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Anno III. Venerdì IO fe1»l»fAlo 1954. JV° 15
LA BllOIVil NOVELLA
GIORNALE RELIGIOSO
pnRZXO D’ASSOCIAXIOXE
[A domieilio)
Torino, per un anno L. 6,00 L.7,00
— per sei mesi « 4,00 « 4,50
Per le provincie e l’estero franco sino
ai confini, un anno . . L. 7,20
per sei mesi, » S,20
Alr.SeiovTti iv àya<tj
Seguendo la verità nella caritk
Efes. IV. 45.
L’Ufficio della BUON.V NOVELLA è in
Torino, presso la libreria Evangelica
di GIACOMO BIAVA, viaCarlo Alberto,
dirimpetto al CalTè Dilei.
Le associazioni si ricevono ia Torino all
stesso Ufficio.
Gli Associati delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandolo franco alla libreria Biava.
I Confesiori di G. G. in Italia nel secolo XVI. FaDIDO clÌ Faenza. II. » Eipoiizione
£vaDgelica. «^1111951001 Evangeliche. Cont. 6 Ìloe. La Revue Ghréticnne. Dialoghetto fra un Cattolico ed un Evangelico. — Notizie religiose. —Cronac. polit.
I CONFESSORI DI G. C. IX ITALIA NEI SECOIO XVl.
—■—
Fanino di Faenza.
11.
I parenti e gli amici, consapevoli
del secondo arresto di Fanino, e presaghi della miseranda fine che lo
aspettava, con ogni sollecitudine ingegiiaronsi di bel nuovo di allontanare dal di lui capo la minacciata
pena di morte. Riuscita inutile ogni
fatica, inutili le preghiere verso le
inesorabili autorità Clericali, era
chiaro che l’unico mezz,o di sottrarre
Panino al supplizio dipendeva dallo
stesso Fanino, cui bisognava indurre
come nel primo processo , ad abiurare alle dottrine evangeliche, e per
tal modo meritare altra volta il perdono de’ sanguinarli inquisilori. Assunsero codesto diflìcile incarico la
di lui moglie e la sorella che, atteggiate di lacrime e di dolore, presentaronsi alla prigione del martire,
onde scongiurarlo ad aver pietà dei
suoi Agli e della sua caisa, quantunque
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volte fosse immemore di se stesso.
Breve, ma ferma fa la risposta di
Fanino, e tale da riempire di meraviglia tutti quelli che lo udirono. »Il
mio Dio e maestro non mi ha insegnato di rinnegarlo, per sostenere la
mia famiglia. Non vi basta che io sia
una volta codardamente caduto? Deh!
ritornatevene in pace, ve ne prego ;
imperciocché io sento che il Signore
si è servito iìnora di me ; io sento
che la mia fine si appressa». Non
trovando modo di piegarlo, ritornarono le desolate con la crudele certezza di udire fra poco il lagrimevole
destino di colui che era ad entrambe
sì caro, e ritornarono presso gli infelici fanciulli che stavan per divenire
orfani di padre.
Frattanto avveniva la morte di
Paolo 111, e il 18 febbraio 1550
falto papa Giulio III, costui volle
inaugurare il suo pontificale governo
col sangue di Fanino, e ne segnò la
sentenza di morte. Un ufficiale pontificio comunicò al prigioniero la capitale condanna, e l’ordine di essere
rinchiuso, la sera stessa, nel carcere
comune. Il martire udì con calma,
anzi con gioia la fatale notizia, stese
le braccia aU’olIiciale e glie ne rese
grazie, pronunciando queste solenni
parole : « Fratello mio, accetto di
buon grado la morte che mi si dà;
l’accetto per l’amore del nostro Sal
vatore G. Cristo, il quale non risparmiò la sua ¡vita per me ». Allora indirizzò agli astanti un lungo e toccante discorso sulla felicità e sulla
vita futura.
— <1 Ma tu, gli disse uno di loro,
lascerai fra non guari e per sempre
la tua famiglia; a chi del paese hai
tu affidato la tutela de’ figli tuoi ?
— « Io, rispose Fanino, ho lasciato ad essi il miglior tutore di
questo mondo, e posso assicurarti
che eglino saran benissimo difesi e
guardati da lui.
— « E chi è codesto tutore ? » riprese il suo interlocutore.
— « È il nostro Signore Gesii h.
Dopo ciò Fanino venne abbandonato nelle mani della giustizia, e custodito nella camera del Preposto ;
indi messo in ceppi, incatenato per
tutto il corpo, tranne le sole braccia
lasciategli libere per grazia. Fu inibito a chiunque della città di vederlo;
potevano andare fino a lui 1 soli famigiiari ed amici del luogotenente.
Fra quelli che giunsero a vederlo,
non pochi spacciarono che, atteso lo
entusiasmo con cui Fanino parlava,
era d’uopo convenire che egli avesse
il diavolo in corpo. Ma poi, nel vedere la di lui rara imperturbabilità,
e l’ammirabile costanza in faccia
alla morte, nell’udirlo sempre a parlare di perdono, di Vangelo, di Dio,
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comiuciarono a smettere, a di lui
riguardo, ogni folle e superstiiiosa
opinione, a rimirarlo con occhio
meno bieco ed ascoltarlo quando egli
parlava. Fin le donne de’ magistrati,
tocche dalla dolcezza e dalla grazia
delle sue parole, non poterono frenar
le lagrime ; ne pianse lo stesso carneDce che doveva torlo di vita. « Fratelli miei, diceva Fanino a chi andava
a visitarlo, Dio sia con voi! Venite
voi per goder meco della fortuna
che mi si concede di lasciare il mondo per salirmene iu cielo.? » Le sue
parole, il suo contegno, le sue orazioni eran tali che infondevano coraggio ed ammirazione anche negli
animi di quelli che andavano per incoraggiare lui.
