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Settimanale
della Chiesa Valdese
Qettate lungi do voi tutte le vostre trasgressioni per te guati avete peccato, e tatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXIX - N. 20
li n a copia L i re 30
ABBONAMENTI l P®' rintenio | Eco e La Luce: L. 1.800 per riatemo j Spediz. abb. postale - li Gruppo
j L. 1.600 per 1 estero l L, 2.500 per Testerò I Cambio d’indirizzo Lire 5 0
TORRE PELLICE - 15 Maggio 1959
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Pentecoste 1959
Un messaggio dei Presidenti
del Consiglio Ecumenico delle Chiese
Pentecoste è la festa dello Spirito Santo e la festa della Chiesa.
Infatti queste due sono in rapporto diretto e San Paolo esprime tale
relazione con queste parole :
« Infatti noi tutti abbiamo ricevuto il battesimo di un unico Spirito
per formare un unico corpo, e Giudei e Greci, e schiavi e liberi... »
(I Cor. 12: 13).
Lo Spirito Santo ha creato la Chiesa. Lo Spirito Santo è la vita della
Chiesa oggi. Quando noi preghiamo che lo Spirito Santo venga nelle
nostre vite individuali, preghiamo nello stesso tempo che noi diveniamo
membra viventi dell'unico Corpo di Cristo.
Lo Spirito Santo è lo Spirito di unità, che è costantemente al lavoro
per risanare le divisioni che oscurano la magnifica verità della unità
del Corpo di Cristo e che raccoglie tutti i battezzati insieme in una famiglia di Dio.
Lo Spirito Santo è lo Spirito di rinnovamento, che supera la oscurità della nostra visione, la « routine » della nostra pietà, la nostra facile
accettazione delle vie del mondo, e dà nuova vita alle comunità ed ai
loro membri che aprono i loro cuori ed i loro pensieri ai doni dello
Spirito.
Lo Spirito Santo è lo Spirito di testimonianza e missione che ci
opinge a cessare di essere preoccupati di noi stessi e che ci manda fuori
nel mondo con le sue esigenze spirituali ed i suoi bisogni materiali, per
proclamare con la parola e con le azioni che l'umanità è circondata dall'amore di Dio in Cristo.
Lo Spirito di Dio è lo Spirito della riconciliazione che supera incomprensioni e allontanamenti tra le chiese e le rende adatte a divenire
forze di pace fra le nazioni e le razze.
Rallegriamoci, quindi, alla presenza dello Spirito Santo di Dio.
Testimoniamo di nuovo del Suo potere trasformatore di ogni cosa. Glorifichiamo Dio e rallegriamoci dei frutti del Suo Spirito che è venuto per
guidarci ad una più grande abbondanza di vita, oggi e per sempre.
Una preghiera
deH’Arcivescovo William Tempie
O benedetto Gesù, amore e verità dell'Iddio incarnato, purificaci
da tutto ciò che nasconde o deforma la visione di Te. Riempici di fiducia
in Te cosi che noi desistiamo dai nostri sforzi e ci rifugiamo in Te. Tu,
Luce del mondo, splendi così nei nostri cuori che i raggi del tuo splendore, ora conosciuti nelle nostre separazioni, possano essere raccolti in
un puro fulgore della tua gloria manifestata attraverso noi nella nostra
unità in Te. Tu, Agnello di Dio che togli il peccato del mondo, purifica
completamente dal peccato i nostri spiriti. Per mezzo del mistero della
tua santa incarnazione, della tua agonia, del tuo sudor di sangue, della
tua croce e passione, per mezzo della tua gloriosa resurrezione e ascensione, della discesa dello Spirito Santo, uniscici a Te ed in Te rendici
uniti agl: altri cosi che noi possiamo essere uno con Te ed in Te, come
Tu sei uno con il Padre, ed il mondo possa credere che Tu sei il Suo
Salvatore, Dio benedetto in eterno.
I Presidenti del Consiglio Ecumenico delle Chiese ;
Dr. John Baillie - Edinburgh
Bishop S. U. Barbieri - Buenos Aires
Bishop Otto Dibelius - Berlin
Metropolitan Juhanon Mar Thoma - Tiruvella
Bishop Henry Knox Sherrill - Boxford, Massachusetts
Alla R/ll non piacciono i ilocnii^lioiii ?
((Por osijíoiizo (li servizio)) il culto-riidio siireblie iinlicipaio alle 7,15
Siamo informati che la RAI ha
coimiiiicato al (ionsigilio Federale
delle Chiese Evangeliche d’Italia la
necessità di anticipare alle 7,1.') la
1rasini:isione domenicale del Culto
Evangelico che ora avviene alle 7,30.
E ciò a partire dal 7 giugno p. v.
Ci consta che la notizia è. stata accolta male negli ambienti cristiani
evangelici {»erchè si vede, in questo
spfistamento, la intenzione di rendere piò scomodo (piesto servizio sia
per chi trasmette, sia per gli ascoltatori.
Si deve tener presente, infatti, che
molti cristiani evangelici vivono dispersi in piccoli centri e in mezzo
alla grande maggioranza <li connazionali di religione diversa, onde il
Culto Evangelico è jier essi un mezzo cui non possono rinunziare. Se
poi si considera che i cattolici, oltre ad avere abbondanza di mezzi
(chiese, stampa periodica abbondantissima, radio vaticana, ecc.) dispon
gono di considerevole tempo per trasmissioni di carattere religioso, tanti. [)in appare doveroso facilitare gl»
evangelici che di mli mezzi
cano.
r'
man
Questa notizia^ che d augnrìatno
(Il tuttù cuorG Hoti (Icfiuttiva^ cdusc'
r(i. vtvd (tiìì(ii*Gzztt (t tiitiì t cvctìi^Glit i ituliani e — erodiamo a molli silfipo>tizz(mti che seguono con piacere e riconoscenza il già così breve
(ulto radio, la domenica mattina.
Amarezza non tanto perchè, per molti .si anticiperà così ancora la sveglia
della domenica mattina, ma piuttosto perchè le ” esigenze di servizio ”
sempre presentate fanno ogni volta
anticipare l’orario e non accade mai
che lo facciano posticipare : è veramente molto difficile non Cedervi
una deliberata volontà di ostacolare
l’ascolto, cioè la libera predicazione
dell’ Evangelo. "
Per una biblioteca
scolastica in Abruzzo
A San Giovanni Lipìoni, dove l’opera
evangelica è fiorente, i ragazzi delle nostre famiglie hanno dichiarato, a chi li
interrogava, che non si servivano della bihliotechina scolaslh a locale « perchè è tettala dal parroco cattolico ». Bisognerà
dunque accettare dif i figli dei nostri fratelli evangelici leggano meno degli altri?
Si è pensato di creare una modesta bibliotechina scolastica per i figli degli evangelici, da costituire ire loco coi contributi
benevoli che verranno inviati. A questo
scopo si invitano coloro che lo possono,
a far pervenire al sottoscritto dei buoni
libri per ragazzi, in buone condizioni, che
verranno sollecitamente inviati a destinazione.
Una raccomandazione benevola: non inviale i rifiuti della nostra Libreria!
Teodoro Balma
Via Beckvt-hh 16 - Torre Pellice
Per l’abbondanza della cronaca siamo
costretti a rimóndate ancora un articolo
di G. Vingiano sugli obiettori di coscienza.
Di nuovo dei preti-operai?
Il problema dei preti-operai sembra
riacquistare attualità. Infatti il segretario ^nerale della Mission Ouvrière, animata dal cardinale Peltin,
ha consegnato a quest’ultimo i risultati di un’inchiesta, condotta per sua
richiesta presso la Mission ouvrière,
movimenti di azione cattolica ed ex
preti-operai, per « definire le condizioni positive di una nuova presenza
dei sacerdoti negli ambienti del lavoro».
Circa 800 delegati dell’Action car
tholique ouvrière (il movimento conta
più di 20.000 membri), riuniti dal 24
al 26 aprile a Issy-les-Moulineaux per
il loro quinto convegno nazionale francese hanno espresso al riguardo il
seguente voto:
« Ricordandoci dell’esperienza dei
preti-operai e della risonanza profondamente religiosa del loro inserimento nelle imprese, della testimonianza
che molti hanno reso nella Chiesa e
che rafforzava considerevolmente l’apostolato dei militanti laici, ricordandoci pure delle ragioni e delle difficoltà che hanno condotto la Chiesa
ad interrompere questa esperienza,
rii>etiamo oggi filialmente che, nel
quadro e nelle prospettive della Mission ouvrière, dei preti al lavoro a
pieno tempo nelle grandi e piccole
imprese risponderebbero ad un appelk'i missionario urgente. Tocca alla gerarchia decidere... L’A. C. O. attende
con fiducia e speranza che accanto
ai suoi membri, nelle imprese in cui
batte così forte il cuore della classe
operaia, dei pìeti vengano a testimoniare della vera realtà della Chiesa ».
Mons. Peltin, arcivescovo di Parigi, deve recarsi prossimamente a Roma per presentarvi il rapporto steso
su sua domanda, a seguito dell’inchiesta su menzionata.
S. OE. P. I.
Solidarietà con i fratelli di oltre oceano
inondazioni deirilniguay
11 l/Ntì/1 r\0 i-vi rtnoni r> ^ ...,1...^_' _ m .. . <
La stampa quotidiana ci ha assai
poco informati sulle recenti inondazioni di alcune zone dell’Uruguay
abitate da molte famiglie Valdesi e
visitate dal pellegrinaggio Valdese
l’autunno scorso.
Dopo la prima .notizia dei nostri
giornali quotidiani mi sono affrettato
a scrivere ad uno dei Pastori Valdesi
residente nellaíüoua che semtarava
maggiormente colpita, il Past. Delnw
Rostan, consacrato in occasione dell’ultima Conferenza distrettuale, con
sede a Paysandù, una delle principali
città uruguayane, nella regione settentrionale del Paese.
Oggi stesso ho ricevuto la sua risposta, in data 29 aprile, con le informazioni richieste. Le riassumo per i
lettori del giornale affinchè essi siano
al corrente della situazione e seguano
con un senso di fraterno interessamento i Valdesi del Rio de la Piata
nelle loro difficoltà ma anche nella
loro ferma volontà di essere utili al
prossimo nell’ora della distretta.
