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Anno 121- n. 21
24 maggio 1985
L. 500
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delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
Punti
di vista
ETiOPIA
Che siano i protestanti a snobbare il papa è cosa normale. In
Svizzera — mi racconta una vecchia zia che ama farsi le ferie
in quel paese — in occasione
della visita del papa i commercianti, immaginando le solite
folle plaudenti, si erano riforniti di tonnellate di vettovaglie.
Furono poi scuole, asili, rifugi
per anziani e ogni sorta di istituti a dover smaltire per giorni
e giorni la montagna di panini
e hamburger invenduti.
Ma che siano i cattolici a snobbare il papa, anzi a contestarlo,
è cosa nuova. E’ successo, come
è noto, in Olanda, paese metà
protestante e metà cattoUco, dove proprio da parte cattolica c’è
stata opposizione, ostilità, contestazione. Perché? La risposta
più sintetica si trova nei concetti che il papa è andato a oontrapporre all’Olanda cattolica
ribeile: ordine e autorità. E’
questo in fondo ciò che molti
cattolici olandesi contestano.
Contestando l’ordine, gli olandesi non vogliono certo il disordine. Non si può dimenticare
che nel latino papale ordine non
vuole indicare tanto la disposizione armonica e razionale delle
cose, quanto i ranghi, le fila, lo
inquadramento. « In ordinem redigere », dicevano i latini per
indicare l’operazione forzosa del
ricondurre nei ranghi, del riportare all’ordine. Ed è quanto ha
fatto il papa 5 anni fa con la
chiesa dei Paesi Bassi, convocando un sinodo dei vescovi olandesi a Roma, per stroncare la
loro autonomia e forzarli nei rigidi ranghi della Curia romana,
umiliando loro e tutta la chiesa olandese. E’ questo ordine che
molti cattolici olandesi hanno
contestato prima ancora che il
papa arrivasse in Olanda. Al posto di un ordine che è subordinazione i cattolici olandesi sembrano volere la pluralità, l’unità
articolata nelle autonomie.
Né si può pensare che contestando l’autorità i cattolici olandesi vogliano l’anarchia. Anche
qui è bene non dimenticare U
latino. Mentre per i Romani dell’epoca classica « auctoritas » indicava il prestigio e l’ascendente
morale che una persona esercitava nei confronti di altre in un
rapporto di garanzia, nel cattolicesimo, che ha assorbito la tarda romanità dell’epoca imperiale, « auctoritas » è diventato sinonimo di « potestas », l’autorità si è trasformata in un potere assoluto.
E’ questa autorità che il papa
ha esercitato rinnovando via via
l’episcopato olandese e, da ultimo, imponendo un vescovo,
Ten Schure a Ben Bosch, contro
la volontà di una diocesi. Ed è
questa autorità che il papa è
andato a riaffermare in Olanda
e che molti olandesi hanno contestato. Probabilmente non rifiuterebbero l’autorevolezza di
un papa che fondi il suo ministero sul servizio anziché sul
potere, come Colui che « ammaestrava come avendo autorità ». Ma non è Wojtyla, col suo
senso del potere, il papa che darà un nuovo senso all’autorità.
Unità pluralista invece di subordinazione; autorevolezza del
servizio invece di autorità-potere. Come non dar ragione, con
simpatia, ai cattolici olandesi?
Franco Giampiccoli
E’ difficile aiutare chi ha fame
Dopo gli aiuti immediati, i problemi umani e politici che travagliano la vita del paese africano: le deportazioni in massa di intere popolazioni, lo ’’stato di guerra” ormai ventennale
La fame in Etiopia fa molto
meno notizia oggi che non qualche mese fa. Si sa che questa
è la legge ferrea dei mass media. D’altra parte, se nel nostro
mondo occidentale si è messo
in moto un meccanismo di solidarietà di notevoli dimensioni,
ciò lo si deve proprio all’intensità con cui ad un certo momento ci sono state presentate le
notizie e le immagini della fame. Infatti ci siamo mobilitati
un po’ tutti: organizzazioni private e istituzioni governative
(anche se quest’ultime — almeno da noi — non sembrano avere risolto alcune liti organizzative, con il rischio, come spesso
accade, di lasciare inutilizzati i
fondi, o di farli perdere in spese accessorie quali possono essere una pletora di burocrati,
di esperti, di congressi e... di
progetti inutili).
Comunque, denaro ne è stato
raccolto parecchio e di conseguenza gli aiuti immediati ed
urgenti hanno cominciato e continuano ad affluire verso l’Etio
pia. Da testimonianze dirette
sembra che sia migliorato il sistema di distribuzione, il che
significa minori intasamenti (p.
es. nei porti di Assab e Massaua,
sui moli dei quali negli anni appena trascorsi marcivano migliaia di tonnellate di granaglie)
e minori storni (aiuti venduti,
aiuti usati per nutrire l’esercito
etiopico in guerra e così .via).
Anche l’esigenza di prima assistenza sanitaria, indispensabile
in situazione di grave carestia,
sembra aver trovato una risposta migliore che nel passato.
Dunque tutto bene!?
Non proprio. E qui vorrei sollevare due questioni oscure delle quali si è detto poco o niente
da parte degli organi di informazione.
Ad una accennerò soltanto.
Quali piani si stanno approntando per il dopo emergenza?
Un notevole patrimonio economico ed umano è stato distrutto da questa siccità prolungata,
tutto un tessuto sociale è stato
scompigliato, c’è stato un im
tì'-. i'k\ «ir
pressionante sradicamento di
masse, e migliaia di persone sono segnate ner la vita dai guasti irreparabili che una fame
prolungata si lascia dietro inevitabilmente.
APPUNTI SUI VIAGGI DI PAOLO -1
Antiochia: i cristiani atei
Atti 11: 19 - 14: 28.
« Piccolo, calvo, con le gambe
arcuate, un tipo deciso, con le
sopracciglia congiunte, un naso
ben pronunciato... ». Decisamente un po’ bruttino questo ritratto che ci consegnano, alla fine
del II secolo, gli « Atti di Paolo
e Tecla» dell’apostolo dei Gentili. Però tanto brutto non doveva neppure essere visto che
nel 'diario di bordo’ scritto da
Luca leggiamo che, dopo uno
spettacolare miracolo, la gente
scambia Paolo per Mercurio sceso dall’Olimpo. Diciamo che la
sua bruttezza veniva travolta
dalla sua bellezza spirituale.
Paolo non è un freddo. Non è
né svizzero, né tedesco. E’ l’uomo mediterraneo: parla con gli
occhi, con le mani, con il corpo. Ñon è neppure un flemmatico. Vive con grande passione.
Nel trasporto della testimonianza il suo corpo si trasforma, fa
tutt’uno con le sue parole. Un
corpo bastonala, naufragato,
lapidato, sospeso sull’abisso. Un
corpo che ha conosciuto il freddo, il digiuno, la nudità, l’angoscia, le lacrime, la gioia. Eppure questo concentrato di debolezza, questo caratteraccio ebbe
molti amici e fratelli e sorelle
in fede. Nel suo lavoro non fu
mai solo.
Figlio di notabili di una bella
città universitaria Paolo è cittadino romano: ha in tasca un
passaporto diplomatico, raro da
ottenere soprattutto in provincia. Volendo, Paolo avrebbe potuto giocare questa carta facendo una bella carriera imperiale
o avvalersi di notevoli esenzioni
fiscali.
Paolo è anche ’ebreo di ebrei’.
Figlio, insomma, del miglior farisaismo dell’epoca ed è andato
a lezione nella “Yale” del tempo: Gerusalemme, dove insegna
il famoso Gamaliele. Rabbino
tra rabbini, condivide molti punti dell’universalismo ebraico. Ma
dove il suo dissenso è totale, la
mediazione è impossibile: l’osservanza della legge non salva.
Anzi essa esaspera i limiti e la
peccaminosità dell’uomo. Uscire
da questa spirale di perfezionismo morale e ’gustare’ la salvezza eterna significa, per Paolo,
incontrare Cristo. Ed incontrarlo, come gli succederà sulla via
di Damasco, significherà non
.soltanto avere una visione, ma
scoprire una vocazione. Ciò che
è impossibile alla legge, Dio lo
rende possibile nel fatto storico di Cristo.
Ma non c’è solo la questione
ebraica. Paolo si confronta anche con la cultura greca. In particolare con la concezione, di
moda allora, stoica. Per Seneca
Dio è un’entità non definibile.
« Che è Dio? La mente dell’universo? Che è Dio? Tutto ciò che
vedi e ciò che non vedi » (Naturales quae.stion.es ). Per Paolo
Dio si manifesta concretamente
in Cristo. Per molti ideologi del
tempo la salvezza, il segreto della vita è un abbandonarsi nelle
braccia di mamma Natura: « Bisogna vivere secondo natura, e
andarsene serenamente, come
l’oliva che diventata matura, cade, benedicendo la terra che
l’ha portata, e ringraziando l’al
bero che la generò ». Paolo dirà:
« non sono più io che vivo, ma è
Cristo che vive in me ». Altro
che oliva! Contemporaneamente
Paolo sviluppa un dibattito anche con le religioni misteriche
del basso impero: il culto di Mitra, la gnosi... Esperienze emozionali religiose dalle quali il
cristiano, anche sull’onda della
predicazione di Paolo, si differenzierà al punto che i seguaci
di Cristo verranno definiti atei.
Cioè privi del dio imperiale.
Insomma, per farla breve, l’uomo che incontra Cristo a Damasco e da lì a poco partirà, con
alcuni collaboratori, per costruire nuove realtà di fede e di speranza, è un uomo preparato. Ha
in mano gli strumenti necessari
per non subire la realtà, per non
fare il servo sciocco di nessuna
ideologia o visione particolare
della vita, ma per contrapporre
un nuovo messaggio. Altri tempi
si dirà. Comunque sia, il primo
grande itinerario di Paolo dura
due anni ed è un percorso di
2240 chilometri.
La città ’’clou” di questo primo viaggio è Antiochia. Oggi è
ridotta a piccola cittadina della
Turchia sud-orientale. Ma allora
era la terza città dell’impero.
Mezzo milione di abitanti. Ed è
proprio in questa antica metropoli mediterranea, punto d’incontro tra Occidente ed Oriente,
che per la prima volta i seguaci
di Gesù vengono chiamati cristiani. Un nome caricaturale diven
Giuseppe Platone
(continua a pag. 2)
L’unica risposta è forse quella
tentata dal governo etiopico di
« deportare » i superstiti abili,
a migliaia, verso lontani territori, con il non dichiarato ma
chiaro intento di fare il vuoto
intorno ai movimenti di liberazione?
Dove la fame
è raddoppiata
L’altra questione che ci tocca
più da vicino come lettori di
questo giornale, è quella dell’aiuto alle popolazioni che vivono nei territori controllati dai
movimenti di liberazione.
Secondo le dichiarazioni ufficiali del governo militare provvisorio etiopico il problema è pressoché inesistente. Secondo i dati delle organizzazioni di soccorso che operano nelle due regioni del Tigrai e dell’Eritrea (dati controllati da osservatori di
agenzie umanitarie internazionali) il 70% della popolazione
delle due regioni vive nei territori cosiddetti liberati, in cifre
ciò significa circa quattro milioni di persone. L’afflusso degli
aiuti internazionali verso queste
popolazioni è stato di gran lunga inferiore al fabbisogno reale,
attualmente sarebbe coperto il
25% circa.
Le ragioni di questo squilibrio
sono imputabili prima di tutto
allo stato di guerra che da più
di vent'anni tormenta la regione .settentrionale dell’Etiopia e
che il governo di Addis Abeba,
ora come in passato, continua
a negare: « ci sono solo dei banditi la cui attività criminosa è
perfettamente tenuta a freno ».
Questo spiega anche il rifiuto
con cui l’Etiopia ha accolto la
proposta di alcuni paesi neutrali, come la Svezia, di giungere
ad un accordo di armistizio con
i ribelli e di concedere alle organizzazioni intemazionali il libero transito per portare i soccorsi a tutte le popolazioni colpite dalla fame.
Stando così le cose è neces
B. T.
(continua a pag. 12)
2
2 fede e cultura
24 maggio 1985
UNA BIOGRAFIA NON CONVENZIONALE
Albert Luthuii,
un precursore
di Desmond Tutu
Albert Luthuii, nipote e pronipote di capitribù Zulù, perse suo padre quando aveva
pochi mesi. Fu allevato da
sua madre e altri parenti, tutti cristiani evangelici. Divenne predicatore laico collegato
alla chiesa congregazionalista.
Albert Luthuii è nato verso la
fine del secolo scorso. Nella sua
autobiografia scrive che non
conosce la data esatta, essendo
nato in campagna, in Rhodesia,
dove la sua famiglia visse temporaneamente. A circa 9 anni
toma in Sud Africa con la madre e i fratelli, intraprende uno
dei pochi studi aperti agli africani e diventa insegnante elementare. Dopo due anni di insegnamento in un villaggio riceve
una borsa di studio per continuare i suoi studi al collegio
nero Adam. In seguito insegnerà
lì fino ad essere eletto capo Zulù
nel suo villaggio Groutville, nel
1936. Tutta la sua popolazione è
cristiana evangelica.
Dopo la seconda guerra mondiale le leggi discriminatriei peggiorano, il razzismo aumenta.
Molte famiglie vengono distmtte solo perché dai documenti si
scopre che la moglie è di colore,
il marito bianco o viceversa, il
matrimonio viene dichiarato illegale, anzi punibile secondo la
legge.
Migliaia di famiglie nere vengono separate: i bambini, la moglie, possono vedere il padre solo a Natale — perché egli è costretto a lavorare in città non
avendo altro lavoro e alla famiglia è vietato raggiungerlo...
Lotta nonviolenta
Nel 1952 ha inizio la lotta nonviolenta con la « campagna di
sfida » alle leggi razziste, soprattutto contro le targhette « soltanto europei » degli uffici pubblici, delle sale d’aspetto, dei treni,
ecc. La campagna inizia il 26 giugno 1952. Migliaia di africani neri, indiani, di colore sfidano queste targhette, si siedono e vanno
dove è scritto; « soltanto europei ». Molti vengono arrestati,
in ottobre sono 2354 a dover andare in prigione.
Così riprende la lotta nonviolenta iniziata da Gandhi decenni
prima. E’ guidata dal « Congresso Nazionale Africano » (ANC)
e dal « Congresso Indiano del
Sud Africa ». Luthuii è presidente del primo.
Il 10 novembre ha luogo un
« Hartal » (usato da Gandhi in
India): tutti rimangono in casa
per un giorno, nessuno esce,
nessuno circola per le strade.
Ma i razzisti infiltrano dei provocatori, scoppia la violenza. I
leader delTANC di Johannesburg
vengono arrestati e processati.
Le azioni nonviolente di protesta continuano, specialmente
tra le donne nere, e il 26 giugno
1956 molte migliaia di africani,
indiani, meticci si riuniscono in
una grande, pacifica assemblea
a Kliptown presso Johannesburg, per redigere una dichiarazione solenne per la libertà
dal razzismo.
I cittadini di colore rappresentano la grande maggioranza
della popolazione sudafricana, i
bianchi .sono meno di un quarto
degli abitanti. Ma tutto il potere è nelle loro mani. Il governo
cerca di impedire questa manifestazione con posti di blocco,
sbarra le strade.
Ma l'assemblea ha luogo lo
stes.so. Inizia il 25. Tutti dichiarano che : « ...il Sud Africa ap
partiene a tutti coloro che vivono in esso, neri e bianchi, e
nessun governo può pretendere
giustamente l’autorità se non si
basa sulla volontà del popolo...
Il nostro popolo è stato derubato del suo diritto di nascita,
della terra, della libertà, della
pace... ».
Nello stesso anno iniziano i
« processi per tradimento ». Più
di 150 persone di tutte le razze
vengono processate per le loro
attività contro il razzismo, tra
loro Albert Luthuii ed altri responsabili del Congresso Nazionale Africano.
L'anno successivo, il 1957, mentre i « processi per tradimento »
sono ancora in corso, decine di
migliaia di africani boicottano
gli autobus di Johannesburg e
altrove. Alcuni anni più tardi ci
sarà il boicottaggio delle patate.
Le patate vengono raccolte
nelle « fattorie carceri ». Visto
che le prigioni sono ormai troppo affollate, il governo passa una
parte dei carcerati ai coltivatori
bianchi come manodopera.
Al fuoco
il ’’passaporto”
Le condizioni di lavoro sono
atroci, ricordano i tempi degli
schiavi neri negli USA del secolo scorso. Molti di questi prigionieri non hanno fatto nessuna manifestazione né altro, ma
sono stati arrestati soltanto
perché non avevano i documenti in ordine. Per ogni cittadino
nero è diventato obbligatorio
portare sempre un « passaporto » dove è scritto ogni suo posto di lavoro, ogni suo sposta
mento anche per breve tempo
e decine di migliaia di persone
vengono messe in carcere solo
per non aver in ordine questo
libretto.
Il 26 marzo 1960 Albert Luthuii brucia pubblicamente il suo
« passaporto » a Pretoria, nella
capitale. Migliaia seguono il suo
esempio.
Questa campagna, preparata
da tempo, è anche una risposta
al massacro di Sharpeville dove
la polizia, il 21 marzo 1960, apre
il fuoco su di una folla di manifestanti pacifici uccidendone
più di 70. La notizia fa il giro
del mondo e le Nazioni Unite
dichiarano il 21 marzo « giornata internazionale contro il razzismo ».
Nel giorno del massacro di
Sharpeville Luthuii si trova al
processo per tradimento. Vi è
stato portato dal carcere — ripetute volte egli è stato messo
in carcere, una volta per quasi
un anno, e per lunghi anni è stato colpito dal « ban », cioè messo in isolamento forzato a casa
senza possibilità di aver contatto con nessuno.
Lo stesso anno 1960 Luthuii
riceve il premio Nobel per la
pace. Nel 1967 muore in un incidente misterioso, mai chiarito.
Negli ultimi anni sono riprese
le azioni nonviolente contro il
regime razzista che ha dovuto
cedere su alcuni punti marginali. Ma la sua massiccia oppressione contro l’emancipazione degli africani continua. A
questi non soltanto non è concesso di votare, di essere eletti, ma nemmeno di studiare alle università. Contro lo spostamento forzato di milioni di persone in zone nere, indiane, bianche, ecc, hanno luogo varie manifestazioni nonviolente, ma queste azioni hanno bisogno della
solidarietà internazionale.
Già Albert Luthuii »invitò tutti
i paesi ad un boicottaggio internazionale del Sud Africa, e dei
suoi prodotti, anzitutto della
fornitura di armi e di petrolio.
Le Nazioni Unite hanno agito in
questo senso ma purtroppo non
tutte le nazioni hanno seguito
le loro direttive.
Hedi Vaccaro
A coloquio con I lettori
Antiochia
(segue da pag. 1)
ta così il termine ufficiale per
identificare i nuovi credenti. Accadrà altre volte nella storia: gli
ugonotti, i metodisti... Sempre
ad Antiochia, prima di prendere
il mare verso Cipro e le colonie
romane di Iconio e Listra, succede un altro episodio significativo: l'imposizione delle mani
da parte della comunità su Paolo e Barnaba. Di cosa si tratta?
Un rito? Una trasmissione di poteri spirituali? No. Se a Damasco Paolo scopre la propria vocazione, ora è la comunità che
riconosce pubblicamente questa
vocazione. Certo se questo avvenimento, anziché essere trattato
come reperto archeologico, rispecchiasse ta realtà delle nostre comunità sarebbe un arricchimento spirituale per tutti.
Al termine di un viaggio avventuroso e drammatico, dopo
infinite predicazioni nelle sinagoghe e sulle piazze, dopo aver
smascherato alcuni puntelli ideologici del potere (vedi nell'isola
di Cipro l’episodio del mago BarGesìi e del proconsole Sergio
Paolo) e dopo avere costituito
nuove assemblee di credenti, sulla strada del ritorno a casa incontriamo un altro episodio significativo; « confermarono gli
animi dei credenti, esortandoli
a perseverare nella fede e dicendo loro che dobbiamo entrare
nel regno di Dio attraverso mille
tribolazioni » (Atti 14: 22).
Quante domande sfogliando
questo diario di bordo! Chi fonda oggi nuove chiese? Qual è la
cornunità che riconosce una vocazione e la identifica e la valorizza? Chi sostiene gli animi dei
discepoli? Non c’è forse una
grande solitudine nel lavoro pastorale che sfocia, ogni tanto, in
crisi irreversibile? E non ci sono,
oggi, troppi viaggiatori che sanno benissimo dove andare ma
non sono teologicamente e spiritualmente preparati ad affrontare le difficoltà del viaggio?
Nel prossimo numero il nostro viaggio con Paolo continua;
dopo aver ripreso le proprie forze ad Antiochia l’avventura continua. Il prossimo sarà un viaggio più lungo. Dall'Asia Minore
all’Europa. Arrivederci dunque
ad Atene.
Giuseppe Platone
PARTECIPAZIONI
PERSONALI
LAUREA
Il nostro collaboratore Paolo Gay ha
conseguito a pieni voti ail’Università
di Torino la laurea in iegge discutendo
una tesi dal titolo: • Profili storico-giuridici dell'Intesa fra il Governo italiano
e la Tavola Valdese ».
SOLO ABBI FEDE
Spettabile redazione.
Noi non siamc provati al di sopra
delle nostre forze, il nostro Buon Dio
conosce perfettamente le nostre possibilità per cui quanto più grande è
la prova più grande è la nostra fede.
Il 10 di aprile del 1983 fui coinvolto
in un incidente stradale, In cui perì
la mia povera moglie ed io ebbi tutte
le ossa rotte; illesi soltanto la colonna vertebrale ed II bacino. Quanto sia
durato il coma non lo ricordo e non
ho la minima idea di quanto tempo
sia trascorso dall'incidente a quando
io ho ripreso conoscenza. Ero clinicamente morto perché 11 diagramma
era piatto. Penso che ci sia stato un
vuoto (buio) di circa quattro mesi, fi
professore non sapeva da dove iniziare la sua opera perché ero più morto
che vivo; questo mi è stato riferito da
lui personalmente molti mesi dopo. Ho
subito due colossali interventi alle
gambe ma non ricordo nulla. Per le
fratture multiple che avevo per il corpo avrei dovuto soffrire molto invece
non ho sentito il minimo dolore. Forse
fu lo stato di coma che mi ha fatto superare quelle difficoltà senza soffrire
altrimenti penso che avrei dovuto soffrire molto. Anche di questo devo ringraziare il Signore Gesù.
