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ECO
DELLE VALLI VALDESI
STUDI VAI.DPSI
10066 TORRE PELOICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno 108 - Nam.
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TOKKH PELLICE — 17 Settembre 1971
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FINE... t*)^ ^
Alla fine l’uomo disfece il cielo
e la terra.
La terra abbondava di forme
ammirevoli e, colma di vita, si volgeva nella luce, ma lo spirito distruttore dell’uomo incombeva su
di essa, covando il fuoco.
E l’Uomo disse: « Sia la Malizia » e la Malizia fu; ed egli trovò
che la Malizia era buona. E l’uomo separò la Malizia dall’Innocenza. E chiamò la Malizia « Intelligenza » e « Abilità » e chiamò
« Stupidità » l’Innocenza. E seppe
separare e stornare tutto, a suo
piacere. Fu sera, fu mattina: il
Settimo Giorno.
E l’Uomo disse: « Vi sia divisione fra coloro che stanno in alto
e coloro che stanno in basso, e
così pure tra tutti i popoli della
terra ». E così fu. E tracciò frontiere e levò muraglie. E chiamò la
divisione « Ordine », e trovò che
l’Ordine era buono. Fu sera, fu
mattina: il Sesto Giorno.
E l’Uomo disse: « Potenza e ricchezza si accumulino in un medesimo luogo e il bisogno comprìma
il resto e lo spinga alla fatica ». E
così fu. E chiamò « Civiltà » l’accumulo delle ricchezze e « Materia
Prima » coloro che erano asser^Tti. E vide che ciò era buono.
Poi l’Uomo disse: « La Materia
Prima produca ricchezza, e la Ricchezza porti seme e la Potenza
fruttifichi ». E così fu. Coloro che
hanno trassero la loro ricchezza
da coloro che non hanno, e i potenti la loro potenza da coloro che
la subiscono. E l’Uomo trovò che
ciò era buono. Fu sera, fu mattina: il Quinto Giorno.
E l’Uomo disse: «Vi siano scienze, fari di malizia, per illuminare
la Civiltà e separarla dai primitivi
e dalla gente da nulla. Che esse
classifichino e ordinino tutte le cose animate o inanimate, naturali o
umane, e illuminino ciascuno nelle sue vie ». E fu così. E 1 Uomo
fece due grandi scienze, la maggiore per scoprire le cose e permettere di dominare le leggi che le governano, la minore e più ambigua per presiedere ai segreti degli
affari umani. Fece pure mille sistemi per armare il Potere e servire la Ricchezza, trucchi abili per
snaturare le cose e manipolare le
persone. Ed ecco, trovò che ciò era
buono. Fu sera, fu mattina, il
Quarto Giorno.
L’Uomo disse: « La Potenza generi armi per difendersi e propagarsi, e la Ricchezza macchine per
moltiplicarsi all’inhnito ». E creò
grandi vascelli per regnare sui
mari e nelle profondità, meglio
corazzati di scaglie che i mostri
marini, e missili per esplorare gli
spazi del cosmo, più vivi degli
uccelli che Dio ha fatti. E 1 Uomo se ne compiacque e grido loro: « Crescete e moltiplicatevi,
riempite le acque, la terra e il cielo dei vostri incontri e dei vostri
rombi ». Così fu sera e fu mattina: il Terzo Giorno.
L’Uomo disse: « La terra
pra di veicoli più rapidi e temibili
delle bestie selvagge e dei serpenti che Dio ha creato ». E così fu. E
la terra fu invasa da macchine rotanti e da macchine rampanti, da
macchine di velocità, da macchine
da lavoro e da macchine da guerra. E l’Uomo trovò che ciò era
buono. Poi l’Uomo disse: « Qra
facciamo un uomo a immagine e
a misura della nostra potenza, il
quale domini sui pesci del mare,
sugli uccelli del cielo, sul bestiame e sui popoli della terra e sulla
razza di tutti coloro che strisciano.
E l’Uomo creò l’uomo a immagine della sua potenza, lo creò alla
misura della potenza dell’Uomo.
Lo creò uomo e macchina. L’Uomo
se ne compiacque e disse: « Crescete e moltiplicatevi, riempite la
= Offriamo alla riflessione dei noI stri lettori questo scritto impres= stonante, che abbiamo letto sull’ultimo numero (1/1971) della ri
Il pastore Gustavo Bouchard riferisce sul Congresso europeo per 1 evangelizzazione,
tenutosi ad Amsterdam dal 28 agosto al 4 settembre, sotto gli auspici dell’Alleanza
evangelica europea. Fra gli oltre 1300 partecipanti, settanta gli italiani, tre i valdesi
Il simbolo del Congresso visibile sul
palco recava una Bibbia ed una fiamma e nella cornice due parole; testimoniare e vincere. Esso voleva esprimere
la Potenza della Parola animata dallo
ze ben note; la distruzione psicofisica
dell’uomo.
Purtroppo a monte di questo problema dei drogati ci sono gli interessi politico-economici che ne favoriscono il
bì Pnt6.Yl7Cl u6UCl ruiulu uriLnitiiu u-u-n-«-/ c.n .v-... —, e • j
^virito che cala nella realtà, in tutta la consumo in una società che fa i discor
___fìpoìi unmini là do- si moraleggianti ver coprire le respon
realtà, nella strada degli uomini, la do
ve essi vivono, costringendo la comunità ad uscire dal suo ghetto, dalla sua
tradizione pesante, dal suo mondo piccino e asfittico. La strada degli uomini diventa comunità dove si prega, si
predica, si creano i gruppi che si richiamano alla sola vera Realtà, l’Amore di Dio rivelato in Cristo e in nessun
altro. Le varie relazioni hanno presentato la drammatica realtà dell’uomo,
la sua situazione, la ricerca dei metodi.
- i. m H » i-i/n » fcwi V y-M./ - . -/ - o CICA. Oi -- . rt •
^ vista « Foi et Vie ». Non capita la strategia degli anni '70 i mezzi
— ... ___' riprn; Hi r.omunicazione, le implic
spesso di trovare tanto in così
E poche righe, e a un tale livello di
= tensione spirituale. Saremo poi
= assai lieti e grati se qualche letE tore vorrà farci conoscere il suo
— pensiero su questo scritto e su
= tutti i problemi che solleva.
E red.
terra e assoggettatela, dominate
sui pesci del mare, sugli uccelli
del cielo, su ogni animale che si
muove sulla terra, su ogni essere
umano che abbia scintilla d’intelligenza, sulle folle, sugli eserciti e
sui capi di Stato ». E 1 Uomo disse
all’uomo che aveva fatto; « Ecco,
ti dò tutti i popoli perché ti servano da molla e da armatura.
Ogni uomo debole ogni bisognoso, ogni innocente te lo dò affinché tu lo batta, lo costringa e lo
templi finché acquisti la rigidezza
tagliente di un pezzo metallico,
finché, morso da altre ruote dentate, giri e renda ».
E l’Uomo vide l’uomo che aveva fatto, ed ecco, quest’uomo era
più bello, più forte, più grande di
lui; e cadde faccia a terra e adorò
la sua immagine esaltata alla misura della potenza e si annullò davanti ad essa. Fu sera, fu mattina;
il Secondo Giorno.
Così fu compiuta la distruzione
del Cielo, della Terra e dell’Uomo.
Una deflagrazione tuonò negli
abissi, si levò una nube nera, un
alto gemito passò nel vento. E la
terra si fece informe e vuota. E la
distesa degli spazi si riposò di
tutte le opere che l’Uomo aveva
fatto nella sua follia, poiché queste opere non erano più. Fu sera,
ma non ci fu mattina. Non ci fu
più giorno, come prima del Primo Giorno.
derni di comunicazione, le implicazioni sociali dell’Evangelo nel confronto
unico della Realtà di Cristo e sotto la
fluida dello Spirito Santo. I vari temi
si moraleggianti per coprire le responsabilità collocate più in alto. Questa
moderna schiavitù consente il riaffermarsi del potere dei pochi.
LINGUAGGIO
INCOMUNICABILE
Comunicare T evangelo comporta
l’uso d’un linguaggio nuovo, intellegibile. Gesù ha adoperato per l’uomo contadino del suo tempo un linguaggio
tratto dalla vita dei campi, dalla natura; Giovanni ha parlato del « logos »,
termine difficile per noi e comprensibile per gli uditori di quel tempo. Il discorso vale per la nostra stampa, l’editoria in genere che adopera termini,
cniìHa dello Snirito marito, i vari lejrn lunu --- ■ un^y
^IJrodotti dal^^dottorBmy
jczitiy ------
Graham, il noto evangelista america
no.
L’UOMO OGGI
La testimonianza del credente deve
tener conto dell'uomo d’oggi; questi e
corazzato di fronte all’annuncio della
Parola: gli idoli moderni sono diventati
potenti con l’ausdio della tecnica moderna: cinema, televisione, radio, ecc.
Questi strumenti di comunicazione, dichiarava il dr. Gran nella sua relazione trasmettono notizie modellate secondo schemi politico-economici senza consentire alcun dialogo; l’uomo diventa oggetto; perciò la sua mente è
plasmata, modellat- dalla potenza magica della parola senza confronto critico con la vera Parola di Cristo, per
una visione chiara dei problemi dello
uomo di oggi. Inoltre il tempo Ubero apre la via del vizio anziché consentire una riflessione, una ricerca di prospettive nuove. Ancora; l’uomo è avviluppato nel magico contesto dell’atiiomatismo: egli preme un bottone ed il
miracolo si compie; non c’è più bisogno di Provvidenza perché tutto è offerto, propagandato, senza l'ausilio della preghiera.
Un altro ostacolo per la comunicazione del messaggio è la ricerca di solitudine dell’uomo: questi sfugge allo
incontro, non ama la comunità, si. rifugia nel suo alloggio, nel suo «hobby », mentre l’Evangelo è annunzio deh
la gioiosa comunione con Dio e con i
credenti.
LA DEA DROGA
Viviamo nell'era dionisiaca, dichiara
il dr. Gran nella sua relazione. Il mitico dio del piacere si presenta ancora
oggi come il « liberatore », capace di
offrire un « paradiso », specialrnente
la sua rivolta personale verso il suo
Dio, trasformando il messaggio in comodo umanitarismo. Il vero Dio di Gesù Cristo non è piccolo ma esprime la
sua grandezza, la sua maestà nell’amore e nel servizio manifestatosi nel Figliolo diletto. In Cristo l’uomo diventa
una nuova creatura, animato da una
vita nuova, con una morale nuova, una
visione nuova dei problemi della società Perciò Pannunzio è diretto, dirompente per il singolo in vista del gruppo,
nella prospettiva del rinnovamento dell’animo come del corpo, memori che
Cristo ha perdonato ed ha risanato
l’anima ed il corpo ad un tempo. Se
rihutiamo un certo spiritualismo rifiutiamo altresì certe linee di testimonianza nelle nostre chiese e nelle nostre istituzioni dove ormai sembra affermarsi
la discutibile opera dell'uomo staccata
da Cristo e dal suo messaggio. Perciò
le crisi, i vuoti, le diserzioni, lo scoraggiamento per mancanza di collegamento con Punica sorgente.
L’INTERVENTO
DELLO SPIRITO SANTO
La testimonianza del credente verso
l’uomo perduto richiede nuovi metodi,
un nuovo linguaggio, una nuova strategia.
Ma soprattutto richiede ìintervento
dello Spirito: lo ha dichiarato il dr.
Stott nella sua relazione: lo Spirito
« convince l’uomo di peccato » cioè gli
fa toccare con mano quello che è: « la
intelligenza ottenebrata, incapace di
ricevere le cose dello Spirito, irnrnerso nelle sue concupiscenze, ubbidiente alle voglie della carne e per natura
figlio d'ira ».
Lo Spirito poi ci inonda di Luce per
scoprire in Gesù Punico risorto e glorioso salvatore. Lo Spirito ci rivela
che « Dio ha recato la Luce nei nostri
cuori, affinché noi facessimo brillare
la luce della conoscenza della gloria
Facciamo un esempio: nel discorso
delPevaiigelizzatore torna spesso il termine « peccato », adoperato per indicare la rivolta dell’uomo verso Dio; orbene, nella Bibbia il peccato non era
generico ma preciso; quando Davide
ha peccato, Natan è entrato nel vivo
della colpa del re; così pure Giovanni
Battista quando ha rinfacciato il peccato di Erode gli ha dato un nome ben
chiaro con conseguente taglio della sua
testa. Forse con questo ha fatto della
politica e perciò ha dovuto pagare e
morire. Il messaggio deve tener conto
di tutto il contesto umano; la morale
individuale come le ingiustizie, le oppressioni come quelle denunciate dal
Battista, da Amos e Osea.
Un altro ostacolo alla testimonianp
è la presentazione d’un Dio troppo piccolo: gli uni lo annunziano come / «5sicuratore celeste che garantisce il pa^
radiso dell’anima anche se i problemi
del corpo sono stati elusi; gli altri parlano con entusiasmo dei grandi problemi della società ^(continua a pag. 6}
dramma del singolo, la sua soLituamt,
.......................................................
250 anni fa morì>/a Enrico Arnaud
Un pìccolo grande nomo ; no credente
ai giovani, in ---------- — - , , ,
erotico; in questo nuovo mondo la dro
ga è la « dea trionfante ».
Si calcola che ogni anno 1200 tonnel
un clima di misticismo
Duecentocinquanta anni fa, Z‘8 settembre
1721, moriva Enrico Arnaud. Uno dei nostri
redattori tratteggia vividamente la vicenda di
quest'uomo, valdese di Francia, che ha percorso l’Europa del suo tempo senza dimenticare le Valli. La sua figura pone problemi
storici, e di storia ecclesiastica, sui quali vorrà
la pena di ritornare.
ESTRAZIONE BORGHESE
Enrico nacque a Embrun, in riva al
^ r__ : —«»tÌ r'ii-rwniiìlTin
Si calcola cne ogm amnj rìnrnnrp- fra i suoi avi ricordiamo
late di oppio siano immesse nel m - avvocato-console- non manca qual
cato per gli usi ben noti. Almeno venti blu (il suddetto
milioni di persone fanno us^ha una Caterina pjQ GUIDA
rmana » Per fare eseinpi dell’Olivier « figlia di nobile Francesco
estrazione ereticale. Ben presto i membri di questa famiglia sono costretti
« pour fait de religion » ad abbandonare la città che deve a « S. Nazzaro
l’introduzione della religione cristiana, a S. Marcellino l’istituzione della
sede arcivescovile » ed alla Madonna
un miracolo sconvolgente, quando un
generale eretico tentò di varcare a cavallo la soglia della cattedrale; la Madonna inchiodò « gli zoccoli del cavallo nel duro sasso della soglia »; le tracce di questi zoccoli erano ancora visibili nel 1870.
nudila ». l XtAAV»--- X
colma ha 100.000 drogati su due milio
ni di abitanti; la relazione su questo
tema denuncia il pauroso, progressivo
aumento dei drogati con le conseguen
dell’Olivier «figlia di nobile Francesco
deU’OUvier, signore di Réotier »); nacque nel settembre 1643. Estrazione
borghese che va di pari passo con la
............................................................
L'appello del C. E. C. India-Pakistan
la traoGdia dei profughi; otto oiilioai di disperali
j- p Hi annena avremo una ciira di un ceito
Come i lettori sanno, il Consiglio
ecumenico delle Chiese ha lanciato già
da qualche tempo un caldo appello alle Chiese-membro allo scopo di raccogliere dei fondi a favore dei profughi che dal Pakistan orientale sono andati in India. ^
La loro consistenza si fa sempre piu
importante: si tratta infatti di un tlusso inarrestabile di dispersi che ancora
adesso, nella misura di decine di mitrliaia al giorno, si rifugiano nella vicina India per sottrarsi alla persecuzione ed alla morte violenta in patria,
mentre nello stesso tempo corrono n
rischio di morire di fame e di stenti m
esilio. ___.
La cifra dei profughi supera ormai
sii otto milioni e, come precisa un
quotidiano, quando non interviene il
colera a concludere bruscamente la
tragica odissea, sono gli strapazzi, la
fame, la mancanza di medicine e di
ricoveri a decimare a poco a PO^io ^
massa di questi infelici. Si tratta la migrazione forzata piu grave del dopoguerra e la parola non riesce ass
lutamente a rendere tutto l’orrore per
documentare la tragedia immane. Basti pensare che le dimensioni sono tali
che sommergerebbero anche 1 organizzazione più efficiente e potente i
paese occidentale.
Se poi si pensi che è l’India a dover sopportare questo peso, e cioè un
paese già sovrapopolato affamato, p vero, il quadro è completo; certo, gli
indiani accolgono come fratelli i pr
fughi, ma è ovvio che tutta la loro solidarietà non basta a porre rimedio a
una catastrofe di tal fatta.
Il nostro settimanale ha deciso di
appoggiare la richiesta del Cec e non
appena avremo una ciira di un cerio
rilievo provvederemo a reinoltrarla.
Siamo perfettamente consci che non
è con qualche invio di denaro che si
risolvono simili situazioni, che evidentemente devono essere risolte su un
piano politico e che attualmente testimoniano tragicamente le ingiustizie
ed i soprusi del ferreo regime militare, ma non è certamente questo un
motivo per non cercare di alleviare
sia pure in minima parte questi « dannati della terra ».
Mentre, col prossimo numero, contiamo di pubblicare un nuovo elenco delle sottoscrizioni, nella speranza
che esse affluiscano abbondanti e generose, segnaliamo che esse vanno inviate al conto corr. postale n. 2/39878
intestato a Roberto Peyrot, corso Moncalieri 70, Torino.
