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Spëtt.
Biî?UotQaa Valiese
ECO
DELLE VALLI VALDESI
ìonns ?SLLICE
Quindicinale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo,,.
Anno LXXXII
Una copia
- Num. 2 à\
L . 2 Ó
ABBONAMENTI
{
Eco: L. 600 per lioteroo Eco e La Luce: L. 1000 per Tinterno
L, 1000 per l'estero
L. 1600 per Testerò
Spedis. abb. postale II Gruppo
Cambio d'indìrixzo Tire 30.—
TORRK FELLICK — 1 Febbraio 1952
Amœin. Claudiana Torre Pclìice - C.C.P. 2-17537
OPERARE COME IL PADRE
Vivere ed operare! Tale è la legge impressa dal Creatore nelle fibre
segrete del Cosmo; tale è la consegna data dal Padre a tutti i figli che
portano la luce della sua immagine
nel mistero profondo del loro cuore.
Ma siccome noi operiamo necessariamente entro contini di esperienza assai limitata, ben poco sappiamo della natura delle divine leggi che governano il divenire della vita verso
uno scopo di perfszione; ed anche
i pochi elementi di verità che possediamo sono sottoposti a conlinua
revisione, a continuo sforzo di progresso.
Quello che noi chiamiamo progresso nel campo dell’economia terrò
stre, nel campo della scienza, delTarSe o del pensiero, è il frutto dell’attività umana coniugata all’attività divina sin dalle lontane oscure epoche della preistoria. L’umanità è
lentamente ma sicuramente cresciuta nella direzione dello Spirito, brancolando sp.esso per le strade di questo mondo, costruendo il tempio della Verità mattone per mattone.
Ogni essere umano è dunque nato
per lavorare, per costruire un edificio meraviglioso, imparando faticosamente ad esprimere il piano che
ab eterno esisteva nella Mente Divina.
Una grande verità
Questa grande verità era divenuta
chiara nella coscienza del Cristo Gesù, poiché egli poteva dire ai fanatici maligni che l’accusavano di aver guarito un paralitico in giorno di
sabato; « Il Padre mio opera fino
ad ora, ed anche io opero ».
Infatti, dal momento in cui egli
si sentì chiamato alla sua divina missione, non ebbe altra preoccupazione se non quella nobilissima di ser
vire il Padre e di glorificarlo nei suoi
pensieri e nelle sue opere: « Il mio
cibo è di fare la volontà di Colui che
mi ha mandato, e di compiere l’opera sua ». E questa volontà buona
e saggia egli la farà sino al supremo
sacrificio della sua vita fisica ; e quando si tratterà di prendere la dura
croce dell’immolazione totale, egli
dirà ancora : « Padre, non la mia,
ma la tua volontà sia fatta » !
Seguire il Maestro non significa
dunque inneggiare al suo nome e
speculare sulla sua dottrina e sulla
sua persona, significa sempre operare come opera il Padre. Non dà prova di intendere bene il suo messaggio liberatore chi pensa che lui soltanto era chiamato ad onorare il Padre con le sue opere; mentre i suoi
discepoli osannanti possono riposarsi sopra una salvezza compiuta ed
operare secondo i dettami di un mondo che, pur vivendo della vita di
Dio, lo dimentica o lo rinnega nelle
sue opere.
Se in Gesù il Verbo creatore di
Dio ha trovato un perfetto strumento umano, ogni figlio del Padre che
è nei cieli deve diventare un simile
strumento: voi ed io siamo chiamati a glorificare Iddio con tutta la nostra attività sulla terra, prima di glorificarlo in modo più eccelso in altre forme di vita.
Ore di lavoro
e di riposo
Tutto quello che riguarda professioni ed affari va considerato come
un mezzo di auto-realizzazione, sia
per l’individuo che per la collettività; quindi qualunque ne sia la natura, possiamo considerarli servizi che
l’individuo impegnato in essi rende
a se stesso, all’umanità e a Dio!
Nel campo pratico, la prova definitiva che un individuo sfrutta nel
modo migliore le sue possibilità fisiche, intellettuali e morali, nei suoi
affari e nella sua professione, è data
dall’iiquilibrio ch’egli riesce a stabilire nella distribuzione dei frutti del
lavoro fra il suo « sè » individuale
e la collettività untana di cui fa parte integrante. Gran parte della depressione umana, nell’epoca attuale,
è il risultato del fatto che la maggior
parte degli individtìi sono troppo
concentrali su se stessi a spese della
collettività. Ma l’itidividuo e la collettività deperiscono, quando ognuno si chiude nel duro guscio del proprio egoismo: solo chi opera con Dio
e come Dio opera veramente per il
bene dell’umanità.
11 successo negli affari non esclude una vita onesta, quando l’uomo
collabora con Dio per migliorare le
condizioni di vita degli uomini fratelli. Negli affari vi è inevitabile disciplina ed auto-controllo per il raggiungimento di una mèta che è sempre più grande dell’uomo di affari.
Ma il riposo èt» altrettanto importante ed è mezzo di progresso che'
rasserena e potenzia ima più forte
attività. Le caratteristiche di un riposo vero e costruttivo devono essere una limpida felicità ed il raffinamento dei sentimenti. In ogni genere di riposo e di svago dovrebbe esservi un luminoso senso di gaiezza,
mentre dovrebbe esserne bandita la
stupida volgarità. Attualmente è assai deplorevole che giornali, libri,
teatri e cinema si preoccupino sopratutto di stimolare nel popolo sensazioni selvagge, passioni morbose,
licenziosità e violenza.
Le ore di riposo uovrebbero essere utilizzate per il risveglio di que
gli stati di coscienza più elevati che
nella maggior parte degli uomini sono tuttora assopiti o appena in via,
di manifestazione. In questo senso,
se l’attività negli affari può considerarsi come il corpo della vita, le ore
di riposo e di serena meditazione ne
sono sicuramente l’anima. Il corpo
è lo specchio dell’anima, e l’anima
che vive in Dio è l’apoteosi del corpo.
Fedeltà
nelle cose umili
Il nostro operare in Dio non deve
essere disordinato, affannoso e violento come una tempesta: esso deve
esprimere in qualche modo una nota della sinfonia dell’Universo. Udite!... L’inno del nostro Padre che
vive nel suo Cielo di suoni echeggia
nella vita di ciascun essere vivente ;
e viene cantato in vari toni, nella
sinfonia degli esseri, quali la roccia,
i cristalli, la terra, i torrenti, i fiumi, il mare, l’erba, il fiore, l’albero... e poi in nuovi accenti negli animali che strisciano, nuotano, camminano, saltano o volano; e poi salgono dal selvaggio al santo, dall’umile
mendicante al genio, dall’uomo prostrato nella polvere agli esseri angelici che dimorano nei regni siiperiori. E questa complessa sinfonia accompagna l’attività di tutti gli esseri che, sapendolo od ignorandolo, operano perchè il Padre opera fin da
principio.
E’ stato detto che chi lavora prega; ma è pur vero che chi lavora con
Dio inneggia alla saia gloria. Così
noi dobbiamo lavorare durante tutti
i giorni brevi del nostro attuale pellegrinaggio, per essere degni di udire poi, più in alto, echeggiare nel
nostro spirito la voce del Padre:
« Fa bene, buono e fedel servitore,
sei stato fedele nelle cose umili, io
ti darò compiti più eccelsi, entra nella mia gioia »!
G. Francesco Peyronel
L'ARPA DEL MENDICANTE
(Luca 18; 38)
Un certo cieco sedeva lungo la strada mendicando; la folla passava senza troppo curarsi di lui; qualcuno però, forse mosso a pietà, gli
fece comprendere che stava passando l’Uomo che compiva miracoli
in tutta la contrada guarendo paralitici, sanando lebbrosi, ridando la
vista ai ciechi... Allora, come spinto da forza arcana e prepotente, il
cicco si alzò e, a tastoni, brancolando, s’avanzò e si mise a gridare con
quanto fiato aveva; ” Gesù, figUuol di Davide, abbi pietà di me! ”
Nulla poteva far tacere quella voce; non era più una voce umana, era
vn grido dell anima, una invocazione supplichevole, quasi una musica
eloquente, potente, armonia dettata dalla speranza e dalla fede; ogni
tono risuonava come un’arpa angelica; tutta l’anima infelice si trasfondeva in quella sua preghiera ardente che sembrava salire al cielo
e doveva prevalere su tutto e su tutti.
