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Anno III.
Venerdì 19 inHrxo 1954«
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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE RELIGIOSO
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(i domicilio)
Torino, per un anno L. 6,00 ] l..7,00
— per sei mesi » 4,00 | “ 4,50
Per le provincie e l’eslero franco sino
ai conlÌDi, un anno . . L.. 7,20
per sei mesi, » 5,20
AJjjSsùovtìì iè év iyann
Seguiiflio la verità nplla carità
Efes. IV. )5.
L’Ufficio della BUONA NOVELLA è in
Torino, presso la libreria Evangelica
di GI.\COMO BIAVA, viaCarlo Alberlo,
dirimpello al Caffè Dilei.
Le associazioni si ricevono in Torino allo
slesso L'flìcio.
Gli Associati delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandolo franco alla libreria Biava.
Intolleranza religiosa in Isvezia, — Esposizione evangelica: InìeXpYetùziOìXe della
Bibbia^ Ili. — Lettere al mio Parroco I. — Compiacenzo dei Popi. — Notizie religiose,*— Cronachetta politica.
INTOLLERAKZA RELIGIOSA IN ISVEZIA
--
Amanti per principio della tolleranza religiosa non possiamo fare a
meno di levare un grido di disapprovazione allorché vediamo un allo di
intolleranza, venga esso pure dai nostri amici, dai nostri correligionarii:
ed è perciò che disapproviamo altamente lo spirito d’intolleranza che si
manifesta nel clero nazionale Svedese
sia contro i cattolici, sia contro i
protestanti che si separano dalla
chiesa dello Stato. Noi crediamo che
a Dio solo si appartenga il giudizio
delle coscienze, e quindi la legge, ed
i magistrati non hanno alcun diritto
d’investigare, e di punire le diverse
convinzioni religiose , quando non
offendono la pubblica morale, e le
leggi sociali.
Lungi da noi l’idea di volere in
qualunque maniera, e sotto un qualunque punto di vista difendere 0
scusare una persecuzione religiosa:
noi la disapproviamo egualmente sia
essa diretta contro i cattolici, sia diretta contro i protestanti, 0 conti0
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(jualunque altro culto: l’intolleranza
religiosa la crediamo anti-evangelica
e lo abbiamo nel nostro giornale lungamente dimostrato. Nè questi nostri
sentimenti sono soltanto della nostra
chiesa; essi sono comuni a tutte le
chiese evangeliche che deplorano come il clero Svedese abbia potuto allontanarsi in questo punto dai puri
sentimenti evangelici. Testimonii di
questa veriià sono i numerosi indirizzi che le varie chiese evangeliche
hanno mandato al clero Svedese per
riprovare una tale persecuzione. I
gioi'nali religiosi evangelici, niuno eccettuato, bau tutti gridato contro una
tale stolta, e, diciamolo ancora, antlvangelica persecuzione.
Stando le cose in tal guisa noi non
potremmo comprenderecome i giornali
clericali del Piemonte vengano a rimproverare al protestantismo in generale una persecuzione che da esso è
suleunementerimproverata, se nou conoscessimo a quale eccesso giunga la
impudenza di certi elencali, i quali
sapendo che alcune persone inlluenti
non leggono che i loro giornali ,
sperano ili poter loro far credere
lutto quello che gli garba, e ciò gli
basta.
I giornali clericali riprovano la
persecuzione religiosa di Svezia, ed
in questo siamo d’accordo con loro;
aia essi uon lamentano che la per
secuzione fatta contro sette persone
che sono divenute cattoliche ; e noi
riproviamo non solo quella, ma l’altra
ancora contro gli evangelici che si sono separati dalla chiesa ufficiale dello
Stato. Per i clericali 3 o 4 cento individui condannati alla prigione, al
pane ed acqua, e ad altre pene per
motivo religioso sono un nulla, e
forse approvano tali pene; mentre è
un gran delitto aver punite di esilio
alcune donne che sono divenute cattoliche. Una tale maniera di agire dimostra che i clericali non disapprovano la persecuzione religiosa come
principio,ma la disapprovano soltanto
quando è contro di loro.
Noi temiamo che la disapprovazione dei clericali intorno alla persecuzione Svedese non faccia ridere gli
onesti, e non li faccia credere impostori ed ipocriti. Come difatti si può
disapprovare la persecuzione Svedese,
e fare i panegirici del Guzmano, del
Torquemada, di Pietro Arbues, e di
tanti altri persecutori che desolarono
le provincie ed i regni ? Come si può
disapprovare l’intolleranza del clero
svedese, ed approvare quella del clero cattolico francese ? Se stimatizzano
la condotta della Svezia, perchè e
con qual fronte approvano la condotta
del Portogallo, della Spagna, di Napoli, di Roma ove esiste tuttora l’inquisizione; della Toscana ove è slata
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rislabilila la pena di morte pei delitti
religiosi?
Ci vuole un beH’ardire a disapprovare le persecuzioni svedesi in quegli
stessi giornali nel quali si sono approvate le persecuzioni contro i Madiai, e contro gli altri evangelici di
Toscana, nei quali si è insultato barbaramente ai perseguitati, come si è
fatto specialmente contro i Madiai, e
contro la signorina Cunninghame.
Sono i giornali clericali di Piemonte
che riprovauo la persecuzione svedese
nello stesso che gridano a piena gola
contro la Camera elettiva che approvava un progetto di legge diretto non
ad abolire VintoUeranza, ma a mitigare alquanto la pena dei cosi detti
delitti religiosi ; sono essi stessi che
fanno comparire in ogni colonna la
loro feroce intolleranza religiosa, che
ardiscono poscia disapprovare l’intolleranza svedese. Sono essi che per
mezzo dei loro organi non hanno
rossore di far proclamare nella Camera
elettiva in pieno secolo XIX che il
catlolicismù è intollerante, e non può
non esserlo. Se vogliono essere feroci
come un Torquemada, se vogliono
fare gli elogi del medio evo e dell’inquisizione, sieno almeno conseguenti:
se vogliono sempre ed ovunque perseguitare ove dominano, soffrano di
essere perseguitati in mezzo ad un
popolo non ancora civilizzato, ove
nun possono dominare.
ESPOSIZIONE EVANGELICA
liitcrprelazione della liiithia
III.
AI>biaino promesso nel nostro numero
18 di esporre siccome in un quadro ta
pratica della Chiesa Evangelica e della
Chiesa Romana intorno alla interpretazione della Bibbia, acciò ogni leltore coscienzioso possa giudicare da se stessu
io cosa di cosi grande importanza; ed eccoci a mantenere la promessa.
