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DELLE
■ LONGO SELMA
^ casa Valdese
lOBRE PBLLICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e tatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anso LXXXVIII - N. 15
Una copia L« 30
ABBONAMENTI
}
Eco: L. 1.200 per I’intenio
L. 1.600 per Tetterò
Eco e La Luce: L. 1.800 per Tintemo l Spedir, abb. postale - li Gruppo
L. 2.500 per Testerò | Cambio d’indiriizo Lire 40,—
TORRE PELLICE —11
Ammki. Glandi ana Torre Peilice
Aprile 1958
- C.C.P. 2-17557
UNA DOMANDA INQUIETANTE
La religione è essa una forza ?
Secondo il medico missionario Schweitzer il Cristianesimo
inganna se stesso quando si identifica con una organizzazione capace di imporsi con il potere e con il guadagno
Scrive Albert Scliweitzer; « Nella
vita spirituale della nostra epoca la
religione è una forza? » — Rispondo
a lido ed a vostro nome: u. No ». Vie
ancora religione nel mondo, vi è
molta religione nella chiesa, vi sono
molte persone pie fra noi. Il cristianesimo può ancora mostrare opere
carità ed opere sociali di cui può
^;^^ere orgoglioso. Esiste un desiderio
-religione fra molti di coloro che
alle chiese.
m/a appartengono piu
òuiio felice di ammetterlo. Eppure
dobbiamo confermare il fatto che la
religione non è una forza. La prova?
La "uerral ».
Sono parole gravi che vengoiio
dii una ijersona dalla niente analitica abituata ad affrontare lino alle
e»lreme conseguenze le sue analisi.
Si (lice che il Cristianesimo è la religione per eccellenza deiraniore. Ma
Fatuore non può essere un termine
astratto, un concetto da speculazione lilosoiica o teologica. L’amore non
{>uò rimanere solo. Se rimane solo
uuiridisce e muore. L’amore ha bi,
alla. Si ama qualcosa o qualcuno.
Se dunque il Cristianesimo e la religione dell’amore, bisogna che là do
ve esso è proclamato vi siano delle
creature che si amino, altrimenti
non c'è Cristianesimo. Vi è appunto
una religione che non è una forza ma
e forte debolezza » perchè pella sua
loiza non è capace, in coloro che si
chiamano cristiani, di vincere quell’altra forza che si contrappone all'aiiiore. Senza drammatizzare posfiumo chiamarla la « resistenza al^iamore » come in altro campo possiamo chiamare la irreligiosità la
( resistenza allo Spirito ». L’amore
¡solo è forza operante perchè è l’esenza stessa del Cristianesimo su un
erreno attivo. Cosi come lo Spirito
Santo è la sola forza operante in seno alla Chiesa Cristiana. Mancando
'(juesti due elementi è naturale che
il Cristianesimo perda la sua forza
di op|}Osizione al male e non sia in
grado di scongiurare quella che è
la estrema conseguenza della man
canza di amore: La guerra.
’’ Per giustificare il fatto che riesce così difficilmente ad affermare i
suoi valori etici e spirituali, il cristianesimo di oggi inganna se stesso con l'illusione di operare per rendere. la posizione della chiesa ogni
unno più salda. Si sta adeguando
allo spirito dell’epoca adottando
uno spirito di morulanità moderna.
Come altre collettività, si adopera
per sostenere, con una organizzazione sempre più forte e. più uniforme,
le sue pretese di essere una istituzione giustificata dalla storia e da
successo pratico. Ma proprio ne a
misura in cui guadagna in potere
esteriore perde in potere spirituale ”. Così scrive ancora Schweitzer.
E quante immagini del Vangelo
richiamano alla memoria queste
parole! L’immagine del bambino al
quale i discepoli dovevano adeguarsi per entrare nel Regno dei Cieli.
L’immagine di chi « perde la sua
vita per guadagnare tutto il mondo » o di colui il quale « non rinunzi a se stesso ». L’immagine vigorosa dell’Apostolo Paolo quando
scrive ai Corinzi che « Dio ha scelto le cose umili per svergognare le
forti »,
Quando si parla di Cristianesimo
in termine generale e di guerra
ognuno di noi non si sente particolarmente impegnato. Sono cose che
riguardano le grandi organizzazioni e gli uomini di Stato. Noi apparteniamo alla nostra Comunità e la
guerra la subiamo. E’ proprio vero
che è così? Occorre ricordare qui
le parole di Giacomo al capitolo
([uarlo della sua Epistola? E quelle
(Il Giovanni nellq^ ;^t.e8so capitolo
(juarto della sua jitìhia Epistola?
K Dio è amore » esclama Giovanni,
ma aggiunge « In questo si è manifestato l’amore di Dio, che Egli ha
mandato nel mondo il Suo Unigenito Figliuolo ». Ecco un amore attivo fino al Sacrificio. Che cosa ha
fatto (questo Figliuolo? E’ forse venuto a combattere con la spada i
nemici di Dio? A sterminarli col
soffio della sua potenza? Ricordiamoci quello, che--scrive. l’Apostolo
agli E-iesiiu: « ...Eravamo per natura figliuoli d’ira come gli altri...
senza Cristo... senza Dio nel mondo... ». Per questi Gesù ha dato la
vita. E’ guardando a Lui ed al Suo
amore operante che il Cristianesimo può diventare una forza, non
mia forza umilia, ma la forza di
Dio nel mondo.
” Quello di cui ha bisogno il Cristianesimo è di essere riempito, fino a traboccare dello Spirito di Gesù, ed in virtù di ciò, di spiritualizzarsi in una vivente religione di
interiorità e di amore, quale lo scopo che gli è prefisso dovrebbe renderla. Solo in tal modo può divenire
il lievito della vita spirituale dell’umanità. Quello che si è fatto passare per Cristianesimo in questi diciannove secoli è soltanto un inizio,
colmo di debolezze e di errori, e
non un cristianesimo maturo originato dallo spirito di Gesù », — Così ancora Schweitzer, ed in un’altro
libro specifica; « Il rinnovamentf
del cristianesimo, che deve venire,
rappresenterà un ritorno aUa immediatezza e all’intensità della fede
del primo Cristianesimo. Senza dubbio, una reintegrazione della fede
primitiva cristiana come tale è impossibile perchè era espressa in concezioni condizionate dal tempo alle
quali non è possibile ritornare. Ma
possiamo pur sempre far nostra la
loro e.ssenza spirituale. Questo possiamo fare a misura che, non senza
fatica, acquistiamo una viva fede
nel Regno del Signore ed in esso
riconosciamo la nostra vera natura
di uomini redenti in Cristo ».
Arnaldo Bensì
Se sono un essere che pensa, devo
considerare la vita altrui con lo stesso rispetto con cui considero la mia.
Saprò infatti che quella anela alla completezza e allo sviluppo tanto profondamente quanto anelo io. Perciò vedo
che è male ciò che annienta, ostacola
ed ostruisce la vita.
A. Schweitzer
La visita del Vescovo Metodista Sante U. Barbieri alle
Valli, come uno (¡pi sei Presidenti del Consiglio Ecumenico delle ChiènB, è stata'
breve ma ha lasciato un ricordo grato e hMieflco. A
quanti non hanpo avuto la
gioia di vederlo e (li udirlo
presentiamo la sua fotografia con alcuni dati? biografici
interessanti. ,
Il vescovo Dr. Sante U. Barbieri è personalità di primis- .
simo piano non solo nel me- , iodismo mondiale, ma anche
nel mondo ecumenico. Come
Presidente del Consiglio egli
ha visitato chiese di varie
parti del mondo e particolarmente le Missioni del Mozambico e nell’Airica Orientale Portoghese predicando
a -vaste congregaziooi di bianchi e di indigeni, pretore di
grande forza e di "Vasta cultura, il vescovo Barbieri è
anche poeta e narratore. Ha
pubblicato oltre venti volumi
in cui ai commentari biblici
ed ai racconti religiosi si alternano i volumi m poesie e
drammi.
In ocMjasione di uña breve
fermata a Pmerolo, nel suo
viaggio alle Valli, fgli ha risposto volentieri ad alcune domande
che gli abbiamo fatto per i lettori
del giornale.
—Il suo nome è italiano: si può sapere dov’è nato?
Sono nato, nellampvmcia di Vicenza, a cíiíiiüé 'gfmìP^Ì sono trasferito
in Svizzera insieme con i genitori, a
nove in Germania ed a undici nel Brasile, dove ho conosciuto rEvangelo.
Ho fatto studi Swuiiuiwi c univcresr
tari negli Stati Uniti e nel 1923 sono
stato consacrato pastore della Chiesa
Metodista. Nel 1925 sono stato eletto
Sovrintendente generale delle* chiese
metodiste dell'Argentina, delTUruguay
e della Bolivia, che conosco per aver
vi fatto un lungo soggiorno e molte
visite.
— Ha conosciuto le chiese Valdesi prima di venire alle Valli?
Sono stato per vari anni professore
e Decano della Facoltà di Teologia
di Buenos-Ayres dove ho conosciuto
diversi insegnante e studenti Valdesi.
Ho avuto il privilegio di visitare varie
volte tutte le ' .......... ~
de la PÌatar7-Nèl 1951 mi sonò récáto
ad Agape, ora ho visitato alcune chiese evangeliche d’Italia e darò un corso di lezioni sul metodismo alla Pacoiia valdese di Teologia a Roma,
oltre ad una pubblica conferenza nell’Aula magna.
