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Anno XI
— N. lo\§4 III SERIE 31 Maggio 1862
LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVAKGELIZZAZIONE
^azWXOXAAa/^
Andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo
(la lUiona Novella) ad ogni creatura.
Matteo xrr, 15.
PREZZO DI ASSOCIAZIONE ^ LE ASSOCIAZIONI SI RIOETONO
iHuo [franco a destinazione] .... £. 3 00 i In Firenze, da Leopoldo PineUi, via Tomabuoni
^ , .1 ^ al Deposito di libri religiosi.
'......................" ' i Livobso, via San Fi*aacesco, idem.
Pea^hihei-A id......................................„ 5 50 ^ In Torino, via Principe Tommaso dietro ilTem
Per tt,femanialid....................................„ 5 50 ì P»o Valdese.
Non iiùcev<mglgsociazioni per meno di : Provincie, per mezzo di fra^-boUi po
*T < siaZi, che dovranno esser« inviati franco in Fi
k. ^ renze, via Tomabuoni al Deposito libri religiosi.
All’estero, a’seguenti indirizai : Parigi, dalla libreria C. Meyrueis, me Eivoli;
Ginevra, dal signor E. Beroud libraio ; Inghilterra, dal signor G. F. Muller,
General Merchant, 26, Leadenhall Street. E. C.
SOMMAEIO
La Resoirezione dei creaenti con Cristo. — Lettura e studio della Bibbia VT. — Cronaca : Francia,
Spagna, Italia ; Firenze, Aosta, Bologna. — BWlìograJia.
LA
RESUKREZIONE DEI CREDENTI CON CRISTO
“ E ci ha risuscitati con lui, e con lui
ci ha fatti sedere ne’ luoghi celesti, in
Cristo Gesù. ” Efes, ii, 6.
I credenti debbono considerarsi come vivendo in Cristo nella presenza del Padre: è là la sorgente della pace e l’allegrezza loro. Compariscono innanzi a Dio senza macchia per Gesiì, “ che è apparito
acciocché togliesse via i nostri peccati, e peccato alcuno non è in lui ”
(1 Giov. Ili, 5). Seppelliti nel sepolcro di Cri.sto i nostri peccati
vi sono rimasti: il sangue che gli ha espiati è adesso nei luoghi
santi, che non sono opera di mano; e Dio vedendo quel sangue e non
i peccati, non si rammenta piiì di questi: imperocché rammentarsene, sarebbe dimenticar Cristo, e imputarceli non sarebbe giustizia
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verso Cristo e verso cìi noi. Se qualche volta pare che non li abbia
dimenticati, se giudica i suoi figli “ secondo li uomini nella carne,
è perchè vivano nello Spirito (1 Piet. iv, 6). l)io vuole che “ sieno
partecipi della sua santità” (Ebr. xii, 10). Dio vuole che i suoi figli
camminino nella forza della vita nuova che hanno ricevuta, e quando
deviano dalla strada che gli è grata, allora prende la falce per potare la vite, e le verghe per gastigare i figliuoli della gloria. Ma non
si tratta così nello scopo di far rivivere la nostra iniquità, di farci dubitare del suo amore, o di lasciarci credere che siamo schiavi e non
piti figli. Finché Cristo resuscitato è nei cieli, la Chiesa ha lassù un
testimone dell’amor del Padre: il dubitarne, sarebbe dubitare di
quello del Padre per Cristo. Dimodoché il fedele può, ancorché il
fuoco deU’affetto somigli ad una fornace, tenere il medesimo linguaggio di Giobbe: “ Ecco, uccidami egli pure: non cesserò di sperare in lui ” (Giob. XIII, 1.5).
La vittoria di Satanno sul primo Adamo, lo mise in possesso di
tutti i beni e dell’eredità che costui aveya ricevuto nella creazione:
imperocché le creature, primitivamente felici, attualmente sono
“ sottoposte alla vanità, non di loro propria inclinazione, ma per
colui che l’ha sottoposte ad essa” (Eom. vm, 20). La vittoria di
Gesù su Satanno spogliò quest’ultimo dei beni che ingiustamente si
era acquistati; “ E avendo spogliate le podestà ed i principati, gli
ha pubblicamente menati in ispettacolo, trionfando di essi in esso ”
(Coloss. II, 5) ; montando al cielo con un corpo glorificato, dopo essere stato “ la pestilenza della morte, e Io sterminio del sepolcro ”
(Osea XIII, 14). Dio nella sua sapienza non ha ancora manifestato i
resultati di questa vittoria; ma la Chiesa sa, o almeno deve sapere,
che è riportata, poicliè da un lato Cristo è già resuscitato, e che dall’altro, Dio ha annunziata la rovina di Satanno e il regno di Gesù
su tutta la creazione, come la futura resurrezione dei Santi. Essa
deve dunque, nella sicurezza della sua piena giustificazione, “ sperare perfettamente nella grazia che vi sarà conferita neU’apparizione di Gesù Cristo” (1 Piet. i, 13). Disgraziatamente spesso lo
dimentica. Senza dubbio il cristiano non. saprebbe, senza pregiudizio per la sua anima, perdere di vista un sol momento la croce, ove
la pace fu fatta con Dio per il sangue del Salvatore, che intercede
di continuo per lui, perchè “ abbia introduzione al Padre” (Efes, ii,
18); ma è nel cielo, che il principe della salvazione è entrato vincitore, che il fedele dovrebbe innalzarsi per la sua fede, per prendere
possesso con Lui e in Lui della sua gloriosa eredità. È per avere spesso
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trascurato di considerare con li occhi della fede il Cristo vivente nei
cieli, che perdendo la consolazione, la piena sicurezza, o la gioia della
speranza che se ne ritrae, la Chiesa ha ptire perduto la sua vita spi*
rituale, e non rendo più in mezzo al mondo, che dovreljbe convincere di peccato, giustizia e giudizio, per la potenza dello Spirito che
ha ricevuto, che una povera e sterile testimonianza, consistente molto
più in parole che in realtà, e smentita in gran parte dalla sua poca
santità. Che non s’inganni: il legame che esiste fra la risurrezione
di Gesù, la sicurezza della giustificazione ed una santa vita, è ben
più gi-ande che non sì crede ordinariamente. La fede che unisce
l’anima al Salvatore entrato nei cieli, non è una semplice opinione,
ma “ una fede della virtù di Dio, ha risuscitato lui da’morti ” (Colossesi II, 12). La vita comunicata ad un cadavere, non agisce con
energìa, abbenchè da prima possa essere impercettibile aH’occhio e
la efficacia della vita della fede, è in primo luogo, di farci prender
Cristo come nostra giustizia nella sua morte e nella sua risurrezione: iu secondo luogo, di alfezionaici a tutte le cose spirituali.