Dalla lettera del Past. Delmo Rostan stralcio le parti che ritengo più
interessanti per noi:
« Le piogge straordinarie hanno
provocato le più gravi inondazioni
nella storia dell’Uruguay; èsse hanno
colpito particolarmente le zone settentrionali del paese sul fiume Uruguay e quelle centrali sul fiume Rio
Negro. Nella zona settentrionale le
città di Salto e di Paysandù hanno
molto sofferto, ma il disastro è stato
ancora maggiore in alcune regioni di
Artigas. A Paysandù, le acque del ffume sono cresciute di ben m. 11,20
superando di 2 metri il livello massimo registrato nel 1941. Sul corso
principale della città l’acqua è arrivata ad una distanza di 10 ’’cuadras”
dal porto e così le case adiacenti al
porto sono state sommerse dalle acque. Circa 6.000 persone furono evacuate ed alloggiate in tutti i locali ed
in tutte le case disponibili.
Di fronte alla gravità della situazione. la popolazione intera si è mobilitata" da parte delle organizzazioni e
dei singoli si sono manifestati atti di
solidarietà. La nostra Chiesa si è messa in contatto con le autorità per aiutarle specialmente nella città di Paysandù. Mediante la stazione radio locale un appello fu rivolto a tutti i
membri ed ai simpatizzanti e puntualmente si videro giungere doni in natura e vestiario. La lista di tali doni
rimarrà aperta ancora per un certo
tempo.
Per quel che riguarda le famiglie
Valdesi, una sola dovette abbandonare l’alloggio. Tuttavia nelle campagne i Valdesi hanno avuto delle perdite considerevoli, talché la situazione
agricola rimarrà ancora grave. Tutta
l’economia del paese ha sofferto un
duro colpo, ma ih generale esiste un
buon spirito di ricostruzione e l’aiuto
che viene dalla nazione stessa, come
dall’esterno, è confortante.
Le acque del fiume Uruguay si sono ritirate a poco a poco giungendo
al livello normale. La situazione nella zona del Rio Negro, è- però- ancora
critica. La città di Paso de los Toros
è stata completamente evacuata. (In
questa zona le famiglie valdesi sono
assai poche). Contrariamente a quanto si temeva la città di Mercedes non
è stata evacuata.
II paese vive ancora in uno stato
di emergenza, ma con gli sforzi e la
buona volontà di tutti sarà possibile
un’opera efficace di ricostruzione. Le
varie comunità valdesi hanno offerto
i loro locali per albergare i danneggiati ed hanno organizzato diverse
collette. Dio ci offre una grande possibilità di testimoniare il nostro amor
cristiano nel servizio dei fratelli bisognosi; questo servizio è la risposta
che Dio aspetta da noi... ».
Fin qui le informazioni del Past.
Delmo Rostan che abbiamo personalmente conosciuto a Paysandù con
la sua giovane sposa. Pur comprendendo quali ore di ansia la popolazione abbia dovuto vivere nella drammatica situazione in cui si è trovata,
siamo lieti di sapere che non ci sono
state vittime e che i danni, anche se
considerevoli nelle campagne, sono
però limitati ad una determinata zona ed hanno risparmiato la maggior
parte delle nostre comunità.
Nell’ora della prova, non possiamo
fare a meno di sottolineare la nota
di ottimismo cristiano e di fiducia
che traspare dalla lettera del nostro
corrispondente e di vedere con quale
spirito di solidarietà i Valdesi dell’Uruguay vogliono impegnarsi nella
ricostruzione di quella parte del loro
{KtCSC.
Non sappiamo nulla del territorio
argentino di Enire Rios dove pure ci
sono dei gruppi di Valdesi e la Chiesa di San Gustavo, da noi visitata all’inizio di novèmbre. Quel territorio
è situato tra i due grandi fiumi, il Parana e l’Uruguay. Speriamo vivamente che quei fratelli in fede non abbiano avuto a soffrire gravi perdite.
Pochi giorni prima di queste inondazioni abbiamo lanciato un appello
per la popolazione del Madagascar
colpita dallo stesso ffagello, suscitando la risposta di molte chiese. Non
crediamo di dover rinnovare ora un
altro appello, pur lasciando ai singoli
di prendere un’iniziativa servendosi,
eventualmente, della Tavola Valdese.
Abbiamo tuttavia inviato al « Mensajero Vaidense » un messaggio da
parte della Chiesa Valdese d’Italia
alle Chiese sorelle del VI Distretto.
Ai nostri fratelli Valdesi dell’Uruguay giungano da parte di tutta la
Chiesa l’espressione della simpatia
cristiana e l’augurio di poter vedere,
nelle difficoltà, i segni dell’amor fraterno e della forza che procede da
Ermanno Rostan
Moderatore
‘ 2 gjugno^^ ad agape
Incontro delle donne Valdesi
Tema generale; LA FAMIGLIA. COMUNITÀ’ NEL SIGNORE.
PROGRAMMA
30 maggio, verso sera : arrivo e sistemazione.
31 maggio, ore 10,30: culto nel Tempio di Ghigo, insieme con la comu
nità di Frali,
ore 17 . studio biblico.
ore 21 : concerto della Corale di San Germano Chisone,
diretta dalla Sig.ra Delia Bert.
NeU’intervallo la Dott. M. Biihrig, dell’Alleanza
Mondiale Riformata, parlerà della prossima Assemblea delTAIleanza che si terrà durante l’estate
a San Paolo (Brasile).
1 giugno, ore 9,30 : Studio « L’intesa fra i coniugi » Relatrice : Fernan
da Comba.
ore 17 : Studio « L’intesa fra le generazioni ». Inchiesta pre
sentata dalla Dott. I,aurentia Beiforte,
ore 21 : Serata in comune. Brevi conversazioni di presenta
zione su Agape e le Valli con proiezioni di foto a
colori
2 giugnp, ore 9,30 ; Studio del pastore Tullio V'inay : « La missione del
la famiglia come comunità ».
ore 14,30; Conclusione del Campo.
Culto di chiusura con Santa Cena,
ore 17 : partenza
Iscrizioni: presso la Segreteria di Agape, Frali (Torino).
2
L'ECO DELLE VALil VAU>ESI
ANNO UNDICI
Nasce un nuovo Stato
« La notte del sabato 15 magrglo
1948 (nasceva) il III stato d’Israele...
Il 15 maggio 1948 il nome dato già a
un’idea, ad un’utopia, ad un’astrazione, veniva posto finalmente ad una
realtà concreta, ad un’organismo vivente. Erano passati 1878 anni da
quando nelle fiamme accese dai legionari romani bruciava il tempio di
Gerusalemme e crollava lo stato ebraico... Non è un fenomeno normale
il risorgimento d’una nazione e il suo
ritorno aU’antica patria degl! avi dopo 19 secoli di pene e d’assenza... ».
Con queste semplici parole Dante Lattea conclude la sua indagine sul Sionismo e lo stato d’Israele.
Inutile sottolineare che si tratta di
un fenomeno « non normale » nella
storia degli uomini ; per chi invece
ha nutrito la sua vita spirituale della lettura della Bibbia, l’esaudimento, la risposta a Geremia o Ezechiele appare come perfettamente « normale ». Normale, anche se questo esaudimento ha assimto una veste che
sembra uscire dal quadro classico delle pie interpretazioni.
Quando Teodoro Herzl (1860-1904),
fondàtore del Sionismo, si propyoneva di trasformare il problema nazio
naie ebraico in una questione di po
litica intemazionale, provocando reazioni diverse e contrastanti (egli stesso fu incerto per qualche tempo sulla sede di questo stato d’Israele, non
escludendo l’Argentina come nuova
patria), scriveva però queste profetiche parole: «Nessuno è abbastanza
forte o ricco per trapiantare un popolo da una dimora all’altra. Ciò può
può farlo solo un’Idea. L’Idea dello
stato ebraico possiede questa forza.
Durante l’intera notte della loro storia, gli ebrei non hanno cessato di
sognare questo sogno regale : « Quest’altr’anno a Gerusalemme... E’ la
nostra parola antica ».
Una parola antica, gravida di significato, perchè, come osserva ancora_ Dante Lattes, quando lo ripetono
gli ebrei, nella cena pasquale «essi
fanno una professione di fede, una
proclamazone patriottica ed un’affermazione nazionale ».
Undici anni dopo la proclamazione
dello Stato d'Israele, è lecito domandarsi quale manifestazione concreta
nella vita associata, sul p^anr,
le, culturale,. spirituale ha avuto questa « professione di fede ».
Due recenti pubblicazioni ci aiutano a soddisfare la nostra curiosità:
Israele (numero speciale della rivista
Il Ponte; ed. La Nuova Italia; Firenze ; pag. 510 ; L. 3.000) ; Israele Anno
Dieci di Angelo del Boca (E. Lattes;
pag. 184; L. 1.200).
Il primo consta, oltre l’introduzione, di 47 saggi, raggmppati in 5 sezioni : Il paese — Le origini — Gli uomini e le stmtture — Arti, lettere,
scienze — Passato e presente
Le 184 pagine che Angelo del Boca
ha consacrato al suo viaggio in Israele sono una inchiesta giornalistica,
dieci anni dopo.
Il numero speciale del Ponte (Israele) è uno strumento insostituibile per
l’esatta valutazione di questo « risorgimento » d’Israele ; offre una documentazione precisa, scientifica ed ap;giomata di tutti gli aspetti della vita d’Israele in questi 10 primi anni.
L’inchiesta di Angelo del Boca (I.sraele Anno Dieci) costituisce un valido
strumento di orientamento: la vivacità dell’esposizione, il nitore della
imm^ine fotografica caratteristica
del diario, un afflato di schietta umanità, si fondono piacevolmente con la
serietà ed obiettività dell’indagine.
Sul piano sociale
Se si tiene conto della compo.sizione sociale degli ebrei immigranti :
agricoltura 3%: industria e artigianato 36%; trasporti, commercio e finanza 39“'o; altri mestieri 22%, si
comprenderà facilmente quali complessi problemi dovette affrontare e
risolvere il nuovo stato. Nel 1957 1 risultati di un censimento sono i se
guenti: agricoltura 14,5%; industria
e artigianato 24,1%; trasporti, commercio e finanze 20,6% ; costruzione e
lavori pubblici 9,5%; servizi pubblici,
professioni liberali e mestieri diversi
31,3%.
Dati che fanno riflettere. Dediti all’agricoltura, fra gli immigranti: 3%;
oggi 14,5%. Chi ricorda la subdola,
sinistra propaganda nazi-fascista tesa tutta e Sèmpre a presentare l’ebreo
come il classico commerciante nel senso deteriore della parola, l’avido usuraio trafficante di moneta, deve aprir
gli occhi davanti alla realtà: questa
gente disprezzata e derisa si è data
a dissodare la terra più arida, ad irrigare la sabbia del deserta, ed ha
creato campi e giardini col lavoro
delle sue mani e il sudore della sua
fronte.
