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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
Sc'gu<Mi<lo lav<*ril.^ lu-ll.ii'uiiu
Kpts. IV. li.
Si distribuisce ogni Venerdì. — l*cr cadmi Numero centesimi 40. — l‘er caduna linea d’inserzione reniesimi 20.
roiidizioni d’Assorinzionet
— Provincie L. « *o.
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Per Francia o Srizzera franco a destinazione, e per rlnghiltcrro franco al confine lire * ••
per un anno, e Uro S per sei mesi.
PerToRiMO — Un Anno L. S. — Adomicilio L. B
Sei mesi • ». — ■ »
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I.U Associazioni BÌ ricovoiio: in Tohimi, airUfllKio <l<*l Oiornnlr, via Valciillnd,
BcHorn, N“ l'ì, 3” pianti; cdai •••ralclll l'Innru lil>rni, via II. V. degli An(;uii, uaha Puiiiha.
— A Genova, alla C'iipprilu »nlrtOMC. innia di S. Cliiara.
Nello provincie, pr«.iao tuui uli ( //ii iV ¡¡oflnìi per mezzo di VnfjlUi, < lie dovranno essere inviali
franco al Direttore della IlroxA NoVì.li.a c non allrinienti.
All'ealero, ai seguenti indirizzi : l.nKniiA, dai sìm, N'l«Kliett u l'„ lihrai, ‘il Hcrncrs-ftrcrt ;
P.\R|GI^ dalla libreria C. Meyriicis, rue Troni’liet, 2; Nimkh, dal «ijj. Peyrot-Tinel libraio; LntNK.
dai sipg. Deni» et Petit Pierro librai, riie Neuve, 18; Gi.vevra, dal sig. E. Ilorond libraiu;
I.OSAS.'IA, dal sig. Delaiiulaine libraio.
LA MORTE PER IL PECCATO
E LA
PK:R
(Nuova risposta alla Ragione)
La Ragione (num. 28) fa dogli appunti a ciò
cho per noi si rispondeva (V. num. 12 e 13) : ci
corro obbligo di replicare ancho questa volta,
como faremo sempre, a Dio piacendo. — Al
principio biblico salvazione per fede, il signor
Franchi aveva opposto come piii sostenibile a
fronto della filosofia, il principio cattolico saltaiione per opere. Osservando noi com’egli
aveva malo inteso quel principio (V. Ragione,
num. 2f), cercammo di darò gli opportuni schiarimenti. Lo credereste? Li dichiara venuti tardi
e insisto su questa idea, non curandosene punto.
Ma cho siamo forse nel Fòro per opporre ad una
difesa di non essersi presentata ne' termini della
legge ? Chi ama la verità accetta ogni schiarimento 8 lo discute ne’ debiti modi. La dottrina
della salvar-ioB« per fede antte» qnanHTTa
Bibbia, ed è stata così chiaramente predicata e
svolta presso gli Evangelici da tre secoli a questa
parte, che davvero nell’enunciarla non credevamo necessario di annettervi ogni sorta di
schiarimenti. Quando poi la RagUme ci attaccò,
vedemmo con nostra maraviglia cho quella dottrina era stata poco studiata da essa, e si stimò
APPENDICE
IL CATTOLICIS.MO L\ SICILIA
LETTER.\ IV.
Solo formo esterne fossero bastevoli a costituire il sentimento religioso d’un popolo, nessun popolò al mondo ne avrebbe tanto quanto
quello di Sicilia. Al vedere con cho pompa o
quale entusiasmo si celebrino, appo noi, lo feste
religiose, taluni, ignorandone le vero cause,
potrebbero illudersi e attribuirlo a sentimento
religioso. E per vero, la stessa magnificenza
dei nostri tempii, il numero esorbitante di essi,
l’infinita schiera de’ preti, delle monache c dei
frali, tutto insomma concorre in cerio qual modo
a ribadire codesta illusione nell’animo di chi
non sa apprezzare equamente simili falli.
Io dimostrai allra volta che il numero eccessivo che abbiamo noi di persone ecclesiastiche,
anziché argomento di spirilo religioso, ò pruova
di corruzione e decadenza incontoslabile ; giacché allorquando nell’ordine delle cose morali
necessario ed utile di svolgerla; e il sig. Franchi non ha altro argomento per rispondere, se
non ; Troppo tardi ! Avremmo creduto che per
la Ragione non arrivi mai tardi ciò che può
servire a moltero la questiono sul vero terreno.
Quindi il signor Franchi, osservando che
evangelici e cattolici da piìi tii ire sc
coli e sono luuàtia da capo, nc ricava como
conseguenza che là Bibbia i; difollo.sa, o cho
co’" testi alla mano, ambedue le parti avrebbero
torto e ragione. Noi non intendiamo questo
Strano argomento, lo confessiamo francanionto.
