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ANNO LXXVI
Torre Pellice, ^ DtoemtJfe 1940-XlX
N. 27
Riguardate alla roccia onde foste tagliati t
(Isaia LI, 1)
■ ' .W;
ABBONAMENTI
Nulla sia più forte della vostra fede t
(Oianavello)
Italia e Impero . . . . Anno L. 15 - Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — » * 7
Estero » » 25 — » * 15
Direttore s Prof. GINO tOSTABEL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Tome Peluoe
REDAZIÓNE: Via Arnaud, 27 - TomiK Peluce
Ogni cambiamento d*indlrizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
I
A soccorrere i poveri naufraghi Gesù
è sceso dal monte ove pregava ed ha
affrontato i pericoli della tempesta. Come lo accolgono i discepoli ? Sia che il
timore della morte, - re degli spaventi,
il avesse turbati in sommo grado, o sia
che la fede non avesse ancora preso in
loro posto nel pregiudizio e della su- perstizione, essi non credono ai loro occhi : vedono giungere il lorounico Salvatore, ma dubitano che sia Lui ; hanno assistito poc’anzi al miracolo .della
moltiplicazione dei pani, ma preferiscono credere ad un’apparizione infernale e tremare dinanzi ad essa, anziché
ricordarsi che Gesù impera sugli elementi, e protendergli fiduciosi le braccia. Non possono capacitarsi che il loro
Maestro sia tanto buono da venire in
loro aiuto, e tanto potente da vincere
ogni pericolo. « No, è un fantasma ! »
Uomini di poca fede, ma di molta credulità !
Però non scagliamo la pietra contro
ad essi : essi hanno troppi imitatori fra
noi, e ci potremmo stimar beati se il
nostro modo di credere o l’intensità
della nostra fede subissero la medesima
evoluzione e producessero i medesimi
frutti della loro. Quello fu il loro primo
passo, ma essi procedettero innanzi nel
sentiero della fede, e vi stamparono le
loro orme ad altezze inarrivabili.
Potessimo noi seguire le orme di quei
discepoli, e non, come sovente accade,
riguardare aU’indietro e fermarci al
primo passo, col piede sospeso, a guisa
di statue ! Invece, non appena quel
naufrago che è il peccatore ha scorto in
mezzo all’infuriare della burrasca un
Salvatore benigno e potente, lo assale
un dubbio : se quel Gesù che non cura
la tempesta e che doma il vento, se
quel fratello che ci tende le braccia amorosamente non fosse altro che un
fantasma ! Fantasma dell’immaginazione, dell’inganno, diqualche sovvertitrice filosofia !
Chiunque, ad onta delle prove in
contrario fornitegli dalla Sacra Scrittura, dalla coscienza e dalla storia del
cristianesimo conserva perennemente
un tal dubbio, cessi pure di lottare contro gli elementi, si abbandoni alle avverse correnti, si precipiti senz’altro
nell’abisso che s’apre ài suoi piedi : egli è perduto, egli non è atto al Regno
dei cieli ; un fantasma non salva nessuno.
Ma colui che sa sprezzare i suggerimenti di Satana depone tosto il suo timore, discerne malgrado il tumulto
delle onde una voce gradita e divina,
accoglie a bracia aperte il suo Salvatore ; e s’acqueta la tempesta : egli ha
sperimentato che Cristp non è un fantasma.
Chi ancora non ha fatto tale esperienza, non frapponga indugio. Pensi
che oggigiorno non si sente più quel
grido : « Egli è un fantasma ! » nel
senso di : « Gesù Cristo non è mai esistito I » I maggiori nemici della religione si sono ricreduti e non dicono più
che Gesù è uil’inverizione. In compenso,
essi insinuano che i primi apostoli ci
hanno ingannati : il loro Maestro, uo
mo al par d’ogni altro, sarebbe stgito
da loro camuffato da Figlio di Dio, per
incuterci spavento e per servire i loro
interessi. Quando però si è loro provato che, affrontando ogni disagio e pericolo per il semplice piacere d’ingannarci e soffrendo il martirio per procacciare il proprio tornaconto, detti apostoli sarebbero stati molto insensati,
essi rettificano le loro ipotesi dicendo
che fu Gesù l’ingannatore e i suoi discepoli gli ingannati. Al suo popolo che
aspettava un Messia redentore dal
giogo straniero, egli avrebbe offerto sé
stesso, fantasma illusorio, della quale
audacia giustamente sarebbe stato castigato.
Ma quando essi sono costretti a riconoscere che la dottrina e gli atti del
Cristo s’informano tutti a sensi di giustizia, di veracità e d’umiltà, e che egli
rifiutò sempre gli onori umani « durò
fatica ad impedir d’essere proclamato
re, allora essi van dicendo ch’egli ingannò sé stesso.
Gesù avrebbe creduto in buona fede
d’essere il Messia promesso, circoscrivendo però la sua opera messianica in
una riforma religiosa e morale ; vivendo bensìuna vita esemplare, predicando
bensì una dottrina sublime, ma non es^sendo al postutto che xm povero dottore.
Sarebbe dunque un fantasma creato
dall’immaginazione, e non altrimenti
fantastici sarebbero tutti quegli atti eroici 0 miracolosi che circondano la
persona del nostro Signore di un’aureola di santità, d’amore, di potenza, di
divinità. Intanto, i banditori di siffatte
teorie odono le grida disperate dei loro
simili, la cui nave è travagliata dalle
onde del peccato e della sofferenza ;
odono ma si turano le orecchie, o gridano : « Si salvi chi può ! » A chi chiede loro soccorso o consiglio, essi rispondono per lo più : « Anche noi siamo
sbattuti dalla tempestaa ! Ma oramai
sappiamo che l’oceano è senza confine,
l’abisso senza fondo, il giorno senza
sole, e il cielo senza Dìo. Fate come
noi : insegnatevi, o rassegnatevi ! »
Un sordido egoismo ed un’eterna infelicità : ecco dunque quali sarebbero
la norma ed il fine della nostra vita,
qualora il nostro Salvatore non fosse
una realtà.
Ma Gesù Cristo non è un fantasma !
t Emilio Tron
(1872-1937 )
Vii Catccbisno attnaU
Un catechismo attuale :
«IO SONO IL SIGNORE IDDIO TUO»
Catechismo Riformato.
Edizione a cura di V. Subilia e
T. Vinay.
Prezzo : L. 3,50 per una copia ;
L. 3,— da 10 copie in su.
Rivolgere le ordinazioni al pastore
Vittorio Suhilia - Via Croce di Città, 11
- Aosta.
