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deUa Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le qualiiavete peccato, e iatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anne LXXXV - Nun>. 21
Una copia La
ABBONAMENTI
\Eco: L. 700 per l’intemo | Eco e La Luce: L. É8M) per Tinterno I Spediz. abb. postale II Grappo
L. 1200 per l’estero
L. 1300 per l’estero | Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE — 21 ottobre 1955
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17SS7
li problema
dell’educazione
Letture
Le « Letture Bìbliche » (Ed. Claudiana 1955), che ogni nostra famiglia,
pensiamo, ha ricevuto per servirci di
guida « nella comune ricerca e nell’ascolto disciplinato della Parola di
Dio », ci hanno indicato per due settimane di seguito, dal 10 al 23 ottobre, una serie di testi della Sacra Scrittura, il cui tema è: Il problema della
educazione cristiana.
Molto opportuno, ci sembra, il richiamo della Parola di Dio in questo
periodo, nel quale si sono aperte le
scuole d’ogni grado e i vari corsi di
istruzione religiosa nelle Comimità delle Valli, mentre ogni genitore si dà
pensiero per inculcare nei suoi figliuoli quelle nozioni che lo mettano in grado domani di saper leggere e scrivere.
Il richiamo della Bibbia è, però, del
tutto particolare: esso non interferisce sul piano della cultura, che è conoscenza umana, esercizio delle facoltà mentali del bambino, ma si rivolge
alla nostra responsabilità di genitori
credenti, che rimaniamo responsabili
non solo dello sviluppo fisico e razionale dei nostri figli, ma anche della
loro anima, del loro spirito, della loro coscienza. E’ Dio stesso, in fondo,
ohe ancora uBa volta pone t]^vanti a
noi il quesitò della educazione cristiana dei nostri figliuoli.
#1 fondo del problema
Dobbiamo chiarire qui un equivoco
nel quale, sovente, cadiamo allorché
poniamo questo argomento in termìH di « problema », cioè quando ci
domàisdiamo: dobbiamo o non dobbiamo as4^e ai nostri figli una educazione cristiana?
Se la questiÒBn^ è posta in questi termini, essa ci coriòvqe inevitabilmente
in seri imbarazzi: pèK^utti, questo:
abbiamo noi il diritto di"^re, il che
può anche significare impotie, una
particolare educazione religiosa ai nostri figliuoli? Di fatti, molti genitori,
impostato in questi termini il presente
problema, non si curano affatto di dare una qualsiasi educazione religiosa
ai loro figli: pensano che questi, una
volta divenuti grandi, « sceglieranno
essi stessi quello che sembrerà loro
buono » e la fede che meglio crederanno.
Ma questi genitori dimenticano due
cose: la prima è che i loro figli portano impressi nel loro carattere e nella
loro stessa natura i germi di un disordine e di una disubbidienza, giunti
a loro per mezzo di una eredità atavica, per cui, se lasciati crescer^ così,
secondo natura, questi germi noto tarderanno a manifestarsi e a produrre
quei frutti negativi che tutti sanno.
La seconda cosa che dimenticano è
questa : se noi non ci curiamo di dare
ai nostri figli quel « qualcosa » come
vogliamo noi, e che è conforme alla
volontà di Dio, altri, siamone pur certi, si cureranno di dar loro qualcosa,
sovente assai diverso da quanto avremmo potuto dare noi, se soltanto avessimo voluto.
Il dire che « quando saranno grandi » i nostri figli sceglieranno ciò che
sembrerà loro buono è un pensiero
utopistico, che non tiene conto della
realtà assai diversa, talvolta cruda e
spaventosa, nella quale il bambino si
trova a crescere ed a vivere. Quando
avranno vent’anni, se non lo avremo
fatto noi, qualcun’altro avrà pensato
a farlo, probabilmente con modi e sostanza ben diversi da quelli che noi
sognavamo per i nostri figli.
Non è vero quindi che « quando sa
ranno grandi » essi sceglieranno... perchè assai prima che siano « grandi »
qualcuno potrà aver scelto per loro...
e non sempre scelto per loro « ciò che
è buono ».
Ci sono poi molti genitori che non
si occupano per nulla della educazione religiosa dei loro figli, perchè si
preoccupano soltanto dei loro interessi materiali, del loro egoismo, della
posizione economica che potranno occupare m un domani. E’ quello che
succede in così larga misura nella società moderna, dove si guarda al posto più che alla dignità... dove si fa
di tutto pur di arrivare presto.
Genitori cristiani
Il problema, per noi genitori credenti, si pone sotto una visuale diversa, in termini diversi: si pone nella
visione e nei termini dell’opera di Dio
e di Cristo, in termini di fede!
Sappiamo che i figliuoli non sono
soltanto a nostri », ma anche di Dio,
eredi di Dio e coeredi di Cristo. L’amore che Dio ha per noi, lo ha pure
per essi; Cristo è il loro Signore e il
loro Salvatore, come lo è per noi; le
proinesse di Dio non sono soltanto
" peTtoWr. nia anche «
li »; essi, al pari di noi sono « santi »,
perchè partecipano della stessa nostra
consacrazione nel servizio cristiano.
Perciò se noi, genitori credenti, ci
curiamo della educazione cristiana dei
nostri figliuoli, è per far loro conoscere l’amore di Dio in Cristo e renderli partecipi delle stesse promesse
fatte a noi nell’Evangelo. E’ perchè
crescano « nella grazia di Dio e nella
comunione della Chiesa, circondati di
buoni esempi, di sani insegnamenti e
di assidue intercessioni » (Liturgia Valdese del Battesimo). E’ perchè siano
domani, ma anche fin d’ora, « luce del
mondo » e « sale della terra ». E’ perchè imparino, crescendo, che cos’è la
giùitizia, l’equità, la dirittura, perchè
conoscano il fondamento della « sapienza K che è il timor di Dio.
Se noi genitori credenti pensiamo
ad una educazione cristiana per i nostri figliuoli non è per dar loro una
« tinta di bellezza sul volto y> e, «.lo
sguardo nobile e 'ptzro », ma per dar
loro la prospettiva di una testimonianza cristiana e fedele da rendere, fin
d’ora, quotidianamente, là dove Dio
li chiama a crescere (in casa, nella
scuola, nello studio come nello svago)
e dove Dio li chiamerà a vivere nella
società (ai campi, aH’offìcina, sul cantiere, nell’uflìcio).
I mezii per una
eduoaxione cristiana
Non sono necessari « molti mezzi »!
Se per fornire una cultmu (professore,
avvocato, dottore, ingegnere ecc.) occorrono mezzi finanziari rilevanti, per
l’alto costo dei libri, delle tasse e delle
pensioni, per dare una educazione cristiana ai nostri figliuoli questi mezzi
non occorrono.
Ma occorre tuttavia qualcosa.
Anzi tutto occorre una famiglia credente! Il carattere della famiglia è la
base per l’educazione dei figli. E nella
fami^ia quello che conta è l’esempio.
Scrive Robert Dottrens : « Per dei
genitori, i quali vogliano, dare ai loro
figliuoli una educazione cristiana, il
solo mezzo legittimo ed efficace è il loro esempio: l’esempio di una vita consacrata all’ideale verso il quale tendono ad orientare le loro aspirazioni, il
loro spirito. Educare un bambino, si
gnifica innanzi tutto -e costantemente
rieducare se stessi. Quale compito più
difficile e impegnativo di quello che
consiste nel dire: ubbidisci e taci!
Quando si considera fi proprio dovere
di padre e di madre da quel punto di
vista, ci si sente presi dalle vertigini al
pensiero della resporpsabìlità che incombe su di noi e de^a perfezione che
bisognerebbe possedére per allevare i
figli, i propri figli!... Il giorno in cui
tutti quelli che hanr^ un posto nella
direzione morale e s^ituale dei bambini manifesteranno veramente nella
loro vita i princìpi da loro professati...
in quel giorno si avr$^ la misura della
potenza di quel di educazione
che il Cristo ha reca^ agli uomini su
questa terra: l'amor^... L’amore che
trasforma il preteso diritto dei genito
ri in costante dovere... Quell’amore, alla cui fiamma purificatrice gli educatori si spogliano del vecchio uomo,
per acquistare la convinzione che il
miglior mezzo per educare, difficile
senza dubbio, ma il solo efficace, non
è l’autorità ma l’esempio ».
Il primo mezzo: l’esempio della famiglia.
Accanto, e in stretta collaborazione
con la famiglia, la Chiesa.
La famiglia e la Chiesa. Non l’una
senza l’altra, nè l’una contro l’altra,
ma l’una con l’altra.
