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LA
BUONA NOVELLA
GIORNALE IIKLIGIOSO
ANNO TERZO
Dal Aovcnihie 1853 a fiiKo il iSIii
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6
INDICE
PARTE DOTTRINALE.
Pag.
Divina autorità della Bibbia........ 8, 20
Lettura della Bibbia........ 83,72,106,136
Interpretazione della Bibbia ....... 229, 278, 307, 337
I libri apocriG........39i, 407, iii, 451, 473
II salario del peccato ed il dono di Dio.......53
La Chiesa.............181
La Volgata........... 184,201
11 Credo.............26i
Il giorno di Pasqua...........374
La Chiesa greco-russa..........396
Felicità sulla terra.......... 556, 5SS
STORIA. BIOGRAFIA. ANEDDOTI.
l Valdesi in Calabria.........49, 81, 113
Le Pasque piemontesi......... 321, 537
I Coafessori di G. C. in Italia nel seo.olo xvi :
I. Fanino di Faenza........ 209, 223
II. Francesco Gamba.........241
III. Giojfredo Varaglia........ 449, 463
IV. Baldo Lusetino — Gitdio Ghirlanda — Antonio Riatto — Francesco Sega
— Francesco Spinola — Girolamo Galateo . , . 497, 513
V. Nicolao Sartorio......'. . . 529
VI. Bartolomeo Bartoccio — Domenico della Cosa Bianca , . .561
VII. Pomponio Algieri...... 593, 615, 623, 641
VIII. Galeazzo Trezio ... ;.....6C0
IX. Pietro Paolo Vergerio . . . 676, 689, 705, 730, 743, 734, 789
X. Giovanni Diodati........ 803,813
7
Pagina
Gli ultimi momenti di Bickersteth........298
L’ammiraglio Baudin .......- . . 549
Giovanni Ferrerò...........618
Davide Vola . ........ , . . 734
MISSIONI ED EVANGELIZZAZIONE.
L’Assemblea religiosa di Berlino ....... . 22, 36
Missioni evangeliche neWAfrica meridionale.....56, 65
— neU’/mpero iurco.......91
— neir/ndie occidentali.......117
— Società di BaMlea.......145
— in Palestina...... 187, 203, 232
— nel sud dell’Asia . ■.....246
— nella Cina .......410, 437
^ nell’Oceania........533
— nell’/ndie........ 553, 570
— fra gli Armeni.......715, 732
Un paese evangelico...............264
Società per l’assistenza dei malati in Berlino......280
Ricezione di proseliti a Ginevra.........389
I.e Chiese degli Stali-Uniti d’America ..... 459, 506
Sinodo della Chiesa Valdese........ 304, 321
La Bibbia nell’Àrmata..........523
Società evangelica di Torino.........756
POLEMICA.
Frate Corrado di Castelspina....... . . 17
Una conressione dei clericali.........26
Lettere intorno allo spirilo religioso in Italia :
Lettera XIL Corruzione clericale.......41
— Xin. Perchè in Italia sì tolleri il dominio della corruzione clericale 74
— XIV. Neoguelfismo.........120
— XV. Carbonarismo.........169
— XVI. Sanfedismo.........198
— XVll. Gioberti..........221
— XVllI. Rosmini.........425
— XIX. Mamiani.........470
Dialogo tra un contadino e suo parroco. I. ......88
----11.......131
Al Cattolico ............109
8
Pagina
11 tempio valdese ed i clericali.........^23
Il catechismo del Cattolico........139, 149
Ancora del tempio valdese.........
La stampa clericale.....*.....l'il
Impudenza deWArmonia..........
Al Cattolico............189
Le Letture cattoliche e l’armonia........193
Moralità clericale.........; .213
VArmonia ed i pastori valdesi.........217
Dialoghetto tra un cattolico ed un evangelico..... 233, 230
I clericali sotto i governi i più cristiani.......244
Del cattolicismo e patriottismo di alcuni scrittori e pubblicisti italiani . 237, 274
Statistica clericale...........277
I clericali di Genova ed i loro sforzi contro l’Evangelo .... 289
Sant’AKonso di Liguori..........295
La religione dei Napoletani.........296
Intolleranza religiosa in Isvezia.........36S
Lettere al mio parroco :
Lettera prima...........310
— seconda...........326
— terza...........343
— quarta...........377
— quinta...........663
Compiacenze di alcuni papi.........313
II digiuno dei caltolici e quello degli evangelici......329
Una nuova scoperta...........331
Una notificanza del vescovo di Biella........341
L’Armonia e la Storia......... 353, 385
Menzogne dei clericali..........360
L’indirizzo dei vescovi subalpini al Senato.......369
I clericali in America..........379
II cattolicismo agli Stati-Uniti.........411
Il giuoco del lotto e la Chiesa romana.......428
Menzogna e verità, ossia i pastori di Ginevra ai tempi della peste . . . 434
Lettere scritte da Genova........ 444, 455, 491
Iä missioni cattoliche e^e missioni evangeliche .... 481,501,582
Protesta dei pastori della Chiesa di Ginevra......508
Studii storici sul Purga/orjo..... 531,550, 564,590, 629
Tollerania religiosa...........546
San Bernardo ed i clericali dei suoi tempi.......367
9
Pagina
11 protestantismo e la pubblica istruzione . . . . . . . S72
La Bibbia.............S77
Risposta alla pastorale del vescovo di Nizza:
Lettera prima...........S83
— seconda ........... ivi
— terza...........604
— quarta........ . . 632
L’Eucaristia e la Chiesa primitiva .... ... 601
Moralità nei paesi cattolici.........634
Irreligione, ossia Roma è la morte ........644
Questione religiosa in Ispagna.........637
Studii storici sulle Indulgenze..... 622, 692, 713, 725, 808
L’immacolata Concezione..........667
Quali effetti produrrebbe in Italia la diffusione delle dottrine evangeliche? 673, 746, 761
Benedetto Gius. Labóre, ossia un beato della Chiesa di Roma . . .701
L’abiura di Gaetano Petrucci............710
L'Echo du Mont-Blanc ed il sig. Reta.......717
IljProtestantismo e la Rivoluzione........721
Un passaggio interpretato dal P. Ventura.......727
Prima lettera del sig. C. Reta a suo padre.......737
Risposta del sig. Reta padre a suo figlio.......707
Seconda lettera del sig. Reta a suo padre . . .... 777
La Bibbia in Sardegna..........749
Jl^tempio della Gran Madre in Genova.......7S7
Turchi e clericali...........813
VARIETA’.
Anno terzo della Buona Novella......■. . . 1
Inaugurazione del tempio valdese in Torino......97
Preghiera pronunciata nell'atto della consacrazione del tempio valdese . . 102
Una lettera da Roma...............104
Il buon capo d’anno della Buona Novella.......129
La Chiesa dello Stalo...........133
Una seconda lettera da Roma.........133
Nuovi templi evangelici..........133
Il tempio valdese e le chiese evangeliche.......162
Festa dell’emancipazione nelle Valli Valdesi 283
Operare e prevedere, ossia un esempio da imitarsi infra di noi;
Art. primo: L’associazione........401
Art, secondo : La cassa di! preDidwzo ...... 417
10
Pagina
Bel trailo di emulazione crisliana ........476
Soaielk dìlprevidenza per l’inverno........518
I Quaqueri e l’imperatore della Russia.......S86
II Vangelo é la società..........609
La festa^della Balziglia_nelle Valli Valdesi.....679, 698, 708
Appello alla beneficenza cristiana 697
Istituto di educazione femminile a Torre.......717
La legge Rattazzi ...........823
BIBLIOGRAFIA.
