1
Armo IV
numero 10
del 8 marzo 1996
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Bibbia e attualità
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f 8 MARZO è una scadenza che è
divenuta ormai come una liturdella nostra società, perdendo così
il segno del conflitto che portava in sé,
per la propria origine (le operaie mor'te nell’incendio della lóro fabbrica).
Una festa che a volte le donne fanno
fatica ad accettare, proprio perché il
¡carattere di festa nasconde la frettolosa indifferenza di chi proprio non vuole occuparsi dei conflitto o delle rela■^onifra donne e uomini. Se le scadenze devono servire a qualcosa, oggi vor>rei ripensare con voi la qualità della
presenza delle donne nella società e
: riella chiesa. Una presenza che anche
Me chiese è segnata sempre piìiforteÀÀiente dalla consapevolezza diffusa
differenza. Fioriscono le relazioni fra donne, e il luogo d’origine di tut' to questo movimento lo ritrovo proprio nel cuore della comunità cristiana, nei luoghi della predicazione.
ÌA verità sull’essere donna viene
detta dalla sorpresa a volte di
¡.rompente delle donne di ascoltare
ijun’altra donna parlare con autorità.
% stessa meraviglia che viene colta
zi Vangeli nella gente intorno a Gez. L’autorità di Gesù sta proprio nel
zo forte impatto simbolico. Si merallia chi sa cogliere quelle che Giorni chiama «parole di vita per noi»,
i tratta della meraviglia di sentir dire
__ ìrole e cogliere gesti rivolti proprio a
'se stes.se, di sentir dire una verità che
:d tocca, È una parola che mi interpelila, mi chiama ad intervenire in un
fModo molto vicino a me stessa anche
'Quando mi pone in conflitto.
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ELLA storia che ci appartiene,
quella riformata e valdese, sempre ci sono state relazioni fra donne.
fAnzi, le donne erano affidate alle cure
' di altre donne: è così che si sono costi'tuite le «società di cucito»; i gruppi in
cui le donne con maggior cultura, e in
..primo luogo le mogli dei pastori, curavano la crescita culturale e professionale delle giovani contadine; le
'opere per le ragazze in cui si offriva
loro una professione e una formazione anche mandandole a servizio nelle
[famiglie protestanti svizzere, ecc. Ma
h donne stavano in relazione fra loro
accettando questa realtà di margine,
che erano al tempo stesso il cuore del
sistema patriarcale protestante.
J^ A scommessa di questi ultimi anni
è che le relazioni fra donne non
festino confinate ai luoghi di donne
ffquesto è il modello patriarcale) e anfhe che una donna non sia sola nella
thiesa degli uomini (questa è la pro(posta deU’emancipazionismo). La nostra pretesa è che queste relazioni siano il luogo privilegiato del nostro state nella chiesa, costruendo così una
^comunità nuova di donne e uomini.
Uscendo dai luoghi di donne, le donne in relazione fra loro hanno impaci tato ad abitare il mondo comune. .
La cosa inquietante è che tuttora gli
uomini sembrano lasciare la di
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\ fcussione sulla comunità delle donne
; e degli uomini soltanto alle donne. In
:fhssenza di una riflessione su di sé, sulla propria differenza, gli Uomini con'ftnuano a credere universale il mondo
che è costruito da loro. Ma la loro asSenza mostra forse che non sono intetessati, forse che non hanno ancora
ìfiolto quanta verità passa anche per
loro attraverso il riconoscimento della
differenza dei corpi e dei percorsi. Non
indica però che non siano o non satanno coinvolti. La comunità delle
donne e degli uomini è ciò che già sperimentiamo, è il mondo comune in cui
Sfà stiamo imparando a parlarci
Letizia Tomassone
SETTIMANALE DELLE CMlESffi E¥ANGEEICHE lìA^rITSTE, MEIOOISTE, VALDESI
Convegno delle religioni cristiane per la riconciliazione delle popolazioni della Bosnia
Passare
Per la prima volta ortodossi serbi cattolici e protestanti si sono incontrati a Belgrado
per affrontare insieme i gravi problemi dei profughi e della ricostruzione di un paese diviso
Due ragazzi serbi, costretti a
fuggire dalla Krajina con le
loro famiglie, lasciano perfettamente in ordine le loro stanze con
un biglietto di benvenuto per i rifugiati bosniaci che presto occuperanno le loro case. Un prete
cattolico in Bosnia rischia la vita
per difendere e nascondere i suoi
vicini musulmani. Vincendo la
diffidenza, donne musulmane in
Serbia si uniscono a donne cristiane per lottare insieme per la
giustizia sociale. Sono alcune delle storie di «riconciliazione» emerse durante il «Dialogo ecumenico
sulla riconciliazione» svoltosi a
Belgrado (Serbia) dal 18 al 22 febbraio e promosso dalla Conferenza delle chiese europee (Kek) insieme alla Facoltà di teologia della
Chiesa ortodossa serba.
Il «Dialogo» costituiva la prosecuzione di una serie di incontri
ecumenici fra le chiese dei paesi
dell’ex Jugoslavia in conflitto, patrocinati dalla Kek in collaborazione con altri organismi cristiani
(il Consiglio ecumenico delle
chiese, Cec, e il Consiglio delle
conferenze episcopali europee,
Ccee). Per la prima volta, tuttavia,
un incontro di questo genere si è
svolto non bt un paese terzo, ma
in una delle regioni dell’ex Jugoslavia. All’incontro hanno partecipato trenta rappresentanti di
chiese di 18 paesi europei e degli
Usa, insieme a trenta rappresentanti delle chiese cristiane di Serbia, Croazia e Bosnia. Metà dei
partecipanti erano ortodossi:
venti i protestanti e dieci i cattolici. Fra gli intervenuti il patriarca
ortodosso serbo Pavle e numerosi
vescovi della Chiesa ortodossa
serba, l’arcivescovo cattolico di
Belgrado, mons. Frane Perko, il
vicario generale della diocesi dì
Sarajevo, mons. Mato Zovkic, il
segretario generale del.Consiglio
delle conferenze episcopali europee, don Aldo Giordano: vari
esponenti delle chiese evangeliche fra cui il vescovo luterano di
Stoccolma, Henrik Svenungsson,
Profughi di Srebrenica
e il presidente della Federazione
protestante svizzera, pastore
Heinrich Rusterholz. DaU’Italìa
era presente il segretario della Federazione delle chiese evangeliche, pastore Luca M. Negro.
«Cristo ha fondato la sua chiesa
per servire al bene di tutti i popoli, senza seguire criteri faziosi o di
-politica angusta. Il nostro servizio
deve essete rivolto agli interessi
di tutti perché nella chiesa, come
ricorda San Paolo, non c’è né giudeo né greco, ma siamo tutti uno
in Cristo». Con queste parole^il
patriarca della Chiesa ortodossa
serba, Pavle, ha introdotto i lavori
del «Dialogo ecutnenico sulla riconciliazione». ,
«Ci siamo riuniti - gli ha fatto
eco Jean Fischer, segretario generale della Kek - perché la guerra
ha guastato le relazioni all’interno di ciascuna delle nostre chiese
e fra di esse. Le chiese hanno sco
perto quanto poco’ conoscano
l’una dell’altra, la guerra ha creato ulteriori barriere e nuovi muri
fra le chiese. Noi e le nostre chiese siamo stati influenzati dalla carenza di informazione, o dalla
troppa informazione, disinformazione e propaganda».
Jean Fischer ha annunciato che ,
in marzo si riuniranno nuovamente, a San Gallo (Svizzera) sotto gli auspici di Kek e Ccee, le
commissioni di dialogo e incontro della Chiesa ortodossa serbà e
della Chiesa cattolica, che si erano già riunite una volta nel gennaio 1992.
Il «Dialogo» di Belgrado, presieduto dal vescovo ortodosso serbo
ìrinej di Novi Sad, dal metropolita
greco-ortodosso Michael di Vienna e dal vescovo luterano Svenungsson, si è articolato in uria
SEGUE A PAGINA 6
Dichiarazione dei redditi
Sui modelli non c'è
la casella per i luterani
Sui modelli 101, 201 e
730 per i redditi del 1995
non compare la casella
per la scelta delP8%o a
favore della Chiesa evangelica luterana in Italia
(Celi). Motivo: i moduli
sono stati predisposti il
25 ottobre 1995 e la legge
di approvazione è del 29
novembre 1995.11 ministero delle Finanze è
corso ai ripari e sulla
Gazzetta ufficiale del 30
gennaio è stato pubblicato un decreto che stabilisce che i contribuenti
che intendono effettuare
la scelta dell’8%o per la
Celi sui modelli 101 e
2pl devono scrivere nello spazio delle «annota
zioni» la frase «Otto per
mille dell’lrpef: Chiesa
evangelica luterana in
Italia» e firmare. Stessa
scritta e firma al fondo
del modello 730 per chi
utilizza questo modello.
Ma qui è bene ricordare
che in caso di dichiarazione congiunta entrambi i coniugi possono fare
la dichiarazione. Dunque due scritte e due frasi sullo stesso modello.
L’inconveniente è stato
superato per quanto riguarda il modello 740,
dove la casella della Celi
è inserita accanto a
quella dèlie altre istituzioni che concorrono alla ripartizione deH’8%o.
Casal di Principe (Na)
Sono neri e li picchiamo
perché se ne vadano
Ancora una gravissima
aggressione nel Casertano, di chiara matrice razzista, che si è consumata
nella notte fra il 23 e il 24
febbraio, a Casapesenna,
a spese di cinque giovani
zairesi e due angolani
appartenenti alle chiese
evangeliche di Casal di
Principe e Qualiano. I
giovani, il piri anziano
dei quali, Pedro Ngandli,
ha solo 28 anni, sono
stati ag^editi all’interno
della loro abitazione da
cinque malviventi a volto coperto che per intimidirli hanno prima
sparato alcuni colpi di
pistola in aria e poi dopo
averli malmenati a calci
e pugni li hanno legati e
immobilizzati. Due di loro, Eduardo Talami e
Tiko Sungzi, hanno riportato varie ferite alle
gambe e alla schiena
provocati da coltelli.
Nonostante gli spari e
le grida nessuno del vicinató è intervenuto o ha
chiamato la polizia. «Alla
locale stazione dei carabinieri - ha affermato il
missionario angolano
Rodrigues Chama - non
barino dato peso all’ac- ;
caduto. Non hanno fatto
indagini per le ripetute
minacce da parte di una
vicina che non gradiva la
presenza di “negri” nel
suo stabile».
TERRORISMO IN ISRAELE. Cè tensione
in Israele e in Palestina dopo gli attentati terroristici che hanno causato
alcune decine di morti. Unanime lo
sdegno déila comunità internazionale
per un gesto che rischia di compromettere il processo di pace, in Italia il
presidente deila Federazione delle
chiese evangeliche, Domenico Tomasetto, ha espresso a Tullia Zevi, presidente dell'Unione delle comunità
ebraiche in Italia, un messaggio di solidarietà in cui si afferma che «in
giorni tristi in cui il rumore delle
bombe sembra sopraffare la voce degli uomini e delle donne, gli evangelici pregano e lavorano perché le ragioni dell'umanità e,della pace prevalgano su quelle dell'odio (...) Oggi
sentiamo che "scegliere la vita" significa riaffermare che l'amore di Dio è
più forte dell'odio degli uomini e che
lo shalom che egli ci ha donato pre-.
varrà su ogni cosa, nonostante le contraddizioni di cui la storia è piena».
(Commento a pag. 10)
GRANDE DESTRA IN TURCHIA. La
«grande destra» sbarra la strada al
governo dei fondamentalisti islamici.
Le trattative tra il «Partito defila retta
via» (leader la sigrrora Tansu Ciller) e
il «Partito della madre patria» (leader Mesut Yilmaz) prevedono la rota• zione dei ministeri tra i partiti nei tre
anni di govèrno. Per impedire che i
fondamentalisti islamici del «Partito
del benessere» (leader Meckmettin
- Erbakan) diventassero determinanti
per la maggioranza, la sinistra di Bulent Ecevif (Partito democratico della
siiiistra) ha assicurato il proprio sostegno esterno alla coalizione di centrodestra. Intanto l'esercito turco ha
' predisposto la mobilitazione di
30.000 uomini per sconfiggere la
guerriglia dei curdi.
ULSTER, RIPARTE IL NEGOZIATO. Il
processo di pace nel Nord Irlanda ha
fatto un passo in avanti con la decisione di fissare una data, il 10 giugno
prossimo, per l'inizio delle trattative
ufficiali tra Londra, Dublino e i partiti
del Nord Irlanda. Manca ora solo l'assenso dell'Ira per il cessate il fuoco,
già proclamato nell'agosto '94 e interrotto però il 9 febbraio scorso.
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PAG. 2 RIFORMA
«Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro
Dio. Parlate al
cuore di Gerusalemme e proclamatele che il tempo della sua
schiavitù ècomJ piato; che il debito
della sua iniquità
è pagato, che essa
ha ricevuto dalla
mano del Signore
il doppio per tutti
i suoi peccati. La
voce di uno grida:
“Preparate nel deserto la via del Signore, appianate
nei luoghi aridi
lina strada per il
nostro Dio! Ogni
valle sia colmata,
ogni monte e ogni
colle siano abbassati; i luoghi'scoscesi siano livellati, i luoghi accidentati diventino
pianeggianti. Allora la gloria del
Signore sarà rive
lata, e tutti, allo
stesso tempo, la
vedranno; perché
la bocca del Signore Vha detto”»
(Isaia 40,1-5)
«Perché dici tà,
Giacobbe
e perché parli
così, Israele: “La
mia via è occulta
al Signore e al mio
diritto non bada il
mio Dio?”»
(Isaia 40,27)
«Ma tu, Israele,
mio servo, Giacobbe, che io ho scelto, discendenza di
Abraamo, l’amico
mio, tu che ho
preso dalle estremità della terra,
che ho chiamato
dalle parti più remote di essa, a cui
ho detto: “Hi sei il
mio servo, ti ho
scelto e non ti ho
rigettato’’ tu, non
temere, perché io
sono con te; non ti
smarrire, perché
io sonò il tuo Dio;
io ti fortifico, io ti
soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia»
(Isaia 41,8-10)
All’Ascolto Della Parola
venerdì 8,
marzo 1,
PREDICARE LA SPERANZA
In un mondo segnato dall'ateismo pratico e dalla rassegnazione, il compito
profetico della chiesa del Signore è di farsi angelo della speranza
ANNA MAFFEI
Non era facile il compito che
n profeta, l’autore dei capi
apit
n profeta, l’autore dei
toli da 40 a 55 del libro di Isaia,
aveva da compiere. Di lui non si
conosce il nome e neppure le
circostanze della sua chiamata.
Nel capitolo 40 si parla di una
voce che invita un messaggero a
«parlare al cuore di Gerusalemme», a gridare dall’alto di un
monte e ad annunciare al popolo; «Ecco il vostro Dio». Non era
facile il compito di quel profeta
. che non ritenne importante che
si ricordasse il suo nome, ma si
preoccupò di lasciare traccia di
un messaggio che poi, questo sì,
divenne eterno. Non era facile
perché non è facile parlare a
gente che pensa di non avere alcun futuro, ad un popolo che
non si sente più tale. Sì, perché
lo sconosciuto profeta, per il
quale gli studiosi non hanno
trovato che un nome di ripiego,
deutero Isaia; cioè secondo
Isaia, parlava a una minoranza
schiacciata e oppressa, a gente
deportata. Doveva parlare al
cuore di Gerusalemme, ma Gerusalemme non esisteva più, o
almeno quanto ne restava erano
rovine e pietre diroccate.
Ormai erano passati 30 anni e
per molti anche di più da quando a ondate progressive Israele
e Giuda avevano dovuto lasciare
le proprie case in fiamme, la
propria terra, trascinati via verso una terra lontana. Babilonia,
e sottomessi ad un popolo dominatore e sprezzante. Erano
passati tanti anni, ormai, i vecchi morivano e i più giovani non
avevano mai visto la terra delle
loro madri e dei loro padri. Ne
Preghiamo
tm
Di questo cielo, di questa terra
tu sei il Creatore.
TU che hai donato al cielo le stelle
poi le hai sparse nell’infinito.
Su questa terra la tua parola
muove la pioggia, i mari.
^ a
Di questo cielo, di questa terra
tu sei il Creatore.
Tu che Unisci il cielo alla terra,
guida le nostre vite disperse.
La vita è il seme che ci hai donato
vita coor te eterna. k > 7
(dall’innario del Grume)
avevano sentito parlare, questo
sì, attraverso i racconti commossi dei vecchi, avevano un
suono dolce quelle storie, ma
era tutto passato, finito, sepolto.
Anche gli occhi si erano asciugati. E non restava altrp che ricordare e lamentarsi. Non è facile
parlare a persone così, eppure il
profeta ci prova e lo fa prima di
tutto ascoltando e prendendo
sul serio i loro lamenti.
«La mia via è occulta al Signore e al mio diritto non bada il
mio Dio», sente dire ripetutamente il profeta. Dio dunque
non vede. È forse troppo in alto,
Dio, che non riesce più a vedere
che cosa avviene quaggiù sulla
terra, e soprattutto è indifferente a che ci sia giustizia. Iddio
non vede, dunque non si interessa e non difende i diritti degli
oppressi. E ancora, e più direttamente: «Il Signóre mi ha abbandonata, il Signore mi hà dimenticata». Dio non vede, Dio non è
giusto, Dio abbandona e dimentica. Non c’è ateismo teorico. Il
popolo non mette in dubbio che
Dio ci sia. Dio c’è, sembra dire,
ma non per me. Dio non «mi»
vede, Dio non si cura del «mio»
diritto, Dio «mi» ha abbandonata. Non è ateismo teorico, ma
ateismo pratico: se Dio c’è non
si interessa più di me.
Anche il nostro tempo, per ragioni e modalità certo molto diverse, mi sembra caratterizzato
da una tendenza ad un ateismo
pratico più che teorico. Non è
più l’epoca dell’ateismo ideologico militante, è molto più diffuso un atteggiamento che non
nega 1’esistenza di Dio, ma la
considera non rilevante «per
me». Le ragioni di questo ateismo pratico possono essere varie. Quelle più diffuse hanno a
che fare con le circostanze di
oppressione e di dolore personale 0 collettivo, proprio come
Israele nella deportazione babilonese. Sradicamento, difficoltà,
econorriiche, ma anche disoccu^
pazione, malattie o morte di
persone care possono trasformare la hostra fragile fede in un
simulacro di se stessa e spostare
la nostra attenzione da un Dio
che non ci vede più, non si cura
più del nostro diritto e ci abbandona, a noi e alla nostra condizione di miseria.
Non C’è più preghiera, ma lamento su noi stessi e sulla nostra sorte e rimpianto delle cose
che abbiamo perso per sempre.
Altre volte l’ateismo pratico ha
radici diverse: indifferenza, superficialità, distrazione, qualunquismo, Nell’uno e nell’altrp caso il compito dei profeti è duro,
è duro perché le circostanze
possonq continuare a contraddire il messaggio e soprattutto è
difficile convincere chi ascolta a
distogliere lo sguardo da se stessi e dalla propria situazione.
Nondimeno il profeta ci proiTa.
Qualche anno fa ho visto un
film che parlava della condizione di un bambino ebreo e di sua
madre in un campo di concentramento. Un film delicato e
struggente dove tutta la storia
era vista dal punto di vista del
bambino, Jonas, che ricordava
quanto incessantemente sua
madre gli aveva in quei giorni
tristi raccomandato: «Guarda
sempre il cielo e non odiare
mai». Ci sono due direzioni verso cui anche un deportato può
guardare. Una è il cielo. Come la
madre di lopas anche il profeta
invita la sua gente ad alzare lo
sguardo, a distoglierlo per un attimo da se stessi e rivolgerlo al
cielo: «Levate gli occhi in alto e
guardate: chi ha creato queste
cose?... Non lo sai tu? Non l’hai
mai udito? Il Signore è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra».
mai, affinché non sia egli stesso
divorato dal tarlo dell’odio. Se
umanamente questo amore è
possibile, anche nella deportazione, nel mezzo della miseria
materiale e spirituale, allora Dio
c’è e ti ama.
Questo dice il profeta. Egli ti
ama come una madre, una madre che nell’inferno mostra a
suo figlio la possibilità di un paradiso. Dio.sta facendo per te la
stessa cosa: nel limbo della rassegnazione, neU’inferno dell’oppressione, proprio mentre i tuoi
detrattori ridono dei tuoi fallimenti, tu puoi sperare. Questo
dice il profeta: «Osa sperare perché "quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze”,
proprio nel cielo che finalmente
riescono a vedere “si alzano a volo come aquile, corrono e non si
stancano, camminano e non si
affaticano". E sai perché? Perché
- dice il Signore - “Io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani; le
tue mura mi stanno sempre davanti agli occhi"».
Ma dove sono più le mura di
Gerusalemme che stanno sempre davahti agli occhi di Dio?
Non ci sono, sono rimasti mucchi di pietre dove una volta sorgevpo i bastioni di una città ormai sconfitta. Dio ha davanti
Verso il firmamento punteg- agli occhi quei mucchi di pietre,
giato di stelle o riscaldato dalla ' simbolo della fragilità di un po
luce accecante del sole anche i
deportati possono guardare e
forse intravedere, al di là del
proprio tornìento, un orizzonte
più vasto, una meta più lontana,
sì, ma possibile, in Dio. Dal percepire uno spicchio dell’immensità della creazione il profeta
parte e con parole alte e appassionate parla di colui ché primo
chiamò le generazioni alla vita,
che creò dal nulla non solo il firmamento ma il «suo» popolo,
aprì per esso una via nel deserto, gli diede vigore e futuro. Alza
gli occhi e vedrai qualcosa che
chiuso nel tuo lamento non
scorgi più da un pezzo. Ma c’è
anche un’altra direzione verso la
quale perfino un deportato può
guardare e vedere qualcosa:
«Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta?».
Una madre, il suo amore per
la propria creatura, il dono di sé
per la vita dell’altro, ecco dove
cercare e intravedere qualcosa
deH’immensità dell’amore di
Dio, proprio come l’amore di
una madre che riesce dall’interno di un campo di sterminio a
dire al proprio figlio; non odiare
polo, dei suoi confini violati, dei
limiti delle proprie forze e del
suo umano bisogno di protezione. Eppure nonostante debolezza, fragilità e bisogno di protezione, anzi proprio per questo
sperare è possibile. Dio dice: «Io
ti ho scolpita sulle palme delle
mie mani». Non sei nell’abisso,
non sei dimenticata, il terreno
dove poggia la tua esistenza non
è franato sotto il peso delle tue
umiliazioni, no, perché Dio ha
scolpito la tua esistenza nelle
sue mani.
Duro fu il compito del profeta.
È difficile scalfire la rassegnazione e passare indenni attraverso
il tunnel buio della rinuncia alla
vita. Eppure lo sconosciuto profeta dei deportati ce la fece a diventare per il suo popolo il messaggero, l’angelo della speranza
e preparare nel deserto la via del
Signore. È forse proprio lo stesso
compito che il Signore affida oggi alla sua chiesa, diventare angeli della speranza in un mondo
rassegnato, indifferente e stanco
che non si aspetta più nulla di
nuovo e per questo, praticamente, non crede più.
Note
omiletichi
commentatori c_
dano nell'afferm^
"anonimo autore (Ji
sto testo biblico tra®. fOflC
ha diffuso i
gio (Isaia 40-55)
suo tTlti
"'^acce
della metà del V|
a.C., negli anni inj
EM
vedeva delinearsi alf
zonte una disfatta
impero babilonesi
opera di Ciro, re di p( )jl8febb
In quel tempo le trij |DÌ
Israele e Giuda viv® ^oncat
in esilio in una condi; gfea
di rassegnato adatta ^ne del
to alla situazione. || dal si
saggio fondamentaÌE[,tinuimi
profeta si snoda rii
dendo l'antica tradi!
di Israele dell'Esodo
tualizzandola nella
spettiva di un nuovo]
do al quale il popol
niva chiamato a prei
si. E a chi in molti mi
spondeva al profeti
questo era storicarri
impossibile, il deul
Isaia rimandava all
verità biblica di Israeli
creazione del moni
opera di Dio
Se fu Dio a stabili
confini della terra av(
la meglio sul caos, se'
seppe creare cose ma|
stite e viste prima, c(
può Israele negare
egli possa farlo di nùi
Esodo e creazione sì
legati strettamente I'
all'altra, entrambi ei
salvifici che non ap|
tengono solo ad un
rioso passato che non
na più, ma al contri
sono pegno concreti
come Dio possa opei
ancora in maniera stri
dinaria per salvare
popolo, l'eletto suo
egli ama teneramenl
questo contesto devePìMmenti
sere letta la sferzantepscconti b
lemica che il profetati
nei confronti delle
nità pagane: questen^?
sono nulla in quanti
sono lòfo'à determ'
corso della storia.
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ve quindi essere pi
relazione con l'ìnsii
del messaggio del proli
che è in primo luogofi i
dicazione di sperai
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lesa. C’è
nell'imminente e deli! I-T Apiaz
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va opera salvifica di!l*aniapii
Ho dunque inteso pi^numentc
porre questo testo piazza è c
senso di una appassionpiitero» e
«chiamata alla speraii| del paese
che assume nel nosti
tuale contesto storicoj
carattere di particeli
urgenza.
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Per
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^dove nel
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approfondiifï“^^^^
di quello
lue con la
Indispensabile per che era ii
quadrare il messaggio^ fgj
Introduzione come qo* ^tiadiM
di J. Alberto Soggin, W i *
........Sfa *“5)0
dazione all'Antico Td ipund er;
mento, Paideia editti Suantadi
Brescia, 1974, pp 409-^ Secoli pfi
mentre un'adeguata in) ^Stein, i
duzione teologica al U traiaccog
può essere quella di ®
hard von Rad,Teo/o!
dell'Antico Testarne!^
Voi.Il, Paideia e'ciitri
Brescia, 1974, pp 281-;
Un commentario speo'
da segnalare è irvr'
quello di Claus Weil
mann, Isaia 40-66,
questo v
dite per p
lovera
doncittar
dora og£
paese d’r
tede. E lì,
Press, Ltd, London, 196*| fi furin
■■ ende
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È disponibile, in storia e i
feirmati, l’edizione cm .
dalla Società bibite®
dalla Società didiw-^ ^occhia i
tannica e forestiera^.;|jy. , *
versione Nuova Riv«^ fuo^ ßg
della.Bibbia
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3
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)i 8 MARZO 1996
Ecumene
PAG. 3 RIFORMA
tic!
Il testamento spirituale di Lutero a 450 anni dalla morte
Inere in sommo onore la Bibbia
,,jndare la fede soltanto nella Parola di Dio e seguire le
« ricce di Dio nel mondo è il messaggio più attuale di Lutero
EMIDIO CAMPI
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jtifcato da un attacco di
pectoris che ha avuto
Jone del suo corpo affatico 4al superlavoro e dai
gjinui malanni. Il trapasso,
itto più intimo e privato di
in uoiiio. dovette assumere
iellIP t:aso una dimensione
ibllìca. Avvenne alla prejiza di testimoni insospetibili, onde stroncare sul na■ereogni possibile calunnia.
1 l’amico Justus Jonas a
tire al morente la fatidica
«Venerando pa■e/volete morire persevejido in Cristo e nella dottrila ^he avete predicato?». La
josta risuonò chiara: «Sì»,
ikonvalida di questa dilazione, il giorno dopo,
qvato un foglietto di car.Jiitto di proprio pugno
lalliformatore: «Nessuno
lò capire Virgilio nelle sue
tefcùe e Georgiche, se non
iato prima mandriano o
-¿ladino; nessuno può ca^teerone nelle sue letteì,sehon ha rivestito prima
iSltò ufficio politico. Nesinp può pensare di avere
Ito a sufficienza la Sacra
ira, se non ha avuto la
Spnsabilità di guidare con
pirgfeti per cento anni la
ìiesa. C’è qualcosa di incre
_____ Ipmente meraviglioso nei
rzanteF^tòanti biblici su Giovanni
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Frontespizio dei Nuovo Testamento in tedesco di Lutero (1523)
Battista, su Gesù, sugli apostoli. Nessuno manipoli questa divina Eneide, bensì la
tenga in sommo onore e ne
segua le tracce. Noi siamo
mendicanti, ecco la verità».
Questo è il testamento spirituale che Lutero ha lasciato
ai posteri. Siamo consapevoli
di che cosa significa fondare
la fede soltanto sulla parola
di Dio? Percepiamo che cosa
implica seguirne le tracce
tutti i giorni e nelle varie circostanze della vita? Sappiamo a che cosa equivale quell’immagine semplice e intui
tiva del mendicante nei rapporti tra Dio e l’uomo? Possiamo unirci alle affermazioni del riformatore e farle nostre? Qui non si tratta più della celebrazione storica di una
persona. Siamo dinanzi al bivio tra la fede e l’incredulità.
O meglió, ascoltando la rotta
voce di quel gigante della fede che dinanzi a Dio si riconosce mendicante, prende
forma storica la promessa
che ogni giorno, nel tempo
tra la resurrezione e il ritorno, il Signore può rinnovare
il miracolo della fede.
A Möhra il ricordo del riformatore è più vivo che mai
UiÈ parrocchia con vista sul mondo
HOMAS BICKELHAUPT
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I luogo|i
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e e defil l A piazza centrale si chiafIca di i piazza Lutero, il mó
ntese pii niiiento al centro della
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a è dedicato «al nostro
ito» e l’insieme idilliaco
laese è sovrastato dalla
sa di Lutero». Si tratta
¿el villaggio di Möhra, pochi
"lometri a sud di Eisenach,
nel 1483 stava per naie Martin Luther. Infatti
suo padre Hans aveva lascialo il Maggio nella primavera
w^iieilo stesso anno, insie■Ue con la moglie Margherita
èra incinta, per cercare
'ituna come minatore nella
*na di Mansfeld.
,^I1 tuo astro ti fu sottratto
’era ancora in grembo
madre» scriverà quattro
'li più tardi Ludwig Bestem, un poeta che amai^aiàccogliere antiche favole
,®teggende, rivolgendosi a
questo villaggio silenzioso
che per pochi mesi non potè
£utoyerare Lutero fra i suoi
cittadini e che pure ancora oggi è considerato il
PSèse d’origine del riforma'0-66,®r^Elì, ai margini della Selon, I96^!^^ùringia, sono rimasti i
'’indenti della parentela
lora e ancora soprawicinque famiglie con il
me Luther.
