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BELLE VA
S e,l 11 m a n a I e
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXX — Num. 33
Abbonamento : Lire 600 per l’interno, Lire 1000 per Testerò — Spedinone in abbonamento postale^ I” Grappo —
Cambio d’indirizzo L. 30 — Amministrazione S Clandiana - Torre Pollice • C.C.P. 2-176.W Prezzo l» Sdì
TORRE PELUCE, 22 Settembre 1950
speBB neiL’eTQRnfl cor PBzidflZR
Sla in silenzio dinanzi airElerno e aspellalo... Quelli che sperano
neH'Elerno possederanno fa lerre Salmo 37 ; 7-9 r
« Con la vostra perseveranza possederete le anime vostre » (Lue. 21: 19) « Voi avete bisogno di
pazienza » (Ebr. 10: 36) « E la pazienza compia
appieno l’opera sua in voi onde siate perfetti e
completi, di nulla mancanti » (Ciac. 1: 4),
erede può attendere, deve attendere,: perchè « fedele è Colui che ha fatto le promesse ».
Queste parole della Scrittura, ispirate dallo
Spirito Santo ci rivelano quale sia Vimportanza
della pazienza nella vita e nel carattere del cristiano. E’ soprattutto quando si spera in Dio che
bisogna fare uso della pazienza. E’ allora che ci
accorgiamo quanto noi siamo impazienti e che
rosa significhi questa impazienza. Noi sappiamo
che talvolta siamo impazienti verso gli uomini;
impazienti pure verso noi stessi quando constatiamo la lentezza dei nostri progressi nella vita cri*
stiana. E quando noi cerchiamo veramente di rimetterci a Dio, di sperare in Lui, è verso di Lui
che diventiamo impazienti se Egli non risponde
.subito alle richieste che gli rivolgiamo. £’ solo
aspettando il Signore con fiducia che noi impariamo ad avere fede nella sua sovrana e saggia volontà.
« iNoii dipende nè da chi vuole nè da chi corre,
ma da Dio che fa misericordia » {Rom. 9: 16). Noi
siamo incapaci di aumentare e di fortificare la ivo-'
stra vita spirituale come di farla nascere. « Non
dipende nè dalla volontà della carne nè da volontà
d’uomo, che noi siamo nati a Dio, ma dipende dalla volontà di Dio » {Giov. 1: 13). Cosi stando le
cose, come la Scrittura le rivela, possiamo affermare che la nostra vita spirituale, la nostra vita in
Dio ed in Cristo, non proviene dalla nostra volontà, nè dal nostro desiderio,, nè dal fatto che noi ci
agitiamo, ma è un dono di Dio che fa misericordia.
Questa misericordia è stata appieno compiuta in
Cristo Gesù nel quale abbiamo tutto per la fede
nel sangue di Esso, fede prodotta in noi per mezzo
<lella Parola di Dio rivelata dallo Spirito Santo.
« Sta in silenzio dinanzi aU’Etemo e aspettalo ». E' solo quando rimaniamo tranquilli guardando al Signore, alla Sua volontà, alla Sua promessa, alla Sua fedeltà ed al Suo amore, che la
pazienza ci diviene facile. Davanti a Lui facciamo
tacere ogni nostra volontà, og^i paura e le false
speranze che facilmente si accendono in nói, lasciandoci possedere da quella calma, quella grande pace dì Dio che soprawanza ogni intelligenza.
E’ questa pace che può preservare il nostro cuore
ed il nostro spiritò da ogni inquieta sollecitudine,
quando noi abbiamo « esposto a Dio i nostri bisogni ». Riposo, silenzio, tranquillità e paziente attesa ci faranno trovare forza e gioia in Dio stesso.
E’ all’anima che spera in Dio che sono rivelati
i frutti benedetti della pazienza. La nostra pazienza diventa allora la contropartita della pazienza
di Dio. Egli ci vuole benedire abbondantemente,
lo desidera più di quanto lo desideriamo noi stessi; ma « come il seminatore, Egli att^de pazientemente il prezioso frutto deÙa terra » {Ciac. 5:7).
Dio si piega alla nostra lentezza e ci sopportai
a Iddio è paziente verso voi, non fdlendo che alcuni periscano, ma che tutti giungano a ravvedersi « (2 Pie. 3: 9).
Iluluhbiamente, i nostri esercizi spirituali, la
lettura, la preghiera, « il volere e l’operare », lìanno il loro valore per indicarci il cammino e condurci in esso, ma non possono fare di più. Essi devono condurci a dipendere umilmente da Dio solo
e mi attendere con pazienza la sua misericordia nel
tempo opportuno, « poiché la Scrittura dice: Iddio resiste ai superbi e dà grazia agli umili... Umiliatevi nel cospetto del Signore ed Egli vi innalzerà » {Giac. 4: 6, 10). Lo scopo di questa attesa
paziente è dunque quello di metterci in una dipendenza assoluta nei riguardi di Dio e della sua
opera in noi, a metterci con questa pazienza a Sua
disposizione. « Quelli che sperano nell’Eterno possederanno la terra », Si, la terra promessa, la gloriosa eredità dei santi, con le sue benedizioni. Un
« STA IN SILENZIO DINANZI ALL’ETERNO
E ASPETTALO » — Si, aspettalo, non solo il suo
aiuto o qualche esaudimento da parte Sua, ma Lui
stesso. Date a Dio la gloria che gli appartiene confidandovi in lui completamente e aspettandolo pazientemente... « IL SIGNORE VIENE ». Questa
pazienza onora il nostro Dio; essa riconosce in Lui
il Dio sovrano assLso sul suo trono e lascia che la
Sua opera si compia. Questa pazienza fa sì che
l’uomo rinunzi a sè stesso per rimettersi nelle mani di Dio, essa lascia che Dio sia veramente Dio.
Se hai rivolto al Signore qualche speciale richiesta, attendi con pazienza; se invece si tratta di
un progresso ché. desideri realizzare nella tua vita
.spirituale ed hai per questo pregato il Signore: attendi con pazienza. Questa pazienza, nella Scrittura, è sinonimo di sofferenza, ma « soffrite con
Lui — il Signore, il Cristo — significa vivere con
Lui, regnare con Lui ». Sia che questa attesa si debba esercitare .solo per un tempo limitato, sia che
essa debba diventare una santa abitudine deU’ani
ma.
Sta in silenzio dinanzi all’Eterno e aspettalo.
Quelli che sperano nell’Eterno possederanno
la terra.
da « Mon ami »
{Traci. A. B.)
* Hi
HL DENARO
nella Chiesa
PENTIMENTO.
crazione che sono stali e che sono
ancora compiuti nel suo seno.
La Chiesa è felice e riconoscente di
avere nella Parola di Dio il segreto
della ^ rigenerazione tanto sul terreno dei doni in deruiro quanto in tutti gli altri aspetti della vita.
Vn
^ La Chiesa si umilia d’aver così
spesso dato al mondo l’impressione
che il suo Capo era un poveraccio.
i La Chiesa confessa di aver molte
Evolte mancato di dignità nel suo
‘^comportamento riguardo alle co.se
materiali.
La Chiesa riconosce che la fama
■di non avere il necessario Vha spinta
Inel pantano degli appelli finanziari.
CREDO.
iAZIONI DI GRAZIE.
4~f
p La Chiesa rende grazie al suo Ca’po, il quale si è degnato di mante' Merla in vita, malgrado tutto. Essa
ó '^riconosce la presenza dello Spinto
arfi Cristo in tutti gli atti di consa
'V
La Chiesa crede in Dio, il ricco
proprietario del cielo e della terra.
La Chiesa crede in Gesù Cristo,
che si è dato Lui stessq affinchè ciascuno dei membri del suo Corpo possa a sua volta darsi intieramentea
corpo ed anima, denaro e amore.
Im Chiesa crede nello Spirito Santo che dirige il credente in tutte le
sue spese, nella costituzione delle .sue
riserve e nella fissazione dell’ammontare delle sue offerte.
In dota 28 Agosto^, a. il Moderatore ha
ricevuto il seguente gentile messaggio, che
qui riportiamo :
« Le tre Leghe Femminili di San Salvador, radunate in Colonia C'^ncordia pei celebrare il giorno della Fraternità Valdese
(15 Agosto), inviano al Moderatore della
Chiesa Valdese, Pastore Gnglielmo del Pesco ed alla sua Signora, un saluto molto
fraterno, estensibile a tntte le sorelle Vaidesi d’Italia.
