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ANNO LXXVI
TORÏÜE PELLK3&, 6-settembre 1M6 '
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2 Italia ; Annuale
2 Estero : »
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ABBONAMENTO
. • • . L. 150,— Semestrale L. 100,—
. . » 300,— » 175,—
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire Cin)Ìue — La copia Lire 4,—
C HI I S A VALDESI
Riguardata alla rosala onda toste tagltatl
Isaia LI ; 1,
lU
REDAZIONE : Via Slbaud. 7 - Bobbio PeUice
AMMINISTRAZIONE : Via Carlo Alberto. 1 bis - Torre Pellice
_
Les 4»OÌS SOUI*€!€^S de lâB pÆiix
1 - La paix dz la nature
Bien des gens sont montés cet été de la
Ville dans nos hautes Vallées pour y rechercher une détente et un repos dans la solitude et le calme solennel de la montagne et se
sont laissés vivre pour un temps en contact
avec la nature.
Ce contact a certainement une action bienfaisante sur nos nerfs surmenés par la vie
fiévreuse et factice que l’on mène à la plaine, surtout en ville, et nous permet de nous
ressaisir et de retrouver notre équilibre.
Ceci est-il dû au contraste frappant entre
la fraîcheur de nos impressions et le tumulte
et l’anxiété de notre coeur, ou bien à la
constatation des harmonies d’une création
toujours obéissante aux lois irrrmuables qui
en règlent la vie, harmonie que nous cherchons en vain dans le commerce avec nos
semblables et surtout en nous-mêmes.
Toutes les créatures, plantes et animaux,
semblent jouir d’une paix intérieure : elles
sont ce qu’elles sont et n’ont point de pro^
blêmes, parce qu’elles obéissent instinctivement à ce que nous appelons les lois de la
nature.
L’homme, qui pourtant connaît ces lois et
sait s’y soumettre, brsqu’il s’agit d’exploiter à son profit les énergies naturelles, se
surprend - lorqu’il médite - en continuelle
révolte contre l’ordre morail que régissent des
lois non moins immuables et engageantes.
Le simple contact avec la nature suffitil pour nous donner la paix? S’il en était ainsi le paysan et le montagnard devraient
nous faire-envie. Or.que voyons-nous? L’habitude semble avoir émoussé dans la plupart d’eux la bienfaisante action du contact
direct et quotidien avec la nature.
Ils peuvent bien se laisser vivre comme
les bêtes - et il en est qui le font - mais ils
ont sur elles le désavantage que, tandis que
les désirs et les appétits de la bête ont leurs
limites et leur assouvissement, il n’y a pas
de limite naturelle aux désirs et aux ambitions de l’homme.
Créature libre et raisonnable, l’homme ne
parvient pas à tenir en laisse ses passions. Il
ne réussit pas même à vivre avec s(mv prochain et pourtant il ne peut vivre sans lui ;
ses rapports sociaux sont continuellement
troublés par des désirs désordonnés, qu’aucune loi humaine, fût-elle la plus parfaite,
réussit à soumettre ou à régler.
Le désarroi et l’angoisse de l’homm© sont
le fruit du mauvais usage qu’il fait de sa liberté.
L’harmonie devrait être la condition normale
de toute existence : c’est ce que nous prêche
notre silencieux contact avec la nature.
L’homme cherche la paix, mais, malheureusement pour lui, il cherche aussi d’autres choses qui aboutissent à des conflits.
La paix de la nature est trop simple pour
cet animal compliqué qu’est l’homme. Il
lui faut une paix transcendante, une paix
<( qui dépasse toute compréhension ». La paix
de Dieu.
Qui n’est pas (comme nous le verrons)
une paix simple.
Il est pourtant des hommes qui savent tirer un profit de la paix de la nature : ce sont
les poètes, les âmes co.ntemplatives, romantiques et plus que tout autre, les âmes croyantes. Ces dernières perçoivent ce qu’a
de sacremental la paix de la nature, qui est
pour elles un moyen de grâce les disposant
à accepter la paix que Dieu donne à ceux qui
la recherchent en Lui. T. J.
MENTRE LA MESSE BIONDEGGIA
LA MESSE E’ GRANDE...
Chiunque getti uno sguardo sul campo di
lavoro della nostra Chiesa non può non rimanere colpito dallla penuria di operai di
fronte alla vastità del lavoro da compi'ere.
Un numero notevole di comunità sono prive di un pastore stabile ; Pachino è affidata
al pastore di Vittoria, Caltanisetta al pastore di Riesi, Grotte al pastore di Palermo,
Reggio Calabria, Brindisi, Pisa ed altre ancora sono nella stessa condizione; Milano,
Napoli chiedono un secondo pastore per il
gran numero di membri o la vastità della
diaspora. La C.I.O.V. chiede per Presidente un pastore ohe non abbia già la responsabilità di una Chiesa ; da anni: si parla di costituire nuove parrocchie alle Valli ; i giovani, entusiastici propugnatori di un’evangelizzazione più intensa chiedono un pastore
che non abbia comunità propria per fare dei
cicli di conferenze nelle principali città, altri che abbiano il talento di fare dei giri di
missione popolare evangelizzando nelle campagne e nelle piazze. Di fronte a questa immensa mole di lavoro esclamiamo : « Grande è la messe, ma pochi gli operai! »,
CRISI DI VOCAZIONI?
