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ANNO LXXOT
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Torre PelHc^ 24 &4ig1io 1942-XX
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L’ECO DELLE
Rlffuardete alla roccia onde foste tagliati
(Isaia UM)
!fe<eÉfiamaBa«BleB da»lie«- Cl»l<
Vaia«»«
Nulla sia più forte della vostra fede 1
, (Qianavello)
Italia e impero
Estero
ABBONAMENTI
. , . Anno L. 15 - Semestre L. 8
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15
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DlreHore i t>rel. QINO COSTMWi
INIBTRAZIONE: Via Carlo *’’*"tf„\dese I*
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Ogni cam, umcuru^^osta una lira
Cent. 30 la copià
Lfl FREQÌlIERfl DI UN 5EKVIT0KE |0n ^engianin e «©vaglio
Oh! Eterno ascolta la mia'’preghiera^
porgi l’orecchio alle mie supplicazioni;
nella, tua fedeltà e nella tua giustizia,
rispondimi. (V. 1).
Oh! anima mia, vedi tu come il Salmista, nel fulgore della sua gloria terrena, invoca la fedeltà e la giustizia dell’Eterno? Egli pone avanti la sua propria indegnità, le sue supplicazioni, e
tu ti amareggi ancora sovente perchè ti
pare che la tua giustizia e la tua fedeltà, (il merito • delle tue buone opere!)
non hanno ancora attirato su di te le
giuste benedizioni dell’Eterno!
E nofa venire a giudicio col tuo servitore, perchè nessun vivente sarà travetto giusto nel tuo cospetto. (V. 2).
Ricorda l’esperienza del’apostolo, oh!
anima mìa.
Una sola cosa egli sapeva: che era
peccatore, l’ultimo dei peccatori, e che
il Signore era venuto per salvare i peccatori; lui. Paolo, l’ultimo dei peccatori;
la misericordia di Dio: l’unico fondamento della nostra speranza. Ricorda
l’esperienza dell’apostolo, e guarda con
fiducia alla cróce di Cristo: li è manifesto il giudizio che ha un solo nome:
grazia. Grazia che ti rivela a te stesso,
con le tue macchie e con le tue ombre,
con il tuoi peccato. « Questo Egli ha
fatto per me », ed io, che posso fare
per Lui, se non battermi il petto, come,
un giorno, nel tempio, ü povero pub-'
blicano?
Poiché il nemico perseguita l’anima
mia; egli calpesta al suolo la mia vita;
mi fa abitare nei luoghi tenebrosi come
quelli che son morti già da lungo tempo. (V. 3).
Tu pensi alla persecuzione esteriore,
o anima mia, e quasi ti vuoi gloriare;
se gli uomini minacciano, tu ti senti
forte: non praetíalébunt. No, certo non
prevarranno; anzi la prova rende l’uor
mo più forte. E ricordi con fierezza l’esempio dei padri che hanno dimorato
nei luoghi tenebrosi ed hanno tenuto
duro, fino alla morte, anzi oltre la morte.^'.Ma bada, non gloriarti, chè per avventura già tu non sia vittima delle ser
duzloni del Grande Nemico: il Tenta- ,
tore che con lusinghe e promesse ti
condurrà nei luoghi alti, nei grassi pa- '
scoli dove tu ti addormirai senza cure,
per svegliarti nelle tenebre del dubbio,
dell’abbandono, dove regna il freddo
dei sepolcri.
Il mio spirito è abbattuto in me, il
mio cuore è tutto smarrito dentro di
me. (V. 4).
L’angoscia che non si può descrivere;
il tormento che l’amico nasconde all’amico, e che pure gli uomini leggono nel
nostro volto, sentono nelle nostre parole: Dio sembra lontano, Dio sembra
nascosto. L’ora buia che viene per tutti:
la via che sale verso il monte, divenuta
un sentiero pieno di rovi; il sole nascosto dalle nubi; la meta che splendeva
nella luce dell’alba, svanita nel crepuscolo dì un tramonto pieno di nc^talgica malinconia.
Io mi ricordo dei giorni antichi, io
medito tutti i tuoi fatti; io rifletto sull’opera delle tue mani. (V. 5).
Ma Egli è fedele, ohi anima mia!
Gli amici si sono allontariati; nell’ora
della tentazione l’opera degli uomini ti
è apparsa quale essa è; un tessuto di
fatti malvagi; un contrastente operare
di scopi loontrastanti: ognuno per sèi
Quanta amarezza il riflettéjre sull’opera
delle mani degli uomini: la torre di Babele, che minaccia empiamente il cielo
troppo alto: la confusione delle lingue
e la diversità dei cuori.