Le Letture cattoliche......... 8,37,69,166
Critica degli Evangelii, di'A. Biancbi-Giovini......25
La Revue chrétimne...........234
La conversicme di una valdese: fatto contemporaneo esposto dal sacerdote
Gio. Bosco...........423
Papisme et Jésuitisme: lettres écrites de Rome par L. D. S. . 485
Catechismo intorno al protestantismo, ad uso del popolo, per G. Perrone
D. C. D. G...........647, 682
La Chiesa e lo Stato, dell’avv. C. Roggio ......763, 784
CORRISPONDENZA.
Lettera del sig. Beri al Direttore della Buona Novella ....
Lettera del sig. G. P. R. al Direttore della Buona Novella
Lettera del Comitato della Società Evangelica di Torino al Direttore della B. N
Lettera del sig. B. Mazzarella al Direttore della Buona Novella
Lettera della V. Tavola Valdese al Direttore della Buona Novella .
Lettera del sig. De Sanctis al Direttore della Buona Novella .
27
249
772
774
792
798
POESIA.
Sonetto.............683
NOTIZIE RELIGIOSE E CRONACHETTA POLITICA.
(Alla (ine di ogni dispensa)
11
Il primo numero deiranno IV della Buona Modella \errà
alla luce col principio del i855.
12
Anno III.
Venerdì 4 noienibre tS53. IV° 1
LA BVOIVA NOVELLA
GIORNALE RELIGIOSO
PREZZO »’ASSOCIAglO^E
(i domicilio
Torino, per un anno L. 6,00 L.7,00
— per sei mesi » 4,00 » 4,SO
Per le provincie e l’estero franco sino
ai confini, un anno . . L. 7,20
per sei mesi, « 5,20
A)y;0cùovTf( Sz iv
Seguendo la verità nella carità
Efes. IV. Í5.
L’Ufficio della BUONA NOVELLA è in
Torino, presso la libreria Evangelica
di GIACOMO BIAVA, via Carlo Alberto,
dirimpello al CaiTè Dilei.
Le associazioni si ricevono in Torino allo
stesso Ufficio.
Gli Associati delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandolo franco alla libreria Biava.
Avviso Importante. - Anno terzo della Buona Novella. —Esposizione Evangelica»
Dimna autorità dalla Bibbia I. — Le letture cattoliche. —■ Notizie religiose, —
Cronachetta politica.
AVVISO IMPORTANTE
Mandiamo i primi due numeri a talli i nostri Associati. I numeri
seguenti non saranno più mandati se non che a coloro che ne
ayranno fatta formale richiesta.
Le lettere id i pacchi dovranno essere inviati franchi all’Ufficio
della Buona Novella,
Preghiamo altresì quei signori Associati che ancora non hanno
pagato a farlo quanto prima.
ANNO TERZO DELIA BUOM KOVEllA.
•—-
Siamo già per la misericordia di
Dio ad incominciare il terzo anno
della Buom Novella. Sono già due
anni che la cara nostra Patria sente
una voce, debole sì, ma fedele ed
amorosa che le annunzia le verità
del Vangelo; quelle verità che per
più secoli era considerato come un
13
delitto il professarle, e molto più il
proclamarle. Grazie ne sieno rese a
Dio autor di ogni bene, perchè ha
permesso che finalmente la sua santa
Parola potesse essere liberamente
annunziata nella Patria nostra.
Mentre però esprimiamo la nostra
gratitudine verso Dio, non vogliamo
dimenticare di esprimere altresì la
nostra gratitudine verso gli uomini.
E prima ringraziamo sinceramente il
Governo di aver rispettato coscienziosamente a nostro riguardo lo
Statuto e la Legge, non apportando
alle nostre pubblicazioni la menoma
molestia: ringraziamo il Fisco per
non aver mai in due anni di vita
incriminato di nulla il nostro giornale. Torniamo a ringraziare il Papa
per averci posto aìì'Indice: i Vescovi
della Provincia di Torino per averci
più volte scomunicati : i clericali per
averci continuamente attaccati, e
calunniati con maniere degne di loro.
Ringraziamo finalmente i nostri
abbuonati per averci sopportati ed
incoraggiati nella nostra opera.
Ma mentre ci rallegriamo di tali
cose, non vogliamo celare il nostro
timore per l’apprensione che abbiamo
di essere restati al di sotto della
nostra missione. Checché voglia
dirsi di questa nostra apprensione noi
abbiamo la coscienza di aver fatto
jquello che da noi sì sapeva e si poteva
nelle circostanze in cui versiamo.
Rispettando la legge non per timore,
ma per coscienza, abbiamo posto
tutta la nostra cura nel non offenderla, e vi siamo coll’aiuto di Dio
riusciti, e speriamo di riuscirvi ancora in seguito; e se non abbiamo
corrisposto alla espettazione di molti,
ciò debbe attribuirsi non a mancanza di buon volere da parte nostra,
ma piuttosto a mancanza di sapere
0 alle condizioni nelle quali ci troviamo. Ciò nulla ostante nella nostra
piccolezza abbiamo ancora molto di
che rallegrarci per gli ottimi risultati
che il nostro piccolo Giornale ha
ottenuti : risultati che la prudenza ci
vieta di manifestare, ma che son palesi a Colui che tutto vede, e che
saranno manifestati nel gran giorno
della manifestazione delle cose occulte. Una grande prova che il nostro
Giornale è utile è l’ira eccessiva dei
clericali che nei loro giornali, nelle
loro prediche, nei loro confessionali
non fanno che gridare contro la
Buom Novella: e questa ira c’infonde nuovo coraggio per proseguire
nell’opera incominciata.
Noi portiamo la ferma convinzione
che l’Evangelo sia il piii gran bene
che si possa presentare sì agli individui che ai popoli. Noi ci occuperemo
in quest’anno piìi specialmente alla
eEposi£Ìoae chiara, setnplice, e più
14
popolare che ci sarà possibile delle
dottrine evangeliche; di quelle dottrine che non sono il calcolo della
umana furberia, ma che furono portate sulla terra dall’Uomo-Dio per la
nostra felicità; che furono proclamate da Lui e da'suoi Apostoli diretti dallo Spirito Santo.
La incredulità e la superstizione
sono i due tarli della società, e specialmente della cara Patria nostra:
ebbene, noi crediamo che la semplice
esposizione delle dottrine evangeliche
sia il mewo migliore per opporsi
all’una ed aH’allra. Dobbiamo confessare che tale esposizione è stata
alquanto trascurata nei due scorsi
anni per varie ragioni che qui non
giova ridire; ma ci proponiamo, a
Dio piacendo, di fai'e di essa una
parte essenziale della Buona Novella.
Noi siamo convinti che fra tutte
le libertà, la più preziosa e la più
santa è la libertà di coscienza , libertà che niun governo, specialmente
se sia governo cristiano, può giustamente togliere, nè ledere menomamente, e continueremo ad occuparci
di questa preziosa libertà che spaventa tanto coloro che vorrebbero
esercitare il monopolio eziandio sulle
coscienze. Un Giornale evangelico
quale è il nostro non può trascurare
senza colpa, di difendere la dottrina
evangelica della libertà di coscieiwa.
L’argomento delle missioni evangeliche cosi prosperose e così benedette da Dio nei nostri tempi, se non
è stato da noi trascurato, non è stato
però, Io confessiamo, trattato siccome
si deve. Ci proponiamo perciò di
trattarlo più ampiamente, ed a tale
effetto abbiamo prese le nostre misure per procurarci notizie sicure
sulle missioni evangeliche e che appena giunte comunicheremo ai nostri
lettori.
