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96o|
Spet t.
BIBLIOTECA'VAI.DSSE
TORRE PELLICE
(Torino)
DELLE mLLI VALDESI
Settimanale
della Chiesa 7aldese
Anno XC — Num. 46
Una copia Lira 30
ABBONAMENTI
I Eco: L. 1.300 per rintemo
/ L. 1.800 per Teatero
Eco e La Luce: L. 2.000 per Tintemo
L. 2.8Ó0 per Testerò
Spediz. abb. postale - I Gruppo
Cambio d’indirizzo Lira SO
TORRE PELLICF, 18 Novembre 1960
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Libri nostri
Dopo la partecipazione della Claudiana alla Mostra del Libro di Milano, del cui esito lusinghiero i nostri lettori sono stati informati, ecco
giungere, anche quest’anno, la Settimana della Claudiana (qualcuno ci ha
fatto notare che il designarla come
« settimana del Libro evangelico » non
era del tutto appropriato, in quanto
altre case editrici evangeliche sono all’opera in Italia). Mentre la prima
manifestazione si rivolgeva al grande
pubblico nazionale — almeno nella
misura in cui questo partecipa ad una
mostra del libro — la seconda ha invece presente in modo tutto particolare il nostro pubblico evangelico. E
mi pare che questo accostamento così
ravvicinato sia significativo della duplice missione di Una casa editrice come la nostra Claudiana : fornire alle
.
Alla Favulià di l'vulojfia
Iniziato il nnnvo
anno ancademico
Nel pomeriggio di sabato 5 novembre, nell’Aula Magna della Facoltà
Valdese di Teologia, è stato inaugurato il 106'' anno accademico. Dopo il
culto, ha pronunciato la prolusione il
Proi. vai do Vinay. panando su: «Il
ministero e i ministeri nella orassi ecclesiastica ».
_^ lre Oli sono gn rudenti vaideù dL.
lo anno ara cui una studentessa 1, ol
tre ad un giovane metodista; e men
tre auguriamo ai docenti e agli stu
denti un fecondo anno di lavoro,
auspichiamo che in tutte le nostre co
munita il problema delle vocazioni
pastorali sia tenuto vivo nella predicazione, nella catechesi, nelTintercessione di tutta la chiesa.
nostre comunità semplici e solidi strumenti per approfondire la propria fede e ripensare la propria testimonianza evangelica, e sforzarci di offrire al
pubblico più aperto del nostro paese
opere che chiariscano le perenni ragioni della nostra « protesta » e presentino la visione riformata dei problemi dell’ora. Che questa seconda linea sia stata assai trascurata in rapporto alla prima, è quanto ha riconosciuto l’attuale direttore della Claudiana, Past. L. Santini, riferendo su
Im Luce dei risultati della « presenza » a Milano: un riconoscimento però non stanco e rassegnato, ma stimolante e ricco di promesse. Lasceremo
la Claudiana sola in questo sforzo?
La Settimana della Claudiana ritorna fra noi per ricordarci la nostra responsabilità verso questo strumento
che può essere di primaria importan
za nella nostra testimonianza in Italia. Pensiamo forse che si possa sostenere una Casa editrice e impegnarla in un vasto piano di pubblicazioni,
comprando per le « feste » cartoline
con versetti? Beninteso, non si tratta
di fare della beneficenza, la Claudiana non è lì per ricevere doni; ci offre
le sue pubblicazioni, numerose delle
quali sono di vero valore — e molteplici, come mostra relegante catalogo — ; e se molte di esse non sono
delle « novità » (ma ce ne sono), quante delle nostre case ne sono tuttora
sprovviste!
La situazione culturale delle nostre
Valli non è delle più rallegranti, oggi.
E nel complesso l’atteggiamento delle giovani generazioni non sembra
dare adito a grandi speranze... domina fra noi come altrove il conformismo all’andazzo del tempo, si preferisce il cinema alla lettura, e la lettura di fumetti a quella di stampa più
solida; se si comprano giornali è la
cronaca che interessa in modo nettamente prevalente... non ci parlate
troppo di problemi! Già, leggere e
pensare stanca — non più, forse, che
passare ore davanti agli schermi televisivi — ma certo impegna di più,
richiede un apporto personale più intenso. Ma quale gioia, d’altra parte,
nel sentire una conoscenza chiarirsi
in noi. nel vedersi schiudere davanti
a noi un orizzome impensato, nel sentire la nostra sensibilità, in tutu gli
aspetti, affinarsi, nel maturarsi in noi
di una coscienza, sempre interdipen'denf^flagÌÌ altri, ma tuttavia personale. in liberta di giudizio... Tutto
S5-U1U ux pciot'VSiiaiiL.w/ aìlluvisi.i
chezza con i libri, i buoni libri, ce lo
può dare. E cominciamo dai nostri,
anche se non saremo certo noi a definirli, con orgoglio esclusivo, la « buona stampa »!
C’è l’obiezione economica? Certo, i
libri costano; ma che non sia una
obiezione determinante, nella grandissima maggioranza dei casi, lo dimostra il fatto che gli italiani (e i vaidesi) non sono presi altrettanto da simili scrupoli davanti ad altre spese
non di « primaria necessità » (Eppure
il libro non è un lusso, deve anzi essere una necessità). Comunque, di
fronte a quest’obiezione, ecco la Settimana della Claudiana, con i suoi
sconti speciali. Non si tratta di « svendita » per far fuori fondi di magazzino o, peggio, « per fallimento »; si
tratta di un’offerta particolare per dare al nostro libro la massima diffusione. e perchè nessuno ne sia tenuto
lontano da ragioni economiche.
Ogni libro che compreremo, sarà
un amico che ci porteremo a casa, e
un valido colpo di mano a coloro che
in un modo o nell’altro, nella nostra
Chiesa, lavorano a che anche attraverso la nostra stampa sia resa testimonianza al Signore nel nostro paese.
Oai 20 at 27 «OPEMBRE
Settimana del libro
La Libreria^fditrice Claudiana segnala la sua « Settimana del libro »;
conformemente,:alle finalità della Casa, tale manifestazione tende alla
diffusione del Ibro evangelico quale strumento di testimonianza, edificazione e culjtqra.
Le condiz^ni sono le seguenti :
— Ai sin^li acquirenti è dato lo sconto del 20%.
— Sui due pacchi-réclame non si fanno sconti.
— Le richièste che portano il timbro postale « oltre il 28 nov. »
sono evase alle condizioni normali di distribuzione.
La Claudiìna — questa vecchia Casa cara ad ogni evangelico —
è lieta di potefistabilire tali facilitazioni, e ringrazia per la risposta che
esse otterranno.
Indirizzatele richieste :
Libreria Ed. Claudiana, Torre Pellice
Torino )
L
5 voi.
2.
PACCO-RECLAME: L. 1.500
T. Longd, E. Comba : Storia letteraria della Bibbia
M. Eynai^: Valdo e Francesco.
E. Forti u. Pensieri del vespero (novità).
ArmandrHugon, Nisbet, Ribet: Cento anni di stampa evangelica.
PACCO-RECWME : L. 1.500
E. Rostae: La Tua parola è verità.
V. Sommàiii: Profeti e profezie della Bibbia.
G. Bertinatti: Aurora e tramonto.
A. DeocNitd : Mentre c'è ancora tempo.
La Diaconessa
di
,1
Lii (f barba » valdese giunge verso
sera nel villaggio di Dipignano: la
stanza dove si tengono le adunanze
è gremita di fedeli convocati in bre
vissimo tempo per la visita; vicino
at tavolo c’è una donna, vestita di
nero, sulla cinquantina cbe accoglie
Tospite; è lei l’anima del gruppo, è
lei la diaconessa, autentica servente
(tei Signore cbe consacra il suo tempo per la causa del Regno di Dio.
Suo padre ha fondato la chiesa di
Dipignano dopo aver conosciuto l’Evangelo in un modo straordinario.
Ln evangelico d’Abruzzo gli aveva
parlato del Signore avviandolo così
alla conoscenza della Parola di Dio;
j-oi, per motivi di lavoro s’era trasferito nel Sud America; l’amico d;
Abruzzo non ancora sicuro della sua
piena conversione aveva preso la decisione di raggiungerlo in America
per condurlo ad una chiesa evangelica; così, pur avendo ricevuto noti
zie dall’America che il lavoro mancava e forse avrebbe fatto ritorno,
egli era partito, lo aveva raggiunto,
animato da un unico pensiero: farne una creatura nuova, uno zelante
testimone del Signore. Il miracolo
si è compiuto ed i due amici sono
Inaugurata a Torino la nuova ala
dell'Ospedale Evangelico Valdese
;a
Sabato 12 novembre ha avuto luogo
la cerimonia di inaugurazione della
nuova ala dell’Ospedale Evangelico
Valdese, mentre i lavori fervono ancora negli edifici che ospitavano fino
ad ora il nostro Ospedale. Si prevede
che nella primavera del 1961 tutto
l’Ospedale, completamente rinnovato,
potrà lavorare a pieno ritmo con una
capacità di circa 140 letti.
Alla cerimonia inaugurale erano
presenti non poche personalità cittadine: rappresentanze del Prefetto, del
Sindaco e molte personalità del mondo medico della città. Erano altresì
presenti il Moderatore Past. Ermanno Rostan, il Vicemoderatore Past.
Neri Giampiccoli con la gentile Signora, il Presidente della Commissione distrettuale Past. AchiUe Deodato,
il Presidente della Commissione degli
Istituti Ospitalieri Valdeà Past. Um
bcrto Bert e la Direttrice della Casa
delle Diaconesse Suor Lidia Perrou.
Ha aperto la cerimonia il Dott. Gui.0 Ribet, Presidente della Commissitne dell’Ospedale, ringraziando le autorità intervenute e tutti coloro che
hanno dato il loro aiuto per la realiz
zazione di quest’opera.
Ha quindi preso la parola ii Past.
Ernesto Ayassot, il quale ha fatto notare che con quest’opera di rinnovamento la Comunità Evangelica Valdee offre il suo prezioso contributo ncl
0 sforzo assistenziale nella città di
Turino.
Il Pastore Ayassot ha anche fatto
notare che la costruzione dell’Ospedale di Torino avvenne nel 1838 esattamente 10 anni prima che si costruisse
1 tempio per il culto. Per 10 anni la
presenza valdese a Torino è stata es
senzialmente una presenza sul piano
assistenziale, ed in questo i Valdesi
sono stati fedeli ad uno dei loro principii basilari che si può esprimere con
questa parola dell’Apostolo Paolo :
Quel che vale è la fede operante per
mezzo dell’amore » (Gal. 5: 6).