— Vuol darci alcune notizie sul Pro
testantesimo nell’America del
Sud?
La storia del Protestantesimo in
quei paesi è relativamente recente.
Durante il dominio coloniale la pratica della religione protestante non
era permessa. In Argentina il primo
Pastore giunse nel 1818 vendendo delle Bibbie, ma senza predicare; sembra che la prima prefficazione evangelica sia stata fatta da im metodista
sccBzese nel 1867. Si può dire « grosso
modo » che c’è un mezzo milione di
protestanti in Argentina su 20 milioni
di abitanti.
Nel Brasile il Protestantesimo è in
forte sviluppo; le grandi chiese sono
quelle Luterane, Battiste e Presbiteriane. Nel Cile l’elemento più numeToso e autonomo è quello Pentecostale': su 5-6 milioni di Cileni vi sono
600.000 Pentecostali. Il campo di lavoro è immenso; la chiesa romana stessa riconosce la scarsezza del clero per
raggiungere le grandi masse che sfuggono a qualsiasi azione e(5clesiastica
vera e propria. Si può dire che vi
siano attualmente da 5 a 7 milioni
di Protestanti nelTAmerica Latina su
una popolazione da 160 a 170 milioni.
— La situazione delle Chiese protestanti in Colombia si può dire
migliorata?
Attualmente è ancora assai (Rinfusa; il Governo attuale sembra aver
fatto qualcosa per migliorarla, ma
T’atteggiamento del clero cattolico e
di molte autorità civili è rimasto lo
stesso. L’intolleranza e la persecuzione
non sono scomparse proprio perchè la
Chiesa ufficiale non può ammettere
la presenza di minoranze religiose che
operino in piena libertà. Nella storia
del Protestantesimo in Colombia, si
deve riconoscere che le Chiese Presbiteriane hanno fatto un ottimo lavoro. ............. „ ,
La conversazione e -stat»ipiacevole
ed interessante, alla presenza di alcuni amici pinerolesi e di un Pastore
Tedesco della "Westfalia. Abbiamo poi
qUeura UU1I4J ii vcsuuvu Barbieri a S.
Germano Chisone, sempre accompagnato dal Rev. R. Kissack.
Dalle Valli inviamo a questo nostro
valoroso fratello in fede che ci ha recato l’apprezzato suo messaggio un
cordiale saluto e l’augurio di un soggiorno in Italia utile e benedetto per
molti. red.
UN COMUNICATO DALLA SVIZZERA
Trasmittente evangelica internazionale
Il progetto è alio studio e, se potrà essere attuato, sarà utile alla causa evangelica
Un centinaio di giornali politici e
religiosi hanno pubblicato delle informazioni riguardo al progetto di una
Trasmittente Protestante Internazionale (EPI) in Svizzera.
In vista della realizzazione di questo progetto, è stato creato a Berna
un Comitato d’iniziativa e di Studio.
Esso è composto (ii personalità appartenenti alla Chiesa nazionale e
alle Chiese evangeliche libere della
Svizzera francese e tedesca. L’Asso
dazione delTEPI è stata costituita il
20 marzo 1958.
In forza della sua vocazione, la
Chiesa ha il dovere di proclamare
TEvangelo a ogni creatura, nel mondo intero. Può forse rimanere indif
ferente ai mezzi che la tecnica moderna inette a sua disposizione : stampa, film, radio, televisione ecc...?
45 trasmittenti evangeliche funzio
nano nel mondo, ma nessuna in Europa! Per ovviare a questa lacuna è
stato lanciato il progetto delTEPI.
Qualche stazione di Stato (Xincede, è
vero, alle Chiese la possibilità di diffondere il loro messaggio, tuttavia in
modo limitato e, in certi paesi, nessim culto evangdico viene diffuso.
Sono stati stabiliti come segue i
principi fondamentali della trasmittente :
1 ) La stazione radio avrà per iscopo
la proclamazione dtìl’Evangelo di Ge
sù Cristo. Sarà sostenuta da una associazione di cristiani, i quali confessano il Nostro Signore Gesù Cristo
come Dio e Salvatore e riconoscono
la Bibbia come autorità suprema in
materia di fede e di condotta.
2) Indipendente da ogni denominazione cd organizzazione ecclesiastica, tale stazione metterà la propria
antenna a disposizione tanto delle
chiese e delle comunità evangeliche
di Svizzera e dell’estero, quanto de)
movimenti cristiani consacrati a una
opera particolare. Essa veglierà a che
le trasmisisioni proposte siano in accordo coi principi e i regolamenti della stazione. Questa trasmittente non
nuocerà nè alla pape confessionale,
nè alla indipendenza politica della
Svizzera, nè alla sua neutralità. La
trasmittente non avrà alcun carattere di lucro- Sono in fonnazione i co
mitati per il piano di finanziamento
c per lo stabilimento dei programmi
religiosi, culturali ed educativi. In
virtù del proprio carattere internazionale, la stazione radio diffonderà
cgni giorno dei programmi in diverse
lingue. Si veglierà, per quanto sia
possibile, a non disturbare le altre
trasmissioni religiose che mirano allo stes,so scopo e che sono diffusé da
stazioni statali o da stazioni commerciali private. Questa trasmittente potrà avere un raggio d’azione di 3005
Km. compresi tra l’Europa, l’Asia e
l’Africa. In questa regione del globo,
vivono circa 550.000.000 di abitanti e
vi sono 90 milioni di appare<M:hi radio.
E’ stato aperto un conto di assegni
postali : No III 16644, EPI, Berna.
Questo progetto è già stato approvato da numerose personalità religiose
e civili di Svizzeora e di altrove.
Tutti i cristiani, che desiderano
questa trasmittente evangeli(a,, euro
pea, intemazionale in Svizzera, scrivano subito per manifestare la loro
adesione e il loro appoggio, senz’altro
impegno da parte loro. Una documentazione è a disposizione di coloro
che ne fanno richiesta a: EPI, Casella Postale 392, Berna 2, Transit, Svizzera.
Comitato Stampa EPI
II Comitato Stampa EPI è formato
dai Pastori Paul Wieser (Zurigo), J.
M, Cbappuis (Ginevra) .e Hermann
A. Parli (Lugano).
L’iniziativa - di una trasmittente
Protestante InternazionMe, a parer
nostro, è ottima e merita d’esser sostenuta con l’aiuto materiale e con la
preghiera.
I lettori del giornale manifestino la
loro approvazione scrivendo all’apposito Comitato. red.
2
a —
L'ECO DEUM WÉUA VALDESI
In tema di contribuzioni
Nella relazione de\la piccola Chiesa di Oerignola (anno 1927-28), leggiamo:
« ...La congregazione ha sofferto assai della crisi agricola e attraversato
dei periodi molto penosi. Ma lo spirito
di solidarietà cristiana che ha animato i fratelli è stato ammirevole. E, pure a costo di sacrifici, ognuno ha versato la sua contriburione per la Chiesa ».
E negli anni seguenti:
« E’ questa una Chiesa composta dì
poveri agricoltori, ricchi nella fede in
Cristo Salvatore ». .
Si parla ora molto di «crisi» economiche, e indubbiamente il nostro
dopoguerra ha conosciuto periodi molto difficili. E volentieri queste « crisi» servono di pretesto per non aumentare le nostre contribuzioni.
Ma noi vediamo dalla relazione surriferita, che di «crisi» ce ne sono
sempre state (sia pure con le debite
proporzioni) e vediamo anche l’esempio di una piccola comunità composta da poveri apicoltori, che malgrado ima forte crisi agricola, a costo di
sacrifici, ha versato la sua contribuzione per la Chiesa. Perchè?
Perchè questi poveri agricoltori erano «ricchi nella lede in Cristo Sal^'ato^e ».
Ecco, forse molto spesso la « crisi »,
più che nelle nostre condizioni materiali. sta proprio nella nostra vita spirituale. Chi è « ricco nella fede in Cristo Slavatore» troverà sempre il modo, anche a costo di duri sacrifìci, di
dare la .sua offerta al Signore.
Ed infatti, in altre relazioni noi leggiamo esempi commoventi di spirito
di sacrificio.
Cito dalla relazione della Chiesa di
Mantova del 1889-90:
«Un fratello, per dare cinque centesimi al suo collettore, vende la carne che riceve nel Ricovero di Mendicità... Una sorella, guadagnando 50
centesimi al giorno, seppe, a forza di
economie prelevare sulla sua più modesta paga alcuni centesimi per l’opera del Signore».
Quali sacrifìci sappiamo fare noi,
per l’opera del Signore? Porse ci limitiamo a dare il superfluo, quando c’è,
e se no, ci ritiriamo dietro il paravento della «criifi.„»
Porse abbiamo dimenticato le parole dell’apostolo Paolo, quando, nella
sua 2^ Epistola ai Corinzi, al cap. 8,
parlando della generosità delle chiese,
della Macedonia, che hanno dato « al
di là del poter loro », aggiunge : « ma
prima si sono dati loro stessi al Signore ».
Ecco il segreto della vera liberalità.
Selma Longo
1 / "I:-- -
Povera montagna!
Presso ad ogni villaggio, non quella del comune;
v'era una scuoleRa; piccola, bianca, netta. ed ora è vuotai e sola' per mancanza'd'acume.
Occhieggiava, tra il verde. Le scuolette ben caldé.
con le sue fìnestrine... a portata di mano.
ora, il sentier si perde parean tener salde.
rivolto ad altre, chine. il legame più Rimano.
