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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
Sfguendii Inveriti nellalanilk-.
Efp.s. IV. i:..
Si distribuisce ogni Venerdì. — Per caduu Numero cenlesimi <9. — Per cadmia linea d’inserzione cenlesimi 20.
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Lusasna, dal sig. Delafontaine libraio.
SOTTOSCRIZIOM
A PRO
DELU FAMIGLIA CFXHETTI DI FIRENZE.
(Vedi Buona Novella 'nfl'BJ.
SECONDO ELENCO DI OBLATORI.
Totale del 1® elenco ... L. 17
Sig.* A. Ribera........» 3
Reverendo Carus-Wilson .... » 125
Alcuni amici cristiani di Oneglia , . » 10
Totale a questo giorno . . . L. 155
REGISTRO
DELLE ERESIE ROMANE.
Ormai è cosa nota che i dommi della Chiesa
papale hanno la loro data più o meno precisa.
Siccome quello deU’Immacoiata concezione è
dell'anao 1854, così diversi altri; e tutte le pratiche del papismo sono più d’un secolo che dell’altro , ma non del tempo degli apostoli, non
di Gesù Cristo. Ove non sia falsata la storia,
han cattivo giuoco i teologi romani ad appellarvisi, chè noi per la storia siamo convinti,
quanto siamo per il Vangelo persuasi, che la
religione del papa non è più quella di Cristo,
non è religione divina, ma tutta umana. Se i
teologi romaai ci domandano ove era la religione vostra anteriormente a Calvino, a Lutero?
Noi possiamo rispondere ; ell’era in quella
Bibbia che è il candelabro di verità che voi
tenevate celato, che voi avevate posto sotto il
moggio; ell’era nel Vangelo che voi poteste
nascondere per secoli, ma non mai distruggere,
non mai adulterare, abbenchè vi condanni, perchè Iddio invigilava sulla sua parola; ella era in
quel Vangelo che roi avete custodito, con tutto
le profezie che vi sono contrarie, come in quella
bibbia che gli Ebrei han conservata colle profezie che dichiaravano per l’innanzi la loro stranissima e durissima sorte; ell’era scritta tale
quale sarebbe dovuto essere praticata sempre
da tutti, quale dobbiamo praticarla oggi, qualo
dovete accettarla e seguirla se veramente voi
credete in Cristo; ella era confessata sui roghi
deirinquisizione da quegli eletti che in Dio
anzi che negli uomini posero la loro confidenza.
Promulgata dagli apostoli, poi da’ vostri che
se ne dissero successori combattuta, avversata,
la religione da noi professata è quella del Vangelo, quella di Gesù Cristo, quella che è veramente antica, ed unica, e divina, non traendo
da alcun uomo la sua autorità, nò da potenza
alcuna mondana, ma avendola in sè, per ogni
anima che ha fe,ie nella verità.
®ra noi potremmo altresì fare le nostre domande ai teologi romani; potendo indicare quasi
a modo di registro la data delle varie pratiche e
dei domini del papismo; potendo poi narrarne
minutamente la genesi e lo svolgimento. Colla
conoscenza di quei fatti ognuno ha pieno diritto
di domandare ai papisti ; dov’era ia vostra religione al tempo degli apostoli ? Dov’era quando
san Paolo scriveva la sua epistola ai Romani ?
Dov’era quando san Pietro chiamavasi anziano
cogli anziani, e da Babilonia scriveva le sue
epistole? — E tante altre domande che taciamo
per ora, potrebbero parimente farsi.
Cominciamo qui il registro degli abusi e degli errori del papismo.
Come il primo e gran comandamento, secondo Gesù Cristo, è l’adorarc Iddio e servire
a lui solo, così la più grave eresia è quella del
culto reso alla creatura; ed è la prima serie
che ci conviene addurre.
Al secondo e terzo secolo la Chiesa comincia
a celebrare la memoria dei martiri, senza però
invocarli, l’anno 600, sotto papa Gregorio I,
l’invocazione de’ santi diviene generale.
Al quarto secolo s’introducono croci ed imagini nelle chiese, senza che però si renda loro
alcun culto. Nell’anno 680 il Concilio di Costantinopoli prescrive di aggiungere alla croce la
llgura di Cristo. Nell’anno 787 il secondo Concilio di Nicea decreta l’adorazione delle imagini. È vero che un altro Concilio, quello di
Francoforte nell’anno 79i condannò quello di
Nicea, ma nondimeno si stabilìil culto idolatra.
