1
ANNO LXXV
Torre Penice, ‘20 Luglio 1945
--.N. 11
.9
T3
«
a
co
L’ECO
Nulla sia più forte della vostra fede!
(Gianavello)
SETTIMANALE DELLA
ABBONAMENTO
Italia, fino al 31 dicembre . L. 75,— —. Semestre L. —
Estero .....»» » * —
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira— La copia Lire TRE
CHIESA VALDESE
Rigruardate alla roccia onde foste tagliati
ásala Ú: 1)
airaltora i Oaelore Dell. ALBIKtO RICCA
amministrazione e REDAZIONE:
Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
NÙTRE POLIÍIQUE
Loirsique tout espoir httmiain est enlevé. lorsque l’angoisse ou la douleur nous
étneignient, et que l’on se gfent au bout
de sa vie, on sait se souvenir qu’il est
un Dieu tout-puissant, on sait crier et
prier.
Et nous avons 'orié notre angoisse aux
mooinents les ipiUB! dîamatiquies de la
gu'erne, nous avüns appris à nouveau la
prière ne fût-ce que sous la, fornae d’invocations incohérentes et fragmenltaires.' Face au piéril, nous avons slenti notre imipuissanoe, et même lies plus endurcis en présence de situations tragiques dont le dénouement paraissait rien
moins que favorablie, se sont écriés:
« que Dieu y miette sa main ! ».
Il est certain aussi qu’à la fin de l’é-,
preuve nous lavons dit merci.
Et maintenant nous avons retrouvé la
sécurité, fragile sans doute, mais toujours une sécurité. Or rien n’est plus
dangeneux à l’homme que la sécurité.
Les valeurs et les richesses, dont l’abandon nous avait jeté vers Dieu comme
vers notre dernier recours, ont repris
dans nos vies leur ptlace habituelle.
Nous avons retrouvé nos idoles.
Allons-nous vraiment recommencer à
les adorer et à oublier que le Dieu in
Ai lettori
A dei oontiTvuo mumento del
costo della carta e della stampa, VAmministrazione del giomalè, già in forassimo deficit, ha portento l’ahhonamento a
75 lire fino al 31 dicembre corrente
anno Tutti pagheranno volentieri questa somma e non pochi aggiungeranno
un’offerta val'ontamia intesa a diminuire
il deficit.
Tutte le corrispondenze (articoli, cromiche, ecc.}, vanno inviate a Bobbio Pellice (Torino) e devono essere firmate, il
che non significa che la firma debba essere pubblicata. Il Direttore.
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voqué du fond de l’abîme veut être aussi
souverain sur les biens dont la tranquillité nous garantit Lusage? Allons-nous
lecommiencei; à servir nœ biens matériels et nos passions, à ne vivre que
pour le monde d>ans l’espu-it du monde,
à ne suivra que des idées et des idéals
qui ont ici-bas leur origine et leur fin?
Maintenant que nous avons repris
pied sur la terre, et que. nous avons leti'ouvé nos existences et nos affaires, il
serait temps de no,us rappeler qu’il n’y
a (qu’un seul Dieu, et que vouloir chercher des solutions humiaines à nos problèmes, c’iest lecommenoer à faire le
mal.>
On critique beaucoup, dans le monde
actuel, les politiques (passées, qui, dans
un certain nombre de pays, revendiquaient le droit de façonner la personnalité humiaine tout entière. -Ces politiques qui, balayant les conceptions religieuses et les valeurs morales traditionnielles, ont c éé une sorte de vide spirituel qui a été ,suivi d’unie irruption de
religions ,nouvelles et d’un retour aux
vieilleB' religions païennes.
Les aspirations religieuses refoulées
de Ihumanité sécularisée se sont fait
jour avec force et se sont incainées dans
des mouvements inispirant unie soumission passionnée die l’individu pour le
groupe.
Les hommes se sont attachés avec une
ferveur reÜg eusie à dles symboles sociaux ou (politiques, parce qu’ils y ont
vu une promesse de vie coihérente et de
communauté satisfaisante. L’ho,rame s’étant écarté de Dieu, avait remplacé Celui-ci par des idoles par<^ qu’ils ne sau
rait vivre sans quelque objet d’adora- #
tion et dé sacrifice.