Ecco il Kibbntz di Ruhama (Kibbntz indica una colonia agricola di
grandi proporzioni, d’ispirazione religiosa o laica). Di questo «gruppo» 1
cui componenti sono 200, osserva Del
Boca che esso « non può essere considerato soltanto un villaggio di agricoltori, ma una comunità di idealisti
che tendono ad una nuova forma di
vita basata sulla fratellanza, suU’uguaglianza sociale e sul valore morale d“l lavoro. Come tutti i pionieri, i
fondatori di Ruhama sono degli intellettuali di formazione marxista, ma
stranamente intiepiditi dal messaggio
tolstoiano ».
E così questi « intellettuali ebrei »
ner i quali la propaganda nazifascista
non trovava aggettivo sufficientem°nte obbrobrioso per qualificarli, (li definiva: disgregatori, amorali, anarchici, inetti a lavoro costruttivo ecc.) a
Ruhama hanno dissodato 1600 ettari
di arido terreno, hanno costruito stalli modello, pollai che forniscono 5000
polli alla settimana: hanno trattori e
Costruito una fabbrica di spazzole ;
hanno costruito le loro case, le « case
dei bimbi », Tinfermeria, la scuola ;
hanno scavato il lago pieno di pesci.
Con le loro mani di intellettuali; e
questi « anarchici » hanno « creato una ricchezza enorme », ma non possiedono nulla ; « quando uno lascia il
gruppo non si porta via che dei ricordi ;... hanno rinunciato al danaro perchè dicono: Tutto è mio, se nulla mi
appartiene» (Del Boca).
Altrove il giornalista visita un
« gruppo » in formazione. « Ci stiamo
contando — dice ima giovane —;
quando saremo una cinquantina chiederemo al governo di aiutarci a fondare un nuovo Kibbutz».
Hanno già trovato il luogo adatto,
individuato uria sorgente: «Non credo che riusciremo mai a seminare
grano, ma potremo creare pascoli e
tenere del bestiame. Le donne poi po
iranno lavorare le pietre dure di Tilat o dipingere ceramiche per i turisti. Certo sarà un lavoro duro, ma
fra trent’anni potremo guardarci intorno e non provare vergogna per
quello che avremo fatto» (Del Bocai.
E in tutti i campi non devono certo provare vergogna gli edificatori del
nuovo stato d’Israele.
Il sottosuolo è oggetto di appassio
nate ricerche. Dal 1954 sono state effettuate 32 perforazioni in profondità ; circa « lOO.OtX) tonnellate di petrolio grezzo furono estratte a Heletz per
un valore di 17 milioni di dollari ». Si
progetta la costruzione di un oleodotto; l’area del Mar Morto sarà sfruttata commercialmente (petrolio); la
industria dei fosfati, potassa e rame
assume uno sviluppo sempre maggio
re e molte società finora passive prevedono di poter pagare dividenti agli
azionisti.
Sul piano culturale
Per comprendere tutta l’importanza del problema, possiamo, molto approssimativamente cercare di chiarirlo, domandandoci cosa accadrebbe se
per una qualche ragione fossimo costretti, o volessimo, rinunziare all’uso della lingua italiana per sostituirla con l’uso del latino (e sia pure il
latino ecclesiastico). Gli immigrati
israeliti hanno tutti abbandonato la
loro lingua (tedesco, francese, italiano, dialetto ecc.) ed hanno adottato
la loro lingua, l’ebraico. Ed i problemi SI sono presentati, difficili, quasi
insormontabili; e sono stati sormontati, in quanto l’ebraico ha sempre costituito anche e specialmente nei tempi della dispersione, una lingua che
non è mai stata veramente morta.
E’ nato un teatro; fiorisce una poesia; e lo sviluppo della vita musicale
è promettente.
Cìli studenti universitari sono passati dai 1000 e dai 700 del Politecnico
di Haifa nel 1948, ai 4.500 dell’Università ed ai 2.500 del Politecnico nel
1958.
Stato e Chiesa
Fervore di opere dunque sul piano
della vita economica e culturale. Fervore anche di vita spirituaie dell’e^braismo tradizionale? Si è realizzato
io si sta forse realizzando la StatoChiesa d’Israele?
La conclusione di un’acuta analisi
di Yesha Jahu Leibovich, docente di
chimica organica nella Facoltà di
Medicina dell’Università di Gerusalemme, e di Filosofia, nato a Riga
nel 1903, studente in Germania e in
Svizzera, (vedi Ponte, op. cit), non
sembra autorizzare ima risposta affermativa. Da un punto di vista psicologico la cosa si spiega con una certa facilità.
« Gli ebrei ” osservanti ’ sono stati
colti del tutto impreparati dalla svolta decisiva dell’anno 1948». Eppure
questi fedeli erano stati sempre in
prima fila nelle lotte per l’ideale sionista degli ultimi 200 anni!
Erano stati ’’osservanti” e profeti.
Eppure all’atto (iblla realizzazione,
non hanno saputo portare un contributo costruttivo.
E’ un fenomeno interessante, che
non è limitato solò all’ebraismo tradizionale I
Come conseguenza dobbiamo con
statare che lo stato d’Israele è, oggi,
•< nella sua sostanza laico ». Naturalmente il termine «laico» va qui inteso alla luce della tradizione, il problema non è diverso dal nostro modo
di porlo. La Torà (la legge di Mosè)
è sempre presente alla mente del cittadino israeliano, ma fino a qual
pmito « le premesse ( e i corollari concreti) relative all’esistenza dell’individuo, della società, dello stato sono
fondate su di essa?».
Un esempio caratteristico della
complessità dei problemi: l’osservanza del S.abato. Rigorosissime sono le
norme che la regolano : « divieto di accendere lumi, o di scaldare vivande,
o di metter in moto macchine di alcun genere, ecc ». Come conciliarle
con le esigenze della vita associata
moderna : « funzionamento della rete
elettrica, mungitura di sabato nelle
aziende agricole, servizi di polizia...
Rispondere: questi lavori, in queste
circostanze, vengano affidati a personale non ebreo, o ad ebrei non osservanti, significa ovviamente eludere la
risposta. Ed il problema è ancora insoluto. Ma non insolubile. Anche in
questo campo vale la pena di seguire
attentamente gli sviluppi di una situazione che può essere anche a noi
ricca di ammaestramento*. Gl.
Israël et les puissances du pétrole
« Que le Roi sache que les Juifs partis
(le chez toi et arrivés parmi nous à Jérusalem, rebâtissent la ville rebelle et méchante, en relèvent les murs, en restaurent
les fondements... nous faisons savoir au
Roi que si cette ville est rebâtie et si ses
murs .sont relevés, par cela même tu n’aura/: plus de possessions de l’autre côté du
fleuve ». C’est en ces termes que les chefs
étrangers qui occupaient la Terre promise
à l’époque du retour de l’exil babylonien,
il y a plus de 2.400 ans, s’exprimaient
dans une pétition adressée au grand roi
Artaxerxès. Ce genre de pression sur la
grande puissance occupante était très habile, elle réussit d’ai]leurs momentanément. Ceci nous est conté dans le livre
d’Esdras le Scfibe (chapitre quatrième).
Il est vraiment étonnant de trouver là,
un demi-siècle avant l’ère chrétienne, un
exemple de chantage exactement imité aujourd’hui par les chefs arabes sur la puissance mandataire britannique de 1929 à
1948, et sur les puissances de l’O.N.lJ.
jusqu’à nos jours. Déjà, du temps de la
suprématie babylonienne, la position de la
Palestine était une position-clé de cette
partie du monde, en fait la position-clé
du monde connu de l’époque.
De nos jours, ce jeune Etat d’Iséaël est
gênant pour tout le monde, pour toutes
les puissances qui s’affrontent là-bas. Il
est gênant pour les différents Etats arabes
qui souhaitent atteindre le pouvoir absolu
au Moyen-Orient, que ce soit l’Egypte, la
Syrie ou l’Irak. Il est gênant pour les
grandes puissances qui souhaitent autant
dominer cette partie du monde riche en
pétrole et propice aux bases militaires.
Les Russes travaillent à évincer définitivement les Anglo-Saxons. Les Américains
(en tous cas le State Department) travaillent avec un zèle égal à évincer le Russe,
mais surtout « l’ami anglais ». Les Anglais (en tous cas le Foreign Office) travaillent à évincer tout le monde et font
des prodiges d’équilibre diplomatique, allant jusqu’à accepter la gifle magistrale
que fut le renvoi de Clnbb pacha, général
de la Légion jordanienne.
Jusqu’ici, les grandes puissances ont
toujours pu circonvenir les chefs arabes.
11 leur a suffi de les inonder d’or en échange du pétrole et des bases militaires. Mais
où l’affaire se corse, c’est précisément avec
ce petit Etat d’Israël, qu’il n’est pas possible d’acbeter, qui tient à rester en dehors des alliances militaires, qui défend
sa neutralité et son indépendance.
Israël gêne tout le monde parce qu’il
souhaite la paix, parce qu’il n’est pas une
puissance pétrolifère, parce qu’il demande
qu’on le laisse cultiver en paix ses terres
et son désert, parce qu’il ne veut pas vendre ses terres à celui qui voudrait les convertir en bases militaires dirigées contre
« l’autre », l’ennemi potentiel.
Mais ce n’est pas tout. Dans un monde
où la dictature militaire, le fanatisme religieux et la corruption organisée régnent
en haute sphère, voici un Etat qui .se permet d’être socialiste. Un Etat qui se permet d’avoir à la tête de son ministère des
affaires étrangères, une femme. Un Etat
qui est parti en guerre, et qui a vaincu,
contre la fièvre des marais, le désert, la
mortalité infantile et l’ignorance.
Si bien que ce n’est pas tant le Juif
qui est détesté par les chefs de la Ligue
arabe, que la révolution sociale qu’il représente. Ceci est le plus important, nous
touchons là le coeur du problème et le
coeur du scandale palestinien.
C’est pour rester aux commandes que
les généraux-dictateurs, les colonels-dictateurs et autres Muftis hitlériens, excitent
leurs peuples à la haine contre les Israéliens. Il ne se sentent pas tellement menacés par les armes d’Israël que par ses
tracteurs, ses docteurs, ses écoles et ses
ingénieurs. Nous assistons là à la lutte
de l’ignorance contre l’intelligence, au
combat des privilèges contre la justice
sociale et la pro.spérité pour tous.