Tanto gli Evangelici quanto i Cattolici
convengono nel principio che la Bibbia è
parola di Dio. Da questo principio gli
Evangelici deducono che Uio sapientissimo e santissimo si è espresso in mode,
che tutti quelli a cui parlava lo dovessero
intendere; e se in qualche passo alcuno
trova della oscurità, gli Evangelici iasegoano che un passo oscuro si deve spiegare cou altri più chiari come facevano
Gesù Crislo e gli Apostoli; imperciocché
essi credono che il legislatore solo e non
altri possa dare certa ed autorevole dichiarazione alla sua legge. I preti all’opposlo insegnano che la Bibbia deve essere spiedata colla tradizione. Mettiamo
lo confronto queste due diverse dottrine.
Ci si presenta opportuno quel passo
nel quale Gesù Cristo dice (Matt. IV, 10)
Adora il Signore Dio tuo, e servi a lui
solo. Gli Evangelici non credono che qui
vi abbisogni alcuna interpretazione; ma
(|ualora se ne volesse una si troverebbe
assai chiara nel secondo comandamento
di Dio (Esod. XX, 4-6) che i preti si guardano bene dall’insegnarlo nei loro catechismi. Gli Evangelici vedono chiaro che
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in quel passo è vietalo di prestare il servizio religioso a chiunque non sia Dio di
natura sua, ma i preti che colla loro tradizione vogliono interpretare quel passo,
lo rendono oscuro e conlradditlorio, dicendo che Dio solo deve essere adorato
con cullo di Latria, i sanli, le imagini
e le reliquie, con culto di Dulia e di Iperdulia: e così aggiungendo alla parola di
Dio queste barbare voci ad essa incognile la rendono inintelligìbile, e contraddiltoria. — S. Paolo nel capo nono e decimo della lettera agli Ebrei dice chiaramente che Cristo si è sacrificato una sola
volta; che quel sacrificio non si rinnoverà più, perchè con qiieH’unico sacrificio
egli ha in perpetuo appieno purificali
coloro che sono santilicati; dice che siccome agli uomini è stato imposto di morire una soia volta, così ancora Crislo
una sola volta si è offerto in sacrificio.
Noi crediamo che tale dottrina di s. Paolo
non abbia bisogno d’inlerpretazione; ma
i preti chiamando in soccorso le loro interminabili distinzioni, ed i termini barbari che tengono sempre in serbo per
oscurare la luce della divina parola, dicono, fondati non sappiamo su quale tradizione, che san Paolo parla del sacrificio cruento, non già di quello incruento.
Potremmo facilmente moltiplicare tali eseinpi per dimostrare che la tradizione,
anziché rendere più chiara la Bibbia, non
fa che renderla oscura, inintelligibile e
contraddittoria.
Un’altra differenza fra i Caltolici c gli
Evangelici nella interpretazione della Bibbia, si può desumere dal falto seguente.
1 ministri evangelici raccomandano continuamente al popolo dì avere in mano
la sua Bibbia, e quando vogliono fare
vedere il senso di un passo che possa
sembrare oscuro, lo confrontano ad altri
passi più chiari, ed invitano il popolo a
confrontare nella Bibbia quello che il ministro dice, acciò ognuno possa giudicare
se sì proceda con sincerìtiì. Così praticavano quei primi cristiani di Berrea lodati
uel capo decimosetlimo degli Atti Apostolici, i quali udendo la predicazione di
Paolo, la confrontavano colla Bibbia per
vedere se realmente le cose stassero a
quel modo. I preti però quando interpretano la Scrittura, non vogliono che il popolo vada a confrontarla, e per impedire
che sì comprendano ì passi che citano,
li citano in latino. Il leltore imparziale
giudichi quale di queste due maniere sia
la migliore.
Una terza differenza nella interpretazione della Bibbia nasce dal principio
diverso da cui partono le due Chiese. La
Chiesa Evangelica insegna che le interpretazioni dei ministri non sono che privati sentimenti, e non leggi che obblighino la coscienza. Essa dichiara di non
esser giudice della parola di Dio, imperciocché in tutto quello che è necessario
a salvezza la Bibbia è chiara e non abbisogna di umana interpretazione. Al contrario la Chiesa Romana attribuisce a se
stessa lu ÌDfdllibililà nella interpretazione
della divina parola, in guisa che le sue
interpretazioni sono di eguale e forse di
maggiore autorità della Bibbia slessa.
Noi Evangelici non possiamo comprendere, come uomini peccatori si possano
credere giudici infallibili di quella legge
colla quale saranno giudicati, imperciocché noi Evangelici non possiamo persuaderci che ì rei sieno interpreti infallibili
della legge. Se lale principio si applìcas-
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se alle istituzioni sociali, i figli interpretando gli ordini del padre, i soldati quelli
del generale, i servi quelli del padrone,
i rei la legge che li condanna, tutta la
società andrebbe a rovescio. Il padre sarebbe soggetto ai figli, il generale ai soldati, il padrone ai servi, i giudici al reo.
E per togliere ogni parlare figuralo in
una Chiesa la quale si ammette un tribunale infallibile di uno o più uomini, non
sono più gli uomini soggetti alla religione,
ma la religione è soggetta agli uomini.
Questo interprete o interpreti infallibili,
si approprierebbero un' autorilà maggiore dello stesso Dio, imperciocché iu
quella Chiesa il popolo non sarebbe obbligato a seguire la voce di Dio, ma la
voce dell' interprete, che potrebbe fare
parlare Dio secondo i propri inleressi e
le proprie passioni. Se tale tribunale fosse possibile, bisognerebbe che fosse composto di uomini impeccabili e senza passione.
Ma se tale tribunale esistesse, il fedele dovrebbe essere certo almeno che
questo tribunale è stato istituito da Gesù
Cristo; ma come potrà accertarsene? Deve
saperlo o dalla Uibbia, o dalla stessa
Chiesa; se dalla Bilibia, essa sarà superiore alla Chiesa, sarà evidente almeno
iu questo fatto; ma se lo è in questo,
perchè non lo sarà negli aliri? Se si dice
che il fedele deve conlentarsi della testimonianza della Chiesa, si risponderà che
niuno può essere testimonio in causa
propria.
