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ïpett.
BtHLIOlECA VALDBSB
TOISîB PBLLICB
(Torino)
s e i t i m a n BI e
dalla Chiesa Valdese
Anno XCI — Num. 33 Un« »• rt n » B l * so ABBONAMENTI / Eco: L.T.^ per l’jnt.n,,. 1 L. 1.800 o»r I Eco e ÌM Luce: L. 2.960, per l’interno | Spedi*, abb. po»ule - l Groppo L. 2.8Ò0 per l’eoero | Cambio d’indiri**« tiro SO TORRE PELLÍCE — 25 Agosto 1961 .Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557 |
Bilancio dei lavori del Sinodo Valdese 1961
Il nostro Sinodo diventa — ha detto qualcuno — il Sinodo dei ’’capi
neri”. Non si tratta di una più o meno poetica immagine, ma della molto
concreta constatazione che circa due
terzi del corpo pastorale è al di sotto
dei 45 mini (beninteso, ci sono capi
neri anche ai di sopra di tede limiteli),
e anche parecchi dei delegati delle
chiese .tono giovani. Questo fatto dà
un po’ il tono, oggi, alla nostra suprema atsi.se: i suoi slciocì, forse anche
una arra avventatezza garibddina...
Comunque, si esprìme così il desiderio (li un rinnovamento profondo della nostra Chiesa; si è motto parlato
.— £ è pure attuato qualcosa, già ■—
di rib'-rma di .strutture, ma Si è anche
senti.- che il rinnovamento necessario, urgente è più profondo, più intimo L più serio. Finché una Chiesa,
anch- attraverso il suo Sinodo, sente
la s miseria e realizza che cosa siguí i’u., accludere il Sinodo stesso intorni < illa tavola della Santa Cena, la
suo /. u-ta non è chiusa e murata.
h :'Ostro Sinodo diventa pure un
po’ :::,stodoniico. La porteci pozione
dei h’cmbri è stata considerevole e costar, ¡-. . quasi sempre; e sui banchi verdi, 0 -nlte, si comincia a stare un po'
streit Niente di male in questo, ma
è hi I scqmto che una assemblea tropp/ I! ■ Il iosa lavora male, lentamente
I (•('• isamente. E bisogna dire che i
nostri Sinodi non sfuggono a questa
regola, anche se si nc e P tr sempx.,
T f(i!-’' certo lavoro. Sta permesso
qui I .nere all’espe emù pe \ n de
del '..'attore; sfogliando i verbali dei
lavo .■inodtì.i e preparando il resoconti per il giornale, mi son reso conto cìm il ’grosso’ dei lavori è evidentennme costituito dal rapporto della
Tavolo dalla relazione della Commissioììi 'l'esame; e dai rapporti delle varie ( o./tmissioni ad referendum (abbia ìiu infatti largamente citato queste
retaiii' V): le discussioni in Sinodo,
che u.lvulta si protraggono per are
senza che riusciamo ad imporci la dìsapi ve; che nei sinodi di altre chiese
è tassativa per lunga consuetudine,
aggiungono quasi sempre ben poco ai
dati pensati e studiati di quelle relazioni, e anche le utili ’aggiunte o revisioni' sono in genere frutto dell in
tervento di un ristrettissimo gruppetto
di persone, più o meno sempre le stesse. La grande maggioranza dei membri dei Sinodo, laici e pastori, si raccoglie, magari dcdTestrema Sicilia, per
ascoltare; indubbiamente, il raccogliersi nella sala sinodale fa realizzare più concretamente la consistenza
la fraternità della nostra Chiesa, e
tuttavia, così com’è ora, giustifica il
cospicuo dispendio di tempo, denaro,
energie? Neanche quest’anno si è riusciti ad avviare la revisione dei lavori
.sinodali: non si è neppure avuto il
te npL, di ascoltare e discutere la relazione delta Commissione ad referendum al riguardo. Dire, poi, che i membri del Sinodo hanno pur sempre, essi, la forza del voto, non è probante,
perché è lecito chiedersi in che misura
almeno certe decisioni .sono prese da
tutti con ponderata coscienza. Speriamo quindi che il nostro Sinodo si faccia più funzionate; intanto, anche quest'cmno ha ’smaltito’ buona parte delrordinaria amministrazione (però diversi rapporti di convni.ssioni aspettano, alcuni da anni!), e intravvisto, almeno, alcune nuove possibilità.
La Commissione d’esame (post. Tullio Vinay e Alberto Taccia, dr. Gustavo Ribet, col. Lino de Nicola) ha
largamente contribuito ai lati positivi
dei lavori sinodali: la .sua relazione,
molto viva, era piena di spunti interessanti e nuovi: un abbozzo della
auspicata ’riforma’, con accenti? mar. cata Sdì -Pwhkmd:;di Jondo,. già accennati dalla Tavola. Essa ha da essere
molto ringraziata per il suo lavoro
.serio, comprensivo delle difficoltà della Tavola, e tuttavìa teso a un ’di piu
di ciò che la nostra Chiesa ha saputo
essere e fare nello scorso anno. Il Sinodo ha avuto nel post. Carlo Gay un
presidente brioso e ’spirituale’, il che
ha largamente ovviato ad una certa
mancanza dì ordine, nei momenti più
accesi (ma che, credete che sia facile
guidare un sinodo di gente come noi?)
Egli è stato egregiamente coadiuvato
dal vicepresidente dr. Héctor Berger
(Buenos Aires), dai segretari post. Paolo Marauda e Giuseppe Castiglione e
prof. Marcella Gay (Pinerolo), e dagli assessori, sigg. Mario Bianconi
;R'j:na) e Franco IFvss (Como). Un
grazie di cuore, ancora, a tutti loro.
Una, la Chiesa Valdese
al di qua e al di là dei mari
Il VI", eira VII» Distretto, quello, rioplatense, era quest’anno rappresentato in modo particolarmente forte al
Sinodo: infatti erano presenti il Presidente della Commissione ésecVtiva
del Rio de la Piata, past. Wilfrido Artus, di Colonia Vaidense, il dr. Héctor
Berger (che è statC' pure vicepresidente del Sinodo) e il dr. Rocchi Lanoir
di Buenos Aires, i quali prima deha
sessione sinodale avevano avuto riunioni in comune coti la Commissione
per la Costituzione unitaria. Irioltre
sedeva in Sinodo il prof. past. J. Alberto Soggin, giunto da Buenos Ai
res dopo essere stato sostituito alla
Pacultad Evangelica de Teologia dal
pref. past. A. Ricciardi; al primo il
nostro cordiale bentornato, al secori^o l’augurio fraterno per il suo ministero.
Da anni era allo studio il modo di
conservare alla Chiesa Valdese, ^1,“
qua e al di là dei mari, una unita
ncn solo sentimentale ma di sxruttula, pur nella diversità del suo evolversi in ambienti così diversi C(^e
l’Europa e l'America meridionale. Dai
dopoguerra, si sono gradatamente anche se forse lentamente sviluppate le
relazioni fra le chiese dTtalia e quelle del Rio de la Piata, e Si è venuta
formando una profonda coscleMa
unitaria, non tanto sul piano etnico
quanto su quello spirituale. Il Smodo
di quest’anno ha potuto fare un passe; fondamentale su questa via, votando quest’odg:
li Sinodo, udita la relazione deila
Commissione ad referendum di cui
all’art. 38, 39 degU A. S. 1960, convinto che l’unità di fede e di ordinamento che lega le une alle altre
in un sol corpo tutte le Chiese Vaidesi debba essere espressa con
chiarezza nella Costituzione della
Chiesa Evangelica Valdese, che è
il patto di unione di dette Chiese;
consapevole che tale Unità deve altresì essere espressa non solo nel
documento costituzionale, ma nell’organo che costituisce il comune
punto di riferimento delle Chiese
Valdesi; approva in iinea di principio il seguente ordinamento sinodale: Un solo Sinodo, espressione
del patto di unità nella fede e nel, l’ordinamento di . tutte le Chiese
Valdesi; il Sinodo si riunisce in
due sessioni, una in Europa e una
in Sud America, convocale in tempi successivi; le questioni costituzionali vengono decise su voto concorde, delle due sessioni che operano invece distintamepte per gli affari ordinari riguardanti le rispet„ live aree. Il Sinodo dà maridato a!
Seggio di nominare a nuòvo la
Commissione, opde questa, in base
, ai suddetti principi e nelle linee
seguite dalle due precedenti commissioni, proceda alia stesura del
testo della nuova Costituzione, da
sottoporre con una relazione illu
strativa alle Conferenze distrettuali e al Sinodo.
Riformare le strutture
Più Fedeli alle tradizioni presbiteriane, più inseriti nel dibattito ecclesiologico odierno
Inserito nella più'ampia discussione ecclesiologica, di'teul parliamo altrove, è stata pure» discussa e avviata una revisione della Tavola.
La Commissione I d’esame (citereme
C. E.) ha auspicato, molto nettamente, una ’’politica di decentramento”,
notando il cumulo di incarichi che
gravano specie sulla prersona del Moderatore (presidenza di numerosi istituti e commissionif; viaggi e rappresentanze). Specie per quanto riguarda gli Istituti — a condizione tassativa che essi forniscano alla Tavola dettagliate e regolari relazioni — la presidenza del Moderatore non pare necessaria. « Una Tavola libera da impegni non indispensabili sarà sempre
più presente nei settori essenziali,
forte di un’autorità non fatta di presidenze ma del contenuto di un messaggio che va al di là di ogni forma
organizzativa». Tale preoccupazione,
largamente sentita "'dal Sinodo, malgrado le riserve di alcuni (ma la Tavola è davvero soloU’« Amministrazione »? il Moderato!"© ha una funzione
puramente ammii.istrativa? risponde
re con la negativa non significa ancora affatto slittare in senso episcopale), ed ha portato all’approvazione di
questa ’’raccomandazione”: 55 *
Il Sinodo, nei; intento di lasciare
la Tavola magr.iormente libera per
i suoi compiti di controllo e di
coordinamento dell’attività della
Chiesa, .^oltre che di concederle il
tempo necessario per la impostazione generale dell’opera, invita la
Tavola stessa a riesaminare attentamente le incombenze dei suoi
componenti, liberandoli dalle mansioni che possono essere assunte
da altri.
