1
Anno 120 - n. 24
15 giugno 1984
L. 500
Sped. abbonamento postale
Gruppo 1 bis/70
In caso di mancato recapito rispedire
a: casella postale - 10066 Torre Pdlice.
Sig. PELLEGRINI Elio
Via Caduti Liberta’ 3
10066 TORRE PELLICE
delle valli valdesi
•r
fim
"i-
é
f
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGEUCHE VALDESI E METODISTE
Non so se anche voi avete letto l’intervista rilasciata a un quotidiano dalTawocato Alberto Dall’Ora, presidente degli avvocati
di Milano, sulla questione del sequestro dei cinque libri che parlano della P2, esegruito con decreto del Presidente del Tribunale Civile di ’Varese e su richiesta
di Umberto Ortolani. Come saj)piamo, la sentenza è stata revocata da un’ordinanza contro la
quale l’avvocato di Ortolani ha
annunciato ricorso.
La notizia in sé non mi aveva
stupito più di tanto, ma l’intervista, invece, mi ha colpito. Non
solo perché Tavvocato Dall’Ora,
richiamandosi alla Costituzione,
ha sostenuto che « la libertà di
stampa è assolutamente preminente rispetto a ogrni altro interesse », ma perché ha dato delle
risposte diverse.
Egli ha, infatti, definito l’intera vicenda « uno scandalo in senso evangelico » e diverse volte,
motiraudo le reazioni, si è riferito aiìe parole di Gesù: «Guai
al mondo per gli scandali! Perché è inevitabile che avvengano
gli scandali; ma guai all’uomo
per cui lo scandalo avviene »
(Matteo 18: 7). Stavolta un riferimento evangelico è fatto a proposito.
SETTE MESI DOPO LA VITTORIA ELETTORALE DI RAUL ALFONSIN
Scandalo: non sono soltanto le
cose scabrose od oscene, ma è
rinciampo alla libertà, Tostacolo
alla verità per coprire connivenze, complicità, responsabilità.
Questo è scandalo nell’Evangelo. Dall’Ora, giustamente, secondo me, non ha difeso solo un
principio sancito dalla Costituzione, ma ha denunciato un costume, un sistema di potere che
fa di tutto per essere di scandalo, di ostacolo aUa verità. Questo nostro è davvero il Paese
degli scandali e non solo~dei ^
irSirTrTÈTÌe speculazioni e.dilizie, ma nel senso che la verità è
spesso fatta inciampare, è fatta
cadere nei trabocchetti più impensati e occulti, è fatta soccombere. Tutto questo non è il prodotto di una fatalità, ma di una
Tiiltura e di una mentalità che
nessun discorso sulla questione
morale riuscirà mai a sradicare,
I anche perché sono intimamente
! intrecciate a componenti religioI se che concorrono a perpetuare
certe logiche e certi comportamenti.
Dall’Ora che cita TEvangelo ha
anche capito da esso che è « un
dovere reagire » contro i trabocchetti, le coperture, che bisogna
sollevare, senza reticenze, ogni
velo che copre le omertà dei corrotti.
« Guai all’uomo per cui lo scandalo avviene », Gesù Cristo segna
il trionfo della verità che ci fa liberi, mentre sancisce la sconfitta
di coloro che si fanno strumenti
di scandalo.
Verità, luce, chiarezza, trasparenza, viso aperto: sono i segni
di un nuovo ordine, il Regno di
Dio, che sta sorgendoT e~ iin~qttare a tutti noi, a ogni livello, è
chiesto di fare spazio senza riserve. Se ci sta a cuore il futuro del
nostro Paese.
Valdo Benecchi
L'Argentina nell'ora del «destape»
Ruben Artus fa il punto sulla situazione politica, sociale e religiosa di una nazione stretta tra
problemi di democrazia e crisi economica - Quali sono le prospettive reali di una ripresa?
Sette mesi dopo che il voto
popolare ha sconfìtto, il 30 ottobre scorso, la dittatura militare,
l’Argentina vive intensamente la
riconquista della democrazia.
Mentre da una parte si sta concludendo un bilancio degli orrori degli anni della dittatura dall’altra nelle città, nelle campagne si festeggia la dernocrazia.
« E' l’ora del destape, cioè della
libertà sfrenata che esalta la
creatività della gente, ma che ha
in sé anche rischi di involuzione » mi dice Ruben Artus, della
chiesa valdese di Piossasco di ritorno da un soggiorno in Argentina di 15 giorni. Argentina che
aveva lasciato nove anni fa nella
imminenza del golpe militare.
« L’ora del destape gli argentini l’hanno già vissuta all’epoca del ritorno di Peron. Anche in
quel tempo era un fiorire di iniziative nel campo politico, sindacale, culturale. Cadevano i vecchi miti e anche i tabù etici e
tutto appariva lecito. Come è andata a finire tutti lo sanno. Perciò questa volta si cerca di limitarne gli eccessi. E’ comunque
un rischio che ogni democrazia
deve correre ».
Mentre Ruben parla dei problemi che appassionano oggi gli
argentini, del rilancio delle strut
ture di base del sindacato, degli
scioperi selvaggi, della necessità
di fare giustizia nei confronti dei
militari torturatori ed assassini,
dei nuovi movimenti culturali,
del npovo cinema argentino, del
movimento femminista, delle
problematiche dell’aborto e del
divorzio, mi viene in mente una
situazione simile di 10 anni fa,
quella del Portogallo dopo la rivoluzione dei garofani e gli chiedo
se oggi in Argentina c’è consapevolezza dei rischi che tutto
questo comporta per la ritrovata democrazia.
« Persone come Adolfo Perez
Esquivel, premio Nobel, hanno
detto che i militari hanno dovuto passare il potere ai civili, ma
pensano di riprenderlo dopo alcuni anni. Questa è sempre una
possibilità e la storia dell'Argentina di questi ultimi cinquanta
anni è lì a dimostrarlo. Questa
volta però le' condizioni politiche sono profondamente diverse
dal passato. L'azione delle rriadri di Plaza de Mayo ha inciso
profondamente sulla coscienza
del popolo. Difficilmente in poco
tempo i militari potranno riacquistare quel minimo di consenso popolare che è necessario per
un golpe che voglia durare. Nelle stesse caserme è stato fonda
to un movimento democratico
delle reclute e negli stadi si grida: 'al patibolo i militari che
hanno venduto l’Argentina’».
Già, ma la situazione economica non è affatto rosea: 43 miliardi di dollari di debito pubblico
accumulato (più della metà del
prodotto interno lordo) una inflazione del 479% nelTultimo anno, i lavoratori con paghe intorno alle 100.000 lire mensili e un
potere di acquisto che diminuisce del 30% l’anno, problemi di
alloggi che mancano, di servizi
essenziali come l’acq^ e le fognature che non arrivano ancora in molti quartieri popolari o
città, una disoccupazione che
colpisce il 20% della popolazione attiva.
« Sono tutti problemi reali che
si debbono affrontare. Ma l'Argentina ha la capacità e le riswse per uscirne. Ha una capacità
produttiva nel settore alimentare cento volte superiore al fabbisogno nazionale, è autosuffìciente dal punto di vista energetico, è relativamente industrializzata e possiede una classe operaia con un buon livello di qualificazione professionale. Ci sono
dunque le condizioni economiche
per una uscita dalla situazione.
Quello che però manca è un pia
LUCA 6: 12-16
Il massimo delle contraddizioni
In quei giorni egli andò sul monte a pregare, e passò la notte
pregando Dio. Quando fu giorno, fece avvicinare i suoi discepoli
e ne scelse dodici, ai quali dette anche il nome di apostoli : Simone,
che chiamò anche Pietro, e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni; Filippo e Bartolomeo; Matteo e Tommaso; Giacomo figlio
d’Alfeo e Simone chiamato Zelota; Giuda figlio di Giacomo, e Giuda Iscariota, che lo avrebbe tradito.
A prima vista questo testo
sembra un pezzo di archivio che
non ha nulla da dire se non il
nome dei dodici apostoli. Ma
guardando più attentamente, esso contiene alcune importanti
indicazioni. Il testo per esempio
dice che Gesù prima di scegliere
i dodici passò la notte in preghiera, segno di un momento
particolarmente importante del
suo ministero. E dice anche che
tra i discepoli ne scelse dodici.
Non i primi dodici che lo seguirono, come spesso si pensa, bensì dodici tra coloro che formavano la primissima comunità dei
suoi seguaci.
Da questi due presupposti noi
ci aspetteremmo un gruppo altamente selezionato, fortemente
omogeneo e pienamente affidabile. Invece sappiamo che non
fu così. Non sappiamo che cosa
Gesù lasciò fuori da questo gruppo, ma sappiamo qualcosa di ciò
che vi incluse: un traditore. Giuda, un voltagabbana, Pietro, un
incredulo, Tommaso... Certo si
può dire che a quel momento
Gesù non sapeva. Ma anche postulando una ignoranza di Gesù
riguardo al futuro, una cosa sicuramente egli sapeva al mo
mento della scelta: che prendeva con sé due che erano come
cane e gatto.
Matteo, detto anche Levi, di
professione esattore delle imposte. era un uomo doppiamente
odiato e disprezzato dalla sua
gente. Era un collaborazionista
che contribuiva a finanziare con
i soldi succhiati ai Giudei l’esercito degli odiati Romani. E oltre
a questo era un privilegiato che
si era arricchito alle spalle della
sua gente, spremendo tutto quanto poteva dai Giudei, al di là di
quanto doveva versare ai Romani, senza che questi potessero
ribellarsi.
Se non sappiamo molto delle
altre, questa scelta fu certamente uno scandalo, una cosa insopportabile per qualsiasi Giudeo
medio che mai avrebbe accettato di avere rapporti pubblici o
privati con un esattore delle imposte, con un rinnegato escluso
da aualsiasi consesso civile.
Già questa scelta di per sé era
tale da rendere assurdamente
difficile il lavoro di questo gruppo. Ma Gesù sembra essersi raddoppiato le difficoltà chiamando a lavorare con gli altri,c,con
Matteo Simone lo Zelata. Non
1. Demografia, cultura, forze armate
Indicatore Unità 1975 1982
Demografia
Popolazione milioni 25,4 28,2
Densità ab./hm’ 9 10,2
Crescita ann. % 1,3 1,25
Mortalità inf. 62 47,2
Speranza di vita anni 68 70
Popol. urbana % 81 82
Analfabetismo % 6 5,3
Forze armate
Marina migliaia 33 36,0
Aviazione migliaia 17 19,5
Esercito migliaia 133,5 125,0
Spese mil. milioni $ 511 1009
2. Economia
Indicatore Unità 1975 1982
PIL miliardi $ 47,7 81,2
Crescita ann. % 3,2 —5,7
Pro capite $ 1876 2880
Struttura del PII
Agricoltura % 12,2 13,4
Industria % 38,9 26,9
Servizi % 48,9 59,7
Debito est. miliardi $ 3,0 37,0
Tasso inflaz. % 120,4 164,8
Popoli, attiva milioni 9,8 10,5
Agrieoi. % n.d. 11,7
Industria % n.d. 25,5
Servizi % n.d. 53,1
Spesa pubblica
Educazione% del PNL 2,2 3,4
Sanità % del PNL 0,7 1,2
Difesa % dei PNL 1.3 8,1
era un mistero per nessuno il
fatto che gli. Zelati costituivano
l’ala estrema e rivoluzionaria
della resistenza nei confronti dei
Romani. Uno Zelota odiava fanaticamente tutto ciò che aveva
a che fare con l’impero. Centinaia di soldati erano stati ammazzati negli attentati notturni
e solitari ad opera di Zeloti, come oggi centinaia di russi vengono uccisi dai ribelli afghani;
e centinaia di Zeloti erano stati
crocifissi per rappresaglia dappertutto in Palestina, come succede in qualsiasi zona occupata,
dove l’invasore si impegna a “pacificare" il paese.
Gesù chiama dunque uno Zelata con un esattore delle imposte,
un partigiano con un collaborazionista, comportandosi in modo
pazzesco, come chi iniziando oggi una qualunque impresa mettesse tra i suoi collaboratori un
Ebreo e un Palestinese, un Boero e un Sudafricano nero, un
Russo e un Afghano. Che razza
di scelta è mai stata quella di
Gesù? E che mai può aver chiesto in preghiera prima di fare
una scelta che a noi appare così
balorda?
E’ chiaro che la preghiera e
la scelta di Gesù non sono state
finalizzate a evitare al massimo
qualsiasi tipo di contraddizione
nel suo gruppo in modo da non
aver grane, ma sono state finalizzate ad assumere il massimo delFranco Giampiccoli
(continua a pag. 2)
no per il rilancio della attività
produttiva oggi semiparalizzata.
Il governo Alfonsìn privilegia
la trattativa per la rinegoziazione del debito estero e su questo
cerca appoggi dalle socialdemocrazie anche europee. Il fatto di
privilegiare la soluzione del problema del debito estero viene ritenuta dai sindacati — in mano
ai peronisti — come una continuazione della politica monetaria americana già attuata dai militari e per questo è fortemente
criticata ».