Nello stesso tempo domandiamo a Dio
di benedire abbondantemente l’opera che
la Chiesa Valdese svolge nel mondo Inte
A. Desbeumes, pesi.
Maria Ida Pons Trori, Presidente: Delia
11. de Rostan, Segr. Canada Nieto;
G. de Fuento, Segr. Dolores; M. C. E. de
Routssa, Segr. Colonia Concordia.
Cronache dèli'Anno Santo
Dunque l’Auuo Santo non finirà
senza un grande avvenimento. E’ ormai ufficialmente deciso e dichiarato, che nel giorno delTOgnissanti il
papa, valendosi della facoltà, che la
Chiesa cattolica gli riconosce dal
1870, di definire infallibilmente le
dottrine del Cattolicesimo in materia di fede e di morale, decreterà
come dogma rivelato rassunzioue
corporale in cielo della Vergine Ma
ria.
Sarà bene aspettare la bolla papale per conoscere esattamente in quali termini il nuovo dogma sarà definito; ma nella sua sostanza esso è
abbastanza bene conosciuto, perchè
possiamo fin da ora prendere posizione nei suoi riguardi.
C'è una base bibblica ?
in messaggio
dall (America del Sud
descrivevano in tutti i particolari
quell’avvenimento meraviglioso. Il
più conosciuto di essi era attribuito
all’apologista cristiano del II secolo
Melìtone, e perciò è chiamato lo
Pseudo-Melitone (è veramente tipico che tutti gli scritti che trattano
dell’Assunzione sono scritti pseudonimi, apocrifi; cioè sono, è il meno
che se ne possa dire, finzioni letterarie).
Come si è arrivali ai dogma
La dottrina dell’Assunzione della
Vergine non significa soltanto che
l’anima di Maria, dopo la sua morte, è stata ricevuta nel cielo con tutti gii onori dovuti alla madre di Cristo: su questo non potrebbe esservi
alcun dissenso; ma che il suo corpo,
dopo essere rimasto un periodo più
u meno lungo nel sepolcro, è stato
risuscitato da Cristo e portato nelle
dimore celesti. Si può supporre, naturalmente che il corpo di Maria,
alla sua risurrezione, avrà subito una
trasformazione, sarà diventato quel
« corpo spirituale », di cui parla l’apostolo Paolo, e che sarà il corpo
glorióso di tutti i credenti alla risurrezione finale. L’onore fatto a Maria
consisterebbe dunque, in fin dei conti, soltanto in una risurrezione anticipata: invece di aspettare il giudizio finale come tutti i credenti. Maria sarebbe risuscitata subito, dopo
tre giorni (secondo alcuni), come
Gesù. In sè, questa affermazione è
di una importanza assai limitata, direi che è una dottrina inoffensiva, in
({uanto non tocca, direttamente, alcuna verità fondamentale della fede.
Se Dio avesse voluto, '-^ertamente avrebbe potuto risuscitare Maria e
renderle l’onore che la pietà cattolica le attribuisce. Ma è sopratutto
l'importanza che le si vuol dare, che
richiede una esplicita chiarificazione
da parte nostra.
A partire dalla definizione papale,
l’Assunzione corporale della Vergine sarà infatti considerata da tutti i
cattolici come ima dottrina rivelata
da Dio, che non si può mettere in
dubbio senza cadere nel peccato di
eresia e compromettere la propria
salvezza eterna. Con che diritto la
Chiesa fa questa dichiarazione? Dove, còme e quando è stato rivelato il
mistero della risurrezione anticipata di Maria? Le Sacre Scritture non
ne fanno il minimo cenno: questo è
ammesso senza discussione dagli stessi teologi cattolici. Le ultime notizie che abbiamo sulla vita della Madre di Gesù, sì riferiscono alla sua
presenza nel gruppo dei discepoli, a
Gerusalemme, dopo la Pentecoste.
Soltanto nel VI secolo, in seguito al
sorgere e allo sviluppo del culto di
Maria, sopratutto dopo che il concilio di Efeso (31) le ebbe decretato il
titolo di Theotokos, Madre di Dio,
comincia a sorgere in Oriente l’opinione che il corpo di Maria non abbia conosciuto la corruzione, ma sia
stato immunizzato contro di essa e
trasportato, secondo alcuni, nel Paradiso terrestre, ove aspetta la risurrezione, o secondo altri, risuscitato
ed assunto nel cielo. Sorsero poi dei
racconti circostanziati, molto pittoreschi, e del resto pieni di pietà, che
Quale è il valore storico di questi
racconti? Esso è nullo. Gli stessi storici cattolici più seri si accordano a
riconoscerlo. I racconti dell’Assunzione della Vergine dimostrano soltanto che nel VI secolo si cominciava
a credere a questa dottrina. Ecco
tutto. Nè la Sacra Scrittura, nè la
tradizione più antica, fino al VI secolo, hanno la minima notizia della
Assunzione della Vergine.
Questo non impedì alla pietà popolare di celebrare con una . festa
questo aweaiimehto presunto. La fèsta si celebrava dapprima, in Oriente, nelle vicinanze della festa dì Pasqua, e tu poi trasferita alla metà di
agosto, forse con rìntenzìone di sostituire una festa pagana in occasione dei raccolti: la Vergine assunta
in cielo doveva benedire i raccolti...
Essa compare in Occidente soltanto
nell’epoca di Carlomagno, o giù di
lì; e anche allora suscita controversie. Un dotto teologo, che si nascondeva sotto il falso nome di Girolamo, discutendo al tempo di Carlomagno quella opinione, dice che non
se ne sa nulla, e che è « temerario
definire ciò che può essere ignoralo
senza perìcolo ». Il suo scritto godette di tanto favore, nel Medio Evo,
che fu persino accolto nel breviario!.., E questa incertezza si prolunga, per tutto il Medio Evo, fino alla
epoca moderna. Ma intanto, la festa
si celebra, il popolino si affeziona ad
essa, l’opinione discussa diventa una
pia credenza ammessa dai più.
Dopo la Riforma, i Gesuiti, che
sono ferventi cultori di iiaria, fanno
di tutto per diffonderla ed inculcarla. E quando, nel 1854, fu definita
come dottrina di fede un’altr.i opinione lungamente contestata u non
evangelica, quella della Immacolata
Concezione di Maria (Maria non avrebbe conosciuto il peccato originale, essendone stata preventivamente
preservata dalla grazia di Cristo), apparve naturale, evidente, necessario,
che se Maria non ha conosciuto il
peccato, non deve avere nemmeno
conosciuto la morte e la corruzione.
E sorsero allora petizioni gigantesche, sempre per iniziativa dei Gesuiti, e sopratutto nei paesi di lìngua spagnola e in Italia, per richiedere che la pia opinione della Assunzione fosse definita come verità rivelata e di fede. Non mancarono le
resistenze di dotti e pii teologi cattolici, i quali sentivano l’impossibilità di definire come verità rivelata
una opinione che non ha nessuna base nella Bibbia nè nella tradizione
più antica. Ma la marea della devozione popolare sommerse quelle resistenze. L’attuale pontefice, dopo
avere, come sembra, Imigamente esitato, ha finalmente ceduto al sentimento popolare; e l’assunzione di
Maria sarà dogma a partire dall’Ognissanti del 1950.
Così si costmiscono i dogmi nella
Chiesa cattolica. Ancora una volta:
con che diritto? ....
Giovanni Miagge
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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A TUTTI I
DELLA CHIESA VALDESE
r.
Il Sinodo Valdese, nella sua ultinia sessione^ udita l'esposizione della situazione finanziaria della Chiesa,, ha approvato un
Ordine del Giorno, mediante il quale è stato lanciato un appello
■ straordinario a tutti coloro che amano la loro Chiesa, onde sia
raccolta, entro il 31 dicembre 1950, la somma di
LIR e 5 o m IL10 n I
necessaria a coprire i disavanzi del passato ed a costituite un fondo d’ esercizio per affrontare i bisogni deirOpera. ■j
Si tratta di un dono straordinario, che non deve influire
sulle contribuzioni ordinarie, per le quali,-anzi, il /Sinodo chiede
un aumento del 33 %. È un atto di grande fedele di grande amore che si chiede a tutti i membri della Chiesa Valdese. La somma è così considerevole, che non potremmo sperare di ottenerla,
senza l’aiuto dello Spirito di Dio. Ala il dono sarà più prezioso
ancora se giungerà senza ritardo, cosr da risolvere in maniera
soddisfacente i^ problemi che premono sull'Amministrazione della
Chiesa e talvolta la opprimono.