Questo è, per la. Tavola, un tempo
di mutamenti di persone: dopo un
attivo settennio il Vicemoderatore N
Giampiccoli lascia il suo posto (e il
Sinodo gli ha espresso la sua calorosa riconoscenza per la sua opera consacrata ed intelligente di questi an
ni); anche il Past. R. Comba, dopo
tre anni di attività nella Tavola, lascia
i; suo posto per assumere quello di
segretario-cassiere (e pure a lui il Si
nodo e la Chiesa sono grati, fiduciosi
nel suo nuovo servizio); inoltre gi avvicina il momento dell’emeritazione
del Past. G. Comba — il quale con molto umorismo ha mostrato di essere, però, tutt’altro che «finito»! — che lascerà scoperto il posto di cassiere delI-a Tavola, occupato da molti anni con
tanta competenza e consacrazione.
Certo, le strutture non dipendono
dalle persone, ma questi «cambi della guardia » offrono la opportunità di
discutere seriamente certi mutamenti di strutture, avvertiti da molti co
me necessari. Dopo l’introduzione della C. E. e un nutrito scambio di idee,
il Sinodo ha votato questi due signi
ficativi odg:
Il Sinodo, rilevando la necessità di
dare al Moderatore un segretaria
to, delibera di autorizzare la Tavola a nominare di anno in anno un
Segretario Generale che rimanga
in carica per un massimo di quattordici anni.
Il Sinodo domanda alla Tavola di
esaminare la possibilità di affidare
la carica di Cassiere ad un membro laico, precisandone le funzioni.
Ma è una riforma ben più radicale
c comprensiva che da molti si auspica, non già per abbandonare la nostra tradizione riformata e presbiteriana, ma piuttosto per esserle vera
mente fedeli. Se n’è fatta interprete
la C. E. (ma il problema è avvertito
largamente anche dalla Tavola), la
cui relazione su questo punto riportiamo largamente, perchè ci pare importante ;
0 Parewhie voci si j sono levale, «peeialmenlp in questi ultimi tempi, a constatare
:-on a-nurezza quanto .sia inadeguata l’opera
della nostra chiesa in confronto con il
compilo che esisa ha: e molte di queste
voci attribuiscono tale inadeguatezza a gravi difetti d’organizzazione, Siamo d’accordo con la Tavola che più di tutto contino
« la vo-lontà e Ìo spirito di collaborazione «; una nostro parere è che, se un cambiamento neirorganizzazione non è detto
assicuri una vita nuova alla chiesa, è pur
vero che l’organizzazione stessa non deve
rappresentare ostacolo al rinnovamento. Le
strutture tradizionali si rivelano insufficieoti e inadeguate... è necessario che l’opera di trasformazione, desiderata da molte chiese anche se non sempre in modo del
tutto cosciente, sia spinta avanti ed attuata
appena si può, pena il decadimento sempre più vasto del nostro lavoro. Si celebrano i centenari di molte chiese, ma ogrri amaramente »i deve constatare che per
la pesantezza statica della nostra opera non
si è ancora potuto realizzare quella che
era decisa aspirazione dei nostri migliori
evangelizzatori. Il past. Paolo Geymonat
già un secolo fa ’a-sìpettava come programima minimo «he la chiesa valdese istituisse
i presbiteri nel campo dell’evangelizzazione, e si decidesse ad essere veramente pre.
sbiteriana, rinunciando al suo carattere semi-episcopale’.
« 11 Sinodo scorso ha fatto un piccolo
passo, piccolissimo, verso una nuova impoistazione del nostro comune lavoro. E’
opinione della C. E. che una riforma parziale sia assolutamente inutile, e «he bisogna avere il coraggio di studiare e di
reimpostare a nuovo ogni cosa... Per con
ComunicBio
La Tavola Valdese proclama
tla vacanza delle Chiese di Co-^
mo e di Palermo la cui autonomia è stala riconosciuta nella
recente Sessione sinodale.
, La nomina dei Pastori Titolari dovrà farsi a termine degli
articoli 14-15-16-17-18-25-26 dei
Regolamenti Organici.
Ermanno Rostan
Moderatore
Torre Pellice, 22 Agosto 1961
to nostro ci limitiamo a rilevare alcuni
punti delucidanti uu’imipostazione presbiteriana della nostra opera:
« a) (Juasi ovunque i Presbiteri potreb.
bero divenire omogenei raggruppamenti di
chiese : Valli, Piemonte, Lombardia, eoe.
b) Oigni presbiterio oltre alla cura delle
cliiese dovrebbe avere anche quella delle
opere e degli istituti del suo territorio.
c) Oigni presbiterio avrebbe il compito
della pianificazione del lavoro nel suo seno e curerebbe l’opera evangelislica di
predicazione e di carità ai fini del mondo
circostante.
d) Le relazioni con le chiese di altre denominazioni avverrebbero sul piano pratico del comune mandalo, con rapido f?viluppo dèi pensiero e dell’oipera ecumenici.
e1 Gli isola'i sarebbero inclusi in uti
compleBso in cui il loro isolamento sarebbe in parte almeno rotto dall’assistenza e
dalle possibilità d'incontro del presbiterio
stesso.
n L’azione del laicato costdente avrebbe
un avvio decisivo, che il popolo delle nostre tblese vedrebbe finalmente con chiarezza l’imnostaziotie generale del lavoro e
le necetssiilà di impegno richieste. Anche la
s'essa presidenza del presbiterio non dovrebbe esser preclusa ai laici qualificati.
Chi conosce bene la nostra Chiesa sa in
quante comunità ci sono fratelli i quali,
olire ad avere una profonda spiritualità
e con.sacrazione, hanno dato prova di avvedutezza amministrativa, di onestà e di
amore nelle cariche civili ricevute.
g) 1 risultati di una tale .struttura ecclesiastica sarebbero anche finanziariamente
rilevanti: 1) alcuni presbiteri potrebbero
mantenersi, sia pure con qualche sforzo
che sarebbe ben più compreso die sotto
un’amministrazione generale: 2) ad altri
presbiteri si potrebbe chiedere che, oltre
a mantenersi, sappiano versare alTamministirazione centrale aiuti validi per i presbiteri più poveri; 3) infine per i gruppi più
poveri, e spesso più ricchi di azione evangeUstica, sarebbe ben più facile diiedere
il soccorso fraterno degli amici all’estero.
h) Anche la slrullura e l’opera del Sinodo IraiTebbero utili impulsi dall’istituzione dei presbiteri. Formata come verrebbe ad essere dai pastori con ugual numero di anziani tratti dai presbiteri, o da
tutti i presbiteri riuniti in una sola assemblea, il Sinodo si tsroverebbe nelle condizioni migliori per conoscere le necessità
tanto delle singole chiese quanto dei loro
naturali raggruppamenti.
il II decentramento dell’opera, che richiede maggior responsabilità spirituale e
finanziaria delle chiese e più forte collaborazione fra di esse, alleviando la Tavola di
compiti non del tutto a lei pertinenti, le
com-ederebbe di dedicare il massimo del
suo tempo 1) alla ’strategia’ generale dell’opera come, in nome del Sinodo, al controllo severo, effettivo e continuo di tutta
la «illesa; 2) allo studio approfondito dei
più vivi problemi che la missione della
Chiesa nel mondo presenta ; 3) all’azione
ispiratrice e d’incoraggiamento di cui, oggi, si sente .tanto bisoigno. Tutto ciò oltre
ai compili che le sono proipri delle relazioni con le varie chiese ed organismi in
Italia e airestero, e dei rapporti con le
autorità dello Stato.
Il Un’opera decentrata richiederebbe die
la Tavola sia forte e presente dove occorre, aifinchè il potere sovrano del Sinodo,
che essa rappresenta interinalmente, sia
realmente effettivo. La nostra Chiesa ha
bisogno anche di questo senso di maggior
ordine perchè la libertà di essa non sia
inutile e vana ».
La ’’controrelazione” continuava
notando; «Come dice la Tavola ('Verbali luglio 1961) ci troviamo di fronte
a tre correnti sinodali: quella per il
mantenimento dello status quo, quel
la in favore di un ordinamento presbiteriano vero e proprio, quella rappresentata dalla Commissione per la
organizzazione distrettuale che si limita ad un riordinamento dei distretti ». E queste tre ’’correnti” si sono
nettamente delineate nel corso delle
discussioni, se pure non in identica
misura. Considerando la vastità dei
problemi di fondo ed organizzativi,
concatenati l’uno all’altro, che tale
questione investe, era inevitabile che
le discussioni mostrassero alcune incertezze e confusioni, che si ritornasse più volte su temi consimili, che i
problemi potessero appena essere accennati; e, ancora, nemmeno tutti:
ad esempio la relazione d.ella Commissione per l’organizaazione distrettuale è stata, senza la minima mala
intenzione (!), «strozzata», per lo
scadere del termine dei lavori. Comunque al riguardo è stato votato un
edg che ridistribuisce cosi le circoscrizioni distrettuali:
I Distretto:
li Distretto:
III Distretto:
IV Distretto:
V Distretto ;
VI Distretto;
VII Distretto ;
VaUi
Piemonte - Liguria
Lombardia - Veneto - Svizzera
Toscana ■ Lazio
(Marche - Umbria
Emilia ■ Sardegna)
Campania - Puglie Abruzzi - Molise
( Lucania )
Calabria - Sicilia
Regione rioplatense
A questo punto la discussione si è
polarizzata sull’ormai famoso « triangolo industriale» (Torino - Milano Genova), ma il Sinodo nel suo insieme non ha considerato di dovere, per
il momento almeno, costituire un « di.vt retto industriale ». Gli altri punti
présentât’ dalla Commissione ad referendum torneranno all’odg il prossimo anno; del resto, tutta la struttura della nostra Chiesa è allo studio,
come indica il seguente e comprensivo odg (una riforma di struttura non
p-uò esser fatta ”a freddo” nè imposta
dall’alto, ma deve sgorgare dallo convinzione delle comunità, che a questa
meditazione vanno stimolate ) :
II Sinodo, couscio dell’aspirazione
della Chiesa ad un rinnovamento
della sua struttura per poter meglio affrontare le particolari situazioni della sua attuale missione, delibera di nominare una commissione ad referendum, la quale tenga
conto dei risultati delle discussioni
sulla Costituzione unitaria, sui ministeri, suH’organizzazione distrettuale, sulla diaspora e quanto è stato detto e scritto sulle nuove vie
della testimonianza cristiana, e studi a nuovo ed a fondo la bnpostazione ecclesiolorica della nostra
Chiesa Valdese, e ne riferisca ad
un Sinodo in cui sarà riservato il
tempo necessario alla discussione.