La Chiesa accoglie i nostri figliuoli
per farne delle « membra partecipi e
viventi del corpo dì Cristo », per dar
loro il senso della Comunità credente, per far loro sentire, sin da quando
muovono i primi passi nella fede, che
non sono soli a credere (orgoglio spirituale sempre possibile!) ma che tuttavia ognuno di loro ha un posto, il suo,
fra gli altri, posto che essi devono occupare con responsabilità, posto che,
ad ogni modo, non possono abbandonare nè oggi nè mai.
La Chiesa dà ai nostri figliuoli il
senso di una famiglia e di una fratellanza che va oltre i limiti della carne
e del sangue... che essi son fratelli con
coloro che, a scuola, nello studio come nello svago, sono abituati a chiamare compagni o amici. Perchè questo avvenga è necessario un pieno e
completo inserimento dei nostri figli
nella vita della Chiesa. A ciò concorrono molto efficacemente la Scuola domenicale, il Catechismo, l’Unione Cadetta e tutte .quelle altre attività per i
bambinii r
Ricordiamoci sempre che i nostri figli non sono soltanto per noi: essi ci
sono dati in vista di Cristo. A noi, che
siamo responsabili dei loro corpi e
delle loro anime, è afiìdato il compito
di condurli a Colui che è il loro e il
nostro Signore.
Chiamandoli alla vita, li facciamo
oggetto della misericordia di Dio, e li
alleviamo per la Sua gloria.
Giovanni Peyrot.
Prarostino, ottobre 1955.
« Voi, padri.,, allevate i vostri figliuoli, in disciplina e in ammonizione del Signore »,
Efesi 6: 4.
dice
ciò che si
preprio
vuoi e 7
Uno studente valdese ha avuto, tempo fa, una discussione in materia religiosa con un suo compagno.
Questi aveva saputo che il compagno era valdese ed alla prima occasione, d’accordo con alcuni compagni,
ha rivolto varie domande al giovane
valdese, fingendo d’interessarsi molto
alla sua fede. Egli sperava di cogliere il compagno in qualche contraddizione per poterlo mettere alla berlina.
Ma la sua aspettativa è stata delusa, perchè il giovane valdese era abituato, all’unione Giovanile, a discutere le cose della fede e sapeva rispondere a tono a tutte le più o meno insidiose domande.
Alla fine il compagno si è stancato
del suo giuoco ed ha interrotto la discussione, rispondendo al valdese il
quale sosteneva che la Bibbia insegna
una certa verità, con una boutade:
« Oh! alla Bibbia si può far dire tutto
quello che si vuole! »
Lì per lì lo studente è rimasto interdetto; poi ci ha ripensato ed avendomi incontrato, mi ha ripetuto l’affermazione avversaria, chiedendomi che
cosa ne pensassi.
* 4c
Ci sono nella Bibbia delle verità che
sono insegnate in modo chiaro ed evidente; e ci sono delle verità che appaiono meno chiare perchè, mentre alcune parole sembrano dire che quella
verità è (tanto per intenderci) « bianca », altre parole sembrano dire che
è « nera ».
Da questo fatto sono scaturite (e
purtroppo continuano a scaturire) tante lotte e tante discussioni e tante divisioni. Si vede che era nei piani di
Dio che questo avvenisse, per il vero
bene degli uomini.
I sostenitori dell’ipotesi « bianca »
citano parole bibliche chiare in sostegno delle loro tesi. I sostenitori dell’ipotesi « nera » ne citano altrettante in
sostegno delle loro affermazioni. E lo
studente superficiale può affermare,
con una parvenza di ragione : « Alla
Bibbia si può far dire tutto quello che
si vuole! »
* if *
Diciamo anzitutto che, verificandosi
la difficoltà anzidetta, prima cura dello studioso sarà quella di leggere bene il testo biblico e quegli altri brani
che possono proiettare luce sulla que
stione dibattuta: perchè la Bibbia si
spiega colla Bibbia. Ecco una delle
ragioni per cui s’insiste sulla necessità
di avere una conoscenza non superficiale del gran Libro. Inoltre sarà bene
consultare (in biblioteca, se uno non
li possiede) i vari commentari e trattati che considerano quel dato problema : e rivolgersi anche, per chiarimenti, al proprio Pastore il quale ha acquistato competenza attraverso lunghi
studi.
Allora si capirà meglio quale privilegio rappresenti per una Chiesa l’avere degli esegeti competenti e sperimentati i quali sono in grado di esporre l’insegnamento della S. Scrittura
non soltanto con dottrina, ma anche
con rettitudine e scrupolosità: intendiamo dire — parlando in questo caso
di « rettitudine » — degli esegeti i quali non abbiano la preoccupazione di
far dire alla S. Scrittura ciò che desiderano per meglio puntellare la loro
particolare teologia: pronti magari a
ricorrere a parole dell’Antico Testamento che valgono essenzialmente nel
clima dell’antico patto, per interpretare insegnamenti del nuovo patto, e
viceversa : ovvero ad ignorare sistematicamente tutte le parole bibliche che
suonano opposizione alle loro tesi, limitandosi solo a citare quelle favorevoli: ovvero a tentare di dare a certe
parole, pronunciate in un determinato
momento, in vista di certe determinate persone, una spiegazione abusivamente ampia che si riferisce invece a
tutte le creature.
Abbiamo spesso pensato che la nostra Chiesa è stata privilegiata nei suoi
esegeti le cui opere, a distanza di parecchi decenni, continuano ad essere
di valido aiuto agli studiosi. Quando
verranno nuovi commentari, dovranno
essere superiori ai vecchi per essere
bene accetti: e la cosa non si presenta tanto agevole.
Spesso gli esegeti obbiettivi, nell’esporre l’insegnamento di un dato testo, sono costretti a spiegare che ci
sono altri testi che sembrano in contrasto. Spesso dalla loro esposizione
appare evidente che ambedue i testi
dicono la verità, ma considerandola da
due punti di guardatura diversi. Come
quando si guarda ad una moneta e si
descrivono due sculture diverse, a seconda che si guardi una faccià o l’al
tra della moneta, così spesso nella
Bibbia si descrivono delle realtà vedute dal punto di guardatura umano o
dal punto di guardatura divino : e tutt’e due sono verità : anzi sono verità
complementari e indispensabili per intendere tutta la ricchezza della Rivelazione.
Parlavamo un giorno di queste cose, col caro professore Teodoro Congo il quale insegnava da soli tre anni
esegesi alla nostra Facoltà. Ricordiamo sempre il gesto caratteristico della
sua mano diafana mentre ci diceva:
« Quando si fa sul serio della esegesi
(la esegesi biblica è l’esposizione e la
interpretazione dei testi della S. Scrittura) si diventa sempre più umili ».
Quante volte gli esegeti veramente
dotti e coscienziosi sono costretti a fermarsi dinanzi a parole misteriose o
passibili di varie interpretazioni, limitandosi ad esporle senza indicare quella vera: mentre gli esegeti di tendenza, non esiterebbero a pronunciarsi
per quella che fa loro comodo, anche
se così facendo si afferranno alla lettera ma vanno contro allo spirito più
alto e più benefico di tutto il resto
dell’Evangelo.
Al giovane studente che affermava
che alla Bibbia si può far dire tutto
quello che si vuole, noi avremmo quindi risposto : « Le persone che non cercano nella Bibbiala verità rivelata per
la salvezza delle anime e la visione
più alta dell’amore di Dio, il Padre,
ma cercano piuttosto delle teorie che
facciano colpo e permettano loro di
credersi i più grandi maestri del mondo; quelle possono far dire alla Bibbia molte cose che piacciono alla loro
sicumera.
Ma i credenti umili che ricercano
sopra a tutto la guida dello Spirito
che Gesù ci ha promesso per guidarci
in ogni verità, preferiranno fermarsi
umilmente davanti a certe vette che
si perdono, per ora, nelle nebbie, per
cui occorrerebbe possedere dei raggi
infrarossi per poterle vedere, in attesa
che qui od oltre il velo, tutte le verità
appaiano nella loro piena chiarezza ».
Perchè la Bibbia contiene un riflesso della sapienza di Dio che è — in
varie parti — proprio infinitamente
superiore alle nostre piccole capacità
terrene. Paolo Bosio
2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Qperai a collóqiiio ad Agape
Ricerca di una testimonianza concreta
L’intenso lavoro estivo ci ha impedito di informare più regolarmente i
lettori dell'Eco, come avremmo voluto, delle vàrie attività che in questi ultimi mesi si sono svolte ad Agape.
Pensiamo di iniziare queste formazioni parlando un poco del ’^Campo
internazionale ferie per operai”, perchè si tratta di un argomento di diretto interesse per la nostra popolazione
che vive tra campi, miniere ed officine.