Mais, me direz-vous, il y a le problème
des réfugiés arabes. Ceux-ci ont fui davantage sous les menaces du Mufti
et de sa cinquième colonne que devant
les soldats israéliens qui, après tout, défendaient leur patrie attaquée le jour même de sa nâissance par cinq groupes d’armées arabes. Israël a offert et offre toujours de rembourser en partie les propriétés abandonnées. Ce sont les chefs arabes qui refu.sent. Israël a pris en charge,
depuis sa naissance, des centaines de milliers d’immigrants juifs, dont un grand
nombre dans la misère. La Ligue arabe
'l’a pas pris en charge un seul (le ses rélugiés arabes, mais elle les maintient aux
frontières d’Israël dans un perpétuel état
de inisere, ceci sciemment, à la fois pour
les exciter à la haine et à la revanche et
pour posséder sur le tapis diplomatique
cette carte émouvante qui sait en effet
toujours émouvoir les diplomates du pétrole...
Laissez-moi encore ajouter un détail significatif: Ibn Saoud, roi d’Arabie, touche
(les millions de dollars par an en seuls
dividendes pétrolifères. Pas un dollar n’est
destiné à soulager le sort des réfugiés arabes. Bien mieux, ce Imn roi a déclaré à
des journalistes anglo-saxons qu’il est prêt
à « sacrifier » dix millions de sujets arabe.s pour effacer Israël de la carte... Sans
commentaires, n’est-ce pas?
De la mort
à la vie!
« BARUCH ha-ba... » Béni soit celui (jui
vient... C’est ce que proclament aux quatre
vents de larges handerolles, aux portes
d’Israël, dans le port de Haïfa, à tous
ceux qui accostent. Cette salutation n’est
pas complète; elle dit en effet, tirée des
Prophètes « Béni soit celui qui vient au
nom du Seigneur ». Salutation messiani(jue par excellence.
Israël est sans doute le seul pays au
monde qui vous accueille par une bénédiction. Et cela suffit pour reconnaître que
ce pays n’est jias tout à fait comme les
autres.
Israël est une terre que les premiers
pionniers, venus de Russie, trouvèrent
mourante, éloufl'ée par les pierres et les
sables. Partout, maintenant, ces derniers
reculent, et de jeunes forêts s’élancent à
I assaut des collines de Judée. Des routes
modernes ont rejoint Sodome, la Mer Morte et Eilat, le port antique de Salomon.
L’eau — équivalent là-bas de vie — jaillit
au coeur même du désert et ses innonihrahles conduites sont autant de veines
et d’artères vivifiantes. Chaque mois, de
nouvelles colonies agricoles s’installent,
souvent à même la rocaille. Les pluies se
font toujours plus régulières et les millions d’arbres que plante chaque année la
population tout entière, transforment lentement le climat et l’atmosphère. Le peiqile
d’Israël a planté, en mémoire de chacun
de ses six millions de martyrs, un arbre,
témoignant ainsi de sa volonté à la vie
par-dessus tous les fours crématoires de
Satan.
Ici revivent les récits bibliques et disparait la notion de temps. Ce pourrait être
Abraham ou Jérémie que nous rencontrons là, mais cet Abraham conduit une
jeep et ce Jérémie lance son tracteur vers
les sillons nouveaux...
Là où Samson vécut, il y a maintenant
une station d’essence qui s’appelle <( \u
rendez-vous de Samson ». Si ce juge redoutable vivait encore nul doute qu’il ne
vienne ici faire son plein pour descendre
contre les Philistins dans (jaza.
Sans cesse, charrues et biill-dozers mettent à nu (les londations anti(|ues, des
monnaies millénaires, et des poteries
émouvantes. La terre parle, les |)ierres
crient, attestant le témoignage de l’Ecriture.
Toutes les langues sont parlées en Israël
et l’on pourrait facilement se croire au
sein d’un gigantesque retour de la dispersion de Babel, où les hommes, autrefois
divisés, se retrouvent fraternellement unis
autour d’une même et unique langue, cet
hébreu sanctifié par Dieu, En retrouvant
leur langue, ces juifs ont aussi retrouvé
leurs traits physiques d’autrefois: les cheveux blonds et les yeux bleus dominent.
Mais ces êtres ont aussi retrouvé leur
vocation première, qui est de garder les
troupeaux et de cultiver la terre. Ayant
vécu plusi(»iirs mois en kibboutz religieux
de la vallée du Jourdain, nous avons vu
(|uels incomparables agriculteurs ces anciens bourgeois, ces anciens tailleurs, ces
anciens tahnudistes étaient devenus au
contact de leur terre promise. Nous avons
aussi constaté leur fierté et leur noblesse
retrouvées, après tant de siècles d’exil et
de persécution. Il suffit de voir les enfants d’Israël, pour sentir profondément
Dieu au travail dans cette histoire étonnante.
La vie est dure, les salaires bas, et le
danger constant de voir tout détruit ]>ar
les ennemis qui encerclent Israël. Et jiarlout on travaille avec une ardeur qu’il
faut qualifier de mystique, avec une confiance dans le lendemain qui est peut-être
évangélique...
L armee, qui rassemble également les
jeunes filles, est en réalité une armée de
pionniers, tout comme le petit groupe (fui
— etait-ce hier — rentrait de Babylone
•sous la conduite d’E.sdras et de Néhémie,
et reconstruisait Jérusalem en ruines et le
Temple brûlé.
Israël a tragiquement besoin de paix.
Israël est aussi le plus grand facteur de
paix dans le Moyen-Orient qui agonise
sous les multiples dictatures de .ses chefs
piilitiques et religieux, et cependant, la
Ligue Arabe a juré sa perte, les diplomates sont prêts à signer sa disparition sanglante.
dlatide Muller-Duvernoy,
[l.'ami chrétien des familles)
La festa delle Scuole Oomenicall a Terre Pollice
E’ sèmpre così bello veder raccolti tanti
bambini delle Scuole Domenicali della
nostra Valle, e sentirli cantare le lodi di
Dio. Molti erano pure (luest’anno, malgrado il tempo assai incerto: sembra anzi
che il loro numero aumenti di anno in
anno, ed un settore sempre maggiore del
grande tempio deve esser loro riservato.
Dopo una prova d’insieme neU’Aula Sinodale, in corteo si sono recati nel tempio.
Il pa.st. Aime ha presieduto la festa, e
diretto con la con.sueta energia i I>ei canti
d’insieme. Mentre quelli italiani (42; 93;
145) erano stati evidentemente ben preparati, forse non altrettanto si può dire di
quelli francesi (29; 141). ed è peccato perchè sarebbe bene che anche .sotto questo
aspetto il francese fosse conservato e cu
ralo, nelle nostre Valli.
Erano presenti le .Scuole Domenicali di
Bobb'o Villar, Angrogna, S. Giovanni e
otre rellice, e si sono alternate nel canlo degli inni preparati da ognuna in parino are, seguiti con vivo interesse c piacere da tutti i pre-senti. I primi sono stali
applauditi, ma poi — con_ procedimento
piu o meno democratico — si è deciso di
non applaudire per evitare ogni senso
di spettacolo e mantenere alla festa di
'**v^ip*-* carattere quasi liturgico.
Veli intermezzo il pasl. Bruno Costabel
ha rapidamente delineato. con vivacità, la
Vita delle .Scuole Domenicali della Ciocia>■¡3, e in particolare della chiesa di Ferenlino, dov’egli ha prestalo servizio negli
anni scorsi. Vita piena di difficoltà, per
gli evangelici ciociari, grandi e piccoli, ma
anche piena della gioia di aver scoiierto
la Buona Novella del .Signor Gesù Cristo.
Al termine della festa la chiesa di Torre
Pellicc ha anche quest’anno offerto il gelalo a tulli i piccoli ospiti, che si sono
poi recali nel campo di giochi del Convitto, messo una volta ancora a loro disposizione dalla Direzione. Peccalo non aver
|ier questa festa delle Scuole Domenicali
tutta una giornata, in modo che attraverso
il gioco, i ragazzi abbiano più tempo e
modo di conoscersi.
Con gratitudine i>en.sianio al lavoro di
preparazione che questa festa com,mrta
nelle singole Scuole Domenicali, e a lutti
coloro che hanno eontrihuilo alla riuscita
(il questo sempre simpatico incontro.
3
r
L ECO DELLE VAUl VALDESI
La fame
— 3
a
dell’Evangelo
Biella
La domenica 3 maggio i coralisti di
Pomaretto hanno cantato gli inni della speranza cristiana per gli evangelici biellesi: membri di chiesa, simpatizzanti hanno potuto udire l’Evangelo mediante il canto suscitando l’interesse ed il dialogo tra coralisti e
pubblico. Come sono belle e profonde
queste parole, ci diceva una donna
leggendo le parole dell’Innario di un
coralista. Il canto ha unito profondamente i cantori e la comunità raccolta nel tempio, di recente inaugurato.
Biella ha fatto parte nel passato
della bella corona di comimità che
nel XVI secolo hanno reso viva testimonianza deirEvangelo e che l’Inquisizione romana ha infranto; la predicazione di Bartolomeo di Casale e
di Giorgio Olivetta, maestro di scuola, attestano la presenza di elementi
evangelici nella città nel periodo più
brillante della diffusione dell’Evange
lo nel Piemonte; allora il colloquio
tra Valli e pianura piemontese era
vivo a tal punto che molti venivano
alle Valli per udire la predicazione
dell’Evangeio e ministri come il Ga
Tino svolsero la loro missione efficace
nelle nostre terre. Le esperienze degli
uni e degli altri erano come due vasi
comunicanti dove le acque della testtoonianza si armonizzavano determinando il fenomeno dell’osmosi spirituale atta a fortificare la fede di
tutti.
^ di Pomaretto
sono andati a Biella e Piedicavallo :
ha.nno cantato i cori nel tempio al
culto del mattino, nel pomeriggio a
Piedicavallo, poi a Biella ancora nel
secondo incontro con la comunità.
Messaggi del Pastore di Biella e di
Pomaretto nelle due chiese hanno re
so 1 incontro particolarmente ricco di
vita spirituale a beneficio di tutti, coronato dall’affettuosa ospitalità ’ dei
Biellesi. Attorno alla tazza di thè il
dialogo è stato simpatico e prezioso
per le due Chiese sorelle.
La comunità di Biella è giovanissima ; rivedo fratelli e sorelle delle Valli trapiantati colà e provenienti da
ban Giovanni, Rodoretto, Rorà, tra i
quali ricordo due miei antichi parrocchiani : la signora Salma, il rorengo Vittorio Morel residente ad Occhieppo. Incontro con gioia un simpatizzante proveniente da Corato, il
quale si rallegra di condurre in Chiesa j suoi compagni di lavoro perchè
imparino a conoscere Gesù Cristo il
Salvatore. Il messaggio del mattino
non poteva trovare migliore traduzione m termini concreti nella testimonianza dei neofiti biellesi che ripetono il gesto di Andrea che conauce Pietro al Signore.