« L’homme s’agite, Dieu le mene »:
l’uomo si agita, ma Dio lo prende per
la mano. E un’esperienza che Arnaud
deve fare non solo in senso figurato,
e senza aspettare la maturità fisica e
spirituale. Lo troviamo, quindicenne,
nelle Valli Valdesi, dove inizia studi
umanistici e teologici; è legato da stima ed affetto al moderatore Léger; ottiene una borsa di studio e si reca a
Basilea (1664) e il libro di matricola
di quella Facoltà di Teologia in data
18 agosto segnala la presenza di « Henriciis Arnoldtis ex Pedemontio oriundus. Nihil (sottinteso: poveraccio!) solvi t! ». Senza soldi questo borghese in
esilio, ma non senza cervello, studia
appassionatamente dogmatica, ebraico
e soprattutto polemica con lo Zwingler « il flagello dei papisti ».
Nel 1666 il Livre du Recteur .segnala
il suo arrivo all’Accademia di Ginevra;
« Henricus Arnaudus Ehroduniensis ».
Intelligente e brillante non sembra
che si potesse dire di lui che fosse un
« violino », dedito solo agli studi. I professori erano per altro molto esigenti;
uno di essi infatti scrive al padre di
uno studente; « Vostro figlio è uno
studente mediocre; ma sapete che non
m’è riu.scilo di ottenere da lui più di
tredici ore dì lavoro al dì? Questi giovani non vogliono capacitarsi che a
diventare dotti utili bisogna che si avvezzino ad accendere il loro lume prima dell’artigiano ».
(continua a pag. 5)
2
pag. ¿
N. 38 — 17 settembre 1971
ECHI SINODALI - ECHI SINODALI
La Chiesa Valdese membro della CEVAA Col proprio cervello
È già stato riferito che il Sinodo ha
deciso che la Chiesa Valdese entri a
far parte della. Comunità Evangelica di
Azione Apostolica a fianco di una ventina di altre Chiese europee, africane,
malgasce e del Pacifico, che l’autunno
scorso, durante la 142a Assemblea Generale della Società delle Missioni
Evangeliche di Parigi, avevano accettato di costituire tale Comunità. Fino ad
ora la nostra Chiesa ha appoggiato
l'opera missionaria attraverso la Società delle Missioni di Parigi (diversi
missionari valdesi sono stati e sono
tuttora alle dirette dipendenze di questa Società); d'ora innanzi la Chiesa
Valdese sarà membro della CEVAA,
cioè di questo nuovo Organismo internazionale, intercontinentale, interdenominazionale e plurirazziale, a parità di
responsabilità ed anche di capacità decisionale con tutte le altre Chiese che
già hanno aderito e che vi aderiranno.
Perché questo passaggio dalla Società delle Missioni Evangeliche di Parigi
alla Comunità Evangelica di Azione
Apostolica?
Un po’ di storia
La Società delle Missioni Evangeliche si costituì a Parigi il 4 Novembre
1822, in seguito al Risveglio che pervase le Chiese svizzere e francesi richiamandole alla loro responsabilità missionaria. Diretta e sostenuta da fedeli
membri di chiesa, la Società fu organizzata in modo indipendente dalla
Chiesa con lo scopo di portare la buon-i novella della salvezza in Gesù Cristo ai pagani, seguendo l'esempio di
due altre Società missionarie precedentemente costituite: la Società delle
Missioni di Londra e quella delle Missioni di Basilea. Nel corso del 19 secolo e nei primi decenni di questo la
Società di Parigi sviluppò in tutti i continenti una vasta azione missionaria
che partiva dall’Europa, dove era sostenuta da Comitati Ausiliari, col preciso obiettivo di costituire delle Chiese
capaci di dirigersi, finanziarsi e svilupparsi da sé. Così tra il 1957 ed il 1963
tutte le Chiese sorte dalla predicazione e dall'azione di questa Società divennero autonome e fermamente decise ad evangelizzare non solo il proprio
paese, ma ad inviare altresì rnissionari lontano dal loro paese d origine. Il
Pastore Jean ICotto (Cameroun) dichiarava infatti nell’Assemblea Generale
della Società dell'anno 1964: « L’azione
ìyiìssìoyicìtìci non può busciTsi stilici nozione di un movimento a senso unico'.
VEuropa che inunda e l Africa che riceve. Anche l'Europa offre delle possibilità per l’evangelizzazione. Anche
l'Africa può partecipare aU’opera missionaria. Cosi Negri e Bianchi. Malgasci e Polinesiani andranno insieme,
mano nella mano, a recare il messaggio della salvezza a coloro che non lo
conoscono ancora ed a coloro che acarroño il pericolo di essere sopraffatti da
opinioni non cristiane ».
Chiese alla pari
nella missione
Nacque allora l'Azione Apostolica Comune alle Chiese « madri » d'Europa,
ma anche alle « giovani » Chiese d Africa, del Madagascar e del Pacifico, ognuna delle quali vi partecipa con uomini
e denaro, nonostante le distanze e le
differenze. La Società delle Missioni
Evangeliche di Parigi è andata così trasformandosi per gradi sul piano delle sue strutture, della sua azione, dei
suoi metodi ed anche del reclutamento
del suo personale ed è diventata un
centro ecumenico che riunisce Chiese
di tutti i continenti e dove sono coordinate ogni specie di azioni missionarie
che hanno cessato di essere a senso
unico: dalle Chiese di Occidente verso
i paesi pagani. Perché è stato riconosciuto che le Chiese d'Europa come
quelle dei paesi del Terzo Mondo hanno insieme un’opera missionaria ed
evangelizzatrice da svolgere sia nel Terzo Mondo che in Europa. In quanto la
missione della Chiesa è una e concerne ogni credente e la Chiesa è dappertutto in minoranza e dappertutto in
missione.
La Chiesa:
dovunque in minoranza,
dovunque in missione
Il Pastore Henry Bruston così dichiarava nel suo rapporto sul progetto
di riforma della Società delle Missioni
di Parigi: « ...La missione della Chiesa
è mondiale. La distinzione tra paese
che manda e paese che riceve, tra nazione cristiana e non cristiana, non è
diventata falsa soltanto sul piano sociologico per il fatto che sono sorte
delle Chiese nei paesi che ricevevano
e che i paesi che inviavano sono diventati paesi di missione a causa della loro secolarizzazione. Ma ugualmente sul
piano teologico questa visione del 19"
secolo non può più essere accettata:
chiunque dà riceve; il cristiano non è
soltanto uno che pensa di avere qualcosa da dare, perché egli dà solo nella
misura in cui accetta di ricevere; testimonia della propria fede nella misur.2 in cui accetta che la sua fede sia posta in discussione dagli altri; ama il
proprio prossimo nella misura in cui
accetta di essere un prossimo. Così la
missione è una missione mondiale nel
la misura in cui abbiamo la visione di
un mondo solidale che cammina verso
la pienezza della vita in Cristo ».
Alla luce dell’evoluzione che negli ultimi anni ha subito il problema delle
missioni, il Moderatore presentò al Sinodo il passaggio della Chiesa Valdese
dalla SMEP alla CEVAA. Rilevò che
non si tratta più di « mandare » missionari da parte di una Società di .Missioni, ma piuttosto di una « Comunità »
di Chiese che « insieme » lavora per la
continuazione della testimonianza evangelica nel mondo. Dopo aver citato
l'art. 2 della Costituzione della CEVAA,
adottata dal Comitato della Società
delle Missioni di Parigi il 26 Giugno
1971, che presenta l’elenco delle Chiese
fondatrici della Comunità stessa, il .Moderatore riferì che, come detto nel suo
rapporto, la Tavola proponeva l’adesione della nostra Chiesa alla sopradetta
Comunità « non soltanto come segno
di un più attivo impegno missionario,
ma anche come atto di solidarietà con
tutte le Chiese indicate nella loro opera di testimonianza e di servizio ».
L’intervento
del pastore Pont
direttore della SMEP
Il Pastore Maurice Pont, Direttore
della Società delle Missioni di Parigi,
spiegò allora i motivi della fondamentale trasformazione della Società. Ricordò ch'era stata fondata al di fuori
delle Chiese anche se aveva lavorato in
stretto contatto con esse. Però negli
ultimi decenni si è posto il problema
di riesaminare la relazione tra la .Missione e le Chiese locali nei luoghi
missione. Infatti da circa dodici anni
le Chiese sorte in seguito alla predicazione della Missione sono diventate autonome; pertanto sono stati ancora
mandati dei missionari, ma solo per
essere « al servizio » delle Chiese del
posto, secondo le loro proprie esigenze.
Nel frattempo si è sempre più avvertito il fatto che non si trattava più di
pensare ad una missione dall’Europa
verso paesi pagani e semi civili; ma di
un’esigenza di collaborazione e di associazione tra responsabili di Chiese
nella missione universale della Chiesa.
Procedendo in questa direzione si giunse alla creazioné di questa « Comunità » di -corresponsabili, la CEVAA, la
quale si sostituirà alla Società delle
Missioni Evangeliche di Parigi.
Spiegando poi che cosa sia la Comunità Evangelica di Azione Apostolica,
che sarà definitivamente riconosciuta
e costituita al principio di novembre,
il Pastore Pont affermò che si tratta di
un Consiglio che raggiungerà e riunirà
i rappresentanti di un certo numero
di Chiese sorte in campo missionario
insieme a quelli di Chiese della Sviz
zera, della Francia ed anche della Chiesa Valdese. Questo Consiglio di rappresentanti di Chiese « insieme » ed a
pari condizioni discuterà la ripartizione degli uomini disponibili e definirà i
compiti più urgenti, trasformandone al
tempo stesso altri. (Vedi art. 6 e 7 della Costituzione della CEVAA).
Uno spirito comunitario
Per chiarire l’esigenza di questa trasformazione ed i modi della sua attuazione il Pastore Pont fece due esempi:
1 ) È necessario discutere coi diretti responsabili delle Chiese del posto l’utilizzazione dei fondi di cui finora è responsabile la Società delle Missioni e
la cui utilizzazione non può essere fatta a suo esclusivo giudizio determinando, con la forza del denaro, le decisioni
delle Chiese. 2) Si discute parecchio
sul modo in cui un missionario puiò lavorare, sull’identità delle Chiese e sull’identità del missionario. Bisogna invece invertire la situazione attuale:
dalle decisioni di carattere occidentale
passare a decisioni prese insieme dai
responsabili di tutte le Chiese sia per
quanto concerne gli orientamenti del
lavoro che la ripartizione dei compiti e
l’utilizzazione dei fondi. Questa « Comunità » si costituisce dunque con uno
spirito « comunitario » per compiere la
missione di tutta la Chiesa non più secondo l’unica direzione Europa-Efrica,
ma della missione « comune », che va
« de partout vers partout » (da ogni
luogo verso ogni luogo).
Dopo quest’ampia informazione venne approvato all’unanimità il seguente
o.d.g. proposto dal Moderatore a nome
della "Tavola:
Il Sinodo,
visto il progetto di costituzione
della Comunità evangelica di azione apostolica promosso dalla Società delle Missioni Evangeliche di Parigi,
rallegrandosi per le nuove possibilità di sviluppo e di collaborazione tra Chiese europee e Chiese sorte
dall’opera missionaria della suddetta Società,
ricordando con riconoscenza l’opera svolta fino a oggi dai missionari
valdesi,
delibera di aderire alla Comunità
evangelica di azione apostolica.
Questa deliberazione, come già quella del Sinodo dell’anno scorso, vuole
essere per tutta la nostra Chiesa e per
ogni comunità un,richiamo a cui tutti
dobbiamo sentirci solidalmente responsabili e che perciò dobbiamo vivere uniti insieme in un medesimo spirito di preghiera e di amore per la
salvezza ed il rinnovamento di tutto
l’uomo e del mondo.
Teofilo Pons
iiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiimiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiimiiiimiiimimmmiiuiiiimm
I nostri Istituti di istruzione,
di accoglimento e di assistenza
La recente sessione sinodale non ha,
praticamente, potuto affrontare il dibattito su molte questioni e soprattutto su quelle di fondo, relative alle nostre opere; eppure le era stato sottoposto un documento - la relazione sul
Centro Diaconale ■■ che, sebbene ancora
in fase piuttosto teorica, proponeva
non solo spunti di riflessione ma anche alcune linee sulle quali cominciare a muoversi. Il discorso è dunque rimandato, e sarebbe opportuno che non
lo fosse semplicemente a una prossima
e presumibilmente altrettanto trafelata assemblea sinodale, ma - intanto alla riflessione dei gruppi di lavoro e
delle comunità, ovviamente in modo
particolare quelle che sono a più diretto contatto con qualcuna di queste
nostre opere.
Tuttavia, qualche decisione è stata
presa.
Per ciò che riguarda gli istituti di
istruzione, si è avuto un acceso dibattito intorno alla proposta - presentata
dalla Tavola e avversata dalla Commissione d’esame - di « stralciare » il capitolo « istruzione » dalla responsabilità diretta della Tavola e di affidare
quindi anche la Scuola Latina di Pomaretto al Comitato del Collegio Valdese (opportunamente allargato). Il dibattito ha mostrato che il dissidio
emerso violentemente due anni or sono non si è affatto placato (e difficilmente poteva esserlo, trattandosi di
questioni di fondo), anche se è più sopito - o sornione? - nella forrna. Comunque, a forte maggioranza, il Sinodo ha infine deerso l’affidamento della
gestione della Scuola Latina al Comitato del Collegio; una decisione che
non vuole essere soltanto uno sgravio
finanziario per la Cassa centrale, ma
anche un riconoscimento per l’impegno
considerevole efficiente, e appassionato dimostrato in questi anni dal Comitato.
Nel campo degli istituti che accolgono minori, visto che la CIQV, alla quale era da tempo affidato il Convitto
femminile { già Orfanatrofio) di Torre
Pellice, si stà in questi anni specializzando in campo assistenziale, e so
II direttore di «Nuovi tempi», il past. Giorgio Girardet, ha ritenuto (n. 33-34,
5/9/1971) di dare una valutazione essenzialmente "politica" del Sinodo Valdese,
diviso in “destra” e “sinistra" (e "centro"); e ha pubblicato un articolo consimile sul settimanale « Settegiorni » ( /9/1971), un periodico che si rifà alla sinistra cattolica italiana. Questa valutazione applica — per di più con pesantezza — criteri estranei alla nostra problematica ecclesiastica; sì che non c’è da
stupirsi che più d’uno reagisca (come fa il prof. V. Vinay nell’articolo che ci ha
mandato) e rifiuti di farsi pigiare a forza nelle categorie di comodo create in
base a pre-giudizi che continuano a lacerare la nostra compagine ecclesiastica,
da varie parti, del resto. Qui siamo in piena « schiavitù babilonese »; e si sembra credere che la chiesa interessi — ai cristiani e ai non cristiani — solo nella
misura in cui c opportunamente affettata in destra, sinistra e centro, con tutte le possibili combinazioni e sfumature della pasticceria politica corrente. Ma
ai non cristiani interessano ambienti meno provinciali, e ai cristiani dovrebbe
interessare altro.
pràttutto ospedaliei'o, il Sinodo ha stabilito di riaffidare ¡'i.-^tituto alla gestione della Tavola che vi provvederà attraverso un suo comitato.
Infine, nel campo degli istituti assistenziali, oltre al ribadire la richiesta
già avanzata della Conferenza del I
Distretto, che -il Rifugio « C. Alberto »
sia reso al più presto più funzionale
nelle sue strutture edilizie, secondo
piani di cui si parla da tempo, il Sinodo ha dibattuto una questione che andrà ulteriormente approfondita: la ristrutturqzione globale dei nostri ospedali, in modo più rispondente alle esigenze attuali.
lllllllllllimillllll'IMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIKIIIKIKIIIIII
Echi della seuimana
(segue da pag. 6)
mania-Est, cosa che fu già constatata
l'anno scorso a Erfurt.
Il primo obiettivo, e probabilmente
l'unico, che oggi la RDA si prefigge, è
il riconoscimento giuridico, più completo possibile, della propria esistenza, da parte della Repubblica Federale
e dei suoi alleati. Le trattative intertedesche assumono ancora una volta
tutta la loro importanza proprio in
questo punto, perché è praticamente
escluso che i governi dell'Europa Occidentale e USA riconoscano il regime
della RDA prima di una normalizzaz.ione completa dei rapporti fra la
RDA e Bonn, inversamente una felice
conclusione di tali trattative condurrebbe rapidamente alla stahiHzzazione
completa dello statuto giuridico della
RDA, a cominciare dalla sua ammissione aU'ONU s'imultanea a quella della Repubblica Federale. Se le cose vanno avanti come devono, questa doppia
ammissione sembra probabile per la
sessione che VAssemblea generale dell’ONlI terrà nell'autunno '72 ».
(Dall’articolo in prima colonna su
« Le Monde » del 5-6.9.’71).
11 direttore di « Nuovi Tempi » mi
scheda come rappresentante della
« destra » nel Sinodo Valdese, per cui
credo di dovere chiarire la mia posizione ai lettori di « Nuovi Tempi » e
in genere agli evangelici italiani, che
si interessano alla vita della nostra
chiesa.
Mi è sempre -dispiaciuta la classificazione degli uomini come di oggetti
fabbricati a serie, e tanto più quando
si tratta di fratelli di una comunità
cristiana. Ritengo che ognuno di noi
ha un cervello, una volontà, una sensibilità sua propria, e quindi non pensa, né vuole, né sente per mezzo di un
organo o strumento collettivo. Personalmente, e come me molti altri in sinodo, non penso col cervello della
« destra », non col cervello della « sinistra », e neppure col cervello del
« centro », ma con quello che la Provvidenza mi ha dato. In sinodo ho preso posizione su alcune questioni di
particolare importanza, e il pensiero
che ho espresso in vari interventi non
è quello che mi attribuisce Giorgio
Girardet.
Conservatori, progressisti e rivoluzionari.