Gli scopi dell’iniziativa erano, in
breve: primo, offrire ulta opportunità
di riposo e di distensione; secondo, dare una possibilità di incontro con operai di altri paesi; terzo, esaminare insieme e discutere problemi di interesse reciproco. Vogliamo sottolineare
questa caratteristica di riposo e di distensione: il campo non era un congresso internazionale di esperti o di
tecnici, con un rigido programma di
lavoro, ma un incontro aperto e sereno. Questo libero incontrarsi di fratelli, che sin dal primo momento si
sono affiatati con una prontezza meravigliosa, è stata la caratteristica più
viva e vera del campo: abbiamo insieme trascorso dei giorni belli, nell’incontro della fede che ci portava a ritrovare i legami dell’unità e dell’amore
non finto. Questa atmosfera, che si è
andata accentuando sempre più col
passare dei giorni, ha creato le migliori premesse per conversazioni espositive e discussioni sui problemi operai in differenti paesi e su situazioni
particolari di interesse. Erano rappresentati i seguenti paesi: Italia, Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra.
Un pomeriggio è stato dedicato in
buona parte ad una esposizione della
situazione operaia tedesca: i due gruppi di operai di Bielefeld e di MainzKastel ci hanno parlato dei sindacati
in Germania prima del nazismo, della
rinascita del sindacalismo dopo la
guerra e dei suoi sviluppi, dei salari
in differenti fabbriche, della cooperazione operaia in vari progetti edilizi
ed educativi. Un secondo pomeriggio
è stato impiegato da una espotizìone
della situazione italiana; del gruppo
che si è direttamente interessato, con
riunioni a parte, di questa esposizione
facevano parte elementi delle seguenti
industrie: tessili di Milano, FIAT Torino, RIV vaiar Perosa, Cotonifici
Valle di Susa, più un portuale di Genova. Dell’Italia sono stati forniti dati
statistici generali sulla popolazione lavoratrice, divisa per categorie, con particolare riguardo alla situazione della
regione. Si sono esaminati i salari (particolarmente FIAT), secondo le categorie e facendo un rapporto con altre
situazioni, e si è posto qui un paragone tra il movimento dei salari con
quello dei profitti di alcune delle più
grandi industrie italiane in questi ultimi anni. Si è infine parlato della situazione sindacale: presentazione di
aspetti dei vari sindacati, elezioni delle commissioni interne, e parallelo sviluppo dell’azione della Confederazione Industriali, specialmente dalla fine
della guerra. Della situazione inglese
ha parlato un operaio di Sheffield, che
ha illustrato il problema dei salari, le
iniziative laburiste sul piano dell’assistenza, la vita ed i problemi dei quartieri operai del grosso centro industriale da cui proveniva.
Con il più vivo interesse sono state
poi seguite due conversazioni sulla vita dei braccianti e degli operai del
Mezzogiorno d’Italia. Questo argomento viene da tempo seguito da Agape: il direttore del villaggio ha in varie
riprese compiuto visite ed inchieste dirette in Sicilia, Calabria e Sardegna, e
si sta raccogliendo un’ampia documentazione sui vari aspetti del problema;
infine, la comunità di Agape ha uno
dei suoi membri in missione, da oltre
un anno, nella zona Partinico-Trappeto presso Danilo Dolci. I nostri operai del Nord, che vivono e lavorano
in condizioni assai differenti, non potevano non restare seriamente impressionati dalla situazione delle ’’zone depresse” del nostro paese: parlando di
’’problemi operai” non potevamo certamente dimenticare questo doloroso
problema.
Un’ultima conversazione ha trattato
della costruzione di Agape e del significato che il lavoro ha in essa assunto, sin dall’inizio: nuovo linguaggio
e strumento di comprensione, non legge dura ed inevitabile, ma espressione
di gratitudine e di servizio. Qui, nel
lavoro, i giovani che uscivano dalla
guerra si sono incontrati e si sono compresi e, col loro lavoro continuo, di
anni, hanno cercato di rispondere concretamente alla vocazione di amore
che era stata loro rivolta.
Abbiamo fornito alcuni dati sulle
conversazioni espositive, ma vorrem
mo, se lo spazio ci bastasse, parlare
delle discussioni che sorgevano spontanee nel corso della giornata, nei
gruppi più disparati: ricordiamo Angelo, lo scaricatore, di Genova, parlarci della storia e della situazione dei
portuali, gli operai tedeschi di MainzKastel, amici del famoso pastore Niemóller, presentarci il loro punto di vi
sta sul riarmo e sulla situazióne attuale tedesca, e potremmo continuare. Per
ultimo lasciamo una figura che tutti
ci ha fortemente colpiti: quella dì un
pastore operaio che ci ha parlato a
lungo della situazione dei lavoratori
in Germania, in Olanda, in Francia,
dovunque egli ha lavorato e continua
a lavorare. Egli ci ha in più modi portato l’eco dei dolorosi problemi e di
interessanti iniziative, e soprattutto la
voce di una testimonianza vissuta e
completa. Ci ha ricordato la responsabilità che ciascuno ha di portare
quotidianamente la testimonianza e la
presenza della Chiesa nel posto ove
lavora, e inversamente di rendere presenti e vivi nella Chiesa i problemi del
mondo operaio. In questo spìrito, alla
fine del campo internazionale di ferie
per operai, ci siamo presentati uniti,
con tutte le nostre difficoltà e le nostre insufficienze, dinnanzi al tavolo
della Santa Cena, per udire le parole
della preghiera:
"Seguivamo ognuno la nostra via,
e tu ci hai raccolti in una comunità per
cercarti e servirti, eravamo soli e tu
sei venuto e ci hai dato dei fratelli e
delle sorelle da amare: ora insieme ti
ringraziamo di tutto...
"Aiutaci tu. Signor nostro, a venire
a te, prendici tu per la mano come
traesti il tuo apostolo Pietro dalle onde del mare, quand’egli affogava, e
donaci di seguirti con semplicità di
cuore, amando più d’ogni altra cosa
la tua volontà buona, e di essere in
questo mondo segni viventi del Regno
che tu vieni a stabilire. Amen”, sa.
COimSIlCATI 1. L C. B.
Convegno
autunnale
Il convegno autunnale di ripresa,
per il gruppo Valli, avrà luogo, D.
V., a Torre Pellice il 30 ottobre e
tratterà della « Responsabilità degli
insegnanti sull’orientamento professionale dei giovani alle Valli ».
L II appo.sito Comitato lavora per
la preparazione di questo Convegno, sulla cui importanza richiamiamoni l’aitenzione non solo di tutti
i soci, ma di tutti loloro che si interessano a questi problemi, vitali
per ravvenire delle nostre Valli. E’
jirevista, suirargoniento, la pubblicazione di un opuscolo.
11 p rogramma della giornata t-omjirende, al mattino, culto e pranzo
in comune; al pomeriggio, il vero
e jirojirio convegno alle ore 14,30
nella Sala Sinodale.
BORSE DI STUDIO
Per il corrente anno scolastico d
Comitato « Pro Borse di Studio »
ha assegnato 3 borse alle seguenti alunne dellTstituto Magistrale
(li Pinerolo: Forneron Laurenzia (di
Prarostino), Mondon Marta (di Bobbio Pellice), Paschetto Fiorella (di
'Forre Pellice).
NOTERELLE
SCOLASTICHE
Uassalto alla diligenza
Il titolo potrà forse essere giudicato improprio dal lettore che avrà la
pazienza di seguirci in queste brevi
note; egli cioè potrà osservare che
non di assalto si deve parlare, ma di
sapiente manovra di aggiramento; ci
voglia scusare il paziente lettore ed
attribuisca il titolo al nefasto influsso dei film americani! Anche il termine diligenza potrebbe sembrare alquanto impreciso, anzi addirittura
irriguardoso nei confronti della Scuola statale, così solenne e paludata
nell’inaugurazione del nuovo anno
scolastico. Per quanto, anche senza
voler essere maligni, il termine diligenza, la vecchia diligenza americana e nostrana, che partiva senza sapere quando sarebbe arrivata, qualche analogia col vocabolo Scuola ce
l’ha. E’ infatti di questi giorni una
circolare ufficiale del Ministro della
Pubblica Istruzione con cui si fissano le varie tappe del percorso della
diligenza (ovverosia dell’anno scolastico); tutto è previsto: il giorno di
partenza, le vacanze, la durata dei
trimestri; solo il giorno dell’arrivo
non è ancora previsto!
Povera diligenza!
A questo siamo arrivati (o rimasti) !