Nè trascurarono i clericali di tentar l’animo di Fanino con le solile
arti, raggiri, e promesse di impunità
per indurlo a ritrattarsi, e pubblicare
poscia a suon di tromba codesto fallo
siccome un novello trionfo della
chiesa papale. Ma il buon Fanino ne
rise, ed a’ mandatari del pontefice
unicamente rispose esser pronto a
qualunque discussione, pronto a
smettere le sue opinioni quante volte
di errore lo convincessero ; ma nè
tormenti, nè lusinghe, nemmeno il
patibolo che gli stava dinanzi poterlo smuovere gratuitamente da
quella fede che Dio gli aveva ispirato
e non avere alcun desiderio di scampare la vila, se ciò potesse nuocere
alla verilà. Indi, senza più badare
alle insinuazioni de’mandatarii pontificii, e dimenticandole come cose
cui non valeva la pena di ascoltare,
cominciò ad esporre alcuni passi
della Santa Scrittura, citandone il
testo in latino , con tale esattezza
circa alle parole, e lanta precisione
in quanto a’ capitoli ed ai versetti,
da fare apertamente comprendere
agli astanti essere lui animato dallo
spirito di Dio, e non mosso da caparbietà di mente, uè da fanatismo
religioso. Recitò parimente alcuni
versi che egli stesso aveva composto
sulla giustificazione, la predestinazione ed altri importanti argomenti
religiosi. E siccome egli pareva assai
lieto, e la sua letizia oltremodo si
aumentava, uno degli astanti inlerrogollo: « Perchè tu sei cosi lieto?
Gesù Cristo quando era presso a morire sudò sangue e pregò con tristezza fino all’ultimo respiro ». Fanino gli rispose: « Quantunque il Signore Gesù Cristo non avesse mai
peccato, egli soddisfece alla giustizia
di Dio [)er noi e dovette assumere il
peso di tulle le nostre colpe e patire
tutte le pene che. eran riscrbate ai
nostri peccali; dimodoché, essendo
nel giardino e sulla croce, egli senti
veramente i dolori della morte d le
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pene deirinferno, che noi ci eravamo
meritati, e noi stessi dovevara .patire-,
ecco il motivo per cui egli fu raltristato nel giardino, ove senli nella sua
carne la nostra morte e il nostro inferno. Ma io che per una fede verace
sono in possesso e godimento della
benedizione di Gesù Cristo, io mi
rallegro adesso, perchè son sicuro di
entrare, morendo, in una vita felicissima. Perchè dunque, avendo cosi
bella fidanza, non debbo io rallegrarmi? i>
Codesto linguaggio di Fanino, la
sua contentezza fece tale impressione
negli animi de’ satelliti pontificii, che
affrettarono il supplizio, e tradussero
il martire tre ore prima del giorno
nella piazza della città , affinchè il
popolo non fosse presente alla morte
del giusto, nè udir potesse dal suo
labbro le solenni verità per cui era
sacrificato.
Gli presentarono, secondo il costume, una croce j e quando egli la
vide, aprendo le braccia: «Ah! la
croce ! disse, la croce ! non era mes tieri di pormi sotto gli occhi codesto sacro legno; io l’ho già scolpito
nel cuore, e per esso mi rammento
sempre del Salvatore che vi mori, e
che adesso vive e regna ne’ cieli ».
Ciò detto, inginocchiossi, e fervidamente pregò Dio di illuminare la
mente e toccare i cuori de’ ciechi uo
mini che lo facevano morire; pregollo a perdonarli come egli stesso
li perdonava. Allora, rivolto al carnefice, dissegli con amorevolezza di
fare come gli era stato ordinato, e
raccomandando sempre a Dio l’anima
sua, fu strangolato.
Dopo il mezzogiorno il suo corpo
venne bruciato sulla medesima piazza.
Sia non pochi del popolo ne mormoravano sommessamente, come di
cosa ingiusta e crudele. Era uso che
le ossa e le ceneri delle vittime fossero la sera stessa portate fuori della
ciltà; ma questa volta nè il luogotenente, nè rinquisitore, nè il vescovo,
nè il gran Vicario, nè vertA teologo
vollero assumere quest’incarico ; ciascuno diceva: « Colui che ve l’ha
falto mettere, le faccia portar via » ;
e tutti confessarono non essere stata
loro opinione che un tal uomo meritasse ia morie. Alla fine il popolo
stesso, onde torsi davanti gli occhi
il miserando spettacolo, senza alcun
mandato, trasportò via pietosamente
le ceneri del martire.
Fanino lasciò molte epistole, un
trattato sulla natura di Dio, un altro
sulla confessione, un terzo sui mezzi
di distinguere il fedele dall’infedele,
cento sermoni sugli articoli della fede
e le confutazioni a tutte le accuse
contro lui mosse dai ministri dell’inquisizione. le quali opere sono il più
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bello argomenlo del sano giudizio ,
della dottrina, della fede e della pietà di questo glorioso apostolo del
Vangelo.
ESP0S!Z10.\E. EVAi\GELICA*
INTERPRETAZIO-NE DELLA BICDIA
I.
I clericiili caluDDÍaQü contmuameDte gli
Evangelici intorno alla dottrina dell’intcrpretazione della parola di Dio: oi senliatuo dunque in dovere di esporre le nostre dottrine su tale punto.
Ammettendo noi che la Bibbia è parola
di Dìo, dobbiamo per legittima conseguenza ammeltere che essa è chiara in
tutto quello che riguarda la nostra salvezza, essendo per noi incomprensibile
che Iddio parli agli uomini per non essere
inteso da loro : quindi non possiamo ammettere l’esistenza di un tribunale infallibile per interpretare la Divina parola.
Dicendo però che ia Bibbia è chiara in
tutto quello che è necessario a salvezza,
non intendiamo dire che essa sia chiara
in tutte le altre cose: quindi nelle cose
non necessarie a salvezza, diciamo che
ciascim fedele ha il diritto di interpretarla. Ma siccome i clericali hanno calunniato travisando la nostra doltrina, cosi
crediamo dover basare con tutta chiarezza lo stato della questione.
