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DELLE VAllT VALDESI
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della Chiesa Valdese
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" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e Ìatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo „■
________________________________________ __________________________________ —---------------------------^w-w »
/\nno LXXXVII - N. 15
Una copia I** 3©
ABBONAMENTI
—. . I I
1 Eco: L. 1.000 per l’intenio \ Eco e La Luce-. L. 1.^ per l’intemo | Spediz. abb. postale • II Gruppo I
/ L. 1.500 per Teetero | L. 2.000 per ___________| Cambio d’indirizzo Lire 40,— |
TORRE PELLICE — 12 aprile 1957
Ammin. Claudiana Torre Pdlice • C.C.P» 2-17557
Fatti del gìornb
La Corte Costituzionale si è riunita dopo la nomina del nuovo giudice, Prof. Sandulli, affidata al Capo
dello Stato. Egli ha fatto cadere la
scelta, scrivono i gfiornali, su un giurista di gran valore, ma assai giovane d’età, e più noto nel campo degli studi che in quello della vita puhblìca.
I giudici riuniti hanno poi proceduto alla elezione del nuovo Presidente della Corte, nella persona del
giudice anziano dott. Gaetano Azzariti, nominato aU’unanimità. Il
Presidente Azzariti è nato a Napoli
il 36 marzo 1881. Entrato giovanissimo nella Magistratura, vi rimase per
46 anni, andando in pensione^ nel
19.51 con il grado di Primo Presidente Onorario della Corte di Cassazione. Dopo la sua elezione, egli ha
detto : « Non avrei mai pensato che,
proprio alla fine di una vita sempre
neli’ombra modestamente vissuta,
mi sarebbe toccato il grande _ onore
di assurgere all’altissimo ufficio che
avete voluto conferirmi. Più dell’onore, la fiducia e il consenso vostro
spontaneo mi turbano _e mi commuovono. La mia gratitudine è immensa
e ìa riconoscenza sarà sempre nel
mio animo ».
Dopo aver accennato alla gravità
del compito affidatogli, il dott. Azzariti ha proseguito dicendo che nessuno potrà dimenticare quanto il
primo Presidente Enrico De Nicola,
ha dato alla Corte per più di un
anno con grande abnegazione: «Il
suo nome — ha precisato ^— rimarrà
legato col sorgere e l’irrobustirsi del
nostro Ist,iÌllta>L,.............. ,
0
Dal 9 aprile, annunziano i giornali, il canale è stato aperto al transito
di tutte le navi, senza limitazioni di
tonnellaggio. L’ultimo ostacolo alla
navigazione, la fregata Aboukir colata a picco nella rada di Suez, è
stato infatti rimosso dalle _nnità-recupero deU’ONU e rimorchiato nel
lago Amaro, il cimitero delle navi.
Giungerà in questi giorni a Porto
Said la motonave italiana Oceania,
di 12.839 tonnellate diretta in Australia con a bordo 809 persone; sarà la
prima nave passeggeri a percorrere
il Canale dopo il blocco dello scorso
novembre.
A Roma si è riunito in questi giorni il Sinedrio per pronunziare un’altra volta la sua sentenza di condanna contro Gesù. L’espressione non è
nostra, ma del « Popolo Nuovo », quotidiano democristiano di Torino, e
si riferisce ad un avvenimento del
nostro tempo. Il Sinedrio, in parole
povere, sarebbe il Convegno degli
«Amici del Mondo», settimanale politico, economico e letterario; scopo
dei Convegno, un ciclo di conferenze
e di dibattiti sul tema: « Stato _e
Chiesa », non la crocifissione di Cristo nè l’imprigionamento del suo
« Vicario ».
Dobbiamo parlare di questo Convegno? E se ne parliamo, come scamperemo ai fulmini della stampa cattolica regionale? Nessun giornale^ si
salva, neppure i quotidiani maggiormente letti in Italia, come « La Nuova Stampa» di Torino, inclusa fra
quei giornali che « ondeggiano tra
Cristo e Barabba»!
Comunque, i rapporti fra Stato e
Chiesa sono stati discussi in un convegno romano. E pare con grande
concorso di pubblico se, come scrive
« La Nuova Stampa », il Teatro Eliseo si è gremito fin negli ordini più
alti delle gallerie, talché è poi stato
necessario chiudere le porte a parecchie centinaia di persone che ancora facevano ressa sulla strada.
Il Convegno dei malfattori (anzi,
degli « Amici del Mondo » per i quali il « Popolo Nuovo » pronunzia la
preghiera di Gesù : « Padre, perdona
loro, perchè non sanno quello che
fanno!) è stato aperto dall’on. Ugo
La Malfa, il quale ha avvertito della
gravità del problema in esame, ri
chiamando i convenuti al rispetto
della Chiesa Cattolica come di tutte
le altre Chiese, in nome di un’asso
luta libertà di coscienza.
Ha parlato poi per primo Luigi
Salvatorelli, sul tema «La politica
della Chiesa in Italia» sottolineando
quelle che sono oggi le concezioni
dell’integralismo cattolico nella vita
individuale, politica e sociale. E’ stato seguito dal Prof. Raffaele Pettazzoni che ha parlato sul tema: «La
chiesa e la vita religiosa in ItaUa ».
Il prof. Carlo Falconi ha documentato « L’azione della Chiesa nella
vita pubblica italiana»; infine Paolo Barile ha parlato su: «Costituzio
ne e Concordato ». E’ stata votata
per acclamazione la mozione finale
che chiedeva l’abrogazione del Concordato e un regime di netta separazione dello Stato dalla Chiesa.
0
Per la Settimana Santa
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L^immagine dell’invisibile Iddio (Col. 1: 15)
D’altra parte le complicazioni di
carattere politico e internazionale
non sono rimosse per il fatto che
l’ultimo relitto di nave è stato recuperato. L’Egitto continua ad ammonire Israele a non inviare navi nel
canale, perchè ciò « avrebbe comje risultato la distruzione di Israele ». I
due paesi continuano ad accusarsi di
violazioni territoriali. Il comandante
delle forze délTONU ha invitato
Israele ad erigere barriere di filo spinato e di campi minati lungo la frontiera con la fascia di Gaza. E le
grandi nazioni non rimangono indifferenti di fronte al problema tuttora scottante del Medio Oriente.
Gli Stati Uniti hanno firmato un
accordo con l’Arabia Saudita per cui
questo paese si è impegnato a concedere agli Stati Uniti per altri cinque
anni l’uso deU’aeroporto di Dharan.
Il mondo è pieno di stupende immagini di Gesù. Per secoli infatti è
stata ambizione di o^i grande artista di lasciare alla po^erità una nuo.
va effigie del Signore. Questi artisti
han dovuto fondare mteramente
sulla loro immaginazione, perchè la
Bibbia nop dà il più piccolo indizio
dell’aspetto fisico del Figliuol dell’uomo. Il colore dei Suoi capelli,
la linea del Suo profilo, la Sua altezza e ogni altro dettaglio sono saggiamente sottratti alla curiosità umana. Noi dobbiamo conoscerlo secc.ndo lo Spirito piuttcsto che secondo la carne.
Nondimeno descrivendo il m>ni.«lero terreno dei Messia, le Scnttiii-i! necessariamente fapno dei riieiimenti al Suo fisico, Ripetutamente
noi leggiamo del Suo volto, delle
Sue mani, dei Suoi piedi. Fermiamoci un nionif nlo a fissare il Suo
volto.
quel cb’Rgli diceva fosse fatto; il
sapere, nella persona di Nicodemo,
riconosceva ch’Egli veniva da Dio;
c gli stessi suoi nemici dicevano che
era l’amico dei pubblicani e dei peccatori.
Il Suo volto esprimeva altresì una
compassione profonda. Quando i
dittatori guardano su upa moltitudine essi vi vedono potenziali soldati ;
i politici vi vedono potenziali elettori, i mercanti potenziali clienti
Quando Gesù guardava ima moltitudine si sentiva mosso a compassione. Il Suo volto rifletteva l’amor«?
eh® è nel cuore di Dio Stfo Padre...
di Gesù era un volto
Le nazioni si agitano sulle Vie di
questo mondo in un’atmosfera di inquietudine e di ipspetti. Anche se
possa sembraré”fùòf di luogo,_
to momento, è forse bene ricordare
le parole dell’apostolo: «Voi che già
eravate lontani, siete stati avvici-/
nati mediante il sangue di Cristo.!
Poiché è lui che è la nostra pace;!
lui che dei due popoli ne ha fattoi
uno solo ed ha abbattuto il muro dii
separazione... affin di riconciliarli*
ambedue in un corpo unico con Dio,
mediante la sua croce.