Noi ringraziamo il Pastore Giorgio
Bouchard e la Signora, e tutta la comunità biellese per la loro affettuosa
accoglienza e diciamo loro : arrivederci a Pomaretto. Gustavo Bouchard
CtENTO ANNI FA
Frederib Henry Snoui Pendlelon
MESSA a G t
alla ‘‘Pro Valli„
Da Finale Emilia il .sig. Nino Lodi invia
salmi e auguri per la riuscita della pratica
di acquisto della « Gianavella », luogo caro al Protestantesimo italiano ed in spe< ial modo alla Cliiesa Valdese. Promette il
suo obolo.
Da Pramollo il sig. Oreste Long scrive:
« Sono mollo lieto di quanto apprendo dai
nostri giornali che la « Gianavella » la casa del grande eroe e condottiero è finalniente ritornala ai Valdesi ».
1 wf ^Ido Tonni si compiace
dell acquisto della « Gianavella », comunicai 1 contributo versato da quel Concistoro
Vajclese, promette la ulteriore collaborazione sua e del Coiifistoro di Rorà.
Altre lettere iriiicoraggiameiito ci sono
l-.-rvenute dalla sig.na Bert. dal sig. Adollc> Vola, dalla sig.ra Eveliiia Gliisi-Beux,
dal .sig. Lu igi Gonin ecc.
I.a Pro 1 aia ringrazia vivamente lutti.
U
Pro Gianavella
u
III» ELENCO
Abbiamo ricevuto ]e seguenti offerte:
Chiesa Valdese di Pramollo L. 15.000Silvia Ghisi, Firenze 5.000; Giovanni C. A.
Albarin, San Remo 5.000; Casalegno Eleonora, Torino 5.000; Ricca Paolo, USA 5
r non''*; memoria Rag. Stefano Bertin
S.OOO; L. De Nicola, San Remo 5.000; Avon(letto bederico, Torino 5.000; Chiesa Valdese di Massello 5.000; Chiesa Valdese di
Roma P. C. 10.000; Cap. Stephens 5.000;
c Pardon, San Secondo di Pinerolo
^.000; Pastore Paolo Bosio, Pegli 1.000;
Chiesa Valdese, Aosta 5.000; Rostan Max,
Milano 5.000; Suor Leonia Stalle, Torre
Pellice 500; Giovanni Stalle e famiglia.
Torre Pellice 500; Coisson Augusto, Firenze 5.000.
A lutti un vivo ringraziamento.
La « Pro Valli »
La domenica 15 maggio 1859, nel
Tempio Nuovo di Torre Pellice. la
popolazione vald^ salutava con profonda emozione il pastore inglese F
H. S. Pendleton, da pochi mesi rientrato in patria dall’Uruguay, ove per
quattro anni era stato cappellano
della legazione Britannica a Montevideo.
Ma anche il rev. inglese era visibilmente commosso quando incominciò il suo discorso dinanzi ad un’assemblea di 600 e più persone; « Ho
ardentemente bramato, diss’egli, di
trovarmi un giorno in mezzo a voi e
mi rallegro di esservi alfine. Mi sono
tanto occupato di voi da qualche
tempo, che quasi mi sembra di essere
dei vostri ».
Narrò poi, tra l’attenzione vivissima del pubblico che gremiva la chiesa, le difficoltà incontrate per allontanare i pericoli che* minacciavano i
Valdesi emigrati ih Uruguay, per procurar loro il necessario ed ottenere
loro la protezione del governo uruguayano, nella persona del Sig. Antonio de las Carreras. E soprattutto
come gli era riuscito di far fallire il
tentativo di persecuzione contro i
Valdesi e come infine, a forza di ricerche, di spese, di passi perseveranti, di andirivieni, fosse riuscito a
stabilire i coloni valdesi lungo il Rosario Orientale, dove era oramai necessario di provvederli di un pastore
e di un maestro di scuola, ad impedire che essi fossero rapidamente assorbiti dall’ambiente in cui venivano
a trovarsi.
E terminando il suo discorso egli
pateticamente esclamava ; « Le lacrime mi cadevano dagli occhi questa
sera quando udivo i vostri bambini
della Scuola domenicale cantare i loro inni nel tempio. Pensavo ai vostri
fratelli. Anch’essi cantano, ma con
tristezza, sospendendo, come gli
Israeliti, le loro arpe ai salici lungo
il fiume... Io desidero lavorare per loro finché essi siano, nel Rosario, come sono nelle Valli. E’ Dio che ha
guidato colà le tre prime famiglie
emigranti, perchè i Valdesi evangelizzino l’Uruguay ».
,Qltindi, ne! cuor della notte, si
sciolse l’assemblea imponente, benedicendo il ministro inglese ed esprimeridogli la gratitudine dei Valdesi
tutti per l’opera indefessa compiuta
in loro favore e per la promessa di
voler continuare ad interessarsi dei
coloni valdesi, per provvederli di un
pastore e di un maestro, di un tempio e di una scuoia.
Suoi primi anni
Chi era dunque il personaggio che
aveva con tanto ardore perorato la
causa degli emigrati valdesi e che era
stato accolto con tanto affetto ed
ascoltato con così viva emozione?
Purtroppo, per quanti tentativi abbiano fatti, non siamo riusciti a conoscere il luogo di nascita del Pendleton, dell’uomo che la Provvidenza aveva destinato a diventare il protettore dei Valdesi emigrati in Uruguay e ad essere, nel « Nuovo Monao», l’emulo di Carlo Beckwith, che
un quarto di secolo prima si era fatto
l'amico ed il benefattore dei Vald.^sj
nelle Valli.
Sappiamo però, che egli era nato
41 anni prima, il 13 settembre del
1818; forse in ima delle Isole Nor
manne. Jersey o Guernesey, dove iniziò la sua carriera pastorale nel dicembre 1849 e dove la terminò, nel
^ttembre 1888. Se nato in una delle
isole Normanne, verrebbe agevolmenmente spiegata la sua bilinguità e
per i Valdesi la provvidenziale sua
conoscenza del francese, che gli permise di entrare assai naturalmente
in contatto con i primi coloni vai
desi incontrati a Montevideo nel 1857.
Pece i suoi studi all’Università di
Ghent e al Collegio St. Andan, nella
città di Birkenhead, sull’estuario della Mersey, dirimpetto a Liverpool.
Ma venne ordinato ministro nella
diocesi di Winchester, a nord di
Southampton e quindi fu curato della Chiesa di S. Martino, nell’isola di
Guernesey, dai dicembre 1849 al giugno 1851, e successivamente curato
anziano di St. Héiier, dal mese di
agosto 1851 al mese di luglio 1853,
nell’isola di Jersey.
Poco meno di un anno dopo, egli
partiva, il 6 maggio 1854, in qualità
di cappellano del Consolato Britannico in Montevideo, ove si trattenne
fino al 31 dicembre 1858.
Collettore per ì l/aldesi
Durante questa sua permanenza
nella capitale della Repubblica Uruguayana, egli venne in contatto con
i primi gruppi di emigrati valdesi, per
due anni egli si interessò vivamente
alla loro sorte e li aiutò in tutti i modi; col suo ministerio, con i suoi saggi consigli, con la sua autorità e con
i suoi interventi presso le Autorità
governative, ecc.
Da Montevideo, terminato il periodo di cinque anni come cappellano
DALLE NOSTRE COMUNITÀ’
din (ì R 0 G IVI A ICapoluogu)
Il nostro cullo del giorno delFAscensionc è stalo celebrato nella Scuola quarlierale del Martel alle ore 10.30 e siamo
lieti di aver visto la scuola riempirsi di
fratelli e sorelle die hanno ascoltato con
viva attenzione il messaggio della Parola
(li Dio.
Sabato 9 maggio nel nostro Tempio del
Lapoluogo abbiamo invocato la benedizione del Signore sul matrimonio di Paschetto ¡de (Baissa di Prarostino) e Bertin
Nadine. Í Arpanot). Domandiamo ancora a
Dio (li circondare semine con la sua grazia questi sposi che si stabijisi-ono a Prarostino. g a
BIIBBIO PEI.LICG
11 mattino del 25 aprile, un'allegra comitiva di 50 giovani si è recala in gita
sulla Costa Azzurra. 11 cielo sereno e l’aria veramente primaverile ci hanno perniesso di trascorrere due belle giornale e
d^i vedere molti luoghi e cose interessanti.
Dopo la prima sosta al Colle di Nava, il
nostro pullman ha incominciato la ripida
discesa, portandoci al mare, che ci è apparso in tutta la sua maestosa ed affascinante bellezza. La prima città che abbiamo visitato è stata Sanremo, jioi Bordighera e Vallecrosia. Qui, il pastore Santini ci ha permesso di dare uno sguardo
ai numerosi c bei locali della Casa Valdese. Verso mezzogiorno, varcata la frontiera, ci siamo recati direttamente a Monaco, dove, davanti al Palazzo Principesco, è stato consumato il pranzo. Nel jiomeriggio, visita un po’ affrettata a Montecarlo c Nizza e arrivo a Cannes, meta del
nostro viaggio, alle 19. Qui erano ad
aspettarci il Pastore Monod, la sua gentile
Signora ed un bel gruppo di amici. In
una grande sala de « La Colline » ci veniva offerta un'ottima cena. La notte,
ognuno l’ha passata in case private. La
domenica mattina, ritrovo al tempio per
il cullo, in cui hanno parlalo i pastori
Monod e Getire e dove i Bobbiesi hanno
cantato il « Giuro di Sibaud » e « Sol Cristo è della Chiesa... ». A mezzogiorno,
partenza in battello per l’isola di Santa
Margherita e visita alle celle in cui alcuni pastori Ugonotti furono relegati e lasciati morire di stenti durante il regno
di Luigi XIV.
Infine, eccoci a bordo della colossale
portaerei americana « Intrepid », ancorala
al largo del porto di Cannes. Eirano le 17,
quando siamo risaliti sul pullman per far
ritorno a casa, dove siamo giunti tardi è
assai ^ stanchi, ma immensamente felici
per l’esperienza vissuta in quelle due indimenticabili giornate. Desideriamo ancora rinnovare i nostri più vivi e sinceri
ringraziamenti a tutti i fratelli ed amici
di Cannes per la loro premurosa e squisita ospitalità. Un particolare ringraziamento rivolgiamo ai pastori Monod e
Loup, ai quali dobbiamo esprimere il
nostro rincrescimento per aver cercato invano... Dévoline Lorenzi!!!