L'adorazione dell’ostia è prescritta da papa
Onorio II nell’anno 1220; e nell’anno 1227
Gregorio IX vi aggiunge il campanellino per
avviso al popolo d’inginocchiarsi. In 1264 Urbano IV istituisce la festa del Carpua-Dornim.
Al principio del settimo secolo è stabilita da
papa Gregorio VII la festa d’Ogni.ssanti. Nell’anno 880 papa Adriano prescrive la canonizzazione dei santi. Nell’anno H60 Alessandro III
decide che niuno può essere riconosciuto santo,
se prima non l’ha il papa dichiarato tale. Nell’anno 1090 Pietro l'eremila inventa la corona
del rosario coH’ufllzio e colle oro di Nostra Sitjìwra. Anzi non di rado sentonsi i predicatori
romani dire che fu Domenico Gusman che,
dopo avere trucidato i così detti eretici, la ricevette dalla Madonna che gli apparve. Nel 1470
Alain della Rocca inventa il Rosario della Vergine, e papa Sisto IV lo approva.
Uua .seconda categoria di eresie, o di dottrino estranee al cristianesimo primitivo, e surte
nel corso de’ tempi, son quelle che attaccauo
’ l’opera perfetta del Redentore, il qualo secondo
gli apostoli, secondo la testimonianza dell’in
tera Scrittura, col sacrifizio suo ha espiato 1®
colpa e la pena d’ogni nostro peccato, ed ha
ricoperto della sua giustizia chiunque a lui si
converte e crede di vero cuore.
Già al terzo secolo venendo meno la fede in
quella perfetta grazia di Dio, si comincia a pregare per i defunti, por li stessi patriarchi, per
gli apostoli, pei martiri, mentre poi poco a
poco prevalse invece l’uso di raccomandarvisi
affinché preghino per i vivi.
A quella preghiera servì d’incitamento la
supposizione del Purgatorio falla prima da Origene che opinava che tutti dovessero passare
per il fuoco che porrà fino al mondo : opinioiio
riprovata però dalla Chiosa in allora. Al quarto
ed al quinto secolo, nulla si sa ancora di pre ciso intorno al Purgatorio ; nel sesto e nel settimo secolo so ne sviluppa l’idoa, la quale
nelle tenebre del medio evo va crescendo ; e
non fu che nell’anno 14.J8, che nel Concilio di
Firenze fu decretato, come articolo di fede,
l’esistenza del Purgatorio.
A favore delle misere anime del Purgatorio,
più cho le preghiere doveano giovare le messe,
le quali almeno doveano essere più fruttuose
per il clero. Col sacramento della sacra cena
che rammemora ed annunzia la morte di Cristo
e rappresenta l’opera della redenzione, si protende ripetere cotidianamente il sacrifi.zio di
Cristo in espiazione dei peccali; e Gregorio il
Grande, che al principio del sesto secolo è primo
a dire quel sacramento un sacrifizio cotidiano
d’immolazione. L’idea della transustanziazione
non era però ancora rinvenuta. Essa comincia
a discutersi al nono secolo, tra il frate Pascasio Radbertoe Ratrammo; none approvata che
nell’anno 1059 sotto Nicolò II, e non è decretata come domma cho nell’anno 1215 sotto Innocenzo III. L’uso di portare l’ostia in processione, sotto il baldacchino, non s’introdusse
che nel 14" secolo. 11 canone della messa risale all’anno 1100: ci mancano dunque più di
mille anni per essere apostolico !
Una terza categoria d’eresie sono quello che
contraddicono all’operazione dello Spirilo Santo
dato a chiunque crede, e ciò, mediante la parola di Dio, che dagli apostoli è detta la spada
dello Spirito, ed è viva ed efficacissima in rigenerazione e santificazione dei credenti.
Qui vi sarebbe da fare la storia del sacramentalismo, dell’opi« operatum dei sacramenti,
della virtù operativa che poco a poco s’attribuì
alla materia dei sacramenti perchè poco a poco
dovette cessare, per l’ignoranza e la di.sobbedienza alla verità, la virtù vera dello Spirito
Santo, e della Sacra Scrittura.
Invece di Cristo nei cuori per la fede, si pre-
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tende riceverlo in bocca, mediante la transsustanziazione deirostia che ò data a mangiare!
Si sviluppa la virtù rigeneratrice del battesimo.