Ai tempi di Cristo, quanti altri ciechi lungo le vie del mondo!
Nella sola Palestina, quanti Ebrei vivevano in un profondo acciecamento spirituale! E oggi, come allora, quanti mendicanti ciechi, anche se benestanti o ricchi o illusi veggenti, che chiedono al mondo una
felicità che non pud) dare! Acciecati nella loro mente e nel loro cuore,
continuano a mendicarla, continuano a volerla attingete a quelle cisterne rotte che ai disinganni ed alle amarezze patite non potranno
che aggiungerne delle altre. Non vogliono riconoscere che sono ciechi;
anzi se li interrogate vi affermeranno che sono illuminati e che vedono, non accorgendosi che quella è l’opera di Satana il quale è riuscito
a poco a poco ad insediarsi nel loro cuore, rendendoli orgogliosi, facendo loro apparire luce quello che è tenebra, realtà quello che è apparenza, bene quello che è male, verità quello che è menzogna, e facendo loro dire: ” Io sono ricco e mi sono arricchito, e non ho bisogno di
nulla... ”. Ma il Signore dice a ciascuno di loro: ” E non sai che tu
sei infelice fra tutti e miserabile e povero e cieco e nudo ” (Apoc. .1: 17)
Quanto diverso l’atteggiamento, il grido del cieco del Vangelo!
Quel grido mi fa pensare che oggi come allora è soltanto andando a
Cristo con fede che i mendicanti possono essere soddisfatti ed i ciechi
guariti; è soltanto facendo vibrare le corde dell’arpa invisibile dello
spinto, invocando U Signore, che verrà luce nelle anime acciecate dal
male e felicità nei cuori ottenebrati da Satana. Quel grido mi fa pensare che se la nostra vita spirituale è fiacca e langue, se non siamo quel
sale della terra e quella luce del mondo che ciascuno dovrebbe essere,
gli è perche alcune delle corde dell arpa angelica che è in noi non
vibrano abbastanza: per esempio quella del pentimento. Non abbiamo ancora abbastanza sperimentato quello che sia un cuore rotto e
contrito! Non vibrano abbastanza in noi le corde invisibili della fede,
della speranza e dell’amore cristiano! Se facessimo salire a Dio, qual
sacra musica, la preghiera: ” Gesù, figliuol di Davide, abbi pietà di
me! ” allora scenderebbe in noi la luce della fede capace di trasportare i monti, la luce dell’amore fraterno perdonatore, e non ci crederemmo più, come il Fariseo del tempio, migliori degli altri, e non ci
irrigidiremmo più .sul terreno della legge nel giudicare i fratelli anziché portarci su quello della grazia e della carità cristiana! Se l’arpa
angelica che è in noi vibrasse all’unissono con la voce di Dio che parla alla nostra coscienza, non ci sarebbero più nè ciechi, nè mendicanti,
non ci sarebbero più tenebre in noi, ma, inondati dalla luce eterna
daremmo al mondo lo spettacolo di anime rigenerate che avendo ricuperata la vista interiore, possono veramente ripetere con l’Apostolo: ” Abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma
a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono son solo per
un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne ” (2 Cor. 4: 18).
Davide Pons
DALLA COSTITUZIONE
della
il Repubblica Italiana
Non è soltanto negli ambienti politici
che è utile conoscere i principi ¡ondamentali della Costituzione. Poiché in essa ci
sono alcune affermazioni riguardanti la libertà religioM e di culto, è bene che i cristiani evangelici {minoranza religiosa in
Italia) ne prendano conoscenza per la loro
cultura e per la loro condotta nel campo
specifico della attività religiosa.
Sono questi principi fondamentali che
debbono garantire la libertà dei cittadini
e i loro diritti di testimonianza della loro
fede in privato o in pubblico. Ma sono anche questi stessi princìpi che debbono informare il comportamiento delle Autorità in .
materia di libertà religiosa, in un tempo
in cui sono ancora facilmente in vigore
norme e decreti di un’epoca passata e limitativa della libertà. (Red.)
Art. 3 (I paragrafo) — Tutti i cittadini
hanno pari dignità socia'e e sono uguali
davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali
e sociali. ;
Art. 4 (11 paragrafo). — Ogni cittadino
ha il dovere di svolgere secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un’attività
o una funzione che concorra al progresso
materiale o spirituale della società.
Art. 8 — Tutte le confessioni religiose
sono ugualniente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla
cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in qnan'o non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.
1 loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 10 — L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
Art. 17 — I cittadini hanno diritto di
riunirsi pacificamente e senz’armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto
al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in Inogo pubblico deve
essere dato preavviso alle autorità che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o incolnmità pubblica.
Art. 18 (I paragrafo) — I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza
autorizzazione, per fini che non sono ’vietati ai singoli dalla legge penale.
Art. 19 — Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa
in qualsiasi forma, individuale o associata,
di farne propaganda e di esercitarne in
privato 0 in pubblico il culto, purché non
si tratti di riti contrari ai buon costume.
Art. 20 ■— Il carattere ecclesiastico e il
fine di religione o di cultura d’una associazione od istituzione non possono etsere
causa di speciali limitazioni legislative- nè
di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di
attività.
Fra tutti i comandamenti, tutti tanto giusti, dei grandi artisti hanno trascurato quello: ’ Non li fare scultura alcuna, nè immagine alcuna, delle cose che sono lassù
nei cieli o quaggiù sulla terra ” credendo
di servire Dio, dipingendo Gesù. Ma nessuno ha mai potuto dargli l’espressione divina che certamente illuminava il Suo viso.
Ecco perchè nessuna immagine terrena di
Gesù può soddisfare chi lo ama veramente e non vorrebbe mai vederlo in effige,
per poterlo vedere meglio, con l’occhio
dello spirito, nella sua divina luce celeste.
F. Manrin.
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2 —
Sgudvdi fuori delle Valli
WBIESi
UNE BROCHURE
sur Henri Arnaud
C’eít toujours avec plaisir que nous cous
Contatti con le Ciiese oriental! ortodosse
Ecclesiastici jugoslavi
occidente
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Niemôlier a Mosca
Su invito del patriarca Alessio,
capo della Chiesa Ortodossa russa,
il pastore Martin Niemoller, direttore dell’ufficio per gli affari esteri
della Chissà evangelica in Germania, si è recato a Mosca, dove è
giunto il 3 gennaio.
Prima di partire Niemoller ha
dichiarato che la sua visita aveva
per scopo principale di studiare la
situazione ecumenica in Russia, nella speranza di poter stabilire una
certa collahorazione attraverso a degli incontri con personalità ecclesiastiche della Russia Sovietica. Egli
ha anche sottolineato di avsr accettato l’invito del patriarca stimando
di far fronte così ad un compito veramente ecumenico.
Al suo ritorno, Niemoller ha concesso interviste sulle sue impressioni dsU’Unione sovietica: « Le pulsazioni della vita spirituale ed ecclesiastica sono potenti », ha dicliiarato. Nel momento in cui circa
3.000 fedeli riuniti nella chiesa battista di Mosca lo salutarono cantando cantici, come pure alla messa di mezzanotte celebrata nella
chiesa patriarcale in presenza di
una folla da 6 a 8.000 persone, il
pastore Niemoller, « profondamente commosso » ha sentito che la
pietà di quei momenti era « assolutamente vera » e che i cristiani si
riimivano realmente per pregare,
con profonda riconoscenza. « Ho incontrato là una reale vita spirituale, e vorrei che le nostre chiese fossero sempre piene come quelle ».
Il pastore Niemoller ha conversato a lungo col patriarca Alessio, in
particolare sulla questione della
cooperazione mondiale delle chiese (S. OE. P. I.).
La « Vie Protestante », aggiunge
che a proposito del problema della
pace, Niemoller ha detto di aver
avuto una vivace discussione con un
gruppo di partigiani della pace, essendo la sua posizione al riguardo
determinata da imperativi diversi
da quelli che ispirano il movimento.