I Cristiani evangelici a /|ualunque denominazione appartengano sono concordi
nel rigettare le dottrine di quei falsi Cristiani conosciuti sotto il nome di Razionalisti, i quali pretenderebbero sottomettere alla loro ragione le dottrine della
bilibia. Noi riproviamo tali insegnamenti
essendo scritto che ogni mente deve essere cattivata all’ obbedienza di Cristo
(Hai Corinti X, quindi è falso che
noi insegniamo doversi interpretare !a
Bibbia secondo il senso particolare di
ciascuno. £ una calunnia dei clericali il
dire che noi insegniamo che ciascuno è
per se stesso l’interprele della Bibbia.
Tanlo è falso che noi insegniamo tal cosa,
che diciamo invece che si deve leggere
la Bibbia, pregando Dio a darcene la intelligenza, e quel Dio che ha promesso
il suo Spirito buono a coloro che con
fede lo domandano dà ai suoi fedeli l’aiuto dello Spirito Santo per la intelligenza
di sua Parola.
Il libero esame, dicono i clericali, è la
base del Protestantismo, e perciò fra i
Protestanti vi sono tante religioni quante
vi sono teste. Il libero esame inteso in
questo modo sarà la base del razionalismo,
ma non già la base del Crislianesimo
evangelico, il quale differisce dal razionalismo, come l’islamismo (litTerisce dal
Cristianesimo. Nelle chiese evangeliche
non s'insegna che ciascuno sia autorizzato a dare alla Bibbia quel senso che
vuole, ma s’insegna che lo Spirito Santo
che è nel cuore di ogni vero credente, ci
fa conoscere quello che nella Bibbia è
necessario a salvezza. E qui non possiamo a meno dal citare la dottrina del
riformatore Giovanni Calvino. Noi citiamo
da un’antichissima edizione italiana delle
istituzioni di Calvino al capo secondo,
numero trentanove, ove il riformatore
spiega a lungo una tale dottrina. Ecco le
sue parole:
« Ma s. Paolo ragiona anchor più chiaK ramcnte di quel che fanno tutti gli alti (ri ; il quale questa materia trattando.
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« poi che ha pronuniiato, che la sapienza
n dell’huomo è piena di follia et vanità ;
" fa una tal conclusione, che 1’ huomo
» sensual non può comprendere le cose
« che sono delio spirito, perche le tiene
n per follia, et nulla ne può intendere.
« Chi è colui, che egli noma Iluomo sen« suale? quello che si fonda sopra il lu« me della natura. Ecco adunque come
<1 l’huomo naturale non può conoscere nè
« giudicare delle cose spirituali. Et se mi
« se ne chiede la ragione; ciò non è so
lamente per questo , che egli le di« sprezza ; ma anchora, perche egli vi
« si sforzerà a tutto suo potere si nò vi
Il potrà niuna cosa intendere; percioche
« bisogna, dice s. Paolo, spiritualmente
« scernerle. In che egli significa, che es« sendo quelle nascose aU’intelletto hu« mano, non sono altamente chiare che
« per la rivelatlonedello Spirito; intanto
« che tutta la sapienza di Dio non è aln l’huomo che pazzia, inlin che egli sia
« per gratia illuminato ».
Ma siccome abbiamo a trattare con avversari di raala fede che volgono a mala
parte le nostre dottrine le più innocenti,
crediamo nostro dovere di spiegarci ancor
meglio. Allorché noi neghiamo la necessità di un tribunale infallibile per giudicare dell’interpretazione della Bibbia, ed
allorché diciamo che ogni fedele può
coll’aiuto dello Spirito Santo giudicarne,
cosa noi intendiamo per questo giudizio ?
Giudicare significa due cose: nella S’ S.
alcune volle significa distinguere una cosa
dall’altra; cosi giudichiamo dei colori, dei
suoni, ecc. Altre volte significa pronunciare con autorilà; così il giudice pronuncia il suo giudizio.
Nel primo senso san Paolo diceva a.
quei di Corinto (1. Corint. X, IS);
Il Io parlo come ad intendenti, giudicate
voi ciò che io dico >•; voleva cioè san
Paolo che conoscessero la verità di quello
che egli diceva. Nello stesso senso diceva^ai Tessalonicesi; n Provate ogni cosa,
ritenete il bene ». Nel secondo senso si
parla nelle Scritture quando si dice che
Gesù Cristo verrà a giudicare il mondo.
Ciò posto noi diciamo che non solo nessun particolare, ma neppure tutti gli
uomini uniti insieme hanno diritto di
pronunciare un giudizio di autorità e dare
decisioni infallibili sulle Sante Scritture.
Noi non crediamo che vi sia uomo sulla
terra il quale possa dare giudizio di autorità sulla legge e sulla parola di Dio.
Ma se per giudizio s’intenda il giudizio
di discernimento, cioè giudicare e discernere la parola di Dio dalla parola degli uomini, in questo caso diciamo che
ogni fedele ha il diritto di giudicarne, di
riconoscere ciò che è giovevole per la
sua salvezza e profittarne. È in questo
senso che noi diciamo ogni fedele avere
il dritto di interpretare la Bibbia, e non
già nel senso che ciascuno possa sulla
interpretazione di alcuni passi stabilire
dogmi ed imporli a credere. Però questo
stesso semplicissimo giudizio noi crediamo che non possa farsi col solo lume
della ragione, ma diciamo essere necessario per ciò che Dio con il suo Santo
Spirito apra ii nostro cuore aflinchè lo
splendore della sua santa Parola possa
illuminarlo. Ecco ia guida della quale
crediamo avere bisogno per comprendere la Bibbia.