Nella comunità civile vi sono dei cittadini e nella comunità cristiana dei
fratelli, la cui tendenza può essere
prevalentemente conservatrice o progressista o rivoluzionaria. La tendenza conservatrice nuoce quando è paura dell’avvenire ed esaltazione dei « bei
tempi passati ». Può invece esercitare
un’utile funzione, quando mira a trasmettere alla ventura generazione valori umani e strumenti di lavoro, che
ad essa saranno necessari per compiere la sua missione. Ritengo che strumenti di tal genere siano per la Chiesa valdese il Collegio di Torre Pellice
e le due scuole medie delle Valli. Questi istituti possono divenire sempre
più mezzi efficaci per una testimonianza evangelica di libertà in Cristo
e scuole modello in cui questa libertà
(non umanistica, ma cristiana), evitando ogni angusto confessionalismo,
compenetri del suo spirito tutto l’insegnamento e modifichi e illumini gli
stessi rapporti fra alunni e docenti.
Poiché la « sinistra » voleva chiudere
queste scuole, mentre la « destra » desiderava mantenerle e farle rifiorire,
mi sono schierato con la « destra ».
In altre questoni invece mi sono
trovato con i progressisti e anche con
i rivoluzionari, perché la causa della
chiesa non può essere quella della pura conservazione. Il regno di Dio non
sta alle sue spalle, ma davanti a lei.
Ma il progresso del popolo di Dio verso il Regno è autentico quando l’impulso, anche molto radicale, anche rivoluzionario, viene dalla parola del
Vangelo. I Valdesi medievali e della
Riforma sapevano questo, e il mio desiderio è che la nostra chiesa continui, senza deviazioni, per questa via.
Jl ministero pastorale.
Del pastorato la « destra » che sarebbe stata da me « instancabilmente »
guidata, avrebbe parlato « quasi come
di una istituzione divina, inseparabilmente dalla forma che essa ha assunto nella generazione passata e che dovrebbe essere eretta ora a norma definitiva ». Questo semplicemente non c
vero. Nessuno in sinodo si è espresso
in questo senso tradizionalista. Anche
il pastore Gino Conte ha sostenuto la
preminenza del ministero pastorale
sulle attività di carattere sociale della chiesa, ma non ha voluto minimamente dare un carattere assoluto e
quasi divino a una determinata forma
del ministero. Quanto a rne, ho semplicemente menzionato l’origine divina
del ministero pastorale (non di una
sua qualsiasi forma tradizionale), richiamandomi ad affermazioni dell’aposfolo Paolo, come I Cor. 12: 28 segg. ed
Ef. 4: 11 segg. Ho quindi precisalo
che il ministero della predicazione secondo il Nuovo Testamento è la matrice di ogni altra diaconia nella chiesa, siccome il primo frutto della Parola c dello Spirito è la fede. Ho anche sostenuto la validità del pastorato
locale, che attualmente il prof. Claudio Ti'on (è di « destra »?) cerca di atinare a Perrero. Mi sono dichiarato
d’accordo con Franco Giampiccoli (è
di « destra »?), che non si doveva subito costringere questo pastorato entro angusti articoli di regolamento.
Quasi tre quarti del corpo pastorale
valdese ha udito le mie lezioni di teologia pratica (anche il pastore Girardet) e tutti hanno sentito dal 1940 al
1971 come io sostenga la necessità di
una molteplicità di ministeri nella
chiesa, mentre ritengo che il monopolio pastorale dei ministeri, esistente
di fatto in molte chiese, rappresenti
una situazione abnorme, quasi una
forma di paralisi della comunità cristiana. Credo di non avere soltanto
parlato, ma anche messo in pratica gli
insegnamenti del Nuovo Testamento a
questo riguardo, come a Colleferro e
nel Basso Lazio. Anche nella riforma
del sinodo la mia posizione non era
conforme alla cosiddetta « destra ».
FGEI e Agape.
Ho ritenuto di dovere richiamare la
attenzione del sinodo sul problema
della gioventù, poiché la commissione
d’esame non lo aveva messo all’o.d.g.
Ho insistito essenzialmente sulla necessità di inserire nuovamente i giovani nella comunità, di creare in queste dei gruppi di lavoro in modo da
offrire ai giovani una possibilità di impegno e di testimonianza nella chies.i
p nella società. Ho fatto notare gli effetti disgregatori della « ipotesi settaria », oggi insegnata e ripetuta in molti luoghi e anche ad Agape. Ho ricordato l’ordinamento della comunità di
Agape del 1953, che fra l’altro diceva:
« I legami fra i membri della comunità di Agape e la parrocchia, alla
quale appartengono, devono essere
forti e sinceri, e la loro collaborazione
senza riserve, perché la parrocchia
rappresenta il primo campo del loro
servizio ». Agape voleva così indicare
ai giovani evangelici, mediante i membri della sua comunità, quale dev’essere il centro di raccolta e di meditazione per una testimonianza cristiana nel
mondo.
Osservavo che questo orientamento
è in pieno contrasto con la « ipotesi
settaria », che oggi separa i giovani
dalle loro chiese, anche per culti separati di S. Cena. E dunque Cristo diviso? Mi sono state date diverse risposte e soiegazioni. Quelle che mi hanno
soddisfatto e, direi, consolato, sono
del pastore Sergio Ribet e di Giampaolo Ricco, segretario generale della
EGEI (sono di «destra»?), perché mi
assicuravano che oggi si cerca di reintegrare, come fermento nuovo, la gioventù nella comunità.
La questione finanziaria.
Su questo argomento ho segnalato
al sinodo un allontanamento (sempre
più accentuato in questi ultimi anni)
della nostra amministrazione da quella sobrietà riformata, che per secoli
ha caratterizzato il costume valdese.
Con le molte e costose costruzioni, con
investimenti in sempre nuovi edifici,
la Chiesa valdese sembra volersi trasformare in una società immobiliare,
per vivere ormai dei redditi degli stabili e non più di quella fede che si
manifesta nell’offerta generosa e costante delle comunità. Questo intervento ha riscosso l’approvazione di diversi settori del sinodo, e in particolare della cosiddetta « sinistra ». Per
brevità non menziono che il discorso
di assoluta serietà e di impegno personale di Giorgio Tourn (è di «destra »?). da me esplicitamente condiviso dalla prima all’ultima parola. Ricordo anche il consenso di Giorgio
Bouchard, dal anale mi aspetto una
energica azione (ora che è nella Tavola), per riportare l’apiministrazione a
un costume conveniente a una chiesa,
che vuole essere « chiesa dei poveri "
non soltanto a parole.
Al termine di tutti questi dibattiti,
l’ordine del giorno proposto dalla Commissione di esame per l’approvazione
deH'onerato della Tavola è stato applaudito dalla « destra » dalla « sinistra» e dal «centro». Io non ho apnlnudilo. P'T coerenza con le riserve
e !(' rritiebe espresse durante il dibat1ÙO. Forse qualche altro membro del
sinodo la pensava come me e non ha
applaudito, ma non Io si poteva notare. Perché un atto tanto importante,
qual è Tapprovazione o meno dell’operato della Tavola, non viene sottoposto a regolare votazione in conformil?< al restolamenfo?
Quanto ho scritto è una dichiarazioni'. Non intendo aprire una polemica,
che facilmente può scivolare dal piano delle idee a quello dei personalismi.
Valdo Vinay
iMiiiiiiiiMmiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii
Alla redaz.ione di questo numero
hanno collahorato Lalla Conte, Claudia e Roberto Peyrol, Speranza
Tron.
3
pag. 3
LA CHIESA E LA SUA MISSIONE NEL MONDO
protestante irlandese ci parla dell'Ulster
La guerra civile nell’Ulster continua a turbare
gli animi; e non sempre l’informazione che abbiamo in proposito è sufficientemente ampia e obiettiva. Siamo quindi lieti di poter pubblicare ciò che
ha da dirci un fratello nordirlandese. Fra gli ospiti,
delegati di Chiese sorelle, che hanno partecipato all'ultimo Sinodo, vi era, in rappresentanza della Chiesa presbiteriana d’Irlanda ( ricordiamo che essa ha
comunità sparse nell’Irlanda del Nord e nel resto
dell’isola), della quale è pastore, L. John Wynne, il
quale non era alla sua prima presa di contatto con
i Valdesi, avendo già soggiornato in passato a Rorà.
Il pastore Aldo Rutigliano ha intervistato per noi
il collega irlandese, che ringrazialo per quanto ci
dice, quale utile contributo all’informazione. Pensiamo al suo arduo ministero nella comunità presbiteriana di Ballysillan, a Belfast, con l’augurio
che esso, come quello di tutta la comunità, di tutta
la Chiesa che ha coscienza della propria vocazione
e che antepone l’Evangelo di Cristo agli altri moventi umani, sia un ministero di schietta, piena riconciliazione.
Un rapporto finlandese propone
la separazione fra Chiesa e Stato
B un problema religioso quello che
travaglia l’Irlanda del Nord?
Nel passato la religione ha avuto un
grande ruolo nelle controversie in Irlanda. Questo comunque appartiene
più al passato che al presente. Perché
nella nostra situazione di oggi si ti'atla più di un problema politico che di
altro. Quelli che prendono parte agli
atti di violenza non sono né cattolici
osservanti né protestanti osservanti.
La loro unica mira è la unificazione di
tutta l’Irlanda in un governo repubblicano. Perciò la campagna terroristica
deve essere vista in questa luce e NQN
come una lotta fra cattolici e protestanti.
Cosa ne pensano le locali comunità
protestanti?
Tutti sono fedeli alla regina Elisabetta, come lo sono tutti i protestanti
ed alcuni cattolici. Per secoli abbiarno
fatto parte del Regno Unito di Ingnilterra e non nutriamo alcun desiderio
di cambiare il nostro stato attuale. La
Repubblica delTlrlanda (EIRE) è sorta cinquanta anni fa perché la maggioranza dei cattolici in Irlanda volle
rompere i contatti con la nostra Regina protestante. I protestanti non vollero condividere questa istanza e, poiché costituivano la stragrande maggioranza nel Nord, nacque lo Stato
delTlrlanda del Nord (ULSTER). La
nostra popolazione ha aderito a ciò e
non sarebbe preparata a cambiale ii
proprio stato col terrore delle armi,
ma solo se la maggioranza desiderasse attraverso un regolare referendum,
unirsi alla Repubblica d'Irlanda. Qgni
cittadino in Irlanda del Nord ha Tobbligo di votare ogni cinque anni ed il
voto ha favorito la continuazione del
presente stato.
Le chiese locali hanno detto qualcosa?
Fin da quando sono scoppiati gli atti di violenza, le comunità ed i loro
responsabili hanno assunto una posizione contraria a tutto ciò. Questo è
avvenuto nella stessa maniera sia da
parte cattolica che da parte protestante. Anche quelli che hanno dato vita
per primi alle esplosioni di violenza,
che militano nelle rivolte ed usano le
armi si rifiutano di dare ascolto a ciò
che la chiesa dice. Notte dopo notte
pastori e responsabili delle varie chiese sono scesi nelle strade cercando di
persuadere le masse a non usare la
violenza. Queste azioni hanno ricevuto
una debole risposta perché quelli che
prendono parte a queste rivolte sono
dei fanatici che non vogliono ascoltare chi la pensa in maniera diversa dalla loro.
Cosa è stato fatto per aiutare a risolvere il problema?
Molte persone, protestanti e cattolici, hanno da molto tempo cercato in
ogni maniera di realizzare una certa
amicizia degli uni verso gli altri. Vi
sono dei regolari incontri di gruppi e
non è stato lasciato nulla di intentato per incontri di gruppi che rispecchiano posizioni differenti. Analoghi
tentativi sono stati effettuati anche a
livello scolastico. Uno dei problemi da
noi è la rigida insistenza da parte della chiesa romana di mandare i barnbini nelle scuole cattoliche e NQN nelle scuole statali. Ciò significa che la
nostra gioventù nell’Ulster è segregata fin dalla più tenera età. In stretta
connessione con questa insistenza da
parte della chiesa cattolica sorge
problema della discriminazione confessionale nell’impiego. A coloro che
cercano lavoro non viene chiesto « a
quale chiesa appartieni?» ma «quale
scuola hai frequentato? ». La risposta
a questa domanda implica spesso che
i datori di lavoro protestanti non assumono un cattolico e che i datori di
lavoro cattolici non assumono un protesi ante. Nonostante tutto ciò si stanno facendo molti tentativi per portale
avanti la causa delle relazioni fraterne delle comunità.
Cattolici e protestanti lottano per lo
stesso fine?
Sotto molti aspetti i cattolici c i
protestanti hanno conseguito lo stesso line. 1 servizi sociali sono aperti a
tutti ncITlrlanda del Nord. Non vi è
alcuna discriminazione. I disoccupati
ricevono dallo Stalo un buon sussidio
settimanale per se stessi, per la moglie e per ciascun figlio. Rispetto ai
protestanti i cattolici traggono maggiori benefici perché le loro famiglie
sono quasi sempre molto numerose.
V: sono buoni sussidi familiari anche
per coloro che lavorano. Sono pagati
tutti senza alcuna discriminazione.
Questi sussidi sono più consistenti di
quelli dati nella Repubblica delTIrlanda del Sud, e ciò costituisce una
delle ragioni per cui alcuni cattolici
preteriscono il sistema adottato nell'irianda del Nord. Qspedali e altre facilitazioni mediche sono gratuite per
tutti. Vi sono molti nuovi ospedali per
cui le prestazioni mediche soddisfano
quasi del tutto. Chiunque visita Tirlanda del Nord rimane sorpreso dal
gran numero delle scuole esistenti in
lutte le province. Sono scuole statali
e sono aperte a tutti i cittadini. Il governo delTlrlanda del Nord offre anche spontanee concessioni alla chiesa
cattolica per il mantenimento delle
sue scuole confessionali. Questi e simili fini che sono stati già conseguiti
portano al bene comune i cui benefici
sono goduti da tutti. Se vi è un punto
in cui cattolici e protestanti NON lottano per lo stesso fine è a livello politico. Economicamente parlando i cattolici non vengono privati di alcun diritto in nessun modo: è necessario
sottolineare questo perché alcuni sono stati indotti a pensare diversamente. Eppure, dove i cattolici vogliono
che Tlrlanda del Nord venga unita alla Repubblica delTlrlanda del Sud, come molti di loro indubbiamente auspicano, e dove i protestanti da parte
loro desiderano il mantenimento dello
status quo nelTIrlanda del Nord, essi
si battono per fini opposti indipendentemente dal fatto che simpatizzino o
no per l’uso della violenza.
Se i terroristi uccidono, si rendono
conto che uccidono un fratello per
il quale Gesù Cristo è morto?
I terroristi non hanno alcuna coscienza religiosa. Hanno invece il principio filosofico secondo cui il fine giustifica i mezzi. Se uccidono un marito
o un fratello, dicono che è molto male, ma il fine per cui si battono deve
essere conseguito e che qualche vita
umana dev'essere perduta. Non guardano a Gesù Cristo. Quantunque i
membri dell’Esercito Repubblicano Irlandese (I.R.A.) siano normalmente
cattolici, molti di loro sono inclini soltanto verso una forma materialistica
di comunione. Essi si oppongono con
acredine e quasi nella stessa maniera
sia all’attuale governo repubblicano
delTlrlanda del Sud, sia a quello delTlrlanda del Nord.
Le chiese protestanti hanno preso posizione?
Fin dall’inizio delle agitazioni nel
nostro Paese le chiese protestanti hanno ad intervalli regolari emesso dei
documenti ufficiali. Questi chiarivano,
a tutti coloro che volevano interessarsi, che nella grande corrente della vita
protestante vi è stato un autentico desiderio di interpretare la mente e lo
spirito di Gesù Cristo in riferimento
ai disordini in atto. È un vero peccato che questi documenti ufficiali non
siano stati avvertiti a livello mondiale sia dalla stampa sia dalla maggioranza delle trasmissioni radio-televisive. Questi hanno preferito portare alla ribalta il bellicoso Jan Paisley, il
quale non ha alcun rapporto con nes;
suna delle principali denominazioni
protestanti. Paisley, figlio di un pastore battista indipendente, ha frequentato un corso in una Scuola biblica,
dopo il quale fu chiamato come pastore di una comunità indipendente,
composta da un gruppo separatista.
E stato consacrato al ministero pastorale da soli tre pastori appartenenti
a chiese diverse, ma non è stato ufficialrnente riconosciuto da nessuna
chiesa. Ha ricevuto i gradi accademici
honoris causa da scuole teologiche
americane poco conosciute. Gli è stata mossa una critica radicale non solo
da parte della chiesa cattolica, ma anche da tutte le chiese, eccetto la sua
propria comunità, da lui stesso chiamata « Chiesa presbiteriana libera ».
La sua è una posizione di estrema sinistra sia nel pensiero della chiesa che
in politica in cui è atb.ialmente impegnato. Al suo seguito vi sono persone
aggressive che, come Paisley stesso,
non vogliono ascoltare nessuno che
abbia un punto di vista diverso dal
loro. Dovrebbe essere chiaro che il
movimento di Paisley è decisamente
in minoranza e che in vaste zone delTlrlanda del Nord è impopolare.
La comunità di Ballysillan ha preso
posizione? Quale?
La mia comunità di Ballysillan è
stata sempre sensibile agli sviluppi
della situazione. Anche quando le agitazioni hanno raggiunto punte elevate
di tensione in certe zone, i cattolici e
i protestanti nella nostra area di Ba’llysillan, sono vissuti insieme come
buoni vicini. Io stesso, di origine inglese, sono stato veramente felice
quando dodici anni fa fui chiamato ^
essere pastore di questa comunità. Abbiamo mantenuto insieme questo atteggiamento fraterno anche se come
comunità viviamo ad un chilometro
circa dalle zone più calde delle ostilità. Dal mio pulpito ho sempre insistito sulla necessità dell’amore di Cristo e di dimostrarlo da parte nostra
non solo amando i nostri vicini ma
anche i nostri nemici. In alcune comunità dei pastori hanno avuto noie per
aver pronunciato dei giudizi sull
ne del Paisley; nella comunità di Ballysillan lo facciamo ugualmente senza
alcun timore perché noi sentiamo, con
l’apostolo Paolo, che l’amore è piu importante di qualsiasi altra cosa per
coloro che affermano di seguire Gesù
Cristo. L. John Wynne
Helsinki (Iwf) - Un comitato speciale
alTinterno del Partito socialdemocratico, la maggiore formazione politica
finlandese, ha diffuso un ampio rapporto che richiede la separazione fra
Stato e Chiesa.