2
S
L’ECO imXE VALLI VALD^
25 agosto 1961 — N. 33
J v10 I i
del Topera
Tutto questo parlare di ’ridimensionamento’ delle strutture della Chiesa
non è fine a sè stesso, evidentemente,
ma indica che si cerca un modo più
efficace di svolgere la nostra opera di
testimonianza nel nostro paese (e all’estero, fra gli italiani). Ed a questo
pure tende la parallela e complementare discussione e ricerca dei ministeri.
Anzitutto, anche se la formula del
’triangolo industriale’ può parere a taluno appunto una formula o poco più,
è indubbio* da una parte che il mondo
operaio, specie nelle grandi città, è
spesso, oggi, quello che la nostra testimonianza riesce meno a toccare; ma
d’altra parte appare pure quello, forse, più ricettivo: è un fatto che, almeno nei centri urbani, spesso i gruppi
quartierali delle periferie operaie appaiono più in espansione e in via di
approfondimento che non i più vecchi nuclei borghesi che si radunano
(più a meno) nei grandi templi del
centro. Non si vuole in tal modo fare
della demagogia: anzi, questa ambivalenza delle nostre comunità cittadine costituisce una delle più grandi
e belle possibilità, per loro, se sanno
testimoniare realmente, non solo piamente e cultualmente, che sono un
corpo solo in Cristo e al suo servizio
nel mondo. Per questo, molto viva è
stata la discussione sul ’caso’ della comunità di Sampierdarena, per cui, date le gravi difficoltà economiche dovute ad un forte rincaro dei fitto, è stata ventilata la temporanea chiusura
del luogo di culto. Anche se, ideal
mente, l’esempio di una chiesa che sa
vivere e testimoniare anche senza
luogo di culto potrebbe e^ere straordinario, questo argomento non può
esser fatto troppo pesare : se no, come
giustificare l’apertura di tanti nuovi
luoghi di culto?
Questa necessità di ’presenza’ evangelica ( dell’Evangelo !) nel mondo
operaio è avvertita anche all’estero,
fra le centinaia dì migliaia di emigrati italiani. Se ne fanno interpreti le
nostre comunità di Losanna e Ginevra, Basilea e Zurigo ; anche le Chiese
evangeliche di questi cantoni (specie
nella Svizzera alemannica) cominciano ad essere evangelicamente
preoccupate di questa massiccia se
pur fluttuante presenza italiana; e il
Fast. E. Eynard illustra caldamente
quante possibilità ci si aprono continuamente e chiede urgentemente il
potenziamento degli operai valdesi,
pastori e laici, in quel settore. Lo stesso appello giunge dalla Germania, dove, ad es, là Chiesa evangelica del Badén si è dichiarata disposta ad assumere il carico finanziario di uno ed
anche più assistenti sociali valdesi,
che lavorino fra gli italiani emigrati
in quel Land. Il Sinodo è stato molto
sensibile a questo problema, anche se
non è stato votato un nuovo o.d.g. come quello dello scorso anno. Bisogna
che questa possibilità di servizio sia
sempre tenuta presente e ricordata,
specie a coloro che cercano che cosa
fare per servire il prossimo.
Un primo passo su di una via di
testimonianza è quello che si accinge
a fare a Riesi il Fast. T. Vinay, che
si recherà ad assumere la cura pastorale di quella chiesa, accompagnato
da una équipe di laici — ex-agapini —
con i quali intende impiantare un
centro di servizio sociale in quella zona. Il Sinodo ha ascoltato con viva
emozione il Fast. Vinay parlare con
passione di questo progetto : possa
l’impegno di questo gruppo di fratelli e sorelle essere davvero solo il primo passo su di una via nuova di servizio.
Una volta ancora si è riaccesa nell’aula sinodale la discussione sulla
evangelizzazione. Parla? non farla? e
sotto quali forme, con quali metodi?
Furtroppo, come spesso succede, il discorso è rimasto abbastanza vago, anche se il ricorrere di questo tema mostra che esso rimane largamente sentito. Ogni cristiano che abbia coscienza di sè sa che l’unica ragion d’essere
della Chiesa — e d’oigni suo membro
— nel mondo è l’annunzio dell’Evangelo. Questo chiaro principio trova
però assai scarse attuazioni, per pigrizia, per conformismo, per mediocrità e debolezza: la crisi della nostra
evangelizzazione non sta solo, e forse
non sta tanto nella scarsità di colportori, evangelisti, ecc. quanto nel fatto
che il catecumeno medio non è, purtroppo, pronto all’evangelizzazione ;
la chiesa, il catechismo hanno, nella
migliore ipotesi, fatto di lui una persona che ha e matura una sua pietà,
ma non un testimone. Certo, è il Signore soltanto che, con il suo Spirito,
rivolge le vocazioni, ma a noi di non
soffocarle. Ricordare, come facciamo
con allegrezza e riconoscenza in questi
Conferenza del Professore
George Williams
Venerdì 25, alle ore 21, nell’Aula Sinodale, il prof. George WiUiams, dell’Università di Harward (S.U.) terrà
una pubblica conferenza (in italiano)
su « La figura deU’eretico Camillo Renato ».
Il pubblico è cordialmente invitato
a intervenire.
Detta conferenza si svolge nel quadro delle giornate storiche organizzate dalla Società di Studi Valdesi, che
hanno luogo venerdì e sabato alla Casa Valdese, che sono pure pubbliche,
e il cui programma è già stato pubblicato su questo giornale.
tempi, tanti ’centenari’ di chiese e lo
slancio evangelistico nella prima parte dei cent’anni di unità italiana, non
può esser disgiunto da un senso di
amarezza e comunque di salutare
umiliazione se consideriamo realisticamente qual’è, oggi, lo slancio evangelizzatore delle nostre comunità, e
spesso anche dei nostri ’uomini di
punta’. Così si esprimeva la C. d’E. :
« Certo la presenza evangelica si sente ed opera m certi settori tramite alcune nostre opere, ad esempio la Facoltà di Teologia nella cultura italiana, l’Ufficio legale nell’ambiente politico, Agape in vari ambienti, certe nostre comunità in piccoli centri come
Forano, Fachino, ecc. o in grandi cìt
ta come Torinp, Milano, Falermo, dove l’opera in mezzo al popolo cresce
in maniera notevole. Questo per citare alcuni esempi soltanto, ma anche
essi non riescono ad eliminare alcune
domande inquietanti, come queste :
slamo alle Valli preparati di fronte al
rivolgimento economico* e sociologico
in atto? (p.fr. o.d.g. della Conferenza
distr.). Siamo nel sud, dopo 1(X) anni
di lavoro, capaci di presentare un qua
dro realistico di quella situazione e
una nostra soluzione a quei problemi
ora che la cultura si è volta con prò
fondo interesse ai problemi meridio
nali? Nelle lotte per la giustizia socia
le, anche dove siamo in buon nume
ro, abbiamo forse un’azione di rilie
vo? Nel travaglio politico dell’oggi
nel quale è in gioco la stessa vita
umana, ha la nostra chiesa un mes
saggio esplicito che sia fonte di spe
ranza e motivo di richiamo? In quan
te città la scomparsa della nostra
chiesa non sarebbe neppur notata?
Non solo nel proselitismo che non incoraggiamo, ma negli atti di presenza cristiana ohe rivalutiamo siamo
tal poca cosa che non vale l’azione
dei predecessori la cui presenza cristiana, anche sul terreno sociale ed
educativo, e talvolta economico, era
ben più notevole della nostra. Fossiamo cosi fare nostra l’esortazione del
la Tavola : « Non intendiamo dire che
ci sia un solo mezzo di evangelizzare ;
affermiamo però che se la lampada è
posta sul tavolo, essa deve far luce a
tutti quelli che sono in casa. Un ri
chiamo ad una madore consacrazione, ad una più chiara coerenza al
messaggio evangelico, ad im magpore
dono della nostra persona è oggi doveroso per tutti, pastori e laici».
Accanto à questo, che è il problema
di fondo, riportiamo alcuni spunti
della discussione: la necessità di ave
re un forte colportaggio, serio, prepa
rato, opportimità che si può offrire in
modo particolare ai giovani desidero
si di servire; l’esigenza di considerare che la massa a cui la nostra evangelizzazione si rivolge non è più, oggi,
cattolica, credente, ma largamente
scristianizzata: questo impone metodi evangelistici diversi, un far leva
su altre questioni;.ancora, si auspica
che la nostra evangelizzazione passa
ta sia fatta conoscere meglio ( al « XV
agosto» Giorgio Bouchard dirà giu
stamente che queU’epopea fu anche
più notevole, e cristianamente più va
lida e significativa che quella degli
’’eroi” della storia valdese); venendo
a considerare i moderni mezzi di coniunicazione, la discussione sul cultoradio ha portato alla votazione di
Quest’odg :
¡1 Sinodo, considerando la vitale
importanza del Culto-Radio come
strumento di testimonianza evangelica in Italia e lamentando la
mancata piena, valorizzazione di
questo servizio à causa della attua
le discontinuità. e spersonalizzazione della trasmissione, invita la Ta
vola ad adoperarsi presso il Consi
glio Federale affinchè il Culto-Radio, indipendentemente da considerazioni denomlnazionali, venga affidato ad un pastore che abbia le
capacità richieste per assumere
questo incarico in modo esclusivo.
E quanto alla Televisione:
Il Sinodo, considerando l’importanza della Televisione come mezzo odierno di comunicazione, invita la Tavola a portare in seno al
Consiglio Federale l’esigenza di
utilizzare anche questo servizio ai
fini della testimonianza cristiana
e di ricercare la via per una possibile e rapida attuazione.
IL
FINANZIARIO
La « situazione ». finanziaria è diventata, quest’anno, il «problema »
finanziario: così si esprimeva il rapporto della Tavola, e cosi, commentava la C. d’E.: «mentre una situazione è la semplice esposizione di un insieme di dati, un problema richiede
necessariamente una soluzione. Come
dice chiaramente la relazione della
Tavola, o le chiese compiono uno
sfarzo concreto per maggiorare notevolmente le loro contribuzioni, oppu
re si impone un ridimensionamento
dell’opera. E le cose sono giunte oggi
al punto in cui la soluzione del problema, per la nostra chiesa, non può
più essere procrastinata a lungo».