Una quarta differenza fra la Chiesa Evangelica ed i preti nella interpretazione
della Bibbia è questa. Niuno Dno ad ora
ha mai potuto rimproverare gli Evangelici di stravolgere i passi della Bibbia per
il proprio interesse, per arricchire, crescere in potenza, o stabilirsi in autorilà
mondana. Ma si potrà dire altrettanto
delle interprelazioni dei preti? Basteranno pochi esempi per darne un piccolo
saggio. Nel primo tomo degli Alti dei
Concilii, papa Anacleto interpreta un passo della Bibbia; questa interpretazione è
tanlo piaciuta ai preti, che l'hanno riparlala nel corpo del diritio canonico. 0gnuno sa che Cefn è parola Siriaca, cbc
signfica Pietro; ma rinfallibile Atiaclelo
nel luogo citato, dico cho Cefa significa
il capo e il principio dell’apostolalo. Cephas ident caput et principium apostolatun. Quando noi Evangelici leggiamo il
salmo seitantadue, crediamo che Davidde canti le glorie del Messia; ma l’interprete infallibile, il Concilio Lateranense
V iiilerpreta il versetto undeciriio di quel
salmo « lutti i re l’adoreranno, tulle le
nazioni gli serviranno «; quasiché Davidde avesse voluto cantare le glorio dei
papi sul dominio universale che essi dicono avere. Quando noi leggiamo (Malt.
XVIII, 18) cbe Gesù Cristo dice « ogni
potestà mi é stala data in cielo ed in terra >1 noi crediamo che Gesù Cristo parli
di se slesso; ma lo stesso Concilio infallibile ci avverte che Gesù Crislo parlava
di papa Leone X.
Bonifacio Vili nella celebre stravagante i'mm sancìam, interpreta cosi la Bibbia; Tutli gli uomini debbono essere
soggetti al papa perchè sta scritlo (Gio.
X, 16) « vi sarà uua sola gregge ed un
solo pastore ». Il papa è capo di tutta
quanta la Chiesa, perchè sta scrilto «Nel
principio Iddio creò il cielo e la terra».
Per noi Evangelici ci sarebbe difRcile
trovare nel Vangelo il dominio tempo-
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rale dei papi; ma Bonifacio Vlfl Io trova
facilmente nel versetto trentotto del capitolo 22 di s. Luca. « Signore, ecco
qui due spade, ed egli disse loro, liasta ».
Di (ali esempi ne avremmo a migliaia,
ma ci basti queslo piccolissimo saggio.
Finalmente una ultima differenza la
desumiamo dal fatto seguente. Gli Evangelici persuasi cbe la Bibbia è parola di
Dio, la trattano con molto rispetto, e si
guardano bene nelle loro interpretazioni
dal volgerla In ridicolo. Ma è così, che
agiscono i preti? In Roma le satire e le
pasquinate sono per la pifi parte tolte
dalla Bibbia; nelle conversazioni dei preti specialmente, i propositi i più ridicoli
ed I più Indecenti sono tratti dalle frasi
ed anche dai passi della Bibbia, ed i
preti i più zelanti ridono ed applandiscono a simili sacrilegi. Ma cbi volesse
avere un’ idea completa del ridicolo che
questi pretesi interpreti spargono sulla
parola di Dio, non avrebbe che a leggere
le opere di due papi che passano per i
più dotti, cioè Innocenzo III sui misteri
della messa, e Benedetto XIV sul Sacrificio della messa. Volete voi sapere cbi
avesse in mira il profeta Isaia quando al
versetto settimo del capo c/oquantadue
esclamava rapito: « Oh quanto son belli
sopra questi monti i piedi di colui che
porta le buone novelle, cbe annunzia la
paeei» Noi che non abbiamo tribunale infallibile, crediamo che il profeta parlasse
di Gesù Cristo; ma Innocenzo III nel libro primo dei misteri della messa, dice
che Isaia faceva allusione in quel passo
alle belle calze ed alle belle scarpe del
vescovo quando celebra pontificalmente.
Quando Gestì Cristo dice (Matt, VI, 3)V
« Ifdti sappia la tua .sinistfa qire'ffo che fa
la destra u noi che bon abbiamo il tribunale infallibile, crédiamo ché ci sia vietato di fare ostetitazione delle elemosine
cbe si fanno. Ma il celebre canonista Durando, appoggiato alla autorilà di Innocenzo III, ci insegna che quel passo debba intendersi dei guanti che monsignore
si mette quando canta la messa. Gesù
Cristo dice: « lo sono la luce del mondo »
ed ecco il perchè si debbono accendere
le candele in pieno meriggio.
Non ci regge più l’animo di tirare innanzi a citare simili impertinenti profanazioni della parola di Dio; e se non avessimo altra ragione, questa ci basterebbe
per ringraziare Iddio di averci liberato da
un tribunale infallibile.
LETTEllE AL MIO PAIUìOCO
Lettera 1.
Stimatissimo sig. Parroco,
Io sono nelle più terribili angustie. Se
voi notimi soccorrete coi vòstri consigli,
io temo che rinuncierò alla religione dei
miei padri per divenire evangelico. Prima
però di decidermi a fare un tal passo
voglio bene riflettervi sopra: si tratta di
una cosa assai seria, e perciò non devo
agire con leggerezza.
Non credo necessario per ora narrarvi
la storia di questo cambiamento avvenuto
in me; ma credo necessario prevenirvi
fino da ora intorno al motivo chè mi
spinge a scrivervi, ed al soggetto di queste lettere cbe vi andrò regolarmente inviando.
Io vi conosco per un uomo dotto nella
vostra religione, ehe è stata fino ad ora
fa ftiia: .so che mi amate, e perciò spero
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da voi avere ottimi consigli che mi tolgano da tante angustie. La mia mente
piena di dubl)i intorno alla religione: mi
pare di vedere (inorridisco al dirlo!) che
la religione papale è falsa; che la verità si trova soltanto nella religione evan
gelica; e mi sento spinto internamente ad
abbandonare il romanesimo per farmi
evangelico. Io voglio dunque esporre a
voi, come a mio padre spirituale, tutti i
miei dubbi per decidermi poi sulle vostre risposte e vedere da qual parte è la
verità. Tutto quanlo dunque vi esporrò
in queste lettere, tenetelo bene a memoria, non sono che miei dubbi, che vi espongo con tutto candore, e dalle vostre
risposte deciderò se essi suno ben fondati 0 no.
La prima cosa che mi si affacciò alla
mente quando mi parve d’incominciare
a vedere che io era in una religione falsa, fu un discorso che ho sentito tante
volle da voi medesimo, e da altri. Chi
cambia religione è un infame: non merita più di essere guardato in viso dai
galantuomini: non si deve avere più fiducia in un uomo capace di tal cosa;
imperciocché se ba mancato di fede a Dio,
mancherà di fede anche agli uomini. Gli
evangelici, aveva tante volte inteso dire
dai preti, sono cattivi soggetti, non credono a nulla, sono persone immorali ed
insegnano le immoralità; e tutti i cattolici che si fanno evangelici sono la feccia della nostra chiesa, che divengono
protestanti non per convinzione perchè è
impossibile, ma perchè sono comprati, e
perchè vogliono sfogare liberamente le
loro passioni.
