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Nulla aia più lorie della voèrtra ledei . *«TTlliiail«i ■ abLla
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N. 32
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ABBONAMENTO
Semistni L.
I Italia fino arai dicembre . L;
Estero . • ■ • ,}'*' ■ •■
Ogni camt^lnmohtQ d’indUrlzzo costa .L. Í, tre — La copia Ure TRE
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Riguardate alla rocela >QQ<Ui toste tagliati'
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REOAZÍÓNE Via Sibaud, 7 - Bobbio Pellica -)ioi/s(Vinío jíit'SJ
- AMMINlSTRAZlOt^ : <Via Cario Albérto, 1 bis - Tojrre ,, »v,s 14.
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I reco il buon anhiinzio di una ^ràibde
[polo avrà : nella Città di
itore che è Criéto il Signore”
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Pensieri e ¡proponimenti
H ...troverete un bambino n.
(Luca 2: 12). ,
(I ...potenza di Dìo n.
(1 Corinzi li 24).
Torna il Natale. Torna in un mondo
tuttora sconvolto, e che dopo tanto san- I
gue versato non trova modo di stabili- ]
re mia pace, che sia giusta e buona per ,
'tutti.
' La mente ed il cuore, stanchi di tutto quello che odono e provano in qnesti tempi turbati, sostano, si riposano rievocando la più bella notte che la
terra abbia mai conosciuto, la notte in
Í cui, nelle silenti plaghe di Betleem, fm*
recato Pannunzio di nm nato .iBeden* ,
|,tqre. . .'ìm*- > ^
^1 Fa cosi del bene di ripensàre e rivi?
Infere ad una ad una le soa\d narrazipni
della natività, tutte soffuse delPinamenso amore di Dio per noi, e spiranti mito
pace che il mondo non dà, ma che pi
Signore largisce uomiml che cerano di armonizzare la loro vita ne^
sùà buona e perfetta volontà. .
«'«E baw&i«^ (1^1®^;:..
PAngelo ai pastori.: e PEvangelo jdi
Luca ha cura di narrare che i « pastori
^andarono in fretta... e trovarono il
hamiino .
Lo trovarono così come era stato loro
detto ; ma di quel bamhiitjo F Aingelo
aveva affermato : « è Cristo^ il Signore ». Trovarono Cristo, il Signore.
pensieri ; bisogno di credere che anche
' i minuzzoli della sua grazia han potere di risanare Panima mia, così come
la donna sirofenice credette per la sua
figlia tormentata.
Ho bisogno che Egli si faccia ancora
piccolo per me) quando mi è impossibile riceverlo in tutta la magnificenza
della sua incommensurabile gloria, ma
l’anima mia brama e tende le sue debO'E braccia per accoglierlo, così come
le, tese il vegliardo Simeone, ricevendone tanta gioia e vigore, da sentirsi,
invaso da una completa pace e poter
cantare : « gli occhi miei han veduta
la tua salvessa, che Imi pregjarato (finanzi a tutti i popoli, per esser luce da illuminare le gentiy) (Luca 2 : 30-32j.
* « •
Ho letto in più libri e sentito'ripetere più volte, che il piccolo bambino di
Betleem, (iesù di, Nazaret, avrebbe impersonato il Cristo soltanto quando,
essendo battezzato nelle acque del Giordano, apertosi il cielo, (do Spirito Santo scese su hii in forma, corpor&i a guisa di colomba, e venne una voce dal cielo : Tu sei il mio diletto ^Figliuolo; in
te mi sono compiaciuto ». (Luca 3: 22).
No, no, no. Lasciate che Panima mia
si bei e viva di ogni parola che procede,
dalla bocca di Dio, cosi come è; così
come gli Evangeli la riferiscono nella
loro vitale freschezza. Il messaggere
celeste disse del piccolo bambino : «è
Cristo».
Lasciate che, ad ogni ragionevolezza
di pensiero umano, io preferisca gli assurdi divini. No, non ditemi che la vita
sia soltanto (iìelPalbero in fiore o carico di frutta, e'jnon nel piccolo seme,
quel nulla che io tengo in mano, avan-,
ti di affidarlo con certezze di ^eiùnza
alla terra. Non ditemi che nei piccoli
bambini non viva già un’anima chiamata a .divenire un giorno un essere
di cielo. Non sminuitemi la sublime
bellezza e grandezza che sussìste nel
fatto del Verbo eternò di creazione e
di vita che, per amor nostro, s’impìccioEsce fino a farsi bambino bella nostra carde, per vivere la mostra
umanità, dai ^rimi i>alpiti alla pienezza di una Vita intera, che si dà per rial*
lacciaie la terra al cielo. ’
C’è tanta grandiosità nel iiginìflcato; ^
dH b^bino'dì Betleem, quanto c’è dii.
miseria nelle mostre grandezze. La sentirono i pastori, e « se ne tornarono glorificando Iddio » (Luca 2: 20) ; la realizzarono 1 magi d’oriente che> veduto
il fanciullinoj sì' « prostrarono » ed
((adorarono » (Matteo 2 ; 11),
Ed lo ho tanto bisogno di sapere e di
credere che, ancora oggi, Il Signore
può farsi spiritualmente pieoolo per
me, quando la mia mente è incapace di
comprendere la grandiosità dei stioi
* Mala nostra celebrazione del Natale
' non può chiudersi esclusivamente nella cerchia del tempo della natività,
.alba di un nuovo giorno, sorgere di
un Sole, che l’apostolo (Paolo definisce :
« potenza di Dion,
La' cffiébraztone 'dèh Nàtale non può
ésaurirsì in un sia pur legittimò godimentó spirituale,, che finirebbe per divenire niente altro che un egoismo,
qualora nei tempi che stiamo attraversando dovesse esser fine a se stessa.
L’Angelo che recò ai pastori il buon
annunzio della nascita del 'Qristo, lo
recò dichiarandolo una grande allegrezza che ((tutto il popolo)) avrebbe
dovuto avere. Ed i pastori, quando,
trovato il bambino, ne ebbero il cuore
infiammato d’allegrezza, subito si posero a divulgare « ciò che era loro stato
detto di lui » (Luca* 2: 17).
Nè possiamo^ dimenticare come il vegliardo Simeone, per la potenza dello
Spirito, abbia, proclamato il nato Ee< dentore : a salvézza preparata dinanzi
a tutti i popoli per esser, luce dà illuminare Iq^ènti (Luca 2; 30-32).
Chi, ba trovato il Dono di Dio, ha
trovato un tesoro. Un tesoro che, essendo per tutti, non può sopportare Alcun egoismo nè profano, nè sacro. Un
tesoro divino che, a differenza di molti tesori del mondo, si realizza tanto
più nostro, quanto maggiormente diviene tesoro altrui. Un tesoro che sarà
per i credenti sempre più pace, giustizia ed amore, quanto;^ più, anche per
gli altri, sarà divenuto pace, giustizia
ed amore.
Non mancano, grazie a Dio, le buone volontà sincere, cbe fanno tutto il
loro possibile per stabilire nel mondo
un ordinamento migliore, un assetto
sociale più equo, una pace duratura.
'Ma il più delle volte si tratta di volontà, che praticamente non sì valgono se
non dì possibilità umane, mentre l’impresa s’è fdtta così ardua, da esigere
indubbiamente rinterventoi dì una forza spirituale sovrumana. Troppo vasta
si presenta la marea del male, che avanza ed incalza e minaccia dì sommergere Con le sue torbide onde ogni volontà buona. Quella potenza sovrumana
C’è; ma gli uomini o non se ne curano,
o l’awersanò, o non la sanno valorizi zare, pure avendo spesso coscienza
che, andando avanti cosi, il mondo rischia dì perdersi in modo assoluto.
Un’antica, massima orientale dice :
((Guai alVempio che costringe VIddio
misericoMioso ad essere severo ». Noi
siamo giunti ad un tempo, che costringe l’Iddio misericordioso ad essere severo e-per esserlo, basta che Egli lasci
gü uomini andare per là loro china,
tquando essi operano contro tìl suo vo
I.JAPe.
lù Qg'gi ogiii credente dovrebbe essere ùn
fiibiaitamo, ciie cercò Ui salvare bodoma
; dalla distruzione, sebbene Sodoma non
ìmeritasse niente. Ma noi, che pur nul|la meritavamo, ma cfie, avendo trovato.
jEristo, potenza di Dio, per grazia , ci
[siamo sentiti trasportare nei respiri
della sua i-edenzione, come ce ne sia'remmo inerti davanti ad un mondo che
perisce, .senza uivenire respoaisabdi
Ueila sua peioiHone? ijome non .dirgli,
ripetere, insistere, che c é una potenza:' unsto, potenza di Dio, che può
(salvario? - ,
Potefiza ! Oh come questa parola,
presa a sé, ci renue timorosi e perplessi sotto li gravame di recenti eaperienze> nelle quali abuiamo realizza lo che
ié potenze uel mondo sono ''Siate trènienaameiile distruttive, anche quando
’ sfcsuno mosse con propositi di b.-ne !
in un giornale compilato da giovani,
edUj^i in un coniusionismo. tremendo
.d'%ee, cne ii portava a conionuere in
s^Cerita d animo (( il bene col male e il
iwic vot 'oene)) (vedi al riguarao che
C^i sta scritto in Isaia 5; lessi
queste penose aficrmaziom : (d\oi siamo ansuam, ta nastra croce è il mosct,etpo, nostro attare è il campo ai ba^tail ' nostro Dio e' la Datrtct, 'M non
som. eresie queste. Ferchè Pioschettó e
croce vogliono tutti e due sigmfivare la
stessa Cosa r sacrijicik) » (da « Viva l’Italia » del 18 febbraio 1Ù44). Siamo
cristiani ! con la Patria iper Dio ed il
moscnetto per (croce !
Oh come c è bisogno di condurre il
•mondo a cont^cere, a comprendere Cristo apoteuza .di Dio ».
— (Jhi è mai costui, che comanda ai
^ venti ed all acqua ed essi gli ubbidisoonof — si domandano i discepoE, stupiti che ad una sua parola si fossero calmati i venti e le onde di tm mare in
tempesta (Luca 8 : 25). —■ Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti
immondi, ed essi esdpno. — Dicono le
folle meravigliate delle sue potenti operazioni (Luca .4: 3fi).
—- Lazzaro, vieni fuori ! — grida con
' gran voce Gesù presso la tomba, che ne
custodiva la salma già in decomposizione. E Lazzaro usci (Giovanni 11: 43,
V44).