E’ seguita la visita ai locali che sono stati ammirati da tutti i presenti;
13cali ampi, ariosi e luminosi, attrezzatura modernissima di tutti gli_ impianti, bellissime le sale operatorie, e
molto pratica tutta la sistemazione
regli ambienti. In una parola un’ope-X che fa veramente onore a tutta la
nostra Chiesa e di cui noi tutti dobbiamo essere riconoscenti alla CopiU'
'Uà di Torino.
Al termine della visita è stato offer-0 ai presenti un ricco rinfresco.
F. S.
stati legati spontaneamente e con
gioia nella vigna del Signore.
Il padre della diaconessa Adelina,
ritornato ih Italia, ha accarezzato un
sogno meraviglioso : portare il suo
\ ili aggio natio alla conoscenza delTEvangelo. Cosi è nato il gruppo di
Dipignano, dove ormai brilla la fiaccola dell’Evangelo da circa sessanta
anni. Quando il padre di Adelin-a
muore, si delinea il pericolo di un
naufragio della giovane comunità :
il Signore vigila sul suo gregge, parla al cuore della figlia, la quale sente urgente e imperiosa la voce del
Signore che la chiama a raocogliere
la spirituale eredità; la nostra sorella diventa così la guida del piccolo gruppo che lei istruisce nella conoscenza della Scrittura; durante le
lunghe veglie d’inverno essa spiega
la Bibbia, illustra il catechismo oppure svolge il programma sulle differenze dottrinali col testo classico :
« Ma il Vangelo non dice così »; essa è la Pastoressa del villaggio, che
ha preso a cuore la sorte spirituale
dei suoi concittadini; non le sono
mancate le prove, le amarezze, le
persecuzioni per causa della fede;
essa rimane ferma, serena, piena di
fiducia e soprattutto non cessa mai
di pregare. Per il matrimonio della
sua figliola che rischiava di essere
celebrato in chiesa cattolica essa ha
ricordato e messo in pratica la parabola dell’amico importuno ed ha
pregato il Signore perchè i suoi figliuoli rimanessero ilici oìlabili nella fede; il Signore l’ha esaudita ed
ii matrimonio non è stato celebrato
secondo il rito cattolico.
Il « barba » valdese riparte da Dipignaiio col cuore felice di aver incontrato una sorella in lede che è
di esempio, di stimolo a tante sorelle o fratelli impegnati sempre nelle
cose del mondo ma disimpegnati nelle cose concernenti il Regno del Signore. Possa Iddio suscitare col Suo
Spirito altre diaconesse così, senza
investiture ufficiali, ma investite da
Dio per la diffusione del Suo messaggio di salvezza in Cristo Redentore.
f.to; un ambulante
SETTE
GIORNI
GIOVEDÌ’ lo
Dopo le elezioni: Kennedy comincia a
scegliere i suoi collaboratori; in Italia iniz'ano le discussioni e le trattative per le
« giunte difficili ».
De Canile, sostenuto da tutti i membri
del suo governo, pare deciso a proclamare,
anche unilateralmente, la fine della gilerr.i e di avviare le trattative per 1’« Algeria
algerina ». Intanto il Senato respinge il
piano francese per « la forza d’urto atomica », già approvato dalla Camera.
Si apre a Mosca, nel più totale riserbo,
la conferenza al vertice dei paesi comunisti.
Fanfani insedia la Commissione che, secondo la Costituzione, studierà i modi di
attuare le Regioni a statuto normale; riferirà fra 4 mesi.
VENERDÌ’ 11
Tumulti fascisti e colonialisti ad Algeri
vengono stroncati con relativa facilità perchè l’esercito e anche i paras si oppongono
ai rivoltosi; intanto a Parigi, nelle celebrazioni dell’anniversario della vittoria, la folla applaude De Gaulle in una manifestazione alTArc de Triomplie: assente, per
protesta, il mareseiallo Juin.
Nel Vietnam meridionale scoppia una
rivolta militare contro il regiime di Ngo
Dinh Diem; i rivollos’, che sembrano padroneggiare la capitale, Saigon, dichiarano
cbe l’insurrezione ha « carattere anticomun'sla ».
SABATO 12
Continuano nel segreto, e più a lungo
del previsto, le sedute della conferenza comunista al Cremlino.
In seguito all’accordo italo-russo per
racquisto di petrolio grezzo nell’URSS
(notevolmente meno caro, ad es., di quello tratto da compagnie occidentali nel Kuweit, le quali devono pagare ai sovrani
arabi forti royalties, xiercentuali ohe giungo»n5italvolta.-'al,s-.50%s il New
York Times accusa l’Italia di aver allentato
i legami con gli alleati occidentali, pur
riconoscendo 1’« affare » commerciale.
Impfovvisamente Adenauer, in una con
ferenzft stampa, si dichiara disposto a miglioraffe ì rapporti con l’URSS : « Kruscev
non è Stalin, con lui si può discutere ».
Sarebbe questo un frutto del rapporto dell’invialo di Honn, Blumenfeld, che ha avuto colloqui con Kennedy subito dopo la
sua elezione?
Nel Vietnam meridionale la rivolta è
soffocata dalle truppe rimaste fedeli al presidente « deposto ».
DOMENICA 13
In Turchia nuovo colpo di Stato: il gen.
Gursel, che rovesc'ò il regime di Menderes, assume i pieni poteri, rinnovando il
Comitato di Unità nazionale, x>er stroncare un tentativo di instaurare una dittatura
di tipo fascista.
Il ministro francese della guerra ed il
Capo di Stato maggiore sono in Algeria
pei studiare le possibilità della « tregua
tinilaterale » e per saggiare il morale delle
truppe e degli ufficiali.
LUNEDI’ 14
E’ la volta del Guatemala di esser dila
nialo dalla guerra civile; dopo i gravi disordini del luglio scorso, sostenuti da Castro, si rinnova la rivolta contro il regime
del presidente Fluenles; nuovo episodio
dell’efferveseenza centroamericana.
,4erei american; ricuperano in volo !a
capsula del « Discoverer XVII ».
Giunge a Roma il premier somalo, per
discutere con il governo italiano le questioni rimaste in sospeso alla dichiarazione
di indipendenza della Somalia.
Il nuovo colpo di Stato turco del geu.
Gursel pare rivelare la volontà di epurare
gli estremisti, per lo più militari, e di petmetterc una effettiva democratizzazione
della vita turca, anche mediante una pro
fonda revisione costituzionale.
MARTEDÌ’ 15
A Parigi si parla di dissensi fra De Gaulle e il suo primo inin’stro Debré per il piano deli’a.'Ugeria algerina», mentre continua
il «processo delle barricate» in cui i coloniaTsti riaffermano la complicità di capi
militari. Intanto tre capi di Stalo africani
(Camerún, NTger, Senegai) gimigono a Turisi, forse per fare da mediatori fra Parigi
e il FNL algerino.
In Cecoslovacchia una delle più gravi
sciagure ferroviarie del dopoguerra: 110
mori'; c 106 feriti, ma il numero delle vittime salirà certamente.
A New Orleans manifestazioni ostili per
l'integrazione razziale deUe scuole: sono
madri bianche a d’moslrare e minacciare.
MERCOLEDÌ’ 16
De Gaulle dichiara che sottoporrà a un
referendum nazionale il suo piano per
l’Algeria algerina. Giungono a Parigi i tre
capi di Stato africani per riferire sui colloqui di Tunisi con i capi del fILN.
Eisenhower annuncia misure d’emergenza per ridurre il deficit dei pagamenti:
ridotte soprattutto le spese militari all’estero.
2
pag.
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
N. 46 — 18 novembre 1960
Professióni femminiii sanitarie
Durante questi ultimi anni si è osservato un notevole sviluppo delle profeesioni femminili sanitarie ausiliarie. Tuttavia
manea aneora, nel nostro Paese, una propaganda efikace ad indirizzare le giovani
verso nuove possibilità di lavoro nel campo sanitario-sociale. Sarebbe invece molto
utile, specie nell’ambito delle nostre comunità religiose, l’incoraggiamento alla
formazione di elementi adatti a portare un
contributo effettivo all’individuo e alla società.
Questa mia relazione ha lo scopo di presentare, sebbene in maniera succinta, alcune delle professioni femminili sanitarie
ausiliarie, e precisamente quelle verso lé
quali mi sono indirizzata frequentando
corsi di studio in Italia e all’estero.
Esistono in Italia molte Scuole-Convitto
istituite dalla Croce Rossa o da grandi
complessi ospedalieri, deputale all’istruzione di Infermiere Professionali. L’ammissione ai corsi (della durata di 24-26
mesi) richiede la licenza di scuola media
inferiore e l’età minima di 18 anni. Coloro che posseggono un titolo di studio di
scuola media superiore o cultura equivalente, hanno maggiore probabilità di essere accettate ai corsi di specializzazione
o di abilitazione a funzioni direttive, come vedremo in seguito.
Il periodo necessario al conseguimento
del diploma di Infermiere Professionale,
rappresenta il banco di prova per la ragazza che desidera intraprendere la professione sanitaria. Infatti, essa è sottoposta ad un « surmenage » che non sempre
riesce a sopportare, anche se lo zelo iniziale può talvolta simulare una buona carica di energia fisica e di equilibrio nervoso. Spesso invece accade che la forza
di volontà renda possibile una adattabilità
confacente. Questo perchè il processo di
adattamento alla ferrea disciplina di un
nuovo sistema di vita dà all’organismo una
migliore integrazione ed un maggiore vigore fisico e psicologico. Inoltre, non sempre la giovanissima è, agli inizi, disposta
a sacrificare con gioia la propria vita privata e la propria libertà alle necessità di
persone sofferenti. Quando l’allieva Infermiera entra per la prima volta in una
corsia di ospedale, ha appena imparato
che la malattia è un disordine funzionale
e strutturale di una parte del corpo, disordine che si presenta sotto molteplici
aspetti. Imparerà poi con l’esperienza e
con la formazione di una coscienza professionale che, quando una parte del corpo
è ammalata, è ammalato tutto il corpo.
Pertanto, essa non deve limitarsi a considerare il processo morboso a sè stante,
ma ad assistere Tindividuo inteso come
creatura di Dio: questo è il primo requisito per potere divenire una vera infermiera.
Le allieve Infermiere Professionali sono
addette all’assistenza ospedaliera e contemporaneamente frequentano lezioni teorico-pratiche, concernenti nozioni di fisiològia, anatomia, patologia ecc. Hanno
quindi un nutrito programma da seguire
e le ore di libertà sono limitatissime e condizionate alle esigenze del servizio. Non
tutte arrivano al conseguimento del diploma : molte si dimettono spontaneamente,
altre vengono espulse perchè non ritenute
idonee.