Queste ragioni, a dire il vero, mi avevano alquanto spaventato; ma rifletten
doci sopra pacatamente, sono nate nel
mio spirilo alcune difficollà, che se Lei,
sig. Parroco, non è buono a distruggerle,
quelle ragioni rimangono per me senza
alcun peso, lo dunque propongo a Lei
queste didicollà acciò si compiaccia di rispondermi.
II Chi cambia religione. Pilla dice, è un
infame ». Se così è bisognerebbe che ciascuno morisse nella religione nella quale
è nato, e facendo altrimenti diviene un
infame. Se cosi è, coloro che van facendo
proseliti sono uomini immorali che van
facendo degli infami. Ora in tale supposizione io non so comprendere come
nella religione cattolica vi possano essere
missionarii. Secoodo questo principio un
missionario sarebbe un uomo immorale
che andrebbe a staccare gli uomini dalla
religione dei padri nella quale dovrebbero vivere e morire per essere onesti,
ed anderebbe a farne tanti infami. Se il
cambiar religione è una infamia, sarà
maggiore la infamia di coloro che si adoperano a farla cambiare: in questo caso
la prego a spiegarmi come i missionarii
più zelanti sono stati canonizzati?
Se deve ammettersi questa sua proposizione, la pregherei a spiegarmi come
è cbe Gesù Cristo islesso ha cambiato religione? gli Apostoli erano nati giudei, e
divennero cristiani: la Vergine stessa, la
più santa la più privilegiala fra tutti i figli di Adamo, cambiò di religione: e per
ciò non comprendo come fare quello che
han fatto gli Apostoli, quello che ha fatto
la Vergine, quello che ha fatto ed ordinato di fare Gesù Crislo possa essere una
infamia. Perdoni la mia ignoranza, raa
attendo dalla sua gentilezza una parola
di spiegazinnp.
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Forse mi risponderà che il caltolicismo è vero ed il protestantismo è falso,
siccome è falsa ogni altra religione fuori
della cattolica. Ma una lale risposta a me
sembra, che oltre aH’amniettere comedimostrato quello che tutloia dovrel>t)e essere in queslione, cangerebbe interamente la te.si: non si dovrebbe dire che chi
cangia religione è un infame, ma chi
cangia la \ei-a religione, essendo persuaso della sua verità, per prenderne
ima che sa cs.sore falsa, colui solo sarebbe dispregievole. Se la cosa fosse
cosi, non crede Lei che ognuno sia in
obbligo di esaminare seriamente la religione nella quale è nato per convincersi
se sia nella vera o nella falsa religione?
E su (juesto punto mi permetta un’altra
interrogazione. Perchè gli evangelici inculcano di esaminare profondamente la
religione, ed i preti lo vietano? chi vieta
l’esame dei titoli non dà fondato sospetto
di malafede?
« Chi cambia di religione non merita
di essere più guardato in viso dai galantuomini ». Anche su questa ragione, vede, ho le mie difficoltà, che La prego a
spiegarmi. Se ciò fosse vero sarebbero
giustificate le persecuzioni dei farisei
contro gli Apostoli, e quelle dei romani
contro i primi cristiani. Io non so capire,
perdoni la mia ignoranza, come i farisei
che perseguitavano gli Apostoli che avevano lasciato ii giudaismo fossero empii,
e s. Domenico che uccideva a migliaia
gli Albigesi che non si volevano fare cattolici fosse un santo. Un’altra domanda
ancora vorrei farle su questo punto, acciò Lei mi corregga se prendo abbaglio.
Io credo che sia mollo più rispettabile
,in uomo che ha il coraggio della sua
convinzione religiosa, che sa affrontare
tutti gli ostacoli, che francamente la
manifesta, di quello che non lo sia colui
il quale siegue esteriormente le pratiche
di una religione alla quale non crede:
questi secondo me è un incredulo, e come tale deve essere compalilo; ma è altresì un ipocrita, e come lale deve essere
dispregialo. Crede Lei che sia più dispregievole un uomo, il quale affronta le
per-secnzioni dei fanatici, e le beffe degli
increduli per manifestare le sue convinzioni religiose, o un prele, a cagion di
esempio, il quale non crede a nulla e
dice la messa, e predica, e confessa, e
vive abusando della credulità altrui?
« Chi manca di fede a Dio deve mancare di fede anche agli uomini». Nou vorrei
entrare uella discussione di questo principio, perchè mi porterebbe troppo lungi: solo profiiterò della sua bonlà per proporle ancora ud mio dubbio. Crede lei
che un fanciullo, 2i ore dopo la sua nascita possa contrarre una obbligazione?
Che la obbligazione contratta dal padrino
a nome del fanciullo obblighi il fanciullo
innanzi a Dio e innanzi alla socielà? Ma
se così fosse, perchè ì padrini contraggono quella obbligazione in una lingua a
loro incognita, e senza sapere cosa sì
fanno? Crede lei che un giovane, giunto
all’ età della ragione, manchi di fede a
Dio se esamina sul Vangelo la religione
nella quale è sialo educalo, se si determina a seguire quella conmnione religiosa che vedrà più uniforme al Vangelo?
Per quello che Lei mi diceva intorno
alla immoralità dei protestanti, io lo aveva creduto da principio, non conoscendoli, ma avendo avuto occasione di ve-
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derli da vicino mi è sembralo di (rovarli
assai migliori dei nostri: ho veduto in
essi più carità, più morigeratezza, più
religione soda senza superstizioni. Fra i
loro ministri non mi sono mai incontrato
nù in tin impudico, nè in un ubbriacone,
nè in un trulTalore, nè in un che abusasse di fanciulli o di fanciulle, nè in
uno che facesse della religione uno strumento di oppressione, di despotismo, un
mezzo per arricchire, o per sollevarsi.
Queste cose che ho vedute io stes.so, e
che ognuno può facilmente vedere, io
non so combinarle colle sue asserzioni,
e perciò ne aspetto una spiegazione.
Ma mi avvedo che questa lettera, non
volendo, verrebbe un poco troppo lunga,
e perciò mi fermo qui. Io calcolo sulla
sua nota doltrina, e sul suo zelo, e spero
di avere risposte soddisfacenti ai miei
dubbi. Di mano in mano verrò esponendo gli altri: nè ho molti, e vorrei
giungere a scuoprire la verità.
Intanto mi creda tutlo suo
FiLIBEr.TO.
co.ìiPi \cEi\z.\ 01 Mxm mi.