Les conceptions politiques totalitaires
sont l’ennemi mortel de la ftod chré- *■
tienne.
La Bible nous enseigmtei que, pour
nous chrétiens, la seule politique, ique
nous trahissons hélas constammient, est
de croire au Christ Seigneur; d’y croire p
concrètement, parmi les hommes, sans V
orgueil tët sans honte, avec persévêran- <' '
ce, pour nous et pour les autres. |
Croire en lui n’est pas refuser lé monde, lies luttes et les engagements, mais
savoir dans toutes ces choses qu’il est
le seul maître auiquel on doive obéir, et
qu’il faut lui ofbéir dans toutes ces dioses, les (publiques comme lés particulières.
Vouloir se méttre à refaire le monde
sous une autre obédience que la sienne
serait aussi sûrement recommencer.^ à
faite le mal que de croire que, sous son
obédience, ont peut se désintéresser du
monde et de la solution de tous ses problèmies de n’importe qpel ordre.
Alb. R.
Se non erriamo, il carattere fonda- ^
mentale deirattuale momento stoiico è
un biso^o di riavvicinainento, d’intesa i‘
tra le diverse tendenze, le diverse teorie *
che dividono l’umanità. Le manifestazioni di queste aspirazioni sono molte
ed (evidenti: diali’,alleanza tra le tradizionali diemocirazie liberali e lo stato comunista aU’intesa tra i partiti nei nostri C.L.N. E non saremo noi Valdesi a
sottrarci ad una ttend,anza che s’accorda
con le nostre migliori tradizioni. Vi fu 'É\
un tempo in cui itutte le grandi correnti mondiali relfiigiose, culturali, filantro- ,
piche trovavano simpatica risonanza )
nelle nostra Valli. E Torre Pelhce, an- (•:
cora Ginevra itahana, lera onoirata, ai pre- j
ferenza di ben più importanti (città, |
-daUa-idsiitatel^$Ì5ceate- peEsonaliità
erano a capo di tali .movimenti e che furono ospiti graditi delle nostre Valli, di
cui riportarono il ricordo, non solo dell’amenità dei luoghi e della cordiale
ospitalità valdese, ma anche della nostra comprensione, del nostro spirito
aperto alil’universaliismo. quale era maturato attraverso una profondai religiosità, un’intensa vita sphituale ed i secolari contatti con il (pensiero d’oltr’Alpé.
Ma accahtoi alle tendenze universalistiche, siemibrai delinearsi in questo momento una tendenza, almeno un’taspirazione a (rinsaldare i vincoli di solidarietà tra gli appartenenti a definite comunità, ent'.o limiti geografici, di categoria, di partito tali da poter (essere facìlm(ente abbracciati in un colpo d’occhio,
solidarietà pratica, efficiente, diversa
dalle nebulose solidarietà nazionali e
nazionalistiche di cui tanto si è strombazzato e di cui nessuno ha mai visto altri frutti che quelli dell’odio cieco verso chiunque non appartenesse a quel
gruppo arbitrariamiente definito.
Le due tendenze non si (escludono,
anzi si integrano; la prima presuppone
la seconda, allo stesso modo che non ci
può -esBiere concordia nella « c vitas »
ove la diiscoidia regna nelle famiglie.