Senza drammatizzare, ma con gravità il problema è stato esposto, in
particolare dal Cassiere, past. Guido
Comba, e discusso.
Le Chiese hanno, è vero, aumentato
le loro contribuzioni, salite quest’anno a 82 mili.jni (ma ne erano stati richiesti almeno 85), e non si può sorvolare sul fatto che le offerte complessive, per tutte ìe opere, sono sa
lite a 165 milioni, cifra considerevole
per la nostra piccola Chiesa. Tuttavia,
anche le spese generali e locali sono
largamente aumentate, sicché la presente amministrazione si è chiusa con
un passivo di L 15.615.926 (per la Cassa Culto e ristruzione secondaria).
Questo disavanzo, sommato a quello
che ci trasciniamo dagli anni scorsi,
che era di L. 41.484.876, porta ad un
totale di L. 57.100.802. Fer altro, l’appello rivolto dalla Tavola per offerte
speciali allo scope di eliminare i deficit del passato ha portato ad una
contribuzione straordinaria di Lire
20.834.020 (ma 12 milioni sono stati
offerti dalla sola chiesa di Bergamo,
mentre molte chiese non hanno inviato nulla), per cui il deficit effettivo attuale è di L. 36.266.782.
Già altre volte abbiamo dovuto affrontare gravi deficit; ma si trattava
pur sempre di situazioni eccezionali;
ia gravità della situazione in questi
ultimi anni sta nel fatto che si è venuto... stabilizzando un deficit annua
Ricerca dei ministeri
Come sottofondo, qSpresso o inespresso, cosciente o inbonscio di buona parte dei lavori sinodali c’è stata
una ricerca dei ministeri, che è fortemente sentita da una parte della
irostra chiesa che ancora è minoranza, ma in rallegrante aumento. Tutto
quanto abbiamo riferito circa la situazione della nostra opera evangelica si connette molto strettamente alla rimeditazione biblica ed ecclesia
stica dei ministeri, dei ’servizi’ ispirati dallo Spirito Santo, di cui la Chiesa
è debitrice al mondo. Mentre da una
parte si lamenta sempre più largamente l’accentramento di questi ’servizi’ in quello che troppo spesso è considerato il ministero, quello pastorale, spesso così, negativo per il costituirsi di una responsabilità evangelica in tutti i membri della chiesa, si
accresce d’altra parte il numero dei
laici che desiderano impegnarsi nella
vita della chiesa nel mondo, e che
chiedono di essere preparati.
C’è stata una significativa consonanza fra l’impostazione generale
della relazione della C. d’E. e quella
più particolareggiata e precisa pre
sentata dalla ampia Commissione permanente per i ministeri. H Vice-moderatore, past. N. Giampiccoli, l’ha
riassunta succintamente; è pubblicata in appendice al Rapporto al Sinodo, e ci auguriamo che abbia un’ampia diffusione (del resto, le idee ivi
affermate sono quelle presentate in
modo particolare dal p.iriodico ’DiaFcnia’; e il favore incontrato da quest’ultimo mostra come risponda ad
un’effettiva esigenza) ; ne trascrivia
mo comunque già qui la prima parte
« Questo lavoro di ripensamento e di
ricerca è solo agli inizi, ma ci seimbra di
poter già stabilire alcuni elementi orientativi, che guidano il nostro lavoro:
_ 1 dati biblici, dopo anni d*i diiscus
eioni esegetiche sui temi ecicleaiologici,
del Nuovo Testamento da parte di studiosi di ogni tendenza, non sono rigorosamente indicativi, al punto da giu-stificare
del tutto questa o quella impostazione ecclesiologica; vi è anzi una tensione conlinua tra l’idea della Cbiesa ’istituzione’,
con le cousegiuenze che ne derivano, dal
pastorato cooperativo all’episcopato collegiale o monarchico, e l’idea delia Cliiesa
come ’comunità carismatica’, in cui i doni
dello Spirito, dati variamente ad ogni credente, costituiscono, sia pure con il rischio
deH’indiividualismo, il fondamento della
vita della Chiesa. Non erediamo che si possa prescindere da questa tensione nello
studio del nostro problema, nè ohe se ne
possa airentuare solo un dato a detrimento deH’altro.
— Pur non apparendoci biblicamente
contestabile la legittimità di un ministero
pastorale anche a pieno leimpo, anche organizzato corporativamente a fini ben delimitati, quel che ci sembra urgente è che
detto .ministero pastorale ritrovi la sua
esatta dimensione in una Chiesa che vive,
per usare termini ormai classici, tra l’ielituzione e l’evento, e in cui resistenza di
un corpo pa-storale non può far diimenticare la libertà dell’azione dello Spirito e
la molteplicità dei doni che esso suscita.
Perciò pensiamo che' la esatta dimensione
del ministero pasiorrfe debba essere ricondo*tta ai suoi termini classici, pur senza
diventare un ministero esclusivo nella Chiesa; e tale dimensione esatta è proipriamente quella del ministero della predicazione,
deiramiministrazione dei sacramenti, delrinsegnaimemo e della cura d’anime. Altri
doni ( come ad es. la presidenza o l’amministrazione) non sono propriamente costituitivi del ministero pastorale; e d’altra
parte i doni tipici del pastore non sono
però in alcun caso monopolio esclusivo
dell coppo pastorale.
— Ma la realtà della ’diakonia’, del servizio della Chiesa nel morado, non si esaurisce qui; vi sono altri ministeri, dono
dello Spirito, al servizio della Chiesa, che
non sono normalmente ricompresi nel ministero ;..’.storale, ma che per la loro natura, per il fatto di ei.*5isere vocazionalmente
intesi e di rendere necessario il servizio a
pieno tetnpo, anche se la loro struttura è
di carattere prevalentemente tecnico (insegnanti, tecnici, giuristi, ma anche colportori e (personale di ospedale e cusitodi
e via dicendo). Il riconoscimento a questi
servizi del loro carattere vocazionale di
ministero ci seimbra importante ed urgente, in un momento in cui si tende ad attribuire la vocazione al servizio di Dio solo
ai pastori e alle diaconesse, e con qualche
riserva o incomprensione agli anziani e ai
diaconi.
Ma vi è un altro aspetto, altrettanto e
forse più imiportaute, di questa ’diakonia’
della Chiesa, su cui ci siamo soife*rmati di
frequente; ed è il ministero generale del
popolo di Dio al servizio del mondo, della
totalità dell’aisseonblea dei credenti: certo
questo coincide con il problenia più vasto
della vita cristiana, della coerenza della
fede, della teslitnonianza corale delle iio.stre comiunità. Ma ned mondo di oggi, fin
troppo facile a lasciar fare agli specialisti
e ai tecnici, troppo incline alla divisione
tra il sacro e il profano, è urgeute che la
vocazione e la testimonianza del ’laico’
nel suo proprio ambiente di lavoro e di
■servizio sia precisala e puntualizzata; tale
ricerca può diventare una vera ri.sco-perta
della molteplioi'là dei doni, nello sforzo
comune verso l’attuazione di un servizio
totale della Chiesa nel mondo ».
Cerne si vede, si tratta di un vero
i( manifesto », e se lo studio è ancora
agli inizi — ma c’inserisce finalmente
e speriamo profondamente in una
meditazione da anni in atto neH’ecumene, sul piano esegetico e su quello
ecclesiastico — e presenta lati ancora vaghi 0 troppo teorici, sta alla
Chiesa tutta di maturare questo ripensamento e cominciare, almeno, ad
attuarlo.
E il primo passo è indubbiamente
quello di valutare giustamente quei
ministeri finora solo semi-riconosciuti. Anzitutto, quello degli Anziani
Evangelisti. Indubbiamente, la loro
figura deve essere — ed è — studiata
nel più ampio quadro di tutti i mi
Altri temi sinodali
nel prossimo numero.
nisteri; e forse dovrà venire il momento in cui non saranno più dei ’pastori di seconda classe’ o ’senza licenza teologica’, il memento in cui salranno veramente degli ’evangelisti’, con
compiti specifici e diversi ; intanto, tre giovani si sono presentati : uno
Giorgio Resini, dopo un anno ad Agape è era al lavoro nell’isola d’Elba;
un secondo, Odoardo Lupi, frequenta
l’Istituto specializzato Martin Bucero
di Stra.sburgo; un terzo, Faolo de Caro, ha svolto un esperimento di colportaggio nella Sicilia occidentale.
Comunque, il Sinodo di quest’anno ha
finalmente voluto prendere una decisione di elementare giustizia:
Il Sinodo delibera che, a modifica
deirart. 61 comma f dei R. O., gli
Anziani Evangelisti siano membri
del Sinodo.
Altro problema da anni discusso
(ma ultimamente posto un po’ in sordina) è quello del pastorato femmini
le. La Commissione per i ministeri ribadisce le varie prese di posizione
precedenti, e dhiede al Sinodo di
prendere una decisione; si manifesta
una volte, di più una forte incertezza,
aàmeno in alcuni, e quindi si decide:
Il Sinodo, udita la relazione della
Commissione permanente per i ministeri, e la proposta di aprire il
ruolo pastorale alle sorelle che siano in possesso del diploma di licenza teologica e soddisfino a tutte le condizioni richieste dai regolamenti per il ministerio pastorale, delibera che la Commissione
sottoponga la relazione sul pastorato femminile aUe Assemblee di
Chiesa e alle Conferenze distrettuali, cosi da assumere una decisione nel prossimo Sinodo.
Infine, poiché sì impone una rispo
sta a coloro che desiderano intensamente svolgere un ’servizio’ nella e
per la Chiesa, ma che non si sentono
portati al pastorato, dopo un’ampia
d'seussione è stato approvato questo
c.d.g.:
Il Sinodo, presa conoscenza della
relazione della Commissione permanente per i ministeri, convinto
che sia urgente costituire un centro di preparazione per i ministeri
speciali e per offrire l’opportunità
di una adeguata preparazione a
quanti sentono la necessità di impostare la loro vita quotidiana nello spirito del servizio e della testimonianza, dà, incarico alla Commissióne di istituire al più presto
detto Centro, appoggiandosi ad
Agape, secondo il programma previsto, ed invita la Tavola a mettere a disposizione un operaio qualiflcato in accordo con la Commissione stessa e con il Comitato esecutivo di Agape.
