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2 SETTEMBRE 1994
ANNO 2 - NUMERO 33
SINODO VALDESE E METODISTA
TRA DIASPORA
E COMUNITÀ
LUCIAMO DEODATO
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tu puoi correggere i nostri sbagli dice Guido Colucci, presidente del Sinodo ’94, nella pre.ghiera tenuta durante il culto
■conclusivo di Santa Cena -Tu vai davanti a noi e ci chialinialtuo -servizio--»
Jra questi due poli, i nostri
hmiti e la sovrana libertà delEi la Parola, va letta questa edi,àone del Sinodo delle chiese
valdesi e metodiste, come
Ogni altro atto che compiamo- Un Sinodo che non ha
Ipiosciuto accesi e coinvol:)i|enti dibattiti; anzi, ha avuto
un andamento pacato, incre■spato solo dall’ansia di non
i’itinscire a fare tutto ciò che
¿lióveva fare, come infatti è
.|llccesso: ma è giusto cogliefrealdi là e sotto,le apparenze
le cose positive come segni '
della grazia di Dio- Proverò
adelencarne alcuneAnzitutto la comunione
fraterna, visibile quest’anno
forse più che in altri Sinodi,
protesa nello spazio e nel
tempo- Nello spazio; bella la
presenza, a pieno titolo, di alcuni fratelli e sorelle dell’
Africa, come a dire che oramai la realtà delle nostre
chiese ha infranto le barriere
razziali; un gruppo di malgasci è stato accolto dal Sinodo:
come non pensare all’opera
svolta decenni fa da nostri
raissionari in quell’isola lontana, grande come un continente? Nel tempo: ci ha por- tnto il saluto della chiesa di
Ginevra una lontana discendente della famiglia di Giovanni Diodati, grazie al quale
J’Evangelo ha potuto essere
conosciuto e creduto da mi.giiaia e forse milioni di persone in Italia- Si è così idealmente riannodato un filo che
pensavamo èssersi spezzatoE ancora: da anni i Sinodi
discutevano dell’autonomia
ra due chiese «storiche» delle
''nlli. Massello e Rodoretto,
*®nza venirne a capo- Quest’
3nno, finalmente, abbiamo
¿^pito: le chiese valdesi e
metodiste sono costituite da
^ n nucleo originario, le 15
ese delle Valli; sono come
nostro patrimonio geneticoi* è stala una scoperta
^ della nostra iden
^ «Ècclesiologica
n questo Sinodo abbiamo
^ 0 altre scoperte; abbiamo
di ucric
^problemi di bruciante atuna comuns seniDilità: unanime la solida
ferif colpiti e
fp ''nrio modo da mani
in_ di antisemitismo;
falla chiese
E di nv* questo tempo
l!Uni!,; trasformazioni;
l’toller”'^ ^ condanna dell’inrazziale e delle diÌ che si manife
di Dii.o,-'■ questo contesto
8'"st,z,a e diritti umani è
stato spontaneo pensare al
Sud Africa e partecipare alla
gioia del popolo nero- Perciò
il Sinodo ha mandato un messaggio al presidente del Sud
Africa, Nelson Mandela
II Sinodo ha guardato anchp alle cose di casa nostra,
rivolgendosi «ai magistrati
che governano la città»; ha
prevalso l’opinione che la
chiesa può (e talvolta deve)
dire al «magistrato»; «Non ti
è lecito fare questo o quest’
altro», quando è in gioco il
«bene della città»- Sul piano
interno il Sinodo ha poi messo a posto molte cose: sono
stati votati gli statuti di diverse opere; ha accolto un nuovo piano di studi per la Facoltà di teologia, adeguandola a livelli europei- La Commissione sinodale per la diaconia ha superato, a pieni voti, il suo primo anno di prova
e ha visto aumentato il numero delle opere che ad essa si
riferiscono
Si sa che noi siamo in genere portati all’autocritica,
per il timor panico di cadere
nel trionfalismo, ma sarebbe
profondamente ingiusto non
riconoscere che nonostante
tutte le nostre debolezze non
mancano i segni della grazia
del Signore- Riconoscerli è
come dire: «Grazie, Signore,
abbiamo capito che tu ci dai
una mano»
Possa questa essere anche
la gioiosa scoperta dei fratelli
e delle sorelle che il Sinodo
ha nominato negli organi amministrativi e in tutte le altre
commissioni
['irrinunciabile funzione laica e popolare delle chiese evangeliche in Italia
Vivere la solidarietà e seminare la giustizia
DOMENICO MASELII
«Ma voi siete una .stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato perché proclamiate la potenza di colui che vi ha
chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa»
(I Pietro 2, 9)
Ci troviamo in un momento di grande disorientamento interno ed
esterno- Le nostre comunità vivono una
crisi di vocazione e di rapporti che
emerge fortemente in alcuni interventi
sinodali e negli incontri del corpo pastorale, per cui ci si interroga sul nostro essere chiesa. Abbiamo bisogno di riporci
in attitudine di confessione davanti a
Dio per ritrovare le radici stesse del nostro essere sacerdozio.
Improvvisamente però il testo ci
riconduce a un paradosso; il sacerdozio
è un popolo che Dio si è acquistato per
proclamare le virtù di colui che ci ha
tratti dalle tenebre alla sua luce. Il richiamo sinodale ad esaminare noi stessi
si deve accompagnare con la proclarriazione di virtù che non sono nostre. Sia
mo come un popolo di pellegrini intenti
ad annunciare, sia pure a tentoni, le vie
della luce: questa è una funzione laica,
popolare. Per le vie della nostra penisola in quest’ora di disorientamento politico in cui lo stato forte, hegeliano di destra o di sinistra, è entrato in crisi, vi sono tanti altri cristiani che cercano di verificare, nel quotidiano la giustizia che si
semina nella pace. In una riunione presinodale ci interrogavamo su questa laicità, da non confondere con un laicismo
che è stato nel nostro paese una forma
di clericalismo anticlericale, spesso caduto in equivoca debolezza verso il
dogmatismo papale.
Ci si interroga sulla scuola: non ci si
può arroccare solo su vecchie battaglie
statalistiche, ma si deve difendere una
scuola autenticamente pluralistica e
quindi laica e questa nuova apertura non
deve portare a trasformismi consociativi
tanto frequenti nel nostro popolo. In
questa nuova scuola il fatto religioso
deve essere presente (non nel modo
dogmatico dell'ora di religione cattolica) come fatto costitutivo della realtà.
Ci si deve muovere in questa direzione
con cautela, ma con coraggio: oggi la
proclamazione deve avvenire ovunque e
deve essere comunitaria. Di fronte alle
incertezze della politica q alla visione
manageriale e televisiva che ne deriva
dobbiamo vivere la solidarietà, seminare la giustizia nella pace, amministrare
come corretti ministri di Dio i beni che
ci sono stati affidati.
Si tratta di una spiritualità circolare: i
rapporti saranno tanto più veri all'interno se sapremo prevenire i problemi e se
non saremo chiusi verso l'esterno, dove
altri credenti stanno vivendo le nostre
esperienze, spesso con più tenacia perché meno liberi. Con un’autentica liberalità ricordiamo che nulla è più importante di coloro che amministrano la Parola e che essendo fragili come noi,
hanno bi.sogno che noi preveniamo i loro bisogni e le loro debolezze.
Non ci mancano i segni di un ruolo di
testimonianza a cui siamo chiamati,
purché ricordiamo che predichiamo e
viviamo non noi stessi, ma colui che ci
ha chiamati dalle tenebre (che ancora
spesso ci avvolgono) alla sua meravigliosa luce.
Un documento
Solidarietà
agli ebrei
Il Sinodo delle Chiese vaidesi e metodiste che si è concluso venerdì 26 agosto a
Torre Pellice ha analizzato
l’allarmante situazione che
vivono gli ebrei nel nostro
paese, dove si manifestano
nuovamente atteggiamenti
ostili e violenti nei loro confronti, e ha approvato l’invio
di questa lettera a Tullia Zevi,
presidente dell’Unione delle
comunità ebraiche italiane.
«Il Sinodo delle chiese vaidesi e metodiste, allarmato
per il ripresentarsi e il diffondersi, anche in Italia, di affermazioni polemiche, atteggiamenti ostili e persino atti violenti contro gli ebrei, preoccupato anche per il diffondersi del cosiddetto “revisionismo storico” che nega la memoria e distorce i fatti nonché
per la crescente insensibilità
nei confronti dell’antifascismo; ribadisce il vincolo di
solidarietà che ha visto uniti
evangelici ed ebrei in molte
battaglie per la libertà, in
particolare nella partecipazione, alla Resistenza contro il
fascismo e il nazismo (partècipazione che, a 50 anni dal
loro arresto, può essere simboleggiato dai nomi dell’
ebreo Emanuele Artom e dell’
evangelico Jacopo Lombardini; conferma l’impegno delle
chiese metodiste e valdesi
- a s.volgere opera di sensibilizzazione, specialmente nei
confronti dei giovani, contro
l’antisemitismo, le sue radici
e le sue conseguenze;
- a reagire con fermezza ad
ogni atteggiamento o manifestazione ostile verso ogni minoranza;
- a difendere i diritti civili
e i principi di libertà e
pluralismo sanciti dalla Costituzione della Repubblica».
Il Sinodo ha eletto la Tavola valdese che è composta da
Gianni Rostan, moderatore,
Gianna Sciclone, vicemoderatore, Sergio Ribet, Aurelio
Sbaffi, Luca Zarotti, Franca
Long, Maddalena Giovenale.
Sinodo
Sermone di apertura
pagina 2
Intervista a
Hartmut Diekmann
pagina 6
Intervista a
Renato Maiocchi
pagina 7
IPeutt
& Documenti
L’ecumenismo
(testo per le chiese)
inserto
2
PAG. 2 RIFORMA
— Sinodo Valdese
VENERDÌ 2 SETTEMRRp
SERMONE DI APERTURA DEL SINODO
CONVERTIRSI
ALL'AMORE DI CRISTO
GIOVANNA PONS*
«...ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi in
custodia sotto la legge, in attesa della fede che doveva essere
rivelata. Talché la legge è stata il nostro pedagogo per condurci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede. Ma ora
che la fede è venuta, noi non siamo più sotto pedagogo; perché siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù. Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti
di Cristo. Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo
né libero; non c’è né maschio né femmina; poiché voi tutti
siete uno in Cristo Gesù. E se siete di Cristo, siete dunque
progenie di Abramo; eredi, secondo la promessa»
(Calati 3, 28)
La nostra storia è determinata dall’impatto con
ordinamenti, istituzioni, leggi
di ordine religioso, sociale o
di natura. La storia che stiamo vivendo mette in evidenza che migliorare ordinamenti o promulgare leggi non
basta ad arginare la corruzione, lo sfruttamento dei più
deboli e della natura, a impedire le guerre. Infatti una
buona legge in sé non migliora né peggiora la nostra situazione, ma è il rapporto che
noi riusciamo a stabilire con
essa che può mutare questa
nostra situazione.
Da questo rapporto emergono due posizioni antitetiche:
la priiiia la dobbiamo al metodo della moderna ricerca
scientifica, che ci ha insegnato a porci in modo dialettico e
critico nei confronti delle
strutture umane, che considera limitate e provvisorie: relativizzare i nostri modelli di
ricerca in ogni ambito del sapere, vuol dire lasciare progredire la storia in un’ottica di
libertà. D’altro canto un movimento di retroazione, dovuto alle paure, causate dal cattivo uso delle cose buone, realizzate dal progresso dell’era
moderna, tende a dare alla
legge umana un valore di assolutezza che preclude alla
storia ulteriori svolte: la nostra sorte sembra così segnata
da una perdita di libertà.
I sintomi di questa perdita
di libertà sono oggi riscontrabili in ogni ambito, sia esso religioso, sociale o politico: per esempio gli integralismi religiosi impediscono la
libertà di coscienza e la libera
scelta del rapporto con Dio; il
ritorno ai nazionalismi, ai localismi e il ricostituirsi delle
etnie fa riemergere al loro interno divisioni in classi di privilegiati e sfruttati, di ricchi e
poveri, di primi e ultimi. Il
dibattito suila vita fa nascere
in noi un desiderio di vita infinita, mentre la mostruosa
struttura del potere allontana
da sé la morte per scaricarla
sull’altro, senza preoccuparsi
del diritto che ha ogni singolo
di prolungare la propria vita.
Il pensiero della differenza,
anche se ha avuto il merito di
liberare la donna dall’immagine maschile, di toglierla dal
limbo dell’invisibile, a cui sono state consegnate le nostre
capacità, quando assolutizza
la differenza di genere rischia
di ricollocare il maschile e il
femminile nei ruoli assoluti
del passato dai quali non ci
siamo mai completamente liberati, ruoli di cui la religione
e la società fanno ampio uso
per ripristinare l’ordine a scapito della libertà della donna.
Pensiamo alla recente lettera
del papa «Ordinario sacerdotalis», là dove dice che «la
Chiesa non ha in alcun modo
la facoltà di conferire alle
donne l’ordinazione sacerdotale, e questa sentenza deve
es.sere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della
Chiesa». A parte che la parola
definitiva spetta sempre al Signore, osserviamo che dove
non c’è libertà nascono altre
forme di potere, in ambiti diversi e tra loro rigidamente
divisi. Purtroppo anche le
chiese, nel corso della storia,
si sono sovente collocate in
una posizione antinómica rispetto ai diritti umani, che
con il loro concetto di «persona» conferiscono ai singoli,
uomini e donne, un nuovo
statuto di libertà e dignità.
Liberi dalle tradizioni
del passato
Il nostro testo però amplia
e apre l’orizzonte che abbiamo tracciato, liberandoci
dal determinismo della legge
in un susseguirsi di antitesi
tra legge e Evangelo, dove la
legge assume un valore relativo e viene ridotta ad azione
e stimolo al fine di capire, per
contrasto, la nuovh legge di
Cristo: «Perché - dice l’apostolo Paolo - è per mezzo
della legge che io sono morto
alla legge al fine di vivere per
Dio» (Gal. 2, 19). Il metodo
usato dall’apostolo Paolo nel
suo argomentare si avvicina a
quello indeterministico del
mondo contemporaneo, che
lascia a uomini e donne la
possibilità di sostituire i propri modelli con altri più approssimati alla realtà in cui si
vuole attingere, e di vivere
quindi non più ancorati al
passato, ma in un’ottica di
speranza in un futuro diverso
e più giusto.
Nel nostro testo questa speranza, come il pensiero riformato ha riscoperto, non è fondata sull’uomo ma in Cristo,
non è fondata su una giustizia
che procede da leggi umane
ma da Dio stesso, e viene donata per grazia mediante la
fede. È pure fondata su un
nuovo diritto: quello di essere, per la fede in Gesù Cristo,
tutti figli/e di Dio.
Tutti fìgli/e: questa istanza
egualitaria ci raggiunge non
dalla ^itoria delle nostre conquiste politiche o sociali, non
dai contrasti dialettici vissuti
nella storlà o contro la storia,
ma dalla vocazione che ci viene rivolta: tutti uguali per il
diritto che abbiamo di rispondere a questa vocazione, tutti
diversi neH’esprimeiTa nella
varietà dei doni ricevuti dallo
Spirito, perché «ciò che non
può la carne e la legge, può lo
Spirito» (Rom. 8, 3ss.) di Dio.
Percorriamo ancora il nostro cammino nella storia,
sotto la legge, liberi però della sudditanza a modelli e tradizioni ereditati dal passato.
Questo capovolgimento di
prospettive ci pone in dialettica con le leggi e le istituzioni
della storia senza restarne prigionieri e, nello stesso tempo,
ci pone in comunione con
Cristo. In Cristo diventiamo
membra del suo corpo e le
nostre differenze sono messe
in comunione: passiamo così
dalla dialettica alla comunione, dal contrasto al dialogo.
Si tratta di non trasferire
all’interno della comunità le
contraddizioni del mondo, di
non vivere aH’interno della
comunità i contrasti che viviamo all’estemo.
Dobbiamo saper controllare
i nostri conflitti e i nostri contrasti, perché in Cristo sono
già vinti e crocifissi, mentre il
suo Spirito ci conduce a testimoniare questa vittoria nella
nostra vita quotidiana e in
campo aperto, là dove il nostro interlocutore assolutizza
la legge e relativizza la fede,
cerca il potere come dato divino, e quindi eterno, più che
il mandato di esercitare l’autorità, secondo le categorie
del servizio, per un tempo limitato e provvisorio. Aver legittimato il politico tramite il
religioso ha prodotto una categoria di potenti che non sono stati più in grado di riconoscere i loro limiti umani. Il
potere legittimato dalla dottrina non ha infatti bisogno di
passare attraverso la conversione a Gesù Cristo e il riconoscimento del proprio limite
Torre Pellice, 21 agosto 1994. L’assemblea raccolta durante il culto inaugurale del Sinodo
dei figli di Dio. Si tratta quindi di riconoscere una nuova
umanità che, partendo dalle
proprie differenze, liberate
dal determinismo della legge
ecclesiastica, sociale e di natura... esprima la varietà dei
suoi doni vocazionali, in dialettica con il contrasto storico
in cui vive, e in comunione
con la cornunità dei credenti,
dove l’individuo non conta
più in quanto ebreo o greco, o
per alta o bassa estrazione, o
in quanto maschio o femmina, ma conta in quanto persona. Siamo tutti persone.
Osserviamo comunque che
la differenza di genere che
l’apostolo Paolo tiene ad evidenziare con il suo «non c’è
né maschio né femmina» at
ta predicazione della pastora Giovanna Pons
traversa tutte le altre diffe
e del proprio peccato. Non
potrà quindi mai manifestarsi
come servizio.
La nuova
umanità in Cristo
Il «non c’è qui né giudeo né
greco; non c’è né schiavo
né libero; non c’è né maschio
né femmina;...» dell’apostolo
Paolo segna l’inizio di una
nuova storia, che affonda le
sue radici nella rivelazione di
Dio e non neH’oscurità degli
ordinamenti. Storia da leggere non come sintesi degli opposti, ma come comunione di
coppie che hanno finito di
fronteggiarsi per vivere insieme in pienezza e libertà la
vocazione al servizio a cui
Dio le ha chiamate in Gesù
Cristo. Il contrasto è con i governi della storia, non nella
comunità dei credenti: «Ma
non è così tra voi» (Marco
IO, 43), non è il mondo che
deve sistemarsi con i suoi ordinamenti, sia pure i più
democratici, nelle chiese, ma
è la comunità dei credenti che
deve testimoniare nella storia,
nelle strutture della storia e
sotto le sue leggi, la libertà
renze, m quanto ci sono giudei e giudee, greci e greche,
schiavi e schiave, liberi e libere... Annullare quindi ogni
scala gerarchica tra uomini e
donne, cioè eliminare ogni tipo di mediazione tra la donna
e Dio che non sia quella di
Gesù Cristo, stabilisce una
comunione che può raggiungere ogni ambito dell’ecumene di Dio riecheggiando la Parola di Genesi I,
27: «E Dio creò l’uomo a sua
immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e
femmina».
Può delinearsi allora il simbolo, il corpo, di un’umanità
destinata alla comunione e
non all’asservimento: per
questo è necessaria una conversione, che permetta di andare oltre le differenze di
ogni tipo e le chiese sono
chiamate esse stesse alla conversione, affinché le identità
non si irrigidiscano e i singoli
possano aprirsi a questo richiamo alla comunione, che
percorre tutta la Bibbia, e porsi con l’altro/a in un rapporto
reciproco di servizio e di
amore: l’identità non è un ma
le se si apre alla conversione.
Perché le chiese, dopo aver
vissuto nei primi secoli dell’era cristiana questo capovolgimento di prospettive, ritornano così presto alla legge?
- Il dialogo con Israele è
stato presto spezzato ignorando l’undicesimo capitolo
della lettera ai Romani dove
sta scritto che «l’elezione di
Israele è irrevocabile» e che
nell’ebreo Gesù noi siamo innestati in questa storia di elezione e diventiamo eredi della stessa promessa fatta ai figli di Abramo.
- Le chiese hanno legittimato, basandosi su passi della
Scrittura, la schiavitù, che si è
protratta fino all’800 negli
Stati Uniti d’America o, fino
a poco tempo fa, sotto il nome di apartheid, in Sud Africa; anche le chiese protestanti
si sono spezzate su questi
problemi.
- Le chiese giungono in ritardo e dopo la società a riconoscere il diritto della donna ad esprimere i propri doni,
le proprie capacità, in ogni
ambito professionale, sottraendo alla comunità forze
vocazionali utili al servizio e
vanificando l’universalità del
battesimo di cui parla l’apostolo Paolo nel nostro testo.
Si è ricreata una gerarchia
là dove la comunione aveva
appena cominciato ad instaurarsi, riservando particolari
ministeri all’uomo ed escludendo la donna, semplicemente perché di sesso femminile. Perché gli uomini hanno
creduto di poter esercitare
una funzione di mediazione
tra Dio e la donna, quando
Gesù nel suo rapporto con le
donne non ha mai richiesto
mediatori?
Testimoni
dell'amore di Cristo
Perché questa secondarietà
1 ■■
nella storia delle donne,
degli schiavi, delle razze, delle culture, delle tradizioni...
secondarietà imposta da leggi
umane di cui le chiese si sono
fatte troppe volte strumento, e
che legittima una .scala gerarchica di valori dove alcuni
sono primi, altri secondi... e
altri ultimi? Leggi umane
che, per servire meglio allo
scopo vengono universalizzate, richiamandosi alla legge di
natura, come se la natura non
fosse essa pure sottoposta alla
legge e quindi non attendesse
di essere «liberata dalla servitù della corruzione» (Rom.
8, 21). La conversione delle
chiese è oggi necessaria e deve essere vis.suta pubblicamente per trasmettere al l’ecumene di Dio la coscienza che
un nuovo inizio è possibile.
Solo nella conversione alla
nuova legge di amore di Cristo possiamo comprendere in
modo nuovo la Parola di Dio
e aprirci a una nuova liberazione; il diritto all’eguaglianza non sta nell’annullamento delle differenze ma
nella libertà di rispondere alla
vocazione a cui Dio i
chiamati/e: «Ora vi è divèil®™ *
sità di doni, ma vi è un mede
simo Spirito. Vi è diversità!
ministeri, ma non vi è chem
medesimo Signore. Vi è va
rietà di operazioni, ma notivi
è che un medesimo Dio, il
quale opera tutte le cose'itP’'^ ^
fltà e con
Hon sotti
st'éiettro
linsenso
.A que:
cc
tutti» (1 Cor. 12, 4). Perque- ^
sto, come membra del con» ”,
di Cristo, abbiamo la poten-^'*° ' ^
zialità di esprimere medianlt
la nostra parzialità il nostro
fare vocazionale, chedàa;
ciascuno di noi la dignità f
diventare gli uni i servi degli
altri e di poter essere così
chiamati figli e figlie di Dio,
Per salvarci Gesù accettò
infatti la parzialità deU’incainazione e, attraverso questa,
espresse la sua vocazione di
credente, come figlio unigenito di Dio. Si sottopose ala
legge di natura in quanto maschio, alla legge sociale ii
quanto nato da una modesta
famiglia di artigiani, alla legge ecclesiastica in quanto figlio di ebrei osservanti e
quindi circonciso l’ottavo
giorno. Gesù accettò la parzialità dell’incarnazione per
unire il suo destino a quello
deH’umanità, per entrarci«
comunione con Tumanità come uomo e come Dio. Divenne diverso tr'a i diversi, totalmente altro tra gli altri, perché solo nelralterità si pnò
comunicare, morì per salvarej
i pagani: non nacque
ma morì per riscattare aridiCi
le donne. Nell’incarnazióne
«Cristo ha potuto
dalla legge perché vi si è
soggettato» (Gal. 4, 4)
suo rapporto con gli umilie
le donne si contrappose ag
usi e ai costumi, alle leggìi
agli ordinamenti del tempo^
per questo fu condannato*
crocifisso. Fu crocifisso nell
sua parzialità, come mascnio.
libero ed ebi'eo. Ma risuscitoOggi ancora lo Spirto
Dio che, come «il vento so
dove vuole» (Giov. 3, B) P
rivestire, come si espnm
Paolo nel nostro testo, opP
può impos.sessarsi (conio
il libro dei Giudici, 6, 4) r
pure può riempire (conte
il libro degli Atti, 2, 4),
vi, donne, giudei, uommF
donne di ogni popolo e s
One
razza, affinché abbiano
;orrere il car
del servizio: perche p
za di percorrere
latf'
canuni»”
cambiare la sorte del nio
si possa avere accesso al
vo albero della vita: la
dove si realizza
fine della legge, la ^
potere umano e ' inizio ^
gno di Dio e del es»
di pace e di amore. f p
da un’umanità arida e
noi possiamo vedere g
gliare nuove forme
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che viene loro rivolta.