S: inizia l’anno scolastico, ma non si
sa ancora quando l’anno stesso finirà ! Dovrebbe finire il 31 maggio (come lo scorso anno); sembra però che
cl siano « orientamenti favorevoli a
prolungare le lezioni fino al 15 giugno ». Fra tanti orientamenti, il Ministro tace disorientato!
Scuola disorientata, ancora e sempre, sul terreno pratico; si è rinnovato, ed è tuttora in corso, l’indecoroso spettacolo della sistemazione del
personale nelle scuole elementari. Le
nostre povere scuole quartierali vedono succedersi le maestre provviso
rie che vengono e vanno, cosi come
vuole... chi? che cosa?
E l’aspetto più grave e doloroso di
questo spettacolo è che non si può
parlare di personalismi o favoritismi, ma di un vero e proprio difetto
del sistema; di una congenita incapacità a provvedere e prevedere.
Abbiamo detto : incapacità a provvedere e prevedere; non vorremmo
che questa affermazione così formulata assumesse un tono dogmatico,
perchè gli organi competenti sanno
prevedere e provvedere quando si
tratta di problemi di una determinata specifica importanza. Come è noto, i ministri si succedono nella poltrona ministeriale della Pubblica Istruzione: abbiamo avuto un liberale (Martino), un democristiano (Ermini), un socialdemocratico (Rossi);
ma la burocrazia non cambia e poiché, come è ben noto, i funzionari
non funzionano soltanto, ma fanno,
il sistema non cambia, perchè non
cambia la mèta. Il sistema è democristiano; la mèta: la scuola confessionale. Su questo piano getta luce
significativa il Decreto presidenziale n. 503, in data 14-6-1955, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 146
del 27-6-1955, con notevole sollecitudine, perchè le norme in esso contenute dovevano avere attuazione col
1 ottobre 1955.
Di questo decreto presidenziale
molto si è occupato la stampa, perchè esso introduce, nell’ordinamento scolastico elementare attualmente
vigente, innovazioni radicali che sono apparse anche agli osservatori meno prevenuti, uno strumento indicatissimo per stabilire le premesse per
impadronirsi della diligenza.
« La vita scolastica abbia quotidianamente inizio con la preghiera, che
è elevazione dell’animo a Dio, seguita dalla esecuzione di un breve canto
religioso o dall’ascolto di un semplice brano di musica sacra » (Estratto
dal testo pubblicato dalla Gazzetta
Ufficiale n. 146 del 27-6-1955).
Premessa limpida e formalmente
ineccepibile ; la Scuola sotto lo sguardo di Dio. Ma è evidente che questa
affermazione, limpida e ineccepibile, non può bastare al ministero della Pubblica Istruzione, perchè, tutto
sommato, è equivoca: non basta « la
elevazione dell’animo a Dio »; non
basta creare l’ambiente favorevole al
sorgere del sentimento religioso; bisogna dargli un nutrimento adatto.
E qui il legislatore si è trovato in un
certo imbarazzo, perchè, purtroppo
esiste una Costituzione formulata in
un momento storico in cui non si sapeva bene come si sarebbero svolti
gli eventi, e si sono inseriti certi articoli alquanto scomodi: art. 3 e art.
33 (1 e 2 capoverso) che sanciscono
« la libertà dell’insegnamento nella
Scuola come condizione allo sviluppo della personalità umana dell’alunno ».
Come conciliare il rispetto dovuto
alla Costituzione con la « confessionalizzazione » della Scuola?
In un’autorevole rivista, un autorevole pedagogo scrive: « Le famiglie, poi, hanno, ordinariamente, anche una fede religiosa e un relativo
ideale di educazione. Nel compimento dell’educazione religiosa dei figli
interviene, dunque, in seguito alla
libera scelta e per volontà positivamente espressa dalla famiglia, anche
la comunità religiosa, alla quale i
genitori hanno deciso di far appartenere i figli- Per noi cattolici tale Comunità è quella voluta e fondata dal
Figlio di Dio, Gesù Cristo. Una scuola voluta e organizzata da famiglie
aventi un ideale educativo religioso
comune — ad esempio cattolico —
deve dunque prevedere nel suo pro
gramma educativo anche la soddisfazione di quelle esigenze religiose ».
Questo, fra l’altro, si legge nel numero di settembre di Scuòla e didattica, in un articolo consacrato da Gesualdo Nosengo a La scuola come comunità, educativa-, una chiara precisazione di quello che deve essere la
scuola: chiara naturalmente quanto
lo consente la necessità di non parlare troppo chiaramente, per non svelare, anzitempo le batterie nascoste
per l’assalto finale alla diligenza.
Comunque le posizioni sono accuratamente definite.
Che s’ha infatti da intendere pei
« scuola voluta e organizzata da famiglie aventi un ideale educativo religioso comune — ad esempio cattolico —- »? La scuola privata organizzata alle dirette dipendenze della
Chiesa cattolica? Evidentemente no,
perchè non sarebbe necessario un
così solenne periodo per rivendicare
alla Scuola cattolica il diritto — do
vere di provvedere alle esigenze religiose dei suoi alunni!
Si tratterebbe forse della Scuola
statale?
11 nostro studioso specifica: cc Co-/
me strumento concreto per V attqazione dell’ideale civile di educazione, le famiglie, o direttamente o attraverso lo Stato o altri enti, istituiscono le scuole per i fanciulli, per
gli adolescenti, o per i/giovani onde
prepararli alla vita avica e all’esercizio di un lavorq e di un’attività
professionale ». A questo scopo la
(( comunità costruisce i locali, assume gli insegnanti, sceglie e prepara
i programmi di istruzione, definisce
i modi di controllo.... imposta una
organizzazione amministrativa che
serva, senza soffocare, i fini dell’opera propria della scuola ».
Anche qui, in fondo, tutto è chiaro: le famiglie o attraverso la scuola
confessionale vera e propria, o attraverso lo Stato provvedono all’educazione dei loro figli. Senonchè queste
famiglie costituiscono anche una comunità religiosa: la Chiesa Cattolica, ed è quindi ovvio che anche la
Scuola Statale deve tendere ad essere (o diventare) una scuola confessionale: una scuola dove l’insegnamento religioso delle altre confessioni non deve esser ammesso ; una scuola dove l’insegnamento religioso cattolico non deve essere considerato
come una materia d’insegnamento
come le altre, ma deve informare
tutta la vita della scuola. Così impostato, il problema della Scuola appare di non difficile soluzione: l’insegnamento della Chiesa Cattolica è
chiaro, a questo proposito; le aspre
reazioni degli ambienti cattolici al
discorso del Ministro della Pubblica Istruzione che si è, permesso di
esporre una interpretazione non precisamente ortodossa in merito alla
\ alutazione dell’istituto ecclesiastico
cattolico, dimostrano chiaramente
che tutte le discussioni su metodi c
■sistema sono soltanto diversivi.
Bisogna ripetere e ripetersi che la
realtà è sempre la stessa: la Chiesa
■li Roma intende considerare l’educazione dei giovani come un suo monopolio. Se le circostanze sono avverse, essa può adattarsi, ma in qual■siasi modo essa tenterà di riprendere le sue posizioni.
In Italia, essa ha sopportato la
Scuola Statale; ora, cautamente, ha
(lato inizio al secondo tempo: la rielaborazione dei programmi e la preparazione degli insegnanti, particolarmente nella Scuola Elementare.
Potremmo, un brutto giorno ncv*
troppo lontano, scoprire che dei tr«
mezzi con cui le famiglie provvedono alla educazione : o dire^ttmente,
o attraverso lo Stato, <> altri enti,
non rimarrà più a «Esposizione delle famiglie non cattoliche che il primo- direttamente, tutto il resto essendo di marca cattolico-romana.
Potremo, se non sapremo unire
le nostre forze in quegli organismi
che stanno faticosamente cercando
di difendere la libertà d’insegnamento nella Scuola Statale contro la
invadenza confessionale.
L. A. Vaimal
Comunicato stampa
Il Ministero degli Affari Esteri
bandisce un concorso a titoli per la
assegnazione di borse di studio per
gli Stati Uniti d’America valevoli
per l’anno accademico 1956-57 nei
seguenti campi di studio:
Economia e Commercio, Giurifprudenza. Lettere e filosofia. Magistero, Scienze Politiche, Assistenza
Sociale, Fisica Nucleare, Giornalismo, Psicologia, Scienza della Pubblica Amministrazione, Sindacalismo, Sociologia, Tecnica Aziendale.
Possono partecipare i candidati,
cittadini italiani, con buona conoscenza della lingua inglese, appartenenti alle seguenti categorie:
1. Laureati di qualsiasi facoltà.
2. Studenti universitari.
3. Diplomati della scuola di assistenza sociale.
4. Artisti diplomati.
5. Candidati in possesso del solo
diploma di maturità classica o scien- '
tifica, che non abbiano superato il
20 anno di età.