S’attribuisce al vescovo solo, a principiare
dal quarto secolo, facoltà di dare la confermazione, e coll’atto sacramentale pretende comunicare lo Spirito Santo. — La confessione,
prima pubblica o non punto auricolare, nò tampoco da farsi al prete piuttosto che ad altri, e
solo quando uno avea commesso pubblico scandalo che lo escludeva dalla Chiesa, venne poi
nell’anno i.'iO da Leone I, mutata in confessione
privata ; e non fu che nell’anno 1215, che Innocenzo III la decretò articolo di fpde. — L’estrema unzione, quale si usa, non data che dal
sesto secolo, dal tempo di Felice I. — Del matrimonio si fa un sacranìento , quasi fosse per
sè cosa profana senza il prete, mentre è istituzione divina, primitiva, universale; e quel preteso sacramento, come quella sacra ed onorevole istituzione s’interdice a quelli che appunto
sono chiamati a dar esempio, ai pastori, ai
religiosi. Al quarto secolo cominciasi ad esaltare il celibato, non però senza controversia, e
sino al decimo secolo, molti ecclesiastici vivono
in istato di matrimonio. Il famoso Ildebrando,
il prepotente Gregorio VII, fu quello che distruggendo la legge primitiva del Creatore,
proibì con ogni rigore il matrimonio ai preti,
in cui voleva aver devota milizia.
I varii digiuni, cui s’attribuisce virtù d’espiare
i peccati, sono per l’importanza che vi si attribuisce, non meno contrarii al principio santo
e spiritualissimo della morale cristiana che alla
purezza del domma della redenzione. La quaresima, per essero la pratica più antica, non
risale però al tempo degli apostoli. Il digiuno
dei quattro tempi è del tempo di Leone I (1460];
in Francia fu stabilito da Carlo Magno (769),
e non fu generalmente fissato che da Gregorio VII all’undicesimo secolo. Quello delle rogazioni viene da Mamerto vescovo di Vienna
nel Delfìnato (5“ secolo). — Ad ogni più vano
formalismo attribuiscono efllcacia. Si fa poi precetto del segno della croce che al terzo secolo
s’introduceva per mera forma ; alle campane
ordina papa Giovanni XIV di dare il battesimo
(965) ; dalla fine del decimo secolo adoperasi
acqua benedetta per la consacrazione dei templi.
Volendo dire d’ogni uso cui la Chiesa papale
attribuisce grande importanza, non si finirebbe.
Ciò che è più significativo si è che per stabilire
quelle cerimonie, e dar loro tanta importanza,
bisognava nascondere la Sacra Scrittura; e che
da quando fu riposta altamente in luce, al tempo
della riforma, il papa ha sempre avuto cura di
metterla a capo dei libri proibiti !
La formazione del papato è pur sotto varii
aspetti, e non soltanto relativamente all’organizzazione della Chiesa una grossa eresia, anzi
è la pianta che ha prodotto le altre, e che merita perciò attenzione troppo speciale perchè
potessimo qui toccare di quella materia.
Ogni evangelico sa dunque facilmente ove
era la sua religione avanti il 16", avanti il 12°,
avanti l’S" secolo, avanti il quarto ; egli sa che
era noi Vangelo perchè nulla ammette di più e
nulla di meno. Ma può il romanoavere la stessa
coijnizione della religione sua? Può egli sapere
da dove proceda c dove finirà? — Può efili
vantarsi di una religione antica, quando uno
dei dommi di essa non ha ancora compiuto
cinque mesi ?
Il GRAKO DI SEMENTE
CADUTO NEI CAMPI (1).
.1.
Nel mese di giugno 1853 una donna giovaue
della Francia meridionale, che spiccava foglie di
gelso in vicinanza alla grande strada, vide passare della truppa ; e mentre andava ella pensando
in cuor suo alla sorte che potrebbe loro sopraggiungere, due soldati del treno, .stanchi per l'ar^
dorè del sole e per la marcia, vennero a fermarsi
vicino a lei e a chiederle quanto cammino rimaneva adjessi onde arrivare al prossimo villaggio.
— « Un chilometro », ella rispose (12 minuti).