Quando, credendo, noi abbiamo provato da noi stessi la efficacia del
potere che ha tratto dalla tomba il gran Pastore delle pecore, e che
ci siamo veduti morti, seppelliti e risuscitati con Cristo, con questa
medesima efficacia scuopriamo da un lato* la speranza della nostra
vocazione, e dall’altro la grandezza dell’amor di Dio fier i poveri peccatori, quali siam noi.
Lo Spirito che ci rivela Cristo, ci conduce alla conoscenza di Dio
come Padre, divenendo così uno spirito di adozione: è là la sorgente
della santità in noi. Hiconoscendo la grazia che ci ha conferito il
dono della giustizia, convinti che la nostra vita non è nostra, ma
di Dio, avendo fatto il nostro conto, che, Cristo essendo vivente, la
nostra vita è assicurata, la morte vinta ed il cielo aperto per noi: il
nostro desiderio è ormai di appartenere a Dio, e di glorificarlo facendo ciò che gli è grato, desiderio che non può in modo alcuno esistere là ove non vi è sparsa la vita della quale parliamo. Allora i
nostri affetti sono naturalmente diretti %"erso la sorgente di questa
vita, cioè verso le cose, di sopra: e noi consideriamo le cose della
terra con lo spirito di coloro che si salvano resuscitati con Cristo, e
che aspettano la loro propria risurrezione.
E questa la vera santità: e come si vede, scorre non da una semplice convinzione che il dovere del cristiano è di fare questo o evitare quest’altro, ma dalla forza della medesima fede che ci unisce al
nostro Capo, nella sua morte e nella sua vitti. La vecchia natura è
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considerata come morta, perchè è stata crocifissa con il Salvatore,
e che unito a Cristo per la fede, il cristiano possiede una nuova vita,
la di cui dolcezza e gloria lasciano nellombra tutto quello che il
mondo può presentare di più seducente per la carne.
LETTURA E STUDIO DELLA BIBBIA
VI
(Continuai. V. N, 1, 2, 3, 4 e 0)
LEVITICO
È questo il terzo libro della Bibbia; in ebraico ai chiama Vaicm
( Vajicra) che vuol dire, chiamò, prima parola con la quale comincia
il libro; in greco si disse Leviticon, in latino Leviticus, Levitico, iu
Italiano, per indicare che in questo si tratta della istituzione dei
Leviti, delle leggi e ordinanze date da Dio a Mosè sul Sinai, che dovevano regolarli del modo con il quale dovevano farsi le cerimonie,
i sacrifizi, le oblazioni, i rendimenti di grazie ecc. ecc. Vi sono frammiste alcune leggi morali e giudiciarie.
Il Levitico è la storia del primo mese del secondo anno che li
Israeliti passarono nel deserto.
I primi Bette capitoli contengono le ordinanze per li olocausti, le
oblazioni del pane, l’aspersione dell’olio, le offerte per il rendimento
di grazie, le vittime per il peccato, e come tutte o parte di queste
offerte dovevano esser bruciate, e in quale quantità dovevano esser
mangiate dal sacrificatore, e le forme e le osservanze per il modo di
fare tutti i sacrifizi, e quali di queste offerte erano volontarie, e quali
obbligatorie: e. nei tre capitoli che seguono è narrato il modo con il
quale Aronne e i suoi figli furono installati nella sacrificatura, come
fu punita la audacia ed inci’edulità dei figli di Aronne Nadab e
Abihu.
Dal cap. undecimo al quindicesimo, si danno le regole per conoscere e distinguere li animali puri dalli impuri, la lebbra, il modo
di disinfettare le case, le vesti, la purificazione delle puerpere, i rimedi per liberarsi da alcune malattie: e nei seguenti capitoli fino al
termine del libro, sono esposte le cerimonie per la solenne espiazione
del peccato, determinati i gradi di cognazione nei quali non è permesso contrarre le nozze: la proibizione di fare alleanza con i Cana-
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nei, la punizione della idolatria, furto, spergiuro, calunnia, odio, buperstizioni, magia, incantesimi, auguri, prostituzioni, adulteri: la
astensione dal mangiare certi frutti, e in specie nei primi cinque
anni della loro produzione, il solennizzare il sabato, la Pasqua, l’anno
.sabbatico ed il giubbileo.
Il miglior commentario del Levitico è la lettera di San Paolo alli
Ebrei: con quella alla mano si intendono facilmente tanti precetti
che ci sembravano privi di ogni significato: il Levitico mostra come
Dio ha in odio il peccato, e che la legge avente l’ombra dei beni futuri, non la stessa espressa immagine delle cose, con quell’ostie, che
continuamente offeriscono, non può mai rendere perfetti coloro che
sacrificano, altrimenti si sarebbe cessato di offerirle, impossibile essendo che con il sangue de’ tori, e de’ capri, tolgansi i peccati, {Ehr.