PERSONALIA
Il 28 Novembre si è brillantemente
laureata in lettere, presso la R. Università dì Torino, la signorina Elsa
Salma, già alunna del nostro Collegio.
I nostri migliori auguri alla neodottoressa.
Non v’ha scuola di pensiero, confessione religiosa, setta o congrega in cui
il fanatismo non abbia avuto numerosi
esponenti.
Vero è che il campo religioso sembra
essere stato il più fertile, nel produrre
quella mala pianta, tant’è che l’origine dello stesso suo nome, il quale
proviene da fanum (tempio, sacrario
per oracoli), attesta che quell’ambiente
le è stato quanto mai propizio.
Se il fanatismo può rivestire gradi e
forme diversi, in tutti i casi, però, si
attesta sempre quale uno zelo esagerato, un sovraeccitamento che porta un
tal qual squilibrio nelle facoltà intellettuali e sensitive di chi ne è invaso.
Non lascia più luogo al quieto, ragionare, a sana ponderazione, abbandonando le briglie della volontà alla corsa
pazza di cieca passione.
; Questa sì può rinvenire non soltanto
in individui isolati" ma in masse, colte
come da epidemica esaltazione ; fra
tanti esempi da addurre basti quello
dei folli terrori deU’anno mille, nonché
quello del furore crociato per la riconquista del sepolcro di Cristo.
Si é voluto, da taluni, ravvisare nel
fanatico un infermo, ■ preso da delirio,
per cui la responsabilità dei suoi atti
verrebbe grandemente attenuata, da
predisposizioni fisiche. Esso sarebbe
tenuto da quella forma di dem.enza
che ne fa un uomo fissato, un monomaniaco. Non si può negare che vi
siano stati e tuttora vi siano di tali,
il di cui fanatismo, spinto al parossismo, li fa cadere in qualcuna di quelle
forme di pazzia, ma sarebbe grave errore e ingiusto sentenziare il volere
classificare male fisico quello che nei
più é male morale, che, pertanto, non
li priva della piena responsabilità davanti a Dio e agli uomini, delle loro
azioni.
Nel campo religioso dobbiamo riconoscere lealmente che il fanatismo ha
recato il maggior danno alla causa del
regno di Dio in terra, come ogni escrescenza morbosa sfigura, talvolta, fino
alla mostruosità, il più perfetto e venusto corpo umano. I fanatici sono responsabili di molti allontanamenti dalla
fede religiosa, in tanti che non sanno
0 non vogliono fare la distinzione tra
il volto vero e la sua caricatura.
Siccome il fanatico, quasi sempre,
diventa intollerante, allontana dalla
causa, di cui pretende essere il più fedele difensore, coloro che non possono
ammetterne l’eccellenza, se davvero
esso ne fosse il genuino rappresentante. Ricordisi la risposta data dai disgraziati Incas del Perù e della Bolivia ai fanatici che volevano colla violenza fare loro accettare il cattolismo romano, minacciandoli dell’Inferno nella vita futura : « Preferiamo
andare nell’Inferno che in un Paradiso
dove sareste voi, col Dio vendicativo,
che ci predicate»!
Infatti il fanatismo, che per tanti
secoli ha generato la persecuzione ed
è arrivato ad innalzare la tortura, il
ferro ed il fuoco ad argomenti di persuasione, precipita le anime sgomente
ovvero nella ipocrisia, per sfuggire ai
suoi "furori, o alla incredulità velata,
non tutti avendo la forza d’animo e la
costanza del martire.
Se la civiltà moderna non tollera più
gii eccessi del furore inquisitoriale,
non significa perciò che il fanatismo
non ricorra ancora ad ostilità contro
chi non si piega a ripetere, l’imposto
suo « scibboletti » I Dovrebbe persuadere ognuno quanto sia facile, sdrucciolare fanaticamente nella intolleranza, ricordando che il pur mite Giovanni, in un coll’altro figlio di Zebedeo, vennero soprannominati : « Boanergi » per la loro prontezza a invocare fulmini su chi non parteggiava per
loro.
Sarebbe somma ingiustizia il ravvisare fanatici soltanto in confessioni religiose diverse dalla propria ; ciò facendo si darebbe subito una prova di
fanatismo. Purtroppo, in seno al protestantesimo, che ha saputo liberarsi di
tante superstizioni, questa forma superstiziosa di pietà, che porta il credente ad esaltarsi su taluna dottrina,
su una speciale organizzazione ecclesiastica, su taluno rito che lo distingua dal rim,anente gregge cristiano, è
quanto mai accentuato e ad essa si
deve queirinfelice frazionamento, alimentato troppo spesso dà un orgoglio'
spirituale che sa del più vieto farìsa'ismo.
Lettore, ne conosci certamente di
quei fanatici della lettera delle S. Carte,
che, preso a notomizzare un testo biblico, te lo sciorinano in faccia, noncuranti del vero spirito della divina rivelazione, il quale non è imprigionato
una formula verbale, ma che pervade
tutto l’assieme di essa, talché, se nessuna profezìa delle S. Scritture procede
da veduta particolare, neppure ha da
essere un oggetto di particolare interpretazione.
Orbene é noto come fanatici interpreti di profezie abbiano arbitrariamente sentenziato su avvenimenti passati, presenti e futuri, facendo rimanere a bocca aperta i semplici ed incolti, i quali, alla loro volta, si siedono
in iscranna per spraloquLre su le cose
più auguste, che non intendono, e pronunciare sentenze di condanna, laddove gli stessi angeli di Dio non portano alcun giudizio maldicente.
Riepilogando affermiamo che i fanatici disonorano quel Dio che pretendono di servire meglio degli altri ;
fanno danno alla causa che asseriscono
di sapere meglio promuovere e fare
prosperare ; cadono nella presunzione e
nell’orgoglio che fu il peccato di Lucifero ; sconoscono la legge cristiana dell’amore del prossimo, da loro votato
alla geenna, se non diventa fanatico
alla loro somiglianza ; turbano la pace
della famiglia cristiana, non importando loro di vederla spezzettarsi, sminuzzarsi, e in pari tempo indebolirsi di
fronte alla marea materialista che sale.
Quello che vi ha di più dolorosamente sconcertante è che il fanatico,
come il mentecatto, non consentirà mai
a riconoscersi tale, per essere risanato
dal suo malefico fanatismo.
AO. MN.
2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
PriRid Bariftri
La Chiesa eli Fèlonica Po è in lutto.
jPochi giorni or sono, il 20 Novembre,
ha accompagnato al campo del riposo
le spoglie mortali di un giovane membro del suo Consiglio di Chiesa, l’anziano Primo Burlerà ; uno dei fratelli
più attivi ed influenti di quella vivente
comunità.