’ ‘3;
•f'V:
Sembra perciò che il governo
di Raùl Alfpnsjn non si sia ancora dato uff programma economico convincente, ma sul piano
della democratizzazione dello
stato cosa è stato fatto? — chiedo. « La democratizzazione delle
forze armate procede a passi da
gigante. Il governo Alfonsìn è deciso a procedere ad una profonda epurazione di quella parte dell’esercito che è responsabile della situazione dei "desaparecidos"
e dei crimini commessi nella guerra delle Malvinas (anche se tutti
pensano che queste isole sono
argentine). Sui desaparecidos si
è formata una commissione con
la partecipazione di personalità
anche delle chiese (vi partecipa
per esempio il vescovo metodista Gattinoni) che ha già scch
perto 10.000 casi di desaparecidos accertati con responsabilità
precise di militari e si pensa che
K
• '--Zl
Intervista a cura di
Giorgio GardioI
(continua a pag. 8)
2
2 fede e cultura
15 giugno 1984
UN PAESE IMPEGNATO A SALVARE I FRATELLI EBREI IN UN RECENTE LIBRO DELLA CLAUDIANA
S i
Affinchè non si sparga
sangue innocente
1940-44: la Francia, sconfitta
dai tedeschi, è controllata nella
zona nord-occidentale dalle forze naziste di occupazione, nella
parte a sud-est è nominalmente
indipendente sotto il governo collaborazionista di Vichy. Contro i
nazisti operano due rami della
resistenza diversissimi fra loro,
l’esercito clandestino del generale De Gaulle e i partigiani eli
sinistra.
Per tutta la popolazione si fanno sentire i disagi dei tempi di
guerra: scarsità di cibo, mancanza di scarpe e indumenti, poricolo.
Le leggi razziali sono in vigore anche in Francia. Nel luglio
'42 a Parigi sono presi 28.000
ebrei, smistati in vari campi di
concentramento e in buon numero rinchiusi nel velodromo di
inverno, im campo sportivo coperto, in condizioni tali da provocare morti e suicidi, poi tutti
deportati. Fra loro, 4.051 bambini, nessuno dei quali si salverà.
Di poco migliore è la situazione
nella zona cosiddetta indipendente.
Davanti a tutto questo buona
parte della popolazione tace e
non prende posizione; per paura,
naturalmente, ma anche perché
una campagna di opinióne ha
acceso — o riacceso — l’antisemitismo.
Eppure, in quegli stessi anni
di paura e di stravolgimento morale, la popolazione protestante
di un piccolo paese di villeggiatura fra le montagne del sud della Francia, Le Chambón sur Lignon, alloggia e sfama centinaia
di profughi, per lo più ebrei, dà
loro cibo e vestiario, una casa,
un’educazione ai ragazzi nel collegio protestante Cévenole, procura falsi passaporti e tessere
false per il cibo, avviandoli poi
in certi casi in Svizzera o addirittura ospitandqli per anni, fino
alla fine dell’occupazione. Gli
Chambones! sono aiutati da organizzazioni laiche o religiose,
ma l’impegno è loro, loro sono
i rischi anche gravi e le perdite;
qualcuno paga con la vita, e per
tutti — adulti e ragazzi, uomini
e donne — ci sono fatiche e paure, ma anche l’esaltazione di sapere che quello che fanno è giusto.
Philip Hallie, ebreo, professore di Filosofia e Etica all’Università Wesleyana del Connecticut,
racconta all’inizio del suo libro*
di aver letto per la prima volta
una breve cronaca di questi avvenimenti nel corso dei suoi studi sulle manifestazioni che la
crudeltà dell’uomo contro l'uomo ha avuto nel corso dei secoli,
e in particolare durante il nazismo, e di essersi commosso fino
alle lacrime, vedendo nella conoscenza di questo episodio di solidarietà una liberazione dall’angoscia in cui lo teneva costantemente la consapevolezza martellante di tanti episodi di aberrante crudeltà.
Fu questo che lo decise a scrivere questo libro. La stesura lo
tenne occupato per alcuni anni,
nel rintracciare e interrogare i
superstiti e i testimoni, per cercare di capire le cause di questo
straordinario comportamento.
I protagonisti
La prima spinta per questa accoglienza pericolosa fu data senza dubbio dal pastore, André
Troemé, credente impegnato,
aderente al M.I.R. (Movimento
Internazionale della Riconciliazione) una personalità fortissirna, un temperamento non privo
di asprezze, aggressivo, convinto
assertore della nonviolenza; dalla moglie, Magda Grilli Troemé,
interessante figura di mentalità
laica e crìtica, sollecita nel suo
amore per gli altri, quella che
col suo « Naturalmente, entri,
entri pure! » rivolto alla prima
profuga ebrea che si presentò alla sua porta accese la miccia dell'ospitalità a Chambon.
Ci furono molte altre figure
di rilievo, del paese e da fuori,
e intervennero molti altri fattori: l'aiuto della Cimade (organizzazione laica di soccorso) per
l’espatrio dei profughi, i fondi
dei quaccheri, del M.I.R., del governo svedese che permisero di
accogliere i ragazzi in alcune case per loro, la collaborazione di
altre organizzazioni, la possibilità di utilizzare le strutture del
collegio Cévenole (la cui fondazione era stata anche opera di
Troemé).
D’altra parte, e Hallie lo mette bene in rilievo, il fenomeno di
Chambon come città di rifugio
non fu opera di una sola persona né di poche, e nemmeno di
un’organizzazione; anche la personalità eccezionale e le profonde convinzioni morali dei Troemé, pur con tutti gli aiuti possibili, non sarebbero bastate in un
altro paese a suscitare un tale
movimento di solidarietà, protratto per anni: a Chambon, con
una popolazione stabile di 2.700
abitanti, passarono, secondo stime diverse, da 2.500 a 5-6.000 profughi.
Hallie individua nel suo libro
le radici storiche, bibliche, etiche di questo modo di agire degli abitanti di Chambon. Chambon è situato nelle Cévennes, zona che fu la roccaforte del protestantesimo in Francia durante le persecuzioni. Resistere a
forze soverchianti difendendo la
propria libertà di coscienza, nascondere i perseguitati a costo
di contravvenire a leggi ingiuste,
erano state abitudini dei secoli
bui, e la tradizione era stata profondamente sentita come propria in circostanze simili anche
in un’epoca diversa.
Come fonti bibliche di ispirazione l’autore cita la parabola
del buon samaritano e il brano
sulle città rifugio in Deuteronomio 19: 5-10: « Metti da parte tre
città... chi si rifugerà in una di
esse avrà salva la vita... affinché
non si sparga sàngue innocente
in mezzo al paese che l’Eterno,
il tuo Dio, ti dà in. eredità e tu
non ti renda colpevole di omicidio ».
Più complesse, forse, le motivazioni etiche; in parte l’autore
le fa risalire al brano precedente, come assunzione di responsabilità nei riguardi delle persone in cerca di rifugio; una responsabilità che non può limitarsi alla nonviolenza in senso
negativo, cioè non uccidere, ma
che deve diventare nonviolenza
attiva, l’adoperarsi perché gli
altri non uccidano e per salvare
le vittime. Tuttavia esiste un
fattore che sfugge ad ogni analisi, ed è Hallie stesso a riconoscere l’impossibilità di spiegare
un comportamento: l’atto che a
posteriori viene giudicato eroico,
etico, è stato vissuto come del
tutto naturale, dettato spesso da
un impulso d’amore; « Chambon
divenne un villaggio di rifugio...
in virtù del fatto che... nessun
abitante respinse mai un rifugiato, né mai lo denimciò o tradì...
si trovarono a dover affrontare
l’onere di pericoli sempre in aumento e di una fame sempre più
grande. Non ci fu alcuna decisione di fare di Chambon un
luogo di rifugio, il più sicuro di
tutta l’Europa, ma un atteggiamento che si esprime così in
francese: essere 'toujours prêts,
toujours prêts à rendre service,
(sempre pronti, sempre pronti a
servire il prossimo) » - pag. 200.
Tuttavia, malgrado questa ammissione, nuoce in qualche punto al libro il soffermarsi dell’azione in ima analisi troppo insistita; si sente che il professore prende il sopravvento sul narratore nello sforzo di rendere
esplicite le motivazioni implicite nei fatti, e si avverte allora
un incepparsi della narrazione
che non giova alla scorrevolezza
del testo.
Una riflessione etica
« Il tuo fratello ebreo deve vivere » è un libro non facile, inquieto, contraddittorio, perché
non facili, inquieti, contraddittori sono i fatti che narra; valga
come esempio la morte violenta, avvenuta dopo la liberazione,
di due giovani nonviolenti — fra
cui un figlio di Troemé — come
contagiati dalla violenza intorno a loro proprio nel momento
in cui pareva dovesse finire; nella riflessione di questo professore ebreo sembra di cogliere l’eco
del concetto di Paolo sul creato
Contraddizioni
(segue da pag. 1)
le contraddizioni nel suo gruppo
per superarle in una comunità
che prefigura il Regno di Dio. Li
chiamò apostoli! Quei due, insieme agli altri: li fece suoi inviati, suoi rappresentanti, li fece arnbasciatori dell’Evangelo,
dell’unica vera potenza rivoluzionaria mai esistita, tale da superare le massime contraddizioni
culturali, sociali e politiche.
Guardiamo ora a noi, uomini
e donne che si richiamano a
quello stesso Evangelo. Tanto a
livello generale quanto sul piano
locale, nella nostra chiesa assistiamo — e talvolta partecipiamo — a tensioni e lacerazioni
che riempiono di amarezza e di
scoraggiamento. Certo nessuna
delle divergenze che viviamo arriva neppur lontanamente ad
eguagliare quella esistente tra
Matteo e Simone. Eppure, mentre Tevangelo riporta senza commenti la notizia della loro coesistenza nel medesimo apostolato, noi spesso rischiamo di dividerci e di divorarci a vicenda.
in travaglio, nella corruzione.
Il libro è troppo ampio e ricco perché qui si possa aggiungere altro su ciò che è; si potrebbe in breve chiarire quello che
non è. Pur raccontando un fatto, non è una cronaca: mancano
troppi particolari e la narrazione presenta troppi salti cronologici. Anche se dà particolare risalto ad alcune figure, specialmente quelle dei Troemé, non è
una biografia: molti periodi delle loro vite sono lasciati in ombra. Né è un libro di storia e
per fortuna non è un racconto
edificante.
Si potrebbe definire una riflessione etica su un fatto, nata non
solo da un interesse intellettuale, ma da una passione morale.
Iniziato per la spinta di un sentimento — le lacrime dell’autore alla prima lettura — il libro,
pur esaminando razionalmente
fatti e motivazioni, denuncia infatti un continuo coinvolgimento emotivo deH’autore.
Lasciamo a lui la parola.
« Per me l’etica non è una ma
teria scientifica impersonale:
tratta di persone... E, dato che
riguarda le persone, non deve
vergognarsi di esprimere _ sentimenti e passioni personali... ».
E ancora: « Sapevo che non
sarei stato capace di narrare quegli avvenimenti con la precisione di uno storico competente...
E non ero nemmeno abbastanza
religioso i^r sapere esattamente
quel che intendesse Baal ShemTov con ’redenzione’. Ma ero convinto che qui — a Chambon —
si era manifestato l’amore del
prossimo, ed ero venuto in questo villaggio, su questo altopiano elevato della Francia meridionale, per cercare di incontrarmi
faccia a faccia con quell’amore
per capirlo ».
Roberta Colonna Romano
* Philip Hallie - Il tuo fratello
ebreo deve vivere - Un villaggio e il
suo pastore nonviolento nella resistenza. Ed. Claudiana, 1983, 299 pagine,
L. 15.000, illustrazioni fuori testo, trad.
Questo Ayassot.
Non faccio questo raffronto
tra la chiesa degli apostoli e la
nostra affinché ci scoraggiamo
ancor più; ma affinché questo
raffronto sia per ciascuno di noi
un richiamo e un appello. Non
alla buona volontà o al buon senso, che a poco servono in quanto ciascuno è convinto di esserne ben fornito; bensì a ricordarci che nella misura in cui crediamo in Cristo noi siamo oggi la
cornunità di coloro per i quali
egli prega, di coloro che egli sceglie (con tutte le loro contraddizioni) e di coloro che egli manda affinché siano testimoni dell’Evangelo. Proprio di fronte alle nostre contraddizioni abbiamo bisogno di riscoprire una fede personale e concreta nel fatto che la preghiera e la scelta
di Gesù sono più forti delle nostre contraddizioni. Per lasciarci trasformare, come certo si sono lasciati trasformare Matteo
e Simone, ed essere veramente
disponibili al servizio del comune Signore.
Franco Giampiccoli
MAESTRA DI VITA
Nel ricordo di Ive Pons. si è giustamente tparlato del suo ruolo di insegnante, vissuto fin dall’inizio con lo
spirito dell'amore del prossimo e dell'impegno personale. Questi sono tratti rimarchevoli, su cui dovremmo riflettere per trarre oggi, dalla sua viva
testimonianza lasciataci, alcuni elementi di riferimento.
infatti, come insegnante Ive Pons è
stata all’avanguardia, vivendo la scuola come testimonianza evangelica nel
cercare di papire e accettare l'altro e,
per questo, introducendo metodi e tecniche innovative, soprattutto durante la
sua non breve carriera torinese. La
sua adesione al Movimento di Cooperazione Educativa (M.C.E.) risale più o
meno all'introduzione in Italia dei princìpi attivistici di Freinet: Ive ha capito lo spirito della nuova pedagogia e
l'ha fatto suo, realizzando la corrispondenza e il giornalino scolastico. Il calcolo vivente e la tipografia. Oggi, queste tecniche sono diffuse un po’ dovunque e sono diventate patrimonio
acquisito; di fatto, alla metà degli anni
'50, fare scuola secondo la metodologia Freinet non solo era « rivoluzionario » rispetto alla prassi scolastica, ma
era addirittura scomodo per l'insegnante che veniva ostacolata in questo suo
intento e, sovente, invitata a ripensarci
per non essere qualificata sovversiva.