X, 1, 2, 4). Che questi sacrifici nou ebbero virtù di mondare e purificare le coscienze dalle opere di morte, se non per l’eft’etto del sacrificio di Cristo, e di quell’unica oblazione, con la (juale il nostro
Salvatore divino ha resi 'perfetti in perpetuo quei che sono santificati, 14: perocché mediante questa sola oblazione furono e sono
riconciliati con Dio, e santificati tutti quelli, i quali la riconciliazione
e la santificazione ottennero nell’età precedenti, o la otterranno nei
tempi avvenire. La gran varietà de’sacrifici carnali prescritti da Dio
in questo libro era necessaria a figurare e predire la infinita ¡^reeminenza e li effetti grandissimi dcll’uNico sacrifizio della nuova legge,
offerto da un nuovo Sacerdote non secondo l’ordine di Aronne, ma
secoudo l’ordine di Melchisedec, Sacerdote eterno, Sacerdote santo,
innocente, immacolato, segregato da’ [>eccatori, e sublimato sopra
de’cieli ; Sacerdote finalmente, quale si conveniva all’altezza, e perfezione della nuova alleanza, come c’insegna lo stes.so Apostolo, {Eh\
VII, 26, 27, 28. Dalle quali cose ancora i cristiani che leggeranno il
Levitico, possono apprendere, quanto migliore sia la lor condizione,
che quella dell’antico popolo di Dio: e quanto debbano a quel mediaTonE DIVINO, il quale divenuto loro pontefice, nel sacrifizio del
corpo e del sangue suo ha riuniti in prò loro tl'tti li effetti dei
quali le ostie, e i sacrifizi levitici erano semplice e nuda figura.
Il Levitico ha dei tipi levitici a Cristo.
Nel cap. I, V. 4, e cap. iii, v. 2, 8, 13, si vede che colui il quale
offriva la vittima, doveva mettere la sua mano sulla testa dell’animale nel momento in cui si spargeva il sangue: con quest’atto dichiarava divenire uno con la vittima, riconoscersi meritevole della morte
che subiva l’animale per lui; è così che per la fede ci mettiamo iu
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contatto immediato con Cristo, e per questo contatto esprimiamo la
sorte, che raccogliamo i frutti della sua morte: egli ha sofferto per
noi, e nella sua passione siam salvati.
Il grasso e il sangue sono difficili a digerirsi; proibendo di mangiarli, il Signore voleva evitare che li Ebrei si nutrissero di un cibo
malsano. Ma la principale ragione di questa proibizione, era, quanto
al sangue, che per luì si faceva la espiazione dei pecccati, prefigurando la espiazione che G-esiì ha compita versando il suo sangue
sulla croce; e quanto al grasso, che si faceva bruciare sull’altare, essendo il grasso quello che vi è di piiì prezioso nell’animale, mostrava
•che “ siamo stati comperati con prezzo. ” (1 Cor. vi, 20).
II cap. VI, porta a distinguere la riparazione del peccato e la
espiazione del peccato. Vi sono delitti irreparabili, come la uccisione,
altri riparabili come il furto: ma la riparazione non toglie il male
che ha fatto il peccatore trasgredendo la legge di Dio; è dunque
necessaria una espiazione: ora questa espiazione si trova nel sangue
di Cristo, come si trovava per l’Israeliti, in figura, nel sangue delle
vittime.
Un peccato non reparato e non espiato, ha in premio l’inferno, e
i cristiani non convertiti andi’anno al fuoco che mai non si estingue,
e il fuoco sempre acceso sull’altare v. 13, sembra esserne il simbolo.
Il cap. VII, inibisce di mangiare la carne del sacrifizio, se prima
non si era purificati. La carne del sacrifizio rappresenta le grazie dello
Spirito Santo con le quali il nostro Salvatore nutrisce le anime dei
redenti da lui, o Cristo stesso dandosi alle nostre anime per farle
vivere eternamente.
Or questa ordinanza è un bel sìmbolo della dottrina evangelica,
la quale ci insegna che per partecipare alle grazie della santificazione
ed alle consolazioni che procedono dallo Spirito Santo, bisogna aver
ricevuta la purificazione dei nostri peccati per il sangue di Cristo.
Il lebbroso guarito che era, cap. xiv, si presentava al sacrificatore,
poi offriva per la sua purificazione, ed era ammesso nel consorzio
del popolo. Bella immagino del peccato, malattia che ci esclude dal
cielo, e ci riammette purificati per il sangue di Cristo.
' Il cap. XVI, descrive la istituzione della gran festa delle espiazioni.
Accadeva il decimo giorno del settimo mese, Tisri, o Etanìm, che
corrisponde al nostro settembre si offrivano 4 vittime: un vitello, un
montone, e due becchi.
Il vitello era offerto per la espiazione del peccato commesso dal
sacrificatore, e dalla sua famiglia: le tre altre vittime per il popolo.
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Dopo aver fatto del montone un olocausto, si tirava la sorte sui due
becchi. Uno era immolato davanti l’Eterno, l’altro era dichiarato
Azazel, cioè, scacciato, espulso dal campo, bandito come un maledetto: era il becco eraissario. Quando il Racrificatore aveva fatto del
sangue delle vittime l’uso ordinario per la purificazione del taberuacolo, e di tutto quello che spettava al servizio, e dopo che avea
per uso straordinario, portato di questo sangue nel luogo santissimo,
sul propiziatorio dellarca, usciva dal santuario, e ponendo le due
mani sulla testa del becco vivente, confessava i peccati del popolo e
li metteva così sulla testa dell’animale, carico delle iniquità di tutti,
era condotto fuori del campo, abbandonato nella solitudine, e chi lo
aveva condotto non poteva tornare nel campo senza essersi purificato. È facile ravvisare nel becco emissario, il nostro Signor Gesti
Cristo, caricato delle nostre iniquità, che ha sofferto fuori del campo,
cioè fuori di Gerusalemme, essendo stato fatto maladizione per noi :
il sangue che il sacrificatore portava sul proj)iziatorio, il sangue di
Cristo per il quale abbiamo accesso al trono di grazia: c il .sacrificatore che si presenta uel santuario per tutto il popolo, è il tipo di
Gesù Cristo che è entrato nel cielo e intercede per noi.