Ma Egli è fedele. La Sua Parola, l’opera dele sue mani, la Croce, parlano a
te: Questo è il mio corpo.,.; questo è il
mio sangue.,.., medita; riflettt, non dimenticare.
Io stendo le mie mani vèrso te; l’anima mia è assetata di te come terra
asciutta. (V. 6).
Come terra asciutta: arsa dal sole,
disseccata dal sole; tutte screpolature;
una terra che sembra senza promesse,
arida, sterile. Ed edeo una benefica
pioggia scende dal cielo: la terra asciutta si riveste di un manto verde, i semi
nascosti germogliano ancora: la terra
asciutta porterà frutti e messi per Tuomo!
E il mio cuore è arido. Ma un’esperienza ha egli fatto: come la terra egli
rivivrà in fiori e frutti di amore: vi è
una fonte di acqua viva che gli ridarà
la vita; bisogna morire.^ neH’ajrsura del
sole, per rinascere in freschezza di vita.
Affrettati a rispcmdermi, oh Eterno;
lo spiritò mio vien meno, non nascondere da me la tua faccia, che talora io non
dwenti simile a quelli che scendono nella fossa. (V. 1)- .
Il bimbo, sulla riva del mare, è rimasto sugli scogli a giocare, e la marea ha
cominciato a salire; avrebbe potuto fuggire, ma la gioia del gioco era troppa:
ha tardato; ora non osa più muovere i
piedini e grida alla m'adne, che s’affretti; ora, ogni minuto gli sembra recare
la morte.
E l’uomo saggio gli farà, a casa, un
lungo discorso, perchè egli è saggio, gli
dimostrerà che non bisogna aspettare
che sia tardi, che la mamma potrebbe
non essere lì, e che, sopràtutto, è inutile gridare: affrettati, alla m,amma che
vede, che sa. x
E’ mutile, ma domani ;il bimbo dimenticherà il saggiò discorso, e griderà
di nuovo: affrettati.
Affrettati a rispondermi, oh. Eterno;
sono come im bambino lo spürito mio
vien meno.
Fammi sentire la mattina la tua benignità, poiché in Te mi confido; fammi
conoscer la via per la quale devo camminare, poiché io elevo l’anima mia a
Te!(V. 8).
Esulta, oh, anima mia! 'Tu gridi al Signore perchè Egli t’ha chiamato: e tu
sai che la tua invocazione ha già la sua
rispasta, la tua angoscia là sua benedizione: la luce che viene dairalto" sulla
via che rimane dura e faticosa; ma* Egli
t’ha preso per la mano, e cammina con
■'te. '„■,;■.
Liberami dai miei nemici, o Eterno,
io cérco rifugio presso di Te. (V. 9).
Sono la tua creatura, oh! Dio mio, l’opera delle tue mani, e tu proteggimi
dall’iniquo usurpatore che, a guisa di
leon ruggente, va intorno Cercando chi
divori. .
La forza dei miei nemici già vacilla;
già cedono il campo e son dispersi, chè
la tua mano è potente. ‘
Ma gloria sia a Te, in Cristo Gesù,
per cui t’invoco.
Liberaci dal Maligno.
Insegnami a far la, tua volontà, poiché tu. sei il mio Dio; il tuo buono Spirito mi guidi in terra piana. OÑ Eterno,
vivificami, per amor del tuo nome; nella tua giustizia, ritrai l’anima mia dalla
distretto. (V. 10-11).
E la grazia sarà compiute bella disciplina di ogni giorno; la vite non più
agone per un orgoglio smisurato, per una
volontà che di sè solo si cura, ma una
scuola di interiore disciplina per imparare che, nonostante tutto, noi- possiamo, noi dobbiamo diventare collaboratóri del nostro Maestro. Deh! comerimpallidi'scono i concetti umani di scuola,
di diisciplina, dì conoscenza. Pensate:
collaboratori del nostro Maestrò:' non
sono più io che vivo, che combatto,
che lavoro, ma Cristo in me che opera
per me! r. e.
4 H- s.
■ Nacque, come lo dichiarano i registri
della parrocchia di San Giovanni,' il 17.
settembre 1740; si chiamava Michele
Gonin,. di Davide e dì Anna Muston.
