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Anno 123 - n. 42
6 novembre 1987
L. 700
Sped. abbonamento postale
Gruppo 1 bis/70
In caso di mancato recapito rispedire
a: casella postale - 10066 Torre Pellice
delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
BRASILE
GIAMAICA - COMITATO ESECUTIVO DEL CONSIGLIO MONDIALE METODISTA
Persone Entro il 1991; il raddoppio?
O
scorie?
I mass media hanno dato notizia ai primi dello scorso ottobre del gnrave fatto avvenuto a Goiania (Brasile), dove diverse persone erano rimaste esposte alle radiazioni da cesio
137 contenuto in un apparecchio
radiologico abbandonato in una
discarica ed incautamente aperto. Migliaia di persone erano
state evacuate da quella che venne definita la « Cernobyl brasiliana », mentre decine di contaminati, di cui alcuni g^ravissimi,
erano ricoverati in cura ed in
osservazione.
Ora purtroppo si sono verificati i primi decessi, fra cui
■quelli di una bambina di sei
''anni e di sua zia.
Secondo un dispaccio dell’agenzia Ansa, i funerali si sono
svolti a Goiania tra le proteste
di centinaia di persone che hanno gridato: « Non vogliamo essere contaminati ». Le due bare — in vetroresina e sigillate
a piombo — erano state trasportate dall’ospedale di Rio de Janeiro con un aereo militare e
sono state tumulate in tombe
protette da una spessa parete
di cemento armato per scongiurare eventuali dispersioni di radioattività.
L’agenzia ha nel contempo
dato notizia che altre decine di
persone (a suo tempo controllate solo con un contatore Geiger, mentre solo esami del sangue potevano fornire una risposta attendibile) sono state rilasciate e riconosciute come « sane », pur essendo state colpite
da radiazioni di intensità modesta, ma sufficiente a provocare
tumori negli anni a venire.
Condannata dal Comitato Esecutivo Metodista l’ingerenza USA in America Centrale; chiesta a
Washington la sospensione di aiuti ai contras, a Parigi degli esperimenti nucleari nel Pacifico
« Raddoppiare il numero dei
membri di chiesa entro il 1991 »
(anno della prossima riunione
del Consiglio Mondiale Metodista e della Conferenza Mondiale delle Chiese Metodiste, che
avrà luogo a Singapore dal 24
al 31 luglio), questa è stata la
sfida lanciata dal vescovo Imathiu, presidente del Consiglio
mondiale, a tutte le chiese metodiste nel mondo dopo il successo della Conferenza di Nairobi (1986) e soprattutto considerando che il numero dei metodisti negli ultimi tre anni è
più che triplicato nella Corea
del Sud, raddoppiato nel Kenia,
in costante crescita in quasi tutti i paesi africani ed asiatici.
Questa sfida è stata accolta
con molto scetticismo da parte
dei metodisti europei, ma non
tanto da parte dei metodisti USA
e latino-americani. Il fatto è
che nelle tre Americhe (Nord,
Centro e Sud) i metodisti ’’coloured” sono in costante aumento; la dimensione dell’economia
non corrisponde alla dimensione
della fede, grazie a Dio. La sfida è stata lanciata e sarà diU
ficile che venga soddisfatta, ma
se nel 1991 i metodisti nel mondo saranno notevolmente aumentati, ciò sarà dovuto solo all’entusiasmo ed alla notevole preparazione teologica, evangelistica e socio-piolitica che le chiese
del cosiddetto terzo mondo stanno già dimostrando.
Molto spazio è stato dato infatti al rapporto del Comitato
per l’évangelizzazione nel mondo, all’Istituto per gli studi
evangelistici, all’Òxford Methodist Institute per gli studi teologici, nonché ovviamente al Comitato per i problemi sociali ed
internazionali. E’ stato riaffermato, ma questo era abbastanza
ovvio, che I’evangelizzazione è
un impegno che coinvolge ogni
singola chiesa, nel proprio territorio e nella solidarietà con
le chiese sorelle ovunque nel
mondo. Ciò non esime il Comitato Esecutivo dal prendere posizione, soprattutto nei confronti
di alcune situazioni particolari:
la Corea del Sud, con il suo sviluppo industriale (al seguito dell’economia statunitense), è un
esempio emblematico di questa
realtà di chiesa che cresce e che
deve affrontare pesanti ingiustizie socio-economiche nel proprio
paese. Ma anche in altre parti
del mondo le chiese metodiste
sono poste ogni giorno a confronto con situazioni economiche, sociali e politiche che limitano la libertà di espressione e
producono sfruttamento e discriminazione. Il Comitato Esecutivo del CMM ha avuto il coraggio di denunciarle, anche se con
toni a volte sfumati. I 120 rappresentanti di circa 80 chiese
metodiste in altrettanti paesi del
mondo hanno soprattutto discusso sul problema dell’ingerenza
USA nell’America Centrale. Le
risoluzioni votate all’unanimità
o a larghissima maggioranza, proposte dal Comitato sui problemi sociali e intemazionali, ne
sono una prova. Qualche difficoltà c’è stata al momento del voto sull’Est Timor a causa della
posizione della chiesa indonesiana la quale ritiene che quella
parte dell’isola deve rientrare
nel territorio dell’Indonesia. La
rappresentante indonesiana si è
astenuta dal voto.
Ma ecco alcune delle ’’risoluzioni” votate in Giamaica.
Corea del Sud possano al più
presto vincere la loro lotta.
Corea del Sud
Il Comitato Esecutivo del
OMM esprime la più profonda
partecipazione verso coloro che
hanno sofferto per la perdita
dei propri cari e per la perdita
della libertà, nonché per le ferite personali ricevute durante le
recenti agitazioni nella Corea del
Sud. ...Esprime solidarietà verso la chiesa metodista sud-coreana, i suoi pastori e i .suoi
membri, ed anche verso le altre
comunità cristiane, nella preghiera e nella partecipazione al movimento per la costruzione di un
sistema politico ed economico
più giusto e democratico... Noi
preghiamo^ affinché coloro che
sono esclusi dalla partecipazione politica ed economica nella
UNA DOMANDA INQUIETANTE
Chi è Dio per noi?
« Chi è che fabbrica un dio o fonde un’immagine perché non
gii sefva a nulla?... Ne brucia la metà nel fuoco, con l’altra metà
ne allestisce la carne, ne cuoce l’arrosto, e si sazia. Ed anche si
scalda e dice: ”Ah! mi riscaldo, godo di veder questa fiamma!”. E
con l’avanzo si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, l’adora,
lo prega e gli dice; ’’Salvami, poiché tu sei il mio dio!” ».
(Is. 44; 10, 16-17)
Si rivela così, con questo triste episodio, un altro aspetto
fin qui poco considerato sulla
radioattività, quello cioè che
può portare alla soppressione
dell’umanità della persona la
quale, nel momento ultimo della
sua esistenza terrena, viene trattata alla stregua di un rifiuto
radioattivo.
Certo, polvere siamo e polvere torneremo, ma la dignità
umana ha pur sempre il suo
peso e la sua irrinunciabile prerogativa, tanto più in un mondo che vorrebbe essere sempre
maggiormente progredito e civile.
Roberto Peyrot
Chi è Dio per ognuno di noi,
cristiani del 2000: un ciondolo
da appendere al collo insieme al
cornetto portafortuna, un’immagine-segnalihro, un ritaglio di
tempo prima di andare a tetto,
tra un romanzo giallo e uno
show televisivo, da concedere a
un po' di Bibbia o di preghiera,
una porzione di sacro con cui
nutrire l'anima accanto alla profana porzione di roast beef con
cui nutrire lo stomaco, un hobby, un pallino spirituale, un dovere d'iscritto in una lista di
parrocchia, forse una scala per
il paradiso, forse uno strumento per la propria sopraffazione
di uomo sull’uomo? Chi è Dio
per l'uomo d’ogni tempo, del
tempo di Isaia o del tempo di
Madonna?
Isaia stesso ce lo butta in faccia senza mezzi termini: è il dio
che un tale si fonde nel ferro
o nell’oro perché gli serva a
qualcosa.
Di più: è il dio intagliato nel
tizzone spento avanzato da un
buon fuoco con cui si è cotto
l’arrosto e scaldate le mani,
quando si ha ormai la pancia mena, e forse si ha bisogno di un diversivo per aiutarsi a digerire.
Su un piano puramente naturale, Dio per l’uomo non può essere altro che questo povero miserabile idolo, posto al livello
di cosa nemmeno indispensabile, ma tult’al più utile di quando in quando, un soprammobile, una cianfrusaglia. Un dio del
« Meglio tenerselo buono, delle
volte che esista davvero: non si
sa mai! ».
Dio non è questo. E’ il Dio
della grazia. E’ il Dio della resurrezione e della vita. E' il Dio
di Cristo. E’ il Cristo che scende dal suo cielo e si fa uomo
tra gli uomini e per gli uomini,
che nasce in una stalla, e muore
crocifisso tra due ladri, fuori
porta. E’ la Grazia che salva gra
Haiti
Il Comitato Esecutivo..., consapevole della situazione di
forte tensione piolitica esistente
in Haiti e del desiderio popolare di una democrazia collettiva,
assicura ai metodisti haitiani la
propria più sentita partecipazione e prega affinché si realizzi una
rapida soluzione dei problemi locali... Incoraggia i metodisti, sia
in Haiti sia nel resto del mondo, a sostenere il difficile lavoro della chiesa locale in vista
della libertà e della giustizia.
Est Timor
Il Comitato Esecutivo..., informato circa le numerose violazioni dei diritti umani e della
difficile situazione esistente nell’Est Timor fin da] 1975, chiede
alle chiese membro di tenersi al
corrente e di esaminare il materiale ecumenico già prodotto
circa questo territorio. Sostiene
ogni azione attraverso la anale
il nopolo di Timor poscia esprimere liberamente la pronria volontà circa il nroprio futuro.
Nicaragua
tuitamente senza chiedere niente in cambio. E’ lo Spirito che
fa suo tempio l’uomo di fango
e di colpa, senza paura di sporcarsi. E’ l’Amore, che esiste per
essere appunto unicamente Amore che si dona, senza condizioni, alla creatura da lui stesso
ideata, materializzata, redenta
nella pazzia assoluta della croce.
Questo è Dio, essenzialmente:
un Dio che si rivela e si fa conoscere pur lasciandosi definire
il Totalmente Altro. Sì, perché
come Totalmente Altro, è Colui
che compenetra di sé l’universo
e la storia, pur non essendo né
l’universo né la storia; che compenetra tutto l’uomo e la sua vita, ma così discretamente da
non farglielo nemmeno coscientemente sentire, pesare, pagare.
E’ il Dio che dovrebbe vivere
in ogni nostro pensiero, affetto,
azione, aspirazione, gioia, dolore, caduta, ventiquattr’ore su
ventiquattro di tutti i nostri giorni.
Non affrettiamoci a rispondere che queste cose le sappiamo
già, magari dai tempi del catechismo. Chiediamoci piuttosto
se davvero viviamo e abbiamo
fede sempre come se le sapessimo.
Vera Ruggeri
Il Comitato Esecutivo.... riunito per i pronri lavori nel
nome di Gesù Cristo, Signore
deH'amore, della giustizia e della pace, sostiene con simoatia
ed approvazione la lotta del popolo metodista negli Stati Uniti
d’America nella sua ricerca di
riaffermare questi valori anche
per il Centro America. Chiede
con enfasi al popolo metodista
e alle chiese degli USA di;
1. Fare pressione sul Congresso affinché rifiuti ogni ulteriore
sostegno finanziario alle organizzazioni controrivoluzionarie
che si oppongono con la violenza delle armi al Governo del Nicaragua;
2. Fare pressione sul Governo
degli USA affinché rinunci alla
ricerca della soluzione tramite
strumenti militari in tutto il critico territorio del Centro America e proceda nella direzione
atta a rimuovere gli ostacoli che
impediscono la conquista dei diritti umani e della giustizia socio-economica in quella parte
del mondo;
3. Fare pressione sia verso il
Governo degli USA, sia verso
quello del Nicaragua, affinché si
attengano agli accordi di pace
di Esquipucas (Guatemala) e rispettino gli obiettivi a lungo termine del ’’Ooptadora Process”
e ricerchino ogni onorevole mezzo diplomatico di negoziato per
una giusta e durevole pace nel
Centro America;
4. Il Comitato Esecutivo chi^
de con enfasi al popolo metodista del Centro America e dei Caraibi di sostenere le chiese del
Nicaragua nella loro ricerca dì
Paolo Sbaffl
(continua a pag. 4)
'S^
2
2 commenti e dibattiti
6 novembre 1987
1
I REFERENDUM SUL NUCLEARE
FGEI
Una scelta per il futuro votare sì
Come coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di persone - E’
la prima consultazione popolare su un problema di scelte economiche
Abbiamo posto alcune domande a Ermete Realacci, presidente della L^a Ambiente, una
delle organizzazioni che hanno
promosso i referendum sul nucleare.
Ma per il momento sta alla
gente decidere: quindi i nostri
interlocutori, durante la campagna referendaria, sono i cittadini.
— Quali sono le indicazioni organizzative che la Lega per l'Ambiente dà, a livello nazionale, per
i referendum sul nucleare?
— E’ ovvio che noi vogliamo
che i Sr vincano e ci sembra
un fatto importante che vincano molto largamente. Perché ciò
avvenga, è necessario che tutta
la gente sia coinvolta: si tratta
di una grande occasione in cui
i cittadini potranno decidere su
di un pezzo del proprio futuro,
quello che riguarda le scelte energetiche.
Ma è anche una maniera per
dire che possiamo costruire un
futuro dove non sia necessario
minacciare la salute deH'uomo e
l’ambiente.
Per questo la prima indicazione che diamo è di parlare il più
possibile con la gente comune,
andare in giro, trovare tutte le
forme, anche le più strane, per
raggiungere le persone che normalmente non leggono i giornali o che probabilmente non leggeranno sui giornali le nostre
ragioni.
— Sul problema dei referendum sul nucleare si è coalizzato un ampio ventaglio di forze
politiche e di associazioni. Quale può essere il rapporto che la
Lega per l’Ambiente ha da un
lato con le associazioni e dall’altro con i partiti?
— Certo, noi faremo in modo
che questa campagna non venga utilizzata per interessi di bottega e che soprattutto ci sia una
chiarezza di intenti da parte dei
compagni di strada. Deve cioè
essere chiaro che il pezzo di
strada da fare insieme è lungo
e non basta arrivare solo fino
al voto per poi dividersi.
In fondo questi referendum
si tengono dopo che -si sono avute le elezioni anticipate per impedirli. Vengono quindi fatti soprattutto perché è molto impopolare non far decidere i cittadini sul nucleare. Quando i cittadini decideranno, bisognerà tenerne conto.
tica delle forze politiche, anche
di quelle che hanno osteggiato il
voto referendario e che hanno
voluto le elezioni anticipate perché non si tenessero i referendum.
Mi pare difficile che le grandi forze politiche, compresa la
DC che appunto non ha voluto
il voto sui referendum favorendo le elezioni anticipate, possano non tenere conto del pronunciamento dei cittadini. Non c’è
una tradizione in questo senso
in Italia: sarebbe un atto gravissimo e antipopolare che non credo sia possibile.
Il Consiglio nazionale della
EGEI, una delle organizzazioni
che hanno promosso i referendum, riunitosi nei giorni scorsi,
ha espresso la seguente presa di
posizione, che è stata diffusa tra
i giovani aderenti.
Il Consiglio nazionale della Federazione giovanile evangelica
italiana esprime la propria soddisfazione per lo svolgimento
dei referendum sul nucleare che
si terranno l’8 e il 9 novembre
perché consentirà ai cittadini di
prendere posizione direttamente sull'indirizzo della politica
energetica del nostro paese.
Invita a votare sì, come conseguenza coerente del proprio
impegno per uno sviluppo economico e Sociale improntato al
rispetto dell’umanità e dell'ambiente anche delle prossime generazioni e a rapinarti tra i popoli secondo criteri di giustizia,
dignità e di pace.
Ritiene che l’eventuale vittoria dei sì, nonostante i vari tentativi di snaturarne il significato, esprimerà una chiara scelta
antinucleare sulla politica energetica del nostro paese.
A colloquio con i lettori
— Si può pensare che in conseguenza del voto referendario
finalmente siano possibili in Italia delle forme decisionali più
di base per quanto riguarda l’uso
delle fonti energetiche e l’uso
delle risorse?
MI SONO TROVATA
BENE
Egregio Direttore,
— Quindi questa campagna referendaria sarà ben poco istituzionale, almeno per la Lega per
l’Ambiente, ma molto giocata sul
rapporto con i singoli che passano per strada?
— Si è parlato di svuotamento delle decisioni referendarie
nel momento in cui vadano contro certi interessi. Se vincono i
SI’ che cosa può succedere?
— La parte istituzionale verrà
dopo ed è venuta prima. Cioè
le istituzioni e il Parlamento dovranno prendere atto della volontà dei cittadini e quindi fare un
nuovo piano energetico, cambiare la politica energetica del Paese.
— Che il nucleare in Italia sarà
fermato. Poi bisognerà capire
quanto questa decisione diventerà operativa; e soprattutto sui
punti dolenti della questione quali potranno essere le scelte concrete. I punti dolenti sono il nucleare già installato, come Caorso; e quello in costruzione, come Montalto. Però il significato
del voto sarà inequivoco. Francamente in questo ho anche fiducia nella tradizione democra
— Questo è complicato. I referendum sul nucleare rappresentano una grande novità: è la
prima volta che i cittadini sono
chiamati a scegliere su una questione che riguarda la politica
economica e industriale del Paese. Non era mai accaduto. Io
penso che da questo punto di vista avranno più o meno lo stesso
effetto di novità che hanno rappresentato i primi referendum
sui diritti civili.
Allora la gente capì che poteva decidere su alcune scelte, diciamo, di civiltà. Adesso speriamo che la gente capisca che può
decidere anche su di un pezzo
del futuro, che non ci sono delle scelte obbligate, che non ci
sono delle minestre da mangiare anche se amare, ma che ognuno può cucinarsi il proprio piatto.
leggo nel n. 40 del giornale la nota di Adriano Longo « Il lavoro nelle
nostre opere », relativa alla situazione dei coniugi Morelato e alla gestione della Gasa Valdese di Borgio
Verezzi e confesso che mi sono molto meravigliata della cosa. Non conosco i particolari della situazione, ma
mi sento in dovere di dire qualcosa
sulla "Casa" e la sua conduzione.
Intervista a cura di
Alberto Bragaglìa
Il diritto e ii torto
Non so se attraverso lo strumento del referendum sulla responsabilità civile dei giudici si
possa raggiungere l’obiettivo della « giustizia giusta ». Probabilmente no, perché i mali della
giustizia nel nostro paese sono
ben altri (codici e procedure che
da quarant’anni tutti dicono di
voler cambiare e che invece, in
qualche caso, peggiorano, strutture mancanti, onganizzEizione
che, nelle sue linee portanti, risale al secolo scorso) e poco può
fare l’istituzione di meccanismi
di responsabilità pecuniaria, ’’civile”, del giudice.