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valdese
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2 SETTEMBRE 1994
iiNODo Valdese
PAG. 3 RIFORMA
giodo richiama alla vigilanza attiva e alla partecipazione sociale e politica
chiese sono luoghi di democrazia^ critica
itruttiva, controinformazione e laicità
I «PERICA TOURW
Étto
Sltto
le il Sinodo elaborasse
ordine del giorno sul»iamento da tenere di
; all’attuale situazione
1 èra da prevedere; sodopo gli interventi
i durante le Conferenittuali del II e del IV
e un ampio docuodeirOpcemi sull’atme da riservare ai cam_^ !nti in corso,
stparla subito del «dovere
danza», di una vigilanza
che non deve limitarsi
iJ^ervare ma deve trasforjjRÌ in partecipazione attiva
■ sociale e politica, e
¿ve essere sinonimo di critijtà e controinformazione.
m7Dir5|Non sottovalutiamo la ne■ ^ ® tssitàdi un corretto uso dei
ìtffl di comunicazione di
- ha detto a questo pro
Cllll
Dio
vi è diveiff™
è un rnedéj
diversità i
vi è che
■e. Vi è vj.
ma notivi
welettronico può generare
Jinsenso, eliminando di fatigli interlocutori dissenzienI. A questa «rivoluzione»,
le cose
4). Per que
a del corput pastore Claudio H.
m chi ha il po
tà il qostio
:, che dài
a dignità i.
. servi degli
essere così'
;lie di Dio,
esù accettò
i deU’incar:rso questa,
ocazione di
glio unigettopose al
quanto masociale il
na modesta
ni,
come è stata definita, bisogna
opporsi senza tentennamenti:
«Si tratta solo di decidere - ha
detto il pastore Giorgio Bouchard - se con minore o maggiore prudenza». Una resistenza che riscopra le potenzialità dell’etica protestante.
«Dobbiamo tonare a predicare
al paese - ha ribadito il pastore Claudio Pasquet - perché
noi siamo gli unici a poter
parlare di una teologia della
laicità». Il deputato progressista e pastore a Lucca, Domenico Maselli ha spiegato:
«Siamo di fronte a una crisi
corrispondente alla fine di una
guerra mondiale; non è detto
che dobbiamo reagire come
nel ’22 o nel ’48, ma dobbiamo comunque prenderne atto
e renderci conto che siamo
chiamati a una riforma delle
coscienze». Secondo il pastore Giuseppe Platone «una vera e autentica democrazia è un
fatto di minoranza: le nostre
chiese hanno anche questa responsabilità politica».
Anche in fatto di mafia: se
Luciano Violante dice'che l’e
1 quanto &
servanti e
;o l’ottavo
etto la parlazione per
no a queEo
• entrare ii
umanità coDio. Divenversi, totali altri, per
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MESSAGGIO DEL MODERADOR
IL
DELLA SPERANZA
fratelii e sorelle,
.Vfando -riceverete que^
■%tóera, sarete itpieoo la''■"haaodale, ifl dì
tìto, (M ^jporto^di idee,
|iM|^tti jjer fare deH’ifli
I CIMI II gestro ¿a
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|Mite dai potere di- .
deète forze áeli»
®,amo a ^ste sfide,
coiriàhi, d preparicevere i fraterie
-ctìe d visiletanno
di settembre, in
delie cotnuàM
^^.piippo, ^guidato dd
'^*no"'CBlturale, visiterà, si
già a riceverli
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* ««’ulteriore opportula «otìomusie,, nd co«.
J^^^irito ^ «olidarie^
jjm’ere''basente oggi, al
^^teifetanza, di man^e^^eatarnettti -sittiHi
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S(K:io*e<»Boadci: in Brasite,' tlrtt^ay.-e Argentina ■yi.
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ih^tegndtemo X cercare, inSietee ai rfestìi frateHi c, àlle'notezé sc^lfie, catematei
di speranza, a cpitìyare segni di vita càie d consewaao di stanare sistemi potitièi «d écoRdodei pdr gia^
sti. Imqaesto clisna, sentiamo tifi jp^atìde di^ieataliteta©: careflte .«riepia«ne«to-.p0iittep ed
, ogni gitíra^ i^Adpnp pì% ;
■ diMcite la sciita dà città- ^
dit^. è ton -discaieBtamento
-chéte qaalcbe nu?^ mda,dè anche àpi e a ««a vqltó
¿i ^i^'á-toaa-libertà-j»d
■ a^ofonditei dea progetto
Regnoeddlaviateti' cka-dai-logliodiiWo.'l’fi y.
Mei còndividere càtì tvtó
voi questo sMuto, alirontìaiBo questo mométeo io aateggiamento di pre^iieria e
# viva spertWiza. Qte M Sgnore vi dia la saà lducia e
il potere dello Spirito che
apre aspettativè di vita, ^e
V! accompagni e vi guidi.
Un abtMaccio
Hug0 R. MMan Tucul
'moderador
Juan L. Lacaze,
22 agosto 1994
L’assemblea sinodale
tica protestante è più adatta a
combattere la mafia di quella
cattolico-romana, non si può
non approfittare dell’occasione per ricordare la connivenza
tra Chiesa cattolica e cosche
rnafiose, in Sicilia e altrove.
Un’accusa che a una parte
dell’assemblea suona un un
po’ generica e avventata:
«Non dimentichiamo tutto il
lavoro che molte associazioni
cattoliche e singoli fedeli
hanno fatto, rischiando in prima persona, contro la mafia.
L’onestà e la lotta non devono
passare attraverso scelte di
campo», ha ammonito il pastore Alfredo Berlendis.
Insomma, ci vorrebbe più
umiltà, anche per non perdere
una serena visione della realtà
e non far nascere H sospetto
che sbandierando «l’etica prolestante» si cererhiin realtà di
«ottenere all’esterno quella
credibilità che non abbiatrio
aSl’inteaao», ciiiae òha «(¿(»dato tì pastore Alberto S’aciria.
Anche criticare durfflBaitó e
-ciO« decisione là ^tuairòne
politica itendeve far (fiinente
Cte^e (die non si possono dempuizzare-te si»gp}e-^,eite
-dri ,<àttaimi p irite i^
..^dttraVfflisaèo tettate. tos#é ■
dópWlìiià.’' teutde nàscite-f
^cdte: siamo peiicftaanesWe
intesati,, “k^atd’’ in t«d;i
sensi. - ha ricmdatp Gior^
T^hsi - da terapo^Mptei Yindèboliaseitto detìe ienapnitei^fie -ci fea reri. pensisi vesso,
restano. Mofi basta
resistenza, e neanche (d ri
chiamo alla ragione, quando
non sappiamo più pensare».
Il documento approvato dal
Sinodo parla anche di difesa
della libertà, in primo luogo
di quella religiosa, della promozione di una scuola pubblica basata sul pluralismo culturale e di un’irrinunciabile lealtà alla Costituzione, nata
dalla Resistenza e a cui, si sa,
bisogna ancora dare coiripleta
attuazione.
Nei lavori dell’assemblea
non sono mancati doverosi
appelli alla solidarietà contro
ogni forma di discriminazione. Un ordine del giorno di
appoggio e solidarietà alla comunità ebraica è stato approvato all’unanimità, contro il
revisionismo storico e «ogni
atteggiamento o manifestazione ostile verso ogni minoranza»; Siflodo ha inoltre invitato le chiese a;.'svolgere
ua’c^ra di educazione sensibiiizzàzione -Bèi gìovàni, per ,
cercard -di bloccare -sul haseeire «il formarsi di una cèrta,
rriarittaHtà tesenribfle ai valori
defl‘aHtifasoésfHO».
fì Sinofe ha.riteswto infine
4i v-aytefe ■ «n miss aggip ' a '
..^hdda, prerid.^eB^cWiHca'SÙdàfticaiiai .
rin CBÌ oòtetonieaitó sua psqteaila gioia del p<?po-.
io R^o per^a fe»e delibapaf&eid e -« ri epnqji ace eoa
te (Me9e:sprelle del Sud Afri-:
oa'-per il grithde coatributò
dteo. Bella ^»sristenza nonvio- *
lenta é neiredacaZteae aBa
democrazia». .
MESSAGGIO DEL MODERATORE
IL LAVORO
DA FARE
GIANNI ROSTAN
Vigilanza
lEffÌTEff'
- Il Stnodp, nel prenderé 'àto
del processo di tràsfoiwazioBe in
corso nella società italiana, originko dal bisogno di uscire da una sthiazione di degrado e di comirione, consjpevole altresì dei rischi che esso eoiiiportat riGorda.
atte chiese il dovere della -vigi-_
Jatffia e *a necessità te proporsi,
.come luoghi di temoctf zia, .di
eritiCa costruttiva; di conttoiiiformazione e di laicità.
Di fronte ai ^possibili'nautanieitti del quadrò istteJriaBrie.dei
paese, rende aiteoté 4e -diiese ai
loro doveri te costante difesa
delle libertà, e tra queste della Ùb^à rettgipsa; te prtenozione tii
una scHtofa pubblica (ptalificata
con» luogo di confronto te cuitara; iti generale, di lealtà ai principi della Costitorione nata dalla
Resistenza, fondamento di una
societA-libera, solidale, responsabile, rispettosa della identità di
ciascuno.
Invita le chie.se a cogliere in
ambito ecumenico tutte le possibili occasioni per promuovere un
impegno comune nei campi di
testimonianza sopra indicati.
Ricorda infine alle chiese che
tali azioni potranno assumere il
carattere di un autentica testimo
aianza .cristiana solo se saranno
il frutto.te Una vita spirituale fondata suH’Evangelo e nnuita dalla
preghiera.
Sc4r0la
^iiÉÌ3Ì€a€^vatà
. • - il Smodo, preso mto della ripresa a livello .nazionale della dSsóussicme sui rapporti tra ■sctiélia
pubblica e scuole private; si richiama aH’,atto 39 GO/II 1994
che «rende attente le chiese al lo■ -ro dovere di costante, difesa dc8a
Ìibeiià religiosa .ùel quadro della
difesa di tutte le liEiertà; -di promozione di una scuola-pubblica
qualifiicata che tìa luogo di confronto te culture; in geniale, di
lealtà ai principi fondamentali
della Costituzione, -espressione
della scelta di una società libera,
solidale, responsabile, rispettosa
della identità di da>sc«no».
H Sinodo inc(}raggia pertantiì
le chiese ad approfondire l’argomento tenendo conto di passati pronunciamenti sinodali e
detl’evoluzione della situazione
generale; ■
chiede alla Tavola di fornire
alle chiese il materiale necessario
anche in vista di un prossimo dibattito sinodale.
Un passo indietro e uno
in avanti: per quello
che riguarda i giorni passati, o le settimane passate e i
mesi passati: anzitutto qualche ringraziamento; vorrei
incominciare l’elenco con i
membri dell’ufficio della
Tavola perché ho avuto, a
Roma e qui a Torre Pellice
sempre un grande supporto
da loro, supporto preziosissimo proprio perché ero
agli inizi 0, come si dice, in
anno di prova. A loro devo
anche correzioni, suggerimenti, «tirate della giacchetta» che sono stati molto
preziosi. A loro vorrei associare gli amici, i fratelli della Facoltà di teologia, in
particolare Paolo Ricca, al
quale mi sono rivolto diverse volte per problemi che
abbiamo dovuto affrontare
quest’anno, problemi anche
(lifficili e delicati, ad esempio per quello che riguarda
l’etica: il suo aiuto e la sua
amicizia mi sono stati molto preziosi. La stessa cosa
devo dire ad alcuni membri
della Commissione delle
discipline e soprattutto a
due persone che hanno risolto molti problemi all’inizio del mio servizio, vi ricordate il problema della
defìscaiizzazione, in cui ho
trovato la prontezza e la disponibilità, soprattutto di
.Fftenct) yBecciuflo e jPiefo
Tatotta, asstiutaHiaiite fra(iterili- aiKfie rin^aa-,
né-àÌDa persia che ri agita '
sfiésso e s| è a^^a .spe^ ;
.secete .
T’à^ptoria^toaÉeiiià ejanbhe '
-m.àaiÌèsta...;Eecp, ioaievp'-,
ate^'^iadfo^jerehé .nella m-1
'4»te ¿diaiTavtìiaB suo
>3rto:^
.- pustfivq. ttey 0 «^jgEazra^ ,
-ifclje Àcame persoaè
j»£^ato f)er te»; ia cosà noto
Sic0#^coàtàta'e bapate%
sgitffiie a*lqu(A
‘T’feutìto'ftetó.:.
,"è ;^'àtà'-ia^'itaiite
'dateitna.iMi^..(|ii^ib ¡(itebà^eèeteo ^ésta seftl«aaate-'ite^qpscxj.teiiparti-.
Ti
chiamare alla vostra attenzione, visto che il nostro
giornale un po’ se ne è dimenticato: al 15 di agosto
abbiamo parlato del popolo
valdese, con gli addentellati; qualche metodista, qualche battista qui nelle Valli;
si è parlato molto di qualità
della vita nel senso di sanità e assistenza, di prevenzione. È stato lanciato un
appello al farsi sentire.
Questo è uguale per tutti e
non solo per i valdesi delle
Valli, per i metodisti o per i
battisti: bisogna cioè che
ciascuno impari a far sentire la propria voce anche nel
contesto sociale, anche nel
contesto politico: e fare an.che un po’ di baccano
quando sérve. In quell’occasione abbiamo ricordato
l’importanza della cultura,
a tutti i livelli; cultura anche imprenditoriale, cioè di
gente che voglig, che decida di fare, che abbia la volontà di fare, anche per la
vita normale.
Vediamo adesso che cosa
possiamo dire per il prossimo futuro, cioè per questo
anno di lavoro che viene:
anzitutto l’importanza, la
necessità; di parlare con
maggiore chiarezza ai nostro paese. Abbiamo ptelato
(H evangelizzazionè, abbiamo isailatò di pqs^ilità di
syiltipfiq pf«
;;Sei(za;.’to^Be 'iitórcs6ieiO'^.-'.-i
cq8are ^lè se^te<fc|
^àiocàfe, ^ tete .atòte*©
(fatto in tempo ai%ortarteiteG
Tseàe sitìo^te con Taimteeri- ‘
m^querio avrebbe
iyjfeiaiíio'píHlato (ìi (fi-(
se^na, Sttiamo partteo rii (
i(teiiàità, abbiamo parlteo di
teáMte'deMa «(»ilia -nítenz«}«e-iíei-ijrosíáiHÍ «e'Sí-;-|)re(a-..
;-c«6Gtì(^tec#i.-iOrg»p^aa
nè dèl ;
■ ' -Aversi
rii qtie
etMHportótaentí., aa'Cbe rii’
pOiápbfteHtetoníi antoWiàii, .
sparlato rii
feiaocerie’ te qiastori
ìtenfipMi litóla 1^0 dhi^a,
(tó tólà lEavoia,
tó cateronii delle lorri fà
so rài jitotostàtitt», e pen^
:diíe:qüi lo ri debba Sire, fa,
€te%>attè55za,del coipripà
istortee; ri fàtto (ibe cia^toab'.
ri sente menabrò rieilo stesse* cxiipo ci-òè quande c’è
tei imèmbro (àie te màle an- ,
che Taltra i*e risente, qaanrio pio è ferte> anche l’tetro
fle risente, se'Uno inciampa
è tutto il corpo che inciam^
pa. È importante credo darne atto a tutti in questa sede, dato che prima non si è
potuto farlo.
C’è un altro momento
della vita di queste ultime
settimane che volevo ri
ba
sliè diseussd ialtótetó>te; BieteèiÌa Tavteaitteoò
1a;T^tec|àmtó<5lte.' fi|»bdteé
:^r te pe5 ptóare
. .àVa&tiri^tów^-'ABChé ot
s^fo.teirapp{jilS e^tectecì
majatìoie rii fare qualcke.
pas^Àte avaatì; Jaèite f’imn
|«H^zà ette doiibiaTno darp tele «eceriàtà riebe tóniIglìè pà^tqjteR-r è^ritetoTgomeato che abbia«K> discusso a luti-go, ci sono delle
prospettive, delle idecj dei
suggerimenti.
Terremo pre.seati queste
di.scussioni aH’intemo della
Tavola nel prossimo anno.
E credo che di cose da fare
ce ne siano abbastanza.
4
PAG. 4
RIFORMA
Il contributo delle chiese metodiste: testimonianza e santificazione
Evangelizzare l'Italia che sta cambiando
VALDO BENECCHI
T e questioni relative alj le particolarità delle
«
due componenti e i problemi
specifici che l’una o l’altra
possono avere devono essere
affrontate in comune e in uno
spazio comune, e non come
una tematica settoriale che riguardi soltanto i metodisti».
Così ha affermato la Commissione d’esame nel capitolo
dedicato all’operato del Comitato permanente Opcemi.
La consapevolezza che
l’identità metodista sia patrimonio comune dei metodisti
e dei valdesi si è rivelata in
questo Sinodo una felice e feconda acquisizione. In primo
luogo nel dibattito generale
sulla Vita delle chiese e sul
rapporto chiesa-società. Si è
parlato per esempio della
«fsantificazione», un concetto
caro alla predicazione di John
Wesley, la crescita di un credente maturo e responsabile.
Emidio Campi ha fortemente
sottolineato l’originalità della
teologia metodista primitiva
emersa proprio nel corso del
convegno intemazionale sulla
santificazione tenutosi di recente a Rocca di Papa. I «lineamenti dottrinali» del metodismo escono finalmente
dai confini angusti dei documenti per diventare spunti attuali di riflessione.
Molti hanno parlato del circuito come strumento ormai
irrinunciabile al servizio delle
nostre chiese: è stata diffusa
come contributo al dibattito
la riflessione sul tema «Evangelizzare l’Italia che cambia», presentata nell’ultima
Consultazione metodista di
Ecumene. E così, nel corso
dell’ampio dibattito, non è
più risuonato il termine
«componente», termine corretto secondo la lettura del
Patto di integrazione ma che
faceva tanto pensare ai «separati in casa».
Come molti interventi hanno ben sottolineato, metodisti
e valdesi ormai da alcuni decenni vivono insieme la loro
comune vocazione; i doni che
gli uni e gli altri hanno ricevuto dal Signore sono gli
strumenti per l’elaborazione
di un tessuto comune di fede
e di testimonianza, al punto
che sarebbe ora impossibile
L’assemblea sinodale (e il pubblico in galleria) visti dal tavolo della presidenza
disintegrare nuovamente le
due identità. Potremmo dire
paradossalmente che siamo
come «condannati a un percorso comune». Per questo
ringraziamo il Signore.
In un interessante passaggio di un intervento il moderatore, Gianni Rostan, ha con
energia evidenziato la sua
soddisfazione spirituale quando ha affermato che l’identità
metodista è ora un dato acquisito nell’integrazione: non
è solo dei metodisti ma è un
arricchimento per tutti. A sua
volta il presidente dell’Opcemi, Claudio Martelli, ha sottolineato che l’identità metodista è ormai parte inscindibile di una comune esperienza
di testimonianza. Un risultato
che, sempre secondo Martelli,
ha talvolta comportato anche
dei passaggi difficili, qualche
tratto di terreno accidentato
ma forse inevitabile per giungere ora a questo risultato.
Nel corso del dibattito, così
denso spiritualmente, alcuni
interventi hanno sostenuto la
necessità, proprio per avere
piena consapevoleza di quel
ricco patrimonio, di conservare e valorizzare i riferinjenti storici del metodismo (l’archivio storico del metodismq
di Roma sta diventando un’
importante realtà) e di individuare e riproporre alle nostre
chiese metodiste e valdesi le
ispirazioni di fondo del metodismo.
Qualche esempio: il circuito che forse non ovunque è
stato ancora pienamente vaio
rizzato; il predicatore locale,
che del metodismo è stato
sempre fin dalle origini la colonna portante; ovviamente
predicatore locale non come
un «tappabuchi» ma come
ministero riconosciuto nella
sua dignità e pienezza, a cui
dobbiamo assicurare non solo
la necessaria riqualificazione
ma anche il continuo aggiornamento. A proposito dei predicatori locali questa sessione
sinodale si è impegnata a dedicare nella prossima un ampio spazio per riflettere su
questo tema, onde scoprirne
tutta la potenzialità e tutta la
ricchezza per la vita delle nostre chiese oggi come ieri.
Il rapporto con il metodismo intemazionale, e non solo con quello anglosassone,
va ulteriormente approfondito. Febe Cavazzutti Rossi ha
appunto parlato della chiesa a
cui appartiene anche Nelson
Mandela, cioè la Chiesa metodista del Sud Africa, così
impegnata fra l’altro in importanti progetti di educazione e assistenza sanitaria. È
stato anche messo in evidenza il contributo dei metodisti
Il processo di integrazione delle chiese valdesi e metodiste
Vènt'annI dopo ¡1 «Patto»
ALBERTO BRAGAGLIA
Avent’anni daH’approvazione del Patto di integrazione che ha in qualche
modo raccolto in un’unica
struttura chiese valdesi e
chiese metodiste, nel corso
del Sinodo del 1994 sarebbe
stato giusto trovare uno spazio adeguato per una riflessione e un bilancio non superficiale. Purtroppo la massa
degli argomenti da esaminare
non ha permesso questo: ci si
è così limitati, nella mattinata
di giovedì, a una .serie di osservazioni forse frettolose,
ma comunque interessanti.
Quasi superfluo è stato il ricordare come, nell’attuale
momento di crisi spirituale e
vocazionale che coinvolge le
nostre chiese, le chiese metodiste in Italia appaiano essere
abbondantemente nella norma, manifestando un calo
progressivo di membri e una
certa diminuzione nelle capacità di testimonianza e di
evangelizzazione. Fenomeni
che ormai sembrano mettere
seriamente in pericolo la sopravvivenza della scarsa, ma
significativa presenza evangelica sul territorio italiano.
Tuttavia, coma ha ricordato
Franco Becchino, magistrato
e pastore metodista a Savona,
da quando è stato siglato il
Patto di integrazione tra le
chiese metodiste e quelle vaidesi, i doni e le specificità sono state messe in comune, così come in comune sono anche speranze e destini; forse
la caratteristica più interessante che il mondo metodista
ha dimostrato di avere da
sempre è la grande valorizzazione di tutti i mini.steri che
possono sorgere all’interno di
chiese, comunità, gruppi di
testimonianza.
Secondo Claudio Martelli,
presidente dell’Opera per le
chiese metodiste in Italia,
proprio da questo i metodisti
devono partire per dare un
contributo originale e fattivo
alla sopravvivenza e al rilancio della comune avventura di
evangelizzazione e testimonianza che conducono con i
valdesi. Al servizio della crescita e del consolidamento dei
vari ministeri diversi da quello pastorale viene messo il
Centro di Ecumene, fondato
dalle chiese metodiste italiane
vicino a Roma negli anni ’50
e da allora sede di incontri e
convegni su temi teologici,
sociali e politici.
Il lavoro di riflessione e di
formazione può e deve essere
proseguito e potenziato a tutti
i livelli, dai piccoli gruppi
della diaspora alla Facoltà di
teologia di Roma; negli ultimi anni, inoltre, la notevole
onda di immigrazione ha portato in Italia anche un forte
numero di protestanti, dei
quali una buona percentuale è
formata da metodisti provenienti da paesi asiatici e africani: è proprio la loro immissione nelle chiese locali che
potrebbe portare nuovi stimoli e nuove suggestioni per il
lavoro di testimonianza e di
evangelizzazione.
alla soluzione dei problemi
relativi ai rapporti chiesa-stato e chiesa-società: infatti uno
dei doni del metodismo fin
dalle origini è stato proprio
quello della capacità di coniugare la predicazione verbale con l’impegno sociale e
politico.
E interessante segnalare
inoltre il riconoscimento del
centro «Ecumene» di Velletri
come luogo di formazione
delle nostre chiese, un tipo di
formazione che non può essere delegato alla Facoltà di
teologia. Un riferimento irrinunciabile di riflessione e di
ricerca: come ebbe a dire il
pastore Massimo Aquilante
che in un periodo storico in
cui l’omologazione sta diventando una regola, l’altra faccia della medaglia è spesso la
tendenza a rinchiuderci in
piccoli gruppi di appartenenza. Ora l’integrazione fra le
nostre chiese, se autenticamente intesa e vissuta, può
essere un segno di novità;
non ci rassegniamo né ci
chiudiamo in piccoli gruppi
ma impariamo a vivere insieme, a formarci in un comune
lavoro nella consapevolezza
che le nostre sorti sono legate
alle sorti del popolo italiano.
Purtroppo in questo momento nel metodismo italiano
mancano i doni pastorali; la
Tavola, nel suo rapporto al
Sinodo, si è posta con preoccupazione la domanda: «Che
fare per suscitare nuove vocazioni?» Il Comitato permanente Opcemi è impegnato a
collaborare con la Tavola per
rispondere concretamente alla
necessità di curare le chiese
che rimangono senza pastore,
e ancora una volta i circuiti si
rivelano strumenti insostituibili. Concludendo un intervento, il pastore Martelli ha
fermamente sottolineato ancora una volta che vivere l’identità metodista non è nostalgia 0 agitare una bandiera
ma impegno a far scaturire
dalle nostre radici dei frutti
per rarricchimento della nostra comune vocazione.
Le nostre chiese metodiste
dovrebbero crescere nella
consapevolezza che la loro
identità non dipende solo dalla presenza del pastore ma deve essere risvegliata là dove
per qualche ragione si è sopita, va resa disponibile dove si
è pensato che occorreva conservarla gelosamente per non
disperderla. I nostri doni potranno avere un .senso, saranno pienamente valorizzati nel
modo in cui sapremo farli circolare e sapremo condividerli
in vi.sta della risposta alla comune vocazione del Signore,
alla testimonianza dell'Evangelo nel nostro paese.