È altresi nostra intenzione di analizzare le pubblicazioni ohe i clericali
spargono a larga mano fra il nostro
popolo contro la dottrina e la chiesa
evangelica: se essi credono di avere
il dritto d’insultare e di calunniare le
nostre dottrine, noi crediamo di aver
il dritto, anzi l’obbligo di difenderle.
Incomincieremo dall’ analizzare le
così dette Letture Cattoliche.
Le notizie religiose non saranno
trascurate, anzi cercheremo di renderle sempre più interessanti e sicure
per mezzo di una estesa corrispondenza che stiamo organizzando con
persone intelligenti e coscienziose,
che ci trasmetteranno le notizie dei
progressi del Vangelo nei varii paesi
ove esse si trovano.
Queste cose ci proponiamo di trattare 5 e per ciò fare terremo del tutto,
0 quando non ci sarà possibile, restringeremo nei più brevi liavti quali«
15
malaugurata polemica, che spesso nostro malgrado siamo costretti sostenere per rispondere alle calunnie dei
giornali clericali.
Propugnatori del Vangelo e della
sua santissima religione, noi non ci
serviremo mai del Vangelo e delle
sue sante dottrine per farne un istromento di politica. Gesù Cristo non è
venuto per stabilire un regno di questo mondo, nè ha dato il suo Vangelo
aiTinchè fosse strumento di despotismo, 0 di demagogia. Il Vangelo ha
per iscopo la salvezza e la santificazione delle anime. É vero che un
paese, una società che abbraccia puro
il Vangelo ne risente gii ammirabili
suoi effetti anche nell’ordine temporale e sociale; ma questi effetti, sebbene risultinoinfallibilmenteda quello,
sono però secondarii, e siccome conseguenze della rigenerazione spirituale che il Vangelo opera in coloro
che lo ricevono : a questa dunque e
non a quelli saranno intente principalmente le nostre mire.
Prima però di chiudere questo nostra programma dobbiamo rispondere
a due osservazioni che ci vennero
fatte da alcuni rispettabilissimi cristiani stranieri intorno al nostro Giornale. La prima è che si desidererebbe
in esso una maggior copia di articoli
di pura ediQcazione. A questa osservazione rispondiamo che sarebbe an
che il nostro desiderio di fare tal
cosa: ma mature riflessioni sulla natura dell’opera nostra, e sul carattere
delle persone per le quali principalmente scriviamo, ci ha fatto scegliere
il metodo che abbiamo adottato ; ed
i risultati che ne abbiamo ottenuto
ci han confermati nel nostro pensiero*
un Giornale di evangelizzazione come
il nostro non può ristringersi alla pura
edificazione siccome un Giornale religioso in un paese evangelico, e destinato ad essere letto dai cristiani
avanzati : la più gran parte dei nostri
lettori ai quali è destinato non potrebbero gustarlo, e non lo leggerebbero.
La seconda osservazione è che la
Buona Novella non parla mai dell’opera di evangelizzazione che si fa in
Piemonte e in Italia, per la quale i
nostri fratelli stranieri s’interesserebbero grandemente. È questo, lo
confessiamo, un gran vuoto nel nostro Giornale, ma’^noi non possiamo
riempirlo. I nostri fratelli stranieri si
contentino per ora di pregare per noi :
quando poi a Dio piacerà di accordarci quella libertà di coscienza e di
culti che garantisca da qualunque persecuzione r opera evangelica, allora
potrà tutto essere pubblicato ; ma per
ora ogni imprudente pubblicazione
potrebbe compromettere l’opera evangelica.
16
Sono questi i nostri princìpii, le
nostre vedute, i nostri desiderii : coloro che convengono con noi in tali
sentimenti ci aiutino coi loro consigli,
che riceveremo sempre con riconoscenza; ci aiutino colle loro preghiere
affinchè i nostri poveri travagli, che
lutti prestiamo a quest’
opera, siano benedetti da Colui che
« col suo sangue ci ha comperali a
« Dio, d’ogni tribù, e lingua, e po« polo, e nazione; e ci ha fatti re e
« sacerdoti all’ Iddio nostro » ( Apoc.
V, 9, 10).
ESPOSIZIONE EVANGELICA
Divina antoritit della Bibbia.
1.
La Bibbia è il foDdamento della dottrina
evangelica. Una religione vera deve aver
Dio per autore, la parola di Dio per unica
gua guida. Volendo dunque entrar nel campo dell’esposizione della dottrina evangelica, incomiDciamo dall’esporre il perchè
Doi crediamoclielaBibbia sia paiola di Dio
ed abbia perciò una divina autorilà. Non si
attendano i nostri lettori una esposizione
completa di tali ragioni che ci condurrebbe assai lungi dallo scopo del nostro
giornale, il quale non è un’opera di apologetica; noi esporremo semplicemente
qiiiilcuna delle molle ragioni che militano
a favore della divina ispirazione, e sceglieremo a preferenza le più facili, le più
popolari acciò sieno alla portata di tutti.
Dio ha scelli per scrittori della Bibbia
DOD già i sapienti delle nazioni, ma in generale uomini del popolo e privi di educazione alle scienze ed alle lettere. Pastori , pescatori, operai ed altre persone
idiote, sono per la più gran parte gli scrittori della Bibbia: ora supponiamo che
questi uomini non avessero scritto per
divina ispirazione, matsecondo la loro abilità ; in tale supposizione domandiamo agli
increduli, come si possa spiegare che questi uomini ignoranti abbiano potuto comporre un corpo di dottrine così sublimi,
risolvere le questioni le più astruse intorno alla divinità e alla legge morale:
questioni che i sommi sapienti d’ogni nazione seppero appena accennare e non
mai completamente risolvere? Come è avvenuto che i più ignoranti tra gli uomini
abbiano saputo parlare intorno a Dio ed
alle sue perfezioni, intorno all’ immortalità deH’anima ed alle ricompense d’una
vita futura con tale una sapienza ed una
esattezza da farne arrossirei più gran filosofi ? come questi uomini oscuri avrebbero
dettato quel perfetto sistema di morale
che conduce l’uomo al piti alto grado di
possibile perfezione; sistema vagheggiato
dai Licurghi, dai Soloni, e da quanti altri
più sublimi legislatori avevano onorato
l’umanità, ma che erano stati ben lungi
del raggiungerlo? Questa sola osservazione preliminare dovrebbe convincere
ogni uomo di buon senso per riconoscere
Della Bibbia non la parola dell’uomo, ma
quella di Dio.
Un’altra osservazione in favore della
divinità della Bibbia può trarsi dal fatto
della conversione dei giudei e dei pagani.
Come di fatti molti di quegli ebrei cosi
ostinali a sottumeltersi alla legge di un
uomo condannato dal loro sinedrio sic-
17
come un impostore, la dottrina del quale
era per essi uno seandalo ( i, Corint. 25):
come quei pagani che avevano condannato
Gesù, che disprezzavano i suoi seguaci,
che riputavano una stoltezza la sua dottrina; come quei filosofi si arroganti che
dispregiavano ogtii dottrina che non fosse
uscita dalla loro scuola; come, domandiamo, tali uomini si sottomisero al Vangelo, tennero per divini quei libri senza
essere stati convinti della loro divinità ?