Ma tutte queste manifestazioni di potenza sono un nulla, quando noi pensia' ino al fatto che senza violènza, senza
imposizioni, senza uccidere, nè far uccidere (che mM-almente è la stessa
cosa), lasciandosi ciocifiggere, non
usando della propria potenza neppure
per scendere di croce, pregando per ì
suoi crocifissori, mandando i suoi di
t,-‘scepoli inermi «come pecore fra lupi
+11+-fa Trio il r, rii <-,Ì
rapaci », tuttavia il Kegno di Cristo si
è esteso di cuore in cuore, si è esteso
fino agli estremi limiti della terra, salvando nel corso dei èecoli centinaia e
centinaia di migliaia di esseri dalle rovine del peccato, dalle disperazioni
della sofferenza, dalle angoscia .della
miseria, trasporiandorie ànime dalle teI nebre alla luce, facendo sorgere ospe*
f, dall, istituzioni per òrfani, per incurabili, per vecchi. Ma a che prò enumerare? Nonostante rostacolo costante che
il mondo ha sempre in più modi oppo_ sto al libero agire di Cristo, potenza di
i Dio, quella potenza si è manifestata, e
si manifesta l’unica potenza per la quale il ùjondo possa ancora sperare di essere salvato. . ' , . •
Nonostante tutto quello che att’ualniente ci delude e ci toglie la speranai
dì poter vedere questa umanità risorgere ed affermarsi nel bene, non bisogna dimenticare che in Cristo sussiste
una (( potenza di risurrezione » (Fìlippesi 3: 10); e che perciò l’apostolo
■' , Hi']. ">■■■
Paolo potrebbe ripeterci* le parole che
tm giorno scrisse ai 'TesoaioaiCtìfn i
I ((ison vogliamo vite(tiUi)0-cvoMri,stati
, pome qupui erte non tmfim: /spstan^ y)
■'(1:. Tesìsaronacesi 5: 13)v''.L ó.
' . -•Ai’i ■,s’\ -} > "’t \'V 'ri V' '
•» « » ■ ri -• • • ‘’i
Un saggio dell’antichità (Sciih'’òn‘[Ì)e»
Jocnai^paraiiasanuo alcune tspress(0ni contenute nei 43“ capitolo uei pivie-.
ta isàia, le siiitetizzava m qpepte parole ; (( ne voi siete i ìniéiÌpesii/noni, w
sono. l'Eterno; se non smpe i\inte:i Pestò
mom, non som i Ai orno Questo per
far sentire ai ci'edenti, davanti a Dio ,e
davanti ai mondo, tutta la ioi‘o resiNon
saoiiiia (li testiiuoni.
Le molteplici celebrazioni del Natar
le faraiiiio ui nuovo passare sui mondt)
un'oiiaa di bontà e ui poeuìa-. EOde- ,
griaiuocene, ancae se queu onda di sènuiuenti manchi di ueieiminuto contenuto, capace di suscitare la brama della necessita di un iteaejqtòie. Dove è ùnlucignolo lumaute, per .quella grazia di
Dio cne non spenge i lucignoli lumariti, si può sempre spcraie cUe si manitesti una fiamma. ■
In quanto a noi, rallegriamoci nel
ore. ni’ stato detto cUe « to gioia e ‘
l'aimre ^ono le ah per le grandi imprese)). Con allegrezza ed amore gli angeli recarono ai mondo l’annunzio delia Eedeiizione. Jhi se oggi^ in un mondo
^ divenuto così angustut<i tiàl'iaiale, l’ópera tìeila redenzione si presenta come
una ben ardua impresa, ricordando quel
che Cristo è stato per noi, perseveriamo con santa allegrezza e con rinnovato amore od essere i testimoni delPE
terno, i messaggeri di una saivez'zà in
Cristo, potenza di Dio.
Che li bignure avvivi la; nostra fede e
le nostre speranze, affinchè ci sia dato
di operare con quella fede che tutto ardisce, perchè tutto spera.
Il Moderatore I
Virgilio Sgmmani.
Il viendra
Israël faisait converger toutes ses espérances vèrs nije personnalité exceptionnelle qui allait surgir du Scin de la
nation, pour la' guider dans les voies
divines et iui appurter le salut.
Dieu avait déjà donné des conducteurs d’une grande autorité : un Moïse, un Josué, un Llie, up Samuel. Quelques-uns de ses rois apportèrent leur
tribut de piété, de sagesse,: David. Sa- ^
lomon, Josias, Ezéchias. Mais c’èst par
les prophètes surtout que la voi? de
Dieu se fit entendre au tiiilieu' de ce
peuple avec upe forcé, une clarté inégalées. Quelles figures que celles d’un
Elie, d’un Elisée, d’un Esaïe^ d’un Jérémie ou d’un Amos !
Et cependant, après ces géants, Israël, attend encore quelqu’un, un Libérateur qui mettra fin pour toujours à
ses misères morales et matérielles.
C’est lui, le Messie, qui va apporter la
délivrance, la consolation, « la paix. Il
viendra.
'« « »
Quel abîme d’incompréhension que
le cœur de l’homme ! Cfelpi qui était
l’objet de tous les vœux pendant d s
générations, n’a pas été reconnu quand
il est venu. Les nommes appelaient la
lumière, et quand la lumière a paru,
ils se sont réfugiés dans lel ténèbres.
Il n’est pas venu édifier des royaumes et n’a point levé l’épée pour jeter
hors des. frontières les armées" étrangères. Il voulait apporter, la paix à l’âme
en perpétuelle contradiction avec ellemôme. Dieu faisait éclater sa bonté cachée en la personne de son envoyé. Il
venait se pencher sur sa créature et lui
dire les paroles qui dénouent les epn
flits secrets, qui déchargent et pacifient. i
ri
2
■ 11 yenait rassmbl^ les membres épars
‘ de la grande iainilJp humaine qui s’en
ul'i-ient chacun ¡par des sentiers intercertains. ' :
■ Henvoyait le Bon Berger.
Et <^n l a repoussé, parce qu’il apportait autre chose que ce qu’on attendait
de lui. Dieu donnait beaucoup plus
que ce qu’on espérait et ou n’a pas ac-'
cueilli ce don royal. L’homme préfère
ses pauvres petits espoirs à' la générosité incomparable de Dieu. ^
. .***•'. '■■■■ - '
4’
Il est venu, un certain Jour, là-bas,'
sur cette terra inhospitalière de Pales• tine, mais il doit venir en’core. L’esjié, rance de son‘retour reuiiplit les pages
du Nouveau Testament, dont l’enseignemerrt est orienté vers les événements
derniers de l’histoire dü monde et pointe sur la perspective du retour triom-^
phal du Seigneur qui, mettant fin souverainement et de façori subite à l’état
de choses pécheur et démoniaque où Sa'tan règne, instaurera le règne de Dieu.
L’Eglise apostolique se caractérisait
par son courageux temorgnage. son reîus.pbstirré de transiger avec le monde," son inüetectible confiance, son attente fervente et joyeuse
fckm mot d ordre etart : tenir jmqu^à
ce qu’il vienne. • '
La prière de l Eglise militante et
soutirante était : \ iensj ¡seigneur Jésus ! et la réponse du iSeigneur ressu, 'scité; J’arnverm bientôt; tiens ferme
ce que tu as.,.
Jamais, à travers les siècles, ne s’est
éteinte dans l’Eglise la grande 'espérance et chaque fois que sont revenues
les périodes de sombre détresse où l’impuissancè humaine à transformer le
monde est apparue de nouveau radicale, l’-espérance du retour du ''Smgneur
a refleuri et l’Eglise a réappris' la prière du premier'feiècle : Seigneur Jésus,
viens! .
C’est notre prière, aujourd’hui. Et
dans l’attente de son exaucement nous
n’allons pas mous désintéresser du
monde, non, mars non plus charger nos
faibles épaules d’un fardeau que Dieu
. n^y a pas rnis, car c’eàt lui^qui gouverne le -monde et établira son règne
quand les temps seront accomplis.
Quant à nous, il faut mous attacher à •
remplir fidèlement la tâche précise et
concrète que le Seigneur nous confie au
“poste où ü nous a placés. Et tenir, non
pas réussir, non pas triompher au sens
terrestre de ces môts, mars,-dans une
vie d’obéissafice et d’humble dépendance à l’égard du souverain Maître, tenir, persévérer, endurer jusqu’au moment où le Seigneùr viendra.
. ' AiiB. E.
X'yirbre de J^oëi
Le sapin omé de bougies a son origine
dans une coutume païenne. Chez les anciens
peuples du Nord, le sapin allumé représentait le soleil nouveau paraissant en vainqueur des brumes et de la nuit de l’hiver,,
pour les faire disparaître.
Dans ces peuplades anciennes, les sapins
n’étaient pas placés dans les chambres. Ils
se plantaient en dehors, à la porte des maisons. On suspendait à leurs branches des
graines pour les oiseaux. Les autres objets
qu’on y ajoutait, commé des pommes et des
petits gâteaux étaient une. offrande à la divin!^.
Les pommes et les noix voulaient dire que
la vie n’est pas morte, malgré la neige et la
glace, symbole de la mort.
Les bougies faites en cire et fixées aux
branches signifiaient que le travail des abeilles accompli en été devait servir à vaincre
la rigueur de l’hiver et les ténèbres de lu
nuit.
Dans cet usage des bougies et dans l’idée
symbolique qui s’en 'dégageait, il y avait
une curieuse pensée prophétique et une certaine poésie qui séduisait l’imagination des
peuples du Nord. Peu à peu ces usages péhétrèrent dans la tradition piotestante, et il
paraît que le premier qui a introduit l’arbré de Noél dans une église luthérienne,'
avec toutes ses bougies et seè'ornements, est
un pasteur alsacien, vers 1815. Il fut vértement tancé par ses supérieurs pour avoir
transporté ces formes et ces habitudes
païennes dans une Eglise chrétienne, mais
peu à peu l’usage de l’arbre de Noël se généralisa.
Aujonrd"hui, dans nos Templea il réjouit
petits et grands, il éveille de douces émotions, il dit, à 'sa manière, que Jésus est la
lumière du monde et que le plus grand cadeau que nous ayons reçu est celui que Dieu
nous a fait en nous donnant «son Fils unique, afin que quiconque croit en lui ne périsse point, mais qu’il ait la \»e étemelle».
Opuseolo del ,17 febbraio
L’opuscolo commemorativo del 17 febbraio, edito dalla Società di Studi Valdesi,
redatto quest’anno dal pastore signor
Guido Mathieù, col seguente titolo: Il CanUeliaje sotto il moggio, ossia l’estinzione della fede valdese ià .Val Pragelato. La Società
di Studi Valdesi, volendò favorirne la diffusione. ha stability^er l’opuscolo il prezzo,
straordinariamente basso, di L. 7resso sarà
ceduto a L. 6 la copia, a chi, mediante prenotazione, ne acquisterà almeno 20 copie.
N^uraimente le ^ese postali sono d parte.
I signori Pastori sono pregati di affrettarne
la prenotazione.
Message d’Aliemagile
, Le synode de l’Eglise 'confessante de
Brandebourg (région dont Bèrltn est le cen--’^'
tre) a publié un message à. l’occasion de îa
Journée,de pénitence, le 21 novembre 1945.