Dieci anni or sono, il vecchio Roberto Negri ch’era stato per vent’anni,
quasi dalla sua fondazione, la colonna
centrale della Chiesa, sul suo letto di
morte lo aveva designato come suo
successore e la Chiesa, con voto unanime, aveva aderito al suggerimento.
Il nuovo eletto, era un invalido della
grande guerra europea. Valoroso combattente, aveva riportato a casa una
gamba rigida che lo aveva costretto
per alcuni anni a letto. Ma, robusto di
costituzione, era poi guarito abbastanza
bene e, servendosi dell’altra gamba,
fortissima, riusciva a trasportarsi un
po’ dappertutto con la sua bicicletta ed
a fare mille cose. Era intelligentissimo
e, quantunque non avesse studi, s’intendeva di molte cose e faceva indifferentemente il capomastro, il meccanico,
l’agricoltore o l’elettricista. In ogni
cosa, arrivava subito alle funzioni direttive. Sapeva circondarsi di una
schiera di ammiratori e di collaboratori e faceva loro fare tutto quello che
voleva. In mezzo alla gioventù, specialmente, si trovava nel suo ambiente :
sapeva intrattenerla per delle ore, farla
divertire, convincerla, comihuoverla,
era veramente un animatore. Non era
valdese di origine, ma aveva studiato
alla scuola Sommani e si era convertito durante il ministero dell’anziano. evangelista Pietro Varvelli.
I suoi talenti più belli, li custodiva
gelosamente nel suo carattere molale e
spirituale. Uomo di una dirittura a
tutta prova e di una purezza di coscienza adamantina, era di quelli che
non discutono col dovere e che, scoperta in una via la giustizia e la verità, la seguono fino in fondo. Per queste ragioni anche, esitò a lungo prima
di sposarsi. Offrì finalmente la sua
mano ed il suo gran cuore ad una giovane convertita che aveva sofferto per
la sua fede.
Nella chiesa, sotto ogni rispetto, fu
il degno successore di Roberto Negri, e
per dieci anni le consacrò tutto il suo
cuore, il suo entusiasmo, il suo tempo,
le sue fatiche e le sue doti migliori.
Restano, a Fèlonica, non poche tracce
della sua attività : una parte dell’alloggio presbiterale e la bella Sala della
Gioventù ricorderanno anche alle nuove
generazioni le sue belle doti dì capomastro geniale e disinteressato ; ma le
tracce più profonde, son quelle che restano nei cuori.
Sei mesi or sono, cadde gravemente
ammalato e dopo varie alternative di
speranza e di scoraggiamento i medici
finirono per diagnosticare : tumore maligno alla gola. Per la folla dei parenti
e degli amici fu un colpo terribile ;
tutto il paese ne restò commosso ; ma
il letto dove il forte soldato di un
tempo si contorceva in mezzo ad atroci
dolori, passando intere settimane senza
chiudere occhio, divenne un faro di testimonianza cristiana. — « E’ lui che ci
incoraggia e ci esorta a non piangere
— scriveano fin da principio i suoi familiari — il meno angosciato di tutti è
lui !» — La triste cameretta, nella
quale già si sentiva la presenza della
morte, divenne la meta dèi pellegrinaggi di parenti ed amici. — « Voi
avete paura di morire — diceva egli
talvolta — perchè non siete credenti,
ma io non ho nessun timore della
morte... » — « Domenica scorsa
ci
scriveva un comune amico — andai a
trovarlo. Nella camera v’erano anche
suo padre ed i suoi due cognati. Come
entrai, mi guardò e disse : « Iddio ha
■ .^voluto Iche vi trovaste ton me in qué^
*^ St’cdm pterchè devè dir\)'ì ciò che Égli hà
^^^ttb me ili questi giorfti dì ma'fetti*; ,^ro pa|ìè e Voi qiii presènti;
vedete come soffro nella mia carne per
i molti dolori che mi procura, ma se
voi e tu papà, foste dentro a me per
vedere come sono contento e pieno dì
gioia, non potreste credere ai vostri
occh.i Eppure è così! Se Iddio mi chiamerà con sè, io morirò con il sorriso
sulle labbra, perchè sento che questa
contentezza mi vien da lui solo. Se alle
volte piango, piango per voi, perchè
non mi avete ancora compreso ; ma io
non ho nessuna paura di morire perchè so che Iddio veglierà sui miei figli e su tutti voi, so che guiderà i miei
figliuoli e non li abbandonerà. Perciò
io sento in me una gran gioia e sento
che il Signore mi dà la forza di potermi staccare dalla mia famiglia senza
sentirne dispiacere e senza sentirmi disperato. Io so dove andrò se Iddio vorrà
togliermi da questa terra! »
Pochi giorni dopo aver dato questa
testimonianza. Primo Parlera entrava
nel riposo del suo Signore e quella
grande famiglia che è la Chiesa di Felónica Po, accompagnava la sua spoglia terrena all’ultima dimora. Presiedeva il funerale il pastore Lamy Coìsson, giunto poche settimane prima da
Prali e che aveva assistito il malato
con fraterno affetto.
Sulla tomba dello Scomparso deponiamo piangendo il fiore dell’amicizia
fraterna e della riconoscenza per la testimonianza ricevuta. A Dio domandiamo che quando verrà, per noi l’ora
della partenza, sia dato a noi pure di
offrire una simile testimonianza.
ENRICO GEYMET.
AMARE
Non accresciamo il peso del fardello
che ciascuno di noi deve portare, fratello, col pretendere l’uno dall’altro più
di quello che ciascuno di noi può donare.
Non pretendere da me una perfezione che sono lontano dall’avere, e
aiutami a non pretendere da te più di
quanto puoi darmi. Compatiamoci a
vicenda, reggiamoci a vicenda : è tanto
penoso il cammino!
Come potremo percorrerlo, se, invece
di aiutarci, siamo pronti a criticarci, a
rinfacciarci, ad amareggiarci l’un l’altro? ...Sono tante le pene che solo le
potremo sopportare, se, fedeli all’ammonimento dell’Apostolo, marceremo
uniti, sorreggendoci l’un l’altro, uniti
da una vincolo d’amore sempre più no-'
bile e puro, con la fronte alta e lo
sguardo alla mèta, lontana ma sicura.