Nè questa dottrina ha avuto origine
dai protestanti: essa è la doltrina della
Bibbia; è la dottrina deH’antica Chiesa
7
di Gesù Cristo. Se noi volessimo citare
lutti I passi delia Bibbia che dimostrano
una tale verità, non finiremmo mai; ci
contenteremo perciò di richiamare alla
memoria dei nostri lettori alcune dichiarazioni della Bibbia stessa, essere cioè
essa una lampana per i nostri piedi, una
luce per le nostre vie : è la parola di
Dio che dice di se stessa, che ad essa
appartiene a dare la sapienza ai semplici
ed a dare lume agli occhi ottenebrati;
che se essa dichiara che « le cose occulte sono per lo Signore Iddio nostro »
dichiara altresì che le rivelate sono per noi
e per i noslri figliuoli in perpetuo (Salmo XIX, 7 8, CXIX, 103. Deut. XXIX,
29) : Questi passi per tacere di tanti altri
dimostrano evidentemente che la Bibbia
non ha bisogno d’interpretazione nelle
cose necessarie a salvezza. È vero che
vi è un caso nel quale l’Evangelo resta
oscuro ; ma questo caso non riguarda i
cristiani, riguarda bensì coloro che sono
accecati daH’iddio di questo secolo: « che
se pure ancora il‘nostro Evangelo è coperto, egli è coperto fra coloro che periscono, fra’quali l’iddio di questo secolo
ha accecate le menti degli increduli :
acciocché la luce dell’Evangelo della gloria di Cristo, il quale è rimaaagine della
gloria dell’invisibile Iddio, non risplenda
loro » (II. Corint. IV, 34).
Abbiamo detto che la nostra dottrina
intorno all’ioterpretazione della Bibbia è
la dottrina dell’ antica Chiesa di Gesù
Cristo; noi citeremo due o tre testimonianze degli antichi Padri. Sia il primo
Tertulliano, il quale nel capo ventesimo
secondo del suo libro contro Ermogene
col più sublime laconismo, dice •• « Io
adero la pienezza delle Scritture ». S.
Atanasio scrisse un trattato contro coloro , i quali non volevano che si studiasse, nè si citasse la Bibbia, ma che
si stasse alle loro decisioni. Questo trattato si trova nelle opere del detto Padre,
edizione dei Benedettini, al tomo secondo ;
ecco le sue parole; * Coloro che vogliono
imporread altrii loro dommi li allontanano
dal leggere le Sante Scritture sotto pretesto che sono inaccessibli, ma in realtà,
perchè temono di essere convinti di eresia per la testimonianza delle Scritture.
Se essi vedono la loro dottrina condannata dai libri santi, allora impugnano
nello stesso lempo e lo spirito e la lettera
delle Scritture : se al contrario una sola
parola può servire alla loro tesi, ne ritorcono il senso naturale, distaccandola
dalla frase, e forzano anche le sillabe
ad appoggiare i loro falsi raziocinii ».
S. Epifanio nella eresia 76, dice; « Tutto
è chiaro nelle Sante Scritture per coloro
che vi si avvicinano con una ragione piena di pietà ». S. Agostino nel trattato
cinquantesimo suH’Evangelo di s. Giovanni dice cosi: « La Scrittura è talmente disposta, che non vi è alcuno il quale non possa trarne tulto quello cbe gli
è necessario, purché vi ricorra con pietà
e devozione»; e nella lettera -142, dice
« per mezzo delle Sacre Scritture voi
potete conoscere pienamente la volontà
di Dio ».
Per non dilungarci soverchiamente ci
contenteremo di portare un solo passo
di 6. Giovanni Crisostomo. Ecco ciò che
questo santo vescovo predicava al suo
popolo nel sermone terzo sopra Lazzaro ;
« Per una particolare disposizmne della
divina Provvidenza è stata data la grazia
dello Spirilo Santo ai pubblicani, ai pe-
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scatori, ai fabbricatori di tende, ai pastori ed agii uomini di poca scienza e
senza istruzione per comporre questi libri , afìuchè niuno, neppure fra i più
semplici possa addurre in iscufa la loro
diflicollà. Ed in vero tutte le cose che
vi SODO dette sono facili ad intendersi,
ed io guisa che l'artigiano, il servo, la
vedova, ed anche il più ignorante fra
tutti gli uomini sentendo leggere questi
libri, possano sempre ritrarne utilità....
Chi sono dìfatti coloro che non comprendono tutto quello che è scritto neli’Evangelo » ? Se dunque è vera ia necessità
di un tribunale infallibile per ia interpretazione della Bibbia, l’insegnamento
dei Padri è falso. Ma se gii Evangelici insegnano quello cbe insegnavano i primi
Padri della Chiesa, la loro dottrina è antica, e la dottrina opposta è recente.
Egli è vero che l’aomo colle sue forze
naturali posto innanzi alla Bibbia è come
un cieco avanti al sole : ora supponiamo
che un medico, onde far vedere quel
cieco si affaticasse a concentrare i raggi
del sole, onde renderli più luminosi ;
lasuafatica sareblie inutile, imperciocché
bisognerebbe non concentrare la luce del
sole, ma aprire gli occhi al cieco. Ma
cosa fa il tribunale infallibile della Chiesa
Romana ? Interpreta , commenta , cerca
di rischiarare i raggi del sole, ma non
apre i cuori chiusi per ricevere gli influssi della divina parola. Non è già dalla
Bibbia che debbe togliersi il velo, ma è
dal nostro cuore; e questo solo Iddio,
per il lume del suo Santo Spirito, può
toglierlo cosi insegna s. Paolo ; (II' ai
Cor. HI, 14-16). Le spiegazioni della Bibbia fatte » Lidia dallo stesso Dottore deile
genti (Alti XVI, 14), non furono suf
ficienti a farle conoscere la verilà, raa
fu necessario che il Signore le aprisse
il cuore. Gli Apostoli istessi non comprendevano le spiegazioni di Gesù Crislo,
Sapienza Eterna di Dio, fino a che non
fu loro aperta la mente. Un tribunale
adunque infallibile per la interpretazione
della Bibbia è inutile per coloro ¡che non
sono convertiti perchè non ne comprendono nulla; è inutile per i convertiti,
perchè comprendono tutto per lo Spirito
Sanlo.
J— ~ - ----------------.1. .