Tutto ciò Ive lo ha trasferito anche
nell'A.I.C.E. (Associazione Insegnanti
Cristiani Evangelici), che ebbe il merito
di portare, soprattutto alle Valli dove
ovviamente gli insegnanti evangelici erano più numerosi, una ventata di rinnovamento ante litteram, quando nei
resto dell'Italia la scuola era ancora
massicciamente nozionistica ed il '68
âbbastanza'riîTntano. r*convegni AlCE,
locali e nazionali, che hanno visto Ive
Pons leader nell'ideazione e nella progettazione, sono stati punto di riferimento per la riflessione sul ruolo dell'insegnante evangelico ed anche per il
rinnovamento pedagogico. La presenza
di Ada Marchesini Gobetti, di Mario
Lodi, di Gianni Rodari ai congressi dell'AiCE a Torre Pellice possono rappresentare emblematicamente questo impegno concreto, di cui dobbiamo essere sinceramente grati a Ive Pons, maestra di vita per molti di noi.
Roberto Eynsrd, Torre Pellice
MARE DI AFFETTI
Insieme ad un dono in memoria per
la Luce, riceviamo questa lettera dal.
la famiglia Dotino. Gianni Dotino e
stato direttore della Scuola elementare
Casati di Torino, dove Ive Pons ha
insegnato per molti anni.
Caro Giampiccoli,
il beH'articolo-ricordo a firma L. Rachat, su La Luce dei 1° giugno, ci ha
portato la tristissima notizia della morte di Evelina Pons.
Noi siamo una goccia di quel grande
mare d'affetti che Evelina ha costruito
e lasciato in eredità: vogliamo testimoniarlo sostenendo un po' della Sua
voce.
Gianni, Piera, Simona, Elèna
Doline, Torino
SUL BEM
Caro Franco
Riflettendo sul BEM e sull’unità dei
cristiani, pur sapendo di non dire niente di nuovo, voglio fare queste considerazioni:
1) L'unità dei cristiani passa attraverso i confini anagrafici delle diverse
chiese, nonostante le differenze teologiche (profonde) che ancora esistono,
perché lo Spirito soffia dove vuole;
2) La salvezza non è monopolio di
nessuna chiesa, ma è un dono di Gesù Cristo, che non ha bisogno di mediatori;
3) La validità del battesimo o dell’eucaristia non dipende dal riconoscimento che le altre chiese (= i ministri delle altre chiese) possono dare,
ma solo dalla testimonianza che in
quei momenti e oltre quei momenti
viene data al Signore;
4) L'unità dei cristiani sarà visibile
e credibile se sapremo dare testimonianza di Gesù nei nostri rapporti all'interno e all'esterno delle chiese;
5) Se cercheremo il Regno di Dio,
anche il consenso teologico intorno ai
problemi del BEM ci sarà dato in più,
secondo la promessa del Signore (Lo.
12: 31-32).
Fraternamente Aldo Cianci, Torino
INCOERENZA?
Caro Giorgio GardioI,
la tua proposta (Punti di Vista, Luce
25,5.84) che « ebrei, cattolici, evangelici dovrebbero poter dedurre i propri
contributi alla chiesa dal reddito... non mi sembra né coerente con Matteo 22: 21 né con quello che credo sia
il principio dell'Intesa (rifiuto di privilegi, inter alia). Un privilegio (esenzione dalle tasse) rimane tale anche
se concesso a molti credenti; e i noncredenti? sarebbero emarginati oppure costretti a fingere d'essere credenti
per avere lo stesso privilegio? Abbiamo sempre criticato il Concordato, pertanto dobbiamo essere coerenti fino
in fondo anche se ci costa. Quel che
fanno gli ebrei riguarda la loro coscienza.
Con affetto Dario GardioI, Torino
Non ho rivendicato per gli evangelici alcun privilegio. Ho sostenuto la
necessità che tutti fossero sullo stesso
piano, cattolici, ebrei ed evangelici, e
che potessero includere negli oneri deducibili i contributi per la chiesa. La
Costituzione riconosce che le chiese
sono formazioni sociali in cui si forma
la personalità e come tali le tutela.
Oggi e possibile per gli imprenditori
dedurre dai redditi le spese per le
squadre di calcio sponsorizzate. Le chiese sono forse cose meno importanti?
Giorgio GardioI
4i
3
15 giugno 1984
ecumenisi
3
IL NUOVO CODICE DI DIRITTO CANONICO - 2 ricevere i sacramenti delia peni
Í
L'eucaristia
Perplessità sulle motivazioni riguardanti la
stanno alla base della nuova normativa sul
Il testo riguardante l’Eucaristia, nel nuovo Codice di diritto
canonico, (CJC, 1983) si cornpone di una introduzione e di tre
capitoli: Celebrazione dell’Eucaristia — Conservazione e venerazione deH’Eucaristia — Le offerte per la celebrazione della
Messa.
L’introduzione rispetto al vecchio Codice è più lunga e teologicamente più densa. La tendenza a ricorrere a delle affermazioni di natura teologica è caratteristica di questo testo sull’Eucaristia.
CO.SÌ si afferma che la Chiesa
« vive e cresce continuamente di
questo Sacramento per eccellenza »; che « il Sacrificio eucaristico — memoriale della morte e
della resurrezione del Signore,
nel quale il Sacrificio della croce si perpetua per sempre — è
il culmine e la sorgente di tutto
il culto e della vita cristiana.
Per mezzo di esso viene indicata
ed attuata l’unità del popolo di
Dio e si compie l’edificazione del
Corpo di Cristo. Tutti gli altri
sacramenti sono connessi ed ordinati con la santissima Eucaristia ».
Il capitolo sulla celebrazione
dell’Eucaristia stabilisce le norme riguardanti il ministro: il
celebrante è soltanto il sacerdote validamente ordinato; la
comunione da distribuirsi ai fedeli; le modalità, il tempo e il
luogo della celebrazione.
Non è il caso di addentrarsi
nella minuziosità delle varie norme, ma può essere interessante
tener presenti le affermazioni di
natura teologica:
1) La celebrazione dell’Eucaristia è azione dello stesso Cristo e della Chiesa; in essa Cristo Signore offre se stesso al Padre e si dà ai fedeli associati nella sua offerta come cibo spirituale. Tutto questo mediante il ministero sacerdotale. In questo
stesso contesto viene ribadita la
presenza sostanzialistica sotto
le specie del pane e del vino.
2) L’Eucaristia è il luogo dell’unità del popolo di Dio. A questa affermazione fa seguito una
concezione del popolo di Dio
estremamente gerarchizzato: tutti concorrono a questa unità, ma
in modo diverso e differenziato:
il celebrante (Vescovo o sacerdote) come rappresentante di
Cristo, e tutti gli altri fedeli —
chierici o laici che siano — ciascuno a suo modo secondo la
diversità dei gradi e degli uffici
liturgici.
Strano! Proprio il banchetto
eucaristico — presentato come
momento dell’unità del popolo
di Dio — evidenzia le divisioni
gerarchiche e i vari ruoli. Unità
si, ma ognuno al posto suo! Non
certo per gusto di ordine, ma
per differenza qualitativa, dal
momento che Vescovo e Sacerdote rappresentano Cristo.
Alcune norme
Tra le varie parti più direttamente normative, ci limitiamo
ad indicarne alcune:
1) Celebrazione dell’Eucaristia.
Il celebrante è « solo il sacerdote validamente ordinato ». Viene raccomandata la celebrazione
<luotidiana con l’aggiunta della
motivazione; la celebrazione eucaristica « anche senza la presenza dei fedeli è azione di Cristo e della Chiesa. Nel compimento di questa azione, i sacerdoti
adempiono il loro particolare
compito ».
La Messa può essere applicata
sia per i vivi che per i defunti.
Viene soppressa la menzione di
coloro che si trovano ad espiare
le pene « col fuoco del purgatorio ».
Il sacerdote cattolico non può
con-celebrare con altri sacerdoti
o ministri di chiese o comunità
ecclesiali che non hanno piena
comunione con la chiesa cattolica.
2) Modalità, tempo e luogo
della celebrazione.
Il pane deve essere di farina
di grano, non lievitato; il vino
naturale di uva. Per la comunione viene distribuito solo il pane; o pane e vino a norma delle
leggi liturgiche; solo il vino, in
casi di necessità. Non è possibile procedere alla consacrazione
del pane e del vino al di fuori
della celebrazione eucaristica.
Di norma, la celebrazione deve avvenire in luogo « sacro »,
salvo che non ci sia una particolare necessità per celebrare in
luogo « non sacro ».
Un sacerdote, quando c’è un
giusto motivo, e con il permesso
esplicito deirOrdinario, può celebrare nel Tempio di un’altra
chiesa o comunità ecclesiale che
non hanno piena comunione con
la chiesa cattolica, purché non
ci sia scandalo.
3) Distribuzione dell’Eucaristia.
L’Eucaristia può essere distribuita a qualsiasi battezzato, ad
eccezione degli scomunicati ed
interdetti e di coloro che perseverano in un grave peccato manifesto.
Per i fanciulli si richiede una
sufficiente conoscenza ed un’accurata preparazione. In oasi di
pericolo di morte è sufficiente
che essi sappiano distinguere il
Corpo di Cristo dal cibo ordinario.
Almeno un’ora prima della comunione bisogna essere a digiuno. Sono permessi soltanto l’acqua ed i medicinali. Eccezione;
le persone in età avanzata e gli
chiesa e il Cristo che
massimo sacramento
ammalati non sono tenuti al digiuno. Come è noto, il vecchio
CJC prescriveva il digiuno sia
per il celebrante che per coloro
che si accostavano alla comunione, sin dalla mezzanotte.
Ogni fedele, dopo la prima comunione, è tenuto a comunicarsi almeno una volta all’anno.
Precetto questo che deve essere
adempiuto di norma, durante il
tempo pasquale.
Sia la comunione sia la distribuzione dell’Eucaristia da parte
del ministro deve avvenire secondo il rito cattolico, qualunque esso sia. Tuttavia non mancano le eccezioni previste dal
nuovo CJC:
a) Per un cattolico è lecito
Collaboratori cercansi
Presso il CENTRO GIOVANILE PROTESTANTE (Gould)
sono disponibili i seguenti lavori:
— da giugno: un/a incaricato/a del servizio di foresteria con
compiti cura e pulizia dei locali e di accoglienza degli ospiti; un incaricato/a -per il lavoro di segreteria;
— dal prossimo settembre: educatori/educatrici con conoscenze, eventualmente anche solo teoricljie, nel settore educativo e disponibilità al lavoro di gruppo. Possibilità di
collegamenti esterni per il perfezionamento della professione. Le caratteristiche del lavoro lo rendono idoneo anche per una coppia. Si ritengono opportimi contatti e soggiorni preliminari orientativi presso la comunità.
Le assunzioni si effettuano in base alle normative in vigore e contemplano la possibilità di vitto e alloggio.
RIVOLGERSI al C.G.P. ■ Gould, via Serragli 49 - 50124
Firenze - tei. 055/21.25.76.
tenza, dell’Eucaristia e dell’estrema unzione da un ministro non
cattolico, nella cui chiesa esistono i suddetti sacramenti, a condizione che ci sia necessità ed
una vera utilità spirituale e ci
sia un impedimento fisico e morale per accedere ad un sacerdote cattolico.
b) In caso di pericolo di morte o di altra grave necessità (a
giudizio del Vescovo diocesano),
un ministro cattolico -può amministrare lecitamente i tre suddetti sacramenti anche a quei
cristiani che non hanno piena comunione con la Chiesa Cattolica,
i quali siano in condizioni di non
poter accedere al ministro della
propria comunità ed abbiano
spontaneamente espresso il desiderio di ricevere questi sacramenti, purché manifestino riguardo ad essi la fede cattolica.
4) Conservazione e venerazione
dell’Eucaristia.
La conservazione delle specie
deve avvenire nel tabernacolo
debitamente sicuro e situato in
luogo evidente, ben addobbato e
adatto alla venerazione, fornito
di lampada sempre accesa, per
mezzo della quale viene indicata
ed onorata la presenza di Cristo.
5) Offerte per la celebrazione
della Messa.
Per l’-ap-plicazione della Messa
secondo l’intenzione dell’offerente, è lecito accettare un’offerta,
la cui entità è stabilita dal Concilio provinciale o dalla Conferenza episcopale, con l’avvertenza esplicita di evitare qualsiasi
specie di commercio e la raccomandazione di procedere ugualmente alla applicazione, senza aver ricevuto alcuna offerta soprattutto nel caso di persone povere. Da notarsi anche qui la
motivazione: « I fedeli che offrono l’offerta per l’applicazione
della Messa secondo le proprie
intenzioni, contribuiscono al bene della Chiesa... ».
Conclusione
Non è nostro compito criticare e discutere le norme puramente tecniche. Ciò che sorprende e che lascia perplessi sono le
motivazioni ecclesiologiche e
cristologiche che abbiamo esposte, esaminando le varie parti
di questo testo sull’Eucaristia.
Domenico Cappella
Echi dal mondo
cristiano
a cura di Renato Coisson
Ungheria: chiesa
nella ’città socialista’
(BIP) — Alla nascita dell’Ungheria socialista sono state create, salvo errore, sei nuove città
chiamate « città socialiste ». Esse dovevano essere del veri simboli della società che stava nascendo. Chi diceva « socialismo »
in un tempo di chiuso dogmatismo, supponeva lo smantellamento definitivo di tutto quello
che s’imparentava alla borghesia, ed in modo particolare « la
religione ».
Tuttavia, paradossalmente, in
queste sei città, le chiese cattolica e protestante si vedevano
attribuire nel 1960 uno spazio su
cui avrebbero pòtuto edificare
un locale di culto.
La Chiesa Riformata ha però
dovuto aspettare il 1984 per vedere concretizzata questa speranza. Un tempio ed un presbiterio si stanno costruendo a Dunaujvaros, la città dell’acciaio e
dell’industria pesante ungherese.