Tra la reietta gente. Ma, ora, abbandonate
sì sola e abbandonata. sembrano protjpstare.
una fervida mente. — piccole scuole amate —L:
di cultura dotata. per le corse affannose
aveva dato il via che i bimbi devon fare.
alle scuolette alpestri. C'è la scuola del centro.
come ad opera' pia. ed è assai lontana;
Quanto bene hanno fatto ! per andare là dentro
quale luce diffusa. è tutta una scalmana.
con quello studio in atto E le mamme in pensiero.
presso alla casa chiusa ! guardano il cielo scuro.
O voi, della montagna, la neve sul s^tiero.
oasi di cultura così lungo e insìcuro.
per quei ch'ora si lagna r
che la vita è si dura ! A voi, scuolette semplici,
Eravate un asilo. io porgo il mio saluto.
un luogo di ritrovo; un tenuissimo filo che univa tutti loro. Era la loro scuola. A chi dobbiamo, supplici, chieder, per voi, aiuto? A.B..T.
DUE LETTORIICI SCRIVONO
sullo spopolamento montano
Nelle due lettere che pubblichiamo il problema delle nostre comu-.
uità di montagna è considerato con
interesse pratico e con proposte di
azione immediate che additiamo alla Pro Valli. red.
Caro Direttore,
Mi son molto rallegrato in questi
ultimi tempi leggendo vari articoli
sull’Eco delle Valli che riguardano
lo spopolamento. Non che gioisca
del fenomeno il quale non riguarda soltanto le Valli e neppure soltanto l’Italia; lo spopolamento dei
monti è fenomeno generale dovuto
alla difficoltà della vita lontano dai
centri ed alla maggior facilità di
guadagnarsi il pane altrove. Ma mi
son rallegrato perchè questo male
•gravissimo per le Valli è finalmente
sentito, lamentato da molti.
Devo quindi trarre la logica conseguenza che i Valdesi sono oramai
disposti ad agire. Dico Valdesi, amici dei Valdesi, alle Valli, in Italia
ed all’estero. Le parole sono belle
.Ita non bastano, bisogna agire. Per
facilitare la vita ai nostri montanari
e valligiani, per dar loro la possibilità di aver un più alto tenore di
Latte ni/vei'o r.ibo solido?
Nella Comxmità di X... si consacrava una sera alla settimana allo studio collettivo di problemi religiosi. I
fratelli proponevano i problemi che
venivano discussi liberamente da tutti i presenti.
Una sera era stato proposto un argomento non facile. Dopo che il Pastore lo aveva introdotto, vari fratelli
avevano esposto il loro parere: ma
non si vedeva ancora una soluzione
soddisfacente. •
Ad un tiatto si alzò uno degli assidui frequentatori, il quale — pur facendo parte di un altro gruppo di
evangelici, partecipava spesso alle
nostre adunanze. Egli disse : « In una
riunione di studio del Vangelo abbiamo affrontato questo problema ed
abbiamo trovato un valido aiuto nel
Commentario delle lettere ai Corinzi
La Parola della vita
Risuscitato
secondo le Scritture
I Cor. 15 V. 3-5
cn
In questi versetti Paolo cita un antico « credo » della chiesa
stiana dell'età apostolica, un riassunto cioè della fede da esse professata. Essa si riassume essenzialmente in queste due espressioni : Gesù
è morto per i nostri peccati, è risuscitato. Ma questi due avvenimenti si
sono realizzati entrambi secondo le Scritture. Questi fatti non si sono verificati in modo inatteso, imprevisto, ma erano parte necessaria della
rivelazione di Dio.
Non sono numerosi nella Sacra Scrittura i passi che annunziano in
modo esplicito la risurrezione del Signore, ma è tutta fa Bibbia che ci
parla della vittoria di Dio al mattino di Pasqua ; tutto quanto essa ci
dice di Lui rende non solo chiaro, ma inevitabile la risurrezione di Gesù
perchè Dio non può essere vinto, nè può rimanere sconfìtto.
La vittoria di Dio è secondo le Scritture perchè è in primo luogo
una vittoria sulla morte. Egli è il Dio della vita. Egli ha creato dal nulla
e nel nulla ogni creatura ed ha disseminata la sua creazione a testimonianza di questa sua volontà di amore e di vita. Perciò la sua vittoria
è stata una vittoria senza combattimento, senza lotta sulla morte, è stata
la sovrana promessa di una nuova creazione, è stata la libera manifestazione della sua vita che-nessuna potenza contraria può imbrigliare.
La vittoria di Dio è secondo le Scritture perchè è anche in secondo
luogo una vittoria sul mondo, perchè Dio è amore. L'ingiustizia e la
malvagità del secolo presente, che hanno avuto la loro più brutale
espressione nella condanna di Gesù, simbolo di tutti i crimini e di tutte
le violenze commesse nella tragica storia umana sono state da Lui sconfìtte. E sono state sconfìtte non con un atto di vendetta come solo sa concepire le sue vittorie il mondo, ma con un atto di amore facendo di
quella vittima la promessa ed il pegno di una umanità nuova.
La vittoria di Dio è secondo le Scritture perchè è infine la vittoria
sul peccato, e Dio è un Dio di grazia. Al mistero di rivolta e di^ sofferenza, di solitudine e di paura che è la volontà peccaminosa dell'uomo.
Dio ha risposto con la sua grazia e non con la sua condanna. Egli non
si è lasciato turbare dalla volontà umana e dai suoi sistemi, ma ha risposto come Dio sa rispondere con la libertà infinita della speranza.
Cristo è risorto secondo le Scritture perchè Dio non poteva essere vinto
dalla morte, dal mondo, dal peccato. Egli è il Dio della vita, dell amore.
della grazia.
g. t.
del Prof. Y... il quale-esamina ampiamente il problema.
Con semplicità e chiarezza egli riferì poi la trattazione del Commentario che poneva il problema nella sua
giusta luce. ’
Il Pastore non pptè fare a meno di
rallegrarsi con quel fratello ammirando la precisione della sua esposizione : poi chiese a tutti i presenti se
avessero mai letto’^quel Commentario.
La risposta fu nativa.
Dobbiamo confessare die oggi lo
studio approfondito della Parola di
Dio è meno praticato che nel passato.
Eppure vi sono aiuti sempre più numerosi per lo studio dei vari libri della Bibbia e specialmente del Nuovo
Testamento. Vi sono — in italiano o
in francese — numerosi commenti
dei vari libri del Vangelo, in cui vengono chiariti — versetto per versetto — tutti i libri, con speciale riferimento ai paragrafi più difficili. Ci
consta anche che, prossimamente,
uscirà anche una «edizione del N. Testamento corredata di abbondanti note spiegative che aiuteranno i lettori
a ben comprendere anche le cose più
ardue. '
Forse non tutti i fedeli hanno compreso che la vita cristiana è un continuo divenire e non un punto fermo.
Quando uno è giunto — per grazia
di Dio — a poter dire: « Io credo »,
non deve pensare che tutto sia fatto
nella sua vita spirituale e ch’egli non
abbia che da rimanere fermo e passivo su quel risultato importantissimo.
La vita religiosa non deve fermarsi
mai: deve continuare a progredire in
conoscenza ed in esperienza.
San Paolo ha dovuto riprendere, a
questo proposito, i fedeli delle prime
Chiese cristiane, non esitando — per
stimolarli — ad adoperare anche la
ironia e l’umiliazione.
Voi credete di essere già giunti alla
mèta, scriverà egli ai fedeli di Corinto. Perchè avete creduto, voi siete
convinti di sapere ogni cosa, e di non
aver più bisogno d’imparare. Voi pretendete perfino di conoscere le cose
di Dio meglio di chi vi ha fatto conoscere la verità rivelata e vi ha condotti alla fede.
In verità mi fate pensare a dei bambini ai quali è stato dato del latte perchè quello era il solo cibo che potessero sopportare, f che hanno l’illusione di non aver bisogno d’altro. Il latte
va bene per dei, pargoli, ma voi non
dovete rimanere dei bambini, ma dovete crescere ed i imparare a nutrirvi,
a poco a poco, di cibo solido, più
adatto per il vostro sviluppo. Quando
sarete più sviluppati, siate certi che
saprò darvi un cibo più sostanzioso.
Con questo l’Apostolo ci dice che
colui che ha creduto in Cristo Salva
tore non deve fermarsi come se tutto
fosse terminato nella sua vita spirituale: ma deve sperimentare le realtà
benedette ch’egli ha conosciute per
grazia di Dio e deve cercare di conoscere sempre meglio la verità rivelata
progredendo sulla via della conoscenza e della santificazione che lo innalzerà, a poco a poco, di gloria in gloria, sempre più in alto.
Lo sviluppo dell’uomo spirituale è
altrettanto necessario quanto lo svi-,
luppo dell’uomo fisico.
Esso presuppone lo studio della
verità rivelata fatto con l’aiùto indispensabile dello Spirito Santo. Presuppone lo sforzo quotidiano ed umile del credente per capire sempre meglio la rivelazione e la volontà continua di vivere quella verità nella vita quotidiana.
La conoscenza sempre più profonda è indispensabile per poter resistere
alle insidie delle mille filosofie e teosofie che cercano di sostituire alla rivelazione divina le umane intuizioni.
Le Comunità dove abbondano i
bambini spirituali incapaci di nutrirsi da sè e desiderosi di ricevere solo
latte, non possono avere vita intensa
e capace di agire nell’ambiente esterno. Occorrono molti adulti nelle Comunità perch’esse possano adempiere
alla missione che il Signore ha loro
affidata.