Una delle accuse che si fanno contro i
papi, è quella di volere dominare dispoticamente su tutto il mondo e di opporsi
sempre alle mire dei Sovrani e dei Governi. Eppure coloro che leggono la storia, sanno che non vi sono state e non vi
S(mo persone più compiacenti dei papi :
citiamo alcuni esempi per dimostrare
questa verità islorica.
Papa Silvestro I, fu cosi compiacente
coll’imperatore Costantino, ehe non credè
mancare al suo dovere permettendogli
cose che oggi sarebbero slimate abbominevoli da quegli stessi clericali che riconoscono Silvestro per un santo. Per esempio, Costantino era ancora catecumeno,
vale a dire non battezzato, eppure esamina i vescovi, li giudica inappellabilmente, giudica della loro dottrina dommatica, fa decreti in materia di domma,
convoca il 1" Concilio geuerale, vi assiste, nomina giudici ecclesiastici, e papa
Silvestro, ed i suoi successori, non solamente non reclamano, non protestano,
ma chiamano Costantino beato in vita, e
10 canonizzano dopo morte. Chi conosce
la storia sa, che il beato Costantino ritenne finché visse la carica di pontetìce
massimo dei Pagani, e il beato Silvestro,
e i trecento e più sanli vescovi di Nicea
non ebbero nel loro zelo una parola di
rimprovero per il pontefice degli idoli.
Per arricchire il clero Costantino dissanguava l’impero io guisa che, come dice
Zosimo, le madri doveano vendere i loro
figli, i padri prostituire le figlie, i mariti le
mogli, onde pagare le imposizioni, la più
parte delle quali andava a favore del
clero. Queslo Costantino, come ci dice
Lattanzio, fece uccidere dal suo suocero
Massimiliano un eunuco per avere poscia
11 pretesto di uccidere lui stesso. Fece
uccidere Fausta sua moglie e Crispo suo
figlio, ed assassinò di sua mano il suo
amico Sopatero perchè non volle farsi
cristiano : ed i papi sono siali così compiacenti con lui, da non avere per esso
nè una scomunica, nè una riprensione.
Valentiniano I, era pubblicamente bigamo; e papa Siricio, il suo amico, si
guardò bene dallo scomunicarlo, o dal
riprenderlo.
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Papa Simmano, spinse lanl’oltre )a
compiacenza verso i potenti, che come ci
dicono Caasiodbro e Procopio , non si
vergognò di prostrarsi dinanzi al barbaro
ed «H’eretlco Trtodorico per far decidere
da lui la questione della sua elezione a!
papato.
Papa Liberio, anch’egli santo, rinnegò
la sua l>de e diede l’esempio deiriofallibilità dei papi in materia religiosa, allorché sottoscrisse all’eresia ariana per compiacere l’imperatore Costanzo.
Papa Vigilio, per compiacere all’imperaiore Giustiniano, cot/dannò infallibilmente i famosi tre capìtoli cbe aveva già
per tre volte infallibilmente approvati.
Papa Bonifacio III, loda l’assassinio
barbaro commesso dall’empio, dal sanguinario imperatore Foca, ed in premio
ottiene da lui il titolo di vescovo universale di tutta quanta la Chiesa.
Papa Gregorio II , per compiacere a
Luitprando, re dei Longobardi, gli vende
l’Italia che non era sua, per vendicarsi
dell’imperatore dell’Orienfe a cui apparteneva, ma poscia non contento de’ Longobardi, per compiacere Carlo Martello
di Francia, la cede a lui.
Papa Stefiino III, vuole compiacere di
nuovo l’imperatore d’Oriente per liberarsi da Astolfo ehe non faceva I suoi interessi, ed offre alle vendette imperiali
Homa e Italia; dispregiato daH’imperatore cd ossequiato da Pipino, usurpatore
del Irono di Francia, cede l’Italia ai Francesi, i quali entrano ad opprimerla chiamativi dal papa.
Papa Leone 111, si genuflette nella
chiesa di S. Pietro dinnanzi a Carlo
Magno, e lo incensa colle sue mani, ed
ottiene da lui la famosa donazione.
Papa Giovanni Vili, per compiacere
l’imperatore d’Oriente, in allora potentissimo, comunica con Fozio eretico e scismatico, e cancella ie decisioni infallibili
dell’oltavo Concilio generale ; e poscia
per compiacere il re di Francia abbandona Roma al saccheggio.
Papa Formoso, per compiacere ad Arnolfo, lo chiama in Italia co’ Suoi Tedeschi, e dopo tre anni di saccheggi e
di devastazioni, passando su laghi di
sangue italiano, corona l’imperatore straniero.
Papa Gregorio VII, anch’egli santo,
sebbene di natura sua non fosse compiacente, pure per vendicarsi dell’imperatore suo nemico, si rende compiacente
coi Normanni, ai quali vende la Puglia e
la Sicilia, e promette in tempi migliori
di vendergli la Lombardia, e tanto si
umilia a questi barbari, fino a che a sua
istigazione ebbero presa Roma d’assallo
e saccheggiala.
Papa Pasquale II, per compiacere ad
Enrico V, uon solo lo eccita a prendere
le armi ed a ribellarsi contro il proprio
padre, ma accorda 1’ apostolica benedizione alle armi de! parricida ribelle, e lo
dichiara a nome di Dio sciolto dai doveri
che lo legavano al padre.
Papa Innocenzo 111, per compiacere ad
Ottone di Sassonia, lo dichiara imperatore, scomunicando e deponendo ii legittiino imperatore Filippo ; malcontento
poscia del suo favorito Ottone, lo scomunica e lo depone ed innalza ail’impero
Federico.
Papa Innocenzo IV, giunge perline ad
essere compiacente col Sultano Melahadino, e fa alleanza con lui, e chiama le
sue armi contro quelle dcH’imperatore.
11
Per rendersi poi propizia la Francia e
r Inghilterra , propone contemporaneamente ai due re la compra del regno di
Sicilia che egli aveva tolto a Corrado figlio dell’imperatore.
Papa Clemente V, per compiacere Filippo il Belìo, che lo avea sollevalo al
papato, calunnia ed abolisce l’ordine dei
Templari : ma per compiacere poi Enrico
di Lussemburgo, si umilia ai principi
elettori, affinchè lo eleggessero imperatore in luogo del suo benefattore Filippo
il Bello.
Papa Benedetto Xll, per compiacere
ai notissimi tiranni Luchino e Giovanni
Visconti (i quali gli fecero vedere cinquantamila fiorini d’oro), li assolve dai
loro peccati e giustifica le loro tirannie.