Almeno il nostro amore di fratelli
brilli in mezzo alla tempesta dell’odio,
e riscaldi i nostri cuori, illumini il nostro cammino, e come fiaccola sul candeliere, sia di luce e di guida ad altri
che altrimenti si smarrirebbero nel
gelo e nelle tenebre.
Amare è comprendere e perdonare :
e non possiamo non amarci, almeno noi,
i Cristiani!
STORDIRSI
Quando il dolore e la preoccupazione
battono alla porta del cuore umano,
doppio è il modo dì affrontarli, di vincerli, dì dominarli.
L’uno è quello dei deboli e dei vili
che credono di sfuggire alla realtà
ignorandola e dimenticandola, stordendosi con la ricerca meschina di una
falsa gioia momentanea, con l’ebbrezza
dell’alcoole, con il fantasticare ozioso,
con la sensualità.
L’altro è quello di fissare la realtà
con una rinnovata energia, attinta
dallo spirito, di amore e di dedizione,
in un appello fiducioso al Datore di
ogni forza e di ogni vittoria.
Il priinq è più facile, ma faliaeé ; il
secondo rifchiedé spirito di sacrlfecio,
ma è runico cànforihe alla nostrà dignità di uòmini e di Cristiani.
Io so, fratello, per la Fede che ci è
comune, com.e fu viva l’ora presente,
ma so, che, come me, non dubiti, perchè la Fede ti guida, ti sostiene, ti fa
vincitore, perchè ti dona animo sereno
e cuore saldo di fronte ad ogni responsabilità e ad ogni sacrificio.
TRANQUILLITÀ’
« Sii tranquillo, riguardando all’Eterrio, ed attendilo » (Salmo 37 : 7).
Io riguardo a Te, o Eterno, ed ecco,
la tua pace che niente può togliere,
scende nel mio cuore.
Invano nel mio stesso cuore sentimenti non del tutto dominati si agitano
per togliermela ; invano la vita mi urge
e mi preme, invano il male vorrebbe
gettarmi nello sconforto : io riguardo a
Te.
Riguardo a Te e Ti attendo ; so che
tu verrai e vincerai il mondo. So che il
bene trionferà.
Loro, io, che tu hai scelto a tuo soldato per la battaglia pel bene.
Io riguardo a Te, o Eterno, e ti attendo : come non sarei tranquillo?
I. LOMBARDINI.
CRON/lC/1 V/1LDESE
POMARETTO. In questi ultimi mesi
abbiamo avuto la gioia di vedere costituirsi, sotto lo sguardo del Signore,
tre nuovi focolari valdesi. L’8 Giugno, infatti, nel nostro tempio, sono
stati uniti in matrimonio Ernesto
Comba fu Enrico e fu Evodla Long,
della parrocchia di San Germano, con
Frida Chambon fu Giov. Paolo e di
Paolina Chambon, del Dohn di Inverso
Pinasca ; il 1° Ottobre, Aldo Ferrier fu
Alberto e di Eugenia Rostan, della par^ rocchia di San Germano, con lido
Giaiero di Alberto e di Lidia Long, del
Paleiset di Inverso Pinasca, membro
attivo della nostra Unione Giovanile
del dot Inverso ; e il 23 Novembre,
Emilio Coucourde di Giovanni e dì
Adelina Costabel, del Clot di Inverso
. Pinasca, con Almandina Collet di Bartolomeo e di Lidia Ribet.
A questi nuovi focolari valdesi, fondati sulla comune fede, auguriamo pe, renne felicità e prosperità nel Signore.
** Tre pure furono i focolari visitati dal lutto con la morte di ; Giovanni
Peyret fu Pietro, avvenuto l’8 Agosto
al Selvaggio di Meano, in età di 74
anni ; Luigi Serre fu Giovanni, avvenuta al Reynaud dell’Inverso Pinasca
il 15 Agosto, in età di 39 anni. Ha lasciato la vedova e due figlioletti in tenera età, uno dei dei quali è stato accolto all’Orfanotrofio di Pomaretto ; Rodolfo Grill, avvenuta il 19 Settembre,
al Clot dei Boulards, in età di 70 anni.
A tutti coloro che queste morti hanno
lasciato nel lutto, rinnoviamo l’espressione della nostra viva simpatia cristiana continuando ad invocare su di
essi le consolazioni da Alto.
** Numerosi bambini sono stati presentati al Santo Battesimo : Bruno Bertolin di Giovanni e di Clementina Baret (Paiola), Bruno Pons di Ernesto e
di Adelina Grill (Forte di Per osa), Viola
Bar et di Androsilla (Combavilla), Anita
Giulietta Garrou di Attilio e di Maria Primo (Clot Boulards), Livio Clot
di Augusto e di Amandina Ribet
(Clot Inverso), Emidio Gardiol di Attilio e di Lidia Bertalmio (Fleccia),
Sergio Bertalmio di Ernesto e di Natalina Giacomino (Clot Inverso), Edina
Long di Giovanni e dì Lidia Long (Valentino), Ida Luisa Peyrot di Luigi e
Ida Costantino (Cerisieri), Willy Jahier
di Emma (Reynaud), Giulio Ribet dì
Enrico e di Amelia Barbato (Clot Boulards)’, Filiberto Collet di Margherita
(Clot Ciauvin), Vanda Costabel di Alberto e di Irma Masseilot (Fleccia).
A questi teneri agnelli che Dio si è
tompiaciUto di aggiungère alla sua
gréggia, auguriamo di patere crescere
in statura ed in grazia élavanti a Dio
e ¿avanti agli uomini.
Ringraziamo ancora di vivo cuore
i signori pastori Carlo Gay e Guido
Comba, nonché l’evangelista emerito
Gustavo Bert, instancabile neU’operà
sua di evangelista, non ostante la sua
bella e tarda età di anni 80, i quali
hanno presieduto dei culti nel nostro
tempio durante l’estate.
** L’ultima Domenica di Ottobre i
nostri fratelli di Inverso Pinasca hanno
avuto la gioia di inaugurare la loro
Sala delle Attività del Clot, rimodernata e rinnovata. Ci siamo uniti di
cuore alla loro gioia e facciamo voti
che il locale, d’ora innanzi più particolarmente consacrato al culto ed al servizio del Signore, abbia a vedere sempre numerosi gli ascoltatori e gli adoratori.
Uno speciale ringraziamento dobbiamo al signor Giulio Castagna, del
Clot, il quale ha consacrato numerose
ore di lavoro per i restauri e gli abbellimenti, ed ai generosi donatori signori Dario Pons (Fleccia), L. 50 Carlo e Margherita Rochon, 35 - Vittorio Coucourde, 10 - Lidia Coisson, 10
- N. N., 25, i quali con la loro generosità hanno voluto manifestare la loro
soddisfazione e la loro gioia. — Chi
vorrà ancóra imitarli?