VENERDÌ 2 SETT^d,-.
Un documento metodista per il Sinodc
Lo specifico delle
chiese è l'annuncio
Di cosa ha bisogno il nostro
popolo in campo sociale, economico, spirituale? Di cosa
hanno bisogno le singole persone, le famiglie? Di che cosa
hanno bisogno le nostre comunità? Certo non potremo
dare risposta a tutto né, men
che meno, lasciarci condizionare dai fattori esterni, ma potremo rispondere con sicurezza che pur non avendo né oro
né argento (le cose che forse
molti vorrebbero, o il loro equivalente), possiamo offrire
ciò che abbiamo per primi ricevuto e conosciuto: l’Evangelo della speranza e della
grazia, della responsabilità.
Dobbiamo trovare il coraggio e il modo di dire alla gente, dentro e fuori dalle chiese,
che questa è la strada che Dio
indica per la salvezza del
mondo, dell’intero paese e
delle singole persone; e che
questo non è un concetto
astratto ma una proposta concreta nella quotidianità della
vita in qualunque posto e in
qualunque ruolo noi la viviamo. Dobbiamo far riflettere le
persone su quello che forse
sanno già ma non riescono a
mettere in pratica perché scoraggiate, perché timorose di
essere isolate, perché prive di
strumenti culturali e morali e
cioè che la libertà e la felicità
non si ottengono sulla pelle
degli altri. Che la vita è più
del cibo, il corpo più del vestito, che i beni non sono un
fine ma un mezzo che va garantito a tutti in misura sufficiente per consentire a ognuno una vita in pace, serena,
dignitosa. Dobbiamo anche
testimoniare che tutti devono
essere responsabili delle loro
scelte, del loro lavoro, della
dedizione al bene comune.
Dobbiamo proporlo non
sulla base di scelte ideologiche 0 dettata dalle emergenze
politiche ed economiche ma
Cai
pi
ipiù alù
porich
ditbiesa,
{più eoe
i nell!
:ola»
oiu:
perché lo crediamo sulla b:
alla parola di Dio che
cambiato le nostre vite. Q®!
sto deve essere il nostro »]
do di testimoniare una
basata sulla responsabili
chiamata all’amore verso Fall
tro da parte di chi ha aitisi
per primo. Dobbiamo farli
come persone e come chiese:
non possiamo rinunciarci
questo perché questo è il nit
stro specifico.
Cerne lo faremo nei prassi
mi anni, come lo faremo il
un paese che sta cambianà,
è il tema che iniziamo a di
scutere e che dovremo approfondire nella ricerca di risposte concrete. Dobbiamo,
di conseguenza, attrezzarci
scade
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K...un po
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a,istanl
«ruta, pi
^ione
salo coni]
1# in cui
tono coni
spiritualmente, moralmenlei ('gonismi.
culturalmente, organizzativamente, finanziariamente in
vista di un compito preciso,
in tempi non facili, lunghi e
forse anche rischiosi. Certamente diversi dai precedenti.
Dal documento del ComiloSn
permanente deU’Opcemi perii
consultazione metodista, presatato al Sinodo
Integrazione valdese-metodista
- Il Sinodo si rallegra per il comune cammino compiuto dalle ehiesi
metodiste e valdesi nei primi 20 anni dell'integrazione ed èriconoscente al Signore per i doni che sono stati manifestati; incoraggia 1(:
chiese, i circuiti, i distretti, l'Opcemi e la TV ad affrontare i prolil“*
che si presentano facendo prevalere lo slancio per il servizio all Èva*'
gelo sulle difficoltà che possono eventualmente presentarsi nel pi*®'
so integrativo; invita la Facoltà di teologia a curare, nella preparazio*
dei pastori, la buona conoscenza della storia e della ecclesiologia nH’
todista e^valdese; impegna le chiese valdesi e metodiste a vive#
positivamente, e nel concreto, progetti comuni e la collaborazi«**
teiTitoriale, 1 incontro in atto con le chiese battiste.
Archivio storico metodista
- Il Sinodo si rallegra per l’avvio del riordinamento e
gazione dell archivio storico del metodismo italiano e l’Opcemi a continuare in questa direzione, poiché ritiene tale lavo
un aspetto del mantenimento dell’identità metodista.
L'operato dell'Opcemi
Il Sinodo approva l’operato dell’Opcemi e ringrazia i suoi
per I impegno e il lavoro che vi hanno dedicato.
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Alcuni componenti il Comitato permanente dell’Opcemi al Sin
5
pi 2 SETTEMBRE 1994
liNODO Valdese
PAG. 5 RiFORMA
nodo
IO
Il ruolo del pastore si sta profondamente modificando: è giunta la specializzazione?
[e chiese possono valorizzare il ministero
della predicazione in libertà e responsabilità
nlUSEPPE PLATONE
Cari pastori, siate più
1 ■ '
) H.
ente dell'
pastori e siatelo con
pìTalta dignità che questo
ilo richiede e voi, menabò
lesa, siate meno litigiosi
coerentemente impenella testimonianza della».
Impello di Marco Rostan,
adere del suo mandato
ale nella Tavola valdeItato lungamente apto dall’assemblea sino'flln applauso liberatorio
jdairambivalenza in cui
'¿Ita l’intera discussione
ita delle chiese. Da un
e'è stata un’enfasi, forse
issiva, sul ministero pae (si pensi anche alla lipubblica della consalone al pastorato nel culto
fattura al Sinodo) dall’al10 sulla basi tra il desiderio di valorizzare
cheli giii ministeri nella chiesa
^ ''ite. Qii!' imprese le varie strutture
nostro» llegiali, dai Consigli di
reunafeà ¿sa ai circuiti,
sponsabi §i è parlato di un ruolo,
•e verso Tal' gllo pastorale, fortemente
hi ha amai itasformazione. O forse in
tiamo farli psi; chi è, insomma, il pa^
ome chiese iuie? L’animatore, il teoloinunciarei go,lo psicologo, il predicatopo’ di tutte queste coseinsieme ma sovente è anele una persona troppo isolala,listante dalla comunità e
(Mproblemi reali. Dai laici è
«uta, più di una volta, l’inHazione a rinsaldare il tessalo connettivo delle comuÉ in cui tutti i ministeri deconcorrere, senza antagonismi, alla comune testimonianza. Le chiese che
stanno decrescendo sono
queDe che hanno puntato tutto sul ministero pastorale, le
:sto è il [
ì nei prosa.
) faremo il
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ivrerao apicercadij.
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loralmente;
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llaborazioi«
I tre nuovi pastori consacrati al Sinodo: da sinistra (con la toga) Bruno Giaccone, Bruno Gabrieiii,
Gabrieiia Costabel e la prédicatrice Giovanna Pons
chiese che crescono sono invece quelle che hanno saputo
valorizzare i vari ministeri
presenti in ogni comunità di
fede. Quello pastorale rimane, in ogni caso, un servizio
insopprimibile e prezioso nella chiesa purché alla voglia e
all’entusiasmo della predicazione si accompagni una solida professionalità.
Come raggiungerla? Attraverso più numerosi incontri
pastorali, più corsi di aggiornamento, più scambi di esperienze e un più lungo periodo
di prova al termine degli studi. La psicologia non può sostituire la teologia ma, in alcuni casi di crisi personali,
etiche o spirituali, occorre utilizzare ogni mezzo per rialzarsi da eventuali cadute e riprendere, se possibile, un
cammino di libertà e responsabilità. Le norme disciplinari
non, sono sufficienti a delimi
tare i compiti pastorali se prima di tutto non c’è autodisciplina comportamentale. Il
problema però non concerne
solo una categoria di persone
ma tutta la chiesa troppo
spesso «vuota d’amore», come ha notato il pastore (jarrari. Anche in questo dibattito
ha fatto così capolino il tema
di un’etica evangelica che rispecchi credibilmente le convinzioni fondamentali del cristianesimo. La crisi, se c’è,
sta proprio in questo scollamento tra il dire e il fare, tra
l’ascoltare e non riuscire, a vivere appieno la parola di Dio.
Il susseguirsi degli interventi e la passione con cui si
è cercato di mettere a fuoco i
problemi hanno comunque
evidenziato un bisogno generale di maggiore autenticità
nella fedeltà all’Evangelo.
Secondo alcuni il dibattito
sulla vita delle chiese, sia pri
ma in sede di corpo pastorale
sia dopo nell’aula del Sinodo,
ha avuto un cai'attere eccessivamente introverso. Quasi a
dire che scarseggiando l’iniziativa verso l’esterno, oggi
le chiese si occupano troppo
di temi interni. I problemi comunque ci sono ma non è il
caso di drammatiazare, del
resto non ci sono mai stati
tanti pastori come oggi rispetto al numero dei membri
iscritti. C’è anche chi vorrebbe il blocco delle assunzioni
pastorali. La realtà è però un’
altra: occorrono sempre e di
nuovo forze -pastorali, tecnicamente preparate, sostenute
e amate dalle chiese.
La loro credibilità, oltre che
da Dio, dipende anche dal
modo in cui si interpreta oggi
il proprio ruolo di predicatore
dell’Evangelo. E su questo si
continuerà a discutere anche
. nei prossimi mesi.
^ i r i»«-'
Candidati
al pastorato
- Il Sinodo invita la Tavola ad
assegnare, ove sia possibile, i
candidati in teologia sotto prova
a sedi in cui possano realmente
essere affidati ad un pastore che
li segua e li indirizzi, evitando di
affidare loro la piena responsabilità di una chiesa particolare.
- Il Sinodo, preso atto che
pastori e pastore possono trovarsi
nella condizione di trasferirsi
all’estero anche su chiamata di
chiese o enti ecumenici comunque senza interrompere i legami
di fraternità con le chiese valdesi
e metodiste, autorizza la Tavola
valdese a studiare, con l’ausilio
della CR, la possibilità del loro
inserimento nel ruolo tenuto dalla
TV in quanto pastore o pastori in
servizio presso chiese sorelle.
Gestione dell'8%
00
- Il Sinodo, tenendo conto degli elementi emersi nella discussione sull’8%c nei Sinodi successivi al voto dell’atto 36/SI/91, incarica una commissione ad referendum che, mantenendo a tal fine stretto contatto con la Tavola,
elabori un progetto generale per
la gestione dell’8%o sulla base
dei seguenti punti fermi:
- responsabilità interna ed
esterna della Tavola valdese a
mezzo di adeguati strumenti tecnico-gestionali;
- attribuzione dei fondi disponibili in base a progetti, da presentare alla Tavola, che saranno
selezionati in base a criteri oggettivi. La Commissione, nel
proprio progetto, dovrà ulteriormente chiarire il significato da
dare all’espressione, contenuta in
36/SI/91; «congrua porzione»
deU’8%o da destinare ad iniziative esterne rispetto alle chiese
valdesi e metodiste in Italia.
Informazioni
- Il Sinodo, in vista delle dichiarazioni dei redditi da presentare nel 1995, dà mandato alla
Tavola di curare tempestivamente l’informazione sulle finalità e modalità della nostra gestione dell’8%0, illustrandole e
pubblicizzandole, utilizzando
per quanto possibile i canali di
normale comunicazione pubblica; incoraggia le chiese e le opere a promuovere un’informazione specifica che e evidenzi il
nesso tra la testimonianza a livello locale e la chiesa nel suo
Approvazione
dell'Intesa
- Il Sinodo, richiamato l’art.
49/SI/93 con il quale ha approvato l’operato della Tavola in merito all’integrazione dell’Intesa
con lo stato e ha allegato agli Atti del Sinodo il testo firmato il
25/1/1993, prende atto che il Parlamento ha a sua volta approvato
l’integrazione dell’Intesa con la
legge 5/10/1993 n. 409, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.
239 del 11/10/1993;
prende atto altresì che, in esecuzione della legge di approvazione e della stessa Intesa, il ministro delle Finanze ha emanato
il Decreto 11/12/1993 pubblicato
sulla G.U. n. 298 del 21/12/1993,
previo accordo con la Tavola,
sulla modalità della cosiddetta
defiscalizzazione.
Amico dei fanciulli
- Il Seggio, sulla base di 27/
SI/94, nomina la commissione
per la preparazione di una proposta dei criteri di gestione dei proventi dell’8%c nelle persone di:
Franco Giampiccoli, Gianni
Long, Piero Trotta.
-- Il Sinodo esprime una valutazione positiva su «L’amico dei
fanciulli», giornale ben fatto,
adatto allo scopo che si prefigge.
Ritiene non praticabile l’ipotesi
di farne un inserto del settimanale «Riforma», che ne altererebbe il carattere. Invita pertanto
le chiese a considerarlo come
strufhento di evangelizzazione e
come tale a sostenerne la diffusione in particolare nelle zone di
diaspora e dispersione numerica.
Isemblea delTUnione predicatori locali
Nessuna supplenza
GABRIELE LALA
chiesa e per la
id'iT chiesa»: questa, in
Istanza, la rinnovata vocaj^ione di servizio emersa
l’assemblea straordinaria
aUnione predicatori locaItenutasi a Torre Pellice, in
sosta dei lavori sinodali,
teedì 22 agosto.
I numerosi predicatori preascoltata la relazione
ISegretario, con i loro luciinterventi hanno integrato
“quadro di una struttura in
salute, ricca di 120
; tale lavo»
suoi
li me®
-, in massima parte imgUati nella testimonianza
. Vangelo in ogni regione
e in varie zone della
Indiscutibile e ricociuto è stato quindi il si,Oleato di tale presenza che
in integrazione
4:11
“zione pastorale, il man
E^teento e la capillare diffu
- ® testimonianza
»ica da parte delle no
““ intese.
ìtonT°' ^ oggi’ osi■“ problemi di presenza
' tea negli organismi delsegnatamente nei
di chiesa e nei Con
Ssift "olla Com
i Permanente studi, e
. “"cora i membri dell’
la n ’ della dignità
n„P’'ooicàzione della Paro\aìH. ^ocettano un ruolo di
delle predicazioni, svolgendo
i compiti del loro ministero
nella misura che sia loro richiesta, a seconda delle esigenze comunitarie.
Il ruolo di formazione e di
coordinamento operativo, a
livello di circuiti, va effettivamente esercitato, d’intesa con
l’Unione predicatori, e a tal
fine, da parte degli organi responsabili, c’è.la necessità di
un impegno che viene fraternamente sollecitato.
La sensibilità espressa dal
moderatore e il desiderio di
fraterna collaborazione, da
più parti espresso anche in
occasione delle giornate sinodali, fanno ritenere che i problemi qui accennati, con la
buona volontà di ciascuno,
possano trovare in tempi ragionevoli equa soluzione.
Da quest'anno i contribuenti possono scegliere la «Chiesa evangelica valdese>
Come gestire ¡ soldi dell'otto per mille?
PAOLO GAY
Il ministero dei
predicatori locali
-ma supplenza, ma inEnitf ‘;""'^orrere con pari
"“l.alla formazione
^^iesa, del calendario
- Il Sinodo, considerando
l’importanza del ministero dei
predicatori locali; tenuto conto
delle risultanze del dibattito
dell'Assemblea Upl 1994 e degli
interventi nella presente sessione
sinodale sui problemi della chiesa. dell’evangelizzazione e della
sistemazione del campo di lavoro; delibera di dedicare, nella
prossima sessione 1995. adeguato spazio all’approfondimento
delle potenzialità connesse al
dono di questo ministero ai fini
della testimonianza evangelica.
Sui modelli per la dichiarazione dei redditi delle
persone fisiche conseguiti
nell’anno 1993 (noti come
101, 102, 730, 740) quest’anno i contribuenti hanno trovato la casella per la scelta della
devoluzione deH’8%o dell’Irpef a favore della Chiesa
evangelica valdese-Unione
delle Chiese valdesi e metodiste. È stato il coronamento
della lunga e travagliata vicenda che ha impegnato le
chiese negli ultimi anni, e che
ha portato alla definizione di
una integrazione dell’intesa
tra il governo della Repubblica italiana e la Tavola valdese nel gennaio 1993, e quindi
alla legge 5/10/1993 n.409 e
al d.m. di attuazione del
11/12/1993. Nel 1991 il Sinodo approvò, dopo un lungo
dibattito, un atto con cui si
decise che la quota dell’8%c
dell’Irpef di cui le nostre
chiese sarebbero state destinatarie sarebbe stata da indirizzarsi esclusivamente a interventi di carattere culturale,
sociale e assistenziale in Italia e nei paesi del sottosviluppo, operando con la massima
trasparenza, escludendone
l’utilizzo per fini di culto, con
l’impegno di informare i cittadini contribuenti della destinazione dei fondi, destinando
una congrua porzione dei
fondi stessi a interventi idonei a combattere il problema
della fame nel mondo.
Il Sinodo di quest’anno, approvato l’operato della Tavola
valdese su come ha condotto
in porto la vicenda, si è occupato delle questioni della destinazione dei fondi, dell’
informazione ai contribuenti,
delle modalità di gestione dei
fondi, della «congrua porzione» da destinare alla fame nel
mondo. La Tavola ha innanzitutto ricevuto un mandato affinché curi in tempo utile l’informazione sulla possibilità
per i contribuenti di scegliere
le Chiese valdesi e metodiste
sui modelli Irpef; il dibattito
sinodale in merito si è sviluppato .sull’opportunità che
l’informazione assuma la forma più pregnante della pubblicità, per attirare un sempre
maggior numero di firme nella ca.sella fatidica, senza però
poi giungere a dare indicazioni precise alla Tavola.
Sulla destinazione dei fondi
e sulle modalità della loro gestione, il Sinodo ha bocciato
la proposta di affidare la materia a una Commissione sinodale amministrativa ad hoc
(un organo con poteri analoghi alla Tavola, alla Commissione sinodale per la diaconia, al Consiglio della Facoltà
di teologia), e ha deciso che
responsabile del tutto dovrà
essere la Tavola valdese, che
potrà farsi affiancare da una
commissione consultiva senza responsabilità di gestione.
I dettagli per l’organizzazione della questione dovranno essere oggetto di studio di
C’è sempre folla al culto di apertura del Sinodo
una commissione che riferirà
al Sinodo del prossimo anno:
fino al settembre ’95, quindi,
i cittadini che hanno scelto o
sceglieranno le chie.se valdesi
e metodiste come destinatarie
deH’8%c nulla potranno sapere sull’uso che le chiese stesse faranno del denaro loro attribuito a tale titolo.
Alcuni membri del Sinodo
hanno dato indicazioni alla
Commissione; nelTusare i
fondi si dovrà tenere conto
delle urgenze delle chiese del
Rio della Piata, della Cevaa,
della Missione evangelica
contro la lebbra, delle opere
diaconali in Italia evitando,
salvo casi eccezionali, il finanziamento di nuove opere.
La commissione ad referendum dovrà anche fornire elementi per stabilire che cosa
intendere per «congrua porzione» da destinare alla fame
nel mondo, espressione che il
Sinodo quest’anno non ha ritenuto di poter meglio precisare: le proposte di quantificarla in un terzo, o la metà,
del gettito complessivo, sono
state giudicate imprecise e
imponderabili, non avendo
ancora a disposizione elementi utili per decidere a ragione veduta.
In conclusione del dibattito
è stato ricordato che il Sinodo
nel 1991 aveva impegnato la
chiesa a tutti i livelli a promuovere iniziative dirette alla
modifica dei meccanismi di
legge in forme idonee a consentire che anche soggetti con
finalità sociali, assistenziali e
culturali diversi dalle chiese
possano essere destinatari
delle scelte dei cittadini contribuenti, impegno per il quale forse troppo poco si è fatto
per farvi onore.
6
PAG. 6 RIFORMA
Valdese
Inviata alle chiese la prima parte del documento suH'ecumenismo
jpedizio
mcas°'
Quella
i,'Eàtore
j (Í ritto c
cammino ecumenico
delle chiese non deve fermarsi
SALVATORE RICCIARDI
Non sono poche le chiese
valdesi e (soprattutto)
metodiste che vivono la particolare esperienza ecumenica
di ospitare e di condividere il
lavoro e il culto di chiese terzomondiali francofone o anglofone presenti nel nostro
paese. Non è cosa nuova la
presenza, a mia memoria mai
ufficializzata ma non per questo meno visibile, del vescovo di Pinerolo al culto di
apertura del Sinodo. Tantomeno è nuova la presenza di
delegati di chiese sorelle di
paesi esteri, che ci portano
ogni tanto attestati di fraternità e di stima. La relazione
della Commissione d’esame
fa rilevare che sono ben sette
gli organismi ecumenici nei
quali sono impegnati membri
delle nostre chiese o del corpo pastorale.
Ci sarebbero state dunque
le premesse per un ampio dibattito sinodale sulTecumenismo, che la mancanza di tem
po ha invece costretto a una
striminzita mezz’ora, inadeguata non dico a un dibattito
ma anche a una semplice
informazione. La Commissione consultiva per le relazioni
ecumeniche ha presentato la
Bozza dell’introduzione al
«Documento sull’ecumenismo», che non è riuscita a
stendere completamente, e
che nei piani del Sinodo deve
rimpiazzare quella del 1982.
Dalla Bozza (pubblicata in
questo numero) si nota che gli
anni non sono passati invano.
Mentre il documento del 1982
era in sostanza centrato sul
confronto con il cattolicesimo, la Bozza del 1994 si apre
sull’orizzonte più ampio e al
respiro più vasto dell’ecumene cristiana, sottolineando che
«tutta la cristianità ha dato
vita a una bella e feconda stagione di dialoghi» interconfessionali, che aiutano ciascuno sia a comprendere meglio,
sia a non assolutizzare la propria identità, oltre ovviamente
ad aprirsi al linguaggio e all’
Rifugiati e migranti
- il Sinodo apprezza il lavoro
svolto dal Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle
chiese evangeliche in Italia e in
particolare la sua azione a livello
di intervento legislativo e presso
le autorità competenti; si rallegra
per il buon successo del Convegno «Essere chiesa insieme»
dell’aprile 1994 che si è svolto in
un’atmosfera di culto, fraternizzazione, riflessione e preghiera,
augurandosi che altri incontri del
genere vengano realizzati; rinnova alle chiese l’invito (art. 45/
SI/93) ad aprirsi ai fratelli e alle
sorelle immigrati che si rivolgono alle nostre chiese per informazione o consulenza, o per partecipare come fratelli e sorelle ai
nostri culti; o per potere invece
celebrare il loro culto nella pro
pria lingua e seguendo le proprie
usanze; o per uno scambio fraterno o un supporto pastorale, ricordando che «praticando l’ospita-lità alcuni, senza saperlo, hanno
albergato degli angeli» (Ebrei
13, 1).
Razzismo
- Il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, di fronte ai frequenti atti di intolleranza e violenza contro persone immigrate
nel nostro paese in cerca di lavoro e rifugio, li denuncia come
espressioni di razzismo e come
tali incompatibili con la fede cristiana. Manifesta la propria solidarietà a tutti coloro che ne sono
vittime e auspica la piena applicazione dell e vigenti leggi a tutela dei diritti umani.
identità altrui. Nel quadro
dunque di un dialoga che diventa sempre più prassi e costume, e che «fa parte integrante del nostro discorso di
fede», dal momento che «Dio
stesso si è fatto dialogo con
noi e per noi in Gesù Cristo»
(...), la Bozza passa in rassegna, quasi semplicemente
elencandoli, gli avvenimenti
più significativi di questi anni, dal Catechismo cattolico
all’Assemblea di Budapest, e
via elencando... Accenno a alcuni punti. *
1) Cominciamo ad usare il
termine «ecumenismo» non
solo per parlare del nostro
rapporto con la Chiesa cattolica, ma con il mondo cristiano nel suo complesso, e questo ci si presenta più variegato e interessante di quel che
avremmo immaginato.
2) Non ci dobbiamo nascondere le difficoltà del
cammino ecumenico e se mai
fossimo tentati di farlo, la
non realizzata «Pentecoste
’94» ce le riproporrebbe, nella loro evidenza... ma appunto: «cammino» significa che
si è per stfada, non che si è
arrivati.
3) Dobbiamo imparare,
proprio mentre riscopriamo la
nostra identità, a non riaffermarla come patrimonio ma a
metterla in gioco guardando
al futuro. C’è una parola di
Gesù che potrebbe suonare:
chi avrà perduto la sua identità per amor mio la troverà.
Anzi: gli sarà data, quando
Gesù riconoscerà davanti a
Dio chi lo avrà riconosciuto
davanti agli uomini.
4) Vanno allargati ancora i
confini del discorso ecumenico, che non si può più circoscrivere all’ambito cristiano,
per quanto ampio esso ci si riveli. L’ebraismo e le «fedi viventi» ci lanciano una sfida
da raccogliere: siamo noi i soli depositari della rivelazione?
La Commissione d’esame: Saivatore Cortini, Erica Sfredda, Kiaus Langeneck, Giorgio Girardet
Intervista al decano della Chiesa luterana in Italia, H. Diekmann
Una chiesa bilingue sempre
più ancorata in Italia
EMMANUELE PASCHETTO
Il decano della Chiesa evangelica luterana in Italia
(Celi), il pastore Hartmut
Diekmann, presente al Sinodo delle chiese valdesi e metodiste in rappresentanza della sua chiesa, ci ha concesso
questa intervista che volentieri pubblichiamo.
- Pastore Diekmann, qual
è la situazione della Chiesa
luterana in Italia? Quali sono gli obbiettivi e le prospettive ?