Noi abbiamo fìducia nell'aiuto di Dio ed abbiamo anche
fiducia nella comprensione e nella solidarietà di tutti i membri
della Chiesa Valdese.
L'appello che noi, per incarico del Sinodo, indirizziamo a
tutti i fratelli e le sorelle della Chiesa, porterà, ne siamo sicuri,
non soltanto il frutto materiale di cui abbiamo bisogno, ma anche
un grande arricchimento spirituale in tutta la Chiesa.
LA TAVOLA VALDESE
RRCCOLTR Dei DODI
Versate la vostra offerta sema ritardo !
Inviatela al Cassiere della Tavola* sia mediante assegno circolare, o
vaglia* sia in C* C* Pi Al. IÌ139S6 intestato a Guido Combn r Roma, oppure
consegnatela al vostro Consiglio di Chiesa* che ne curerà l'inoltro.
.fr La ‘stampa ha fatto lar^o uso di
questa espressione nei resocónti delle
discussioni parlamentari per il caso
Viola, in■ riferimento aU’operato di taluni deputati e membri del governo.
L’ai-tioolo di'fondo de «La Stampa»
del 13 piaggio intitolato « Mnralitd
pubblica 6 correttezza parlamentare »,
recava appunto alcune considerazioni
in merito ponendo un raffronto,tra la
correttezza morale d’un tempo e le
scorrettezze morali dalla vita pubblica di, oggi. .. .
Il problema morale, inteso poi. come
etica sessuale è stato pure oggetto di
appassionate discussioni, in sede parlamentare, in riferimento alla chiusura delle case di prostituzione. Una donna ha presentato; un progetto, contrastatissimo, specie, da parte dei medien
e poi varato recentemente dall’assemblea del Senato. Anche in quesia occasione la soluzione proposta per sanare la piaga non coglie nel segno e
lia toccato appena il nocciolo della questione. Al cospetto dell’immoralità dilagante la legislazione attuale contempla disposizioni intese a infrenare manifestazioni di comportamento immorale ; limitazioni artificiose delle nascite, la sommarietà dell’abito, la letteratura di carattere pornografico, le
pellicole notoriamente scandalose, ecc.
Le soluzioni proposte riflettono forse,
por la morale in genere, una vaga conoscenza della radice dei presenti mali, definiti eufemisticamente « scorretI tozze » alle quali si rimedia con dei
« correttivi » molto blandi. Senza efficacia rimangonq pure i richiami dei
[ledagoghi, i consigli delle persone « serie », gli appelli vigorosi dei predicatori.
J! problema alle Valli
Tralasciamo di confrontare l’oggi
con il passato; poiché m ogni età si è
espresso il lamento della decadenza
Jfel (ornare a me e nei (enervi in riposo s(arà la vos(ra salvezza ; nella colma
e nella fiducia s(arà la vos(ra forza; ma voi non Vaveie volalo I <
S*‘€(erno aspederà onde farvi grazia^ poi si leverà per aver Compassione di
voi ; poiché VSierno è un T)io di giusdzia. ^ea(i (uiii quelli che sperano in lui.
.(Isaia 30 v. 15 e 18)
La ie do 15
a
se
Ce n’est pas du « Dût de la fraternidad L'nldense » que nous voulons
parler. Ce « jour » voté par le Synode de l’an dernier, a été dûment
coniniéinoré dans toutes nos paroisses, le dimanche,13 (le plus proche
du Uî août), et les collectes seront
envoyées au Refuge des Incurables
de St. Jean, aux Vallées. C’est de domaine public que le Gouvernement
de l’Uruguay, par un décret de son
Président, du 24 février 1947, autorisait l’entrée dans le pays de mille
Vaiidois d’Italie. Il rendait par là
un témoignage aux Vaudois établis
dans ce pays, petit et libre, qu'on
aime appeler la Suisse de l’Amérique du Sud. Dans ces dernières années le nombre des Vaudois qui ont
quitté les Vallées à la suite de ce décret, V compris les eniants,^s’approche de deux cents. La plus part scsonl établis dans le Département de
(ioloni.a, où se trouvent nos Colonies
l<‘s jdiis anciennes.
Un groupe de jeunes Vaudois voulu et .irganisa une réunion des derniers émigrés, pour rajipeler no.s
belles assemblées du 15 août aux
Vallées. La convocation se iit par
circulaires imprimées en italien. La
réunion eut lieu à Colonia Valdense.
smis les conifères de la belle propriété de Mr. Charles Sibille, originaire
de La Tour, établi ici depuis plus
de vingt ans. Comme u chez nous ».
les yiarticipants arrivèrent en groupes, bien avant l’heure fixée jioiir le
culte (11 lis). La plus part vinrent
en autos, quelques uns en biciclette,
et les plus proches à pieds. De loin
on voyait émerger de la pointe du if
le plus haut, les drapeaux uruguayens
et italiens.. Cela nous disait quelque
chose, c’était accueillant! Je ne pui.s
vous dire le plaisir que l’on éprouvait en revoyant les connaissanee.s de
«r là-bas », dont plusieurs avaient fait
la traversée de l’Océan ensemble!
Ije drapeau vaudois était fixé en- '
tre deux arbres, à droite de la table
des orateurs.
La réunion fut présidée par le
Pasteur émérite, Mr. Erne.st Tron.
Après le chant de « Gloire au Dieu
d’Israël... », Mr. Giorgio PassarelliPoët, .s’exprimant en italien, explique les motifs qui ont jioussé les
plus enthousiastes à convoquer cette
réunion: rappeler nos fêtes du 15
août! 11 donne la bienvenue aux participants, et exprime le voexi que
l’on iMiisse faire davantage et mieux
à l’avenir, pour commémorer no.s
deux grandes éphémérides vaudoi.ses
du 17 février et du 15 août.
Suit le chant du Psaume: « Fautil ô Dieu que nous soyons épars... »,
après quoi Mr. Tron eut à sa charge
le culte, en français pour l’occasion.
Il nous faut dire qu’en général les
italiens ne parlent plus leur langue,
lorsqu’ils peuvent s’exprimer en espagnol. Les Vaudois gardent pendant une ou deux générations le français et le patois.
Mr. Tron eut soin de rappeler aux
nouveaux émigrés, que nos vieilles
colonicvS n’altendent pas seulement
d’eux, des bras forts, qui pourront
se faire un avenir, mais surtout un
renforcement des énergies morales et
sjiiriluelles, qui avec le bien être
tendent à s’assoupir.
(!ela va sans dire, que nous n’avons pas manqué de chanter « Que
Dieu se montre seulement... », et
(( Le Sernumt de Sibaud »; celui-ci
est le cheval de bataille des réunions
vandoises de notre District, même
ceux qui ne savent pas le français le
chantent!
\ous sommes redevables à l’amabilité du Pasteur de Colonia Valdense, Mr. Artus, qui nous prêta bon
nombre d’exemplaires du recueil
« P.saumes et Cantiques » de yiropriété du Consistoire.
(,)uelque« Demoiselles portaient le
costume vaudois. Quelques soirs a
vant lorsque nous donnions une conférence, avec des projections lumineuses sur les Vallées, nous en contâmes une douzaine... Elles prirent
la place d’honneur lorsque les photogray)hes mirent à l’épreuve notre
bonne volonté pour nous « prendre »
à leur loisir... A vrai dire ce n’était
pas si lacile de « placer » les nombreux participants: près de 150,
Vers les quatre heures, on nous
servit un thé bien garni. Mr. Ganz
lit ensuite quelques poésies en picinontais, de ÎSiino Costa, le poète dialectal bien connu.
Mr. Passarelli récita ensuite deux
|)oésies en français, fort appréciées,
et pour sa diction et pour son contenu !
Des groupes se formèrent soit pour
causer, soit [)our chanter... A la
tombée de la nuit nous dûmes j)rendre le. cliemin du retour, « à notr«'
inaisouiiette »...
