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ECO
DELLE VALU VALDESI
BIBMOTECA VALDESE
1U066 TOHfiE PEIL ICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno 111 - Num. 2
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TORRE PELUCE 11 Gennaio 1974
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EPIFANIA 1974
PETROLIO
L'uomo in cui Dio si compiace* una sfida stimolante
« E una voce venne dai cieli:
Tu sei il mio diletto Figliuolo,
in te mi sono compiaciuto ».
(Marco 1: 11).
Cari fratelli, oggi è l’epifania,
una parola che vuol dire « manifestazione », si capisce « manifestazione di Gesù ». I cristiani antichi,
in questo giorno, leggevano tre
racconti dell’evangelo: il racconto
della visita dei magi d'Oriente che
rappresenta la manifestazione di
Gesù ai popoli pagani; il racconto
del miracolo di Cana, col quale
Gesù si è manifestato come colui
che è capace di trasformare non
solo l’acqua in vino ma anche le
tenebre in luce, la morte in vita, la
malattia in guarigione, il dubbio
in fede, la disperazione in speranza, colui che è capace di trasformare non solo le cose ma gli uomini, di trasformarli in uomini
nuovi e il mondo in un mondo
nuovo. Il terzo racconto era quello
del battesimo di Gesù, nel quale
Gesù è manifestato come « figlio
di Dio » da una voce che viene dal
cielo « Tu sei il mio diletto figliuolo; in te mi sono compiaciuto ». È
questa voce che oggi vogliamo
ascoltare.
« Tu sei il mio diletto figliuolo »
dice Dio di Gesù. È importante
considerare il momento in cui Dio
proclama Gesù suo Figlio. Il momento è quello del battesimo, per
mano di Giovanni Battista. Ma
quello era un battesimo destinato
ai peccatori. Facendosi battezzare
Gesù si mette sullo stesso piano
dei peccatori, scende al livello più
basso. È in questo momento di
abbassamento che Dio proclama
Gesù suo Figlio. Nell’antichità
molti re, principi, imperatori si facevano proclamare « figli di Dio »
nel momento in cui salivano sul
trono, nel momento in cui venivano innalzati e si ponevano sopra
gli altri. Con Gesù accade il contrario: Dio lo proclama suo figlio
non quando si innalza ma quando
si abbassa, non quando si mette
sopra gli altri ma quando si mette al servizio degli altri. Proprio
per questo è necessario che Dio
stesso lo dica, altrimenti nessuno
se ne sarebbe accorto. Quest’uomo che si abbassa, che viene non
per essere servito ma per servire,
che si fa amico dei peccatori e degli esclusi, quest’uomo che prende
l’ultimo posto è il figlio di Dio.
Tutti vedevano in lui soltanto il
figlio di Maria, un figlio del popolo. Nessuno avrebbe pensato che
quell’uomo non era solo figlio di
Maria, nessuno gli avrebbe dato il
titolo di figlio di Dio. Non siamo
abituati a vedere Dio nell’abbassamento e nel servizio. Perciò ci riesce tanto difficile incontrarlo. « Tu
sei il mio diletto figliuolo » dice
Dio di Gesù. Ma si potrebbe dire:
Siamo tutti figliuoli di Dio. Perché
solo Gesù? Anche nella Bibbia
molti sono chiamati « figliuoli di
Dio ». Il popolo di Israele, ad
esempio, e poi i credenti. « Siete
tutti figli di Dio » dichiara l’apostolo Paolo (Galati 3; 26) e Ge.sù
diceva ai suoi discepoli: « Voi siete tutti fratelli » (Matteo 23) appunto perché siete figli dello stesso Padre. Insegnandoci a dire
« Padre nostro » Gesù ci ha insegnato che siamo figli di Dio. Ma
che differenza c’è tra Gesù che
qui è proclamato « figlio di Dio »
e noi a cui pure è stato dato « di
essere chiamati figli di Dio » ( I
Giov. 3: 1)? La differenza è profonda, ma quella che si nota subito è questa: noi dimentichiamo di
essere figli di Dio, o anche rifiutiamo di esserlo. Siamo figli di un
Padre che abbiamo abbandonato,
figli lontani, separati dal Padre.
Gesù invece può dire: « io e il Padre siamo uno »: tra lui e Dio non
c’è separazione ma comunione,
non c’è lontananza ma vicinanza:
Dio vive in lui e lui in Dio. E poi
c’è un’altra differenza molto evidente: per noi, dire che siamo figli
di Dio sovente è solo una bella
frase, una affermazione; per Gesù
invece è stato una vita. Gesù ha
vissuto come figlio di Dio. La vita
e la morte di Gesù sono una conferma che egli era figlio di Dio. La
nostra vita e la nostra morte non
confermano, sovente smentiscono
che siamo figli di Dio.
Ecco perché Dio può dire di Gesù quello che non può dire di noi:
« In te mi sono compiaciuto ». Cosa vuol dire? Vuol dire: In te ho
trovato quello che cercavo, e mi
sono rallegrato. E la prima volta
in tutta la storia umana che Dio
dice questo di un uomo. Gesù è il
primo uomo del quale Dio si compiace. Ci sono stati tanti uomini
grandi nella storia, e ce ne sono
anche oggi — grandi uomini politici, grandi personalità religiose,
grandi artisti, grandi scienziati —
eppure non è in loro che Dio si
compiace. Dio si compiace in Gesù. È lui l’uomo che Dio gradisce,
l’uomo che corrisponde alle sue
attese.
In Gesù si è compiaciuto Dio,
ma gli uomini non tanto. Soprattutto non i farisei, gli scribi, i sacerdoti, quelli che comandavano e
decidevano, i potenti — loro non
si sono compiaciuti perché si sono
sentiti messi in questione. Gesù
era troppo diverso, troppo nuovo.
Essi sentivano che il loro potere,
la loro legge, la loro religione, la
loro posizione, tutto questo finiva
con Gesù. Perciò non si sono compiaciuti in lui.
Altri invece, sì che si sono compiaciuti. I malati, i poveri, i peccatori, il popolino disprezzato e
calpestato — loro si sono compiaciuti in Gesù perché in lui ritrovavano una speranza che sembrava
perduta per sempre, una felicità
che avevano ormai dimenticato,
un perdono, un amore, una grazia
che sembrava dovesse essere loro
negata per sempre. Loro sì che si
son compiaciuti in Gesù, almeno
per un tempo. Ma alla fine, quando divenne chiaro che Gesù sarebbe finito sulla croce, allora gli
uni lo hanno abbandonato, gli altri lo hanno tradito, più nessuno
si è compiaciuto in lui. Gesù è
l’uomo nel quale l’umanità non si
è compiaciuta tanto che o lo ha
crocifisso o lo ha lasciato crocifiggere. Perciò questa voce che oggi
ascoltiamo: In te mi sono compiaciuto, non è la nostra voce, non è
la voce deH’umanità, non è una
voce che sale dalla terra. Dalla terra ne è salita un’altra ben diversa:
« Crocifiggilo! ».
Ora quest’uomi^.-che noi non abbiamo scelto, nel quale non ci siamo compiaciuti, è l’uorrio che Dio
ci propone e presenta come suo
figlio, cioè come l’uomo nel quale
si compiace, l’uomo che cercava.
Soltanto in lui Dio si compiace?
Soltanto Gesù corrisponde all’attesa di Dio? L’Evangelo è che in
lui e per mezzo di lui tutti diventiamo graditi a Dio; in lui, Gesù, e
per mezzo di lui, Dio si compiace
di nuovo in tutti gli uomini; in lui
e per mezzo di lui, tutti siamo
adottati come figli di Dio.
Paolo Ricca
Da tempo scienziati lucidi e lungimiranti hanno predetto che se i paesi
industrializzati continuavano nella loro crescita anarchica, determinata unicamente dalla cieca ricerca del profitto a breve termine, il mondo intero
andava incontro a una crisi gravissima. Questa si manifesterebbe soprattutto come penuria di approvvigionamenti di ogni genere, come intasamento di oggetti divenuti inutilizzabili a causa della loro fame energetica — come i mezzi di trasporto individuali — e come inquinamento sempre più asfissiante, tre concause che
Il Consiglio Ecumenico intraprende uno studio
sulla penuria di prodotti alimentari nel mondo
(*) Testo della predicazione tenuta alla radio il 6 gennaio 1974.
Ginevra - La penuria di prodotti alimentari che il mondo sperimenta attualmente sarà l’oggetto di uno studio
speciale intrapreso dal Consiglio Ecumenico. La Commissione di aiuto e di
servizio delle Chiese e di aiuto ai rifugiati (CESEAR), riunita a Sofia dal 25
al 30 novembre, ha annunciato che aveva autorizzato un’inchiesta sulle cause
immediate della penuria di prodotti
alimentari nel mondo e sulla responsabilità delle Chiese di fronte ad essa.
Degli scienziati, degli economisti saranno invitati a partecipare a questo
studio che sarà fatto in collaborazione
con la Commissione delle Chiese per la
partecipazione allo sviluppo (CPED) e
la Commissione delle Chiese per gli
affari internazionali (CCAI). Una riunione avrà luogo aH’inizio di quest'anno.
La Commissione ha approvato l’appello di 3,5 milioni di dollari lanciato
nel settembre '73 dal CEC per delle operazioni di soccorso e per un piano di
sviluppo per i paesi del SAHEL toccati
dalla siccità. Le grandi linee dei programmi di sviluppo a lungo terrnine
elaborati congiuntamente all « Azione
per lo sviluppo » della FAO, sono state
accettate dalla Commissione che ha anche domandato alla Chiesa ortodossa
d’Etiopia quali misure vadano prese
per lottare contro la fame in Etiopia
La CESEAR si e riunita a Sofia su
invito della Chiesa ortodossa di Bulgaria I membri della commissione e
f Consulenti di oltre 30 paesi diversi
hanno così avuto l’opportum a di pan
tecipare alla vita liturgica ^^a Chiesa
ortodossa e di conoscere meglio vari
aspetti della vita delle chiese in Bulga
ria. Nel corso di un ricevimento dato
in onore della Commissione, il patriarca Massimo ha reso omaggio all’opera
compiuta dal movimento ecumenico e
dal CEC nella ricerca dell’unità della
Chiesa e del servizio verso Tumanità.
Il ministro per gli affari religiosi si è
unito al patriarca nelTesprimere il suo
apprezzamento per il contributo del
CEC alla pace ed alla comprensione internazionale.
Uno dei punti importanti all'ordine
del giorno della riunione di Sofia era
il proseguimento delle discussioni iniziate all’inizio dell'anno scorso sull’avvenire del sistema di programmi e sul
lavoro di aiuto delle Chiese. Ogni anno,
9 milioni di dollari sono così destinati,
attraverso la CESEAR, a 650 programmi in 90 paesi.
Una tavola rotonda è stata consacrata ai metodi che la CESEAR deve adottare per manifestare una reale fraternità fra le Chiese. Una riunione allargata della Comunità avrà luogo quest’anno per approfondire questi problemi e per preparare la partecipazione della CESEAR aH’Assemblea di Giacarta, nel 1975.
Sulla sfida stimolante costituita — oltre che per tutto il Terzo Mondo, in primo
luogo per il mondo industrializzato — dall'attuale crisi energetica nei suoi
aspetti più profondi, ecco un parere stimolante, pubblicato su « La Vie protestante » (21-12-'73), del prof. André Biéler, docente di etica presso le Facoltà teologiche riformate di Ginevra e Losanna e da anni esperto del CEC
in questioni etico-economiche, alle quali ha dedicato alcune opere : I ultima.
Lo sviluppo folle, è stata presentata anche su queste colonne, alcuni mesi fa,
da Renato Balma, per altro in termini motivatamente critici. Anche questo articolo, che a molti parrà discutibile in questo o quel punto, è « una sfida stimolante », e sarebbe bene che stimolasse fra noi riflessione e discussione.
avrebbero portato a una crisi generale.
D’altra parte da tempo anche una
minoranza cristiana, quella che anima
il movimento ecumenico attraverso
tutte le confessioni, si sforza di far capire alle Chiese, ai governi e alTopinione pubblica — a partire dalla Conferenza Chiesa e Società (1966) (...) —
che tale crescita avviene a spese del
terzo mondo, saccheggiando a basso
prezzo le sue risorse; che non si sopprimerà con una semplice carità al
contagocce il sottosviluppo nel quale
le nazioni ricche incatenano le nazioni povere imponendo sul mercato la
legge economica del più forte; e che
la filantropia che maschera questa dominazione non risolverà nulla finché
coloro che la praticano continuano a
ostacolare, anziché favorire, la liberazione politica e l’autonomia economica dei paesi dominati.
Ma chi nelle Chiese, nell’opinione
pubblica e fra le autorità ha ascoltato
questi avvertimenti e ne ha tenuto
conto? Si pensava che gli scienziati si
fossero abbandonati a esercitazioni
accademiche; quanto ai cristiani che
esigevano la giustizia piuttosto che
una carità angusta, erano guardati
con sospetto perché turbavano la
quiete di Chiese ben decise, a parte
alcune, a non lasciarsi disturbare nel
loro sonno.
Non c’è quindi affatto da stupirsi
se le autorità e l’opinione pubblica sono state prese talmente alla sprovvista, come se cadessero dalle nuvole,
quando gli Arabi balzarono sull’occasione che infine si offriva loro di modificare i rapporti di forza fra una
parte del terzo mondo e i suoi dominatori economici tradizionali; né c’è
da stupirsi che le stesse autorità e
l’opinione pubblica siano state ancora più sbalordite dalle conseguenze
molteplici delle restrizioni imposte dagli Arabi, poiché non si voleva credere che la nostra economia di sovraconsumi divorava fino all’estremo limite le risorse terrestri attualmente
disponibili.
Perciò fra le nostre autorità nessuno ha veramente osato denunciare la
duplice causa del nostro male: l’espansione distruttiva della nostra economia e lo sfruttamento del terzo mondo sul quale riposa la sua crescita,
drenando al prezzo più basso le risorse mondiali. Unico, in Svizzera, a mia
conoscenza, il consigliere federale Celio ha chiaramente indicata una delle
cause del flagello, dichiarando alla radio; «Il male è la crescita! Altri
pensano ancora che la crisi sia solo
passeggera e propongono, per uscirne,
la creazione di nuove fonti di energia
partendo dall’atomo. Così facendo, superficialmente, non si toccherà mai la
radice del male e si continuerà ad andare avanti alla cieca, si favorirà ulteriormente la crescita, si creeranno
nuovi inquinamenti... fino a una nuova
crisi, più grave e più radicale
Ora, precipitando la crisi energetica
che — come hanno giustamente ricordato sia il segretario dell’Organizzazione dei paesi produttori di petrolio
sia l’amministrazione Nixon — si sarebbe comunque verificata, prima o
poi, gli Arabi hanno involontariamenAndré Biéler
(continua a pag. 3)
Le unioni giovaniii
mondiaii si uniscono
aiia denuncia
contro ia tortura
Ginevra (soepi) - Le unioni giovanili
cristiane (UCDG) di tutto il mondo hanno attivamente partecipato alla campagna destinata a raccogliere firme che
richiedono l’abolizione della tortura.
Queste petizioni, che si basano sull’articolo 5 della Dichiarazione universale
dei diritti dell’uomo, sostengono l’appello indirizzato al presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Lanciata dall’organizzazione Amnesty International, questa campagna si
pone l’obbiettivo di raccogliere un milione di firme.
Durante la riunione del suo comitato esecutivo, a Kampala, nel luglio
scorso, l’Alleanza universale delle UCDG aveva autorizzato il proprio segretario generale, Federico Franklin, a invitare le UCDG nazionali a raccogliere
firme. Sei di loro hanno inviato oltre
600 firme all’Alleanza universale delle
UCDG, mentre altre sono giunte direttamente ad Amnesty Nnternational.
Questo appello pare aver sollevato
un considerevole interesse verso i problemi concernenti i diritti dell’uomo.
SOMMARIO
pag. 2: Bibbia e libri
pag. 3: la chiesa e la sua missione nel mondo
pag. 4: cronaca delle Valli:
« Pinerolese » pedemontano
pag. 3: vita delle chiese valdesi,
qua e là per ITtalla
pag. 6: i nostri giorni - bilancio
di un anno.
La Commissione ha dinuovo sottolineato l’urgenza della situazione dei rifugiati latinoamericani in Cile, che dovevano lasciare il paese entro il 31 dicembre scorso. Sarebbe necessario di
raccogliere ancora 300.000 dollari per
aiutare i comitati che si occupano di
accogliere tali rifugiati. E anche necessario ed urgente di trovare dei paesi
disposti ad accoglierli.
D’altra parte le Chiese e gli organismi d’aiuto sono stati vivamente pregati di versare dei fondi per la ricostruzione e la riconciliazione in Indocina.
Inoltre, la Commissione ha accettato di continuare ad occuparsi del segretario per i migranti almeno fino
alla prossima Assemblea mondiale nel
1975.
Ha preso atto del rapporto del proprio direttore uscente, Alan Brash,
ora segretario generale aggiunto del
Consiglio Ecumenico, che ha fatto sapere che nel 1973 i programmi prioritari delle Chiese avevano potuto esser
sovvenzionati al 90%.
Ha anche notato che i fondi messi a
sua disposizione erano quintuplicati,
passando dai 4 milioni di dollari del
1960 a 22,9 milioni nel 1972 e che il finanziamento del programma di servizio per il 1974, deH’ordine di 996.190
dollari e 5.501.000 FS., sarà in gran
parte garantito.
La Commissione ha anche approvato il proseguimento del programma di
assistenza ai movimenti di liberazione
d’Africa australe, che comprende la
fornitura di medicine, materiale scolastico e strumenti agricoli.
(SQEPI)
' Il solo merito politico di James Schwarzenbach è di aver osato — solo fra tutte le
formazioni politiche — denunciare la crescita. Ma la sua osse.ssione nei confronti degli
stranieri lo rende incapace di discernere la
vera natura complessa di questo fenomeno e
quindi dei rimedi. Egli agisce esattamente
come un'autorità comunale che di fronte ai
problemi di espansione scolastica che deve
affrontare, propone.sse invariabilmente come
unica soluzione l'espulsione pura e semplice
dei ragazzi in soprannumero!