«Alla fine di questo decennio la Celi compirà 50 anni e
ci sembra di capire che prima
di allora avverranno dei sostanziali cambiamenti. Questo vale soprattutto per la
composizione delle comunità:
diverse comunità luterane
fondate e costituite in origine
da uomini impegnati nell’attività politica ed economica in
Italia sono oggi formate pre
II dibattito sinodale sull'evangelizzazione ha sottolineato la necessità di operare
Verso la creazione di un «laboratorio
»
FULVIO FERRARIO
Il dibattito sinodale sull’evangelizzazione è tradizionalmente assai vivace, e giustamentè, poiché non si tratta
di un tema tra gli altri, ma di
una dimensione costitutiva
della chiesa in quanto tale; al
numero e alla passione degli
interventi, tuttavia, non sempre corrisponde la capacità di
individuare obiettivi e strategie chiaramente ed efficacemente perseguibili: il rischio
di proclami entusiasti quanto
generici, di eterni lamenti sulla nostra incapacità di aggregare, privi però di proposte
operative, di disquisizioni
Evangelizzazione
- Il Sinodo, richiamandosi
aH'art. 37/SI/93 e preso atto della
notevole quantità di materiale
prodotto di cui si rallegra, chiede
alla Tavola di rinnovare il mandato al coordinamento interdistrettuale per l’evangelizzazione,
in collaborazione con il dipartimento di evangelizzazione
deirUcebi e invita le Ced e i
Consigli di circuito alla sperimentazione pratica del materiale
realizzato, in modo da rendere
più concreta e incisiva la testimonianza dell'Evangelo.
sulla vera natura dell’evangelizzazione, che deve sempre
essere chiarita prima di cominciare ad evangelizzare, è
costantemente in agguato.
Per evitarlo, la Commissione d’esame e il Seggio hanno
quest’anno collegato il dibattito generale a un progetto
concreto, su cui Tavola e Opcemi hanno lavorato nei mesi
scorsi: una campagna di
evangelizzazione su vasta
scala, nella zona abruzzesemarchigiana intorno a Pescara e Fermo. Si tratta di un’
area che ha conosciuto una
presenza metodista importante, oggi numericamente assai
ridotta; la presenza, però, di
alcuni gruppi assai attivi potrebbe permettere il lancio di
un’operazione su vasta scala,
che dovrebbe essere anche un
vero e proprio «laboratorio»,
cioè un test significativo in
vista di un lavoro sistematico
in tal senso, sul territorio nazionale. Molti tra gli ostacoli
pratici sono stati superati dagli esecutivi, che però al momento non hanno potuto reperire un/una pastore/a da inviare in zona: qualora una
persona dalle caratteristiche
adatte si rendesse disponibile,
ci sarebbero tutti i requisiti
per partire.
Alcuni interventi hanno tut
tavia richiamato l’esigenza di
non sguarnire realtà già consolidate, e proprio per questo
ricche di potenzialità di
espansione; in ogni caso, si è
sottolineato che il lavoro
evangelistico dipende in primissimo luogo dall’iniziativa
della comunità o del gruppo
locale, il cui lavoro può certo
essere coordinato e appoggiato, ma non sostituito, dalla
presenza pastorale. Nel quadro della di.scussione più generale più di un deputato, intervenendo in un’annosa diatriba riaperta dal rapporto
della Commissione d’esame,
ha ribadito che l’annuncio
delTevangelo di Cristo, certo
più grande di ogni chiesa,
non esclude l’invito semplice
e schietto, rivolto a chi ci incontra, a vivere la fede nel
quadro delle nostre comunità:
questo punto dovrebbe essere
definitivamente acquisito.
Valdo Benecchi, responsabile del Coordinamento interdistrettuale per l’evangelizzazione, ha sottolineato la natura dell’organismo da lui guidato: si tratta appunto di un
coordinamento, che di per sé
non ha il compito di sviluppare autonomamente progetti o
campagne evangelistiche ma
di raccogliere le esperienze
esistenti perché siano messe a
disposizione di tutta la chiesa.
In questa prospettiva, il Coordinamento ha avuto diversi
incontri con distretti e circuiti, lavorando anche in stretta
collaborazione 'Col Dipartimento di evangelizzazione
deirUcebi. Interessante, e da
proporre alle chiese perché
l’utilizzino, anche il materiale
informativo e formativo elaborato dal Coordinamento: si
tratta anzitutto di schede su
diversi argomenti oggi al centro della discussione, tese a
fornire la traccia di un approccio evangelico; da segnalare, poi, il corso biblico per
corrispondenza, che risponde
a un’esigenza evidenziata da
più parti.
Provocatoriamente, ma in
sintonia con lamaggioranza
dell’assemblea, il past. Claudio H. Martelli ha dichiarato
di non voler più parlare sulla
evangelizzazione: il tempo
delle indagini preliminari è finito da un pezzo (secondo alcuni nemmeno avrebbe dovuto iniziare); ora dobbiamo imparare a nuotare, come si è
espresso Martelli, semplicemente nuotando. Il convegno
bmv previsto per l’anno prossimo si inserisce in questa
prospettiva: uno scambio di
esperienza, in vista dell’intensificazione del lavoro.
valentemente da donne, sposate con italiani. Se prima i
membri delle comunità avevano una chiara identità tedesca, oggi queste donne hanno
una doppia identità, quella tedesca della loro provenienza
e quella italiana del loro futuro. Inoltre esse sono sfidate a
vivere la situazione ecumenica di un matrimonio che in linea di principio non tiene
conto della loro confessione
religiosa. Oggi non c’è più
traccia dei 5.000 lavoratori
svizzeri che vivevano nel secolo scorso a Napoli, mentre
invece, per esempio, si calcola che solo ad Ischia vi siano
da 600 a 1.000 donne sposate
con italiani.
La battaglia per portare la
lingua italiana anche all’interno delle comunità è diventata
per noi significativa; è vero
che la lingua materna è il più
importante contenitore della
nostra esperienza religiosa:
una cosa è sentire o dire il Padre Nostro nella propria lingua, altro è pregare in un’altra lingua. Chi però da questo
si fa l’idea di poter partecipare alla vita religiosa solo nella
propria madrelingua finisce
per vivere solo la propria fede
dell’infanzia escludendo dalla
propria vita religiosa tutte le
altre esperienze che sono collegate all’uso della lingua italiana. Per crescere nella nostra fede ci serve dunque il
bilinguismo, e penso che questo sia anche un contributo
culturale che noi possiamo
dare in Italia».
- Quali sono i legami e i
rapporti con la Chiesa evangelica tedesca?
«Sulla base di quello che
ho detto prima le nostre relazioni con la Chiesa evangelica tedesca (Ekd) sono es,senziali per la nostra sopravvivenza. Queste relazioni sono
regolate da un accordo, in base al quale la Celi si impegna
a prestare aiuto a tutti i luterani che si trovano in Italia e
ciò vale anche per la cura pastorale dei turisti.
La Ekd da parte sua sostiene la Celi sia finanziariamente sia per la ricerca di pastori
adatti al lavoro in Italia; questo accordo verrà riesaminato
nel 1997, ma i suoi aspetti
fondamentali non cambieranno. Le difficoltà finanziarie
dell’Ekd potranno avere delle
ripercussioni sulla questione
degli aiuti finanziari, tanto
più se la Celi dovesse usufruire delle entrate derivanti
dall’8 per mille».
- A proposito, a che punto
sono le trattative per l’Intesa
con il governo italiano?
«Noi speriamo che il governo italiano presenti al Parlamento entro quest’anno la
nostra intesa con la Repubblica italiana firmata all’inizio del 1993 dal presidente
del Consiglio Giuliano Amato e dalla presidente del nostro Sinodo, la signora Anna
Franzoi.
Ho constatato con gioia
che su questa questione possiamo contare sull’appoggio
fraterno e competente del
protestantesimo italiano. Ho
l’impressione che il cammino
per arrivare all’Intesa abbia
moltiplicato i motivi di coinvolgimento con le chiese
consorelle in Italia e questo
ci rallegra profondamente».
tEHERA
Auguri
di buon lavoro
I aro fratello in Cristo,
■ anche quest’anno, in
c
occasione del Sinodo delle
Chiese evangeliche valdesi
e metodiste, desidero inviare un fraterno messaggio di
saluto e augurio, a nome
delle comunità cattoliche
della Diocesi di Pinerolo e
come vescovo incaricato
per l’ecumenismo e il dia
logo nel Piemonte e Valle
d’Aosta.
Con alcune sorelle e fratelli della Diocesi di Pin^"
rolo, partecipo a titolo personale al culto di apertura
del Sinodo. Con voi lodiamo e ringraziarrio il Signore. Con voi preghiamo per
ché i lavori della vostra as
semblea sinodale siano
condati dalla grazia
dello
Spirito Santo, ricordando
quanto afferma l’apostolo
Paolo: «A ciascuno di noi
Dio ha affidato un o'onip'^'
Io ho piantato. Apollo
innaffiato, ma è Dio che ^
fatto crescere» (I ’
'6). Preghiamo anche pe'
ché lo spirito ecumeni
penetri maggiormente
tessuto delle nostre
nità e sia vissuto con si
rità e coraggio, senza p
sospetti, nella
lezza di essere tutti servilo
ri e testimoni deirunico
gnore Gesù Cristo e del
ascolto obbediente del
Sua parola.
Con viva e fraterna
dialità nel Signore
Pietro Giochetti,
Pinerolo, 20 agosto____^
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abb. postale/50 - Torino
rto di mancato recapito rispedire a:
: ^la postale 10066 - Torre Peiiice
'xitftore si impegna a corrispondere
|j diritto di resa
Fondato nel 1848
In mostra a Pinerolo
L'importante ruolo
delle attività artigiane
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1 e questo
Numerosi.s.simi i visitatori fin dalla giornata inaugurale alla 18“ Mostra dell’artigianato pinerolese, apertasi sabato
acorso all’Expo Fenulli. Sono intervenuti rappresentanti
della Provincia e della Regione, l’europarlamentare Rinaldo
Bontempi, che ha tagliato il nastro con fon. Lucio Malan;
tutti hanno ricordato l’importanza e il ruolo che le aziende
artigiane ricoprono nell’economia locale e nazionale. Sono
spesso attività che danno all’uomo la possibilità di esprimere anche la propria fantasia e la propria creatività; la mostra
consente a molti di mettersi in vetrina, magari di avviare
importanti contatti per le prospettive di un’azienda. Per Pinerolo è un momento di festa e di iniziative che vanno oltre
la mostra-mercato, spaziando per i musei aperti in orari non
consueti e nelle serate ricche di proposte musicali e cultura,:li. Nella foto l’esibizione dei gruppi folcloristici che si sono
alternati durante la manifestazione inaugurale della rassegna che chiuderà i battenti domenica 4 settembre.
4'' VA
VENERDÌ 2 SETTEMBRE 1994
ANNO 130- N. 33
LIRE 1300
Per una zona che si considera turistica come il
Pinerolese le proposte di intrattenimento sono anche un
modo di presentarsi al turista,
di far vedere che la nostra è
una zona viva, con voglia di
fare, ma le proposte devono
essere all’altezza mantenendosi a un buon livello. Ormai
si avvicina la fine dell’estate
e si può già tentare un primo
bilancio sulle attività di intrattenimento (concerti, mostre, feste ecc.) che sono state
organizzate sul territorio in
questi mesi estivi.
L’impressione è che quest’estate le proposte siano
state più numerose ma soprattutto più varie che in passato e che il livello sia stato
anche abbastanza buono; si è
LE INIZIATIVE PER I TURISTI
PROPOSTE ESTIVE
DAVIDE ROSSO
andati dai concerti di musica
rock a quelli di musica classica, dalle mostre pittoriche a
quelle fotografiche, dalle feste alle feste con convegni e
dibattiti, e non sono mancate
le manifestazioni teatrali e alcune anche di buon livello; il
fatto notevole è che la partecipazione è stata sempre abbastanza buona. La gente, e
soprattutto i giovani, ha dimostrato come ci sia voglia
di partecipare, di uscire, di
stare insieme. Quello che
manca in molti casi è l’avvenimento, il motivo per uscire,
per trovarsi, darsi un appuntamento fuori.
L’estate che sta finendo
sembra essere stata, dal punto
di vista propositivo, abbastanza buona per il livello e il
numero delle manifestazioni;
deve far riflettere la partecipazione della gente, notevo
le soprattutto dove non si pagava un biglietto di ingresso,
che ha dimostrato come il
pubblico pinerolese non sia
apatico ma abbia bisogno di
proposte abbordabili sia dal
punto di vista economico che
da quello della qualità del
prodotto.
Purtroppo molto si concentra nel periodo estivo e negli
altri periodi dell’arino vengono a mancare quelle attività
attrattive che potrebbero coinvolgere. È ben vero che
mancano i grossi spazi al coperto e ciò costituisce impedimento, tuttavia sarebbe auspicabile che lo spirito propositivo si manifesti anche su
progetti di strutture e per le
manifestazioni non si assopisca fino alla prossima estate.
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Il metano
arriverà
in periferia
Il panorama del mondo del lavoro in un recente studio del l'Osservatorio regionale
Anche nel Pinerolese segnali di ripresa
PIERVALDO ROSTAN
Recuperato all’inizio di
agosto un esecutivo, il Consiglio comunale di Luserna è
stato riconvocato nel volgere
• di un paio di settimane; alcuni
■ argomenti dovevano essere
.! affrontati iniàtti con una certa
i/'.urgenza; collaborativa la Lega
'* Nord, si è distinta la posizione
di netta chiusura del Ccd.
Due mutui in particolare
Hiipegneranno il Comune in
1 due operazioni di un certo interesse: sono stati chiesti 450
i milioni alla Cassa depositi e
prestiti per poter procedere
all’acquisto della caserma dei
vigili del fuoco (uno dei due
■aoli gruppi di volontari pre■ sunti nelle Valli) attualmente
di proprietà di privati; un secondo mutuo riguarda l’estensione della metanizzazione a zone periferiche. In un
primo tempo era parso che
fosse la Comunità montana
titolata a chiedere questi mutm ma successivamente si è
. appreso che sono invece i Comuni a doversi attivare, in
questo caso d'intesa con
ytalgas; il mutuo, a carico
del bilancio statale, assomma
a 680 milioni per estendere la
tete in frazione San Giovanni
■Mungo la strada Vecchia.
Di un certo interesse la
nónclusione di una vicenda
^ . 1)11 radici ben lontane, nei
Primi anni del secolo: un latito del colonnello Paolo
omenico Martina che comprendeva vari beni immobili
«a, dopo un iter di cui il Coune di Luserna pare aver
negli anni le tracce,
P Ouotto la possibilità di of, te annualmente una borsa
studio. Ad anni alterni
offerta una borsa di 5
a studenti in
riicoltà economiche di Luria San Giovanni e di
Ì,°riforte d’Alba (paese in
scelof^artina) che
0 la f ° Istituti tecnici agrari
acoltà universitaria di
Alla vigilia di un nuovo
autunno e dunque di una
ripresa delle attività lavorative ed economiche, in genere
può essere interessante verificare in quali condizioni il Pinerolese si trova rispetto al
mondo del lavoro. La recessione ha colpito duro e in
molti comparti; non solo il
metalmeccanico e il tessile
hanno fatto registrare cali di
posti di lavoro e momenti di
forte crisi negli ultimi anni
ma, è notizia dell’inizio dell’
estate, anche un’industria che
sembrava florida come l’Annovati è naufragata sotto un
deficit ben superiore ai cento
miliardi: il ricorso alle legge
Prodi, la nomina di un amministratore straordinario offrono alcune possibilità ma nessuna certezza: sarebbero 300
posti di lavoro a rischio.
Tuttavia, secondo quanto riferito dall'Osservatorio regionale sul mercato del lavo-ro, anche nel Pinerolese, nei
primi mesi del 1994, come in
altre parti della provincia di
Torino, l’occupazione mostra
segni di ripresa. Il 1993 è sta
Lo stabilimento e i silos della Annovati a Luserna
to l’anno critico a tutti i livelli
territoriali e il Pinerolese non
ha certo fatto eccezione; il calo degli avviamenti al lavoro
nell’area si colloca all'11%
(500 chiamate in meno rispetto al 1992) a fronte di una
flessione del 15,6% nell’ambito provinciale. Gli avviamenti all"industria si riducono
in misura significativamente
minore che in provincia (13,6% contro -23,5%).
Gli iscritti alle liste di disoccupazione segnano nel Pinerolese un incremento di poco superiore al 5% (da 6.600
a 6.940 unità) e cioè meno
della metà del dato provinciale; né può bastare ad interpretare questo fatto la sempre
minore fiducia dei giovani
nell'ufficio di collocamento.
11 Pinerolese dunque denuncia una ripresa rispetto all’anno precedente: gli avviamenti all’industria sono aumentati del 44% nel primo
semestre rispetto all’analogo
periodo ’93 mentre terziario
(-6%) e agricoltura (-9%)
mantengono tutte le loro difficoltà; l’incremento è comunque trainato in maniera
determinante dalle assunzioni
a tempo determinato che nel
periodo preso in esame sono
raddoppiate.
C’è però un dato particolarmente allarmante e in qualche
modo diverso da quello generale della provincia; la dinamica deir offerta di lavoro è
particolarmente sfavorevole
per i disoccupati adulti; gli
ultraventinovenni segnano un
tasso di incremento di ben tre
volte superiore a quello dei
ragazzi sotto i 25 anni e lo
stesso vale per i disoccupati
in cerca di prima occupazione. Nel Pinerolese si rileva
una forte incidenza, in rapporto agli iscritti al collocamento, dei lavoratori in mobilità, fra cui solo il 13% ha
meno di 40 anni (la percentuale più bassa fra le circoscrizioni provinciali) e ben il
43% rientra nella fascia di età
40-49 anni che riguarda persone difficilmente ricollocabili nel mondo produttivo e
lontani dall’età pensionabile.
Le donne infine sono massicciamente iscritte al collocamento; la richiesta è soprattutto di manodopera maschile
e poco qualificata.
Si dà il nome di «blasone popolare» a
quell’insieme di epiteti, di maldlcen-ze, di mordacità riferite agli abitanti di
un borgo o di una città, del monte o del
piano, che ancora ieri si scambiavano fra
villaggio e villaggio, fra comune e comune, fra regione e regione. Il significato preciso di tali epiteti e la loro forza
offensiva originarla ci paiono oggi poco
chiari e ci fanno pensare alle antiche lotte di campanile, ad antagonismi e a contese di carattere civile e soprattutto economico. . • ^ j
Quale che sia l’origine e l’antichità di
questi epiteti, li possiamo dividere in
due gruppi: a) soprannomi riferiti a una
comunità (valle, comune, villaggio), con
i quali si è forse cercato di colpire la
prevalente ingenuità degli uni o la supposta furberia degli altri, la bonarietà di
un gruppo o la rissosità di un altro, la pigrizia della gente di un villaggio o la
ghiottoneria di quella d’un altro; b) soprannomi riferiti a singoli individui che
IL FILO DEI GIORNI
BLASONI
______________TEOFILO G. PONS_____________
poi sono talvolta passati a rappresentare
intere famiglie.
Questi ultimi nomignoli, vecchi di secoli, si riferiscono per lo più a qualità o
a difetti fisici, a dati somatici insoliti, ad
occupazioni e attività particolari; si sono
tenacemente abbarbicati a persone e famiglie e sono tuttora in uso in quasi ogni
nostra vallata. Segno evidente, questo
loro perdurare, della utilità degli epiteti
familiari che hanno assolto il compito di
chiarire le numerose omonimie locali,
che avrebbero dato luogo a gran confusione e a molti equivoci, quando vigeva
nelle famiglie l’uso di tramandare gli
stessi nomi per diverse generazioni di
seguito, in un ambiente ristrettissimo e
in cui i nomi maschili di persona usati si
contavano sulle dita di una mano sola. A
tal punto che, basandosi sulla omofonia
fra «gens» e «Jean» (forse il più diffuso
dei nomi di persona), ne era scaturita la
seguente boutade: «Ceux qui ne, sont
pas des Jean (gens), sont des bêtes»
(quelli che non sono dei Giovanni [della
gente] sono bestie).
Non si può infatti dimenticare che, in
certe minuscole comunità valligiane, tre
o quattro cognomi raggruppano più dei
tre quarti di tutta la popolazione, e che
non è raro trovare ripetuto in certe famiglie un nome per tre o più generazioni di
seguito. E quando in una famiglia si trovano nonno, padre e figlio con lo stesso
nome, come non potrebbe sorgere la necessità di distinguerli con un appellativo
specifico, un nomignolo, un epiteto?
(da «Vita montanara e tradizioni
popolari cìlpine», Torino, Claudiana)
ìu Questo
Numero
8 SEHEMBRE '44
L’8 settembre di cinquant’anni fa viene rievocato per il nostro giornale
da Giulio Giordano, presidente delI’Anpi di Torre
Pellice. Nel ricordo di quegli avvenimenti tragici è
anche l’esortazione pressante a non dimenticare
per nessun motivo.
Pagina II
—I
Le grandi aziende agricole rappresentano un’incognita per quelle di più
modeste dimensioni. Una
possibile risposta è quella
dell’organizzazione del la|Voro agricolo in cooperativa. Presentiamo qui il caso
di Prarostino.
Pagina II
PiGNATELLI
La prematura scomparsa
di Amos Pignatelli lascia
in Pinerolo un grande vuoto: la sua personalità di
magistrato attento ai diritti
di tutti e di intellettuale
impegnato è stato di esempio dagli anni della contestazione fino alle ultime
battaglie civili.
Pagina III
La Lega domani
La Lega si interroga su
quale debba essere il proprio futuro: da movimento
di protesta a forza di governo ha perso qualcosa
del successo conosciuto in
un primo tempo.
Pagina III
Pinerolo calcio
Dopo ri brillante e ina
spettato terzo posto dello
scorso campionato, il Pinerolo calcio si trova ad affrontare la nuova stagione
in economia, avendo dovuto cedere i suoi giocatori
più validi. Serviranno esperienza ed entusiasmo.
Pagina IV
8
PAG. Il
( lavori al centro di Luserna
GIOVANI, FEDE, POLITICA — I giovani delle Comunità
cristiane di base si incontreranno dal 10 al 13 settembre
presso il Centro ecumenico di Agape, a Frali. Il convegno,
dal titolo «Giovani, fede, politica» prevede una serie di relazioni e una tavola rotonda che si occuperanno di «La
prassi di Gesù, ossia la politica di Dio» a cura del gruppo
giovani di OlMa nella giornata d’apertura; seguirà, alle
15,30 di domenica 11- settembre, la tavola rotonda su «Come si diventa soggetti politici reali? ingredienti di una personalità politicizzata». Nella mattinata di lunedì 12 i giovani del gruppo di Pinerolo presenteranno una relazione su
«La politica e le sue maschere; i politici e le loro maschere
nella Bibbia» e sempre di lunedì, alle 15,30, Francesca Spano curerà una relazione dal titolo «Da dove vengono e dove
vanno lor signori?». Martedì, ultimo giorno d’incontro, si
farà il bilancio finale del convegno.
APPUNTAMENTO CON L’IPPICA — Saranno giornate le
gate al cavallo quelle del prossimo fine settimana a Pinerolo. Il 3 e 4 settembre, al salone del circolo sociale di via
Duomo, si svolgerà il secondo convegno nazionale di podologia e mascalcia in collaborazione con la facoltà di Medicina veterinaria di Torino. Dal 2 al 4 settembre, in piazza
d.’ Armi, ci sarà il primo concorso ippico nazionale «Città di
Pinerolo» con la partecipazione annunciata di oltre duecento concorrenti e, fra i giurati, gli olimpionici Piero e Raimondo D’Inzeo. Si tratta di iniziative destinate a un rilancio
di Pinerolo riscoprendone le tradizioni legate al cavallo,
non solo sul piano turistico o sportivo ma anche economico.
QUATTRO CICLISTI INVESTITI DA UN’AUTO — È
stata una scena drammatica quella che si è presentata ai
soccorritori mercoledì 24 agosto, a metà mattina, sulla provinciale della vai Pellice all’altezza di Bricherasio. Quattro
ciclisti che stavano salendo in valle da Torino sono stati investiti da un’auto che scendeva da Torre Pellice. Alla guida
una giovane donna, forse distratta dalla figlioletta che giocava sul sedile posteriore, che si è portata completamente
sulla corsia opposta. In soccorso ai quattro ciclisti sono accorsi i mezzi della Croce Rossa e per uno di loro è stato
necessario l’intervento dell’elisoccorso.
BAMBINI E AMBIENTE — Ancora un appuntamento per i
bambini dopo i campi al Bagnòou del mese di agosto. L’iniziativa, organizzata dagli animatori giovanili Dario Tron e
Massimo Long, è rivolta ai bambini fra gli 8 e i 12 anni e si
svolgerà ancora al Bagnòou il 10 e l’il settembre con giochi, escursioni e un tema: le leggende della tradizione popolare. Le iscrizioni si ricevono ai numeri telefonici 0121/81319 e 953107. Per i giovani oltre i 17 anni viene organizzato anche un incontro, il 24 e 25 settembre a Maniglia; per
informazioni e iscrizioni telefonare a Patrick (0121-81316)
o Stefano (0121-808817).