Papa Clemente VI, per compiacere agli
stessi tiranni (che pagavano generosamente), fulmina le censure papali sugli
innocenti Bernaliò e Galeazzo nipoti di
quegli scellerati.
Papa ürliano II, per compiacere a Filippo I di Francia, legittima i figli che
qiiesto re avea avuto con Beftrada^ moglie di un tale Folco vivente, che Filippo
avea sposata dopo avere ripudiata la sua
legittima moglie Berta.
Papa Eugenio 111 ^ per compiacere
Luigi VII di Francia, si guarda bene dal
rimproverarlo intorno al divorzio che
egli avea fatto con Eleonora sua moglie,
dopo averne avuto due figli.
Papa Giovanni XXII, dopo di avere ricusato di appoTvare il ^divorzio di Carlo
il Bello di Francia, mentre era principe,
lo approva divenuto re, e gli permette di
prendere ini seconda moglie una monaca
professa.
Papa Bonifacio IX, per compiacere a
Ladislao Durazzo , re di Napoli, dopo
avere ricnnoaciulo per legittimo il suo
matrimonio con Costanza di Chiaramonte,
i ne permise il divorzio, e permise ancora
che la moglie di Ladislao, vivente il legittimo marito, fosse costretta a spoiiare
Andrea da Capila.
Papa Alessandro VI, per compiacere a
Ladislao di Boemia, gli permise di sposare un’altra donna, vivente la sua moglie. Per compiacenza verso Luigi Xll di
Francia, accordò a costui il permesso di
sposare la sua concubina Anna di Bretagna, mentre viveva la sua legittima moglie, Giovanna De Valois.
Papa Clemente IX, accordò a Don Pedro, re di Portogallo, di sposare la moglie del suo fratello Alfonso, ancora vivente.
Potremmo tirare molto in lungo questa
nota delle compiacenze pontificie, ma
questi pochi esempi bastino per darne un
saggio. Noi ci asteniamo volentieri dai
commenti e dal trarre le conseguenze da
questi fatti : solo avvertiamo che i papi
sono compiacentissimi, quando vedono
il loro interesse, o quando temono; ma
sono zelantissimi dei loro drilli, allorquarido non hanno di che sperare o di
che temere.
ÌNOTIZIE KELir.lOSE
Torino. Venerdì '10 corrente alle ore
4 pomeridiane,il sig. Economo generale
regio-apostolico, l’abbate mitrato e canonico Vacchetta, si recò personalmente al
seminario di Torino, pose il sequestro
sull’asse appartenente al detto seminario
e ne prese l’amministrazione. Gli ammi-
12
nistratori (preti) ai quali venne intimalo
quel sequestro, protestarono e ricusarono
di riconoscerlo, e forse dissero o fecero
di peggio; il fatto sla che l’abbate Vac-t
chetta dovè minacciarli di chiamare la
fona armata.
Dopo un lale sequestro I giornali clericali si sono scagliali contro l’abbate
Vacchetta in una maniera degna di loro;
non hanno risparmiato ingiurie e villanie,
lo hanno dichiarato incorso nelle scomuniche, e sperano che l’arcivescovo
(esule a Lione) procederà contro di lui
alla sospensione ed alla privazione di tulli
i benelicii ecclesiastici.
— Si da per certo che S. M. il Re abbia
già firmato un decreto che autorizza
la presentazione di un progetto di
Legge per la soppressione di alcuni
ordini religiosi possidenti non addetti
alla istruzione, le cui rendite sarebbero
applicate alle spese di cullo, in diminuzione di quello che paga lo Stalo a tale
effetlo.
Toscana. Ci scrivono da Firenze che
S. M. il re di Prussia, prendendo in considerazione le circostanze affatto speciali
in cui trovasi la comunità Evangelica di
quesla cillà, si è degnata di mandarle
un dono di COO scudi di Prussia. Oltre di
che la prefala Maestà concede alla scuola
evangelica stabilita da più anni in Firenze, sotto il nome A'Istituto dei padri
di famiglia, un annuo sussidio di 100
scudi per la durata di cinque anni, il
qual sussidio verrebbe impiegalo alla
creazione di due borse a prò degli scolari poco agiati — 11 medesimo nostro
corrispondente, mentre ci conferma ia notizia da noi già data del decreto di espulsione dal Granducato delle signore John
son e Brown, decreto che non è stato
preceduto , nè da inchiesta, nè da dibattimento di sorla, soggiunge ; « L’ottimo signore C., ha durato qualche fatica ad ottenere una carta di permanenza
per altri quattro mesi; e credo che gli
sarebbe stata niegata davvero, quando
egli non avesse alzato alquanto la voce
presso il sig. Scarlelt, che gli Inglesi accusano di troppa debolezza. Il sig. C.
si dichiarò estraneo a qualunque propaganda, ciò che è vero del lutto; ma
nissuna legge vielargli di visitare e di
soccorrere quei suoi fratelli italiani che
si sono dipaniti dalla Chiesa di Roma.
Che se si pretendeva ascrivergli questo
a delitto e per questo solo motivo cacciarlo dalla Toscana , egli non avrebbe
ceduto che alla forza, e si sarebbe lascialo dai gendarmi trascinare fuori del
suo domicilio. Queslo pare abbia falto
pensare, e si sono decisi a lasciarlo tranquillo ».
Francia. Le Meux (Oise). Moriva ultimamente in questo comune un fanciullo
figlio del sig. Lemaire protestante; questi si portò dal maire per il permesso di
far seppellire il suo figlio nel pubblico
cimiterio; il maire non vi trovò alcuna
diflicollà; ma il parroco del luogo vi si
oppose, e pretendeva che il fanciullo fosse
sepolto nel luogo destinato agli infami.
Il padre si oppose a tali empie pretensioni del parroco, ed il maire le trovò
anch’egli ingiuste; quindi andò subito a
Compiégne a parlare al sotto-prefetto, il
quale si portò sulla faccia del luogo : il
parroco si trovò nel cemiterio per
fare opposizione; raa il sotto-prefetto,
piegò il padre del fanciullo a scegliere ii
luogo ove de.<!iderava che fos.se .sepolto il
13
suo figlio, e dopo ciò designò un quadrato nello slesso cimiterio destinato per
la sepoltura dei protestanti. Le proteste
del parroco non furono a.scoltate, perchè
il sotto-prefelto diceva, che il cimiterio
non è dei parroci, ma della comune.
— Sauveterre (Lol-et Garonne). Sedici
Aimiglie di questo comune .si erano (in
dallo scorso luglio dichiarale protestanti.