Altri, invece ha voluto identificarlo con
Giovanni Gonin, di Paolo Gonin e di
Margherita Gille. Comunque la cosa ha
un’importanza relativa, poiché i documenti che parlano di lui lo chiamano
semplicemente col suo cognome: « il
nostro Gonin». Vale a dire che della
sua giovinezza noi sappiamo poco o
nulla, dovette imparare a leggere ed a .
•scrivere, cosa, non tanto facile allora,
perchè sia che risiedesse ai Gonin, sia
che dimorasse ai Bellonatti, ai Valdesi
non era permesso di avere scuole in
San Giovanni; perciò egli dovette, ancora bambinello, allenarsi alla marcia
per raggiungere la scuola più Aucina; se
ne pariiva allegro: la Bealera dei Peyrotti gli dava la nota al fischiettare, e ì
bravi contadini che si recavano al mulino dei Peyrotti gli davano le parole
delle vecchie oomplaintes o delle canzoncine, m,agari un po’ profane. E co.si,
i un passò dietro l’altro, il nostro Gonin
se ne arriva alle Sonagliette dove, sul
territorio di Angro^a, Isi apriva «la
scuola grande ». Poi ancora tacciono i;
ddcaimenti, che non parlano mai di .lui,
fino al... 1828, dove lo troviamo stabilito, lui e sua moglie à Ginevra, gte da
molti anni, vecchio, carico d’anni-e ricco d’esperienza, centro di una piccola,
fervente adxmanzà dove si prega peir il
Risveglio. E di lui parla F. Neff, l’apostolo instancabilé, il Risvegliato, in una
lettera-rivolta « Ai Valdesi di Piemonte », in data 14 maggio 1828, pubblicata
da A.'Bost; Lettere di F. Neff.
Ne traduciamo una parte, Tintroduzione, dove è tratteggiata la figura del
nostro Gonin, '.ed allora forse i nostri
lettori, ci scuseranno se ci siamo attar- •
dati a rievocare, dopo la campagna d’aplpesHó 1942 questo Sen Gianin oscuro,
nato nel 1740..
E lasciamo la parola a Neff:
« Cari amici e fratelli in Gesù Cristo,
Il mio cuore esulta di tutte le buone
notizie che mi date dielle Vostre Valli;
[dove il RisMeg^lio aveva dato buoni
frutti e non aveva ancora degenerato
nel settarismo] e quanto maggiormente
mi rallegrerei se potessi venirvi a visitare; m,a la mia salute, lungi dall’essere migliorata, è più debole dello scorso
autunno...
Abbiamo qui, a Ginevra, un Valdese
dì nome Gonin, del comune di San Giovanni, quartiere dei Gonin, che ha lasciato le Valli da molto tempo, e non vi
ha più parenti stretti. Convertitosi nella sua giovinezza per meZzo dei Fratelli Uniti (Moravi), egli era rimasto quasi
solo, come un carbone sotto la ce aere,
dtirante i lunghi anni di morte e di incredulità che haimo preceduto il temiK>
del risveglio religioso: quattro o cinque
persone unite intorno a questo fedele discepolo di Cristo hanno formato, durante
più dì trent’anni il solo focolare di vita
cristiana che esistesse a Ginevra. E’ da
queste piccola lampada,„aìccesà in tm
luogo oscuro, che il Risveglio si è sviluppato fra di noi; e di qui è stato a sua
volta riportato fra voi.
Pur tuttavia, pur benedicendo il Signore del Risveglio delle nostre regioni ginevrine, il Venerato fratello Gohìn
sospirava e pensava ai suoi cari compatriotti. «E i nostri Valdesi? - ripeteva
egli spesso; - se Dio mi (concedesse la
grazia di vedere i loro cuori rivolgersi
verso il Buon Pastore, io non avrei più
nulla da desiderare in questo mondo ».
Con quale gaudio questo venerando
vegliardo ha udito le ultime notizie
delle Valli; lacrime di gioia colavano
sulle guancie rugose; infine, alzate al
cielo le sue mani tremanti, si è messo
a recitaone il cantico di Simeone: « Lasciami ora, oh! Signore, andare in pace... » Quando poi gii abbiamo detto
che Voi avete fissato, nelle Valli, l’ora
di mezzogiomo per .|>regare tutti, in
tutte le case,, per Tavanzamento del
Regno di Dio nelle Valli, egli ha detto
alla sua buona vecchia moglie: « Anche
noi vogliamo pregare con essi... io non
li conosco perchè non erano nati 0|uando ho lasciato il paese, ma li porto, tutti
nel mio cuore ». .