SECONDO TROFEO «MEMORIAL CIPO» — Si è svolta
domenica scorsa, al campo sportivo del Collegio valdese di
Torre Pellice, la seconda edizione del torneo di calcio «Memorial Cipo», il popolare titolare del bar Italia .scomparso
improvvisamente due anni fa. AI termine delle sei partite in
programma il trofeo è stato aggiudicato ai Green Davils di
Luserna San Giovanni, giunti davanti al Collegio di Torre
Pellice, pure imbattuto, all’Acli di Torre Pellice e alla formazione del bar Italia; miglior attacco per i vincitori, peggior difesa per r Adi.
FESTA DI INVERSO RINASCA — La Pro Loco organizza,
per il prossimo fine settimana, presso i locali di Fleccia, una
serie di manifestazioni. Venerdì serata di discoteca, sabato
e domenica torneo di calcio, gare di bocce. Sabato, alle 21,
la compagnia del Ciabot di Piossasco presenterà la commedia brillante «Col’ entriganta mare madon-a»; domenica alle 16 spettacolo folk con La baita di Piossasco, alle 17,30
concerto dell’Unione mu.sicale di Inverso e alle 21,30, serata danzante.
L‘ Eco Delle \àlli AAldesi
TRAFFICO PIU SNELLO? — Il volume di traffico che in
particolare al mattino presto e alla sera invade la provinciale 161 della vai Pellice è sempre più grande. Se la domenica
sono diverse migliaia gli autoveicoli che salgono in valle, il
problema della circolazione è da tempo fonte di preoccupazione. Così, nel corso dell’estate la Provincia ha posto una
rotatoria nel centro di Luserna San Giovanni, per ora segnalata con materiale plastico ma destinata in autunno ad assumere una veste definitiva. Altri lavori sono in corso a Villar
Pellice, con ampliamenti della sede stradale e ricostruzione
di muretti in pietra a secco. Resta l’imbuto di Torre Pellice
dove tre semafori in duecento metri paiono talvolta bloccare il deflusso dei gitanti.
Una rievocazione di Giulio Giordano
L'8 settembre 1944
non sarà dimenticato
L’8 settembre 1944 era un
venerdì e il Pioniere, allora
stampato alla Barma in vai
d’Angrogna, riportava le prime notizie sul rastrellamento
di agosto in vai Pellice, preceduto a sua volta da alcune
azioni militari partigiane che
avevano coinvolto anche la
vai Germanasca.
Racconta Giulio Giordano,
uno dei tanti protagonisti di
quell’epopea, oggi presidente
dell’Anpi di Torre Pellice: «I
gruppi della vai Germanasca,
e in particolare di Pramollo,
eseguirono numerose azioni
di disturbo nei confronti dei
nazifascisti che cercavano i
Collegamenti con la Francia
attraverso la vai Chisone:
era stato organizzato anche
un attacco simultaneo ai presidi di Bibiana e Bricherasio,
che fu coordinato con la formazione Garibaldi operante
in vai Luserna; fu la prima
azione di un certo peso organizzata in vaile da formazioni
di differente impostazione politica. Per un complesso di
circostanze queste azioni non
ebbero lo sviluppo che si sarebbe desiderato: il rastrellamento fu anticipato di alcuni
giorni e i gruppi GL vai Pellice vennero colti in contropiede dal rastrellamento non
riuscendo, anche per le cattive condizioni del tempo, a ripiegare in modo ordinato.
Così l’esito del rastrellamento ebbe un’azione molto pesante sui GL in quanto i
nazifascisti raggiunsero con
una certa velocità Villar e
Bobbio, procurando incendi e
devastazioni. Ci furono
rappresaglie, impiccagioni a
Villar Pellice, San Germano
e Torre Pellice».
In vai Germanasca le cose
andarono leggermente meglio
e nella zona di Prarostino si
creò una sacca di rifugio, ma
per i circa 50C partigiani impegnati in vai Pellice il rastrellamento comportò anche
una specie di revisione dei
quadri. «Il comando della
brigata vai Pellice venne affidato a René e non più a Prearo; sorsero dei dissidi che furono poi appianati; al Serre,
il 15 agosto, si formò un nuovo organigramma e la formazione assunse l’aspetto di
gruppetti meno numerosi. In
parte dalle valli si scese in
pianura ^dove operavano i
gruppi di sabotatori: prese il
via una vera e propria opera
di guerriglia nei confronti dei
presidi fascisti». Dopo il duro
mese di agosto si arrivò a settembre...
«All’inizio del mese si può
dire che la formazione, nonostante tutto, era già in ripresa
avendo superato il rischio di
crollo di agosto. Nei partigiani in quel periodo c’era un
senso di fiducia in un rapido
termine del conflitto, in buona parte giustificato dalla liberazione di Roma e di Parigi e dallo stuolo di aerei
americani che ogni giorno
sorvolavano il Vandalino».
Passò invece un altro inverno, ancora di lotta e di
morte; per giungere alla Liberazione si dovettero attendere altri sette mesi. Nel corso di numerose manifestazioni organizzate alle Valli si ricorderanno quegli episodi; al
Bagnoou, sede di una delle
prime bande GL in Piemonte, il 4 settembre ci sarà il
tradizionale raduno partigiano per una giornata sui sentieri dei partigiani.
L’appuntamento è per le 7
in piazza Pietro Micca, a Torre Pellice, per chi vuole fare
il percorso a piedi; chi vuol
seguire la visita alle lapidi dei
caduti in vai d’Angrogna dovrà invece trovarsi, nel medesimo posto, alle 9; la manifestazione ufficiale sarà alla lapide a Lombardini alle 10,30.
Venerdì 9 settembre ci sarà
una fiaccolata, alle 20,30 a
Torre Pellice, e la proiezione,
al cinema Trento, ore 21, del
film «Pian delle stelle».
A cura di alcune associazioni locali
Gite guidate per
tutto il Pinerolese
Ormai la bella stagione volge al termine ma c’è ancora
spazio per alcune gite o
escursioni in montagna; i vari
gruppi di guide, del nostro
territorio, durante il corso di
tutta Testate, hanno organizzato una serie di passeggiate
o escursioni montane. Gli accompagnatori naturalistici del
Pinerolese ora propongono,
in occasione della Mostra
delTartigianato di Pinerolo,
una serie di visite guidate in
luoghi di particolare interesse
sia per il tipo di paesaggio
che li contraddistingue sia per
la loro importanza culturale.
L’associazione culturale naturalistica la «Jumarre», il
gruppo «Guide natura» e Tassociazione culturale naturalistica «Mountagno vivo» propongono quattro visite a tariffa promozionale.
La «Jumarre» propone una
visita al parco naturale della
Rocca di Cavour (interessante
sia per la sua particolare
conformazione sia per la presenza dell’Abbazia di Santa
Maria); il gruppo «Guide natura», che già da tempo colla
bora al progetto di valorizzazione del patrimonio minerario, propone escursioni guidate ai siti minerari del Beth,
all’interno del parco della vai
Troncea, e quelli abbandonati
nella zona di Frali e di Maniglia in vai Germanasca; l’associazione «Mountagno vivo» infine propone una visita
a Roccio Clapier, nel vallone
di Pramollo, notevole per le
incisioni rupestri che vi si sono state ritrovate.
In occasione della Mostra
delTartigianato, intanto, TApt
di Pinerolo e la Comunità
montana valli Chisone e Germanasca ripropongono al
pubblico la mostra «scopriminiera» realizzata aÌTinterno
del più ampio progetto della
Comunità montana di valorizzazione del patrimonio minerario della zona e già esposta
presso la miniera «Paola» di
Frali in vai Germanascat
La mostra e i quattro appuntamenti proposti dagli accompagnatori naturalistici
possono essere un modo di
riavvicinarsi alla tradizione e
alla storia della nostra zona.
VENERDÌ 2 SETTEMRR^3^
Agricoltura cooperativa a Prarostino
Insieme è meglio
ERICA BONANSEA
Una delle principali attività produttive delle nostre valli è stata da sempre
l’agricoltura che negli ultimi
•anni però ha dovuto fronteggiare la concorrenza di grandi
aziende specializzate. Una risposta a questo problema è
stata la creazione di cooperative agricole: tra queste in
particolare la Cooperativa
produttori agricoli prarostinesi è stata fondata circa 16
anni fa da 13 soci e oggi ne
conta circa una cinquantina,
tra i quali quasi la metà sono
di Prarostino, altri di San Secondo e altri ancora sono rappresentati da cooperative della zona, tra cui la Cantina sociale di Bricherasio e la Cooperativa di Bobbio Pellice.
Inizialmente la Cooperativa
di Prarostino si occupava della raccolta del latte, a cui poi
è stata affiancata la vendita di
alcuni prodotti agricoli.
«Quest’attività - spiega Marina Parisa, uno dei soci - serve a integrare il «reparto» latte compensando le spese di
raccolta che, data l’estensione
del territorio e la frammentazione della produzione, sono
notevoli». Ultimamente sono
stati raccolti mediamente 460
litri di latte al giorno, 128 in
meno rispetto alla media di
due anni fa. I motivi di questa
diminuzione sono essenzialmente due: l’allevamento del
bestiame è divenuto meno
redditizio e le norme Cee'non
incentivano più questo ramo
dell’agricoltura italiana.
«I prodotti che mettiamo in
vendita - continua Marina
Torre Pellice
CYwca
ha 100 anni
SILVIA DE CRISTOFANO
In occasione del centenario
delTYwca (Unione cristiana delle giovani), associazione che porta avanti da sempre
un progetto di emancipazione
della donna, intesa come elemento centrale della vita sociale nel suo svolgersi, è stata
inaugurata il 30 luglio a Torre Pellice una mostra storicofotografica a carattere rievocativo e informativo sugli
aspetti essenziali della vita
associativa.
I pannelli, tutti disposti lungo l'area della palestra del
Collegio valdese, rappresentano i tasselli di un percorso
ideale di vita e di fede, che
coinvolge profondamente il
visitatore, incantato dalla miriade di collegamenti tra passato, presente e futuro. Ogni
foto, ogni manifesto, ogni
slogan esprime un messaggio
al tempo stesso delicato e forte, indicando la via della libertà e delTaffrancamenlo,
tra senso di responsabilità,
gioia, utopia e realizzazione
concreta a favore delle donne,
dal lontano 1894 ad oggi.
A questo proposito è bene
ribadire, ha dichiarato Elena
Pontet, coordinatrice dell'iniziativa, l’importanza che ricopre il ricordo, come funzione di stimolo e di rilettura
della propria identità, in vista
del ruolo che l’associazione
si propone nel prossimo futuro. Si rivela, quindi, fondamentale l’approccio che le
nuove generazioni potranno
dare all’organizzazione del
lavoro, rielaborando con spirito critico le tra.scorse esperienze.
Parisa - e che provengono •
parte dai nostri sociSi
miele la frutta, le
certi formaggi tipici della,,
na, come per esempio la toni
di Roccapiatta, il “saras’^
ISCOI^
;ari
giori
tomini dei Talucco. Ahrii ’*
dotti invece, come il vino f
Bricherasio e le marmellate
ci vengono forniti da alt»
cooperative con le quali sia
mo collegati. Nonostante k'
aziende dei nostri soci siano a
conduzione familiare e spessa
poco specializzata, sono l
buona qualità: il latte per
esempio ha in media il
di grassi».
Anche il grano incide notevolmente sulla produzione
dei soci della cooperativa
soprattutto nella zona piìC'io han
pianeggiante di San Secondo ino) Ai
dove è il cereale più prodot- ¡ei giud
to, visto che oltre che perla- Sola git
re il pane viene utilizzato per jziale,
alimentare il bestiame da al-' jipegno
levamento; fino all’anno ¿uas
scorso la Pro Loco di Praro-, kFinca
stino, in collaborazione con j (loloper
la Cooperativa, orgànizzava Mcar
la manifestazione «C’era una ge» ca
volta là trebbiatura» che ri- gpralt
percorreva i vari sistemi di, |gio a
trebbiatura dall’800 sino ad teiune
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oggi- peqilanti
Quest’anno però, dato che featare
già diversi Comuni organiz- lato fisti
zano manifestazioni simili, We 7 de
verrà sostituita da una «Festa f
agricola» che verrà inaugurata domenica 4 settembree
che proporrà una stima del
maialino, un pranzo campagnolo, la premiazione dell’agricoltore più anziano ancora'
in attività e la «sfida del taglialegna», ovvero una prova
di abilità.
Piemonte
per
Le api
da tutelare
La giunta regionale delPier|
monte ha approvato il pian|
regionale di intervento peri
settore apistico, e il relativ®
progetto operativo di attua-f
zione. Nel frattempo è i
stata attivata l’assistenza t(
nica apistica a mezzo
associazioni di produttori®:
miele Agripiemonte mielec
Aspromiele Piemonte le quf
devono assicurare l’assistenza a tutti gli apicultori
professionisti e hobbisti.
L’adesione degli apicoltori
all’assistenza tecnica è cobi igatoria per poter godere
dei benefici previsti dal programma regionale di intervento. In particolare sono
concessi contributi nella nn;
sura del 30% nelle zone®
pianura, del 35% in collina
del 40% in montagna p®
l’acquisto di attrezzature P
la lavorazione dei
dell’alveare e per
di sciami artificiali- Le
mande di contributo dc''°
essere presentate
rato alTAgricoltura delw
gipne entro il 30 settembre.
È stato inoltre istituito !
bo degli allevatori di npi
gine, al quale possono is
versi gli allevatori
vano regine appartenenti
■ tica»c‘:‘
vendono almeno 500 regi
pura razza «ligustica»
all'anno.
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Associazione Arcobaleno
via Roma 41 (secondo .
LUSERNA S. GIOVANN
Tutti i giorni dalle l7 olle 1^
Tel. 954401
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scomparsa del magistrato pinerolese è una grave perdita per la società
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i'|lidicare conoscendo Tami» caratterizza la dirittuiprale della persona. Il
a Torino è fatica, che
00 sino ad giunge a quella del lavoiquante volte, dovendo afontare processi difficili, è
ato visto prendere il treno
7 del mattino e tornare
con quello di mezzanotte!
«Viaggiare in treno mi permette di leggere un giornale
in più: il magistrato oggi deve
conoscere, deve sapere, deve
studiare non solo le leggi ma
anche T economia, la sociologia, la psicologia, la politica e
perché no, anche la teologia.
Per giudicare una persona
dobbiamo conoscerla, conoscere l’ambiente in cui vive,
le cose in cui crede». E poiché in questi ultimi tempi nel
suo ufficio entravano, con ragione o con torto, numerosi
immigrati, non era infrequente incontrarlo sul treno intento a leggere un saggio o un
articolo relativo al paese di
origine degli immigrati o alle
loro condizioni.
Fin dalla nascita di Magistratura democratica, la corrente di sinistra della magistratura, Amos vi aveva aderito: ne era stato poi dirigente
e rappresentante nazionale
nell’Associazione magistrati.
Le riviste giuridiche, ma anche l’Eco delle valli e Gioventù evangelica, hanno spesso ospitato suoi articoli che
testimoniano il suo impegno
culturale e politico sui temi
ice: mostra fotografica
mirino inconsueto
per la vai Pellice
re
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io pia"“*
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7 alle
®®"Sióvanni avvolta nella nebbia
»^ALBERTO CORSAMI_________
C5è un’inquadratura nel
film E T r extraterrepone come «sol^sione del racconto», pauttterrogativa della suspencittà In cui è comparso
simpatico mostro, e che sta
_.''endo un’avventura imprea angosciante, seppure a
mne, viene ripresa di sera
‘ di una collina. È
"Pagine suggestiva, bru"te di luci, illuminazione
case, auto... Un’im>hne che ricorre più volte
^ ohe esprime il sen; Jll’incertezza, che ci avqugl tutto, a partire da
|;-P°™ento, può accadere.
Con storia si dipana
«VentiS r''’’
ni lì a poco precipitano.
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lo foto di Marcel
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sera o ''’«ta dalTalto di
^ll’imK ' ma anche
Ce g"^bocco della vai Pelli
lon die ° esse dicono e
''Po nP
^ nno di riconoscibilità
della giurisdizione, dei diritti
costituzionali, del processo,
della laicità della stato. Il suo
argomentare era chiaro e logico, dai suoi articoli tutti noi
abbiamo appreso qualcosa.
Pur vivendo nella stessa
città ho incontrato Amos grazie ad Agape negli anni Sessanta. Amos, studente universitario, partecipava alla
Fuci con don Barra; papa
Giovanni XXIII aveva aperto
aH’ecumenismo e così un
gruppo di giovani intellettuali
di grande levatura culturale
cominciò a frequentare i campi di Agape. Grazie a Sandro
Sarti i pinerolesi furono spinti
a interessarsi dei problemi
della decolonizzazione prima
e, poi, della guerra del Vietnam. Per la prima volta, in
occasione del Natale del ‘64,
un gruppo di laici pinerolesi,
di cattolici e di valdesi, denunciò la terribile guerra: a
quel manifesto collaborò attivamente Amos. Poi fu r insegnamento e l’impegno nei
giornali che l’ala sinistra del
cattolicesimo pinerolese lanciò. L’insegnamento di diritto
ed economia al B univa dove
incontrò una generazione di
(come nel caso di San Giovanni: si riconosce il tratto distintivo del doppio campanile
del tempio e del dirimpettaio
campanile cattolico), ma sfumano nella nebbia altri dettagli, e in ogni caso l’angolo di
ripresa è inconsueto. Al primo colpo d’occhio sembrano
luci di città, ma potrebbe essere l’apertura della valle, ci
sono onde che fanno pensare
a un mare ma è in effetti un
mare di nebbia.
Così il conosciuto, il volto
a cui siamo abituati della valle, si ritrova uguale e diverso,
familiare e stupefacente e se
le linee, i contorni li abbiamo
visti tante volte, sono le tonalità di colore, decisamente
meno ricorrenti, a volte slavate, a volte poco più che bianco e nero, a suggerire a chi
guarda la cifra personale
dell’autore, più evidente nel
paesaggio che nelle inquadrature dedicate alla «gente di
valle» o agli avvenimenti
sportivi, corrette e piacevoli,
ma meno personali.
Una particolare nota va riservata infine alle modalità
dell’accostamento delle foto
sui vari pannelli, in base a
criteri di colore e di forze delle linee, e non solo a criteri
tematici.
studenti contestatori a cui
Amos insegnò il garantismo e
il diritto costituzionale di resistenza. C’è anche questo
suo insegnamento se una delle piazze più «rosse» della
contestazione politica italiana
non ha avuto nemmeno un
terrorista nonostante i tentativi di reclutamento fatti da alcune organizzazioni. La Costituzione è antifascista, pluralista e laica: questo diceva
Amos.
Con lui proprio a difesa del
ruolo dei giudici e della giurisdizione ho poi, anni dopo,
fatto la campagna elettorale
(persa) per il no al referendum sulla responsabilità dei
giudici. È stata una battaglia
di civiltà a difesa dell’istituzione, e quanto «profetica» è
stata! Ci siamo poi ritrovati
insieme sul tema della laicità
e dell’insegnamento religioso
nella scuola.
Ora Amos ci lasciato, ci
mancheranno i suoi consigli,
le sue osservazioni, i suoi insegnamenti in un momento in
cui la discussione sul futuro
della democrazia e della giurisdizione nel nostro paese è
al centro dell’attenzione.
Una mostra al Centro culturale valdese
Marco Rostan: un
itinerario di disegni
Panorami, scorci suggestivi,
piccoli dettagli colti qua e là
in giro per l’Italia e per l’Europa sono i Soggetti ricorrenti
dei disegni di Marco Rostan
che sono stati esposti nei giorni scorsi presso la biblioteca
del Centro culturale valdese
di Torre Pellice. Le circa 100
opere, quasi tutte eseguite su
cartoncino con tratti rapidi a
penna e a matita, sono il frutto di una passione e di una
professionalità che Marco Rostan ha voluto rendere pubbliche con questa mostra.
Si tratta di una raccolta di
disegni che ripercorrono in
parte anche la vita e le esperienze dell’autore dagli anni
giovanili fino ad oggi. Quasi
tutti i disegni raccontano
viaggi, esperienze, vacanze,
ricordi piacevoli: si va infatti
dalle scene marine ai paesaggi montani, agli angoli pittoreschi ai particolari insoliti
parte in Italia parte all’estero,
si tratta insomma di una sorta
di ideale block-notes che racconta attraverso il disegno
appunti, idee, suggestioni raccolti nelle valli valdesi come
in Grecia, in Puglia, in Liguria. Una piccola parte della
mostra offre al visitatore“^ anche alcune tempere su tela,
eseguite moltissimi anni fa
quando Rostan non aveva ancora intrapreso i suoi studi di
architettura, dominate dai colori intensi e dai tratti marcati, che anche in questo caso
richiamano paesaggi noti e
meno noti.
L’esposizione, che ha riscosso numerosi consensi e
apprezzamenti non solo da
parte dei tanti amici e conoscenti di Marco Rostan che
hanno voluto testimoniare la
simpatia per l’autore, è stata
anche un’Occasione per i visitatori per riconoscere nei disegni paesaggi e particolari visti
da altre prospettive e angolazioni attraverso la semplicità
del tratto monocromatico.
Il bollettino locale «Val Pelis»
La Lega domani
C’è un futuro per la Lega?
A questo interrogativo è dedicato, nel numero di agosto
del bimestrale «Val Pelis»
l’editoriale di Riccardo Sandrone, deputato eletto nel
collegio di Nichelino e residente a Torre Pellice. Un articolo che è sintomo dell’indubbio momento di difficoltà
vissuto dalla Lega nel passaggio da movimento nato
per rinnovare la politica a alleato di un governo che nei
primi cento giorni non ha
certo dato prova di sapersi
misurare efficacemente sui
reali problemi del paese, e
anzi, soprattutto per iniziativa di Beriusconi, ha compiuto più di un passo falso.
Sandrone si rammarica del
cambiamento di atteggiamento che è avvenuto, anche da
parte della stampa, nei confronti della Lega, e osserva
che vi è stato indubbiamente
un insuccesso elettorale, e
che il consueto raduno di
Pontida ha avuto poche presenze rispetto agli appuntamenti precedenti. «Non sono
venute meno le ragioni fondamentali dell’azione politica della Lega - scrive Sandrone - cioè il federalismo e
le autonomie, entrati a pieno
titolo nel dibattito politico e
ora occorre un forte impegno
per realizzarle». Ma, si domanda, quali sono le ragioni
del calo dei consensi e dell’
entusiasmo dei militanti leghisti?
A suo parere, prima di tutto
il coinvolgimento, sia pure
relativo, della Lega in Tangentopoli: «Prima si negò,
poi si ammise, accusando nel
contempo forze oscure del
furto del finanziamento».
Inoltre Patelli, trattato da eroe
e da vittima, ha mantenuto i
suoi incarichi e ha ricevuto
compiti di rilievo in Parlamento: questo ha duramente
intaccato l’immagine della
Lega presso i suoi sostenitori.
In secondo luogo la gente
ha sentito anche nella Lega
troppe caratteristiche partitocratiche, soprattutto un verticismo e un centralismo inaccettabili in una struttura democratica e tanto più nella
Lega che ha fatto delle autonomie e del federalismo la
sua bandiera. Infine troppa
burocrazia e quindi anche
troppi costi, senza peraltro
guadagnare in efficacia: con
un bilancio che è poco trasparente ma pare si aggiri sui 25
miliardi.
Ideilo stesso numero di
«Val Pelis» Lucio Malan analizza il rapporto fra deputati e
elettori.
Pramollo: una simpatica iniziativa
In festa gli anziani
e i «giovanissimi»
Glovanisslini e anziani per una girnata di festa
IVANA COSTABEL
Il tempio di Villar Pellice nel disegno di Marco Rostan
Anche a Pramollo agosto
è il mese in cui c’è la
più alta concentrazione di
abitanti e di villeggianti, e in
cui vengono organizzate manifestazioni e festeggiamenti
vari a cura della Pro Loco e
del Comune. Fra tutte, quest’anno merita di essere ricordata la giornata dedicata
agli anziani.
Domenica 7- agosto è stato
un giorno di festa e di gioia
per molti di noi che si sono
riuniti già per partecipare al
culto, presieduto in quell’occasione dal pastore Paolo
Marauda, che quasi ogni anno ritorna a Pramollo dove
svolse il suo ministero da
giovane, nei duri anni della
guerra. Forse proprio la difficoltà di quel periodo hanno
fatto sì che Marauda mantenesse con la nostra chiesa un
legame tutto particolare, come pure tutti quelli che lo
hanno conosciuto, e magari
avuto come «insegnante» di
catechismo, lo ricordano con
profondo affetto. Marauda ci
ha rivolto un messaggio molto forte e chiaro: come Gesù
non solo ha parlato di amore,
fraternità e pace ma li ha incarnati, anche noi dobbiamo
aspettare concretamente il
suo ritorno impegnandoci per
la vita, contro tutte le ingiustizie, le piaghe sociali, la
corruzione...
La giornata è proseguita
con il pranzo organizzato dalla Pro Loco e dal Comune e
offerto a tutti gli anziani, a
cui hanno partecipato anche
dei «giovanissimi», poi ancora con canti, musica e danze.