L’heure du départ fut cell. ou
nous formulâmes le voeux de se retrouver — D. V. — l’année prochaine, yiour « porter les regards sur le
rocher d’où nous avons été ^ailles ».
Loin déjà, malgré le bruit d- s
moteurs de nos autos, un choeur <le
bonnes voix arrivait encore jusqu’à
nous: (f Et l’on enterul..., les montagnards... chanter dans la prairie... ». E. H. Ganz
COMUNICATO
La prima Domenica di Ottobre (1“ Ottobre) oltre ad essere la Domenica della COMUNIONE UNIVERSALE, sa
rà anche quest’anno la DOMENICA ecumenica.
Il Moderatore della Chiesa Valdese
GUGLIELMO DEL PESCO
dei costumi, e l’illusione d’un passato
migliore, più « virtuoso ». Ci sia lecito di guardare in viso in modo speciale il piccolo mondo delle nostre valli.
Le relazioni'alla Conferenza distrettuale non sono state oonfortevoli ai riguardo. poiché tutte, chi più chi meno, hanno denunciato un progressivo
accentuarsi di forme nuove, di immoralità, di manifestazioni aperte del
vizio, di un’incrinatura marcata delle
belle « virtù » dei nostri antenati. Mi
possiamo esimerci dal denunciare ovviamente non solo i « peccati » dell etica sessuale, ma altresi della disonestà, ,dell’egoismo feroce, del materialismo travolgente, della corsa al piacere smodato.
Ma v’è qualchecosa ohe ci lascia
pensosi : si fa strada l’idea della relatività della morale. Quello che lo Huizinga, nella « crisi della civiltà » chiamava « infiacchimento del principio
morale » sembra diventare realtà
dolorosa per il nostro popolo, rie pelli mondo di fuori era cosa pacifica ritenere naturale una relazione ilice ta,
una passione insana, uu'avanzia spietata, non cosi può e dev'essere per
coloro che ascoltano il messaggio
della vita nuova in Cristo. Eppure anche fra noi si afferma il principio che
non è male, non è peccato il compiere
determinati atti o vivere in determinate situazioni. Con quanta facilità s'i
ta oggi appello alla coscienza « pura »
« onesta », « buona » che non ha al
passato neppure un delitto, e all’attivo un ossequio deferente per le coso
di Chiesa e una partecipazione talvolta intensa all’opera del Signore.
JSon è certo una denuncia o un richiamo severo il rimedio o il « correttivo » pili adatto per la situazione
presente. Un tempo e ancora un poco
oggi, si presentava alla nostra mente,
di iancmlli le virtù dei grandi, della
storia nazionale o valdese come esempi normativi per la pratica delle viitu,
ad essi si guardava come a personaggi
mitici, riconoscendo la nostra incapacità di arrivare mai a quell’altezza morale e spirituale. A questo si aggiunga il senso di delusione viva che
SI è provato quando gli eroi, i grandi
sono scesi dal loro piedestallo attraverso una più accurata indagine storica.
chè non rattenute da alcun velo di i-'
Jì vero rimedio
Non si tratta qui di soluzione di carattere tecnico, o di appelli o di esempi virtuosi che possono risolvere il
problema alla radice. L’Evangelo solo mette in risalto i termini del problema. L’uomo è Tessere decaduto,
separato da Dio, dal suo peccato. La
natiura doli’uomo è corrotta, il cuore
deli’uomo è pervertito. L’uomo deve
iuicora oggi ripetere la preghiera dei
profeta « abbiamo peccato, ci starno
condotti iniquamente, abbiamo operato malvagiamente, ci starno ribellati, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue prescrizioni ».
L uomo non ha ancora pesato a sufficienza li suo peccato : « nondum considerasti quanti ponderis sit peccatuin »,
l'I quando l’uomo avverte questo
peso, riconosce che nessuna forza morale autonoma è valida, nessuna virtù
umana è conseguibile, nessun ambiente, nessuna società può riformarlo,
riolo Dio, che è fuori di lui può operare in lui In nuova nascita e quindi la
vera morale, il nuovo costume di vita,
la nuova virtù. In altre parole, senza
la nuova nascita non vi può essere azione morale o virtuosa, il ogni giorno, nella comunione con Cristo, accettiamo che la nostra vecchia natura sia
crocifissa e che il germe di vita miovii
operi in noi una vita nuova, rinnovata, redenta. La vecchia pianta si decompone e con essa le sue gemme, i
suoi fiori e frutti contrassegnati dal
germe di morte e non di vita.
E Tuomo che non accetta in sè la
Potenza dello Spirito ricreatore, si aggrappa ad ima morale autonoma o ubbidisce sinceramente al suo istinto naturale, Colui òhe si curva su sè stesso
intende valorizzare la sua natura, si
riduce ad una morale mediocre egoista, farisaica che fa ombra talvolia al
peggiore dei vizi : l’avarizia. Ne scaturisce una strana « virtù ». una strana onestà, cresciuta su di una natura
decaduta, funzionalmente corrotta. Colui invece che segue la sua passione
naturale, senza freno, senza ritegno,
dà origine a manifestazioni paurose,
piiidicnte con maggiore severità, per
pocnsia. •*,.
TI viso dell’umanità
descritto quia
sopra ci lascia pensosi perchè in essai
ravvisiamo gli altri ed anche noi stes-j
si. Ravvisiamo in esso parte del no-i
stro popolo valdese al quale è antiun«i
ciato il messaggio della nuova nascita.i
al quale è consegnato il buon deposito^
della fede in Cristo, al quale Iddìi s’à'i
fatto conoscere perchè testjmoniassoi
d'una vita nuova, d’un amore nuovo,
d’una purezza nuova, d’una onestà^
guova, d’una moralità nuova. Al no/$
atro popolo, in particolare, Tapostolo*
può dire : « ma ora che avete conosciuto Dia. 0 piuttosto che siete stati conosciuti da Dio. come mai vi nvoìgeie
di nuovo ai deboh e poveri elementi ai '
quali volete di bel nuovo cominciare''
a servire? ». Ed ancora ai fìalali TapoBtolo lancia il suo monito severo «
opere della carne sono manifeste e sono : fornicazione, impurità, dissolutez-’'
za, idolatria, stregoneria, inimicizie,i
discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sette, invidie, ubriachezze, gozzoviglie ed altri simili cose : circa les
quali io vi prevengo, come anche vii
ho già prevenuti, che quelli che famutali cose non erederanno il regno diDio ».
Non v’ha dubbio che i nomi dei più.te<
sono associati ad una almeno di (jiieate opere della carne, elencate qui S0tu.|.!
pm E non v’ha dubbio clic s’iiiipcne
a noi tutti una riflessione dovero.aa e-s"'
Lii’gente sulla leggerezza e facilità, et
cui si accolgono le opem della c.irne.vfe :
che ci precludono l’ingresso nel regno,
S’impone a noi tutti di inl/nisiiicarv;:
la nostra comunione con Colui chi! eììfs.
ha affrancati perchè fossimo liljcri o'T'"
camminassimo in novità di vita. i
Avvertiamo l’urgenza di un cambia« _
mento di vita perchè pobsiaino lestirnoninre di più, predicare di piìi oortiih
Tescmpio, al solo scopo di riscattare
altre anime e portarle col nostro cscm-.^j
Æ
pio e la nostra preghiera dalle. « tene
vre alla meravigliosa luce ».
Testimonieremo sopratutto che iuof S
di Cristo non v’è alcuna « coir .tteza
morale » ; fuor di Cristo non v e alcun rimedio, alcuna tecnica, aitia a
fare l’uomo nuovo, ;1 paiTamentare
nuovo, il ministro nuovo, il cittadino ^
nuovo, lo stato nuovo. Eucr di Cristo ,^
non vi può essere un’Italia nuova,
na democrazia nuova, un mondo iiiio-„g
\o. J-Ìd in quest’opera di r,nnovcmen'-'{^
to radicalo siamo direttameiue miiiev^
guati là dove Iddio ci ha posti
Ed al cospetto di nuovi scandali, diî^
nuove « scorrettez/e » ci sentiremo i
viso per non aver pregato di più, te-^
stimoniato di più, per „on aver ainasìT
to di pili le anime delTimracnso greg-'h'ri
ge umano. E noi evaiipelici stringias.!i|!
moci attorno perchè tutti iiossiamo;
costituire un faro di Ivucc, della ver»;
Tjiice ohe splende nelle tenebre
Guslavo Bouchard
I Libri Evangelici
alla mosira dell'occidenle
2.0 COMUNICATO
Fervono i preparativi per la partecipazione della produzione evanftelira alla 11 Mosira Internazionale
Scambi Occidente, die avrà luogo a
Torino dal .SO settembre al 21) ottobre p. V.