Infine egli ha anche dichiarato
che a parer suo la Chiesa russa può
essere considerata come una vera
Chiesa di Cristo e non come un
semplice strnmento del comunismo.
cui gli Amici sono stati in contatto a Mosca;
« Con grande soddisfazione il nostro comitato esecutivo ha udito i propri rappresentanti di ritorno dalla Russia parlare
del'.a cortesia e dell’amicizia con cui sono
stati ricevuti dal patriarca Alessio, dal metropolita Nicola e dai dirigenti della Chiesa battista a Mosca. Ringraziando questi
dirigenti, il comitato desidera rivolgere,
per mezzo di loro, il proprio sincero sa
luto cristiano a tutti i cristiani nell’U. R
S. S. ed eprimere la speranza che i con
tatti stabiliti siano mantenuti e approton
diti. 11 comitato spera che rappresentant
delle Chiese di Russia possano presto tro
vare il modo di far visita alle Chiese del
la Gran Bretagna, dove sono certi di tro
vare accoglienze calorose» (S. OE. P. !.)•
Anche un vescovo angUcano, il vescovo
di Fulham, ha passato alcuni giorni in
Russia; egli è stato ricevuto il 27 dicembre dal patriarca Alessio.
« In tutte le chiese dove sono entrato i
fedeli erano numerosi, scrive il vescovo
nel Times dell’H gennaio, eppure erano
giorni feriali. In una chiesa, per un servizio funebre, erano riunite persone di
ogni età e gli uomini erano in maggioranza ».
Dal patriarca Alessio il vescovo di lulham ha appreso che. a Mosca vi sono 60
chiese aperte e che néll’insieme dell Unione sovietica se ne contano circa 20.000. Il
numero dei candidati al ministero sacerdotale è sufficiente (S. OE. P. I.).
Delegati dal primate della Chiesa ortodossa serba, il vescovo German, segretario
generale del Santo Sinodo, e il prof. D.
Glumac, decano della facoltà teologica di
Belgrado, hanno visitato gli Stati Uniti,
l’Inghilterra c la Francia.
Ricevuti dai dirigenti del Consiglio Ecumenico negli Stati Uniti, i visitatori hanno espresso la loro gratitudine per il soccorso morale e spirituale che i doni in
viveri e in vestiario hanno rappresentato,
e hanno ricordalo che il primo aiuto ricevuto dalla Jugoslavia è venuto dagli Stati
Uniti.
A Londra hanno avuto luogo alcuni incontri, presieduti dai vescovi anglicani di
Chichester e di Londra, intorno ai rapporti tra la Chiesa ortodossa serba e la Chiesa d’Inghilterra (S. OE. P. L).
tâtons que l’histoire de nos ancêtres intéresse toute personne éprise de liberté et
de vaillance, et que les faits et gestes des
anciens vaudois sont appréciés, aujourd hui
comme hier, soit par les étrangers que par
nos concitoyens.
Le preuve nous en est donnée par la parution récente, dans les Pays Bas, d’une
brochure en hollandais sur « Henri Arnaud,
pasteur et chef des Vaudois du Piémont »
due à la plume d’une personne sincèrement
amie des Vaudois et bien connue dans notre petit coin reculé des Alpes Cottiennes.
J’ai nommé M.lle Mia van Oostvcen,
dont le pinceau et la plume agile ont déj.'i
illustré maints épisodes de notre histoire,
mais d’une façon toute particulière l’épopée de Henri Arnaud, courant l’année 1689.
Le petit volume qui vient de paraître a
été publié dans la collection ou série
« Rayons de Lumière sur le champ du monde », qui existe depuis 52 ans et lance chaque année, nous communique l’auteur, quatre brochures de 40 pages concernant la
vie et l’oeuvre d’une personnalité chrétienne.
Nella Germania divisa
L’opinione dell’ex - mlnl- stro O. Heinemann
. Nel corso di conferenze tenute in
Svizzera, il dr, Gustav. Heinemann,
presidente del Sinodo della Chiesa
Evangelica in Germania, ha ricordato il disordine provocato nella
Chiesà dal regime nazista e la necessità di creare un nuovo ordine
di cose.
« La Chiesa nella zona occidentale deve tener conto dell’esistenza di
molte persone assai attaccate al loro bisogno di sicurezza. Tale aspirazione è ben comprensibile, ma mostra che i fatti degli ultimi vent’anni ci hanno insegnato ben poco e
che siamo sempre tentati di allontanarci dalla via sulla ^ale Dio
vuole indirizzarci. La Chiesa in Occidente è troppo portata a ritornare
al passato. Le preziose lezioni del
tempo della lotta della Chiesa confessante sono presto dimenticate. Si
trova di nuovo il tempo di erigere
barriere tra riformati e luterani e
di considerare ciò che li separa più
importante di ciò che è loro comune. Quali forze vinceranno? Quelle,
che lavorano al rinnovamento della
Chiesa o quelle che cercano di restaurare il passato? Io credo che su
questo punto il vero problema è
quello della nostra obbedienza alla
volontà di Dio ».
Per quanto riguarda la situazione
della Chiesa in zona orientale, il dr.
Heinemann dopo aver descritto le
difficoltà che ivi incontrano i credenti, particolarmente per quanto
riguarda l’istruzione religiosa dei
Quante volte ho udito persone affermare di non aver alcuna intenzione
di abbandonare il loro luogo di abitazione! Preghiamo Iddio perchè
egli rinnovi ogni giorno a quei cristiani il dono della gioia e della
certezza. E’ questo il miracolo che
si realizza e che riempie quel servizio di promessa » (S. OE. P. I.).
Un incontro tra il vescovo
Dibelius e ii ministro
Groiewohl
fanciulli, che crea^dei veri conflitti
di coscienza, tra insegnanti e genitori, così conclude:
« Non bisogna credere che i cristiani al di là del sipario di ferro
siano disperati o disorientati. Proprio perchè là si esige di vedere che
cosa è veramente j^a vita cristiana,
il cristianesimo vi è realmente vissuto. L’efficacia-Tdelja Parola di Dio
è sentita con sempre maggior forza.
Il vescovo luterano Otto Dibelius,
in un incontro con il ministro Grotewohl, presidente della repubblica
democratica tedesca, gli ha espresso
la speranza della Chiesa in un rapido accordo relativo alla riunione
della Germania. Il ministro Grotewohl ha dichiarato di esser lieto se
la Chiesa evangelica poteva trovare
una base di intesa per la riunione
della nazione tedesca.
Al principio di novembre, il vescovo Dibelius aveva pure discusso
il problema dell’unità tedesca con
il cancelliere Adenauer, a Bonn.
(S. OE. P. I.).
La collection est très connue dans la
Hollande réformée et les pages synthétiques de ces biographies ou monographies
se lisent par les personnes cultivées comme
par les p'us simples citoyens hollandais.
La brochure, ornée par un portrait du
héros, une carte des Vallées et les armoiries
de notre Eglise, est divisée en quatre chapitres: Les Vaudois du Piémont; Henri
Arnaud ; La glorieuse Rentrée ; La terre
promise.
Nous exprimons à M.lle van Oostveen
notre gratitude pour son nouveau témoignage d’affection et pour l’intérêt qu’elle
démontre à notre pays, et nous espérons
avec elle que son livre sera bien reçu par
ses compatriotes et qu’il contribuera à resserrer les liens qui unissent depuis des
siècles les réformés hollandais à ceux des
Vallées Vaudoises.
Nous lui exprimons aussi, avec notre profonde sympathie pour le deuil qui l’a frappée cet été en lui enlevant son père, nos
meilleurs souhaits pour un rétablissement
complet après la longue maladie qu elle a
dû supporter pendant l’année qui vient de
TP
s’écouler. .
DU
e la lispojla di dq vedovo sva
Intolleranza in America
Un dramma al Messico
Visser’t Hooft
in Jugoslavia
Un predicatore battista, di nome Nico
demo ìeronimo, è stato ucciso quest’està
le nella provincia di Toluca. Quattro ar
resti sono stati operati, ma nella citta d
Messico sono tosto stati distribuiti dei ma
nifestini così concepiti:
protestanti, ha adottato una dichìarazionó
contro la reiterata violazione della libertà
religiosa in Colombia e contro gli atti illegali commessi in quel paese contro protestanti, compresi i missionari americani.
(S. OE. P. L).
ha fatto una grande impressione là dov’è
stato proiettato. I due personaggi principali sono un pastore e un prete, condotti a sentirsi intimamente fratelli dalle
comuni difficoltà del loro ministero : cioè
il dubbio e la sofferenza degli uomini
contro la realtà della fede cristiana.
1 ministeri femminili in
Svezia
11 segretario generale del Consiglio Ecumenico, dr. W. A. Visser
’t Hooft e il pastore Robert Tobias,
direttore associato del dipartimento di aiuto scambievole, hanno visitato le Chiese ortodosse e protestanti jugoslave. Essi hanno visitato
il patriarca Vikentij, primate della
Chiesa Ortodossa serba, e numerose
altre personalità ecclesiastiche.