I mezzi finanziari per realizzare
questo progetto provengono da
doni della comunità locale e delle comunità vicine del distretto del Danubio.
II governo ordina
di pregare e obbedire
(BIP) — Il governo aveva decretato per il 22 febbraio una
giornata nazionale di preghiera
per la pioggia in Africa del Sud,
colpita da una siccità, per il terzo anno consecutivo, che minac-.
eia di fallimento gli agricoltori
bianchi e di morte per fame
6(X).000 Neri.
Il Consiglio Sudafricano delle
Chiese, che riunisce circa 10 milioni di fedeli in maggioranza
neri, si era dissociato dall’iniziativa. Il suo segretario generale,
il vescovo anglicano nero Desmond Tutu, ha giudicato fuori
posto il latto che il governo inviti alla preghiera i Néri una
settimana dopo aver spostato
# Hanno collaborato a questo
numero; Bruno Costabel,
Dino Gardiol, Giovanni L.
Giudici, Claudio H. Martelli,
Manfredo Pavoni.
« con la punta del lucile » gli abitanti di un villaggio nero del
Transvaal, Mogopa, nel nome
della politica dell’apartheid.
In occasione di questa giornata nazionale, la stampa ha pubblicato rm bilancio’ di questa
siccità devastatrice per l’economia (un danno di 1,3 miliardi di
dollari) e per i Sudafricani. 600
mila Neri sopravvivranno solo
grazie ad un aiuto alimentare urgente. A queste cifre bisogna
aggiungere 500.000 persone vittime delle recenti inondazioni provocate dal passaggio di due cicloni.
Un sostegno per la
letteratura francofona
(BIP) — Nella loro volontà di
testimonianza e di formazione le
chiese dell’Africa e del Pacifico
incontrano grosse difficoltà per
la mancanza di materiale. Esse
chiedono dunque un aiuto in
Bibbie e libri teologici per i centri di formazione, le scuole e le
facoltà di teologia. La CIMADE,
il DEFAP, la CEvAA, la Federazione Protestante Francese assieme al Centro Protestante di
studi ed alle Facoltà di Teologia hanno creato un servizio di
aiuto destinato a raggruppare ed
a coordinare queste richieste: la
Centrale di Letteratura Cristiana Francofona (CLCP).
Per poter assicurare questo
servizio la CLCF richiede il sostegno regolare delle chiese e
dei fedeli, sotto forma di doni
di libri o di offerte in denaro. I
bisogni delle chiese sorelle della
CEvAA sono importanti: danno
l’occasione alle chiese ed ai fedeli di manifestare la loro solidarietà sostenendo gli sforzi di
evangelizzazione intrapresi.
Esercito: operazione
minestra di giorno
(BIP) — Dopo l’operazione
« minestra dì notte » in piedi già
da due anni, l’Esercito della Salvezza ha ora organizzato, nella
capitale francese, anche la «minestra di giorno».
Non viene soltanto offerto un
pasto caldo, ma anche la possibilità per quanti lo desiderano,
di utilizzare gli impianti sanitari per cambiarsi e pulirsi affinché i beneficiari possano presentarsi nelle migliori condizioni
per un eventuale lavoro.
In circa quattro mesi l’Esercito della Salvezza ha distribuito a Parigi 30.280 minestre ai più
sprovveduti, disoccupati, barboni ecc. con l’aiuto di un centinaio di volontari. Le spese sono
state di 80.000 franchi francesi.
Anche a Marsiglia, Lione e Bordeaux l’Esercito della Salvezza
ha ripreso la distribuzione di
cibi caldi.
Sud Africa: pace
anche per l’interno
(BIP) — Il ravvicinamento fra
Pretoria ed i paesi vicini renderà più difficile la situazione
dei neri dell’Africa del Sud, è
quanto ha dichiarato il presidente dell’Alleanza Riformata Mondiale, il pastore Allan Boesak.
L’Africa del Sud ha firmato
un patto di non-aggressione con
il Mozambico, dopo aver concluso un accordo con TAngola
che prevede il ritiro progressivo
delle truppe dal Sud Angola.
« Questo vuole dire che il combattimento dei paesi della linea
di frontiera (Angola - Botswana
- Zimbab'we - Tanzania - Mozambico) non sarà più vigoroso».
Allan Boesak ha pure invitato
l’Africa del Sud a fare la pace
con i Neri aH’interno del paese
come Taveva fatta con i vicini.
« Dobbiamo dire al governo sudafricano: se potete pervenire ad
un accordo con i popoli delTAngola e del Mozambico, perché
non potete pervenire ad un accordo con il popolo del vostro
paese? ».
A 50 metri dalla spiaggia
servizi e il
1-4.7045
MIRAMARE
DI RIMINI
VIA SARSiNA,19
T6LEF (osai)
32569
32548
— ambiente familiare — ottimi i
trattamento.
4
WP. '
P’
»
K
|*¿'
if’ ■
í>'^
#
îr
eSf
%Ti
isí'
*
Píí-V
es#'
£•:
ft"r
4 vita delle chiese
15 giugno 1984
CONCLUSA A PRAMOLLO LA CONFERENZA DISTRETTUALE DELLE CHIESE VALDESI
DEL PRIMO DISTRETTO
Le decisioni della Conferenza
Progetto per la pace
La Conferenza
— preso atto che l’ordine del
giorno della scorsa Conferenza
Distrettuale sul tema «pace» è
servito a promuovere una serie
di iniziative e la creazione di
« gruppi pace » in varie comunità, si rallegra di questo fatto.
— Presa visione del progetto
« Cultura della pace e protestanti nel Pinerolese », proposto
dalla Commissione Pace Distrettuale e dalla PGEI-Valli, lo ritiene strumento valido per pr'òseguhre ed approfondire la riflessione e quindi lo approva.
— Nell’invitare le comunità a
„ far proprio questo progetto, ritiene che esso debba impUcare
tutta la vita della chiesa e non
solo l’attività di un settore delegato a questo scopo, e quindi
anche la predicazione, la riflessione biblico-teologica, i programmi di educazione in vista
della fede, le attività settoriali,
le asi^mblee di chiesa... al fine
di sviluppare una « cultura della pace ».
— Chiede alla CED di rinominare una commissione «pace»
dei Distretto, tenendo conto delle esigenze previste dal suddetto
progetto.
-- Ritiene, infine, che le chiese debbano farsi carico emche
della responsabilità finanziaria
che il progetto comporta, cercando le forme che riterranno
più opportune a questo scopo.
Referendum sui
missili
• La Conferenza, informata
del fatto che il Coordinamento
Nazionale dei Comitati per la
Pace ha promosso una raccolta
di firme per la presentazione di
due leggi di iniziativa popolare,
la prima per arrivare all’indizione di im referendum popolare
decisionale sull’installazione dei
missili nucleari nel nostro paese,
la seconda per modificare l’art.
80 della Costituzione al fine di
permettere una effettiva partecipazione democratica alle scelte
di politica militare, invita le chiese ad appoggiare tale iniziativa.
Obiettori di coscienza
• La Conferenza si rallegra
del numero sempre crescente di
obiettori di coscienza, rileva la
necessità di trovare dei momenti di formazione per i giovani
che scelgono di fare gli obiettori, chiede alla CED di promuovere im dialogo con i vari istituti che ospitano obiettori al fine di qualificare il servizio offerto per un corretto impiego
degli obiettori.
Crisi industriale delle
Valli
1)...
• Conferenza, riconoscendo nei processi di trasformazione dell’apparato produttivo la
causa dell’aggravarsi della crisi
occupazionale del pinerolese, e,
prendendo atto che i costi maggiori di tali processi ricadono
unicamente sui lavoratori, giudica positivamente l’azione intrapresa dalla CED e dalla Commissione Lavoro per la difesa
dell’occupazione nelle valli Chisone e Germanasca.
Inoltre la Conferenza, pur
compiacendosi per la mobilitazione attuata dalle nostre comunità in occasione della lotta operaia allo stabilimento della FIAT
di Villar Perosa, ritiene che, rispetto ad una crisi che non sarà di breve durata, la semplice
difesa dell’esistente non è di per
sé sufficiente. Quindi la Conferenza invita le chiese
— ad avviare, a partire dal
prossimo autunno, una riflessione che investa globalmente il
problema del lavoro non solo nei
suoi aspetti economici e tecnologici, ma anche biblici (il lavoro
nella Bibbia), teologici (l’approccio al lavoro nella storia del pensiero cristiano), etici (l’influsso
dell’etica protestante);
— a continuare nella partecipazione alla difesa degli attuali
posti di lavoro, ancora in pericolo, nel pinerolese;
— a guardare con attenzione
e solidarietà a tutte quelle iniziative ed esperienze di lavoro
emergenti nel pinerolese nei settori cooperativistico, artigianale,
agro-tmistico, i quali si collocano in un ambito di ricerca di
soluzioni alternative alla grande industria;
i Concistori a privilegiare, là
dove è possibile, nelle opere di
mantenimento, riparazione, ristrutturazione dei beni immobili, sia per i piccoli lavori sia per
interventi più consistenti, gli artigiani e le cooperative locali;
i Circuiti ad orgariizzare autonomamente nel corso del prossimo autunno-inverno, un convegno o un seminario, a cui garantirsi la partecipazione, in particolare dei pastori e dei quadri
ecclesiastici (catechisti, monitori, membri ài commissioni, laici
impegnati), su un aspetto par
ticolare del problema lavoro.
esaminato la Proposta di Regolamento del Dipartimento Diaconale, riconosce le esigenze di
fondo di una linea diaconale unitaria, ravvisa nei Dipartimenti
diaconali distrettuali un utile
strumento per raggiungere tale
unità di indirizzo, chiede al Sinodo di approvare in via sperimentale il progetto di Regolamento per la parte riguardante
i Dipartimenti diaconali distrettuali.
proseguire in questa ricerca secondo le modalità che localmente saranno ritenute più opportune, a partire dal documento:
« Pastorato, vocazione personale
o... di coppia?».
Matrimoni
interconfessionali
Atto
secondo
Personale degli
istituti
Solidarietà con
i cittadini denunciati
Linee di ricerca
• La Conferenza invita le comunità a riflettere sulla propria
vocazione nel tempo di trasformazione sociale e culturale che
stiamo vivendo, e sollecita le
stesse ad avviare un dibattito
sul problema, tenendo presente
alcime riflessioni contenute nel
libro di G. Tourn «Una chiesa
in analisi », di cui si possono individuare tre linee specifiche
che possono già indirizzare il dibattito: a) i credenti attivi e
teologicamente preparati; b) la
ricerca dell’essenziale; c) la battaglia deH’informazione. In questa direzione, la Conferenza invita la CED ad organizzare —
studiandone le forme — un convegno di ricerca e riflessione su
ciò che è essenziale alla vita ed
alla testimonianza àelle comunità, convegno che potrebbe rappresentare un momento di confronto tra le diverse posizioni
emergenti nelle chiese, per una
comprensione nell’ascolto reciproco in vista di orientamenti
comuni.
Dipartimento
Diaconale
• La Conferenza, dopo aver
Fondation
LAMBRECHTS
(Maison de retraite)
Recherche juillet-août '84
2 jeunes filles au pair logées
nourries.
Horaires travail 8h - 13h.
Écrire:
M. Michel Constantinidis
44 Rue de Fontenay
92320 C'hâtillon - France
Tel. (1) 654 2040
• La Conferenza, preso atto
della situazione e dello svolgimento di una prima serie di corsi di formazione per il personale, intesi a qualificare di più
e meglio il rapporto di tipo qualitativo con gli Ospiti degli istituti, si rallegra di questa iniziativa; invita la CIOV a proseguire su questa strada, rafforzando l’iniziativa con la necessaria
opera di propaganda e di persuasione verso gli interessati.
• La conferenza, riprendendo
in esame la situazione dei matrimoni interconfessionali, riafferma le linee del documento del
gruppo di lavoro della Conferenza Distrettuale 1983 (Atti CD
1983, all. A), invita i Concistori
e le chiese a continuare lo studio del problema tenendo presènte il Documento del Sinodo
sul matrimonio (RO. M 1971) e
i Quaderni Agape n. 9 e n. 12,
dimostrando apertura e sensibilità verso le coppie e le famiglie
interconfessionali, in modo che
queste non debbano sentirsi sole nella preparazione al matrimonio e nell’affrontare i problemi della educazione alla fede e
della vita spirituale.
Telepinerolo
Ospiti degli istituti
• La Conferenza, venuta a conoscenza delle comunicazioni
giudiziarie pervenute a dieci persone presenti davanti ai cancelli
della FIAT di Villar Perosa nel
momento finale della vertenza
(aprile 1984), esprime solidarietà a queste persone, riconoscendo che l’obiettivo della lotta è
la salvaguardia della occupazione in valle, chiede alla CED di
continuare a seguire il problema
con interventi opportimi.
• La Conferenza, rilevata la
necessità di sviluppare nei confronti degli Ospiti dei nostri
Istituti dei rapporti maggiormente personalizzati che valorizzino la dimensione umana e stirnolino tutte le possibilità relazionali e socializzanti nel quadro di una più esplicita diaconia evangelica, invita la CIOV
anche tenendo conto delle osseryazioru della relativa CdE, ad
intei^iflcare lo studio di soluzioni idonee, e riferire al prossimo Sinodo.