In una Comunità con là quale siamo venuti ripetutamente in contatto,
un buòn numero di fratelli — seguendo il consiglio del Pastore — tiene un quaderno nel quale ognuno segna regolarmente, cOn órdine, tutto
ciò che lo colpisce nella lettura quotidiana del Vangelo.
Le prime pagine del quaderno contengono le citazioni più importanti:
Gesù come figlio di Dio: Gesù come
Salvatore o come Signore e re, o come vittima o come intercessore ecc.
A capo delle varie pagine del quaderno appaiono titoli come per esempio: Ispirazione delle S. Scritture —
Attributi di Dio — Conversione —
Santificazione — e sotto al titolo sono segnate in bell’ordine le citazioni
bibliche più notevoli. Ci sono anche
titoli negativi con le citazioni bibliche
che contrastano alle dottrine errate.
Ci fu detto che questo sistema era
stato molto utile per portare quei fratelli ad un grado elevato di conoscenze religiose e ad una notevole capacità di discussione religiosa.
L’importante è che nessuno coltivi
l’illusione che il credente non abbia
il dovere di progredire nella sua vita
religiosa.
Ai credenti occorre non soltanto
latte; ma anche cibo solido dottrinale, intellettuale e morale, per poter
crescere in statura. Paolo Bosio.
vita, altrimenti le parole sono vuote
di senso. La Pro Valli fa quello che
può e colle sue limitate possibilità
economiche fa molto. La sua funzione è di consigliare e di informare
e lo fa egregiamente. Ora bisogna
fare un altro passo innanzi. Propongo quindi che in occasione del
prossimo Sinodo, in data precisa
che sarà ulteriormente indicata dai
no: tri periodici, convengano a Taire ì ellice le persone interessate al
problema. Non solo per discutere e
fare accademia, ma convengano le
persone disposte a sottoscrivere una
o più azioni di centomila lire di
una costituenda società che lavorerà a fianco della Pro Valli, attiianlo quello che non si può senza adeguati mezzi finanziari. Per quella
domata sarebbe presentato un progetto di società, discusso ed approvato. Intanto le adesioni, almeno
i principio che per il momento
non impongono che moralmente lo
sborso del denaro, saranno ricevute
con gratitudine dal sottoscritto
(Viale Franscini 11, Lugano SVIZZERA), dall’Ing. Cesare Piccoli,
Via Cadamosto 4, Milano, e dalla
Pro Valli.
Attività futura? Non mancherà,
ma dovrà esser seriamente vagliata
dagli organi direttivi della società.
Potenziamento della villeggiatura
alle Valli, incoraggiamento alla vita cooperativa.,,, importante è organizzarsi ed incominciare ad agire.
Con criteri commerciali e non di
beneficenza che rimane attribuzione delle Comunità. Ma con criteri
commerciali sani, prudenti, che escludano però in modo assoluto la
speculazione. Ma di questo ne discuteremo forse ancora sui nostri
giornali, e sopratutto alla riunione
che non dubito, al prossimo Sino
do, sarà numerosa.
Gumo Rivolli
Rendiamo alle Valli
i loro figli !
Signor Direttore,
Leggiamo sempre con vivo interesse gli articoli che riguardano lo
spopolamento e l’eventuale ripopolamento delle Valli. Buona ci sembra la proposta suggerita dal sig.
(Atrio Pons, cioè quella di richiamare alle Valli quei membri isolati
che, privi di assistenza spirituale,
vivono qua e là come pesci fuor
d’acqua. Pensiamo che una tale immigrazione, che sarebbe poi un
rimpatrio, ridarebbe alle Valli i
Valdesi di sangue, di fede, e di nome.
Per questo ci domandiamo; perchè la Pro-Valli non fa un inchiesta
Ira le varie famiglie di isolati o non
isolati, ma comunque fuori delle
Valli, per sapere quali siano disposte a trasferirsi e conoscere se le attività dei singoli corrispondono alle
richieste dell’ambiente? Oppure, e
la cosa ci sembra più sbrigativa e
meno costosa, non potrebbe ’’L’Eco”
allegare al giornale un foglio informativo, o qualcosa del genere, da
compilarsi da parte degli interessati? E et sia permessa ancora una
domanda; per trattenere .sul posto
i Valdesi residenti, per attirare rpielli lontani, per far si che le Valli re.stino ai Valdesi, perchè non si fanno costruire anche alle Valli, come
in tante altre parti, delle case a riscatto esclusivamente per i Valdesi?
Oppure offrir loro (¡nedle che. ogni
tanto vengono messe in vendita a
condizioni rateali in modo che siano acces.sibili a tutti? Non vorremmo con questo sembrare troppo esigenti, ma crediamo che Taiuto dovrebbe venire in gran parte dai Valde.si stes.si lì residenti, i (¡indi, meglio di ogni altro, sanno le condizioni e le necessità del loro proprio
ambiente.
Una famiglia valdese isolala
COMUNICA TO
Alcune copie dell’opuscolo' « Ma il
Vangelo non dice così » Xl.a edizione,
sono risultate scompaginate. Preghiamo quelli che ne avessero ricevute, di rinviarle alla Libreria Claudiana, che provvederà a sostituirle.
i
3
L’ECO DELLE TàLU VALDESI
— 3
NELLE ISOLE. DEt PACIFICO
r-;
L’opera missionaria a Tahiti
k
La Società delle Missioni di Londra fondata nel 1795 scelse come
primo campo di missione FOceania
che era stata resa famosa dal resoconto dei viaggi di Cook.
Il 6 marzo del 1797 il « Duff » vascello appartenente alla Missione di
Londra gettava l’ancora di fronte alia punta Venere, quello stesso promontorio da cui Cook aveva fatto le
sue celebri osservazioni sul paesaggio di Venere davanti al sole, e calava a terra diciotto missionari. Di
questi quattro erano pastori, gli altri erano dei rappresentanti di quasi
tilt te le professioni e mestieri : medici, falegnami, tessitori, muratori,
fabbri. Questo avveniva dopo dueceiitosette giorni di navigazione!
Gli inizi eroici di questa missione
sembravano dover rimanere infruttuosi ed infatti, durante lunghi anni, bencliè i missionari fossero stati
accolti con simpatia, lavorarono senza alcun risultato visibile. Le guerre, molto frequenti tra le popolazioni delle due penisole che formano
l’isola di Talliti, minacciavano la loro vita ed alcuni furono costretti a
lasciare Fisola. Nel 1809 la Missione
era costretta a scrivere ai pochi clic
ancora rimanevano: « Abbandonate,
rientrate in patria, state rincorrendo una chimera ». Tutti partono e
si ritirano in Australia, uno solo rimane; è un muratore, iVott è il suo
nome. Egli sarà il primo testimone
della vittoria preparata da tante preglii( re e dalle lagrime che i missionari avevano versato nelFabbandonare la terra che li aveva sì ricevuti
ospitalmente, ma che noii aveva accolto il loro messaggio.
Nel 1813 la partita era vinta e Fostitiato muratore raccoglieva i frutti
della sua testimonianza come di quella dei compagni: il re Pomarè II si
convertiva al Gristianesimo. Nel 1815
il gran sacerdote del niaraé (altare
pagano) di Papétoai si convertiva egli pure facendo una pubblica confessione della sua fede. Qualche giorno |>iìi tardi egli compiva un atto
desiiìiato a suscitare un grande scalpore : egli con un coraggio degno di
not; bruciò sulla pubblica piazza,
su un rogo che aveva egli stesso preparato, gli idoli di cui avèva la custodia. Quattro anni più tardi il re
ricet ette il battesimo e diede al suo
popolo una nuova legislazione basata sui precetti del Cristianesimo. Da
allora la popolazione evangelica dell’isola è notevolmente aumentata e
conta oggi 38.000 anime di fronte a
15.000 della Chiesa cattolica; 4.000
Talli tiani sono membri di varie sette e circa 6.000 (colonia cinese) si
dicono senza alcuna religione.
Comunque durante eirca un mezzo secolo dalla conversione di Pomaré la vita di questa prima comunità
doveva essere profondamente scossa
da intrighi politici e sociali molto
complessi.
Le rivalità politiche tra Francia
ed Inghilterra turbarono altresì l’equilibrio e la definitiva annessione
dell’isola alla Francia fece sì che i
pochi missionari che vi erano tornati venissero richiamali in qualche altra colonia inglese.
La chiesa Tahitiana non perse la
sua fede ma rimase salda e chiese a
Napoleone HI® l’invio di pastori
francesi che sostituissero gli Inglesi
nella direzione delle comunità rima■ste senza guida.
Finalmente nel 1863 Thomas Arbou-set, uno dei tre fondatori della
Missione del Lessouto arrivava a
Talliti, mandatovi dalla Società dèlie Missioni Evangeliche di Parigi.
Da allora una nuova èra si è iniziala: i missionari francesi hanno
subito provveduto all’istruzione di
evangelisti che, su modeste imbarcazioni a remi, hanno sfidato il mare
per correre ad annunziare l’Evangelo alle isole vicine (qualche migliaio
di kilometril). ^
Siamo lieti di dire che lina nos*;^,?Ì
missionaria, la signorina V. Spelta
giunse a Tahiti nd 1916 e ne partì
definitivamente nel 1956, dopo 40
anni di attività. Trascorse i sette
primi anni nella scuola maschile-di
Papeete e terminò il suo ministero
a Uturoa nell’isola di Raiatea.