Lo stand che porterò il nome della
Casa Editrice Evangelica Claudiana
è stato concesso, dagli organizzatori della manifestazione, in tlliiiia
posizione, su un passaggio obbliga'*0. Il progetto dello .stand stesso è
stalo ideato da un valente artista,
con gusto, con significatività, con
senso di modernità.
La partecipazione evangelica sì
vale della collaborazione di alcune
ben note case librarie elvetiche, come la (( Fides et Lahor », la .Ichcher,
la Delachaux et IViestlé, che manderanno alla Mosira il meglio delle
loro pubblicazioni. Dalla casa Delac.haux et Niestlé, che interessa in
modo particolare gli studiosi di problemi religiosi e teologici, giungeranno non meno di 200 titoli diversi. La collezione « Les Vainqueurs »
diretta dal doti. Geisendorf-Des Gonites, della casa Fides et Lahor, sarà
presente al completo.
3
^ J
'-=mtéri
-^l'VeO DKLLK VAILI VAIJNSI
'•¿3P'
ti.
~ ^ ■ ■'■ .....................
:M
%Pomaretto 13-14 agosto 1950
;-^: . ■--■
Si è aperto alla presenza di nume
t- rosi rappresentanti della gioventù di
altri paesi, e dd vari membri, della Ta^vola Valdese, tra oui il Moderatore,
ha rivolto un caldo messaggio ai
giovani esortandoli alla preghiera ed
alla comprensione.
hV però da lamentarsi l’assènza di
molte Unioni, specie delle Valli, chp
■non hanno fatto smentire la loro voce^
Si è discusso a lungo sulla crisi che
la nostra gioventù come, del resto,
la gioventù di tutto il mondò — sta
attraversando, crisi ohe è dovuta m
parte alla guerra, ma non solo ad} essa: molti dei nostri giovani si'sono formati nel dopo-guerra: ed è anzi preotcupante la netta separazione esistente tra questi e i più anziani, tra i gióvani che hanno meno di 22 cmni te
quelli che ne hanno di più separazióne che è molto sentita e che costituisce ano dei problemi più gravi per chi
lavora in mezzo ai giovani. ì
Fi’ stato affrontato anche il próhlèma dei quadri, della preparazione dèi
responsabili: questo sarà il compite
premo di Agape, appena sarà terminata (è herò doveroso notare che il Campo lavoratori è già di per sé una splendida scuola per la formazion,e dei gio9,vani responsabili).
.Motivo di allegrezza è il lavoro veramente notevole svolte nei Campi
{Unionisti, Cadetti, Lavoratori, Invernale, Bargia Verezzi) poiché in essi è stato possibile stabilire un contat,to diretto con oltre 700 giovani (più di
^un terzo degli iscritti alla FUV).
Altro motivo di allegrezza è dato dal
Consiglio della Gioventù (costituito
dai Segretari Nazionali della Gioventù Vaiiese, Battista e Metodista}: un :
primo frutto esso ha dato con la colletta per la Gioventù Spagnola, che ha
avuto un ottimo risultato (era presente al Congresso una giovane spagnola
che ci ha portato il saluto fraterno ed
il ringraziamento dei giovani spagnoli).
Altro risultato veramente degno di
nota sarà il Congresso di tutta la gioventù evangelica italiana che si riunirà nel novembre prossimo a Milano,
c il cui valore morale non ha bisogno
di essere sottolineato. i-,\
Agape ha, ancora una volta, concentrato su di sé l’interesse dei congressisti: mentre l’opera materiale
volge al termine, sempre più grande
si fa la sua importanza spirituale e
sempre più vasta l'eco che esso desta
in tutto il mondo evangelico. Giovani
di 20 nazioni hanno già partecipato al
Campo lavoratori e, attraverso ad es-.
so, hanno imparato a conoscere hi
Chiesa Valdese ed il suo lavoro Jn Italia.
Il Congresso si è concluso con imo
studio del pastore G. Girardet su « Z
giovani'e l’evangelizzazione » c con i
rneasaggi dei rappresentanti stranieri
(Spagna, U.S.A., Germania, Francia,
Svizzera, .Inghilterra, Olanda).
E, per terminare, una nota triste :
Guido Llostqgno, il cui lavoro nella
FUV era tanto apprezzato, ci lascTa.
Egli è stato sostituito nel Comitato
Nazionale da Alberto Gabella. A nome
di tutti i giovani diamo a Rostagno un
rnldo e fraterno saluto, certi che nella
Sii a nuova sede egli non cesserà di lavorare per la Gioventù e per la Chiesa.
G. B
^Scuola Valdese di Agricolfura
e d Economia DomesHca
(Segue dal numero precedenfe)
I colpi (li vento del mese di Giugno prò
vocarono un rovesciamento quasi generale.
-tm-i
»•; Restarono diritte le sole qualità : Fortuiia»40, l’torello ,Aquila, Funo.
I Per le qualità Àquila, Roma, Jacometli,
^Impeto, Tevere, Autonomia, Fortunato,
.¿iFiorello. e Funo la mietitura ebbe luogo
il 27 Giugno; per il Frassineto e il Virgi
jgjJlio il 30 dello stesso mese e per il 210 il 3
T f-- va va n «a ^ .a^^aa wa vara nva «a — 1
(filiLuglio; quest’ultimo non era nemmeno ab
i^Mìaslan/a maturo all’epoca in cui fu mietii
té
to.
U -1 Luglio battemmo, direttamente sul
l’r:*po8to, e l’indomani procedemmo alla pe
-j, ^satura ilvl grano e della paglia, u'on ì sealienti risultati: li Grano Paglia
^'^AAutonoin i.-i » 32,4 » 79
' ; Aquila Kg. ara 40,2 Kg. ara 83
ijjFrassini'lo » 32,4 )) 98
•'‘I2IO ''^ìVirgilio » 30,8 » 98
» 32,6 » 92
IRonta » 25,4 » 95
it IJaeuiiielli » 31,8 » 74
, Impelo » 37,9 » 73
» 35,1 » 91
f ^lAuionomia » 32,4 79
.. iFortiiiiplo » 41,6 )> 92
^'Fiorello » 38,6 » 84
» 42,3 » 82
scarsa densità di quest’ultima, hanno presentato risultati interessanti, tanto sulle
parcelle di prova che in grande coltura.
Impeto, Fortunato, Fiorello e Funo si rilevano ugualmente buoni, soddisfacente à
la loro resistenza alle malattie e all’allettamento.
Per ie altre varietà potremmo avere risultati differenti qualora fossero seminate
in modificate condizioni di terreno e di
còn<dma7Ìone.
Questi risultati non sono valevoli per le
altitudini, alcune di queste varietà sono suscettibili di buoni rendimenti, ma bisogna
provarle con prudenza.
Notifichiamo fra l’altro, l’eccellente riuscita della varietà: Moni Calme 245, d’ori
gine svizzera.
Delle prove su maggiori distese saranno
fatte nel corso della prossima campagna;
l>er conto continueremo i nostri studi sulle
migliori qualità esperimentate quest’anno
ti su qualche altro nuovo tipo.
Corsi invernali
Le qualità migliori sono dunque, Funo,
..fortunali cd Aquila che sorpassano i Q.li
j, 4(1 per ri laro e le meno buone sono Roma,
F--.210. .lacometti. Frassineto, che danno al
' Pettaro circa Q.li 10 in meno.
^ Il peso della paglia varia dai 73 Kg. ai
per ara, le differenze di peso corrispon■ ildono assai bene alle differenze di altczz.i
-della paglia.
La Scuola di Agricoltura aveva semi|iuto
per le sue necessità le tre varietà; Aquila,
jTevere, Autonomia, i loro rendimenti sorto
'filali i seguenti:
Grano Paglia
^M^Aquila Kg. ara 33,2 Kg. ara 13,3
Autor
animila
Tevere
28,6
41,1
69
97
^ L’Aquila crebbe rara e Invasa passabiltncnte dalle cattive erbe e ciò spiega il suo
(‘endiinciilo relativamente basso in propor'>• aione .(Ila parcella di prova.