Come ho sopra accennato, le Infermiere
Professionali diplomate, in possesso di titolo di studio di scuola media superiore
o cultura equivalente e con rendimento
massimo durante gli anni di tirocinio, sono ulteriormente selezionate per l’ammissione ai corsi di specializzazione o di perfezionamento, e cioè: capo-sala, assistente chirurgica, direttrice di Scuola-Convitto,
Assistente Sanitaria Visitatrice, ognuna a
seconda della disposizione individuale. Coloro che hanno particolari attitudini nel
campo sanitario-sociale, scelgono di preferenza la professione di Assistente Sanitaria. Il corso, che si risolve nel periodo
relativamente breve di un anno, è però
molto intenso e comprende programmi teorico-pratici di estremo interesse sociale e
profilattico.
I compiti dell’Assistente Sanitaria hanno
un vasto indirizzo di polivalenza e si basano sulla prevenzione delle malattie fisiche e mentali. Troviamo l’Aissistente Sanitaria nei Dispensari antitubercolari, nei
Centri di cancerologia, nei brefotrofi, nei
Consultori pediatrici ed ostetrici, negli
Asili Nido, negli ambulatori dermoceltici,
in quelli psichiatrici e rionali dei poveri
del Comune, nelle fabbric.lie. Tutte queste attività si concretizzano in maniera
più o meno specifica in relazione agli Enti
presso i quali l’Assiislente Sanitaria presta
la sua opera. In più, essa visita a domicilio i propri assistiti per migliorare, dove
sia possibile, il loro ambiente di vita dal
punto di vista igienico, sociale e morale.
Molto utile e quasi indispensabile sarebbe
la presenza dell’Assistente Sanitaria nei
posti isolati dove le comunicazioni con i
centri abitati sono difficoltose, o dove
manchi comunque un’attrezzatura ambulatoriale ed una organizzata rete di assistenza immediata e continuata.
Altro ramo delle profo-ssioni femminili
sanitarie ausiliarie, è la fisiochiuesiterapia,
comunemente abbreviata in fisioterapia. Ho
avuto modo di conoscere e di approfondirmi in questa branca della medicina in
paesi stranieri, in quanto in Italia, essa è
ancora pressoché ignorala. Lo era, cioè,
fino a 4-5 anni or sono; ormai la medicina
moderna Ita raggiunto un orientamento di
cura che ha incontralo vasta eco anche
nei paesi latini, e sempre più si afferma
da noi pure il sistema terapeutico basalo
sulla chinesiologia. Pertanto, in Italia esiste adesso qualche possibilità di istruzione
nel campo fisiochinesiterapico mediante
corsi privati tenuti da Enti vari, i quali
però non danno ancora una preparazione
così completa come quella che si ha invece nelle scuole statali straniere. Le richieste di lavoro sono molle e vantaggiose per le fisioterapisle.
A Vienna e a Monaco di Baviera, i corsi
di fisioterapia hanno la durata di 2 anni
e sono para-universitari. Non è richiesto
U diploma di Assistente Sanitaria, nè quel
lo di infermiera diplomata (sebbene chi
lo possiede ne Ixa un notevole vantaggio),
bensì il titolo di scuola media superiore.
.Abbinala alla parte teorica che riguarda
in particolare lo studio delle malattie ortopediche, neurologiche e della traumatologia, la parte pratica svolge il trattamento fisiochinesiterapico (cioè la rieducazione degli arti mediante ginnastica medicai
al malato. L’allieva pratica inoltre il
quotidiano allenamento in palestra, il
nuoto e segue lezioni di danza ritmica.
La differenza fra i compili dell’Assislenle Sanitaria e quelli della fisioterapista è fondatneulale: la prima cerca sempre di orientarsi verso la prevenzione delle malattie con la ricerca di fattori costitutivi di immunità naturale (ereditarietà,
sistema di vita e di alimentazione) e sconfina dal « c aso » ( Unico o sociale per occuparsi deH'individuo come insieme fisiopalologico-mentale, e del suo nucleo familiare. La seconda agisce entro confini
più limitati trattando di prevalenza il
<( caso » individuale da recuperare, rappresentato dai seguenti tipi di maiali: poliomielitici, discinetici, amputali, e coloro
che sono affetti da forme ortopediche e
neurologiche. Tutti questi pazienti presentano difficoltà di trattamento anche dal
punto di vista psicologico perchè la minorazione fisica porta spesso a confusioni
mentali e a depressioni.
C’è anche una parte della fisioterapia
che riguarda la ginnastica pre- e postnatale: la preparazione al parto mediante
esercizi muscolari e respiratori ha trovalo
ormai una diffusione abbastanza rapida.
La terapia del lavoro o « occupazionale »
(bruita traduzione italiana ma già invalsa
nell’uso comune, dall’inglese « occupational therapy » e dal tedesco « Beschaefligungislherapie ») è un’altra forma di rieducazione funzionale applicata con concetti
sempre più moderni e razionali. Gli scopi
della terapia occupazionale si propongono
di avviare un individuo divenuto inabile
per cause varie al precedente lavoro, ad
un lavoro adeguato alle sue attuali condizioni fisiche e psichiche. Vi sono però
interpretazioni ed applicazioni varie nello
svolgimento pratico ili questa riabilitazione lavorativa. Non esistono ancora in Italia scuole di terapia oiMmpazionale per cui,
nei grandi Centri di Rieducazione, essa
viene affidata ad elementi straniere, o ad
italiane istruite alTeslero. 1 corsi durano
dai 3 ai 5 anni (3 in Svizzera, 5 in America del Nord) ma può accadere che vengano indetti corsi per straniere, e quindi
abbreviali i periodi di frequenza.
bielle scuole di terapia occupazionale si
impara un po’ di tutto: lavorazione del
legno, del metallo, della creta, pittura su
port-ellana e su ceramica, tessitura e piccolo artigianato, utilissimo anche... per i
nostri bazar di beneficenza!
Piera Tesìo
A Bari la Conferenza
del IV Distretto
Ha avuto luogo a Bari il 1® novembre. La Commissione Distrettuale è
risultata così composta: Presidente,
Fast. Davide Cielo; Vice Presidente.
Ten. Col. Francesco Rusi; Segretario,
Past. Ernesto Naso.
Oltre ai 18 membri con voce deliberativa, tra pastori, evangelisti e deputati delle comunità, erano presenti
alctmi rappresentanti dei gruppi della diaspora e numerosi fratelli della
comunità di Bari, ospitante. La Conferenza ha avuto inizio con un breve
culto, presieduto dal Past. Castiglione. Ha fatto seguito uno studio, presentato dallo stesso Past. Castiglione,
sul tema « Il denaro dei credenti nella
comunità della Chiesa». Nel pomeriggio si sono svolte le elezioni, cui è seguito immediatamente uno scambio
di vedute allo scopo di «.puntualizzare
un programma di servizio e di testimonianza nella Chiesa e nel mondo»
Il culto di chiusura, presieduto dal
Sovrintendente Past. Pietro Valdo Panasela, ha posto termine ai lavori.
Esprimiamo il nostro vivo compiacimento agli organizzatori per avet
saputo dare veramente un tono e una
sostanza a questa Conferenza straordinaria che temevamo riguardasse so
Il Marchesato
e la Riforma
di Saluzzo
Protestante
Circa mezzo secolo fa, veniva pubblicata dalla Libreria Claudiana una
Storia della Riforma in Piemonte, fino alla morte di Em. Filiberto. Essa
era il frutto delle assidue ricerche dì
archivio dei prof. Giovanni Jalla che
vi aveva dedicato oltre vent’anni di
fatiche e che si era deciso a renderlo
di pubblico dominio, «non intravedendo la possibilità di fare molto più
e meglio in avvenire», per le sue occupazioni che lo tenevano quotidianamente impegnato e lontano dagli
Archivi nei quali sarebbe stato necessario continuare a far minute e pazienti ricerche, per completare l’imponente opera intrapresa.
L’affrettata pubblicazione del primo
volume non permise aH’esimio storico di dare l’ultima mano al suo lavoro che, data anche la complessa ed
intricata situazione politica delle re
gioni piemontesi oggetto dellO' studio,
com’ebbe a scrivere egli stesso, ha talora l’aspetto di cronaca più che di
storia.
E’ vero che ventidue anni dopo ap
parve, postumo purtroppo, il 2« volume, che tratta della Riforma in Piemonte durante il regno di Carlo Emanuele I e di Vittorio Amedeo I (15801637) e che è più elaborato del prece
dente e più ricco di apparato critico
bibliografico. E l’opera intera originale, riccamente documentata e di
ampio respiro fece epoca e fu adeguatamente apprezzata dagli studiosi della Riforma in Italia. Ma oggi essa è
completamente esaurita ed è ovviamente diventata, come ogni opera
storica, un poco invecchiata.
Bene ha fatto quindi il prof. Arto
ro Pascal, raccogliendo in qualche modo l’invito del Jalla e continuando i
suoi numerosi studi nel campo delia
storia religiosa del XVI® secolo negli
stati sabaudi, a pubblicare una parte
del frutto delle sue lunghe e pazientissime ricerche d’archivio nel volume recentemente edito dalla Casa
Sansoni, come 36® volume della sua
«Biblioteca storica». Diciamo subito
che il volume, dal lato tipografico è
quel che di meglio si possa desiderare: elegante nella sua sobrietà, perfettamente stampato e senza mende
di sorta pur nelle quasi 700 sue pagine e soprattutto nelle abbondantissime note a piè di pagina. Non c’è
che da augurare la più meritata for
tuna all’opera ed alla intera collana
sansoniana, così accuratamente vigi
lata.
Come appare dal titolo stesso del
libro, esso è una Storia del Marchesato dal 1548 al 1588 nelle varie sue
vicende civili, politiche e religiose,
con una particolare accentuazione
deH'aspetto religioso protestante, ii
quale viene generalmente sottaciuto
od incompreso o minimizzato o adairittura deformato da altri studiosi di
quel periodo e di quegli eventi. Il Pa
scal ha cercato invece di chiarire tuL
te le vicende di queirimportante pe
riodo storico del Marchesato di Sa
luzzo, mettendole in relazione di causa ed effetto fra di loro non solo, ma
inquadrandole negli avvenimenti della storia generale del secolo, concernenti la Francia, il Piemonte, il Papato e gli Stati italiani che hanne
avuto più frequenti rapporti col Mar
chesato stesso, costituito da quella
« enclave » politica insinuata fra le
terre del ducato di Savoia di qua e
di là dalle Alpi e le terre del Monferrato, la Provenza ed il Delfinato.