Per molti è stata di nuovo
l’occasione per ritrovarsi,
magari dopo un anno, per rivivere insieme ricordi lontani, ma anche per sentire che
non si è soli, né dimenticati:
se non ci fossero loro, non ci
saremmo neppure noi.
Un altro momento di gioia
è stato rincontro con il gruppo di giovani provenienti dal
Madagascar, che venerdì 19
agosto sono stati graditissimi
ospiti a cena, attorniati da un
gruppo di pramollini e amici.
Ci hanno intrattenuti anche
con bellissimi canti e danze,
dimostrando ancora una volta
che anche in pochi si possono
fare cose eccezionali. È stata
una serata molto piacevole, ci
ricorderemo senz’altro di loro, della loro semplicità e
speriamo che anche di noi rimanga nei loro cuori un simpatico ricordo.
10
PAG.'IV
E Eco Delle "^.lli ¥ìldesi
VENERDÌ 2 SETTEMBR^r^g^
Alimentazione e mangiare sano
La ciotola
d^argilla
VALERIA FUSETTI
Il cavolo è considerato un
alimento polivalente di
grandé efficacia e rende al
massimo quando è mangiato crudo in insalata oppure
stufato, mentre cotto nell’
acqua è indigesto. Ha virtù
eupeptiche, rimineralizzanti
e ricostituenti, determinate
dalla ricchezza di sali minerali (zolfo, arsenico, calcio,
fosforo, rame e iodio). La
sua ricchezza in vitamine
poi lo rende anche un riequilibratore generale di
grande utilità per il funzionamento organico.
Con la vitamina A nutre i
tessuti e ne favorisce il ringiovanimento; la B1 è un
riequilibratore del sistema
nervoso, in quanto favorisce l’assorbimento dell’ossigeno attraverso le cellule
e il metabolismo dei glucidi; oltre a queste aggiungete
anche le vitamine B2, C, PP
e la D dalla preziosa funzio-.
ne antirachitica.
La notevole presenza di
clorofilla (che viene distrutta nella cottura in acqua)
favorisce la produzione di
emoglobina, aiuta a combattere gli stati anemici,
coadiuvata in questo dalla
presenza del fe#o e del rame, il quale interviene anche nella fissazione del calcio. Il succo di cavolo
estratto con la centrifuga,
nella dose di un bicchiere al
giorno, procura un miglioramento dello stato generale, attenuazione o scomparsa di disturbi intestinali,
urinari e respiratori. Vi
consiglio di aggiungere
succo di carota e qualche
goccia di limone. Una bella
terrina con un po’ di foglie
di menta tritate, g condito
con gommasio e olio extravergine d’oliva è l’ideale
come crudité in antipasto.
Risto spagnolo
Ingredienti: 4 uova battute, 2 cipolloni tritati, 1 peperone rosso (o giallo) ripulito dei semi e affettato
finemente, 4 zucchine a
pezzetti, 6 pomodori maturi
e schiacciati, gr. 500 di patate pelate e tagliate a cubetti, 2-3 cucchiai d’ofio,
sale e pepe a piacere, fette
di pane passate al forno.
Mettete l’olio in una larga padella antiaderente, fate saltare le verdure, salate
e pepate mescolando bene.
Quando le verdure sono tenere versate le uova ben
battute, cuocete mescolando come si fa con le uova
strapazzate. Se volete servire in modo originale, presentatele distribuite bene
sulle fette di pane.
Fagiolini
al finocchio
Questa ricetta è dedicata
a chi ha problemi di colesterolo. Ingredienti: gr. 700
di fagiolini, gr. 30 di margarina, 1 cipolla, 2 pomodori maturi, 1/2 cucchiaino
di semi di finocchio, sale e
pepe a piacere.
Pulite e lessate i fagiolini
al vapore, tenendoli cotti a
metà. Mentre cuociono fate
rosolare in una padella antiaderente la cipolla affettata molto fine con la margarina. Aggiungete i fagiolini
ben scolati e tagliuzzati, i
pomodori a pezzetti e senza
semi, sale pepe e i semi di
finocchio.
Coprite e fate cuocere per
una decina di minuti a fuoco leggero.
Posta
Qu'il est bon
qu'il est
agréable pour
des frères...!
(Ps. 133,1)
Quand un groupe de quarante Cévenols passe une semaine de découverte aux Vallées vaudoises du Piémont et
quand il y est aussi magnifiquement accueilli que nous le
fûmes, ce sont vraiment des
frères et des soeurs qui se
rencontrent et se retrouvent!
D’ailleurs nous nous demandions parfois si nous étions
partis de chez nous, tant nous
communiquions si facilement
avec nos hôtes.
La géographie nous unissait
(quoique les Alpes cotiennes
soient un peu plus élevées
que nos Cévennes), l’histoire
aussi, et la langue qui eût pu,
seule, nous séparer, ne le fit
tant presque tous ceux que
nous avons croisés parlaient
un français si excellent, ou
bien étaient heureux de pouvoir articuler quelques mots
dans cette langue apprise
dans leur enfance. De l’accueil par Mme et Mr Longo à
la Forestiera de Torre Pellice
au souvenir des martyrs évoqués devant le Monument de
Sibaud a Bobbio, ce voyage
fut pour nous une fête forte et
Inoubliable, dont l’éclat fut
rehaussé par un temps magnifique et une bonne entente
générale. Comment remercier
tous ceux qui nous ont donné
du temps pour nous faire découvrir leur pays et leur histoire?
Pour terminer j’évoquerai
plus particulièrement le culte
du dimanche partagé avec la
communauté de Pramstin, et
son pasteur M. Langeneck.
L’auteur de ces lignes ne
peut dire son sentiment
profond d’être retourné dans
le village d’où sont sortis ses
aieux en ligne paternelle
comme maternelle, et d’avoir
prêché là.
Mais au-delà de la mention
de cette joie toute personnelle, ce temps fut certainement
l’un des plus forts de ce
voyage, qu’il inaugurait
(nous étions arrivés la veille
au soir), car il le plaçait sous
les auspices d’un partage de
l’évangile, et préfigurait par
la communion qui s’établit
entre les paroissiens de ce village et nous, simple, directe,
spontanée, celle qui marqua
cette semaine dans tous ses
instants.
Pasteur Philippe Cardon
Florac (Lozère) I
Intervista al presidente della Società sportiva, Chiaffredo Gallo
Il Pinerolo calcio si avvia verso
un campionato in economia
PIERVALDO ROSTAN
LJ anno scorso il Pinerolo,
nel campionato nazionale dilettanti, finì sorprendentemente ai terzo posto;
dietro le due dominatrici si
piazzarono i giovani biancoblù, poco accreditati alla vigilia ma capaci di subire poche reti e comunque di avvalersi in avanti delle veloci
puntate di Labrozzo; ne parliamo con il presidente,
Chiaffredo Gallo.
«L’anno scorso fu un campionato ottimo sia sotto il
profilo dei risultati che della
crescita dei ragazzi; la nostra
era la sesta squadra più giovane d’Italia e riuscimmo a
ben figurare; ma ora si riparte
e non sarà il passato a garantirci i risultati bensì un rinnovato impegno».
- Rispetto all’anno passato
la squadra di Pinerolo presenta diverse novità; l’allenatore Cavallo di Mondovì è
andato a Cuneo, e insieme a
lui alcuni dei giocatori più
rappresentativi; su tutti Labrozzo (una cinquantina di
milioni il suo valore). La
squadra si sta preparando all’inizio di campionato del 3
settembre dai primi di agosto;
con quali prospettive?
«La scelta di cedere i “pezzi” pregiati è stata per noi una
necessità; con le cessioni
dobbiamo trovare le risorse
per continuare l’attività: è un
Serate a Frossasco
«Mirò» e
i «Mau mau»
in concerto
Grande serata per i giovani,
sabato 3 settembre a Frossasco, dove in rapida successione si esibiranno la band londinese «Mirò» e il gruppo torinese «Mau mau».
Alle 20 si inizia con i Mirò,
gruppo capace di aggregare
in un clima folk underground, che presenterà il suo
ultimo album «The circus of
electrifying possibilities».
Alle 22 saliranno sul palco i
Mau mau, reduci da una
tournée che li ha portati in giro per tutta Italia. Il nome
Mau mau deriva dal termine
piemontese usato per definire
straccioni, marocchini, vagabondi, quasi sempre del Sud
(d’Italia o del mondo, poco
cambia), ma Mau mau era
anche il nome di una banda
che ha terrorizzato per anni i
coloni inglesi in Kenia. La
musica di questo gruppo fonde tradizioni tipiche della regione con echi dell’Andalusia o del Medio Oriente e non
si esime da fusioni con rap e
reggae; caratteristica principale del gruppo è comunque
Fuso nei testi del piemontese,
linguaggio dunque meno immediato dell’italiano eppure
per nulla pregiudicante la comunicazione. I testi parlano
di trasmigrazioni, di povertà,
di cibo e periferie urbane, ma
anche di feste e di allegria.
Nel corso dell’anno è uscito
l’ultimo lavoro «Bass Paradis» assai apprezzato nel corso del tour che ha portato i
Mau mau in molti paesi europei e anche in Giappone.
L’ingresso alla serata musicale di Frossasco costa
10.0(X)lire.
Marco Benecchio
po’ il destino di formazioni
“minori” come la nostra. Vorremmo in futuro poter disputare un campionato di vertice ma per adesso puntiamo
alla tranquillità del centro
classifica. Come allenatore
abbiamo scelto 'Bortolas; dopo che Cavallo ci ha comunicato che per ragioni di
lavoro e di famiglia preferiva
la sede di Cuneo, abbiamo
promosso l’allenatore in seconda delle due ultime stagioni, dunque una persona
ben nota ai tifosi e, soprattutto, ai giocatori».
- Ogni tanto si parla del Pinerolo come di società che potrebbe collegarsi tecnicamente
con il Torino o la Juventus; di
fatto ciò avviene solo episodicamente, come mai?
«E vero; le società professionistiche si appoggiano a
Riapre «Il cantiere)
Corsi e
laboratori
di teatro
La scuola di teatro «Il
Cantiere» di Pinerolo, fondata e diretta da Guido (bastiglia
e Federico Vallillo, riapre i
battenti proponendo alcune
attività per l’anno di corso
1994-95. Al centro, come nei
precedenti due anni, c’è il
corso biennale di formazione
per l’attore, con un programma articolato di tecniche
e insegnamenti per tutti coloro che sono interessati a fare
esperienza della scena e dei
suoi linguaggi. L’impegno è
di due sere a settimana dalle
19,30 alle 22,30 per tutto
l’anno .scolastico, da metà ottobre a fine giugno. Quest’anno inoltre viene avviato un laboratorio di perfezionamento
e di creazione teatrale, rivolto
a quanti hanno concluso il
precedente corso biennale e a
tutti coloro che sono in possesso di un curriculum di foiv
mazione e di esperienza teatrale articolato. In particolare
questo laboratorio vuole essere uno spazio di ricerca e approfondimento sul lavoro
dell’attore, finalizzato alla
messa in scena di un testo
teatrale, con particolare riferimento.all’evoluzione delle
personali capacità interpretative, al rapporto tra testo teatrale e scelte di regia e alla
comunicazione tra scena .e
pubblico. Il laboratorio di
perfezionamento si svolgerà
da ottobre ad aprile e si concluderà con una rappresentazione aperta al pubblico.
Le iscrizioni alle varie attività de II Cantiere sono aperte
dal 5 settembre presso la sede
di via Tabona 48 (tei. 0121794543).
noi in modo marginale; eppure abbiamo buoni rapporti sia
col Toro che con la Juve. Attualmente alcuni ragazzi del
Torino e della Juventus stanno con noi mentre alcuni nostri giovani si allenano con le
giovanili dei professionisti.
Forse le grandi squadre piemontesi non hanno ancora un
assetto definitivo per la loro
struttura giovanile e si potrebbe forse aumentare questa
collaborazione».
- Da quest’anno il campionato si disputerà di sabato; è
una grossa novità che riguarda, per ora almeno, solo i dilettanti...
«Credo che questa scelta
sia positiva; siamo di solito
soffocati dal grande calcio
professionistico e speriamo di
poter contare su un pubblico
più ampio, non distratto da
altri avvenimenti».
- Sabato si inizia; è subito
derby col Nizza Millefonti.
Un pronostico per il torneo?
«Realisticamente quest’anno possiamo contare su una
formazione ben attrezzata dietro, dove si è cambiato poco,
con il torrese Marco Benecchio (eletto, da un sondaggio,
il miglior giocatore fra i pinerolesi dello scorso campionato, ndr) a fare da punto di riferimento. Abbiamo un po’ di
difficoltà a centrocampo e in
attacco; se mettiamo a posto i
settori possiamo puntare a una
tranquilla metà classifica».
Appuntamenti
2 settembre, venerdì — PINEROLO: AH’expo Feniilli. alle 21, esibizione di balli latinoamericani. A palazzo Vittone, alle
21.15, il Piccolo gruppo di Torino pre.senta «Mistero», tratto da
«Due dozzine di rose scarlatte».
3 settembre, sabato — PINEROLO: Alle 18,30, all’expo
Fenulli, incontro promosso dalla
Coldiretti sulle prospetttive della
carne e degli allevamenti nostrani; alle 21, concerto della banda
musicale Ana di Pinerolo. Alle
21.15, a Palazzo Vittone, la compagnia La marmotta di Gallarate
presenta «L'avaro» di Molière.
3 settembre, sabato — PEROSA ARGENTINA: Presso le
scuole elementari è organizzata
una rassegna di treni e trenini,
modelli e materiale ferroviario
restaurato a testimonianza della
storia del trasporto su rotaia;
prosegue domenica.
3 settembre, sabato — TORRE PELLICE: Alle 17,30, presso l’ex Istituto Capetti, viene inaugurata una mostra dedicata a
Marcello Boglione, maestro dell’incisione grafica piemontese.
4 settembre, domenica — PINEROLO: All’expo Fenulli. a
cura del Panda club, serata di
danze. A Palazzo Vittone, ore
21.15, il «Teatro 2000 in scena»
presenta «La scuola delle vedove» di Jean Cocteau.
5 settembre, lunedì — PEROSA ARGENTINA: Il Consiglio comunale è convocato per le
18; in esame le modifiche allo
Statuto e la perizia di variante ai
lavori per la piazzetta a Meano.
11 settembre, domenica —
PEROSA ARGENTINA: La
Comunità montana organizza
una mostra di scultura al parco
Tion, verranno esposte le opere
di una decina di artisti.
SOS ALCOLISMO
Poliambulatorio
Villar Perosa: tei. 51045-51379
Ospedale Pomaretto
Tei: 82352-249 - day ospitai
-ERVIZI
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CHISONE - GERIVIANA$C4
Guardia medica: ^
notturna, prefestiva, festiva.
Ospedale valdese, Pomarettri
tei. 81154.
Guardia farmaceutica:
DOMENICA 4 SETTEMBRE
Rinasca: Farmacia Bertorello
- Via Nazionale 22 toi
800707
Ambulanze:
Croce verde, Perosa: tei. 81000
Croce verde. Porte : tei. 201454
USSL 43 - VALPELLICE
Guardia medica:
notturna, prefestiva, festiva;
telefono 932433
Guardia farmaceutica:
DOMENICA 4 SETTEMBRE
Luserna San Giovanni: Farmacia Savelloni - Via F. Blando 4 - (Luserna Alta), tei
900223
Ambulanze:
CRI - Torre Pellice, tei. 91996
Croce Verde - Bricherasio, tei
598790
USSL 44 - PINEROLESE
Guardia medica:
notturna, prefestiva, festiva:
Ospedale civile, Pinerolo, tei.
2331
Ambulanza:
Croce Verde, Pinerolo, tei.
22664
SERVIZIO INFERMIERISTICO
dalle ore 8 alle 17, presso i distretti.
Cinema
TORRE PELLICE -11
cinema Trento propone, venerdì 2 settembre, ore 21,15 e
sabato 3, ore 20 e 22,10,
L’uomo senza volto; domenica, ore 20 e 22,10 e lunedì,
ore 21,15, Fuck thè world.
BARGE — Il cinema Co.
munale ha in progr amma, ve
nerdì. L’amico d’infanzia
sabato. Jack colpo di fulnii
ne; domenica Giovani, cari
ni, disoccupati; marte,dì, ore
20 e 21,30. Tartarugheninja
3; mercoledì Nel centro del
mirino; giovedì. Fantozzi in
paradiso. Inizio spettacoli
ore 21,15.
PINEROLO — Il cinema
Italia, da giovedì a mercoledì, propone, alla sala «Icenlo», Blown Away, follia
esplosiva; feriali' 20 e 22,20;
sabato 20 e 22,30; domenica
15, 17,.30, 20, 22,20. Alla sala
«5cento» è in visione Ace
ventura, l’acchiappaniniali;
feriali ore 20,30 e 22,20, sabato 20:30 e 22,30. domenica
15, 16,50, 18,40, 20,30 e
22,20.
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Torre Pellice (TO)
tel/fax 01-21/932166
Sped. in abb. post./50
Pubblicazione unitaria con Riforma
non può essere venduto separatarne^
Reg. Tribunale di Pinerolo n. 175/60
Resp. Franco Giampiccoli
Stampa: La Ghisleriana Mondovi
Una copia L. 1.300
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PAG. 7 RIFORMA
Quattro sono state le linee sulle quali si è
l^sso il dibattito sinodale
Sa Facoltà, che ha occupato
Mera mattinata di mercoL D saluto a chi lascia e a
Jentra, il Corso di Diploil nuovo piano di studi, il
(Stegno
Jiesa
llSinodo approva la riforma degli studi teologici presso la Facoltà valdese di Roma
[a scuola del teologo^ scuola del pastore
«PBIGO BONNES
delle chiese.
11 prof. Bruno Corsani dopo
* ■ J- « »-1 Í o f ta f>\ «tallo
15 anni
di ministero nella
valdese, 32 dei quali
lenità, va in emeritazione. Il
I, prof. Paolo Ricca, nel
lo, ha sottolineato che
^ministero del prof. Corsani
lutato una benedizione per la
^oltà» e il Sinodo ha fatto
ja questa affermazione risergidogli un fraterno e affetuoso saluto. Altrettanto calo(dsoè'stato il saluto che il Sijodo ha espresso al prof,
iann Redalié che, a partire
jal nuovo anno accademico,
sarà il nuovo professore di
lovo Testamento.
Le relazioni del Consiglio
iella Facoltà (Cft) e della
¡(immissione d’esame (Cde)
lanno reso attento il, Sinodo
ji’importanza che va assumendo il corso di diploma e il
che ne è scaturito ha
ìjottolineato da una parte la
.lotevole richiesta di prepararne teologica che sale dal
pse, «una domanda di sapeleedi credere» come ha detto
Iptof. Ricca, e che fa sì che
piscritti siano ben 115 e la
necessità di un ripensamento
omeglio di uno studio per
tendere il corso più efficace e
Épondente alle esigenze in
i]iianto anche se è alto il numero degli iscritti, deludente
è invece il numero di quanti
concindono realmente il corso
Ristudi: la Facoltà incontra
questi studenti solo in occasione dei loro esami.
H Cft chiede di «compiere
Matto di coraggio investendo
®aggiori risorse ed energie in
qaesto settore» e la Cde ribafa che «per gestire in moadeguato un corso di diploma, ristrutturato e intensificato, l’organico della Fawllà non è sufficiente» e sugScrisce «una collaborazione
^docenti e studenti laurean0 fuori corso, che potrebwo svolgere un compito di
toora nei confronti degli stufati per il diploma». Nel corifei dibattito si è passati ad
offerta espressa, per esemdai pastori Bernardini e
mendis, i quali hanno testi®oniato del lavoro di formalo teologica fatto a Torino
a Milano, con la quale si
^pongono i pastori quali rejonti locali per collaborare
n la Facoltà e per seguire
studenti. Il Cft ha chiesto e
onuto dal Sinodo un mandiapprofondire lo stu, ella questione, muoven,5 ' ^^'^he sull’ipotesi del
evangelico unido
di
nell’insegnamento nella
» che offre un corso
Il Consiglio di Facoltà: da sinistra Bruno Corsani, Eugenio Rivoir,
Italo Pons, Paolo Ricca
sistenza degli esami. Si traduce nell’istituzione di un secondo corso di greco e di
ebraico, in corsi regolari di
etica, di liturgica e di diritto
ecclesiastico.
Gli interventi sono stati a
favore di questo piano di studi anche se l’attenzione è andata a quanto manca al suo
completamento: le questioni
relative alla tesi di laurea e
alle finalità del quinto anno di
studi all’estero. Il presidente
■dell’ Ucebi, Renato Malocchi, ha proposto al Sinodo di
riflettere sulla possibilità di
formulare nuove ipotesi di lavoro nella prossima sessione
dell’Assemblea-Sinodo che si
terrà l’anno prossimo. Pur accogliendo con favore la proposta, il Sinodo ha ritenuto di
esprimere il proprio consenso
alla linea proposta dal Cft che
si è tradotta nell’approvazione della modifica di alcuni articoli del regolamento della
Facoltà. Come ha ricordato
anche il prof. Emidio Campi,
dell’Università di Zurigo, il
nuovo piano di studi pone il
nostro corso di laurea in linea
con quelli che sono gli indi
rizzi degli altri paesi europei.
Il prof. Garrone ha informato
il Sinodo che i lavori per la
nuova biblioteca sono iniziati
a metà luglio e che si concluderanno presumibilmente nel
prossimo inverno. E essenziale che le nostre chiese contribuiscano nella misura richiesta del Sinodo ’93 (160 milioni); finora però soltanto 15
chiese hanno preso un impegno formale e alcune altre
hanno inviato un contributo
senza però chiarire se si tratta
di un versamento esaustivo.o
frazionato. Accanto all’impegno per la biblioteca, le chiese sono da sempre coinvolte
nel sostegno economico della
Facoltà.
Anni addietro un Sinodo
aveva indicato nel 3% (aggiuntivo) del contributo che le
chiese inviavano alle amministrazioni centrali, la base per
un sostegno dignitoso nei
confronti della Facoltà. Sulla
proposta di odg di sostegno
economico ha finito con l’innestarsi un dibattito frutto di
un’immagine retorica, la «ferita aperta», usata dal prof.
Ricca con la quale sottolinea
va il malessere della Facoltà,
conseguenza del malessere
delle nostre chiese.
Infine il Sinodo ha approvato una modifica dello Statuto della Facoltà accogliendo
la proposta di aumentare il
numero dei membri del Cft,
da cinque a sette, prevedendo
la figura del vicedecano.
- Il Sinodo, rallegrandosi per
l’alto numero di iscritti al corso
di diploma di cultura protestante
della Facoltà di teologia, al fine
di facilitare agli iscritti il percorso degli studi, invita i pastori a
rendersi disponibili per un ausilio locale e la Facoltà a promuovere i necessari collegamenti.
- Il Sinodo si rallegra dell’attenzione che il Consiglio della
Facoltà di teologia ha prestato
nelle sue riflessioni al corso di
diploma in teologia protestante,
che potrebbe essere uno strumento valido per affermare la
presenza protestante nella cultura
del paese. Accogliendo le osservazioni sull’attuale gestione del
corso presentate dal Consiglio
della Facoltà di teologia, invita il
Consiglio stesso a sviluppare un
progetto di riorganizzazione e intensificazione del corso di diploma, ispirandosi a progetti analoghi in altre chiese, calcolando
anche l’impegno finanziario che
il progetto comporterebbe, e a
presentarlo alla prossima sessione del Sinodo.
- Il Sinodo chiede alle chiese
che rilancino il loro impegno per
la Facoltà di teologia destinando
ad essa un contributo supplementare, suggerito nell’ordine del
3%, rispetto al loro versamento
all’amministrazione centrale.
- Il Sinodo ringrazia il pastore
Yann Redalié per avere accettato
di insegnare alla Fvt e gli augura
un buon lavoro.
FACOLTÀ VALDESE DI TEOLOGIA
Nuovo piano di studi
- Il Sinodo, vista la relazione del Consiglio di Facoltà sul
nuovo piano di studi, alla luce
del dibattito sinodale, accogliendone i principi ispiratori,
approva le seguenti modifiche
al Regolamento della Facoltà:
Art. 3, comma 2
«A coloro che hanno superato le esercitazioni previste nell’ambito della cattedra di Teologia pratica e le prove finali di
cui all’art. 20, la Facoltà confe- .
lisce la laurea in teologia in vista del ministero pastorale».
Art. 11 (programmi e orari)
«Nel corso del primo semestre di ciascun anno accademico il Collegio accademico:
- stabilisce il piano di studi
complessivo per l’anno seguente, scegliendo le materie
complementari tra quelle indicate nella tabella allegata;
- riceve dai professori l’argomento dei corsi, dei seminari
e dei lavori di gruppo e individuali;
- fissa il calendario per l’anno accademico;
- il Collegio accademico stabilisce l’orario settimanale delle lezioni».
Art. 12 (materie ed esami
per la laurea)
«Le materie fondamentali e
obbligatorie per il corso di laurea, con i relativi esami, sono
le seguenti:
1 ) ebraico biblico esami 1
2) introduzione all’Antico
Testamento esami 1
3) esegesi dell’A.T. esami 1
4) teologia dell’A.T. esami 1
5) greco biblico esami 1
6) introduzione al Nuovo
Testamento esami 1
7) esegesi del N.T. esami 1
8) teologia del N.T. esami 1
9) storia del cristianesimo
esami 3
10) ecumenica esami 1
11) storia dei pensiero cristiano esami 1
12) dogmatica esami 2
13) etica esami 1
14) catechetica esami 1
15) liturgica esami 1
16) teologia pastorale esami 1
17) omiletica ed esercitazioni omiletiche
Nei primi quattro anni ogni
studente deve inoltre portare a
compimento le attività didattiche e le prove previste in non
meno di altre quattro materie
complementari».