Il Procuratore imperiale istigato dai preti
mandò .'sulla faccia del luogo 15 carabinieri ed un giudice istruìlore, per fare
una inquisizione: alcuni furono arrestati
sotto falsi pretesti. Questo procedere intollerante produsse un effetto tutto contrario alle intenzioni dei preti: in luogo
di sedici, [quaranta famiglie si dichiararono protestami, e la comunità si è costituita legalmente. Ba qualche tempdin
qua i preti non ne indovinano più una.
— Parigi. La Voce della verità del 1
febbraio fa conoscere in extenso il budget
del 18o4. Bisulta da quel documento cbe
le spese fatte dallo Stato, non già per i
culli in generale, ma solo in favore del
callolicismo in Francia, montano alla vistosa somma di 59,732,4o0 franchi. Poveri preli!!!
— Leggiamo nella Semaine religieuse
di Ginevra. Al cominciare di questo secolo non esisteva veruna chiesa protestante fraOrleanseiNantes. Presentemente
fra queste due citlà vi è come una catena
di comunità protestanti, composte quafi
interamente di persone uscite dal catlolicismo... Queste chiese sono in numero
di otto, cioè Angers, Saumur, Chinon,
Huismes, Tours, La-Chapelle, Blois, Josnes. La chie.sa di Huismes posta al centro di questa catena si compone di circa
200 persone, che hanno ullimamente abbracciato la fede evangelica.
Il giornale la Nation del 9 corrente,
narra il seguente lagrimevole caso :
« L'n cane arrabbiato addentò nei
giorni scorsi quello d’un locandiere dei
dintorni di Charlrcs. vece d’impiegare
ie precauzioni in uso, il locandiere condusse il suo cane alla chiesa ¡S. Dénisles-Puits, presso la quale sgorga una
fontana la cui acqua è rinomatissima
coutro la rabbia : ne fece bere al cane,
mentre che si recitavano alcuni brani
dell’Evangelio : due giorni dopo questa
cura preservativa creduta infallibile , il
cane morsicò i suoi padroni, la faniiglia,
i servi, il bestiame e persino il pollame.
Olanda. Gli sforzi dei clericali per riprendere il dominio nell’Olanda hanno
prodotto un risveglio religioso nt-lla nazione : una società evangelica protestante
neerlandese si è già costituita e fa rapidi
progressi ; essa ha per iscopo : 1» di manifestare la vera unità nella fede, il vero
protestantismo evaugelico in opposizione
aH’imiià tutta esteriore della chiesa romana n ; 2” di mettere iu opera tulli I
mezzi leciti ed onesti, e secondo le leggi
del paese, senza impedire la liberlà religiosa, onde opporsi agli sforzi di Roma;
3” di essere al giorno regolarmente delle
notizie del mondo religioso.
Inguiltekra. Affinchè i nostri lettori
conoscano sempre più quale sia lo zelo
per la propagazione del Vangelo che si
manifesta fra inostri fratelli inglesi, pubblichiamo i risultati delle, sottoscrizioni
che furono fatte in Inghilterra nel solo
anno I8S1 in favore delle diverse socielà
religiose ;
14
Per la socielà delle missioni della chiesa
anglicana.....fr. 2,808,800
Per la .società Biblica inglese e straniera ...» 4,083,225
Per la socielà pei progressi del Vangelo . . >» 3,033,030
Per la società dei tralttati » 1,554,225
Per la società dei missionarii di Londra ...» 1,807,300
Per la socielà delle missioni della citlà ...» 646,825
Per la socielà dei progressi del cristianesinno fra
gli ebrei.....» 9!)5,325
Per la sncielà di aiuto ai
pastori......» 922,250
Per la socielà deli’educazione nazionale dei poveri » 1,102,075
Per la socielà per l’avanzamenlo del crislianesimo » 2,518,275
Totale in un anno fr. 19,471,550
Si.mgapoue. Un giornale inglese di Singapore rapporta il fatto seguente, die dimostra che le idee di tolleranza religiosa
trovano accesso, e sono abbracciate nei
paesi i più fanalici, purché non sieno dominati dai preti. « Il re di Siam si è compiaciuto di comprare e poscia donare ai
protestanti di Baugkok, capitale del| suo
regno, un terreno spazioso e convenevole
destinalo ad tin cimeterio protestanle di
cui si aveva bisogno ». Lo stesso giornale
pubblica il testo del decreto di S. M. il
re P’hrabal- Sorndel - P’hra-Chom-ClauC'bau-Yuhua,che porta la concessione del
terreno compralo a spese del tesoro reale:
quel terreno ha un’estensione di 9,500
metri quadrati ed è costalo al re 10 cattie (moneta di Siam), che formano 17
libbre e mezzo inglesi di argento. Nei considerando del decreto S. M. proclama
cbe nel suo Stato i culti saranno liberi come io sono nei paesi nei quali la
libertà è più avanzala, e che ogni reclamo
contro una tale libertà sarà accolto sfavorevolmeale da S. M.
Stati U.mti. Togliamo dal Christian
Times la seguente notizia : Guglielmo
Forster, cognato e compagno d’opera di
Fowell Buxton, ha fatto il sacrificio di sua
vila per il vantaggio dei negri; egli è
morto in Tennessee il 27 ultimo dopo tre
settimane di febbre. Egli era andato colà
nello scorso autunno portatore di una petizione per l’emancipazione degli schiavi,
e faceva tutli i suoi sforzi per giungere al
suo scopo.
Molti dei nostri lettori rammentano di
aver veduto qui fra noi l’anno scorso
questo eccellente cristiano, che nella sua
avanzata età, co’ suoi incomodi abituali
di salute, viaggiava continuamente non
per diporto, ma per sollevare dovunque
i suoi fratelli. Gugliermo Forster apparteneva alla comunione religiosa degli
Amici chiamata dei Quaccheri.
— Uua deputazione di Quaccheri si è
piesentata dal Presidente degli StatiUuiti per pregarlo a nome dell’umanità e
del Vangelo, a dare efficacemenle la sua
opera per l’abolizione della schiavitù. La
stessa deputazione fa ora un giro negli
Stati del Sud per interessare i Governi
alla stessa cosa.