En voici la teneur . v ,
(( Le synode de l’Eglise confessante de
Brandebourg, réuni en consultation fraternelle pour écouter la Parole de Dieu, prie
tpptes les paioisses, avec leurs pasteurs et
^urs anciens, de se'présenter avec lui devant le Dieu saièt et miséricordieux, le Père '
de notre Seigneur Jésùs-'Ghrist. Nous demandons à tous les chrétiens de ¡irier com
me le fit le prophète Jérémie dans ses La
mentations; v Cimvertis-nous'à toi-, ô Eternel, afin'que nous soyons convertis».
, ((.La Parole de Dieu, IfEglise confessante
èn a 'maiùtes fois témoigné au temps où dominait une puissance antichrètieime, nous a
constamment rappelé, à nous-mêmes, à notre peuple tout entier et à ses dirigeants, que.le chemin qui s’éloigne de Dieu mène à l’abîme. Maintenant le juste jugement de Dieu
s’abat sur nous. Devant son tribunal, toute
considération à l’échelle des hommes s’efface ; tous doivent redouter le jugement de
Dieu et tous dépendent de Sa grâ^. Devant
DieUj nous sommes responsables de notre
propre faute, et notre faute est immense.
Devant Dieu noüs n’avons point d’excuse.
Nous ne pouvons rien Lui répondre. Devant
Lui nos accusateurs sont notre incrédulité,
natre crainte des hommes et notre silence.'
Un cri monte v,ers Lui du sang innocent que
l’on a versé et des blasphèmes,contre son
saint Nom et de tous les' actes* inhumains
dont nôtre peuple s’est rendu coupable, en
particulier envers les Juifs. Même si 'd’un
point de vue humain nous n’avons pas pris
part aux cruautés qui dfehonorent le nom
du peuple allemand dansile m(inde entier,
devant Diçu nous ne pouvons cependant
échapper à la solidarité de misère et de culpabilité. Quand bien même tous chercheraient à se justifier,, nous, chrétiens, qui :
craignons Dieu et vivons dé Sa grâce, ne
nous préocibupons pas des jugements humains, qu’il s’agisse d’amis Ou d’ennemis,
et rémettons-nous en au jugement du Dieu
de miséricorde. Au nom du sang versé pour
nous par son Fils bien-aimé, notre Î^rère et '
notre Sauveur,. demandons-Lui de nous rendre obéissants à Sa sainte volonté et de nous
faire retrouver la paix de Sa croix.
« Etrangers et réfugiés errant sur les routes dohloureuses de ce monde, veuves et or-^
•phelms, vous tous sans-patrie, vous tous quel
tourmentent les démons de l’incertitude, vous
tous qui êtes humiliés et Outragés, coupables et innocents; vous qui êtes angoissés et
Vous qui êtes sûrs de vous-mêmes, vous qui
possédez et vous à qui tout a été enlevé; '
vous qui êtes prisonniers et votis qui êtes
libres, vous qui êtes en sécurité et vous qui
avez été abandonnés, vous qui avez faim et
froid, vous qui mourez, vou# tous, les pauvres en esprit, nous vous appelons et nous
vous disons : frères et sœurs bien-aimés, j"evenons sur nos pas. Retournons à Dieu, de
qui seul vient le secours. Revenons à l’obéissance de Son saint Décalogue,
(( Parce que nous n’avons pas su redouter
Dieu infiniment plus que la puissance des
hontlnes et de l’Etat, parce que nops n’avons
pas eu en Lui une confiance sans réserve et
nè-lui avons pas obéi sans conditions, le. séducteur nous fl conduits à l’abîme. Et les dér
mons de l’inhifmanlté ont eu champ fibre
parmi bous. » Rendons à nouveau crainte et
honneur au nom, du Seigneur des seigneurs,
sanctifions à nouveau sa Parole et le jour
cjui Lui appartient. Parents^ et enfants,- retrouvons le sens du respect et de la discipline. Au nom de l’amour de Dieu et de la
miséricorde du Christ, retrouvons le respect
de la vie et de la propriété d’autrui, du mariage et des droits du prtJchain. Ne nous
laissons pas entraîner dans la voie du vol,’
du marché noir, de k calomnie. Ne soyons
pas de ceux qui cherchent à sayver leur vil
au prix de celle de' leur prochain. Aidonsnous les uns les autres dans cet esprit d’amour désintéressé qui éteint et anéantit notre égoïsme ^aturel. Revenons | la paix de
l’Evangile, soùs la croix de notre Frère etSauveur Jésus-Christ, afin de trouver la grâce qui nous permettra,^ de vivre dans les
temps ¿ctuels et l’aide dont nous avons besoin!
« (( C’est à Sa miséricorde infine que nous
devons de n’avoir pas succombé. C'est grâce à Son sang et à Sa mort innocente que
nous ne sombrons pas dans la cuipabilité
commune avec nos enfants et les enfants de
nos enfants et que nous ne périssons pas,
terrassés par le courroux de Dieu. Sa promesse cachée brillé dans nos ténèbrés ; Dieu
veut voir si par delà les nuages de Son courroux nous savons distinguer et saisir le pré,^nt de Sa grâce. Revenons à ce Dieu que
notre peuple avait chassé de la vie publique,
le Ressuscité auquel toute puissance a été
donnée, Celui qui est toujours là, dans la
vie comme dans la mort. Il a dépouillé les
• dominations ei les puissances des ténèbres
et il les a publiquement livrées en spectacle,,
en triomphant d’elles par la croix. Comment
et de qui aurions-nous peur? C’est Lui qui
règne sur le monde et, c’est Lui qui .défend
son Eglise. Revenons à Sa miséricorde et à
la miséricorde les uns envers les autres. Revenons à Ses promesses, soy'OTs de nouveau
les porteurs du flambeau d’une espérance qui
ne vient pas des hommes. Les signes des
temps nous rappellent la fin de toutes bho- .
ses. L’Eglise de Jésus-Christ est au milieu
de ceux qui marchent vers là cité céleste
dont la gloire sera révélée au moment du
retour de son Seigneur. ;
« Dieu veuille dans'Sa grâce nous préserver du plus terrible des jugements, rendurcissement .de. .ceux Dqu ns pv«Uiinn <i
vertit plus, mais qu’il abandonne a leur voie
de perdition..^ Après nous avois éprouvés à
deux reprises, Efleu veuille nous préserver
de tenter à nouveau d échapper sur une voie
qui nous conduirait à un troisième jugement,
entraînant notre peuple à l’anéantissement.
Que Dieu nous soit en aide par son Esprit
saint, afin que nous nous laissions guider par
Sa Parole et que nous nqus guidions l’un l’autre, entre frères, la main dans la main, et retournions ensemble au Diçu.,qui nous châtie.
Il nous châtie non pour notre perdition, mais
pour nous faire connaître le miracle nouveau
de Sa toute-puissance et de Sa miséricorde ».
- . (S.Œ.P.J.).
mm Di nofli vra
Concorsi per prodozioni dra^maticlie
' La Commissione ■per le VJ.oduniani drammatiche, costituita dalla Società di Studi
Valdesi, nelle persone ' del prof. Samuele
Tron, presidente, prof. Augusto Armand
Hugon e pastore doti Teodoro Salma, allo
scopo di promuovere la composizione di
drammi-yaldesi,* diffonderne le rappresentazioni, perfezionarne nel pubblico la comprensione ed il senso artistico, bandisce i
seguenti due concorsi per autori -drammatici e per filodrammatiche. •
Concorso pen autori drammatici.
1) E’ bandito un concorso per autori drammatici evangelici.
2) Le produzioni presentate dovranno essere
redatte in italiariA o in francese e riferirsi ad un fatto^ della storia ' valdese o
del protestantesimo Italiano, in genere ;
potranno, essere scritte in poesia o in
prosa.
no rappreséntati ì yprr drammi, formulerà
ugualmente un voto per ognuno dei drammi rappresentati, da .1 a 6. All’uopo il punblico sarà fornito, col biglietto j|Ì entrata,
di uno speciale modul» da riempire.
c) La Commissione di conciirso nominata dalla Società di Studi Valdesi, i cui
nomi saranno resi noti, vaglierà i vari giudizi delle filodrammatiche e dei pubblici,
tenendo conto delle circostanze di ambiente e di tempo in cui siano avvenute le rappresentazioni. ' I giudizi utili saranuo quelli pervenuti entro il 31 agosto 1946.
Detta Commissione procederà quindi alla
premiazione degli autori meritevoli, a suo
criterio Inslndacabiie.
La premiazione avverrà durante l’assemblea annua (F lunedi di settemoro) delia
Società \di Studi Valdasi.
Concorso per Filodrammatiche. ^ - **
1) E’ bandito un concorso per fliodrarhma^
„■ilche evangeliche. '• ' j,
3} Le varie compagnie filodrammatiche già f
-- costituite o da costituirsi sono invitate
'' i.^Ppi'esemar.e, neii’estate ly46, in Torre.
• uno 0 più drammi editi'o medi- =
(vedi concorso per autori).
3) J1 giudizio sulla Compagnia Filocirammauca sarà pronunciato dal, pubblico,
-, con metodi già indicatiiiiel Concorso per
autori e vagliato quindi dalla Commissione.*, ' ' '
4) Saranno stabiliti dei premi per i mìglio- "
ri coniptessi filodrammatici, per i migiion artisti è artistiì, per'i migliori registi.
Essi saranno resi noti tempestivamente.
6), I Risultati del Concorso e la premiazione avverrà durante la seduta annua del- <
la Società di Studi Valdesi |\i° lunedì
di settembre). - ‘
i,
V
La Clommissione per le produzioni drammatiche è fiduciosa che, per la novità del
Lpneorso e deile sue norme, nonché per1 interesse che esso desterà, si aviaiina dei
rismtatt lusinghieri, che permetteranno di
p^iezionare in seguito l esperlmento.
Per ogni ulteriore i'normazione ri vWersi alla Commissione stessa.
• 0t
Egr. Sig. Direttore, ■
con piacere seguo nella colonna «I Lettoili scrivono n discussioni e ù^oposte è mi rallegro che (juesio angolo aperto a tutti permetta di uuiii ni 3 discutere idee e proposte
senza che siano di turbamento o di scan-‘
. dato per iressuno, bisogna che ben giungiamo anche noi i discutere i nostri problemi
serenamente sui nostri giornali senza paure e senza bisogno di creare per questo ardiflciosi ed inutili foglietti. .
: Approfitto così della sua ospitalità por .non
lasciar passare sotto silenzio la proposta
del bignor Besson, comparsa sull’Eco delle
Valli ael 23 novembre, a proposito di auto- .
matica iscrizione nelle liste dei membri elettori -di tutti i membri di Chiesa alT'atto della loi'o confermazione. ’
f
Questa proposto mi appare come espressione di quella tendenza troppo diffusa nel1(3 nostre pafrocchie di ridane il più possi-,|
bile ogni latiea die deve compiere il membro di cliiesa; disturbarlo il meno possibile,
chiedergli il meno possibile, porgli d’innèqi-J
zi il meno possibile le sue cattiv,e ahitudlà|^'
ili una parola ricordargli i suoi diritti
U meno possibile i suoi doveri.