I socialdemocratici hanno richiesto
tale separazione fin dal principio del
secolo, ma il rapporto in questione costituisce il primo programma dettagliato presentato dal partito.
Due membri del comitato socialdemocratico sono pastori della Chiesa
evangelica luterana di Finlandia, una
Chiesa di Stato forte di 4,6 milioni di
membri, il che rappresenta il 98% della
popolazione nazionale.
II programma ora sottoposto ai leaders del partito insiste perché lo Stato
sia « indifferente » alle questioni religiose e la Chiesa luterana sia completamente indipendente, senza alcun appoggio né alcuna restrizione da parte
del governo.
Sebbene il rapporto del comitato suggerisca che la Chiesa dovrebbe avere
l’autorità di regolare i propri affari, le
decisioni dei suoi sinodi dovrebbero essere ratificate dal governo.
Mentre le Chiese continuerebbCTO a
percepire una tassa, da parte dei parrocchiani, per l’attività della Chiesa, il
comitato sottolinea che dovrebbe esse
re abolito il diritto attuale a tasse addizionali applicate alle corporazioni e
alle compagnie. Tali tasse d’affari ammontano attualmente al 14% delle entrate ecclesiastiche.
Il presidente della Repubblica finlandese perderebbe il diritto di nominare i
vescovi, mentre la Chiesa dovrebbe assumere il carico degli stipendi dei pastori e del restante personale.
Anche se l'istruzione religiosa continuerebbe ad essere offerta nelle scuole pubbliche, sarebbe limitata a elementi essenziali della storia e della tradizione cristiana; le comunità sarebbero responsabili dell’istruzione catechetica.
Il rapporto socialdemocratico ha già
suscitato un acceso dibattito sulla
stampa finlandese, la quale generalmente lo considera moderato e in armonia con le esigenze odierne.
Molte delle proposte avanzate chiedono emendamenti alla costituzione nazionale, le quali potrebbero essere facilmente respinte nelTEduskunta (parlamento) con i voti di una esigua minoranza. .
La Chiesa luterana nazionale ha ditfuso lo scorso gennaio un suo rapporti sulle relazioni Chiesa-Stato, rna questo richiedeva sostanzialmente il mantenimento dello status quo.
iiiiiiiiimiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiimiiniimiiiiiimiiiiimiiiiiiimminiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiidiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
La Chiesa evangelica di Sangir - Talaud
Un arcipelago indonesiano di 7D isole
la cui.. ■ ' è al 90% protestante
A sud di Mindanao (Filippine) e a
nord di Celebes son situate le isole di
Sangir e di Talaud, un arcipelago di
70 isole indonesiane con una popolazione di oltre 200.000 abitanti, di cui il
90% è protestante e appartiene alla
Chiesa Evangelica.
L’introduzione della fede cristiana in
quelle isole risale alla metà del 16° secolo, tuttavia la Chiesa si è formata
per mezzo dell’opera iniziata da « artigiani - missionari » tedeschi ed olandesi nel 1855 e 1857, per iniziativa del pastore J. B. Gossner.
Durante l’occupazione giapponese, i
missionari europei vennero internati in
campi di concentramento; fu allora che
dei pastori insegnanti di Sangir .assunsero interamente la responsabilità
delle comunità. La Chiesa si dichiaro
autonoma alla prima riunione sinodale
dopo la guerra (1947). Comprende 243
comunità nelle varie isole curate da
122 pastori.
La Chiesa evangelica di Sangir - Talaud ha la direzione di 182 scuole primarie e secondarie il cui personale insegnante è pagato dal governo indonesiano. Gli insegnanti evangelici son preparati in due collegi che non ricevono
alcun sussidio dallo Stato. Inoltre le
comunità finanziano tre cliniche con
maternità, a cui il governo concede un
aiuto. Attualmente 29 studenti si preparano al ministero pastorale nei seminari di teologia di Tomohon e di Ma
IIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIIIIIIUIIIIIIIIIIIIIII IIIIIMIIIIIIIIIllllMlllllllllllMIIIIIIIII|l||ll||l|llllllllMllllll"l"ll'l>ll"""illllll>l""l"""""""""""""""''"’'’'"’"""""""
All’Assemblea generale della Chiesa dj Scozia
Si parla di investimenti finanziari e dei
rapporti con ie nazioni in fase di sviluppo
Edimburgojsocpi) - Una petizione “zio 'sTampa'S^^^^^^
richiedente alla Chiesa di Scozia di rt
tirare tutti i suoi investimenti e vaio
ri in Sudafrica per sottolineare la sua
disapprovazione nei riguardi della politica delTapartheid di quel paese c
stata respinta dall'Assemblea generale
di questa Chiesa che ha avuto luogo
a Edimburgo. La petizione era stata
presentata dallo studente universitario G. Law, che aveva denunciato le
attività di certe fabbriche d’armi o di
aerei quali la « Imperiai Chemical Industries » c la « Hawker Siddley ».
Tuttavia, l’Assemblea ha dimostrato
di voler tener conto della petizione autorizzando il Comitato « Chiesa e nazione » a procedere a un inchiesta sugli investimenti fatti nelTAfrica Australe. Inoltre, detto Comitato è stato
invitato a esaminare le possibilità c.i
reinvestimento dei fondi della Chiesa
(n.d.r.: però, sempre investimenti sono) nelle imprese che favoriscono lo
sviluppo economico dei paesi sottosviluppati. Una dichiarazione di simpatia
è stata indirizzata dalTAssemhlea ai
cristiani che lottano contro l’oppressione razzista nel proprio paese.
Dopo aver sentito una richiesta mirante ad ottenere che la Chiesa diventi la voce politica di coloro che non
hanno la possibilità di farsi ascoltare,
l’Assemblea ha deciso di difendere la
causa dei poveri, dei disoccupati, le
persone d’età e coloro che hanno
pensioni inadeguatc. E stato richiesto
delfinflazione sia ripartito su tutte le
categorie della popolazione.
Un altro rapporto ha fatto presente
la necessità di profonde trasfoi mazio
ni pe? guanto riguarda le priorità nella Chiesa e nelle sue strutture. Questo
rapporto indica l'industria, Teducazione, la comunicazione (mass media e
politica) come i campi prioritari dello
sforzo missionario. La realizzazione di
queste raccomandazioni comporrei ebbe un importante ridimensionamento
del personale e dei mezzi. Oecoiicrebbe formare delle più vaste unita ecclesiastiche — Chiese regionali piuttosto
che parrocchiali — divise in piccole
cellule la cui direzione dovrebbe essere affidata in gran parte a dei laici, u
rapporto, che è stato adottato propone di fare un esperimento della durata di tre/cinque anni m una regione
in via di sviluppo.
...................... ..............
I Lnteranì in lituania
Vilniiis (bip). - Benché oggigiorno
non vi siano più di 20.000 aderenti nella Chiesa Evangelica luterana in Lituania (URSS), altri continuano ad esistere « sconosciuti eppure ben conosciuti,
moribondi eppur eccoci viventi, castigati eppur non messi a morte» (Il Corinzi 6: 9).
Questo è stato precisato in un arti
vizio stampa della Federazione Luterana mondiale di Ginevra dal pastore
Kalvanas, di Tauragé, guida spirituale
di questa Chiesa. Dopo aver tracciato
una breve storia del Cristianesimo e
del Luteranesimo in Lituania, l’ecclesiastico luterano ha scritto che attualmente vi sono 27 parrocchie iscritte
nella sua Chiesa servite da sette pastori e da sei diaconi. Qgni parrocchia, salvo tre, ha la propria chiesa o cappella.
Notando le buone relazioni tra la
chiesa luterana e la chiesa ortodossa e
riformata, il pastore Kalvanas ha rivelato che attualmente esistono cinque
parrocchie riformate con un unico pastore, Jasinkas, ed un diacono, Cepas.
Nella Chiesa riformata principale, a
Birzai, non hanno solamente luogo i
culti riformati, ma anche i servizi luterani ed ortodossi.
La Chiesa luterana in Lituania è
membro della F.L.M. (Federazione Luterana Mondiale) già da tre anni. I dirigenti della federazione non hanno visitato questa chiesa perché, dice il pastore, « la maggior parte delle parrocchie si trova nella regione occidentale
della Repubblica che non è accessibile
ai turisti stranieri ».
Eletto nello scorso agosto capo della
chiesa Della Lituania, il pastore Kalvanas, di 57 anni, quattro mesi fa è venuto a Ginevra per degli incontri con i
responsabili della F.L.M.
Lassar sulla grande isola di Sulawesi
(l’antica Celebes).
Negli anni precedenti la seconda
guerra mondiale, più di 100.000 abitanti di Sangir han lasciato le loro isole
per emigrare specialmente al nord di
Celebes o a Giava o nelle Filippine meridionali. La Chiesa evangelica, coll’aiuto del Consiglio indonesiano delle Chiese, ha inviato un pastore nelle Filippine per esercitare il suo ministero presso i coloni di Sangir.
La vita su quelle isole è alquanto
precaria; l’agricoltura e la pesca costituiscono le principali risorse. Però
il riso, l’alimento base, dev’essere importato, poiché tutto il suolo fertile
serve alla produzione di copra e di noce moscata destinate all’esportazione.
Il reddito degli isolani è basso; le
difficoltà economiche che la Chiesa deve fronteggiare ne sono il riflesso. I
pastori e gli evangelisti sono spesso
costretti a completare con irnpieghi
supplementari i loro stipendi insufficienti. La maggior parte dei pastori ha
attualmente oltrepassato i 60 anni e
non potrà ricevere una pensione.
La mancanza di pastori impone Turgente necessità di formare dei laici;
la formazione continua dei membri della comunità è pure indispensabile, affinché i cristiani di Sangir possano
rendere una testimonianza più efficace.
La revisione della Bibbia nella lingua
locale è terminata da più di un anno,
ma la mancanza di fondi ne ha sin qui
impedito la pubblicazione.
I trasporti e le comunicazioni rappresentano pure un problema importante. Con un così gran numero di
isole su di una superficie tanto vasta e
un mare mosso da giugno ad aprile, è
difficile mantenere contatti seguiti tra
le comunità.
La chiesa ha appreso con riconoscenza la notizia che la Chiesa evangelica in collaborazione col Dipartimento missionario della Chiesa riformata
neerlandese, sta per inviare un missionario che venaa in aiuto alla Chiesa
evangelica di Sangir-Talaud. Possa egli
essere una sorgente di benedizione e
d’ispirazione per noi tutti.
Pastore S. Kanalung
Moderatore
iiiiiiimiiiniimiiiiiiiiimiiiiiimniinmiiiMimiimiimiii
I cristiani
e ii Mercato Comune
Le conseguenze a lunga scadenza dell’ingresso della Gran Bretagna nel Mercato Comune sono esaminate in un
opuscolo pubblicato di recente sotto il
titolo: La Gran Bretagna e il Mercato
Comune, un punto di vista cristiano, a
cura del Dipartimento degli Affari Internazionali del Consiglio britannico
delle Chiese e della Conferenza delle
Società missionarie britanniche.
Da parte sua, l’arcivescovo di Canterbury, Michael Ramsey, prevede che
quest’ingresso moltiplicherà le occasioni di contatto con i protestanti e
con i cattolici romani del continente, si
che l’accresciuta influenza cristiana potrebbe « cooperare a impedire all’Europa di cadere nell’introversione e nell’egoismo ».
18212636
4
pag. 4
N. 38 — 17 settembre 1971
I lettori ci scrivono
I FATTI E I MOVENTI
Controversia sulla illegalità
Un lettorCy da Napoli:
Signor direttore,
La prego di dare ospitalità alla presente
in riferimento a quanto ha scritto il Sig.
Filippo Marozzelli e riportato nel n" 34-35
del 27 agosto u. s.
Premetto che non conosco i termini della quistione e quindi mi limilo a ciò che
è detto neirultima lettera del Sig. Marozzelli, chiedendo scusa della mia scarsa competenza. Si afferma che « la legge è calpestata dalle rivendicazioni salariali ¡atte nella illegalità »!? Il Marozzelli dovrebbe poter dimostrare che le rivendicazioni non
sono giuste e che quindi giustificano le numerose repressioni, a volte brutali, con
morti, feriti, arrestati, condannati. Vorrei
chiedere al Sig. Marozzelli come e perché
a lui che appartiene o è appartenuto alla
polizia, sia stato riconosciuto il sacrosanto
diritto al riposo settimanale soltanto nel
1952? Non è forse perché polizia e carabinieri non hanno diritto ad essere organizzati in sindacato?. Il Marozzelli .accenna al motto « sub lege libertas », ed c vero
certamente che sotto la legge c‘è libertà,
ma mi dica quanti e chi sono coloro che
vivono da gran signori ossequiati e rispettati, anzi temuti, pur agendo fuori della
legge o contro la legge? Tutti dovremmo
cercare la giustizia nel rispetto della legge! Belle parole, ma solo parole vuote!
...ÍC che gli agenti di polizia e i carabinieri si fanno tutori nel loro difficile compito »...
E’ proprio sicuro al 100% il Sig. Marozzelli di ciò che afferma? E dimentica,
o si rifiuta di ricordare i numerosi atti
contro la legge e Letica compiuti dai « tutori » con conseguenti incriminazioni, spesso abilmente manipolate, alleggerite, talvolta sfociate in condanne?. E quanti di
questi fatti sono rimasti soffocati nelle
stanze dei vari uffici di P. S.? E non mi
si venga a dire che è delinquente solamente chi ha fedina penale sporca! Eppure il
codice penale aH‘inizio di ogni suo articolo
dice monotamente « chiunque ». Può il
Sig. Marozzelli affermare con coscienza
che il « chiunque » venga adottato per
tutti? Eppure il codice non dice : « a meno che non si tratti di pezzi grossi della
politica, della mafia, dellindustria, del
commercio, della banca, del telefono. Eppure non passa giorno che non esca fuori
uno scandalo del genere (mi sento esonerato dairelencarli per non occupare tutto il
giornale). Però si vede condannare rapidissimamente chi ha rubato un paio di chili
di frutta, chi ha rubato un libro da 1.800
lire da una edicola (un panettiere disoccupato). Per quelli grossi, di cui dicevo
prima si fanno decadere i termini, si fanno espatriare con tanto di passaporto, si
fa quadrato intorno ad essi, insomma si legalizza il reato. Anche costoro si pongono
sotto Fegida del motto. - Anzi vorrei dire
di più : Esistono due parole magiche nella
nostra bella Italia, patria del diritto, dietro
le quali si compiono le più grandi nefandezze : IDDIO e la PATRIA!.
Sono due usberghi dietro i quali nascondono quasi tutti coloro che fìngono dì essere pii e patriottici e per tali vengono ossequiati da tutti, e si fanno vedere spesso
in chiesa ed espongono puntualmente il
tricolore dai loro balconi durante le feste
nazionali. - La stampa, da costoro ben
orchestrata, ne parla per un po', anzi fìnge di sposare la legge, ma poi la voce si
affievolisce e riporta a grossi caratteri altri fatti più o meno pretestuosi onde far
dimenticare i precedenti e così : « tutto va
bene, madama marchesa ». - Di fronte a
tutto ciò come si può parlare di « vilipendio »?... - Che ì tutori dell'ordine stiano
attraversando un periodo critico lo sì vede
ad occhio nudo, ma dì chi è la colpa? Certo che durante il « ventennio » erano più
rispettati, ma si trattava di timore, non di
rispetto; bisogna anzitutto rispettare e se
si fa confusione fra timore e rispetto, ci
si sbaglia. Anzitutto per ottenere il rispetto
bisogna collocarsi in posizione equidistante dal ricco e dal povero, dal colto e dal
Fanalfabeta e se si sostiene di aver letta
la Bibbia, si deve procedere più per il debole. per Findifeso, per il malato e non per
il tracotante, per il c( non sapete chi sono
io », A quesl’ultìmo bisognerebbe rispondere con uno sberleffo. Se Fautorìtà fosse
veramente tale, e allorché sì trova di fronte
al caso del tutore delFordine che ha reagito anche contro il a pezzo grosso », convalidasse il provvedimento preso, (ma che
sia giusto), il tutore acquisterebbe il dovuto prestìgio. Ma ormai è tropj)0 tardi. Ormai la P. G. è come un toro castrato; infatti ha perduto le migliori prerogative:
interrogatorio, perquisizione, ecc. appunto
per gli accessi di cui sì è resa responsabile
e che hanno fatto scalpore.