Per informazioni rivolgersi all’Ufficio USIS, Piazza San Carlo 197,
Torino.
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— I
MOTERELLE SOOLASTÊOHE
Documentazione
A complemento dell’articolo del
nostro collaboratore L. A. Vaimal,
riproduciamo la « premessa d’ordine generale s (alla quale egli allude) così come l’ha formulata il Ministro della Pubblica Istruzione nel
suo discorso alla Camera in sede di
discussione sul Bilancio della Pubblica Istruzione : « Di fronte alle recenti affermazioni dogmatiche della
Chiesa circa la natura e la gerarchia
dei rapporti tra famiglia. Chiesa:
Stato e scuola, ritengo che lo Stato
debba confermare la propria dottrita. Lo Stato italiano non è uno Stato confessionale; e pur proclamando
la più assoluta libertà religiosa e riconoscendo alla religione cattolica
la supremazia che le deriva dalla
realtà dello sviluppo storico e dalla
fede dell’immensa maggioranza de^li italiani, si attribuisce il diritto di
dover dettare le norme generali della istruzione »,
Parole chiare, senonchè « le realtà dello sviluppo storico..., la fede
dell’immensa maggioranza degli italiani » contano poco per una Chiesa che dello sviluppo storico e della
maggioranza si cura poco o punto,
ancorata com’è al principio della
immutabilità del privilegio di essere
l’unica detentrice della Verità.
E così l’onorevole ministro può
onestamente e coraggiosamente affermare che « lo Stato italiano non
è uno .Stato confessionale »; ma, la
Chiesa per conto suo non può che
rimeditare le parole di un interprètc del Pontehce alla XXVllI Settimana sociale dei Cattolici italiani a
Irento.
* * *
Dalle conclusioni della ventottesima Settimana Sociale dei Cattolici
italiani a Trento apprendiamo, fra
l’altro, che la Scuola è stata all’o. d.
g. delle discussioni. Vi si è detto, fra
l’altro; ii La scuola è di natura sua
istituzione sussidiaria e complementare in rapporto alla famiglia. La libertà della scuola poggia su tale diritto primario della famiglia e sul
diritto fondamentale della persona
al SÜO integrale sviluppo.
La Chiesa ha immediato e sopraeminente diritto nel campo educativo, sìa di giudicare nella sua funzione di Magistero, quanto possa essere
rispondente o meno alla educazione
cristiana in qualsiasi istituzione pubIdica o privata, sia di svolgere liberatì^nte una propria attività scolastica\.^
K’ ch'hq-o: non si tratta di riconoscere alla Vfiiesa Cattolica la realtà
del fatto che Casa è la religione della
maggioranza degiv, italiani, ma di
prendere atto del snt>-^praeminente
diritto che deriva dalla sua funzione
di Magistero!
Spigoliamo ancora dalle conclusioni: « Lo Stato ha diritto proprio
in materia di educazione; diritto che
trova nel bene comune il suo fondamento e la sua misura. Lo Stato non
può dare nelle proprie scuole una educazione in contrasto con i diritti
delle coscienze. Nella scuola deve esser garantito il rispetto dei supremi
principi morali dell’ordine umano ».
Nobili affermazioni, anche se un
po’ vaghe e tali da prestare il fianco
a qualche equivoco: questi « supremi principi morali dell’ordine umano » non potrebbero venir confusi
con i venerandi principi dell’ordine
costituito? Ad ogni modo non c’è
pericolo che sotto queste generiche
affermazioni possa mai celarsi merce di contrabbando, di dubbia ortodossia. Infatti « Famiglia, Chiesa e
Stato svolgono un’azione educativa
tanto più efficace quanto più procedono di comune accordo, salva la
gerarchia derivante dalla propria natura e dai rispettivi fini ».
Non sappiamo esattamente quale
sia la natura e quali i fini che gli uomini cattolici (di Trento) riconoscono allo Stato (italiano). Sappiamo
però molto bene cosa essi intendono
per gerarchia derivante dalla natura
e dai fini della Chiesa! E non ci stupisce quindi che, di fronte alla premessa del ministro della Pubblica
Istruzione della Repubblica Italiana,
essi facciano i vittimisti, cambino le
carte in tavola (come si dice volgarmente) e protestino contro un eventuale monopolio statale dell’istruzione, in nome della libertà e ne denunzino i gravi pericoli in nome del
rispetto « delio singola persona, del
la famiglia e della Chiesa » e in nome del rispetto del « livello culturale della scuola stessa » (che come è
noto è brillantemente difeso dalle
>cuole jjrivate e parificate).
« « *
(Quando ci si mette su questo terreno, non stupiranno le patetiche note del quotidiano demo-cristiano, 1’/tnlia che deplora la nera ingratitudine dello Stato.
« Ringrazi, lo Stato, la Chiesa in
Italia che si occupa ampiamente- e
fervidamente di educazione e di scuola con impegno organizzativo ingentissimo ili energie umane e di mezzi... Perchè non si fa il conto dei miliardi che lo Stato italiano risparmiu
ogni anno proprio per merito delle
scuole cattoliche? Se solo si considera che ogni alunno costa in media
allo Stato centomila lire all’anno un
conto simile è presto fatto. Se le
scuole cattoliche in Italia chiudessero improvvisamente le loro aule ed
i loro istituti, rovesciando le loro scolaresche nella Scuola di Stato, nessuno ha mai pensato quale onere finanziario verrebbe di colpo a gravare
sul pubblico bilancio? »
Cbe cosa accadrebbe?
Potrebbe accadere cbe lo Stato si
rendesse conto del suo primordiale
dovere di occuparsi in modo serio
dell’istruzione dei suoi figli.
Ma non accadrà!
La Chiesa è troppo generosamen
te disposta a continuare nel suo sa( l ificio di « impegno organizzativo
ingentissimo di energie umane e di
mezzi », onde accogliere maternamente le scolaresche della Scuola di
Stato. Red.
Luserna San Giovanni
•>
Battesimi. Il 18 settembre è stato
battezzato Rivoira Coflo di Leopoldo e Toum Alma; il 25 settembre.
Durand Fdiana di Rinaldo e Bruno
Istella; il 2 ottobre, Bellion Gianni
di Corrado e Pontet Nella; il 9 ottobre, Rivoira NaiJià di Emilio e
Peyrot Margherita.
Matrimoni. L’il settembre è stato
celebrato il matrimonio di Rostan
Dante di Giovanni e Vinçon Albina (residente in Torino Pellice) con
lìourne Eletta di Ernesto e Cogno
Irma; il 18 settembre, il matrimonio di Gonin Franco di Eli e Mûris
Giuseppina (residente in Torre Pellice) con Ricca Irma di Elio e Pons
Elena. L’8 ottobre, nel tempio, una
folta assemblea circondava del suo
affetto gli sposi Dott. Claudio Bertin di Luigi e la Sig.na Marina Jahier, figlia del nostro pastore, venuti ad implorare la benedizione del
Signore sul loro matrimonio prima
civ'ilinente celebrato davanti al Sindaco.
Lutti. Il 22 settembre abbiamo
accompagnato al Campo del Riposo
le spoglie mortali della nostra sorella Bonnet Nancy Ved. Bonnet,
deceduta a Costalunga in età di 75
anni. E’ deceduto aU’Asilo dei Vecchi, in età di 89 anni, Stefano B. Eynard (originario di Torre Pellice).
Sia la presenza dell’Iddio vivente
■ una realtà che santifichi le nostre
ore di iioia e di dolore.
Visite. La comunità è grata al
Moderatore Achille Deodato per il
suo messaggio, al culto domenicale
ii 2.> settembre.
Filodrammatica. Con un buon successo la Filodrammatica dell’U.G.E.
!ia recitato la nota commedia di Oscar Wilde: L’importanza di chiamarsi Ernesto.
Riconoscenza. La Festa del raccolto che è diventata una istituzione nella nostra parrocchia, concepita come espressione della nostra
riconoscenza ai Signore delle messi,
avrà luogo domenica 23 settembre,
nella Casa Valdese, con esposizione
dei jjrodotti locali. rep.
Prarostino
VISITE. Nel corso del mese di agosto, due Pastori hanno visitato Prarostino, presiedendo il culto domenicale.
Essi sono; il Pastore Alessandro Vetta (da Felonica Po), il 21 agosto; il
Pastore Alberto Ricciardi (da Campobasso), il 28 agosto. La nostra Chiesa
ringrazia questi amici i quali le hanno
recato il messaggio della Parola.