Noi Valdesi, così sensibili in ogni tempo alle idee generose che, per grazia di
Dio e ad onore di quanto vi è di mjgUor
re nell’uomo, sorgono misil(eriosa,meintie e
si diffondono per l’aria come vento benefico. senza che si possa dire dove e
quando siano oirigmate, noi Valdesi dovremmo sentile anche questa aspirazione. farne un bisogno del nostro spirito
e sopratutto dovremmo fame la pratica applicazione. Tanto più che non si
tratta di una novità, mai soltanto dèi ritormo ad una delle nostre migliori tradizioni. SoLdariietà tra di noi Valdési,
qualunqué sia la nostra situazione; qualunque sia la nostra particolare attività. Ancora una volta rivolgo ai fratelli
Valdesi, specialmente a quelli delle nostre Valli che amiamo con tanta nostalgia e volentieri idealizziamo quando nie
siamo lontani, un caldo appello: siate solidaU. La solidarietà, che per altri può
essere solo la via a migliori condizioni
di vita, è (per n<fi essenziale condi2àoinie
di sopravvivenza. La marurtninwi di soU^
darietà tia noi ha faciliitatoi purtroppo
l'opera di « svaldesizzarione » che nell’ultimo ventennio si è più o memo apertamente esercitata contro di noi, contro
di voi, rimasti nelle Valli avite in particolare, e che è riuscita a fare quello che
sei secoli di persecuzione aperta non
avevan'O prodotto. Troppe tradizioni
sono state dimientìciate in questo ultimo
ventennio, tradizioni di famiglia, tradizioni di popolo, tradizioni idi Ohiiesei. E
le tradizioni comuni sono un grande inocntivo alla solidarietà. Di esse si è oonSwrvata, « valorizzata », come si amava
dire, l’esteriorità, il folklore, ma si sono
trascurata quelle che riguardano la vita
spirituale e morale, quelle xdie facevano
di noi varamente la popolazione « a par-te.» ch@-ì^tirò~pagine-di' tanti autori'dal
Gilly al De Amicis.
Quandt> sarà fatta la, storia di questi
anni di tragedia is di paissicaie, venranno certamente in luce numerosi esempi
ammirevoli di solidarietà tra la gente
nost.ra, ass-urti all’eroismo nel clima arroventato! degli ultimi mesi. Ma accEinto
a questo, quanta incomprensione da
parte di tanlti dèi nostri che, mosri da
un’insaziabile fame di lucro, non han
visto nella immane tiiagedia icahe una insperata occasìoine di illimitato guadagno, di efferato sfruttamento del prossimo... Ed in casi come questo « Charity
bcgins at home » ,(La carità incconincia
dalla propria casa) come (dicono gli inglesi, Quanti altri si sono trincerati niella rocca del proprio egoismo e delle proprie, forse mtóichine. preoccupazioni !
* • *
Mia siamo ancora a tempo per riprenderci le (per dare Fesempio che la ricostruzione del mondo deve incomincia^
da luna ricostruzione etica, come da ogni
parte sentiamo dime, ma non da ogni
pai te vediamo attuare. Dimostriamo che
la vecchia stirpe valdese è quella che
sente l’imperativo di agire secondo le
proprie iidiee e la (propria coscienza e
aborre dalle campromissioini Non trincerandoci in un intransigieate esclusivismo, in un freddo (egoismo. Non è certo
Fautore di queste linee, il quale fino al
1939 fu il delegato per l’Italia del Movimento per il « World outìco k »
(Sguardo nel mondo) promosso dail’Y.M.
C.A. americana, che potrebbe consigliar
un simile attegigiamento da chiocciola.
Ma, ricordando (Ché ichi non ama i"
proprii fratelli carnali non può essere
capace d’amore universale, incominciamo con il rinnovare tea di noi quiei legami di solidarietà troppo rallentati, con
il far « rinascere in noi il » senso della
nostea originalità, e la coscienza dei doveri apecialissimi due s’accompagnano
alla missione affidata da Dio al popolo
Valdese, in Italia ic. perchè no?, nel
mondo.
- Si fà’ un gran pailàrè dì autoncáSíe^’''í-*H
questi tempi. Se veirà xm’autonomia
valdese, occorre che sappiamo esserne
degni e chq non ce la facciamo, come al
solito « soffiare » per la nostra disunione ed i nostri personalismi. Non permiettiamo ohe vincano la paura delle responsabilità ed un agnosticismo oggi in- ■
giustificato. M. Eynard.
1,1
III
9i fronte agli orrori della goma
iii,r
SUI
Se grande è il beneficio della fede
cristiana in tempo di pace lesso diventa
oltremodo (prezioso ed inestimabile in
tempo di guerra... Vi siete mai chiiesito
con quale animo affrontano, il rischio,
soipportano la sciagura ,e soffrono la penuria coloro che non posisieggono oggi
una fede ben salda, che non sono sostenuti dia alcun ideale e non sanno confidare nell’aiuto che scende dall’Alto?...
