1
Anno - n. OI
3 agosto 1990
L. 1.000
Sped. abbonamento postale
Gruppo II A/70
In caso di mancato recapito rispedire
a : casella postale - 10066 Torre Pellice
delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
EMITTENZA
Lo spot
ininterrotto
Tanto fumo, poco arrosto. Al
di là degli schieramenti più o
meno improvvisati, delle maggioranze che si costituiscono sugli
emendamenti, delle correnti e
delle piccole rivalità, la discussione e la legge sull’emittenza
televisiva lasciano un’impressione di niente di fatto. Non solo
perché il maxiemendamento ha
stabilito che della faccenda si
ridiscuta fra tre anni (e dire che
di una legge di regolamentazione
si sentiva l’assoluta urgenza da
almeno dieci!), ma anche perché
l’aver posto l’attenzione sugli
« spot » pubblicitari ha, in parte, fatto dimenticare l’universo
estetico e comunicativo che ci
circonda, e che andrebbe forse
esaminato in una visione più
globale.
Ha fatto discutere, ed è stata
considerata una vittoria della sinistra, remendamento che vieta
l’inserzione di spot durante i
cartoni animati: occorre infatti
difendere i soggetti più deboli,
cioè i bambini. Benissimo, ma
abbiamo considerato che i cartoni animati stessi di produzione
glappon^ (non certo ì classici
di Hisney, o la Pantera rosa) sono un continuo invito ad acquistare la spada elettronica di Goldrake, l’elmetto spaziale, e poi
quaderni, oggetti vari « marchiati » come quelli di Italia ’90?
Altro che brevi interruziom
pubblicitarie. Qui è lo spettacolo
stesso, nel suo insieme, che inneggia ad una società atomizza
ta, violenta, dai forti contrasti
e dai colori sgargianti, che i>ervade i pomeriggi televisivi dei
bambini. Del resto lo dicono gli
studi più recenti: l’uso dello spot
è globalmente, a livello mondiale, in flessione. Aumentano le
« sponsorizzazioni » del tipo
« questo programma vi è stato
offerto da... », o addirittura i
film in cui i personaggi vestono
certi capi, bevono il tale whisky,
eccetera.
LA NUOVA LEGGE DI RIFORMA
Nuove frontiere delle elementari
L’iniziale denso contenuto della riforma è stato diluito in alcune soluzioni di compromesso
- Una corretta applicazione dell’innovazione richiederà grande impegno da parte di tutti
Come capita spesso in Italia,
soprattutto nel campo dell’amministrazione scolastica, le innovazioni — specie se contrastate o difficoltose — vengono varate in piena estate o quando
già si respira aria di vacanza
evitando così le critiche ed il
confronto per il cambiamento.
Cosi è accaduto anche per la legge 148 del 5 giugno scorso e volta ad introdurre riforme per
quanto riguarda l’ordinamento
della scuola elementare. La riforma era attesa da anni e ormai, dopo l’entrata in vigore dei
programmi deH’85, non si poteva pensare di procrastinarne l’emanazione: le novità dei contenuti e delle metodologie là proposte dovevano per forza trovare sostegno in disposizioni che
modificassero strutture, organizzazione e tempi della scuola elementare così come nel tempo
si erano venuti configurando e
definendo. Purtroppo, la necessità di addivenire a soluzioni che
potessero garantire l’approvazione da parte di tutti gli orientamenti politici ha comportato
compromessi che, di fatto, hanno sminuito l’iniziale portata
della legge e creeranno non poche difficoltà nel momento attuativo, consentendo peraltro
un’eterogeneità di applicazioni,
che significherà anche, in molti
casi, elusione o rinvio. Il riferimento « storico » è quello del
tempo pieno, per quanto la legge faccia di tutto per non lasciarlo intravedere e disconosca
una paternità che anni di positiva sperimentazione hanno consolidato.
Ma vediamo in sintesi, per
l’informazione soprattutto ai non
addetti ai lavori, i punti salienti della legge di riforma che dovrebbe trovare riscontro già dal
prossimo anno scolastico ’90/91,
promuovendo una nuova fisionomia della scuola elementare ita
liana.
Il « tempo scuola »
L’esigenza di un ampliamento
del tempo scuola, oggi ridotto
a 24 ore settimanali — a parte
il « tempo pieno » nelle sue varie formulazioni —, è da più.
parti reclamata, sia per ragioni
di ordine sociale (attività dei genitori), sia per ragioni di ordine
culturale e didattico, soprattutto
in presenza di programmi che
prevedono l’introduzione di nuove discipline. La soluzione del
doposcuola non è più, ovviamente, praticabile, per cui il legislatore ha previsto, dopo non poche controversie anche sindacali e senz.a cedere alla generalizzazione del tempo pieno, una soluzione che comporta un orario
settimanale di almeno 27 ore
Cinizialmente, se ne prevedevano
30), con un ulteriore incremento di 3 ore quando sarà introdotta la lingua straniera, e comunque già ora elevabile a 30
ore settimanali, ma non senza
grossi problemi di rotazione di
docenti. A tutto ciò deve aggiungersi l’eventuale tempo dedicato
alla mensa.
L’aumentato monte-ore settimanale comporta modifiche a livello organizzativo:
a) i rientri pomeridiani, là
dove non si opti per un prolungamento mattutino fino alle 13,
compreso il sabato;
b) la presenza di più docenti su ima stessa classe o gruppo di classi (moduli), per coprire tutte le ore di attività superiori a quelle d’obbligo di un
singolo docente.
11 panorama organizzativo della scuola elementare italiana,
nel momento della piena applicazione della riforma, comporterà almeno tre modelli:
1) il tempo pieno, che sarà
continuato là dove già esiste per
40 ore settimanali;
2) il modulo da 27 a 30 ore,
con il raggruppamento delle
classi in team e delle materie
in ambiti disciplinari e la contitolarità di più insegnanti;
3) il tempo lungo, fino a 37
ore settimanali, a richiesta delle famiglie e come soluzione di
ripiego là dove non esisteva il
tempo pieno ed ora se ne ravvisi l’utilità.
La pluralità
di docenti
le
Uno dei motivi di scontro tra
— diverse opinioni politiche e
pedagogiche, di cui la stampa
iiuotidiana ha anche dato atto,
è stato quello relativo all’introduzione di una pluralità di figure docenti per una stessa classe, come peraltro già risulta nella condizione di tempo pieno e,
spesso, con proficui risultati.
L’opposizione riguardava il ri
schio per l’alunno, soprattutto
di quello di 6-7 anni, di non avere più una sola figura di riferimento, ma tante figure proprio
m un’età in cui sembra essere
psicologicamente importante avere una presenza costante.
La battaglia ha assunto talora
toni grotteschi, per esempio
quando qualcuno difendeva la
« maestrina della penna rossa »
e dimenticava che già nella scuola materna il bambino vive l’esperienza di più insegnanti e che,
in particolare, non è tanto questione di numeri come di qualità di servizio, ben coordinato
e programmato anche se condotto da più docenti.
La soluzione finale è stata
quella di proporre, per il 1° ciclo, comunque una « figura prevalente », a metà strada tra il
docente unico e la pluralità di
docenti.
Certo, una corretta applicazione della riforma richiede da parte di tutti nuovo impegno, in
quanto si tratta — là dove non
si lavorava sul modello del tempo pieno — di ristrutturare gli
interventi ed aprirsi alla vera
collaborazione, basata sulla programmazione a lungo e breve
termine. Se non esiste collaborazione, la contitolarità può anche risolversi in conflittualità,
certamente a scapito deH’allievo;
se invece esiste un’intesa, la pluralità di figure può significare
valorizzazione delle diverse competenze e graduale preparazione
verso la scuola media.
La lingua
straniera
GIUSTIZIA E AUTORITÀ’ DI DIO
Salvare il film, allora? L’appello di Fellini e altri grandi (registi, sceneggiatori, attori, critici) è certo autorevole, ma ha
buon gioco chi obietta che i produttori (cioè chi finanzia i film
dei « big », i cui costi si misura
no in miliardi) hanno bisogno
della programmazione televisiva.
Se non lo fa la RAI lo deve fare qualcun altro (a caso...), perché gli introiti che vengono dalle sale cinematografiche non bastano più. E allora? Si è preoccupato, qualcuno dei big, di promuovere, oltre alle proprie opere (quelle del grandi Autori), an
che una crescita della produzione
a basso costo, la formazione
di giovani autori (oggi con la
minuscola, ma un domani)...? O
questi ultimi devono restare relegati nei festival alternativi o
vedere proiettati 1 loro film e
video nelle birrerie?
La tentazione della servitù
« ...stabilisci su di noi un re che ci amministri la giustizia, come l’hanno tutte le nazioni... »
( I Samuele 8: 5).
i
Insomma, il problema era probabilmente più vasto: non solo
una que.stione. peraltro reale e
pericolosa, di soldi e interessi,
ma anche di cultura. A proposito, perché i programmi meno
banali e più istruttivi vanno in
onda, pur senza spot, dopo la
mezzanotte?
Alberto Corsani
...e venne il tempo dell’amarezza e degli
interrogativi. Perché si era giunti a quel punto? Il popolo di Dio vinto e condannato all’esilio !
Nella tristezza e nella disperazione dei
credenti hanno interrogato la storia passata:
non per scoprire soltanto le ragioni della rovina del popolo eletto, ma anche per ritrovare la forza per la speranza e per una fedeltà
rinnovata.
Tutto era cominciato con un desiderio
insano: dacci un re che ci amministri la giustizia, come l’hanno tutte le nazioni (v. 5) ...Il
nostro re amministrerà la giustizia fra noi,
marcerà alla nostra testa e condurrà le nostre guerre... (v. 20). Così avevano parlato
quelli che si aspettavano dal potere degli uomini ciò che non speravano più da Dio.
Ma il desiderio di un regime fonie di
giustizia e di pace è in realtà l’annuncio di
un domani da incubo. I sogni e le utopie sono
molto spesso le cause di tempi di servitù. Il
potere divora quelli che lo sacralizzano.
« Questo sarà il modo di agire del re che
regnerà su di voi. Prenderà i vostri figli, prenderà le vostre figlie, i vostri campi, le vostre
vigne, i vostri uliveti, i vostri servi e le vostre
serve. E infine voi stessi sarete suoi schiavi »
(vv. 10-17).
Ma i teologi dell’esilio hanno anche
detto, per bocca di Samuele, il profeta, che
Dio, nonostante le apparenze, non si lascia
estromettere dalla storia degli uomini.
« E l’Eterno disse a Samuele: Da’ ascolto alla loro voce, e stabilisci su di loro un
re » (v. 22).
Il potere politico non è né un mezzo di
salvezz.a, né un terrore demoniaco. Le sue
pretese non potranno mai essere assolute.
Nonostante le apparenze rimane sottoposto
all’autorità di Dio. Dunque è legittimo resistergli quando esprime ambizioni smisurate.
E soprattutto, nel sottometter.si alle autorità,
bisogna saper distinguere ciò che appartiene
a Dio e ciò che appartiene al mondo.
Philippe Nicole!
(da: La vie protestante, 26/1990)
Un problema a parte è relativo all’introduzione, finalmente
come obbligo nella scuola elementare, di una seconda lingua.
Si tratta di un’innegabile conquista che pone l’Italia in parità rispetto ad altri paesi, non
solo europei, che da anni operano in questa direzione e con risultati positivi sia sul piano culturale che su quello relazionale.
Purtroppo, però, la legge prevede che, fra un anno, il ministero
appronti un piano che regolamenti la questione, dal momento che non poche difficoltà sussistono a livello di docenti competenti e preparati. Si sa che,
nella scuola elementare, una lingua straniera dev’essere insegnata non già in maniera libresca
o partendo dalle regole grammaticali, bensì dal vivo, sfruttando
soprattutto la forma parlata
(orale) e utiliz.zando le modalità ludiche: giochi, canzoni, filastrocche, vocabolario, famiglie
di parole, ascolto dì letture, ecc.
Tale atteggiamento sottintende
una profonda preparazione da
parte dell’adulto, sia per quanto riguarda la pronuncia che il
metodo. In Italia le sperimentazioni in tale senso — a parte
quelle delTILLSE — sono veramente poche e, pertanto, non
sarà facile trovare dovunque inRoberto Eynard
(continua a pag. 8)
2
commenti e dibattiti
3 agosto 1990
UNA CITAZIONE
"GEOGRAFICA”
Caro Direttore,
mi consenta la segnalazione che segue; la traggo dalla traduzione italiana
del De Alpibus Commentarius di
Josia Simler, edito a Zurigo nel 1574
e adesso reso nella traduzione di Carlo
Carena (ed. Giunti, Firenze, 1990).
La singolarità di questo testo — « il
primo trattato che l'età moderna dedichi
interamente alle Alpi » — sta nel fatto che il suo autore è anzitutto un
teologo riformato che insegna a Zurigo
ed è II discepolo più amato del nostro Pier Martire Vermigli.
Nel « Commentario » non si abbandona a digressioni, sta da buon umanista nel suo argomento, « delle Alpi ».
Ma quando tratta dei valichi delle Alpi
Cozie offre la sola annotazione « religiosa ». Scrive: « Esistono anche altre strade fra il Monginevro e le Alpi
Marittime, ad esempio per la Valle
di Perosa, per quella di Lusema, per
l'Angrogna, per il Colle della Croce.
GII abitanti di queste vaJli sono comunemente chiamati Cristiani perché,
penso, messa da un canto l'autorità
del pontefice romano e spregiate le
congregazioni imonastiche, si proclamar
rono devoti unicamente e solo a Cristo, nel cui nome erano stati battezzati, e vollero solo da lui avere nome »
(p. 40).
E' un modesto inciso, ma piace segnalarlo ora che per un caso fortuito è
appena uscito questo testo di geografia,
importante nei suo ambito di studi, adesso che tante persone come ogni
anno percorrono quelle valli.
L. S., Firenze
CHI AMA
LA MONTAGNA...
Spett. Signor Direttore,
vorrei rubare un poco di spazio sul
suo giornale per portare a conoscenza
quanto successo a me e ad altre tre
famiglie in quel di Villanova.
Attraverso la pubblicità con volantini, manifesti, articoli sulla stampa
sono venuto a conoscenza della gara
In montagna con al centro il rifugio
Jervis e la conca del Pra.