MISSIONI EVANGELICHE
(Continuazione e fine, V. N" 13).
(1.....Uo ipocrita è stato per molti
mesi pagato da un convento acciò professasse il protestantismo, per servirsene
siccome spione, e per ¡screditare colla
sua condotla 1’ opera dell’ evangelizzazione : però essa mette ogni giorno più
profonde le sue radici. E qui debbo ripetere quello che ho détto già altre volte,
che il mio scopo non è mai stato settario,
cioè di fare proseliti alia nostra Chiesa a
spesedeile altredenominazioni: ma quando io osservava gli errori mortali di tutte
queste chiese, l’ignoranza assoluta di
quasi tulli i loro membri, compresovi il
clero^inferiore; quando conobbi il sistema
di simonia di questi sedicenlisi santi patriarchi e vescovi e la immoralità di questo
popolo negletto dai loro preti, avrei creduto tradire l’Evangelo, e l’iddio che
adoro, se avessi negligent alo di protestare contro tante abbominazioni. Io ho
credulo che ia maniera di protestare la
meno aggressiva, ed in ogni caso la
più conforme alia volontà di Dio, fosse
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quella di spargere la Parola divina sopra
tutta l’estensione del paese: perciò ho
mandato venditori e lettori della Bibbia
in tutte le direzioni per offrire il santo
libro e leggerlo a tutti quelli che avevano
fame e sete della Divina parola. Ma sineome pochi erano coloro che sapevano
leggere, ho creduto mio dovere di mettere in opera tutti i miei mezzi, onde
aprire scuole per i fanciulli, specialmente
in quei luoghi ove era supplicato di farlo.
Ed affine di urtare il meno possibile, io
permetteva ai parenti di scegliere essi
stessi i maestri fra i membri capaci delle
loro rispettive chiese, lo pagai, e pago
ancora tutte le spese alla sola condizione
che in materia religiosa non s’insegni
che la Bibbia, e tutta intera la Bibbia.
Ora io credo, e sono convinto che ogni
Cristiano dovrà credere con me, che se i
capi di quelle chiese fossero stati animati dallo spirito di Dio, avrebbero incoraggiato una lale intrapresa, siccome
l’unico mezzo di ridonare la vila a quei
corpi morti : ma essi invece fulminarono
i loro anatemi contro le scuole, e contro
quelli che leggevano la Bibbia Un patriarca greco, giunse perfino a supplicare
il governatore turco di demolire la mia
scuola e bruciare tutte le Bibbie. Multi
furono imprigionati e condannati per il
solo delitto di aver letto la parola di Dio.
Le cose erano in tal guisa, allorché apparve il firmano del Sultano che accordava piena protezione ai suoi sudditi che
si facevano protestanti, e li tutelava eontro le persecuzioni dei loro antichi superiori ecclesiastici : c di questi stessi superiori ecclesiastici dei quali parlando
alla ste.ssa epoca il Sultano in uno scritto
direno ai patriarca di Costantinopoli, dice
che essi si rendan tutti i giorni colpevoli di delitti tali dei quali avrebbe ver
gogna il più degradato del volgo....
«... ^oi abbiamo delle piccole chiese
protestanti arabe a Gerusalemme, a Betlemme , a GiaiTa .... La chiesa evangelica di Nazaret conta circo 200 membri.... Il mio corrispondente di Haifa,
mi ha scritto la scorsa settimana che ha
scoperto una piccola chiesa crisliana ,
semplice e sincera a S. Giovanni d’Acri :
questi individui sono stati condotti a conoscere la verilà per la lettura della Bibbia.
1 . ... A Nablous non vi erano fino ad
ora che cinque o sei che si erano dichiarati protestanti; ma grazie ai rumori ed
alle scomuniche del clero contro quelli
che leggevano la Bibbia, o che mandavano i fanciulli alla scuola, molti si sono
apertamente dichiarali protestanti. Allora
i preti mentre nella domenica (50 ottobre ) I protestanti erano riuniti nella
scuola per pregare, spinsero una truppa
di bigotti, i quali forzarono la porla c
con imprecazioni, con pietre e con bastoni, insultarono e percossero i pacifici
protestanti, i quali avendo ricorso alle
autorità trovarono che un frate andato da
Gerusalemme, aveva guadagnato con regali il Muftì, il quale aveva fallo un decreto ( fitoné ) contro le riunioni dei protestanti.
« ... . Ora non mi resta se non che
ringraziare con tulto il cuore quelli d’infra voi, i quali mi hanno aiutato coi loro
doni, coi loro consigli, e colle loro preghiere nell’ importante opera che mi è
affidata in questo paese. Voglia Dio rendervi il centuplo, consolarvi per la sua
Parola, custodirvi nell’amor della verilà.
■I Finalmente, fratelli, pregate per noi,
10
soprattutto in questi tempi di agitazioni
e di turbamenti, acciò Iddio sia con noi
e cl liberi da ogni male, ch’Egli sia la
nostra luce, la nostra vita, la uoslra forza.
« Credetemi sempre nell’amor di Dio
e nella fede in Cristo.
Jerusalem, 18 novembre 1833.
Vostro devot. servo e fratello
S. AnGL. IIlEROSOL.
L.4 REVUE CRÉT1EX\E (*)
Con vero soddisfacimento ci facciamo
ud annunziare questa nuova pubblicazione intesa a ridonare al cristianesimo
evangelico in seno alla stampa periodica
francese quel posto distinto, che per tanti
anni vi tenne quel famoso giornale che fu
il Semeur. Ed acciò possa ognuno, meglio che colle nostre parole, da per se
stesso, scernere quale sarà lo spirilo di
tale pubblicazione), e Tallo grado d’interesse che ce ne possiamo ripromettere,
ci piace riferire il seguente brano del
, suo programma :
n 11 numero degli spiriti senza bussola
« ed in preda allo scoraggiamento va cre« scendo di giorno in giorno. In seno ai celi
« colti son molti i cuori i quali di ben altro
«si mostrano bramosi che dei beni che li
Il circondano, che degli affetti senza avu venire, che delle vaghe ed astratte cre