Ogni anno — è vero —' si fanno discussioni e progetti sul modo miigliore per preparare al lavoro pastorale dei laici che sentono l’impulso di consacrarsi più completadmente all’opera del Signore; per dare l’istruzione teologica a giovani che non abbiano
fatto gli studi classici. Ma tutti questi rimedi, per quanto lodevoHssimi in sè, non
tradiscono forse la reale portata del problema ; la iñancanza cioè di nuovi elementi
che giungano al Pastorato attraverso k normale trafila degli studi classici, ginnasio e
Liceo, e della Facoltà di Teologia? E’ questo il problema che ci interessa di esaminare ; vedere cioè se dobbiamo parlare di crisi
di vocazioni o Quali cause concominanti possono venire ad aggravare questa crisi.
Ecco dunque porsi la domanda ; perchè
non c’è un numero maggiore di licenziati del
Liceo che entrino alla Facoltà di Teologia?
L’INFLUENZA DELL’AMBIENTE
Un primo motivo può essere questo ; la
influenza deU’ambiente. Siamo sinceri : è il
nostro ambiente (|famillare, giovanile, ecclesiastico) favorevole al sorgere ed allo svilupparsi di nuove vocazioni pastorali? Molto
spesso, dobbiamo convenirne, i familiari e
gli amici prospettano al fanciullo una gamma infinita di carriere possibili', dalle belle
arti alle professioni liberali, alla carriera militare; ma il pastorato non è compreso nel
campo delle possibilità.
Persino i pastori parlano spesso a fanciulli alla Scuola Domenicale, a giovani del
catechismo, della testimonianza da rendere o
della fedeltà da dimostrare quando saranno
uomini e saranno chi ingegnere, ohi dottore, chi insegnante, chi impiegato, ecc., ma
non considerano quasi mai che fra i loro alunn! possa esserci qualche futuro pastore!
Lungi da me l’idea che rambiente familiare od ecclesiastico debba esercitare una’
influenza più o meno diretta sul giovane in
quella direzione! Ma la neutralità della famiglia e della Chiesa, il rispetto della libertà del giovinetto in una scelta cosi impegnativa non deve spingersi fino al punto
dhi nadiare dalla conv|ersazione le parole :
(c Pastorato » e k Facoltà di Teologia », tanto
che il ragazzo le pronunzia o le pensa con
quella sorta di pudore ohe si conviene agli
argomenti di cui i(no.n sta bene parlare».
Il giovane evangelico che abbia un vivo
desiderio di servire il Signore e il prossimo
deve poter pensare al (Ministerio pastorale
colla stessa libertà e la stessa assenza di pregiudizi con cui può pensare alla carriera medica o all’avvocatura. Una eventuale vocazione non deve venire soffocata da inibizioni
provocate daH’ambiente.
^ VOCAZ/ON7 SOFFOCATE
Accade invece, a volte, che dei giovani
sentano la vocazione a (consacrare la loro
vita al Signore, e con questo scopo compiono i loro studi classd in città, oppure
scendono dalle loro parrocchie alpine al Collegio di Torre Pellice. Ma poi S(0prawìene
qualche ostacolo : termbiato il Liceo il giovane non può subito lasciare la famiglia per trasferirsi a Roma ; oppure prima di aver terminato il Liceo deve abbandonare gli studi per
qualsiasi motivo (necessità di guadagnare
per mantenere la famiglia, servizio militare,
chiusura del convitto, ecc., eoe.). Cosa succede allora di solito? Chi non ha terminato
gli studi classici è tolto a quelle occupazioni
e preso nelle spire della vita attiva ; difficilmente potrà poi strapparsi al lavoro, anche se non è costretto a lavorare per necessità, e rimettersi ai libri! Ormai noti è più
(( uno che si prepara » : è già uno ohe ha la
sua posizione, che gode della considerazione della gente, anche se per raggiungere
quella posizione ha dovuto far violenza alle
aspirazioni della sua coscienza. I libri e lo
studio non lo rivedranno più.
Più 0 meno uguale la posizione di quelli
che riescono a finire il liceo. Gli uni sono
afferrati dal servizio militare, altri per necessità familiari si impiegano, altri si sentono ancora troppo giovani, altri trovano la
Facoltà di Teologia chiusa (oh, il danno della chiusura della Facoltà in tempo di guerra)
... e intanto si iscrivono airUniversità. E anche qui, dopo un po’ si è presi nelle spire
della vita gogliardica. Si può eccellere senza troppa fatica, c% tempo di occuparsi di
politica o di altre cose a lato degli studi,
con un po’ di buona volontà e di intelligenza si possono cattivare le simpatìe di un professore, si lavora con lui, si crede di diventare qualcuno... e il germe della vocazione,
che si sarebbe fortificata e sviluppata nell’ambiente della Facoltà di Teologia, viene
soffocato!