E quest’opera continua tutt’ora:
bisogna formare dei nuovi pastori
che possano dirigere le nuove Chiese che si vanno formando. E questa
è una cosa molto costosa che richiede il nostro contributo. Quando noi
ci saremo ripetuti « Guai a me se
non evangelizzo! » e ne avremo capito appieno il significato, allora daremo il nostre contributo per l’avanzamento del Regno del Signore ed
i giovani pa.stori di Tahiti e tutte le
genti che avranno col nostro aiuto
conosciuto FEvangelo della vita ci
saranno riconoscenti e ringrazieranno il Signore per quanto noi abbiamo latto.
Questo è quanto aspetta da noi la
Missione di Tahiti e nop soltanto
quella, ma le Missioni di tutto il
mondo: che noi diamo ad esse quello che abbiamo ricevuto, la Parola
del Signóre che è guida per tutte le
genti. B. Bellion
Libri
che raccomandiamo
Lutero
SCRITTI REUtHOSI
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Ordinazione alla Libreria Claudiana
Torre Pellice (Torino) c.c.p. 2/17557
Una parola per le persone
anziane
TORRE PÈtLICE
Società Missionarie
I Membri delle tré Società Femminili « Pro Missioni » : la « Via Uli
va », i « Coppieri » ed la « Zambezia »,
come pure tutti gli Amici che lo desiderano, sono cordialmente invitati
alla seduta che chiude il nostro anno
di lavoro.
Questa seduta avrà luogo il 17 Aprile nella Sala delle Attività Parroc
chiali (Asilo), alle ore 15.
La presidente
E. L. Coisson
Voi cari amici, giunti a sera, non
vi attristate se la stanchezza, la debolezza vi costringono al riposo mentre
intorno ferve il lavoro, non rimpiàngete i giorni passetti in cui potevate darvi un valido contributo colle vostre energie giovanili, con l’esperienza fattiva della maturità operosa.
Un altro compito vi è oggi riservato, molto ancora potete e dovete dare,
mediante la preghiera. Le lunghe ore
d’inerzia debbono essere per ognuno
di noi, vecchi, una comunione ininterrotta con Dio, un sereno e fervido
conversare con Lui; dobbiamo sorreggere e guidare mediante il Suo aiuto
coloro su cui incombe oggi l’azione.
La preghiera muta coll’età: da giovani ci porta dinnanzi al Signore per
consacrargli la nostra vita, per invocare la sua guida dl’inizio di ogni lavoro; più tardi diventerà un sollievo, un
conforto, un aiuto nel sormontare le
difficoltà, i dubbi, le incertezze, le delusioni; ma ora è qualcosa di più completo, di più intimo: diventa l’essenza
stessa della nostra vita. Una responsabilità grande pesa su ognuno di noi;
l’arma più potente, l’unica leva efficace ci è più che mai offerta: a noi tocca
pregare per coloro che sono nella mischia. Ricordate Mosè sul monte, mentre i combattenti pugnavano al piano?
Le sorti della battaglia erano nelle sue
mani inermi, alzate supplici al deio.
Invochiamo di continuo il Signore,
per i fratelli nelle cui mani abbiamo
già passato la fiaccola, non potendo
più reggerla nelle nostre mani tremanti, non potendo più correre il palio
direttamente.
Ai giovani l’azione, ai vecchi la preghiera.
e. g. b.
Convitto Valdese di Pomaretto
Ringraziamento
L’Ingegnere Adriano Olivetti ha
fatto pervenire alla Direzione del nostro Istituto la somma di lire 100.000,
accompagnando il suo gesto con queste parole: — per il Convitto operante a beneficio dei fanciulli bisognosi
della Val Germanasca —.
La Direzione dell’Istituto, che si
trova di fronte a un notevole deficit
a causa delle spese sostenute all’inizio del corrente anno scolastico per
dare ospitalità ai 42 ragazzi che ne
avevano fatto domanda, ha ricevuto
con molta gratitudine l’offerta dell’Ingegnere Adriano Olivetti e si sente in dovere di ringraziare pubblicamente il generoso donatore, unitamente a quanti hanno dimostrato il
loro interessamento all’Istituto.
PBdROSTlIVIO
La Settimana Santa è stata caratterizzata da una intensa attività ecclesiastica, alla quale ha preso larga
parte la nostra Comunità nel suo insieme.
La Domenica delle Palme, dinanzi
a una buona assemblea di fedeli, hanno confermato l’alleanza del loro battesimo 14 giovani e giovanotte del 4.o
anno di catechismo. Essi sono: Costantino Ada, Forneron Elda. Forneron ElviUa, Paschetto Annarita, Pastore Elda, Rivoiro Adriana, Rivoli’
Carla, Armellino Enrico, Besson Elvì,
Coisson Sergio, Martinat Sergio, Paschetto Roberto, Rivoiro Roberto.
Il Signore li aiuti ad essere fedeli
nella promessa e neH’impegno cristiano.
Il culto liturgico del Giovedì San
to sera, con celebrazione della S. Cena, causa l’inclemenza del tempo, è
stato meno frequentato che di con
sueto. Tuttavia un discreto numero
di mertibri di chiesa si è trovato nel
Tempio, nella adorazione e nella preghiera, poi nella partecipazione alla
Comunione.
Il giorno di Venerdì Santo, abbiamo avuto due culti: uno alle ore 10
nella Cappella del Roc, molto ben frequentato e con una buona partecipazione alla S. Cena; l’altro, alle ore 15,
nel vecchio Tempio di Roccapiatta,
con una partecipazione più ristretta,
anche alla S. Cena.
Il culto di Domenica di Pasqua, ha
visto una assemblea imponente, come, purtroppo, non si vede più soven
te. Il pur vasto tempio era gremito in
ogni ordine di posti. La vasta assemblea ha partecipato attivamente al
culto solenne, nelle sue varie parti.
Ottima pure è stata la partecipazione alla S. Cena, alla quale si sono avvicinati per la prima volta i nuovi
confermati. Abbiamo anche notato
un crescente numero di sorelle col costume valdese, il che ci sembra essere
anche un buon segno.
Ora, che il ricordo della morte e
della risurrezione di Cristo, argomenti intorno ai quali abbiamo fermato
la nostra meditazione in questi giorni, ci aiuti a vivere la vita sotto il segno della nostra giustificazione e redenzione, che Dio ha operato per noi
in Cristo, e che la partecipazione alla
S. Cena ci aiuti a ricercare ogni gior
nò una comunione viva col nostro
Salvatore.
DIPARTENZA. — Il Signore ha richiamato da questa vita Maddalena
Godin, ved. Avondet, dei Barbè. La
nostra sorella si è spenta dopo lunghi anni di sofferenze fisiche e morali, alla età di 90 anni, il 5 scorso. Inviamo alla famiglia, ed al figlio Enrico nella lontana America, la nostra
viva simpatia cristiana.
Biblioteca «Alliaudi»
Pinerolo
Si comunica che, aderendo alla, richiesta di moltissimi lettori, la Giunta Ccwmmale ha autorizzato l’apertura settimanale della Biblioteca Popolare nel giorno di mercoledì invece
òhé del giovedì. ,
._ I1 provvedimento avra esecuzione
dal 16 venturo. .
Biblioteca Comunale Alliaudi
PliVEROLO
Il ciclo delle attività comprese nella settimana santa si è chiuso con un
culto di Pasqua a cui un’assemblea
imponente ed attenta ha voluto partecipare, nella serer)a atmosfera della fede nel grande annunzio della risurrezione. Essa ha circondato il
gruppo dei giovani catecumeni am
messi nella piena comunione della
Chiesa la domenica delle Palme, mentre si accostavano alla Santa Cena.
Ecco il nome dei|jsatecumeni, due
dei quali sono stati’àmmessi nel culto serale del sabato santo : Borno
Silvana, Borno Braua, Cardon Ivo,
Griot Giancarlo, Grjiglio Ive, Gastaud
Maria, Geymonat Gloria, Long Roberto, Micol Rina, Paschetto Bianca,
Ricca Nella, Rivoiro» Roberto, Rostan
Miranda, Rostan Marco, Undilli Bruna, Vola Riccardo, a
, Rendiamo grazie a Dio per il dono
di numerose giovani forze che vengono immesse nella Chiesa per una
opera di testimonianza e di perseveranza cristiana. Ma/rendiamo anche
grazie a Dio per i sentimenti con cui
la comunità ha partecipato alla rievocazione degli eventi della Passione
di Cristo. Ogni sera, /dal lunedì al sabato santo, si è avuto a Pinerolo un
breve culto liturgico nella chiesa,
sempre frequentato da buone assemblee. Si sono letti i racconti della Pas-sione, ci si è uniti nella preghiera e
nel canto. Questi culti serali sono
stati presieduti da quattro membri del
Concistoro: gli anziani Adolfo Vola,
Valdo Fomerone, Italo Mathieu, Co
stante Costantino e dal Past. em
Luigi Marauda, il quale ha pure pre
sieduto il culto di S. Cena del gio
vedi santo. Il venerdì santo, la matti
na, è stato celebrato il culto con S
Cena a San Secondo. Ben tre volte
la Domenica delle Palme, il giovedì
e a Pasqua, la Corale ha dato il sud
valido contributo ai culti e ne siamo
grati a quanti vi hanno partecipato.
Nel ricordo di questi culti e di que
ste belle attività ecclesiastiche, affi
diamo alla grazia e alla potenza di
Dio i messaggi che sono stati proda
mati affinchè diventino per tutti noi
motivo di fedeltà e di servizio cristiano.