- Occorreranno naturalmente assai più forze morali, di finezza, d’immaginazione e sopratutto di solidarietà per padroneggiare la
crescita, di quante non ne occorressero per
l'irresponsabile "lasciar correre”. Del resto
l’alternativa non è più tra "lasciar correre"
senza problemi e le difficoltà del padroneggiare la situazione; la sola scelta che ci resta
è fra queste difficoltà e quelle, catastrofiche,
che scaturirebbero da una crescita ininterrotta.
2
pag. 2
UNA PREDICAZIONE DI RENATO BERTIN
N. 2 — li gennaio 1974
U iDitdiiione del pastore onii
note di lettura
Testo: I Pietro 1/12-15
Dopo aver ricordato i fondamenti
cleUa fede, come pure le virtù morali
e spirituali che aprono al credente le
porte del Regno eterno del nostro Signor Gesù Cristo, l’autore della II Pietro dà al suo testo un tono meno didattico, più personale, e si sente la
viva preoccupazione di stimolare per
mezzo del suo scritto lo zelo delle Comunità che gli sono state affidate.
Ho scelto questo testo perché è stato uno di quelli che mi ha molto aiutato nella mia riflessione durante i
cinque anni trascorsi dopo aver terminato gli studi di teologia, ma soprattutto perché in esso sono indicati
tre principi che mi sembrano fondamentali in ogni ministero al servizio
di Cristo. Su questi vorrei soffermarmi brevemente, considerandoli dal
punto di vista particolare del ministero parrocchiale. Questi tre principi
sono: la responsubilità, Vurgenzd e il
discernimento necessari per distinguere nella Chiesa quello che è essenziale
da quello che è accidentale.
Qualunque sia l’importanza che si
conferisce al ministero parrocchiale
nella Chiesa la responsabilità del pastore di parrocchia nell’ambito delle
Comunità che gli sono affidate, è considerevole, non fosse che per il suo
impiego a pieno tempo e perché in
una certa misura, è libero di disporre
di se stesso.
Peraltro la gamma dei suoi compiti
e COSI vasta, tra gli ammalati, gli anziani, gli adulti, i giovani, i bambini,
la necessità di prepararsi ecc., che egli’
e obbligato continuamente a stabilire
delle priorità, a scegliere di fare quel
che sta facendo tra mille altre cose
che potrebbe ugualmente fare: ad
esempio fare visite o rimanere nel suo
studio a preparare la predicazione domenicale; sarà sempre facile per lui
di dimostrare che quel che ha fatto
era la cosa più utile ed urgente in
quel momento; mentre sarà altrettanper altri dimostrargli che
avrebbe fatto meglio di fare quello
che^ non ha fatto. Sembra quasi una
caricatura. In ogni caso è l’indicazione di una situazione che credo mio
dovere di respingere parendomi questo un vizio di forma del ministero
pastorale parrocchiale. Il vizio di forma che risiede nel fatto che il pastore
accetti di assumere da solo (o troppo
solo) la responsabilità della vita della
Chiesa.
Mi pare, per conseguenza, che la prima responsabilità del pastore è quella di rifiutare di assumere da solo (o
troppo solo) la responsabilità della
sua o delle sue Comunità, e di accettare di essere soltanto un operaio o
un collaboratore a pieno tempo in
mezzo ad altri operai e collaboratori a
tempo parziale, che mettono al servizio del Signore una parte del tempo
concesso dalla loro professione e da
altre attività: membri di concistoro,
monitori, collettrici e ogni altro ministero laico, particolare o specializzato
di cui può aver bisogno una parrocchia oggi. Ministeri laici che in una
Chiesa costituiscono l’elemento di continuità molto più del Pastore.
Il Pastore è dunque colui che partecipa con altri, nel suo servizio, i problemi e le preoccupazioni, è colui che
avendo, o sforzandosi di avere, una
visione più globale e meno appassionata delle questioni, a causa della sua
più vasta disponibilità, svolge il ruolo, ingrato ma necessario, di tampone
per ammortizzare i colpi troppo violenti, o di molla di riserva perché le
tensioni non giungano fino alla rottura; ma anche e soprattutto egli è co
Con commozione e animo riconoscente vogliamo pubblicare c|uesto breve sermone «lei Pastore
Renato Bertin, come atto di omaggio alla sua memoria. Egli lo aveva pronunciato l'8 Aprile 1973 in occasione della sua consacrazione al ministero pastorale nella Chiesa Riformata di
Francia. Ci è sembrato utile e doveroso
proporlo alla riflessione di Pastori e
laici sia come testimonianza di fede dì
un collega e fratello che ci ha lasciato
troppo presto, sia per il contributo che
egli ci offre nel dibattito sulla missione
del Pastore. La responsabilità, l'urgenza
e il discernimento nel ministero, che
egli avvertiva cosi fortemente, possano
essere una indicazione precisa par quanti sono, come lui lo era, impegnati nel
sevizio del Signore, un testamento
spirituale che egli ci lascia, un insegnamento prezioso di fierezza, umiltà e riconoscenza, nella fragilità e precarietà
dell'esistenza umana.
a. t.
lui che avverte, che mantiene desti,
come dice la II Pietro, che mette in
guardia contro i pericoli che si situano tra la sufficienza orgogliosa da una
parte e lo scoraggiamento dall’altra.
Ma il tempo e contato, la condizione
umana e fragile, il passaggio di un
rastore e breve qualunque sia la sua
durata, non c’è dunque tempo da perdere. ^
Il mio lavoro è provvisorio, altri mi
hanno^ preceduto, altri mi seguiranno,
da qui l’urgenza di cercare di dare il
meglio di me stesso, di aiutare gli altri a cercare e a dare il meglio di
quanto hanno; da qui la necessità
specificamente cristiana di sentirsi
anelli di una catena che comincia a
Pentecoste e si conclude nel Regno di
e che posso comprendere grazie
a Natale, alla Passione e a Pasqua; da
qui l’imperativo specificamente cristiano di assumere la mia propria condizione umana tra gli altri uomini sforzandomi di vivere ogni giorno come
se fosse 1 ultimo, ma lavorare come se
fosse il primo.
È evid.ente, mi pare, che in una tale
prospettiva, orientata e dichiarata dalla persona e dall’opera di Cristo stessp- non siamo noi, pastori o laici, che
abbiamo importanza, ma, come ci dice Paolo, è Cristo che vive in noi e.
attraverso di noi è presente tra ali
uomini. - ®
, È a questo che, attraverso le nòstre
® t.nostri difetti, le nostre possibilità e 1 nostri limiti, devono tendere il nostro lavoro e i nostri sforzi.
.on CI son più né Pastori né laici, ma
siamo tutti discepoli che vivono e agiscono al servizio del loro Signore e alla gloria di Dio.
Se questo è veramente il nervo, il
motore del nostro lavoro comunitario
a tutti 1 livelli, al termine del tempo
m CUI avrò avuto la gioia di rimanere
ria VOI, potremo considerare serenamente il fatto che io ripieghi la mia
tenda per andarla drizzare altrove e
che un altro venga qui a piantare la
sua, secondo 1 esèmpio dell’autore della seconda Epistola di Pietro.
Vorrei terminare con qualche consiaerazione conclusiva.
Ho espresso qualche punto di vista
personale sulla comunità parrocchiale: non conosco comunità che corrispondano esattamente a quanto ho
detto; ho espresso qualche punto di
vista personale sUl pastore in parrocchia e sul suo lavoro: non conosco pastore che vi corrisponda assolutamenne; non si tratta neppure di un autoritratto, ci mancherebbe altro!
È soltanto l’indicazione di quello
dii pare essere un ideale, una meta da raggiungere, a cui vorrei, con
arcare di avvicinarmi il più possibile anche se essa si pone troppo al
di sopra o troppo al di là rispetto alle
mie forze, alle nostre forze. È soprattutto per questo che spero e che invoco, per me e per voi, l’aiuto dello Spinto Santo; perché penso e credo che,
esigendo da noi di non contentarci di
poco, lo Spirito Santo ci assicura che
Dio in Cristo vuole percorrere, abbassandosi sino a noi, il tratto di cammino che saremmo incapaci di percorre*"6 Pdr andare fino a lui. E voglio concludere con la frase di una lettera di
un mio collega, poiché essa esprime,
con una precisione che mi ha sconvolto, i rniei sentimenti di oggi; egli mi
ha scritto: « sono partecipe della tua
fierezza, della tua indegnità, della tua
riconoscenza ». È quello che domando
a Dio in questo giorno e per sempre,
nel servizio che mi concederà di rendere alla sua Chiesa: che mi aiuti con
il suo Santo Spirito a conservare la
mia fierezza a riconoscere la mia indegnità e a rimanere riconoscente.
Amen.
Strufflenti per un lavoro teoloyico
C. Tresmontant, L’intelligenza di fronte a
Dio.
R. Guardini, L’inizio..
E. VAN Broeckoven, Diario dell’amicizia.
C. YanNaras, Ignoranza e conoscenza di Dio.
Questi quattro titoli costituiscono rispettivamente i n. 11, 12, 13 e 14 della collana
« Strumenti per un lavoro teologico », che la
I lettori ci scrivono
Signor direttore.
rispondo alla lettera delT8.12.1972 apparsa sul n. 49 de cc L’Eco-Luce » a firma di cinque rappresentanti di genitori valdesi di allievi frequentanti la scuola elementare statale
di Torre Pellice.
Colgo l’occasione per sottolineare la loro dichiarata volontà di collaborazione di cui ringrazio e mi rallegro, e che ha già dato validi
risultati, per esempio nella gestione del Comitato dei genitori.
Desidero precisare quanto segue circa le affermazioni contenute nella lettera :
1) Il questionario di cui parla NON è
stato né pensato né elaborato dal sottoscritto.
Esso è uno strumento messo a punto da alcuni membri della Chiesa Valdese di Torre Pellice e ritengo con consenso del Pastore; la
scuola è servita unicamente come luogo di distribuzione del materiale, ma lo spoglio delle
risposte è avvenuto al di fuori delTàmbito
della Scuola che non ha compiti di questo
tipo. Spetta ora alla Comunità ecclesiastica,
visti i pareri delle famiglie e tenuto conto del
Leggendo ,
Sni Idee cIk min si spegne
L evMgelo di Giovanni, nel suo 9“ capitolo, ci presenta noi
stessi nella figura del cieco nato. Da Nicodemo che va da Gesù
di notte perché per lui è sempre notte, alla Samaritana che ha
avuto cinque padroni e adesso è senza padrone e non riconosce
il suo vero Padrone nemmeno quando le parla, al paralitico che
spera di essere guarito con mezzi umani, e non riconosce il vero
guaritore che giunge per salvarlo, i tipi dolorosi dell’umanità si
presentano alla nostra meditazione in un crescendo tragico di
gravità, fino a quello massimo della morte che sarà figurato da
Lazzaro.
Adesso abbiamo davanti un cieco dalla nascita, uno che non
ha mai visto la luce, che non sa che cosa sia la luce, che non
vede intorno a sé il mondo e gli uomini e vive in una tenebra
perpetua e non sa dove andare e non sa che cosa fare, perché non
non può fare nulla.
Ma viene ancora una volta Gesù, che è la luce del mondo- e
lo mette in condizione di vedere e di fare. '
Di vedere e di fare, cioè, di vivere.
Con tutti i suoi sforzi intellettuali e scientifici, con lo spiegamento di tutte le sue effimere energie, l’umanità non sa fare
cose che durino, non sa vedere il suo vero bene. Basta esaminare,
per esserne persuasi, la sua storia antica e recente. Dunque non si
può dire che essa viva davvero; la sua attività sempre più frenetica e sconclusionata assume sempre più le caratteristiche del
vano brancolare d’un cieco.
Ancora una volta (ed è urgente, urgentissimo): bisogna che
SI taccia nella sua coscienza una gran luce. Molti si offrono di
dargliela, ma sono tutte lievi fiammelle che si spengono. Solo la
luce che dà il Cristo non si spegne.
Lino De Nicola
le disposizioni legislative vigenti, orientarsi
in un senso piuttosto che in un altro e deciclere in proposito;
2) La riunione del 7 dicembre con gli
Insegnanti elementari di Torre Pellice che, a
suo tempo, avevano chiesto ed ottenuto la dispensa dalPinsegnamento religioso secondo la
confessione cattolica, è stata promossa dal
sottoscritto che ha partecipato alPintera discussione. La soluzione provvisoria concordata
è stata adottata dàlia scuola, a titolo sperimentale, cercando di non eludere le norme legislative (infatti, è sempre assicurata la presenza
di un insegnante tanto alle lezioni per gli
alunni di confessione cattolica quanto a
quelle degli altri di diversa confessione) e cogliendo lo spunto deirVIII Centenario valdese per stabilire un quadro storico-sociale
della situazione. Pertanto, il corso per quest anno rientra fra le attività scolastiche __
studio d’ambiente, del contesto storico e culturale — e non è stato necessario, proprio
per questi motivi, chiedere l’autorizzazione
per l’uso dei locali scolastici per lezioni di
religione non cattolica.
Essendo questa una soluzione non definitiva, ritengo sia indispensabile avere fin da
ora uno scambio di opinioni sulle soluzioni
future, sugli eventuali programmi da seguire,
sulle metodologie più adatte e sulle collaborazioni da avere; una Commissione pedagogica
distrettuale proporrà quanto prima alla riflessione delle Chiese un documento al proposito,
con alcune proposte concrete. In questo senso,
la collaborazione delle F’amiglìe con la Scuola è veramente orientata alla ricerca di soluzioni coerenti e valide per i ragazzi.
RoBER'ro Eynard
(Direttore didattico)
P.S. : Un ringraziamento particolare ai docenti che hanno aderito alla proposta alternativa con piena coscienza della responsabilità assunta nella progettazione di un nuovo
programma (e non già per la manìa di sperimentare « a destra e a manca » come
qualcuno potrebbe dal di fuori credere).
Cosi hanno scritto
delle nostre
pubblicazioni
AMOS, profeta
della giustizia
di Giorgio Tourn
L attività della Claudiana suscita, per certi suoi aspetti, e in taluni nostri settori, perplessità e discussione; resta tuttavia il fatto
che il suo irraggiamento e, per mezzo suo,
quello della nostra presenza e in qualche modo della nostra testimonianza si è andato assai
allargando, in questi anni. Fra l’altro ne è
documentazione anche l’attenzione più sostenuta che un certo numero di nostre edizioni
ha incontrato sulla stampa esterna al nostro
ambiente, e ci pare interessante e utile riportare almeno parte di questa documentazione.
Abbiamo recentemente riferito vari giudizi
molto positivi sul libro di Vittorio Subilia
« L tempi di Dio »; continuiamo oggi riportandone altri, altrettanto positivi, su un libro
di G. Tourn che, tra l’altro, abbiamo avuto
La colpa di non avere ancora presentato ai
nostri lettori.
red.
Commentario di modesto formato,
di piacevole presentazione tipografica, e dovuta alla collaborazione del
professore Alberto Soggin per la traduzione e le note, e del past. Giorgio
louRN per il commento. Nato da ricerche e riflessioni condotte con i giovani
aelle Vaili, il volume si presenta come
un corso biblico. Arioso, ben stampato,
il testo disposto con chiarezza non
trà non aiutare il lettore a entrare in
uno di quei libri dell’Antico Testamento che, in fondo, non ci sono poi tanto
familiari.
^ La materia è stata suddivisa in 12 sezioni, secondo 12 temi principali. Il numero è biblico e l’idea è buona, anche
se ha costretto gli autori a raggruppare testi assai lontani l’uno dalTaltro
nella lettura corsiva del profeta. A.
Soggm e G. Tourn hanno avuto coscienza di questo inconveniente, ma lo
hanno preferito alle inevitabili ripetifastidiose, che comporterebbe necessariamente un commento
seguito.
La traduzione ha tentato, con successo, di mettere il testo alla portata del
giovane pubblico cui era destinata. La
collezione « Parola per l’uomo d’oggi »,
di cui questo volume costituisce il primo titolo, ha del resto lo scopo di rivolgersi ai membri di chiesa più che
agli specialisti. (...)
Una volta di più, sono colpito da coinè i nostri amici italiani sono attenti
si « popolo » della Chiesa, Quest’opera
ne è indubbiamente Tillustrazione, e
non è un complimento da poco.
Emile Ribalte
(da «La Revue Réformée », 3/1973).
casa Jaca Book prosegue eon fedele costanza.
tratta di brevi volumi, come tutti quelli
della serie, poche decine di pagine che rispecchiano esperienze e posizioni spirituali estremamente varie. Il primo è una riflessione di
tipo hlosofico nella tradizione tomista, che
ripropone il tema della ragione umana al servizio della conoscenza di Dio.
Nel secondo Guardini commenta i primi capitoli delle Confessioni di Agostino attualizzandone la problematica.
Il Diario dell amicizia rappresenta invece
un testo di tutt’altra natura. Si tratta di una
raccolta di riflessioni e di note redatte da un
giovane gesuita belga che, lasciato il suo ambiente, ha condotto l’avventura del prete operaio chiusasi con la morte in un incidente sul
lavoro. Un testo sobrio, frutto di una appassionata ricerca, con Timpostàzione particolare
di un religioso che cerca di inventare un linguaggio nuovo per una forma di pietà tradizionale.
C. Yannaras appartiene invece alla schiera
dei giovani teologi della chiesa ortodossa greca, che si affaccia al dialogo ecumenico. Il
suo testo è insolito per una spiritualità occidentale proponendo un modo di vedere ed affrontare i problemi da orientale.