I medici disperavano del mio futuro e avevano persino paura di mettermi in piedi. Poi pian piano le cose
sono cambiate ed io ora cammino per
la casa anche senza stampelle e senza bastone così come camminavo bene prima deirincidente. Mi cucino e
mi lavo anche i piatti e le stoviglie
che uso in quanto vivo da solo e i
figli sono tutti via. Non temere, solo
abbi fede; se Cristo è meco quale
forza 6 maggiore? Il nostro Signore
esperimenta la nostra Fede come noi
sperimentiamo la potenza e la forza
che ci viene dalla fede. Se grande è
stata la prova io penso e senza insuperbirmi che forte è stata la mia fede perché Iddio non ci prova al di
sopra delle nostre forze.
« Non temere, solo abbi fede ». Questo lo ripeto a me stesso e non mi
stanco di ripeterlo a tutti.
Enzo Perretta, Novara
’’UOMINI NUOVI”
Egregio Direttore,
con sorpresa ed amarezza ho letto
la lettera provocatoria del Sig. Venturi sul n. 13. Ogni sua parola è uno
sfogo satirico contro chi dice la verità.
Sul punto n. 1 non ho nulla da dire
non conoscendo bene l’opera (Gioventù in missione) e credo che anche il
Sig. Venturi non la conosca. Prima di
parlare male di un'opera è meglio
informarsi oppure bisogna stare zitti.
Sul punto n. 2, questo gruppo ha
girato l'Italia, li ho sentiti a Torino in
diverse chiese e non trovo nulla di
strano se queste chiese non facevano
parte della Federazione, anzi è meglio
così, perché le chiese della Federazione probabilmente non li hanno accettati, e poi non li avrebbero compresi;
non facevano politica e prima di ogni
cosa si sforzavano di annunziare l'evangelo di Cristo; e pur essendo giovani non facevano parte della FGEl.
Al punto n. 3 mi sento chiamalo in
causa soprattutto perché sono circa
30 anni che seguo e conosco « Uomini Nuovi • di Marchirolo e considero il fratello Laiso uno che non ha
mai avuto bisogno di importanti protettori eccetto Cristo.
Riguardo il fratello Wurmbrand le darò alcune notizie che forse lei ignora.
Premesso che prima di convertirsi non
so cosa facesse né di che si occupasse, da dopo convertito diventò Pastore
luterano esercitando il ministerio e
fu riscattato dopo anni di prigione con
2.500 sterline date da una missione
norvegese, essendo costume di quel
paese dopo che un uomo ha passato
anni di prigione e non si piega ma
ubbidisce a Cristo, di liberarsene
unendo l'utile allo sbarazzarsi di un
personaggio scomodo.
Ebbi il piacere di vederlo la prima
volta che venne in Italia e preciserò
che dovette parlare in Corso Valdocco
dai Salesiani perché (caso singolare)
le chiese della Federazione non gli concessero I locali. Direi che allora citò
nomi, date di pastori di ogni denominazione, preti, credenti imprigionati
col solo torto di aver parlato di Cristo 0 regalato una Bibbia o un semplice opuscolo. Ricordo ancora che allora non vidi stuoli di seminaristi né
suorine plaudenti, ma molti credenti
di Torino toccati dalia sua vita di servitore di Cristo e dalle persecuzioni
che subì. Infaticabile, certol, sapendo
le condizioni della chiesa in quei paesi. Ce ne dovrebbero essere di più
per risvegliare noi che avendo ogni
libertà, ci trastulliamo con problemi
e casi che al confronto di quelle sofferenze sono inutili passatempi. Riguardo ancora al plumbeo silenzio clv;
incombe sul suo passato si procuri alcuni suoi libri e troverà le risposte.
Ancora un consiglio riguardo alle
persecuzioni religiose, si informi allfi
Missione « Porte Aperte » del Frateiio
André ed imparerà molto. Una settimana fa leggevo su "Idea” n. 1 che
mentre nella regione parigina i Gedeoni distribuivano circa 230.000 Nuovi Testamenti, oltre 2.000 persone sì
sono convertite attraverso il lavoro
della « Crociata per l'evangelo » (in
ogni casa).
Le autorità sovietiche aumentano 'a
repressione contro i 100.000 Battisti
russi e 14 di loro sono stati arresLsti
di cui 6 condannati da 2 a 6 anni di
reclusione ed altri 6 pastori sono siati
incarcerati più volte dopo aver scontato diverse pene.
Il pastore, credo non pseudo (se
no non l'avrebbe fatto), Michel Corev
ha trascorso 11 anni di prigionia, e
alla fine del dicembre 1984 Boris Ortysconco è morto dopo anni di prigionia. Ancora 30.000 Bibbie sequestrate
dalla polizia nel Kazakhstan.
Caro Signor Venturi, si documenti e
vedrà che propaganda meschina e faziosa è la sua; al massimo avrà da
tacere e non segnalare ai lettori cosa
potrebbe celarsi dietro a Gioventù in
Missione o a quello che dice il Pastore
Richard Wurmbrand.
I miei ossequi
Mario Goletti, Torre Pellice
P.S. Il corso semestrale di Giovciitù
in Missione è di circa L. 1,300.000 equivalenti a L. 7.000 al giorno, ¡lon
direi molte, e non ha sede a Marchirolo ma bensì in Svizzera a Burtigny
(Vaud).
’’INNAMORARSI”
Caro Direttore,
ho letto poco tempo fa sul nostro
settimanale il commento del film « Innamorarsi »: vorrei intervenire perché
le critiche rivolte alla pellicola di Ulu
Grosbard mi sembrano un po' eccessive.
Innanzitutto: il discorso del ■■ pubblico » e del " privato »... Non credo ohe
un rapporto tra due persone derubi la
collettività, ognuno ha diritto alle proprie scelte sentimentali. Per quanto
coinvolgente e .gratificante, l'impegno
politico e sociale non può sostituire
un legame affettivo; non è giusto pretendere che la vita di coppia venga
relegata in seconda linea, magari dopo le scadenze più svariate; ogni rapporto merita il suo spazio e l'altrui rispetto.
Forse una storia extra-coniugale
scandalizza ancora, dopo tante battaglie !n favore del divorzio? « Innamorarsi », secondo me, descrive con garbo e naturalezza tutto ciò che il nascere di un nuovo amore porta con
sé, quando a viverlo sono due persone non legalmente libere: la tenerezza
di una speranza, la stupida crudeltà
di certi pettegolezzi, la paura di perdersi, i sensi di colpa. Il coraggio di
rompere col passato. Le pellicole in
cui gli « adulteri » tornavano a denti
stretti sulla retta vìa appartengono al
tempo che fu.
Ho apprezzato molto la recitazione
di Meryl Streep e Robert De Niro; interpretano personaggi profondamente
veri, spontanei, mai stereotipati, aggressivi 0 impeccabili come troppe
figure cinematografiche e televisive.
Grazie se pubblicherai senza tagli
Cordialmente,
Edi Morini, Pomaretto
3
24 maggio 1985
fede e cultura 3
EDIZIONI CLAUDIANA
L’utopia del mondo nuovo
Un documento dei nostri tempi, un valido strumento ed una piattaforma di studio e di azione per noi e specialmente per i nostri giovani
Sommario di storia
del Cristianesimo
La nostra Casa editrice ha opportunamente deciso di pubblicare gli scritti e i discorsi al
Senato del pastore Tullio VinayL
Faremmo certamente un torto
ai nostri lettori se ci soffermassimo sulla persona e sulla figura ben nota dell’autore, la cui
forza — da tanti definita a ragione « profetica » •— ha vivamente inciso sulla vita della nostra Chiesa, e non solo su quella. Ci auguriamo che questo libro abbia una gran diffusione.
Il volume, che contiene anche
una prefazione di Luigi Anderlini, una «postilla» di Carlo Galante Garrone, una « avvertenza » ed una « conclusione » dello stesso Vinay, è suddiviso in
quattro parti. Nelle prime tre
sono contenuti gli scritti a suo
tempo apparsi sul Bollettino del
« Centro servizio cristiano » di
Riesi. Il primo gruppo va dal
1961 al 1969 e fa riferimento ai
primi anni di lavoro in quella
comunità, mentre il secondo va
dal 1970 al 1972 e costituisce un
invito a confrontare il mondo
di oggi coll’Evangelo. Il terzo
gruppo infine (1973/83) tratta
più specificamente delTimpegno
politico della Chiesa.
Nella quarta parte sono contenuti gli interventi in Senato,
nel periodo che va dal 1976 al
1983, durante il quale Vinay ha
svolto la sua attività come indipendente di sinistra. In questo
t amo del Parlamento egli ha dato il proprio contributo, la propria testimonianza di fede nella Commissione lavori, previ
denza, emigrazione e quindi nella Commissione esteri.
Egli ha toccato molti argomenti
che sono tuttora di scottante
attualità; dalla disoccupazione
all’aborto, dai minimi vitali di
sussistenza per certe categorie
di pensionati ai « desaparecidos » dell’America Latina; dalla
fame nel mondo alle libertà civili e sindacali dell’Est europeo;
dal problema del riarmo dell’Italia alla questione degli armamenti internazionali ed alla minaccia nucleare, ecc. Il « collega » sen. Anderlini nella sua prefazione ricorda, fra gli altri, due
momenti particolari degli interventi di Vinay: il suo discorso
sulla necessità d’istituire accanto
al Ministero della Difesa quello
della Pace e la motivazione del
suo voto contrario, unico nella
Assemblea, agli stanziamenti per
l’aumento delle spese per gli armamenti nel 1977.
Fra i suoi interventi, è anche
stato inserito il discorso tenuto
all’ambasciata di Israele nel
1982 in occasione del conferimento di una medaglia per aver
egli salvato molti ebrei durante
il fascismo. Quanti avrebbero
avuto il coraggio morale, nel
ricevere questo riconoscimento
dai rappresentanti di im popolo perseguitato — come sottolinea il sen. Galante Garrone nella sua « postilla » — di indirizzare allo stesso tempo un accorato, ma fermo rimprovero ai
persecutori del popolo palestinese?
Un’ultima notazione sul titolo
L’unica via per T. Vinay
...Personalmente non cesso
di meravigliarmi come gli uomini, e specialmente i politici
su cui gravano le maggiori
responsabilità, non capiscano
che il primo passo verso la
salvezza richiede di lasciare
le cose vecchie, cioè di smetterla di essere determinati
dalle esperienze del passato,
per proiettarsi verso il futuro,
liberi da prevenzioni. Tentare
vie nuove, nuova politica e
nuovo modo di far politica.
E’ sconcertante constatare
come nessuno sia pronto a
lasciare il vecchio per tentare
il nuovo. La paura di tentare
il nuovo è oggi il maggior rischio. E’, tuttavia, ancor più
sconcertante vedere che la
massa dei cristiani si allinea
con politiche consunte e dequalificate, tuttora vigenti, e
che essi non sappiano aprire
gli occhi verso ciò che è elementarmente semplice, ciò
che i fanciulli capiscono meglio che 1 sapienti, verso la
via che Cristo ha percorso e
che continua a indicarci. I credenti hanno in Cristo una direzione di marcia, una bussola, che ormai è criminale
tener nascosta. La lampada
non può esser messa sotto
il moggio. Il sale se diviene
insipido merita il disprezzo
di tutti. E’ tempo di destarci
e di gridare sui tetti, in piazza
e nei parlamenti l’annuncio
dell’unica via. Non vi è prima,
seconda o terza via. Vi è la
VIA, ed è inutile che gli uomini battano la testa contro
il muro per cercare altrove.
Cristo è il Salvatore del
mondo: se questa è la nostra
fede è anche l’ora che essa si
traduca in testimonianza fat
ta di parole precise e dì atti
determinanti, anche a costo di
esser qui, da noi, derisi, e,
altrove, perseguitati.
(da « Parlare non basta »,
pag. 148)
...Le armi sono indispensabili? Ma a causa di esse si
muore di fame. Infatti le armi uccidono anche se non
sono usate, perché tolgono il
pane ai popoli che non hanno
da mangiare. Il prof. Helmut
Gollwitzer dell’Università libera di Berlino ha usato una
frase caratteristica dicendo
che « di armamenti si muore
già oggi ». Questa frase è profondamente vera (...).
Noi viviamo in un mondo in
cui la maggior ricchezza va
impiegata nella distruzione o
nello spreco. Non possiamo
continuare su questa via. Anche di fronte al disegno di
legge che discutiamo (sul
riarmo aeronautico, ndr) po.Ssiamo rilevare o che si usano
le armi, e allora vi è distruzione, o non si usano, e allora
vi è spreco, mentre si potrebbe produrre ciò che è necessario per la vita nostra e per
quella di altri popoli (...).
Qui la parola delle Chiese
diventa veramente viva. Le
Chiese in questi due ultimi
secoli sono state alla retroguardia della società civile.
Ora sono all’avanguardia, indicano un cammino e la loro
pressione in America e in Europa è talmente grande che
dovremmo aprire gli occhi e
pensare che veramente siamo
in un momento storico in
cui potremmo deciderci per
sempre per la pace e per la
convivenza civile, soltanto che
vi fosse una volontà politica
adeguata (...) ■
(da un intervento in Senato del 17.3.83, pag. 333)
del libro, ed in particolare sulla parola « utopìa », la quale,
nel significato che più comunemente le si dà, ha un contenuto negativo. Non è certo con
questo spirito che Tullio Vinay
— l’infaticabile assertore delTagàpe, dell’amore che si dona
— adopera questo sostantivo;
egli infatti ci ricorda che l’utopìa è quello che ancora non si è
realizzato.
Roberto Peyrot
^ Tullio Vinay, L’utopìa del mondo nuovo. Ed. Claudiana, pp. 355, L.
16.000.
Protestantesimo
in TV
DOMENICA 26 MAGGIO
Rete 2 — ore 23 circa
La trasmissione presenterà
un aspetto dell’evangelismo
fiorentino libero a partire dalla metà dell’800 ai giorni nostri. Emergerà la figura di
Teodorico Pietrocola Rossetti e tutte le esperienze più
significative di questo evangelismo, con particolare attenzione agli aspetti pedagogici e quindi alTIstituto Comandi e a Casa Cares.
Finalmente, dopo un lungo neriodo di assenza, è tornato nelle
nostre librerie T« Heussi - Miegge » *, nella sua quinta edizione.
L’ecumenismo, l’Intesa delle chiese valdesi e metodiste, la revisione del Concordato con la conseguente controversia sulla specificità di un insegnamento storicoreligioso, hanno coinvolto un po’
tutti e danno un carattere oltremodo attuale alla presentazione
di quest’opera.
Trattasi dellà ristampa del volume di Karl Heussi tradotto da
G. Gangale e pubblicato dalla Casa Editrice Doxa nel 1933, a cui
G. Miegge, « al fine di integrare
nell’opera eminentemente sintetica dello storico tedesco un certo numero di elementi di informazione, di cui il lettore possa
sentire il bisogno », ac'oiunse alcune note esplicative.
Il volume è diviso in tre grandi
sezioni: il Cristianesimo nell’antichità; il Cristianesimo nel Medioevo; il Cristianesimo dalla Riforma al nostro temno. La prima
parte inizia con le origini del Cristianesimo e cioè da quando
« l’intera metà occidentale del
mondo noto agli antichi si trovava ordinata nell’impero romano »
e culmina alla soglia del Medioevo con i tre maggiori scrittori
e dottori della Chiesa del tempo:
Ambrogio, Girolamo e Agostino.
La seconda parte narra gli eventi che hanno come comune deno
Solitudine
Fra i tanti mali che travagliano l’uomo nella società moderna, c’è anche la solitudine. Può
sembrare contraddittorio e paradossale parlare di solitudine
deH’uomo che vive in un mondo
sovrappopolato e nei grandi agglomerati urbani del nostro tempo.
Eppure forse mai l’uomo si è
trovato ad essere e a sentirsi
così solo, come se vivesse in un
mondo spopolato e in una terra
disabitata. C’è infatti solitudine
nella famiglia ove manca il dialogo fra i genitori e i figli, ma
c’è ugualmente la solitudine della coppia. C’è solitudine nel condominio ove non ci si conosce e,
in molti casi, non si scambia neppure un saluto; c’è solitudine
nelTascensore o nelTautobus ove
si sta gomito a gomito e non si
parla per reciproca diffidenza;
nel supermercato ove si entra e
si esce senza avere detto neppure una parola. C’è la solitudine
delToperaio che lavora nella catena di montaggio o nella cabina di una gru. C’è ancora solitudine nel lavoro di ufficio, nell’impegno sociale, politico, religioso. C’è la solitudine degli anziani, dei giovani, dei bambini e
di chi trova poi nell’alcocl o nella droga un disperato rifugio. A
Palermo in modo particolare, a
più riprese, giudici, alti magistrati, funzionari dello Stato e
della Regione hanno spesso lamentato la solitudine in cui si
trovano nella lotta contro la criminalità organizzata o in compiti di grande responsabilità e
rischio.
Anche noi, piccola minoranza
evangelica, lamentiamo spesso la
nostra solitudine nella società e
nell’ambito stesso della comunità ove molti membri vivono come estranei gli uni agli altri e
non condividono gioie e dolori.
Io credo che possiamo reagire
alla nostra solitudine, senza farne fonte di tristezza, di scoraggiamento, di disperazione. In
certi casi la solitudine può essere segno di elezione e di vo
cazione per un compito o un
mandato particolari. Lutero, all’inizio della Riforma, era solo
e, ai suoi avversari che glielo
facevano notare, egli replicava:
« Io e il Signore siamo la maggioranza ». E cosa dovremmo dire della solitudine di Gesù ohe
non fu solo quella della natività,
del CJetsemani, della croce, ma
di ogni istante della sua vita e
che si prolunga nel nostro tempo e sino alla fine dell’età presente?
Noi credenti abbiamo mille
modi di riempire la nostra solitudine con una vita interiore
che ci compensa ampiamente
del vuoto che ci può essere d’intorno a noi. Ma dobbiamo soprattutto pensare e seriamente
oggi alla solitudine degli altri.
Alla solitudine p.es. di quella
donna che dice: « Io lascio sempre la porta di casa aperta affinché, se muoio, non debbano
sfondarla». O di quell’altra che
tiene sempre la radio accesa
perché ha bisogno di sentire la
voce di qualcuno che parla, per
non sentirsi sola.
A 'Palermo è stata costituita
una organizzazione contro la solitudine. Mediante il volontariar
to si propone di aiutare, con
iniziative varie, le persone che
vivono in una solitudine angosciosa e disperata, causa di nevrosi e di suicidi.
Anche le nostre comunità dovrebbero seriamente affrontare
questo problema, a cominciare
dalTinterno. La fede evangelica
crea rapporti nuovi fra i credenti e stabilisce una comunione fraterna in cui non dovrebbe
più esserci spazio per la solitudine di alcuno. ’Tuttavia molti
nostri fratelli sono costretti ad
affrontare spesso nella solitudine delle prove molto dure e
hanno anche bisogno di essere
aiutati ed incoraggiati a perseverare nella fedeltà all’Evangelo
che è messaggio di amore e di
solidarietà.
Pietro Valdo Panasela
minatore la politica del papato
che, al culmine del Medioevo,
aveva raggiunto una eccezionale
potenza ed una straordinaria coscienza di sé. Secondo una
espressione di Innocenzo III, il
papa è si « più piccolo di Dio »
ma è « più grande dell’uomo ».
Quest’epoca rappresenta « uno
dei più obbrobriosi periodi della
chiesa ». I papi esercitavano senza ritegno la politica delTei’oismo e l’insidia; nei loro palazzi
erano penetrate l’avidità dei ”iaceri e Timmorale politica. La facilità con la quale si ottenevano
le indulgenze fece smarrire il senso della serietà del peccato donde
la frequenza di furti di reliquie
e inganni per mezzo di falsi miracoli.
Ma è proprio in Quest’epoca
che vengono alla luce fattori che
preparano la strada alla Riforma; la mistica che « potenziò Tindividualismo religioso »; l’umanesimo che, « con lo studio della
Bibbia e dei Padri della Chiesa,
trasmise Timportante concetto
che la Chiesa Cattolica Medievale
era molto diversa dalla chiesa antica »; e il sorgere di uomini come Savonarola che « scomunicato, sfida la maledizione e investe
il papa con espressioni violente ».
La libertà della sua critica contro la chiesa permette di vedere
in lui un precursore della Riforma. La terza parte riveste nell’opera un’importanza rilevante.
La crisi interna della chiesa d’Qccidente finì con una grandiosa
catastrofe, la Riforma. « La sua
patria fu la Germania, il suo
condottiero ed eroe Martin Lutero. La sua coraggiosa ribellione
contro il papato destò, anche fuori dalla Germania, movimenti riformatori ». Ma molto presto la
forte reazione cattolica trovò la
sua forza nella « Compagnia di
Gesù» e la sua maggior opera
nella « Controriforma » provocando un periodo di guerre confessionali in Europa.
Il Cattolicesimo riuscì a ricacciare il Protestantesimo ma gli
fu impossibile sopprimerlo. Esso
assicurò la sua esistenza malgrado indicibili sofferenze. Questa
terza parte, dedicata ai secoli
che seguirono la riforma luterana, si chiude con alcune pagine,
scritte interamente da G. Miegge,
sulTultimo quarto di secolo. Questa parte tratta eventi di notevole
attualità e non privi di problemi,
come il Movimento ecumenico,
riguardo al quale Miegge ricorda
i momenti diffìcili che si son dovuti superare, quali il rifiuto della Chiesa Cattolica di partecipare alla conferenza di Stoccolma,
che fu un avvenimento di importanza mondiale, con la motivazione che « non vi è altra possibilità di unione che il ritorno dei
fratelli separati all’ovile romano ».
