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Anno 117 - N. 22
29 maggio 1981 - L. 300
Spedizione In abbonamento postale
1* Gruppo bis/70
Prof. H-GON Augusto
Via Beckwith 10
10066 TO.RRE PEI LICE
ddk valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
IL RISULTATO PIU’ IMPORTANTE DEL VOTO DEL 17 MAGGIO
0 punti
tii rista
Con quali occhi, oggi, noi evangelici guardiamo alla vicenda
della segreta loggia P2 i cui nomi e le cariche sono ormai alla
luce del sole? Qual è la nostra
impressione?
La loggia P2 di Licio Celli,
« Maestro Venerabile », nasce sul
finire degli anni sessanta, accanto e in aperta polemica con la
massoneria ufficiale di Palazzo
Giustiniani, e diventa ben presto
una consorteria in cui figurano
« nomi ecceilenti » che vanno dagli alti gradi della magistratura
a quelli militari e via via sino
agli estremi vertici dei servizi
segreti. Uno stato nello stato.
La nostra Costituzione vieta
espressamente le associazioni segrete. Quelle congreghe cioè che
non forniscono, quando richieste
dalla magistratura, l’elenco dei
soci. Il fatto stesso di essere associazione segreta configura di
per sé un reato. Ma nel caso della P2 i reati sembrano ormai parecchi : traffici illeciti di valuta,
spionaggio, esportazione di capitali.
La parola adesso passa alla
giustizia per chiarire, prima cosa, con quali criteri il potentissimo Venerabile compilava i suoi,
ora non più segreti, elenchi.
Nel frattempo sarebbe interessante conoscere altri elenchi, come queili deila massoneria ufficiaie perché è difficile, a questo
punto, accettare due metri e due
misure riguardo alla segretezza
massonica.
Qual è dunque la finalità di
questi segreti ’clubs’ se non quella di creare un piccolo o grande
centro di potere capace di condizionare le istituzioni della Repubblica?
Certamente su questo punto,
non dico oggi ma storicamente,
l’evangelismo italiano ha in parte avuto le mani in pasta. Si
pensi alle vicende di Saverio Fera (1850-1915), Sovrano Gran
Commendatore della Massoneria
Italiana, amico di Crispi, pastore di primo piano di queila Chiesa Libera che egli contribuì non
poco a gettare alio sbaraglio.
O in tempi più ravvicinati,
qualcuno ricorda ancora la parola sinodale deH’immediato dopoguerra che facendo chiaro divieto ai pastori di partecipare ad
associazioni segrete dava allo
stesso tempo un’energica tirata
d’orecchi a quei valdesi che frequentavano logge massoniche.
Quelio della massoneria è sostanziaimente un ambito illuministico, pieno di sìmboli e di sottomissione alla volontà del Maestro Venerabile. Quindi, a maggior ragione non si riesce a capire come i pochi protestanti
massoni riuscissero a conciliare
le esigenze della loggia con gli
imperativi dell’Evangelo. Ragioni politiche? Ragioni etiche? Questioni di carriera? Affinità ideologiche? Sinora nessuno ce lo ha
spiegato. E qui veramente sarebbe interessante se qualche vecchio massone protestante (sempre che ce ne sia ancora qualcuno) prendesse la parola e ci spiegasse le intime ragioni di questa
scelta che per noi rimane un mistero.
Per dei credenti esiste forse
una fratellanza più forte, più vera di quella creata dal comune
riferimento all’Evangelo? Pensiamo di no. Ma su questo punto
siamo veramente d’accordo? C’è
compatibilità tra la fratellanza
massonica e quella evangelica?
Giuseppe Platone
"no"
di un popolo adulto
Le tappe del cammino dell’emancipazione e quattro considerazioni sulla maturità dell’elettorato italiano, la coscienza dei credenti, la funzione dei radicali e la Chiesa cattolica
Molti commenti del risultato
del referendum sulla legge 194
pi'oposto dal « Movimento per la
vita » — quello dei 5 che ha accentrato l’attenzione e la discussione civile, morale, religiosa, politica — hanno messo in evidenza il grande passo avanti compiuto dal paese rispetto alla precedente tappa del referendum
che nel 1974 ha respinto la proposta di abrogazione del divorzio. Credo però che il risultato
de! 17 maggio vada inserito in
un quadro più ampio del cammino che il nostro paese ha intrapreso 15 anni fa e di cui vai
la pena di ricordare le tappe principali.
Quindici anni di un
faticoso cammino
— 1966: Presentazione in pai'lamento del progetto di legge sul
divorzio e inizio deH’accesissima
discussione che durerà ben 8
anni.
— 1968-69: Dichiarazioni di incostituzionalità degli articoli 559
e 560 del codice penale che considerano reati l’adulterio e il con
cubinato con relative pene (la
corte costituzionale si era pronunciata in maniera opposta
qualche anno prima).
— 1970: Introduzione in Italia
della legge sul divorzio e immediato avvio delle procedure per
indire il referendum abrogativo
previsto dall’art. 75 della Costituzione e da poco regolamentato.
— 1971: Dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 553 del codice penale che considerava reato la propaganda di qualsiasi metodo anticoncezionale (anche qui
la corte costituzionale aveva
emesso in precedenza parere opposto).
— 1974: Dopo rinvii e la caduta di un governo, l’elettorato italiano respinge la proposta di
abrogazione della legge sul divorzio con una maggioranza del 59,1
per cento.
— 1975: Introduzione del nuovo diritto di famiglia che stabilisce l’assoluta parità dei coniugi e riconosce uguali diritti ai
figli legittimi e naturali.
— 1976: Viene indetto il referendum abrogativo delle norme
del codice penale che considerano reato l’aborto volontario. Do
po la caduta del governo per
farlo slittare, l’incombente referendum è determinante per far
approvare la legge 194.
— 1978: Introduzione della legge sulla tutela sociale della maternità e l’interruzione volontaria della gravidanza.
— 1981: L’elettorato italiano
respinge la proposta di abrogare parti essenziali della legge 194
avanzata dal « Movimento della
vita » (a seguito della proposta
in senso opposto dei radicali)
con la maggioranza del 67,9%.
I! quadro generale di questa
evoluzione mi sembra suggerire
quattro considerazioni.
Un capitale
incalcolabile
1. In primo luogo, dietro ad
ognuna delle tappe di questo
cammino c’è un cumulo enorme
di sofferenze provocate da una
legislazione che mantiene situazioni insostenibili e la lotta incessante per superarla condotta
in mezzo a infiniti ostacoli, delusioni, battute d’arresto e riprese.
Chi ha portato il peso di questa
TEMPO DI PENTECOSTE - 1
Quella cosa misera e terrena
Se credi nel tuo cuore che Dio ha risuscitato Gesù dai morti, e
con la tua voce dichiari che Gesù è il Signore, sarai salvato.
Noi siamo segni e presagi da parte dell’Eterno.
(Romani 10: 10; Isaia 8: 18)
Ogni anno Pentecoste ritorna
per rinverdire il ricordo del nostro battesimo o della nostra confermazione. Se ci siamo battezzati da adulti eravamo pienamente persuasi del nostro atto.
Se ci hnnno battezzati da bambini, quando poi noi ci siamo
confermati eravamo del pari pienamente persuasi - o avremmo
dovuto esserlo. Infatti il battesimo o la confermazione non sono
un elemento staccato dal resto
del messaggio evangelico, un atto
confinato nella sfera individuale.
Sono inquadrati nella cornice sia
di Cristo che della chiesa.
1. Battesimo o confermazione
sono un atto pubblico. Con esso
dichiariamo la nostra responsabilità davanti alle richieste di
Dio. Se abbiamo creduto a quanto ci veniva insegnato con la predicazione o l’istruzione biblica,
si è creata la fede. La fede l’ha
creata Dio; chi ha creduto ha
semplicemente detto sì. Ma non
ha detto sì a se stesso. Ha detto
sì a una persona, e questo sì ha
messo in moto il battesimo o la
confermazione: dichiaro di consacrare la mia esistenza a qualcuno a cui accetto di ubbidire.
Consacrare. Ecco perché c’è
chi dice "sacramento”. Il sacramento era il giuramento di fedeltà che in un’epoca della storia romana la recluta faceva alle
aquile della sua legione. Poi la
parola è stata adottata dai cristiani per il battesimo. Quindi
chi si battezza o si conferma è
come se "giurasse fedeltà", non
più all’esercito romano ma a Cristo. E la parola “paganus” non
voleva dire pagano, ma civile, e
indicava chi non aveva giurato
fedeltà alla legione.
2. Battesimo e confermazione
non garantiscono automaticamente la fede. Questa può venire anche dopo, ma può anche
non venire. Però dovrebbe venire prima, altrimenti "giuriamo”
cosa? Siamo noi che dobbiamo
dire sì alla fede, non la fede che
deve dire sì al nostro battesimo
(o confermazione): «credere nel
tuo cuore » viene prima del « dichiarare con la tua voce ». Credere senza battezzarsi o confermarsi è una fede clandestina; però battezzarsi o confermarsi senza fede è un vuoto che va riempito, appunto con la fede.
Battezzarsi o confermarsi vuol
dire dichiarare con l’azione ciò
che ho accettato a livello intellettuale: che « Gesù è il Signore »
anche della min vita e mi dichiaro libero di “diaconarlo” (servirlo) nel mondo e nella chiesa.
Non è per nulla un atto di superbia, ma anzi di pazienza e
umiltà: con esso si afferma di
voler portare i propri doni, l’entusiasmo, le forze (compresi tempo e denaro) a vantaggio di chi
è debole e stanco nella chiesa; si
afferma di voler essere elemento
di coesione in un mondo in disfacimento e in una comunità
anch’essa sovente disgregata, delusa, divisa, annoiata, incredula
eccetera.
3. Qppure battesimo e confermazione furono, o saranno, una
comune registrazione ecclesiastica; il famoso rito che si fa per
non essere diversi sia dai protestanti che dai cattolici, per non
andare contro-corrente, per assi
milarci a un consorzio civile che
ci vuole tutti allineati, e assimilarci a un consorzio religioso (la
chiesa) che ci vuole anch’essa irreggimentati. Se è così, sarebbe
meglio non aver fatto o non fare
battesimo o confermazione, onde
evitare un segno ambiguo, come
a suo tempo i cristiani abbandonarono il segno della circoncisione quando essa cessò di indicare l’appartenenza al popolo
scelto da Dio e finì per indicare
la sicurezza del salvarsi con le
opere della legge: se non mi circoncido non appartengo alla stirpe eletta — se mi battezzo o mi
confermo sono salvato.
4. Però, per non battezzarci o
confermarci con troppa facilità,
a volte con altrettanta facilità ci
defiliamo, non prendiamo posizione, come durante la contestazione del '68 che (per fortuna)
toccò anche le chiese. Invece non
è un gesto accessorio. E’ un atto
di volontà e decisione che dice:
voglio unirmi a quella cosa misera e terrena che è la chiesa,
per ripensare, misurare, confrontare e rivedere continuamente la
mia fede in.siente ai miei fratelli.
Non siamo entrati in una chiesa
per perpetuare un’istituzione.
Non si tratta di rimediare ai peccati del passato affinché il mondo ridia considerazione a una
chiesa screditata. Questo lo fa il
Vaticano. I battezzati o confermati non sono una "nuova forza” come un nuovo iscritto a un
partito. Chi ha detto sì a Dio e
alla chiesa è entrato indegnamente in una comunità altrettanto indegna. Però sul nostro battesimo o sulla nostra confermazione (vecchi, freschi o futuri)
la Pentecoste di Dio riversa la
consapevolezza che « noi siamo
segni e presagi da parte dell’Eterno ».
Renzo Turinetto
sofferenza e si è assunto l’impegno di questa lotta sono state
soprattutto le donne, e con
loro quanti si sono battuti in
questo cammino di conquiste.
In esso il nostro paese ha ottenuto al prezzo della sofferenza e
della fatica che costa ogni cosa
che vale, un definitivo status di
maturità, di indipendenza, di
mentalità adulta, di responsabilità civile. Si tratta di un capitale di valore incalcolabile per
il futuro del nostro paese.
Coscienza e Stato
2. Questa valutazione del cammino percorso, dal punto di vista
dei credenti non equivale minimamente a « sposare » i suoi
contenuti. Sappiamo che la posizione dei credenti va da un rigetto totale di tutti questi diritti
per la propria \'ita personale ad
una accettazione quasi totale (dico quasi perché non mi risulta
che alcun credente abbia mai rivendicato il diritto all’adulterio).
Ciò che è importante è che sempre più si fa strada la consapevolezza (ancora molto carente in
campo cattolico ma anche in misura sia pur minima in campo
evangelico, come ha mostrato il
dibattito sul nostro giornale) che
l’esigenza etica particolare della
propria fede va custodita nelle
coscienze e non imposta o tutelata dalla legge dello stato. C’è voluta la sconfitta del 17 maggio
perché i vescovi italiani cominciassero ad accorgersene attribuendo alla schiacciante maggioranza dei no anche la partecipazione di cattolici osservanti ma
schierati per il no a causa del
Franco Giampìccoli
(continua a pag. 3)
Nelle altre pagine
□ Intesa: conclusa la
trattativa, p. 4
□ Programma di
«Trent’anni di Agape », p. 8.
2
29 maggio 1981
LA SCOMPARSA Di UN CARO AMICO DELLA CHIESA VALDESE
Commiato da R. Hardmeier
Ho sotto gli occhi la sua lettera del 24 aprile '81 dall’Ospedale di Bauma dove pochi giorni prima aveva dovuto subire
una grave operazione. Mi dava
la notizia come di una cosa fastidiosa sì, ma secondaria, perché
tutto l'animo suo era proteso
verso la visita che egli aveva progettato di fare, ancora una volta,
alle Valli Valdesi, questa volta
con un gruppo di giovani trombettieri di Sciaffusa.
Aveva programmato questa visita nei più minuti particolari,
col vivo desiderio che quei giovani potessero ricevere una impressione della nostra Chiesa simile a quella che lo aveva ammaliato una trentina di anni or
sono, nell’ immediato dopoguerra, quando nel suo cuore si era
accesa quella fiamma d’amore
per la nostra Chiesa che egli si
era proposto di trasmettere e di
comunicare ai suoi connazionali.
Il 3 maggio, il suo stato di salute essendosi aggravato, egli dava la notizia di dover rinunciare
al viaggio e di aver affidato la
guida del gruppo alla moglie.
Tuttavia, pur nello stato nel qua
Popolo adulto
(segue da pag 1)
« rispetto per altri che sono
orientati verso l’aborto ».
Chiaro e scuro
3. E’ necessario riconoscere
che sia per l’introduzione della
legge prima sia per la sua conferma dopo, e per la manifestazione della maturità e delTindipendenza del popolo italiano, le
iniziative referendarie radicali
sull’aborto sono state determinanti.
Non ci si può tuttavia nascondere che la politica delle « raffiche di referendum », e cioè l’uso
quantitativo di questo strumento anziché il ricorso ad esso per
questioni essenziali e di larghissima aggregazione, è per altri
versi un boomerang. La vittoria
per la legge 194 sarà pagata politicamente con un arretramento
per ciò che riguarda gli altri tre
argomenti sottoposti a referendum. Che si tratti di fastidio per
i molti referendum o della forza
trascinante dei due no sull’aborto rispetto agli altri tre, il paese
su questi problemi risulta certo
più arretrato di quanto non sia
e di questo portano la responsabilità i radicali. E’ da sperare —
ma purtroppo la speranza è magra — che se ne rendano conto
riconsiderando l’uso dello strumento referendario e rinunciando a svuotarlo e a svilirlo tristemente riducendolo a mezzo per
triplicare i propri voti.
Situazione
di diaspora
4. Infine la Chiesa cattolica che
si è impegnata a fondo nell’appoggio a] « Movimento per la vita ». Oggi sostiene con orgoglio
di andare avanti per la sua strada dicendo quello che ha sempre
detto indipendentemente da mode e maggioranze. Ma la battaglia referendaria l’ha portata invece a dire cose che non aveva
mai detto: ad affermare cioè implicitamente la legittimità dell’aborto terapeutico in contrasto
con la sua dottrina. Non sarebbe
stato più coerente un’astensione,
riservando il proprio insegnamento — che qui non vogliamo
discutere — alla sfera della predicazione anziché a quella della
compromi,ssoria tutela dello stato? Non vogliamo dare lezioni a
nessuno, ma riteniamo che questa esperienza — se vorrà essere
accettata — costituirà un grosso
aiuto per la Chiesa cattolica nel
lungo cammino (che nessuna
chiesa storica ha percorso fino
in fondo) per uscire dall’antica
e comoda situazione costantiniana di identificazione della società
civile con la chiesa, per accettare la situazione di diaspora che
ovunque il cristianesimo ha nel
mondo moderno e per tornare
così ad una predicazione spoglia
di ogni autoritarismo e di ogni
appoggio esterno.
Franco Giampiccoli
le si trovava, aveva consentito
che lo si trasportasse dall’Ospedale di Bauma a Schaffausen per
parlare ancora una volta della
storia valdese e per presentare
ai partecipanti al viaggio, a mezzo di diapositive, i luoghi che
avrebbero visitato a Torre Pellice, a Angrogna, a Lusema San
Giovanni, a Pomaretto.
La sera del 16 maggio i trombettieri di Schaffausen, scendendo dal pullman, ci hanno dato la
triste notizia: Rodolfo Hardmeier
era deceduto il giorno prima,
mentre, esprimendo la sua gioia
con un sorriso, consegnava al
Direttore dei trombettieri gli ultimi doni che era riuscito a raccogliere per le opere della nostra
Chiesa.
Così ha preso commiato da noi
il fratello Hardmeier il cui sogno è stato quello di essere Pastore Valdese senza tuttavia pesare sul bilancio della Chiesa
Valdese. Il suo desiderio era
quello di poter venire in Italia
come un « fraternal worker » inviato dalla sua Comunità a condividere la sorte dei Pastori Vaidesi e a correre con essi la meravigliosa avventura di una rinascita dell’opera di evangelizzazione, dopo gli anni tenebrosi della
dittatura fascista e della guerra.
Così nell’ottobre del 1947 manifestava il suo proponimento al
Moderatore Virgilio Sommani:
« Per me è di gran valore che
questa impresa non sia soltanto
una opinione o un desiderio avventuroso di un uomo, ma ch’io
possa farla in ubbidienza e fede,
di modo che non sarà senza la
benedizione divina, perciò anche
la mia Comunità non deve avere
l’impressione ch’io scappi dal
gregge, ma al contrario, la Comunità stessa dovrà mandarmi
quale messaggero da voi e accompagnarmi con le sue preghiere. Quindi vorrei essere incaricato e mandato dalla nostra alla
vostra Chiesa sorella e non fare
i miei capricci ».
Cominciarono le trattative non
facili con la Comunità del Pastore Hardmeier e col Kirchenrat
di Zurigo, intanto il nostro fratello preparava degli studi biblici in italiano, dava conferenze illustrando le Valli con diapositive, raccoglieva denaro, superava
le difficoltà non lievi per il permesso di soggiorno in Italia, vinceva le perplessità che sorgevano nell’animo suo per il fatto di
dover lasciare in Svizzera la moglie in attesa di un bimbo.