Egli conduce il suo discorso facendo un accostamento fra la posizione della filosofia occidentale su Dio, che si può in sostanza riassumere nella visione della « morte di Dio »
come Tha espressa Nietzsche, e la teologia
orientale, che vede invece il senso più profondo della meditazione teologica nel rifiuto
di parlare di Dio. « La morte di Dio è il silenzio con cui l’Occidente ha preteso dimenticarsi di Dio. L’apofatismo (cioè il tacere)
orientale e il silenzio cristiano su Dio ». In
noi credenti della Riforma, orientati essenzialmente sul concetto della parola di Dio
queste diverse angolature teologiche possono’
suscitare qualche stupore ed incredulità, resta comunque il fatto che l’esperienza cristiana e assai più ampia della propria angolatura
confessionale ed è utile ricordarlo in questo
tempo di ricerca ecumenica.
G. T.
/ poveri alla porta
P. Christiani, I poveri alla porta, Ed Coines,
Roma 1973, pag. 110, L. 1.200.
Cresciuto nella povertà della famiglia a
contatto con l’integrità della figura paterna
«vero socialista», padre Christian un giorno
SI chiede : « farmi prete, perché no? » Egli
comincia ad applicare il Vangelo nelle situazioni piu Straordinarie : volontario in un campo di prigionia tedesco, parroco in un desolato
quartiere operaio e infine animatore del Centro h Colombe che accoglie i lavoratori in
prevalenza immigrati.
Pur scegliendo per sé la povertà, padre Christian non l’ama : ama i poveri e lotta e li aiuto a lottare per migliorare le loro condizioni
L un libro non tanto scritto quanto vissuto;
ed e un avvertimento alla società del lienessere che i poveri esistono e che la carità non
basta : ci vuole la giustìzia.
R. P.
Valli Nostre 1974
Se non ve ne siete ancora forniti
procuratevi subito il Calendario « Valli nostre » 1974, pubblicato dalla Claudiana: 13 belle quadricromie, foali
mensili con versetto biblico, utile e
ricco indirizzario.
'lini
Calendario cristiano 1974
L’anno scorso il calendario stampato dalla Casa Editrice Battista e dalrUCEBI dedicava i fogli mensili, illustrati da belle fotografie commentate
da passi biblici, al tema biblico dell’acqua viva; quest’anno il tema è invece quello della luce del mondo. Il
rischio è sempre quello di sfiorare la
teologia naturale, di comprendere cioè
la testimonianza biblica alla luce degli elementi e dei fenomeni naturali,
anziché viceversa. Ma, coscienti di’
questo rischio, si deve dire che molte
delle tavole, a splendidi colori, rispondono in modo suggestivo ai testi biblici. Il calendario, inoltre, riporta un
versetto biblico per ogni giorno dell’anno. Esso può essere richiesto al
prezzo di L. 900, presso la Casa Editrice Battista (Via Antelao 2, Roma) o
presso le librerie evangeliche.
Ecco un libro no'tevole. Opera di un
pastore, nato dallo studio a gruppi
pubblicato per Io studio a gruppi, è destinato a tutta la comunità legata al
suo passato e al suo presente. Grazie
per aver osato dire che dei gruppi consacreranno una ventina di riunioni al
solo libro di Amos e che queste sedute
saranno preparate da un serio lavoro
dei partecipanti. Permettere questa
preparazione, tale lo scopo del libro.
È vero che in riferimento a questo
testo particolare, la riflessione si concentra sui grandi temi generalmente
affrontati a proposito dell’Antico Testamento. Buona parte di questo materiale potrà essere utilizzata per illuminare lo studio in comune di altri testi
profetici. (...)
Evitare le facilonerie, questa pare la
parola d’ordine di questo lavoro. La
disciplina intellettuale che si esige dalTesegeta è qui applicata ai testi e alle
idee belTe fatte di tradizionalisti o contestatori. Senza pedanteria, molte ambiguità sono smascherate. (...)
Naturalmente le scelte e le posizioni
degli autori sono spesso discutibili (e
fatte per esserlo), a cominciare dal
modo di raggruppare le pericopi al di
fuori del loro ordine tradizionale, mettendo in evidenza un solo tema per
pericope. I commenti e i problemi sono
espressi e posti nei termini socio-culturali italiani di un momento ben determinato, ma il valore del materiale presentato e il livello della riflessione permettono di superare questi limiti.
J. M. Léonard
II
A proposito
distanza critica
II
Helmut Goliwitzer: Un cristiano può
essere marxista? O in che senso un
cristiano può essere marxista?
Jan Mille Loehman : Direi che può essere un marxista del tutto anticonvenzionale. Intendo non un marxista integrale. Integrale sarebbe uno
che semplicemente ingolla tutti i
presupposti marxisti.
Helmut Goliwitzer: Non può appartenere in modo assoluto a un partito: un cristiano dev'essere sempre
un uomo critico, deve perfino essere un luterano critico e un catto
- Ileo critico; tanto più un marxista
critico, che non ingolla semplicemente, tutt intera, una dottrina tradizionale.
(da « Etudes Théologiqiies et Religieuses » 3/1973).
Giorgio Tourn, Amos, profeta della giustizia. Tratluzione originale di Alberto Soggin.
Collana « Parola per Tuomo d’oggi » n. 1.
Claudiana. Torino, p. 231. L. 1.800.
Questo breve scambio di idee, fra un
teologo che il Cantone di Basilea ha
riputato (di fatto, perché troppo a sinistra) quale successore di Karl Barth
alla cattedra di teologia sistematica
nella Facolta teologica di quell'Università e un teologo cèco che dopo avere
insegnalo alla Facoltà teologica “Comenitis" di Praga insegna ora a quella
di Basilea, e tratta da « Weihnuchtsgruss 1973 », un opuscolo pubblicato
dall'editore Kaiser per ì 65 anni di H.
Goliwitzer, opuscolo che riporta la sceneggiatura di un film girato nel gennaio
1973 per il ZDF, da Wolf-Rüdiger
Schmidt, dal titolo « Sozialismus im
Christentum? Zum Beispiel: H Gollvvitzer» («Socialismo nel cristianesimo? Un esempio: H. Goliwitzer »)
3
11 gennaio 1974 — N. 2
T.A CHIESA E T.A ^TTA MISSIONE NEL MONDO
pag. 3
INCONTRO SUDAFRICANO DI CHIESE MEMBRI
DELL’ALLEANZA RIFORMATA MONDIALE
Nel segeo della licoBdliadoee
Johannesburg (spr) - « Riconciliazione », questo il tema della prima conferenza regionale, nel Transvaal, delle
Chiese membri deH'ARM nell'Africa
del Sud, tenutasi a Johannesburg in
novembre. La cinquantina di rappresentanti di queste Chiese hanno in primo luogo udito una conferenza del
prof. B. O. Johanson, introduzione teologica al tema « Dio era in Cristo riconciliando il mondo con sé» (2 Cor.
5: 19): affermazione che situa la dimensione divina della riconciliazione;
ne derivano dimensioni sociali, attestate con frequenza dagli evangeli e
dalle epistole; la riconciliazione presuppone tre elementi: un’accettazione
reciproca incondizionata, una riconciliazione chi è movimento e atto ancor più che affermazione e scopo, una
comunicazione che si accompagna alla riconciliazione; allora la celebrazione della Cena è il test della nostra
riconciliazione, segno ed esperienza
della riconciliazione.
Vari gruppi hanno poi discusso questo lavoro e un documento di sintesi
di commenti sugli aspetti concreti della riconciliazione. I temi che hanno
maggiormente attirato l’attenzione: la
frammentazione della società sudafricana ha troppo spesso isolato le Chiese le une dalle altre, portandole a ignorarsi reciprocamente; ne sono risultate incomprensioni evidenti; i diversi
gruppi sociali e etnici hanno gli uni
verso gli altri degli apriori che occorre individuare e analizzare insieme;
questo sforzo di collaborazione deve
avvenire a livello locale, e non solo
regionale e nazionale, etc.
Al termine della conferenza, il gruppo ha deciso di tenere una riunione
analoga due volte all’anno e di continuare ad esaminare il tema della «riconciliazione », lungi dall’essere esaurito. Il medesimo sforzo sarà immediatamente ripreso nelle altre regioni
sudaficane: Provincia occidentale. Provincia orientale, Durban/Pietermartizburg. Stato libero d’Orange, Provincia
settentrionale del Capo, e forse il
Transkei.
Il past. Edmond Perret, segretario
generale dell’ARM, che ha potuto partecipare all’ incontro, ha dichiarato:
« Sono convinto che a lunga scadenza
queste conferenze regionali daranno
un contributo essenziale al miglioramento della situazione nella Repubblica sudafricana. Il confronto serio, in
uno spirito fraterno che non teme le
questioni diflicili, è indispensabile se
si vuole creare un clima nuovo. Sono
felice che questo sia possibile in seno
al gruppo delle Chiese membri dell’ARM nell’Africa del Sud ».
Il past. Perret concludeva a Johannesburg una visita che in più di tre
settimane lo ha portato nel Madagascar, nel Mozambico (n.d.r.: ne abbiamo riferito nel numero scorso, con
particolare riguardo ai contatti che,
con un ràppresentante riformato sudafricano, ha avuto anche con membri
perseguitati della Chiesa presbiteriana nel Mozambico, per i quali il governo portoghese avrebbe concesso
un’amnistia) e in Sud-Africa, dove aveva incontrato in particolare parecchi
responsabili della Chiesa presbiteriana bantù, nella regione di Johannesburg, di Durban/Ketermaritzburg e
nel Transkei. Egli è stato colpito dallinfluenza crescente che i responsabili
africani esercitano nelle loro Chiese.
La Federazione delle Chiese libere
pentecostali svizzere
sul conflitto arabo - israeliano
{sepd) La Federazione delle Chiese
pentecostali libere nella Svizzera, costituita recentemente, ha aderito ad
una dichiarazione dell’Eglise Evangélique du Reveil, in cui si afferma fra
l’altro:
« 1. Riconosciamo l’autorità della
Bibbia, della Parola di Dio in ciò che
dice su Israele e siamo convinti che
l’esistenza dello Stato d’Israele è l’adempimento lungamente atteso di una
indiscutibile promessa biblica (...).
2. Riconosciamo il diritto di Israele, come di ogni altro popolo, di vivere in pace entro frontiere sicure e riconosciute, e condanniamo ogni -tentativo di annientarlo.
3. Invitiamo la chiesa di Gesù Cristo a pregare, secondo la Bibbia, per
la 'pace di Gerusalemme’ (...).
4. Ci dichiariamo apertamente per
la fine del mantenimento artificioso
dello status di profughi dei Palestinesi e per il loro inserimento nelle entità politiche esistenti dell’ambiente
arabo, affinché sia assicurata loro una
esistenza normale, degna dell’uomo.
5. Deploriamo il rifiuto persistente, da parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa, di garantire
ad Israele il riconoscimento della
’Stella Rossa di Davide’ quale emblema scelto per la sua organizzazione
d’assistenza umanitaria, analogamente alta Mezzaluna Rossa negli Stati
arabi.
6. Non comprendiamo che lo Stato del Vaticano abbia continuato e
continui a rimandare il riconoscimento dell’esistenza di Israele.
7. In questo tempo tormentato e
pieno di profondi sovvertimenti, invitiamo intensamente tutti i credenti
ad affrettare, pregando e operando
nell’amore e nello spirito di Gesù, il
giorno, promesso nella Bibbia, del ritorno del nostro Signore Gesù Cristo.
Confidiamo per questo nella promessa di Dio: che egli porrà fine, per mezzo di Gesù vero pacificatore e messia,
alla divisione degli uomini e dei popoli e li condurrà a una fraternità universale ».
Operazione Natale 1973 in Svizzera romanda
Ginevra - E stata lanciata durante il
tempo d’Avvento una campagna « contro lo sciupio particolarmente assurdo
e scandaloso cau.sato dalla nostra società in occasione di Natale ». Tale
campagna, indetta dall’Azione comune
Terzo Mondo (ACTM) è stata sostenuta dalla Chiesa protestante nazionale
di Ginevra, dalla Chiesa cattolica e da
quella cattolica cristiana. Lo scopo era
di invitare tutti gli abitatati della Svizzera romanda « a manifestare chiaramente il loro rifiuto di uno sviluppo
basato suH’ineguaglianza e ad esprimere la loro solidarietà particolarmente
llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllilllllllllllllllllllllilllllllilll
L'esecutivo deirARM
riunito negii USA
Ginevra (spr) — La prossima sessione del Comitato esecutivo deirAlleanza
Riformata Mondiale si terrà dal 10 al
15 gennaio a Stony Point, New York;
i membri giungeranno alcuni giorni
prima per partecipare all’Assemblea regionale nordamericana 1974 (parallela
a quella europea riunitasi in settembre ad Amsterdam); nella regione nordamericana l’ARM conta 16 Chiese membro. Il past. Philip Potter, segretario
generale del CEC, sarà ospite d’onore
di quella Assemblea.
All’ordine del giorno del Comitato
esecutivo i problemi amministrativi
usuali dell’ARM, lo scopo delle famiglie confessionali mondiali, la crisi finanziaria in atto, i preparativi della
prossima Assemblea generale dell’ARM
(1977, Scozia).
Dopo queste riunioni, vari membri
del C. e. e del Segretariato visiteranno
uffici centrali di Chiese, comunità e facoltà teologiche negli USA e in Canada.
con quanti sono impegnati nella lotta
per la propria liberazione ».
Per concretare questa azione, l’ACTM
aveva deciso di far pervenire del materiale scolastico alla gioyane repubblica
della Guinea-Bissau, in seguito alla richiesta da essa rivolta al Consiglio Ecumenico.
Partendo da una lista-tipo, stabilita
dai responsabili della Guinea-Bissau, il
materiale scolastico di cui uno scolaro
ha bisogno costa circa 50 FS. Le persone desiderose di esprimere in tal rnodo
la propria solidarietà sono state invitate ad acquistare esse stesse tale materiale ed a farlo pervenire ad uno dei
numerosi centri di raccolta creati in
tutta la Svizzera romanda. I responsabili sperano di dar così il via ad un processo di educazione in vista dello sviluppo dei paesi del Terzo Mondo.
(SOEPI)
9 II Sinodo della Chiesa evangelica riformata del Cantone di Neuchâtel, riunito
al principio dello scorso dicembre, ha fra
l’altro votato il suo appoggio ai prigionieri politici nel Sud-Vietnam, dopo aver udito una
drammatica relazione del past. Tullio Vinay.
9 In Belgio, in seguito alle limitazioni di
benzina, il segretario del Consiglio sinodale della Chiesa protestante belga è incaricato di ripartire fra i pastori i 24 permessi di
circolazione domenicale concessi alla Chiesa;
molte comunità hanno spostato i loro culti al
sabato.
% Nella Germania federale 315 persone sono entrate nei seminari cattòlici nel 1972
(685 nel 1963), mentre in Polonia nel 1972
sono stati ordinati 604 sacerdoti (480 nel
1971); attualmente vi sono in Polonia 7.759
religiosi, di cui 4.692 sacerdoti.
9 La Germania orientale conta 10 milioni
e mezzo di cristiani, di cui 1.300.000 cattolici.
9 In Svizzera vivono attualmente 3.100.000
cattolici, 2.990.000 protestanti e 140.000 non
credenti.
9 Nel Vietnam del nord vivono 40 comunità protestanti con .10.000 membri e 26
pastori, mentre i cattolici sono 1.200.000 con
12 vescovi e 300 sacerdoti.
9 La Bibbia è oggi tradotta totalmente o
in parte in 1500 lingue: la Bibbia completa in 255 lingue, il Nuovo Testamento in
346 lingue e porzioni bibliche in 899.
9 La Chiesa presbiteriana della Nuova Zelanda studia la possibilità di un culto
per 1 neonati i cui genitori hanno riserve nei
confronti del battesimo dei fanciulli. L’Assemblea generale di questa Chiesa ha pure
ritenuto necessario rivedere il problema delle
liturgie nuziali a causa della tendenza crescente a ’’personalizzare” tali cerimonie (gli
sposi redigono tutto o in parte l’ordine del culto). Un rapporto sull’Assemblea dice: «Volendo rispondere alle esigenze di molti giova-,
ni che mettono francamente in questione la
Chiesa e che tuttavia desiderano ancora che
un ministro dell’Evangelo presieda la loro
cerimonia nuziale, e con il pretesto di comprendere la necessità di adattarsi ai tempi
moderni, si è permesso che si sviluppassero
degli ordini del culto che non hanno più
nulla di religioso ».
9 La giunta militare cilena ha nominato a
reggere le università cattoliche alcuni ufficiali; a quella di Santiago è stato preposto il
viceammiraglio Jorge Sxett. I rettori dovranno ristrutturare le due, itniversitài ma la S.
Sede, la Conferenza episcopale, gli ordinari
diocesani di Santiago e Valparaíso e i gran
cancellieri delle università conserveranno i
poteri loro attribuiti dal diritto canonico e
dagli statuti delle università.
9 L’« Ordine del Tempio », istituito nel
1138 e sciolto da Filippo il Bello nel
1312, si è ricostituito .(se mai era del- tutto
scomparso) e il suo gran maestro, nòto solò
come « fratei Giovaci », ha chiesto all’episcopato francese che sia aperto un procedimento per la riàbilitazione déll’ordine dalle
gravissime accuse che portarono al suo scioglimento: si era trattato di un processo pólitieo. L’ordine dei Templari si proclama del
tutto indipendente dalla S. Sede.
IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIII
La stregoneria riammessa
nella Guyana
Georgetown - Il governo di questo piccolo
stato dell’America meridionale (680.000 abitanti) ha legalizzato la pratica della stregoneria che vigeva una volta nel Paese e che era
stata vietata dagli inglesi quando il territorio
divenne colonia britànnica. Il governo ha affermato che la nuova legalizzazione è avvenuta proprio per lottare contro Fimperialismo
culturale britannico, e ristabilire una usanza
portata nel paese dagli schiavi africani e dagli indi immigrati dall’America.