]un legame forte», dice il
Tè Christoph Neumann,
do notare come più dei
¡cjterzi dei 500 abitanti del
Jgio sia attivo nella coità locale. Negli ultimi
"ì anni si è rinverdita la
One delle feste del paeo culto in famiglia, in"imenti per i bambini e
in birreria. Ma ciò che
ttutto tiene insieme gli
ioti di Möhra è il ricordo
n Lutero inteso come
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La casa in cui naque Lutero a Eisieben
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Riveda uta che attirano gente da
Dal 1950 c’è un registro
degli ospiti. «Non tutti lo firmano», ci dice il pastore, ma
di qui passano oltre 5.000 visitatori l’anno.
Gli ospiti casuali sono un’
eccezione: «Chi viene qui sa
perché lo fa». Per questo la
chiesa di Möhra, dice Christoph Neumann, che ne è pastore dal 1989, è in un certo
senso «una parrocchia di un
villaggio, ma con vista sul
mondo». Insieme con i visitatori tedeschi ci sono anche
quelli che vengono dai paesi
«classici» del protestantesimo, come la Scandinavia e
certe zone degli Stati Uniti.
Nel frattempo sono cominciati ad arrivare anche i pullman di turisti. Il pastore
Neumann, dopo aver fatto
da guida alla visita della
chic- sa, dove c’è anche una
piccola mostra permanente
su Lutero, spesso prende la
chitarra e intona per loro la
«Ballata dell’assalto di Glasbachgrund». Si tratta del
racconto del fìnto rapimento
di Lutero avvenuto nella Selva Turingia il 4 maggio 1521,
mentre rientrava dalla Dieta
di Worms: «Nascondete Lutero, e fategli buona guardia;
urlino pure i nemici della fede» sono le parole messe in
bocca a Federico il Saggio,
principe elettore di Sassonia,
che lo fece mettere al sicuro
sulla Wartburg, dove Lutero
passò parecchi mesi sotto il
nome di «cavaliere Georg».
Nel 1983, quarto centenario della nascita del riformatore, questo episodio venne
rievocato in una specie di
«sacra rappresentazione»;
quest’anno verrà effettuata in
maggio una «marcia-pellegrinaggio» sui luoghi di quel famoso avvenimento. Verrà anche ricordato lo scoprimento
del monumento a Lutero
eretto nel 1861. «Queste iniziative avvicineranno Lutero
alla gente meglio di quanto
farebbero conferenze e mostre» sottolinea Neumann.
La rievocazione del riformatore sarà per molti anche
una buona occasione di riflessione sulla propria fede. E
una spinta in questo senso è
venuta anche dalla celebrazione ufficiale del 450" anniversario della morte di Lutero, che ha avuto luogo a Möhra il 18 febbraio, giorno in cui
Roland Hoffmann, vescovo
della Chiesa evangelica luterana della Turingia ha tenuto
un culto solenne nella piccola
chiesa del villaggio. (epd)
INIZIATIVA DI «RIFORMA»
450° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI
MARTIN LUTERO
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Lutero giunge al|a conclusione che il papato
in sé è una potenza spirituale negativa'che si
contrappone all’opera di Cristo nel mondo.
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27 splendide incisioni di Luca Cranach.
Scuola e cultura
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Due scritti fondamentali (del 1524 e del
1530) sulla necessità di una formazione culturaie completa per tutti i laici - uomini e
donne - in vista dei nuovi compiti della società civile, affrancata dall’asservimento clericale.
Gli Articoli di Smalcalda
I fondamenti della fede (l 537-38)
in appendice:
Tcattato sul primato e l’autorità del papa
di Filippo Melantone (1537)
pp. 200, L. 24:000 L. 12.000
Gli Articoli si sono presto imposti come
l’essenziale della Tede evangelica e sono tuttora la più chiara indicazione dei temi ancora irrisolti del dialogo cattolico-protestante.
II testo di Melantone (in appendice) offre la
sintesi delle ragioni che inducono il protestantesimo a negare al papato l’ubbidienza
della fede.
4
PAG. 4 RIFORMA
venerdì 8 MAR^J
ERE
Proposta della presidente della Commissione per le relazioni ecumeniche
Il giubileo biblico è ricerca della giustizia
Nel comitato per la preparazione del giubileo ci sono anche due rappresentanti
delle chiese evangeliche italiane: Maria Sbaffi Girardet e Salvatore Ricciardi
Il giubileo del 2000 dovrà
avere una forte caratterizzazione ecumenica: lo hanno
ribadito Giovanni Paolo II e
il cardinale Roger Etchega' ray, presidente del Comitato
centrale dell’Anno Santo.
Dimostrazione plastica di
questo atteggiamento della
Santa Sede, ha notato il porporato, è il fatto che a riflettere sulla preparazione del
grande evento, insieme a 106
. rappresentanti delle Conferenze episcopali cattoliche,
siano convenuti per due
giorni in Vaticano anche sei
«delegati fraterni delle altre
chiese e comunità ecclesiali»
(poi tutti ricevuti in udienza
dal papa il 16 febbraio, al termine dei lóro lavori).
Il «gruppo dei sei» rappresentava il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli (Michael Staikos, metropolita
d’Austria), la Comunione anglicana (Gavin Reid, vescovo
di Maidstone), la Federazione luterana mondiale (Juhani Forsberg), l’Alleanza riformata mondiale (pastore Salvatore Ricciardi), il Consiglio
mondiale metodista (Joe Hale) e Consiglio ecumenico
delle chiese (Cec, Georges
Lemopoulos).
«Tertium Millennium» (la
rivista ufficiale del Comitato
per il giubileo) informa che
per discutere della possibile
cooperazione tra Chiesa cattolica e Cec «per la celebrazione dell’anno 2000» è stata
creata una.sottocommissio
Che cosa significherà il giubileo del 2000 per gli abitanti delle «favelas» brasiliane? Nella foto, un quartiere diastrato della città di Belém
ne, di cui fa parte anche il
pastore Paolo Ricca, decano
della Facoltà valdese di teologia. L’altro evangelico
membro della sottocommissione è il pastore della Chiesa evangelica tedesca (Ekd),
Reinhard Frieling, direttore
dell’Istituto di studi interconfessionali di Bensheim.
Sulla dimensione ecumenica della celebrazione del
giubileo, l’agenzia stampa
Nev ha chiesto un commento a Mari5"Sbaffi Girardet,
presidente della Commissione consultiva per le relazioni
ecumeniche della Tavola valdese, commissione alla quale da qualche anno partecipano anche rappresentanti
battisti, che ha, affermato: «Il
coinvolgimento di due espo
W Insolito avvenimento a Losanna
Quando ortodossi e riformati
pregano nella stessa chiesa
Evento ecumenico a Losanna lo scorso 28 genhaio,
quando ortodossi e riformati
hanno assistito a quello che
potrebbe essere una «prima»
mondiale: l’inaugurazione di
una cappella ortodossa romena nel sottosuolo di un tempio riformato. Un beU'esempio di ecumenismo pratico
all’indomani della Settimana
di preghiera per l’unità dei
cristiani. I membri della chiesa riformata di Montriond, a
Losanna, hanno celebrato
una festa particolare in compagnia di fratelli e sorelle inabituali: i membri della comunità ortodossa di Losanna.
Questa manifestazione ha segnato l’approdo di due anni
di trattative e di lavori al fine
di creare, nel sottosuolo del
tempio riformato di Montriond, una cappella ortodossa tradizionale.
Durante un uffizio comune, ortodossi e riformati hanno così celebrato l’inaugurazione di un luogo di culto per
gli uni, e l’apertura alla spiritualità orientale per gli altri.
Il pastore Dominique-Samuel Burnat ha sottolineato:
«Vediamo in questa coabitàzione un grande segno di
speranza per il riawicinamento dei credenti, un segno
tanto più importante dato
che la nostra epoca è segnata
da molti integralismi, irrigidimenti e chiusure». —
Da parte sua padre Adrian
Diaconu, prete della comunità ortodossa romena della
Svizzera romanda, si è detto
pienamente soddisfatto di
questa soluzione che consente ai suoi 1.500 fedeli di Losanna di trovare un luogo di
culto. Finora essi celebravano le loro liturgie «da ospiti»
presso la chiesa riformata di
San Giovanni, mentre i loro
confratelli di Ginevra (1.500
fedeli anche lì) hanno appena inaugurato una cappella
di legno di costruzione tradizionale romena.
Benché l’architettura dell’
edificio non sia stata concepita all’origine per un simile
uso, la cosa non dovrebbe
porre problemi liturgici: «Ciò
che importa - dice padre
Diaconu - è la predisposizione interiore dei fedeli. La
predisposizione dei locali
viene dopc^». La cappella è
comunque predisposta secondo la tradizione ortodossa, con una superba iconostasi (parete dipinta che divide la navata centrale dal
santuario). Anche i protestanti potranno utilizzare la
cappella per i culti.
«A livello finanziario, la
chiesa riformata ha compiuto un atto di fede», aggiunge
il pastore Burnat. Infatti, tutte le riserve finanziarie della
chiesa sono state investite in
questa realizzazione ecumenica. Il costo globale dei lavori sarà di 133.000 franchi
svizzeri, di cui 40.000 a carico
della Chiesa riformata e
40.000 a carico della comunità romena. 28.000 franchi
saranno versati dal Comune
dato che i nuovi locali consentiranno attività sociali e
culturali. Per gli stessi motivi,
interverrà anche la Lotteria
romanda, per una somma di
25.000 franchi, e installerà
una rampa per handicappati.
La consacrazione solenne
della nuova cappella, probabilmente con la presenza del
metropolita Daniel di Moldavia, dovrebbe avere luogo il
16 giugno prossimo, giorno
della festa dei santi romeni.
(bss/apic)
nenti di rilievo delle chiese
evangeliche italiane (l’uno in
rappresentanza dell’Alleanza
riformata mondiale e l’altro
perché nominato direttamente dal Consiglio ecumenico delle chiese) in organismi che sono stati creati per
dare un senso ecumenico alle iniziative in preparazione
del "Terzo Millennio”, è un
indizio che anche le chiese
evangeliche italiane dovranno riflettere su questo evento
e sulle celebrazioni volute
dalla Chiesa cattolica che vi
sono connesse.
Certo, va subito chiarito
che la prassi degli anni santi,
o giubilei, nata nel 1300 con
Bonifacio Vili, none mai stata condivisa dagli ortodossi
ed è stata fortemente osteg
giata dalle chiese della Riforma. Mentre il «giubileo» di
cui parla la Bibbia mirava a
ristabilire la giustizia in
Israele, nella Chiesa di Roma
il giubileo è una grazia
straordinaria per la remissione dei peccati e delle pene,
legata al pellegrinaggio ai
luoghi sacri di Roma e alle
indulgenze.
Non è quindi il giubileo
cattolico che può essere vissuto ecumenicamente. Vi è
invece la celebrazione dell’
inizio del terzo millennio
dell’era cristiana, presentato
come “esame di coscienza
sulle responsabilità per le divisioni della chiesa”. Non si
conoscono ancora le proposte che potrebbero venire da
parte non cattolica; sappiamo che il Consiglio ecumenico delle chiese preferisce
mettere l’accento sulle iniziative locali, dove è possibile rispettare la sensibilità
ecumenica raggiunta nel
concreto dalle varie chiese.
Non sarebbe forse auspicabile che in questa riflessione
comune si riprendesse anche Tindicazione del giubileo biblico, e cioè la ricerca
del ristabilimento della giustizia, nella coscienza che
l’evento del millennio riguarda soltanto i cristiani,
cioè una parte dell’umanità
e va quindi celebrato senza
trionfalismi, sapendo di essere tuttora debitori al mondo del messaggio della giustizia di Dio?». CNev)
.«i Per le sue dure critiche al governo
Sotto tiro la segretaria del
Consiglio cristiano di Zambia
Violet Sampa-Bredt, segretaria generale del Consiglio cristiano dello Zambia,
ha denunciato le manovre di
intimidazione di cui sarebbe
stata vittima. Secondo lei,
questi tentativi sono dovuti
ai giudizi critici che ha emesso nei confronti della corruzione e della politica economica del governo: ritiene infatti che questi due fattori
abbiano ridotto molti Zambiani alla povertà.
La signora Sainpa-Bredt ritiene che alcune di queste
minacce provengono dalla
sua stessa organizzazione:
«So che all’interno della mia
organizzazione ci sono persone che collaborano con forze
esterne per eliminarmi perché non apprezzano che io
dica quello che penso, in particolare sui problemi relativi
al paese», ha detto.
La segretaria generale del
Consiglio cristiano dello
Zambia si è espressa così dopo una serie di attacchi compiuti contro la sua casa e il
suo ufficio, attacchi destinati
soprattutto a intimidirla, dato che gli autori hanno portato via solo piccoli oggetti.
L’ultima volta alcuni aggressori hanno fatto irruzione in
casa sua a mezzanotte e le
hanno chiesto le chiavi del
suo ufficio e della sua automobile. Di fronte alla reazione del nipote della signora
sono scappati dopo aver sparato alcuni colpi.
«Quello che volevano - ha
precisato la signora SampaBredt - era prendere le mie
chiavi. Non ho denaro nel
mio ufficio, per cui sono stati
mandati per frugare nel mio
ufficio e portare via alcuni
documenti». La faccenda
però non dovrebbe scorag
giare Violet Sampa-Bredt né
impedirla di criticare il governo. È una persona dalla
forte personalità: «Ammetto
di essere una persona senza
peli sulla lingua... ma non rimarrò zitta di fronte ai problemi importanti del mio
paese. Dovrebbero farmi fuori per impedirmi di parlare.
Vogliono spaventarmi e
montare uno scenario per ridurci al silenzio».
A più riprese, Violet Sampa-Bredt ha criticato il programma di aggiustamento
strutturale del governo, che
ha aggravato la povertà e tolto posti di lavoro; ha fatto
parte inoltre del gruppo di
responsabili di chiese che
hanno fatto campagna perché la nuova Costituzione
del paese venisse approvata
da un’assemblea costituente,
proposta che però è stata respinta dal governo.
Il portavoce della polizia di
Lusaka, Francis Musonda, ha
confermato di aver preso atto delle denuncie della signora Sampa-Bredt, precisando che non sarebbe stata
adottata alcuna misura di
protezione, a meno che la situazione peggiori. Secondo
uno dei responsabili del
Consiglio cristiano dello
Zambia, che ha chiesto di
poter conservare l’anonimato, questi fatti potrebbero essere il segnale di una «caccia
alle streghe» all’interno dell’
organizzazione; tutto questo
gioverebbe soltanto a coloro
che vogliono una chiesa divisa e debole.
La signora Violet SampaBredt, segretaria del Consiglio cristiana, è anche membro del Comitato centrale del
Consiglio ecumenico delle
chiese (Cec). (eni)
Dal M<
II
Zurigo: istituita una Commissione
sui rapporti tra chiesa e stato
ZURIGO — Le chiese del cantone di Zurigo, consapevoli]
la necessità di riforme nei loro rapporti con lo stato,
istituito una Commissione paritaria di esperti, incari
esaminare i rapporti attuali delle chiese con lo stato. La
evangelica riformata del cantone di Zurigo e la Commi;
centrale cattolica romana si erano impegnate in questo
in occasione del referendum del 24 settembre scorso si,
parazione tra chiese e stato. Come si ricorderà, l’iniziatì
ferendaria era stata chiaramente respinta dal popolo zm
se. Le due chiese cantonali, riconosciute di diritto puL^
hanno reso noto che la Commissione sottoporrà loro infoi
zioni di base e proposte su punti in sospeso che necessi
una riforma. Fra questi emergono la questione del riconi
mento di diritto pubblico ad altre comunità religiose e il
di voto agli stranieri negli affari religiosi. Ma altri punti doì
no essere affrontati, come l’abolizione dei titoli giuridici
ci, ossia delle prestazioni finanziarie alla Chiesa riformata)
sate dallo stato in cambio dei beni ecclesiastici ceduti
chiesa nel secolo scorso. Altro punto da esaminare: una ni
regolamentazione della fiscalità delle persone morali. La
missione paritaria è composta da otto membri. (sppk
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Argentina: un dirigente battista con|
le sovvenzioni alia Chiesa cattolica
BUENOS AIRES — Arnoldo Canclini, noto scrittore e diri
te della Chiesa battista d’Argentina, ha chiesto ai politiq^
cattolici di farla finita con il sistema delle sovvenzioni con’
alla Chiesa cattolica romana. «Queste sovvenzioni sono i __
dità del passato coloniale» ha detto. «Esse dimostrano che JÉ
verno stabilisce una preferenza per una chiesa particola
scritto in un articolo sul giornale E1 Puente. Lo scorso ;
sovvenzioni date alla Chiesa cattolica sono state di 11 mi
di pesos (equivalenti a 11 milioni di dollari) e quest’a
ranno di 8,5 milioni. Anche se lo stato ha ridotto le sue so||
zioni, sottolinea Canclini, in realtà non è l’ammontare la'fl
più importante. «Il punto più delicato è il principio secoÉ
quale la Chiesa cattolica dipende dai governo, anche se ini
do minimo, e che ciò implica una contribuzione da parteì
non cattolici». Canclini ha inoltre ricordato che con quel da
ro la Chiesa cattolica paga lo stipendio mensile di 1200 pes^
vescovi, versa la somma di 250 pesos al mese ai 1.800 sen
sti, e di 20.000 pesos alTanho ad ogni diocesi. Egli si ramn
che nella riforma della Costituzione del 1994 questa ques^
non si stata trattata. Secondo recenti statistiche, il 93% de^
gemini, su una popolazione di 34 milioni, è cattolico. ii
Usa: lancio di una campagna
ecumenica contro i giochi (Panari
WASHINGTON — L’opposizione delle chiese americaneH;
confronti dei giochi d’azzardo si è concretizzata con la fotf'
zione di una delle più ampie coalizioni ecumeniche che si
no mai verificate nella storia del paese. Ne fanno parte laC»
stian Coalition del televangelista conservatore Pat RobertsoA
il Consiglio nazionale delle chiese (Ncc). Un ufficio della Cc*
zione nazionale contro i giochi d’azzardo legalizzati è si
aperto nel gennaio scorso a Washington. Per Ralph Reed, di
tore esecutivo della Christian Coalition, il gioco è «un car
che sta rodendo la politica deH’America». Mary Anderson '
per, dell’ufficio del Ncc a Washington, sottolinea che «il
in tutte le sue forme non porta nulla di positivo alla nostra
cietà. Non offre alcun servizio, non crea nulla di valido et
migliora la vita di coloro che giocano». Ha precisato che per
il Ncc non intende proporre una legislazione, ma appo'
Tappello della Coalizione che chiede l’istituzione di una c.
missione nazionale per esaminare gli effetti del gioco. Il rept
blicano Frank R. Wolf, presbiteriano, e il senatore democratì
Paul Simon, deU’IUinois, luterano, hanno presentato progetl*
legge al Congresso. L’industria del gioco negli Usa è fra le
fiorenti. Circa 400 miliardi di dollari sono stati spesi nel H
ha iitdicato Thomas Grey, pastore metodista e direttore di
Coalizione. In 48 stati su 50, almeno una forma di gioco viei
legalizzata. Fanno eccezione l’Utah e le Hawai. Gli Usa contai
500 casinò, due volte di più che cinque anni fa. In molti stai?
sono lotterie gestite dallo stato, il che consente di rastrelli
denaro senza dover aumentare le imposte o le tasse.
'Una lai
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Mite:
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f'oiiiff
VUca;
Irlanda del Nord: verso la parità
demografica tra protestanti e cattolij
BELFAST — Dopo i moti del 1968, la bilancia migratoria^
rib^tata in Irlanda del Nord. Da allora, l’erosione demogp
ca è diventata un fenomeno protestante. Nei due decenni*
il 1970 e il 1990, i due terzi delle partenze si sono verificati®
protestanti. Secondo le proiezioni, i cattolici giungerebbii
alla parità demografica con i protestanti nel 2001, anno ai*
vtersario della spartizione dell’isola. Tuttavia, la popolazid
cattolica essendo complessivamente più giovane di quà
protestante, ci vorrebbe ancora una diecina d’anni perché*
sa diventi maggioranza elettorale. (spp/Réfo^
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Israele: chiese evangeliche
americane «adottano» alcuni villagS'j
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GERUSALEMME — Alcuni villaggi israeliani della Giiid
della Samaria saranno «adottati» da chiese evangeliche ^
ricane nel quadro di un programma lanciato di recente o
Amici cristiani della Fondazione per lo sviluppo comunità
di Israele. Così, ad esempio, la città di Ariel è già stata
ta dalla Faith Bible Chapel di Denver (Colorado). La io*™
esatta che assumerà l’appoggio previsto sarà da detentii"
caso per caso. Verranno prese misure per dissipare i tàO'
da parte israeliana, che tale iniziativa non nasconda in tfjintenzioni missionarie. Theodore Beckett, l’uomo d’affah^
è a capo del progetto, ha spiegato che il suo obiettivo è
di «far vedere (agli israeliani) che non sono soli e che ^
ben voluti da molta gente». .
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5
dì 8 MARZO 1996
PAG. 5 RIFORMA
La Francia delle guerre di religione
a poesia del secolo tragico
È una particolare stagione
noetica, quella della seconda
'^età del XVI secolo in FranapevoliLcia, e più preciso sarebbe intato, ha ‘dicarla come quella a cavallo
icaricat tra la prima e la seconda
D. La Q metà del secolo. Essa si svoltmmiss ge su uno sfondo storico, pouesto s ' Ideo e civile, fra i più dram•so sull ^ alatici della Francia, a volte
tiziativi ’"infelazione del tutto auto>lozuii .noma rispetto agli eventi
0 pubi ^puWici- a volte in diretta diro infoi ^idenza da essi. Secolo iradecessi in verità, non solo della
1 ricom p stòria della Francia, ma di
c e il dii gtutta l’Europa, sia per le nunti dovi i?merdse e cruente guerre di
iridici si i ieligione, sia per fenomeni
armata: IcoÙÌterali come l’immane
ledutid
una®
ili. LaQ
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lotta alle streghe e alla stregoneria che funestarono la
convivenza sociale e gli assetti istituzionali fino dl’inizio del XVII secolo.
Di quella stagione poeticà
e di quegli avvenimenti il
poeta ugonotto Agrippa
d’Aubigné (1552-1630) è
l’espressione più singolare e
rappresentativa col suo grande poema Les Tragiques, di
9.302 versi in sette libri. Il
poema vide la luce in prima
edizione nel 1616, ma la sua
composizione durò diversi
decenni, dopo il massacro
della notte di San Bartolomeo, al quale il poeta riuscì a
sfuggire per caso.
v I secoli XVI e XVII nelle opere del cantore della notte di San Bartolomeo
L'esperienza del dolore in Agrippa d'Aubigné
Una filosofia della storia fondata sul disegno e il giudizio divino
Uno stile impegnato per un'opera di valore morale e civile
VITO CAROFIGLIO*
encaiBii.
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rte laClii^ Unamffigurazione del massacro della notte di San Bartolomeo
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Alle origini della visione
tragica di Agrippa d’Aubigné sono da ascrivere, a mio
parere, tre avvenimenti fondamentali. Al primo posto, e
non solo per ragioni di cronologia personale, è il dramma a cui fu legata la sua nascita; sua madre morì di quel
parto. Del trauma della nascita (raccontato dallo stesso
d’Aubigné in Sa vie à ses enfants) egli risentì profondamente, tanto più che il nome
di Agrippa, impostogli dal padre, portava le tracce latine di
quell’evento drammatico (aegre parus, partorito penosamente, con afflizione).
Il secondo evento è quello
dello spettacolo a cui assistè
all’età di otto anni e mezzo,
quando in compagnia del padre in visita ad Amboise, vide impiccati nella piazza di
quella città un certo numero
di nobili ugonotti che avevano partecipato alla «congiura
di Amboise»; il padre avrebbe
impegnato il bambino, una
volta divenuto adulto, a vendicare quei nobili, pena la sua
maledizione (come racconta
ancora d’Aubigné nel suo libro di memorie per i figli). Il
terzo evento, infine, è quello
della tragedia collettiva di cui
furono vittime gli ugonotti
con i massacri iniziati a Parigi
la notte di San Bartolomeo,
fra il 23 e il 24 agosto 1572,
poi estesi in provincia.
Se Les Tragiques nascono
storicamente soprattutto
dall’esplosione di quell’avvenimento, la loro composizione ideale può avere, e a mio
parere ne ha, anche altre radici, come quelle richiamate.
Tuttavia, la sua dichiarata
ispirazione tutte e tre quegli
eventi sembra trascendere
perché, senza nulla togliere
alla storicità di quell’ispirazione, una visione superiore
della vita e della storia guida
ormai il poeta nella decisione
di scrivere la sua opera.
La scrittura dei Tragiques,
infatti, si presenta come dettata da Dio, ispirata da modalità divine; le sue ragioni
sono pertanto considerate
invincibili, e irriducibili i suoi
obiettivi. Sicché lo «style vif»
del poema sarà improntato a
quello stesso che Dio usa per
scrivere i suoi più oscuri segreti nell’animo umano e
nella storia, e lo «style vif» è
conforme al fuoco che sta
bruciando la Francia. Non
più lo stile infuocato per dar
vita e forma al giovanile ardore e alla passione amorosa,
ma quello di un’impresa più
alta e più ardua: lo stile della
sopravvenuta saggezza per
rappresentare gli ardori nefasti delia fede e gli interessi
impuri degli uomini di potere, le cruente passioni politiche e religiose. Ora è, infatti,
l’esperienza delT«affliction»
personale e collettiva a dettare lo stile magico.
In tutta evidenza, Les Tragiques si fondano suU’esperienza del dolore, sostenuta dalla
lettura esegetica delle Sacre
Scritture: l’appassionata presa di posizione del poeta ugonotto, di fronte al suo tempo,
è attraversata da una coscienza sovrastorica degli eventi,
tanto quelli infausti quanto
quelli esemplarmente edificanti, in ragione di analogie
con personaggi, azioni e episodi dei tempi passati, siano
essi ricavati dal Vecchio Testamento o dal Nuovo, dalla
storia del popolo d’Israele o
da quella delle prime comunità cristiane. È una vera filosofia della storia a ispirare
l’ardore poetico-polemico di
d’Aubigné, nel senso del diségno divino, quale si enuclea
perfino dalle «miserie» della
Storia, di una Storia messa a
«ferro» e a «fuoco», dal vituperio della «giustizia» e dalle
«vendette» che ne derivano,
fino al «giudizio» finale e al
trionfo della giustizia e della
verità nell’alto dei cieli; temi
tutti messi in prospettiva, con
riferimenti storici, letterari e
religiosi, puntuali o allusivi,
nei diversi libri del poema.
C’è in d’Aubigné un modo
tutto umano di considerare
la, visione del mondo attribuita a Dio: una visione che
umanizza Dio e lo rende più
vicino all’uomo, come fosse il
migliore e il più giusto degli
uomini. Si potrebbe dire che
Dio è paradossalmente visto
come a immagine e somiglianza dell’uomo, secondo
un modello intraumano sublime prodotto dal sognatore
poeta religioso, per il quale
Dio viene ad assistere agli
spettacoli della storia umana
per poi trarne le sue conseguenze nelTamministrare la
giustizia in cielo.
E c’è in d’Aubigné un modo tutto francese (ugonòttogallicano) di considerare T
Italia, ovvero un modo anti
italiano; cioè antiromano e
antifiorentino. La ragione
fondamentale è nella polemica ugonotta con la Chiesa
cattolica romana, corrotta, e
con la fiorentina Caterina de’
Medici, ispiratrice della notte
di San Bartolomeo e delle nere azioni che ne seguirono.
Episodi e personaggi ecclesiastici e politici evocati a fosche tinte, metafore, immagini, paragoni e similitudini a
rappresentare l’atroce e il
truce, il subdolo e l’ingannatore, l’impuro e l’ingrato, il
g—
Si è svolto a Milano uno stimolante dibattito sui problemi della bioetica
|a cultura protestante affronta criticamente i limiti della scienza
La parola biblica costringe i credenti a lasciarsi coinvolgere
■tiel movimento del reale, a farsi implicare nelle situazioni liuia«|g''^ùe. Ribadendo tale concetto Stefano Guidotti ha aperto
0.11 repi t. tm'affollata tavola rotonda su «Bioetica: la coscienza del limite
emocrali Ì o ilimiti delTincoscienza?», presso il tempio valdese in occasioprogetf » ne della Settimana della libertà. Ne hanno parlato Anna Role frale! professore di Genetica presso l’Università statale; Amedeo
ii nel 19 ^^itosuosso, giudice, uno dei fondatori della Consulta di bioeittore dw ileo; Mireille Jemelin, biochimica a Losanna e membro della
3CO vie^^mmissione «Eglise et société» della Federazione delle chiese
astanti svizzere.
sa coni
lolti stali]
rastrel
li
SERGIO ROMCHI
Nel 1971 venne dato alle
stampe il libro delTon^Ggo Potter, dal titolo em
f ematico e programmatico:
ostica. Un ponte sul futuro.
Esso stava a rappresentare,
, àa detto Anna Rollier, «un
ìiuogo concettuale in cui pos‘■ sano venire ripristinati i rap'l'Porti tra cultura umanistica e
ì^ltura scientifica; più speci~^mente, tra valori morali e
degli ecosistemi nai^ttiano». Etica, cultu<tùitto si trovano però a
I dover fronteggiare un prot
; tiesse tecnologico-scinetifimolto più rapido di loro.
Che a sua volta deve fare i
^htl con il divario creatosi
“^® «sso e il suo radicarsi nel1 Giud^ ^ùDscienza collettiva e indiiche ^ nei costumi e nella
:ente d^KPrassi politica,
munil^ posti dalla
Ita afloa ^ J«oetica hanno ormai infranLa ristretto ainbito interdi
teriti*®* Kif'Plinare e invaso il persoe i e il sociale: tecniche di
a in tf
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che ^'^^rlocutori solo filosofi
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ratoria
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isH
?^P''oduzione assistita (Tra),
? ripianti, aborto, eutanasia
epistemologi, psicologi. Si
pensi alle Tra: «Ambito - ha
specificato Rollier - in cui
troviamo più domande e
dubbi che non risposte, certezze e verità affermate. Questo approccio dialettico e non
dogmatico costituisce un
principio fondatore della cultura protestante che, proprio
in un campo così spinoso,
mostra in pieno la validità
sua propria».