Nella propaganda per il sì a
questo referendum si leggono però cose preoccupanti. Si legge ad
esempio che i magistrati debbano rispondere pecuniariamente
quando « abbiano mancato di diligenza nel calcolare le conseguenze del proprio comportamento». In altre parole il giudice,
quando giudica, deve tenere presenti le conseguenze del suo atto.
Sarebbe una giustizia giusta
questa? Q piuttosto una giustizia
politica? Il giudice è chiamato di
fronte ai due contendenti ad essere terzo, ed a dividere il diritto
dal torto, non a valutare le conseguenze del suo atto. Nei confronti di chi poi? della politica
maggioritaria in quel momento?
In un paese come il nostro, in
cui esiste un sentimento diffuso
di sfiducia nella giustizia ed in
cui l'oggettiva lentezza con cui si
svolgono i processi fa sì che vengano messi in crisi gli stessi diritti dei cittadini, la proposta di
una giustizia « politica » che abbia occhio più alle conseguenze
dell’atto che a dividere il diritto
dal torto rischia di non rendere
ragione ai più deboli, a quella
« vedova » e a « queU’orfano » di
cui parla la Bibbia a proposito
della nostra giustizia, a coloro
che devono affrontare i potenti e
far fronte a un sopruso.
I deboli, le vittime dei soprusi
dei potenti, hanno bisogno di
una giustizia forte, efficiente, capace di giudicare con imparzialità e libera per quanto possibile
da condizionamenti. Hanno bisogno, come dice il profeta Amos,
che « il diritto scorra come acqua di sorgente, e la giustizia come un torrente sempre in piena ».
Tutti d’accordo
i partiti ad
abolire
ì'ìnquirente.
la Commissione
parlamentare
che deve
esaminare
i procedimenti
a carico dei
ministri e del
Capo dello Stato.
Nella scorsa
legislatura era
stala investita
di 108 casi,
che si sono
conciasi con 108
assoluzioni.
Di qui l'ironia
di Passepartout.
I coniugi Morelato godono e godranno comunque della mia stima.
Grata se vorrà pubblicare questa
mia.
Cordiali saluti.
Pierina Mannucci, Firenze
Fondo di
solidarietà
Sono stata ospite in essa nelle due
ultime estati e debbo testimoniare con
la più assoluta sincerità e onestà ohe
tanto io che mio marito ci siamo stati
molto bene. Vi abbiamo trovato un
buon spirito e molta cordialità, oltre
che una buona gestione (s'intende dal
punto di vista dell’ospite). Parlando con
persone che vi erano già state anche
molti anni fa, se ne notava una differenza molto positiva. Ritengo ohe
il modo di condurre la "Casa” ha rappresentato una buona testimonianza
verso gli ospiti cattolici; di qui la mia
grande meraviglia e anche molto il
dispiacere -nell'intuire quello che si
legge tra le righe di Adriano Longo.
GIUSTIZIA
Ed è poi necessario che la magistratura eserciti il suo potere
secondo l’ottica del « servizio »
al cittadino. Nel nostro paese la
giustizia non è esercitata, almeno
da 40 anni a questa parte, in nome del « re », ma in nome del
« popolo », in nome cioè di quella
società civile che in qualche modo, in questa campagna elettorale, si è risvegliata contro chi vuole una giustizia politica.
Giorgio GardioI
Come si vede dall’elenco qui
sotto pubblicato, il previsto cbiettivo dei 10 milioni di lire a
favore del SACC, il Consiglio
delle Chiese Sudafricane, è state
raggiunto.
Ci sono però giunte ancora alcune richieste di continuare questa raccolta, dato che sono in
corso delle iniziative in favore
dei minatori neri e delle loro
famiglie. La redazione ha dunque
deciso di prolungare la scadenza di questo obiettivo al 31/11.
Pertanto tutti coloro che desiderano ancora contribuire a questo scopo sono invitati a fario
entro il suddetto termine.
Contemporaneamente apriamo una nuova sottoscrizione a
favore di un progetto, segnalato
dalla CEVAA, riguardante una
scuola agricola nel Camerún in
Africa, di cui daremo notizie
più particolareggiate in un prossimo numero.
Di conseguenza i sottoscrittori vorranno cortesemente indicare, in occasione dei loro versamenti, a quale scopo desiderano finalizzarli (Camerún opp.
Sud Africa). Qualora non vi fossero indicazioni, provvederemo
noi stessi a suddividere i doni
fra le due destinazioni.
Coll’occasione ricordiamo che
le offerte vanno inviate a mezzo
c.c. postale n. 11234101 indirizzato a La Luce, Fondo di solidarietà, Via Pio V, 15 - 10125
Torino.
Offerte pervenute in settembre per il
SACC
L. 200.000: Ezio Metallini.
L. 100.000: Diana Satti; Daniele e
Louise Rochat; Delia Fontana.
L. 50.000: Residuo Colletta Sinodo.
L. 15.000: Antonio Tetta.
Totale L. 565.000 - Totale preceden
te L. 9.452.539 - In cassa L. 10.017.539.
per la stampa di
libri, giornali, riviste,
locandine e manifesti,
lavori commerciali
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10066 TORRE RELUCE (To)
3
6 novembre 1987
religione a scuola 3
ULTIMA ORA
MINISTRO GALLONI
Circolare
inaccettabile
E’ stata spedita in questi giorni a tutte le scuole la circolare
n. 316 del Ministro della Pubblica Istruzione che contiene, le
nuove norme su come organizzare l’insegnamento della religione cattolica nella scuola, le attività alternative e lo studio individuale.
Per quanto riguarda le attività alternative il Ministro anticipa con la circolare le proposte
di programma contenute nel disegno di legge (vedi qui a fianco).
Ma il peggio è che la circolare relntroduce di fatto l’obbligatorietà delle attività alternative già dichiarate facoltative con sentenza del TAR Lazio,
confermata dal Consiglio di Stato, ed esecutiva su tutto il territorio della Repubblica italiana.
Per di più il Ministro sugge^
risce una ulteriore discriminazione tra gli allievi con la proposta
di dividere gli alunni in base
alle loro scelte. L’awalersi o meno dell’insegnamento religioso
cattolico è criterio per la formazione delle classi? E poi i diritti umani non sono materia
per tutti? E’ possibile accettare
che solo chi non si avvale delriRC li studi?
La scuola ancora una volta
esce sconfitta.
G. G.
Così regolo l’ora alternativa
Assicurare la valenza culturale e formativa alle attività ciicJattiche o allo studio individuale
- Il tutto dovrebbe essere garantito coerentemente con le finalità della scuola pubblica
Presentiamo qui di seguito il
disegno di legge che il Ministro
della Pubblica Istruzione ha predisposto per regolare le cosiddette attività alternative. Il disegno
di legge, a cui è unito un dettagliato programma, è ora all'esame del Consiglio Nazionale della
Pubblica Istruzione.
In attuazione della legge 25
marzo 1985, n. 121, recante ratifica ed esecuzione dell’Accordo,
con protocollo addizionale tra
la Repubblica italiana e la Santa
Sede, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato lateranense deiril febbraio 1929, ed ancor, più specificamente, del
D.P.R. 16 dicembre 1985, n. 751,
che dà esecuzione all’Intesa tra
il Ministro della pubblica istruzione ed il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è
stata introdotta, nelle scuole
pubbliche di ogni ordine e grado, la nuova disciplina dell’insegnamento della religione cattolica.
Tale insegnamento è impartito agli studenti che, ai sensi dell’articolo 9 della citata legge 121/
85, abbiano scelto di avvalersene.
A tal fine è previsto che gli
studenti della scuola secondaria
superiore e i genitori o gli esercenti la patria potestà, per gli
alunni della scuola materna e
della scuola delTobbligo, esercitino tale diritto all’atto delTiscrizione (ultimo comma del citato
art. 9).
La disciplina sulle modalità
dell’esercizio di scelta è contenuta nella legge 18 giugno 1986,
n. 281, con riguardo agli studenti della scuola secondaria superiore.
In connessione alla suddetta
possibilità di scelta è emersa la
esigenza di assicurare agli alunni che non intendono avvalersi
deH’insegnamento della religione cattolica, lo svolgimento di
attività didattiche nell’ambito
della scuola.
Ciò arlche sulla base della risoluzione approvata dalla Camera dei deputati nella seduta del
16 gennaio 1986, che al punto 1)
impegna il Governo « a fissare
natura, indirizzi e modalità di
svolgimento e di valutazione delle attività culturali e formative
offerte dalla scuola, nei suoi diversi gradi, a chi intenda non
avvalersi dell’insegnamento della
religione cattolica, al fine di assicurare la scelta tra alternative
entrambe note e definite, predisponendo tempestivamente le
misure di conseguenza necessa
CATANZARO
Il vescovo: r«ora» è cultura
« L insegnamento religioso cattolico non è un servizio catechistico »
- Insegnare i valori dell’eresia? - Alla ricerca del pluralismo di oggi
Organizzato dall’Associazione
Cultura e Sport e dal Circolo
Rosselli, il 20 ottobre ha avuto
luogo a Catanzaro Lido un dibattito pubblico' sul tema: « Quale
ora di religione nella scuola italiana? ».
Il dibattito è stato introdotto
dal prof. Rosario Caviano e hanno parlato il vicario del vescovo di Catanzaro don Domenico
Lorenii, il preside Giuseppe Panella, il presidente regionale delle AGLI Dr. Tonino De Marco,
il p.'isiore della Chiesa Valdese
di Catanzaro e l’Assessore alla
P.I. del comune di Crtanzaro,
prof. Francesco Mercuri.
Dalla relazione di don Lorenti, abbiamo appreso che la Chiesa Cattolica non vuole più che
si parli dell’ora di religione cat
tolica nelle scuole pubbliche, l.a
catechesi — dice ii vicario del
vescovo — si fa in chiesa e a
scuola non viene il catechista,
ma l’insegnante. I valori del
cattolicesimo sono patrimonio
storico-culturale di tutto il popolo italiano e la Chiesa Cattolica,
pur riconoscendo il diritto di
non avvalersi, intende offrire a
tutti un servizio che non è catechistico, ma culturale.
11 dibattito è stato vivacissimo.
Uno degli insegnanti intervenuti
ha rivendicato uno spazio per i
valori dell’eresia, perché anch’essi Sono natrimonio storico-culturale del nopolo italiano. Un
altro ha rilevato che una illustrazione dei valori storico-culturali del cattolicesimo ad ope
fa di insegnanti rigorosamente
selezionati dall’autorità ecclesiastica risulterebbe troppo unilaterale. Infatti si deve riconoscete che il cattolicesimo ha condizionato la storia e la cultura
del popolo italiano sia nel bene
che nel male. Chi illustrerà gli
aspetti negativi?
E’ stato anche rilevato che gli
insegnanti attuali non hanno
sempre la preparazione sufficiente. Sono entrati nella scuola come insegnanti di religione
senza un titolo' di studio specifico, senza esami di abilitazione
e senza concorso. La curia vescovile dice che in futuro tutti
gli insegnanti di religione saranno muniti di laurea in teologia.
Ma la situazione attuale è quella che è.
Qualcuno ha detto che sarebbe stato meglio non avere nessun’ora di religione a scuola ed
ha lodato la sensibilità della Tavola Valdese quando non ha richiesto, per le chiese da essa
rappresentate, l’insegnamento di
catechesi O' di dottrina o pratiche di culto nella scuola pubblica. Se non fosse stato per questa sensibilità, oggi il caos nella scuola italiana sarebbe ancora maggiore. Anche la scelta della Tavola Valdese di assumersi
gli oneri finanziari, nel caso di
lezioni richieste sulla base dell’art. 10 della Legge n. 449. è
stata lodata. A fronte di questa
scelta vi è che l’insegnamento
religioso, solo per la scuola elementare, costa allo Stato qualcosa come 200 miliardi.
Il pastore Samuele Giambarresi ha 'Preferito non ripetere
quanto già era stato abbondantemente detto sulla necessità di
rendere effettivo il diritto di
non avvalersi, sulla confusione
creata dalle circolari contraddittorie del Ministro Falcucci, sulle sentenze del TAR del Lazio
e del Consiglio di Stato, sull’ora
alternativa e su altre questioni.
Fa .p’"'tnritc' fare il punto sulla
situazione del pluralismo oggi
in Italia.
Prendendo spunto da un re
rie, anche con eventuali provvedimenti legislativi ».
Nel corso del primo anno di
applicazione della nuova disciplina dell’insegnamento della religione cattolica si è provveduto
a regolamentare lo svolgimento
delle predette attività didattiche
mediante disposizioni di carattere amministrativo emanate con
circolari ministeriali.
NelTesaminare i risultati del
primo anno di applicazione della nuova disciplina sull’insegnamento della religione cattolica,
si sono peraltro constatate difficoltà di vario genere in ordine
allo svolgimento delle suddette
attività didattiche per gli alunni non avvalentisi, difficoltà che,
com’è emerso anche dal dibattito svoltosi nelle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica nelle rispettive sedute del
6 agosto e del 10 settembre 1987,
sono in buona parte dipese dalla mancanza di ima specifica disciplina legislativa.
Per tale ragione, e in relazione alTimpegno assunto dal Governo con la citata risoluzione
del 16 gennaio 1986, e a seguito delle dichiarazioni rese dal
Presidente del Consiglio e appro- positamente nominati (art. 2).
170+C» /doliti r^o-rr»i=»T’o Hi=-ì T 7 na la XTCll
l’ambito della programmazione
educativa di ciascuna istituzione scolastica.
Dette attività didattiche e formative con i loro contenuti nonché le modalità con le quali si
assicura l’assistenza allo studio
o all’attività individuale devono
essere determinate con decreto
del Ministro della pubblica istmzione, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione
(art. 1). in coerenza con le finalità della scuola.
Ai docenti chiamati a svolgere le suddette attività didattiche
e formative è richiesto il nossesso di titoli di studio o di abilitazione all’insegnamento, da
determinare con il suindicato decreto in stretta connessione con
le attività stabilite.
Dette attività didattiche e l’assistenza devono essere affidate
ai docenti che siano in situazione di s'ororannumero o che siano tenuti al completamento dell’orario di insegnamento o a do■"pTiti della scuola che si siano
dichiarati disponibili; soltanto
quando' non sia nossibile nrovvedere mediante la loro utilizzazione, è previsto il ricorso a docenti supplenti temporanei ap“
vate dalla Camera dei deputati
nella seduta del 10 ottobre 1987
e del Senato della Repubblica
nella seduta del 15 ottobre successivo, si è provveduto a predisporre l’unito schema di disegno di legge che ha l’intento di
assicurare, nel ouadro delle finalità della scuola, alle attività
didattiche e formative, e all’assistenza allo studio o all’attività individuale per gli alunni che
non intendono seguire le predette attività, la necessaria valenza culturale e formativa nel
L’articolo 3 disciplina la valutazione delle attività didattiche
e formative e dello studio o attività individuale in maniera del
tutto conforme a quanto previsto per la valutazione dell’insegnamento della religione cattolica.
Con l’articolo 4 si assicura infine ai docenti impegnati nei
compiti predetti la medesima posizione giuridica garantita dalie
vigenti disposizio'ni ai docenti incaricati dell’insegnamento della
religione cattolica.
cente articolo di P. Ricoeur, pubblicato su Protestantesimo 3/87,
si è domandato che cos’è l’attuale pluralismo. E’ una tregua? E’
un armistizio? Al pluralismo si
è arrivati dopo le guerre di religione e, a voler fare previsioni
pessimistiche, ci si potrebbe domandare se non siamo alla vigilia della ripresa delle ostilità.
Ma, seguendo il Ricoeur, ha preferito fare previsioni ottimistiche. L’ecumenismo infatti non
è venuto dall’estemo della Chiesa Romana, come la rivoluzione
liberale. E’ venuto anche dal suo
interno e siamo ormai al punto in cui si pubblica la Bibbia
in traduzione interconfessionale
e case editrici cattoliche come
la Queriniana, la Paideia, Il Mulino, etc. pubblicano il meglio
della teologia protestante in traduzione italiana. In questo contesto, si giustifica l’ap'pello alla
carità cristiana: « Fratelli cattolici, fate quel che volete, ma rispettate i nostri figli! ».
Quanti sognano di riportare la
Chiesa Cattolica su posizioni costantiniane si sbagliano. Indietro non si torna! La Chiesa deve
riscoprire il ruolo che svolgeva
nei primi tre secoli, quando un
dibattito sull’ora di religione nelle scuole pubbliche sarebbe stato inimmaginabile e quando sarebbe stato impossibile provocare quasi una crisi di governo
con un semplice appunto della
segreteria di Stato del Vaticano.
Solo una Chiesa che s’interroga può dialogare con una ragione che interroga. Questo la Chiesa Cattolica dovrà impararlo al
più presto, se non vuole legare
il suo destino all’epoca costantiniana che è ormai destinata a
sparire per sempre.
S. G.
Gli articoli della proposta
Art. 1
1. Per gli alunni delle scuole
materne, elementari e secondarie che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica sono organizzate attività
didattiche e formative nell’ambito' di ciascuna istituzione scolastica. Nelle scuole secondarie le
suddette attività hanno carattere culturale.
2. In sostituzione delle attività di cui al comma 1, si provvede ad organizzare l’assistenza allo studio o ad attività individuali per gli alunni della scuola secondaria che ne facciano
richiesta.
3. Le attività didattiche e formative e l’assistenza, di cui ai
commi 1 e 2, devono essere comprese nella programmazione educativa deliberata dal collegio
dei docenti.
4. Con decreto del Ministro
della pubblica istruzione, sentito il Consiglio Nazionale della
pubblica istruzione, sono determinate le attività didattiche e
formative, con i relativi contenuti, e le modalità di assistenza allo studio o all’attività individuale, anche al fine di assicurare la loro rispondenza alle
finalità della scuola.
Art. 2
1. Le attività didattiche e formative sono svolte dai docenti
in possesso dei titoli di studio
o di abilitazione stabiliti dal Ministro della pubblica istruzione
con il decreto di cui all’ultimo
comma dell’art. 1.
2. Le attività didattiche e formative e l’assistenza allo studio
o all’attività individuale sono
affidate ai docenti della scuola
che siano in situazione di soprannumero o che siano tenuti
al completamento dell’orario di
insegnamento, oppure ai docenti della stessa scuola che si siano dichiarati disponibili. I docenti devono essere in servizio
in classi diverse da quelle di
appartenenza degli alunni frequentanti l’attività didattica e
formativa svolta o degli alunni
che fruiscono dell’assistenza.
L’utilizzazione dei docenti avviene nel limite massimo della metà delle ore disponibili. Per le
ore eccedenti l’orario settimanale obbligatorio d’insegnamento
è corrisposto il compenso previsto dalle vigenti disposizioni.
3. Qualora non sia possibile
provvedere ai sensi del comma
2, è consentito assumere docenti supplenti temporanei.
Art. 3
1. Per l’attività didattica e formativa e per lo studio o l’attività individuale di cui all’art. 1, in
luogo di voti e di esami viene
redatta a cura dell’insegnante e
comunicata alla famiglia una
speciale nota, da inserire nella
scheda di valutazione o nella
pagella scolastica, riguardante
l’interesse con il quale l’alunno
segue l’attività stessa o svolge
lo studio o l’attività individuale
e il profitto che ne ritrae.