La decisione del Governo è stata vivamente
criticata sia dai sacerdoti cattolici che da
quelli anglicani, mentre alcune personalità
del luogo l’hanno difesa, appunto come ristabilimento di una cultura locale. D’altra
parte si teme anche che la stregoneria favorisca gli omicidi rituali, come avveniva
quando gli inglesi la vietarono. (ANSA)
La Chiesa evangelica greca di Katerini, la più importante del paese, ha
celebrato il suo 50" anniversario; 1.500
persone hanno partecipato al culto solenne che commemorava la fondazione
della chiesa evangelica greca, la quale
era stata formata da rifugiati dell’Asia
Minore e del Ponto nel 1922, dopo la
guerra greco-turca. Due pastori anziani,
i soli sopravissuti dei membri fondato
ri, hanno parlato durante il culto; uno
di questi, il pastore Argos Zodhiates,
che attualmente è pastore della chiesa
evangelica greca di Boston, era stato
espulso anni fa dalla Grecia, ma aveva
ricevuto il permesso dalle autorità di
partecipare a questa cerimonia. Quan
Conlerenza carismatiGa in programma per il 1976
La Chiesa evangelica greca
celebra un anniversario
Anaheim, California (soepi) — È stato deciso di tenere in questa città, nel
1976, subito prima della Pentecoste,
una conferenza internazionale carismatica. È stato designato un comitato
preparatorio di 30 persone: rappresentanti di gruppi pentecostali di antica tradizione, cattolici romani carismatici e membri delle principali denominazioni protestanti che recentemente hanno ricevuto il « battesimo
dello Spirito Santo ».
Si prevede che la conferenza durerà
due settimane: la prima sarà consacrata a dibattiti teologici sullo Spirito
Santo, la seconda a conferenze nazionali carismatiche che culmineranno.
la domenica di Pentecoste, in una
grande riunione di massa che esprima l’unità in Gesù Cristo.
Il comitato preparatorio ha pure
suggerito che « il dialogo annuale fra
caìtolici romani e pentecostali » abbia
luogo nella California meridionale la
settimana seguente. Questi dialoghi
sono organizzati dal Segretariato vaticano per l’Unità dei cristiani, da varie
Chiese pentecostali e da carismatici
protestanti ortodossi.
Luterani, episcopali, battisti, presbiteriani, cattolici romani, pentecostali
e vari membri di comunità di rinnovamento hanno preso parte ai lavori
del comitato preparatorio.
1 finlandesi vogliono influire
sull'attività del CEC
Vienna - In Austria 23.833 persone hanno
abbandonato durante il 1972 le comunità religiose legalmente riconosciute, con un aumento di 8.455, cioè del 6.5%, rispetto al
1971. Nello scorso anno — secondo dati
dell’Istituto Centrale di Statistica — sono
uscite 20.664 persone dalla Chiesa cattolica,
262 da altre confessioni. Questo movimento ha cominciato ad assumere tali proporzioni nel 1968, quando di colpo 14.642 persone hanno lasciato le comunità ecclesiastiche. Dal 1958 al 1972 è avvenuto coraplesisivamente un esodo di 231.690 persone
(d‘ cui 192.071 di religione cattolico-romana) dalle comunità religiose. (ANSA)
Tampere, Finlandia (soepi) — « Conserveremo contatti con il Consiglio
ecumenico delle Chiese a scapito di
quelli che abbiamo con i cristiani del
nostro stesso paese? » La domanda è
stata posta nel corso del Simposio
ecumenico critico organizzato recentemente dal Consiglio ecumenico della
Finlandia. Vi erano rappresentati tut-,
ti i cristiani finlandesi: luterani, ortodossi, cattolici romani, metodisti, battisti, pentecostali e avventisti, come
pure l'Esercito della Salvezza e la Chiesa libera (congregazionalista).
« L’unità cristiana non potrà mai
farsi dicendo che formiamo un tutto,
se così non stanno le cose », ha dichiarato il past. Risto Cauteli, segretario
del Consiglio ecumenico finlandese.
Perciò ha raccomandato che si conducesse un esame critico dell’unità, sia
a livello nazionale sia internazionale.
Mentre la maggior parte dei partecipanti hanno riconosciuto l’importanza del Consiglio ecumenico finlandese
quale solo luogo d’incontro di tutti i
cristiani, i rappresentanti battisti, avventisti, pentecostali e. congregazionalisti hanno dichiarato che non potrebbero farne parte, dati i rapporti che
esso ha con il CEC. Altri partecipanti
hanno affermato che il fatto che la
Chiesa cattolica romana era membro
di pieno diritto del Consiglio ecumenico finlandese impediva loro di unirsi ad esso.
Il CEC è stato criticato per aver
. messo l’accento sul Terzo Mondo e
« aver dimenticato i cristiani secolarizzati ». L’ottica socio-politica del CE.C
è stata bersaglio di luterani fondamentalisti e di un certo numero di
Chiese minoritarie. Altri partecipanti
hanno ricordato che il CEC non ave
va il potere di dare ordini alle Chiese
che ne sono membri, e che d’altra
parte la Chiesa di Finlandia (luterana,
di Stato, anche se la cosa è in discussione) e le altre Chiese scandinave
non avevano sempre fatto tutto ciò che
potevano per influire positivamente
sull’attività del CEC.
Si è parlato della solida tradizione
pietista delle Chiese nordiche come di
una caratteristica che potrebbe essere
presentata con più chiarezza in seno
al CEC. Infine i partecipanti al simposio hanno convenuto che sarebbe preferibile cercare di mettere il CEC sulla
« buona strada » piuttosto che separarsene.
Preghiera per i ricchi
Signore, aiuta coloro che si credono
ricchi, a capire che saranno dei poveri
ricchi se non restano nella semplicità
di coloro che sanno di avere tutto ricevuto e nella fraternità di coloro che
non dimenticano che siamo tutti invitati a partecipare alla tua ricchezza
divina e al tuo potere creatore.
Aiuta gli uomini, arricchiti da un
duro lavoro, a convincersi che per i
loro figli l’eredità migliore è un esempio vivente di giustizia, di cuore e, mani aperti, di libertà di fronte al denaro, sempre utilizzato come servo, ma
considerato come Signore e Dio.
Possano ricordarsi che non servirà
loro nulla, dopo la loro morte, portarsi
dietro un libretto d’assegni, perché
per l'eternità il solo denaro che conta è
l’amore, l’amore vero che si traduce in
gesti di vita.
Helder Camara
do la chiesa evangelica di Katerini venne fondata, i suoi membri regolarono
la loro vita quotidiana ed il loro lavo
ro secondo princìpi ben determinati:
fra l’altro accettarono l’organizzazione
comunitaria e la ripartizione della terra; in tal modo i terreni improduttivi
ai piedi deH’OIimpo si trasformarono
rapidamente in regioni feriti. (S.P.R.)
Ili.......................................................Illllllllllll
UNA SFIDA STIMOLANTE
, (segue da pag. I)
te salvato. l’Europa e probabilmente
tutto l’Occidente da.una catastrofe che
avrebbe potuto essere tanto più grave
quanto uiù avesse tardato. Ci hanno
infatti costretti ad aprire in tempo gli
occhi sulla stoltezza della nostra espansione economica: scialacquando sernpre più beni non rinnovabili,, essa dipende sempre più dalle risor^ naturali del terzo mondo; ma siccóme questo avrà sempre più bisogno, per il
proprio sviluppo, di queste risorse,
più si fosse andati avanti, più gravi sarebbero divenuti i conflitti scaturenti
da questa competizione.
Inoltre gli Arabi hanno permesso al
terzo mondo di riabilitarsi ai propri
occhi. Alla riunione di Algeri, hanno
aiutato l’Africa a prender coscienza di
sé e dei rilevanti mezzi d’azione e di
pressione di cui dispone: possiede rame, uranio, cacao e abbondanti risorse delle quali l’Europa non può più
fare a meno. Prendendo coscienza della propria forza, diventerà anche un
partner ’rispettabile’ per gli Occidentali, dopo secoli d’umiliazioni. Potrà
accelerare la liberazione dalla tutela
dei bianchi che ancora l’opprimono
(Portogallo, Sudafrica, Rhodesia). Ridiventando l’Africa, come gli Arabi, un
partner rispettabile, una parte dell’Occidente dovrà rinunciare al ruolo disonorante di oppressore^ che continuava ad avere finora, nonostante appelli
reiterati delTONU, del CEC etc. Partendo da questi nuovi rapporti di forza, potranno aprirsi nuovi negoziati,
nella dignità per tutti.
Ricordiamo che non è la prima volta che gli Arabi, senza volerlo, hanno
facilitato il risveglio della coscienza
degli Europei. Non sono stati loro,, penetrando sulle rive settentrionali del
Mediterraneo e creandovi università, a
render loro la conoscenza dell’Antichità e a provocare involontariamente il
Rinascimento?
Ora, la riabilitazione del terzo mondo
ai suoi occhi e il suo avvento come interlocutore rispettato dell’ Occidente
potrebbero essere all’origine di un
nuovo rinascimento per tutti. Infatti
la dominazione di una cultura sull’altra, accompagnata dallo sfruttamento
economico e dall’oppressione militare,
non giova in ultima analisi ai dominatori più che ai dominati; porta all’imbastardimento dei primi e silo schiacciamento dei secondi; mentre lo scam
Alla redazione di questo numero hanno
collaborato Arrigo Bonnes. Guido Colacci,
Giovanni Conte, Bruno Costabel. Agostino
Gara fi, Ermanno Genre. Giovanni Peyrot, Roberto Peyrot, Giorgio Paschoud. Edina Ribet.
Alberto Taccia. Giorgio Town. Elsa e Speranza T ron.
® Altrettanto disonoranti gli investimenti
privati che sostengono più o meno direttamente questi regimi. Quale formidabile smentita hanno dato pubblicamente gli avvenimenti attuali a coloro ebe pretendono che
non c’è collegamento fra la vita economica
e la vita politica!
bio, da pari a pari, è sempre stato un
fertilizzante culturale efficace e giovevole a tutti. Non è di un tale scambio
che oggi ha bisogno l’Occidente per superare la propria crisi spirituale?
Ma la partita non è affatto vinta. La
storia c’insegna che i privilegiati non
si lasciano facilmente strappare le loro
posizioni di dominio. L’esempio vicinissimo del Cile, dopo tanti altri più
antichi, come quello della Cecoslovacchia, ce lo ricorda; come pure l’esempio del dispotismo interno di certi
Arabi o del fanatismo di certi altri che,
al di là della riconquista dei loro diritti legittimi, sarebbero pronti ad annientare Israele. Il potere acceca spesso a tal punto coloro che lo detengono,
che preferiscono farselo strappare dalla violenza piuttosto che condividerlo
con gli altri.
Perciò la battaglia per la giustizia è
lungi dall’essere conclusa. E la minoranza cristiana che, in tutte le confessioni, lotta per rendere testimonianza
alla giustizia di Cristo in tutte le situazioni, ha ancora davanti a sé un
duro compito. Ma la sua ecumenicità,
comunicandole la visione dell’unità dell’umanità al di sopra di tutte le divisioni e di tutti gli interessi troppo spesso sacralizzati dai nazionalismi religiosi, le permette di sapere dove va.
Sa che la vittoria riportata a Pasqua è
al termine del suo cammino.
André Biéler
B Le conseguenze della ’’strctla” petrolifera continuano a moltiplicarsi, nei settori
più svariati. Accanto al caso singolare dell’elaboratore elettronico di un grande complesso
bancario belga, che (con le immaginabili conseguenze) si è recisamente rifiutato di funzionare alla temperatura ambiente di 15" stabilita da quelle autorità, vi è quello altrimenti
drammatico segnalato dalla FAO :io crisi perolifera rischia di provocare una grave penuria di concimi azotati (che, intanto, sono fortemente rincarati) nei paesi in fase di svilunpo. riducendo quindi i futuri raccolti, fra
popolazioni che vivono largamente dell’agricoltura; si pensi che cosa significa questa congiuntura, considerando che 1 tonnellata di
concime distribuita in quei paesi determina
la produzione di 8 tonnellate di derrate alimentari: tanto meno concime, otto volte tante derrate alimentari in meno, con conseguente fame e/o ulteriore indebitamento verso i
paesi più ricebi. Si noti infine che i concimi
azotati sono es.senziali per la produzione dei
cereali ad alto rendimento, fulcro della ’’rivoluzione verde”.
B Nuovi aumenti petroliferi : la compagnia
petrolifera statale indonesiana (400.000
barili al giorno, forse raddoppiati entro il
1976) ha aumentato il prezzo dell’80%, da 6
a 10,80 dollari il barile; l’Ecuador da 10 a
13,70 dollari il barile (il prezzo nell’agosto
1972 era ancora di 2,50 dollari il barile).
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pag. 4
CRONACA CELLE VALLI
N. 2 — 11 gennaio 1974
Alle Valli oggi
Inixiativo tla
inooragglaro
Ci si lamenta spesso, anche nelle nostre comunità, del fatto che i giovani
non si impegnano sufficientemente, dimostrano poco spirito di iniziativa,
scarso entusiasmo; si fa il paragone
con la gioventù di altri tempi, del nostro tempo s’intende, in cui c’era più
slancio e più passione nelle cose. Questo giudizio, come spesso accade per
molti giudizi nostri, non è sempre disinteressato, genuino, fraterno; dietro
alle nostre riserve critiche si cela spesso una valutazione negativa sulla realtà
del presente, una sfiducia verso quello
che sta crescendo attorno a noi, un senso di rimpianto non tanto per quello
che è stato quanto piuttosto per quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto.
C’è dunque particolarmente 'da rallegrarsi quando i fatti smentiscono questi nostri preconcetti, quando si trovano giovani fratelli in fede, che non si
limitano a cercare, indagare, criticare
e fare proposte teoriche, ma si impegnano in cose concrete.
Vogliamo oggi segnalare all’attenzione dei lettori del nostro giornale il caso del gruppo giovanile di Villar Perosa. Impegnatisi da alcuni mesi nella attività del colportaggio, in particolar
modo nella diffusione della produzione
della Claudiana, questi giovani sono
stati condotti ad assumere una iniziativa particolarmente significativa nel
settore della diffusione del libro. Inserendosi nel giro del Sistema Bibliotecario di Pinerolo, che già rifornisce un
buon numero dei nostri comuni, hanno aperto essi stessi un Centro di Prestito.
Il Convitto Valdese ha offerto i suoi
locali e le sue strutture rendendo così
un servizio alla popolazione di Villar.
Si dirà che non mancano le biblioteche
nella zona, anche a Villar, e che difficilmente la gente esce di casa per procurarsi dei libri da leggere, che c’è la televisione e tante altre cose che distraggono la gente, che i giovani sono giovani e non hanno esperienza ecc. ecc.
Tutte cose giuste e vere e non ci siamo
sentiti di tacerle quando abbiamo fatto
visita al gruppo di Villar una sera del
dicembre scorso per prendere contatto
con loro. Ma d’altra parte ci è venuta
una lezione di speranza e di ottimismo
vedendoli così impegnati e coraggiosamente lanciati nella loro iniziativa.
C’è però di più, la cosa che maggiormente ci è piaciuta in loro è la prospettiva aperta in cui hanno situato il loro
discorso. Dice infatti il volantino che
hanno distribuito alai popolazione per
comunicare l’iniziativa « Il Centro vuole essere un punto di incontro aperto
a tutti al fine di sviluppare i rapporti
umani e sociali tra le persone e favorire la libera circolazione delle informazioni e delle idee ». Programma bello,
evangelico anche se non fa preciso riferimento alla testimonianza evangelica, e non può che rappresentare un
programma di vita e di attività dinamico, aperto, costruttivo.
Una piccola biblioteca aperta a tutti,
recettiva, spontaneamente rinnovantesi non può che essere lievito di libertà
e di civismo. Tutti hanno sognato di
vedere sorgere nelle nostre borgate e
nelle nostre cittadine delle case « case
del popolo » in senso profondo in cui la
gente si senta come a casa propria, libera di entrare ed uscire, guardare,
parlare, discutere informarsi ed istruirsi. Si tratta di sogni perché il passaggio
dalla nostra società, chiusa nell’ambito del suo stretto circolo di famiglia, di
parentela o di gruppo, ad una socialità
aperta è difficile; si tratta di un cammino contro corrente, di una costruzione
lunga e paziente a cui la scuola dovrebbe prepararci e che invece ci troviamo
a percorrere da soli.
Ci auguriamo dunque che quanto i
giovani valdesi di Villar faranno, inserendosi, come già hanno fatto d’altronde, nelle iniziative che i loro coetanei
stanno prendendo in questo senso, sia
produttivo e costruttivo. E ci rallegriamo anche che il Convitto appena inaugurato abbia trovato subito una sua
collocazione di servizio nell’ambiente
fornendo la base per questo lavoro.
Il Centro di Lettura è aperto;
Martedì dalle 20.30 alle 21.30
Venerdì dalle 20.30 alle 21.30
Sabato dalle 14.30 alle 16
G. TOURN
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiimiiiiiiiii
BREVISSIME
La Filodrammatica di Angrogna replicherà lo spettacolo « Caro padre, la guerra è
ingiusta ». sabato 12 gennaio alle ore 20.,30.
Lo Statuto della Comunità Montana Va'
Clii.sone-Germanasca non ha potuto essere approvato nella seduta del 5 gennaio (sono stati approvali soltanto i primi 6 articoli) es.sendo.si manifestato un profondo dissenso da parte dei consiglieri DC a proposito delle quote
che i Comuni dovranno versare alla Comunità Montana. La riunione è stata pertanto
aggiornata al 19 gennaio.
Nella sua seduta del 5 gennaio la Comunità Montana Val Pellice ha approvato all'unanimità (ad eccezione della riserva del
consigliere DC Chiapperò) la bozza di bilancio preventivo per 1 esercizio 1974.
La 500 FIAT rubata da ignoti e di proprietà del Concistoro di Luserna S. Giovanni
e stata ritrovata dopo alcuni giorni nei pressi
di Avigliana e ricondotta a casa mercoledì
mattina, quasi intatta.
Comunità Montane : funzioneranno ?