—' A me capita spesso di (parlar© con
gente duramente (provata dalla, guerra
(genitori che hanno perduto i loro figli
sui campi di battaglia, giovani vedove
private (del loro più valido sostegno terreno, intere famiglie ridotte a vivere
nei pubblici (ricoveri dalla furia dei
bombardamienti aeirei...) e posso assicurarvi che il loro cuore è a pezzi led il
loro animo è prostrato sino all’awili-mento più completoi — Perchè questa
impressionEintè depressione nel loro spirito?... * Evidentemente perchè nessxma
fede pulsa ndl loro cuore, nessun ideale (degno (di tal nome...) sostiene le loro
forze; nessim conforto viene loro dal
cielo e poca, (quasi nulla, è la simpatia
che incontrano sulla terra... Anche di
fronte all© calamità l’iegodsmo predomina nella massa le la carità non è sentita e lo stesso sentimento umanitario si
(affievolisice e muore, perchè la fede non
vibra nei petti. Avviene così che molti
passano accanto alla sciagura senza saper pronunziarle una sola parola di simpatìa e di conforto iper coloro che hanno il icuoi;e impietrito dal (dolore. Non
sKsa fare di megUo che ripetere il noto
quànto banale e sterile motto: Povtero
colui che la sciagura ha colpito ! E lo
sciagurato — se anch’iesso senza fede —
rimane come colpito a morte, perchè
non trova più alcun motivo di conforto
sulla terra e non conosce laltei beni, non
possiede aitine riìsoirs© capalci di sostituire quelle perdute e di colmare il vuoto
scavato niél cuore dalla sciagura.
Ben diverso è invece Fatteggiamento
del crediente di fronte alla calamità...
Egli isa di non essere dispensato dalle
dolorose prove (della vita, e preparato
ad accogliere con rassegnazione la sua
croce, la porta © la sopporta con ben
altro spirito. Noi abbiamo avuto al riguardo numerose prove in questi duri
anni di guerra e vogliamo qui ricordarle per tearn© incitamento ed ammaestramento.
La sirena non ha ancora esaurito il
suo primo fischio di allarme che già gli
aerei cominciano a sganciare le bombe
sulla nostra città... In un palazzo di mia
conoscenza tutti gl’inquilini scendono le
scale a precipizio in preda ad indicibile
panico... Le bombe scoppiano a non limga distanza, il palazzo trema per il forte spostamento di ^ria', 1© scale traballano sotto i páeidi, i vetri (Cadono fragorosamente in frantumi, le porte e 1© finestre cigolano e fremono forzando le
serrature é minaiccáando di strappare i
cardmi... Tutti gl’inquilini fanno ressa
al pian terreno e lad ogni nuovo scoppio di bomba cacciano'urli e si ripetono indicibili scene di panico ida parte di
donne e di bambini; anche gli uomini
sono 'tutti agitati e nervori... Solo una
giovane sposa, appartata, in un >angolo
2
L»1C0
'f^l
della portfaèri^ conserva vm. att^gigiia- |
mento,calmo e eerei^: essa stringe tra j
le bralccia la sua HaÈÈrsi cpeatura. e piega fervidamente fi Padre Cefeste che/
la protegga e la guardi da ogitì male...
E’ una credente che ha trovato il suo
alto ricetto nieU’Etemo e sa per esperlenza^ di non aver mai invocato invano
l’aiuto del suo Dio !...