Durante trent’anni il solo focolare
cristiano »...
Vale la pena di non dimenticarlo.
o. l.
Lungo la strada; una delle tante stra-.
de; come tutte le altre strade.
il fotografo si è seduto e guarda: lo
sfondò delle montagne che si profllalano nette neU’azzunx^ in cui qualche
galoppata di nubi, p<»tete dal vento,
fa un bizzarro gioco di luci e di ombre,
è troppo attraente per non impressionare una lastra! Ed il fótografò si immerge in calcoli complicati di minuti di
posa, in studi complessi di luce e controluce, led è finalmente, quasi- pronto.
Per la strada la gente va e viene,
viene un gruppo di giovinceMi, allori,
spensìe(rati, che non siembrjsjnjo molto
cattivi; e viene una bicicletta, una signorina in bicicletta; è in regola con
-tutti i dettami della moda (la,signorina
beninteso)’, per quanto anlche la bici-detta non scherzi: è nuova, arcinuova;
la veijnice (della biciclette beninteso)
luccica che è un piacere; vérde è ladsicicletta; giallo rosso il volto ddla pari roncina. I punti sono preziosi e la si gnorina (indubbiamente fa pialcere di
viedere delle persone che sanno fare
economia nei metri di stoffa dei lóro
vestiti!) (« E’ curioso, diceva una buona
vecchia' mamma, una volta avevamo i
vestiti lunghi e larghi, e si spendeva
poco; oggi, più i vestiti di mia figlia diventano coirti, e più mi tocca spendere! »), dunque dicievamo, la signorina
se ne veniva allegramente, variopinta e
succinta, con la sigarette in boeca; uno
spettacolo non eccessivamente rarO) si*
garetta forse a parte, oggi che provridenziahnentè i giormà di festa^ le sigarette non si vendono più. Niente d’interessante adunque peir la lastra del fotografo; rna per i suoi orecchi invece sì.
Eocoiti’finfatti che il mio gruppo di
giovincelli si sente in dovere di esprimere la sua entusiastica ammirazione
per i m,agnifici effetti pittorici^ combinati della bicicletta e della signorina.
Disgraziatamente i miei giovani non sono fotografi e non ccnioscono i termini
tecnici e scelti dell’arte, per cui le lofo
espressioni sono un po’, diciamo, ardite, quasi quasi" un pó’ volgairucce;
non sanno tenersi all’arte, e cadono nella materia. Bisognerebe icompatire queste manifestazioni veiimli, ma la signorina è ìndùbbiameiite di una tonalità superiore e inon può contaiersi; guarda con
disprezzo il gruppo e diicie ad alta voce,
rivòlta certo a me, persona sieria, diamine, sono fotografo:
« Sembra iinpossibile, ma ai giorno
d'oggi non ai può più fare una ^ta in
bkicletta senza che gualche mascalasne di ^ovinastro non ai creda in diritto di ^re qualche insolente spiritosaggine di cattivo gr^to! »
Poi tira visi.
E ü fotografo non ha la parola facile, altrimenti le avrebbe detto:
« Vedete signorina, l’uomo civilizzato, in fondo in fondo ha sempre un po*
deH’uomo primitivo; si domina, finché
può, ma bisogna aiutarlo, valoirizzare
le isue f^razioni ^a nobiltà; se inve^
2
L1!C0 DELLB VALLI VALEŒSI
*
a
i' Ce si solMiKiana i lùoi istinti primitivi,
purtroppo, signorina, Tuómo selvaggio
' Si manifesta, ed allora non bisógna lamentarsi se si odono per la strada dei
complimenti volgari q delle spitritosaggim idi ©attivo gusto; e . voi, signorina,
; con la vcffiftra sigaretta in bocca, e con
la vostra fnoda, saiza pesnsarci ©ertamente, ©senjia volerlo, n<Hi ne d.ubito,
siete stata, per questi giovani l’occasiónè, la causa occasionale, per cui da gìo'• vani spensierati, aoiÈo diventati giovinastri. La colpa è lor^certo; è loro; ma
perchè, <x>n U vostrq>oo’nt^no, più decoroso, non li volet^^.aiiqtar«;i giovani
a limanerei, a diventar€idi^ giovani pjù
corretti?»
Il fotografo.
■ it
Il grande amore
In terra pagana un re aveva un primo
ministro, persona colta, che di\^nne
cristiano, e cominciò a testimoniare
apertamente della sua fede in seno al
suo popolo. Credejvia in Cristo, venuto
nel mondo per salvare i peccatori, e la
sua professione di fede non differiva sostanzialmente da quella dell’apostolo:
anch’egli sapeva una sola cosa: che era
un peccatore et iche Gesù Cristo era venuto per salvare ì peccatori.