Ermanno Rostan
Siamo innanzituUo colpiti dal fatto che il volto di Gesù è un volto
simpatico. 1 i.“
Avete notato come egli attrasse
chiunque e non ripugnasse a nessuìno? I bambini si facevano strada si
jno a Lui; i giovani abbandonavano
[tutto per seguirLo; le donne, talune
Ideile quali perverse, si sentivano a
loro agio in Sua presenza; il rappre
sentante di un impero gli chiedeva
di dir soltanto una parola perchè
Ma c’è un secondo fatto die ci
colpisce: il volto di Gesù è un volto
penetrante.
Guardare in questo volto è riconoscere che la luce di un altro mondo sta penetrando nei più profondi
recessi dell’anima.
Domandate a Pietro perchè egli
lascio la corte e pianse amaramente,
quella notte. Egli vi dirà che come
il gallo, cantò il Si^ore si volse e
lo guardò !
Come è vero che Egli ha posto i
rostri segreti nella luce del suo cospetto e che tutte le cose sono aperte e nude agli occhi di Colui al quale dobbiamo render conto! Felice
l’anima che ha guardato nel volto
penetrante di Gesù.
Terzo, non possiamo non vedere
US VIEUX PASTEUR NOUS PARLE
Page d'un carnet pastoral
Ed ora usciamo da queste _ acque
piuttosto agitate e trasportiamoci
sulle sponde del canale di Suez.
Je suis toujours plus certain
quun des beaux dons que nous
puissions faire aux hommes est
d’ouvrir notre oreille. Les écouter. Essayer de les comprendre.
Comprendre c’est prendre sur
soi, accueillir en soi. Ecouter avec compréhension: ce n’est pas
facile. Il y faut un long apprentissage et beaucoup d amour. Ecouter! L’homme frappe à la
porte. Il frappe...
a
On \ne séduit pas le paysan
vaudois par une familiarité bon
marché. Il attend de nous autre
chose qu’une fausse cordialité,
une bonhomie facile. Il nous observe de biais. Il guette dans notre. regard une certaine flamme;
dans notre comportement une
certaine chaleur. Il voit très vite
si derrière l’aimable façade il y
a ennui, résignation, hésitation,
embarras. Le métier, non le ministère.
J’ai entendu un jour un paroissien parler de son pasteur. Il
a dit simplement: ” C’est un
homme qui nous chauffe
Je trouve ce mot magnifique.
a
Nos paroissiens ont besoin d’avoir devant eux un homme et
non jMs seulement un moraliste.
un censeur, un théologien, un
commentateur de la Parole de
Dieu. Un homme. Certes, il y a
la doctrine chrétienne, la morale chrétienne. Mais il y a aussi
— et on l’oublie souvent — une
attitude chrétienne devant la vie
quotidienne.
Moi, pasteur, je ne dois jamais
oublier que je suis un homme
dans un monde d’hommes. Homme en relation avec d’autres hommes, je dois avoir assez de liberté d’esprit pour mettre l’homme
au-dessus de mes doctrines. L’Evangile est une eau vive qu’il ne
faut pas canaliser, enfermer. Malheur à moi si j’en fais une eau
stagnante.
a
Au cours d’une excursion avec
mes enfants dans les Alpes vaudoises, je suis allé saluer le pasteur de E... Il était très âgé. Il
dirigeait depuis quarante ans sa
petite paroisse de montagne. Il
me reçut dans son cabinet de travail. Je lui dis mon nom. ’’Soyez
le bienvenu, cher collègue. D’autant plus que j’ai prié pour vous
ce matin ”. Je l’en remerciai. Il
me raconta alors que, ne pouvant
plus avoir une grcmde activité extérieure, il consacrait beaucoup
de temps à la prière. ” Je pense
que c’est le ministère que Dieu
me confie rrudntenant. Je prie
pour mes paroissiens. Je les appelle par leurs noms. Et je pr.e
pour les pasteurs de notre Eglise. Il y a six arrondissements; cela fait les six jours de la semaine. Lundi: premier arrondissement. Mardi: deuxième, etc. Aujourd’hui, c’est mardi. Vous êtes
dans le deuxième arrondissemen*.
C’est pourquoi j’ai prié pour
vous. J’ai sous les yeux la liste
des pasteurs et je les nomme
tous ”. Emu, j’écoutais ce vieux
pasteur qui, dans sa cure solitaire, portait devant Dieu le souci
de ses paroissiens et de ses frères dans le ministère.
Je suis sorti de ce bureau passteral comme d’un sanctuaire.
Je ne crois pas que ce soit bien
servir que de prendre vis-à-vts de
ses paroissiens une attitude de
censure, de jugement, de reproches. Je me demande même si
cette attitude n’est pa.s l’indice
d’un certain orgueil et une preuve de faiblesse. Un de mes bons
paroissiens m’a dit un jour:
” Nous avons besoin d’amitié et
d’encouragement beaucoup plus
que de reproches ”. Cette parole m’a souv&it gardé de la sévérité soupçonneuse.
Paul Métraux.
(« Semeur Vaudois »)
che il volto
energico.
Notate il fiero lampo dei Suoi occhi e le severe linee del Suo viso
quando Egli denuncia l’ipocrisia
degli scribi e dei farisei, quando
Egli taccia Erode di volpe, o quando rimprovera Pietro di volerlo distogliere dalla Croce! Notate le Sue
sopracciglia aggrottate, il Suo aspetto rannuvolato quando Egli si fa una
sferza di cordicelle, caccia fuori pecore e i buoi dal tempio, getta a terra il denaro dei cambiatori di monete, rovescia le tavole, e grida:
« Togliete di qui queste cose; non
fate della casa del Padre mio un
luogo di mercato! ».
(iuardatelo bepe quando Egli volge risolutamente il Suo volto verso
Gerusalemme: verso la flagellaziooe,
le sofferenze, la crocifissione! EgK sa
che crudeltà e vergogna indicibili lo
attendono, ma Egli non ha un momento di esitazione.
Quando noi guardiamo nel volto di
Gesù, la Sua forza diventa la ntwtra
forza. Noi finiremo con pazienza la
corsa che ci è davanti stianto se
guarderemo Gesù, « autóre e compitare della nostra fede ».
Ma noi sappiamo anche troppo
bene che il volto di Gesù è un volto sfigurato.
Recatevi in quella corte e guardate quei soldati romani quando Gli
sputano addosso. Gli bendano gli
occhi, e fan cadere i loro pugni
spietati sul Suo volto. Quando l’uomo salì a parlar con Dio sul Monte
Sinai, la sua faccia risplendeva di
gloria. Ma quando Dio discese a
parlare con l’uomo sul Calvario, il
Suo volto era sfigurato dalla crudeltà.
Quando Isaia dice che « tanto era
disfatto il suo sembiante si da non
parer più uomo, e il suo aspetto si
da non parer più un Figliuol d’uomo y> egli intende dire che così odiose furono le brutalità dal Cristo sofferte che il Suo volto non sembrava
più umano. Il Suo volto fu sfigurato
dal peccato.
Finalmente noi vediamo anche
che il volto di Gesù sarà un giorno
un volto severo.
Perchè mai dovrebbe essere severo questo volto benedetto? Perchè
Egli che venne a morire sta venendo ancora per giudicare; e così severo sarà il Suo volto che gli impenitenti non vorranno vederlo. Essi
diranno alle rocce e ai monti : « Cadeteci addosso ,e nascondeteci dalla
faccia di Colui che siede sul trono,
e dall’ira dell’agnello; perchè il
gran giorno della sua ira è venuto;
e chi potrà reggere? »
Chi potrà reggere? La risposta è
in Romani 5, 1: « Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio
per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore: mediante il quale abbiamo
anche avuto, per la fede, Faccesso
a questa grazia nella quale stiamo
saldi ». Noi non temeremo quel volto severo se il Suo sangue è stato
cosparso sui nostri cuori. Noi attenderemo anzi ardentemente la Sua
venuta. 11 Suo volto sarà un volto
risplendente, che ci darà il benvenuto nella Sua eterna dimora.
(Il libero Evangelo) L. H.
2
2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
La Parola della vita
Venuto per servire
« Il Figliuol deU’uomo non è venuto per essere servito ma
per servire, e per dare la vita sua come prezzo di riscatto
per molti» (Matt. 20: 281.
L’umanità è sconvolta da prepotenze, da avidità di guadagno, da
ambizioni di vario genere cne palesano il suo desiderio di voler vivere
indipendentemente uà ilio attuando i propri pensieri di orgoglio e di
violenza, il peccalo acii umanità e un peccato di egoismo, ai uesiderio
ui aorninìo e di possesso.
Ciò che avviene nella società rispecchia il travaglio di ogni suo
componente. L uomo vuoie essere cui cne non è, ciò che non può es-jere ;
il signore della propria vita e di quella dei suoi simili.