In un’altra incursione gli aerei hanno fatto cadere dal cielo una vera (pioggia di spezzoni incendiari; il centro della città è in fiamme, il teJtéfono non funzioEtM, il servizio tranviario è Interrotto
ed il Pastore con alcuni (giipvaaii volonterosi della stia Chiesa acooiTe sul luogo del dtóàstro per alcciertaiisd che j suoi
fratelli in fede non abbiano riportato
danni da quell’incursione.*.. — Lungo
la strada,il cuore ci si stringe alla vista di tante rovine; si cammina sulle
strade ingombre di macerie e di rotta- ’
mi, ri scansano i muri cadenti e le case
crepitanti in preda laiUe fìammie... Airimbooco di una via, tra enormi mucchi di
mobili trascinati in fretta sulla strada
per salvarli dal fuoco, steorgiamo una
nostra sorella in fede che con occhi
esterrefatti guarda in alto... Qrribili lingue di fuoco escono dalle su© finestre
divorando tutto il mobilio e le masserizie della sua abitatone !... Ci avviciniamo a^ sorella colpita, ci guarda con
mestizia, accoglie con serenità la noiKtra espressionie di simpatia fraterna, ci
addita le sue finestre in fiamme ed
esclama: Il fuoco sta distruggendo la
mia casa terrena, ma noi ,possediam,o
un altra casa lassù che nulla può distruggere !... — Bacicogliemmò sopra un
carpetto le poche supip^lettili che la sorella era riuscita a salvare daU’incendio
e ci allóntanammo dal luogo del disastro, .
Un nostro .^fratello anziano, avendo
avuto il suo appartamento gravemente
dannegg^to a Genova, si trasferisce col
suo mobilio malconcio a Rivarolo. Dopo
pochi mesi, usdendo dal ricovero, dopo
una nuova incursi<Ae aerea, sento che il
grosso della bufera si era riversato quel
giorno proprio su Rivarolo... Il mio pensiero corre al già provato fratello anzimo e mi decido a recarmi subito da
lui. Dopo circa im’ora di camrnino, scavalloando macerie e rottami, mi trovo
davanti al fabbricato che aveva dato
asilo al nostro sinistrato... Una bomba
-/jifeflai vienfi, iniocmtro, accogli© U rnio abbp^orio di simpatia e dice: « U Skaore
i ha dato; 11 Signor© iha tolto ! aia frita la
,\'sua volontà !... »:
Due.giovani fidanzati sono iti prcxanto <h sposare ed hanno già dato fondo a
tutti i loro, ridarmi per airnedare con
buon gusto il loro nido di amore, studiandosi di renderlo il più .possibiie acooigliente e radente... Tornano i quadrimotari © sganciano , una bomba
proprio su quell’ ediiflcio ; dell’ appartamento arredato a nuovo per accogliere
i novelli sposi non ri salva nemmeno
una casseruola !... L’indomani, ancora
ignaro dell’aocaduto, incontro lo sposo
per iriacada e gli chiedo se ha fissato la
data/pèr il 'Suo matrimonio; mi risponde:
II Signore non vuole ancora ché io mi
sposi... Una bomba ha distrutto la mia
casa... ma Dio mi darà la forza di crearne un’altra !...
Dopo tali esperienze nessuno venga
ancora a dlirmi che la fede e la pietà oristiiana servono a ben poca cosa in questa vita... « La pietà è utile ad ogni cosa
- scrive S. Paolo - avendo la promessa
della vita presente e di quella futura...»
(1 Tim. 4: 8). Serbiamo la fede, coltiviarno la pietà, sopratutto esercitiamo la carità e ci metteremo in grado di lottare
da forti e di uscire sempre vittoriosi dalla prova. A. A.
Fedepazione Unioni Valdegi
Convegno a RORA
29 Luglio 194 5
caduta proi^ davanti a quell’edi-- > fido scavandovi un lenormie cratere ;
l'edjfìzio era ancora in piedi, ma le porte, le finestre © le persiane erano state
tutte frantumate le soffiate lontano dallo spostamento di aria; col cuòre in sussulto mi arramipioo per la scala ricoperta di calcinacci e mi trovo alFingresso
^H’abitazione che ricercavo... La porta
è a terra, il pavimento è allagato, tutte
le pareti interne ^sono cadute © si sonò
abbattute sui letti, sui tavoli e sugli armadi rovesciati per terra... Entro trattenendo il respiro dall’temozione e trovo il
mio Anziano intento a dissòtterrare dalle
macerie alcune masserizie..-. Mi vede.