Non possiamo che ribadire il
valore esemplare di questo volume sia perché con estrema sinteticità riesce a sviluppare tutti gli
argomenti in modo esauriente
fornendo il maggior numero di
dati, di intuizioni, e di ipotesi pur
controllandone il valore e sottolineandone il grado di certezza,
sia perché offre una trattazione
degli avvenimenti scevra di pregiudizi o giudizi assiomatici e infine perché offre il panorama di
quasi duemila anni di storia in
una lingua chiara e scorrevole,
accessibile non solo agli « addetti ai lavori » ma a chiunque desideri, anche per la prima volta, accostarsi alle problematiche trattate.
Giuseppe Ficara
1 Karl Heussi - Giovanni Miegge,
Sommano di Storia del Cristianesimo,
Claudiana 1984 ’, pp. 307, L. 13.000.
4
4 vita delle chiese
24 maggio 1985
2® CIRCUITO
3® CIRCUITO
Come predicare
l'Evangelo
Problema giovanile e
incontro di Pentecoste
L’Assemblea del 2" Circuito si
è riunita sabato scorso a Pinerolo. Dopo la lettura delle relazioni delle chiese, dell’Asilo dei Vecchi di San Germano e del Consiglio di Circuito, l’Assemblea ha
iniziato la discussione sul ruolo
della predicazione aH’intemo ed
all’esterno delle comunità; sulla
necessità di recuperare chi si è
allontanato dalla vita della chiesa e sull’importanza del culto
come collegamento tra tutte le
attività della chiesa.
L’Assemblea ha approvato im
ordine del giorno con il quale invita le chiese a proseguire la riflessione su questo tema. La
prossima Assemblea di Circuito
porrà questo tema al centro del
dibattito.
Dobbiamo cercare insieme di
utilizzare i doni e le forze che
abbiamo ricevuto dal Signore,
operando delle scelte precise affinché la predicazione sia resa manifesta, predicazione che « non
coincide esclusivamente con
quella della domenica mattina,
perché predicazione sono le visite, il contatto personale e la testimonianza che globalmente la
chiesa dà nella città ».
I problemi messi in evidenza
durante la riunione erano tanti
ed altrettante le soluzioni, perciò
l’Assemblea ha proposto di proseguire la discussione sia a livello locale, sia a livello del
Circuito.
L’Assemblea ha votato all’unanimità i seguenti o.d.g.:
1) «Udita la relazione del
Comitato di San Germano, l’Assemblea si rallegra del fatto che
il progetto sia diventato operativo e che nel prossimo inverno
i lavori inizieranno. Invita tutti
i Concistori a tener presente la
campagna di raccolta fondi»;
2) « L’Assemblea di Circuito
venuta a conoscenza del fatto
che il pastore Cipriano Toum ed
il pastore Ruben Artus nei prossimi mesi lasceranno le comunità di Prarostino e Piossasco,
l’uno per raggiunti limiti d’età
per l’emeritazione, l’altro per
proseguire la sua opera pastorale presso le chiese valdesi del
Rio della Piata, ringrazia il pastore Tourn ed il pastore Artus
per l’opera svolta da loro e dalle
loro famiglie in questo Circuito
ed esprime la sua preghiera al
Signore perché li accompagni
nella nuova destinazione ».
A conclusione dei lavori l’Assemblea ha riconfermato il Consiglio uscente. T. N.
FRALI — Periodicamente, nelle nostre assemblee o sulle colonne di questo settimanale, riemerge il problema delle attività
giuste per i giovani e i giovanissimi. Tempo fa, Giorgio Tourn
dichiarava che le attività giovanili devono essere un laboratorio e non un oratorio, intendendo con questo che non bisogna
fare qualcosa soltanto per passare il tempo, ma perseguire
obiettivi chiari che formino veramente le persone a compiti di
responsabilità.
La discussione nell’assemblea
del III Circuito, che si è tenuta
a Prali il 17 maggio, ha ripreso
gli stessi concetti, con un aggancio preciso alla situazione locale; valutare il primo anno di attività di Dario Tron, diacono ed
animatore giovanile nelle chiese
del circuito. Che cosa fare con
questi giovani? Intrattenerli, farli discutere, .svagarli, renderli
responsabili nei confronti dei
più piccoli, e altre cose ancora?
Ma prima di tutto come raggiungerli e convincerli a ritrovarsi insieme? Un lavoro utile
ed apprezzato — si è detto —
non deve ristagnare per mancanza di interesse e di collaborazione da parte di tutti. In conclu
sione, il Consiglio di Circuito è
stato invitato a collaborare con
l’animatore giovanile per la formulazione di un programma di
attività da svolgere nel prossimo anno.
Un altro argomento proposto
dal Consiglio ha suscitato una
vivace discussione: la possibilità di riprendere per il 1986
l’iniziativa delTincontro di Pentecoste, giunto ormai alla terza
edizione. Alcuni dei presenti si
sono detti contrari alla formula
« sagra paesana», che richiede
un grande sforzo organizzativo
e rende troppo mondana un’occasione di incontro fraterno. Il
Consiglio si è dimostrato molto
favorevole alla proposta di una
maggiore sobrietà rimandando
ad un secondo momento la scelta del tema della giornata e della località.
Al termine della riunione, il
Consiglio è stato rieletto nella
quasi totalità, mentre Elvio Peyronel, dimissionario per compiuto settennio, è stato sostituito da Erika Tomassone. I membri riconfermati sono: Claudio
Tron, sovrintendente, Eìda Grill,
Paola Revel, Sandra Barai.
L. V.
Domenica 26 maggio
□ INCONTRO ECUMENICO
DI PENTECOSTE
PINEROLO — Tra le 14.30 e le 18.30
si svolge presso il Convento dei Padri Cappuccini a San Maurizio (strada
De Amicis 2) il tradizionale incontro
ecumenico di Pentecoste.
Programma:
— Due relazioni sul Convegno di Loreto: Don Antonio Buffa, delegato
della diocesi al convegno; Past.
Sergio RIbet, inviato dell'Eco delle
Valli Valdesi.
(inserzione)
DOMENICA 26 MAGGIO
alle ore 15,00
nel Tempio di Maniglia
canterà
la Corale Municipale di
Mont-Sur-Rolle
(Svizzera) :
CHANTEVIGN
Le offerte saranno devolute a
favore dell’Asilo di San Germano Chisone.
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI VALDESI
Da Vandoncourt a Torre
TORRE PELLICE — La comunità di Vandoncourt (Pays
de Montbéliard) è stata ospite
per tre giorni a Torre Pellice.
La nostra corale ha organizzato
il soggiorno dei fratelli francesi, che hanno visitato i luoghi
storici e hanno partecipato al
culto nel quale il loro pastore
ha svolto la predicazione. Un
pranzo comunitario alla Foresteria ha concluso la visita.
• Domenica 26 maggio i bambini delle Scuole Domenicali e
i catecumeni parteciperanno al
culto di Pentecoste, terminando così i loro corsi di istruzione biblica.
• Venerdì 7 giugno avrà luogo alla Casa Unionista un incontro giovanile, che inizierà
con un pranzo comunitario e
proseguirà con la visione e discussione di un film in videotape. Tutti sono calorosamente
invitati.
• Tra i vari concerti che si
susseguono a Torre Pellice, segnaliamo quello del Coretto, alla Casa Valdese sabato 25 maggio alle ore 17, organizzato dalla Croce Rossa.
• Si sono svolti, in queste ultime settimane, i funerali di Michele Filippone, Giulia Poet e
Meynier Lina in Ribotta. Alle
famiglie colpite dal lutto la comunità esprime la sua simpatia
cristiana.
Ammissioni in chiesa
PINEROLO — Con un culto
serale, nel 40” giorno dopo Pasqua, abbiamo celebrato l’Ascensione di Gesù. Il culto di
domenica 19 maggio è stato
presieduto da un gruppo delru. F. che ha predicato sul miracolo: La guarigione di un fanciullo epilettico (Marco 9; 1429). Questo testo era stato proposto ad un corso di animazione biblica, studiato a gruppi in
una seduta dell’Unione ed era
parso giusto di portarne i risultati agli altri fratelli della comunità.
Dopo il culto ci hanno parlato del lavoro dell’Uliveto Fran
ca Recchia e Claudia dalla e la
colletta della giornata è stata
devoluta a quell’istituzione come pure l’introito del mini-bazar che si terrà la domenica di
Pentecoste.
• In occasione della Pentecoste saranno battezzati o confermati ; Marina Battaglino, Sara
Bonetti, Andxea Bertin, Carla
Cambursano Masi, Claudio
Charbonnier, Giovanni Chiapperò, Sion Fokt, Luisella Long,
Claudio Morbo, Elio Padrone,
Silvia Ferro, Dario Peyronel,
Paolo Plavan, Flavio Pontet, Silvia Ressent, Marco Trombotto,
Andrea Zamponi.
• E’ stata battezzata la piccola Silvia Ciarrlero.
• Si sono sposati Ugo Long e
Adriana Paolasso.
• Hanno terminato la loro esistenza terrena Albertina Uliva
Ribet e Luigia Vidossich Mathieu.
Luigia Vidossich
Mathieu
Ci sono nelle nostre comunità membri di chiesa che esercitano per un lungo periodo dei
ministeri in modo silenzioso e
continuativo; poi, purtroppo,
per il peso degli anni e talora
della malattia non possono più
essere presenti fisicamente nella vita delle loro comunità e
viene il giorno in cui si debbono
accompagnare alla loro ultima
dimora. Così è stato per Luigia
Vidossich Mathieu, deceduta a
Pinerolo il 7 maggio.
Pensando a lei mi tornano in
mente le parole dell’Apostolo
Paolo agli Efesini (cap. IV,
V. 29): « Niuna mala parola esca
dalla vostra bocca; ma se ne
avete alcuna buona che edifichi,
secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia a chi
l’ascolta ».
Se c’è una cosa che Luigia
Mathieu ha fatto nella comunità di Pinerolo ed altrove è stata proprio quella di dire la parola buona; quella che costruisce, che ricrea i legami, che
perdona, che incoraggia, che,
come dice l’apostolo, conferisce
grazia a chi l’ascolta. Non l’ha
risparmiata mai questa parola,
l’ha detta a tutti con generosità,
con umiltà, con comprensione.
Certamente ha anche operato
con altrettanta generosità, ma
vorrei ricordarla innanzitutto
come colei che in ogni situazione cercava il lato buono e sapeva farlo vedere al suo prossimo.
Operosa, ma un po’ schiva,
non credo che sarebbe contenta
che si parlasse molto di lei perciò non lo farò. Una cosa però
posso fare e con me, penso, tutti coloro che Thanno conosciuta ed amata; ringraziare il Signore per avercela data ed averci concesso il privilegio di fare
un tratto di cammino con lei.
Insediato anziano
VILLAR PEROSA — Dome
nica 26 culto con Santa Cena
con insediamento del nuovo anziano Laura Bouchard,
L’Unione Femminile terrà la
riunione di chiusura mercoledì
29/5 alle ore 14.30.
Assemblea di chiesa
S. SECONDO — Domenica 5
maggio abbiamo avuto la nostra assemblea di chiesa che ha
preso le seguenti decisioni :
— Alle riunioni quartieralì
Tanno prossimo si parlerà su
« Il culto e la vita della nostra
comunità ».
— Liliana Genre e Rosanna
Paschetto sono state elette come delegate al Sinodo (Claudio
Rivoira, sostituto); Piero Gri.glio. Claudio Rivoira e Silvano
Forneron sono stati delegati alla Conferenza Distrettuale.
— Impegno finanziario per il
1986: è stata accettata la cifra
di L. 23.000.(X)0 da versare alla
Tavola.
— Organo: il cassiere ha comunicato di aver ricevuto già
L. 2.500.(X)0. Abbiamo preso contatti con una ditta che può for
nircene uno elettronico « tipo liturgico»; costa L. 5.100.000. Abbiamo metà della cifra occorrente, se aspettiamo di avere tutta
la cifra rischiamo di pagare di
più per i continui aumenti che
ci sono. Un membro della comunità sarebbe disposto a anticipare la somma che manca e
prestarcela. L’assemblea ha accettato impegnandosi a restituirla al più presto.
— Lavori agli stabili : abbiamo deciso di riverniciare gli infissi degli stabili con manodopera volontaria. Quanti sono disponibili, lo facciano sapere al
pastore o agli Anziani.
Corale svizzera
PRAROSTINO — In occasione della Pentecoste, avremo presente nelle nostre vallate la corale « Chantevigne » di Mont sur
Rolle (Svizzera), il comune gemellato con Prarostino.
Rivolgiamo fin d’era il benvenuto invitando i Prarostìnesi
sabato 25 c.m. alle ore 16, sotto
la pista con il sole o nel Tempio
in caso di pioggia, a non mancare.
Pentecoste
ANGROGNA — Domenica di
Pentecoste avremo il culto di
Santa Cena a Pradeltorno, con
la nostra Corale, i trombettieri
tedeschi di SchSnenberg. Nel
pomeriggio alle 14.30 alla Sala
si terrà il Bazar organizzato dall’Unione Femminile ; dolci, lavori artigianali, e molta fraternità.
• Ci rallegriamo con Ivan e
Rosy Sapei che hanno voluto
nel corso del culto di domenica
scorsa presentare al Signore e
alla comunità riunita nel culto
la loro piccola figliola Alessia.
Il canto delle corali di Ferrerò
e Villasecca ha rallegrato questo
momento.
• Il Concistoro ha nominato
la Commissione per la Foresteria « La Rocciaglia » di Pradeltorno, composta da: Eldina Long
Sappé, Delio Long, Renato Bertot, Giampiero Bertalot, Leo
Coisson e il pastore. Il primo
incontro, con il Consiglio della
’Rocciaglia s.r.l.’ — la scioglien
da società presieduta dal compianto dottor Guido Ribet —
che decise, un anno fa, di donare le proprie strutture al nostro Concistoro, si è tenuto
martedì 21/5 alle ore 17 per un
esame della situazione.
Bazar
VILLASECCA
• Domenica 26 maggio, ore
14.30, Bazar al Chiotti. Per ovvie ragioni di organizzazione è
necessario far pervenire le offerte con un certo anticipo sulla data fissata.
• Sabato 1” giugno, ore 20.30,
avremo una serata di canto nel
tempio dei Chiotti. Il Gruppo
« Discanto », diretto da Furio
Rutigliano, eseguirà alcuni cori
e canzoni dì vario genere musicale e letterario.
Assemblea di chiesa
SAN GERMANO — Domenica 12 maggio, in una affollata
Assemblea di Chiesa, sono state
prese alcuno decisioni di rilievo.
Innanzitutto è stato approvato
per il 1986 un contributo alla
Tavola pari a L. 38.200.000. Sì
tratta di un aumento del 20 "o
circa rispetto a quest’anno. Una
seconda decisione ha riguardato
la Sala valdese delle attività,
che un tecnico ha definito « una
sala sicura, ma non in regola
con le norme di legge ». Mettersi in regola con le norme comporterà delle spese notevoli ed
in Assemblea è stato fatto notare che da un lato noi dobbiamo ancora impegnarci per l’Asilo e, d’altro lato, che un impegno di spesa dovrà tradursi
anche in un maggiore utilizzo
della Sala, oggi praticamente
abbandonata. Infine le elezioni;
i dele.gati alla Conferenza sono:
Rossella Sappé, Andrea Garrone ed Elio Rostan; i delegati al
Sinodo sono : Ileana Lanfranco
Borre! e Franco Avondet. Sono
anche stati eletti due nuovi anziani : si tratta di Franco Fornerone e Giorgio Rostan, due
giovani da cui ci si attende molto. Il loro insediamento avverrà
durante il culto di Pentecoste,
culto che vedrà la partecipazione di tutte le attività della
Chiesa.
5
24 maggio 1985
CAMPO STUDI FGEI
vita delle chiese 5
FEDERAZIONE DEL TRIVENETO
Identità e soggettività Raduno a Tramonti
Centocinquanta i partecipanti
al campo studi della PGEI svoltosi, dal 25 al 28 aprile scorso,
nel Centro Giovanile Battista di
Santa Severa presso Roma.
« Soggettività, identità personale e vocazione cristiana » :
questo il tema che il campo ha
affrontato partendo dalla varietà delle posizioni e delle riflessioni emerse in questi ultimi anni aH’interno della Federazione,
in modo particolare, a partire
dalle ’provocazioni’ e ’sollecitazioni’ dei gruppi donne e del loro Coordinamento nazionale. E’
stato così possibile continuare,
sul diffìcile intreccio tra soggettività - identità - vocazione, il
cammino di ricerca comune tra
donne e uomini, iniziato, per
quanto riguarda la FGEI, al suo
ultimo Congresso.
La varietà degli approcci metodologici proposti durante il
campo — studi biblici e relazioni comuni a tutti i partecipanti; i laboratori biblico, etico ed
ecclesiologico per soddisfare le
diverse esigenze corrispondenti
spesso a personali ’percorsi’ di
ricerca intrapresi — ha reso anche possibile la presentazione e
l’assunzione di numerose chiavi di lettura e di analisi del tema, rendendo però contemporaneamente diffìcile la riduzione
delle posizioni emerse a poche
tesi o ad una sintesi qualsiasi.
Perciò il cronista a questo
punto deve tacere: mi limiterò
a presentare alcune posizioni ed
interventi che mi hanno particolarmente colpito.
lo, Dio e qli altri
E’ largamente condivisibile
la preoccupazione di Giorgio
Tourn, secondo il quale in avvenire il problema della Chiesa
cristiana sarà anche quello di
esprimere una soggettività che
permetta di vivere un impegno
nel mondo che non sia solo l’espressione di un attivismo di
principio, ma contenga in sé
tutti gli elementi significativi di
una realtà profondamente vissuta.
« E’ proprio la mancanza di
un incastro preciso tra quello
che uno fa e quello che uno è —
ha affermato nella sua relazione
registrata in videotape — a causare una serie di ’rotture’ nell’uomo moderno che non regge
più di fronte alle contraddizioni
psicologiche e alle contraddizioni vissute nel quadro sociale,
perdendo così la possibilità e la
capacità di ricomporre la sua
personalità ». L’individualità pietista della fine ’800 è oggi improponibile, mentre invece l’individualità calvinista, intesa oggi in
termini più esperienziali ed emotivi, può essere considerata il
punto di partenza per la ricerca
di una risposta teologica al soggettivismo di questi anni.
In questo senso G. Tourn propone quello che lui chiama ’il
cammino riformato’ come uno
strumento attraverso il quale
acquisire la conoscenza di sé
(chi sono? dove sono? perché
sono?); la conoscenza degli altri e la conoscenza di Dio stesso.
Schemi rotti
identità trovata
Il gruppo delle donne FGEI
di Milano ha presentato uno
studio biblico su Marco 10: l’episodio del giovane ricco. La sottolineatura degli elementi costitutivi del testo è stata molto
efficace e suggestiva. Mi ha colpito in particolare il fatto che
anche in questo caso la parola
che ha avuto una maggiore eco è
stata nuovamente quella di rottura, intesa propriamente corne
lacerazione. Gesù chiede al gio
vane ricco di ’rompere’ rispetto
alla sua situazione esistenziale;
rincontro tra Gesù ed il giovane è posto ed inteso come l’inizio della possibile trasformazione della vita del giovane stesso.
La ’rottura’ è quindi il passaggio obbligatorio attraverso il
quale ogni processo di cambiamento e di trasformazione dell’uomo può essere avviato; non
è messa in discussione la ricchezza del giovane, ma piuttosto la sua identità; il giovane
non ha paura di perdere le proprie ricchezze, ma di essere coinvolto in un processo di messa
in discussione di quella identità
acquisita, senza la quale è però
difficile affrontare il mondo.
Gesù propone a chi vuole essere suo discepolo una nuova
identità che esige una ’rottura’
con quelle identità troppo vecchie e rigide che impediscono
di cogliere la realtà dell’annuncio evangelico.
Molti i distinguo
Daniele Garrone, nel suo culto d’inizio campo, ha sostenuto
che accanto alla necessità ed
all’esigenza di cercare la rideflnizione della nostra identità,
messa ora in discussione dalla
nostra soggettività ora dalla nostra vocazione, non possiamo di
menticare la nostra appartenenza al mondo occidentale e capitalistico. Infatti questa appartenenza determina anche in noi
una sorta di ’nevrosi’ che nella
nostra ricerca d’identità non
sempre porta ad acquisire il
senso profondo della nostra esistenza.
Paolo Ferrerò ha parlato della nostra crisi d’identità come
di una crisi che è il frutto sia
della sconfìtta di ogni processo
di trasformazione, sia come constatazione del fatto che attraverso la storia non è più possibile vivere un movimento di
emancipazione. Per noi protestanti si tratta di risituare la
domanda di senso all’interno di
una storia che sia nuovamente
espressione di un movimento di
emancipazione, al quale si deve
dare vita evitando che nel suo
dispiegarsi opprima, invece che
valorizzare le diversità che si
esprimono al suo interno.
Concluderei con le parole di
Paolo Naso che ricorda a tutti
quanti come la soggettività non è
un nuovo settore di intervento
della PGEI, ma che essa costituisce una chiave di lettura dei
problemi che da sempre hanno determinato ed interessato la
ricerca: l’amore, il conflitto, l’etica, la vocazione ed il rapporto con Dio.
Mauro Pons
La Federazione delle Chiese
Evangeliche del Triveneto, in occasione del 1” maggio, ha organizzato un Raduno a Tramonti
di Sopra presso il Centro Ecumenico «Luciano Menegon» messoci gentilmente a disposizione.
L’affollato incontro si è svolto in maniera particolare rispetto alla tradizione. Più che far
leva sulla necessità di evidenziare quello che il mondo operaio
doverosamente fa e quello che
di diritto gli spetta « ma non gli
è dato», si è voluto recare un
messaggio di operosità evangelistica con una manifestazione
in piazza che ha fatto da cornice ad un concerto della Corale della Chiesa Battista di Pordenone. E’ stata eseguita una
serie di canti tratti da varie innologie e debitamente presentati al pubblico. I cittadini, che
erano stati radunati precedentemente dalla locale Amministrazione per il comizio celebrativo,
hanno accolto molto calorosamente i gruppi evangelici convenuti da Verona, Vicenza, Venezia, Padova, Mestre, Marghera,
Udine, Pordenone offrendo un
rinfresco a mo’ di ringraziamento per l’improvvisato spettacolo
cui avevano assistito.