Ma, contrariamente a ciò che gli uomini pensano, insegnano e fanno, Gesù Cristo è venuto ui questa amanita, schiava del peccato, « non
per essere servito, ma per servire». Terribile contrasto di fronte al nostro ambizioso vaneggiare!
Cristo, il Signore di tutti, che aveva diritto al servizio di tutta la
creazione, accetta l umiliazione e la rinunzia ; viene « in forma di servo » ; scende hno in fondo al nostro abisso dì miseria. Ano a quelle
creature disprezzate come i lebbrosi, Tindemoniato di Gadara e la gente di mala vita.
Cristo, il Re, che regna sul popolo di Dio con divina autorità e
potenza, viene a cercare i poveri, i ciechi, gli oppressi per portare loro
gioia, salute, libertà. Il Suo diritto era di essere primo; scelse dì essere
l’ultimo, di diventare il mimmo tra i AgUuoli degli uomini. La sua
passione consiste in questo sottoporsi ad essere l’ultimo Ano al limite
estremo. Ano alla morte sulla croce, colmo del Suo abbassamento, della Sua abnegazione, del Suo servire.
La missione di Cristo era di servire e di salvare ed in questo servizio Egli « dà la vita sua » per amore di coloro a cui serve.
La Croce mette in evidenza il contrasto tra l’operare di Cristo ed
il nostro operare. Noi rinneghiamo noi stessi, i nostri simili, pur di
conservare la nostra vita. Cristo dà la propria vita non per sè, ma
per tutti; paga per noi col Suo sacriAcio, prende Ano in fondo il posto
dell’uomo peccatore, accetta di « essere fatto peccato per noi », lui « che
non ha conosciuto peccato ». In Lui c’è l’amore per il Padre e per gli
uomini. Con la Sua obbedienza volontaria e totale Egli si sottopone
alla croce riservata ai maledetti, aiAnchè i credenti possano in Lui, per
la grazia recata dal Suo sacriAcio ed appropriata mediante la fede,
ottenere perdono, salvezza, vita e diventare « giustizia di Dio in Lui ».
Sulla Croce Dio incontra l’uomo, noi peccatori, ingiusti, ribelli e
ci manifesta tutto il Suo amore. Se invece di voler primeggiare e dominare, gli uomini imparassero a guardare a questo amore, ad amare
come Dio ama, a perdonare come Dio ha perdonato, a soffrire per coloro che «non sanno quello che fanno», quanto saremmo più vicini
a quel servizio fraterno, umile e disinteressato, che dà volontariamente se stesso senza timore di perdere la propria vita, perchè mosso unicameilte da qùélla carità’ chè, oggi e sempre, deve unire gli uomini
quaggiù. Essa trova la sua forza e la sua ispirazione nella carità stessa
di Cristo, che ci è stato fatto da Dio «sapienza, e giustizia, e santiAcazione, e redenzione» e la cui voce dice ancora: «Imparate da me».
t. p.
UOmiPS)
E’ tempo dì confermazione, in
tutte le nostre chiese. A giorni daranno tutti lì, nei primi banchi dei
nostri templi, i nostri catecumeni:
qualche cuffia 'èiddese, abiti duovi
fiori, commozione, grandi proponinienti; e, nei banchi più indietro,
tutto questo con una punta di sentimentale nostalgia.
■ ■*t‘ <
Ma è tutto qui? Si tratta forse di
una specie di emozionante ingresso
in socieà, la nostra piccola società ecclesiastica? del primo, grande passo verso fa maggiorità, con
tanto di benedisfione ecclesiastica?
( Si ricordi, che nella Germania
Orientale il governa comunista ha
istituito, in pretésa concorrenza con
la confermazione ecclesiastica intesa in questo senso errato, la consacrazione politica della gioventù allo Stato; del resto, è noto come anche nelle popolazioni più primitive
ci sia un rito di iniziazione alla
vita sociale, per lo più con cerimonie religiose e sffcrtdi)- No„ In mezzo a tutti questi elementi ’’impuri”,
estranei alla fede, al di là delle forme esteriori che ogni nostra decisione ed atteggiamento è costretto
ad assumere, c’è qualcosa di cui
fiori, abiti nuovi, commozione c
Una poderosa opera della “Claudiana
E’ in vendita il “Dizionario Biblico,, - Il volume e di grande utilità per la conoscenza della Bibbia
La Casa Editrice Claudiana ha dato recentemente alle stampe un’ope
ra che occupa un posto speciale nella
serie assai lunga delle sue pubblicazioni: intendiamo parlare del Dizionario Biblico (1).
L’opera era attesa da alcuni anni
essendo completamente esaurito il
Piccolo Dizionario Biblico, ed è costata effettivamente alcuni anni di
studi e di fatiche considerevoli. Ora
essa è a nostra disposizione e si può
dire, senza alcun dubbio, che sarà
accolta in modo speciale dal pubblico evangelico con espressioni di vivo
compiacimento. Non mancavano infatti i Dizionari biblici in inglese, in
francese o in tedesco; è merito della
Claudiana e soprattutto di un gruppo
di Pastori che si sono assunti il non
facile compito della preparazione dell’attuale Dizionario, se oggi la nostra
Chiesa può mettere in vendita un volume di questo genere, di fondamentale interesse per la cultura biblica.
Il Dizionario è assai più ampio del
precedente; tra articoli e riferimenti contiene oltre 1400 voci e conta
circa 750 pagine di grande formato
I.’interesse degli autori e degli editori si è portato su argomenti assai diversi fra di loro, rispondenti alla varietà del linguaggio biblico e del suo
contenuto, pur nella concordanza di
un messaggio che, proclamato nel
tempo e nella storia, rende testimonianza a Dio e rivela Colui che Egli
ha mandato. Più brevi, per conseguen
za, sono gli articoli dedicati alla storia, alla geografia, all’umanità in cui
la Parola di Dio è stata proclamata,
più lunghi e sviluppati quelli dedi
cati a concetti morali, religiosi, teologici.
Nella prefazione si leggono queste parole : « Gli autori non si sono
proposti soltanto di fornire un corredo di nozioni utili per la conoscenza materiale della Bibbia, ma di offrire una guida, che aiuti ad intenderne in profondità il contenuto, nella convinzione che la Bibbia non va
letta come un’opera letteraria qualsiasi, o come un venerabile monumento dell’antichità, ma come un
messaggio rivolto da Dio a noi, nella nostra generazione, come ai credenti di tutte le generazioni, attraverso la voce dei suoi servitori, i profeti e gli apostoli, e in modo eminentissimo nella Parola fatta carne, Gesù Cristo, a cui gli apostoli e i profeti rendono testimonianza». In que
sto, l’attuale Dizionario si distingue
da opere precedenti dello stesso tipo,
in cui l’elemento storico e letterario
aveva la prevalenza. La personalità
e la formazione teologica degli autor’i erano meno apparenti, ma la conoscenza del pensiero biblico era forse più limitata. Questo orientamen
to, del resto, è comune alle maggiori
opere del genere pubblicate nel nostro tempo.
Un Dizionario Biblico non è un libro di lettura, ma di consultazione e
di studio; non è l’opera di un solo
autore, ma di vari collaboratori la
cui varietà di temperamenti e di interessi intellettuali è stata (si legge
nella prefazione) scrupolosamente
ripettata. E’ utile ai Pastori ed ai laici, in modo speciale a quanti deside
rano collaborare nelle attività della
Chiesa con studi, predicazioni, informazioni, articoli di giornale. E’ una
fonte di notizie di essenziale importanza, a cui si può sempre attingere
per sè e per gli altri. Ed esso colma
una lacuna che era sentita nel nostro
mondo evangelico italiano.
Perciò nel salutarne la pubblicazione, la raccomandiamo ai lettori e al
pubblico delle nostre comunità. Il
piano dell’opera, la revisione ed il
coordinamento sono stati curati dal
Prof. Giovanni Miegge, della nostra
Facoltà di teologia; un gruppo di Pastori e di Professori della Chiesa
Valdese ha fatto il lavoro di redazione. E’ giusto che li si ricordi ora che
l’opera è terminata: Gustavo Bou
chard, Franco Davite, Alberto Rie
Ciardi, Giorgio Girardet, Salvatore
Briante, Luigi Santini, Aldo SbaiA,
Carlo Gay, Giorgio Tourn; inoltre il
prof. Francesco Lo Bue, prematuramente scomparso, fine e profondo conoscitore della letteratura neotestamentaria, e dal quale gli studi biblici
avrebbero ancora ricevuto un preziose contributo, se la sua vita non fosse stata troncata quand’era ancora
giorno. A tutti i compilatori del volume è doveroso rivolgere una parola
di vivo ringraziamento. e. r.
(1) Dizionario Biblico ■ Ed. Claudiana - Torre Pellice - Prezzo L. 3.700
- c.c.p. 2-17557.