Dopo il conoorso d’arrivo, il culto nel
Tempio ©d il pranzo dii cui si è parlato
nei numeri ' precedienti dell Eco, avrà
luogO' a Piamprà. alle ore 14, plesso
Villa Paschelto, uno studio sul seguente argomieinlioi: La vocazione dei mestieri e dàilóe professioni dinanzi al pknjane
credente. Parleranno ingegneri. Contadini, professori, operai, pastori,' maestri,
medici, rondinelle valdesi, avvocati, diaconesse, eoe., eoe. Ciascuno mostrerà ciò
che vi è di bello nella propria via e com e che in essa può esser servito il Signore. S.cc^me le allocuzioni saranno
numerose, ciascuno non avrà che cinque
minuti a sua disposizione. CINQUE MiIVUrj che saranno fatti osservane con
metodi dracoiniaini. Tra una allocuzione
e l’altra, conversazioni e canti, ipoi, discussione.
Alle ore 16 servizio 'di buffet, giuochi
sapientemente o’-ganizzati le, ¡per chi
vuole, interessante esposizione di lavori.
Le prenotazioni per la polenta di mezzogiorno (L. 20) si ricevono fino al 22
luglio le non olire. Gli Unionisti del fondo valle possono acquistarne i buoni
presso la Libreria Claudiana.
Convegno a RALMOUNT
5 Agosto - Ore 15 ^4
CUQ^ RQ E. B S
ANGROGNA (Serre)
CULTI
Domenica 22 luglio - ore 10.30: Tempio SeTTe; ore 15: La Maria. Domenica
29 luglio - ore 10.30: Tempio Serre: ore
15: Bagnani.
Martedì 10 coirente abbiamo dep<^ nel cimitero di S. Lorenzo la spoglia mortale della nostra soriella Caterina Cattre ved. Simond, deceduta al Serre dopo breve malattia alla età di anni
83. A coloro che questa morte, affligge
diciamo la nositra simpatìa crisitiana.
e. a.
MASSELLO
A pochi mesi di distanza dalla dipartenza di suo marito, l’anziainio Teofllo
Oaydou, è deceduta il 6 corrente mese
Ennchetta Gaydou-Pona, del Chabere,
lasciando di sè il ricordo di una vita tutta consacrata aUe opere di bene della
sua Chiesa.
— E’ putroppo venuta conferma della morte in combattintento del nostro
giovane fratello Arturo Trwi, delle Porte di Massello, aw^uta a Valsavaranche (Aosta), Rimpatriatosi dalla trancia, dove già aveva partécipalto alla resistenza del maquis, egU ri era aggregato ad una formazione partìgiana dell’Alla Valle d’Aosta, ma cadeva da' prode
in imo scontro, appena me^ il piede
sul suolo della patria.
La sUa salma sarà prossimamente restituita al paesello natio.
Venendo inconitno al desiderio della grande maggioranza dei membri di
Chiesa, il Consiglio stabiliva che il culto diella prima domenica di ogni mese
sia fatto da ora innanzi, in francese, lingua, del lesto, sempre sitata in uso in varie attività di Chiesa.
Ringraziamo sentitamente lo sitiudente in teologia Giovanni Peyrot, che
ha presiieduto il culto di domenica 8
luglio.
PINEROLO
Il 3 corrente si svolsero imponenti i
funerali della nostra giovane so: ella
Elda Codino^ rapita all’affetto dei suoi
cari nell età di anni 18, vittima di una
fatale sciagura alpina. La nostra, Comunità unanim,e prende viva ,p>arte al
lutto della famiglia del rag. Emilio. A
tutti coloro che piangono l’immatura dipartita delFEitinta rinnoviamo' l’espressione della nostra profonda simpatia
cris.iana chiedendo al Signore di far
scendere isu di loro le sue abbondanti
consolazioni.
— E’ stato amministrato il Santo Battesimo al bimbo Gtovemm Umberto Long
di Davide e Irene Vinçon.
POMARETrO
Siamo ancora sotto la edificante impressione della visita del Moderatorè
della nostra Chiesa avvenuta la dòme
^nica 8 lu^ho comeinte. Egli presiedette
^il culto del mattmo cui (partecipò una
Harga parte dalla Parrocchia, una riunione all'aperto nel 'pomeriggio nella religione di Inverso Pinaisca, e la riunione
della gioventù la sera dello stesso
■'giorno.