Ci pare che a trovar difetti nella Bibbia, in un
libro rispettato dagli scienziati d'ogni specie,
la Ragioìie dovrebbe seguire altro metodo ; e
senza tacciare i teologi romani di mala fedo, il
signor Franchi dovrebbe facilmente capirò, cho
ammettendo essi un’autorilft infallibile e divina
nel papa, non guardano alla Bibbia se noa per
trovarvi la volontà di quello, o un medio evo
ben studialo può spiegare molto varielà tra gli
evangelici o i cattolici. AH’argomenlo della lìar
gione noi potremmo opporgliene un altro dello
slesso valore. Son damili Ji duomild àntircRó
i filosofi disputano, si combattono e si contraddicono, e non pigliano ancor posa : onde proviene tutto ciò? Hanno sensi, sentimenti, intelletto e volontà di diverso genere? Il campo
di esame e gli strumenti son gli slessi : da che
dunque lo disparato conclusioni? Voi filosofo,
voi, signor Franchi, ben sapete cho il punto
sottentra il calcolo, l’inlerosso, la speculazione,
bisogna diro che in lale ordino regna, od 6 vicino a regnare il materialismo.
E di materialismo risente, presso di noi, ogni
cosa che a religione si riferisce. Sa ognuno che
nel culto i segni eslerni s’aumentano d’ordinario, a misura cho il sentimento religioso diminuisce; 0 quindi nessuno che abbia retto o imparziale giudizio può cavare argomento di vero
spirilo religioso, dalla magnificenza e dal numero delle chiese, non cho dalla pompa con
cui si celebrano le feste; imperciocchi; lutto
questo apiiaralo di forme esterne ò una pruova
evidentissima in Sicilia e altrove, che lo spirito religoso o non esisto, od 6 materializzalo;
per cui il nostro culto, anzichò somigliare per
santo raccoglimento e per unzione a quello dei
primi secoli del crislianesimo, ha lutti i caratteri della corruzione all’uso farisaico, nella quale
non v’è cho apparenza.
E v’ha di più; questo popolo fervido, immaginoso, vivacissimo, 6 amanto oltremodo
del chiasso o de’ piaceri, e sì nelle feste religioso che nelle civili, si abbandona allo stesso
diverso di partenza, la varia educazione ei differenti melodi servono a spiegare lo slranissimo
fallo dello varietà filosofiche; o di lale spiegazione ve no dimenticale poi a propo.silo della
Bibbia? Non è lecito avere duo misure.
€ Due sono i punti fondamentali di questa
« doltrina evangelica; la caduta deH’uomo o la
« sua redenzione, cioè la morte por il peccato,
« 0 la vita per la grazia. Ora quesli dogmi
€ son ossi conformi o no allo leggi della ra« giono 0 ai dcUami della co.scienza? » Ecco il
toma cho ci propone la Ragione : noi vogliamo
trallarlo. Però a lei ne proponiamo un allro e
siamo certi cho vorrà trattario : per parlo nostra
glielo ricorderemo .sempre. Ed eccolo: Nella
rostra fUosofia guati nono le origini dell'uomo,
quale il suo scopo e quello dell'umanità, e quali
i mezzi per raggiungerlo? La quistione è irnporlanlissima c degna della Ragione. Il signor
Franchi l’ha trascurala no’ suoi cibili volumi :
egli intenderà benissimo cho essa 6 a capo di
lutto, e noi gli presentiamo il mezzo di mostrare la sostanza de’ suoi pensieri. Veniamo
“a noi. ■ ”
Le quistioni che ci presente il signor Franchi non sono nuove : delle da gran tempo e da
molli alla Bibbia, non ne hanno ailìevolito la
forza, eppure egli lo dà como eiTicacissimo per
distruggerla. Ondo questa persistenza della Bibbia, a malgrado di opposizioni presenlatc con
aria di trionfo? Che il filosofo spieghi questo
entusiasmo, e trascorro allo medesimo bizzarrie. Anzi le foste religioso qui non sono elio
protesto a civilo tripudio; ogni festa in falli ò
carallorizzata più dai diverlimonli speciali cho
l’usanza vi annetto, cho dalla speciale devozione cho la Chiesa richiede; la devozione ò
alTalto secondaria ; all’apprcssarsi di una solennità religiosa, i preparativi cho fanno lo famiglio e gl'individui, riguardano più il lato
sociale della festa, cho il lato religioso ; il lusso,
le partile di piacere, i grandi sollazzi, i pubblici giuochi, ed in modo particolare i bancliclli,
ecco le preoccupazioni principali di quel popolo ogni volta che si avvicina un ili festivo;
ma al modo di faro omaggio al Sanlo od alla
Santa, al modo di sanlificaro la giornata, consacrandola alla meditazione ed alla preghiera,
non si pensa punto, o freddamente. Si va in
chiesa, gli è vero, ma chi ci va per abitudine, chi
per galanteria, chi per ammirare gli apparati,
chi per sentire la musica; ma per vero impulso
religioso pochissimi.