Ne è conseguito quindi un ampiij
quadro che, oltre al Marchesato, abbraccia di frequente il Piemonte e la
Francia, quadro sempre corredato da
una documentazione di prima mano,
abbondantissima, proveniente dall’Ar
chivio vaticano, da Archivi di staLu,
italiani, francesi e svizzeri, da pubbli
cazioni di ogni lingua e paese, sempre interpretata con equilibrio, con
chiarezza e con sicura esperienza, af
finata da oltre cinquant’anni di sta
aio e di lavoro intenso nel campo sto
rico religioso, particolarmente in riierimento al Piemonte.
Le vicende religiose del Marchesato
appaiono perciò intimameme frammischiate e legate alle guerre civili e
di religione della Francia, alle loro
ripercussioni in Piemonte, agli intrighi abituali ed ai complotti diplomatici di Francia, di Savoia e di Spagna,
alla onnipresente attività ed influenza dei Nunzi a Torino e del Papato
nei vari Stati della penisola, aalle
quali ricevono spesso^ la loro giustincazione ed un tìuevo prima dei tuit,,^
insospettato. Ne viene per conseguenza per lo meno raddoppiata la moie
del lavoro, ma insieme anche Tinteresse e ravvivata la comprensione.
Il piano dell’opera storica è in breve il seguente: Premessa una introduzione per chiarire quando si spensero gli ultimi marchesi di Saluzzo e
come il Marchesato passò alla Francia, l’autore in tre capitoli descrive
gli aspetti geografici, economici e sociali di quella terra, nonché le conclizicni morali e religiose del Marchesato, immediatamente prima della introduzione ivi dei primi germi della
religione riformata e dei suoi successivi sviluppi, fino alla vigilia del trattato di Castel Cambresis (1559).
Nel IV capitolo sono esposte le principali correnti che influirono sul movimento rifonnatore del Marchesato,
mentre sono dedicati i sei capitoii
successivi ai vari momenti deila Riforma nel Marchesato : dal trattale
di Castel Cambresis alla pace di Amboise (1559-63), durante la prima e la
seconda guerra civile di Francia (156367), dalla seconda guerra civile al trai
tato di San Germano (1567-70), dalla
pace di San Germano all’editto deda
Roccella (1570-73), dalla pace deha
Roccella a quella di Beaulieu (157376), dalla pace di Beaulieu alla rivol
ta del maresciallo di Bellegarde (1576
79).
I rimanenti cinque capitoli trattano
ampiamente delle vicende soprattutto
politiche del Marchesato durante la
rivolta ed il successivo governo de;
Bellegarde (Ì579) ed infine delle trisU
vicende della Riforma nelle terre del
Marchesato, dalla morte del maresciallo di Bellegarde alla pace di Fleix
(1579-80), dalla pace di Fleix alla fine
del 1582, durante gli ultimi anni della dominazione francese che firfisce
col 1588, quando il Marchesato viene
arditamente occupato da Carlo Emanuele I.
E’ un quarantennio in cui si rafforzano i nuclei riformati nelle varie
terre del Marchesato, in vai Grana,
vai Maira, vai Varaita, aita, valle dei
Po; si organizzano in chiese o comunità efficienti, come a Praviglielmo, a
Bioletto-Bietonetto in vai Paesana, a
Verzuolo, allo sbocco di vai Varaita,
a Dronero, allo sfocio della vai Maira, a Centallo, allo sbocco della vai
Grana, e poi a Caraglio, a Busca, a
Villafalletto, a Cuneo, nelle circostan
ti terre ducali; reclamarlo coraggiosamente la libertà di coscienza e la difendono se necessario anche con le
armi; vengono combattuti, perseguitati, arrestati in massa, ma sanno resistere ai soprusi, trasferirsi da un
luogo all’altro, dal piano al monte o
riparare fra ansietà e pericoli d’ogni
sorta in terra straniera, per persistere nella propria fede e non tradire la
causa delTEvangelo.
E se cedettero infine e crollarono
definitivamente, ciò fu dovuto in gran
parte al «braccio secolare», sempre
compiacentemente asservito al potere spirituale, allora intimamente unito a quello politico ed economico. Non
sarà perciò mai abbastanza deplorato che il fanatismo religioso degli uni
e degli altri, Tambizìone sfrenata dei
rapi e spesso la intolleranza delle autorità religiose e civili costituite abbiano così a lungo impedito che i popoli convivessero pacificamente assieme, nonostante la diversità del loro
credo religioso. Ma i tempi erano immaturi.
Concludendo, auguriamo buona for
tuna al volume del Pascal ed auspichiamo che egli possa completare l’opera sua con la pubblicazione degli
altri volumi progettati sulla storia religiosa del Marchesato e del Piemonte. E se un rincrescimento ci è lecito
manifestare, è quello di non poter se
guire gli intricati casi e fatti narrati,
mediante il prezioso ausilio di una
carta geografica del Marchesato. Tan
to più che esse non è più oggi una
lealtà geografica con confini ben definiti; non è quindi sempre facile rendersi conto degli eventi e dei rap-idi
mutamenti, sia religiosi, sia politici,
che comporta la storia del Marchesato in quel quarantennio così ricco ai
avvenimenti importanti e decisivi per
la sorte del Marchesato stesso. Una
cartina con segnate le principali località che ricorrono frequentemente
nelle pagine dell’opera ravviverebbe
notevolmente l’interesse del lettore e
gli permetterebbe di partecipare più
attivamente alle appassionanti vicende umane della popolazione saluzzese
del XVI® secolo. T. G. P.
A. PASCAL, Il Marchesato di Saluzzo
e la Riforma protestante. Firenze,
Sansoni, 1960, pp. XV-700, L. 6.000.
lo l’elezione del Presidente della Commissione Distrettuale, in base alla de
liberazione dell’ultimo Sinodo. La concordia, potremmo dire l’unanimità ci
ha accompagnati non solo nelle eie
zioni del Presidente ma anche negli
interventi e nelle discussioni.
Il tema trattato al mattino, riguardante il denaro e il credente, è stato
impostato, dal relatore e dagli interventi dei pastori presenti, diremmo
così, teologicamente, cioè come una
delle conseguenze pratiche della sovranità di Dio nella vita del credente
Negli interventi invece degli altri
D.,embri della Conferenza si è illustrato e sottolineato, con un certo realistico vigore, il «come» è possibile met
tere da parte la piccola moneta, che,
senza gravare sul bilancio familiare,
costituisce la goccia che diventa ruscello e fiume per il suo flusso continuo. Più di qualcuno ha insistito affinchè «tacciano i pastori e parlino i
laici» sull’argomento del denaro; ma
altri, dopo aver negata la distinzione
pastori-laici nella Chiesa, hanno ricordato che non è un argomento « fliianziario » ma è proprio un argomento di « fede » e in quanto tale può, anzi deve essere trattato anche dal pastore, nei sermoni, negli studi biblici
e così via. Dopo tanti e calorcsi appelli al dovere di « donare con generosa riconoscenza al Signore da cui
tutto abbiamo ricevuto », non è mancato il richiamo alla sensibilità nei
riguardi delle circostanze e delle situazioni diverse in questo nostro IV
Distretto dove, accanto alle comuni
cittadine, esistono le comunità di carnagna e di montagna, in zone depresse e dove, sepratutto, esistono dei
! neonati » alla fede. A conclusicnj
dell’argomento, c’è stato (nè poteva
mancare) un fervoroso richiamo a utia
maggiore serenità e fiducia nel Signore affinchè il problema non diventi
una tentazione di Satana per la Chiesa intera, invece di restare, come esso veramente è, un problema di fede
Nel pomeriggio, la nuova Commissione Distrettuale ha chiesto ai pre
senti di indicare che cosa « si aspetta
no » dalla Commissione stessa. Le prò
poste e le richieste sono state notevoli
e costruttive. Certo, resta ancora in
vigore Tart. 59 dei R.O.; esistono altre
disposizioni transitorie della Tavol.i
in vista della completa regolamentazione della materia; ma ciò che è state, chiesto ha contribuito a precisarr
ulteriormente in quale senso la Commissione Distrettuale è chiamata a
camminare. Non ci sono state indica
zioni legislative per la Commissione
dei Regolamenti, ma suggerimenti
pratici in base alla situazione partico
lare di ciascuno. Possiamo dire, concludendo, che la Commissione è stata
messa a parte di tutti i problemi locali delle Chiese e dei gruppi di evan
gelizzazione. Il nuovo Presidente ha
detto che non si potrà ancora fare
molto, per quest’anno, ma noi ci aspet
tiamo molto, perchè è urgente e noi.
possiamo attendere le regolamentazioni. pur senza forzare la mano al legislatore.
Al Sovrintendente, Past. Pietro Val
do Panascia, il nostro grazie per quanto ha fatto per noi e la nostra simp:itia per aver saputo portare innanzi la
attuazione del deliberato sinodale pur
essendo stato personalmente contrario al medesimo. E’ un esempio da
non dimenticare.
G. Vicentini
JUXa §l‘au()iaita
LE NOVITÀ
Dall’ottobre 1959 sono state edite le
Opere che seguono; alcune volte si
tratta di edizioni rifatte, spesso di
novità. Le segnaliamo — tralasciando
gli opuscoli — in ordine alfabetico;
E. AIME: Sta scritto - L. 5(X). - Un
sussidio per lo studioso della Sacra
Scrittura, arricchito da utili spiegazioni per chi vuol mettere le fedi delle
Chiese davanti alla Bibbia.
U. S. BARBIERI: Una strana stirpe di audaci - L. 600. - La mirabile storia di Wesley e del metodismo raccontata da un suo appassionato conoscitore.
A. DEODATO : Mentre c’è ancora
tempo - L. 30. - Una predicazione sinodale: un manifesto e un appello.
E. FORTI: Pensieri del vespero
L. 500. - Convertita dalTebraismo, questa scrittrice unisce a una sicura co
noscenza biblica la pietà profonda e
serena di chi ha incontrato Cristo.
G. M. GIRARDET; La fede cristia
na evangelica - L. 500. - Questa semplice, limpida esposizione della nostra fede, aliena da settarismi confessionali, ha riscosso l’approvazione
di una vasta cerchia di lettori.