' Siamo grati'per questa visita che ci ^
fatto dei bene e domandiamo al Si
'gnore di benedire le impressioni rice
......
Ir — Sabato 14 corrente si sono uniti in
matrimonio Aldo Griset di Daniele
^(Plan dei Maurini) con Rima CostabeH di
^Giovanni (Cianavas - Inverso Pinasca).
Ai felici sposi rinnoviamo i nastri mi
,'gliori auguri ,di prosperità nel Signore.
Niel pomeriggio dello stesso gioimo
hanno avuto luogo i funerali della nostra soletta Alessandrina Baret nata
Bernard, del Pian di Pomaretto, di armi
55. Dopo' una vita di fede consacrata
alla famiglia ed alla attività essa' ha
chiuso la sua gioinata terrena fra molte sofferenze ma con la visione nell’anima dette sublimi realtà che non pas" sano.
■ Al marito èd ai figli che ne ipiangono
da dpa.tenza rinnoviamo, i sensi della
j^nosira viva simpatia cristiana.
11 ,culto di domenica scorsa nel
tempio e la ,r. unione pomeridiana al Podio sono stati presieduti dallo studente
in teologia Giovanni Peyrot, cui espri: marno il notti o ringraziamento per i
messaggi crisliani rivolti.
‘ ■ — Domenica sera, 22 oorrente. alle
ore 20.30 nel salone del Convitto di Pomaretto av- à luogo una serata ricreativa promossa ,dalla nostra Unione Giova,;iiile. La ricCìia sarà rineLuta la domenica
j;Sucoes>iva alla stessa- ora.
Ì>*iAMOLLO
W .-V
Tutta la Oemumtà ha provato vivq
dolore quando la nostra cara sorella
j0laddalena Jahièr nata, Bounous, di anni
;^8, ci ha lasciati per la Patria Celeste.
, E&àa ha dato p. ova in tutta la sua vita
jdi una fede profondiamehte cristiana' e
quella sua ,fede urnile ma sicui’a l’ha soSidnuta sino alla fine rifulgendo partioolarmente durante i lunghi e tristi
j m,ed di sofferenze fisiche. La Chiiesa
perde ,con la « Magna Maddalena » uno
dei suoi membri piu fedeli mia ri 'cxinsola con la certezza di saperia ora al riparo di ogni sofferenza, più vicino al
suo Salvatore eh’essa hia sempre amato
e servito quaggiù. Rinnoviamo lespres; eione della nostra simpatia a tutta la famiglia Jahier, con un (pensiero partioolarmente affettuoio ai figlio che è tutto; a in Germania.
— Sono B,tati ipresentaiti al Santo Battes:mo; Clelut Beux di Enrico e di Elda
‘ Beux (Sappiat); Silvio Balmas di Carlo
e di Elena Peyronel (Ruà); Paola Gardiol e Margherita Gardiol di Alberto e
di Amalia Long (Tournim).
Il Signore, benedica questi teneri
agnelli detta S,ua greggia !
Abbiamo prov,ato immensa gioia
nel riveder© sani e salvi alcuni giovani
per i quali la Comunità non ha mai tralasciato di pregare durante la loro lunga assenza. Sono fin’ora tornati d^ìjla
Germania: Edoardo Sappé e Guido
Long; dalla Balcania: Silvio Beux; ©
dall Italia meridionale: Silvio Long, Eli
Long e Alberto Long.
Il Signore ci conceda di provare altrettanta gioia nel salutare presto' tanti
altri giovani ancora lontani !
TORRE POLLICE
Dopo una lunga prova è stato richiamato da queàto mondo il signor Daniele Micheiin, di Costalorenzo. all’età di
71 anni. IddiO' spanda le Sue consolazioni sulla famiglia afflitta.
VILLARvPELLICE
La Camumtà è stata rallegrata ed
edificata in queste ultime settimane, da
alcune visite di cari fratelli venuti da
lostano a tteoarci il sempre più 'premente
te«ss:ggio della Barola di Dio.
Il 24 giugno il Moderatore, pagtore V.