Les hommes prennent souvent leur
imagination pour leur coeur; et ils
croient être convertis dès qu’ils pensent à se convertir.
Pascal.
proponimenti non sono che un’eco
tontana, un povero accennno.
Quei giovani non sono in società:
sono in mezzo alla Chiesa, la comunità degli ’’eletti” chiamati da Dio.
Lo sono già stati un giorno, ormai
un pò lontano, quando i loro genitori li hanno presentati perchè fos
sero battezzati: con quell’atto di fede essi hanno dichiarato di credere
che U bimbo, nato in una famiglia
cristiana, non è solo in modo generico ’’nelle mani di Dio”, ma è già
’’scelto”, partecipa, pur ancora inconscio, alla consacrazione dei loro
genitori a Dio. Sono cresciuti, i
bimbi, e la Chiesa, nella famiglia
e nella comunità, ha fatto loro conoscere la Parola, la grande opera
di Dio che, nella sua concretezza
storica, è un appello rivolto a ciascuno di loro: Credi tu questo? Sono passati gli anni della Scuola Domenicale e del catechisrno, ed è venuto il momento di dire: Sì, lo credo.
Quésto momento non è però venuto in modo naturale ed inevitabile, come dopo un corso scolastico
t iene (si spera!) la licenza: volere
la confermazione perchè si hanno
16-17 anni, o perchè si sono frequentati i corsi di catechismo, come
un diritto riconosciuto da una buona pagella, è un assurdo per la fede
cristiana, è non prender sul serio
Dio. Questo momento è venuto perchè il Signore, che ha scelto il piccolo fanciullo, l’ha guidato passo
passo e gli ha rivelato la propria
attiva misericordia, ha ormai fatto
di lui un testimone, gli ha dato per
mezzo della Chiesa una fède cosciente, saldamente radicata nella
conoscenza della Scrittura.
La confermazione non è dunque
una specie di consacrazione, un ricevimento in società al giungere
della maturità, ma una confessione
di fede. Protagonista non ne è la
Chiesa, il pastore, un’autorità ecclesiastica che ’’conferma” la fede
di quei giovani e la loro appartenenza alla Chiesa; protagonisti sono invece proprio essi, che confermano il proprio battesimo e confessano la propria fede. In questa
.senso è errato di parlare di confeimandi e di confermati, come facciamo comunemente, quasi che essi,
in questo momento, fossero solo
passivi; bisognerebbe parlare di
’’confermanti” : sono essi che, quel
giorno, testimoniano davanti alla
Chiesa la loro fede in Cristo; la
Chiesa non può che ricevere la loro
testimonianza, pur vagliandola con
la Scrittura, ed accoglierli nella
propra comunione: d’ora innanzi
saranno compagni ugualmente impegnati nella via di un’instancabile
approfondimento della fede, della
testimonianza resa al mondo, del
servizio.
In realtà, il vero protagonista di
tutti gli aspetti e momenti della vita della Chiesa è il Signore, che pone nel cuore di tutti i ’’suoi” la fede, che stringe tutta la Chiesa nella Sua comunione, che rende possibile ciò che non è affatto ’’natunile” : la Chiesa, di generazione in
generazione, può trasmettere la propria fede ai più giovani; non una
bandiera, non un tempio, non una
tradizione religiosa, un modo di
vivere, un patrimonio anche spirituale ma umano, nia la fede in Cristo ,puro e libero dono dello Spirito Santo,
Tempo di confermazione: tempo
di grazia, dunque, tempo di allegrezza in cui, per chi ha occhi per
vedere ed orecchi per udire, il Signore onnipotente e fedele al Suo
patto sa far sgorgare dall’arida e
dura roccia delle nostre chiese tiepide e abitudinarie, della nostra
gioventù smagata e distratta, dei
nostri poveri ministeri pastorali, il
miracolo di una fresca acqua sorgiva, una fede limpida e corroborante per tutta la Chiesa.
Gino Conte
AssisienÆa spirituale a favore
dei profughi ungheresi in Italia
Il Consiglio Federale delle Chiese
Evangeliche d’Italia ha recentemente nominato un apposito « Comitato
per l’assistenza spirituale dei profughi ungheresi in Italia». Questo che
è presieduto dal Pastore Sergio Carile (della Chiesa Metodista) h-a
quale segretario il Pastore Carlo
Gay (della Chiesa Valdese) e quali
membri il pastore Tullio Saccomani (della Chiesa Battista) ed il pastore H. Hessing (della Chiesa Luterana). Benché costituito essenzialmente per l’assistenza spirituale, questo Comitato non tralascia anche altre forme di assistenza fraterna le
quali siano testimonianza di un amore operante in imo spirito di servizio nel comune Signore. Il Comitato
agisce in collegamento non solo col
Consiglio ecumenico delle Chiese ma
anche con la Croce Rossa Italiana.
Comitati locali, costituiti in seno a
Chiese dislocate nella prossimità
dei Centri profughi, collaborano
onde rendere sempre più efficiente
l’opera che ci si ripromette di compiere e che è già in atto in quasi
tutte le località: visite pastorali periodiche, culti in loco o invito ai cui
ti nelle chiese italiane, inviti a pranzi, trattenimenti e gite da parte di
comunità italiane, distribuzione di
N. T. e Bibbie in ungherese, distribuzione di un vocabolario-grammatica
apppsitamente preparato dal Comitato, distribuzione di libri in ungherese, di vestiario, di lezioni ciclostilate della Scuola Domenicale per
fanciulli e diffusione di studi biblici
e sermoni (il tutto in ungherese) per
gli adulti.
Ma non è sufficiente essere informati di ciò che si fa e si ha in animo di fare. Occorre collaborare inviando offerte in denaro, vestiario,
giuocattoli e viveri per i bimbi. Oc
corre presentare a Dio nelle nostre
preghiere questi fratelli in fede affinchè si rafforzino spiritualmente e
moralmente.
(Voce Metodista»
3
L’ECO HELLE VAUl VALDESI
— s
áá
PER fedì io volo
Alla fine di Gennaio, nel grande
cinema-teatro di Leicester Square, in
Londra, è stata proiettata la « prima » di un film eccezionale, che ha
già ottenuto un grande successo anche negli Stati Uniti. Il titolo del
film è; Battle Hymn (Inno di battaglia).
Si tratta, in ogni senso, di un film
succiale ; per la trama che è presa
dal vero, per lo scopo interamente
benefico, i)er gli artisti che han messo Uanima nel loro lavoro.
11 film è stato tratto da un libro
che racconta la storia vera del Pastore e Colonnello di aviazione Dean
Hess. Poco dopo la sua consacrazione, nel 1941, nella Chiesa dei Discepoli di Cristo, egli fu assegnato alla diaspora di Cleveland. Per poter
visitare la vasta zona comprendente
tre Chiese e molti gruppi, egli adoperava un piccolo aeroplano. Ma ecco profilarsi all’orizzonte la guerra.
Ai giovani che gli chiedevano consiglio egli disse; « La guerra è il male minore di due mali : ubbidite alla chiamata alle armi ». Poi. siccome non si sentiva di dire: « Voi andate a combattere: io‘ non posso per
sono un ecclesiastico »
dopo
Pearl Harbour si offrì volontario per
qualunque compito : cappellano o
combattente. Siccome era esperto aviatore, fu mandato in Europa con
una squadriglia di bombardieri e
compì ben 63 pericolose missioni.
Sulla carlinga del suo grosso bombardiere mise come motto; PER FÉ
DE IO VOLO.
Nella sua tragica esperienza, ci
fu un episodio che lo impressionò
in modo indelebile. In una giornata
gelida, mentre scendeva in picchiata con l’apparecchio, per colpire lina stazione ferroviaria, la leva per
sganciare la grossa bomba non fun
zionò a causa del gelo; ma mentre
rapparecch'o proseguiv^a il volo, improvvisamente la bomba si sganciò
c cadde su di una scuoletta facendo
strage di alcuni bambini. Quel ri
cordo lo ha seguito per tutta la vita
Alla fine della guerra europea tor
nò alla sua Chiesa. Poi venne nchia
niato per la guerra de’la Corea e gl
venne affidato il compito di organiz
vare l’esercito aereo per la Repub
Idica Coreana. Il suo nome è conO'
sciuto da quel popolo come quello
di un eroe leggendario ed egli porta
su] petto, fra le venti e più decorazioni, anche quella dell’Ordine al
merito militare concessagli dal Presidente Syngman Rhee; solo altri
due ufficiali americani hanno ricevuto quella decorazione; i generali
Eisenhower e Mac Arthur!