Art. 18, ultimo comma.
«Le esercitazioni previste
nell'ambito della cattedra di
Teologia pratica sono obbligatorie solo per gli studenti che
intendono conseguire la laurea
in teologia in vista del ministero pastorale».
Art. 20 (prove finali di laurea)
«Dopo aver sostenuto con
esito favorevole tutti gli esami
e le prove previste, per terminare il corso e conseguire la
laurea in teologia il candidato
deve presentare e discutere una
tesi su un argomento teologico
approvato dal Collegio accademico. La discussione della tesi
pubblica. Per gli studenti che
intendono conseguire la laurea
in teologia in vista del ministero pastorale, le prove finali
comprendono anche una predicazione e un progetto di comunicazione su argomento indicato a cura del Collegio accademico.
Il testo per il sermone deve
pervenire allo studente otto
giorni prima della prova, l’argomento per la comunicazione
quarantotto ore prima».
Art.»20. (norma transitoria
relativa)
«Gli studenti immatricolati
fino all’anno accademico
1992-93 incluso, sono tenuti a
sostenere un esame generale di
esegesi neotestamentaria».
Verso l'Assemblea-Sinodo del 1995: intervista a Renato Maiocchi, presidente deH'Unione battista d'Italia
Nel '95 premiamo l'acceleratore della bmv
^Come ha ricordato il pasto'’el suo intervento,
Ultim*^°*' questi
HaH f""' ' tentativi di riforsudrii! • studi. Con la
lía in 'j tene del corso di laucarattp trienni, il primo di
‘Mrodmc niarcatamente
special' ^ '* secondo più
del e la riduzione
*'una m- T^teiannove) dovuta
delle m'rtere organizzazione
e bien n .‘■'tete corsi annuali
Wndiun propone
mento .ni t’^tanziale cambiadologia H' 'f ® meto
esami i' i corsi e gli
'”®mo den^' *'^^^tice in au■»entoein f insegnana maggiore con
______GIORGIO GARDIOL______
Al Sinodo delle Chiese valdesi
e metodiste partecipa una «delegazione» dell’Unione battista
d’Italia (Ucebi). I delegati non
sono però degli «invitati», sono a
tutti gli effetti «membri con voce
consultiva del Sinodo» e possono intervenire su ogni argomento. La delegazione presente al Sinodo era formata da Renato
Maiocchi, presidente dell’Ucebi,
da Avernino Di Croce, Emmanuele Paschetto, Domenico Tommasetto. Durante una pausa dei
lavori abbiamo posto alcune domande al presidente Maiocchi.
\J el novembre del 1990 a
Roma si è verificato un
avvenimento quasi unico nel
panorama ecumenico: il Sinodo delle chiese valdesi e
metodiste si è riunito congiuntamente all'Assemblea
delle chiese battiste e insieme
hanno deliberato il riconoscimento reciproco dei ministeri, di attuare una collaborazione territoriale e la nascita
di questo settimanale comune. Nell'autunno dell’anno
prossimo si terrà, qui a Torre
Pellice, una nuova sessione
congiunta: qual è la sua valutazione del cammino percorso dal bmv?
«Cominciamo dall’ultimo
punto, il settimanale, che è
nato ed è vivo e vitale. Ci sono dei problemi, anche grossi:
la diffusione, che probabilmente non è ancora ottimale,
e il deficit di esercizio che ne
consegue mentre sulla linea
editoriale, come battisti, contiamo di sondare gli umori
delle chiese in vista dell’As
semblea-Sinodo del ’95. Ma
questi problemi, a mio parere,
non offuscano il successo
dell’operazione rispetto al suo
obiettivo di fondo. Riforma è
il giornale comune di valdesi,
metodisti e battisti e ritengo
che la realtà battista vi abbia
trovato finora attenzione, spazio e vivacità soddisfacenti.
Il riconoscimento reciproco
dei ministeri, mi sembra, non
ha posto e non pone problemi,
anche perché ha dato dignità e
ufficialità a una prassi che era
già molto diffusa. 'Viceversa
■stenta a decollare la collaborazione territoriale, ma bisogna riconoscere con franchezza che questo è il capitolo più
delicato: qui non si tratta soltanto di affermazioni teologiche e dottrinali ma di incidere
nella vita comunitaria, di modificare in qualche misura tradizioni e abitudini consolidate. Qui non servono nuove deliberazioni ma un lavoro paziente di esortazione e di convincimento che favorisca una
generale motivazione.
Infine, l’evangelizzazione
comune è rimasta ai nastri di
partenza e su questo ritengo
che dobbiamo invece puntare
con forza. Sono lieto di aver
raccolto, in Sinodo, proposte
di attiva collaborazione con il
Dipartimento di evangejizzazione delTUcebi».
- L’Intesa tra lo Stato e
l’Unione battista è stata firmata ma il governo Berlusconi non ha ancora ripresentato
il relativo disegno di legge
perché essa possa diventare
Ì0gge delio stato. Quali passi
sono stati fatti perché venga
Renato Maiocchi
data attuazione all ’art. 8 della Costituzione anche nei
confronti dei battisti?
«All’indomani della formazione del nuovo governo l’allora presidente dell’Ucebi,
Franco Scaramuccia, ha scritto al presidente del Consiglio
per sollecitare la ripresentazione al Parlamento del disegno di legge di approvazione
delle intese. A tutt’oggi quésta lettera non ha avuto risposta. Cinque parlamentari (Soda, Maselli, Lucà, Galliani,
Malan) hanno presentato al
capo del governo, il 16 giugno, un’interpellanza scritta
su questa materia, ma anche
questa finora non ha avuto risposta. A questo punto, con la
ripresa autunnale, avvieremo
anche una ripresa dell’offensiva nei confronti del governo. Scriverò una seconda lettera al presidente del Consiglio e questa volta anche ai
ministri più direttamente co
involti ma se non sortirà effetto useremo tutti i mezzi democratici di protesta e di
pressione: faremo come la vedova con il giudice iniquo,
certi del nostro buon diritto».
- Questo Sinodo si è occupato anche di ecumenismo:
qual è il suo giudizio sul documento elaborato? Quali
sono i rapporti ecumenici
dell’Unione?
«Il documento presentato in
Sinodo mi trova consenziente
per quello che dice, ma mi stimola a segnalare almeno un
problema che non mi pare
sufficientemente sviluppato: è
il problema del rapporto con
la Chiesa cattolica in Italia. Il
documento menziona in maniera positiva l’ecumenismo
“di base’’ che si va affermando, ma nulla dice su quanto
accade nei rapporti con le
istanze ufficiali.
Ho l’impressione che a
questo livello si verifichino
da tempo dei fatti che a mio
parere non corrispondono a
una strategia pensata e concordata con le nostre chiese,
ma a iniziative di persone o
enti, certamente legittime ma
casuali e non coordinate. Non
vorrei che una qualunque tendenza in questo campo si consolidasse per accumulazione
di fatti e comportamenti singoli, anziché in base a una
strategia elaborata insieme.
Mi riferisco a eventi pubblici,
inviti a pregare in San Pietro,
ecc., ai quali di volta in volta
la Tavola, l’Ucebi, l’Opcemi,
la Feci, la Facoltà e la Celi rispondono sì o no in ordine
sparso. Ora, il documento
presentato al Sinodo impegna
ovviamente solo le istanze
valdesi e metodiste, ma un
orientamento espresso su questi delicati rapporti aiuterebbe
la ricerca di un orientamento
comune anche in ambito bmv
e federativo.
Sul piano generale l’Ucebi
intrattiene praticamente gli
stessi rapporti ecumenici delle chiese valdesi e metodiste
(Cec, Kek, Cepple, più tutti i
rapporti curati a nome delle
chiese membro della Feci). A
questo proposito ritengo che
una qualche forma di coordinamento nella gestione di
questi rapporti darebbe maggior rilievo e visibilità alla
presenza italiana un questi
ambiti».
I
Sinodo e
Assemblea '95
- Il Sinodo, preso atto delle
necessità organizzative della riunione congiunta dell’Assemblea
delle chiese battiste e del Sinodo
delle chiese valdesi e metodiste,
stabilisce che la prossima sessione ordinaria sinodale italiana si
aprirà, a Dio piacendo, domenica
27 agosto 1995 in Torre Pellice.
- 11 Sinodo si rallegra per la
riunione congiunta di Sinodo e
Assemblea battista che avrà luogo a Torre Pellice dal 1° al 3 settembre 1995; invita tutte le chiese a prepararsi nello studio e nella preghiera per questo incontro
di sorelle e di fratelli. Il Sinodo
si convoca quindi in sessione
straordinaria per venerdì 1° settembre 1995.
14
PAG. 8 RIFORMA
;e
VENERDÌ 2 SETTEMRRp
Ogni anno il Sinodo esamina un'opera: quest'anno è stata la volta del Servizio cristiano
Una presenza protestante polivalente
MAURICE BODMER
Nel maggio di quest’anno
la Commissione d’esame
si è recata a Riesi al Servizio
cristiano e ne ha valutato gli
aspetti nella sua relazione.
Parecchi aspetti della dinamica del Centro sono stati discussi, sia nella relazione al
Sinodo che nella relazione
della Commissione d’esame e
nella discussione generale,
giovedì 25 agosto. Cercheremo qui di sintetizzare le
informazioni date all’assemblea sinodale dal direttore del
Centro, Giuseppe Platone, e
della discussione generale
che è seguita.
La «sicilianizzazione»
dei responsabili del Centro
Fin dal momento della sua
fondazione il Centro cristiano
fu sempre «animato» prevalentemente da settentrionali e
da, stranieri ed è apparso a
non pochi abitanti della zona
come un elemento estraneo,
per non dire una manifestazione neocolonialista. L’inserzione di responsabili siciliani è stata lenta nei primi
anni di attività ma ora procede regolarmente. Oggi, i responsabili del centro agricolo, del consultorio, della contabilità e molte maestre della
scuola elementare e di quella
materna sono siciliani. Il
«gruppo di servizio» del Servizio cristiano è composto al
95% di riesini. .
Il Centro agricolo
La produzione agricola è
stata danneggiata dalla siccità
degli ultimi anni; per ovviare
alla mancanza di acqua si è
provveduto alla costruzione
di un laghetto artificiale, ultimato in primavera, che -doveebbe raccogliere la pioggia
dei invernali. H Centro
agricolo ha rMtemito recentemente dalla Regione Sicilia
la <^efriflcazf<Mie di agricoltera biologica»; parailelamtìtte è stato avviato «n cof'spdi fofnàitìàoHe'pejrla.vaióriz282Ìooe dei prodotti
tìotetttaii, COÈSO so wenzieoatóddlaGee.
^cógUéfìza
« meHH dltxMmimcaziofle
Si ultimati una nuova
ioresteria, netta vecchia casa
colonica, con circa 15 posti
letto: permetterà Hn’acco^enza migliore (infomiazione sa Riesi, visite più lunghe,
migliore conoscenza del
gruppo residente); entrerà in
funzioné ai primi del ’95. Gli
«Amici» di Riesi ricevono il
bollettino, in 4 lingue, quattro
volte l’anno, stampato in
ri.GÒO copie.
Accanto a queste «qualità»
il Centro cristiano soffire anche di alcuni proMethi.
Il iinanztatnento dell'ara
Gli aiuti degli amici strameri sono stari indispensabili
durante H periodo iniziale
della vita del Servizio cristiano, e tuttora la solidarietà
economica delle chiese rimane vitale per il Centro: il Comitato esecutivo spera comunque in un miglioramento
produttivo che dovrebbe portare a dipendere dai contributi
degli amici solo per un terzo
del bilancio. Inoltre si possono ottenere contributi da enti
pubblici per un altro terzo; la
.spesa rimanente dovrebbe essere coperta dalla produzione
dell'azienda agricola.
Le scuole
Il Servizio cristiano dispone di una scuola elementare
parificata e di una scuola ma
L’uliveto del Servizio cristiano minacciato di esproprio
K
(foto Gustavo Alabiso)
terna autorizzata. Queste
scuole sono un mezzo importante di testimonianza evangelica in una zona dove regnano ancora l’omertà e la
violenza. Non possiamo chiuderle, anche se la retta che i
genitori degli allievi pagano è
simbolica (80.000 lire mensili) ma occorre sostenere spese
alte (scuolabus, mensa, ecc.).
A questo proposito il pastore
Platone ha lanciato un appello: si sta cercando un insegnante elementare, di lingua
italiana, che voglia dedicare a
titolo volontario un anno di
servizio.
Si raccomanda inoltre alla
solidarietà delle chiese il finanziamento di borse di studio (1 milione ciascuna) per
permettere ai bambini di Riesi di fre,quentare le nostre
scuole.
La «Aàeccanka Riesi»
•L’idea iniziale di Tullio Vi-,
aay (che 20 anni dopo <liven- ne pratica ctwrente -deUe multHìàzionali:' il «souroing» o
«partUOTàg», cioè comprare
dovela maflodopera costamena) fii di esportare 4a M>hricaziose aqzichè lasciare
iiHporiare deUe~¡3braccia ijei ;
^81^ iodusaiahzzati. Evidea- :
"’temcitte ridea eh 'Vioay si ba- =
sava sn^ri talteri cte quelli
che haimo ispirato le aoulthrazionaii. Cosi la Meccanica
•ttovò-im livello di •occapazioj»e sufficieiHte ^ma della crisà generale; poteva enjertare
la sua produzimie, frese per la
iavorazione del legno, in
Svizzera. La ditta Oerth comfflissionava il 90% della produzione della Meccanica.
Venne la crisi e Oertli dovette
licenziare 50 operai e rinunciare praticamente a fornire
lavoro alla Meccanica. Da
questo momento gli operai
sono in cassa integrazione <e
"P aspettano i pagamenti sollecitati tante volte), le ore settimanali sono state ridotte a
12 e-si cerca di aiutare le famiglie degli operai mediante '
prestili erogati dal Servizi
Stesso. Bisogna ricordare che
la Mecr^nica è l’unica industria della zona e che questa
occupazione costituisce una
sfida per la criminalità organizzata. Gli addetti sono complessivamente 30 e il Servizio
cristiano è azionista.
L'esproprio dei lerreni
dett'uliveto
li minacciato esproprio di
una più che consistente parte
dell’uliveto per costruire delle case popolari presenta diversi aspetti negativi per il
Servizio cristiano. Innanzitutto una perdita di superficie
che provocherebbe una diminuzione della redditività
dell’azienda: inoltre il terreno
in oggetto non si addice alla
costruzione di case perché è
in discesa e di natura argillosa. Appare sempre più evidente che certe forze locali
tendono alla progressiva eliminazione del Servizio cristiano. Se si riuscirà a salvare
l’uliveto lo si dovrà alle numerose lettere di protesta e a
future campagne di mass media. A quest’ultimo proposito
l’intervento al Sinodo del sindaco di Riesi, eletto nelle liste Pds-Rete a fine giugno,
appare come un contributo
positivo alla soluzione del
problema.
Nuovo gruppo residente
Il Sinodo ha espresso con
un lungo applauso un apprezzamento per il lavoro svolto
dalla comunità del Servizio
Cristiano. La protesta internazionale avviata per salvare
l’uliveto è stata condivisa e
ora si è in attesa di sviluppi
che si sperano positivi. Nell’
autunno del ’95 il pastore
Platone e il suo gruppo termineranno il loro mandato. La
Tavola valdese ha individuato in una giovane coppia di
pastori i futuri successori. I
mesi prossinii saranno dunque importanti per costruire
il passaggio di un’esperienza
«poliedrica» che sta a cuore
non solo alle chiese valdese e
metodiste ma anche a tutto il
protestantesimo europeo.
«Finita l’epoca dei pionieri ha commentato con gioia il
pastore Bouchard - entriamo
in quelle di una normalità
creativa».
La discussione sulle finanze delle chiese!
Come aumentare èco
rassegno pastorale
MARA BOUNOUS
Le contribuzioni sono aumentate nel corso degli
ultimi anni e nonostante ciò
sono ancora insufficienti a
coprire il costo del personale.
Questo ci dice che da un lato
diamo di più, ma dall’altro
forse che ìa base dei contribuenti è sempre la stessa, visto che là media per contribuente rimane piuttosto bassa
(per anno per contribuente:
86.000 nel primo distretto,
200.000 nel II, 190.000 nel
III e 160.000 nel IV).
Anche quest’anno la situazione di tesoreria della Tavola risente del maggior ritardo
nelle rimesse delle chiese rispetto allo scorso anno. A
questo, però, bisogna aggiungere i 242 milioni rappresentati dalla differenza tra ciò
che la Tavola aveva richiesto
e ciò che le chiese si sono impegnate a dare.
Il dibattito sinodale si è soprattutto concentrato sulla
procedura «corretta» proposta
dalla Tavola al Sinodo per il
preventivo ’95. Di fatto non
si intende rinunciare ai vantaggi offerti dai sistemi proposti nel passato (3% e 3P);
ma si vuole distribuire la responsabilità fra le chiese locali e la Tavola. La novità riguarda la preparazione da
parte della Tavola di un preventivo di spesa «minimo»
con le indicazioni di costo dei
programmi aggiuntivi. Tutto
questo viene tradotto dalle
liiiervista al Jieosindaco di Lìììo Car^bba
AlMACQUES^MriKMIGL '
u invito ■del Seggiq^ «uo-.
vo rindoCo Riesi, Iriijo
Cairabba, è ÌHt^emrto^ ,
nodo .pei ringrazia'e ì numerosi m^bri rielle -diiese' vqldesi e metodiste òhe si s@»q
mobilitati per oppoisi aÌE
esproprio rii «tu iurte rieàl’
uliveto rie! Servizao cristìano:
abbiamo posto aicuné do"
maode. . ,
-Può ricordarci brevemen-te i termini della quesfionè
dell’esproprio? Se non sbaglio, la proposta di costruire
case popolari su quella collina era stata fatta a sifo ténffio
dallo stesso Servizio cristiano; come mai questo progetto
si è trasformato iu una lottizzazione che rischia di strangolare il Monte degli uHvi?
«Quando sono stato eletto
per la prima volta in Consiglio comunaki ik1 ’90, mi sono accorto <*e c’era «tato infatti il benestare del Servizio
cristiano per costruire palazzine di edilizia economica su
terreni di proprietà del Centro: Ho scoperto però che
qualcosa non andava perché
il piano approvato nell’80
prevedeva (’esproprio di parte
dell’uliveto».
- Come mai non c’è stata
opposizione né da parte del
Servizio cristiano né da parte
dei non pochi valdesi che allora erano consiglieri comunali?
«Non lo so: sarà stata disattenzione. Fatto sta che quando mi sono accorto che veniva recato un danno non soTo
al Servizio cristiano ma a tutto l’ambiente di Riesi, perché
in quella zona arida, solo il
Servizio aveva messo del ver
Gno Carriifaba
rie, mi sono i^eHalo, mfor-'
mandone ia direzione. R pa'store JRlatotìe ha scritto una
lettera pi Comune di Riesi,
diiedendo di sdvare l’triiveto
ma la lettera è stata remota
ddla maggioranza del Consiglio oomtHiaie, Bisogna dire
perù che era passato ormai
-Troppo teiB^ per un ricorso
amnànistrativo nei termini di
legge»,
- Se non erro, ali ’origine,
il piano di espansione della
città era previsto dalia patte
opposta della città. Come mai
poi è-^tata scelta la zona del
Ménte degli ulivi?
«Credo che gli interessi siano stati molti. Pochi anni prima c’era stata la perizia di variante della strada a scorrimento veloce. Questa vartsmte doveva passare proprio nel
territorio dove i Di Cristina e
i loro uomini di fiducia .stavano costruendo le loro ville.
Dopo l’assassinio di Beppe
Di Cristina però, il progetto è
crollato e gli interessi si sono
spostati altrove».
- Dopo la morte di Beppe
Di Cristina, avvenuta nel
ntdggio ’78,. chi ha esercitato
M .potere mafioso a Pìesi ?
l’assassnik) ® Bepi : ^jBi Crirtina, <% e*à riatoij •
^HMBO'pea^ di Cesa Nostra,
la mifia di RiesiJha scihào dei
,qon»acco,|pi, ha perso i 4egaittM Cosa Nostra ed è tfiNèBtata màfia insfipenriente,
lacoriridetta mas
rimo rapp-eseatoa« locale -rii
questa organizzazione era
Antonio Di Cristina, fratello
rii Be|:pe, già sindaco di Riesìi ammazzato anche lui pm
«el settembre ’87. Secondo
me, è stato lui il vero capomafia di Rieri. Anche se'Etoppe era il rÉ^presentante ah’interno di Còsa Nostra, era lui
reminenza grigia, mentre
B^pe era un impulsivo sanguinario di cui tutti avevano
paura».
- Come intravede il suo
mandato di sindaco di una *
pittù notoriamente dominata
dtfUa mafia ? Personalmente
lei è stato eletto con quasi
5.000 voti, ma di quale mag*
gioranza dispone?
«Non dispmgp di alcuna
maggioranza in Consiglio comunale. La gente mi ha votato come persona (mi presentavo come Pds-Rete) ma i
progressisti hanno avuto solo
800 voti. Per ora la situazione
è tranquilla; sono un credente, cattolico, ma sono un sind^o laico. Oltre che nella
mia chiesa, vado a pregare
con i valdesi e con i pentecostali. So però che il cammino
è tutto in salita: mi auguro
che Dio mi aiuti, e che egli
faccia che la storia di Riesi
sia una storia basata sulla
nonviolenza, sul rispetto reciproco delle persone, sull’agape di Cristo».
ÈSSI
Il riconfermato moderatore d
Tavola, Gianni Rostan
egali,
pi setter
singole Ced in obiettivi peti
chiese locali, le quali entrol
fine dell’anno solare li coj
fermano e comunicano
eventuali impegni aggiunf
in modo che la Tavola pos
organizzare i programmijj
base alla disponibilità di
naro di cui ha ricevuto indie
zione. Il preventivo mini
però non calcola alcuna
riazione del trattamento
nemico di pastori/e e diac
ni/e, senza considerare qui
nemmeno l’aumento delc?
sto della vita.
A questa proposta il Sino
ha risposto chiedendo affi
Tavola e Opeemi di aggio
re gli assegni; inoltre vari
terventi dei deputati
chiaramente indicato che
correrà che tutti i contribueulì
siano informati sempre pi
sui fini e modalità delle no
stre spese, e sulle fonti di
disponiamo. Tutto questopff]
airivme a rispondere a
invito, già formulato io
di precedenti, volto a
re sqstegjii economici
reaziati.
Ili primo
aissione
e le
; noi
¡Jiro l’anr
Alle V
) siede,
hunmo
,’anr
mmissi
d
tola valde
oissione
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PAG. 9 RIFORMA
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l’anno ecclesiastico,
imissione si è riunita
[Vòlte, di cui una con la
loia valdese e una con la
issione d’esame (Cde).
che per la prima
ariferiva al Sinodo, ha
tato un’ampia relaziol’operato della Csd e
ÌKspettive che si aproquesto primo anno di
rai quattro componenti
(Valdo Benecchi,
talounous, Mario CamHolo, Gregorio Plescan),
iiilanno avanzato «dubbi
ftwtve sulla Csd, in particoItpyquanto riguarda i rapconlechiese e il decendelle responsabilità
le in qualche modo verreb[iq parte Oscurato».
: sono quelle che
pi alcuni avevano manifestante il Sinodo dello
anno, prima di varare
BvaCsd, vale a dire il rili un eccessivo accento della gestione delle
un momento in cui si
favorire il massimo
lento delle decisioni
Iti l’organizzazione e
La Commissione d’esame sull’operato della Commissione sinodale
per la diaconia al lavoro nel giardino della Casa valdese
il lavoro complessivo delle
chiese. La stessa Csd, del resto, nella spa relazione al Sinodo, afferma che «il legame
delle opere col territorio rimane, a nostro avviso, fondamentale».
Uno dei problemi di fondo
infatti è che per ora la Csd
coordina soltanto le attività di
una parte delle opere del settore sanitario e assistenziale
(10 opere, 16%), mentre 29
opere (45%) continuano a fare capo alla Tavola valdese,
11 (17%) sono autonome, 9
(14%) fanno capo a Consigli
di chiesa e Concistori, 5 (8%)
airopcemi. Una situazione
così frammentata è, secondo
la Commissione d’esame, poco soddisfacente, prima di
tutto sul piano della responsabilità giuridica che per lo più
continua a gravare sulle spalle del moderatore quale rappresentante legale della Tavola valdese.