Ristrutturazione Casa
di Riposo S. Germano
• La Co^erenza, presa visione
della relazione della Commissione per Telepinerolo, richiamandosi agli OdG delle precedenti
Conferenze Distrettuali, ribadisce l’utilità di questo servizio
per la testimonianza delle nostre
chiese in questa zona, chiede alla CED di nominare una Commissione più ampia di responsabili, nella quale i tre Circuiti
siano adeguatamente rappresentati, chiede alle chiese di assumersi l’onere finanziario che il
servizio comporta, vedendo questo aspetto come parte integrante del proprio impegno per l’evangelizzazione, chiede alla Commissione per Telepinerolo di collaborare col Centro di Documentazione, in vista della raccolta di
materiale audiovisivo, utilizzabile anche in altre attività delle
chiese.
• La Conferenza, dopo aver
preso visione del progetto di ristrutturazione della Casa di Riposo di S. Germano, convinta
della necessità di procedere ad
un intervento radicale sulla
stnittura, data la vetustà degli
edifici non più rispondenti al
servizio che la Casa vuol rendere, considerando che, nella situazione attuale, rimane compito
centrale della testimonianza della chiesa il servizio volto a superare lo stato di emarginazione e
di dimenticanza in cui, nella nostra società, vivono gli anziani,
approva il progetto ed invita i
membri delle nostre comunità a
sostenerlo con coraggio e renderne possibile la realizzazione,
invita la Tavola a presentare
nella sua Relazione al Sinodo
i dati in suo possesso, relativi
alle ^ scelte che questo progetto
potrà richiedere alla chiesa nella impostazione globale del nostro servizio e della nostra testimonianza, chiede infine al Sinodo tU pronunciarsi sul progetto
in vista di un appoggio solidale
di tutta la chiesa.
Contribuzioni
• La Conferenza, udito l’impegno contributivo nei confronti
della Cassa Culto centrale di
ogni singola chiesa per l’anno
1985, prende atto che globalmente ammonta a L. 338,8 milioni di fronte alla richiesta da
parte della Tavola di L. 344,7 milioni.
Nomine
Donne e uomini
nella chiesa
Al termine la Conferenza distrettuale
ha proceduto ad alcune nomine:
Deputato al Sinodo: Andrea Ribet;
Commissione Esecutiva Distrettuale:
Bruno Rostagno (presidente) ; Carla
Beux Longo (vicepresidente), Marco
Ayassot (segretario), Silvana Marchetti e Aldo Lausarot (membri);
Commissione d’esame suM'operato della OED: Luciano Deodato (relatore),
Giartcarlo Griot, Nora Ricca;
Predicatore per la prossima Conferenza: Claudio Tron, Sergio Ribet
(supplente).
La Conferenza ha inoltre designato
quale sede per la prossima Conferenza: flora, sostituto Bobbio Pellice.
• La Conferenza prende atto
della ricerca iniziata dal gruppo
di lavoro « Donne e uomini nella chiesa» e invita le chiese a
Per assoluta mancanza di spazio siamo costretti a rinviare al prossimo
numero numerosi articoli e cronache.
La rubrica Calendario è pubblicata a
pag. 7.
ARREDAMENTI
_ Mobilificio
GIUSEPPE GRIVA
FABBRICA • ESPOSIZIONE
Via S. Secondo, 38 - PINEROLO - Tei. (0121) 201712
(di fronte Caserma Alpini « Berardi »)
Sabato, 9 giugno, si sono conclusi a Pramollo i lavori della
Conferenza del Primo Distretto.
La giornata era soleggiata e calda, anche se nel tempio, dove
si sono svolti i lavori, era piuttosto fresco.
Il gruppo che ha studiato il
problema del lavoro e occupazione ha presentato tre ordini
del giorno che indicavano i risultati della sua riflessione e i
problemi da affrontare nelle nostre comunità nel prossimo futuro. Uno di questi è stato messo a verbale come raccomandazione mentre gli altri due, con
alcune modificazioni, sono passati ai voti e riportati agli atti della Conferenza.
Il gruppo che ha studiato il
progetto del Dipartimento diaconale ha presentato il suo ordine del (giorno che sottolinea la
perplessità su come attualizzare il progetto inserendosi nelle attuali strutture amministrative della nostra chiesa. Dopo
un vivace dibattito sull’importanza di questo progetto per il
futuro della diaconia, un nuovo
ordine del giorno è stato formulato esprimendo il desiderio di
iniziare in via sperimentale il
progetto a livello distrettuale.
In seguito Andrea Ribet ha esposto la situazione finanziaria
del Distretto mettendo in evidenza un leggero ritardo dei versamenti alla Cassa Centrale per
quest’anno e indicando la situazione degli impegni delle nostre
chiese per il 1985. Mancano L.
5.900.000 di quanto richiesto dalla Tavola, una somma non particolarmente preoccupante che
auguriamo le nostre chiese, una
volta raggiunti i loro impegni,
potranno colmare tranquillamente.
Dopo il thè offerto dalla Comunità di Pramollo davanti al
tempio, la Conferenza ha ripreso i suoi lavori esaminando la
relazione della Commissione d’Esame della CIOV, composta da
Simonetta Colucci Ribet, Giovanni Ghelli (relatore). Mauro Pons
e Paolo Ribet.
Sono stati presi in esame il
Rifugio Carlo Alberto di Luserna S. Giovanni (un nuovo progetto di ristrutturazione è stato
messo fuori dal tempio per essere esaminato dai membri della
Conferenza); l’ospedale di Pomaretto e di Torre Pellice. Di particolare interesse nella discussione era il trasferimento a Villa
Olanda del reparto psico-geriatrico dell’ospedale di Torre Pellice.
I lavori si sono conclusi con le elezioni. Silvana Marchetti ha preso nella Commissione Esecutiva,
il posto di Andrea Ribet, che ha
dovuto lasciare questo incarico
per poter assicurare il tempo sufficiente per i suoi molti altri incarichi neH’ambito del Distretto. Il suo lavoro di quest’anno è
stato molto apprezzato come
quello di tutti i membri della
Commissione esecutiva.
Thomas Noffke
Comunicato TEV
L’Assemblea TEV ha deciso di raccogliere delle firme per una petizione da
inoltrare al Sinodo. Chiunque è interessato è pregato di inviare la sua adesione a " Testimonianza Evangelica Valdese - Casella postale - 10066 Torre
Pellice ».
I sottoscritti, profondamente turbati
per i nuovi principi etici che cercano
di affermarsi nella Chiesa in vista di
giustificare certe deviazioni come l’omosessualità e ohe si risolverebbero
nella negazione della famiglia cristiana — chiedono al Sinodo di dichiarare
che la Chiesa intende mantenersi fedele nello spirito e nella lettera all’insegnamento della Scrittura, sulla padronanza dei propri istinti (1 Tessalonicesi
4: 3-4) e sulla santità del vincolo matrimoniale (Matteo 19; 4-6).
©I
?
•f
-i-'
I
Vf
5
15 giugno 1984
vita delle clliese 5
RADIO TRIESTE EVANGELICA
VvW
■Ir
jS-ì -
t'
«Operazione Arianna»
Domenica 6 maggio con un
Culto di ringraziamento al Signore nella Chiesa Metodista di
Scala dei Giganti si è conclusa
« Operazione Arianna », una delle più positive esperienze fin qui
vissute da Radio Trieste Evangelica. In un’atmosfera festosa
e commossa sono state consegnate a tre giovani handicappati, Arianna, Guido e Nereo, tre
« cremagliere », cingolati con motore elettrico che consentono alle carrozzine di superare le barriere architettoniche e le scale
che troppo spesso impediscono
una vita di maggiore relazione
sociale a chi non ha l’uso delle
gambe e non dispone di robusti accompagnatori.
L’iniziativa, sorta spontaneamente a seguito della presenza
negli studi della radio durante
una trasmissione in diretta della mamma di una ragazza handicappata, ha visto nascere una
meravigliosa gara di solidarietà
tra gli ascoltatori che ha permesso, nel giro di due settimane, di raccogliere oltre 13 milioni. L’impegno iniziale, preso con
molto timore, era di raccogliere
i fondi necessari all’acquisto di
una sola macchina a favore di
Arianna — ecco perché il nome
« Operazione Arianna » — ma
l’entusiastica risposta di tante
persone (mai si sarebbero supposti così numerosi gli ascoltatori di RTE) ha consentito di
acquistare ben tre cremagliere.
Alla .sottoscrizione ha dato un
sensibile appoggio il quotidiano
triestino « Il Piccolo » ed hanno
versato notevoli contributi la locale Cassa di Risparmio e il Comune. La maggior parte delle
offerte però è venuta da centinaia di persone di ogni categoria sociale e di ogni età: pensionati, commercianti, operai,
bambini e persino da altri handicappati. La stessa ditta fornitrice degli strumenti ha rinunciato al suo margine di guadagno considerando ie finalità della sottoscrizione mentre uno
i «
■J. ,
' »ir
0. °
m
-, » %
0 1
1 . I \
% ^
Í '
\
i
Un momento della manifestazione col pastore Martelli, Arianna e
una « cremagliera » (Foto Mauro).
sponsor commerciale della radio
ha devoluto il 10% dell’incasso
del suo supermercato in una settimana versando un milione e
mezzo di lire. Un’esperienza —
come ha detto il pastore Claudio Martelli durante la cerimonia di consegna dopo il Culto alla presenza di molti ascoltatori
e delle autorità cittadine — che
ha lasciato tutti più ricchi poiché è stato possibile vivere assieme la realtà dell’amore che
unisce e che dona speranza.
Radio Trieste Evangelica, giunta quasi al suo secondo anno di
attività, si è ormai attestata tra
le emittenti più seguite della zona. Recentemente ha iniziato un
intenso lavoro con le Chiese Pentecostali, Battiste e Metodiste
della Jugoslavia mettendosi a
disposizione di quei fratelli con
il suo bagaglio di esperienza e di
mezzi tecnologici per la realizzazione di materiale radiofonico
destinato a quell’area sia da irradiare direttamente (il segnale
copre un’ampia fetta del territorio Jugoslavo) sia da fornire
in cassette preregistrate in sloveno e croato per l’ascolto nei
villaggi tramite riproduttori portatili.
A questo proposito RTE lancia un appello a tutti i lettori
de « La Luce » per una raccolta
di fondi destinati sia all’acquisto
di piccoli registratori portatili
sia, e principalmente, all’acquisto di un’automobile usata per
i giovani evangelisti della Chiesa Metodista della Macedonia
(una realtà <ìi oltre 50 Comunità) che abitualmente sono costretti a svolgere il loro ministero in condizioni di estremo
disagio a causa delle grandi difficoltà di comunicazione in quel
territorio. Chi volesse contribuire a quest’opera può inviare la
sua offerta (servono circa due
milioni e mezzo di lire) o direttamente a R.T.E., Scala dei Giganti I, 34122 Trieste, oppure
servendosi del c:c.p. 11/1235 intestato al pastore Claudio Martelli, Salita Cedassamare 27,
34136 Trieste.
H. C.
ECUMENE
Dopo la firma dell'Intesa
quale linea per l'avvenire?
(K.' .
Convegno di studio per il 30 giugno ’84
Per lunghi anni il problema dei rapporti tra le Chiese
evangeliche e lo Stato italiano si è praticamente identificato
con il lento e defatigante negoziato per l’Intesa, prevista dall’art. 8 della Costituzione, tra la Tavola valdese e il Governo.
Ora l’Intesa è stata firmata e il suo iter parlamentare è iniziato subito dopo presso la Camera dei deputati con il voto
favorevole espresso il 6 giugno scorso dalla Commissione affari costituzionali in sede referente. Occorre chiedersi quali
saranno da ora in avanti le responsabilità delle nostre chiese
in materia dei rapporti tra chiese e stato e quale linea dovranno perseguire in questo campo. Perciò la Tavola indice
un convegno di studio sul corso avvenire dei rapporti tra
Chiese evangeliche e Stato italiano col proposito che esso
offra l’occasione di un incontro aperto e informale e prepari
una fase di ulteriore meditazione e di impegno davanti a Dio
e rispetto al nostro paese.
Programma :
ore 9: apertura del convegno; relazioni:
1. Il dibattito aperto dalla firma dell’Intesa: problemi e nuove prospettive (Giorgio Bouchard).
2. I futuri problemi di applicazione della legge (Sergio Bianconi).
3. La questione dell’insegnamento della religione nelle scuole
pubbliche (Gianni Long).
La chiusura del convegno è prevista per la sera dopo cena.
Le prenotazioni vanno inviate a Ornella Sbaffi, via Firenze 38, 00184 Roma, tei. 06/4743695.
TORINO
Conferenza del II Distretto
La Conferenza distrettuale delle Chiese Valdesi e Metodiste del
2‘ Distretto è convocata per i
giorni di sabato 23 e domenica
24 giugno p.v. presso la Chiesa
Valdese di Torino (Via S. Pio
V, 15).
I lavori si svolgeranno nel salone di Corso Vittorio Emanuele
21/E (entrata a fianco del tempio) con inizio alle ore 14 di sa
bato 23 giugno 1984.
Precederà la Conf. Distrettuale
un convegno di tutti i pastori
del Distretto con inizio alle ore
15 di venerdì 22 giugno 1984.
L’appuntamento pèr questo
convegno è Rivoli Via Colla 22
presso il Centro Battista Filadelfia.
La Commissione Esecutiva
Distrettuale
CORRISPONDENZE
Battesimi di adulti in chiesa valdese
a
V
ROMA — Con una testimonianza di fede originale e per
certi versi provocatoria sono
stati battezzati il 27 maggio nella comunità di P.zza Cavour,
Rossella Luci, Elisabetta Mangione, Lucio Sabbadini e Silvia
Rostagno.
I 4 battezzati non provengono
da uno specifico gruppo di catechismo anche se da tempo sono inseriti nella vita della comunità e nelle attività giovanili.