In Sicilia, paese cattolico, non essendo conosciuto il Vangelo , è mestieri che i fedeli
2
fallo. — Noi frattanto dobbiamo osservare cho
quello due quistioni corrono a diversa soluzione
secondo l’idea cho unq si faccia della perfezione :
quanto più sublimo è l’idea che s’abbiadi questa, altrettanto si rendo facile il sentir la forza
della dottrina del Vangelo. Poichi!, lo riconosciamo, non è por virtù di socco ragionamento
cho si corro al Salvatore ed a’ suoi insegnamenti, ma per il bisogno intimo e profondamente sentito di quella perfeziono celeste, di
cui, studiandosi, se ne trova l’ideale e l’aspirazione in sò. Che intendo il signor Franchi
per perfezione? Noi pensiamo sia una vita (ragione, cuore e volontà) interamente e affettuosamente dedicata allo scopo, per cui si è ricevuto esistenza, una vita cho non dovii giammai,
che progredisca sempre, che attui il possesso
doirinfinito in sè. Chi, guardandosi per questa
parte non sente in sè il vacuo, la colpa, l’impotenza? Qual filosofo, dogmatico o scettico,
razionalista o senlimentalista, non trova l’uomo
imperfetto, aquila cui sono state tarpale lo ali,
pensiero cui manca la potenza doU’attuazione ?
— Questo fatto non può restare senza spiegazione, 0 molto mono senza osarne : che il signor Franchi vi mediti, poiché nello sue opero
non l’ha tocco. Donde procedo l’imperfeziono
0 l'incapacità che è nell’uomo? Nasce così, voi
dite ; la cosa dunque procederebbe da Dio? So
così pensato, ben fato a non curarvi di esaminare se esisto Dio, poiché un Dio che crea
l’uomo incapace, mentre la perfezione brilla
nello cose secondarie della creazione, è una
contraddizione, K negando Dio, qual pelago di
contraddizioni non vi aprite suH’origino, sulla
natura, sullo scopo, su’ bisogni intimi, sulla
vita intera deH’uomo? A fronto dello vostre
contraddizioni o dello vostre inesplicabili reticenze, la Bibbia vi presenta una soluzione, la
qualo salva la perfezione e la potenza di Dio ;
spiega l’origine del male nell’uomo, e vi apparecchia un rimedio. Anzi che spregiarla, e’
vi corro obbligo di esaminarla.
Ormai non la Bibbia sola, ma tutta la scienza
odano la parola di Dio per organo dei preti ;
quindi il bisogno di andare alla predica. E debbo
confessare che i predicatori, specialmente in
tempo di quaresima, hanno un uditorio numeroso. Ma sia perchè la predicazione è presso
noi ridotta a vera ciarlatanoria, o per dirla in
termini più moderati, ad arie comica, sia perchè manca nella popolazione quella che il Vangelo chiama sete e fame di verità, é certo che
di quanti vanno alla predica, non saprei dire
quanti vi accorrono col cristiano desiderio di
ascoltare la parola di Dio; la maggior parte,
senza tema di errare, va alla predica colla
stessa curiosità e collo stesso interessamento
con cui si suole andare alla commedia, per giudicare il sacro discorso, dei modo cho si giudica un componimento drammalico, e far giudizio del merito del predicatore, come si fa giudizio dcU’abilità dei comici: nè più né meno.
Infatti, uscendo dalla chiesa, non si parla cho
dello stilo più 0 meno elegante della predica,
do’ pregi o difolti oratorii che l’informano, della
bella 0 cattiva voco del predicatore e della sua
maniera di pòrgerò; ma doH’improssiono mo
atlesta la provenienza del genere umano da un
Adamo. Questi viene quindi ad essere la causa
di tutti. La Bibbia ci dice che egli, perla scienza
del bene o del male-, aperse nel suo cuore o
nella sua ragiono la tolta tra il bene e il male,
divenne subito miseria e grandezza insieme, e
lasciò di correre alla vita che è in Dio per volersi metterò a paro di Dio stesso. Così cadde :
i figli non dovevano nascere a similitudine del
padre? Non doveva in essi apparire la stessa
lotta del bene e del male? Guasta la causa, non
si dovevano" corrompete gli effetti ? In Adamo
non bisogna riguardare solo un individuo, ma
il padre cho riassumeva in sè tutta l’umanità.
E chi in filosofia negherebbe ora la solidarietà
e l’unità del genere umano? La stessa teoria
del progresso la manifesta. A comprova della
soluzione della Bibbia, vi sono due fatti. Uno
è cho tutti i popoli han sentito il bisogno di
sacrifici e di espiazioni d’una colpa antica, di
una incapacità di provenienza ; o l’altro, che
scendendo entro di noi, vi troviamo quella lotta
del bene e del male, e la tendenza di metterla
volontà nostra in luogo di quella di Dio. — Si
può non crederò aHa soluzione della Bibbia,
ma paragonatela con quella do’ filosofi. I pagani non seppero trovarla e restarono rinchiusi
noi cerchio della fatalità. I panteisti dicono che
il malo è appparente e ser^'e a produrre il bene,
quasi cho fosse pregio in Dio di sceglier quello
a mezzo per il progresso. E il signor Franchi
non darebbe alcuna soluzione ; ma, scettico
come si dice, non resterebbe dal mostrare di
non curarsene, quasi che la quistione non fosse
vitale 0 di alto valore filosofico. Col lasciarla
da banda, mostra l’incapacità della Ragione e
doHa filosofia.