Con mia sorella, suo marito e la
loro figlia di 7 anni sono arrivato alle
8.30-8,35 circa sino alla piazzetta di
Villanova, dove termina la strada e dove il parcheggio risultava impossibile.
Fatta manovra sul piccolo spazio
del piazzale, riprendevo la discesa e
parcheggiavo l'auto in un allargamento
della strada facendo attenzione a lasciare lo spazio perché le altre auto
potessero passare e parcheggiare.
Chiusa l'auto sono risalito mentre
ne sopraggiungevano altre che, come
avevo fatto in precedenza, facevano manovra nel piazzaletto e sostavano davanti alla mia in fila.
Salito al Pra, visto lo spettacolo degli atleti e pranzato, verso le ore 14
l'altoparlante annunciava che alcune
auto erano state rimosse comunicando targhe e da alcuni numeri, anche se
sbagliati, intuivo che poteva trattarsi
anche della mia. Raccolta la roba, discendevamo a Villanova e constatatavo
che veramente la mia auto non c'era
più. Dalla proprietaria del bar venivo
informato di mettermi in contatto con
la stazione C.C. di Torre Pellice.
Discendendo, ho constatato che al
posto della mia ce n'erano altre due
parcheggiate più verso il centro della
strada e alcune delle auto che vi erano
al mattino quando siamo saliti ancora
c'erano, e molto più ingombranti della
mia.
Sorvolando sulle peripezie per riavere l'auto, il costo totale di L. 169.250
e l'aiuto dell'amico Guido del campeggio « Pino blu » di Villar Pellice,
vorrei fare alcune considerazioni che
da uomo che vive e ama la montagna
non vorrei mai fare.
Si piange tanto sul degrado delle
montagne, sul disinteressamento verso
coloro che con sacrificio operano in
queste valli, ecc., ma certamente non si
può amare la montagna se l'accoglienza è uguale a quella che io ho subito.
Essendo una gara tanto pubblicizzata,
c'era da aspettarsi che l'affluenza fosse massiccia; chi vuole camminare in
montagna sa anche che le ore del
AI LETTORI
BUONE VACANZE!
Questo è il penultimo numero prima della chiusura per
permettere le vacanze estive
di redattori e tipografi.
Il prossimo numero, il n.
32, uscirà regolarmente il 10
agosto, poi il settimanale non
uscirà nella settimana di ferragosto, per ritornare regolarmente nelle case e nelle edicole delle valli venerdì 24
agosto.
Ai nastri lettori, ai tipografi e ai redattori che hanno
condiviso l'impresa giornalistica: buone vacanze!
G. G.
mattino sono le migliori e quindi non
di meno quelli che si sono recati alla conca del Pra in una occasione così straordinaria.
Se dovevano essere rimosse delle
auto, allora ve n'erano oltre un centinaio; sono forse state sorteggiate,
quelle quattro auto?
Forse per dare un esempio?
Come mai, da quanto sono riuscito
a sapere, non è stato possibile stabilire
un servizio dall'organizzazione o dalla
amministrazione, anche a pagamento,
per disciplinare la sistemazione delle
auto anche su terreno privato?
Perché presso il rifugio Barbara vi
era un addetto che svolgeva questo
incarico? (...)
Se il carro-recupero della ditta Michelin & Avondet di Villar Pellice ha
potuto passare per il recupero, non
potevano passare le altre auto, e pensare che non è tanto piccolo?
Salendo verso II Pra ho notato che
i cinghiali avevano arato un campo vicino ad una baita; forse gli amministratori di quella vallata desiderano avere
come amministrati i cinghiali o i lupi?
Forse per poi piangersi addosso?
Certamente non è questo il modo di
accogliere coloro che amano e rispettano la montagna, non possono pretendere che faccia pubblicità positiva alla
vai Pellice, a Bobbio Pellice e al Jervis (...).
Ferruccio Bertalotto Grangetto,
Inverso Pinasca
LA TESTIMONIANZA
NELLA GUERRA
A cura di Maria Airaudo, partigiana
di Bagnolo Piemonte, che ha già pubblicato l'opuscolo L'eccidio del 30.12
1943 a Villar Bagnolo, è uscito un
nuovo libro dal titolo: Il prezzo della
libertà e della pace - Montoso 45 anni dopo.
In esso sono ricordati episodi del
tempo di guerra e dell'occupazione tedesca a Bagnolo Piemonte. Barge, Luserna S. Giovanni e S. Germano Chisone.
Ringraziamo sentitamente il pastore
valdese Gustavo Berlin per aver concesso l'autorizzazione alla pubblicazione della cronistoria da lui redatta durante e subito dopo la guerra.
Le nuove generazioni devono sapere
ed essere riconoscenti per la libertà
di cui ora godiamo.
La preziosa testimonianza del pastore Berlin, che visse a S. Germano Chi
FONDO DI SOLIDARIETÀ’
Tre iniziative in corso
Pubblichiamo qui sotto l’elenco relativo ai doni pervenuti nello scorso mese di giugno.
Per quanto riguarda il progetto salute in Madagascar la cifra
accantonata è ora di L. 2.250.000.
Ricordiamo in modo particolare
ai lettori questa iniziativa che,
seppure destinata a lidi lontani,
deve trovarci consenzienti senza
riserve. Come abbiamo già in
precedenza detto, quell’esteso
paese (è circa il doppio dell’Italia) è molto carente per quanto
riguarda le farmacie di villagio:
i dispensari sono infatti concentrati, assieme agli ospedali, nelle
grandi città. Il progetto, a cura
dell’Unione delle Chiese evangeliche del Madagascar, mira a
creare una rete di farmacie decentrate, gestita da personale che
avrà anche incarichi di educazione sanitaria. Per quanto riguarda i medicinali, varie organizzazioni ecclesiastiche (Defap,
Cimade, ecc.) si sono impegnate
a fornire quelli più appropriati.
Il nostro Pondo ha prefissato un
contributo di sei milioni; siamo
appena a poco più di un terzo!
Circa gli aiuti a Prarostino, dopo un primo invio di 20 milioni,
abbiamo in cassa altri 8 milioni
e mezzo circa. Attendiamo di raggiungere i 10 milioni per fare un
altro invio.
Infine, come si noterà dal con
teggio, segnaliamo di aver ricevuto la somma di L. 5.165.000 a
favore deH’attività della Chiesa
evangelica in Eritrea. Sappiamo
bene quanto sia drammatica la
situazione di quella regione, devastata dalla guerriglia e dalla
fame: vedremo il modo migliore
per far pervenire questa somma
nel modo più celere possibile.
Ricordiamo che le offerte vanno inviate al c.c. postale n.
11234101 intestato a La Luce, Fondo di solidarietà, via Pio V 15,
10125 Torino, possibilmente indicando la causale del versamento
(Madagascar, Prarostino).
OFFERTE PERVENUTE IN GIUGNO
L. 512.820: Comunità Evangelica Mesolcina - Calanca (Chi).
L. 220.000: Chiesa valdese Torino
(3" vers.).
L. 200.000: Unione Femminile Valdese
San Remo.
L. 70.000: Dario Falbo.
L. 50.000: N. N., Pomaretto.
Totale L. 1.052.820; Totale precedente L. 9.654.219: In cassa L. 10,707.039.
Sono inoltre pervenute, per l’opera
della Chiesa evangelica dell'Eritrea, in
memoria della signora Ida Mathieu vedova Coi'sson:
L. 1.500.000: I figli Mario, Annalisa,
Renato e Marie-France e figli.
L. 800.000: Fernanda, Roberto, Maria
Luisa e Nanni Mathieu.
L. 500.000: Anita Mathieu, Gianfranco, Giorgio e Luciana, Luciana e Aldo
Vola.
L. 300.000: Lucilla e Laura Mathieu;
Concistoro valdese di Pomaretto; Corale valdese di Pomaretto: Colleghe
ed amici.
L. 210.000: Membri Società MissioniCEVAA di Torre Pellice.
L. 200.000: Ersilia Mathieu e Elena
Mathieu De Costanzi.
L. 100.000: Yvonne Rostan; Ada Geymonat; Lillina Odetto e fam.
L. 55.000: Elena Crosio e Yvonne
Boire.
L. 50.000: Marylou e Cornelio GaiFavre: Elena e Graziella Perrin; Bruno
e Paola Mathieu; Emanuele Tron (Perosa); Famiglie Long Bonjour; Roberto
e Albertina Eynard; I. C.
L. 25.000: Olga Grill e figli; Margherita Sarù.
Totale L. 5.165.000; Totale precedente
L. 10.707.039; In cassa L. 15.872.039.
PROTESTANTESIMO
IN TV
domenica 5 agosto
ore 23,30 RAIDUE
Replica ; lunedì 13 agosto
ore 9.00 RAIDUE
INDONESIA:
religione in via di sviiuppo.
sone nel periodo della Resistenza e
che condivise con la comunità le ansie, le paure ed anche, grazie a Dio,
le speranze degli anni di guerra, ci
ricorda una delle pagine più buie e
sofferte del nostro paese.
Come non dire che la figura del pastore Bertin è stata, per tutti noi, un
punto fermo nel turbinare degli eventi
bellici vicini e lontani?
Come non ricordare che durante la
Resistenza, nella sua posizione di curatore di anime, ha aiutato moralmente e
spiritualmente tutti, senza distinzione di
confessione religiosa, e che, con l'aiuto di Dio, ha applicato sempre scrupolosamente l'insegnamento dell’Evangelo?
Noi, che abbiamo avuto il privilegio
di vivergli accanto durante tale triste
perìodo, gli esterniamo tutta la nostra
riconoscenza e dal profondo del cuore gli diciamo: » Grazie, signor Bertin,
per quanto ha fatto per tutti noi! ».
Lilia Jahier, S. Germano
TRASMISSIONI
IRRIVERENTI
E' recentissima la condanna della
Conferenza episcopale italiana (CEI),
riportata vistosamente dalla stampa
quotidiana, dello show mistico erotiso « Blond Ambition » della Ciccone,
detta Madonna, la quale nelle sue
esibizion.¡ farebbe uso di crocifissi,
di candelabri ed altri simboli liturgici cattolici.
Se il cattolicesimo nazionale protesta per le irriverenze ed il cattivo gusto di un concerto, ritengo che da
parte delle comunità evangeliche si
debba protestare contro la forma irriverente e farsesca con cui un certo iettore-attore presenta brani della « Sacra
Scriptura » e suscita il riso degli spettatori televisivi, indugiando maliziosamente sul doppio senso attribuito alle
parole. La trasmissione di « Canale 5 »,
che ha ospitato in un suo programma
serotino tali letture, avrebbe potuto
censurare l’esibizione dissacratoria
della Bibbia, che offende non soltanto
simboli religiosi, ma un libro ritenuto, nel suo complesso, divinamente
ispirato da tutti i cristiani senza distinzione confessionale di fede.
E' tempo che la cultura anche teatrale non sia sostituita dall'anticultura
e che gli evangelici italiani, rispettosi della libertà culturale laica, ma non
laicista, reputino che sia doveroso dissentire pubblicamente da eccessive
forme di libertà.
Il laicismo moderno mistifica la cultura nel momento in cui ne riconosce
l’autonomia assoluta e s’inebria di eroico furore dì bruniana memoria, perdendo ìì concetto di educazione, come
processo formativo dell'uomo, fino alla dissacrazione di tutti i valori religiosi, conducendo l'uomo in una falsa sfera della libertà.
Questo settimanale, che non è un
semplice bollettino ad uso esclusivo
delle comunità evangeliche ma raggiunge ed informa anche molti di quelli i
quali, ecumenicamente, guardano con
fiducia al cristianesimo nella sua centralità, ospiterà certamente una voce
tendente a ricordare a credenti e non
le esortazioni di Paolo: « Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere e ad
educare alla giustizia » (il Tim. 3: 16).
Giuseppe Cirino, Roma
Nuovo indirizzo
Il past. Ennio del Priore comunica
il suo nuovo indirizzo: Via Moggio 23/A,
22100 COMO, Tel. 031/525346.
delle vaili valdesi
settimanale delle chiese valdesi e metodiste
Direttore: Giorgio Gardioi
Vicedirettore: Giuseppe Piaron •
Redattori: Alberto Corsani, Luciano Deodato, Adriano Longo, Plervaldo
Rostan
Comitato di redazione: Mireila Argentieri Bein. Valdo Benecchi, Claudio
Bo, Alberto Bragaglia, Franco Carri, Franco Chiarini, Rosanna Ciappa Nitti, Gino Conte. Piera Egidi, Emmanuele Paschetto, Roberto
Peyrot, Mirella Scorsonelll
Segreteria: Angelo Actis
Amministrazione: MItzi Menusan
Revisione editoriaie: Stello Armand-Flugon, Mariella Taglierò
Spedizione: Loris Bertot
Stampa: Coop. Tipografica Subalpina - via Arnaud. 23 - 10066 Torre
Pellice - telefono 0121/91334
Registrazione: Tribunale di Pinerolo n. 175. Respons. Franco Giampiccoii
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE: via Pio V. 15 - 10125 Torino - teiefono
011/ 655278, FAX 011/657542 — Redazione valli valdesi: via Repuh
bllca, 6 - 10066 Torre Pellice - telefono 0121/932166.
FONDO DI SOLIDARIETÀ': c.c.p. n. 11234101 intestato a La Luce, via
Pio V, 15 - 10125 Torino
Amministrazione del fondo: Maria Luisa Barberis, Renato Coisson, Roberto Peyrot
INSERZIONI
Pubblicità commerciale: L, 25.000 per modulo mm. 49 x 53
Economici: L. 450 ogni parola
Partecipazioni personali: L. 500 ogni parola
Mortuari: L. 500 ogni mm. di altezza, larghezza 1 colonna
Ricerche lavoro: gr-atuite. Se ripetute, dalla seconda L. 400 ogni parola
Finanziari, legali, sentenze: L. 700 ogni parola
Prezzi non comprensivi dell’IVA
ABBONAMENTI 1990
Italia Estero
Ordinario annuaie L. 42.000 Ordinario annuale L. 75.000
Semestrale L. 22.000 Ordinario (via aerea) L. 110.000
Costo reale L. 65.000 Sostenitore (via ae-
Sostenitore annuale L. 80,000 rea) L. 130.000
Da versare sul c.c.p. n. 20936100 intestato a A.I.P. • via Pio V. 15
10125 Torino
EDITORE: A.I.P. • via Pio V, 15 - 10125 Torino - c.c.p. 20936100
Consiglio di amministrazione; Costante Costantino (presidente), Adriano
Longo (vicepresidente). Paolo Gay, Giorgio Gardiol, Franco Rivoira (membri)
Registro nazionale della stampa: n. 00961 voi. 10 foglio 481
Il n. 30/90 è stato consegnato agli Uffici postali dì Torino il 25 luglio e
a quelli delle valli valdesi il 26 luglio 1990.