CRONACA
Francia. — Nel caduto mese di aprile e nel cadoDte di maggio quasi
tutto lo Società religioso di Francia si sono riunito, rendendo conto delle
operazioni e della gestione tenuua nell'anno. Innumerevoli sono questo società : di tempo in tempo ne terremo parola ai nostri lettori ; frattanto parleremo:
1° Della Società Biblica francese e straniera. Tenne la sua adunanza
generale nella Cappella Taitbout a Parigi. Il Pastore Duchemin legge il
rappòrto e mostra come la Società abbia adempiuto allo scopo per il quale
fu creata, poichò noi caduto anno 79,327 libri santi sono stati stampati, e
per mezzo di sette colportori ha potuto venderne un numero non indifferente ; ha organizzate delle riunioni per la lettura della Bibbia fra i marinari, fra i barrocciai e carrettai. Uno dei luoghi che mostrava grandissima
difficoltà per introdurvi la Bibbia, era la Bassa Brettagna: la insistenza dei
colportori, ha potuto vincere tutti li ostacoli. È impossibile immaginarsi la
ignoranza dei Bretoni : il sig. Williams racconta alla assemblea che, domandato ad una contadina, se aveva la Bibbia, rispose di sì, e messe fuori
dalla tasca un foglietto nel quale era stampato il credo da una pagina, dal-
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l’altra il Padre nostro; narra pure che quattro marinari vennero da lui a
domandargli, se era vero che vendeva il ibro per fare apparire il Diavolo.
Nei 60 anni di esistenza della Società sono stati pubblicati 60 milioni di
esemplari in 180 lingue differenti. Otto secoli fa, una Bibbia costava 1,500
lire, quindi fu ridotta a 800: le prime Bibbie stampate si vendevano 120
lire : ora la Società le vende due franchi, o poco più. I doni ricevuti dalla
Società sono ascesi a 11 mila lire: le spese occorse a 76,835, e 30 centesimi, e li incassi a 76,369, 79; esiste ; un debito di 465, 31, più restano a
pagarsi allo stampatore 27,585 lire, ma queste somme sono garantite, e vi
resta un avanzo, dal prezzo dei libri che esistono nei magazzini.
2° Società della Storia del protestantismo francese. Lo scopo della Società è di tener viva nella mente dei francesi i benefici effetti della Riforma,
per mezzo della Storia, sia delli uomini che in questa si sono distinti, sia
dei fatti che ne hanno dato un maggiore impulso e svilippo, aia nel descrivere e illustrare i monumenti, e le località che attestano gli sforzi, e i vantaggi ottenuti nel serbarsi fedeli ai principii stabiliti e sanzionati, dalla Riforma.
3° Società dei Trattati BeUyiosi. L’attività di quest’associazione è stata
prodigiosa nell’anno decorso: nè si è arrestata per la deficienza dei mezzi:
riddio d’Àbramo, provvederà tanto l'ha animata e stimolata a proseguire
nel buon cammino : e le benedizioni non sono mancate, imperocché ha potuto esitare 514,471 esemplari dei trattati pubblicati, ed ha veduto comprarli dai militari, dai marinari, e dalle società per le scuole della domenica.
Del giornale La Illustrazione per la gioventù, pubblicazione settimanale,
per contentare le richieste, ha dovuto tirarne 11 mila esemplari; VAlmanacco dei ìnioni consigli 200 mila, e la Biblioteca delle famiglie ha progredito come nelli anni antecedenti. La Società ha un deficit di 40,458 lire,
ma nutre viva speranza che la carità dei Cristiani francesi non verrà meno;
nel corso del nuovo anno, non solo quel deficit sarà pareggiato, ma incasserà
altre somme necessarie per la prosecuzione della Società.
4° Società del soldo protestante. — Questa associazione ha per scopo
di sussidiare tutte le società, istituti, eco. che hanno bisogno di soccorso : così
nell’anno perduto ha versato nella cassa di trenta istituti di beneficenza, la
somma di £. 17 mila: nel corso dell’anno, ne ha incassati 20,264 detratte
le somme pagate e quelle occorse per varie spese, l’esercizio dell’anno 1862
comincia con un inessere in cassa di fr. 7,539.
5^^ Società Evangelica di Francia. — Scopo di questa Società è la
evangelizzazione in Francia, sia per mezzo della predicazione, sia per mezzo
delle scuole. Li sforzi della Società uel compire il suo scopo, (imperocché
aveva da lottare, e col cattolicismo romano, e con la società di San Fran •
cesco di Sales) non sono stati infruttuosi imperocché ha veduto aprirsi
nuovi luoghi di culto, nuove scuole, e speciahucnte quelle di Villafavart,
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che un’ostinata guerra durata da pii'i di venti anni, ne aveva impedita la
riapertura. Iddio ha esaudito le proci che da tutti i Cattolici Evangelici della
Francia, gli erano dirette per la prasperità della benemerita e benefica Società.
Le spese occorse nell'anno 1861 sono ascese a £. 174,994, i doni ricevuti
156,989, un deficit di £. 18,005 apre la gestione del 1862. Dio provvederà.