SACRIFICI ECONOMICI
Qualche volta, dobbiamo ammetterlo, ci
lasciamo spaventare da questioni materiali.
Far studiare un figliolo fino alla maturità
liceale è un carico fortissimo' per i no^ri bilanci. E poi, invece di cominciare a guadagnar qualcosa, ecco ancora tre lunghi anni di studi a Roma. Una volta lo studente
della Facoltà di Teologia non gravava sul bilancio paterno ; adesso anche lì c’è una retta... e poi la vita a Roma esige un certo decoro più che in un paesetto di provincia o di
montagna, o a Torre Pellice. Ma di fronte a
una vocazione è lecito tenere ragionamenti
come questo? Quando i nostri padri, montanari che strappavano fati'Cosamente alla terra quel poco che poteva dare, si proponevano come meta per il loro primogenito le due
vie in cui meglio poteva servire Dio e il
prossimo e la Chiesa : <( 0 ministre o ma/^stre ». non affrontavano pur essi dei duri sacriifìzi? Quanti e quanti pastori, figli di semplici montanari, potrebbero testimoniarlo!
DIVENTARE QUALCOSA DI PIU’...
C’è poi ancora un motivo psicologico : ogni giovane che si affaccia alla vita ha in sè
la tendenza a diventare qualcosa di più del
padre. E nei padri stessi, non c’è spesso
l'ambizione ohe i figli facciano qualcos’altro
di quel che fanno loro? Un impiegato, per
es., non desidererà mai per il proprio figliuolo la vita d’ufficio. Forse cosi è, sebbene
inconsciamente, per la vita pastorale.
Quando, alcuni anni or sono, furono consacrati al S. Mini ster io i pastori R. Comba
e P. Marauda, ci fu in Sinodo ohi fece notare il fatto che entrambi erano figli di pastori e Sii chiese perchè il fatto costituisse
per così dire un’eccezione.
'Possiamo estendere rosservazione non solo ai figli di pastori, ma anche ai giovani
che vivono in ambiente pastorale, a quelli
che hanno dei pastori fra i parenti più intimi, ai figli dei collaboratori laici del pastore.
Tutti questi, per essere direttamente o indirettamente a contatto della vita pastorale,
ricevono un’eoo della vita spirituale del pastore medesimo. E’ quest’eco sempre fedele? Temo di no. Spesso il pletore, coi suoi
parenti e collaboratori, è pi&rtato, per bisogno di consiglio 0 di simpatia»a far conoscere certi aspetti meno attraenti del suo lavoro (pratiche amministrative, udienze a ogni sorta di postulanti) o le ddusiooi che talvolta subisce. E spesso questa influenza negativa non è controbilanciata da confessioni
od accenni alle profonde, spirituali soddisfazioni del Afinistero. Queste soddisfazioni,
questa gioia, sono forse troppo intime e per
1 sonali per essere riv^ate andie nefla pro' pria famiglia? 11 pastore è f’uotno Dk, ü
measa^ro della pace è coki die bene^ce la gioia e consola il dolore; è odtù che
forma l’anima dei fanciulli e poi dei giovani
all’amore del Signore; quali soddisfazioni più
I grandi che richiamare un incredulo alla fede. portare la ricowilìazione in un focolare
diviso, mettere la pace di Cristo nel cuore
di un morente, le consolazioni deUa vita eterna nel cuore di quelli ohe sono nel lutto?
I In quale professione mondana si possono
trovare soddisfazioni maggiori di queste? Accade invece che quei giovani che abbiamo
detto si rendono più conto delle difficoltà e
delle amarezze che non dei grandi motivi di
gioia e di soddisfazione ; essi credono perciò
che un’altra professione offra maggiori soddisfazioni, spirituali e materiali. Rivalutiamo dunque in questi tempi così materklistìci, lo spirituale Ministero del^Pastore; e anche voi, Pastori, non nascondete intorno a
voi i vostri privilegi : la comunione intima
e continua col Signore, il pensiero volto quasi
costantemente alla realtà dello spirito, la possibilità di fare il bene in larga misura. Fate che 1 vostri collaboratori e tutti i vostri
membri di Chiesa guardino al vostro Ministero come vi guardavano i vostri padri:
che la vocazione al Ministero tomi ad essere la più alta aspirazione di ogni famiglia
per i suoi figliuoli!
CONCLUSIONE
Alla fine di questa indagine, pur cotì lacunosa, qualcuno potrebbe osservaire: «Allora lei crede che per avere una fitta schiera di pastori basti una educazione in quel
senso, una florida situazione economica, la
mancanza di inconvenienti occasionali (guerre, morte del padre, chiusura di istituti) e
di úna malintesa ambizione verso qualcosa
di più?».