Hanno collaborato a questo numero: Maria Luisa Barberis, Valter Cesan,
Ivana Costabel, Dino Gardiol. Giorgina Giacone, Teofilo Pons, Roberto
Peyrot, Ernesto Pozzanghera.
3
3 agosto 1990
vita delle chiese
CORRISPONDENZE
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI
Tempo di incontri
VILLA SAN SEBASTIANO —
Dall’inizio di giugno abbiamo
potuto vivere alcuni incontri fraterni con molti partecipanti. Il 3
giugno, domenica di Pentecoste,
siamo andati, metodisti di Villa
e battisti di S. Benedetto dei
Marsi, a trovare — in pullman —
le sorelle ed i fratelli di Terni,
per festeggiare assieme l’invio
dello Spirito Santo e per richiamarci a vicenda al cammino comune per giustizia, pace ed integrità del creato. Dopo il culto ed
il pranzo al sacco, sempre a Terni, ci siamo incamminati insieme
ad alcuni ternani verso Spoleto,
le fonti del Clitumno e la cascata delle Marmore.
A fine mese gran parte dei ragazzi della nostra Scuola domenicale ha partecipato all’ormai consueto campeggio del XII
circuito a Vasto Marina. In gruppi ci siamo occupati del significato del culto per i ragazzi. Conclusione del campeggio è stato un
culto a S. Salvo, elaborato dagli
stessi ragazzi, su Luca 18; 9-14.
Giovedì 5 luglio si è realizzata
una riunione da tempo attesa :
una quarantina di persone cattoliche ed evangeliche si sono incontrate in un locale cattolico
per uno studio biblico congiunto
sull’argomento « L’agape - L’amore di Dio e del prossimo nell’Antico e Nuovo Testamento ». Nell’invito a questo appuntamento
ecumenico importante, entrambi
i gruppi hanno scritto tra l’altro :
« ...le nostre comunità, dopo anni
di riflessione, hanno compreso la
necessità di incontrarsi e di inserirsi in un vasto movimento di
base che, pur consapevole delle
divisioni dottrinali e teologiche,
vuole dare un segno di testimonianza cristiana comune nel servizio del prossimo. Ci siamo trovati uniti nella lettura e meditazione della Bibbia e nella fede
comune nell’unico Signore Gesù
Cristo. Inoltre osserviamo che
l’uomo di oggi vive una situazione contraddittoria... Partendo da
questo accordo di massima, intendiamo iniziare un cammino
comune per capirci, per accoglierci e per metterci insieme al
servizio del Signore soprattutto
a favore del povero e dell’emarginato... ».
Don Paolo Tornambé, il parroco di Villa, che da tempo cercava
di sbloccare alcune riserve tra i
suoi parrocchiani circa un ulteriore incontro ecumenico, ha iniziato la serata evidenziando come
alcuni personaggi chiave dell’Antico Testamento hanno vissuto
l’amore spontaneo e la lotta per
la giustizia (Abramo, Mosè, Giosuè, Isaia, ecc.), e ne ha tratto an
SINODO
Avviso
Una serata di introduzione
al Sinodo, riservata ai membri
del Sinodo e intesa in modo
particolare a coloro che ne sono membri per la prima volta,
sarà organizzata a cura della
Commissione d’esame domenica 26 agosto, ore 21 (il luogo
della riunione sarà comunicato in margine al culto di
apertura del Sinodo). La CdE
curerà un’informazione relativa alla composizione e ai ruoli
sinodali, alle procedure essenziali e ai maggiori temi in discussione quest’anno dialogando con i partecipanti e rispondendo alle loro domande. Gli
interessati sono invitati a
prender nota fin d’ora dell’offerta di questo servizio, che intende dare a tutti la possibilità di partecipare al Sinodo in
modo consapevole e preparato.
Franco Giampiccoli,
moderatore
che delle attualizzazioni ben scomode per la nostra prassi di fede
e di amore cristiano oggi.
Ulrich Eckert invece si è occupato di alcuni brani centrali
del Nuovo Testamento sul tema,
sottolineando soprattutto l’ampiezza di significato del duplice
comandamento e la radicalità
dell’invito all’amore incondizionato che troviamo in gran parte
del Nuovo Testamento, anche se
in ambientazioni diverse.
Alla fine di luglio, incontro
della comunità di Villa con le sorelle e i fratelli battisti di S. Benedetto dei Marsi (AQ), prima
di avere infine un culto di ammissioni e confermazioni di gruppi di catecumeni adulti e di congedarsi dal suo « pastore tedesco
ad interim ».
Due nuovi
membri di chiesa
REGGIO CALABRIA — La se
ra di domenica 1° luglio la comunità reggina s’è stretta intorno
ai due simpatizzanti Furio Crucitti e Attilio Scali, i quali — ‘dopo un’attiva frequenza e partecipazione ai culti domenicali e agli
studi biblici — hanno fatto domanda per essere iscritti in chiesa come membri effettivi. La richiesta dei due non poteva non
essere che accolta con grande letizia e da parte del Consiglio di
chiesa e dalla comunità tutta, visto che la decisione scaturiva da
una maturata riflessione dei due,
nonché da una approfondita conoscenza dell’evangelo di Gesù
Cristo. Infatti Furio Crucitti (figlio di padre evangelico) da giovinetto frequentò la chiesa valdese, quando la comunità si riuniva nella cappella di legno di via
Possidonea; Attilio Scali, invece,
proveniente dalla chiesa cattolica, ma insoddisfatto e ansioso
di andare sempre più a fondo della verità evangelica, prima attraverso letture poi attraverso un
contatto diretto con la comunità
valdese di Reggio, ha maturato
una scelta che l’ha condotto ad
iscriversi, circa due anni fa,
alla Facoltà valdese di teologia
di Roma.
Il pastore Lento — nel sermone preparato per l’ammissione
dei due — parlando su Giovanni
8: 31-32 ha posto l’accento sulla
perseveranza nella fede e nelle
parole di Gesù Cristo che il credente deve sempre rinnovare se
veramente egli vuole arrivare alla verità : la sola che può renderlo
libero. Per cui i versetti; «Se
perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli ; e
conoscerete la verità, e la verità
vi farà liberi » sono stati un costante richiamo alla perseveranza nella fede, nella vita e nell’impegno del cristiano.
E’ seguita la confermazione,
con il dono della Bibbia a ciascuno dei due e, quindi, la partecipazione alla S. Cena. Il culto si
è chiuso col canto dell’inno 183,
a cui sono seguiti gli abbracci
fraterni ai due nuovi fratelli da
parte di tutta la comunità.
• Il riuscitissimo « bazar » allestito alacremente dalle signore
dell’Unione la sera di domenica
3 giugno ha offerto l’occasione di
un simpatico incontro tra membri di chiesa, simpatizzanti e amici, i quali, in quella vivace compravendita, hannno sperimentato
ancora una volta l’allegrezza dello stare insieme, di « quanto è
bello e buono che fratelli dimorino insieme » in un comune
gioire.
SALUTISTI
Campo musica
BOBBIO PELLICE — E’ in
pieno svolgimento al « Centro
vacanze » il III Campo musica,
con la partecipazione di circa
cinquanta giovani di varia provenienza. Come di consueto si va
dall’insegnamento ed esecuzione
di musica per « ottoni », alla chitarra, a gruppi corali, ai tradizionali tamburelli e all’esercizio
di recitazione di scene a carattere religioso. Il campo è diretto,
ormai per la terza volta, dall’inglese maggiore Cooper, già ben
apprezzato per competenza professionale e capacità didattica.
Domenica 5 agosto, alle ore 21,
avrà luogo il concerto finale del
Corpo pastorale
Il corpo pastorale è convo cato per i giorni 24 e 25 agosto
nell’aula sinodale della Casa valdese di Torre Pellice con il
seguente ordine del giorno;
VENERDÌ’ 24 (ore 9-13)
— Liturgia per la consacrazione.
SABATO 25 (ore 9-13)
— Esame di fede dei candidati; Patola Benecchi, Francesca
Cozzi, Cesare Milanesclii. Intervento di Ruben Vinti in
vista della presentazione al Sinodo.
Se l’esame di fede dei candidati avrà avuto esito positivo, i sermoni di prova verranno tenuti nei templi dei Coppieri (Torre Pellice) e San Secondo di Pinerolo (ore 15).
Tutti i membri delle Chiese valdesi, metodiste, libere,
nonché gli invitati al Sinodo sono cordialmente invitati ad
assistere agli esami di fede e a partecipare alla discussione
dei sermoni di prova.
Il moderatore della Tavola valdese
FRANCO GIAMPICCOLI
Il XV agosto
a Prarostino
campo nel tempio valdese di
Bobbio Pellice, nel corso del quale sarà raccolta una speciale colletta prò Villa Olanda, per la sopravvivenza di questa benemerita opera sociale delle Valli.
Un altro concerto di fanfara
di ottoni avrà luogo, giovedì 9
agosto alle ore 21 a Torre Pellice,
nei giardini di piazza Muston.
La consueta missione annuale
si svolgerà dal 7 al 14 agosto a
Torre Pellice con riunioni serali (tema; «Un rimedio efficace
per la nostra società»), studi biblici pomeridiani, giornata comunitaria finale il 15 agosto a
Bobbio Pellice con musica, canto, e fuoco di campo.
Il tradizionale appuntamento
del XV agosto si svolgerà quest’anno a Prarostino. I membri
delle chiese delle valli, con il
grande numero di fratelli, sorelle, simpatizzanti provenienti
dall’Italia e con gli amici dall’estero si daranno appuntamento
in località La Brasa per questa
giornata di fraternità e di festa.
Il programma prevede;
ore 9.30: arrivo dei partecipanti;
ore 10: culto presieduto dal pastore Klaus Langeneck, con
predicazione di Claudio Tron;
ore 11: saluti e interventi vari;
ore 12-14.30: intervallo per il
pranzo;
ore 14.30: Debora Spini introduce il tema « Pace, giustizia,
integrità del creato - L’assemblea di Seoul »;
ore 16: messaggi conclusivi.
Saranno da seguire, come al
solito, alcune indicazioni pratiche:
— Il luogo dell’incontro (La
Brusà) è a circa 10’ a piedi
da S. Bartolomeo. Come parcheggio saranno disponibili
la piazza di S. Bartolomeo e
i prati di fronte alla borgata
Ruata Cornerà, a metà strada tra S. Bartolomeo e il luogo dell’incantro.
— Funzionerà un servizio di buffet (bibite, thè, caffè) e vi saranno un banco del bazar e
un banco libri Claudiana.
— In caso di cattivo tempo l’in-,
contro avrà luogo al tempio
di S. Bartolomeo.
I ricavi del buffet e del bazar
saranno destinati alla ristrutturazione del tempio.
Giovani francesi
in vista
MASSELLO — Ad animare Testate massellina, oltre all’apporto
consueto dei fratelli battisti e dei
numerosi affezionati che tornano
nella casa degli avi, ha contribuito quest’anno anche un campo dì
lavoro di giovanissimi provenienti da alcune chiese riformate
francesi della regione dei Vosgi.
Ospiti per la maggior parte del
tempo del Convitto di Villar Porosa, si sono recati a Massello
per alcune giornate della settimana tra il 15 e il 22 luglio, ritinteggiando la sala delle attività
del Reynaud e dando anche un
apprezzato contributo al culto
del 22 e alla riunione all’aperto
alla Balsiglia. Oltre ad alcune informazioni sulle loro attività e
ad alcuni canti, i giovani e i ragazzi del campo hanno stimolato
i partecipanti al culto con una
raccolta di pensieri di intercessione che ognuno è stato invitato
a scrivere su di una stella di carta, che è poi stata letta ed appesa insieme a tutte le altre ad un
« albero della preghiera ».
• Dan Siizanno. Si è spenta alle Porte Susanna Balma ved. Barai all’età di 87 anni. Lascia in
coloro che Thanno conosciuta il
ricordo di una persona mite, tipica figura di madre di famiglia
contadina, legata in modo tenace
alla sua chiesa e alla sua cultura. La ricordiamo con affetto,
nell’attesa della piena manifestazione dei figliuoli di Dio,.
Giornata
Pro Miramonti
VILLAR PELLICE — Domeni
ca 12 agosto avrà luogo la « Giornata prò Casa per persone anziane Miramonti », nel giardino della Casa stessa; il ricavato sarà
devoluto alla copertura delle
spese di gestione.
Sabato sera 11 agosto alle
ore 21, nel tempio, il coro « Cantoria dei tre castelli » aprirà la
« giornata », presentando il suo
repertorio di canti po,polari e
di canzoni di montagna. Fin dal
mattino della domenica sarà allestito in piazza Jervis un banco vendita di prodotti della campagna, mentre nel giardino saranno. pronti banchi di dolci, di
generi di vestiario, di oggetti vari, un servizio di buffet, la pesca e la sottoscrizione a premi
la cui estrazione avverrà nel tardo pomeriggio. A terminare la
« giornata » verrà ancora allestito un buffet in piazza, con
« quattro salti » al ritmo di strumenti musicali suonati dai nostri giovani.
Si potrà pure consumare sul
posto il pran2x>; tutti sono cordialmente invitati.
• Un benvenuto a Omar di
Marco Davit e di Gisella Geymonat, con l’augurio di ogni benedizione del Signore.
• Il battesimo è stato amministrato a Roberto Barini di Enzo e di Vanda Tordella; il Signore accompagni con la sua grazia
questa famiglia ed aiuti i genitori ad essere fedeli alle promesse fatte.
Culto alla
Cappella dei Jalla
LUSERNA SAN GIOVANNI —
Il culto alla Cappella dei Jalla
che avrà luogo domenica 5 agosto, alle ore 18, sarà presieduto
dal pastore Alberto Taccia che
ringraziamo per la sua disponibilità e collaborazione.
Predicazioni
domenicali
PRAMOLLO — La chiesa ringrazia i fratelli Franco Siciliano
e Ugo Zeni per le loro predicazioni nelle domeniche passate in
cui il pastore è stato assente.