— « Voi non abitate lungi di qui? » riprese l’un
d’essi. — «No; la mia casa non è che a pochi
passi ». — < Ho molta sete I » disse l'altro soldato
che desiderava troncar la conversazione ed entrar ben presto dal bettoliere del villaggio. —
< Se volete, andrò io stessa a cercarvi da bere e
ve lo porterò qui ». Ciò detto, la giovane donna
s’apparecchiava a togliersi la larga bisaccia nella
quale ammucchiava la sua ricolta. — « Grazie ,
non abbiamo tempo da fermarci d. — « Ditemi ;
di che religione son eglino colà nel vostro villaggio ? » replicò il primo interlocutore , nominato Giuseppe M. — « Eh !.....ve n’ha d’ogni
specie », rispose la donna, che aveva allacciata
la sua bisaccia alla cintola onde ripigliare il lavoro ; c vi sono de’cattolici!, de’protestanti, ed
anche molti... pagani ». — Il soldato parve riflettere ; calò diritto il fucile dinanzi a se , e
appoggiandosi sull’estremità della canna ; « Io
non ho mai veduto protestanti (soggiunse). Vuolsi
ohe fra loro si trovi della buona gente. Per me,
amo tanto gli uni quanto gli altri, purché sieno
onesti... Siete protestante voi? » — « Si » ; poi
aggiunse d’un tuono più grave : c ma di più , io
sono cristiana ».—« Oh! noi siam bene tutti cristiani alla fine ! (esclamò il soldato). Io aveva una
madre assai bigotta; mi fece andar alla messa,
fui battezzato e cresimato...» — « Si, ma la
Bibbia ci dice che il battesimo che salva è la
promessa d’una buona coscienza davanti a Dio ».
— « E vero ! » ripigliò il militare sempre più
pensieroso e girando e rigirando il turaccio nella
canna del suo fucile... ; « è vero ! ma noi siamo
eziandio molto giovani per riflettere a tutto ciò:
quando saremo vecchi...»
La donna , che fin qui aveva continuato a cogliere le basse foglie dell’albero , si rivolse al
giovane soldato : « E chi vi assicura che voi diverrete vecchio ? Sapete pure che non possiamo
darci la vita noi stessi, che non la nostra volontà fa battere il nostro cuore...»
Ambedue sorpresi da questa riflessione, come
se Tavessero fatta essi medesimi per la prima
volta, i militari si rimirarono. — «Mai (ripigliò
GiuseppeM.), mai non udimmo alcuno ragionare
come voi ».
—«Sapete leggere?! chiese la giovane donna.
— « Si ». — « Avete voi letto la Bibbia? » —
« No ». — « No ! eppure è il libro di Dio ; è il
libro che ci ammaestra a conoscer Lui e noi
stessi : è il libro che c’insegna ciò che dobbiamo
fare ond’essere salvati». — «Io mai non lessi un
tal libro! » replicò il soldato, guardando con distrazione il numero scolpito sul bottone della
(I) Togliamo questa narrazione del tutto autentica dall’ottimo periodico francese la Vie chrètiennf, rjie da poM
tempo si pubblica a Vnlenri'.
sua manica.— «Prendete (ella soggiunse); ho qui
due piccoli libri che son tratti da quello; potranno farvi del bene». E ciò dicendo, <»vava dalla
tasca, non senza precauzione, i due trattati (I) di
cui ella si era provveduta il mattino per tutt’altro
scopo.
Il giovane militare osservò i libriccini , poi
adocchiò il suo camerata con un gesto che significava: « A che ciò? » Ma Giacomo N..., di luì
compagno, il quale più non pensava nè alla sete
nè all’osteria, stese la mano onde prenderli. —
«Bene, bene! (diss’egli sorridendo) date egualmente : non sono voluminosi e li avremo tosto
letti ». — « Ma (interruppe la donna, ritirandófi),
non vogliate prenderli per sciuparli o per cortei
sia: se non li volete leggere, lasciateli; serviranno
per altri ». — « No, 'io vi prometto di leggerli e
d’averne cura ». — » Allora, prendete (ella soggiunge dandoglieli): il Signore ne benedicala
lettura ! »
I due soldati si riposero il fucile sulla spalla .
congedaronsi e ben presto disparvero.
La giovane donna li seguì cogli occhi, e quando
più non li scòrse, la sua anima sollevossi a Dìo
per dirgli con fervore : « Si, o Signore onnipotente e misericordioso ! fa ch’eglino leggano, è
benedici questa lettura ».