GISA: I bambini di Pratofiorito
L. 200. - Ogni pagina una illustrazio
ne; una storia semplice e vera, raccontata per i bambini dai 5 ai 7 anni,
HEUSSI - MIEGGE : Sommario di
storia del Cristianesimo - L. 1.200. E’ l’unico manuale in italiano òhe
esamini con criteri scientifici la vita
delle confessioni e dei movimenti cristiani. H Prof. Miegge ha curato ultimamente questa terza edizione, sulla
base del diffuso manuale delTHeussi.
H. KRAEMER: La parte dimenti
cata - L. 4.00. L’edizione italiana
esce quasi contemporaneamente a
quella in altre lingue, e sottolinea la
urgenza di un comune problema: L
posto dei laici nella comunità.
S. LONGO; Accadde una notte di
Natale - L. 150. - Un racconto che si fa
leggere con giioia, per quella bontà che
permea ogni pagina ; un’ avventura
che interessa i bambini di 8-12 anni.
R. NISBET : Ma il Vangelo non dico
cosi - L. 250. - Il fatto che siamo alla
XIII“ edizione dice da sè il favore con
cui è stato accolto questo rapido e
pungente confronto col cattolicesimo.
E. ROSTAN : La Tua parola è verità - L. 650. - Ancora un libro di rara
utilità per chi voglia conoscere le S.
Scritture e prepararsi ad ascoltarne
il messaggio con una preparazione
semplice, ma sicura, essenziale.
L. SANTINI; La comunità evangelica di Bergamo - L. 700. - La storia di
una comunità dal sec, XVI a oggi, immessa nella storia civile ed economica italiana ed elvetica.
V. SOMMANI ; Profeti e profezie della Bibbia - L. 600. - Ascoltare la Bibbia, illuminare la storia umana con
la luce della profezia: questo ha voluto fare TA. di questo lavoro così ficco di problemi e di suggestioni.
Innario Cristiano con musica - L.
800. - Rilegato. Contiene i nuovi inni.
Invoca il tuo Dio - L. 100. - Raccolta
di preghiere per ogni mese dell’anno.
E’ dedicato in particolare alla donna
evangelica.
Sii fedele! - L. 60. - Un libro-ricordo
per i catecumeni.
Ed ora, ricordate:
UN BUON LIBRO
E’ SEMPRE UN AMICO
LIBRERIA CLAUDIANA
Torre Fellice (Torino)
3
18 novembre 1960 — N. 46
L’EGO DELLE VALLI VALDESI
pag. 3
Abbondare, volere, compiere
2 Corinzi 8: 7-11
Perchè 1 ardua situazione finanziaria della Chiesa dei tempi dell’Apostolo Paolo non era fonte di sterili dibattiti?
Perchè era possibile considerare il problema finanziario dal di dentro, come problema che la Chiesa poteva e doveva affrontare con le
sue sole forze?
Perchè tutta la Chiesa di allora sembra aver preso posizione, compatta, nei confronti dei credenti bisognosi della Giudea, e aver preso
posizione con carità vivente?
La risposta sta certamente in un fatto preciso : molte comunità di
allora, fossero esse ricche o povere finanziariamente parlando, erano
simili a quella di Corinto, cioè abbondavano. Abbondavano « in ogni
cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo ». Questa era la
atmosfera nella quale ci si trovava immancabilmente immersi se appena
si entrava in contatto con l’ambiente cristiano. Ma questa abbondanza
di doni non veniva da doti particolari dei credenti del tempo, nè dalla
loro maggiore buona volontà. Tutto veniva invece dal fatto che ci si
lasciava prima di tutto arricchire da Cristo. A Corinto si sapieva bene
questo; anche noi lo sappiamo bene. Ma Paolo non si stanca di ricordarcelo, di sottolineare ciò che Cristo ha fatto pier noi: si è fatto povero perchè noi fossimo ricchi della sua salvezza. E questo Egli ha fatto
anche perchè noi sapessimo considerare il segno della ricchezza umana,
il denaro, ocme qualchecosa di sottomesso a quell’altra vera richezza
che Lui solo può dare. La nostra parola d’ordine per i giorni ohe verranno deve dunque essere: abbondare in Cristo. Poiché qui sta il vero
punto di partenza per una vita rinnovata della nostra Chiesa. Certo
dobbiamo domandarci se oggi Paolo, rivolgendosi ad una qualsiasi comunità nostra, potrebbe contemplare con riconoscenza l’abbondanza dei
sui doni! Oggi forse no. Ma domani le cose possono essere diverse se
sin d’ora, in preghiera, cerchiamo di riimparare la diffìcile arte di ricevere la ricchezza che Cristo solo può dare. Altrimenti non potremo
abbondare in nulla e tanto meno essere generosi in materia finanziaria.
Se il Signore ci rende ricchi potremo allora volere. Potremo cioè
desiderare di servirlo con vigore e con zelo rinnovati. Potremo, tra
l’altro, affrontare una concreta situazione di povertà come quella che
Paolo mette dinanzi ai Corinzi, ed operare concordi in vista di un
lavoro sempre più vasto della nostra Chiesa.
So bene che, nelle nostre comunità, c’è spesso la volontà di fare
questo e quello. So bene che molti bei piani di servizio, molti bei piani
finanziari vengono formulati con la volontà di concretizzarli. Ma se non
vogliamo trovarci alla fine del nostro anno ecclesiastico con molti piani
ormai inservibili, molte idee già vecchie prima ancora di essere state
attuate, è necessario che chiediamo al Signore il volere che viene dallo
Spirito.
Questo tanto più se ci ricordiamo che la comunità di Corinto, con
tutti i suoi doni, aveva anch’essa un punto debole: di fronte alla necessità di « portare a compimento » ciò che la sua volontà le aveva fatto
iniziare si lasciava prendere da qualche esitazione. Il volere, ieri ed
oggi, senza il compiere, non vai nulla. Troppo spesso comprendiamo
benissimo una determinata situazione e... vogliamo risolverla. Adesso
ci viene chiesto di compiere. Il Signore, nella sua ricchezza, vuole farci
uscire dal vicolo chiuso della nostra debolezza.
Soltanto non dimentichiamo le tre parole d’ordine: Abbondare,
Volere, Compiere; non dimentichiamo che la prima di esse è: Abbondare.
Giovaitni Conte
LE DECIME
Uno degli aspetti della fedeltà dovuta a Dio ed alla sua Parola
Lf precarie condizioni finanziarie deli»
nostra Chiesa c’impongono un esame accurato, coscienzioso, profondo, circa le nostre contribuzioni. Ogni anno s; ripete una
crisi che si fa sempre più preoccupante.
Gli appelli fin qui rivolti hanno prodotto
qualche buon risultato Ma moltissimi rispondono all’appello col dire: « Noi diamo g’à quello ‘-h® possiamo... Non possiamo fare di più!--. ». Ed a forza di ripeter-:
codesta risposta, si finisce eoll’esserne convinti. Mentre siamo più che sicuri che la
risposta non corrisponde alla realtà. Risposta molto elastica, che ci fa dimenticare
una parola pur tante volte ripetuta nella
Sacra Scrittura. E’ più che tempo che noi
la ricordiamo: LA DECIMA. Eissa ci ind'
ca il mezzo di risolvere tutto il nostro problema finanziario.
1) Origine delle Decime.
In Genesi 14: 20, è detto che « Abramo
diede la decima d’ogni cosa » a Melohisedec, dal quale aveva ricevuto una benedizione. 11 fatto è ricordato nell’Ep’stola agli
Ebrei 1, dove Melcbisedec, personaggio misterioso, è considerato come un prototipo
del Figliuol di D o. Particolare molto importante.
Giacobbe, dopo il suo meraviglioso sogno avuto a Belhel, fa a Dio questo vototi ... di tutto quello che Tu darai a me
io, certamente, darò a Te la decima » (Geres! 28: 12).
2| Le Decime dovute a Dio.
Sono chiaramente prescritte: Levitilo
27: 30; Proverbi 3: 9; Malachia 3: 8;
Deuteronomio 12: 6; 14: 22-23 e 28.
3) Le Decime dovute ai Sacerdoti ed ai
Leviti.
Numeri 18: 21: Deuteronomio 2.S: 12;
2 Cronache 31: 4-5; Ebrei 7: 5.
4) Dopo la Restaurazione.
1 reduci dalla cattività «’impegnano solennemenle a dare le Decime (Nehemia
Ifl: 37).
Da tulli questi passi risulta evidente che
le Decime erano tassativamente pre.scritle
nella Legge mosaica. E la Legge mosaici:
eca d’ispirazione divina.
Qualcuno forse sarà tentalo di ricordare
(ma non a proiiosito) la parola d: Paolo
(Rom. 7: 6): « ... ma ora siamo stati sciolti dai legami della Legge ». Oppure ceri!
passi dell’Bpi,stola agli Ebrei. Questo, per
tsemp'o: «Dicendo: un nuovo patto. Egli
(Dio) ha diciiiaral,) antico il jirimo. Ora.
quel che diventa antico e invecchia è vici
no a spar ve » (Bhr. 8: 13). Si, è ben vero
che con la venula di Cristo sono abolite
tutte quelle cerimonie che erano destinale
a simboleggiare e profetizzare il suo sacrificio. Ma Gesù ha dello: «Non pensalo
ch’io sia venuto per abolire la legge oii
i profeti; io sono venuto non per abolire
ma per compiere» (Matt. 5: 17). Sappiamo
che Gesù spiritualizza la Legge, dando
Distretti - Denaro - Emigrazione
La Conferenza Straordinaria del III Distretto a Milano
Preceduta daH’attesa piena di curiosità che caratterizza le novità più discusse, la Conferenza straordinaria
del II Distretto non ha mai superato
i limiti di un sereno, seppur vivace, d'
battito.
Dirigeva Giorgio Bouchard, assistito dai Signori A. Garrone e B. Eynard. Come ben si sa era in programma reiezione del Presidente della
Commissione distrettuale. Che non si
trattasse del rimedio miracoloso per
risolvere tutti i problemi della Chiesa
era ben chiaro in tutti, fin dal culto
di apertura, in cui il Pastore Naso
aveva prcclamato la necessità della
preghiera perchè ogni iniziativa riceva forza ed efficacia. D’altra parte era
innegabile che la decisione rivestiva
un notevole valore. All’inizio della discussione (poiché si era convenuto
che, data l’importanza dell’atto, non
era il caso di procedere all’elezione
pura e semplice) sono tuttavia affiorate delle perplessità, in primo luogo
sulla legittimità della nuova prassi
contraddicente, secondo alcuni, a precise disposizioni dei Regolamenti della nostra Chiesa. Perplessità di natura giuridica, ma anche d’ordine più
generale, naturalmente, da parte d’.
r.hi temeva che una nuova carica e
una nuova impostazione del lavoro
potesse aumentare le spese e le occasioni di attrito.