• La comunità si è molto rallegrata per la nascita di Davide
Ferrerò, figlio di Valdo e di Ivana Costabel, ai quali esprime i
più affettuosi auguri.
Bazar
al parco montano
RORA’ — La chiesa valdese di
Rorà organizza domenica 5 agosto l’annuale bazar al parco montano (Bric). Programma: ore
10,30, culto presieduto dal pastore Gustavo Bouchard; ore 12,30,
pranzo. Prenotarsi presso Valter
(negozio); ore 14,30, apertura bazar con vendita di pane, dolci, lavori artigianali.
Una figura
di fede e bontà
S. GERMANO — Ai nipoti di
Maria Vinçon (tante Mary) deceduta all’Asilo all’età di 96 anni, ripetendo loro le parole di
Gesù: « Io sono la resurrezione e
la vita », diciamo, che il ricordo
della loro cara scomparsa non
verrà mai meno in coloro, che
Thanno conosciuta e che ne hanno apprezzato la bontà e la fede.
Leggiamo insieme
un libro
TORRE PELLICE Nel me
se di agosto., tutti i giovedì, alle
ore 17, presso il presbiterio, verrà letto e discusso il libro di Elizabeth Schiissler Fiorenza: « In
memoria di lei ».
• Domenica 5 agosto, alle ore
15, alla scuoletta dei Chabriols,
avrà luogo un pomeriggio comu
nitario.
4
vita delle chiese
TRADIZIONE E PROSPETTIVE
Un primo bilancio
Tracciare un bilancio
del viaggio non è facile.
Si tratta di un'esperienza
abbastanza nuova per noi.
Credo sia possibile però
mettere in evidenza una
serie di note che potranno
servire per le future esperienze.
1) Esserci riuniti —
molti di noi non si erano
mai incontrati prima —
ci ha dato l’opportunità
di essere una comunità
molto diversa da quelle
consuete. Una comunità
che viaggia, nomade, che
raccoglie persone diversissime per formazione
culturale, interessi, esigenze, condizioni di salute.
Mon sempre è fadle far
convivere i programmi di
gruppo con le individualità così caratterizzate di
noi italiani. Ci pare che
l’esperienza — con i suoi
momenti di canto, preghiera, riflessione, incontro informale, pasto comune, coabitazione, ecc.
— sia stata molto positiva.
C’è stato un reale interesse dell’uno verso l’altro,
aiuto reciproco, scambio
di testimonianze.
2) Per moltissimi tra
noi è stata la prima occasione per dare uno sguardo al protestantesimo all’estero, in un paese dove
il pluralismo confessionale
— oggi più che ieri, considerando la massiccia
presenza di persone di
ogni razza, cultura e fede
in Gran Bretagna — è la
regola.
Durante la visita alla
Overseas Division (ex Società missionaria wesleyana) a Marylebone Road, a
due passi dal Museo delle cere di Madame Trussard e dalla celeberrima
Baker Street, luogo di avventure di Sherlock Holmes, dalle vetrate della
Cappella posta all’ultimo
piano dell’edificio, la nostra guida ci ha detto;
« Questo è un luogo che
evidenzia la nostra responsabilità missionaria
oggi, a casa nostra: a destra i minareti della moschea, a sinistra la cupola della cattedrale di San
Paolo ».
Il mondo cambia in
fretta e oggi è assai diversa l’idea di missione. La
Overseas Divisicn non solo invia personale all’estero, ma chiama dall’estero
pastori e laici per la cura
d’anime delle centinaia di
migliaia di africani, asiatici, latinoamericani, caraibici che vivono nelle
grandi città del Regno Unito, spesso in condizioni di
emarginazione e difficoltà.
Un protestantesimo
molto diverso dal nostro,
che spesso ci sconcerta di
primo acchito e fa arricciare gli aculei della nostra sensibilità esasperata
davanti a tutto ciò che ci
ricorda sia pur lontanamente — nelle forme e
nelle parole — quell’odore di cattolicesimo che così tanto respiriamo a casa nostra. Bisogna aver la
pazienza e il desiderio di
approfondire, non dare
giudizi affrettati e perciò
avventati, di fronte a liturgie, a gesti, a parole
(ma qui la lingua diversa
complica un po’ le cose)
che pensiamo distanti da
noi. Se si scava un po’, se
ci si libera dal preconcetto, ci si accorge che alla
fine questo protestantesimo straniero (non vale solo per i metodisti, ma egualmente per luterani, riformati, presbiteriani, battisti) forse veste panni diversi e più colorati dei nostri, usa parole e formule
che noi non abbiamo o abbiamo dimenticato, ma annuncia il medesimo Evangelo di pace, di giustizia,
di eguaglianza che annunciamo noi. « Sola Scriptura, sola gratia, solus Christus »: sacerdozio universale, responsabilità individuale, impegno personale
nella società e nel mondo.
Le forme importano relativamente e dobbiamo imparare a riconoscere all’altro — in ciò che è affidato alle nostre scelte —
la medesima libertà che
rivendichiamo per noi. Il
confronto è sempre — se
vissuto intelligentemente
— motivo di crescita, di
arricchimento.
Può accadere così che,
dopo la prima reazione, ci
si renda conto di quanto
anche noi — come tutto
il nostro paese — subiamo il condizionamento di
quella cultura cattolica
che finisce per influenzarci, non solo chiamandoci a
una salutare e positiva
reazione ma anche impedendoci di far nostre molte cose che noi, forse, troppo in fretta abbiamo consegnato nelle sue mani.
3) Come vivere tra passato e presente, tra storia
e attualità, tra tradizione
e impegno attuale. In questo gli inglesi sono maestri da sempre; basta percorrere le strade della Citv, guardare i loro cerimoniali, frequentare un
loro club o una loro libreria. Se un popolo taglia
le proprie radici rischia
di perdere la sua identità,
di rifiutare un’eredità che
può aiutarlo a trovare
giuste strade per l’oggi e
per il domani.
Ciò vale anche per noi,
valdesi e metodisti d’Italia. Teniamoci stretta la
nostra storia, le belle pagine del passato. Rileggiamole con cura ed amore
.senza mummificarle, ma
assumendole come linfa
per elaborare la nostra testimonianza oggi.
Claudio H. Martelli
Metodisti itaiiani sulie tra (
Per la prima volta dal 1961, anno dell’autonomia
dalla Missione inglese e della costituzione della Conferenza italiana, un numeroso gruppo di metodisti italiani
— 47 persone — ha visitato sia la Conferenza di Gran
Bretagna — quest’anno riunita a Cardiff, nel Galles —
che i luoghi storici del metodismo. I partecipanti al viag
gio provenivano dalle
Spezia, Firenze, Bolo^,yiino
Gorizia, Udine e Trièsi
Il viaggio è stato ¡tra H
Era previsto che esso)n solo I
rivisitazione storica, n^pi spot
Alla Conferenza metodista
Un’espressione concreta e indiscutibile del sacerdozio universale Il metodismo come movimento di risveglio e di lotta per la giustizia
La conferenza metodista ha
luogo quest'anno a Cardiff, capitale del Galles, uno dei più importanti porti nel mondo per il
trasporto del carbone. Whitefiéld
e i due fratelli Wesley combatterono la loro battaglia per la
diffusione della Bibbia e della
buona novella anche in questi
posti: oltre a Londra, le miniere, le verdi vallate attorno a
Bristol. Giungiamo in pullman
da Londra al mattino, in tempo
per partecipare al culto ed alla
Santa Cena. Il grande auditorio
è pieno; più di mille persone. La
predicazione è tenuta da una
donna vicepresidente, appena
eletta, un laico impegnato.
Parla del valore del pasto in comune anche nella esperienza
quotidiana, prende esempi dalla
narrazione evangelica postpasquale di Giovanni 21, dove Ge•sù prepara il pasto per i discepoli. Mangiare assieme dovrebbe sempre rappresentare occasione di intimità, di amore
fraterno, di vita spirituale; ma
spesso oggi questo aspetto viene dimenticato. La Santa Cena
ha anche il compito di ricordarcelo. II rito è commovente nella sua semplicità.
I fratelli incaricati della distribuzione si comunicano per
primi; poi portano i piatti col
pane e i calici in testa alle varie file e la distribuzione ha luogo da fratello a fratello, a significare che ciascuno è sacerdote per sé e per gli altri. Questa
visibile forma di sacerdozio uni
versale toglie di mezzo ogni equivoco gerarchico, orientando tutti verso un’unica signoria: quella del Cristo. Nei locali sociali
della chiesa della Trinità consumiamo il pranzo offerto dalle
sorelle di Cardiff; poi, alla presenza di fratelli provenienti da
differenti paesi e in particolare
dalla Germania dell’Èst, il pastore Martelli espone i motivi
Moorfields (Londra). Il predicatore Georg Whitefield durante una
riunione dei metodisti calvinisti.
della nostra visita, con chiare
indicazioni circa la situazione
della Chiesa metodista e del protestantesimo in Italia.
« La Chiesa cattolica — ha sostenuto — ha facce diverse a
seconda del contesto in cui si
muove. Noi italiani abbiamo la
sfortuna di trovarci in un paese
toccato solo marginalmente dalla Riforma, legato al potere della curia romana, che non manca di far sentire il peso non solo della sua potenza mondana,
ma degli intrecci politici ed economici che la legano alla cosa
pubblica ».
« L'Inghilterra — ha concluso
Martelli — della Riforma ha goduto gli aspetti più. avvincenti
e belli, la forza liberatrice, lo
spirito democratico, l'impegno
nel sociale. In mezzo a lotte e
contrasti è riuscita a costruire
il moderno spirito di tolleranza
e di rispetto per gli altri. I fratelli Wesley e il metodismo han
no saputo dar vita non solo ad
un risveglio ma alla lotta contro l'emarginazione e l'ingiustizia sociale ».
Al termine, il nostro grupjto
ha intonato un antico inno, caro ai metodisti italiani delI’Óttocento: « Innalzate il vessil della croce ». Nel pomeriggio, alla
conferenza metodista la sessione
dei lavori è stata sospesa per
dar modo al presidente Donald
English di porgere un caloroso
saluto alla delegazione italiana.
L’assemblea ha a lungo applaudito, nel chiaro intento di mostrare spirito fraterno. Sul tardi, ci lasciamo alle spalle le scure case di Cardiff e il sole al tramonto, diretti a Londra. Il tempo è bello, il cielo sereno con
qualche piccola nube. La giornata è stata densa e soddisfacente: siamo pieni di gratitudine
al Signore per ciò che ci ha
dato.
Paolo T. Angeleri
Al British Museum
Maestoso, il toro alato di
Khorsabad ci guarda dall’alto
con i suoi occhi senza pupille
fissi nel vuoto; siamo nelle sale
del British Mtiseum dedicate agli
assiri. Si tratta di un’opera che
risale al 710 a.C., poco dopo la
caduta di Samaria (722 a.C.). E’
stata trovata a guardia del cancello di ingres.so alla città costruita dal re Sargon IL
La visita alle memorie di quei
lontani tempi, oltre ad essere obbligo morale, è anche occasione
per un ripasso biblico. Salmanassar III (858-824), Tiglatpileser
III (745-72'7), Sennacherib (704681), Assurbanipal (668-627); tutti
nomi familiari a chi abbia dimestichezza con la Bibbia e ricordi le vicende del regno di
Giuda e di Israele, le invettive
di Amos e di Isaia, la caduta di
Samaria. Quelle immagini alate
sono la filigrana degli esseri soprannaturali che compaiono nelle vicende bibliche; i cherubini
sul coperchio dell’arca corrispon
dono alle figure assiro-babilonesi, geni dalla forma mezzo umana e mezzo animale, posti a
guardia dei templi e dei palazzi.
« Dio, attraverso la Bibbia, parla ad esseri umani calati in situazioni storiche concrete » — fa
osservare il pastore Martelli, attento a non perdere l’occasione
per un discorso didattico-teologico « Gli angeli e i demoni
assumevano forme già viste, presenti nella mitologia dei popoli
vicini ». La visita prosegue: antichità c reperti archeologici di
Ur dei caldei, la patria di Abrahamo; vasi, composizioni, figure di
tempi lontani. E poi gli egiziani, le mummie, l’enorme statua
(1250 a.C.) a due colori di Ramses II, il grande faraone di cui
parla l’Esodo; l’iscrizione trilingue di Rosetta, che ha consentito la decifrazione degli antichi caratteri cuneiformi: un
tuffo nel passato, a conferma di
ciò che il lettore della Bibbia
ha trovato nei vari libri dell’An
tico Testamento. E’ diffìcile sottrarsi all’emozione di un passato che rivive, alla sensazione
misteriosa di presenze indecifrabili.
Nel pomeriggio, la visita alla
sezione manoscritti biblici completa questa straordinaria esperienza; il Codice Sinaiticus (àeì
IV^ secolo d. C.), rAIexandrinus
(V secolo d. C.), i codici miniati
del IX secolo e infiniti altri documenti. Ripercorriamo il cammino del testo biblico attraverso
i secoli. La giornata non poteva
che finire con discussioni di fi'
lologia biblica: textus receptus,
nuove edizioni della Bibbia, D
posizione ufficiale del cattolicesimo, i protestanti, il punto di
vista fondamentalista... Il ritorno sui luoghi della predicazione
di Wesley ci ha consentito
che questa presa di contatto
straordinaria con l’archeologia
biblica.
Lui
pr£
II
wesl
ra fi
Epw
Johi
lodi:
tagg
Si
di A
sua
per
(era
orie
Nor
stra
moc
riod
segi
che
dint
segi
stat
« di
sia
rap
lor
me
sca
prc
lot
ligi
l’aj
nu<
1
l’a^
sia
tre
si
e
Tu
si\
W(
so
W<
gn
ra
Rè
TU]
tu
de
nc
de
ns
ti(
st;
di
ar
Vìi
le
rii
ca
SL
la
P. T. A*
ac
5
IN VISITA Al LUOGHI STORICI DEL METODISMO
Vita delle chiese 5
ALLE ORIGINI DELLE CHIESE
tr« di Wesley
dalle i^apolh Roma, Terni, La
So/og, ¿ino, Milano, Padova,
T riesi
stato ara H 20 e il 30 giugno,
a essojn solo lo scopo di una
^ioa, rn0pi spazi per il turismo
di gruppo e individuale. Oltre Londra sono state visitate
le città di Canterbury, di Cardiff e il villaggio di Epworth
nel Lincolnshire, terra natale dei Wesley.