Questa proposta, mi sembra, poi, gijiiiì
re anc(ir.a più inopportuna in questo
mento in cui le Assemblee di Chiesaj»“ji^
pure m alcuni casi soltanto, haimo ^to
luogo a constatazioni -«coraggianti. il :Ì^è- ¡
ve, amaro scnitO' di « Galp » lo provaci ed |
io oltre a sottoscriverlo avrei forse apeòra t
aggiunto che quel modo scorretto (fi.iifom- ■
indice di mancanza di educazione e di intel>hgenza. - .
.In queste condizioni mi sembra che siano
piuttosto da incoraggiare tutte le iniziative
die tendono a rendere il inombro di Chiesa,
; eil in particolare il membro elettore, sempre
più conscio della missione e della funzione
che persòiialmente deve svolgere per la sua
Chiesa. Con questo spirito appunto mi sembra siano'state prese ie disposizioni per una
più accurata revisione delle liste elettorali, ‘i
e sia steto fatto ogni sforzo per rendere le y
Assemblee più interessanti' e più preparate. §
Non mì_ sembra molto in questa linea di
corudottà invece la proposta,,di creare auto-'
matìcaroente membri elettori i giovani all’aL
to della loro confermazione; mi stupisce che
l’assemblea a cui è stata presentata noa la
abbia senz’altro re.spinta. Oggi non dovreb- *
be essere più necessario avere una massa,
che magari si ricorda di andare alì’Assem- I
blea una volta ogni 14 anni, ;
Infine pur essendo molto pro^fano in fatto ‘
di diritto ecclesiastico non credo-che un’Assemblea di una singola Chiesa possa con
una semplice votazione modificare un arti/colo dei Regolamenti della Chiesa Valdese.
In atte.sa di sentire il giudizio di un cora-petente La ringrazio dello spazio accordatqmi. • 3 f
' Suo dev.mo ■ . '
, ■ ' Carlo Pon*.
Chiunque avesse ‘ notizie del capitano Renato Mentini della R. Guardia di Fincu^: di t
stanza a Plevlia (ì^ontenegro) nel seaèmbre A
1943, è pregato di darne avviso alUi famiglia ],
Venturi - Vfa Odofredo, 22 - Bologna, op- I
'’■■pure alla .sede di questo giornale.
3) I lavori (anche più di uno per ogni autore) dovranno pervenire alla Società fil
Studi Valdesi (Via 'Wigram, 2'- Torre
Penice) 0 ad uno dei membri della Commissione entro 31 maggio 1946. Se l’autore desidera conservare Tanonimo, segnerà il suo lavoro con Un motto,-Tip|-o(iotto poi su busta chiusa contenente 11
suo nome.
1
4) saranno assegnati due premi; tino di
L. 1500, l’altro' di L. 1006. Le opere meritevoli saranno inoltre pubblicatele dif
• fuge dira della Commissione.
5) Criteri di giudizio.,
a) Le compaghie fllodrammatrche già organizzate da organizzarsi, daranno
primo vota sui lavori che la Commissipne
loro richfesta, trasmetterà loro: esse
ogni singolo drammsL daranno tiri voto
merito, db 1 a 4. Saranno pubblicati sui
giornali i titoli delle opere presentate per il
concorso e disponìbili per le recite.
b) % pubblico, davanti al qqale verran
un
a
Al LE¥TORI
A motivo del continuo rincaro delia eélrta, dellia mano d’opera, della
spesa di amministrizioae, » prezzo di abbonamento per l’anno 1946 è fissato In L. 150, in ragione cioè di L. 3 la copia, mentre il'prezzo attuila
di qualsiasi giornale é di L. 4.
Se qualche abbonato, specialmente alle Valli, pensa che il prezzo i
eccessivo, faccia il confronto con il prezzo delle uova, del burro...e
paghi, se vuole l’abbonamento in natura. •! Pastori saranno lieti df favorirli in questo eenso. t i *1^
Siamo sicuri che tutti rinnoveranno con sollecitudine l’abbonamefito
che ci può anche fare semestralmente, dividendo cosi l’importo anaub.
Tenendo pur presente che anche a L. 150; . il giornale è ancora ceduto
sotto costo, invitiamo tutti coloro che ne hanno la possibilità, di aggiun*
gere un’offerla^er diminuire'il deficit che si,annunzia grave. E a tutti il
nostro ringraziamento per la loro cotlaborazione.
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L’ECO DELLE VALLI VAXIJESI
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LA PAGINA
GiOVEN
PARLANO A VOI GIOVANI:
' ... .. Una madre
Il padre di ne .^cadute
3 mici fijilittoti
fi'
Il tram si è fermato nelle vicinanze di
una caserma; un gruppo di militari in libera uscita, prende d’assalto il tram e lo in<
vade rumorosamente.. ' .
. Una.volta avrei guardato quM ragazzoni
V chiàssosi e non sempre molto tini con un
leggero .senso di'fastidio ; addio pac^ avrei
'‘nensato'’ Avrei considerato con diffidenza
Wgli scherzi a base di manate sulle-spalle
e di gioconde lotte, fissando con preoccupazione quegli scarponi ferrati che cosi facilmente potevano spostarsi sui miei piedi...
Oggi invece li ho guardati con occhio beh\gno; ho sorriso ai loro ginocHi; ho re- ■
spirato senza fastidio, anzi con un senso di
memore simpatia quell odore di caserma,
poi ho attaccato conversazione con due soldatini più composti e più tranquilli. Il più
giovane aveva lo stesso sguai'do del qiio figliuolo che non vedrò più su quest^ terra.
HO simpatizzato con quei ragazzi, li ho incoraggiati dando loto qualche buon consiglio ed essi hanno mostrato di apprezzare il
mio interessamento che sentivapo sincero.
• Posso dire di aver sempre gradito la compagnia dei giovani; ma ora mi pare di vedere in ogni giovane ùn figliuolo. Vorrei
poterlo aiutare, consigliare; vorrei evitargli
quegli errori che accompagnano gli inizi
della vita. Vorrei far qualcosa per i giovani,
con lo stesso sentimentcf di affettuosa sollecitudine col quale mi preoccupavo di facilitare le cose al mio ragazzo. V’è un senso
nuovo di solidarietà nel mio cuore per quei»
figliuoli che si avànzano nella vita con la
baldanza che è propria di chi non ha an' cora esperienza delle durezze 'della vita.
Quàndo un figliuolo ci lascia, il cuore nonsi restringe : anzi si allarga per abbracciare con un palpito di nuovo affetto tutti coloro che ci ricordano, per tanti aspetti, l’as
S6Ht6; ' i
La ferita che si è aperta nel nostro cuore
ha bisogno del balsamo umano che viene
dalla presenza di altri figliuoli sui quali riversare un po’ deU’affetto che_ ci riempiva
- per l’assente. Si siabilisce, del continuo, m
noi un parallelo tra lui ed i giovani che in--coritriamo. Se essi ridono allegramente, sory
ridiamo anche noi rivedendo il sorrido del
nostro caro. Se essi hanno lana stanca,
preoccupata, noi li guardiamo con la stessa
sollecitudine affettuosa con la quale cardavamo il nostro ragazzo : chissà che non posSo far^ qualco- per loio’^ ^e hanno un
successo, ne godiamo con tuAu h c^orc. Vorremo farli partecipi delle nostre idee,
“ nOBtre"EsperTe«z& aelia fede el e r emi le uu no^
etra vita, delle spei ai ze che ci ‘ miai o e ci
incoraggiano. . . ••
l»er un giovane che aveva bisogno di niancheria, ci siamo decisi ad aprire quei cassetti ripieni, ai quali non osav,fimo accostarci Per un giovane al quale occorrevano libri abbiamo avuto il coraggio di. frugare in
quella libreria rimasta chiusa; Con tin giovane sconosciuto ci siam lasciati andare a parie -e dei nostro caro con uji abbanoofio
che iion riuscivamo ad avere neppure con
quei di casa.
Nei primi tempi, dopo la separazione, eravamo spesso turbati da quelle ondate 'di tèneri ricordi che improvvisamente ci sominerÈrevano facendo salire ai nostri occhi,
■ nei momenti meno cpnvehièhti, un flotto irresistibile di lacrime* Poi a poco a poco, col
passare dei mesi e degli anni, le consolazioni
di Dio hanno operato in noi, Dio adopera il
tempo IJer lenire le ferite dei suoi figliuoli
e cicatrizzarle!
Nei primi tempi, il guardare dei giovani
pieni di vita e di allegrezza ci commoveva e
ci turbava : ora invece, la vista dei loro volti allegri risveglia un’eco di simpatia ii®t
nostro cuore e d avvicina a loro,
Ma c’è specialmente in noi il senso della
nostra responsabilità spirituale verso quei
figliuoli ’Vorremo che anch’essi — come il
nostro caro che ci ha lasciati — avessero
trovato .fi tesoro nascosto, la perla di gran
prezzo quella lede, cioè, che imprime a
tutta la vita la giusta direttiva in ogni cif<o~tanza anche in quelle' più impensate.
Vorremo a otare quei ragazzi a porre alla ,
loro vita il solo fondamento solido,é perfettò, a strinare con Cristo qtiel patto che
non ha mai fine e che dà alla vita un sapore unico che niente può distruggere.
Vorremo parlare' a quei giovani a tu per
tu e dir loro — come se fossero i nostri figli amati —- di preoccuparsi dèlia cosa più
importante di tutte, per qùqsta vita e per la
eternità. Quando uno possiede' la fede acquista una forza, una sicurezza ed un equiUbrio interno meravigliosi.
Ricercate, figliuoli, e sviluppate con cura
costante, 1% fede in Cristo; e . l’avvenire —
«nque esso sia — non potrà nulla-convol. , ,
Il padre di un caduto
ti Voce Hi nna madre
I giovani si trovano a poco a poco, cop
rinnovato senso di fraternità, dopo i^ lùngò
periodo di guerra e di dispersione.
Ricompongono gruppi giovanili, riorganizzano convegni, riprendono lo spancio per'
nuove attività. '
Ma in ogni sguardo e in o^i cuore, in
quelli dei reduci come in quelli dei rimasti
in patria; è un’ombra di pena, un velato
sgomento. E’ fi. pensiero dei compagni' cjie
non tornano, che non torneranno mai più.
■ E’ il pensiero dei padri, delle madri, delle
sorelle, delle fidanzate e delle spòse, che non
attÌndóno più 0 attenderanno invano ogni
giorno... E’ l’incertezza del domani...E’ su
ogni cosa, inconfessato, coraggiosamente ricacciato indietro e pur sempre atflorantei un
senso, di provvisorio, di transitorio, di iugace. ■ '
Sono un po’, stanchi, i giovani: stanchi «
"di parole, di parate, di, progràmmi, di menzogne. Hanno sete di verità; di una verità
che non tradisca.
Sono un po’ sfiduciati: si-sentono ingannati dslla nostra generazione, che aveva loro promesso un lungo perìodo di benessere
e di pace e li ha piombati in un bagno di
sangue, e di fango che li ha yavvelenati fin
nell’anima. Hanno sete di vita; di una vita
piena, rigogliosa, libera e feconda.