Art. 4
1. I docenti, i quali ai sensi
della presente legge svolgono attività didattiche e formative o
prestano l’assistenza allo studio
0 all’attività individuale, hanno
gli stessi diritti e doveri spettanti in base alle vigenti disposizioni ai docenti incaricati delrinssgnamento della religione
cattolica.
Art. 5
Onere finanziario (per memoria).
4
e cultura
6 novembre 1987
ANNO MARIANO
MATERIALI
Alcune letture su Maria i libri sacri
Il Sinodo ha invitato le chiese
a riflettere sull’indizione del1’« anno mariano ».
Ed ecco qualche indicazione
bibliografica:
• Sempre fondamentale l’ampio studio di storia del dogma pubblicato da Giovanni Miegge e già giimto alla 3* edizione:
La vergine Maria (Claudiana,
Torino 1982, L. 8.900), con un
ampio aggiornamento al dopoconcilio, scritto da A. Sonelli.
Con il « Lutero », è forse il lavoro più bello e duraturo di
Miegge (tradotto in varie lingue); il nostro studioso analizza con cura e finezza il lento,
ultramillenario costruirsi del
dogma mariano, attraverso i vari "titoli” mariologici: la sempre Vergine la Madre di Dio
— la Regina del cielo — TAssunta — l’Immacolata — la Madre
misericordiosa — la Corredentrice, con due appendici sulla recente (1950) definizione del dogma deH’Assunzlone, con le sue
ripercussioni ecumeniche, e stìIla festa di Maria Regina. Un libro sostanzioso, ma anche di
piacevole lettura; un protestante
non dovrebbe parlare di mario
logia senza averlo letto (e, perché no, anche un cattolico!!).
• Sull’ultimo fascicolo, testé
uscito, di «Protestantesimo»,
due studi critici, imo di V. Subilia e uno di S. Rostagno, analizzano e discutono l’ultima enciclica mariologica di Giovanni
Paolo II, la Redemptoris Mater.
Particolarmente interessante e
vivo quello di Subilia, che sviluppa un motivo già da lui esposto a suo tempo nelle sue analisi dei documenti conciliari:
la concezione della mariologia,
sorta, nei primi secoli, in funzione cristologica (Maria, « Madre
di Dio », voleva dire, allora: Gesù Cristo è Dio!), nella millenaria costruzione dogmatica cattolica si è sempre più spostata
in chiave ecclesiologica: è la
« figura » della Chiesa Madre e
Maestra, trasmettitrice di grazie, mediatrice, culmine della
trasfl^razione sacrale della cooperazione umana alla redenzione
divina, non senza qualche adeguamento, qua e là, agli attuali
interessi femministi. Poche pagine, ma da leggere e meditare.
• Infine, un libro singolare di
Ida Magli; l’autrice, antro
poioga, che ha già dedicato un
saggio molto lucido — in chiave agnostica — a Gesù di Nazaret (Tabù e trasgressione), ha
ora pubblicato La Madonna (Rizzoli, Milano 1987, L. 22.500). Se
il suo approccio al testo biblico
è piuttosto ’’vecchio” e sembra
ignorare molto dello studio biblico contemporaneo, particolarmente interessante è la sua
analisi della « costruzione culturale della "Madonna” », delle
apparizioni, delle immagini, anche d’arte, della Madonna, appunto.
« Veramente la mariologia
non ha potuto diventare possibile e nascere se non passando accanto alla Maria reale ».
K. Barth
« Nessuno può contestare
che la Chiesa antica — in ogni
caso durante i primi secoli —
non ha affatto conosciuto una
effettiva dottrina di Maria,
cioè non ha dedicato alcuna
attenzione teologica al tema
della persona e del significato
salvifico di Maria ».
H. von Campenhausen
G. C.
delle grandi religioni
ECUMENE
Società laica o secolarizzata?
Fra disimpegno, ideologia del consumo, deresponsabilizzazione e integralismi: quale formazione e quali linee per la nostra teologia?
Il Campo invernale di quest’anno è dedicato ad una riflessione
critica sulla società « secolarizzata » nella quale viviamo. Che
significa, anzitutto, società secolarizzata? E’ la medesima cosa di società « laica »? La società secolarizzata nasce dai progressivo indebolimento dei principi che hanno costituito il mondo occidentale; essa può avere
tutt’al più nostalgia per questa
origine perduta, ma vive interamente nella sua ombra. E più
questo indebolimento è visto
come necessario, più la società
e il pensiero contemporanei rinunciano ad individuare un proprio principio. L’idea di laicità
ha invece origine in un principio di autolegittimazione dell’età
moderna. Essa percorre la via
della responsabilità e si muove
verso un significato pieno della
storia. Che cosa si può dire oggi di questo contrasto?
In che società viviamo? Sembra che in essa legge esclusiva
debbano essere il consumo, il
disimpegno, la rinuncia ad ogni
progetto, la deresponsabilità,
una vita che si svolge tutta nel
presente, una ripetitività tranquillizzante, un desiderio di vivere senza memoria e senza passato. Tutto sembra convergere
in questa direzione: dal tipo di
formazione che i più giovani ricevono nella scuola, alla spinta
verso il disimpegno pubblico e
politico, alla sensazione che non
esistono più veri antagonismi,
vere contraddizioni e che ognuno può vivere più vite, avere
più ruoli. Nel campo vorremmo
esaminare queste sensazioni e
farle diventare riflessione, con
attenzione particolare alla scuola, ai rapporti fra genitori e figli, all’informazione, e con uno
sguardo alle « passioni » dei
giovani, ad esempio la musica.
C’è un rapporto fra la società secolarizzata e le nuove forme di integralismo che irrompono qua e là in modi e vesti
diversi? In Italia abbiamo esperienze particolari di questi integralismi, che spesso si sposano alla accettazione della modernizzazione « selvaggia » (ad
esempio: perché Comunione e Liberazione guarda con simpatia
al PSI?). C’è un nesso dunque
fra queste posizioni apparentemente antitetiche? Ed ancora:
su che linee si muove oggi la
teologia? Quando l’attenzione
per i temi della salvaguardia
della natura e la reintegrazione
del creato diventa dominante,
non denuncia una difficoltà a
misurarsi con il « segno di contraddizione » posto nella storia
dalla croce?
E’- possibile una critica di que
sta società? Con quale criterio
si può prendere le distanze dalle cose così come sono?
Rimborso spese; L. 120.000
Date: arrivi per ia cena del 26 dicembre 1987; partenze dopo il pranzo
del 2 gennaio 1988
Assemblea degli Amici di Ecumene:
come di consueto avrà luogo il 1°
gennaio 1988
informazioni e iscrizioni: rivolgersi a
Ornella Sbaffi, via Firenze 38, 00184
Roma. Tel. 06/4743695.
L’epoca in cui viviamo è portata, forse più di qualunque altra,
a relativizzare ogni cosa. Se in
campo religioso è vero che assistiamo, in questo momento, a fenomeni anche preoccupanti di intransigenza fanatica e di integralismo estremista, non è men vero
ohe la tendenza predominante,
almeno in Occidente, è quella di
considerare le varie religioni su
di un piano di parità, nel senso
che tutte, in fondo, si equivalgono in quanto tutte sono espressione, seppure in contesti storici e culturali diversi, di una medesima aspirazione dell'uomo nei
confronti del sacro.
Tale atteggiamento, positivo in
quanto espressione del diffondersi della tolleranza e dello spirito
ecumenico, può tuttavia dar luogo, se male inteso, a una forma
di generalizzazione superficiale e
di qualunquismo che appiattisce
realtà tra loro molto diverse.
E’ vero che si possono trovare
ovunque espressioni di elevata
spiritualità e principi morali universalmente validi e che ogni
manifestazione religiosa sincera
merita il più profondo rispetto;
tuttavia è fuori dubbio che la
Bibbia, nei confronti dei testi
sacri delle altre religioni, presenta un carattere unico e originale.
L’INDUISMO ha nei Veda, e soprattutto nelle Upanishad, una
espressione letteraria di alto livello. Gli autori furono considerati « figli degli dei », che « videro » i sacri testi, già preesistenti.
Oltre a formule sacrificali e magiche, preghiere, rituali, scongiuri,
saghe, leggende, inni, tali testi
contengono dottrine di tipo panteista (la divinità non è una persona, fuori del mondo che ha
creato, ma si identifica col mondo
stesso). L’universo è concepito in
termini ciclici, come una ruota
che gira incessantemente e torna
al punto di partenza, senza alcuno scopo né redenzione. L’individuo deve cercare di sfuggire a
questo destino a mezzo di esercizi
ascetici e della conoscenza, per
giungere alla liberazione dal desiderio che altrimenti conduce a
successive rinascite.
Entro il 1991: il raddoppio?
(segue da pag. 1)
sconfiggere la povertà, l’ingiustizia sociale e l'oppressione politica.
Nucleare nel Pacifico
Il Comitato Esecutivo...:
a) esprime il proprio sostegno alle chiese ed al popolo della Nuova Zelanda per la loro
fermezza politica volta a mantenere il paese esente da ogni
energia nucleare e li incoraggia
a persistere nei loro sforzi per
liberare il Pacifico da ogni arma nucleare;
b) fa appello alla Francia e
ad ogni altro paese di por fine
ad ogni esperimento nucleare
nel Pacifico;
c) chiede con insistenza al
Giappone di cessare ogni ulte
riore scarico
nel Pacifico.
di scorie nucleari
Isole Figi
sa
II Comitato Esecutivo...,
luta il popolo metodista che è
nelle isole Figi, consapevole dei
recenti avvenimenti politici in
corso nel paese ed anche dei problemi che investono il futuro de
mocratico, economico ed etnico
attualmente in via di realizzazione; incoraggia le sorelle ed i fratelli metodisti delle isole Figi, affinché sostengano ogni iniziativa atta a produrre giustizia e
partecipazione democratica nell'economia e nella equa distribuzione delle risorse... Sostiene e
prega p>er i metodisti delle isole Figi affinché assumano un ruolo creativo e di riconciliazione
nel paese, avendo come fine un
futuro vivibile e giusto nella democrazia e nella giustizia sociale ed economica.
Durante i 5 giorni di lavoro
è stato possibile visitare il paese solo una volta. C'è un’enorme
differenza tra la vita nel settore turistico e quella nel villaggio di Ocho Rios. Eravamo praticamente confinati in un piccolo paradiso recintato e lussuoso (uno degli alberghi si chiama
Eden II), senza possibilità di contatto con l’esterno. Quando il pastore portoghese Cuna ed io siamo riusciti a visitare la realtà
di Ocho Rios, abbiamo potuto
avere una visione molto triste
della povertà e della emarginazione in cui la popolazione locale vive. Riunire ad Ocho Rios
il Comitato Esecutivo del CMM
non è stato utile in alcun caso,
perché siamo stati in un alber
go con aria condizionata, con
belle spiagge, piscina, ottimo cibo, complessi musicali locali fino all’una di notte, mentre la
realtà del paese era ed è quella
della miseria e della fame. La
sola industria della Giamaica è
quella dell’estrazione deU'alluminio dalla bauxite, ma le miniere e le fabbriche appartengono
ad una multinazionale euro-americana, tanto per cambiare...
La chiesa metodista è molto
attiva e vivace, ed è presente soprattutto nell'ambito scolastico
e in quello dell’assistenza nei
confronti degli anziani.
Paolo Sbaffi
Notiziario su!
nucleare
Il Centro di Documentazione
di Pistoia ha realizzato un numero speciale del Notiziario dedicato ai temi dell’energia e del
nucleare.
Si tratta di una raccolta aggiornata di titoli di libri, materiale di documentazione, articoli
e numeri monografici di riviste
(in tutto circa 200) sull’argomento, ognuno accompagnato da una breve scheda di presentazione.
Si sono realizzate anche delle schede informative su alcuni
temi fondamentali: concetto di
energia, consumi energetici, valutazione di impatto ambientale, energia nucleare, fissione nucleare, le centrali nucleari, gli
incidenti, le alternative energetiche.
Infine una piccola raccolta di
documenti riguardanti ciò che
ha prodotto il movimento antinucleare nell’ultimo periodo.
Richiedere a: Cooperativa Centro di
Documentazione, cas. post. 347, 51100
Pistoia. Tel. 0573/367144. Versamenti
su c.c.p. 12386512 intestato alla Cooperativa. Una copia L. 5.000. Sconto
del 30% a chi ne acquista più di 3
copie; sconto del 50% a chi ne acquista più di 10 copie.
Pubblicazioni su Maria
Anno mariano, anno di dibattito Su Maria, in cui anche gli
evangelici si trovano coinvolti.
Piero Suman ha pubblicato, nelle edizioni ”11 Seminatore”, un
documentato pamphlet dal titolo "Quale Maria?”. Può essere
richiesto a: Il Seminatore - Piazza in Lucina 35 - 00186 Roma.
La Claudiana (Via Pr. Tommaso 1 - 10125 Torino) fa usci
II mondo è un’apparenza ingannevole che deve essere negata con la rinuncia fatalistica all’azione.
Il BUDDHISMO ha come massimo testo il Tipitaka, scritto ben
500 anni dopo il Buddha, del quale riporta gli insegnamenti filosofici. Anche per esso resistenza
— che è un fatto negativo dominato da insoddisfazione, inquietudine e dolore — è di lipo
ciclico, con una serie di \-ite
successive (reincarnazione).
La salvezza si ottiene con le
proprie forze a mezzo del nirvana (estinzione di nuove nascite).
Manca qui una vera concezione
di Dio come creatore onnipotente; anche questa è una dottrina
della rassegnazione per la quale
la realtà dell’uomo è un’illusione,
mentre l’ideale non è tanto .l’essere quanto il non-essere.
Il testo base deiriSLAMISMO è
il Corano, opera di mia sola persona, Maometto, il quale si sa ¡ ebbe limitato a scrivere il testo ricevuto dall’arcangelo Gabriele
quale parola eterna e dirette* di
Dio.
Questo testo introduce una concezione fatalistica e statica, ivasata suH’incolmabile distanza di
Dio che non ha accordato ai ¡’uomo alcuna autonomia. Nasco di
qui una idea totalitaria della vita
e della storia; lo Stato è visto
unicamente come teocrazia eri è
negato il principio di laicità,
A. P.
STRUMENTI
re in questi giorni, nella collana "Dossier”, un libro di Paolo
Ricca e Giorgio Tourn dal titolo: "Gli evangelici e Maria”.
Segnaliamo inoltre che presso il Centro Editoriale Dehoniano (Via Nosadella 6 - 40123 Bologna) sono disponibili gli atti
dei simposi mariologici internazionali, dal '76 ad oggi.
5
6 novembre 1987
ecumenismo
5
STONY POINT
BATTESIMO ECUMENICO?
Un gruppo di musicisti sudamericani a un "global village".
Al “global village”
La visione mondiale dei problemi: una sfida che dovrà coinvolgere la
cristianità in misura sempre maggiore - Un’esperienza già decennale
L’idea nacque nel settembre
del 1977: dieci anni fa. L'ebbero
Louise e Jim iPalm, una coppia
di missionari della chiesa presbiteriana statunitense che hanno lavoratoi per oltre vent’anni
nelle Filippine. Rientrati in Nord
America per dirigere il centro
ecumenico di Stony Point, nello
stato di New York, videro arrivare sul loro tavolo, mese dopo mese, numerose e pressanti
richieste di ospitalità da parte
di profughi per ragioni politiche
daU’America latina o da Paesi
asiatici o dall’Europa orientale
e così via. Avvalendosi di questi contatti e sulla scia delle
tematiche del Consiglio Ecumenico delle Chiese i Palm organizzarono nel centro di Stony
Point (duecento posti letto) un
primo colloquio internazionale,
con oratori che avevano avuto
significative esperienze in campo politico o ecclesiastico. Fu
un successo. L’iniziativa, con ulteriori ampliamenti ed aggiustamenti, si ripetè puntuale ogni
anno.
<>' Chiamammo questa esperienza "global village” (villaggio
globale) — mi dice Jim Palm
nell’ufficio della direzione di
St(my Point — perché tutti i
continenti vi erano rappresentati e tutti i partecipanti, nel corso di una settimana, costituivano il microcosmo del nostro
mondo con molte sue contraddizioni e speranze ».
La formula del ’’global village”, nell’ambito del protestantesimo storico nordamericano, in
qitesti suoi primi dieci anni di
vita, di strada ne ha fatta parecchi n e la sua realizzazione
rimira Iza in molti campi estivi.
Uno dei più noti, a cui ho avuto il privilegio di partecipare, è
quello di Vilmot, nello stato del
New Hampshire.
« Non è cosi semplice organizzare un "global village"; — spiegano Diane e Mike Stuart, responsabili del campo — occorre
mettere insieme uno staff multirazziale che sappia dosare i
contenuti e stimolare il dibattito. Per quest’ultimo global village abbiamo lavorato un anno ».
E in effetti, vivendo questa
esperienza, ci si accorgeva che
dietro a tanta spontaneità e fantasia c’era stato un notevole lavoro organizzativo. Tra i partecipanti si contavano numerose
famiglie; parallelamente si svolgeva un ’’global” per i bambini
e per ”teen-agers”. La giornata
si apriva con una breve meditazione, seguita da discussione
in gruppi, arricchita da liturgie
caratteristiche di un dato paese; i pranzi e le cene seguivano
menù e regole alimentari dei
diversi paesi (il lunedì si mangiava all’africana, ovvero con le
mani; il martedì con i bastoncini cinesi e via dicendo) e ogni
serata era dedicata al folklore
di diverse Darti del mondo. Insomma si rideva, si discuteva e,
a volte, si piangeva. Abbiamo
pianto quando, con diapositive,
abbiamo rinercorso la storia disgraziata di una donna palestinese cacciata dalla sua terra con
la propria famiglia; oppure quando abbiamo ascoltato la testimonianza di una donna indiana nordamericana sull’alcolismo
crescente nella propria riserva.
Abbiamo discusso gli impressionanti dati su mortalità e salute
del popolo nero nordamericano
e abbiamo riso nella festa finale del ’’village”, quando ognuno
ha cercato di parlare nella lingua degli altri partecipanti. « Il
elohal village è sempre molto
stimolante, ma forse si rischia
un’indigestione di dati, di commenti. di proposte, — ammette
Javin Mateos-Alvarez, medico
messicano malato di malaria
contratta mesi fa nel Malawi
(Africa) in una missione pre.sbiteriana — si rischia così di fare
molta confusione tra geografia,
culture locali, problemi politici,
questioni religiose. Ma al primo
imjmtto fa seguito una visione
nuova del mondo in cui viviamo;
si coglie meglio la situazione di
interdipendenza degli Stati e si
avverte più forte il bisogno di
comunicare i problemi del proprio paese alla ricerca di una
nuova solidarietà tra i popoli. E’
un’esperienza molto positiva ».
Ma non tutti sono d’accordo.