PRAROSTINO. Battesimi. Sergio
Forneron di Aldo e di Onorina Long
(Prima); Franco Paschetto di Pierino è
di Rita Codino (Munier); Olimpia Bleynat di Federico e di Luisa Pastore
(Pracustans); Filina Paolina Godino di
Emilio e di Luigia Grill (Veirulera);
Marco, Ilda e Elda Coisson di Giovanni e di Susanna Pons (Piani); Marcello Malan di Adolfo e di Maria Paget (Rucetta); Elva Avondetto di Daniele e Maria Long (Prapistun); Ferruccio Odino di Luigi e di Amalia Rivoiro (Cardonatti); Marco Griglio di
Giacomo e di Enrichetta Avondet
(Fortuna).
Matrimoni. Emilio Paolo Avondet e
Orlina Malan, il 16 Giugno ; Giacomo
Gardiol Enrico e Margherita Simondetto, il 23 Giugno ; Enrico Giulio
Rivoiro e Attilia Forneron, il 2 Ottobre.
Funerali. Delia Paschetto di Federico, spentasi il 15 Giugno alla Baravaiera, dopo due settimane di vita ;
Luigi Godino, di anni 54, deceduto il
6 Luglio a Pinerolo ; Lidia Gay nata
Chiarvetto, di anni 58, deceduta il 12
Luglio alle Buffe ; Mauro Valle, di
anni 79, deceduto il 30 Luglio ai Merli ;
Marta Luigia Gardiol ved. Forneron,
di anni 79, deceduta il 4 Agosto, alle
Mole ; Bruno Martinat, di mesi 10, deceduto il 13 Settenibre a Pinerolo ;
Ferdinando Forneron, di anni 60, deceduto il 3 Novembre alla Massera.
** Domenica, 27 Ottobre, ha avuto
luogo la cerimonia di inaugurazione
della nostra Cappella del Roc, con l’intervento del Vice-Moderatore, signor
Luigi Marauda, e del pastore E. Geymet. Siamo in grado di annunziare,
con animo commosso e grato, che la
nostra Cappella è terminata felicemente e senza alcun deficit. Il quartiere del Roc che, con le sue 77 famiglie, ha una popolazione pari ad una
delle parrocchie valdesi di alta montagna, può avere nuovamente le riunioni
quartierali in modo regolare e tante altre attività ecclesiastiche che hanno
avuto inizio nel modo più incoraggiante. Sembra che ì dieci anni di interruzione abbiano agito in modo favorevole sugli animi!
** Abbiamo istituito dei corsi speciali per elevare il livello culturale
della nostra popolazione. Per ora, è
bene avviato un corso di cultura musicale in attesa di poter realizzare appieno il nostro programma.
'■I
3
L'ECO DELLE VALLI VALDESI
TORRE PELLICE. Come l’avevamo
annunziato, la visita del signor Erico
Rollier, membro della Commissione
Finanziaria nominata dalla Tavola, ha
avuto luogo Domenica passata. Egli
parlò durante il culto principale.
L’uditorio era numeroso ed osservavamo che tutti ì « quartieri » erano
rappresentati ; di modo che l’eco di
quanto disse il signór Róllier è giunto
a tutti i villaggi della parrocchia. Diciamo subito che il contenuto del discorso fu quale doveva essere in un
culto ed in un tempio : non un’arida
esposizione di cifre di un bilancio
quale potrebbe parlare un finanziere ;
ma un’allocuzione di un fedele che
ama la propria Chiesa è che parla alla
coscienza e al cuore di altri fedéli che
considerano la Chiesa come una madre
alla quale tanto devono! Urt’allocuzione in cui, dal principio alla fine,
vibrava la nota spirituale — perchè a
ragione la questione finanziaria per
una Chiesa è problema spirituale. Aggiungiamo la voce piana, la parola
semplice, intelligibile a tutti, e sopratutto l’accento dell’uomo convinto
della bontà e della necessità della
causa che propugna. Una vòlta di più
siamo stati messi tutti davanti ad un
dovere ed a un privilegio. Chi vorrà
rifiutare il suo concorso più generoso
e — per tanti — un maggior sacrificio per l’opera che Iddio ha affidato
alla nostra Chiesa?
A nome della Comunità rinnoviamo
al signor Rollièr i nostri sentiti ringraziamenti.
** La Commissione Finanziaria nominata dal Concistoro ha iniziato il
suo giro di visite ai « quartieri ». Essa
è composto dal prof. Attilio Jalla e
dal signor Paolo Margiunti. Ne riparleremo dettagliatamente quando avranno assolto un compito che essi hanno
accettato nell’interesse della Chiesa.
** Le riunioni — esami di. quartiere
— di Domenica prossima, 8 Dicembre,
avranno luogo : ai Chabriols, alle ore
14.30 ; ed ai Coppieri, alle ore 16.
In questi ultimi cinque giorni il
Signore ha richiamato in modo repentino due membri della famiglia parrocchiale : il signor Giovanni Luigi
Poet, dei Boula, all’età di 73 anni ; e
la isgnora Margherita Giordano nata
Odino, 62 anni, della Ravadera.
Iddio spanda la sua consolazione sui
focolari visitati dalla prova.
VILLASECCA. Un sensibile vuoto
in seno alla comunità è stato causato,
durante l’estate, dalla dipartenza di
due fedeli membri di Chiesa, di cui vogliamo ricordare i nomi : Lidia Pascal
nata Micol, deceduta ai Chiotti Inferiori, all’età di 73 anni ; Cesare Perro,
deceduto a Villasecca Superiore, all’età di 81 anno.
« La memoria del giusto è in benedizione » (Prov. 10: 7).
Un’importante Assemblea di
Chiesa ha avuto liiogo il 1° Dicembre ;
in essa è stato letto e commentato l’Ordine del giorno del Sinodo, concernente
la quistione finanziaria.
Si è proceduto, inoltre, alla rielezione dei seguenti anziani : Alberto
Peyronel, per il quartiere del Trussan ;
Giovanni Pietro Clot, per il quartiere
dell’Albarea ; Stefano Grill, per il quartiere dei Chiotti ; Giovanni Peyrot e
Pietro Costantino, rispettivamente anziano e diacono per Bovile.
Sono stati invece nominati Giacomo
Clot, anziano, e Enrico Hartier, diacono, per il quartiere di Combagarino.