No : la base di ogni servizio, nella chiesa
e fuori, ma specialmente nella Chiesa è la
Vocazione. Nulla può sostituirla. Ma non
tutte le vocazioni sono cosi salde da poter
dire : <( Io so di essere chiamato : devo arrivare, a ^qualunque costo! ». Spesso la vocazione è solo espressa in forma suppositiva : « Credo che il Signore mi chiami y>. E
se noi eliminiamo dalia sua via tutte quelle
circostanze avverse, quella vocazione, come tenera pianticella, potrà mettere profonde radici e fortificarsi e crescere. Se invece
sarà bloccata dall’incomprensione della famiglia e degli amici, disillusa daH’eeo delle
difficoltà dei pastori, inceppata da un insufficiente spirito di sacrificio della famiglia, quella vocazione finirà per isterilirsi e morire.
Facciamo perciò tutto il possibile per non
ostacolare, consciamente o inconsciamente,
la loro strada, ricordandoci però sempre del
consiglio di Gesù : (( Ben è la messe grande
ma pochi son gli operai. Pregate dunque il
Signore della messe che spinga degli operai
nella sua messe» (Matt. IX: 37-38).
B. E. C.
(iiorut« Ttottgicbe al Ciibas
Ancke quest’¡anno a\tanno( luo^, nella
cornice suggestiva del Tempb (del O'abas,
due giornate di studi teologici e sociali. Il
tema proposto è il seguente : fino a che punto, in presenza della critica marxista, il oristianesimo è solidale con quelli che si sogliono considerare come i valori fondamentali
della civiltà occidentale? Si tratta insomma
del problema attualissitno dei rapporti del
cristianesimo con la concezione liberale, occidentale, da una parte, e con quella comunista dalTaltra. Il programma degli studi è
il seguente : ,
Lunedì, 9 settembre, ore 9 : Culto, presieduto dal pastore Ermanno Rosta»; I studio : LA PROPRIETÀ’, dott. ¡Leopoldo
Bertolè ; II studio : LA FAMIGLIA, prof.
Bruno Revel.
Martedì 10 settembre, ore 9 : Culto presieduto dal Pastore Carlo Lupo ; I studio : LA
PATRIA, prof. Francesco Lo Bue ; II
studio : LA LIBERTA’, prof. Giovanni
Miegge.
Nel pomeriggio di ogni giorno aVrà luogo
la discussione degli argomenti trattati la mattina, nella Biblioteca della Casa Valdese.
Il pubblico è cordialmente inviato.
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LmQÔ^ÊëUM w.
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A pochi chilometri da Thun, sulle rive del
lago che prende nome da questa aoticai cittadina, in un sito incantevole, una capace casa
bernese e accanto ad essa alcune costruzioni
più moderne sempre perù nello stile del luogo,
più alcune baracche militari, tutto meticolosamente pulito «Li dentro e di tuon, tresco,
atiraeme, riposante : ecco il campo stabile
aeilia uioventù tCitormkaia del Cantone di
tuerna, che olire settimane di studio e di riposo a tutti i movimenti religiosi della Svizzera tedesca e in pnmo luogo al movimento
giovanile più numeroso e più forte : la JUNGE KIRCHE, ala Giovane Chiesan.
li campo sitabile di Gwatt è opera di tale
moie da richiedere il ministerio fìsso di un
pastore che vi abita in permanenza colla sua
taimiglia. Il pastore Kühner dopo cinque anni
e mezzo d’indefesso lavoro lascia G watt per
tornare al ministerio in ima parrocchia. St»
successore sarà il Cappellano della Gioventù
del Cantone di Berna ohe le Autorità Ecclesiastiche ancora non hanno desiginato.
Scopo del nostro viaggio a G watt è di fare là conoscenza personale della Junge Kirche. Difficoltà di forza maggiore ci impedi¡scono di giungere in tempo per il Campo
giovanile. Il capo della Junge Kirche di tutla ta la Svizzera, il dott. Buhler ci invita con
insistenza fraterna a recarci ugualmente a
Gwatt per un campo biblico diretto da uno
degli animatori più in vista della « Giovane
Cniesa»), il pastore Mannweiler, redattore
dei LEITERBRIÉF, non più giovanissimo,
c li tipìbo «Teiter» della gioventù, associanüo 'Tumorismo alla gravità, la spensieratezza al senso della misura, la comprensione
dell anima giovanile e l'amone per la Chiesa, corpo di Cristo.