L’impressione è che le condizioni di vita delle Chiese siano notevolmente migliorate, sia per il miglioramento delle condizioni economiche, sia per l’atteggiamento del
governo. La libertà di culto è completa, ma non altrettanto può dirsi
per l’educ,azione religiosa: in certe
zone l’insegnamento è assai osteggiato.
Per quanto riguarda le necessità
di aiuti, esse sono ancora considerevoli, particolarmente per quanto riguarda l’educazione teologica, la
letteratura religiosa, la ricostruzione di 1.400 chiese distrutte. I rapporti tra le Chiese si sono sviluppati
in modo incoraggiante. Le Chiese
protestanti hanno costituito un organo comune di cooperazione, sotto
la presidenza del vescovo luterano
Sandor Agoston (S. OE. P. !.)•
« Messicani, cattolici, protezgete la mostra fede, la vostra patria, le vostre tradizioni. Il protestantesimo apre una porta,
è Vavanguardia degli interessi imperialistici nord-americani. I protestanti sono attualmente legati con i comunisti perchè i
Messicani devono lottare contro la minaccia rossa. Proteggetevi, proteggete i vostri
bambini, la vostra famiglia, la vostra religione, il vostro paese! Il Messico è catcolico, cacciate di qua i protestanti »
(E. P. D. — Réformo).
Saremo maestri della nostra sorte, finché
lo saremo di noi stessi.
F. M. voti Klinger.
La strada più vicina alla rovina dei costumi è il disprezzo della natura umana.
M. Mendelsohn.
Prova a fare il tuo dovere e saprai subito ciò che è in (e. Ma che cosa è il tuo
dovere? La richiesta del giorno.
Goethe.
L’arcivescovo Ingve Brilioth ha pubblicato un appello alle donne svedesi
perchè esse prendano parte a un corso per
la formazione di ausLiarie di cui la Cliiesa. ha urgente bisogno. Il corso, della durata di quattro mesi, comprende studio di
conoscenze dogmatiche, insegnamento biblico, storia della Chiesa, l’arte nella Chiesa,
e d’altro lato metodi di lavoro tra i giovani e nelle attività parrocchiali, evangelizzazione, psicologia, cura d’anime e questioni sociali.
(E. P. D.).
Risveglio religioso In seguito ad un assassinio
Notizie in breve
L’ambasciatore presso il
Vaticano
Un risveglio religioso si è manifestato
specialmenle a Cochabamba (Bolivia) in
seguito ad un attentato che costò la vita
al giovane pastore Carlos Menezes, ucciso
da una fucilata mentre predicava. Uno dei
fedeli, che rialzava il corpo del morente,
fu n sua volta abbattuto.
A questo proposito il missionario metodista Murray Dickson conferma che il sacrificio del giovane predicatore ha destato
una profonda impressione. Una volta dì
più ”il sangue dei martiri ha servito a fertilizzare il suolo dove si raccoglieranno i
frutti per il Regno di Dio” (U. P. A. s.)
Una scomunica in Francia
L’Abate Messin, che nell’ottobre scorso aveva abbandonato la Chiesa cattolica
con una quarantina dei suoi parrocchiani,
è sialo scomunicato come eretico e scismatico. 11 suo gruppo ha fondato una
comunilà detta della «Speranza Cristiana»
che ha pubblicato un manifesto con l’intento di distinguersi da tutte le Chiese
esistenti.
(S. OE. P. L).
Culti Ecumenici
I giornali hanno annunziato che il
Presidente Truman ha rinunziato alla
decisione precedentemente presa di nominare il Generale Mark Chark ambasciatore degli Stali Uniti presso il Vaticano.
L’opinione pubblica protestante, che più
volte si è fortemente espressa mediante
la stampa e le dichiarazioni dei Capi delle
varie Chiese in senso nettamente sfavorevole non è certamente estranea a quell»
rinunzia. Intanto il cardinale Spellman è
giunto in Vaticano per conferire con il
Papa.
Una protesta
Altre visite in Russia
Durante l’estate una missione della Società degli Amici (Quaccheri) ha soggiornato in Russia, ospite del comitato sovietico per la pace. Dopo il ritorno della
missione, il seguente messaggio è stato rivolto ai dirigenti della Chiesa ortodossa
russa e della Chiesa battistó russa, con
Ai primi del mese di gennaio, il dipartimento delle missioni all’estero del Consiglio nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti ha fatto sapere al Dipartimento di Stato che i protestanti sono per.
seguitati in Colombia, ed ha chiesto una
« vigorosa azione » per far cessare un simile stato di rose.
Il dipartimento delle missioni all’estero,
che rappresenta trentasei denominazioni
In occasione della Settimana di preghiera per l’Unità Cristiana (18-25 gennaio) vari culti a carattere ecumenico
sono «tali celebrati in Svizzera, alla -presenza dei rappresentanti di tutte le confessioni cristiane, eccetto la cattolic;a romana.
Ortodossi, Vecchio Cattolici, Anglicani, Luterani, Riformati hanno pregato
insieme per l’unità della Chiesa.
In tema di unità, si annunzia che un
film tedesco intitolato « Sentinella nella
notte », è stato preparato in Germania
dalla Chiesa Protestante e Cattolica, ed
Saldo è colui che non rimpiange do che
non ha, ma si i allegra di ciò che ha.
Epitteto.
Come un bastimento non deve essere so
speso ad una sola ancora, cosi anche la no
stra vita ad una sola speranza.
Epitteto.
Quando la speranza ti /ugge, non lasciarti sfuggire il coraggio. La speranza ingan
na sovente, il coraggio è il soffio della for
za.
Antologia greca.
In occasione di una riunione a Washington, di ministri di varie chiese evangeliche americane, il Presidente Truman ha
detto ;
« Mi rincresce di dovervi dire che non è
stato possibile riunire le differenti confes
sioni religiose perchè rendano testimonianza e affermino che Dio è il cammino della
verità e della pace.
Le Chiese cristiane stesse non sono state
capaci d’unirsi per affermare che Cristo e
il Maestro ed il Redentore e che in Lui
esse posseggono la forza d’opporsi alle armate dell’irreligione che minacciano il
mondo e saranno la causa di una catastrofe mondiale. Ed esse non hanno sapute intendersi neppure sopra una dichiarazione
rosi semplice come questa. Ho lavorato degli anni inutilmente. , rt ■
Tuttavia una fraternità unisce le Cinese
malgrado le barriere che le dividono, in
tratta di continuare i nostri sforzi per scoprire questi legami e unire le chiese pia
saldamente in una crociata per la pace. Con
essa ci avvicineremmo all’Iddio unico e
Padre a tutti noi. Noi vi troveremmo una
forza accresciuta per fare jronte alle dij)icoltà dei nostri tempi... ■
11 Vescovo della Chiesa Episcopale di
Washington, Agnus Dun, rispose al Presidente Truman la domenica 30 settembre
ultimo scorso dicendo, fra 1 altro. « che
non si può mercanteggiare con l’Iddio che
s’è rivelato a noi in Cristo e nelle Scritture. Noi non possiamo mobilitarlo e utilizzarlo per i nostri affari umani. Noi non
possiamo altro che mettere la nostra fiducia in Lui, amarLo e servirLo.
Se il comunismo è « una religione demoniaca » — aggiunge il vescovo Don » — vi
sono anche dei servitori di Mammona che
cercano e pensano che sarebbe il momento
propizio per finanziare la Chiesa e inviarla a combattere questa forma minacciosa
di anlireligione e che si possa servire
Mammona in pace...
¡ Ad una veduta superficiale — continuo
1 ¡1 vescovo ■- ridea di mobilitare le chiese perchè prestino man forte a’ia debole
politica dell’Occidente di tradizione cristiana può avere dell’attrattiva. Ma voi che
siete venuti qui in ispirilo di pellegrinaggio, voi sapete bene che la fede e la consacrazione cristiana non possono essere finanziate daU’esterno, nè sì può irregimentare quéste forze al servizio di un movimento con finì politici per quanto eccellenti essi siano (SOEPI).
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— 3
UNA CONVERSIONE
AL CATTOLICESIMO
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Grande scalpore ha menato la no*
stra stampa per il caso di Rudolph
Goethe, un Pastore tedesco, che alcune settimane fa è stato ordinato
prete a Magonza, e al quale il Papa
ha concesso di vivere con la propria
moglie.