I modelli tradizionali di famiglia e parentela vengono
scardinati alla base e la radicalità della ricerca scientifica
fa scattare l’allarme sociale;
poi la Chiesa cattolica si mobilita capillarmente. Si discetta sulla controversia «storica e annosa, biologicamente
priva di senso, su quale sia
l’esatto momento ih cui ha
inizio la vita umana»t controversia che fagocita i soggetti sociali che dovrebbero
esercitare il proprio diritto
all’informazione e di scelta.
Essi vanno invece ricollocati
al centro del dibattito, dando
loro gli strumenti per conferire consapevolezza alle loro
scelte, tanto più che è ormai
diventata oggettivamente
difficile stabilire se «la fertilità sia un diritto, un dovere,
un privilegio, un dono... Perché? A quale prezzo?».
Un buon utilizzo delle Tra,
ha concluso la genetista, deve
essere foriero di autoregolamentazione, consapevolezza
di rischi e conseguenze, cultura del limite, rispetto della
vita e delTaltro, pluralismo,
diritto leggero, teso a tutelare
«la salute delle donne mediante la regolamentazione
dell’operatività dei centri che
applicano le Tra, che vieti lo
sfruttamento commerciale dei
materiali genetici, del corpo
femminile, e che impedisca il
disconoscimento dei figli nati
da inseminazione eterologa».
Da un punto di vista giuridico, ha sottolineato Santosuosso, si pone la questione
dei limiti della bioetica, etichetta sotto cui si affrontano
temi vecchi e nuovi. «La particolarità del discutere su casi
giudiziari sta nel modo di
porre il problema: libertà dei
soggetti, limiti o meno posti
all’autonomia, scelte sociali e
politiche». Considerando il
soggetto libero e sovrano, il
diritto deve sottoporsi a una
autolimitazione: all’intervento legislativo non è dato elaborare dettagli di sorta; piut
I partecipanti al dibattito: da sinistra Anna Rollier, Mireille Jemelin,
Stefano QuIdottI, Amedeo Santosuosso (foto C. ZibecOhi)
tosto deve garantire le posizioni più deboli e una libertà
di scelta effettiva. Dunque,
non al medico spetta la decisione. In particolare sull’eutanasia; «l’accanimento terapeutico è un eccesso. È il principio di autonomia a dover
valere; e o per tutti o per nessuno». Mettere al primo posto la libertà del singolo equivale a tutelare il «no» del paziente: «Bisogna migliorare ha proseguito il giudice - la
capacità di scelta tanto davanti ai “sì” quanto davanti
ai "no”». A tale riguardo non
è facile pervenire: in Italia la
problematica della bioetica è
giunta in ritardo e la Chiesa
cattolica, che non parte da
base filosofica o giuridica, è
di impedimento a un dibattito ampio e corretto in forza
di un controllo capillare, anche attraverso case editrici.
In Svizzera è diverso: ci sono 23 cantoni e ben 60 commissioni di etica. L’Accademia sociale di Scienze mediche ha emanato una serie di
direttive che aiutano i soggetti a prendere decisioni in piena consapevolezza: ha assunto la distinzione tra eutanasia
attiva (il ruolo spetta al medico) e passiva (rifiuto dell’accanimento terapeutico) e ha
espresso pieno rispetto per il
testamento biolo^co del paziente. A fronte di ciò le chiese hanno dichiarato il proprio sostegno verso tali direttive e manifestato parere
contrario a una legge che sia
troppo restrittiva o troppo
permissiva.
diabolico e il sanguinario, costituiscono il dispositivo (che
diciamo di «gusto barocco»)
al quale Agrippa d’Aubigné
affida la sua macchina bellica
di poeta «engagé», impegnato in una impresa discorsiva
di grande intensità ideale, civile e religiosa, volta a restituire verità e giustizia alla
causa evangelica della Riforma, e dignità agli uomini che
ne sono stati martiri.
Non è senza significato che
nell’anti-italianismo di d’Aubigné non siano interessate
tutte le località e comunità
italiane o riferentisi al nostro
antico paese: a frpnte dei riferimenti e dei toponimi negativi volti.a designare l’Italia, per tre volte nei Tragiques
e nei testi che accompagnano
in forma di avviso e introduzione il poema, si evocano le
valli di Angrogna, i cui abitanti avevano difeso la loro libertà religiosa, e la verità,
nient’altro che a colpi di fionda, come già fece Davide,
contro il potente nemico, il
nuovo gigante Golia, la Chiesa di Roma e i suoi bracci secolari. Così, quest’assimilazione del piccolo popolo delle valli valdesi al Davide veterotestamentario, oltre che
rappresentare singolarmente
l’impegno evangelico, venivà
per il poeta ugonotto a rappresentare un modello di
martirologio e di rivendicazione esemplare, in tema di
libertà religiosa o di morale
cristiana. Arditissima assimilazione in quei tempi, che dà
il senso tuttavia della storia,
della cultura e deU’impegno
ideale e religioso di d’Aubigné, anche in sen^ prospettivo, com’egli intendeva fosse
per il suo poema.
* professore di Letteratura francese presso l’Università di Bari
^ Letteratura
Israele famiglia
e società
La famiglia come luogo emblematico della condizione
esistenziale di Israele e della
condizione di adattamento
alla diaspora ebraica è al centro flelTultimo romanzo tradotto in italiano di Abraham
B. Yehoshua’*. Pubblicato in
originale nel 1982, Un divorzio tardivo è comparso da noi
dopo alcune opere che gli sono successive, fra cui spicca II
signor Mani {Ì9M).
Alla vigilia della Pasqua, il
prof. Kaminka, quasi settantenne, rientra in Israele dagli
Usa dove si è formato un’altra famiglia. Ora cerca di ottenere ddla moglie, che risiede in una sorta di ospedale
psichiatrico, dopo averlo accoltellato, il sospirato divorzio: il consenso giunge, ma al
prezzo di un profondo e impietoso esame di tutta la storia della famiglia (Kaminka
ha due figli e una figlia), del
suo passato, che non risparmia nessuno dei componenti. L’esito è imprevedibile e
non si può anticipare. Oltre
alla capacità di indagare la
«fisicità» della vita e della società, il romanzo del sessantenne scrittore è un esempio
di tecniche narrative diversificate, dal racconto in prima
persona al dialogo al dialogo
«monco» (in cui si dà solo la
voce di uno degli interlocutori), che assecondano il precipitare degli eventi.
(*) Abraham B. Yehoshua: Un
divorzio tardivo. Torino, Einaudi, 1996, pp 362, £ 36.000.
6
PAG. 6 RIFORMA
Raccolta rifiuti non differenzata
' Rapporto sullo stato dell'ambiente
L^Europa è ammalata
Le foreste stanno morendo e entro il
2030 l'anidride carbonica raddoppierà
ED AIRES*
IL rapporto di Dobris, la
prima valutazione esauriente dello stato dell’ambiente europeo, conferma
che la regione sta perdendo
terreno su una serie di fronti
importanti, sebbene in anni
recenti siano state adottate
piu ngorose misure protettive. Ecco alcuni dati che
emergono dal rapporto curato dall’Agenzia ambientale
europea.
La qualità dell’aria rappresenta un problema crescente, con i livelli picco estivi di
ozono che attentano alla salute diottre 100 milioni di
europei. Uno dei motivi è il
raddoppio del numero di aiitomobili avvenuto negli ultimi 25 ajini. L’erosione del
suolo ha degradato 115 milioni di ettari di terra coltivata, diminuendo le rese dei
raccolti e causando un grave
inquinamento idrico.
Le foreste coprivano un
tempo l’80-90% dell’Europa,
oggi coprono solo il 33% del
continente. Molte sono malate, o stanno morendo; da
un’indagine svolta in 34 nazioni è emerso che il fogliame del 24% degli alberi è
gravemente danneggiato.
Oltre la metà delle foreste
della Repubblica ceca potrebbero aver sofferto danni
irreversibili.
Un’elevata acidificazione
colpisce vaste zone della
Scandinavia meridionale,
causando diffuse morie tra i
pesci. Si prevede che entro il
2030 la concentrazione di
anidride carbonica nell’atmosfera raddoppierà, il che
comporterà significativi aumenti della temperatura
nell’Europa meridionale e
inverni più umidi, con più
frequenti alluvioni. Sebbene
si possa riciclare il 50% dei
rifiuti domestici, se ne ricicla
meno del 10%.
Il rapporto,^ tuttavia, registra anche alcuni segnali di
speranza. L’anidride solforosa sta diminuendo nell’atmosferà; l’Unione europea
ha adottato un programnia
di vasta portata per ridurre, i
rischi derivanti dalla presenza nell’ambiente di sostanze
chimiche; dopo gli anni Settanta è venuta a mancare la
diretta corrispondenza tra
consumi energetici e Pii, a
dimostrazione del fatto che
la vitalità economica non deve per forza dipendere da
quantità sempre maggiori di
combustibili, fossili ecologicamente pericolosi.
* dei World Watch Institute
COMITATO TORINESE PER LA LAICITÀ DELLA SCUOLA
CONVEGNO DI STUDIO
con la collaborazione di: Amnesty International, Circoscrizione
Piemohte-VaÌle d’Aosta
Centro evangelico di cultura «Arturo Pascal», Torino
Gruppo dj Studi ebraici, Torino
DIRITTI UMANI E NUOVE PROSPETTIVE LAICHE
DELLA TOLLERANZA
giovedì 28 MARZO 1996 - TORINO
Sala dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, via S. Teresa 1 G
PROQRAMMA
Mattino ore 9-13
ore 9
Apertura dei lavori e saluti
ore 9.30 Michelangelo Bovero (Università di Torino) La tolleranza e i suoi limiti nell’età dei diritti
Carla Gottardi (Presidente della Sezione italiana di Amnesty International) L’universalità dei diritti umani come
possibile garanzia di tolleranza nel rispetto dell’eguale dignità
delle persone
Carlo Ottino (Comitato torinese per la laicità della
scuola) Laicità e diritti umani: linee orientative per una pras' si positiva e pluralistica della tolleranza
Interventi e dibattito '
Pomeriggio ore 14.30-18
Franco Becchino (vicemodetatore della Tavola valdese)
Tolleranza, laicità, diritti: la prospettiva protestante
Francesca Corrao (Istituto universitario orientale di Napoli) Per una riforma della cultura religiosa che promuova la tolleranza e l’educazione alla pace: Daisaku Ikeda e
Sa’id Al-'Ashmawi
Stefano Levi Della Torre («La Rassegna mensile di
Israel», organo dell’Unione delle comunità ebraiche italiane) Integralismi e laicità
Convegno della Chiesa cattolica a Sorrento
Come «sovvenire» alla chiesa?
Il gettito dell'otto per mille e delle offerte deducibili
è in flessione rispetto al 1994. Nuove tecniche per il 1996
Un vero e proprio stage di
marketing si è svolto a Sorrento il 14 e 15 febbraio,
sull’argomento «Il Vangelo
della Carità interpella il Sovvenire»; prodotto da vendere: la Chiesa cattolica. AI settimo incontro nazionale degli incaricati diocesani per la
promozione del sostegno
economico alla Chiesa cattolica, infatti, e stata spiegata
la «manovra economica»
della Gei per il ’96, ovvero i
rinnovati e più sofisticati
metodi della Campagna
«Sovvenire» illustrata, dal
punto di vista amministrativo, da Pierluigi Dongiovanni,
responsabile dell’apposito
servizio Gei e, pastoralmente, dagli interventi di mons.
Ennio Antonelli, segretario
della Gei, e del card. Ersilio
Tonini. È una campagna che
parte in salita: le cifre relative al ’95, non definitive, attestano rispetto al ’94 una flessione secca nelle offerte deducibili per il sostentamento
del clero (43,5 miliardi contro i 46 dello scorso anno:
meno 5,4%), e una flessione
più lieve nell’8 per mille
(meno 0,7%).
Correre ai ripari è stata
dunque la parola d’ordine
trasmessa ai 273 tra incaricati e partecipanti convenuti a
Sorrento che nei lavori di
gruppo hanno studiato, tra
l’altro, la questione «collaborare con gli ordini religiosi
femminili», o «facilitare la
scelta 8%o con i mod. 101 e
201» per risolvere «le difficoltà di partecipazione di la
voratori dipendenti e pensionati» e approntare «gli
strumenti per superarle».
La Campagna ’96 punta
tutto sulla «promozione di
incontri», come suggerisce la
«scheda» preparata allo scopo: incontri da concentrare
intorno alle «Giornate nazionali» a maggio (8%o) e novembre (sostentamento clero), a cui invitare tutti quei
soggetti da coinvolgere a livello diocesano e parrocchiale, elencati nella «guida
per la promozione del sostegno economico alla chiesa»
(altro Strumento in mano
agli incaricati diocesani).
Punto forte degli incontri,
la proiezione della videocassetta «Il sostegno economico
alla chiesa» (trasmessa all’incontro di Sorrento), che contiene due filmati: il primo didattico (storia e modalità del
finanziamento della Chiesa
cattolica) e il secondo, realizzato in occasione del recente
Convegno di Palermo, di
rendiconto «di quanto si è
realizzato con l’applicazione
del nuovo sistema». La scheda fornisce inoltre tutta una
serie di «tecniche da usare
negli incontri» per galvanizzare i partecipanti. In particolare, si legge, «un modo
simpatico per introdurre il
tema o per verificare la riuscita dell’incontro è proporre
interamente o parte delle
domande del test» che la
scheda stessa riporta.
A Sorrento Bongiovanni ha
promesso inoltre che ci saranno variazioni «consisten
L’8%d viene impiegato per il culto, il clero e le opere caritative
ti» neÙ’«jmpostazione degli
spot e degli annunci su giornali e riviste»: «Si punterà soprattutto sul rendiconto,
mostrando esempi e concreti
e reali di impiego dei fondi».
Senza considerare che «Sovvenire» finirà, probabilmente, su Internet. Altra novità,
annunciata questa volta da
mons. Antonelli: pare che (la
certezza si avrà solo all’assemblea di maggio della Cei)
oltre a esigenze di culto, sostentamento del clero e interventi caritativi, l’8%o sarà
destinato anche ai beni culturali ecclesiastici e a un fondo per l’ancora non meglio
precisato «progetto culturale» cristiano varato nel convegno di Palermo. (Adista)
' DALLA PRIMA PAGINA
Passare dalla divisione al dialogo
serie di relazioni sugli aspetti
teologici, pastorali e sociopolitici della riconciliazione,
in lavori di gruppo e in momenti di preghiera ecumenica. ifteologo ortodosso Grigorios Larentzakis ha sottolineato come la riconciliazione
trovi le sue radici nella comunione esistente all’interno
della Trinità, mentre le condizioni per un’autentica riconciliazione sono state sottolineate dalla teologa metodista inglese Francés Young
(«riconciliarsi significa, per
tutte le parti, potersi alzare in
piedi per mezzo della grazia e
della misericordia di Dio, abbandonando autocoiTimiserazione e vittimismo») e dallo
storico cattolico tedesco Thp-mas Bremer («la riconciliazione autentica non è dimenticare; essa richiede franchezza, disponibilità all’ascolto
dell’altro e alla conversione»).
Per monsignor Perko, in questa guerra ci sono troppe verità (una serba, una croata,
una bosniaca), e le chiese dovrebbero collaborare per
giungere a una visione obbiettiva dei fatti.
Il «Dialogo ecumenico sulla riconciliazione» si è concluso con l’adozione unanime di un comunicato finale,
nel quale si prende atto che
nel corso del dibattito «sono
state affrontate direttamente
differenze di opinione, questioni irrisolte e motivi di sfiducia reciproca. Alcuni dei
problemi sollevati non sono
stati superati, ma la franchezza ha portato a uri dialogo reale e a una migliore
comprensione».
Riconoscendo che «senza
pentimento e senza azioni
solidali la riconciliazione resta una parola vuota», i partecipanti si sono impegnati
personalmente e hanno chiesto alle loro chiese di «intraprendere e sostenere gesti di
riconciliazione», come la restituzione delle case ai rifugiati, l’azióne pastorale nei
confronti dei giovani traumatizzati dalla guerra, l’impegno comune a ricostruire i
luoghi di culto distrutti durante la guerra, la promozione di «educazione multiculturale, dialogo interreligioso,
preghiera e testimonianza
comune per la pace». È stato
fatto appello ai mezzi di comunicazione religiosi affinché «non contribuiscano ma
anzi reagiscano alla distorsione faziosa di situazioni
complesse che caratterizza
gran parte dei servizi sugli
eventi dei Balcani». I partecipanti hanno infine espresso
la speranza che la prosecuzione dei dialoghi ecumenici
fra i cristiani dell’ex Jugoslavia serva ad articolare «visioni di riconciliazione» come
contributo alla seconda Assemblea ecumenica europea,
convocata a Graz (Austria)
nel ’97 da Kek e Ccee proprio
sul tema «Riconciliazione,
dono di Dio e sorgente di
nuova vita».
AFFERMARE I DIRITTI
COSTRUIRE LA CONVIVENZA
IN MARCIA PER LA SOLIDARIETÀ
Il Servizio rifugiéti e migranti della Federazione delle
chiese evangeliche in Italia aderisce alla manifestazione
nazionale indetta a
Roma
16 marzo - ore 14
La marcia partirà da piazza della Repubblica e raggiungerà piazza del Popolo. Il Servizio rifugiati e migranti chiede una partecipazione attiva di tutte le chiese
evangeijche, nella convinzione
- che ì'ingresso clandestino si evita riaprendo canali di
ingresso legale per lavoro sia stagionale che stabile;
- che il lavoro nero si combatte consentendo la rego/larizzazione generalizzata di ogni forma di lavoro, anche precario o autonomo;
- che l'emarginazione si previene con l'estensione a
tutti della tutela sanitaria e della protezione di base;
- che le politiche di pace si affermano rendendo effettivo l'esercizio del diritto d'asilo'per chi fugge da situazioni di guerra e di violenza;
- che la democrazia si consolida garantendo a tutti
piena uguaglianza dinanzi alla legge e alla giustizia.
Gli evangelici sono convocati per le ore 13,30 in via Firenze angolo via XX Settembre.
rSpedii
in cas
’ al mi*
L’Edite
g diritti
Ossevatorio
sulle sette
È un fenomeno quotidiii,
no, ormai, sui nostri mezzii
comunicazione, rallarn) t
contro le «sette» e i nuoK ì.
movimenti religiosi, ^ ,
quali vengono inclusi chiis ■
e movimenti evangelici ''
me i pentecostali, gli awsg;
tisti e altri a^ncora. «Si tratta,
ha dichiarato all’agenzia
il presidente della Federatici ^
ne delle'chiese evangelichi
in Italia (Fcei), pastore Rq
menico Tomasetto - di ep|, ■i E
sodi che denunciano um
grave disinformazione rei.
giosa: spesso accade che alcune chiese evangeliche sia.
no collegate e confuse eoa
riti esoterici di dubbia o sconosciuta origine e provenienza.
Non vogliamo negare Ij -j
gravità del problema, ma oc< i,
corre umilmente riconosce« * Y
che il fenomeno settario at- 5traversa trasversalmente tul- - <
te le grandi tradizioni relì *;■
giose. È mia intenzione prói imporre, nel prossimo incontrs ¡f
di fine febbraio dei respon- /
sabili delle chiese evangeli- ; '
che italiane, la costituzio®
di un “osservatorio” sui set- i-..
tarismi e la disinformazions ¡-1 *
religiosa, con lo scopo di
analizzare i fenomeni settai J'
(ovunque si manifestino) (
di promuovere una migliore :
informazione, intervenendo
puntualmente in caso di notizie generiche o errate, e i' rÌn
fornendo strumenti per una migliore informazione agli
operatori del settore».
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M. Servizio migranti]
Costruiamo ^
insieme il
Forum «Donne
e immigrazione»
ANNE-MARIE DUPRE
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L Forum «Donne e immigrazione», una rete infoi
,1.
male che si è formata in se- ï*
güito all’esperienza della
Conferenza di Pechino, si
prefigge di tenere i collega;
menti in Italia sulle questiofl
di immigrazione che interessano particolarmente le donne. In occasione dell’aperta:
ra della Conferenza intergovernativa europea, che
aprirà a fine marzo a Torino,,
è loro intenzione organizzare
un incontro.
Il progetto è ancora in
di elaborazione, ma dato che
è comunque utile collegare
le donne evangeliche corri*
rete, vi prego di inviarmi aj ,
più presto nomi e indirizzi rii
donne immigrate o italiane
vicine alle chiese evangeliche
che sono interessate afej
parte di questa rete. Tutti!
nomi inviatimi verranno sé'
gnalati agli organizzatori
questa iniziativa per permd"
tere che le donne dell’ambiente evangelico possane
essere parte di eventuali pr®'
grammi. Finora Aster Hall*
Jacobson ha rappresentai®
in questa rete le «Donne migranti ecumeniche». Co®
questo nome potrebbcre
presentarsi le donne che ‘f
ranno riferimento al Servi®®
rifugiati e migranti e co®
questo nome infatti il Sriith®
già potuto garantire una p®®!
senza di donne vicine a n®
in questa rete.
Le vostre sqgnalazioni (‘®®
te specificando nome,
me, indirizzo, telefono o f®*
dovrebbero arrivare temp®'
stivamente, anche via
telefono, per permettermi ®
mandarli in tempo al Forum
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Il diritto di resa.
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lotidia.
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«Abbiamo visto un po’ di fumo uscire dalle stanze del vicino, siamo corsi a dare l’allarme; nel frattempo c’è stata
l’esplosione», così racconta uno degli abitanti dello stabile
di via Trento 22 a Pinerolo, semidistrutto dall’esplosione di
una stufa a gas e dall’incendio che ne è seguito. Roberto
'■■Leo, un giovane che aveva appena finito di mettere a posto
Un locale proprio accanto alle stanze in cui si è sviluppato
. l’incendio, non era in casa ma ha praticamente perso tutto:
«Non avendo ancora la residenza a Pinerolo non sono neppure in lista per una nuova casa», commenta amareggiato.
Sette famiglie sono state evacuate, per qualcuno si è trovato
un alloggio in albergo «ma solo per 10 giorni, poi si vedrà»,
'dicono gli abitanti dell’ultimo piano mentre cercano di recuperare qualche effetto personale fra le macerie del tetto
crollato. Qui le solette sono a rischio, i tetti crollati ma, fra
,’le vecchie case del centro storico, mercoledì 28 si è rischia■■to davvero grosso: per fortuna i feriti non sono gravi.
VENERDÌ 8 MARZO 1996
ANNO 132 - N. 10
LIRE 2000
Poche donne. Guardiamoci
intorno, senza retorica o
vittimismo, senza complessi
di inferiorità o facendo finta
di niènte: dove si decide qualcosa, dove ci si riunisce e si
gestisce realmente un ente, un
servizio pubblicOi un’istituzione che conta le donne sono
sempre poche, anzi, ^ volte
proprio non ci sono! Vale la
pena parlarne ancora o no?
Serve ogni 8 marzo ricordarsi
che le donne, festa o non festa, continuano in molte,
troppe circostanze a stare dietro le quinte?
Questo 8 marzo, che cade
alla vigilia di un ennesimo
appuntamento elettorale, sarà
celebrato come sempre in
tanti modi diversi: sarà criticato, qualcuno proporrà di
AL DI LÀ DELLA FESTA
8 MARZO
CARMELINA MAURIZIO
abolirlo, altri e altre regaleranno mimose e altri ancora,
si spera,-rifletteranno e forse
non è del tutto inutile continuare a farlo, partendo proprio dalle constatazioni che
ciascuno di noi può fare, per
esempio, nel proprio ambito
lavorativo.
Un caso tra i tanti: in questo ultimi anni nel nostro territorio (e non si tratta certo di
un’eccezione locale) i capi di
molti istituti scolastici (ma
anche di vari organi collegiali), per tradizione luoghi di
lavoro in gran parte occupati
da donne, sono in maggioranza uomini. Un altro esempio:
nelle scòrse elezioni amministrative del 1995 nelle nostre
valli non è stato eletto nessun
sindaco donna (e solo tre comunque erano le candidate a
tale incarico). Ebbene, molte
e ovvie potrebbero essere le
Pinerolese
Come cambia
la rete
colastica
on è ancora ufficiale ma
Jdà Torino sono partite le indi■;-^azioni circa il futuro della
'^zionalizzazione della rete
scolastica. Provveditorato
studi e Consiglio scola.^fitóco provinciale hanno valutato le proposte e le richieste
'0-, avanzate dal territorio e forinulato le loro indicazioni:
. Ora sarà il ministero a dare
definitiva.
® In s6' iii discutere in vai
^ della d'T^llice sulle prospettive delle
¡^.scuole elementari e medie.
ine
one»
contó
armi
lirizziiii
a
lino
-òTlegà- diverse proposte in esa
Liestiofl (presentate da Comunità
Ínteres» fontana e Distretto scolasti
le don- scelta pare essere ca
aperttt- . L <^nta su un’ipotesi che non era
ntergo- venuta dai Comuni: a Torre
che si V'. Pellice ci sarà il «polo vertiTorino. V'. cale»' con un unico responsainizzaK i bile per elementari e medie
' (con tutta probabilità il prof,
i in fasa rt; Roberto Eynard, attualmente
lato chi Lfrilirettore didattico), mentre
illegali per la bassa valle verrebbero
L'Acea ha deliberato un accordo di collaborazione per lo smaltimento dei rifiuti
Verso un inceneritore per due consorzi?
PIERVALDO ROSTAN
italiani l^i'drebbe verso accorpamènto
'§• delle elementari di Bibiana,
iiw Bricherasio e Lusema (direttore il prof. Marco Armand
iìugon) e delle medie delle
Stesse località (preside il prof.
Mario Tarditi). Verrebbero in
nssanol^^sostanza salvate tutte le cattenro- I dre direttive, stante la doman
igelicbi
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Forum
vCfeati due «poli orizzontali»
; con direzione e presidenza a
.Lusema San Giovanni: si an
da di pensionamento avanzata
dal preside di Bricherasio,
Ptof. Devoti.
Situazione più difficile in
lU vai Chisone dove le medie di
Pillar Perosa perderebbero la
" loro autonomia venendo ac|( ’òorpate alla media Brignone
____ di Pinerolo, ma in questo cama pm f- ' so Creando problemi anche
le a "
sulla presidenza del prof. Soglie che verrebbe meno.
/ ’ Nessun problema per le pic«ole scuole di montagna, che,
come è noto, sono state a suo
. tempo salvate in extremis da
' Un emendamento contenuto
, “ella legge finanziaria.
Un importante passo è stato compiuto lo scorso
venerdì dal consorzio Acea di
Pinerolo, e un altro più formale è previsto in settimana:
con una delibera dell’assemblea dei sindaci e la successiva firma dei vertici aziendali,
il consorzio pinerolese per
l’energia e l’ambiente avvia
un rapporto di collaborazione
con il consorzio Cidiu che,
composto dai Comuni di Collegno, Grugliasco e Rivoli,
serve anche altri 15 Comuni
della zona per quanto riguarda smaltimento rifiuti e depurazione acque.
Qual è la portata della decisione presa e quali le prospettive? «Dobbiamo partire spiega il direttore dell’Acea,
ing. Francesco Carcioffo dalla situazione della nostra
discarica; il Torrione si esaurirà alla fine del '98 o al
massimo nel '99. È già appaltato un impianto per la
compattazione e stiamo andando avanti sulla raccolta
differenziata ma dobbiamo
trovare soluzione più nette. Il
Cidiu attualmente utilizza
La discarica di Pineroio
una discarica che dovrebbe
esaurirsi nel ’96; un 'ulteriore
discarica a disposizione finirà entro il ’9A Le nuove
tecnologie consentono di progettare un impianto di inceneritore, naturalmente per
quelle parti di rifiuti che superino una raccolta differenziata efficace a monte e successive separazioni a valle.
Un impianto di incenerimento
però deve “girare" a buon
regime per essere economicamente valido ed ecco che,
sommando le quantità di ri
fiuti smaltiti dai' due consorzi
si arriverebbe oggi a circa
200.000 tonnellate. Con la
combustione si pródurrebbe
così calore, mentre per le
parti che comunque dovrebbero finire in discarica (ma si
tratterebbe del 10% in volume e del 20% in peso) si potrebbe produrre biogas».
Il gas derivato dalla putrefazione dei prodotti dèlia discarica già c’è; solo che per
la prima discarica del Torrione non è sostanzialmente recuperabile mentre quando
sarà chiuso il secondo sito,
secondo i tecnici dell’Acea,
sarà possibile il recupero del
biogas anche a Pinerolo.
E così, due consorzi che
contano oggi più di 300 dipendenti, forniscono servizi
per circa 500.000 persone,
con ricavi per il ’96 stimati
insieme a oltre 100 miliardi,
si collegheranno sul piano organizzativo ma anche amministrativo; dopo la firma delT intesa fra i due vertici
aziendali una commissione si
metterà al lavoro: per il tardo
autunno dovrebbero essere
più chiareTe linee dellu collaborazione. «La priorità è
quella rifiuti - conclude
Ting. Carcioffo - ma vi sono
anche altri settori dove la
collaboràzione potrebbe non
solo essere utile ma necessaria: penso alla questione acque. La proposta regionale di
un unico “Ambito” non ci
convince per nulla e la creazione di subambiti di una
certa dimensione e con una
certa professionalità potrebbe consentire la gestione del
ciclo dell’acqua in modo razionale, efficiente ed economico per i cittadini».
Riprendendo l’episodio del ballo pubblico, passiamo al capitolo secondo della descrizione che ne fa H. B. da San
Germano.
Appena terminato il culto nelle due
chiese, cattolica e valdese, la musica attraversa in grande pompa il villaggio e si reca a inaugurare il ballo. Il concorso di folla è grande, si può notare anche qualche maestro di scuola quartierale, qualche madre di famiglia che devi
guardare due volte per essere sicuro di
non sbagliare, qualche consigliere comunale dall’incedere grave e il pennacchio
tricolore di due carabinieri che fendono
lentamente la folla. Ma ci sono anche
molti bambini che riempiono ogni spazio
disponibile e che dimenticheranno questa
lezione, del ballo pubblico, con la stessa
facilità con cui sono portati a dimenticarne altre ben migliori.