Argomento di studio del campo è la «GEMEINDE n cioè la Comunità, la Chiesa. I
Piuiocipanti'seduti in grande cerchio nella
sala delia costruzioine centrale o fuori, in riva al lago, quando il sole splende e il rumore
degli apparecchi in picchiata del vicino campo di Thun che mitragUamp e bombardwo,
i.on e troppo assordante (stonatura dolorosa
per noi italiani) — Bibb'a alla mano cercano ciò che la Parola dice, evitando di far
dire alla Parola le proprie idee. Studio serio e coscienzioso. Il pastore è semplice
gu-da. Tutti partecipano alla Jettura e alla
discussione con la più grande naturalezza ;
maestri c monitrici, ed Miche i semplici contadini. Ci si prepara a diventare m^bri
sempre più coscienti delle proprie comunità
e guide per i familiari, i compagni ¿di lavoro e i più giovani, in grande umUtà e con
le orecchie tese a ciò ohe lo Spirito dice alle
Chiese.
Studiando insieme la Parola di Dio si diventa presto fratelli e ci si comprende. Il
giro del Iago in canotto-automobile, l’avventurosa marcia per più di un chilometro nelle
viscere del Beatenberg, le gite in barca, la
mensa in comune, le riunioni serali — in
una di esse ho intrattenuto i campisti sul
Protestantesimo in Italia — fanno dei partecipanti al campo Biblico una vera Comunità nella quale spariscono tutte le differenze
di patria e di costumi, sì che al momento
dell’addio ci si stringe la mano con evidente commozione e col nodo in gola. E’ mai
possibile che siamo stati a Gwatt tre soli
giorni? Vi sono nella vita delle settimane
che ccmtano per anni e delle giornate che
contano per settimane, delle ore che lasciano impressioni benefiche ed un senso di
pace e di gioia che ci accompagna per un
lungo tratto del cammino della vita.
Pfarrer Mannweiler, Pfarrer Jäggin e voi
tutti della direzione e del personale (degni di
nota l’affiatamento e !a reciproca stima dei
responsabili deH’andamento spirituale e dell’andamento materiale del campo) e voi fratelli e siM-elIe campisti grazie per aver circondato ^questi due valdesi italiani di tante attenzioni e di tanto affetto.
Non era certo estranea alla reciproca perfetta comprensione l’identità delle vedute in
materia di organizzazione giovanile.
Il principio della gioventù di chiesa, affermât«» quasi oontemporaneamente nei
paesi più diversi e senza preventivi accordi
crea fra la gioventù di Chiesa dei diversi
paesi dei legami che sono quelli stessi della
Chiesa corpo di Cristo, del vero Ecumenismo.
Ho dinanzi a me sul tavolo della Maison
Zwlì^f, del Cbmpo ffi/ Vaumarcus alcune
pubblicazioni della Junge Kirche ohe illustrano i principii e le caratteristiche di questo movimento. Fra un pttnto e Taltro del
riocfràsimo j»-ogramma del campo bibHco di
Vaumarcus,^ penetro addwitro nel mondo del
la Jut^ Kirche e ciò che leggo aiuta a
compréhdere ciò che già sapével e ciò che
ho visto e udito a Gwatt.
Troppo lungo sarebbe darne una descrizione completa. Una sola indicanone : Contrariamente alla Jeunesse iParoiesiale (J.P.)
del Cantone di Vaud, la JUNGE KIRCHE
movimento di, gioventù di chiesa, al servizio di Cristo nella Chiesa, è interamente indipendente dalle autorità costituite della
Ohiesa. I suoi capi sono nominati dai vari
Congressi federali, cantonali, regionali, formati d^ denegali dei gruppii giovanili^ 11
suo funzionamento è del tutto indipendente
daU’amministrazione ecclesiastica.
Per comprendere questo fatto non si dimentichi ; 1" — che la Junge Kirche è movimento di Gioventù di Chiesa di tutti i Cantoni della Svizzera tedesca, i quali hanno
una costituzione ecclesiastica diversa gli unì
dagli altri; 2° —^ che la J. K. essendosi lasciata indietro e di parecchio tutti gli altri
movimoniti giovanili evangelici non ha |la
pretesa di essere nel mondo evangelico cosi
ricco e vario della Svizzera tedesca il solo
movimento nell’ambito delle Chiese riformate; 3° —- vuol essere un aiuto ai pastori
ai giovani, alla Chiesa stessa e marciare
sempre all’avanguardia. Una dipendenza dalraiitorità ecclesiastica potrebbe appesantire
e rallentare questa forza propulsiva.
, Al C^po e al Congresso della Federazione delle Unioni Vaàdeai la Junge Kirche
sarà rappresentata da un suo delegato, il pastwe Arsuffi di Murgenthal (Cantone di Aargau), tmo dei dirigenti regionali ed esperimentato organizzatore di campeggi. E’ questo un segno di solidarietà del movimento
della Gioventù di Chiesa della Svizzera orientale col movimento della gioventù di
chiesa valdese.
La rivista JUNGE KIRCHE sta per pubblicare un articolo sulla Federazione delle
Unioni Valdesi e il pastore Arsuffi riferirà
su ciò che avrà visto da noi. Sia lode a Dio
per questa comunione giovanile internazionale.