Il re, personalmente, era piuttosto indifferente alla crisi di ©osciqruza del
suo primo ministro; ma non se ne poteva disinteressare appunto perché era
-il suo- palmo ministro, cristiano in terra pagana. E così sorse il problema, che
venne presto, deciso: il ministra, dimissionò.
Neirultima conversazione, ü re
espresse il suo rincrescimento, tanto più
che, secondo lui, in fondo, erano tutte
quistioni secondarie. Se qualche cosa,
personalmente, lo stupiva, era di vedere
che un uomo così colto potesse ammettere con tanta convinzione, egli avrebbe quasi detto fanatismo,-ùn fatto così
assurdo come quello che Dio, il Re, dovere ‘ sacrificare sè ¡st^so, nel Suo Figlio, per salvare dèi peccatori; egli
avrebbe potuto mandare qualche profèta...
E còsi fini la discussione; ma il ministro non dimenticò; si recò da un abile artigiano e si fece fabbricare un’im,magine umana che riproducesse le fattezze di una fanciulla di cinque anni;
l’età della figlia del re. Poi rivestì questa immagine di vesti regali, ed un
giorno, mentre il re passeggiava sulle ,
rive di un laghetto, trovò il modo di
farla abilmente scivolare nell’acqua.
^ Ingannato dalla distanza, il re non si
rese conto della realtà, riconobbe le ve'stl,' credette che si trattasse di sua figlia, e, senza ^tare, si gettò, egli stesso, in acqua.
Allora dcftnandò il ministro al suo re
perché mai si fosse gettato lui stesso in
acqua; è non avesse mandato qualcuno
dei suoi servitori, e ce n’erano a pochi
passi.
« Seno padre »*’ iu la- rispósta del re,
piuttosto risentito e stupito della domanda.
« Dio è padre... !»
. Cosa dicesse il ministro per ricordare
al suo sovrano che Dio ha tanto amato
il mondo Che ha mandato ü suo unigenito Figliuolo affinchè chiunque créde in
lui non perisca, non lo so; come neppufiexso come sia finita la storia. Anzi
non sono neppure ben sicuro che il re
sia esistito! Però conosco molti uomini
che sarebbero pronti a dare la loro vita
per i loro figli, i quali poi trovano strano che Dio Padre abbia dato in sacrifizio il suo figliuolo per loro. Ci saranno
delle profonde ragioni in questa difficoltà di credere all’amore di Dio,- ma
forse la vera, è che l’uomo non si sente
in pericolo; il famoso progresso che ha
permesso di perfezionare in modo maravigiìoso la macchina stritolatrice, lo
ha acciecato nel suo orgoglio: sinceramente non capiscev che Gesù Cristo dovesse morire sulla croce per salvarlo
perchè ha dimenticato di aver bisogno
di esser salvato.
Nel » dì SÉÍS Valdese...
Essere ricordato e assistito in mille
modi, dai fratelli in fede lontani, è per
il soldato credente, in terra straniera,
uno degli incoraggiamenti più dolci in.
mezzo alle ore difficili che, talvolta, è
chiamato a trascorrere.
Essere ricordato in preghiera... signi*^fica esser certo che il Signore è con lui...
Ricevere un dono è udire una parola
d'affetto fraterno.
Riiceivere individualmente Ó gratuita' niènte il caro Eco, essere assistiti con
paterno amore da un Cappellano'e udire i loro edificanti m^ssàggiì non è forse
^ ' toccar con mano il ’^iyo interesse di co,'4oro che curano e guidano ranima sua?
Il nostro cuore trabocca di ricono; scienza, non possiamo tacere più a lungo, dobbiamo farla udire ài nostri benefattori!
Per conto mio, non dimentichèrò la
signora S. 'T. di Milano da cui ricevetti
nel cuore deinnverno una preziosa
sciarpa dì lana...
Ma la nostra grande riconoscenza va
al Cappellano che, fino ad oggi,, ci ha
assistiti in ogni maniera, attraiversando
con noi i perilcoli della guèrra, partecipando alle nostre fatiche ed alle nostre
sofferenze, dispensandoci parole di incoraggiamento in ogni-Circostanza, avendo cura di adunarci per il culto non
appena la-possibilità se ne presenta, visitando gli isolati per intrattenersi a
lungo con loro ed offrir loro ciò che fa
tanto bene a' nopsoldati: un po’ di amore
fraterno in Cristo.