^lle otto il ballo finisce e tutti se ne
vanno. Non se ne vanno però con ùn
cuore più lontano dalla ricerca della co
IL FILO DEI GIORNI
MORALITÀ
BRUNO BELLION
munione con Dio, meno capace di pregare, avendo compiuto ùn passo in più sul
sentiero scivoloso che ne condurrà molti
al vizio e al disonore^ Ma non tutti se ne
vanno a casa. Facciamo un giro nel paese. Vedete quel giovane ventenne con
l’occhio spento e il passo vacillante sotto
gli effetti dell’alcol? E quell’altro che sta
gesticolando laggiù, è un padre di famiglia che non manda i suoi figli a scuola
perché col loro lavoro possano guadagnare qualche soldo, ma lui li spende alla
festa! Ecco, ora passiamo davanti a una
trattoria. Una vera babele di lingue, francese, italiano, piemontese, vi si parla o
gni lingua. Gli uni cantano (?), altri bestemmiano, altri giocano, altri minacciano, altri litigano, vero inferno.
Non c’è bisogno di dire che gli albergatori, all’ora fissata dal regolamento, di-'
menticheranno di chiudere il loro esercizio, oppure fingeranno di chiudere pur
continuando i loro affari. All’una e mezzo dopo mezzanotte sono usciti i loro
clienti ed hanno attraversato il villaggio
facendo il massimo rumore possibile. E
questo è continuato fino alle tre. E le autorità? La sottoprefettura dormiva, l’assessore dormiva, i carabinieri se ne erano
andati e dormivano; solo i cittadini pacifici non potevano dormire, perché la canaglia era padrona della strada.
C’è da meravigliarsi che non ci siano
state risse e tafferugli, pensavo al mattino seguente uscendo di casa. Solo nel
pomeriggi© ho appreso che purtroppo un
giovane, tornando da San Germano, era
stato ferito gravemente alla testa in quel
di Villar Perosa.
spiegazioni a dati di questo
tipo, che in contesti più ristretti emergono fàcilmente
ma che sono diffuse ovunque.
Si tratta spesso di spazi pubblici e di ruoli ai quali le donne, nonostanté le leggi che ne
tutelano le pari opportunità,
non possono comunque accedere con la stessa disinvoltura, con la stessa disponibilità
di tempo, con le stesse energie e talvolta con le stesse
«chances» dei loro coetanei
maschi. Forse perché hanno
scelto di vivere la maternità.
Forse perché il cammino da
fare, uomini e donne insieme,
è ancora molto lungo.
Sarebbe già importante ricominciare a discuterne; c’è
qualcuno, uomini e donne, disposto a farlo?
ÌH Qubstq
Numero
Perosa Argentina
n Consiglio comunale di
Perosa Argentina ha approvato il bilancio preventivo per il 1996. Per i prossimi tre anni sono state individuate conseguentemente le priorità nel cam-,
po delle opere pubbliche
da realizzarsi, a partire dal
completamento di alcuni
lavori già avviati dalla precedente amministrazione.'
, Pagina H
Palestra a Torre
. Il Consiglio comunale
che si è occupato, fra l’altro, del bilancio 1996 ha
^nche fatto registrare TilJustrazione di un progetto
ambizioso ma di cui si
sente la necessità; una palestra comunale che possa
essere adibita alla pratica
di diversi sport. Intanto è
stata un successo !’apertura, sia pure a stagione
avanzata, del Palaghiaccio.
. Pagina n
Pramollo
Non è, come si pottebbel
pensare sulle prime, un
|2omune abitato da una podazione solo anziana. A
^tamollo si registra l’tó^0 di coppie giovani. E in
C;e chiusa la scuola eientare, che però ponebbe
Riaprire se si raggiungesse
^ nuovo il numero legale
richiesto. Di questo e delle
srospettive del paese ptffiarao con il sindaco, RibeL
Pagina in
Disoccupazione
«A Lavoro, sviluppo e difficoltà di trovare impiego
sono gli at^dl^nti ttattati
recentemenm dalia Comunità montana vaili Chisone
e Oermanasna.lt {»rdilema
principalé aétnbra essere
la distanza che separa la
' formazione ;dai mercato
dei lavoro. ^4' ,
Pagina in
....
8
PAG. Il
VERSO UN PIANO DELLE FASCE FLUVIALI — Anche
il Penice e il Chisone sono stati inseriti nel piano delle fasce
fluviali che è in corso di definizione da parte dell’Autorità
di bacino del Po e che è stato presentato nei giorni scorsi alla Regione. Il piano vuole definire le condizioni che devono
essere rispettate lungo i corsi d’acqua interessati; ora il piano verrà inviato ai Comuni che potranno a loro volta fee
delle osservazioni prima dell’approvazione definitiva.
NUOVO DIPLOMA UNIVERSITARIO — Nascerà a Torino
un corso di diploma universitario che formerà designer industrialr. L’iniziativa è dell’Unione industriale torinese e del
Politecnico con il sostegno della Camera di commercio e del
Comune di Torino. II corso di studi sarà triennale e potrebbe
già iniziare nell’anno ’96-97.1 costi dei corsi saranno di circa 1 miliardo per i tre anni; la sede sarà nei nuovi locali del
Politecnico, ricavati nelle ex Officine ferroviarie.
X
CONTRO IL DECADIMENTO DEI SERVIZI — Preoccupati di un possibile decadimento dei servizi sanitari in vai
Pellice derivante dall’accentramento a Pinerolo i sindacati
"" Spi Cgil e Cgil organizzano ^alcune manifestazipni pubbliche e una raccolta di firme. «Massiccio trasferimento di
personale dalla vai Pellice, mancanza di gestione autonoma
del distretto di valle, rischi di trasformazione del reparto di
Medicina dell’Ospedale valdese, ventilata unificazione delle liste d’attesa, per i non autosufficienti, scarsa attenzione
nei confronti del volontariato, difficoltà del servizio inferinieristico»; questi sono alcuni dei problemi che vengono
; ; denunciati. Sono state organizzate tre riunioni, TU marzo
i alle 15 aUa Bottega del possibile di Torre Pellice, il 16 alle
15 alla sala mostre di Lusema e il 23, alle 15, al Centro culturale di Bricherasio, per chscutere di questi temi.
ASSEMBLEA AVIS PINEROLO — Si svolgerà sabato 9
marzo l’assemblea annuale del gruppo Avis di Pinerolo; dovrà tra l’altro essere rieletto il direttivo. L’attività dell’Avis
di Pinerolo è in costante crescita (+ 44 donatori nel 1995)
grazie ai 1.208 donàtori attivi che hanno consentito 2.253
donazioni l’anno. L’assemblea si svolgerà in via Pignone 2.
ULIVO: I PRIMI NOMI — Circolano da qualche tempo i nomi dei possibili candidati dell’Ulivo nel Pinerolese; malgrado il già annunciato accordo fra Pds e Ppi che dovrebbe
portare alla candidatura alla Camera del consigliere provinciale Popolare Giorgio Merlo, altri nomi si affacciano fra le
ipotesi, dal presidente della Comunità montana valli ChisoI ne e Germanasca Erminio Ribét al giudice Elvio Passone
che potrebbe essere candidato al Senato. Anche il leader dei
‘ Laburisti, Valdo Spini, già parlamentare Psi eletto in Toscana, potrebbe essere candidato nel Pinerolese.
ASSEMBLEA AMICI DELL’OSPEDALE — Si svolgerà
domenica 17 marzo a Torre Pellice l’assemblea dell’associazione Amici dell’Ospedale valdese di Torre Pellice.
L’associazione ha svolto, da quando venne fondata nel
1980, un’intensa attività a sostegno dell’ospedale; in particolare sono stati raccolti oltre 1.350 milioni in 15 anni, destinando così somme preziose alla ristrutturazione prima e
all’acquisto di attrezzatura poi. L)appuntamento per la verifica dell’andamento dell’attività è dunque per il 17 marzo,
ore 15, alla Casa unipnista di Torre Pellice.
UNA proposta di LEGGE: UN PARCO PER LE ALTE
VALLI CHISONE E SUSA — Un progetto di legge regionale è stato depositato da alcuni consiglieri del Pds per modificare la legge istitutiva del parco della vai Troncea. Fra i
cambiamenti più significativi c’è l’ampliamento dell’area
protetta interessando la valle della Ripa e la valle Thuras per
creare una grande area protetta intemazionale tra le aree delle valli Chisone, Susa e il parco francese del Queyras. Si
tratterebbe di un grande polmone verde protetto che potrebbe costituire un grande richiamo per 1 turisti e consentirebbe
la concreta realizzazione di iniziative transfrontaliere.
POMARETTO APPROVA IL BILANCIO — Si è tenuto
mercoledì 24 febbraio a Pomaretto il Consiglio comunale
' che si è occupato in particolare dell’approvazione del bilancio ’96. Il documento è stato approvato con i voti contrari dèlia minoranza, e pareggia su un importo di circa 2
miliardi. Collegati al bilancio due punti preliminari relativi
alla copertura con le tariffe, nella misura stabilita per legge, dei servizi di acquedotto comunale e di raccolta rifiuti.
Il Consiglio comunale ha preso atto del blocco fino a giugno delle tariffe dell’acqua recentemente deliberato dal
Cipe, cosa che di fatto il impedisce di coprire le spese di
manutenzione straordinaria. A seguito delle dimissioni, già
accolte dal Consiglio, di un consigliere per motivi personali, sono stati nominati nel Consiglio di biblioteca Paolo
- Corsani e, coordinatore della commissione Cultura, Carlo
Baret. Infine il Consiglio ha deliberato di aderire al consorzio per l’istituzione di un corsoTiniversitario di laurea
breve in Economia aziendale a Pinerolo.
E Eco Delle "\^lli %ldesi
venerdì 8 MARZO 1
Consiglio comunale di Perosa Argentina
Sei miliardi
per il bilancio ^96
È di quasi 6 miliardi il bilancio preventivo ’96 di Perosa Argentina, approvato giovedì 29 febbraio con l’astensidtie del gruppo di minoranza. Dairici, stabilita dalla
giunta in misura' del 5,5%c, e
dalle altre imposte o tasse
(Iciap, rimasta invariata e tassa raccolta rifiuti, in aumento)
entrerà circa 1 miliardo; dallo
stato i trasferimenti saranno di
1 miliardo 693 milioni mentre
oltre 600 milioni verranno
versati al Comune da altri enti
per servizi e beni comunali
gestiti in forma consortile.
«I nostri conti - ha detto il
sindaco, Bertalot - ci consentono per il 1996 di poter contrarre mutui fino all’importo
pari a 435 milioni di interessi
ma non è nostra intenzione
raggiungere tale ammontare
in quanto significherebbe
bloccare ogni altra spesa corrente che ci trovassimo a dover affrontare. Di questi elementi si è tenuto conto al momento di predisporre il piano
di interventi pubblici nel prossimo triennio, considerando
una scala di priorità fra opere
necessarie ed altre assolutamente indifferibih».
Fra i principali settori di intervento ci sono alcune opere
già impostate dalla precedente
amministrazione: prima tranche di 110 milioni per la sistemazione del palazzo comunale, 183 milioni per la rimozione e la ricostruzione dei tetti
della scuola elementare e del
municipio, primo intervento
sul Parco della Resistenza e
della pace (66 milioni), chiusura completa della piastra
polivalente (315 milioni),
completamento del Centro sociale di Meano (150 milioni).
Fra le opere nuove da segnalare ci sono i marciapiedi
lungo via Sestriere per un importo di 300 milioni, la rimozione e copertura del tetto
delle scuole medie e del tennis club (200), interventi stradali per 250 milioni, illuminazione di strade pubbliche e
del campo sportivo (250 milioni), informatizzazione degli
uffici comunali (100 milioni).
Sono poi previsti diversi interventi sugli anni successivi.
Tre interventi di 400 milioni
ciascuno sono a bilancio: la
sistemazione della piazza
Abegg circostante la piastra
polivalente, le fognature per
le borgate Combe, Torano,
Ciabot e Ciampiano, e il completamento delle opere idrauliche sul rio Albona. In progetto anche un ampliamento
del cimitero con 350 milioni e
250 milioni per la sistemazione delle strade del centro storico. Sulla gestione dei servizi
il sindaco ha concluso ricordandq che in attesa dell’approvazione della legge regionale applicativa della legge
Galli sulle acque, l’acquedotto verrà ancora gestito a livello comunale.
Nell'area del palaghiaccio a Torre Pellice: || sinde
Al vìa il progetto
dì una nuova palestra
Tranquilla serata quella del
Consiglio comunale di Torre
Pellice il 29 febbraio in occasione dell’approvazione del
bilancio ’96 e delle relative
delibere riguar,danti servizi a
domanda individuale, programma di opere pubbliche e
relazione previsionale del sindaco. Il sereno dibattito ha
portato all’approvazione del
bilancio con l’astensione dei
quattro consiglieri di minoranza presenti; vediamo quali
sono le voci più significative
di questo documento.
L’Ici, confermata al 5%o per
le prime case e portata al 6%o
per le seconde case e, le aree
fabbricabili, dovrebbe produrre un introito di circa 860 milioni; dallo stato arriveranno
quasi 700 milioni, qirca 200
milioni dairiciap. Le entrate
si fondano poi su tutta una serie di voci più contenute, che
riguardano i servizi erogati,
gli oneri di urbanizzazione, la
vendita di due lotti boschivi.
«Non aumenterà - ha ribadito
il sindaco, Armand Hugon la tassa sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti il cui servizio da quest’anno è passato
all’Acea; aumenteranno invece le competenze sulle concessioni edilizie».
Per le spese, ricordato che
il solo personale assorbe oltre
iln miliardo e mezzo, è stato
anche annunciato che da quest’anno la Nuova cooperativa
di Collégno, che finora ha
fornito personale di supporto
alla squadra operai, assumerà
direttamente in gestione la
pulizia di quasi tutte le areeverdi e grigie del paese.
Tutt’altro che secondaria sarà
ancora una volta la spesa per
il settore dei servizi socio-assistenziali (quasi 300 milioni)
in attesa che venga definita la
modalità di gestione con affidamento alla Comunità montana o airUsl; positivamente
è in ogni caso stata definita la
gestione associata dei servizi.
Un progetto ambizioso quan;
to sentito è stato successiva. Ychèì
mente illustrato; si tratta della VàCce^ ®
costruzione di una palestra
di tal nome. Il progetto, da
'costo di 1.664 milioni, ver
finanziato quasi interamente ^stra pop
Ver
MILE
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1 Çomu
tuato n(
comunale finalmente degn^S^anas
lavai
ebbe F
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con un, mutuo del Crediti
sportivo con un intervento refcio Ribé
gionale sugli interessi. L’area Lmo più
è stata individuata nelle adiai anc
cenze del palazzo del ghiac- n0vani
do e dovrebbe dare vita ad 1
un impianto, nelle aspettative \mo 'Vopp
dell’amministrazione, utiliz, ¡„(00 and
zabile per più discipline spor.j .gimno t
tive (pallavolo, pallacanestro, ^véliónn
ginnastica, calcetto, ten.^ ¡grofamig
nis).«Per intanto l’aperturi taméirte ii
del palazzo del ghiaccio si sta ¡npiii ahcl
dimostrando un vero success« ¿one pom
- ha detto ancora il sindaco -^ scuola el
speriamo di poter terminar« chiusa qua
gli ultimi lavori entro la prilienza di b
mavera per poter inaugurariiMcàe ar
rimpianto rimesso a nmvm^itiume
entro l’autunno»
Air unanimità è stato inoltre approvato l’affidamento)
alla società culturale e ricrea-j
tiva La Torre la gestione dell^
palestra comunale di via Filatoio; la società che ha gestii
Mni, ma o
piUìOflla»
^ 115 .|tuc
inedie e s
.ti
;Ìd di scu
ent
negli ultimi anni rimpiantoItoper jlC(
(usato dalle società sportivei! ma scéndi
■ '■ ..........................lefi
da gruppi di cittadini e dallek volte ^ se
scuole di Torre Pellice) ha di-jedelle scuc
mostrato cura e capacita petlp:ande di;
CUI é stata confermata la gestione per altri cinque anni.
Il Consiglio si è conclusi
con una pacata discussione
sulla proposta regionale di
accorpamento dei Comuni;
venuto da parte della maggii
ranza e della minoranza u
netto no all’accorpamenti
(per Torre Pellice era previsi
la fusione eon Angrogna, 'Vii
lar, Bobbio, Rorà, Lusemeth >:
e .Lusema, ndr) e un sì invece !‘
alla gestione associata deif
servizi con l’auspicio genera-»;
le che la Comunità montana^,.
;azzi. G
lari \
San Gerì
sappia essere veramente prò- f ‘
positiva e al servizio dei nove/|ti,^M—J“
Comuni della valle. i
1ilave
Posta
I Mondiali e
la vai Chisone
In occasione dell’incontro
di Oulx del 26 agosto 1995
dedicato alla préparazione dei
campionati del mondo di Sci
del 1997 ebbi modo di rilevare l’esiguità delle opere previste nella vai Chisone e auspicai un intervento della Direzione compartimentale
Anas per il miglioramento
della statale 23 almeno nel
tratto più difficile.
Il Direttore compartimentale, ing. Simonini, presente
all’incontro, assunse l’impegno dì far progettare dai suoi
uffici ogni possibile intervento. A distanza di sei mesi dal
citato incontro ho constatato che tale impegno è stato
mantenuto. La Direzione
compartimentale Anas del
Piemonte, da me contattata,
mi ha comunicato di aver definito 10 interventi sulla statale 23, nel tratto Perosa Argentina-Sestriere.
Di questi 7, ciascuno di importo inferiore ai 2 miliardi,
sono stati approvati in linea
tecnica dagli organi regionali
dell’Anas, andranno all’esame della prossima Conferenza dei servizi e, se approvati,
potrannp essere appaltati en
tro il mese di marzo. Gli altri
tre, di importo superiore ai 2
miliardi, sono già stati trasmessi alla Direzione generale Anas, competente per l’approvazione; avuto il benestare
romano, passeranno alla Conferenza dei servizi e quindi
potranno essere appaltati.
Prendo atto con piacere del
mantenimento dell’impegno
assunto ad Oulx dall’ing. Simonini.
Marcello Vindigni - Torino
Criteri per il
prossimo voto
Ho l’impressione che all’
elettore importi molto poco
del presidenzialismo alla
francese o del ricorso al cancellierato alla tedesca e di altri problemi che oggi tormentano i formulatori dei programmi da presentare agli
elettori. Personalmente ai
candidati per i quali sarò
chiamato a votare nella mia
sezione, chiederei se si impegnano, nell’ambito del partito
o schieramento nel quale militano, per il periodo di 5 anni
o quello minore in cui svolgeranno le loro funzioni, a sostenere prioritariamente le se
guenti tesi: 1) riduzione a non
oltre 8.000 le leggi vigenti ed
effettivamente operanti; 2) riduzione dei parlamentari (indipendentemente se con una
o due Camere) a non oltre
500; 3) abolizione nelle scuole pubbliche dell’Ire; 4) ferma osservanza dell’art. 33
della vigente costituzione,
' «senza oneri per lo Stato»; 5)
abolizione dell’8 per mille. 6)
abolizione dell’lei per le prime case; 7) abolizione per
tutte le tasse, imposte, bollette delle «addizionali»; 8) attribuzione direttamente ai Comuni delle imposte e tasse
gravanti su immobili in territorio comunale; 9) esclusione
della creazione di nuove province; 10) pensioni, pubbliche e private: minimo pari al
costo medio per accedere a
una Gasa per anziani, massimo non superiore (compresi
eventuali cumuli) a lire
6.000.000 netti mensili; 11)
unicità di giurisdizione: non
più cioè giudici ordinari, minorili, tribunali militari, Tar,
Cpnsiglio di Stato, commissioni tributarie. Corte dei
Conti: solo magistrati ordinari con facoltà di assumere
consulenti per le singole spe-'
cializzazioni; 12) nelle progressioni di carriera dei magi-,
strati, obbligatorio il parere
(non vincolante) del Consiglio dell’ ordine degli avvoca
ti dei luoghi dove i giudica
abbiano svolto le loro funzioni
ni negli ultimi tre anni.
A quel candidato, di destrajlj
di centro, di sinistra che si«
impegni a perseguire almeii0|
6 delle suddette tesi, darei i'
mjo voto.
Aldo Ribet - Pinerolo]
Persone
e individui
del la
®formazi(
Neproh
Hi tiievE
^.oàe si
#nile: il
Caro direttore. Wie
leggo il titolo «Una societìj^j ^
di persone e non di indivic}W*'!fe le
alla relazione del Sinodo di^'^fteione nc
cesano di Pinerolo. Non è so-: re, ^ p^j. ^
lo una questione di parole. .. pjjg
questa contrapposizione Pf''"liberata es
sona, che in latino voleva «Ìomuni
«maschera», indica un ruolpi
nel teatro della vita. La ^''!*’|ÌPeri ca
na Commedia del reazionafl0ir‘'
Dante, la Comédie humaiMì^\
mettiamoci anche h’Ulissed|
Omero o di Joyce. Granw
opere che parlano di opere. E
c’è anche Menenio AgripP^'
Un termine riduttivo e di rela;
tività davanti all’assoluto a*'* H®! la pi
individuo, quello che deva
stare responsabile, in diàloS® .
e tensione con la società.
Il terzo, o primo, è Dio.
Gustavo
Torre Pellice/La Toaf
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Il sindaco, Renato Ribet, illustra la composizione sociale e le prospettive del Comune
Verso Pramollo a cercare le proprie radici
MILENA MARTINAT
¡ Comune di Pramollo, situato nell’omonimo valloche, con i suoi due colli.
- con la vai d’Angrogna e la vai
tómanasca non è, come si
1 pensare, un Comune
solo da anziani. «La
mients ’¡¡gstra popolazione conta 269
reditó 'gnime - spiega il sindaco, Remtorei jato Rìhet molte persone
Iflww più di 65 anni, ma abanche un buon numero
di ^emni coppie fra i 25 e i
¡¡Osmi- Nella maggioranza
sono'ioppio che sposandosi
tfifno andate a vivere fuori e
tornate a Pramollo,
‘iove.hanno le loro radici e le
¡oro famiglie». Questo è certamente in incoraggiamento
inpiù ahche per F amministrazione comunale. Purtroppo la
dacojauola elementare è stata
minar* jiiiusa qualche anno fa per cala pri#ienza di bambini; «Forse fra
igurarwé^c/ie-anno avremo di nuoil numero “legale” di bamiitiì, ma ormai non possiamo
o ìtio\-È.piii^idla» dice il sindaco,
irnenti»! IÌ5 .Studenti fra elementari,
ricrea-^edie e superiori vengono
le dellw^ortati a valle da un serviia Fila-| %io di scuolabus comunale.
gestitM^amente è un costo elevaipiMto^ perii Comune perché bisolortivej^ pa'lpendere e salire diverse
e dalle)« volte d seconda degli orari
) ha di-i'delle ^scuole, ed è anche un
ità pew|rande disagio per bambini
la ge-J^gazzi. Gli allievi delle eleinni. |fflenttri vengono portati a
nclusi^S'San fermano Chisone e
ssionejf
lale di;''Bi|P*.
nuni;
Si Valli.Chisone e Germanasca
meni®?;
irevii
la, Vil|
emettal ^
La Casa comunale di Pramollo
quelli delle medie a Viilar
Perosa. Anche l’impegno
amministrativo, con un numero basso di residenti ma
un immenso territorio di cui
occuparsi, non è semplicissimo: da pochi giorni si è dimesso per motivi di lavoro
l’assessore Silvio Falco, W
stituito da Silvano Plavan.
«Nel paese sono rimasti
aperti tre negozi di alimentari
- continua il sindaco - ma
nessuna altra piccola impresa; vi è ancora molto artigianato ma praticato solo a livello di hobby». Quali sono i
progetti di investimento che
avete preventivato in biiancio? «-Abbiamo preventivato
circa 200 milioni di investimenti - dice ancora Ribet -.
Innanzitutto dovremo far fare
delle scogliere per proteggere
una zona di terreno franoso
sotto la borgata Ruata. Sostituiremo i cassonetti per la
raccolta rifiuti, informatizzeremo gli uffici comunali e dovremo fare degli adeguamenti
strutturali alla sede del municipio in borgata Lussie. Abbiamo ottenuto un mutuo di
45 milioni a totale carico dello Stato per la costruzione
delle fognature della borgata
Sapiatti, dove risiedono ancora 5fam,iglie».
Anche i costi per la manutenzione delle strade comuna
li incidono in maniera forte
sul bilancio. «Certamente afferma il sindaco - poiché,
data la dislocazione del paese sui due versanti del vallone, abbiamo ben 50 chilometri di strade comunali». Fra le
possibili fonti di finanziamento in prospettiva c’è anche l’alienazione della scuola
di Chiotasso ma un bel risparmio deriverà dalla rinuncia,
proprio da parte del sindaco,
di buona parte della propria
indennità di carica: Renato
Ribet incasserà soltanto un
quarto dèlie spettanze (meno
cioè di 300.000 al mese) e i
consiglieri rinunceranno al
gettone di presenza.
invece
Ita dei]
¡eneraontana';
te proei nove)
oro, sv
isoccupazione
MAURO MEYTRE
¡iudicilji
funziff!^;
i lavoro, sviluppo e na„, talmente di disoccupa,^®a,si è parlato il 29 febtjWào alla Comunità montana
i valli Chisone e Germanasca.
«Attenti alle prospettive di
Sviluppo nella zona - sottoliaea l’^sessore Renato Ribet
^ilaiostro impegno è oggi
ipatrato da un lato sul sostedestrajtoo di nuove iniziative imcbe sil^pditoriali e su progetti che
jlmen6(Kssano avere una ricaduta
lar®* “^^’ipazionale, dall’altra ci
Rapiamo di sviluppare l’atineroloiP® del Cilo (Centro inforlavoro e occupazio1 Informazione sul merfMo del lavoro, e di favorire
L ‘^^Vniazione e la riqualificaPone professionale».
rileva come la disoccu^Pne sia soprattutto femjPWje: il 70% degli iscritti
® ®®*vo donne, delle
ividfli»%rl'
. ® ^stre zone la disoccu
X co"|fò ^ da sottovaluta
n/>r-ithir esiste una diva dire, di lavoro»;
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Molai'
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possibilità di posti di lavoro
sul territorio», sostiene il consigliere Daviero, che richiama l’attenzione sulla qualità
del lavoro, denuncia la presenza diffusa di lavoro nero,
non inteso come seconda occupazione ma come occupazione principale non garantita. È ormai risaputo che esiste
uno scollamento tra la formazione e il mercato del lavoro,
e viene evidenziato come sU
15 diplomati dell’Istituto tecnico commerciale uno solò
trovi occupazione come ragioniere, mentre l’industria
meccanica per mancanza di
offerta specializzata è costretta ad assumere diplomati
dell’alberghiero.
Sul piano degli investimenti la situazione non è rosea, se
è vero che sarebbe utile una
normativa urbanistica più'vicina alle necessità produttive
con la creazione di aree artigianali, tra i problemi aperti
resta quello del credito. Qual
è la politica delle banche locali? Quali condizioni vengono poste a chi chiede 200 milioni di prestito per un investimento? Spesso anche attività consolidate devono rivolgersi fuori zona per accedere
a prestiti finalizzati ad investimenti; è stato chiesto se gli
istituti di credito presenti in
zona abbiano la sola funzione
di rastrellare i risparmi.
Consiglio comunale di Bobbio Pellice
Quale gestione per
i servizi sociali?
\
DELLE VALLI VALDESI
tei. 011-655278, fax 011-657552
Approvato da tempo il bilancio, il Consiglio comunale
di Bobbio Pellice è stato chiamato giovedì 29 febbraio a
confrontarsi sulle questioni
dei servizi sociali per gli anziani e per i giovani. La relazione presentata dal sindaco,
Aldo Charbonnier, ha messo
nero su bianco alcuni settori
di intervento, dai momenti di
aggregazione giovanile agli
interventi nello sport o nel
tempo libero.
«Almeno per il corrente anno - ha spiegato il sindaco ci si awaxùi di un servizio associato con il Comune di Bricherasio, le cui caratteristiche
solo in parte simili e danno
garanzia di un’esperienza più
ampia rispetto a quella che
potrebbe ottenérsi al solo livello locale. In futuro si potrà
giungere a forme di gestione
associata a livello di Comunità montana, qualora vengano superati i motivi che hanno portato in passatò all’attuale scelta del Comune».
Per quanto riguarda il problema in generale, si è assistito ad un confr^to fra giunta e
opposizione che ha spiegato la
scelta di stare fuori dalla gestione associata a livello di
comunità con «la volontà di
evitare l’assistenzialismo fine
a se stesso» ma anche ha ricordato che la situazione
avrebbe favorito la valorizzazione del volontariato e «comportato l’impegno dei singoli
e della collettività a farsi carico dei problemi, nel limite del
possibile». Qritici nei confronti delle scelte dell’amministrazione si sono dimostrati
sia Pasetto che Goletti che, riprendendo il tema della vali
dità delle scelte di gestione
associata dei servizi offrendo
a tutti i cittadini della vàlle le
stesse opportunità) hanno anche ricordato come la popolazione della valle sia sostanzialmente omogenea quanto a
situazioni e problemi. Il Consiglio ha poi approvato a maggioranza la convenzione fra il
Comune e l’Usl 10 per la gestione degli interventi specifici in vari settori.
Qualche spunto di discussione si è poi registrato sulla
bozza di convenzione fra Villar Pellice (che aveva già approvato il documento) e Bobbio Pellice per la costituzione
di un ufficio tecnico convenzionato. In sostanza la geometra assunta recentemente
dal Comune di Viilar verrebbe ad occuparsi dell’ufficio
tecnico a Bobbio per un paio
di giórni alla settimana; la discussione si è soffermata sui
giorni di disponibilità per i
due comuni: la proposta di
abbinare l’apertura dell’ufficio tecnico con la presenza
del. segretario comunale, a
sua volta in comune con Viilar, risulterebbe impraticabile
a giudizio del sindaco per
mancanza di spazi sufficienti.
Resta comunque la validità
dell’iniziativa che porterà i
due comuni ad avere un ufficio tecnico in collaborazione.