I piccoli quartieri di Pian di Faetto
e Linsardo sono stati riuniti in uno
solo : « Quartiere di Faetto », di cui è
stato nominato anziano Edoardo Massel.
-c—ipasc
£ pronto il
Calendario Valli Mostre
Inviare ordinazioni alle
Arti Grafiche «L’Alpina» Torre Pellice
Per le prossime Feste
Le feste di ílátalé e Cip6 d’anno si
avvicinano e^ pà: ttóo prO|iriÒ 6 per regalo, sonò riéíercáti Áímanácchi e i
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in formato grande da parete, che,
con dignità conforme al suo scopo religioso, riproduce nella bellezza dei
colori e con benefica influenza nel
cerchio di famiglia, opere classiche
relative alla Vita di Gesù, e indica
passi biblici per la meditazione giornaliera < L. 6,—
Il Calendario « Valli Nostre », in due
edizioni :
1° con placca in cartone pesante L. 5,—
2° a fogli avvolgibili ...» 3,50
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Hjiolpghi «mi «hi
rccii
[QUA
Una goccia d’acqua cadde sur un
ferro rovente, e nulla rimase più di
essa;
un’altra cadde sopra una foglia coperta di polvere e divenne un po’ di
fango;
un’altra poi cadde sui petali d’un
fiore, e brillò come una perla: una goccia di rugiada;
un’altra' ancora cadde in una conchiglia aperta, e diventò, essa, una perla.
Gocce d’acqua tutte quattro, e tutte
quattro cadute dallo stesso cielo, uno
stesso giorno; solo che una cadde sul
ferro rovente, l’altra nella polvere,
l’altra sui petali puri, l’altra nella conchiglia.
Si dice: che importa con chi vado e
m’accompagno, se io sono puro ed il
mio cuore non conosce le vie del fango?
Che importa?
Bada che la tua purezza non scompaia in un istante, e la tua innocenza
non diventi fango;
ricorda che il profumo del fiore e lo
splendore della perla non s’incontrano
che nei fiori e nella perla.
Tre viaggiatori s’incontrarono, un
mattino, vicino a una fonte. Il primo
era un artigiano, il secondo un vegliardo dalla fronte severa, il terzo un fanciullo.
Erano assetati, ma li colpi’ anzi tutto
un’iscrizione che ornava il marmo della
fonte:
Prendetemi come modello.
Disse allora l’artigiano:
« Le acque di questa sorgente vanno
lontano di qui, nei campi circostanti
diventano ruscelli, e torrenti più in
la’, per diventare infine un grande fiume. Giusta è veramente l’iscrizione, ed
opportuna l’ammonizione: senza posa
dobbiam lavorare, per arricchire ».
Disse allora il vegliardo:
« Diverso mi pare il significato di
queste parole. Nulla chiede la sorgente,
e tutti disseta, generosa, quanti a lei
s’avvicinano. Giusta è veramente l’iscrizione ed opportuna l’ammonizione:
senza egoismo lavorare, a prò’ del suo
prossimo ».
Disse allora il fanciullo che, in silenzio, avea ascoltato i suoi due compagni:
« Pura è l’acqua della fonte, e tutte
le creature liete chinano verso di lei la
fronte e piegano i ginocchi; se sporca e
torbida è la fonte, corrucciato da lei
volge lontano il passo il viandante; ciò
che è puro, quello è ciò che si ama ».
' ìy SI €:AalÌ€w di '
(Mddltaailfiùi prepárate sai tèsti dei GaiendaEiè BIMìèò dièUf
Liinedl Lettura : Sai. 18.
9 Dlcem. « Or io vi dico che di ogni
Nàtola oziosa che avranno detta gli itomini renderanno conto nel giorno del
giiidizio ». Matt. Í2 : 36.
, Il dono della parola è tra i più belli
concessi da Dio ail’uomo ; ma qual uso
ne fa egli?... Gesù ci dice che « dall’abbondanza del cuore parla la bocca »,
e quando nel cuore predominano i sentimenti malvagi la bocca diventa una
fonte di « mortifero veleno » - dice
S. Giacomo. - Dio ci ha dato la parola per magnificare il suo Nome, ma
molti si servono di essa per bestemmiarLo ; ce l’ha donata per esprimere
i nostri migliori sentimenti di fede, di
speranza e di carità, ed invece la mettiamo sovente al servizio dell’odio, dell’invidia, della malignità. - I farisei
avevano insinuato che Gesù faceva i
miracoli per virtù di Belzebub, e così
dicendo stimavano forse di aver pronunziate semplici parole oziose, come
molti sparlano, malignano ed insinuano accuse e calunnie semplicemente per il gusto di fare dello spirito e di destare un po’ di buon umore ;
ma Gesù ci assicura che quelle tali parole costituiranno altrettanti atti di
accusa e di condanna... Teniamo a
freno la lingua se non vogliamo che
essa sì trasformi anche per noi in « un
mondo d’iniquità » (Giac. 3 : 6).
Martedì Lettura : 1 Giov. 2 : 3-Í1.
10 Dicem. « Avendo dunque, fratelli,
libertà di entrare nel Santuario in
virtù del sangue di Gesù... accostiamoci
di vero cuore... ».
Ebrei 10: 19 e 22.
Nel libro dell’Esodo leggiamo che
Aronne ed i suoi figli, quando furono
consacrati, vennero spruzzati col sangue del montone delle consacrazioni ed
ogni volta che entravano nel luogo
Santo dovevano lavarsi le mani ed i
piedi nella conca di rame... Noi siamo
stati purificati dal sangue preziosissimo
dell’Agnello dì Dio e mediante la fede
in Lui e nella sua opera redentrice le
porte del Celeste Santuario si sono
spalancate anche per noi peccatori e
possiamo liberamente entrarvi... Gesù,
11 nostro Sommo Sacerdote, intercede
per noi e c’invita del continuo ad entrare nel suo Regno... Perchè rimanere
indecisi di fronte a tale invito?... Rompiamo ogni indugio, spezziamo le catene, appressiamoci al nostro Sommo
Sacerdote col cuore pieno di fiducia, di
riconoscenza e di amore, lasciamoci da
Lui guidare sulla terra e da Luì introdurre nella Casa del Padre, dove contempleremo la gloria di Dio e benediremo il suo santo nome in eterno.
Mercoledì Lettura : I Giov. 2 : 12-17.
11 Dicém. « j discepoli se ne andarono a predicare da per tutto, operando
il Signore con essi e confermando la
Parola con i segni che l’accompagnavano ». Marco 16: 20.