II denze del razionalismo, che dei dommi
K e della disciplina di una religione nella
(*) Si pubblica Dicnsitmoatc per fascicoli iti G4
pa[TÌae ìd*8^ gr. : prezzo di associazione L. 15
alt’anao; 8 lire per 6 mesi. Le associazioni si
ricevono io Torino alla Libreria Evangflica di
U. lilivt, via Carlo Alberto.
« quale dappertutto , tra la coscienza e
n Dio, si frappone l’uomo. È dovere dei
« cristiani che hanno la fortuna di coti noscere l’iddio vivente e vero, il Sal
ii valore a tutti accessibile , di recarsi
Il presso quei cercatori di verità, e di
K portar loro parole che sieno una rispo<«sta alle loro domande, ai loro dubbii,
«alle loro aspirazioni. L’ora di questo
« gran dovere è suonata, ed una ponde« rata convinzione ci spinge a metterci
« all’opera, a fare appello ai nostri amici,
« ed a proporre loro la prossima pubbli« cazione di un periodico scrilto in vista
II dei bisogni cui abbiamo accennato.
Il Tali bisogni, sorti da un medesimo
« bisogno, sono diversi quanlo gli spiriti
« ehe ne sono travagliali : per ragglun« gerii conviene cercarli in su tutti gli
« aditi del pensiero e dell’ anima : farsi
«veramente tutto a tutti. — Scienza,
« letteratura , belle arti concorreranno
II dunque nella nostra pubblicazione, coi
« fatti religiosi, collo svolgimento delle
« grandi verità del cristianesimo , allo
« scopo di far risaltare lutto oió che v’ha
« di vitale e di fecondo nella fede cri«sliana, d’incompleto o erroneo infuori
« delle pure ispirazioni dello spirito crì
II stiano. E per caratterizzarlo viemme« glio, diciamo che il nuovo Giornale sarà
n una Rivista , la quale non potrà chiaa marsi nè Rivista ecclesiastica nè Rivi« sta teologica, ma semplicemente Rivia sta cristiana i.
Un giornale che si prefigge uno scopo
così elevato ba diritto alla simpatia di
quanti sono, che nel cristianesimo creduto
e praticato come ce lo lasciò il suo Divino Fondatore, vedono l’unico porto di
salvezza che rimanga alla nostra trava'
11
gliata umanità, e noi abbiamo ferma fiducia che questa simpatia non verrà meno
al nostro nuovo confratello.
DIALOGHETTO
fra un Catlolico ed un Evaugelico.
IV.
Evangelico. Ebbene, vogliamo continuare la nostra conversazione intorno ai
cambiare di religione ?
Catlolico. Come volete: ma vi prevengo che gettate il vostro tempo, lo ritengo la massima di tutti gli uomiai
onesti, che il cambiar religione è una
vera infamia, ed io detesto cordialmente
tutti coloro che han lasciata o che lasciano la religione dei padri loro.
Ev. Dunque voi detestate cordialmente
tutti quei poveri pagani delle Indie e della
Cina che vengono al cristianesimo?....
Cali. Adagio...,
Ev. Lasciatemi terminare. Voi detestate cordialmente tutti i cristiani primitivi che lasciarono il giudaismo o il paganesimo ohe era la religione dei padri
loro: voi detestate cordialmente gli Apostoli, la Vergine Maria, e lo stesso Gesù
Cristo che lasciarono la religione dei padri loro; e per quanto è in voi il cristianesimo non avrebbe dovuto esistere, o
almeno non si dovrebbe propagare.
Catt. Per carità, signore, non dite tali
cose; io non detesto che coloro i quali
lasciano la vera religione per abbracciarne una falsa.
Ev. Ecco dunque che la vostra proposizione è di molto moderata ; voi non
detestate dunque coloro che conoscendo
di essere nati in una religione falsa, l’abbandonano per abbracciare la vera.
Cali. Anche qui, vedete, ho le mie
grandissime difficoltà: chi cambia di religione manca di fede a Dio ; e chi manca
di fede a Dio non può tenere la fede agli
uomini; è un uomo pericoloso; se non
fosse altro, sospetto.
Ev. Voi credete dunque che un indiano
facendosi crisiiano manchi di fede al suo
Dio, e sia un birbante.
Cdtt. Ma per carità, lasciamo gl’indiani
e i pagani, e parliamo solamente dei
cattolici che si fanno protestanti.
Ev. Io voleva trattarvi la questione in
lesi generale, e farvi conveuire sulla falsità della vosira prima proposizione : ma
dal voslro discorso mi sembra cbe voi
ammettiate che la religione dei padri si
possa onestamente cambiare unicamente
per divenire cattolico; ma da qualunque
religione si passi al protestantismo sarebbe, secondo voi, un’infamia; noo è
questo quello che voi intendete?
Catt. Precisamente.
Ev. Ma nel caso che uno nato nel Cattolicismo non credesse più alla sua religione, e credesse vera soltanto la r'eligione Evangelica, quesl’iiumo, secondo
voi, cosa dovrebbe fare ?
Catl. Dovrebbe tacere, credere ciò che
vuole, non credere ciò che la sua coscienza non gli permette di credere, ma
non mai farsi evangelico.
Ev. In questo caso , secondo voi, sarebbe un galantuomo, ma nella opinione
di tulti gli uomini onesti sarebbe un birbante , e ve lo provo. Voi nun potete negare che non vi sia maggiore birbante dell’ipocrita ; ma colui il quale non crede alla
sua religione e vi resta, e ue osserva
alcune pratiche esteriori è un ipocrita, e
l’ipocrisia è il delitto che rende l'uomu
12
il più dispregevole innanzi a Dio e innanzi alla società.
Caìt. Sarà tutto quello cbe voi dite,
ma colui che diventa Protestante è apostata, e fra apostata ed ipocrita non saprei quale fosse il migliore.