Accanto alle Comunità Montane Val Pellice e Val Chisone-Germanasca della cui attività abbiamo informato
i lettori, ce la « Pinerolese Pedemontano » che ingloba anche i Comuni di Pinerolo, Prarostino e S. Secondo
La Comunità Montana « Pinerolese
Pedemontano» si è riunita già due
volte a Pinerolo. Il 27 ottobre ’73 ha
eletto il presidente, il vice-presidente
e la Giunta. Il 23 dicembre la Comunità ha iniziato un primo breve giro
di orizzonte informativo tra i vari comuni aderenti (Piossasco, Cumlana,
Cantalupa, Reietto, Pinerolo, San Secondo, Prarostino, San Pietro Val Lemina) per avviare lo studio di quello
che sarà lo Statuto della Comunità
Montana.
COME SONO SORTE
LE COMUNITÀ’
Leggendo la legge regionale dell’agosto scorso si può notare quanto questa legge sia vaga e lasci, tutto sommato, poco spazio politico e decisionale alle Comunità Montane. Basti citare un fatto solo : la Comunità Montana « Pinerolese Pedemontano » avrà
solo un finanziamento annuo di 7/8
milioni dalla Regione. « Con questi esigui fondi le sarà, quindi, praticamente impossibile operare. È un modo come un altro per soffocarla fin dalla
nascita », ha affermato Eugenio Maccari, presidente della Comunità Montana « Val Chisone e Germanasca ».
Un secondo fattore che inciderà non
poco — in senso negativo — sul buon
funzionamento della Comunità è il fatto che queste comunità sono state
create a tavolino dalla Regione senza
una accurata indagine preliminare sulla composizione geografica del territorio. Geograficamente infatti la « Pinerolese Pedemontano » si allunga per
una sottile striscia di territorio che
parte a Piossasco e va fino a Prarostino e San Pietro Val Lemina.
Infatti alcuni paesi membri quali
Piossasco e Cumiana sono più strettamente collegati ai problemi (trasporti, sanità, occupazione, bacini idrici,
acquedotti, tipi di coltivazione, industrie, problemi derivati dalTinquinamento) della seconda cintura torinese
che non a quelli del basso pinerolese.
Meglio sarebbe stato infatti se Ffiossasco e Cumiana fossero stati aggregati
alla Comunità Montana « Val Sangone» che fa capo a Giaveno. Giusti ci
sono parsi pertanto i rilievi fatti dal
rappresentante della CGIL di Pinerolo
Morero a questo riguardo ; « Sarà difficile — a parere del sindacato — incidere sui problemi della zona, perché
i comuni gravitano su due poli territoriali che hanno situazioni politiche,
sociali, geografiche diverse: il fondovalle pinerolese e la zona di Piossasco e Orbassano. In quest’ultima zona si hanno industrie come la FIATRIVALTA e l’INDESIT che creano in
quei comuni grosse difficoltà di ogni
ordine: immigrazione, mancanza di
ca^, affitti altissimi, mancanza di
ospedali, scuole, trasporti, verde, inquipamento industriale, danni per la
agricoltura ». Oltretutto fra non molto tempo Piossasco e Cumiana verranno investiti da una nuova ondata di
poDOlazione, da un ulteriore sviluppo
edilizio in seguito alTultimazione del
nuoiio « Piano FIAT » che prevede (come !< Il Giornale » ha ampiamente documentato) la costruzione di nuovi
stabilimenti a Orbassano, Volverá,
None, Candiólo.
OCCORRE LA PARTECIPAZIONE
POPOLARE
Alcuni partiti o organizzazioni hanno fornito ai comuni interessati una
loro «proposta di statuto»; il PCI, la
DC (Forze Nuove), l’U.N.C.E.M. (Unione Nazionale Comuni Enti Montani)
che fa capo al ministro dell’agricoltura Ferrari Aggradi (DC). Per procedere allo studio preliminare per la
formulazione dello Statuto la Comunità Montana dovrà tener conto delle
proposte, dei problemi, delle esigenze
della zona. Occorrerà convocare innanzi tutto la popolazione (la diretta
interessata), indire pubblici dibattiti,
sentire il parere dei sindacati dei lavoratori, dei partiti democratici, delle
organizzazioni sociali e culturali che
operano attivamente nel territorio.
« Lo Statuto — ha affermato Giustino
Bello, presidente della « Pinerolese Pedemontano », sindaco di Cantalupa, dirigente FIAT, — dovrà porre le basi
per la collaborazione con la Regione,
la Provincia, le altre comunità montane, i comuni, gli enti. Dovrà contenere precise indicazioni riguardo ai
piani di fabbricazione dei vari comuni aderenti per evitare speculazioni
edilizie nelle zone collinari ».
Maccari ha aggiunto : « La Comunità deve proteggere le aree piane in
montagna deturpate quasi compietamente dallo sviluppo turistico e riservarle all’agricoltura e al rimboschimento ». Per chiarire la gravità del
continuo defraudamento della montagna a scopi speculativi, Maccari ha citato l’esempio del comune di Usseaux
(120 abitanti) in Val Chisone, i cui
ultimi spazi pianeggianti stanno per
essere assaliti da un complesso turistico-alberghiero che conterà circa
4000 posti letto. Per evitare questo
scempio che potrebbe verificarsi anche nel territorio della « Pinerolese »
cosa occorre fare?
Innanzi tutto dotare i comuni di
Piani Regolatori a carattere consortile, cioè che tengano conto non solo
delle esigenze del singolo comune della Comunità, ma di tutto il territorio
circostante. Sappiamo però come sono sorde certe amministrazioni (quella di destra di Piossasco ne è un esempio chiarissimo: da un anno ha il Piano Regolatore nei cassetti, ma non lo
approva,), a questo discorso. Nello
stesso tempo le amministrazioni non
sì accorgono che senza piano regolatore i problemi si aggravano sempre
di più. « Va tolta al singolo comune la
possibilità di fruire dei proprio territorio a danno dei comuni vicini », ha
detto Bernardi, sindaco DC di Pinerolo. Per arrivare a questo però occorre che gli amministratori interessati non ragionino più con la ristretta mentalità di campanile.
Priolo (DC) ha esposto le sue perplessità riguardo alla Comunità,
« creaturina nata tra il Comune, la Provincia e la Regione, senza precise indicazioni su quale sarà la sua collocazione. Temo diventi una struttura burocratica, un ente passacarte ». Questi
e altri pericoli in cui può incorrere la
NOTIZIE DA FRALI
Austerity totale per Natale a Frali.
Unà forte nevicata ha causato i soliti
guai (che si ripeteranno regolarmente
fino a che Provincia ed Enel non avranno realizzato le opere promesse da anni); strada chiusa, mancanza di energia elettrica. Il nuovo fresaneve del Comune era in azione, ma non aveva .ancora potuto aprire tutte le strade con le
borgate. Così il culto di Natale è stato
tenuto nella sala, più o meno scaldata
con un paio di stufette a gas e con una
assemblea ridotta. Per questo la Santa
Cena è stata rifatta il primo gennaio in
modo che chi è stato bloccato nei quartieri più lontani potesse parteciparvi.
Così anche il culto dei ragazzi è stato
rimandato alla sera del 30 per avere
luce e riscaldamento. È stato, come gli
anni passati, un vero culto nel quale la
predicazione è stata drammatizzata dai
ragazzi sul testo di Esdra 1: la liberazione di Israele da Babilonia. Attraverso tre quadri il testo è stato presentato nel suo significato storico, in una applicazione nelle vicende valdesi del
XVII sec. e, di fronte ad un gruppo di
profughi che cercano inutilmente di
salvarsi da una delle oppressioni di oggi, ha lasciato ai presenti Tinterrogativo seguente; Dio ha trovato in Ciro e
nella « compagnia volante » uno strumento di liberazione in tempi passati;
chi sarà oggi lo strumento nelle mani
di Dio per la liberazione degli oppressi
dai loro carnefici? La colletta ha fruttato 80.000 lire ed i ragazzi hanno deciso di inviarla a favore dei prigionieri
del Sud Vietnam di cui Tullio Vinay ha
parlato ultimamente a Pinerolo.
Il culto del 30 dicembre è stato presieduto dal pastore G. Vicentini che
ringraziamo sentitamente. Un ringraziamento, anche ai Fratelli che hanno
offerto il loro lavoro per sgombrare la
neve per l’accesso alla sala.
Il 9 dicembre si è riunita VAssemblea
di Chiesa per decidere della consultazione di pastori in vista delta sostituzio
Comunità Montana sono stati esposti, anche se qualunquisticamente («io
porto la voce dell’uomo della strada»)
da Simonetti della minoranza di Cumiana. Sono intervenuti ancora Monnet di Prarostino sul problema dei
trasporti e il sindaco di Porte: «bisogna creare una grossa opera di partecipazione popolare, la più generalizzata possibile, suscitarla partendo dai
problemi reali ». Significativo il silenzio del rappresentante del comune di
destra di Piossasco Boursier; assenti
il sindaco Bottari e Farina minoranza D.C.
LE COMUNITÀ’ FUNZIONERANNO?
Dai discorsi fatti sono emerse, a nostro avviso, alcune perplessità e timori fondati.
1) 1 comuni aderenti, per forza di
legge, alla Pinerolese pedemontano
non sono ornogenei. Alcune amministrazioni (Piossasco, Roletto) partecipano perché vi sono tirati per i capelli. Boursier di Ffiossasco si sarà certamente spaventato di fronte alla proposta di togliere al singolo comune la
possibilità di usare il proprio territorio, in quanto a Piossasco si sta impostando una « politica edilizia » che
incoraggia la speculazione ed esalta la
proprietà privata dei grossi proprietari.
2) La grande maggioranza dei comuni membri della Comunità sono in
mano ad amministrazioni di centrodestra o di destra che risolvono, quando risolvono, i problemi nella loro
miope ottica di campanile. Solo tre
sono i rappresentanti dei partiti di sinistra (uno del PCI, due del PSD.
3) Qual’è stata l’intenzione della
Regione Pieihonte nel varare le Comunità Montane? Perché la Regione in
mano per tre anni al DC conte Calieri
ha deciso di spartire un po’ del suo
potere con questo nuovo ente? Certo
il finanziamento di solo 7/8 milioni già
lascia intravedere una ferma azione di
controllo e di freno nei confronti delle iniziative delle Comunità. In ogni
caso la legge è passata perché Calieri
era sicuro che il potere (anche se minimo) che conferiva alle Comunità ritornava in mano ai piccoli notabili democristiani sparsi nei vari paesi.
4) Intendiamo chiarire, perché
molti potrebbero essere tratti in inganno, il significato di « Comunità
montana ». Il termine non indica un
gruppo che si è spontaneamente riunito o è stato eletto direttamente dalla popolazióne. La Comunità montana è stata imposta per legge e i rappresentanti sono quelli già eletti nelle
consultazioni amministrative dei vari
comuni.
5) Quando inizieranno veramente
a funzionare le Comunità? Sono già
passati cinque mesi dall’entrata in vigore della legge. Altri ancora ne passeranno nell’elaborazione dello Statuto e del Piano di sviluppo. Altro tempo verrà impiegato dalla Regione per
approvare a sua volta lo Statuto. Infine vi saranno poi le elezioni amministrative nei comuni che bloccheranno
nuovamente l’attività delle Comunità
perché molti dei 24 rappresentanti saranno cambiati. Quindi un piano organico di attività non potrà essere iniziato che verso la fine del 1975.
6) Le Comunità montane — e in
^articolare quella pinerolese — rischiano di diventare un organo di sottopotere gestito dal vertice senza la partecipazione diretta della popolazione.
In questo senso poco è stato fatto per
propagandarla. La comunità rischia
di diventare un ennesimo ente carrozzone in mano alla DC che lo amministra con i criteri che tutti sanno.
7) Dubitiamo che lo Statuto di cui
sarà dotata la Comunità montana possa riflettere le vere necessità della zona. In quanto se lo Statuto si spingesse un po’ troppo oltre fino a toccare alcuni gruppi di potere politico o
economico, il CO.RE.CO. (Comitato
Regionale di Controllo) ha la facoltà
di bocciarlo e di farne presentare un
altro più «addomesticato».
(Da « Il (jiornale di Pinerolo e Valli » n. 1,
1974).
Colloquio pastorale
ne dell’autunno prossimo. L’assemblea
è stata preparata da una discussione
in tutti i quartieri. Si attende ora di
ricevere tutte le risposte per procedere
in vista della elezione del nuovo pastore per l’autunno prossimo.
I ragazzi deìl’Unione Cadetti sono
stati alla casa di riposo di S. Germano
il 15 dicembre per presentare agli ospiti un programma di canti e di diapositive su Frali e sui fiori di montagna.
Questo incontro che è il primo di una
serie concordata con le altre comunità
della Val Germanasca per « animare »
la vita di questi nostri anziani e che si
inserisce in analoghe iniziative di San
Germano ed altre comunità, sembra
aver interessato e possa quindi continuare, opportunamente migliorato, anche in futuro.
II 22 Agape ha rinnovato il simpatico
invito rivolto ai vedovi ed alle persone
di Frali di passare una serata insieme
alla comunità dei residenti. Un gruppo
ha potuto rispondere a questo invito e
si è rinnovato rincontro fraterno che
ormai è una tradizione per Agape c per
i pralini.
Diamo un gioioso benvenuto a Elisa
Ferrerò, primogenita di Aldo Ferrerò e
Bruna Peyrot, residenti di Agape, che è
nata il 9 dicembre.
11 19 dello stesso mese è mancato all’Ospedale di Pomaretto Davide Pascal,
meglio conosciuto col nome di; il muto della Maiera. Nato sordomuto 80
anni or sono egli ha vissuto molti anni alla Maiera di cui è stato l’ultimo
abitante e, non ostante la sua grave
menomazione, è riuscito a vivere una
esistenza attiva dando prova di una intelligenza viva e di una non comune
capacità di adattamento. I suoi oggetti
di artigianato contadino sono stati apprezzati per lunghi anni in tutta Frali.
In questi ultimi mesi era ospite della
Casa di Riposo in S. Germano.
Franco Davite
Lunedì 7 ha avuto luogo rincontro
pastorale del mese di gennaio a Torre
Pellice con la presenza di alcuni membri della Tavola Valdese che stava per
iniziare le sue sedute. L’occasione di
avere un colloquio fraterno è stata
utilizzata appieno con una presenza
quasi totale dei pastori del Distretto.
Dopo il culto presieduto dal past. Bertin, i colleghi Bouchard e Gay hanno
introdotto e commentato, da punti di
vista diversi, il volume « Una Chiesa
in analisi », che faceva oggetto di discussione. Il tempo è purtroppo mancato per fare una discussione approfondita, soprattutto per quanto riguarda il nostro Distretto. I relatori, accettando nelle grandi linee il discorso del libro in esame, hanno sottolineato altri elementi della nostra situazione attuale concordando però sulla
necessità di affrontare il nostro avvenire con spirito positivo e coraggioso.
I problemi della chiesa sono molti,
ma si è diventati forse più sobri nel
lamentarcene, non solo perché lamentarsi non serva a cambiare le cose ma
soprattutto perché ci sono anche dei
motivi di sperare e soprattutto di la
vorare per il domani. Non mancano
le cose da fare, caso mai manca la
gente che le faccia, ma non per questo ci si deve rassegnare e demissionare sognando un tempo passato dove le cose andavano, tutto sommato,
come oggi, con alti e bassi.
Nel pomeriggio si è aperto un nuovo discorso sulla situazione pastorale
alle Valli: mólte comunità si troveranno nel prossimo futuro a dover affrontare il problema della presenza
di un pastore in loco, della eventuale
elezione, di una strutturazione diversa. Pur mantenendo fermo il principio
della autonomia delle comunità (autonomia che non è solo il diritto di recarsi una volta ogni sette anni a votare, ma responsabilità di quello che
succede) si deve anche prevedere quello che potrà accadere nel prossimo futuro attorno a noi e prepararci ad inventare soluzioni nuove se occorre.
Per questo verrà presentato una bozza di programma che sarà discusso
con i concistori nei prossimi mesi,
Giorgio Tourn
l!llllllllllllimill!in!ll!l"lll'U
Scuole popolari
Il 3/1, nella sede della CISL, una delegazione di lavoratori-studenti delle
scuole popolari autogestite del Pinerolese si è incontrata con i responsabili
delle Confederazioni sindacali.
Lavoratori - studenti e coordinatori
hanno illustrato l’azione svolta nelle
scuole popolari (denuncia della selezione nella scuola, analisi dei problemi
dell’ambiente e del lavoro, storia del
movimento operaio, ecc.).
La discussione è poi proseguita con
l’esame della piattaforma nazionale
delle scuole popolari (Convegno di Roma, 8-9 dicembre), che rivendica dall’autorità scolastica un esame diverso
per i lavoratori-studenti (commissioni
speciali, riconoscimento del lavoro
svolto nelle scuole popolari).
I lavoratori, a loro tempo respinti o
esclusi dalla scuola, devono poter conseguire la licenza della scuola dell obbligo senza il rischio di essere esainiy
nati da commissioni impreparate sui
problemi del mondo del lavoro e ancorate ad una scuola che ha sempre
bocciato, selezionato, ecc. i lavoratori
e i loro figli; né devono essere interrogati su contenuti estranei alla loro
esperienza e ai loro interessi.
I Sindacati hanno dichiarato la loro
solidarietà con questo tipo di rivend’cazioni; hanno rilevato come le .scuole
popolari siano una esperienz-a significativa per molti lavoratori, come corrispondano, in questa fase, ad una loro
esigenza.
Tuttavia molti lavoratori mancano
ancora di informazioni, strumenti per
intervenire sui ¡iroblemi della .scuola;
perciò si è programmato un incontro
(delegati operai, insegnanti, studenti
lavoratori-studenti) che dia indicazioni
su come portare avanti gli interessi dei
lavoratori nella scuola.
« Il mdo aiuto viene daH’Eterno »
(Salmo 121; 2)
Il giorno 5 corrente è mancato a
Ferrara
Marco Jahier
di anni 76
Ne danno il triste annunzio la moglie
Anna Bruni, la figlia Lidia con marito e figlio, i fratelli Eugenio, Maria,
Clelia e famiglie.
Torre Pellice, 9 gennaio 1974.
« Venite a me voi tutti che siete
travagliati e aggravati e Io vi
darò riposo ».