Nolla soluziono dolla Bibbia ò manlenula la
perfezione in Dio : l’uomo fu creato libero e
sotto la condiziono del progresso ; l’umanità è
riguardala una nella sua origine, legata al suo
ceppo, erodo del padre comune nolla sua grandezza e nella miseria. Qual assurdo v’è? Chi
non intende cho l’uomo incapace non può pro
rale, dell’unico fine cui mira la parola di Dio,
non si fa verun caso; la predica è una commedia, 0 la chiesa un teatro: ecco tutto.
Non mancano, é vero, i preti ed i frati d’educare i giovanetti alla vita religiosa; ma essendo
codosta educazione radicalmente viziosa, perché
fondata sulle basi malferme della superstizione,
do’ pregiudizii e del culto esterno, piuttosto cho
del sentimento (che il clero per allro non può
ispirare, essendone privo esso medesimo); indi
ne avvieno che, arrivando quei giovanetti ad
una certa età, il debole edifizio spirituale rovina,
e invece di avere una popolazione religiosa, nel
senso della parola, non si ha che una gente la
quale, comechè tenuta dalla Chiesa romana per
fedele allo cattoliche dottrine, in soslanza non
si compone che di persone o superstiziose o indilTercnti,{o razionaliste, od ateo perfellamente;
a seconda dello loro condizioni e dello sviluppo
ulteriore dolla loro intelligenza. E cosa ormai
fuori dubbio che la gioventù, la quale esce
dallo scuole, siano pure dei Gesuiti o da altri
frali, de’seminarii vescovilio dei convitti laicali,
entrando aH'univorsità, in meno che un anno
durre che esseri incapaci? E non doo riuscire
strano, cho, posta tale ingenita impotenza,
l’uomo non possa raggiungere il proprio scopo,
e lotti tra il bene e il male, sì in sé, come nella
famiglia, nella patria o nell’umanità. Accetti il
fatto, e poi ci dia il signor Franchi la sua spiegazione : la confronteremo con la biblica. — Ci
resta a parlare dola vita per grazia : lo faremo
nel numero seguente. Preghiamo il signor Franchi a non dimenticare il tema cho gli abbiamo
proposto. {continua)
m GRANO DI SEMENTE
CADUTO NBI CAVPI.
(Vedi n* IJ).
II.
Durante questo racconto, la colezione trovandosi pronta, cedettero alle istanze della giovane
donna che ripeteva: € Peccato che mio marito
non sia qui! » — I militari fecero, continuando
sempre la narrazione loro, ogni sforzo per far
onore al pasto ch’era stato lor presentato ; ma
non vi riuscirono punto, avevano troppa gioia
nel cuore.
Finalmente giunse l’ora della partenza... I tre
personaggi di questa scena divennero gradualmente serii. Alla felicità la più pura e la più
viva, succedette un sentimento più profondo e
più sublime. La Crimea colle sue grandini di
palle, le sue battaglie, i suoi morti e i suoi ospitali di feriti veniva a deiinearsi in lontano... Ma
più lunge e più alto schieravansi altre prospettive : le regioni beate in cui ogni anima cristiana
vedrà faccia a faccia il proprio Salvatore, cancellavano poco a poco le tristi visioni di distruzione e di dolore.
AU’istante di darsi ut^ addio che poteva essere
l’ultimo, i cuori loro, per un moto comune,
s'erano alzati a Dio. 1 militari si scopersero e
tutti e tre si genuflessero al cospetto del Signore..... Indi proseguirono il viaggio verso
rOriente ed arrivarono ben presto sui mortiferi
campi della Crimea.
Dopo d’allora una lettera dall'armata è pervenuta alla giovane donna. Ella non è scritta dai
cade pressoché tutta in uno scetticismo doplorabile.
In generale non si esce da quesli termini : o
superstizione, o indifferenza, o scetticismo, in
tulle le età, in tutti i ceti. Ma come ognun sa,
nè la superstizione, nè l’indifferenza, nè lo
scetticismo costituiscono quello che dicesi spirito religioso ; e perciò nolla generalità questa
popolazione è cattolica di nome.
Nò faccia maraviglia il sentire che dalla superstizione si vada a precipitare nello scetticismo; il protestantismo non può fare proseliti,
nell’attuale ordine di cose, perchè si conosce
poco il Vangelo, e per conseguenza gli errori,
gli abusi e la corruzione del papato si estendono per effetto di tale ignoranza, anche al Vangelo ; e se ne fa un sol fascio per modo cho
chi non credo al papa, non crede nemmeno a
Cristo, chi rinnega la Chiosa visibile, rinnega
eziandio la Chiesa invisibile; dallafedesi passa
alla miscredenza, dalla rivelazione al razionalismo, da Cristo a Voltaire.
3
due soldati, ma da uno dei lor camerati, da essi
condotto alla conoscenza della salute. Il sunto
che segue è testuale, eccetto alcune frasi ommesse ;
Crimea, 9 febbraio 1855.