Di questa esperienza, abbastanza nuova per noi,
proviamo qui a tracciare un bilancio.
Nella vecchia
fonderia
una
0 ad
coniusti
Lippo
1, caOttode]alla
;ione
per
>nald
iroso
iana.
plaumotarscu
1 tratem
con
ornaacenidine
i ha
;eleri
sot
pas
i:ione
:ifra
alla
comespe(del
rinus
niati
i docam/erso
jteva
li fi
plus,
a, la
aliceo di
ritortone
, antatto
logia
r. A.
Epworth: la casa dei Wesley
Luoghi antichi carichi di storia, controversie, persecuzioni, studio,
pratica religiosa - Un viaggio in un’atmosfera ricca di suggestioni
Il primo dei nostri itinerari
wesleyani ci conduce in xuia terra fertile di suggestioni storiche,
Epworth, dove i luoghi natii di
John Wesley, fondatore del metodismo, si innestano in un retaggio di secolari vicende epiche.
Situata nel cuore dell'« isola
di Axholine », ambita sia per la
sua rigogliosa vegetazione sia
per la sua posizione strategica
(era la principale via d’accesso
orientale verso la Britannia dal
Nord Europa), Epworth vide
stratificarsi la sua storia grosso
modo in cinque importanti periodi. Al periodo prenormanno
seguì la conquista normanna,
che durò quattro secoli con la
dinastia dei Mowbrays, giunta al
seguito di Guglielmo il Conquistatore. Seguì, quindi, l’era del
« drainage della bonifica, ossia di un lungo e controverso
rapporto fra i nativi, legati alle
loro tradizioni, ai loro allevamenti e alla loro attività di pesca, e la corona, che intendeva
prosciugare le paludi. A questa
lotta si associò il movimento religioso separatista, sfociato nell’approdo dei Padri Pellegrini nel
nuovo mondo.
Il quarto periodo inizia con
l’avvento dei Wesley, coinvolti
sia nel « drainage », sia nelle controversie religiose, divenendo essi stessi vittime di persecuzioni
e attentati incendiari. Mentre
l’ultima fase riguarda i successivi Sviluppi della vita a Bpworth e nell’isola, ovvero il consolidamento del luogo e dei
Wesley nella storia, c il loro significato nella società contemporanea.
* * *
Varcando la soglia della Old
Rectory, nella quale entriamo
nutriti dai racconti e dalle letture più o meno approfondite
delle vicende biografiche dei Wesley, il nostro piccolo bagaglio
nozionistico si scioglie nel desiderio di « captare », di immaginare le presenze e la vita quotidiana di un tempo. Le sobrie
stanze, che si aprono a noi una
dietro l’altra con i loro parchi
arredi, si animano di una strana vitalità: su ogni suppellettile
le guide trovano uno spunto per
ricordare i momenti più significativi dell’infanzia di John,
suscitando il nostro interesse e
la nostra curiosità.
Già nell’atrio ci soffermiamo
ad ammirare l’orologio a muro
ehe apparteneva alla nonna di
John. Dirottando lo sguardo sulla parete opposta all’ingresso, ci
imbattiamo in un’imponente credenza istoriata, sulla quale s’intravvede un singolare boccale dotato di uno speciale supporto per
« bevitori baffuti ». Accanto al
caminetto c’è un altro esempio
di arredo funzionale, di cui John
Wesley amava circondarsi; una
bella sedia anch’essa in legno
istoriato che, all’occorrenza, si
trasforma in un’utile scrivania.
Salendo ai piani superiori, la
nostra guida ci invita ad osservare un enorme quadro ad olio,
la cui singolarità sta nel fatto
che è dipinto in bianco e nero.
Reca la firma di S. W. Reynolds
e riproduce quel « profetico » attentato incendiario avvenuto la
notte del 9 febbraio 1709, quando John venne miracolosamente
salvato dalle fiamme. Fu in quell’occasione che la madre lo definì « un tizzone strappato dal
fuoco », e si convinse che il Signore gli aveva donato un’anima divina di cui lei, Susanna,
doveva prendersi particolarmente cura. John, infatti, si svegliò
circondato dalle fiamme, mentre
tutti gli altri familiari si erano
già messi in salvo. Fu la sua presenza di spirito (si arrampicò
su un baule vicino alla finestra)
e quella dei servitori (che decisero di creare una scala « umana », non essendoci tempo per
recuperarne una vera) a strapparlo da una morte quasi sicura.
Susanna, la madre, vegliava
sull’educazione dei suoi otto figli con un severo addestramento alla disciplina e alla pratica
religiosa, organizzando la loro
attività scolastica in casa: iniziava all’età di cinque anni e si
svolgeva quotidianamente dalle
9 alle 12 e dalle 2 alle 5, comprendendo materie quali matematica, grammatica, storia, geografia e greco. Ogni sera della
settimana, inoltre, si intratteneva in una breve conversazione
con ciascuno dei suoi figli, seguendo un calendario ben preciso.
Con il suo temperamento energico, Susanna giocò un ruolo incisivo nella storia del metodismo. Attorno al tavolo massiccio della cucina, di fronte al focolare, Susanna richiamava non
soltanto i figli, ma anche e .soprattutto tutti i paesani, i ser;
vitori e loro amici e conoscenti
che avevano bisogno di un consiglio, di un’introduzione alla parola del Signore. In un’epoca in
cui alle donne veniva proibito
di escrcitai’e qualsiasi funzione
religiosa, ciò suscitava non poco
scalpore, ma fu senz’altro uno
dei primi (e più rilevanti) semi
della tritura emancipazione che
il metodismo operò in vari campi, a cominciare da quello femminile. Quegli incontri si impressero nella mente di John, il quale più tardi diede vita ai « Methodist Class Meeting ».
Una delle immagini più celebri di John Wesley lo ritrae
mentre predica sulla tomba di
suo padre, oppure sui gradirli
della piazza di un mercato. Visitando la Old Rectory, abbiamo
avuto modo di constatare che
queste frequenti posizioni dipendevano dalla bassa statura degli inglesi di quel tempo. Anche
i soffitti delle stanze e le dimensioni dei letti testimoniano questa eircostanza. Le travi che soy
stengono e ornano i soffitti
provengono dalla chiglia di una
nave, forse antica 300 anni. Anche il letto nella camera dei genitori di Wesley, tenuto assieme
da otto picchetti, è costruito con
il legname di navi in disarmo.
Prima di scendere nella cucina, situata al pianoterra, la nostra guida ci mostra la « stanza
del vecchio Jeffrey ». In casa
Wesley, Jeffrey si manifestò come un’invisibile presenza che
diede non poche preoccupazioni
a tutti gli inquilini. Si trattava,
infatti, di un fantasma che perseguitava i membri della famiglia, i servitori e gli ospiti cori
un’ampia varietà di inquietanti
segnali; rumori di bottiglie che
si frantumano, di porte che sbattono, di ceppi di legno abbattuti da un falegname, di monete vuotate da una borsa, di catene che cadono, di pezzi di carbone che ardono nella cucina, e
così via. L’intuito di Emily, la
La « Old Foundery » in una stampa del fine 100. Trasformata da
« luogo di violenza in luogo di pace » divenne locale di culto, scuola
e dispensario.
La mamma di Charles e John
Wesley, Susanna.
sorella maggiore di John, permise ai Wesley di sbarazzarsi
del fantasma, poiché — dandogli un nome e considerandolo
una presenza familiare — egli
finì col sentirsi ignorato, e scomparve definitivamente.
Gli appunti e le annotazioni
che si possono ricavare dalla nostra passeggiata all’interno della Old Rectory richiederebbero
uno spazio molto più esteso per
poter essere sviluppati in tutta
la loro ricchezza di dettagli. Si
è costretti, perciò, a concludere
con un invito a visitare di persona la casa in cui John Wesley
trascorse la sua infanzia. La Old
Rectory offre ospitalità a chiunque voglia trascorrervi qualche
notte, secondo la formula diffusa del « bed and breakfast ».
Un’opportunità da non perdere,
se si ha la possibilità, perché
è anche un modo per aiutare
concretamente la fondazione che
si prende cura della manutenzione della Old Rectory.
Maria Cristina Vilardo
Durante il nostro soggiorno in
Inghilterra, ima delle tappe fondamentali (anche per il dibattito
successivamente scaturito tra il
pastore Martelli ed alcuni partecipanti sull’influenza della cultura cattolica sui metodisti italiani e sulle differen^ tra metodismo italiano e inglese) è
stata la visita alla Old Foundery ed alla Wesley’s Chapel eh
Londra. Quest’ultima fu costruita da John Wesley nel 1778; da
allora essa fu danneggiata e riparata molte volte. La Cappella
è conosciuta come la chiesa madre del mondo metodista.
A Londra John trasformò una
vecchia fonderia, dove venivano
forgiate armi e distrutta da una
esplosione, in una Cappella e
cambiò così un luogo di violenza
in un luogo di pace.
Ai suoi tempi ammalarsi era
im lusso che i poveri non potevano permettersi; così, per aiutare
i meno abbienti, Wesley aprì un
dispensario e scrisse anche un
piccolo manuale di medicina contenente semplici rimedi e consigli
per curarsi in casa. Presso la fonderia venne anche aperta una
scuola ed essa divenne il luogo
di sosta per i numerosi predicatori itineranti che operavano nella zona.
Più tardi, quando riparare e
restaurare la fonderia divenne
troppo costoso, John decise di
costruire vicino a Bunhill Pields
(un cimitero non consacrato)
una nuova cappella. In questa si
trova la Foundery Memorial
Chapel, luogo di preghiera che ci
ricorda che la Foundery Chapel
originale è a sole 200 iarde di
distanza.
Nel vestibolo della Cappella
possiamo vedere delle finestre
i cui vetri mostrano Sir Galahad,
uno dei cavalieri della tavola rotonda, e il profeta Elia.
I pilastri, che anticamente sostenevano la galleria, vennero inviati in dono dal re Giorgio III
e furono ricavati dagli alberi
maestri delle navi della flotta inglese. Ora sono nel vestibolo e
sono protetti da una schermatura; aprendo lo sportellino alla
base del pilastro, sono ancora
visibili i vecchi alberi maestri.
I sette pilastri che sostengono
attualmente la galleria vennero
invece pagati dai metodisti d’oltreoceano. Le panche che si trovano nella Cappella vengono dette ”pews”. La Cappella può contenere circa 850 persone sedute,
ma i posti a sedere possono diventare molti di più estraendo
dalle panche dei seggiolini estensibili e normalmente invisibili,
perché contenuti all’interno stesso delle ”pews”.
All’interno della Cappella troviamo molto spesso simboli che
non sono molto comuni alla tradizione cristiana occidentale, co
me ad esempio l’onda, intesa da
Wesley come rappresentazione
dell’acqua di vita, o come il simbolo della colomba e del serpente, che sono visti come rappresentazione di pace e di salvezza.
Degni di nota il pulpito e, dietro di esso, il tavolo per la Santa
Cena. Accanto alla Old Foundery troviamo la casa di John
Wesley dove egli visse gli ultimi
12 anni della sua vita, fino alla
morte avvenuta nel 1791 all’età di
88 anni.
Nei locali sotto la Cappella troviamo invece il Museo del metodismo, dove ci sono alcuni pezzi
importanti come il pulpito da cui
predicavano John e Charles Wesley, una vecchia macchina da
scrivere appartenuta al missionario Roderick Mac Donald, lettere
autografe di Wesley e molte altre
La posa della prima pietra delta Wesley’s Chapel.
cose ancora, che provengono dalle chiese metodiste sparse in
ogni angolo della terra. Per l’Italia c’è una bella foto di Casa Materna.
Dietro la Cappella c’è un piccolo cimitero dove John Wesley
volle essere sepolto. Sopra la sua
tomba venne eretto un monumento.
Di fronte alla Cappella di Wesley c’è il cimitero di Bunhill
Fields dove sono sepolti in terra
non consacrata famosi personaggi non conformisti come Susanna Wesley, madre di John e
Charles, Daniel Defoe, l’autore
di Robinson Crusoe il cui monumento venne eretto con una
raccolta di fondi organizzata da
giovani inglesi, e John Bunyan,
autore del Pilgrlm’s Progress.
I Giuliana Roela
6
valli valdesi
3 agosto 1990
TORRE RELUCE
VAL GERMANASCA
Il rifiuto costa
Un aumento determinato dalle nuove tariffe
della discarica - Le commissioni consultive
Un aumento considerevole dei
costi di raccolta e smaltimento
rifiuti; è questa la principale decisione del consiglio comunale
di Torre Pellice, riunitosi lunedì
Scorso.
Non è che questa decisione
sia venuta a cuor leggero, tuttavia il sindaco, nel proporre un
aumento di circa il 15% per il
1991, ha evidenziato le motivazioni che sono alla base del provvedimento.
L'ACEA di Pinerolo ha portato il costo di conferimento dei
rifiuti in discarica, dall'inizio di
quest’anno, a 50.000 lire la tonnellata, rispetto alle precedenti
24.000 lire; i costi della raccolta (sul cui funzionamento ancora una volta sono state espresse critiche anche da parte della
maggioranza consiliare) aumenteranno anch’essi; ¡n pratica si
passa da una spesa nel 1989 di
167 milioni a quasi 200 milioni
per l’anno in corso. La questione rifiuti, dunque, pesa in modo
considerevole sui bilanci di ogni
famiglia: sarà così anche in futuro?
Riduzioni nel costo del servizio in prospettiva sono quasi impossibili; certo bisognerà intervenire almeno secondo due linee.
In primo luogo è opinione diffusa che esista una significativa
« evasione », sia da parte dei residenti che, soprattutto, dei non
residenti: è difficile al momento
quantificare questo dato, ma la
Per la centrale
si chiedono garanzie
sensazione è che alla fine man- UeV6 6SS6rG SalvaguardatO II tOrrentG, Il CUl
essere oggetto di studi
di verifica capillare dell’evasio
Una riunione aperta alla popo
Giornate di
Radio Beckwith
Ancora una volta Radio Beckwith invita ascoltatori ed amici
a ritrovarsi insieme, per le « giornate » in piazza Muston l’il e il
12 agosto.