Erano presenti i tre pastori
battisti della regione più il P^''
store americano J. Collier in rappresentanza dei fratelli battisti
americani che vivono in Regio
ne. Per il secondo anno consecutivo è stata notata e non compresa l’assenza delle comunità
triestine e goriziane con i relativi conduttori. Certo, è un’occasione mancata d’incontro reciproco, ma soprattutto è una
sofferenza per chi attende questi momenti per un anno e poi
scopre indifferenza e disinteresse totale da parte di alcuni. Mette caso dire che le nostre chiese con i loro conduttori, riunite
in Federazione, non potranno
mai assolvere agli impegni assunti in Regione se non avranno preso, al loro interno e imitariamente, coscienza della vocazione alla quale sono state
chiamate.
La giornata è trascorsa felicemente allietata da un bel sole, da giochi e « fellowship ». I
momenti di ascolto della Parola
e di preghiera comune sono stati vissuti con calore e tutti siamo rientrati alle nostre sedi
animati di un rinnovato Spirito. L. M.
Nuovo indirizzo
Il pastore Giuliana Gandolfo abita
in via Giberti 18, 37100 Verona. Il numero telefonico è II seguente: 045/
38019.
CORRISPONDENZE
Kirchentag delle chiese del sud
GUARDIA PIEMONTESE (Ct.)
— « La nostra iniziativa ha avuto un successo insperato. Tutte
le chiese del Sud hanno risposto con entusiasmo e grande capacità di mobilitazione all’appello lanciato per l’appuntamento a Guardia Piemontese nel
giorno di Pentecoste ». Il pastore Enrico Trobia, presidente della Commissione esecutiva del
IV Distretto, non nasconde la
sua soddisfazione per avere raggiunto l’obiettivo di riunire per
un giorno il ’popolo evangelico’
significativamente presente, pur
nella sua dispersione, in tutto il
Mezzogiorno d’Italia.
« Fino a questo momento sono stati organizzati 16 autobus.
Contiamo di avere una presenza di 800-9CK) evangelici. E’ un
grande sforzo organizzativo quello che ha coinvolto le nostre
comunità: anche le più piccole
sono riuscite a raccogliere intorno a questa iniziativa consensi ed appoggi. Non bisogna
dimenticare che per molte nostre sorelle e per molti nostri
fratelli la partecipazione a questa manifestazione organizzata
dal IV Distretto richiederà molti sacrifici; infatti, quasi tutti
dovranno sobbarcarsi un viaggio di 800 0 900 chilometri in poco più di 24 ore. Se si pensa che
molti sono gli ottantenni che
parteciperanno a questo giorno
di festa e d’incontro ci si può
ben rendere conto dell’importanza che tutti gli hanno attribuito.
A questo incontro parteciperanno anche le chiese pentecostali e battiate. Nutrita sarà la
rappresentanza delle chiese libere provenienti dal Casertano.
Anche la comunità di Ferentino, che non appartiene al nostro
Distretto, ma al III, ha aderito
al nostro invito. Scopo dell’incontro è di offrire alle nostre
comunità l’occasione per incontrarsi e vivere insieme una giornata : è soprattutto l’aspetto
umano, quello dell’incontro e
della fraternizzazione, che ci in
teressa raggiungere con successo. E’ indubbio che anche l’aspetto del ringraziamento, della
preghiera, della lode gioiosa al
Signore non sarà trascurato.
Anzi! In questa occasione sono
previste 18 ammissioni in chiesa, tre delle quali con il battesimo ».
Il 26 maggio p.v., il Giorno della Chiesa, cosi è stato chiamato
questo incontro, si svolgerà secondo il seguente programma:
ore 9.30 arrivo dei partecipanti;
ore 10.30, relazione di Marco
Tullio Fiorio; ore 11, relazione
del pastore Salvatore Ricciardi;
ore 12, culto con Santa Cena presieduto dal Moderatore Giorgio
Bouchard; ore 14.30, visita al
paese di Guardia Piemontese e
al Centro Culturale Giovan Luigi Pascale: ore 17.30, saluti e
partenze.
Ragazzi in festa
Quando i nostri ragazzi decidono di far festa, sanno veramente far festa, anche se il tempo non è proprio bello, anche se
per raggiungere Valleorosia ci
vogliono tre ore di treno.
Sabato 11.5 ci siamo ritrovati in novanta alla Casa Valdese, accolti dalla precisa e affettuosa ospitalità di Sergio e Dorotea Nisbet, e domenica eravamo più di cento!
Quest’anno era la Scuola Domenicale di Savona ad organizzare le due giornate per conto
della Federazione chiese evang.
della Liguria, e tutto si è svolto
con allegria e partecipazione di
grandi e piccoli; sì, perché c’erano mamme, papà e anche nonni di accompagnamento. Tanti
giochi nelle ore degli arrivi e
prima della partenza ed in mezzo una piccola festa <ii canto di
inni e di canzoni e di chitarre...
e di un piccolo flauto; ed una
gara di ricerche bibliche che ha
elettrizzato tutti.
La domenica, mentre un predicatore ospite presiedeva il culto a Bordighera, ragazzi e monitori conducevano il culto a
Vallecrosia con una animazione biblica preparata dal valente Edo Cacciapuoti, e con i cori
diretti dalla infaticabile Sara
Gottardì-Giolìtto.
E’ da anni che questo convegno si ripete, sempre con successo: è il più frequentato di
tutti gli incontri preparati nell’anno. Le nostre piccole Scuole, sparse nella lunga diaspora
ligure, sentono fortemente la
necessità di offrire ai ragazzi momenti di aggregazione e di conoscenza reciproca e di solidarietà per i gruppi più piccoli;
di ampliare l’orizzonte alla più
vasta comunità dei credenti in
Italia e nel mondo.
Ecumeriismo
e Resistenza
AOSTA-IVREA — Elenchiamo
alcuni avvenimenti del mese di
aprile che hanno rallegrato la
comunità di Aosta. Innanzitutto, domenica 14 aprile la comunità si è raccolta numerosa
attorno a due giovani che hanno chiesto l’ammissione in chiesa mediante battesimo: Marisa
Henriet e Renato Del Priore.
La predicazione ed il battesimo di Renato sono stati fatti
dal past. Giuseppe Platone di
Angrogna, che la comunità è
stata lieta di ascoltare e rivedere.
Nella settimana di Pasqua il
past. Del Priore ha partecipato
ad una trasmissione televisiva
ecumenica, promossa dalla RAI,
andata in onda su TV 3 Valle
d’Aosta, sulla morte e la resurrezione di Gesù.
Gilda Marconi e Carlo Monaya hanno portato il ricordo
e la testimonianza di quel che
visse la comunità negli ultimi
anni del fascismo, al tempo del
past. Vittorio Subilia, ad una
riunione promossa dall’Istituto
Storico della Resistenza nel 40”
anniversario della Liberazione.
Il 18-19 maggio la comunità
di Aosta è stata ospite della Comunità Riformata svizzera di
Frauenkappelen, vicino a Berna.
Il 2.6 ci sarà a Chamonix l’incontro triangolare (triangle de
l’amitié) tra le chiese di AostaChamonix-Martigny.
Ad Ivrea il past. Del Priore è
stato invitato a parlare, in febbraio, al Liceo Scientifico «Gramsci » sulla Riforma protestante
a tre classi del IV anno, presenti anche un buon numero di insegnanti. Incontro vivace, attentamente seguito, con molte domande di approfondimento su
aspetti e principi fondamentali
del protestantesimo. In marzo
ha inoltre parlato, in due turni,
a otto classi della Scuola Media « Arduino » sui Valdesi e
su Lutero.
Vincenza Cavallaro
MARSALA — La nostra piccola Comunità valdese ha vestito
il lutto. Il 4 maggio mancava ad
essa l’anziana sorella Vincenza
Cavallaro in Pagano. Aveva 86
anni. Ma negli ultimi anni la salute non l’accompagnava più.
Molti gli acciacchi e le sofferenze sopportate sempre con ammirevole serenità. Però la privazione che più le costò fu l’assenza
forzata dal culto nel giorno del
Signore. Là infatti dal 1953 —
l’anno della nascita della Comunità — rare volte i fratelli notarono vuoto il suo posto. E c’è
dell’altro. Senza sapere di teologia verticale e orizzontale, di
fatto applicò generosamente questa seconda nel servizio dei vicini, specie facendo da madre
e poi da nonna a tutti i piccoli
del quartiere. Perciò al funerale molte furono le lacrime e,
presente tutta la Comunità, intensamente partecipato il servizio funebre dove all’annunzio
del Vangelo della risurrezione
fecero eco commossa le consolanti strofe dell’inno 127.
Mentre ringraziamo il Signore dell’esempio cristiano di nonna Vincenzina, rinnoviamo la
nostra simpatia ai fratelli Denaro con l’augurio ch’essi possano, con la Grazia dì Dio, mantenere e trasmettere agli epigoni
l’eredità della Fede di tanto fedele bisnonna.
6
6 prospettive bibliche
24 maggio 1985
ALL’ASCOLTO DELLA PAROLA
Con la testa... nel ''regno”!
Lf abbiamo visto, Paolo dice: se
avete conosciuto Gesù Cristo, se credete in lui, voi sapete che un altro mondo ha
dato segno di vita. Con Gesù il « secolo avvenire » è apparso, almeno
per un momento anticipatore, come
squarcio di luce orientatore nel buio
e nel grigiore del « secolo presente »,
così vecchio malgrado il suo ininterrotto rinnovarsi.
Gesù è stato il « nuovo Adamo »,
in lui si è visto, almeno per cenni,
che cos’è l’umanità nuova, in un
nuovo creato; e si è anche visto
quanto esso è estraneo e inassimilabile nel nostro mondo di « vecchi
adami ». Gesù è stato davvero l’outsider per eccellenza, radicalmente
fuori-quadro e fuori-programma.
Non che sia stato un originale, solitario, asociale, tutt’altro; ma ha vissuto la costante presenza di Dio, la
sua piena sovranità: « il mio cibo è
fare la volontà di Colui che mi ha
mandato » (Giovanni 4: 34). E la
prossimità immediata di Dio è sempre sconvolgente.
I pensieri di Dio...
« I miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono
le mie vie », proclamava il profeta
da parte di Dio (Isaia 55: 8), e già
la storia di Israele lo aveva ben
esemplificato. Dio ha una sua ’logica’, nei suoi disegni e nel suo agire,
nella quale noi non ci raccapezziamo. Irriducibile a ogni nostra logica, egli è un Dio « straniero », « alieno » ben altrimenti che i nostri più
fantasiosi « alieni ». Ebbene, in questo nostro mondo che non ha occhi
per vedere, orecchie per udire, mente per capire questa ’logica’ di Dio,
Gesù vi si è invece pienamente sintonizzato, anzi, vi si è immedesimato, era quello il suo ambiente naturale e vitale; è in questo senso esistenziale che il Cristo giovannico
può dire: « Io e il Padre siamo uno »
(10: 30), « chi ha visto (agire, vivere) me, ha visto (agire, vivere) il Padre » (14: 8.9).
Non si tratta di speculazioni misteriose né di originalità bizzarre,
Gesù non è un tipo strano. Certo,
capita che la gente dica, sconcertata, irritata, persino spaventata: « Oggi abbiamo visto cose strane! » (Luca 5: 26), paradossali, abnormi. Ma
la ’stranezza’, la singolarità di Gesù
sta nel suo atteggiamento di vita:
ragionava in termini che anche per
i più religiosi intorno a lui apparivano sconcertanti e stranieri; e mentre molti di questi si sentivano disorientati e arretravano, fra gli sbandati ce n’erano alcuni, almeno, che
avvertivano l’attrazione di questo
disorientamento, che rispondeva in
realtà a un orientamento segreto,
profondo, anche se così diverso. Avvicinarlo voleva dire avvicinare o
sentire avvicinarsi Dio. Non l’ordine di una religione ma l’ordine diverso del Dio vivente. Sì, Gesù pen
4 - Romani 12: 1-2
<1 n Vi esorto dunque, fratelli, per la mi• ^ sericordia di Dio, a presentare 1 vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale.
2 Non conformatevi a questo mondo,
ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, afiBncbé conosciate per esperienza quale sia la volontà
di Dio, la buona, accettevole e perfetta
volontà. (Trad. Riveduta revisionata).
Concludiamo la riflessione su questo testo ricchissimo. La proposta, anzi
l’esigenza di un atteggiamento non-conformista con il « presente secolo »
ha il suo fondamento nel non-conformismo di Gesù. Meglio, in termini
positivi: ci è offerto e chiesto un « rinnovamento della mente » che ci
renda ricettivi alla ’’logica” di Cristo, che è quella di Dio, del suo regno.
a cura di GINO CONTE
sava e parlava con una ’logica’ particolarissima, e in base a quella agiva, pensiero e vita erano per lui una
cosa sola: come per Dio.
...le vie di Dio...
In effetti Gesù è vissuto, non con
la testa nelle nuvole — sogno, utopia, fuga dalla realtà, fanatismo —
ma, per così dire, con la testa, e il
cuore, nel « regno »; ha vissuto ben
calato nel « presente secolo », ma
per lui contava, determinante e
orientatore, il « secolo avvenire », il
« regno di Dio » in mezzo al regno
dell’uomo, degli uomini. Ha camminato e vissuto fra noi e con noi, ma
andava per vie diverse, e su quelle
ci chiamava e ci chiama. Ecco perché è stato così prossimo, vicino, e
anche sempre così diverso, lontano.
Si è potuto far vita comune con lui
per tre anni, e non averlo capito affatto. Non si è identificato e non si
identifica in alcuna delle nostre cause, non si allinea con alcuno degli
schieramenti umani, storici, e nemmeno erige un contro-fronte; ha rifiutato e rifiuta le grandi ’scelte’ religiose, politiche, sociali, ideologiche
in cui lo vogliamo sempre ingabbiare, legandolo a noi; piuttosto, ci
chiama, da ogni nostra scelta, piccola o grande, alla sua Scelta: alla
decisione della fede \ all’interno della quale riconosciamo, facendo eco
alla sua parola (Giovanni 15: 16):
« non siamo noi che abbiamo scelto
te, sei tu che hai scelto noi ».
Su queste abnormi « vie di Dio »
— che portano alla croce — Gesù
ha chiamato uomini e donne a seguirlo: discepoli che imparassero
da lui, ma non delle nozioni, bensì
a vivere. E i discepoli non finivano
di inciampare, e anche noi non finiamo di inciampare e di perdere
l’orientamento, finiamo sempre per
ricorrere ai segnali indicatori, ai
punti di riferimento normali, secondo la logica corrente, e allora subito si perde la strada, subito si sprofonda, come Pietro sul lago (Matteo 14; 30). Il peggio è quando si
perde la strada, quando si sprofonda senza nemmeno accorgercene,
tanto tutto è ’normale’...
...e la mente di Cristo
Aveva una « mente » particolarissima, Gesù, sintonizzata sui pensieri e sulle vie di Dio. E’ « la niente di
Cristo » della quale parla l’apostolo
Paolo (I Corinzi 2; 16), proprio nell’ampio contesto del discorso che
egli rivolge ai Corinzi all’inizio delle
sue lettere a loro e riecheggiando la
predicazione che hanno ascoltato da
lui: l’Evangelo, potenza e sapienza
di Dio, è scandalo e follia per la logica corrente, anche dei religiosi,
anche degli ortodossi (si rilegga
I Cor. 1; 17-2; 16). Bisogna cambiar « mente » (nous, in greco); e
Paolo non fa che riecheggiare quel
che aveva predicato Gesù, fin dal
principio: « ravvedetevi » (Marco 1:
15, metanoeite, in greco un verbo
che ha la stessa radice di noùs).
Ma, appunto, non si tratta di cambiare mentalità — e la condotta derivante — a livello dei nostri orizzonti; non si tratta di acquistare ad
esempio la mente degli estensori
della Dichiarazione universale dei
diritti dell’uomo, o la mente di Marx,
di Darwin, di Freud e dei loro epigoni, o la mente di Mao, di Fermi,
di Einstein, di Gandhi. Queste e tante altre grandi « menti » hanno significato molto nella storia dell’umanità, le hanno impresso svolte marcate, l’hanno trasformata profondamente. Ma sempre a livello dei rostri orizzonti. L’Evangelo avanza la
pretesa di una prospettiva diversa:
« ...rialzatevi, levate il capo, perché
la vostra redenzione è vicina » (Luca 21: 28), « il regno di Dio si è avvicinato. è vicino ».
Ed ecco che il conflitto ideologico e confessionale fra zeloti e
pubblicani non viene sanato: ma
intorno a Gesù alcuni zeloti e alcuni pubblicani cominciano almeno a
intravvedere questa prospettiva diversa e, senza fuga dal mondo, a viverla, in una pur frammentaria comunione di vita, di discepolato, fianco a fianco seguaci e testimoni. Ecco che (a vergogna millenaria della
chiesa influente) l’istituto della
schiavitù non viene spazzato, e nemmeno combattuto in termini di programma e di lotta politica e sociale,
ma accade che uno schiavo fuesiasco sia rimandato al suo ex-nadrone
Filemone con un biglietto di Paolo
che gli dice semplicemente: ecco, è
tuo fratello, nel 'regime’ di Cristo.
E noi?
Forse oggi noi cristiani vogliamo
troppo, e troppo poco. Troppo, nel
senso che indulgiamo anche noi allo slogan « se tutti facessero così... »:
in fatto di pacifismo, di razzismo, di
ecologia, etc.; segretamente ci illudiamo che il mondo sia permeabile
all’Evangelo, o più esattamente ’cristianizzabile’. Ma il « presente secolo » non è cristianizzabile, non c’è
riuscito Gesù (dato e non concesso
che se lo fosse proposto!), non ci
riusciremo certo noi! Questo mondo non è cristianizzabile, deve « passare », e noi con esso. Ma d’altra
parte, vogliamo troppo poco: i no
12
' Dio ha manifestato la sua misericordia verso noi. Vi esorto dunque,
fratelli, a offrire voi stessi a Dio in sacrificio vivente, a lui dedicato, a lui gradito.
E’ questo il vero culto che gli dovete.
2 Non adattatevi alla mentalità di questo
mondo, ma lasciatevi trasformare da Dio
con un completo mutamento della vostra
mente. Sarete così capaci di capire qual è
la volontà di Dio, vale a dire ciò che è
buono, a lui gradito, perfetto. (TILC)
stri programmi e le nostre proposte, anche le più ambiziose e generose, sono di fatto a rimorchio di
quelle del mondo, sicché ci schieria
mo, magari dividendoci fra noi, per
questa o quella ’scelta di fondo’. Ma
il mondo, la gente del « secolo pre
sente », quanto sente in noi un riferimento diverso, una « mente » diversa? Incontra in noi un riflesso,
almeno, della « mente di Cristo »?
Si trova, con noi, a confronto con
dei testimoni del « secolo avvenr
re »: quello evangelico, non quello
magari inconsciamente riveduto e
corretto e adattato da noi? iNati;ralmente, c’è anche, e più grave, il
’troppo poco’ dei cristiani, di noi
tutti quando diciamo di credere nell’Evangelo del Regno, ma ne viviamo poco o nulla, s-confessando la
sovranità, diversa certo, ma realissima, di Dio, nel suo Cristo!.
La grande Scelta di campo è quella operata da Dio, vissuta fra noi
da Gesù, neH’ignominia di una causa modesta e fin meschina (a petto
dei grandi miovimenti della storia
umana) e comunque storicamente
fallita, ma dalla quale Dio ha tratto e continua a trarre vita risorta,
ricreata, luce orientatrice. Nessuno
ha potuto e può dire: Dio è con me,
non noi. Cristo è u^ simbolo sulla
nostra bandiera. Ma Hitti sono cbìamati a scoprire, a confessare, a vivere il fatto che il « regno » viene,
il Re, il Signore vivificante viene; a
vivere già un poco, almeno, con... la
testa e il cuore nel « regno ». In questa faticosa ed esaltante tensione,
aiutandoci a vicenda quando, come
capita continuamente, scivoliamo a
destra o a sinistra di questo percorso a lama di rasoio, siamo chiamati a resistere e a reagire a ogni
tendenza aH’adattamento, al conformismo.
Il mondo si illude di nutrire degli anticonformisti, in realtà c’è
sempre un paleo-conformismo in calo e un neo-conformismo in ascesa,
in tutti i campi. La testimonianza
apostolica ammonisce a non conformarci a questi opposti o comunque
diversi conformismi, ma a lasciarci
trasformare, a lasciare che l’Evangelo rinnovi la nostra mente (impresa sempre da ricominciare, che
necessita di tutta la divina pazienza!). Su questa via abnorme impareremo per esperienza, dal vivo, a
poco a poco, che cosa Dio vuole da
noi, che cosa si propone per noi:
inquieti, e inquietanti, ma pur fiduciosi testimoni del fatto che il « nuovo Adamo » è venuto, e viene! Il suo
« secolo » viene! Ne respiriamo già
l’aria, almeno un poco? E soprattutto: se ne scorge un riflesso, sia
pur tenue e incerto, nelle nostre vite? Eppure, che ci stiamo a fare, se
non questo? Gino Conte
1 Cfr. su questo V. Subilia, Presenza e
assenza di Dio nella coscienza moderna,
Claudiana, Torino 1976, p. 82 ss., che in
queste pagine riferisce come K. Barth
sviluppa questa tematica nel voi. 20 della sua Dogmatique.
7
24 maggio 1985
obiettivo aperto 7
INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE DEL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE
IL CEC E IL CATTOLICESIMO
In questa nostra intervista esclusiva le risposte alle domande che molti membri delle nostre chiese porrebbero al Segretario del Consiglio Ecumenico, il pastore Emilio Castro
— Pastore Castro, i valdesi e metodisti italiani sono molto interessati a conoscere esattamente la posizione del Consiglio Ecumenico delle Chiese ( CEC ) nei suoi rapporti con il cattolicesimo, tanto
più che si trovano come tra due fuochi, considerati talvolta in Europa, nell'ambito del protestantesimo storico, come antiecumenici e ritenuti sovente in Italia, nell'ambito dell'evangelismo fondamentalista, come filo-cattolici.
Qual è dunque esattamente la natura dei rapporti del Consiglio Ecumenico delle Chiese con la Chiesa cattolica?