Qualche protestante è rimasto
imbarazzato, ma più imbarazzati
non pochi cattolici: forse che il celibato non è stato proclamato come
condizione essenziale per essere ordinato prete?
Rudolph Goethe, lontano discendente del famoso poeta, conta 72
anni. Dopo aver esercitato il ministero nella Chiesa Luterana dell'Assia, di cui è Sovrintendente il
Pastore Nicraoller, cessò dall’esercitare funzioni pastorali fin dal 1945,
quando passò alle dipendenze del
Ministero dei culti dell’Assia.
La moglie manifestava da molti
anni propensione verso i riti della
Chiesa Romana, che essa frequentava almeno dal 1937. Il Goethe stesso strinse legami di amicizia con il
vescovo della Chiesa Romana di
Magoaza. Finalmente nel Dicembre
dello scorso anno riceveva l’ordinazione come prete cattolico.
¡A parte l’olemsnto propagandistico largamente sfruttato, perchè
un Pastore protestante che diventa
prete cattolico non è un avvenimento di tutti i giorni, quello che ha più
sorpreso è il permesso dato dal
V aticano all’ordinazione di un prete
sposato. Il Concilio di Trento è
esplicito a questo riguardo, lanciando 1 anatema contro coloro che
« avessero l’ardire di affermare che
il clero costituito negli ordini possa
contrarre matrimonio, oppure che
tale matrimonio sia valido ».
Nessuna statistica dirà mai quali
e quante angoscie, disordini nascosti e palesi questa imposizione abbia causato in seno al clero della
Chiesa Romana. Non è ancora troppo lontano il ricordo di una inchiesta condotta da una rivista napoletana, « Battaglie d’oggi » sul celibato forzoso del clero, a cui parteciparono diecine e diecine di sacerdoti, che invocavano la soppressione di un provvedimento eosì antiumano e aliti evangelico. Non si attirarono die un nuovo decreto di
scomunica.
Ma la Chiesa Romana è maestra
nell’arte di dirigere le genti, e mentre da una parte scomunica chi afferma e chi sostiene che è miglior
cosa sposarsi e restar celibe, dall’al
tra permette ai preti della Chiesa
Orientale Unita di contrarre matrimonio prima dell’ordinazione.
Se poi un pastore Protestante ammogliato vuole passare al cattolicesimo ed essere ordinato prete, la
vittoria sarà cosi grande, il risultato
propagandistico cosi efficace, che si
potrà bene concedere al prete Rudolph Goethe di vivere con la propria inoglii
Ma se il gran pubblico è particolarmente colpito per il caso di un
prete sposato, gli evangelici rimangono maggiormente pensosi per il
fatto di un Protestante che diventa
Cattolico. Il caso non è unico, e la
stampa, che in generale non sembra elevarsi molto in alto nelle
sue preoccupazioni spirituali, è invece visibilmente soddisfatta, quando può dare notizia di un protestante che si converte al cattolicesimo.
Gli evangelici sono assai poco propensi a servirsi di fatti intimi e
solenni come la conversione di un’anima, per menare scalpore e magnificare le loro conquiste.
E «iuesto non certo perchè le conversioni dal cattolicesimo non siano
frequenti, anche in seno al clero
medesimo. Proprio in Spagna, per
esempio, numerosi preti hanno ultimamente abbandonato la Chiesa Romana, ma una particolare risonanza
ha avuto la conversione del gesuita
Luis Radiosa. Questi lasciando la
Compagnia di Gesù, dopo 23 anni
di vita religiosa, scrive al Padre provinciale una lettera di cui vale la pena di citare qualche brano:
« Ilo deciso di uscire dalla Compagnia non appena possibile. Studiando teologia, ho sentito la delusione della fede cattolica. Le prove
addotte non mi convincono punto. I
nostri argomenti sono pieni di sofismi e il dogma cattolico è assai lontano daU’Evangelo. di Gesti Cristo.
Ho molto letto e studiato, ricercando
con vera passione la verità. Più vado
avanti e più mi accorgo che il Cattolicesimo ha deviato dalla religione
cristiana. E’ dunque inutile discutere. Debbo essere sincero con la mia
coscienza davanti a Dio e non posso
continuare a fare una commedia,
simulando e predicando quello che
non sento e in cui non credo. Desidero seguire l’Evangelo nella purezza e quello che gli apostoli insegnavano, senza aggiunte ulteriori ».
Queste dichiarazioni si trovano in
un opuscolo pubblicato dal Padrosa
a Buelios Ayres e che circola ora
clandestinamente in Spagna, suscitandovi grande emozione.
Quanto al caso di Rudolph Goethe
e di altri pochi protestanti che, per
convinzione sincera, passano al Cattolicesimo, il fenomeno è per noi
perfettamente comprensibile.
Il carattere tragico che distingue
un’epoca come la nostra è dato dall’incalzare delle idee che sorgono,
si affermano, offrono una determinata visione della vita a milioni di
esseri, e poi subitamente sono travolte e spariscono, lasciando le anime nello smarrimento, poveri relitti alla deriva sull’oceano sterminato delle idee.
Il Protestantesimo non è punto il
porto tranquillo e sereno dove finalmente uno si può dire al sicuro dalle tempeste. In un certo senso il Protestantesimo si ispira alle parole di
Gesù: « Non pensate ch’io sia venuto a metter pace sulla terra; non
sono venuto a metter pace, ma spada (Matteo 10: 34). E ancora: « Io
sono venuto a gettare un fuoco sulla
terra; e che mi resta a desiderare,
se già è acceso? » (Luca 12: 49).
Al posto del quieto vivere, il Proteiitantesimo sostituisce la ricerca
della verità, ricerca che per anime
non superficiali significa tormento e
angoscia e lotta.
Noi non ci spaventiamo oltre misura se nel Protestantesimo ci sono
tante Chiese, tante tendenze. L’unità la ritroviamo sicuramente nell’amore dell’unico Signore. Intanto le
nostre diversità sono un indice certo
che noi viviamo, perchè solo dove
c’è vita c’è varietà.
Ma dobbiamo tener conto che ci
sono anche delle anime stanche. Sopratutto dojjo una gfierra, e mentre
si riparla di guerra. Molte anime
non sanno più orizzontarsi, non sanno più pensare e soffrire. La Chiesa
Romana, Con i suoi dogmi imposti,
con la sua sicurezza, la sua ferrea disciplina, si presenta come il rifugio
sicuro per i dimissionari del pensiero. E molti si illudono di vivere in
pace, quando hanno delegato al proprio confessore, al clero, alla Chiesa, il compito di quelle decisioni spirituali e di quella responsabilità individuale che il Cristianesimo mette
sulla coscienza di ogni persona.
Quanto a noi preferiamo di correre perfino l’alea di perdere la strada, perfino di cadere nella nostra
corsa, perchè sappiamo che è nell’esercizio della pericolosa libertà che
s’impara ad essere veramente liberi,
in Cristo Gesù. X.
Sull’altra riva
Il giornale « La Luce » ci reca la
notizia della dipartenza del Pastore
emerito
Paolo Coisson
deceduto a Porto S. Giorno il 17
gennaio u. s.
E' nostro dovere informarne anche
i lettori de « L’Eco delle Valli Vaidesi », molti dei quali hanno potuto conoscere il Pastore P. Coisson,
durante gli anni trascorsi a Torre
Pellice, quale Direttore della Libreria Editrice Claudiana.
Era nato a Torre Pellice il 17
aprile 1877. Dopo gli studi classici
e teologici, si era recato all’estero,
particolarmente in Scozia ed in Germania per completarvi la sua formazione culturale. In qualità di
candidato ”in prova” aveva lavorato a Como, Siracusa, Messina, Diesi, Genova, Lugano, Venezia, Brescia e Milano; in quest’ultima città
rimase anche per due anni, come
Pastore, dopo la sua consacrazione
al ministero.
In seguito, per circa 20 anni, egli
consacrò la sua attività al servizio
dei giovani nel campo delle Associazioni Cristiane dei Giovani, a
Napoli ed a Roma, come « ministro
in missione ». Rientrò nel pastornto attivo e per cinque anni diresse
la chiesa valdese di Forano Sabino.
Posto in emeritazione nel 1936 per.
motivi di salute, gli venne affidata
la direzione della "Claudiana” che
egli guidò in anni particolarmente
difficili, cercando di fame sempre
uno strumento di efficace collaborazione nel più grande servizio della Chiesa.