Fossa veramente non diluirsi ma rifrangersi in questi ministeri diversificati l’unico vero ministero della Chiesa tutta, il « ministero della Farola ».
le di circa 15 milioni, conseguenza di
uno squilibrio diventato normale o
piuttosto cronico fra le entrate e le
uscite, in una gestione sostanzialmen
te ’normale’, senza spese straordina
rie. Di questo passo, sommandosi di
ann® in anno tali deficit — gravemente accresciuti dall’aumento proporzio
naie degli interessi passivi — il mi
nacciato ’ridimensionamento’ dell’ope
ra sì imporrà; e ciò significa chiusura di opere, abolizione o fusione di
posti pastorali, ecc.; le spese vive per
gli assegni ai dipendenti della Tavola
— che costituiscono la parte maggiore del bilancio normale — sono assai
diffìcilmente comprimibili; da diversi
anni, anzi, non sono state ritoccate,
malgrado l’aumento del costo della
vita.
Giunge, per la nostra Chiesa, un
momento molto serio. Gli aiuti dall’estero, ordinari e straordinari, diretei e indiretti, che sono stati cospicui,
generosi anche quest’anno, non hanno un carattere di assoluta e obbliga
toria perennità; anzi, sì profila il momento in cui alcuni di essi, almeno,
diminuiranno fortemente (sono del
resto già diminuiti); e se dovremo
ancora dipendere, senza vergogna,
dall’aiuto fraterno di chiese più numerose e più ricche per l’avvio e il
mantenimento di determinate opere,
; assolutamente necessario che almeno il mantenimento ordinario della
nostra predicazione sia sostenuto da
noi : lo dovrebbe imporre la nostra dignità cristiana, e i ’collettori’ che ogni
anno vanno all’estero sono sempre
tutt’altro che certi che abbiamo, noi,
fatto tutte quello che potevamo, prima di andare a battere all’altrui porta
Giunge il momento di cessare di dire : « X e Y danno meno di me » aut
similia, di abbandonare il troppo facile alibi di una generica sfiducia nelTamministrazione (anche se una sempre più larga e sistematica informazione, fra i Concistori, i Consigli di
Chiesa e le comunità, del nostro problema finanziario è vivamente auspicata) ; giunge il momento di porsi, anche con il proprio portafoglio, con il
proprio bilancio personale e familiare davanti al Signore. « Mettetemi alla prova in questo (cioè nelle decime
e nelle offerte) e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su di voi tanta benedizione che non
VI sia più dove riporla » : questa profezia di Malachia (3: 10*) era citata
dai rapporto della Tavola.
Numerosi sono stati gli interventi
d.' membri del Sinodo, e varie le proposte: si è rilevato il crescente diffuso benessere, con la conseguente smania di godimento; si è una volta ancora deplorato il comodo mito dello
zio d’America’; qualcuno ha rivolto
un appello particolare, caldo ai giovani, perchè fin dai loro primi anni
tu autocoscienza imparino e vivano
la loro responsabilità cristiana anche
sotto questo aspetto ; si è insistito perchè le contribuzioni diventino ovunque personali, e non familiari, e percnè si diffonda l’offerta rateale, in diretto rapporto con il ritmo di guadagno; si è auspicata una più sistematica informazione capillare sulla nostra opera, nonché uno studio sistematico e seguito di questo problema
cesi urgente, che — quante volte lo
SI è sottolineato! — non è anzitutto
economico, amministrativo, ma spirituale, di fede. Si è auspicata una sempre più oculata amministrazione del
capitale immobiliare della Chiesa, e
la massim.a riduzione di alcune spe
se, come quelle di viaggi e traslochi,
largamente criticati dal ’popolo della
Chiesa’ che, naturalmente, non è al
corrente di tante situazioni.
Infine, vengono approvati i seguen
ti o.d.g., quale espressione di gratitudine (oltre che alla Tavola e al Cassiere) :
Il Sinodo esp-..me la sua viva gratitudine per .a Foro fraterna generosità ai fedL-i amici e sostenitori
della nostra opera, in Italia e all’estero.
e di impegno immediato:
Il Sinodo,^ preso atto con grave
preoccupazione del deficit di esercizio che si è verificato anche quest’anno,^ delibera che il disavanzo
stesso sia ripartito e sanato entro
il 30 settembre 1961 tra le comunità secondo un piano previsto dalla
Tavola, e incoraggia la Tavola a
continuare l’opera già iniziata al
fine di sanare il deficit accumulato nel passato.
nonché a lunga scadenzali Sinodo, considerata la mutata
situazione nel campo delle contribuzioni, sia dall’interno sda dall’esterno, invita il Seggio a nominare una commissione per le contribuzioni, con il compito di studiare a fondo il problema generale
delle contribuzioni alla Cassa centrale, proporre sistemi nuovi, eventualmente raccogliendo informazio*ni dall’estero, preparare il materiale adatto allo scopo per Concistori e Consigli di Chiesa, prendere contatto con le singole Chiese, affiancare ovunque se ne presenti la possibilità l’opera della Tavola o delle Chiese ai fini di incre
mentare le offerte per la Cassa
centrale.
3
N. 33 — 25 agosto 1961
L’BCO DELLE VALU VALDESI
pa«. i
A S. SEOOMOO DI PÊMEROLO
La festa del XV Agosto
Non si può richiedere da una festa
come è oggi il XV agosto più di quanto si è fatto quest’anno: l’organizzaz'one degli amici di S. Secondo è stata veramente impeccabile sotto tu» ti
i punti di vista; la sistemazione dei
buffet e dei banchi <Ji vendita nelle
vicinanze ma discosti dal luogo delle
riunione ha permesso di mantenere r.
quest’ultima il suo carattere, senza
ostacolare le vendite di bevande e dol
ci; il luogo stesso della riunione scelto con cura ha favorito forse anche il
raccogliersi compatto delle mette centinaia di cenvenuti evitando i gruppi
di periferici distratti e chiassosi cui
eravamo abituati nei passato; nulla
da ridire su gli aspetti tecnici della
giornata, ii programma è stato seguito scrupolosamente. Non è stato troppo lungo ed anche se il past. Ayassot si è presentato come un tappabuchi, il pomeriggio era stato già organizzato in precedenza; il tempo dai
canto suo merita ogni elogio: giornata piena di soie e di luce.
Ci sono e ci saranno sempre critici
che sanno tutto ed avrebbero fatto
megiio se avessero fatto qualcosa, i
quali troveranno che anche quest’an
no c’erano molte pecche : che il terreno era ripido e gli oratori lunghi,
che c’erano raggi di sole che davano
fastidio e che il caffè era lungo... a
farsi, ma lasciamoli alle loro- critiche
e illustriamo brevemente per coloro
che non c’erano come si è svolta la
giornata.
Bisogna in primo luogo ricordare
che cade quest’anno il centenario non
solo della proclamazione dei regno
d’Italia (vedi Italia 61 a Torino) ma
anche di alcune comunità della nostra chiesa di cui Milano e Palermo
sono le maggiori; dal 1859 al 1863, infatti. sono sorte in tutta la nostra pa
tria numerose e fiorenti comunità che
oggi ancora costituiscono la spina
dorsale della nostra chiesa dalle Val
alla Sicilia. In un anno centenario
era perciò pienamente giustificato
quel richiamo al passato e quell’aper
lura suU’avvenire che ha caratteriz
zato la giornata.
Il culto del mattino presieduto dal
pastore E. Genre ha avuto nella predicazione del past. E. Rostan il suo
centro. Prendendo come testo il rac
COLLETTA
15 AGOSTO
Ho il piacere di annunziare
che la colletta del culto del 15
Agosto a San Secondo di Pineroio ha fruttato la bella somma
di lire
502.654
Tale somma è stata versata a
favore del nuovo tempio di
Frali. A nome della Tavola desidero esprimere un sincero ringraziamento alla numerosa assemblea che ha risposto all'appello con spirito di viva solidarietà.
Ermanno Rostan
conto del giovane ricco, il moderatore
ha messo in evidenza il carattere particolare di questo incontro tra Gesù c
quell’uomo in cui possiamo e dobbiamo riconoscere noi stessi. Il giovane
dei nostro episodio appare come lo
.specchio fedele di molti atteggiamen: nostri e della nostra chiesa: un
licmo sicuro di sè, che ha messo in
pratica la legge de,l Signore e ne ha
ricavato una buona coscienza, un uo
ino che discute col Signore ncn con
spirito umile ed aperto ma con la sicurezza di aver fatto il suo dovere. Il
giovane del racconto evangelico non si
ferma però a questa sicurezza, vorrebbe fare qualcosa di più; è disposto a
compiere qualcosa in aggiunta alla
sua vita religiosa e domanda al Signore di indicargli quel qualcosa che gli
aprirà la vita eterna.
Da un lato il nostro giovane è in
cerca di Qualcosa» chiede, vorrebbe
avere l’indicazione di una missione,
di un dovere da compiere, dall’altro
però è fondato sulla propria tradizione e sulla sua abitudine religiosa;
strano contrasto, ma contrasto appa
CENTRO CULTURALE
“SERGIO TOJA„
Come è già stalo scritto sulle pagine de-1
« Pelilw-e », si i-ta organizzando in questi
giorni a Torre Pellice il Centro' Cultwale
Sergio ToUi^ con lo scopo particolare^di
diffondere la cultura per mezzo di libri e
buone riviste. E’ de.siderio di questo Centro di fare un’oipera di icultura' esente dà
ogni forma di politica spiccia ed aliena
dalle solile poleini-che di Parliti. Scopo dei!
Centro di Cultura, riipetiamo di nuovo, e
di sollevare la mente dei soci lettori al di
soipra delle letlure imesebine con lo studio
di problemi più sentiti e profondi. In altri numeri di questo giornale renderemo
nota la sede del Centro di Cultura e daremo quelle altre notizie ohe certamente potranno interessare le persone che amano
la Intona lettura.
Pomeriggio del Xf' agosto: intervistato dal
past. E. Ayassot, parla il past. W. Artus
di Colonia Valdenie, presidente della Com
missione esecutiva del distretto rioplatense
rente soltanto perchè in realtà il no
stro uomo è egoista, chiuso in sè stes
so, disposto a fare e fare di più ma
soltanto a fare co-se che non tocchino
il suo interesse, le sue ricchezze.
Proprio per questo Gesù gli indica
la sola via per giungere alla vita eterna: rinuciare al suo denaro, cioè al
suo egoismo. Proprio in questo appello di Gesù ritroviamo noi stessi; egli
non ci chiede di fare della povertà
il nostro ideale ma di saper sacrifica
re il nostro interesse alla sua causa.