In chiusura, e all’unanimità, è stata approvata la propo. sta di dichiararsi disponibili
all’acquisto della caserma
Monte Granerò a Villanova
qualora il Demanio sia effettivamente interessato alla
vendita; se ne potrebbe ricavare un utilizzo a scopi turistici valido per la zona. •
Un progetto del Cilo di Pinerolo
Una banca dati per
le offerte di lavoro
DAVIDE ROSSO
Dal gennaio ’94 il Cilo di
Pinerolo, in collaborazione con la sezione circoscrizionale per l’impiego e
nell’ambito di una collaborazione più ampia anche con
Usi e Regione Piemonte che
ha anche finanziato in parte il
progetto e recentemente ha
stanziato circa 13 milioni,
hanno attivato e reso operativo un progetto che prevede la
realizzazione di una banca
dati dell’offerta di lavoro nel
Pinerolese.
Lo scopo dell’iniziativa è
quello di fornire da una parte
una banca dati delle persone
immediatamente disponibili a
lavorare e anche un servizio
di «preselezione» alle aziende; dall’altra di individuare
tra gli intervistati (la realizzazione della banca dati prevede infatti anche l’utilizzo di
interviste) quei soggetti che
per vari motivi, pur avendone
necessità, non sono in grado
di attivarsi effettivamente alla ricerca di un’occupazioncj
e quindi di studiare per queste persone degli interventi
specifici. Il progetto in questione è stato seguito dalla
realizzazione di un progetto
di «ricollocazione» indirizzato a una cinquantina di persone, finanziato dalla Regione
Piemonte, in particolare situazione di svantaggio sociale (disoccupati, persone in
mobilità, portatori di handicap, ex tossicodipendenti, ex
detenuti) ed ora facendo teso
ro di quest’ultima iniziativa
sono emerse le premesse per
un secondo progetto di ricollocazione.
«Questo nuovo progetto dicono al Cilo di Pinerolo avrà contenuti e obiettivi più
chiari del primo. La prima
esperienza infatti ha permesso
di verificare sul campo quanti
e quali elementi diversi intervengono e si interpongano fra
il disoccupato e il “bisogno”
di lavorare. La ricerca del lavoro, vissuta come semplice
soddisfazione di tipo econo- ;
mico, conduce il disoccupato
a svolgere azioni poco mirate
e coordinate tra di loro».
Quali obiettivi si pone questo nuovo progetto? «L’obiettivo di questa nuova iniziativa
è la ricollocazione dei disoccupati nel mercato del lavoro
attraverso un’azione di “accompagnamento” personalizzato, concentrando però anche
l’attenzione alla valenza psicologica di ogni persona, come ognuno di loro si póne di
fronte alla ricerca di occupazione - dicono ancora al Cilo
-. I soggetti (una sessantina in
tutto, disoccupati di lunga data, persone che si trovano in
situazione particolarmente
svantaggiata socialmente e in
gravi difficoltà economiche)
saranno individuati con l’ausilio della banca dati. La realizzazione del progetto dovrebbe essere affidata ad operatori esterni, in possesso dei
requisiti necessari, ma sarà .
costantemente monitorata e
coordinata dal Cilo stesso».
Luserna San Giovanni
Il bilancio permette
varie opere
Un miliardo e 350 milioni:
questa la previsione di entrata
dall’Ici al 6%c del Comune di
Luserna San Giovanni; aggiungendo i 300 milioni dell’
Iciap si raggiunge un’entrata
assai cospicua per il bilancio
di previsione 1996. La situazione di cassa, illustrata mercoledì 28 febbraio dall’-assessore Delladonna, pare essere
notevolmente migliorata a
fronte di un deficit registrato
nel recente passato.
Potendo contare su una
buona situazione generale,
per il ’96 l’amministrazione
prevede una serie di interventi nelle opere pubbliche: 230
milioni per la sistemazione
dell’area esterna della nuova
scuola media, 300 milioni per
l’abbattimento di barriere architettoniche sui plessi scolastici, 430 milioni per la viabilità minore. È poi in previsione la richiesta di un mutuo di
un miliardo e mezzo di lire
alla Cassa depositi e prestiti
per la costruzione della rete
fognaria da corso Matteotti ai
Malanot.
Per far funzionare al meglio la macchina comunale si
intende anche procedere a
quattro nuove assunzioni e ad
automatizzare gli uffici. «Per
un rilancio più ampio dell’attività economica a Luserna ha ricordato Delladonna occorrerà riuscire a dare nuovo impulso all’area industriale; qualche segnale si è già
visto ma dobbiamo anche essere in grado di offrire i giusti servizi alla zona».
Il bilancio era stato presentato all’inizio di febbraio in
un’assemblea pubblica a cui
però in pratica non aveva
partecipato nessun cittadino
ad esclusione di alcuni ex
candidati nella lista progressista e degli amministratori.
Ricordando quella serata come un tentativo comunque
importante, Danilo Rivoira si
è da un lato dichiarato soddisfatto della situazione tranquilla del bilancio e dall’altro
si è detto preoccupato per la
«crisi di progettualità» che
molte amministrazioni locali
stanno mostrando: «Dovremmo jipensare allo sviluppo di
Lusgrna a partire dalla revisione del piano regolatore»,
ha concluso il capogruppo
progressista. I due gruppi di
minoranza si sono astenuti
sul bilancio.
All’unanimità è stato invece
approvato il nuovo regolamento per gli allacciamenti
alle fognature comunali; il
precedente era del ’73 e con il
nuovo documento, mentre si
conferma l’obbligatorietà di
allacciarsi per chi si trova a
meno di 1()0 metri dalle fo- '
gne, per gli altri si prevedono
incentivi a farlo sotto forma
di contributi in materiale o in
denaro. In chiusura è stato approvato il regolamento del
nuovo gruppo comunale di
protezione civile per la prevenzione e il soccorso; l’assessore Merlo ha annunciato
l’intenzione di organizzare
una giornata di studio e riflessione sulla protezione civile.
10
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PAG. I V
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E Eco Delle Vao.i Wldesi
Si'rinnova l'esperienza a Pinerolo •
» per vivere
e conoscerei! libro
GUIDO CASTIGUA
Un incontro coti l’assessore Alberto Barbero ha
chiarito gli intenti per l’edizione di «Maggio libri 1996»
a Pinerolo. Un’iniziativa che
non vuole essere un’appendice provinciale della più importante fiera del libro di Torino ma che intende, all’interno del tema libro, rivalorizzare il patrimonio culturale locale. Il progetto si estenderà
dall’ 11 maggio al 26 giugno e
conta iniziative culturali adatte a tutti i livelli sociali: eccone alcune ancora da mettere a
punto ed affinare nella loro
articolazione, e le date degli
appuntamenti: 1’11 e il 12
maggio ad Abbadia Alpiqa
verrà presentato il risultato
del riordino dell’archivio storico delle biblioteche di Pinerolo in collaborazione con la
biblioteca di Saluzzo, un occhio sul libro antico, fl 18 e il
19 maggio la premiazione da
parte dell’Editore Donna, che
sarà presente con iniziative
ancora da precisare. Dal 20 al
25 maggio, al Salone dei cavalieri, sarà aperta la mostra
dei libri prodotti dalle scuole
pinerolesi, materiali didattici
che rappresentano il risultato
gratificante dei lavori collettivi dei ragazzi. Il 25 e 26 mag
gio si aprirà la bancarella deilibro pinerolese con autori ed
editori locali. Le giornate saranno vitalizzate da momenti
teatral-letterari e musicali, in
via di progettazione. Per l’occasione il centroi storico dovrebbe essere chiuso al traffico. Dal 16 al 26 giugno ci
sarà una mostra sulla Tipografia bodoniana con tutte le
sue particolarità e preziosità
artistiche.
In tutte queste iniziative si
inseriranno con tutta probabilità gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Torino
con scenografie d’ambiente
adatte al tema «libro, immaginazione, memoria, poesia».
Tante idee, insomma, per avvicinare persone di ogni età e
cultura alla dimensione «magica» del libro: il libro storico, artistico, didattico, il libro
, locale sono i settori che emergono dall’insieme del progetto, ma la novità sta nella volontà di rendere viva e accessibile la pagina scritta con
l’ausilio di stramenti comunicativi quale il linguaggio verbale, visivo e musicale. Come
sempre, per la buona riuscita
del «Maggio libri», sarà necessaria, oltre ad un lavoro
attento e coordinato degli organizzatori, la partecipazione
attenta dei pinerolesi.
Nelle
Chiese Valdesi
COLLETTIVO TEOLOGICO MIEGGE — Domenica
10 marzo, ore 17,30, sala valdese di Pinerolo, si svolge
un incontro del collettivo teologico «Miegge»; la prima
parte sarà dedicata al «Coraggio di esistere» di Paul Tillich, la 2* alla «Teologia sistematica» di Paul Tillich.
INCONTRI DI PREGHIERA — Domenica 10 marzo, alle 15,30, alla sala Albarin di Lusema San Giovanni, si
svolgerà il terzo incontro di^preghiera delle chiese evangeliche di Torre Pellice e Lusema San Giovanni.
CATECUMENI I DISTRETTO — Sabato 9 e domenica
10 marzo ad Agape incontro dei catecumeni del 3° e 4°
anno. Partirà un pulman dalla vai Pellice (spesa approssimativa per iLviaggio lire 70.000). Prenotazioni e informazioni presso i pastori locali.
ANGROGNA — Riunione quartierale il 12 alle 20,30 a
Buonanotte.
BOBBIO PELLICE — Martedì 12 marzo, ore 20, si svolgerà la riunione al Podio.
LUSERNA SAN GIOVANNI — La prossima riunione
sarà il 14 marzo, ore 20,30, ai Peyrot.
PERRERO-MANIGLIA — Le prossime riunioni saranno
11 12, ore 15, a Grangette e il 13, ore 15, alla Baissa. Domenica 17 marzo è convocata l’assemblea di chiesa.
POMARETTO — Le prossime riunioni quartierali saranno il 13 marzo, ore 20,30 a Pomaretto, e il 15, alle ore
15, a Inverso Clot.
PRALI — Le prossime riunioni quartierali saranno lunedì
11, marzo, ore 19,30, a Pomieri-Giordano e martedì 12,
ore 20, a Ghigo.
PRAROSTINO — Domenica 10 marzo, alle 10, culto con
assemblea di chiesa. All’ordine del giorno elezione del
nuovo cassiere e dei deputati alla Conferenza distrettuale. Riunioni quartierali il 7 marzo, ore 15, presso la scuoletta a Pralarossa e il 13, alle 20, nella cappella del Roc.
RORÀ — Giovedì 14 marzo, alle 20,30, riunione a Fucine.
SAN SECONDO — Domenica 10 marzo culto della Fgei
alle 10. Martedì 12 marzo, ore 20,30, studio biblico sulla
lettera agli Ebrei.
TORRE PELLICE — Le prossime riunioni quartierali
saranno il 12 marzo all’Inverso, l’8 agli Appiotti e il 13
ai Chabriols; inizio ore 20,30. Domenica 10 marzo, ore
15, riunione al Tagliaretto. Venerdì 15 marzo, ore
20,45, presso la Casa unionista, incontro tra i genitori, i
monitori, le monitrici e il pastore per verificare insieme
l’andamento della scuola domenicale.
VILLAR PELLICE — Le prossime riunioni quartierali
saranno l’8 al Serre e il 12 all’Inverso; allo studio il documento sinodale sull’ecumenismo.
VILLASECCA — Le prossimie riunioni quartierali saranno il 12 marzo, ore 20, a Trussan, e il 13, ore 20 a Roccia. II culto del 10 marzo sarà tenuto dai giovani e sarà
seguito da un incontro con la direzione dell’Asilo dei
vecchi di San Germano.
PALLAMANO — Dopo il successo inatteso di sette giorni
prima ad Aosta, la formazione del 3S femminile di pallamano in serie B riesce a perdere con la più abbordabile Einaudi di Torino. Sempre in vantaggio, le pinerolesi hanno
chiuso il primo tempo sull’8 a 4, e dopo aver fallito tre rigori hanno subito la rimonta nel finale chiudendo sul 14 a
15 a vantaggio delle torinesi.
Nella Under 18 regionale maschile il Città Giardino di Torino ha surclassato U 3S con un netto 25 a 10; bravo Pons autore di 8 delle 10 reti dei pinerolesi.
Nei campionati studenteschi'lle ragazze del Liceo Porporato
hanno battuto ai rigori l’Alberghiero per 12 a 11 dopo che
la partita si èra conclusa sul 10 a 10. Con questo risultato le
ragazze del Porporato accedono alle semifinali provinciali.
PALLAVOLO: DOPPIO KO PER PINEROLO — Ko per
le formazioni pinerolesi impegnate nei campionati di C1 e
B2 di volley; nello scontro di vertice della B2 femminile a
Trecate fra la capolista Agii e il Magic Pinerolo, la squadra
di casa si è imposta dopo due ore di gioco per 3 a l relegando il Magic al 3° posto, superate anche dal Vigevano. Sconfitta interna per i ragazzi in CI battuti dal Piacenza per 3-1.
Fra gli AlUevi il 3S Nova Siria A ha fatto sua la posta superando nel derby il Body Sistem Pinerolo per 3 a 0; le formazioni B e C hanno invece perso opposte al Valle Susa (1 a
2) e al Pino Torinese (0 a 3). In terza divisione maschile i
ragazzi hanno superato per 3 a 0 in trasferta il Chieri mentre
le ragazze sono state battute per 3 a 0 dal San Secondo; in
settimana i ragazzi avevano battuto i torinesi del San Giak
mentre le ragazze lusèmesi avevano superato il 3S Bar dei
tigli di Pinerolo. Nella terza divisione femminile il 3S Bar
dei Tigli Pinerolo ha vinto per 3 a 2 sul Villar Porosa e per
3 a 0 sul Volverá. Fra le Allieve il derby ha visto trionfare il
Volley Perosa per 3 a 0 sul 3S Nova Siria.
Due giovani atleti del 3S sono gli unici pinerolesi selezionati da Gabriele Melato per la rappresentativa provinciale
di pallavolo: si tratta di Igor Violino e Fabrizio Actis (classe 1981) che al loro primo anno di attività hanno saputo imporsi nella loro categoria.
GINNASTICA ARTISTICA — Le ragazzine del 3S Lusema
hanno partecipato domenica a Borgaro Torinese alla seconda prova interprovinciale, settore Propaganda, categoria
Allieve di ginnastica artistica. Questa volta nessuna sorpresa: le ragazze seguite da Emanuela Rossetto e Lorena Granero (Elisa Charbonnier, Valentina Bruno, Rossella Tracco, Cristina Chili, Tatiana Miegge, Francesca Ughetto) si
sono classificate al sesto posto.
CORSA CAMPESTRE — Buoni piazzamenti per gli atleti del
. Pomaretto ’80 all’11° trofeo «Chieri cross» disputatosi domenica 3 marzo. Fra le Ragazze 5“ è giunta Elena Roberto,
fra i Cadetti Andrea Barrai è giunto 4°; 3° Cristiano Micci
fra gli Junior, 6“ Ivana Roberto fra le Cadette e 8“ Santa Doina fra le Veterane. La società ha ottenuto anche l’8° posto
fra le categorie giovanili e il 15° fra le società più numerose.
AL VIA IL TORNEO DI BROOMBALL — È iniziatolo
scorso fine settimana al palaghiaccio di Torre Pellice il torneo amatoriale di broomball. Al torneo appena iniziato partecipano quattro squadre; nella prima giornata la Pizzeria
Tommy ha battuto la Pizzeria Montenero per 2 a 1 mentre è
finito in parità, 0 a 0, rincontro fra Martinez Sibille Dischi
e Chiosco, mentre nel secondo turno la Pizzeria Montenero
ha battuto il Chiosco per 4 a 0 e la Pizzeria Tommy ha superato il Martinez Sibille per 3 a 1. Il prossimo turno, sabato 9 marzo vedrà due incontri a partire dalle 18,30.
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TRIBUNALE DI PINEROLO
POET Rosa Susanna nata a Faetto il 21.5.1915 ha depositato istanza per ottenere la dichiarazione di morte presunta del padre
POET Giuseppe Giacomo
nato a Faetto il 5.1.1885 e scomparso negli eventi bellici anteriormenteaU’l.12.1915.
Chiunque abbia notizie dello scomparso è invitato a comunicarle al
Tribunale di Pinerolo, Giudice Istruttore doti. M. Battiglia.
Pinerolo, 1.2.1996 (Avv. Massimo' Fossati)
VENERDÌ 8 MARZO 1996
ENTI
7-8 marzo — TORRE
PELLICE: In occasione della
Festa della donna l’Associazione per la pace e Amnesty
International presentano, giovedì e venerdì alle 21,15, al
cinema Trento, il film australiano «Le nozze di Muriel».
7 marzo, giovedì— PINEROLO; Alle 20,45, presso il Salone dei Cavalieri, incontro con Erminio Ribet
(Comunità montana valli Chisone e Gerraanasca) e Bruna
Peyrot (Comunità montana
vai Pellice) sul tema «Dopo
la lègge 142: quali accordi di
programma?».
7 marzo, giovedì — TORRE PELLICE: Per gli incontri deirUnitrè, alle 15,30,
presso la biblioteca della Casa valdese, la prof. Mirca
Peyrot parlerà su: «La civiltà
americana postcolombiana».
8 marzo, venerdì — PINEROLO: Alle 21, al Teatro-incontro di via Caprini,
per la Stagione teatrale pinerolese di prosa verrà messo in
scena «Tre donne alte», con
Marina Malfatti. Ingresso lire
25.000.
8 marzo, venerdì — SESTRIERE: Nella sala consiliare, alle 21, incontro sul tema «I cittadini e l’ente locale» con il dottor Formica.
8 marzo, venerdì — TORRE PELLICE: Incontro
dell’Associazione apicoltori
vai Pellice presso la sede della Comunità montana sul tema «Varroa».
9 marzo, sabato — TORRE PELLICE: Dalle' 8 alle
17 mercatino biologico nel
centro storico.
9 marzo, sabato — PEROSA ARGENTINA: Alle
9,30, presso la sede della Comunità montana, verrà presentata la rete telenìatica
transfrontaliera che unirà le
valli Chisone e Germanasca,
Pellice e Alta vai Susa con le
zone francesi del Queyras,
Briançon e Guillestre.
9 marzo, sabato — VIL
LAR PELLICE: Alle 20,45,
nella sala valdese, il Gruppo
filodrammatico di San Secondo presenterà «Il marchese di Pianezza».
10 marzo, domenica —
PEROSA ARGENTINA:
Piemonte in musica presenta
il gruppo ungherese «Vuijcsics», alle 21, nella Sala della
Croce Verde.
10 marzo, domenica —
SAN SECONDO: Alle ore
20,45, nella sala valdese, la
filodrammatica della Chiesa
valdese di Villar Pellice presenta «Felicità proibita». Ingresso libero.
12 marzo, martedì — PINEROLO: L’Anapaca (Associazione nazionale assistenza psicologica ammalati di
cancro) organizza in collaborazione con rUsl 10 il secondo incontro del corso gratuito
di formazione per volontari.
Alle 20,45, presso la scuola
infermieri dell’Ospedale civile di Pinerolo, i dottori Varsino e Sidoti parleranno di
«Tumori polmonari e gastrointestinali».
12 marzo, martedì — PINEROLO: Alle 20,45, nella
chiesa Madonna di Fatima,
incontro con il cardinale Ersilio Tonini su «La fede e le
sfide del nostro tempo».
13 marzo, mercoledì —
TORRE PELLICE: Alle 21,
presso la sede della Comunità
montana, avrà luogo la presentazione della rete e dei
servizi Connessi al Progetto
Interreg «Rete telematica e
interfrontaliera».
duo pianistico Maria Alfano e
Ester Senatore, per l’Università della terza età.
^ ■
14 marzo, giovedì — PL
NEROLO: Alle 16, nell’Auditorium di via dei Rochis,
incontro per insegnanti aperto
alla partecipazione degli studenti sul tema «Scuola e società» con lo psicologo Paolo
Crepet. Alle 20,45 Paolo Cre- <
pet incontra i genitori sul te-Ì
ma «I giovani e le istituzioni,
un rapporto complesso».
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Croce Verde, Porte : tei. 201454
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VAL PELLICE
Guardia medica:
notturna, prefestiva, festiva:,]
telefono 932433
Guardia farmaceutica: ^
DOMENICA 10 MARZO
Bricherasio: Farmacia Feri
ris - via Vitt. Emanuele 83/tei. 59774. É
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CRI - Torre Pellice, tei. 953355^
Croce V. - Bricherasio, tei. 5987!
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PINEROLO
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TORRE PELLICE — H
cinema Trento ha in pro-^
gramma, giovedì 7 e venerdì
8, ore 21,15, Le nozze difpSeèvan
Muriel; sabato 9, ore 20 e,,iHiia>, p(„.jg
22,10, domenica 10, ore 15*; ^
18, 21,15 e lunedì 11, ore ||ietàevai
21,15, Heat, la sfida. jWtalall’ii
BARGE — Il cinema Co- fepoHti
múñale propone, giovedì
marzo. Babe, maialino fdi tWK
raggioso; venerdì Clockers;,
sabato Santa Clause; da do- “
menica (14,15, 16,30, lM5r;fcg¡g.,
21) a giovedì 14 La lettera
scarlatta. Mercoledì chiuso;d|ta(}aijgjj^
feriali ore 21. ^ possi
PINEROLO — L’Italia
propone, alla sala «2cento»i,
Pensieri pericolosi.
14 marzo, giovedì —
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non può essere venduto separatamOT*
Reg. tribunale di Pinerolo n. 175/60
Resp. Franco Qiampiccoli
Stampa: La Ghisleriana Mondavi
Una copia L. 2.000
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11
ì 8 MARZO 1996
Vita Delle Chiese
PAG, 7 RIFORMA
Napoli: incontro con il presidente deIJ'Opcemi
^lorizzare Teredìtà metodista
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La disseminazione degli evangelici in Campania
non è un ostacolo alla proposta di spiritualità metodista
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Una domenica particolare
è stata vissuta dalle chiese
Ijg^diste di Napoli il 25 feb^oiin occasione della visita del presidente deirOpcenii,past. Valdo Benecchi. Per
Ij^nàca, Benecchi ha preidicato al mattino nella cappellai gremita, di via Vaccaro
epdi, dopo una ricca e lieta
àgape fraterna, si è avviato
un colloquio che speriamo
possa portare dei frutti.
La Chiesa metodista aveva
iinatrólta il suo bel tempio a
Sant’Anna di Palazzo, nel
¡mezzo dei «Quartieri spagno^li», ma fu abbattuto perché
giudjlGato pericolante. La
chiesa emigrò, trovando ospitalità nei locali della
»íjiíesa cristiana del Vomero»,^aìizzando con essa una
Incessante forma di simbioXma fatalmente si framJSéntò, perdendo parte della
' sua consistenza. Nel frattem[ poprese consistenza il grup^ di Ponticelli, al quale si
¡regarono i gruppi della,
[iaspora casertana: poi si
lò la chiesa di Ottaviano,
lentre a Portici, saldamente
arata all’opera di «Casa
materna», rimaneva una cosso le ( munità alla quale oggi sono
»Cdlegate le chiese di Salerno
|e della sua diaspora. Queste
'i|diverse realtà, fili di una ra' ;,^tela estesa in Campania,
si sono incontrate per discutere ìfisieme a Valdo Benec
i ■V'. uwiciue a vaiuu oeiiecI^Pi ii senso di una presenza
P^odista e progettare il fu
iitile rinvangare un pasclo cjie certamente ha signi*eato molto per Napoli: basti
Basare che non solo «Casa
sterna», ma anche l’ospesle èvangelico «Villa Beta's» portano la firma e l’im®onta metodista. La calda
^età evangelica risvegliata,
ptta all’impegno nel sociale
impolitico, ereditati dal Ri
____ e dagli evangelici
no co- htilitavano nelle truppe
ickers; 1 'p®'-ibaldi, costituiscono
da do- preziosa che ha
18,45' tessuto stesso della
iptiera napoletana, ma che
u
Italia
la CO'
vedi 1
mpo.
possibile ricuperare il
La chiesa del Vomere
senso di quella eredità? È la
domanda che è stata posta
nell’incontro con Benecchi,
alla quale sembra di potere
dare una risposta positiva,
che dipende però da due pregiudiziali. Una è che va tenuto presente il contesto globale nel quale oggi ci si muove,
in primo luogo, la questione
meridionale. Piaccia o no,
Napoli è la capitale del Sud e
i problemi di Napoli, che sono quelli del Meridione, sono
problemi nazionali. Gli evangelici {e nello specifico i metodisti) non possono ignorarli, se vogliono parlare alla
gente di oggi, ma questo implica un investimento di forze e una programmazione. Se
localmente devono^esprimersi l’inventiva e la creatività, è
anche vero che da parte delle
amministrazioni centrali va
avviato un dialogo costruttivo, mirato a scoprire i carismi
che certamente ci sono e a
favorirne l’azione.
La disseminazione sui territorio di una complessa realtà di piccole comunità può
diventare, anziché un elemento di debolezza, come
oggi a causa della frammentazione, un punto di forza,
ma per invertire questa tendenza ci vuole fantasia e impegno. li metodismo non ha
esaurito la sua funzione. Il
suo carattere internazionale è importante in un momento come questo in cui, in
particolare con gli immigranti ma non soio, nelle nostre chiese entrano metodisti
di popoli lontani: il metodismo è insomma una grande
realtà internazionale. È anche importante ricuperare il
significato della «santificazione», che oggi si chiama
«spiritualità», il posto di Dio
nella vita di ognuno. E proprio nella Campania centinaia e migliaia di persone
aderiscono al pentecostalismo, dove trovano una risposta alla propria sete di Dio. Il
metodismo è un’insostituibile cerniera tra là Riforma e il
Risveglio pentecostale.
;ento».j
razione giovanile evangelica italiana
I Congresso nazionale
ta mo;
jggetu
Ecumene 5-8 aprile 1996
giovanili aderenti sono invitati ad iscriversi al più presto
P^^la segreteria nazionale; Silvia Rostagno, vìa Trapani 23 pai.
12,00055 Ladispoli (Roma), tei. 06-991018S, fax 06-3201040. Il*
Adi lire 110.000.
^tdiamo* che è possibile partecipare al Congresso ah^e
"'Mori e osservatrici se non si appartìene^a ^essun g^po. * '
'0 in modo particolare i gruppi giovanili non fedeisti a cos le attività della Federazione, nel mo^meriÌO ^fla praa di
ibi,' ..^
inio alle chiese, ai pastori e alle pastore,, di favorire là pàr
dei giovani, anche con un aiuto finanziario.
Per questo e molti altri motivi è stata importante la visita di Benecchi. Per alcuni è
stata l’occasione per avviare,
per altri invece per proseguire, una riflessione che certamente non riguarda solo le
chiese metodiste, ma la più
ampia realtà del protestantesimo in Campania.
Visita alla Sardegna evangelica parlando di Bibbia
C^è ansia di conoscere TEvangelo
Chiese battiste, pentecostali, libere, apostoliche hanno
l'ansia della conoscenza biblica, mancano i pastori
MARIO CIGNONI
SONO in Sardegna per la
Società biblica (1-5 febbraio), ma non posso fare a
meno di ricordare che secondo i resoconti dell’antico Comitato di evangelizzazione, le
prime notizie di valdesi in
Sardegna risalgono al 1883,
quando il past. Giuseppe
Quattrini, al seguito di alcuni
elbani che commerciavano
con il nord dell’isola, compì
un viaggio missionario del
quale ha lasciato un’interessante relazione. La presenza
valdese, attestata a La Maddalena, ormai è scomparsa e
l’unica chiesa della Fcei
sull’isola è quella battista.
Il primo giorno incontro
dunque a Cagliari il pastore
Mollica, che mi ospita in una
piccola foresteria, con il quale si parla dell’antica presenza battista (1876) sull’isola,
ora aiutato dal giovane past.
Miglio, oriundo della chiesa
di Trastevere a Roma, che
viene da Carbonia per salutarmi e vedere le copie della
Nuova Riveduta che ho por
La festa del XVII Febbraio a Venezia
L'ospitalità eucaristica
è possibile e opportuna
FRANCO MACCHI
.. 'niCONOSCI dunque
«l\> ■ ...
che l’Eterno, l’Iddio
tuo, è Dio: l’Iddio fedele, che
mantiene il suo patto e la sua
benignità fino alla millesima
generazione a quelli che
l’amano e osservano ì suoi comandamentip (Deuteronomio 7, 9). Su questo versetto
Paolo Ricca ha impostato
tutto il sermone tenuto durante il culto di domenica 25
febbraio, in cui la comunità
valdese e metodista di Venezia ha celebrato la Festa della
libertà.
Era presente anche un
buon numero di cattolici e
cristiani dt^ altre comunità
evangeliche della città, clie
hanno seguito con interesse
la riflessione proposta dal,
pastore Ricca, cjie si è soffermato specialmente su due
aspetti: ciò che non significa
e ciò che significa la fedeltà
di Dio secondo il testo e la
tradizione biblica. In negativo, la fedeltà di Dio non met-,
te al riparo da niente. Lo sta a
dimostrare la storia di Israele
fino ai nostri giorni: è il popolo eletto, ma questo non
ha reso la sua vita più facile e
più semplice di quella degli
altri popoli. In positivo poi la
fedeltà di Dio si è manifestata
prima di tutto nell’aver mantenuto la vita del creato, dei
singoli, del popolo eletto e
della sua chiesa fino a oggi; in
secondo luogo nel fatto che
non solo ci ha conservato in
vita, ma ci ha mantenuto anche nella vocazione a cui ci
ha chiamati, nella consapevolezza del perché viviamo e
esistiamo.
L’agape comune ha costituito un momento di particolare gioia e fraternità, anche perché dopo due mesi di
assenza per motivi di salute
era di nuovo in mezzo alla
sua comunità la pastora Laura Leone. Particolarmente
interessante e apprezzata è
stata la conversazione che
Paolo Ricca ha tenuto nel pomeriggio sul tema: «La Cena
del Signore: dalla scomunica
alla riconciliazione», scelto
per un motivo ecumenico.
apprezzato dai cattolici presenti, fra cui il vicario del patriarca, mons. Giuseppe Visentin. Il patriarcato veneziano sta approfondendo e proponendo ai suoi fedeli il tema dell’eucarestia.