Finíanlo che si usano i paraocchi, fintanto che si soffre di dìscrimìnoinania, le
cose andranno sempre male. Un esempio:
la vita negli ultimi mesi è fortemente aumentata; a volle per certi generi, F.'niniento ha raggiunto il 30-40% (un dopobarba da 650 lire ora costa 1.250 lire) la
casa è aumentata, la carne di 2- 300 e fino a 400 lire al Kg., il latte è aumentato,
qui a Napoli Facqua potabile è stata portata a L. 90 al metro cubo, ora aumenteranno anche le tariffe telefoniche e chissà
quante altre cose. Il Signor Marozzelli è
tentato ad affermare che ciò è dovuto alle
rivendicazioni salariali di quei dannati di
operai sobillati da quei diavoli di sindacalisti. Io affermo di no, perché Fautunno
sindacale, quello caldo per intenderci, è
lontano, ed esso scaturì da aumenti della
vita già a suo tempo maturati. Comunque
oggi siamo con le spalle al muro; la mia
compagna ogni giorno, di ritorno dalFaver
fatta la spesa, è sempre più arrabbiata:
tutto aumenta, essa grida, ma la pensione
è sempre la stessa!!! Debbo farle leggere
il suo scritto, sig. Marozzelli? E' notorio
che le rivendicazioni salariali non hanno
mai preceduto il rincaro della vita perché
in tal caso su quale base si affronterebbero
le questioni? Le rivendicazioni sono le
conseguenze del rialzo dei costi della vita ed esse vengono di solito concesse soltanto quando la vita ha avuto un altro impulso al rialzo. Ma, a proposito del famoso
molto Sig. Marozzelli lei ha mai visto o
sentito dire che industriali, produttori,
commercianti abbiano scioperato perché le
(c autorità costituite » hanno loro impedito di aumentare i prezzi?. Tutto procede
automaticamente, senza allarmi nell'animo dell’autorità costituita, quindi niente
scioperi, niente agitazioni, né cortei, non
manganellate, gas lacrimogeni, arresti, condanne. Tutto si aumenta legalmente, sotto lo sguardo paterno e benevolo dell’autorità costituita. Allorché si aumentano i
prezzi della vita non si vede un agente
qualsiasi domandare all'esercente il perché il tale genere è stato aumentato.
Gli agenti sembra siano in attesa solamente della reazione del popolo per intervenire, senza capire che anch’essi sono figli del popolo. Eppure polizia e carabinieri sono costituzionalmente portati alla
ricerca del « movente » in ogni fatto sottoposto al loro esame. Come va che in questi fatti chiudono i rubinetti del cervello?
Se fosse inteso come un errore, potrebbe
accadere qualche volta e quindi sarebbe
perdonabile, ma esso è sistematico, e allora come conciliare tale sistema al motto?
Inoltre il Marozzelli accenna alla « crescente tendenza alla criminalità ». Andiamo insieme alla ricerca del movente.
A parte il fatto che il fenomeno si è
ramificato in tutto il mondo, anche là dove il benessere è di casa, il movente secondo me va ricercato nel fatto che il sistema di vita che si è affermato da vari
anni con lo spingere tutti, abbienti e non,
ad acquistare anche ciò che è soverchio o
inutile. Un esempio: Una rappresentanza
della Fiat a Napoli, fece apporre un manifesto nel quale si diceva: «Universitari!
all’Università si va in « 500 », niente acconto, niente cambiali!!! » Io da pessimi
sta pensai che in ciò erano gli estremi
per il reato di istigazione a delinquere.
Infatti quanti sono coloro che hanno abboccato all’amo diventando poi insolventi e
quindi hanno commesso un reato? Si regalano milioni da tutte le parti, e si offrono in premi macchine di tutte le specie,
le lotterie non si contano e i milioni che
esse distribuiscono nemmeno, per cui tutti si sono convìnti che è facile divenire milionari e giocano, giocano e quando non
vincono rapinano, rubano, estorcono somme c poiché ormai lutti o quasi sanno leggere, attraverso le cronache si apprende
che nella tale università i professori Tizio
e Caio si sono appropriati di miliardi, che
il tale, che fino a pochi anni fa era carrettiere, ora è miliardario, che il tale pezzo
grosso dirigente di un'azienda ha intascato miliardi illecitamente, che il presidente della tal’altra azienda ha incassato oltre due miliardi di liquidazione. Tutto ciò
è uno sprone, è un incentivo e porta il rapinatore a pensare: ma era proprio necessario che questi signori studiassero tanti
anni umanistica, etica, diritto, per diventare volgari delinquenti? Ne nasce per conseguenza che può delinquere anche lui, direi
quasi esercitando un diritto, checché ne
pensi il nostro Sig. Marozzelli.
Tutti ormai sono convìnti che non valgono più i valori morali, la cultura, ma
predomina solamente « Mammona », perché attraverso questo si raggiunge una certa ipotetica felicità, ma quel che più fa
breccia, si entra nel recinto degli "intoccabili”.
Cosa si può fare? Penso che non si
possa fare proprio nulla. Iddio di certo
non ne vuole sapere di questo pazzo, pazzo mondo e quindi non ci crede più degni
della Sua attenzione. Ci diede il CRISTO
nel quale avremmo dovuto credere e rispecchiarci, ma Gesù per la maggior parte dei cittadini del mondo è morto invano.
Termino facendo una domanda al Sig.
Marozzelli : Se un giorno, nello espletamento delle sue funzioni, gli consegnassero un fascicolo intestato a Gesù di Nazaret,
Matteo, Luca, Marco, Giovanni, Paolo, ecc.
in seguito alla lettura di esso (specie in
Matt. 19: 10; Luca 6: 17, 16: 19 e segg.,
18; 23; I. Tim. 6: 17; Giac. 2: 6 e
5 : 4) in quale schedario lo collocherebbe?
Benché l’argomento sia solamente sfiorato, chiedo scusa della mia prolissità e
ringrazio per la ospitalità e chiedo scusa
anche al Sig. Maruzzelli se qualche strale
lo avesse punto.
Francesco Iervolino
Note in margine a un film discusso
I diavoli di Loudun
Un lettore, da Imperia:
Alla rassegna cinematografica di Venezia un film ha provocato discussioni e proteste. Si tratta della rappresentazione dì
un fatto realmente avvenuto e conclusosi
tragicamente. Da un libro pubblicato quaranta anni fa, tolgo le notizie storiche, scevre dagli adattamenti scenici. Il sacerdote
francese Giuseppe Turmel venne scoperto quale autore di una serie di volumi
ultra-modernisti e come tale scomunicato
e degradato. Dopo la severa condanna pubblicò per la prima volta un libro firmato
col suo autentico nome, mentre per anni
e anni si era nascosto sotto quattordici
pseudonimi. Si tratta di un volume che
passa in rivista le opinioni sul Diavolo e
le lotte della Chiesa contro la stregoneria :
La storia del Diavolo.
La Superiora delle Orsoline del Convento di Loudun, Giovanna di Belcier, figliola di un Barone di Saintonge, nel 1632 col
nome assunto in religione di Giovanna degli Angeli, accusò il curato della parrocchia di San Pietro di Loudun di averla
stregata infondendolo ben sette diavoli e
una ardente passione sessuale per lui.
Per la cronaca ci sono stati tramandati i nomi dei Diavoli. Il Capo era Asmodeo e il suo operatore Isacaaron.
Il primo esorcista fu il Padre Lattanzio
Cappuccino che riuscì ad espellere tre Diavoli dal corpo di Giovanna. Ma i demoni
si vendicarono introducendosi nel corpo
del povero Padre Lattanzio che in capo a
qualche settimana morì in preda a terribili convulsioni.
Fu sostituito dal Gesuita Surin. Questo riuscì a parlare con i demoni. Isacaaron
disse : « Il Cajio (Leviathan) è partilo, ora
il padrone sono io ». Ciononostante anche
lui finì per partire, mentre un altro demonio, Balaam, era fuggito.
Il Padre Surin fu a sua volta assalilo
dagli spiriti maligni e cedette Fincarico
al Padre Resses.
Il Padre Surin aveva confessalo che Lucifero, Belzebù!) e Leviathan formano una
trinità adorata dagli stregoni.
Rimaneva Fultimo Diavolo: Behemoth.
Finalmente il 15 ottobre 1637 il terzo esorcista, dopo che Grandier, Curalo di S. Pietro di Loudun, era perito sul rogo, riuscì
a liberare Giovanna degli Angeli da tulli
ì Diavoli.
Questa è la cronaca di un episodio della stregoneria, ma ai nostri giorni c considerata un fallo deplorevole di crisi nervosa.
L'osservazione critica oggettiva del cosmo ha portalo Galileo a far getto degli
apriorismi dogmatici e ad affermare il sistema copernicano. Lo stesso metodo criticò portalo ad indagare quel microcosmo
che è il corpo umano, ha indotto un medico a negare l’opera del maligno e ad
affermare che certi fenomeni sono causali
principalmente da suggestione e da .squilibri nervosi.
Meriterebbe maggior fama un medico
che, secondo l'Abate Turmel. ha pubblicato un libro che fece epoca nella storia
dell'emancipazione dello spìrito umano.
Giovanni Wier, nato nel Brabante nel
1515, morto in Westfalìa nel 1588, Medico del Duca di Clèves, ha pubblicato un
libro a Basilea nel 1564 sulla Storia delle
dispute e discorsi sulVillusione e imposture del Diavolo. Ripudia gli esorcismi, interminabili, estenuanti con le loro preghiere, segni di croce, benedizioni, ecc.
Naturalmente fu confutalo, tacciato di
ignorante in materia di diritto, rivoltante
nelle sue teorie, degno dei più rigorosi
castighi.
Sfuggi all'inquisizione come protestante suddito del Duca di Clèves.
Il cammino per vincere le vecchie superstizioni è stato lungo e faticoso. La lunga battaglia fu combattuta da per tutto
e fu spesso cruenta.
Anche l'Italia diede il suo contributo.
In un primo tempo gli stregoni furono
scomunicati, poi come eretici, condannati
al rogo. Fu nel 1257 per 0]>era di Alessandro IV e nel 1326 per opera del Papa
Giovanni XXII che si arrivò a questi
estremi.
In quel tempo — leggo sempre nel libro di Turmel — visse il celebre Pietro
DI Abano che insegnava a Padova medicina e si occupava anche di alchimia.
Denunciato all’Inquisizione come mago
e collaboratore del Diavolo. Pietro mori
prima della fine del processo. Senza questa morte opportuna, senza dubbio sarebbe
stalo condannato al rogo, perché il suo cadavere fu esumato e brucialo d ordine delFlnquisizìone nel 1316.
Oggi nella cittadina di Abano, divenuta un agglomerato di alcune decine di alberghi per le cure termali, nei giardini
pubblici c’è un modesto ricordo marmoreo in onore dì quel Medico che possiamo
ritenere un precursore della moderna diagnosi, e come tale perseguitato in vita e
in morte.
Alessandro Mas.sabò
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libri
Conversazioni di una casalinga
Da persona a persona
al dì là delle discriminazionni
È un libro scritto da una giovane
donna americana, madre di quattro
figli e moglie di un predicatore, Lee
Holley, la quale è persuasa che la
maggior parte dei problemi che travagliano la società attuale sia la mancanza di una comunicazione diretta
autentica da persona a persona; e che
si propone di mettere in evidenza come non sia neppure possibile — secondo lei — un reale rapporto tra noi
e Dio, se prima non vi sia stata una
profonda e piena relazione tra noi e
il nostro prossimo.
Lee Holley nel denunciare i mali che
aflliggono i rapporti umani, ma soprattutto i rapporti tra credenti, tocca molti argomenti, quali: la solitudine, il suicidio, l'amore, il sesso, l'amicizia, l'impegno sociale, il razzismo
ecc. È ovvio che in un libro di poco
più di 150 pagine non è possibile trattare tanti e così disparati, e così impegnativi argomenti senza cadere in
una certa dose di superlicialità, accorripagnata, in questo caso, come da
un indispensabile viatico, da quel sottofondo sempre sorridente, sempre ingenuamente ottimista, che abbiamo altre volte avuto occasione di segnalare
come caratteristica peculiare della popolazione americana, e che non sappiamo se desta maggiormente la nostra invidia o la nostra perplessità. I
problemi vengono affrontati, uno dopo l'altro, dall'intrepida autrice in conversazioni con le amiche durante le
ore di stiro o di bucato, mentre accudisce i figli, cucina il pranzo o fa del
giardinaggio; e sono costantemente
punteggiati da innumerevoli esempi di
quello che è accaduto, in determinata
circostanze, ai suoi amici e conoscenti, a suo marito o a lei stessa, in una
sequenza ininterrotta che può risultare alquanto fastidiosa per taluni di
noi; può darsi invece che per altri sia
efficace; ad ogni modo la lettura del
libro rioii è pesante, è facile, elementare direi, e probabilmente tante giovani madri indaffarate potranno tro
vare qui idee nuove, o per lo meno
presentate in modo pratico ed immeuiato, per le relazioni di famiglia, di
amicizia e per l'educazione della prole.
il reale valore del fioro, a parer mio,
è nell ultima parte, e precisamente nei
capitolo quat to, intitolato « al di la
delie discriminazioni », dove fautrice
pana dell'amore che Cristo ci ha insegnato, che non e un modo limitato
di fare il bene nella nostra piccola
cerema, ma cne è amore autentico,
« paurosamente allargato ed esteso a
tutti quelli che hanno bisogno della
nostra compassione e del nostro
aiuto ». Amore, dunque, oltre la classe: non il nostro gruppo autosufficlenle di benessere decenza e moralità
borgnese, ma tutti gli altri, ladri affaristi ubriaconi prostitute; amore oltre
la razza: non solo il nostro fratello
bianco, il nostro compaesano ed amico, ma l'uomo di colore, l'uomo che
abita oltre i monti e i mari, l'incivile,
l'analfabeta; amore oltre la compiacenza: non soltanto il comitato di beneficenza della nostra chiesa, di cui
siamo estremamente compiacenti e al
quale diamo doverosamente del nostro superfluo — e forse erano pietre
ciuei pezzi di pane che abbiamo ofl'erto! — ma il dono di sé, la fraternità,
l'esempio, un amore genuino ed una
genuina compassione .per il prossimo
che soffre.
« L'ortodossia del credo — scrive la
Holley — nella fede nel culto nelle
preghiere è del tutto inutile, ed è anzi
scherno se non andiamo oltre la cerchia del nostro piccolo gruppo di cristiani, oltre le barriere sociali razziali
economiche per trovare intera la vicinanza di Cristo, le miserie dei suoi
figli perduti, ovunque e chiunque essi
siano ». Da persona a persona, al di là
e oltre la cerchia.
Edina Ribet
Bobbie Lee Holley, Da persona a persona. Editrice La Lanterna, Genova
1971, L. 1.500.
PURITANI E CINESI
Jan Myrdal scrisse nel 1962 il Rapporto da un villaggio cinese, Inchiesta
in una comune agricola dello Shensi,
pubblicato in italiano da Einaudi nel
« Nuovo Politecnico », che ora ha pubblicato il seguito: Un villaggio cinese
nella rivoluzione culturale, Nuovo rapporto da Liu Ling. Il capitolo intitolato « Riunione di studio » dà da riflettere a chi conosce le tradizioni, gii
usi delle chiese evangeliche. Perciò
procedo ad ampie citazioni:
« La riunione si tiene nella grotta
{casa) vicino alla stalla... La riunione
deve iniziare alle sette. Ma piove e il
terreno è sdrucciolevole. C'è voluto
un po' prima che arrivassero tutti.
Aspettando sediamo... fumando e
chiacchierando. Man mano che arrivano i vari membri, ci si stringe. Ognuno porta le Citazioni dalle opere del
presidente Mao Tse-tung. Quando tutti
sono arrivati si alza il presidente della riunione... e dichiara che la seduta
è aperta: propone di iniziare cantam
do la canzone del rematore. Egli stesso intona il canto e tutti lo seguono.
« Il presidente propone che si cominci con la prima citazione del primo capitolo. Tutti leggono in coro...
« Il presidente propone che si legga
la seconda citazione del diciannovesimo capitolo. Tutti leggono in coro...
« Il presidente propone che si legga
la quarta citazione del diciannovesimo
capitolo. Tutti leggono in coro {nota:
e questa: volta non sospendiamo la citazione): "Essere risoluti, non temere
i sacrifìci e sormontare ogni difficoltà
per raggiungere la vittoria".
« Il presidente dice che oggi si studierà Il vecchio sciocco delle montagne del Nord (nota: che, poi risulta,
non era affatto sciocco)... e dà la parola al direttore degli studi...
« Il presidente dice che i problemi
più importanti del momento riguardano il raccolto autunnale. Apre la discussione...
« Il presidente chiede se si può chiudere la seduta. Poi propone la lettura
della quarta citazione del diciannovesimo capitolo...
« Il presidente propone che si chiuda la riunione col canto del rematore.
Lui stesso intona la canzone e tutti lo
seguono. La riunione è finita e tutti
tornano a casa. Piove ancora. Qua e là
si vede la gente farsi strada con lampadine tascabili ».
La somiglianza alle riunioni di quartiere è impressionante. Basta qualche
sostituzione: il Testamento o i Cantici in luogo delle Citazioni, « versetto » anziché « citazione », poi c'è la meditazione su una parabola. L'analogia
si ferma qui? Va oltre? Da dove viene? Che cosa implica?
Si è parlato sovente di puritanesirno della rivoluzione cinese, benché
più che i puritani vengano in mente i
levellers, i livellatpri. Forse Myrdal,
che ha scritto il libro nella sua lingua, lo svedese, ha voluto anche impressionare i suoi connazionali, probabilmente pratici di riunioni religiose di questo genere?
Gustavo Malan
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiMi:i
Borse di studio "lllliiiv Jervis
La Commissione nominata per l'assegnazione delle Borse di Studio «Willy Jervis » comunica: bandito per Tanno scolastico 1971-72 il concorso per la
assegnazione di una Borsa di Studio
di Lire 50.000 (cinquantamila) per studenti delle scuole secondarie oriundi
delle Valli Valdesi; senza distinzione
di confessione religiosa, con preferenza agli iscritti ad un Istituto Magistrale, al Collegio Valdese (Liceo Ginnasio
e Scuola Media) o alla Scuola Latina
di Pomaretto.
I candidati dovranno presentare i
seguenti documenti:
a) Pagella dclTultimo anno scolastico o documento equivalente, da cui risulti la promozione alla classe media
non inferiore ai 7 decimi, compreso
espressamente nel computo anche il
voto di condotta.
b) certificato su carta libera dell'ufficio delle imposte.
c) Dichiarazione di non godere di
altra borsa di importo superiore alle
50.000 Lire.
d) Stato di famiglia.