A parte queste perplessità, d’altronde successivamente chiarite, si manifestò nella Conferenza quella soddisfazione, che molti sentivano, d’aver
finalmente intrapreso il primo passo
per una revisione completa dei sistemi
della nostra opera. Questa soddisfazione sfociò in un ordine del giorno,
votato all’unanim.ità :
La Conferenza del II Distretto,
riunita in sessione straordinaria a
Milano il l« novembre 196(1, rallegrandosi della decisione presa dal
Sinodo per una riforma dell’ordinamento distrettuale, che ha consentito a questo Distiretto di eleggere il Presidente della propria
Commissione, riafferma rurgeiite
necessità di addivenire ad un ridimensionamento territoljiale dei di
stretti, al fine di favorire una testimonianza più efficace della Chiesa in tutte le regioni del nostro
paese.
Terminato lo scambio d’idee, la presentazione dei candidati e la votazione si svolsero in serena cordialità
Presidente risultò eletto il Past. E.
Ayassot, di Torino, e Vicepresidente
il Big. Roberto Isemburg, di Milano,
3.1 posto del Sig. Roberto Steiner, che
motivi di salute hanno indotto a rinunciare alla carica ricoperta con
estremo impegno per dieci anni.
Così fu compiuto il primo atto (almeno nell’augurio di molti) di uno
svecchiamento comprendente riforme ben più significative. Il Pastor.i
Giampiccoli osservò a questo punto
che si deve fare di tutto perchè l’espelimento riesca. Non sarebbe giusto rimanere scetticamente ad osservare
quelio che i nuovi responsabili san
no fare : «Non si gioca con le strutture
della Chiesa ». D’altra parte si sentiva molto bene che il passo compiute
non servirà a nulla, se non ci si muoverà con decisione nella via iniziata,
e il Past. Ayassot si augurò di esser i
« il primo e l’ultimo Presidente del
grande distretto che va da Aosta a
Trieste », cioè che già dal prossimo
anno vi siano distretti più piccoli che
consentano un lavoro più efficace.
Il denso pomeriggio iniziò con la
serie delle proposte per un’attività di
insieme nel Distretto e su quelle che
dovrebbero essere le principali lince
d’azione della Commissione Distrettuale; incontri di Consigli di Chiesa
con argomento determinato e con
concrete risoluzioni finali, intensa collaborazione fra Consiglio di Chiesa p
Commissione affinchè l’opera di questa
incida effettivamente nella vita delle
comunità.
Seguì lo studio del Past. Thomas
Soggin su « il denaro al servizio della fede »„ che introdusse una buona
discussione. L’urgenza del problema
finanziario non ci deve spingere a de,
rimedi unicamente amministrativi,
poiché esso sarà risolto soltanto quando tutti ne avranno preso coscienza
evangelicamente. E’ giusto sottolinea
re che si tratta di un problema di fede; quando si è coscienti che Cristo
ci ha liberati dalla potenza del denaro (è stato notato che il deiraro e circondato da un alone quasi superstizioso), si è anche liberi di disporne
4-er i bisogni essenziali della Chiesa.
Ultimo, appassionante argo-mento,
presentato con molta cognizione di
causa dal Sig. Adolf Hodel di Zurigo
e dal Pastore Tron di Losanna, l'em’grazione degli operai italiani in Svizzera.
Non era certamente la prima volta
che si sentiva parlare di questo problema, ma Tinteresse era vivissimo,
perchè vi è qui un servizio molto preciso che la Chiesa evangelica può rendere nella situazione italiana attuale.
Un serv'izio che non si deve limitare
al disbrigo di alcune pratiche per spedire al più presto oltre frontiera degli sconosciuti in cerca di lavoro, ma
deve far sentire a questi fratelli la
l'ostra vicinanza e far comprendere
che siamo disponibili ad ogni fase della loro sistemazione. Gli operai collo
cuti dall’ufficio della Chiesa italiana
di Zurigo sono 17.000, e le possibilità
di collocamento sono ancora notevoli, soprattutto nella Svizzera francese
Ma se è relativamente facile trovar
lavoro, difficile è l’ambientamento, la
resistenza ai lavori più pesanti, che
sono appunto riservati agli italiani,
l’adattamento alla cucina svizzera, la
vita in alloggi spesso indecorosi. Ls
autorità ed i privati si danno da fare
per rendere meno gravoso il soggiorno aH’estero agli italiani. Ma se guardiamo ai disagi tuttora esistenti, dobbiamo concludere che vi sono dei
campi in cui la nostra solidarietà ha
appena cominciato ad esercitarsi. Ed
urge intensificarla.
Bruno Rostagno
PERSONALIA
A Carunchio, la casa del Pastore Giulio
I icentini è stata allietata dalla nascita della primogenita. Elisa. Alla piccola e ni felici genitori il nostro augurio più cordiale.
semina importanza ai sentimenti del cuore. E con questo? Appunto perchè Egli dà
somma importanza ai sentimenti del cuore,
non possiamo assolutamente immaginare
che sotto l’influsso dello Sp’rito suo possa scemare nei nostri cuori il desiderio di
fare lutto quello che possiamo per la Sua
Casa, che ora è la Sua Chiesa, e che ci «ia
ccnsent to -di fare, nel terreno pratico, meno di quello che era prescritto nell’Antico
Patto, di dare cioè un contributo inferiore
alla Decima !
Eppure, temo che molti siano convdnt'
che col Cristianesimo il dovere della Decima sia stato abolito. La scusa è mollo
comoda, ma senza alcun fondamento. Ar.
ZI. per tutti i doveri verso Dio, il Cristianesimo vuol segnare, non un passo indie
tro, ma un passo avanti!
E’ ben vero che a codesta prescrizione
non v’è alcun accenno nella costituzione
della Chiesa primitiva. No, perchè fra i
primi cristiani v’era qualcosa di più, v’era
molto di più: « Tutti quelli che credevano erano insieme, ed avevano ogni cosa
in comune... nè v’era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva, ma tutto era
cGinune tra loro » (Atti 2: 44; 4: 32). Altri che Decima !
Poi, col tempo, la Chiesa decadde in
questo come in tante altre cose... SI, è ora
molto lontano il tempo delle Decime! Ora
ci vuol coraggio per riparlarne, ricordandole come un sacrosanto dovere.
Di alcune obiezioni
1) Vi sono due passi che sembrano proieltare una luce sfavorevole sulla istituzione delle Decime.
Il primo è quello di Luca 18: 11-12. Dileva il Fariseo: «0 Dio, ti ringrazio che
io non sono come gli altri uomini... Io
pago la decima su tutto quel che posseggc... )). Orbene Gesù, è vero, biasima il
I ariseo. Ma lo biasima perchè delle decime ch’egli paga il Fariseo ne mena vanto,
e con orgoglio se ne fa un merito. Cosi,
anche se noi pagassimo puntualmente le
Decime, sarebbe per noi la parola: « ...
quand’anche avrete fatto tutto ciò che v’è
comandalo, dite: Noi siamo servi inutili;
ahbiam fatto quel ch’eravanio in obbligo
di fare» (Luca 17: 10).
Noi invece, non è forse vero, per esser
(( giustificati », vogliamo assumere l’atteg
giamenlo del Pubblicano. Ma allora, andiamo fino 'il fondo, e battendoci il petto
diciamo: «O Dio, sii placato vers^ ine
peccatore »... e perdonami, fra tanti peccati, anche questo: d’aver omesso le Decime che pure hai prescritte!
Il secondo passo è Luca 11: 42: «Qua*
a voi, Farisei, poiché pagale la decima della menta, della ruta e d’ogni erba, e Irasi urale la giustizia e Tamor di Dio! QuesLo son le cose che bisognava fare, senza
Iralasc'are le altre ». La risposta a chi volesse farsi forte di questo passo per non
riconoscere il dovere delle Decime, sta nella seconda parte del passo stesso.
2) Alira obiezione. La storia della Ghie
sa ci parla di abusi \erificalisi spesso da
parte del Clero. Abusi che, come tanti altri, furono combattuti dalla Riforma de!
XV1° secolo. Ma di che cosa non s’è abu
salo? Se dovetssimo abolire tutto ciò di cui,
nel corso dei secoli, s’è abusato, che cosa
rimarrebbe ancora delle varie istituzioni
della Chiesa Cristiana?
Quando nella Chiesa v’è lo Spirito di
Dio, v’è onestà, retta amministrazione, giustizia e carità, ogni cosa diviene sacra, cioè
consacrata al servizio di Dio.
3) Un’altra obiezione ancora. Senza dub
bio, qualcuno dirà: «Ma io non posso!
Versare alla Chiesa la decima parte d’ogni
mio reddito? Ma dove andrei a finire? Non
potrei più andare avanti ». Ebbene, sì, da
un punto di vista puramente umano, riconc'sco che l’obiezione sarebbe formidabile.
Eppure, quanti passi delle Sacre Scritturé
sono da polverizzare, ridure a iiuUr
anclie codesta obiezione! Citiamone due
soltanto. Scrive S. Paolo: «Chi semina
SI arsamente mieterà altresì scarsamente; e
(hi vsemina liberalmente mieterà altresì Uherahnente... Or Colui che fornisce al se
minatore la semenza, e il pane da mangiare. forn'rà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frulli della vostra giustiùa » (2 Cor. 9).
L’altro passo è: Malachia 3: 7-10: «Tornale a me, ed io tornerò a voi, dice TEier
no degli eserciti. Ma voi dite: In che dohhiam tornare? L’uomo dev’egli -derubare
Iddio? Eppure voi mi derubate. Ma voi
dite: In che t’abbiam noi derubalo? NqLc
dec'me e nelle offerte... Portale tutte le
decime alla casa del tesoro, perchè vi sia
del cibo nella mia casa, e mettetemi alla
prova in questo, dice rElemo degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte
del c elo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla ».
Chi di noi può rimanere insensibile dinranzi alla tremenda e giusta accusa? Non
pagando le decime, derubiamo Iddio! E
( hi d: noi sì rifiuterà di credere alle prò
messe della Provvidenza? Mettiamo alla
prova il nostro Dio! E scenderanno su di
noi in abbondanza i preziosi doni del suo
amore. Egli ci benedirà! In qual modo ed
in qual misura, noi sappiamo. Le Sue risorse sono infinite. Le Sue benedizioni cevtamenle verranno.