Sono un po’- smarriti tante vie umane:
progressi, scienza, fede, anche là fede; lotte e sfotzi titanici di tutti 1 popoli, di tutti
i tempi... per-giungere a questo: al vuoto
spaventoso nel quale pare ■ debbano dissolversi valori ritenuti finora intàngibili ed eterni. Aspirando ad una via sicura, che non
conosca-coinproinessi e non genieri rimpianti.
Si Sfogano, si storiìiscono col ballo, col
cinematografo, col teatro, con le letture,
con lo studio, col lavoro, con eroici sforzi
di ricostruzione; con qualunque cosa che non ,
sia l’inerzia, il grigiore, la negazione.
Ma in realtà hanno set^, hanno fame, aspirano come noi} mal alla Via, alla Verità
alla Vitar a Qualcuno nel quale sì possa
credere iheondìzionatamente, per sempre.
E noi, padri e madri che ora daremmo il
sangue goccia a goccia per cancellare quell’oinbra daft» sguardo e dal cuore dei nostri
figliuoli, sentiamo di averli indotti a dubitare del Cristianesimo stesso, perchè è mancata la nostra fedele testimohianza cristiana. Abbiamo accettato compromessi, abbiamo accolto l’Odio e il- rancore, abbiamo inveito, abbiamo imprecato. Abbiamo dimenticato di amare abbastanza, di pregare abbastanza, di impedire ad ogni costo il dilagare del male. .
• t t
Perciòjmal come oggi, in questa ansiosa
atmosfera che dovrebbe essere di pace e non
lo è. .giunge necessario, urgente il messaggio di Natale, l’anuunzio della« prande al
legrezza che tutto u popolo avrà », la rivelazione di Dio amore in Cristo Redentore. Rivelazione deturpata, dalla mancata testimonianza di popoli, chiese, individui; ina '
non per questo meno perfetta nella sua essenza divina.
Gesù, l’umile Fanciullo cresciuto in « sapienza, statura e in grazia dinanzi a Dio e
agli uomini n.
Gesù, l’Uomo nel quale si può credere,
perchè non ha mai tradito ia verità, non ha
mai accettato compromessi, non ha mai avuto titubanze, non è stato trattenuto mai
da timori umani. Non ha chiesto nulla per S'è, mai. Ha semplicemente, quotidiana-,
mente, instansabilmente manifestato agli
uomini la verità e^l’amore di Dio. Ed ha
trasformato la breve, piccola cosa .che è ¡la
. nostra vita terrena in un meraviglioso attimo di eternità, in un dono divinp di luce
6 di amore.
' Egli ha detto: Io sono la Verità. E chi è ,
stato posto una volta sola sul piano della
Sua verità, non è più tentato dalle povere
menzoglii degli uomini,
"Ha detto : Io sono la Via, ]& chi l’ha seguito, anche per un attimo solo, in sincerità di cuore, sente che non potrà mai più
accontentarsi delle tortuose vie del mondo.
Ha detto; Io song la Vita. E chi è stato
afferrato una volta sola dalla pienezza della
Sua vita, e, ne ha sentito la divina bellezza,
sa che è là Sola degna di essere vìssuta; e
non può pili essere appagato dalle effimeregioie di quaggiù.
Ha detto: Io sono la Luce. E chi è stato
illuminato da un raggio 'solo delia Sua luce,
sente che non gli basterafino mal più le pallida luci terrene.
Ha detto ) Mi sarete testimoni. Ed ha sur
settato in ogni epoca testimoni,e martiri invindhili, che sono la prova costante, vivente della Sua potenza redentrice. .
Ha detto : Io vi 'do pace. Ed ha concesso
e concede, a chi gli &i abbandona eoa fede,
Un ' rnducn
Salmi fra i reticolàti
— Volgiti a me ed abbi pietà di me
perch’io sono solo e afflitto, '
Salmo 42: 1 ;
— Come la cerva agogna/% rivi dell'acqua
Così l'anima mia agogna Te, o-Dio.
Salmo-27 ; l ; ■ - - , - '
—• L'-Eterno è la mia luce e la mia salvezza;
Di chi temerò? ■ ;
L'Eterno è il'baluardo deità mia vita; ”
Di chi avrò paura? '
L’angoscia che mi durava nel cuore si1dilegua^lentamente; le fantasime svaniscono
neii”oròbra, Ma serenità entra nel mio spirito; tranquillo ascolto l’eco di guerra chte
viene dai miei monti, tranquillo -vedo il mio
fisico indebolito, la mia..gioventù provata;
il filo spinato mi è amico e la sentinella mi
muove a pietà.
Oh benedetto quei salmo, incerto nella lingua e neirahdamento, ma vigoroso e benefico allo spirito, come le eresie dei nostri
padri. ■ '
— A toi mon Dieu mon cœur morite...
- J, ' ■ -Et. ,
una pace che supera tempo e spazio ed eveiiti e lorméntatl; e che ia morte, stessa non
riesce a superare.
Ha .detto :A-»taiet)i come Io vi ho amati.'
Egli ha amalo l’amico, il nemico; il povero,
il ricco, i’umile, ri granae; ha amato noi
tutti con la pienezza ai ùn amóre che redime da ogni peccato, da ogni sozzùra. E dello stesso amore renae capaci i cuori che
pienamente, senza reticenze, si consacrano
a Lui.
Ha detto: Senza di Me non potete far
nulla. E tutti gli sforzi, coalizzati di tutte le
civiltà, per far senza di Lui, sono naulragati e nauiragheraUno sempre in disperate
sconfitte.
Ha detto: Venite a Me... 0 giovani e giovanette, in questo appello- è la vostra salvezza; è la promessa di una vita senza vami riinpianti, libera, sovrabbondante, ricca
m frutti.
A Gesù : non con ró'rgoglio chfe respinge
il mistero e nasconde li peccato; ma col
semplice cuore dei pastori, dei Re magi, dei
.. fanciulli. *
—A Gesù: perchè Egli santifichi ogni lavo-,
ro, anche il più umile; benedica ogni sforzo, anche il più debole, ravvivi ogni fiamma^
anche la più incerta; e trasformi ogni debolezza in forza, ogni dura esperienza in benedizione, ogni Sconfitta in vittoria.
A Gesù : perchè ogni vostro giovanile piogramma per il nuovo anno, che sognate fecondo di bene, sia tracciato dalla Sua mano, ispirato dal Suo amore.
yna madre
% ■:
•Quando sopra il campo di coneentramento
scende la notte, la lu^a hotte nordica, fred- ■'
da e umida, con radi fiocchi di neve sospesi ' i
ilei vento, ed i riflettori spazzano i jeticolati é fanno apparir gigantesca la sentinella
nei suoi calzari invernali, i prigionieri s}
raccolgono, nella cupa camerata della fortezza dd lyangorod il terribile.
Gurvi e spettraÌL sotto la guida del padre
cappenano recitano le litanie della sera; e
sembra di sentir 'i. rintocchi dell-’Angelus
mentre lè voci si alternano sommessamente
angosciate : — uRefugium peccatorum - Turris eburnea: ora prò nobis - Regina Angelorum - Vasis electionis; ora prò nobis - Janua coeli - Spéculum iustitiae - Virgo fidelis - Mater admirabilis : ora prò -nobis ». '‘—
Raccolto sul mio pagliericcio, erro lontano coi pensiero; mi ritorna alla memoria il
salmo 25° nella traduzione dì Ci. Marot;
— A toi mon Dieu mon cœur monte
En toi Mon espoir fai mis
Serai-je couvert de honte .
Au gré de mes ennemis?
. Jamais on n'est confondu
Quand sur toi Von se repose... —
Rivedo i nostri avi inseguiti di caverna
in caverna ove cantavano quei salmi che li ■
esaltavano al punto di veder Dio faccia a
faccia, come lo vide Mosè, che misero 1
montanari valdesi in comunicazione con io
Spirito,. li guidarono in combattimento è talvolta alla vittoria, contro truppe agguerrite e suscitarono fra loro capi e profeti.
Allungo la mano alla sgualcita Bibbia che
fu del mio cappellano, il compianto Alfredo
Rostain, il cui sangue fu bevuto-toa terra
inqntenegrina .fra il melograno selvatico e
la salvia odorosa, e al fiòco lume leggo.*
Salmo 25; 1;
'—A Te, 0 Eterno, levo l'anima mia’
Dio mio, in te mi confido.
Salmo 25 : 16: ' '' ,
Il redlaltor«
Ascoltate,
Lasciate che oggi, in> questa fine d’anno,
vi SI ponga di uoui| ai granae proniema
aeila vostra vita, al prohiema aeiia vostra
anima e uei suo uestiuo eterno. Quello è il
proniema piu urgerne e pm 'grave,, uavinti
al quale tutti gn altri promenu impaiiiui^scoiio e si voiamizzano nena iuga aei‘giorni
terreni,^ nei tramonto augni rettila- Umana
e mondana. / , .
^ Uggì, u padre tì’un caduto, .una maare
Vaiuese, mi giovane refiuc^ nàimo pariato’
per VOI: per ciascuno ai voi inaioiauuimeii
le. -, , ■
Essi vi hanno parlato coi cuore: non potete lare a mero tn II onu Ibi ,Q. Si sono rivolti a voi con la ceino ui mi vi ama e' .
¡vuole li vostro neue.u vosuo vero beile.
■Se avete letto 1 1 io niess ggi riieggeteilaneora; e poi ascoltale!
Ascoltate, nell inumo della vostrà coscienza, la voce Cile pària, io spirito di uio cne e all opera in voi, per aare ada vostra vita
una nUova ispirazione, una nuova potenzia^
iitó. Non limitatevi a leggere quei messaggi: datene l’oggetto'aeiie vòstre lihessioni)
u motivo aulì vero ■ravveaimento, lUcca. sione ui una decisione nuova- e henedetta.
. La decisione ai aure u vosuo cuore a
Cristo! ■
• L.a soluzione del vero e grande problema
dena Vobifa vita, rorse ¡;^anca,* anauuia,
snuuciata, comammata, corrotta^ pri.a di
gio^a e ai torza, àta in questar vostra decisione interiore, sotto io- sguardò ai Dio.
impegnatevi, cari giovani Vai,aesi, ih un
vincolo di leueità a Gesù Cristo;
senza questo impegno. Natale non sàrà il
giorno dena gioia, 1 incontro con Coiui che
viene per elevarti'daila terra-,ai cieii.'E l’avvenire Sara privo ai luce, neUe 'mani degli
uomini e degli eventi.
' fcSe v’impegnale coh Cristo, nella misura
m cui creacie in Lui, l’avvenire non vi turberà. Qualunque cosa accada, affronterete
la vita con una forza nùovà, sópporterete
la vita con una costanza nuova, attenderete la Vita con una speranza nuòva.