Si, Icj amiamo il nostro Cappellano e
rir^raziando Dio, dal profondo del cuore, .per l’opera sua. Aldo Tourn.
F. U. V. • Gruppo Valli
CONVEGNO DI PIAMPRA’
convocato per il 19 luglio non ha potuto avere luogo per disposizioni di ordine
superiore conosciute sabato sera quando
non era più possibile che di avvertire
un nùmero limitato di Unioni. Il giorno
dopo, piovve a dirotto cosicché solo
ima piccola compagnia volante di VRlar,
Bobbio e Pinerolo potè raggiungere Rorà. Il Culto venne egualmente presieduto dal pastore dott. Alberto Ricca,
giunto a Rorà fin dal giorno precedente,
che rivolse -ai presènti uh forte e vibrante messaggio. II Convegno mancato, però, non è che rimandato:
ATTENZIONE ! !
Avrà luogo domenijca prossima,' 26
luglio. Il Culto del mattino, nel tempio,
sarà presieduto dal Moderatore della
Chiesa Valdese il pastore Virgilio Sommani.
Nel pomeriggio, alle ore 14 précise,
avranno luogo gli studi preannunciati
gul credente ed il lauòro, nel prato sottostante la Villa Raviol a Piamprà, su: ;
«Il credente di fronte al lavoro». Agli:
studi ed alla discussione seguirà un’ora;*
di ricreazione in un meraviglioso bosco,
nella stessa località. Questa volta, gli
organizzatori 14 preoccupano pure di
prenotare un tempo radioso.
Tutta la Gioventù Valdese è caldamente e cordialmente invitata ad intervenire portando con sè tutto quello zelo e quell’ardore che sono le sue caratteristiche così belle e preziose.
CRONACA VALDESE
ANGR(5<;NA (Serre)
^Dcsmenica 12 corrente durante il cul^ to àll’aperto a Barfè è stato battezzato il
' bambino Ricca Prosperino; di Ernesto ed
Alice. Sul bambino e sui genitori invochiamo le benedizioni del Signore.
CmIìì: ^ Domenica 26 luglio: ore 10:
Serre (tempio); ore 15: Bagnoud.
LUSERNA SAN GIOVANNI
Domenica pròssima, 26 corrente, alle
ore 16 il culto nel Tempio del Clabas
assumerà un carattere speciale dovuto
al concorso della Corale che eseguirà
parecchi inni della nostra raccolta. Raccomahdiamo caldamente a tutti questo
culto in cui i presenti saranno invitati
a dare una prova generosa di affetto
per la Chiesa che avrà offerto loro un’ora benedetta e serena di adorazione, dì
edificazione dì canto.
MASSELLO
Il 15 luglio un mesto corteo di parenti ed amici recava al’ultima dimora le
spoglie mortali della signora Lilly Pons
BemouilU, sparita tragicamente durante la villeggia4ra neU’estate 1940. 11
pastore E. Tron seppe trovare parole di
conforto, a cui si associò il cordoglio di
quanti avevano conosciuto ed amato la
scomparsa; e la popolazione, che sì prodigò generosamente nelle ricerche pri-'
ma, nel rinvenimento pòi, diede una
manifestazione di simpatia oltremodo
preziosa, di cui la famiglia afflitta rimane profondamente riconoscente. TI Signore voglia consolare, con le visioni
eterne, i cuori afflitti.
PBRftERO-MANIOLIA'' .
|; E’ deceduta improvvisamente ài LoIrenzo di Maniglia Micol Susanna V, Micol all’età di 42 amai, Dio non abban, donerà i tre giovani orfani,, su cui in■ Vochiamo le celesti benedizioni.
E’ stato presentato al S. Battesimo
Pqns Ettore di Enrico e di Pascal Paolina (Plancia). Il Signore benedica questo tenero agnello della greggia e cor
- loro che hanno promesso di educarlo
-nella conoscenza del Salvatore!
PINEROLO
Il 17 corrente, in S. Secondo, decedeva improvvisamente il nostro fratello
Avondetto Petalo, all’età di anni 77. Alla
sorella Lìdia vedova Gardiol, alla figlia
.Luigia col. marito Pastre Davide e figli
e parenti tutti giunga l’espressione del,^la nostra, più cordiale simpatia cristiana.
fOMARETTO
' ; E’ con vivo rincrescimento che abbiamo appreso la morte avvenuta a Nîmes.