Domande e documenti dovranno cs
M
sere presentati alla Commissione Borse di Studio Willy Jervis presso la Presidenza del Liceo Ginnasio Valdese
(Torre Pellice) entro 30 giorni dalla
pubblicazione del presente bando.
Torre Pellice, 17 Settembre 1971
Il Presidente della
Commissione
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiim
TORRE PELLICE
Conuino Femminile Valdese
Il Convitto Femminile Valdese di
Torre Pellice (ex-Qrfanotrofio) si prepara ad un nuovo anno di attività, accogliendo bambine e ragazze dalle età
di anni 6 a 16, impegnate negli studi
(elementari, media, ginnasio, magistrali) od in un lavoro. Vi .sono ancora pochi posti liberi.
Per informazioni scrivere alla Direzione (12, Via Angrogna - 10066 Torre
Pellice ['Torino] - Tel. 91237).
5
17 settembre 1971 — N. 38
pag. 5
250 anni fa moriva Enrico Arnaud
Un pìccolo grande uomo: un credente
A. I. C. E.
Borsa di studio
Notizie da Pomaretto
(segue da pag. I)
Dotto non doveva diventarlo, ma
utile si!
UTILE PER L'ESODO
Il Sinodo Valdese del 1670 accoglie
la domanda di Enrico Arnaud che chiede una parrocchia nelle Valli; ne riceve ben due: Maniglia e Massello, con
residenza a Maniglia e 500 lire di stipendio. Come è ovvio scende poi a
valle; dopo aver diretto altre comunità nelle due valli, lo troviamo nella
metropoli, a Torre, dove sposa Margherita Bastia da cui avrà 6 figli. Ai
curiosi si può segnalare lì quella che
si chiama oggi la casa di Arnaud. Tempi diffìcili si preparano. Luigi XIV in
guaiare al sinodo che il suddetto pastore « se plàint qiie son Eglise le laisse
en arrière depuis environ trois années » (si tratta del suo stipendio!). Nel
1698, il colpo di grazia: è francese: non
è suddito del duca di Savoia (povero
colonnello! povero « bastone da comandante»!): è l'esilio.
UN PICCOLO GRANDE UOMO
Non possiamo, in questi brevi cenni,
seguire in tutta la sua attività di esule
Enrico Arnaud: la sua tragica esperienza della « inumana, solenne ricompensa » del suo principe, dei « papisti,
[che] cosi usano nei confronti dei fedeli di Gesù Cristo », ma anche la realtà che « l'impero del Demonio sarà
scosso »; il piccolo uomo il cui nome
pi oi pi_*** SCOSSO»; Il piccuK
siste nella sua vocazione purificatrice figura nella « liste des dépenses » (Are assolutistica che gli impone di crea- efiivio di Zurigo) saldate dalla carità
re una dinastia dal potere assoluto:
abbattere per sempre il potere dei
principi contestatori e degli ugonotti
negatori.
Senza pietà per gli uni e per gli altri che si sono uniti troppo spesso in
un’infausta alleanza. Tabula rasa in
Francia; e in Piemonte?
11 duca «è riservatissimo»; chi lo
conosce dice che è buono, ma il Re
Cristianissimo è reciso; minaccia:
« così potrebbe avvenire che non gU
fraterna (incluso un mantello per il
figlio!). Il piccolo uomo che diventa
grande uomo: e non nelle trattative
col Duca di Württemberg, non col principe di Darmstadt; non nei suoi quattro colloqui in Inghilterra con Guglielmo III; non nella fondazione delle colonie, ma nella sua vita di tutti i giorni,
fatta di tante piccole miserie e di tanta invincibile fede.
Com'era facile, e bello, e grande, m
Bando di concorso
È bandito per ranno scolastico 1971-72 un
concor.'O per una Borsa di Studio da L. 50.000
per sUrlenti e studentesse evangelici di Istituto Ma‘;istrale.
I candidati dovranno presentare entro il 30
settembre i seguenti documenti alla Segreteria
A.I.C.E. presso Sig.a Long Vera. Via Davico,
10064 Pinerolo :
1) pagella deirnltimo anno scolastico o
documento equipollente;
2) certificato in carta libera deirAgente
delle Imposte;
3) stato di famiglia.in carta libera;
4) dichiarazione del padre che gli altri
membri della famiglia non hanno altri redditi;
5) domanda in carta semplice firmata
dal padre o da chi ne fa le veci;
6) presentazione di un pastore o dì un insegnante evangelico.
Le offerte prò Borse di Studio si ricevono
sul conto corrente postale n. 2/40715 intestato al Maestro Dosio Levi Trento. Via Fermi 2,
10064 Pinerolo (Torino).
Luciano Balma e Nella Massel si sono sposati nel mese di Luglio: il nostro pensiero e la
nostra preghiera perché siano uniti nel Signore e nella collaborazione nella comunità dei
credenti.
Nel corso delPeslate sono stati battezzati:
Breusa Andrea dì Alfonso e Dina Revel.
Chiavazza Roberto di Luigi e di Ribet Enrica. Massel Tiziana di Osvaldo e Griot Annamaria; Peyrot Roberto di Franco e Riceli
Ivonne , Riceli Sergio di Aldo e Genre Marina; Bertalotto Luca di Italo e Grill Jolanda.
Inviamo il nostro pensiero di profonda
simpatia alle famiglie di Peyronel Valdo, deceduto in un incidente automobilistico alPetà
di soli 17 anni, di Sandro Long spentosi appena sbocciato alla vita, di Ribet Maria Luigia
proveniente dalla Francia; il servizio è stato
tenuto dal pastore Luciano Deodato che noi
ringraziamo.
Il nostro ringraziamento alla signora Tourn
Ruth e al Pastore Sergio Ribet per i loro messaggi nel tempio di Pomaretto e per interessanti notizie date da Sergio airincontro àgli
Eiciassie dopo il Sinodo.
Le riunioni alVaperto si sono tenute ancora
ai Cerisieri, al Clot ed a Gombavilla, questa
Cristianissimo è reciso, minaccia. Com'era facile, e bello, e grande, in MB • W
«così potrebbe avvenire che non gli per fi piccolo uomo af- ff X
.serbassi quei sentimenti di amicizia frontare il nemico. Ma tutti i giorni ¥l_ Vi* Vi*- •
che tili ho finora dimostrati. Confido i nrohlemi della casa,
che gli ho finora dimostrati. Confido
che il Duca vi penderà sul serio ». E
sul serio vi pensò; si prepara a scrivere al Catinai di prendere ogni disposizione utile « pour achever de la (valle)
nettoyer de ces obscénités ».
Mentre si prepara ad uscire dal suo
riserbo, i Valdesi discutono, pregano.
Enrico Arnaud è in prima linea nella
preghiera, nella discussione, nella resistenza. L’incredibile tranello di Gabriele di Savoia provoca la disunione; è il principio della fine: l’arresto
in massa, l’esilio. Scrive Catinai:
« Confido che non lascieremo questo
paese prima che questa razza di bariletti non sia del tutto distrutta ».
VIVO O MORTO
La dissacrante ideologia contestatrice ha demitizzato ideologicamente .Arnaud; eppure questo borghese, figlio
di borghesi, appartiene alla prima generazione dei Resistenti. Commette degli errori agli esordi della sua attivila
di commissario politico ■— pardon di
pastore, cappellano e stratega ■— rna
impara presto il mestiere: del congiurato, del clandestino, e, perché no, dell’intrigante. Non si adatta all’esilio:
^ X J V./ *X ....
frontare il nemico. Ma tutti i giorni
dover risolvere i problemi della casa,
del pane, della miseria, della fame, della distribuzione dei soccorsi, com era
difficile! Eppure lì il piccolo colonnello
è diventato il grande uomo: si è rivelato il credente. Ed una sola pagina vogliamo qui tradurre: quella della patata valdese (tradurre riassumendo).
Le inondazioni e le avversità atmosferiche avevano reso diffìcile la situazione economica delle colonie: era la
fame. Ed ecco arrivare il 22 aprile 17Ü1
da Wurmberg-Lucerne, Antonio Segnoret, che porta a Enrico Arnaud (il colonnello — il pastore — il diplomatiQ3__fi piccolo Führer, in italiano, du
ce) 200 patate che erano state mandate
dai suoi parenti di La Tour « di tre
specie diverse». E Arnaud, 1 uomp del
Rimpatrio le semina nel suo giardino
e in autunno ne raccoglie 2000 patatq,
e divide accuratamente fra tutte le colònie, anche se un autorevole medico le
dichiara pericolose per la salute pubblica dei buoni Germani che si vendicheranno chiamandole col piu sprezzante epiteto: «welschen Bodenfrucht»! ...
Si avvia verso il tramonto: 1 invidia
non lo risparmia; certi atteggiamenti
iiiiiiiiiimmiiiiiiiiMiniiiiiiiiniiiiiiiiiii';...::iiiiiiii:iiimiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiii!iiMiii
Entrando nel mondo misterioso della prima media
ff
l'intrigante. Non si aaaua au csinu. uyn ^ „ti dai narroc
vuol tornare nelle « sue » Valli. Gli sto- gli tengono rimproverati ^
• i ______: i„ ufficiai., nar- rhiam che all fanno 1 conti in lasca eu
rici valdesi, la storiografìa ufficiale parleranno di amor di patria; anche Emilio Comba indulgerà al suo « amor di
patria » (— patria? la « piccola patria»: le sue Valli).
Intanto si agita nella clandestinità in
Isvizzera, contatta Gianavello, non è
estraneo al grande giuoco della politic.'i internazionale; vive della carità fraterna degli Svizzeri, ma « quelle genti
Per molti raga r.i, questa vigilia scolastica prelude ù un “salto": il passaggio alle scuoli secondarie, l'entrata
in « prima media »; per i loro familiari ci è parso utile riportare, condensandolo, uno scritto di una psicologia scolastica, che abbiamo letto sull'ultimo
numero del meu.ùle francese « L'Illustré Protestant ».
Esiste veramente uno « choc »? E
per chi? Questa domanda ci sembra più che leaittima dal momento
che molti genito' i pensano (o temono)
che un cambiane ino nella vita scolastica del fanciu'.lo porti un grande
sconvolgimento.
j Non si può eficttivamente negare la
"esistenza di una vera e Jìropria «rottura », sotto diversi aspetti; per questa ragione, al momento del passaggio
dalla scuola elei leir tare alla media e
affinché ciò avvenga nel migliore dei
modi, ci permetLamb di darvi alcuni
consigli.
Entrando in pr ma Media, il bambino dovrà affrontar'; lo studio di maferie nuove che aspetta con impazìenzà e teme nello stesso tempo, ma alle
quali si abituerà con relativa facilità;
la sua nredicazione iroppo viuie,..« v. si troverà più solo no,le sue occupa
puritana: «Nous prêchons à un peuple zioni e nei suoi svagm, avra maggio^
^¡rcnutumé au libertinage et à la pille- responsabilità nell organizzare la sua
rf/TéS a PCM à Lur la religion, vita scolastica, che cs.gerà da parte
du moins la plupart». Egli morì l’otto sua una previsione a pm lungo termi
settenffire 1721 a Schönenberg, dove ne; si sentira piu isolato presenza
oggi è un museo e si sono recati in jjel- del maggior numero di adulti mcari
F.nrico rati di imnartirgli Scienza e educazio
chiani che gli fanno i conti in tasca ed
esigono un rendiconto preciso delle
collette all’estero; non tutti gradiscono
la sua predicazione troppo violenta e
--- n Ìlìn rìPUnÌP.
terna degli Svizzeri, ma « quelle genti oggi e un '^^^eo e si sono reeau ^i^ ^Impartirgli scienza e educazio
hanno pm caro di farsi sbranare n^^^^ annunzia «L’Eco de! ne, procurando in lui un senso di di
loro paese, che di campare bene .altrove ». Stringe accordi con Guglielmo Enl ico di Nassau che guarda lontano negli intrighi della 'otta politica, più lontano indubbiamente del pastore Enrico
Arnaud, ed è disposto per amore di Dio
■ id affrontare il Re Cristianissimo ed
a servirsi dei Valdesi.
La storia della Chiesa non è forse intrisa del sangue dei martiri, dei credenti e dei « politici »? E Arnaud ottiene promesse di appoggio per i vaidesi, le quali servono a tacitare le
preoccupazioni dei Cantoni svizzeri, ma
non il Duca a cui un informatore scrive che farà l’impossibile « per. vedere
se sarà possibile d’averlo vivo nelle
mani...; in difetto bisognerà appigliarsi
lillà si.-'dn della mòrte». Si tratta del
' !ìi db-:,¡Ite Arnaud »; il colpo non rie... si spera per la prossima volta,
ai -'Lio ritorno da Coira « il che sarebbe un buon colpo ».
IL RIMPATRIO
È una pagina così nota nella storia
valdese che non ci soffermererno st*.^i
essa. La parte di Arnaud è indiscutibile. Meno indiscutibile il racconto al
quale la tradizione ha aggiunto, — forse non del tutto opportunamente da
un punto di vista evangelico — l’aggettivo « glorioso » (Soli Deo gloria: a
Dio solo la gloria). Meno indiscutibile
l’attribuzione del racconto ad Arnaud
— anzi! Ormai il nostro T. G. Pons ha
autorevolmente dimostrato in modo
inequivocabile che l’attribuzione è un...,
diciamo così, equivoco mitico.
Qualcuno ha detto che è piu facile
vincere una guerra che conquistare la
pace. Per Arnaud fu dolorosamente
vero. Il duca di Savoia si preparava a
passare nell’altro campo ed i Valdesi
diventavano ottime milizie ausiliarie.
Il duca prometteva mari e monti m un
discorso « toul chrétien » e mandava
al « signor Arnaud in dono un ricco
vestimento con un bastone da coman-.
dante » (colonnello?). Arnaud ritorna
in Isvizzera, dopo esser.si « distinto »
nei combattimenti in pianura; oiganizza il rimpatrio degli esuli.
CQNQUISTARE LA PACE
Non significa vivere in pace. Pastoie
della Chiesa « de Vignes et de Roras »,
Vice Moderatore, è alle prese con la
miseria materiale e spirituale nelle
Valli. Pastori e professori non rie.scono
a far fronte alle necessità familiari.
Eletto Moderatore nel 1697, Enrico .Arnaud, pastore di S. Giovanni, deve se
leerinaagio guidati dal pastore muiLu culi lu linpai mg ì n; h; * , i
r a óuanto annunzia « L’Eco de! ne, procurando in lui un senso di di- tato le
ChIs™M» valdesi e cattolici in viaggio sorientamento Altri rambiainenti an- ugualme
v_.iui>uuc, >?, 1 „^1 Hp11ì:i Vita SCOla- Ci^rir<s1 1
di riconciliazione.
L. A. Vaimal
cora nel quadro della sua vita scolastica: le classi più numerose lo invi
LETTERA AL DIRETTORE
Liquori e croce ugonotta
Caro direttore.
A parziale conforto delle Sue fatiche
multiple, mi permetto di segnalarle il
« lancio » sul mercato liquoristico di un
nuovo prodotto, in regola con le disposizioni vigenti in materia : contenuto di alcool, di zucchero, ecc. ecc. Risonante la
risonanza valdese dell etichetta Genepi
des Vallées Vaudoises.
Nulla da eccepire in merito alla formula. Oggi che le Valli Valdesi (cosi dette)
hanno abdicato a tutti i loro privilegi (cioè
a tutti i loro doveri) per cullarsi ecumenicamente nel sonno di una pace confessionale. nella quale ognuno reciti il mea
culpa sugli errori del passato per non affrontare il dialogo aperto, ma fermo, sull'impegno odierno, alla luce della Scrittura,
__ sola Scriptura —, oggi, dico, è logico
e naturale che questa annotazione pseudogeografica e senza più alcun contenuto
evangelico (o evangelistico : i due aggettivi
sono complementari o sinonimi f): oggi,
ripeto, è perfettamente logico e naturale
che la qualifica tonificante « Vallces Vaudoises » serva a propagandare un certo tipo di genepi. E tutti .saranno contenti i
cultori delle sacre patrie battaglie e me
morie! .
Contenti, perché, sia pure vagamente la
dicitura evoca garbatamente e dolciastramente e... pertinentemente la nota leggenda del genepi che sull'Albergian. nel 1400,
.sostilui la manna per 1 Israele delle Alpi
(la pianta. — ovviamente — non ancora
il liquore).
Conienti, perché, sia pure soltanto su
un'etichetla. il france.se sopravvive: e poi
una dicitura francese corretta « fa fino »
nelle Valli Valdesi dove « barbelé » nelle
intlìcazioni stradali si può scrivere, a piacimento. « barhelet » o « barbelais ».
Allora, beviamo tutti il genepi Valdese.''
Ecco, a dire il vero, avrei una piccola
riserva da avanzare; la croce ugonotta.
Al collo della bottiglia, preziosamente
avvolta in un involucro di cellophane, .sta
una croce ugonotta, con la sua catenella.
La colomba sta per prendere il volo sulla
didascalia: génépì des Vallées Vaudoises.
La croce ugonotta ben nota a tutti quei
buoni valdesi, credenti o no, ma proprietari di un’automobile, sulla quale hanno
debitamente appiccicato la croce stessa.
Debilarnente — non sappiamo se devotamente — : cioè conformemente alFuso comune dì questa nostra Italia laicisticamente dissacrata, miscredente ma rispettosa
della superstizione; che si fa beffe del miracolo ma non disprezza il Santo protettore.
Sarei veramente curioso di sapere perché questa croce, onusta di sacre memorie, debba esser ridotta alla funzione di
aggeggio ornamentale.