Le parole con cui il moderatore
chiudeva la sua predicazione avevano
un tono di urgenza e centravano pienamente il problema delle nostre
chiese, anche alle Valli: mai come
oggi, egli affermava, la nostra chiesa
ha avuto mezzi e strumenti per ope
rare e testimoniare, mai come oggi
abbiamo avuto edifici, pastori, possi
bilità, eppure lo spirito di servizio e
di sacrificio per il Signore non è mai
stato tanto scarso. Non si tratta soltanto di fare sacrifici di denaro (e
chi di noi ne fa per la chiesa?) ma sacrifici dei propri interessi, delle proprie comodità, della propria pace e
tranquillità per rispondere alla chia
mata del Signore come ha saputo rispondere Valdo alle origini della no
stra comunità Valdese.
L’appello che il moderatore ha lanciato in fine mattinata per il tempio
di Frali a cui si consacrava la colletta è stato udito e ce ne possiamo ra!
legrare: la bella somma di oltre 500
mila lire raccolta è segno che esiste
in certi strati della nostra chiesa uno
spirito di amore; non si tratta però
soltanto di questo slancio occasionale, è tutta la vita cotidiana che deve
diventare sempre meno egoista ed interessata e sempre più pronta a servire l’opera del Cristo.
A questo servizio, alla necessità di
rinnovarci in vista di una più efflcente testimonianza ci ha spinti il pastore Giorgio Bouchard nel suo breve
messaggio-. Il past. Bouchard, ben no
to in tutti gli ambienti della nostra
chiesa, ha trovato le espressioni ed
ii tono più felice per fare il bilancio
de! centenario: serio e posato nelle
realtà del passato, ha ispirato fiducia
agli anziani; dinamico ed aperto nella sua prospettiva di avvenire, ha suscitato il plauso dei giovani, col suo
gesto energico ed il suo accento incisivo, il tutto presentato con linguag
gic in dialettico equilibrio tra il po
polare ed il dotto, appena venato da
accenti piemontesi.
Ma la conferenza non era forse l’essenziale, e quando avremo modo di
leggerla — perchè ce ns siamo assicurati il testo — ci mancherà pur
sempre l’essenziale di quella mattinata sotto i castagni, ci mancherà il
raccoglimento ed il silenzio di tutta,
l’assemblea presente, di una chiesa
che faceva il bilancio della sua attività e lo faceva seriamente per becca
di im giovane dalle idee quadrate e
dal gesto energico, figlio di un popolo
scarpone come amava definirlo.
Le vicende del nostro ultimo secolo
sono state raccolte sotto tre punti:
l’espansione degli anni 1861-1914, in
cui la chiesa valdese si spande per
tutta l’Italia; la resistenza 1914-1945,
periodo del fascismo in cui la nostra
chiesa è costretta alla difensiva e resisto alle pressioni esterne; la ripresa
1945-1961. Nuovi compiti ci aspettano
domani in situazioni nuove e difficili
ma piene di promesse; in ima patria
che si trasforma eco-ncmicamente e
religiosamente, ohe non è più l’Italia
del 1880 e neppure l’Italia del fascismo dobbiamo dare una efficace testimonianza e lo possiamo fare perchè
ne abbiamo i doni e le risorse : in questa nuova opera Le nostre Valli hanno il loro insostituibile contributo da
dare.
’’1 pomeriggio è sempre, nelle gior
nate del XV Agosto, il punto debole:
i momenti di noia, di disordine, di disinteresse si manifestano dopo le 14;
« è stato così anche a S. Secondo », ti
aspetteresti; invece non è stato così:
alle 14,30 prima che oratori e corali
fossero sul palco l’assemblea era raccolta ed attenta come per un nuovo
culto ed è forse grazie alla attenzione
di tutti che il programma ha potuto
svolgersi in ordine perfetto. Il past.
Ayassot (è superfluo presentarlo al
XV agosto!) intervistò i rappresentanti delle comunità di Milano e Palermo, che celebrarono il loro centenario in primavera, ed i delegati del
Sud America, past. W. Artus e Dr. H.
Berger, che rappresentavano fra noi
le comunità del vn Distretto. Abbiamo cosi udito come le chiese valdesi
si sono costituite in quelle comunità,
quali sono stati i loro problemi e come hanno ricordato il loro primo secólo di vita. Particolarmente interessante l’opera di Palermo di cui parlò
ii past. Panascia con estrema sobrietà, sobrietà a cui siamo ormai abituati nelle nostre cose ma che nascondevo. un’optera ricca di promesse.
H programma è stato molto opportunamente ravvivato dal canto di
una corale costituitasi in loco con
l’apporto delle corali di Torre Pellice e S. Germano; costituitasi in loco
non vuol dire Improvvisata in loco:
da molte settimane infatti i contatti
tra direttori coralisti e gli organizzatori de! XV agosto avevano l’intensi
tà dei contatti diplomatici di grandi
potenze.
Setto la guida del maestro P. Corsani, il programmà si è egregiamente
svolto. Con il Giuro di Sibaud si è
chiusa la giornata ohe ha avuto una
lieta appendice nell’estrazione della
lotteria a pro della comunità di S. Se
Vnldesi raccolti sugli ombrosi penda dell'Inverso Cavorelto, sulla collina di S. Secondo.
(Folograffe F. Corsanit
condo, che ha avuto il miracoloso effetto di mantenere immobili sul luo
go tutti i presenti, alcuni dei quali
hanno avuto la meritata ricompensa di un premio.
I ringraziamenti alla comunità di
3. Secondo, alle corali, agli oratori
non sono stati risparmiati e non erano retorici: veramente la giornata
non poteva essere meglio spesa e non
la si poteva trascorrere più beneficamente in uno spirito migliore.
Finché la festa del XV permane
quale è ora non si potrà fare diversamente; ma si potrà fare meglio, ed il
suggerimento che dava la Sig.a E. Ribet nella cronaca del XV, l’anno scorso permane valido: le nostre filodrammatiche dovrebbero considerare
questa una occasione di servizio per
tutto il nostro popolo; o le nostre filodrammatiche sono soltanto più dei
circoli di amici che si ritrovano per
racimolare denaro? Giorgio Toum
La missione dei frombeiHeri
evangelici del Baden
Il 26 agosto p. V. questi nostri amici, diretti dai M.o Emilio Stober giungeranno a Villar Pellice per la consueta miasione autunnale di cowerti offerti alla
gloria di Dio ed al servizio del fraterno amore.
Ecco il programma delle visite previste:
Domenica 27 agosto • mattino:
pomeriggio :
sera :
Lunedì 28 ago.sto - sera :
Martedì 29 agosto - sera :
Mercoledì 30 agosto Giovedì 31 agosto - sera:
Venerdì 1“ sellemibre - sera:
•Sabato 2 settembre ■ aeri:
Doiiicnii-a 3 settemibre - culto
pomeriggio:
Lun. 4 - Mari. 5 - Mere. 6 - sera:
Giovedì 7 settembre - sera:
Venerdì 8 settembre - sera:
Sabato 9 settemrbe - «era:
Villar Pellice
Pomaretto
Villar Pellice (piazzai
Bobbio Peli ice
Rorà
la disipo-sizione)
Perrero
S. Secondo
Torre Pellice
la dia(|>osizionei
Torino
Vailecroisia, Bordiìgliera ecc.
Villar Pellice
Angroigna
Luserna S. Giovanni
Inyo<*tliianio su questa missione la benedizione del Signore e l’auguiriamo fe*
(•onda di frulli per tutte le comunità visitate.
ci scrivono
Caro Signor Direttore,
ho letto suU’nl'limó numero dell’Eco la
prima parte dell’artiicolo del pastore Geymel sui laici. Mi rendo conto che dovrei
aspettare di leggerne la eontinuazione,
prima di muovere delle critiche, ma l’equivoco fondamentale die sta alla base di
quelParlicolo mi spinge a intervenire subito per rettificarlo. Il pastore Geymet dice die se certi inicarichi vengono affidali
preferibilmente ai pastori die ai laici, è
perché il pastore in quanto tale dà una
certa garanzia di essersi veramente consacrato al servizio del Signore. Ma è proprio
qui, die secondo me risiede il vizio della
mentalità cosiddetta dericale die oggi vogliamo combattere: nel ritenere che alla
vocazione del laico manchi un « qualche
cosa », un qualcosa di cui poi magari si
cerca di minimizzare Pimportanza, perchè
è solo una specie di marchio di garanzia,
ma che iiuttavia all’aWo pratico, nella mentalità di molti, è tale dà influire su decisioni per le quali i primi (Tistiaini semplicemente chiedevano insieme l’aiuto dello Spirito Santo.
L’esempio citato dal Geymet, poi, mi
pare addirittura grottesco : io mooi so come
siano andate veramente le cose; ma se
davvero un teoloigo, preparatissimo, serio,
ecc. è stato sottoposto alla marchiatura pa.slorale per poter metter piede in Facoltà,
mi pare questa una cosa di cui non ci si
dovrebbe gloriare. E’ una decisione ridicola, la quale rivela solamente superficialità e mancanza di autocritica.
Del resto, siamo sinceri: se ogni laico
impegnato sentisse il bisogno di diventare
pastore, allora sì che il disastro sarebbe
completo : la Chiesa avrebbe ben poche
possibilità di sopravvivere se non come
una tariatide la cui presenza nel mondo
testimonierebbe soltanto di quello che può
diventare un cristianesimo rincliiuso nell’ambito di una mentalità parrocchiale. I
nostri migliori pastori, di cui molti ne conosco, sono i migliori proprio in quanto
hanno una mentalità laica.
So bene, signor Geymet, che no,n mi risparmierà i suoi strali. Ma vorrei ancora
consigliarle di leggere, suH’uItimo numero
di Diakonia, ii bellissimo articolo che Aldo Coniba dedica al problema. (Quella lettura dovrebbe imporle una revisione totale delle sue posiziani. Rita Gay
anche se roceasione mi è fornita da un
problema di importanza molto secondaria,
mandarla a te.
AMudo al problema della toga. Il pastore Coniba propone ohe sia indossata anche
dai predicatori laici, perchè indica il ministero e non una qualità speciale della
persona che lo esercita. Il ragionamento
convince, ma non sarebbe meglio abolire
la toga anche per i pastori? Altrimenti,
sulla linea del ragionamento del pastore
Coanba, si dovrebbe indossare la toga per
resercizio di qualsiaisi ministero c non solo per quello della Parola.