Fu mentre il colonnello Hess proteggeva la ritirata delle truppe americane in Corea, ch’egli riuscì a
raccogliere e portare in salvo, con
grave pericolo diverse centinaia di
orfani di guerra che erano stati abbandonati fra le due linee. Caricandoli in ogni spazio libero sui suoi
aeroplani, riuscì a portarli in salvo
e da allora non li ha più abbandonati, creando per loro, nell’isola di
Cheiu’ un grande Orfanotrofio molto bene attrezzato e mantenuto con
fondi raccolti dallo stesso Colonnello Dean Hess. Anche il reddito del
bellissimo film è interamente devoluto al mantenimento dell’Orfanotrofio.
Un giornalista che ha potuto visitare il colonnello a Londra — dove
è venuto per la prima del film —
riferisce che il Colonnello gli ha assicurato che quei bimbi ch’egli ha
potuto salvare, rappresentano per
lui la liberazione dal terribile rieprdo dell’involontario bombardamento della scuoletta tedesca.
Quando — in risposta alle domande del giornalista — il colonnello
ha parlato della sua crisi di coscienza, egli ha confermato di aver sentito ch’era suo dovere incoraggiare
i giovani a compiere il loro dovere
come combattenti. Poi ha osservato,
con un certo humour: « Non potevo
certo dire ai giovani: armiamoci e
partite! Perfino io non avrei potuto
essere un simile ipocrita! Malgrado
le accuse fattemi dai paqifilsti (i
quali pretendono che tutti la pensino come loro) credo ancora oggi, di
aver compiuto il m’o dovere, offren.
domi come volontario per la guerra ». ’
Molto interessante ci pare l’esperienza da lui fatta (esperienza che
è comune a parecchi suoi colleghi)
nel c-impo delle relazioni con i con jiagni d' guerra. « Ho potuto, d'e ;
egli, rendere la mia testimonianza
come combattente;, molto più efficacemente che se fossi stato cappellano; perchè molti ascoltano un
compagno di armi; ma se un cappellano avesse loro detto le stesse
cose, avrebbero , esclamato: parla
così a causa della sua professione!».
♦
Leggendo la storia vera del Colonnello Hess e del grande Orfanotrofio Coreano il cui mantenimento sarà ora assicurato mediante gli
enormi introiti del benefico film,
abbiamo pensato ad un’altra Opera pei fanciulli che avrebbe ben bisogno deg!’introiti di un film per
potersi degnamente sviluppare.
Chi ha visitato a Piani di Valleeresia l’Opera davvero meritoria diretta dal Pastore Luigi Santini nei
locali che per tanti anni hanno accolto le nostre piccole orfanelle, capirà subito che il nostro pensiero
si sia rivolto proprio a quell’Opera,
leggendo la storia deH’Orfanotrofio
Coreano.
Sotto la guida intelligente, appassionata ed anche lungimirante del
Pastore valdese, quell’Opera si sta
sviluppando e attrezzando in modo
moderno e tale da poter degnamente accogliere colonie sempre più numerose di bimbi provenienti dalle
nostre Chiese e dalle Chiese d’oltrc
Alpi : specialmente dalla Svizzera,
dove molti bimbi hanno bisogno
del mare.
Ogni volta che niMÌci rechiamo a
Vallecrosia, torniamo pieni di ammirazione per il caro collega R quale non si lasc'a scoraggiare dalle limitazioni impostegli dalle infermità che si sono accanite contro a lu’ :
anzi, trova in esse-una ragione per
confidare di più ndi S’gnore il quab- lo ha chiamato K compiere un’Oper- così grande, malgrado le sue
limitate forze: segno che il Signore
non lo lascierà certfi mancare di un
aiuto speciale. Tanto più che non
tutti hanno ricevuto,^ come lui, dei
doni speciali per trattare con i bambini.
Senza lasciarsi abbattere dagli
ostacoli egli ha ora progettato un
coraggioso piano 'di sviluppo di
quell’opera, e coll’approvazione
della Tavola Valdese, ha dato inizio, col I" Febbraio, ai lavori che
permetteranno, a Dio piacendo, già
quest’estate, di migliorare e ampliare la benefica opera per i bambini.
Anche lui potrebbe prendere per
motto: « PER FEDE IO VOLO »,
perche ha messo mano ai costosi
lavori necessari, fidando in Dio e
nella generosità di tutti quelli che
amano i bambini nel nome di Dio.
In attesa che qualche provvidenz’ale fonte di reddito venga a togliere ogni preoccupazione finanziaria per quell’opera, noi confidiamo che molti cuori generosi si
affretteranno a scrivere a Luigi Santini - Piani di Vallecrosia (Imperia) (Via Col. Aprosio 96) su per giù
cosi : « Le mando la mia testimonianza (anche modesta) di solidarietà per la sua Opera santa. Che
Dio la benedica e le conceda di poterlo servire con gioia presso ai piccoli fanciulli che lei ama ».
Paolo Bosio
Notiziario delle Chiese
Valdesi della Svizzera
Winterthur
Con grande riconoscenza, ricordiamo
l’appoggio così valido che ci è stato offerto dal Consiglio Ecdesiastico del Cantone
di Zurigo. Come ospiti della Stadtmission
abbiamo trovato al Vereinshaus alla Technikumstrasse 78 un locale molto adatto e cen.
trale, anche per i vari fratelli in fede, disseminati in tutta la contrada e che ci raggiungono colla ferrovia.
Un gruppo di amici svizzeri si è interessato alle nostre riunioni e ci reca con la
sua presenza, e con il suo interessamento
una nota ecumenica.
La prossima riunione sarà di speciale importanza.
Avremo la gioia di accogliere il Signor
Aldo Secchi di Genova, che sarà ammesso
la domenica del 17 marzo alla nostra chiesa evangelica.
Dopo l’ammissione, il Pastore Eynard di
Zurigo parlerà sul tema: « Il Cristianesimo
evangelico in Italia, oggi. I Protestanti in
Italia? Dove sono? Che dicono e che fanno? ».
Zurigo
Portate i pesi gli uni degli altri. Data la
eccezionale affluenza di lavoratori italiani,
il problema della sistemazione logistica è
divenuto gravissimo, talché è spesso arduo
trovare una camera per i nostri fratelli. Il
Consiglio se ne è occupato seriamente e rivolge viva preghiera a tutti i lettori di voler segnalare al nostro Ufficio di Goldhrunnenstr. le camere disponìbili a loro conoscenza. Così pure saremo grati a quanti
vorranno segnalare posti di lavoro, sia nell’industria sia nell’edilizia.
Cenacolo di Cultura. Dopo la presentazione della situazione politica in Italia, ogsi seguita da nutrita discussióne, attendiamo con interesse la Conferenza della sig.ra
Elena Fischli-Dreher su « Esperienze comu
Nel quinto centenario della Chiesa Morava
Come i nostri periodici hanno* già
informato, la CHIESA MORAVA
sta celeorando il suo 500<> anno ai
londazione.
Dopo la morte per martirio il4l5)
di Giovanni Huss nella rioemia, il
movimento di riforma iniziato dai
Martire prese un tale sviluppo, da
rendergli necessario di organizzai si
Fu così che nel 1457 a Kunwald in
Moravia, si organizzò una Comunità denominata : « Unità dei Fratei
il ». Comunità fedele alle Sacre Scric
ture e nel contempo organizzata socialmente in un tenore di vita in
comune ed un fervore di cestin,o
nianza in parole ed in opere.
Non tardarono a maniiesLaroi t.
più riprese le persecuzioni, che culminarono nel 1620, disperdendo lu
comunità, ma senza potere sopprimere la fede professata dall animo
dei superstiti.
Passo un secolo; ma la haocoia
della fede che era nell’animo dei
Fratelli, era passata di generazione
in generazione e non solo ardeva,
ma aveva fatto nel tempo non pochi proseliti.
Ed ecco la Comunità dei Fratelli
riorganizzarsi nel 1722 ad Hermhut,
con la valida cooperazione del Conte Nicola Luigi di Zinzendorf, che
nelle proprie terre volle ristabilirla
in forma di colonia ed intenti missionari. La larghezza con la quale
Zinzendorf accoglieva i profugni
provenienti da vari paesi e con diversi impostamenti religiosi, creò
non poche difficoltà; ma lo spirito
di dedizione, la sicurezza con la qua
le Zinzendorf credeva nell’efficace
intervento del Signore, lo condusse
al giorno in cui i credenti di Herrnhut furono di « un cuore e di un’anima sola».
Ma in tutto ciò è interessante ri
cordare come Zinzendorf, a 18 anni,
visitando una galleria d’arte a Dus
seldorf, rimanesse impressionato da
una scritta in basso ad una pittura
rappresentante Cristo Coronato di
spine : « Hoc feci prò te ; quid facis
prò me?» (Ecco quel che io feci per
te; che fai tu per me?) Queste parole avevano dato a Zinzendorf fino
dalla giovinezza un impulso di to
tale consacrazione al Signore. La
Chiesa Morava" hisS’ dimenticò mài
questo episodio della vita di Zinzendorf ed è stato ispiratore di risvegti,
consacrazioni, scritti e canti religiosi.