Se per Elisabetta è stato normale ricevere il battesimo in età
adulta vista la sua origine battista, ci pare positivo che tre
valdesi abbiano potuto scegliere
di essere battezzati da adulti.
Anche l’approccio alla realtà del
battesimo è stato diverso.
II culto si è aperto con la lettura di un documento che i 4
hanno preparato insieme in cui
hanno esposto brevemente i
cammini e le motivazioni che li
hanno condotti alla loro scelta.
Nel documento viene sottolineato che spesso il catechismo non
coincide con il cammino di fede
del singolo che sovente non si
trova in grado di definire la propria fede come gli viene richiesto. Ci viene ricordato che il
battesimo non deve costituire un
momento di rottura con il proprio passato ma, al contrario,
di continuità. Rossella, Lucio e
Elisabetta hanno sottolineato che
la loro fede va al di là di etichette interdenominazionali e per
questo si definiscono « cristiani
evangelici » e tengono a separare il momento del battesimo dalla richiesta di ammissione nella
comunità.
Diversa su questo punto la
posizione di Silvia che sente la
esigenza di portare la propria
fede in una comunità per poterne condividere le scelte e i progetti e per avere un rapporto
concreto con i fratelli. E’ bello
che in questo battesimo si siano portati dei punti di vista diversi e che questo non abbia
impedito ai 4 di vivere questo
momento in vera fraternità. Crediamo che questo sia utile anche alla comunità perché senz’altro farà riflettere.
Il battesimo si è svolto all’inizio del culto e al contrario di
quanto succede di solito si è voluto ben separare il momento
del battesimo con quello della
santa cena, per non considerare
il battesimo come accesso a quest’ultima.
La confessione dei peccati veniva subito dopo alla meditazione proprio per cercare di collegarla a questi due momenti.
Durante la santa cena abbiamo
cantato degli inni con la chitarra che hanno in parte aiutato a
superare l’imbarazzo o il clima
un po’ « freddo » che si viene a
creare.
Un battesimo diverso per molti aspetti che ha lasciato nella
comunità un segno e ha offerto
parecchi spunti di riflessione.
Credo che in futuro si possano
trovare forme, canti, interventi
che anche durante il momento
specifico del battesimo vedano
la comunità, non solo il pastore,
coinvolta in un momento comunitario fondamentale.
Sorpresa
PADOVA — Giovedì 24 maggio, nei locali della Chiesa metodista si è avuto l’incontro quindicinale del gruppo ecumenico
con la graditissima visita a sorpresa del prof. Paolo Ricca della Facoltà Valdese di Teologia
di Roma che ha guidato il folto
gruppo dei presenti in una stimolante riflessione su Gic^. 21:
1-14. Se la secolarizzazione strisciante invita molti a seguire l’esempio di Pietro e degli altri
apostoli — « torniamo a pescare » — ancora una volta Gesù,
dalla zona di frontiera (tra noi
ed il cielo) ci richiama al servizio, ci esorta, contro ogm umana speranza, a gettare di nuovo
le reti là dove non si era mai
pensato vi fossero risultati abbondanti. Le comunità dei credenti (siano esse evangeliche o
cattoliche romane) più che alla
ripetitività dei riti settimanali,
o delle solennità, dovrebberq capire che è solo aprendosi verso
gli altri che nossono vivere veramente revangelo.
La riunione si è chiusa verso
mezzanotte e tutti si au^rano
che Paolo Ricca ci riservi ancora molte di queste « sorprese ».
Visita gradita
FELONICA PO — Particolarmente gradita è stata la visita
che anche quest’anno, nel mese
di aprile, ci ha fatto il pastore
Luigi Santini, accompagnato dalla Signora.
Oltre à presiedere il culto la
domenica, il sabato sera il past.
Santini ha intrattenuto nella saletta delle attività un buon numero di persone parlando sul
senso dell’Intesa stipulata tra la
nostra Chiesa Valdese e lo Stato. Lo ringraziamo per la sua fatica e ci rallegriamo che la colletta fatta la domenica, al termine del culto, per il Gignoro,
sia stata particolarmente generosa.
• Non molto numerosa, ma
eccezionalmente vivace, l’Assemblea di fine anno tenutasi il 29
aprile. Potremmo dire che dalla
discussione è emersa quella che
sembra essere la caratteristica
costante della nostra comunità:
una certa nostalgia per la vita
comunitaria del passato, certo
ora fortemente idealizzata — anche se sicuramente più difficile
di quella attuale dal punto di
vista economico e delle relazioni
civili con la popolazione — e la
preoccupazione per il futuro (ci
sarà fra cent’anni ancora una
Chiesa Valdese a Felonica?). Alcuni hanno reagito a quest’atteggiamento insistendo sul dovere
di vivere « oggi » la nostra vita
di credenti dinanzi a Dio, al
quale solo appartiene il futuro,
compreso quello della nostra
chiesa.
• Sono stati eletti quali deputati: alla Conferenza Distrettuale Dies Malagò, al Sinodo Alice
Costabel Tosetto.
• A tutti i familiari, e in modo particolare alla mamma e
alla vedova di Tito Mendes Baldissara rinnoviamo l’espressione
della nostra fraterna simpatia
per il lutto che li ha colpiti. La
salma di Mendes, deceduto a Napoli, è stata trasportata a Felonica e tumulata il 27 aprile.
Inserto Sud
Pubblichiamo in questo numero l’annunciato inserto sulla nostra presenza nel Sud,
preparato dalla Commissione del IV Distretto.
Strumento per far conoscere la nostra presenza all’interno e all’esterno delle nostre chiese, è a disposizione
delle chiese e dei singoli. Richiederlo al più presto telefonando in redazione al n.
011/655.278. Costo L. 300 per
copia, minimo 20 copie.
6
6 ciXMiáca delleValli
15 giugno 1984
• Tabaccheria
• Articoli da regalo
• Giocattoli
• Abbigliamento
Via Malan, 98
10062 Luserna San Giovanni
Tel. 0121/900252
ANGROGNA
Spazio
l^iovani
• mese sono
iniziati i « laboratori » per adolescenti, organizzati dalla Comunità Montana Val Pellice. Parte
integrante del « Progetto giovani» presentato già Qualche anno
fa dalla stessa Comunità Monta^, questi laboratori hanno subito una lunghissima gestazione,
dovuta soprattutto alle inevitabili lungaggini burocratiche pròprie di ogni Ente pubblico, prima di essere partoriti.
Ora, -finalmente, il parto è avvenuto e l’avvio delle attività
sembra promettente. Tre sono i
laboratori: uno di motoristica a
Bricherasio, uno di elettronica e
uno di musica moderna presso i
nuovi locali del Convitto di Via
Angrogna a Torre Pellice. Per
ora, sono aperti solo una volta
alla settimana, per due ore ognuno, sotto la guida di persone tecnicamente e pedagogicamente
competenti, ma l’intenzione degli organizzatori è di creare
gradualmente un vero e proprio
« spazio giovani », cioè un luogo
attrezzato e piacevole dove gli
adolescenti possano venire liberamente — anche al di fuori delle
ore di laboratorio — per trascorrere^ insieme, in modo costruttivo il proprio tempo libero.
L’idea dei laboratori è pertanto un tentativo, anzi una scommessa piena di rischi, di offrire
un’alternativa al te^upi} vuoto di.
moltL adolescenti^?^ gupstn
sònostate scelte attività nuove,
suscettibili di incontrare l’interesse dei giovani. E per ora sembra che la scelta sia stata azzeccata, anche se è ancora troppo
presto per dire se ci sarà continuità.
Cevto il tentativo è rischioso,
perché molte esperienze di centri
d’incontro, a Torino e altrove,
sono praticamente fallite, ma è
un rischio che vale la pena di
èssere corso per tentare di sbloccare una situazione di stallo proprta della condizione giovanile,
situazione esposta ai vari pericoli che tutti conoscono. In questo senso, l’idea dei laboratori
è solo uno spunto, uno stimolo
per favorire un’aggregazione attiva. socialmente e culturalmente significativa. E’ chiaro che di
per sé i soli laboratori non raggiungeranno lo scopo se vengono
a mancare altre proposte, sportive, culturali, ecc. Perciò la responsabilità è di tutti: operatori
sociali, insegnanti. Chiese, ma
prima di tutto genitori e giovani stessi. Infatti il successo o
meno dell’inizia.t iva dipenderà
da questi ultimi, se si sentiranno
cioè non solo vartecivi ma creatori di'-an~prugetto-t6ró, che gli
permetta di esprimere se stessi.
Jean-Jacques Peyronel
Discutiamo la
denuclearizzazione
Denuclearizzare il Comune di
Angrogna significherebbe mettere fuori gioco non un orticello
ma oltre 40 km. quadrati di territorio. E’ possibile? Se ne è discusso a lungo in Consiglio Comunale. I pareri, malgrado l’adesione del Consiglio fin dal 1982
al Comitato pace e disarmo della Val Pellice, sono diversificati.
Parecchi sono pure gli interrogativi aperti. C’è chi ritiene indispensabile, per il futuro, le centrali nucleari senza le quali il
progresso tecnologico si arresterebbe. C’è chi è scettico sulle
piccole realtà di denuclearizzazione convinto com’è che altrove, e non certo in un paese di
montagna, si decidono le sorti
deH’umanità.
E c’è anche chi è preoccupato
dalla carenza di fonti energetiche e si chiede quale strada imboccare. Sul disarmo totale, sul
no ai missili non c’è problema.
Ma sul nucleare prima di decidere il Consiglio ha approvato
una delibera in cui si impegna
ad approfondire la questione con
la gente prima di ritornare a
dibattere in vista di una presa
di posizione. Prima di questo si
era approvato un dociunento in
cui s’invita la popolazione ad andare a firmare per le due proposte di legge di iniziativa popolare di cui si parla in questi giorni a favore della pace. E’ proprio
vero che più entri nel vivo della
questione della pace più è necessario documentarsi, andare a
fondo delle questioni.
Certo ci si può trincerare dietro gesti plateali che possono
però fare da paravento a coscienze incerte, a disinformazione, a
mode del momento. La strada
invece del dibattito, dell’informazione fin dove è possibile con
la gente, tra i quartieri, nelle assemblee, può essere l’occasione
per maturare insieme le scelte
fondamentali del nostro tempo. In sostanza Angrogna, che
Incontri
fraterni
LUSERNA SAN GIOVANNI — Due incontri comunitari con agape fraterna
avranno luogo questa settimana nei locaii deiia Saia Aibarin.
Un gruppo di amici provenienti daiia
Germania sarà con noi venerdì sera
aiie ore 19.30 e sabato sera alia stessa
ora avremo il piacere di ospitare il
pastore Elio iMaggi con alcuni fratelli
e sorelle provenienti dal Rio de la
Piata.
Chi desidera essere presente alla
cena è pregato di prenotarsi al più
presto presso il pastore o dal signor
Gobelio presso l’Asilo Valdese.
Il pastore Maggi sarà ancora con
noi domenica mattina, 17 c.m. e presiederà il culto nel tempio.
da
CONCERTO
di SIBILLE ATTILIO
DISCHI
MUSICASSETTE DI TUTTI I GENERI MUSICALI
IMPORTAZIONE
ALTA FEDELTÀ’ • IMPIANTI STEREO
Via Roma, 8
Torre Pellice
TORRE PELLICE
2 giorni per la pace
non è nuova ad incontri sulla pace (si pensi ai recenti spettacoli-dibattito del Gruppo Teatro con la sua « Ninna nanna della guerra ») si sta rendendo conto della complessità del tema
nucleare. Se la scelta finale sarà
per la ’denuclearizzazione’ allora
si potrà dire che l’abbiamo voluta tutti insieme a ragion veduta. G. P.
Culti con
informazione
Angrogna — Domenica 17
culti con informazione sui lavori
della Conferenza al Serre e al
Capoluogo.
Venerdì 15 riunione straordinaria tra la Commissione Sala
e la Commissione Stabili per fissare i tempi di realizzo del progetto di « dépendance » della
Sala. L’incontro sarà alle 20.30
alla Sala con l’arch. De Bettini.
Il gruppo pace della Comunità Valdese di Torre Pellice organizza nei giorni 23 e 24 giugno a Torre Pellice in
Piazza Muston una manifestazione » La
pace, frutto della giustizia » ohe avrà
il seguente programma:
SABATO 23 GIUGNO
ore 11: Apertura stands con Mostre e
Audiovisivi, Banco libri, vendita poster, foulard, adesivi, distintivi;
ore 16.30: Laboratori d'informazione e
discussione sui temi: Pace « Radici della violenza deH'uomo. Interpretazioni bibliche. Interrogativi storici »
(conduce: Paolo Spanu,Segretario Dipartimento teologico UCEBI - Rivoli);
Giustizia « I confini della giustizia di
Dio. Impegno dei credenti. La giustizia dell'uomo - (conduce: Saverio
Merlo, professore di filosofia - Torino); Partecipazione « Sovranità popolare e interferenze estere. Il ruolo
dei movimenti di opinione » (conduce: Bruno Segre, avvocato. Direttore
de « L'Incontro » - Torino) ; Nonviolenza « La nonviolenza come metodo
attivo alla costruzione della pace »
(conduce: Giuseppe Marasso, esponente del MIR - Ivrea);
ore 21: Tavola rotonda: «Le Chiese e
la pace. Incoerenze di ieri e impegno oggi ». Relatori: Pastore Valdo
Benecchi della Comunità Evangelica
di Milano; Sac. Dr. Vittorio Morero,
Direttore de « L'Eco del Chisone »,
Pinerolo; Prof.sa Adelaide Alessandrini, esponente Movimento Pace e
U.D.I., Roma.