— La Chiesa cattolica non è
membro del Consiglio Ecumenico per sua propria decisione ;
la sua candidatura non è mai
stata presentata. C'è però un
rapporto di collaborazione in
vari settori. Esiste un Comitato
Misto di lavoro che si riunisce
annualmente per sovrintendere
a tale collaborazione ed esiste
pure un Comitato Consultivo su
questioni etico-sociali, che si riunisce anch'esso una volta all'anno : vi si confrontano idee sui
temi della giustizia, della pace
ecc. Esiste una collaborazione
permanente, prima di tutto sul
terreno della ricerca dell'unità
dottrinale, e cioè nella Commissione di Fede e Costituzione, dove un gruppo di teologi cattolici, designati dal Vaticano, partecipa con teologi protestanti
e ortodossi all'approfondimento
e alla ricerca del consenso. Esiste una buona collaborazione
pure nella Commissione per la
Missione e l'Evangelizzazione, di
cui fanno parte alcuni ordini religiosi cattolici e dove una suora
statunitense lavora come membro del personale del CEC, per
far sì che la discussione di questioni missionarie che avviene
all'interno del CEC sia trasmessa
al mondo cattolico, e viceversa.
C'e poi ancora un rappresentante cattolico, un professore
che cambia ogni anno e che opera nell'istituto ecumenico di Bossey apportandovi un buon contributo di ecumenismo.
Il papa ha visitato il CEC l'anno scorso e in quell'occasione
c'è stata una dichiarazione comune in cui si parla del desiderio di stimolare la testimonianza comune dell'Evangelo,
ma in pari tempo si riconosce
che c'è ancora un lungo cammino ecumenico da percorrere. Nel
suo discorso il papa ha indicato
chiaramente di rendersi conto
che il suo ruolo di vescovo di
Roma, che è centrale per il cattolicesimo, rappresenta una difficoltà per le chiese membro del
CEC. Su ciò, come su molte altre
cose, la discussione rimane aperta.
— Fin qui Lei ha descritto lo
stato attuale dei rapporti, ma
c'è stata una evoluzione, specialmente in tempi recenti?
— C'è stato evidentemente
un progresso dal 1948, anno di
fondazione del CEC quando nessun cattolico fu autorizzato a
partecipare neppure come osservatore a quell'Assemblea, ad
oggi, quando esistono tutti i
rapporti di lavoro che ho menzionato. Credo tuttavia che dobbiamo riconoscere che in quel
processo di collaborazione la
grande accelerazione c'è stata
subito dopo il Concilio Vaticano II, specialmente nella seconda metà degli anni sessanta.
Recentemente abbiamo un clima di buona volontà, ma non
credo che dobbiamo peccare di
ottimismo immaginando che si
stiano aprendo rapidamente le
porte per un ingresso della
Chiesa cattolica nel CEC. Semmai i progressi avvengono nell'ambito dell'ecumenismo locale e regionale. Oggigiorno la
Chiesa cattolica è membro della
Conferenza delle Chiese dei Caraibi, della Conferenza delle
Chiese del Pacifico, e in Brasile
si è concretata una Conferenza
delle Chiese brasiliane con la
partecipazione della Chiesa cattolica e di chiese protestanti. In
altri termini, stanno avvenendo
cose nuove, ci sono incontri di
collaborazione con la Chiesa
cattolica a molti livelli, appoggiati dal Movimento ecumenico,
ma senza che tutto ciò si possa
configurare come un rapido progresso dei rapporti Ginevra-Roma.
Cose che non piacciono
— Alcune persone, tuttavia,
sono preoccupate per questi
rapporti. Si pensi da un lato al
recente articolo dell'Osservatore
Romano in cui, in polemica con
il libro di Fries e Rahner, si sostiene l'idea che possono esistere vere relazioni ecumeniche
soltanto se si accettano tutti i
dogmi del cattolicesimo. E d'altra parte l'episodio del papa che
raccomanda ad Almirante e a
Le Pen la difesa dei valori cri
stiani in Europa. Episodi di questo genere creano inquietudine,
e molti si domandano se sia possibile stabilire dei rapporti con
una chiesa in cui si manifestano
tali fenomeni...
— Non voglio mettermi a fare il difensore della Chiesa cattolica... ma dovremmo riconoscere che anche all'interno di
altre chiese, con cui abbiamo
rapporti di comunione, succedo
no cose che non ci piacciono affatto. E' un cattivo argomento
dialettico il sottolineare i peggiori difetti dell'« altro » e consolarci con le maggiori virtù dei
« nostri ».
Vorrei poi avere dei particolari sull'incontro del papa con
Almirante e Le Pen. Secondo la
versione che conosco si è trattato di un'udienza generale, di
quelle che si tengono il mercoledì con migliaia di partecipanti
e dove il papa si dirige alla
massa, e non di un'udienza particolare. Ciò va detto perché modifica molto il significato delle
parole. Ma veniamo all'essenziale : è evidente che nella Chiesa
cattolica esistono delle forze che
non hanno partecipato all'evoluzione del Concilio Vaticano II e
che hanno tuttora una visione
dell'unità della chiesa che io
chiamerei imperialista ; ed è altrettanto evidente che seguendo
quella direzione non c'è nessuna
possibilità di andare verso l'ecumenismo. Chi mai, nelle chiese
ortodosse che custodiscono la
tradizione della chiesa indivisa
dei primi secoli, abbandonerebbe la fierezza di essere fedele a
quella tradizione per accettare
invece una tradizione occidentale dalla quale sono nate le crociate e dalla quale li separano
tanti tragici eventi storici? E
nel mondo protestante, chi mai
potrebbe pensare che dopo secoli di studio biblico, e di informazione spirituale e scientifica
sul contenuto fondamentale della Parola di Dio, si possa semplicemente cancellare tutto ciò e
dire : « Non è successo nulla, torniamo al cattolicesimo del sedicesimo secolo »? No, per questa
strada non c'è la benché minima possibilità di un qualsiasi
ecumenismo.
L'ecumenismo che si coagula
nel CEC ha una sua definizione
chiarissima: sono chiese che si
riconoscono in comunione intorno all'affermazione che Gesù
Cristo è Dio e Salvatore, chiese
che confessano Dio Padre, Figlio
e Spirito Santo secondo le Scritture, e che si sforzano di vivere per la gloria di Dio. Una comunione dunque che è chiaramente cristologica, chiaramente
trinitaria, chiaramente fondata
sull'autorità biblica; una comunione che è riconoscimento reciproco delle chiese. L'unione
che cerchiamo non è la creazione di una super-chiesa, ma è il
giungere a riconoscere l'altra
comunità come una comunità
che ingloba gli stessi valori, la
stessa fede che noi stessi affermiamo, e dunque riconoscerci
reciprocamente come chiese cristiane. Di conseguenza il modello di ecumenismo che viene descritto in quell'articolo dell'Osservatore Romano non ha nulla
da vedere con il Vaticano II —
per quanto riguarda la Chiesa
cattolica —, e non ha assoluta
mente nulla da vedere con i modelli di unità di cui ci occupiamo
nelle conversazioni ecumeniche.
— A proposito delle relazioni
tra la Chiesa cattolica e il CEC e
della presenza di tanti osservatori e rappresentanti cattolici,
molti pensano che — pur non
dimenticando la differenza che
esiste tra una chiesa e un Consiglio di chiese — dovrebbe esservi una maggiore reciprocità...
— Preferisco non usare la parola « reciprocità » per la ragione cui si allude nella stessa domanda. Voglio dire che nessuna
chiesa membro del CEC ha con
esso rapporti di reciprocità. La
Chiesa valdese... non le passa
per l'anticamera del cervello che
la sua commissione di evangelizzazione o di radiofonia o
un'altra qualsiasi, debba comprendere rappresentanti di altre
chiese: svolge la sua propria
vita interna con naturalezza e
collabora occasionalmente con
altre chiese. Non c'è motivo di
chiedere alla Chiesa cattolica
quello che non chiediamo alla
Chiesa luterana di Germania o
alla Chiesa riformata di Ginevra.
La situazione è esattamente la
stessa.
Detto questo, sono convinto
che la Chiesa cattolica trarrebbe
beneficio da una maggior partecipazione di osservatori o delegati fraterni ecumenici ad alcune delle sue assemblee più importanti, per esempio ai sinodi
dei vescovi. Questi, volendo, si
possono paragonare al Comitato
Centrale del CEC, anche se la
loro autorità è puramente consultiva e di consiglio per il papa.
In sostanza : io non uso la parola
reciprocità, ma sono convinto
che attualmente tutte le nostre
istanze di governo, in qualsiasi
chiesa, devono essere aperte
alla presenza simpatetica di delegati fraterni, di fratelli e di
sorelle di altre comunità, che,
con le loro visioni delle cose e le
loro esperienze contribuiranno
ad evitare qualsiasi provincialismo.
Il rispetto ecclesiale
— I protestanti italiani, per lo
meno alcuni di essi, hanno avuto in tempi recenti, e magari da
anni, dei rapporti con parrocchie
cattoliche, con teologi, con
gruppi progressisti, con riviste
ecc., ma non con gli organi ufficiali della Chiesa cattolica ; se
tali rapporti si stabilissero, Lei
crede che ne deriverebbero conseguenze positive o negative
per l'ecumenismo?
— Credo che in campo ecumenico dobbiamo rispettare le
chiese e la concezione che hanno di sé, della propria ecclesialità. Per la coscienza cattolica il
rapporto con il proprio vescovo
e in particolare con il vescovo di
Roma, è un elemento fondamentale. Anche quei gruppi che noi
consideriamo progressisti, avanzati o del dissenso, interiorizzano questa dimensione di rapporto con il vescovo e con l'autorità
del papa. Di conseguenza, se voglio avere relazioni con la Chiesa cattolica reale non posso rifiutare i contatti con tutti i livelli che esistono in quella chiesa.
Non c'è motivo di considerare che la chiesa è soltanto gerarchia ; infatti non lo è ; essa è essenzialmente il popolo. Ma non
posso essere cieco al fatto che
quel popolo cattolico ha coscienza di essere vincolato a una gerarchia; se fosse altrimenti non
sarebbe più un popolo cattolico,
sarebbe protestante. Perciò se
ho interesse al dialogo ecumenico devo accettarlo a tutti i livelli, dando la priorità a un livello
determinato secondo che lo richiedano le esigenze della missione. E' evidente che in caso di
incendio prima di tutto si va a
spegnere il fuoco. E' evidente
che se occorre lavorare insieme
in un quartiere per proclamare
l'Evangelo e aiutare la gioventù
drogata, tale impegno sarà prioritario rispetto alle conversazioni con altri livelli della chiesa,
però, per una chiesa che voglia
lavorare ecumenicamente, non
esiste nessun livello che sia da
disprezzare, perché all'interno
di ogni chiesa tutti i livelli si interpenetrano, si parlano, sono in
reciproca relazione più di quanto noi pensiamo.
Quando Leonardo Boff in Brasile dice : « Se devo scegliere tra
la mia teologia e la chiesa, scelgo la chiesa » ci mostra perfettamente quali sono i limiti molto
chiari che l'essere cattolico impone anche a un teologo del suo
calibro. Boff non sacrificherà la
sua lealtà fondamentale verso il
suo vescovo e, in particolare verso il vescovo di Roma, in funzione di proprie convinzioni personali. Questo fatto deve ricordarci che il rapporto con le cosiddette gerarchie è anche un
valore ecumenico da preservare.
Intervista a cura di
Aldo Comba
8
8 ecumenismo
24 maggio 1985
RIFLESSIONI SUL CREDO NICENO - COSTANTINOPOLITANO
E' possibile confessare
insieme la fede?
FEDERAZIONE GIOVANILE EVANGELICA
A Livorno, domenica 14 aprile, ha avuto luogo il Convegno
regionale del SAE Toscana. Tra
i partecipanti, ima cinquantina,
non solo membri dei gruppi SAE
di Firenze, Pontedera, Pisa, Siena e Livorno, ma anche una numerosa rappresentanza della locale Chiesa valdese, alcuni preti
e professori di religione, il vescovo, mons. Alberto Abiondi ed
il vicario episcopale, mons. Ugo
Riociardiello. Il tema del convegno era: «Confessare insieme
la nostra fede », e i lavori erano
centrati su una riflessione a due
voci, cattolica ed evangelica, sul
Credo Niceno-Costantinopolitano (381 d.c.)
Tale testo è riconosciuto da
tutte le Chiese quale confessione
di fede comune e biblicamente
fondata. Le comunità cattoliche
ed evangeliche di Livorno avevano già affrontato il tema in
occasione della Settimana di
preghiera per l’unità dei cristiani. Il convegno ha avuto inizio
con im culto evangelico nella
Chiesa valdese di Livorno, presieduto dal pastore G. Scuderi
il quale, predicando sul testo di
1* Cor. 3: 10-15, ha evidenziato
la responsabilità di ogiù credente, come di ogni Chiesa, nel
quotidiano edificare la propria
vita di fede su Gesù Cristo l’unico fondamento.
Alla fine del culto i convenuti
si sono recati presso la casa
« Alma Pace » sul litorale di Antignano, dove dopo il pranzo,
sono iniziati i lavori. Il saluto
ai convegnisti è stato indirizzato da mons. Abiondi. Quindi,
il prof, don Antonio Marini e il
past. G. Scuderi hanno risposto
con le loro relazioni al seguente
interrogativo: « Ha un senso
confessare insieme il simbolo di
Nicea-Costantinopcli »?
Don Marini ha analizzato lo
sviluppo delle confessioni di fede dei primi secoli: dalle prime
stesure particolari e locali del
simbolo degli apostoli sino alla
formulazione ultima del testo di
Costantinopoli. Evidenziando le
aggiunte e le varianti in ordine
cronologico, egli si è soffermar
to ampiamente sulle motivazioni che le avevano originate sia
in senso negativo, correggere gli
errori dottrinali, sia positivo,
esprimere nel modo più consono alla terminologia e alla mentalità del momento i contenuti
essenziali della fede cristiana.
Quanto al simbolo degli apostoli, che è l’espressione della
fede apostolica della Chiesa di
Roma e di tutto l’Occidente, l’oratore ha precisato che esso riprende i riti battesimali, ma
non è il solo formulario trasmesso dalla tradizione romana. Apostolicità della Chiesa e
origine « apostolica » del credo
sono espressioni dell’unità di
una stessa fede apostolica che
trova la sua definitiva formulazione nel simbolo di Nicea-Costantinopoli.
Il pastore Scuderi ha esaminato le posizioni del movimento valdese medìoevale partendo
dalla firma apposta da Valdo
nel 1180 alla « Professione di fede cattolica » — in cui è espressamente citata l’accettazione dei
tre simboli principali della cristianità antica: l’Apostolico, il
Niceno-Costantinopolitano e TAtanasiano — fino alla confessione di Mérindcl del 1531, secondo cui l’autorità dei Padri e dei
testi antichi viene riconosciuta
valida nella misura in cui essi
sono conformi alla Sacra Scrittura. Citando testi tratti dalle
opere di Lutero e dalle confessioni di fede luterane contenute nel « Liber concordiae », To
dal mondo
cristiano
a cura di CLAUDIO PASQUET
li Segretario della FLM
e le guerre stellari
fSOEPI) — Gunnar Stalsett,
nominato recentemente segretario generale della Federazione
Luterana Mondiale (FLM) si è
pronunciato contro un trasferimento nello spazio dell’equilibrio del terrore. Secondo Stalsett le « guerre stellari » aumenterebbero l’insicurezza e creereb
bero un mondo più pericoloso
Il teologo norvegese, che as
sumerà in settembre, a Ginevra
la carica di segretario delTFLM
federazione che conta 99 chiese
è membro del comitato consultivo per il disarmo creato dal
governo norvegese. Fa anche
parte della commissione di cinque membri per le designazioni
del premio Nobel per la pace.
Tra le altre cose ha dichiarato
che il piano di Reagan di militarizzare lo spazio solleva il problema di sapere « se noi possiamo affidare il nostro avvenire
a un sistema tecnico talmente
complicato che Tessere umano
non è più in grado di controllare ».
La Bibbia in
1808 lingue
(SPP) — Secondo statistiche
dell’Alleanza Biblica Universale,
ratore ha poi dimostrato che
proprio in virtù del principio
del « sola Scriptura », i tre antichi simboli furono accolti come parte integrante della fede
della Riforma, in quanto ritenuti « solidamente fondati nella
Parola di Dio ».
«Una ripetizione comune del
Simbolo Niceno-Costantmopolitano — ha concluso Scuderi —
ha senso solo se, proprio sul
fondamento biblico della fede
cristiana espressa nelle sue linee
essenziali in quel simbolo, avremo il coraggio di rivedere e
porre in crisi le nostre sicurezze dottrinali irrigiditesi a livello confessionale, per riaprire,
con la Scrittura in mano, il discorso sulla testimonianza, il
servizio, l’etica, la chiesa, il battesimo; ma soprattutto per attuare insieme un modo nuovo
di essere fedeli al Signore, che
sia credibile per il mondo. Per
cui, paradossalmente, è meglio
forse non ripetere mai più insieme, a livello cultuale e liturgico, quel simbolo, ma attuarne i contenuti di fede insieme e
in silenzio ».
Il gruppo SAE di Livorno continuerà la sua attività di studi
ecumenici sul testo del Simbolo
Costantinopolitano, il primo lunedì di ogni mese, a turno nelle
varie parrocchie.
Gruppo SAE di Livorno
Notizie dal
Nicaragua
evangelico
Dalla corrispondenza che sto
tenendo per conto della EGEI
con organismi evangelici del Nicaragua riporto le seguenti notizie:
— in una lettera del 16 gennaio
scorso, Benjamin Cortés, segretario generale aggiunto del CE
PAD (Comité Evangélico pro
Ayudo al Desarrollo), oltre che
esprimere il generale parere favorevole degli evangelici su come
si sono svolte le elezioni del 4
novembre scorso, segnala che
«ci sono due deputati evangelici nell’Assemblea Legislativa (su
96, ndr), entrambi del PSLN »
(Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale).
— In una lettera del 25 marzo
scorso, Javier Tórrez, vice presidente del Movimento Giovanile
Cristiano Interdenominazionale,
segnala che due membri del loro movimento sono state uccise
dai mercenari antigovernativi:
Ana Joaquina Lugo Veliz, di 19
anni, della Chiesa Apostolica della Fede in Cristo Gesù, uccisa il
3 novembre scorso sulle montagne di Jinotega (nel nord del paese, ndr) dove insegnava a leggere e a scrivere ai contadini.
Dopo essere stata uccisa è anche stata più volte pugnalata in
tutto il corpo. La seconda era
Sandra Ereyna Gaitan, di 18 an
ni, della Chiesa Canaan, Missione Battista Internazionale, ucci
sa il 3 gennaio scorso sulle montagne di Matagalpa (sempre nel
nord del paese, ndr) dove faceva
l’insegnante. Queste due ragazze
si aggiungono alla ormai lunga
lista di evangelici uccisi nella
sporca guerra che va avanti or
mai da quattro anni. Nella lettera si parla anche dell’organizzazione di gruppi di volcntar’
per la raccolta del caffè e del
l’organizzazione di « una brigata
permanente di 25 giovani volon
tari di filosofia pacifista, per
svolgere compiti diversi » con la
collaborazione della Chiesa Mennonita del Nicaragua.
La FGEI sta cercando di svi
luppare rapporti di solidarietà
concreta col Nicaragua oltre che
cercare di migliorare Tinforrnazione e la conoscenza su quel
paese. Il gruppo FGEI di C&nipobasso, per esempio, ha già inviato per i giovani evangelici nicaraguensi un pacco di oltre 13
kg. con materiale igienico-sanitaric, carta, penne ecc. Speriamo che un nostro delegato possa recarsi la prossima estate in
Nicaragua per migliorare ulteriormente i nostri rapporti e la
nostra solidarietà.
Eugenio Bernardini
a cura di Sergio Ribet
Evangelici e gioventù
la Bibbia, o alcuni suoi libri, sono tradotti ormai in 1808 lingue
o dialetti del mondo intero. La
Bibbia completa può essere letta in 286 lingue, il Nuovo Testamento in 595 altre lingue,
mentre porzioni bibliche sono
tradotte in 928 altre lingue. Il
continente che conta il maggior
numero di traduzioni della Bibbia è quello africano.
La Bibbia
di Olivetano
(Perspectives Réformées) —
Riproduciamo un comunicato
apparso su questa rivista, a cura della città di Noyon, Federazione Protestante Francese, Società storica del protestantesimo francese. Società degli amici del Museo Calvino di Noyon:
Il 15 e 16 maggio 1985 avrà
luogo a Noyon (Francia), sotto
gli auspici del ministero della
cultura, una solenne commemorazione in occasione del 450“ anniversario della pubblicazione,
a Neuchâtel, il 4 giugno 1535,
della Bibbia tradotta in francese, per i Valdesi del Piemonte,
dal cittadino di Noyon Pierre
Robert detto ’’Olivetano”, con
doppia prefazione di Giovanni
Calvino.
Seguono poi le indicazioni riguardanti i due giorni di celebrazioni.
« Il cristiano », mensile di edificazione e di informazione dell’area delle assemblee dei fratelli, ha deciso di consolidare « l’inserto speciale dedicato ai giovani
e pubblicato ogni mese nelle otto
pagine centrali del giornale ».
L’iniziativa era iniziata « timidamente » un anno e mezzo fa, dal
luglio ’83, ed è sembrata incontrare il favore dei lettori. « Accanto a quest’iniziativa che cresce e si consolida, ce n’è una nuova che nasce ». Da gennaio — ci
informa “Il cristiano” — si trova
nel giornale « una nagina tutta
dedicata ai bambini ». Queste iniziative sono state nrese in quanto pareva che i bambini fossero
« i grandi esclusi » dalla lettura
del giornale, « questo strumento
di collegamento che il Signore
ormai da 98 anni ha donato alle
nostre assemblee ». La nasina dei
bambini viene pubblicata ogni
mese, l’inserto giovani ha ritmo
bimestrale.
Nei primi Quattro mesi del
1985, nella pagina dei bambini,
sono comparsi dei giochi enigmistici in chiave biblica (parole
crociate, piste cifrate, ecc.\
Gli inserti « Il cristiano giovani » fin qui usciti sono dieci. Nel
1983 e nel 1984 le rubriche fisse
sono state: lo studio biblico; pericoli giovanili; musica...