Ricca, dopo aver evidenziato l’assurdità per cui il sacramento della comunione è
diventato il sacramento della
divisione, ha indicato cinque
tappe da percorrere, alcune
in parte percorse, per poter
superare questo scandio. 1)
Prendere atto che nel Nuovo
Testamento ci sono peccato,
tensioni e anche divisioni,
ma non c’è la scomunica della chiesa: al più c’è Taùtoesclusione del singolo. 2) La
Cena del Signore è la sua Cena, non la nostra. 3) Per celebrarla occorre certamente un
conseiiso, ma un consenso
della fede, non un consenso
dell’intelligenza. Occorre un
consenso sul che cosa e non
sul come è presente Cristo
nella Cena. 4) Che cosa sia la
Cena può essere condensato
in tre elementi; è il dono della presenza di Cristo attraverso l’atto del mangiare e'
del bere; è memoria collettiva drammatizzata con la
quale noi ci inseriamo nell’
evento salvifico di Dio; è attesa, in quanto la presenza di
Cristo è reale, ma non piena
e definitiva. 5) Occorre stabilire ciò su cui non c’è bisor
gno di essere d’accordo. In
particolare non c’è bisogno
di essere d’accordo sulla
spiegazione del come Cristo
è presente e sul ruolo e la natura del ministro della Cena.
Una volta soddisfatte queste cinque condizioni, ha
concluso Ricca, l’òspitalità
eucaristica è possibile. Numerosi sono coloro che sono
intervenuti nel dibattito, per
il poco tempo a disposizione
non esauriente su tutti i punti: è stato un limite, ma anche
un segno positii^o, poiché dimostra che la sensibilità sul
tema è viva e attuale. Si è
trattato nel complesso di una
giornata positiva per la comunità valdese e metodista,
anche perché vissuta insierhe
alle altre realtà cristiane.
tato con me. Nel pomeriggio
incontro il dinamico pastore
delle Adi di Cagliari e Quarto
Sant’Elena, che gestisce anche un programma televisivo
evangelistico. Nella’sua chiesa ci sono le persone più diverse, dalla moglie del prefetto a operai e disoccupati. La
sera predico in una chiesa «libera». Sono accolto con grande cortesia: gli anziani mi
spiegano che in pochi anni
hanno triplicato il numero
dei membri di chiesa e che
stanno pregando perché la
chiesa cresca ancora (per migliaia di «anime»). La Nuova
Riveduta piace e le ordinazioni si susseguono, in cinque minuti i fratelli raccolgono una^cifra considerevole
per l’acquisto delle Bibbie,
poi mi invitano alla pizzeria
di un pentecostale.
La mattina dopo parto che
è ancora notte con la littorina
delle ferrovie sarde a scartamento ridotto. Ben presto e
per circa due ore siamo in
tre: io, il bigliettaio e il macchinista. La ferrovia, seguendo le curve del terreno, si
snoda fra foreste e altipiani
verso il centro della Sardegna. Nel cuore dei boschi del
Sarcidano il treno fa una rapida sosta alla Fermata Cignoni, dove il mio bisnonno
aveva un’importante lavorazione di legname (sughero e
carbone). Scendo a Aritzo, un
paesetto isolato in alto sui
contrafforti del Gennargentu,
dove ho un appuntamento
con il parroco, cultore di
ebraico. Che vuole preparare
una versione dei Vangeli in
sardo e si prepara con alcune
parrocchie del vicinato a una
campagna biblica.
Orosei
“ A Orosei, sul mare, sono
accolto in un piccolo gruppo
evangelico, originato qualche
anno fa dalla testimonianza^
di un pastore in emeritazione
della Chiesa apostolica svizzera-tedesca. Qui si è tenuta
la nostra mostra della Bibbia,
con ottimo successo: il viceparroco è stato impressionato soprattutto dàlie vecchie
Bibbie di famiglia esposte dai
nostri amici. «Lo sapeva dai
film western che i protestanti
hanno la Bibbia in casa» mi
dicono, ma ora l’ha potutò
vedere di persona e ne ha dato una bella relazione sul
giornale locale. Visto l’interesse, la mostra sarà esposta
ancóra in vari luoghi dell’isola. Durante il culto presento
la Bibbia aH’incontro dei responsabili delle chiese «libere» di tutta l’isola.
Nuoro
A Nuoro sono accolto da
Ivan Moncelsi, funzionario di
banca e pastore di una chiesa
evangelica libera, e da suo
fratello, affermato pittore.
Parlano correntemente l’ebraico e mi spiegano la cabala con i significati numerici
nascosti nei testi sacri) Nel
ponieriggio insieme a lui e a
un docente dell’Università
Cattolica di Milano, il prof.
Grampa, sono invitato a intervenire all’inaugurazione
della mostra biblica nella Biblioteca comunale. Ricordo ai
presenti come per secoli milioni di italiani siano vissuti
senza avere personalmente
letto neanche una pagina della Bibbia e come, benché dalla metà del nostro gecolo vi
sia un’inversione di tendenza, la Bibbia sia ancora un libro poco conosciuto: il pastore sostiene l’ispirazione letterale, lo studioso l’interpretazione della Chiesa, tutti siamo animati da passione e da
una fede ardente^ e non po
trebbe essere altrimenti. Non
si può parlare della Bibbia in
una maniera fredda, e ciascuno partecipa in prima persona manifestando le proprie
idee con schiettezza ed entusiasmo. L’evento è un vero
successo, ¡presenti circa 200.
Macomer
A Macomer, in alto su un
colle, sono ospitato calorosamente dal pastore della Congregazione pentecostale (che
«nel mondo» è un commerciante ambulante) e predico
la domenica mattina nella loro chiesa; la vicenda dèlia Società'hihlica e degli antichi
colportori ha il suo fascino
anche per loro. Tra i più interessati un professore di educazione fisica responsabile
dei gruppetti di Ottana e Oliena (ai piedi del Supramonte)
che compra un mucchio di
Bibbie.'Vorrebbe sapere di
più dei valdesi, «perché hanno un passato avventuroso e
quando pregano non dicono
solo “gloria a Dio” ma sanno
articolare un discorso e poi...
sono simpatici».
Sassari
La sera sono dai pentecostali di Sassari che si radunano in una specie di garage ristrutturato, uomini da una
parte e donne con il velo dall’altra. Il culto è un po’ rumoroso, il taglio della mia predicazione è convincente e il
giovane pastore mi domanda
se voglio tornare per tenere
un corso di introduzione al
Nuovo Testamento (!), necessità sentita da diverse «congregazioni» in tutta Italia, che
per l’occasione potrebbero
radunarsi sull’isola.
Il giorno dopo mi porta al
campo per il ricupero dei
drogati, in mezzo alla campagna alla periferia della città,
nel centro «Saron», gestito da
volontari della sua chiesa;
questi locali potrebbero essere usati per il seminario, mi
dice, e intanto compra le Bibbie per l’evangelizzazione.
Prima di ripartire incontro
Klaus Doring, un tedesco che
si è stabilito a Alghero nel
1963, ha fondato vari gruppi
dei Fratelli nel nord dell’isola
(da Olbia a Porto Torres) e ha
anche iniziatd un programma radio che dà ottimi risultati. Ci tiene a sottolineare la
sua distanza dai pentecostali,
sostiene un’interpretazione
biblica radicata nel suo contesto; «Così - dico - si avvicina al metodo storico-critico
della teologia riformata», ma
il termine «storico-critico» a
lui non suona bene. Però gli
piace la Nuova Riveduta e ne
ha ordinate diverse.
Al di là degli impegni di lavoro, ringrazio il Signore che
mi dà la possibilità di predicare e promuovere la diffusione e la conoscenza della
Bibbia nella consapevolezza
che senza la Bibbia non c’è
conoscenza di Cristo. Certo
ci sarebbe molto lavoro da fare: evangelizzare, preparare,
istruire, collegare, pregare:
chissà che qualche nostro pastore o la Tavola non trovino
il tempo e la voglia di pensare
alla Sardegna. Quasi tutti i responsabili che ho incontrato
nel mio giro hanno un lavoro
e possono dedicare alla chiesa solo ritagli di tempo, eppure in questi ritagli hanno
creato, con grande entusiasmo, e contando solò sulle
proprie forze, comunità, centri per tossicodipendenti, trasmissioni televisive... Forse
qualcuno dirà che l’isola è
lontana, che le nostre forze
sono esi^e, eppure il pastore
Quattrini cento anni fa la visitava regolarmente da Livorno.
12
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PAG. 8 RIFORMA
V1LLAR PELL1CE — «Ecco quant'è buono e quant'è piacevole
che i fratelli vivano insieme». Questo primo versetto del
Salmo 133 esprime perfettamente la gioia che abbiamo
provato nel ritrovare i nostri amici di Dipignano, venuti a
Villar per partecipare alle manifestazioni del XVII Febbraio.
Anche se la loro permanenza è stata molto breve, è stato
bello approfondire con loro conoscenze e amicizie e progettare aJtri contatti per rinsaldare questo legame.
• Ringraziamo il vicemoderatore Franco Becchino per la
sua predicaziope, la scuola domenicale, la corale, i giovani
della filodrammatica e tutti coloro che hanno collaborato e
lavorato in cucina e per servire l’agape alla quale hanno
partecipato ben 260 persone.
• Ringraziamo il pastore battista Erminio Podestà per la
predicazione del 25 febbraio e per la sua testimonianza.
• La nostra comunità ha perso ancora due fratelli: Giovanni
Bertin e Fiore Arduino. Esprimiamo ancora ai loro familiari la nostra simpatia cristiana.
CAGLIARI — Nella sala di culto della chiesa evangelica battista
un folto pubblico ha applaudito il concerto di Gianni Sconamila. Sono state eseguite moderne composizioni in dialetto logudorese di cantici di lode al Signore, con messaggi
di pace e fratellanza.
TORRE PELLICE — L’assemblea di chiesa del 25 febbraio, oltre ai deputati al Sinodo e alla Conferenza distrettuale, ha
anche nominato revisori dei conti Ivano Benech, Luciano
Panerò e Romano Puy.
• Due piacevoli serate ci sono state offerte dalla filodrammatica dell’Unione giovanile dei Coppieri, che ha presentato il giallo «Tre topi grigi» di Agatha Christie. Con calore il
pubblico ha espresso il suo plauso agli attori, diversi dei
quali esordienti, e a chi li ha seguiti nellai preparazione.
• L’Evangelo della resurrezione è stato annunciato ai funerali di Mario Travers e di Violetta Rivoira ved. Plavan.
PRAROSTINO — Il XVII Febbraio è stato celebrato con gioia e
solennità dalla nostra chiesa e, il bel tempo e il giorno prefestivo hanno consentito la partecipazione di un gran numero di persone. Numerosi i falò accesi in varie borgate la
sera del 16, grandi e ben visibili da lontano; bella la fiaccolata preparata dai giovani, che partendo dal Rocco è giunta
a San Bartolomeo al presbiterio, dove era stato preparato
un rinfresco. Ilmiattino seguente anche i ragazzi della
scuola domenicale hanno partecipato al culto con i loro
monitorfe hanno eseguito alcuni canti, alternandosi con la
corale. La predicazione è stata tenuta dal professor Bruno
Corsani, ospite della comunità, che ha poi parlato della Facoltà di teologia dopo il pranzo comunitario. Lo ringraziamo per la sua presenza in mezzo a noi.
• La chiesa è vicina ai familiari c|i Silvio Paschetto, deceduto recentemente, e a quanti stanno attraversando un duro
periodo di malattia.
MOTTOLA— Il 18 e il 25 gennaio si sono avuti gli incontri ecumenici per la «Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani»! La liturgia preparata in comune con le sorelle e i
fratelli cattolici è stata molto coinvolgente e sentita nei vari
momenti di preghiera, di meditazione e in quelli di canto
arricchiti dal coro della comunità battista, che ha presentato un nuovo brano di Graham Kendrick e una più tradizionale corale a quattro voci del periodo della Riforma.
• Il 31 gennaio si è tenuto uno studio biblico informale, con
proiezione delle diapositive sul lavoro di evangelizzazione
ed emancipazione culturale della Mbe e della Masa.
• n 4 febbraio si è svolto il culto di adorazione a cura delle
donne e la raccolta dell'Offerta d’amore. Nel ricordare la figura del profeta dell’Antico Testamento come predicatore
inascoltato, e poi il difficile lavoro di evangelizzazione della
prima missionaria battista Lottie Moon, è stato annunciato
che la chiesa tutta è missionaria ed è chiamata a una nuova
spiritualità profetica nella predicazione della Parola. Il canto centrale della liturgia è stato «La tua Parola mi fa libero»,
il numero 19 della nuova raccolta a cura del Grume.
• L’il febbraio c’è stato il culto delle donne nella piccola
comunità di Martina Franca. Felici e riconoscenti per il comune incontro di culto, preghiamo affinché il nostro Signore Gesù Cristo voglia sempre sostenerci nell’annuncio
dell’Evangelo e che, lontani, ci faccia sentire uniti nello
Spirito.
• D 18 febbràio la pastora Elizabeth Green ha predicato su
Deborah e la figura della guida nelle comunità di credenti.
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Vita Delle Chiese
venerdì 8 MARZO
Un gruppo di studio interconfessionale a Modena
La Parola biblica per tutta la città
Il Centro culturale «Leroy Vernon» ha ideato l'iniziativa
in collaborazione con il Sae e con «Pax Christi»
GIOVANNI ANZIANI
A Modena il Centro culturale «Leroy Vernon», della locale Chiesa metodista, è
riuscito a collegare amici legati a Pax Christi è al Sae modenese per dare Inizio a una
nuova attività cittadina: un
gruppo di lettura biblica interconfessionale. Prendendo
spunto da un’analoga attività
che da anni si svolge nella
chiesa metodista di Bologna,
si intende offrire alla città
un’occasione di seria riflessione su testi biblici.
Il Centro culturale «Leroy
Vernon» così spiega il senso
dell’Iniziativa in un foglio
informativo: «Siamo convinti
che nel nostro paese la Bibbia, nonostante la primavera
conciliare, nonostante la secolare fedeltà delle chiese alla
Riforma e di altri credenti, resti sostanzialmente “esiliata”
dalla cultura e dalla vita sociale. Qualcuno si è posto la
domanda radicale se la Scrittura, poco e male conosciuta,
spesso strumentalizzata, animi e fondi realmente la vita
delle chiese. Vogliamo dare U
nostro contributo perché la
parola biblica sia meglio a
rhTr
•
Un rotolo con i testi biblici ebraici
scottata anche nella nostra
città. Riteniamo importante
che questo avvenga in un
contesto ecumenico, nel quale le diverse confessioni cristiane (cattolica, ortodossa,
protestante) possano esprimere la ricchezza delle proprie tradizioni esegetiche».
L’iniziativa ha già trovato
l’adesione da parte di padre
Giorgio Arlotti (prete della
Chiesa ortodossa di Modena), di don Angelo Sandri
(parroco di Montegibbio, in
provincia di Modena), e naturalmente dalla Chiesa me
todista di Modena. Gli incontri saranno coordinati da
Giuseppe Ferrari: il primo si
è svolto lunedì 26 febbraio,
alle ore 21, presso la parrocchia di San Biagio a Modena.
Tali incontri avranno scadenza mensile e viene proposta la lettura della I Lettera di
Giovanni. La partecipazione
è aperta a chiunque considera necessario il confronto,
per la sua vita, con la parola
di Dio al di là dell’appartenenza a comunità o gruppi
particolari. Essenziale è la
«passione» per la Bibbia!
Lutto per la chiesa battista di Lodi
Alessandro Cavagnoli, testimone fedele
PASQUALE MIRCO
y y ETERNO proteggerà
il tuo uscire e il tuo
entrare da ora in eterno»
(Salmo 121, 8). Ogni domenica veniva in chiesa prima di
tutti, è una domenica mi citò
questo versetto dicendomi:
«Pastore: il Signore copre con
la sua vigilante protezione
l’uscire e il rientrare dell’uomo, cioè tutto il percorso della vita, dall’uscita dal grembo
materno fino all’ingresso nel
grembo della terra». Il 6 gennaio scorso Alessandro Cavagnoli ci ha lasciati in punta di
piedi, per non recare disturbo; era solo, perché viveva da
solo con il suo Signore in cui
aveva creduto. Verso le 16 di
quel giorno, la signora Margherita Lupi, sua collabora
trice domestica, gli aveva telefonato per sapere come stava, e non avendo ricevuto risposta si è recata da lui trovandolo morto.
Alessandro era nato a Lodi
nel 1924 da genitori cattolici;
con la testimonianza dello zio
materno Virgilio Ferrari, nella
cui casa si tenevano i culti, divenne evangelico. Prima diacono, poi anziano della chiesa, segui l’esempio degli zii
Virgilio e Dina nell’attaccamento alla fede e alla chiesa
lodigiana, di cui era anche responsabile per la cassa collette, che arrotondava di tasca
sua quando erano scarse.
Con gioia sostituiva il pastore
nella predicazione, quando
questi doveva assentarsi, e lo
faceva preparandosi scrupolosamente, e chiedendo all’
occorrenza consiglio. Cavagnoli ha lasciató il suo testamento sigillato a un amico
càttolico, che l’ha dato in
consegna al figlio Pierantornio', e ha consegnato a quest’ultimo un foglio in cui specificava che fosse chi scrive
queste note ad occuparsi dei
funerali, da eseguirsi in «modo molto modesto e senza
fiori»: ciò che si sarebbe risparmiato doveva essere devoluto alle istituzioni di beneficenza dell’Ucebi.
Il funerale si è svolto l’8
gennaio nella nostra chiesa
di via Fanfulla. La liturgia è
stata tenuta dalla pastora Lidia Maggi, e io ho rivolto un
messaggio ai presenti sul testo di I Corinzi 15,35-48, soffermandomi su come Dio ci
attende al limite della vita.
MILANO — L’assemblea della Chiesa valdese, riunita domenica 3 marzo, dopo aver ascoltato la relazione finanziaria ha
approvato il consuntivo per Tarino 1995 e il conto preventivo del 1996 che preyede un impegno verso la cassa centrale
di 242 milioni di lire. L’assemblea ha inoltre proceduto
all’elezione dei propri deputati alla Conferenza distrettuale
e al Sinodo; alla Conferenza distrettuale parteciperanno i
fratelli Nicola Rochat, Denise Muscarà e Gioachino Pistone, mentre per il Sinodo sono stati eletti Paolo Bogo ed Eugenio Novara.
li campo teologico battista si terrà quest'anno a Praga
Per un aggiornamento biblico e storico
SALVATORE RAPISARDA
IL «Summer Institute for
Theological Education»
(Site, ma si pronuncia «sait»)
è un campo teologico estivo
che si è tenuto per oltre 10
anni presso il Seminario battista di Rùschlikon (Zurigo) e
che quest’anno si terrà nella
nuova sede dello stesso Seminario, ora trasferito a Praga.
Durante il Site vengono tenuti corsi teologici per pastori
e predicatori locali; negli anni
passati è stato possibile vedere studiare insieme pastori
dell’Est europeo e dell’Europa occidentale, degli Usa e
dell'Africa. I docenti vengono
chiamati da diversi contesti
culturali. È così che alcuni
pastori battisti italiani hanno
dato il loro contributo quali
docenti e altri hanno beneficiato dell’opportunità di studio in un clima appropriato .
Per la prossima estate si
prevedono due blocchi di
corsi? uno dal 6 al 12 luglio e
l’altro dal 13 al 26 dello stesso
mese: è possibile frequentare
uno 0 ambedue i blocchi; le
lezioni e la comunicazione
avvengono in generale in inglese, e nel corso di ciascun
blocco verranno impartite lezioni di inglese a livello intermedio e a livello superiore, a
seconda delle capacità dei
singoli studenti.
Nel corso del primo blocco
verranno trattati i seguenti temi: «La Riforma in Europa e
in Inghilterra, confronto tra
gli inizi dell’anabattismo del
XVI secolo e del battismo del
XVII»; «L’apostolo Paolo come missionario, pastore e
teologo, un’indagine nella vita e nel ministerio dell’apostolo»; «L’ambiente sociale
dell’Antico Testamento, un’
indagine per la comprensione delTA.T.». nel corso del secondo invece verranno trattati questi argomenti: «Evangelizzazione e crescita della
chiesa»; «Servi della missione
di Dio, un’esplorazione dei
canti del Servo del Signore e
uri esame dei temi attuali di
teologia e pratica di missione
globale»; «Donne nel ministe
« XVII Febbraio
Cerignola
la legge
e la libertà
FRANCESCO CARRI
Le celebrazioni per il
Febbraio sono iniziai,
Cerignola nella giornata
sabato 17, alle ore 19, ci
upa conferenza pubblica i
nuta da Daniele Garrone, /
cente presso la Facoltà vali
se di teologia a Roma. La j
tecipazione alla confere:
stata considerevole, am
grazie al volantinaggio pi
mosso dal Consiglio di chi(
della comunità di Cerigni
prima dell’inizio dell’ina
tro. La manifestazione
avuto carattere ecumeni;
era presente infatti il vesci
mons. Pichierri e con lui
ti membri delle locali pan;
chie cattoliche; l’incontro sii
posto in continuità con la
cente Settimana di preghi|
per l’unità dei cristiani.
Tema della conferenza
«Legge e libertà, alcune rifl|
sioni tra Esodo e libertà».;
■legge, nel quadro delTall;
za fra Dio e il suo popol;
data nella libertà e salva;
data da Dio stesso nonosi
te l’infedeltà del popolo.!
legge non è quella dei poi
ti, ha affermato Garrone,
quella dei feudatari, o de;
schiavi, o dei sudditi: larlq
appartiene a Dio e alle do;
e agli uomini chiamati n;
libertà ad una precisa vo;
zione. Per ben due ore il pi
Garrone ha mantenuto
l’interesse del pubblico cl
è poi rivolto al relatore
numerose domande.
Il prof. Garrone ha pi;
cato domenica 18 a Ceri]
la e Venosa. Prima di lasi
ci ha preso pajte a un’a)
fratèrna presso i locali '
chiesa, insieme a num;
sorelle e fratelli della
ra apulo-lucana.
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XVII Febbraio
Festa
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CECE ROCCHI LANOIR
ì.le^pai
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CCOMUNATl conifi |U|uerrc
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mondo, anche noi abbia^. biamo ¡
telli valdesi sparsi
ro, un’indagine sulle donne
nell’Antico Testamento e nella chiesa primitiva; uno
sguardo a temi biblici quali la
depressione, la preghiera, la
guarigione».
I docenti saranno croati e
inglesi; il Seminario offrirà
vitto e alloggio, e sono previste anche borse viaggio per
casi particolari. Agli iscritti
viene richiesto di offrire qualche ora di lavoro manuale,
compatibilmente con l’attività di studio e le capacità individuali, e un contributo finanziario, ove possibile.
Ogni iscritto dovrà essere
presentato dall’Unione battista di appartenenza e le domande di iscrizione dovranno pervenire alla sede del Site
non oltre il 15 marzo. Chi desidera ulteriori informazioni
potrà rivolgersi al direttore
del Site, dr. D. M. Brown, Nad
Habrovkou 3 Jeneralka, 16400
Praga 6, oppure al segretario
del Dipartimento di teologia,
pastore Salvatore Rapisarda,
v.le della Bella Villa 31, 00176
Roma (tei. 06-2308067).
celebrato il XVII Febbraio! 1
modo tradizionale, anche! |j||stra >
con spostamento di daj ::Jopo9i
Non è facile in città orgai! ;!i^ena, h
zare un raduno «fuori poh rea in n
durante la settimana così, i) una tesi
menica 18, dopo il culto ® ^
Santa Cena, ci siamo trasfei ■ |
a Monteforte Irpino, presa
Centro incontri. Al grup
della Chiesa valdese di viai
Cimbri si sono uniti alci!
fratelli delle chiese del Vo®
ro e metodista di Ponticelli^
Introdotto dalla
Teodora Tosarti, il sovrln^
dente Sergio Aquilante c^
intrattenuti con un’inteil
sante carrellata storica. “
leggiata giornata, festosa a
pe, scoppiettante falò, in®
Giuro cantati con Tenta®
smo di sempre hanno col
nato questo particolare i®
mento di ringraziarrienW
lode a Dio. È sempre ecH
cante celebrare il Signor®
unità di fede. Un grazie 0
colare al pastore SquitieriP
l’ottima organizzazione'
progetti per il futuro del ^
tro, e un applauso ài aa®*
per il gustoso pranzo.
privane
r
Notizie evangelici*
agenzia stampa
abbonamento annuo L. 50J
da versare sul ccp 824410
intestato a Nev- Roin®
13
EROI 8 MARZO 1996
Ilo
Vita Delle Chiese
PAG. 9 RIFORMA
La Chiesa valdese di Siena
Una comunità multiculturale
che canta il Giuro di Sibaud
GIOVANNA PONS
% A nostra non è una chiesa
Jjinoltitudinista, ma multiturale. Su 49 membri efvi infatti 8 sono africani,
Ìsono svizzeri e 2 sono tede^Jii. Intorno a questo gruppo
iravitano parecchi amici e
ipatizzanti. Tra noi non vi
iono stranieri ma differenze
icchenti, che si formano
^ lan mano che la conoscenza
! tra di noi, anche se faticosalente, si approfondisce. Le
centuali variano a seconda della prospettiva da cui
'|uardiamo; se gii italiani,
■Ml’insieme della comunità,
|mio la maggioranza, gli afrili e i tedeschi sono decisante parte preponderante
'del coro, che fa ormai parte
:egrante della liturgia: il 18
ibraio scorso un clavicemI balo, due violini e l’organo
no sostenuto questo noeoro nel canto del «Giuro
di Sibaud». Anche i giovani
sono un gruppo affiatato e
'||(erculturale, composto più
i0 meno da una decina tra
’^lÌildenti e lavoratori, ben
luilibrato tra le due culture
«.BBf'icana e italiana. Nell’ultiassemblea di chiesa è stato-ìeletto nel Consiglio di
~_liesa il fratello Làzard Siga,
fmembro dell’associazione
dei camerunesi a Siena, assoisa voa ',^2ione che ora si riunisce
|ì nei,nostri locali. La sorella
iP®^nda Mancho, invece, è
Ileo cni V ¿fugata della Federazione
itore co ‘SSgìgjig chiese evangeliche ita■■ \ .liane per il «Cec working
jSio'iP on racism and xe~ ihobia in Europa».
arante la «Settimana dei
[hi della fede», aperti al
_ ilico, indetta dalla Regionetoscana, anche il nostro
ip^lo è rimasto aperto, grazie a un gruppo di fratelli e
¡mrelle che ha sfidato un freddo Écembre. I visitatori han; ho trovato così sempre qual' Ttoo pronto ad accoglierli e a
i rispondere ai loro interrogaf .rivi,In particolare ni diceml bre la pastora ha esposto ai
f convenuti una breve nota
iterica, collocando nel contesto toscano e cittadino la storia della chiesa di Siena, qual le appare in particolare dalle
fazioni annue anteriori alla
¿II guerra mondiale.
Il 14 novembre scorso ab^bi^o potuto festeggiare la
-'Tritila laurea africana della
9 anni di permanenza a
^tena, ha conseguito la laurea in medicina, discutendo
hna tesi sulle malattie infetti
;gio pq
di chi^
brignol
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signore!
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gelici*
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)L.50.£
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■ Roma
ve tropicali dell’infanzia, su
cui ha ottenuto il massimo
dei voti e le congratulazioni
della commissione. Con
Evelyn abbiamo condiviso
tante cose: dalla perdita delle
persone care della sua famiglia, resa più dura dalla lontananza, alle difficoltà della
vita in una terra pur sempre
straniera, dalla festa per il
suo matrimonio alla gioia per
la nascita della bambina,
Awum. Evelyn ora è rientrata
in Camerún con tanti piccoli
strumenti medici per iniziare
la sua professione a favore
della sua gente. Le mancava
un microscopio perché costava troppo caro! Chissà se
da qualche parte non ce n’è
uno di troppo?
Recentemente, durante la
settimana per l’unità dei cristiani, Telemaremma ci ha
intervistati per il telegiornale
di Siena. La pastora è anche
stata invitata a far parte di un
gruppo misto di operatori
culturali per una serie di tavole rotonde su un tema scelto dal ministero «L’educazione alla legalità» a favore degli
alunni e delle alunne delle
scuole medie superiori.
* Arcangela Di Santo Roccamatisi
Un puntp di riferimento
per tutta la comunità senese
Arcangela Di Santo Roccamatisi si è spenta lunedì mattina 5 febbraio ed è stata sepolta il giorno seguente nell’area concessa ai protestanti
del cimitero senese del Laterino. Abitava nella nostra casa
da circa 35 anni. Era arrivata
dalla Sicilia con il marito e le
quattro figlie; era stata membro della Chiesa valdese di
Palermo e ha continuato ad
essere membro attivo della
nostra chiesa. Rimase vedova
e sola con le sue quattro figlie
nel 1970, all’età di 47 anni;
trovò nella Chiesa valdese di
Siena lo spazio per offrire il
suo servizio e il suo impegno
costante, fu un punto di riferimento, per chiunque cercasse il pastore della chiesa di
Siena, sprovvista della cura di
un pastore residente per circa
40 anni. Anch’io, quando venivo saltuariamente a predicare come laica, suonavo prima di tutto alla porta di Arcangela, e poi la strada diventava facile perché era segnata
dalle sue indicazioni, dalla
sua ospitalità e dalla sua gioia
di incontrare qualcuno. Ai
culti era sempre presente, salvo che per forza maggiore, e
la casa e la chiesa con lei erano sempre in ordine.
Ora ci manca, ci manca la
sua presenza costante, la porta che si apre al primo tocco
della mano, la breve animata
conversazione, la sua accoglienza. La malattia ormai
l’aveva obbligata a ritirarsi
dalle attività faticose, ma la
sua presenza e la sua vita ci
parlavano non solo della sua
storia ma anche della nostra
storia, della storia della comunità. Era sempre in ansia
non solo per la sua salute, ma
anche per quella dei familiari
e dei membri di chiesa e non
aveva pace per tutte le cose
violente di questo mondo.
Ora si è acquietata, come dice
il testo scelto dalla pastora
per l’ultimo saluto: «L’anima
mia si acquieta in Dio solo»
(Salmo 62,1).
Con queste righe vogliamo
ricordarla con riconoscenza
al Signore per avercela donata
ed esprimere alle famiglie
delle figlie la nostra più sincera solidarietà nel dolore del
distacco, ma anche la nostra
fratellanza e sororità nella fede serena che accompagna
l’attesa della resurrezione.