Autonomia era quasi completamente allettata, il suo rendimento è insufficiente,
jii Tevere per contro rimase lutto eretto e il
' <auo rendimento fu superiore a ogni sperati
—a
Ita. ■ , ’
E’ impossibile basarsi sui risultati di un
« 4kilo anno per giudicare la qualità di una
I^^Varieià. Sarebbe indispensabile un minimo
: ■' idi tre anni.
Possiamo fare tuttavia qualche rilievo:
I Tevere e Aquila, tenendo conto dellijj
Presso la Scuola Valdese di Agricoltura
dei Monnet (Luserna San Giovanni; si apriranno in autunno i Corsi invernali del
primo anno d’insegnamento.. I Corsi si inizieranno il 23 ottobre prossimo e dureranno fino al 31 marzo 1951. Essi consisteranno in lezioni teoriche, impartite dal Direttore e da altri insegnanti, ed in cserciiazioiii pratiche e lavori, nei campi, nell’orlo,
nella stalla ecc., a complemento dell insegiiamento teorico. Il programma d’insegnamento teorico comprende le segr.enl; materie: chimica, zoologia, botanica, fisiologia
applicate all’agricoltura, agrologia o scienza del terreno, zootecnia, arboricultura,
frutticultura, viticultura, apicultura, avicultura, ortieultura, lavorazione del latte;
inoltre nozioni elementari di lingua italiana c francese, d’aritmetica e geometria, di
contabilità, d’igiene e pronto soccorso, di
istruzione civica, per quanto si riferiscono
alla formazione del buon agricoltore. Tale
programma sarà completato con lavori pratici nei campi, nella vigna, nel frutteto,
ticlTorto, nella stalla ecc. Da aprile a settembre i Corsi continueranno, divenendo
gradualmente più pratici, applicandosi prevalentemente al lavoro agricolo.
1 giovani agricòltori, che da aprile-a settembre dovessero ritornare nelh proprie
famiglie per attendere ai propri lavori agricoli -'.stivi, potranno interrompere i corsi il 1» aprile e ripreqtìere nel successivo
ottobre 1951 quelli del 2” anno.
Sono di regola ammessi alla Scuola giovani tra i 14 e i 18 anni, salvo eccezioni
conce.sse dal Comitato. Gli orfani saranno
X
:
ü6iNiuiTTP>mascHiLe uPLoese
D I ToQ R R E PELLI CE
S Ï!
> Le iscrizioni sono aperte per ragrazzi che frequentano le scuole
elementari, le scuole inedie, le scuole di avviamento al lavoro, le
scuole magrlstrali,' Il srinnasio, il liceo. ‘*
Al Convitto, dove si paga una retta modestissima, gli studenti.^
ricevono ottimo trattamento famigliare, e sono nelle condizioni migliori per lavorare con profitto.
> Per informazioni rivolgersi al Direttore, 3 Via Beckwith.v
N
ammessi a condizioni di favore. Gli allievi
interni sono interamente mantenuti dall’istituto. Quelli esterni devono travarsi alla
Scuola ogni giorno, escluse le djnieniehe,
dalle’’8 alle 18, consumandovi il p stordì
* mezzogiorno e la merenda. La Scuola è
gratuita. Dna retta regolare mensile, assai
modesta è richiesta per la pensione ed il
vitto; essa può anche essere ridotta per ca^sì particolari, a giudizio' del Gomitato,
Per informazioni ed iscrizioni, occorre
rivolgersi al Direttore della Scuola.
Si richiama particolarmente Tattenzione
dei giovani agricoltori delle Vaili sulla necessità e l’importanza di questa Scuola per
la formazione di provetti agricoltori, in
seguito alle esperienze ed alle prove dei
mesi scorsi, essa ormai risponde prclctta
Facoltà Valdese
di Teologia
mente ai suoi scopi.
« * *
Brevi Corsi serali per 'agricoltori saran
no tenuti presso la Scuola d’Agricoltura a
Monnet su argomenti che interessano diret
temente Fagrieoltura delle Valli, frutticul
tura, vigna e viniculiura, prato e allevamen
to del bestiame ecc. Tali corsi saranno svol
ti in due sere per sellimana dal 15 nuvem
bre al .15 marzo; e dureranno 4 o 6 lezioni
ciascuno. Essi .saranno annunziali di volta
in vqlta.
* * *
Presso la ste-ssa Scuola d’Ag.-icoltura si
inizierà il 15 ottobie prossimo un Corso di
Economia Domestica, al quale saranno ammesse giovanette dai 14 ai 18 anni, salvo
eccezioni concesse dal Comitato per casi
speciali. Il programma comprenderà lezioni
teoriche di scienze fisiche e naturali applicate alTalimentazione, alla eucina, all’ortieultura, all’allevamento degli animali da
cortile, e di nozioni elc^o^tari di italiano
c francese, d’igiene, di pronto soccorso, di
puericultura, di contab^S domestica. Alle lezioni si aggii^gp^o esercitazioni pratiche di cucina é preparazione dei pasti,
cura delia casa, taglitf'.e cucito, cultura dell’orto c- del giardino, cura del pollaio ecc.
La durata del corso non sarà inferiore a
6 mesi, sarà determinata dal Direttore secondo lo sviluppo del programma. Le allieve sono esterne; dovranno trovarsi alla
Scuola dalle 7 alle -20, consumando i tré
pasti della giornata. Per la notte, possi-no
essere ospitate al B’oyer Unionista di Torre
Pellice. il Corso è gratuito; una modesta
retta è richiesta per il vitto; essa può essere ridotta per casi particolari a giudizio del
Comitato.
Informazioni ed iscrizioni devono essere
presentate al Direttore della Scuola d’AgrJcoltura. ’
La seduta inaugurale del 96"
Anno Accademico sarà tenuta,
nell’Aula Magna di Via Pietro
Cèssa 40, il giorno 28 Ottobre
alle ore 17,30.
Il culto sarà presieduto dal
Moderatore, Pastore Guglielmo del Pesco, e il Prof, Vittorio Subilla terrà la prolusione
sul seguente argoménto: Situazione. della dogmatica.
La sessione' autunnale d'esami è fissata nei giorni 26 e
27 Ottobre.
Il Convitto annesso alla Facoltà si riaprirà il 24 Ottobre,
soltanto per coloro che dovranno sostenere esami Per tiilti i
Convittori, esso sarà aperto il
27 Ottobre.
Tutti gli studenti sono tenuti a trovarsi a Roma non più
tardi della sera del 27 Ottobre,
preannunziando il loro arrivo
al Direttore del Convitti, Prof.
Elio Eynard.
Sono aperte le iscrizioni per
studenti e, in base all’autorizzazione dell’ultimo Sinodo, per
studentesse.
Le domande ~vanno indirizzate al Consiglio della Facoltà entro il 10 Ottobre, e devono essere corredate dai seguenti documenti: licenza liceale
classica o titolo di studio equipollente, presentazione del proprio Pastore, certificato di nascila e certificato medico atte■stante una sana costituzione fisica 7
Torre Pellice, 11 Sett. 1950.
Per il Consiglio:
Prof. Valdo V inay, decano
CONFERENZA DELLE CHIESE
EVANGELICHE DEI PAESI LATINI
In occasione della prossima Conferenza delie Chiese dei Paesi
Latini che avra luogo a Torre Pellice dal 25 al 29 Settembre,
il pubblico evangelico delle Valli è cordialmente invitato a partecipare ad alcune riunioni serali che si terranno nel Tempio di
Torre Pellice, salvo ulteriori modifiche, nell’ordine seguente :
Lunedi sera, .85 Settembre, ore 21 :
Fasi. Doli, Visser T’Hoofi : LE RÒLE DES EGLISES MINORITAIRES.
Martedì aera, 26 Settembre, ore 21 ;
Fasi. Marc Boegner : LES EGLISE DE L’AMÉRIQUE LATINE.
hAercoìedì aera, 27 Settembre ore 21 ;
Diversi oratori ; LA JEUNESSE DANS L'EGLISE.