(Francia) in seguito ad intervento chiriirgico della nostra sorella Coucourde
Adelina, di anni 55. Molto stimata per
le sue doti di carattere e di cuore, essa
lascia un largo rimpianto in quanti la
hanno conosciuta e sopratutto nella vasta cerchia dei parenti a lei molto affezionati.
Ai. numerosi fratelli e sorelle, tra i
quali è il nostro anziano del Clot di Inverso Pinasca, e dei quali alcuni sono in
Francia, come a tutti i parenti, porgia,mo vivissime icondogliànze nella certezza che neU’affettuoso ricordo di chi
non è più e nella fede nelle promesse
Divine possano trovare consolazione.
, — Anche nella riunione pomeridiana
di domenica 12 corrente, ai Cerisieri del
Podio i nostri militari sono stati ricordati con spirito di preghiera.^
La colletta fatta in quella occasione
per rinviò deU’Eco ai nostri soldati ha
dato L. 30,50. Sono cosi 550 lire che la
nostra parrocchia ha già versato per
quello scopo.
FRALI
Per Orfanotrofio di Pomaretto:
. Un gruppo di amici in ricordo dell’alpino Giovanni Perro caduto per la pa?|;tria:
Ghigo Rehaldo, L. 8 - Peyrot Remo,
10 - Rostan Emilio, 8 - Barus Aldo, 5 Micol Ruggero, 8 - Rostan Francesco, 5
- Pascal Nino, 7 - Richard Alberto, 20
1 Tron Ernesto, 10 - Tron Renato, 10 Raima Enrico, 10 - Pascal Oreste, 10 Richard Aldo, 10 - Baud Em,anuele, 10 Richard Emilio, 10 - Peyrot Beniamino, 5 - Rostan Ezio, 10'- Pascal Enrico,
10 - Peyrot Emilio, 5 - Rostan Stefano,
5' - Rostan Fernando, 5 - Pascal Romildo, 20 - Grill Remo, 8 - Pascal Osvaldo, 8. Totale L. 217.
GIORNATA DELLA GIOVENTÙ’
(2 agosto)
L’Unione Giovanile di Prati organizza per la domenica 2 agosto un raduno
della gioventù della parrochia. Il'programma consiste nel culto nel tempio
alle ore, 11; nel pomeriggio raduno alle
14,30 in un boschetto nelle vicinanze.
L’argomento che verrà trattato da alcuni oratori è: Il mondo scandalo al cristiano, il cristiano scandalo al mondo.
La Gioventù di Prati sarà ben lieta
di accogliere i giovani delle altre parrocchie che volessero spingersi fin quassù per rinfrescare oltre al corpo anche
lo spirito.
PRAMOLLO
Domenica 12 luglio è stato presentato al S. Battesimo il bambino Giovanni
Roberto Long di Albino e dì Long Emma (Ciotti). Il Signore accompagni con
la Suà grazia questo bambino e la sua
famiglia;
— Dopo breve malattia è stata chiamata ad una vita superiore la nostra
giovane sorella in fede Jahièr Angela
del quartiere ded Bosi. Essa era nel
suo 204 anno di età. -C’inì^iniamó dinnanzi al supremo volere, del Padre Celeste, 6 Lo imploriamo di far trovare ai
cari genitori, alla sorella, al fidanzato
ed a tutti quelli che piangono, la via
della vera consolazione e della vera pace che Egli solo può dare ai cuori affranti.
Rimane nel , cuore di tutti il dolce
ricordo del carattere allegro e serio ad
un tempo dèlia nostra sorella scomparsa, nonché del suo entusiasmo per la
sua chiesa e per la sua unione giovanile,
e sopratutto della fede profoMa e serena che l’ha animata in vita e che l’ha
sorretta sino agli estremi momenti della sua esistenza. terrena. E rimane pure nel nostro cuore la sacra certezza di
ritrovarla un giorno là dove non vi saranno più nè separazione nè pianto.
— L’Unione'Gioveinilè, .per ©norare la
memoria di due giovani consocie chiamate da Dio in qjiesti ultimi mesi, .4Ìwia
Reynaud, di Pomeano, e Angela Jahier
dei. Bosi, ,ha dèstiinato la sotnma di
L, iOO airOpera delle Diaconesse Vaidesi.
8A^ GERMANO CHISONE
Domenica 28 giu^o è stato celebrato
dal pastorè # emerito • sig. Bartoloméo
Soutier il Battesimo di Rostan Marco
Maurizio <ti Ermanno è di Bertolé Elsa.