« Mia cara signora e sorella in Colui ch'è la
nostra speranza e la nostra vita, cioè Gesù Cristo
nostro Signore,
« Che pensate voi del nostro lungo silenzio?
Credete voi che vi abbiamo dimenticata? No certamente, ciò è impossibile; ma ebbimo tanti
uragani a sofferire, che non abbiam potuto rinvenire un momento di tregua per iscrivere. Oggi
ancora, è seduto a terra che, per essere solo, io
scrivo la mia lettera; e per tavolino ho il libro
de’ Cantici di cui sono l’erede. Fa cosi freddo che
a stento posso tener la penna r ma farò del mio
meglio acciocché possiate leggere.
« Mia cara signora, ho tristi notizie a darvi ;
dico tristi per me, imperciocché pe'miei amici
elle sono in vece rallegranti. Conoscendole, voi
pure sentirete rammarico ; in quanto che, sebbene non vi abbia mai veduto, nondimeno parmi
di conoscervi; io giudico della vostra affezione
per le testimonianze di carità verso i miei amici
che or trovansi nella quiete de* beati. Colà, ti
riposano dalle fatiche, e le opere loro li hanno
leguiti, Giuseppe M... è morto il 3 febbraio di
dissenteria... Giacomo N..., cui toccò vegliar
fuori durante una freddissima notte, mori gelato,
quattro giorni dopo il suo amico...
« Io mi penso che voi leggerete con interesse
alcuni particolari della morte loro. Dovete aver
rimarcato nel discorso con Giuseppe il suo zelo
per la verità; laonde durante il viaggio egli diceva: « Io sento una voce dentro me che mi dice
di parlare a questi amici •. — Quando fummo
giunti a Marsiglia il tempo era assai cattivo: noi
ci fermammo due giorni, e siccome c'imbarcavamo, così dei preti vennero a distribuirci delle
medaglie (1). Giuseppe rifiutò di prender la.sua.
Gli altri soldati lo censuravano. — < No, diss'egli,
bisogna esser fedele nelle piccole cose come nelle
grandi *. — Allorché dunque venne il suo turno:
« Grazie, signore, ei disse, ne ho una >. — « Ma
quand'anche ne aveste una, ciò non cale: ella
non vi fu data a questa intenzione ». — < Scusi,
signore, la mia può servire per tutte le circo.^tanze
della vita >. Ciò dicendo, egli trae fuor di tasca
un Nuovo Testamento. — c Ah! disse il prete,
roi siete un eretico ! Con uomini come voi non
si eseguiranno grandi cose in Russia ». Alle pa^
role del prete il nostro uffiziale avvicinossi a noi,
e dopo d'essersi informato di che si trattava, gli
disse che gliela farebbe prendere. — Il mal è,
aggiunse il prete, che ha indosso aa libro pericoloso ».
€ Se la parola di Dio sia pericolosa, (rispose
con vivacità Giuseppe), io noi so; ben so una cosa,
ed è che i miei occhi erano chiusi, ed ella me li
aperse e mi diede la pace ». Il prete se ne andò
ridendo di commiserazione. Nel vedere che il
prete non sapeva che rispondere, l’uffiziale rimase
con noi. « Ma (diss'egli], amico mio, è proprio
vero che non volete questa medaglia? » — « No,
rispose Giuseppe, essi dan tutto, salvo la cosa
necessaria ». — < Ma, soggiunse l'uffiziale, noi
finalmente siamo uomini che dobbiamo essere di
alcun che giudicati. Prestatemi questo libro che
l’ha tanto irritato ». Giuseppe gli diede il suo
libro con piacere, aggiungendo: « Che Iddio si
(t) Esse rappresentano l'immagine della Verone, e sono
consacrate come preservatrici. I preti romani distribuiscono questi amuleti in quella guisa che i cristiani evangelici distribuiscono la parola di Dio. Il conlrastq è caratteristico.
degni benedirne la lettura per voi, come l'Iia
benedetta per me ». Io spero che il Signore ci
esaudirà, imperciocché il nostro uffiziale legge
sempre il Vangelo con attenzione, ed ha proibito
ai soldati posti sotto il di lui comando d’insultarci.
«Poco tempo dopo il nostro arrivo qui, Giuseppe
cadde malato, e la sua malattia non durò cho tre
giorni. Ebbe a sofferire dolori atroci. Non fu che
a brevi intervalli ch’io potei recarmi da lui, ed
anche per protezione.
« Il poco tempo che vi rimasi fui sempre edificato per la sua pazienza e la sua rassegnazione.
Ei parlava di que' nuovi cieli e nuova terra in
cui la giustizia abiterà. La notte che precedette
la sua morte mi chiamò, e mi disse : « Io credo
di morire, sia fatta la volontà di Dio! Tu scriverai alla mia povera madre..... Quanto sarà
ella desolata!..... Ma il Signore la consolerà;
glielo domando con tutto il mio cuore. Dille per
mia parte che io muoio contento. Oh! avrei altresì molto desiderato ritornare a B...., bel paese,
ove per la prima volta udii parlare di questa
buona novella che al presente fa la mia gioia e
la mia felicità! Ma io mi reco a veder un paese
molto più bello ancora. Che il Signore benedica
quella cara sorella e la sua famiglia; com'io
vorrei che tu la conoscessi! Parmi sempre vederla quando ci parlava. Tu le scriverai, non è
vero?» Glielo promisi. Stanco dalle parole dette
sembrò che riposasse un istante, poi disse: « Ah!
ch'io vorrei vedere mia madre!,,. » Fui chiamato
a lasciarlo verso le undici ore del mattino, giorno
della sua morte. Ritornai più tardi nella capanna.