È mancato all’affetto dei suoi cari
Oreste Bounous
di anni 77
Lo annunciano la moglie, i figli e parenti tutti.
La famiglia ringrazia tutti quanti
gli sono stati vicini nella dolorosa circostanza. In modo particolare ringrazia per le parole di conforto e di speranza.
Pomaretto, 17 dicembre 1973.
5
11 gennaio 1974 — N. 2
Vita, problemi, prospettive , delle chiese valdesi
pag. 5
Nel VI Distretto Icalabro-slcilol
IN VAL D'AOSTA
Dalla circolare della Commissione
del VI Distretto (Calabria-Sicilia) e dai
bollettini di alcune chiese riprendiamo alcune notizie sulla vita di quelle
chiese, dopo la Conferenza Distrettuale siraodinaria di due mesi fa, a Messina, di cui abbiamo a suo tempo riferito.
QUESTIONARIO
Secondo la richiesta sinodale, le chiese sono invitate a svolgere un’indagine interna, sulla base di un questionario che la Commissione Distrettuale ha predisposto e distribuito; è ovvio che i risultati saranno significativi
solo se ogni chiesa — e in particolare
ogni consiglio e gruppo di responsabili — prenderà sul serio la cosa e l’indagine sarà condotta con uniformità
d’impostazione, che permetta poi una
sintesi.
INCONTRO DI CHIESE VICINE
Una domenica di dicembre due
membri della C. D. si sono recati ad
Agrigento per sostituire il pastore —
assente, impegnato in un giro di visite
in Scozia — e partecipare a un’assemblea di chiesa Agrigento-Grotte. È stato ripreso il tema del pastorato in comune, e in seguito alla discussione è
stato proposto un incontro a Caltanissetta, per cercare di stabilire un
progetto di collaborazione fra le chiese della zona. L’incontro fra membri
di chiesa di Agrigento, Grotte, Caltanissetta e Riesi ha avuto luogo, con esito
positivo: sono stati formati tre gruppi di lavoro per studiare tre problemi
(emigrazione, prigionieri, obiettori di
coscienza), dopo di che si stabilirà
uno scambio fra le chiese; è in progetto la costituzione di un "presbiterio”,
cioè di un piccolo gruppo incaricato di
stabilire il collegamento fra le quattro
chiese.
EMIGRAZIONE
Il problema non è d’oggi, tutti lo
sappiamo, ma diviene sempre più attuale per la crisi che minaccia il mondo industrializzato, crisi che ha già e
potrebbe avere a breve scadenza conseguenze gravi per l’emigrazione: il
ritorno di numerosi lavoratori emigrati, senza che in paese vi sia lavoro.
Certo, la soluzione di problemi di queste dimensioni non dipendono dalle
nostre piccole chiese, ma come credenti e come membri dei gruppi di
sviluppo in Sicilia essi ci coinvolgono.
Il 12 gennaio si terrà ad Agrigento un
incontro per discutere su questo problema nei suoi nuovi termini.
NELLE CHIESE
La C.D. ha compiuto alcune visite.
A Cosenza, dove la chiesa è alla ricerca della sua identità, ricerca che non si
fa senza una volontà reciproca di comprensione e di chiarezza; d’altra parte, sempre in vista di una testimonianza più viva, si parla di un progetto di ’centro d’evangelizzazione’,
che dovrebbe comportare in particolare l’apertura di una libreria. Il progetto è allo studio e potrebbe essere
per la comunità un’occasione di lavolo in comune.
Ad Agrigento, su richiesta del past.
Berutti, in missione in Scozia per conto della Tavola, la visita ha compreso
rincontro più ampio di cui sopra.
In febbraio la C.D. progetta di prender contatto con la chiesa di Palermo
Í la diaspora trapanese, senza dimenticare naturalmente il gruppo palermitano de « La Noce ».
Il past. Teodoro Magri si è messo
con gioia al lavoro nelle chiese di
Messina e di Reggio Calabria e nelle
loro diaspore, dove per altro il divieto di circolazione domenicale pone seri problemi.
La chiesa di Catania mantiene i
suoi contatti con i pentecostali e con
i cattolici, come pure con la sezione
locale della Lega degli obiettori di coscienza: interessanti e utili possibilità
di collaborazione, in particolare con
il gruppo del « Movimento 7 Novembre ». La chiesa di Catania ha poi in
cantiere il grande progetto di un centro comunitario polivalente e lavora
attivamente a predisporlo. L’indagine
a mezzo questionario è già avviata.
A Palermo si segnala un rilancio di
« Voce amica », il bollettino della chiesa locale. Hanno buona rispondenza
di partecipanti le agapi domenicali
che ogni tanto riuniscono un buon numero di membri di chiesa per fraternizzare e discutere vari argomenti,
problemi della vita della comimità,
della Chiesa e del mondo; l’iniziativa
è nettamente positiva, anche e proprio
nel manifestarsi e confrontarsi di opinioni diverse. Si tengono riunioni settimanali di cadetti e di giovani. Il
martedì sera, riunioni di studio biblico a turno nelle famiglie, attualmente
leggendo l’Epistola ai Romani. Con il
ritorno dal Brasile della diaconessa
M. Machado, la corale ha ripreso con
gioia riunioni e servizio. Il giovedì sera, corso di preparazione per laici, attualmente centrato sulla Riforma.
Anche a Caltanissetta e diaspora è
stato lanciato un bollettino ciclostilato, « Evangelismo Nisseno ». Oltre alle notizie distrettuali e ’presbiterali’,
segnala la costituzione di un. piccolo
deposito di libri della Claudiana; l’avvio della riflessione sul senso dell’S®
centenario valdese; la vitalità delTu
Venezia
nione femminile (un incontro anche
con sorelle di Riesi, con un inizio di
discussione sul problema dell aborto,
problema che su richiesta della responsabile regionale della FFV, sig.a
D’Antona, sarà esaminato pure dalla
chiesa nel suo insieme); la necessità
di un impegno maggiore dei membri
di chiesa nel visitare i fratelli dispersi nella diaspora nissena (Alimena, Villapriolo. Piazza Armerina, Serradifalco) che avvertono fortemente il loro
isolamento. Si sente l’esigenza di presenza nella città e sono state avanzate
alcune proposte concrete: 1) i nostri locali in Via Redentore, in una zona cittadina nettamente deprèssa, potrebbero diventare sede di im comitato di
quartiere che studi la questione urbanistica (viabilità, spazi Verdi e di gioco
per bambini) e la presenti ad autorità
e opinione pubblica; 2) mancano locali per assistenza e sistenuiñone degli
anziani: farsi promotori di un dibattito quartierale e cittadino al riguardo; 3) anche in vista dell’8® centenario, si progettano conferenze e una
mostra, ma occorrerà l’apporto fattivo di tutti.
UN OPUSCOLO
SULL’EVANGELISMO IN SICILIA
. -I,
È allo studio un’agile pubblicazione
sull’evangelismo in Sicilia, che serva
a tutto il Distretto e permetta alle
chiese, anche nel quadro delle manifestazioni del centenario valdese, di
presentarsi e farsi conoscere; una
pubblicazione alla portata di ogni intelligenza e di ogni borsa.
A Pisa, Lucca e in Versilia
PISA
La vita della chiesa è stata un poco ostacolata dalla mancanza di riscaldamento, come
l’opera nella diaspora lo è dal divieto di circolazione festiva. Il eulto, in questi mesi invernali, viene tenuto nella sala delle riunioni;
a Cascina, in casa di una sorella, ci si riunisce ogni 15 giorni intorno all’Evangelo; il
gruppo dei giovani esamina settimanalmente,
sulla traccia del libro di G. Tourn, il messaggio di Amos; si è avviata l’inchiesta questionario chiesta dal Sinodo per fare il punto
della situazione attuale della nostra chiesa. Il
5 gennaio, dopo la festa pomeridiana dei bambini, un’agape fraterna.
Per il quarto anno consecutivo abbiamo potuto, riaprendo la scuola serale, rinnovare
quest’offerta di servizio a persone della città
che hanno bisogno di quest’aiuto particolare.
Ventuno persone (evangeliche e amici) sono
impegnate nel gruppo degli insegnanti; gli allievi sono in numero inferiore all’anno scorso,
ma cosi si può approfondire meglio il lavoro
che, ricordiamo, ha anche il senso della testimonianza evangelica.
VIAREGGIO
Come tutta la diaspora, risente del blocco
festivo della motorizzazione, nonché delle re
strizioni e difficollà di riscaldamento : una
delle due riunioni mensili si terrà, a turno,
nelle famiglie, e l’altra (il sabato mattina,
una volta al mese) nella chiesa anglicana di
Via Leonardo da Vinci.
LUCCA
Da segnalare, l’incontro di un folto gruppo
di cittadini, nel salone della Provincia, con il
past. Tullio Vinay, che ha riferito, come in
molti altri luoghi, sulla terribile situazione
dei prigionieri politici nel Sud-Vietnam. L’incontro, cui hanno partecipato pure fratelli venuti da Pisa e da Livorno, era stato organizzato dal piccolo gruppo valdese di Lucca e da
un gruppo di cattolici lucchesi, insieme.
BA»-GA
Anche qui, difficoltà di circolazione e di
riunione. Si pone con acuità particolare il problema deU’isiriizione religiosa di bambini e
giovani. Nell’ultimo incontro, a Piastroso, è
stato preparato, d’accordo con i genitori, un
piano di lavoro per due gruppi, riuniti in
due zone : riunione mensile di ciascuno dei
gruppi e un’altra riunione mensile dei due
gruppi insieme, in casa e a cura di Alino
Gonnella. Ci vorrà, con la sua, la collaborazione e l’impegno di tutti!
A TORRE RELUCE
L’assemblea di chiesa del 25 novembre, disciilcndo sulla celebrazione ddl’S” centenario
valdese, si è prevalentemente espressa nel senso della necessità di un confronto con la Parola di Dio, anche a livello personale e familiare oltre che comunitario e domenicale, tornando a leggere la Bibbia nelle nostre case e
impegnandoci a diffonderla fra amici e conoscenti accompagnandola con la nostra testimonianza di fede. Sarà inoltre esaminato a
gruiipi « Una chiesa in analisi » di G. Tourn.
L’8 dicembre abbiamo ospitato il convegno
interdenominazionale delle chiese evangeliche
del Triveneto.
11 16 dicembre i bambini della scuola domenicale di Mestre e Venezia hanno invitato
la chiesa alla loro festa natalizia, ascoltando
il messaggio da loro preparato c rivolto; subito dopo, le sorelle dell’unione femminile
hanno prolungato l’invilo, per l’ormai consueta riunione fraterna prcnatalizia, nel salone
della Foresteria, con un servizio di buffet e
una lotteria a favore delle opere assistenziali
della chiesa.
Mentre le comunità — metodista e valdese
— sono state invitate a ricordare, in questo
tempo di doni, l’opportunità di regalare una
Bibbia, i giovani hanno organizzato e curato
dal 17 al 23 dicembre, nella chiesa metodista
(Piazza S. Marco) una mostra del libro evangelico.
Nel quadro delle visite ai gruppi e isolati
della diaspora, ricordiamo particolarmente riuscita la riunione tenutasi in novembre a Caeinno S. Marco (Treviso) in casa del fratello
Velo: si era una trentina ed c stala una lieta
occasione d’incontro fraterno.
Due negro-spirituals che esprimono le più
profonde aspirazioni emotive e religiose del
popolo negro-americano
(c Va dillo sopra i monti, sulle colline, ovunque vai, che è nato il Salvator »
e « In ginocchio spezziamo il pane... beviamo il vino... lodiamo Iddio insiemi ».
« Sei nato in una stalla., nel mondo Signore
che tu hai creato... che tu hai amato... che
ancor non ti vuole, è questo il posto per te! ».
Inno inviato dalla signora Lina Sommani alla
rivista dei monitori e l’inno 212 della nostra
raccolta, hanno cantato i bimbi delle Scuole
Domenicali domenica 22 dicembre durante il
culto comunitario diretto dal pastore Sonelli,
che ha rivolto un vibrante appello alTamore
del prossimo qualunque esso sia, dell’amico
come del nemico, di chi condivide le nostre
idee come di coloro che dissentono. Canto,
preghiere, letture bibliche sono stati i semplici sinceri e vivi messaggi dei nostri bambini
che riteniamo veramente validi. Tre delle nostre scuole, ognuna nella propria sede, hanno
ancora meditato sul significato della venuta
del Salvatore, alla luce delle eandeline di un
piccolo abete: Natale non la bontà dei cosiddetti uomini di buona volontà, ma la bontà
di Dio che viene a visitare gli uomini, soli
cattivi, tristi, senza speranza; tutti gli uomini in un modo o nell’altro sono fatti così, ma
Dio li vuol trasformare in persone nuove col
suo amore. Gli alunni dei Coppieri e degli
Appiotti erano accompagnati dai genitori: e
stata una buona occasione per un colloquio
con loro. Siamo lieti di incontrare i genitori
quasi tutte le settimane e di sentire quanto
vivo sia in loro il desiderio di collaborare coi
monitori. Durante il culto di Natale, il nostro
pastore ha riproposto con efficacia il tema dell’amore. Il Signore ci conceda di meditarlo
personalmente e tradurlo in pratica nelle nostre relazioni quotidiane. La corale, diretta
dal M. Corsani, ha cantato due inni da lui
stesso armonizzati: «Joseph et Marie» antica
eomplainte valdese e « Sur tous les peuples
dan.s la nuit » tratto dalla Raccolta Louanges
U culto liturgico con S. Cena dell’ultimo
giorno dell’anno è stato organizzato da alcuni
membri della Corale che hanno presentato passi biblici c pensieri particolarmente adatta all
circostanza. La Corale ha guidato i vari
d’insieme e cantato l’inno 121.
La società E. Arnaud e la Corale hanno
svolto un’opera di testimonianza organizzando
varie riunioni quartierali molto apprezzate.
Ora è il turno degli studenti della « Pra del
Torno » di portare il messaggio dell’Evangelo
nei vari quartieri di Torre e in altre parrocchie delle Valli. Li ringraziamo vivamente
della loro coUaborazione.
Le sorelle del padiglione psicogeriatrico ed
i degenti deU’Ospedale hanno avuto un buon
culto con Santa Cena a cui hanno preso parte alcune sorelle dcUa Comunità che si occupano di loro con particolare simpatia.
Auguriamo un buon lavoro al servizio del
Signore e della Chiesa all’anziano Riccardo
Berlin insediato il 2 dicembre dello scorso
anno.
La benefica Società di cucito ha manifestato anche quest’anno la sua solidarietà verso le
persone anziane e in difficoltà finanziarie.
Ci rallegriamo vivamente del buon esito del
bazar delle Missioni preparato con molta cura
dalle sorelle delle nostra Società.
L’Assemblea del 9 dicembre ha proposto un
piano per culti comunità e incontri per meditare insieme il libro del pastore G. Tourn:
« Chiesa in analisi ».
L’Unione femminile e l’U.C.D.G. si sono
riunite per uno studio proposto dalla signora
Ketti Comba sul tema « alla ricerca di amore di felicità di sicurezza ».
All’inizio di questo nuovo anno, salutiamo
con affetto tutti i fratelli o le sorelle delle
Varie Chiese d’Italia e del mondo che seguono con simpatia la nostra opera di testimonianza e che pregano per noi.
Sono stati battezzati: Katia Giovo di Renato e di Laura Benech; Lorena Peyrot di
Enzo e di Jolanda Grill; Marco Bounous di
Ugo e di Elena Gönnet; Silvio Peyronel di
Valdo e di Marina Passarella. Il Signore li
benedica e li guardi.
Si sono sposati Marco Gaydou e Carla Gardiol a questi cari sposi, il nostro augurio di
ogni bene nel Signore.
Ci hanno lasciati in attesa della risurrezione: Oreste Armand Pilon, Graziella Peyronel in Catalano, Alice Favat in Ricca, Isabella Arnoulet, Giuseppina Monnet ved. Rivoira. Alle famiglie in lutto esprimiamo la
nostra vìva simpatia.
Lina Varese
Una serie di culti di fine d’anno, nella diaspora: nella cappella di Viering e in case di
fiateJli a S. Vincent e a Chatillom
Preparandoci a celebrare Y8° centenario
valdese^ alcune lìnee d’impegno : diffusione
della Bibbia; studio di « Una chiesa in analisi : i Valdesi di fronte ai domani » di G.
Tourn, sia nella riunione infrasettimanale
(per la crisi petrolifera, in casa di F. e P. Peloso, e il gruppo si è fatto un po’ più numeroso) sia in una seduta della lega femminile
(quest’ultima si è impegnata a contribuire a
ima pagina della F.F.V. su « La Luce », a primavera); diffusione, a cura del consiglio, di
numeri de « La Luce » contenenti l’inserto
uiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
Villar Penosa
Le solennità natalizie, benché pregiudicate
dàlie restrizioni deRa circolazione automobilistica, haimo avuto uno svolgimento normale
a gioioso, tanto più Reto quanto maggiori erano stati -gli ostacoli del tempo attuale.
Visita alla RIVSKF
Manifestazione di un tipo forse unico in
ItaRa, ottenuta daRe Maestranze valdesi e cattoRche fraternamente concordi, quasi 20 anni
or sono neRo stesso momento in cui il 17 febbraio venne stabRito come giorno festivo e,
contemporaneamente veniva indetta una colletta per la CIOV valdese a cui tutti partecipavano e che veniva poi arrotondata daRa Direzione, consuetudine che dura tutt’ora e che
ebbe inizio al tempo del pastore Umberto Bert.
Consiste la visita natalizia in un messaggio del Pastore nel grande salone deRe refezioni in occasione dei tre pasti della giornata :
alle 10,30 per R 1° turno (circa 300 uditori);
aRe ore 12 per il turno normale (circa 900
persone); eppoi al turno pomeridiano aRe
18,30 (oltre 300 persone).