Matrimoni. — Ultimamente abbiamo ceh-Drato nel tempio i seguenti matrimoni:
i ernet Attilio (Villar Pellice) e Negrin
Giovanna (Costa), l’Il aprile; Rostan Giorwini Damele (Rostagni) e Artus Emma
Malpelius) i| i(j aprile; Baridon Stefano
( illar Pellice) e Gönnet Anna (Cortilet),
li aprile; Lausaroi Francesco (Villar
1 ellice) e Geymonat Paolina (Centro), il
¿0 aprile. Il 23 aprile è stato benedetto il
matrimonio di Turchi Marcello (Pistoia) e
di Grill Anita (Piali). U Signore benedica questi nuovi focolari.
Battesimi. — Sono stati battezzali: Michehn Mauro dì Stefano e di Artus Livia
(Corali dei Danna) e Cliarbonnier Giovanni di Giulio e di Cliarbonnier Giovanna (Giraudin); Re Armando di Paolo
e di Cliarbonnier Giovanna (Centro).
Il Signore accompagni con la sua grazia
questi cari nimbi.
Dipartenze. - E’ deceduta improvvisamente Negrin Susanna veti. Melli (Pidone).
All’età di 87 anni è mancata all’affetto
dei suoi cari Oaydoii Susanna ved. Garnier del Lausarot. Con la dipartenza di
questa nostra sorella, la Chiesa perde un
membro fedele e profondamente buono
Alle famiglie in lutto rinnoviamo
nostra sincera simpatia cristiana.
* Ringraziamo il pastore A. Lazier ed ii
maestro E. Paschetto per avere rispettivamente presieduto i culti del 25 aprile e
del 3 maggio,
* La Commissione Consultiva per la
elezione del nuovo Pastore è composta
dai Signori: Bonjour Daniele, Favoni
Paolo. Geymonat Giovanni Giacomo e
Geymonat Giovanni Daniele.
la
il
PIIVEROLII
Xel periodo post-pasquale la Chiesa ha
Iiroseguito normalmente il suo cammino,
senza notevoli avvenimenti: tanto le varii!
attività, quanto i culti domenicali, si sono
»''iluppati con ritmo regolare e con fervore.
Da ricordare il culto della Famiglia
lo
«'aggio — celebrato con la partecipaz
il
io
ne della Scuola Domenicale; i fiori, distribuiti con abbondanza dai bimbi e dai
giovani, hanno ripetuto alla « Mamma »
l’espressione deU’affetto filiale ...da sperare non platonico soltanto; com’è da augurarsi che le opportune esortazioni rivolle
dal Pastore ai genitori ed a quanti hanno
(( cura d’anime », abbiano da portare frutti benedetti.
^ Lo stesso giorno, la Filodrammatica delUnione Giovanile offriva alla Chiesa una
Serata ricreativa con la recita di « La moglie di papà », di Alessandro de Stefani e
Raffaele Matarazzi. Preparali con cura i
giovani artisti si sono rivelati veramente
all’altezza del loro compito ed hanno entusiasmato il numeroso pubblico _______ che
ancora li ringrazia.
Non vanno dimenticati i contatti che, di
tempo in tempo, si mantengono con la vicina neo-parrocchia di San Secondo... già
« sangue del nostro sangue ». Il 19 aprile
era la volta di un simpatico incontro, a
San Secondo, fra quella Unione Femminile, invitante, e l’invitata Unione Femminile di Pinerolo. Rivolsero il messaggio
di « benvenuto » la signora Rosina Gardiol
moglie dell’Anziano, e la signorina Adele
Pons; mentre la signora Deodalo presiedette il culto e diede molte interessanti
notizie.
L’anno finanziario si sta chiudendo con
risultato soddisfacente; le due collette
straordinarie fatte in Chiesa a favore dei
sinistrali di Madagascar e della Facoltà di
Teologia hanno fruttato, ognuna, la bella
somma di oltre 25 mila lire.
ATTI LITURGICI. - Sono stali battezzatii Long Ugo di Attilio e Tron Alma;
Murerò Patrizia di Silvio e Tron EnricaGiilermann Elisabetta Cecilia di Carlo e
Anna Lisa Leumann. Dio benedica questi
pargoli, sui quali è stalo apposto il segno
della .Sua Grazia.
Funerali: Ghigo Roberto di Ivan e di
Pa scoli .Silvana, nato il 16 aprile 1959 e deceduto il giorno 24. Il servizio funebre
venne presieduto dai pastori A. Deodato e
A. Comba. « Lasciate i piccoli fanciulli venire a Me », dice il Gran Consolatore.
Il 13 aprile a Rifredo di Saluzzo, Dio richiamava a Sè lo spirilo di Balmas Francesco Luigi, fu Daniele e fu Bounous Enrichelta, di anni 79, da S. Germano Chisone. Il funerale, presieduto dai pastori
A. Deodato e F. Sommani, fu una com.
movente testimonianza di affetto e di stima data alla memoria del nostro Fratello
dall’intera popolazione del luogo, la quale ascoltò con interesse la proclamazione
dell’Evangelo. A Ila vedova Balmas, ai
dne figlioli ed alle figliole, rinnoviamo
l’assicurazione della nostra simpatia cristiana e delle nostre preghiere.
PRAMOLLO
Circondati da numerosi parenti ed amici
si sono uniti in matrimonio, nel tempio
di Ridarello, Alberto Long (Sapiatti) e Iolanda Clot (Riclaretto) e nel tempio della
Ruala, sabato 25 aprile, Graziella Travers
ICiaureng) e Eugenio Bounous (S. Germano Chlsone).
Il Signore faccia scendere abbondanti le
sue grazie su questi nuovi focolari.
Il « bazar » annuale, organizzato dall’Unione delle Mamme, avrà luogo la domenica 31 maggio.
Ringraziamo fin d’ora tutte le persone
che, seguendo J’e.sempio del passato, ci faranno pervenire i loro doni.
La tradizionale festa della Mamma avrà
luogo la domenica 24 maggio. Ne prendano
nota non solamente le mamme ma anche
i papà e cerchino di intervenire numerosi
alia simpatica festa.
Domenica 3 maggio abbiamo ricevuto la
gradita visita dei giovani unionisti di Frali,
accompagnati dal loro Pastore e gentile
signora. Dopo di aver preso parte al culto,
presieduto dal Pastore Comba, i giovani
dejle due Comunità si sono ritrovati insieme nel pomeriggio. Ha avuto luogo una
breve riunione a « Ciotèl » e poi, sul piazzale del tempio è stato dato il via ai giochi. Il tempo, purtroppo, è volato via in
fretta. I giovani si sono separati grati dei
bei momenti passati insieme, ma con la
nostalgia delle ore trascorse troppo presto.
Essi si sono proposti di ritrovarsi alia prima occasione. Speriamo che ciò possa avven're al più presto.
Intanto un grazie di cuore a lutti i giovani unionisti di Prali per la loro graditissima visita. Grazie anche al Pastore Comba,
da parte della Comunità, per il messaggio
della Parola che egli te lia portato.
della Legazione inglese, si recò in Europa, partecipò al Sinodo valdese del
I8b9, VI espose i suoi progetti circa la
colonizz^one valdese nell’America
latina, decidendo d’intraprendere un
viaggio attraverso l’Inghilterra e
l'Europa protestante per raccogliere
nei fondi onde fornire ai Valdesi
emigrati nell’Uruguay, un ministro
ed un maestro, costruire un tempio
ed una scuola, aiutare gli emigrati a
costituirsi in salda e bene organizzala colonia.
Passò infatti alcuni anni senza un
ministero pastorale, perennemente
in viaggio per raccogliere danari. Era
a Richmond, vicino a Londra, nel cucemore del 1858, a Torre Pellice, come s e visto, nel maggio del 18d9, a
Glasgow nel dicembre, a Richmond
nei primi mesi del 1860, di nuovo alle
valli nel maggio del 1860, a Guemesey nel mese di settembre, a Mancnester, a Liverpool, in altre città inglesi, in uermama, m Olanda, in
¡svizzera nel 1861. Poi nel 1862, informato delle difficoltà che i coloni vaidesi incontravano nei loro rapporti
con la fciocietà colonizzatrice dei Rosario, decise improvvisamente di recarsi nell’Uruguay, per impedire il
disfacimento di quanto era riuscito
con fatica, con perseveranza e con
aonegazione, a compiere in favore
deH'incipiente colonia valdese.
il 81 marzo 1862, sbarcò a Montevideo, ove si fermerà alcuni mesi, con
reiterate visite al Rosario, per sventare i disegni di sfruttamento dei coloni valdesi e sostenere i conculcati
loro diritti, riuscendo finalmente ad
attenere, per la maggior parte dei coloni stessi, il riconoscimento legale
dei loro diritti di proprietà. E fu questa una grande vittoria del ministro
inglese, alla « solerte operosità del
quale, secondo il console italiano a
•Montevideo, cav. Raffo, era dovuta la
soluzione di alcuni interessi della co
Ionia». Ed anche il pastore Morel,
da circa due anni in colonia, scriveva
al Moderatore che il sig. García (pre
Bidente della Società colonizzatrice)
«non si sarebbe aspettato di trovare
nel sig. Pendleton un uomo che
avrebbe guardato le cose così da vicino e che si sarebbe interessato a
tal punto per dei poveri contadini ».
IVIinistru a Firenze
Tornato in Europa, veniva nominato provvisoriamente cappellano
della Legazione di Firenze, dai vescovo di Londra, poiché era vacante in
quel momento il vescovado di Gibilterra, dal quale dipendevano le cappellanie in Italia... Egli venne infatti
successivamente confermato in tale
carica dal vescovo di Gibilterra e rimase a capo della Chiesa anglicana
di Firenze, la «Holy Trinity Church»,
dal maggio 1863 fino alla fine del 1868,
con qualche parentesi per rapide visite in Inghilterra e per la sua ultima brevissima visita alla colonia valdese del Rosario, nel 1867.
A dire il vero ,nel 1865, in seguito
al trasferimento della capitale da
Torino a Firenze, essendosi portato
in questa città assieme al ministro
on. Elliot, anche il cappellano della
Legazione, il rev. R. L. Tottenham, si
pensò di aprire un secondo luogo di
culto in lingua inglese nella nuova
capitale, rimanendo il Pendleton ministro ufiBciale della Chiesa Episcopale inglese di Firenze.