Che Dio benedica il bimbo del nostro
Cappellanò Militare e ne faccia uno
strumento di felicità e di salvezza.
—"^ Durante Tassenza del Pastore della parrocchia hanno presieduto il culto
domenica^ il pastore Ermcrmo Rostan,
il prof. Gino Costabel e il signor Jacopo
Lombardini. Ringraziamo vivamente
questi fratelli per i loro edifiicanti messaggi e per la loro efficace collaborazione.
—- Dopo lunghe sofferenze si è addormentato nel Signore il 6 luglio alla
Bauciaria Avondet Paolo di anni 64,
padre dei nostro anziano dei Garosfeini.
Il pastore sig. Luigi Marauda ha annunciato al funerale l’Evangelo della
redenzione. Alla famiglia nel dolore
giunga Tespressione della nostra simpatia cristiana.
— L’annunciata riunione all’aperto
alla Sagna che non è stata tenuta a
causa del cattivo tempo, avrà luogo, a
Dio piacendo, domenica prossima 26
corr. alle ore 16.
TORRE PELLICE
Il culto di domenica prossima, 26
corrente, alle ore 10.30 nel tempio di
Villa, sarà presieduto dal sig. Enrico
Gèymet, pastore di Rorà.
— Abbiamo versato al cassiere della
Tavola le seguenti offerte per • rinvio
ai combattenti dell’Eco delle Valli:
Un membro di chiesa, L. 1.000 - Malan Isotina, 10 - Gardiol Maria, 50 Tommasini Carlo, 10 - Stallé Augusto,
15 - Stallé Giovanni, 10 - E. K. M. L. P.,
10 - Tron Mimi, 5 - Paschetto Carlo, 10
- Suore Maria è Angiolina Santacroce,
10 - Comba Lidia e Adolio, 15 - Pascal
Enrico, 10 - Michelin Salomon Maria,
5 - Pellenc Roby e Ferruccio, 10 - Vertù
Crocetti Maria, 20 -, Gay Durand Carolina, 10 - Gay Duccio e Nella,, 15 ■- Benech Giovanni, 10 -. Semola Domenicale
di Via Manzoni, 20 - Eynard Mathieu
Anita, 15 - Comba Gustavo e Ketty, 50
- Peyronel Melania, 5 - Cqisson Augu■ sto missionario, 5 - Prof.. Teofilo Pons,
15 - Roux Irm,a, 2 - Bounous Amelia, 10
- Cobalto Maddalena, 0.60 - Grassis
Paolina, 5 - Ribet Maria, 7 - Gardiol
Giordan Rosa, 10 - Jourdan Adele, 10 Roltier Rodolfo, 15 - Longo Elba, 10 Cocorda Margherita, 10 - Ayassot Ernesto, pastore, 10 - Tron Giulio, pastore,
10 - Tron Mario, 10 - Vertù Emma, 20
- Fontana Daniele, 10 - Jourdan Ida,
10 - J, S., 5 - MaruUo Anna, 10 - Prof.
Giovanni Miegge, 10 - Suor Rina Rosabrusin, 5 - Vaglio Abrard MaddiÉena,
■5 - Armand Hugon Giuseppe,. 10 - Costabel Fanny, 10 Pasqualetti Maria
Luisa, 10 - Michelin Argentina, 10 Buffa Ernesto, 10 -- Eynard. Elena, 5 Ambrosio Lina; 5 - Jourdan Attilio, 5 Magrini Elda, 50 - Unione delle Madri,
150 - AttUio Jalla, 10.
VILLAR PELLICE
Il Culto, domenica prossima, 26 corrènte, sarà presieduto - Dio permettendo - dal pastore sig. Giulio Tron.
CERCASI personale di servizio per
l’Orfanotrofio Maschile di Pomaretto.
Per ulteriori informazioni rivolgersi
alla Commissione degli Istituti Ospitalieri Valdesi, o al pastore Oreste Peyronel: Perrero, ò al pastore Gùidò Mathieu: Pomaretto.
NOVITÀ’
, Benedetto Luchino
BENEFICIO DI CRISTO
Introduzione e Note
di
Mariano Moreschini
Edizione del quarto centenario.
< _ .—'Prezzo lire 12 ■—
Si (fedisce c , a. postale,
«Religio» editrice - Via M.^Faraone, 7
Roma
Alessandro Simeoni
L’affanno di eiaseun giorno
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