Il Moderatore gli aveva saggiamente proposto un periodo di tirocinio e di ambientamento alle
Valli e lo aveva assegnato quale
coadiutore del Pastore Arnaldo
Comba a S. Lorenzo di Angrogna.
Il 25 gennaio 1948 il Pastore
Hardmeier predica ad Angrogna
il suo primo sermone in italiano.
« La contrada —- scrive nel suo
rapporto al Moderatore — mi
pare un sogno... sono stato bene
accolto... il contatto con la popolazione è facile... ». In realtà non
era tutto così facile e, come era
naturale conobbe i suoi momenti
di scoraggiamento. Con tanta
maggior prontezza accettava gli
inviti del Pastore Elio Eynard a
collaborare nella predicazione a
Torino, Susa e Coazze, e nello
sforzo evangelistico che era stato
iniziato ad Asti.
La sua partecipazione, nel giugno 1948 alla Conferenza Distrettuale di Taranto gli suscita una
profonda impressione, gli dà il
senso della vastità del campo di
lavoro e delle difficoltà in mezzo
alle quali si svolge l’opera della
testimonianza evangelica. Individua subito i problemi più urgenti: a) necessità di locali di culto
per i quali sollecita doni in Svizzera; b) tragedia della disoccupazione, per cui troverà posti di
lavoro a chi è disposto ad emigrare; c) necessità di un’opera di
evangelizzazione tra gli operai
italiani di Zurigo, e la propugna
con passione; d) infine si adopera affinché dei bambini italiani
possano godere di una vacanza
in Svizzera.
Con grande coraggio si lancia
nell’impresa di una campagna
evangelistica in Sicilia (1948) e
poi nelle Puglie (1952X accompagnato da una Corale di oltre 50
persone, suscitando ovunque un
grande entusiasmo e nuove speranze.
Di ritorno in Svizzera affronterà dure prove familiari, ma
continuerà ad operare in favore
della nostra Chiesa. Lo vediamo
impegnarsi per le nuove costruzioni dei templi di Reggio Calabria, Milano e della Chiesetta di
Colleferro, nonché per la costituzione dell’Ufficio Legale della
Tavola del quale aveva intuito la
necessità.
Per tante altre cose ha operato
in silenzio e con umiltà, sempre
con prontezza vigilante e con
amore.
Alla Compagna dei suoi ultimi
giorni e ai figlioli esprimiamo la
nostra profonda simpatia.
Rodolfo Hardmeier ha fatto il
suo tratto di cammino con noi
e ne ringraziamo il Signore meptre una volta ancora ci domandiamo con umiliazione e perplessità se, come tanti altri che lo
hanno preceduto, anche questo
nostro fratello non abbia troppo
idealizzato nel suo entusiasmo la
realtà della nostra piccola Chiesa. Lui e tanti altri prima di lui
ci hanno visti come avrebbero
voluto che fossimo, come dovremmo essere, e questo ci riempie di confusione.
A. Deodato
"Cristiani nella libertà"
La redazione sta lavorando vista a Giorgio Bouchard sul
ad uno speciale inserto impo
stato come strumento di evangelizzazione messo a disposizione delle chiese.
Per contenuti, impaginazione, caratteri, l’inserto è particolarmente adatto ad un lavoro di evangelizzazione estiva tra i turisti italiani nelle
chiese in cui un gruppo sia
disposto a impegnarsi in questo lavoro nei campings, alberghi, pensioni, stabilimenti
turistici, agenzie, ecc. in uno
dei due mesi estivi. Ma anche
un uso in altri periodi dell’anno è possibilissimo ed è perciò particolarmente indicato
farne una scorta: L’INSERTO
NON È DATATO E NON
È LEGATO AD UN TEMPO
PARTICOLARE — VI SARA’
UNA SOLA TIRATURA ED
UNA EVENTUALE RISTAMPA SAREBBE MOLTO PIU’
CARA.
CONTENUTO
Una predicazione di Paolo
Spanu « La verità vi farà liberi »; una testimonianza sull’incontro con Cristo di Francesca Spano; « Cristianesimo:
imposizione o proposta? », di
Franco Giampiccoli; un articolo sul come essere chiesa
alla fine del secondo millennio, di Tullio Vinay; un’inter
le conseguenze etiche della
fede cristiana. Inoltre: gli
evangelici nel mondo e in Italia; notizie e indirizzi per la
Federazione, culto radio,
« Protestantesimo », la Claudiana, ecc.
Uno spazio bianco per il
timbro della chiesa locale,
con gli orari dei culti, indirizzo del pastore.
COSTO E PRENOTAZIONI
Il costo — nella speranza
di una consistente ordinazione! — è stato fissato a L. 100
la copia, spedizione inclusa.
Per ordinazioni sopra i 500
esemplari riduzione a L. 80 la
copia.
Prenotazioni non oltre domenica 14 giugno telefonando alla redazione (segreteria
telefonica operante fuori orario ufficio) 011/655.278.
L’inserto comparirà nel numero del 19 giugno.
CARATTERISTICHE
— 8 pagine formato metà
Eco-Luce (cioè doppio rispetto ai precedenti inserti);
— stampa a due colori, fotografie;
—- impaginazione ariosa, stampa a caratteri più grandi;
— riquadri con citazioni bibliche a cui fanno riferimento gli articoli.
LOMBARDIA - TRIVENETO
Precongresso FGEI
A distanza di due anni dal precedente, il 9-10 maggio presso la
Foresteria Valdese di Venezia si
è svolto il precongresso Egei dei
gruppi della Lombardia e del Triveneto in preparazione del VI
congresso nazionale che si terrà
ad Adelfia in Sicilia dal 26 al 31
agosto. Rappresentati i gruppi di
Pordenone, Venezia, Padova, Milano, Bergamo, Brescia, Como,
Felonica Po e Pavia, i lavori sono
iniziati con un’introduzione di
Paolo Naso. Prima di tutto ha
tracciato le linee generali della
"questione meridionale" sia in
considerazione degli avvenimenti degli ultimi mesi connessi al
terremoto di novembre che in
prospettiva del congresso Egei.
L’occasione del terremoto è e sta
risultando un’occasione in più
per ripensare alla realtà economica e sociale specifici del Mezzogiorno; in quella circostanza
molti giovani evangelici si sono
mobilitati al fine di dare i primi
soccorsi. Perché? si è detto anche perché era un’occasione con
DALLE CHIESE
Il canto nelle scuole domenicali
A Genova
Organizzato dalla Commissione Scuola Domenicale della Federazione delle Chiese Evangeliche in Liguria in collaborazione
con il gruppo interdenominazionale dei monitori genovesi, si è
svolta nel pomeriggio di sabato
16 maggio a Genova nella Chiesa Valdese la prima Festa di canto delle Scuole Domenicali della
Liguria. I bambini di diverse
chiese valdesi, metodiste, battiste, dei Fratelli, avventiate, da
Vallecrosia a La Spezia, hanno
dato vita a un simpatico e riuscito incontro con inni propri e due
inni comuni concordati in precedenza : uno tratto dall’innario
delle Chiese dei Fratelli («Tu
che gli astri intorno muovi... »)
ed uno dall’Innario Cristiano
(«Gloria e lode eterna a te...»).
Ha collaborato alla giornata con
alcune apprezzate ed applaudite
esecuzioni anche la Corale Interdenominazionale di Genova diretta dal maestro Carreri.
Non si è fatta notare ma si è
avvertita dietro le quinte l’attenta e puntuale regia di Anita Si
meoni e Gustavo Bouchard, che
ha permesso il rapido susseguirsi di corali ed assoli vocali e strumentali ; la semplicità e l’innocenza dei fanciulli ha fatto il resto, sanando le inevitabili piccole lacune. Dopo la riunione, un
robustissimo buffet allestito dagli ospiti attendeva il centinaio
di bambini festanti che hanno
fatto ottima accoglienza a quanto era loro offerto.
Adesso ci aspettiamo che la
stessa festa venga ripetuta anche il prossimo anno e che altre
Scuole Domenicali della Liguria
decidano di prendervi parte: è
un’ottima occasione d’incontro e
ci auguriamo che entri a far parte del calendario degli impegni
degli evangelici liguri.
le trasmissioni evangeliche in
due radio private di Torino. Per
molti è stato il primo contatto
con Agape, per altri un ritrovare, anche se in un quadro diverso, un ambiente ben noto e già
amato.
Successivamente, il 10 maggio,
ha avuto luogo presso la chiesa
battista di via Viterbo a Torino
la Festa di canto che ha una lunga tradizione e raccoglie gruppi
di Torino e dintorni con lo schema dei canti particolari e di alcuni canti in comune.
creta di testimonianza.
E a questo punto sorge la domanda: in che modo come comunità ci rapportiamo con la
società? Non siamo in una situazione di non comunicazione
tra chiesa e mondo e neanche
esiste un rapporto "a salti” tra
queste due realtà, ma siamo nel
tempo che abbiamo definito del
varco, anche se esso si sta restringendo.
E veniamo così alla Egei, alla
sua evoluzione di questi anni,
alle sue prospettive. P. Naso ha
individuato quattro modi di partecipare all’attività della Egei che
sono quello del militante a tempo pieno, quello del membro
che partecipa ai campi, va ai
convegni, collabora ai bollettini,
e quello del “fiancheggiatore"
(ovvero chi si è allontanato ma
non è scomparso del tutto); e
poi quelli che sono gli “apprendisti”, che arrivano dal catechismo o attraverso gli amici, in
massima parte giovani che aderiscono, esprimendo bisogni di
strumenti, di formazione, di proposte, di una prassi comunitaria
più intensa. La Egei è una federazione giovanile, si rifà ad una
teologia, ad un patrimonio comunitario e rivendica una responsabilità storica, politica e teologica
anche nell’ ’81. Da parte delle
chiese viene una richiesta di aggregare i giovani, di svolgere un
intervento più capillare, di dare
un maggiore orientamento sul
piano dell’impegno.
Anche in considerazione della
sempre maggiore consistenza di
questo quarto grappo di Egeini
ci avviamo al congresso con la
consapevolezza che per assolvere
la nostra vocazione nella storia
va approfondita la nostra riflessione teologica e la nostra formazione politica; e il loro nesso.
Cosa questo comporti, in che
termini si è tradotto e vogliamo
che si traduca nella pratica dei
nostri gruppi lo discuteremo ad
Adcllia.
Antonella Visintln
Ad Agape
Organizzato dai monitori delle
Scuole domenicali di Torino si è
svolto ad Agape un campo dedicato al canto nei giorni 1-3 maggio. Una trentina di bambini hanno a lungo provato nuovi canti e
infine registrato una cassetta per
CASA EVANGELICA DI
SAN MARZANO
SAN MARZANO OLIVETO
(Asti) - Telefono 0141/856130
Aperta dal 11? al 31/8
Per informazioni, fino al 29 giugno, rivolgersi a:
Chiara Aldo - Via Plana, 105 - 15100 - Alessandria
Tel. 0131 55995 (ore pasti)
3
29 maggio 1981
________UNA PANORAMICA TRATTA DAGLI ATTI DELLE RECENTI ASSEMBLEE
Nello specchio dei sedici circuiti
Con l’aiuto della segreteria telefonica è stato possibile avere
quest’anno per la prima volta gli
atti di tutte le 16 assemblee di
circuito tenutesi nella prima metà di maggio. Ne è risultato un
quadro complessivo molto interessante ma anche molto vasto
di cui possiamo dare qui soltanto un’idea generale relativa ai temi principali.
Circuiti e Tavola
Il primo elemento comune che
salta agli occhi alla lettura degli
atti è Un diffuso disagio nei confronti della Tavola là dove vi sono stati spostamenti pastorali. I
regolamenti (6/R04M) prevedono che la destinazione dei pastori ai circuiti avvenga udito il parere obbligatorio ma non vincolante delle assemblee di circuito.
Evidentemente questo non si è
verificato se un richiamo a questo articolo è stato fatto dal 6”
(Lombardia e Piem. orient.) e 7°
(Triveneto) per il trasferimento
del past. Garufi da Venezia a Intra; dal 10“ (Toscana), 13” (Campania) e 15° (Calabria) per i trasferimenti dei pastori Tron da
Messina a Napoli M., Lento da
Firenze a Messina e Vicentini
da Napoli a Bari. In genere i circuiti con equilibrio prendono atto di queste decisioni senza opporsi, o approvando, ma richiamano la Tavola all’osservanza in
futuro. Più drastica è la posizione del 16° (Sicilia) che esprime
il suo disagio per il fatto che il
programma redatto dal Consiglio di circuito « non è stato preso in minima considerazione »
dalla Tavola e manifesta il timore che proseguendo su questa linea si verificherebbe « un
sostanziale esautoramento del
ruolo delle assemblee degli organismi intermedi ».
In prospettiva il 10“ chiede che
i trasferimenti siano definiti con
Un anno di anticipo e il 6° che la
Tavola studi una modifica dei
regolamenti che permetta di tener conto delle esigenze del coniuge che lavora.
Un certo scollamento tra Tavola e circuiti sembra trasparire
anche da un atto del 15” che pare non del tutto informato sulla
attuazione del « Centro storicoculturale valdese » di Guardia
Piemontese (CS) e chiede alla
Tavola di esserne tenuto al corrente.
Predicatori locali e
lavoro di formazione
Si può rilevare con gioia che
la definizione del ruolo dei predicatori locali e la ricostituzione
dell’Unione Predicatori Locali
non ha significato formazione di
un « numero chiuso » ma al contrario l’apertura di una via defi
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Becchino, Dino Clesch, NIso De
Mlchells, Giorgio Gardiol, Marcella Gay. Aurelio Penna, Jean-Jacques Peyronel, Roberto l’eyrot,
Giuseppe Platone, Luciano RIvoIra,
Liliana VIgllelmo.
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« La Luce »; Autor. Tribunale di
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« L'Eco delle Valli Valdesi •; Rag.
Tribunale di PInerolo N. 175, 8 luglio 1960.
Stampa: Cooperativa Tipografica
Subalpina - Torre Pelllce (Torino)
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ulta di preparazione. Un lavoro
di informazione e sensibilizzazione è stato svolto particolarmente nel 4” (Piemonte e Valle
d’Aosta) dove vi sono ora 12
iscritti al corso (5 Aosta, 6 Ivrea,
1 Chivasso), mentre altri candidati si segnalano nel 6°, a Milano, nell’8” (Emilia Romagna), a
Cremona, mentre il 14” (Puglie)
segnala che un fratello si è messo a disposizione della Tavola
per un « servizio pastorale straordinario ».
Attività di formazione (che
comprendono la preparazione di
ministeri in senso più ampio) sono in atto o in preparazione nel
2” (Pinerolese), dopo una riuscita « giornata dei predicatori locali », nel 4° con un convegno
previsto e la cura da parte del
Consiglio di circuito di questo
settore, nel 5” (Liguria e Piemonte merid.) con un avviato collettivo teologico, nel 7° dove viene
usato anche per questo scopo il
centro di Tramonti in via di
espansione, nel 14” dove è stata
richiesta un’attività di preparazione su due temi all’anno per
predicatori locali, monitori, anziani, pastori.
Non tutto naturalmente è senza difetti. Nel 15“ si è lamentato
il ritardo con cui sono stati predisposti i programmi della Commissione studi e il 7” ha segnalato per il collocamento di due candidati pastori locali « all’interno
dell’istituzione ecclesiastica » difficoltà che la concisione degli atti rende non del tutto chiare. Ma
nel suo insieme (e certamente in
un quadro anche più vasto di
quello che emerge esplicitamente dagli atti delle assemblee) si
tratta di un lavoro molto importante già avviato in molti circuiti e che ora si va precisando,
affiancato anche dal lavoro meno evidente degli iscritti al diploma di cultura protestante della Facoltà di teologia.
Cattolicesimo
Il tema del cattolicesimo, indicato per lo studio alle chiese dal
Sinodo, ha evidentemente impegnato chiese e circuiti durante
l’anno. Là dove si parla di contatti con il cattolicesimo ufficiale
e/o con comunità di base, si sottolinea l’esigenza di un discorso
chiaro e biblicamente fondato in
vista di un cristianesimo più autentico (15°), tenendo conto dell’evoluzione in atto che tuttavia
non sposta l’azione di restaurazione dell’autorità gerarchica
condotta dal papa in Italia e all’estero (13°), si indicano priorità
precise — come rapporti chiesa
e stato, matrimoni misti, ora di
religione, ecc. — rispetto a « momenti astratti di ecumenismo »
(8°). Altri circuiti si propongono
di proseguire l’indagine nelle Assemblee autunnali, come il 12”
(Abruzzi e Molise) e il 14”. Il 12”
fa riferimento alla Conferenza
del III distretto che ha riservato
a questo tema ampio spazio facendo circolare un documento
preparatorio (che speriamo di
pubblicare sull’Eco-Luce). E’ probabilmente a questo documento
che si. riferisce il 9” (Svizzera)
decidendo di tradurlo in francese e tedesco per la distribuzione
in occasione del viaggio del papa
in Svizzera. Pure in merito a questo viaggio, il 6" ha fatto proprio
un o.d.g di Vercelli che esprime
perplessità per l’invito del CEC
al papa per ciò che riguarda i temi proposti alla discussione
( evangelizzazione, testimonianza,
azioni sociali in comune) sui
quali il papa e la gerarchia
« stanno operando una dura
emarginazione nei confronti degli stessi cattolici che da decenni dissentono dalla gerarchia ».
Con un giudizio molto marcato
sull’ecumenismo di Giovanni
Paolo II, il 6° chiede alla Conferenza distrettuale, alla Tavola e
airOPCEMI di dissociarsi dalla
iniziativa del CEC.
Come si vede, la posizione nei
confronti del cattolicesimo che
emerge dagli atti — in un quadro
che probabilmente non rispecchia tutta la varietà di posizioni — se non è chiusa è comunque molto netta soprattutto in
riferimento alla figura e all’ecumenismo del papa.
Evangelizzazione
Qua e là compaiono iniziative
evangeli stiche svolte durante
l’anno, Pentecoste 80 nel 3° (Val
Germanasca), La Spezia nel 5”,
Pisa nel 10“, Roma P.za Cavour
neiril”. Altrove accenni alla « settimana della libertà ». In genere
— ed è certo positivo — i circuiti non sembrano interessati a
sventolare le attività svolte ma
a programmare il futuro. Una
serie considerevole di manifestazioni a livello di circuito sono
previste nel 12“, un raduno nel 3°
per r '82, il 4° e il 10“ pianificano
un’« uscita » annua a livello di
circuito, il 7” decide di creare un
gruppo di ricerca e sperimentazione dell’annuncio evangelico
nei mass-media e di fare i passi
necessari per riottenere il culto
radio di Trieste.
Anche se altri circuiti sembrano incontrare difficoltà in questo campo e se non sempre sul
piano locale corrisponde una disponibilità adeguata, si nota una
rallegrante vitalità e volontà di
mobilitarsi.
Eco-Luce
Avevamo richiesto di procedere nell’organizzazione di una rete di corrispondenti di circuito
e di valutare la possibile utilizzazione evangelistica di un « inserto vacanze » in preparazione.