Pensiamo che avvicinandoci ai
giorni che in special modo ci riconducono a meditare quel che Cristo
fece per noi, non sia fuor di lucgj
presentare la traduzione dall’ingle
se di una poesia ispirata dall’episodio esposto.
lo ho (dato la mia vila per le
La mia vita Io ho dato per te
e il mio sangue prezioso versai;
il riscatto per te procurai,
per poterti da morte salvar.
La mia vita Io ho dato per te
e tu, cosa hai fatto per Me?
I miei anni ho vissuto per te
in fatiche, ai'versioni e dolori,
per recarti gli estremi tesori
' e vederti in eterno gioir.
Ho vissuto i miei anni per te;
vivi tu i tuoi anni per Me?
II mio trono di luce per te
e la casa del Padre lasciai;
nella notte terrestre Io entrai
solitario ed errante per te.
Ogni cosa ho lasciato per te;
e tu, cosa lasciasti per Me?
Io ho molto sofferto per te
più di quanto ti possa narrare;
fur le angoscie di morte si amare,
per salvarti da ogni terrori
Grandemente ho sofferto per te;
sei tu pronto a soffrire per Me?
Da l’alto dei cieli per te
la divina salvezza ho recato,
la completa salvezza ti ho dato
per grazia e perdono d’amor.
Questo dono ho recato per te;
tu, che pensi recare per Me?
Oh consacra la vita per Me;
per Me vivi il presente e il domani,
spezza, annienta i tuoi ceppi mondani,
ne avrai gioia e leniti i dolor.
Io ho dato Me stesso per te;
non vuoi tu, dar te stesso per Me?
Sì, o Signore, voglio per Te
consacrar la mia vita, i miei anni,
le mie forze, le gùoie, gli affanni...
Tu mi aiuta a vincere il mal!
Tutto hai dato, o Signore, per me;
mi consacro del tutto per Te. V. SOMMANI
nitarie e pedagogiche in Italia, nel dopo
guerra ».
Conferenze serali ad Oerlikon. Raccolgono un numero notevole di partecipanti, ma
saremmo lieti di vedere ancora altri nostri
amici accompagnare i lavoratori italiani,
che abitano la zona.
La celebrazione del XVII Febbraio ha
accolto un folto pubblico al cnlio, un centinaio di partecipanti al pranzo in comune
ed una larga affluenza alla rievocazione storica « La Consegna dei Padri ». Agli organizzatori ed ai collaboratori delle varie manifestazioni va la riconoscenza della Comunità.
Le offerte della Domenica 17 Febbraio e
della « Rinunzia » sono devolute all’opera
della Chiesa Valdese in Italia.
—L’Alleanza Popolare Evangelica (Schweizerischer Protestantischer Volksbund), che
promuove molteplici iniziative a favore
della nostra popolazione evangelica, chiede
l’appoggio di un maggior numero di soste
nitori. Il nostro Consìglio di Chiesa rac
comanda vivamente tale richiesta. Tutti co
loro che vogliono iscriversi all’Alleanza Po
polare sono pregati di chiedere ulteriori
informazioni al Pastore o ai membri del
Consiglio.
Il carro ferroviario, con gli indumenti
raccolti a Zurigo (WoUishofen), ed a-wiato
grazie all’Appoggio dell’HEKS, è giunto
felicemente a Bari. La distribuzione è avvenuta in numerose Comunità delle Puglie
e degli Abruzzi, che, per mezzo nostro,
ancora ringraziano i donatori.
Stampa Evangelica. Sono stati inviati ad
un gran numero di nominativi dei saggi de
« La Luce », « Cenacolo », « Presenza Cristiana ». Molti ci hanno manifestato il loro
gradimento e non pochi sono stati gli abbonamenti già effettuati.
Rivolgiamo viva preghiera a quanti hanno ricevuto i giornali di trasmetterli anche
ai loro vicini e conoscenti.
Unione Femminile. Sarà gradito alle nostre sorelle di Zurigo, ed a quelle di Basilea che hanno collaborato nella confezione
di indumenti, di sapere che abbiamo ricevuto espressioni di gratitudine daUe Comunità grigionesi di Vicosoprano e di Soglio-Castasegna, nonché dal Doposcuola di
Corato (Puglie) e daU’Asilo Infantile di
Pachino (Siracusa).
Così si esprime il Pastore Castiglione
per l’Opera di Corato: « ...il vostro aiuto
ha prodotto in noi un duplice sentimento:
di riconoscenza verso la Chiesa sorella e di
incoraggiamento a meritare quell’amore,
del quale ci sentiamo amati ed apprezzati
in questo lavoro. Grazie. La nostra opera,
che si dimostra sempre più efficace e piena
di soddisfazioni, non può essere sostenuta
dall’amministrazione, ma solo da Amici.
Alle volte gli amici si stancano... aUora il
Signore ne suscita di nuovi... ».
La visita del Pastore Vinay ci ha permesso di vivere una giornata nel pensiero
e nella comunione di Agàpe: serata della
gioventù vivace e compatta, culto affollato,
in chiesa, pranzo in comune con 36 partecipanti. Imprevista, e perciò tanto più gradita, la visita del Sig. Roberto Steiner, Vice-Presidente del Consiglio della Comunità
di Bergamo e Vice-Presidente della Commissione Distrettuale per l’Italia Settentrionale e per la Svizzera. Un vivo ringraziamento ai nostri cari visitatori.
Basilea
Alla celebrazione del XVII Febbraio, tenutasi la sera del 23, hanno partecipato il
Pastore R. VoRenweider, che ringraziamo
per il costante interessamento che nutre per
la nostra piccola Comunità, un buon gruppo di giovani e di amici della Consorella
di Zur'go e buon numero di amici basilesi.
La recita ■ de « La Consegna dei Padri »,
eseguita da attori veterani e novelli, l’esecuzione di Cori da parte della nostra valente Corale e le esecuzioni musicali e vocali dei M. Milesi e Greotti hanno resa
piacevole la serata. Un vivo ringraziamento
ai Coniugi Bolhnger, animatori della riuscita serata.
La Domenica abbiamo accolto al nostro
Culto gli amici di Ztuigo e con essi abbiamo trascorso un piacevole pomeriggio, dopo il pranzo familiare che ha visto numerosi partecipanti, uniti in gioiosa e fraterna atmosfera.
L’Unione Giovanile tiene le sue riunioni mensili la prima Domenica di ogni mese,
alle ore 14,30, nella Sala di Nadelberg, 6.
Rivolgiamo un cordiale invito a tutti i giovani.
A quando qualche cronaca delle Chiese
Valdesi di Ginevra e di Losanna? Ci avete
veramente dimenticati? E come mai tanto
silenzio? Confidiamo in una vostra bella
ripresa di contatti con l’Eco delle Valli
Valdesi. Red.
4
4 —
L’ECO DELLE VALU VALISI
Documenti sulla libertà rel^iosa
Il problema della libertà religiosa
è sempre attuale in Italia. Ciò è dovuto a diverse ragioni, fra le quali
gli evidenti contrasti che esistevano
e che in parte esistono ancora tra la
Costituzione della Repubblica e le
leggi sui culti ammessi o di Pubbli
ca Sicurezza attualmente in vigore,
per quanto superate dalla lettera e
dallo spìrito della Carta Costituzionale.
Tre opuscoli sono stati pubblicati
ultimamente su questo problema, ii
primo è un quaderno della ser e « Il
Ponte » dal titolo : « La libertà religiosa in Italia» (1) ed è il più completo dei tre. Consta di una ottanti
na di pagine e contiene quattro scritti su argomenti di attualità, in un
momento in cui i rapporti tra Chiesa
e Stato sono messi in discussione dal
le sempre più avanzate pretese del
confessionalismo di Stato. Aldo Capitini tratta «il problema degli ex
preti»; Cesare Magni mostra «l’in
compatibilità dell’articolo 5 del Concordato con le norme della Costituzione»; Lamberto Borghi espone le
ragioni delle « violazioni della libertà
religiosa nella scuola; infine, Giorgie
Peyrot esamina « il problema delle
minoranze religiose » che oggi in Italia è un problema di attuazione delle norme costituzionali.
Questi scritti erano stati voluti da
Piero Calamandrei. Essi riguardano
ii grande problema della libertà reli
giosa che continua ad essere in discussione sul piano legislativo e su
quello ancora più ampio della vita
democratica, in uno Stato moderno,
libero e sovrano. Sono stati riuniti in
un volume nel desiderio di offrire un
serio contributo « alla formazione di
una coscienza civica che voglia e sappia difendere le indivisibili libertà
del popolo italiano». Auguriamo a
questo quaderno una larga diffusione
Il secondo documento è intitolato;
Il divieto di non tremolare, di Luigi
Pestalozza (2).