Pareva godesse la presenza del suo Salvatore,
ma non poteva parlare più ; tuttavia mi strinse
la mano assai forte, ed alcuni minuti dopo la sua
anima volò a Dio,
c Mia cara signora, in mezzo a tutte queste
afflizioni c’è da render grazie a Dio per avere
predisposto il cuore di persone cristiane e pie a
lasciare la patria, i parenti e gli amici loro, e
venire ad essere testimoni vivi della di lui misericordia e perdono : i cuori i più duri ne son commossi. Nell'udirli leggere la Bibbia, si direbbe
che sono angeli discesi dal cielo per istrappare
le anime dalla eterna condanna.
« Io non ebbi la soddisfazione di veder Giacomo N...; ma uno de' miei amici era vicino a
lui quando mori, e mi disse che aveva espresso
la sua gioia di andare a congiungersi al proprio
amico. Dopo la partenza loro sembrami dover
anch'io raggiungerli presto. Che il Signore mi vi
apparecchi, affinchè la mia morte uguagli la loro!
Oh ! mia cara signora, non obliate di pregare per
questa grande armata; raccomandateci a|Ie preghiere del vostro caro pastore, e ch’egli ci raccomandi alle preghiere di tutta la chiesa,
« Addio. Mi rimangono ancora due anni a servire; ma se per caso avrò un giorno il mio congedo, verrò a vedervi. Il Signore vi benedica e
vi preservi.
Il vosiro fratello nella fede
Ippolito T.,.
NOTIZIE RELIGIOSE.
Torino,— Grazie sieno rese a Dio: la terribile
nostra crisi ministeriale ha avuto quello scioglimento che poteano desiderare tutti gli amici
sinceri della libertà unita all'ordine, cosicché
una volta ancora sono andate in fumo le pie
speranze deh’Armoni a, ed è stato prematuro il
suo tripudio. Il maligno fa un’opera che l’inganna. L'indegno ed astuto procedere dei clericali, destinato a ridonare loro l'antica influenza,
j)on sarà ad altro riuscito che a toglier loro quel
poco che ancora gliene rimaneva, p!ilcsan<ioli
quanto rabbiosi contro l'attuale oniino di cose,
altrettanto impotenti a sostituirgliene mi altro.
Intanto è stata immantinente riaperta la discussione sulla legge dei conventi.
Genova. — Al tempio della fJran Madre clic i
Valdesi aveano comprato pel loro culto, !• toccata di nuovo per un po'di tempo la sorte jioco
decorosa di stalla. Credevamo che fra poco vi
sarebbero installati i preti , e v'aljbiamo invccc
visto muli destinati per la Crimea. Quale sar'i
ora la profanazione da levare? Non più quella
che noi avremmo recata predicandovi l’Evanpclio, ma quella che v'è stata fatta dai muli ; cosi
pensiamo.
— La colletta fatta nella cappella valdese per
il Cechetti prigione a Firenze per l’EvangcIio,
ha fruttato 32 franchi che furono rimessi ad un
onorevole fratello, che si degnerà farli pervenire
alla famiglia.
— La Buona Novella , a nome dei Valdesi ,
esprime aH’illustre italiano, sig, conte Mamiani,
vivi sensi di gratitudine per le generosissime e
veramente nobili parole con cui ci riconosce figli
della stessa patria, della diletta Italia, che ceri
tamente noi al pari d'ogni altro abbiamo cara ,
abbenchè noi non siamo della religione dei più.
Ci piace consegnare qui quell’atto di pubblico
riconoscimento per parte di un personaggio, cututta Italia giustamente si onora: « E però sieno
rese grazie pubblicamente da tutta Italia a voi,
o Valdesi, che l'antica madre mai non avete voluto nè potuto odiare e sconoscere insino al
giorno glorioso che fu da Dio coronata la vostra
costanza, e un patto comune di libertà vi riconciliava con gli emendati persecutori » (Rivista
contemporanea, anno II, voi, III, p, 13).
Firenzf. — Scrivono da questa città al Christian Times:
€ L'imprigionamcntp del Cechetti ha fatto più
impressione sulla mente dei Fiorentini che non
avesse fatto quello de’ Madiai. Fra i membri della
propria classe egli era tanto ben conosciuto e
tanto stimato quale onesto e molto industrioso artigiano, padre di famiglia esemplare, fedele amico
e buon cittadino, che non vi è che una voce in
riguardo alla persecuzione che gli si fa soffrire.