Cessato quel compito nel 1949, si
era ritirato nell’intimità della sua
vita familiare. E, in quella dolce
atmosfera di famiglia, oltre che nella serenità della sua fede, egli è
passato all’altra riva, nel giorno della grande chiamata.
A Porto San Giorgio, dove si era
ritirato alla ricerca di un clima più
favorevole alla sua salute, i funerali sono stati presieduti dal Prof.
Elio Eynard, venuto appositamente
ila Roma. A Torre Pellice, il Past.
E. Ayassot ha rivolto il messaggio
cristiano alla famiglia ed ai molti
amici del defunto ed il Prof. Giov.
Mlegga ha recato l’espressione del
vivo cordoglio della Tavola Valdese oltre che del Comitato Editoriale dglla Claudiana.
Ora la salma del Past. Paolo Coisson riposa ìlei cimitero di Torre
Pellice, accanto a quella di altri
operai della nostra Chiesa. Il suo
ricordo rimane in mezzo a noi: il
ricordo della sua gentilezza d’animo, della sua modestia, della sua
viva cordialità e della sua serena
fede cristiana.
Nell’atmosfera della fede nel Padre Celeste, possa la famiglia afflitta dal lutto sentirsi interiormente confortata e benedetta. Red.
Vers le "6ranero„
U V a passablement longtemps, deux étudiants vaudois qui s’étaient connus au
Collège remontaient au bon pas de leurs
vingt ans la haute vallée du Pélis, lorsqu’à
un moment donné ils rencontrèrent un
nombreux troupeau.
Un instant, l’un d’eux contempla d’un
air .songeur cette sorte de houle grisâtre
dans le décor de la splendide journée d’été,
et puis s’adressa à son compagnon d’excursion, lui faisant remarquer que la comparaison si fréquente du peuple des fidèles
avec les brebis n’est pas, à tout prendre,
excessivement flatteuse, à considérer le peu
d’intelligence dont sont doués ces bêlants
quadrupèdes.
La remarque du jeune alpiniste n’était
pas exempte, probablement, d’un tout petit brin de scepticisme railleur; mais, souvent, les choses et les problèmes présentent plusieurs faces, et ce n’est certainement pas à cause du peu d’intelligence de
la race ovine que l’on compare la communauté chétienne à un troupeau. Le caractère commun aux deux entités est la collectivité, et l’une autant que l’autre doivent
une entière confiance au guide qui leur
permet de jouir d’une paisible assurance.
Il est vrai que l’obéissance aveugle des
moutons, dont l’esprit d’imitation est proverbial et symbolise avec propriété la discipline telle que la conçoivent certains systèmes politiques passés ou présents, peut
constituer an argument captieux dans les
mains du moquer, mais c’est bien ici qu’il
faut avoir recours à la sagesse de l’adage
qui avertit que comparaison n’est pas raison.
Après plus de vingt ans, les excursionnistes qui se préparaient à escalader la cime
du ’’Granero” ne réussissent plus à reconstruire dans tous les détails la suite de leur
conversation doublement élevée (ils avaient
quitté le Pra depuis des heures), mais
le troupeau dont nos personnages font
partie a un lîerger céleste: c’est un ” petit troupeau” (cfr. Luc 12, 32), qui doit
se garder de la mentalité conformiste du
grand peuple au sein duquel il vit.
Au surplus, on peut bien dire que la distance qui sépare Dieu et l’humanité dont
il est le berger dépasse de beaucoup la
distance qui sépare la sottise des brebis
de l’orgueilleuse supériorité de l’homme
sur elles. emm. t.
Specialmente per noi Valdesi, il
capitolo su Bricherasio non è molto
interessante e quindi lo passeremo in
rapida e breve rassegna. Le « glorie »
di Bricherasio sono essenzialmente
militari, anzi guerresche. I suoi uomini più illustri sono il Generale Cadi erano e il Generale Brignone.
Del primo viene ricordata la lapide
murata sulla casa natia (1706-1782)
in onore del Viceré di Sardegna e
del CI Duce dei prodi che si immortalarono alla battaglia dell’Assietta » il9 luglio 1747). Del secondo
viene ricordato il monumento cc che
gli abitanti innalzarono nell’unica
piazza del borgo, con sottoscrizioni
volontarie pagandone le spese tutte,
che ascesero all’egregia somma di
GITE E RICORDI DI f/iV BmONNO
Lire 10.000 ». Il Brignone era nato
nel 1812 e fu Luogotenente generale, Senatore del Regno « per valore
in guerra, per senno in pace cittadino esemplare ».
La fortezza — presa, perduta e ripresa nelle lotte del XVI secolo tra
Piemontesi e Francesi e che sorgeva
sul poggio dietro il borgo — cc venne sostituita più tardi dalla bianca
chiesuola che ora vi domina pacifica sotto il nome di Madonna del Castello ».
PRAROSTINO
cc Trovasi sul colle, appiè del quale giace il gentile e pacifico borghetto di S. Secondo, il Comune di Prarostino, coi suoi ricchi vigneti e la
sua numerosa e vispa (?) popolazione, Valdese di religione e benestante assai, a motivo del prezioso
prodotto ch'essa ricava abbondantemente dall’aprico suo suolo ».
In ({uesti termini il nostro Autore entra in argomento e si dilunga
a descrivere e a spiegare le lunghe
lotte amministrative tra i due Comuni.
Facevano un tempo parte del Comune di San Secondo anche Roccapiatta, Prarostino e San Bartolomeo. Avendo Prarostino accolto le
dottrine di Pietro Valdo, si addivenne a una separazione del tutto
speciale. Fu cioè stabilito nell’anno
1662 cc che tutti i prati, terre, caseggi trovatisi fino all’epoca della
divisione nelle mani dei Valdesi,
sarebbero considerati come facenti
parte del Comune di Prarostino,
mentre i beni posseduti, alla suddetta epoca, dai cattolici su nel colle e fra i boschi di Prarostino sarebbero in av venire considerati quali
facenti parte del Comune di S. Secondo! » E quando il Beri scriveva
le sue memorie, le cose non erano
ancora cambiate: cc E’ durato quell’organamento — dic’egli — fino ad
Il Tempio Valdese
cc A Roccapiatta soltanto — prosegue lo scrivente — parte remotissima di quel vastissimo e montuoso
Comune — venivano allora autorizzati i Valdesi ad eriger un tempietto e una piccola casa parrocchiale,
mentre innalzavasi contemporaneamente, nel luogo molto più centrale
di S. Bartolomeo, un tempio Cattolico, con Parroco e Vicario... Solamente sul finire del successivo secolo (XVIII”) ottennero i Valdesi —
a furia di suppliche e di ricorsi al
Re — il grandissimo favore di costruirne un altro più adatto sul molto remoto apice di S. Bartolomeo ».
I Pasfori Valdesi
Coglie questa occasione il Bert per
parlare dei Pastori Valdesi, delle,
loro preparazione intellettuale, della loro maturità spirituale. « Il lavoro manuale e industriale, col quale primitivamente sopperivano in
gran parte ai propri bisogni i conduttori delle chiese, non è più consentaneo ai tempi nostri, e ogni
chiesa che voglia vedere i suoi ministri — sia nel proprio seno, sia
al di fuori — onorati e influenti deve esigere per essi forti e severi studi e dar loro una posizione indipendente ».
Con particolare Insistenza il no
stro Autore si sofferma a discorrere,
con battute fortemente polemiche,
dello stato matrimoniale dei pastori in opposizione al celibato dei
preti. E a questo proposito meritCi
d’essere almeno in parte riportato
ciò ch’egli dice del secondo pastore
(non stipendiato) della parrocchia
valdese, cioè:
La moglie del Paslore
Dice il nostro- Bisnonno ch’essa è
circondata da particolare considerazione in mezzo al pubblico in cui
vive. « Uscita, generalmente, dalle
famiglie del paese più istruite, educate e cospicue, essa divide, fra*
mezzo alle popolazioni rur.ali, grandissima parte delle fatiche del proprio marito... Se mogli e madri, sono pure sorelle c-pirituali dei pastori, per coadiuvarli nel nobile loro
ministero ». Il Bert menziona in
modo particolare i seguenti campi
di lavoro: scuole per i bimbi, lavori donneschi per i poveri, farmàcie
omeopatiche (!), sorveglianza «: acciocché all’estero le fanciulle della
parrocchia, fattesi fantesche, non si
sviino », ricerca di « padroni rispettabili ai giovani d’ambo i sessi ».