Raimundo Pannikar. sulla rivista ’’Interculture”, afferma che
il « "global village" è un tipico
prodotto da "primo mondo” in
cui la cultura dominante (quella che patria inglese e che legge
la realtà mondiale in termini di
prodotto nazionale lordo) perpetua, anche inconsciamente, il
proprio colonialismo con l’appoggio delle chiese. Globale può
significare integrare l’altro nei
tuoi valori, assorbirlo, appiattirlo, condizionarlo, in una parola
— argamenta Pannikar — distruggere progressivamente le
culture diverse dalla tua. Nella
Bibbia, a Pentecoste, ognuno par
GRAN BRETAGNA
Al Sinodo unito
Sabato 10 ottobre ho avuto
modo di partecipare al Sinodo
della provincia nord-occidentale
della United Reformed Church
(Chiesa Riformata Unita della
Gran Bretagna). E’ stata un’esperienza molto interessante, un po’
perché ho avuto la possibilità
di vedere « dall’interno » il funzionamento della Chiesa, un po’
perché l’incontro non si limitava
a essere « decisionale », ma lasciava anche molti spazi al culto e ad altre occasioni d’incontro. Per esempio è stato mostrato un audiovisivo preparato dal
British Council of Churches
(Consiglio Ecumenico delle Chiese Britanniche) sul razzismo, seguito dalle testimonianze di aletmi giovani di colore, che non
hanno risparmiato critiche neppure alla U.R.C. stessa.
Nel Sinodo si è parlato di vari eventi che hanno monopolizzate la vita della chiesa e della
provincia in questi mesi, prima
fra tutte la conferenza ecumenica di Swanv^íick, in cui per la
prima volta la Chiesa Cattolica
ha chiesto di far parte del B.
C.C. e in cui è stato approvato
un documento intitolato « Non
più stranieri ma pellegrini », in
Domande alle chiese
Le coppie interconfessionali interpellano le
chiese: il docunriento attende una risposta
lava la propria lingua e tutte le
differenze etniche e culturali erano valorizzate dallo Spirito di
Dio che crea una nuova comunicabilità... ».
La discussione è aperta.
« Pensa globalmente ed agisci
localmente » è lo slogan di chi
torna a casa dall’esperienza di
un ’’global village” in un’America polverizzata in mille ghetti
in cui, forse più che altrove, è
difficile mentalmente uscire dal
proprio' continente. « Il villaggio
globale ci ricorda che la chiesa
di Cristo nOn ha confini — conclude Molly Abraham di Bangalore (India), borsista all’Union
Theological Seminary di New
York — e chi cerca di rafforzare confini o nazionalismi fa il
gioco del demonio. La visione
mondiale dei problemi più urgenti dell’umanità è la sfida più
grande alla quale oggi è chiamata la cristianità. E non solo a
livello di élite dirigenziali delle
chiese, ma a livello locale. Il
villaggio globale si muove proprio nella direzione della base
delle chiese, per sensibilizzarle
ed aprirle alla realtà intercontinentale e qui vivere la fede solidale che Cristo ci dona ogni
giorno ».
Giuseppe Platone
cui si propongono delle riflessioni comuni per la vita delle
Chiese nella società.
Il Sinodo si è occupato anche
di altri aspetti del ruolo della
U.R.C. nella società, discutendo
progetti concreti contro la dilagante povertà e per la solidarietà con il Sud America ed il Sud
Africa e in appoggio ad una chiesa anglicana di Manchester che
da mesi ha adibito i suoi locali
a « santuario », ospitando Viraj
Mendj, un giovane profugo tamil che rischia l’espulsione dalla Gran Bretagna.
Si è poi parlato esplicitamente dei rapporti tra U.R.C. e Chiesa Valdese, sia perché il sottoscritto sta frequentando un college della Chiesa Riformata Unita, che per il fatto che si sta
programmando la visita di una
decina di giovani inglesi in Italia, l’estate prossima.
In conclusione posso dire che
il Sinodo a cui ho partecipato
è stato una piacevole occasione di confronto con dei fratelli
e delle sorelle che hanno molto
in comune con noi e con cui
possiamo condividere molte esperienze.
Gregorio Plescan
Il 18 ottobre si è riunito il
gruppo delle coppie interconfessionali di Pinerolo.
Il primo argomento discusso
è stato quello dell’incontro italo-franco-sviz2:ero dei matrimoni
misti, che si è svolto a Torre
Pellice il 18-19 luglio. La relazione di Gianni Marcheselli ha
sottolineato i risultati di tale incontro, che ha permesso alle
coppie italiane di conoscere più
a fondo e di valutare le positive e interessanti esperienze compiute nei due Paesi d’oltralpe
nel campo della catechesi ecumenica e in quello della celebrazione in forma ecumenica del
battesimo dei figli di coppie interconfessionali. L’incontro e i
temi in esso trattati hanno avuto un’ampia risonanza sugli organi di stampa, il che dimostra
l’interesse che va maturando intorno ai problemi delle famiglie
interconfessionali.
Il gruppo di Pinerolo ha condiviso il giudizio positivo di
Gianni Marcheselli e ha riconosciuto l’importanza e l’utilità di
un sistematico contatto con la
realtà francese e svizzera, dalla
quale si possono trarre spunti
e sollecitazioni per proseguire
in Italia l’azione intrapresa dal
eruppo, con l’obiettivo di trovare ima concreta risoluzione ai
problemi delle coppie miste.
Il secondo argomento della
riunione ha riguardato il documento elaborato dalla Commissione per l’ecumenismo della
Conferenza del 1” Distretto della Chiesa Valdese in materia di
celebrazione del battesimo in
forma ecumenica (ad affrontare
lo studio di tale problema la
Conferenza era stata invitata da
una specifica richiesta formulata dal gruppo delle coppie interconfessionali di Pinerolo nell’aprile del 1985). Il pastore Bruno Rostagno, dopo aver illustrato il contenuto del documento
(che riconosce l’importanza della questione e ne raccomanda
uno studio approfondito), ha informato che il documento stesso è stato inviato al Sinodo, ove
si è deciso di affidarlo all’esame di tutti i concistori, i quali
dovranno esprimere la propria
posizione in merito, coinvolgendo nello studio dell'argomento
le coppie interessate.
Per favorire l’esatta conoscenza del problema sollevato, sul
quale sono ora chiamati a pronunciarsi i concistori, si ritiene
opportuno pubblicare il testo
della lettera inviata il 27 aprile
1985 dal gruppo di coppie interconfessionali di Pinerolo.
« Il gruppo di coppie interconfessionali sente profondamente
l’esigenza di una catechesi ecumenica per i propri figli e ravvisa nella celebrazione ecumenica del loro battesimo (vale a
dire in un battesimo che non significhi scelta di appartenenza
a una delle due chiese) la premessa-impegno di una formazione cristiana ecumenica, che è la
risposta più confacente all’aspirazione di una vita religiosa da
viversi nelle famiglie nate da un
matrimonio interconfessionale.
Il gruppo ritiene che tale celebrazione (oltre a risolvere positivamente seri problemi di coscienza di molte coppie, situazioni imbarazzanti nella vita sociale dei fanciulli, motivi di disagio e di disunione nei rapporti familiari) sarebbe un atto palese di vero ecumenismo che
aiuterebbe gli interessati a maturare — senza condizionamenti
unilaterali e quindi nella massima libertà e responsabilità personale — la decisione da prendere a tempo debito ( in età adulta) in merito alla chiesa cui appartenere.
Il gruppo chiede pertanto alla Conferenza distrettuale del 1"
Distretto e alla Diocesi Cattoli
ca (Consiglio pastorale. Consiglio
presbiterale, Vescovo) di affrontare il problema della celebrazione ecumenica del battesimo
per i figli di coppie interconfessionali e chiede altresì alle due
istituzioni ecclesiastiche di definire di comune accordo le forme e le modalità pratiche di
svolgimento di una celebrazione
ecumenica, che veda non soltanto il reciproco riconoscimento
del battesimo da parte delle due
chiese, ma anche la partecipazione ufficiale di queste ultime alla sua celebrazione.
Il gruppo invita le due chiese a tenere presente, nello stabilire le forme e le modalità suddette, che nella realtà attuale
delle famiglie interessate si pongono almeno questi tre casi:
— il battesimo di neonati;
— il battesimo di adolescenti, che non possono ancora decidere in merito alla
scelta della chiesa;
— il battesimo di adulti al
termine di una catechesi.
Il gruppo, nel sollecitare una
presa di posizione delle due chiese, si dichiara a disposizione per
fornire spiegazioni e chiarimenti sul problema che è oggetto
della presente richiesta ».
Myriam Giolito Bonnet
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6
6 prospettive bibliche
6 novembre 1987
ALL’ASCOLTO DELLA PAROLA
LA MADRE
E IL
DISCEPOLO
« Gesù, vedendo sua madre e
presso di lei il discepolo che e ;//
amava, disse a sua madre: Benna, ecco tuo figlio! Poi disse al
discepolo: Ecco tua madre! E da
quel momento il discepolo la prese in casa sua ».
(Giovanni 19: 26 21)
Tra i versetti del Nuovo Testamento di non facile interpretazione
figurano questi due versetti dell’Evangelo di Giovanni, che riportano
una strana parola attribuita a Gesù:
nel momento supremo della crocifissione, invece di dare riferimenti conclusivi alla sua predicazione e alla
sua opera, Gesù avrebbe espresso
ama preoccupazione assente dal suo
messaggio e in contrasto con il suo
messaggio, una preoccupazione di
ordine privato, familiare, — un commentatore del secolo scorso, F. Godet, l'ha definita « piena di tenerezza » — intesa a procurare una sistemazione a sua madre presso il discepolo prediletto.
Ma non aveva dei figli?!
Spiegare la parola di Gesù su questo piano sarebbe intanto contro la
elementare logica della parentela in
quanto i fratelli e le sorelle di Gesù,
ripetutamente nominati dai testi
evangelici, potevano benissimo occuparsi della loro madre, senza dover
ricorrere a un estraneo.
Soprattutto significherebbe mettersi in contrasto storico con i dati
trasmessi dall'Evangelo più antico
che pwDssediamo, Marco, secondo cui
i parenti di Gesù, nel periodo della
sua attività profetica, non avevano
certo assunto nei suoi confronti un
atteggiamento di ascolto e di discepolato, non avevano dimostrato verso il suo messaggio « una comprensione maggiore della restante popolazione della Galilea » (H. Strathmann), avevano addirittura tentato di
« impadronirsi di lui, perché dicevano: E’ fuori di sé » (Marco 3: 21, cfr.
Giovanni 7: 5). E’ stato notato che
questo rifiuto di Gesù da parte della
Vi sono, nella Scrittura, testi ben noti, che forse siamo convinti di aver
capito e di conoscere bene, tanto da apparirci fin banali o scontati; e
poi, a sofiFermarcisi, a riflettere, si schiudono orizzonti, si aprono problemi, la ricchezza multiforme e contrastata del mondo del Nuovo Testamento ci appare, viva, palpitante, piena ancora di problemi aperti,
di interrogativi senza certa risposta. E la nostra superficiale ’’conoscenza” del testo biblico si incrina, di esso scopriamo, letteralmente, la
’’profondità”, sfondi inattesi, pieni d’interesse, e anche di novità. In
questo senso riportiamo qui, riprendendola da « Protestantesimo » (n.
3/1985, p. 158 ss.), una di quelle note bibliche che il direttore vi pubblica,
ogni tanto, e si vorrebbe più spesso. Tralasciamo o semplifichiamo l’apparato delle note.
(VM..
a cura di GINO CONTE
ma dalla inevitabile diversità di con prensione dell’Evangelo ® — sareb- e
dunque analogo a quello che emer/e
dalla preghiera di Giov. 17: 21: « ci e
siano tutti uno ».
Vittorio Subiila
sua famiglia ^ deve essere apparso
« incomprensibile » alla comunità
più tardiva (E. Haenchen).
Un imborghesimento
inaccettabile
Significherebbe poi imborghesire
in maniera inaccettabile il messaggio di Gesù, il quale non ha davvero
esaltato i valori della famiglia, ma
ha anzi indicato l’autenticità del discepolato in un ascolto dell’Evangelo
che comporta una rottura con gli
schemi e le strutture abituali della
società. « Gli fu detto: Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là
fuori che ti cercano. Egli rispose loro: Chi è mia madre e chi sono i
miei fratelli? Guardati coloro che gli
sedevano attorno disse: Ecco mia
madre e i miei fratelli! Chiunque
avrà fatto la volontà di Dio mi è
fratello, sorella e madre » (Marco
3: 32-35).
Un racconto simbolico?
Una spiegazione non risolutiva, ma
più convincente va forse cercata, sulla traccia delle indicazioni esegetiche
di Bultmann, nella prospettiva dei
grandi orientamenti simbolici dell’Evangelo di Giovanni ^
Il tema simboleggiato è la situazione determinata dalla morte di
Gesù e dalla predicazione cristiana
che ne è derivata. La madre di Gesù
rappresenta il giudeo-cristianesimo,
cioè i cristiani provenienti dal giudaismo, che hanno superato lo scandalo della croce e hanno creduto in
Gesù. Il pagano-cristianesimo (cioè i
cristiani provenienti dal paganesimo), rappresentato dal discepolo
prediletto, viene invitato ad accoglierlo come la madre da cui è stato
generato, cioè a rendersi conto che
il messaggio cristiano deriva dalla
eredità di fede di Israele. E al giudeo-cristianesimo viene prescritto di
sentirsi « a casa » nel pagano-cristianesimo, cosicché l'uno e l’altro vengano ad essere incorporati in un'unica comunità ecclesiastica.
Il senso di queste indicazioni, che
affrontano uno dei più gravi problemi della chiesa primitiva, la divisione fra i credenti provenienti dal giudaismo e i credenti provenienti dal
paganesimo — divisione derivante
non soltanto da una differenza di
sensibilità e di psicologia religiosa.
‘ Questa incomprensione, specie per ciò
che riguarda Maria, è stata colta cd
espressa da Ida Magli in Gesù di Nazare tabù e trasgressione (Milano 1982), assai
meglio di quanto abbiano fatto molti esegeti. (N.d.r.).
^ La lettura simbolica di Bultmann è
contestata da altri esegeti, senza però offrire alternative. Un esegeta cattolico come lo Schnackenburg è critico verso i
Padri della Chiesa che hanno dato del testo una interpretazione mariologica; osserva che in ogni caso non si dovrebbe
contestare che nel foggiare questa scena
l'evangelista è stato mosso prevalentemente da un interesse teologico, ma precisa
che l'interpretazione di Maria come ranpresentante del giudeo-cristianesimo appare discutibile e la deduzione che il discepolo ha rappresentato il pagano-cristianesimo è resa difficile dal fatto che egli è
annoverato fra i discepoli di Gesù. L'appartenenza alla cerchia dei Dodici è però
contestata da O. Cullmann (Origine e ambiente delVEvangelo secondo Giovanni, Casale M. 1976, p. 95). Giustamente B. Corsani (Introduzione al NT, Torino 1983 -, I,
p. 292) osserva: « L'ipotesi che il "discepolo” e quindi l'autore di Giovanni 1-20 sia
stato Giovanni di Zeibedeo non ha basi
net testo; inoltre richiederebbe un cumulo
di condizioni non impossibili, ma cerio
assai complesse: che fosse vissuto fino
alla fine del I secolo, che si fosse trasferito in un ambiente ellenistico, adottandone il linguaggio, la cultura e le concezioni... ».
^ Non si tratta del resto di un puro problema "storico”, di "allora”. 11 rapporto
fra Antico e Nuovo Patto, ma anche la
questione del "giudaismo” (che è in stretto rapporto ma non s'identifica con l'Antico Testamento) sono problemi aperti,
vitali anche oggi, sia per la lettura cristiana dei due Testamenti, sia per il rapporto con l'ebraismo, sia per il confronto
fra le confessioni cristiane; naturalmente si pongono, con la storia che abbiamo
alle spalle, in termini diversi da allora.
(N.d.r.).
7
6 novembre 1987
obiettivo aperto 7
TORINO: I GIOVANI E IL CINEMA
ESSERE BIANCO
IN SUD AFRICA
Si è svolta a Torino, dal 15 al 23 ottobre, la
quinta edizione del Festival Internazionale Cinema Giovani. Oltre quattrocento opere sono state
seguite da un notevole pubblico, e, anzi, si è riscontrata rinsufiBcienza delle sale di proiezione.
Tra i molti film in programma, particolare
Terre
brûlante:
la difficile
coesistenza tra
culture
diverse.
Fare e usare il film
Che il cinema offra disparate
possibilità espressive è cosa nota: si può fare dell’avventura,
si può far sognare, far evadere, divertire. Si possono costruire mondi avveniristici o ricostruire momenti del passato. Si
possono sfornare a centinaia
opere di consumo, che « fanno
cassetta ». Si organizzano (da
Cannes, a Venezia, agli Oscar)
passerelle di lancio per il circuito commerciale ufficiale. Si
girano film che costano parecchi miliardi, ma ne rendono di
più. In questo contesto, un festival come quello di Torino, e
come pochi altri, offre una possibilità ai giovani autori di presentare al pubblico le loro opere, a volte le prime, magari
prodotte in casa con gli amici.
Tenendo però presente che il
« Cinema giovani » intende presentare anche film sui giovani
bisogna rilevare, per partire dai
più piccoli, lo spazio che è stato dato, in due mattinate, al cinema prodotto nelle scuole elementari e medie: film di argomento didattico, realizzati per
lo più a disegni animati. Fra i
titoli: Noi e il cibo; Guerre alimentari; Tu, sei violento?; Uo
mini di guerra, ragazzi di pace.
E’ un modo intelligente per avvicinare gli allievi a queste forme di espressione, abituarli a
ordinare dei pensieri complessi
in rapide sintesi, fare educazione alla pace. Una funzione ancora più specifica è allora quella vista nella minirassegna La
televisione fatta dai ragazzi.
Marcello Piccardo, già autore
per la RAI di programmi per
ragazzi, ha realizzato coi giovani del carcere minorile torinese
« Ferrante Aporti » delle espe
rienze in cui i ragazzi stessi,
davanti alla telecamera, possono
« raccontarsi ». E raccontano le
loro storie: di marginalità, di
disagio sociale, ma anche di amicizia e, a volte, con una spontaneità vitale che forse hanno
potuto manifestare in poche occasioni.
Nella « selezione ufficiale » dei
film credo che sia da citare, fra
i tanti, tantissimi di impegno
sociale. Terre brûlante: è un
film israeliano, ma ambientato
nella Tunisia che sta per avere
l’indipendenza dalla Francia.
Gruppi diversi per tradizioni,
religione, cultura si scontrano,
cercando di trovare un diverso
modo di coesistenza. Ma i toni
sono disincantati, amari. Forse
è solo un bambino a salvarsi
dal generale atto d’accusa: per
lui, ebreo, il cui nonno vorrebbe trasferirsi nell’appena nato
stato d’Israele, è del tutto naturale giocare al pallone con i
ragazzini arabi. Il pregiudizio,
come si è visto troppe volte, lo
portano i grandi.