Su quest’ultimo punto i risultati
non sono molto confortanti : solo il 4", 5” e 15" hanno raccomandato alle chiese di vagliare questa offerta. Per la rete di corrispondenti di circuito, a parte i
primi tre circuiti che hanno una
diversa organizzazione, abbiamo
corrispondenti in 5 circuiti: 4“,
5°, 11" (Lazio), 12“ e 15°. Per altri
tre circuiti si è affrontato il problema senza poterlo risolvere
(8", 10", 13”), mentre in due circuiti si sono espressi dubbi sull’utilità e funzionalità di questa
struttura. Il 13" chiede che per
« ovviare alla carenza riscontrata di un’ottica meridionalista »
le chiese del sud siano rappresentate nella redazione del giornale.
Ci ripromettiamo di proseguire il discorso con i corrispondenti e i Consigli di circuito ma
speriamo che l’inserto « Cristiani nella libertà » di cui si parla
in questo numero possa trovar
posto nella discussione delle Conferenze distrettuali.
Franco Giampiccoli
Dal mondo evangelico
a cura di Alberto Ribet
Dalle Assemblee
di Dio
L’ultimo numero di « Risveglio
Pentecostale », mentre registra
62 battesimi che hanno avuto
luogo nelle varie Chiese, mette in
evidenza che il nuovo locale di
Siracusa è stato gremito di credenti in occasione di un Culto
di Santa Cena.
Interessante esperienza quella
di Gravina di Puglia dove una
riunione pubblica, organizzata
sulla piazza del paese, ha convocato più di 2.000 presenti, fra i
quali le autorità del paese, due
sacerdoti e due suore. Valido
contributo ha dato la corale
« Osanna » venuta apposta dal
Belgio.
Si è quindi registrata una intensificazione della attività evangelistica: alcuni simpatizzanti
frequentano assiduamente le riunioni rionali.
A Grassano si registra la conversione di uno che fino a ieri
era un feroce oppositore alla
predicazione evangelica.
A Terlizzi sembra invece che
scarsi siano stati i risultati dell’opera di testimonianza fatta
l’estate scorsa a mezzo di una
tenda. Non si dispera però che
alcuni frutti possano apparire
col tempo.
Dalle Chiese
dei Fratelli
Il periodico « Il Cristiano » ha
un interessante articolo su « S.
Antonio, il cattolicesimo e noi ».
Stralciamo da esso alcuni dati:
nel solo 1980, a Padova, nel santuario famoso, sono passati oltre cinque milioni di pellegrini
venuti da tutto il mondo, sono
state registrate 603 mila comunioni, oltre un milione di confessioni e oltre 23 mila messe.
I frati di S. Antonio pubblicano
un mensile con una tiratura di
1.400.000 copie, il direttore riceve settecento lettere al giorno.
Compresi riviste, volantini e libri, per la parte editoria, si ha un
fatturato di circa nove miliardi.
I frati gestiscono un albergo
di 200 posti, distribuiscono 2.000
pasti al giorno, gestiscono in proprio una agenzia di viaggi, hanno
cinque seminari, una scuola professionale, e missioni varie. Mantengono anche un lebbrosario.
Nel santuario operano 100 religiosi e cinquecento laici.
Le offerte per il santuario si
aggirano ogni anno ad alcune
decine di miliardi.
Ci troviamo quindi di fronte
ad un colossale affare di carattere religioso che ci lascia perplessi
e sgomenti: a tutta prima nella
gigantesca impresa di turismo
religioso ci pare che una sola
attività si salvi: quella del lebbrosario.
Ci piace di più, spiritualmente
parlando, la notizia che ci viene
da Savona: alcuni fratelli hanno
intrapreso una intensa attività
di colportaggio che sta dando alcuni frutti nel campo evangelistico. Bello l’esempio di quel credente, lavoratore nel porto, che
ogni giorno, nelle ore libere dal
lavoro, sale sulle navi, distribuisce stampa evangelica e parla
della sua fede. Un lavoro molto
più umile, ma spiritualmente di
maggior valore della colossale
impresa propagandistica del santuario di Sant’Antonio da Padova.
Chiese Avventiste
del VII Giorno
Il Centro avventista di medicina sociale continua la sua interessante attività a Campobello
di Mazzara (Trapani). I pazienti
che si rivolgono al Centro hanno
un lungo colloquio preliminare
col dott. Mangiaracina; seguono
poi i vari esami clinici i cui risultati sono registrati e controllati a mezzo di un computer. Il
Centro afferma di essere in grado di diagnosticare certi tipi di
malattia anche con 10 anni di
anticipo.
— Il Messaggero avventista di
maggio registra 19 nuovi battesimi.
— A Potenza ed a Catania sono state organizzate settimane
di risveglio, a Catania sono state
organizzate tre serie di « piani di
cinque giorni contro il fumo ».
Una serie è stata attuata a mez
zo di una trasmittente privata
locale, due serie invece sono state organizzate in due istituti medi superiori. In una classe di
uno di questi istituti, una scuola
magistrale, su tredici studentesse ben dodici hanno deciso di
smettere di fumare.
Esercito della
Salvezza
In occasione della Pasqua sono stati in Italia il Generale dell’Esercito della Salvezza Arnold
Brown e la sua signora. Oltre
ad un programma di attività interna in Via degli Apuli, in Roma, è stata organizzata una riunione all’aperto alle Terme di
Diocleziano ed una riunione di
evangelizzazione nella Chiesa
Metodista di Via XX Settembre.
— Il movimento dell’Esercito
della Salvezza vuole essere, come
lo indica il nome, un esercito di
credenti che combatte il peccato
e proclama la salvezza in Cristo
Gesù. Sorto nella seconda metà
del secolo scorso per opera di
William Booth, la cui attività si
svolgeva a Londra, il movimento si organizzò secondo la struttura di un esercito, naturalmente secondo la struttura dell’esercito inglese di cui accettò i gradi: i membri di Chiesa divennero
i « soldati », quelli che nelle Chiese sono anziani o diaconi diventarono « sergenti », i pastori divennero « ufficiali » che, per anzianità e capacità organizzative,
assunsero vari gradi. Caratteristico il fatto che le mogli degli ufficiali assumono il grado del marito.
Non meno degli uomini le sorelle di Chiesa assumono un grado militare quando sono riconosciute fra gli ufficiali. I Generali
Brown sarebbero quindi i capi
responsabili del movimento dell’Esercito della Salvezza e gli
animatori di una immensa organizzazione caritativa. Perché, secondo l’Esercito della Salvezza, si
combatte il peccato non solo annunziando la redenzione in Cristo ma soprattutto lottando contro le conseguenze del peccato.
È quindi naturale che nelle terre terremotate del sud d’Italia
vi sia all’opera l’Esercito della
Salvezza. Interessante il fatto
che l’équipe che opera a Brienza e a Atena Lucana diretta da
un « maggiore » italiano comprende due « maggiori » ed una
infermiera danesi, tre svedesi e
tre francesi. L’Esercito della Salvezza, che è parte della Federazione delle Chiese Evangeliche
in Italia, lavora in stretta collaborazione colle Chiese Evangeliche nella sua opera a prò dei
terremotati.
I.B.E.
L’Istituto Biblico Evangelico
di Roma ha lasciato la vecchia
sede di Via Cimone in Roma per
trasferirsi alla periferia della
città (a Finocchio) dove è stata
comperata una cascina poi adattata a nuova sede dell’Istituto.
Il trasferimento è stato effettuato nella prima metà di febbraio,
ma l’inaugurazione del nuovo
Istituto avrà luogo solo in settembre nel ventesimo compleanno dell’apertura dell’Istituto stesso.
Alcune fotografie che accompagnano il bollettino mensile dell’Istituto dimostrano la signorilità dei nuovi locali, ma l’opera
non è completata ancora: si devono sistemare gli uffici nel seminterrato e delle stanze al secondo piano. Si preventiva una
maggiore spesa di 150 milioni
ma il Comitato si dichiara fiducioso, il denaro verrà come è
venuto per le spese già sopportate.
Intanto un Convegno giovanile
è programmato per la fine di
maggio. È una presa di contatto dei giovani evangelici con
l’Istituto rinnovato.
Festa
giovanile
RIO MARINA — Una « Festa
Giovanile Evangelica » avrà luogo alla Casa valdese da ven. 29 a
dom. 31 maggio. L’incontro, organizzato in collaborazione con
le chiese metodiste e valdesi della Toscana è aperto a tutti i giovani e i gruppi giovanili del Lazio e delia Toscana; vi saranno
momenti di incontro tra gruppi
e in particolare una Serata evangelistica: sabato 30 maggio, nella piazza antistante la chiesa valdese.
Per informazioni telefonare :
(06)35.99.161 (Mario Cignoni);
(06 ) 3.604.504 (Giuseppe La Torre - E. Stretti).
4
29 maggio 1981
PRIMA DI PENTECOSTE
L’Ascensione di Cristo,
festa deiia speranza
INTERVISTA A GIORGIO PEYROT
Intesa; conclusa
la trattativa
La prova della divinità di Gesù
Cristo è la sua Risurrezione e la
sua Ascensione la sottolinea e
conferma pienamente. Mentre
quella non ebbe bisogno di testimoni oculari, poiché il Risorto, per ben quaranta giorni, sarebbe apparso a Maria Maddalena, ai due amici di Emmaus, agli
Undici e a centinaia di fratelli in
fede, la sua Ascensione avvenne
in presenza dei discepoli.
Colui che, durante la sua benefica opera, terrena di filantropia, di risanamento del cuore e
della mente e di redenzione umana, non ebbe dove posare il capo, che abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte
della Croce, fu elevato alla destra della Maestà nei luoghi altissimi. L’apostolo Paolo dice di
Lui: « Dio lo ha sovranamente
innalzato e gli ha dato il nome
ch'è al di sopra d’ogni nome affinché nel nome di Gesù si pieghi
ogni ginocchio nei cieli, sulla
terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il
Signore, alla gloria di Dio Padre » (Fil. 2: 6-9).
Questo glorioso evento, già predetto nell’Antico Testamento
(Salmo 24; 7-10; 110: 1), fu preveduto dallo stesso Gesù: « Io
sono ancora con voi per poco
tempo; poi me ne vo a Colui che
mi ha mandato » (Giov. 7: 33).
Richiesto dal tribunale ebraico
di dire se era il Messia, il Cristo,
il Figliuolo di Dio benedetto, rispose: « Sì, lo sono, e vedrete il
Figliuolo dell’uomo seduto alla
destra della Potenza » (Marco
14: 62). Al Sommo Sacerdote che
diffidava gli apostoli a parlare
nel nome di Gesù, Pietro, con
ardimento e franchezza, rese questa bella testimonianza: « Bisogna ubbidire a Dio anziché agli
uomini. L’Iddio dei nostri padri
ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo al legno. Esso ha Iddio esaltato con la sua
destra, costituendolo Principe e
Salvatore » (Atti 5: 29-31). Riportiarno l’ispirata confessione dogmatica dell’apostolo Paolo:
« Colui ch’è stato manifestato in
carne,
è stato giustificato nello spirito
è apparso agli angeli,
è stato predicato fra i Gentili,
è stato creduto nel mondo,
è stato elevato in gloria »
(I Tim. 3; 16).
Ed infine, una celeste visione
del primo martire del Cristianesimo nascente; in presenza di
falsi testimoni e del Sommo Sacerdote, poco prima di spirare
sotto la furia delle pietre, Stefano, « fìssati gli occhi al cielo vide la gloria di Dio e Gesù che
stava alla destra di Dio, e disseEcco, io vedo i cieli aperti, e il
Figliuol dell’uomo in pie’ alla destra di Dio » (Atti 7: 55-56).
Dal monte
degli Ulivi
Riandiamo col pensiero a Gerusalemme e, ricostruiamo l’ultimo dramma della vita terrena
del nostro Signore. Era il quarantesimo giorno dopo la Risurrezione e mentre gli Apostoli erano a tavola, in una casa, il Maestro compare in mezzo a loro,
mostra le sue mani e i piedi folati, dissipa i loro dubbi, infonde nel loro animo un sentimento
di pace, si fa loro commensale
Poi, uscito dalla città in loro
compagnia, attraversa il torrente Chedron, s incammina verso
Betania, sale sul monte dell’Uliveto da cui, all’inizio del suo ministero, aveva tracciato per sé e
per i suoi seguaci un programma
di fede e di vita cristiana.
Da quel luogo suggestivo, dove. nel silenzio della notte, aveva
trascorso intiere ore in preghiera e in meditazione, vede laggiù
la casa ospitale di Marta e Maria
.suscitatrice di cari ricordi familiari. Vede la santa Città in cui
aveva versato lagrime cocenti
proprio nel giorno del suo ingre.sso trionfale. Vede il Getsemani
del fatale silenzio del Padre, che
non aveva consentito la rimozione del calice dell’amarezza; della
disattenzione dei discepoli che
non erano stati capaci di vegliare neppure un’ora; del vile tradimento di Giuda; del suo brutale arresto. Scorge il tragico
Golgota e, lì accanto, la tomba
nuova di Giuseppe d’Arimatea da
cui era uscito vincitore della
morte!
Ma Gesù vede più lontano ancora; volge pietoso lo sguardo
sul mondo, sull’Umanità squassata dalle guerre fratricide, abbrutita dall’odio di classe, dai
costumi depravati; defraudata,
oppressa da prepotenti tiranni
demagoghi avidi di comando dispotico. Vede le folle inseguire
rneschini ideali, inneggiare a falsi idoli; creature in balìa dei marosi della vita perché son prive
dell’ancora di speranza, sono lungi dal faro risplendente dell’Evangelo, sono mancanti della
bussola dello Spirito; anime che,
ignorando la fonte d’acqua pura
di Cristo che disseta in eterno,
si abbeverano alle cisterne inquinate. E, riportando il suo
amorevole sguardo sui discepoli,
impartisce loro l’ordine di « andare per tutto il mondo e di predicare l’Evangelo ad ogni creatura » (Marco 16; 15). Poi, « levate in alto le mani, li benedisse e
mentre li benediceva, si partì da
loro e fu portato su nel cielo »
(Luca 24; 50-51).
Benedizione
Quelle sue ultime parole di
commiato furono una benedizione per i discepoli non già un rimprovero per la loro poca fede, per
il loro spirito di alterigia, per la
loro tardanza di cuore e di mente, per la loro diserzione al momento del suo arresto e della
sua crocifissione; niente di tutto
ciò. I loro peccati di commissione ed omissione li aveva portati
Lui nel suo corpo, sul legno e,
pertanto, essi erano giustificati,
perdonati, riconciliati con Dio
che aveva fatto essere peccato
per noi. Colui che « non ha conosciuto peccato, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in
Lui » (2 Cor. 5: 21).
I discepoli in preda a viva ammirazione per l’impareggiabile
Maestro che « tornava al Padre
suo e Padre loro, all’Iddio suo
e Iddio loro », pervasi d’un profondo sentimento di stima e di
dipendenza verso di Lui, s’inchinano per umiltà e sottomissione
e lo fannno oggetto di adorazione, Lo adorano.
L adorazione è la componente
principale del Culto nel tempio
dove quei discepoli si portavano
del continuo per benedire, lodare, magnificare e ringraziare Id
per tutti i suoi benefici. Essa è un ardente desiderio, un impellente bisogno dell’anima credente di consacrarsi a Dio e di
sei vii lo. Difatti dopo che saranno ripieni di potenza da Alto, a
Pentecoste, inizieranno il ministero della predicazione dell’Eyangelo della grazia di Dio cui
il Maestro li aveva insigniti e
preparati con l’insegnamento e
l’esempio.
Notiamo che i discepoli tornarono giù dal monte gioiosi perché non si credevano abbandonati per sempre dal Signore; anzi speravano di rivederlo tra loro secondo la sua promessa:
« Non vi lascerò orfani; tornerò
a voi... voi mi vedrete, perché io
vivo e voi vivrete » (Giov 1418-19).
Questa è anche la nostra piena
speranza! I nostri occhi Lo vedranno un giorno se vivremo non
per noi stessi ma per il Signore
e crederemo fermamente in Lui.
Quando, come Gesù Cristo ci
sarà restituito? Noi lo ignoriamo,
non è nelle nostre possibilità di
indagare e scrutare i piani di
Dio; né ci preoccupiamo di saperlo; il futuro è nelle mani dell’Iddio vivente i cui « pensieri,
non sono i nostri pensieri, né le
nostre vie sono le sue vie » (Is.
55; 8). Quel che c’importa e ci
sta a cuore è che Gesù ritornerà
un giorno giusta la promessa degli angeli: « Questo Gesù ch’è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l’avete veduto andare in
cielo» (Atti 1: 11). Verrà per
estendere il suo dominio fino alle
estre'.nità della terra, per esercitare la sua giustizia nel mondo,
per essere l’unico Pastore della
Chiesa universale.
A noi il dovere di « vegliare,
cingerci i fianchi, tenere accese
le nostre lampade, rivestirci della completa armatura di Dio, onde possiamo star saldi contro le
insidie del diavolo » (Luca 12: 35Ef. 6; 11).
Dal punto cui siamo arrivati
nella fede, nell’amore fraterno,
nel servizio socio-cristiano, nella
testimonianza di parola e di vita, proseguiamo il cammino verso la meta. Incontreremo all’esterno sentieri cosparsi di triboli, salite faticose, incomprensione, diffidenza, persino derisione;
e dentro di noi, alla luce dell’Evangelo, scopriremo lacune spirituali da colmare, picchi di superbia da abbattere, pregiudizi
da vincere, idoli da distruggere,
bassi istinti da domare... Oh, c’è
tanto da fare! Ma non ci sgomentiamo perché Gesù Cristo
ch’è salito al Cielo per il compimento di tutte le cose relative
alla nostra salvezza, ci ha promesso la .sua guida, la sua difesa, la sua intercessione presso il
Padre nostro ch’è nei cieli. E poi,
secondo la sua promessa. Egli è
con noi tutti i giorni, con la sua
benedizione, con la sua Grazia,
con il suo Spirito che « non è
uno spirito di timidità, ma di forza e d’amore e di correzione »
(2 Tim. 1: 7).
Francesco Cacciapuoti
GIANNI BAGET BOZZO
DAL SACRO AL MISTICO
PARLARE DEL CRISTIANESIMO COME SE FOSSE
LA PRIMA VOLTA
I Nuovi Testi lire 5.000
E finito il tempo storico delle Chiesa; che cos’è dunque
il cristianesimo oggi?
GIORGIO BARTOLOMEI e CRESCENZO FIORE
I NUOVI MONACI
MARE KRSNA: IDEOLOGIA E PRATICA
DI UN MOVIMENTO NEO-ORIENTALE
Con due saggi introduttivi di Giovanni Jervis
e Ernesto Balducci
SC/10 lire 7.000
“Asceti, innocui eccentrici, mistici, agenti di grandi
potenze. Un fenomeno tipico di questa era di grandi
rivolgimenti politici e tecnologici dove regna
lo smarrimento collettivo’’ Cesare Medail
FELTRINELLI
— Nell’informazione data ai
nostri lettori sull’Intesa, siamo
restati alla ripresa dei contatti
fra le due delegazioni nella settimana del XVII febbraio. Che è
successo da allora?