Per essere fedeli
Tutte le risposte date finora ai tanti appelli rivolti sono ancora lontano, ma di
molto lontano dall’ideale che si chiama fedeltà al comandamento chiaro e preciso
contenuio nelle Sacre Scritture: in quelle
Scritture che pure diciamo essere la nostra
tegola di fede e di condotta.
Grazie a Dio, vi sono state e vi sono
tuttora delle eccezioni. La pratica della
Decima è stata osservata scrupolosamente
da alcuni credenti isolati. E v’è, anche qui
in Italia, qualche denominazione in cui la
Decima è rigorosamente osservata, con
grande beneficio economico e morale.
A ben pensarci, non è chi non veda come il grave problema finanziario che ogni
anno ci preoccupa abbia qui la sua radicale completa soluzione. Non è il caso di
citare qui delle cifre. Una cosa è più Ohe
sicura: la nostra autonomia economica sarebbe pienamente assicurata.
Ma, riconosciamolo, tutto si risolve ;n
una questione di natura morale. Dieiamo
meglio: si tratta delle nostre condizioni
spirituali. Se la nostra vita individuale e
quindi ecclesiastica fosse veramente animata dallo Spirito di Dio, il dovere relativo
alle decime sarebbe da noi compiuto —come ogni altro dovere — con slancio e
g'oia, come prova pratica di gratitudine a
Dio per le sue molteplici benedizioni. Ma
perchè scarsa è tuttora la nostra vita spirituale, attaccati come siamo alle cose terrene, noi d’amo scarsamente, molto scarsamente. Anche i reali progressi già fatti
da varie Comunità sono ancora ben poca
cosa in paragone delle reali possibilità.
Se siamo infedeli, non possiamo aspettarci di essere benedetti. Ricordiamolo:
uno degl: aspetti della fedeltà dovuta a
Dio e alla Sua Parola porta questo nome:
le decime.
Questo scritto — che vuol essere un appello — come sarà accolto? Quanti libri,
opuscoli, articoli, dopo letti con qualche
interesse son messi in disparte e dimenticati !
Voglio essere ottimista. Perchè non ho
espresso soltanto un parere personale, nè
fatto una proposta di natura puramente
eit-nomica. umana. Ma ho citato ampiamente la Parola di Dio, scritta non soltan!■) per Israele ma per i credenti d’ogni
lempo e d’ogni luogo.
B, dire che se ogni membro di Chiesa
desse almeno la metà della decima parte
delle sue entrate, la crisi attuale g:à sarebbe risolta! g. Bertinaui
POMARETTO
Recentemente è stato celebrato il servìzio funebre di Ribet Giovanni Federico,
originario della frazione dei Paure: in poclii mesi ben quattro persone di quella
zona alla sono deceduti, quale segno d’un
quartiere che muore. Molla gente Ita ascoltato il messaggio della Vita; chiediamo a
Dio che qualcuno serbi l’avvertimento della Parola di Dio che sola può consolare
gli afflitti; alla famiglia Ribet inviamo un
pensiero di simpatia in Cristo.
Molto gradita è stata la visita delVUnione giovanile di San Giovanni avvenuta sabato 5 novembre con una presenza di
ospiti e di locali molto confortevole: l’argomento sul denaro trattato dal signor
Gay e dal signor Gianni Jaliier rispettivamente a nome dell’unione di San Giovanni e di Pomaretto è stalo seguito da una
interessante discussione. Siamo fiduciosi
che quest’anno la chiesa di Pomaretto e di
San Giovanni riceverà uno stimolo nuovo
per accrescere il bilancio finanziario, segno d’un risveglio spirituale.
Attendiamo per sabato sera il gruppo
giovanile di Rorà e sin d’ora diamo il
benvenuto ai nostri cari rorenghi.
Domenica 13 Novembre nel pomeriggio
l’unione delle mamme di Riclaretto ha
fatto visita a quelle di Pomaretto: un breve messaggio della Signora Bouchard, ed
un interessante racconto della signora Davite intorno a Vaumarcus ha caratterizzato la prima parte dell’incontro, seguito
dalla recita di « Cenerentola » e le « fioraie I) preparala dai bambini della parro-ocbia e guidale da Laura Micol, Charrìer Revel Emilia, la Signora Bouchard,
sig.na Speranza Grill. Oli applausi ed il
bis hanno testimoniato deH’interesse con
cui è stata seguita la recita.
Domenica alle 15 la replica per tutta la
parrocchia: sarà gradita un’offerta non
troppo piccola per dare ai bambini che si
sono impegnati di pagare loro i restauri
del teatro. Inviamo un grazie all’Unione
vicina per la visita molto gradita.
Le attività sono ormai avviate da un
mesetto e notiamo con soddisfazione la
ripre.sa dell’Unione Giovanile al Centro
ed all'Inverso con la trattazione di argomenti quanto mai avvincenti; al seggio
dell’Inverso e del Centro inviamo un augurio di buon proseguimento nella loro
fatica ed ai giovani un incoraggiamento
a perseverare nella collaborazione.
11 primo turno di riunioni sta per terminare e attendiamo il turno dei giovani
che col Pastore terranno le riunioni nel
tempo natalizio.
Domenica 20 novembre il culto sarà presieduto dal Pastore Giovanni Conte ed all’Inverso dal Pastore.
Segnaliamo a tutte le sorelle delle nostre Linioni che sta per uscire il libretto di
intercessione :
'Invoca il luo Dio,,
edito dalla Casa Editrice Claudiana, per
incarico dela Federazione Femminile Valdese.
Contiene una serie di 12 preghiere, una
per ogni mese; ciascuna è dedicata ad una
particolare categoria di donne. Si presta
mollo bene per farne un regalino.
Una copia L. 100 - Sconti del 30% alle
Unioni che faranno una ordinazione superiore alle dieci copie entro la fine di novembre. Lo raccomandiamo caldamente!
4
pag. 4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
TÎ. 46 — 18 novembre 1960
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
MASSEL
UlJnion des jeunes a eu «amedi sa séance d’inauguration. Les membres présent»,
(il y a mailheureu'sement des absents même
parmi les jeunes) ont nommé le seggio
pO'Ur l’année en cours : président Tron
Claudio, vice président Tron Arnaldo,
caissier Tron Ginetta, secrétaire Pons Gabriella. Nous soultaitons à ces jeunœ une
activité fructueuse pour le bien de l’église.
Dons pour le temple'. N. N. 1.000 —
Meylre Paolo 1.000 — Maria Luisa Pons
(S. Germano) 1.000 — N. N. 2.000 — Pons
Umberto 1.000.
RORÂ
— Giovedì, 17 novembre, ore 14, avrà
luogo la riunione delle cadette.
— Giovedì, 24 novembre, avrà luogo una
riunione alle Fucine (ore 20).
— Domenica, 27 novembre, ore 14,
Unione delle Madri al Centro.
—^Ringraziamo l’anziano Aldo Tourn che
ha presieduto il culto di domenica 13 novembre, mentre il pastore aveva il privilegio di predicare- nel tempio di S. Giovanni.
— L’Unione Giovanile visiterà, sabato
19 novembre, l’Unione di Pomaretto.
— Le nostre aspiranti maglieriste stanno preparandoisi volenterosamente e non
si lasciano scoraggiare dalle prime inevitabili difficoltà. Speriamo che la loro fatica possa essere coronata da successo.
— La scuoletta dei Rumer possiede ormai dei nuovi banchi moderni e razionali.
Ci rallegriamo con la popolazione locale,
tanto più che adesso, tra i banchi, passeggia anche -un’insegnante: la «ig.na
Bianca Genre; alla quale diamo il nostro
più caldo benvenuto.
BOBBIO PELLIGE
Venerdì 11 corr. abbiamo accompagnato
alla sua ultima dimora terrena la spoglia
mortale del nostro fratello Pontet Paolo
deceduto in seguito a malattia aR’età d;
anni 70 il giorno 10 novembre nella sua
abitazione di Via Boschetti. Ai -familiari
ed ai parenti lutti rinnoviamo l’espressione
della nostra viva e fraterna simpatia cristiana.
Tutte le nostre attività ecclesiastidie battono ota il loro pieno ritmo. Ben frequentati i culti domenicali e le riunioni quartierali; la nostra scuola domenicale annovera una novantina di bambini; l’Unione
delle mamme una cinquantina di partecipanti che certamente aumenteranno ancora; la nostra Corale, malgrado una discreta
riduzione di quadri continua la sua attività, impegnata nella preparazione di inni
e cori: con piacere abbiamo visto alcuni
nuovi elementi aggiungersi alla nostra compagine e speriamo che altri ancora se ne
aggiungeranno : le riunioni della Corale
hanno ora luogo, per la comodità di elementi impegnati negli studi e nel lavoro
fuori -parrocchia, il sabato sera dalle 20
alle 21; i nostri corsi di catechismo si svolgono in ragione di 3 ore iseltimanali e 4
ore domenicali e sono così ripartiti: I”
anno : 19 catecumeni ; 2® anno : 12 ; 3“ anno 10; 4» anno: 10; le nostre tre Unioni
Giovanili si avviano -pure, malgrado le falcidie dovute a partenze, a riprendere la
loro attività al Centro, ai Campi ed al Podio ed auguriamo loro di cuore di sempre
p'ù progredire; rico-minciano pure le visit-5 pastorali alle famiglie, interrotte forzatamente, almeno in una certa misura durante la grande dispersione estiva dei parrooohiani per i nostri monti: è la famiglia
della Chiesa che riprende visibilmente consistenza e, rallegrandocene vivamente, domandiamo al Signore di benedire il nostro
lavoro e di disporre i nostri cuori onde
1.1 semenza dell’Evan-gelo che in essi viene
gettata in tante occasioni, trovi il terreno
propizio per essere ricevuta, germogliare
e produrre molto frutto alla gloria del Signore.
Elezioni. Sono risultati eletti e quindi facenti parte -del Consiglio del nostro Comu
ne i signori: Crosto Giuseppe (Lus. S. Giovann'); Davit Daniele (Centro); Baridon
Giovanni, Insegnante (Payant); Gay Nicodemo IPLdone) ; Pontet Ernesto (Centro) ;
Geymonat G. Giacomo (Torre Pellice);
Pontet G. Giacomo, Ingegnere (T. Pellice);
Artus Giovanni (Malpertns); Cairus Paolo
(Campi); Bonjour Giovanni, ex Sindaco
(Via Cromwell); Oharbonnier Stefano (Perlà) ; Gönnet Eìliseo (Courtilet) ; Albarea
Augusto (Giornà); Durand Canton Daniele (Genteugna); Rostagnol Paolo (Bossolea). Optando il dott. Crosto per il Comune di Luserna San Giovanni dove pure egl'
risulta eletto, completa la lista degli eletti
al -Consiglio Comunale di Bobbio Pellice
T signor Catalin Paolo (Laus).