Al capo federale della Junge Kirche, il
doti. Buhler che con tanta premurosa cordialità ha risposto alla nostra proposta di rapportì fraterni, agli altri responsabili e a tum
la gioventù di quel simpatico movimento, il
fervido saluto della gioventù valdese.
Vaumarcus, 24 agosto 1946.
Vaumarcus !
Vaumarcus! Nom qui est connu maintenant de nombreux jeunes de l’Eglise Vaudoise et de plusieurs imionistes italiens.
Je tiens à dire merci à mes frères unionistes de ce qu’ils ont donné au camp de
jeunes gens, du 20 au 27 juillet. D’autres
écriront sans doute ce que les jeunes Vaudois ont pu apporter et recevoir au camp biblique du mois d’août, juste avant le retour
dans leurs Vallées.
Vaumarcus a souvent marqué dans la vie
d’un jeune. Quelle joie pour les responsables
et quel sujet de reconnaissance envers Dieu
qui, finalement, est le seul auteur de toute
ace e: cellente el d> te Jt d< n n rf^it
C’est à notre Seigneur Jésus-Christ que
nous rendons grâce on transcrivant ces lignes d’un unioniste qui montrent bien que
Vaumarcus est un instrument dont Dieu s’est
servi cette année encore.
« Dans ces moments dans lesquels je dois
donner une direction à ma vie l’expérience
du camp a été extraordinairement utile. Je
ne sais pas si cela est arrivé à d’autres, mais
pour moi certainement Vaumarcus a été un
point ferme, de conclusion bénie du passé
et de renouveau pour l’avenir... J’ai vraiment
l’impression que Dieu lui-même veut m’indiquer clairement le chmiin. Il ne me reste
qu’à la suivre fidèlement».
A tous les jeunes, connus et inconnus, qui
sont montés sur la colline de Vaumarcus.
j’envoie mes affectueux messages en Christ.
M. ScHATiENBERG, pasteuf
Président des Unions Chrétiennes
de jeunes gens
du Canton de Vaud.
MEDICO CHIRDBG0 - DENTISTA
H dotta Roololll rende noto che per
favorire la spettabile clientela, visiterà nel
prAprio studio di Via Wigram, 6 - piano I in Torre Pelliee il:
MERCOLEOr dalle 15 alle 18,30
S A RAT 0 dalle 8 alle 12,30
i ‘ .i h
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min UE ' HE lEElE
Anno Scolastico 1945-46 ,,
f SESSIONE AUTUNNALE D’ESAMI
Immissione alla Scuola Media.
^^ercoledl^ 2 ottobre, ore 9 f Dettato — ore
W ’ ^-^ómponimento.
^^lovedì, 3 ottobre, ore 9 ; Aritmetica.
¿^immissione al Liceo classico.
fjSiercoledl, 2 ottobre, ore 8 ; Italiano.
%Gm^ì, 3 ottobre, ore 8 : Versione dal la,:fc-tino.
* Venerdì, 4 ottobre, ore 8 : Versione in latino.
Sabato 5 ottobre, ore 8 : Versione dal greco.
Lunedì, 7 ottobre, ore 8 : Lingua francese.
Maturità classica. i
Giovedì, 10 ottobre, ore 8,30: Italiano.
Venerdì, 11 ottobre, ore 8,30 : Versione
dal latino.
Sàbato, 12 ottobre, ore 8,30: Versione in
latino.
Lunedì, 14 oitobre, ore 8,30 : Versione dal
greco.
Tutti gli esami di promozione, di idoneità
e di licenza dalla Scuola Media avranno iniziò mercoledì, 2 ottobre, alle ore 8,30.
COMUNICATO
A cura dell’Ente Distribuzione soccorsi - Italia
- quale rappresentante dell’American Relief for
My - è stato costituito in Torre PeUice un Comitato per rassegnazione di cinquanta mucche
americane tra gli agricoitori valdesi del fondo valle, della regione comprendente il territorio delle
parrocchie valdesi di Torre PelUce, Luserna San
Giovanni, San Secondo di Pinerolo, Prarostino
e Pinerolo San Germano Chisone, Pomaretto.
Nella assegnazione avranno la precedenza le
domande presentate a) dai sinistrati di guerra ; b)
dalle famiglie numerose. Sono escluse le grandi
aziende e la compartecipazione di terzi.
Il pastore Arnaldo Comba, delegato della Chiesa Valdese, d'accordo con l’E.N.D.S.I. raccoglierà le domande che gli saranno presentate tenendosi a disposizione degli interessati :
Sabato 7 settembre per Torre PelHce e Luserna
S. Giovanni àH’Orfanotroflo Valdese dalle ore
9 in poi;
Lunedi Q settembre per la regione di San Secondo, in San Secondo nella Scuola Umberto
I dalie ore 9 alle 12.
Lunedì 9 settembre per la regione di San Germano, in San Germano Chisane, nella sala
delle attività Valdesi dalle ore 15 alle 18;
Martedì IO settembre per la regione di Pomaretto
i in Pomaretto nei locali dell’Orfanotrofio Valdese dalle ore 9 alle 12.