Di grande interesse (e successo) è stata la rassegna dei film
sovietici degli anni ’60, per la
maggior parte sconosciuti da
noi. In alcuni casi si tratta di
vicende politiche e sociali trattate con la veste della « voce
ufficiale », in altri però emergono problemi (soprattutto, ancora, dei giovani) che ci coinvolgono tutti: il lavoro, gli affetti, lo
sradicamento, il desiderio dello
svago.
Non si poteva, allora, non stabilire un nesso con quei film, di
questi ultimi due anni, che ci
parlano dei giovani d’oggi in
URSS. E’ facile essere giovani?
(1986), il migliore, affronta la
cultura giovanile dei « fans » del
rock e del punk. Non è scontato sapere che queste musiche e
questa cultura giovanile abbiano un seguito anche all’Est. Nel
caso specifico, con coraggio, il
film esprime in forma documentaristica la durezza delle
pene inflitte a dei ragazzi che
hanno rovinato un vagone di un
treno, di ritorno da un grande
concerto a Riga.
Impossibile render conto di
tutto, o anche di una parte. Presenti numerosi film dell’oriente
(Cina, Taiwan, Hong Kong), il
festival scava, indaga le varie
realtà giovanili, ma soprattutto
sollecita: a vedere, a riflettere,
e, perché no, a provare a prendere una telecamera in mano
(il video è il sistema più semplice, per chi inizia) e a parlare
di sé e degli altri.
Who wilt help you in a country where nobody needs your help?.',:
attenzione è stata riservata a « Shot Down », girato in Sud Africa da un giovane regista bianco.
Ne parliamo più diffusamente in quanto ci permette di avvicinare la drammatica situazione di
questo paese da un punto di vista finora pressoché sconosciuto.
« Durante le riprese dovemmo
usare una falsa sceneggiatura,
inoffensiva, che tranquillizzasse
le autorità e ci permettesse di
lavorare senza continui controlli ». Questa, una delle dichiarazioni rilasciate alla stampa da
Andrew Worsdale, regista di 24
anni, bianco, residente a Johannesburg, dà la misura delle difficoltà in cui si trova a lavorare
chi, nel Sud Africa dell’apartheid
e dedo stato d’emergenza, voglia
fare un'operazione culturale e
di riflessione.
Così l’autore, il produttore (entrambi presenti a Torino) e gli
attori che hanno realizzato Shot
Down (tit. it. Colpito) hanno realizzato un film sull’essere bianco, sui suoi sensi di colpa e sulle sue frustrazioni.
Ma come è nato questo film,
che forse più di altri ha attirato l’attenzione del pubblico e della stampa?
« Dovendo realizzare un filmsaggio, dopo gli studi cinematografici fatti in California, — ha
detto il regista alla stampa —
avevo in progetto un documentario sulla cultura nera in Sud
Africa. C’erano dei soldi, stanziati per questo dal South Alrican
Council of Churches (che Worsdale stranamente afferma essere stato chiuso d’autorità, ndr).
Ritenendo poi troppo difficile
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MATTHEW KRAUSE
■ WRITTEN BY
.RiCK SHAW
MUSiCBY
JAMESFHILLIPS '
and
l LOYD ROSS
CINEMATOGRAPHY BY
GIULIO BiCCARI .
MATTl'iVS MOCKE
PRCTDUCEDBY
dEREMYNATHAN
DIRECTED FiY
ANDREW' WORSDALE.
featuring
SOME VERYSHiPTYMUSiC-ssY
A FILM BY WEEKEND THEATRE
per un bianco documentare la
realtà dei neri sudafricani, ho
inteso rendere l'idea di come si
sentissero i bianchi a vivere laggiù. Con la collaborazione di alcuni amici attori di cabaret —
prosegue Worsdale — ho cercato di evidenziare una situazione
che comporta: mancanza di informazione, incertezza ». Per questo il film, più che una documentazione oggettiva, lascia spazio alla soggettività: « Non ha
una trama tradizionalmente intesa, ma piuttosto conduce lo
spettatore nel modo di pensare
e nell’angoscia del protagonista ».
Ma chi è questo protagonista?
E’ egli stesso un regista, incaricato da im organismo governativo di girare un film su un
gruppo teatrale. Ben presto, però, si rende conto che lo stato
intende servirsi di lui per avvicinare, e probabilmente arrestare, il leader nero del gruppo
stesso. E in effetti nel cabaret
irrompe la polizia ( tutto ciò è
realmente accaduto) e alcuni
estremisti bianchi partecipano
all’azione, sparando anche verso
il regista. A questo punto, mentre fin qui il ritmo del film è
stato nervoso, teso, a tratti volutamente confuso, buio (sia nei
locali del cabaret, sia nelle altre scene, che si svolgono soprattutto di notte, con lo sfondo di
una musica rock violenta e oppressiva), il protagonista va al
mare, per « schiarirsi le idee ».
Giornata di sole, a Capodanno.
Paradossalmente è con questa
scena che, per contrasto, si sente tutta la cupezza della situazione. La spiaggia è quella di
Durban, naturalmente i bagnanti in festa sono bianchi: « Sono
grassi, sono ricchi, sono pigri »,
si dice il protagonista, il quale
sarà poi arrestato, e scaraventato fuori da un’auto in corsa.
Ma ormai ha deciso di continuare. Farà il film, sì, ma per se
stesso, e dal punto di vista di
chi ha preso realmente coscienza di ciò che lo circonda. « La
gente ha un’idea molto schematica della mentalità, dei sentimenti dei bianchi in Sud Africa
(...); credono che siano (...) sicuri di sé, irremovibili. La verità
è che, soprattutto fra i giovani,
esiste un profondo senso di colpa, e di gran confusione (...).
I bianchi si guardano con sospetto fra loro, anche fra amici. Si ha paura di venire denunciati dalle spie (...). Ai bianchi
non è permesso comunicare con
i neri e anche per ciò che ri
guarda la storia del nostro paese abbiamo dei grandi vuoti perché quella che ci viene insegnata a scuola in realtà è solo la
storia degli afrikaaners ». Sono
ancora delle dichiarazioni del
giovane autore di Shot Down, il
quale è già stato attaccato sui
giornali quando il film, prima
che a Torino, è stato presentato in Germania. Esso ha ricevuto dei finanziamenti da proprietari terrieri, disposti a finanziare qualsiasi film per ottenere
degli sgravi fiscali.
Naturalmente, avendo appreso
di che cosa si tratta, si sono infuriati. Ma questo, forse, è uno
dei tanti paradossi che il regista ha dovuto affrontare: fingeva di girare una banale storia
d’amore, e in realtà faceva un
film che è sofferto e politico.
Ha suscitato interesse nel pubblico internazionale, ma non vedrà mai il film proiettato in Sud
Africa (una commissione di censura esamina tutti i film: sono
previste multe e carcere per chi
produce e diffonde opere "sovversive”). Fino a quando durerà questo stato di cose che. se
per i bianchi produce questo disagio, per la maggioranza nera
impone sfruttamento, ghettizzazione, repressione e morte?
Pagina a cura di Alberto Corsani
Cinema e giovani: U desiderio di catturare la realtà.
SCHEDA
Cinque anni
Il « Festival Internazionale Cinema Giovani » di Torino è giunto
quest'anno alla sua quinta edizione.
Nato nel 1982, ha visto crescere
costantemente l'attenzione intorno
a sé: da parte del pubblico, composto in grandissima maggioranza di giovani: della stampa, specializzata e non; degli autori stessi, che in numero sempre maggiore
fanno pervenire le loro opere alle
commissioni selezionatrici.
Quest'anno la presenza, nei nove
giorni di proiezioni, svoltesi in tre
sale cinematografiche e in tre salette adibite alla proiezione di videocassette, è stata intorno ai
65.000 spettatori, con un aumento,
rispetto alla passata edizione, di
quasi II 40%.
La struttura del festival si articola ogni anno in tre grandi sezioni: i film (corto, medio e lungometraggi) prodotti con mezzi contenuti, ma con una vera e propria
struttura (produttore, regista, équipe tecnica articolata) e con prospettive di distribuzione; una rassegna retrospettiva, che di anno
in anno affronta correnti cinematografiche ora affermate, ma viste nei
loro esordi; l'ampia sezione dello
« Spazio aperto », dedicata agli autori « indipendenti », che realizzano del tutto autonomamente i loro
film, con mezzi a volte amatoriali (Super 8, o videoregistratori e telecamere che sono ora relativamente accessibili quanto a costo e modalità di utilizzo).
Due giurie internazionali valutano le opere in concorso, assegnando premi anche in denaro, e dando
la possibilità di far circolare i flim.
Lo « Spazio aperto » ha anche una
vera e propria funzione di scoperta di nuovi talenti.
8
S vita, delle chiese
1
6 novembre 1987
LA SPEZIA: COLLETTIVO TEOLOGICO
La nostra identità
Il 19 ed il 20 settembre si è
tenuto a La Spezia, presso la
Chiesa battista di Via Milano,
il Collettivo teologico per monitori e per quanti operano nel
mondo dei Rovani. Tema: «La
nostra identità ». Relatrici sono
state Laura Lattughini, che ne
ha presentato l’aspetto pedagogico-didattico, e Sandra Rizzi,
che ne ha approfondito l’aspetto
teologico in riferimento al rapporto famiglia-Bibbia.
Laura Lattughini, dopo una
chiara premessa sull’influenza
che l’ambiente esercita sul bambino fin dai primissimi giorni
di vita — influenza inavvertita,
ma sottile, pervadente e continua — passa a considerare i
condizionamenti che si verificano durante le due fasi dell’educazione: informale, prima, formale, dopo. L’adulto, con il quale il bambino viene a contatto,
è fonte d’inculturazione: fatto
importante più nella formazione
del bambino evangelico che in
quella del bambino cattolico.
Quando ancora esistevano i
clan familiari, l’unica vera cultura era considerata quella trasmessa dal « vecchio » e mai
messa in discussione (caratteristica riscontratasi nelle Valli
Valdesi), per cui il bambino che
viveva in tale contesto aveva ben
chiara quella che era la sua
identità culturale.
I valori
e i mass media
Attualmente, nella nostra società composta da famiglie nu
MiLANO — Le Chiese evangeliche
metodista e valdese organizzano per
venerdì 13 novembre, presso la Chiesa metodista di via Porro Lambertenghi 28, alle ore 20.30, un dibattito pubblico sul tema; « Le chiese nello stato
italiano », con la partecipazione dell’on. Valdo Spini, sottosegretario agli
interni; della senatrice Aureliana Alberici, della Comm.ne pubblica Istruzione del Senato e del prof. Giorgio
Peyrot, giurista.
TORINO — Nell'ambito delle conferenze organizzate dalla Chiesa Battista che ricorda il suo r centenario,
giovedì 5 novembre, alle ore 20.45,
presso il tempio di via Passalacqua 10,
il pastore Piero Bensì parla sul tema
« Missioni battista in Italia e a Torino in particolare. 1860-1900 ».
FIRENZE — Venerdì 20 novembre, alle ore 18, presso il Centro Comunitario valdese di via Manzoni, viene presentato il libro « Barriere di carta ['handicap della scuola »; interventi
delle dott. Miriam Pons e Giuliana Cuccodoro e del dott. Raffaello Belli. Sarà presente l'autrice Elena Ravazzini
Corsani.
cleari, la formazione culturale
del bambino avviene sempre più
attraverso istituzioni esterne e
i mass media, portatori di valori non sempre coincidenti con
quelli della famiglia stessa. Questa realtà può essere particolarmente evidente nel caso di una
famiglia evangelica che fa parte
di una minoranza, di una categoria cioè di « diversi » rispetto
allo status dominante il quale,
considerando il diverso sociale
come inferiore, tenta di emargh
narlo. Di conseguenza il bambino evangelico, al suo primo impatto con l’istituzione sociale —
ossia con la scuola —, può soffrire di un senso di colpa che
gli deriva dalla sua inadeguatezza al mondo che lo circonda,
e questo senso di colpa sarà
tanto più forte quanto più debole sarà la conoscenza della
propria identità. Invece proprio
questa sua diversità religiosa
può permettergli im ruolo costruttivo'come portatore di nuovo, a condizione che si senta
parte integrante di una comunità e che abbia chiara consapevolezza di ciò che significa essere protestante. Occorre pertanto che genitori, monitori, comunità tutta agiscano su due
versanti: primo, in un decondizionamento dalla cultura cattolica, inteso non come rifiuto incondizionato e immotivato, ma
come valutazione critica; secondo, in una educazione evangelica vera e propria, capace di dare ai bambino l’identità di se
stesso. Questo obiettivo si raggiunge attraverso l’educazione
religiosa in seno alla famiglia
sostenuta dalla comunità, che
deve aprire il bambino all’ascolto della Parola. Il monitore gli
annuncerà Evangelo della grazia senza pretendere di insegnarglielo e lo aiuterà ad acquisire la
responsabilità delle proprie scelte e delle proprie azioni, unito a
lui nel compito della ricerca. Il
bambino stesso è capace di rapporto diretto con Dio: non ci
sono intermediari nella pedagogia evangelica.
Sandra Rizzi introduce la sua
relazione chiedendosi come veniva trasmessa nelle famiglie ebraiche l’identità di essere il popolo del Signore. Espressioni
chiarificatrici si trovano nel testo dell’Esodo (12: 24): «Osservate questo come una istituzione perpetua per voi e per i vostri figlioli ». Il rito che deve essere « osservato » è quello della
Pasqua (Es. 13: 16): «Ciò sarà
come un segno sulla tua mano
e come un frontale fra i tuoi occhi, poiché l’Eterno ci ha tratti
dall’Egitto con mano potente ».
« Ridire » ai figli ciò che ha fatto Dio è espressione ricorrente
nell’Esodo; tali espressioni sono usate come momenti di istruzione nel culto familiare
durante la settimana di preparazione alla Pasqua. Le espressioni dell’Esodo sono forti e provocatorie perché il loro messaggio doveva servire come colonna
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La vittoria
di Gedeone
CORRISPONDENZE
La trasmissione della cultura all’Interno della famiglia - L’impatto
con la scuola e l’educazione che si impartisce di giorno in giorno
Tre gruppi
di studio biblico
portante, affinché il popolo d’Israele mantenesse la sua fedeltà all’Etemo. Per rafforzare l’aspetto dell’incisività che hanno
sui giovani tali messaggi, si può
ricorrere al testo di Giudici 6:
6-31, che presenta la figura di
Gedeone, vissuto nel periodo in
cui gli Ebrei, assoggettati ai Madianiti, ne avevano assorbito la
religione. L’atteggiamento del
popolo ebraico — che era una
minoranza — era di sudditanza:
sudditanza psicologica, perché
condizionati dai culti pagani e
sudditanza politica, perché non
rispettare la divinità pagana era
opporsi all’autorità politica. Gedeone aveva ricevuto l’educazione tramandata di padre in figlio, ma la civiltà che gli stava
intorno era quella di Madian
con la sua religione politeista;
per questo egli si sente condizionato psicologicamente e politicamente e si chiede se esiste il
Dio del quale il padre gli ha
parlato: l’educazione era stata
data, ma la civiltà di Madian
proponeva allettamenti, aspetti
più accattivanti dell’educazione
ricevuta. Così i nostri ragazzi,
noi stessi, siamo stati educati
attraverso lo Spirito che anima
il testo biblico, ma la civiltà attuale ci propone allettamenti ed
aspetti più accattivanti.
PADOVA — L’assemblea di
chiesa del 18 ottobre ha segnato ufficialmente la ripresa delle
attività ecclesiali ora in pieno
sviluppo. Vi sono ben tre gruppi di studio biblico, con cadenza quindicinale: quello comunitario che ha luogo generalmente
nelle famiglie, a turno, e che già
l’anno scorso ha dato buoni risultati di studio e di aggregazione, quello interconfessionale sull’Apocalisse, sempre ben frequentato, e quello con il gruppo omosessuale che sembra quest’anno
particolarmente vivo.
Il gruppo femminile, come di
solito, segue due piste di lavoro :
una a carattere culturale con
studi biblici e organizzazione di
conferenze, e una tesa a favorire
gli incontri e a provvedere ad alcune necessità della comunità
con l’organizzazione di agapi fraterne, bazar, ecc.
Le due classi della scuola domenicale quest’anno sono unificate e affidate alla sorella Febe
Cavazzutti Rossi. Più difficile il
decollo del catechismo.
Ma l’Eterno si presenta e chiama Gedeone ed il giovane risponde; oggi si potrebbe dire:
fa la sua professione di fede e
si impegna con Dio. E’ vero che
demolisce l’altare di Baal durante la notte, ma lo demolisce.
Bella è la figura del padre che
difende il figlio di fronte agli altri Ebrei: « Ci dimostri Baal che
è Dio! ». E Gedeone vince i Madianiti.
I ragazzi devono essere preparati con cura, giorno dopo giorno: è nel quotidiano che va compiuta la loro educazione. Anche
noi abbiamo ricevuto l’ordine:
« Raccontate queste cose ai vostri figli! ». E dobbiamo educarli non perché siamo genitori o
monitori o adulti, ma perché
siamo noi stessi figli di Dio.
Paolo, nell’Epistola ai Romani
(8: 15), dice: « Poiché voi non
avete ricevuto lo spirito di servitù per ricadere nella paura;
ma avete ricevuto lo spirito di
adozione per il quale gridiamo:
Abba! Padre! ».
Gli impegni che ne derivano
sono doppi: bisogna far capire
ai ragazzi la nostra posizione di
fìg:li adottivi e bisogna educarli
mirando a costruire una corazza intorno a loro per difenderli dalle sollecitazioni di falsi miti, miti di forza, o miti di pace
e di serenità raggiunti attraverso la droga. Ciò è possibile in
una comunità di fede, in cui
ogni generazione sa essere sempre giovane nell’amore di Cristo.
I gruppi di lavoro hanno avuto molti argomenti su cui riflettere e discutere e hanno aperto un animato dibattito che,
pur nella eterogeneità dei punti
di vista, ha saputo dare ad ognuno una risposta soddisfacente. Nel pomeriggio della domenica sono state presentate e illustrate le nuove schede di catechesi « Crescere nella fede », curate dal Servizio Istruzione Educazione della Federazione. Ci
rallegriamo di questo nuovo materiale di lavoro e ci prepariamo a usarlo per l’annuncio, l’insegnamento e l’ediflcazione della comunità.
Nunzia Mastrorilli
• Il 5 ottobre, invece, la nostra chiesa ha ospitato per un
servizio funebre la salma di Bruno Gatti, evangelico, originario di
Falerna, deceduto all’ospedale di
Padova.
La comunità ha tentato di vivere, nel raccoglimento della fede e nella solidarietà verso gli
altri, sia i momenti di gioia sia
quelli di dolore.
Mozione sul Golfo
CHIVASSO — Nel corso dei
suoi lavori, la Assemblea del IV
circuito ha approvato il seguente o.d.g. sulla questione del
Golfo.
L’assemblea di chiesa ha proceduto anche alla elezione di un
nuovo presidente del Consiglio di
Chiesa, nella persona di Lidia
Angeleri, dato che Alberto Bragaglia, obiettore di coscienza, sta
per essere chiamato a svolgere il
servizio alternativo. All’una ^e
all’altro auguriamo buon lavoro
nei rispettivi campi in cui saranno impegnati.