Erano trascorsi diciotto mesi , e la giovane
donna aveva dimenticato la sua conversazione
coi due soldati , quando, un giorno dell’ultimo
inverno, in cui non era guari che il di lei marito
si trovava lungi dalla casuccia per un lontano
viaggio, un militare apparve nella corte ; indi ,
fermandosi all'improvviso eoa sorpresa: « Io mi
inganno ». diss'egli ad alcuno che sembrava seguirlo, « io m’inganno ! »
A queste parole, la donna che lo contemplava
attraverso l’invetriata d’una finestrella, ^i trovò
in grande conflitto fra il desiderio di aprire l’uscio ad uno straniero che pareva cercasse qualche cosa, e il timore d’introdurlo in casa mentre
ella era sola. Considerò di nuovo lo sconosciuto ;
alcun che d’istintivo le suggerì che la di lui fi- ■
sionomia era il riverbero d’un cuore onesto ;
aperse dunque la porta e si mostrò..
Non appena il soldato la vide : « Io non m’inganno ! vieni ! vieni ! » gridò al suo camerata. —
Ed eccoli ambidue con armi e bagaglio accanto
alla giovane donna sorpresa ed assai poco rassi- ,
curata. Nondimeno aveavi nei lineamenti di
i
questi due giovani un’espressione di gioia cosi
grande e profonda, ch’ella si rimise alquanto
dalla sua primitiva paura. — « Dunque voi non
ci riconoscete ? » disse quegli dei due che s’era
presentato il primo. « Ah ! vi riconosco ben io! »'
aggiunse con voce alterata. — E perchè la giovnne donna esitava ancora a stendergli la mano:
« Come ! voi non mi ravvisate ?... » — « No ,
veramente ! chi siete ?» — 5 Prendete (diss'egli,
poggiando il fucile contro il muro e mettendosi
a cercare nel suo cappotto) ; voi riconoscerete
almeno questi due libriccini ».
Essi erano assai vecchi e portavano le impronte
di lungo e rude servigio. — Alla vista dei due
Trattati, una luce balenò per l'anima della giovane donna : si risovvenne 1 II suo volto si rischiarò e con viva commozione strinse la mano
del soldato. Lagrime sgorgarono da tutti gliocchi.
Non potendo parlare in questo momento, tutti e
tre dovettero serbare per un istante il silenzio ( ma
tale silenzio era assai eloquente. Sulla fisionomia
dei due giovani si dipingeva una felicità indescrivibile .nella quale aveavi ad un tempo gratitudine,
affezione e rispetto ; sulla fronte china della giovane
(l) Questi due. trattati erano ; Himnnr un riposo ttl
piipolo di Dio e / piaferi mondani.
3
donna scorgevasi allora l’interna adorazione per
le vie misericordiose del Signore.— «Possibile!»
diceva a se stessa, parlando aH’amico invisibile
del cristiano, .« possibile, o Signore, che tu ti sii
degnato d’esaudirmi in un modo cosi mirabile! »
— « Vi ricordate » riprese alia fine il giovaue
soldato che teneva ancora i Trattati in mano,
* vi ricordate dell’ultima parola che mi diceste
dandomi questi libri? » — « Si ». — « Ebbene !
dappoi, ella non cessò mai di echeggiare nelle
mie orecchie e di vibrar nel mio cuore fino al dì
che lessi...... e Dio benedisse alla mia lettura ».
— « Ch’ei sia lodato ! » soggiunse lentamente la
donna con voce dolce e solenne.
Dopo d’averli fatti sedere vicini ad un fuoco
screpolante e di cui le sembrava, tant’era giuliva
in cuor suo, che mai la fiamma non fosse abbastanza viva, ella si dispose a preparar loro in
fretta iiua colezione frugale. — c Oh ! peccato,
peccato che mio marito non sia qui! (diss’ella),
quanto avrei desiderato ch’ei vi vedesse !___»
— « ¡^oi desideravamo ardentemente rivedervi
e ringraziarvi. Molto tempo prima sapevamo che
la nostra compagnia doveva attraversare questo
paese ed aspettavamo impazienti il momento
della partenza. Giunge alla fine ; ma giudicate
del nostro sconcerto ! l’ordine portava che la
compagnia dovesse passare per altra via. Temendo assai il nostro comandante e pensando
che da qualche tempo ei fosse malcontento di
noi, non osavamo chiedergli di fare una deviazione per venire da questa parte. Rinunziare al
vedervi prima di partire per la Crimea ci era impossibile ! Neirangustia nostra ci mettemmo a
pregare, io e il mio camerata, affinchè il Signore,
che tiene tutti i cuori in man sua, ci rendesse
favorevole quello del comandante. Ma, nuova
sorpresa ; invece d'un rifiuto, come noi temevamo, egli ci ha dato il permesso senza esitare,
senza aggiungere una sola parola. Avremmo potuto eziandio non trovarvi in casa o, i)on discoprire la vostra dimora. Ma Iddio è cosi buono
che volle esaudirci in ogni punto ».