Ev. Vedete, anche qui siete in errore;
vi hanno fatto credere che colui il quale
lascia il Cattolicismo per il Crislianesimo
Evangelit;o sia apostata, ma se voi prenderete un buon dizionario, troverete che
apostata è colui il quale lascia la religione vera per prenderne una che sa essere falsa. Si fa presto a dare il titolo di
apostata. Se apostata fosse chiunque lascia la Ueligione nella quale è nato, tutti
gli Apostoli sarebbero apostati.
Catt. E torna sugli Apostoli. Un Cattolico che si fa Protestante non credete
voi che sia un apostata ?
Ev. Lo sarà se crede di lasciare una
religione vera per prenderne una falsa;
ma se crede di las(;iare una religione
falsa per prenderne una vera non lo è
cerlamente.
Cult. Credele voi possibile che ci possa
essere un Cattolico che crede essere più
vera la religione evangelica che la suà ?
Ev. Nella religione non vi può essere
il più 0 il meno vero, raa vi deve essere
un vero assoluto ; o è tutta vera, o è
tutta falsa.
Catt. Dunque, secondo voi, la religione Cattolica sarebbe una falsità, una
impostura.
Ev. Non dico questo, anzi dico, che
un Cattolico il quale diviene evangelico
non cambia religione. Cosa è difatti il
Cristianesimo Evangelico che voi chiamate Protestantesimo? Non è allro se
uon che quel Crislianesimo puro e pri
mitivo che predicavano gli Apostoli e che
osservavano i primi Cristiani. Ma per
farmi meglio comprendere mi spiegherò
con un paragone. Immaginate un quadro
di RafTuello al quale tanti pittoruzzi avessero osato farvi delle correzioni e delle
aggiunte : cosa sarebbe divenuto di quel
quadro ? La rnano del celebre Urbinate
non si ricoDoscerebbe più. Supponete che
quel quadro così deformato vada in mano
di un uomo intelligente, il quale con
reagenti chimici cancella quelle imbrattature , e scopre di nuovo il Raffaello:
quei pittoruzzi imbrattatori griderebbero
contro l’uomo intelligente che guasta l’o- .
pera loro, ma nel concetto degli intelligenti, quell’uomo avrebbe bene meritato
dell’arte. Così a un dipresso accade di
colui che lascia il Cattolicismo dei clericali per prendere il Crislianesimo Evangelico, toglie tutte le aggiunte falle al
Vangelo, e riprende pura la parola di
Dio come la predicavano gli Aposloli. Vi
pare che questo sia cambiare religione?
Catt. Ma voi supponete quello che
appunto non è provato, che cioè il voslro
così detto Cristianesimo Evaugelico sia la
vera religione che predicavano gli Aposloli, mentre io all’opposto sostengo che
gli Apostoli non predicavano la vostra, ma
predicavano la mia religione, e perciò la
mia è la vera, e la vosira è la falsa.
Ev. Eccoci appunto dove vi volevo.
Se voi lo credete, un altro giorno entreremo in questa discussione: intanto preparatevi a dimostrare che il vostro Cattolicismo è quello che predicavano gli
Apostoli.
Catt. Sentite, mio caro, io non sono
un teologo, e queste discussioni mi piace
di sentirle, ma non di farle ; se voi non
13
aveste diliìcoltà, poirei portare con me
un bravo teologo che vi darebbe le sue
buone ragioni.
Ev. Portate pure chi volete, ma colla
sola Bibbia alla mano: io non temo nessuno.
ÌNOTIZIE RELIGIOSE
Savoia. — Leggiamo in un giornale
francese, che il nostro ministero ha accordalo l’autorizzazione di celebrare un
culto evangelico pubblico a Chamonix :
il terreno per [abbrivarvi il nuovo tempio
è stato già scelto ed acquistato.
Ginevra. — Grazie alla parte attiva
presi dal Governo, ed al buon senso delle
popolazioni, i disordini di Chevreos, e
di Versenaz non si sono rinnovati; anzi
domenica scorsa, il culto fu celebrato con
tutta tranquillità. Le aiilorilà Sarde,
dice un giornale di Ginevra, hanno impedito con misure vigorose che i fanatici
dei villaggi della frontiera Siivoiavda, potessero entrare nel territorio di Ginevra.
Intanto i protestanti di Ginevra hanno
fatto un invito nei giornali al parroco ed
ai preti cattolici della citlà di disapprovare pubblicamente gli atti criminosi di
quei fanatici : ma i preti non hanno dato
alcuna risposta al^iu^^ito.
Francis Parigi. — Nella sola Parigi
vi sono tre cappelle destinate al cullo
evangelico in inglese: ma esse sì sono
rese insuiTicienti per la grande affluenza
di persone. Una nuova chiesa inglese va
a costruirsi, e la regina d’Inghilterra ha
sotloscritto per 2,S00 franchi.
Inchìlterra. —Dal mese di ottobre a
tutto dicembre, altre 97 persone hanno
abiurato pubblicamente il cattolicismo
nella chiesa di S. Paolo ( Bertnondsey )
a Londra solamente.
Irlanda , Dublino. — È solo da un
anno che si è aperta in Dublino una casa
di missioni in Townsend-Street, per fondarvi un’istituzione, onde formare letiori
della Bibbia. Nella stessa casa vi erano
le scuole domenicali, e le scuole dei poveri straccioni f ragged schoois). I progressi di tali scuole sudo siati così rapidi, che è stata giudicala necessaria la
costruzione di una chiesa. L’inaugurazione del tempio si fece il 19 dicembre
in mezzo allo stupore, ed alla soddisfazione generale. Il rev. A. Dallas, fece il
servizio della dedicazione, e prese per
testo quel passo dell’ Evangelo ( Matt.
XI, 5): « L’Evangelo è annunziato ai
poveri ».
Magonza. — La popolazione di questa
ciltà è mista di cattolici e di protestanti.