Soromani, gunto di recen'te da Roma»
ci nacavia come iqgli sa fare, il primo, affettuoso saluto' 'delle Chiese e dei fratelli lontani, dopo l’iimnane bufera, e ci
esortava a « perseveraue » — còme i
I^imi cri'stiani — « nell’attendere all’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna e nrila preghiera ».
Il 1° luglio, "hel castagneto dei Garniers, in occasione del Convegno Giovanile (di cui si parlerà niella prossiimia
Pagina della Gioventù), il Mbderatore,
il Cappett^o capitano A. Deodato e
cinque ufficiali :© soldati sud-africani rivolg^ano ad una numerosa assemblea
di giovani e meno giovani, accorsi anche da parrocchie lorÉ'ane, chiari ed efficaci appelli alla testimonianza cristiana.
E domeniaa 15 -corrente, dopo un edificante culto, presieduto nel nostro temP'io, unitamiente dal pastore di Torino
dott. E, Eynard e dal Cappellano sudafrioano ,rev. Young con 'la collaborazione, in perfetta lingua francese, del
giovane militare S. A. (ttermond, una
numerosa assemblea raiocolta sotto' i secolari .castagni' del Teynaud, udiva con
visibile commozione sei brèvi ed impressive testimoniianze cristiane diate alternaliivamente da militari sud-africani
(il cappellano e già missionario pev.
Young, il magg. Green-wood, il sergente Gear) e da 'membri della nostra comunità di Torino, presentati dal loro
caro Pastore (i signori G. Coista, I. Calabro e L. Saglietto).
La bella adunanza che si era iniziata
co'n una fervida preghiera del Sopraintèndente pastore R. Nisbet, si concluse,
■depo poco più di un’ora e mezza, con
alcune intonate e vibranti preghiere,
sgorgate 'Spointonee in mezzo airassemblisa da cuori di giovani' e di non giovani, A tutti questi valorosi messagger: del S gno’ e, come ai loro quindici
compagni di viaggio, rinnoviamo il nos'tro 'più sincero « arrivedierci ancora, se
piace a Dio, isui nostri monti ! ».
Nei 'diversi focolari villaresi che hanno ospitato per il pranzo tutti i graditi
visitatori, questi hanno lasciato una benefica impressane spirituale e il desiderio che si rinnovino spesso così belle
esperienze e che durino sempre e si rinsald'no i dolci vincoli^ fraterni isorti dal
•- sentimento defila fede comune e-dafia......
crmune 'iiesp-onsabilità davanti a un
m,ondo in distretta.
— Rinnoviamo i nostri fraterni auguri nel Signore atte tre coppie di sposi di cui abbiamo ultimam,ente celebrato il matrimonio nel nastro tempio: Pietra Gacamo Charbonnier e Maria Gönnet, del Centro, il 30 giugno; Giovanni
Allio, del Oenltro. e Marta Maria Baridon, -'della Pianta, il 5 luglio Ferdinando Giacomo Co'ùlet e Francesca Lausarot, del Centro, il 7 luglio. j.
I figli, il fratello, le cognate, i nipoti
ed i parenti tutti della signora
lily Peyrot-Eynard
ne amnunìfAano con profondo dolore la
morte avvenuta in Torino il 1° Ituglio
1945.
« Patti .animo, alzati. Egli ti
chiama ». S. Marco X,- 49.
Ta;ino, il 1° luglio 1945.
I Peyrot, 10 luglio 1945.
La sera del 17 luglio il Signore richiamava a Sè
YìODDe Tarin-Boer y. Capazzo
Ne danno il ddlorosp ammnzia le figliuole Maria Luisa col marito geometra Aramis Menduni e la piccola Chicohà, che la Nonnetta tanta amam.; Elena col marita ten. va^c. Mario Cattaneo.
« E fattasi sfocia, Gesù disse:
Passiamo all’altra riva».
Torre Pellioe, piazza Carlo Alberto, 6.
CERCASI famiglia valdese per cascina
a mezzadria nell’Astigiano. Buon traittamento. — Scrivere: Istituto Aitìgiaitóli 'Yaldiesi - Via Bertholiiet, 34 - To
rmo.
Pastore Dott. ALBERTO RICCA, Direttore
Arti Grafiche * L’Alpina » - Torre Péllice