore di comuni o privati che eseguissero
lavori nei boschi (pulizia e rimboschimenti), aprissero piste forestali, o si impegnassero nella
pubblicizzazione di iniziative a
carattere ecologico.
P.V.R.
Amnesty International
TORRE PELLICE — Giovedì 29 giugno, ore 16.45, avrà luogo al Centro
d’incontro una riunione con il seguente
o.d.g.: a) Proseguimento dell'azione
urgente per l'assassinio del pastore
Zenaido Ruelo nelle Filippine; b) Campagna per l’abolizione della pena di
morte; c) Tavolino alla manifestazione della Croce Rossa: 6-9 luglio, piazza Cavour, Torre Pellice; d) "Trattenimento pomeridiano per Amnesty" (mercatino delle pulci, thè ecc.) domenica
16 luglio, flora; e) Presenza di Amnesty a "Due giorni per Radio Beckwith”,
22-23 luglio, giardini piazza Muston,
Torre Pellice; f) Proseguimento azione per Alì fliza Duman.
_____________Riunioni_______________
TORRE PELLICE — Venerdì 30 giugno, alle ore 17.30, presso la sede in
corso Lombardini 2 si riunirà il Consiglio della Comunità Montana Val Pellice.
Fiere________________
TORRE PELLICE — Lunedì 3 luglio
nel centro cittadino si svolgerà la tradizionale fiera estiva; al l'interno sarà
ospitato un mercatino di prodotti biologici.
CUNEO — Venerdì 30 giugno, alle
ore 18.30, presso il salone del Comune, verrà presentata la XIV fiera della
Provincia Granda che si svolgerà a
cavallo fra i mesi di agosto e settembre.
Manifestazioni
RORA’ — Domenica 2 luglio, nell’ambito del programma delle manifestazioni estive, avrà luogo una gara a
cronometro di •• carretti sportivi ».
SAN PÌETRO VAL LEMINA — Fra
il 1° ed il 9 luglio prossimo avranno
luogo alcune manifestazioni sul tema
dell’emigrazione di piemontesi nel
mondo; in particolare, sabato 1, alle
ore 20.45 verrà inaugurata la mostra
fotografica curata da Paola Agosti sul
tema: « Dal Piemonte al Rio de La
Piata»; è prevista l’esposizione di lavori e prodotti artigianali tipici dell’Argentina.
Proiezioni
PINEROLO — Il WWF organizza una
serata di diapositive in dissolvenza incrociata sonorizzate. La proiezione
avverrà nell'Auditorium di c.so Piave
venerdì 30 giugno, alle ore 21.
degli equilibri ecologici, inquinamento delle falde, induzioni di
resistenze negli organismi nocivi...) e con l’uomo (residui ne^
gli alimenti, aspetti tossicologici).
Bisogna quindi conoscere questi nostri nuovi e difficili interlocutori; così come va riconosciuto lo sforzo del mondo della ricerca per trovare nuove soluzioni al problema: da una diversa concezione dei fitofarmaci (più specifici, meno persistenti, a distribuzione localizzata)
alle forme di lotta guidata, integrata e biologica.
Per ora l’agricoltura non può
rinunciare ai fitofarmaci, ma tale impiego va razionalizzato e
limitato alle situazioni di reale
necessità, riducendo i costi produttivi e migliorando i rapporti
con l’ambiente.
Dibattiti
LUSERNA SAN GIOVANNI — Sabato 1° luglio, alle ore 21, presso I’« Ala
dei mercanti », avrà luogo una tavola
rotonda dal titolo » Luserna e la sua
storia » (curiosità d'archivio attraverso
i secoli); interverranno Daniele Jalla,
Bruna Peyrot, Vera Cognazzo, Daniele
Tron.
Concerti
I
I recente, signorile appartamento composto da ; ingresso, soggiorno, 2 ca-1
I mere, grande cucina, bagno (sia
doccia che vasca), balconi, 2 riposti-!
I gli, cantina. L. 95 m. ■
I
0
VALPELLICE IMMOBILIARE
Luserna S. Giovanni
ne dei programmi in tutta la vai Pellice ed in alcune zone della pianura
pinerolese; sono in corso prove tecniche per verificare esattamente le
aree servite dalia radio.