Cominciarono allora i partiaplari del loro colloquio. Eglino avevano ietto e riletto i due Trattati: poi erano stati indotti a prestarli ad altri e
ad altri ancora. Jn se^uitb avevano comperato
de' Nuovi Testamenti ^ i- quali del tutto li condussero a Gresil Cristo, il cammino, la.rm'ià e la
vita. Nata appena, la fede loro era stata sottomessa ad assai dure prove : derisioni da una
parte, difficoltà e piccole molestie dall'altra, ecc.
Ma essi, perdurando, avevano trovato grandissimi incoraggiamenti: alcuni de' lor camerati
eziandio avevan finito per comprendere l’Evangelio. Infine, per dirlo in breve, erano già otto
nella compagnia che si riunivano a quando a
quando per leggere e pregare insieme.
(Continua).
NOTIZIE RELIGIOSE.
Torino. — Ieri l’aula senatoria diede al pubblico che vi era afi'ollato, lo spettacolo poco edificante di un certo gioco, che in símil luogo non
si sarebbe^ai aspettato. Si sa che nel novero
dei motivi addotti dal Ministero a sostegno del
progetto di legge per l’abolizione dei conventi
trovavasi la necessità di sgravare il pubblico erario della somma di circ^ un milione che dallo
Stato veniva annualmente corrisposta ai parroci
più bisognosi. Si sa altresì che i clericali non
lasciarono via intentata onde far respingere dai
senatori 1 aborrito progetto. Ora che avvenne nel
giorno di ieri ? Quel partito, probabilmente con
vinto deH'inutilità di tutti gli sforzi fin qui fatti,
si decise a tentare il supremo, c nel principio
della tornata sorse monsignor Callabiana dicendosi incaricato dall’Episcopato, a ciò autorizzato con breve pontificio, ad offrire al Governo
l'annuo milione di cui si volea sgravata la Finanza , a patto che venisse il progetto ritirato.
Il Governo chiedette 24 ore di tempo per deliberare, e oggi s'aspetta la sua risposta, che ci pare
non possa essere dublàa. Ma chi non comprende
come dal suo stesso rifiuto si appresti a valersi
per rovesciarlo.il partito che vediamo procedere
con tanta unanimità, unita ad una scaltrezza che
non può essere superata? I.e circostanze nostre
sono dunque gravissime; e da ogni cuore cristiano deve erompere la preghiera : « Iddio protegga le nostre libertà ; Iddio protegga il Piemonte ».
Fra.ncia. — Il corrispondente parigino di un
giornale ultramontano dei paesi renani[la Deuiic^e
Volh-Halle) gli partecipa certi fatti poco noti, dai
quali conclude, con rammarico, che il governo
francese nòn vede in questo momento con favore
la scuola ultramontana. Perciò, quando teitè il
vescovo di Chartres pubblicò una memoria in
difesa delle libertà gallicane^ un opuscolo apparve
sotto il titolo di Risposta d’un ultramontano; il
procuratore generale fece tosto chiamare l'editore
e lo stampatore di tale scrittura, e dopo aver loro
indirizzato una severa ammonizione, li minacciò
di privarli della concessiono in caso che pubblicassero di nuovo opere simili; naturalmente
VUnivers non fece motto di questo incidente. I^a
medesima corrispondenza mostrasi pure assai
malcontenta della desisione del Consiglio di Stato,
il quale, benché tutto composto di laici, volle che
la bolla sull’immacolata Concezione fosso rivestita del «uo visto prima d'eàaere pubblicata.
In&hiltbrra. — Da un quadro statistico inserito in un giornale inglese, e che sembra compilato con molta cura, risulta che ventisei società
di missioni, sparse nel mondo protestante , in
Inghilterra, in America, inGefmania, in Isvizzera,
in Olanda, in Francia, ecc., hanno ricevuto, durante l’anno 1853-54, la somma di fr. 19,035,000.
Di più, nella sola Inghilterra esistono cinque
società d’evangelizzazione a pro degli Israeliti,
che raccolsero fr. 1,203,000. Sommati questi due
numeri danno il totale di circa 20,240,000 fr., che
si può riguardare come il tesoro, in meno anziché in più, dell'opera missionaria fra la cristianità protestante.