CBONACI VALDESf
Bobbi«»
Il culto dì domenica scorsa è stato presieduto
dal pastore Maurice Duraont di Valangin. Gli rinnoviamo i nostri vivi ringraziamenti e i nostri
migliori auguri. r
Lui
S. Ci
11 20 agosto è deceduta ai Copertili, all’età di
76 anni Malori Luigia vedova Rivoira. Alle figlie
ed ai congiunti l’espressione delle nostre vive
condogiianze.
— Il 31 agosto un lungo corteo di parenti e di
amici accompagnava al campo del rìpo^ la spoglia
mortale della nostra sorella Grand Clementina nata Leger, addormentatasi nel suo Signore all’età
di 74 anni ai Curt. Al marito, ai figHuoU, ai parenti tutti la nostra fraterna simpatia,
— Il 31 agosto nel nostro tempio sono stati
celebrati i matrimoni del sig. Samuele Stale, dei
Bianchi, colla sig.ra Caterina Gogliardino, del Valentino, e del sig. Oscar Tomasini, di Torre Pellice con la sig.na Violette Rivoira, di S. Giovanni.
11 Signore assista e guidi con la sua mano benedicente questi sposi.
^— Ringraziamo di cuore il pastore sig. J.
Stalè, che ha voluto recarci un benefico messaggio
da parte del Signore il 25 agosto.
.— Al culto del 1“ settembre abbiamo avuto il
piacere di ricevere quali membri della nostra
Comunità Carla e Italo Artus Martinelli e Bianca
Girardin-Planchon. Il Signore rimanga con loro
e nella fedeltà al suo servizio possano essi trovare
la vera gioia e benedizione.
Domenica scorsa, 25 agosto, abbiamo inaugurato solennemente le migilìorie apportate al nostro tempio in occasione del suo centenario.
1 numerosi rorenghi che ancora non avevano
visto l’esito dei lavori e gli amici convenuti dal
fondo valle, davano giungendo sul piazzale del
tempio, un’esclamazione di sorpresa. La facciata rimessa a nuovo e tinteggiata con fine senso
artistico, tutta scintillante nel bacio del sole, era
davvero magnifloa. L’interno del tempio non faceva che confermare la prima impressione : scomparsi i tubi arruginiti delle stufe avevano lasciato il posto ad una elegante e simmetrica sistemazione di tubi in eternit. Il fondo deU’abside aveva
sostituito le vecchie macchie d’umidità con una
tinteggiatura opportima.
In alto, quattro lampadari in legno, semplici
ed artistici nello stesso tempo, volgevano otto
riflettori con inclinazitMii diverse sui banchi dell’assemblea e a destra, sempre bello e maestoso
nelle sue armonie, Tarmonium inaugurato alcuni
mesi or sono... Più in alto, invisibili, ma non
meno importanti, i restauri al tetto e la sostituzione del complesso di travatura di sostegno alla
campana... A tergo del tempio, in via dì attuazione la sfstemazitaie dell’ingresso al sagrato della Chiesa e del muro che lo circonda... Qua e là
altre piccole opere ancora!...
I! culto al quäle partecipò una bella assemblea
venne presieduto dal sig. Erico Rollier di Milano,
.rappresentante del Moderatorela nipofiao del pa
store Ippolito Rollier che cento anni prima, dopo
aver duetto 1 lavori di costruzione del tempio, su
quello stesso pulpito, ne pronunziava il discorso
ui .dedicazione, ■ ■ ■ »
ealirono quindi in pulpito il Cand. Teol.' Cipriano Tourn, pastore negfi Abruzzi, il pastore Enrico Paschetto della’ Chiesa Battista di Torino e
li titolare della parrocchia.
Nel corso delta cerimonia vennero letti 1 nomi
dei sottoscritmri per le spese del centenario e
reso conto della loro situazione. Sopra una spesa
complessiva di L. 110.000 ne abbiamo fino ad t ra
coUettate circa 40.000, nel corso di un anno intero. Rimangono da mettere insieme per saldare il
debito contratto, altre 70 mila iire. Un peso formidabile per la più {»vera fira tutte le parrocchie
delle Vaili. Molte riparazioni erano urgentemente
necessarie e non potevamo rinviarle oltre, ma il
carico che ci siamo assunto è anche angoscioso.
Conlìdiamo nell’aiuto di Dio e nella simpatia degù amici -assai più che ioi noi stessi.
Ringraziamo gli ospiti ohe ci hanno rivolto i loro
messaggi rehgiosi nei culti domencali ed in quelli
serali. Ricordiamo con particolare gratitudine i
sig'g. ing. Revarzini e Cand. Cipriano Tourn che
hanno presieduto culti domenicali.