Erano dunque sì sciocchi un Giuseppe
d’Arimatea, un Gamaliele membro del
gran Sinedrio, un Flavio Clemente senatore romano e parente dell’imperatore,
un Dionigio magistrato ateniese, un Quadrato, un Aristide, un Atenagora filosofi
della in allora magnifica scuola di Atene,
un Arnobio, un Ammonio della non meno
celebre scuola Alessandrina, un Giustino,
un Tertulliano della scuola romana? Questi tali valevano assai hieglio in sapere
che non valgano gli increduli dei nostri
giorni, eppure ritennero per divini i santi
libri, ne accettarono la loro autorità, si
convertirono alla loro dottrina. È egli
presumibile di credere che tali uomini
sapientissimi si fossero lasciati trarre in
ioganno da pochi uomiai oscuri ed ignoranti quali erano gli Apostoli ?
Una terza osservazione nasce da un altro fatto parimenti ¡storico. Gli Apostoli
avevano contro di loro potentissimi nemici
i quali avevano lutto l’impegno di svelare
le loro imposture se tali fossero state. I
principali sacerdoti Celso, Porfirio, Giuliano, lerocle, ed altri, non potendo impugnare i miracoli fatti da Gesù e dagli
Apostoli, cercavano di attribuirli al demonio e spiegarli colla stregoneria. I savi
adunque di quei tempi sotto gli occhi dei
quali si operavano tali portenti, e che
avevano tutti i mezzi e tutto l'impegno
di scoprire l’impostura, se vi fosse stata,
furonojcostretti a confessare l’esistenza dei
fatti ricorrendo a miserabili spiegazioni
per eluderne le conseguenze.
Ma tali riflessioni sono tutte prove esteriori della divinità della Bibbia. Fra Ift
molte prove intrinseche per amor di brevità ne scegliamo una sola alla portala
di tutti ; questa prova consiste nelle profezie che si trovano nella Bibbia. Non v’è
incredulo che non convenga la profezia
essere il caraltare della divinità. Quando
un avvenimento che non si poteva in modo
alcuno prevedere è annunziato chiaramente molto tempo prima che accada ;
quando quest’avvenimento è tale che non
possa fortuitamente quadrare colla profezia; quando l’avvenimento predettosi
verifica nelle più minute circostanze, od
accade nel tempo precisalo dalla profezia
molli secoli prima, un uomo che abbia
il senso comune dovrà dire Che tale avvenimento non poteva essere umanamente
preveduto, e che in conseguenza l’uomo
che ha profetizzato è stato ispirato da Dio;
e il libro nel quale si contengono tali profezie è opera di Dio. Veniamo all’esame.
Il Vecchio Testamento, di cui i libri
più moderni sono stali scritti circa quattro secoli avanti Gesù Cristo, contengono
un numero sterminato di profezie intorno al Redentore; descrivono esattamente tutte le circostanze della sua nascila, della sua vita, della sua morte. 11
Nuovo Testamento contiene la storia dell’avveramento completo fino alla minima
circostanza di tali vaticinii. Ciò posto,
naturalissima discende la conseguenza,
Gesù Cristo essere l’inviato di Dio, fatto
18
annunziare da Dio stesso più secoli innanzi alla sua venuta da uomini ispirati
da lui; dunque quegli uomini cbe tanti
secoli prima hanno sì minutamente predetto il Redentore, non hanno nei loro
scritti registrato la loro parola, ma quella
di Dio. Dunque gli uomini del Nuovo
Testamento, che senza alcuna precedente
coltura hanno sviluppate verità al di sopra della portata dei più grandi filosofi,
ed hanno scritto per ordine e sotto l’influenza del predetto da tanti secoli, dell’inviato di Dio, non hanno scritta la
loro parola, bensì quella di Dio.
Tre soli casi ci si presentano per indebolire la prova della divinità d’un libro
tratta dalle profezie; il primo è che la
profezia siasi potuta verificare fortuitamente: il secondo, che l’avvenimento sia
opera di furbi per fare verificare la profezia; il terzo che la profezia possa essere stala coniala dopo l’avvenimento per
farlo vedere predetto. Ma niuno di questi
tre casi può verificarsi nelle profezie della
Bibbia. Incominciamo dal primo.
Le profezie della Bibbia non potevano
fortuitamente verificarsi. Nell’Antico Testamento le profezie sono In cosi gran
numero, e cosi bene le une alle altre collegate, che può dirsi quel libro non essere altro che una continua profezia. Al
capo III della Genesi incomincia la profezia del futuro Liberatore quando Dio
stesso predice che « la progenie della
donna triterà il capo al serpente». Da
quel momento in poi l’Antico Testamento
può dirsi una storia anticipata del futuro
Riparatore e del suo nuovo regno. Nel
capo XII della Genesi è predetto il
paese dove deve nascere il Messia, il
ceppo da cui deve sorgere: e Dio perciò
dona ad Àbramo ed alla sua posterità la
terra di Canaan; per una tale promessi
Abramo abbandona la patria e si stabilisce nella Palestina: per una tale promessa i suoi discendenti, dopo un intervallo di quattro secoli, in mezzo ai
miracoli, ritornano in quella terra. Dopo
la vocazione di Abramo siegue il corso
della profezia in tutto il Vecchio Testamento : essa si sviluppa di mano in mano
fino a che giunge a compiersi intieramente in Gesù Cristo. I fatti stessi narrati
nell’Antico Testamento contengono una
serie di figure relative al Redentore, e
perfettamente compiute in Lui. 1 sacrifizi,
a cagione di esempio, il sacerdozio figuravano il gran sacrificio e il sacerdozio di
Cristo, e quelli doveano cessare col sacrificio di Lui (Daniele IX. 27); e ciò si è
verificato appuntino.
Tali sono le profezie deH’Aotico Testamento che raccogliendole se ne potrebbe
tessere una storia assai circostanziata
della vita e della morte di Gesù Cristo;
delle quali noi non daremo che un piccolo
saggio. Si vuol sapere quando il Messia
dovrà venire? Ciò accadrà quando avrà
cessalo per sempre il regno di Giuda
(Genesi XLIX. lOJ; quattrocento novanta
anni dopo l’editto d’Arlaserse che libera
dalla schiavitù il popolo (Dan. IX. 21-27),
e permette di rifabbricare Gerusalemme;
quando distrutto il tempio di Salomone
sarebbe edificato il secondo che il Salvatore onorerebbe di sua presenza (Aggeo
II. 6-9. Malach. III. 1). Ora in tale epoca
appunto e nelle stesse circostanze venne
Gesù, ed il secondo tempio fu distrutto
dalle armi romane quarant’anni dopo la
sua morte, siccome lo stesso Daniele
avea predetto. Se si vuole sapere In qual
19
luogo della Giudea debba nascere,'il profeta MIcbea (V. 2) ci dice che nella piccola terra di Betlem appartenente alla
tribù di Giuda sarebbe nato. Si vuole sapere quale sarà la sua famiglia? Una
lunga catena di profezie ci dice che deve
discendere da Abramo (Genesi XII. 3XXH. 18), dalla linea di Isacco (Genesi
XXVI. .5-4), dalla linea di Giacobbe (Genesi XXVIII. 14. Nuni. XXIV. 17), dalla
linea di Giuda (Gen. XLIX. 10), e quindi
fino a David (Isaia XI. 1. Gerem. XXXIII.
13); e tutto ciò appuntino è verificato nel
Nuovo Testamento. Se si vogliono conoscere i fatti di sua vita, anche quelli che
alla sapienza dell’uomo sembrano di niuna
0 di poca importanza, tutti li troveremo
predetti Dell’Antico Testamento. I profeti
ci dicono che verrà innanzi a lui un precursore che griderà nel deserto di preparare la via del Signore (Isaia XL. 3, 4.