In praliiiia, penso che questa abolizione
contribuirebbe non solo a superare la se
parazione fra pastori e laici, ma anche [
spogliare un po’ il nostro cullo dell’ele
mento considerato rituale e troppo o male
sacro, cioè saero secondo il concetto che
sa di caricatura del vero sacro, che pren
diatmo spesso e volentieri dal mondo cat
tolico ebe ci circonda. Recentemente ui
pastore che, alle Valli, è uno di quell
che maggionmente, in pratica, si adopera
no por il riconoscimento e lo sfruttamento
dei ministeri laici, mi confidava con no
slalgia di aver ipredicalo per vario tempo
in una comunità del Sud, senza toga, e d
non osare far lo stesso alle Valli, per i
gretto tradizionalismo die affligge quasi
tulli ! membri delle nofStre comunità.
Con i migliori saluti, r. t.
Caro Direttore,
veramente dovrei rivolgere questa mia
alla redazione di « Diakonia », perchè mi
riferisco al bell’articoJo del pastore Aldo
Co-niba suir.ultimo numero di questa rivista. Tuttavia, credo che sia bene, per attirare ancora una volta Fattenzione dei lettori dell’EfCo sul problema dei ministeri
laici e, per conseguenza, su « Diakonia »,
Da Rodorettoi
Senza voler polemizzare, ma ad onor del
vero, è necessario precisare che la notìzia
apparsa sul N. ^2 dell’« Eco » — Domenica
6 corr. la grande maggioranza dei nostri
Valdesi, al cullo pubblico ha preferito i
festeggiamenti in onore del patrono locale, (ihe avevano inizio contemporaneamente al nostro culto con « una grandiosa gara
bocc:iofila » — è inesatta, perdiè solo quat>
tro Valdesi hanno partecipato alla gara.
Il segretario /. /. della Pro I^co
FOTOGRAFIE
del XV Agosto
In occasione della, festa del 15 Agosto sono state scattate molte fotografie. La Tavola Valdese avrebbe bisogno di averne alcune per il suo lavoro
d’informazione e per una documentazione sempre attuale.
Essa si rivolge a quanti sono in possesso di qualche bella fotografia, nella speranza che vogliano inviarne copia alla Casa Valdese • Torre Pellice.
Un sincero ringraziamento a quanti
vorranno rispondere alla richiesta.
La festa del 15 Agosto
al Colle delle Fontane
La fetivia del XV agosto ha avuto luogo
aniche quest’anno per la Val Germanaisca
al colli delle Fontane. Giornata bellissima
e calda dopo le giornale degli anni scorsi
piu tosto fredde e coperte. Il pul>blico
della riunione si mantiene stabile, un nucleo di affezionati delle comunità vicine e
lijnlane; mentre però il numero di questi
ultimi cresce la partecipazione dei Maisseìlini, rodorini e pralini si riduca e talvolta
non è più che una rappresenlanza onorifica.
Peccalo davvero perchè anche quest’anno i mes.saggi che ci sono stati rivolti erano interessanli, semplici alla portala dì
lutti e non si può dire die il colle sia talmente distante da non poter essere raggiunto a piedi. Presiedeva la riunione il
pasl. dì Rodorelto T. Ponis (die iniziava
con l’invocazione e rindicazioue di un inno, il messaggio biblico era rivolto dal
past. Aldo Comba che prendeva il suo testo nella letlurii del nostro lezionario ricordando a ciascuno le caraMerìstielie di
una presenza dello Spirilo di Dio nella
vita cotidiana: allegrezza, riconoscenza,
servizio fraterno. Lo Spirilo Sanilo non è
un dono che dobbiamo alleiidere senza
operare, è il dono che ci è stato dato nella
fede e che dobbiamo mettere in efficiente
attività. Seguivano i messaggi dì saluto dei
pastori L. Naso di Venezia che parlò dell’oipera di evangelizzazione e della sua urgenza ancora oggi; W. Artus che recò il
aalut(5 dei fratelli del distretto Rioplatense e terminò il Moderatore E. Rostan, ricordando a oiasouno rimpegno di una vita
consacrata al servizio di Dio nella Chiesa.
Anche noi thè viviamo alle Valli siamo
direttamente impegnali in quest’opera di
testimonianza e di fede affinchè il tesoro
della fede tramandataci non si perda.
Neirimpossìbilità di rispondere personalmente ai messaggi di fraterno
affetto e di cristiana simpatia ricevuti in occasione della dipartita del
Prof. Giovanni Miegge
la moglie Lina, il figlio Mario, il fratello Guido e tutti i familiari esprimono la loro riconoscenza a tutti coloro che hanno preso parte al loro
lutto. In particolare ringraziano i Dottori Mathieu e Quattrini, il Pastore e
la Signora Tourn, i vicini di casa e i
membri della parrocchia di Massello.
« Io so in Chi ho creduto »
(2 Tim. 1: 12)
« Egli vi precede in Galilea ;
qui lo vedrete» (Matt. 28: 7)
Le famiglie Rivoir e Buffa, in occas'one della dipartenza del loro caro
papà e cognato
Giovanni Enrico Rivoir
ringraziano con profonda riconoscenza quanti hanno partecipato al loro
grande dolore.
In modo del tutto particolare: il
dott. Pellizzaro ; i pastori Jahier e
Tourn; gli inquilini di casa e il sig.
Rivoir, ex messo comunale, che ha
provveduto al gagliardetto dell’Ass.
Naz. Combattenti.
Luserna S. G., 11-8-1961.
Le famigìit Benech e Richard, commosse per la grande dimostrazione di
stima e di affetto ricevuta nella triste
circostanza della dipartita del loro
caro papà, suocero e grand-papà
Giovanni Luigi Benech
di anni 84
nell’impossibilità di farlo singolarmente, ringraziano sentitamente tutti còlerò che in qualsiasi modo hanno preso parte al loro grande dolore.
Luserna San Giovanni 12-8-1961.
4
P««. 4
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L’ECO DBLIÆ ViSUJ’'VAUïEa
2S agosto 1961 — N. 33
DALLE NOSTRE «COMUNITÀ
AN6R0GNA (Capoiuopo)
Domenica, 30 Luglio, menire i catecB.
meni avevano la loro passeggiata alla Baiztglia di Massello, il cullo al Caipaluogo
è stalo presiedulo dal Past. Carco di Riesi.
Siamo stati lieti di aver potuto stabilire
questo kicontro, sia pur breve e limitato,
e di aver udito il suo messagìgio. Lo ringraziamo vivamente, sperando di rinnovare ancora nn incontro con Ini.
Domenica, 6 Agosto, per la prima volta, riteniamo, nella storia di Angrogna, il
pulpito è stato occuipato da un predicatore
tttijro, il Past. Jean Bila di Edea (Cameroun). Egli ci ba portalo la presenza e il
messaggio delle giovani Chiese africane,
nate dalla missione ed ora indipendenti.
Non vi è più un’Africa pagana e un’Europa cristiana, ma un’Africa e un’Europa
entrambe pagane e in queste terre vi sono
dei cristiani uniti, al di là delle differenze
razziali, in ima stessa lotta e in una stessa
vocazione di teslinionianza e di servizio.
Ci auguriamo che questo incontro con il
Past. Bila possa avere un seguito nello slabilire dei contatti, sia pure epistolari, tra
la nostra Comunità e la Comunità crietiana di Edea nel Cameroun.
Domenii'a 13 Agosto abbiamo ancora
avuto la gioia e l'onore di udire il messaggio del vice-moderatore, Past. Alberto
Ribet. Con l’occasione sono state presentate al Battesimo Paola e Daniela Taccia.
Il Signore benedica questi fanciulli su cui
è stato Dosto il segno della sua grazia.
Con la Domenica 20 Agoisto sono ricominciate le riunioni pomeridiane alTaper10, con un carattere un po’ diverso dal
consueto, essendo in roamwne con altre Comunità. La prima di queste riunioni ha
avuto luogo al Baguau. I partecipanti erano abbastanza numerosi, anche se la presenza della Parrocchia del Capoluogo era
piuttosto ii-rilevante. Ci auguriamo che la
riunione del 27 Agosto a Bodarsac (Quartiere dei Pori®) in comune con la Comunità di S. Giovanni abbia maggior fortuna.
Come ogni anno, gruppi di visitalori più
o meno numerosi si alternano ad Angrogna per vififitare i punti fìssi dell’itinerario
turietico-iStorico-religioBO angrognino (il
Tempio del Cap., la Gbieisa d’ia Tana,
Chanforan, Serre; purtroppo Pra del Torno è un po’ disilante e raramente viene
compreso nella toum'ée). A ques.ti gruppi
e a questi visitatori abbiamo cercalo di
dare sempre il benvenuto a nome della
Comunità, pur rammaricandoci che 1 iscontro avvenisse eon luoghi e cose, piuttosto che con le persone. D’altra parte questo non è possibile in questa stagione. Non
dimentichiamo, tuttavia, incontrando questi gruppi e questi visitatori di .salutarli
con cordialità ricordando che essi non sono
« stranieri » (qualche volta un po originali) ma fratelli nella fede.
piiSSllMilMI
Per una serie di fortunate comhinazioui
la nostra Chiesa ha avuto il privilegio di
potere udire i mes^ggi di varie persone
durante gli ultimi culti.
Il 30 Luglio, al Serre, ha presieduto il
culto il Pastore Salvatore Carco, di Riesi:
il 6 e. m., sempre al Serre, ha predicato
un Africano proveniente dial Cameroun, il
Past. Abraham Nkondo. Era preseute al
culto anche il Pastore, pure esso africano
e proveniente dal Cameroun, Jean Bila.
Se si tiene presente che il Pastore Alberto
Taccia suonava l’hanmonium e che proprio
anche quella mattina ha avuto luogo il
battesimo del piccolo Rivoira Walter di
Luigi e Peyronel Elena, giunti dalla Svizzera, do've ora sono residenti, pur essendo
di origine angrognina, e che fra gli uditori
vi erano dei villeggianti di Como e di Milano poseiamo affermare clic vi è stato un
vero e proprio culto ectimenico !
11 13 c. in. a Pradeltomo ha predicato
10 sl'udenite uruguaiano Del Monte, mentre
11 culto pomeridiano aU’aperto è stato presieduto dal Dott. Guido Rìbet di Torino.