Dopo aver assistito alla gloriosa
Ascensione di Gesù, ai discepoli non
rimane che attendere la discesa dello
Spirito Santo per espletare il compito
affidato loro dal Divino Maestro di
predicare il Vangelo ad ogni creatura ;
essi non saranno però soli ad operare,
ma diventeranno fedeli strumenti nelle
mani del vero grande Operatore il
quale continuerà a parlare con la loro
bocca ed a confermare la loro Parola
con segni e prodigi... - Fratelli, questa
promessa non è anche per noi?... Espletando il nostro mandato, predicando la
Parola della vita, testimoniando coraggiosamente della nostra fede. Cristo
non disdegna di apporre ancora oggi il
suggello della sua benedizione sulla nostra attività ; è Luì che continua ad
continua a guarire le anime, a tenere
operare ed a trasformare i cuori... Egli
continua a guarire le anime, a tenere a
bada Satana, ad illuminare le menti, a
purificare i cuori, a trasformare i peccatori in figliuoli di Dio.
OioViidì Létturd* I <Mov. 2?
12 Dicem. « Lo sposo arrivò e le vergini pronte entrarono con lui nella
sala delle nozze e l’uscio fu chiuso ».
"* Matteo 25 ; 10.
Lo Sposo ha ^rdatq e le yertóm
stolte hanno lasciato sjìègriérè le lòfò
lampade... Se noi sapessimo il giorno
preciso in cui la morte dovrà visitarci,
ci prepareremmo in tempo utile per
ben accoglierla ed alimenteremmo con
maggior cura la fiamma della nostra
fede per un felice incontro col nostro
Salvatore ; la essa viene senza preavviso, come un ladro di notte, e perciò
ci conviene rimanere sempre pronti e
vigilanti, se aspiriamo al privilegio di
essere introdotti con Lui nelle celesti
dimore. Quäle dolorósa sorpresa per le
vergini stolte allorché loì videro arrivare quando mieno se lo aspettavano,
mentre le loro lampade erano spente
e le riserve d’olio esauriiel... La porta
si chiuse ed eSse rimasero fuori amareggiate e dèiuse. Quale triste risveglio vi sarà per quei cristiani che lasciano inaridire le loro anime nell’indifferenza e nell’apatia religiosa, il
giorno in cui la morte li sorprenderà
ed il giusto Giudice comparirà loro
dinanzi!... Vegliamo e vigiliamo perchè
il Signore viene e noi non conosciamo
nè il giorno nè l’ora.
Venerdì Lettura : I Giov. 2 ; 28 a
13 Dicem. 3 ; 3.
« E ne varranno d’oriente e d’occidente, da settentrione e da mezzogiorno
e si porranno a mensa nel Regno di
Dio ». Luca 13 : 29.
I Giudei si vantavano di essere i soli
eredi della divina promessa ed attendevano con ansia la venuta del Messia,
ma quando questi si presentò in casa
loro, essi non Lo conobbero... Il Regno dei cieli si è aperto ed i figliuoli
della promessa he sono rimasti fuori!...
Quale confusione per essi il giorno in
cui Vedranno i gentili venire dalle
quattro parti del mondo al banchetto
della grazia divina, perchè hanno conosciuto in Cristo il loro Salvatore!...
E quànta amarezza per coloro che, nati
e cresciuti in un’atmosfera di cristìahà
pietà, con tutte le opportunità per meglio conoscere ed amare il Cristo, pér
cercare ed ottenére la vita eterna, se
he vedranno invece esclusi, e per sernpre, mentre tanti pagani entreranno in
quel Regno di gloria da quelli stoltamente trascurato!... Molte sono le sorprese dolorose nella vita dell’uomo,
ma la più grande di tutte ci attende
nell’aldilà, quando molti creduti donati risulteranno salvi e molti pretesi
santi saranno condannati...
Sabato Lettura : I Giov. 3 ; 4-17.
14 Dicem. « Rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti, fate dei
sentieri diritti per i vostri passi, affinchè quel che è zoppo non esca fuor di
strada, ma sia guarito ».
Ebrei 12 ; 12 e 13.
Questa esortazione di Isaia al popolo
in cattività, ripetuta dal nostro sacro
autore ai cristiani perseguitati, torna
oggi a noi attuale e propizia... Quante
mani cadenti, quante ginocchia vacillanti, quanti cuori languenti, quante
anime affrante!... Vi sono padri angustiati dalle difficoltà dell’ora, madri
trepidanti per la sorte dei loro cari figli, spose assillate dal pensiero del
compagno lontano... « Fatevi, fratelli,
dei sentieri diritti » ; ossia rimanete
ben fermi nei vostri propositi di fedeltà cristiana, attingete sempre nuove
forze alla sorgente della fede per combattere e per vincere, incitamento e
esempio ai « zoppi », ai deboli nella
fede, sempre tentati, nei giorni duri
della prova, dì allontanarsi dalle vie
del Signore... — Fratelli cristiani, rianimiamoci, rincuoriamoci!... Il cuore
sostenuto dalla fede cristiana non si
lascerà mai sopraffare da ansietà e da
timori. ALFONSO ALESSIO.
Dòmetiica 15 Dicembre
Leggere la meditazione in prima pagina
4
L’ECO PELLE VALLI VALDESI
Causa malattia a richiama alle armi dei du^
figli intendo cessare ogni attività commerciale,
perciò, svendo a orezzi ultra convenienti.
DONNA ALFON/O
LUSERNA SAN GIOVANNI
nimeilio sempre efficace
(EROTTO BERTEILI
POMPE-FILTRI
BICfaETTE
nOTO^BlCl
M0T0IÍ66ÉRC
par Acqua, Acati, Vini, Liquori,
Olii, Madicinall, Profumi, Colla.
IMPIANTI PER CANTINE
par Vini Spumtiiiil, par Acqua Qmmm
a Salta < Catalogo grati«.
BELLAVITA > VIA PARIM, 1
.... «NI PJ* PARHH •
La Ditta aoa ha daaoaM aa rappraaaalaia.
“MareUb
ERCOLE MARELLI & C. - S.A.
MILANO
POMPE
CENTRIFUGHE
Indirizzi di Chiese Vaidesi
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — (3and. Theol.
Edoardo Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Lusema San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivorrà.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Torre Penice p. —5,23 —7,11
LusernaS. G. » —5,27 —7,15
Bricherasio » —5,37 —7 24
Pinerolo » 5,18 5,54 6,58 7,’41
Airasca » 5,36 6,16 7,18 7,57
Torino a. 6,24 6,58 8,03 8,28
Ferrerò —- Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido'Mathieu.