Malach. III. 1) ed in queste predizioni
non vi è chi non riconosca il Battista, Il
capo LUI d’Isaia può chiamarsi un quinto
Evangelio, tanto esattamente è ivi descritta la vita di umiliazione, di dolori,
di obbrobrii del Salvatore. Zaccaria al
capo IX descrive l’ingresso di Gesù in Gerusalemme raonlalo sopra « un puledro
d’infra le asine» ed in tal guisa Gesù entrò in Gerusalemme. Il tradimento di
Giuda, i trenta sicli d’argento prezzo di
esso; questo danaro gettato prima nel
tempio, e poscia dato ad un vasellaio,
sono circostanze predelle dai profeti
(salmo XLI. 9. Zacch. XI. 13). Davidde
ha predetto (salmo XXII.) che sarebbero
state forale le mani ed i piedi del Redentore, che i suoi carnefici avrebbero gettata la sorte sulle di lui vestimenta, che
sarebbe stalo beffato da quelli cbe lo ri
guardavano, abbandonato nelle sue angosce, e nella sua sete mortale gli avrebbero dato a bere l’acelo. Isaia dice (XLIXLIII) che sebbene sarebbe stato destinato
ad essere sepolto co’ malfattori, ciononostante sarebbe sepolto col ricco; che
quando tutto fosse sembralo finito, quando i perversi avessero creduto di avere
perduto il Giusto, allora avrebbe trionfato : la sua opera avrebbe avuto completo successo dopo la sua morte, la sua
dottrina sarebbe stata luce alle genti, ed
i re della terra si sarebbero curvati dinanzi a Lui. Ora tali profezie così chiare,
così completamente verificate, possono
essersi verificate forluitamenle ? Sono
dunque opera di Dio, e il libro che le
contiene è libro di Dio.
lE lETTURE CATTOLICHE
Siamo a voi, caro sig. D. Bosco, autore
0 vero 0 supposto delle così dette Letture
cattoliche che si stampano alla tipografia
AdVArmonia a spese e per cura dei reverendi di quel giornale. L’approvazione
della curia arcivescovile di cui le avete
volute munire ci autorizza a credere che
la dottrina cbe in esse proclamate non è
vostra particolare, ma di tulli i clericali
torinesi, e perciò ci sentiamo sempre
più in dovere di farne rilevare gli errori.
All’opera dunque-f ed incominciamo dal
primo fascicolo intitolalo—.iKfisi ai cattolici.
L’epigrafe, sig. D. Bosco, è come il lesto
di una predica : allorché si legge l'epigrafe di un libro ci facciamo subito la
idea del libro e dell’autore. Ma quale
idea volete voi che ci facciamo dei vostri libretti se leggiamo la epigrafe che
20
gli avete posta in fronte? Eccola: «I
nostri pastori ci uniscono al Papa ; il
Papa ci unisce con Dio ! » Preziosa confessione! Per voi dunque Gesù Cristo
non entra per nulla nella vosira religione;
vi bastano i pastori per unirvi al Papa,
ed il Papa per unirvi con Dio. E la curia
arciveseovile approva tali dottrine ? Noi
prendiam nota della epigrafe, e passiamo
alla vostra prefazione al cattolico lettore.
Alla pagina sesta del vostro libretto che
è la seconda della prefazione, voi dite
cosi : « Gesù disse a s. Pietro: tu sei Pietro e sopra questa pietra fonderò la mia
Chiesa, e le porte dell'inferno non la
vinceranno mai, perchè io sarò coi pastori di essa tutti i giorni sino alla consumazione dei secoli. Questo disse a s.
Pietro e ai suoi successori i romani
Pontefici, e a nissun altro ». Ma perché
non ci dite voi il luogo ove sono scritte
le parole da voi citate? Qualche malevolo direbbe che voi non avete citato
il luogo perchè sapevate di citare a falso;
ma noi che vogliamo giudicarvi caritatevolmente, diciamo che lo avrete fatto
per ignoranza. Comunque sia, noi preghiamo i lettori a riscontrare le parole
da voi citate nel capo XVI di s. Matteo al V. 18 e nel versetto ultimo dello
stesso Vangelo, e dopo che avranno confrontate quelle parole nel Vangelo, li
preghiamo ad osservare : 1“ se quelle
parole sono tali quali voi le riportate;
2“ se sono state dette al solo s. Pietro-,
3“ se si parla di successori di s. Pietro,
0 di Pontefici romani.
Dopo la falsa citazione prendete un
tuono magistrale e volete inculcare ai vostri lettori Ire grandi verità. La prima
di queste pretese verità è la seguente
«Dove c’è il successore di san Pietro,
là c'è la vera Chiesa di Gesù Cristo ».
Caro signor don Bosco, dite davvero o
celiate? E questa è quella che voi date
per una grande verità ? Ma se questa è
la vostra verità, quali saranno le vostre
menzogne ? Perchè non avete citato un
passo della Bibbia a conferma di questa
cbe voi chiamale verità? Voi non citate
la Bibbia perchè la Bibbia insegna che
la vera Chiesa si trova, non dove sta il
successore di san Pietro, del quale la
Bibbia non fa parola, ma dove sta Gesù
Cristo, e dove si custodisce pura la sua
parola.
La seconda pretesa verità che voi insegnate con tanto sussiego è questa:
K Niuno trovasi nella vera Religione se
non è cattolico». Voi per cattolici intendete coloro cbe riconoscono il Papa
per capo della Chiesa. In questo caso,
secondo voi, gli Apostoli non sarebbero
stati nella vera religione perche non riconoscevano il Papa; san Paolo, secondo
i vostri principii, sarebbe stato un’eretico degno del fuoco, perchè resistè in
faccia a san Pietro (Galat. H); un san
Policarpo, un san Cipriano, un sant’Agostino, e tanti altri luminari dei primi
secoli che non credevano alla autorità
del Papa, sarebbero, secondo voi, più
che dannati. Ecco le conseguenze che si
traggono dalle pretese vostre verità.
La terza cosa cbe voi battezzate per
verità e che inculcate ai vostri è la seguente: «Niuno è cattolico senza il Papa». Questo vostro aforismo, se fosse
veroi scaccierebbe dal paradiso più della
metà dei vostri santi, imperciocché la
più parte dei santi antichi, cominciando
dal primo secolo fino a santa Brigida che
21
Tiveva nel secolo decimoquarto, o non
hanno creduto al Papa„o hanno detto di
lui roba, che nè Luteto, nè Calvino, nè
alcun altto scrittore protestante è arrivato a dirne tanto, E badate, signor don
Bosco a non negare r(uesfa proposizione,
che noi con buoni testi alla mano saremo costretti a farvi vedere quello che
i vostri santi hanno detto dei vostri Papi.
Il don Bosco è innamorato della sua
epigrafe, tanto gli sembra bella, epperò
la ripete al fine della prefazione.
Ma ora entriamo veramente nel buono;
attenti dunque bene alla dottrina del gran
Bosco. Egli nel primo paragrafo vuol
darci una idea generale della vera Religione; la vera Religione è definita cosi
dal nostro teologo : « Una virtù ovvero
una serie di azioni buone, con cui l’uomo
rende a Dio l'ossequio e l’onore a lui
dovuto«. Nella religione dei clericali non
entra per nulla nè la Fede, nè la Carità
che forma l’essenza della Religione del
Vangelo: non vi entra nè l'amore di Dio,
nè l’amore del prossimo, cose tutte delle
quali se he può fare a meno, secondo la
dottrina del Bosco: rosari, messe, digiuni, regali alle chiese e durezza col
povero, menzogne nei contratti, soverchierie quando giovano, questa è la vera
Religione secondo i vostri insegnamenti.