— Nella settimana santa ci siamo
recati due volte al Cimitero di Pinerolo. Mercoledì, 2 Aprile, un lungo
corteo vi ha accor&pagnato la spoglia
mortale della sorèlla in fede Ida Gander nata Heder, deceduta all’età di 75
anni. La signora Gander era ben nota a Pinerolo e sproialmente nella
chiesa per la sua attività, quando poteva disporre di quelle energie che
invece, negli ultimi anni della sua vita, le furono tolte. La comunità la
ricorda in questi tempi e partecipa
con sentimenti di simpatia e di cristiana speranza al lutto dei familiari e dei parenti. Giovedì, 3 Aprile, varie persone della chiesa, in risposta
all’invito del Pastore, hanno accom
pagnato al cimitero la salma di Alberto Tron, originario di S. Martino di
Perrero, deceduto al Cottolengo alla
età di 67 anni. Era piuttosto sconosciuto in mezzo a noi; la comimità ha
voluto essere presente ai suoi funerali.
— Il 23 marzo è stato amministrato
il battesimo a Adriana Bounous (Pinerolo) di Silvio e Renata Bertalot ed
a Rino Davide Pastre (S. Secondo) di
Remo e Ada GardioL
I AVVISI ECONOMICI \
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PER LE/FILODRAMMATICHE
Serie: La scena e la fede
Jan De Hartog : Padrone dopo Dio
E. Pidoux: Nicodemo
Paton-Atger: Piangi, o terra arnata
Kaj Munk: La Parola
E. Pidoux: Nè sangue nè legge
La carovana santa: piccolo teatro di Natale
Tutte queste opere si trovano presso La Claudiana al prezzo di
L. 200 cad.
dlllGRORSIA (Capoluogo]
Domenica 30 marzo nel corso dei
nostro culto sono stati confermati i
seguenti catecumeni: Bertin Erico
(Sterpà), Long Luigi (Ponsa), Monne! Bianca (Ciava), Pons Amìida
(Revellera), Pons Claudio (Martel),
Il Signore che li ha amati e chiamati a far parte della Sua Chi^a
faccia si che il «si» che essi hanno
pronunziato, sia e continui ad essere
sempre il «si» della fède umile, gioiosa riconoscente. Ognuno di essi
possa sempre essere, per la grazia
del Signore, un tralcio vivente prò
ducente frutto benedetto alla gloria
dì Dio.
Il nostro culto del giovedì santo è
stato pregiudicato assai dal maltempo. Tuttavia un buon gmppo di membri di Chiesa ha seguito con raccoglimento la lettura del racconto della Pas.sione e della morte del Signore
ed ha partecipato compatto alla Santa Cena.
Numerosa la partecipazione al nostro Culto di Pasqua, come pure numerosa la p^ecipazione alla Santa
Cena. Ringraziamo la nostra Corale
per la sua attiva partecipazione al
culto di. confermazione ed al culto di
Pasqua nel corso dei quali sono stati
eseguiti lodevolmente inni di circostanza.
Sabato 5 aprile abbiamo deposto
nel cimitero del Capoluogo la spoglia
mortale della nostra sorella Pons Rosina vedova Peraldo deceduta ai Malans Inferiori alla età di anni 83 dopo breve malattia. Ai figli, ai familiari ed ai parenti tutti riimo.viamo l’espressione della nostra viva simpatia cristiana, additando loro in Gesù Cristo Colui che è e dimora per
noi tutti la « resurrezione e la vita ».
Rifugio Re Carlo Alberto
Con vivissima riconoscenza abbiamo ricevuto pel nostro Rifugio il frutto di una
sottoscrizione fatta nella parrocchia di RORA’, ” in riconoscenza a Dio e ” quali
fiori in memoria di TOURN FLORINDA ”.
Sottoscrizione che ha raggiunto la bella
somma di ben diciannovemilaquattrocentolinqaanta lire.
Ecco i nomi dei generosi donatori:
Tourn Paimira in Rivoira - Tourn Del
fina - l'oum Lea - Tourn Francesco ( Ru
cas) • G. B. ■ Tourn Oraste - Tourn Itali
no - Tourn Boncoeur Candina - Tourn Li
lui - Durand Luigi e Lina - L. Tourn Er
nestina in Rivoira - Durand Adalberto
Rivoira Benvenuto - Rivoira Leopoldo e
famiglia ■ Durand Ernesto - Durand Fiorina ■ Tourn Ermanno e famiglia - Rivoir/l
Camillo - Bruno Filippo - Tourn Istillo e
famiglia - Rivoira Fermo e famiglia - Rivoira Edilio • I\. N. - Mourglia Giovanni Odtn Virginia - Reinaud Giuseppina Tourn Gentile - MorA Roberto - Morel Rosetta - Gelso Dario - Durand Adriana Tourn Aldo e famiglia iBosch) - Ugolini
Littoria - Tourn Sara.
Grazie, cari Amici di Rorà! Il vostro dono ha un grande significato e ci è d’incoraggiamento. Il Cappellano
4
La rlsurrezionu non può essere
una fede vittoriosa se non per T s
colere che si trovano in vivente 1; , H
unione col Cristo vivente.
L. Ragaz
Valdesi
lotenderà la risurrezione colui
che s'impegna contro la miseria,
l'ingiustizia, la morte, anche nella forma della guerra.
L. Ragaz
ECCLESIASTICO
Personalia
I giornali hanno annunziato la
morte della Signora Edvige Malan
ved. Bachstsdt, madre deU’induatriale Sig. Walter Bachstadt di Torino.
Il funerale ha avuto luogo il 3 corrente nella Chiesa Valdese di Torino
col concorso di una imponente assembleàN
Alla famiglia Bachstadt, alla sorella Signora Lupo, al Past. Carlo Lupo
ed a tutti i congitmti esprimiamo la
nostra simpatia cristiana in quest’ora
di lutto. “ red.
MILHIO
Sul tema tf Genitori e figli » si è
svolta il 17 marzo nella sala di via
Francesco Sforza una conversazione
promossa dal gruppo dei monitori
della Scuola Domenicale. L’interesfsante argomento ha raccolto ima
quarantina dei genitori più solleciti,
e preoccupati dell’educazione dei loro figli in uno scambio di vedute che
ha giovato a tutti. Si è parlato dell’apporto dei genitori alla educazione ed istruzione dei figli; i genitori
di fronte al problema della letteratura a degli spettacoli cinematografici; giocattoli e svaghi; racconti
fantasiosi (Babbo natale e Gesù
Bambino).
La riunione ha mostrato come, intorno al piccolo ma impegnato gruppo dei monitori si possa creare ima
attività più vasta. I monitori infatti
hanno studiato l’ar^mento fra di
loro nel corso di riunioni preliminari. Harmo quindi portato ai genitori i problemi, le domande, ed i risultati cui erano pervenuti, cosicché
la discussione ha potuto svòrgérsi
su un terreno già preparato. Alla fine è stato espresso il desiderio di
avere più Spesso degli incóntri di
questo genere. ....... ■
Sante U. Barbieri non è molto conosciuto da noi, ma lo è invece m
tutto Tambiente protestante sudamericano: è un Vescovo Metodteta,
ma il suo ruolo nella vita religiosa
n<Hi si limita solo a questo; è infatti
uno dei sei Rendente del Consiglio
Ecum^iico d^e Chiese;^
Trovandosi in Italia per un giro di
visita alle Chiese si é feilnato anche
a Milano, ed ha parlato la sera di
giovedì 27 Febbraio nella sala Valdese. Erano presenti membri di tutte
lè chiese Evangeliche della" città. É’
stata una bella serata in cui ci è
stata presentata tutta l’urgenza delia attività ecumenica per il potenziamento della vita spirituale delle
nostre singole chiese. Abbiamo udito
un messaggio veramente attùale.
BERGAMO
Dal 14 al 16 marzo sono stati ospiti
nostri i membri della Comunità di
Agàpe che si sono riuniti qui per due
giornate di studio e di discussione. La
Comimità li ha accolti lietamente e
si è riunita venerdì 14 marzo per una
conferenza del pastore Tullio Vinay,
sul tema : l’opera di Danilo Dolci e la
Comunità di Agàpe. L’argomento, di
viva attualità e presentato con calore
e convinzione dalToratore, ha destato
molto interesse nei convenuti. Durante il culto di domenica 16 marzo
un giovane del gruppo residente ad
Agàpe, Sandro Sàrti, ci ha rivolto il
messaggio dell’Evangelo. Siamo molto grati a questi due amici per il contributo da essi portato alla vita della
nostra Comunità.
La stampa cittadina ha dato largo posto aila, commemorazione del
75® anniversario della Società Svizzera ih Bergamo. Ci rallegriamo di questa ricorrenza e delle parole di stima
e di affetto che sono state pronunciate in quella circostanza per la colonia svizzera. In particolare siamo
stati lieti di vedére onorati tre membri della notra Comunità, tra i più
anziani: il signor Ernesto Bemer, il
comm. Matteo Legler e il rig. Rainardo Meier. Auguriamo alla Società
Svizzera di poter proseguire un’attività buona ed operosa tra 1 suoi
membri, moltissimi dei quali sono
anche partecipi della nostra Comunità.
BASILEA
La nostra Comunità ha ricordato,
anche quest’anno, la data dei 17 Febbraio riunendosi, per la tradizionale
serata familiare, nella grande sala del
la Gemeindehaus St. Johannes, gentilmente concessa.