Per ovviare a questa situazione, la Cde ha presentato
alla riflessione del Sinodo
quattro ipotesi alternative: a)
massimo decentramento, che
implicherebbe la richiesta del
riconoscimento della personalità giuridica di tutte le
opere; b) massimo accentramento: in questo caso, solo la
Tavola valdese, o una nuova
Commissione sinodale amministrativa (Csa), avrebbe personalità giuridica in rappre
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Via Pio V. 15 - 10125 Torino - tei. 011/655278 - fax 011/657542
Via Porta, 93 - 80137 fiapoli - tei. 081/291185 - fax 081/291175
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ORE; Giorgio GardioI
I .®I70RI; Luciano Deodato, Emmanuele Paschetto
*iT0RI; Stello Armand-Hugon, Claudio Bo, Alberto Bragaglia, Daniele
Luciano Cirica, Alberto Coreani, Piera Egidi, Fulvio Ferrarlo, Mau^Sirolami, Anna Maffei, Milena Martinat, Carmelina Maurizio, Luca Ne^Luisa Nitti, Jean-Jacques Peyronel, Gian Paolo Ricco, Giancarlo RiFulvio Rocco, Pietro Romeo, Iviarco Rostan, Piervaldo Rostan, Marlollenbaum, Federica Tourn, Florence Vinti, Raffaele Volpe
Franca Long, Andrea Mannucci, Mario Marziale, Fulvio Rocco, Bru
RAZIONE: Mitzi Menusan
™ENTI: Daniela Actis
»imposizione Aec s.r.l. - tei
_____________...0174/551919
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'RE seìtìmanBlg unlUirle con L'Eco della valli valdesi:
non può essere venduta separatamente
,,^^'oni pubblicitarie; a modulo (42,5x40 mm) £ 30,000
, millimetro/colonna £ 1.800
"Cl. 9
pÌ 951* Luce registrata dal Tribunale di Pinerolo con il n. 176
"’ainH,. ’ f^^Pecsabile Franco Giampiccoli. Le modifiche sono state registrate
“'"eata 5 marzo 1993,
32 (jftì Oi
iss e stato consegnato per l'inoltro postale all’Ufficio CMC
meli 44/11 di Torino mercoledì 24 agosto 1994.
sentanza di tutte le opere; c)
creazione di una serie di
Centri diaconali ripartiti per
settori omogenei, ognuno gestito da nuove Csa diversificate; d) affidamento di tutte le
opere alle quattro Commissioni esecutive distrettuali
(Ced), secondo criteri di appartenenza geografica. La
Cde ritiene che le uniche ipotesi praticabili in questo momento sarebbero quella del
massimo accentramento o
quella della creazione di una
serie di centri diaconali.
Queste proposte, che hanno
avuto comunque il merito di
evidenziare problemi non ancora risolti nella riorganizzazione della nostra diaconia,
sono apparsè un po’ provocatorie ai deputati al Sinodo in
quanto rischiavano di tagliare
le gambe a una creatura che
sta appena imparando a camminare e che dice di se stessa: «Sarà il tempo a dare a
questa commissione sinodale
l’autorità che saprà conquistarsi», segno che la Csd è
consapevole sia dei limiti che
le sono stati assegnati sia delle possibilità di ampliamento
del suo raggio d’azione e di
responsabilità. Il Sinodo pertanto ha preferito non addentrarsi in un nuovo dibattito
che avrebbe inevitabilmente
ricalcato quelli avvenuti negli
ultimi due anni e che avevano
portato alla decisione di istituire la Csd; ha però votato
una serie di ordini del giorno
per cercare di dare una soluzione ad alcuni problemi
aperti; in particolare la richiesta di riconoscimento della
personalità giuridica per
l’ospedale valdese di Torino,
la partecipazione, con voce
consultiva, delle opere facenti capo alla Csd alle assemblee di Circuito e alle Conferenze distrettuali e il coinvolgimento delle chiese nel finanziamento di parte dei costi di gestione della Csd.
Il Sinodo ha seguito con attenzione la presentazione di
due opere facenti capo alla
Csd, ambedue operanti a Torre Pellice; la Comunità alloggio di via Angrogna, che un
anno fa rischiava la chiusura
per grossi problemi educativi
e finanziari accumulatisi tra il
’91 e il ’93 e che ora, grazie
all’impegno del Comitato e
della direttrice tiro tempore,
Anita Tron (che è anche segretaria della Csd), sembra
avere vinto la scommessa del
rilancio e della riqualificazione di questo servizio, ormai
unico in tutto il territorio delle
valli valdesi, e la Casa valdese delle diaconesse, ormai interamente impegnata nell attività di casa di riposo per persone anziane autosufficienti.
Il Centro servizi amministrativi (Csa), che dipende
dalla Csd ma che è a disposizione di tutte le opere che lo
desiderano, non ha raccolto
finora l’adesione minima che
si era prefissa (25). Dopo due
anni di funzionamento e dopo
il trasferimento degli uffici
nei nuovi locali di via Angrogna, al pianterreno dell’immobile in cui ha sede la Comunità alloggio, sono soltanto 23 le opere che si avvalgono dei suoi servizi. Come
mai? Costo del servizio troppo elevato? Timori di perdere
la propria autonomia amministrativa? È uno degli interrogativi posti dalla Cde, anche perché questa limitata
adesione potrebbe essere interpretata come il perdurare
della diffidenza e delle perplessità nei confronti della
stessa Commissione sinodale
per la diaconia.
Il dibattito sinodale ha confermato che il cammino del
riordino della nostra diaconia
è appena iniziato ed è tuttora
incerto; la nuova Csd sta procedendo con cautela, cercando di razionalizzare e di migliorare una rete di servizi sociali molto diversificata che
deve continuare a rimanere
strettamente collegata alla
predicazione delle chiese. Essa è chiamata a fornire la
massima competenza amministrativa senza cadere nei
tranelli dell’accentramento
burocratico e nel conseguente
sganciamento delle opere diaconali dalla vita reale delle
chiese locali. E un compito
non facile, in quanto persegue
un modello organizzativo della diaconia inedito, che non
ha paralleli in altri paesi europei. Per questo è importante
che la Csd abbia aderito a Eurodiaepnia, l’organismo europeo che coordina le. varie organizzazioni diaconali delle
chiese protestanti europee affinché esse abbiano più peso
nell’elaborazione delle politiche sociali proposte dalla
Commissione europea di
Bruxelles.
Rapporti con la Regione Piemonte
Per l'autonomia
delle UssI delle Valli
Da alcuni anni il Sinodo
valdese si occupa anche della
politica sanitaria delle Ussl
delle valli Pellice, Chisone e
Germanasca. Gli ospedali
valdesi di Pomaretto e Torre
Pellice sono inseriti nella programmazione sanitaria dell’amministrazione regionale
con la quale è stata stipulata
una convenzione (scaduta da
più di due anni). Sulla base di
questo rapporto gli ospedali
hanno fatto programmi di
ampliamento per la cui realizzazione si aspetta il rinnovo
della convenzione che il Sinodo ha sollecitato.
C’è poi preoccupazione per
la qualità dei servizi erogati
alla popolazione: si ha il timore che l’accorpamento delle Ussl con quella di Pinerolo
riduca il livello qualitativo,
per cui il Sinodo ha chiesto
che alle Ussl «alpine» venga
mantenuta l’autonomia come
prevede la nuova legge sulla
montagna. Le proposte passano al Consiglio regionale che
ne discuterà il 12 settembre.
Rinnovo
convenzione
per gli ospedali
Il Sinodo, richiamato l’atto
62/SI/93 nel quale si dava mandato alla Tavola, alla Commissione sinodale per la diaconia e agli
organi di gestione degli ospedali
di condurre con la Regione Piemonte trattative per ¡’aggiornamento della convenzione riguardante gli ospedali di Tome Pellice, Pomaretto e Torino,
Approvato il nuovo statuto
Collegio europeo
ALBERTO CORSAMI
Pochi minuti sono stati necessari all’assemblea sinodale per approvare tre ordini del giorno che invece rivestono una grande importanza
per il futuro del Collegio valdese di Torre Pellice. L’ampia
discussione del Sinodo ’93
aveva portato alla definizione
delle nuove linee entro le quali il «Liceo valdese» avrebbe
dovuto muoversi per orientare
il proprio futuro: la strada era
quella dell’Europa, e dal prossimo settembre il «Liceo europeo» prenderà le mosse con
i suoi primi iscritti.
La sessione di quest’anno
ha invece dovuto adempiere
agli atti necessari per inserire
il Collegio nel novero degli
istituti autonomi facenti capo
all’ordinamento valdese. Dopo il Sinodo del 1969 l’istituto ha avuto fisionomia di ente
autonomo (presentando i requisiti della regolarità amministrativa e della continuità di
conduzione), ma nessun Sinodo aveva finora provveduto a
ratificare tale autonomia.
Congiuntamente a questo atto
è stato anche approvato lo
Statuto, e un ulteriore atto per
decretare Pimmediata entrata
in vigore di quest’ultimo.
Nel suo successivo intervento Lucetta Geymonat,
presidente del Comitato, ha
ringraziato l’assemblea per
aver dato la possibilità
all’istituto di (far corpo nel
modo più completo e produttivo alle indicazioni dello
scorso Sinodo; non solo nel
campo deU’istruzione secondaria superiore, ma anche in
quello, tutto da scoprire e al
passo con i tempi, della formazione professionale, che
non escluderà l’apertura a altri enti pubblici e privati.
Il Collegio valdese di Torre Pellice
sottolineata l’urgenza del finanziamento dei progetti di ampliamento in corso nelle tre .sedi
ospedaliere, secondo i programmi da tempo presentati in Regione, affinché i cantieri di lavoro
non debbano fermarsi,
informato che in data 6-7-1994
il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato un ordine"
del giorno sulle strutture ospedaliere gestite dalla Chiesa valdese nel quale, dopo aver riconfermato il rispetto della loro autonomia, si dà mandato alla giunta regionale di sottoscrivere il testo di aggiornamento della vigente convenzione, secondo gli
accordi intercorsi tra le parti,
auspica che si possa addiveni• re in tempi brevi alla firma del
testo di aggiornamento della vigente convenzione tra la Tavola
valdese e la Regione Piemonte e
all’attivazione concreta dei finanziamenti per i progetti edilizi,
dà mandato alla Tavola, d’intesa con la Commissione sinodale per la diaconia, di:
- seguire l’attuazione della
convenzione, in particolare per
l’erogazione delle quote di finanziamento dei progetti di
ampliamento in corso nei tre
ospedali di Torre Pellice, Pomaretto e Torino;
- riconfermare e potenziare il
ruolo e la funzione dei nostri ospedali all’interno del processo
di riordino della disciplina in
materia sanitaria, anche in vista
della prossima trattativa con la
Regione Piemonte sulla definizione dei contenuti del nuovo
rapporto convenzionale.
Accorpamento
delle Ussl
Il Sinodo, ricordato quanto
espresso dai precedenti atti sinodali 46/SI/90 e 6I/SI/92 che richiedevano il mantenimento delle Ussl 42 e 43;
informato che in data 6-7-1994
il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge di
individuazione delle aziende sanitarie regionali, con la quale si
stabilisce l’accorpamento dell’UssI 42 (valli Chisone e Germanasca) e deirUssl 43 (vai Pellice) con russi 44 (Pinerolo);
preso atto che il commissario
di governo ha rinviato a nuovo
esame del Consiglio regionale la
suddetta legge, con rilievi che risultano peggiorativi nei confronti
delle autonomie locali e dei distretti;
protesta per la decisione di
soppressione delle Ussl 42 e 43,
ritenendo che essa andrà ad incidere negativamente nella gestione coordinata e integrata dei
servizi socio-sanitari ivi realizzati con impegno negli ultimi
decenni e nei quali sono organicamente inseriti gli ospedali
valdesi e gli istituti per anziani,
per minori e per portatori di handicap;
esprime preoccupazione per T
rischi che la nuova organizzazione sul territorio porti ad una
riduzione dei servizi socio-sanitari forniti alla popolazione delle
valli Pellice, Chisone e Germanasca, caratterizzati dall’attenzione alla persona nella sua interezza;
auspica che:
- venga rivista la decisione di
soppressione dell’autonoraia delle Ussl 42 e 43. nell'ambito della
tutela delle aree montane, rafforzata dalla legge quadro in materia (n. 97 del 31-1-1994);
- venga comunque garantita, in
risposta ai rilievi sollevati dal
commissario di governo, un’effettiva autonomia di indirizzo, di
controllo, organizzativa e finanziaria a livello dei distretti sociosanitari di ba.se
dà mandato alla Tavola, d’intesa con la Commissione sinodale
per la diaconia, di farsi portavoce
di questa istanza presso il Consiglio regionale del Piemonte.
16
PAG. 10 RIFORMA
*
Valdese ì
Il Sinodo risolve una questione relativa ad alcune chiese «spopolate» delle Valli
Le chiese valdesi «storiche» sono autonome
BRUNO BELLION
Da parecchi anni il Sinodo
era informato che le
chiese di Rodoretto e Massello, nelle valli valdesi, non rispondevano più ai requisiti
stabiliti dalle nostre discipline
per conservare la loro «autonomia». È la conseguenza
dello spopolamento che ha
colpito quelle due vallate, in
quanto i membri delle chiese
valdesi di Rodoretto e Massello hanno abbandonato, almeno nei mesi invernali, le
loro case e si sono trasferiti in
altre sedi che consentono loro
di raggiungere più comodamente il posto di lavoro. È un
fenomeno che quasi tutte le
vallate alpine conoscono, che
però in questi due valloni si è
manifestato con maggiore intensità, anche a causa della
conformazione geografica.
Quando una Chiesa valdese
non risponde per tre o cinque
anni ai requisiti per conservare l’autonomia, il Sinodo ne
prende atto, dopo che la Tavola ha avvertito il Concistoro. Tale presa d’atto significa
la perdita dell’autonomia e di
conseguenza l’incapacità per
la chiesa stessa di amministrare il patrimonio proprio o datole in dotazione.
Nel corso degli anTli il Sinodo ha sempre avvertito una
difficoltà ad applicare questa
disposizione nei confronti
delle due chiese citate, perché
Il tempio valdese di Massello
il loro Concistoro è dotato di
personalità giuridica per antico possesso di stato. Il Sinodo
dello scorso anno affidava
quindi alla Tavola, d’intesa
con la Commissione per le discipline, il compito di studiare
e proporre una regolamentazione che assicurasse in ogni
caso il mantenimento della
predetta personalità giuridica.
Non si trattava di operare
all’italiana cercando di salvare capra e cavoli, ma di evidenziare le ragioni che erano
avvertite dal Sinodo come
qualcosa di contrastante con
la decisione di perdita della
personalità giuridica di quei
due Concistori.
La Commissione per le discipline ha ripreso in esame
tutta la problematica delTautonomia delle chiese e ha for
Per il processo di riconciliazione
Lettera a Mandela
- Il Sinodo delibera di inviare il seguente messaggio al presidente della Repubblica del Sud Africa, Nelson Mandela.
«Al presidente Nelson Mandela
Il Sinodo loda e ringrazia Dio, che dona segni di salvezza e
resurrezione nella storia dei popoli, per la fine dell'apartheid
in Sud Africa, decretata da elezioni libere e pacifiche, e profondamente partecipa alla gioia del popolo nero e di tutti coloro che, tnsieme ad esso, in Sud Africa hanno lungamente lavorato e sofferto per questo cambiamento.
Apprezza e si compiace con le chiese sorelle del Sud Africa
per il grande contributo dato nella resistenza nonviolenta per
l’educazione alla democrazia; invita le nostre chiese a restare
vigili, con la preghiera e la pratica, affinché il processo di giustizia e riconciliazionè non si arresti».
nito al Sinodo un’attenta analisi dei vari elementi. E ha osservato che le «quindici chiese» delle Valli erano considerate nel nostro ordinamento
fino al 1942 come una realtà a
parte ed erano definite nella
Costituzione del 1929 come
«le antiche comunità cristiane
della Provvidenza di Dio conservate nelle Valli del Piemonte». Ha pure osservato
che anche nella realtà odierna
vi è una particolare sensibilità
verso queste chiese «che da
tempi remoti e attraverso numerose persecuzioni Dio, nella sua grande rnisericordia,
ha conservato nella fede alla
sua Parola in alcune valli
delle Alpi occidentali che dal ■
movimento valdese hanno
preso il loro nome», così come si esprime la Disciplina
generale dellq chiese valdesi
approvata nel 1973 dal Sinodo nella sua sessione italiana
e nel 1974 nella sua sessione
rioplatense. La stessa terminologia è usata anche nel Patto di integrazione globale tra
le chiese valdesi e metodiste.
La Commissione si è anche
chiesta se l’autonomia di queste antiche chiese delle Valli
non preceda addirittura, storicamente e concettualmente, il
Sinodo. E di conseguenza, in
caso di risposta affermativa
alla domanda, se il Sinodo
possa revocare una autonomia
che non ha concessa o se invece non debba limitarsi alla
regolamentazione dell’esercizio dell’autonomia che dette
antiche chiese hanno in proprio. È questa la strada che è
stata proposta al Sinodo e da
questa accolta.
Gli applausi più convinti di tutta l'assemblea sinodale
Riconoscenza per il servizio reso
Febe CavazzuttI Rossi, vicepresidente del Sinodo
Il Sinodo applaude. Applaude gli interventi, applaude gli ospiti stranieri, ma gli
applausi più sinceri vanno a
quanti hanno servito le chiese
e vanno in emeritazione o lasciano l’incarico ricoperto.
Quest'anno il sentimento di
riconoscenza del Sinodo è andato in particolare a sei pastori che sono entrati in emeritazione: Aldo Comba. Bruno
Corsani, Franco Davite, Arcangelo Pino, Teofilo Pons,
Guido Colucci, presidente del
Sinodo
Giulio Vicentini. Il loro è stato un ministero svolto con doni e sensibilità teologiche diverse di cui la chiesa è profondamente riconoscente.
Due diaconesse, suor Dina
Costantin e suor Ermellina Pons, anch’esse in emeritazione, hanno ricevuto un
lungo e affettuoso applauso
per il sevizio diaconale che
hanno svolto per oltre quarant’anni.
Un ringraziamento partico
Le 15 antiche chiese delle
Valli, così come sono precisate nella Discipline Ecclésiastique des Vallées Vaùdoises du Piémont approvata dal
Sinodo di San Germano del
1833 (e cioè, nella dizione
che oggi ci è consueta: Bobbio Penice, Villar Pellice,
Torre Pellice, Angrogna, Luserna San Giovanni, Rorà,
Prarostino, San Germano
Chisone, Pramollo, Pomaretto. Villasecca, Perrero-Maniglia. Massello, Rodoretto e
Prali) sono considerate autonome in forza della loro caratteristica di antichità storica. Tuttavia, quando vengano
meno i requisiti di numero di
membri (almeno 150) o di
elettori (almeno dOO o non
meno del 20% dei membri
comunicanti), ovvero non offrano un quadro completo
delle attività ecclesiastiche,
ovvero non siano in grado di
provvedere a tutte le spese locali ovvero non versino alla
Tavola contributi in base alla
capacità contributiva dei loro
membri, tali chiese perdono
non già la loro autonomia,
ma il diritto a designare alla
Tavola, perché ve lo nomini,
il pastore della chiesa. Esse
rimangono quindi autonome,
ma non possono più designare il loro pastore: è in questo
momento, appunto, il caso
delle chiesè di Rodoretto e
Massello.
Nel corso del dibattito sino-,
dale è anche emersa la difficoltà che, se la consistenza
numerica scende al di sotto di
una consistenza veramente
minima, si dovranno trovare
le modalità per assicurare copmunque la possibilità di eleggere un Concistoro che gestisca il patrimònio. Altresì ci si
è chiesti quale potrebbe essere
la procedura nel caso in cui
una di queste chiese che hanno perso il diritto di designare
il loro pastore tornino a avere
tutti i requisiti che sono richiesti per tale forma di autonomia piena. Se ne riparlerà
certamente; intanto non so se
sia 'auspicabile augurare che
tale situazione si ripresenti,
perché c’è da temere che il ripopolarsi delle zone alte delle
nostre valli possa indicare solamente una terribile recessione economica.
VENERDÌ 2 SETTEMBRE lon.
ELEZIONI
INCARICHI '94-95
Torino
L'Editore s
isorriepond
La Tavola valdese è stata eletta nelle persone di: Gianni Rostan (moderatore), Gianna Sciclone (vicemoderatore), Sergio Ribet, Aurelio Sbaffi, Luca Zarotti, Franca
Long Mazzarella, Maddalena Giovenale Costabel.
Il Comitato permanente Opcemi è stato eletto nelle
persone di: Claudio H. Martelli (presidente). Maria Grazia
Sbaffi Palazzine, Giovanni Anziani, Luciano Cirica.
Il Consiglio della Facoltà di teologia è stato eletto nelle persone di: Paolo Ricca (decano), Ermanno Genre (vicedecano), Luca Anziani, Eugenio Rivoir, Giorgio Spini,
Silvana Nitri, Giovanna Pons.
La Commissione sinodale per la diaconia è s‘ ...
nelle persone di: Paolo Ribet (presidente), Carla Beu)J
Gisella Costabel, Bruno Mathieu, Marco Tulli^,f^rjp
Paolo Sbaffi, Laura Leone. ' Lqi '
La Commissione d’esame sulToperato della Tavola,
deirOpcemi e del Consiglio della Facoltà di teologia per
il Sinodo 1995 sarà composta da: Daniele Bouchard (relatore), Karola Stobàus, Maja König, Claudio Tron (supplenti: Matteo Tallo, Gioachino Pistone, Alberto Canè,
Patrizia Bertesi).
La Commissione d’esame sull’operato della Commissione sinodale per la diaconia per il Sinodo 199V
composta da: Mara Bounous (relatrice), Dorothe^," d~
Gregorio Plescan, Mirella Scorsonelli (sup{)Ioii'=
Becchino, Gian Paolo Ricco, Margherita^Vp'.i
Il presidente designato per la pros^;.5i,-vssione sinodale europea è Piero Trotta.
Il predicatore designato per la prossima sessione sinodale europea è il pastore Bruno Rostagno ( supplente pastore Giovanni Grimaldi).
Croc
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lare de
Marco Rostan lascia la Tavola
dopo un settennio
lare è stato espresso dal Sinodo a Marco Rostan, al termine del settennio quale componente la Tavola valdese.
Infine il Seggio, presidenti,
assessori e anche la segreteria
tecnica del Sinodo sono stati
ringraziati con un sentito applau.so.
Gli applausi però non contano, e agli applausi è seguita
la conta: i relativi ordini del
giorno hanno trovato il Sinodo unanime.
Le relazioni con l'altra metà della Chiesa valdese.
sa,
chi
qu
CI
Forza
Continuare gli scambi pastorali
BRUNO ROSTAGNO
Il rapporto con l’area rioplatense, previsto dal programma dei lavori sinodali
come primo argomento di dibattito, è stato trattato a tarda
ora del giovedì sera a causa
dell’accumularsi dei ritardi.
Dalle decisioni del Sinodo
rioplatense le discussioni
avrebbero potuto trarre più di
uno stimolo: per esempio per
quanto riguarda la solidarietà
sviluppata dalle chiese di
fronte alla crisi economica, la
cura dei membri in diaspora,
la pastorale giovanile.
In un intervento appassionato, Giorgio Bouchard ha richiamato l'attenzione sulle
gravi ristrettezze economiche
che colpiscono molte famiglie pastorali, e il Sinodo si è
impegnato a tener fede al patto di totale solidarietà che lega le due aree. Il Sinodo ha
anche invitato la Tavola a
proseguire gli scambi di visite da parte di membri di chiesa e a studiare un programma
di scambi pastorali.
- 11 Sinodo, nella sua sessione
italiana, vista la proposta formulata dalla sessione rioplatense
con 37/SR/94, modifica il testo
italiano deU’art. 25 comma 1
del Regolamento generale del
Sinodo (RG), sostituendo alle
parole «voti dei presenti» la parola «votanti»; modifica il testo
spagnolo dello stesso articolo e
comma sostituendo le parole
«area» con «asamblea» e «votos
de los presentes» con le parole
«votos expresados»; trasmette il
presente atto alla sessione sinodale rioplatense perché lo
esamini e lo approvi in seconda
votazione.
- 11 Sinodo, nella sua sessione
italiana, vista la proposta formulata’ dalla sessione rioplatense
con 38/SR/94, modifica il testo
spagnolo dei seguenti articoli sostituendo le parole «Mesa Sinodal» alla parola «Presidencia»:
4; 6 comma 2; 8; 9; 11 nella rubrica e nel testo; 13 commi 1, 2
,3; 14; 15; 17; 20 comma 1, lettere e) e j), e comma 2; 29; 33.
Trasmette il presente atto alla
sessione sinodale rioplatense
perché lo esamini e lo approvi in
seconda votazione.
- Il Sinodo, rallegrandosi |
fatto che continuano le
laici per approfondire la colf
reciproca fra la zona J;
liana e quella rioplatense
Chiesa valdese, incoragg
Tavola e la Mesa ad orgar »
anche degli «scambi pas A,
in modo da pormettere un
riore approfondimento de
noscenza reciproca.
- Il Sinodo dà mandato > ‘
Tavola di studime, d mtes
la Mesa Vaidense, i
modi
gliori per esprimere pmti'
anif '
il patto di totale
unisce le comunità de
un
: della nostra chiesa.
Il servizio fotogi
relativo ai SinoflO
stato curato da Ste
Armand-Hugon, ^
no Deodato e
Romeo.
Nei prossimo nu
ro pubbiicheremo uj
riori articoii e foto
Sinodo.
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