Ed egli conclude: « Tale è il quadro
della vita della moglie del pastore
e dei suoi modesti e caritatevoli doveri ».
Mentre stava scrivendo il sua capitolo su Prarostino, il Bert vede
passare un funerale e questo gli dà
l’occasione di dilungarsi per pagine
parecchie sui vari argomenti... affini.
Finale... funereo
Incomincia col descrivere nei più
minuti particolari il cerimoniale di
ttn servizio funebre protestante e lo
mette a raffronto — accompagnato
da ampie considerazioni — con un
funerale cattolico. Poi entra in pieno nella battaglia che, in quell’epoca, ferveva, e talvolta furoreggiava, tra partigiani del metodo antico della sepoltura (o interramento) e partigiani del metodo nuovo
della cremazione. Sostenitore convinto e vivace di quest’ultima, il
nostro Autore non teme di entrare
in particolari... realistici e si dilunga a discorrere eloquentemente di
quello che abbia ad intendersi della risurrezione del corpo spirituale.
Termina pateticamente esclamando: (c Basta un’ora onde compiersi
il grande dramma che deve consumare la salma, e n’è pochissima la
spesa; solamente Lire 8... »
...Quelli eran tempi!
Amedeo Beri
Al nostro prossimo numero il Capitolo IV: Pramollo.
Facoltà Valdese di Teologia
Si avvertono gli interessati che la sessione di esami di febbraio avrà luogo dal 18
al 23 febbraio.
La Segreteria.
4
L*ECO DELLE VALU VALDESI
La Voce delle Comunità
Personalia
Pomaretto
Predicazione. — Ring-aziamo il prof.
Ernesto Tron. il rag. Domenico Abate ed
il Past. Virgilio Sommani per culti ch’essi hanno presieduto.
Al signor Sommani che dopo un lungo
ed operoso ministerio nella Chiesa, si è
ora stabilito a Pomaretto, ed allá sua famiglia, rinnoviamo l’espressione della nostra gioia di averli con noi, accogliendo^
con affetto nella nostra comunità.
per una missione, ricordò ai convenuti gli
avvertimenti e le consolazioni dell’Evange'.o.
11 28 gennaio, nel Rifugio Re Carlo Alberto, a Luserna San Giovanni, avevano
luogo i funerali della nostra sorella Vigna Susanna di 97 anni, ospite di quell’istituto da 11 anni.
Nella cappella del Rifugio, rivolsero la
Il 28 gennaio è stato celebrctto a Roma il
matrimonio del Pastore Valdese Guido Colucci con la Signorina Ltttiana Raimondi.
Agli sposi facciamo pervenire il nostro
cristiuTW augurio di una vita e di un ministero benedetti da Dio.
parola ai parenti dell’estinta convenuti da
varie località e ai fratelli in Cristo che li
Concistoro. — La domenica 20 Gennaio
è stato insediato il nuovo diacono del
quartiere di Pomaretto sig. Emilio Bouchard, al quale auguriamo un’attività feconda e benedetta al servizio del Signore
in seno a questa parrocchia. Al diaconi
uscente, sig. Elvio Jahier, rivolgiamo una
parola di gratitudine per la fedeltà con
cui ha assolto il suo compito. Ci congratuliamo con l’anziano sig. Luigi Castagno
di Pomaretto che nel corso dell’ultima atsemblea di Chiesa è stato riconfermato in
carica per un altro quinquennio.
circondavano, il pastore G. Bertinalti cappellano degli ospedali, R. Jahier, pastore
di S. Giovanni ed il pastore di Villar Pellice.
Voglia il Signore consolare tutti coloro
che piangono e trasformare i nostri lutti
in nuovi e forti legami che ci avvicinino
al cielo sempre più.
/ congiunti della compianta Signora
EMMA GARPIOL
vedova Leidheuser
Valdese (Stati Uniti)
commossi e riconoscenti ringraziano i /«istori Sigg. Rostan e Peyrot, la cara Suor
Leonia, la Signorina Alma Bertalot, le Autorità comunali, la rappresentanza scolastica e tutte le gentili persone che presero
parte al loro grande dolore.
San Secondo di Pinerolo 17 gennaio 1952.
Gesù disse: Io sonò la risurrezione
e la vita; chi crede in me, anche se
muoia, vivrà.
Battesimi. - Il S. Battesimo è stato
amministrato a Pons Clara di Teonlo e di
Lageard EÌ.da (Porosa:); Bertolin Attilio
di Aldo e di Baret Elsa (Paiola).
La benediAÌone del Signore riposi su
questi bambini e sulle loro famig.iej
Mentre il pastore s’accinge a partire
per l’Inghilterra per una missióne che la
Chiesa gli ha affidata, porgiamo un caldo
benvenuto a chi verrà a sostituirlo, mandato dalla Tavola Valdese.
Torre Pellice
Per la commemorazione del 17 Febbraio,
già stato fissato il tradizionale program
L’il novembre u. s. sono stale celebrate
le nozze d’oro dei signori John e Minnie
Micol, sposati nella Chiesa di Valdese il
13 novembre 1901.
Il Sig. John Micol è stato uno dei primi
valdesi a emigrare in quella regione che
ora reca il nome delle nostre Valli e della nostra Chiesa. Vi giunse all’età di 15
anni con i suoi genitori; lavorò per alcuni anni in un cotonificio a Morganion, poi
si diede completamente all’orticultura e
alla frutticultura, in una località vicina a
Durham.
In occasione delle nozze d’oro, gli spo i
sono stali circondati da molti figli e nipotini. I figli viventi sono attualmente sei.
Nel vincolo della solidarietà valdese al
di qua e al di là dei mari, presentiamo ai
coniugi Micol i nostri rallegramenti ed i
nostri migliori auguri. {Red.).
nuuisi economici
Je cherche 2 Italiens honnêtes, protestants ou catholiques, dont un bon vacher
et un pour les travaux de la campagne, au
plus vite possible.
Adresse : Monsieur Albert Salili Alens près Cassanay
Vaud (Suisse).
e ---------
roa: al Tempio festa dei bambini dele
Scuole domenicali, culto commemorativo, pranzo fraterno, serata ricreativa. U
pranzo avrà luogo alle ore 12,30 al Convitto Valdese; i biglietti d’iscrizione possono ritirarsi fin d’ora presso la Libreril
Hugon (prezzo L. 500).
Nella serata della vigilia saranno accesi
nella va le i tradizionali fuochi di gioia.
La popolazione è caldamente invitata ad
esporre alle proprie ca^e le bandiere nazionali, come espressione di solidarietà
nell’affermazione della più nobile libertà,
quella di pensiero e di coscienza.
Dii ilmoti dal [aimie della Inala
sul I
ago
Villar Pellice
Dipartenze. — Il 10 gennaio a Lioussa
ha ricevuto la chiamata del Signore Berton Giuseppe di anni 93. Egli attendeva
il suo Signore. Aveva fatto recentemente
nuove e profonde esperienze spirituali ed
era ormai pronto a partire. 11 suo funerale offri alla sua famiglia una bella dimostrazione di simpatia. Lo presiedette il
pastore A. Genre di Bobbio, essendo il
Pastore locale indisposto.
Il 16 gennaio rispose alla chiamata suprema Bertinat Giovanni della Rua di an
ni 69. Fu, la sua, una partenza improvvi
sa e drammatica. Colto da crudeli soffe
renze mentre tornava da uno dei suoa
viaggi consueti a Pinerolo, venne operato
d’urgenza all’ospedale di Torre e lottò por
alcuni giorni tra la vita e la morte. Con
l’ultimo soffio di vita, recitò, circondato
dai suoi tre figli, il Padre Nostro, e fu
come il suo testamento spirituale.
Al funerale partecipò una vera folla.
« Nè morte nè vi.a... potranno separarci
dall’amore di Dio », scrissero i suoi famigliari sulle partecipazioni funebri.
Per Cassa Culto:
Tina Rabaglia L. 3.000.
Per istituto Gould:
Chiesa di Bari L. 10.000 — Chiesa di
Coazze 2.500 — Chiesa di Cosenza 1.000.
Per Istituto Evang. Femm. di Firenze:
Bianconi Bianca, in memoria genitori
L. 1.000 — Chiesa di Bari 10.000 — Chiesa di Coazze 2.500.
Per Casa Valdese delle Diaconesse:
Schupbach Carlo 800 — Chiesa di Cosenza 1.000.
Per Istituti Ospitalieri Valdesi:
Chiesa di Bari L. 10.000.