— Dopo la riunione del 20 febbraio, le due delegazioni, per nostro sollecito, si sono incontrate nuovamente il 22 aprile. In
tale seduta sono state riesaminate le rettifiche al testo siglato
nel 1978 da tempo avanzate dalla
Tavola per doveroso aggiornamento in rapporto all’avvenuta
totale applicazione dell’integrazione valdese-metodista; per rivedere lo stile di alcune formulazioni e renderne meglio il contenuto; per correggere i tre errori formali riscontrati fin dall’inizio. Inoltre è stata operata
una valutazione, invero complessivamente negativa, delle osservazioni formulate da alcuni ministeri e sottoposteci dalla delegazione governativa invero senza
troppo entusiasmo. Al termine si
è convenuto di rivedersi a breve
scadenza. Domenica 26 aprile, essendo nel frattempo stata preparata una bozza di lavoro da una
commissione ristretta, le due delegazioni hanno steso e approvato all’unanimità il nuovo testo
conclusivo dell’Intesa.
— Sono vincolanti i pareri dei
ministeri?
— No. Le osservazioni ministeriali rientrano nella prassi d’obbligo. Infatti sin dal gennaio
1980 la Presidenza del Consiglio
aveva interpellato 7 ministeri direttamente interessati al contenuto del progetto di Intesa, perché facessero conoscere il loro
parere per quanto di competenza. Alcuni hanno reso noto che
non avevano osservazioni da fare. Un « nihil obstat, exequatur »,
insomma; altri invece hanno voluto dire la loro. La mentalità di
questa burocrazia è ora fotografata, direi, dalle sue stesse risposte.
È ernerso infatti un preordinato spirito rivolto a nulla cambiare di quanto è stabilito nelle leggi fasciste sui culti ammessi. Si
è osato persino asserire che esse
non contrastano con la Costituzione. In sostanza si invocavano
limitazioni, autorizzazioni preventive e discriminazioni per
l’esercizio dei diritti di libertà
riconosciuti dalla Costituzione, a
cui abbiamo opposto il più netto
rifiuto. Debbo dire che anche la
delegazione governativa ha dimostrato una matura comprensione
di fronte a quanto certi burocrati avrebbero preteso.
— Quali sono le varianti del
nuovo testo?
■ Sostanzialmente nessuna.
Direi che le rettifiche suggerite
dalla Tavola sono state tutte accolte mentre si è tenuto conto,
per quanto possibile, anche di
alcune osservazioni ministeriali,
cosicché la forma di certe espressioni è stata addolcita e certe
asprezze stilistiche sono state
ammorbidite. Non sarebbe possibile qui entrare in dettaglio. Il
testo comprende ora 21 articoli e
suppongo che per il Sinodo la
Tavola fornirà alle chiese la più
ampia documentazione circa le
analisi condotte durante le ultime riunioni ed un raffronto tra
la bozza siglata nel febbraio ’78
ed il testo conclusivo ora raggiunto.
Qual è l’iter che ora seguirà l’Intesa?
stessa il testo conclusivo dell’Intesa per un esame del suo contenuto. Vi sono giacenti avanti
alla Camera varie interrogazioni,
interpellanze e mozioni presentate da mesi sull’argomento da
parlamentari di vari partiti. Non
è da escludere che l’Intesa o la
sua avvenuta conclusione, venga presentata od annunciata alla
Camera proprio nell’occasione
delle risposte che la Presidenza
del Consiglio si accinge a dare
ai vari deputati.
— Vi sono altri problemi e
momenti difficili da superare?
— Certamente ve ne sono. Entriamo appena ora nella fase cruciale dell’operazione. Il lungo lavoro preparatorio durato circa
trent’anni e la trattativa tecnica
durata circa quattro anni sono
ora felicemente e finalmente conclusi. Inizia la fase più propriamente politica. Le nostre chiese
e i loro organismi hanno fatto
quello che avevano da fare a
mente della norma costituzionale. Ora il lavoro operativo spetta tutto ed intero ai politici, Governo e Parlamento. Tutto ovviamente sarà seguito con la massima attenzione ma la volontà
operativa è affidata ora ad altre
mani. Non conosciamo a priori
la volontà del Governo e delle
Camere. L’incerto fa di per sé
problema; il momento politico
poi non è né molto chiaro né
facile e non c’è bisogno di dilungarsi per farsi capire. Non ritengo quindi che l’operazione possa
concludersi celermente e senza
ulteriori difficoltà. Prima del Sinodo tuttavia penso che qualche
altro punto positivo potrà probabilmente acquisirsi. Ma anche
per queste cose bisogna confidare solo in Dio.
RAPPRESENTANZA
« Bensì, che rappresenta 200.000 italiani di confessione battista, metodista, valdese, luterana... ». Così si legge
su « La Repubblica » del 1".5.'81 in
un'intervista fatta da G. Battistini al
Presidente della FCEI. (Tema del'intervista; la critica di Bensì al Papa per la
sua massiccia propaganda contro l'aborto).
lo domando una cosa: come è possibile a un protestante (figuriamoci poi
a 200.000!) essere rappresentato da
una persona? lo, per esempio, di questo essere rappresentata ne soffro
enormemente, avendo sempre amato
il Protestantesimo per la sua libertà
di pensiero, per l'assenza di incolonnamento, per la relatività dei dogmi.
E invece no: adesso siamo, dobbiamo tutti pensare allo stesso modo: adesso dobbiamo essere incolonnati come i Cattolici ed è giocoforza, per
vivere bene in seno a una Comunità
evangelica, livellare il nostro pesiero. E
oltre a ciò, ogni tanto qualcuno, alla
Radio, TV, al giornali o alle tavole rotonde, si arroga il diritto di rappresentarci, come fossimo un gregge di pecore.
Inda Ade, Roma
OMOSESSUALI
La fase della trattativa deve oggi ritenersi definitivamente
conclusa, salvo riaprirsi ad istanza del Parlamento ove questi in
occa,sione dell’esame dell’Intesa,
richiedesse delle modifiche. Ora
l’Intesa è nelle mani del Governo. Spetta al Presidente on. Forlani di presentarla all’esame del
Consiglio dei Ministri e poi, a
seconda di quanto potrà essere
deliberato: pervenire alla firma
ufficiale del testo per procedere
poi alla presentazione al Parlamento del disegno di legge di
esecuzione; o chiedere preventivamente un parere della Camera
dei deputati sottoponendo alla
Geni. Direttore,
A proposito del raduno a Torre Pellice dì duecento omosessuali che ha fatto tanto scaipore anche perché la TV
ne ha fatto un servizio trasmesso in
tutta Italia, amerei che prendessimo
In seria considerazione alcuni passi
della Parola di Dio nostra sola guida.
Sarà bene leggere attentamente Levitico 18: 22-30, Romani 1: 18-29,
L’Amore di Cristo può convincere di
peccato anche questi poveretti, anzi,
in Francia, ne ho conosciuti diversi,
guariti, trasformati, graziati dal Sangue di Cristo. Però andiamo anche verso la grande moltitudine che non conosce per personale esperienza la Potenza salvatrice della Croce.
Mi creda Suo Dev.
Mario Gherardi. Ospedaletti
5
29 maggio 1981
- 5
UN PROBLEMA EMERSO RECENTEMENTE NELLA SUA VASTITA’ E POSTO CON URGENZA A CHIESE E SOCIETÀ’
Omosessualità e coscienza cristiana
La pubblicità che i mezzi di comunicazione di massa hanno dato al congresso mondiale che si è svolto a
Torre Pelllce, e particolarmente l’accostamento da diverse parti operato tra Valdesi e omosessuali (nel senso che questi ultimi avrebbero scelto la « capitale valdese» per sintonia con altri, un tempo, discriminati),
hanno suscitato in alcuni disagio e malumore che si
sono riversati tra l’altro sul resoconto fatto dal nostro
giornale (vedi Eco-Luce n. 17 del 24.4 e n. 19 dell’8.5).
Disagio e malumore non riguardano però soltanto
questo accostamento, ma — come indica chiaramente
il dibattito che riportiamo nella cronaca delle Valli di
questo numero — il problema stesso dell’omosessualità.
Abbiamo perciò pensato di affrontare questo problema — per noi ancora in gran parte tabù anche solo
a livello di discussione — in una pagina dedicata non
alla polemica ma al problema stesso, sul quale non ci
sentiamo assolutamente in grado di dire una parola
conclusiva riguardante i suoi molti aspetti che comprendono anche quello biblico. Non si può infatti chiudere gli occhi né sulla anomalia che l’omosessualità
presenta rispetto al significato che la Bibbia dà alla
differenziazione dei sessi, né suH’impossibilità — anche dal punto di vista evangelico — di discriminare
qualcuno per motivi di religione, di ideologia, di razza
o di sesso (e il sesso, ci pare evidente, non si riduce
ad un dato anatomico, ma consiste anche nel modo in
cui viene vissuto).
Abbiamo chiesto al pastore Sergio Ribet — che si
è recentemente occupato di questo problema — di
impostarlo nei suoi termini essenziali per una riflessione e un dibattito che non ci sembra possa essere
chiuso nel momento stesso in cui si apre. (f. g.)
Forse nel 1976, quando un libro di questo titolo uscì per i
tipi delia Claudiana, la sensibilità
a questo problema era ancora in
qualche modo latente per i più;
0 forse un libro pone i problemi
in modo più discreto di un congresso: possiamo non leggerlo,
mentre diffìcilmente possiamo
non vedere degli uomini che si
presentano esplicitamente come
« diversi ». Sta di fatto che il recente congresso degli omosessuali che si è tenuto a Torre Pellice
ha riproposto a molte coscienze
un problema aperto: quello della omosessualità.
In altre sedi sarà opportuno interrogarci sulla discriminazione
di cui sono oggetto gli omosessuali, e sui diritti civili di cui
essi sono portatori; nell’ambito
della chiesa, è proprio il rapporto tra omosessualità e coscienza cristiana che sembra venire
oggi alla ribalta, anche da noi.
Anche su questo tema, come
sui mplti altri temi che a mano
a mano s’impongono alla nostra
attenzione, è corretto partire da
un buon livello d’informazione,
di documentazione.
L’informazione
Un contributo sereno, equilibrato, problematico è appunto
quello dato dal libro della Claudiana che abbiamo citato in
apertura, e in particolare, per il
nostro ambiente, dalla prefazione di Paolo Ricca: non nasconde
1 giudizi e i pregiudizi di cui siamo portatori, ma cerca di superare i secondi e di problematizzare i primi; non nasconde la
testimonianza biblica, ma non
la forza nei limiti dell’interpretazione di un letteralismo sterile,
per coglierla nella sua complessità all’interno di tutto il messaggio ed il pensiero biblico; non
offende — o almeno si propone
con serietà di non offendere —
gli omossessuali, ma non rinuncia a porre loro delle domande:
« interrogativi, non giudizi »
(p. 23).
Un altro documento, di parte
protestante, è stato abbastanza
diffuso anche da noi: David Blamires. « L’homosexualité telle
que nous la vivons », pubblicato
nel 1973 dal ’’Social Responsability Council” della « Società degli
Amici (quaccheri) ». Lo cito perché è noto l’equilibrio dei quaccheri in vari settori, ne conosciamo l’umile lavoro a favore della
pace, in vari settori delicati, dal
Vietnam, ai profughi, all’Irlanda,
il tentativo discutibile ma serio
di una ricerca in qualche modo
« al di sopra delle parti » nelle
situazioni di conflitto. Questo testo, che non rappresenta beninteso la « posizione ufficiale » dei
quaccheri — che né hanno né
intendono avere o darsi un « magistero » — mi pare significativo
proprio per la sua provenienza.
Un terzo contributo è facilmente accessibile, il quaderno di
Agape n. 6, dal titolo « Fede cristiana e omosessualità », uscito
all’inizio di quest’anno, e che riporta i documenti del campo
sullo stesso tema che si è tenuto
presso il centro ecumenico nel
1980.
L’ampiezza
del fenomeno
Non è facile, in tema così delicato, personale, e sul quale indubbiamente vi è più un incoraggiamento sociale a tacere che non
a parlare, dare statistiche precise e non condizionate dai vari
punti di vista; sembra tuttavia
equa una stima secondo cui vivono la condizione omosessuale
non meno del cinque per cento
degli esseri umani.
Non vi sarebbe motivo di ritenere che la percentuale debba
essere diversa tra i credenti, o
in genere nel « mondo cristiano ».
Uso il condizionale perché è
probabile che la chiesa discrimini dei credenti sulla base della
loro omosessualità (esplicitamente o implicitamente, o anche solo accontentandosi della ipocrisia del « non vedere »), ed è possibile che alcuni credenti omosessuali vivano la loro fede negando la loro tendenza omosessuale, e che alcuni omosessuali
credenti finiscano per mettere
tra parentesi la loro fede sentendola estranea alla loro condizione.
Soprattutto a partire dagli anni ’70, ma in alcuni casi anche
dagli anni ’50, diversi omosessuali credenti hanno tuttavia dato
vita a gruppi nell’intento di non
dover essere costretti a nascondere né la loro condizione né la
loro fede.
Questi gruppi possono essere
relativamente piccoli (come un
gruppo olandese che conta una
sessantina di membri tra preti e
laici che lavorano a pieno tempo per la chiesa) o avere una
consistenza di massa (come, ancora in Olanda, lo ’’International
movement of Christians for thè
rights and equality of homosexuals”, che raccoglie 13.500 membri); sono a volte confessionali,
a volte interconfessionali; raccolgono, in genere, sia uomini
che donne.
Per quanto riguarda l’Europa,
sono presenti soprattutto là dove c’è una salda tradizione di
liberismo, di pluralismo sia politico che religioso e sociale, di rispetto dei diritti civili: la Gran
Bretagna, i Paesi Bassi, la Francia; meno numerosi in Germania, in Spagna. La tendenza oggi prevalente nel nostro paese
è invece quella di non creare
gruppi di omosessuali che si riuniscano su base religiosa, anche
se non si escludono incontri spe
Un campo ad Agape
Tra il 18 e il 21 giugno prossimi si terrà ad Agape il secondo incontro dedicato all'esame del tema « Fede Cristiana e Omosessuaiità ».
Quest’anno M campo cercherà di rispondere a queste domande:
— Quali sono state le risposte delle chiese italiane, delle istituzioni di
chiesa, delle comunità cristiane di base, delle associazioni e dei
movimenti ecclesiali?
— È possibile per gli omosessuali e le lesbiche italiane rimanere nelle
proprie comunità o saranno alfine costretti a rifugiarsi in gruppi particolari?
Le domande, brucianti, coinvolgeranno In una maniera o nell'altra
tutti i partecipanti cui è aperto il campo: credenti e noncredenti, uomini e donne, eterosessuali e omosessuali.
Il programma prevede tra l'altro:
— discussione su: Bibbia, Lavoro, Liberazione o integrazione. Omosessualità ed eterosessualità;
— relazione su Omosessualità e giornali »;
— discussione su « Essere omosessuali nella chiesa locale ».
Per informazioni e iscrizioni: scrivere Segreteria di Agape ■— 10060
PRALI - tei. 0121/8514.
cifici di omosessuali credenti.
Tolte alcune « chiese omosessuali », la maggior parte dei gruppi esistenti lavorano il più possibile all’interno delle chiese di
provenienza.
Omosessualità e
testimonianza biblica
Non possiamo nasconderci, anche quando tentiamo di abbandonare pregiudizi e di non chiuderci in ipocrisie preconcette,
che quel che ci mette a disagio
quando affrontiamo questo problema non è tanto al livello sociale, dove non ci è difficile opporci a qualsiasi discriminazione.
È invece la testimonianza biblica che, per come siamo abituati
a comprenderla, condannerebbe
l’omosessualità.
P. Ricca scrive: « la testimonianza biblica al riguardo sembrava inoppugnabile» (p. 18). E
se abbiamo in mente i passi, per
non citare che i principali, di Genesi 19 (l’antefatto alla distruzione di Sodoma), o di Romani
1: 22-28 (il peccato dei popoli pagani, conseguenza dell’idolatria,
che è confusione della creatura
col Creatore), potrebbe sembrare
che il problema neppure avrebbe
il diritto di porsi.
Ma invece la questione non
è allatto così semplice.
Intanto dobbiamo comprendere se siamo disposti a leggere la
Scrittura secondo una interpretazione letteralista o secondo
una interpretazione storica. Non
è a priori più facile un modo o
un altro. Mi spiego con un es empio.
Può mettere a disagio chi legga la Bibbia con una pre-comprensione eterosessuale il fatto
che un gruppo di omosessuali
credenti si chiami « David et Jonathan », con riferimento a II
Samuele 1: 26 (O fratei mio
Gionatan, tu m’eri sommamente
caro, e l'amor tuo per me era
più maraviglioso che l’amore
delle donne): soprattutto tenendo conto di altri peccati ben più
« maschilisti » di Davide, sarei
portato a dare un valore spirituale, o allegorizzante, a questo
passo. Ma non posso allegorizzare quando la lettera mi sconcerta, ed essere fondamentalista
quando mi fa comodo. O ammetto che una lettura biblica storica è necessaria per definire il
contesto e comprendere la portata reale del testo, e allora devo stare attento alle nuove proposte esegetiche sui passi « classici » contro l’omosessualità (non
necessariamente condividerle).
O sono un letteralista, e lo devo
allora essere coerentemente ovunque, e permettere una lettura fondamentalista alTomosessuale anche quando non mi torni convincente.
Quali sono le proposte di lettura biblica che si fanno avanti?
Schematizzando molto, si sostiene che l’avversione biblica
sarebbe dovuta a motivi religiosi più che etici, in quanto la
omosessualità era legata spesso
a culti idolatrici; che le condanne specifiche sono contro momenti di violenza fatta a persone non consenzienti; che la pratica omosessuale essendo sterile
non poteva essere partecipe della benedizione legata alla discendenza; che essendo nel mondo
antico la donna subordinata all’uomo, non si poteva ammettere
di « degradare » a livello femminile un altro uomo; e altre ancora sono le domande e gli interrogativi tesi a situare la posizione biblica. Condivido con P. Ricca una certa perplessità: questi
sforzi esegetici « possono solo in
parte essere considerati riusciti » (p. 19). Ma è altresì vero che
sicurezze troppo dogmatiche, certezze che rifiutano di essere messe al vaglio possono nascondere
problemi reali piuttosto che aiu
tare al superamento dei problemi stessi. Dobbiamo imparare a
comprendere anche che « la Bibbia... conosce l’omosessualità soltanto come alterazione volontaria del normale rapporto eterosessuale e non come predisposizione e orientamento della personalità — possiamo dire: come
condizione — che difficilmente
uno sforzo di volontà può annullare o anche solo modificare » (p. 20). « È dunque vero che
la condanna deH’omosessualità...
non colpisce direttamente ogni
possibile modo di intendere e
vivere un rapporto omosessuale,
e tantomeno una possibile condizione omosessuale» (p. 21).
La — provvisoria — conclusione cui potremmo giungere è che
« essere omosessuali, è bene ribadirlo, ’’non è né una ’colpa’,
né un ’peccato’, né un ’vizio’ è
un fatto” » (p. 27, la citazione
riprende M. Oraison).
Che cosa è la
omosessualità?
Diamo solo un cenno alle possibili interpretazioni del fatto
omosessuale.
Che si tratti di un « vizio » è
una tesi ben attestata : ma si
può parlare di vizio di fronte ad
una « condizione »? Dal punto di
vista soggettivo di chi è omosessuale, la sua non è una scelta, qualcosa di voluto, ma una
situazione permanente, definitiva,
irreversibile. L’indagine sulla
origine della omosessualità (si
nasce o si diventa tali, l’origine
è biologica o psicologica, ecc.)