Ci sarà, sabato alle ore 16.30,
presso il cinema Trento, un dibattito sulla nuova legge sulle
tossicodipendenze, una serata dedicata alla musica popolare e
occitana coi gruppi ’’Cantovivo”
e ’’Sarvanot”, la premiazione del
concorso per un racconto in 300
parole in patois o in francese.
Domenica mattina biciclettata
non competitiva con mountain
bike, studio biblico; nel pomeriggio momenti musicali con suonatori dell’Esercito della Salvezza, conclusione della gara ecologica « Caccia alla lattina » e serata con musica e spettacolo di
prestidigitazione.
Durante le giornate saranno
presenti stand della Lega ambiente, di Amnesty International
e della radio, che presenterà un
sondaggio sull’ascolto.
Nel corso delle giornate funzionerà servizio ristorante e buffet.
Legge regionale
suirinformazione
TORINO — La legge regionale sull’informazione locale è stata giudicata legittima dalla Corte Costituzionale. Gli « interventi per l’informazione » erano stati approvati dal consiglio regionale il 23 gennaio scorso, ma il
governo li aveva bocciati. « La
sentenza — hanno dichiarato i
presidenti della giunta e del consiglio regionale, Gian Paolo Brizio e Carla Spagnuolo — consentirà di riconoscere nell’informazione un presupposto essenziale
per la partecipazione dei piemontesi alle scelte dell’amministrazione molto più di quanto
sia avvenuto in passato».
ne.
Ma su un altro aspetto del
pioblema rifiuti occorre andare
più in là di quanto realizzato:
la raccolta differenziata. Se per
esempio le oltre 1.000 tonnellate
di vetro recuperate hanno consentito un risparmio netto di
decine di milioni di lire, è innegabile che ancora troppi oggetti finiscono nei rifiuti menare potrebbero essere raccolti a
parte: un esempio su tutti, il
cartone da imballaggio che ogni
negozio oggi si trova a dover
Smaltire e per il quale esistono
poche possibilità alternative. Ma
il discorso si potrebbe estendere a tutto il materiale organico,
a tutto ciò che è a base di alluminio, ecc. Non si tratta di discorsi futuribili, ma di possibilità da rendere praticabili nel
breve e medio periodo.
La minoranza della Lega Nord
ha votato contro il provvedimento proposto dalla giunta, partendo dalla considerazione che le
tariffe di Torre Pellice risultano essere, fra i Comuni limitrofi, già abbondantemente le più
alte.
« La nostra amministrazione
ha per scelta deciso — ha risposto il sindaco Armand Hugon —
di far pagare questo servizio a
costo reale; altri Comuni dedicano una parte del loro bilancio al pagamento del servizio reso ai cittadini. Il rischio alla fine è però quello di mandare il
bilancio in rosso, e questo è un
atto grave che personalmente
non potrò mai avallare».
A parte la questione rifiuti, il
consiglio si è snodato tranquillo in una lunga serie di votazioni di commissioni per lo più
consultive, in cui consiglieri comunali, as.sessori ed esperti scelti fra le varie associazioni operanti sul territorio avranno modo di discutere ed affrontare alcuni dei problemi comunali in
vista di decisioni consiliari; curiosamente (o no?) la minoranza ha approvato la composizione di tutte le commissioni, ad
eccezione di quella sulla cultura, forse perché al suo interno
è prevista la presenza dell’Associazione pace, che si è spesso
occupala del problema degli immigrati e che recentemente ha
fatto pervenire a tutti i consiglieri Un dossier proprio su questo argomento.
O. N.
lazione di Ferrerò e una seduta
del consiglio comunale tenutasi
il 27 luglio hanno permesso a chi
si interessa ai problemi ambientali di informarsi a sufficienza
sul progetto di centrale idroelettrica che TENEL avrebbe intenzione di costruire in vai Germanasca.
La presenza al consiglio comunale di un funzionario della Provincia di Torino con una propria
relazione ha permesso di conoscere anche la posizione di questo ente che, per delega della Regione, ha competenza sulle acque superficiali per ciò che riguarda la salvaguardia della fauna ittica.
Il comune di Ferrerò doveva
esprimere un parere riguardo alla compatibilità delle opere murarie con il piano regolatore e al
carico inquinante che dovrebbe
sopportare il torrente con un’ulteriore riduzione della portata
idrica.
Le opere fuori terra consistono
in una vasca di carico per la raccolta delle acque dei torrenti di
Frali e Massello convogliate, da
una galleria di otto chilometri,
nella condotta forzata che dal
vallone di Faetto raggiungerebbe
con un salto di trecento metri la
centrale situata sulla destra del
torrente, immediatamente a valle
dell’abitato di Trossieri.
Il funzionario della Provincia
dott. Vanara ha dichiarato che,
pur non potendosi opporre alla
produzione di energia pulita, si
devono chiedere alcune garanzie
per la salvaguardia del torrente:
prima di tutto il rilascio di 2 litri
al secondo per Kmq di bacino
sotteso è insufficiente e bisogna
arrivare almeno a 3 o meglio ancora a 4; si devono inoltre richiedere delle aste di misurazione ben visibili e avere la possibilità di far aprire le paratoie delle vasche di carico, in caso di
necessità. Rimane il fatto che già
si preleva molta acqua per le altre centrali ancora in funzione e
che da dieci anni non piove e
non nevica più abbastanza per
rifornire le riserve idriche, che
anche in vai Germanasca si vanno esaurendo.
A questo punto, la centrale, che
dovrebbe produrre più di 9.000
KWh, potrebbe funzionare soltanto per pochi mesi e i 100 e
più miliardi di costo sarebbero
buttati al vento.
La delibera del consiglio, riportando le osservazioni della Provincia e altre considerazioni
emerse nelle varie discussioni,
chiedeva inoltre al servizio di
igiene ambientale dell’USSL una
indagine sullo stato di salute del
torrente Germanasca, dove per
la prima volta compare una vegetazione di alghe brune, evidente sintomo di inquinamento.
Nella graduatoria della Provincia, le nostre acque fino ad oggi
sono state classificate « di prima
qualità », ma c’è proprio da domandarsi se non stiamo rapidamente scendendo in fondo alla
classifica.
Liliana Viglieimo
LUSERNA SAN GIOVANNI
Staffetta
per il sindaco?
Tutti hanno detto di non volere nuove elezioni; adesso la definizione di possibili accordi spetta alle segreterie dei partiti. Questo in estrema sintesi quello che
è emerso da una riunione a cui
hanno partecipato rappresentanti di tutti i gruppi politici che
MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA
Biennale del disegno
Il 28 luglio prossimo, alle ore
17. si inaugura a Torre Pellice. in
corso Jacopo Lombardini 2 (Sala esposizione della Comunità
montana), l’annuale Mostra d’arte Contemporanea, giunta quest’anno alla quarantesima edizione.
La rassegna, organizzata dalla
Comunità montana Val Pellice e
sostenuta dall’Assessorato alla
cultura della Regione Piemonte
e dalla Provincia di Torino, è
strutturata quest’anno in due
iniziative diversificate, dirette
ad evidenziare il quarantesimo
anno di svolgimento deH’iniziativa insieme all’ottantesimo d’età
del suo fondatore.
Si tratta in particolare dell’ll°
Premio nazionale « Biennale del
disegno », riservato a giovani artisti che non abbiano superato il
trentacinquesimo anno, e della
rassegna monografico-bibliografica (in catalogo), dedicata all’attività critica svolta da Filippo
Scro'ppo dal 1946 a tutt’oggi.
La Mostra d’arte contemporanea di Torre Pellice, voluta e
animata instancabilmente da
Scroppo, fu istituita nel 1949, con
l’intento fondamentale di proporre annualmente nuove espressioni artistiche, dando spazio ai
giovani operatori ed alla creatività giovanile.
A questo scopo viene ripresa
quest’anno la « Biennale del disegno » — interrotta, nel 1981,
dopo dieci edizioni — e viene
conseguentemente riattivato il
Premio relativo, consistente in
tre assegnazioni di un milione
ciascuna.
E’ previsto che la mostra resti
aperta fino al 30 settembre, per
consentire la visita alle scuole.
siedono in consiglio comunale a
Luserna San Giovanni, l’ultimo
Comune delle valli a dover eleggere la propria giunta.
Ma per non andare alle elezioni si deve trovare un accordo entro il 12 agosto, ed infatti
sono stati convocati due consigli comunali, per le ore 21 del
6 e del 10 agosto.
Sulla carta tutto è possibile,
ma l’ipotesi più accreditata è
quella di una giunta con DC,
PST, Unione indipendenti; notrebbe anche esserci l’ingresso
in giunta del PCI, oppure l’appoggio esterno, ma se da un lato l’ipotesi di entrare nel governo del Comune interessa i comunisti, dall’altro rischiano in
modo molto concreto di perdere un loro rappresentante in
Comunità montana, visto che né
DC né PSI intendono rinunciare al loro consigliere.
Chi sarà il sindaco?
Sull’attribuzione delle cariche
si sono create molte voci, sia il
PSI che la DC sembrano non
voler mollare, tuttavia si fa sempre più strada la candidatura
Longo; si parla anche di una
staffetta a metà legislatura con
Badariotti. « Non userei questa
formulazione — dice Longo —;
piuttosto sono disponibile a restare sindaco fino all'approvazione dello statuto comunale, un
documento previsto dalla nuova
legge sulle autonomie locali ». T
tempi per gli ultimi accordi durano una settimana...
Piervaldo Rostan
Parto a domicilio:
contestazioni delia
consulta femminile
« Un'approfondita riflessione e
un’idonea campagna informativa »: è l’appello rivolto alle forze politiche dalla commissione
piemontese per la realizzazione
delle pari opportunità uomodonna in margine alla decisione della giunta regionale di rimborsare le spese a chi scelga di
partorire in casa.
Maria Rovere, presidente della
commissione, ha scritto una lettera all’assessore alla sanità, Eugenio Maccari, ai presidenti della giunta e del consiglio regionale, agli assessori ed ai diversi gruppi, in cui avverte: « Il
parto a domicilio rientra nella
concezione che tende a restituire all’evento una certa "naturalità”. Ma c’è il rischio che esso
divenga controproducente per la
Salute della donna e costituisca
un fattore discriminante». Ciò
che lamenta, in particolare, la
commissione è che la giunta ngionale non abbia « provveduto
ad un’ampia consultazione » degli organismi interessati (come
la stessa « commissione », « istituita — si ricorda — proprio
come supporto di consulenza e
proposta sulle tematiche femminili ») prima di stabilire la linea
da seguire per il parto in casa.
Maria Rovero ha concluso la
sua lettera sollecitando l’assessore Maccari a convocare tutte le
organizzazioni coinvolte per valutare la situazione prima di dare concreta attuazione alla delibera relativa appunto al rimborso delle spese per il parto
a domicilio.
Piano regionale
TORINO — La Giunta regionale del Piemonte ha varato un
piano straordinario di interventi
per la prevenzione e la lotta contro l’AIDS. Fra le prime amministrazioni italiane ad essersi dotata di un progetto sanitaiio
triennale in materia, ha in cantiere la creazione di 590 posti letto in reparti di malattie infettive
(167 dei quali saranno presto ristrutturati), l’assunznione di 1,34
medici, 128 infermieri, 57 tecnici
e l’istituzione di 150 nuovi posti
per il trattamento domiciliare dei
malati. E per finanziare il programma sono in corso di assegnazione dallo stato 35 miliardi
di lire.
A fine giugno scorso gli affetti
dal virus erano in Piemonte 460:
211 in provincia di Torino, 134 in
quella di Novara, 46 nelTAlessandrino, 44 nel Vercellese, 19 nel
Cuneese, sei nell’Astigiano.
E, a scorrere i dati fomiti
dall’Assessorato regionale alla
sanità, la categoria di tossicodipendenti si conferma la più
colpita: 320 casi. Seguono gli
omosessuali (71), gli eterosessuali (29), gli omo-tossicodipendenti
(10), gli emofiliaci e i trasfusi (9
ciascuno). 25 i casi con « fattore
di rischio non determinato », cinque quelli « pediatrici a trasmissione verticale ». Il piano messo
a punto dalla Regione coinvolge
innanzitutto l’ospedale torinese
Amedeo di Savoia ( 240 nuovi posti letto e 60 ristrutturati), individuato come centro regionale di
riferimento per la lotta all’AIDS.
Tavole imbandite
FORRE PELLICE — Dal 4 al
19 agosto, presso le scuole materne di viale Rimembranza, la
CRI ripropone a tutta la cittadinanza l’iniziativa delle tavole imbandite, con ricavato a favore
dell’attività della Croce Rossa
stessa; l’orario di apertura al
pubblico è 17-19 nei feriali e 1722 sabato e domenica. Sabato 11
e diornenica 12 agosto, sotto i
portici del municipio, mercatino
delle pulci.
7
3 agosto 1990
valli valdesi
IL « RESCUNTRE « A SALZA
Autonomisti in festa
L’Istituto di Studi occitani e la rinascita nazionale nei paesi dell’Est europeo sono stati gli argomenti approfonditamente dibattuti
Ogni anno gli
organizzano il
occitani italiani
: Rescontré » in
uno dei Comuni che si trovano
nelle valli che possono dirsi occitane nelle alpi piemontesi; naturalmente vi partecipano anche
i francesi dell’area omologa, e
quest’anno, a Salza, sono saliti
anche da una valle della Spagna.
Un Rescuntre è occasione anzitutto per stare insieme, rinsaldare amicizie, ballare, cantare,
fare insomma festa secondo quella che è una tradizione forte nelle valli alpine.
Non mancano però mai anche
i momenti di dibattito e riflessione; qual è stato il tema centrale di quest’anno? Lo abbiamo
chiesto ad uno dei leader del
MAO (Movimento autonomista
occitano), Dino Matteodo.
« Due sono stati gli argomenti su cui il Rescuntre si è soffermato: uno, a carattere culturale, con la presentazione dell'Istituto di studi occitani, che è una
iniziativa che esiste da tempo
nelVOccitania francese e che recentemente ha fondato una sua
sezione in mia piccola valle spagnola e proprio in occasione di
Questo dibattito ha visto sorgere anche una sezione in 'Italia;
c’è stato poi un momento politicamente importante, con un dibattito di attualità sulla rinascita nazionale nei paesi del socialismo reale. Malgrado alcuni degli invitati non abbiano potuto
avere il visto di ingresso, il dibattito ha visto la partecipazione di un centinaio di persone:
sono stati posti std tappeto problemi ideologici generali, ma anche aspetti estremamente pratici ».