Sono gradite dunque teiefonate da
eventuali nuove zone di ascolto, informando anche sulla qualità del segnale (tei. 0121/91507). Intanto prendono il via due nuovi programmi:
« Chi cerca trova », un mercatino contenente annunci gratuiti di compravendita, in onda il sabato alle ore 12,
e «Canti e cori di montagna», in onda il
sabato alle ore 11 ed in replica il
martedì alle ore 21.
RINGRAZIAMENTO
« Beato l’uomo che ripone nell’Eterno la sua fiducia »
(Salmo 40 : 4)
E’ mancato airaffetto dei suoi cari
Mario Bounous
Ne danno il triste annuncio la moglie Bianca, le sorelle Ines, Ada, Emma con le rispettive famiglie.
Si ringraziano la dottoressa Grand ed
il personale ospedaliero per la premurosa assistenza.
Torre Pellice, 30 giugno 1989
« Egli solo è la mia rocca, la
mia salvezza, il mio alto ricettoio
(Salmo 62: 2)
Il giorno 10 giugno ha terminato la
sua vita terrena
Emma Senesi
•
La figlia, il figlio, il genero, la nuora, i nipoti ne danno il triste annuncio.
Firenze, 10 giugno 1989
AVVISI ECONOMICI
ESPERTO traduttore editoriale dà lezioni e ripetizioni d’inglese. Telefonare Torre Pellice 0121/91057 ore
10-12.
AFFITTASI alloggio a Borghetto, luglio-settembre. Tel. 0121/598194.
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DI TORINO cerca una coppia evangelica che voglia assumersi l’incarico
della portineria dello stabile di via S.
Pio V, nn. 15, 15 bis, 17, e della custodia del tempio di corso Vittorio
Emanuele. Per informazioni e per la
presentazione di domande rivolgersi
presso la Segreteria della Cliiesa valdese, via S. Pio V n. 15, 10125 Torino - telefono (011) 669.28.38.
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POMAREnO — Venerdì 30 giugno,
alle ore 21, presso il tempio valdese,
neH'ambito della rassegna « Ma.Mi.
Mu. » si svolgerà un concerto di musica antica dell’Insieme Vocale e strumentale • La Tavola armonica » e del
coro « Musicainsieme ».
Programmi di Radio Beckwith
____________91.200 FM___________
Radio Beckwith ha recentemente installato il suo nuovo ripetitore che dovrebbe consentire una buona ricezio
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LUSERNA S. GIOVANNI I
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Viais Da Amicit 3/1 |
Tel. (0121) 901.554
USSL 42 - VALLI
CHISONE - GERMANASCA
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: pres'
so Ospedale Valdese di Pomaretto - Tel. 81154.
Guardia farmaceutica :
DOMENICA 2 LUGLIO 1989
Perosa Argentina: FARMACIA Dott.
BAGLIANI - Piazza Marconi 6
Ambulanza :
Croce Verde Perosa: Tel. 81.000.
Croce Verde Porte: Tel. 201454.
USSL 44 • PINEROLESE
(Distretto di Pinerolo)
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva; Telefono 2331 (Ospedale Civile).
Ambulanza :
Croce Verde Pinerolo: Tel. 22664.
USSL 43 - VAL PELLICE
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: Telefono 932433 (Ospedale Valdese).
Guardia farmaceutica :
DOMENICA 2 LUGLIO 1989
Bricherasio: FARMACIA FERRARIS Via Vittorio Emanuele 83/4 - Tel.
59774.
Vlller Pellice: FARMACIA GAY Piazza Jervis - Tel. 930705.
Ambulanza :
CRI Torre Pellice: Telefono 91.9B6.
Croce Verde Bricheraslo: tei. 59B790
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8 fatti e problemi
30 giugno 1989
INCONTRO INTERNAZIONALE AD AGAPE
PISA
Donne migranti e salute Solidarietà
con gli stranieri
Priorità alla salvaguardia dei diritti fondamentali - Discriminazioni in sala parto - Garanzie per la reale accoglienza dei rifugiati
Nei giorni dal 19 al 21 maggio scorsi si è svolto ad Agape un
seminano intemazionale di studio sui problemi delle donne migranti, con particolare riferimento al settore della salute. Il convegno era
organizzato dalla Commissione donne migranti del GEME (ChurCornmittee for Migrants in Europe), ed era focalizzato sui problemi delle donne che, provenienti da paesi extracomunitari, risiedono in quelli dell’Europa meridionale.