Fra i numerosi intervenuti, pjembtl
ed àulici' déqia nostra Comunità, abbiamo' notato; éOfi piacere il Fastoré^R.
VoUenweidet, .Fr^idehte ^Ir Kifchèm
rat del Cantoni :dì'fiàsneà èd un gruppo di fratelU e Stélle* deila Comunità
di Zurigo, guidati dai membri del Consilio di Chiesa, Sigg. Hotìei' Bödiner
e Maag. v-.’v. .;
AÌTiniziO, il Mi Bollfnger rivolse il
benvenuto a tutti gli intervenuti, illustrando il signincato della riunione.
Dopo il canto di' un inno, il Cand
Theol. G. Bogo parlò all’assemblea, ricordando, la data del 17 Febbraio, il
suo significato nella storia della Chiesa Valdese e dell'evangelismo italiano
e la responsabilità che ne deriva per
noi, oggi: fedeltà alla Parola di Dio
e testimonianza fra gli uomini. Seguì
un messaggio del Dott. Bodmer, in
rappresentanza della Comunità di Zu
rigo. Quindi la Corale cantò un coro
e il M» Milesi interpretò al pianoforte
il Minuetto di Paderevrski.
Si arrivò così al centro del programma, alla rappresentazione di un lavoro teatrale di Edina Ribet : « Cisterne
scepolate», nel quale vi«ie presentato
un problema attuale e vivo: la situar
ziqne di una famiglia di confessione
mista, le pressioni del coniuge e dell’ambiente cattolico, Pmdifferenza del
coniuge evangelico, il disorientamento
dei figli : insomma, l’incompransione e
la disunione della famiglia pnmrio sul
punto fondamentale, quello sul qualé
ogni altro aspetto della vita familiare è fondato : la fede. E la risposta, la
soluzione, è una nuova presa di coscienza da parte del coniuge evangelico dell’importanza della vita religiosa e della sua responsabilità di fronte
a se stesso e di fronte ai figli.
Questo lavoro, sia per il suo contenuto (nuovo, rispetto ai tradizionali
drammi storici) sia per l’esecuzione,
ha ottenuto un vivo consenso da parte
dei presenti.
ZDRIGO
Il culto commemorativo del XVII
Febbraio è stato quest’anno presieduto
dal Pastore Alberto Fuhrmann, già
conduttore di questa Chiesa durante
17 anni. Lo ringraziamo vivamente per
la visiia e per il messaggio.
All’agape fraterna, che unì un buon
numero dì amici zurighesi,' una delegaziqrie di Basilea, famiglie italiane
stabilite in Città e giovani provenienti, per ragioni di lavoro, dalle Valli,
dagli Abruzzi, dalle Puglie... rivolsero
apprezzati messaggi i Pastori Alfredo
'Ruhofl, Alberto Fuhrmann, Elio Eynard nonché i rappresentanti dei Consigli di Basilea e d Zurigo, signori Guglielmo Griesinger e Adolfo Hodel.
Alla celebrazione valdese ha dato
particolare segnalazione la stampa di
grande informazione della Svizzera a?
lemànnica: quotidiani dalla vasta risonanza, come la-Neue Bündner Zeitung (Gazzetta Grigionese) nella loro
edizioni del 17 Febbraio hanno pubblicato articoli di circa una colonna,
ben documentati, sulla storia valdese^
sul significato deirémancipazione e
suìl'óperà attuale della piccola Chiesa
Valdese, in Italia e nel mondo.
Il 13 Marzo, il Pastore O. Prunet, di
Mentane, ha parlato in francese (con
riassunto in italiano) su:
Evangelizzazione in Francia ed in
Corsica.
La riunione è stata organizzata d’intesa con l’Opera di aiuto delle Chiese
Evangeliche (HEKS) e le offerte sono
state devolute alla diffusione del Vangelo in Corsica.
Doni ricevuti per il |iornale
MALATTIE
DELLA BOCCA E DEI DENTI
I familiari della compianta
Rita Grìot-Jahier
Le riunioni- del Giovedì sono state
presiedute, n^li ultimi mesi, oltreché
dal Pastore Eynard, dal cand. theol.
G. Bogo, dall’Anziano A. Hodel, dal
Pastore F. Davite, dal fratello M. Vonwiller, dal Dr. G. Peyrot, dallo studente in legge B. Eynard, dalla signo
ra E. Maag, dal Dott. W. Bodmer, dal
Pastore L. Santini: per amor di brevità omettiamo gli argomenti trattati,
biblici, storici, geografici, giuridici, letterari.
Ringraziamo vivamente quanti
hanno aggiunto un dono all’abbonamento :
Marietti Giovanna L. 100; Lantaret Elisa 200; Grill Alfonsina 100; Rostagno Giovanni 200,- Balma Rina
lOO; Nanni Guglielmo 250; Tron Enzo 100; Laurora Vittorio 100; Max
Rostan 350; Facchin Emanuele Paronelli 100; Ruffino Bianca 100; Fam.
Kesserling 350; Wiltsch Margherita
350; Vola Arturo 100; Gay Rinaldo
200; Famiglia Platania De Levis 100;
Eynard Mathieu Anita 200; Luigi Rochat 100; Mathieu Italo 1.200; Peyronel Emilio 100; Quattrini Emanuele 500; Bonetti Alberto 100; H.B. in
memoria dei genitori e sorella 1.000;
Union Vaudoise, Marseille 1.000; Clot
Varizia Levi 100.
ringraziano sentitamente quanti con
fiori, scritti e di presenza sono stati
loro vicini nella triste circostanza.
Pomaretto 30 marzo 1958
Redattore: Ermanno Rostan
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Siale e Amministrazione
Editriee Claudiana
Torre Pellice - ’.e-p. 2/17557
Tipografia Subalpina - .'S. p. a.
Torre Pellice (Torino)
Direttore : Prof. Gino Costabcl
Pubblicaz, autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-1955
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Giuseppe Grìva
ABBONDANZA DI SCELTA
GARANZIA DI SOLIDITÀ’
Pinerolo •
strada per Mlradolo, di fronte alla caserma degli Alpini
(Caserma BerardI)
ORARIO NEL PIMEROLESE IR VIGORE DAL 1 GENNAIO 1958
Tramvia elettrica Pinerolo - Villar - Porosa A. (Giorni feriali)
A.
Pinerolo
Abbadia
Porte
S. Germano
Villar P.
Pinasca
Perosa A.
4.20 5.45 6.45 X— 8.15 10.15 11.30 12.35 15.05 15.50 16.02 17.50 19.25 20.55
4.35 5.55 6.56 7.11 8^5 10.25 11.40 12.46 15.15 16.12 18.02 19.35 21.06
4.47 6.04 7.07 8.34 10.34 11.50 12.57 15.24 16.22 18.14 19.47 21.17
4.54 6.10 7.15 8.42 10,42 11.58 13Æ5 15.32 16.29 18.22 19.55 21.25
-5.05 6.17 7.22 7.25 8.50 11 — 12.06 13.15 15.40 16.20 16.36 18.30 20.02 21.35
5.35 6.27 7.32 9— 11.10 12.16 13.56 15.52 17.10 18.40 20.11 22.10
5.45 6.37 7.40 9.10 11.20 12.25 14.05 16.05 17.23 18.50 20.20 22.20
Perosa A.
Pinasca
Villar P.
S. Germano
Porte
Abbadia A.
Pinerolo
4.45 5.55 7 — 8 — 9.35 11.45 13-- 16— 16.15 . 17.30 19 — 21.15
4.55 6.05 7.11 8.10 9.45 11.57 13.08 16.10 17.38 19.10 21.21
5.05 6.15 7.21 7.30 8.20 10— 12.07 13.18 16.20 16.35 17— 17.48 19.20 21.3:
5.32 6.23 7.28 8.28 10.10 12.15 13.52 16.28 17.08 17.55 19.28 22.0.
5.39 6219 7.35 8.35 10.20 12.25 13.59 16.35 17.16 18.01 19.35 22.1.
5.48 6.37 7.44 8.44 10.31 12.36 14.08 16.45 17.13 17.28 18.09 19.44 22.2
6 — 6.45 7.55 8 — 8.55 10.40 12.50 14.20 16.55 17.23 17.40 18.20 19.55 22.3
Autoservizio « SAPAV » Torino - Pinerolo - Perosa A.
- fest. fer. . sab. sab. sab. fer. fer.
Torino 0.15 7 — 8.30 11.30 12 — 12.30 13.10 16 — 16.45 17.30 19 — 20.15
Airasca 0.40 11.55 12.25 13.15 13.35 17.27 17.55 19.25
Riva 0.50 12.05 12.35 13.25 13.45 17.35 18.05 19.35
Pinerolo 0.55 7.45 9.15 12.10 12.40 13.30 13.50 16.40 17.40 18.10 19.40 20.55
Porte 1.05 12.20 12.50 14.00 17.50 18.20 19.50
S. Germano 1.10 12.25 12.55 14.05 17.55 18.25 19.55
VUlar Perosa 1.15 8.05 9.30 12.30 13 — 14.10 17 — 18 — 18.30 20 — 21.15
Perosa 1.25 8.15 9.40 12.40 13.10 14.20 17.10 18.10 18.40 20.10 21.25
fer. fer. fer. fest. sab.