Auguriamo di cuore al Consiglio un lavoro profìcuo, fecondo, -svolto con spirito
di fraternità e di amore per il vero bene
del nostro Comune. e. a.
TORRE PELLICE
Nel pomeriggio di domenica è stato ce
lebrato il matrimonio del Dott. Luigi Correnti e della Sig.na Erminia Ermini, da
vari anni apprezzata collaboratrice nel Convitto valdese di Torre. Agli sposi rinnoviamo il nostro augurio più cordiale.
La sera, alla seduta della « E. .Arnaud »,
ha parlato il Past. A. Deodato, ponendo
gli intervenuti di fronte ai -problemi della
vita amministrativa della nostra Chiesa, al
le responsabilità che come credenti portiamo oure nei confronti del nostro denaro.
Lo ringraziamo per la sua visita gradita
e interessante.
Ci siamo rallegrati di vedere che l’Unione
giovanile dei Simound conosce quest’anno
una vera ripresa; quali membri del Seggio
sono stati eletti Lillo Gisletti, pres. ; Arnaldo Armand-Hugon, vicepres.; Renata
Eynard, ca-siera. Auguriamo di tutto cuore anche ai giovani dei Simound un anno
di attività costante e buono.
Nella scorsa settimana la nostra comunità è stata turbata dalla scomparsa improvvisa e tragica della Sig.na Elsa Cari (Ravadera): profuga fiumana, per vari anni insegnante alle Vali', prima a Villar e poi
a Torre Pellice, ora in pensione, era conosciuta e apprezzata, eom’è apparso dalla partecipazione al servizio funebre. Alla
sorella, ammalata a Torino, ai nipoti Gottardi e Carli va ancora il nostro pensiero
affettuoso in quest’ora triste, e la solidarietà nella fede in -Colui che è andato a prepararci un luogo, e che tornerà e ci accoglierà con sè, affinchè non siamo più forestieri e pellegrini, ma in -pace nella casa
del Padre.
Ricordiamo che la prossima settimana
saranno portati nelle varie riunioni quartieralì t libri della Claudiana-, se ne approfitti!
LUSERNA S. GIOVANNI
Richiamati dal Signore. — Ricordiamo
i nomi dei cari fra-tellì e sorelle che in
questi ultimi mesi han sciolto gli ormeggi verso le sponde eterne: Erminia Ro-sa
Mourglia ved. Alberto Parise, il 23 agosto in età di 56 anni; Alessandro Gaydou
dei Subilia il 15 settembre in età di 77
anni; Carolina Giusìano in Ligustro agli
Airali il 16 settembre in età di 63 anni ;
Albino Bertalot degli StAÌlÙ il 17 settembre, in età di 83 anni; Pons-Benecchio
Giuseppina alle Vigne il 26 settembre, in
età di 63 anni; Pro-spero Cagno di Angrogna il 25 settembre, in età di 36 anni ;
Federico Revel l’8 novembre, in età di
82 anni; e di tre cari bimbi che hanno
lasciato la dimora terrena dopo brevissima apparizione: Paola Gay di Enrico e
Miaria Paolina Mura, a Torino il 7 ottobre e ì fratellini Ezié e Giovanni Durami
di Bartolomeo e Liliana Danna, il 1» e
il 2 novembre. Alle famiglie provate dalla
dolorosa separazione da esseri amati e da
care -spera-nze rinnoviamo l’espressione
della nostra viva solidarietà nel dolore e
nella certezza cristiana.
Nuovi focolari. —^ Dopo un periodo di
quasi inattività il nostro registro degli
Atti matrimoniali si è rimesso seriamente
al lavoro. Abbiamo avuto la gioia di celebrare in questi ultimi mesi runione di:
Giuseppe Cagno e Attilia Bertalot, il 13
agosto; Ernesto Rivoira e Mara Fraschia,
e Pietro Mondina e Nella Goss, il 27 agosto ; Lionello Durand e Paimira Pons, il
25 settembre; Aldo Besson e Paola Monnet, l’8 ottobre; Umberto Bourne e Slongo Antonietta, il 29 ottobre; Daniele Poet
e Nella Malan, il 5 novembre, e il 30 ottobre nel tempio valdese di S. Salvo (Chieti) il nostro giovane'fratello Franco Bonnet degli Stallé si è unito in matrimonio
con Lea Scarponi.
A tutti questi focolari Eaugurio di una
felice vita e testimonianza cristiana nella
benedizione del Signore.
Fisite benefiche. — Una compatta as.
semblea ha a-ocolto il 14 settembre la visita del simpatico gruppo dei trombettieri
evangelici del Baden che nel tempio ci
lianno offerto un magnifico concerto vocale e strumentale di musica religiosa.
La comunità ha ricevuto con vera edificazione i messaggi di alcuni giovani predicatori ai quali ridice la sua gratitudine:
lo Studente in Teol. Bruno BeUion e i
pastori Alberto Taccig, Giorgio Bouchard,
Giovanni Conte e Franco Giampiccoli segretario generale della F.U.V. in visita
con il Capogruppo Valli alle nostre Unioni
giovanili.
E domenica, 13 novembre, è la nostra
Corale, diretta da Gustavo Albarin, che
Ila visitato, accompagnata dai due pastori,
la comunità di Soiupierdarena.
Al Pastore R. Nidiet e ai fratelli tutti
della sua simpatica e vivente comunità
ancora un -senlitiesimo grazie per la calda
accoglienza.
Alla Conferenza Distrettuale. — La comunità era ra-ppresentata alla Conferenza
Distrettuale Straordinaria del 1® novembre da Suor Melania Cardon, Direttrice del
nostro Asilo per vecchi e dal Diacono
Umberto Rovara.
La festa del Raccolto. — La nostra 8“
festa del Raccolto e della Riconoscenza, il
23 ottobre, ha avuto un esito felicissimo.
Un vivo grazie ancora a tutti coloro che
vi -sì sono fraternamente adoperali e a
tutti i donatori e ai cortesi visitatori malgrado il maltempo. J
SUQLI
SCHERMI
Eisenstein
A lungo tenuto lontano dai nostri schermi, ecco che in meno di un anno il -grande
regista russo S. Eisenstein si è impo-sto —
postumo — anche in Italia con due dei suoi
film maggiori : La corazzata Potemkin e
ora VAlexandr Nev.skji. Il primo narrava
un episodio della rivoluzione del 1917, su
di una corazzata alla fonda nel porto di
Odessa e nella città stessa: per chi l’ha
visto la rivoluzione d’ottobre sarà ormai
legala a quei quadri potenti. NeWAlexandr Nevskji Eisenstein narra — o sarebbe
più g'usto dire dipinge un episodio di
più lontana storia russa: l’invasione nel
1242-43 dell’armata dei Cavalieri dell’Ordine Teutonico nella regione di Novgorod e
la loro disfatta al lago Peipus, alla « pietra
del corvo ».
Lo spettatore abitualo a più o meno profonde e -plausibili indagini psicologiche si
trova a tutta prima di-sorientato assistendo
a questo film così elementare ed ingenuo
nella trama e nei personaggi; ma è ben
presto conquistato dalle immagini stupende, meraviglio-samcnle accompagnate dalla
musica appositamente composta da Prokofief. 11 d’alogo. a tratti lievemente enfatico,
a tratti popolaresco e vivace, è senz’altro
secondario in questo cinema in cui l’immagine c lutto e, -diciamolo subito, basta
perfettamente.
La v'cenda si snoda quasi come in una
opera drammatica, in alcuni « quadri », c
per quanto più che ne La corazzata Potemkin campeggiano alcuni protagonisti,
soprattutto il condottiero presentato in modo quasi messianico, è fortissimo il senso
corale (caratteristico il perfetto inserimento di numerosi cori popolari russi): è questo che mi ha fatto pensare, assistendovi,
al Boris Godunov di Mussorgski; nell’un
caso come nell’altro, è volta a volta la
commedia e la tragedia di un intero popolo che viene espressa con singolare potenza, tanto che si resta incerti se esso costituisca lo sfondo su cui si muovono i protagonisti, o non sia piuttosto esso stesso il
protagonista.
Tornando alle immagini, se si paragona
questo film alle ricostruzioni pseudostoriche in technicolor e cinemascope, si ha la
stessa impressione come quando da un volto carico di belletto «i passa ad un volto
limpido: è indescrivibile la lumino.silà
di questa fotografia, imitata ma non certo
superata, se non nel gioco sapiente di luci
ed ombre, -dalla fotografia di film come
quelli di Dreyer e di Bergman. Sì potreb
bere citare uno per uno i quadri: da quel
lo iniziale dei pescatori candidi sul lago
immenso, alla torva e crudele presenza de
Teutoni ( onquistatori nella Pskow deva
stata, alla messa al campo dei Cavalieri
accusa ironica e agghiacciante al sacrileg o
delle armi rapaci benedette nel -segno del
la croce, all’intera lunga scena della bat
taglia.Seguendo il sordo, cadenzato avan
zare dei Teutoni, ch'usi nei loro caschi da
(u! spiragli in forma di croce (baleni di
svastiche) lampeggia solo uno sguardo in
agguato, osservando la loro ferrea massa
corazzata lanc'ata a cuneo o chiusa in irto
quadrato non si poteva non pensare alle
offensive delle Panzerdivisionen... e Eisenstein aveva composto quest’opera « profetica » nel 1938! Ma quando lutto un popolo si leva — e si insiste sulla partecipazione di tutto il popolo dei mujiki (contadini) che anche nell’ult’ma guerra diede
una collaborazione decisiva — non bastano le più chiuse corazze e la strategia. E
quelli dei Teutoni che non cadono dì spada o di mazza periscono, in una scena allucinante, nel lago al disgelo, il cui ghiaccio .sottile si spezza »otto il loro peso; solo alcuni superstiti serviranno al trionfo
di Novgorod festante, e sono « graziati »
e rinviati in Germania con l’avvertimento:
« Tornate, ma non con la spada, perchè
chi verrà con la spada perirà di spada ».
Si era nel 1938.
Ridotto all’essenziale il dialogo, totalmente aderente ed espressiva lo colonna
sonora, luminosamente perfetta la fotografia, questo cinema è certamente arte, ed arte altissima, rara. Spectator
Direttore resp.: Gino Conte
Coppieri - Torre Peli. - Tel. 9476
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Reg. al Tribunale di Pinerolo
________n. 175, 8-7-1960_______
Tipografìa Subalpina . s. p. a
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