Il Presidente della Società rammenta alli adunati come nel 1791, tre
artisti francesi, fra i quali il famoso tipografo Diderot, pubblicarono il Vangelo, versione Sacy, e ne fecero la dedica alla Assemblea Nazionale.
L’Assemblea Nazionale aveva decretato che non accetterebbe dedica
alcuna, pur nondimeno non volle recusare quella che le era ofi'erta; ella
disse accettando quella dedica, nella sua seduta del 17 gennaio 1791:
« Un membro ha offerto alla Assemblea, da parte del signor Claudio
« 3Iarino Saugrain, la dedica di una nuova edizione del Vangelo, ornato
« da incisioni, i disegni dei quali sono del sig. Moreau figlio, e il lavoro
« topografico del sig. Diderot figlio. L’Assemblea sebbene abbia decretato
« che non accetterebbe dedica alcuna, ha ricevuto questa per acclamazione,
« desiderando dare una nuova prova del suo attaccamento, e rispetto per
« la Religione Cristiana ».
Linguaggio che fa meraviglia, come che proferito da coloro che avevano
innalzato un altare alla Dea Ragione.
6° Società delle 3Iissioni Evangeliche. — I campi ove lavora questa
Società sono, l’Affrica, le Indie Inglesi, la Cina, la Birmania, l'isole di
Madagascar, e quelle moltissime dell'Oceania. In mezzo alli ostacoli indescrivibili, del clima malsano, e della ferocia delli abitanti, il Vangelo ha
fatti progressi insperati; ee Dio lo permette, ne faremo racconto ai nostri
- lettori in diversi numeri del giornale: frattanto sappiano che 1,250,000,
pagani hanno abbracciato il Cristianesimo, c che 1,700 missionari, sono
coadiuvati da 16 mila evangelisti usciti dal paganesimo. La spesa occorsa
nell’anno perduto è ascesa a £. 205,257, i doni e le oblazioni a 161,925;
lasciano uu deficit di £. 400.
7° Società delle Scuole della domenica. — Togliere dalle pubbliche vie, c
dai luoghi di giuoco i ragazzi nel giorno consacrato al Signore, e dar loro
una istruzione religiosa, e morale, è lo scopo al quale tende la Società.
Alcuni anni fa niuna scuola delle domeniche esisteva nè in Parigi nè nel
resto della Francia. Un pio americano, narrò che nel suo paese, 300 mila
monitori, tutte le domeniche ammaestravano 2 milioni di ragazzi, e fece
nascere la voglia di imitare l’utile istituzione americana; nel 1850 si fondò
la Società, e si è diffusa per tutta la Francia. La spesa dell’anno decorso è
asce.sa a £. 25,297, i doni e le offerte a £. 27,61)0. Ogni scuola ha una
piccola biblioteca, e uu numero di trattati per distribuirsi ai fanciulli.
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8° Società Centrale Protestante. — Ella ha di mira le scuole per gli
adulti, e quelle di teologia: questa ha già dato nei tre ultimi anni 21 pastori : attualmente ha 34 studenti. Iddio ha tutti li anni ricolmata la Società
delle sue benedizioni: i doni fino dai primi anni sono andati sempre crescendo, nel 1852 ascesero a £. 43 mila; nel 1853, a 67 mila; nel 1858 a
80 mila; nel 1859, a 100 mila; nel 18G0, a 110 mila; e nel 1861, a 140
mila. La spesa della gestione dell'anno testé scorso, è ascesa £. 166,852.
9° Società Biblica. — Il suo Presidente, il signor Guizot, inaugurò la
adunanza con un magnifico discorso; ci duole che lo spazio riservato alla Cronaca non ci permetta di riportarlo. La Società conta 44 anni di esistenza.
Nel 1860 ha venduto fra Bibbie e Nuovi Testamenti 14,700 esemplari. Le
spese occorse sono ascese a £. 44,991, e i doni e li incassi a £. 52,192.
10° Società, per l’incoraggiamento della istruzione primaria. — Abbenchè la Società dalla sua fondazione abbia concorso al mantenimento di 400
scuole, e stabilitene 5 normali, pure non è peranche giunta a supplire 'ili bi sogni, poiché da 97 chiese, e da 400 cappelle suffraganee, mancano di scuole
d’ambcdue i sessi. Nello scorso anno le spese sono giunte a £. 82,400 c
l’incassi a 76,921. Dalla fondazione al 1860 la Società ha speso 1,107,347
lire.
11° La Colonia di Sainte Foy. —Lo scopo della istituzione di questa
colonia, è stato quello di raccorre ragazzi e ragazze viziose, e avviarle al
lavoro dei campi: i resultati non potevano essere migliori. La colonia ha
114 individui: 103 ragazzi, 11 ragazze: sui 103 ragazzi, 84 sono detenuti,
19 incorreggibili, delle ragazze 7 detenute 4 incorreggibili. Nel caduto anno
sono entrati 29, e quasi un egual numero usciti. La occupazione consiste
quasi esclusivamente nel lavorare il terreno : si mandano anche fuoTÌ a benefizio dello stabilimento : il lavoro fuori dello stabilimento ha prodotto un
incasso di 12 mila lire, e 13,700 nello stabilimento.
Le rendite sono ascese a 82,090 lire, le spese 61,897.
12° L’opera delle Diaconesse. — Ha ventun anno di vita: ogni anno
ha dato notabili accrescimenti: ultimamente si è unito allo stabilimento il
ricovero per i bambini lattanti (crcche des enfants) ne custodisce undici. Le
spese sono ascese a £. 84,173.
Queste dodici Società, hanno sofferta la spesa di £. 935,696, nel caduto
anno 1861. E questa una prova che il Protestantismo è morto? Noi non
daremo la risposta, ma la lasceremo, ¡¡.IVArmonia, La Vera Buona Novella,
e sorelle.