A partire dal 1985 Timnoslazione è un po' cambiata; le rubriche fisse sono diventate: studio
biblico; problemi giovanili; di
tutto un po’, Penso che il cambiamento sia per il meglio: i pericoli giovanili certo esistono, ma è
pedagogicamente più corretto affrontare i problemi giovanili che
mettere solo in guardia; quanto
alla musica, la rubrica era interessante, ma forse proprio per un
pubblico giovanile era opnortuna
una maggiore varietà. Gli studi
biblici, dopo aver affrontato il libro di Esdra e la prima lettera a
Timoteo, passano dal mese di
aprile alla seconda lettera a Timoteo. Tra i « pericoli giovanili »,
sono stati affrontati temi come il
ballo, il fidanzamento, il fumo, la
(mancanza di) castità, la critica
non costruttiva e la disobbedienza (titolo comune; render conto),
la mancanza di costanza nella
lettura della Bibbia (mini indagine tra i giovani). Tra i « problemi giovanili », due puntate su
« l’uomo e la donna; diversità
di ruoli ». Nella nuova rubrica
« di tutto un po’ » sono fin qui
usciti due contributi su « Curiosità nella Bibbia », sulla sfericità
della terra e sul firmamento.
Nel primo « inserto », del luglio ’83, si proponeva che lo studio biblico fosse condotto « insieme » con un contributo aperto
a giovani tra i quindici e i venticinque anni.
Un gruppo crescente di giovani
partecipa attivamente alla « classe biblica » e si sente partecipe nello studio proposto.
Per parte sua, « Il grido di
guerra », mensile dell’Esercito
della Salvezza, « apre » il suo primo numero del 1985 con una nagina di copertina che enuncia:
1985 — Anno internazionale della
gioventù — costruire un mondo
nuovo. L'immagine proposta,
quella di quattro giovani (due
donne, due uomini; due persone
con la divisa dell’Esercito, due in
borghese), e, sullo sfondo, i mattoni occorrenti a « costruire »,
penso, questo mondo nuovo con
pietre viventi. In terza pagina,
un appello al giovane: « il 1985 è
particolarmente dedicato a te, la
società si studierà di aiutarti per
quanto le è possibile, ma ricorda,
Dio ti cerca, ti sta aspettando »...
Nel numero di febbraio, l'intero
« paginone » centrale è dedicalo
all’anno internazionale della gioventù, con un appello del Generale delTE.d.S., lari Wahlstroi i, e
una simpatica lettera di un giovane che scrive dal Perù. Sul numero di marzo, di nuovo il « naginone centrale » dedicato a questo tema, con il messaggio di un
giovane nato in Italia ma emigrato bambino in Francia. .4nche
l’editoriale « Dalla scrivania del
Colonnello » (una rubrica che
compare su quasi tutti i numeri)
è dedicato allo stesso tema, con
una meditazione biblica su Marco 9: 11-29, (guarigione di un fanciullo epilettico), che riflette sul
dovere di « condurre i bambini a
Cristo », a firma del Ten. Col.
Bramwell Booth.
Omosessualità
« Segni dei Tempi », il mensile
della Chiesa Cristiana Avventista, pubblica nel suo numero di
aprile una sezione, ampia e documentata, sul problema della
omosessualità.
L’editoriale, a cura di Giuseppe De Meo imbocca la via, non
facile, della confessione del peccato di tutti, e non dei soli omosessuali, per giungere ad una
autentica comprensione del problema.
Un articolo di Raffaele Battista
« Una esistenza da vivere », commenta una lettera-testimonianza
di un omosessuale (I Lager invisibili), che cita Balduoci e il
messaggio evangelico. Una intervista a Francesco Alberoni (Società e omosessualità), a cura di
G. De Meo, termina considerando la omosessualità come uno
dei « segni dei tempi ». A nostra
conoscenza, si tratta di uno dei
primi contributi del mondo evangelico su questo tema, dopo i
dibattiti usciti su La Luce, Il testimonio, Certezze, e alcuni cenni comparsi su Credere e Comprendere.
9
24 maggio 1985
cronaca delle Valli 9
AMMINISTRATIVE DEL 12 MAGGIO
Il voto nei comuni maggiori
DIBATTITO
A PINEROLO
Cambia
qualche
cosa?
Il voto nelle Valli Valdesi è
sotto certi aspetti omogeneo a
quello nazionale, ma presenta alcune "varianti” interessanti.
Viene confermata, in sostanza,
una tendenza alla continuità. In
particolare si riconfermano le
linee già precedentemente attestale, nonostante flessioni o mutamenti mapciori o minori. Così
a Bobbio Pellice (sinistra), ad
Angrogna (sinistra), a Torre Pellice (sinistra), a Rorà (socialisti;
scompaiono i missini; i De vassallo da 4 a 2); a Prali (centro);
a Perrero (centro-sinistra; ma
ampia rappresentatività accentuata dal sistema elettorale con
larga rappresentanza alle frazioni); Pramollo (socialisti); S. Germano (socialisti, minoranza al
PCI); Prarostino (socialisti), ecc.
Alcuni spostamenti rilevanti. A
Perosa Argentina la sinistra, precedentemente al volere, si è divisa in tre. Il PSI ha sommato i
suoi voti a quelli di DC e PRI, e
questa è la lista che ha vinto con
largo margine; il PCI, alleato con
il PSDI, si ritrova in minoranza;
DP e Indipendenti, con un 8%
in percentuale, non sono rappre•scntaii in Consiglio Comunale.
,4 Inverso Pinasca le sinistre,
dopo circa un ventennio di "dinastia Olivero", conquistano il
Comune. A S. Secondo, ribaltamento di maggioranza; entra in
Consiglio con la lista vincente anche il pastore emerito Arnaldo
Geni-e.
A Villar Perosa, dove conferma
la sua prevalenza la lista di centro dell’Alpino, non viene rieletto il presidente della comunità
montana Baviera.
A Luserna S. Giovanni (definita nella Assemblea di Circuito
della Val Pellice del 17.5.’85 la
più ’’italiana” delle situazioni valligiane), perdono un seppia PCI
e DC (nonostante i grossi cambiamenti intervenuti). Si avvantaggia di questo una lista civica,
comprendente anche DC dissidenti, che giunge a tre seggi. Stabile, nonostante gli ottimismi della vigilia, il PSI (tre seggi). Non
entrano in Consiglio i missini.
Pinerolo vede un successo del
PSI (due consiglieri), del PLI
(-pi), del PRI ( + 1, inferiore alle
aspettative), di DP ( + 1). Perdono invece DC (—3) e PCI (—2).
Si rafforzano dunque i partiti
laici anche se seguendo metodi di
propaganda di dubbio gusto ( propaganda congiunta a candidati
PLI e PSI, per es.). Interessanti
i risultati provinciali. A Pinerolo
riconferma del DC Bernardi. Nel
collegio di Cavour, dopo che per
un 'mevc tempo s’era affiancalo
a Vii: ¡ina (DC) il PSI Longo, la
DC torna ad essere sola con Camusso. En plein a Perosa Argentina. Prima c’era il socialista
Maccari, ora sostituito da Trovati, del gruppo di La Ganga; gli si
aggiungono il DC Bonansea e il
demoproletario Gardiol.
La presenza di molti candidati
valdesi nel collegio di Cavour (in
quasi tutte le liste democratiche), spiegherebbe, secondo alcuni, la vittoria del DC Camusso.
Ma è difficile pensare che, nel
quadro delle polemiche a sinistra, candidati di un partito
avrebbero potuto beneficiare di
un apporto unitario.
Nel quadro complessivo di
confusione e incertezza, hanno
« tenuto » le soluzioni dello « status quo ».
Red.
Presentiamo qui i risultati elettorali dei comuni, con popolazione valdese, dove si è votato col sistema proporzionale e la relativa
composizione del consiglio comunale che dovrà reggere la amministrazione dei comuni nel prossimo quinquennio.
Comparando i risultati al 1980 vediamo come complessivamente
arretri il PCI (— 2 seggi a Pinerolo e — la Lusema), la DC (— 3
a Pinerolo e — la Lusema), ed avanzino DP (-f la Pinerolo, non
presente a Luserna), PLI (-i- 1 a Pinerolo e -i- 1 a Lusema), PSI
(+ 2 a Pinerolo, stabile a Luserna), Lista civica del Camoscio (4- 3
a Luserna), mentre rimangono stabili il PSDI e il MSI ed invece
sia contraddittorio il voto al PRI (+ 1 a Pinerolo — la Lusema).
Pinerolo
Le urne hanno dato i seguenti
risultati : voti %
PCI 4997 20,11
PRI 1413 5,69
DP 1184 4,76
PSI 4071 16,38
MSI 786 3,16
PSDI 1481 5,96
PLI 2560 10,30
DC 8361 33,64
Voti validi 24853
Bianche 1256
Nulle 916
Contestate 33
Votanti 27058
Maurino Carla 223
Delladonna Roberto 191
Cesano Giorgino 166
Lista n. 1 (PCI) voti 1120 (20,88
per cento)
Bertot Ugo 161
Del Pero Aldo 135
Rivoira Ernesto 117
Suppo Mauro 115
Lista n. 7 (Indipendenti) voti
803 (14,97»/o)
Cresto Giuseppe Giovanni 315
Negri Maria Grazia in
Marinaro 289
Zeppegno Giuseppe 147
Lista n. 4 (PSI) voti 753 (14,04
per cento)
Longo Pier Carlo 329
Gobello Livio 212
Benech Sergio 97
Lista n. 3 (PLI) voti 354 (6,60
per cento)
Spialtini Ugo 107
Lista n. 5 (Socialismo-Indipendenti) voti 257 (4,79%)
Eevel Ermanno 84
Lista n. 2 (MSI) voti 88 (1,64
per cento)
nessun eletto
ELEZIONI REGIONALI
Questi i 40 consiglieri comunali eletti a Pinerolo (accanto
ad ognuno le preferenze):
PCI;
Barbero Alberto 880
Blanc Giulio 343
Roetto Clelia in Barbero 309
Vercelli Riccardo 248
Chiaraviglio Margherita 239
Acquachiara Giuseppe 207
Morici Giuseppe 200
Pazé Elisa 169
PRI:
Trossero Pietro 305
Martino Albino 160
DP:
Gardiol Giorgio 340
Griso Luciano 185
PSI:
Rivo Pietro 664
Rossetto Luigi 632
Arbinolo Vittorio 549
Mongello Fioravanti 491
Richiardone Adriano
Arione Bruno
Pezzo Angelo
MSI;
Manganiello Carmine
PSDI:
Berti Giuseppino
Il voto del Comprensorio
I risultati elettorali relativi al rinnovo dei consiglio regionale
piemontese hanno dato i seguenti risultati nel comprensorio di Pinerolo:
Voti %
Partito Comunista Italiano 17138 20,22
Democrazia Proletaria 2283 2,69
Lista Verde 1417 1,67
Alleanza Pensionati 1014 1,20
Movimento Sociale Italiano 3087 3,64
Partito Repubblicano Italiano 3882 4,52
Partito Nazionale Pensionati 427 0,50
Piemont Liga Veneta 1782 2,10
Lista Verde Civica 1318 1,56
Partito Socialista Italiano 12404 14,64
Partito Liberale Italiano 6026 7,11
Partite Socialista Democratico Italiano 3804 4,49
Democrazia Cristiana 30215 35,65
Voti validi 84747
Bianche 5177
Nulle 3373
Contestate 76
Votanti 93373
Questa tabella corregge quanto pubblicato a pag. 10 nello sccr
so numero.
Droga
a Pinerolo:
oltre il maxi
processo
M maxiprocesso per droga, che si
chiuderà probabilmente il 27 maggio,
sta riproponendo a Pinerolo e nel pinerolese II problema delle tossicodipendenze in tutta la sua ampiezza.
Nessuno può stringersi nelle spalle e
dire: « Non m’interessa! ».
Giovani, genitori, insegnanti, medici, amministratori, operatori sociali,
comunità cristiane (cattoliche e vaidesi) ... tutti siamo chiamati in causa
e dobbiamo quindi riflettere seriamente, per poter giungere ad un'opera capillare di educazione, di prevenzione,
di cura.
Non possiamo delegare il problema
ad alcuni operatori e tanto meno alle
forze deH’ordine e alla magistratura.
Per questo invitiamo ad un pubblico
dibattito sul tema; Droga a Pinerolo:
oltre il maxiprocesso. Giovedì 23 maggio, ore 20.45 presso l’Auditorium di
Corso Piave (Pinerolo).
Introducono: Oscar Perotti, del Servizio prevenzione e cura delle tossicodipendenze - USSL 44; Pier Claudio
Costanzo, avvocato; Luigi Ciotti, del
Gruppo « Abele » (Torino).
Promuovono l'iniziativa: G. Merco!
(Caritas diocesana); E. Rostagno (A
VASS - Associaz. Volontari per l'Assistenza Socio-Sanitaria); Alessio Barbero (Cascina Nuova di Roietto - Comunità di accoglienza); A. Buffa (C,iscina della speranza di Appendini); Comunità di San Lazzaro; Comunità Oratorio San Domenico; Gruppo GlOC;
Coordinamento sulie tossicodipendenze - Pinerolo.
473
446
436
148
540
Gaietto Silvana 451
Ponsat Alberto 421
Bussolin Pia Scaffidi 403
Luserna S. Giovanni
Lista n. 8 (DC): voti 1834 (34,19
per cento)
Badariotti Claudio 954
Bruera Livio 257
Deiana Giovanni 246
Merlo Mario 243
Legger Adriano 242
Il voto per la Provincia
Collegio di Cavour Collegio di Pinerolo Collegio di Perosa
Voti %
P.C.I. 5134 24,49
D.P. 749 3,57
Lista Verde 290 1,38
Part. Naz. Pens. 64 0,31
M.S.I. 609 2,91
P.R.I. 819 3,91
Allean. Pension. 150 0,72
Piemon. Liga Ven. 314 1,50
Lista Verde Civ. 241 1,15
P.S.I 3601 17,18
PLI. 919 4,38
P.S.D.I. 707 3,37
D.C. 7366 35,14
Voti validi 20963
Bianche 1445
Nulle 807
Contestate 7
Votanti 23222
Il collegio di Perosa Argentina
comprende i seguenti comuni:
Bricherasio, Fenestrelle, Garzigliana. Inverso Pinasca, IVIassello,
Osasco, Perosa Argentina, Ferrerò, Pinasca, Porte, Pragelato,
Prali, Pramollo, Prarostino, Roure. Salza, S. Germano, S. Pietro
Val Lemina, S. Secondo, Usseaux,
Villar Perosa.
Risultano eletti: Claudio Bonansea. (DC): Emilio Trovati
(PSD; Giorgio Gardiol (DP).
Peretti Pietro Antonio 326 Voti % Voti %
PLI: P.C.I. 2513 17,10 P.C.I. 6034 23,26
Cirri Tullio 540 D.P. 285 1,94 D.P. 901 3,47
Fiammotto Edoardo Mass. 324 Lista Verde 216 1,47 Lista Verde 499 1,92
Manfredi Giorgio 218 Part. Naz. Pens. 60 0,41 Part. Naz. Pens. 117 0,45
Rivolo Giorgio 200 M.S.I. 453 3,08 M.S.I. 1130 4,36
Prima esclusa Revel Aida 197 P.R.I. 557 3,79 P.R.I. 1316 5,07
DC: Allean. Pension. 118 0,80 Allean. Pension. 233 0,90
Camusso Francesco 1792 Piem. Liga Ven. 477 3,25 Piemen. Liga Ven. 479 1,85
Trombetto Livio 743 Lista Verde Civ. 176 1,20 Lista Verde Civ. 430 1,66
Mercol Renzo 627 P.S.I. 1729 11,77 P.S.I. 2915 11,24
Merlo Giorgio 600 PLI 1041 7,09 P.L.I. 2387 9,20
Piarulli Edoardo 584 P.S.D.I. 1125 7,66 PB.D.I. 975 3,76
Camurati Gino 559 D.C. 5942 40,44 D.C. 8528 32,87
Manduca Giuseppe 543 Voti validi 14692 Voti validi 25944
Santiano Franco 504 Bianche 1157 Bianche 1245
Ghibò Enzo 492 Nulle 605 Nulle 1421
Di Luciano Giuseppe 466 Contestate 3 Contestate 69
Bono Livio 464 Votanti 16457 Votanti 28679
Il collegio di Cavour comprende i seguenti comuni; Angrogna, Bibiana, Bobbio Pellice,
Campigliene Fenile, Cavour, Luserna, Lusernetta, Rorà, Torre
Pellice, Villafranca, Villar Pellice.
Risulta eletto: Francesco Camusso (DC).
Il collegio di Pinerolo comprende i comuni di Buriasco,
Macello, Pinerolo.
Risulta eletto: Aurelio Bernardi (DO.
Mobilificio ero Im SI €! eh ■ n e
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Vendita ed Assistenza
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10
10 cronaca delle Valli
24 maggio 1986
ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 12 MAGGIO
Gli eletti nei consigli comunali delle Valli Valdesi
Presentiamo in questa pagina l’elenco degli eletti nei comuni
delle valli valdesi con popolazione inferiore a 5.000 abitanti dove si
è votato col sistema maggioritario. In questi comuni il sistema elettorale è tale da non consentire raffronti con precedenti consultazioni elettorali essendo il voto molto collegato con la personalità
dei candidati.
Tuttavia nei centri maggiori possiamo rilevare come si abbia
una buona affermazione del PCI. Ad esempio a Villar Porosa i candidati della lista di minoranza collegati col PCI entrano in consiglio e si ha l’esclusione invece del Presidente della Comunità Montana
Valli Chisone e Germanasca, Pier Giuseppe Baviere.
Diversa la situazione a Porosa dove il comune cambia tipo di
amministrazione essendo vincitrice la lista di centrosinistra, dopo
che la sinistra si era suddivisa in tre liste (PSI e DC; PCI e PSDI;
DP).
Angrogna
Lista n. 1 (sinistra):
Coisson Franca
Gaydou Tullio
Malan Mirella
Bertin Albino
Ricca Attilio
Sappè Gianluigi
Bertot Renato
Bertin Anseimo
Giordan Lino
Rivoira Aldo
Rivoira Rosé
Benedetto Umberto
Lista n. 2 (Centro):
Saccaggi Giampiero
Adorno Paolo
Malan Eric
Viene confermata
strazione uscente.
123
73
74
59
58
51
44
40
37
36
30
22
97
72
62
I’ammini
Bobbio Peilice
Lista n. 1
Berton Giuseppe
Cairus Riccardo
Charbonnier Aldo
Negrin Enzo
Basini Ugo Pietro
Catalin Luciano
Charbonnier Adolfo
Michelin SalomOn Pier C.
Bonnet Salomone Italo
Gay Sergio
Michelin Salomon Giov.
Mondon Silvano
Lista n. 2
Crosto Giovanni
Postel Giovanni
Catalin Marco
Viene confermata
strazione uscente.
252
237
230
226
222
220
215
215
213
207
198
184
219
204
200
Tammini
Rorà
Lista n. 1
Odetto Giorgio
Rivoira Sergio
Toum-Boncoeur Franco
Gelso Dario
Durand Giorgio
Rivoira Napoleone
Rivoira Edilio
Rivoira Aladino
Morel Silvio
Rivoira Umberto
Salvagiot Mario
Durand Giovanni
Lista n. 2
Longo Sara
Tourn Silvio
Bertinat Pierino
Viene confermata
strazione uscente.
101
82
36
Tammini
Torre Peilice
Lista n. 1 (sinistra)
Armand Hugon Marco
De Bottini Marco
Guglielmone Ferdinando
Rivoira Danilo
Gisletti Carlo
Bellion Marco Cesare
Ayassot Stefano
Sibille Mario
Stefanetto Michelino
Lorenzino Clara
Granerò Pietro
Simond Frida
Danna Aldo
Antonione Mirella
Panerò Luciano
Lista n. 2 (Centro)
Cotta-Morandini Giorgio
Pasquet Franco
Sacchino Piero
Miegge Luciano
Alchera Piero
Pur con una marcata flessione
viene confermata l’amministrazione uscente.
Villar Peilice
Lista n. 1
Frache Paolo 686
Paschetto Fiorella 441
Balmas Remo 429
Cairus Franco 379
Morglia Sergio 375
Turana Riccardo 332
Vemè Renato 299
Bonjour Renato 263
Bonjour Giovanni 250
Cordin Marcello 245
Garnier Gioele 200
Lista n. 2
Davit Sergio 424
Catalin Gianni 298
Geymet Silvia 262
Garnier Enrico 245
Si tratta di due liste i cui componenti sono stati estratti a sorte. Conferma delTamministrazione uscente.
Prarostino
Conferma delTamministrazio
140
81
81
77
66
54
48
49
41
47
29
37
ne uscente. Questi gli eletti:
Mauro Mario 537
Griglio Sergio 389
Paschetto Claudio 275
Marino Renzo 316
Gardicl Franco 290
Rivoir Ivana 251
Bouchard Giorgio 245
Costantino Renzo 299
Fomerone Aurora 316
Longo Tullio 370
Monnet Enrico 330
Fomerone Attilio 371
Fomerone Renato 243
Avondetto Renzo 255
Paschetto Mario 225
San Secondo
1580
1511
1498
1416
1404
1398
1372
1351
1343
1310
1298
1295
1289
1274
1238
Avondetto
Vicino
Ronco
Gallea
Gardioi
Genre
Morero
Bertone
Avaro
Mensa
Rivoiro
Sales
Toya
Gay
Martinat
De Libero
S. Germano
1033
1008
912
869
856
Tron Carlo
Ribet Oreste
Bounous Giancarlo
Bergeretti Roberto
Long Elvio
Patrone Vanda in Long
Barai Gino
Duchene Armando
Pons Paolo
Fossat Michele Marco
Comba Germano
Jahier Aldo
Per la lista n. 1 (comunisti ed
indipendenti): Sappè Ugo 442
Blanc Remo 401
Ribet Renato 396
Pramollo
Perosa Argentina
Perrero
Cambio a S. Secondo: la lista
2 ha sconfitto quella del sindaco
uscente, conquistando i sedici
s^gi a disposizione della maggioranza. Questi gli eletti:
Come previsto tutti eletti a
Pramollo: della lista n. 1: Long,
Maccari, Costabel, Canonico,
Long Ettore, Reynaud, Menusan,
Travers, Zaoco, Long Italo, Bounoixs e Ribetto. Per i comunisti
eletti: Enzo Long, Scapin e Gaidou.