Le due chiese decisero di lavorare
ognuna per proprio conto ed in modo
del tutto indipendente. Però, siccome
la più centrale chiesa della Legazione, in via Santo Spirito, a poco a poco divenrie più frequentata della consorella di via del Maglio, dopo il periodo di reciproco impegno di 5 anni,
fra la Chiesa ed il ministro, il Pendleton fu sostituito come pastore dal
Tottenham e ritornò in Inghilterra,
(continua) T. G Pons
bsmiiiiiiiaii lBse^D)Dll IriMiaiii
GOMUNÌGA TO
Tutti gli insegnanti evangelici sono invitati al convegno di primavera
che avrà luogo, D. v., a Rodoretto la
domenica 24 corr. col seguente programma ; Mattino ; Culto - Pranzo in
comune. Pomeriggio, ore 14; Dibattito su « La didattica nella scuola elementare e nella scuola media».
Un pullmann apposito partirà da
Bobbio alle ore 7,30; prenotarsi presso la segretaria E. Bonnet, via Matteotti 18, Torre Pellice. Il Seggio
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Se uno dice : lo amo Dio, e
odia il suo fratello, è bugiardo.
'1 Giovanni 4: 20
POMàRETTO
Sabato 2 maggio Serre Waher, giardiniere dell’Ospedale, s’è sposalo con Romana
Peyronel, originaria della comunità dei
Chiotti. Un folto nucleo di parenti ed
amici provenienti dalle parrocchie vicine
Ila preso parte alla cerimonia nel tempio.
Domandiamo a Dio di benedire gli sposi
perchè l’amore del Signore li fortifichi e
possano essere fedeli sempre come Cristo
è stato fedele per la loro salvezza.
La domenica 3 maggio in assenza del
Pastore recatosi a Biella con la Corale, il
signor Tourn Aldo, anziano della chiesa
di Rorà, ha rivolto un vibrante messaggio
alla Comunità: lo ringraziamo di vivo
cuore per l’impegno con cui egli assolve
alla sua missione di predicatore deU’Evangelo nelle nostre Valli, inclusa Pomaretto.
Domenica 10 maggio il culto è stato
presieduto dal Pastore Miegge il quale ha
parlato su questo argomento: la Bibbia
cambia i cuori del popolo italiano. L’interesse è stato vivo e profondo da parte
della comunità raccolta. Noi ringraziamo
molto il Signor Miegge per la sua visita.
La domenica 31 maggio avrà luogo l’assemblea di chiesa alle 10,30 per udire la
relazione annnua, discutere gli argomenti
più salienti e nominare i delegati al Sinodo e alla Conferenza distrettuale.
PRAROSTIIVIO
Assemblea di Chiesa. — Domenica 3
maggio, abbiamo avuto l’Assemblea di
Chiesa nel corso della quale è stata letta
la relazione annua presentata dal Concistoro e sono stati eletti i delegati alla
conferenza distrettuale e al Sinodo. Conferenza: Gay Virgilio (Ser) e A vendei
Marco (Deserta), supplente Robert Alessandro (Fave); Sinodo Avondet Marco
(Franzoi) supplente Pons Enrico (S. Bartolomeo). Sono stati anche eletti i revisori dei conti: Gardiol Alessio (Sarei) e
Avondet Enrico (Rosbel).
Gita. — Giovedì 7, giorno della Ascensione, un bel gruppo di oltre 50 persone,
costituito in buona parte da nostre sorelle, si è recato a Genova per una gita. Abbiamo partecipato al culto con la Comunità locale; quindi siamo saliti al Righi,
sulle alture della città, da dove abbiamo
goduto del grandioso panorama dell’intero golfo; qui abbiamo anche consumato
il pranzo al sacco. Nel pomeriggio abbiamo fatto ima puntata fino a Nervi, ammirando la costa e i magnifici parchi; quindi siamo tornati a Genova, ove abbiamo
visitato il porto.
Una bella e buona giornata. Vogliamo ringraziare ancora la Comunità di Genova, il Pastore Sbaffi e il Rag. Peyrot, il
quale ultimo ci ha accompagnati per tutto
il giorno illustrandoci con la parola le
molte cose vedute.
Matrimoni. — E’ stato celebrato e benedetto il matrimonio di: Romano Ernesto
(S. Secondo) e„ di Codino Erica^ (Giaculinera) lunedi 4 maggio, nel tempio di ^n
Secondo; Forneron Flavio (Collaretto) e
Uliva Metilde (Gay) sabato 9 nel nostro
tempio.
La, pace di Cristo, alla quale sono stati
chiamati per essere un sol corpo, regni nei
loro cuori.
Festa di canto. — Un piccolo numero
di bambini della nostra scuola domenicale
si è recato domenica passata a Pomarétto
per la festa di Canto. Hanno cantato da
soli l’inno 196 dell’Innario Cristiano.
Pentecoste. — Ricordiamo il cullo di
domenica prossima, Pentecoste, alle ore
10, con celebrazione della S. Cena; alle
ore 15 presso il tempio di Roccapiatla.
pure con S. Cena.
UN SEeOWDO
T- Nel Tempio, lunedi 4 maggio, è stato
celebrato il matrimoniò 4«1 signor Romano Ernesto di S. Secondo con la gentile
signorina Codino Erica della Giaconlinera.
Ha presieduto la cerimonia il Pastore Giovanni Peyrot che ha rivolto agli sposi un
caldo'messaggio di circostanza. Ai, due giovani la comunità iiorgè' i più fervidi, auguri invocando benedizioni e grazie celesti
su questa uuova unione.
— Ili occasione della Festa della Madre
il Culto di domenica scorsa ha rivestito
particolare carattere di circostanza. I numerosi bambini della Scuola Domenicale,
guidali dalle loro monitrici, hanno fatto
l’ingresso trionfale in chiesa all’inizio del
Convitto Maschile Valdese
Torre Pellice (Torino)
Dal 28 giugno alla fine di settemhie il Convitto di Torre Pellice ospita ragazzi dagli 8 ai 16 anni, offrendo loro un piacevole periodo di vacanza.
Dal 19 luglio in poi si accettano anche studenti che debbono sostenere esami
di riparazione. Lo studio sorvegliato si alternerà con le occasioni di svago e di
evasione.
E’ opportuno prenotarsi in tempo, perchè l’organizzazione delle vacanze si
adegui al numero e alle età degli iscritti.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al direttore — Doti. Franco Girardet —
Torre Pellice (Torino), che invierà informazioni e prospetti illustrati.
R O R d’
Il 2 maggio il piccolo Roberto è venuto
tfd allietare la casa di Giorgio e Mirella
Durand Canton. Lo .accogliamo con gioia
in mezzo a noi.
11 4 u. s., partendo dall’Ospedale Maurisiano di Luserna, ha avuto luogo il funerale di Giovanni Daniele Mourglia. Ridiciamo la nostra profonda simpatia alla
madre ed ai fratelli.
Il giorno dell’Ascensione ha visto la
venuta in mezzo a noi di un i^ntinaio di
pomarini. Dopo un breve culto tenuto a
Pian Prà ed un apprezzato messaggio del
past. Bouchard, si è avuto un simpatico
pomeriggio di giochi e canti. Ringraziamo
i nostri ospiti per la loro venuta e diciamo loro: arrivederci a Pomaretto!
Domenica 10 u. s. ha avuto luogo una
Assemblea di Chiesa con lettura della Relazione Annua e con elezione di 2 candidati alla Conferenza Distrettuale: Sig.ra
Paimira Rivoira e Dario Gelso e un candidato al Sinodo: anziano Corrado Morel.
Lo stesso giorno hanno avuto luogo la
chiusura dell’Unione delle Madri e quella
dell’LTnione Giovanile. Ai rispettivi membri dei seggi il nostro ringraziamento per
il lavoro svolto.
Ci sono ancora pochi posti per la gita
al lago Maggiore: affrettatevi ad iscrivervi!
Dalla Comunità di Frali
Nelle ultime settimane di aprile sono
stati celebrati due battesimi: la domenica
19 Claudio Richard, di Emilio e di Alma
Peyrot, della Villa; e la domenica 26 Ornella Menusan. di Attilio e di Marineria
Peyrot, degli Indiritti. Auguriamo a questi bambini una vita illuminala dalla grazia del Signore e rinnoviamo ai genitori
ed ai padrini l’esortazione a compiere fedelmente le loro promesse di educare cristianamente queste creature che il Signore
ha loro affidato.
Domenica 3 maggio il culto è stato presieduto dal Pastore Tullio Vinay che ringraziamo vivamente per il suo messaggio.
Nello stesso giorno un gruppo di quasi
una trentina di Unionisti con il Pastore si
sono recati a visitare la Chiesa e l’Unione
giovanile di Pramollo. Un tempo magnifico ha favorito questa gita che è stata allietata dalla cordialissima accoglienza che
il Pastore ed i giovani di Pramollo hanno
riservato ai Pralini. Dopo il cullo celebrato in comune ed una rapida colazione, i
giovani si sono riuniti all’aria aperta per
ascoltare dal Pastore E. Micol i] racconto
delle vicende storiche della parrocchia di
Pramollo ed una esposizione della situazione attuale. Alcuni giochi, una tazza di
lè ed una visita ai lavori che si stanno
facendo nella Sala dell’Unione hanno concluso questa lieta giornata di fraternità.
Nel ringraziare il Pastore e la Signora
Micol ed i giovani di Pramollo per la
fraterna accoglienza rinnoviamo loro l’invito a venire a loro volta a Prali.
Nel giorno deìVAscensione è stato celebrato il Culto di circostanza, come di consueto. Nel pomeriggio dello stesso giorno
il « bazar » ha avuto un successo migliore
che negli anni .scorsi, anche se la partecipazione delle famiglie della Chiesa è stata
minore di quanto ci si sarebbe aspettato.
Il giorno dell’Ascensione è giunta ad
Agape una cinquantina di giovani francesi
di Grenoble, guidati dal pastore Sauller, i
quali hanno passato Ira noi il week-end.
Oltre al loro normale programma di studi
e.ssi hano chiesto di essere informali della
vita della parrocx'hia di Prali e si sono interessati dei progetti per il nuovo Tempio.
Nel giorno di .sabato è stala brevemente
in visita ad Agape una numerosa comitiva
proveniente dalla fmrrocchia evangelica di
Per le U. G. V. della
Val Germanasca
CONVEGNO DELLE FONTANE
Domenica 24 maggio, ore 14
Morges (Svizzera). Si è anche soffermata
a visitare altre chiese di questa Valle.