Pubblichiamo il testo del documento finale, a cui hanno aderito
numerose donne rappresentanti di organismi intemazionali.
^ Noi che viviamo nei paesi dell’Europa latina, immigrate ed europee, donne che operano nei
servizi sociali e sanitari dei diversi paesi, riunite in convegno,
riconosciamo nel fatto della
migrazione un’espressione di
quella interdipendenza fra Nord
e Sud del mondo che rende p>ossibile la ricchez2a occidentale e
provoca l’indebitamento, la miseria e le numerose guerre nei
paesi del Sud. Riconosciamo altresì che le donne, all’interno del
mondo della migrazione, sono
gravate di particolari condizioni
di debolezza e di forme specifiche di discriminazione e di sfruttamento.
Ci rivolgiamo perciò a tutte
quelle forze politiche e sociali
che già impegnano la loro azione per la costruzione di una società. europea fondata sui principi della solidarietà, sull’incontro paritario fra persone provenienti da diversi paesi e culture,
sulla giustizia intesa come fonte di nuovi rapporti internazionali.
Riteniamo che la distinzione
istituzionale fra immigrati/e extraeuropei « regolari » ed « irregolari » non abbia alcun senso
quando si tratta di garantire alcuni dei diritti inalienabili di
ogni donna e di ogni uomo, come sono il diritto alla vita e
aH'integrità della persona, e quello alla salute psico-fìsica.
Su queste basi noi chiediamo
che si possano unificare i diritti
degli extracomunitari/e presenti
in Europa, prima che l’unificazione commerciale del 1993 porti ad una chiusura delle frontiere e ad una esclusione di fatto
degli immigrati/e dai beni e dai
servizi della nostra società.
In particolare chiediamo:
— la parità di accesso tra gli
europei e gli extracomunitari ai
servizi sociali e sanitari, a prescindere dallo stato di « regolarizzazione »; tali servizi vanno riconosciuti come uno degli strumenti per garantire il diritto primario dell’essere umano alla salute psico-fisica;
— a questo scopo è indispensabile adeguare i servizi attraverso la formazione del personale che già vi lavora e di quello
futuro; tale formazione deve passare per la conoscenza delle lingue e delle culture della immigrazione; è anche auspicabile
che tale personale venga reperito all’interno delle comunità immigrate, in particolare fra le seconde genertizioni;
— è necessario inoltre favorire nelle comunità straniere la
conoscenza e l’uso dei servizi non
solo per i momenti dell'emergenza, ma anche per la prevenzione. A questo scopo ci sembra
percorribile la via della formazione e della retribuzione di « me^
diatori/mediatrici culturali » che
agiscano daH’intemo delle comunità come collegamento con i servizi. Chiediamo perciò che parte
del Fondo europeo di azione sociale venga utilizz.ato per questo tipo di progetti;
— ci sembra interessante anche l’attivazione di corsi per il
riconoscimento dei titoli di studio acquisiti all’estero, e l’utilizzo dei programmi di cooperazione che ogni paese europeo ha
attivato con i paesi in via di
sviluppo per periodi di tiroci
nio e conoscenza dei paesi della
immigrazione da parte del personale sociale e sanitario;
— tutto ciò può permettere di
conoscere e rispettare le differenze nel modo di concepire la
salute e la malattia, differenze
che si riflettono per le donne, ad
esempio, al momento del parto.
Due esempi; da più parti si
denuncia la pratica sbrigativa dei
parti cesarei adottata nei confronti della stragrande maggioranza delle donne extraeuropee.
Questa pratica, che priva le donne della possibilità di vivere quante maternità desiderano e nel
modo che desiderano, sembra
dovuta semplicemente ad una in
lavoratrici/ori extracomunitarie
il diritto agli assegni familiari
per i figli a carico;
— che vengano favorite le aggregazioni delie comunità straniere, che siano a fini culturali,
contro il razzismo o anche economici. Riteniamo la vita associativa di importanza fondamentale, soprattutto per le donne;
chiediamo che le istituzioni locali, nazionali ed europee si facciano carico di fornire gli strumenti ed i finanziamenti a questo scopo.