è troppo incerta per permetterci di accettare questa tesi semplicistica e, in fondo, autoconsolatoria.
Vi saran certo comportamenti
viziosi anche di alcuni omosessuali: non crediamo ne abbiano
il monopolio.
Che si tratti di « malattia » è
tesi ancor più diffusa, anche in
ambienti che si vogliono « aperti ». Anche qui senza escludere
che taluni comportamenti omosessuali possano nascondere stati di malattia, ci pare più probabile che disturbi (psicologici, ad
esempio) siano attestabili più
per effetto delle discriminazioni
subite che per altri motivi. Chi
si fa carico di questa tesi dovrebbe, almeno, essere in grado
di suggerire una « terapia »: più
che mai sono qui discordi i pareri, e il luogo stesso ove nascono (consultori, ceniri specializ
Pier Paolo Pasolini, uno dei primi
omosessuali usciti allo scoperto
in Italia.
zati) dovrebbe metterci in guardia: è ovvio che si avvale di un
centro specializzato chi vive problematicamente la sua condizione, non chi la accetta pacificamente.
Preferiamo, fino a quando almeno non avremo compreso più
a fondo, fino a quando non avremo ascoltato con pazienza e per
quanto possibile senza pregiudizi gli interessati stessi, accettare
che l’omosessualità sia una condizione umana, problematica
quanto molte altre condizioni
umane, soggette come tutte le altre condizioni umane alla Parola di Dio che è giudizio e grazia.
Un consiglio pratico, molto terra terra, mi sentirei di darlo a
chi dovesse trovarsi a vivere accanto ad un omosessuale, un figlio, un amico, un fratello: non
si costringa nessuno ad agire
contro la sua (vera o presunta)
natura: se lo si fa, si sbaglia, si
crea un disordine maggiore di
quello che si crede di combattere,
nell’individuo, nel gruppo sociale,
nella chiesa; e non si temano
contagi, soprattutto se si ritiene
di conoscere la via alla verità:
che per noi non sta nell’essere
eterosessuali, ma nel nostro Signore.
Sergio Ribet
Un libro della Claudiana
Il volume a cui fa riferimento questa pagina è il frutto di circa 15 anni di lavoro in
un consultorio per omosessuali condotto in Olanda dai
tre autori.
B.S. Witte, sociologo, nel
saggio « L’omosessuale e il
suo ambiente » tratta della
diffusione e del comportamento omosessuale, del pregiudizio e della discriminazione di
cui sono oggetto gli omosessuali indagando anche sulle
cause del rifiuto di cui sono
oggetto.
In « Aspetti psicologici e
psichiatrici deH’omofilia » J.L.
Grubben, psichiatra, tratta il
problema dal punto di vista
medico sondando i concetti di
’’disturbo”, ’’perversione”, ’’nevrosi” (trovandoli inadeguati)
e delincando le conseguenze
del rifiuto o dell’accettazione.
« Chiesa e omosessualità » è
il resoconto del lavoro pastorale svolto da J. B. F.
Gottschalk, sacerdote cattolico, preceduto da considerazioni sul quadro biblico dell’omosessualità.
La tesi comune dell’équipe
è che l’omosessualità deve essere vista insieme a tutti gli
altri aspetti della sessualità
rimettendo in discussione la
funzione stessa della sessualità che ci è stata tramandata.
Su questa tesi Paolo Ricca,
nell’ introduzione « Omosessualità problema aperto » pone degli interrogativi la cui
serietà, oltre che dall'ampiezza del discorso teologico e biblico, è indicata dal fatto che
da essi non è escluso il lato
autocritico: l’eterosessualità
non è garanzia automatica di
una sessualità vissuta in modo autentico.
VfiTTE. Giuìbben. Gottschalk,
Omosessualità e coscienza cristiana. Claudiana 1976, pp. Ili,
L. 1.700.
6
29 maggio 1981
cronaca delle valli
ANGROGNA: CONFERENZA 1° DISTREHO QH OrdÌilÌ del gìOmO
Un dibattito appena cominciato votati dalla Conferenza
Evangelizzazione, finanze, rapporto chiesa-giovani. Uliveto,
campo di lavoro nel 1“ circuito:
questi i temi principali sui quali
si è soffermata la Conferenza
del 1“ Distretto, riunita ad Angrogna sabato 23 e domenica 24
maggio. Come negli ultimi anni,
non c’è stato un grosso dibattito
ed occorrerebbe chiedersi il perché. Infatti, ciò può essere segno
di una maggiore comprensione
e unità aH’interno della chiesa o
invece indizio di un ripiegamento su se stesse delle comunità,
di un chiudersi sui problemi ecclesiastici interni. Certo, una
Conferenza Distrettuale è l’assemblea delle chiese locali ed è
normale che i problemi interni
occupino mi posto importante
ma è anche vero che le comunità
sono costituite da uomini e donne inserite in un contesto sociale e civile ben preciso che non
può non interpellarli in quanto
cittadini e in quanto credenti. Se
questo rapporto chiesa-società
non emerge decisamente anche
in sede di Conferenza Distrettuale, c’è da chiedersi se la comunità dei credenti risponde fedelmente alla sua vocazione.
A dire il vero, questa problematica è venuta fuori in uno
dei temi proposti alla discussione dei delegati: il problema chiesa-giovani. Da diverse parti, e
da anni, ci si lamenta che i giovani sono assenti dalle chiese e
ci si chiede come ristabilire i
contatti con loro. Uno dei gruppi di lavoro ne ha discusso a
lungo ed ha rilevato come sia
inesatto centrare il problema solo sui giovani: la disaffezione
dalla vita liturgica della chiesa
è un fenomeno reale e consistente, ma non riguarda solo i giovani, anche se è indubbio che le
normali attività delle chiese, il
loro linguaggio, la loro scarsa
apertura ai problemi esterni non
invogliano molto i giovani ad
un’attiva e convinta partecipazione. Ciò non vuol dire però
che i giovani non sentano l’esigenza della testimonianza: parecchi di loro lo hanno dimostrato quest’anno, impegnandosi nello studio biblico, nella riflessione teologica e nella predicazione a partire da temi molto concreti quali il lavoro, la droga
l’aborto, ecc. ’
Un altro tema su cui si è di
30 Maggio 1981
Foresteria Valdese di Torre Pellice
Giornata dei
collaboratori de
l’Eco delle Valli
Programma:
ore 9: Giuseppe Platone: 117
anni di storia;
ore 11: Franco Giampiccoli: Come si fa il giornale. Visita
alla tipografia:
ore 12.30: pranzo con la redazione, tipografi, collaboratori;
ore 14.30: Giorgio GardioI: Problemi e prospettive della cronaca delle Valli;
ore 15.30: Discussione:
ore 17.30: Chiusura dell'incontro.
Tutti i collaboratori sono invitati ad intervenire. Per esigenze di organizzazione del pranzo
(offerto) è necessario annunciare
la propria partecipazione telefonando alla redazione: tei. 011/
655278 (segreteria telefonica).
scusso molto, senza giungere
peraltro ad una conclusione, è
stato la situazione dell’Uliveto,
istituto medico-pedagogico per
handicappati gravi. L’istituto si
trova ora in mezzo a gravi difficoltà: problemi finanziari, tensioni tra personale e direzione,
rapporti difficili con l’Ente locale, prospettive tutt’altro che chiare per l’immediato futuro in
quanto l’Uliveto, per convenzione, è tenuto ad osservare il criterio della territorializzazione,
cioè a prendere solo minori provenienti dal comprensorio pinerolese. Inoltre persiste il problema di sempre: l’isolamento dell’istituto rispetto alla società civile ed alle comunità valdesi.
Questo non è solo il problema
dell’Uliveto ma di quasi tutti gli
istituti delle valli, soprattutto da
quando è cambiata la loro fisionomia, il loro tipo di utenti e di
personale. A che cosa è dovuto
questo distacco? Ad un riflesso
difensivo nei confronti di « diversi », ad un rifiuto o ad una difflcoltà da parte delle comunità
ad accettare i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni? Al fatto
che il personale è spesso nonevangelico o poco legato alle comunità? O perché si pensa che
gli istituti ormai « non danno più
testimonianza »? Difficile dirlo.
Intanto i problemi interni degli
istituti, sempre più complessi, si
accumulano, gravando pesantemente sulle spalle di pochissime
persone. Lo si è notato in Conferenza: i pochi interventi su
questo argomento sono stati da
parte degli « addetti ai lavori ».
La maggioranza dei delegati non
si è sentita di prendere decisioni
chiare e impegnative.
Un terzo problema, infine, ha
trattenuto a lungo l’attenzione dei
delegati: quello della situazione
pastorale nel 1» circuito. Coi trasferimenti dei pastori Genre e
Adamo, con la prossima partenza
del pastore E. Ayassot e con le
dimissioni improvvise di Thierry
Benotmane, la Val Pellice vede
le sue forze pastorali seriamente
ridotte, proprio nel momento
in cui la strategia della Tavola
Valdese per le Valli negli anni ’80
mira ad un rilancio culturale ed
alla riaggregazione del popolo
valdese intorno alla chiesa. La
Conferenza ha espresso la sua
forte preoccupazione per questa
situazione. Altra occasione di riflessione e di dibattito è stata
la motivazione che ha spinto il
pastore di Bobbio a dare le dimissioni: l’esiguità dello stipendio pastorale. È un problema reale che occorrerebbe approfondire; un problema che comunque
è legato a quello delle contribuzioni. Ma la questione della carenza di pastori non si risolve
certo con l’aumento degli stipendi.
Molto tempo è stato dedicato
anche al problema della Circolare (bollettone). C’è chi lo vuole
abolire, chi lo vuole mantenere,
chi lo considera come un doppione dell’Eco delle Valli, chi
sostiene invece che, a differenza
delTEco, è l’unico strumento di
collegamento che entra in tutte
le famiglie. Dopo varie proposte
che non hanno raccolto il consenso dell’assemblea, è stato approvato un ordine del giorno
che, pur mantenendo il bollettone (3 numeri all’anno) come strumento di riflessione su temi generali, chiede alle comunità di
privilegiare al massimo l’Eco
delle Valli.
La Conferenza prosegue domenica pomeriggio, 31 maggio, con
il dibattito sugli Istituti CIOV e
sul Collegio. Argomenti particolarmente rilevanti per il mondo
valdese delle Valli.
Jean-Jacques Peyronel
TALCO E GRAFITE
Perchè lo sciopero
Hanno collahoraio a questo
numero: Thierry Benotmane Giovanni Conte - Franco Davite - Dino GardioI - Emanuele Labis - Luigi Marchetti Laura Oviglia - Paolo Porta Franco Scaramuccia - Eugenio Stretti - Franco Taglierò Cipriano Tourn.
Il Consiglio di fabbrica della Talco
e Grafite Val Ohisone di Pinerolo ha
presentato alla Direzione aziendale all’inizio di maggio una piattaforma per
il rinnovo del premio di produzione,
premio che è possibile ridiscutere una
volta neH’arco dei tre anni del contratto nazionale di lavoro. Oltre alla
richiesta di un aumento mensile eontiene anche quella di istituire un premio fisso annuo, che, pur sotto denominazioni diverse, esiste ormai in tutte
le maggiori aziende.
Ci si poteva fermare qui. E invece
questa volta i lavoratori hanno deciso
di andare oltre. Si sono resi conto che
la situazione è difficile per tutti, anche
per noi, quindi è dovere dei lavoratori
analizzare a fondo i problemi della società, cercare delle soluzioni che non
siano a danno di loro stessi, non accettare più che sia esclu.sivamente la Direzione a risolverli, visti soprattutto
gli errori compiuti in passato. Parlare
di problemi di occupazione alla Talco
e Grafite significa parlare di oceupazione a Pinerolo, ma soprattutto parlare della vita stes.sa delle nostre valli.
La piattaforma costruita dal Consiglio di fabbrica contiene una approfondita analisi dei mali della società,
che qui elenchiamo riassumendo. Al
primo posto abbiamo messo l’occupazione. Questa la situazione; turn-over
fermo alle miniere; probabile chiusura
della miniera ICLA (grafite) di San
Germano (10 opera!) per e.saurimento
dei filoni; lo stabilimento Elettrodi (50
dijjendenti) a cassa integrazione da 5
mesi a 0 ore, dopo altri due a 24 ore
.settimanali senza nessuna pro.spettiva
di miglioramento nel futuro, es.sendo
la lavorazione legata alla siderurgia (in
crisi in tutto il mondo); turn-over fermo da parecchi anni allo stabilimento
Tsolantite (120 dipendenti) con uso ormai ciclico e cronico della cassa integrazione (ultimo periodo; 6 mesi nel
1980, inizio a giorni fli un nuovo periodo). Tutti questi elementi insieme
determinano un quadro drammatico
della situazione occupazionale.
Al secondo posto abbiamo messo la
salute. Anche qui la situazione è estremamente preoccupante. Oltre alle malattie professionali riconosciute (silicosi) e non ricono.sciute come tali (reu
matiche, all’apparato respiratorio in genere. ecc.), che sono presenti in tutti
i settori dell’azienda, dobbiamo purtroppo constatare la presenza di tumori all Tsolantite con la percentuale del
30%, dato che si commenta da solo.
Altro tema sul tappeto è la situazione mondiale del mercato del talco.
La Talco e Grafite produce talco ricavato da miniera, mentre gli altri produttori mondiali estraggono da cave a
cielo aperto, con dei costi di estrazione
inferiori. A nostro vantaggio resta la
qualità superiore del prodotto.
Due problemi ormai cronici del1 azienda sono gli stabilimenti Elettrodi ed Tsolantite. Del primo si è già
detto a proposito dell’occupazione. Del
secondo c è da dire che i prodotti sono
molto apprezzati per la qualità, soprattutto quelli più elaborati. Alcuni enormi difetti (organizzazione commerciale approssimativa, mancanza di macchinari efficienti, ecc.) fanno si che
1 impegno dei lavoratori venga almeno in parte vanificato. Per ultima abbiamo tenuto quella che definiamo la
« questione morale » : il capitolo degli
sprechi. Se un tempo era possibile subire la presenza di certe situazioni, oggi non lo è più. Un esempio per tutti:
uso del personale per lavori che nulla
hanno a che fare con le mansioni specifiche dell’azienda.
Che (are? Il Con.siglio di fabbrica
propone; 1) migliorare la qualità dei
protlotti sia per il settore talco che per
1 Isulantile; 2) discutere con la Direzione i criteri d’impiego della manodopera al fine di razionalizzarne l’utilizzo
senza incidere negativamente sull’occupazione; 3) definire l'intervento della
Unità di Base in tutte le realtà per risolvere i problemi della salute. 4) discutere gli investimenti necessari a
mantenere o migliorare refficienza degli impianti.
La Direzione aziendale .su questa
piattaforma si è già pronunciata. Ci
di.spiace constatare che, anche .se a
parole magari certe affermazioni vengono a])prezzate, in sostanza c’c il rifiuto ad accettare la logica della collaborazione alla risoluzione dei problemi.
Il Consiglio di Fabbrica
della Talco e Grafite
Giovani
La Conferenza, dopo aver discusso
il problema del rapporto giovani-chiese
in uno dei gruppi di lavoro,
— riconosce che il discorso debba
essere impostato a partire da ciò che
è ia chiesa come comunità di credenti in Gesù Cristo;
— rileva altresì che è inesatto dire
che i giovani sono assenti dalia vita
della chiesa. Questo giudizio deriva da
una concezione troppo settoriale e
parrocchiale che noi abbiamo deila
presenza della chiesa nel mondo, da
una visione interna e non esterna della
testimonianza resa all'evangelo.
Una attenta verifica deile iniziative intraprese dalie nostre chiese nell'arco
di quest'uitimo anno dimostra che i
giovani hanno promosso e sostenuto
numerosi interventi attraverso ì quali
siamo stati ascoltati e visti dail’esterno: su temi quaiì il lavoro, la droga,
l'aborto, l’ora dì religione ed altri.
L’immagine esterna che la gente del
pìnerolese si è fatta della chiesa valdese alle valli è stata in larga parte
mediata daH’intervento dei giovani;
— invita pertanto le chiese ad individuare, nelle loro attività, temi e problematiche concrete, a partire da ciò
che la gente vìve e discute quotidianamente neila società e su questi argomenti proporre la riflessione di fede e
le iniziative che si riterranno opportune;
— invita le chiese a rivedere il linguaggio che usano, sia nella catechesi
che nella predicazione, nello studio
bìblico come nell'animazione giovanile,
linguaggio che presenta oggi grosse
difficoltà di comunicazione;
— chiede inoltre alla CED di voler
dare effetto all’o.d.g. della Conferenza
1980 relativo all'organizzazione di corsi
di formazione per animatori, utilizzando la disponibilità della CEvAA, e di
provvedere per la costituzione di un
centro di reclutamento e di smistamento di materiale pedagogico e didattico
da utilizzare nella catechesi ed invita le
chiese del distretto a voler inserire
nei loro preventivi di spesa una voce
specifica per questo materiale;
— invita infine le chiese a prendere
coscienza del fatto che non sono sufficienti dei buoni animatori e del materiale selezionato da un punto di vista
pedagogico e didattico perché il rapporto giovani-chiese subisca una inversione di tendenza; occorre guardare
con chiarezza ai contenuti di ciò che
noi trasmettiamo, nella consapevolezza
che l'elemento determinante è la vocazione che noi riceviamo.
Finanze
La Conferenza del 1° distretto constata che gli atti (SI/79-22 e SI/80-35)
non hanno trovato rispondenza ed applicazione pratica e che le modalità di
contribuzione delle singole chiese sono rimaste sostanzialmente invariate.
La strada indicata della contribuzione
percentuale nell'ordine del 2-3% del
reddito dei membri di chiesa deve, a
parere della Conferenza, essere perseguita, ma perché non sia disattesa
dalle comunità, dovrà essere meglio
spiegata per essere compresa.
La risposta positiva delle chiese degli ultimi anni è stata possibile per
una maggiore responsabilizzazione dei
cassieri e di commissioni finanziarie
nominate ad hoc; questa nuova presa
di coscienza ci richiama ad essere perseveranti anche « nelle poche cose,
concrete... nella fedeltà in cose minime... » come afferma la relazione CED.
Se ci si muove nell'ambito della
percentuale sarà necessaria una più
larga informazione tecnico-pratica ai
cassieri ed ai concistori.
Inoltre un numero della lettera circolare « Bollettone » potrebbe essere
riservato al tema delle finanze in questa nuova prospettiva; il modo tradizionale dì contribuzione potrà essere
superato in tempi più o meno lunghi e
passare gradualmente daH'indicazione
di minima — o media pro-capite —
alla libera contribuzione percentualizzata.
La contribuzione è e deve restare un
libero atto di fede, non disgiunto dalla consapevolezza d'insieme delle chiese di volere conseguire un'autonomia
della gestione amministrativa ordinaria
dell'opera più piena e indipendente.
Evangelizzazione
La Conferenza del 1° Distretto, riunita in Angrogna, udita la relazione
del gruppo che ha discusso il problema della evangelizzazione, esprime una
valutazione positiva del lavoro compiuto
dai diversi gruppi e nelle varie chiese
del Distretto. Invita le comunità a continuare nelle varie linee intraprese, facendo leva sui gruppi già esistenti,
ampliandone l'attività sul piano dei circuiti ed, eventualmente, dell’Intero distretto.