Nessuna difficoltà per i messaggi : l’Evangelo ha sempre qualcosa da dire a coloro che
sono travagliati cosi come la parola dell amore e della pace ha sempre la sua ragion d’essere. Il Pastore locale si fa generalmente accompagnare da un collega, quest’anno Ernesto Ayassot. Una introduzione musicale di
canti natalizi trasmessi per mezzo degli altm
parlanti, mentre ciascuno sì fornisce di vivande ai banchi di distribuzione, poi in mezzo a una notevole attenzione il messaggio. All’uscita, la distribuzione dì un calendarietto
stampato apposta e contornato da qualche
passo biblico. Quest’anno anche una fotografia e una didascalia per rB" centenario del
movimento valdese. E durante la distribuzione molti saluti, molte strette di mano — quest’anno più che di consueto — e molte richieste, pure di calendari per compagni assenti.
In tutto circa tremila. Umile testimonianza ma
pur sempre testimonianza. Ci auguriamo che
essa possa continuare in avvenire.
Festa dell’Albero di Natale.
Una volta tanto la celebrammo la domenica prima di Natale, congiuntamente al culto
consueto. Un fratello di Chiesa;, donò un albero molto beRo e deRe dimensioni volute poiché le difficoltà di riscaldamento ci costringono ora a tenere i nostri culti nel salone del
Convitto.
L’opera dei monitori ed anche degR alunni
stessi ei permise di assistere ad una festa magnificamente organizzata : Interessanti ed anche edificanti le reeite, melodiosi e beRi i
canti in gran parte di stile moderno.
Numerosa l’Assemblea e cordiali gR applausi. Unica nota triste: era l’ultima volta che
funzionava il nostro pullman. Da ora in poi
dovremo farne a meno per il costo eccessivo.
Culti di Natale
In via di eccezione, grazie ad un po’ di cherosene conservato apposta, abbiamo potuto tenerlo nel nostro tempio. Benché senza pullman il tempio si è ancora gremito di una
numerosa assemblea- Buona la partecipazione
alla Santa Cena. Nostalgico e bello il « Minuit
chrétiens » cantato dalla nostra Corale.
Particolare risonanza sembrano avere nel
tempo che volge le parole del testo : Gloria
a Dio... Pace in terra.
Le nostre previsioni pessimistiche sono state smentite. Se la Comunità saprà conservarsi
cosi anche in avvenire, le difficoltà dei tempi
odierni non ci spaventano più.
Piccole cose gentili
L’Unione delle sorelle ha visitato nel tempo
natalizio persone anziane e malate : queste missioni d’amor fraterno sono state molto gradite.
La vigilia di Natale, a 'Vivian, nella grande
stalla del diacono Long, ha avuto luogo il
cullo consueto con una discreta parteeipazione di membri di chiesa. Ricco quanto mai il
ricevimento, offerto ai convenuti al termine.
Altri atti di bontà: Aveva nevicato parecchio nei giorni precedenti il Natale ed eravamo preoccupati e sprovveduti sul modo di
aprire la strada, sia al tempio che al Convitto
ma ecco che il miracolo si verifica aR’alba
stessa dei giorni festivi : lo spartineve di
Rinasca, accompagnato dal Sindaco stesso —
apre la strada tutto attorno al nostro tempio
ed al Villar il Municipio manda pure uno
spartineve dinanzi al nostro convitto e ci apre
la strada fino alla via Nazionale.
Molto gentiR anche gli auguri inviati aRa
nostra Comunità dalle tre Amministrazioni
Comunali di Villar Porosa, Rinasca e Inverso
Rinasca. Diciamo qui la nostra riconoscenza.
Capodanno
Il programma consueto, del culto di fine
d’anno e di commemorazione dei dipartiti
alle ore 20,30; della veglia fino a mezzanotte
e del culto di Capodanno, sembrava quest’anno ostacolato da mille difficoltà ed invece,
con l’aiuto di Dio, è riuscito splendidamente.
Il tempo tra il culto e la mezzanotte è stalo
troppo breve : Un momento di ricreazione per
i giovani con una gara tra giovani ed anziani
vinta... da questi ultimi. Poi una corsa a Pomaretto per salutarvi quella corale essa pure
in veglia verso l’anno nuovo. Accoglienza
molto cordiale, canti, una bicchierata eppoi
via di corsa verso il Villar dove altri fratelli
ed altri conforti aspettavano e dove ci trova
il 1° gennaio 1974. Un bacìo fraterno a tutti
eppoi a nanna. L’indomani al culto le presenze sono ancora notevoli. Si comincia una nuova tappa. Un grande compito ci aspetta : « Ben
è la messe grande, ma pochi sono gli operai ».
Enrico Gbymet
mensRe dedicato al centenario; progetto d’inchiesta sui Valdesi, col quale, oltre a fare
.un’analisi interna, potremmo interpeRare la
cittadinanza di Aosta e della Regione su ciò
che pensa di noi e si aspetta da noi, ricavando indicazioni preziose per la nostra futura opera di testimonianza•
.Intanto con la ripresa di ottobre siamo entrati nel sesto anno dì ciclostilatura e diffusione del sermone domenicale: 350 copie settimanalmexae a disposizione dei membri di
chiesa per la diffusione presso amici e conoscenti; una parte è periodicamente inviata per
posta a persone residenti in Aosta o nella Regione, e ogni tanto giungono scritti attestanti
il gradimento per questa iniziativa.
La ripresa dei corsi di catechismo è stata
preceduta da un incontro tra catecumeni, genitori e pastore per un dibattito sul significato dell’istruzione biblica dei giovani e la trasmissione della fede.
Abbiamo visto con gioia giimgere in Valle
due famiglie originarie delle Valli Valdesi:
la famiglia Grill a Cervinia e la famiglia Long
a Valtournanche; speriamo che, compatibilmente con le distanze e il tempo libero, ci si
possa talvolta incontrare. ^
Al principio di gennaio dovrebbero cominciare i lavori di ristrutturazione dello stabile
in Via Croce di Città, ad Àosta. Dopo vari incontri con il Consiglio di chiesa, la Tavola
Valdese si è orientata verso una « casa per
ferie » : dovrebbero essere approntati 6-7 alloggetti autonomi; rimpianto di riscaldamento
centralizzato includerà pure i locali della chiesa, sala, alloggio pastorale. Si fa appello rinnovato alla generosità dei membri della chiesa, già largamente dimostrata, in particolare,
nei radicali restauri allo stabile di Viering.
Il centro di Viering ha funzionato, saltuariamente, da aprile a settembre e vi si sono
succeduti undici gruppi variamente numerosi
provenienti da diverse località (specie Valli
Valdesi, Alessandrino e Milano), circa 150
persone. Nel corso dell’estate, grazie alle offerte, si son finite di pagare le spese fatte
per i restauri; alcuni lavori restano ancora
da fare, in casa e sul terreno, ma fra offerte
e rimanenze di gestione del Centro non dovrebbe esser difficile affrontare le spese relative. Il Centro ha dimostrato la sua utilità e ci
auguriamo che sempre più numerosi saranno
i fratelli e i gruppi che ne fruiranno.
Felonica Po
Il periodo natalizio ha avuto le consuete
riunioni. A Natale, dopo R culto, nel pomeriggio si è avuta la festa natalizia; la serata
di fine d’anno è trascorsa familiarmente, nella
saletta delle attività, con un breve culto allo
scoccare della mezzanotte.
NeRa diaspora i gruppi si assottigRano, in
particolare quello dì S. Lucia di Quistello: nel
corso dell’autunno sono scomparse due sorelle : Teresa Armanda Maccari ved. Negri e
Tina Elvina Marini ved. Ferrari. H messaggio
deRa solidarietà nel dolore e nella qieranza
cristiana è stato annunciato ai numerosi intervenuti nel locale di culto che ormai è aperto quasi soltanto per queste tristi occasioni.
Infatti per ragioni di riscaldamento e spesso
per rimanere uniti attorno al letto di un ammalato o di una persona anziana, il culto
quindicinale viene tenuto, dì norma, nelle
case dei membri di chiesa.
Pramollo
La neve e la pioggia haimo accompagnato
le celebrazioni di Natale e di Capodanno, ostacolando e pregiudicando la frequentazione dei
culti da parte di coloro che abitano nei vRlaggi più lontani e che si trovano in questo
periodo deR’anno sul territorio della Chiesa di
S. Germano. Però, nonostante la neve che
aveva cominciato a cadere fin daRa mattinata,
Lunedì pomeriggio 24 Dicembre, un discreto
gruppo di parenti, genitori ed amici dei bambini della scuola elementare e domenicale si
è riunito nella sala delle attività intorno all’albero di Natale che alcuni giovani volenterosi avevano portato ed ornato con cura.
Dopo una breve parte introduttiva del Pastore,
i ragazzi e le ragazze della scuola elementare,
benché in numero piuttosto esiguo, si sono
susseguiti nella presentazione di un ricco programma di dialoghi, poesie e canti, preparato con impegno per l’occasione, sotto la direzione e la guida dell’insegnante Sig.ra Long
Vanda, che ringraziamo ancora sentitamente
per il lavoro svolto. Al termina della riunione
tutti i bambini hanno ricevuto il tradizionale
pacco dono. Rinnoviamo la no.<>tra viva gratitudine a tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno coRaborato alla riuscita di quest’incontro.
Il giorno di Natale un’esigua assemblea, in
confronto a quella degli anni passati, s’è raccolta nel tempio per ascoltate U lieto annunzio di salvezza e di speranza che Dio ha fatto
proclamare al mondo nel primo Natale e per
ricevere i segni della S. Cena. Il Signore benedica la buona noveRa che ci ha permesso
di riascoltare e ci dia di conoscere sempre
meglio il legame di speranza e dì solidarietà
che ci unisce gli uni agli altri. Un grazie ai
Sigg. Siane, panetteria Bue, per averci fornito il pane della S. Cena.
Pochi anche i partecipanti al culto di Capodanno, nel corso del quale abbiamo sottolineato come la parola di Dio ci invili in questi
tempi incerti, che destano non poche apprensioni, ad essere fedeli al Signore adempiendo ogni giorno la missione ch’Egli ci affida.
Le occasioni per testimoniare la propia fedeltà
non mancheranno di certo nel corso deR’anno
da poco iniziato!
Abbiamo accompagnato al campo dell’estremo riposo la spoglia mortale della sorella Lidia Sappi nata Long (Pellenchi), deceduta
all’Ospedale di Pomaretto dopo violenta malattia all’età di 69 anni. Rinnoviamo al marito, sofferente da diversi anni, ed a lutti i
familiari colpiti da questo lutto la nostra fraterna solidarietà nel dolore della separazione
ma anche nella speranza in Gesù Cristo, vita
e risurrezione per chiunque crede.
Teofilo Pons
6
pag. 6
I NOSTRI GIORNI
N. 2 — 11 gennaio 1974
.itviT«r.»A. c.»> im«. »«i ì . CO ii pmeri o i pinri della CEE?
Dal Governo Andreotti
alla crisi economica
Riflessi sui 1973 - Prospettive per il 1974
Non intendiamo fare un bilancio vero e proprio dell’anno trascorso ma
solo, come e nostra abitudine, esprimere alcuni pareri, non definitivi né tali da
esaurire l argomento. E per sottolineare la soggettività delle nostre’idee useremo ancora una volta la forma del dialogo.
Peppino — Nonostante il mio atavico pessimismo lucano, mi sembra di
potere affermare che in quest’anno
qualcosa è cambiato in bene. Non c’è
stata la svolta a destra che si temeva
agli inizi del ’73, anzi il famelico e famigerato governo Andreotti è caduto,
lasciando il passo ad una formazione
governativa discutibile, ma, almeno,
non alla completa mercè della destra.
La stessa destra politica ha perduto
credibilità e la sua tradizionale violenza non ha dato i frutti che speravano alcuni, anzi alcuni tragici episodi ne hanno svelato il vero volto. Vari
capoccia missini sono sotto inchiesta
ed è stato sciolto il gruppo neo-fascista Ordine Nuovo. Sebbene la crisi
economica si affacci minacciosa sul
nostro Paese, la situazione oggi non
è più così... nera.
Rosanna — Porse il presente non è
più tanto nero nel senso del fascismo
più scoperto, ma la situazione economica è tale da rivelare che il capitalismo, suo supporto naturale, sta tentando con tutti i mezzi di far pagare
ai lavoratori i costi della crisi in atto.
Inoltre il diffuso malcontento lascia
spazio a speculazioni sempre nuove
della destra ; colera, disoccupazione,
carenza di carburante, attacco di guerriglieri palestinesi, sono tutte occasioni buone per far presa su coloro che
sono meno politicizzati.
Marco Tullio — Proprio per questo
non sarei ottimista come Peppino, sia
considerando le prospettive economiche che quelle politiche. Il governo
Andreotti, che aveva voluto la svalutazione della lira, si è impegnato fino
agli ultimi suoi giorni per fare il peggio. Molti elementi negativi della situazione economica di oggi sono stati
uctcnninati dalle scelte del centrodestra. Poi si è aggiunta la crisi energetica di proporzioni internazionali e
il nuovo centro-sinistra non ha saputo por freno alle fughe di capitali al1 estero, agli imboscamenti delle derrate alimentari e del carburante, al1 aumento del costo della vita, all’incremento della disoccupazione, il Governo attuale, poi, è sostanzialmente
debole, fondato com’è su alcuni equivoci di base, come quello della diversa concezione delle riforme e della loro dipendenza dai problemi finanziari
e produttivi.
In primavera gli episodi di violenza
fascista, culminati con l’episodio di
piazza Tricolore a Milano, hanno rappresentato un tentativo di colpo di
stato, fortunatamente fallito; anche i
turni elettorali di primavera e d’autunno hanno dato qualche delusione
alla Destra Nazionale e, per la prima
volta, abbiamo visto operante la legge Sceiba in difesa delle istituzioni democratiche e contro le nuove formazioni fasciste. Ma la situazione generale è tale da favorire nei ceti medi e
perfino operai un diffuso qualunquismo che confina anzi sconfina in schemi mentali fascisti.
Peppino — Il mio ottimismo non è
tanto cieco da non riconoscere che alcuni capitalisti e anche una parte di
opinione pubblica aspetta ormai solo
l’arrivo di colonnelli che mettano tutto a posto, ma mi sembra che oggi c’è
maggiore vigilanza nella classe operaia ed obbiettivamente le possibilità
di far riuscire un golpe sono minori
di quanto lo fossero l’anno scorso.
Marco Tullio — Non sarei tanto sillllllllllllllllllllllllllllllllllllliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Realizzato il primo globo
del pianeta Marte
Il primo globo del pianeta Marte è stato
realizzato dagli studiosi del « Jet propulsion
Laboratory » di Pasadena (California) mettendo insieme più di 1500 fotografie scattate dalla sonda automatica « Marinar 9 » nel 1972.
Le foto, alcune delle quali poco più grandi
di un francobollo, sono state incollate su una
sfera con un diametro di un metro e trenta
centimetri. Il « fotomosaico » che ne è risultato indica con chiarezza le cime vulcaniche,
I profondi canyon, i numerosi crateri e le desolate regioni popolari.
Tra le caratteristiche della superficie marziana più suggestive sul globo spiccano una
montagna quattro volte più grande del monte Everest e un canyon profondo sei chilometri
e mezzo e lungo cinquemila chilometri, tale
cioè che li « Gran Canyon » del Colorado, a
paragone, non sarebbe più grande di un burrone.
Altre due copie di questo primo globo marziano verranno realizzate al più presto e i tre
esemplari saranno poi distribuiti tra lo stesso centro di Pasadena, il centro di ricerche
« Lewis » della NASA a Cleveland (Ohio) e il
quartier generale dell’Ente spaziale americano
a Washington.
Uno dei globi verrà utilizzato anche per
programmare le missioni delle sonde automatiche « Viking )> destinate ad approdare e
a svolgere ricerche su Marte a partire dal
1976.
curo: certi boicottaggi e certi scioperi corporativi della piccola borghesia
ricordano la situazione cilena... inoltre le violenze fasciste non sono finite,
anche se sono meno rumorose.
Alba — Se ripenso alle attese della
classe operaia riguardo alle riforme,
provo la tristezza di vedere passare
un altro anno senza nulla di fatto. Le
conseguenze sono state pagate anche
nel 19'73 in incidenti sul lavoro, inondazioni, frane, crolli di abitazioni, colera ed altre malattie infettive, emarginazione dei vecchi e dei meno abbienti, selezione di classe nelle scuole...
Emilio — Di queste cose ci siamo
occupati quest’anno e abbiamo di volta in volta indicato i vari aspetti di un
necessario modello alternativo di sviluppo del quale le riforme non siano
il punto di arrivo, ma il fondamento
e lo strumento indispensabile. La grande crisi che travaglia l’occidente può
oggi essere anche una preziosa occasione per fare quello che si è trascurato finora ; ma il senso di responsabilità della classe operaia e dei suoi
sindacati impone un adeguamento della propria strategia alle mutate condizioni generali, stabilendo nuove priorità e, magari, accantonando talune
rivendicazioni marginali. Quello che
non si potrà accettare è che gruppi
monopolistici a capitale internazionale
impongano soluzioni della crisi che ne
facciano pagare i costi solo ai lavoratori. Questo punto fermo unito a quel
senso di responsabilità costituirà anche un elemento di stabilità politica
in questa situazione cosi fluida, non
lasciando troppo spazio alle inevitabili
speculazioni reazionarie. Certo, se il
1973 è stato un anno difficile, il 1974
sembra esserlo ancor di più, ma non
credo ci sia da disperare, piuttosto da
lottare.