« Dio ci ha riconciliati con sé
per mezzo di Cristo e ci ha afiidato il servizio della riconciliazione » (2° Corinzi 5: 18).
L’Assemblea delle chiese vaidesi del IV circuito (Torino, Aosta, Ivrea, Chivasso, Biella, Susa, Coazze), riunita a Chivasso il
17 ottobre 1987 :
esprimendo la più viva preoccupazione per la situazione creatasi nel Golfo Persico a causa
del protrarsi della guerra tra
Iran e Iraq e della presenza eli
marine militari di diversi Paesi,
tra cui il nostro,
invita il Governo Italiano a ritirare anzitutto le proprie navi
da guerra dal Golfo e svolgere
un ruolo* attivo in ogni sede (uplomatica per una composizione
giusta e pacifica del conflitto ti a
Iran e Iraq,
chiede:
— un impegno concreto per la riconversione verso scopi civili
dell’industria bellica.
• Riguardo al recente passato,
ricordiamo alcuni momenti di
serenità e di gioia a cui sono seguiti altri di amarezza e dolore.
Nel mese di luglio, la Corale della Chiesa Metodista di Piemont nel North Carolina ci ha
regalato due giornate indimenticabili. La richiesta della Corale
era quella di partecipare semplicemente ad un culto ma dietro
nostra sollecitazione ci è stato
regalato, un sabato sera, uno
splendido e apprezzatissimo concerto di inni sacri e negro spirituals a cui era presente un
pubblico numeroso e in parte
assolutamente nuovo per la nostra comunità. Anche il culto domenicale è stato particolarmente frequentato e gioioso grazie
ai graditi ospiti.
— l’embargo totale di ogni foi.vitura bellica, o che è possibile
trasformare per scopi militnri,
ai Paesi contendenti,
— una legge rigorosa e trasparente che regolamenti il commercio delle armi.
Insediamento
• Abbiamo anche avuto una
serie di matrimoni: il 13 giugno,
si sono sposati Kurt Braun, di
Zurigo, con Mara Pedron di San
Giorgio delle Pertiche (PD). Il 5
luglio è stato benedetto, durante
il culto, il matrimonio, celebrato
civilmente in Inghilterra, di
Clifford Pugh con Emanuela
Tandello, della comunità di Padova, a cui continua ad essere
legata anche se ora è residente
in Gran Bretagna. Il 10 settembre c’è stato il matrimonio di
Leopoldo Wiederhoffer con Paola Guargena.
IVREA — L’inizio deU’autun
no è stato caratterizzato per h*
nostra comunità dal cambio nella cura pastorale.
Domenica 20 settembre ab
biamo salutato durante il culto,
il pastore Renzo Turinetto, che
lascia Ivrea dopo 5 anni di apprezzato servizio.
Il 27 settembre, durante il culto presieduto dal past. Eugenio
Rivoir, sovrintendente del 4° circuito, c’è stato l’insediamento
del past. Gianni Genre a cui la
Tavola ha affidato la cura delle
chiese di Ivrea e di Biella; al
termine del culto la comunità
si è incontrata col pastore e con
la sua famiglia in una simpatica
agape.
I dettagli deH’abbinamento
Ivrea-Biella sono stati discussi dai due consigli di chiesa alla presenza del delegato della
Tavola, pastore Valdo Benecchi,
e del sovrintendente del circuito, past. Eugenio Rivoir.
In conseguenza aH’abbinamento il culto domenicale ad Ivrea
è stato posticipato, a partire dal
1“ novembre, alle ore 11.
Assemblea di circuito
• Il 2 ottobre la comunità si
è riunita tutta al cimitero di
Praglia, circondando con solidarietà e simpatia i familiari, e in
particolare Febe e Ondina, di
Renzo Rossi, deceduto all’ospedale di Padova, dopo avervi lavorato per molti anni come apprezzato e noto medico chirurgo. Per
l’occasione sono state lette, seguendo la nostra liturgia, parole
di vita in presenza della morte,
PISA —■ Il 22 novembre, in
via Derna 13, si svolgerà l'Assemblea del X Circuito. Il pi ogramma prevede per il mattino,
oltre al culto presieduto dal past.
Domenico Maselli, un esame della vita delle chiese. Nel pomeriggio, alle 16.30, il prof. Giorgio
Spini terrà una conferenza pubblica sul tema: « L’insegnamento della religione nella scuola ».
• Sono iniziati i corsi per predicatori locali, a cura dei pastori Scuderi e Briante. Le liunioni hanno una scadenza quindicinale, il sabato, dalle 18.30 alle
22 (è compresa la cena). Ogni
incontro è articolato in due momenti: il primo di studio di argomenti di carattere biblico e
dogmatico, il secondo consisterà in esercitazioni pratiche di
esegesi ed omiletica.
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6 novembre 1987
vita delle chiese
ALLA FACOLTA’ DI TEOLOGIA DI MONTPELLIER
Ermanno Genre:
dottore in teologia
Il pensiero dei Riformatori e la pratica della relazione d’aiuto - Una
tesi che discute anche il rapporto tra psicanalisi e cura d’anime
Il 21 ottobre 1987 presso la Facoltà di Teologia protestante di
Montpellier, della Chiesa Riformata di Francia, il nostro pastore Ermanno Genre ha conseguito
il grado di dottore in teologia.
E' a nostra conoscenza la prima volta — almeno in questi ultimi decenni — che un pastore valr!ese ottiene il dottorato presso
una Facoltà teologica francese
Í <e si prescinde da quello honoris
Lctiisa conferito anni fa al prof.
X’ittorio Subilia, a Parigi).
Ermanno Genre ha presentato
e discusso una tesi diretta dal
,nrof. Jean Ansaldi (docente di
Etica a Montpellier) sul tema
La relazione d'aiuto in un itinerario di teologia pratica ». Correlatori erano i proli. P.L. Dubied
di Neuchâtel e P. Ricca di Roma.
Per ’’relazione d'aiuto” l’A. intende quello che comunemente si
cìiiama ’’cura d’anime”. Il lavoro,
di oltre 400 pagine, offre anzitutto un’ampia panoramica su prob/emi e prospettive della teologia
oratica oggi, affrontando quindi
con lucidità e coraggio la condizione della fede cristiana in queco scorcio di secolo (e di millennio). Segue un tentativo, originale e suggestivo, ricorrente in vari
nanti del lavoro, di rivalutare taluni aspetti del pensiero dei Ri1 ormatori per rifondare oggi la
teoria e la pratica della "cura
d’anime” evangelica: così, il ruolo déìVesperienza nella teologia
di Lutero viene valorizzato per rifondare la soggettività del credente: il ruolo dello Spirito nell'aniippologia di Zwingli viene
tciloiizzato per rifondare Vinter'■<h.igcitività umana; il ruolo della
ciiimiinià confessante nell’eccle
Ciovedì 5 novembre
□ COLLETTIVO BIBLICO
ECUMENICO
PINEROLO — Alle ore 20.45, presso la parrocchia di San Lazzaro (via
San Lazzaro 3), si tiene il primo incontro del Collettivo Biblico Ecumenico, in
discussione II programma del Collettivo per il 1987/88.
Venerdì 6 novembre
□ MARIA NELLA BIBBIA
PINEROLO — Il II circuito organizza
nella chiesa valdese di via dei Mille
alle ore 20.45, un incontro sulla figura di Maria nella Bibbia; introduzione
a cura del pastore E. Tomassone. 1
partecipanti sono pregati di portare la
Bibbia.
Domenica 15 novembre
domenica 29 novembre
siologia di Bucero viene valorizzato per rifondare Yecclesialità,
cioè l’orizzonte comunitario, della ’’relazione d’aiuto”.
La parte centrale del lavoro è
dedicata allo studio della psicanalisi e del suo valore per la cura
d’anime evangelica. L’A. si pronuncia a favore di ima "integrazione di competenze”: le categorie interpretative della psicanalisi rivestono « una importanza
fondamentale » per la relazione
d’aiuto pastorale, anche se « bisogna utilizzarle con flessibilità »,
Le indicazioni conclusive sono
per una "cura d’anime” ben radi
cata nella vita comunitaria (TA.
sottolinea, tra l'altro, il possibile
"valore terapeutico” del culto,
della Cena e in generale del linguaggio simbolico, che le chiese
riformate hanno sin qui troppo
trascurato) e inserita nel campo
d’azione dello Spirito Santo, visto come « la centralità esterna
ai due soggetti del dialogo ».
La discussione della tesi (redatta in lingua italiana e difesa in
lingua francese) è durata oltre
tre ore.
Alla fine il lavoro è stato valutato très satisfaisant.
Paolo Ricca
NEW YORK
Pastore per 40 anni
□ MALATTIA
GUARIGIONE
IDENTITÀ’
TORRE PELLICE — Organizzato dal
Dipartimento Diaconale si tiene alle
ore 15, presso la Foresteria valdese, un
incontro sul tema « Malattia, guarigione,
crisi d’identità, ...nuova identità ». Introduce il past. François Rochat, cappellano degli ospedali di Montpellier.
n ANIMAZIONE BIBLICA
FFEVM
TORRE PELLICE — Organizzato dalla FFEVM.presso la Foresteria valdese,
ha luogo un corso di animazione biblica sulla figura di Maria. Il corso,
che si svolge sabato 28 e domenica
29 novembre, è aperto a tutti gli interessati; iscrizioni da Graziella Fornerone, Pinerolo (tei. 0121/70611).
Domenica 25 ottobre la chiesa valdese di New York ha organizzato una "giornata speciale” per festeggiare i 40 anni di
lavoro pastorale di Alfredo Janavel e di sua moglie Ida negli
"States”. Un centinaio di persone hanno partecipato al culto
a quattro voci: la liturgia è stata animata dai Pastori Gibson
e Platone, la predicazione è stata affidata al Prof. Jan Alberto
Soggin (ospite in queste settimane della Columbia University) e
la commossa conclusione è stata fatta dal Past. Janavel. Al culto ha fatto seguito un pranzo
fraterno al ”Café Divino” (un
accogliente ristorante italo-americano), conclusosi con una ricca
serie di discorsi incentrati « sulla riconoscenza a Dio per avere goduto di un ministerio pastorale attivo e costante che ancora dà ricchi frutti ».
Con la saggezza dei suoi 78
anni Janavel ha ricordato alcuni momenti significativi di questa comunità di emigrati o figli di emigrati le cui origini
risalgono agli inizi del secolo
Qualcuno ha suggerito a Janavel di cominciare a scrivere la
storia della comunità valdese di
New York. Essa infatti è ancora tutta da scrivere, a riprova
basti dire che il voluminoso terzo volume della "Storia dei Vaidesi”, pubblicato dalla Claudiana nel 1980, dedica all’emigrazione dei Valdesi negli Stati Uniti soltanto due pagine e mezzo.
Secondo alcuni tutta la diaspora valdese negli Stati Uniti, considerando nel numero tutti i discendenti degli emigrati provenienti dalle Valli tra la fine dell’800 e i primi del ’900, supererebbe di poco le quattromila
persone. In genere i Valdesi statunitensi ecclesiasticamente partecipano alla vita delle chiese
presbiteriane (l’esempio maggiore viene da 'Valdese nel North
Carolina) o metodiste, che incontrano nelle località in cui vivono. Solo a New York esiste una
chiesa valdese (la First Waldensian Church, riconosciuta nel
1932 dal Sinodo come chiesa autonoma), situata nel cuore di
Manhattan, a pochi minuti a piedi dal Metropolitan Museum.
Qui dal dopoguerra si raccoglie
la piccola comunità valdese, oggi prevalentemente formata da
persone anziane.
Al termine della giornata un
membro del Concistoro, per conto della chiesa, ha offerto al
Past. Janavel un biglietto aereo
per Gerusalemme. Un piccolo
segno di gratitudine per un grande lavoro speso al servizio di
una comunità sparsa soprattutto negli Stati di New York,
New Jersey e Pennsylvania. Un
impegno quello di Janavel che,
malgrado l’età, continua con immutata dedizione.
« In fondo — ha soggiunto l’anziano Pastore — voi siete la mia
gente. Dio ci ha messo insieme
per essere testimoni del suo
amore nel nostro tempo ». L’accento valligiano continua a caratterizzare, dopo 40 anni di vita a New York, il suo inglese,
grammaticalmente perfetto. E
quando può parla in ”patois” 'o
in francese come quando era Pastore ai Chiotti di Riclaretto, durante la guerra. Un po’ di nostalgia c’è sempre. E’ il destino
degli italo-americani, o forse di
tutti quelli che vìvono lontani
dal proprio paese d’origine.
G. P.
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI
Il libro di Ester
'TORRE PELLICE — Domenica 8 novembre, dopo il culto,
avrà luogo un’assemblea elettiva
per gli anziani di tre quartieri;
nel corso dell’assemblea i delegati alla recente conferenza distrettuale straordinaria presenteranno la loro relazione.
Sempre domenica, a partire
dalle ore 14.15, avrà luogo tm
pomeriggio comunitario al quartiere Inverso Rolandi, con castagnata e banco vendita di prodotti agricoli, il cui ricavato andrà
a favore della ristrutturazione
dell’ex presbiterio dei Coppieri.
• Venerdì 6 novembre, alle ore
14.30, presso la casa unionista,
riprende l’attività del gruppo
flauti; gli interessati possono rivolgersi a Elske Giacone, telef.
91.964.
Ancora venerdì, alle ore 20.30,
riunione quartierale alla Ravadera.
• L’Unione femminile, nella
sua seduta mensile, ha presentato uno studio biblico sul libro di Ester, generalmente poco
letto nelle nostre chiese; la vocazione rivolta ad Ester in un
particolare contesto culturale
estraneo alla sua comunità dì
fede, ha aperto una partecipata
discussione sulTattualità della
nostra resistenza di fronte a sistemi che si impongono sulla
vita degli uomini e delle donne.
Auguri
Gita a Firenze
pure va la riconoscenza di noi
tutti.
'• Purtroppo ancora una volta
il tempio ha dovuto riaprire i
suoi battenti in occasione di un
funerale; ci ha lasciati, all’età di
88 anni, la sorella Maddalena
Emma Babnas ved. Bouchard,
originaria di Pomeano. A tutti
coloro che piangono la sua
scomparsa la comunità rivolge
nuovamente la sua parola di solidarietà nel dolore.
• Un ringraziamento all’Unione Sportiva Sangermanese per
avere organizzato ima serata durante la quale la compagnia
« Renato Clot » di Dubbione ha
presentato la commedia dialettale: « La locanda dei tre merli », allo scopo di raccogliere
fondi per la ristrutturazione del
nostro Asilo dei Vecchi.
Domenica della
Riforma
VILLAR PELLICE — Il battesimo è stato amministrato a
Simone Bonjour, di Roberto e dì
Manuela Vergnano: il Signore
accompagni questo bambino ed
aiuti i suoi genitori a mantenere
le loro promesse.
o Si sono uniti in matrimonio
Enrico Vemet e Simona Capello, ai quali rinnoviamo l’augurio
di una vita in comune benedetta
dal Signore.
• Patrocinato dalla locale sezione FIDAS (Bobbio-Villar Pellice), nel decennale della sua fondazione, ha avuto luogo nel tempio un apprezzato concerto di
fisarmonica e di flauto, offerto
dal M.O Dosio e dai suoi allievi,
che ringraziamo vivamente unitamente agli organizzatori.
® I « petits chanteurs » della
cattedrale di St. Pierre di Ginevra hanno rallegrato con i loro
canti gli ospiti della casa Miramonti; anche a loro un grazie
per la visita effettuata e per il
messaggio che ci hanno lasciato.
VILLASECCA — « Sola Scriptura. Sola Gratia, Sola Fide » sono stati i concetti sui quali è stato condotto il culto con celebrazione della Cena del Signore, in
occasione della Domenica deUa
Riforma, fissata per il giorno 1»
novembre.
La colletta è stata devoluta alla
Libreria Sacre Scritture.
• Giovedì 5 novembre, ore
14,30, nella saletta dei Chiotti, avverrà una riunione straordinaria
della nostra Unione Femminile
anche per organizzare la visita
all’Asilo di S. Germano, prevista nel pomeriggio di giovedì 12
corr.
• Sabato 7 novembre, ore 20,30
nella saletta, si terrà l’Assemblea
del 3» Circuito. Ricordiamo che,
oltre ai membri effettivi, possono partecipare ai lavori tutti i
membri di chiesa. E sarebbe veramente opportuno che ce jie
fossero parecchi!
• Le prossime riunioni quartierali sono state fissate per il 3 a
Roccia/Linsard,e per il 6 a Villasecca Inferiore, ambedue alle ore
15.
Riunioni quartierali
SAN GERMANO CHISONE
— La gita a Firenze si è potuta
effettuare secondo il calendario
previsto, benché il numero dei
partecipanti non sia stato eccessivo e malgrado il tempo non
abbia favorito in modo particolare le passeggiate per le vie
della sempre bella ed attraente
città toscana. I gitanti sono stati comunque contenti del loro
« week-end » fiorentino e ringraziano gli organizzatori del viaggio e il Centro Giovanile Protestante di cui sono stati ospiti.
Ili assenza del pastore, la domenica 11 ottobre ha presieduto il
culto il fratello Aldo Garrone
che con la predicazione su Proverbi 9; 10 ha dato l’avvio alla
serie di sermoni aventi per fondamento 1 libri sapienziali della Bibbia, in concomitanza con
il lavoro dei gruppi di studio
biblico.
• Durante l’Assemblea di Chiesa dei 20 è stata eletta quale
presidente di tutte le assemblee
di questo anno ecclesiastico la
sorella Annalisa Goucourde in
sostituzione di Franca Beux, che
ringraziamo sia per il suo lavoro dell’anno scorso, sia per
la relazione sul Sinodo preparata in collaborazione con Rosanna Fornerone Pireddu a cui
ANGROGNA — Ecco il calendario per novembre e dicembre
delle riunioni che, a causa delTinizio delle attività spostato alla seconda domenica di novembre, avranno una cadenza trisettimanale. Questo ciclo di riunioni sarà tenuto, in linea di massima, da F. Taglierò, sempre alle ore 20 (salvo comunicazioni
diverse);
■— BAUSSAN: lunedì 9 e 30 novembre;
— JOURDAN: martedì 10 novembre e 1° dicembre;
— CAPOLUOGO: lunedì 16 novembre e 7 dicembre;
— MARTEL: martedì 17 novembre e 8 dicembre;
— PRASSUIT/VERNE’: mercoledì 18 novembre e 9 dicembre;
— ODIN: venerdì 20 novembre
e 11 dicembre;
— SERRE: lunedì 23 novembre
e 21 dicembre;
— BUONANOTTE: martedì 24
novembre e 15 dicembre.
BOBBIO PELLICE — Le prossime riimioni quartierali avranno
luogo giovedì 5 novembre ai Cairus, venerdì 6 ai Campi, mercoledì 11 a Roccia d’Giors.
Hanno collaborato a questo
numero: Angelo Arca, Maria
Luisa Barberis, Alberto Bragaglia, Giorgina Giacone, Samuele Giambarresi, Aurelio
Penna, Teofilo Pons, Aldo
Rutigliano.