Poiché l'evangelizzazione nei suoi vari aspetti, interni ed esterni, non rimanga appannaggio di gruppi limitati, occorre fare tutto lo sforzo necessario
affinché la comunità intera si renda
conto della necessità e delia possibilità della evangelizzazione da parte di
tutti. A questo scopo la Conferenza
invita le comunità ad approfondire la
loro preparazione biblica, anche per
chiarire quale sìa oggi il messaggio
evangelico da portare dentro e fuori
la chiesa. Invita, infine, il Corpo pastorale delle Valli a riflettere sull'argomento ed a trasmettere alle chiese il
risultato del suo studio.
1® Circuito
La Conferenza, informata della situazione pastorale del Distretto a seguito
dei trasferimenti di A. Adamo, E. Genre, del prossimo termine del servizio
attivo dì E. Ayassot e delle dimissioni
di T. Benotmane,
esprime il proprio apprezzamento ai
detti Pastori per l'opera svolta, domanda alla Tavola Valdese dì prestare particolare attenzione a che non venga
indebolita la presenza pastorale nel
Distretto, tenuto conto dell'elevato numero dei membri dì chiesa del 1° Distretto e delle attese che molti ambienti esterni — culturali e non — hanno
oggi nel confronto delle Valli.
Bobbio Pellice
La Conferenza ascolta ia lettura della
lettera inviata da un gruppo di giovani delie comunità di Bobbio e Torre
Pellice, relativa alla situazione pastorale di Bobbio e la trasmette per competenza alla Tavola.
Agape
La Conferenza segnala alle chiese
la celebrazione del trentennale della
inaugurazione di Agape che avrà luogo
il 27-28 giugno 1981 e le invita a
partecipare al culto e alle giornate di
incontro che si svolgeranno ad Agaper
indica in questa occasione la possibilità di offrire un segno concreto di sostegno, partecipando finanziariam^te al
rinnovamento delle attrezzature del
Centro.
Rodoretto
La Conferenza, considerando necessaria una soluzione adeguata della cura pastorale della chiesa di Rodoretto
indipendentemente dallo sbocco che
potranno avere i problemi amministrativi relativi alla personalità giuridica
ed al patrimonio del suo concistoro,
invita i concistori di Rodoretto e di
Prali a dare attuazione alla richiesta
di fusione delle due chiese, rimanendo
la gestione degli stabili di Rodoretto
affidata ai membri locali del Concìsto
Uliveto
La Conferenza, discussa la relazione
dell'Uliveto,
constatata la particolare situazione di
isolamento, ripetutamente segnalata
dal Comitato, in cui si trova l'Istituto.
raccomanda a tutte le chiese, in modo speciale alle chiese territorialmente
più vicine, di studiare e mettere in
opera delle forme di sostegno e di
solidarietà che possano contribuire almeno in parte alla soluzione dei problemi che l'Istituto si trova ad affrontare.
Esercitazioni militari
La Conferenza, raccogliendo l'invito
dell'Assemblea del 1“ circuito ritiene
valida l'iniziativa del Comitato CODIALP
costituitosi in difesa degli alpeggi dai
tiri militari e chiede alla Comunità Montana Val Pellice e ai Comuni interessati di farsi promotori delle iniziative
necessarie alla cessazione di dette
esercitazioni.
7
29 maggio 1981
CRONACA DELLE VALLI
REFERENDUM
Raffronti e curiosità sui voto
ABORTO Movimento per la vita ABORTO Radicali ERGASTOLO LEGGE COSSIGA PORTO D’ARMI
SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO
% % % % % % % % % %
VAL PELLICE 17,0 (25,2) 83,0 (74,8) 12,7 87,3 20,6 79,4 15,9 (33,4) 84,1 (67,6) 16,8 83,2
VAL GERMANASCA 18,8 (16,6) 81,2 (83,4) 11,0 89,0 24,6 75,4 19,2 (38,2) 80,8 (61,8) 17,3 82,7
VAL CHISONE 22,7 (21,1) 77,3 (78,9) 11,1 88,9 19,8 80,2 14,4 (26,6) 85,6 (73,4) 13,8 86,2
VALLI CHISONE E GERMANASCA 22,1 (20,4) 77,9 (79,6) 11,1 88,9 20,5 79,5 15,1 (28,3) 84,9 (71,7) 14,3 85,7
PINEROLESE PEDEMONTANO 26,4 (28,7) 73,6 (71,3) 12,7 87,3 20,4 79,6 15,9 (27,6) 84,1 (72,4) 18,0 82,0
USL 44 31,4 (37,2) 68,6 (62,8) 13,6 86,4 18,8 81,2 16,3 (26,8) 83,7 (73,2) 17,0 83,0
PINEROLO 26,2 (26,6) 73,8 (73,4) 12,6 87,4 22,4 11,6 16,9 (28,6) 83,1 (71,4) 19,3 80,7
COMPRENSORIO PINEROLESE 28,5 (32,0) 71,5 (68,0) 13,0 87,0 19,4 80,6 16,1 (28,1) 83,9 (71,9) 16,5 83,5
Dai raffronti tra i risultati del
referendum sull’aborto promosso dal Movimento per la vita e
quello del '74 sul divorzio emergono alcune osservazioni.
1. - In una sola zona delle nostre valli — le valli Chisone e
Germanasca — la percentuale
dei SI alle proposte « clericali »
è aumentata sia pure di poco;
lo 0,7% (2,2% in Val Germanasca e 0,6% in Val Chisone).
2. In tutte le altre zone che
vedono quasi tutte la DC come
forza maggioritaria la flessione
dei SI è stata rilevante (— 8,2%
in vai Penice, — 5,8% nell’USL
44, — 3,5% nel comprensorio).
La coscienza laica ha fatto
proprio passi avanti là dove maggiore era ancora la presenza cattolica e dove maggiormente la
DC occupa i posti di maggioranza al comune (Luserna, Lusernetta, Bibiana e Bricherasio per
la Val Penice) e nei comuni della pianura si passa da 11 comuni in cui il SI aveva la maggioranza a solo un comune.
Per quanto riguarda i raffronti
tra il referendum sulla legge Cossiga e quello sulla legge Reale
del ’78 la perdita secca dei SI è
stata molto alta in Val Germanasca (—19%), in Val Penice
(—17,5%), mentre in tutte le altre zone la perdita è stata del
12% circa.
Sul risultato di questo referendum ha certamente influito il
fatto che alla legge Cossiga sono
stati attribuiti una serie di meriti nella lotta contro il terrorismo e anche la diminuita influenza culturale della nuova sinistra in tutto il pinerolese.
Note
Le percentuali scritte in carattere
più piccolo si riferiscono al referendum sui divorzio del maggio ’74 che
è raffrontabile a quello dell'aborto
(movimento per la vita) a causa di un
identico schieramento di forze a favore o contro, e a quello per l'abrogazione della legge Reale che anche qui è
raffrontabile con quello della legge
Cossiga.
• La suddivisione in zone geografiche corrisponde alla suddivisione amministrativa del territorio pinerolese in
Comunità Montane, Unità Sanitarie Locali, Comprensorio.
In particolare
La Comunità Montana Val Pellice
comprende I comuni di Angrogna, Bibiana, Bobbio, Bricherasio, luserna,
Lusernetta, Bora, Torre Pellice, Villar
Pellice.
La Comunità Montana Valli Chisone
e Germanasca comprende i comuni di
Fenestrelle, Inverso Pinasca, Massello,
Porosa Argentina, Perrero, Pinasca, Pomaretto. Porte, Pragelato, Prali, Pramol
lo, Roure, Salza, S. Germano, Usseaux,
Villar Porosa.
La Comunità Montana « Pinerolese
Pedemontano » comprende I comuni
di Cantalupa, Cumiana, Frossasco, Pinerolo, Prarostino, Roletto, S. Pietro V.
L., S. Secondo.
L'Unità Sanitaria Locale 44, comprende i comuni delia Comunità Pinerolese
Pedemontano e i comuni di Airasca,
Buriasco, Campiglione, Cavour, Cercenasco, Frossasco, Garzigliana, Macello,
Osasco, Piscina, Scalenghe, Vigone,
Villafranca, Viirle.
Il Comprensorio pinerolese comprende invece tutti i 46 comuni citati.
I primi commenti nel pinerolese
Riportiamo qui sotto i comunicati del PSI e del comitato di
difesa della legge 194 che fanno
una prima valutazione del voto
del 17 maggio:
Comitato di difesa
legge 194
(...) Il 17 maggio «non ha vinto l’aborto », ha vinto la capacità
di ragionare, di dare soluzioni
civili e non ipocritamente repressive ad un problema sociale ed
umano gravissimo; ha vinto una
concezione laica dello stato.
Un segno di unità nuova sui
delicati problemi della morale
sessuale e familiare ha indicato
che il nostro paese sta superando antiche spaccature culturali
tra nord e sud.
Hanno vinto soprattutto le
donne, perché hanno conservato
uno strumento legislativo indispensabile per rendere meno
drammatico, pericoloso ed in futuro anche meno necessario l’aborto; hanno vinto perché si sono battute in prima persona per
difendere il proprio diritto all’autodeterminazione, ad una gestione libera e consapevole della
propria vita e sessualità. Hanno
vinto perché non si sono piegate sotto le accuse ed i sensi di
...un indirizzo di fiducia
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colpa, ma hanno difeso la qualità della vita, propria e dei Agli.
Noi siamo convinti che il 17
maggio non è stata sconfìtta « la
fede religiosa ». Non è stato sconfìtto chi intende porsi con solidarietà fraterna accanto alla
donna che soffre la necessità di
un aborto. È stato sconfìtto invece l’integralismo, il giudizio di
condanna inappellabile lanciato
dall’alto sulle donne, la volontà
di piegare a principi astratti e
parziali la legge dello Stato. È
stato sconfìtto chi non ha esitato
ad usare anche l’attentato al Papa contro i difensori della legge,
trasformando il terrorismo di un
criminale in terrorismo ideologico rivolto agli elettori.
Ma dire NO non basta. Conservare la legge 194 come oggi
è e funziona, non basta.
Noi crediamo che i tanti NO
non abbiano voluto solo conservare quanto oggi esiste; crediamo al contrario che questa vittoria segni la volontà di far progredire i principi che la legge
194 afferma e cioè il valore della
procreazione responsabile e la
necessità di prevenire l’aborto. (...)
Per questo, con la stessa forza con cui abbiamo difeso la
legge, intendiamo da oggi lavorare per migliorarla. (...)
■Vogliamo lavorare per superare la disinformazione sugli anticoncezionali, per garantire a chi
vive e vivrà condizioni migliori
di lavoro, di abitazione, di vita.
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per fare della sessualità una
scelta libera, responsabile e positiva di rapporto con gli altri. Su
questa strada chiunque sia veramente per la vita potrà avanzare insieme.
P.S.I.
Il Comitato Direttivo della Sezione di Pinerolo, riunito la sera del 18 maggio alle ore 21 nella Sede del Partito, preso atto
della stragrande maggioranza
dei no alle proposte di abrogazione alla legge 194 dei referendum del Partito Radicale e del
Movimento per le Vita
Dichiara la propria soddisfazione per la grande dimostrazione di maturità politica che il Pinerolese ha dato;
Propone che il Comitato della
194 continui ad operare per vigilare, a difesa della legge, la
sua piena applicazione nelle
strutture pubbliche e ospedaliere;
Riconosce che questa legge è
perfettibile e perciò dovrà essere compito del Comitato di studiare e valutare opportune proposte di modifica;
Afferma che il Comitato della
194 e stato e deve essere un momento di aggregazione delle forze politiche laiche, fatto politico
di profondo significato a difesa
dei diritti civili e della libertà.
I votanti
Nell’insieme del comprensorio
pinerolese i votanti sono stati
l’84% ma vi sono stati alcuni comuni in cui la percentuale di votanti è stata molto più bassa. Tra
questi troviamo Bobbio Pellice
con il 59,9%, Angrogna il 60%,
Massello il 64,6%, Villar Pellice
il 65,3%, Prarostino il 73,7%.
Mentre i comuni col più alto numero di votanti sono stati: Osasco con il 91,4%, Cercenasco l’88,l
per cento, Garzigliana l’87,3%,
Macello l’88,4%. Piscina l’88,3%,
Scalenghe l’88,l%.
Aborto
(movim. per la vita)
Se si può fare una « classifica » dei comuni pinerolesi più
contrari alla iniziativa del Movimento per la vita vediamo ai primi posti i comuni con un’alta
percentuale di abitanti di religione valdese (oltre il 70%). La classifica è la seguente:
1) Rorà 93,8% di NO; 2) Bobbio Pellice 91,5%; 3) Inverso Pinasca 90,3%; 4) Pramollo 90%;
5) S. Germano 88,1%; 6) Prarostino 87,6%; 7) Massello 87,3%;
8) Salza 86,5%; 9) Prali 85,4%;
10) Angrogna 85%.
All’opposto se facciamo una
classifica dei comuni più favorevoli al SI all’iniziativa troviamo
Società di studi valdesi
PASSEGGIATA
STORICA
La passeggiata storica
prevista dalla S.S.V. in Val
Pragelato avrà luogo
Domenica 14 giugno
partenza da Torre P. alle
ore 8.30.
In mattinata visita a Pragelato. Pranzo al Laux. Nel
pomeriggio visita a Fenestrelle e Mentoulles.
Rientro ore 19.
Iscriversi presso i membri del Seggio o presso il
past. G. Tourn.
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che Buriasco è l’unico comune
del pinerolese dove i SI sono
prevalsi col 50,5% mentre nel ’74
furono Hi comuni dove i SI all’abrogazione del divorzio prevalsero. Seguono nella classifica dei
comuni più « clericali » : 2 ) Macello con il 46% di SI; 3) Virle
con il 44,5%; 4) Villafranca con
il 44% e 5) Cantalupa con il 42,9
per cento.
Aborto
(Radicali)
Sorprendentemente tra i comuni più favorevoli alla iniziativa dei radicali troviamo alcuni
comuni della pianura pinerolese
dove il voto radicale è sempre
stato molto debole. Così Vigone
che dà il 27% favorevole mentre
per quel che riguarda le valli il
massimo consenso i radicali lo
ottengono a Usseaux (dove avevano già ottenuto un buon risultato elettorale) con il 26,9%, a
Torre Pellice il 15,1%, a Fenestrelle il 14,6%, a Bibiana il 13,2
per cento, a Villar Perosa il 12,5
per cento.
A Salza inoltre i SI per i radicali sono stati superiori ai SI per
il Movimento per la vita.
Ergastolo
Qualche sorpresa l’ha riservata il risultato del referendum
sull’ergastolo. Sulla carta se si
guardavano i risultati elettorali
del 79 e dell’80 dei partiti favorevoli all’abrogazione dell’ergastolo, i SI dovevano superare i NO
almeno nella Val Pellice e nelle
Valli Chisone e Germanasca. Invece non è stato così; complessivamente le indicazioni dei partiti favorevoli all’abrogazione
(PSI, PCI, DP, PdUP, PR) sono
state’disattese da almeno la metà
del loro elettorato. Occorre però
aggiungere che praticamente i
partiti hanno rinunciato ad orientare capillarmente gli elettori su
questo problema che pure è
molto import.-.nte.
a Telepinerolo
Canali:
56: per il comprensorio
27: per Pinerolo
32 - 41 - 43 - 54: per Val Chisone
24 - 49; per Val Pellice
Ogni sabato alle ore 20,20
COKFRONTIAMOCI
CON L’EVANCELO
rubrica a cura di
Franco Davite
Attilio Fornerone
Marco Ayassot
8
8
CRONACA DELLE VALLI
29 maggio 1981
27-28 GIUGNO
Lettere all'Eco delle Valli
Sui Collegio valdese
di Torre Pellice
Trenta anni di Agape
A trent'anni dall'inaugurazione di Agape
(12 agosto 1951), l'assemblea degli amici
vuole essere un momento di riflessione e
di incontro per chi è interessato al lavoro
del centro.
Renato Malocchi
tone.
e Giuseppe Pla
DOMENICA 28
SABATO 27
ore 10 Agape negli anni '80
introduzione di Ermanno Genre
ore 11 Discussione
ore 16 Agape, come fu, come è, come,
potrà essere
interventi di ; Neri Giampiccoli,
Giorgio Tourn, Sandro Sarti, Bruna
Peyrot, Giorgio GardioI, Daniele
Bouchard, Paola Schellenbaum, Elio
Salvai, Valter Monnet.
Serata gaia e festosa animata da
ore 11
ore 15
ore 10 Culto insieme con la comunità di
Prali presieduto da Bruno Rostagno con predicazione di Tullio Vinay.
Messaggi.
Presentazione della mostra fotografica. Vendita vecchie foto e posters. Buffet. Estrazione premi lotteria.
Il costo dell'incontro, dal pranzo del 27 a
quello del 28 compresi, ammonta a lire
15.000; un pasto singolo lire 4.000.
ore 21
Le iscrizioni devono pervenire alla segreteria di Agape, 10060 Prali (To), telefono
0121/8514, non oltre il 31 maggio.
...In merito al futuro della Scuola
Media Pareggiata riteniamo doverosa,
data la nostra collocazione, una posizione di astensione in merito alle decisioni che potranno essere prese, ma de
sideriamo segnalare alla Comunità, qui
rappresentata dai suoi membri più impegnati, lo stato di disagio in cui ci
troviamo ad esplicare la nostra attività a causa dell’opinione diffusa secondo cui la scuola statale sarebbe da considerarsi « di serie B » rispetto ad una
media valdese più seria ed efficiente.
Poiché questa opinione, pur non essendo sostenuta da alcun serio argomento, non viene contrastata nell’ambito della chiesa, ma anzi, se mai avallata e confermata (v. interventi in sede
di assemblee, conferenze, sinodi, ecc.)
chiediamo ai fratelli di chiesa una
maggior obiettività e solidarietà di
fronte a tali ingiuste valutazioni.
...La concezione di una scuola valdese di élite che conferisce prestigio a
chi la frequenta, contrapposta a quella
di una scuola statale di massa, di qualità inferiore, non ci pare di ispirazione evangelica e crea rivalità tra i
ragazzi della nostra comunità e complessi vari in loro (di superiorità o inferiorità secondo i casi).
E’ evidente che le valutazioni di
cui si è detto contribuiscono ad avvilire e demoralizzare chi opera nella
scuola di stato, luogo di formazione di
tutti i cittadini, e chi cerca di vivere
in questo contesto la sua scelta di fede.
Argentieri Bein Mirella, Bein
Ernesto, Bertolé Gliozzi Anna,
Cesan Pasquet Michelina, Costabel Bernardini Eleonora, Mathieu Vola Luciana, Valente
Cagno Graziella.
ma anche fuori. Cosi con alcuni dei
ragazzi più grandi ho frequentato un
gruppo che ha riproposto degli « spirituals ». Ora stiamo preparando uno
-spettacolo teatrale (recitazione e canto).