Se noi abbiamo bene compreso.
Nel secondo paragrafo voi pretendete
di provare che la vera Religione si può
trovare solamente «nella Chiesa Cattolica
Romana perchè essa sola conserva intatta
la divina rivelazione, essa sola fu fondata da Gesù Cristo vero Dio e vero
Uomo, propagata dagli Apostoli, e dai
loro successori sino ai nostri giorni,
motivo pijr cui essa sola presenta i veri
caratteri della divinità ». Secondo voi
dunque la sola Chiesa Romana conserva
Intatta la divina Rivelazione; ma ditemi,
caro signor don Bosco, tutta quella farragine di (radizioni, didecreti,di coneilii,
di bolle dei Papi, che secondo il Concilio
di Trento hanno la stessa autorità della
Bibbia, non sono tutte cose aggiunte alla
divina Rivelazione? E il secondo comandamento di Dio, che il vostro catechismo
ha tolto dalla legge divina, e la comunione del calice, e tante e tante altre cose,
non sono state tolte alla divina Rivelazione dalla vostra Chiesa? Se non fossimo
troppo indiscreti, vorremmo domandare
alla vostra nota gentilezza un favore. Voi
sapete bene, che siamo in un secolo ove
quel maledetto progresso, che voi ed i
vostri simili tanto odiate, non lascia più
credere (vedete orrore !) neppure alla parola di un prete. Desidereremmo dunque
che voi ci dimostraste che la Chiesa Romana non ha nulla aggiunto nè tolto
alla divina Parola, ma che essa è tale
quale era ai tempi degli Apostoli.
Voi dite che la sola Chiesa Romana fu
fondata da Gesù Cristo. Ma, caro don Bosco, dove avevate la testa quando scrivevate tali cose? In qual parte del Vangelo
è scritto che Gesù Cristo sia stato a Roma,
ed abbia fondato la Chiesa Romana? Se
qualche chiesa particolare deve dirsi fondata da Gesù Cristo, questa sarebbe la
Chiesa Gerosolimitana non la Romana.
Voi dite che la Chiesa Romana fu propagala dagli Apostoli e dai loro successori
non vi rammentate dunque che gli Apostoli erano in Gerusalemme e non a Roma
quando riceverono lo Spirito Santo
e che da Gerusalemme non da Roma
partirono per propagare VEvangelo?
22
Quindi se gli Apostoli propagarono le
dottrine di una chiesa particolare, non
propagarono le dottrine della Chiesa Romana, ma della Chiesa Gerosolimitana.
Inoltre fra tutti gli Apostoli, il solo Paolo
andò a Roma, e vi andò ben tardi, quando
gii esistevano tutte le chiese della Palestina, deH'Egitto, della Grecia, dell’Asia
Minore ecc.; gli altri Apostoli non sapepevano forse neppure che esistesse una
chiesa in Roma, Come dunque voi asserite che la Chiesa Romana è stata propagata dagli Apostoli ?
In un prossimo nimiero esamineremo
i caratteri della divinità, che il Bosco
attribuisce alla Chiesa Romana.
IVOTIKIE KEIiimOSE
Francia. Nella citlà diS. Diè (Vosges) gli
Evaogelici sono talmente aumentati, che
non possono piii radunarsi nella loro cappella. Sebbene la ciltà sia sede di un vescovo cattolico, e la popolazione sia piuttosto bigotta, ciò non ostante gli Evangelici si sono conciliati la stima della
popolazione in guisa che il Consiglio municipale ha fatto dono di un terreno alla
Comunità evangelica acciò possa costruirsi
un tempio, ed ha aggiunto un dono di
mille e cinquecento franchi per contribuire alla costruzione di esso. Ecco ancora un tempio che si costruisce per i
funerali del Protestantismo moribondo.
iNGFtiLtERRA. — Si è fofmata in Manchestet un’associazione religiosa che ha
per iscopo di occuparsi dell’ istruziohe
morale e ireligiosa degl’irlandesi stabiliti
in quella cillà. Sessantacinquemila sono
gl'irlandesi in Manchester, ed ognun sa
quale sia l’ignoranza e l’abbrutimento di
quel povero popolo dominato interamente
dai preti. Gli agenti scelti dalla socielà
parlano la lingua irlandese per essere
più a portata d’istruire quegl’infelici, e
di renderli uomini civili, morali e religiosi.
Svezia. — Tutti i giornali evangelici
è da qualche tempo che gridano contro la
intolleranza religiosa che è nelle leggi
svedesi. Sembra cbe tutte le chiese protestanti sparse per tutto il mondo faranno pervenire alla dieta generale svedese che va a riunirsi il 13 novembre a
Stoccolma, delle rappresentanze contro la
anti-evangelica intolleranza di quel paese,
degna soltanto dei paesi che sono sotto il
dominio dei clericali. Intanto la chiesa
evangelica di Francia fin dal 7 aprile dell’anno scorso diresse una lettera sinodale
all’arcivescovo protestante di Upsal, primate della chiesa svedese, per eccitarlo
in nome del Vangelo a prendere l’iniziativa acciò fossero abrogate le leggi d’intolleranza; ora la stessa Commissione
sinodale della chiesa evangelica di Francia io data del 15 ottobre ha indirizzato
una seconda lettera allo stesso arcivescovo. Noi togliamo dagli Archivi del
Cristianesimo alcuni brani di questa seconda lettera, acciò sempre più si conosca che se un ramo della chiesa protestante si allontana dal principii di tolleranza religiosa che sono proclamati nel
Vangelo, tutte le altre chiese protestanti
reclamano come contro un abuso; ed in
conseguenza se in qualche paese evangelico vi è della iniolleranza religiosa, ciò
non deve attribuirsi ai principii della
23
chiesa evangelica che reclama per tutti
la libertà di coscienza, ma airabuso di
qualche individuo o di qualche chiesa
che comincia a degenerare da’ suoi principii. Ecco dunque alcuni brani della
lettera:
«.....Non solamente sussiste ancora in
Isvezia l’antica legislazione intollerante,
ma ha continuato ad essere applicata
in questi ultimi tempi con lutto rigore
contro cristiani paciBci e stimabilissimi,
tanto nel Norrland ed altrove, ed in particolare ad Orsa e ad EITdhal. I particolari che ci sono giunti a tale proposito
hanno riempiuto i nostri cuori di tristezza, e permetteteci di aggiungere, di
vergogna per il bel nome di cristiani protestanti che noi portiamo in comune.
« Vi supplichiamo dunque di nuovo,
signore ed onorevolissimo fratello, nel
nome del Signor nostro e Salvatore Gesù
Cristo e del suo Vangelo, e per vostro
mezzo supplichiamo ancora il clero della
chiesa nazionale svedese, a darsi con
lutto il cuore e con tutte le forze a travagliare acciò sia riformata una legge così
anii-evangelica. Un’occasione assai naturale viene a presentarvisi : i quattro Stati
del regno devon radunarsi il IS novembre prossimo : a quest’assemblea appartiene la legislazione del paese. Quale allegrezza sarebbe per l’intera cristianità
evangelica, quale gloria per ì’Evangelo
stesso, e quale onore per il clero svedese
se, per i suoi energici sforzi, la legge
d’intulleranza del 1726 (se non c’inganniamo) fosse abrogata nel 1853, o almeno
modificata in guisa da essere resa compatibile con la santa ed imprescrittibile
libertà di coscienza e di culto che Dio ha
dato ai suoi figli per mezzo di Gesù
Cristo!