BATTESIMI. Nel « nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo »
hanno ricevuto il segno della Grazia
vari teneri agnelli della Greggia del
Buon Pastore : Brosia Eliana di Alfredo e di Robert Ines il 7 agosto (Pavé); Forneron Rosanna di Olinto e di
Long Ada il 21 agosto (Rounc); Borno Gianfranco Armanzio di Valentino e di Uliva Clementina il 21 agosto
(Gay); Maero Gina di Cesare e di
COLLEGIO VALDESE
Inaugurazione del nuovo anno scolastico
Il 125“ anno di vita dèi nostro Istituto di istruzione secondaria si è ufficialmente iniziato lunedì 10 ottobre (la
Scuola Media aveva già al suo attivo
una settimana di regolari lezioni) con
la tradizionale « inaugurazione ». La
cerimonia è stata presieduta dal Vice
Moderatore, pastore Roberto Nisbet,
che ha letto la parabola dei talenti e
additato ai giovani il suo significato
con particolare riferimento allo specifico campo dell’attività scolastica. Il
prof. A. Donini ha quindi letto la prolusione: una garbata causerie in cui
la sicurezza della informazione scientifica, la ricchezza della documentazione storica, la presenza di elementi
patetico-umoristici hanno fornito abbondanza di contenuto all’ora della
dissertazione. Il terremoto del 1811
che così gravemente danneggiò parecchi comuni del Pinerolese, in modo
particolare Torre Pellice, Luserna, San
Germano Chisone, è stato l’argomento della prolusione stessa.
. Il preside prof. T. Pons ha quindi
letto una breve relazione, ricca di dati
e di esortazioni. Nella prima parte egli
ha indicato le finalità dell’istruzione
impartita nel nostro Istituto, esortando
gli studenti a non cadere nell’errore di
superficiali ed affrettate valutazioni, a
prepararsi ad affrontare tutte le difficoltà di una lotta per la Vita, che si
presenta sempre più difficile. Nella seconda parte, il preside ha tratteggiato
le linee generali dell’andamento della
vita dell’Istituto, che dopo un regolare svolgimento ha avuto un finale che
ha lasciato dolorosamente colpiti gli
amici del nostro Collegio. « Il professor Francesco Lo Bue è stato particolarmente e duramente provato...
Gli rinnoviamo la nostra profonda
simpatia umana e lo affidiamo nelle
mani del Signore che sa commisurare
alle nostre forze le prove ed i dolori... ». ' .
« Circa un mese fa, inaspettato ed
improvviso il (per rimanere in relazione col tema della prolusione) terremoto che privò il Collegio di due provetti insegnanti dei quali si era sperato rinserimento nell’Organico dell’Amministrazione e del Liceo ».
H preside dà quindi il benvenuto a
tre nuovi insegnanti; alla sig.na Elena Ravazzini, chiamata a coprire la
cattedra di letteratura italiana rimasta
scoperta per la grave malattia del prof.
F. Lo Bue, al quale il Vice Moderatore, facendosi interprete dei sentimen
ti dei docenti e discenti, invia un commosso saluto, al doti., FerrMCcfo Corsani ed al prof. Attili^ /affa chiamati
a sostituire il prof. È.. Jouvenal e la
signora Germana Jouvenal che hanno
abbandonato il Collegio per entrare
nei quadri della carriera statale. Un
caldo applauso associa gli studepti
agli auguri del preside.
Il senso di dolore per la malattia
di un valoroso insegnante e di amarezza per l’improvvisa partenza di due
provetti docenti crea un certo senso
di depressione in questo inizio di anno scolastico. Le calde parole di esortazione del preside ad un sempre più
fattivo senso di impegno nel servizio
scolastico assumono quindi im particolare rilievo e ci auguriamo che Tappiauso che le ha salutate sia stato qualche cosa di più che una tradizionale
manifestazione « affinchè il Collegio
possa non solo mantenere il grado di
efficienza raggiunto, ma possa, con l’opera di tutti, progredire ulteriormente ».
Dulcis in fundo una lettura che desta sempre l’interesse del pubblico,
non eccezionalmente numeroso: quella dei nomi dei tre primi di ogni classe e la consegna dei brevetti atletici
e dei certificati di orientamento fisico.
Una volta molto remota c’era un pre
mio al primo della classe; si parlava
di premio di 1" e 2" grado, di menzioni onorevoli ecc. ecc.; tutto questo
è scomparso, forse per non nutrire
quella tale ambizione di cui pure il
Vice Moderatore ha preso le difese
nel suo messaggio di apertura! Però...
chissà...!
Fra le autorità presenti, con il sindaco di Torre Pellice nonché docente
del Ginnasio, abbiamo notato, oltre
al Vice Moderatore, Possessore M. Cognazzo in rappresentanza del Comune di Luserna S. Giovanni, la direttrice didattica, il procuratore del Registro, dott. Novello, il comandante la
locale stazione dei Carabinieri.
A conclusione di questo resoconto
diamo qui alcuni dati statistici riferentisi all’anno scolastico 1954-55.
Liceo-Ginnasio: Totale iscritti 40.
di cui 18 provenienti da Torre Pellice, 3 da Luserna San Giovanni, 2 da
Bobbio Pellice, 1 da Villar Pellice, 1
da Bricherasio, 1 da Bibiana, 1 da
Angrogna, 11 dal Convitto di Torre
Pellice, 2 da altri Istituti.
Scuola Media: totale iscritti 94, di
cui 35 da Torre Pellice, 3 da Bobbio
Pellice, 27 da Luserna San Giovanni,
7 da Villar Pellice, 2 da BricherasioBibiana, 3 da Angrogna, 19 dal Convitto di Torre Pellice. rep.
Comunicato delta C. I. 0. V.
Siamo grati agli agricoltori delle
Valli nostre che ogni an^o fanno
pervenire, nel corso dei mesi autunnali, dei doni in natura a favore dei
nostri Istituti.
Siamo certi che i Concistori organizzeranno, anche quest’anno, la
colletta in natura nelle singole parrocchie. Li ringraziamo per la loro
preziosa collaborazione.
lin buon gruppo di amici si è fin
qui interessato di alcuni orfani poveri sostenendo, in parte, le spese
del loro mantenimento nei nostri
Istituti. Siamo grati fin d’ora a tutte quelle generose persone che vorranno mettersi in contatto con noi
assumendosi l’onore di un padrinato, secondo le loro possibilità.
Saremo riconoscenti a tutte quelle persone che offriranno un servizio volontario in uno dei nostri Istituti.
Le iscrizioni alla Scuola d’Agricoltura sono finite in un modo rallegrante. Rimangono tuttavia ancora liberi alcuni posti. Siamo lieti di
comunicare che la Scuola di Economia Domestica è quasi al completo.
Alcimi membri della Comimità si
offrono di presiedere delle riunioni
quartierali nelle singole parrocchie
che ne faranno richiesta onde illustrare l’opera che viene compiuta
nei nostri Istituti.
Quando già il giornale era in macchina, abbiamo appreso la dolorosa
notizia della dipartita del professore
e pastore Francesco Lo Bue; i funerali hanno avuto luogo a Torino,
martedì 18 ottobre. Alla famìglia esprimiamo la nostra profonda simpatia cristiana.
Long Lidia il 4 settembre (Itolarossa); Boschetto Bianca di Enrico e di
Godino Ive il 18 settembre (Baravaiera).
Il Signore accompagni queste creature ed i loro genitori nelle vie della
Grazia e della Fede.
MATRIMONI. Durante il periodo
estivo vari matrimoni sono stati celebrati sotto lo sguardo del Signore:
Beux Erminio (Inverso Porte) con Malan Erica (Godini) il 18 giugno; Pugese Pier Carlo (Ponte Sanmartino) con
Zuccaro Miranda (Prapistim) il 9 agosto; Gay Emidio (Mole) con Rostagno
Bianca (Barina) il 15 settembre; Bleynat Igino (Inverso Porte) con Avondetto Ines (Ruà di Prarostino) il 1"
ottobre; Forneron Dino (Ruata Cornerà) con Robert Elda (Collaretto) T8
ottobre; Robert Dino (Collaretto) con
Paschetto Dina (Baissa) T8 ottobre.
A questi sposi rivolgiamo ancora il
nostro cordiale augurio di ogni bene
« insieme... fedeli... pieni di affetto gli
uni per gli altri ».
NELLA CASA DEL PADRE. L’8
ottobre é stata accompagnata al cimitero di S. Secondo la salma della nostra sorella Maddalena Ferrerò ved.
Ribet (Brea), deceduta all’età di 63
anni.