La mia occupazione principale in
convitto, per la quale sono stato richiesto è di accompagnare a scuola i
ragazzi in diverse sedi scolastiche e di
portare le refezioni scolastiche per le
scuole che fornisce la cucina del convitto a tutti gli alunni. Per questo
lavoro uso un pullmino 850. perché
le scuole sono distanti anche 6 Km. da
Pomaretto. E’ quindi importante che
chi viene dopo di me abbia la patente
oppure intenda conseguirla. Il resto
del mio tempo viene occupato da lavori di manutenzione varia, nella casa,
nelPorto, nel pollaio. Il convitto è attrezzato con un laboratorio abbastanza completo per cui oltre alle manutenzioni si possono fare altre cose nel
campo della falegnameria ecc.
L'esperienza che sto facendo da una
parte mi arricchisce personalmente tramite i contatti e le cose o i problemi cui con altri sono stato chiamato
a rispondere; in più ho la sensazione
di essere inserito con gli altri adulti
nel processo di crescita dei ragazzi con
i quali vivo e più in generale di una
crescita sociale con loro e con altri.
Questo è il motivo della mia lettera : vorrei invitare i giovani evangelici a scrivere al convitto ora che io
sono ancora qui e a scegliere di farvi
il servizio civile.
Chi ritenesse di poter essere disponìbile come obiettore a partire dal
settembre prossimo, si metta in fretta
in contatto con il Convitto Valdese via Carlo Alberto, 59 10063 Pomaretto (To) - Tel. 0121 - 81273.
Ringraziando dell’attenzione, porgo
fraterni saluti.
Nunzio Cosentino.
Pomaretto
Lavorare
al Convitto
Ai collaboratori
Sono un obiettore evangelico in servizio civile presso il Convitto Valdese
di Pomaretto. Poiché in autunno termina il mio periodo presso questa
struttura, mi pongo il problema della
continuità; per questo sarebbe abbastanza importante poter avere alcuni
mesi di compresenza con l’obiettore
che mi dovrebbe sostituire.
Io ho scelto di venire in una comunità alloggio per ragazzi poiché mi si
dava la possibilità di vivere in comunità pur disponendo di spazi miei. In
secondo luogo a me piace la musica,
cantare, suonare, ed ho trovato lo spazio per farlo non solamente all’interno
Indubbiamente quando la redazione
di un giornale è costretta a tagliare »
e a rinviare alcuni articoli (anche notizie di cronaca) perché il materiale
inviato dai collaboratori è abbondante
è segno di buona salute del giornale.
Perciò se da una parte ci scusiamo coi
collaboratori e coi lettori, dall'altra
chiediamo ai nostri collaboratori di
non scoraggiarsi e di mantenere il loro impegno di collaborazione con regolarità.
Discuteremo anche di' questo nell'incontro dei collaboratori dell'Eco delle Valli che avrà luogo sabato 30
maggio con inizio alle ore 9 alla Foresteria di Torre Pellice.
Venite numerosi.
Il congresso internazionale degli omosessuali svoltosi recentemente a Torre Pellice e di cui
hanno riferito i principali periodici italiani, ha aperto un dibattito tra i valdesi.
Gli organizzatori del convegno
avevano infatti dichiarato di aver
scelto Torre Pellice come sede
del loro congresso in quanto la
tradizione di lotte per la libertà
dei valdesi e l’atteggiamento
aperto delle chiese valdesi nei
confronti degli omosessuali favorivano un clima di tolleranza nei
loro confronti, clima di tolleranza difficile da trovare altrove.
Questo accostamento non è
piaciuto al Comitato per i luoghi storici che ci ha scritto una
lettera (vedi Eco-Luce n. 19 pag.
7); a sostegno di questa posizione ci giunge anche una lettera del movimento « Testimonianza Evangelica Valdese » che riportiamo qui:
L assemblea di Testimonianza Evangelica Valdese, riunita a San Giovanni il 9 maggio 1981, con voto unani
La T.E.V. e gli omosessuali
le da La Stampa, nell’articolo ’’Diversi,
ma cittadini come gli altri” tra le lotle sostenute dai nostri Padri Valdesi,
che hanno combattuto e solerte per
la libertà della loro fede e la libertà
invocata dagli omosessuali, che li
avrebbe indotti a scegliere Torre Pellice quale luogo del loro congresso, ci
ha indignati. Pur non intendendo
esprimere alcun giudizio nei confronti
di queste persone, vogliamo rendere
pubblica la nostra protesta per questo
paragone che. per la sua arroganza, ci
offende ».
(La Stampa, 13.5.’81)
ra che ha ospitato i 200 congressisti,
che, senza indignazione e arroganza,
hanno lavorato tre giorni intensamente per sconfiggere (anche) quella mentalità che contraddistingue purtroppo
anche altre minoranze ».
Il « Fuori »
(La Stampa, 16.5.’81).
Successivamente il pastore Sergio Ribet ha scritto alla Stampa
una lettera che riportiamo qui
sotto:
A questa lettera gli organizzatori del convegno hanno risposto sempre tramite La Stampa:
consapevole che i Valdesi hanno
combattuto e sofferto per la libertà
della testimonianza delVEvangelo, ritengono che l'accostamento della fedeltà dei loro padri all’Evangelo fatto
con la recente manifestazione di omosessuali a Torre Pellice, è provocatoria
e offensiva.
Pertanto, si dichiarano pienamente
.solidali con quanto espresso nel comunicato della Commissione per i luo
giti storici Valdesi, pubblicato nel n.
19 del giorno 8 maggio, da cotesto
giornale ».
per incarico dell’a.siiemblpa
il pre.Hidente, prò tempore
A. Rostain
Ma la polemica non riguarda
solo il nostro giornale. La Tev
ha inoltre scritto al quotidiano
La Stampa il seguente comunicato:
« L’accostamento riportato il 19 apri
a In attesa di sapere se ’’Testimonianza Evangelica Valdese” rappresenta la comunità valdese ufficialmente, vorremmo, quali organizzatori del
Congresso mondiale omosessuale che
si è tenuto a Torre Pellice. tranquillizzare i membri della suddetta organizzazione.
a Come infatti leggiamo su La Stampa. l'accostamento fatto su alcuni giornali tra omosessuali e valdesi per il
solo fatto che il nostro Congresso si sia
svolto nella loro città, offende e indigna i buoni cittadini valdesi e. chissà
perché, il paragone viene definito ''arrogante''.
« Come dicono in Francia, sovente
la realtà supera la fantasia. Credevamo infatti che nel nostro Paese, in
quanto a grettezza e ignoranza, fosse
difficile superare i limiti posti dai nostri bravi parroci cattolici. La ’’Testimonianza evangelica valdese” ci conferma il contrario.
« lasciandogli questo primato (che
non invidiamo) ci leniamo a precisare che la città di Torre Pellice è stata
scelta per la presenza entro i suoi confini di una ottima struttura alberghie
r< Con riferimento al trafiletto pubblicato mercoledì 13, dal titolo ’’Protesta valdese” — contenente una protesta relativa alla scelta di Torre Pellice da parte degli omosessuali per il
loro congresso — senza entrare nel merito del testo, vorrei osservare che il titolo dato al comunicato potrebbe ingenerare l'impressione che .si tratti di
una presa di posizione ufficiale della
chiesa valdese, anziché dell’opinione
di un movimento spontaneo qual è
Testimonianza evangelica valdese”,
che in tale protesta si è espresso,
« Credo sia quindi doveroso precisare che la chiesa imldese, in quanto
tale, non si é mai pronunciata sul problema degli omosessuali ».
Seroio Ribet
pastore valdese in Torino
(La Stampa. 22.5.’81)
La Tev ha inoltre scritto una
lettera alla Tavola e alle Commissioni Distrettuali e al nostro
periodico chiedendo di « dichiarare in modo inequivocabile che
Tomosessualità, la sua propaganda e ostentazione sono contrarie
allo spirito e alla lettera della
Sacia Scrittura ed in particolare
a quanto dice l’apostolo Paolo in
Romani 1: 26-32 ».
Giunge ora una risposta della
Commissione del II Distretto che
riportiamo qui di seguito:
« Cari fratelli e sorelle,
la Commissione Esecutiva del II Distretto ha letto attentamente la vostra
comunicazione del 9.5.1981.
Supponiamo che il problema delomosessualità si sia posto in modo diretto alla vostra attenzione in seguito
al congresso mondiale degli omosessuali, tenuto il mese scorso a Torre Pellice e largamente propagandato (troppo!) dalla stampa nazionale.
La CED ritiene necessario di esprimere alcune osservazioni su quanto richiedete nella vostra comunicazione:
1) La prassi delle nostre chiese
evangeliche è contraria ad esprimere
condanne generiche, come voi invece
richiedete.
2) L’omosessualità presenta un carattere troppo complesso e differenziato per poterla riconoscere nel testo biblico da voi citato, fuori da ogni con
testo di tempo e di luogo. L’Apostolo
Paolo, dopo aver infatti descritto la disumanizzazione e la corruzione prodotta dall idolatria nel mondo pagano
(Romani 1: 18-31); le contraddizioni,
le ipocrisie e il peccato nel mondo
ebraico (Romani cap. 2); dopo aver
cioè constatato l’universalità del peccato, annuncia la giustificazione per
fede in Gesù Cristo a tutti gli uomini:
giustificazione gratuita da cui esclude
ogni vanto (Romani 3: 21-31), ogni
opera, ma che si fonda sulla pura
grazia di Dio!
3 ) Anche questo problema dunque,
va affrontato, per essere inquadrato e
capito, nello spirito della liberazione
delVEvangelo di Gesù Cristo, più che
con condanne e discriminazioni. Se
condanne oggi vanno espresse, pensiamo vadano rivolte nei confronti di
ogni manifestazione di violenza e di
sopraffazione, di terrorismo e di guerra
che oggi dilagano nel mondo ».
va sul rapporto « fede cristiana
e omosessualità » (questione più
fondamentale di quella del rapporto tra la storia dei valdesi e le
lotte degli omosessuali) propone
in questo stesso numero una introduzione al problema a cura
del past. Sergio Ribet.
Ricordiamo inoltre che il Centro Ecumenico di Agape ospiterà
anche quest’anno un campo sul
tema e che tutti possono parteciparvi.
gg
L’Eco-Luce quale contributo
per una riflessione meno emoti
SOCIETA’ STUDI
VALDESI
li patrimonio
musicale
Il 30 maggio, alle ore 15,
presso il Convitto Valesse di
Pomaretto si terrà una riuninne
della Commissione che si occupa del patrimonio musicale delle
nostre Vallate.
All'Ordine del giorno:
a) coordinamento e funzionamento dei gruppi all'interno
della Commissione;
b) relazioni sul lavoro già avviato:
c) informazioni e decisioni sull'acquisto dei materiali ed
attrezzature per la registrazione in relazione ai contatti avuti con la Provincia;
d) eventuale prima lezione di
trascrizione in occitano o in
piemontese, con relativa esercitazione pratica:
e) varie ed eventuali.
\
9
29 maggio 1981
STORIA DELLE SOCIETÀ’ CORALI
CONCERTO AL PICCOLO REGIO
Il canto nella chiesa H canto corale nella
Riforma protestante
I valdesi del 18° secolo non
cantavano e i pastori se ne lamentavano ai vari Sinodi. Effettivamente tra gli atti del Smodo
del 1707 troviamo una proposta
interessante; per rimediare alla
negligenza del popolo verso il
canto dei Salmi nel Tempio, si
ordina ai maestri di scuola di
fare una scelta di allievi e di insegnare loro la musica e di farli
cantare tutti i giorni. E il Sinodo
dell’anno seguente ordina al « reaent de l’Ecole Latine d’enleigner qiielques principes de
musique ». Tuttavia la gente continu£iva a non cantare, sia a causa del lutto, sia a causa della
noncuranza. Allora il Sinodo del
1711 doveva ritornare sullo stesso argomento, minacciando di
allontanare dalla comunione coloro che, sapendo cantare, non si
univano agli altri nel canto dei
Salmi. Più tardi i Valdesi cantano meglio e con più passione.
Tra il 1823 e il ’24 il Gilly, trovandosi alle Valli, ha occasione
di assistere a molti culti e quindi scrive; « Les Vaudois chantent
tous à l’église, mais avec plus de
serieux que d’armonie ». In questo stesso periodo i cattolici si
lamentano che i Valdesi cantano troppo forte nei loro templi
e che il canto dei Salmi li disturba. Nel 1864 e poi nel 1865 il Sinodo raccomandava alla Tavola
di inviare degli ispettori nelle
scuole primarie, affinché controllassero che le lezioni di canto dei
« régents » fossero regolari. Le
cose migliorarono verso la fine
dell’800; non ci furono più lamentele dei Pastori al Sinodo. I
cantici erano ormai conosciuti,
il gusto del canto si era perfezionato; si parla di lezioni di canto e della costituzione delle società corali.
Ma molto restava ancora da
fare per arrivare ad una esecuzione tecnicamente molto buona.
Nel 1870 nasce a Torre Pellice
la prima società corale, che
scompare per un certo periodo
di tempo e sarà riorganizzata all’inizio di questo secolo; nel 1875
nasce quella di S. Giovanni, nel
1884 quella di Villar e quella di
Villasecca, nel 1893 quella di Prarostino; in seguito tutte le altre.
Si parla di reale progresso, in
materia di canto; nel 1897 la
Conferenza della Val Pellice si
occupa del canto sacro.
Le prefazioni alla raccolta
« Psaumes et cantiques » del 1901
e degli « Inni Sacri » del 1908,
raccomandano vivamente di correggere il difetto della lentezza,
che è diventata malattia generale, rovinando le più belle melodie
e rendendo i culti freddi e monotoni.
Nel 1907 viene nominata una
« commissione del canto sacro »,
dalla commissione esecutiva; e
nel 1909 ebbero luogo, per la prima volta, le feste di canto; a
Torre Pellice, a S. Germano, a
Perrero.
Lo scopo di queste feste è di
risvegliare l’emulazione delle diverse società corali, di contribuire all’esecuzione sempre più perfetta del canto e di popolarizzarlo.
Ila nro. In ftnralp di Villar-Bobbio, diretta da
D,„o"oiercrp»—Torino „„ concerto di
”"t‘’c»c°errifyAr¿rs^^
r rces s»ro
SAN GERMANO
Paola Revel
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notturna - prefestiva - festiva
dal sabato ore 14 al lunedì ore 8
dalle ore 14 della vigilia del giorno festivo infrasettimanale alle
8 del giorno successivo presso
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Nella notte dei giorni feriali, dalle ore 20 alle ore 8 [escluso sabato, domenica e vigilia dei festivi) presso l'OSPEDALE VALDESE - Torre Pellice - Tel. 932433.
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I la farmacia Muston, giovedì chiusa la farmacia Internazionale.
A Luserna San Giovanni: mercoledì chiusa la farmacia Preti,
giovedì chiusa la farmacia Gaietto.
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Luserna S.G.: Tel. 90884 - 90205
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GUARDIA MEDICA
dal sabato ore 14 al lunedi ore 8,
dalle ore 14 della vigilia del
giorni festivi alle ore 8 del giorni
successivi ai festivi
le notti dalle ore 20 alle 8.
Il recapito del servizio è presso
la CROCE VERDE di Perosa Argentina - Tel. 81.000.
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festiva e notturna
DOMENICA 31 MAGGIO 1981
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Croce Verde PInerolo - Tel. 22684
Croce Verde Porte - Tel. 74197
Croce Verde Perosa - Tel. 81000
LUSERNA
SAN GIOVANNI
La riunione mensile dell’Unione Femminile avrà luogo domenica 7 giugno anziché il giorno 14
essendo molte sorelle in quel
giorno in gita con la corale a
San Remo. .
La riunione avrà particolare
importanza perché sarà un’occasione di incontro e di commiato
con il pastore Antonio Adamo e
la sua famiglia che a settembre
lascieranno la nostra comunità
per il ministero pastorale a Cremona e Piacenza, in seguito a
trasferimento predisposto dalla
Tavola.
• Durante il culto del 17 sono
stati battezzati Marta Bruna e
Mario Orlando, due simpatici
bambini originari del Guatemala,
orfani, che sono stati affidati in
preadózione ai coniugi Romano e
Alfonsina Buffa. La chiesa tutta
si stringe attorno a questi bambini ed esprime la sua solidarietà a Romano e Alfonsina.
• Si è svolta sabato sera 16
maggio, una interessante serata
di canti dei bambini del coretto,
seguita da un concorso di diapositive sulla Val Pellice, organizzata dal gruppo dei cadetti. Buona la partecipazione di pubblico
e simpatica la serata nel suo insieme.
• Ricordiamo la riunione del
Concistoro che avrà luogo martedì sera, 2 giugno, alle ore 20.30
al presbiterio.
• Mercoledì 3 giugno, alle ore
20.30, incontro dei monitori.
• Siamo lieti di poter dire che,
nel complesso, gli esami di catechismo dei tre primi anni hanno
avuto esito favorevole, permettendoci di constatare che il lavoro dei catechisti non è stato vano. Diciamo ai catecumeni; « non
allentate lo sforzo, la vostra vn
ta di credenti non è che agli
inizi ».
• Due lutti hanno colpito la
nostra comunità. Si tratta delle
sorelle Rachele Comba vedova
Maero, di anni 88 e Anna Soulier
di anni 66, deceduta improvvisamente. Al primo funerale è intervenuto il pastore Cipriano Tourn,
trattandosi di una parrocchiana
di Prarostino. Gli siamo grati
per il messaggio che egli ci ha
rivolto in queiroccasione. Ai lamiliari in lutto va il nostro pensiero affettuoso di partecipazione
alla prova ed alla speranza comune.
• Ricordiamo che l’Unione
femminile organizza per la domenica di Pentecoste, 1 gtugrio,
una gita, aperta a tutti i membri
della comunità, con partecipazione al culto assieme alla Chiesa
di Piossasco, visita del Cenfro
teologico battista di Rivoli ed
altro ancora. Iscriversi al piu
presto presso le unionista o presso il pastore, versando la quota di L. 5.000.
• Sabato 23/5 ha avuto luogo
il funerale della nostra sorella
Pons Maria v. Talmon di Perosa Arg.na, deceduta all’Ospedale
Valdese di Pomaretto all’età di
anni 68. „ •
Ai figli e rispettive famiglie, ai
parenti tutti la simpatia cristiana della comunità. Che lo Spirito del Signore sia apportatore
di consolazione nel triste momento della perdita della loro
cara
PRAROSTINO
TORRE PELLICE
• In occasione dei 30 anni di
Agape si intende organizzare un
pullman per Prali con partenza
da Torre Pellice la domenica 28
giugno alle ore 8.30. Prezzo corsa L. 4.250. _ .
Il viaggio si effettuerà se il
numero dei partecipanti non^ sarà inferiore a 40. Le prenotazioni
si accettano fino al 20 giugno p.v.
telefonando a Bosio Anna (tei.
91.829) o Kovacs Antonio (tei.
93.22.64) o rivolgendosi a Italo
Pons.
• Domenica 31 maggio alle ore
20,30 nel salone della Foresteria
la comunità è invitata ad intervenire ad un incontro organizzato dalla Commissione Ricevinienti per porgere un saluto ai fratelli della Chiesa Unita Riforinata d’Inghilterra provenienti da
Sale (Chesire), in visita alle
Valli.
• Si sono svolti i funerali di
Giovanni Pizzardi. La cornunità
esprime la sua simpatia fraterna alla famiglia in lutto.