Le persone timide che fino ad ora avevano pensato e detto poco riguardo alla propaganda evangelica o alla Bibbia di Diodati, scuotono il capo
in modo significante quando si pronunzia il suo
nome. « Questi dunque », si dice con isdegno,
€ questi sono i tanto temuti cospiratori, i nemici
della legge e dell’ordine, gli uomini che lasciati
liberi metterebbero a repentaglio la pace dello
Stato toscano ! »
Il detto comune che havvi un potere nel secojlo
decimonono più abile e più intelligente che ogni
altro, e che questo potere, c'esl t»ut le monde, vien
realizzato ogni giorno in sono aH’acutissima e
molto sagace popolazione di questa città. La tolleranza della piazza guarda con disprezzo il bigottismo del Palazzo; e la coecienza delle persone semplici e de' rozzi contadini si solleva contro un sistema che chiama male il bene, e il
bene male, che dice tenebre la luce , e luco le
tenebre, l'amaro dolce ed il dolce amaro.
Abborrendo e detestando, come io fo, la persecuzione, chiunque sieno coloro contro cui è diretta, ho già detto altra volta che nissuna ben
fondata convinzione religiosa potrebbe imputarsi a parecchi degli individui sofferenti, e per
vero l’idea della esistenza di queste convinzioni
è stata affatto esclusa dal modo di difendersi praticato dagli accusati avanti i tribunali. Ma nei
caso del Cechetti niun timore di questo genere
deve neanco, per un momento, indebolire o di-
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sturbare la simpatia dei vostri lettori. Io credo
che questo povero uomo sia, nel senso più profondo della parola, un confessore cristiano, preparato, se tale fosse la volontà di Dio, a divenire
un martire cristiano. Nè direttamente uè indirettamonto egli si è lasciato sfuggire una sillaba di
lamento ; egli non è stato sentito lagnarsi una
sol volta contro al decreto ingiusto che l’ha strappato a’suoi figli e conliuato in una prigione. Se
solamente le suo sofferenze per la coscienza si
limitassero a questo! Ma io son informato in
modo preciso, sebbene l’informazione non mi
giunga nè direttamente nè indirettamente per
parte del Cechetti stesso, che per essersi egli ricusato a far uso dell’acqua benedetta dispensata a
ciascuno dei prigionieri, la severità della sua
reclusione è stata molto aggravata. Questa è
troppa malvagità 1 Di certo basta che le persone
siano incarcerate quando si fanno evangeliche,
senza ohe vengano tormentate per costringerle
ad osservare certi riti che non possono avere nè
valore nè significato so non pei cattolici romani.
Francia. — La grande conferenza dei cri'j
stiani evangelici del mondo iutiero che doveva
aprirsi a Parigi il 4 luglio prossimo , dietro a
premuro fatte da molti fratelli di Germania,
Inghilterra od America, clic a quoll’epoca non
avrebbero potuto intervenirvi, si aprirà solo
il giovedì 23 agosto.
—Dai 16 ai 24 aprile scorso hanno avuto luogo
le annue raunanze delle varie società religiose
evangeliche, il di cui centro è Parigi. Nella
raunanza dolla società, per l’incoraggiamento dell'istruzione elementare presiedeva il signor (ìuizot,
che accennando ai numerosi fatti e dispiacevoli,
per cui dalle autorità secondarie si cerca di porre
intoppo al buon andamento delle scuole evangeliche, dico tali fatti «in contraddizione evidente
e quasi ingiuriosa coi principii proclamati su
tali materie ». * Primieramente, soggiunge l’ora« tore, col principio della libertà religiosa: que« sto principio tutelare che nessuno, grazie a Dio,
« al giorno d’oggi non ardisce più negare aper» tamente. si trae necessariamente dietro la ii« bera e sicura educazione religiosa dei figli; è
« diritto dei genitori di trasmettere ai loro figli la
c loro fede; 6 dirilto dei figli di ricevere questa
« sacra tradizione. Se incontrasse qualche osta« colo la libera trasmissione ai nostri figli delle
« nostre proprietà materiali, per fermo ne sa« remmo grandemente sorpresi e conturbati: si
« crede forse che la nostra fede religiosa ci sia
« meno preziosa dei nostri poderi? »
Spagna. — Si conferma la notizia che il papa
abbia protestato contro il fondamento religioso
dolla nuova costituzione e la vendita de’beni del
clero, e che il signor Madoz, interpellato nelle
cortés, siasi ristretto a dichiarare che la discussone del progetto seguirebbe" il suo corso.
^ — La relazione del progetto pei cimiteri protestanti presentato dal governo, fu letta alle Cortes od è favorevole.
Vienna. —L’avverKÌone alle prediche de’missionari si fa sempre più intensa e palese; ad onta
di ciò l’arcivescovo Rauschor ha scritto da Roma
di continuarle almeno ne’sobborghi.