Infatti nelle ventisei società menzionate non
figurano gran numero di altre associazioni missionarie meno considerevoli o che si proposero
uno scopo speciale, come a cagion d’esempio la
Società delle Missioni patagoniche, quella pel
mantenimento delle scuole fondato nei paesi
evangelizzati, ecc.
Dietro il suindicato quadro statistico si possono
valutare ad altri 20,000,000 di fr. le somme ricevute nello stesso spazio di tempo dalle altre
società religiose protestanti: bibliche di educazione, di trattati religiosi, di missioni interne, ecc.
Laonde giugnesi a più di 40,000,000 di fr. consacrati liberamente ogni anno per la fede rera
e l’avanzamento del regno di Dio. E dieci volte
di più all'incirca di quello' che riceve annualmente la famosa società cattolica-romana ile propaganda fide.
PotONiA. — Scrivono da Varsavia in data del 3
febbraio, che i missionari inglesi impiegati nella
Polonia russa per l'evangelizzazione degli israeliti, ricevettero dal governo l ordine di lasciare
il paese, e che Je capj>elle. i libri, la hfamperia
e l’opificio di legatura furono confiscati c posti
in vendita. Questa missione apparteneva alla società di Londra per la conversione dei giudei:
comprendeva quattro stazioni ; di Varsavia, di
Lublino, di Suwalki e di Petrikau: una dozzina
di agenti erano all’opera e cominciavano a raccogliere alcuni frutti dei loro evangelici lavori.
La distribuzione dei libri santi si faceva su tutti
i punti con successo, e. Tanno :icorso, otto israeliti convertiti ricevevano il santo battesimo a
Varsavia, dopo d'avere per lungo tempo dato
saggi della sincerità loro.
Canada'. — Conversione di un prete cattolicoromano.
Si legge nel Semeur C’anadt'en. ; — « Abbiamo
il piacere d’aununziare che il signor Giuseppe
Dallaire, in prima curato a S. Giovanni Crisostomo a Rigaud, a Henryville, a Farnham e a
Lacolle, ha testé abbracciato la religione evangelica. »
BOLLETTLXO POLITICO.
Lunedi (23) ebbe luogo nella Camera dei Senatori la prima discussione della logge di soppres-^
sione dei conventi : le tribuno erano zeppe di
cittadini. Il senatore Musio parlò iu favore , a
lungo e molto bene : a lui succedette il vescovo
Rillet, leste una specie d’omelia contro il progetto, s’intende, intessuta de’ soliti e rancidi argomenti che nulla argomentano : indi parla in
favore il senator Mameli e con una facondia non
comune ; riscosse ripetuti applausi. Martedì
sorsero a combattere la legge specialmente il
maresciallo La Tour ed il marchese Luigi Collegno: la sostennero il conte Pinelli e il cav. Siocardi ; se i primi segnalaronsi per ingiurie e vacuità, i secondi si distinsero per dignità, sapere
ed eloquenza. — (Vedi il seguito alle notizie religiose).
— Seguita l’imbarco delle nostre truppe ; la
pirofregata il Governolo accoglierà l’intero quartier generale. Si erede che la spedizione vada di
filo a Balaklava.
— Domenica scorsa tutto il naviglio inglese
alzò bandiera italiana.
— Il magnifico vapore il Crœ«u fu incendiato a
poca distanza della spiaggia. L’intiero equipaggio
potè salvarsi, ma non i viveri in quantità grande
di cui era carico. Si valuta la perdita nostra
a 400,000 fr.
— Dopo la duodecima conferenza di Vienna ,
rimasta anch'essa, dic«si, senza conclusione, leriunioni sono state sospese: Russell e Druyn
hanno preso congedo.
La Gazzetta di Wors pretende che l’Austria
persisterà nella sua neutralità.
— L’imperatore e l’imperatrice de' Francesi ritornarono a Parigi. .
L’Indépendance seguita a parlare della gita
di Napoleone in Oriente ai primi di maggio.
Corre voce che sarebbe affidato all'imperatore il comando delle armate alleate.
— Il nuovo prestito inglese di 400 milioni di
franchi venne aggiudicato al sig. Rothschild. —
Il caucelliere dello scacchiere presentò alla Camera dei Comuni il bilancio pel 1856. Gl’introiti
son calcolati a 63 miliopi di sterline, e le spese
ad 86, quindi il deficit sarebbe di 23 milioni di
sterline (575 milioni di franchi), — Si parla del
prossimo viaggio della regina Vittoria a Parigi.