Villar Perosa
Entrano in consiglio comunale 16 consiglieri della lista dell’Alpino e 4 della minoranza di
sinistra. In questa lista da notare la mancata rielezione del
presidente della Comunità Montana ing. Pier Giuseppe Devierò. Questi gli eletti:
Questi gli eletti:
Lista n. 3:
Furlan Renzo
Corino Piermario
Paimero Mario
Amato Raimondo
Corino Guido
Benedetto Alfredo
Laggiard Bruno
Digiovanni Egidio
Salvi Luigi
Bambi Maria Teresa
Barale Roberto
Busin Luigia Dina
Ribetto Vittorio
Rossi Gaetano
Lista n. 1:
Laurenti Giovanni
Dalla Vittoria Antonio
Morello Guido
Giustetto Rosa
Per la frazione di Meano:
Coutandin Adriano 83
Raviol Paolo 15
Lista n. 2: nessun eletto.
1393
1331
1290
1233
1289
1219
1249
1203
1333
1230
1239
1242
1220
1234
Questi gli eletti nelle numerose liste di frazione che compongono il consiglio di Perrero:
Alma Ghigo, Giuseppe Laupretre, Giorgio Montesanto, Giacomino Barale, Riccardo Leger,
Ruggero Tessore, Renzo Peyronel, Livio Ferrerò, Silvano Peyronel, Enrico Rostaing, Michele
Aglio, Sergio Gelato, Renzo Tron,
Gianni Menusan, Enrica Pons.
Prali
1001
737
731
723
Alberto Castagna 1486
Alemani 1235
Artero 1130
Bruno 1253
Canone 1113
Freiría 1157
Fuscà 1077
Gallo 1159
Gargantini 1084
Ghigo 1043
Leali 1156
Minoli 1148
Morero 1125
Pascal 1093
Simondi 1126
Vittone 1284
Per la minoranza :
Nando Michellonet 1118
Nota 1209
Prinzio 1183
Storero 1057
Pomaretto
Le due liste che si presentavano alle elezioni erano concordate. Ecco i nomi degli eletti:
Questi gli eletti:
Franco Grill
Danilo Peyrot
Piero Pascal
Claudio Richard
Bruno Grill
Lionello Sammartino
Giulio Peyrot
Naldo Breusa
Guido Pons
Luciano Richard
Livio Martinat
Nino Pascal
Franco Fiorio Pia
Giorgio Breuza
Franco Breuza
159
138
134
131
127
127
124
123
120
120
107
95
9C
38
34
Travers Carlo Alberto
Ribet Guido
Rostagno Giovanni Luigi
Balma Claudio
Riceli Arturo
Breusa Silvio
Bonis Giorgio
Ribet Valter
Breusa Danilo
Rostan Mauro
Bernard Giacomo
Costantino Livio
Coutandin Elio
Sanmartino Guido
Barale Gino
537
458
341
325
294
294
283
236
279
255
250
236
228
227
219
Salza
(Questi gli eletti: Sammartinr.
Corrado, Breuza Domenico,
Breuza Rita, Sammartino Piero,
Tron Umberto, Breuza Renzo
Sammartino CÌiovanni, Breuzo
Remigio, Meytre Mauro, Pascal
Oreste, Breuza Dario, Pasca!
Nando, Pascal Franco Enrico,
Meytre Marco.
Per mancanza di spazio rinviamo al prossimo numero la pubblicazione degli eletti nei consigli comunali di Inverso Pinasca,
Pinasca e di Piossasco.
DIBATTITO
Prarostino: le cose fatte
1362
1342
1298
1243
1239
1235
1225
1218
1208
1204
1204
1199
1198
1192
1192
1181
Lista n. 1: Barbero torna con
790 voti, seguito da Depetris
(668), Avondetto (656), Laurenti (651).
Risultano eletti: per la lista n.
2 (socialisti ed indipendenti):
745
728
720
713
707
693
679
673
672
669
664
663
In merito all’articolo « I nroblemi di Prarostino » annarso su
questo giornale, ritengo necessario porre in evidenza alcuni chiarimenti.
Innanzitutto verrei a ricordare che il comune in oggetto ha ritrovato la sua autonomia il 31
agosto del 1959 e che la zona di
Roccapiatta, proprio per la sua
dislocazione geografica non è mai
stata purtroppo « centrale » alla
vita amministrativa del Comune,
e anche se attualmente grosse
migliorie alle strutture viarie e
ai servizi sociali sono state apportate, purtronpo la zona resta
al momento scarsamente popolata, e la sua economia, prevalentemente agricola, resta poco remunerativa e a volte magra. In cuesto senso penso che il futuro di
questa realtà, non sia proponibile con Tagriturismo fine a se
stesso, ma forse in un ricupero
della realtà agricola locale, come
a suo tempo è stato fatto con la
costituzione della « Cooperativa
Agricola raccolta latte » e del locale punto di vendita che ha dato
ad alcune aziende agricole della
zona la possibilità di sopravvivere, e nello stesso tempo di limitare l’emigrazione dalle zone più
alte.
Purtroppo negli anni precedenti, i prati della zona di Roccaoiatta venivano usati come alpeggi,
da parte di imprenditori agricoli
della pianura, al solo scopo di intascare una serie di contributi
(a volte truffa) per la monticatura, e poi finita la manna, il tutto
veniva abbandonato e i prati,
(tra i migliori della zona), piantati a pini e larici, da questi paladini difensori dell’agricoltura.
Mentre invece un dato positivo,
potrebbe venire con l'accorpamento dei vari mini-aopezzamenti, e arrivare alla costituzione di
alcune aziende agricole competitive affidate alla conduzione di
famiglie della zona che svolgono
attualmente questa attività.
La zona di Prarostino invece
risente deH’invecchiamento della
popolazione agricola, che ha portato all’abbandono della vite e
alla crescita dei rovi, certo non
voglio qui far intravvedere soluzioni utopistiche ma rimanendo
con i piedi per terra, forse oualcosa si può tentare, innanzitutto, lotta alla sofisticazione, che
annebbia, per colpa di pochi, la
bontà del vino locale, tentare la
strada della diversificazione
quantità/qualità del prodotto,
creare strutture per la lavorazione in comune di un prodotto locale commerciabile con buona
remunerazione.
Inoltre altre strade percorribili
sono per esempio la orticoltura,
che con oculati e contenuti investimenti in serre e alcune riserve idriche sarebbe fattibile nelle
zone meglio esposte, e la produzione potrebbe in parte essere
addirittura commercializzata in
loco tramite la Cooperativa.
Certamente a Prarostino non
potranno mai nascere industrie,
ma esistono un buon numero di
imprese artigiano-edili, e il rilancio di questo settore potrebbe venire dal ricupero delle abitazioni vuote e abbandonate, utilizzando anche eventuali forme di
finanziamento possibili per il ricupero del patrimonio esistente,
e così si creerebbero le condizioni per permettere a nuove famiglie prarostinesi di rimanere in
loco o farvi ritorno.
In merito a questo vorrei ricordare che il Comune è staio
forse il primo della Comunità Pedemontana Pinerolese ad avere il
piano regolatore, e penso che la
linea delle amministrazioni prarostinesi non abbia alimentato la
speculazione edilizia, e se è vero
che si sono perse occasioni (vedi
Cardón) a causa di lungaggini
burocratiche, è anche vero che altre occasioni sono state accantonate ner volontà di forze conservatrici del paese.
Inoltre vorrei sottolineare che
quasi due miliardi di investimenti, non hanno vivacizzato la realtà del comune ma semmai nc
hanno cambiato la faccia — vedi
strade, trasporti, scuole, ambulatori ecc. — ottenuti grazie a
una oculata amministrazione, alla collaborazione di Pro Loco e
prarostinesi tutti con centinaia
di ore di volontariato. Infatti non
a caso la maggioranza dei nuovi
candidati proviene dalle file della Pro Loco, la Quale intende continuare a dare il suo impegno
per Prarostino.
Così pure vorrei ricordare che
il discorso « fognature » non è
solo avviato, ma .se ben ricordo
all’uopo l’amministrazione ha aia
approvato e finanziato opere per
circa 250 milioni, che presto vedranno la loro realizzazione.
E in ragione di Questi fatti, è
ovvio pensare che le forze democratiche del paese si sentissero
coinvolte da onesto modo di amministrare, esprimendo unitariamente i loro candidati in liste civiche non partitiche, ma animate
dalla sola volontà di migliorare e
rendere più vivibile il loro paese.
Valdo Plavan
11
24 maggio 1985
cronaca delle Valli 11
VALDESI IN USA
Salvano la Bibbia
Il Valdese News, settimanale
della cittadina di Valdese N. C.
(Nord Carolina) nel suo numero
del 10 aprile scorso, descrive nelle tre prime pagine, gli ingenti
danni recati dal più disastroso
incendio che sia mai avvenuto
nella storia della Burke County
(la regione dove è sita Valdese) e
che, senza il generoso sforzo dei
pompieri e di molti volontari,
avrebbe potuto estendersi a tutta
la città. Partito il 4 aprile dalle
colline poco distanti, ha distrutto un’area di circa 1.000 ettari di
bosco, oltre una ventina di case,
con un danno di oltre 3 milioni
di dollari, e mettendo sul lastrico
molte famiglie (le case sono in
gran parte di legno, per cui facile esca al fuoco). Particolarmente colpita una famiglia Micol,
che ha avuto la casa compieta
mente distrutta con tutto il mobilio e l'arredamento. Hanno
avuto solo pochi minuti per fuggire, appena il tempo di afferrare
alcune cose che consideravano
più preziose fra tutti i ricordi
che in 48 anni avevano raccolti:
solo qualche fotografia di famiglia e la Bibbia (esempio di quanto sia radicata nelle popolazioni
di origine valdese la considerazione che la Bibbia è il più prezioso dei tesori).
Generale solidarietà da parte
di tutta la popolazione verso gli
infortunati e ringraziamenti al
corpo dei vigili del fuoco ed ai
volontari che dopo 3 giorni sono
riusciti a dominare l’incendio ed
a salvare la città di cui le fiamme avevano già minacciato la
periferia.
O. C.
IL MUSEO
DI PRAMOLLO
Ai musei delle Valli Pellice e Germanasca si sono aggiunti ultimamente
quelli di S. Germano (aperto il 21 aprile u.s.) e quello -di Pramollo (inaugurato i! 5 maggio).
Questo ha sede nell’ex scuola Beckwilh dei Pellenchi scelta fra le numerose scuolette costruite nel secolo
scorso, perché è al centro di una delle più popolate borgate di Pramollo e
quindi può essere più facilmente visitata e può offrire anche ai visitatore
l’immagine di un vecchio quartiere di
montagna.
L'edificio, che non è più scuoia dal
1950, ha richiesto molti lavori di restauro a cui hanno partecipato, guidati dai membri del comitato del museo,
molti pramollini e sangermanesi.
Le spese sono state sostenute dal
Comune di Pramollo, dalla comunità
valdese e dalla Provincia di Torino.
I materiali sono stati raccolti nelle
altre scuole Beckwith di Pramollo; i
banchi provengono dai Ciaurenchi e la
sedia del maestro dai .Bocchiardi; i
pramollini hanno offerto Bibbie, quaderni, innari, testi scolastici, pagelle
che, se non sono esposti, sono stati
raccolti e ordinati in un archivio.
AMNESTY
INTERNATIONAL
Quel che colpisce il visitatore entrando nel museo, oltre a fotografie
di scolaresche molto numerose della
fine del secolo scorso e del principio
di questo in cui ciascuno vuol individuare vecchie conoscenze, sono le varie Bibbio.
Ricordiamoci che un tempo la Bibbia era il solo « libro di testo » su
cui si imparava a leggere e di cui si
imparavano a memoria molti passi.
Interessante è la cartina che riporta
la localizzazione delle varie scuole
Beckwith di San Germano e Pramollo,
scuole che erano molto frequentate
anche se andare a scuola presentava
notevoli difficoltà nella brutta stagione
per l’inclemenza del tempo perché,
sembra che, anche se erano riscaldate con la legna procurata dagli alunni,
le aule erano senza vetri e nella bella stagione i ragazzi, anche in tenera
età, aiutavano i genitori nei lavori agricoli.
Nonostante questo si studiava seriannente e gli scolari uscivano da
quelle scuolette di quartiere con una
buona cultura.
Forse la particolarità più interessante del museo dei Pellenchi è che il
locale continuerà a servire per le riunioni quartlerali. Sarà dunque un museo <■ vivo » per gli abitanti della frazione.
Tutti quelli che desiderano visitarlo
possono rivolgersi a Franca Peyrot residente nella borgata.
Sarà una visita interessante.
Vera Long, Pinerolo
«Tortura
anni ’80»
ASSENTEISMO
Il Rapporto di Amnesty International « Tortura anni 80 » è
uscito in edizione italiana presso
Studio Tesi (L. 18.000). La presentazione del volume è di Leonardo Sciascia.
La parte introduttiva del Rapporto contiene informazioni relativt' alla natura, alle prove
della tortura, alle difese e ai rimedi, oltre naturalmente alla
azione di Amnesty contro la tortura. Nelle appendici sono presentati i principali documenti
internazionali in materia.
Per informazioni e ordinazioni rivolgersi a Laura Land'i - Amnesty International - Viale Mazzini 146 - 00195 ROMA.
Per la zona della Val Pellice
rivolgersi alla Libreria Claudiana
di Torre Pellice.
Pro Asilo Valdese
di Luserna San Giovanni
Pervenuti nel mese di apriie 1985.
1. 20.000: In mem. di Rivoira Mario,
nel 12° anniv. della sua morte, lo ricordano con amore la figlia Paola e la
moglie Pierina Sandrone, Pinerolo; Stocchetti Vittoria, Genova.
L. 30.000: Graziella Jahier; Adele
Long, in mem. di Lido Lodi.
L. 50.000: Malan Sapei Maddalena
(osp. Asilo); Clémence Malan (osp.
Asilo); llmes Rostan ved. Garro, in
mem. del marito Beniamino, Pineroio;
G. e I., in ricordo della cara Nelly Bertalot Prandino; Elvira Colucci, in mem.
di Guido Ribet; Poletti Giordano Michelina, Torino; Liliana Albarin, in mem.
dello zio Guido; Marius et iydie Bussy
Peyronel, en mémoire de leur chère
cousine Liline Beux; Ambrosia Attilia
(osp. Asilo) ; Elise Alliaud (osp. Asiio); Livio Gobello, in mem. di Umberto
Boero; In mem. di Gobello Giuseppina, il figlio Livio; E. e R. Pons, Prarostino; N. N., in mem. del dr. Pelizzaro;
Barra Caterina; Bert Li II ine, con riconoscenza; N. N., un' fiore in mem. di
Raffaele De Paoli; Famiglie Toselli e
Albarin, in ricordo di Cesarina Montagna Bonansea.
L. 55.000: In mem. del nonno Boero
Umberto il nipote Barbero Giuseppe e
famiglia.
L. 75.000: Nel ringraziarvi per tutto
l’impegno e sollecitudine con cui assistete il nostro fratello Tiziano vi auguriamo una felice Pasqua, famiglie
Danna, Odino e Ainardi.
L. 80.000: Anelli Lea, Borghetto S.
Spirito.
L. 100.000: Bertone Vittorio; Y.G.C.,
Torino; Ivonne Rostan, in mem. dei
miei cari. Torre Pellice; Alda e Adriana Albarin, in ricordo di Mirtho
Belli; Bleynat Floriana, in mem. di
nonna Paolina Bleynat.
L. 200.000: Adelina Bonnet Messina;
Chiesa Cristiana Awentista del 7°
Giorno.
L. 362.319: Unione Femminile della
Chiesa Evangelica di lingua italiana di
Zurigo, con cordiali saluti da noi tutte.
i. 400.000: In mem. di Angela Bonino, la nipote Dorina Manavella.
L. 2.000.000: Lascito dalla Cecilia
Luigina.
L. 3.417.000: Dr. Cesare Sinicorni e
dr. Bruno Ricca a nome della « Arthur
Andersen e Co. Foundation » quale
contribuzione.
L. 5.000.000: Aw. Gianni Agnelli, In
ricordo del padre Edoardo nel 50° anniversario della scomparsa.
DONI PER FONDO SOLIDARIETÀ'
(1° trimestre 1985)
L. 20.000: Giulia Gay; Evelina Robba.
L. 30.000: Dr. Gianni Peyrot: Laura
Long Lodi; Marcella e Alberto; Laura
Long Lodi.
L. 100.000: Giachero e Roman; Gino
Costabel.
L. 105.302: N. N.
L. 203.658: N. N.
Egregio Signor Direttore,
A cosa credono e dove sono i vaidesi? E’ quanto mi sono chiesto dopo
aver letto la cronaca relativa alla assemblea di chiesa tenutasi a Torre Pellice Il 20 aprile (Eco 26.4 e 3.5).
Primo: perché pare ovvio supporre
che, respingendo uno degli ordini del
giorno presentati, quella sparuta assemblea abbia voluto fra l’altro affermare che “ i princìpi biblici sui rapporti fra i sessi e in particolare sul
vincolo matrimoniale NON conservano
un valore permanente per la coscienza
cristiana ».
Secondo: perché desta perplessità
l'assenteismo del 94% del membri elettori. Che il fatto vada inteso come
un significativo campanello d’allarme
per le deputazioni distrettuali e sinodali delle varie comunità, praticamente
responsabili dell’indirizzo dato alla vita della chiesa?
Cordiali saluti.
Guido Baret, Pomaretto
Asilo dei Vecchi
dì San Germano Chisone
Pervenuti nel mese di aprile
• Torre Pellice ■ Giovedì 23
maggio alle ore 17 al Centro di
incontro avrà luogo una ritmione del Gruppo in formazione
« Val Pellice ». Saranno raccolte
offerte in memoria del Presidente di Amnesty International, recentemente scomparso, Cesare
Pogliano.
FONDO PER LA RISTRUTTURAZIONE
I nominativi con l’asterisco (*) si
sono impegnati per un milione.
L. 40IX)0.000; Comitato Case Evangeliche per italiani, Ginevra, versati
alla Tavola Valdese.
L. 10.000.000: Comune di Rinasca.
L. 5.000.000: Fondazione Edoardo Agnellì, Torino.
L. 3.000.000: Foresteria e Convitto
valdese, Villar iPerosa.
i. 2.000.000: Comune di Pomaretto;
Comune di Roure.
L. 1.000.000: Unione Femminile Valdese, Ferrerò; Oldani Vittorio, Ossona;
Elsa Jouve Spiotta, Alessandria.
L. 800.000: Corale S. Germano e Gruppo corale Turba Concinens e Gruppo
strumentale Haendel.
L. 600.000: Breuza Enrico e Alina *,
Salza di P.
L. 500.000: N. N., Miradolo, S. Secondo; Giuseppina Parlato Messina, Roma;
Galliano Margherita, in mem. dei miei
cari. Inverso P.; Ribet Gino e Paola:
Ernesto e Marcella Giaiero, Pomaretto:
Avondetto Laura *, Torre Pellice.
L. 400.000: Cassa dì Risparmio, Torino.
L. 370.000: Cianalino Maria, Pomaretto.
L. 300.000: Micol Edoardo e Eugenia,
Massello; Garrou Adriana e Pastre Ugo,
Pomaretto; Giraud Mario e Jahier Clementina, Pinerolo.
L. 250.000: Peyronel Malosso Elisa,
S. Germano.
L. 200.000: Ketty Comba Muston e
Pier Valdo Comba, Torino; Sezione PCI,
inverso Pinasoa.
L. 150.000: Piero Rostagno ", Catania;
N. N„ Pomaretto.
L. 135.000: Lidia e Ugo Bounous, San
Germano.
L. 100.000: Franca Beux; Dott. De
Clementi e Signora, S. Germano; Rivoiro Adolfo e Liliana, S. Secondo; Romano Piero, Prarostino; Breuza Bruno, Salza di P.; Balmas Fanny e Adelina; Long
Alice V. Jahier, Pramollo; Pascal Enrico
e llda; N. N., Pomaretto; Elena e Osvaldo Peyran, ricordando i genitori e lo zio
Valentino, Perrero; Comba Silvio e Martinat Lidia, in mem. dei loro cari, Pinerolo.
L. 59.000: Fam. Giovanni Bertalot, in
mem. di Nelly Bertalot v. Prandino e
Valter Long; Martinat Augusta e Alessio Canone, ricordando ì loro cari; L.A.
N. Rostan, ricordando fratelli e sorelle;
Lidia e Aldo Long, ricordando il caro
marito e papà; Adele Franco e Roberto
Gìacone, ricordando la cugina Pauline
Bleynat; Avondet Elvira e famiglia, ricordando il marito e papà, S. Germano;
Laidetto Rina, in mem. del figlio Bertino;
Laidetto Graziella, in mem. del marito
Laidetto Umberto, Inverso P.; Mary Jahier, Torre Pellice.
L. 30.000: I nonni per confermazione
di Rivoira Antonella, S. Germano.
L. 25.000: Tron Carlo e Olimpia, un
fiore per Valter; L.A.N. Rostan, in ricordo di Vittorio Widemann, S. Germa
Elenco nuovi impegni:
L. 1.000.000: Peyrot Gino, Frali; Coucourde llario e famiglia, in ricordo di
mamma e papà. Inverso Pinasca.
L. 500.000: Griglio Giulio, S. Secondo.
Fra i doni ricevuti nel mese di marzo è stato inserito quello di lire
1.640.000 in mem. di Edvy Long della
Chiesa Valdese di New 'York. Ecco
l'elenco dei singoli donatori:
$ 50: Long Edmondo e Bianca: Perez Beux Evelyn; Beux Emile; Heppner
Long Marina.
$ 25: Kublmann Elizabeth; Co'i'sson
Emile; La Valdese M. A. Society.
$ 20: Bertin Llllian.
I 15: Metlo Clinton e Denise; Cpyallero Emilia.
$ 10: D'Amelio Amelia; Jahier Ernest e Frances; Nadine Guarino e
Joe; Kulakis Christine e Mike; Janavel Odette; Baridon René e Alma; Negri Henry e Odette.