Da un lato crollano i muri e
vecchie ideologie, dall’allro paiono sorgere un po’ ovunque movimenti autonomistici; cosa si
può dire in proposito?
« Debbo precisare che non tutto quello che è autonomistico è
buono; un conto sono le rinascite nazionalistiche all’Est in
un contesto soffocato per anni
dalla dittatura e che giustamente emergono, un conto sono certe spinte regionalistiche che
paiono aver oggi successo, ma
che andranno giudicate alla prova dei fatti ».
A questo proposito può essere interessante capire come un
occitano, impegnato anche politicamente (Matteodo è stato per
cinque anni consigliere provinciale ed a maggio è risultato
il primo escluso della coalizione occitani-verdi, ndr) vede l’avanzata delle leghe regionali...
« 7 discorsi autonomisti non
sono certo nati con la Lega Nord
o con i discorsi di Gremmo; esiste una tradizione in vai d’Aosta o nel Sud Tirolo e in Sardegna; nelle nostre zone il mondo valdese ha dato una spinta
notevolissima, in particolare nella Resistenza, e negli anni ’70-’80
il movimento occitano ha avuto ed ha ancora un ruolo di riferimento sicuro.
Direi che il fenomeno delle
leghe è assai complesso e non
Va sottovalutato: ci sono componenti intportanti ed interessanti ed altre meno nobili; bi
I •
I VILLAR PELLICE I
I adiacente paese in posizione panoramica recente villetta composta da;
I p. t. tavernetta, box, centrale termica, cantina, lavanderia. P. t° sogI giorno, 2 camere, cucina, bagno,
* giardino mq. 300 ca. L. 114 m.
sognerà vedere concretamente
quali aspetti prevarranno. Positivo è il fatto che venga messo
in discussione il centralismo dello Stato; se invece l’azione si
ridurrà ad una battaglia contro
l’immigrazione degli extracomunitari o sui problemi del Meridione, saremmo di fronte ad una
visione molto riduttiva che non
potrà trovarci d’accordo ».
Ritornando più direttamente
al movimento occitano, si tende spesso a vederlo come un
fatto folcloristico, al più culturale; ci può invece parlare di
una irfiziativa a carattere economico, che vorrebbe creare un
marchio doc per i prodotti di
queste valli?
« Sono stati presi contatti con
chi sta cercando di vivere in queste valli traendone un reddito;
non si tratta solo di persone orginarie di queste valli, ma anche di famiglie che hanno fatto
una scelta ben precisa, abbandonando spesso la realtà metropolitana per stabilirsi in montagna. Abbiamo perciò messo insieme artigiani, agricoltori, operatori agrituristici, tutti interessati a lavorare (o già lo stanno
facendo) in modo da non deturpare l’ambiente e l’identità delle valli. Esiste un nucleo di una
quarantina di aziende unite insieme sotto il simbolo della croce occitana contornata dalle 12
stelle dell'Europa unita. Con questo marchio si vuole lanciare, a
livello di mercato, l’immagine di
una terra e dei suoi prodotti,
proponendo un pacchetto di scelte, che vanno dall’alimentazione
al turismo; il marchio, secondo
lo statuto che si sono dati gli
aderenti, vuole essere anche una
garanzia di qualità per i possibili acquirenti ».
Piervaldo Rostan
MASSELLO
Storie di borgata
L’attività del piccolo museo
«attivo» di Campolasalza (Massello) continua; esattamente un
anno fa nel piccolo villaggio veniva inaugurata l’attività sociale della borgata all’interno di una
delle dieci scuole Beckwith della
zona.
I pannelli, che allora raccoglievano il racconto della vita e delle
opere del prof. Arturo Pascal,
raccolgono quest’anno la storia
di una figura femminile: la maestra Mical Ester Tron, nata proprio a Campolasalza il 29 giugno
1887.
Frugando nella soffitta di casa,
Daniela Pons ha trovato tutto un
materiale molto interessante :
quaderni di scolari, registri, libretti... E’ nata così l’idea di preparare una seconda mostra,
un’altra storia di vita da illustrare a quanti ancora hanno a
cuore la storia del popolo valdese.
Per preparare questo nuovo lavoro, l’intero villaggio è stato
mobilitato : la dinamica Elena
Pascal ha coordinato i lavori, con
la collaborazione dei fratelli Mathieu; le ragazze Pons hanno redatto una serie di interviste agli
anziani del villaggio, facendo riemergere memorie e ricordi; la
figlia della maestra Mical, signora Ada, ha fornito fotografìe e altri documenti. Ne scaturisce così
una figura di donna, di insegnante, come tante altre nei nostri
piccoli villaggi, ma con una personalità cosi viva e spiccata
che ci fa comprendere come essa
fosse Tanima del paese. A lei le
madri, impegnate nel duro lavoro dei campi, affidavano i figli,
non solo quelli in età scolare,
ma anche i più piccoli, in fasce.
Per la gente del paese essa cuciva, era la « sartina » ; sapeva ricamare, lavorare all’uncinetto ;
m Oggi
e domani
Manifestazioni
aiutava anche i genitori nel lavoro dei campi. E... insegnava nella piccola scuola di Campolasalza.
Le sue lezioni iniziavano ogni
mattina, immancabilmente, con
la storia sacra e una preghiera;
alla sera terminavano col canto
di un inno. Le materie più impegnative erano aritmetica e francese e si svolgevano sempre al
mattino ; molto curata era la
lingua e i voti relativi si riferivano alla scrittura sotto dettatura, al componimento e alla calligrafìa. Vi erano inoltre: canto,
educazione fisica, lezione di cose,
lavori femminili.
Le lezioni si svolgevano da
novembre ad aprile; per il resto
dell’anno i bambini erano impegnati nel lavoro dei campi.
I maestri erano scarsamente
retribuiti; spesso dovevano pulire la scuola e la chiesa. Oltre l’insegnamento settimanale si occupavano anche della scuola domenicale, fornendo un valido aiuto
al pastore. Non tutti gli insegnanti erano debitamente preparati:
spesso avevano solo esperienza e
tanta buona volontà.
La maestra Mical Tron aveva
invece frequentato la Scuola di
metodo a Pomaretto, che era
una specie di Istituto magistrale.
La prima di queste scuole fu
aperta a Torre Pellice nel 1854, il
suo corso durava otto giorni con
lo scopo di insegnare ai maestri
quartierali come organizzare le
loro scuole e che cosa insegnare
ai ragazzi. Il lavoro di questi insegnanti è stato fondamentale
per la vita del popolo valdese.
Paola Revel Ribet
BORA’ — La Pro Loco Bora organizza sabato 4 e domenica 5 agosto una
grandiosa festa popolare.
Programma: sabato 4 agosto; ore
18.30 sfilata e corcerto della banda
musicale di Cavour; ore 19.30 maxi
grigliata (costine, salsiccia); ore 21.30
serata danzante con banda e orchestra di Cavour.
Domenica 5 agosto: ore 19.30 grigliata (gradite le prenotazioni); ore 21
serata danzante.
Durante i due giorni di festa vi saranno giochi e attrazioni varie. Intervertiré numerosi.
______________Concerti________________
TORRE PELLICE — Sabato 18 agosto, alle ore 21, presso il tempio valdese, si svolgerà un concerto di pianoforte a favore dell'ospedale valdese;
il pianista Giovanni Carugati eseguirà
brani composti dal maestro Elio Rampa, scomparso tre anni or sono.
TORRE PELLICE — Venerdì 3 agosto,
alle ore 21, nel tempio valdese, si svolgerà il terzo concerto estivo organizzato dalla Pro Loco; il duo pianistico
Noto-Sarno eseguirà musiche di Diabelli, Dvorak, Grieg, Schubert, Brahms,
Rubinstein.
_______________Cinema___________________
TORRE PELLICE — Il Cinema Trento
ha in programma: venerdì 3, ore 20
e 22, « L’attimo fuggente »; sabato 4,
ore 20 e 22, « Non guardarmi, non ti
sento »; domenica 5, ore 20 e 22, >■ Seduzione pericolosa »; lunedì 6, ore 20
e 22, » Ho vinto la lotteria di capodanno ».
Dibattiti
TORRE PELLICE — Nell’ambito della Festa dell'Unità, sabato 4 agosto,
alle ore 17, dibattito confronto sulla
proposta di legge elaborata dalle donne PCI per rendere più umani 1 tempi
di lavoro; domenica 5, alle ore 17, dibattito sul tema: « Il mondo incantato
e il mondo dei grandi », il bambino di
fronte all’educazione, alla famiglia, alla
società; intervengono Marco Armand
Hugon, direttore didattico; Fernando
Società
di studi
valdesi
lachini, psicoterapeuta; Giovanrri Borgarello, educatore.
Rassegna culturale ~
TORRE PELLICE — Prosegue la rassegna culturale torrese. Dopo l’inaugurazione della mostra di artigianato
e della rassegna libraria e fotografica
presso il Collegio valdese, venerdì 10
agosto, presso la sala consiliare, aile
ore 21, serata sul tema; « La difesa
dei patrimonio culturale nelle valli del
Piemonte »; intervengono Sergio Arneodo, responsabile di Coumboscuro, Mario Corderò, direttore dei servizi culturali del comune di Cuneo, Daniele
Jalla dell’assessorato alla cultura della
Regione Piemonte, Livio Quaranta, presidente della Comunità montana Val
Stura, Giorgio Tourn, presidente della
Società di studi valdesi.
RINGRAZIAMENTO
La famiglia del compianto
Aldo Vinay
ringrazia riconoscente tutti coloro che
hanno preso parte al suo grande dolore. Un particolare ringraziamento lo
rivolge al pastore Gianni Genre ed al
pastore Bruno Rostagno.
Ivrea, 18 luglio 1990.
RINGRAZIAMENTO
I familiari della compianta
Velia Prochet n. Zini
ringraziano tutti coloro ohe hanno partecipato al loro dolore, in particolare
i medici ed il personale dell’Ospedale
valdese di Torre Pellice ed il Centro
dialisi di Pinerolo.
Si ringrazia in particolare la signora
Lidia Janavel per le amorevoli cure.
Torre Pellice, 3 agosto 1990.
AVVISI ECONOMICI
PRIVATO acquista mobili vecchi e antichi, oggetti vari. Tel. Pinerolo
40181 (dopo le ore 18).
ACQUIS’TIAMO mobili vecchi, oggetti, quadri d’epoca. Telefonare allo
011/9407243.
ACCADEMICA TEDESCA con bambina età scolastica cerca au pair ragazza desiderosa imparare tedesco.
Dr. C. Schäfer Liohtenherger, Hauptstrasse 84, D-6900 Heidelberg, tei.
0049-6221-29473.
PRIVATO vende a Ciriè grande viRa
unifamiliare, 3.000 m. terreno. ’Ìelefonare 011/9214997 ore pasti.
LA CHIESA VALDESE di Pinerolo
cerca persona, preferibilmente evangelica, disposta a fare servizi di pulizia e sorveglianza dei locali della
chiesa. Disponibilità alloggetto. Telefonare per informazioni al n.
0121/76084.
• Domenica 19 agosto alle ore 17, nei
locali del Collegio valdese di Torre
Pellice, sarà inaugurata la mostra « Estate ’89; immagini del terzo centenario ». Per l'occasione si invitano
quanti hanno fotografato le manifestazioni dello scorso centenario a consegnare 10 fotografie a colori o in
bianco e nero, formato 18 x 24, presso
gli uffici del Centro entro il 12 àgosto.
9 Venerdì 24 agosto alle ore 16 dibattito, nell'Aula sinodale di via Beckwith a Torre Pellice, su « L'identità
protestante nell’Europa del ’90». Introdurranno G. Bouchard e G. Tourn.
Seguiranno altri interventi sul tema.
Alle ore 21 la giornata proseguirà con
un momento più specifico dedicato alla
riflessione sul ruolo dei centri evangelici in Italia oggi, la loro proposta culturale e le loro possibilità di collaborazione.
I
VALPELLICE IMMOBILIARE
Luterna S. Giovanni
Viale De Amida 3/1
Tel. (0121) 901.554
Se vi occorre
un mobile piccolo
rivolgetevi a
minimobili
Pinerolo
Via Palestro 13,
tei. 793987
croci ugonotte in oro e argento
oreficeria - orologeria - arge
oorn
di tesi & delmai
via trieste 24, tei. t93U7
pinerolo (to>
USSL 42 - VALLI
CHISONE - GERMANASCA
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: presso Ospedale Valdese di Pomaretto - Tel. 81154.
Guardia farmaceutica :
DOMENCA, 5 AGOSTO 1990
Perosa Argentina: FARMACIA FORNERIS - Via Umberto I - Tel. 81205.
Ambulanza :
Croce Verde Perosa: Tel. 81.000.
Croce Verde Porte: Tel. 201454.
USSL 44 - PINEROLESE
(Distretto di Pinerolo)
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: Telefono 2331 (Ospedale Civile).
Ambulanza :
Croce Verde Pinerolo: Tel. 22664
USSL 43 - VAL PELLICE
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: Telefono 932433 (Ospedale Valdese).
Guardia farmaceutica :
DOMENCA, 5 AGOSTO 1990
Bibiana: FARMACIA GABELLA - Via
Pinerolo, 21 - Telef. 55733.
Bobbio Pellice: FARMACIA - Via
Maestra 44 - Tel. 92744.
Ambulanza :
CRI Torre Pellice: Telefono 91.996.
Croce Verde Bricheraslo: tei. 598790
SERVIZIO ATTIVO INFERMIERISTICO: ore 8-17, presso I distretti.
SERVIZIO ELIAMBULANZA, elicottero: tei. 116.
8
8 chiese e stato
3 agosto 1990
DIBATTITO SULL’OTTO PER MILLE
CHIESA CATTOLICA
Il mandato dell’agàpe
Dobbiamo difendere senza mezzi termini la nostra lotta di credenti
« chiamati a libertà » - L’otto per mille e i controlli dello stato
La seria e concreta esortazione del direttore del nostro giornale (n. 21.90) per una impostazione di « testimonianza cristiana », e quindi alla luce della Sacra Scrittura sull’argomento di
cui trattasi, non mi sembra abbia riscosso fino ad oggi l’attenzione che merita.