Spagna (Seville) Le premure dell'Inghilterra per la liberazione delli
Evangelici spagnuoli condannati alle galere, davvero che hanno prodotto il
loro frutto!! il governo spagnuolo ha infierito nella sua intolleranza: ha inibito al Console Brittannico, residente a Seville, di eseguire nella di lui
casa il culto anglicano: è diritto internazionale che la casa del console, si
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considera, come il paese stesso che rappresenta; cosi può francanienlc dirsi,
la Spagna ha proibito il culto anglicano sul suolo Inglese. Il governo ha
fatti i suoi reclami, vedremo qual riparazione otterrà; ove è dispotismo non
vi è da sperar giustizia: ove 6 la legge che impera, la giustizia ò fatta. Una
prova della verità di questo principio: a Milano ove la legge del Re Galantuomo è in vigore, si apre una Chiesa Anglicana, che non era mai esistita,
a Seville ove il dispotismo Borbonico regna, si chiude, contro il diritto
delle genti, una chiesa che da molti anni officiava. Buoni auguri per una
restaurazione, se fosse possibile ! !
Italia (Firenze). — Li Evangelici di ogni congregazione invitati nella
Chiesa inglese ad un’adunanza di preghiera, v’intervennero numerosissimi,
essendo presti, di fronte ad ogni persecuzione, a far manifesta l’unità spirituale. Presero la parola, il Ministro inglese, il prof. Geymonat, un Americano, i sigg. Gualtieri e Magrini. Si pregava pei martiri della Spagna,
condannati a molti anni di galera per aver letto il Vangelo. A Roma si
canonizzano i gesuiti del Giappone ! !
Dopo quell’adunanza la Chiesa evangelica libera diramò a tutto le altro
chiese la seguente circolare:
“ Diletti fratelli nel Signore,
“ La Chiesa Evangelica libera che è in Firenze, memore delle persecuzioni sofferte or son molti anni per la causa stessa per la quale alcuni spagnuoli soffrono oggi, e ricordandosi delle consolazioni provate neirafflizione
e persecuzione, allorché i Fratelli Cristiani sparsi su tutta la faccia della
terra facevan loro provare colle continue ed unite loro preghiere. — Fa
invito a voi diletti Fratelli, perchè vi piaccia di unirvi in tutti i giovedì
sera dalle 8 alle 9, cominciando dal primo giovedì di maggio lino all’ultimo
giovedì di luglio, affine di combattere insieme con essa appo Iddio, per la
carità dello Spirito, acciocché quei confessori di Cristo Gesù, nostra salute,
siano liberati dai ribelli al suo nome. Ed acciocché possiamo ottenere da
Dio nostro Padre in Cristo Gesù, che a tutti coloro i quali soffrono per
causa del suo nome, dia forza nel combattimento e moltiplichi loro grazia e
paco. — Di voi fratelli in Cristo.
“ D. Bolognini — B. Gualtieri — L. Fabroni —
F. Madiai — C. Magnni. ”
Le Chiese evangeliche corrisposero con premura all’invito.
— Gavazzi ha sospeso per alcuni mesi la predicazione nella sua nuova
Chiesa evangelica. Pare che non piccolo sia il numero della sua congregazione; pare che alcuni delle altro chiese evangeliche vi si sieno ascritti: non
bramando che la sua congregazione fosso priva della predicazione nella sua
assenza, l’ha impegnata ad assistere alle prediche del sig. Gualtieri, nou
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ostante che vi sia tra loro divergenza sul ministero, sulla comunione, sull’orazione domenicale, essendo Gavazzi su questi punti d’accordo con tutte
le chiese evangeliche costituite ed organizzate.
— La Società Biblica.— Ebbe la sua adunanza in Firenze; dal rapporto
resulta che nell’anno 1860 i depositi biblici di Firenze hanno venduti
7797 esemplari delle sante Scritture; nel 1861, 9121, e che 32 mila sono
state portate per tutta l’Italia da cinquanta Colportori : da 80 mila esemplari si calcolano che in tre anni sono stati venduti in Italia, e la maggior
parte nelle Marche e neH’Umbria,
Una decisione importante ha preso la Società, ed è quella di persuadere
le Società Bibliche Britanniche a non pubblicare più la versione del Martini, come che non fedele alli originali ebraico e greco.
Aosta. — Il signor Curie evangelizza in quella città fra una popolazione
di 5 mila anime; quaranta preti predicano contro il Vangelo: il sig. Curie
tien loro testa. Jlolti preti hanno bruciato Bibbie e Trattati religiosi, ma
non pertanto la vendita delle une e delli altri non diminuisce : si calcola
che la media della vendita in ciascun mese è di 10 Bibbie, di 80 Nuovi
Testamenti, e da 300 Trattati religiosi. Nel caduto anno, nella sola città
d’Aosta furono venduti 1,500 esemplari fra Bibbie e Nuovi Testamenti.
Bologna. — Monsignor Antonio Ganzi, vicario capitolare della diocesi
di Bologna, e Antonio Mazzoni, parroco di S. Procolo in detta città, dalla
Corte d’Assise sedente in Bologna, sono stati condannati, il primo ad anni
tre di carcere e 2,300 lire di multa; il secondo ad un anno di carcere e
a 1,000 lire di multa. Monsignor Ganzi è stato convinto; 1° d’indebito rifiuto dei propri uffici, che turbò la pubblica coscienza e la pace delle famiglie, col rifiuto di ricevere nella Chie.sa parrocchiale dei Celestini la salma
del conte Girolamo Rosa, e di celebrarne l’esequie; 2° Di provocazione alla
disubbidienza delle leggi dello Stato, commessa nell’esercizio del proprio
ministero, pubblicando e diflFondendo Circolari, Patenti, Istruzioni ecc.
contenenti siffatte provocazioni; 3° Provocazione ai militari a disertare dai
ranghi dell’armata del Regno Italiano, con aver distribuiti e diffusi scritti
e stampati a quel fine; 4° Di pubblicazione cd esecuzione di provvedimenti
relativi alla religione dello Stato, senza il precedente assenso del GoverEo.