Qualcuno parlerà di « testimonianza »:
e di testimonianza è lecito parlare, perché
questa croce, che è in sostanza quella greca (riscoperta dai Catari) con la colomba,
simbolo dello Spirilo Divino, annunzia la
morte e la crocifissione, la risurrezione e
la Pentecoste: la fedeltà di Dio e 1 infedeltà degli uomini. È legata per esempio, come croce catara, al rogo di Montségur, nel
marzo 1244. « I Catari furono invitati a
convertirsi; avendo essi rifiutato di abiurare. il rogo fu preparalo senza processo o
giudizio... Furono rinchiusi entra un recinto e ì)ruciati vivi ».
È legata a tutta la sanguinosa stona
ugonotta delle guerre di religioni, alle persecuzioni. a cui solo il dono dello Spirito
Santo, il Consolatore, «la colomba della
croce ugonotta » dà un senso.
Oggi una seducente iniziativa industriale ci offre una colomba stilizzata, una colomba di similoro che fregia il collo di
una bottiglia di genepi, in attesa di ornare il .collo di (|ualche più o tneno leggim
dra signora, o di un vissuto giovanotto. E
chissà che non sia destinata a diventare un
comiilemento della cerimonia battesimale,
sorella della fatidica romana medaglietta.
Scusi, caro amico e direttore, questo rfogo di un vecchio che trova che stiamo superando tutti i limiti della decenza e t
Imon gusto, per tacere d altro.
L. .A. Vaimal
teranno a tutta una serie di scoperte,
la distanza casa-scuola potrà talvolta
essere maggiore e per alcuni si tratterà forse di vivere in collegio; tutto
ciò rischia di rendere i problemi di
adattamento ancora più diffìcili.
Contemporaneamente un buon numero di genitori stanno per scoprire
attraverso i figli un insegnamento che
essi stessi non hanno ricevuto e che
li lascia perplessi nel timore di essere « sorpassati ». Per altri invece è il
rimpianto, confessato o meno, nel vedere i loro « piccoli » lasciare il mondo protetto dell’infanzia per il rnare
aperto dell’adolescenza con i suoi rischi e le sue tempeste. Per altri ancora è l’inquietudine nascosta al pensiero della separazione dal bambino che
entra in collegio.
Ma è veramente il caso di àllarmarsi e il trauma è del tutto inevitabile?
Durante tutta la vita l’uomo è costretto a riadattarsi con scosse inevitabili,
ma è a questo prezzo che egli arriva
a dare un « senso » alla propria esistenza. Altrettanto si può dire per i
cambiamenti che sopravvengono durante la vita scolastica del bambino;
i cambiamenti di classe, di professori, di compagni sono spesso proficui,
sempre che non si verifichino a ritmo
accelerato.
All’inizio, dunque, della scuola secondaria occorre prevedere un determinato comportamento per poter essere di aiuto ai nostri ragazzi e per liberare noi stessi da una ansietà che
rischia di essere traumatizzante. Anche se i genitori non hanno frequentato le scuole secondarie, possono
ugualmente aiutare i loro figli nelTinserirsi in questa nuova fase della loro vita, acquistando maggiore iniziativa e autonomia, scopo di qualsiasi
educazione.
La cosa più importante è che :1
bambino senta nei genitori fiducia e
comprensione.
Come dunque agire in modo concreto?
Non certo facendo i suoi compiti o
rispiegandogli le lezioni, bensì organizzando materialmente le sue condizioni di lavoro, riservandogli un angolino tranquillo per studiare, procurandogli penne, matite e quaderni di
buona qualità, facendo in modo che il
suo sonno sia sufficiente (9 o 10 ore
sono ancora spesso necessarie per
quell’età), autorizzandolo a « guardare la televisione » fino a tardi solo in
casi eccezionali e facendo in modo che
un pomeriggio alla settimana oltre alia domenica sia di totale riposo.
Sarà anche opportuno un esame
quotidiano del diario, il controllo dell’esecuzione dei compiti per la data
assegnata, suggerimenti per compilare
un orario di lavoro e rispettarlo, ecc.
Insomma, ancora più di prima dovremo sapere « ascoltare » i nostri figlici racconteranno così le loro scoperte, le loro esperienze, le loro gioie e i
loro dispiaceri e ci si potrà allora accorgere in tempo di eventuali difficoltà e porvi rimedio.
Parecchi sono i mezzi a disposizione dei genitori che intendono veramente aiutare i propri figli: il diario
sul quale possono essere scritte liberamente le osservazioni di ambo le
parti; i contatti con i professori che,
unitamente a uno scambio d’informazioni, permettono spesso di trovare soluzioni a difficoltà anche momentanee;
gl’incontri organizzati scuola-famiglia
di cui i genitori devono interessarsi e
nei quali possono far sentire le loro
opinioni, poiché dipenderà dall andamento generale della scuola un adeguato adattamento dei loro ragazzi.
Se tutto ciò avverrà, non si parlerà
più di « choc », ma il passaggio alla
scuola media sarà soltanto una gioia.
I ragazzi potranno crescere liberamente e, nelle varie fasi della vita scolastica che essi alTronteranno senza timore, la loro personalità si svilupperà
senza scosse, la prima media non essendo altro che una tappa sulla strada che li conduce all’età adulta.
Una psicoioga scolastica
ultima ben frequentata e seguita tla discussione.
Il culportaggio effettuato davanti al tempio. al XV agosto, nelle chie.se di Praly, Pramollo e San Germano ha superato le 200.000
lire. Il margine di percentuale è stato devoluto alla Scuola Materna; ringraziamo i collaboratori particolarmente l'anziano Marchetti
Luigi, e Silvana per l'impegno assunto per
l'estate.
Due comitive guidate rispettivamente dal
Pastore Grefe e dal dr. Heleine della zona dell'Assia sono stati ospiti del Convitto; la comunità ha avuto incontri domenicali e su settimana con questi gruppi nella ricerca delle comuni esperienze della fede. Ringraziamo il
gruppo del Clot Boulard per la simpatica accoglienza data al gruppo del dr. Heleine nonché le guide e quanti hanno collaborato per
la visita alle valli. Ringraziamo il Pastore
Grefe e il signor Heleine per il loro dono
fraterno.
Domenica 19 il gruppo del Gustav Adolf
"Werk di Berlino sarà ospite di Pomaretto
per un'agape fraterna. Memori della loro mano lesa per la cappella di Perosa, siamo lieti di
accoglierli per il loro sempre vivo interesse
per le nostre opere.
I catecumeni sono convocati per domenica 26 al culto per, poter accordarsi sugli orari dei corsi.
Un membro del Sinodo ha prospettato la
eventualità che alcuni Pastori lascino Tattività per darsi ad un lavoro che consenta di
non pesare più sulle finanze della Chiesa :
questo vuol dire che la situazione è di una
gravità notevole: sapranno i membri di chiesa comprendere che l'ora dell'impegno e del
servizio è venuta e che l'offerta non è che
un segno del nostro amore perché l'Evangelo sia predicato'? Oppure l'Evangelo non ha
più quel valore per noi?
Nel frattempo aspettiamo la risposta a quest) appello negli immediati versamenti per la
Chie.sa.
Condotta da studenti
dell'Università di Bochum
Inchiesta
sulle Valli Valdesi
Una trentina di studenti, con il loro professore ed alcuni assistenti, delPIstitiito Geografico deirUniversità di Bochum. nel bacino della Ruhr, stanno conducendo una inchiesta sulle Valli Valdesi.
L’università di Bochum è certamente la
più moderna ed attrezzata Università d’Europa e viene da più parti proposta come un
possibile modello per la ristrutturazione degli
studi universitari. Tra le altre cose si può
dire che essa è dotata di un modernissimo
elaboratore elettronico di cui gli studenti si
servono abitualmente per i loro studi. Anche
il questionario che viene distribuito in questi giorni a Torre Pellice e Bobbio Pellice
verrà esaminato mediante questo elaboratore
e si avranno quindi in un tempo relativamente breve dei dati statistici interessanti su questi due comuni, in attesa che la indagine veng,i condotta anche negli altri comuni delle
Valli Valdesi.
Ci è stato assicurato che viene garantita
la segretezza assoluta sulle risposte che daranno le singole persone : i questionari verranno
raccolti tutti insieme in alcune urne nei giorni 18. 19 e 20 settembre presso il Collegio
Valdese di Torre Pellice, dalle ore 9 del
rhattino fino alle ore 22 senza interruzione.
Tutti coloro che lo possono, sono pregati vivamente di recapitare il loro questionario in
tali giorni, dove vi sarà anche la possibilità
di ottenere aiuto e chiarimento se qualche domanda fosse risultata di difficile comprensione. I questionari di coloro che non avessero
potuto recapitarli in tali giorni, verranno raccolti a domicilio nei giorni successivi dagli
stessi studenti dell’Università di Bochum.
......................................
Per la pensilina coperta
dell’Asilo per anziani
di San Germano Chisone
.41 Signor Manfredini Arturo, ospite delVIstituto e promotore della raccolta di fondi a
nome degli assistiti, sono pervenute le seguenti offerte:
L. 20.000: Quattrini Elina. Perrero; Ghigo
Ada e Alberto, Perrero.
L. 15.000; Griot Famiglia. S. Germano, in
memoria i figli dello scomparso.
L. 10.000; Bouchard Enrico e Irma. S. Germano. in memoria degli zii; Long Luigia e
Eli, Pinerolo: Grill Elisa. Sanremo: Crepaldi
Federico. S. Germano: Zecchin Nelly. Venezia; Bouchard Gustavo. Prarostino.
L. 5.000 : Jourdan famiglia. Torre Pellice.
in memoria Jourdan Augusto figlia e genero;
Beux Armando, S. Germano; Genre Enrichetta. Frali, in memoria marito e figlio; Imng
Oreste. Pramollo: A. E. (A.E.). Torino; Costabel Enrico famiglia. S. Germano, in memoria Bertalol Matilde ved. Jahier; Bounous
Ugo e famiglia. S. Germano in memoria Pcyronel Guido; Mariotli famiglia, Torino, in
memoria Peyronel Guido: Ghignoni Susanna.
Alessandria; Roslan Alina. Frali; falla Elisa
e famiglia. Luserua S. Giovanni in memoria
Beux Susanna; Ribet Jolanda. Villar Pcro.sa.
in memoria figlio Filippo: Ciesch Dino. Villar
Pellice; Richard Elisa. Torino; Ispodamia
Dirce. Venezia: .Manfredini Arturo. S. Germano (secondo ver.samenlo); Durami. S. Germano. in meitioria sorella Durami: Berlinal
Em. e Margh.. Verona: Bleynal Letizia ved.
Giacone. Pomaretto.
L. 2.000: Ionio Clelia. Milano.
!.. 1.000: Corsani E. Mario. Torre Pellice;
Riconoscente nel Signore. Torino: Miclielin
Salomon Susanna. S. Germano.
Totale elenco offerte L. 815.000.
Totale precedent. pubblicato L. 1.655.600.
Totale complessivo a lutto il 2 maggio
L. 1.870.600.
6
oag. 6
N. 38 — 17 settembi'e 1971
I NOSTRI GIORNI
UOMINI, FATTI, SITUAZIONI
La Chiesa nella strada e la strada nella Chiesa
Nikita Krusciov
Nato contadino è morto da pensionato,. all’età di 77 anni, in modo tutt’affatto diverso da come è vissuto, e
cioè serenamente, « in punta di piedi »
come si suol dire. Fra queste sue due
condizioni, egli ha lasciato nel mondo
nel periodo del suo potere che va dal
1953 al 1964 un segno non facilmente
cancellabile.
La sua rapida ascesa politica iniziò
sotto Stalin e fu certamente la sua conoscenza di quest’uomo e dei suoi
misfatti che lo portò al famoso « rapporto segreto » in occasione del 20«
congresso del partito nel 1956.
Si può dire che la sua nuova e « rivoluzionaria » politica interna ed estera si sia basata su tre punti essenziali:
L’attuazione della teoria della coesistenza pacifica fra nazioni anche a diverso regime politico; l’affermazione
che i vari paesi socialisti possono attuare forme diverse di socialismo; la
realizzazione di una certa democrazia
all’interno mediante la sua spietata denuncia dei crimini stalinisti, coll’annullamento dell’onnipotenza della politica segreta e con una relativa liberalizzazione delle arti e delle lettere.
Allo stesso tempo Krusciov è stato
l’uomo • dalle grandi contraddizioni,
dovute peraltro non tanto alla sua personalità, aperta ed estroversa, quanto
alle pur sempre ferree leggi del sistema sovietico.
Vediamo brevemente le grandi tappe della sua politica. Nel maggio 1955
si incontra col leader jugoslavo Tito
sancendo così la possibilità delle diverse vie al socialismo, dimenticando
la precedente scomunica. Però, quando
scoppierà la rivolta ungherese, il suo
intervento sarà spietato e sanguinoso
Sotto di lui è avvenuto il lancio del
primo satellite artificiale e del primo
uomo nello spazio, mentre nel contempo la gente faceva la coda davanti ai
negozi alimentari.
Ha favorito la pubblicazione del primo libro dello scrittore Solgenitzin ma
nello stesso tempo ha interdetto il
premio Nobel a Pasternak
Ha promosso l’avvicinamento cogli
Stati Uniti durante rincontro del 1959
con Eisenhower ma nel 1960, anche a
seguito del noto incidente dell’aereo
spia americano U 2, sarà aspramente
polemico, alle Nazioni Unite, con tutto
il mondo occidentale.
Nel 1961 si incontra a Vienna con
Kennedy, ma nel contempo verrà innalzato il muro di Berlino.
E’ pure durante il suo governo che
i contatti colla Cina si deteriorarono,
per giungere alle tensioni odierne. Secondo Mao, sia la destalinizzazione
che la coesistenza erano ritenute premature. In effetti la Cina temeva che
l’avvicinamento russo-americano potesse avvenire a sue spese.
Nel settembre 1964 Krusciov va in
vacanza in Crimea; al suo rientro trova il presidium schierato contro di lui
ed è costretto alle dimissoni. Motivazione semiufficiale (quella ufficiale è
Dna conferenza mondiale
sol disarmo
richiesta dall’CRSS
L’Unione sovietica ha chiesto la convocazione di una Conferenza mondiale sul disarmo, sotto gli auspici delle
Nazioni Unite, ma alla quale partecipino anche ì Paesi che non fanno parte del consesso internazionale. Appare
chiaro che la richiesta di partecipazione di tutti i paesi nel mondo si riferisce particolarmente alla Cina popolare ed alle due Germanie, che, come
noto, non fanno per il momento parte
deirO.N.U. ..
A questo fine il governo di Mosca,
in una lettera indirizzata alle Nazioni
Unite ha chiesto che la nuova sezione,
che si inizierà il 21 settembre, iscriva
nell'agenda dei lavori una questione
dal titolo : « Conferenza mondiale del
disarmo ».
L'attuale proposta sovietica — che
fa seguito al discorso pronunciato da
Breznev in occasione del XXIV congresso del partito comunista sovietico,
in cui egli dichiarava ’ che l'Unione
sovietica era favorevole a una conferenza mondiale per discutere n le questioni relative al disarmo » — non riguarda solo Parmamento nucleare, ma
anche quello convenzionale.
gide ideologie preferiva il buon senso
e sentiva il peso della responsabilità
della vita di milioni di uomini) diede
l’ordine alle sue navi di invertire la
rotta. E’ questo un coraggio - per fare
un solo paragone - che è mancato ai
governanti americani relativamente
al ritiro delle loro truppe ed armi dal
Vietnam.
Il caso Pinelli
I giornali hanno annunciato, alla fine di agosto, che i commissari Allegra
e Calabresi, dell’ufficio politico della
questura milanese, sono stati ufficialmente « indiziati di reato » in relazione al caso Pinelli. Il nuovo giudice
istruttore, a seguito della denuncia
presentata lo scorso giugno dalla vedova dell’anarchico, ha inviato gli avvisi
di reato ai due funzionari, contestando al primo il fermo illegale e al secondo il reato di omicidio colposo di
Giuseppe Pinelli.
Questo fatto segue ad un notevole
movimento di forze democratiche e
popolari che si sono vivamente battute allo scopo che venga fatta piena
luce sul tragico fatto.
E’ pur vero che la vedova Pinelli
denunciò tutti i presenti al volo mortale del marito per omicidio volontario, oltre che per abuso di autorità e
di ufficio. Da parte sua, il magistrato
inquirente ha preferito ripiegare con
cautela su un’ipotesi che però potrebbe in seguito cedere nuovamente il posto all’omicidio volontario, a seconda
delle risultanze dell’inchiesta.
Prima ed importante conseguenza di
questa nuova istruttoria è che il corpo
di Pinelli verrà riesumato e saranno
eseguiti nuovi accertamenti sulla causa della sua morte. Si tratterà anzi
di una necroscopia coi periti di parte
e coi legali dei familiari, e quindi non
una cosa frettolosa e semiclandestina,
come quella precedente. Per non parlare poi dello scandalo Botti-Lener in
occasione del processo Calabresi-Baldelli col quale venne ricusato il tribunale che stava giudicando la causa e
col quale venne intanto evitata l’esumazione del corpo.
Vorremmo qui sottolineare un incredibile intervento del segretario del
gruppo democristiano della Camera,
Speranza, il quale, in una lettera al
capogruppo Andreotti scrive che « si
tratta di un grave colpo sia al prestigio e sia alla necessaria libertà di movimento delle forze dell’ordine... » Si
tratta di un intervento non solo inopportuno, ma inaccettabile, in quanto
rappresenta un chiaro tentativo di
pressione politica sulla magistratura.
Senza poi tener conto che se lo scopo
di un processo è quello di far luce su
dei fatti oscuri, di andare alla ricerca
della verità, tanto più esso non solo
deve essere accettato, ma sollecitato
da chi desidera veder chiaro. Ma la
cosa che più indispone nella lettera
dell’on. Speranza è il fatto che egli
stesso dice « che potrebbe trattarsi di
un reale grave reato compiuto dai funzionari, ma potrebbe anche essere un
abbaglio » (La Stampa del 31.8. u.s.)