Frali — Pastore : Arnaldo Genre (incaricato).
Pramollo — Pastore :
Prarostino — Pastore
Riclaretto — Pastore
Rodoretto — Pastore :
Paolo Marauda.
: Umberto Bert.
Alfredo Janavel.
Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahìer.
Abbazia — « Chiesa di Cristo » - Culto
ore 16 — Pastore : Carlo Gay, da
Fiume.
Aosta — Chiesa : Via Croce di Città, 11
,— Pastore : Vittorio Subilia.
Barga — Chiesa Valdese (da Pisa). '
Bari — Chiesa Valdese — Pastore : A.
Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa : Viale Vittorio
Emanuele, 4 — Pastore : Mariano
Moreschini - Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella — Chiesa : Piazza Funicolare Culto la 1®, 3®, 5® Dom.enica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide Pons Piani di Vallecrosia (Imperia).
Borrello — Chiesa Valdese da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille, 4 ^—
Pastore : Davide Forneron, ivi.
Brindisi — Chiesa Valdese : Via Congregazione (da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa : Via B. Gaetani, 50 (da Riesi).
Campobasso — Chiesa Valdese (da San.
Giacomo).
Carema — (da Ivrea) - 2® Domenica.
Carunchió — Chiesa Valdese — Pastore:
Liborio Naso.
Castelevenere — Chiesa Valdese (da
Ivrea).
Catania — Chiesa : Via Naumachia, 20
— Pastore : Teodoro Balma, ivi.
Cerignola — Chiesa Valdese (da Orsara).
Como — Chiesa : Via Rusconi, 9 — Pastore : Carlo Lupo - Via T. Grossi, 17.
Prof. Gino Costabel, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE . L’ALPINA » - Torre Pellice
Orario Ferrovia TORRE PELLICE - PINEROLO - TORINO
9,50
9,54
10,04
10,22
10,43
11,25
12,47
12,51
13,01
13,22
13,44
14,33
16,50
16,54
17,03
17,19
17,40
18,25
18,26
18,30
18,40
19,05
19,26
20,08
19,53
19,57
20,07
20,24
20,49
21,36
2
21,10
21,14
21,24
21,42
22,03
22,52
Torino p.
Airasca .
Pinerolo >
Bricherasio >
Luserna S. Q; »
Torre Pellice"^ a.
(1) Feriale - (2) Festivo - (3) Al Lunedì.
3 0,40 4,54 6,32 8,12 11,40 13,21 17,15 18,31 19,03 20,34
1,19 5,33 7,14 8,44 12,23 14,04 17,55 19,09 19,28 21,10
1,39 5,57 7,39 8,59 12,39 14,27 18,16 19,32 19,46 21,29
J 6,20 8,05 9,14 12,59 14,45 18,37 __ 20,03
6,32 8,17 9,26 13,13 14,58 18,52 ^ 20,18 ^
6,36 8,21 9,30 13,17 15,02 18,56 20,22
Ferrovia Elettrica PINEROLO-PEROSA ARGENTINA
Pinerolo p.
S. Germano >
Villar Perosa »
Perosa Argentina a.
6.30 7,52
6,59 8,19
7,08 8,26
7.30 8,45
10,45
11,10
11,17
11,40
13,10
13,39
13,50
14,14
14.32
15,15,08
15.33
16,45
17,13
17,20
17,40
18,25
18,51
18,58
19,16
I
19,54
20,18
20,24
20,40
Perosa Argentinap.
Villar Perosa »
S. Germano »
Pinerolo »
6,32 7,37 9,30 12,05 14,28 16,15 17,55 I 19,32
6,49 7,55 9,48 12,23 14,50 16,40 18,13 19,48
6,59 8,02 9,55 12,31 14,59 16,47 18,21 19,54
7,24 8,30 10,25 13,05 15,30 17,14 18,50 20,19
(1) Festivo.
Autocorriera PINEROLO-ORBASSANO-TORINO.
Pinerolo
Torino
Torino
Pinerolo
GIORNI FERIALI.
P- a. 5.13 6,56 7,30 8,56 9,15 10,41 f 13,21 14,47
P- a. 5,40 7,29 7,45 9,11 11,20 12,46 }
17,
18,26
18,29
20,05
18,53
20,37
20,45
22,27
20,15
21,58
Pinerolo
Torino
Torino
Pinerolo
P- 7,27 9,15
a. 8,53 10,41
P- 7,42 9,30
a. 9,08 10,56
GIORNI FESTIVI;
13,21 16,54 18,50
14,47 18,20 20,25
14,05 17,09 19,14
15,31 18,35 20,57
Orario Automobile PEROSA-FENESTRELLE-PRAGELATO-SESTRIERE.
Perosa
Fenestrelle
Pragelato
Sestriere
a.
9,10 19,30 —Sestriere
9,50 20,10 —,— Pragelato
*9>21 —Fenestrelle
10,55 —,— —,— Perosa
(1) Venerdì, Sabato e Domenica.
p. —16,05 —,
» —16,30 —,
» 5,35 16,55 —,
a. 6,20 17,40
Torre Ì>eHÌcé
S. Margherita
Chabriois
Villar Pellice
Via Fourca
Bobbio Pellice
Orario
P
a.
Automobile
I
li
ÌÌ,'05
11,12
11,19
11,24
11,30
TORRE PELLICE-BOBBIO
S,ÈQ
8,35
8,42
8,49
8,55
9.—
15,15
15,20
15,27
15,34
15,39
15,45
19,05
19,10
19,17
19,24
19,29
19,35
Bobbio Pellice
Via Fotircia
Villar Pellice
Chabriois
S. Margherita
Torre Pellice
(1) Solo al Venerdì,
PELLICE
I
7,15
7,20
7,26
7,33
7,41
7,45
6,30
6,35
6,41
6,48
6,56
7,
12,
12,05
12,11
12,18
12,25
12,30
17,30
17,35
17,41
17,49
17,55
18,
Orario Automobile PEROSA ARGENTINA - PERRERO - PRALI
Perosa Argentinap.
Perrero »
Frali a.
9,10 14,20 19,30
9,35 14,45 19,55
P- —,
Frali
Perrero ' > 5,55
Perosa Argentina fl. 6,20
11,15
11,40
17,15
17,40
Orario Automobile SAN. SECONDO - PINEROLO
Pinerolo
San Secondò
P
Û.
7,50 11,8,05 11,15
18,30
18,45
San Secondo
Pinerolo
P
a.
7,
7,15
9- 18,9,15 18,15
(1) Al Sabato.