Per quanto il titolo faccia immedia
tamente pensare ai Pentecostali (che,
se si nega ai tremolanti il diritto di
tremolare, dove va a finire il mio diritto di non tremolare? G. Salvemini)
l’opuscolo espone la « condizione delle minoranze religiose in Italia» nella loro totalità. Considera innanzi
tutto i vari gruppi di evangelici in
Italia, i motivi sociali del Protestantesimo italiano, le accuse di sovversivismo e di collusione tra evangelici e
comunisti, l’attacco dei Gesuiti contro la libertà religiosa, la questione
costituzionale; infine, da una relazione del Consiglio Federale delle Chie
se Evangeliche d’Italia sull’intolleranza religiosa pubblicata nel 1953, trae
tutta una, documentazione che merita
di essere ricordata come segno di quei
tempi. La situazione « di fatto » oggi
non è più come allora; l’interesse si
è spostato maggiormente sugli aspetti giuridici della questione religiosa
E su questi aspetti il dibattito continua in Italia più che mai interessan
Pubblicazioni della Claudiana
DIZIONARIO BIBLICO
Bross. L. 3.700; Rii. tela e oro L. 5.000
INNARIO CRISTIANO
Rii. tela L. 700; Pelle L. 1.200
IL NUOVO TESTAMENTO
CON BREVI NOTE SPIEGATIVE
Bross. L. 300; Rii. tela e oro L. 700
Valdo Vinay
IL PROSSIMO
L. 80
Giovanni Rostagno
PIU’ PRESSO A TE
Bross. L. 700; Rii. Plast. e oro L. 1.100
Ordinazioni alla Libreria Claudiana — presso la quale potete anche
trovare un ricco assortimento di cartoline e quadretti con versetti biblici c. c. p. 2/17557.
te. La recente crisi della Corte Costi
tuzionale, per unanime consenso della stampa italiana, non è estranea a
quel dibattito ed alle sue eventuali
decisioni.
Il terzo documento è di Giorgio
Peyrot: La condizione dei Protestanti in Italia (3). Contiene la prolusio
ne tenuta dall’autore alla Facoltà
Valdese di teologia di Roma il 3 novembre 1956 in occasione del 102<> an
no accademico. E’ un esame della situazione recente, condotta più che
altro sul piano dei rapporti tra leggi
attualmente in vigore e la Carta Costituzionale, fondamento di un sano
ordinamento giuridico nella Repubblica italiana. Inoltre, le Chiese Evangeliche, «pur reclamandosi in se
de di principio a postulati di separa
zione e di indipendenza nei riguardi
dello Stato, si adattano tuttavia al
regime di coordinazione di rapporti
imposto loro dalla Costituzione, ma
mantengono la loro aspiratone a regolamentare i rapporti con lo Statò
in termini di diritto comune sul fondamento della libertà che deve essere assicurata per la predicazione e
la testimonianza della Parola di
Dio ».
Alcune attività sociali ed
ecclesiastiche a Villasecca
(1) Ediz. La Nuova Italia - Firenze.
(2) Ediz. Avanti! - Milano - Roma.
(3) Tipografia U. Quintily - Roma.
ASPETTI SOCIALI
Mentre aspettiamo con una certa
ansia la promessa ripresa dei lavori
per la strada del Ponte dei Chiotti al
Giulberso — primo tratto di carrozzabile per il vallone di Riclaretto fino alla zona di Trussan-Comba Ga^
rino — abbiamo visto con gioia la
conclusione dei lavori dell’acquedotto e dell’impianto anti incendio fatti
dagli abitanti di Villasecca inferiore.
In ogni casa l’acqua corrente, parate di mattonelle lucide e lavandini razionali rallegrano gli (»chi e
raiucono il lavoro delle massaie. (Chi
non ricorda nei tempi passati le donne fare esercizi di equilibrismo pei
la ripida strada piata sotto alla
fontana o in una giornata di tempo
rale?).
In un altro campo la parrocchia
ha colmato un’antica lacuna che era
ormai sensibile : la dotazione di una
barella.
Un generoso dono del Comitato
del Reynaud, offerto alla Chiesa di
Villasecca per un’opera sociale, ha
permesso di acquistare dal Corpo
Soccorso Alpino del CAI quanto vi è
di meglio in materia di soccorso in
montagna.
La barella, smontabile e trasportata nel suo apposito zaino, è utiliz
DALLA VALLE D AN6R0GNA
Domenica 31 marzo nel corso della Assemblea di Chiesa regolarmente convocata è stato deciso di effettuare i lavori di restauro al nostro
cimitero parrocchiale ; rifacimento
di una parte del muro perimetrale
pericolante e ricostruzione della .sala mortuaria. Il nostro fratello Ulisse Pereso è stato nominato per le
trattative e gli accordi con i muratori.
Nella medesima Assemblea di
Chiesa venivano nominati i seguen
ti Anziani: per il quartiere del Martel: sig. Stefano Pons (Bric Martel);
per il quartiere del Capoluogo data
la non ancora completa guarigione
dell’Anziano sig. Rivoira Alessio
veniva nominato quale suo coadiutore il sig. Gisola Teodoro (Raggio),
l’Anziano sig. Chiavia Firminio veniva assegnato al quartiere dei Malans; il sig. Bertin Luigi (Sonagliette) veniva riconfermato aH’unantmità quale Anziano del quartiere dei
Pons e veniva aggiunto quale secondo Anziano per il quartiere dei Jourdans il sig. Benech Daniele (Ciabot).
In tal modo il nostro Concistoro può
dirsi ora al completo e gli auguriamo
un lavoro sempre più proficuo volto
al bene spirituale e materiale della
nostra Comunità/
Domenica 7 aprile l’Unione delle
Madri ha dato .anticipatamente quest’anno, il benvenuto ai catecumeni
confermandi nella nostra Chiesa con
un simpatico trattenimento familiare che ha avuto inizio alle ore 15 nella nostra nuova sala. Dopo un messaggio del Pastore, un gruppo di giovanetto ha recitato lodevolmente un
bozzetto commovente ; « Mamma ».
E stata poi la volta dei piccoli i
quali si sono prodotti in una interessante e divertente rievocazione della
ben nota favola « Biancaneve » con
vivo impegno. Seguiva una buona
tazza di thè ed il canto di numerosi
canti nostrani. Ringraziamo qui ancora tutti coloro che hanno in vario modo contribuito alla piena riuscita di questo trattenimento familiare.
Domenica 7 aprile abbiamo avuto
la gioia di avere tra noi il Pastor.;
Silvio Long esercitante il suo ministero nel lontano Uruguay. Egli ha
rivolto il suo interessante mess.,g5Ì.
ai bambini della nostra Scuola Do
menicale del Capoluogo, ha presie
duto il nostro culto nel Tempio ed
ha parlato alle mamme, ai catecumeni, ai bambini ed al pubblico che
gremiva la nostra sala in occasione
del trattenimento più sopra accennato dandoci interessanti notizie
sulle Comunità e sui nostri fratelli
e sorelle valdesi dell’Uruguay. Lo
ringraziamo ancora vivamente per
la sua molto gradita visita e doman
diamo al Signore di benedire abbondantemente il suo ministerio.
e. a.
ORAR! DEL PiNEROLESE - S NOVEMBRE 1950
Ferrovia Torino-Torre Pellice e viceversa
Torino 4,28 6,20 8,11 12,23 13,42 15,22 17,26 18,29 18,34 19,23 23,48
Airasca 5,16 7,08 8,50 — 14,30 16,06 18,13 — 19,22 20,08 0,29
Pinerolo 5,36 7,39 9,11 13,— 14,55 16,28 18,40 19,13 19,46 20,31 0,51
Brich. 5,57 7,58 9,27 13,15 15,12 16,50 18,59 19,28 20,07 20,46 1,07
Torre P. 6.10 8,11 9,41 13,33 15,25 17,04 19,12 19,42 20,20 20,59 1,20
Torre P. 3,48 4,48 5,40 6,38 8,35 12,24 13,24 16,32 18,05 19,50 21,04
Brich. 4,01 5,18 5,56 6,53 8,50 12,39 13,39 16,48 18,19 20,06 21,19
Pinerolo 4,21 5,31 6,18 7,11 9,08 12,58 13,55 17,06 18,37 20,29 21,35
Airasca 4,39 5,50 6,49 7,27 9,25 13,19 — 17,35 18,58 21,02
Torino 5,23 6,32 7,38 7,54 10,— 14,02 14.16 18,26 19,42 21,55
Ferrovia Bricherasio-Barge e viceversa
Brich.