Don Antonio Mazzoni è stato convinto di complicità con monsig. Ganzi all’indebito rifiuto dei propri ufiizi, con cooperazione tale, che senza di essa
non sarebbe il delitto avvenuto.
L’interrogatorio al pubblico Giudizio, subito dalli accusati, è stato scandaloso per le reticenze, contradizioni, melensaggini, delle quali fecero largo
dono al pubblico. Leggendole Circolari, le Patenti, le Istruzioni del Ganzi,
c quella della Penitenzierìa, sembi'a essere nel medio evo. Nessuna meraviglia Roma col Papato : Hahet plambeos pedes, il papa ha i piè di piombo,
dice P]gidio Bellamare.
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BIBLIOGRAFIA
Chi ha falsificata la Bibbia, i Protestanti a i Cattolici Romani? —
Discussione j)aeifica. — Torino Tip. Claudiana 1861; ceut. 20.
Se tu senti i giornali clericali, e quasi tutti i cattolici romani, ad una
voce calunniano i protestanti, perctó hanno falsificata, mutilata la Bibbia :
però se tu inviti costoro a provare la loro calunnia non sanno dirti ove
esiste la falsificazione, la mutilazione, ad eccezione del rigetto dei libri
apocrifi. A mostrare la ingiusta calunnia, e a mostrare pure come la falsificazione e la mutilazione è stata commessa dai calunniatori, evidentemente
supplisce il libretto che annuziamo. In quello è a luce meridiana mostrato
che li apocrifi, sono veramente apocrifi, perchè la Chiesa Ebraica, (da Dio
scelta a custodire i suoi oracoli Rom. in, 2); i Concili, i Santi Padri, i
Dottori li hanno ritenuti per tali, che la Chiesa di Roma erra sostendo per
corrispondente all’origitiale ebraico e greco, la versione di molte parole,
ponendo e sacerdoti, invece di anziani, funerali invece di portare a
seppellire, penitenza invece di ravvedimento, cambiamento di condotta pensieri: scambiando un tempo di un verbo per un altro, e aggiungendo fede
romana, latria, messa, peccato veniale, purgatorio, sacramento.
La invocazione dei Santi condannata dalla Santa Scrittura
e dai Santi Padri. — Firenze Tip. Torelli; cent. 60.
San Paolo rimprovera ai Romani di adorare e servire la creatura, lasciato
il Creatore Rom. i, 24-25. E non raddoppierebbe forse i suoi lamenti se vivesse nei giorni nostri, vedendo come si è dilatata la causa dei suoi rimproveri! È doloroso, ma è vero, che in oggi molto più che ai tempi di Paolo,
si è lasciato il Creatore, e si serve la creatura. A mostrare la verità di
questo deplorabile avvenimento, è tutto intento il libretto che annunziamo.
Diviso in cinque capitoli mostra :
1. Che la Scrittura, i Concili dei primi secoli, i Santi Padri, condannano il culto dei Santi e delle Immagini ;
2. Che è inutile invocare i Santi essendo sufficiente la mediazione di
Cristo;
3. Che il Santo che s’invoca è impossibile che ci ascolti;
4. Che la invocazione e culto dei Santi è basato su falsi miracoli;
5. Che non si è certi che quella reliquia, quella statua, immagijie, appartenga e rappresenti il Santo al quale si rende culto, adorazione.
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A sostegno delle cose esposto nei cinque capitoli è riportata la Santa
Scrittura, i Concili di Laodicea, di Elvira, Costantinopoli, Francoforte, i
Santi Padri, Clemente Romano, Ignazio, Policarpio, Ireneo, Clemente di
Alessandria, Tertulliano, Origene, Lattan^iio, Cipriano, Eusebio, Atanasio,
Ilario, Epifanio, Giovan Grisostomo, Girolamo, Agostino, Ambrogio; è
mostrata là incredibilità dei miracoli che si asseriscono fatti, sono enumerate la moltiplicità dei corpi, delle teste, bracci, del medesimo Santo ; ed un
lungo catalogo delle reliquie mostra il deplorabile abuso della buona fede
dei credenti.
Il libretto contiene la confutazione. 1° DeH’opuscolo del padre F. Cherubino da Seravezza « Il protestantismo giudicato e condannato dalla Bihhia
e dai protestanti » : rilevando la crassa ignoranza di quel Cherubino! 2° Del
libretto: Li sforzi del protestantismo in Europa di monsignor Luigi Rendu:
3“ Del trattato sul culto di Maria del padre Ventura. 4° E del libro del
Pierini, che basa il suo ragionamento su lettere da tutti ritenute per apocrife.
ATTO DI ACCDSA CONTRO I PAPI DI ROMA, ED I lOKO SEGUACI, FORMULATO
DA AONIO PALEARIO DA VBROLI. — Prima traduzione italiana dall'originale latino da L. De Sanctis. — Torino Stamperia dell'Unione Tipografico-Ediirice: prezzo £,. 1, 25.
Li Italiani tutti debbono rendere grazie al sig. De Sanctis perchè ha tradotto nella loro lingua, e pubblicato il prezioso libretto di Aonio Paleario,
che martire del Vangelo lasciò la vita sul rogo acceso dal Papa Gregorio XIII nel 1570. Il Paleario scriveva il suo Atto di Accusa nel momento
in cui si parlava di adunare a Trento un Concilio Generale, e però lo indirizza all’imperatore de’Romani, ai Re, ai Principi Cristiani, e ai Presidenti del Concilio Generale di Trento. Sono 300 anni che quell’accusa è
stata formulata, contro i Papi di Roma, e Dio sia ringraziato, l’accusa ha
trionfato, finalmente il Vangelo circola liberamente nella patria di Paleario.