In questi ultimi mesi la nostra
comunità è stata colpita da vari
lutti; il 19 marzo è deceduta all’Asiio di San Germano la nostra
sorella Italia Eugenia Rivoiro
dei Cardonatti, alla bella età di
82 anni. Il 5 aprile, ai Cardonatti
(Riccarda) è deceduta la nostra
sorella Irma Plavan in Bounous
dopo oltre vent’anni di grave malattia, dopo un lungo calvario di
sofferenze nei vari ospedali e a
casa, sopportate con fede cristiana, all’età di anni 55. Il 19 maggio è deceduta la nostra sorella
Rachele Maero, alle Porte di PL
nerolo, dove risiedeva da vari
anni con una figlia, all’età di 88
anni.
Alle famiglie in lutto vada tutta la nostra simpatia cristiana.
Esprimiamo pure la nostra solidarietà nel dolore al nostro Fratello Codino 'Wilfrid, alla sua
compagna Erminia, e a tutta la
sua famiglia per la dipartenza,
dopo grave malattia, del suocero, marito e nonno Giuseppe
Comba, avvenuta alla vigilia di
Pasqua, all’ospedale civile di Pinerolo il 18 aprile.
Battesimi. Il 26 aprile abbiamo
battezzato Pastre Daniele di Enrico e di Giusiano Marisa, della
Ruata Cournera; il 3 maggio abbiamo battezzato Gill Marco di
Francesco e Godino Erica, dei
Gayot; il 24 maggio abbiamo
battezzato Paschetto Silvana di
Bruno e di Eliana Bonnet dei
Cardonatti. Su questi teneri
bambini che il Signore si compiace di aggiungere alla sua comunità invochiamo le celesti benedizioni.
w La Claudiana sta preparando il secondo volume della sene
« Come vivevano... » (libro fotografico) riguardante la vai Chisone e Germanasca.
Coloro che disponessero di
vecchie fotografìe riguardanti la
gente, gruppi significativi, monumenti, il lavoro, ecc. sono pregati di mettersi in contatto con
Guido Baret, incaricato dal Direttore della Claudiana per tale
ric©rc&«
La Claudiana garantisce la
perfetta tenuta del materiale e
la rapida restituzione.
Giornata per gli
anziani ed isolati
Giovedì scorso ha avuto luogo
nell’Eicolo Grando l’incontro organizzato dall’Unione Femminile
per gli anziani e gli isolati della
Comunità.
Circa 60 persone hanno passato insieme parecchie ore di serenità e di gioia. Dopo un pranzo molto apprezzato, durante il
anale le conversazioni ed i ru
cordi sono stati molto vivaci, si
è festeggiata la decana; Pons
Adelina di 96 anni di Perosa Ar
^^Si^Tcantato e si sono avute
diverse letture. Alcune diapositive hanno poi fatto rivivere
« Pentecoste ’80 » e fatto conoscere ai partecipanti alcuni luoghi visitati dalla coniunita nelle Cevenne e in Alsazia.
Ci si è lasciati con l’augurio di
potersi ancora incontrare nella
stessa gioia.
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie Vannucci e Larese Celia,
riconoscenti per la dimostrazione di
solidarietà ed affetto tributata in occasione della dipartita del loro amato
Lorenzo
ringraziano quanti presero parte al
loro dolore. Un particolare e sincero
grazie al nostro buon pastore signor
Renato Co'isson e gentile signora, ed
inoltre, un fraterno abbraccio e tutta
la nostra riconoscenza a don Mano rolatro.
RINGRAZIAMENTO
« A Te, o mio Signore, io elevo
l’anima mia » (Salmo 86 : 4)
I familiari della compianta
Leontina Teresa Barai
ved. Tron
ringraziano di cuore tutti coloro che
in qualsiasi modo, hanno preso parte
al loro grande dolore in occasione della dipartenza della loro cara.
Un ringraziamento particolare ai
Pastori Renato Co'isson e Lamy Coisson.
Perosa Argentina, 18 ___
RINGRAZIAMENTO
«Beati coloro che hanno sofferto
perché il Signore è pieno di misericordia e compassione ».
(Giov. 5: li)
I figli della compianta
Rachele Comba
vedi Maero
ringraziano i vicini di casa per il loro
aiuto e tutte le persone che con fiori,
scritti e parole di conforto hanno partecipato al loro dolore. Un particolare
ringraziamento al Dott. Bertolino, ed
ai pastori C. Tourn e G. Conte.
Porte di Pinerolo, 20 maggio 1981
BOBBIO PELLICE
RINGRAZIAMENTO
« Benedici, anima mia, l’Eterno:
Egli e colui che ti redime dalla
fossa» (Salmo 103)
La famiglia Conte-Jalla annuncia la
morte di
Letizia dalla
ved> Neale
e ringrazia per l’affettuosa assistenza il
personale dell’Asilo Valdese di Luserna
San Giovanni e le numerose amiche
che le sono state vicine.
Luserna S. Giovanni, 23 maggio 1981
RINGRAZIAMENTO
« Io ho pazientemente aspettato
l’Eterno, ed egli s’è inclinato a
me ed ha ascoltato il mio grido »
(Salmo 40: 1)
I familiari tutti della compianta
Maria Luigia Micol
ved. Martinat
di anni 91
riconoscenti per la dimostrazione di aU
fetto ricevuta, ringraziano tutti quanti
hanno preso parte al loro dolore.
Un ringraziamento particolare alla
Sig.ra Clara Pons, agli infermieri della
Comunità Montana e al pastore Renato Co'isson.
Domenica 24 maggio, i giovani
hanno animato il culto, con un
messaggio particoi.armeiùs ‘‘P
prezzato dall’r'ssemblea. Dobb.ama tuttavia rimpiangere, nel tempo in cui ci si lamenta di non
vedere i giovani nella Chiesa, che
la partecipazione sia stata proprio questo giorno più scarsa
delle altre domeniche.
• Avendo potuto raggiungere
il numero di 52 persone (con la
partecipazione di alcune sorelle
di Villar e di due o tre fratelli),
potremo fare la gita a Ginevra.
Partiremo da Bobbio domenica
31 maggio alle ore 3.30 (Villar
3 33) e arriveremo verso le 9.3u
a Ginevra. Parteciperemo ad un
breve culto nella casa degli studenti protestanti (2 avenue du
Mail) e seguiremo poi il nostro
Walter Michelin Salomon che ci
guiderà attraverso la città.
ANGROGNA
Domenica 31, nella Sala, si terrà il Bazar a partire dalle 14.30.
Tutti sono cordialmente invitati
a questa tradizionale iniziativa
della nostra comunità.
SAN SECONDO
Domenica 24 si è conclusa la
Scuola Domenicale.
In questa occasione i ragazzi
con le loro monitrici hanno tenuto il culto. Alcuni hanno letto
la Bibbia, altri hanno drammatizzato l’episodio della manna,
altri hanno risposto, altri ancora hanno cantato.
La liturgia è stata curata dalle
monitrici. Il tutto fatto con impegno e serietà davvero incoraggianti.
Pomaretto, 13 maggio 1981
ringrazia MENTO
ha famiglia di
Adriano Leger
commoi?sa e riconoscente per la dimostrazione di stima e affetto tributata
al loro caro, ringrazia tutti coloro che
con fiori scritti e parole di conforto
hanno preso parte al loro dolore. Un
ringraziamento particolare al pastore
Rutigliano, al Dott. Vivalda e a tutto
l’Ospedale di Pomaretto, ai colleghi di
lavoro di Mirella e Marisa.
Villasecca, 14 maggio 1981
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raggiungere la soglia dei 5.000 abbonati
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La Luce
2. Vendita Eco-Luce
3. Doni
4. Inserzioni
5. Varie
USCITE
1. Stampa
2. Amministrazione
3. Oneri redazionali
4. Spese postali
5. Fornitori diversi
6. Personale
7. Varie
1979
12.908.860
16.021.690
2.564.860
5.078.705
2.937.872
822.891
1980
18.706.015
23.959.481
1.113.370
8.462.334
6.950.708
742.399
26.068.950
1.699.611
1.252.052
1.682.590
6.848.517
9.772.530
300.436
46.298.729
2.749.476
2.878.082
1.409.690
9.124.379
13.905.451
1.394.801
77.760.608 59.934.307
•____________________________ 47.624.686 40.334.878
Deficit
Totale a pareggio a? riji Roa 17.826.301
, Nel 1979 l'importo deirabbonamento è stato di 17 nnn 1 77.760.608 77.760.608
est^perto dalla Tavola valdese con esborsi pmpri e'' doni esteri. " ''
Come per gli anni precedenti pubblichiamo i
dati degli abbonamenti al maggio 1981 paragonata
al numero totale degli abbonati dei due anni precedenti. Chi volesse raffrontare la cifra che l’anno scorso andava sotto la voce « maggio 1980 »
(tot. 3914) non la troverà uguale a quella segnata in questa pagina sotto la voce « 1980 » {tot
4059) perché dal maggio '80 alia fine dell’anno si
sono aggiunti 145 abbonati (nuovi o recuperati nel
T semestre dell'anno scorso).
Così la cifra indicata >■ maggio 1981 .. non è
definitiva per quest'anno: non vengono calcolati
Mag. Non
1979 1980 1981 rinn. Nuovi
gli abbonamenti dei morosi a cui è stato inviato
Il contrassegno all’inizio di maggio (tot. 250), che
speriamo di recuperare in buona parte. Questi
abbonamenti sono quindi per ora ricompresi nella colonna « non rinnovati », che comprende anche gli abbonamenti che sono stati esplicitamente disdetti quest'anno.
Il numero dei nuovi abbonati è effettivo; non
comprende cioè né gli abbonamenti ■. risuscitati .
(rinnovati cioè nel 2” semestre dopo essere stati
interrotti al giugno 1980), né gli abbonati trasferttisi da una chiesa all’altra.
Mag. Non
1979 1980 1981 rinn. Nuovi
I DISTRETTO
Un anno di assestamento
L’anno scorso è stato un anno di esnan
sione eccezionale per il nostro SorS:
aumento annuo di circa 200
abbonamenti che costituiva il normale
raim? prendente
impensabile che si potesse ripetere lo stesso aumento, an^e
ment^'' f ^ abbonata ^^'^P^esso, all’espansione
ti Anche se m questo periodo dell’anno
non siamo in grado di dare le cifre defìnipurtroppo all’appello quelli che rinnovano l’abbonamento con fortissimi ritardi e anche dopo che i’Lvio è
stato sospeso, possiamo prevedere un aumento sulle 200 unità per il I98i
comunicazione all’amministrazione del
giornale di tutte le notizie raccolte aiute
dei mancati rinnovi e dei contrassegni rere^sato'^^ ® minimamente inte
Distribuzione
Cura locale
degli abbonati
Un opera di consolidamento più accorta e tuttavia necessaria per ridurre cifre
paLe^^^'^^ aumentano in modo preoccu
Abbonamenti non rinnovati a maggio
1980: 319; 1981: 383. ’
— Contrassegni spediti a maggio
1980:150:1981:250. ^ '
^La diffpenM entro lo stesso anno è
abbonamenti espressamente
prima dell’invio del contrasseTespansione ci
sembra indispensabile migliorare la cura
locale degli abbonati.
a) I gruppi incaricati localmente dei
rinnovi dovrebbero funzionare non solo
passivamente ricevendo rinnovi ma anche (alcuni già lo fanno) attivamente ricercando gh abbonati della loro zona tramite gh elenchi inviati ogni anno alle
chiese, cercando di ottenere da ogni abbonato : o il rinnovo o l’assicurazione del
già avvenuto pagamento per altra via o
1 impegno a pagare, o una chiara disdetta.
b) 1 singoli e le chiese che offrono
uno o più abbonamenti a amici, conoscenti, simpatizzanti, nuovi membri dovrebbero seguire direttamente questi’nuovi abbonati e accertare a fine anno se
questi rinnoveranno personalmente o non
sono interessati.
Pensiamo che una cura locale più attiva e seguita degli abbonati e l’accurata
Durante l’anno è stata raccolta un’accurata documentazione sui ritardi della
distribuzione del giornale ovunque sul
territorio nazionale. La documentazione
e stata inoltrata alle Poste con un reclamo e abbiamo qualche sintomo di miglioramento. Ci proponiamo di controllare
1 estate l’effettivo andamento della
distribuzione.
Teniamo d’occhio
il costo reale
Il Sinodo del 1979 che ha deciso in via
sperimentale di portare da 8 a 10 le pagine del giornale ha collegato questo ampliamento tra l’altro con «un adeguato
ritocco dell’abbonamento che si avvicini
ai costi attuali di produzione e che d’altra parte tenga conto dell’esigenza di allargare il numero degli abbonati ». L’aver
portato l’abbonamento da 7.000 a 9 000
lire per il 1980 ha consentito come abbiamo visto l’allargamento del numero degli
abbonati ma non altrettanto di accostarp a.1 costi attuali di produzione. Il deficit
indicato per il 1980 è in questo eloquente.
Per il futuro non si potranno evitare ritocchi annuali e mentre proseguirà la linea di « costo politico » del giornale, che
consenta a tutti di abbonarsi, ognuno dovrà in coscienza tener d’occhio il costo
reale del giornale (che abbiamo cominciato quest’anno a indicare) in modo da
superare il prezzo minimo con uno o più
versamenti integrativi. Ci sembra che in
questa direzione si siano già mossi molti
lettori: se i sostenitori hanno subito una
beve flessione (206, 343, 298 negli ultimi
3 anni), i doni sono aumentati considerevolmente.
Un anno di assestamento, dunque. Che
sia in previsione di un nuovo balzo!
Costo reale per il 1981; L. 17.000
1" Circuito
Angrogna
Bobbio Pollice
Luserna S. Giov.
Bora
Torre Pollice
Villar Pellico
Totale
2“ Circuito
Pinerolo
Pramollo
Prarostino
San Germano
San Secondo
Villar Perosa
Totale
3° Circuito
Massello
Perrero
Pomaretto
Prali
Villasecca
Totale
Tot. I Distretto
4" Circuito
Aosta
Coazze
Ivrea
Susa
Torino
Totale
5“ Circuito
Alessandria
Bassignana
S. Marzano
Sanremo
Savona
Vallecrosia
III DISTRETTO
45
36
195
45
177
34
79
44
70
40
225 235
47 46
218 242
40
46
532 640 692 37 87
143
60
78
145
86
32
180
63
80
155
94
33
201
63
90
172
102
45
10’ Circuito
2 14 Carrara
2 4 Firenze
14 18 La Spezia
2 1 Livorno
15 41 Lucca
2 9 Pisa
---------- Rio Marina
Siena
Totale
11° Circuito
Colleferro
Ferentino
Forano
Roma
Terni
10
73
24
14
7
19
3
2
11
95
28
21
5
19
7
3
9
95
29
17
8
17
5
4
3
14
2
6
2
2
1
12
4
3
2
1
1
1
16
4
1
4
5
2
36
3
4
14
12
2
544 605 673
19
56
205
48
27
19
57
217
52
31
18
59
216
56
38
32
71
1
5
18
4
4
355 376 387 5 32
1431 1621 1752 74 190
DISTRETTO
25 28 28 3 3
15 13 11 1
34 41 39 3 2
20 21 17 3 1
351 416 398 47 54
445 519 493 57
25
6
21
20
50
8
20
6
23
19
44
10
19
9
30
18
43
7
12
1
60
Totale 224 249
6° Circuito
Bergamo 36 43
Biella 18 38
Brescia 22 26
Como 31 34
Intra 11 20
Luino 5 7
Milano 180 220
Novara 4 5
Omegna 12 16
Vintebbio 5 5
Vercelli 14 20
Totale 338 434
244 31
41
41
27
33
17
6
216
4
17
5
22
6
2
4
4
4
1
32
1
3
28
5
4
4
4
2
32
1
4
1
58 61
Abbonamenti semestrali
2® semestre ’81 L. 6.000
cumulativo L. 5.500
(Riservato alle chiese per almeno 4 abbonamenti)
estero
L. 10.000
C.c.p. 327106 intestato a «Eco delle Valli
La Luce ».
semestrali è adatto per
la diiTusione:
— tra le famiglie
della diaspora
- tra i nuovi membri
appena confermati
tra i nuovi simpatizzanti
tra chi vuole conoscere vita e
realtà delle nostre chiese
7" Circuito
Gorizia
Padova
Trieste
Udine
Venezia
Verona
Treviso
Vicenza
Totale
8" Circuito
Bologna
Cremona
Felonica
Mantova
Parma
Piacenza
Rimini
Totale
9” Circuito
Tot. Il Distretto
7
11
30
27
24
11
7
5
6
16
42
36
37
17
13
5
4
16
38
36
34
16
12
15
2
7
3
5
2
2
1
2
3
3
7
4
1
2
2
122 172 171 22 24
23 34 39 2 6
18 22 21 2 4
12 14 16 1 5
6 5 7 1 4
20 28 32 3 7
9 10 9 1
18 21 22 — 3
106 134 146 10 29
92 109 110 11 12
1327 1617 1590 189 214
Totale
12“ Circuito
Campobasso
Carunchio
Palombaro
Pescara
S. Giac. Sch.
S. Giov. Lip.
Villa S. Seb.
Totale
Tot. Ili Distretto
13° Circuito
Napoli
Portici
Salerno
Totale
14“ Circuito
Bari
Brindisi
Cerignola
Corato
Orsara
Rapolla
Taranto
Venosa
Totale
15“ Circuito
Catanzaro
Cosenza
Messina
Reggio Calabria
Totale
16“ Circuito
Agrigento
Caltanissetta
Catania
Pachino
Palermo
Riesi
Scicli
Trapani
Vittoria
Totale
Totale IV Distretto
Totale generale
152 189 184 29 25
4 5 4 2 1
4 4 5 2
23 27 29 1 2
128 149 141 25 18
10 18 14 3 2
169 203 193 31 25
21 23 24 2 1
5 5 7 2
19 19 19
16 12 13 4 4
12 14 14 2
3 6 4 1
28 23 10 12 —
104 102 91 18 10
425 494 468 78 60
IV DISTRETTO
43 59 53 6 8
3 4 4
13 15 9 6 4
59 78 66 12 12
10 13 19 1 6
3 6 8 2
6 11 9 2
5 9 10 1
13 24 17 6 1
1 3 3
25 33 36 3
2 4 3 — 1
65 103 105 9 14
6 7 7 1 1
3 3 5 1 3
6 9 5 3 1
8 8 8 1 —
23 27 25 6 5
8 7 8 1 1
3 3 4 1
20 22 23 4 5
7 16 17 1 2
33 42 39 4 5
3 4 7 2 8
2 7 5 2
4 8 7 1
9 10 9
89 119 119 15 22
236 327 315 42 53
3419 4059 4125 383 517
N.B. - Al totale generale vanno aggiunti gli abbonamenh esteri (salvo la Svizzera che costituisce il g circuito) e quelli sottoscritti dalla Tavola valdese per i suoi dipendenti valdesi e metodisti e per i pastori battisti (cambio con « il
Testimonio»). Si raggiunge così, per il 1980, la
cifra di 4448 abbonamenti.
La tiratura complessiva del giornale (Eco-fLuce), che comprende anche omaggi, cambi con
svanate riviste, eco., è attualmente di 5100
copie.
Per esigenze di spazio ogni chiesa è indicata
con un solo nome anche se ha diversi centri
Un solo nome è indicato anche là dove vi sono
piu chiese valdesi e metodiste (es. Roma).