Sarà cosi per voi; sarà così ttnehe' per.
quei vòstri fratelli e compagni che trascorreranno ancora il Natale lungi da voi, nella
prigionia, dalle .steppe della Russia alle cifc- .
tà d’America o alie sabbie deil Egitto, etf
ai quali mandiamo un peiisiero di allettò
Iraterno, nella comunione dena fede in Gesù Cristo al cui servizio ci porremo, non
senza ricevere al di ià di quanto meritiamo
e pensiamo. ■
— ' , ' E. Rostan
Culti per radio
Torino: ogni domenica dalle ore 14.15 alle
ore 14:45.
Milano: ogni domenica dalle ore. 14.15 alle
óre 14.a0. .
Venezia: ogni domenica dalle ore 14.30 alle
ore 14,45.
Firenze : ogni domenica dalle .ore, 19.30 alle
ore 19.&1 (lunghezza onda' ra. 281).
Roma : ogni domenica dalie ore 15 alle
' ore 15.15. •
Trieste': ogni domenica dalle ore* 19 alle
ore 19.30. *
Cagliari 1; ore 7.45 (alla domenica - quindi- cinale').
Si coiàiunica che nei .giorni di Natale e
Capo d’anno verrà trasmesso un culto dalla
¡stazione Radio di Torino alle ore 14.15.
F. U. V.
Si è tenuto il 25 novembre con un culto, la '
Ìhattina, n«l tempio e con una buona riunio- .
•ile pomeridiana in una sala vicina.
Ambiente simpaticamente caldo.
Subito,per non dimenticare, un grazie vilissimo all’Unione di ¡Torre Pellice che ha
br^ànizzato il tutto intelligentemente, compresa la dolce tazza di tè. , ■.
ÌH convegno pomeridiano ha inizio con 11
(énvenuto, che il pastore G. Tron dà a tutti ®onvenutl da vicino e da lontano: Poi ,
(rende la Parolà Edgardo Paschetto-che ci,^
i la storia ■'dqU’evangelizzazione -in Italiàbresentandociria bella figura del dott. Matwo Prochet, uomo di fede forte e sicura.
Gònsacrato a Torino il 25 novembre 1862 e
Ibotatoiil, si recò % Lucca, suo primo campo
di lavoro. Di li passò a Pisa poi a Genova ‘
ove lavorò con grande ardore. Entrò in Roma'nel 1870 come evangelista. Nel maggio
ip7l, a Torre Pellice, il Sinodo lo elesse presidente dell’Opera di evangelizzazione e tale egli rimase per ben 35 anni. Viaggiò molto all’e.stero e nel 1883, ancora .un 25 novembre, egli presiedette a Roma il culto di
inaugurazione del tempio, di via 4 noverarne. Nel 1907 M. Prochet si spegneva a Ro-^
Ecco, assai in breve, il volgere d’un’esistenza non comune, in verità; una -vita veattfvità° di entusiasmo e di
forza Ispiratrice dì quel
I attività? E Stata la fede, la fede operante..
II lavoro dell uomo è vano se' non v’è la
mano di Dio che lo; guida. Ora et- labora.
■ • - Còsi — ha^.conclnso Edgardo Paschetto
- la fede viva dono di Dio, sia la base della nostre attività. .
il canto di ufi inno Ci ha parlato
il Pastore Nisbet. « Terminata la catastrofe.
della guerra — egli ci* ha detto —r noi surf ^ ® 1 possiamo e - dobbiamo domandarci :
lerchè non siamo periti noi pure? E dato
che, per volere di Dio, siamo vivi, cosa vh*
ghamo fare? Vogliamo 0 non vogliamo evangelizzare?- Questpdomanda vien fatta a
noi giovani e non più giovani, a noi credenti,_a noi Chiesa, a noi Chiesa Valdese».
Uurante tre generazioni i valdesi si sono
■ ispirati alle parole di Beck-with « 0 sarete
missionari o non sarete nulla»,. Ma oggi
Si levimo voci ostili all’evangelizzazione, oggis 1 dice: «Cosa volet^redicare fuori del
nostro piccolo mondo quando ' c’è tanto da
lare tra noi?». Oggi si accusa l’ev-angelizzazione di essere un vano proselitismo,'la si
accusa di suscitare polemiche e conflitti
spiacevoli con la chiesa romana.
Ma — ha ben risposto il Pastore Nisbet
— non possiamo aspettare che le Valli sianò
completamente Cristianè per andare a predicare fupri, nel resto del mondo. L’Evangelizzazione onn è un’aggreasioHe, ma è la naturale rispósta a'U’appéllo divino : « Levati,
va a Niniva e proclama ciò che ti comanda»
((Hona'3, 2).E’ la mano tesa a chi invoca: '
«Passa da noi e soccorici». (Atti 16, 9), Di
fronte alla .¡bellezia e alla grandezza dell’evangellzzazione sono davvero misere le ob' biezioni del tiepidi!. ■ ^
Amiamo perciò questo nostro paese spirialmente così povero,- amiamolo nei suoi
abitanti che sono nòstri fratelli. *E’ mancata in Italia una Riforma, vogliamo ia'rlanoi? E’ tempo che il seminatore esca a seminare, è tempo che esca da queste nostre,
Vaili per gettare altrove il seme, nel nome!
di Dio! * , ' •
Dopoquesti studi c’è stato uno scambio di
idee,di esperienze, dì domande e risposte,
un-’esposizione così viva ed edificante. Dal
tema dell’evangelizzazióne slamo risaliti a
ri
Hò voluto Che parlassero a vói, giovani e
giuvaiieue ViUbeoi, 11 paui'e a uu caduto,
' UMtì, maure uai cuore pieno u'aneico pd' voi
, eu uii'-giovaue l'Buuce uai cuiupo ui piifetoina. -lij lOio ihceteu^gio e quamo mai opporiuiio, m quésia vliati-a pagina dei giornaiB, ilei tempo . di iNattue e ai L.apo
u’iimivi.' . ’ ' . ,
- NOh no alcun dubbio òhe lo »avete letto /
con un seiiso'ui viva emozione e. ui vero ne- ,,
rieiiolo spirnuave. Vi ha panato la voce ueil espei-ionia; UBuesperienza cristiana vissu- V
ta e inaiui-aca mi uorute, neh anèiio, nella - pi-egmera. • ‘.
VOI lutti, miei cari giovani amicavi affacciate ana vita; seinue ii hisogno legitti'mo di arncuniie'- la vostra, persohanta lueuiaiiie
m stuolo uei piooieiiu pnì svanati, Sepralutto uei pionieml piti aituaii; n voiete 0iAionvaie e iiooivU-e, unp^gaanuo ncv ' voc.io
Siorto tutto CIO Cne ifi nieiite, li'- cuole, la
vcuonca VI possono uare.
li’ venuto iiei passato e verrà ancora nella vvenii e u leiupu.ai ailroiiiare 1 problemi, pm uivbi'si, ni seue di uiscussione puouiicu e nella raglila nei giùniaie a voi r..serV Hvkd:. '
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indiviMaJie
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„ -„... Jelh clftf gfi neiisatijvtoo
1 espenenza benedetta hanno potuto rispon
dere eòn sinfcerità « Figliuoli, quel dionp prezioso, quella sicurezza incrollabile, quella
Fede, la Fede in Dió, quella,. Dio solo ve Ta-i
può concedere, ma dovete chiederglisla con
®-vete la Fedè, ' cosav
■ a^aMSe®niiniarè tnei cuori altrui? datole, dl'BCOTSt;' teorie? Ea Fede bisogna possederla
^izzarT evan
I Quali ntetodi
,,e perfezlonaTe.'' la
privilgio
Cristo, e v:
evangeai!
no stati ì
,inaçor.
tanza, poibliè '’pfotì l ' nidzzí * hiahcano, "ma
piùttosto'gil e;^'tìtóritzatòrì'''' ' • • .
. un’altra'^óisa ìtf è'-statà ''dètta :voi non
siète àbliraml''ad ' eVangèlìzzar'é, non ' siete
abituati a 'téstimoniaure della ' vostra fede,
spesso,_-è magari con $acriacIÒ, perché i’am’ inerite ^dhe^ vi drConda allá Válli, è’ prévalentemente -delle vostre idee, favorevole e
4,'Comprén^O' della^ vostra fede, mentre se vi
trovaste lontani di '^qui, in un ambiente‘Indifferente ma più spesso ostile. Voi apprez-'
lanza, %
|éntirestej|spmti
' saggi i|lti dtò-g.
Jfii campo deUrS
Iqlizwiiiiane. Abbianlb sintitdWitoe bÉ*®tri giovSani lavorano con sacrificio ma con
passione nella vigna idei Signom YogU#
Egli Sostenerli • lungo laas||a(m#|aticoia | possa il loro: esempio sc^g)ìircw<i ilidtìiagi! <
giarci a lavorare noi pure per queiridealei
provenien^^
ani) ,s
.vane, ma
. tutte :«ueste, .che non sono parole,
na vive-espres^ni di cuori criail api
stolo Paolo quando esclamava ; <!.. .necesst
.i’áváh^ÍÜ
tè.ma.n’'èdmposta, e;gUai a mase itón evam
gelizzo hi'Jit P 'C
A!-.. ¡iJS-Vi'ó»hA'.\j.q.^ 1- Kiìhi'iVià „
.pìiPW,.juv Sede dei Campeggi FUI': Silvi®
Irnift’!«-Aldo’’Pons, in memòria dei Cadu^
déQa’^iesa di' Via Mafizoni, FìreUze, L. 50tf.
g Sede Gamìeggi; m Phaly, in memoria
di- Franco Folio éd Enrico Gay. • Prof. Lu|gii Grill é Signora, h. .500. -'^' ..;4
®r:|lóttl,í;s|ít?ente X*
fE^iia tfioviiio melia-ied
idw e'' lu(|oisk nècessàra
ed ^le ^
^^^e.^^^'porgiaino|%^nost0’ fÿter
Il 4 dicembre' -un lunao cortan iia
dicembre, -un lungo corteo ha accom_agnato^,.^?ulth»a» dipaora terrena la spo
Giovedì 13 corEam»,* Pèi ' corso délla piunioae’quartierale ai Gotesonsi'è stato ainmìnistrato il battesimom- aiaian; Remo di Stefano,je,Uóonjp..fDenedlcia Iddio il bambino ed i
suOi..genitoiici.;at>m').: ?'• , ,. .u.........y..
I -r-; :D|omeniea Incorrente, dopo il culto, nel
Tempio-di., Pradeltornoj si procedeva alla
elezione dell’Anziano del quartiere, in seguito... àUe, dimissioni presentate a. suo tempo
dal sìg.'.Éhnco Buffa.'. In primo scrutiiiio' rij
àUltava eletto quale nucbvò Anziano iljsi'gnqc
Emilio. Ruffa, fornàto tra noi’Óairitàlia.B^é'rldibnaié dopo anni di ' assenza, ^entré'‘ringraziamo rAiiziano dimissjonarm per' quàntó ha fatto per il suo quartière e ,per la Chiesa, invochiamó sul nuovònlett'o i'a benedizione' del Signore a' là guida' dèi Suo Spirito
Santo.
e. a.