Per Asilo di Vittoria:
Arturo Culrera L. 1.000 — Chiesa di
Bari 10.000 — Chiesa di Coazze 2.000.
Per Asilo Italia:
Bianconi Amleto, in memoria genitori
L. 1.500 — N. N. 1.000 — Chiesa di Coazze 2.500.
Direzione: Via dei Mille, 1 -Pinerolo
Telefono 20O9
Amministrazione: Claudiana - Torre
Pellice
C. C. Postale 2-17.557 della Libreria
Claudiana — Torre Pellice
Dir. liesp. Ermanno Rostan
Autorizzazione Decreto 27 • XI - 1950
Tribunale di Pinerolo
- Torre Pellice
Tip. Subalpina.s. p. a.
RETTIFICA.
Nell’ultima Lista di doni pubblicata nel
n. 1 de « La Luce » e n. 2 de « L’Eco delle Aaili a leggasi:
Asilo di Vittoria: Società di Cucito di Napoli L. 10.000 (anziché 15.000).
Istituto di Firenze: Società di Cucito di
Napoli (e non Chiesa di Napoli) L. 5.000.
Vm «MERICAHE PIAHIE FRUIUFERE
OSCAR GODINO ■ Pinerolo!
Merce Perletta - Coraniig
assoluto
Società di Studi Valdesi
Il 23 gennaio al Bosch dell’Inverso,
Davit Susanna ved. Rivoira di 83 anni,
inferma da lungo tempo e amorevolmente
assistita dalle sue due figliuole concludeva il suo pellegrinaggio terreno svolto
spesso per vie difficili e dolorose.
Molti vicini, parenti ed amici accorsero
per rendere te estreme onoranze alle sue
spoglie mortali ed il pastore Giov. Beriinatti, in sostituzione del pastore assente
L'opuscolo commemorativo per il 17
Febbraio è ormai stampato, a disposizione di coloro che ne hanno prenotato un
certo numero di copie. Queste possono essere fin d’ora ritirate presso la Tipografia
Subalpina, mediante il versamento dell’importo (L. 28 la copia). A coloro che
non possono ritirarle personalmente, le
copie saranno inviate per posta, franco di
porto, se essi hanno fatto il versamento
anticipato dell’importo (L. 30 per copia);
agli altri, il pacco sarà inviato gravato di
assegno.
ORECCHI
NASO - GOLA
Doti. DANIEU ROCHAT
rieere in TOfFe PelliCb viale
Fuhrman 1 (presso Or, Gardiol)
a VENEHDr
dalle ore 10 alle 12,
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SCUOLA LATINA
Doni pervenuti alla Direzione nel trimestre 1 Ottobre • 31 Dicembre 1951.
Signore e Signori: Amandina Viglielmo
e sore la Elen (Villasecca) L. 2000 — Silvio Long, pastore (Sud America) L. 1000
-- Sig.a Ezia Mattone (S. Antonino) 2000
— Proff. Matilde e Ernesto Tron in mera.
Emilio Pons, 1000 — Clotilde Tron ved.
Gay in mem. Emilio Pons, lOOO' — Chambón Angela 1000 — Regina e Augusto Rastre 1500 — Sig.a Ilda Beux (S. Germano
Ch.) 2000 — Bertalot Giovanni (S. Germa
no Ch.) 1000 — N. N. 1000 — Sig.a Lidia
Rostan ved. Ribet (S. Germano Ch.) « B-*®'
ches » per la festa dell’Albero di Natale
Arturo e Irma Rostagno L. 5000.
Benché in ritardo, ma per questo non
meno sentito, giunga un vivo ringraziamento ai Signori Luigi Peyran e Gustavo
Grig io per aver essi rinunciato, a favore
del nostro Istituto, alla somma di L. 2000
dovuta loro per il trasporto da Torino a
Poma-etto di un carico di libri per la biblioteca della scuola.
A tutti gli amici benefattori del nostro
Istituto è assicurata la nostra profonda
gratitudine. La Direzione.
2000
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BORSE DI STUDIO
Riferendoci a quanto fu pubblicato su
questo stesso giornale (n. 22 - ottobre 1951)
in occasione del Congresso annuale dell’AICE, a proposito della progettata istituzione di Borse di studio, comunichiamo
ora agli amici lettori il testo dello Statutoregolamento relativo alle Borse stesse.
Non crediamo che sia necessario spendere molte parole per presentare e raccomandare questa iniziativa. Tutti sanno
quanto sia non solo necessario ma urgente
fare qualcosa perchè possiamo di nuovo
avere nelle nostre scuole degli insegnanti,
originari delle nostre Valli, che possano
svolgervi quella serena proficua e duratura opera educativa di cui le passate generazioni di maestre e maestri valdesi ci
hanno lasciato un così luminoso esempio.
Tutti sanno quanto sia deleterio per il già
scarso livello culturale dei nostri fanciulli, il rapido avvicendarsi — cui assistiamo
sopratutto nelle scunlette di frazione —
di insegnanti giovani e perciò stesso ancor
poco esperti, .sovente provenienti da lontane regioni, con nessuna conoscenza delVambiente locale e della mentalità dei nostri ragazzi.
Siamo certi che tutti i nostri colleghi si
riterranno personalmente impegnati a collaborare per la raccolta di fondi nella loro parrocchia; coi mezzi che riterranno
più opportuni.
Ci permettiamo inoltre di segnalare la
nostra iniziativa a quanti volessero onorare e perpetuare, in modo nobile e generoso, la memoria di un loro scomparso.
al
suo nome
una
Borsa an
ìntitolando
nuale,
L’AICE apre la sottoscrizione offrendo
L. 25.000; pubblichiamo le altre seguenti
offerte già pervenute al nostro cassiere
(insegnante Levi Dosio, San Secondo di
Pinerolo - Torino - c. c. p. 2/40715) e per
le quali ringraziamo i donatori:
Doria Annunziato {Genova) L. 5000 —
Ribet Edina {Torino) L. 500 — Sangalli
Carlo ÌLuscrna San Giovanni) L. 500 —
Ugolini Vittoria {Tolentino) L. 200.
Il Seggio AICE.
Statuto-Regolamento
(prò alunni bisognosi e meritevoli delle
Valli Valdesi)
Art. 1. — Considerando la triste situazione in cui vengono a trovarsi alcuni genitori delle Valli Valdesi, che non possono assolutamente far fronte alle considerevoli spese da sostenersi per far continuare gli studi ai propri figli, oggi scolari delle scuole elementari (cl. V) o già alle medie, meritevoli per disciplina, capacità e jirofitto,
per Iniziativa dell’AICE, sono istituite
una o più Borse di studio (a seconda de >,
le disponibilità annuali) dell’impo-to di
L. 25.000 pagabili annualmente all’inizio
dell’anno scolastico.
Art. 2. — Con la collaborazione deg’i
insegnanti evange'ici si raccoglierà la somma annua necessaria.
Art. 3. — Il Seggio AICE si riserva di
sottoporre al giudizio di una speciale commissione da lui nominata, Faccertamento
dei meriti e delle pe sonali necessità dei
singoli aspiranti alle Borse.
Art. 4. — Le Borse di studio saranno
riservate agli studenti della scuola media
aspiranti al diploma di abilitazione magistrale, che si impegnino ad insegnare per
almeno 5 anni alle Valli. Qualora il candidato non potesse tener fede aU’irapegno,
sarà tenuto al rimborso totale, entro rinque anni, della somma complessiva percepita.
Art. 5. — Gli aspiranti dovranno pre
sentare alla commissione di cui all’art. 3:
a) la pagella dell’ultimo anno scolastico o documento equipollente;
b) certificato in carta libera dell’agente delle imposte;
c) stato di famiglia in carta semplice;
d) dichiarazione del padre che gli altri componenti della famiglia non possiedono altri redditi;
c) presentazione di un insegnante evangelico o di un pastore;
f) domanda in carta libera firmata dal
pad”e o da chi ne fa le veci.
Art. 6. — Presso il cassiere AICE sarà
tenuto un registro coi nomi di tutti co oro che avranno versato « prò Bo’-se » sia
pure piccole somme di denaro. Dello regist-o sarà a di'-posizione degli inte’essali
e le liste dei doni verranno pubblicati
sulla stampa evangelica.
A"-t. 7. — I nominativi dei vincitori delle Borse saranno pubblicati annua'menle
sui giornali « La Luce » e « L’Eco delle
Valli ».
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