L’Accusa ha venti proposizioni che Paleario chiama testimonianze, nelle
quali con la Scrittura, con i Santi Padri prova :
I. Che fino dal tempo apostolico sorsero falsi apostoli, per il che non
è a maravigliarsi se nei tempi posteriori, molti istigati dal diavolo abbiano
tentato ridurre tutto alle ombre ed allo formalità della legge;
II. Che non è credibile che la dottrina della apostolica tradizione sia
un altra dottrina oltre quella che abbiamo scritta, così ogni dottrina che
repugni alla scritta è dottrina di falsi apostoli ;
III. Che i pontefici romani, pervertirono l’Evangelo di Cristo;
IV. I romani pontefici tentarono Iddio quando invece della grazia
soavissima del S. N, G. C. per la quale crediamo esser salvati, imposero
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un gravissimo peso di innumerevoli precetti, contro il quale reclamarono i
santissimi apostoli Pietro c Paolo ;
V. Coloro che rigettano l’insegnamento di Paolo rigettano lo Spirito
Santo: i pontefici romani hanno tolta via la dottrina deH’apostolo, e coloro
«he chiamano apostolica la loro sede, dicendo che seguono la dottrina di
Paolo, dicono bene il male, e il male bene;
VI. I papi di Roma non hanno temuto annullare la parola di Dio per
¡stabilire le loro tradizioni;
VII. Agirono con grande arroganza e perversità quelli uomini che
i precetti di Cristo chiamarono consigli, acciò sembrasse che la loro osservanza non obbligasse assolutamente: mentre chiamarono precetti le pontificie ordinanze;
Vili. Tutte le dottrine ritrovate dalli uomini, i decreti dei papi, le
definizioni dei concili, in qualunque modo scritte e promulgate, in quanto
sono contrarie all’Evangelo di Cristo e alli insegnamenti de'dodici apostoli
scritti nc’libri canonici, sono dottrine di demoni;
IX. Come conosciamo che i libri sono canonici, e Gesù Cristo è il
figliuolo di Dio;
X. La Santa Chiesa di Dio si 6 sempre basata sulla divina parola:
sono reprobi coloro che non vogliono limitarsi alla autorità dei libri canonici, sostenendo che la loro autorità 6 in qualche modo superiore alla parola di Dio,
XI. S. Agostino ci ammonisce che non si possono paragonare in
modo alcuno coiroccellenza delle Sante Scritture canoniche li scritti di
uomini, quanto si vogliano dottissimi e santissimi;
XII. Spesso li interpetri, che si chiamano dottori, seguendo li oratori,
i filosofi, i preti, andaron dietro ai loro pensieri, alle loro invenzioni, non
dobbiam dunque tanto facilmente ricevere le loro osservazioni, ma confrontarle con la parola di Dio;
XIII. L’invenzione del fuoco del Purgatorio fu in gran parte tolta
dalli scritti dei Pitagorici, dei Platonici, e dei poeti. Si annulla la remissione dei peccati, si fa ingiuria al sangue del Testamento, si rende vana la
croce del Cristo;
XIV. Il Sacramento della cena del Signore fu santamente istituto da
Gesù Cristo, e Paolo e li altri apostoli e discepoli la mantennero diligentemente nella sua istituzione, e così fecero per alcuni secoli li ottimi cristiani;
ma per la arroganza di coloro che si credono tutto lecito si sono introdotti
molti abusi;
XV. Nei secoli d’ignoranza e di superstizione furono forse imprudentemente introdotte preghiere e supplicazioni pubbliche: li uomini di Dio
debbono procurare che le preghiere sieno pure c caste, e i modi di orare
secondo il Vangelo ;
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XVI. La licenza dei vescovi e de’cherlci è divenuta assai grande:
cercarono ed ottennero privilegi da imperatori e re, e non possono esser
tenuti in freno dalle leggi. I romani pontefici producono molti passi della
Scrittura per appoggiare i loro decreti: ma quei passi sono male invocati,
imperocché alcuni appartengono al solo Cristo, altri a tutti i fedeli. L’imperatore 0 il re possono abrogare quei privilegi ;
XVII. Non sono eretici, ma uomini pii coloro che credono la Chiesa
di Dio essere edificata sulla pietra che è Cristo. Se i vescovi romani avessero seguita questa opinione, non vedremmo tanti abusi e tante abominazioni;
XVIII. Alcuni asserirono che la Chiesa di Dio esser fondata su Pietro, non ne consegue perciò che i pontefici romani sieno qualche cosa di
più delli altri vescovi, poiché non hanno le qualità, la vita, la dottrina di Pietro, così non successori, ma sovversori di Pietro dovrebbero esser chiamati ;
XIX. Mostra come nelle parole dette da S. Paolo Rom. i, 18-19;
1 Corint. I, 30; 2 Timot. mi, 2-5 8-9; sono indicati- i romani pontifici e
loro seguaci;
XX. Che chiaramente tutti veggono scritto sulla fronte della Curia
Romana: Babilonia la grande, la madre delle fornicazioni e delle abominazioni della terra.
Succedono a queste 20 testimonianze le note del dotto traduttore, le
quali rinforzano le attestazioni di Paleario, ed enumerando varie cose che
erano sfuggite a Lui, rinforzano la verità dei suoi assunti.
Leopoldo Pinelli gerente
SOTTO I TORCHI
L’ANATOMIA DEL PAPISMO
PRIMA VERSIONE ITALIANA
FIREXZI3 — TipogrJfl.i CLAUDIANA, iliretla da Kaffnele Trombetts.