« In nome dell’Evangelo, in nome della
nostra fede comune e del nostro comun
Salvatore, in nome dell’umanità, in nome
della sana e dritta ragione, noi ci prendiamo di nuovo la libertà di manifestarvi
la nostra viva e profonda simpatia per
tutti coloro che nel vostro paese soffrono
per la loro coscienza religiosa.... e per il
solo fatto d’aver usato pacificamente della
libertà di coscienza e di culto che niun
uomo, niuna legge ha davanti a Dio il
diritto di togliere a chicchessia ».
Svizzera. Ascona (Canten Ticino). È
morto ultimamente in Ascona il prete
D. Giuseppe Bussolini, il quale da molto
tempo si era tirato addosso le censure di
Roma per aver pubblicato un opuscolo
diretto al vescovo di Novara. In quell’opuscolo il Bussolini dimostrava che la
Chiesa Romana aveva falsificata l'istitu- ,
zione biblica della S. Cena sostituendo
la messa a quella augusta ceremonia istituita da Gesù Cristo. Il Bussolini non è
morto in compendio, secondo la teoria del
vescovo di Acqui. Nella sua lunga malattia i preti lo circondavano, e cercavano di strappargli una ritrattazione ;
ma il malato non sentendosi forze per
discutere, oppose a tutti gli attacchi dei
preti il più profondo silenzio, e morì senza
confessarsi e senza fare la richiesta ritraltazione. I preti lo proclamarono impenitente e scomunicato, ed ordinarono che
non fosse sepolto nel cimitero. Il municipio
di Ascona, secondato dal commissario di
governo fecero vestire il cadavere cogli
abiti sacerdotali, lo fecero condurre nella
chiesa, e poscia seppellire nel pubblico
24
cimitero. La popolazione anziché dimostrarsi favorevole ai preti, come essi speravano, simpatizzò per il defunto, e riprovò le barbarie dei clericali.
Ginevra. Abbiamo annunciato nell’ultimo nostro numero la formazione di una
Società evangelica italiana a Ginevra; eccone alcuni dettagli che togliamo dalla
Semaine religieuse, e da particolare corrispondenza. Allorché per la cura delia Società degli interessi protestanti si riaprì
il ì ottobre il culto pubblico italiano che
per alcuni mesi era stato sospeso, gl’italiani evangelici residenti in Ginevra con<
vocaroDO per il -15 ottobre una riunione
generale d'italiaui che seguivano il culto
evangelico nelle varie chiese della citlà,
affine di riunirsi e stabilire una chiesa
evangelica italiana indipendente da qualunque chiesa stabilita. Gl’Italiani vogliono il Vangelo, e non vogliono essere
settarii: vogliono l’antica religione dei
lorò padri, come è nel Vangelo senza
mescolanza di dottrine umane. Venticinque italiani risposero all’appello ; erano
piemoutesi, lombardi, veneziani, toscani,
romani e napolitani. Dopo avere invocato l’aiuto del Signore con una fervente
preghiera, procedettero alla formazione di
un’ associazione evangelica italiana determinando la forma del loro culto sulle
semplici norme del Vangelo: stabilirono
sulle stesse norme la organizzazione della
chiesa ; non dimenticarono le visite dei
malati, la cura dei loro poveri, e stabilirono di mettersi in comunicazione con
le chiese erangeliche d’Italia. Questo
fatto è la più bella risposta che possa
farsi alle calunnie dei clericali, i quali
dicono che gl’italiani che abbracciano il
Vangelo si vendono ai protestanti. Ecco
un pugno di esuli, bisognosi di lutto, che
si costituiscono in chiesa indipendente,
mentre avrebbero potuto far parte di una
chiesa stabilita ricca e potente, e che si
accollano le spese necessarie da farsi da
|oro stessi, togliendosi dalla bocca un
tozzo del duro pane deU’esilio: è questo
un fatto tale da far tacere per sempre i
nemici del Vangelo e deH’ltalia. Noi esprimiamo a questa nuova comunità evangelica italiana tutte le nostre simpatie ed
il più sincero affetto in Gesù Cristo nostro unico Salvatore, e facciamo voti
perchè si mantenga pura nei principic
evaugelici, ritenendo tutto quello che è
nel libro santo di Dio, senza mescolanza
di dottrine umane.
— Grazie alle calunnie dei clericali i pastori della Chiesa di Ginevra,
aprirono l’anno passato, neH’inverno, u»
corso d’istruzioni religiose specialmente
destinato ai Cattolici che desiderano conoscere quali sono le dottrine della Chiesa
evangelica. Tali istruzioni produssero ii
loro effetti, e prima una famiglia israelita,,
poscia trentanoveCattolici romani abbracciarono pubblicamente il Vangelo. Inco'-raggiati da tali successi, i pastori e m.i^
nistri della Chiesa di Ginevra vanno' ad
incominciare anche in quest’anno lo stesso
corso che avrà luogo il martedì e il venerdì a ott’ore di sera.
Olanda.—Si legge mìVÉtoik Belge il:
seguente aneddoto che prova quali sienO'
le arti dei clericali per fomentare la superstizione del popolo e trarne vantaggio..
Nella citlà di Vlymen vi sono due cimiteri uno pei Caltolici, l’altro pei Protestanti, i quali sono separati soltanto dai
25
uua piccola siepe. Verso la fine di agosto
fu sepolto il cadavere di una signora
protestante non molto amica dei preti. Il
giorno dopo si senti dire per la città cbe
nel cimiterio protestante si erano veduti
due spettri, uno dei quali gettava fiamme, e sembrava che lottassero. I preti
dicevano che uno di essi era il diavolo
che cercava impadronirsi dell’anima della
protestante, ma che non poteva a cagione
della croce che torreggiava nel vicino cimiterio cattolico. Come accade in tali circostanze, chi credeva e chi no ; ma alcuni uomini più coraggiosi si portarono
la notte sulla faccia del luogo : ritornarono alla città spaventati raccontando di
aver veduto coi propri! occhi del mostri
terribili che si lanciavano carboni ardenti. La desolazione del popolo fu estrema, tutti correvano alle chiese, e non si
trovavano abbastanza preti per celebrare
messe, tridui e benedizioni, alfinchè il
paese fosse liberalo dal demonio.
Intanto giunse a Vlymen un giovane
mugnaio ben tarchiato, per nome KlaesHenrlk Telkwaans, il quale non credendo
a tali apparizioni miracolile, armalo di
un buon bastone, senza dir niente a nessuno la notte si portò al cimiterio. Una
folla di curiosi era in lontananza ad osservare l’apparizione. Il nostro raugnajo
salta il muro del cimiterio ed entra coraggioso. Allora vede un cranio umano
di grandezza mostruosa che gettando
come fuoco dalla bocca e dalla cavità
degli occhi, camminava in diverse direzioni nel cimiterio protestante. Un altro spettro bianco come la neve seguiva
dappertutto il teschio, ed un rumore
inesprimibile accompagnava i loro movimenti. I| mugnaio corre coraggioso col
bastone levalo v?rso gli spettri; allora
il moto cessa, ed egli vede nel cimiterio
cattolico un uomo fuggire a tutta corsa.