Barge
p. 5,07 5,59 8,02 9,32 13,18 15,18 16,52 19,07 20,14
a. 5,24 6,17 8,20 9,50 13,37 15,39 17,10 19,27 20,33
Barge
Brich.
p 4,40 5,31 6,29 8,27 12,16 14,50 16,08 17,53 19,37
a. 4,58 5,49 6,48 8,45 12,34 15,07 16,29 18,11 19,55
Tramvia Pinerolo-Perosa e viceversa
Pinerolo
Porte
S. Germano
Villar P.
Pinasca
Perosa
(er fest fer fer fest fer fest fer
4,20 4,35 4,45 6,45 7 — 7,55 8,15 9,30 10,15
4,47 4,56 6,04 7,07 1 8,16 8,34 9,48 10,34
4,54 5,03 6,10 7,15 I 8,22 8,42 9,55 10,42
5,25 5,20 6,17 7/12 7,25 8,30 8,50 10,03 11,—
5,35 5,30 6,27 7,32 — 8,40 9— 10,10 11,10
5,45 5,40 6,37 7,40 — 8,50 9,10 10,20 11,20
fer
11,30
11,50
11,58
12,06
12,16
12,25
fest
11,40
11,58
12,05
12,11
12,20
12,30
fer
12.40
13,02
13,10
13.40
13,50
14 —
fest fest
13,10 15,05
13,29 15,22
13,36 15,28
13,45 15,35
13,55 15,45
14,05 15,55
fer fer
15.05 16,02
15,24 16,22
15,32 16,29
15,40 16,55
15,52 17,07
16.05 17,20
17,50
18,09
18,17
18,25
18,35
18,45
fer
19,25 20,55
19,47 21,17
19,55 21,25
20,02 21,55
20,11 22,05
20,20 22,15
Perosa
Pinasca
VUlar P.
S. Germano
Porte
Pmerolo
fer fee fer fer fest fer fer fest fer fest fer fest fir fest fest fer fer fer
4,45 4,50 5,55 7— 7— — 8— 8,10 9,35 9,45 11,45 11,50 13— 13,25 14,10 16— 16,15 — 17,25 19— 21,15
4,55 5,01 6,05 7,11 7,10 — 8,11 8,20 9,45 9,55 11,57 12— 13,10 13,33 14,18 16,10 — — 17,35 19,10 21,25
5,25 5,20 6,15 7,21 7,19 7,30 8,21 8,30 10,— 10,04 12,07 12,09 13,40 13,45 14,28 16,23 16,55 16,55 17,45 19,20 21,55
5,32 5,27 6,23 7/t8 7,25 — 8^8 8,35 10,10 10,10 12,15 12,15 13,47 13,51 14,34 16,29 — 17,03 17,52 19,28 22,03
5,39 5,32 6,29 7,35 7,32 — 8,35 8,42 10,20 10,17 12,28 12,22 13,54 13,58 14,41 16,36 — 17,11 17,58 19,35 22,10
6,— 5,50 6,45 7,55 7,50 8 — 8^5 9 — 10,40 10,40 12,52 12,40 14,15 14,20 15 — 16,55 17,18 17,35 18,16 19,55 22,30
zabile anche su stretti sentieri e piccole piste tracciate nella neve, adottabile sulla slitta ed anche con semplice filo a sbalzo. Essa è a disposizione di chiunque, valdese o meno,
ne avrà bisogno.
ASPETTI ECCLESIASTICI
In questo periodo numerose famiglie sono state provate dalla malat
tia, e molti sono stati i fratelli e le
sorelle ricoverati negli ospedali. Ci
rallegriamo del buon miglioramento
di tutti ed a tutti rinnoviamo l’augurio fraterno della comunità intera.
Ci è grato rinnovare il nostro ringraziamento al Past. R. Nisbet che
ha presieduto il culto ai Chiotti domenica 24 marzo ed alla Signorina
Liliana Viglielmo che ha presieduto
la Scuola Domenicale.
Vìllar Pellice
Un grave lutto ha colpito la famiglia Gamier dei Buffa deU’Inverso
con la dipartenza repentina del suo
capo, il nostro fratello Garnier Davide di anni 60.
L’accompagnamento funebre ha avuto luogo il 16 marzo u. s. con la
partecipazione di una vera folla
parenti, amici, fratelli in fede e conoscenti, poiché TEstinto era assai
noto nell’ambiente valligiano. La
Chiesa circonda gli afflitti con la sua
simpatia e chiede a Dio che si voglia servire di questo lutto per avvi
cinarli maggiormente a sè.
La famiglia Deodato, profondamente commossa per la testimonianza di simpatia ricevuta per la dipartenza improvvisa della Mamma,
Francesca Deodato
esprime viva riconoscenza al Consiglio della Chiesa di Via FV Novembre, Roma, ed a tutte le Comunità
Valdesi, nonché a quanti altri le
hanno dato il prezioso conforto della solidarietà fraterna nella affermazione della comune fede e della comune speranza in Cristo.
La vedova e la cognata, a cui ha
fatto da padre, del compianto
Baridon Stefano
ringraziano tutti coloro che vollero
accompagnarlo all’ultima dimora.
Un grazie particolare al Pastore Sig
lahier al dott. Scarognina, ai vicini
di cas-i che tanto si pr.^starono nella
dolorosa circostanza.
Iiusema S. Giovanni, 3 Aprile 195/’
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Si les contacts ecclésiastiques peuvent être considérés une richesse
pour les églises, 1# moin qui vient de
s’écouler doit être marqué comme singulièrement privilégié; il nous a valu
de recevoir la visite de trois Unions :
les jeunes du Perrier le 14, ceux de
Prarustin le 31 au cours de deux soirées, l’Union d’Angrogne Serre lors
d’une visite effectuée aux lieux historiques de la Balcille. Nous avons
ainsi eu la joie de voir deux pièces
fort bien choisies, et bien jouées;
« L’Hôte de Noël » et «La montagne»
Les farces ont comme de coutume agréé tout le monde, les grands autant que les petits.
Deux de nos catéchumènes ont
participé à la recontre organisée à
Agape le 18; nous souhaitons que cette initiative se renouvelle et que nos
jeunes puissent ainsi établir des con
tacts avec les jeunes d’autres paroisses.
Nous exprimons ici nos vils remerciements à Mr. TAv. Serafino pour
son don en faveur de notre diaconie.
Le Consistoire a pris lors de sa dernière séance une décision qui nous
parait être significative. Répondant
à l’appel adressé par la Faculté de
Théologie pour la constitution d’un
groupe d’amis qui s’engagent à lui
fournir un appui financier, la paroisse elle même se constitue membre de
cette union et complétera sa collecte
du dimanche de la Faculté jusqu
atteindre la somme proposée. Ce geste puisse-t-il marquer notre reconnaissance pour l’oeuvre accomplie par
la Faculté et lui signifier les liens
qui l’unissent à l'Eglise, particulièrement affectueux pour notre paroisse qui voit un de ses anciens pasteurs
Mr. G. Miegge professeur à Rome.
I progressi dell'Islam
nell'Africa nera
PARIGI — Mons. Bressolles, Rettore onorario dell’Istituto cattolico di Parigi ha
dichiarato in una conferenza tenuta all’accademia di scienze morali e politiche che
l’Islam si diffonde sempre più nell’Africa
nera. Citando statistiche poco note Mons.
Bressolles ha detto che fra il 1931 e il 1951
i mussulmani sono passati da 44 milioni a
80 milioni. Per ogni pagtino che .si converte
al cattolicesimo ve ne sono 2 che si convertono all’islamismo. La zona del massimo
sviluppo dell’islamismo è compresa tra il
deserto del Sahara e la foresta equatoriale,
cioè il cuore dell’Africa nera; essa conta
130 milioni di abitanti così divisi: 28 mi
Uoni di mussulmani, 13 di cattolici, 4 d
protestanti od appartenenti a religioni va
rie e 85 di pagani. Mons Bressolles ha po
sto fra le cause di questo sviluppo dell’isla
mismo la schiavitù da una parte e l’appog
gio dato dal Governo francese alla religio
ne mussulmana in questi ultimi anni; dal
l’altra il pericolo si identifica, secondo l’oratore, in un trasferimento dell’islamismo
dal piano religioso a quello politico. Nella
discussione che è seguita alla relazione hanno parlato l’ambasciatore Charles Roux e
il pastore protestante Boegner il quale ha
dichiarato di ritenere che la questione dell’Islam sia strettamente legata al regolamento dell’affare algerino. (ANSA)
Redailore: Ermanno Boston
Via (lei Mille, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
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l’ipografia Subalpina - s. p. a.
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Direttore; Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 1955.
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