Infine denunciamo:
— lo sfruttamento specifico del
lavoro domestico, dove le donne non hanno diritto ad una loro vita personale e familiare, né
ad uno spazio abitativo autonomo;
— lo sfruttamento sessuale di
donne provenienti in particolare
da alcuni paesi asiatici (Filippine, Thailandia): spesso ci sono
anche delle complicità istituzionali dietro questo traffico di ragazze in larga parte minorenni.
Una donna rifugiata del Costa Rica. Per le donne la condizione di
migrante o di profugo è ancora più difficile da sostenere.
sofferenza di medici e personale
europeo ad accettare espressioni
delle emozioni e del dolore troppo evidenti e chiassose, mentre
ben poco c’entra il fatto di sollevare la donna da una parte
dei dolori del travaglio.
Un’altra rilevante differenza
culturale è dovuta alla presenza
del padre in sala parto, dato considerato come una conquista nella vita occidentale, e vissuto invece piuttosto come una impostazione non voluta da donne di
altre culture. Spesso nelle culture extraeuropee è la presenza di
altre donne che aiuta la partoriente. In generale, in molte delle culture delTimmigrazione, le
malattie e i momenti importanti
della vita sono presi in carico
dal gruppo, che accompagna la
persona fino alla guarigione e al
reinserimento sociale. Questo accompagnamento però non è tollerato dalle strutture mediche
occidentali; crediamo che l’incontro con dei modelli culturali
differenti {tossa essere l’occasione per riorganizzare le nostre
strutture sanitarie in modo da
prendere in conto la totalità della persona e non soltanto i suoi
aspetti malati.
Chiediamo inoltre:
— che venga estesa in tutta
l'Europa l’accoglienza a rifugiati/e politici, con garanzie reali
di attuazione;
— che il {termesso di soggiorno per le donne sia svincolato
dallo statuto sociale del marito
o del padre, e che esse ed i loro
figli abbiano diritto ad uno statuto indipendente;
— che venga esteso anche alle
a scopo di prostituzione o come
« spose per posta ».
Tutto questo lo sottoponiamo
alla vostra attenzione perché possa essere la base per l’elaborazione di una carta europea dei
diritti degli stranieri extracomunitari, con un’attenzione specifica alla condizione delle donne;
crediamo che tale carta possa
trovare un’ampia base di sostegno e di attuazione in tutte le
forze progressiste che agiscono
nella società eurojtea.
Le partecipanti al convegno
C.E.M.E., rappresentanti delle
seguenti organizzazioni: C.E.M.E.
fComité des Eglises auprès des
migrants en Europe); Servizio
migranti FCEI; Agape; ACLA
(Associazione cittadini latinoamericani). Roma; « A paz é possìve! em Timor-Leste », Portogallo; Associazione donne democratiche cilene, Italia; As.sociazione
donne somale, Roma; BadégnaComité intcr-africain, Francia;
Centro culturale « J. Lombardini >', Cinisello; C.E.R.F.A. (Centre
d’échange et de rencontre des
femmes africaines); Commission
femmes migrantes, CEME; Commissione donne e uomini nella
chiesa (Chiesa valdese); Commissione donne del F.P. iraniano,
Italia; Coordinamento per la pace, Cinisello; Conseil oecuménique des Eglises portugaises; Comunità eritrea, Genova; CIMADE,
Francia; Naga, Milano: Isis Internationa] Roma; KAMPI (Association of Philippine Migrant
Workers in Italy); Lega per i
diritti e la liberazione dei popoli, Italia.
Sabato 22 aprile, la Chiesa valdese di Pisa ha ospitato nei suoi
locali una giornata di riflessione
suH’immigrazione extracomunitaria dal titolo « Lo straniero che
bussa alla tua porta »; la manifestazione, organizzata dal Circolo culturale protestante, si
inserisce nell’opera di testimonianza della comunità in una
realtà locale caratterizzata sia
da gravi fenomeni di intolleranza sia, nello stesso tempo, da
una rete di associazioni di volontariato tese a promuovere una politica di accoglienza delle
persone e delle culture con cui
gli italiani vengono ormai quotidianamente a contatto.