Un testimone dell'Evangelo a Caltanissetta
Vincenzo Paraci^ un credente attivo nella
costruzione deirecumenismo
La storia delle nostre chiese, e soprattutto delle chiese
piccole nella diaspora, si
compone delle vite ed esperienze dei singoli credenti. Il
ricordo di come vivevano la
fede quelli che oggi non sono
più tra noi può essere incoraggiante per riconoscere
nell’impegno del singolo credente un dato importante per
la vita nella fede evangelica e
per la testimonianza nel
mondo che comincia sempre
alla porta di casa nostra.
Un anno fa, il 13 febbraio
1995, ci lasciava per sempre
Vincenzo Taraci, personalità
incisiva e sempre presente
nella vita della nostra chiesa
di Caltanissetta, da lui tanto
amata. Era ancora adolescente quando ebbe occasione di
conoscere l’Evangelo, grazie a
un incontro casuale con un
giovane della chiesa di Riesi,
Liborio Naso, presso una fontana dove i riesini andavano a
prendere l’acqua. Quel gior
no la brocca era troppo pesante per Vincenzo e Liborio
si offrì di accompagnarlo a
casa, caricando la brocca sul
proprio asinelio. Erano gli
anni Venti e Vincenzo Taraci,
ascoltando da Liborio Naso
che TEvangelo ci insegna ad
aiutare il prossimo, sentì di
scoprire un mondo nuovo e
cominciò ad interessarsi alla
confessione valdese. Vincendo l’ostilità della famiglia,
che come quasi tutti i riesini
in quel tempo considerava i
valdesi «eretici», cominciò a
frequentare l’Unione giovanile e i culti domenicali.
Destinato a Treviso come
cancelliere, il giovane Vincenzo frequentò là un piccolo gruppo di evangelici che si
riuniva per leggere la Bibbia e
per pregare insieme. La domenica si recava a Venezia
per assistere al culto. Trasferito in Sicilia, al tribunale di
Caltanissetta, divenne membro assiduo della nostra co
Meccanica Riesi Srl
SOS
Chi siamo: Un’azienda meccanica di precisione che da più di 25 anni impiega 23 operai specializzati (ex allievi della scuola meccanica del Servizio
l^istiano).
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Attraversiamo una crisi di scarsità di lavoro, dovuta alla riduzione della domanda sul mercato.
Rivolgiamo un appello agli artigiani, distributori di utensili e industrie del
j.vlegno, evangelici e non, perché ci aiutino a salvare dei posti di lavoro, acquietando direttamente da noi (a parità di qualità e prezzo sul mercato) gli uten'^li che produciamo (a richiesta vi inviamo un nostro catalogo).
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25"°’!^t3ttateci: per ulteriori informazioni rivolgersi al seguente indirizzo:
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39016 Riesi (CL)- tei 0934'928026; fwc 0934-928055
(chiedere del sig. Lorìs Tomassini)
munità e da allora si dedicò
con tutta la sua forza alla vita
della Chiesa valdese. Pej periodi anche lunghi sostituì il
pastore nella predicazione,
tenne le lezioni ai bambini
della scuola domenicale,
animò4’Unione giovanile e
anche fuori della chiesa,
nelTambiente di lavoro e tra
amici e conoscenti, non perdeva occasione di testimoniare la sua fede. Negli ultimi
anni aveva preso a cuore il
movimento ecumenico e si
prodigò nel promuovere incontri fra la nostra comunità
e un gruppo cattolico di focolarini di Caltanissetta. Teneva
duro in questo suo sogno di
«unità della chiese», anche se
altri membri della nostra
chiesa non condividevano il
suo entusiasmo.
Interessato a tutti i problemi della chiesa, e non solo
quella di Caltanissetta, si teneva informato con le letture
e la partecipazione ai vari
convegni portando sempre il
suo valido contributo di esperienze. Fece anche parte del
comitato del Servizio cristiano di Riesi, prendendo a cuore le difficoltà del cammino di
quest’opera tanto impegnativa e significativa a Riesi. Per
questo e per tanti altri motivi
la comunità tutta di Caltanissetta lo ricorda con sincero,
^commosso affetto.
Per / Vòstri acquisti,,
per gli abbonamenti
al periodici evangelici
Librerie
CLAUDiANA
MILANO;
via Francesco Sforza, 12/A;
tei. 02/76021518
TORINO:
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tel.0121/91422 ., • . ,
ROMA: :
Libreria di cultura religiosa
piazza Cavour, 32; '
tei. 06/3225493
Agenda
MILANO — «Tra passato e futuro; il popolo cristiano si confessa» è il titolo di un ciclo di incontri organizzati dal Centro culturale protestante. In quest’ambito il prof. Sergio Rostagno parla sul tema «Perché riconoscere e confessare peccati e errori»: ore 17,
nella sala attigua alla Libreria Claudiana in via Francesco
Sforza 12a. Per ulteriori informazioni tei. 02-76021518.
ROMA — Per il ciclo di lettura ecumenica della Bibbia
guidata dai biblisti Giuseppe Sorani e Daqiele Garrone, viene studiata la Lettera di Paolo agli Efesini (cap. 2). Organizza il Sae, presso la sala delle Suore francescane missionarie
in via Giusti 12, alle ore 18. Informazioni al 06-58331825.
TORINO — «Il femminismo guarda a Sud. D?i Pechino
un nuovo protagonismo delle donne» è il tema di un dibattito tra Doriana Giudici (Cnel), Carolina Cárdenas (Ufficio
stranieri del Comune di Torino), Giuncarla Codrignani
(Centro documentazione donne di Bologna) organizzato
dal Centro A. Pascal e da un gmppo di altre associazioni:
ore 15,30„ nel salone valdese di corso Vittorio Emanuele II
23. Per ulteriori informazioni tei. 011-6692838.
RIVOLI — Alle ore 15,30 nella chiesa battista (viale Bassano) si tiene Tassemblea
dell’Associazione delle chiese battiste"del
Piemonte. Per ulteriori informazioni telefonare allo 011-8986459 fax 011-8224975.
PADOVA — «Orientale Lumen: l’incontro
con i fratelli ortodossi» è il titolo di una
conferenza di Claudio Gugerotti organizzata dal Centro Marco Salizzato: ore 21, presso il teatro «Antonianum», in via Briosco 7.
Per informazioni tei. 049-690269.
ROMA — Nell’ambito di un ciclo di incontri organizzati dalla Facoltà valdese di teologia e dal Centro evangelico di cultura e dedicati al tema «I cristiani e lo stato al tempo
dell’imperatore Costantino», il prof. Giancarlo Rinaldi parla sul tema «La grande svolta costantiniana»; ore 18, presso l’aula magna della Facoltà in via Pietro
Cossa 40. Per informazioni tei. 06-3215128.
VENEZIA — Nell’ambito del «corso di
ecumenismo» organizzato dal Centro Germano Pattaro, dalla Chiesa valdese..e dal Segretariato attività ecumeniche, Paola Palagi
parla sul tema «Donne e teologia»: ore 18,
presso il Centro Pattaro (zona San Marco).
Per ulteriori informazioni telefonare allo 041-5227549.
TORINO — «Dio non è così» è il tema di
un corso sulla figura di D. Bonhoeffer organizzato dal Centro teologico, dall’Uciim e
dall’Ufficio diocesano della scuola. In quest’ambito Fulvio Ferrario parla sul tema
«Un cristiano tra croce e svastica»: ore 15,
Liceo D’Azeglio, via Patini 8; tei. 011-5611923 (9,30-12).
TORINO — Si tiene il sesto incontro del «corso di formazione dei laici», coordinato da Giuseppe Platone, sul tema
«Un patto per la vita». Argomento dell’incontro «Lotte per
la vita e politiche di sviluppo». Il corso si articola in due
sessioni, ore 16 e 20,45, e si svolge nella sala valdese di via
Pio V, 15 (1° piano). Per informazioni tei. 011-6692838.
POGGIO UBERTINI (Fi) — Si tiene il 2°
convegno su «arte e servizio». Il convegno,
che durerà fino al 17 marzo, si articola in
laboratori su «musica»' con Giuseppe De
Chirico, «teatro» con Stefano Murò, «grafica pubblicitaria» con Eugenio Gianni, e costa 70.000 lire. Per informazioni ed eventuali iscrizioni tei.
0575-9055849 (Gianni e Marcella Rigamonti).
BERGAMO — «I documenti di Qumram: sviluppi e novità» è il titolo di una conferenza del prof. J. Alberto Soggin. Organizza il Centro culturale protestante: ore 21, presso la sala di via Tasso 55 (1° piano).
TRIESTE — Il Centro culturale A. Schweitzer organizza
un corso di aggiornamento sul tema «Diritti umani, libertà
religiosa, cultura e arte nella Trieste del 700». La sesta e
ultima lezione a cura della prof. Antonella Caroli ha come
tema «Una città rinnovata nell’arte e nella cultura»: ore
17,30, piazza San Silvestro 1. Informazioni al 040-632770.
MILANO — «Tra passato e futuro: il popolo cristiano si confessa» è il titolo di un
ciclo di incontri organizzati dal Centro culturale protestante. In quest’ambito il past.
Giorgio Toum parla sul tema «Quale modello di società ha offerto e office la chiesa
cristiana»: ore 17, nella sala attigua alla Libreria Claudiana
in via Sforza 12a. Per informazioni 02-76021518.
CULTO EVANGELICO: ogni domenica
mattina alle 7,27 sul primo programma radiofonico della Rai, predicazione e notizie
dal mondo evangelico italiano ed estero, appuntamenti e commenti di attualità.
PROTESTANTESIMO: rubrica televisiva
realizzata dalla Federazione delle chiese
Q evangeliche in Italia, trasmessa a domeniche
Q alterne da Raidue alle 23,40 circa e, in repli■ ca, il lunedì della settimana seguente alle ore
9,30. Domenica 10 marzo (replica lunedì 18
marzo): Donne e chiesa; ragazze madri, thè voice of glory:
fede e resistenza nella musica degli schiavi d’America.
AVVERTENZA: chi desidera usufruire di questa rubrica
deve inviare i programmi, per lettera o fax, quindici giorni prima del venerdì di uscita del settimanale.
14
5-'
PAG> 10 RIFORMA
ElFORMA
n patto scellerato
Jean-Jacques Peyronel
I tremendi attentati di Gerusaiemme che hanno causato la morte di decine di cittadini israeliani pongono
nuovamente un drammatico punto interrogativo sulla
prosecuzióne del processo di pace tra Israele e Olp. A poco più di un mese dalle prime elezioni nei territori
dell’Autonomia palestinese, ci si chiede che cosa abbia
spinto il movimento islamico Hamas a compiere questa
ennesima carneficina.
Una prima ragione potrebbe essere appimto l’elezione
plebiscitaria di Yasser Arafat a capo dell’Autonontla palestinese, e la sostanziale sconfitta di Hamas che fino alla
vigilia aveva chiamato al boicottalo delle elezioni e che
in extremis aveva difiuso volantini per le strade di Gaza e
della Cisgiordania per chiedere un voto bianco. Il peso
elettorale di Hamas viene di solito valutato intorno al
20%. Avendo ottenuto I’88,l% dei voti, Arafat ha dimostrato di avere anche la fiducia di buona parte di questo
elettorato. Un’altra ragione è sicuramente l’uccisione da
parte di Israele del cosiddetto «ingegnere» di Hamas,
ideatore della strategia stragista antisraeliana. Come vendicare meglio il suo assassinio se non con un attentato ancora più spettacolare?
Tuttavia vi sono probabilmente ragioni più politiche.
Fra queste, una potrebbe essere la decisione presa dal
nuovo primo ministro israeliano, Shimon Peres, all’indomani del voto palestinese, di autorizzare «senza alcuna
restrizione» il ritorno nei territori autonomi dei 430 membri in esilio del Consiglio nazionale palestinese (Cnp) che,
come è noto, è il «Parlamento» dell’Organizzazione di liberazione della Palestina, e che quindi è l’organo supremo che rappresenta tutte le istanze del popolo palestinese, ivi comprese quelle della vasta diaspora (3 milioni)
sparsa in tutti i paesi del Medio Oriente.
Ora il Cnp, la cui ultima riunione risale al settembre
1991 ad Algeri (cioè due anni prima degli accordi di Oslo
firmad a Washington), dovrebbe essere convocato prossimamente nei territori autonomi per abrogare o emendare
la Carta dell’Olp, adottata nel 1968, che prevede esplicitamente la distruzione dello stato di Israele, Carta che lo
stesso Arafat aveva dichiarata superata fin dal 1989 e che,
nel settembre 1993, si era impegnato ad abrogare. Ma per
abrogarla ci vuole una maggioranza dei due terzi del Cnp.
Dei 618 membri del «Parlamento» palestinese, soltanto
188 sono rappresentanti dei palestinesi «deU’intemo», ed
è noto che fra quelli della diaspora si trovano i più accanati avversari politici di Arafat, come Abul Abbas, Nayef
Hawatmé o Georges Habasch. Questi, sostenuti dal presidente siriano Assad, si oppongono formalmente all’abrogazione della Carta e intèndono comunque subordinare
qualsiasi discussione alla questione decisiva del rientro in
Palestina di tutti i palestinesi della diaspora, cosa non
contemplata dagli accordi di Washington.
I negoziati sullo statuto definitivo del territori autotiomi dovrebbero iniziare nel maggio prossimo, subito dopo
le elezioni politiche in Israele, anticipate da Peres per poter portare a termine il processo di pace da una posizione
di forza sul piano interno. Gli attentati di Gerusalemme
hanno avuto sicuramente l’effetto di rimescolare le carte,
indebolendo di colpo sia Peres sia Arafat. Che ci sia stato
quindi, come sostiene Areifat, un «patto scellerato» tra gli
estremisti islamici palestinesi e i falchi dell’estrema destra israeliana, già responsabili dell’omicidio di Rabin,
appare un’ipotesi plausibile. Ma se così stanno le cose, il
traguardo della pace in Palestina non è dietro l’angolo. Il
primo ministro israeliano e il presidente dell’Autonomia
palestinese si trovano di fronte ad una sfida in cui ambedue si giocano il loro destino politico e storico.
MA
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DIRETTORE: Giorgio Gardioi VICEDIRETTORI: Luciano Deodalo, Emmanueie Paschetto
REDATTORI: Stello Armand-Hugon, Claudio Bo, Alberto Bragaglia, Alberto Coreani,
Avemino Di Croce, Fulvio Ferrarlo, Maurizio Girolarrii, Anna Maffei, Milena Martinat, Carmelina Maurizio, Luca Negro, Luisa Nitti, Jean-Jacques Peyronel, Gian Paolo Ricco, Fulvio Rocco, Pietro Romeo, Marco Rostan, Plervaldo Rostan, Marco Schellenbaum, Federica Toum, Florence Vinti, Raffaele Volpe AMMINISTRAZIONE: Ester Castangia ABBONAMENTI: Daniela Actis FOTOCOMPOSIZIONE: Aec s.r.l. Mondovl - tei. 0174/551919
STAMPA: La Ghisleriana s.n.c. Mondovì - tei. 0174/42590 EDITORE: Edizioni Protestanti s.r.l. - via Pio V, 15 bis -10125 Torino.
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Riforma è il nuovo titolo della testata La Luce registrata dal Tribunale di Pineroio con il n.
176 del l’gennaio 1951, responsabile Franco Giampiccoli. Le modifidie sono state regi
strate con ordinanza in data 5 marzo 1993.
Il numero 9 del 1' marzo1996 è stato consegnato per l’inoltro postale all'Ufficio CMP Nord,
via Reiss Remoli 44/1 Idi Torino mercoledi 28 febbraio 1996. ,
Commenti
VENERDÌ 8 MARZO 199<;
Il ritorno della religione nella società italiana
Il mondo è aperto alla fede
Sui quotidiani è ripreso il dibattito sulla natura della fede
Il nuovo libro di Gianni Vattimo ne è stata l'occasione
L'eclisse del sacro è finita,
almeno a giudicare dal numero degli articoli dedicati ai
temi religiosi sui giornali
quotidiani. Non sono più solo i vaticanisti a interrogarsi
sul ruolo della fede nella società, ma anche direttori di
giornale, scrittori e opinionisti. Così è successo che l’ultimo libro del filosofo torinese
Gianni Vattimo, «Credere di
credere», ha aperto un interessante dibattito sulle nuove
modalità in cui si manifesta
la fede nella nostra società.
«Un libro-scommessa scrive Maurizio Assalto [La
Stampa, 25 febbraio) - è la
storia di un ritorno alla religione che è anche un ritorno
della religione. Nel senso che
l’esperienza autobiografica,
evidenziata dall’uso della prima persona, come in Cartesio, come in Agostino, corrisponde la situazione di un
mondo che è di huovo, in
modo più leggero, meno tragico aperto alla possibilità
della fede».
Nel suo libro, Vattimo sostiene tra l’altro che «il Vangelo è più amichevole, anche
verso la ragione (tardo)moderna e le sue esigenze, di
quanto una concezione di
fondo autoritaria della salvezza voglia farmi credere».
Di qui deriva una visione del
cristianesimo che, preso atto
della secolarizzazione, è
chiamato ad andare incontro
all’uomo postmoderno con
umiltà, senza integralismi o
pretese di essere il custode
unico e assoluto della verità:
«Invece di presentarsi come
un difensore della sacralità e
intangibilità dei “valori”scrive Vattimo - il cristiano
dovrebbe piuttosto agire come un anarchico non violento, come un decostruttore
ironico delle pretese degli
ordini storici, guidato non
dalla ricerca di una maggiore
comodità per sé, nia dal
principio della carità verso
gli altri».
Sergio Quinzio, sempre
sulle colonne del quotidiano
torinese, polemizza con questa concezione «debole» della
fede,- che relativizza addirittura la dimensione del peccato: «Che cosa significa - si
chiede - “amare il prossimo”? (...) Significa forse una
generica, umana benevolenza, che finisce per equiparare, nella “leggerezza” di una
universale “liberazione” dal
peccato, vittima e carnefice?
Rendere giustizia è la prima,
tragica e tenera insieme, carità dovuta alla vittima».
Per Emanuele Severino la
tesi di Vattimo che va contestata è anzitutto quella della
permanenza della fede nel
mondo postmoderno: «La
grande tradizione sapienziale
dell’Occidente, che ha il cristianesimo al proprio centro,
è irreversibilmente morta, o
rimane in vita come le foglie
secche sui rami. Rimangono
le fedi, i diversi modi di “credere di credere” Anche la
scienza e la tecnica sono una
fede; ma sono la fede più potente, destinata a dominare
tutte le altre, quella cristiana
compresa. Rimane aperta la
questione decisiva: se la voce
dell’Occidente (che ormai
domina anche l’Oriente) sia
l’unica possibile».
Paolo Flores D’Arcais difende le ragioni dell’ateismo:
«Se è dalla caduta delle illusioni rivoluzionarie che nasce il nuovo bisogno di religione, va detto che esse già
ne costituivano un surrogato.
Cercare un surrogato di surrogati di religione è legittimo,
ma sempre e solo come attività consolatoria; ma è una
Incontrare l’IsIam
ragione di più per uscire
dall’incantamento e accettare con sobrio coraggio la finitezza irredimibile dell’esistenza».
È ancora Gianni Vattimo,
insieme con Jacques Derrida,
il protagonista di un’intervista firmata da Elena Guicciardi su La Repubblica (23
febbraio), in margine all’uscita del volume «La religione»,
una coedizione intemazionale curata dalle case editrici
Laterza e Seuil. Secondo Vattimo, «nella società la religione sembra tornare come bisogno di radici. Nella filosofia
ritrova spazio perché sono
caduti i sistemi metafisici per
cui era legittimo essere atei,
positivisti eccetera. Il ritorno
della religione nella società e
nella filosofia non ha dunque
le stesse origini».
Peccato che in tutti i dibattiti manchi ancora la voce
dei credenti evangelici: anch’essi credono di credere e,
forse, hanno proposte di fede
vissuta che è opportuno conoscere.
IH«
» Nel nostro paese la religione a scuola è un fatto privato
Studiamo la religione, non il catechismo
di una particolare confessione
GIOVANNI ANZIANI
Su Avvenire di venerdì 9
febbraio ho letto con interesse il documento della
presidenza della Conferenza
episcopale italiana sul tema
dell’insegnamento della religione cattolica (Ire) nelle nostre scuole. Desidero presentare alcune osservazioni e inviare una proposta concreta
sul tema. Inizio citando il titolo dell’articolo: «Religione,
patrimonio di tutti». Se in
quel «tutti» si intendono tutti
i cittadini italiani, è necessaria una riflessione sulla pluralità di religioni presenti nel
nostro paese e, all’interno
della cristianità, sulla pluralità di confessioni.
La Conferenza episcopale
italiana (Gei) ha ritenuto opportuno esortare i genitori
cattolici a una seria riflessione suU’Irc per i loro figli.
Questo è suo pieno diritto,
ma contesto che tale appello
debba o possa essere rivolto
a tutti i cittadini. Tale autorità non appartiene alla Gei,
organo all’intemo dèlia sola
Chiesa cattolica. Così l’invito
ampio che trovo nel documento ove si afferma: «Auspichiamo che anche le altre
espressioni della comunità civile guardino con fiducia a
questo insegnamento» non mi
trova consenziente.
Precisando (se ve ne fosse
ancora necessità) che si sta
parlando non di un insegnamento della «religione», ma
dell’insegnamento della religione cattolica, non è pensabile guardare «con fiducia» a
tale insegnamento. Senza riaprire una vertenza sulla legittimità deirirc, vorrei sottolineare due fatti.
1) L’Irc à certo un’ora entrata oramai nel «tempo
scuola», ma esiste una certa
percentuale di genitori e di
studenti (in democrazia non
hanno importanza il numero
alto 0 minimo di tale percentuale) che hanno scelto di
non avvalersi di un’ora di religione cattolica. Molti di loro, come chi appartiene alle
chiese metodiste o valdesi, ritengono che l’insegnamento
della religione sia un fatto
della famiglia e della chiesa,
non della scuola pubblica.
Chi decide di non avvalersi
deirirc lo fa consapevole di
esercitare un libero diritto e
non credo che debba sentirsi
in cattiva coscienza ricevendo un rimprovero.
2) Vorrei poi presentare
una proposta concreta sul tema scuola e religione. La legge 449, all’art. 10, recita: «La
Repubblica italiana, allo scopo di garantire che la scuola
pubblica sia centro di promozione culturale, sociale e civile aperto all’apporto di tutte
le componenti della società,
assicura alle chiese rappresentate dalla Tavola valdese il
diritto di rispondere alle
eventuali richieste provenienti dagli alunni, dalle loro famiglie o dagli organi scolastici, in ordine allo studio del
fatto religioso e delle sue implicazioni. Le modalità sono
concordate con gli organi previsti dall’ordinamento scolastico. Gli oneri finanziari sono a carico degli organi ecclesiastici competenti». Ritengo
che la scuola, pubblica debba
aprirsi, sotto il profilo cultU‘
rale, all’apporto del maggior
numero possibile delle componenti della società, ai fini
di un’informazione ampia
che consenta o favorisca il
dialogo e il confronto.
Facciamo dello studio del
fatto religioso un elemento
forte nel campo educativo e
formativo dei giovani al di là
delle confessioni religiose e
della catechesi ecclesiastica.
Tale studio può diventare un
elemento di crescita del cittadino perché egli possa assumersi responsabilità nella
società. Quale pastore di una
chiesa evangelica metodista
sono disponibile per offrire,
nell’ambito della scuola e secondo i criteri dell’ordinamento scolastico, un contributo affinché il nostro paese
riesca a non chiudersi in
steccati confessionali, ma a
Cattolici
a rischio
di estinzione
La crisi politica in atto mette i cattolici a rischio di estìitzione. È questa la tesi sostenuta da Gianfranco Bruneif
[Il Regno, n. 4 del ’96), per ii'
quale «una perdita secca
presenza laico-cristiana ij*
politica comporta una perdita!
secca di laicità per la società,]
per la politica e per la Chiesa:
cattolica, e più profondamen-!
te lo smarrimento della memoria di una tradizione di
cultura democratica necessaria al paese. Una tale evenien»;
za riduce la neoassunta equi»
distanza della gerarchia dai
partiti e dagli schieramenti]
politici ih forma di indifferai.
za funzionale: è l’istituzioni
come tale che tratta coi verdi
delle istituzioni civili e politÌ|
che: include la nozione dt|
progetto (compresa quella di
progetto culturale) in quella]
di istituzione e genera dipen-'j
denza clericale».
Secondo l’autore «il fattqj
che in questa lunga crisi dij
governo e di fronte alle grandi questioni istituzionali e so/
ciali che essa ha comunque
sollevato, più che voci laichi
dell’area cattolica si siano
udite (al di là del merito) voti
ecclesiastiche dal card. Martini sul federalismo solidale!
al card. Ruini, a Dossetti aBj
ultimo intervento del se^
tarlo di stato card. Sodano sui
semipresidenzialismo alla»
francese mostra una tenden-i
za già in atto. Una nuova staj
gione clericale non sareb”
una gran partenza per il
getto culturale della Chiesi,
italiana, non sarebbe di alarii
aiuto al rinnovamento delri^
società italiana». j
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maturare come paese europeo, come paese con componenti di più culture e più
religioni.
^ L'importanza
della preghiera
Francesco Alberoni, sul!
Corriere della Sera del 26 feri
braio, riafferma l’importan®
della preghiera: «Al di sotM
della società moderna - afferma il sociologo - egoista, an-;
gosciata, nevrotica sta rina- g
scendo una sottile correnB
mistica». Di fronte aH'«angO’
scia esistenziale» che domiiS
le giornate dell’uomo con»
temporaneo, travolto dalla
crisi dei valori e dalla perdi®
di punti di riferimento, etn^'
ge un «bisogno di ancoraggi^
che «cerca di nuovo la strada
della religione», qualche voi®
nella «religione ufficiale, isri
tuzionale», altre volte iii
specie di «religione invisioj;
le». Al di là della percentuali
minoritaria di chi ricorre
sette 0 alle religioni orieb
sostiene però Alberoni, in Ori
cidente «la via maestra resta
la preghiera. Questa
ra non domanda qualcow
una grazia. È un dono di se-,
primo comandamento, d®
ntt
ziato r
feetsov
^eri è
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il cuore, con tutta l’anii^
con tutta la forza; il soggc»
grida di non essere nulla:
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mondo come nel rito_de* ionica d
consacrazione monastic^
cui il novizio sta disteso Wt
CUI II 11UVIÍ.1U aia uiai«--'-' - i» jaVision
coni per terra, con le bra^ tata da U
aperte, vuoto. E, in quel i**®'
mento, arriva Dio».
Cercasi collaborazio^
1 lettori che vogliono coHat
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viare ritagli alla redazioni
Torino antìne per fax ai nur"^
011-657542
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ERDÌ 8 MARZO 1996
PAG. 11 RIFORMA
BATTITO - DIBATTITO - DIBAniTO - DIBATTITO - DIBAHITO - DIBATTITO - DII
I risultati delle ricerche scientifiche sulla datazione della Sindone
Vero
EMANUELA MARINELLI
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NESSUNO pretende che tutti siano scienziati, ma quando si parla
di argomenti tecnici la massima precisione è d’òbbligo. Così non pare
,Ì*feiisare Carlo Papini, il quale néll’artiéolo pubblicato il 23 febbraio scorso
(crive che l’esperimento del chimico
sso Dmitri Kouznetsov si è svolto a
900 gradi. Come è ormai noto, lo
ienziato moscovita ha ricostruito in
, iboratorio le condizioni del particolàre incendio che la Sindone subì nel
1532 a Chambéry ottenendo su campioni di lino un arricchimento di carbonio radioattivo che li «ringiovanisce» di dodici secoli.
Se Papini avesse letto il lavoro pubblicato da Kouznetsov, A. Ivanov e P.
Veletsky sul Journal of Archeological
%ience dello scorso gennaio saprebbe che i frammenti di antichi tessili
Jsisdno stati tenuti per 90 minuti a
^"IÓ0°C: ma egli non brilla per accuraUtiz. Già il 19 gennaio aveva afferlato con disinvoltura che «noi sap'amo ormai tutto sulla Sindone di
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brace?
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(¡forino, cioè quando, dove, come, per■éhé e da chi è stata prodotta». Peccato
; 4te non ricordi quando, dove, come,
perché e da chi è stata datata: infatti
¡ebhfonde il 1988 con il 1991, Oxford
l^on Londra e addirittura l’Arizona
vcon l’Alabama. Questa volta appros:'ima la data ottenuta: 1280-1350 invece dell’ormai noto 1260-1390.
¡Papini ha poco da ironizzare su un
■iventuale Premio Nobel allo scien' ziato russo per le sue scoperte. Kouzfetsov per le sue ricerche sui biopoli&eri è stato insignito del premio Le'tìp, che forse a noi occidentali dice
li ipàco; ma senza dubbio egli, di con;®ssione battista, non è un bigotto
: iche corre a baciare le reliquie dei carolici. Recentemente è stato in Italia e
ha'tìimostrato, con semplicità e rigore Scientifico, che la datazione radionica, come tutte le metodologie
ne, non è infallibile. E che la Sine non può essere medievale,
ter quanto riguarda gli esperimenti
dinttorio Delfino Pesce, nessun tabù:
ne parlo nel libro da me scritto con
\fezio Petrosillo La Sindone, un enigma òlla prova della scienza (Rizzoli,
1990) alle pagine 229-231. Le immagini da lui ottenute (comunque limitate
al solo volto) non sono assolutamente
fiòttfrontabili con la Sindone né come
dimensioni (la Sindone misura m 4,36
X 1.10 e presenta una doppia figura
«mana completa, frontale e dorsale)
né come caratteristiche: tra l’altro si
;comportano in fluorescenza all’ultra^òletto in maniera diversa. Tutto ciò
àgià ampiamente dimostrato da anni:
si veda, per esempio, lo studio speriBieiitale di Mario Moroni in La Sindone, indagini scientifiche (ed. Paoline,
W8), pagine 142-185. E poi Delfino
I^sce non parla di sangue messo con
il pennello come riporta Papini (co
munque non corrispondente a quanto si osserva sulla Sindone) ma di
ocra, negando così i risultati incontestabili di analisi già riconósciute a livello internazionale.
Ripescando le tele di Delfino Pesce,
Papini ci riporta indietro di anni;
mentre gli esperimenti di Kouznetsov
ci proiettano nel futuro. Ringraziamo
Papini per la lezioncina sul radiocarbonio, ma l’esperimento dello scienziato msso è un fatto concreto e bisogna comunque ammetterlo.