15
CUO^ACIiETTA POLITICA
Torino. — Camera dei Deputati. Nella
seduta del dì Ì3 ebbe finalmente termine
la discussione del progetto di legge per
modificazioni ed aggiunte al Codice penale. L’accanimento col quale, fuori e
dentro la Camera, siffatlo progetto era
stato impugnato dai clericali,ha dato maggior importanza alla vlltoria riportata dal
Ministero in quesla circostanza. Il secondo articoli', quello cioè cbe delermina
le pene in cui incorreranno i ministri
della religione cbe nell’esen'izio del loro
sacro uffizio, si farunuo agj;rcditnri delle
istituzioni e delle leggi dello Stalo, e
cbe era stato per più giorni oggetto di
discussioni, non sempre purlamenlari, fu
vinto da una maggioranza di Ila contro
30, Venutosi alta votazione sul complesso della legge, sopra 120 votarti, 93 approvarono, solo 33 volarono contro, —
Nella seduta del li furono approvati quasi senza discussione i seguenti progetti:
progetto di legge per l’esercizio provvisorio finanziario I83i; progetto di legge
per le poste ambulanti lungo la ferrovia;
progetto di legge pel reclutamento dell’esercito, il qual progetto tornava dal
Senato con alcune modificazioni.
Genova, — Il Consiglio delegato volendo trasmettere ni posteri gloriosa memoria dei generosi che morirono combattendo per la indipendfinza d’Italia negli
anni 18i8 e 1819, ba deliberato ne sieno
scolpiti i nomi in tavole di miirnio.
FiiAxciA. — Leggesi nella corrispondenza del Parlamento :
Mi viene comunicata una notizia che
sarebbe grave se si confermasse. Secondo
i miei ragguagli l’Inghilterra e la Francia
sa rebberodi accordo per agire in Italia
e sul Reno; talché se la Prussia e l’Austria si mettessero alla fine colla Hussia,
la Francia farebbe le sue raiipresaglio
agevolando il movimento in Italia, e la
flotta di sirC. Napier le farebbe nel Baltico contro la Prussia.
1 corsi si sostengono atteso rimprestilo
cbe è in via di elfettuarsi.
Mi si assicura che saranno mandali
3,000 uomini di rinforzo alla guarnigione
francese di itoma.
L’armata spedizionaria d’Oriente comincierà ad imbarcarsi il IS o il 20 corr,
Lonoiìa. — Alla Camera dei lords, rispondendo ad una domanda che eragli
stata indirizzala, lord Clarendon ha espresso il suo dispiacere relativamente
alla insurrezione greca. Nella medesima
occasione il segretario di Stato degli affari stranieri ha annunciato che il sultano
ha ratificale le proposte che gli erano
stale fatte dalla Gran Bretagna e dalla
Francia, per assicurare un’eguaglianza
perfetta tra i cristiani ed i turchi.
— Fin qui la quistione d’Oriente non
era stata discussa cd esaminata dal Parlamento inglese che sotto il suo aspetto
politico.
Ieri il conte di Shaftesbury n’esaminò
l’importanza e il senso religioso. Secondo
il suo parere, come anche a parere di
lord Clarendon, il governo turco è più
favorevole alla libertii di coscienza e alla
conservazione e sviluppo del vero cristianesimo di quello sia la Russia, e che, per
conseguenzii, le due Potenze occidentali
alleandosi colla Turchia, non hanno cerio
agito contro il cristianesimo, come l’ha
rimproveralo loro la Russia, ma piuttosto
in sua difesa.
16
Bep.liso, 13. — Il signor Manleuffe
interpellato, risponde. — « Prossime co« municazioni proveranno alle Camere
K che il governo nun ha devialo dalla sua
« politica. Le flotte che eiiirano nel Bai« tico appartengono a potenze colle quali
« la Prussia vive in pace e buona intelli
II genza (Applausi) n.
Spagna, S marzo. — Fu a Saragozza
fucilato avant’ieri 6 marzo il tenente colonnello la Torre, uno dei capi dell'insurrezione del reggimento di Cordova. L’esecuzione ebbe luogo alla presenza di
tutta la guarnigione sotto le armi. La
folla era immensa. Durante l'esecuzione
regnò il più lugubre silenzio.
Grecia — Ad Aria, Radobitzi e Suli
sono accorsi circa 10,000 insorgenti. Dal
regno di Grecia sono partiti Chizzos Zavcllas, Teodoro Grivas, Salvatore Strato,
Zerva e Baja, I colonnelli Cascaris e Caratasse, e molti altri ufficiali che lasciarono il servizio greco per andare a sostenere gl’insorgenti. Grande è l’entusiasmo in tutto il regno. Ognuno che può,
accorre nei luoghi del pericolo, e molti
lasciano impieghi, commercio, tutto per
andare ad unirsi cogli Epiroti. — Ciami
Ciiratasso e molti altri, con 5,000 uomini,
si sono diretti verso la Tessaglia per sollevare anche la Macedonia, ove altronde
l’insurrezione è cominciata. Nell’entusiasmo generale la popolazione ellenica
crede di essere chiamata a terminare la
quistione d’Oriente, I partiti tacciono e
tutta la stampa sostiene la causa della
emancipazione nazionale.
DISPACCI ELETTRICI.
Trieste, 15 rnarzo (ricevuto a Torino
il 16 alle ore 10 w. 30j.
CosTA.NTiNOPOLi, 6. — Fuad-Effendi è
'partito per l’Albania in qualità di commissario straordinario. Un altro commissario si è diretto in tale qualità a Sanios
per regolare la vertenza insorta tra quegli abitanti e il governatore dell’isola.
Un vapore da guerra con truppe fu spedito a quella volta.
A Cnndia continua il fermento della
popoliizione, ed anche ivi furono mandate delle truppe. Le flotte sono sempre
stazionale a Beycos.
Atene, 9. — Una prima sortita dalla
cittadella d’Arta è stata respinta j in una
seconda i soldati cbe si erano avanzali
sino sul lerritorio greco, vennero fermati
dalle truppe reali.
Parigi, \dmarzo, ora 8, 30.
Continua la soscrizione deirimprestito
colla slessa premura.
Il Monite,ur annuncia che l’iniperatore
Nicolò ha dichiarato con suoi ukase in
istato d’assedio Pielroburgo e le provincie del Baltico.
Graham dichiarò alla Camera dei Comuni che l’ammiraglio Napier non entrerà nel Baltico prima della dichiarazione
formale di guerra.
Copenaghen, 14. — Le Camere hanno
adottato alla quasi unanimità un indirizzo
al re, chiedendo if mantenimento della
Costituzione e il rinvio dei ministri.
Direttore P. G. MEILLE.
Grosso Domenico gerente.
IL
CRiSTIliVO FILOSOFO
TRIONFANTE DELLA MORTE
RELAZIOHE
DELUi UL TIME SCENE DELL AVITA
del dott. in medicina
WILLIAM GORDON, F. L. S.
m KINGSTOH-UrOS-nULL
DI NEWMAN HALL, B. A.
Traduzione daWingleie.
Tir. soc. DI A. PONS E COMP.