Vo»« i»«»ili«:«»
Domenica 1 Seti, ai culto del mattino abbiamo
avuto il privilegio di udire il Pastore Paul Metiaux di Losanna (direttore del «Semeur Vaudois»)
il cui messaggio fraterno e ispirato -è statò vivamente apprezzato da un folto uditorio.
Abbiamo avuto lo stesso giorno la visita di un
bel gruppo di evangelici della Valle dÌ Susa (oltre
50) i quali, dopo ayer partecipato al Culto del
mattino ed avere visitato alcune delle cose più
interessanti (Casa Valdese, Museo, ecc.), hanno
partecipato in massa al Culto nella Chiesa dei
Coppieri sicché questo è riuscito una simpatica
manifestazione di fraternità evangelica.
Giovedì 29 Agosto, malgrado la pioggia, abbiamo goduto di una assai buona partecipazione
al Culto serale di recente istituzione. 11 Culto è
sospeso questa settimana per lasciare Hbere tutte
le sere alle attività Sino^li. Riprenderà D. v.
Giovedì 12 corr. alle ore 20,30 con lo studio della
terza delle lettere alla Chiesa della Apocalisse.
Tema ; La Chiesa Martire.,
—- BATTESIMI ; hanno ricevuto il segno del
Nuovo Patto : Simond Mirella, Rostan Fiammetta
e Bein Elena per i quali formuhamo i voti
migliori domandando a Dio dì benedirle assieme
ai loro genitori ed alle loro famiglie.
li Pastore Arnaldo Comba ha avuto il piacere
di battezzare nella nostra Parrocchia i nipotiniComba Giovanm Pietro e Comba Annapaola; alle
famiglie Gombn ripetiamo qui l’augurio vivissimo
di ogni benedizione dell’Altissimo
— CULTO LITURGICO Di'COMUNIONE
per la chiusura dei lavori del Sinodo 1946. Anche
quest’anno il Sinodo, come -di tradizione celebrerà
alla chiusura della sua sessione un Culto Liturgico di Comunione, li Culto è fissato per Venerdì 6 corrente all© ore 17 nel Tempio di Torre PeUice.
Oltre ai membri del Sinodo ed agli evangelici
che sono presso di noi in breve soggiorno, invitiamo a quel Culto tutta la Parrocchia.
' ADUNATA GIOVANILE. — A Dio piacendo, domenica 15 settembre alle ore 3 pomeridiane convocheremo tutta la Gioventù della Chiesa
di Torre e delle Chiese circonvicine per una adunata giovanile nel tempio di Torre Pollice. Darerno nel prossimo numero il programma deila manifestazione che s’impemierà sui messaggi di Carlo Lupo ; « La Missione profetica della Chiesa » e
di Bruno Revel su: «Valori Valdesi».
— Un grave e doloroso lutto ha colpito la
Comunità tutta con la improvvisa morte del dott.
Alfredo Quattrini, di cui diremo più diffusamente
riel prossimo numero poiché Ja notizia ci viene
ai momento di andare in macchina. Alla famiglia
afflitto la Parrocchia di Torre PeUice che per
molti anni ha goduto della umanitaria opera del
dott. Quattrini, espiimiamo i sensi delia più viva e
profonda simpatia cristiana.
— Domenica 8 corr., alle ore 20,30 nella Sala
Sinodale della Casa Valdese, il Pastore Guido
Comba darà_ una relazione dei suo recente viaggio
in America, illustrando il suo dire con gran numero di proiezioni luminose a colori. Tutù sono
invitati e l’ingresso è libero.
Alberto Ricca: Direttore
Autorizzazione N. P 356 dell’A.P.B.
Lino Tipo Arti Grafiche - Torre Pellice
Le famigHe Travers, Revel e Guglielmone
senltitomentie iringfaz¡ianiO le numerose persone
che accompagnarono al campo del riposo la salma
della loro tanto cara
GIULIA TRAVERS
In m^o particolare ringraziano il Dott. Piero
P®*" .1® ®it® tonto affettuose cure e
infermiera Maria Bruno, il pastore Rivoir per
le buone parole di conforto, le amiche, l’Unione
Cristiana di S. Giovanni, la sua intima amica Elsa
Fraschia, la si^orina Paolina Boulard, la Kgnorina Zanolo, i vicini di casa, e quanti che con fiori
ed in qualunque modo presero ;parte al loro
grande dolwe.
Luserna S. Giovanni, 4 settembre 1946.
La famiglia Quattrini, nell’impossibilità di ringifazitere persomlalmente quantii Ihanno (espresso
simpatìa per la dipartenza del loro caro
Doli. ALFREDO QUATTRINI
esprime a mezzo del igiornale Jl proprio commosso
ringrariamento a tutti, e in modo partioolare al
prof. Pinardi e al dott. Paltrinieri, nonché agli
altri Dottori e al personale dell’Ospedale.
Torre PeUice, 5 settembre 1946.
Flli MONNET
¥RSSi1¥l NOVITÀ^
VIA CARLO ALBERTO, 1
Casa dei Portici
torre PELLICE