In sostanza, secondo l’aberrante ragionamento dell’onorevole, solo chi è
sicuramente colpevole deve essere processato: egli non si avvede (?) di calpestare in tal modo uno dei principi
base della democrazia e cioè che fino
al verdetto finale l’imputato non è considerato colpevole.
Ci auguriamo che questa nuova
istruttoria possa costituire il primo
passo verso la completa verità su un
fatto che presenta troppe ombre, troppe contraddizioni e che se dei funzionari di polizia (che fino a prova contraria sono al servizio dei cittadini e
non hanno particolari « prestigi » da
difendere) hanno sbagliato, paghino allo stesso modo di qualsiasi altra comune persona che non sia di sopra di
ogni sospetto.
Roberto Peyrot
Echi della settimana
a cura di Tullio Viola
data dai soliti « motivi di salute ») e
la mancata realizzazione degli obiettivi agricolo-cconomici di politica interna.
Abbiamo voluto parlare per ultimo
della Crisi di Cuba dell’ottobre 1962:
tutti ricorderanno i momenti di estrema tensione e di pericolo a causa dei
missili sovietici viaggianti per essere
installati a Cuba. E’ stato proprio m
questa circostanza che Krusciov, abbandonando qualsiasi atteggiamento
di malinteso « prestigio ». con un coraggio che lo consegna alla storia come un grande uomo politico (lui che
era rimasto un contadino e che alle ri
Direttore responsabile: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
N. 175 - 8/7/1960
fip^^ubalpina s.p.a. - Torre Pellice ^ Torino)
QUANDO NON CI SI CREDE PIU ...
Con vari articoli riportati nelle
settimane precedenti, abbiamo cercato di avviare un discorso approfondito sulla guerra del Vietnam (v. in particolare i due ultimi articoli: «Il crollo dell’idolo » sul n. 36 de « L’Eco-Luce », 3.9.’71, e «Guerra del Vietnam e
droga » sul n. 37 del 10.9). Ma (ci si
potrebbe chiedere) a che punto è, in
realtà e al dilà di certi episodi mostruosi (per es. di quello, da noi segnalato, che la compagnia « Air America » diffonde, o ha diffuso la droga,
evidentemente a scopo di lucro, fra
gli stessi soldati americani), il morale dell’esercito USA? A tale domanda
rispondono le seguenti notizie.
« Un segno più significativo e drammatico della ribellione che cova nell'esercito, è l’alto numero di AWOL
( = assenza ingiustificata dal reparto)
e di diserzioni: la media annuale è di
250.000 uomini, Vequivalente di 10 divisioni da combattimento. Nella miriade di “comuni” spontanee che crescono ovunque in America, vivono clandestinamente migliaia di soldati fuggiti, ragazzi che hanno eseguito una
rottura completa con una società imperniata sulla guerra. E un segno altrettanto evidente del sempre più declinante controllo dell’esercito sulla
sua “manodopera” è dato dalle condanne ridicolmente lievi contro gli uomini che ritornano dall’AWOL. Le carceri militari americane straripano letteralmente di prigionieri, soprattutto
fieri e di altre minoranze (nelle prigioni militari ci sono oggi circa 20.000
uomini), e anche per questo la massa
degli AWOL riceve quasi sempre punizioni simboliche.
Un altro sintomo fondamentale di
malcontento nelle forze armate è la
radicalizzazione dei soldati neri. Come
nella vita civile, anche nell’esercito i
neri si rendono ogni giorno più conto
del carattere razzista della società
americana e si uniscono per lottare,
sulla base della loro comune coscienza nera. Nell’estate 1970, a Heidelberg,
circa 500 .soldati neri e centinaia di altri soldati simpatizzanti si .sono riuniti per chiedere la fine della guerra c
del razzismo. Il numero sempre crescente di “incidenti razziali" nelle forze armate è dovuto non a una recrudescenza di pregiudizio razziale tra i
soldati, ma alla crescita impressionante della solidarietà militante tra i
soldati neri e allo scontro diretto tra
questa nuova forza e la casta degli ufficiali bianchi sudisti che controllano
l’esercito.
Ma la prova forse più importante
del cambiamento in atto nelle forze
armate è fornita dal numero sempre
più allo di soldati nel Vietnam che rifiutano d'impegnarsi in combattimenti. Il fenomeno non ha certo ancora
raggiunto le proporzioni di un ammutinamento di massa, ma la tendenza
tra i soldati al fronte è, sempre più,
quella di rifiutare l’impegno diretto in
missioni pericolose. Inoltre le , “frammentazioni" (= attacchi e attentati
con bombe a mano a frammentazione,
contro ufficiali e sottufficiali) e altri
attacchi contro ufficiali e sottufficiali
troppo zelanti nel Vietnam, fanno ormai notizia sui grandi quotidiani e
sulle reti televisive. Finora l’esercito
ha evitato di dare punizioni “esemplari” agli autori di questi attentati, probabilmente per evitare che l’esempio
opposto d'iaghi. Questi fatti sono uno
choc che Washington non può ignorare. È un fattore decisivo nella lotta
per costringere i managers della guerra, annidati nel Pentagono, a ritirare
le truppe e metter fine alla guerra. È
l’indicazione più lampante del cambiamento fondamentale di atteggiamento
in atto tra i soldati americani. (...)
Occorre ora passare alla manifestazione più importante della resistenza
contro la guerra, a livello spontaneo
e non organizzato. A partire dal_ 1968,
in pressoché ogni grande base militare
USA nel mondo, i soldati hamo formato gruppi di lotta e corninciato a
pubblicare giornali. Il movimento di
lotta dei soldati ha raeg'unto centinaia di migliaia di uomini ed ha contribuito fortemente a creare l’atrnosfera 'che spinge i soldati ad atti di rifiuto e di rivolta contro la guerra. (...)
In poco più di due anni il movirnento
si è sviluvpato con una velocità incredibile. All’inizio del ’70, gruppi di soldati si erano già formati spontaneamente in quasi tutte le basi negli USA.
Cerano già una settantina di giornali
e una ventina di “coffeehouses” (luoghi d’incontro e d’organizzazione dei
soldati presso le basi militari). Numerosi gruppi s’erano anche affermati all’estero, soprattutto in Germania. Migliaia di soldati firmavano documenti
contro la guerra. (...) Tutte le maggiori dimostrazioni contro la guerra avevano in testa contingenti di soldati.
All’inizio del ’68 la resistenza dei soldati era limitata ad atti individuali;
nel 1970 migliaia di uomini, in pressoché ogni base americana, parlavano
apertamente e si organizzavano ».
Queste sono le conseguenze di una
guerra nella quale coloro che combattono non credono più.
(Da un articolo del mensile «Liberation » di New York, riportato sulle
« Note redazionali » del « Collettivo
CR » di Torino, Via Plana 11, del 31
maggio 1971).
VERSO LA normalizzazione
DELLA GERMANIA?
Qual’è la posizione della RDA
(= Repubblica democratica tedesca,
cioè Germania Est) nel recente accordo tedesco-sovietico su Berlino?
« L’accordo è certo, nonostante il
mantenimento del muro, un passo nella direzione del .superamento delle
conseguenze della divisione dell’Europa e della Germania. Ma ci vorrà ben
altro per cancellare la divisione fra le
due Germanie, anzi (più semplicemente) per umanizzare i loro rapporti. Infatti il signor Ilonecker ci tiene, ancor più del suo predecessore Ulbricht,
ad impedire ogni “compenetrazione”
fra i due Stati, anzi ogni contatto che
possa produrre delle reaz.ioni pericolose nelVophnone pubblica della Ger
(conlimia a p'ag. 2)
(segue da pag. 1)
di Dio che rifulge nel volto di Cristo »
(2 Cor. 4: 6).
Per lo Spirito l’uomo è rigenerato e
diventa una creatura ubbidiente, figliolo perdonato, capace di portare dei
frutti, di far conoscere all'uomo perduto la Parola che è la spada dello
Spirito essenziale per la conversione
del mondo.
Perciò la diffusione della Parola è
parte essenziale della testimonanza del
credente.
LA CQMUNITA’ LQCALE
Nella strategia evangelica la comunità ha un ruolo essenziale: l'amore
scoperto dai non credenti nelle nostre
chiese è una potenza miracolosa: « da
questo amore conosceranno che siete
miei discepoli, se avete amore gli uni
per gli altri». (Giov. 13: 35) E, miracolo dei miracoli, « Iddio dimora in noi,
se abbiamo amore gli uni per gli altri » (I Giov. 4: 12).
L’amore crea l’ospitalità per chi è
solo, cerca di capire i giovani-, l’amore
della comunità si estende per i compagni di lavoro, per ogni creatura che si
incrocia purché Cristo sia comunicato.
Nella comunità gli Atti (8-1) i discepoli non erano protagonisti dell’evangelizzazione ma la comunità dispersa
dalla persecuzione. Guai alla comunità
locale che continua a far perno sul pastorato e non ricerca invece i doni che
Dio le ha affidato « per l’edificazione
comune ». Se la comunità è legata alla
Parola ascoltata e meditata nel clima
della preghiera essa sarà coraggiosa
nell’opera di testimonianza per far conoscere Cristo e Cristo soltanto.
RIFLESSIONI SUL CONGRESSO
1) Il congresso di Amsterdam ci ha
consentito innanzitutto l’incontro:
fratelli di diaspore evangeliche di Grecia, Iugoslavia, Portogallo, Spagna,
Austria appartenenti a comunità di
Fratelli, Pentecostali, Battisti ecc., ci
hanno raccontato le loro esperienze,
hanno espresso laa loro gioia nell’essere testimoni di Cristo in un contesto
non sempre facile. Inoltre, rincontro
ci ha pure consentito di scoprire
gruppi, comunità della diaspora italiana a mezzo dei delegati presenti coi
quali abbiamo stabilito un legame
profondo con reciproco arricchimento
di esperienze. La diversità di lavoro e
di visione evangelica non hanno ostacolato il clima di famiglia che ci ha
unito in quei giorni.
2) Il clima di canto e preghiera in
cui si è svolto il congresso ha « ossigenato » l’ambiente, consentendoci
una comunione spirituale intensa ed
una ricerca della potenza dello Spirito per la direzione del Congresso. La
partecipazione di cantanti credenti e
di cori delle varie nazioni è stata molto apprezzata dai congressisti.
3) La testimonianza esplicita, così
rara nelle nostre comunità è stata
chiaramente percepita sia per le testimonianze preziose date da alcuni
intervenuti, sia- per la linea di lavoro
di credenti che dovunoue non si vergognano di parlare di Cristo quale personale Salvatore. In apertura
di congresso il dr. Billy Graham ha dato il suo messaggio davanti al foltissimo pubblico dei delegati con un appello alla decisione per Cristo, nella linea indicata da Uno dei punti del
congresso: il credente è personalmente responsabile nella missione per la
evangelizzazione.
4) in riferimento al tema delle « implicazioni sociali dell’Evangelo » il documento dello spagnolo Gran ha sufficientemente chiarito la portata del
messaggio che coinvolge la responsalità verso tutto l’uomo senza divisioni greche: anima-corpo o sacro e profano.
Purtroppo il tempo concesso alle delegazioni per riflettere e riferire sulle
relazioni è stato breve, non consentendo una sufficiente ricerca di
chiarificazione e di reciproco arricchimento in riferimento ai temi trattati.
Ritengo che questa ricerca dev’essere
continuata perché la nostra testimonianza non scivoli in un pietismo superficiale ancorché entusiasta o in un
umanitarismo deprecabile e dannoso
che annulla l’autorità e la potenza del
messaggio di Cristo. Le chiusure dogmatiche nell’uno come nell’altro senso
non giovano mentre la ricerca comune sotto la guida dello Spirito sono
una ricca promessa per l’azione evangelistica in Italia.
Più di 1300 delegati d’Europa si sono riuniti al palazzo dei congressi di
Amsterdam; responsabili maggiori per
l’organizzazione, perfettamente riuscita, erano il Pastore Gilbert W. Kirby
che ho conosciuto alcuni anni fa in un
giro nelle chiese inglesi, il signor Peter Schneider e il dr. Victor Nelson.
Le relazioni sono state presentate dai
seguenti oratori: dal dr. Billv Graham,
dal norvegese Wisloff, dal Pastore inglese Stott, cappellano della regina,
dal finlandese Kortekangas, dagli
olandesi Rookmaacker e Capelleveen,
dai francesi Guillot e Blocher, dal tedesco Bergmann, dallo spagnolo Gran
e dal Pastore Gilbert Kirby. L’Italia aveva una delegazione di settanta
per.sone: cospicua la delegazione dei
Fratelli seguita a distanza dalle A.?scmblee di Dio, Pentecostali, Apostolici, Esercito della Salvezza, Chiesa del
Nazareno, Mennoniti, Chiese di Cristo
e, fanalini di coda, i Valdesi e Battisti
mentre erano assenti i M.todisti. La
delegazione era guidata dal Pastore
Elio Milazzo della chiesa mennonita
cui va il nostro ringraziamento per la
organizzazione del viaggo della rappresentanza italiana ed un grazie a
quei credenti che hanno consentito la
presenza così numerosa dell’Italia. La
delegazione Valdese era composta dal
dr. Alberto Ribet, da Davide Abate e
dal sottoscritto.
Negli incontri finali la delegazione
italiana ha prospettato l’idea di una
maggiore collaborazione soprattutto
per l’evangelizzazione; gli uni hanno
prospettato la creazione d’una alleanza evangelica italiana, altri l’hanno
ritenuta prematura; altri ancora auspicavano una collaborazione con le
chiese federate in un reciproco fruttuoso confronto alla luce della Parola di Dio e nel completamento dei doni. Ci auguriamo che il gruppo scelto
per una ricerca di unità nell’arco dell’evangelismo non federato possa, nello spirito del Congresso, contribuire
ad un’azione evangelica di sempre
maggiore respiro e coi doni di tutti i
credenti. D’altro canto certe linee, come quella ecumenica dei « Federati »
vanno riviste per non aggravare la
confusione della base e facilitare il dialogo con la grossa frangia delle altre
comunità evangeliche italiane.
CURIOSANDO NELLA CITTA’
DI AMSTERDAM
Amsterdam vuol dire: diga del fiume Amstel. Dall’alto dell’aereo si nota
il bellissimo ricamo di giardini, parchi, canali: il verde è dovunque, nonostante la maggior densità di popolazione d’Europa. Piccolo villaggio di pescatori nel XII secolo, la città è diventata nel corso dei secoli un centro
commerciale notevole, collegata con
Firenze e Venezia come l’attestano le
splendide costruzioni dei mercanti italiani; parzialmente costruita su palafitte, rassomiglia a Venezia, donde lo
appellativo: Venezia del Nord.
Oltre ai musei e palazzi storici si visita con particolare interesse la casa
ormai celebre di Anna Frank. Vi si entra con una certa emozione, riandando allo scritto della giovane martire
del Nazismo: i cimeli rimasti, la sua
stanzetta e soprattutto le fotografiedocumentario offrono al visitatore la
lugubre parabola del Nazismo che culmina nei campi di sterminio ove si
chiude resistenza dell’autrice del « Diario ». Tra i documenti ve n’è uno che
ci lascia sgomenti: la ricevuta sbiadita dei 37,50 fiorini consegnati dalla polizia segreta alla spia che vendette la
famiglia Frank.
CON GLI HIPPIES
Nel cuore della città una gran piazza
ed un monumento: sulla vasta gradinata giovani di tutta l’Europa rannicchiati accanto ai loro sacchi, con barba e capelli incolti e lo sguardo senza
espressione. Gli Italiani non mancano:
da Genova, Torino, Milano, Venezia
sono venuti sin qui per i motivi più diversi; alcuni trascorrono le loro vacanze con gli Hippies e dormono comodamente in una pensione; altri, e
sono la maggioranza, sono figli di situazioni difficili e preferiscono l’avventura amara, senza prospettive per
il domani, vivendo all,-*, giornata con
gli espedienti più vari, come il furto
o la prostituzione, con il terribile
« conforto » della droga che li conduce
all’ospedale e poi al cimitero. Le ragazze sono numerose e recano i segni d’uno squallore morale, preludio
di un’esistenza bruciata innanzitempo;
mi si dice che c’è pure una ragazza
valdese, ma non siamo riusciti a trovarla.
La sera alcuni congressisti con chitarre e messaggi, unitamente ad un
gruppo dell’Esercito della salvezza,
hanno recato una speranza a quei giovani; conversazioni, testimonianze
semplici possono essere state una piccola luce per quel mondo triste. Un
giovane congressista inglese ha accettato di portare la sua personale testimonianza di convertito dalla potenza
del Signore ai suoi ex compagni di
sventura: a 15 anni fugge di casa; incontra una ragazza ormai sulla via del
vizio; anch’egli ne è coinvolto ed è
ben presto avviato sulla strada della
droga. Poi, i furti, la prigione, la droga ancora. Un giorno incontra un gruppo di credenti; gli parlano di Cristo,
capace di creare una vita nuova; il
giovane sembra convinto e per un certo tempo abbandona gli amici; poi, eccolo nuovamente « nel giro »; ancora
furti, prigione e droga. Il gruppo di
evangelici non lo abbandona; prega
molto per lui e gli danno dei buoni libri di pietà e soprattutto la Bibbia. Il
giovane non riesce a capire l’affetto^
l’amore di quel gruppo che lo segue
dovunque, lo aiuta, lo conforta in prigione. Una mattina il giovane ha una
visione; bruscamente si sente invaso
da una grande gioia, indescrivibile;
per lui inizio la rinascita; Cristo non
è risorto invano. Eccolo ora lanciato
nell’opera di testimonianza e di impegno per le campagne di evangelizzazione. Era commovente ascoltarlo. Altre
testimonianze di attori, cantanti sono
date nella settimana del congresso ed
hanno tutte un sapore di vita nuova,
trasfigurata dalla potenza dello Spirito.
Gustavo Bouchard