Perosa 5,40 6.15 6.55 7.50 12.55 13.25 14.30 17.15 18.45
VUlar Perosa 5.50 6.25 7.05 8 — 13.05 13.35 14.40 17.25 18.55
S Germano 5.55 6.30 7.10 8.05 13.10 14.45
Porte 5.58 6.35 7.15 8.10 13.15 14.50
Pinerolo 6.05 6.45 7.25 8.20 13.25 14 — 15 — 17.45 19.15
Riva 6.10 6.55 7.35 8.35 13.35 15.05
Airasca 6.20 7.03 7.45 8.45 13.45 15.15
Torino 6.45 7.40 8.15 9.10 14.10 14.40 15.40 id.30 20 —
Tram elettrico Pinerolo - Villar - Perosa A. ( Giorni festivi )
Pinerolo
Abbadia A.
Porte
S. Germano
VUlar P.
Pinasca
Perosa A.
4.35 6.45 7.55
4.47 6.54 8.06
4.56 7.03 8.16
5.03 7.10 8.22
9.30 11.40 13.10 15.05 15.50 17.50 19.25
9.39 11.49 13.20 15.13 16— 18— 19.36
9.48 11.58 13.29 15.22 16.09 18.10 19.45
9.55 12.05 13.36 15.28 16.15 18.17 19.52
5.10 7.18 8.30 10.03 12.11 13.45 15.35 16.20 18.25 20 —
5.30 7.25 8.40 10.10 12.20 13.55 15.45 16.30 18.35 20.10
5.40 7.35 8.50 10.20 12.30 14.05 15.55 16.40 18.45 20.20
Perosa A.
Pinasca
VUlar P.
i. Germano
.^orte
Vbbadia A.
.'inerolo
4.50 7— 8.10 9.45 11.50 13.25 14.10 16— 17.25 19 —
5.01 7.09 8.20 9.55 12— 13.33 14.18 16.10 17.35 19.10
5.10 7.19 8.30 10.04 12.09 13.45 14.28 16.20 17.44 19.19
5.27 7.25 8.35 10.10 12.15 13.51 14.34 16.27 17.50 19,25
5.32 7.32 8.42 10.17 12.22 13.58 14.41 16.35 17.57 19.32
5.41 7.41 8.51 10.26 12.31 14.08 14.50 16.46 18.06 19.41
5.50 7.50 9— 10.35 12.40 14.20 15— 16.55 18.15 19.50
______________FF. SS. Bricherasio - Barge
1er. ^
Bricherasio5.03 5.55 6.55 9.33 13.18 15.18 16.52 19.07 20.14
Barge 5.21 6.13 7.13 8.19 9.51 13.37 15.39 17.10 19.27 20.33
Autoservizio Torre Pellict Bobbio Pellice e viceversa
(•)
Torre P. 8.30 12— 19.15
Bobbio 9— 12.30 19.45
(*) (X) (=)
Bobbio 5.50 7.30 15.30 17 —
Torre P. 6.20 8— 16— 17.30
(*) Solo ven. (x) fer. escluso sab.
( = ) sab. e festivi.
Nei giorni di mercoledì e sabato si effettua da Bobbio a Pinerolo un autoservizio col seguente orario: Bobbio
P. 7.30 con arrivo a Pinerolo alle 8.30 ;
partenza da Pinerolo 12.30 con arrivo
a Bobbio alle 13.30.
Autoservizio
Cavour - Torre Peli
(=)
Cavour
Campigliene
Fenile
Bibiana
Luserna
Torre Pellice
6.30
6.40
6.45
6.55
7.05
7.10
Torre Pellice
Luserna
Bibiana
Fenile
Campigliene
Cavour
( = )
11.30
11.35
11.40
11.45
11.50
12 —
Barge 4.36 5.27 7.32 8.30 9.06 12.16 14.50 16.08 17.54 19.37
Bricherasio 4.54 5.45 01 8.48 9.24 12.34 15.07 16.29 18.12 19.55
Autoservizio Pinerolo - S. Secondo e viceversa
S. Secondo
Pinerolo
fer. ( = ) fest. fer. fest. fer. fest. fest.
6— 7.50f 11.45 13.40 16.45 18— 19.45 20.30 0.15
6.10 8— 11.55 13.50 16.55 18.10 19.55 20.40 0.25
fest. ( = ) fest. fer. fest. fer.
Pinerolo 5.55 7>W 11.30 13.30 16.30 19.30 20.15 24 —
S. Secondo 6 — 7.50 11.40 13.40 16.40 19.40 20.25 0.10
(=:) Solo al mercoledì e sabato
FF. SS. Torino - Pinerolo - Torre Pellice
Torino
Airasca
Piscina
Pinerolo
Bricherasio
Torre P.
4.28 6.15 8.12 12.23 13.44 15.22 17.26 18.29 18.34 19.26 23.48
5.05 7.04 3.45 14.29 16.04 18.10 19.18 20.07 0.28
5.18 7.20 8.58 14.40 16.13 18.21 19.30 20.16
5.25 7.32 9.09 12.56 14.53 16.25 18.35 19.08 19.43 20.28
5.47 7.55 9.28 13.13 15.11 16.44 18.56 19.26 20.02 20.46
6.06 8.1Ó 9.43 13.34 15.25 17.04 19.12 19.42 20.20 21 —
0.36
0,48
1.06
1.20
Torre P.
Bricherasio
Pinerolo
Piscina
Airasca
Torino
3.44 4.44 5.36 6.36 7.39 12.24 13.25 16.32 18.03 19.50 21.06
3.58 4.58 5.50 6.50 7.53 12.37 13.39 16.46 18.17 20.04 21.20
4.11 5.23 6.09 7.03 8.13 12.54 13.53 17.03 18.32 20.20 21.35
4.27 5.38 6.30 7.18 13.11 17.19 18.48 20.43
4.32 5.45 6.37 7.24 8.39 13.17 17.25 18.53 20.49
5.20 6.27 7.34 7.56 9.07 14.01 14.47 18.25 19.44 21.42
Autoservizio
Perosa - Perrero • Frali e vicev
9.20 20.20
9.50 20.45
10.30
Perosa
Perrwo
Prali
6.50 18.35
6,25 18.10
17.30
Autoservizio « SAPAV » Sestriere - Perosa
Sestriere
Pragelato
Fenestrellc
ViUaretto
Rtweto
Perosa
ter.
fer. fer. fer. fest. fer. sab.
15.45 15.45 17.30
5.35 16.10 16.10 17.50
3.55 5.05 5.55 12— 12.10 16.35 16.35 18.10 20.20
4.12 5.22 6.15 12.20 12.27 13^2 16.50 16.45 18.20 20.37
4.22 5.32 6.25 12.30 12.37 13.32 17 — 20.47
4.35 5.45 6.40 12.50 12.50 13.45 17.15 17.05 18.45 21.05
Perosa
Roreto
ViUaretto
Fenestrellc
Pragelato
Sestriere
fer. fer, fest.^ fer. -^sab. fer. fer.
5.50 8.15 9.25 9.40 12.35 13.20 14.15 17.10 17.30 20.25 22.20
6.04 9.40 12.49 13.33 14.35 17.45 20.45 22.34
6.14 8.35 9.50 10— 12.59 13.43 14.47 17.30 17.55 20.57 22.44
8.45 10.05 10.10 13.15 14— 15.05 17.40 18.10 21.15 23-^
9.10 10.40 10.40 18.05 21.50
9.30 11.05 11.05 18.30
FF. SS. Airasca ■ Saluzzo - Cuneo
Airasca
Vigone
ViUafr.
Moretta
Saluzzo
Cuneo
fer.
5.05 7.04 12.07 14^9 16.04 18.10 19.18
5.40 7.25 12.24 14.53 16.27 18.44 19.53
5.50 7.34 12.32 15.03 16.36 18.54 20.03
5.57 7.39 12.36 15.08 16.41 18.59 20.10
6.29 8.03 12.51 15.38 19.30 20.37
7.38 9.46 13.34 16.41 ' 20.50 21.44
Cuneo
Saluzzo
Moretta
Vaiafr.
Vigone
Airasca
fer.
3.30 4.43 7.10 11.19 14.17 15.34 18.59
4.07 5.35 8.04 12.07 14.58 16.22 19.45
4.27 6.01 8.19 12.34 15.17 16.50 20.09
5 4.38 6.07 8.25 12.45 16.57 20.19
6.17 8.33 12.55 17.07 20.29
5.07 6.35 8.46 13.14 15 51 17.23 20.47
Autolinea e Tramvia Torino - Pinerolo
fer. fest. fer. fest. fer. fest.
Torino 6.05 7.10 7.10 14.25 18 — 18.30 18.20 18.40
Orbassano 6.55 7.32 7.45 15 — 18.58 19.15
Piossasco 7.07 7.40 7.57 15.12 19.10 19.27
Bivio Cumiana 7.15 7.47 8.05 15.20 19.18 19.35
Cumiana 8.15 15.30 19.28 19.45
Airasca 18.30 19 —
Riva 18.40 19.10
Frossasco 7.23 7.53 8.13 15.28 19.26 19.43
Pinerolo 7.35 8 - - 8.25 15.40 18.45 19.15 19.38 19.55
fest. fer.
Pinerolo 6.13 11.35 12 — 12.50 18.13 19.15 20.10
Frossasco 6.25 11.47 13.02 18.25 19.22 20.17
Riva 12.05
Airasca 12.15
Cumiana 6.27 13 — 18.23
Bivio Cumiana 6.37 11.55 13.10 18.33 19.28 20.23
Piossasco 6.45 12.05 13.18 18.41 19.35 20.30
Orbassano 6.57 12.17 13.30 18.53 19.43 20.38
Torino 7.35 12.55 12.45 14.08 19.36 20.05 21 —
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