Fra bare, trasporto funebre, sepoltura, lapidi, decorazioni, fiori, lampade votive, le statistiche parlano di un giro d’affari che sfiora
i 400 miliardi di lire, attorno alle circa
520.000 persone che ogni anno muoiono in
Italia. Si disputano questo giro d’affari oltre
4 mila imprese di pompe funebri legali e illegali (2 mila si sono riunite in associazione
di categoria), con circa 15 mila dipendenti;
oltre a un imprecisato numero di artigiani e
commercianti del marmo, del bronzo, del legno, della carta, dei fiori. In ogni città vi sono agenzie di pompe funebri comunali, ma il
loro servizio è nettamente inferiore (in media,
sulle centomila lire) a quello delle agenzie
private, le quali si accaparrano quindi il 75%
del mercato.
miiiiinniiiiiiimiimiMiiiiiiMMMnmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiH^
ITALIA: rilevazione
delle forze di lavoro
LISTAT comunica che dalFindagine sulle
forze di lavoro eseguita con riferimento alla
prima settimana di ottobre 1973 è . risultato
che 1 occupazione complessiva ammontava a
18 milioni 838 mila unità (3 milioni 322 mila
in agricoltura, 8 milioni 226 mila nellTnduslria, 7 milioni 380 mila nelle altre attività),
segnando rispetto all’ottobre 1972 un aumento
di 412 mila unità. Questo aumento — che supera di circa 100 mila unità quello su base
annua accertato al mese di luglio 1973 _____ è
la risultante di un incremento di 452 mila
unità nei settori extra-agricoli e di una diminuzione di 40 mila unità nell’agricoltura, diminuzione che (sebbene più ridotta rispetto al
passato) risulta conforme alla secolare tendenza della trasformazione tuttora in corso
deU’economia italiana.
...e della produzione
industriale
Secondo dati raccolti dall’Istituto di statistic.-j ed in corso di stampa, l’indice generale
della produzione industriale risulta aumentato nello scorso ottobre dell’H,6% nei confronti dello stesso periodo deiranno precedente. Nei primi 10 mesi del 1973, l’indice è
salito dell’8,1% nei riguardi dello stesso periodo del 1972.
Con riferimento alle principali classi di industria le variazioni delTindice rispetto allo
stesso mese dell’anno precedente sono le seguenti; più 26,0% per la costruzione dei
mezzi di trasporto, più 18,0% per le metallurgiche, più 17,4% per le meccaniche, più
chimiche, più 11,7% per le tessili, più 6,4% per la produzione di energia
elettrica, meno 0,1% per le industrie alimentari.
Le statistiche dicono che il 50% del territorio della Comunità Economica Europea, sul
quale vive il 40% degli abitanti dei nove Paesi che la compongono, è sottosviluppato e ha
bisogno di aiuti e di crediti agevolati : questi
i dati emersi da un’indagine condotta dalla
CEE per attuare il Fondo di sviluppo regionale, per il quale sono già stati accantonati
1.800 miliardi di lire. Fruiranno di questo
Fondo le regioni ad alta disoccupazione, con
redditi inferiori alla media nazionale, troppi
addetti all agricoltura, e alla emigrazione. Le
« sacche di povertà » comprendono l’Inghilterra settentrionale, la Scozia, l’Irlanda, la
Francia centro-occidentale, varie ’’isole” in Danimarca, Olanda, Germania federale, e buona
parte dell’Italia, se si eccettuano zone intorno
alle grandi città in Piemonte, Lombardia, Li
guria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio. L'Italia ha nelle zone sottosviluppate il 51% degli
abitanti, la Gran Bretagna il 36%, la Fra'ncia il 33%, la Danimarca il 32%. Ecco i redditi medi prò capite ;
Redd. medio Redd. minimo
annuo pro cap. di sussistenza
Germania fed. 2.411.400
Danimarca 2.236.200 1.565.400
Francia 2.158.200 1.039.800
Lussemburgo 2.070.000
Belgio 2.044.200 859.000
Olanda 1.836.600 753.000
Regno Unito 1.615.200 1.108.800
Italia 1.302.000 490.200
Irlanda 1.025.400 439.200
■ Il presidente Nixon ha istituito un a consiglio delle esportazioni » composto da 22
eminenti uomini d’affari e industriali statunitensi, per stimolare lo sviluppo e il commercio nazionali in particolare con l’estero; nonché un comitato interministeriale per lo sviluppo del commercio estero. C’è dunque da attendersi un intensificata offensiva economica.
9 Tre Stati meridionali degli USA ________ Ca
rolina del Sud Georgia e Tennessee — so
no stati colpiti da una serie di tornados che
hanno fatto vittime e danni per milioni di
dollari.
9 II Messico vive un periodo di grave inflazione, con forte penuria di viveri e
larga diffusione del mercato nero, contro cui
il parlamento cerca di lottare.
9 II Perù acquista dall’URSS armi e materiale bellico : lo ha confermato il governo
d. Lima, che non ha però dato particolari né
sul tipo né sulla quantità di tale materiale.
9 In Cile sono stati liberati tre personalità
politiche arrestate a settembre : Carlos
Briones e Pasqual Barraza, ministri degli interni e dei lavori pubblici nel governo Allende,
e Raoul Ampuero, già senatore di Unidad Popolar. Un gruppo d’italiani residenti in Cile
hanno occupato la sede dell’ambasciata italiana
a Santiago, in protesta contro l’atteggiamento
del governo italiano nei confronti di quello
cileno. Ciò conferma le notizie giunte ripetutamente : la forte maggioranza della nostra comunità in Cile si preoccupa essenzialmente di
poter continuare senza noie il proprio lavoro
e i propri affari.
9 II presidente deU’Uiuguay, Juan Maria
Bordaberry, ha istituito un Consiglio di
Stato (25 membri) che deve prendere il posto
SINTOMI
D’IRRAZIONALISMO E DI
SMARRIMENTO
★ Nel n. preced.
di questo settimanale (del 27.I2.’73)
abbiamo riportato buona parte d’un
pubblicato da A. Cambino su
«LEspresso» (del 23.12.’73), nel quale
sono formulati dei timori (a nostro
parere, fondati) che alcuni sintomi inquietanti, fra i quali soprattutto il risultato delle recenti elezioni danesi,
sembrano avvalorare (v. il nostro art *
« Socialdemocrazia al tramonto? »).
Ma il Cambino, nella seconda parte,
che vogliamo qui riportare, del suo
articolo, spinge più a fondo l’analisi
cntica. Dopo aver descritto le condizioni, quasi esemplari, in cui per molti
decenni hanno vissuto le socialdemocrazie scandinave, l’articolista così
prosegue:
« Non si trattava, sia ben chiaro^ del
paradiso in terra. E le colossali Konzern \ ad esempio, gestendo mezzi finanziari enormi, non sempre tendevano a rispettare le regole del gioco
triangolare^. Ma, proprio perché dalla parte opposta delle grandi aziende
cerano sindacati fortissimi (anche
perché molto agguerriti sul piano della ricerca economica), si trattava di
un organizzazione eminentemente razionale. La cui “civiltà” era provata
proprio dal fatto che gl'individui, messi a/ riparo dalla maggior parte delle
distrazioni" che le preoccupazioni immediate della sopravvivenza di solito
procurano, avevano modo di percepire
più direttamente i problemi essenziali
della condipone umana e della solitudine (e di cercarvi una soluzione nel
suicidio).
Tutto questo sistema raffinato, e delicato, ha cominciato, però, da qualche
tempo, a sgretolarsi. I cittadini scandinavi, nel momento cruciale in cui si
trasforntano in elettori, tendono sempre più a ribellarsi alla logica, a chiccontraddittorie, a volere la
abolizione delle tasse, lo stato amministrativo e il pieno impiego, a negare le cause profonde delle difficoltà di
anno in anno crescenti.
E questo è, a sua volta, il sintomo
di un processo più vasto, di una situazione in cui il sogno illuministico (ed
ottimistico), che più o meno consapevolmente ha costituito per .secoli l’ideo
^ Parola tedesca che significa cr Società inultimlastriale ». Come per es., in Italia, la
Montedison.
2 Nella prima parte del suo articolo, il Gambino aveva detto che a alla base della dialettica politica (in Svezia. Norvegia e Daìiiniarca) si era da tempo formato un triangolo quasi perfetto di potere, che vedeva ad un vertice
un organizzazione sindacale compatta e fortissima, ad un altro l’industria privata assolutamente libera, e al terzo lo Stato ».
Echi della settimana
a cura di Tullio Viola
logia collettiva del mondo occidentale,
ha cominciato ovunque a crollare. Alla concezione di rapporti umani regolati dalla “Ragione” e garantiti dal sicuro, anche se lento, trionfo della giustizia (e per questo destinati ad un
continuo miglioramento e progresso)
si sostituisce uno stato d’animo di pessimismo e di disperazione: in cui,
chiunque lo può tende a sopraffare gli
altri per imporre il “suo” diritto e la
'sua” ragione, mentre coloro che devono subire provano a consolarsi (oltre che con la violenza privata) con
una fuga semplicistica e irresponsabile dalla realtà ».
Qui termina l’analisi del Cambino,
alla quale desideriamo però aggiungere due osservazioni nostre:
1) Il sogno illuministico era reahpabile solo per un periodo limitato
di tempo, appunto ■ perché regolato,
come dice l'articolista, dalla « Ragione » (la « dea Ragione » della Rivoluzione Francese), entità astratta perché
inesistente nella concretezza della storia. E se questa « Ragione » non esiste,
è ovvio che essa non può garantire
nulla, né esser garantita da nulla.
Esistono invece gli uomini, ciascuno
regolato appunto dalla «sua» ragione. E qui cominciano i guai, perché in
ogni uomo, prima della «sua» ragione c’è qualcosa di più profondo: una
realtà spirituale complessa e, per lo
più, contraddittoria.
2) La «fuga semplicistica e irresponsabile dalla realtà » è un fenomeno di cui il Cambino sembra avvertire
oggi i primi sintomi. Ed ha ragione,
crediamo, nella misura in cui egli si
limita ad un’analisi delle manifestazioni collettive in gl ande delle tre società scandinave: appunto delle manifestazioni sociopolitiche nel loro complesso. Ma, nella sfera individuale e in
quella di gruppi sociali ristretti (per
es. nella sfera della famiglia), il fenomeno era evidente già da gran tempo,
e nulla lo esprime meglio dei film di
Bergmann (soprattutto deH’ultimo:
« Sussurri e grida » che, nel suo genere, ci è parso bellissimo).
MORTO UNO SCUDIERO...
SE NE FA UN ALTRO
★, Nel n. 25 del 22.6.’73 di
settimanale (art. « Il bravo
ro »), avevamo a suo tempo riportato
un’interessante valutazione critica di
Telesio Malaspina sull’ammiraglio
Luis Cari-ero Bianco, allora da poco
nominato primo ministro dal famoso
e funesto dittatore spagnolo. La citazione terminava con queste parole:
« L’ammiraglio ha settan'anni, e non
ha una salute di
ferro. Forse il caudillo non è proprio
convinto che il suo
successore debba
sopravvivergli ».
Nessuno poteva
allora immaginare
sarebbe scomparso
questo
scudie
che l’ammiraglio
COSI presto. Ma quali conseguenze avrà
1 attentato di Madrid? E ancora troppo presto per rispondere sebbene, nell’attesa di prossimi tenebrosi processi,
già vi siano sintomi preoccupanti di
un’ulteriore progressiva stretta di freni.
Il dittatore, ancora una volta e malgrado l’età avanzata, ha agito con
prontezza e prudenza. Chi ha cercato
come successore? « L’uomo che gli
sembrava il più simile allo scomparso.
Carlos Arias Navarro non ha altre idee
politiche che quelle della fedeltà incondizionata al generale Franco. “Fra
le idee e le realtà (ha detto), io preferisco le seconde”. E un realista, anzi
un pragmatico che non appartiene a
nessuna clientela del sistema franchista. Ha una fama giustificata di uomo
energico, e il senso dell’efficacia. Fedeltà a tutta prova, e volontà risoluta
di far applicare, al momento buono, il
piano previsto per la successione sono certamente sembrate al Caudillo
delle ragioni soddisfacenti e sufficienti
per porre in primo piano un uomo che
dichiara: “Io non ho alcuna ambizione
politica. Io desidero una cosa sola:
continuare a servire agli ordini del nostro Caudillo...”.
I colleghi del nuovo presidente avevano certamente sottovalutato i vincoli personali fra il generale Franco e
il Navarro. Domenica 30.12 gli spagnoli, aprendo i loro giornali, si son visti
davanti un volto inespressivo, capelli e
baffi sale e pepe, che ha piuttosto lo
aspetto d’un notabile di provincia ».
Così Marcel Niedergang su « Le
Monde » del 1° gennaio. Nell’articolo
di testa dello stesso n. di quel giornale, si legge anche:
«Nella loro immensa maggioranza,
gli spagnoli, qualunque siano le loro
tendenze o le loro preferenze politiche
segrete, hanno tutti condannato l’attentato contro Tammiraglio Carrero
Bianco. Il mondo operaio, di cui alcuni rappresentanti venivano giudicati,
quel giorno stesso, per il reato di “associazione illecita”, ha sentito quell’attentato come un “colpo mancino”. La
borghesia, sul momento, è inorridita
immaginando che la morte dell’ammiraglio avrebbe potuto essere il segnale
per l’inizio d’un’operazione organizzata dall’estrema destra del regime. È
significativo il fatto che l’avvocato
Ruiz Gimenez, difensore dei dirigenti
operai perseguitati, democratico-cristiano di sinistra e favorevole a una
liberalizzazione, abbia assistito al servizio funebre celebrato in memoria
dell’ammiraglio ».
del Parlamento, sciolto dal golpe militare del
giugno scorso. Il Consiglio è composto da persone non note precedentemente per attività
politiche; comprende quattordici avvocati e
tre donne.
9 In Grecia è stata nuovamente abolita la
Corte Costituzionale, istituita tre mesi fa
dal destituito presidente Papadopulos in vista della ricostituzione dei partiti politici e
dell indizione di elezioni legislative.
9 Bulgaria e Romania hanno allaccialo relazioni diplomatiche con la Germania federale, a livello di ambasciate.
9 L'URSS e la Repubblica d’Irlanda (EIRE)
si scambieranno ambasciatori; si prevede
un aumento delle esportazioni irlandesi nell’URSS.
9 Le autorità sovietiche hanno espulso dal1 URSS Olle Stenholm, il corrispondente
della radio svedese a Mosca, al quale la scorsa primavera il fisico dissidente Andrei Sakharov aveva concesso un’intervista che ebbe
poi larga risonanza.
9 I sismografi dell’osservatorio svedese di
Uppsala hanno registrato un’esplosione
nucleare sotterranea di media intensità (6,7
gradi della scala Richter) nel poligono atomico di Semipalatinsk, nell’Asia centrale sovietica.
9 Una cinquantina di ebrei sovietici, emigrati in Israele, che volevano tornare nel1 URSS delusi dalla vita nel nuovo paese, hanno occupato per alcune ore il Consolato sovietico a Vienna, premendo suH’incaricato di
affari sovietico cui rimproveravano di non occuparsi di procurare loro il visto di ritorno.
9 Una flotta sovietica in operazioni nell’Oceano Indiano si è fermata in visita nel
porto di S. Louis, capitale delle Mauritius; il
primo ministro del piccolo Stato isolano ha
espresso la convinzione che tale visita approfondirà « le nostre buone relazioni ». Vari arcipelaghi deirOceano Indiano, indipendenti o
sulla via della indipendenza, sono — come
quello maltese, nel Mediterraneo — oggetto
di contrastanti sollecitazioni, poiché le grandi
potenze hanno bisogno di basi navali.
9 Sono iniziate nel Kenya le celebrazioni
del decennale dell’indipendenza.
9 II re della Thailandia ha formato una
convenzione nazionale, costituita da 2436
persone rapresentanti tutte le categorie: essa
eleggerà 299 membri di un nuovo organismo
legislativo. Sarà il rinnovamento della vita
nazionale richiesto dalla recente sollevazione
a Bangkok?
9 Fra le due Coree starebbero per riprendere, a Panmunjon, i colloqui di pace, ripresi un anno fa e nuovamente interrotti lo
scorso agosto.
9 Cina e Giappone stanno trattando i termini tecnici per la posa di un cavo telefonico sottomarino fra Shanghai e Nagasaki
(Kyushu) o Naha (Okinawa). Il progetto prevede la posa di un cavo coassiale con 480 canali e dovrebbe essere completato entro il
1967.
9 Un’eruzione vulcanica sottomarina ha dato origine, a un migliaio di chilometri a
sud di Tokio, a una nuova isoletta giapponese
di 27 ettari e mezzo, superficie che probabilmente aumenterà perché il vulcano è ancora
in attività.
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Doni pro Eco-Luce
Erica Acinelli, Luserna S. Giov. L. 1.000;
Ester Grill in Bonjour, Luserna S. Giovanni
500; Enzo Tron, Pinerolo 500: Fanny Peyronel. Riclaretto 1.000; Anna Di Gennaro. Frali 1.000; Aless. Luigi Grill. Prali 500; Edmondo Pascal, Perrero 1.000: Enrico Poet, Ferrerò 1.000; Roberto Cavo, Genova-Sampierdarena 1.000; Renato Pozzi, Torino 1.000; Concetta Di Fabio, Firenze 1.000; Lidia Lantarct, Firenze 1.000; Giovanni Bruno, Torino
1.000; Silvio Campanelli, Cerìgnola 1.000;
Ugo Tomassone, Susa 1.000: Angelo Plalania,
Pisa 1.000; Marina Bassignana. Milano 1.000;
Emanuele Di Natale. Genova 1.000; Guido
Botturi, Torino 1.000; Enrico Long, Ospedaletti 1.000; Luciano Cattai. Firenze 1.000;
Umberto Savoja, Roma 500: Vincenzo Paraci,
Caltanisselta 1.000; Elisa Tomasetla, Napoli
1.000: Clorinda Guerrini, Firenze 1.000: Fausta Capparucci, Roma 450; Sauro Gottardi,
Milano 1.000; Ida Palmieri, Borrcllo 1.000;
Valdo Giaiero, Rivoli 1.000; Giulio Giordano.
Torre Pellice 1.000; Caterina Janavel ved.
Gönnet, Villar Pellice 500; Giuseppe Terenzio, Venezia 1.000; Giovanni Morabito, Trieste 1.000; Flora Tourn, Torre Pellice 1.000.
Grazie! (continua)
Direttore responsabile: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
N. 175 - 8/7/1960
Coop. Tip. Subalpina - Torre Pellice (Torino)