Costantinopoli. — Coloro fra i nostri lettori
che conoscono ed amano il nostro caro fratello
Turin, missionario evangelico a Costantinopoli,
leggeranno con piacere i seguenti brani di uua
lettera dallo stesso diretta ad un membro della
sua famiglia, che gentilmente cc la partecipò :
« Ij’liai ancora indovinata quando pensi che
l’arrivo delle nostre truppe piemontesi mi avrebbe
per così dire riavvicinato alla patria. Non ho
visto lino ad ora ohe qualche ufficialo dello stato
maggiore ; ma mi pare che quando uìi gran numero delle nostre belle assise, specialmente
dei Bersaglieri, passeggierà per le strade di Costantinopoli , ne andrò tutto fiero per il nostro
Piemonte. Naturalmente non sono in grado e non
mi curo di giudicare della convenienza politica di
una tale spedizione; ho a questo riguardo piena
fiducia nella saviezza dei nostri governanti ; ma
l'aspettativa di vedere reggimenti italiani con
quella bandiera che ha fatto e farà sempre palpitare tutti i cuori generosi, per cui mori un caro
nostro fratello (1) , la speranza di trovare in
mezzo a qu^ bravi qualche Valdese, e di poter
fare tra di loro qualche bene nel senso della mia
missione, lutto questo non può non destare qualche commozione nel mio cuore.... Fino adesso
lavoro sempre negli ospedali francesi, voglio
dire che ho ripreso le mie visite, che avevo cessate per causa di malattia. Non ho mai passato
momenti più beati, caro fratello. L’essere molto
occupato in un'opera come quella aifidatami è la
massima delle benedizioni.... La prima domenica
del mese passato, la cappella annessa all'ambasceria olandese, veniva solennemente consecrata
al culto in presenza di parecchi missionarii ed
amici americani ed inglesi. I tre pastori francesi
(signori Frossard, Chardon e Roerigh) ed io eravamo offizianti , epperciò in abito ecclesiastico.
Uno lesse i comandamenti di Dio e la confessione dei peccati; un altro lesse il salmo 118
e 1 Pietro II; io feci la preghiera di consecrazione improvvisando come meglio mi fu dato;
il sig. Frossard fece la predicazione sopra queste
parole; « Voi siete il tempio dello Spirito Santo»;
il sigijor Scheufler, decano dei missionarii, aggiunse qualche parola di esortazione e lesse l’ultimapreghiera; si cantò il Te Dewneco... L’amico
Costabel ha trovato in questi giorni un C.........
che è di. Torre , e ch.^ gli ha detto di conoscere
una donna di Prarostino, impiegata come serva in
una casa greca: non ho ancora potuto occuparmi
di loro, ma lo farò quanto prima.... Ho anche
trovato in uno spedale un R...> figlio di.... che
si è ingaggiato nella legione straniera. Sono stato
molto commosso nel vederlo... ».
America. — A Cincinnati, in occasiono dello
civiche elezioni e dietro provocazione de’ superstiziosi irlandesi cattolico-romani, dodici persone rimasero uccise e molte ferite : sempre tumulti, guerre civili ,e sangue dove dominano »
clericali !
BOLLEniXO POLITICO.
La notizia veramente importante per il Piemonte si è il felice scioglimento della crisi ministeriale dopo un’intiera settimana di grave
ansia, od il ritorno di tutto intiero l’antico Gabinetto al potere. La notizia venne accolta nel
Senato cou applausi fortissimi.
— La notizia più grave di Parigi nella settimana
è il tentato assassinio contro l’imperatore : egli
passeggiava a cavallo ai Campi Elisi con un solo
aiutante di campo, quando un individuo vestito con eleganza (si dice sia un italiano, per
nome LiveraniJ gli si avvicinò scaricando contro
di lui due colpi di pistola ; l’imperatore rimase
illeso e mostrò mirabile sangue freddo. Ricevette già le felicitazioni de’ sovrani ; si dice che
all’indirizzo del Senato abbia risposto : • Vi sono
delle esistenze istromenti dei decreti della Provvidenza; finché non avrò compiuto la mia missione io non corro verun pericolo ».— La Sentinella di Tolone annunzia che quanto prima altri
20 mila uomini s’imbarcheranno per la Crimea.
— Un dispaccio di Vienna parla di nuova leva
di 80 mila uomini e di nuove istanze dell’Austria
a Francoforte onde persuadere la Confederazione
a decretare la mobilizzazione de’contingenti.
— Il Times attacca con violenza il gabinetto
inglese accusandolo di debolezza; e alla Camera
de’ Comuni il sig. Layard sostenne 'una sua mozione'sullo stesso proposito: rimprocciò al ministero la di lui inerzia e debolezza. — Il 3/orning Herald parla della probabile dimissione di
lord Panmure, attuale ministro della guerra.
— Si dice che il principe Gortschakoff, munito
di pieni poteri, abbia chiesto la riapertura dello
conferenze. — Il blocco di tutti i porli russi dal
Baltico sino a Riga è stato dichiarato.—Lo stato
di salute negli ospedali inglesi è soddisfacente.
— Nissuna notizia importante di Crimea.
GroHMo Doiiieniro gerente.
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MONNARD Charles. Tableaui d’histoìre
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BUNGEN’ER. Julien, ou La fin d'un siècle;
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pléniaire des Saintes Écritures ;
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GRAND PIERRE. Essai snr le Pentateuqne ;
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