La nostra sorella, originaria dei
Chiotti (Villasecca), si é spenta dopo
una vita tutta dedita al lavoro e alle
cure della famiglia, che ha dovuto tirar su presso che sola essendole venuto a mancare il marito mentre i tre
figliuoli erano ancora in tenera età.
Era stata colpita questa primavera da
un male che non perdona, ma lo ha
sopportato con pazienza e serenità,
sorretta dalla fede nel suo Signore.
Mentre ricordiamo questa nostra
sorella, vogliamo ancora rivolgere ai
figli ed ai parenti tutti il nostro pensiero di affettuosa simpatia cristiana.
Messina
Mentre ci accingiamo, coll’aiuto
del Signore, ad iniziare un nuovo
periodo con la' ripresa di tutte le
attività ecclesiastiche, vogliamo dare uno sguardo retrospettivo, per fare il punto della situazione in cui
cj troviamo, per ricordare gli avvenimenti più importanti, per fissare
dei dati e informare i lettori del
nostro giornale.
Ammissioni in Chiesa. Durante il
corso dell’anno abbiamo avuto le
grande gioia di ammettere, come
membri comunicanti, ben 16 fratelli e sorelle che da vari anni frequen
tavano la nostra Chiesa. Vogliamo
ricordare i loro nomi : (Domenica
delle Palme) Mirri Antonio, Scarcella Santi, ammessi per professione di fede; Santoro Piero, per confermazione.
A Pentecoste hanno confessato la
loro fede in Gesù Cristo unico Signore e Salvatore: Cordare Giusep¡)e con la moglie Caterina Visalli
e le figlie Giuseppina, Grazia e Maria; inoltre Morselli Beatrice, Gandolfi Emilio con la moglie, Lattene
Giovanni, Renda Giuseppe, Barbera Giuseppe e le sorelle Grazia e
Mirella Puleio.
E’ stato per noi un giorno solenne e vorremmo chiedere al Signore
(he per le nostre Chiese si ripetes.-¿e più .spesso la Pentecoste.
Matrimoni. Il problema dei matrimoni misti travaglia anche la no,‘lra, conte tutte le Comunità, e ben
poco facciamo per risolvere questo
grave problema. Durante l’anno ab
biamo celebrato 5 matrimoni, di cu
ben 4 misti : Lentini Orazio e Fe
minò Giuseppa, Pintaldi Aldo e Con
soli Sebastiana, Dr. Gugliotta Nun
zio e ruzza Teresa, Tavilla Giusep
pe e Oliva Vincenza, Maio Giusép
pe e Mirale Nicolina.
Decessi. Vogliamo deporre un fio
re .sulla tomba di Wilhelm Grundmann, deceduto il 27 aprile aU’età
di 53 anni. Tedesco di origine, era
domiciliato a Taormina da vari anni ed è deceduto a Messina in Ospedale.
Il 6 giugno decedeva improvvisamente per attacco cardiaco a Lipari, ove era ospite dalla famigRa del
pittore Edvino Hunziker, cui era
legato da amicizia più'che fraterna,
il Dr. Wagner Ernest. Era nato a
4
4 —
L’EGO DELLE VALLL VALISI
Zurigo ove aveva fatto i suoi studi
e ove dirigeva una grande industria
«li oltre 200 operai. Era appassio
nato musicista e generoso mecenate
degli artisti. Affabile e amabile con
tutti, aveva anche a Lipari molti ainici e conoscenti.
Il Pastore venuto da Messina ha
avuto la possibilità di annunziare
l’Evangelo della Risurrezione "'anche
in questa piccola isola del Tirreno,
ove si trovano alcuni nostri fratelli
evangelici.
Il 19 luglio decedeva, dopo pochi
giorni di malattia inesorabile, in O
spedale a Messina, Barbara Von
Frankenberg, dell’età di 25 anni.
Si trovava a Taormina per ragioni
di lavoro da solo poco tempo. I genitori venuti dalla Germania si sono trovati di fronte all’irreparabile, affranti.
Il 28 luglio serenamente si addormentava nel Signore Anna Bemdt
Spitzmiiller, in Taormina. Al figlio
che l’ha assistita, le più fraterne condoglianze della nostra grande fami
ti corsi ,i ragazzi nati nel 1942 e le ragazze fiate nel 1943.
Salutiamo laffiiemoria di questo
caro fratello, invocando su chi sof
— Una distribuzione speciale di viveri verrà fatta lunedi pomeriggio 24
corr. (Villa), martedì mattina 25 corr.
(tutti i quartieri) e il pomeriggio (tutti
i quartieri eccetto Villa).
fre'e piange le benedizioni di Dio.
La Settimana della Beneficenza è
fissata dal 6 al 13 Novembre e la Settimana del libro dal 20 al 27 Novembre.
Personalia. Presentiamo le nostre
felicitazioni al sig. Enrico Jahier, insegnante elementare a riposo, ed alla
sua signora che hanno recentemente
festeggiato le loro nozze d’oro.
Un augurio ed un saluto riconoscente inviamo alla sig.na Ilda Rivoir che
ha lasciato Tinsegnamento dopo lunghi anni di apprezzatissima attività ai
Martinat ed a Villa.
glia
Battesimi. Il 19 Giugno è stato
amministrato il sacramento del Battesimo a Lone Heisel Limd, di genitori danesi di stanza temporanea
a Messina per servizio marittimo. I]
16 agosto è stata battezzata Lucia
Patrizia Sicuro.
Battesimi. Orticola Franco diGelindo e di Bertalot Livietta. Giordan Loretta di Luigi e di Rivoira Mary. Bouchard Lucetta di Alberto e di Massel
Erminia.
Matrimoni. Rivoire Giovanni Daniele e Bouchard Mary. Venturi Carlo e Revel Edi. Bosio Bartolomeo e
Long Rita. Subilia Enrico e Ferrier
Ilca.
Ai genitori vogliamo ricordare lo
impegno che essi hanno assunto davanti al Signore verso le creature
affidate alle loro cure.
L’Ambulatorio Medico diretto dai
medici U.ri Patinella Attilio e Gu~
gliotta Nunzio ha continuato a svolgere la sua apprezzata e henemerita
attività.
Emigrazione in Isvizzera. Per interessamento del Pastore alcuni giovani della nostra Chiesa hanno potuto ottenere dei contratti di lavoro in Isvizzera ove attualmente si
trovano: Renda Giuseppe (Gstaad),
Amato Placido (Grindelwald) e anche Pullia Giovanna (Nanikon, Zurigo).
Altri si preparano a partire e speriamo che il loro soggiorno in Isvizzera sia loro proficuo spiritualmente
oltre che materialmente. A loro vada il nostro saluto.
Funerali. Peyronel Clementina in
Ribet, di anni 53 (Sarei delle Vigne).
Comba Caterina in Ciarriero, di anni
47 (Chiotasso). Bahnas Susanna, di
anni 70 (Ciampetti).
L’Eterno è pietoso verso tutti quelli
che lo invocano, le sue compassioni
non sono esaurite. L’Eterno è la mia
parte perciò spererò in Lui. {Dalla
S. Scrittura).
R o r à
/ nostri lutti. Una numerosa assemblea ha detto la simpatia cristiana della comunità a quanti sono stati colpiti dalla morte di Jacqueline
Tourn, consorte dell’ex-sindaco. Ai
funerali hanno rivolto il messaggio
della speranza cristiana i pastori G.
Bertinatti e G. Bouchard.
Sostituzione estiva. Il Pastore ha
dovuto essere sostituito per im lungo periodo a causa delle sue condizioni di salute. E’ stato inviato dalla Tavola lo studente in Teologia
Sergio Rostagno che si è trattenuto
fra noi per oltre due mesi. Egli ha
presieduto dei culti e compiuti vari
atti liturgici. Gli siamo grati per la
sua opera non lieve e per la fedeltà
con cui l’ha compiuta.
Questa scarna relazione non ha
certo la pretesa di dare un quadro
completo dell’opera complessa e
multiforme della Chiesa. Sullo sfondo di questi avvenimenti c’è il tessuto connettivo della vita di fede,
di testimonianza, di edificazione
che, pur essendo ordinaria amministrazione, rappresenta il vero grande evento di cui noi siamo deboli
strumenti. Riprendendo ora con rinnovato vigore un nuovo periodo di
attività, vogliamo ricordare a noi c
agli altri la benignità e la fedeltà
del nostro Dio che, nonostante le
l'ostre manchevolezze umane, non
vengono mai meno.
Pietro V. Panascia
Battesimi. Il 26 ottobre è stata
battezzata Tourn Ada di Gentile.
Benedica il Signore questa bambina
e la faccia crescere in statura e sapienza.