E la serie di visite ha continuato con il
culto pomeridiano al Bagnau del 20 c. m.
con la presenza non soltanto del PaMore
Tacciti del Capoluogo die si è ailtemalo
l'ou il Pastore del Serre nel parlare ai con.
venuti sul problema dei ministeri nella
nosti-d Chiesa, ma anche di un gruppo di
Angrognini della parrocchia del Capoluogo. Si era fìssalo un incontro per gli Angrognini del Serre e del Capoluogo ed una
quarantina di per.so.ne ha dimostralo di
gradire questa iniziativa. Certo qualcuno
avrà pensato che una volta al Bagnau in
oocasione di incoutri del genere era facile
radunare almeno un centinaio di uditori.
Ma ora bieogna tener conto dello ^tòpolamento delle montagne e dd fatto ohe è
ora più facile radunare gente in pianura.
Soprattutto è stata notevole la gioia del
ritrovarsi insieme di molti tanto ohe ei si
è separati col fermo proposito di ripetere
questo imeontrO ampliandolo, se possilnle,
l’anno prossimo. E’ emn un v^o smtimen
10 di riconoscenza verso tutti quelU che ci
hanno recato il messaggio delia Parola e
la gioia della loro presenza in mezzo a noi
ohe ricordiamo questi avvenimenti.
I culti nei templi ed all’aperlo nelle
profsimc settimane avranno luo;go ^ondo
11 seguente orario :
Domenica 27 Agosto, ore 10, al Sap.
Ore 14,30, Ponte Barfè.
Domenica 3 Settembre, ore 9, Serre. Ore
14,30, Bagnau.
Incontro fraterno
Angrogna > S. Giovanni
Domenica, 27 Agosto, alle
ore 14,30, nella località di Bodarsac ai confini tra la Parrocchia di Angrogna (Quartiere
dei Pons) e quella di Luserna
San Giovanni (Costalunga) avrà
luogo una riunione in comune
tra le due Comunità presieduta
dai Past. Cipriano Tourn e Alberto Taccia. Quanti altri vorranno unirsi a questo incontro
saranno benvenuti.
.vi,-.,* ' '
■ . ■ -’i
8 fis
— Lg nostra parrocchia ba ospitato quest’anno la Festa del XV Agosto che si è
"volta sui uenclii dell’Inverso Cavorello
con larga partecipazione di pubblico e con
un ricco programma, come ampiamente si
riferisce in altra pagina del giornale.
La nostra viva riconoscenza al Signore
per averci concesso una giornata favorita
da un tempo ottimo ed il nostro ringraziamento particolare ai vari oratori per i
messaggi edifìcanli ed efficaci che ci hanno rivolto.
Lo spazio non ci consente di ricordare
quanti si sono prodigati per la buona riuscita della manifestazione: desideriamo però, dire un grazie sincero a tutti i vari collaboratori che con serietà, allegrezza e fervore non si sono risparmiati nel lavoro.
Siamo certi che i fratelli e le sorelle che
hanno pari.eciipato a questo raduno del XV
Agosto porteranno nelle loro dijnore, vicine o lontane, un grato ricordo della diciottesima parrocchia delle valli. •
— Nel corso del mese abbiamo avuto il
piacere di ascoltare la predicaziouie ispirata e profonda dei pastori Davide Cielo
di Napoli e Ernesto Xaso di Taranto che
hanno presieduto i Culti delle domeniche
6 e 13 Agosto u. s.
Li ringraziamo seni.ilamente e diiediamo
al Signore di benedire il minislerio che è
loro affidato nel campo dell’evangelizzazione.
— Domenica scorsa è stalo presentato al
Santo Battesimo Ezio Rol di Attilio e di
Forneron Evelina.
Iddio riceva questo tenero agnello del
Suo gregge nella Sua santa alleanza, lo
guidi sotto la Sua protezione e conceda ai
parenti di considerare sempre seriamente
e fedelmente lo promesse che hanno fatto.
d. g.
MASSEL
Mr.
LUSERIiA S. GIOVANNI
Visite, — La Cominutà è grata agli amici che, in mxtaisione del reconte Sinodo
lutnno jwesieduilo fra’jioi alcuni culti riehiamandori con i loro messaggi uji maggior senso della ^ gioirà responsabdlilù di
credenti, in un mondp che guarda mh diffidenza a una crietiapità eoù poco conscguente. La parola serena e forte dei Col.
Lino De Nicola al cùlto del Ciaba®, il 30
luglio, ci ha tradotto in termini attuali il
messaggio delTApocalisse dì Giovanni. Il
6 agosto un buon sermone ‘in perfetto frati,
cose del Pastore Alfonso Peyronel di Le
Creuzo! ci ha richiamati a una migliore
eóiniprensione e Oisservanza del giorno del
Signore. E la Domenioa seguente 13 agosto il Doli. P. Luigi Jalla, nel suo primo
sermone dopo la sua consacrazione pastorale, oi Ita salutamneme si'0«8Ì con una decisiva predicazione sul 3® cap. del profeia
Gioele, mettendo in viva luce Tatttiale validità delle impressionanti profezie dell’antico araldo dello Spirito.
Nuovi Focolari. — Abbiamo avuto la
gioia di celebrare nel nostro tempio, in
pochi giorni, tre matrimoni: il 29 luglio
hanno unito le loro esistenze davanti al
Signore i figli di due cari anziani: Luciano Bouissu figliuolo deir Anziano Enrico
B. del Viliar, con Vera Fenouil figliuola
del nostro -Anziano Emanuele F. ; il giorno seguente abbiamo celebralo il matrimonio di Giuseppe Bechis da Torino con la
nostra ex catecumena Elisabetta Albarello
e il 12 agosto abbia,nto invocato la benedizione divina sugli sposi Marco Jahier da
Marsiglia con la nostra giovane sorella
Erica Malim dei Pecoul. A questi cari focolari ,elie oi lasciano ,per stabilirsi al Villar, a Torino e a Marsiiglia rinnoviamo il
nostro augurio di lunga felice vita insieme
al servizio di Dio.
i '
Presentati al Signore. — Al cullo domenicale del 6 agosto abbiamo posto il segno
del battesimo cristiano sul capo dei piccoli
Marco Anseimo Jouvenal e Alma Caterina
Mourglia e il 13 agosto abbiamo ammini
strato il battesimo alle due sorelline V era
e Claudia Odino.
Dipartenze. — Rinnoviamo Feispressione
della no.stra fratenia, soilidarietà nella prova e nalla ferma speranza alla fcniiglia del
no.'3'.ro caro organlsla Ferruccio Rivoir per
la dipartiva, il 9 agosto, del diletto padre
Enrico Rivoir in età di 74 anni e alla famiglia del nostro fraleRo Giovanni Lui'gi Benech, suocero'’ del nostro Anziano
Aldo Richard, richiamato dal .Signore in
età di 84 anni, il 12,agosto.
Il Signore benedica e santifichi ogni nostra gioia e ogni noslro dolore. J.
Borèè di studiò
Là ‘ Ifavóla Valdese mette a concorso.,
quattro Borsèi di stu^o per studenti yaL
desi nelFapimà scolaefico 19fil-1962.
Le domaflde per partecipare al concorso
debbono essere inviate entro il 20 Settembre p. v. al Pastore Alberto Ribet - Casa
Valdese - Tqrre Pellice (Torino).
Esse debbono essere accompagnate da un
certificato che attesti la situazione familiare, dalla pagella dell’almo precedente e
da una presentazione del Pastore.
Una borsa è riservata agli studenti del
Liceo-Ginnasio di Torre Pellice, le altre
tre agli studenti Valdesi del Collegio e di
altri Istituti,)<8econdari.
Si prega di essere solleciti nell’inoltro
delle domande. La Tavola Valdese
Convitto Maschile Valdese
Torre Pellice
Sono aperte le iscrizioni per il prossimo
anno si-oìasiiico al Convitto Maschile Valdese dii Torre Pellice per alunni che frequentino le Scuole Elementtari, la Scuola
Media, il Ginnasio e Liceo Classico e le
Scuole di Avviamento.
Dimanche 13 a été baptisé Meytre Ilwlo
du Milan.
No,u® avons éu dimanche 20 la visite de
;t M.me W. Anus qui ont passé la
journée chez nous et oni participé à la
fêle au col de® Fontaine®, Le pasteur Artus nous a adiessé son message au oulle.
In me noriam 3iel prof. G. Miegge:
G. Micol L. 2.0&n; Micoil Em. 500; Ribel
Enirico 500; Fam. Tron Vitale 2.000; Trou
Cle n. e Elvina l.ftOO; Tron Ida e Ulisse
L. 1.000.
Nelle domeniche 13 e 20 agosto abbiamo
ballezzut« Bianchi Mcoletta di Sergio e
di Giongetta Berlalnilo nonché Pavan Andrea di Alfredo e Zanin LUiana iu ot'ica-i
sione dei culti del mattino; rinnoviamo ai
genitori la promessa di guidare i loro figlioli nelle vie della fede, deUa preghiera
e delFesemipio per le loro (Tealurc chc’il
Signore lia benedetto.
La domenica 13 il culto è stato presieduto dall Pastore Carlo Gay con un me«■saggio profondo ed attuale; mentre egli
sta per recarsi come pastore a Roma la nostra chiesa formula per lui l’augurio di
ogni f ),2a .'.te viene dal Signore.
La domenica 20 il cullo del mattino e la
riunione aUa « Ruina » nel pomeriggio
sono stati presieduti dal Pastore Giuseppe
Castiglione di Bari, con messaggi e notizie
del campo di evangelizzazione nwrlto interessanti per la nostra chiesa; una colletta
è «tata fatta per il doposCTiola di Corato.
Ringraziamo i colleghi che lianno recalo
t loro messaggi alla nostra chiesa che noi
culili serberemo cotoie stimolo di testimonianza.
Domenica 27 agosto, nel pomeriggio alle
ore 15, avremo una riunione aU’aperto alVlnverso di Pomaietto con la partecipazione della fanfara del Baden e di un Pastore del campo di Evangelizzazione.
Domenica 3 settembre avremo la visita
d’cM forl.e gruppo di iralelli metodisti di
Bas-ignaua guidati dal loro Pastore Giuseppe Anziani che parlerà nel tempio al
cullo alle ore 10; nel pomeriggio si avrà la
consueta riunione agli Eiciassie con dei
messaggi vari alla solila ora ed alla stessa
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