»-
10
10 valli valdesi
6 novembre 1987
Il look
del prof.
Discriminazione? Ottusità? Prevaricazione? Arroganza del potere? Nostalgia?
E' difficile trovare una definizione per guanto è successo all’Istituto Alberghiero di Pinerolo.
La preside, prof.ssa Monico,
non ha assegnato la supplenza ad
uno studente universitario, regolarmente inserito nelle graduatorie di istituto e da lei stessa convocato, perché « reo » di portare
i capelli lunghi e soprattutto di
non volerseli tagliare per ottenere la nomina in questione.
L’intolleranza e l’ignoranza che
stanno dietro a questo episodio
non hanno bisogno di ulteriori
commenti e, in fin dei conti, riguardano più l’individuo che
l’istituzione.
Ci riesce però difficile immaginare che Questo modo di interpretare il proprio ruolo e di gestire il potere, da parte della preside, non sia presente ed evidente
anche nella conduzione generale
dell’Istituto, rispetto ai problemi
complessi e scottanti che la gestione di una scuola comporta.
Preoccupante ci sembra quindi
il fatto che da parte degli altri
insegnanti dell’Alberghiero non
siano, fino al momento attuale,
arrivati segnali di reazione a questo tipo di atteggiamento.
Paura? Indifferenza? Non sappiamo; ma la preoccupazione rimane perché se non siamo in
grado di opporci alla involuzione
in senso autoritario e qualunquistico che si manifesta sul piano culturale e dei comportamenti
sociali, ben difficilmente saremo
in grado di agire con determinazione e rigore per modificare in
profondità la struttura della
scuola.
Beniamino Lami
Il Pellice
L’AMBIENTE IN VAL PELLICE
Proporre per difendere
Un nuovo gruppo opera da alcuni mesi - Passare alla fase propositiva
Da un po’ di tempo si sente
parlare in Val Pellice del Comitato di difesa dell’ambiente; per
conoscerne attività e scopi abbiamo incontrato il prof. Enrico Fumerò, uno degli animatori
del gruppo.
Quale è stata l’origine di questo gruppo, quali le motivazioni, come è costituito il comitato? Questi i primi interrogativi
posti.
« Direi che il comitato è nato
sia sulla spinta di persone, singoli cittadini attenti ai problemi
della salvaguardia della natura,
sia per il sostegno dato da organizzazioni come Pro Natura,
WWF e Lega Ambiente; l’unione
fra queste diverse realtà, intenzionate ad operare sui problemi
ambientali, è stata immediata e
naturale ».
Spesso, parlando di gruppi genericamente ’’protezionisti”,
si tende a squalificarne l’attività pensando a gente fuori dai
problemi reali, oppure dicendo
che si tratta di sogni di gioventù; credo sia interessante valutare brevemente il tessuto sociale su cui è nato questo gruppo...
« In effetti — prosegue Fumerò — la composizione è molto
diversificata: vi sono insegnanti, artigiani, lavoratori dipendenti, pensionati, agricoltori; potrei,
dire che il gruppo rappresenta
proprio una prova di maturità
delle persone su questo argomento ».
Ci sono state motivazioni particolari che hanno indotto un
cospicuo numero di persone ad
aggregarsi sul tema ’’ambiente”?
« Senz’altro la motivazione iniziale è stata la presentazione,
su alcuni giornali locali, del progetto di funivia di collegamento
con la Francia, ma non si è
trattato comunque della sola
motivazione. Infatti ci siamo occupati della raccolta differenziata di pile e farmaci scaduti, ora
stiamo valutando attentamente
la questione dell’inceneritore dei
rifiuti a Pinerolo in collegamento col problema più globale della gestione dei rifiuti ed ancora, recentemente, abbiamo affrontato i problemi legati alla
gestione del territorio e del dissesto idrogeologico ».
Molte volte si accusano gli
ambientalisti di essere quelli che
dicono sempre di no (all’energia nucleare, alla funivia, all’inceneritore) senza mai proporre
alternative; si tratta di una domanda provocatoria...
« Fin dalla costituzione di questo comitato, una delle prime
mete che ci siamo posti è stata proprio quella di non assumere un atteggiamento esclusivamente negativo bensì di formulare delle proposte alternative; sulla funivia di Bobbio abbiamo infatti elaborato una serie di proposte che secondo noi
sono più produttive a lunga scadenza, meno distruttive per l’ambiente e più utili per gli abitanti:
queste proposte sono state illustrate in un documento sul quale abbiamo recentemente cominciato a lavorare. Si tratta di iniziative volte a rivalutare le risorse naturali, i boschi, ì corsi
d’acqua, le coltivazioni da una
parte, e dall’altra tese a rilanciare seriamente un turismo che
definiamo ’’intelligente”, che tenga conto delle caratteristiche non
solo ambientali ma anche ctdturali della valle; spingiamo verso quelle forme di integrazione
fra agricoltura e turismo che sono note come agriturismo, non
solo a parole, ma abbiamo già
stabilito anche contatti ed iniziative all’atto pratico ».
Tutto ciò, secondo quanti sono convinti della bontà del progetto ’’ovovia”, troverebbe un
grosso aumento ed incentivo proprio dall’aumentato flusso turistico indotto...
« Ebbene, in realtà le persone
che già ora lavorano in questi
settori, turismo, agricoltura biologica, produzione eventuale di
pane, sono proprio i componenti del nostro comitato: questa è
la risposta pnù significativa. Del
resto, è provato da moltissime
altre situazioni che un turismo
di tipo ’’industriale” penalizza
fortemente tutte queste iniziative poiché dà alla valle una connotazione tale da comprometterne la stessa esistenza ».
Finalmente una buona notizia.
11 Pellice, il settimanale che a
causa delle disavventure giudiziarie di uno dei suoi proprietari
(Nuccio Candellero) aveva sospeso le edizioni, torna in edicola
questo mercoledì con una nuova
veste grafica. E’ il risultato di un
lavoro paziente ma efficace del
suo direttore Andrea Gaspari, che
è riuscito a trovare nuovi editori e nuovi collaboratori Si chiude così una stagione del ’’Pellice”
che lo aveva visto in questi ultimi anni fiancheggiare le posizioni del partito libérale della zona,
e si apre un periodo nuovo in
cui, stando alle dichiarazioni, il
giornale dovrebbe qualificarsi come periodico di informazione locale, legato ai fatti che succedono ed aperto alle varie componenti della società.
La nuova proprietà, legata a
una finanziaria locale, sembra voler lasciare completamente libero il direttore ed i suoi collaboratori in questo lavoro difficile
ma anche entusiasmante per chi
lo fa. Certamente, se lo spirito
che anima questo gruppo troverà il conforto dei lettori, il panorama dell’informazione locale
.si arricchirà, e il pluralismo della carta stampata arricchirà la
democrazia, che è scelta consapevole.
Vada al ’’Pellice” il nostro augurio di essere un giornale ’’libero,
ma libero veramente”, come dice
una vecchia canzone di Eugenio
Finardi.
Giorgio Gardiol
CONSIGLIO COMUNALE
Inceneritore :
decisione rinviata
LUSERNA — Uno degli argomenti più interessanti ed attuali
che i consiglieri comxmali dovevano esaminare nel corso dell’ultima seduta, è stato rinviato: si
tratta del complesso problema
dello smaltimento rifiuti a Pinerolo con le proposte che vanno
facendosi strada in questi ultimi
tempi, in primis l’incenerimento.
Non avendo potuto partecipare ai lavori del consiglio il tecnico invitato ad illustrare le prospettive, i gruppi si sono trovati
d’accordo nel rinviare questa discussione ad un prossimo Consiglio comunale aperto da svolgersi
lunedi 16 novembre alle ore 21.
Inoltre vanno segnalati, oltre
ad alcune decisioni per il potenziamento di acquedotti, fognature e strade, alcuni spunti polemici tra opposizione comunista
e maggioranza.
In apertura la minoranza ha
lamentato il forte ritardo dell’amministrazione nel rispondere
a due interpellanze presentate
nel mese di luglio sulla gestione
degli impianti sportivi e su lavori
Sul problema deU’inceneritore
qual è la vostra posizione?
« Il problema è più in generale quello dello smaltimento rifiuti, della raccolta differenziata di molti prodotti: dal vetro,
alla carta, al ferro, ecc. Abbiamo letto il documento proposto
dai ’’promotori” di questo sistema e siamo rimasti increduli:
il piano appare non essere una
ricerca obiettiva sul migliore
metodo per smaltire i rifiuti,
ma piuttosto una giustificazione costruita a posteriori per
dare un supporto tecnico ad
una decisione già presa. Il piano contiene dati volutamente
esagerati che denotano una non
volontà di risolvere diversamente il problema, a partire dalla
quantità stessa di rifiuti che, secondo il piano, il pinerolese produrrebbe e che è notevolmente
più elevata del reale. Il fatto
poi di ridurre la carta a produttrice di energia sembra essere
una soluzione assolutamente anticonveniente. Ancora, la plastica, altro elemento che dovrebbe
costituire buona parte del combustibile dell’inceneritore, dovrà
lentamente sparire dalla circolazione almeno nei contenitori per
alimenti, visto che finalmente
una legge dello Stato, recependo
le direttive CEE, stabilirà di sostituirla con vetro od alluminio;
le stesse borse finiranno per essere eliminate e questo sta già
accadendo. In buona sostanza
l’affidare la soluzione dello smaltimento rifiuti all’incenerimento
appare quanto meno inopportuno ed imprevidente ».
Piervaldo Rostan
VAL PELLICE
O. K. ai cantieri
di lavoro
importanti alla struttura della
casa municipale, argomenti che
verranno affrontati solo in prossime sedute. Successivamente, all’atto di ratifica di alcune delibere della Giunta, si è aperto un
contenzioso sull’ interpretazione
di circolari e leggi sulla mensa
scolastica, in particolare sul fatto se sia giusto o meno che gli
insegnanti, obbligati a restare
con gli allievi durante i pasti, ritenuti «momento didattico», debbano pagare la quota di servizio
mensa oppure no : la maggioranza, appellandosi alla normativa
che vuole che il cittadino concorra al pagamento nei servizi a domanda individuale, ha assunto
una deliberazione in tal senso, in
quante operazione di sostegno
alla finanza locale; il gruppo
comimista ritenendo, secondo la
circolare in materia di istruzione, che gli insegnanti siano in
qualche modo obbligati a restare con gli studenti, si è invece
espresso in modo contrario.
Solidarietà
TORRE PELLICE — L’Opera
Sociale Avventista organizza per
venerdì 6.11, alle ore 21, presso il
Cinema Trento, un concerto di
pianoforte e flauto con Mauro
Marconetto e Francesco Turazza, che eseguiranno musiche
di Vivaldi, Doppler, Genio, Debussy, Clayderman. Questo concerto è organizzato per sostenere il progetto di costruzione di
un ospedale a Rampala (Uganda), dove affluiscono migliaia di
persone da tutta la regione in
cerca di una sistemazione, di un
lavoro, vivendo in condizioni im
possibili, senza servizi, scuole,
ospedali, servizi sociali. La manifestazione si inserisce dunque
in un progetto di solidarietà in
ternazionale che vede l’Europa
impegnata in una campagna per
la raccolta di 85 milioni.
Sacchi di carta
PINEROLO — Il WWF ha ricevuto dalla sezione danese alcuni esemplari di sacchi di carta riciclata per la raccolta dei
rifiuti. Possono essere utilizzati
quale alternativa ai sacchi neri di
plastica attualmente utilizzati,
tra l’altro essendo più robusti e
di più grandi dimensioni.
Vandalismo
Nel corso delle ultime settimane sono stati segnalati numerosi
episodi di vandalismo in Val Pellice. Vittima più o meno illustre,
il rifugio Barbara, nell’omonima
conca, deve dopo la rottura di
serramenti, sono stati asportati
materiali di servizio, tra cui gli
estintori. Danni sono stati riscontrati nella stessa valle anche
agli impianti della centralina
idreelettrica in costruzione ed ai
macchinari utilizzati nei lavori.
Ancora furti e danneggiamenti
vengono segnalati a numerose
’’seconde case” della Val d’An
gregna.
Inoltre a Torre Pellice, nella
notte fra lunedi 2 e martedì 3
novembre, i soliti ignoti hanno
accuratamente dipinto di rosso
la targa e alcune parti del monumento all’alpino.
P.V.R.
« La Giunta ha confermato piena fiducia al consigliere delegato per l’ecologia Delladonna ed
ai funzionari degli uffici di igiene-ambiente della nostra USSL »,
ha dichiarato il presidente
del Comitato di gestione dell’USSL 43, Longo, in merito all’indagine, condotta nell’ambito
dei cantieri di lavoro, sulla reale consistenza della rete fognaria in alcuni comuni della valle
e sul collegamento delle abitazioni alla rete stessa. In merito
a questa indagine, che tendeva
ad individuare possibili fonti di
inquinamento dei corsi d’acqua
di tipo fognario, erano sorte nelle ultime settimane perplessità
e dubbi, « dovuti — ha ancora
aggiunto Longo — sostanzialmente ad una carenza di informazione su questo tipo di indagine, il che ha fatto sì che poche famiglie rispondessero ai
questionari distribuiti».
E’ vero che in alcuni Comuni
è estremamente basso il numero delle abita? ani allacciate alla rete fognaria?
« Il problema — risponde Longo — è di grossa portata specie
per i Comuni dell’alta valle (Bobbio, Villar, Angrogna, Rorà);
anche trovare soluzioni sarà
estremamente dilficile a causa
della distribuzione delle abitazioni fuori dal concentrico ».
L’indagine proseguirà tenendo
conto dei problemi emersi, ma
anche ricordando che in passato le stesse schede utilizzate dai
cantieri di lavoro erano state
messe in circolazione, con esiti
positivi, in alcune zone della Valle. Va comunque chiarito che
ehi sottoscrive quella che a qualcuno è parsa una autodenuncia,
non corre alcun rischio.
Lo stipendio dei preti
PINEROLO — Quattro sacerdoti della diocesi hanno citato
davanti al Tribunale l’Istituto
centrale per il sostentamento
del clero che — secondo quanto
dispone la nuova legge di derivazione concordataria — dovrebbe
integrare il loro reddito quando questo non raggiunga i livelli minimi previsti. I sacerdoti sono titolari della pensione
minima.
Basta la discarica
PINEROLO — Il progetto del
nuovo inceneritore dei rifiuti
solidi urbani non piace nemmeno al PCI. All’assemblea pub
blica di lunedi scorso, Clelia
Roetto, consigliere comunale e
vicepresidente dell’ACEA, ha sostenuto la tesi secondo cui il
progetto attuale è sovradimensionato rispetto alle esigenze del
Pinerolese e perciò antieconomico. « Siamo contrari a questo
tipo di inceneritore e fautori
della costruzione di una discarica controllata nella zona tra
Piscina e Cumiana. Con questo
tipo di impianto avremo 15 anni davanti a noi per valutare
altre possibilità tecnologicamente più sicure », ha concluso l’esponente del PCI.
Anche le associazioni ambientaliste sono contrarie, ed in questo senso si sono espressi il
WWF (« sarà una lotta dura che
condurremo fino in fondo »), Pro
Natura (« occorre pensare a ridurre i nostri rifiuti »>, e la Lega Ambiente ( « siamo per la raccolta differenziata e la discarica controllata»).
11
6 novembre 1987
valli valdesi 11
UNA NUOVA GUIDA
Le Valli Penice e Germanasca
Nella collana ’’Centosentieri”
edita da '’L’Arciere” di Cuneo,
sono già comparsi sedici volumi dedicati a varie vallate piemontesi, a partire da quelle del
Cuneese fino alla Valsesia, per
gli escursionisti interessati a percorrerle e a goderne le bellezze
naturali (oltre a tre volumi dedicati al ’’turismo in bicicletta”
in zone collinari). Nell’86 Gian
Vittorio Avendo e Franco Bellion hanno pubblicato in questa
collana il volume su Le Valli
Lewina e Chisone, e ora gli stessi ai il ori presentano quello su
Le Valli Pellice e Germanasca,
riunite in una stessa guida —
come loro stessi avvertono nella piemessa introduttiva — per
ragioni essenzialmente storiche.
Si tiatta di un volumetto di 250
pagine, ottimamente stampato e
rilegalo, in un formato molto
pratico per chi voglia portarlo
in tasca o in un taschino dello
zaino, che descrive 69 itinerari
raggruppati in 20 sezioni, 13 per
la X aì Pellice e 7 per la Val
Germanasca, ciascuna intitolata
al punto di partenza o in genere alla località dell’escursione.
I criteri seguiti per la stesura
di tali percorsi (che non intendono rappresentare una descrizione .sistematica della zona, ma
indiciirc una serie di itinerari
scelti « che spaziano dalla collina di Bricherasio alle cime di
maggior prestigio », co.me ha
scritto uno dei due introduttori
alla raccolta, Osvaldo Oo'isson e
Raimondo Genre) sono molto
apprezzabili, anche se confrontati con quelli di altre valide guide locali. Chi li segue infatti ha
la sensazione di essere guidato
man mano attraverso i vari passaggi da un accompagnatore che
conosce ottimamente la strada
da fare, i punti dubbi, quelli rischiosi o quelli degni di una fermata per riposare o per ammirare il paesaggio.
Vi sono inoltre per ciascuna
delle due valli sintetiche ma complete e chiare introduzioni sull’ambiente fisico, la storia, la
situazione linguistica, l’ambiente naturale (geologia, fauna e
flora), che sono poi richiamati
con ulteriori dettagli nei punti
opportuni. Per quanto mi riguarda apprezzo particolarmente la
ricchezza — pur nella sintesi
contenuta in brevi spazi — del
commento storico, che parte dai
tempi più antichi per giungere
fino ai più recenti avvenimenti,
segnalando, com'è ovvio, i luoghi
delle vicende valdesi ma anche
i luoghi della Resistenza e le
passate o recenti vicende industriali (molto interessanti, ad
esempio, i dati su quella che
era nei trascorsi decenni l'attrezzatura mineraria della Val Germanasca). Due piccoli appunti
vorrei fare in proposito: la data del 1923 indicata (alle pp. 40
e 65) p>er il passaggio ai Mazzonis delle industrie tessili di Pralafera non è esatta (in quella
data vi fu un trasferimento formale fra due società dei Mazzonis, che in sostanza già avevano
rilevato dai precedenti proprietari tali attività nel corso degli
anni 70 dell'800); e a proposito dei Brignone, illustri cittadini di Bricherasio (p. 56), è inesatto asserire che Filippo e Giuseppe Brignone furono eletti "senatori del Regno per i collegi
di Arezzo e Bricherasio”: i senatori del Regno non erano eletti in un determinato collegio,
ma nominati dal re su proposta ministeriale, in ambito nazionale; dagli annuari parlamentari risulta che Filippo fu prima
deputato per Bricherasio (VII,
Vili,' IX leg.), poi per Arezzo
(X, XI), poi nominato senatore;
Giuseppe fu deputato di Pinerolo (I, IV, V, VI leg.). A parte
queste puntualizzazioni un po’
pignole (e posto che le mie fonti non mi abbiano ingannato),
debbo dire che tutto il restante
apparato storico mi appare am
L
Lettere all'Eco delle Valli
PER DONARE
GLI ORGANI
Un altro amico non è più tra noi;
anche questa volta, come troppe altre in qcesti ultimi anni, si potrebbero spentiere molte parole, più o meno Licjiuiii, come sempre in questi casi. Non è però su questo che vorrei
soffe,niarmi, ma su un argomento legato all'ultimo tragico fatto che ci ha
colpiio.