Assemblea di Chiesa. Il 16 ottobre, nel corso di un’Assemblea di
Chiesa, in cui erano numerosi i membri elettori, l’anziano Aldo Tourn
ha riferito sui lavori del Sinodo. 11
prof. Giov. Gönnet ha rivolto un
apprezzato messaggio all’assemblea.
Roma - Vìa IV Novembre
S. Germano Chisone
Durante i mesi estivi abbiamo avuto il piacere di udire il messaggio di
diversi predicatori: i sigg.ri pastori
A. Comba, A. Ricca, G. Bertin, R.
Nisbet, L. Marauda; il cand. Teol. N.
Berton e lo stud. teol. P. Ricca.
Un ringraziamento particolare desideriamo giunga al cand. teol. A. Rutigliano che ha sostituito il pastore
durante le sue vacanze.
— Stiamo riprendendo, a poco a
poco, tutte le attività ecclesiastiche invernali. Segnaliamo, in un modo particolare, la riunione dell’Asìemblca di
Chiesa che avrà luogo nel tempio la
domenica 23 corr. alle ore 14,30 ed il
Convegno interquartierale della gioventù di tutta la parrocchia che è stato fissato la domenica 30 corr. alle ore
14,30.
Richiamati dal Signore. Il 28 agosto all’età di 76 anni la Sig.na Lydia Del Moro ha chiuso gli occhi
nella pace del Signore.
La sua vita è stata tutta dedicata
all’assistenza del prossimo. Infermiera volontaria della Croce Rossa
durante e dopo la prima grande
guerra, ha continuato successivamente la sua attività come assistente
sanitaria particolarmente nelle campagne antimalarica e antitubercolare, svolgendo la sua opera con appassionata dedizione. Ha sempre
dedicato le sue cure devotamente
affettuose a tutti coloro che ricorrevano a lei per aiuto e assistenza,
pronta al sacrificio e alla rinuncia.
Nelle sue lunghe sofferenze pregava
il Signore di richiamarla a Sè, ma
nelle Sue mani e al Suo volere rimetteva sempre la sua vita.
I ftmerali svoltisi il 30 agosto nel
la cappella del Cimitero al Verano,
alla presenza di parenti ed amici,
sono stati una testimonianza di - alletto e di fede.
Rinnoviamo l’espressione «Iella
nostra fraterna solidarietà alle nipoti Di Pillo e Niccolini e ai parenti
tutti. « Dio non è un Dio di morti
ma di viventi » (S. Luca XX: 28).
— Nella sua casa di via Arrigo
Boito, il 27 settembre ha chiuso gli
occhi il Sig. Diomede Argentieri,
fratello minore del pastore Argen
tieri.
/ corsi settimanali di catechismo
avranno inizio giovedì 27 corr. ed i
corsi domenicali (riservati agli studenti ed agli operai) la domenica 30 corr.
dopo il culto. Possono iscriversi a det
Una malattia insidiosa lo ha affaticato, ma egli ha saputo conservare nelle sue sofferenze la serenità
della fede. Assistito dall’amore dei
suoi parenti, si è addormentato serenamente nella pace del Signore.
Le esequie hanno avuto luogo nel
tempio «li via IV Novembre il 28
settembre, il feretro è stato poi inumato a Castelvetro Piacentino.
RECENSIONI
Evanston. Documentazione, a cura di Alberto Ricca. (Claudiana, 32 pag. L. 130).
Un’avvertenza iniziale fa notare che l’opuscolo contiene il messaggio dell’Assemhlea, alcune notizie relative al suo svolgimento,, un breve riassunto dei rapporti del.
le sei sezioni ed alcune precisazioni sulla
natura del Consiglio ecumenico. In realtà
quest’opuscolo è qualcosa di più che una
semplice raccolta di documenti; è, sia pure entro i modesti limiti imposti da questo
genere di pubblicazioni, un prezioso strumento che può utilmente servire come orientamento, come introduzione ad un più
approfondito studio sull’argomento, che è
il « grande sconosciuto » nelle nostre parrocchie.
iNon vogliamo dire, con questo, che nelle nostri. Chiese non si parli di ecumenismo; ed anche il nome di Evanston ha avu
lo una certa risonanza, ma abbiamo l’impressione che questi nomi evochino nella
mente dei nostri membri di Chiesa qualclie tosa di vago, di impreciso: un bel sogno che non si sa bene se deve realizzarsi
su questa terra, o se non è invece da identificarsi con la Città di Dio...!
Quanti conoscono qualcosa di un po’
preciso intorno al faticoso cammino .che
dalla lontana Conferenza missionaria di Edimburgo del 1910, ha portato alla prima
Conferenza ecumenica del 1925 a Stoccolma, poi alla costituzione del Consiglio Ecumenico che ebbe nel 1948 la sua prima
iiisemblea ad Amsterdam?
E cos’è, in definitiva, questo Consiglio
Ecumenico? Una super-chiesa, cioè una
chiesa... cattolica protestante, o una federazione di chiese, o un incontro di Chiese
che « ritengono di dover iniziare una conversazione seria nella speranza che quegli
elementi di verità (le Chiese membri del
Consiglio ecumenico riconoscono nelle altre chiese elementi della vera Chiesa) le
condurranno ad un riconoscimento della
verità nella sua pienezza ed a una unità
fondata su tutta la verità »?
Questo opuscolo non pretende di rispondere a tutti questi interrogativi, ma li presenta alla meditazione dei lettori e dà loro il mezzo di rendersi conto della complessità dei problemi che l’ecumenismo
coinvolge.
Se a questo studio dovesse arridere la
meritata fortuna di una seconda edizione,
suggeriremmo una breve appendice d’infor.
inazione bibliografica, per quanti fossero
desiderosi di un ulteriore approfondimento
di studio. ree.
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Nozze. Il 28 settembre, nel nostrci
tempio a«lomo di fiori bian«ìhi, sono state benedette le nozze del pastore Thomas Soggin con la Sig.na
Maria Giuseppina Girardet.
Alla festosa cerimonia sono intervenuti numerosi i parenti ed amici
che si sono uniti nella pregliiera
per chiedere al Signore la benedizione sui cari sposi.
Il pastore Soggin e la sua sposa
iniziano insieme nella Chiesa Valdese di Como, un ministerio cht;
chiediamo al Signore di benedire
per molti anni.
La nostra comunità vede così partire due suoi elementi preziosi per
l’opera locale, ma si rallegra che
essi possano recare il loro contributo alia cara chiesa di Como.
Ricorderemo sempre con affetto
questi due cari giovani ai quali rinnoviamo gli auguri più fervidi di
una vita felice e operosa al servizio
del Signore.
— Domenica 2 ottobre sono state
benedette nel nostro tempio le nozze detia Sig.na Maria Grazia Chieti
col Sig. Giuseppe Fiorenza.
Gli sposi, circondati da parenti
ed amici, subito dopo la cerimonia
sono partiti per il loro viaggio di
nozze. Rinnoviamo anche a loro gli
auguri di felicità. Il Signore li benedica.
Bi nata a Roma Joanna, una bella bambina di cui danno con gioia
l’annuncio di nascita i genitori Marco e Paola Miegge. La bimba è stata battezzata dal nonno Pastore Guido Miegge, presenti la nonna Margherita, il padrino e la madrina.
Il Signore benedica questa cara
creatura. A lei e ai suoi cari i nostri auguri più cordiali.
La famiglia Tourn commossa per le di-^
mostrazioni di simpatìa ricevute in acca-'sione della dipartenza della sua amatìssima
Jacqueline Tourn n. Morel
ringrazia vivamente tutti coloro che di presenza e con scritti presero parte al suo
grande dolore. In nfodo particolare ringrazia la Direttrice e il Personale dell’Ospedale Valdese, il Dottor De Bettìitì, i pastori Bertinatti e Bouchard e quanti furono
vicini alla sua Cara col loro affetto durante le sue lunghe sofferenze.
Rorà, 3 ottobre 1955.
Le famiglie Fomerone e Tron profondamente commosse dalle testimonianze di stima e d’affetto tributate al loro caro
Griset Alessandro
riconoscenti ringraziano il Pastore E. Rostan, i vicini di casa, le persone che furono
di aiuto prezioso e quanti con scritti o con
la loro presenza ai funerali recarono conforto al loro dolore.
Ponte S. Martino (Pinerolo), 14-10-1955.
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La famiglia del compianto
Coì'sson Pietro fu Daniele
commossa per le numerose dimostrazioni
di simpatia ringrazia tutte le persone vicine e lontane; in particolare il Pastore Signor T. Pons, il Dottore De Bettini e i vicini di casa.
Chanfoian 13-10-1955.
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
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Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo con decreto del 19gennaio 1955.
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