■ '.ur. ; la
Compatta, la massa della nostra gioventù
partecipava.idomeinca al,culto di ringraziamento .per Ü .ritorno dei nostri soldati. Furono ricordati i nomi dei dodici Caduti sui
vari fronti di combattimento, dei cinque civili vlccisi dai tedeschi, nonché" def cinque
prigionieri (uno m Russia, uno in India, urio •
in Africa, uno' m Inghilterra, uno in Americaj .non’ancora tornati..
"Nel pom-eriggio una rappresentazione salientemente organizzata dalla nostra Unione, con a capo la signora Sappé,. raccoglicivà
nella Sala Unionista i giovani, ai quali furono ancóra rivolte parole dj .affetto e di
esortazione e venne offerj^ uba tazza di thè.
Ottima giornata trascorsa in fraterna comunione di spirito; e alla quale hanno par- .
tecipato il sindaco, sig. Giovanni'Bonj our, e
una rappresentanza della Giùnta Comunale—■ S’è spenta al Laus U 16 corrente, Catériña Boniqiir, di 83 anni. Al figlio, anziano
Daniele Bonj our, alle figlie e a tutti i congiunti, l’espfèssion'e della nostra simpatia.
Luserna San giovanni
Il 12 ^dicembre sì sono svolti, nel nostro
Tempio, i funerali della sig.ra Lidia Codino
ved. Martinelli, deceduta dopo breve malattia', nella sua abitazione di via Gianavello,
all’.età di 76 anni. Al figlio ed alla sua famiglia così, dolorosamente colpiti da questo lutto,‘le nostre sincere condoglianze.
Domenica 16 dicembre ha avuto luogo il
funerale della sig.ra Alice Joùrdau nata Bertalot, deceduta dopo una lunga infermità ai
Subilia, alretà di 60 anni. Alla famiglia ed
ai parenti tutti, l’espressione della nostra
proìfonda Simpatia.
' — Domenica 23 corrente, il nostro culto
avrà luogo alle ore- 10, sarà presieduto dal
’Vice-Moderatore pastore R. Nisbet, e seguito dall’Assemblea di Chiesa.
Pineroio
Matrimonio. Il 1® dicembre corrente, in San
Germano Chisone, dinanzi al pastore signor
Bertin, il nostro giovane fratello Alberto
Coucourde, dottore in medicina e chirurgia,
si è unito in matrimonio colla signorina/ne«
Peyronel. Ai due novelli sposi che hanno fissata la loro residenza in S. Germano, rinnoviamo i nostri migliori auguri di lunga
e felice vite, coniugale nel Signore.
— Elezioni. Domenica» 9 corrente,. l'Assemblea* elettorale, della nostra Comunità,
■ debitamente convocata, ha "proceduto aUa
rielezione gd elezióne del Consiglio di Chiesa. i cui membri avevano tutti compiuto il
• loro quinqiiennio regolameniai^e. Con, lusinghiera votazione furono riconfermati nella,
carica i signori : Remigio Pons, per il quartielre di Rivoira-Lombardà; Pietro Godinò,
per quello di S. Secóndo; Ugo Pa^hetto, per
quello ài Miradolo; Arturo B.ertaiot, per
quello di Abbadia O'ipina; Enrico Balma,
maestro, e ing. Serafino, per quello di Pineroio, eletto quest’ultimo in sostituzione
- del sig. Amedeo Grill, che dichiarò di non
poter più accettare ' il mandato per ragioni
di lavoro e di saluta ‘
“ Festa Reduci. Promossa dalI’Àssociazlofie Giovanile di S.' Secondo, si svolse, sabato sera 8 corrente, nei locali dell’Associazione, una beri riuscita, fèsta In onore dei
reduci, ex intertiati e dei partigialli. Allocuzioni dei pastori signori Mnrauda e Bert ^
dèi comandante Ettore Serafino, canti, reci
- te e‘tradizionale tazza, di «thè bren gami»
fecero trascorrere alcune ore ài sana allegria ai «nostri fratèlli e dimenticare loro «1
mal della passata via». 4
Prati
La Comunità ringrazia il pastore Gustavo BóuchàrA il quale, per quasi due anni,
ne fu Tl .eonjiuttore fedele. Il Signóre lo benedica nelTsuo campu di lavoro di Orsara, Gen^óla. ‘
Il 19 agosto è stelo amministrato il
l>6tteMmtì a GtUl Enrica, Lidia, Speranza
di’ Ènricb; e di Pons Lìha del Cugno; il 16
settembre, a Richard Franca Maria di Giovanni Luigi è di Rostan Ida, dei Pomieri;
»1 30 settémbrè. a Breuzffl Attilio Hi Anciicia
settèmbri, a Breuza Attilio di Augusto --s
e di Poét Albertina, della villa; il 13 otto- ’,
bre, a Rostan Sergio di Emilio e di Richiàt^' n
done Guerìna, della parrocchia di Pomà-retto. . “‘ì
Possano questi figliuoli vivere sotto la _
nedizione di Dio, ed i genitori mantenef|p
le loro promesse.
— Il 13 ottobre è stato celebrato il matri- y,
monio di Ferrerò Carlo, della chiesa di Per-.l'
rero-Maniglia, con Rostan Enrichetla, cìql;j
Giordano; il 10 novèmbre è stata invocata,'
_ la benedizione sugli sposi Martinat Franc€-\
SCO, delle Orgere, con' Grill Ivonne, del GiofsÀ'
dano. Gesù, l’ospite invisibile, vegli su quéi,
sti nuovi (focolari.. ,
— L’il novembre,' un lungo corteo ha afe; '
compagnato al Campo del riposo le spoglie
mortali, di Grill Stefano, del-Malzat, decaduto alla tarda età di anni 91. Egli era 8/
decano della parrocchia. Uomo integro .e r:
to in ogni cosa. Di fede forte ed incrolla’
le come le rocce dei suoi monti. Per dive-,
anni, i p'astori lo ebbero fedele collaborato|
nel Concistoro. Fu pure maeàtro nelle seti
lette di, quartiere, dove ha lasciato un ot
mo ricordo di-s^ e del suo insegnament,.
Sulla sua lapidé Si possono, con ragione, incidere le parole dèlT Apostolo : «Per me’ Vivere è Cristo».
Dopo lunghe sofferenze, . sbpportate con
fede e sottomissione cristiana, il 27 novembfe, mancava alTaffetto dei "suoi cari, Barus
Amedeo, degli Indiritti,all’età di anni 39.
Egli lascia ia. moglie e un orfanello. Il Signore colmi con la sua presenza il gran vuòto prodotto in quella casa e rinfranchi i cuori di coloro che, sotto 1’immenso peso del db-'
lore, possono vacillare.
Alle famiglie in lutto, esprimiamo la nostra sincera simpatta cristiana.
• — L’Uniofie Giovanile, composta d’oltre
50 membri, ha ripreso con gioia ed‘entusiasmo la sua attività. ^
Tutti ì nostri giovani sono rientrati:dalla
Germania. In chiesa ed in un’agape fraterna, abbiamo espresso loro,la nostra profoilda gioia per il loro ritorno. ■:
— L’Unione delle Madri, dopo cinque anni
di inattività, ha ripreso le sue sedute, Ogni
quindici giorni, al presbiterio, trascorrono
■ due ore in fraterna comunione.
— Il pastore Giov. Enrico Meille è rimasto in mezzo a noi per alcuni giorni. Egli
ha visitato tutti i villaggi della parrocchià,
portando ovunque il méssaggio della Parola di Dio. In seguito, alla fine della riunione propriamente detta, egli ci leggeva qualche poesia o «meditazione dellà solitudine »,
che venivano ascoltate da tutti ebn piolto interesse.
Rinnoviamo al sig. Meille la nòstra gratitudine per il suo buon lavoro.
1®^ sMrtiaréiidei Ueffeuchl. PeAnghi ’
iniu egR ha conosciuto la tristezza della
Il -Signore Io ha cóstantegrazia. Presentiaed ai Agli le nòstre vive
t)i«,^%"3onD àVblfeiia Bàli ^fimàno iPéM' quià a Eli Bertalot (Alfieri), di 41 anni. La
#Ua^i|iorte; avvenuta 1 in tragiche cirectìtanz#|x«i jprofoindameme impressionato dutta ia
popolazionefjiQùesto fatto cosiJtriste per-tuita; lai grande famiglia pramollma, costituisca per tenti fratelli che 'vivono, nell’indifferenza religiosa la prò'Va àolenne ed jrrefutabite che se l’Evangelo che la Chiesa ci ha
luseghato : e Ci. predica del contitìuo, fosse
maggiormepte asctìltato e praticato,, nou 'Verrquihio mai a trovarci in situazioni penose
corner ¡questa, e . in altre che pur di minore
gravità, ci affliggono ugualmente. Rinnoviamo ai genitori, al fratello ed a tutti coloro
che piangono, l'espressione della nostra -iincera simpatia.
Avendo l’anziano eà il diacono dei Rosi
rassegnato le loro dimissioni, il quartiere
dovrà provvedere entro il 1946 alla nomina
di altri rappresentanti nel Concistoro.
Rodorttttò
settembre; due giovani di Campo del
Lxot : Talmon Enrico e Genre Elvira, .si sono
uniti m matrimonio nel nostro Tempio. Auguri di felicità e di benedizioni divine.
16 settembre, è stato battezzato il
toccolo Pepronel Arnaldo di Umberto e di
Uenre Susanna, della Gardiola. Il Signorebenedica e protegga questo bimbo.
— li 1” novembre, sono stati resi gli onori
funebri alle spoglie mortali di Tron Giovanni, del Campo del dot, deceduto all’età di
anni 79. AUa famiglia afflitta rinnoviamo la
nostrà simpatia cristiana.
S. Garmano
Battesimi; Comba Albino di Oreste e di
Comba Adele, dei Martinat; Comba Ferruccio di Paolo e di Pontet Lidia, dèi Martinat;
Comba Germano di Guido e di Avondet Elena, dei Garossini. Possano questi fanciulli
diventare, sotto lo sguardo del Signore, dei
veri credenti !
— Matrimoni. Il U dicembre: doti. Coucourde Alberto e Peyronel Ines. L’8 dicèmbre: JPvondet Samuele e Còmba Giulia. A
questi due nuovi focolari della parrocchia,
conceda il Signore copiose benedizioni!
— Nuovo Diacono. E’ stato insediato nel
suo ufficio di Diacono per il quartiere di Villa con funzioni di Segretario del Concistoro,
il signor Long Eli, maresciallo a riposo. Gli
auguriamo mólti anni di fecondo lavoro nella chiesa !
—,Conferenze Serali. La seconda ha avuto per tema : Cristo e VAmerica.