Solo — salvo errore — un articolo precedente a tale esortazione (n. 19.90) e solo una recente meditazione (n. 26.90) hanno cercato, con quanto scritto
in Matteo 22: 19-21, di trovare
avallo nella opportunità del rifiuto, basandosi sul principio che
quella fetta di tassa Irpef è di
proprietà dello stato e, quindi,
basandosi essenzialmente su una
visione umana che condivido pienamente, e cioè che nulla come
chiesa vogliamo avere o spartire con lo stato, sostengono il
« no » alla accettazione che ci
occupa.
Ma in Matteo 22: 20 Gesù chiede: « Di chi è questa effigie e
questa iscrizione? ». E’ qui che,
a mio avviso, le strade divergono con Giorgio Peyrot e Gino
Conte.
Nessuna effigie è ancora stata
posta su quella parte di tributo
che « dobbiamo » versare. L’effigie la dobbiamo mettere noi con
la « iscrizione » (cioè con l’apposizione della nostra firma) in
una delle apposite caselle del
modulo utilizzato per il versamento della tassa.
Il proprietario non è (e non
Sarà) quindi Cesare (cioè lo stato), ma chi è indicato in quella
casella da noi scelta. Lo stato
impone per legge il versamento
di una parte del nostro avere
per particolare destinazione, ma
lo impone con una legge e la
legge non è proprietà, ma disciplina.
Una legge fatta
per ’’mascherare”...
Orbene, sia pure ammesso che
è una legge fatta dallo stato (e
quindi, volenti o nolenti, anche
da noi>, nata da un iniquo scopo di mascherare, con la regolarità appunto della legge, un altrettanto iniquo e forzato versamento quale quello impKjsto
dal Concordato con la chiesa cattolica romana, ritengo estremamente azzardata l’interpretazione, come detto sopra, di Matteo
22: 19-21.
Il sistema adottato per legge
è un bel paravento per far vedere che non è lo stato che sovvenziona la chiesa cattolica romana, ma il contribuente, al
quale è concessa la libertà di
scelta della destinazione.
Ma anche se ciò è ben vero,
è altrettanto vero che Cesare,
in quanto tale, non è il proprietario dei fondi.
Tutto ciò premesso, condivido,
ma non posso accettare nelle
sue conclusioni, quanto affermato nel n. 15.90 da Umberto Beltrami (con il quale ho avuto, in
una per entrambi ben triste cir
costanza, un fraterno, ma non
tenero scambio di vedute) e cioè
che queirs per mille vada dove
vada (tramite il canale dello stato) senza che da parte nostra,
pur essendone richiesti, si esprima una volontà.
Una volontà, la nostra volontà di evangelici, di credenti, di
chiamati a libertà (Calati 5: 1)
deve essere fermamente espressa, difesa, con una lotta senza
mezzi termini e senza mezze misure: il Concordato è iniquo e,
così come stiamo facendo per
l’insegnamento religioso imposto
nelle scuole o suoi surrogati (per
il quale peraltro non ci è possibile ricorrere a mezzi estremi), dobbiamo lottare con ogni
mezzo logico perché tale iniquità venga cancellata, non solo ner
una questione morale, ma alla
luce di quanto, come sopra detto, ci dice la Scrittura.
E’ una lotta seria, convinta,
ma non una lotta che per una
questione pur giusta, ma estremamente di umana interpretazione, ci debba far arrivare a quel
marito che si è fatto evirare pur
di fare dispetto alla moglie.
Le possibilità
dell’accettazione
Penso che la Scrittura, non
già con reffigie di Cesare, ma con
tante esortazioni ed indicazioni
ci sia di guida sulla possibilità
dell’accettazione e dell'utilizzo
di quell’S per mille che non è
denaro dello stato, ma denaro
nostro personale e che a noi è
chiesto del come « vogliamo » sia
utilizzato. Certo, credo che la
Scrittura va interpretata con la
libertà detta ai Galati, ma nel
segno di questa libertà sono decisamente per l’accettazione dell’8 per mille nello spirito di quanto leggo in Matteo 15: 27: « Anche i cagnolini mangiano dei minuzzoli che cadono dalla tavola
dei loro padroni »; Romani 13:
10: « L’amore non fa male alcuno al prossimo; l’amore, quindi,
è l’adempimento della legge»; e,
soprattutto, nello spirito dell’agàpe, di queU’amore senza riserve che discende da quella
Croce che tanto ci guida, ma che
era affiancata — e nettamente
distinguendosi — dalle due croci ove si trovavano i ladroni.
E sono andato avanti nella mia
ricerca biblica e nella 2 Corinzi
8: 21 è scritto: « ...preoccupandosi di agire onestamente non solo nel cospetto del Signore, ma
anche nel cospetto degli uomini »; e poi agli Ebrei 13: 18:
« ...desiderando di condurci onestamente in ogni cosa».
A questo punto ritorno all’esortazione di Giorgio Gardiol di cui
ho fatto cenno all’inizio e che
di cuore ringrazio, perché nonostante tutto rimaneva in me un
grosso travaglio: l’accettazione
dell’8 per mille (non della defiscalizzazione che non condivido
perché, in sostanza, solo io ne
sarei il beneficiario) permetterebbe allo stato, anzi lo incorag
Per i vostri acquisti
Librerie Claudiana
• TORRE PELLICE - Piazza della Libertà, 7
Tel. (0121) 91422
• TORINO - Via Principe Tommaso, 1
Tel. (Oli) 6692458
• MILANO - Via Francesco Sforza, 12¡A
Tel. (02) 79.15.18
gerebbe, a mettere il naso in
una parte della nostra amministrazione.
Ne ero urtato, più che perplesso: combattuto. E poi apro
la Scrittura ed ecco quel magnifico Salmo 121: « Io alzo gli occhi ai monti, donde mi verrà
l’aiuto? Il mio aiuto viene dall’E terno ». Ho alzato gli occhi
ai monti: un cielo intensamente azzurro, tre croci; quella nel
mezzo luminosa da accecare: mia
parola, « agàpe », l’amore che discende dalla croce che non ha
barriere pur di andare incontro
ad una umanità sofferente.
Ho riletto I Corinzi 13 che mi
ha rispedito alla I Timoteo 4:
12: « Sii d’esempio » (e non vi sono limiti in queU’esempio, anzi
si evidenzia nel modo più esteso del nostro vivere). Ho allora
ripensato alle varie circolari della Conferenza episcopale italiana, alle varie trasmissioni televisive propinateci dalla chiesa
cattolica romana, ecc., ove sempre si è parlato di « opere di
bene » non facendo mai cenno
che, ovviamente, la principale
opera di bene era il pagamento dello « stipendio » al clero ed
annessi.
Cosa opporre a questa mancanza di verità? Non ho più avuto dubbi: venga, venga lo stato
a vedere che ciò che il Signore
ci dà non finisce in tangenti, in
sontuose cerimonie papali, in
congrue e via di seguito, ma che
se si vuole il «prete» (o il «pastore ») non lo si paga con l’8
per mille destinato all’aiuto ai
bisognosi (in patria o nel terzo
mon^o), ma con ciò che il credente sente doveroso destinare
chiaramente a tale scopo.
5 miliardi
di offerte deducibili
Un incremento che è giudicato ancora insufficiente per garantire il sostentamento del clero
Da gennaio a giugno di quest’anno alla Chiesa cattolica sono
pervenuti 5 miliardi e 668 milioni di « offerte deducibili » per
il sostentamento del clero. Rispetto allo stesso periodo del
1989, si è avuto un incremento
di 5 miliardi netti per un totale
di 34.375 offerte (contro le 4.221
dei primi sei mesi dello scorso
anno). Ma questo incremento, secondo mons. Attilio Nicora, responsabile per la CEI dell’attuazione del concordato, è ancora
insufficiente: per coprire il fabbisogno ’90 previsto, i vescovi dovranno impegnarsi a raccogliere
nei restanti 6 mesi dell’anno una
cifra intorno ai 54 miliardi.
I dati sono stati forniti, durante la conferenza stampa svoltasi
il 12 luglio, da mons, Nicora e
Pierluigi Bongiovanni, responsabile del servizio per la promozione del sostegno economico alla
Chiesa cattolica, che hanno anche
illustrato il «capitolo» 8 per
mille. Le « offerte deducibili » sono destinate, per espressa delibera della CEI, al sostentamento
dei circa 38 mila preti cattolici italiani : la cosa, a suo tempo, aveva
fatto discutere, poiché si riteneva che fosse più logico, a partire dallo spirito del concordato,
destinare le offerte libere per le
«finalità di culto o di carità»
(che venivano così lasciate, in
qualche modo, alla generosità
gratuita dei fedeli) e coprire l’intero fabbisogno degli « stipendi »
del clero con il gettito dell’8 per
mille, nato in sostituzione della
vecchia « congrua ».
Secondo i dati forniti, sembra
che delle molte iniziative promo
zionali messe in piedi dalla CEI
per il sostegno economico alla
Chiesa cattolica (spot, manifesti,
cartelloni ecc.) quelle che hanno
dato un risultato migliore siano
state le campagne «mirate»: ad
esempio, all’iniziativa della lettera inviata ai lettori di « Famiglia
cristiana» corrisponde una impennata nelle offerte deducibili
dei fedeli. Una medesima operazione è già stata programmata
per settembre, utilizzando questa
volta « H messaggero di S. Antonio ».
In preparazione, inoltre, c’è la
giornata nazionale di sensibilizzazione che si terrà a novembre
in tutte le parrocchie italiane.
Per quanto riguarda l’andamento delle cifre relative all’8
per mille di quest’anno, ancora
nessun dato certo è stato fornito,
ma mons. Nicora si è detto convinto che almeno il 50% dei contribuenti ha « segnato » la casella
destinata alla Chiesa cattolica.
Se i dati saranno confermati,
l’anticipo versato dallo stato
(406 miliardi di lire) coinciderà
perfettamente con la raccolta del
gettito dell’8 per mille.
Sempre relativamente a questo
capitolo, mons. Nicora ha anche
anticipato la destinazione che i
vescovi hanno dato ai 406 miliardi di acconto del 1990 : 280 andranno al sostentamento del clero, 73 per le « esigenze di culto
della popolazione» e 53 per gli
« interventi di carità », di cui 20
da distribuire attraverso le diocesi, 3 direttamente gestiti dalla
CEI e i restanti 30 a favore dei
paesi del terzo mondo.
(ADISTA)
Chi è ’’Cesare”
per noi
Venga lo stato, lo solleciteremo se del caso, a controllare
la regolarità dell’utilizzo di quanto ci verrebbe destinato ed a vedere che per noi « Cesare » non
è lui, ma chi, ai piedi della croce, aspetta che il suo fratello
riversi su lui un po’ di quell’amore che Gesù gli ha ordinato di trasmettere.
Ed è nello spirito del mandato che proviene dall’agàpe, al
quale siamo stati chiamati e che
abbiamo accettato con l’ammissione alla nostra chiesa, che ritengo che il 74,8% (n. 23.90) dei
membri delle nostre chiese si è
dichiarato, qualora fosse stato
possibile, orientato ad indicare
sul famoso modulo delle tasse
« Chiese valdesi e metodiste »
quali beneficiarie di quella parte delTIrpef.
Tale sarebbe quindi da ritenere la percentuale (circa 3/4) dei
votanti a favore dell’accettazione deH’8 per mille nel caso venissero interpellati singolarmente i membri delle varie nostre
chiese e tale votazione non avvenisse con delega ai partecipanti al Sinodo, ove soventg l’opinione personale soffoca quella
dei rappresentati.
Di conseguenza è da considerare ininfluente, a mio avviso,
per una discussione sinodale,
quanto detto nel predetto articolo al riguardo della scelta dello stato che metà dei valdesi
avrebbe fatto nella impossibilità
di indicare la nostra chiesa.
Ben venga dunque quel controllo. « Sii d’esempio », e ci sia
dato di intendere ciò che ci è
chiesto di trasmettere: l’agàpe,
poiché ci è ricordato (Apoc. 2:
10): « Non temere quel che avrai
da soffrire... Sii fedele fino alla
morte c io ti darò la corona della vita ».
Ugo Zeni
Nuove frontiere
(segue da pag. 1)
segnanti competenti in inglese o
francese o in altre lingue.
Vedremo che cosa nel frattempo il Ministero riuscirà a predisporre per ovviare ai possibili
inconvenienti o per evitare il
pressapochismo, grave in questo
settore.
La continuità
educativa
Un tema che, ad avviso di chi
scrive, dev’essere considerato favorevolmente nella legge è quello proposto nei primi due articoli e relativo alla continuità
educativa tra i vari ordini di
scuola. La scuola elementare è
vista come una « struttura-cerniera », posta da un lato tra la
scuola materna e, dall’altro, la
scuola media. Finalmente, per
legge, si prevedono interventi volti ad ovviare alle difficoltà legate al passaggio non guidato,
ai « salti » tra un ordine di scuola e l’altro, coinvolgendo nell’operazione tanto i docenti che
i presidi e direttori. Infatti, tra
gli obblighi connessi alla funzione docente, sono previsti: il passaggio di informazioni suH’allievo, incontri regolari di programmazione e coordinamento dei
curricoli di studio, indicazioni
per la formazione delle classi,
orientamenti e criteri per la valutazione.
Finora, tali interventi erano lasciati alla disponibilità ed alla
buona volontà dei capi d’istituto e degli insegnanti, per cui potevano verificarsi discrepanze tra
una scuola e l’altra. Di fatto, esistono settori e ambiti disciplinari che richiederebbero un massiccio raccordo, nell’ottica della
continuità apprenditiva e culturale dell’alunno: basti pensare al
tema dei prerequisiti al leggere
e allo scrivere tra la materna e
l’elementare o a quello della
grammatica (ma anche della
geometria o della storia-geografia, ecc.) tra l’elementare e le
medie.
L'augurio è che almeno questo aspetto — ora d’obbligo per
la scuola elementare ma non altrettanto definito per la materna e le medie — sia esteso a
tutti, per esempio con una circolare ministeriale in proposito;
altrimenti, si rischia ancora una
volta che una proposta sag^a
rimanga sul piano delle pure intenzioni e non trovi il giusto
spazio per concretizzarsi.
Roberto Eynard
per la stampa di
libri, giornaii, riviste,
locandine e manifesti,
lavori commerciali
in genere
Coop.TIPOGRAFICA
SUBALPINA
Via Arnaud, 23 - © 91334
10066 TORRE PELLICE (To)