Non abbiamo bisogno di insistere sulla importanza di queste
riunioni di carattere ecùmenico che per là prima volta Torre Pellice
ha il privilegio di ospitare.
n pubblico Valdese voglia, in queste circostanze ancora, dare
un segno di cristiana sensibilità e di reale collaborazione alla buona
riuscita delle riunioni, intervenendo, se possibile, anche dalle parrocchie viciniori.
\
Angrogna (Serre)
Domenica 17: culti allo IR al Serre p alle 2]4 a Anchioccia.
Dalla domenica 24 riprenderemo l’orario normale cioè; alle 10 a Fra del Torno
se alle 2% al Serre. .. ■ . '
Seduta del concistorio il 24 dopo il (ulto
del Serre, u
Pinerolo
La comunità ha avuto là gioia d’esscr visitata, in questi ultimi mesi, da alcuni Pastori in occasione di culti domenicaU ed
è stata beneficata dai loro messaggi. Essa,
perciò, ringrazia i Pastori G. Bertin, G.
Bouchard, F. Davite, A. Genre, il cand.
T. Pons, l'Evangelista Sciclone, per il contributo che hanno voluto dare al bene spirituale dei fedeli.
— Nel corso dell’estate sono stati celebrati due matrimoni: il 5 Agosto, quello
di Sartoris Angelo e Pipino Margherita e
il 31 Agosto, davanti ad un vasto pubblico
di parenti ed amici, quello^ dì Costantino
Costante e di Plavan Lelia, due giovani unionisti, che la comunità ha avuto modo
di amare e di apprezzàre nel loro contributo alla vita ecclesiastica.
Agli uni ed agli altri coniugi auguriamo
una vita buona e benefica, costruita sui valori cristiani della fede e dell’amore.
— Battesimi: Bonino Alessandra Maria.
di Mario c di Demeo Luigia — Fornerone
Bruna, di Adolfo e di De Leo Lucia --Avondet hnzo Franco di Carlo e di Avondet
Adelina — Baghero Danilo di Aldo e di
Rostan Ilda — Gardiol Emilio Arnaldo, di
■Arnaldo e di Pavarìn Rosina.
LICEO - GINNASIO
Scuola Media Pareggiata Valdeae
Sono aperte fino al 10 ottobre le
iscrizioni alle varie classi per l’anno scolastico 1950-51.
Torre Pellice, 8 settembre 1950.
t
a
osanna
Il i8 Giugno Losanna ha visto e...
ha sentito la nostra gioia: i giovani
Valdesi di Ginevra e di Losanna si sono riuniti in fraterno convegno, a dire
a Dio la loro riconoscenza.
Dalla mattina al culto che ci ha
trovati riuniti nell’amore iraterno e
nella fede, nella Chiesa Italiana di Losanna, fino all’ultimo saluto, una è
.stata l’esperienza che abbiamo una
volta ancora potuto esperimentare :
la comunione fraterna non è una parola vuota ad uso di illusi ohe'vogliono illudersi, ma è una realtà vissuta
dal credente; il miracolo della grazia
di Dio, per cui e nel cui nome ci sentiamo e siamo fratelli, « uno » in Cristo.
Là discussione dello studio « sulla
lettura o meditazione personale della
Bibbia », precedentemente presentato e discusso nelle singole Unioni, ci
ha costretti a rioonosoere il nostro
peccato verso la Bibbia, la Parola di
Dio che troppo poco ascoltiamo. Ci
ha richiamato a ciò che per noi è necessità : ascoltare ciò ohe Dio vuol
dirci perchè, neH’ubbidienza, la nostra vita sia vissuta alla Sua gloria.
Ci ha ricordato la nostra missione e
responsabilità di comunità credente e
di singoli credenti, di fronte al mondo :
bisogna che noi torniamo alla sola
fonte, ad ascoltare la sola Parola di
Dio, metro per ogni altra parola, per
poter dare e dire al mondo quella parola di cui esso ha bisogno, e che cer-cit altrove, per la sua conversione, hi
sua redenzione, la sua vita. Ma bisogna anzitutto che noi torniamo ad ascoltare quella Parola, leggendo e meditando con perseveranza e con fede,
nell’umiltà e nella semplicità di ohi
ha solo da imparare, ascoltando ciò ,
che la Bibbia ha da direi e non facen- ^
dole dire ciò che a noi piacerebbe ascoltare. E in preghiera, perchè Dio
voglia trasformare ancora oggi per noi
e per il mondo, la lettera scritta in
parola vivente, attuale, trasforma»
trice.
E m preghiera, che chiede perdono
e che chiede a Dio di operare in noi il
4
W v'. w ■■ . f I«ECOinEIUfc\
, ' jj¡¿^í,>''‘ |!i.|..^.i-_i,il.Li rr4;»lj»y¿j '!Ìr'" ' ~" ì ■« ~- I I -I—iua
litico ' DEH» YàUa VAIJDESI
Boi^^acolo della s8.ua gmzia, ba terxrÙJ^e
<}u'eBÌa ^àrte del ooccvegno eb<6 è sto%» iiìframiaezzata da una far»a eitepatloame^teVpresetìtata dvai giovani
^deU’Unione di Ginevra.
Dopo un breve giro per le vie della
città; è venuta la sirena del battello
del Lago Lemano,» a costrìngerci al
saluto. Ancora per breve tempo delle
mani ohe si protendono dal oattello e
dalla banchina in affettuoso « arrivoaerei », e il battello che si allontana
accompagnato dal canto della nostra
speranza, porta lontano da noi i nostri fratelli. Ma in noi resta qualeosaf
che nè battello nè treno possono portar via ; il ricordo e resper'anza salutare di questa giornata, la nostra comvme preghiera, la benedizione di
Dio : con noi c’è Dio, con noi o* sono
coloro che Dio ha chiamato ad esserci
fratelli. E per questo e per tutto, a
Dio sia sempre la nostra riconoscenza.
Guido Golucci, cand. Thcol.
•V Domenica, 24 eettemBre, alle 'om^0,3Ì>
nel Tempio di Tori« Pddice avrà lliogo, iif
I occasione del Congresso delle Chiese Elvaiigeliche dei Paesi Latini un. ì ' jj-v-* •r*-. •
DI
(Corale di Torre Pollice, organo,
violino e a soli di canto)
i
Il programma comprende musica di Bacii,
Haydn, Haendel, Mendelsshon, Vuattai!.
I biglietti di invito po^ne. eSsCre ritira
li presso là Bottega della Carta e la Libreria Hugon. fi
II pubblico tè vivamente pregato di in
tervenire a questa manifestazione artistica
a scopo benefico. “*
Università degli Studi di Torino
Avviso di Concorso
per Borse di studio per Tanno Accademico
Il Consiglio dell’opera universitaria ha
deliberato di mettere a concorso, per l’anno accademico 1950-1951, fra gli stud-i^nti
maschi di cittadinanza italiana, di condizioni economiche disagiate e maggiormente pierìtevoli, n. 60 borse di studio, consistenti nella concessione gratuita del vitto e
dell’alloggio presso il Collegio universitario per i periodi dal 15 novembre 1950 al
15 luglio 1951 e dal 1« al 31 ottobre 1951,
escluse le vacanze ufficiali di Natale c di
Pasqua.
Possono concorrere al conferimento delle borse di cui sopra:
a) gli studenti regolarmente iscritti, per
l’anno accademico 1950-51, ai corsi di laurea e di diploma nelle varie facoltà dell'Università di Torino;
b) gli studenti fuori corso delle suddette
facoltà, i quali richiedano per la prima volta, nell’anno accademico 1950-51,- la ricognizione della qualità di studente;
gli studenti iscritti, per l’anno accademico 1950-51, ai corsi o alle scuole di specializzazione e perfezionamento annessi alle singole facoltà, purché non siano trascorsi più di due anni accademici dopo quello
in cui hanno conseguito la laurea o il diploma.
Sono emmesai al concorsa anche gli studenti la cui famiglia riaiede in Torino, purché ai trovino in condizioni economiche
particolarmente disagiate.
Sono invece esclusi gli studenti che, già
in possesso di una laurea o di un diploma,
riprendano od abbiano ripreso iscrizione
per ii conseguimento di altra laurea o diploma.
La graduatoria di merito per gli studenti iscritti al primo anno dei vari corsi sarà
stabilita sulla base di un esame.