Il giovane lascia gli spettri e corre appresso aU’uomo, il quale s’internò in un
vicino bosco, ove il giovane forestiere
non credè prudente seguirlo. Tornò al
cimiterio, si avvicinò ai due spettri cbe
erano rimasti immobili, e vide che il
cranio mostruoso non era che una zucca
ridotta a forma di cranio, ed il fuoco era
dato per mezzo di una lanterna accesa al
di dentro. L’altro spettro era un gatto
bianco morto: questi due oggetti erano
congegnati sopra un filo di ferro leso nel
cimitero, al qualejeranoattaccate delle cordicelle, per mezzo delle quili si faceva
oscillare in varii sensi il filo di ferro e ai
produceva il rumore spaventevole per
mezzo di anelli iafilati, e si comunicava
il moto in varii sensi ai due oggetti. Dopo
la scoperta del giovane mugnaio, il popolo accorse, il miracolò cessò, e l’autorità s’impadronl degli spettri miracolosi,
e cerca gli autori della sacrilega commedia per punirli siccome meritano.
CRONACHETTA POIITICA
Torino, 3 novembre.
Ieri le LL. MM. le regine Maria Adelaide e Maria Teresa, S, A, R, la Duchessa
di Genova, e più tardi S, M. Il Re con le
LL, AA. RR. il Duca di Genova, e il
Principe di Carignano, si recarono a f$r
visita a S. M. la ex-regina de’ Francesi,
Maria Amalia, la quale trovavasi leggermente indisposta all’albergo l’£urope.
Il Duca di Nemours, il Principe di Joioviile e il Duca d’Aumale, furono prece*
26
denlemeote a visitare la R. Corte nel castello di Stupinigi,
Dispaccio elettrico. Parigi, 3 novembre, ore 10 antira.
Nulla d’uflìciale.
Il Journal des Débafs e la stampa inglese e tedesca vedono con tendenze pacifice gli affari d’Oriente, ad onta delle
comiDoiate ostilità.
Le probabilità di uno scontro essendo
prevedute, nnn hanno arrestato gli sforzi
pel mantenimento della pace, e nessun
motivo ne impedirà la continuazione.
Baraguay d’Hilliers è partito per Costantinopoli.
Il maresciallo Narvaez è partito per
Madrid.
Toscana, Firenze, 31 ottobre. — Un
dispaccio telegrafico da Livorno inserito
nel Monitore reca che il granduca col
gran principe ereditario arrivò il 29 ottobre per la \ia di Terracina al R. palazzo di Caserta ove visitò Ferdinando 11
colà residente. Quindi per la strada ferrata si mosse insieme colla granduchessa
verso la reggia di Napoli.
Madrid, 23 ottobre. — Scrivono alla
Correspondance :
La stampa periodica ha generalmente
fallo plauso al provvedimento che il governo ha adottato circa il nuovo ordinamento del comando delle Antille.
Corre voce che il sig. José-Joaquin
Mora è nominato console generale di
Spagna a Londra o^egli deve recarsi al
più presto.
Si parla anche di varie mutazioni nel
corpo diplomatico spagnuolo all’estero.
Le alte iuozioui di miaistro di Spagna a
Washington sarebbero stale offerte al sig.
Tacon, il quale non avrebbe accettata l’onorevole e importante missione.
Amebica. — L’£co d’Italia del 13 ottobre, per rispondere alla minaccia di un
processo che mons. Caetano Redini, già legato dal papa a Bologna, ed ora nunzio del
medesimo agli Stali Uniti, ha minacciato
d’intentare contro quel Giornale, perchè
ha pubblicamente accusato l'arcivescovo
Redini, come il carnefice di Ugo Bassi :
\’Eco d'Italia, diciamo, in risposta a tale
minaccia, pubblica una nota di 133
persone fatte uccidere in Bologna per
ordine o ccH’approvazionc di mons. Redini dal 23 maggio 1849 al 28 marzo
1833. In questa nota vi è nome e cognome degl’individui uccisi, la loro età e il
giorno in cui fu eseguila la sentenza.
Quindi l’£co invita l’arcivescovo a scolparsi 0 a dichiararlo mentitore.
Nuova Orlkans. — Il numero totale
delle persone morie di febbre gialla io
Nuova Orleans nello spazio di nove settimane è di 8,143.
California.—Puhblicansi in California
trentotto periodici, dodici dei quali sono
quotidiani.
Stati Uniti. — Il gabinetto del presidente Pierce trovasi sopra un vulcano.
1 democratici, divisi in due fazioni irreconciliabili, gridano anatema al capo della
nazione ed a’suoi ministri. La ragione
dell’impopolarità del ministero è il partilo di conciliazione che ha |»reso, il quale
scontenta amendue i parliti e se li rende
nemici. All’apertura delle Camere si prevede che qualcuno de’ ministri dovrà assolutamente dimettersi.
27
L AMICO DI CASA
ALMANACCO
JPOPOliAKE lliliUSTRATO
Per l’anno 185^1
Volumetto elegante di 120 pagine, in
buona carta, caratteri nitidi, ed ornato
di 20 vignette al prezzo di
Centeslnit SO.
L’almanacco che abbiamo annunziato
è ([uanto di più utile e di più ecouomico si possa trovare in questo genere.
È pieno di utili istruzioni sulla morale,
sulla educazione, suH’agricoltura, sull’arte di conservarsi in salute, e sopra
altre cose utilissime. Gli almanacchi in
generale se sono eleganti, non sono economici, e se sono economici, sono così
informi, che non si potrebbero vedere
sulla tavola di una signora. L’Amico di
Casa però, mentre per il prezzo è più
economico di ogni altro almanacco, è
tale per la sua eleganza che non ha vergogna di presentarsi assieme ai suoi più
eleganti confratelli. Una particolarità poi
àeWAmico di Casa è, che mentre il suo
stile è popolare ed adattato alla intelligenza di tutti, la sua lingua è pura, in
guisa che potrebbe servire a modello di
bello scrivere italiano.
Si vende in Torino presso G. Biava ,
libraio, via Carlo Alberto, in faccia al
caffè Dilej, e presso i principali librai.
1 librai delle provincie cbe ne desiderano un numero di esemplari possono
dirigersi per le condizioni al suddetto
sig. G. Biava.
ALIA STESSA UBRERIA
si trovano pure le seguenti Opere
Bibbia italiana di varie grandezze,
legata elegantemente da L. 2 a 6 »
Nuovi testamenti in italiano ben
legati di varie grandezze . » 1 »
Biblia Sacra vulgats editionis Sixti V et Clementis VITI jussu recognitaatque edita — Elegante edizione tascabile con forte e bella
legatura in pelle . . . , » 5 a
Bibbia in varie lingue da . « 5 a 8 «
Lucilla, ossia la lettura della Bibbia ....... » 0 80
Regula Fidei (Begola della fede) » 0 80
Sei conferenze sulla fede dei riformati evangelici . 1 20
La successione apostolica . . » 0 20
La confessione (L. Desanctis) . » 0 25
Trivier, esposto dei motivi per cui
l’autore ha abbandonato la Chiesa romana......» 0 50
Addio al Papa.....»lo
Paleario, il benefizio della morte
di Cristo......u 0 40
Tesoretto bibblico . . . . » 0 20
Compendio della dottrina cristiana .......» 0 30
Preghiere di famiglia . . . » 0 30
Esercizi! di pietà per la comunione .......» 0 20
Guida alla lettura della Bibbia » 0 20
La credulità degli increduli » 0 20
Oltre questi ed altri libri italiani, vi è
una raccolta abbondantissima di libri
evangelici francesi a modico prezzo.
Direttore G. P. MEILLE.
Giuseppe Mirapel gerente.
■— - ■
TIP. SOC. DI A. PONS B COMP.