Nonostante il momento drammatico
che stavano vivendo, i familiari di Guido fianno dato l'assenso all'espianto
dei suoi organi.
lo credo ohe questa non sia una
decisione facile da prendere in determinate situazioni: certamente è molto meglio pensarci prima. Purtroppo
però molti di noi si fanno bloccare
da tutta una lunga serie di pregiudizi. Dovrebbe essere comunque chiaro
a tutti che può succedere di morire
ad ogni età, in circostanze e per motivi svariatissimi. E' ovvio che la cosa migliore da fare è l’opera di prevenzione, e cioè il possibile affinché
certe cose non succedano più o succedano meno. Ma anche in questo caso
la morte colpirebbe a vanvera, senza
guardare in faccia nessuno, come fa
ora. Allora perché non pensarci prima, perché non dare la possibilità di
riacquistare la vista a chi non ci vede? 0 la vita a chi la sta lentamente
perdendo o vivendo in malo modo? Da
anni l’A'IDO (Associazione Italiana
Donatori Organi) si sta prodigando
senza ottenere i risultati sperati. Informarsi è facile (basta rivolgersi alle
sedi Ai DO, AVIS o a chi già è iscritto), iscriversi anche, non costa né
tempo, né denaro né è richiesto alcun tipo di impegno prolungato; e non
sarà certamente questo a decidere la
nostra sorte, né in peggio né in meglio.
Dario Tron, Perrero
I MOTIVI
DEL NOSTRO « SI’ »
In occasione dei prossimo referendum
su alcune leggi che riguardano il futuro delle centrali nucleari in Italia,
noi, nella convinzione della importanza di questo pronunciamento popolare,
invitiamo tutti i cittadini ad andare a
votare e a votare SI'.
Crediamo non sia superfluo sollecitare tutti ad esprimere la propria
opinione su questa materia. Anche se
sono legittimi i dubbi sull’uso forse
troppo frequente del referendum, sui
suoi costi e sulla macchinosità delle
domande, riteniamo tuttavia che i referendum stessi siano uno strumento essenziale per garantire l'espressione della volontà popolare al di
fuori degli schieramenti politici già
fissati e questo appare tanto più importante su un argomento come il
nucleare il cui sviluppo in italia è avvenuto senza àloun confronto tra governo e popolazione.
Proprio perché il nucleare non è
stato « fissato » per legge non è possibile abrogarlo del tutto solo con i
referendum. E tuttavia una vittoria dei
SI' avrebbe un inequivocabile significato di rifiuto dell'uso del nucleare,
come ben sanno quanti si sono adoperati per far slittare la data della
consultazione lontano dall’incidente di
Cernobyl e quapti ora propongono un
SI' privo di contenuti, ai solo scopo
di <■ annacquare » la eventuale vittoria
dei SI’ medesimi.
Voteremo SI’ perché il nucleare non
è necessario ed anche una società tecnologicamente sviluppata come la nostra può sostenere i suoi bisogni energetici con una più accorta politica di
risparmio, con l’uso appropriato dell’energia ed un adeguato ricorso a
fonti alternative.
Voteremo SI’ perché le centrali nucleari, anche nel normale ciclo di funzionamento, rilasciano calore e radioattività inquinando l'ambiente circostante né disponiamo a tutt'oggi di una
soluzione sicura per le scorie radioattive prodotte.
Voteremo Si’ perché lo sfruttamento
di energie alternative e di tecnologie
di risparmio energetico creerebbe più
occupati di quelli previsti per l'industria elettronucleare.
Voteremo 91’ infine perché oggi i
rischi di incidente sono insopportabilmente alti e non è tollerabile né il
moltiplicarsi attuale di " piccoli guasti » né una nuova Cernobyl.
Ma oltre a votare SI' per dire basta al nucleare vogliamo sottolineare
che anche i tre quesiti specifici posti
dai referendum non sono né insignificanti né marginali;
— il primo quesito sostiene il diritto
delle popolazioni interessate ad esprimere una opinione vincolante sulla localizzazione delle centrali, riaffermando così l’importanza del decentramento democratico;
— il secondo quesito, vietando all’ENEL di offrire denaro ai Comuni in
cambio dell’assenso a costruire centrali sul loro territorio, riafferma la centralità della salute rispetto al puro
calcolo economico;
— il terzo quesito, bloccando la
partecipazione ENEL a progetti stranieri come il Superphénix francese, ci
impegna ad una battaglia internazionale per la salvaguardia di un ambiente che, come Cernobyl insegna,
ci accomuna al di là delle frontiere.
Per tutte queste ragioni voteremo
e invitiamo a votare SI’ ai tre referendum sul nucleare, non per motivi
irrazionali o per tornare al passato,
ma al contrario in nome della ragione
e del futuro.
(seguono 35 firme)
VOLONTARI
IN NICARAGUA
Anche quest’anno l’Associazione 1talia-Nicaragua, in accordo con le autorità locali, partecipa alla campagna di
raccolta del caffè in Nicaragua, organizzando campi di lavoro della durata
di un mese. La permanenza è così suddivisa: circa tre settimane di lavoro
ed una di incontri e visite del Paese.
La partecipazione di volontari negli
scorsi anni si è dimostrata una positiva esperienza, sia come mezzo di
conoscenza diretta della realtà nicaraguese, sia come aiuto concreto dato
all’economia e alla difesa della democrazia e sovranità del Nicaragua.
Quest’anno i partecipanti potranno
partire in 3 periodi:
1) partenza da Milano il 20.12.87, rientro ii 21.1.88 (Aerflot);
2) partenza da Milano il 3.1.88, rientro
il 2.2.88 (Iberia);
3) partenza da Milano il 24.1.88, rientro il 23.2.88 (Iberia).
Ciascun partecipante deve sostenere le spese di viaggio (circa lire
1.250.000), più le spese organizzative e
di mantenimento.
Dal 27.12,87 al 14.1.88 è anche previsto un viaggio di conoscenza del
Nicaragua, organizzato dall'agenzia di
viaggi di Milano « L’una viaggi », rappresentante per l’Italia della Turnica
(Agenzia turistica nicaraguese); la
quota è di L. 2.250.000.
Chi volesse ulteriori informazioni o
fosse interessato a partecipare ai
viaggi, può rivolgersi alla sede della
Ass. Italia-Nicaragua di Torino (via
Monferrato, 14 - tei. 011/879129) oppure a Carlo Bianco - Pinerolo (tei. 0121/
21407).
Carlo Bianco, Pinerolo
mirevole, come ho detto, per
ricchezza e precisione.
Lo stesso deve dirsi per le
cartine, i disegni, la bibliografia e gli indici che rendono facile la consultazione del volume,
sicché non si esagera certo dicendo che gli autori (insieme agli
specialisti che hanno con loro
collaborato per alcune parti)
hanno composto un’operetta che
nel suo genere è un autentico
capolavoro.
Augusto Comba
Referendum
PINEROLO — « Serve il referendum
per ottenere la "giustizia giusta"? »: è
il tema del dibattito organizzato da
Democrazia Proietaria giovedì 5 novembre alle ore 21, presso l’Auditorium
comunale di corso Piave.
intervengono; Vincenzo Enrichens, avvocato; Elvio Passone, magistrato,
presidente di sezione delia Corte di
Assise; Bianca Guidetti Serra, avvocato, deputato membro deila Commissione Giustizia delia Camera; Amos
Pignateiii, magistrato, componente della
giunta esecutiva deiia Associazione
Nazionaie Magistrati.
introduce: Giorgio GardioI, consigliere provinciale di DP.
Teatro
ANGROGNA — Proseguono le repliche del nuovo spettacolo del Gruppo
Teatro Angrogna « La macivèrica ». I
prossimi appuntamenti sono previsti
per ii 6, 7, 14 e 21 novembre, sempre alla Sala unionista di S. Lorenzo
alle ore 21. L’incasso della serata del
7 sarà devoluto a favore dei lavori
di restauro della sala valdese.
Programmi di Radio Beckwith
____________91.200 FM_____________
TORRE PELLICE — Giovedì 5 novembre verrà trasmesso, a partire dalle
ore 15, uno speciale con il dibattito
svoltosi venerdì scorso a Torre Pellice
sui referendum suila giustizia. Dal lunedì al sabato, alle 19.00, nel mese
di novembre, viene trasmessa un’edizione speciaie del programma « Finestra aperta sui Terzo Mondo ».
Amnesty International
TORRE PELLICE — Giovedì 5 novembre, ore 17, avrà luogo al Centro d'incontro una riunione con il seguente
o.d.g.: a) comunicazione ufficiale da
parte del Segretariato di Londra della
costituzione del Gruppo Amnesty Italia 90 (già Gruppo in formazione Val
Pellice); b) verifica dell'Azione Urgente per il Camerún; c) Azione Urgente
per 4 agricoltori (Perù) arrestati dalla
polizia militare; d) relazione sulla partecipazione del Gruppo ad "Autunno
in Val d’Angrogna”; e) programmazione delle attività future.
« Veglia al mattili, veglia la
sera ognor... »
Con tanto dolore le figlie Bianca,
Irma, Edda, i generi Francesco, Guido e nipoti tutti annunciano la dipartita della cara mamma
Fanny Susanna Bertinat
ved. Carrera
di anni 92
avvenuta a Cannerò Riviera.
RINGRAZIAIMENTO
« Io alzo gli occhi ai monti.., »
(Salmo 121)
Le figlie, i generi, i nipoti tutti
della compianta cara mamma
Fanny Bertinat ved. Carrera
ringraziano sentitamente le diaconesse e tutto il personale che hanno permesso alla loro cara mamma di vivere
serenamente lunghi perìodi nelle sue
amate valli, ringraziano il pastore
Claudio Pasquet, parenti, amici e
quanti hanno partecipato al loro grande dolore per la sua dipartita.
Cannerò Riviera, 6 novembre 1987.
RINGRAZIAMENTO
« Come la cerva assetata cerca
un rivo d’acqua, così anch’io vado in cerca di te, mio Dio »
(Salmo 42: 1)
Febe Cavazzutti Rossi e la figlia
Ondina desiderano ringraziare tutti coloro che con tanto aiFett» hanno partecipato al loro lutto, in occasione della dipartita del marito e padre
Renzo
S. Biagio di Teoio (PD), ottobre ’87.
RINGRAZIAMENTO
« Non temere, solo abbi fede »
(Marco 5: 36)
I familiari dì
Attilia Bertin ved. Rivoire
ringraziano il signor Livio Gobello e
tutto il personale dell’Asilo, la sig.ra
Rivoira FeUegrino, il past. Bruno Bellion e l’affezionata Laurima.
Luserna S. Giovanni, 29 ottobre 1987.
RINGRAZIAIMENTO
« Consolatevi voi tutti che mi
eravate tanto cari, io lascio un
mondo di dolore per un regno
di pace »
La moglie, la sorella, i fratelli e
parenti tutti del compianto
Domenico Grill
commossi e riconoscenti per la grande
dimostrazione di stima e affetto tributata al loro caro, nell’impossibilità di
farlo singolarmente, ringraziano tutti
coloro che in qualsiasi modo hanno
preso parte al loro dolore. Un grazie
particolare al personale medico ed infermieristico dell’Ospedale Valdese di
Torre Pellice per le premurose cure
prestate, al sig. pastore Bruno Bellion,
agli ex colleghi cantonieri dell’Amministrazione Provinciale ed al gruppo
A.N.A. di Luserna S. Giovanni.
Luserna S. Giovanni, 6 novenabre 1987.
AVVISI ECONOMICI
EVANGELICO vedovo óéenne pensionato cultura media conoscerebbe per
eventuale matrimonio vedova pensionata massimo 64enne cultura adeguata. Scrivere per contatto a E.S. Casella postale Eco delle Valli - Torre Pellice.
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0121/70869 ore pasti.
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17100. Telefonare ore serali al n.
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n. 91655 (trattamenti presso la Casa
delle diaconesse). Per appuntamenti
in Milano telefonare allo 0371/54706.
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CHISONE - GERMANASCA
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva; presso Ospedale Valdese di Pomaretto - Tel. 81154.
Guardia farmaceutica :
DOMENICA 8 NOVEMBRE 1987
Pinasca: FARMACIA BERTORELLO Via Nazionale, 29 - Tel. 51017.
Ambulanza :
Croce Verde Perosa; Tel. 81.000.
Croce Verde Porte: Tel. 201454.
USSL 44 • PINEROLESE
(Distretto di Pinerolo)
Guardia medica :
Notturna, prefestiva, festiva: Telefona 74464 (Ospedale Civile).
Ambulanza :
Croce Verde Pinerolo: Tel. 22664.
USSL 43 - VAL PELLICE
Guardia medica :
Notturna, prefestiva e festiva: Telefono 932433 (Ospedale Valdese).
Guardia farmaceutica :
DOMENICA 8 NOVEMBRE 1987 ~
Luserna San Giovanni; FARMACIA
GALLI IO - Via Roma 7 - Telefono
909031.
Ambulanza :
Croce Rossa Torre Pellice: Telefono 91.996.
12
12 fatti e problemi
1
6 novembre 1987
INCOMINCIA L’OTTAVO ANNO DI GUERRA
IRAN-IRAQ: una mostruosa fiera d'armi
La difficoltà di stabilire chi per primo ha aperto le ostilità - Forse già superato il milione di vittime: sono compresi anche i ragazzi uccisi dalle mine - Un « conflitto-laboratorio » per produttori, commercianti e trafficanti
Quando questo numero uscirà,
si saprà (salvo ulteriori slittamenti o irreversibile aggravamento della situazione) se il frenetico lavorìo diplomatico dei
giorni scorsi è riuscito o meno a
comporre il conflitto del Golfo,
fissando le date del calendario
del piano di pace, o se invece
verranno adottate le misure previste dal Consiglio di Sicurezza
deirON'U, contenute nella nota
Risoluzione 598 e cioè le sanzioni contro i belligeranti.
Tutto questo affannarsi fa quasi passare in secondo piano le
cause del conflitto che vede ormai per l’ottavo anno affrontarsi allo stremo due Paesi musulmani, l’Iran e l’Iraq, sia sotto
il profilo ideologico, sia sotto
quello religioso. Il primo, come
castigatore dell’Occidente impu
ro (e particolarmente gli USA, il
« Grande Satana »), il secondo
per affermare il primato del
mondo arabo.
A ben vedere, il conflitto era
già iniziato prima del 22 settembre 1980, quando le truppe irachene entrarono in Iran penetrando per una decina di chilometri sotto una potente copertura aerea (ma oggi è l’Iran ad occupare suolo iracheno).
Questo, delTinizio della guerra, è uno dei tanti punti che complica le trattative: l’Iran, come
noto, desidera venga sancito il
principio che è stato l’Iraq ad
attaccare (e quindi dovrebbe risarcire parecchi danni di guerra). Il fatto è in sé incontestabile, ma se si va a scorrere la cronaca dei primi mesi di quell’anno 1980 si potrà constatare come
da parte iraniana numerose siano state le provocazioni verbali
e gli attentati sul suolo iracheno, coi primi incidenti di frontiera e brevi combattimenti.
Non è certo questa la sede per
fare della strategia da tavolino o
per analizzare le origini del conflitto in oggetto, ma non si può
non riflettere su questa carneficina che ha visto anche il suicidio (come chiamarlo diversamente?) di migliaia di ragazzini
i quali, per aprire la strada ai
carri armati iraniani, sono saltati a pezzi sulle mine irachene al
grido di « Allahu Akbar », Dio è il
più grande. Le vittime — dalle
due parti — si contano ormai a
centinaia di migliaia, ma qualche fonte afferma che si è superato il milione. Già, perché nell’epoca dei computers che in un
secondo risolvono operazioni
che richiederebbero altrimenti
giorni o mesi non è passibile
quantificare con precisione-ÌCTé’
vittime dell’umana ferocia e del
turpe mercato delle armi.
S’è accennato prima a carri armati «iraniani » ed a mine « irachene »: in effetti, se questa
guerra è andata avanti fino ad
oggi è perché produttori, commercianti e trafficanti di armi di
tutto il mondo — compresi quelli italiani — non fanno mancare
un’abbondante «materia prima».
Il mensile « Azione Nonviolenta » (ott. 1987) ricorda che il
SIPRI. l’Istituto' di ricerche per
la pace di Stoccolma, ha denunciato che dal 1984 ad oggi gli
Stati che vendono armi ad entrambi i Paesi (ed in certi casi
contemporaneamente a tutti e
due) sono triplicati. Essi sono:
Unione Sovietica, Stati Uniti, Cina, Belgio, Francia, Germania,
Italia, Portogallo, Spagna, Regno
Unito, Cecoslovacchia, Ungheria,
Polonia, Jugoslavia, Austria,
Svizzera, Egitto, Israele, Giordania, Kuwait, Arabia, Siria, Yemen del Sud, le due Coree, Taiwan, Vietnam, Algeria, Libia,
Marocco, Etiopia, Sudafrica, Sudan, Argentina, Brasile.
Il suddetto periodico soggiunge: «Questo è il vero problema:
questa guerra è stata tenuta in
piedi per la sperimentazione di
nuovi sistemi d’arma, per dare
sbocco aH’enorme commercio di
armi internazionale. La soluzione sarebbe il blocco, l’embargo
vero della vendita di armi a Iran
e Iraq. Ma nessun Paese ha interesse a fare onesta vera e sostanziale azione di pace. L’Italia
stessa, che nel 1984 decise ufficialmente l’embargo, in due anni ha rilasciato 39 autorizzazioni
e proroghe per esportazione di
armamenti a questi due Paesi ».
C’è ben poco da aggiungere.
Vorrei concludere altrettanto
sinteticamente sottolineando la
suprema, tragica ironia rappresentata dal fatto che in questo
schizofrenico agitarsi di gente (e
di navi) allo scopo di "pacificare” quella regione si scopre che
i ’’falchi” e le ’’colombe” — sovvertendo la classificazione zoologica — sono parenti molto
stretti.
Roberto Peyrot
Ci legge il 35%
delle famiglie valdesi e metodiste
Aiutaci a farci conoscere
ABBONAMENTI '88
ITALIA
ordinario annuale L. 34.000
ordinario semestrale L. 18.000
a costo reale L. 56.000
(costo del giornale diviso per abbonati)
sostenitore annuale L, 75.000
ESTERO
ordinario annuale
ordinario annuale via aerea
sostenitore annuale via aerea
(con diritto a 2 stampe di Marco Rostan raffiguranti templi valdesi delle
valli )
L. 65.000
L. 95.000
L. 120.000
(con diritto a 2 stampe di Marco Rostan raffiguranti tempii valdesi delle
valli )
Versare l'abbonamento sul c.c.p. 327106 intestato a L’Eco delle Valli/La Luce - Casella postale
10066 TORRE PELLI CE
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