DOMENICA 24 GIUGNO
ore 9: Marcia podistica non competitiva. Con percorso attraverso la collina di Torre Pellice. Aperta alia partecipazione di singoli o nuclei familiari. A tutti i partecipanti verrà offerto un omaggio a ricordo;
ore 15: Trattenimento musicale con il
complesso Melchisedek di Torino;
ore 16.30: Bruno Gabrielli, responsabile Pace delia Federazione Chiese
Evangeliche di Sicilia e Calabria: Riflessione biblica e messaggio; Interrnezzo con l'intervento di gruppi Corali Valdesi:
ore 17.30: Lancio di una mongolfiera e
palloncini portatori di messaggi per
la pace;
ore 18: Canzoniere per la pace di un
Gruppo Giovani di Torre Pellice;
ore 21: Trattenimento artistico musi
(3
cale con la partecipazione del Gruppo occitano « Lour Rest » (danze occitane con accompagnamento di organetto, gironda e violino).
Durante i due giorni di manifestazione funzionerà un servizio continuato di ristoro.
Collaborano: Comitato pace Val Pellice: Federazione Giovanile Evangelica
Italiana; Comitato per il Nicaragua.
Aderiscono alla manifestazione sportiva: Assessorato allo Sport e tempo
lìbero delia Provincia; Assessorato allo
Sport della Comunità Montana Val Pellice; Assessorato allo Sport del Comune di Torre Pellice; Pro Loco e Associazione Commercianti di Torre Pellice.
In caso di cattivo tempo la manifestazione si svolgerà parte nell'Aula sinodale della Casa Valdese di Via
Beckwith per i dibattiti ed i messaggi
e per la parte dei tratteni mentì ricreativi nel Salone comunale di Viale Rimembranza.
PATRON S.I1.C.
(di PATRON A. & C.
Installazione
T rasformazione
Manutenzione
impianti termici ed
idro-sanitari
civili ed industriali
Realizzazione impianti
per
risparmio energetico
con pannelli solari
omologati E.N.E.L.
10064 PINEROLO (To)
Corso Piave, 25
© (0121) O 77530
Orsello
Elmo
TECNICO RISCALDAMENTO
AUTOMATISMI CANCELLI
SERRANDE NEGOZI
Via Moffa di Lisio, 17 - PINEROLO - Tel. 0121/78377
Aiello Antonio
Gasolio riscaldamento ed autotrazione
Uff. Via Nazionale, 41 - 10069 VILLAR PEROSA (To) - Tel. 0121/51046
Dep. Corso Italia, 14 - 10069 VILLAR PEROSA (To) - Tel. 0121/514479
• OTTIMIZZAZIONE DEI RENDIMENTI ATTRAVERSO LA TERMODIAGNOSTICA
I nostri tecnici Vi aiutano a risparmiare, consumanido meglio, consigliandovi GRATUITAMENTE.
• GASOLIO RISCALDAMENTO ADDITIVATO PER ZONE FREDDE.
Acquistando, da noi, in estate, usufruirete delle condizioni migliori che la
nostra Ditta offre.
• CONDIZIONI PARTICOLARMENTE FAVOREVOLI PER;
Comunità, Enti, istituzioni.
«ì
€s
■»
>
-»
7
ry^
»
15 giugno 1984
cronaca delleValli 7
) a
k *
(
LA QUESTIONE
DI FONDO
Alla mia lettera del 25.5 intitolata
■> Chi ha paura del convitto cattivo? »
nessuno ha risposto.
0 meglio, nessuno ha fornito ai lettori di questo giornale un contributo
serio ad un dibattito sereno sui rapporti tra scuola dell’obbligo e alunni
scomodi. Nessuno, né insegnanti né
educatori, ha raccolto il mio invito a
discutere sul come lavorare insieme
per favorire l'inserimento di-r^azzi che
si trovano a Torré presso; ih'convitto
proprio per trovare queU'inserimento
sociale e quegli stimoli culturali e morali che la loro precedente esistenza
non ha loro mai concesso.
Una di queste situazioni particoiarmente gravi imi aveva stimolato a scrivere. Forse non sono stato sufficientemente chiaro e la forma retorica deli apologo non è risultata sufficientemente stimolante. Diciamo allora, per
riprendere il tema del rapporto scuolaemarginati, che un ragazzo con difficoltà di inserimento, in età già matura,
con alle spalle una frequenza scolastica scarsa e situazioni familiari gravi,
si trova finalmente inserito in una realtà 1 normale »; le sue reazioni sono
bucne anche se il suo comportamento
e" Il suo linguaggio sono evidentemente il frutto della realtà che finora ha
V esuto.
i-E scuola reagisce ai suoi atteggiarr,f-Iti solo, ed esclusivamente con
pio.vedimenti disciplinari e dimostranCic in vari modi di non saper affrontare i: problema.
Onesto comportamento non vale certo solo per un singolo caso e non solo
per gli ospiti del convitto, si tratta di
inao'eguatezza sia strutturale che psicoiocica ad affrontare situazioni più compiesse della ■■ norma ■.
Allora che fare? « Che fare » noi
evangelici che nel convitto abbiamo il
dovere di identificare un momento imporrante della vita comunitaria, « che
fa e » gli insegnanti, che invito di nuovo a mettere in discussione non il loro
nipio ma delle realtà concrete.
Che fare » quando il problema sarà l'inserimento di un numero molto
maggiore di ragazzi scomodi.
Tutte queste domande meritano un
piti ampio spettro di risposte ed una
seria riflessione, magari dalle colonne
di questa rubrica.
Se, come credo, tra i nostri lettori
molti vogliono vivere seriamente la
realtà così come è, anche quando è
scomoda, allora vorrà dire che leggeremo molti interventi e che la mia modesta provocazione sarà servita.
Assemblea che può parlare a nome
della TEV.
Paolo Cerrato, Torre Pellice
LA TEV
NON COSPIRA
Spett.le_,fledazione
Per incanco déM’Assemblea della TEV,
^mio jnalgrado, sono costretto a ris^ndereami articolo da voi pubblicato sull'Eco/Loce dell'S corr. p“
Quando un vostm redattore mi chiese
di essere ricevuto per avere delle informazioni sull’attività della TEV, ben
volentieri l'ho accolto, nella speranza
di avviare quei dialogo fraterno che da
tanti anni abbiamo auspicato. Ho quindi risposto a cuore aperto, perché non
abbiamo nulla da nascondere. Anzi, da
sempre abbiamo invitato tutti, e specialmente i Pastori, a partecipare alle
nostre riunioni. Purtroppo a nessuna
delle nostre 7fi__A.ssemhlee. una delle
quali ad Angrogna, siamo stati onorati
dalla presenza dei vostro j:edattaca.
Avevo però messo una condizione a
questa intervista e cioè che non apparissi in prima persona. E questo non
certo perché volessi nascondermi, tanto
più che chiunque mi conosce sa bene
quali siano le mie convinzioni. Ma nel
nostro Movimento non ci sono né comitati né presidenti ed è soltanto la
Ristorante
^Kpot
SPECIALITÀ’
PIEMONTESI
antiche ricette della
Tradizione Valdese
Corso Gramsci, 11
Tel. (0121 ) 91.236
TORRE PELLICE
Non entro in merito al problema
dell'^gs^sualità, che comunque continuéremoa'Urtare avanti In piena libertà e con gli strumenti di cui possiamo disporre. Ma l'articolo coinvolge
anche la mia posizione di archivista
della Tavola Valdese e sono qSndl In
dovere di alcune precisazioni.
in questo articolo, tutto Inteso a nietlare in cattiva luce Ja TEV, è affermato
che« nellé~ipnrsfrétte stanze deirarchivio valdese da qualche anno si danno
convegno gli uomini di Testimonianza
Evangelica Valdese ». A'parte 6he nell’archivio non esiste nessuna « stretta
stanza », si può ingenerare neH’opinione pubblica il sospetto che un settore
cosi delicato come il nostro archivio
sia diventato una specie di covo per
attività non precisamente chiare.
La TEV ha sempre tenuto le sue pubbliche Assemblee nelle chiese o nei locali di varie parrocchie disposte a riceverci e in questi ultimi tempi nella Casa Unionista di Torre Pellice. Nell'archivio della Tavola Valdese non ha mai
avuto luogo nessun convegno della TEV.
E’ vero ohe, per ragioni pratiche,
abbiamo qui provvisoriarnentedèfrogTo
il nostro duplicatore, che è sempre
stato largamente e ben volentieri messo a disposizione degli uffici della Tavola, del Seggio del Sinodo e di varie
commissioni. Tuttavia, se la presenza
di questo apparecchio fosse dalla Tavola giudicato ir^comoatibile con l'aiqhiente. non abbiamo nessuna difficoltà
a trasferirlo immediatamente nel nostro ufficio di via Garibaldi.
Dopo 55 anni di mini.stero. di cui 10
come archivista a^ pieno ^én^o, sono
imbarazzato a scendete in pTazza per
una polemica personale di così mode
sto contenuto intellettuale e privo di
interesse per i vostri lettori. Però ci
tengo a mantenere verso la Tavola che
mi ha affidato questo Incarico di fiducia, un rapporto di assoluta correttezza.
Rimango, come sempre nella mia vita, e per quanto la vecchiaia me lo
consente, a disposizione~ìeÌIa" Tavola
qualora intenda ancora servirsi di me,
e a disposizione del pubblico per tutte
quelle informazioni ohe fossero desiderate.
Roberto Nisbet, Torre Pellice
Sabato 16 giugno
□ INCONTRI
ECUMENICI
PINEROLO — Due importanti incontri
ecumenici sì tengono nella giornata: Il
primo sul battesimo vede impegnati ì
collettivi biblici ecumenici dalle 14.30
alle 18.30 presso il convento dei Padri
Cappuccini a San Maurizio. 11 secondo
sui matrimoni interconfessionali, si tiene presso la chiesa valdese alle ore
20.45.
Martedì 19 giugno
□ PROTESTANTI
PER LA PACE
PINEROLO — Presso I locali della
chiesa valdese in via dei Mille 1 si
tiene il secondo incontro operativo sul
« progetto cultura della pace e protestanti nel pinerolese ». L’Incontro organizzato dalla commissione pace e disarmo del 1° Distretto ha inizio alle
ore 21. Sono invitati tutti gli Interessati e le persone che hanno già partecipato al primo incontro. Si discuterà
in particolare sull’òrganizzazione del
lavoro a partire dal prossimo autunno.
Compagnia Italiana
di Assicurazioni
AGENTE GENERALE DI TORRE PELLICE
ARNALDO PROCHET
TUTTI I RAMI DI ASSICURAZIONE
Via della Repubblica, 14
Telefono (0121 ) 91820
1919
grandi cucine dai
frigoriferi
self-service
snack- bar
lavastoviglie concessionaria
lavabiancheria
s.n.c.
MARENO
PROGETTAZIONE - FORNITURA - ASSISTENZA
GRANDI IMPIANTI
PER ALBERGHI E COMUNITÀ*
bilance elettroniche
misuratori fiscali
strumenti per pesare
macchinari per l’alimentazione
Via Buniva, 31 - Tel. 0121/74435 - Pinerolo
Grande vendita al mobilificio
CfcpcilcM
(ex LIBRALON)
per cambiamento proprietario
Via Nazionale, 154 - VILLAR PEROSA - Tel. 0121/51037
Camere classiche L. 1.790.000 Porta TV L. 120.000
Soggiorni con tavolo e sedie L. 950.000 Specchi L. 28.000
Camere da ragazzi L. 420.000 Settimanali L. 140.000
Camere moderne L. 1.590.000 Mobiii letto L. 130.000
Trasporto e montaggio gratis
A CHI ACQUISTA CAMERA E SOGGIORNO REGALIAMO UN DIVANO
Non è una vendita è una stravendita. Beati i primi
Mercoledì 20 giugno
□ AMNESTY
INTERNATIONAL
TORRE PELLICE — In vista della
prossima creazione di un Gruppo di
adozione Amnesty, si terranno tre incontri, aperti a soci e amici, sui seguenti temi:
1) Adozione di prigionieri per motivi
di opinione;
2) Campagna per l'abolizione della tortura:
3) Struttura organizzativa di Amnesty
International.
Le riunioni avranno luogo presso 11
Centro d'incontro (via Repubblica 1) di
mercoledì, rispettivamente il 20, il 27
giugno e II 4 luglio, alle ore 20.30.
ERRATA CÌitmiGE
In occasione della pubblicazione del
necrologio del sig. Emilio Reynaud
siamo incorsi in un errore. La famiglia ringrazia la famiglia Gino e non
Gior come erroneamente scritto.
RINGRAZIAMENTO
« Beati i puri di cuore perché
essi vedranno Iddio »
(Matteo 5: 8)
I familiari del compianto
Francesco Cesare Massel
di anni 84
esprimono la loro profonda gratitudine
a quanti con l’aiuto, con la presenza,
le parole di conforto e in ogni altro
modo sono stati loro vicini nella dolorosa circostanza.
Chiotti di Perrero, 8 giugno 1984
Improvvisamente all’alba del 3 giugno
Mimmo Bologna
lasciava questa terra per salire alla
Luce.
La moglie Giuliana, le sorelle Franca e Angela, il fratello Gianni con le
rispettive famiglie Serra, Issati, Bologna, i cognati e nipoti, 'la suocera
Maria Luisa T^asgiialetti e figlio, i cugini e parenti tutti nella tristezza infinita della separazione ne daimo l’annuncio ma guardano con ferma fiducia
e speranza a Colui che gli ha detto :
a La mia grazia ti basta »
(2 Cor. 12: 9)
Foggia, 3 giugno 1984
AVVISI ECONOMICI
PENSIONATA evangelica affitta ammobiliata in Torino. M. Montalbauo,
C.so Dante 68, tei. 011/633728.