Domenica 10 maggio le scuole domenicali della Val Germanasca si sono ritrovate nella nostra parrocchia per la loro
Festa di Canto. Malgrado la giornata piuttosto umida e a tratti piovosa l'allegria dei
bambini è stata costante. Le esecuzioni di
inni sono state buone ed anche la Scuola
Domenicale di Prali, si è fatta onore. Dalle parrocchie di Villasecca e Massello erano venuti anche alcuni genitori dei bimbi
partecipanti alla Festa, e li abbiamo visti
con piacere al nostro culto. Un ringraziamento particolare alla direzione di Agape
che ha offerto l’ospitalità alla Festa di
Canto ed al Pastore Franco Davite che ne
ha curato l’organizzazione.
Doni per il Tempio di Proli
Prima lista
Tra breve incominceranno i lavori
di costruzione del nuovo Tempio di
Prali secondo i progetti che la Tavola Valdese ha approvato nelle sue reoenti sedute e di cui è stata data comunicazione sull’« Eco ».
Desideriamo ringraziare tutti i do
natoti che, prima di vedere il principio dei lavori, hanno voluto contribuire a renderli jwssibili. E da
questo numero del giornale cominciamo a pubblicare i doni che ci sono giunti. Cominciamo da quelli di
Frali. Gran parte delle famiglie si
sono impegnate a versare certe somme in quattro anni; indichiamo qui
me in quattro anni.
GHIGO: Silvio Artus, L. 14.000;
Amedeo Barus 30.000; Emanuele Barus 25.000; Emanuele Baud 15.000;
Aldo Comba 25.000; Alberto Ghigo
30.CCO; Glov. Stefano Ghigo 20.000;
Renaldo Ghigoi 10.000; Edmondo
Grill 12.500; Filippo Grill 10.000; Roberto Long 20.(X)0; Adelina Pascal
50.000; Nino Pascal 25.000; Emilio
Peyrot 10.000; Gino Peyrot 10.000;
Maria Richard v. Rostan 10.000; Luigi Rostan fu Pietro 40.000; Celina
Rostan 25.000 Stefano Luigi Ro
stan 12.000.
INDIRITTI: Giov. Daniele Artus,
L 40.000 ; Maria Artus v. Barus 30.000 ;
Augusto Balma 25.000; Famiglia Silvio Menusan 50.000;, Filippo Peyrot
40.000; Marcellino'Feyrot 14.500; Remo Peyrot 12.500. (continua)
culto, e, diretti dall’infaticabile signor
Giovanni Vicino, hanno cantalo in coro un
inno d’oi'icasione. Dopo il messaggio del
Pastore Cipriano Tourn, essi hanno offerto alle, madri il simbolico mazzo di fiori
solenizzando la festa,¡„con questa gentile
testimonianza di affetto Mi figli verso la
propria mamma.
— L’Assemblea di Chiesa, riunitasi nel
tempio domenica mattina, ha nominato
Remigio Pons e Gardiol Alessandro delegali' alla Conferenza Distrettuale (supplenti Gay Guido e Romano Alvise), e Gardiol
Dino delegalo al Sinodo (supplente Gardiol Walter del Bric). I signori Gardiol
Irma e Luigi Costantino sono stali nominali Revisori dei conti.
Il Concistoro ha inoltre presentato alla
Assemblea la Relazione annua che è stata
approvata in tutte le! sue voci. Dalla sua
lettura abbiamo notàio con piacere che
l’aflività della nuova parrocchia in questo
suo primo anno di vita è stala abbastanza
soddisfacente sia dal lato morale che dal
lato finanziario: buòna la frequenza ai
culti. Ottimo il lavoro svolto dall’Unione
delle Madri, discrètà'l’àttività dell’Unione
giovanile, numerosi i bambini alia Scuola
Domenicale, buona la contribuzione annua. . Il cambio del Pastore nel periodo
precedènte la Pasqnà non „ha portato Un
ralléHlatnento ai vari impèjihi ecclesiastici, e'di questo la comunità riconosce il merito al Pastore Cipriano Tourn che, invialo dalla Tavola ai primi di marzo in sostituzione del Pastore Nisbet, ha saputo con
volontà e serietà disimpegnare il suo non
facile compito.
La comunità di S. Secondo chiude in
attivo il suo primo anno di vita. Il Signore le conceda di poter continuare nel futuro su questa strada con impegno sempre
crescente nella testimonianza fedele e vivente al servizio di Cristo e della Sua
Chiesa. d. g.
TORRE RELUCE
Desideriamo anzitutto ringraziare, sia
pure molto in ritardo, il past. l\isbet che
ha presieduto il cullo ai Coppieri il 19
aprile, e il past. L. Marauda che una volta
ancora ha accettalo di jiresiedere il culto
in francese nel Tempio nuovo, il 26 aprile.
II 3 maggio lutti i bambini delle nostre
varie Scuole Domenicali si sono raccolti
nel Tempio nuovo per celebrare, insieme
alla Chiesa degli adulti, il culto dedicato
alla famiglia cristiana.
L’Unione dei Simound ha offerto una
simpatica serata, a conclusione del suo
anno di attività. Nell’Aula Magna, sabato
2 maggio, la filodrammatica torinese ha
presentato in modo veramente lodevole il
dramma di G. Giannini: « Attesa dell’angelo »; purtroppo davanti ad una sala
quasi vuota, ed è alalo un vero peccato.
11 1» maggio ha avuto luogo — insperato, a causa del tempo cosi instabile — il
tradizionale convegno alla Sea, che in
realtà è consistito nel culto, sotto i larici,
di.screlamente frequentato. Dopo il pranzo
al sacco, un gruppo di giovani si è fermato lassù a giocare, mentre altri hanno fallo
una passeggiata fino a Caslelluzzo. E quelli cbé sono salili alla Sea solo nel pomeriggio, l’hanno trovala quasi deserta...
Il giorno dell’Ascensione, le Scuole Domenicali hanno avuto la loro passeggiala.
Quelle del Centro e dei Coppieri all Inverso del Villar, e «luella di S. Margherita ai Bonnet. 11 tempo è stalo discreto,
l’allegria e l’animazione molta.
In questi ultimi giorni abbiamo avuto
numerosi ospiti. Anzitutto, giovedì 7 sera
sono giunti un’ottantina di « Vaudois »
della comunità di Morges, in visita alle
Valli ,ed in particolare alle chiese di San
VILLAR^ PELLICE
Pensione della Chiesa
Possiamo ospitare dal 4 al 18 luglio
un gruppo di 10-20 fratelli e sorelle in
fede. Rivolgersi con la massima urgenza al Pastore. ,. . .
Abbiamo pure ancora a disposizione alcuni appartamentini per la villeggiatura evangelica.
Giovanni e Torre Pellice. Venerdì, mattina hanno visitato Torre, e la sera, dopo
la puntata pomeridiana a Villar e a Bohbio, si è avuta nell’Aula Magna una veramente simpatica serata. Unico, guaio^
ma considerevole — . uh ritardo iniziale
che ha battuto largamente tutti -i « quart
d’heure vaudois » immaginabili... Il past.
Sommani ha porto il saluto della nostra
chiesa agli ospiti; quindi il prof. Jadt*
ha delineato brevemente e con vivacità la
storia e le caralteristicbe dei Valdesi; il
past. Vouga di Morges ha risposto, invitandoci fra l’altro a render la visita a
Morges, e uno degli ospiti, sindaco di un
comune nei pressi di Morges, ce lo ha vivacemente presentato. Intanto il coro degli ospiti, e diapositive svizzere e valdesi
(presentate col brio consueto dal past. Jahier) hanno arricchito la serata. Dopo —
ed era tardi! — gli svizzeri e la Corale
si sono ancora riuniti per un piccolo ricevimento nel refettorio del Convitto, allietalo dai canti della Corale, nonché da
una simpatica pagina storica ricordata dal
Sindaco di Torre, prof. Armand Hugon, a
proposito del « bailli » di Morges ai tempi dell’esilio valdese. La serata si è chiusa
col canto generale. Ancora un po’ di corvée... e a letto. L’indomani sera anche
alcuni torrepellicesi sono scesi a S. Giovanni per partecipare nel tempio dei Bellonatli al culto di S. Cena che doveva chiudere la visita elvetica, di cui siamo stali
assai lieti.
Domenica 10, invece, un gruppo di pastori e di candidali in teologia della Chiesa luterana delì’Hannover ha partecipalo al
nostro culto. Il past. Irmler ci ha rivolto
un saluto, in particolare a nome della Società « Gustavo Adolfo », l’opera della
(¡hiesa luterana tedésca che si occupa dell’assistenza della diaspora evangelica nel
mondo, e che aveva tra l’altro organizzato
questa visita alle Valli j>er far conoscere
ulteriormente la nostra Chiesa, attraverso
la conoscenza diretta di questi « responsabili ».
Nel pomeriggio di domenica, poi, ci
siamo rallegrati nel vedere oltre due terzi
del Tempio nuovo occupati dai bambini
che di anno in anno più numerosi partecipano alla Festa di canto delle Scuole domenicali. L’edizione di quest’anno ci è
parsa pienamente riuscita.
E’ stato battezzato Pier Valdo Rostan di
Federico e Jourdan Edith.
Si sono sposati: Elmis Eyrmrd e Vilma
Gaydou; Mathieu Bruno e Sarà Paola.
A questi nuovi focolari auguriamo fralernainènte la benedizione del Signore;
lome pure a Dante Eynard e ad Alma
Chauvie che, sposatisi al Capoluogo di
.ingrogna, si stabiliscono a S. Margherita.
E’ stato celebrato il funerale di Kollmann
Erminia Armami Hugon, di 81 anni. 11
.Signore consoli coloro che sono nel lutto
\ Avvisi ECONOMICI
Nella impossibilità di farlo personalmente, le famiglie Armand-Hugon,
Miegge e Klein ringraziano tutti gli
amici e conoscenti che hanno preso
parte, il 12 maggio, al loro dolore,
partecipando di persona o con messaggi affettuosi ai funerali della loro
diletta
Hermine Armand-Hugon
naia Kollmann
Un particolare ringraziamento è rivolto al Dottor Giancarlo De Bettini,
alla Dottoressa Agnese Giorda e alla Signorina Emma Bastia, che hanno prodigato l’aiuto della scienza e
del cuore al momento del doloroso
tramonto.
« E fatta che si fu sera, Gesù
disse ai suoi: 'Venite e passiamo
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Torino: Lunedi e Venerdì ore 16,30
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(da 1 a 14 anni) bisognosi di clima di
mezza montagna. Rivolgersi al giornale.
Redattore: Gino Conte
Coppieri - Torre Pellice
Tel. 94.76
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellico - c.c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina - s. p. a
Torre Pellice (Tormo)
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-195-5
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