Falso
CARLO RAPINI
S E il russo Kouznetsov ha riscaldato il suo frammento di tela a soli
200°C, il suo esperimento è sbagliato
in partenza, perché noi siamo certi
che nel 1532, durante l’incendio di
Chambéry, la Sindone di Torino raggiunse temperature prossime ai
900°C (in assenza di ossigeno). Infatti
la teca in ]ega d’argento che la conteneva cominciò a fondere (alcune gocce hanno perforato la tela piegata
all’interno). È noto che l’argento puro fonde a 960,8°C e il rame (componente della lega) a 1.083°C.,
Ma questo è ancora nulla di fronte
alla vergognosa «retromarcia» fatta
dal russo a Torino. Partito baldanzosamente sostenendo che il riscaldamento (a 200°C!) della tela avrebbe
apportato nuovo C14 facendola «ringiovanire» di ben 1.260 anni, di fronte
alle contestazioni dei fisici' ha disinvoltamente cambiato le carte in tavola parlando solo di «inquinamento»
prodotto dall’acqua usata per spegnere l’incendio. Ma non si vede proprio come il lavaggio in acqua fredda
possa variare la radioattività naturale
dei radioisotopi CI4!
Poi ha fatto ricorso a un altro argomento: il «biofrazionarhento». Il lino
fissa il C14 quasi solo nella cellulosa.
Dato che, nella lavorazione del tessuto, viene eliminata la parte di lino
composta da lipidi e viene lasciata
solo la cellulosa, il prodotto finale ri
sulterebbe più giovane del vegetale di
cui è composto, perché troppo ricco
di C14. Ma gli ha risposto ancora il
prof. Luigi Gonella del Politecnico di
Torino: «Del biofrazionamento venne
tenuto conto [al momento dell’analisi
al C14] con tutte le opportune correzioni»^. E allora? Sulla «insuffitiente
pulizia» del reperto abbiamo già detto. I tre istituti sono i migliori e più
attrezzati del mondo: accusarli di
non saper «pulire» il reperto da datare équivale ad accusarli di non saper
fare il loro mestiere.
E veniamo a Pesce Delfino.
1) L’obiezione che le immagini da
lui ottenute con il bronzo riscaldato
non sarebbero confrontabili con la
Sindone perché limitate al solo volto
non regge: quel che vale per una parte vale per il tutto.
2) Emanuela Marinelli scrive: le immagini di Pesce Dejfino «si comportano in fluorescenza all’ultravioletto in
maniera diversa». Questo è clamorosamente falso e dimostra che chi scrive ignora i risultati.coincidenti delle
molte analisi sulla Sindone compiute
nel 1978 dagli scienziati americani
del gruppo Sturp («Shroud of Turin
Research Program») e pubblicate su
riviste specializzate.
R. Gilbert e M. M. Gilbert «affermano di avere rilevato una notevole somiglianza, sia dal punto di vista delle
caratteristiche spettrali, sia d$ quello
della fluorescenza, tra ^immagine
corporea e le bruciature dell’incendio
di Chambéry», cioè: «L’imrrìagine del
corpo e le bruciature del fuoco mandano, riflettono la luce alla stessa
maniera»^. Ed ecco la conclusione di
R. Rogers e E. J. Jumper: «L’immagine
della Sindone è talmente sìmile per la
sua reazione integrata a quella della
bruciatura, che diventa inevitabile la
conclusione: l'immagine del corpo è
chimicamente simile ad una bruciatura»". ¡
J. P. Jackson e E. J. Jumper hanno
confermato: «Risulta che l’immagine
[della Sindone] reagisce alle radiazioni ultraviolette, cioè è fluorescente»^
Questo vuol dire che, colpita da raggi
ultravioletti, manifesta una fluorescenza color rosso mattone, esattamente come ha notato Pesce Delfino
sulla sua immagine (p. 119 del suo libro). Corrispondono pure tutti gli altri dati: l’immagine è indelebile, superficiale, adirezionale ecc. Del resto
lo scienziato di Bari aveva lanciato
una sfida nel 1982: ripetere il suo
esperimento a Torino davanti ai «sindonologi» e analizzare ihsieme i risultati. Perché non è stata raccolta?
Quanto alle «macchie ematiche», in
un primo tempo Pesce Delfino aveva
utilizzato «ocra in polvere», ma in seguito aveva ammesso che il falsario
avrebbe anche potuto ricorrere a
sangue animale o umano (sostanza
facile da procurarsi e... sempre pronta all’uso). È assurdo dire che Pesce
Delfino «ci riporta indietro di anni»', il
suo libro è del 1982 ed-è tuttora in
commercio (ed. Dedalo, Bari); nel
1988 (Tanno stesso delle analisi al
C14) ha ripetuto il suo esperimento
in televisione (Raidue, rubrica «Giallo» con Enzo Tortora); ci auguriamo
che possa presto riprendere la parola
e dire la sua, anche se è giustamente
nauseato dalle troppe falsità propalate sulla sua scoperta, che rimane attualissima.
Quanto alla mia «imprecisione», riconosco di essere stato tradito dalla
memoria, nel mio primo articolo, ma
aver scritto «Alabama» anziché «Arizonq» non cambia assolutamente
nulla. Trovo molto scorretto fondarsi
su un banale lapsus per insinuare il
dubbio su tutte le altre affermazioni
che sono invece ben fondate.
Quanto al libro sulla Sindone scritto da E. Marinelli con O. Petrosillo,
basti citare quanto ne scrive il prof. A.
Piazzoli, fisico delTUniversità di Pavia: «[il libro] è in sostanza un catalogo di improbabili errori e di implausibili frodi»\ Basta scrivere un libro a
favore dell’autenticità per diventare
subito «sindonologi» ad honorem.
Ma quello che.più impressiona è
l’Ignoranza e la scarsità di argomenti
di questi difensori ad oltranza.
(1) Il prof. Luigi Gonella, cattolico,
fisico delTUniversità di Torino, già
consulente del card. Ballestrero per la
Sindone, ha scritto: «Per un simile
ringiovanimento dovrebbero essersi
verificati aumenti pazzeschi di C14»
(vedi «Famiglia cristiana», I dubbi del
russo, n. 9/1996, p. 69).
(2) Art. cit.
(3) Rivista «Applied Optics», n. 19
del 1980, p. 1930.
(4) Summary OverView and Near
Term Direction of Research, del
14.10.1979, p. 8, cit. da D. E. Stevenson, G. R. Habermas, Verdetto sulla
Sindone, Brescia, Queriniana, 1982,
p. 165.
(5) Space Science and thè Holy Shroud, in La Sindone e la scienza, Roma, Ed. Paoline, 1979, pp 168 ss.
(6) Art. Ecco le falle della Sindone,
in «L’Unità» del 23.2.1996.
Il 23 febbraio te deceduta in Roma, a 57 anni, la dottoressa
Susetta Pons in Modugno
moglie e madre meravigliosa
La ricordano il marito Maurizio e i
figli Marco e Barbara, certi che nelia
grazia di Dio si è ricongiunta ai suoi
adorati genitori Mario e Flaminia.
Roma, 8 marzo 1996
RINGRAZIAMENTO
«Sia che viviamo o che moriamo
noi siamo nel Signore»
Rom. 14, 8
Il giorno 23 febbraio 1996, in Bologna, il Signore chiamava a sé
Carlo Corradi
Con profondo dolore ne danno il
triste annuncio la moglie Amabile
Sitta con i figli Raffaeie e Alberto éd
i congiunti.
Un sentito ringraziamento al pastore Giovanni Anziani, deiia Chiesa
metodista di Boiogna, per le parole
di speranza e consolazione.
Bologna, 8 marzo 1996 ^
LA MISSIONE
EVANGELICA
CONTRO LA LEBBRA
via Rismondo 10, 05100 Temi
comunica che il nuovo
numero di pc p è
12278057
1 Scambio di
corrispondènza
Cari amici in Cristo,
mio marito è un pastore
presbiteriano con antenati
ugonotti francesi. Ho un figlio di 15 anni e viviamo in
Louisiana (Usa).
Mi piacerebbe corrispondere con qualcuno/qualcuna in Italia sia per scambiarci notizie sulle nostre
chiese e tradizioni sia per
imparare l’italiano (io) e
l’inglese (chi mi scriverà).
mrs. Elizabeth Fisher
1520 East Sibley road
Choudrant, LA, Usa 71227
posta elettronica: efisher
@engr.latech. edu>
homepage: http://www.latech.edu/-efisher
^Costruire
meridiane
, Sino al secolo XVII, quando
y impose definitivamente,
^ organizzazione della vita
Sciale, l’orologio meccaniil tempo si misurava annota con le clessidre, ad acHUa 0 a sabbia, per altro anota in uso vicino alla bussoSulle navi mercantili, nel
, «Colo scorso.
d Ìpcivile di tutti i popoli
laf j*^**^hità era invece regola dalle meridiane solari, il
. TJ* Strumento originario è lo
«“onione inventato, pare, 600
prima di Cristo, dal filo^ ® astronomo greco Anastutore della scuola
_ nica di Tálete, che sostituì
I |.i;Osmologia tradizionale
di una natura rego^“ojeggi costanti.
’ . ^eridiana, in astronomia,
tdeterminata dall’indel piano meridiano
i e-,. orizzontale. Per
; dia« si chiama meri.°^”i orologio solare
I mr.« « ° sliio 0 gno
; cìpI!^ fissato su una superficaia quasi sempre verti
cQisposta parallelamente
all’asse di rotazione della terra, sulla quale si proietta T
ombra del sole che indica, a
seconda della posizione, l’ora
stabilita, salvo naturalmente
le digressioni compatibili con
l’equazione del tempo nel
corso dell’anno.
Voler costruire meridiane
nel tempo attuale, adeguandosi alle esigenze di confronto con gli orologi meccanici,
significa dare un minimo di
precisione alla misura, valendosi di strumenti sofisticati
come il teodolite e il computer. Eppure bisogna specialmente mantenere il senso
etico del problema, che necessariamente dà la preferen'za alla ricerca artistica nella
realizzazione del manufatto e
cioè: un orologio preciso come un teorema si può produrre industrialmente, mentre il significato di un’ombra
di sole richiede fantasia pura
per imbrigliarlo in un disegno, in una posizione e con
l’impiego di materiali che riflettano le ragioni e i sentimenti umani dell’operatore e
di chi ne gode.
Di questo vive e per questo
lavora Christian Tobias, metodista di Carrara, artista per
combinazione nel suo atelier
ingombro di pietre e strumenti, creati e progettati da
sé, di libri e sentenze che lo
confortano nella ricerca, fatta
di studio e di amore della natura. I materiali (marmo e legno, vetri e metalli) grezzi o
lavorati, per effetti di luce ed
esigenze di tecniche e le prove di sistemazione (armonia
di luoghi, di tempi e di spazi)
sono costanti di esperienze e
di lavoro, che fanno di un
sensibile desiderio di vita
d’altri tempi il risultato di un
compito artistico impegnato.
Margarite Ziegler- Carrara
S Savonarola^ il
Lutero italiano?
Non tutti sanno che sul
frontone gotico sovrastante la
porta principale del Palazzo
Vecchio a Firenze fii posto,
nei primi del ’500, un monogramma raggiato di Cristo Re,
al quale fù aggiunta la scritta
dedicatoria di ispirazione savonaroliana: «Jesus Christus
Rex fiorentini populi», sostituita poi con l’altra, più eloquente: «Rex regum et dominus dominantium».
Lo sfiirito di queste iscrizioni era quello di dichiarare la
sovranità assoluta e unica di
Cristo; concetto espresso più
volte, e fra i confratelli della
chiesa di San Marco (ove il
Savonarola fu priore) e in forma pubblica tra la gente: noto
è il suo intrepido monito (per
tanti anni apparso nella prima pagina del periodico
evangelico «La Luce»): «Io ti
avviso, Italia, io ti avviso, Roma, che niuna cosa può salvarti se non Cristo». Personalità indubbiamente forte,
quella del Savonarola, evidenziata in forme irruente dai
pulpiti delle chiese fiorentine
attraverso un’oratoria infiammata da una predicazione a
tratti apocalittici che colpiva
in modo incisivo le menti e
gli animi degli attenti ascoltatori, tra i quali il giovane Michelangelo, che conservò fino
alla morte l’indelebile ricordo
della potente voce dei suoi
fervidi sermoni sui quali meditò con Tavanzare degli anni. Da non dimenticare, fra gli
altri, la partecipazione dèi
pittore Sandro Botticelli che
in un’intima agitazione psicologica sentì una forte crisi
personale di coscienza, in
un’angoscii apocalittica cau
^ta anche da una sensibilità
che si potrebbe definire «preriformistica» (vedi «Riforma»
dell’11.2.94).
Certo è che Tehtusiasmo
creato dal Savonarola sia in
campo etico che in quello religioso si espresse in forma
esplosiva, tanto che qualcuno, con la debita distanza, lo
ha definito «il Lutero italiano». Nella Stanza della Segnatura, a Roma, fra i personaggi
nella cosiddetta «Disputa del
Sacramento», Raffaèllq, con
un’interpretazione solo di
presenza storica e non certo
di adesione teologica, porrà
proprio il Savonarola; è noto
come quest’ultimo sognasse
di creare politicamente una
teocrazia con i suoi fedeli seguaci chiamati dal popolo
fiorentino «piagnoni» dopo il
famoso «bruciamento delle
vanità». Il frate ferrarese, che
nella libertà dello spirito si
era ribellato alle imposizioni
dettate dalla cattedra vaticana, fu martirizzato con «iniqua sentenza», come venne
inciso nel bassorilievo bronzeo posto, in memoria, nella
piazza della Signoria proprio
nel luogo dove fu arso, e le
ceneri gettate in Arno (23
maggio 1498). Oggi, a distan
za di quasi 500 anni, il caso
del «profeta disarmato», come Tebbe a definire Machiavelli in una discutibile e tardiva riabilitazione, pare che
sia oggetto di interesse da
parte della curia romana,
tanto da preannuqciare un’
eventuale possibilità di beatificazione; c’è da supporre (lo
diciamo con amara ironia
proprio dopo la settimana di
preghiera per l’unità dei cristiani) che qualcuno in un
prossimo futuro possa impetrare grazie a San Girolamo
Savónarola!
Comunque, per la Causa
della pace meglio tardi che
mai: la Toscana si appresta a
celebrare ufficialmente, dal
prossimo 24 aprile e proprio
il 23 maggio, giórno del martirio, in Palazzo Vecchio; un
discorso su «Il Savonarola e il
suo tempo» oltre alle tematiche connesse. Rievocando ed
esaltando la figura di Girolamo Savonarola come profeta
dì indipendenza da ogni
imposizione esterna, ci viene
in mente l’esclamazione di
Mosè: «Oh, fossero pur tutti
profeti nel popolo dell’Eterno!» (Numeri }U - 29).
Elio Rinaldi - Firenze
16
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PAG, 12 RIFORMA ‘___________________________ . _________
Del Comitato per le celebrazioni fa parte anche il pastore Jacques Stewart
Chiesa e stato riuniti in onore di Clodoveo
Nel 496/il re dei Franchi si faceva battezzare a Reims. Il presidente francese
e il papa hahno deciso di celebrare solennemente il ISOfT anniversario
JEAN-JACQUES PEYRONEL
h -, • ‘
l
IL 1996, in Francia, sarà
«l’anno Clodoveo», re dei
Franchi, battezzato nella Cattedrale di Reims nel 496 dal
vescovo della città, Remigio.
Uno dei motivi principali
delia recente visita in Vaticano del presidente francese
Jacques Chirac è stato di
concordare col papa alcune
delle varie celebrazioni che
segneranno questo 1500“ anniversario. Il programma
prevede infatti una visita solenne di Giovanni Paolo II a
Reims il 22 settembre prossimo, per commemorare ia
conversione di Clodoveo al
cristianesimo, primo capo di
stato occidentale, dopo l’imperatore romano Costantino
(nel 333), ad avere abbracciato la fede cristiana.
Per la grande occàsione è
stato erbato per decreto un
Comitato nazionale «per la
commemorazione deile origini della nazione: dalla Gallia alla Francia», presieduto
da Marceau Long, vicepresidente onorario del Consiglio
di Stato, di cui faimo parte il
presidente della Repubblica,
il governo, alcuni storici e al-cune personalità religiose.
Fra queste ultime, oltre a
mons. Duval, presidente della Conferenza episcopale francese, agli arcivescovi di Parigi, Reims, Lione e
Tours; e al gran rabbino Joseph Sitruk, ci sarà anche il
pastore Jacques Stewart, presidente della Federazione
protestante di Francia. Fra
gli storici vi saranno Hélène
Carrère d’Encausse, Pierre
Chaunu, Georges Duby, Jean
Favier, François Furet, Jacques Le Goff, Emmanuel Leroy-Ladurie e André Miquel.
Il Comitato dovrà definire i
grandi orientamenti delle varie manifestazioni culturaii e
religiose.
Data la delicatezza dell’avvenimento, che avrà caratte
Interno della cattedrale di Reims la cui costruzione iniziò nel 1211
re pubblico ufficiale, il Comitato dovrà precisare lo «spirito» nel quale dovranno svolgersi le manifestazioni. Come
conciliare infatti la presenza
congiunta delle chiese e dello
stato nel quadro della laicità
francese e della separazione
costituzionale tra chiese e
stato? Il rischio è di risvegliare la tensione sempre latente
tra i laici e i cattolici tradizionalisti, quella che lo storico
Emile Pouiat, tempo fa, ha
chiamato la «guerra delle due
Francia». Una è erede diretta
della Rivoluzione francese,
della libertà, e dei diritti
umani: l’aitra è figlia della
Controriforma e della Controrivoluzione.
Nello schieramento iaicista
si situa chiaramente la massoneria francese. Secondo
Jean-Claude Bousquet, gran
maestro della «Grande Loggia», seconda obbedienza
massonica francese, occorre
evitare di strumentalizzare
l’avvenimento al fine di rianimare questa vecchia guerra.
<M volgere dell'800 e del 900 dice Bousquet in un’intervista a Le Monde del 18 febbraio scorso - ci fu una grande battaglia a favore della laicità, portata avanti da tutte le
nostre obbedienze. Pensiamo
di averla vinta e ne siamo fie
ri; quest’evoluzione infatti era
conforme all’interesse del nostro paese e ha permesso alle
comunità.religiose di dedicarsi alla loro vocazione. Una
strumentalizzazione politica
di questo avvenimento che
portasse a dividere, a suscitare la paura e l’odiò ci è insopportabile e non possiamo fare
altro che condannarla».
Sul fronte dell’estrema destra e del Fronte nazionale
(Fn) di Jean-Marie Le Pen, il
discorso è ben diverso. Dopo
essersi accaparrato, qualche
anno fa, della figura di Giovanna d’Arco, il Fn è ben deciso a catturare anche quella
di Clodoveo. Per Bernard Antony, cattolico tradizionalista,
membro dell’ufficio politico
del Fn, responsabile delle
azioni culturali, «la sostanza
spirituale, intellettuale e morale, ma anche biologica, del
nostro paese si sta sciogliendo.
La Francia è diminuita, invasa, occupata, avvilita» e soltanto una «resistenza nazionale e cristiana» può salvarla
contro «un’efficace sovversione religiosa, culturale e morale che ha progressivamente
scristianizzato il paese». L’anno Clodoveo deve pertanto
essere l’occasione di «costruire l’arca nuova, annunciata
da Charles Maurras...» (Le
Monde). Un altro membro
dell’ufficio politico del Fn, lo
storico Pierre Vial, cerca di fare un ragionamento più
obiettivo sul piano storico, facendo risalire l’origine della
futura Francia al «periodo
gallico». «La Francia è il prostro di un’eredità gallica, latina con la conquista romana,
e franca. È questa sintesi che
ha dato il regno» afferma Vial.
Il nuovo arcivescovo di
Reims, nominato dal papa
qualche mese fa, mons. Gérard Defois, dovrà stare molto attento ad evitare ogni tentativo di strumentalizzazione. Ha già messo le mani
avanti dicendo che il battesimo di Clodoveo non è il «battesimo della Francia», come
invece vanno dicendo i cattolici tradizionalisti e come forse sarà tentato di fare lo stesso Giovanni Paolo li quando
si rivolgerà alla «figlia primogenita della Chiesa». Sarà forte infatti, soprattutto per il
Pontefice romano, la tentazione di identificare «le origi^
ni della nazione» francese
con Taccettazione della fede
cristiana. In realtà l’evangelizzazione della Francia risale
al secondo secolo, con i primi
martiri di Lione (Blandine,
Ireneo, Pothin).
Il Comitato «per la commemorazione delle origini della
nazione» avrà quindi, in
qualche modo, il non facile
compito di «rendere a Cesare
quel che è di Cesare e a Dio
quel che è di Dio». Il pastore
riformato Jacques Stewart
avrà il delicatissimo compito
di esprimere il punto di vista
di una confessione sorta più
di mille anni dopo la conversione di Clodoveo e che ha
sempre prediletto una visione laica e pluralista della storia. Una vicenda da seguire
con attenzione nel momento
in cui molti, al seguito del papa, vorrebbero risuscitare
non solo una Francia ma
un’Europa cristiana.
- j
■ James Harkness esige l'arresto dell'assassino di due militanti per i diritti umani
Un presbiteriano scozzese contro il governo del Guatemala
Il moderatore della Qhiesa
di Scozia (presbiteriana) ha
chiesto al governo guatemalteco di arrestare l’assassino
di due membri della Chiesa
presbiteriana che militavano
a favore dei diritti della persona. «Se il Guatemala vuole
sviluppare le sue relazioni
commerciali con l’Europa, in
contropartita deve migliorare
la situazione dei diritti della
persona nel paese», ha dichiarato James Harkness al
termine del suo incontro con
rappresentanti del governo a
Città del Guàtemala. «Certo,
è una forma di pressione, ma
è l’unico linguaggio che capiscono», ha spiegato.
In questi ultimi mesi molti
responsabili di chiese straniere si erano rivolti alle
istanze governative per esigere l’arresto di un ex militare,
accusato di avere torturato e
poi assassinato, nel giugno
scorso, il pastore presbiteriano Manuel Saq^ic, che dirigeva l’ufficio dei diritti della
persona del Concistoro di
Kakchiquel a Chimaltenango.
,In meno di un anno, due
membri del Concistoro sono
stati assassinati, apparentemente perché erano ardenti
difensori della causa degli
autoctoni.
Dopo la morte di Manuel
Saquic centinaia di mess^gi
di proteste sono affluiti negli
uffici dell’ex presidente Ra
Donne al marcato indio di San Juan (Guatemala)
miro de Leon Carpio e dell’ex
ministro della Difesa Mario
Enriquez. A partire dallo
scorso luglio delegati della
Chiesa unita del Canada, della Chiesa presbiteriana e della Chiesa metodista unita degli Stati Uniti accompagnano
24 ore su 24 il pastore presbiteriano Lucio Martinez, subentrato a MapuebSaquic a
capo dell’uffièio dei diritti
della persona del Concistoro.
Lucio Martinez ha già ricevuto diverse minacce di morte.
Nello scorso ottobre, l’ossentatore del diritti della persona umana dell’Onu in Guatemala ha precisato nel suo
rapporto che l’assassinio di
Manuel Saquic aveva «implicazioni gravi per il rispetto
dei diritti», e ha apunto che
questo delitto «non è un crimine ordinario ma mira a intimidire le organizzazioni e le
persone che militano per la
difesa di questi diritti».
Un ex membro dell’esercito, Victor Roman, è sospettato di avere organizzato e perpetrato questi delitti, e di essere implicato nelle aggressioni di cui è stato vittima un
altro membro del Concistoro
e nelle molteplici minacce
dello squadrone della morte,
Jaguar Justiciero, contro i responsabili di chiesa di Chimaltenango.
Tuttavia, nonostante un
mandato di arresto spiccato
contro di lui e le numerose
promesse di arrestarlo fatte
dal governo, Victor Roman è
tuttora libero. Vari-tentativi
VENERDÌ 8 MARZO 1996 î
i Dopo l'attentato nel metrò di Tokya|
Umori per la nuova legge
sulle associazioni religiose
Dopo l’emozione sùsci tata
dall’attentato col gas nervino
nella metropolitana di Tokyo
nel marzo 1996, attribuito alla setta Aum Shinrikyo, sono
state apportate modifiche alla legge sulle associazioni religiose in Giappone. La conferenza episcopale del Giappone hà criticato questa revisione legislativa che, a suo
parere, rischia di aprire la
strada a una gestione degli
affari religiosi da parte dei
servizi governativi e di mettere in questione la separazione tra la religione e lo stato.
La revisione della regolamentazione esistente è stata intrapresa allo scopo di rendere più trasparenti gli affari interni delle diverse associazioni religiose.
La prima serie di emendamenti, i primi dall’adozione
della legge nel 1951, è stata
approvata dal Parlamento
giapponese lo scorso 8 dicembre. Le principali modifiche sono quattro: la giurisdizione sulle associazioni, che
finora era di competenza dei .
prefetti, è stata trasferita al
ministero dell’educazione:
all’inizio di ogni anno fiscale
le organizzazioni religiose dovranno fornire alle autorità
una documentazione concernente le loro finanze e le loro
attività: dovranno inoltre sottomettersi alle legittime esigenze dei propri membri o di
privati che desiderino consul
della polizia si sono rivelati
infruttuosi, apparentemente
perché era stato informato
prima dei piani della polizia.
Il 25 gennaio scorso il moderatore della Chiesa di Scozia, James Harkness, ha incontrato il procuratore generale del Guatemala, Ramses
Cuestas. «Abbiamo espresso
la speranza che il suo governo avrebbe fatto progredire
l’inchiesta sul delitto di Manuel Saquic e di tanti altri»,
ha detto. Ramses Cuestas e
gli ha annunciato che Victor
Roman sarebbe stato arrestato nei dieci giorni successivi, ma che sarebbe stata
necessario mettere in piedi
urt’operazione segreta per
arrestarlo.
Il pastore James Harkness,
che ha incontrato anche militanti e responsabili di chiesa,
tra cui Lucio Martinez, ha
precisato: «Non mi faccio illusioni ma, dato che c’è un
nuovo governo, è importante
che manteniamo una certa
pressione su di esso». Il nuovo presidente del Guatemala
infatti, Alvaro Arzu, è in carica dal 14 gennaio scorso.
James Harkness presenterà
le sue conclusioni ai membri
del Parlamento europeo e
della Commissione europea.
«Dobbiamo fare capire al governo guatemalteco che seguiamo attentamente tutto
ciò che fa», ha detto. (eni)
tare i registri contabili o i
programma delle attività reli-i.giose: le autorità potranno altresì esigere che le associaziot
ni religiose facciano rapporti
o rispondano a domande
quando saranno sospettate di •?
mercantilismo, quando non ,.;
rispetteranno le condizioni ;;;
richieste o quando avranno!
violato la regolaìpentazione
attuale, il che potrebbe pro-|'
vocare il loro scioglimento da'
parte del governo.
È prevista una seconda se-|
rie di modifiche della legge ■;
che avrà per oggetto l’impo- ;
nibilità delle associazioni religiose: a certe condizioni, i.
loro benefici saranno sotto-)
posti alla stessa regolamenta-|
zione delle compagnie com-%
merciali ordinarie. Questo ;,
progetto ha suscitato un’op-)
posizione abbastanza netta
da parte di alcuni cittadini e V,.
gruppi religiosi nonché dà
parte degli avvocati del principale partito di opposizione, Shinshinto (Nuova Frontiera): il loro timore è che,
grazie alle nuove possibilità '
di controllo che gli vengono ;
date, il governo restringa la ,
libertà religiosa. La nuova ;
legge ha l’appoggio dell’opi- ;
nione pubblica, ma alcuni ■'
accusano le autorità di ap- 1
profittare dell’emozione suscitata dall’attentato dello, ■
scorso anno per prendersela ;
con la potente setta buddista 11
SokaGakkai. (spp)
L'I
L'Alleanza evangelica reagisce
Le Chiese evangeliche
della Bulgaria non sono sette
Diverse chiese protestanti
della Bulgaria si sono lamentate pubblicamente del trattamento e dei pregiudizi «sfavorevoli» di cui sono vittime
da parte delle autorità amministrative e dei media. Tutti
gli sforzi che hanno dispiegato per migliorare le condizioni sociali della Bulgaria si sono scontrati con questi pregiudizi, affermano. Le, chiese
addebitano parte della responsabilità alla Chiesa ortodossa bulgara che, dicono, ha
chiesto al governo di proibire
tutte le chiese protestanti.
Circa l’87% dei bulgari è
membro della Chiesa ortodossa, che si è divisa nel 1992
quando un movimento dissidente aH’intemo della chiesa
stessa ha accusato il patriarca
Massimo di avere collaborato
con l’ex governo comunista.
L’Alleanza evangelica bulgara ha lanciato una «richiesta di aiuto», sotto forma di
dichiarazione ufficiale, al
presidente bulgaro Zelev
nonché a due organizzazioni
internazionali di chiese, il
Consiglio ecumenico delle
chiese (Cec) e la Conferenza
delle chiese europee (Kek).
DeH’Alleanza fanno parte
l’Unione battista della Bulgaria, l’Unione pentecostale, la
Chiesa congregazionalista, la
Chiesa di Dio e la Chiesa metodista. La dichiarazione è
stata sottoscritta anche dai
dirigenti di altre due chiesci
non aderenti all’Alleanza: la
Chiesa awentista del 7“ giorno e la Chiesa unita di Dio.
Nella dichiarazione 1 firmatari sottolineano che i regolamenti decretati dal governo
hanno avuto come risultato
di vedere le chiese legittimo
trattate come «sette» e mettono l’accento sul «clima sociale estremamente sfavorevole
di opposizione e di aperta
animosità» contro le chiese
protestanti: inoltre ricordano
«la profonda preoccupaziO'
ne» dell’Alleanza dopo la visi- |
ta del patriarca Massimo al |
presidente Zelev. Secondo
dichiarazione, durante quella
visita il patriarca avrebbe ;||
chiesto la collaborazione del
presidente «per vietare ed
espellere dal paese le “sette
non ortodosse’’». L’Alleat^a
teme che tale richiesta sia diretta anche contro le chiese fp
evangeliche. Ij
Sia il Consiglio ecumenico^
delle chiese che la ConfereO' r
za delle chiese europee. ^
cui fanno parte sia la Chies»
ortodossa bulgara sia le chi^ |
se evangeliche deH’Alleanz®’
seguono con preoccupazioo
la situazione. few
)?è'
lì'