• ~ Convegno Giovanile Generale. Nonostante 11 tempo nevoso ha avuto ottimo esito. Un ringraziamento ai fratelli che hanno
Msì bene trattato il soggetto : Il giovane Valdese e la Patria e al segretario generale pastore Tullio Vinay e al Vice-Moderatoj:e signor Nisbet per i loro messaggi. La Corale
ha esordito la sua attività nella ripresa con
due cori. '
— La Lettera Pastorale, doppia perchè
per difficoltà tipografiche non è stata pubblicata quella della ripresà, reca : un messaggio natalizio, uri saluto agli sfollati e ai
reduci, le decisioni dell’ultima Assemblea di
Chiesa, una lunga lista di doni in memoriain e per gli Istituti, e-un commovente racconto di Natale; in prima pagina il programma dei culti delle Solennità.
Pomáfetto
Sono state presentate ' al S. .Battesimo! :
Long Elide di Davide e di Gàrdiol Onorata
(Fleccia), 0 Corvèglio Fiorella di Ferdinando e di Canal Ernesta (Clot Inverso Pinàsca). 11 Signore benedica queste bambine e'i
loro genitori., 4
— Abbiamo ultimamente accompagnato ali
l’estremo riposo di quaggiù le spoglie mortali di: Gaydou Marianna nata Ribet, del
Paure del Podio, deceduta aU’Ospedale di
Pomaretto in seguito ad una fratttira causata da caduta sulla soglia di casa. Aveva
77 anni. .
E il 16 corrente la spoglia mortale di Gar-rou Alice in Baldi, deceduta a Torino dopo
lunghe sofferenze, in età di 84 anni. Raccomandiamo alla benedizione » del Signore
quanti sono stati* colpiti nei loro affetti di
famiglia da questi lutti ed invochiamo su
loro le consolazioni da Allo.
— Esprimianm 'la' nostra'simpatia alla famiglia Teofìlo Coucourde, di Vivian, per la
.perdita della loro diletta piccola Viola, deceduta m Pineroio all’età dì 20 mesi,
— La filodrammatica della U.G.V. di Pineroio ci ha fatto visita la domenica 2 corrente, intrattenendo piàèevolmente il numeroso pubblico accorso- per udirla nella buone interpretazioni dì due commedie. La rin
Torino
alcuni mesi fa comunità
non abbia piu dato notizia cji sé ai lettori
del giornale, pure essa ha proseguito la sua
' del possibile il
lavoro di edificazione e di testimonianza che
le è affidato.
graziamo sentitamente augurandoci che tali
incontri abbiano a ripetersi in avvenire.
Pramoilo
- Séno stati'presentati al Santo Battesimo:
Long Marco di Levi e' di Long Clotilde (Pellenchi^ Bomiwus Vanda e Bounous Riccardo di. Eicoìe e ài Reynaud Dìonigla (Pomeano) ; £onfli Uyo di Augusto e dì Travérs Ilda
, (Pellfenchi); Long Remo Alberto di Edvico e
di Sappé Elena (Rihetti); Sappé Elisa di
Edoardo e di Long Lina (Pellenchi); Beurc
Mina di_ Eli e di Peyronel Lina (Toumim).
Che il Signore benedica questi bambini ed
aiuti i genitori, i padrini e le madrine a
mantenere con fedeltà le loro' promesse.
— U Signore^ha richiamato a Sè Long Eu
Quattro culti domenicali, di cui imo radiotrasmesso, e due culti settimanali sono
uri indice dello sforzo che si fa per rispondere ai bisogni spirituali di una grande comunità e per andare incontro alle esigènze di
anime in cerea di verità e di pace. Nella
preditfazione del messaggio evangelico la
Chtesa sa di dover coltivare la pietà dei fedeli; irta essa vuole anche considerare 1
problemi del giorno, i problemi che occupano e preoccupano quotidianamente l’animo degli uomini, nella luce della rivelazione cristiana.
«Riforma del costume — Guerra 0 pace?
— Delinquenza di oggi — Lo comunione dei
santi — La missione del protestantesimo in
uri mondo. Ubero » tali sono alcuni degli
argomenti trattati nefie predicazioni pomeridiane di questi ultimi tempi.
Da radio Torino, coinè si sa, viene trasmesso ogni domenica il culto per i cristiani
evangelici. Abbiamo ricevuto da varie parti
parole d apprezzamento e di incoraggiamento. E’ giusto che si dica una’parola di viva riconoscenza alla Corale della Chiesa
Valdese per il contributo che essa reca' quasi ogni domenica alla solennità di quel culto ed anche alla Corale della Chiesa .Evangelica Battista di Lucente che offre la sua
apprezzata collaborazione.
Altre attività dellà Chiesa assolvono la
loro» missione: l'Unione Giovanile frequenta,
ta settimanalme'nte da 100-150 giovani,.mah
grado la poca sicurezza che c’è a uscir di
notte, e VUrtione Evangeliea per uomini
« Gioffredo Varaglia che ha organizzato dut?
conferenze una del Pastore Rostan su: «
missione della Chiesa Valdese. nell'IlaUa cattolica», l’altra del Pastore Eynard su: «Là
situazione attuale e le possibilità pionàiali
dèi Protestantesimo ». ' ^
E’ sorto anche un «Centro di cultura eva^gellcan ad imitazione di quanto è già
avvenuto in altre città, con lo scopo di. destare la coscienza degli i^mgelici e degli
estranei ai problèmi peculiari del Protestantesimo.' •
I gruppi di Susa e di Asti sono visitati
niensilinente dai Pastori 0 da qualche loro
V, 't .-4 , . '
• »^4 grappi, dyfratelli,
cpn^rmre ,hel loro®ibiente
la testiteAianza
iède®mngelìésf»f<
ibn ifeeïiii fratfiffli. ip fede Ili
frattiin
ati «m «ulesti tìntimi mesi^' rUpondasSo..
ianno
alia cbia^atà di Dìo: - Bùttero Matsenso
Rrinto Gu-'^
Frarice-Ì
Carlo, 1
Mormeto Caretta, Grand Ettore, Tonrini Li-1
P5?Vriso-----perii
’ ^Germania.
il " «apatia-:/.U spera»; !
i b 'Sile®»:' uniti in matrimonio : Ligorio Mi- '
etide>é Vìglianisi Deìfma.- Nepfiie Ottavio
Naretto O&alda - Du Plooy Roberto e Bonino Vera:-, Riva Cario e Vigiietta Anna - '
Canale Italo e Xarditt Anna Maria - Cala-
brò iGioacchino 0 BaUiano Èugguiu • Vene.zìdni,F elice, e Malati, Italia,
A .tutti l’augurio, cristiano della fedeltà e
y della pace.' ..i,;,.
. _Sorio stati preseiitati al battesimo : Sassfé
Giuseppe di Attilio - Wolmer Amaranta dì ’i^
Gualtiero - Bo.iteUx Françoise di Luigi '- ‘
Saofia Grazielia, di Luig.i
La Chiesa ha voluto accogliere in occasiòne di un culto serale tutti i; reduci dalla ^
guerra. Essa ha loro* dato un messaggio di ’
cri.stiano affetto e di fraterno augurio per
ravvenire ed ha avuto modo dj salutare, cori '
rieono.sfei)za a Dio, quanti per mesi e anni ,
erano stati lontano. *
Torre Penice
E’stato attiministrato il battesimo al biraPellura ^ Ferma di Nicola e di Ada
Il buon Pastore benedica é protegga Gue-"
siu tenero, agnello del suo gregge.
Si .sono uniti in matrimonio il sig. Coisson
Daniele Paolo e 1|. sig.na Malan Maria.
Scendano.le grazie celesti su questo nuovo
focolare.
• Il Signore ha richiamato a Sè lo spirito
délVAvv. Ernesto Errerà.
Bella intelligenza aperta a tutte le cose
buone e le cause sante degne di essere ac-‘
■ colte e ^validamente,.,Sostenute.
Si era fatto una vasta cultura non solo
nelle scienze giuridiche, ma nel campo dei
problemi spirituali. Egli era un cercatore
di Dio.,La sua era una fede d’esperienza, la
quale lo sostenne fino alla fine nel combattimento contro le tentazioni che assalgono un credente nella prova dura e lunga
quale fu la sua.
Egli lascia il benefico ricordo dì bontà di
^cuore verso tutti, di sincera amicizia per coloro che,si erano avvicinati a lui di grande
affetto verso la sua famiglia.
A coloro che lo piangono, specialmente
alla maimna, *alla sposa ed a tutti i con-'
giunti rmnoyiamo l’espressione della nostrà
viva simpatia cristiana.
Villar Panica
Nozze d'oro. 1 nostri fraterni vivissimi rallegramenti ai coniugi Mario ^uigi
liarus e Susetta Bounous, della Villa che in
età entrambi dì 75 anni, hanno celebrato il
14 dicembre, nell’intiinità della famiglia’ i
¡oro 50 anni di felice vita insieme. ’
Dipartenza., La sera «di domenica 16
dicembre, -il Signore ha improvvisamente,
dolcemente chiamato à Sè, In età di 81 anni, la nostra sorella Maria Bonjour fu Stefano della Piantà.
Da terripo essa attendeva con serena, gioiosa fiducia, la chiamata del suo Signore.
Alle esequie, svoltesi il 18 u.'s. la neve non
ha impedito a un gran numero di parenti,
ed amici e sopratutto di giovani che essa
tanto amava, di rendere alla nostra sorella
il loro tribuio di affetto'e di riconoscenza.
Alla famiglia nel d.u®lo ridiciamo la nostra solidarietà nel dolore e nella speranza.
7".
ma
■4
Fiori in memoria di Suor BUGEV/A TOVRN
Augusta Bertin, RónJa, L. 100 - Teresa Gasparotto, Id., 100 - Rodolfo Gasparotto, Id.,
100 - Comba Lidia, Torre Peilice, 50 , Ricca
Armandaj Bobbio Peilice, lOÓ - Reynaud Li,na, Torre Éellice, 50 - Benech Ernesto, San
Giovanni, 50 - Albarin Rosina, 50 - jalla
Ida, 50 - Jourdan Luisa ved. RiVoira, 50.
La famiglia della compianta
Alictt Garrón in BalCiI
ringrazia sentitamente tutte le gentiU per- 4;
sone, che con fiori, scritti e di presenza han- ' ^
no preso parte al loro dolore.
Perosa Argentina, 11 dicembre 1945.
Commossi dalla dimostrazione di affetì
ricevuta in occasione dèlia malattia e dipa
lenza della diletta
MAMMA
Le famiglie Vinay e Rostan ringraziano
seutitamente tutti coloro, che furono loro di
aiuto e conforto. Un grazie, partùi.olare. al
doti. Quattrini, ai fiasioH Mathieu e Janavel,
alla Direttrice e Suore dell'Ospedale Valdese
di Pomaretto.
Chiotti, li 27-11-945.
La famiglia Artus-Martinelli sentitamen. te ringrazia ffuanU si, sono uniti al suo lutto
in occasione della renentina pstàita della
cara . y ■ '
■ìf
LlGla Godine and. Mandlnoiii
Luserna San Giovanni, 16 dicembre 1945.
Alberiu Ricca : Direttore
,É
Pubblicazione autorizzata dall’A.RB
N*- P. 263 - Data 22-10-1945
i Ling Tïpû A*ti Grafiche - Torre Piaxia
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SM