CEDESI avviato negozio di ferramenta
e colori in Nichelino. Telefonare
6272322.
TRASLOCHI e trasporti per qualsiasi
destinazione, preventivi a richiesta:
Sala Giulio, via Belfiore 83 - Nichelino - tei. (Oli) 6270463 - 6272322.
USSL 42 - VALLI
CHISONE - GERMANASCA
Guardia Medica :
Notturna, prefestiva, festiva: telefono 81000 (Croce Verde).
Guardia Farmaceutica :
DOMENICA 17 GIUGNO 1984
Perosa Argentina: FARMACIA CASOLATI - Via Umberto I - Tel. 81205.
Ambulanza :
Croce Verde Perosa: tei. 81.000
Croce Verde Porte: tei. 201454
USSL 44 - PINEROLESE
( Distretto di Pinerolo )
Guardia Medica :
Notturna, prefestiva, festiva: telefono 74464 (Ospedale Civile).
Ambulanza :
Croce Verde Pinerolo; 22664.
USSL 43 - VAL PELLICE
Guardia Medica :
Notturna; tei. 932433 (Ospedale Val.
dese).
Prefestìva-festiva: tei. 90884 (Ospedale Mauriziano).
Guardia Farmaceutica :
DOMENICA 17 GIUGNO 1984
Luserna S. Giovanni: FARMACIA
SAVELLONI - Via F. Blando 4 - Lu
sema Alta - Tel. 90223
Ambulanza :
Croce Rossa Torre Pellice: telefono 91.996.
8
-
8
S'iÿv
15 giugno 1984
lite'
il?
ANALISI DEL VOLONTARIATO
V T
>.-ñv'
La terza via
Discusso il fenomeno del volontariato, realtà emergente del panorama sociale italiano
Riprendiamo da « Rassegna sindacale », giornale della CGIL,
ijuesto articolo di Doriana Giudici responsabile del Dipartimento
Mercato del lavoro della CGIL e licenziata in teologia presso la
Facoltà valdese di Roma.
!^'7
ste
Si è discusso intensamente,
per tre giorni a Lucca — alla fine di aprile — del volontariato
(promotori: la Regione Toscana,
la provincia e il comune di Lucca, l’associazione « Volontariato
italiano » e alcune riviste come
« Animazione sociale » di Milano,
«Appunti di cultura e di politica » di Roma, « La ricerca sociale » di Bologna, « Prospettive
sociali e sanitarie» di Milano,
«Censis» quindicinale di note e
conunenti di Roma), una realtà
emergente nel nostro panorama
sociale e che, di armo in armo,
sta prendendo sempre più piede
in tutte le regioni italiane. Infatti una ricerca fatta dal ministero del Lavoro, in collaborazione
con il ministero deH’Intemo, ha
rilevato, attraverso una prima
indagine nazionale (definita però dal ministero stesso «di prima approssimazione perché coglie solo un campione ristretto »
— sono stati intervistati circa
7.000 gruppi locali mentre risulta che i gruppi sono più di 15
mila), che, dagli Inizi degli anni
*70 a oggi, l’universo del volontariato ha avuto incremento notevole, coinvolgendo, ormai, come
azione individuale circa un milione di persone e, come gruppo
0 organizzazione circa 600 mila.
1 gruppi, che sono stati l’ogget
to della ricerca, sono localizzati
per il 52,4% nell’Italia settentrionale (e al primo posto e’è la
Lombardia, sanità poi dal Trentino, dal Veneto e dalla Toscana).
Complessivamente, l’indagine del
ministero sottolinea che oggi in
Italia esiste, mediamente 1 volontario ogni 89 persone residenti.
Una cifra quindi non indifferente! Se inizialmente, quindi, può
sembrare un assurdo, in presen-----------------------------
• L'Eco delle Valli Valdesi ¡
Tribunale di Pinerolo N. 175.
Fteg.
Comitato di Redazione; Valdo Benecchi, Mario F. Berutti, Franco Carri,
Giorgio GardioI, Marcella Gay, Adriano Longo, Claudio H. Martelli,
Jean-Jacques Peyronel, Roberto Peyrot, Giuseppe Platone, Marco Rostan, Mirella Scorsonelli, Liliana Viglieimo.
Direttore Responsabile:
FRANCO GlAMPiCCOLI
Redazione e Amministrazione: Via
Pio V, 15 - 10125 Torino - tei. 011/
655.278.
Redazione l'Eco delle Valli Valdesi:
Via Arnaud, 23 - 10066 Torre Peliice.
Editore: AiP, Associazione Informazione Protestante - Via Pio V, 15
- 10125 Torino.
Regist'-o nazionale della Stampa n.
00961 voi. 10 foglio 481.
Abbonamenti '84: Annuo L. 21.000;
Semestrale 12.000; Estero 40.000 (posta aerea 64.000) ; Sostenitore 40.000.
Decorrenza 1° genn. e 1° luglio (semestrale) da versare esclusivamente sul c.c.p. 327106 Intestato « L’Eco
delle Valli ■ La Luce » - Casella postale- 10066 Torre Peliice.
Pubblicità: prezzo a modula (mm
49x53) L. 9.000 (oltre IVA),
inserzioni: prezzi per mm. di altezza, larghezza 1 colonna: mortuari
350 - sottoscrizioni 180.
Economici 200 3 partecipazioni personali 350 per parola, i suddetti
prezzi si intendono esclusa IVA.
Fondo di solidarietà c.c.p. 11234101
Intestato a « La Luce; fondo di solidarietà », Via Pio V. 15 • Torino.
Stampa; Cooperativa Tipografica
Subalpina - Torre Peliice (Torino)
za di una crescente drammatica
quota di disoccupati (soprattutto giovani) porsi il problema di
chi lavora gratuitamente, poi,
rifiettendo sulle caratteristiche
dell’attuale disoccupazione (spesso costituita da persone che svol.
gono lavori saltuari o da giovani che possono comunque contare ancora sulla famiglia in cui,
iavorando spesso padre e madre
si può garantire l’attesa del lavoro ecc.) si può comprendere,
anche dal fronte mercato del lavoro, il « boom » del volontariato, sebbene sia in esso rilevante
la quota di adulti che, avendo
un lavoro garantitò, vi affiancano im’attività di tipo solidaristico. Inoltre è sempre più indispensabile, oggi, anche in termini
occupazionali, riflettere sull’intreccio tra Stato, mercato e privato-sociale che segna un momento della crisi «welfare-state»,
ma anche di un suo possibile superamento. Se non è più ipotizzabile e credibile, infatti, uno
Stato che garantisca tutto e che
tuteli tutti, si apre uno spazio
per il volontariato che, collocandosi a metà, fra un’ottica strettamente privatistica dei servizi e
ima pubblica, marca, con risposte nuove, i bisogni sempre presenti nella nostra società di molteplici, adeguati, servizi sociali.
Orientamenti diversi
Un altro elemento interessante
emerso dal convegno è la presenza, proprio nei vari gruppi di
volontari, di orientamenti culturali e politici molto diversi. Vi è
anche , in questo specifico settore, uno sforzo da parte della cultura cattolica di emanciparsi dalla « vecchia e tradizionale » visione « caritativa-assistenziale »
per incamminarsi su sentieri certamente più tipici di un’impostazione protestante, in cui il rapporto «Stato-fede» (si pensi alle riflessioni di Lutero sul ruolo
dei Principi tedeschi o sui doveri del « cittadino-credente », o anche all’organizzazione sociale di
città come Zurigo all’epoca di
Zwingli o di Ginevra ai tempi di
Calvino; ma si pensi anche ad
altri teologi più recenti come
Barth, Bonhoeffer, Niemoeller)
presuppone una forte responsabilizzazione del cristiano sul
fronte sociale. Non a caso il sen.
Lipari, Ardigò e Maria Eletta
Martini, hanno teorizzato una
società civile che dialoga con le
istituzioni al fine di rinnovarle e
riformarle per i bisogni emergenti. Per questo una delle proposte del convegno riguarda le Convenzioni che occorrerebbe sperimentare come strumento di raccordo fra enti pubblici e volontariato, al fine di evitare due errori: che il volontariato diventi
un comodo sostituto dei doveri
che spettano, essenzialmente al
pubblico; che quest’ultimo deleghi proprie competenze oppure
condizioni, finalizzi, strumentaliz.
zi i gruppi di volontari a obiettivi propri.
E come si colloca il sindacato
rispetto a queste tematiche? C’è
certamente un ritardo di riflessione e di analisi; eppure i temi
della solidarietà, della responsabilità collettiva, fanno parte delle radici stesse dell’organizzazione sindacale!
Alcune prime riflessioni però
ci inducono a ritenere che il volontariato possa stimolare il nostro elefantiaco, burocratico,
spesso improduttivo, apparato
statale e locale. Può aiutare il
sindacato stesso di questi settori a individuare nuove figure
professionali, nuovi ruoli (chi assiste il tossico-dipendente, l’exdetenuto, l’handicappato, l’anziano, il bambino abbandonato ecc.,
professioni che certamente richiedono una carica ideale e una
ragione individuale specifica) ma
può portare pure a prefigurare
professionalità e specializzazioni sconosciute, spesso non garantite, né valorizzate « sul mercato » o « nel pubblico impiego ».
Non possiamo neppure nasconderci come il volontariato rappresenti un tipo di. « democrazia
dal basso », di « ribellione attiva
e produttiva », di espressione di
minoranze « responsabili » che
indicano valori profondamente
vivi nel sindacato. Occorre, ancora, sottolineare come sia possibile, attraverso il volontariato,
per i giovani senza precedenti
esperienze lavorative, acquisire
un’esperienza professionale che
potrà tornare utile aiutando innanzitutto a provare attitudini,
preferenze, disponibilità al lavoro. Infine, un dubbio legittimo:
questo « boom » del volontariato ha qualche connessione con
gii scarsi — e a volte deludenti
— risultati delle lotte sindacali
per le riforme (scuola, ospedali,
assistenza, cultura) dei primi
anni settanta? E’ cosi. Infatti
tropi>e vecchie strutture, troppe
insufficienze, sono sopravvissute.
La ricerca di servizi adeguati ha,
in parte, « rilanciato » il privato
e il volontariato, figlio forse anche di quelle delusioni, rappresenta « una terza via » per agire
e decidere responsabilmente e
collettivamente.
Doriana Giudici
L’ora del “destape”
(segue da pag 1)
alla fine del tempo concesso alla
commissione i desaparecidos accertati saranno almeno 30.000.
Sul piano dei diritti umani il governo Alfonstn fa dunque il proprio dovere molto bene.
Sul piano dei diritti sindacali
e sulla democratizzazione del sindacato il governo si scontra con
l’opposizione peronista. Nella base operaia vi è infatti molta resistenza a che uomini compromessi con la P2 come Ubaldini
e Iglesias possano rimanere al
potere nel sindacato ed è per questo che si richiede una legge di
riforma del sindacato. C’è uno
scontro in atto tra questa esigenza e la dirigenza peronista
che_ è contraria alla democratizzazione. Il governo in questa fase ha però bisogno dell’appoggio
dei sindacati alla sua politica
economica ».
he. Quanto alle chiese protestanti esse sono generalmente state
un elemento di organizzazione
della resistenza al regime militare ed oggi, specie la chiesa metodista, partecipano attivamente
al processo democratico. Stranamente un testo che qui da noi
fa problema, il BEM, è oggi
usato in Argentina tra protestanti e cattolici come una proposta
su cui lavorare insieme ».
E le chiese? Come agiscono in
questa situazione? « La Chiesa
cattolica è divisa in due. Una
parte della chiesa, quella che
aveva collaborato col regime militare, vede di cattivo occhio il
destape permesso dal governo.
Considera come attentati alla
dottrina cattolica permettere il
divorzio e discutere il problema
dell’aborto. Un’altra parte della
chiesa, quella più vicina alla base, ha sostenuto tutta la lotta ver
il ristabilimento dei diritti umani nel paese ed oggi è in prima
linea nella battaglia per la democratizzazione. Vi sono tensioni
tra questa parte e il Vaticano per
via della Questione della condanna della teologia della liberazio
La nrova cui è sottoposta la
fragile democrazia argentina è
dunque molto difficile. G’è chi sogna ancora l’ordine che regnava
nelle caserme e che è pronto ad
approfittare di ogni passo falso
del governo Alfonsìn. Per questo
nonostante i limiti dèi partito
giustizialista, si deve valutare
positivamente il recente accordo
col peronismo che ha il nre^io
di inglobare la niù consistente
opposizione nel programma di
risanamento democratico del
paese.
Le contraddizioni della politica governativa soprattutto sul
piano sociale rimangono forti e
hanno potenzialità dirompenti
per il sistema.
Una garanzia per il futuro però è data dall’esperienza non
violenta che ha diretto l’opposizione al regime durante quasi
sette anni. « L’esperienza guerrigliera appare lontana. Anche qui
si è capito che la democrazia e
la lotta democratica è la base
per una società più giusta » conclude il mio interlocutore.
Intervista a cura di
Giorgio GardioI
di tanto in tanto, per certi personaggi si muove la stampa, si muovono uomini di Stato.
Per altre decine, centinaia di migliaia di persone come te, imprigionate in tutto il mondo,
muoviti tu. Con decine, centinaia di migliaia
di persone come te in tutto il mondo.
Ritaglia e .spedisci a:
AMNESTY
INTERNATIONAL
In difesa dei Diritti delPUomo
AMNESTY INTERNA TIONA!
Se/’ ).ue Italiana 00193 ROMA. Viale Ma//ini 146
TeleKim 06/38.OS.9H - 06 38,94.03
C/C Postale 22340004
N ome _______________________________
CAP