Tra i numerosi relatori intervenuti, IVlichele Battini di « Africa Insieme », ha trattato gli
aspetti legislativi del problema
evidenziando le incongruenze
della legge 943 che ha permesso
di sanare solo una piccola parte delle situazioni di clandestinità presenti nel nostro Paese,
del suo mancato finanziamento
e delle circolari ministeriali che
ne rendono difficoltosa l’applicazione. La necessità di una revisione della legislazione nazionale è resa impellente dalle scadenze comunitarie che imporranno disposizioni comuni ai
Paesi europei; è indispensabile
una forte molailitazione per impedire che si affermino le tendenze più restrittive, come fa
temere il recente accordo di
Schengen. Queste carenze fanno
sì che gli extracomunitari siano
di fatto in balìa della discrezionalità di uffici e privati italiani,
come accade per la concessione
dei permessi di soggiorno o per
lo scandaloso sfruttamento nel
settore degli alloggi.
Carla Topi, della CGIL, ha
parlato dei riflessi nel mondo
del lavoro, illustrando l’opera
svolta dai sindacati; la possibilità di svolgere lavoro autonomo
e di ottenere personalità giuridica per formare cooperative gestite dagli stranieri stessi, nonché il ritiro della circolare ministeriale che impedisce agli stranieri di usufruire di contratti di
formazione lavoro sono i pimti
di più stringente attualità.
Ampio spazio hanno avuto poi
gli interventi dei rappresentanti delle varie etnie; Mass Thiam,
per la comunità senegalese, ha
esposto non solo i soprusi e le
angherie che essi subiscono, ma
anche la loro ricerca di un confronto culturale e lo spiccato
senso di solidarietà e di fratellanza che li anima nell’ambito
della loro fede musulmana; la
loro ricerca di un’alternativa alla vendita ambulante abusiva si
è recentemente concretizzata nell’affiliazione ad una cooperativa
di Ravenna, di servizi e di vendita di oggetti di artigianato
africano.
Il ruolo positivo della scuola
nel favorire l’integrazione e gli
scambi culturali è stato evidenziato dalla presenza al dibattito
di numerose insegnanti che animano due corsi di alfabetizzazione, uno organizzato dal Provveditorato e l’altro, su base volontaristica, tenuto presso il Centro della donna. Spesso gli extracomunitari partecipano a incontri con scolaresche, organizzano incontri sportivi e feste con
danze e musiche africane.
Infine la presenza di Auitonietta Zecchini, del COSPE di Firenze, ima organizzazione non governativa di volontariato internazionale, ha permesso di collegare il problema dell’immigrazione con le sue radici nello
sfruttamento economico dei
Paesi in via di sviluppo, illustrando anche il lavoro svolto
dal CQSPE in Italia nel campo
dell’educazione dei giovani ai
temi delTantirazzismo e della
cooperazione internazionale.
Ha concluso la riunione l’assessore comunale ai problemi sociali Cristina Filippini, in risposta a critiche e sollecitazioni,
illustrando la prossima apertura del Centro di accoglienza finanziato dal comune in cui sarà
impiegato anche un immigrato.
Indubbiamente notevole la tensione sociale sulla città, anche
per lo spirito più chiuso ed intollerante che anima le province vicine; a ciò si cerca di ovviare concertando un’azione legislativa a livello regionale che
dovrebbe presto portare ad una
normativa in materia.
Una giornata positiva sotto
molti aspetti, anche per aver
mostrato in ogni settore la presenza attiva e numerosa delle
donne, altre volte ingiustamente relegate in secondo piano durante simili occasioni.
Centro culturale protestante
Claudiana editrice
NOVITÀ’
SERGIO CARILE
I Metodisti
neU’Inghilterra della Rivoluzione industriale
(sec. XVIII XIX)
pp. 364 4 8 tav. con 14 ill.ni f.t. e 18 nel testo, L. 33.000 (Col
lana « Riforma protestante nei secoli », 5 . diretta da Salva
tore Caponetto)
Dalle memorie, dai resoconti, dalla voce stessa dei protagonisti, emerge il profondo coinvolgimento metodista nella
rivoluzione sociale e ideologica del Settecento e primo Ottocento: una lenta e pacifica rivoluzione che ha forgiato il modo di vivere e l’etica anglosassone. Le grandi battaglie per l’a
bolizione della schiavitù, della povertà, per l’uguaglianza, la
predicazione femminile, la pace ecc. Per la prima volta in italiano i testi essenziali opportunamente inquadrati. Per il 250"
anniversario della conversione di J. Wesley.
FONDATA NEL 1855
Via P. Tommaso, 1 - 10125 Torino - Tel. 689804
C.C.I.A. n. 274.482 - C.C.P. 20780102 - cod. fise. 00601900012