L’ospedale è comune alle due confessioni, ed ambedue vi hanno eguale diritto. Nelle sale di detto ospedale erano
mantenute dai pastori protestami delle
Bibbie, ed altri libri di edificazione per
la consolazione dei malati della loro confessione. Un bel giorno le zelanti suore
di carità levarono tutte le Bibbie e tulti
i libri. I pastori protestanti hanno avanzalo ricorso contro una tale misura arbitraria ai superiori dell’ospedale, i quali
influenzati dalle suore han risposto, che ,
Il i malati protestanti potranno avere altri libri, ma la Bibbia non già; perchè
in essa vi sono delle cose contrarie alla
buona morale ». 1 pastori, come era naturale, non hanno desistito dal loro reclamo,
dopo così una empia e ridicola risposta ; ed allora i medesimi superiori hanno
deciso, che le Bibbie fossero consegnate
14
al medico principale, il quale avesse facollà di permelterne la lettura a quei
malati protestanti che credesse.
Costantinopoli. — Una libreria evangelica è stata aperta da poco tempo nel
centro della capitale dell’impero ottomauo. Nel rendiconto dello scorso anno
si è trovato che di sole Bibbie ne aveva
vendute diecimila in 12 diverse lingue.
Oltre a ciò aveva venduti una grandissima quantitiì di libri evangelici in più
lingue.
Oceania, Isole Fjdii. — Le ultime notizie di quelle isoleannunziano l’arrivo del
vascello missionario John-Wesley. Questo
vascello appartenente alla socielà Wesleyana delle missioni era giunto l’anno
scorso in Inghilterra, portando una quantità di lance e mazze bastanti ad armare
completamente alla selvaggia 1000 uomini. I selvaggi convertiti mandavano
quelle loro armi in regalo al Comitato
delle missioni: « Poiché noi siamo divenuti Cristiani, essi dicevano, non dobbiamo più aver guerra fra noi : queste
armi ci si sono rese inutili ; ma voi potrete venderle a proGtto dellamissione «.
Il Comitato diffatti ha realizzato meglio
di 10,000 franchi nella vendita di quelle
armi.
California. — Sono ora poco più di
quattro anni, dacché II primo missionario
evangelico si stabili in California : attualmente vi sono centoundici missionarii,
ed undici chiese evangeliche, senza calcolare la chiesa degli unitari, e quella
dei mormoni, che noi non possiamo riconoscere per evangelici. Oltre a ciò si
è aperta una sottoscrizione fra i Cinesi
dimoranti in California, onde fabbricare
una chiesa evangelica per la loro lingua :
essa ha prodotto fino alle ultime notizie
al di là di 10,000 franchi.
Isole di Saììdwich. — Il consiglio delle
missioni americane ha richiamati i suoi
missionarii da quelle isole, per impiegarli più utilmente altrove. La ragione
di tale determinazione è stata quesla. Il
paganesimo è stato interamente abolito in
quelle isole ; e le chiese saranno dirette
da qui innanzi da pastori indigeni. La
missione evangelica americana nelle isole
di Sandwich, ha durata 50 anni, ed è costata 4,000,000.
CRONACHETTA POLITICA
Torino. — S. a. la Duchessa di Genova
ha dato felicemente alla luce un Principe.
— Alla Camera dei Deputati nella seduta di mercoledì furono estratti a sorte
i nomi di cinque Deputati impiegati, eccedenti il numero legale di 51, e sono
i signori Mathieu, Paleocapa, De Viry
Eugenio, Armenjou e Arrigo, i quali pertanto cessano dalla deputazione.
Francia. — Gli armamenti negli arsenali marittimi della Francia sono spinti
avanti con un ardore straordinario. Si
tratta di allestire 1’ occorrente per una
terza flotta. <
Londra. — Dai documenti oiTiciali relativi alla quistione d’Oriente si rileva
che le flotte alleate, per impedire un’altra aggressione come quella di Sinope,
ebbero ordine d’impadronirsi del Mar
Nero, e d’invitare, ed all’uopo costringere
colla forza, i vascelli da guerra russi a
rientrare a Sebastopoli o nei porti vicini.
— Il barone di Brunovv ha dichiarato
che la risposta del governo inglese non
15
gli permetteva più di continuare le relazioni, ed è partito da Londra lunedì G
corrente. Il sig di Kisseleff parli anche
egli da Parigi.
Madrid. — Sono gravi le notizie di Madrid. Si attendono turbolenze che il retrogradume del ministero avrebbe la gloria di avere provocate.
Kalafat. — Le truppe russe bloccano
strettamente Kalafat. Il generale Schilder
è giunto a Kraiova il 28. Egli ha, dicesi,
già prese delle misure, che non minacciano però di prendere T oiTensiva ; dal
suo canto Omer pascià ha dato ordine
alla seconda linea delle truppe presso
Schumla di avanzarsi verso il Danubio.
Proponesi, si vocifera, di attaccare i
Russi sopra più punti , e cacciarli dai
Principati Danubiani. 1 coloni Valacchi
sono sempre animati da disposizioni ostili
ai Russi.
Persia.—Ullimamente a Teheran ebbe
luogo un’adunanza religiosa ove si esortarono i credenti a prender le armi in
difesa della religione, minacciata daU’attuale aggressione degli infedeli russi. I
sacerdoti ed i ricchi avrebbero offerto
armi e danari, ed un corpo di giovani
ardenti e volontari sarebbe partito armato
ed equipaggiato di tutto punto verso il
confine turco.
Dispaccio elettrico
Parigi, 9 febbraio, ore 10.
Lord Clarendon, nel terminare le sue
spiegazioni disse : pare che il marchese
di Clanricarde creda aver io voluto lasciare qualche adito alla speranza per ¿1
mantenimento della pace, il che non è
affatto vero.
Vienna, Martedì 7. — Il conte Orloff
domani torna a Pietroburgo.
— Vi ebbe il giorno b un sanguinoso
combattimento presso Giurgewo. Vi furono perdite considerevoli. Tremila Turchi passarono il Danubio respingendo i
Russi ; poi se ne sono ritornati.
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Paleario, il benefìzio della morte
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