$ 5: Villielm Henriette; Garrou Luoien e Yvonne; iBigliani Elsa.
FONDO DI SOLIDARIETÀ’
L. 130.000: N. N.
L. 100.000: Il familiari in mem. di
Reimondo Lina v. Bounous, S. Germano; Pavarin Rostan Lea; Pons Carla
Mosca, Pinerplo.
L. 50.000: Ada e Renato Barai, in
mem. di Aldo Peyronel, S. Germano;
a 10 anni dalla dipartita dì Beniamino
Garro lo ricordano Renata e Ettore, Pinerolo.
L. 30.000: Vittorio Rivoiro, in mem.
di papà Alberto, Torino.
L. 25.000: Sandra, un fiore per nonna Lina, S. Germano.
L. 20.000: I coniugi Guglielmino, ricordando il caro amico Valter, S. Germano; gli zìi Attilio e Evelina Gallian,
per confermazione Giordan Elena, S.
Germano.
L. 15.000: In memoria del piccolo
Sandro Beux, Silvia e famiglia, S. Germano.
L. 10.000: N. N., S. Germano: Rita
Beux, ricordando papà, Pinerolo.
Pro restauro tempio
Luserna S. Giovanni
Doni in memoria pervenuti fino al 30
£4>rile 1985.
Albarin Gustavo e Liliana, ricordando la moglie e mamma L. 30.000; Tourn
Nicolina e Arnaldo, di Beneochio Albino 15.000; Monastier Laura, di papà,
mamma e Linette 50.000; N. N. Nazzarotti, di Rivoir Rinaldo 40.000; la moglie di ReveI Adolfo 30.000; Gobello Livio e Dina, del dott. Guido Ribet 100
mila; Malan Rina e Bruno, dei genitori Malan, mamma e Sergio Chauvie 50
mila; Monnet Iride, del fratello Mario
100.000; Mourglia Lilia e Giovanni, del
dott. Guido Ribet 50.000; Giolito Bonnet Myriam, del dott. Guido Ribet 200
mila; Gisella e Luciana Ribet, del
papà 2.000.000; Niny e Piero Boèr, del
dott. Guido Ribet 20.000.
L. 20.000: Bert Lillina, ricordando il
cugino Aldo; L.A.N. Rostan, ricordando
il cugino Aldo; Stefania Obialero, ricordando affettuosamente il sig. Valter
Long; i nonni Wilma e Aldo Comba,
per la confermazione di Robert Mario;
Jahier Silvio, in occasione della sua
confermazione ricordando i nonni e il
cugino, S. Germano.
L. 15.000: Mara e Alessandra, un
fiore in mem. di Tante Alice, S. Germano.
L. 10.000: Bert Lillina, un flore in
mem. della signora Rossini; la fam.
Lantelme Roberto, in ricordo del sig.
Valter Long, S. Germano.
Totale al 30.4.85 L. 73.920.000
Totale precedente L. 388.258.355
Totale generale
Hanno collaborato a questo
numero: Archimede Bertolino, Osvaldo Coisson, Ennio
Del Priore, Paolo Giunco,
Sauro Gottardi, Vera Long,
Liberante Matta, Lucilla Peyrot, Paolo Ribet, Bruno Rostagno, Franco Taglierò, Cipriano Tourn.
NEGOZIO SPECIALIZZATO
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MACCHINE PER UFFICIO
VIA V MAGGIO, 40 - TEL. 0121 /900.384 - LUSERNA S. GIOV.
Les families Rosso, 'Wiedemann et
Paschetto font part du décès de leur
oncle :
Lomîs Paschetto
décédé à Vallauris (France) le 6 Mai
1985, à Tâge de 83 ans. Les obsèques
ont eu lieu à St. Cezaire (Alpes Mmes).
Elles remercient mr le pasteur Guillol
qui a annoncé l’Evanirile de la Grâce
sur le texte de Isa'ie 40.
I familiari di
Enrico Bounous
Cav. di 'Vitt. Veneto
deceduto all’età di 86 anni il giorno
11.5.1985 commossi per la grande dimostrazione di simpatia, ringraziano chi
con presenza, fiori, scritti ha preso
parte al loro dolore, in modo particolare i medici curanti dott. Scarognina, dott.ssa Peyrot, la direzione
e personale delPAsilo valdese, il pastore Bellion e la Comunità di Savona.
Luserna S. Giovanni. 21 maggio 1985
USSL 42 - VALLI
CHISONE - GERMANASCA
Guardia Medica :
Notturna, prefestiva, festiva; teletuno 81000 (Croce Verde).
Guardia Farmaceutica :
Totale L. 462.178.355
Per altri impegni sottoscritti e non ano. versati L. 55.770,000
L. 517.948.355
DOMENICA 26 MAGGIO 1985
Perosa Argentina: FARMACIA CASOLATI - Via Umberto I - Tel. 81205.
Ambulanza :
Croce Verde Perosa; tei. 81.000
Croce Verde Porte; tei. 201454
USSL 44 - PINEROLESE
( Distretto di Pinerolo )
Guardia Medicfa :
Notturna, prefestiva, festiva; telefono 74464 (Ospedale Civile).
Ambulanza :
Croce Verde Pinerolo: 22664.
USSL 43 - VAL PELLICE
Guardia Medica :
Notturna, prefestiva e festiva:
tei. 932433 (Ospedale Valdese).
Guardia Farmaceutica ;
DOMENICA 26 MAGGIO 1985
Torre Pellice- FARMACIA MUSTON.
Via Repubblica. 22 - Te' 91328.
Ambulanza :
Croce Rossa Torre Pellice: telefc00 91.996.
12
12 uomo e società
24 maggio 1985
DIBATTITO SUI ’’SANTUARI”
AMNESTY INTERNATIONAL
Non fate politica,
sostenete Reagan!
prigionieri
del mese
Una opposizione contro il movimento dei ” santuari” cresce anche
all’interno di alcune chiese cristiane evangeliche e cattoliche
Il Notiziario A.I. del mese di
marzo invita i lettori a mandare appelli in favore dei seguenti prigionieri per motivi di opinione alle autorità dei loro paesi.
Reagan che, nonostante i pareri contrari espressi dal Congresso e dalla Camera dei rappresentanti, visita a Bitburg il
cimitero della Wehrmacht.
Reagan che, bocciato nelle sue
richieste di investire più denaro
in azioni militari esplicite o nascoste in Nicaragua, decide di
rendere più duro il blocco economico contro il piccolo ma evidentemente scomodo paese
centroamericano.
Reagan che, come un papa
dell’occidente, si sente infallibile anche e forse soprattutto
quando raccoglie dissensi.
Eppure non tutto è dissenso.
Con tristezza, siamo costretti a
registrare che il movimento dei
« santuari » sta raccogliendo una
opposizione non più solo dal
governo USA, ma anche dall’interno delle chiese e delle comunità, « Il Manifesto » di sabato
20 aprile dà ima breve notizia
intitolata « Protestanti e militari contro i ’’santuari” ». Un documentato articolo su « Sojourners » di aprile dà conto di questa opposizione.
Il Dr. Kenneth Miles, pastore
della ’’Christian Fellowship
Church” di Tucson, Arizona, ha
formato, con diversi ufficiali non
più in servizio, una « Coalizione
per l’obbedienza civile », im evidente contraltare alle iniziative
del movimento dei santuari denominate « Impegno di disobbedienza civile » e « Impegno di
protesta legale » (cfr. « Se gli
Stati Uniti invadono » di F. Giampiccoli su ”Eco-Luce” 8 marzo
1985).
Intervistato da « Sojourners »,
« L’Eco delle Valli Valdesi »: Rea.
Tribunale di Pinerolo N. 175.
Redattori: Giorgio Gardiol, Roberto Giacone, Adriano Longo, Mauro
Pons, Giuseppe Platone, Sergio
Ribet. Comitato di redazione: i redattori e: Mirella Bein Argentieri,
Valdo Benecchi, Mario F. Berutti,
Franco Carri, Paolo Florio, Bruno
Gabrielli, Marcella Gay, Claudio H.
Martelli, Roberto Peyrot, Massimo
Romeo, Marco Rostan, Mirella Scorsonelll, Liliana Viglielmo.
direttore Responsabile:
FRANCO GIAMPICCOLI
Reuazione e Aimninis.razione: Via
Pio V, 15 - 10125 Torino - tei. 011/
655.278.
Redazione l'Eco delle Valli Valdesi:
Via Arnaud, 23 - 10066 Torre Pellice.
Editore: AIP, Associazione Intor
mazione Protestante - Via Pio V. 15
- 10125 Torino.
R.-gistr-n nazionale della Stampa n.
00961 voi. 10 foglio 481.
Abbonamenti 198S: Annuo L. 24.000;
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Decorrenza 1" genn. e 1" luglio (semestrale) da versare esclusivamente sul c.c.p. 327106 intestato • L'Eco
delle Valli - La Luce - - Casella postale- 10066 Torre Pellice.
Pubblicità: prezzo a modulo (mm.
49x53) L. 12.000 (oltre IVA).
Inserzioni: prezzi per mm. di altezza. larghezza 1 colonna: mortuari
350 - sottoscrizioni 220.
Ogni parola: economici 250. partecipazioni personali 350 (oltre
IVA). Ricerche lavoro; gratuite.
Fondo di solidarietà c.c.p. 112341Ui
tn ma« L Luce: fondo di solidarietà ». Via Pio V. 15 Torino
il past. Miles ha dichiarato che
l’area che lo appoggia è rappresentata da «quella parte del mondo religioso — ’’evangelicals”,
fondamentalisti, pentecostali e
carismatici — che si oppone al
Consiglio Nazionale delle Chiese ». L’affermazione va presa con
beneficio d’inventario: vi sono
chiese « evangelical » nel movimento dei santuari, e il presidente degli « ’’Evangelicals” per
l’azione sociale », il Dr. 'Vemon
Grounds, ha dichiarato che vale, per il soccorso dato ai profughi dal Salvador e dal Guatemala, il principio enunciato da
Atti 5; 29 — bisogna obbedire a
Dio anziché agli uomini! — facendo un parallelo tra l’azione
dei santuari e quanti hanno dato
rifugio, nell’ultima guerra, agli
ebrei braccati dai nazisti.
Gli oppositori
dei santuari
Ma qual è la linea di questi
oppositori dei santuari?
Il movimento dei santuari non
sarebbe ispirato da preoccupazioni religiose o umanitarie ma
’’politiche”, dividerebbe le chiese, si baserebbe su una lettura
biblica errata: i santuari, secondo la Bibbia, sono offerti a chi
ha commesso accidentalmente
un delitto, non a chi fugge da
una situazione politica... Il movimento non sarebbe altro che
una piattaforma per chi si oppone alla politica nordamericana nei confronti dell’America
Centrale, per chi vuole criticare
il Presidente. Politico fin dall’origine, ora, dopo i primi arresti
e le prime incriminazioni, vorrebbe darsi una « patente » religiosa. « Stanno cambiando cavallo in mezzo al guado », afferma Miles. E un colonnello in
pensione. Don Carmichael, afferma che non si tratta di voler
vedere un comunista dietro ogni
porta, ma di fiutare, dal passato
di molti leaders del movimento,
qualcosa di non del tutto ortodosso: chi guida il movimento
ha tendenze di sinistra. Occorreva dunque reagire.
Tutto chiaro dunque: chi « non
ha tendenze di sinistra », per
definizione non « fa politica »,
ma difende il Presidente.
Nella 'Valle del Rio Grande, nel
Texas, un gruppo che si definisce, a seconda delle circostanze,
« Cittadini impegnati per la T/alle », o « Cittadini impegnati per
la Chiesa », è giunto ad invitare,
con inserzioni pubblicitarie, alla
firma di una petizione per chiedere una inchiesta del 'Vaticano
sui leaders della locale chiesa
cattolica che sono coinvolti nel
movimento dei santuari.
Pochi giorni prima, come informa The Star-Ledger del 28
marzo, il giudice competente aveva condannato in prima istanza due esponenti del movimento.
Jack Eider e Stacey Lynn Merkt,
rispettivamente ad un anno e a
179 giorni. Le accuse potevano
portare a pene fino a 30 anni
per il pirimo, fino a cinque anni
per la seconda. Prima della sentenza, la Merkt aveva detto: « E’
per le mie idee che sono accusata ». Il giudice aveva risposto: « Ammiro le vostre motivazioni; non ho che rispetto nei
vostri confronti », e, nell’interrogatorio, così si era pronunciato: « Personalmente, mi trovo
d’accordo con il movimento dei
santuari, ma debbo rassicurare
il popolo sul fatto che l’integrità del sistema legale (noi diremmo: la certezza del diritto)
verrà salvaguardata ».
Nel frattempo, domenica 24
marzo molte comunità religiose
hanno commemorato il 5” anniversario della morte di Oscar
Romero.
HERIBERTO ALEGRE ORTIZ
- Paraguay.
Avvocato, di 42 anni, lavorava
per due organizzazioni locali in
favore dei diritti umani e difendeva in tribunale i prigionieri
politici e i contadini coinvolti in
questioni territoriali Con i grandi
proprietari terrieri. Fu arrestato
nel settembre ’84, mentre visitava in un posto di polizia dei
contadini detenuti. Le sue proprietà furono poste sotto sequestro.
La chiesa cattolica di Paraná
che aveva chiesto la sua consulenza per i diritti territoriali
dei contadini, chiese il suo immediato rilascio, ma invano. La
accusa si basa su dichiarazioni
di contadini estorte con la forza.
Si prega di inviare cortesi appelli per il suo rilascio a:
Exmo Sr. Presidente de la República
General Alfredo Stroessner
Palacio de Gobierno
Asunción - PARAGUAY
di movimento, fuori del paese,
ai suoi cittadini, sebbene la Convenzione Internazionale dei diritti civili e politici sia stata ratificata dalla Bulgaria nel 1970.
Si prega di inviare lettere cortesi per chiedere il suo rilascio a:
His Excellency Todor Zhivkov
Chairman of the State Council
Darzhaven Savet na Narodna
Republika Bulgaria
Bui. Dondukov 2
Sofia - BULGARIA
O'TTO SCRITTORI E GIORNA
LIST! - Libia
Essi sono: Al Mismari, Mahmoud, Khaboush, Salih, Rheibi,
Al Kikli, Tayeb, Al Fitouri. Furono arrestati con altre 10 persone nel dicembre 1978 in base
alla legge 71 che vieta qualsiasi
opposizione politica ai principi
della rivoluzione Fatah. Gli otto
imputati furono condannati all’ergastolo. Amnesty ritiene c'ne
essi siano stati imprigionati per
l’esercizio nonviolento del loto
diritto alla libertà d’opinione.
Si prega di mandare appelli
cortesi chiedendo il loro rilascio
Colonel Mu’ammar al Gaddafi
Leader of the Revolution
Tripoli
JAMAHIRIYA ARABA LIBICA
KIRIL SPASOV - Bulgaria
Di armi 21, fu arrestato, appena finite le medie superiori, nell’83 a Sofia dove inveva con la
famiglia e accusato di aver organizzato il suo espatrio con un
amico in servizio di leva.
Fu giudicato da un tribunale
militare e condannato a tre anni
di carcere perché la Costituzione
bulgara non permette la libertà
Nello stesso Notiziario Amnesty informa che nel mese di dicembre sono state condannate a
morte 99 persone e che sono state eseguite 61 sentenze in 7 paesi.
Inoltre informa di avere appreso in gennaio che 182 prigionieri adottati o investigati sono
stati liberati e di avere assunto
altri 118 casi.
A cura de)
Gruppo « 'Val Pellice »
Doni Eco-Luce
Sergio Ribet
DONI DI L. 1.000
Rivoli; Folline Elena — Mezzano Inferiore: Pardini Valdo; Cantoni Rino —
Bibiana: Moriondo Carla — Alvignano: Fiorio M. Teresa — Torino: Fam.
Jahier; Varese Dario; Benedetto Germano; Don Ghiberti Giuseppe — Torre
Aiutare chi ha fame
(segue da pag. 1)
sario comunque raggiungere
quelle popolazioni, e ciò per vie
complesse e disagevoli. E’ a questa operazione che abbiamo voluto dare un contributo raccogliendo le offerte dei lettori del
nostro giornale e inviando, tramite il Fondo di solidarietà, una
prima somma di 31 milioni di
lire alla Missione Evangelica
Svedese *.
Un rapporto svedese
Stampa: Cooperativa Tipografica
Subalpina - Torre Pellice (Torinol
Di recente ci è giunto un rapporto di un centinaio di pagine,
redatto da un inviato della Missione svedese. Alla fine dell’anno scorso questa persona per un
mese ha percorso in lungo e in
largo l’Eritrea, seguendo i canali di distribuzione degli aiuti.
In queste settimane c’è in Eritrea un altro svedese, che ha lavorato per molti anni come pastore nella Chiesa evangelica.
Gli aiuti alimentari (grano, latte in polvere, cibo supplementare) raccolti in Europa, vengono sbarcati a Fort Sudan e di
là con gli autocarri dell’Associazione eritrea di soccorso (Eritrean Relief Association) vengono portati attraverso enormi
difficoltà e pericoli, ben dentro
il territorio eritreo, per la distribuzione alle popolazioni nel
bisogno. Le difficoltà sono dovute alla viabilità inadeguata, o
inesistente in molti casi. I pericoli sono dovuti ai bombardamenti da parte dell’aviazione militare etiopica, che attacca anche i mercati dei villaggi e persino le colonne dei profughi che
a piedi tentano di raggiungere
il Sudan.
Il rapporto citato ha in appendice una serie di inteiwiste con
alcuni feriti, vittime di un attacco aereo di un’ora e mezzo
da pàhte dell’aviazióne militare
etiopica sul mercato del villaggio di Molki in Eritrea. I racconti sono raccapriccianti. In quell’attacco sono morte 42 persone
e ne sono state ferite 92.
Ciò nonostante il lavoro di
assistenza e di distribuzione di
viveri continua e l’osservatore
svedese fa notare che ancora per
parecchio tempo, nei mesi avvenire, ci sarà bisogno di cibo
e medicinali, ma anche — e questa è una nota di speranza —
di aiuti per la ripresa del l’agricoltura.
Infatti la gente non ha perso
la voglia di coltivare la sua terra e poiché in molte zone ha ripreso a piovere, migliaia di persone stanno tornando alla loro
terra di sempre.
Un recentissimo telex da Khartum (Sudan), indirizzato ad
un’organizzazione ecclesiastica
europea, ha dato anche le cifre
precise del costo di questa operazione di ripresa, vale la pena
di riportarle per intero. La stima del costo è fatta per persona, il membro della famiglia in
grado di coltivare il campo.
cibo per otto mesi
(fino al raccolto)
utensili di cucina
utensili agricoli
una coppia di buoi
sementi
nove metri di stoffa
(per vestiario)
US
102
21
28
70
14
6
241
A) cambio, per la somma di
mezzo milione di lire si accetta
la sfida di ricostruire l’avvenire
di una famiglia contadina nel
suo ambiente naturale!
Per citare ancora il rapporto:
« C’è bisogno immediato di soccorso per l’emergenza, ma il vero aiuto che possiamo dare alle
popolazioni deH’Eritrea è di impegnarci a far cessare la guerra,
affinché la gente possa concentrarsi nel compito urgente della
ricostruzione e dello sviluppo
nella giustizia, nella libertà e
nella pace ». B. T.
’ Dal tempo del primo invio, tramite la Missione .svedese, il Fondo di solidarietà ha ricevuto diversi contributi
a eptesto scopo. Pensiamo ttuindi di destinare un secondo invio di 10 milioni
al progetto agricolo olandese di cui in
qtiesto articolo.
Pellice: Poèt Marco; Rampa Elie —
Villar Pellice: Ciesch Cecilia: Bouissa
Clementina — Perosa Argentina: Coucourde Maurino Simona — Angrogna:
Benech Anna; Odin Amalia: Bonnet
Negrin Lina; Bertin Edvy; Bertin Bianche — Roma; Gallucci Rolando — Rapolla: Locoratolo Mirella — Pomaretto: Coucourde Eli; Peyrot Ribet Elena;
Combe Ines — Luserna San Giovanni:
Balmas Giulia; Depetris Rivolta Rosina: Gay Jeannette — Torre del Greco:
Mucciardi Antonio; Cuomo Pasqualina —■ Prarostino: Fam. Paschetto; Monnet Giacomo; Bertalot Daniele: Soulier Romano: Robert Piero; Parise Paolo: Malan Aldo — Alessandria: Cavaliere Miranda — Palermo: Genovese
Giuseppe — Riclaretto: Jahier Giovanni — Catania: Ronsisvalli Luigi — La
Spezia: Granella Dario — Livorno:
Mons. Abiondi Alberto — Treviso;
Furlanetto Vittorio — Verona: Franzini
Dora — Villa S. Sebastiano: Piacente
Elio — Pinerolo: Spano Francesca: Griso Luciano: La Montagna Amalia —
Pieve Emanuele: Balestrini Ermanno
— Bologna: Baroni Ugo — Rio Marina:
Candellini Riger —■ Milano: Zelaschi
Leonardo — Anagni: Marra M. Luisa
— Savona: Mazzoli Clara — S. Secondo: Ribet Umberto — Inverso Rinasca:
Long Enrico; Ribet Roberto.
ALTRI DONI
Angrogna: Malan Marcella L. 5.000
— Pavone Canavese: Venturini Giampiero 500 — Luserna S. Giovanni: Vittone M. Rosa 4.000; Po-ns Bruna 1.700
Charbonnier Enrico 10.000 — USA
D'Ausilio Lyon 126.000 — Salerno: D
Matteo Alfredo 10.000 — Inghilterra
Buston C.E. 12.250 — La Maddalena
Albano Vallato Olga 16.000 — S. Sai
vo: Busi Corbe Luigia 4.000 — Napoli
Napoleone Vincenzo 10.000 — Canada: Greco Concetta 31.400 — Svizzera:
Uhimann Ruth 21.000 — S. Secondo:
Griglio Ettore 5.000 — Valperga Canavese; Barbio Vincenzo 50.000 — Torino: Comunità V. Nomaglio 16.000:
Buczkowsky Loris 16.000 — Prali: Garrou Anita 3.000 — Prarostino: Robert
Dino 3.000 — Francia; Albergo Lidia
10.000; Gaydou Humbert 51.000.