— I giornali francesi e inglesi contengono
molli dispacci sul bombardamento di Sebastopoli ; si dice eziandio che sia stata aperta nn»
4
breccia, e che si voglia dare l’assalto subito dopo
il bomaardamento.
— La Russia ha dichiarato di non poter accettare la riduzione della sua flotta , ma di poter
considerare l'Eusino come un mare comune ; è
dietro ciò che Druyn e Russell abbandonarono
Vienna.
— Si ripete il buon successo degli alleati nella
notte del 13 al 14: avrebbero preso i ridotti sulla
linea sinistra di attacco.
¡VOTIZH IMPORTANTISSIMA
Il Ministero in seguilo all’accaduto di ieri
(V. Notizie religiose Toriso), ha dato la sua
dimissione che è stata accettata. Il generale Durando si sarebbe incaricato della formazione di
un nuovo gabinetto, ma è poca la probabilità di
riuscita.
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11 frate, volumetto in-16“ di 42 pag., prezzo
10 cent.
Questo libretto contiene, sotto forma di dialogo avuto nelle vicinanze di Chieri, tra un frate
cappuccino e chi scrive, una semplice ma vittoriosa confutazione della supremazia papale, e
delle dottrine a questa attinenti. Questo opuscolo non è traduzione, ma puro prodotto del
nostro suolo , e foriere , ci giova sperarlo ,
di altre pubblicazioni , che appunto per essere
sorte d'infra noi, assai meglio che non le traduzioni d’opere straniere, soddisferanno agli spirituali bisogni dei nostri concittadini.
Ehbat.\-Cokriiììì. — Nel numero antecedente,
alla 1* colonna della 1» pagina, linea 3*, invece
di due leggasi tre.
Cironso Domenico gerente,
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Gonferente sol prineirli della Fede protestante, e
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5« id. IBeneixi delia RKorma» 0 20
6» id. 1 doveri del Riformati b 0 20
La CoafessioDe, Saggio dpmmatico-storico,
per L. Desanctis; in-16® . ...» 0 25
La Sormsione apostolica, del medesimo; in-16» 0 20
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Esposte dei principali motivi che mi hanno indotto a iaseiare la Chiesa tisana del Trivier,
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gli Evangelici, per P. Geymonat, ministro valdese ; in-12® di 92 pag. . . » 0 30
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IVnovo Testamento, per G. Diodati, pre
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assicurarsi che tutti gli avvenimenti della
vita saranno felici; in-12® . . . . » . 0 10
La dottrina cristiana secondo la parola di Dio ;
in-12®...........» 0 10
Il Frate; in-12® ........» 0 10
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Gcbrnkt: in-12» di 263 pag. ...» 0 80
Vita e martirio di Pomponio Algierì napoletano,
I® fascicolo delle Letture Evangeliche;
in-12® di 48 pag. i, » 0 10
foglietto di controversia, nel quale trovansi
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La vera Croce; in-16®......» 0 10
La Vallesana; in-12®.......> 0 05
11 Compagno della Bibbia ; in-8® ...» 1 25
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— Qui i soin in-8».......» 0 80
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DE PRESSENCÉEDi(.L«Rédemptenr;in-8® 5 —
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térielle, décadence morale in-8®.
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salions protestantes comparées sous
le triple rapport des lumières, du
bien-être et de la moralité; 2 vol.
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10 —
MUSTON A. L’Israel des Alpes: 1« histoire
complète des Vaudois du Piémont
et de leurs colonies; 4 vol. in-8® » 15
— Les Vandois des Alpes italiennes de 1685
à 1694 ; poème in-8® gr,. . . » 3
DU MOULIN G. le loneKcr d« h foi, ou
Défense de la confession de foi des
Églises Réformées de France contre
les objections du sieur Amoux jésuite; in-8®.......» 3
BONNET Jules. Lettres de Jean Calvin; 2 vol.
in-8® 12
'WETHERELL E. Le monde, le vaste monde;
2 vol. in-8®...... . » 4
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Prières chrétiennes à l’usage des familles ;
1 vol. in-8®.......» 4 50
Harmonie des Évangiles; Méditations religieuses pour servir au culte domestique ; 2 grossi vol. in-8® , . » 5 —