Per gli iscritti alle facoltà di Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Magistero, Tesarne consisterà nelle seguenti prove: a) uiia composizione italiana; b) una versione
dalTiiahauu in latino; c) una versione dal
latino in italiano; d) una prova orale di italiano; e) una prova orale di latino; f) una
prova orale di storia.
Per gli iscritti alle facoltà di Economia
<■ Commercio, Medicina e rhìrnrgia. Scienze matematiche, fisiche e naturali. Farmacia, Agraria, Medicina veterinaria. Tesarne consisterà nelle seguenti prove: a) una
composizione italiana; b) ima prova orale
<li latino o di lingua moderna (francese, inglese, tedesco) a scelta del candidato; c)
una prova orale di matematica; d) una prova orale di fisica; e) una prova orale di chimica e mineralogia; f) una prova orale di
biologia, botanica e zoologia.
Le prove verteranno, per ogni candidato,
.sui programmi della scuola da cui egli proviene. La prova di italiano comprenderà
una composizione su argomento storico e
un esame orale; tutte le altre prove consisteranno in un unico esame orale. I candidati che nclTesame scritto di italiano dimostreranno una preparazioni insufficiente,
non potranno sostenere le altre prove
La graduatoria di merita per gli studenti iscritti agli anno di corso successivi
al primo, per gli studenti fuori corso, e
per gli studenti iscritti alle scuole e ai corsi di specializzazione o di perfezionamento
sarà stabilita sulla base degli esami sostenuti dall’inizio degli stadi imiversitari al
31 ottobre 1950.
Per essere ammessi al concorso gli interessati dovranno presentare o far pervenire in plico raccomandato alTufficio di assistenza scolastica — via Carlo Alberto n.
IO - piano 1» — entro le ote 12 del giorno
3 novembre 1950, la domanda redatta in
carta da bollo da L. 24 e indirizzata al Rettore, e i seguenti docnmen'J:
1- Certificato di cittadinanza italiana.
2. Attestato del Sindaco del comune
di residenza relativo alla situazione economica della famiglia compilato su modulo
distribuito dagli uscieri delTUfficio di Assistenza scolastica e corredata di tutti i documenti indicati in calce al modulo stesso.
5. — Dichiarazione in carta semplice sottoscritta dal padre del concorrente, o da chi
ue fa le veci, dei redditi speciali in tìtoli
di rendiu, dei erediti, degli usufrutti e dei
beni di qualsiasi natura godati dalla famiglia, nonché la dichiarazione della dote
della madre.
La firma dovrà essere vidimata dal Sindaco.
4. — Dichiarazione del concorrente, che
può essere fatta sulla stessa domanda di
ammissione, relativa al godimento o meno
di qualche assegno scolastico, pnbbliio q
privato, con indicazione, in caso affermativo, dell’ammontare.
5. — Certificato di iscrizione alla Università, per Tanno accademico 1950-51, da
cui risultino gli esami sostenuti dall’inizio
degli studi universitari al 31 luglio 1950
con le date e le votazione relative. In tale
documento gli esami dovranno essere ripartiti per anno di corso, secondo il
piano di studio consigliato dalla Facoltà e,
per ogni anno dovranno essere indicati gli
esami di cui gli aspiranti siano eventnalmenle in debito. Gli studenti iscritti al primo anno di corso dovranno presentare il
certificato di iscrizione all’Università.
6. — Certificati compilati su moduli che
gli aspiranti possono ritirare dalTUfficin
di Assistenza scolastica e che debbono esse
' DONI mCEVUTl
Valdesej
Per Emeritttzùfne: r- ^
In rieordo di Arnaldo Fontana-Roux Lire 300.000 -r Gardiol Remo e Albertina
h 500,., , .....
Per Istituto Oould:<nn,t'. >
.ùGhiesa> di Forano, lo 1000 —■ Unione
u Femiuinibit Forano; 500 rf- Chiesa di Ruma
IV Novembre 45.O00 — Chiesa di Ferrerò
1000 — dì Rocchenere 1000 — di Pachino
5.000 ~ di Coazze 2.000’-- di Pisa 2.000 —
di’ LivOriio I.OOO. ’
Per Istituto Femm. Évang. di Firenze-.
Chiesa di Roma IV Novembre 50.000 —
Chiesa di Campobasso 2.000 — Diaspora
Molisana'200 — Chiesa dì Coazze 2.000 —
di Pisa 2.000 — di tóvomo 1.000.
Per Orfaitotrofio di Torre Pellice-.
Chiesa di Roma, Ly Novembre 25.000 —
Id. di Cqazze 2.000,
re firmati dai'Presidenti delle Commissioni esaminatrici, da cui risnltino i roti degli esami sostenuti ilei periodo lo ottobre
31 ottobre 1950.
7. •— Una fotografìa recentissima del ronconcorrente, in formalo tessera, senza car
toncino, recante la dichiarazione di iden
tità, compilata e fumata dal preside del
1 istituto presso il quale il concorrente me
desimo segui gli studi, o dal segretario del
la Facoltà cui l’interessato c iscritto.
I documenti sono esènti da tassa di bollo
e devono essere di data non anteriore a due
mesi da quella del presente bando.
Dovendo il concorso essere deciso entro
il 15 novembre 1956, noti saranno accettate
per alcun motivo domande non accirapagnate da tutti i documenti sopra indicati.
Torino, 1® agosto 1950.
y
Il Rettele: Prof. Mario Allara.
Il Dùettore Amministrativo:
Ili)
Dott. I. Mattucci
COlPEMiniIMBilllliriHlliLliE
iiiu.-mila
Ricordiamo agli agricoltori Soci e non
Soci che abbiane disponìbili per la imminente campagna di semina i seguenti grani
selezionati da seme e concimi chimici soltoelencati;
Grani da seme
Moni Calme 245
Est Mottin
Tevere
inalettabile o Todaro
96
Concimi chimici
Perfosfato minerale 18/20
Calciociananiide 20/21
Nitrato di calcio
jNitrato di Ammonio
Solfato Ammonico
Questa Cooperativa può fornire altre razze di grano seme a richiesta particolare
contro prenotazione e versamento in contanti di 1/3 della spesa prevista, -y
Ricordiamo che il grano seme Mont
Calme 245 occorre anticipare la semina di
almeno una settimana.
La Presidenza
Per Orfanotrofio di Pomaretto:
Chiesa di Roma, IV Novembre 2S.000
Id. di Coazse 1.000 -r- Idv« di Rodorrtto
1.500. A. i'x A.
Per Rifugio 'Carlo Alberto:
Piero o Titta Steiner, Sihrià e Carla Aavariti, in mem, della Mamma del loro Pastore Sig. Carlo Lupo 20.UG0 Chiesa di
Roma, IV Novembre 25.000 — Id. di Coazze 2.000 — Id. di Rodoretto 1.000.
Per Ospedtdi:
Chiesa di Rodoretto 1.000.
Per Asilo di San Gemano;
Chieea di Roma IV Novembre 25.000 —
Id. di Coazze 2.000 — Id. di Rodoretto
1.500.
Per Asilo di Vittoria:
Chiesa di Forano 1.000 — Unione Femminile di Forano 600 •— Chiesa di Roiiia,
IV Novembre 25.000 — Id. di Reggio
2.000 — Id. di Campobasso 4.000 — Diaspora Molisana 500 — Chiesa di Pachino
5.000.
Ringraziamento
Le famiglie Bellion Luigi, Bellion Edoardo o Pons Alberto, ringraziano di vivo
cuore, quanti si sono generosamente adoperati per lo spegnimento dell’incendio verificatosi il 30 agosto alla frazione Davit
di Luserna San Giovanni, ed in cui andò
interamente distrutto il raccolto di grano.
In modo particolare ringraziano il pastore
sig. Deodato, i sigg. Enrico Favoni e Pasquale Castagno e quanti hanno contribuito alla raccolta e all’offerta di danaro, grano, paglia e segala.
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Vi.|dei miné:-!
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dalle ore 10 alle 12.
a Torino riceve gli altri giorni,
dalle ore 14,30 alle 16 in via
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S. MARGHERITA 6,27 7,67 7,67 15,42 18,67 CHABRIOLS 8,}7 11,42 13,17 19,22
TORRE PELLICE 6,30 8.— 8,- 15,45 19.- VILLAR PaLICE 8,44 11,49 13,24 19,29
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